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STORCI PERFORAZIONI
from Perforare n.1/2021
by Perforare
Incanto sulla Laguna
Non sarà solo un’esperienza estetica per turisti e appassionati delle due ruote, la pista ciclopedonale a sbalzo più lunga d’Europa. Il progetto Pordelio, a Cavallino Treporti (Ve), è anche teatro di un cantiere di fondazione straordinario, ricco di suggestioni tecniche
Ascrutare la Laguna di Venezia sono gli sguardi sorpresi di Salvatore Cirillo e Dino Storci, nell’ordine project manager e titolare della Storci Perforazioni, incaricata delle fondamenta di un’opera che assomiglia, prendendo a prestito l’immaginario del poeta, un Infinito di acqua e di luce. La pista ciclopedonale Pordelio di Cavallino Treporti, in effetti, è un vero prodigio estetico e ingegneristico. Nella distesa d’acqua adriatica che oggi è patrimonio naturale dell’Unesco, si sta completando quella che sarà la struttura a sbalzo - da percorrere a piedi o in
bicicletta - più lunga d’Europa. Il nome Pordelio deriva dalla toponomastica che definisce l’omonima via litoranea sul fronte lagunare, dove il percorso è inserito in un contesto naturale affascinante e unico, lungo un tragitto che procede per cinque chilometri sospeso sull’acqua, continuando per altri 15 nel tratto panoramico che congiunge la stessa frazione di Cavallino con il faro di Punta Sabbioni, costeggiando completamente la Laguna.
Nel cantiere profondo
Il progetto di completamento della pista con la nuova struttura a sbalzo nasce dalla committenza del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Veneto-Trentino Alto Adige- Friuli Venezia Giulia e del Comune di Cavallino Treporti (Ve). L’appalto dei lavori è stato conferito all’RTI (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) composto dall’impresa Coletto, Adriastrade e Italiana Carpenterie, con il supporto tecnico-esecutivo per le opere di fondazione affidato a Storci Perforazioni. L’invito per una visita nel cantiere di Cavallino Treporti era un’occasione da non perdere. L’argine lagunare disegna una penisola litoranea che aumenta la sensazione di meraviglia e sperdimento. A riportarci alla realtà è la voce del geometra Salvatore Cirillo, che ci dà il benvenuto, indicandoci subito una laboriosa perforatrice Bauer BG 20 al lavoro con efficace alacrità. “Per le fondazioni della pista ciclopedonale, stiamo operando con la tecnologia dei pali FDP (Full Displacement Piles), a spostamento laterale - ci spiega Cirillo - Il nostro intervento lo realizziamo con questa macchina perforatrice abbastanza compatta e quindi dimensionalmente adatta alle caratteristiche piuttosto confinate del cantiere. La perforatrice imprime all’attrezzatura un’azione di rotazione e spinta nel terreno, fino a produrre, come dicevo prima, un progressivo spostamento laterale che evita il problema di asportare il materiale. In più, compattando il terreno intorno al fusto del palo, si migliorano le caratteristiche geotecniche del suolo, con il vantaggio di una maggiore portata”. Dino Storci, amministratore ed erede di una lunga tradizione imprenditoriale nel campo delle fondazioni nazionali nata addirittura nel dopoguerra, non nasconde uno stupore quasi divertito nell’osservare alternativamente i lavori e il paesaggio che si staglia oltre il cantiere. “Un emiliano-romagnolo in questa parte del Nord-Est d’Italia non può non stupirsi, la differenza con i luoghi tipici di lavoro e frequentazione dalle nostre parti è davvero sorprendente - rivela Storci - Eppure le esigenze di consolidamento
L’opera in sintesi
Cantiere - Messa in sicurezza di Via Pordelio e realizzazione della pista ciclopedonale sul Waterfront da P.zza Cavallino al ponte sul Pordelio di Ca’ Savio. Committente Comune di Cavallino Treporti - Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche Veneto - Trentino Alto Adige - Friuli Venezia Giulia. Progettazione - Agri.te.co - Thetis. Esecuzione - RTI: impresa Coletto, Adriastrade e Italiana Carpenterie.
e di operatività al massimo grado di attenzione e perizia tecnica, ha richiesto anche in questo caso il nostro intervento. Il progettista ha scelto la tecnologia FDP per i pali da realizzare non solo per la loro efficacia in termini di portanza (con riferimento alla stratigrafia dei terreni rilevata) ma anche per il fatto, come ha già sottolineato il geometra Cirillo, che la tecnologia FDP risulta essere la meno impattante dal punto di vista logistico-ambientale per il particolare contesto in cui quest’opera si inserisce”.
