Anno 5 Numero 2

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Magazine

PIA O C ITA TU A GR

Anno V - Numero 2

Nutrizione

La serenitĂ arriva da alimenti sicuri

Benessere

Denti puliti per cani in salute

Estate con noi Vacanze felici con i nostri pet. Tutti i consigli degli esperti


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Editoriale

PetNet diventa e-zine per un’esperienza unica

P

etNet Magazine cambia pelle. Dopo cinque anni, trenta numeri, duemila pagine, cinquemila foto e milioni di caratteri stampati, segniamo un nuovo primato: diventare la prima rivista dedicata al mondo pet ad abbandonare l’inchiostro e affidarsi completamente al digitale. Una vera e propria rivoluzione nata dietro la spinta di un’urgenza molto sentita: integrare profondamente le piattaforme comunicative della nostra galassia vale a dire Magazine e siti web. Fino al numero che state sfogliando le uniche possibilità a disposizione erano quella di stampare il QR del nostro sito web sulla copertina e una pagina pubblicitaria all’interno della rivista dove veniva segnalato lo stesso indirizzo web. Ben poca cosa rispetto a quello che sarà possibile fare con la nuova piattaforma elettronica che adotteremo dal prossimo numero per il Magazine della Demas, dove potenzialmente ogni pixel potrà essere associato a una sezione del nostro sito! Dalla lettura del testo sarà possibile passare ad un approfondimento, ai consigli dell’esperto a un video o al nostro negozio on line per valutare e acquistare i prodotti, il tutto con un semplice click. Un salto nel mondo elettronico (e quell’e-zine messo lì sulla testata, contrazione di “electronic magazine“ indica proprio questo), favorito anche dalla diffusione di smartphone e tablet che diventeranno porte d’accesso verso l’esperienza unica e assolutamente coinvolgente che la Demas ha voluto creare per tutti i suoi clienti. Con questa innovazione, inoltre PetNet si schiera ancora di più a favore dell’ambiente confermando il proprio impegno. Siamo convinti che la cura e il rispetto dell’ambiente passino anche attraverso l’applicazione di azioni di questo tipo, e siamo orgogliosi di averlo fatto! A pagina 10 e 11 troverete l’anteprima con una guida all’uso del nuovo PetNet e-zine! Che dire ancora? Sì, un’ultima cosa c’è! Il nome PetNet lascerà il testimone a Giulius. A breve sia l’e-zine sia il sito web saranno racchiusi sotto questa denominazione che già identifica i nostri negozi! Prepariamoci insomma a grandi novità! Fabrizio Foglietti Managing Director Demas

EDITORE Demas Srl Cir.ne Orientale 4692 00178 - Roma - Tel. 06.41.79.05 info@demas.it - www.demas.it ANNO 5 - NUMERO 2 Tribunale civile di Roma N.363/2009 del 02.11.2009 DIRETTORE RESPONSABILE Carlo Liguori

COMITATO DI REDAZIONE Alessandro Ciorba Fabrizio Foglietti Francesco Foglietti Antonello Castelli Cristina Foglietti Filippo Foglietti GRAFICA IMPAGINAZIONE STAMPA FN Servizi Editoriali Via Antonino Pagliaro, 58 00133 Roma Tel. 06-72630409

Demas Srl è titolare esclusiva di tutti i diritti di pubblicazione e diffusione. L’utilizzo anche parziale da parte di terzi è vietata. La Direzione non si assume la responsabilità per eventuali errori presenti negli articoli pubblicati nè delle conseguenze dirette e indirette che possono causare. Alcune delle foto presenti su PetNet Magazine sono state prese da Internet. Chiunque abbia legittimi diritti di copyright sulle immagini, può contattare l’indirizzo: petnetmagazine@gmail.com

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Sommario 12

In viaggio con il gatto

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Dermatofitosi del cane

38

Razze canine e feline

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Macco di fave

Animali Domestici 6 Cute e sole: un binomio non sempre piacevole 8 Le fusa nel gatto 10 PetNet non si sfoglia più, si vive 12 Consigli utili per un viaggio con il vostro gatto Nutrizione 14 Kiwi, un frutto dalle tante virtù 16 La salute vien mangiando 18 Sicurezza e qualità dei mangimi 20 Gli Ogm: tra mito e realtà Veterinaria 25 Ehrlichiosi: un’infezione subdola 26 Dermatofitosi del cane 28 La radiografia nella storia Bellezza 30 Il bagno del cane

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Salute 32 La pulizia dei denti 34 Le cellule staminali 35 Il dolore nel gatto Gli altri pet 36 Con l’acquario marino, i tropici in casa Razze Canine 38 Il carlino Razze Feline 40 Il certosino Pet Online 42 Il meglio dal web L’angolo dell’esperto 44 Allergia da contatto nel cane


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Camogli

35

30

Il dolore nel gatto

Il bagno del cane

Pet Click 46 Le foto dei vostri amici a quattro zampe Pollice Verde 48 La gardenia Pet Info 50 La nuova figura del medico veterinario L’angolo della fitoterapia 51 Calendula Omeopatia 52 L’omeopatia nella veterinaria A colloquio con il veterinario 53 Le vostre domande

L’angolo della lettura 56 Il manuale della salute del cane e del gatto L’angolo della poesia 57 Il gatto A tavola con la veterinaria 58 Macco di fave Curiosità 60 10 curiosità sul mondo animale 61 Attenzione al pet tattoo 62 One Life, il kolossal naturalistico di Bbc Earth 63 Le balene cantano durante la caccia 64 La musica emoziona gli uccellini Pet Quiz

Viaggiando 54 Camogli

Pet Oroscopo

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Animali Domestici

Cute e sole: un binomio non sempre piacevole Le dermatiti pregiudicano lo stato di benessere dell’animale e minacciano la coesistenza uomo animale in ambito domestico

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I

problemi della pelle spesso colpiscono i nostri piccoli animali. Spesso non è agevole individuarne la causa e instaurare una terapia mirata. Le dermatiti pregiudicano lo stato di benessere dell’animale e minacciano la coesistenza uomo-animale in ambito domestico. La dermatite solare è una reazione fototossica che interessa soprattutto le aree prive di pelo, con pelo corto od a mantello bianco. La sua gravità è in funzione del tempo di esposizione ai raggi ultravioletti che provocano una progressiva alterazione del DNA delle cellule della cute. Nel gatto a mantello bianco tali modificazioni a carattere cronico sono evidenti soprattutto in corrispondenza

del dorso del naso e delle orecchie. I raggi ultravioletti sono radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d’onda inferiore alla luce visibile e rappresentano meno del 5% della radiazione solare. La maggior parte dei raggi nocivi è assorbita dallo strato di ozono, dalle impurità atmosferiche e dai vetri delle finestre. L’esposizione ai raggi solari aumenta al crescere dell’altitudine e per ogni 100 metri si ha un incremento del 10 – 12%. La cute deve esser protetta soprattutto nelle giornate limpide e durante le ore più calde. L’esposizione eccessiva ai raggi solari, che può verificarsi in ambiente marino o montano, può aggravare la situazione di molte affezioni cutanee, ad esempio indotte da deficit immunitari. L’azione delle radiazioni UV può indurre una recrudescenza della malattia. è opportuno che il medico veterinario informi il proprietario dell’animale affetto da tali patologie del rischio connesso ad un’esposizione eccessiva ai raggi UV. Effetti negativi possono verificarsi in animali in terapia con determinati antibiotici come le tetracicline. L’eccessiva esposizione ai raggi UV può causare una reazione di foto tossicità e foto allergia nei confronti dei metaboliti dei farmaci. Alessandro Ciorba


Prevenzione I caratteri della cute cambiano in funzione di età e razza; maggiore è il rischio negli animali a pelo corto e chiaro. Nei soggetti in cui non si può limitare l’attività esterna sarà opportuno usare protettivi solari prima della esposizione, da applicare ogni 2 – 3 ore. Una migliore protezione si ha se applicati 20 – 30 minuti prima dell’esposizione ai raggi solari e 15 – 30 minuti dopo. I punti critici sono muso e parte distale degli arti, ma anche addome ed inguine. In caso compaiano lesioni dermatologiche foto indotte si potrà intervenire per via generale con corticosteroidi e in animali con contemporanee complicazioni batteriche sarà opportuno impiegare antibiotici ad ampio spettro, sempre sotto stretto controllo veterinario.


Animali Domestici

Le fusa nel gatto

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l particolare suono profondo che il gatto è capace di emettere per ore e ore, anche con la bocca chiusa o mentre succhia il latte, è un suono gutturale doppio, risultato sia dell’inspirazione sia dell’espirazione dell’aria. Sono emesse per una rapidissima ritmica contrazione del diaframma, della laringe o di entrambi. Le fusa sono un modo di comunicare e nella fattispecie un segnale con il quale il gattino segnala alla madre che l’evento allattamento sta procedendo per il meglio. Le ripercussioni dell’emissione delle fusa sono positive su tutto l’organismo del gatto: contribuiscono alla circolazio-

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ne dell’aria nell’apparato respiratorio ed a migliorare la circolazione del sangue in tutto il corpo. Nel cervello del gatto è riscontrabile un apposito “centro delle fusa” per regolare il complesso apparato che produce le fusa. Di solito sono emesse quando il gatto è contento, per esprimere una sensazione di amicizia, ma possono anche rappresentare un messaggio di tutt’altro tipo cioè segnalare un disagio profondo quale quello che si verifica nel corso di una malattia. Anche in questi casi l’animale vuole infatti inviare un messaggio. Nel rapporto con l’essere umano, che prende in parte il posto della loro madre naturale, probabilmente se ne servono per comunicare il loro bisogno di attenzione. A. C.


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Novità E-zine

PetNet non si sfoglia più, si vive PetNet diventa E-zine, pensato per i vostri smartphone, tablet e pc per offrirvi un’esperienza di fruizione unica e senza limiti

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bbandonate l’idea della carta e della stampa e iniziate a pensare la nostra rivista pronta non ad essere sfogliata ma ad essere vissuta sui vostri smartphone, tablet e pc! Dopo la presentazione ufficiale nell’editoriale a firma di Fabrizio Foglietti, ora chiediamo ospitalità al vecchio PetNet Magazine per farvi conoscere il nuovo PetNet E-zine! Non stiamo parlando di un semplice cambio di supporto ma di una vera rivoluzione. Grazie al salto nel mondo elettronico (e quell’e.zine messo lì sulla testata, contrazione di “electronic magazine” indica proprio questo), l’esperienza di fruizione di PetNet diventerà unica e assolutamente coinvolgente. Il nuovo PetNet E-zine vi aprirà un universo di informazioni vastissimo, dove il solo limite alla vostra esperienza di fruizione dipenderà da voi, dalla

vostra curiosità, dai bisogni e dalle necessità che sentirete di dover soddisfare! PetNet E-zine diventa così una stazione per compiere viaggi tematici all’interno della rete e poi tornare per riposarsi, riprendere fiato prima di un nuovo viaggio nella rete. Tutto questo sfruttando le potenzialità dell’ipertesto dove con un semplice click sarà possibile passare a un approfondimento, ai consigli dell’esperto a un video o all’area negozio del nostro sito per valutare e acquistare i prodotti e chissà che altro! Il nuovo PetNet E-zine sarà disponibile dal sito web www.petnet.it e potrà essere inviato per posta elettronica a tutti i clienti Demas. Un link d’accesso al numero sarà disponibile anche dalla pagina facebook www.facebook.com/www.petnet.it. Che altro dire… vi aspettiamo a luglio per il primo numero di PetNet E-zine, che avrà, come anticipato nell’editoriale, il nuovo nome di Giulius.

Sommario Dopo cinque anni, trenta numeri, 2mila pagine, cinquemila foto e milioni di caratteri stampati non volevamo certo abbandonare le caratteristiche che hanno reso PetNet una rivista unica! Non volevamo che voi lettori sentiste il nuovo PetNet E-zine come estraneo, lontano da tutto quello che vi ha fatto amare in questi ultimi anni PetNet Magazine. Per questo motivo abbiamo deciso di mantenere la struttura grafica pressoché invariata a partire dalla sezione che è sempre stata la cifra del nostro prodotto: il sommario. Come vedete da questa anteprima la grafica è la stessa che si è imposta negli ultimi numeri di PetNet Magazine. Ovviamente le differenze ci sono: gli elementi del sommario sono attivi. Basterà cliccarci sopra per essere spostati al contenuto relativo e da lì iniziare la fruizione dei contenuti. Insomma l’omaggio alla storia di PetNet Magazine è diventato la piattaforma ideale per far partire il nuovo PetNet E-zine. 10

e-zine

La pulizia dei denti

Camogli

Il Kiwi

Il bagno del cane

Le fusa nel gatto


Novità E-zine

A CUCCIA

La pulizia dei denti

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fortunatamente i cani non possono lavarsi i denti da soli, ma possono usufruire dell’opera dei loro affezionati proprietari qualora disposti ad usare i tipi di dentifricio, oggi disponibili in commercio. Il tartaro si manifesta sotto forma di un deposito piuttosto duro, di colore brunastro, formato da un mix di germi immersi in sostanze di vario tipo costituite da acqua, grassi, cellule di sfaldamento della mucosa orale, globuli bianchi, carboidrati. Esso coprendo in parte o del tutto il dente, giungendo ad interessare l’orletto gengivale impedisce alla saliva di adempiere alla sua funzione antibatterica. Il proprietario può in questo senso giocare un’azione di fondamentale importanza ricorrendo ad una pulizia programmata.

Da qualsiasi punto voi siate del percorso di PetNet E-zine, basterà cliccare sul link che trovate in alto per tornare al sommario e riprendere fiato!

