e-zine
l’amico degli animali Giulius N. 3 - Marzo 2014
Abituiamo il cucciolo a collare e guizaglio
Insufficienza renale
Spese veterinarie
Sommario
Animali Domestici - Abituiamo il cucciolo a collare e guizaglio Nutrizione - A proposito di... crocchette - Gatto: insufficienza renale cronica ed alimentazione Salute - Tetania puerperale: un problema tutto femminile - Ecografia addominale - Neurochirurgia
Gatto Somalo
L’angolo dell’esperto - Un’attesa a vuoto Info Utili - Il bugiardino Razze feline - Gatto somalo Razze canine - Pastore dei Pirenei a faccia rasa Viaggiando - Grottammare Pets & Arte - Mostra sui gatti nel cinema L’angolo della lettura - La locanda dei sogni ritrovati
Pastore dei Pirenei a faccia rasa
Pets & Economia - Spese Veterinarie Curiosità - News dal Bioparco - Un allevamento di dromedari in Sicilia - Perchè gli animali hanno più mammelle - La storia del gatto Pablo Inaugurazione del nuovo store Giulius
l’amico degli animali EDITORE Demas Srl - Cir.ne Orientale 4692 00178 - Roma - Tel. 06.41.79.05 info@demas.it - www.demas.it Supplemento di Petnet Magazine Tribunale civile di Roma N.363/2009 del 02.11.2009 In attesa di registrazione Per visualizzare e scaricare il magazine è necessario aver installato Adobe Reader (download gratuito dal sito www.adobe.com).
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Animali Domestici
Abituiamo il cucciolo a collare e guinzaglio!
i
l cucciolo deve passeggiare all’esterno della nostra casa e quindi deve essere abituato a portare collare, guinzaglio e museruola. Tutto ciò deve essere vissuto dall’animale come un’esperienza non negativa e quindi l’operazione va portata a termine in maniera graduale. In commercio esistono diversi tipi di collari; quelli più utilizzati sono a fascetta, i tubolari, le capezzine e le pettorine. Questi collari non devono essere legati troppo stretti. Indipendentemente dal tipo di collare che si sceglierà è importante, per fare abituare l’animale, presentarlo al cane e metterglielo in circostanze piacevoli, per esempio durante il gioco, le coccole o i pasti. Finito il cibo, il gioco o le coccole, il collare andrà tolto. Dopo qualche giorno si può iniziare a fare indossare al cucciolo il collare e distrarlo con qualcosa che attiri la sua attenzione, come ad esempio la pallina. Anche in questo caso lasciarglielo addosso solo per qualche minuto e poi toglierlo. Più volte al giorno si fa questo esercizio, più in fretta il cucciolo apprenderà. Pian piano bisogna aumentare il tempo in cui far indossare il collare al cane. Una volta che il cane si è abituato al collare si può agganciargli il guinzaglio e lasciarlo attaccato penzoloni per qualche secondo. Dopo di che, si può iniziare a passeggiare per casa tenendo il cane per il guinzaglio, aumentando gradualmente i tempi dell’esercizio e premiando sempre il cane se si comporta in maniera corretta. È importante evitare di utilizzare il guinzaglio come strumento di gioco (no tira e molla) o di punizione.
Nutrizione
A proposito di… crocchette
P
er alimento industriale si intende una miscela di ingredienti che subisce diversi processi di lavorazione. In generale gli alimenti industriali sono classificati in umidi, semiumidi e secchi in base alla percentuale di acqua che contengono e in completi o complementari se soddisfano a pieno i fabbisogni dell’animale o meno. L’estruso (alimento industriale di tipo secco), purché di buona qualità, nasce per garantire un’alimentazione per cani e gatti equilibrata e costante e di facile uso. Ma che cos’è un estruso? È comunemente chiamato crocchetta ed è il risultato di una lavorazione che associa pressione a temperatura molto alta (90-150 °C) per pochi secondi, cuocendo la miscela al fine di ottenere un prodotto omogeneo e altamente digeribile grazie alla gelatinizzazione degli amidi. L’uso delle crocchette consente quindi di avere sempre a disposizione la giusta varietà di nutrienti di cui i nostri amici a 4 zampe hanno bisogno. È importante infatti sapere che anche loro, come noi, richiedono una quantità adeguata di proteine, carboidrati e lipidi nonché di vitamine e oligoelementi che varia fisiologicamente nel corso della loro vita (accrescimento, mantenimento, gestazione, ecc) e che non sempre riusciamo a garantire con l’alimentazione casalinga. Le materie prime che sono utilizzate per la preparazione delle crocchette devono sottostare ad una serie di norme e regolamenti che fanno dell’estruso un alimento sicuro e di ottima qualità. Parlando in particolar modo dei vari nutrienti: • i grassi assunti dagli animali per essere funzionali devono essere protetti dall’ossidazione; • le fonti proteiche devono essere qualitativamente elevate per essere ben sfruttate dall’organismo; • i carboidrati solubili per poter essere attaccati dagli enzimi intestinali devono essere gelatinizzati e devono essere proporzionati con quelli insolubili, anche dette fibre, che hanno il ruolo importante di regolarizzare il transito intestinale. Un’altra funzione che hanno le crocchette è di aiutare l’igiene orale, infatti tramite l’azione meccanica di fregamento che avviene durante la masticazione è facilitata la pulizia dei denti. In conclusione l’uso della crocchetta rispetto a quello dell’umido e della dieta casalinga ha dei vantaggi come la facilità di somministrazione e di conservazione, l’economicità della razione giornaliera e ci rende tranquilli del fatto che ciò che somministriamo ai nostri animali è sicuro ed equilibrato. D.ssa Alessandra Caralla Team Nutro
Nutrizione
GATTO: INSUFFICIENZA RENALE CRONICA ED ALIMENTAZIONE
L’
alimento come terapia. La terapia dietetica in corso di insufficienza renale cronica (IRC), così come per altre patologie, rappresenta il caposaldo del trattamento medicoconservativo di pazienti colpiti da tale problema.
