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l’amico degli animali Giulius N. 8 - Agosto 2014
Viaggiando Merano
Alimentazione Il cibo crudo è un pericolo?
Razze feline Il Mau Egiziano
Omeopatia Gestione delle ferite in medicina veterinaria
Inghilterra: Cambiamenti del clima e farfalle
Sommario
.............................. Estate insieme 4 - 5 In vacanza con i pet Consigli utili per un viaggio con il vostro gatto Alimentazione pag 7 - 9 Nutrizione del cane anziano Il cibo crudo è un pericolo? In vacanza con i pet
4-5
Prevenzione pag 12 - 14 Allergia da contatto nel cane Pulci e tenia nel gatto L’esperto risponde pag 16 - 17 La congiuntivite nel gatto Comportamento pag 19 - 20 Il leccamento nel cane
Avvelenamento da morso di serpente
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Omeopatia pag 21 Gestione delle ferite in medicina veterinaria Razze canine pag 23 Il lagotto romagnolo Razze feline pag 25 Egyptian Mau (Il Mau egiziano) Altri animali pag 27 Avvelenamento da morso di serpente
Il lagotto romagnolo
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Viaggiando pag 29 - 30 Merano Curiosità pag 32 - 33 Super residnze per gli amici a 4 zampe Inghilterra: cambiamenti del clima e farfalle
.......................... Pet quiz pag 34
l’amico degli animali EDITORE
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Giulius E-zine - Giornale On line Punti Vendita
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estate insieme
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in vacanza con il pet i consigli dal Ministero della Salute
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rima di partire per le vacanze con un animale è sempre opportuno programmare una visita dal nostro medico veterinario di fiducia per un accertamento sul suo stato di salute, controllare la regolarità delle vaccinazioni e dei trattamenti contro i parassiti interni ed esterni. Il consiglio ci giunge del Ministero della Salute che ha pubblicato una sezione on line sul proprio portale ricca di informazioni su cosa e come fare per viaggiare con cani e gatti: in Italia o all’estero, su mezzi di trasporto diversi. Il Ministero ricorda l’opportunità di portare il libretto sanitario, il numero di telefono del veterinario curante e di informarsi via internet anche sulle strutture veterinarie presenti nel luogo di villeggiatura per eventuali emergenze. È certamente consigliabile, rientrati dalle nostre vacanze, far eseguire una visita di controllo per accertarsi che il nostro amico peloso non sia incorso in qualche spiacevole” incontro” durante il nostro periodo di riposo... Dovremo ricordarci di portare con noi i farmaci che l’animale deve assumere costantemente prodotti antiparassitari, un mini-kit di pronto soccorso; il certificato di iscrizione dell’anagrafe, il libretto sanitario e, se richiesto dalle autorità della località dove desideriamo recarci, il certificato di buona salute, della vaccinazione antirabbica, il passaporto europeo. Se il nostro animaletto ha problemi viaggiando in automobile il medico veterinario potrà preventivamente consigliare dei farmaci efficaci e sicuri da somministrare prima del viaggio. Numerose sono le compagnie di navigazione che permettono di condurre a bordo animali a bordo nave; alcune richiedono il certificato di buona salute redatto dal medico veterinario oltre al documento di identità dell’animale che deve accompagnarlo in ogni suo spostamento. Ricordiamoci di rispettare le regole del bon ton. In treno sono ammessi i cani anche di taglia grande. La compagnia Italo fornisce informazioni specifiche in merito. Analoghe considerazioni valgono per il viaggio in aereo che il nostro pet dovrà affrontare essendo in buone condizioni di salute ed eventualmente trattato con opportuni medicamenti antinausea suggeriti dal veterinario. Qualora ci si rechi in paesi al di fuori della UE sul portale del Ministero si può reperire un elenco di alcuni Paesi stranieri in modo da avere informazioni sulle modalità di introduzione di animali. Periodo di riposo all’aria aperta. Dobbiamo quindi abituare progressivamente il nostro cane a sopportare un adeguato sforzo fisico anche per scongiurare spiacevoli inconvenienti. A. Ciorba
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estate insieme
Consigli utili per un viaggio con il vostro gatto
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e avete deciso di condividere con micio il vostro viaggio, sia che si tratti di un viaggio all’estero, un fine settimana, nella casa fuori città, al mare sappiate che ci sono alcuni accorgimenti per diminuire il disagio ai soggetti più sensibili ed a noi. Alcuni gatti sono abituati fin da piccoli ai viaggi e non hanno problemi, mentre altri non sopportano gli spostamenti. Se si tratta di un gatto non abituato all’auto o mai uscito da casa, sarà consigliabile fare, prima della partenza, dei piccoli tragitti in auto per abituarlo. Se nonostante tutto ciò il gatto continuasse ad avere paura e non potete lasciarlo a casa o in custodia a qualcuno di fiducia, sarebbe il caso di consultare il veterinario per farsi consigliare un prodotto tranquillizzante. Per quanto riguarda il trasportino, sarà cura nostra dotarlo del maggior comfort possibile per far sentire protetto e al sicuro il nostro gatto. Le gabbie in rete metallica sono sconsigliate, perché il gatto si sente in balia di qualsiasi pericolo. Più comodi e sicuri per loro sono i trasportini in plastica, parzialmente coperti, oppure quelli in stoffa rigida, l’importante è che siano sufficientemente spaziosi per la taglia del gatto e ben areati. D’estate va assolutamente evitato l’utilizzo dei copri - trasportini. In macchina il trasportino va posizionato al riparo dal sole e mai a contatto diretto con il getto dell’aria condizionata, che dovrà comunque essere ad una temperature mite, non eccessivamente fredda. Evitare anche di porre al fondo del trasportino un tessuto troppo caldo, come la lana, prediligere il cotone o la spugna. Sarà utile porvi un pannolino (che si trova facilmente in commercio nei negozi di animali) che servirà ad assorbire eventuali bisogni del nostro gatto e lo lascerà asciutto. È buona norma non dare cibo prima della partenza, ma, soprattutto se il viaggio si effettua nel periodo estivo, approfittate delle soste per mettergli a disposizione dell’acqua ed evitate di lasciare la macchina al sole. Se il nostro viaggio invece si svolgerà in treno, in aereo o in nave, sarà opportuno avvisare per tempo la compagnia che si è scelta di utilizzare per essere sicuri dell’accettazione e delle eventuali tariffe da pagare per il gatto. L’importante all’arrivo è di occuparsi del gatto mettendolo a proprio agio: fornitegli subito una lettiera dove fare i bisogni, acqua e cibo per ristorarsi, dei giochi e tante coccole per ripagarlo della pazienza portata.