Attrezziamoci: • Dentifricio specifico per cani. • Spazzolino da denti specifico per i cani. • Luogo tranquillo. • Pazienza.

LINK TESTUALI

Iniziamo l’opera: • Abituiamo il cane al sapore del dentifricio e ad essere toccato in bocca. • Cominciamo ad usare lo spazzolino per cani iniziando dai canini. • Puliamo anche i denti posteriori • Aumentiamo progressivamente il tempo della pulizia.

Le parole scritte in blu nel testo significano una sola cosa: seguimi se vuoi approfondire il contenuto! Basta un click per ritrovarsi su altre pagine che vi aiuteranno ad approfondire il tema e a cercare modalità per soddisfare i vostri bisogni e quelli dei vostri amici animali. Nel caso specifico cliccando su “dentifricio specifico per cani” sareste girati sulla pagina di petnet. it dove sono attive le promozioni per l’acquisto di questo prodotto! Niente male vero?

Conosciamo l’e-zine Quando arriverete a pagina 32 di questo numero di Pet Net Magazine avrete una piccola sorpresa: troverete proprio la pagina che vedete visualizzata sul tablet. Proprio la stessa! Non ve lo possiamo nascondere: l’abbiamo fatto con intenzione per farvi immaginare tutto quello che sarà possibile fare con la nuova piattaforma e che adesso è semplicemente impossibile. Il testo sulla pulizia dei denti diventa un vero e proprio “air terminal” dal quale partire per approfondire l’argomento fin nei minimi particolari. Come farlo è molto semplice… basta cliccare! Alcune indicazioni tecniche. Per avviare la navigazione avrete bisogno di una connessione internet. Dovrete abilitare l’app per leggere i file in formato PDF. A seconda del settaggio che avrete impostato al click su un link esterno vi potrebbe comparire un messaggio che vi chiede l’autorizzazione a lasciare il documento e ad aprire la finestra del vostro broswer. Ovviamente dovete cliccare su ok altrimenti non sarà possibile navigare. E ora buon viaggio!

LINK MULTIMEDIALI Una freccia comparirà accanto alle “uscite” verso contenuti multimediali. Dall’altra parte troverete video di approfondimento al tema trattato con consigli o curiosità.

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Animali Domestici

Consigli utili per un viaggio con il vostro gatto

S

e avete deciso di condividere con il micio il vostro viaggio, sia che si tratti di un viaggio all’estero o un fine settimana, nella casa fuori città o al mare, sappiate che ci sono alcuni accorgimenti per diminuire il disagio ai soggetti più sensibili ed a noi. Alcuni gatti sono abituati fin da piccoli ai viaggi e non hanno problemi, mentre altri non sopportano gli spostamenti. Se si tratta di un gatto non abituato all’auto o mai uscito da casa, sarà consigliabile fare, prima della partenza, dei piccoli tragitti in auto per abituarlo. Se nonostante tutto ciò il gatto continuasse ad avere paura e non potete lasciarlo a casa o in custodia a qualcuno di fiducia, sarebbe il caso di consultare il veterinario per farsi consigliare un prodotto tranquillizzante. Per quanto riguarda il trasportino, sarà cura nostra dotarlo del maggior comfort possibile per far sentire protetto e al sicuro il nostro gatto. Le gabbie in rete metallica sono sconsigliate, perché il gatto si sente in balia di qualsiasi pericolo. Più comodi e sicuri per loro sono i trasportini in plastica, parzialmente coperti, oppure quelli in stoffa rigida, l’importante è che siano sufficientemente spaziosi per la taglia del gatto e ben areati. D’estate va assolutamente evitato l’utilizzo dei copri trasportini. In macchina il trasportino va posizionato al riparo dal sole e mai a contatto diretto con il getto dell’aria condizionata, che dovrà comunque essere ad una temperature mite, non eccessivamente fredda. Evitare anche di porre al fondo del trasportino un tessuto troppo caldo, come la lana, prediligere il cotone o la spugna. Sarà utile porvi un pannolino (che si trova facilmente in commercio nei negozi di animali) che servirà ad assorbire eventuali bisogni del nostro gatto e lo lascerà asciutto. È buona norma non dare cibo prima della partenza, ma, soprattutto se il viaggio si effettua nel periodo estivo, approfittate delle soste per mettergli a disposizione dell’acqua ed evitate di lasciare la macchina al sole. Se il nostro viaggio invece si svolgerà in treno, in aereo o in nave, 12


Animali Domestici

sarà opportuno avvisare per tempo la compagnia che si è scelta di utilizzare per essere sicuri dell’accettazione e delle eventuali tariffe da pagare per il gatto. L’importante all’arrivo è di occuparsi del gatto mettendolo a proprio agio:

fornitegli subito una lettiera dove fare i bisogni, acqua e cibo per ristorarsi, dei giochi e tante coccole per ripagarlo della pazienza portata. Buona vacanza con il vostro micio. Marta Picciurro

Alcuni gatti sono abituati fin da piccoli ai viaggi e non hanno problemi, mentre altri non sopportano gli spostamenti

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Nutrizione

un frutto dalle tante virtù

è

un frutto dalle radici lontane: la Cina. Era un prodotto della terra riservato ad un consumo privilegiato della corte o di classi altolocate. Come è avvenuto per altri frutti o verdure è giunto in Europa alla fine del 1800 sia dalla Cina, ma anche all’inizio del 900 dalla Nuova Zelanda, terra dal clima favorevole alla sua coltivazione. Il nome deriva proprio da quello dell’uccello simbolo della Nuova Zelanda. I kiwi sono raccolti precocemente, si conservano bene per un periodo variabile dai 4 ai 6 mesi, ad una temperatura compresa

fra -1 e 0 C°, ad un’umidità del 98%. Tale caratteristica consente di poterli comprare ancora duretti e farli maturare in casa per consumarli a seconda delle esigenze personali. Si tratta di frutti particolarmente ricchi di Vitamina C: 85 mg/100g a fronte delle 50-60 mg contenute in arance, limoni o pompelmi. Elevata anche la presenza di fibre solubili ed insolubili. I kiwi contengono poi: calcio e fosforo, ferro, potassio e magnesio. Gli zuccheri in essi contenuti sono semplici e più precisamente composti da fruttosio. Hanno un basso apporto calorico.

Come mangiarli I modi per mangiarli non mancano e la fantasia non fa difetto. Così possiamo pensare al kiwi con un risotto od una crepe, con l’agnello. Possiamo gustarlo in una confettura, in una bevanda, in un cocktail, nel gelato, nelle torte. Non dimentichiamo però la meravigliosa frutta di casa nostra e facciamo una bella macedonia. 14


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Nutrizione

La salute vien mangiando Il pesce azzurro

Da tempo i media intervistano illustri professori che ci invitano ad un sano stile di vita, basato su una corretta alimentazione, adeguato movimento, non al fumo ed agli eccessi alcolici. Tra gli alimenti suggeriti in grado di apportare benefici all’organismo abbiamo in pole position il pesce ed in particolare il pesce azzurro. Il pesce azzurro vive nelle acque del Mediterraneo e può essere di piccole e grandi dimensioni. Il pesce azzurro è ricco di omega 3 ed omega 6, grassi polinsaturi dal benefico effetto su cuore ed arterie. I grassi polinsaturi non sono prodotti dal nostro corpo e dobbiamo introdurli con gli alimenti. Tra le varietà di pesce azzurro nota è l’alice, o acciuga, un pesce ‘povero’, comunemente cucinato sott’olio o sotto sale o sottoposto a marinatura. Simile all’alice è la sardina, un’altra varietà di pesce azzurro, assai diffusa nel Mediterraneo. è leggermente più grande e più grassa dell’acciuga, dalle carni sode e tenere, è gustata soprattutto alla griglia. Tra i pesci azzurri ricordiamo lo sgombro, un po’ meno digeribile in quanto più ricco di grassi, ma più energetico e l’aringa, ricca di sali minerali come fosforo e potassio. è mangiata affumicata insieme all’insalata. Il tonno è una varietà di pesce azzurro di grandi dimensioni, ad alto contenuto proteico, la parte più pregiata è rappresentata dalla ‘ventresca’ particolarmente tenera. Infine, il pescespada, la cui carne può essere cucinata in diversi modi: alla griglia, sulla piastra, fritto, in padella. Ha lo stesso contenuto in grassi e proteine della carne di bovino, ma ha l’indubbio vantaggio di contenere i grassi polinsaturi dalle indubbie proprietà benefiche per l’organismo.

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Nutrizione

Sicurezza e qualità dei mangimi

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n alimento preconfezionato è sicuro? Chi, quando e quanti controlli vengono effettuati sui mangimi? Un alimento preconfezionato ha diverse caratteristiche tra quelle più importanti per il consumatore troviamo: adeguatezza nutrizionale e sicurezza sanitaria. Esiste un Piano Nazionale di Controllo che ha validità tre anni ma può essere aggiornato/modificato in ogni momento e svolge essenzialmente due attività: monitoraggio e sorveglianza. Diversi sono gli organismi coinvolti tra quelli più importanti ci sono le Asl e gli Istituti Zooprofilattici, non solo i NAS quindi come tanti pensano. Cosa viene controllato? Sono ricercati additivi e principi farmacologicamente attivi, diossine e micotossine, salmonelle introdotte recentemente (2012), contaminanti e metalli pesanti, OGM. Per esempio per questi ultimi si effettuano 400 campionamenti l’anno in fase di monitoraggio che diventano 700 se scatta la fase di sorveglianza. I campioni devono essere negativi, è tollerato fino ad uno massimo di 0,9%, ma deve essere dimostrato che è accidentale. Esistono diverse leggi, regolamenti, norme, circolari con validità internazionale, europea ma anche solo nazionale. Prima c’erano solo NRC (National research council) e l’AAFCO (Association of american food control official), agenzie americane ad occuparsene. Oggi abbiamo anche la FEDIAF (federazione europea dell’industrie degli alimenti familiari 1970) e l’ASSAlCO (associazione nazionale delle imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia 2006). Esiste un manuale “Manuale delle buone pratiche alimentari Fediaf” utile per chi vuole operare nel rispetto delle norme

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nazionali e comunitarie. è aggiornato una volta l’anno, ma se necessario può essere revisionato anche più spesso. L’obiettivo principale è quello di produrre cibi sicuri e corretti da un punto di vista nutrizionale. Tutto il sistema produttivo è preso in considerazione dalla materia prima al prodotto finito, dallo stoccaggio alla sua distribuzione. Il manuale tiene conto anche del Codex alimentarius: insieme di regole e norme messe a punto dalla Codex alimentarius commission. Una commissione istituita nel 1963 dalla FAO e dal OMS (organizzazione mondiale della sanità) per proteggere la salute dei consumatori e regolare gli scambi internazionali. La commissione è intergovernativa e ne fanno parte 185 paesi più l’Unione Europea. Il codex alimentarius è utilizzato frequentemente e direttamente anche per realizzare le normative.

Dr.ssa Debora Guidi

Medico veterinario (responsabile del settore alimentazione Agri 90 e membro del SNT di NovaFood)


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Nutrizione

Gli OGM: tra mito e realtà

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li organismi geneticamente modificati sono animali, piante o microorganismi il cui patrimonio genetico, o genoma, è stato modificato introducendo (o asportando) un gene (o più di uno), preso da un altro organismo. Il decreto legislativo n. 92 del 1993 definisce un OGM come “un organismo il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto si verifica in natura mediante incrocio o con la ricombinazione naturale”. Il motivo per cui gli OGM sono prodotti e studiati è sicuramente il miglioramento delle caratteristiche dei prodotti alimentari, come la qualità, la resa, l’inattaccabilità da parte dei parassiti, la resistenza ad ambienti ostili o ad erbicidi poco inquinanti, ma anche la produzione di vaccini alimentari o farmaci. Inoltre alcuni di essi sono stati prodotti per fronteggiare carenze alimentari. Prima della nascita delle nuove biotecnologie, il miglioramento delle specie animali e vegetali avveniva mediante la selezione artificiale. è grazie all’ingegneria genetica che il mondo scientifico è approdato agli OGM: infatti l’impiego delle biotecnologie consente di ottenere un prodotto con caratteristiche nuove che sono note, controllate, mirate, precise, in tempi relativamente brevi e che non si sarebbero potute acquisire con i metodi tradizionali. Quindi gli OGM rappresentano sicuramente un avanzamento di qualità. Con la selezione artificiale si ottengono risultati casuali, imprevedibili e geneticamente non conosciuti. Invece con le biotecnologie si possono avere prodotti con le caratteristiche desiderate, “prelevandole” direttamente dal DNA delle specie che le possiedono anche se in natura magari non sono sessualmente compatibili. Tuttavia, la diffusione degli OGM si scontra con problemi di natura etica che, però, variano a seconda del settore di impiego. Mentre i farmaci geneticamente modificati sono largamente venduti e usati, l’atteggiamento dei consumatori nei confronti degli alimenti GM resta molto timoroso e diffidente. La ragione sta nel fatto che i farmaci GM offrono dei vantaggi decisamente superiori rispetto ai potenziali rischi. Basti pensare all’utilizzo in campo medico, per la terapia di patologie 20

Dott.ssa Alessia Liverini Dott.ssa Francesca Bellini Medico Veterinario Dirigente Veterinario ASL RMF ASL RMA

legate a geni mal funzionanti: tali geni possono essere sostituiti con uno analogo ma funzionante prelevato da un altro individuo. Ultimamente si sta sperimentando, anche con discreto successo, la terapia “genica” per la cura dei tumori: si introducono dei geni all’interno delle cellule tumorali che le portano al suicidio. Ovviamente le tecnologie per ottenere tale tipo di terapia sono analoghe a quelle utilizzate per produrre gli alimenti, ma trovano un consenso e anche un entusiasmo diversi nell’opinione pubblica. C’è anche da dire che, per i prodotti alimentari, i vantaggi non sono visibili agli occhi del consumatore e questo giustifica l’ostilità e la preoccupazione e oltretutto c’è una scarsa informazione sull’argomento. Le direttive emanate dalla Comunità Europea devono essere convertite in legge dai vari Stati membri, sulla base delle singole realtà territoriali, sociali, economiche e culturali. In Italia è vietato introdurre, coltivare e produrre OGM; solo in alcune Regioni è consentita la sperimentazione nel settore agricolo a condizione che venga mantenuta la biodiversità, ossia della diversità genetica, espressione della ricchezza della vita sulla terra. Per quanto attiene all’etichettatura, il regolamento 49/2000 introduce l’obbligo di indicare in etichetta l’OGM che è presente nell’alimento in quantità pari o superiore all’1%: al di sotto di tale soglia si accetta la possibilità della contaminazione accidentale. In questo caso, però, il produttore deve dimostrare di aver preso le precauzioni necessarie per evitare tale evento.