La gestione nutrizionale dei gatti con IRC si basa sull’adozione di una dieta, generalmente commerciale, con caratteristiche peculiari e che sia in grado di: • soddisfare i fabbisogni nutrizionali ed energetici dell’animale; • ridurre il catabolismo proteico (ovvero l’insieme dei processi metabolici che portano alla formazione di sostanze più semplici); • mitigare i segni clinici legati all’uremia (o accumulo nel sangue di sostanze azotate); • minimizzare i disturbi idro-elettrolitici, vitaminici, minerali; • rallentare la progressione dell’IRC; • garantire una vita qualitativamente accettabile del nostro paziente. Il management nutrizionale prevede una totale collaborazione non solo del proprietario e del suo nucleo familiare, ma dell’animale stesso, il quale deve accettare e poi continuare a consumare il nuovo alimento. A tal proposito si ricorda che, benché non esistano studi che indichino dei criteri chiari su quando iniziare una terapia dietetica in soggetti con IRC, è opportuno somministrare l’alimento per nefropatici già al momento della diagnosi, indipendentemente dalla gravità dei segni clinici e dei risultati laboratoristici. Tale soluzione garantisce, dal punto di vista pratico, una minore resistenza/avversione da parte del paziente ad accettare un cambiamento dietetico, in quanto ancora non sono particolarmente gravi i segni gastrointestinali e neurologici che di solito accompagnano una IRC in fase avanzata. A. Ciorba
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salute
Tetania puerperale: un problema tutto femminile
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ntro le prime quattro settimane dopo il parto e con minor frequenza, al termine della gravidanza, prima del parto o nell’ultima fase dell’allattamento può verificarsi una caduta del livello del calcio nel sangue, che porta alla comparsa di crisi tetaniche e fenomeni convulsivi, potenzialmente letali. Questo evento patologico è segnalato più frequentemente nella cagna che nella gatta, soprattutto se appartiene a razze di piccola taglia. Sono fattori predisponenti un’eccessiva integrazione di calcio durante la gravidanza, un parto eccessivamente numeroso, un’alimentazione non corretta nel periodo precedente il parto e nella fase dell’allattamento. L’animale si presenta irrequieto, particolarmente nervoso, ha difficoltà nell’andatura, che diventa rigida, compaiono tremori muscolari, tetania, febbre, convulsioni. In caso di tetania puerperale sarà opportuno allontanare la madre dai cuccioli, che saranno allattati artificialmente, applicare impacchi di acqua fredda all’animale colpito per abbassare la temperatura corporea qualora aumentata, somministrare prodotti specifici consigliati dal nostro veterinario, adottare un adeguato regime alimentare. A. Ciorba
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Salute
Ecografia addominale
l’
ecografia addominale è un’indagine che consente al medico veterinario di esplorare gli organi addominali. Utilizza gli ultrasuoni, emessi da una sonda appoggiata sulla cute che capta anche la loro riflessione che varia in base alla diversa consistenza dei tessuti attraversati. Con l’aggiunta del Doppler è possibile avere informazioni sulla circolazione all’interno dei vasi e sulla vascolarizzazione di eventuali masse. L’effetto Doppler può essere rappresentato sullo schermo o da segnali grafici e sonori o da ‘effetto colore’ all’interno dei vasi (color Doppler). Oggi è inoltre possibile, con l’impiego di particolari mezzi di contrasto, potenziare ulteriormente le capacità del Doppler migliorandone la sensibilità.
L’ecografia serve, in primo luogo, per valutare la forma, le dimensioni, la struttura degli organi. Attraverso tali informazioni si possono diagnosticare patologie di varia natura a carico di tutti gli organi addominali. In particolare è impiegata per valutare: • malattie epatiche acute e croniche; • malattie della cistifellea e delle vie biliari; • malattie del pancreas; • malattie renali; • malattie della milza e dei linfonodi addominali; • masse e lesioni occupanti spazio; • presenza di liquido nella cavità addominale; • alterazioni a carico dei vasi venosi ed arteriosi; • alterazioni dello spessore della parete intestinale o dilatazione di segmenti intestinali.
L’azienda Foschi è presente da più di 100 anni nel mondo del Veterinario, fornendo tutte le attrezzature necessarie per curare al meglio i nostri amici animali.
Con l’obiettivo di essere il più possibile vicina alle esigenze dei Veterinari e garantire il miglior servizio, Foschi ha siglato degli accordi con prestigiosi partner tecnologici internazionali.
