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Avviso ai naviganti

La responsabilità collettiva parte da quella individuale. Ognuno di noi può e deve fare la sua parte, soprattutto di fronte a un pianeta che sta collassando a causa delle nostre abitudini e scelte quotidiane. In quest’ultimo anno si è cercato di sprecare meno cibo, ma sono ancora tanti i piccoli gesti quotidiani che, inconsapevolmente, ci rendono parte del problema prim’ancora che della soluzione. Il riscaldamento climatico dipende da come mangiamo, da quanta plastica consumiamo, dall’utilizzo dei nostri pc, tablet e smartphone. Difficile, quindi, ‘chiamarsene fuori’ e far finta di nulla. Perché la questione non si può ridurre semplicemente alla frase: «Non ci sono più le stagioni di una volta». Putroppo, la stessa cosa la possiamo estendere ai ghiacciai, alla sopravvivenza di molte specie animali e a tantissime cose che ci appaiono marginali (in fondo, che ci importa dell’attacco delle cavallette in qualche parte lontanissima del mondo?). Quindi, per dirla con le parole di Annie Proulx, vincitrice con il suo romanzo dei due premi letterari più importanti degli Stati Uniti, il Pulitzer e il National Book Award: «Avviso ai naviganti». Perchè dovremmo prendere esempio dal suo personaggio, l’impacciato Quoyle, che ribellandosi a un destino che sembrerebbe già scritto, fa appello a un coraggio che ignorava di avere prendendo decisioni che si trasformano nell’ultima occasione per ritrovarsi e impossessarsi, forse per la prima volta, della sua vita. Come noi dovremmo fare della nostra.

La tecnologia al servizio della medicina

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L’esplosione della pandemia e la necessità di distanziamento sociale ha fatto sì che la ‘macchina’ abbia sempre più spazio nella nostra vita quotidiana. Robot negli ospedali, robot in fabbrica, robot al ristorante, robot nei parchi, robot negli uffici. Pensate che a Roma c’è un robot autonomo che può girare nei reparti e aiutare nella logistica i medici e gli operatori impegnati nei reparti ad alto isolamento Covid. Si tratta del progetto ‘Tiago’ del team di robotica dell’Università Campus Bio-medico (Ucbm) di Roma. Un’unita mobile che gira all’interno del Covid Center del Campus Bio-medico e si occupa di diverse attività, aiutando gli operatori già molto impegnati con l’assistenza ai malati in terapia intensiva. Ma, come lui ce ne sono altri. Ne parliamo a pagina 24.

Trovare nuovi hobby

Negli ultimi mesi, abbiamo avuto sovrabbondanza di tempo libero. Se avete voglia di provare qualcosa di nuovo, vi proponiamo il ‘quilling’: una tecnica che utilizza carta colorata, colla e tanta fantasia per realizzare progetti decorativi molto belli e colorati. La tecnica e i libri che vi possono ispirare li trovate a pagina 48.

L’arte trova nuove strade

«Se Maometto non va alla montagna...» Sì, seguendo l’antico proverbio sono sempre più numerosi i progetti artistici che si svolgono ‘open-air’. Dai murales agli eventi itineranti, nelle piazze e suille facciate dei palazzi, la cultura è alla portata di tutti. Ne parliamo a pagina 56, con l’augurio di poter passeggiare tutti, quanto prima, fra queste opere senza i terribili limiti pandemici.

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