Comunicazione a cura dell’Azienda

Aurora Biofarma, dalla parte dei piccoli animali Aurora Biofarma è una società farmaceutica giovane e dinamica, presente sull’intero territorio Nazionale con prodotti di altissima qualità, sia nel settore umano che veterinario. Il management Aurora Biofarma è di consolidata esperienza e competenza, proviene dal settore healthcare delle multinazionali Farmaceutiche ed ha trasferito nel settore veterinario l’impostazione marketing conservando il valore, la bontà e la tradizione dei prodotti naturali e salutistici. Aurora Biofarma conta di una rete di informatori medico scientifici, laureati in Medicina Veterinaria e Farmacia, attualmente composta da 120 ISF e da 11 Area Manager regionali. Rete esterna, che è il fiore all’occhiello dell’azienda per capillarità, omogeneità e professionalità degli informatori medici, i quali raggiungono mensilmente circa 3500 medici veterinari e strutture cliniche. Scopre, sviluppa e distribuisce integratori, dispositivi medici e mangimi complementari sicuri ed efficaci per il trattamento di diverse patologie. Inoltre, grazie alla sua continua ricerca, mette il paziente sia del settore umano che veterinario al centro della sua Mission. Da Gennaio 2013 è associata FEDERSALUS, sostiene la SIROE ed altre associazioni scientifiche. Grazie alla sua solida partnership con DDF Group, svolge attività di tirocinio con alcune facoltà universitarie (Farmacia, CTF) e commercializza prodotti già noti presso la classe veterinaria, come LEGART, LEGART UP, LEGART MAXI, SILIFORT, NORMOSPOR, RENURO e VISVIT. Tali integratori sono di ricerca Aurora-DDF Group, che opera nel settore farmaceutico da più di trent’anni, impegnandosi continuamente nella ricerca di principi attivi di derivazione naturale titolati e standardizzati. Aurora Biofarma all’inizio del 2013 lancia sul mercato la nuova linea AUROPET, mangimi complementari fitoterapeutici: CORTIPET, TIGERPET, ELMINPET e CIRIDERM. Tutti di estrazione naturale, prodotti da Rosa Canina, società impegnata nella ricerca e produzione di prodotti mangimistici per piccoli e grandi animali con elevati standard di qualità e sicurezza; Rosa canina come azienda specialista in prodotti e consulenze per la zootecnica, è partner per il Ministero dell’Agricoltura Italiana; i prodotti hanno criteri di qualità tali che hanno permesso l’accreditamento per le forniture presso strutture nazionali, come i gruppi cinofili di Guardia di Finanza e Marina Militare Italiana. • CORTIPET: fitoterapico naturale ad azione similcortisonica, formulato in gemmo derivato di Ribes Nigrum, indicato in tutti i processi infiammatori ed allergici degli animali, gode di un ottimo rapporto qualità/ prezzo che non ha simili in Italia; può essere usato in tutte le patologie dove occorre terapia long term efficace, tollerata ed a basso costo. • ELMINPET: vermifugo naturale, ad ampio spettro, attivo su vermi piatti e tondi, ha azione espulsiva e vermicida adatto a tutti gli animali compreso gravide ed in allattamento; si inserisce in un marketing che ad oggi è stato esclusivamente di prodotti di sintesi chimica. è particolarmente indicato per i cuccioli e per le cucciolate, data la tollerabilità ed il basso costo. • TIGERPET: repellente naturale, grazie alla sua alta concentrazione di olii essenziali naturali (citronella, lavanda, eucalipto e canfora) esplica un’efficacissima barriera vs tutti gli insetti volanti (mosche, zanzare, pulci, pidocchi, flebotomi e zecche) non risulta tossico per l’animale e per l’uomo e lascia una intensa profumazione piacevole; è stato registrato all’ISS, recependo in anticipo per l’Italia una normativa che è rivolta ai topici veterinari. • CIRIDERM: gel per la cute degli animali, naturale, ad azione cicatrizzante, riepitelizzante e antinfiammatoria; indicato per le ragadi e per le ferite di qualunque natura.




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Veterinaria

Ehrlichiosi: un’infezione subdola

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l cane può essere colpito da varie malattie trasmesse da zecche, tra cui l’ehrlichiosi. è causata da un germe, l’Ehrlichia canis, che colpisce particolari cellule del sangue ed è trasmessa da una zecca, largamente diffusa nel mondo. Nelle aree con clima temperato la malattia è ampiamente diffusa con due picchi di attività alla fine della primavera ed all’inizio dell’autunno, che corrispondono ai periodi (temperature miti ed umidità elevata) di attività massima della zecca. Nel cane i sintomi sono rappresentati da aumento di volume dei linfonodi, febbre, perdita di sangue dal naso, ingrossamento della milza, scarso appetito, debolezza. Spesso il cane, pur essendo infetto, non mostra sintomi apparenti. La diagnosi di certezza si fonda su test di laboratorio in grado di svelare la presenza del germe nel sangue. La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici per almeno due o tre settimane. La durata della cura può apparire eccessiva, ma molte volte una sua precoce interruzione da parte del proprietario dell’animale, il quale vede un miglioramento delle sue condizioni generali, può provocare la comparsa di recidive. Se la malattia tende a cronicizzare è opportuno un intervento terapeutico fondato anche sul ricorso a trasfusioni di sangue od a principi farmacologici in grado di stimolare la produzione di cellule del midollo osseo. Per prevenire la malattia è necessario attuare misure efficaci contro le zecche. Teniamo presente che l’infezione da Ehrlichia non sembra indurre un’immunità di lunga durata ed un cane guarito può essere suscettibile di una nuova infezione. Il trattamento antibiotico è in grado di guarire i cani malati. E anche i portatori cronici asintomatici (cani che non manifestano segni di malattia ma che ospitano ancora il germe), per cui il suo impiego nei canili a titolo precauzionale è una misura da prendere in seria considerazione. è anche raccomandabile un controllo periodico del sangue in quei soggetti che vivono in determinate zone del nostro Paese e che possono essere infetti senza presentare una specifica sintomatologia, come ad esempio razze particolarmente suscettibili quali il pastore tedesco e cani che sono utilizzati come donatori di sangue per trasfusioni. Alessandro Ciorba 25


Veterinaria

Dermatofitosi del cane

C

on questo termine si intende una patologia cutanea contagiosa, che coinvolge lo strato superficiale dell’epidermide ed i suoi annessi, anche chiamata volgarmente “tigna”. A causarla sono dei funghi denominati dermatofiti. Delle centinaia di dermatofiti conosciute in natura solo una trentina rivestono un significato patologico negli animali: tra questi nel cane il più frequen-

è una malattia frequente?

Si stima che le dermatofitosi rappresentino circa un 2% di tutte le infezioni cutanee. Particolarmente predisposti risultano i soggetti giovani, al di sotto dei 12 mesi di vita, a motivo di un sistema immunitario ancora non sufficientemente competente, mentre per quanto riguarda le razze una maggior incidenza è da sempre riferita per lo Yorkshire Terrier. Anche i soggetti anziani e/o debilitati, quelli che vivono in ambienti caldo-umidi e/o in collettività o che coabitano con gatti (in particolare a pelo lungo), sono maggiormente esposti a tale malattia.

Può essere una malattia contagiosa ed eventualmente può trasmettersi anche all’uomo? è una malattia altamente contagiosa. M. canis e T. mentagrophytes appartengono ai dermatofiti zoofili, specializzati cioè nell’invadere e colonizzare gli strati cheratinizzati 26

Prof. Andrea Spaterna

Scuola di Scienze Mediche Veterinarie Università degli Studi di Camerino

temente in causa nel determinismo di dermatofitosi è Microsporum canis, seguito da Trichophyton mentagrophytes e Microsporum gypseum. I dermatofiti, come tutte le muffe, sono organismi che si nutrono di materiale organico già elaborato: le specie patogene per gli animali trovano nella cheratina dello strato corneo e dei peli in fase anagena un substrato ideale e pertanto sono definite cheratinofile. dell’epidermide e gli annessi degli animali, ma possono parassitare anche l’uomo, comportandosi pertanto da agenti zoonotici. M. gypseum e M. persicolor sono dermatofiti geofili, così definiti perché vivono abitualmente nel terreno, comunque in grado di infettare la cute del cane e occasionalmente dell’uomo.

Come si trasmette la malattia?

Il contagio avviene a partire dagli elementi infettanti, i conidi e le spore; quest’ultime in particolare rappresentano le forme riproduttive e hanno la peculiarità di essere estremamente resistenti nel mondo esterno, motivo per cui l’infezione può trasmettersi non solo per contatto diretto (tra animale malato ed animale sano), ma anche tramite materiale contaminato (spazzole, tosatrici ecc...). I gatti a pelo lungo si prestano a raccogliere ed a trattenere le spore sul loro mantello, senza necessariamente manifestare i segni di malattia, comportandosi

in tal modo come portatori sani e giocando un importante ruolo nella diffusione e mantenimento delle dermatofitosi nell’ambiente. Il contatto con le spore non implica necessariamente lo sviluppo di lesioni, in quanto numerosi fattori, quali la barriera meccanica rappresentata


Veterinaria

dalla cute integra, l’azione protettiva del sebo e del sudore, l’azione competitiva della flora batterica, nonchè le difese immunitarie, sono in grado di contrastare efficacemente l’invasione fungina; tuttavia, condizioni patologiche o iatrogene (cioè legate alla somministrazione di farmaci), in grado di ripercuotersi negativamente su detti fattori,

sulla superficie del pelo, che finisce per cadere o per spezzarsi.

Con quali sintomi si manifesta la malattia?

La dermatofitosi può manifestarsi sia in forma localizzate che in forma generalizzata. La forma localizzata, di più frequente riscontro, è caratterizzata

rossata). Una caratteristica distintiva è rappresentata dalla facilità con la quale si riesce a staccare i peli in corrispondenza della sua periferia. Le lesioni possono riscontrarsi in qualsiasi parte del corpo, anche se le zone più frequentemente colpite sono la testa, il dorso e le estremità distali delle zampe anteriori. La forma generalizzata è caratterizzata da numerose lesioni alopeciche distribuite su aree più o meno vaste della superficie corporea, in corrispondenza delle quali la cute può apparire eritematosa e ricoperta di squame e/o croste. Un’ulteriore forma, molto rara, è legata ad una localizzazione dell’infezione (sostenuta in particolare da T. mentagrophytes) a carico delle unghie (onicomicosi), che risultano fragili, sfaldate, finanche deformate e possono addirittura cadere.

Come si può sospettare il sussistere di detta malattia?

Il sussistere di analoghe lesioni in animali e/o persone che convivono con il soggetto in esame e le caratteristiche cliniche della condizione in atto sono elementi di per se sufficienti a sospettare una dermatofitosi. Tale sospetto, tuttavia, necessita di una conferma, che può derivare solo da un’attenta valutazione da parte del Medico veterinario, in grado di procedere con l’effettuazione di tutta una serie di indagini di laboratorio.

