7 - Rare Book Auction - June 22

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LIBRI ANTICHI E RARI

ASTA 7 | 22 GIUGNO 2016


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ASTA 7 | 22 GIUGNO 2016

LIBRI ANTICHI E RARI

Con una importante collezione privata di edizioni aldine e legature rinascimentali

Roma, Via Antonio Bertoloni, 45 mercoledì

22 giugno ore 16

Lotti 1-94 Varia Lotti 95-107 Incunaboli e Manoscritti Lotti 108-284 Aldine e Legature

Esposizione dei lotti Milano - Via Borgonuovo 12 da lunedì 13 a mercoledì 15 giugno | ore 11-18 Roma - via Antonio Bertoloni 45 da venerdì 17 a martedì 21 giugno | ore 10-18 mercoledì 22 giugno | ore 10-14 Alcuni highlights saranno esposti: London - during Olympia Book Fair May 26-27 The Olympia Suite - Hilton Hotel Olympia 380 Kensington High Street New York - Philobiblon Auctions 26 E 64th Street from June 1 to June 7 | 11 am - 6 pm

All’asta sarà possibile partecipare on-line tramite


(T): The lots marked with this symbol have been temporarily imported into Italy for sale, and no export licence is required to ship them abroad


1. Aelianus Claudius Peri zoon idiotetos biblia XVII. Claudii Aeliani, De animalium natura libri XVII. Petro Gillio Gallo & Conrado Gesnero Heluetio interpretibus. Accessit index locupletissimus. [Geneve]: apud Ioann. Tornaesium, 1611. In-16° (mm 115x79). Pagine [8], 1018, [94]. Marca tipografica incisa in legno al frontespizio e al verso dell’ultima carta, capilettera, testatine e finalini xilografici. Lieve brunitura e qualche arrossatura. Legatura coeva in pergamena su cartone, titoli manoscritti al dorso. Alla guardia anteriore nota di possesso manoscritta ‘Nicola Zella Milillo’. Buona edizione bilingue greca e latina. Il lotto è provvisto di attestato di libera circolazione. € 120 - 150

2. Alessandro Giuseppe (d’) [duca di Pescolanciano] Pietra paragone de’ cavalieri... divisa in cinque libri, con discorsi intorno alle regole di cavalcare. In Napoli: presso Domenico-Antonio Parrino, 1711. In-folio (mm 340x223). Pagine [8], 402 [i.e. 404]. Carta K2 bianca eccetto che per la paginazione. Con antiporta, ritratto dell’Autore e numerose tavole incise in rame nel testo raffiguranti cavalli, schemi di caroselli e ritratti, equestri e non, di uomini illustri. Esemplare mediocre con ampie gore, bruniture, strappi e restauri, ampio strappo a pagina 79 senza perdita di inciso. Legatura settecentesca in mezza pergamena, strappi e abrasioni. SI ALLEGA: un foglio sciolto a stampa contenente le Notizie biografiche di Federigo Mazzucchelli e giudizio su la di lui opera della scuola equestre. Rara e ricercata edizione originale di questo importante testo di Giuseppe d’Alessandro sull’equitazione, sulla cura del cavallo, sulla storia e sulla tecnica della scherma, completamente illustrata con incisioni in rame di pregevole fattura. I cinque libri in cui è articolata trattano nell’ordine: del cavalcare, dell’imbrigliare, delle varie fogge di briglie, dei “torni, mezzi torni e linee” per domare i cavalli e della medicina dei cavalli. Cfr. Bibl. generale della scherma, 59-60. € 600 - 1000

3. Alighieri Dante Comedia... con l’espositione di Christophoro landino: nuovamente impressa: e con somma diligentia revista & emendata: & di nuovissime postille adornata. (Al colophon:) Stampato in Venetia: per Iacob del Burgofranco, pavese. Ad instantia del nobile messere Lucantonio giunta, fiorentino, 1529 a di XXIII di genaro. In-folio (mm 303x210). Carte [12] (mancanti), CCLXXXIX (di CCXCV mancano cc. b2, b7, e1, e2, e7, e8). Illustrazioni e capilettera xilografici. Diffuse tracce di polvere, molte carte con reintegri sui margini, gore e arrossature. Legatura coeva in pergamena floscia con ampi restauri integrativi ai piatti, titoli manoscritti al dorso, abrasioni. Marginalia. Esemplare scompleto di questa edizione del poema dantesco, nota per la cura tipografica e per la riproduzione - salvo qualche rara eccezione - del testo aldino del 1502 (vd. lotto 121) accompagnato dal commento del Landino. Il formato in folio e l’utilizzo del carattere romano richiamano la tradizione editoriale quattrocentesca della Commedia. Edit16 1159; Sander, 2326. Lotto non passibile di restituzione. € 400 - 800

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4. Amenta Niccolò La Fante commedia... In Napoli: presso Antonio Gramignani, 1701. In-12° (mm 145x80). Pagine [24], 167, [3]. Minime macchie al frontespizio ma buon esemplare. Legatura coeva in pelle, ai piatti, entro cornice con cantonali, armi coronate dei Foscarini, titolo in oro su tassello al dorso, fregi in oro ai comparti; al contropiatto anteriore collocazione ‘358’. Esemplare probabilmente proveniente dalla biblioteca di Marco Foscarini (1696-1763) - Doge della Repubblica di Venezia - di questa rara edizione originale. € 300 - 600

5. Angelerio Gregorio Il Pretioso Tesoro del Sangue di Cristo. Raccolto Dalla Sacra Scrittura, & da’ Sacri Dottori in quaranta Prediche... Neapoli: Excudebat Franciscus Savius Typogr. Curiae Arch., 1651.

6. Appianus Appianou Alexandreos Rhomaikon Keltike Libyke... [graece]. Appiani Alexandrini Romanorum historiarum Celtica Libyca, vel Carthaginensis Illyrica Syriaca. Lutetiae: typis regiis, cura ac diligentia Caroli Stephani, 1551.

In-folio (mm 300x205). Pagine [4], 786, [56]. Frontespizio in rosso e nero con vignetta calcografica raffigurante la Deposizione di Cristo con citazione ‘Stabat Mater dolorosa iustam Cruce lagrimosa’. Lievi bruniture diffuse, piccoli lavori di tarlo marginali a poche carte, minime mende all’angolo inferiore destro delle prime due carte. Legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso, rotture, ampia lacuna di pergamena alla cuffia inferiore. Al frontespizio nota di possesso dell’epoca ‘del covento de Capuccini di Palestrina’ e antica segnatura ‘A-23’; la stessa segnatura è riportata al contropiatto anteriore.

In-folio (mm 310x205). Pagine 393, [3]. Strappi marginali alle prime due carte, lievi bruniture marginali. LEGATO CON: Id., Appiani Alexandrini Romanarum Historiarum, De bellis Punicis liber De bellis Syriacis liber... De bellis Gallicis liber, seu potius epitome omnia per Sigismundum Gelenium Latine reddita...(Al colophon:) Basileae: Per Hier. Frobenium et Nic. Episcopium, 1554. In-folio. Pagine [16], 506, [44]. Lievi bruniture marginali. Legatura rimontata con i piatti in pelle dell’epoca conservati, dorso moderno, tagli rossi. Alcune note in inchiostro bruno alla seconda opera; al contropiatto anteriore ex libris ‘Lionel H Pries Memorial Library’.

Edizione originale, non comune, di questa colta raccolta di citazioni e nozioni sul Sangue di Cristo del predicatore calabrese Gregorio Angelerio, appartenente all’ordine dei Cappuccini. € 250 - 500 6

I opera: Editio princeps del testo di Appiano, stampata da Estienne col bellissimo carattere greco conosciuto come ‘Grec du Roi’. II opera: Prima edizione latina completa dell’intero corpus di Appiano. € 1300 - 2000

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7. Argoli Giovanni L’Endimione. In Terni: per To. Guer., 1626. In-4° (mm 196x150). Carte 180. Svariati errori nella cartulazione. Frontespizio racchiuso entro elegante cornice xilografica con le armi del dedicatario don Filippo Colonna, fregi e capilettera incisi su legno. Margini sobri, qualche carta brunita. Legatura posteriore in pergamena floscia, titoli manoscritti su tassello al dorso, tagli spruzzati in blu. Edizione originale nella variante con il frontespizio ricomposto. Sul poema mitologico, ispirato all’Adone di Giambattista Marino, si veda G. Argoli, L’Endimione, a c. di M. Pieri, Parma 1986. € 500 - 1000 8. Ariosto Ludovico Orlando furioso di m. Lodovico Ariosto. Con gli argomenti in ottava rima di m. Lodovico Dolce, et con le allegorie a ciascun canto, di Thomaso Porcacchi da Castiglione Aretino diligentemente corretto, & di nuoue figure adornato. In Venetia: appresso Nicolo Misserino, 1617. In-24° (mm 107x60). Carte 575, [1]. Marca xilografica al frontespizio e numerose vignette xilografiche nel testo. Gora al margine esterno dei fascicoli centrali altrimenti buon esemplare. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso. Alla carta di guardia anteriore nota di possesso ‘Salomon Hosman’ e motto manoscritto ‘Tout avec le temps et rien sans peine’; etichetta della libreria Rappaport al contropiatto anteriore. Graziosa e rara edizione contenente anche, con proprio frontespizio, I Cinque Canti di M. Lodovico Ariosto, I quali seguono la materia del Furioso. Agnelli-Ravegnani, 185-186. € 200 - 400 9. Aristoteles Rettorica, et Poetica... tradotte di greco in lingua vulgare fiorentina da Bernardo Segni... Firenze: appresso Lorenzo Torrentino impressor’ ducale, 1549. In-4° (mm 225x133). Pagine [12], 355, [25]. Capilettera xilografici. Frontespizio con piccole macchie, qualche arrossatura, gora all’angolo inferiore destro degli ultimi fascicoli, lavoro di tarlo non lesivo del testo al margine inferiore delle ultime carte. Legatura seicentesca in pergamena su cartone, titoli in oro su tassello al dorso, tagli azzurri. Al frontespizio firma di possesso ‘Girolamo Porto Godi Pigafetta’, marginalia e sottolineature lungo il testo ai soli primi due fascicoli. Prima edizione della traduzione in volgare di questi scritti di Aristotele condotta da Bernardo Segni. La nota di appartenenza denuncia come antico possessore Girolamo Porto Godi Pigafetta, della nobile famiglia vicentina. Parenti, 458; Brunet I, 479; Gamba, 92; Moreni, Annali della tipografia fiorentina di Lorenzo Torrentino, 44-46. € 300 - 600 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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10. Baglione Giovanni Le Nove Chiese di Roma... In Roma: Per Andrea Fei, 1639. In-12° (mm 143x75). Pagine 204, [2]. Fregio al frontespizio e capilettera, tutto inciso su legno. Minime bruniture. Legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso. Nota abrasa al frontespizio; al contropiatto anteriore ex libris ‘Comitis Alexandri ab Hubner’ e due segnatura manoscritte di cui una cassata. Edizione originale, non comune, nella tiratura contenente la carta di errata. Le nove chiese di Roma è molto importante perchè segna un passo avanti rispetto alla coeva produzione del genere per la ricchezza della trattazione, la scrupolosità delle notizie e l’abbondanza di dati cronologici: ‘Questa è quindi la prima guida che, nella sua stessa intelaiatura, risulti veramente controllata, precisa, esauriente’ (DBI, s.v.). € 200 - 400 11. Barbieri Giovanni Maria La guerra d’Atila flagello di Dio... Di nuovo ristampata con gli Argomenti inanzi a ciascun libro, & con la tavola delle cose più notabili...aggiuntavi da M. Alemanio Fino. In Vinegia: Appresso Domenico Farri, 1569. In-8° (mm 147x98). Carte 102, [13]. Marca xilografica al frontespizio, capilettera istoriati incisi in legno al testo. Piccolo lavoro di tarlo al margine inferiore dei fascicoli F-G, lacuna anticamente restaurata al margine interno del frontespizio. Legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso. Minime mende e forellini di tarlo al dorso. Seconda e migliore edizione, accompagnata dalle note di Alemanio Fino, di quest’opera del grande filologo romanzo modenese Gian Maria Barbieri (1519-1574). Esemplare in prima tiratura, prima della soppressione della dedica a Giacomo Ragazzoni. Edit16 4165. € 350 - 600 12. Barozzi da Vignola Jacopo Il Vignola illustrato. In Roma: nella stamperia di Marco Pagliarini, 1770. In-folio (mm 316x224). Pagine [10], 58, XXVIII, con 57 tavole incise su rame fuori testo tra cui un’antiporta allegorica, il ritratto di papa Clemente XIV e 55 legate in fine, di cui le prime numerate I-XXXXI. Vignetta calcografica al frontespizio con le armi del dedicatario, altre 2 illustrazioni in rame nel testo, iniziali e fregi xilografici. Arrossature. Legatura moderna in marocchino verde, cornici in oro ai piatti, titoli e fregi in oro al dorso a 5 nervi, tagli dorati, custodia in cartone rivestita con carta marmorizzata. Edizione originale di questo testo che Comolli descrisse come “un ottimo corso elementare architettonico” (Comolli IV, 109), sorta di compendio rivolto ad illustrare la vita e l’opera di Jacopo Barozzi. L’esemplare conserva legate tutte insieme in fine di volume, le 55 tavole incise su rame. Berlin Katalog, 2639; Fowler, 380; Spinelli, 36; Comolli IV, 109 ; Riccardi I, 88. € 250 - 500 8

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13. Bianchini Francesco De kalendario et cyclo Caesaris ac De paschali canone s. Hippolyti martyris dissertationes duae... Quibus inseritur descriptio, & explanatio basis, in Campo Martio nuper detectae sub columna Antonino Pio olim dicata... Romae: typis Aloysii, & Francisci de Comitibus impressorum cameralium, 1703. In-folio (mm 320x228). Pagine [20], 176, [8], 84, [32] con 7 tavole calcografiche e 3 tabelle fuori testo, alcune su doppia pagina, altre ripiegate. Vignetta in rame sul frontespizio, ripetuta a carta +2r, con il ritratto di Clemente XI e la riproduzione dello gnomone. Con inoltre numerose tabelle nel testo. Macchia al frontespizio e alla carta seguente, strappo senza perdita alle carte B6 e 2b5, ma ottima copia intonsa a pieni margini. Cartonato coevo cucito alla rustica con titolo manoscritto al dorso, piccola lacuna al dorso. Prima edizione. L’opera comprende una prima parte (De calendario) che tratta problemi di cronologia legati al calcolo della Pasqua; vengono analizzati, anche attraverso testimonianze iconografiche, i calendari latini e quelli precedenti il calendario gregoriano. Si tratta di uno

studio del calendario giuliano attraverso la testimonianza offerta dai Fasti Maffeiani, lastra marmorea dell’età di Augusto con un calendario rinvenuta nel 1547. Segue la prima decifrazione del ciclo pasquale di 112 anni inciso in greco sulla statua di S. Ippolito ritrovata nel 1551. Nella seconda parte (De nummo et Gnomone) l’Autore descrive in forma di lettera la meridiana fatta costruire da Clemente XI nella Basilica di S.Maria degli Angeli all’interno delle Terme di Diocleziano, con la speranza che essendo tracciata su un edificio di ben 14 secoli, non sarebbe stata soggetta ai cambiamenti che si registravano in quella del Cassini in S. Petronio. Bianchini riassume le osservazioni per determinare la linea meridiana, espone le soluzioni originali adottate, descrive le coordinate astronomiche, la lunghezza, le dimensioni del foro gnomonico e dello gnomone boreale: la verifica della validità della riforma gregoriana del calendario era di assoluta rilevanza ai fini della datazione della Pasqua nella migliore concordanza possibile con i moti del Sole e della Luna e con le regole date dai Padri del Concilio di Nicea. Lalande, p. 347; Poggendorf I, 185-186; Riccardi I, 131: “Opera di notevole importanza scientifica - storica”. € 1200 - 2000

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14. Bibbia Biblia, das ist: die gantze Heilige Schrifft Altes und Neues Testaments. Verteutscht von Herrn Doctor Martin Luther: und auf gnädigste Verordnung des Durchlauchtigsten Fürsten und Herrn, Herrn Ernsts, Herzogen zu Sachsen, Fülich, Cleve und Berg... Nürnberg: in Verlegung Johann Andrea Endters seel Erben, 1736. In-folio (mm 439x282). Pagine [156], 740; 512; 480; [28]. Con numerose tavole calcografiche nel testo e fuori testo, tra cui un frontespizio allegorico e un ritratto di Federico III, 11 ritratti numerati 1-11, 7 carte geografiche o topografiche a doppia pagina, 18 tavole numerate 1-8 contenenti ognuna 12 scene bibliche, 1 tavola a doppia pagina con la Confessione di Augusta del 1530. Fregi e capilettera xilografici. Altre 60 tavole incise su rame, numerate in due serie 1-30 - una per l’Antico e una per il Nuovo Testamento - sono inserite fuori testo ma non sono pertinenti all’edizione. Carta a tratti brunita, qualche arrossatura. Bella legatura coeva in vitello su assi di legno, i piatti sono inquadrati da una cornice rettangolare composta da un rotella a dentelles, e da un duplice filetto, l’interno è suddiviso in vari compartimenti rettangolari o polilobati da un doppio nastro anche con intrecci a “8”, all’interno ricco decoro a tralci di fogliame o ferri floreali anche stilizzati, titoli in oro al dorso a sette nervi, contropiatti e carte di guardia marmorizzati, tagli dorati e goffrati. Custodia in velluto verde. Minimi restauri alle cuffie, tracce di bindelle e fermagli. Alla carta di guardia anteriore ex libris con le armi del cardinale Luigi Valenti Gonzaga, motto ‘Sic propris otiis consulti’ e data 1790.

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Splendido esemplare della cosidetta Kurfürstenbibel, così denominata dai Duchi di Sassonia che ne autorizzarono la pubblicazione a partire dal 1641 e di cui si susseguirono 14 diverse edizioni. La presente copia include per questo i ritratti dei Principi elettori al tempo della stampa all’inizio del testo: in apertura l’effige del Duca Federico III (16991772) incisa da Johan Wilhelm Windter. Il ricco sistema illustrativo include, accanto alle narrazioni figurate più tradizionali di storie e personaggi biblici riconducibili per stile e tipologia all’opera di J. J. Sandrart, una serie di interessanti carte geografiche e topografiche. Una nota a parte merita l’insieme di 60 tavole incise in rame realizzate da Georg David Nessenthaler: interfoliate al testo, le calcografie apparvero in origine come corredo illustrativo di un’altra Bibbia, quella impressa a Tübingen da Johann Georg e Christian Gottfried Cotta nel 1730, per essere poi riproposte come suite autonoma nel 1751, stampate a Zürich da Conrad Mantz. Nel presente esemplare vengono correttamente inserite tra le carte di testo relative alle scene raffigurate: per questo motivo, mentre la sequenza numerica è regolare per l’Antico Testamento, per il Nuovo presenta una certa disomogeneità, dovuta al probabile ordine differente nella sequenza Mt-Mc-Lc-Gv. La legatura trova riscontro in quella realizzata dal legatore di Stoccolma Casper Christian Lind datata 1726 (cfr. Hedberg, Stockholm Bokbindare 1460-1880, vol. II tavola 15) e anche in quella di Gustav Gustafsson Nybohm (Hedberg vol.I, tavola 99). L’ex libris Gonzaga è pubblicato dal Gelli al n° 1080 con una lunga nota. Strohm, Deutsche bibeldrucke E 1321; Darlow-Moule, 4234. € 7000 - 14000

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15. Bibbia. Nuovo Testamento I quattro vangeli in russo. [Mosca: 1850 - 1862]. In-4°(mm 240x152). Pagine 524, con 4 tavole fuori testo incise su rame. Testo impresso in rosso e nero, inquadrato da cornici. Qualche arrossatura, foro al margine bianco della prima carta. Legatura coeva in velluto su piatti in legno, al piatto anteriore 4 angolari in argento con le figure degli evangelisti in rilevo a sbalzo e al centro un medaglione a raggiera con Cristo risorto, al piatto posteriore angolari in argento non figurati e al centro medaglione con i simboli della passione, tagli dorati e goffrati. Al contropiatto anteriore note a penna, tra cui una di vendita, e ex libris Rev. George Williams, al recto della carta di guardia anteriore altro ex libris Wican Free Public Library, alla prima, all’ultima e su altre carte timbro a secco della stessa biblioteca. Esemplare del Nuovo Testamento in caratteri cirillici, molto probabilmente destinato - per la sontuosità della legatura ad un uso cerimoniale di ostensione sull’altare. Le placche d’argento che ornano i piatti presentano i seguenti punzoni: 84: punzone dell’argento russo di tenore 875/1000; S. Giorgio: punzone della città di Mosca; M.θ: Punzone del fabbricante non identificato; ИA: Punzone dell’assaggiatore I. Avdeyev (Moskow 1852-1862) (Postnikova-Loseva #2011). Testo non rintracciato in bibliografia, pertanto la completezza risulta di difficile verifica. € 1500 - 3000