Buona vacanza con il vostro micio! Marta Picciurro 5
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ALIMENTAZIONE
Nutrizione del cane anziano
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a cura della Dott.ssa Alessandra Caralla - Team Nutro
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na delle domande che più frequentemente i proprietari di cani fanno ai veterinari è quando il loro amico a quattro zampe può essere considerato anziano. Non è facile stabilire con certezza se all’età anagrafica corrisponda anche quella fisica, possiamo però dare delle linee guida a riguardo. Secondo alcuni studi l’età in cui un cane può essere considerato un soggetto anziano varia molto in base alla taglia, ad esempio i cani di taglia piccola e toy sono considerati anziani dai dieci anni in su, la soglia di età si abbassa man mano che aumenta la taglia e quindi anche il peso, un cane che pesa 80kg è considerato anziano già a 6 anni. Diversi sono i fattori che intervengono nel processo di invecchiamento fisiologico, ad esempio la genetica ma, anche l’ambiente in cui vive il cane e l’alimentazione, possono influire molto sul metabolismo cellulare e conseguentemente anche sull’invecchiamento del soggetto in se. Diversi studi hanno rilevato che la durata della vita di cani e gatti si è allungata negli ultimi anni, infatti i cani vivono mediamente 13 anni, questo se si considerano cani di tutte le taglie, ma, ad esempio i cani di taglia grande difficilmente arrivano a quest’età mentre i cani di taglia piccola spesso la superano. Il normale invecchiamento è associato ad una riduzione del metabolismo di base, alla riduzione della massa magra, mentre incrementa la massa grassa. Ovviamente un cane che fa poca attività fisica invecchia prima di uno che fa esercizio, in quanto questo mantiene una massa muscolare ed una condizione fisica generale migliore. Tutti gli orga7
ALIMENTAZIONE
ni e i tessuti variano durante il processo di invecchiamento, si riduce il metabolismo, diminuisce in generale il turnover cellulare e le cellule stesse sono più soggette a danni da parte dei radicali liberi (stress ossidativo). Anche in questo caso l’alimentazione gioca un ruolo importante, il contenuto di nutrienti deve essere modificato in base alle nuove esigenze. Un alimento che sia in grado di sostenere il metabolismo del cane anziano deve avere un basso livello di grassi per prevenire l’obesità. Il contenuto di proteine deve essere lievemente ridotto rispetto ad un mantenimento, infatti queste, purché di buona qualità, aiutano il soggetto anziano a prevenire o ripristinate le perdite protidiche associate all’età. Componenti molto importanti della dieta del cane anziano sono gli ACIDI GRASSI ESSENZIALI, i famosi omega-3 e omega-6, che riducono lo stress ossidativo dato dai radicali liberi e ritardano quindi l’invecchiamento cellulare. Bastano poche accortezze per nutrire bene un soggetto anziano in salute, in generale associare una dieta adeguata ad un po’ di esercizio fisico lo aiuta ad affrontare meglio questa fase della sua vita. Fare un chek up dietro consiglio del medico veterinario di fiducia può prevenire tante patologie legate all’età e può farci vivere più serenamente accanto al nostro migliore amico.
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ALIMENTAZIONE
IL CIBO CRUDO è UN PERICOLO?
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a cura del Dr. Sergio Canello - Sanypet
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olti sapranno che esiste un allarme lanciato dalla Food and Drags Administration statunitense (FDA) che evidenzia il pericolo d’infezioni per i cani che sono alimentati con cibo crudo. Questo modello alimentare ha avuto una progressiva espansione mano a mano che è cresciuta la consapevolezza che il petfood troppo spesso fa ammalare i nostri amici a quattro zampe. Il principio di base non è confutabile: gli animali selvatici si nutrono di prede crude, quindi una dieta simile composta di carne, ossi e organi interni non può non rappresentare il più logico modello alimentare.
