La colomba ritrovata

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La colomba ritrovata

UN VIAGGIO INEDITO NELLA MAESTÀ DI AMBROGIO LORENZETTI

BCP PROGETTI

A cura di Lorenzo Bocci, Oris Carrucoli, Dino Petri


“…Massa, fiorente di popolazione, di ricchezze, di rame e di argento, di commerci anche esteri, di orgoglio cittadino…” enrico lombardi


La colomba ritrovata

Un viaggio inedito nella Maestà di Ambrogio Lorenzetti 5

Prefazione

bruno santi

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La Maestà di Ambrogio Lorenzetti a Massa Marittima

Originalità di motivi e novità d’interpretazioni

oris carrucoli

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Introduzione alla Maestà

carlo ciattini

17 Le Virtù Teologali nella Maestà di Ambrogio Lorenzetti

oris carrucoli

21 Ambrogio Lorenzetti 26 Massa, dal 1225 alla Maestà di Lorenzetti

Cronologia storico artistica

oris carrucoli, lorenzo bocci

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La colomba ritrovata

dino petri

37 Ipotesi di ricostruzione pittorica dell’immagine della colomba

appendice

40 I dipinti su tavola 40 L’arte della doratura e dell’argentatura 46 Bibliografia



Prefazione “La colomba ritrovata” è un esperimento, nato dalla passione e dal legame con il proprio territorio, che mette al centro dell’attenzione i beni culturali che la comunità ha in dote. La Maestà di Ambrogio Lorenzetti ha sempre suscitato un grandissimo interesse tra gli storici dell’arte, nazionali ed internazionali, che nel corso degli anni hanno prodotto diverse interpretazioni della complessa simbologia che appartiene al dipinto. Il progetto qui presentato vuole contribuire alla definizione di alcuni temi attraverso un lavoro di ricerca fotografica che finalmente rende visibile un particolare del dipinto – una colomba – fino ad ora solo descritto nei più recenti testi critici e che da adesso diventa realmente percebile. “La colomba ritrovata” contiene altri aspetti inediti, a partire dalla modalità “dal basso” da cui si è originato; un progetto pensato e voluto da un gruppo di “cittadini” che ha prodotto inizialmente un lavoro di analisi fotografica, diventato poi il fulcro di un’esposizione e della presente pubblicazione; realizzazioni curate integralmente, occupandosi anche del reperimento delle risorse necessarie a metterlo in atto. La presente pubblicazione si compone di vari interventi, ognuno teso a mettere in luce aspetti pittorici, tecnici, liturgici e particolari inediti del capolavoro di Ambrogio Lorenzetti. Ogni intervento è stato mantenuto nella sua forma e dizione originali, in modo da coniugare tra di loro le “novità” e le preziose interpretazioni classiche, innovative e personali fornite da ciascun intervento. Il quadro critico, che da tale impostazione si evidenzia per il lettore, è quello di una vera e propria “antologia” sulla vita del pittore, lo stile dell’epoca, le caratteristiche innovative di Lorenzetti e gli aspetti storiografici che fanno da cornice alla vicenda della Maestà di Massa Marittima. Un primo ringraziamento va al prof. Bruno Santi, ex-Soprintedente per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico delle province di Firenze, Pistoia e Prato e al Vescovo di Massa Marittima - Piombino Carlo Ciattini, per i loro preziosi contributi a questa pubblicazione/progetto. Un particolare ringraziamento va al Comune di Massa Marittima ed alla Direzione delle Strutture Museali cittadine per aver concesso lo svolgimento delle ricerche fotografiche e per la ripresa di immagini, parte integrante della presente pubblicazione oltreché della mostra “La colomba ritrovata” inserita all’interno della prima Settimana della Cultura Toscana. Infine, un ulteriore ringraziamento va alle attitivà di Massa Marittima che con il loro contributo hanno reso possibile la realizzazione del progetto e di questa pubblicazione. BCP Progetti

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un viaggio inedito nella maestà di ambrogio lorenzetti


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Introduzione alla Maestà oris carrucoli

La “Maestà” di Massa Marittima dipinta, su tavola con sfoglie d’oro e di argento, da Ambrogio Lorenzetti tra il 1335 ed il 1337 rappresenta una delle grandi opere iconografiche dell’artista senese. Altre opere sullo stesso tema, forse successive a quella massetana, furono realizzate da Lorenzetti, in forma di affresco, nelle chiese di Sant’Agostino a Siena e nella cappella dedicata a San Galgano, a Montesiepi in val di Merse (Siena).

1867 in una soffitta dell’ex convento agostiniano, divenuto in parte di proprietà comunale. Purtroppo la tavola era stata divisa in cinque pezzi e “si dice” che venisse utilizzata come supporto di tenuta del carbone. Aveva perso sia la predella che le cuspidi che la ornavano al livello superiore insieme alla cornice. La tavola venne ricongiunta e da allora sottoposta a vari restauri; l’ultimo risale al 19781980.

La Maestà di Massa Marittima fu probabilmente dipinta per la chiesa di San Pietro all’Orto, annessa al convento agostiniano che vi “fa angolo”, nel terziere di Cittanova. Lo fa pensare la figura di San Pietro, a cui la chiesa era intitolata, e la cui immagine è presente nella fila d’onore a destra della Madonna, tra i santi Giovanni Evangelista e Paolo. L’ipotesi si lega anche al fatto che, all’epoca, l’attigua chiesa di Sant’Agostino, ben più grande e maestosa, era ancora in costruzione. Alcuni esperti d’arte ritengono invece che la Chiesa di Sant’Agostino fosse la prima destinazione dell’opera.

Lo stile del dipinto

Nel corso del XVII secolo, l’opera scomparve dall’esposizione pubblica e fu ritrovata nel 7

Il dipinto non ha lo stile tipico delle “Maestà” del Trecento, infatti la “corte dei santi” ed angeli che circonda la Madonna con il Bambino è composta da “personaggi” di valore simbolico e di culto universali, poichè vi si ritrovano i padri fondatori della Chiesa Cristiana: Pietro, Paolo e l’evangelista Giovanni; i dottori della Chiesa S. Agostino e S. Basilio e poi santi di grande notorietà popolare nell’Italia del 1300, come S. Francesco, S. Benedetto e S. Antonio abate, ma anche di culto popolare locale come S. Cerbone, patrono di Massa. Inoltre la “scalinata” dipinta come solida base del trono della Vergine e formata dalle tre virtù teologali, riporta il culto cristiano alle

fig. 4 Particolare della Maestà di Ambrogio Lorenzetti. Per un pittore medievale era “in maestà” una figura rappresentata frontalmente, seduta su un trono, nel pieno della propria potenza. In origine questo tipo di rappresentazione era riservata soprattutto alla raffigurazione di Cristo Re, ma nel corso del Duecento essa fu adottata più spesso per la figura della Madonna, la cui immagine seduta, col bambino in grembo, divenne in breve tempo la “Maestà” per antonomasia.

un viaggio inedito nella maestà di ambrogio lorenzetti


Il catalogo può essere acquistato presso il bookshop museale o ordinato online a BCP Progetti: bcpprogetti@gmail.com


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