16. Bidet Nicholas Trattato sopra la coltivazione delle Viti, del modo di fare i vini, e di governarli, Ornato di figure, e massime di quella di uno strettojo di novella invenzione.. Traduzione dal francese coll’aggiunta di varie osservazioni di M. Maupia. Napoli: Presso la Nuova Società Letteraria e Tipografica, 1788. In-8° (mm 170x100). Pagine 158, [2] con 3 tavole incise in rame fuori testo più volte ripiegate. PRECEDUTO DA: Della scelta degli alberi e delle piante per i giardini, e delle loro buone, e cattive qualità, malatie etc. Con una lettera sulla maniera di scegliere, piantare, e mantenere gli alberi sulle strade, ed una memoria sull’albero Acacia e sopra l utilità che risultar possono dal renderlo più comune in Italia. Napoli: Presso Giuseppe Maria Severino Boezio, 1782. In-8°. Pagine 43. Esemplare corto di margini. LEGATO CON: La Cascina o sia istruzione sulle varie maniere di preparare il latte per formarne le diverse specie di formaggi, burro etc. Napoli: Presso Giuseppe Maria Severino Boezio, 1782. Pagine 64 con una tavola incisa in rame più volte ripiegata. Bruniture e fioriture diffuse, difetti ai margini delle tavole ripiegate. Legatura coeva in pergamena. Bella miscellanea che raccoglie tre non comuni edizioni napoletane di interesse agricolo e gastronomico. € 350 - 700 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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17. Boccaccio Giovanni Il corbaccio... novellamente stampato, e con riscontri di testi a penna alla sua vera lezione ridotto. In Firenze: per Filippo Giunti, 1594. In-8° (mm 153x99). Pagine [8], 122, [6]. Marca xilografica al frontespizio, capilettera e fregi incisi su legno. Arrossature e gora marginale al frontespizio, vari aloni e arrossature diffuse sulle carte. Legatura ottocentesca in pelle, fregi in oro al dorso a 5 nervi, contropiatti e carte di guardia in carta decorata a pettine, tagli spruzzati in rosso. Lievi abrasioni ai piatti, rotture lungo le cerniere. Al contropiatto anteriore etichetta ‘Libri rari Fiammetta Soave Roma’, al recto della seconda carta di guardia anteriore nota manoscritta, al verso ex libris araldico. Edizione da ritenersi la più corretta ed elegante di questo famoso scritto del genere misogino, noto anche con il titolo Labirinto d’amore. Bacchi della Lega, 118: “Edizione giudicata migliore di ogni altra”; Gamba, 206; Brunet I, 1016: “Édition indiquée par l’Academie de la Crusca, elle est rare”. € 250 - 500

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18. Bonini Filippo Maria Il Tevere incatenato overo L’arte di frenar l’acque correnti... In Roma: nella stampa di Francesco Moneta, 1663. In-4° (mm 228x161). Pagine [16], 422, [22]. Manca l’antiporta calcografica. Illustrazioni incise in rame e in legno nel testo, anche a piena pagina, capilettera e fregi xilografici. Piccola gora al frontespizio, lieve brunitura, qualche carta con restauri marginali, leggere arrossature, strappo restaurabile a c. Aa3. Legatura moderna in marocchino verde, filetti e motivo ornamentale in oro ai piatti, titolo in oro al dorso a 5 nervi, contropiatti e sguardie in carta decorata, tagli dorati, custodia cartonata marmorizzata. Edizione originale di questo trattato di idraulica applicata prevalentemente alla disciplina e regolamentazione del corso del Tevere. L’opera è una fondamentale testimonianza dell’inondazione del 5 novembre 1660 di cui l’Autore fu testimone diretto: la sua relazione sugli eventi è ricca di dettagli sia sulle disposizioni degli officiali che ‘’commandarono, non ancora giunto il giorno, che si caminasse per la città, e s’ordinasse a’ fornari, che facessero abbondare da per tutto il pane, atteso, che ciascheduno aveva, se gli mancasse, l’obligo a provedersene, per più giorni’, sia sui danni subiti dalla città di Roma ‘così nelle sostanze, come negli edificii, essendo primieramente stata danneggiata nell’abbattimento di buona parte di Ponte Molle, il cui piano di legno è stato portato via dall’acque, il che non è mai seguito nell’accennate inondazioni”. La Tavola delle cose notabili è di Alessandro Evangelista. Lozzi, 5315; Piantanida, 1633. € 300 - 500

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19. Bosio Antonio Roma subterranea novissima... Tomus primus [-secundus]. Coloniae & veneunt Lutetiae Parisiorum: 1659. (Al colophon:) Colonia & veneunt Lutetiae Parisiorum: apud Fredericum Leonard sub scuto Veneto viâ Iacobeâ. Due parti in un volume in-folio (mm 408x250). Pagine [8] (di 10, manca c. π1 contenente l’antiporta), 352, [24]; [8], 396, [16]. Una tavola calcografica fuori testo ripiegata, nel testo numerose illustrazioni incise in rame, anche a piena pagina, e altre più piccole incise in legno, marca xilografica ai frontespizi. Leggere bruniture, piccolo strappo restaurabile al margine inferiore bianco delle cc. A3, I2 e K3 del tomo primo, cancel a c. Mm4v del tomo primo. Legatura coeva restaurata in pelle, titoli in oro al dorso a 6 nervi, tagli spruzzati in azzurro. Cerniere e angoli con restauri. Al contropiatto anteriore segnatura manoscritta e ex libris ‘Thomas Foley of Great Witley Court in the County of Worcester Esq’.

Seconda edizione, arricchita e accresciuta con note rispetto alla prima del 1651, della traduzione latina condotta da Aringhi - dell’opera di Andrea Bosio apparsa postuma nel 1632 con il titolo Roma sotterranea. Il lavoro di Aringhi non fu di semplice versione del testo, ma anche di ampia riscrittura, al punto da poter considerare la Roma subterranea un’opera nuova e ben distinta da quella dell’archeologo maltese. Pregevole l’apparato illustrativo che comprende, oltre alla mappa ripiegata di Roma dove sono localizzate le varie catacombe, più di 80 incisioni in rame e molte xilografie che riproducono epigrafi e iscrizioni. Cicognara, 3585; Lozzi, 4150; Ornamentstichkatalog, Berlin 1859; Brunet I, 423; Graesse I, 196; Olschki, 16511: ‘Edition plus rare que celle de 1651. G.B. de Rossi dalla préface de La Roma sotterranea la mentionne ainsi’; Mazzucchelli II, 1055; Rossetti, 1251; Kissner, 521. Non in Schudt. € 300 - 600

20. Bouche Charles-François Essai sur l’histoire de Provence, suivi d’une notice des provençaux célèbres Tome premier [-Tome Second].. A Marseille: De l’Imprimerie de Jean Mossy, Père & Fils, 1785. Due volumi in-4° (mm 248x193). Pagine xxxix, [1], 452; [2], 566. Antiporta incisa in rame al primo volume, esemplare stampato su carta azzurrina. Bruniture. Legatura coeva in pelle spugnata, titoli in oro su doppio tassello ai dorsi, fregi in oro ai comparti, segni d’uso. (2) Edizione originale di quest’opera che costituisce una sorta di compendio della più ampia a voluminosa Chorographie ou description de Provence di Honoré Bouche, prozio dell’Autore, stampata nel 1664. L’antiporta è incisa da Antoine Gabriel Goyrand, artista originario della Provenza. € 400 - 800 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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21. Burriel Antonio Vita di Caterina Sforza Riario contessa d’Imola, e signora di Forlì descritta in tre libri... In Bologna: nella stamperia di S. Tommaso d’Aquino, 1795. Tre volumi in-4° (mm 248x190). Pagine xxxii, 207, [1]; [2], 209-570; [2], 571-861, [1], xci, [1] con una tavola più volte ripiegata (di 2, manca il ritratto di Caterina Sforza), raffigurante monete e medaglie di Forlì. Evidenti fioriture alle carte. Legatura coeva in pelle, titoli e fregi in oro ai dorsi. Ai frontespizi firma di possesso di difficile lettura. (3) Edizione originale di quest’opera del gesuita spagnolo Antonio Burriel, a lungo esule a Forlì, sulla vita di Caterina Sforza Riario, figlia naturale di Galeazzo Maria Sforza. Sposa in prime nozze di Girolamo Riario, signore di Imola e poi di Forlì, rimase vedova nel 1488, continuando però a governare come reggente per il figlio Ottaviano, ritagliandosi un ruolo non secondario nella politica al tempo della discesa di Carlo V in Italia. € 300 - 600

22. Caetano Ruggero Le memorie dell’anno Santo MDCLXXV... In Roma: Per Marc’Antonio & Orazio Campana, 1691. In-4° (mm 215x153). Pagine [16], 526, [1] con antiporta incisa in rame e due tavole fuori testo. Capilettera e fregi xilografici. Fioriture e bruniture. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto sbiadito al dorso. Piatti leggermente allentatil lungo le cerniere interne. All’antiporta timbro in inchiostro ‘Bibliot. H.F. 1770’; al contropiatto anteriore ex libris ‘Comitis Alexandri ab Hübner’. Edizione originale di quest’opera dell’abate Caetano inerente eventi e celebrazioni nell’anno giubilare 1675, indetto da papa Clemente X e famoso per la presenza, a Roma, della regina Cristina di Svezia. La tavola allegorica è firmata da Damiano Graziani. € 250 - 400

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23. Calepino Ambrogio Septem linguarum... hoc est Lexicon Latinum variarum linguarum interpretatione adjecta in usum seminarii patavini. Editio altera emendatior. Patavii: ex typographia Seminarii apud Joannem Manfre, 1726. Due volumi in-folio (mm 340x229). Pagine [12], 578, manca l’ultima carta probabilmente bianca; [2], 594, 30, 110, [2]. Frontespizio del primo tomo in rosso e nero, marche xilografiche ai frontespizi, fregi e iniziali incisi su legno. Arrossature, qualche carta brunita. Legatura coeva in pergamena su cartone, titoli manoscritti ai dorsi, tagli marmorizzati. Piatti con qualche macchia e abrasioni. (2) Edizione settecentesca in due volumi di questo celebre dizionario, opera dell’umanista bergamasco Antonio Calepio detto il Calepino, stampato per la prima volta nel 1502. Il secondo tomo di questa edizione padovana contiene, con propria numerazione, i Verba Barbara ex Calepini e il Vocabolario italiano, e latino... accresciuto di molte voci, purgato, e ridotto a miglior ortografia. € 100 - 200

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24. Calvin Jean De Vitandis superstitionibus, quae cum sincera fidei confessione pugnant, Libellus Ioannis Calvini. Eiusdem excusatio, ad Pseudonicodemos. Philippi Melancthonis, Martini Buceri, Petri Martyris responsa de eadem re. Calvini ultimum responsum, cum appendici. Genevae: per Ioannem Girardum, 1549. In-4° (mm 210x140). Pagine 135, [1]. Lievi gore marginali più evidenti agli ultimi due fascicoli altrimenti buon esemplare, con ampi margini. Legatura moderna in mezza pergamena, piatti rivestiti in carta marmorizzata, titolo in oro su tassello in marocchino rosso al dorso, piatti di una brossura settecentesca in carta marmorizzata conservati all’interno della legatura. Note di lettura e sottolineature di mano coeva alle carte.

Rara prima edizione latina di questa raccolta di scritti, non solo di Calvino, ma anche di altri autori quali Melantone e Bucer, contro la dissimulazione e il nicodemismo. In particolare di Calvino compaiono qui per la prima volta in versione latina il Petit traicté e l’Excuse. Calvino si rese conto che il problema del nicodemiti, ossia di quei simpatizzanti della Riforma che continuavano a vivere nei paesi cattolici di origine dissimulando la loro vera fede, non era solamente limitato alla Francia, ma riguardava in modo consistente anche altri paesi, tra cui l’Italia. Nel volume compare infatti anche un Consilium di P.M. Vermigli, che era scappato dall’Italia nel 1542. La posizione di Calvino è di assoluta intrasigenza nei confronti della Chiesa di Roma. Il De vitandis superstitionibus fu poi tradotto da Ludovico Domenichi e pubblicato in lingua italiana nel 1553. Bibliotheca calviniana, 49/5 ; Erichson, Calviniana, p. 8 ; Index aureliensis, 129.810. € 2500 - 5000

25. Cantini Lorenzo Saggi istorici d’antichità toscane di Lorenzo Cantini socio colombario. Tomo 1 [-10]. In Firenze: nella stamperia Albizziniana da S. Maria in Campo, 1796-1800. Dieci parti in 5 volumi in-8° (mm 173x115). Esemplare completo, con numerosissimi stemmi incisi in legno e acquarellati all’epoca. Legatura ottocentesca in mezza pelle con punte, titolo e fregi in oro al dorso. Note di possesso ai frontespizi ‘Di Campione’ e ‘Carlo Antonio Maschio’; ai contropiatti ex libris di Arturo Grassi con motto ‘Poteris dum Sciveris’. (5) Bella edizione illustrata da stemmi incisi in legno, tutti colorati all’acquarello da mano coeva. Rara a trovarsi completa di tutte le dieci parti che la compongono e di tutti gli stemmi delle varie famiglie. € 500 - 1000 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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26. Casas Bartolomé (de las) Relation des Voyages et des Découvertes que les Espagnols ont fait dans les Indes Occidentales... Avec la Relation curieuse des Voyages du Sieur de Montauban, Capitaine des Filibustiers, en Guinée l’an 1695.. A Amsterdam: Chez J. Louis de Lorme Libraire sur le Rockin, 1698. Tre parti in un volume in-12° (mm 154x95). Pagine [10], 1-354, [6]; [5], 364-398 (di 402), [4]; [4], 51, [1]. Antiporta legata fra il fascicolo * e il fascicolo A. Lievi bruniture ma buon esemplare. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso. Traduzione francese dei trattati di Bartolomé de las Casas, in questa edizione stampati insieme alla Relation curieuse des Voyages du Sieur de Montauban, Capitaine des Filibustiers, en Guinée l’an 1695 e alla guida delle virtù del viaggiatore L’Art de Voyager. L’esemplare contiene i cataloghi editoriali di De Lorme ma manca, ab origine, delle ultime due carte del testo di Bartolomé de las Casas. € 250 - 500

27. Cervantes Saavedra Miguel (de) Vida y hechos del ingenioso cavallero don Quixote de la Mancha... Barcel: en la imprenta administrada por Martin Gelabert... a costa de Raymundo Bons, 1704. In-4° (mm 201x140). Pagine [12], 690, [6]. Testo stampato su due colonne. Esemplare dai margini corti, rifilato in particolare il margine superiore con perdita di parte del titolo corrente nella prima parte del volume, lieve brunitura uniforme dovuta alla qualità della carta, qualche alone marginale, piccoli segni di tarlo nel margine interno delle pagine 184-210 senza danno al testo Legatura dell’epoca in pergamena su cartone, tagli marmorizzati, risguardi rinnovati. 16

Edizione rara ed importante del capolavoro del Cervantes. Nel 1704 il libraio di Barcellona Raimundo Bons incaricò l’editore Martin Gelabert di pubblicare un’edizione filologicamente accurata del Chisciotte. Gelabert consultò la prima edizione dell’opera presso l’Acadèmia dels Desconfiats (l’odierna Reale Accademia di Belle Arti di Barcellona) e diede alle stampe un’edizione piuttosto fedele al testo originale, testimoniando tra l’altro come, all’inizio del Settecento, il capolavoro del Cervantes fosse già diventato un grande classico. Palau, 52001; J. Escobedo, El Quixot. Un heroi de paper, nr. 58. € 2500 - 5000

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28. Chiesa Cattolica Liber sacerdotalis nuperrime ex libris Sancte Romane ecclesie et quarundam aliarum ecclesiarum: et ex antiquis codicibus apostolice bibliothece... (Al colophon:) Venetijs: Victor a Rabanis & socij excudebant, 1537. In-4° (mm 210x151). Carte [4], 351, [1]. Vignetta xilografica al frontespizio, marca incisa su legno in fine, illustrazioni nel testo e capilettera xilografici. Testo in rosso e nero. Tracce di polvere e gora al frontespizio, arrossature, qualche alone sul margine di alcune carte, lavoro di tarlo al margine inferiore del fascicolo II, primo fascicolo allentato. Legatura coeva in pergamena con dorso rinforzato, sempre in pergamena, abrasioni, resti di bindelle, piccolo strappo alla cuffia di testa. Firma di appartenenza al frontespizio ‘Guidi Ubaldi Carsughij 1665’, note manoscritte al contropiatto anteriore. Seconda edizione, la prima risale al 1523, di questo ‘prontuario’ composto dal domenicano Alberto da Castello ad uso dei sacerdoti attivi - nel secolo XVI - nell’opera di proselitismo e conversione di ebrei e musulmani. L’Autore vi aveva raccolto e ordinato i principali rituali della Chiesa cattolica, in particolare il battesimo, sacramento fondamentale: per questo motivo il Liber divenne stumento anche per i domenicani inviati a convertire le popolazioni autoctone nel Nuovo Mondo. Il testo, rimaneggiato e codificato, diventerà il classico Rituale romanum. Utile e propedeutico alla predicazione doveva senza dubbio essere l’apparato iconografico con episodi tratti dal Nuovo Testamento o scene liturgiche, così l’illustrazione della mano con le note di Guido D’Arezzo e le decine di pagine di musica notate. Sander, 3951; Essling, 2203; Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna II, p. 10; Sarti, 1095. € 750 - 1500

29. Chiesa Cattolica Caeremoniale continens ritus electionis romani pontificis Gregorii Papae XV... Romae: Ex Typographia Reverendae Camerae Apostolicae, 1756. In-4° (mm 230x165). Pagine [4], 120, [8]. Frontespizio in rosso e nero con marca xilografica, capilettera e fregi incisi su legno. LEGATO CON: Id., Sanctissimi Domini Nostri Domini Innocentij papæ XII. Constitutio moderatoria donationum, & distributionis reddituum ecclesiasticorum in consanguineos, vel affines Romani Ponteficis... (Al colophon:) Romae: Typis Rev. Cam. Apostolicae, 1724. In-4°. Pagine 11, [1]. LEGATO CON: Id., Riforma delle spese Solite farsi in tempo di Sede Vacante, e per il Conclave. S.n.t. [in fine data 24 gennaio 1691]. In-4°. Pagine 19, [1]. LEGATO CON: Id., Constitutio diversas continens ordinationes pro bona directione conclavis, ac rerum Sede apostolica vacante agendarum. (Al colophon): Romae: Ex Typographia Rev. Cam. Apostolicae, 1733. In-4°. Pagine 32. LEGATO CON: Id. Compendio delle cose principali Contenute nel Cerimoniale di Gregorio XV. De Electione Romani Pontificis per facilitare alli Signori Cardinali il nuovo modo di eleggere il Papa, e per istruzione delli Maestri di Ceremonie. In Roma: Nella Stamperia della Reverenda Camera Apostolica, 1724. In-4°. Pagine 12. Fioriture e piccolo lavoro di tarlo al margine inferiore delle ultime due opere. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso, tagli spruzzati rossi. Cerniere interne un po’ allentate. Qualche sottolineatura a penna. Interessante miscellanea contenente, oltre al Cerimoniale, alcune rare stampe camerali. La data di stampa della prima opera è stata modificata con caratteri impressi a timbro in 1758. € 150 - 300

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30. Chiesa Cattolica Paroissien complet contenant l’office des dimanches et des fêtes en latin et en français, selon l’usage de Paris et de Rome. Paris: Louis Janet, s.d. In-12° (mm 155x84). Pagine xxx, 647, [3], con 6 tavole calcografiche fuori testo. Vignetta incisa su rame al frontespizio. Lacuna a pagina 436, qualche arrossatura. Legatura coeva in pelle, cornici a secco ai piatti, titoli in argento al dorso a 4 nervi, dentelles, tagli dorati, contropiatti e carte di guardia in raso, doppio segnalibro in tessuto, cofanetto cartonato verde. Ai piatti e al dorso del cofanetto monogramma in argento sormontato da corona. € 80 - 150

31. Chérubin d’Orléans La Dioptrique oculaire, ou la theorique, la positive, et la mechanique, de l’oculaire dioptrique en toutes ses especes.. A Paris: chez Thomas Jolly, au Palais, & Simon Benard, ruë Saint Jacques. Aux armes de Hollande, 1629. In-folio (mm 345x230). Pagine [50] (inclusa l’antiporta e le carte con l’avviso al legatore e il privilegio di stampa che sono erroneamente legate dopo le carte preliminari), 419, [33] con 57 carte di tavole incise in rame fuori testo di cui una ripiegata e 5 a doppia pagina. Bruniture diffuse ma buon esemplare. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso, tagli spruzzati in rosso, lacune di pergamena al piatto anteriore e al dorso. Al contropiatto anteriore applicato ex libris con stemma ed etichetta ‘Libreria Antiquaria Macchiavelli’. Edizione originale di questa importante opera in cui Chérubin d’Orleans riporta le sue osservazioni delle stelle e della Luna effettuate tramite i telescopi di sua invenzione. Larga parte dell’opera è dedicata alla 18

fabbricazione e all’uso degli strumenti ottici fra cui il celebre telescopio binoculare qui descritto per la prima volta. Albert, The origins of the telescope, pp. 289-291: “[The Dioptrique is] the most exhaustive treatise on lens making in the seventeenth century. It is a six-hundred folio page long, comprehensive, cogently-argued treatise on telescope making. It contains an impressive amount of theoretical and practical, first-hand information on all of its facets — from explanations of the telescope’s working principles, to descriptions of lens grinding and polishing, to rules for the right distances between lenses, to methods to find the right apertures, to descriptions of the shapes and articulations of the wooden parts and bolts and screws needed to properly point a telescope to the skies, to the construction of tubes, and so on and so forth”; Duncan, 2360: “This is the standard work of optics of the 17th century... He is the inventor of the opera glasses, which here figures together with other optical inventions. He describes the grinding of lenses and the plates illustrate every aspect of a lens maker’s workshop”. € 5000 - 8000