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Salute
Neurochirurgia
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a chirurgia del sistema nervoso è molto spesso l’esito finale di un accurato percorso diagnostico che ha avuto inizio con una visita clinica, seguita da una corretta localizzazione anatomica del problema neurologico confermata poi da esami ed indagini collaterali più o meno complesse. è una disciplina relativamente nuova in medicina veterinaria, particolarmente impegnativa e che richiede per una buona esecuzione e soprattutto un’ottimale riuscita l’utilizzo di un’attrezzatura dedicata ed un lavoro di equipe costituito da professionisti di diversa preparazione come un esperto neurochirurgo, un abile anestesista, personale che si occupi della degenza postoperatoria. Seguirà poi l’applica-
zione di una fisioterapia riabilitativa. Alla neurochirurgia si ricorre anche in situazioni di emergenza come nel caso di traumatismi della colonna vertebrale responsabili di fratture e lussazioni vertebrali o per la comparsa di ernie discali acute situate nel tratto toracico o lombare, frequenti nei bassotti, che si manifestano clinicamente con paresi o paralisi improvvise degli arti posteriori. La neurochirurgia interviene in caso di patologie intracraniche dovute a cause diverse, in particolare l’asportazione di tumori a carico del sistema nervoso quali i meningiomi. Tutte situazioni in cui si è dimostrata particolarmente efficace ed ha impedito la soppressione di piccoli animali colpiti da tali patologie. A.C.
l’amico degli animali
... il meglio per il suo Benessere... 00166 Roma Via Aurelia, 1410 Tel. 06.41.79.05 / Fax 06.41.79.05.243 LUN - VEN 09.00-13.00/14.00-18.00 Orari da Settembre a Giugno SAB 09.00-13.00
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L’angolo dell’esperto
L’esperto Risponde UN’ATTESA A VUOTO
Gentile Professore, gradirei avere delle informazioni sulla falsa gravidanza.
(Giovanna B. - Modena)
La pseudogravidanza è un’evenienza non infrequente nella vita di un cane ed è contraddistinta da modificazioni fisiche e comportamentali, che si possono osservare nel momento di riposo del ciclo, cioè nel diestro. Le fasi dell’estro o calore sono caratterizzate da un susseguirsi di momenti diversi, ciascuno distinto da modificazioni di natura ormonale, fisica e comportamentale. La fase dell’estro è contraddistinta dall’ovulazione e in caso di accoppiamento positivo inizierà una gravidanza, nel caso contrario subentrerà la fase successiva del diestro, che ha una durata media di 60 giorni. Durante il diestro la presenza di un particolare ormone può indurre delle modificazioni a carico dell’utero e della ghiandola mammaria, oltre a mutamenti nel comportamento simili a quelli che possiamo osservare nel corso della gravidanza se non del parto. Questa è la ragione per cui il complesso di questi vari aspetti è indicato con il termine di pseudogravidanza, con l’intenzione di sottolineare le strette analogie tra questa situazione e quella che si viene a creare in caso di vera e propria gravidanza. In presenza di una falsa gravidanza si può osservare: aumento di volume dell’addome, sviluppo delle mammelle accompagnato dalla comparsa di una secrezione lattea. Occasionalmente può comparire vomito, diarrea, aumento dell’appetito od al contrario svogliatezza nel mangiare, contrazione degli sfinteri (come si verifica durante il parto). è possibile evidenziare la contemporanea presenza di tutti questi segni oppure il manifestarsi di uno o più di uno, da solo od in combinazione con manifestazioni del comportamento. Queste ultime sono rappresentate da irrequietezza, nervosismo, ricerca e preparazione di una cuccia per il parto, succhiamento delle mammelle oppure dal rivolgere particolare attenzione ed interesse a soggetti inanimati come pupazzi, scarpe, ecc. ritenuti possibili cuccioli, potendone simulare l’allattamento. L’animale può avere un comportamento aggressivo nei confronti di suoi simili o dello stesso padrone allorché si trovi in un ambiente chiuso dal momento che ritiene tale luogo il posto ideale per far crescere i propri piccoli e quindi ha un atteggiamento di difesa verso la sua cuccia e gli estranei, potenziali aggressori. La diagnosi di falsa gravidanza da parte del veterinario è desumibile dalla storia del soggetto, dalla palpazione dell’addome, da un controllo ecografico o radiografico o dal ricorso ad analisi collaterali di laboratorio.
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Info Utili
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Il bugiardino
l bugiardino, o foglietto illustrativo, è uno strumento molto importante quando si deve somministrare un farmaco al nostro pet. Accompagna, per legge, le medicine in commercio.