Perché, dunque, la Food and Drugs Administration mette in guardia dall’utilizzarlo? Perché alimenti crudi possono veicolare svariati microrganismi pericolosi per la salute se non addirittura mortali. Fra questi, le salmonelle (che si sviluppano molto frequentemente nelle carni provocando dolori gastrici e addominali, vomito incontrollabile, crampi, febbre, diarrea alternata a stitichezza) e le listerie, che provocano un’infezione grave che colpisce gli adulti con sistema immunitario depresso, i cuccioli, le femmine in gravidanza e gli anziani. Qual è, quindi, la soluzione migliore? Personalmente ritengo che il rischio d’infezioni con la dieta cruda non sia alto, ma sicuramente esiste, quindi il modello “raw” è un modello utilizzabile a rischio e pericolo del proprio amico a quattro zampe (che, ricordiamo, non può scegliere). Riguardo al petfood, sono in possesso di elementi sicuri per affermare che il problema non è tanto nel petfood in quanto tale, quanto nella tipologia dello stesso: evitate il più possibile il petfood basato sulle carni da allevamento intensivo (specie pollo e maiale) perché il rischio di trovarvi residui tossici di farmaci pur legalmente utilizzati è molto elevato, e la riprova sta nel manifestarsi rapidissimo di patologie infiammatorie di tutti i tipi, specie dermatiti pruriginose (collo e fondo schiena), forfora, arrossamenti, seborrea, otiti, congiuntiviti, vomito notturno di succhi gastrici, diarrea, infiammazioni delle sacche anali, leccamento ossessivo della zampa e molto altro. Tutto per rendere chiaro che non esiste nulla di sicuro, e che il criterio da seguire è di tenere d’occhio lo stato di salute del proprio amico più caro: se presenta uno o molti dei problemi appena evidenziati, controllate cosa sta mangiando, eliminando specie tutto ciò che contiene osso, l’organo che accumula tutto ciò che è chimico e farmacologico.
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SISTEMA IMMUNITARIO ALTERATO?
IMMUNO
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Un supporto efficiente in caso di:
Leishmania*
Malattie autoimmuni Malattie metaboliche (es. Diabete, Cushing)
Malattie infettive Convalescenza
™
Active Fresh System Brevetto Europeo n. EP 2526781 International patents pending
Complessi specifici di principi naturali Patent pending n. PD2014A000002 (IT)
* Università Federico II di Napoli: Studio scientifico su 40 cani affetti da Leishmaniosi, sottoposti a terapia convenzionale, di cui 20 alimentati con Immuno Active. Risultati: aumento della percentuale di alcune fondamentali popolazioni di linfociti T (CD8+CD3+, Treg, Th1), maggiore capacità di controllo dell’infezione e miglioramento dello stato clinico dei soggetti con dieta specifica. Seguici su facebook
www.forza10.com
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fidati di forza 10!
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SANYpet, azienda da sempre conosciuta nel mondo veterinario per le sue formule dietetiche nutraceutiche, è orgogliosa di presentare FORZA10 Immuno Active. Immuno Active è stato testato in una ricerca sulla Leishmaniosi in collaborazione con l’Università di Napoli e presentata al Congresso Mondiale di Recife in Brasile in Aprile 2013. La ricerca ha visto coinvolti due gruppi di cani colpiti da Leishmaniosi, entrambi trattati con la terapia farmacologia standard, uno solo dei quali ha ricevuto FORZA10 Immuno Active quale dieta esclusiva. Lo studio ha dimostrato in modo incontestabile le proprietà immunostimolanti di FORZA10 Immuno Active, sia dal punto di vista dei parametri ematici (ritorno all’attività e al numero fisiologici delle T regolatrici e del rapporto CD4/CD8), sia di quelli clinici con un miglioramento ben visibile e stabile dello stato generale dei soggetti sottoposti alla dieta specifica, rispetto a quelli di controllo. Inoltre, è attualmente in corso avanzato uno studio multicentrico portato avanti da tre diversi Medici Veterinari, specialisti oftalmologi, che sta evidenziando la capacità di FORZA10 Immuno Active di agire con risultati sorprendenti su forme anche gravi di cherato-congiuntivite secca cronica. Tutto ciò accredita Immuno Active come efficace strumento in corso di diverse patologie autoimmuni o particolarmente debilitanti per il sistema immunitario sia nel cane sia nel gatto (granuloma eosinofilico, Felv, Fiv, Herpesvirus). Questo alimento è coperto da brevetto e aiuta l’organismo a ritrovare il controllo delle proprie funzioni immunitarie, sia nel caso di reazioni esagerate e biologicamente inspiegabili, quali sensibilità allergica conclamata a sostanze ambientali e/o alimentari (polvere, acari, parietaria, pulci, fonti alimentari), sia nel caso di reazioni insufficienti (Leishmaniosi, parassitosi gravi come la rogna demodettica, astenia e debolezza cronica, Lupus sistemico).