Una sinergia di programmazione ed esecuzione
L’ospitalità in cantiere è corroborata dalla cortesia degli ingegneri Francesco Coletto ed Enrico Ferrari per l’impresa Adriastrade e l’ingegner Paolo Zanet-
ti per l’impresa Coletto. “L’esecuzione della pista ciclabile si colloca sul waterfront lagunare tra piazza Santa Maria Elisabetta, a Cavallino, e la frazione di Ca’ Savio a Treporti - precisa l’ingegner Ferrari, fornendoci un quadro generale del progetto - La struttura a sbalzo che qui stiamo realizzando prosegue per 5 km rispetto al muro di marginamento lagunare e, nella parte rimanente di 2 km, continua su strada. In tutto, quindi, si tratta di circa 7 km dove lo sforzo dal punto vista ingegneristico e realizzativo è notevole. Sulle fondazioni, infatti, verrà collocata una struttura metallica con estradosso a circa due metri sul livello del mare, che fuoriesce per 3 ml (metri lineari) da un foro del diametro di 60 cm eseguito sul muro di marginamento. La struttura è ancorata al suolo tramite un sistema di fondazione sotto il piano stradale di via Pordelio, realizzato con i pali FDP già descritti dal geometra Cirillo, del diametro di 42 cm, per una lunghezza di 10 ml, collegati in sommità da una trave in calcestruzzo armato”. Mentre continuiamo a osservare l’incedere della BG 20 nelle lavorazioni, apprendiamo che i pali realizzati, a completamento dell’opera, saranno in tutto 2.300 - dieci dei quali, a scelta della Direzione Lavori, saranno oggetto di prova di carico, come prevedono le norme tecniche vigenti. “Ad oggi, le prove sono state eseguite su quattro pali nei primi 2.000 ml realizzati - specifica l’ingegner Paolo Zanetti - I risultati ottenuti, con un cedimento medio inferiore ai 2 mm,
confermano pienamente l’efficacia che ci si attendeva in sede di progettazione, in termini di portanza”. La realizzazione dei pali FDP è risultata essere molto veloce (mediamente 22 pali al giorno) e ha contribuito in modo decisivo alla riduzione dei tempi di realizzazione dell’opera. “Un obiettivo che il nostro RTI si è posto fin dall’inizio e che sta perseguendo fin dalla prima fase dei lavori - aggiunge l’ingegner Francesco Coletto - Abbiamo potuto contare su un’organizzazione del cantiere ben precisa, sviluppata già in sede di offerta tecnica di gara, dove si è considerata la realizzazione dell’opera per mezzo di più cantieri mobili, a occupazione della semicarreggiata dal lato laguna di via Pordelio, per circa 50-100 m di lunghezza ciascuno e indipendenti dal punto di vista operativo”. Nella sequenza delle opere, al cantiere dei pali FDP, seguirà in successione il cantiere per la realizzazione delle travi con struttura a sbalzo in metallo e infine i cantieri per il completamento architettonico delle parti metalliche della pista e della posa della pavimentazione in legno. Alla velocizzazione dei lavori ha contribuito anche la soluzione costruttiva adottata che ha consentito di ridurre i tempi di esecuzione dell’opera. Tre i punti di forza di questa scelta: la prefabbricazione della gabbia d’acciaio della trave in c.a., sommitale ai pali e con relativo collegamento alla struttura metallica a sbalzo; la modularizzazione e prefabbricazione delle strutture metalliche secondarie della pista (telai di impalcato e parapetti); la realizzazione in plotte preassemblate in legno Massaranduba della pavimentazione.
Calcestruzzo, la scelta dell’SCC
Per la realizzazione dei pali FDP della pista ciclopedonale di Cavallino Treporti,
Storci Perforazioni, l’esperienza profonda di un’impresa
Fondata nel 1949 da Bruno Storci, la Storci Perforazioni si trasformata negli anni da piccola azienda artigianale a grande realtà di riferimento nel settore delle fondazioni speciali e delle perforazioni civili e industriali in Italia. Grazie all’esperienza maturata nei più importanti cantieri insediati sui territori di Modena, Bologna, Ferrara e Milano, la società di Ravarino (Mo) è in grado oggi di realizzare interventi di consolidamento per edifici storici e opere da seguire in spazi ristretti e ad altezze ridotte.
il progetto prevedeva l’utilizzo di un calcestruzzo con classe di esposizione XS2XS3, in grado di conferire la protezione in ambiente marino sia per immersione completa che per esposizione agli spruzzi ed alle oscillazioni di marea. Allo scopo, il mix-design della miscela prevedeva l’uso di un elevato dosaggio di cemento (>360kg/mc) con componente pozzolanica che, oltre a garantire le caratteristiche di resistenza meccanica richieste, si presta maggiormente alla preservazione delle caratteristiche di stabilità nel tempo del calcestruzzo ottenuto; il calcestruzzo con cemento pozzolanico, infatti, a contatto con acqua e calce produce composti idraulici complessi con maggiore densità, minore efflorescenza e quindi più adatti alla resistenza in ambienti aggressivi, come quello marino. Tuttavia, per la realizzazione dei pali FDP, si è ottimizzato il mix-design del calcestruzzo con l’impiego di una miscela autocompattante (SCC), progettata per lo scopo, dove - grazie anche all’utilizzo di particolari additivi e alla riduzione del D.max dell’inerte è stato possibile velocizzare la produzione, garantendo migliori, caratteristiche di resistenza e durabilità del calcestruzzo.