è una malattia curabile?

possono favorire il superamento di queste barriere difensive e quindi la colonizzazione della cute. Le ife, una volta sviluppatesi dalle spore, colonizzano lo strato superficiale della cute (strato corneo) e quindi invadono i peli: la crescita del fungo avviene prevalentemente

dalla classica lesione alopecica (cioè senza pelo), singola o multipla, ben circoscritta, di dimensioni variabili, di forma generalmente circolare e a margini regolari, in corrispondenza della quale la cute può apparire normale o presentarsi modicamente desquamata e/o eritematosa (ar-

A fronte di una diagnosi di dermatofitosi, l’istituzione, da parte del Medico veterinario, di un opportuno protocollo terapeutico è risolutiva, portando a guarigione l’animale. La necessità di sottoporre sempre a terapia un soggetto affetto da dermatofitosi, anche in presenza di una semplice forma localizzata che peraltro a volte potrebbe anche guarire spontaneamente, è giustificata dal fatto che si tratta di una malattia altamente contagiosa e per di più a carattere zoonotico. 27


Veterinaria

La radiografia nella storia

L

a fine dell’800 è stata percorsa da una serie di eventi di notevole rilievo, che hanno profondamente segnato lo sviluppo scientifico e tecnologico in vari campi della nostra vita. In Francia si ebbe la prima proiezione cinematografica pubblica e Marie e Pierre Curie isolarono il radio, in Italia Marconi inventò il telegrafo senza fili, in Germania Konrad Von Rontgen scoprì le radiazioni elettromagnetiche, che chiamò raggi X. Per questa sua scoperta nel 1901 fu insignito del premio Nobel per la fisica. Intanto l’automobile faceva la sua comparsa sulle strade. Questo scienziato dimostrò come, facendo passare una corrente ad alta intensità attraverso un tubo vuoto, venisse prodotta una radiazione in grado di attraversare corpi di notevole spessore, sino ad allora considerati opachi. Pertanto, appoggiando una mano sulla superficie esterna di una scatola di legno contenente una pellicola fotografica, era sufficiente esporre l’una e l’altra alle radiazioni per pochi minuti per ottenere una perfetta immagine della mano, ossa e cartilagini comprese. Inizialmente la scoperta del professor Roentgen non fu del tutto compresa, per cui si parlò di “nuova luce”, si confutava il fatto che si trattasse di radiazioni e si riteneva che fossero vibrazioni. L’industria, al contrario, intuì rapidamente il grande valore della scoperta e realizzò un macchinario specifico. L’introduzione, poi, da parte della Eastman Materials Company di una speciale carta in grado di sostituire le lastre di vetro consentì di portare la parte da fotografare a più stretto contatto della superficie fotosensibile. I professionisti veterinari riconobbero, specialmente in Nord Europa, il vantaggio dell’uso della radiografia nella medicina del cavallo per evidenziare la presenza di lesioni agli arti, nei piccoli animali per valutare la presenza e la gravità delle fratture. Nel 1896 in Gran Bretagna fu pubblicato un lavoro su una rivista di patologia compa-

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rata, intitolato “La nuova fotografia nella professione veterinaria”. Erano riportati i risultati di un’indagine condotta su tre gatti. Uno in particolare presentava zoppia e si sospettava che avesse un corpo estraneo a livello dell’avambraccio. Fu eseguita una radiografia e, dopo due minuti e mezzo di esposizione, in cui l’animale fu cloroformizzato si evidenziò il corpo estraneo, che risultò in seguito essere un pennino. è riportato come “le fotografie fossero ottenute usando una scintilla da 7.5 cm, prodotta da un induttore di grandi dimensioni ed eccitando uno dei nuovi tubi da raggi X sotto vuoto”. In seguito numerose furono le segnalazioni di radiografie eseguite in altre specie animali, ma le iniziali speranze dei veterinari di utilizzare la radiografia come mezzo diagnostico entro breve tempo si dimostrarono premature. Furono necessari oltre 50 anni dalla scoperta perché la radiografia fosse ampiamente impiegata in medicina veterinaria ed altri dieci ani perché i professionisti investissero capitali nell’acquisto di apparecchi di utilità quotidiana. A.C.


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Bellezza

Il bagno del cane

I

l bagno del cane: perché farlo? Quando? Ogni quanto tempo? Innanzi tutto sfatiamo un luogo comune: “un cane soffre ad essere lavato”? Questo si diceva anni fa, quando il sapone era raro e costoso ed il cane non occupava nelle famiglie il posto che ha oggi. Nelle nostre case i cani conducono una vita simil “umana”, sedendo sui divani e talora dormendo nei nostri letti. Conseguenza di ciò è che QUANDO IL CANE è SPORCO BISOGNA LAVARLO! Sin da cucciolo, non appena terminato il piano vaccinale, portate il vostro amico dal toelettatore in modo da abituarlo sin da piccolo ad essere maneggiato da un professionista, a conoscere le attrezzature e a non averne paura. Per ogni tipo di pelo c’è una “manutenzione”. I cani a pelo lungo necessitano di cure più costanti, anche da parte vostra, ma non per questo i cani a pelo corto ne necessitano di meno: una pelle e un pelo pulito sono sicuramente più sani. Nei cani a pelo lungo si formano più facilmente, se non si lavano e soprattutto se non si asciugano correttamente, dei nodi che oltre che brutti esteticamente sono ricettacolo di sporcizia e parassiti. A volte il pelo infeltrito è recuperabile ed il toelettatore è in grado di riportarlo alla sua consistenza naturale,

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ma quando questo non è possibile si renderà necessaria una tosatura cosiddetta igienica. Bisogna considerare poi che voler a tutti i costi spazzolare i feltri per salvare il pelo sottopone il cane ad un particolare stress. Ma quello che nessuno si chiede è: che prodotto uso per lavare il mio cane? Oppure, che prodotto usa il mio toelettatore? A prescindere dalla razza o dal pelo, è sempre importante utilizzare prodotti adeguati: il PH dello shampoo deve rispettare quello fisiologico della cute del cane. Inoltre uno shampoo e un balsamo (ove necessario), formulati con ingredienti di origine naturale, garantiscono una minima percentuale di rischio di provocare reazioni allergiche. Quando il prodotto ha queste caratteristiche basilari non è dannoso lavare più o meno spesso il vostro amico. Non trascuriamo il fatto che bagni frequenti diminuiscono la perdita di pelo in casa, essendo questo eliminato in buona parte durante la toelettatura: il bagno e il phon dilatano il bulbo pilifero facendo cadere naturalmente il pelo morto che sarà raccolto con la spazzola.

Oscar Ripamonti Toelettatore


Ad ogni cane il suo bagno! I cani soggetti alla muta del pelo, ad esempio, trovano un enorme beneficio nel bagno in quanto questo ne favorisce il ricambio. I cani con pelo liscio o con pelo e sottopelo ( pastore tedesco, labrador, golden retriever ecc...) sebbene difficilmente presentino nodi, hanno bisogno di bagni e spazzolature proprio per eliminare il pelo morto. Per cani a pelo riccio, come il Barbone, essendo cani non soggetti a muta, ci sarà bisogno del bagno e di frequenti spazzolature per eliminare gli eventuali feltri. Stesso discorso per altre razze a pelo lungo: shihi-tzu, maltese, yorkshire terrier, ecc... Quindi, cari lettori, non abbiate timore nel lavare il vostro amico a quattro zampe quando non emana un odorino piacevole‌ abbiate cura di scegliere un prodotto di qualità specificamente studiato per le esigenze della sua pelle!


Salute

La pulizia dei denti

S

fortunatamente i cani non possono lavarsi i denti da soli, ma possono usufruire dell’opera dei loro affezionati proprietari qualora disposti ad usare i tipi di dentifricio, oggi disponibili in commercio. Il tartaro si manifesta sotto forma di un deposito piuttosto duro, di colore brunastro, formato da un mix di germi immersi in sostanze di vario tipo costituite da acqua, grassi, cellule di sfaldamento della mucosa orale, globuli bianchi, carboidrati. Esso coprendo in parte o del tutto il dente, giungendo ad interessare l’orletto gengivale impedisce alla saliva di adempiere alla sua funzione antibatterica. Il proprietario può in questo senso giocare un’azione di fondamentale importanza ricorrendo ad una pulizia programmata.

Attrezziamoci:

• Dentifricio specifico per cani. • Spazzolino da denti specifico per i cani. • Luogo tranquillo. • Pazienza.

Iniziamo l’opera:

• Abituiamo il cane al sapore del dentifricio e ad essere toccato in bocca. • Cominciamo ad usare lo spazzolino per cani iniziando dai canini. • Puliamo anche i denti posteriori • Aumentiamo progressivamente il tempo della pulizia.

Può, inoltre, dimostrarsi di utilità a fini preventivi l’alimentazione. Possiamo ricorrere a particolari mangimi addizionati con sostanze in grado di esplicare un’azione preventiva per quanto riguarda l’insorgenza del tartaro. In ogni caso ricorriamo all’opera del veterinario il quale, dopo un’attenta valutazione dello stato della dentatura del nostro cane, procederà alla sua asportazione con un adeguato strumentario. A. Ciorba 32



Salute

Informazioni dal mondo della medicina: le cellule staminali

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a tempo si parla con grandi speranze delle cellule staminali Una scoperta della biologia che sta cominciando a trovare numerose applicazioni nel mondo della medicina umana, ma

anche nella cura di problemi che possono affliggere i nostri animali. Ma cosa sono le cellule staminali? Si tratta di cellule primitive, capaci di trasformarsi in qualsiasi altra cellula dell’organismo umano.

Classificazione delle cellule: • cellule staminali totipotenti: possono trasformarsi in ogni tipo di cellula; • cellule staminali pluripotenti: la singola cellula può differenziati in uno dei 3 principali gruppi di cellule embrionali; • cellule staminali multi potenti ed oligopotenti: possono trasformarsi solo in determinati tipi di cellule. Ad esempio una cellula del sangue non può differenziarsi in cellule di altri organi o tessuti; • cellule staminali unipotenti: è il caso delle cellule del fegato che possono rigenerarsi, dando vita solo a tessuto epatico. • cellule staminali amniotiche: sono quelle ottenute con l’amniocentesi. • cellule del cordone ombelicale: il sangue del cordone è una preziosa fonte di cellule staminali che possono trasformarsi in ogni tipo di cellula del sangue. • cellule staminali adulte: sono tutte le cellule staminali prodotte dall’organismo umano ogni giorno e che si trasformano in vari tipi di cellule, dai globuli rossi alle cellule renali o epatiche; • cellule staminali embrionali: si tratta di cellule pluripotenti, prelevate nelle prime fasi dello sviluppo dell’embrione. Alessandro Ciorba

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Salute

Il dolore nel gatto

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on è sempre agevole riconoscere la presenza del dolore nel gatto, che in qualche modo riesce a nascondere tale situazione. è questo un segnale, un campanello di allarme a

causa di un problema patologico che ha colpito una parte dell’organismo. D’altra parte sia noi proprietari di gatti sia il nostro veterinario dobbiamo preoccuparci di assicurare loro benessere in quanto esseri senzienti.

Considerazioni generali A. Una ricerca francese ha preso in esame le motivazioni di questa a volte trascurata consapevolezza nei confronti del sintomo dolore nel gatto e che si possono così riassumere: • pensare che gli animali non provino dolore; • difficoltà a riconoscere le manifestazioni del dolore; • scarsa conoscenza degli effetti negativi del dolore nei confronti della qualità della vita dell’animale. B. Dobbiamo considerare che il dolore, se non opportunamente trattato, può portare al determinarsi di gravi alterazione organiche, anche irreversibili. Ciò soprattutto nel caso del dolore cronico, che provoca anche modificazioni comportamentali rilevanti e induce la comparsa di uno stato di ansia nel gatto. Il dolore causa alterazioni neurormonali che possono rallentare ed interferire con i processi di guarigione. C. In presenza di dolore acuto il gatto non si alimenta, è depresso, si muove a fatica o resta immobile, non vocalizza, non è interessato all’ambiente che lo circonda. Le manifestazioni di dolore cronico sono più complesse e possono limitarsi per esempio ad una minore cura del mantello od ad una minzione inappropriata o ad una defecazione dolorosa. D. Un pronto trattamento del dolore implica sia che il proprietario riconosca tale situazione di disagio nel proprio animale sia che il veterinario individui i problemi patologici che ne sono all’origine e che quindi possa intervenire prontamente ed in maniera mirata. E. La terapia del dolore è una procedura che per il veterinario assume una particolare rilevanza. Una sua corretta applicazione consente di migliorare decisamente la qualità della vita del gatto, di ridurre le complicazioni portando ad una migliore convivenza proprietario - animale, di motivare maggiormente il proprietario a seguire gli indirizzi terapeutici consigliati, di diminuire la condizione di stress nei gatti ricoverati. A. Ciorba

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Dr. Carlo Alberto Minniti Medico veterinario

3° Parte

Con l’acquario marino, i tropici in casa

ARREDAMENTO NATURALE è costituito da rocce e/o sabbia di origine corallina, solitamente provenienti da reef e spiagge tropicali. Assolve diversi compiti: conferire al sistema un aspetto naturale ed estetico gradevoli, trasformando il tutto in un vero e proprio angolo di mare, un quadro vivente, garantire una filtrazione adeguata dell’acqua contenuta ed offrire un habitat ideale per tutti gli organismi, da quelli unicellulari ai pesci più grandi. Rocce e sabbia vengono, infatti, comunemente definite “vive”, perché popolate da microrganismi (batteri, protozoi, alghe unicellulari) che si nutrono delle varie sostanze disciolte nell’acqua ed in particolare di quei composti chimici il cui accumulo diventerebbe tossico per pesci e coralli, nonché da piccoli animali (crostacei, vermi, echinodermi, ecc.) che si nutrono di detriti organici e contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio del sistema, costituendo a loro volta una possibile fonte di cibo per gli animali, anelli più grandi della catena alimentare, che decideremo di ospitare. Non mancheranno di colonizzare le nostre rocce alghe superiori di varie specie, calcaree e non, utili anch’esse nella filtrazione chimica dell’acqua ed importanti per l’estetica complessiva del nostro angolo di mare tropicale.

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& www.clicproducts.eu

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Razze Canine

Questo cane piccolo e

Il carlino

è

un cane di piccola taglia, da compagnia. Si ritiene che abbia origine dalla Cina e che sia giunto in Europa tra il ‘500 ed il ‘600 al seguito di commercianti. Nell’800 iniziò il suo allevamento nel nostro continente. è noto anche col nome di “Pug” e di “Mops” (musetto). Il nome italiano deriva da quello di un attore detto Carlino, famoso nel ruolo di Arlecchino, la cui maschera nera e rugosa, è simile al muso del cane. Il Carlino è un molossoide di piccola taglia, dal peso ideale di 7 - 8 kg., altezza compresa tra 30-33 cm. Caratteristica tipica del carlino è la coda a ricciolo ripiegata sul dorso. Gli occhi sono grandi e di forma arrotondata. È un cane da compagnia che si distingue per la sua dignità e serietà. Giocherellone e spesso iperattivo (specialmente da cucciolo), è un cane leale, sensibile ed affettuoso, quasi struggente nei confronti del padrone. Non ama il movimento se non le brevi passeggiate pomeridiane e serali. Si adatta ad ogni situazione e può essere un ottimo guardiano. Molto apprezzato da adulti e bambini, il Carlino riserva poche attenzioni agli estranei, con i quali si dimostra spesso diffidente. Soffre moltissimo se lasciato da parte, non ama restare a lungo lontano dal padrone e dalle sue attenzioni ed è fortemente dipendente dall’affetto. Ama stare in compagnia della sua famiglia e non disdegna ore ed ore di riposo. È un inguaribile bongustaio: ama mangiare tanto e bene. Per questo è consigliato tenere d’occhio la sua alimentazione, dato che il cane aumenta di peso molto facilmente. Evitare ciò è molto importante date le caratteristiche respiratorie del cane che, se in sovrappeso, potrebbero causare seri problemi. A.C.

