
2 minute read
Il progetto BAPSI e la tutela della biodiversità
di Domenico Letizia
Advertisement
Importanti novità provengono dagli operatori del mondo ittico per la tutela della biodiversità marina. Il progetto europeo BAPSI (Blue Academy for Professionals of the Seafood Industry) sta lavorando intensamente allo sviluppo di sinergie tra il nostro Paese, il Portogallo e la Spagna ed è stato cofinanziato dal programma EASME dell’Unione Europea. Lo scopo è legato all’urgenza di affrontare le prossime sfide dell’industria ittica, tutte in ottica di sostenibilità ambientale, e per farlo i professionisti della filiera necessitano di apprendere, comprendere e assimilare tutte le competenze tecniche e scientifiche del settore. Per tale ragione nasce BAPSI, in modo da poter sopperire alla mancanza di comunicazione tra il mondo dell’industria e quello dell’istruzione, identificata come una delle cause principali della mancanza di conoscenze condivise sul mondo ittico. Tra le priorità di BAPSI, ritroviamo quella di mettere in contatto costante i rappresentanti delle
industrie della pesca, gli enti accademici e quelli di ricerca e tutti i progetti sviluppati all’interno del
programma così da formare figure professionali dotate di tutte le competenze richieste sia dall’industria che dal mercato, con un occhio di riguardo alla tutela della biodiversità del mare e dell’ambiente.
Nel corso di tutto il 2021 è possibile visionare le innumerevoli attività dell’Accademia di BAPSI in cui trovare più di dieci corsi brevi, seminari e conferenze, giornate di apprendimento pratico, una continua esperienza per i volontari selezionati che potranno scegliere di svolgere anche un apprendistato al fianco dei manager dei partner coinvolti. Per quanto riguarda l’Italia, fanno parte del consorzio Assoittica Italia,
Federalimentare, l’Università La Sapienza di Roma, la Federico II di Napoli e Aeiforia, lo spin off dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza, che fornisce servizi alle imprese agrarie e alimentari. Le ultime stime effettuate sulla biodiversità marina del Mediterraneo
indicano la presenza di circa 17.000 specie. La biodiversità del Mediterraneo rappresenta, a seconda dei gruppi tassonomici, dal 4 al 25% della diversità di specie marine globali. Il Mediterraneo contiene circa il 7,5% delle specie mondiali in una superficie pari a 0,82%. Si può tranquillamente ribadire che la ricchezza di specie per area è circa dieci volte superiore alla media mondiale. La biodiversità presente nel bacino del Mediterraneo è il risultato dell’intrecciarsi di millenni di vicende umane e naturali. Le specie che vivono solo ed esclusivamente in questa parte del pianeta sono più numerose qui che in ogni altra parte d’Europa. Il 44% delle specie di
pesci ed il 25% dei mammiferi presenti nel bacino del
Mediterraneo sono endemici così come il 35% degli anfibi italiani e il 24% dei rettili della penisola iberica.
L’ecosistema complessivo del Mediterraneo ospita quasi 25.000 specie vegetali, oltre la metà di queste è esclusivamente presente in quest’area. La sfida per la conservazione del Mediterraneo è una priorità globale che necessita di essere affrontata attraverso un coordinamento con tutti gli altri protagonisti della regione come la Spagna o la Francia e con una formazione specifica adatta agli operatori della blue economy. Compito del progetto BAPSI è quello di generare un meccanismo virtuoso di cooperazione per la tutela, valorizzazione e tracciabilità della biodiversità marina, diffondendo tutte le opportunità economiche e comunitarie provenienti dal Mediterraneo e dalla blue economy.

