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COMACCHIO

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MASSENZA

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Pronte al debutto

C’è attesa in casa Comacchio per il Geofluid 2021, che darà alla casa trevigiana l’opportunità di presentare al largo pubblico tutta una serie di nuovi modelli, che sono stati introdotti nel mercato globale dall’inizio della pandemia, ma non sono mai stati esposti in un evento in presenza

Pl lavoro di ricerca e sviluppo di nuove soluzioni non si è mai fermato in casa Comacchio e ha riguardato un po’ tutte le linee di prodotto che puntano a coprire i più svariati ambiti applicativi, dalle fondazioni, alla geognostica, ai pozzi e alla geotermia. Comacchio conferma così la sua unicità nell’attuale panorama di mercato per la vastità della propria gamma prodotto. Le principali novità che vedremo a Piacenza riguardano il settore delle fondazioni: Comacchio ha puntato su un ulteriore ampliamento della propria linea di macchine da pali CH, che si arricchisce di altri due modelli, nel solco del cammino intrapreso dalla casa trevigiana dal 2015 in poi, mirato ad espandere la propria offerta di so-

luzioni per il grande diametro e rafforzare la propria posizione in questo segmento di mercato. Due i modelli che si contenderanno l’attenzione dei visitatori. Uno di questi, la CH 320, ha già fatto il suo ingresso nei mercati europei e in quello statunitense a inizio 2021, mentre il secondo, la CH 150, è una novità assoluta che farà il suo debutto internazionale proprio durante la manifestazione piacentina e alla quale dedichiamo un focus a parte. Più che di un esordio per la CH 320 si potrebbe parlare di una piacevole conferma: la macchina che sarà esposta al Geofluid è infatti già la seconda destinata al mercato tedesco, storicamente non facile per i costruttori italiani, a riprova dell’apprezzamento che questo modello sta registrando nel segmento delle macchine da pali “light-weight”. Partendo dal concetto della CH 300, la CH 320 è stata sviluppata per offrire la stessa facilità e velocità di trasporto e allestimento, caratteristica essenziale per progetti di breve durata che necessitano di frequenti operazioni di trasporto, installazione in cantiere e smontaggio. Punto di forza aggiuntivo di questa nuova macchina è la grande versatilità, che la rende particolarmente appetibile per chi punta alla massima flessibilità operativa senza però rinunciare alle performance. Grazie al sistema di avanzamento ad argano (cosiddetto winch-pulldown) alla base del suo concetto, questa macchina è in grado di operare con tutte le più diffuse tecnologie di realizzazione di pali, che possono raggiungere i 1500 mm di diametro, con un focus particolare sulle lavorazioni che prevedono l’utilizzo di rivestimenti. Rispetto alla CH 300 la struttura della macchina è stata rivista, a partire dal sottocarro a carreggiata variabile di categoria superiore, fino al design del mast, che ha una corsa maggiore ed è dotato di piede d’appoggio che garantisce stabilità e rigidità, proprio per coprire uno spettro di esigenze operative più ampio e far fronte a un maggior numero di lavorazioni. Una selezione accurata della componentistica e l’utilizzo di acciai speciali ad alta resistenza hanno permesso di mantenere il peso della macchina al di sotto delle 32 tonnellate con rotary e asta Kelly installate. Peso che può scendere sotto alle 30 ton se si elimina l’asta kelly. La macchina è inoltre completamente automontante: grazie all’utilizzo di sistemi di rig-up automatizzati, può essere scaricata dal camion e messa in funzione senza bisogno di gru o attrezzature aggiuntive. Il carro a carreggiata variabile con sfili telescopici consente di ridurre l’ingombro di trasporto e offre una maggiore stabilità durante l’allestimento e in tutte le fasi di lavoro. Pur essendo concepita per offrire dimensioni e peso ridotti, la CH 320 vanta prestazioni di coppia di tutto rispetto, con un rapporto coppia/peso che la colloca ai vertici della sua categoria. La rotary, che si distingue dalla media per il ridotto livello di rumorosità, è infatti in grado di trasmettere fino a 132 kNm di coppia nominale e offre due diversi sistemi di scarico, quello centrifugo e quello alternativo (cosiddetti spin-off o shaker). Caratteristica comune a tutte le macchine della serie CH è la regolazione automatica tra velocità di rotazione e coppia rotary che permette di ottimizzare le prestazioni. In alternativa, la stessa rotary può essere gestita con cambio marcia manuale. In allestimento kelly, la CH 320 permette di raggiungere una profondità di scavo di 47 m, con asta kelly a frizione in 5 elementi. L’equipaggiamento “standard” prevede l’utilizzo di kelly da 355 mm di diametro, ma altre dimensioni sono disponibili su richiesta. Oltre all’allestimento kelly, la CH 320 prevede una configurazione studiata per la realizzazione di pali ad elica continua (CFA), fino a 18 m di profondità. La trasformazione da un sistema all’altro è facile e veloce da eseguire grazie ad uno speciale kit di conversione rapida. A differenza della CH300, la CH 320 può essere inoltre attrezzata per l’installazione di pali FDP, per l’esecuzione di trattamenti di soil mixing e per la realizzazione di micropali con perforazione a roto-percussione. La CH 320 è dotata di motore