Le voci più importanti La prima voce che si incontra nel bugiardino è la composizione: le caratteristiche del farmaco: il principio attivo e gli eccipienti. Il principio attivo è la sostanza curativa vera e propria, ad esempio nell’aspirina è l’acido acetilsalicilico. Gli eccipienti sono sostanze aggiuntive, adoperate per legare le molecole o rendere di sapore gradevole il farmaco. Le indicazioni spiegano per quali malattie è utile la somministrazione del farmaco. Alle indicazioni seguono controindicazioni: i motivi per cui il farmaco è proibito. Esempi classici sono gravidanza e allattamento. Altra voce rilevante è quella che spiega le precauzioni d’uso (o d’impiego). Sotto questa voce sono indicate tutte le condizioni in cui si può assumere il farmaco oppure no (ad esempio, evitarlo se c’è nausea o diarrea). Le interazioni elencano tutti i farmaci, gli alimenti, le bevande che possono inficiare l’efficacia del farmaco oppure che possono addirittura arrecare danno all’organismo se assunti insieme al farmaco. La posologia fornisce indicazioni su come (ad esempio disciolto in acqua, se si tratta di bustine), quando (prima o dopo i pasti oppure ogni quanto tempo) e quanto farmaco (in grammi o milligrammi e/o millilitri) bisogna assumerlo. Gli effetti indesiderati sono le condizioni e/o i disturbi che possono insorgere assumendo il farmaco in questione. Altre indicazioni possono riguardare la conservazione del farmaco , la categoria farmaco terapeutica (ad esempio, uno sciroppo per la tosse rientra nei mucolitici), le diverse forme farmaceutiche (compresse, sciroppo, capsule, fiale, ecc.), la scadenza. A. Ciorba
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Razze feline
Gatto Somalo
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l Somalo è la versione a pelo lungo dell’Abissino. Al contrario di quanto farebbe intendere il nome, i primi esemplari di questa razza sono stati ottenuti, durante un programma di selezione della razza Abissina, negli Stati Uniti. Caratteristica del gatto Somalo è il pelo caratterizzato dal cosiddetto effetto “ticking”: ogni singolo pelo ha un colore base, interrotto da due o tre bande di pigmento più scuro e termina sempre con la punta scura. Animale molto socievole, abbisogna di amore e compagnia (dell’uomo o di altri animali - gatto o cane). Allegro ed estroverso, adora arrampicarsi e saltare. Vive senza problemi in appartamento, ma l’ideale è una casa con un terrazzo o con giardino annesso. Se ciò non è possibile, è consigliabile mettergli a disposizione una struttura robusta su cui sfogare la sua vivacità. Curioso e intelligente, sottopone qualsiasi elemento nuovo a minuziosa ispezione. Non miagola molto. Da cucciolo è spesso spericolato, mentre da adulto tende ad essere un po’ più riflessivo. Il mantello morbido e setoso non necessita di eccessive cure. è sufficiente una passata settimanale non troppo energica con una spazzola di crine e, ogni tanto, con un pettine a denti larghi in particolare dove il pelo è più folto. Le orecchie devono essere pulite solo se necessario con prodotto specifico: dopo aver applicato poche gocce e aver massaggiato delicatamente il padiglione auricolare, rimuovere il prodotto con un panno umido. Le unghie possono essere spuntate con apposite forbicine. Molto goloso, tende a ingrassare con facilità se non lo si tiene sotto controllo.
Standard di razza Categoria: Pelo Semi Lungo. Corporatura: media, muscolosa e snella. Testa: larga, con muso relativamente allungato; il naso forma con la fronte un leggero stop; mento evidente; tartufo bordato di nero. Occhi: a mandorla, obliqui e vivaci; le palpebre sono segnate da una riga nera. Gli occhi sono ambra, verdi o gialli, comunque sempre di tonalità molto chiara. Orecchie: appuntite, con attaccatura bassa e larga e abbondanti peli ricurvi che fuoriescono dai padiglioni. Arti: sottili e con struttura ossea leggera; zampe piccole e ovali. Coda: abbastanza lunga, forte, con pelo folto. Pelo: di media lunghezza, molto più lungo e folto su cosce, coda, pancia e gorgiera; soffice, fine e setoso.
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Razze canine
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Cane da Pastore dei Pirenei a Faccia Rasa
sistono due varietà di questa razza: la varietà “a muso normale” e la varietà “a faccia rasa”. La sua evoluzione è avvenuta nel versante francese della catena montuosa pirenaica. Cane di media-piccola taglia. Meno nervoso e più addestrabile della varietà a pelo lungo, meno diffidente verso gli estranei, dimostra molto brio.Ha un’espressione sempre all’erta, un’aria furba e diffidente unita ad una grande vivacità di movimento danno a questo cane un’impronta del tutto particolare, non paragonabile con qualsiasi altra razza. Ama vivere all’aria aperta, ma si adatta anche a vivere in casa o in appartamento insieme alla famiglia. Esige movimento quotidiano all’aperto.
Standard di razza
Altezza: maschi tra i 40 ed i 54 cm femmine tra i 40 ed i 52 cm Tronco: Dorso abbastanza lungo. Groppa piuttosto corta e obliqua. Fianco poco disceso. Coste leggermente arrotondate. Petto moderatamente sviluppato. Testa e muso: cranio di medio sviluppo, s'arrotonda armoniosamente sui lati. La forma della testa è triangolare.. Tartufo: nero. Denti: dentatura forte con chiusura a forbice. Collo: lungo e muscoloso. Orecchie: corte, moderatamente larghe alla base. Occhi: palpebre bordate di nero, con occhi di colore bruno scuro. Arti: anteriori asciutti, frangiati di pelo, con articolazione del polso ben pronunciata. Nei posteriori la coscia è marcata, poco discesa. Garretti asciutti, attaccati in basso, ben angolati e talvolta un po' chiusi. Spalla: abbastanza lunga, mediamente obliqua. Coda: ben frangiata, non troppo lunga, attaccata piuttosto in basso e formante un uncino alla sua estremità. Pelle: fine, spesso marmorizzata da macchie scure. Pelo: sul corpo è semilungo. Le gambe hanno pelo raso. Colori ammessi: nero, arlecchino, fulvo grigio mescolato, mescolanze di fulvo con macchie nere o macchie bianche.