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ben piantato ha un movimento caratteristico, che combina l’azione possente degli anteriori, che si portano molto in avanti, a quella dei posteriori, che si spostano liberamente sfruttando pienamente l’articolazione del ginocchio. L’andatura generale è caratterizzata da un leggero rollio del treno posteriore


Standard di razza Testa: tondeggiante, piena di rughe; Orecchie: sottili, piccole, morbide al tatto come il velluto, sono sia a forma di rosa - piccole orecchie pendenti che si ripiegano all’indietro per scoprire il condotto esterno - che a bottone con il padiglione che ricade in avanti, con l’estremità contro il cranio. Occhi: tondeggianti, vivaci ed espressivi, sguardo dolce e fiero. A causa della loro conformazione sporgente, essi sono soggetti a frequenti irritazioni o malattie come la cheratocongiuntivite secca, cheratite pigmentaria ed atrofia progressiva della retina, che spesso portano ad una totale o parziale cecità del cane. Gli occhi sono la parte più delicata del cane, e necessitano di frequente pulizia, idratazione e cura. Naso: il tartufo è perfettamente tondeggiante e nero, ben visibile tra le rughe che lo circondano. Lo stop è quasi assente, favorendo al cane la possibilità di tenere la lingua spesso e volentieri ripiegata sul naso. Tronco: corto, robusto e tarchiato. Torace non troppo largo ma perfettamente proporzionato rispetto al resto del corpo e rispetto all’andatura tipica del cane.Coda: ripiegata sul dorso. Arti: anteriori non troppo lunghi, posteriori diritti e paralleli. Mantello: pelo folto, liscio e morbido, corto ma non raso. Colori: nero lucido, nocciola (o albicocca) focato, giallo-bianco, grigio chiaro focato.

Razze Canine


Razze Feline

Il certosino

è

una razza che affonda le sue radici nell’antichità Si ritiene infatti che sia giunto in Francia intorno al 1100 grazie a cavalieri templari che provenivano dall’Oriente. L’allevamento si fa risalire all’opera di due sorelle francesi intorno agli anni ’30. è questa una razza particolarmente affettuosa, molto legata all’ambiente familiare , ma nello stesso tempo con una spiccata personalità. È gatto leale, equilibrato, che ama anche stare per i fatti propri. Buono in generale il rapporto con eventuali altri soggetti presenti in famiglia. Attivo ed estroverso, ama giocare. Non disdegna di seguire il padrone di casa durante i suoi spostamenti. Similmente agli altri gatti ama il caldo. A .C.

Alimentazione

P

er quanto riguarda l’alimentazione, sarà basata su cibo secco e umido. Vanno bene le scatolette del supermercato, ma bisognerà integrare la dieta con riso e verdure. Le porzioni, lasciamo che le scelga lui, iniziamo con poco poi se ne vorrà ancora verrà a chiedercelo. Evitiamo in ogni caso di dare alimenti della nostra tavola, perché i condimenti potrebbero essere nocivi; la sana nutrizione dei gatti permetterà di mantenerlo in buona salute.

Vaccinazioni

A

8 settimane la prima iniezione del vaccino trivalente. A 3 mesi va fatto il richiamo del trivalente, e il vaccino FELV, e a 4 mesi il suo richiamo.

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Razze Feline

Standard di razza Ha una corporatura massiccia e robusta con notevoli differenze tra i 2 sessi. Mentre la femmina ha un corpo assimilabile a quello di un gatto europeo, il maschio si caratterizza per peso e dimensioni notevoli. Ha zampe corte e paffute. Coda folta. Occhi color rame. è dotato di un pelo liscio, soffice, grigio con riflessi blu e sfumature che possono variare variare dal color cenere fino all’ardesia. Le diverse tonalità sono ammesse nello standard di razza, ma la più apprezzata è il grigio blu chiaro. Il mantello, se in piena luce solare, acquista delle particolari sfumature azzurro-viola. Tra il mantello ed il sottopelo non sono ammesse variazioni di tonalità di colore. Il mantello deve infatti aver un aspetto uniforme. In caso contrario entriamo nel campo dei difetti. Il gattino alla nascita ha un pelo con striature che con il tempo non sono più visibili in quanto il mantello acquisisce un colore uniforme.

Cura

A

vendo il pelo corto, non necessita di particolari attenzioni. Sarà sufficiente spazzolarlo una volta alla settimana e durante i giorni della muta. Gli occhietti e le orecchie vanno pulite con una panno umido un paio di volte al

mese. è molto importante non soffocarlo di coccole, e lasciargli la sua indipendenza

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Pet online

Il meglio dal web

P

et Net Magazine apre la “finestra” sul web per raccontare ai suoi lettori quello che accade in rete. In questa pagina troverete una rassegna dei migliori siti web, ma anche delle pagine facebook più complete e dei blog più curiosi. Il filo rosso che legherà tutto sarà ovviamente l’interesse, l’amore e la dedizione verso i nostri beniamini. Se anche voi ci volete consigliare un sito che ritenete particolarmente utile nella cura del vostro animale domestico potete inviarci la segnalazione, indicando con

chiarezza l’indirizzo web e il motivo che lo rende a parer vostro particolarmente prezioso, a petnetmagazine@gmail.com. Ovviamente prima della pubblicazione i siti e gli spazi facebook così segnalati verranno attentamente valutati dal comitato scientifico di Pet Net Magazine. Targato sempre Demas il sito www.vetnet.it, il “gemello” di www.petnet.it rivolto a un’utenza professionale. Il sito si presenta ricco di rubriche di varia natura e sarà costantemente aggiornato sulle novità del mercato e della professione veterinaria. è possibile consultare nel sito un’area tecnica, in cui sono disponibili per dialogare su problemi pratici numerosi colleghi referenti per diverse aree specifiche in cui si articola la professione veterinaria. Tra i vari servizi offerti merita di essere segnalato l’informatore farmaceutico on-line, con aggiornamenti periodici durante tutto l’anno. Su VetNet il professionista potrà trovare informazioni continue su nuove strumentazioni e materiale di consumo utili all’attività professionale. Tutto il materiale potrà essere ordinato on line. VetNet vuole essere la casa del veterinario e per questo motivo sarà gradito qualsiasi suggerimento per l’introduzione di nuove rubriche e servizi.

Amici in divisa...e che amici! Uno dei compiti principali del Corpo forestale dello Stato è proprio quello di proteggere tutti gli animali! La Forestale svolge infatti compiti di polizia venatoria per reprimere il bracconaggio e di controllo sulla pesca nelle acque interne. Il corpo è impegnato anche nella prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. Agli agenti della Forestale spetta poi il compito di garantire l’applicazione della Convenzione di Washington che regolamenta il commercio internazionale delle specie di fauna e di flora minacciate di estinzione. Il sito del corpo - www.corpoforestale.it – è ricchissimo di informazioni e di notizie. Va assolutamente consultato soprattutto se volete delle informazioni chiare su come viaggiare e su quali specie animali è possibile far entrare nel nostro paese senza contravvenire alla legge.

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È on-line, è nuovo, è l’amico di sempre...

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L’angolo dell’esperto

Allergia da contatto nel cane

Prof. Alessandro Ciorba Medico Veterinario

Gentile Professore, il mio cane ha avuto un problema a carico delle zampe. Il mio veterinario ha diagnosticato trattarsi di allergia da contatto. Mi può dare qualche informazione in merito. Grazie.

I

problemi di natura allergica sono certamente in aumento anche negli animali d’affezione. L’allergia da contatto consiste in una reazione della cute al contatto con particolari sostanze e che per la cui risoluzione è necessario intervenire eliminando le cause scatenanti il problema. Di questa particolare situazione patologica non si conosce la reale incidenza. Possiamo ritenere che il pelo possa costituire un certo effetto barriera, dal momento che in qualche misura limita il contatto della cute con le varie sostanze allergeniche. In genere il cane si sensibilizza verso un solo allergene, ma a volte anche nei confronti di due o più. Sono colpiti più frequentemente cani adulti ed in particolare determinate razze come Pastore tedesco, Fox Terrier, West Highland White Terrier e Golden Retriever. • Numerose sostanze possono comportarsi come allergeni da contatto, come vegetali (oleandro, edera, quercia, aghi di pino, ecc...), farmaci somministrati localmente (antibiotici, anestetici locali, vaselina, shampoo, saponi, spray), prodotti impiegati in ambito domestico (ciotole di plastica, tappeti, collari, detersivi, oli minerali, cera per pavimenti, lana, coperte sintetiche, fertilizzanti), sostanze chimiche (nichel, cobalto, formaldeide), ecc. • Le lesioni provocate da un’ allergia da contatto si manifestano soprattutto in corrispondenza di zone meno provviste di peli, per cui gli allergeni possono con maggior facilità venire in rapporto con la cute. Le aree maggiormente interessate possono essere le regioni ascellari e inguinali, la superficie interna delle cosce, dello scroto e la parte inferiore delle zampe tra i polpastrelli. è sempre presente prurito e può comparire arrossamento locale con escoriazioni e croste, che con il tempo potranno dare origine ad un ispessimento e iperpigmentazione della pelle. • Non è semplice diagnosticare questa patologia. Si può sospettare quando un problema dermato-

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Giovanna F. (Agrigento) logico insorge in aree della cute poco o per nulla ricoperte di pelo o quando il cane abbia cambiato ambiente o sia potuto venire a contatto con sostanze particolari prima della comparsa delle lesioni. Il veterinario può consigliare di sottoporre l’animale ad una prova di isolamento. Tale prova consiste nel cambiare, se possibile, ambiente al cane per un certo numero di giorni (15-20), allontanandolo in tal modo dal contatto con possibili allergeni da contatto e nel constatare di conseguenza se si abbia una remissione della sintomatologia. La conferma della natura delle lesione si può ottenere reintroducendo il soggetto nell’ambiente precedente e la conseguente ricomparsa dei sintomi di una dermopatia. Se poi non è possibile allontanare il cane dall’ambiente “incriminato” si potrà cercare di allontanare dallo stesso gli oggetti o le sostanze di recente introduzione. è possibile anche nel cane eseguire dei test allergici specifici, dopo aver rasato la cute ed applicato sulla stessa per 48 ore le sostanze sospette. Il veterinario potrà intervenire farmacologicamente con medicamenti volti soprattutto ad eliminare il prurito e le conseguenze dovute al grattamento delle parti interessate.


Un aiuto in più nella scelta del veterinario di fiducia: le strutture certificate. Districarsi nelle offerte di servizi è sempre piu’ difficile, piu’ che mai se in gioco non c’è un oggetto ma la salute di un essere vivente, del nostro compagno di vita a 4 zampe. Ecco perché chi ha un pet deve essere messo in grado di avere degli strumenti di giudizio comprensibili ed immediati senza dover necessariamente essere esperto conoscitore del settore e delle questioni tecniche. Oggi proprietari hanno un aiuto in più nella difficile scelta di chi dovrà prendersi cura dei loro amici pelosi! Quale? Cercare quelle strutture che si sono messe in gioco e hanno chiamato un ente terzo “super partes” a dichiarare che il lavoro vene svolto nel rispetto di specifici requisiti, in spazi adeguati e con strumentazioni adeguate! Questo è il meccanismo su cui si basano le certificazioni volontarie, come la ISO 9001, una certificazione “di sistema” che attesta che la struttura ha individuato e gestisce in modo ottimale tutti i processi aziendali, o la certificazione “Buone Pratiche veterinarie” basata sul manuale di Buone Pratiche Veterinarie, redatto da ANMVI (Associazione Nazionale medici veterinari Italiani) con il patrocinio della FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Secondo questo schema certificativo i servizi erogati dalla struttura vengono suddivisi in varie aree (area medica, area chirurgica, diagnostica per immagini, pronto soccorso e medicina d’urgenza, ricovero e degenza, laboratorio) e la struttura ottiene la certificazione solo per le aree che sono totalmente conformi, sia strutturalmente che organizzativamente al manuale BPV…..una bella garanziLe strutture certificate mettono a disposizione della clientela una carta dei servizi, che illustra in modo completo e trasparente quali sono i servizi erogati e le specie curate, in funzione delle reali competenze dei veterinari e della tipologia di strumentazione posseduta. noltre la carta dei servizi fornisce informazioni sullo staff della struttura, sulla gestione dei pazienti durante visite e ricovero, modalità di accesso alla struttura e alle prestazioni, richiesta di preventivi e tutto quello che può essere utile sapere della struttura.