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32. Cicero Marcus Tullius In hoc volumine haec continentur. Rhetoricorum ad C. Herennium lib. IIII... De inventione lib. II... de oratore ad Quintum fratrem lib. III... Brutus lib. I... ad Brutum lib. I... Topica ad Trebatium lib. I... (Al colophon:) Argentorati: per Rihelios Fr., anno 1557. In-8° (mm 178x105). Carte [12], 382, [18]. Marca xilografica in fine, capolettera inciso su legno. Lievi bruniture, gore marginali su poche carte, restauro all’angolo inferiore esterno di c. QQ7. Legatura coeva in pelle di scrofa, cornici a secco ai piatti, titoli manoscritti su tassello al dorso a 5 nervi. Qualche macchia ai piatti, leggere abrasioni. Varie annotazioni manoscritte al contropiatto e al recto della carta di guarda anteriori, al frontespizio nota di possesso ‘joh. Henrici Lederlini Arg. 1689’, al piatto anteriore anno ‘1567’ e iniziali ‘A S V’, qualche marginalia e sottolineatura a inchiostro lungo il testo. Ristampa dell’edizione sempre Rihel (Wendelin) del 1540 ‘Based on Aldine editions. Edited by Sturm Johannes with emendations by Navagero Andrea and Vettori Pietro’ (cfr. Green-Murphy, Renaissance Rhetoric Short-title Catalogue 1460-1700, p. 111). € 500 - 1000

33. Cicogna Emmanuele Antonio Delle inscrizioni veneziane raccolte ed illustrate... Volume I [-V]. Venezia: Giuseppe Picotti stampatore, 1824-1853. Cinque volumi in-folio (mm 310x220). Pagine 423 [i. e. 425], [7], con ritratto calcografico dell’Autore in antiporta e 4 tavole incise su rame fuori testo; 101, [6], 106-378, 371a-378a, 379-480, [2], con 4 tavole calcografiche fuori testo; 566, [2], con 4 tavole calcografiche fuori testo; 785, [3] (di 5, manca ultima carta probabilmente bianca), con 5 tavole incise in rame fuori testo; 760, con 4 tavole calcografiche fuori testo. Qualche arrossatura. Legatura ottocentesca in mezza pelle con punte, titoli in oro ai dorsi su doppio tassello, tagli spruzzati in azzurro. Poche lievi abrasioni alle cerniere. Ai contropiatti anteriori ex libris ‘Alberti Giovanelli’. (5)

Primi cinque volumi, mancanti dell’ultimo volume contenente gli indici, che formano questa edizione originale dell’imponente raccolta epigrafica dell’erudito veneziano. Cicogna affiancò al suo lavoro di funzionario, un’attività di ricerca e studio storico che lo portò a raccogliere, durante la sua vita, una biblioteca di circa 40 mila volumi a stampa e 5 mila manoscritti, ceduti al comune di Venezia e tuttora conservati presso il Civico Museo Correr. Delle Inscrizioni veneziane è il suo più importante contributo alla conoscenza della storia della città lagunare e di molti suoi personaggi illustri. Volume III nella variante B censita in ICCU con fascicolo 68 segnato. € 300 - 600

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34. Clavius Cristoph Astrolabium. Romae: Impensis Bartholomaei Grassi, Ex Typographia Gabiana, 1593. In-4° (mm 213x157). Pagine [48], 759, [5]. Astrolabio inciso in legno al frontespizio con motto ‘Sic luditur Astris’, numerosissimi diagrammi e illustrazioni incisi in legno lungo il testo, molti anche a piena pagina. Minime bruniture a pochi fascicoli ma ottimo esemplare, genuino. Legatura coeva di area tedesca in pelle di scrofa su assi di legno, cornici e fregi impressi a secco ai piatti, bindelle perfettamente conservate, titoli manoscritti su doppio tassello cartaceo al dorso, ampie lacune di pelle al piatto posteriore. Nota di possesso ‘Monasterii Weingartensis Anno 1608’ e timbro in inchiostro nero ‘Konigliche Hand Bibliothek’ al frontespizio. 35. Concina Daniele Esposizione del dogma che la Chiesa Romana propone a credersi intorno l’usura confutazione del libro intitolato Dell’impiego del danaro... In Napoli: per Pietro Palumbo, 1746. Due opere in un volume in-4° (mm 255x185). Pagine [8], 274, [16]. Frontespizio in rosso e nero, con marca tipografica xilografica, capilettera e fregi incisi su legno. Qualche arrossatura, poche carte con lieve brunitura. LEGATO CON: Maffei Scipione. Dell’impiego del danaro libri tre... Edizione Seconda edizione accresciuta... In Roma: nella stamperia di Giambatista Bernabò e Giuseppe Lazzarini, 1746. Pagine XXXVI, 300. Frontespizio in rosso e nero con vignetta calcografica, fregi e capilettera incisi su rame. Isolate arrossature. Legatura coeva in pelle bazzana rimontata, titoli in oro su tassello e fregi al dorso a 5 nervi, tagli spruzzati in rosso. Qualche abrasione ai piatti. Ai frontespizi delle due opere nota di appartenenza, con leggere varianti e - alla prima opera - parzialmente 20

Edizione originale di questo importante testo del gesuita Christoph Clavius, musicista, astronomo e professore di matematica. A lui si deve un’ottima traduzione di Euclide e papa Gregorio XIII lo incaricò della riforma del calendario. Questo trattato sull’astrolabio è diviso in tre parti: la prima dedicata alla geometria pratica, la seconda sull’uso teorico dell’astrolabio e la terza raccoglie tutti i canoni dell’uso pratico dello strumento; è in quest’opera che si applicano praticamente, per la prima volta nella storia della scienza, le formule di prostaferesi, già definite da Johann Werner agli inizi del XVI secolo. Lalande, 125; Houzeau-Lancaster, 3291. € 2500 - 5000 cassata: ‘As usum p. Hyacinthi Leonacensis Theologiae Lectoris’ e ‘ad usum p. Hyacinthi jarqueri pro Bibliothecae capucin. Leonacens’, al frontespizio della prima opera altra annotazione, alcuni marginalia. Unite al volume una lettera del 1748 a firma di Amable de Coligny che parla dell’edizione del 1746 del Maffei e una pagina di appunti coevi sull’opera. I opera: Edizione originale di questa celebre opera che tratta del prestito di denaro ad interesse, condannandolo aspramente: la posizione dell’Autore, rigorosa e intransigente sull’argomento, si scontrò con quella più aperta dei Gesuiti, ma soprattuto con quella di Scipione Maffei. II opera: Seconda edizione di questo trattato, apparso per la prima volta nel 1744, in cui si affronta il tema dell’usura criticando l’eccessiva e totale chiusura della Chiesa nei confronti del prestito ad interesse. Nello stemma inciso su rame al frontespizio si riconoscono le armi del dedicatario Papa Benedetto XIV, al secolo Prospero Lorenzo Lambertini. Kress, 255 e 256. € 600 - 1000

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36. Coronelli Vincenzo Maria Memorie istoriografiche de’ Regni della Morea, Negroponte e littorali fin’a Salonichi accresciute in questa seconda edizione... [Venezia]: si vende alla Libraria del Colosso sul Ponte di Rialto, [1686]. In-8° (mm 157x106). Pagine [14] (di 16, manca la prima carta bianca), 237, [1] (di 3, manca l’ultima carta bianca) con 43 tavole incise in rame fuori testo. Frontespizio calcografico. Metà della tavola raffigurante Santa Maura è mancante, lievi bruniture diffuse e strappi senza perdite ad alcune tavole. Legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto al dorso, macchie evidenti. Bella prima edizione in ottavo di questa celebre opera di Coronelli, illustrata da 43 tavole. € 400 - 800

37. De Coronei Niccolo Jeno La famiglia Bonaparte dal 1183 fino al 1834. Napoli: dalla Tipografia Trani, 1840. In-8° (mm 210x125). Pagine 304, con 19 tavole litografiche non numerate fuori testo, di cui una in antiporta e 1 tabella più volte ripiegata con l’albero genealogico della famiglia Bonaparte. Qualche arrossatura. Legatura coeva in mezzo marocchino, carta rossa ai piatti, titoli in oro al dorso, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, segnalibro in seta rossa. Leggere abrasioni. Edizione originale di questo saggio sulla genealogia dei Bonaparte dal XII al XIX secolo, opera dello storico di origine nobiliare Niccolò Jeno de’ Coronei. € 160 - 300

38. De Romanis Vincenzo Roma sacra antica, e moderna figurata, e divisa in tre parti... In Roma: per Giovanni Battista Molo a spese di Vincenzo de Romanis, 1687. In-8° (mm 165x98). Pagine [22], 456, 256, 142 (manca ultima carta, probabilmente bianca). Una tavola incisa su rame ripiegata fuori testo, antiporta calcografica, numerose illustrazioni xilografiche nel testo, finalini incisi su legno. Frontespizio in rosso e nero. Antiporta con piccolo restauro al margine, poche lievi arrossature. Legatura moderna in pelle, titoli in oro al dorso a 4 nervi, tagli spruzzati in rosso, custodia in cartonato marmorizzato. Al frontespizio timbro di possesso M. Fochi, elenco numerico manoscritto al verso della prima carta di guardia posteriore. Edizione originale di questa guida di Roma, ricchissima di illustrazioni. L’impresa tipografica si deve a Vincenzo De Romanis, capostipite di una nota famiglia di libraieditori capitolini. La tavola calcografica ripiegata, con la raffigurazione della basilica e del colonnato di San Pietro, è siglata dallo stesso Vincenzo de Romanis. Vedi Editoria e istituzioni a Roma tra Settecento e Ottocento: saggi e documenti. Roma: Archivio Guido Izzi, 1994. € 250 - 500

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39. De Rossi Giovanni Battista L’ara massima ed il tempio di Ercole nel foro Boario ragionamento...letto nell’adunanza solenne dell’Instituto di corrispondenza archeologica nel di 9 decembre 1853. Roma: Tipografia delle scienze, 1854. In-4° (mm 212x140). Pagine 44, con una tavola incisa in rame ripiegata. LEGATO CON: Id. I fasti municipali di Venosa restituiti alla sincera lezione... Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1853. Pagine 42, con una tabella calcografica ripiegata. Qualche arrossatura. Legatura coeva in marocchino rosso, cornici in oro e nero ai piatti, contropiatti e carte di guardia in raso, tagli dorati, segnalibro in seta rossa. Lievi abrasioni agli angoli. Stemma cardinalizio in oro ai piatti. I opera: Estratto dalle Opere dell’Instituto Archeologico (1854) contenente questa relazione dell’archeologo Giovanni Battista De Rossi che proprio negli anni ‘50 del XIX secolo aveva avviato la sua fortunata e brillante carriera di studioso di antichità romane e epigrafi: nel 1850 aveva individuato l’esatta posizione delle catacombe di Callisto lungo l’Appia, nel 1852 ne aveva iniziato gli scavi, mentre tra 1853 e 1854 era stato prima incaricato da Pio IX di allestire il Museo cristiano lateranense e poi invitato dall’Accademia prussiana delle Scienze per una collaborazione al Corpus inscriptionum Latinarum insieme a Wilhelm Henzen e Theodor Mommsen. II opera: Estratto dal tomo CXXXIII del Giornale Arcadico. € 200 - 400

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40. Degli Effetti Antonio De’ Borghi di Roma e luoghi convicini al Soratte. Con la vita di S. Nonnoso Abbate e Tevere navigabile.. In Roma: Per Nicolò Angelo Tinassi, 1675. In-4° (mm 218x153). Pagine [12], 237, [35]. Fregio xilografico al frontespizio, capilettera, testatine e finalini incisi su legno. LEGATO CON: Castelli Onofrio. Della Inondatione del Tevere Parte Prima. Col disegno de’ Paesi, l’acque de’ quali vengono a Roma... In Roma: Ad Istanza di Gio. Paolo Gelli. Appresso Pietro Manelfi, 1608. In-4°. Pagine 50, [2]. Marca al frontespizio, capilettera e fregi, tutto inciso su legno. Evidenti bruniture, arrossature. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto recentemente in inchiostro blu al dorso, rotture alle cerniere. Al recto della carta di guardia anteriore nota di possesso ‘Ignatius Se..asi a M.e Falisco Med. Profess. 1750’; nota di possesso cassata al frontespizio della prima opera e qualche nota alle pagine; altre note di possesso al frontespizio della seconda opera ‘S. Card.le di Monr. le’, ‘Gualterii donum’ e ‘Pauli Manfredi’; al contropiatto anteriore ex libris ‘Comitis Alexandri ab Hubner’. I opera: Edizione originale. II opera: Seconda edizione di questo opuscoletto di Onofrio Castelli: dopo essere stato allievo di Galilei a Padova, l’Autore si dedicò agli studi di carattere idrologico e specificatamente fluviali e raggiunse la notorietà presso i suoi contemporanei per aver fondato una vera e propria diciplina in materia: l’architettura dei fiumi. € 250 - 500

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41. Drusius Iohannes Ebraicarum Quaestionum, sive, Quaestionum ac Responsionum libri duo, videlicet secundus ac tertius. [Leiden]: In Academia Lugdunensi, 1583. (Al colophon:) Lugduni Batavorum: apud Ludovicum Elsevirium, è regione scholae novae.. In-8° (mm 158x102). Pagine 126, [2]. Marca xilografica al frontespizio, stemma della città di Leida entro elaborata bordura inciso in legno al verso di carta A8. LEGATO CON: Id., Quaestionum ac responsionum liber. In quo varia scripturae loca explicantur aut emendantur. Indices tres. [Leiden]: In Academia Lugdunensi, 1583. In-8°. Pagine 72. Marca tipografica xilografica al frontespizio. Piccolo lavoro di tarlo al margine esterno delle carte delle due opere che solo raramente tocca i marginalia a stampa, lievi bruniture uniformi e tracce d’uso ma buon esemplare, genuino. Legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso sbiadito, rotture ai margini dei piatti. Nota manoscritta di mano coeva al recto della carta F7 della prima opera. Prima opera stampata da Lodewijk Elzevir (1540 ca-1617), fondatore della celebre dinastia di editori, tipografi e librai degli Elzevier attivi fino al 1791, i quali durante tutto il XVII secolo rappresentarono la più importante casa editrice d’Europa. Nato a Leida, questi cominciò la sua carriera come legatore presso l’officina di Christophe Plantin ad Anversa. Nel 1580 si stabilì a Leida, dove tre anni dopo diede alle stampe il suo primo libro. Il volume contiene anche il raro

foglio di errata, che secondo Pieters fu aggiunto in un secondo tempo, addirittura dopo il 1 maggio 1587, come testimonia l’indicazione al colophon “e regione Scholae novae”, con riferimento al locale che Elzevier ottenne il permesso di costruire all’interno dell’Accademia. Il secondo libro stampato da Elzevier apparve solo nel 1592 a distanza di ben 9 anni dal primo. Pieters, 31-32, nr. 1. € 1500 - 3000

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42. Folengo Teofilo Chaos del tri per uno con privilegio. Disti. Unus adest triplici mihi nomine uultus in orbe, tres dixere chaos: numero deus impare gaudet... (Al colophon:) Stampata in Vinegia: per Giovanni Antonio. & fratelli da Sabbio: ad istantia de Nicolo Garanta, adi primo zener 1527. In-8° (mm 147x92). Carte [123] (di 124, manca l’ultima carta con la marca tipografica). Ai frontespizi stemma xilografico, illustrazioni incise su legno alle carte b4v, g4r e A2r. Gore al frontespizio, alcune bruniture ai primi fascicoli, qualche arrossatura ma buon esemplare. Legatura settecentesca Derome in marocchino, cornici in oro ai piatti eseguita da tre ferri a rotella delimitati da un sottile filetto, dentelles, titoli in oro al dorso, contropiatti e carte di guardia in seta rosa, tagli dorati. Al verso della prima carta di guardia anteriore ex libris ‘Hopetoun’, al recto della seconda guardia anteriore varie annotazioni tra cui la firma di possesso di Michael Wodhull, al verso della terza guardia anteriore etichetta del legatore Nicolas-Denis Derome le Jeune.

43. Gamucci Bernardo Le antichità della città di Roma raccolte sotto brevità da diversi antichi e moderni scrittori... seconda editione... (Al colophon:) In Vinegia: appresso Giovanni Varisco, & i compagni, 1569. In-8° (mm 150x95). Carte [8], 202, manca la tavola ripiegata. Illustrazioni xilografiche a piena pagina nel testo, marca tipografica al frontespizio e in fine, fregi e iniziali, tutto inciso su legno. Disegni a penna su alcune illustrazioni, prove di penna sui margini di 24

Rarissima edizione originale di quest’opera di Folengo che si apre con un prologo in prosa in cui Paola, Corona e Livia, rispettivamente la madre, la sorella e la nipote dell’Autore, discutono sulla decisione di Folengo di abbandonare la vita religiosa e forniscono tre diverse interpretazioni dell’opera. Seguono le selve in cui Merlino, Limerno e Fùlica - tutti alter ego dell’Autore, le cui iniziali si leggono in forma di acrostico nello stemma inciso su legno impresso sui tre frontespizi - dialogano tra loro utilizzando non solo idiomi differenti (macaronico, volgare e latino), ma anche varie forme metriche. Interessanti i passi sull’uso divinatorio delle carte dei Tarocchi. La scelta formale del Chaos - sul modello della Vita nuova di Dante, dell’Ameto di Boccaccio e dell’Arcadia di Sannazzaro - è quella del prosimetro, con un impianto però più elaborato e complesso, fondato programmaticamente sul numero ternario, quasi un riflesso umano e triviale della Trinità’ (A. Daniele, La forma del Chaos, in Teofilo Folengo nel quinto centenario della nascita (1491-1991), Atti del Convegno, Firenze 1993, pp. 329-372). Esemplare in legatura di Nicolas-Denis Derome. Adams F, 685; Kaplan, 8-9; Sander I, 2828. € 2500 - 5000 qualche carta e al verso dell’ultima carta, alcune carte con reintegri sui margini, tracce di polvere e qualche macchia. Legatura moderna in similpelle, titoli in oro al dorso a 3 nervi, custodia cartonata marmorizzata. Al contropiatto anteriore scheda a stampa da catalogo di libreria dell’edizione del 1580. Seconda edizione di questa nota guida artistica e archeologica di Roma. Adams G 204; BMSTC Italian, 290; Schudt, 712. € 150 - 300

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44. Gruter Janus Inscriptiones antiquae totius orbis romani in absolutissimum corpus redactae... Amstelaedami: Franciscus Halma, 1707. Due tomi in 4 volumi in-folio (mm 390x262). Pagine [8], 16, 56, CCLXXXVIII, [2] (di 4, manca c. χ1 bianca), CCLXXXIX-DCCXLVIII con 39 tavole incise in rame di cui una in antiporta, una con ritratto di Graevius e 2 nel testo; [2] (di 4, manca π1 bianca), DCCXLIX-MCLXXIX, [1], XXVII, [1] con 34 tavole calcografiche di cui una in antiporta e una con ritratto di Scaliger; [6] (di 8, manca π1 bianca), CCCLVI, [31], con 21 tavole incise su rame su fascicoli segnati A-K2 χ1. Frontespizi generali in rosso e nero con vignette calcografiche, illustrazioni incise in rame e in legno nel testo, capilettera xilografici. Qualche tavola e carta con bruniture, lievi arrossature, poche carte con piccoli strappi restaurabili al margine inferiore. Legatura omogenea coeva in pergamena su cartone con dorsi rifatti (eccetto Tomo I Pars I), filetti e fregi a secco ai piatti, titoli in oro ai dorsi a 7 nervi, tagli spruzzati in blu e

rosso. Qualche macchia e alone ai piatti. All’occhietto del Tomo I Pars I note manoscritte a inchiostro. (4) Corposa edizione originale di questo testo di epigrafia antica a cura di Pieter Burman. Opera di carattere enciclopedico, che mirava alla raccolta di tutte le epigrafi latine note al tempo, si basa sul lavoro di vari eruditi e antiquari tra cui Jean-Jacques Boissard (15281602), Joseph Justus Scaliger (1540-1609), Janus Gruter (1560-1627) e Johann Georg Graevius (16321703). Le scelte iconografiche delle tavole allegoriche poste in antiporta sono esplicative degli intenti di queste generazioni di antiquari, che aspiravano ad una resurrezione della conoscenza perduta del mondo classico attraverso il recupero e lo studio delle vestigia archeologiche. Tra i nomi degli artisti che siglano le tavole calcografiche ci sono gli olandesi Jan Goeree (1670-1731), Jan Van Vianen (1660 – 1726), Gerard Hoet (1648 – 1733) e Gerard Valck (1652 – 1726). € 500 - 1000