PREVENZIONE
ALLERGIADACONTATTO NEL CANE
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a cura del Prof. Andrea Spaterna - Università degli Studi di Camerino In che cosa consiste questa malattia? L’allergia da contatto, meglio nota come dermatite allergica da contatto o ipersensibilità da contatto, rientra, insieme alla dermatite irritativa da contatto, nell’ambito delle reazioni cutanee conseguenti appunto al “contatto” con determinate sostanze. Mentre l’allergia da contatto riconosce un meccanismo di tipo allergico, quella irritativa è semplicemente riconducibile all’azione irritativa da parte di alcune sostanze. Anche in questo caso, come in quello delle reazioni avverse al cibo, tale differenziazione nella pratica risulta impossibile. Si tratta di una malattia frequente nel cane? Nel cane la reale incidenza di tale malattia non è nota, anche per l’impossibilità di differenziarla dalla dermatite irritativa da contatto. Tuttavia, si può affermare che in questa specie animale si tratta di una condizione di non frequente riscontro, anche a motivo della naturale protezione da parte del pelo, che limita il contatto della cute con le varie sostanze. A differenza della dermatite irritativa da contatto, che può interessare soggetti di qualsiasi età, l’allergia da contatto in genere si manifesta in animali adulti, dovendo, come tutte le malattie allergiche, prevedere una precedente fase di sensibilizzazione. Secondo alcune ricerche determinate razze, quali Pastore tedesco, Fox Terrier, West Highland White Terrier e Golden Retriever, risulterebbero più predisposte di altre a sviluppare questa condizione allergica. Quali sono le sostanze responsabili di questo tipo di allergia? Numerose sostanze possono comportarsi come allergeni da contatto, quali vegetali (oleandro, edera, quercia, aghi di pino, fiori di gelsomino), medicamenti topici (neomicina, anestetici locali, vaselina, shampoo, saponi, spray; in qualche caso la sensibilizzazione può essere determinata non dal principio attivo, ma dal veicolo, come ad esempio la lanolina), sostanze chimiche (nichel, cobalto, formaldeide, cromo), sostanze ad uso domestico (ciotole di plastica, tappeti, collari, legno di cedro, detersivi, olii minerali, cera per pavimenti, lana, coperte sintetiche, fertilizzanti, cemento) etc.. In genere il cane si sensibilizza verso un solo allergene, ma a volte anche nei confronti di due o più. Con quali sintomi può decorrere tale condizione morbosa? Le lesioni tendono ad essere localizzate in corrispondenza dei punti meno provvisti di peli, in cui gli allergeni da contatto, così come le sostanze irritanti, possono con maggior facilità venire in contatto con la cute. Le lesioni saranno localizzate in corrispondenza 12
PREVENZIONE delle regioni ascellari e inguinali, della superficie interna delle cosce, dello scroto e della parte inferiore dei piedi tra i polpastrelli; se l’allergene è rappresentato da un medicamento topico risulteranno interessate le zone di applicazione dello stesso (ad esempio superficie interna del padiglione auricolare in caso di applicazione di prodotti otologici), mentre se ad esempio la condizione è riconducibile al materiale con il quale è fatta la ciotola si assisterà ad un prevalente coinvolgimento del muso. Le lesioni caratterizzate inizialmente da aree arrossate possono evolvere con escoriazioni e croste, nonchè, quale risultato del processo di cronicizzazione, con ispessimento ed iperpigmentazione della cute. Il prurito è sempre presente anche se può essere di grado variabile. Quando si può sospettare che il proprio cane soffra di una tale condizione morbosa? La comparsa di lesioni pruriginose in corrispondenza di aree cutanee poco o per nulla ricoperte di pelo può lasciar considerare il sospetto di tale dermatopatia, così come il dato relativo ad un eventuale cambio di ambiente da parte dell’animale o al suo contatto con nuove sostanze (farmaci topici, introduzione della ciotola di plastica etc.) nelle settimane/mesi precedenti la comparsa delle lesioni. Tuttavia, dato che questa malattia si può manifestare dal punto di vista clinico in maniera sovrapponibile a numerose altre dermatosi pruriginose, solo il Medico Veterinario può giungere a tale diagnosi, seguendo un appropriato iter, che può prevedere tra l’altro una c.d. prova di isolamento. Tale prova consiste nel cambiare se possibile ambiente all’animale per un certo numero di giorni (15-20), allontanandolo in tal modo dagli eventuali allergeni da contatto/sostanze irritative da contatto, e quindi nel verificare se in tal modo si ottiene la remissione della sintomatologia; la riacutizzazione della stessa a fronte della reintroduzione del soggetto nel suo ambiente abituale rappresenta la conferma che alla base della dermatopatia ci fosse effettivamente una componente da contatto, pur non potendo differenziare se su base allergica o semplicemente irritativa. Nel caso non fosse perseguibile l’allontanamento dell’animale dal suo ambiente, occorre quantomeno eliminare per lo stesso numero di giorni tutti gli oggetti e/o cose con le quali è venuto in contatto negli ultimi tempi, eseguendo successivamente, a fronte di una regressione del quadro clinico, la reintroduzione degli stessi. Si possono effettuare delle prove allergiche? Come nell’uomo anche nel cane si può effettuare il patch test, che consiste nell’applicare sulla cute opportunamente tosata le sostanze sospette per 48 ore, mediante bendaggio occlusivo; tuttavia, tale prova nel cane risulta difficile da effettuare per problemi di esecuzione pratica, oltre al fatto che i risultati non sono sempre attendibili. Si può curare tale malattia? La condizione ideale è evidentemente legata all’eliminazione/allontanamento della/e sostanza/e responsabile/i. Nel caso questo non dovesse risultare possibile, il Medico Veterinario potrà comunque istituire una terapia in grado di controllare i sintomi. 13
PREVENZIONE
PULCI E TENIA NEL GATTO
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A. C.
parassiti rappresentano uno dei più importanti problemi nei nostri animali. Importante è agire preventivamente attraverso ad esempio esami periodici delle feci compiuti presso il nostro veterinario di fiducia, trattamenti farmacologici specifici ed un’attenta igiene dell’ambiente ove solitamente il gatto vive.