Obbiettivo fondamentale delle strutture che selgono di certificarsi è il rapporto trasparente con la clientela, che prevede l’impegno dei veterinari nell’informare i proprietari in modo completo e dettagliato rispetto ad ogni procedura eseguita. Il Cliente ha a disposizione cartella cliniche ,refertazioni ed esami eseguiti, inoltre le strutture predispongono un sistema di archivio delle cure prestate ai piccoli pazienti. Le certificazioni danno garanzia circa l’adeguatezza della struttura rispetto ai servizi erogati…..perchè non basta essere “belli e puliti” per lavorare bene, occorre avere adeguata preparazione, procedure stabilite, organizzazione precisa, compiti assegnati e srumenti e macchinari sempre efficienti. Questo è quello che l’ente di certificazione attesta al rilascio dei certificati! Cercando strutture certificate ISO 9001 e Buone Pratiche Veterinarie i proprietari potranno trovare l’eccellenza nella medicina veterinaria, e dunque il meglio per i loro amati pelosi! Seguendo il motto “la loro salute la nostra missione” un gruppo di veterinari Italiani ha fondato un network di strutture, Gruppocvit, che oggi è presente su scala nazionale con un centinaio di affiliati. Tutte le strutture veterinarie affiliate a Gruppocvit hanno scelto di rispettare i requisiti delle norma ISO 9001 e del manuale Buone Pratiche Veterinarie, preferendo così l’eccellenza delle certificazioni nella Medicina Veterinaria. Il Gruppo è sottoposto a verifiche e controlli de parte dell’ente di certificazione, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, che verifica l’adeguatezza dei servizi, delle prestazioni, delle strutture e del personale. Un modo in più per garantire tranquillità e serenità ai proprietari che affidano alle cure di questi professionisti i loro beniamini. Gruppocvit è formato da realtà diverse tra loro, che vanno dall’ambulatorio, alla clinica, all’ospedale veterinario.

Per trovare la struttura più vicina visitate il sito www.gruppocvit.it


Mandateci la foto dei vostri amici animali con una breve e simpatica descrizione a petnetmagazine@

Pet Click

Le foto dei vostri amici a quattro zampe

gmail.com inserendo nell’oggetto “Pet Click”. Le foto più simpatiche verranno pubblicate sui prossimi numeri di PetNet Magazine.

Anche quando co rre Maya è bella ed elegante.

é davvero impossibile non amare questa “dolcissima” gattina!!!

Ecco Tobia, Spillo e Agnes, non sono davvero adorabili?

Ma una delleU lisse starà pen sa sue pross ime bricc ndo a onate?

Che faccia buffa a Lilla tra le braccia del suo hpa droncino!


Il sole bacia i be in un sano momen lli! Cesare to di relax!.

Che spettacolo la dolce Minnie in posa da star!

Milo è pronto per lo scivolo!!! Come si fa a resistere al tenero sguardo di Kenny?

ento fiero ha m ta r o p e h C uesta foto! F iocco in q

Ha un musett vero birbante o dolce, ma è un il piccolo The o


Pollice Verde

La Gardenia

L

a Gardenia è una pianta sempreverde arbustiva con foglie per lo più di colore verde intenso e lucide che ama vivere all’aria aperta. La Gardenia, originaria delle regioni tropicali dell’Africa del Sud e dell’Asia, comprende numerosissime specie (circa 250) di cui la più diffusa in Italia è la Gardenia jasminoides . Appartiene alla famiglia delle Rubiaceae, la stessa della pianta di caffè. è una pianta sempreverde arbustiva

I

con foglie per lo più di colore verde intenso, lucide e opposte. I fiori crescono all’ascella delle foglie o all’apice dei rami e sono bianchi (o leggermente screziati), profumati ed in generi singoli. Ama particolarmente la vita all’aria aperta ed in tali condizioni, può crescere sino a 2 m di altezza. In casa, ha uno sviluppo più ridotto e difficilmente supera il metro. La gardenia è apprezzata per le sue foglie di un verde molto intenso, lucide e cuoiose e per i suoi fiori biancocrema straordinariamente profumati che crescono all’ascella delle foglie.

Come Curarle

n primavera - estate bisogna stare attenti a che la vostra gardenia non riceva il sole diretto ma sia posta in una zona illuminata.. Se la temperatura esterna supera i 20-22 °C è opportuno mettere la pianta in una zona ombreggiata.

In autunno - inverno, bisogna stare attenti che nella zona dove è riposta, la temperatura non scenda sotto i 12-13°C e non vi siamo correnti d’aria. ANNAFFIATURA La gardenia è una pianta molto delicata e come tale va trattata. L’acqua d’annaffiatura deve essere tiepida e non calcarea. Se avete il problema dell’acqua troppo calcarea, sarebbe opportuno prima bollirla e aggiungere qualche goccia di aceto. è importante che il terreno sia costantemente umido. Attenzione a non dare acqua eccessivamente. Vanno evitati i ristagni nel vaso. Amano l’umidità per cui è buona norma spruzzare d’acqua solo le foglie facendo attenzione a non bagnare i fiori che altrimenti tendono ad ingiallire. Inoltre, per mantenere l’ambiente umido intorno alla pianta potete mettere nel sottovaso sufficientemente ampio, della ghiaia o dell’argilla espansa sulla quale appoggiate il vaso. Lasciate sempre un po’ d’acqua nel sottovaso facendo attenzione che questa però non sia a contatto con il fondo del vaso. TIPO DI TERRENO - RINVASO La gardenia và rinvasata all’inizio della primavera, tra aprile e marzo con molta attenzione, senza danneggiare le radici. Predilige un terreno acido e ricco di torba. Il terreno deve essere leggero, per cui è bene utilizzare un miscuglio composto da 50% terra fertile, 50% torba e piccole quantità di sabbia e pezzetti di carbone di legno. CONCIMAZIONE è opportuno usare per le gardenie un concime liquido, opportunamente diluito nell’acqua

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Pollice Verde

d’irrigazione, ogni 15 gg in primavera-estate e una volta ogni 2 mesi in autunno - inverno. Un consiglio: quando andate a comprare un concime, non prendete il primo che vi capita sotto gli occhi, leggete la composizione sul retro della confezione e preferite i concimi che oltre agli elementi principali quali Azoto (N), Fosforo (P), Potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali Ferro (FE), Zinco (Zn), Manganese (Mn), Rame (Cu), Boro (B). FIORITURA L’epoca di fioritura è variabile a seconda della specie anche se nella maggior parte delle specie avviene nel periodo primaverile-estivo. POTATURA Di solito, dopo che la gardenia ha fiorito si accorciano i rami per mantenere un portamento compatto ed ordinato. Durante l’estate si attua anche la cimatura degli apici vegetativi per avere una gardenia più folta. Abbiate cura che l’attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.

PARASSITI

e MALATTIE

Foglie clorotiche che cadono prematuramente Siamo presumibilmente in presenza di un marciume delle radici dovuto ad una cattiva tecnica di coltivazione (eccessiva umidità nell’apparato radicale). Rimedi: Controllate le radici, eliminare quelle marce, eliminate le foglie clorotiche e rinvasate la pianta. Diminuire le annaffiature e non lasciare acqua nel sottovaso. Le foglie ingialliscono è indice di un’acqua troppo calcarea che provoca l’indissolubilità del Ferro che lo rende non più disponibile per la pianta. Rimedi: usate dei Chelati di Ferro e utilizzateli come indicato nella confezione. Le foglie perdono lucentezza e i fiori cadono In questo caso, state adottando una tecnica colturale sbagliata: poche annaffiature o luce insufficiente per le vostre gardenie. Rimedi: rivedete la tecnica di coltivazione che adottate. Macchie sulla pagina inferiore delle foglie Potrebbero significare che siete in presenza della Cocciniglia bruna o fainosa. Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene. Per le piante di gardenie più grandi e piantate all’aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista. Foglie che iniziano ad ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone Se le foglie delle gardenie iniziano ad ingiallire e successivamente si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probalbilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto dannoso. Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene.

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Vet Info

La nuova figura del medico veterinario

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a nuova figura del medico veterinario L’interesse che l’uomo ha dimostrato per le malattie degli animali “familiari” risale ad epoche assai remote: basti por mente agli studi effettuati sulla rabbia da Aristotele e, ancora prima di lui, circa sei secoli avanti Cristo, dal famoso chirurgo indiano Sushruta. Ciò testimonia l’attenzione che da sempre, ed oggi ancor di più, viene riposta nella clinica degli animali d’affezione e, di conseguenza, nelle competenze del medico veterinario, a cui si richiedono con maggiore insistenza specializzazioni in ambiti ben precisi ed aggiornamenti professionali. Attualmente il cittadino è molto sensibile agli aspetti alimentari e ancora una volta viene chiamato in causa il veterinario ad informare e dipanare problematiche connesse con la salute umana (basti pensare alle emergenze sanitarie, come la sindrome della “mucca pazza” o l’influenza aviaria). Con l’importazione in Europa dell’allevamento intensivo, nato negli Stati Uniti negli anni Settanta, vengono largamente utilizzati antibiotici, sulfamidici e promotori della crescita, aprendo un nuovo orizzonte alla professione veterinaria: la ricerca dei residui chimici negli alimenti. Tale sistema di allevamento pone altri quesiti che il professionista deve risolvere: l’impatto con l’ambiente, lo stato fisico e mentale degli animali e le condizioni di vita dell’uomo. Nella nostra tradizione culturale non c’è mai stata tanta attenzione alla protezione degli animali e al loro benessere: rappresentano un argomento dibattuto soltanto di recente, in coincidenza con la nascita ed il consolidamento delle associazioni animaliste. Pertanto emerge un cambiamento di ruolo che oggi riveste il medico veterinario: da garante della sanità pubblica a tutore del benessere animale. Il professionista che si occupa degli animali da reddito (nell’allevamento, nel trasporto e nella macellazione),

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Dott.ssa Alessia Liverini Dott.ssa Francesca Bellini Medico Veterinario Dirigente Veterinario ASL RMF ASL RMA

si trova ad affrontare una grande quantità di problematiche di carattere etico, che vanno dalla liceità dell’utilizzo degli animali da parte dell’uomo alla loro protezione in tutte le fasi che costituiscono la filiera produttiva. Tuttavia, anche il veterinario ambulatoriale si scontra quotidianamente con atteggiamenti negativi, frustrazioni, umanizzazioni di piccoli animali, ruoli vicarianti di sentimenti, fino a maltrattamenti ed abbandoni e deve gestire ed interpretare dinamiche affettive, psicologiche ed emotive molto importanti. Infatti, il medico veterinario non deve soltanto curare l’animale, ma anche supportare, affiancare ed educare il proprietario che se ne prende cura, quindi affrontare aspetti non solo prettamente clinici. Il benessere degli animali familiari passa attraverso il loro padrone, che deve essere adeguatamente “formato” ed informato, con suggerimenti pratici forniti dal professionista che, in questo modo, garantisce un arricchimento ed un miglioramento della vita di relazione.


L’angolo della fitoterapia

Calendula Nome Scientifico: Calendula officinalis. Descrizione: Pianta con radice fittonante, fusto ramificato (50 cm) e ricoperto da peluria. Le foglie sono spesse, lanceolate con margine intero o leggermente dentato. I fiori sono dei capolini con colore variabile dal giallo all’arancione e compaiono in primavera estate. La pianta strofinata emana un gradevole aroma. Habitat: La calendula è una pianta rustica che si adatta a diversi ambienti e terreni. Può essere coltivata anche in collina fino a 600 m di altitudine, in zone con una buona esposizione. Si rinviene allo stato selvatico nell’Italia meridionale. Alcune varietà sono coltivate nei giardini e presentano fiori più grandi e colorati. Proprietà: La calendula contiene triterpeni, flavonoidi, polisaccaridi, caroteni, fitosteroli, olio essenziale, mucillagini, acido salicilico e sostanze amare. Per uso interno, generalmente come tintura madre o macerato glicerinato, viene impiegata nelle disfunzioni dell’apparato genitale femminile, in quanto ha un ‘azione equilibratrice sul flusso mestruale. Esercita attività spasmolitica nei confronti di dolori mestruali e addominali. Svolge un’azione positiva nei confronti di forme infiammatorie delle mucose, grazie al suo contenuto in mucillagini. Il suo uso è quindi indicato in caso di colite, gastrite, forme ulcerative. Per uso esterno le sue proprietà antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, rinfrescanti, emollienti la rendono un rimedio di riferimento in presenza di scottature, ferite, arrossamenti e irritazioni della pelle, ulcere della bocca e infiammazioni gengivali. Ricetta INFUSO: 1 cucchiaio raso di calendula, 1 tazza d’acqua. Versare i fiori di calendula nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo in caso di spasmi addominali o dolori mestruali e di infiammazioni del tratto gastro-intestinale. 51


Omeopatia

L’omeopatia nella veterinaria

L’

omeopatia trova il suo utilizzo in veterinaria anche in patologie molto complesse e gravi, come l’epilessia od i tumori, che sono una sfida difficile, considerando i costi delle terapie, gli effetti collaterali delle stesse e le brevi aspettative di vita. Il caso che volevo riferire è quello di un cane, femmina, razza yorkshire, dell’età di 15 anni, sterilizzata ed operata per un carcinoma mammario, infiltrante un anno prima. Dopo un po’ di tempo presenta recidiva del tumore mammario e crisi epilettiche che non rispondono bene alle cure tradizionali con barbiturici e bromuro di potassio. Effettuata una Tac si è evidenziata la presenza di una massa tumorale, che comprimendo l’encefalo all’interno della scatola cranica, determina gli attacchi epilettici. Si decide per non sottoporre l’animale ad un secondo intervento chirurgico alle mammelle vista la presenza di metastasi in altri distretti, vengo contattato per aiutarlo con terapia omeopatica e migliorare la sua qualità di vita che sta scadendo. è stata infatti proposta l’eutanasia visto l’aggravarsi delle crisi epilettiche, essendo non operabile non si voleva farla soffrire troppo. Il cane oltre ai soliti movimenti convulsivi con urla, perdita di feci ed urina, gira in tondo e perde equilibrio, ha disorientamento con perdita della vista, difficoltà nella prensione del cibo.