Traguardo 4.000

La fiera di Piacenza è stata scelta come momento celebrativo per la consegna della perforatrice Comacchio matricola 4.000. Questo importante traguardo che arriva nel 35esimo anniversario della fondazione dell’azienda, verrà festeggiato con un evento dedicato nella serata del giovedì. La macchina in questione è una MC 15, uno dei best seller e dei modelli più rappresentativi della gamma Comacchio, che entrerà a far parte della flotta noleggio di Rig Services Ltd, azienda consociata JKS Boyles UK Ltd., partner di lunga data di Comacchio nel Regno Unito. Non poteva mancare una veste particolare per questa macchina “special edition”, che avrà una grafica unica realizzata a mano per celebrare gli oltre 20 anni di collaborazione tra Comacchio e Rig Services/JKS Boyles UK Ltd.

Cummins B4.5 da 142 kW conforme agli standard di emissioni Stage V (EPA Tier 4 Final), con filtro antiparticolato DPF, catalizzatore SCR con urea, combinati in un sistema di più leggero e compatto rispetto ai sistemi precedenti. Dal punto di vista dell’idraulica la macchina segue la linea già tracciata dalla CH 300 con l’introduzione dell’innovativo sistema HPE (High Power Efficiency). Obiettivo di questo sviluppo è quello di migliorare l’efficienza energetica di queste macchine, in un’ottica di sostenibilità che va sicuramente a vantaggio dell’ambiente, ma si traduce anche molto concretamente in un vantaggio economico per l’utilizzatore. Grazie a questo nuovo approccio alla gestione della potenza idraulica erogata dalle pompe, basato sul controllo elettronico, viene eliminata la perdita di pressione e dissipazione di energia che normalmente avviene su un impianto idraulico di tipo “convenzionale”. Di conseguenza, il consumo di carburante è notevolmente ridotto, con un risparmio stimato di carburante pari al 20% circa a fronte di un 10% in più di potenza disponibile. Anche il sistema di raffreddamento del motore è stato ottimizzato da Comacchio per controllare la dissipazione del calore in base alle effettive esigenze operative della macchina, generando quindi minori emissioni, minori consumi e minori livelli di rumorosità.