1. Il termine tenia, cioè la presenza nell’intestino di un verme di forma piatta, ha spesso creato apprensione nel proprietario di un piccolo felino per la possibilità di passaggio dell’infestione dall’animale all’uomo. Questo parassita allo stadio adulto soggiorna in corrispondenza dell’intestino tenue del gatto. è opportuno evidenziare come giochi un ruolo significativo per il perpetuarsi del suo ciclo vitale la presenza di un ospite rappresentato dalla pulce del gatto in cui il parassita vive nella sua fase larvale. 2. Il sospetto della presenza di questa parassitosi si fonda sul rinvenimento di porzioni di tenia emesse con le feci. I frammenti di tenia eliminati appaiono di colore biancastro, dotati di mobilità, se appena fuoriusciti, mentre, se sono da tempo presenti nell’ambiente esterno, acquistano una colorazione giallastra ed una forma a chicco di riso. Queste porzioni di parassita si possono rinvenire non solo nelle feci del gatto, ma anche sul mantello o su altre superfici, come ad esempio il cuscino del cestino dove questi dorme. 3. Per una conferma definitiva il veterinario potrà esaminare al microscopio un campione di feci, che, talora, potrà anche contenere le uova che si sono liberate da porzioni del parassita adulto. Il parassita però non è eliminato continuamente ed è questa la ragione per cui è consigliabile che il proprietario controlli in maniera abbastanza costante la lettiera per visualizzare eventuali presenze indesiderate. 4. Il riscontro di frammenti di tenia testimonia la presenza di pulci nel soggetto od un loro precedente passaggio in caso di un pregresso trattamento vermifugo. Il riscontro della tenia è, perciò, nello stesso tempo un campanello di allarme che segnala come il gatto ospiti od abbia ospitato delle pulci. A questo punto è necessario intervenire con uno specifico trattamento antiparassitario mirato nei confronti della tenia, ma nello stesso tempo è opportuno mettere in atto una contemporanea azione nei confronti delle pulci e della casa con lo scopo di “bonificare” gli ambienti ed impedire una possibile reinfestazione del nostro caro micio. 14
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L’ESPERTO RISPONDE
LA CONGIUNTIVITE NEL GATTO
Prof. Alessandro Ciorba
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entile Professore,
giorni fa ho notato come la mia gatta avesse un occhio tutto rosso e un’intensa lacrimazione. Il veterinario mi ha detto di trattarsi di una congiuntivite di probabile natura virale. Gradirei avere da lei qualche informazione. Annabella F. (Catania)
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a congiuntivite è una infiammazione della congiuntiva ( membrana trasparente che riveste la parte interna della palpebra), che può colpire un occhio od entrambi, provocato da cause assai diverse e frequente nel gatto. Nella maggior parte dei casi si manifesta con un’irritazione locale con arrossamento della congiuntiva e la comparsa di una secrezione sierosa, emorragica o purulenta dal margine dell’occhio. È, quindi, abbastanza semplice riconoscere una congiuntivite, ma certamente difficile è capire da quale causa sia provocata.
Forme virali virus sono una delle cause in grado di provocare un’infiammazione dell’occhio nel gatto. Merita di essere citata l’infezione da Herpesvirus. È questo un virus molto diffuso nella popolazione felina e responsabile nel gatto di una malattia infettiva, denominata rinotracheite infettiva, contro la quale è opportuno vaccinare questa specie animale. È un’infezione subdola, in quanto l’animale può ospitare il virus, ma non manifestare segni di malattia, se non in seguito ad eventi stressanti, capaci anche dopo mesi od anni di riattivare il virus e provocare la comparsa di chiari sintomi oculari. Possono essere colpiti a) gattini alla nascita che manifestano uno scolo purulento ed un’incapacità di aprire le palpebre, che rimangono aderenti le une
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L’ESPERTO RISPONDE
alle altre; b) gatti di 8 mesi di età con una grave congiuntivite; c) gatti adulti, in seguito a stress (interventi chirurgici, gravidanza, lattazione, ecc.). Forme batteriche
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ulla superficie dell’occhio è presente in condizioni normali una popolazione di germi rappresentata generalmente da batteri, funghi e lieviti, la quale costituisce un importante meccanismo di difesa locale nei confronti di microrganismi invasori grazie ad una sorte di antagonismo competitivo. Essa, però, può divenire la causa di infezione secondaria nel corso di altre malattie, che eventualmente colpiscano il gatto. Forme allergiche
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a congiuntiva è una struttura anatomica situata in una posizione particolarmente esposta agli insulti ambientali e questa situazione comporta un suo frequente interessamento in seguito alla stimolazione di diversi fattori di natura allergica. I fattori, che possono essere implicati nella comparsa di una congiuntivite allergica, possono essere: pollini, polveri, alimenti, tossine elaborate da germi, farmaci somministrati per via generale o locale. La congiuntivite allergica si presenta con arrossamento ed irritazione locale, scolo oculare sieroso. Nel caso riportato dalla lettera della Signora la congiuntivite, se di origine virale, necessiterà di almeno due settimane di cura per guarire. Importante è seguire attentamente le istruzioni del veterinario applicando più volte al giorno la pomata od il collirio prescritto e non interrompendo la cura, appena si noti un miglioramento. È, infatti, possibile che un trattamento insufficiente provochi la ricomparsa dell’infiammazione.