Il cane convive con i suoi gravissimi problemi e riesce a fare una vita compatibile con la sua età e la sua malattia 52

Dopo aver effettuato la repertorizzazione ho prescritto sulphur come rimedio di fondo del soggetto, e hyosciamus ed opium per trattare le crisi epilettiche. Già dopo una settimana dall’inizio della terapia il cane sta molto meglio, le crisi sono diminuite in intensità e durata, ha meno ottundimento del sensorio, è più vigile e mangia da solo, è stato ridotto il dosaggio della terapia farmacologica. Dopo un mese la situazione è ancora sotto controllo, il cane convive con i suoi gravissimi problemi e riesce a fare una vita compatibile con la sua età e la sua malattia, non ci sono stati aggravamenti tali da decidere per una eutanasia. Lo scopo in tal caso non è una guarigione, ma assistere la cagnetta al meglio evitando sofferenze inutili a lei ed alla padrona che la assiste amorevolmente, permettendogli così di trascorre l’ultimo tratto della sua vita nel rispetto della sua dignità. In attesa di ulteriori sviluppi continua la sua terapia omeopatica che sta dando ottimi risultati, considerando che l’aspettativa di vita di un paziente affetto da queste patologie non è molto lunga.

Dott. Luca Pecchia

Medico Veterinario


A cura del Prof. Alessandro Ciorba

A colloquio con il veterinario

Gentilissimo Dottore, ho una cagn etta di 15 anni, ha avuto qualc he problema nella sua vita, niente di particolare. Da due giorn i ho osservato che sembra un po’ disorientata, in particolare tende a girare spesso a sinistra. Ho pensato vista l’età ad un prob lema all’occhio destro, in quan la pupilla presenta “opacità”. Potre to bbe essere o devo pensare a prob lemi neurologici, come a suo tempo mi era successo con il mio boxer. Ringrazio, in attesa di un Vostro parere. L’età avanzata gioca la sua parte . Potrebbe anche trattarsi di una piccola ischemia cerebrale. Le mie sono solo supposizioni gene riche. Una visita veterinaria diret ta ed indagini strumentali possono fornire utili indicazioni.

re la da un mese circa si lecca semp Il mio maltese femmina di 7 mesi grazie (ps ??? fare iamo poss cosa a gonfi vulva. Adesso e molto rossa e ta sia quasi mai e splendidamente cura la mia cucciola non esce di casa nel cibo che nel pelo). Penso si avvicini il primo calore.

on so mesi...n ino di 3 andolo non tt ga io stato il m vomitato...tocc ranito... ho calpe ha lto st i in pausa n attimo dopo rio asto mo gg .o .. u to rò è rim are dal veterina . e iu e a P to . a ro c re st fe o ge v e e d n l d n it e a ia n o d p fi o it o a b in ss z o zie a su sen np bisogn lpito...h scia fare tutto 8.00 no glia ? Gra rno, ho abbia co ra alle 1 ? Cosa mi consi la l’ Buongio se si io a è e st h v e to. no do tto perc no a qu ccupare attimen nemme osa di ro oni interne...fi vo preo . e e l’abb si bia qualc ...mi de fecazion terinario e ve d o la credo ab vergli causato le è sono in ufficio i su u il q ei a rch ock e da iagnostici presso e rr p sh o v ve n a o n un gr enti d li causato accertam Può averg i sono necessari n o si le tare altre Per valu

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Camogli

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ipico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare. È anche chiamata la “Città dei mille bianchi velieri”.. Camogli occupa la vallata a ponente del monte di Portofino, si affaccia sul Golfo Paradiso all’estremità occidentale del promontorio portofinese, nella riviera ligure di levante. Appartiene a Camogli la parte più ampia del parco naturale regionale di Portofino. Tipico lo stemma comunale di Camogli, con al centro rappresentato un’imbarcazione a tre vele, elemento che vuole ricordare l’importanza dell’attività nautica e di pesca.

Da Vedere

Dragonara o Castel Dragone, attualmente del castello rimane solo un torrione quadrato munito di quattro guardiole che si è mantenuto in perfetto stato. Il Castel Dragone dà il nome al famoso sciabecco piratesco Dragun. I camogliesi si ritrovavano qui per eleggere i loro rappresentanti o vi si ritiravano in momenti di pericolo. Cristo degli Abissi, nel 1954 al largo

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dell’abbazia di San Fruttuoso a 17 Mt. di profondità è stata immersa la statua del Cristo degli Abissi, una statua di bronzo, alta due metri e mezzo, rappresentante un Cristo con il viso e le mani tese verso il celo. Nostra Signora del Boschetto, splendido Santuario nato nel luogo dell’apparizione della Madonna nel 1518.

Abbazia di San Fruttuoso, Gran parte dell’attuale abbazia e stata edificata intorno al X-XI secolo, in stile romanico, mentre la parte verso mare, fu realizzato nel XIII secolo, in stile gotico. Chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo, eretta nel XVII secolo venne terminata nel 1614. Chiesa Millenaria, sorge sul valico di Ruta,


Viaggiando

Da Gustare Camogli è famosa soprattutto per le sue acciughe, di qualità freschissima. Ottime le acciughe sotto sale e il pesce pescato nella “tonnara”, storica postazione di pesca fissa che è da secoli posata annualmente dai pescatori del posto. Nella tonnarella di Camogli non vengono più pescati tonni da decenni, ma principalmente palamite, boniti e ricciole. Da provare i piatti tipici della cucina ligure (trofie al pesto, pansotti al sugo di noce, focaccia col formaggio) e quelli tipici di Camogli: la zuppa di pesce con le ‘gallette del marinaio’ di San Rocco, le lasagne impastate col vino bianco di S. Fruttuoso. Oltre ai prodotti tipici che contraddistinguono questa cittadina, meritano una citazione i “camogliesi al rhum”, baci di cioccolato preparati con l’impiego del famoso liquore. La Liguria, grazie alla sua posizione geografica ed al suo clima mite, ha una buona tradizione vitivinicola dovuta soprattutto all’influenza del mare. I vini liguri più conosciuti sono, nel Levante, il Cinque Terre ed il famoso Sciacchetrà, piuttosto raro, mentre nel Ponente i più noti e rinomati vini sono il Rossese di Dolceacqua, il Rossese della Riviera di ponente e l’Ormeasco, per i rossi, il Vermentino, il Pigato ed il Lumassina (o Mataòssu), per i bianchi. La produzione ligure di vino non e’ basata sulla quantità, dal momento che i vigneti sono disposti sulle tipiche “fasce” a terrazze sostenute dai caratteristici muretti in pietra che dalle colline scendono lentamente e gradatamente fino al mare. Situazione bella paesaggisticamente, ma che rende difficoltosa la raccolta delle uve.

punto di incrocio di antiche strade, a 281 metri sul livello del mare. Chiesa di San Rocco, posta su un piazzale a strapiombo sul mare, a circa 300 metri di altezza, dal quale si gode di una magnifica vista. Chiesa di San Nicolò, monumento nazionale dal 1910, la leggenda narra che fu costruita nel 345, il primo documento sicuro, risale però al 1141. Da Camogli è poi possibile seguire

interessanti escursioni nei dintorni. In un’ora di cammino, passando per la frazione di San Rocco di Camogli, si può raggiungere la vetta del monte Portofino per godere della splendida vista del Golfo di Genova. Sempre da San Rocco, si può scendere verso Porto Pidocchio, affascinante minuscolo porticciolo presso Punta Chiappa, lingua di pietra sul mare, meta di turisti durante tutto l’anno.

Dove alloggiare con il tuo amico cane o gatto A testimonianza dell’amore e del rispetto per gli animali è possibile soggiornare nelle località menzionate con i nostri amici a quattro zampe. Su Internet potete facilmente trovare gli indirizzi utili. Buon Week-end da Alessandro Ciorba 55


L’angolo della lettura

A

disposizione degli amanti di cani e gatti una nuova opera del Prof. Alessandro Ciorba. Si tratta di un manuale sulla salute dei nostri amici a quattro zampe, suddiviso in capitoli principali come: alimentazione, avvelenamenti, comportamento, dermatologia, malattie.infettive, parassiti, patologie varie, riproduzione. Sono circa 180 pagine, che dalla A alla Z, cercano di rendere fruibili e di approfondire tutta una serie di informazioni su benessere e salute dei pet. Con questa opera il Prof. Ciorba da continuità alla sua pluriennale opera di divulgatore.

Il manuale della salute del cane e del gatto di Alessandro Ciorba Demas Editore

pagg. 180 - 10 Euro Alessandro ciorba, laureato in Medina Veterinaria presso l’Università degli Studi di Perugia. L’opera del professor Alessandro Ciorba si è caratterizzata nel tempo per l’impegno nell’insegnamento universitario, nella comunicazione tecnico scientifica e nella divulgazione. Tutto ciò non gli ha impedito di affiancare nella sua vita professionale altre rilevanti

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attività come ad esempio i lunghi anni trascorsi quale responsabile veterinario del Centro Allevamento e Addestramento cani della Guardia di Finanza, l’impegno nella sanità pubblica veterinaria in qualità di componente del Consiglio Superiore della Sanità e di consulente di Istituti Zooprofilattici, nella ricerca in settori quali l’oncologia comparata e la patologia animale.


L’angolo dela poesia

Il gatto V

ieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato; ritira le unghie nelle zampe, lasciami sprofondare nei tuoi occhi in cui l’agata si mescola al metallo. Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa e il tuo dorso elastico e la mia mano s’inebria del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato, vedo in ispirito la mia donna. Il suo sguardo, profondo e freddo come il tuo, amabile bestia, taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa un’aria sottile, un temibile profumo ondeggiano intorno al suo corpo bruno.

Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d’arte, giornalista, aforista, saggista e traduttore francese. È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del Simbolismo, affiliato del Parnassianesimo e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del Decadentismo. Era un grande amante dei gatti e a questi animali misteriosi e affascinanti ha dedicato molti versi, tutti contenuti nella raccolta Spleen e Ideale. Tra le poesie di Charles Baudelaire dedicate ai gatti questa dal titolo Il gatto (tratta da “I fiori del male”, che vide la luce nel 1857) paragona l’amore per una donna a quello per un micio. Secondo il poeta gli occhi dei felini e quelli delle donne sono simili: profondi, forse freddi, ma che, in ogni caso, ammaliano.

Charles Baudelaire

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A tavola con la veterinaria

Macco di fave Ingredienti • 1 Kg abbondante di fave fresche, oppure 600 g di fave congelate, oppure 350 g di fave sec-

P

che. • 1 bella cipolla dorata • 1 gamba di sedano • 2 carote

• Qualche spicchio d’aglio • Mezzo finocchio

• A piacere si può aggiungere una zucchina, degli spinaci o delle bietole. • Sale qb Acqua Olio extravergine di oliva A piacere qualche foglia di basilico, erba cipollina, finocchietto selvatico o prezzemolo a crudo.

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P

Barbara Becheroni Medico veterinario

iatto tipico siciliano, da gustare caldo o freddo, è un trionfo di primavera, naturalmente se preparato con fave fresche, altrimenti sarà solo un piccolo omaggio alla stagione della rinascita.

Preparazione

ulire accuratamente le fave, ricordandosi che bisogna togliere oltre al baccello anche la pellicina che ricopre ogni legume. Nel caso di fave secche, metterle a mollo circa 24 ore prima. Mondare e lavare gli ortaggi e tagliarli a pezzetti. Porre il tutto in una pentola a pressione con circa un litro di acqua, oppure, disponendo di un tegame di terracotta, un litro e mezzo di acqua e il sale. La cottura delle fave fresche è di un quarto d’ora in pentola a pressione, le fave secche necessitano di almeno 40 minuti. Passare al setaccio, oppure frullare con un frullatore a immersione. Servire in ciotole aggiungendo l’olio extravergine, le erbe aromatiche, a piacere anche pecorino o grana grattugiato, pepe o peperoncino. Un piatto semplice, eppure dal gusto unico, salutare ed economico.


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Curiosità

10 curiosità sul mondo animale

1. I conigli amano la liquirizia, ma non possono mangiarla perchè non digeriscono gli zuccheri. 2. I dalmata sono l’unica razza canina che come l’uomo posso ammalarsi di Gotta, sono infatti gli unici mammiferi a produrre Acido Urico. 3. Le lumache hanno 4 nasi: 2 per respirare e 2 per annusare. 4. Le Api da miele hanno peli sugli occhi per poter catturare più polline possibile. 5. La zampa destra della gallina è più sensibile della sinistra che invece è più muscolosa e forte. 6. L’orso Bruno può correre veloce quanto un cavallo. 7. Le pulci hanno causato più morti che tutte quante le guerre mai combattute. 8. Se si solleva la coda a un canguro, questo non può più saltare, poichè la utilizza per bilanciarsi. 9. I gatti usano i loro baffi per misurare la larghezza delle fessure e capire se il loro corpo è in grado di attraversarle. 10. I pesci dorati perderebbero il loro colore senza la luce del sole, un po’ come l’abbronzatura umana, necessitano del sole per mantenere il loro caratteristico pigmento.