45. Guarini Battista Il Pastor fido tragicomedia pastorale. In Venezia: presso Luigi Pavini, 1769. In-8° (mm 172x115). Pagine [10], 296, con 7 tavole incise su rame fuori testo di cui una in antiporta. Frontespizio e testatine calcografici. Poche leggere arrossature. Legatura moderna in marocchino siglata ‘A. Perticaroli - Roma’, cornici e fregi in oro ai piatti, titolo in oro al dorso a 5 nervi, tagli dorati, cofanetto cartonato marmorizzato. Bella edizione illustrata dell’opera più famosa del letterato ferrarese Battista Guarini. Gamba, 557: “Tra le migliori moderne stampe italiane va ricordata un’ediz. di Venezia, 1769”; Lappicirella, 182; Pallucchini, 118; Morazzoni, 237; Gay V, 451. € 200 - 400 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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46. Guicciardini Francesco La historia d’Italia... Di nuovo riveduta e corretta per Francesco Sansovino... [Genève]: Appresso Iacopo Stoer, 1621. Due volumi in-8° (mm 168x98). Pagine [16], 1190, [30]; [28], 1066 [i.e. 1076]. Fregi xilografici ai frontespizi, capilettera incisi su legno. Lievi bruniture e fioriture. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo e collocazione manoscritti su due tasselli cartacei ai dorsi, tagli spruzzati in rosso e blu. Qualche macchia e tracce di polvere ai piatti. Note manoscritte alle carte di guardia e, parzialmente rifilate, alle carte del primo volume. (2) Cicogna IV, 49: ‘La Vita del Guicciardini unita a questa edizione è quella stessa scritta dal Sansovino ch’è nella Epitome 1580, di cui al num. 24. Il Moreni nella Bibliografia degli Scrittori Toscani (T. II p. 510) chiama rarissima la Vita del Guicciardini scritta dal Sansovino e stampata a Geneva nel 1621.’ € 200 - 400

47. Guidi Guido De Anatome Corporis Humani Libri VII. Nunc primum in lucem editi. Atque LXXVIII Tabulis in aes incisiis illustrati et exornati.. Venetiis: Apud Iuntas, 1611. In-folio (mm 332x229) Pagine [16], 342 [i.e. 332]. Frontespizio inciso in rame da Francesco Valesio e Catarino Doino con giglio giuntino al centro. Con 79 illustrazioni anatomiche incise in rame a piena pagina nel testo. Tra le pagine 32 e 33 si trova inserita una tavola non inerente all’edizione. Leggera brunitura uniforme, macchia violacea nel margine interno delle ultime 10 carte, per il resto ottimo esemplare. Legatura settecentesca in mezza pergamena, piatti ricoperti di carta marmorizzata, tassello con titolo in oro, tagli marmorizzati. Ex libris ‘E. Malan de Merindol’ al contropiatto. 26

Prima edizione. L’opera di carattere anatomico del Guidi, discendente da parte di madre del Ghirlandaio, apparve dopo la morte dell’Autore ed è considerata molto rara. Lo stile delle illustrazioni è innovativo ma più vicino ad Eustachio che a Vesalio. Guidi studiò all’Università di Pisa nel 1548 e i suoi studi furono raccolti in un manoscritto nel 1560. Egli illustrò le vertebre, le strutture cartilaginee e le ossa del cranio meglio di chiunque altro. Il suo nome è collegato al canale vidiano dello sfenoide ed al nervo in esso contenuto. Guidi studiò, inoltre, i meccanismi delle articolazioni del corpo umano bipede rispetto ai meccanismi articolari dei quadrupedi e si concentrò anche sugli esperimenti sugli animali (legature dei vasi). Wellcome I, 6601; Garrison Morton, 380. € 2000 - 3500

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48. Heckel Joseph Hilar Choix des pierres gravées du Cabinet Impérial des Antiques représentées en XL. planches décrites et expliquées... A Vienne: Joseph noble de Kurzbek, 1788. In-folio (mm 360x250). Pagine [14], 77, [1] con XL tavole calcografiche fuori testo. Gora al margine superiore delle carte e qualche arrossatura. Legatura coeva in pelle con dorso rifatto, cornici in oro ai piatti, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, tagli marmorizzati. Macchie e abrasioni ai piatti, lavori di tarlo al dorso visibili lungo le cerniere interne. Edizione originale. Il sistema di ordinamento proposto in quest’opera (Eckhelsche Ordnung), è diventato un punto di riferimento ed è tuttora in uso per la schedatura delle monete e delle opere antiche di glittica. € 100 - 200

49. Hesiodus Hesiodou tou Askraiou ta Euriskomena. Hesiodi Ascraei Opera omnia. [Parma]: ex Regio Parmensi typographio, 1785. Due parti in un volume in-4° grande (mm 289x211). Pagine [2], 16, [2], 110; [2], XXXV, [3], 248. Ritratto calcografico dell’Autore ai due frontespizi. Gora alla prima carta. Legatura coeva in pelle con dorso rifatto, titolo in oro su tassello al dorso a 5 nervi, tagli spruzzati in rosso. Abrasioni agli angoli e ai piatti, macchia al taglio verticale. Numero manoscritto su etichetta al dorso. “Bella e rara prima edizione bodoniana, con il frontespizio che già preannunzia l’arte tipografica, con lo scorrevole corsivo tondo. Il maestoso alfabeto greco, fa fronte al classico romano tondo della parte in latino, che si fa più piccolo nelle note e nelle glosse”. Brooks, 290. € 600 - 1000

50. Hoste Paul L’Art des armées navales, ou traité des evolutions navales, qui contient des regles utiles aux officiers généraux... A Lyon: chez Anisson, & Posuel, 1697. Due parti in un volume in-folio (mm 368x246). Pagine [14], 424 con 134 tavole incise in rame a piena pagina nel testo; [24], 172, [4] con 11 tavole incise in rame più volte ripiegate fuori testo. Capilettera e testatine calcografiche lungo il testo. Bruniture. Legatura coeva in pelle, abrasioni ai piatti e rotture al dorso. Al contropiatto ex libris ‘Renato Lombardi’ e ‘Giancarlo e Ninetta Lombardi’.

Edizione originale, profusamente illustrata, di questo vasto trattato sull’arte di navigare e di combattere sul mare. La seconda parte, interamente dedicata alla costruzione delle navi, è introdotta da un proprio frontespizio col titolo: Theorie de la construction des vaisseaux, qui contient plusieurs traitez de mathematique sur des matieres nouvelles & curieuses. € 2500 - 4000

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51. Kepler Johannes Epistolae ad Joannem Kepplerum mathematicum Caesarum scriptae insertis ad easdem responsionibus Kepplerianis, quotquot hactenus reperiri potuerunt: opus novum, quo recondita Kepplerianae doctrinae capita dilucide explicantur, et historia literaria in univ. [Leipzig]: 1718. In-folio (mm 388x254). Pagine [16], XXXVII, [9], 704, [4], con 8 carte di tavole ripiegate siglate A-H incise in rame fuori testo. Frontespizio in rosso e nero con grande incisione allegorica ovale in rame, stemma asburgico inciso in rame in testa alla dedicatoria e grande capolettera calcografico alla stessa carta. Strappo anticamente riparato al margine bianco di carta M4, bruniture più evidenti a qualche fascicolo ma buon esemplare. Legatura coeva in pelle, rotture al dorso, restauri alle cuffie. Al frontespizio e in fine timbri in inchiostro di duplicato della ‘Biblioteca Comunitativa Magnani Bologna’, datati 1890; al contropiatto collocazione in inchiostro. Edizione originale di questa importante raccolta dei carteggi di Keplero curata da Michael Gottlieb Hansch, con l’assistenza di Leibniz (cfr. Caspar, Kepler, p. 366). L’opera raccoglie 77 lettere scritte da Keplero e 407 a lui

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indirizzate da vari scienziati fra cui Tycho Brahe, Galileo, Scheiner, Bayer, Scaliger e Harriot. Molte delle lettere si configurano come veri e propri trattati scientifici e saggi. L’edizione è divisa in varie parti e, prima dell’epistolario vero e proprio contiene una storia introduttiva delle nozioni matematiche ed astronomiche fino ai tempi di Keplero, una biografia che rappresenta “the earliest presentation of Kepler’s life” (cfr. Caspar, Kepler, p.13), l’indice di tutti gli scienziati menzionati nelle lettere e la prima importante bibliografia degli scritti di Keplero. € 5000 - 8000

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52. Leconte de Lisle Charles-Marie-René Oeuvres. Dernier Poèmes. Poèmes tragiques. Poèmes Antiques. Paris: Alphonse Lemerre, 1898-1899. Tre volumi in-8°(mm 159x91). Pagine [6], 315, [3]; [6], 238; [6], 317, [3]. Ritratto calcografico dell’Autore in antiporta al volume Poèmes Antiques. Marca tipografica ai frontespizi, stampati in rosso e nero. Qualche arrossatura. Legatura omogenea coeva in marocchino rosso, cornici a filetto in oro ai piatti, titoli e fregi in oro ai dorsi a 5 nervi, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, dentelles, segnalibri in seta verde, gialla e rossa, tagli di testa dorati. Timbro ‘Moens. Rel.’ al verso della prima carta di guardia anteriore di ogni volume. Allegate due lettere autografe dell’Autore datate rispettivamente ‘Paris, 26 juin, 88’ e ‘Paris, 15 avril, 90’ conservate all’interno dei volumi, incollate per un lembo nei primi fogli di guardia anteriori. (3) Pregevole edizione, in bella legatura firmata Moens, dell’opera in versi di Charles Marie René Leconte de Lisle, pseudonimo di Charles Marie Lecomte: traduttore e critico letterario francese, oltre che poeta, è considerato autore di rilievo nella storia letteraria perchè le sue composizioni si pongono alla base di una teoria estetica opposta al predominante Romanticismo di quei tempi. I versi contenuti nei tre volumi risalgono rispettivamente al 1852 (Poèmes antiques), al 1876 (Poèmes tragiques), mentre i Dernier Poèmes apparvero per la prima volta postumi nel 1895. € 300 - 600

53. Machiavelli Niccolò I sette libri dell’arte della guerra. 1550 [i.e. Geneve: 1635 ca.]. In-4° (mm 230x173). Pagine 152. Ritratto xilografico dell’Autore al frontespizio, illustrazione xilografica a doppia pagina nel testo. Esemplare in barbe, qualche brunitura, alcune gore sui margini. Legatura moderna in marocchino nocciola, piatti con cornici e ferri a secco e in oro, titoli in oro al dorso a 4 nervi. Quarta delle cinque parti che formano la famosa contraffazione ginevrina cosiddetta della ‘testina’ delle opere di Machiavelli. La denominazione viene dalla riproduzione, al frontespizio - generale e delle singole parti secondo la tiratura - del ritratto xilografico dell’Autore. Per la datazione si veda G. Bonnant, Les impressions genevoises au XVIIe siecle de l’ edition dite de la “testina”, Milano, 1965, pp. 86-87. BertelliInnocenti, 207; Gamba, 623.3; Gerber II, 102. € 150 - 300

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54. Magini Giovanni Antonio De astrologica ratione, ac usu dierum criticorum, seu decretoriorum, ac praeterea de cognoscendis & medendis morbis ex corporum coelestium cognitione... Venetiis: apud haeredem Damiani Zanarij, 1607. In-4°(mm 194x141). Carte [10], 120 [i.e. 118]. Numerose illustrazioni incise su legno con schemi e diagrammi astrologici nel testo, marca xilografica al frontespizio, capilettera incisi su legno. Margini sobri, qualche lieve arrossatura. Legatura moderna in pergamena nera su cartone, diagramma in oro al piatto anteriore, titolo in oro al dorso. Prima edizione di quest’opera dell’astrologo, astronomo, cartografo e matematico padovano, ristampata a Francoforte l’anno successivo. I contenuti dell’opera sono distribuiti equamente tra un commento a Galeno, due trattati di astrologia medica e di precetti astrologici, e infine una collezione di 30 oroscopi alcuni dei quali sono stati ripresi da lavori di Thomas Bodier, Girolamo Cardano, Girolamo Rossi. “Nell’opera in commento Magini sostiene l’uso leggittimo dell’astrologia in medicina, ma condanna la superstiziosa astrologia araba e le predizioni fatte sui temi natali, perché in contrasto con le regole della Chiesa e incompatibili con l’esercizio normale del libero arbitrio. Si tratta di un’opera che rientra nell’ambito della astrologia medicale o iatromatematica” (L. Cantamessa, Astrologia opere a stampa (1472-1900), II, Firenze 2007, n. 2671 pag. 586). Riccardi I, 68; Krivasty, 7244; Caillet, 6964. € 800 - 1600

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55. Martinelli Fioravante Roma ricercata nel suo sito con tutte le curiosità... In Roma: presso gli eredi Barbiellini a Pasquino, 1761. In-8° (mm 168x104). Pagine [2], 228. Antiporta xilografica, frontespizio in rosso e nero con vignetta incisa su legno, numerose illustrazioni xilografiche nel testo. Antiporta con restauri, arrossature e lievi bruniture. Legatura moderna in pelle, cornici in oro ai piatti, titoli e fregi in oro al dorso a 5 nervi, tagli spruzzati in rosso. Note e intergrazione a penna alla Cronologia di tutti li sommi Pontefici contenuta nel fascicolo P. Bella edizione settecentesca dell’opera più nota di Martinelli, apparsa a stampa nel 1644 e successivamente riproposta fino al secolo XIX. Rispetto alle edizione secentesche, i cui 10 percorsi gionalieri prendevano avvio da via dell’Orso, zona in cui si trovavano alberghi e locande, la presente vede spostarsi il punto di partenza a piazza di Spagna “riflettendo evidentemente il nuovo centro dell’attività alberghiera a Roma” (Parlato Enrico, ‘Per diporto ò devotione’ Curiosità, godimento dei monumenti ed erudizione nella Roma ricercata... di Fioravante Martinelli (1644), in Incontri. Rivista europea di studi italiani, 29 2014, pp. 54-65). Cicognara, 3784. € 200 - 400

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56. Martinucci Filippo Intorno le reparazioni eseguite all’Altare Papale Lateranense e suo Tabernacolo. Roma: 1854. In-folio (mm 309x215). Pagine 33, [1], con 3 tavole incise su rame fuori testo più volte ripiegate numerate I-III in fine. Legatura coeva in marocchino rosso, filetto e cornice ornamentale in oro ai piatti, contropiatti e sguardie in seta bianca, segnalibro in tessuto rosso. Lievi abrasioni agli angoli. Edizione originale di questa interessante relazione di Filippo Martinucci, architetto dei Palazzi Apostolici Vaticani: a lui nel 1851 papa Pio IX affidò la direzione dei lavori di ritrutturazione della cappella dell Confessione, dell’altare papale e del tabernacolo attenendosi “alle norme delle consuetudini, ed ai canoni dell’arte”. € 150 - 300

57. Mascardi Agostino Le pompe del Campidoglio per la S.ta di N.S. Urbano VIII. quando pigliò il possesso. In Roma: appresso l’herede di Bartolomeo Zannetti, 1624. In-4° (mm 246x175). Pagine [4], 96. Frontespizio calcografico, capilettera e testatine incisi su legno. Qualche arrossatura. Legatura coeva in pergamena floscia, titoli manoscritti al dorso. SI AGGIUNGE: Manzini Luigi. Applausi festivi fatti in Roma per l’elezzione di Ferdinando III al regno de’ Romani... In Roma: appresso Pietro Antonio Facciotti, 1637. In-4° (mm 220x155). Pagine 92 [i.e. 90], [1], 72. Con 8 (di 11) tavole calcografiche fuori testo più volte ripiegate. Frontespizio inciso in rame, capilettera e fregi xilografici. Qualche lieve arrossatura. legatura coeva in pergamena su cartone, titoli manoscritti al dorso. Gore e qualche macchia ai piatti, abrasioni ai bordi del piatto posteriore. Al frontespizio nota di possesso cassata, al taglio di testa nota manoscritta ‘Nicosia Capuccini’, altra annotazione al recto della carta di guardia anteriore. (2) I opera: Edizione originale di questa relazione che non solo descrive gli allestimenti in occasione dell’insediamento di papa Urbano VIII - al secolo Maffeo Vincenzo Barberini - ma delinea anche quello che avrebbe dovuto esserne, nelle intenzioni del pontefice e dei suoi più stretti collaboratori, il programma etico, culturale e religioso. II opera: Edizione originale composta in occasione dell’elezione di Ferdinando d’Asburgo, re d’Ungheria e di Boemia, a re di Roma. Il cardinale Maurizio di Savoia organizzò grandiosi festeggiamenti, affidando a Orazio Turiani l’allestimento di un teatro barocco nella piazza antistante Monte Giordano: proprio questo apparato scenografico, insieme ai fasti pirotecnici e altre decorazioni architettoniche, sono illustrati nelle tavole che corredano il testo, incise in rame da Luca Ciamberlano su disegni dello stesso Turiani e di Niccolò Torniolo. Ruggeri, 797; Berlin Kat. 3046; Choix, 17483; Fagiolo, Bibliografia della festa barocca a Roma, 134. € 400 - 800

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58. Melchiorri Giuseppe Guida metodica di Roma e suoi contorni. Opera arricchita di 4 tavole grandi e di 40 tavole incise in rame... Roma: si vende nella Tipografia Puccinelli, 1840.

59. Nibby Antonio Roma nell’anno MDCCCXXXVIII... Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1838-1841.

In-12° (mm 176x105). Pagine XV, [3], 878, con 4 carte topografiche incise in rame ripiegate, di cui una colorata, e 20 tavole calcografiche fuori testo. Qualche arrossatura. Legatura coeva in tela decorata a secco, titoli in oro su tassello al dorso, segnalibro in tessuto rosso. Lievi abrasioni agli angoli dei piatti. Monogramma ‘G.B.’ impresso in oro al dorso, al verso della seconda carta di guardia anteriore nota di possesso parzialmente abrasa con conseguente foratura della carta.

Quattro volumi in-8° (mm 214x130). Pagine VIII, 667, [1] con ritratto dell’Autore in antiporta e XIII tavole numerate, di cui la prima rilegata e colorata, tutto inciso su rame; [4], 856, con 20 (e non 18 come censito in ICCU) tavole incise su rame, di cui due ripiegate; XIV, 783, [3] con 5 tavole incise su rame; [4], 1016, [2] con 25 tavole calcografiche. Tavole della Parte II Antica rifilate con perdita parziale o totale dell’indicazione del numero. Legatura omogenea moderna in marocchino, filetti in oro ai piatti, titoli in oro ai dorsi a 4 nervi, contropiatti e sguardie in carta decorata, custodia moderna in cartone marmorizzato. (4)

Importante guida storico-artistica della città di Roma, apparsa a stampa per la prima volta nel 1834. € 100 - 200

Prima edizione.