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COMPORTAMENTO
Il leccamento nel cane
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A.C.
umerosi sono i segnali che i nostri amici a quattro zampe ci inviano.Tramite posture, abbaio, movimenti della coda, ecc. il cane manifesta una serie di sensazioni che vanno dal dolore all’affetto, da ansie di varia natura alla gioia. l leccamento rientra tra i comportamenti che possiamo definire del tutto naturali del cane da mettere in relazione con eventi di varia natura. Possiamo a tale proposito fare alcuni esempi: • Prima di avere terminato il parto, dopo la nascita di ogni cucciolo, la madre si prende cura del nuovo nato, leccandolo, allo scopo di liberarlo dagli invogli fetali, di ripulirlo e soprattutto di stimolarlo a respirare in quanto il leccamento rappresenta una vera e propria sorta di messaggio. Durante tutto il periodo dell’allattamento la madre continuerà a leccare i suoi cuccioli per mantenerli puliti, ma soprattutto per stimolarne le funzioni escretorie, così facendo mamma cane previene l’insorgenza di possibili costipazioni e provvede ad allontanare gli escrementi. • Nell’animale ormai non più cucciolo il leccamento costituisce una sorta di meccanismo attraverso cui provvedere alla propria igiene personale. Può stimolare l’atto del leccamento anche la presenza di secreti vedi ad esempio nel maschio la secrezione prostatica o nella femmina quella utero vaginale. • “Leccamento terapeutico”. In caso di zampe dolenti o addirittura in via di congelamento il leccamento rappresenta un vero e proprio massaggio che il fine di favorire la circolazione sanguigna. Se nella dieta sono carenti dei minerali il cane tende a leccare il muro. 19
COMPORTAMENTO • Azione socializzante del leccamento anche nei confronti dell’uomo. • Non vi sono delle regole precise che stabiliscano, invece, quando il leccamento debba considerarsi un segnale negativo, debba essere interpretato come il sintomo di una malattia. In linea di massima quando il leccamento non è occasionale, ma si presenta con una ripetitività quasi ossessiva, possiamo sospettare che vi sia un problema. Così se un cane sente prurito, oltre a grattarsi, strofinarsi, mordicchiarsi, si lecca. In corso di allergia ( da contatto o da pulci, ecc.), di parassitosi, di infezioni della pelle per procurarsi un temporaneo sollievo, si lecca.Lo stesso avviene se sente dolore: ad esempio un dolore articolare, una ferita cutanea, un corpo estraneo penetrato attraverso la cute o la presenza di un nodulo. • Questo atto fisico può essere dettato da motivazioni di natura psicologica. Quello che è chiamato in medicina veterinaria granuloma da leccamento, altro non è che una zona della pelle sopraelevata, ispessita, localizzata a livello della parte dorsale della zampa, provocata dal continuo leccamento da parte del cane. Fattori stressanti che creano ansia nell’animale o più semplicemente noia sono le cause da ricercare se si vuole comprendere questo problema dermatologico. • Esistono nel cane delle vere e proprie deviazioni del comportamento, dovute a lesioni anatomiche o a deficit funzionali a carico del cervello. Un danno cerebrale di natura traumatica, metabolica, infettiva può portare all’insorgenza di comportamenti aberranti come ad esempio ingerire sostanze che non sono alimenti, assumere atteggiamenti inusuali come restare immobili, fissando una parete o, come nel caso di cui si parla, leccare con esagerata insistenza oggetti inanimati.
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omeopatia
Gestione delle ferite in medicina veterinaria ...................................................
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a cura del Dr. L. Pecchia
n aspetto molto importante e da non sottovalutare è la gestione delle ferite dei nostri amici animali, sia quelle derivate dalla chirurgia, sia quelle provocate da incidenti o da morsi inflitti da altri animali. Nonostante la perizia nell’eseguire una chirurgia e l’attenzione rivolta alle medicazioni nei giorni seguenti all’evento traumatico, spesso si verificano complicazioni dovute ad infezioni o ad una non corretta cicatrizzazione. Tale situazione non dipende solo dal fatto che i proprietari non fanno un utilizzo corretto degli antibiotici generali o locali, o dallo scarso impiego di prodotti cicatrizzanti locali. Ogni individuo ha dei suoi tempi e delle sue modalità di riparare le ferite, che possono essere scarsa riparazione di un tessuto ma anche eccessiva, con il risultato di avere cicatrici esuberanti e poco estetiche. Certo stiamo parlando di cicatrice su di un cane o in gatto, ma perchè rinunciare ad avere un buon risultato anche estetico a priori. La medicina naturale ci aiuta in questo caso con una serie di prodotti omeopatici, fitoterapici o derivanti da antiche tradizioni popolari. Ad esempio come rimedi omeopatici in generale sono molto utili l’Hypericum Perforatum, la Calendula, l’Achillea ed il Ledum Palustre che aiutano molto bene l’organismo nei processi di guarigione. Tali rimedi si possono trovare oltre che in granuli anche in pomate ed unguenti da applicare localmente. Ogni ferita poi andrebbe analizzata e modalizzata dal medico omeopata, per avere quelle informazioni specifiche tipo odore, colore, temperatura, aspetto, che ci fanno scegliere un rimedio omeopatico rispetto ad un altro. Esistono anche altri prodotti per uso topico che utilizzano i principi attivi dell’olio di oliva, dello stesso Hypricum, del miele, dell’aloe vera e dell’estratto di lumaca. Tali sostanze agiscono modulando la risposta infiammatoria, favorendo un’azione antibatterica aiutano la ricostruzione dei tessuti lesi e lasciano la pelle più elastica. In questo periodo c’è stata una riscoperta di tali sostanze che danno risultati migliori rispetto ai prodotti canonici, che sono utilizzati normalmente in queste circostanze. A volte riescono a risolvere delle situazioni molto compromesse, anche in questo caso la natura ci viene incontro e ci fornisce degli strumenti per la salute nostra e dei nostri animali
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L’azienda Foschi è presente da più di 100 anni nel mondo del Veterinario, fornendo tutte le attrezzature necessarie per curare al meglio i nostri amici animali.