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Curiosità

Attenzione al pet tattoo

è

l’ultima moda che arriva dagli Stati Uniti, già diffusa in Russia e in Asia, che rapidamente sta prendendo piede anche alle nostre latitudini: il cosiddetto pet tattoo. Circolano già sul web fotografie di cani e gatti tatuati a piacimento dai loro padroni, con frasi e disegni sul corpo, immortalati e poi messi in rete. Si tratta di un fenomeno molto pericoloso per la salute dei nostri amici a quattro zampe. Oltre alle sofferenze dell’intervento, il rischio più grave è quello legato alle possibili infezioni e malattie che ne potrebbero scaturire. Uno stop a questa discutibile tendenza, particolamente presente negli Usa, è arrivato dallo Stato di New York dove i democratici hanno presentato un disegno di legge per

mettere al bando tatuaggi indelebili e piercing sugli animali domestici. La deputata Linda Rosenthal ha presentato il progetto per difendere il diritto degli animali a non essere soggetti ai capricci umani dichiarando: “prima che questa barbara moda vada avanti, metteremo un freno”. La proposta, che ora dovrà passare al vaglio del parlamento, prevede la punizione dei responsabili con una pena fino a un anno di carcere e una sanzione pecuniaria fino a mille dollari. Chiaramente il divieto non riguarda i tatuaggi a scopi medici o di riconoscimento, né i tatuaggi temporanei

che vengono fatti in alcuni saloni di toelettatura. Per ricordarvi che volete bene al vostro cucciolo non serve scriverlo, bastano le piccole attenzioni quotidiane e coccole in quantità.

A Birmingham c’è uno squalo «vegetariano»

U

na storia incredibile sta sconvolgendo da tempo i visitatori dell’acquario di Birmingham. Non era mai successo di vedere uno squalo vegetariano. Proprio come Lenny in Shark’s Tale o Bruto del cartoon movie «Alla ricerca di Nemo» che prova a rinunciare per sempre alla carne per diventare uno squalo «civile», Florence, squalo di Birmingham, è completamente vegetariano. Florence snobba allegramente i pesci e i polpi che nuotano nel suo acquario per catapultarsi verso lattughe e cetrioli. La storia, riportata dal tabloid inglese ‘Sun’, racconta che lo squalo ha preso a comportarsi da vegetariano quando nella vasca era stata lanciata della verdura destinata ad una tartaruga del National Sea Life Centre. Il personale del cen-

tro, preoccupato per la salute di Florence, ha addirittura dovuto elaborare degli stratagemmi, perché l’assunzione di carne è fondamentale per la sua sussistenza. Piccoli pezzetti di pesce vengono nascosti in fagottini d’insalata, così che Florence possa alimentarsi correttamente senza che se ne accorga. Un’operazione non semplicissima, così come spiega Graham Burrows, responsabile dell’acquario: «Il pesce deve essere ben nascosto perché, non appena Florence si accorge della sua presenza, rifiuta il pasto e attende pazientemente finché non le viene proposto un pranzo rigidamente vegetariano». Non c’è che dire: lo spaventoso film “Lo Squalo” ha bisogno di un urgente remake in chiave vegan. (Fonte: Agi) 61


Curiosità

One Life, il kolossal naturalistico di Bbc Earth

I

l viaggio della natura è stato documentato da uno spettacolare film, One Life, kolossal naturalistico prodotto da Bbc Earth, che ha richiesto quattro anni di lavoro e 3 mila giorni di riprese in diciotto nazioni, in tutti i continenti. Il lungometraggio ha parlato della vita di ventitré animali in un modo totalmente diverso rispetto ai documentari. Ogni esistenza diventa un film bellissimo commovente, emozionante. Non vi sono sceneggiature preparate, ma riprese dalla vita di tutti i giorni di una vasta platea di animali. Mirabile l’attività dei cameraman che hanno operato ed eseguito sequenze fotografiche di vario tipo: una foca e il suo cucciolo che cercano di sopravvivere al freddo dell’Antartide; una rana che, in Costa Rica, porta i suoi girini a crescere nella rugiada dentro a un fiore; il clan reale delle scimmie delle nevi in Giappone, che fa il bagno nelle fonti termali; le formiche taglia foglia che vivono in Argentina e la loro colonia sotterranea, costruita con la capacità di un ingegnere; le scimmie di Boa Vista che hanno imparato a cogliere, seccare e rompere le noci di cocco con le pietre; la pianta carnivora che attrae le mosche con il profumo; i ghepardi che cacciano in gruppo, i delfini di Florida Bay che intrappolano i pesci nuotando e creando anelli di fango. L’incasso del film ha contribuito a finanziare la campagna del WWF “Green Heart of Africa” per salvare il Bacino del Congo, la seconda foresta al mondo per grandezza dopo quella Amazzonica e dove vive il gorilla, uno dei protagonisti di One Life. A.C. 62


Curiosità

Le balene cantano durante la caccia

è

noto da tempo come le balene megattere siano in grado di emettere suoni simili ad un canto. Questo canto è particolarmente frequente nel periodo della riproduzione allorché il maschio è in competizione per le femmine. Secondo studiosi nordamericani l’emissione di questo canto non si limita al periodo della riproduzione, ma si ha anche quando le megattere vanno a caccia. I ricercatori hanno tenuto sotto osservazione 10 megattere nelle acque costiere lungo l’Antartide occidentale nel corso di un anno. Tramite ventose attaccate alle balene hanno utilizzato multisensori non invasivi è stato possibile registrare i movimenti subacquei ed i vocalizzi emessi. Le megattere cantavano più frequentemente durante la stagione riproduttiva, ma anche in altre occasioni, come ad esempio mentre scortavano la prole lungo le rotte migratorie. Le ragioni del canto non sono ancora del tutto comprese ed ulteriori studi sono necessari,ma appare chiaro che il canto nelle

zone di riproduzione è molto diverso in quanto a durata e struttura rispetto a quello che è emesso in altri luoghi e circostanze. A. C.

Esplorato il cervello del cane

S

ogno degli scienziati è quello di esplorare i segreti del cervello non solo dell’uomo, ma anche degli animali. Cosa succede nel cervello di un cane allorché lo stimoliamo con semplici azioni come dargli da mangiare o farlo giocare? Per studiare le reazioni canine ricercatori statunitensi hanno impiegato un cane da caccia ed un pastore scozzese. I due soggetti sono stati preliminarmente messi nelle abili mani di un trainer. Questi li ha abituati alle azioni da compiere durante i successivi esami e provvedendo a creare un ambiente tranquillo. A questo punto sono stati sottoposti a risonanza magnetica

funzionale. Grazie all’opera dell’allenatore i cani hanno imparato anche a indossare piccoli copri - orecchie necessari a causa del rumore provocato dell’apparecchiatura in funzione. Grazie all’uso della risonanza gli studiosi hanno ottenuto immagini del cervello di animali intenti a compiere azioni di tutti i giorni come una carezza, un gioco, una ciotola piena di alimento, ma anche relative a situazioni negative come la negazione improvvisa del cibo. Prossimamente avremo a disposizione i risultati di questo interessante studio, partito dalla convinzione che il cane sia in grado di discernere tra tristezza e felicità dei loro padroni. A. C. 63


Curiosità

La musica emoziona gli uccellini

D

a innumerevole tempo si era pensato che vi fosse una stretta vicinanza tra il canto degli uccelli e la musica. Ricercatori statunitensi hanno ripreso questa idea e sono in grado di sostenere che gli uccelli sarebbero capaci di ascoltare la musica prodotta dai propri simili a somiglianza dell’essere umano. Per dare certezza scientifica alla loro

tesi hanno compiuto degli esperimenti utilizzando il passero dalla gola bianca: nelle femmine di questo tipo di passero allorché ascoltano il canto degli uccelli di sesso maschile si attiva un sistema di ricompensa “cerebrale” simile a quello umano. Un meccanismo che non si verifica negli uccelli maschi quando ascoltano il canto di altri uccelli maschi. Secondo gli studiosi americani il buon

esito delle loro indagini dipende dal fatto che hanno avuto un diverso tipo di approccio rispetto alle ricerche del passato. Infatti non si è più tenuto presente in via prioritaria il confronto tra il ritmo e la melodia, ma si è ritenuto giustamente che il canto degli uccelli fosse un segnale, che provoca specifiche reazioni in chi lo riceve A. C.

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Il febantel e utilizzato nella terapia di patologie:

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c

prostata

b

arto anteriore

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bacino

cranio

fegato

b

c

intestino

rene

b

dermatiti

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encefaliti

emorragie

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Il carlino e un cane di taglia: grande

b

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piccola

media

I basofili si trovano nel:

a

8

utero

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a

7

b

fegato

Una carenza di Vitamina PP puo causare la comparsa di:

a

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I coccidi nel cane sono parassiti di:

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5

parassitarie

Il carpo fa parte di:

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4

c

batteriche

La metrite e un infiammazione di::

a

3

b

virali

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osso

sangue

c

rene

Il timo si trova in:

a

,

cavita addominale

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,

cavita articolare

c

,

cavita toracica

Le risposte corrette:

1)c 2)b 3)a 4)b 5)a 6)c 7)b 8)c

1

Pet Quiz

Pet Quiz

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Pet Oroscopo

L’Oroscopo

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Ariete

Toro

Gemelli

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Non preoccupatevi se aumenterà esponenzialmente l’appetito del cucciolo! È tutta salute, quindi preparategli pappe di qualità! E poi si sa, il piccolo dell’ariete è da sempre un golosone... …E PER GLI AMICI UMANI Il suggerimento è di non rimanere ancorati a convenzioni e atteggiamenti che non rispecchiano più la vostra reale natura. Aprite le porte al cambiamento con un pizzico di coraggio.

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Acuto, intelligente e vivace. Le qualità del vostro pet le conoscete già ma avrà modo di stupirvi ancora in questi mesi. Mettete in conto anche qualche marachella che saprete perdonare. …E PER GLI AMICI UMANI Piccoli successi in arrivo grazie ad una Luna che finalmente vi strizzerà l’occhio. E in amore potrebbe presto succedere qualcosa di speciale... ma dipenderà anche da voi!

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Vorrà essere lì accanto a voi in una serata trascorsa con gli amici, accompagnarvi quando andate a passeggio per la città. Suggeriamo che sta chiedendo anche un piccolo amico per giocare insieme. …E PER GLI AMICI UMANI È richiesta una grande delicatezza al segno dei Gemelli perché vi trovete in situazioni delicate col rischio di urtare la sensibilità altrui. Migliorate concretezza e puntualità.

Cancro

Leone

Vergine

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Una vacanza! In quanti modi deve chiedervi di prendere un break e andare prima possibile al mare tutti insieme? Anche in montagna, basta si possa correre in libertà! …E PER GLI AMICI UMANI Giochi celesti per nuove conoscenze e una nuova direzione nella vita. Si entrerà in una fase importante dove saprete cavarvela alla grande e migliorare anche la situazione economica.

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Continuerà ogni mattina a lanciarsi con foga sul vostro letto per segnalarvi che è ora di scattare sull’attenti. Non sopporta sentir parlare di pedegree, in compenso ama le fiabe! …E PER GLI AMICI UMANI La serenità innanzitutto. Pensieri e problemi si diraderanno presto per i leoncini che vivranno un’estate all’insegna del relax. Venere è dalla vostra parte, approfittatene.

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Se non lo è già, presto entrerà nella fase da ‘piccolo esploratore da giardino’. Se siete degli appassionati di giardinaggio o curate rose e petunie, è ora di cambiare hobby. …E PER GLI AMICI UMANI Un Mercurio particolarmente generoso vi salvaguarderà da sgradite sorprese. Mettete più impegno e passione in un’idea ambiziosa che ha buone possibilità di successo.

Bilancia

Scorpione

Sagittario

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Con tutti i complimenti ricevuti è diventato ormai un po’ vanitoso. Quindi esige una toelettatura fatta bene e un set di collarini e guinzagli adatti alle circostanze e orari del giorno. …E PER GLI AMICI UMANI Non abbiate paura a dire la verità, anche a costo di incrinare un rapporto a cui tenete molto. Concedetevi qualche momento di relax che farà bene a voi e a chi vi sta intorno.

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Sguardo fiero, portamento, grande classe. Fino a quando non vede un pallone rotolare e non può non gettarsi a capofitto a giocare. Qualche grattatina in più sarà molto gradita. …E PER GLI AMICI UMANI Vivrete più tuffi nel passato: alcuni estremamente piacevoli, altri più dolorosi. Intorno a voi ci saranno gli amici di sempre che vi aiuteranno nel momento del bisogno.

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… In caso di temporale corre da voi, quasi ad infilarsi sotto il vostro pigiama. E se invece si rifiuta di fare il bagnetto insistete, ma con delicatezza... in fondo anche lui ha la sua privacy! …E PER GLI AMICI UMANI Tutti gli sforzi fatti verranno ricompensati. Le stelle sono di buon auspicio per l’inizio di un periodo florido e ricco di soddisfazioni. Si rafforzerà la convinzione nelle capacità che possedete.

Capricorno

Acquario

Pesci

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Dove trova il vostro cucciolo tutta questa inesauribile energia? Risposte non ce ne sono, preparatevi però a vederlo scorrazzare in giro in splendida forma! Magari terrà allenati anche voi! …E PER GLI AMICI UMANI Una congiunzione astrale sfavorevole avrà ripercussioni negative fino all’inizio dell’estate. Poi le cose andranno migliorando se mostrete capacità di adattamento e spirito d’iniziativa.

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… È il momento di imparare le regole della casa per il nostro amico pet! Poi si sa che è un furbacchione e a volte fingerà di non capire... ma in fondo gli vogliamo bene per questo! …E PER GLI AMICI UMANI Avrete la possibilità di dedicarvi alla risoluzione di problemi di ordine pratico e familiare. Bene sul fronte lavorativo dove si prospetterano progetti interessanti per il futuro.

PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE… Finalmente la bella stagione, ma tenete sempre sott’occhio il numero del veterinario di fiducia. L’umore potrebbe essere altalenante, tenete pronta anche una scorta di coccole. …E PER GLI AMICI UMANI La calma è la virtù dei forti. Tenetelo bene a mente visto che ne avrete sicuramente bisogno. Ci saranno un paio di decisioni importanti all’orizzonte, valutatele con attenzione.


1963 2013


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