60. Nibby Antonio Itinerario di Roma e delle sue vicinanze compilato... secondo il metodo del Vasi. Ottava edizione Roma: tipografia di Enrico Sinimberghi, 1870. In-8° (mm 184x116). Pagine XLV, [1], 606, con una carta topografica incisa su rame ripiegata e 18 tavole calcografiche, tutto fuori testo. Lievissima brunitura, qualche arrossatura. Legatura coeva in percallina, titoli in oro al dorso su tassello, tagli spruzzatiin rosso, segnalibro in tessuto. Al contropiatto anteriore etichetta Libreria G. Gallarini Roma. Ottava edizione. € 100 - 200

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€ 400 - 800

61. Nibby Antonio Itinerario di Roma e delle sue vicinanze compilato... secondo il metodo del Vasi. Ottava edizione diligentemente rettificata da Agostino Valentini. Roma: Ermanno Loescher, 1874. In-12° (mm 183x110). Pagine XLII, 606 con 1 carta topografica incisa su rame ripiegata e 11 (di 20) tavole calcografiche, tutto fuori testo. Qualche arrossatura, ultime pagine di Indice con restauri. Legatura moderna in mezza pelle, carta marmorizzata ai piatti, titoli in oro al dorso a 4 nervi. Edizione dell’Itinerario di Nibby rivista da Valentini indicata come ottava, anche se si tratta della versione arrichita dell’impressione del 1870 (vedi lotto pecedente), già definita ottava a sua volta. € 100 - 200

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62. Olivier Louis La Bosnie et l’Herzégovine. Ouvrage publié sous la direction de Louis Olivier... par Léon Bertrand, Paul Boyer, Émile Demenge, Charles Diehl Gervais-Courtellemont, Joseph Godefroy... Paris: Librairie Armand Colin, [sec. XIX]. In-folio (mm315x212). Pagine 368. Numerose illustrazioni litografiche e in photogravure. Legatura coeva in mezzo marocchino con punte, carta marmorizzata ai piatti, titoli in oro al dorso a 5 nervi, tagli decorati. Leggere abrasioni agli angoli, cerniere interne allentate. Il testo è il risultato di una missione di studio in quest’area dei Balcani, sostenuta e patrocinata dal regime di Béni Kállay (si veda R. Okey, Taming Balkan Nationalism, Oxford 2007, p. 72). € 150 - 300

64. Padovani Giovanni Opus de compositione et usu multiformium horologiorum solarium pro diversis mundi regionibus. Venetiis: apud Franciscum Franciscium Senensem, 1570. In-4° (mm 207x151). Pagine [8], 110, [2]. Con marca tipografica al titolo, figure xilografiche e tabelle nel testo. Legatura moderna in stile rinascimentale con ricchi fregi, autore, titolo e data impressi a secco sui piatti. Rilegate all’inizio del volume sono due carte fittamente annotate (“Suma in tabulis pro declinatione muri tam ad ortum quam ad occasum…”) di carattere tecnico sugli orologi solari, della stessa mano che si firma in alto sul frontespizio: “Jo. Andrea de Muscis, coadiutor huius auctoris”. Altra firma di appartenenza al titolo: “Giuseppe Laurenti”; inoltre una nota in calce che recita: “Mortuus est hic sodalis meus et meus Car. mus superq. satis carus ano D. MDCXIIII q ad supputandas has tabulas, fui coadiutor”. Sul risguardo libero

63. Ovidius Naso Publius Le Metamorfosi... tradotte da Giov. Andrea Anguillara. In Napoli: presso l’editore litografo [Antonio Zezon], 1840. In-folio (mm 318x227). Pagine 486, con numerose tavole litografiche. Frontespizio litografico. Lievi fioriture, ampie gore con lacune di carta alle ultime 30 pagine. Legatura coeva in pelle ‘alla cattedrale’, fregi impressi a secco ai piatti entro cornice in oro, ricchi fregi in stile neoclassico al dorso. Bella edizione delle Metamorfosi di Ovidio illustrata con numerose grandi litografie preparate nell’officina napoletana di Antonio Zezon, all’epoca una delle officine litografiche più all’avanguardia. € 250 - 500

posteriore nota di acquisto: “Compro a’ di 3 Marzo 1608 dal fontana lib.o il Giovane per Bling.to [berlingotto] n. 1 pagato il di 5 dto. sulla Botega di. S. Bernard.o valtorta ristauratore”. Inoltre alcune note e correzioni nel testo e nei diagrammi probabilmente sempre di mano del De Muscis, sul quale non è stato possibile trovare alcuna notizia. Lievi tracce d’uso e fioriture, ma ottima copia. Prima edizione di questo raro trattato sugli orologi solari. In esso viene trattata la fabbricazione di meridiane orizzontali e murarie, vengono presentate varie tabelle di declinazione delle varie località europee ed asiatiche e vengono fornite istruzioni utili al calcolo delle latitudini. Giovanni Padovani fu un matematico e astronomo veronese, allievo di Pietro Pitati. Di particolare interesse le note di Giovanni Andrea Muscio, studente di Padovani. Hoover, 620; Houzeau-Lancaster, 11375; Riccardi I, 232. € 2000 - 4000

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65. Panciroli Guido Notitia utraque, dignitatum, cum Orientis, tum Occidentis, ultra Arcadii Honoriique tempora. Et in eam Guidi Panciroli... Ultima editio... Lugduni: ex off. Q.H. à Porta: apud Io. de Gabiano, 1608. (Al colophon:) Lugduni: ex typographia Iacobi du Creux dict Molliard, 1608. In-folio (mm 340x210). Carte [16], 222 [i.e.208], 25 [i.e. 35], [13]. Primo frontespizio in rosso e nero, marche xilografiche ai frontespizi, numerose illustrazioni incise su legno nel testo, iniziali e fregi xilografici. Primo frontespizio con restauri, lievi bruniture, qualche arrossatura. Legatura moderna in marocchino verde, fregi e cornici in oro ai piatti, titoli in oro al dorso a 6 nervi, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, tagli dorati, custodia in cartone rivestita con carta marmorizzata. Al primo frontrespizio due timbri, cassati, molto sbiaditi e di difficile lettura, altro timbro asportato con reintegro della carta. € 250 - 500

66. Petrarca Francesco De remediis utriusque fortunae. Libri duo. Cum indicibus locupletissimis. [Bern]: excudebat Ioannes Le Preux, 1595. In-16° (mm 121x76). Pagine 686, [50]. Fregio xilografico al frontespizio e in fine, capolettera e finalini incisi su legno. Lievi bruniture, piccola gora marginale su poche carte. Legatura coeva in pelle di scrofa, cornici e ferri a secco ai piatti, dorso a 3 nervi, tagli con tracce di coloritura in azzurro. Lievi abrasioni agli angoli e ai bordi dei piatti. Varie annotazioni manoscritte al contropiatto e al recto della carta di guardia anteriori tra cui una di possesso ‘Johannes Leonhardus Flesner ? Tübingae 28 Julij’. Bella edizione di quest’opera di Petrarca redatta in forma di dialoghi a scopo edificante, educativo e moralistico, tra entità allegoriche come Gaudio, Ragione e Dolore: il tema è quello della Fortuna, sia propizia che avversa. Per il luogo di stampa di questa impressione tardocinquecentesca si veda Fiske Francis, Petrarch’s treatise De remediis utriusque fortunae, n. 18. € 400 - 800 34

67. Piazza Carlo Bartolomeo La gerarchia cardinalizia di Carlo Bartolomeo Piazza della Congregazione degli Oblati di Milano... In Roma: nella stamparia del Bernabò, 1703. In-folio (mm 355x237). Pagine [16], 896, [24]. Capilettera e fregi xilografici. Arrossature, leggere bruniture su alcune pagine. Legatura coeva in pergamena su cartone con unghie, titoli in oro su tassello al dorso, tagli azzurri. Al verso della carta di guardia anteriore ‘Ex dono Auctoris’. Edizione originale, in copia di dono dell’Autore, di quest’opera dell’oblato Carlo Bartolomeo Piazza: l’erudito e poligrafo milanese - che ricoprì la carica di Arciprete a Santa Maria in Cosmedin a Roma - è noto per aver fornito nel suo Euseuologio romano, overo Delle opere pie di Roma (1698) interessanti e dettagliati resoconti su molte ricche biblioteche cardinalizie della città. Il presente scritto è ricco di informazioni storiche su molte diocesi del Lazio. € 350 - 700

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68. Pinelli Bartolomeo Principali fatti della storia greca antica inventati da Bartolommeo Pinelli descritti nelle due lingue italiana e francese da Fulvia Bertocchi e tradotti nell’idioma greco da Spiridione Vlandi. Venezia: presso Giuseppe Gnoato e Stefano Minesso, [1821]. In-folio oblungo (mm 229x310). Carte [102] con antiporta e 100 tavole numerate incise in rame fuori testo. Testo in italiano, greco e francese ad illustrare ogni tavola. Minime arrossature e tracce di sporco a qualche carta. Legatura coeva in mezza pelle con punte, carta marmorizzata ai piatti, titolo in oro su tassello al dorso, tagli spruzzati in azzurro, abrasioni e segni d’uso. Timbro nobiliare in inchiostro blu al frontespizio parzialmente sbiadito. € 150 - 300

69. Pinelli Bartolomeo Album di incisioni [Istoria romana]. [Roma: 1850 ca.]. (mm 170x235). 43 carte di tavole incise su rame. Tracce di polvere e qualche lieve alone. Legatura coeva in marocchino rosso, filetti in oro ai piatti, titoli in oro al dorso, contropiatti e sguardie in carta marmorizzata, custodia cartonata marmorizzata. € 100 - 200

70. Porta Malatesta Il Rossi o vero del parere sopra alcune obiettioni... Intorno alla Gierusalemme liberata del Sig. Torquato Tasso. Dialogo... In Rimino: Appresso Giovanni Simbeni, 1589. In-8° (mm 150x98). Pagine [16], 258, [2]. Marca xilografica al frontespizio, al verso stemma del dedicatario in cornice, capilettera e fregi, il tutto inciso in legno. Altra marca in fine. Tracce di sporco al frontespizio, bruniture alle carte e piccola gora al margine inferiore dei primi fascicoli. Legatura secentesca in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso. Minime mende al dorso. Nota di possesso ‘Montanari’ al frontespizio; al contropiatto anteriore applicato ex libris ‘Comitis Alexandri ab Hubner’. Edizione originale di quest’opera, ‘Una delle Apologie (del Tasso) più giudiziose si è certamente quella scritta di Malatesta Porta, giovine riminese di 25 anni, che ben rileva le bellezze della Gerusalemme’ (Gamba, 583). L’Infarinato autore delle obiettioni alla Gerusalemme Liberata e l’accademico Leonardo Salviati. Gamba, 583. € 180 - 300

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71. Quadrio Francesco Saverio Della storia e della ragione d’ogni poesia volumi quattro. In Bologna: per Ferdinando Pisarri, all’insegna di S. Antonio, 1739-1752. Sei volumi (di 7) in-4° (mm 239x177). Pagine [28], 786, [2], manca l’antiporta calcografica con i ritratti di Francesco III d’Este e la moglie Carlotta d’Orleans; [8], 825, [3], con una tavola calcografica più volte ripiegata e illustrazioni xilografiche nel testo; 452; [20], 441 [i.e. 439], [1]; 563, [1], con 4 tavole incise su rame fuori testo; [16], 746,

72. (T) Roma Feste d’Agone, et de Testaccio, fatte per carnevale, in Roma, sotto Paolo III. In Roma in Campo di Fiore (Al colophon:) Alli XXI Febraro 1545. In 4°(mm 211x145) Pagine [16]. Frontespizio con tre stemmi xilografici, capolettera con iniziale e vignetta xilografica, grande xilografia all’ultima carta che rappresenta Roma e lo stemma di Paolo III Farnese. Il frontespizio sotto il titolo presenta il grande stemma del Papa Paolo III circondato da un serto di alloro, in basso lo stemma della città di Roma e a destra lo stemma del Cardinale Jean Du Bellay (1492-1560). Esemplare in perfetto stato di conservazione. Legatura ottocentesca in mezza pelle, titolo impresso a secco al dorso. Esemplare unico di questo testo descrive le feste che si tennero durante il carnevale a Roma tra Giovedì 12 Febbraio 1545 e la domenica successiva. Il testo inizia con la descrizione della festa in piazza d’Agone (oggi Piazza Navona) e termina con la descrizione della Festa al monte Testaccio con la consueta uccisione dei tori bradi. Il Von Pastor nella sua Storia dei Papi (V, 233-238) traccia un dettagliato racconto di queste feste : “Nelle feste di carnevale del 1545 apparve ben chiaro come, nonostante certi riguardi, si sostennero pertinacemente le antiche tendenze del rinascimento. Il 31 gennaio l’inviato senese annunciava espressamente che questa volta non si rappresentava come fino allora una pompa trionfale 36

[2]. Vignetta incisa su rame ai frontespizi di ogni volume, capilettera e fregi xilografici. Qualche arrossatura e leggera gora diffusa su tutti i volumi, lavoro di tarlo non lesivo del testo dal fascicolo Zz del volume primo, poche carte brunite. Legatura coeva in pergamena su cartone, titoli in oro su tassello ai dorsi a 4 nervi, tagli spruzzati. Qualche forellino di tarlo ai dorsi. Al contropiatto anteriore di ogni volume doppia segnatura manoscritta di cui una cassata. (6) Edizione originale. Backer-Sommervogel VI, coll. 13251326; NUC pre-1956, v. 476, p. 326. € 250 - 500

esclusivamente antica, ma con allusione alla situazione contemporanea, la vittoria sugli eretici e sui Turchi, il trionfo della fede cristiana e della Sede Apostolica. Ciononostante anche ora fu lasciato largo campo anche a reminescenze antiche. Al corteo, che mosse dal Campidoglio verso Piazza Navona il giovedì grasso 12 febbraio 1545 presero parte 13 carri accompagnati dalle corporazioni e preparati dai singoli rioni della città [cit. completa disponibile sul sito]”. Lo stesso von Pastor in una nota al testo non fa riferimento all’originale testo in volgare, qui da noi rappresentato, ma ad una sua riedizione e ad una edizione in tedesco che si trova presso la biblioteca di Innsbruck. Il testo in italiano stampato in “Campo di Fiore” forse si deve alla tipografa Girolama Cartari ma è solo un’attribuzione. E’interessante notare l’abilità diplomatica del Papa Paolo III che tenta di essere ago della bilancia tra l’imperatore Carlo V e il Re di Francia Francesco I: da un lato, nel corteo, sfila un carro dedicato alle vittorie di Carlo V sui Turchi ma dall’altro cerca di bilanciare questo riconoscimento facendo apporre al frontespizio oltre al suo stemma e a quello della città di Roma quello del Cardinale Jean Du Bellay che oltre ad essere Arcivescovo di Parigi era il diplomatico di Francesco I e il capo del partito francese in Curia. E’ da notare che il Cardinale non aveva in quel momento nessun incarico curiale che giustificasse l’apposizione del suo stemma al frontespizio. The lot is on temporary importation into Italy. € 3000 - 6000

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73. Rosaroll-Scorza Giuseppe Maria La scienza della tattica... Napoli: Stamperia Reale, 1814. In-4° (mm 270x200). Pagine 105, [3] con 1 tavola più volte ripiegata incisa in rame fuori testo. Minime bruniture ma buon esemplare. Legatura coeva in mezza pelle con punte, piatti rivestiti in carta marmorizzata, titolo in oro su tassello al dorso e fregi in oro, abrasioni e aloni ai piatti. Edizione originale di questo trattato di arte e scienza militare composto dal generale napoletano noto soprattutto per la stesura, insieme a Pietro Grisetti, di uno scritto dedicato all’arte della scherma, impresso sempre a Napoli presso la Stamperia Reale. € 150 - 300

74. Rufini Alessandro Guide de Rome et de ses environs orne de planches et de la carte topographique de la ville avec indications qui peuvent importer au voyageur. Rome: Imprimerie Forense, 1861. In-12° (mm 172x104) XII, 501, [1], con una tavola topografica incisa su rame ripiegata e 10 tavole calcografiche fuori testo. Qualche lieve arrossatura. Legatura coeva in percallina, titoli in oro al dorso, tagli spruzzati in azzurro, segnalibro in tessuto. Traduzione francese della Guida di Roma e i suoi dintorni del cavalier Rufini. € 80 - 150

75. al-Sahyuni Gibra il [Gabriele Sionita] Arabia, seu Arabum vicinarumque gentium Orientalium leges, ritus, sacri et profani mores... Amstelodami: apud Ioannem Ianssonium, 1633. In-24° (mm 110x55). Pagine 297 [i.e. 287], [1]. Frontespizio inciso su rame, capilettera xilografici. Qualche lieve arrossatura, alcune carte appena brunite. Legatura coeva in marocchino alle armi probabilmente eseguita da Le Gascon, cornici e fregi in oro ai piatti, titoli in oro al dorso a 4 nervi, dentelles, contropiatti in carta decorata, tagli dorati. Leggere abrasioni al piatto posteriore, alone al dorso e ai piatti. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Bibliothèque du comte Le Moyne de Martigny’. Rara raccolta di testi dedicati al mondo arabo tra cui spicca, in prima edizione, il De nonnullis orientalibus urbium di Gabriele Sionita, interessante per la descrizione di città come Bagdad, Damasco e Medina. Esemplare in pregevole legatura, con le armi di Simon de Cressé, riconducibile all’officina del grande legatore francese Le Gascon per confronto con quella passata in asta nel novembre 2011 presso Pierre Bergé & Associé (Lotto 18, Bosio Giacomo. Histoire des chevaliers de l’ordre de S. Jean de Hierusalem... 1629). Bibliography of the Arabian Peninsula, 2084 (con data errata 1653); Gay, 3452 (con data errata 1653); Hage Chahine, 4533; Blackmer, 1544. € 2000 - 4000 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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76. Saint-Non Jean Claude Richard (de) Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicilie... A Paris: [De l’Imprimerie de Clousier, rue de Sorbonne], 1781-1786. Cinque volumi in-folio (mm 490x320). Pagine [6], xiii, [3], 252; [4], xxviii, 1-108, [6], 109-283, [1]; [4], iv, xl, 1-130, 22, 131-201, [1]; [4], ii, xviii, 266, [4]; [4], iv, [2], 267-429, [1]. Con 9 carte geografiche a doppia pagina e 296 carte di tavole fuori testo, incise in rame, quasi tutte preservate dalle veline originali, compresa la celebre tavola del Phallus. Grande vignetta calcografica ai frontespizi, dedica incisa a Maria Antonietta, molte testatine e finalini calcografici. Minime bruniture e restauro marginale alla tavola del Phallus ma ottimo esemplare, con i cul-de-lampe del secondo volume stampati in nero e bistro. Legatura coeva in vitello bruno marmorizzato, piatti incorniciati da triplice filetto in oro, dorso a sei nervi, ai comparti ferro di melograni e tasselli in marocchino rosso e verde con titolo e numero di tomo impressi in oro, tagli rossi, qualche spellatura. (5)

Ricercata e splendida prima edizione del più importante e monumentale libro di viaggi illustrato di tutto il Settecento, dedicato ai Regni di Napoli e di Sicilia. Di assoluto rilievo l’apparato iconografico che consta di alcune carte geografiche e mappe topografiche a doppia pagina e quasi 300 tavole calcografiche con vedute di città e monumenti, dettagli edilizio-architettonici degli edifici descritti nel testo, oggetti d’arte e reperti archeologici tra cui qualli dei siti di Pompei. Questa opera preziosa, che fornisce quindi importanti testimonianze dei monumenti e dei ritrovamenti archeologici fatti al tempo, fu stampata “aux frais de l’auteur, l’abbé de Saint-Non, qui se ruina dans cette entreprise. Beaucoup des culs-de-lampe représentant des antiquités sont gravé par lui” (Cohen-Ricci, 928-930). Blackmer, 1473: “One of the monuments of french eighteenth-century book production”; Millard, French 148: “the completed work is one of the most beautiful that a private person has ever produced, and it is unparalleled among the sumptuous voyage pittoresque publications”. € 10000 - 20000

77. Sallustius Crispus Gaius In Catilinae coniurationis & belli Iugurthini historias... Lugduni: in aedibus Melchioris et Gaspari Trechsel fratrum, 1533. In-8° (mm 156x97). Pagine 274, [70] (di 72, manca ultima carta probabilmente bianca). Marca xilografica al frontespizio, capilettera incisi su legno, colophon entro cornice xilografica. Frontespizio macchiato e lievemente brunito, gora marginale alle ultime carte. Legatura coeva in pelle con restauri, filetti a secco e ferri in oro ai piatti, dorso a 5 nervi, Piatti con lievi abrasioni e gore, dorso scurito. Nota di difficile lettura a c. z7v, al contropiatto posteriore ‘Ex libris Petri Pedmallis ?’, qualche isolata sottolineatura a inchiostro. € 200 - 400 38