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RAZZE CANINE
LAGOTTO ROMAGNOLO A.C. Il Lagotto Romagnolo è un’antica razza da riporto in acqua. Dall’800 è segnalata la sua presenza in zone paludose di Ravenna e di Comacchio. Attualmente è impiegato nella ricerca del tartufo grazie al suo impareggiabile olfatto. è un cane di taglia media - piccola, robusto e rustico al tempo stesso. Di carattere vivace e gioviale. è una razza facilmente addestrabile. Origine: Italia. Altezza:
- maschio da 43 cm a 48 cm - femmina da 41 cm a 46 cm Peso:
- maschio da 13 kg a 16 kg - femmina da 11 kg a 14 kg Testa e muso: testa di forma trapezoidale . Muso abbastanza largo. Tartufo: largo e voluminoso. Denti: regolarmente allineati e completi nel numero. Collo: muscoloso, asciutto e privo di giogaia. Arti: in appiombo sia gli anteriori sia i po-
steriori.
Muscolatura: buona soprattutto a livello di
arti posteriori.
Coda: in lunghezza arriva fino ai garretti. Pelo: con tessitura lanosa. Molto particolare. è riccio su tutto il corpo. Colori ammessi: bianco sporco uniforme,
bianco con macchie marroni, roano, marrone fegato uniforme, arancio monocolore
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Razze feline
Egyptian Mau (Mau Egiziano)
A. Ciorba
Secondo appassionati esperti di questa razza si tratterebbe del discendente diretto del gatto venerato dagli antichi Egizi, secondo altri tutti i gatti domestici avrebbero origine direttamente o indirettamente dai primi gatti addomesticati dagli Egizi e quindi la razza in questione non si può considerare l’unica a potersi fregiare di cotanta discendenza. Questo gatto ha un meraviglioso mantello maculato ed un portamento elegante seppur muscoloso. è amante del gioco e della compagnia. è timido e poco espansivo con gli estranei. Ha un piacevole miagolio . Ha bisogno di spazi adeguati dove arrampicarsi. Paese d’origine: Egitto. Varietà di colore: sono quattro i tipi di mantello: grigio peltro, bronzo (con macchie cioccolato), silver (con macchie nere o grigio scuro) e smoke. Rari gli esemplari rossi e grigio scuro (blu). Gli occhi sono color ambra o verdi. Corporatura: media (maschi 4-5 kg, femmine 3 kg circa); di media lunghezza, agile. Testa: allungata, con linee arrotondate; pun-
ta del naso in linea con il mento.
Orecchie: grandi con punte arrotondate. Occhi: grandi, a mandorla. Arti: lunghi ed eleganti, con zampine minu-
te e compatte; arti anteriori leggermente più corti dei posteriori.
Coda: di lunghezza media, con punta
arrotondata.
Mantello: corto, lucido, setoso, con mac-
chie irregolari e nette.
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altri animali
avvelenamento da morso di serpente ......................................................... A.C.
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li animali sono generalmente morsi in corrispondenza della cavità orale e le manifestazioni cliniche compaiono anche a distanza di varie ore. Queste sono caratterizzate, tra l’altro, da aumentata salivazione, tumefazione molto dolente della parte colpita, emorragie, debolezza diffusa, nausea, vomito, tremori muscolari, difficoltà del sangue alla coagulazione, presenza nell’urina di sangue, aritmie cardiache, sintomi a carico del sistema nervoso, difficoltà respiratoria, shock cardiovascolare ed ipovolemico, morte. Il soggetto colpito deve essere ricoverato presso una clinica veterinaria e tenuto sotto stretta osservazione per almeno 48 ore (non applicare ghiaccio o lacci emostatici intorno alla zona del morso). Il trattamento terapeutico consiste nella rasatura e detersione della parte sede della lesione, nella somministrazione di fluidi di supporto e, se necessario, nella trasfusione di sangue intero o di plasma, nella somministrazione di antibiotici a largo spettro, di siero antiofidico (per attenta scelta del veterinario), e deve essere valutata l’eventualità dell’ impiego di sostanze farmacologiche contro possibili reazioni allergiche all’antitossina ofidica.
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VIAGGIANDO
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MERANO
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erano è un luogo con molte attrattive, begli edifici di importanza storica, passeggiate famose percorse in passato dai regnanti d’Europa, terme dal design accattivante e tanti programmi benessere e poi locali, ristoranti, negozi... Tra gli edifici storici di Merano spiccano quelli in stile liberty del primo Novecento, il Kurhaus è uno di questi. Il Teatro Puccini è un edificio di grande interesse: situato nel centro urbano di Merano, edificato nel 1900, presenta interessanti interni in stile liberty. Il Duomo di Merano, costruito nel lontano 1310, ha un altissimo campanile di 80 metri. L’interno è spettacolare, un grande spazio fa da culla a bei dipinti e sculture. Tra gli edifici religiosi di Merano si distinguono altre importanti chiese: la chiesa del Santo Spirito, fondata nel 1217, sulla riva sinistra del torrente Passirio; la chiesa di Santa Maria del Conforto, del XII secolo e in stile romanico, custode delle spoglie dell’arciduca Ferdinando Carlo e la chiesa dei Cappuccini di San Massimiliano del XVI, che si caratterizza per la sua semplicità. Il Museo della donna, che pone l’accento sul mondo delle donne in epoche diverse e sull’evoluzione del loro ruolo sociale. Raccoglie costumi, stoffe e utensili utilizzati dal mondo femminile. Il Museo Civico dell’Aquila Rossa offre al visitatore un’esposizione dedicata alla preistoria locale. Le terme di Merano meritano una visita a parte per le loro 25 piscine ,al coperto e all’aperto, la loro modernità e il design con cui sono state progettate. Nei dintorni di Merano troviamo maestosi castelli e percorsi naturalisti suggestivi. Citiamo per tutti Il castello principesco del duca Sigismondo d’Austria, edificato nel 1470, fu anche residenza dell’imperatore Massimiliano e della corte di Ferdinando I. Da non perdere la visita guidata al castello, per scoprire com’era la vita quotidiana dell’ari-
stocrazia di Merano. Il percorso continua con i Giardini del Castello Trauttmansdorf, attrazione unica della città. I giardini si estendono a terrazza su un terreno di 12 ettari e comprendono 80 settori botanici, 11 padiglioni architettonici e diversi sentieri tematici. Al suo interno è ubicato l’oliveto più settentrionale dell’Italia.