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Viaggiando
GROTTAMMARE
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rottammare è sita sulla costa del medio adriatico tra il verde delle pinete, degli aranceti e delle palme, con belle spiagge e il limpido chiarore del mare. Le acque pulite, il litorale di sabbia finissima, i suggestivi scorci del borgo antico e la rigogliosa vegetazione compongono un affresco di colori e profumi dimenticati che rendono unica questa cittadina. La concomitante presenza di questi elementi, insieme con la funzionalità e la qualità dei servizi hanno assicurato a Grottammare l’assegnazione della Bandiera Blu, che l’Unione Europea conferisce ogni anno alle amministrazioni che si sono distinte per la qualità delle acque, la cura dell’arredo urbano, la funzionalità dei sistemi di depurazione e l’offerta dei servizi turistici. La particolare posizione geografico - ambientale di Grottammare fa sì che possa godere durante tutto l’anno di un clima mite, tale da permettere lo sviluppo felice delle numerose palme originarie delle Isole Canarie, accanto alle piante di arancio. Da sottolineare come due piante di arancio facciano parte dello stemma comunale. La storia che ha attraversato Grottammare ha lasciato tracce profonde nel tessuto urbano e nella memoria culturale della città. Chiese, palazzi, antichi teatri raccontano le vicende millenarie del paese, che ha accolto grandi artisti e ha dato i natali a personaggi storici come Papa Sisto V e lo scultore Pericle Fazzini.-Come in tutto il territorio marchigiano, anche a Grottammare la tradizione culinaria è posta in primo piano. Oltre a tutte le varie specialità marchigiane non si dovrà tralasciare di assaggiare il brodetto alla sambenedettese, le olive ripiene accompagnate da un ottimo Falerio dei colli ascolani. Buona visita da Alessandro Ciorba
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Pets & Arte
MOSTRA SUI GATTI NEL CINEMA
D
al gattone di color rosso senza nome di “Colazione da Tiffany” agli “Aristogatti”, dal “Gatto con gli Stivali” alla intrigante Catwoman, dai mici horror di Stephen King, fino al cartoon sexy di Fritz. Da lunedì 17 febbraio (data che non a caso coincide con la giornata nazionale del gatto indetta dalle associazioni feline) al 7 aprile, Fermo Immagine, museo del manifesto cinematografico di Milano’ (via Gluck 45), ospita la mostra “MIAO, SI GIRA!”, che espone un centinaio tra manifesti, foto buste, foto di scena, soggetti e locandine di film in cui il nostro amico felino compare come comparsa od anche valente protagonista. Per tutta la durata della mostra saranno organizzati incontri e rassegne cinematografiche a tema, iniziative solidali, concorsi di vario genere. Grande spazio sarà dedicato ai cartoni animati: dai mitici Aristogatti (1970) della Disney, di cui verranno esposte diverse edizioni del manifesto originale e una grande selezione di fotobuste, ai classici lungometraggi della Warner con protagonisti gatti famosissimi come Silvestro e Tom, con titoli divertenti come Il topo è mio e lo mangio quando mi pare e Silvestro Gatto Maldestro. Non mancheranno ovviamente gatti “animati” in digitale di ultima generazione come il fortunato Garfield il Film (2004), protagonista di ben due pellicole, e il popolarissimo Il Gatto con gli Stivali (2011) che dal successo della saga di Shrek si è guadagnato una pellicola tutta sua di cui sono esposti manifesti e fotobuste. Molte le curiosità, a partire da rare fotobuste del bellissimo film giapponese d’animazione Il Gatto con gli Stivali (1969) tra i cui animatori compare il grande Hayao Miyazaki (1969). Spazio anche all’animazione italiana con manifesti, fotobuste e preziosissimi rodovetri originali di Allegro non troppo (1976) di Bruno Bozzetto (episodio col micio grigio sulle note del Valzer Triste di Sibelius con esposti in mostra preziosi rodovetri originali prestati da Bruno Bozzetto) e di La Gabbianella e il Gatto (1998) di Vincenzo d’Alò tratto dalla celebre novella di Luis Sepulveda (in mostra anche preziosi disegni originali gentilmente messi a disposizione da Lanterna Magica). Una chicca per appassionati: il manifesto del musical a cartoni animati Musetta alla conquista di Parigi (1961) con la gatta protagonista doppiata nientemeno che da Judi Garland! Non mancano manifesti e locandine con altri mici che han fatto la storia dell’animazione: dallo spelacchiato Sergente Tibs de La Carica dei 101 (1961) alla coraggiosa Mittens di Bolt – Un eroe a quattro zampe (2008), da Oliver di Oliver&Company (1988) all’antipaticissimo Lucifero che fa i dispetti a Cenerentola (1950), fino ai due bisbetici Si&Am che rendono la vita impossibile alla povera cagnetta protagonista di Lilli e il Vagabondo (1955). Spazio anche a un simpaticone come lo Stregatto, che compare (e scompare) in ben due capolavori, in animazione tradizionale in Alice nel Paese delle Meraviglie (1951) e in digitale in Alice in Wonderland di Tim Burton (2010). C’è perfino un gatto contestatore e porcellone come Fritz, protagonista sconcio e sboccato di quel film a cartoni animati, Fritz il Gatto (1972), che negli anni Settanta venne censurato per via della graffiante (è il caso di dirlo) satira politico-sociale.