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78. Savonarola Girolamo Sermones quadragesimales super archam Noe... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Petri de Nicolinis de Sabio: sumptibus vero d. Francisci, & Michaelis fratrum Tremezinorum, 1536. In-8° (mm 147x94). Carte [8], 175, [1]. Marca xilografica al frontespizio e in fine. Qualche lieve arrossatura, carta AA8 erroneamente legata dopo il frontespizio. LEGATO CON: Id. Sermones.. in adventu Domini super archam Noe... Venetiis: in officina divi Bernardini, 1536. (Al colophon:) Venetijs: per Bernardinum Stagninum de Tridino Montiferrati, 1536. Carte 65, [1]. Marca xilografica al frontespizio, altra in fine sempre incisa su legno, capilettera xilografici. Tracce di sporco al frontespizio. Legatura ottocentesca in mezzo marocchino rosso, carta decorata ai piatti, titoli in oro al dorso, contropiatti e sguardie marmorizzate. Numero manoscritto ‘174-3’ al frontespizio della seconda opera. I opera: Raccolta delle prediche di Savonarola per il Quaresimale del 1494 incentrate sul tema dell’Arca di Noè. All’epoca della composizione i sermoni non ebbero una versione a stampa e la sola fonte diretta contemporanea sono le minute in lingua latina: al 1536 risalgono sia questa impressione sia quella uscita dai torchi di Stagnino legata di seguito nell’esemplare. P. Scapecchi, Catalogo delle edizioni di Girolamo Savonarola, 160. II opera: Sulle edizioni delle prediche savonaroliane sull’Arca uscite nel 1536 e sulla struttura compositiva dei sermoni si veda l’intervento critico di Roberto Ridolfi (La Bibliofilia, LII 1950, pp. 17-37). P. Scapecchi, Catalogo delle edizioni di Girolamo Savonarola, 160. € 800 - 1200 79. Schott Franz Itinerario overo Nuova descrittione de’ Viaggi principali d’Italia... In Venetia: Presso il Brigonci, 1679. Tre parti in un volume in-12° (mm 132x68). Pagine [16], 1-318; [2], 321-516; [2], 519-706 con 37 tavole più volte ripiegate fuori testo incise in rame. Gora alle ultime carte ma buon esemplare. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso a 5 nervi, tagli spruzzati in azzurro. Nota di possesso ‘Domus probavis L. S. Vima... 1711’ sul frontespizio, etichetta cartacea con numero al dorso, nota manoscritta al verso della carta di guardia anteriore. Bella edizione in italiano del celeberrimo itinerario dello Scoto, impreziosita dalle tavole raffiguranti numerose città. L’edizione originale, in lingua latina, fu stampata ad Anversa in occasione dell’Anno Santo del 1600 e doveva servire come guida per i pellegrini in visita in Italia; la prima edizione in italiano uscì a Venezia nel 1610 per i torchi di Francesco Bolzetta. Fossati-Bellani, 117-118. € 650 - 1200 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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80. Statius Publius Papinius Sylvarum lib. V. Thebaidos lib. XII. Achilleidos lib. II. Notis selectissimis in Sylvarum libros Domitii, Morelli... In Thebaidos præterea Placidi Lactantii... Accuratissime illustrati a Johanne Veenhusen. Lugd. Batav.: Ex Officina Hackiana, 1671. In-8° (mm 193x113). Segnatura: *2 *8 A-LLL8. Pagine [32], 882, [30]. Marca tipografica incisa su legno al frontespizio. Capilettera e testatine xilografici. Antiporta incisa da Gonzales Appelmans. Esemplare in buono stato di conservazione, fioriture, alcune carte brunite. Legatura settecentesca in marocchino rosso, piatti inquadrati da cornice cordonata delimitata da duplice filetto dorato, decorata internamente a pizzo regolare. Quattro corone impresse in oro accantonate, ornate da cerchielli e stelline. Dorso a cinque nervi, titolo breve impresso in oro al secondo scomparto su tassello in marocchino nero, al terzo scomparto note tipografiche dorate; i rimanenti scomparti riccamente decorati in oro con ferri a volute, stelline e corolle. Contropiatti e sguardie in carta caillouté. Segnalibro in seta verde. Al verso del frontespizio ex-libris di Sir William Burrell (1732-1796); al contropiatto anteriore ex-libris ‘HB’. Una delle migliori edizioni antiche delle opere di Stazio, curata dal filologo originario di Brema Johann Veenhusen (1643-1676). Lodata sia per la accuratezza filologica sia per l’estrema eleganza tipografica, la presente edizione perpetuò sino alla prima metà del XIX secolo il fondamentale lavoro svolto da Johann Friedrich Gronov (1611-1671) sulla Tebaide. “It is not only beautifully printed … but is a very scarce, accurate, and valuable production.” (Dibdin II, 425). L’esemplare, arricchito da una raffinata legatura, proviene dalla collezione di Sir William Burrell. Schweiger II, 965; Dibdin II, 425. € 400 - 800 40

81. Strenna Il Narcotico lettura di passatempo - Strenna e Calendario pel 1853. Torino: Stabilimento tipografico Fontana [1853]. In-8°(mm 220x143). Pagine 82, [2] con 8 tavole incise acquerellate tirate à la gomme e protette da valina rosa. Qualche arrossatura e minima brunitura della carta. Brossura muta azzurra con minime mende e strappi lungo i bordi. Curiosa strenna edita dallo Stabilimento Tipografico Fontana che presenta il seguente indice: Due parole; Augurii; I misteri del Serraglio; Sotto la tenda; Una festa umanitaria da qui a 50 anni; Iddio provvede; Il Cavallo arabo, Calendario. Belle le tavole illustrative, variamente siglate e raffiguranti vari personaggi in abiti di foggia orientale. Negli auguri vengono citati Camillo Benso conte di Cavour e Ponza di San Martino. € 300 - 600

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82. Tedeschi Anna Maria Le nebbie del Cuore. Milano: Editoriale Tipografica Artistica, 1934. In-16° (mm 185x131). Pagine 270, [2]. Esemplare n. 1 di 25 stampati su carta imperiale in legatura d’arte fuori commercio. Legatura in pergamena, titoli in nero e rosso al piatto anteriore e al dorso, segnalibro in seta rossa. All’occhietto dedica manoscritta ‘A Franco, mio caro, mio compagno comprensivo, amante dolce, marito a... sonagli... Annamaria’. Allegati al volume sono due bozzetti originali a china del disegno del piatto anteriore; l’originale del dispositivo di sequestro del Questore della Provincia di Milano, datato 12 Maggio 1934, di tutte le copie del libro, con in calce l’annotazione della notifica dell’ordinanza al Signor Pattarino Franco, editore del libro; due ricevuta di consegna - rispettivamente di 469 e di 11 copie del libro - con timbro della Questura; il verbale di ricevuta complessivo e di deposito giudiziale di tutte le 480 copie sequestrate.

83. Thoma Aquinas Summa totius theologiæ... Primae Secundae partis. Volumen primum. Romae: sumptibus Andreæ Brugiotti: apud Bartholomæum Zannettum, 1619. In-16° (mm 120x84). Pagine 590, [2]. Capilettera e fregi xilografici. Qualche arrossatura, alcune carte brunite. Bella legatura coeva in marocchino rosso, cornici e ferri in oro ai piatti e al dorso, tagli dorati. Restauri agli angoli e alle cuffie. Al contropiatto anteriore ex libris con monogramma ‘HB’, al frontespizio timbro ‘Constantinus Patrizi’. Solo terzo volume dei 9 complessivi che formano l’opera Summa totius theologiæ S. Thomae Aquinatis, doctoris angelici, ordinis Praedicatorum. Primæ [-tertiæ] partis: si tratta di un’edizione in piccolo formato della Summa teologica del filosofo aquinate. Di pregevole fattura, molto probabilmente francese, la legatura in marocchino rosso. € 800 - 1200

Eccezionale esemplare di dono dell’Autrice al marito Franco Pattarino, di questo romanzo che - come si legge nell’ordinanza di sequestro del Questore ‘nel suo complesso - appare contrario all’ordine morale e tale da escludere l’opportunità della sua diffusione’. Pattarino, giornalista collaboratore di varie testate tra cui Il Popolo d’Italia, l’Illustrazione italiana e Il Messaggero, proprio l’anno successivo alla vicenda del sequestro si trasferirà in Eritrea dove diresse il Corriere di Asmara. La Tedeschi pubblicò successivamente diversi romanzi ed ebbe un certo successo, oltre che con le opere narrative, con i ricettari domestici. € 500 - 1000

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84. Ugoni Pompeo Historia delle stationi di Roma che si celebrano la Quadragesima... In Roma: appresso Bartholomeo Bonfadino, 1588. In-8° (mm 166x118). Carte [18] (di 20, manca il ritratto di papa Sisto V), 318 [i.e. 322], [10]. Stemma inciso in rame al frontespizio, capilettera e fregi xilografici. Minime macchie marginali a poche carte, qualche arrossatura. Legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso, resti di bindelle. Cerniere interne appena allentate, aloni ai piatti. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Comitis Alexandri ab Hübneri’, al verso della carta di guardia posteriore nota di possesso di Francesco Sabbatini datata 1615. Edizione originale di quest’opera di Pompeo Ugoni, letterato ed erudito che - al servizio del cardinale Ascanio Colonna - ne divenne bibliotecario. € 250 - 500

85. Uzanne Octave La femme a Paris. Nos contemporaines. Notes successives sur le parisiennes de ce temps dans leurs divers milieux, états et conditions... Illustrations de Pierre Vidal. Paris: Ancienne maison Quantin, 1894. In-4° (mm 280x190). Pagine VI, 328, [12], con 20 tavole all’acquatinta a colori fuori testo, protette da velina. Molte illustrazioni a colori e in bianco a nero, nel testo. Qualche fascicolo appena allentato. Brossura editoriale illustrata a colori, carpetta originale in cartone rivestito in seta con ricami floreali e illustrazioni al piatti e al dorso, resti di bindelle in tessuto. Custodia moderna in cartone rivestita in tessuto con decori floreali. Leggere abrasioni alla brossura e alla carpetta. 42

Edizione originale, nella tiratura non numerata e senza le tavole in doppio stato, ma impressa su papier vélin filigranata e decorata a motivi vegetali - e provvista di carpetta editoriale - di quella che si considera una delle opere più belle di Uzanne. Destinato ai bibliofili, il volume è splendidamente illustrato da incisioni di Frédéric Massé su di disegno e invenzione di Pierre Marie Louis Vidal, colorate da Albert Charpentier, mentre la brossura d’ispirazione Art Nouveau porta la firma del pittore, illustratore e decoratore di origine polacca Léon Rudnicki. L’opera offre un interessante spaccato della Parigi della Belle Epoque dal punto di vista della condizione femminile. € 300 - 600

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86. Valverde Juan (de) Anatomia del corpo humano... con molte figure di rame, et eruditi discorsi in luce mandata. In Roma: per Ant. Salamanca et Antonio Lafreri, 1560. In-folio (mm 280x205). Carte [18], 154, con 42 tavole incise su rame nel testo. Frontespizio calcografico, capilettera xilografici. Lievi arrossature, qualche carta appena brunita. Legatura secentesca in pergamena su cartone, piatti spruzzati in marrone, titoli in oro su tassello al dorso a 4 nervi, tagli spruzzati in blu e marrone. Al contropiatto anteriore ex libris ‘E. Malan de Merindol’, al frontespizio nota manoscritte al margine superiore ‘emptus anno 1609’ e nota d’acquisto al margine inferiore. Prima edizione, in seconda tiratura, della traduzione italiana di questo trattato di anatomia apparso originariamente in spagnolo nel 1556. Il medico iberico Juan de Valverde studiò a lungo in Italia, a Padova e a Roma con maestri come

Realdo Columbo e Bartolomeo Eustachi, e la sua opera più famosa è senza dubbio questa Historia de la composicion del cuerpo humano, distinta da un ricco apparato iconografico da cui si coglie l’eco del Vesalio, sebbene non si possa ridurre a mera copia di tale autorevole modello. La maggior parte delle tavole, in cui la critica riconosce un superamento e addirittura un miglioramento del referente vesaliano costituito dal De Humani corporis fabrica (1542), sono incise dal francese Nicolas Béatrizet - famoso per aver lavorato in Italia sotto la direzione di Michelangelo - su disegno del pittore e scultore Gaspar Becerra. Cushing, A Bio-bibliography of Andreas. Vesalius, 146-147: “Setting of type unchanged, but many of the plates have been reengraved (and reversed) [...] he corrected Vesalian anatomy. His eye-muscle figures are a great improvement on those of Vesalius, as is the representation of the muscles of nose and larynx”; Durling, 4532; Haller I, 215; Hirsch-Hübotter I, 123; Mortimer, 513; Waller, 9800. € 2000 - 3000

87. Vasi Mariano Itinerario istruttivo di Roma antica e moderna... In Roma: nella stamperia De Romanis, 1818. Due volumi in-12° (mm 178x93). Pagine XXIV, 280 con 34 tavole incise su rame fuori testo di cui 2 ripiegate; [2], 281-588 [i.e. 590] con 16 tavole calcografiche fuori testo. Esemplare lavato, tracce di polvere su alcune tavole, qualche macchia al margine di poche carte. Legatura moderna in pergamena su cartone, titoli in oro su doppio tassello ai dorsi. Al verso della carta di guardia originale posteriore del primo volume resti di ex libris. (2) Prima edizione, con aggiunte e revisione a cura di Antonio Nibby, di questa famosa guida di Roma la cui composizione fu avviata dall’incisore, architetto e archeologo Giuseppe Vasi. Schudt, 318; Rossetti I, G-1440. € 100 - 200 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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88. Robert de Vaugondy Gilles, Robert de Vaugondy Didier Atlas Universel, par M. Robert geographe ordinaire du Roy, et par M. Robert de Vaugondy son fils geographe ord. du Roy. A Paris: chez les Auteurs, Quai de l’Horloge du Palais: Boudet, libraire imprimeur du Roi, rue St. Jacques, 1757. In-folio (mm 512x401). Frontespizio inciso, 2 pagine di Avertissement, 40 pagine contenenti Préface Historique, Table des Articles, Noms des souscripteurs e 108 carte geografiche incise in rame su doppia pagina con i bordi e confini colorati. Illustrazioni di Nicolas e Guillaume Sanson, Guillaume Delahaye, Pierre François Tardieu e Elisabeth Haussard. Ottimo esemplare. Legatura coeva in piena pelle, piatti entro cornice dorata, dorso a sei nervi con decori in oro e titolo su tassello in marocchino rosso, tagli dorati, risguardi in carta marmorizzata. Esemplare ottimamente conservato della prima edizione del grande atlante geografico di Gilles Robert de Vaugondy (1688-1766) e del figlio Didier (17231786), discendenti del celebre cartografo francese Nicolas Sanson. Delle 108 mappe, 12 riguardano il mondo antico, mentre 96 sono di geografia moderna. Sul modello di Sanson - in specifico l’imponente Cartes Générales de Toutes les Parties de Monde apparso nel1654 e di cui il presente atlante è una continuazione - sono incluse anche le strade, i canali e le vie postali. Speciale attenzione è dedicata all’Estremo Oriente e al Nord America, in particolare alle zone esplorate dai

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Francesi: per il Canada e l’America meridionale, gli Autori ebbero ad esempio accesso alle preziose fonti e ai materiali conservati negli uffici di deposito ufficiali della Marina francese. Le carte delle Indie, della Cina, del Giappone, dell’Africa, dell’Egitto, del Nord America, del Canada, della Virginia, del Maryland e delle altre colonie inglesi sono particolarmente accurate e includono le informazioni sull’area degli ultimi esploratori. La California e l’Australia sono rappresentate nella loro forma reale. L’edizione fu completata nel 1758, come si ricava dalla tavola 24 con la Carte du royaume de France. Degni di segnalazione sono anche i ‘cartigli’ (cartouches) - “which attracted unanimous praise from critics” (Pedley, 64) - che accompagnano le mappe e alla cui creazione e decorazione si applicarono diversi artisti, come le sorelle Catherine e Elisabeth Haussard: in molti casi si tratta di vere e proprie opere d’arte, di elegante gusto pittorico oltre che ricchi di dettagli e informazioni di costume, come bene mostrano i quattro che corredano le carte con le rotte postali nel Regno Unito, in Francia, in Germania e nella penisola iberica. NMM 266; Phillips Atlases I.619; Sabin, 71863; Pedley, 227: “their frequent use of eighteenth century sources, often from the 1740s, provided their atlas with up-todate information. While their preference was for maps that bad been surveyed in the field and maps published in the region itself, they did not hesitate to turn to older sources when more recent maps were found to be lacking”. € 7500 - 15000

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89. Vertot René Aubert (de) Histoire des chevaliers hospitaliers de S. Jean de Jerusalem, appellez depuis les chevaliers de Rhodes, et aujourd’hui les chevaliers de Malte... Tome premier [-quatriéme]. A Paris: Chez Rollin, Quillau, Desaint, 1726. Quattro volumi in-4° (mm 275x205). Pagine [24], 696, con ritratto dell’Autore in antiporta, 2 carte geografiche più volte ripiegate fuori testo e 24 tavole di ritratti numerate 1-24, tutto inciso in rame; [2], 719, [1] con una pianta di Rodi e 20 tavole di ritratti di cui 19 numerate 25-43, tutto inciso in rame; 552, [4] (fascicolo +² legato tra i ff. Xxx e Yyy), con 2 carte geografiche più volte ripiegate e 5 tavole di ritratti numerate 44-48, tutto inciso in rame; 240, 408, 221, [1], XX (manca §1 con l’Avis au relieur, pour placer les portraits, cartes... dans le quatre volumes) con 20 tavole di ritratti incise in rame di cui 17 numerate 49-65. Frontespizi in rosso e nero, vignette, fregi e capilettera calcografici. Esemplare in barbe, qualche arrossatura, alcune bruniture, gora al margine inferiore di pochi fascicoli dei tomi II e III, tavola 27 nel tomo II staccata. Legatura omogenea coeva rimontata in mezza pelle con punte, carta marrone ai piatti, titoli in oro ai dorsi a 5 nervi. Lievi abrasioni ai dorsi. (4) Edizione originale di questo imponente lavoro di ricerca storica di Vertot, uno dei migliori sull’Ordine dei Cavalieri di Malta anche per la ricchezza della galleria di ritratti. Le carte geografiche sono incise da Delahaye, la pianta della città di Rodi al tomo II è incisa da Berey, mentre le tavole calcografiche dei ritratti sono incise da JeanFrançois Cars. Il tomo IV comprende: Dissertation au sujet du governement ancien & moderne de l’Ordre, Anciens et nouveaux statuts de l’Ordre de Saint Jean de Jerusalem, Liste alphabetique des freres chevaliers de l’Ordre de Saint Jean de Jerusalem, Liste chronologique des freres chevaliers de Sain Jean de Jerusalem, Table des matieres. Graesse VI, 288; Brunet V, 1149; Quérard X, 128; Cohen-de Ricci 1011; Raynaud, 545 ; Saffroy, 5420. € 600 - 1200

90. Vettori Pietro Trattato... delle lodi et della coltivatione de gl’ulivi. In Firenze: appresso i Giunti, 1569. In-4° (mm 197x142). Segnatura: A-L4 M6. Pagine [8], 89, [3]. Marca tipografica incisa su legno al frontespizio. Due grandi capilettera ornati xilografici. Esemplare in buono stato di conservazione, fioriture, una gora al margine inferiore delle ultime carte. Legatura moderna in pelle bruna, piatti inquadrati da due cornici concentriche a duplice filetto impresse a secco, agli angoli esterni della cornice interna quattro ferri floreali impressi in oro. Dorso a cinque nervi. Al frontespizio nota di possesso manoscritta ‘F. Serafino Razzi’. Sottolineature e marginalia in inchiostro bruno, paginazione manoscritta all’angolo superiore esterno. Prima edizione di questo celebre e fortunato trattato nel quale il filologo e umanista fiorentino Pietro Vettori (1499-1585) discute le qualità alimentari delle varietà regionali delle olive, nonché le tecniche di coltura, di raccolta e di spremitura. L’autore, erudito commentatore di Cicerone, Terenzio, Sallustio, Aristotele, Platone, Eschilo, Euripide, e Senofonte, fu anche cultore sagace del volgare e giudice finissimo degli scrittori in questa lingua, tanto che anche il presente trattato venne lodato quale alto esempio di prosa didascalica umanistica. L’opera venne ristampata almeno dodici volte sino al 1840. L’esemplare appartenne al frate domenicano Serafino Razzi (1531-1613), compositore e prolifico autore di trattati su svariate materie, in particolare della prima storia di Ragusa data alle stampe (La storia di Raugia, 1595), nonchè fratello del più celebre letterato fiorentino Silvano Razzi. Gamba, 1024; Donno, Bibliografia sistematica dell’olivo e dell’olio di oliva, 1997, p. 28. € 1000 - 2000

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91. Vignoli Giovanni De columna imperatoris Antonini Pii dissertatio. Accedunt Antiquae inscriptiones ex quamplurimis, quae apud auctorem extant, selectae. Romae: apud Franciscum Gonzagam ante aedem S. Marcelli in via Lata, 1705. In-4° (mm 267x190). Pagine [24], 341, [35], con una tavola incisa su rame più volte ripiegata fuori testo. Illustrazioni calcografiche e xilografiche nel testo, frontespizio in rosso e nero con vignetta incisa in rame, capilettera xilografici. Leggere tracce di polvere e macchie al frontespizio, piccolo strappo restaurabile alla tavola lungo una delle piegature. Legatura moderna in marocchino verde, titoli in oro al dorso a 5 nervi, contropiatti e sguardie in carta marmorizzata, tagli spruzzati in rosso. Custodia cartonata marmorizzata. Al frontespizio timbro di possesso ‘ Ex Bibl. Ios. Ren. Card. Imperialis’, a c. a2r timbro con numero ‘14863’, al verso dell’ultima carta di guardia anteriore nota manoscritta che riporta la biografia dell’Autore. Edizione originale di quest’opera dell’archeologo e numismatico toscano Giovanni Vignoli, divenuto Custode della Biblioteca Apostolica vaticana nel 1712. € 250 - 500

93. Winckelmann Johann Joachim Storia delle arti del disegno presso gli antichi...tradotta dal tedesco e in questa edizione corretta e aumentata dall’abate Carlo Fea giureconsulto. Tomo primo [-terzo]. In Roma: dalla stamperia Pagliarini, 1783-1784. Tre volumi in-4° (mm 275x200). Pagine [4], xcvj, 451, [1] con 22 tavole incise su rame fuori testo di cui 3 non numerate e 19 numerate I-XVIII (il numero IV ripetuto su 2 tavole), numerose illustrazioni calcografiche nel testo; 427, [1], con 13 tavole incise su rame fuori testo di cui 2 non numerate (la prima in antiporta con ritratto di de Azara) e 11 numerate I-XI, illustrazioni calcografiche nel testo; xij, 604, con 29 tavole incise su rame fuori testo di cui una non numerata in antiporta con ritratto dell’Autore e 28 numerate I-XXIII (il numero XIX si ripete su 4 tavole, 46