Macchine da fondazioni

Due le novità anche nel segmento delle macchine da fondazioni della linea MC destinate alla piccola e media perforazione. Una di queste, la MC 20 A è una macchina di assoluta avanguardia, sviluppata in risposta alla crescente domanda di soluzioni di movimentazione meccanizzata delle aste e rivestimenti, specie nell’ambito di lavorazioni particolarmente gravose, che utilizzano tecniche di perforazione a doppia testa con sistemi a rotazione o roto-percussione (con martello fondo foro o top hammer). Questa new entry della linea MC si presenta come una macchina compatta e potente, installata su un sottocarro heavy-duty dotato di cingoli oscillanti. Questo le consente di offrire stabilità e sicurezza anche su cantieri che presentano terreni sconnessi, operando con più di 11 quintali di aste e rivestimenti a bordo. Tratto distintivo della MC 20 A è infatti l’innovativo caricatore per aste e rivestimenti che permette di automatizzare completamente la gestione delle attrezzature. Sebbene molto compatto negli ingombri, il caricatore è in grado di alloggiare fino a 9 coppie di aste e rivestimenti di diametri variabili, con una lunghezza massima di 3 m. La macchina è in grado di gestire fino a 30 m di doppia batteria. Il sistema di presa è pensato per essere universale e non richiede modifiche nel passaggio da un diametro all’altro. L’articolazione del mast consente di avere una ampia gamma di movimenti e raggiungere le più svariate posizioni di lavoro, comprese le perforazioni in posizioni orizzontali e sub-orizzontali, anche in spazi estremamente ridotti. Grazie al cinematismo del mast e all’uso del caricatore, la macchina è in grado di lavorare anche su fori che non permetterebbero l’inserimento manuale delle attrezzature senza l’ausilio di apparecchiature esterne. La MC 20 A è stata concepita con un focus particolare sui progetti che prevendono l’installazione di quantità importanti di ancoraggi, tipicamente su opere di sostegno di ampi fronti di scavo, ma può essere utilizzata anche per la perforazione in verticale, coprendo anche posizioni front-the-wall. Dotata di motore Cummins QSB6.7 di nuova generazione, conforme agli standard Stage V / Tier 4 FINAL, la MC 20 A può contare su ben 209 kW di potenza. La motorizzazione particolarmente potente consente alla MC 20A di lavorare con una vasta scelta di sistemi a doppia testa e con pompa di lavaggio a bordo. La macchina in esposizione a Piacenza sarà dotata di un sistema a doppia rotary Comacchio R 1600/R3200 che arriva ad erogare fino a 3100 daNm di coppia sulla testata inferiore. Per facilitare l’estrazione dei rivestimenti l’allestimento di questa macchina comprende anche una tripla morsa con carrello estrattore a brevetto Comacchio, disponibile come optional. Oltre agli allestimenti con doppia testa, la MC 20 A prevede una vasta scelta di teste singole e martelli idraulici. Grazie all’esclusivo sistema di radiocomando Comacchio, la MC 20 A può essere completamente gestita da remoto. Tutte le funzioni di traslazione, posizionamento, perforazione possono essere gestite dall’operatore da un’unica console che permette anche di azionare il caricatore, semplificando così il lavoro e velocizzando la produzione. Non meno importanti i vantaggi in termini di sicurezza, dal momento che un unico operatore è in grado di gestire tutte le fasi di lavoro rimanendo a distanza dalla macchina e mantenendo una visione completa sia della perforatrice, sia dell’area di cantiere circostante. “La MC 20 A può essere utilizzata per la perforazione verticale, ma è nei cantieri di ancoraggio che i vantaggi di questa macchina sono particolarmente evidenti, in quanto la movimentazione delle aste e dei rivestimenti in posizione inclinata è un’operazione più difficile che implica maggiori rischi per le persone – spiegano i tecnici di Comacchio – Molti clienti utilizzano attrezzature ausiliarie e/o personale aggiuntivo (assistenti dell’operatore) per la movimentazione delle attrezzature di perforazione su questo tipo di cantieri. Con la MC 20 A l’intero ciclo di lavoro può essere eseguito da una persona”. La macchina, all’avanguardia per quanto riguarda i requisiti di sicurezza, si fa notare anche per l’attenzione dedicata agli aspetti legati all’efficienza energetica e sostenibilità ambientale. L’impianto idraulico della MC 20 A è stato riprogettato per includere i più moderni sistemi di controllo elettronico, che assicurano che la potenza delle pompe sia gestita in modo tale da massimizzare le prestazioni nelle reali condizioni di esercizio, aumentando l’efficienza e prevenendo possibili sovraccarichi del motore. L’utilizzo di motori di ultima generazione, combinato con un sistema intelligente di dissipazione del calore a controllo elettronico, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale della macchina in termini di emissioni, consumo di carburante e rumorosità.