L’angolo della lettura
La locanda dei sogni ritrovati
F
ogas, un piccolo paese nei Pirenei. Chloé, una bambina di nove anni, si lancia in spericolati salti mortali, svettando sull’erba alta. La sua compagna di giochi è una gatta, Tomate, che la accompagna nelle forsennate piroette. Sullo sfondo, un’antica locanda di pietra grigia, accoccolata in una valle baciata dal sole sulle sponde placide di un fiume. Lorna e Paul si guardano intorno e non potrebbero essere più felici. Questo angolo di paradiso è finalmente tutto loro. Il sogno di andarsene dall’Inghilterra e aprire un ristorante in Francia si è avverato. Un luogo dove cucinare gustose torte e fumanti stufati, accompagnati da un corposo calice di vino rosso e dalle chiacchiere degli amici, mentre il vento accarezza le fronde degli alberi. Ad aiutarli Stéphanie, la cameriera gitana, e sua figlia Chloé, che da grande vuole fare l’acrobata. Ma il sogno è ben diverso dalla realtà. Perché Lorna e Paul hanno un nemico nel paese di Fogas: Serge Papon, il sindaco. Un nemico potente che voleva la locanda per sé, e che adesso è deciso a riprendersi quello che ritiene suo di diritto. Le sue armi sono astute: cavilli burocratici, ispezioni continue, ma soprattutto maldicenze, perché gli inglesi, si sa, non sono capaci di cucinare. Il loro ristorante manderebbe in rovina l’industria turistica dell’intera regione. La locanda è in pericolo, ma Lorna e Paul non sono soli, perché la piccola Chloé, insieme alla fida gattina Tomate, è pronta anche a fare i salti mortali, pur di aiutarli.
La locanda dei sogni ritrovati Julia Stagg Editore:Garzanti 228 pagine Julia Stagg, inglese, ha vissuto in Giappone, Australia e Stati Uniti, facendo i mestieri più vari, prima di stabilirsi con il marito nella regione francese dell’Ariège, che ha ispirato i suoi romanzi.
«Ormai non manca molto», disse Paul mentre imboccava l’ennesima curva, alberi su entrambi i lati della stretta stradina, abbarbicati al fianco della montagna a destra e alle ripide sponde del fiume a sinistra. L’auto affrontò l’ultimo tornante e vennero scaraventati fuori dalla penombra del bosco e nella luce del sole mentre la vallata si allargava. Ed eccolo lì, con il sole novembrino che si riverberavasulle vecchie pietre. L’Auberge. E, a meno che Lorna non si sbagliasse, una bambina stava facendo una serie di salti mortali in giro per il giardino. Con un gatto.
Pets & Economia
Spese Veterinarie
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ronti i modelli definitivi per la dichiarazione dei redditi. Li ha pubblicati l’Agenzia delle Entrate insieme alla guida per il contribuente. Spese veterinarie ammesse I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 19% delle spese veterinarie sostenute fino all’importo di 387,34 euro e limitatamente alla somma che eccede i 129,11 euro, per gli animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (quindi, cani, gatti, volatili in gabbia e cavalli da corsa). In pratica, la detrazione può consentire al massimo un risparmio d’imposta di 49,06 euro, cioè il 19% di 258,23 euro (importo massimo al netto della franchigia di 129,11 euro). Spese veterinarie non ammesse Il beneficio fiscale non spetta per gli animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare, per gli animali allevati o detenuti nell’esercizio di attività agricole o commerciali, per quelli utilizzati per attività illecite o detenuti in casa illegalmente. Come si documentano le spese La documentazione delle spese deducibili (e detraibili) è generalmente costituita dalle fatture, ricevute o quietanze rilasciate al contribuente da chi ha percepito le somme, con indicazione del suo codice fiscale o numero di partita Iva. Il contribuente non deve allegare alla dichiarazione alcuna documentazione, che va però conservata in originale per tutto il periodo durante il quale l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di richiederla. Per la dichiarazione dei redditi del periodo d’imposta 2012, modello 730/2013 o UNICO Persone Fisiche 2013, i documenti vanno conservati fino al 31 dicembre 2017. Farmaci veterinari Per i medicinali occorre essere in possesso della fattura o dello “scontrino parlante” che indichi la natura (“farmaco” o “medicinale”), la qualità (denominazione del farmaco), la quantità dei beni acquistati e l’indicazione del codice fiscale del destinatario del medicinale. Dal 2010, lo scontrino non deve più indicare la denominazione commerciale del farmaco; al suo posto, va riportato il numero di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC). Per quanto concerne l’indicazione della natura del prodotto acquistato è sufficiente che il documento di spesa indichi la dizione generica di “farmaco” o di “medicinale” o riporti comunque la natura del prodotto attraverso sigle, abbreviazioni o terminologie chiaramente riferibili ai farmaci. Ad esempio, l’indicazione sullo scontrino della natura del bene acquistato si considera soddisfatta nelle ipotesi in cui il documento di spesa, in luogo della dicitura “farmaco”o “medicinale”, riporti la dicitura “omeopatico”. FONTE AMVI OGGI
Curiosità
News dal Bioparco
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bbiamo incontrato il presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa, medico veterinario.