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VIAGGIANDO
Da gustare
In questo territorio l’arte culinaria è unica e speciale, perché nasce dall’incontro tra quella tradizionale mitteleuropea e la fantasia di quella mediterranea. I prodotti locali, agricoli e non, si distinguono per genuinità e qualità. Speck, formaggi, il tipico pane duro, detto “Schüttelbrot“, vini, aceto, succhi di frutta, sciroppi, frutta secca, marmellate, sono realizzati con materie prime locali. Tra i piatti tipici sono da ricordare il gulasch, le carni affumicate servite con crauti, la zuppa di knòdel, la zuppa di lumache alla meranese, la cervella in carrozza, le ottime trote del fiume Passirio, il famoso speck meranese. Rinomati anche i dolci di produzione locale in stile viennese, e ottimi lo strùdel di mele, gli gnocchi alla ricotta, il gelato di castagne, le mele fritte in pastella. Il clima mite e temperato e i terreni sabbiosi mediamente densi creano condizioni ideali per la viticoltura. La denominazione DOC “Alto Adige Merano” può essere utilizzata per tutti i vini a base di Schiava prodotti nei vigneti che circondano la città. Da qualche anno il Pinot Nero e il Merlot mostrano d’ambientarsi a meraviglia nel territorio meranese.
Dove alloggiare con il tuo cane o gatto
A testimonianza dell’amore e del rispetto per gli animali è possibile soggiornare nella località menzionata con i nostri amici a quattro zampe. Su Internet potete facilmente trovare gli indirizzi utili.
Buona vacanza da Alessandro Ciorba 30
CURIOSITà
Super residenze per gli amici a 4 zampe
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A. C.
ovità in Giappone da parte di una catena di noti supermercati: la creazione di residenze per cani anziani, con a disposizione degli animali palestra, piscina e un servizio di assistenza veterinaria 24 ore su 24. L’inaugurazione avverrà a Tokyo con grande pubblicità mediatica. Il costo della retta? Mille dollari al mese per ogni animale, variabile però in funzione della taglia. All’inizio partirà un test per rodare attrezzature e personale. Una ventina di cani. Si spera così di contribuire a ridurre il numero di cani abbandonati e nello stesso tempo e si vuole mettere a disposizione una struttura che possa ospitare l’animale quando il padrone non possa prendersene cura per un certo periodo. Strutture simili sono in via di ultimazione anche nella nostra vecchia Europa: cinque resort di lusso in Spagna, con piscina, percorsi, scivoli e fontane studiate appositamente per i cani. A mezz’ora di strada da Barcellona, è nato il Resort Canino Can Jane, realizzato da un appassionato di cani e gatti, che ha investito in una realtà per animali piuttosto che per umani.
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CURIOSITà
INGHILTERRA:
cambiamenti del clima e farfalle
I
A.C.
n Inghilterra è stato segnalato un insolito fenomeno legato ai cambiamenti del clima: la comparsa di un particolare tipo di farfalle, dette a coda di rondine. Subito si è avuta la mobilitazione di giornali, televisioni e dell’associazione per la conservazione delle farfalle i quali hanno dedicato all’evento servizi con l’intervista di esperti climatologi e naturalisti. Era dal 1945 che non era segnalato questo particolare tipo di farfalle nel Regno Unito, che oltre a tutto si sta anche riproducendo. Queste farfalle sono presenti nell’Europa continentale e meridionale, ma il clima dell’Inghilterra non ha sino ad oggi consentito a queste specie di sopravvivere all’inverno. Il cambiamento climatico, invece, sta portando in questi paesi nuove specie e quest’anno, per via dell’innalzamento delle temperature, le farfalle potrebbero resistere tutto l’anno.
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PET QUIZ
Pet quiz L'amikacina è un :
a
La periartrite è un'infiammazione a carico di :
a
insetto
c
b contatto
c
b fonti vegetali
fonti animali
entrambe
grande
b piccola
c
media
carboidrato
b enzima
c
aminoacido
L'arteria iliaca si trova in corrispondenza di :
c
b cavità toracica
arto inferiore
Le risposte corrette:
5)b
6)c
7)a
cavità addominale
4)a
a
8)c 34
inalazione
La lipasi è un :
a 8
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Il volpino italiano è un cane di taglia :
a 7
c
b 9
La Vitamina B5 è contenuta soprattutto in :
a 6
7
La filariosi è trasmessa da :
a 5
orecchio
Nel gatto le vertebre cervicali sono :
a 4
c
b articolazione
occhio
3)c
3
repellente
2)a
2
c
b vermifugo
antibiotico
1)a
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