La nuova MC 14

L’altra novità della linea di macchine da micropali e ancoraggi che sarà esposta a Piacenza è la nuova MC 14. Anch’essa sviluppata in un’ottica di massima compattezza a fronte di elevate prestazioni, questa perforatrice rientra nella classe di peso immediatamente inferiore alla MC 20 A (siamo sulle 15-16 ton). Fin dai sui esordi nel 2008 (allora con la denominazione MC 600 P), questo modello è stato considerato una delle eccellenze della li-

nea MC di Comacchio. Adesso, a distanza di oltre dieci anni, la macchina è stata sottoposta ad un restyling globale, basato sull’introduzione di un nuovo sottocarro a brevetto Comacchio. La nuova MC 14 sarà caratterizzata da un carro di nuova concezione che offre maggiore stabilità e manovrabilità su terreni irregolari, pur mantenendo l’ingombro della macchina nel limite di 1800 mm. La nuova MC 14 sarà anche dotata di un nuovo sistema di articolazione del mast, che le consentirà di coprire una gamma più ampia di posizioni di lavoro adattandosi all’utilizzo in spazi estremamente ridotti, comprese le perforazioni realizzate a lato del cingolo che rimangono entro una distanza minima dalla parete. Grazie al sistema di radiocomando all-in-one Comacchio, la MC 14 può essere interamente gestita da un’unica console in tutte le sue funzioni, con conseguenti vantaggi in termini di produttività e sicurezza. La nuova MC 14 è equipaggiata con motore Cummins B 4.5 da 142 kW che risponde ai più recenti standard sulle emissioni Stage V. La motorizzazione particolarmente potente consente l’installazione di una vasta gamma di teste di rotazione, martelli idraulici e di accessori che coprono l’intero spettro di tecnologie di perforazione, incluse quelle più “heavy duty”, che utilizzano sistemi a doppia testa sia in modalità rotary/rotary o rotary/roto-percussione (con top hammer o DTH). La maggiore stabilità e robustezza necessarie per operare in piena sicurezza con sistemi di perforazione così pesanti è garantita dal nuovo sottocarro brevettato, che permette alla MC 14 mantenere il massimo contatto a terra e la rende la soluzione ideale per lavori particolarmente gravosi (come la stabilizzazione di pareti e il consolidamento di fronti di scavo) anche in condizioni di terreno irregolare o pendente. La MC 14 in mostra a Piacenza sarà allestita con un sistema a doppia testa in grado di trasmettere fino a 2400 daNm di coppia sulla testa inferiore e una pompa di lavaggio da 200 l/min.

La serie GEO

Geofluid sarà anche l’occasione per presentare una delle ultime novità della linea di perforatrici GEO, studiate per il settore delle indagini geognostiche e monitoraggio ambientale. Il crescente interesse per la tecnologia Sonic e la sua maggiore diffusione in una grande varietà di applicazioni ha portato Comacchio ad investire in questo campo con l’introduzione di due modelli di teste soniche particolarmente leggere e compatte, ideali per applicazioni geotecniche che non superano i 20-30 m di profondità, soprattutto in condizioni di terreni disciolti che presentano particolare difficoltà per i metodi di sondaggio più tradizionali. Le dimensioni compatte consentono di montare queste teste su perforatrici leggere e facilmente trasportabili della taglia della GEO 305, una macchina da sondaggi nella classe di peso che va dalle 4 alle 5 tonnellate e che sarà per l’appunto esposta a Piacenza. L’impianto è caratterizzato dalla possibilità di avere un doppio sistema, ovvero di utilizzare la testa Sonic per le lavorazioni che lo richiedono e di installare una “convenzionale” testa Comacchio ad alti giri per l’esecuzione di carotaggi e campionamenti di tipo “tradizionale”. La GEO 305 in esposizione a Piacenza sarà inoltre dotata di pompa acqua/fanghi triplex da 130 l/min, argano wire-line e penetrometro SPT.

COSTRUZIONI MECCANICHE

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