cultura
Un religioso autonomo e libero che ha salvato il cattolicesimo da derive
Francesco, il santo ‘scomodo’ Una delle figure più eversive della Storia: il poverello di Assisi, figlio di Pietro Bernardone e oggi Patrono d’Italia, ha ridato valore e dignità al cristianesimo popolare riportandolo, almeno in parte, alla sua coerenza evangelica, teologica e spirituale
A
l terzo punto della voce ‘scòmodo’, il vocabolario Treccani recita: “Persona che, per le sue idee e il suo modo di agire improntati ad anticonformismo e intransigenza morale, mette in crisi l’ambiente in cui opera in quanto ne turba gli equilibri comunque raggiunti”. Ecco, tale definizione calza a pennello con la figura che ci apprestiamo a trattare: storicamente, appunto, tra le più ‘scomode’. Vediamo in che senso. Francesco d’Assisi (1181/1182 ca.-1226) costituì senz’altro una delle più straordinarie ‘perturbazioni’ mai attraversate dalla
Chiesa di Roma. E lo fece in modo affatto particolare: riconoscendone sempre l’autorità gerarchica - mai contestata, ma adottando uno stile di vita alternativo, radicalmente ispirato alla ‘sequela Christi’, alla totalizzante e fedele adesione al messaggio evangelico. Questa fu la sua ‘eversiva’ grandezza, come diremmo oggi, giocata tutta sui fatti: gesta tanto incisive nella loro semplicità ed espressivamente potenti da attrarre un numero sempre maggiore di seguaci, dando luce ad una fraternitas che per il carattere originariamente autonomo e libero divenne presto, per l’appunto, scomoda.
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