92. Vitruvius Pollio L’architettura generale...ridotta in compendio dal sig. Perrault... opera tradotta dal francese, ed incontrata in questa edizione col testo dell’autore, e col commento di monsig. Barbaro. In Venezia: nella stamperia di Giambattista Albrizzi Q. Gir., 1747. In-8° (mm 154x98). Pagine [44], 213, [55] di cui 12 di tavole incise su rame, numerate I-XII. Antiporta calcografica, frontespizio in rosso e nero. Qualche arrossatura, gora al margine inferiore di alcune carte, fori e lavori di tarlo non lesivi del testo sui margini di qualche carta. Legatura moderna in pelle, cornici in oro ai piatti, titoli e ferri floreali in oro al dorso a 5 nervi, contropiatti e carte di guardia marmorizzati, tagli spruzzati in rosso. Al frontespizio nota di possesso ‘Philippus Butij Romanus Architectus Anno 1769’. Traduzione in lingua italiana del famoso compendio di Vitruvio pubblicato nel 1673, a Parigi, da Claude Perrault. Corredato da un glossario essenziale dei termini architettonici e tavole nitidamente incise su rame, l’esemplare appartiente alla variante con frontespizio in rosso e nero censito in ICCU. Cicognara, 732; Fowler, 423; Morazzoni, 261. € 180 - 300

distinte dalle lettere dell’alfabeto A-D; il numero XX su 3 tavole, contrassegnate dalle lettere A-C), illustrazioni calcografiche nel testo. Poche carte appena brunite. Legatura moderna in marocchino verde, fregi in oro e a secco ai piatti, titoli in oro ai dorsi a 5 nervi, contropiatti in carta decorata, custodia cartonata marmorizzata. (3) Seconda edizione in traduzione italiana della Geschichte der Kunst des Altertums di Winckelmann: rispetto alla prima, condotta da Carlo Amoretti e stampata a Milano nel 1779, questa versione curata dall’archeologo Carlo Fea risulta notevolmente migliorata e accresciuta. Brunet V, 1463; Schlosser-Magnino, 676-677; Cicognara, 59; Olschki, Choix, 13020; Millard, 165; Ruppert, WinckelmannBibliographie (1942), 15; PMM 210; Borroni II, 21-27. € 400 - 800

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94. Zatta Antonio Atlante novissimo, illustrato ed accresciuto sulle osservazioni scoperte fatte dai piu celebri e piu recenti geografi. In Venezia: presso Antonio Zatta, 1775-1785. Quattro volumi in-folio (mm 387x263). I: frontespizio calcografico stampato su doppia pagina, pagine 4 (contenenti dedica e imprimatur), 2 (di indice), 4 (Sopra le carte geografiche...), 2 (Tavola delle longitudini e latitudini), 6 (Catalogo dei Signori Associati...), 50 (Saggi preliminari di Geografia...), 70 carte geografiche incise in rame su doppia pagina, 2 (Alcuni associati...). II: frontespizio inciso, pagine 2 (indice) e 49 mappe su doppia pagina. III: frontespizio inciso, pagine 2 (indice) e 54 mappe su doppia pagina; IV: frontespizio inciso, pagine 2 (indice) e 44 mappe su doppia pagina. (Imperium Caroli Magni). Esemplare perfettamente conforme alle istruzioni per il legatore fornite per ciascun volume, mancante la mappa della Grecia antica e metà di quella della Francia antica. Ottimo esemplare con le carte geografiche elegantemente colorate a mano all’epoca. Legatura coeva in mezza pelle con punte, dorsi a nervetti con fregi e titoli in oro su tassello, piatti in carta marmorizzata, tagli spruzzati, restauri ai dorsi del terzo e quarto volume. (4)

Prima ed unica edizione del più importante atlante geografico prodotto in Italia nel XVIII secolo. Tutte le mappe, in questo esemplare magnificamente colorate a mano all’epoca, sono corredate da una cartouche decorativa e sono abbellite da fregi architettonici, animali e paesaggi di contorno. Tutte le regioni del mondo sono rappresentate insieme alle mappe celesti e ad una piccola sezione di carte storiche. La parte intitolata Le Colonie Unite delle America Settentrie si basa essenzialmente sulle mappe dell’America di Mitchell (1775). Molte di queste carte geografiche furono incise negl’anni della Rivoluzione e contengono raffigurazioni di battaglie navali e di terra, oltre che informazioni di carattere politico ed economico. Particolarmente significativa è la carta della Nuova Zelanda, che rappresenta una delle prime versioni a stampa della mappa di Cook. Antonio Zatta (1757-1797) fu uno dei più attivi e geniali stampatori veneziani del XVIII secolo. Olschki, Choix, I, 812: “Cet ouvrage nous offre un exemple magnifique de l’art de l’illustration venitienne au XVIII siecle. Chaque carte est accompagnee de dessins relatifs a’ quelque specialite de la region: la vue d’une ville, un monument singulier, des costumes, des fruits, etc.”; Morazzoni, p. 138 “Antonio Zatta può vantare al suo attivo un atlante geografico dei più ornati e caratteristici che si siano stampati in Italia nel Settecento”. € 9000 - 15000

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INCUNABOLI E MANOSCRITTI


95. Mela Pomponius Cosmographia sive de situ orbis. Venezia: Franciscum Renner de Hailbrun, 1478. In-4° (mm 209x150). Carte [48]. Segnatura: a-f8. Testo in carattere romano (109R) su 26 linee. Titoli dei paragrafi stampati in rosso. Belle iniziali ornate su fondo nero. Lieve alone nel margine superiore di varie carte, qualche macchia e fioritura marginale, ma bella copia, con ampi margini. Legatura tardo-ottocentesca inglese in marocchino verde alla Janséniste con titolo in oro al dorso e tagli dorati. Exlibris ‘Marie Blezinger Heilbronn’ e ‘John Charrington The Grange, Shenley’ applicati al contropiatti.

Rara ed importante edizione veneziana, la quarta in assoluto, dell’opera del geografo romano, che rappresenta la prima vera descrizione del mondo, e il più antico testo latino di geografia pervenutoci. L’opera di Pomponio Mela, insieme a quella di Tolomeo, ebbe straordinario successo nel XV e XVI secolo, e fu molto usata dai marinai portoghesi nelle esplorazioni dell’Africa. Tra le fonti che servirono al De situ orbis vanno annoverate le opere di Strabone, Posidonio, Eratostene, per le nozioni, ed Erodoto, per i fatti meravigliosi e le digressioni di carattere storico, letterario o anche etnografico. HC 11017*; GW M34879; IGI 6343; BMC V 195: “This is a very close reprint, in great part letterfor-letter, of Maler and Ratdolt’s edition of the same year”. € 6000 - 10000

96. Guido de Monte Rochen Manipulus curatorum. [Roma]: Johannes Bulle, 18 Novembre 1478. In-4° piccolo (mm 172x115). Carte [112] (di 116, mancano la prima carta bianca, due carte di tabula e l’ultima carta col registro). Segnatura: a-f8 (-a1, a2, a3 ), g6 h-o8 p6 (-p6). Testo in carattere gotico su 36 linee. Bruniture, strappi e difetti alla prima e all’ultima carta. Legatura settecentesca in mezza pergamena, piatti rivestiti in carta marmorizzata, titolo manoscritto al dorso, tagli gialli. Note cassate alla prima carta. Rarissima edizione romana di questo celebre manuale per curati. Guido di Monte Rochen o Guy de Montrocher fu prete spagnolo e giurista, attivo nel 1331 circa. Il Manipulus curatorum fu copiato in un numero considerevole di manoscritti e trasmesso in circa 120 edizioni. Divenne obsoleto quando il Concilio di Trento promulgò il Catechismo romano nel 1566. GW11790; IGI 4571; manca a BMC e Hain. € 1000 - 2000 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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97. de Lyra Nicolaus Biblia Latina cum postillis Nicolai de Lyra. Volumi I-III: Venezia: Boneto Locatello, 8 agosto 1489 ; Volumi IV-V: Venezia: Paganino Paganini, 18 aprile 1495. Quattro parti in cinque volumi in-folio (mm 330x240). I: Carte [298] (di 299, manca carta a1 bianca). Segnatura: a10 b8 c-l10 m10+1 n-z10 &10 [con]10 [rum]10. II: Carte 292. Segnatura: aa-zz10 &10 [con]10 [rum]10 aaa10 bbb10 ccc12. III: Carte 244. Segnatura: AA-YY10 ZZ10 &&10 [con]10. IV: Carte 176. Segnatura: VVV-ZZZ8 1-188. V: Carte 210. Segnatura: 19-438, 4410. Per un totale complessivo di 1221 carte. Testo in carattere gotico su due colonne, racchiuso nel commento. Illustrazioni xilografiche nel testo. Ottimo esemplare. Legature uniformi della metà del XX secolo in mezza pergamena con piatti in carta marmorizzata. (5) Set composito composto da 3 volumi (di 4, manca l’ultimo volume contenente l’Apocalisse) dell’edizione della Bibbia con le postille di Nicolaus de Lyra stampata da Boneto Locatello nel 1489 e dai due volumi di cui si compone l’edizione delle postille del De Lyra data alle stampe da Paganino Paganini nel 1495. Nel I e III volume numerose belle figure in xilografia, che hanno l’importante primato di essere le prime illustrazioni ad una Bibbia stampate in Italia. Tra queste sono due splendide immagini che rappresentano la costruzione dell’arca di Noè. La prima pagina dei 5 tomi ha una splendida inizale xilografica che ritrae un monaco

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seduto davanti un leggio. Magnifica edizione, la prima della Bibbia in cui vengono stampate insieme la glossa ordinaria e interlineare e le Postilla perpetuae in universa Biblia di Nicolò de Lira, ampio ed esaustivo commento all’intero testo biblico che fu più volte ristampato nel corso del Quattro e Cinquecento. Nelle prime cinquanta postille Niccolò de Lira tratta il senso perpetuo o letterale delle Sacre Scritture, nelle successive trentacinque il senso mistico o morale. Volumi I-III: HC 3168*; GW 4291; BMC V 437; IGI 1688; Goff B-616.; Volumi IV-V: HC 3174*; GW 4283; BMC V 458; IGI 1691; Goff B-608. € 5000 - 10000

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98. Maius Junianus De priscorum proprietate verborum. [Venezia]: Johannes Rubeus Vercellensis, 23 febbraio 1490. In-folio (mm 310x216). Carte [347] (di 348, manca l’ultima carta col registro). Segnatura: a-z8 &8 [cum]8 [rum]8 A-Q8 R-S6 (-S6). Testo in carattere romano e greco (82R; 82 Gk) su due colonne di 57 linee. Macchia di inchiostro al recto di carta K8, ultima carta con braghetta e tracce di sporco e un foro di tarlo agli ultimi tre fascicoli che tocca il testo ma, nel complesso, buon esemplare. Legatura moderna in mezza pelle. Non comune edizione di questo dizionario curato dal retore napoletano Junianus. Il De priscorum proprietate verborum, la cui princeps uscì a Napoli nel 1475 presso Mattia Moravo, è un dizionario di voci latine, con i lemmi disposti dalla A alla Z, ma non in perfetto ordine alfabetico, dove compaiono molte citazioni da Virgilio, Cicerone, Orazio, Festo, Donato, Servio, Asconio Pediano, Catone. L’unico autore greco utilizzato è Strabone, se pure nella traduzione latina di Guarino Guarini. HC 10545; GW M20103; BMC V, 416; IGI 6041; Goff M-100. € 1500 - 3000

99. Hieronymus Epistolae. Venezia: Bernardinus Benalius, 14 luglio 1490. Due parti in un volume in-folio (mm 388x265). Carte [179] (di 180, manca la prima carta bianca); [231] (di 232, manca l’ultima carta bianca). Testo in carattere romano (110R) su 60 linee. Macchie alla prima e all’ultima carta altrimenti ottimo esemplare, fresco e con ampi margini. Legatura secentesca in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso, tagli spruzzati in blu.

Monumentale edizione delle Lettere di San Girolamo, con indice delle materie curato - come in altre edizioni incunabole censite da Hain (HC 8556 e seguenti) - dal vescovo di Treviso Teodoro De Lelli (si veda DBI, s.v.). Due sole copie sono apparse in asta negli ultimi quaranta anni, entrambe scomplete. HC 8560; GW12432; BMC V, 372; IGI 4742; Goff H-172. € 3000 - 5000

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100. Ferrariis Cremonensis Theophilus (de) Propositiones ex omnibus Aristotelis libris excerptae. [Add: Benedictus Soncinas]. Venezia: Johannes and Gregorius de Gregoriis, de Forlivio, per Alexander Calcedonius, 3 agosto 1493. In-4° (mm 200x138). Carte 344, numerate [57], 2-258, [1]. Segnatura A-G8; a-z8 &8 A-M8. L’ultima carta bianca è erroneamente legata al primo fascicolo. Testo in rosso e nero in carattere romano (110R) su 41 linee. Minime arrossature e bruniture, piccolo foro all’ultima carta con perdita di circa 5 lettere ma buon esemplare. Legatura settecentesca in pergamena su cartone, titolo in oro su tassello dipinto al dorso, rotture alle cuffie. Al contropiatto anteriore ex libris nobiliare inciso in rame. Edizione originale, postuma, di questa non comune raccolta di traduzioni latine di passi dall’opera di Aristotele, interamente stampata in rosso e nero. HC (+Add) 6997; GW 9826; BMC V, 344; IGI 3840; Goff F-117. € 3000 - 5000

101. Merula Giorgio Antiquitatis Vicecomitum. [Milano: Alessandro Minuziano, 1499-1500]. In-folio (mm 277x190). Carte [8], 137, [1]. Segnatura: [pigreco]2 a6 (carta a1 bianca) a-z6. Testo in carattere romano (111R) su 39 linee. Restauri al frontespizio e a varie carte dei primi due fascicoli, ampio reintegro al margine inferiore dell’ultima carta, tracce di polvere, arrossature e qualche gora al frontespizio e alle carte iniziali, altri lievi aloni sparsi su alcune carte. Legatura moderna da amatore in marocchino bruno, dorso a 4 nervi, ganci e tenoni in metallo, tracce di coloritura blu ai tagli, custodia in marocchino internamente rivestita in velluto verde. Sottolineature e marginalia fino al fascicolo c, poi isolati ai fascicoli l, n, o. Esemplare - raro a trovarsi completo - dell’edizione originale di questo testo del filologo umanista Giorgio Merula in cui, su incarico di Ludovico Sforza, doveva tracciare la storia della famiglia Visconti: obiettivo del 52

Moro era esaltare e legittimare il suo potere, identificando la storia di Milano con quella della famiglia ducale. Come storiografo ufficiale, l’Autore ebbe accesso agli archivi e alla biblioteca viscontea e compì ricerche documentarie in varie città dell’Italia settentrionale, ma l’opera non venne completata: concepita con una struttura in decadi sul modello di Tito Livio e divisa in 14 libri, egli portò a termine la sola prima decade, lasciando allo stato di abbozzo, a causa della morte, 4 libri della seconda. La Historia Vicecomitum costituisce un valido esempio di ricerca storiografica condotta su basi documentarie, sebbene “spesso la destinazione dinastico-propagandistica ha inibito una seria indagine storiografica, inducendo il M. ad assumere per buone notizie leggendarie e infondate, come quella per cui i Visconti discendevano dalla stirpe reale longobarda, dedotta acriticamente dal Manipulus del Fiamma” (D.B.I, s.v.). HC 11095*; GW M22908; IGI 6375; BMC VI 791; Goff M-499. € 1000 - 2000

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102. (T) Opus pulcherrimus Chiromantie cum multis additionibus noviter impressum. Venezia: Bernardinus Benalius, [1500 ca.]. In-8° (193x130). Segnatura: a-d8. Carte [32], seguite da 70 carte bianche legate successivamente. Carattere gotico su 31 linee. Spazi bianchi con letterine guida. 21 illustrazioni xilografiche ritraenti la mano e le sue linee. Esemplare in ottimo stato di conservazione, lievi fioriture, un foro alla carta b5 che non lede né il testo né il legno. Legatura novecentesca in vitello bruno, piatti inquadrati da cornici concentriche impresse a secco e in oro, quattro gigli stilizzati impressi in oro agli angoli esterni della cornice che delimita lo specchio centrale, gli stessi ferri, impressi a secco, all’interno dello specchio. Dorso a cinque nervi, titolo breve impresso in oro al secondo scomparto, i rimanenti decorati da ferri dorati. Tagli dorati. Contropiatti e sguardie in carta marmorizzata. Al recto della sguardia anteriore nota manoscritta ‘Southesk 1862’; ex-libris di James Carnegie, IX conte di Southesk (1827-1905) al contropiatto anteriore.

Unica copia completa conosciuta di questa edizione di questo celeberrimo trattato di chiromanzia, stampato da Bernardino Benali, il tipografo veneziano celebre per le sue edizioni illustrate. Originariamente licenziata dai torchi di Benali il 15 luglio 1486, la Chiromatia venne ricomposta e ristampata dallo stesso tipografo nell’ottobre del 1493, il 25 novembre 1499 e nella presente edizione, priva di data di stampa, ma impressa dopo il 1500. Il nostro esemplare, appartenuto a James Carnegie, potrebbe essere stato acquistato, basandosi sulla data apposta dallo stesso conte di Southesk alla sguardia anteriore del volume, dalla storica libreria londinese T.& W. Boone, che descrive il volume, originariamente legato in pergamena, al numero 199 del catalogo di vendita Catalogue of a very choise selection of Rare and Valuable Books del 1862; l’esemplare è poi stato venduto all’asta Sotheby’s, Earl of Southesk sale, 18 Ottobre 1954, lotto 259. Sander, 1943; Baroncelli, App. I, 1; IGI VI 125; GW 0664210N. The lot is on temporary importation into Italy. € 5000 - 10000

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103. Contelori Felice De comitissae Mathildis. Genere et Donatione. Dopo il 1650. Manoscritto cartaceo in-folio (mm 262x205). Carte [61] con 4 tabelle ripiegate a stampa contenenti tavole genealogiche. LEGATO CON: Unitorium, sive Summa Controversiarum. De Unione ecclesiae; ad Orientales. 1654. Carte 88. Ampie gore e bruniture a tutto il volume, esteso lavoro di tarlo al margine interno di circa venti carte centrali. Legatura moderna in mezza pergamena, piatti rivestiti in carta marmorizzata. Interessante versione manoscritta del testo di Felice Contelori sulla vita e la famiglia della contessa Matilda di Canossa. La seconda opera è, apparentemente, inedita. € 350 - 700

105. Delle Materie Giurisdizionali del Regno trattate colla Corte di Roma nel tempo del Pontificato di S, Pio V e di Gregorio Decimo terzo circa li seguenti capi: Del Concilio di Trento... [Napoli: prima metà secolo XVII]. (mm 266x199). Carte [3], 271, [4]. Qualche arrossatura. Legatura coeva in pergamena su cartone, al dorso dicitura manoscritta ‘Chiocca M.S. To.2’ e segnatura vergata a mano su etichetta cartacea ‘Scanzia XXI Numero 5’. SI AGGIUNGE: Rubricella di tutte le memorie, notizie, usanze ed antichità esistenti nel nuovo eretto Archivio del venerabil convento di S. Agostino d’Orte fatto nel 1768. [Orte: 1768]. (mm 265x195). Carte134, [6]. Qualche lieve gora e tracce di polvere sulle carte. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso. Piccole macchie e aloni ai piatti, rottura al dorso, cerniere interne allentate e con lavori di tarlo. Nota manoscritta al piatto anteriore, alcune sottolineature e segni a lapis blu lungo il testo. SI AGGIUNGE: Processus informativus Pro Reductione Missarum Beneficiorum, aliorumque Legatorum Reverendissimi capituliCathes. Ecclesie Hyerace facta per...Dominicum Diez de Aux Episcopum Hyerace...De anno MDCCXXVII. [Gerace: 1728]. (mm 275x200). Carte [4], 193, [5]. Gore diffuse, carta legermente brunita. Legatura coeva in pergamena semifloscia, titolo manoscritto al 54