Quali sono le linee guida del suo programma di sviluppo per il Bioparco? I programma si basa su quattro punti fondamentali: la tutela della salute per il benessere degli animali, la conservazione delle specie a rischio di estinzione, l’educazione ambientale, nei confronti delle famiglie e del mondo della scuola, e la comunicazione a 360 gradi. Le novità zoologiche di rilievo? Per la prima volta al Bioparco di Roma abbiamo accolto una coppia di lupi italiani. Si chiamano Scialla e Pasqualino e sono arrivati da noi dopo essere stati vittime di incidenti causati dall’uomo. Per entrambi c’è voluto molto tempo perché avvenisse il recupero fisico, quindi non potevano essere rilasciati in natura a causa dei danni fisici riportati e dei condizionamenti comportamentali dovuti alla vicinanza con l’uomo durante il periodo di degenza. Sempre sul fronte zologico, sono lieto di comunicare che la ‘questione oranghi’ è risolta, entro primavera 2014 Petronilla, Martina e Zoe, le 3 femmine di orango del Bioparco, finalmente avranno una nuova casa che si sviluppa in altezza, visto che gli oranghi vivono gran parte del tempo sugli alberi. E la situazione delle tigri? Un’altra priorità è la ristrutturazione dell’exhibit delle tigri, per migliorare la qualità della loro vita. Si tratta di un intervento importante, per il quale ci stiamo rivolgendo all’esterno, coinvolgendo sponsor privati per non pesare sulle casse della Fondazione.
Curiosità
Un allevamento di dromedari in Sicilia
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l dromedario, appartiene alla famiglia dei camelidi, un mammifero generosissimo, dolce e docile. La femmina produce un latte prezioso, in grandi quantità: una media di 10 litri al giorno. Secondo il Sig. Fragalà, proprietario dell’allevamento italiano è un alimento completo, ricco di calcio, di vitamina C e di grassi polinsaturi. E’ venduto ad un prezzo modesto rispetto ad altri latti di nicchia come quello di asina. In Europa i prodotti del dromedario sono di difficile reperibilità anche perché l’offerta è molto limitata. Oltre all’azienda siciliana ed una europea, gli importatori nell’Ue sono gli Emirati Arabi, autorizzati il 30 marzo scorso, dopo aver dimostrato la salute degli animali e la salubrità dei loro prodotti. Fragalà ha costruito la fattoria Gjmàla, tra le contrade terrazzate di Ronzini, in località Trecastagni. La linea lattiero casearia caratterizzata dalla produzione di latte crudo e formaggi deve ancora essere avviata. È già in commercio la linea cosmetica. Bagno schiuma emolliente,
shampoo, crema mani e per il viso a base di latte di dromedario in polvere importati da Fragalà dall’Olanda. A.C.
PERCHè GLI ANIMALI SONO DOTATI DI PIù MAMMELLE?
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e donne hanno due seni perché in genere nutrono solo un figlio alla volta. Nelle altre specie di mammiferi, invece, forma e numero di mammelle variano in funzione del numero e delle esigenze dei piccoli. Le mammelle più grosse sono quelle della balenottera azzurra. Sono due (perché come gli uomini, normalmente partoriscono un figlio alla volta), nascoste sotto uno strato di grasso, misurano 2,4 metri per 50 cen-
timetri e possono produrre fino a 72 litri di latte al giorno che sono spruzzati dal capezzolo direttamente nella bocca del piccolo. Le più numerose sono quelle del tenrec, un insettivoro del Madagascar che è molto simile ad un riccio. Ne ha 12 paia. Le più piccole sono quelle del toporagno: misurano 2 millimetri. Le più strane sono quelle dell’ornitorinco perchè sono ghiandole prive di mammella in quanto il latte esce dai pori e scende lungo peli che i piccoli leccano.
Un aiuto in più nella scelta del veterinario di fiducia: le strutture certificate. Districarsi nelle offerte di servizi è sempre piu’ difficile, piu’ che mai se in gioco non c’è un oggetto ma la salute di un essere vivente, del nostro compagno di vita a 4 zampe. Ecco perché chi ha un pet deve essere messo in grado di avere degli strumenti di giudizio comprensibili ed immediati senza dover necessariamente essere esperto conoscitore del settore e delle questioni tecniche. Oggi proprietari hanno un aiuto in più nella difficile scelta di chi dovrà prendersi cura dei loro amici pelosi! Quale? Cercare quelle strutture che si sono messe in gioco e hanno chiamato un ente terzo “super partes” a dichiarare che il lavoro vene svolto nel rispetto di specifici requisiti, in spazi adeguati e con strumentazioni adeguate! Questo è il meccanismo su cui si basano le certificazioni volontarie, come la ISO 9001, una certificazione “di sistema” che attesta che la struttura ha individuato e gestisce in modo ottimale tutti i processi aziendali, o la certificazione “Buone Pratiche veterinarie” basata sul manuale di Buone Pratiche Veterinarie, redatto da ANMVI (Associazione Nazionale medici veterinari Italiani) con il patrocinio della FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Secondo questo schema certificativo i servizi erogati dalla struttura vengono suddivisi in varie aree (area medica, area chirurgica, diagnostica per immagini, pronto soccorso e medicina d’urgenza, ricovero e degenza, laboratorio) e la struttura ottiene la certificazione solo per le aree che sono totalmente conformi, sia strutturalmente che organizzativamente al manuale BPV…..una bella garanziLe strutture certificate mettono a disposizione della clientela una carta dei servizi, che illustra in modo completo e trasparente quali sono i servizi erogati e le specie curate, in funzione delle reali competenze dei veterinari e della tipologia di strumentazione posseduta. noltre la carta dei servizi fornisce informazioni sullo staff della struttura, sulla gestione dei pazienti durante visite e ricovero, modalità di accesso alla struttura e alle prestazioni, richiesta di preventivi e tutto quello che può essere utile sapere della struttura.
