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Mach nichts um mich zu verändern, mach nichts um mich zu retten.

Mach nichts um mich zu verändern Mach nichts um mich zu retten. - Nach einer Rechtfertigung des militanten subversiven Sozialismus

(it. Non fare nulla per cambiarmi Non fare nulla per salvarmi. - Per un’apologia del socialismo militante eversivo)

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2018 - Performance e Stampa digitale su vessillo di cotone

Nach einer Rechtfertigung des militante subversiven Sozialismus, 2018, stampa digitale su vessillo di cottone, 100x75 cm.

Pierfabrizio Paradiso

All’interno della cornice della X Berlin Biennale presento un’azione performativa che rielabora e riposiziona la figura di Johannes Thimme attraverso le parole di sua madre Ulriche. Johannes Thimme è stato un sostenitore della seconda generazione della Rote Armèe Fraktion durante il cosiddetto “Autunno Rosso”, rimasto vittima di un ordigno da lui stesso piazzato con la sua compagna presso l’Ente di Ricerca Aerospaziale tedesco.

Durante le giornate della preview e dell’opening rileggerò alcuni passi tratti dal libro di memorie di Ulriche Thimme “Eine Bombe für die RAF” all’angolo tra Schillingstraße 29 e Krumme Straße, di fronte al cortile che fu teatro il 2 giugno 1967 della morte di Benno Ohnesorg, durante la manifestazione contro lo Scià di Persia. Benno ha rappresentato il primo martire degli anni della contestazione tedesca e, per questo motivo, simbolo ispiratore pochi anni dopo per il manifesto della prima generazione della RAF.

Questo lavoro fa parte di una trilogia che intende rileggere alcune figure del cosiddetto “periodo di piombo”, uscendo dalle possibili categorizzazioni e dalle facili etichette della Storia, attraverso la letteratura prodotta da chi a quelle persone era vicino.

Oltre Johannes Thimmes, fanno parte di questo lavoro Giangiacomo Feltrinelli (Le cose abbandonate sulle panchine diventano nostre solo quando ascoltiamo i racconti che hanno lasciato in sospeso, performance, 2010, in occasione di “Attica - Tattiche di Liberazione dello Spazio” a cura di M. Scotini e A. Brinkmanis) e Monika Ertl (ongoing).

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