Obbiettivo fondamentale delle strutture che selgono di certificarsi è il rapporto trasparente con la clientela, che prevede l’impegno dei veterinari nell’informare i proprietari in modo completo e dettagliato rispetto ad ogni procedura eseguita. Il Cliente ha a disposizione cartella cliniche ,refertazioni ed esami eseguiti, inoltre le strutture predispongono un sistema di archivio delle cure prestate ai piccoli pazienti. Le certificazioni danno garanzia circa l’adeguatezza della struttura rispetto ai servizi erogati…..perchè non basta essere “belli e puliti” per lavorare bene, occorre avere adeguata preparazione, procedure stabilite, organizzazione precisa, compiti assegnati e srumenti e macchinari sempre efficienti. Questo è quello che l’ente di certificazione attesta al rilascio dei certificati! Cercando strutture certificate ISO 9001 e Buone Pratiche Veterinarie i proprietari potranno trovare l’eccellenza nella medicina veterinaria, e dunque il meglio per i loro amati pelosi! Seguendo il motto “la loro salute la nostra missione” un gruppo di veterinari Italiani ha fondato un network di strutture, Gruppocvit, che oggi è presente su scala nazionale con un centinaio di affiliati. Tutte le strutture veterinarie affiliate a Gruppocvit hanno scelto di rispettare i requisiti delle norma ISO 9001 e del manuale Buone Pratiche Veterinarie, preferendo così l’eccellenza delle certificazioni nella Medicina Veterinaria. Il Gruppo è sottoposto a verifiche e controlli de parte dell’ente di certificazione, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, che verifica l’adeguatezza dei servizi, delle prestazioni, delle strutture e del personale. Un modo in più per garantire tranquillità e serenità ai proprietari che affidano alle cure di questi professionisti i loro beniamini. Gruppocvit è formato da realtà diverse tra loro, che vanno dall’ambulatorio, alla clinica, all’ospedale veterinario.
Per trovare la struttura più vicina visitate il sito www.gruppocvit.it
Curiosità
La storia del gatto Pablo: 720 chilometri di passeggiata La storia del gatto Pablo inizia a Brockley, un quartiere nel sud di Londra , quando Pablo sparisce dalla circolazione. Le sue padroncine che si prendevano cura di lui fin da quando aveva pochi mesi, iniziano a preoccuparsi ed a cercarlo in ogni posto, nei parchi, per le strade e nei giardini delle case del vicinato che rifornivano Pablo di piacevoli spuntini fuori pasto. Si era pensato che si fosse allontanato invaghito di qualche dolce gattina. Essendo trascorso molto tempo dalla scomparsa si pensava che il gatto avesse fatto una brutta fine, quando invece quasi dopo un anno dalla scomparsa le padroncine ricevono una telefonata dalla Scozia ed apprendono che Pablo era arrivato fino lì. Aveva compiuto una lunghissima passeggiata di ben 720 chilometri giungendo a Fife, in Scozia. Si era alla fine accomodato su un divano di una banca locale, i cui impiegati avevano poi allertato la locale protezione animale che era riuscita a risalire ai proprietari anche se così lontani.
UN AMICO A QUATTRO ZAMPE MOLTO “ANTICO”
Secondo gli studi dell’Università di Turku in Finlandia i rapporti tra uomo e lupo si consolidarono prima che le popolazioni preistoriche divenissero stanziali e dedite all’agricoltura, all’epoca in cui gli uomini vivevano ancora in tribù nomadi di cacciatori e raccoglitori di piante e frutti selvatici, tra i venti e i trentatremila anni fa. Furono probabilmente loro ad addomesticare i lupi, che li seguivano a distanza nutrendosi con le carcasse di animali abbandonate dai cacciatori, per poi insegnarli ad assisterli nelle battute di caccia.
La dimostrazione scientifica scaturisce dalle analisi genetiche effettuate su centinaia di cani moderni di svariate razze e su diverse varietà di lupi sparsi per tutto il mondo. Comparando il loro Dna con quello dei resti fossili di cani e lupi antichi decine di migliaia di anni, gli scienziati finlandesi sono risaliti all’epoca ed ai luoghi d’origine dei loro antenati. Si è così scoperto che i primi cani furono allevati in Europa circa trentamila anni fa, confermando l’origine europea di tutte le stirpi canine. A.C.
Pet Quiz La spiramicina è un:
a
La balanite è un'infiammazione di:
a
b
c
costato
arto
insetto
b
c
contatto
inalazione
c
b basilico
succo d'uva
vongole
grande
b
c
piccola
media
La lisina è un:
a
carboidrato
b
grasso
c
aminoacido
L'arteria splenica si trova in corrispondenza di:
c
cavità toracica
collo
Le risposte corrette: 7)c
8)a
b
6)a
cavità addominale
5)b
a
4)a
8
testa
Il pastore del caucaso è un cane di taglia:
a 7
orecchio
La Vitamina K è contenuta soprattutto in:
a 6
c
glande
La ehrlichiosi è trasmessa da:
a 5
b
Il lacrimale è un osso di:
a 4
occhio
3)c
3
repellente
2)b
2
c
b vermifugo
antibiotico
1)a
1
inaugurazione Del Nuovo Store Giulius
DOVE L’ECCELLENZA È IL VALORE PIÙ SEMPLICE È nato Demas, il nuovo sito italiano rivolto al mondo veterinario. Demas vuole rappresentare un valido ed utile strumento di servizio per il professionista. Il sito si presenta ricco di rubriche di varia natura e sarà costantemente aggiornato sulle novità del mercato e della professione veterinaria.
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VETERINARIO
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