104. Arciconfraternita del Santissimo Sacramento Statuti della Venerabile Archiconfraternita del S.smo Sagramento, e cinque Piaghe di nostro Signore. Eretta nella Chiesa de’ SS. Lorenzo, e Damaso di Roma, nuovamente riformati, e posti in luce. (In fine:) 6 ottobre 1626. Manoscritto cartaceo in-folio (mm 285x211). Carte [28]. Minime gore marginali. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso. SI AGGIUNGE: Riforma allo Statuto della Ven. Archiconfraternita de Ssmo Sagramento e cinque piaghe di Nostra Signora. Carte [12]. Senza legatura. Copia conforme, firmata dal Priore, degli statuti dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento. € 300 - 600

dorso. Piatti con aloni e macchie. Nota manoscritta al piatto anteriore, vari timbri ad inchiostro dell’Ufficio del Registro di Gerace, alla carta che segue il frontespizio timbro a secco. SI AGGIUNGE: Tre opere in un volume infolio (mm 268x175). Chiesa Cattolica. Congregazione dei Riti. Sacra congregatione rituum... Cardinali Corsini ponente Civitatis Castellanae Praeminentiarum... Romae: Typis Lazzarini, 1778. Pagine XLIII, [3], 388 (paginazione manoscritta ad inchiostro). (LEGATO CON:) Ead. Sacra rituum Congregatione... Card. Corsini ponente Civitatis Castellanea Praeminentiarum...Roma: Typis Lazzarini, 1782. Pagine 389-586 (paginazione manoscritta). (LEGATO CON): Ead. Sacra rittum congregatione...ponente Civitatis Castellanea Praeminentiarum...Roma: Typis Lazzarini, 1783. Pagine 587-594, [4] (paginazione manoscritta). Marca xilografica al frontespizio di ogni opera. Lievi bruniture. Legatura coeva in cartonato, al dorso titolo manoscritto ‘Posizione del... decisi in Sacra Cong. li 27 Gennaro 1778 e 10settembre 1782 tra l’Arciprete Capitolo de S. S Andrea e curato di S. Vittore e Sagretario Maggiore del Ruscello. Questa spetta al Capitolo’. (4) Set di tre manoscritti cartacei e un volume a stampa, variamente dedicati a questioni giuridiche, giuridicoeconomiche e di diritto ecclesiastico. € 300 - 600

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106. Tractatus de Deo et eius Attributis. Italia, 1700 ca. Manoscritto cartaceo in-4° (mm 200x144). Carte [143]. Arrossature e qualche gora, piccoli strappi e minime lacune marginali alle prime tre carte. Legatura coeva in pergamena su cartone, titoli manoscritti al dorso, tagli spruzzati in arancione. Macchie e gore ai piatti, abrasioni alle cuffie. Al recto dell’ultima carta bianca nota manoscritta. Interessante manoscritto filosofico-teologico su Dio e i suoi attributi. Il lotto è provvisto di attestato di libera circolazione. € 100 - 200

107. Confraternita della Beata Vergine Maria del Gonfalone di Pavia Hymnarium Venerandae Confraternitatis BVM Confalonis Papiae anno 1756 G.A. Zuchio Scritore. Pavia, 1756. Manoscritto cartaceo in-folio grande (mm 473x343). Carte [3] (titolo, indice, carta bianca), 97 numerate anticamente nell’angolo superiore esterno. Titolo entro cartouche colorata (ocra, azzurro, rosso, verde e azzurro) con in alto lo stemma della Confraternita. Indice e titoli degli inni in rosso, annotazione musicale in nero, grandi iniziali colorate e decorate. Alle carte 28 e 75 titoli di sezione (rispettivamente Hymni per annum e Commune Sanctorum) entro elaborata cornice colorata (nel secondo caso con blasone della Confraternita

in alto). Stando all’indice, mancano circa 20 carte alla fine del volume. Titolo staccato, tracce d’uso, ma complessivamente ben conservato. Legatura coeva in piena pelle, piatti con angolari e grande stemma della Confraternita al centro in ottone sbalzato (manca il decoro centrale del blasone sul piatto anteriore), dorso liscio, tracce di fermaglio, tagli marmorizzati (dorso lacunoso, spellature, mancanze e segni di tarlo ai piatti). Pregevole manoscritto liturgico della Confraternita della Beata Vergine Maria del Gonfalone di Pavia contenente gli inni da cantare a seconda delle ricorrenze dell’anno e delle feste da celebrare. € 1000 - 2000

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EDIZIONI ALDINE E LEGATURE RINASCIMENTALI


108. Gaza Theodorus In hoc volumine haec insunt. Theodori introductiuæ grammatices libri quatuor. Eiusdem de mensibus opusculum sanequampulchtum [sic]. Apollonii grammatici de constructione libri quatuor. Herodianus de numeris. (Al colophon:) Impressum Venetiis: in aedibus Aldi Romani, 25 dicembre 1495. In-folio (mm 310x215). Carte [197] (di 198, manca la prima carta sostituita in facsimile). Segnatura: a8 (-a1) bβ–lλ8 a8 b10 AA–LΛ8 MM4. Ottima copia a grandi margini con alcune annotazioni marginali in greco. Legatura coeva in mezza pelle su assi di legno, dorso a nervetti con fregi a secco, titolo manoscritto al dorso inferiore, fermagli perduti. Editio princeps della fondamentale grammatica greca di Teodoro Gaza che include, sempre in prima edizione, un altro breve scritto dello stesso Autore (De mensibus) e a cui seguono il De constructione del grammatico alessandrino Apollonios Dyscolos e il De numeris attribuito al tempo a Aelius Herodianus, figlio di Apollonios. Nel corso del XV secolo non si ebbero altre edizioni di queste opere e per una ristampa, immutata nella lezione del testo, si dovette aspettare l’impressione del 1515 presso Filippo Giunta, curata da Eufrosino Bonini. L’edizione incunabola si apre con un indirizzo al lettore di Aldo, nel quale si raccomanda lo studio dei quattro libri della concisa e chiara grammatica di Teodoro, con parole di lode espresse anche per Apollonio e Erodiano. Per questa grammatica – l’ultimo libro greco

stampato da Aldo nel corso del 1495 – fu utilizzata una diversa versione del ‘primo carattere aldino’ già usato per gli Erotemata di Costantino Lascaris, e realizzato anch’esso da Francesco Griffo, in corpo maggiore rispetto al precedente per facilitare l’inserimento degli accenti. Esemplare proveniente della vendita Berès/ Bergé del 2004 (lotto 5). GW, 10562; Goff G-110; HC 7500*; Klebs, 438.1; Sander, 7236; Essling, 887; Renouard, 4.2; Ahmanson-Murphy, 5. € 10000 - 15000

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109. Theocritus Tade enesti en teide tei bibloi. Theokritou Eidyllia tout’esti mikra poiemata triakonta [graece]... (Al colophon:) Impressum Venetiis: characteribus ac studio Aldi Manucii Romani, febbraio 1496. In-folio (mm 295x191). Carte [140]. Segnatura: A-ΔD8 EE-ΘG6 ZZζζ10 AAαα-ΔΔδδ8 EEεε6 αa-βb8 γc10 δd-εe8. Stampato interamente in caratteri greci (Gk1), ad eccezione della lettera dedicatoria che presenta caratteri romani rotondi (R 3.83). Con 40 capilettera xilografici, 38 testatine e interlazzi xilografici da 8 legni. Esemplare in ottimo stato di conservazione, note di possesso anticamente eliminate alle carte AA1 ed εe8, leggere fioriture, lieve alone all’angolo superire di alcune carte. Legatura d’amatore in cuoio in stile rinascimentale. Ex-libris ‘L.A’ al contropiatto anteriore, piccoli marginalia manoscritti in greco; al verso della sguardia posteriore nota di possesso manoscritta e iscrizione in inchiostro marrone: ‘Cette édition précieuse est très recherchée ò cause de sa raritè. Cet exemplaire est du premier tirage, le dernier feuillet du cah. Ce étant en blanc. V. Brunet à l’art: théocrite’. Editio princeps di 12 Idilli di Teocrito, delle Sentenze dei Sette Sapienti di Teognide, della Teogonia di Esiodo e seconda edizione di 18 Idilli, delle Opere e I Giorni di Esiodo (pubblicati nel 1480 a Milano da Bono Accursio), dei Versi di Pitagora e di Phocylides (apparsi per la 58

prima volta nel Lascaris aldino). Edizione bellissima, rara e ricercata, in esemplare in prima tiratura, privo delle correzioni apportate ai quaderni F e G in corso di stampa. Il valore filologico del testo, curato dallo stesso Aldo e da Francesco Roscio, unito alla bellezza dei fregi silografici, che indussero Sander ed Esseling ad inserirla nei loro repertori, rendono questa edizione una delle più belle impresse da Aldo. L’antologia dei componimenti greci è preceduta da una lettera dedicatoria scritta da Aldo e indirizzata al suo insegnante, Benedetto Guarino, nella quale l’editore si scusa per le numerose imperfezioni che il testo riporta, sottolineando come la sua costante ricerca di perfezione testuale sia stata ostacolata dalla mancanza di manoscritti attendibili. Nonostante Aldo concluda dichiarando come, a suo avviso, fosse preferibile pubblicare un testo, seppur impreciso, piuttosto di niente, nel caso degli Idilli di Teocrito egli optò per una collazione del materiale in suo possesso con un manoscritto appena acquisito (oggi Vaticanus Graecus 1311), e sostituì i passi maggiormente corrotti in una successiva edizione che vide la luce quello stesso anno, correggendo le carte ZF1-ZF2 e sostituendo le carte ZF5-ΘG6. BMC V, 554 (IB. 24402-8); Essling, 888; Goff-T-144; HAIN 154577; IGI 9497; Laurenziana n.7; Proctor, 5549; Sander 7235; Staikos, Charta of Greek Printing, Cologne, Dinter, 1998, p.337; Renouard, 5.3; Ahmanson-Murphy, 7. € 8000 - 15000

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110. (T) Thesauros. Keras amaltheias, kai kipoi Adonidos [graece]. Thesaurus Cornucopiae & Horti Adonidis... (Al colophon:) Venetiis: in domo Aldi Romani, agosto 1496. In-folio (mm 308x206). Carte [10], 270 (con alcuni errori di numerazione, corretti in inchiostro da antica mano). Segnatura: *10, aa-iι8 aa-zψ8 &ω4 AA-D∆8 EE6 FZ8 GH8 HΘ6 II8 KK6 LΛ8. Testo in caratteri greci (146Gk e 114Gk, usato solo nell’indirizzo di Aldo alle carte *2r-*3v), e romani (114 R). Testo latino su 38 linee, testo greco su 30. Spazi bianchi con letterine guida. Esemplare in buono stato di conservazione, stampato su carta forte. Restauro a porzione degli angoli esterni della prima carta, all’angolo superiore ricostruzione di alcune lettere sia al recto sia al verso. Legatura settecentesca inglese in vitello biondo. Piatti inquadrati da cornice a piccoli motivi floreali, gli angoli interni sono decorati con ferro dorato. Dorso a sei nervi, scomparti decorati con fregi dorati, al secondo scomparto titolo breve in oro. Alla testa e al piede piccoli cartellini cartacei sui quali è annotata l’antica segnatura‘V.I.7(?)’, riportata anche al recto della sguardia posteriore. Contropiatti e sguardie in carta decorata a pettine, tagli dorati. Abrasioni in corrispondenza delle cerniere, degli angoli e dei lati lunghi dei piatti. Al verso della carta di guardia anteriore ex libris dei conti di Macclesfield, le cui armi sono impresse a secco al margine superiore delle prime tre carte. L’ultima parola della c. Bμ1r e le ultime tre della carta CΓ3r sono

cancellate con un tratto di inchiostro, come nella maggior parte delle copie attestate. Editio princeps del Thesaurus Cornucopiae. Alla carta *1r è impresso in caratteri greci l’elenco dei testi contenuti nel volume – ripetuto in latino, al verso – con l’indicazione dei titoli di numerosi scritti grammaticali dedicati in particolare ai dialetti, una ampia selezione che ben giustifica il titolo di Tesoro, Corno di Amaltea e Giardini di Adone, quali simboli della abbondanza. Malgrado la ‘durissima’ fatica dello stampare in greco, Aldo si dichiara – nel preliminare indirizzo agli studiosi (cc. *2r-*3v) – soddisfatto dei risultati fino a quel momento raggiunti, e soprattutto del fatto che il successo delle prime iniziative editoriali abbia fatto sì che ormai gli vengano offerti un gran numero di volumina graeca da dare alle stampe. La silloge – comprendente “tutto ciò che può essere desiderato per perfezionarsi nella conoscenza delle lettere greche, soprattutto di quel che si legge nelle opere di poesia” (Dionisotti-Orlandi, II, VI, p. 202) – fu curata dallo stesso Aldo, in collaborazione con Guarino Favorino e Urbano Bolzanio e dal giovane allievo del Poliziano Carlo Antinori. HAIN 15493; GW 7571; BMC V, 555; IGI 9519; Goff T, 158; Dionisotti- Orlandi, VI; Hoffmann II, 116; Proctor, Printing of Greek, pp. 99, 103; Barker, Greek Script & Type, pp. 17, 82, 84; Staikos, Charta, p. 337; Renouard, 9, 1; Ahmanson-Murphy, 8. The lot is on temporary importation into Italy. € 10000 - 15000

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111. (T) Bolzanio Urbano Institutiones Graecae Grammatices. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi Manutii Romani, gennaio 1497. In-4° (mm 207x157). Carte [214]. Segnatura: a10 b-z8 &8 A8 B10 χ2. L’errata (χ1r-χ2v) corrisponde al primo dei tre stati descritti dal Renouard poiché presenta caratteri ‘assez gros’ e il testo su quattro facciate, con la differenza che alla c. χ2v il testo è su tre linee invece che su quattro. Testo in carattere greco e romano (114 Gk e 114R) su 28 linee. Alla carta a3r iniziale silografica ‘Γ’ su 7 linee ornata da uno scudo, un’armatura, un serto di alloro e un’aquila romana, recante una coloritura coeva a tempera. Nel testo 4 piccole iniziali xilografiche su tre linee ornate da un motivo a nodi interlacciati (cc. b1r, b1v, c7r, c8v). Spazi bianchi con letterine guida. Alla c. A4v diagramma raffigurante ‘l’albero dei vocaboli’. Esemplare in buono stato di conservazione, antico restauro al margine bianco esterno delle carte n79, alcune lievi bruniture. Legatura di fine Seicento in pelle nocciola, titolo su tassello in marocchino rosso e note tipografiche su tassello in marocchino verde; sguardie in carta marmorizzata, tagli rossi, segnalibro in seta verde. Al verso della prima carta nota di possesso manoscritta settecentesca ‘Ex-libris S.M. Lupieri’. Editio princeps delle Institutiones Graecae grammatices del francescano bellunese Urbano Bolzanio (Urbanus Bellunensis), la prima grammatica greca a essere stata redatta e pubblicata in lingua latina. L’imminente pubblicazione dell’opera era stata annunciata nell’agosto del 1496 nell’indirizzo agli studiosi apposto al Thesaurus Cornucopiae, nel quale Aldo sottolinea l’essenziale apporto di Urbano, ‘ottimo frate francescano’ che tra breve avrebbe offerto agli studiosi una introduzione alla lingua greca composta summa cura ac doctissime. L’edizione si apre con una breve lettera dedicatoria a Gianfrancesco Pico della Mirandola: avendo saputo dell’intenzione di Gianfrancesco di dedicarsi all’apprendimento delle lettere greche, questo 60

optimum librum non potrà che facilitargli lo studio. “Vi si tratta del nome, del verbo e delle parti del discorso, e in modo così esauriente, che nulla di quanto pareva indispensabile a chi inizia l’apprendimento del greco è stato tralasciato dal mio caro Urbano [...] il quale su mia richiesta, o meglio incitamento, ha composto queste istituzioni per il comune vantaggio di tutti gli studiosi e principalmente dei latini” (Dionisotti-Orlandi II, XII, p. 211). Le parole di Aldo sul vantaggio che dalle Institutiones Graecae grammatices avrebbero tratto gli ‘studiosi latini’, trovarono immediata corrispondenza nell’ottima accoglienza che ebbe tale grammatica: l’opera di Bolzanio divenne ben presto uno dei più popolari manuali grammaticali del Cinquecento, con numerose edizioni in area italiana, tedesca e francese. Lo stesso Aldo lamenta già nel 1499 di non averne più esemplari disponibili, mentre nel luglio del 1501 Erasmo scrive di aver tentato invano di acquistarne una copia (cfr. Ep. 159, e Allen I, p. 367). Per la stampa delle Institutiones Graecae grammatices Aldo fece uso del suo secondo carattere greco, utilizzato tra l’agosto del 1496 e il luglio del 1499. “It had the shortest period of active use of any of the Aldine greeks, appearing in books only between August 1496 and July 1499, and as the main type in only six books. It may have been cut in the first place for the Institutiones Graecae Grammaticae of Fr. Urbano Bolzani, a quarto in which Greek and Latin are closely interwoven; it would be essential for this to have a greek type cast on the same body as the new roman type (both measure 20 ll= 114 mm)” (Barker, Greek Script & Type, p. 58). HC 16098; GW M, 48900; BMC V, 558; IGI 10029; Goff U, 66; DionisottiOrlandi, XII; Proctor, Printing of Greek, p. 103; Barker, Greek Script & Type, pp. 58, 85-86; Staikos, Charta, pp. 362363; A. Rollo, La grammatica greca di Urbano Bolzanio in Umanisti bellunesi fra Quattro e Cinquecento, Firenze 2001, pp. 177-201; Renouard, 11. 4; Ahmanson-Murphy, 20. The lot is on temporary importation into Italy. € 10000 - 20000

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112. Epistolae diversorum philosophorum [graece]. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldum, marzo 1499. Due parti in un volume in-8° (mm 215x150). Carte [266]; [138]; Segnatura: *6 α-ς12 ζ-η8 θ10 ι-τ8 ττ6 υ-ω8 Α-Γ8 Δ4, α-ε8 ζ-η6 θ-ρ8 σ6. Completo delle carte bianche ζ1 (parte I) e σ6 (parte II). Le due parti sono legate invertite come in altre copie. Straordinario esemplare, parzialmente in barbe, stampato su carta pesante, poche leggere arrossature. Legatura coeva italiana, probabilmente veneziana, in pelle, titoli e cornici a rotella impresse a secco ai piatti, dorso a tre nervi, resti di bindelle, contropiatti e sguardie in pergamena da codice manoscritto del XV secolo con iniziali rubricate in blu e rosso. Restauri alle cerniere e al dorso, abrasioni ai bordi dei piatti e alle cerniere. Isolati marginalia. Rarissima editio princeps delle Epistolae Graecae, una importante raccolta di lettere di filosofi e grammatici greci curata da Marco Musuro, figura di capitale importanza per l’attività dell’officina manuziana: da segnalare le lettere di Platone non soltanto perchè si tratta della prima comparsa a stampa, ma anche perchè costituiscono l’esordio di Musuro come curatore degli scritti del filosofo ateniese pubblicati in lingua greca. Il carattere scelto per la stampa è il secondo, in greco, che Francesco Griffo realizzò per il tipografo di Bassano. Aldo dedica il secondo volume a Antonio Codro Urceo (1446-1500), insegnante di latino e greco all’università di Bologna, per spronarlo a spingere le menti dei giovani verso gli studia humanitatis: ‘muneri mittimus, tum ut a te discipulis ostendantur tuis, quo ad cultores litteras capessendas incendantur magis’. La dedica pare alludere, in modo alquanto indelicato, all’incendio occorso poco tempo prima

alla biblioteca dell’Urceo. La raccola comprende le lettere di 35 autori, tra cui Sinesio, Demostene, Platone, Aristotele, Ippocrate, Democrito, Eraclito, Diogene, Euripides, Melissa, Filostrato, Teofilatto, Eliano, Procopio, Basilio Magno, LIbanio, Eschine, Isocrate e Falaride. BMC V, 560; IGI 3707; GW 9367; Goff, E-64; R enouard , 18.1; Ahmanson-Murphy, 29. € 12000 - 18000

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113. (T) Scriptores Astronomici Veteres. (Al colophon:) Venetiis: cura, & diligentia Aldi Ro., ottobre 1499. Due parti in un volume in-folio (mm 296×205). Carte [184]; [192], comprese le due bianche. Segnatura: *6 a-g10 h12 aahh10 ii-kk8, A-D10 E12 F6 G-M10 N6 2N-S10 T8. Testo su una colonna di 37-40 linee per il testo latino, di 39-40 linee per il testo greco. Carattere: 114R; 115R, 114Gk. Spazi bianchi per iniziali, con letterine guida. 39 incisioni silografiche di carattere astronomico alle carte G1v-K3r, quattro delle quali realizzate dal ‘Maestro del Polifilo’. Numerosi diagrammi incisi su legno e tavole esplicative a piena pagina a corredo della prima parte. Esemplare in buono stato di conservazione ad ampi margini, prima e ultima carta provenienti da altro esemplare. Fori di tarlo restaurati al margine interno bianco della penultima carta, alcune lievissime fioriture. Legatura in marocchino bleau foncé a grana lunga firmata al dorso da François Bozérian le Jeune (1765-1818). Piatti inquadrati da elaborata cornice dorata delimitata da duplici filetti. Dorso a cinque doppi nervi sottolineati da filetto puntinato, al secondo e al terzo scomparto titolo breve in oro, i restanti decorati a piccole foglie su fondo ‘à mille points’. Contropiatti e sguardie in carta caillouté, guardie anteriori e posteriori in pergamena. Dentelles interne e tagli dorati, segnalibro in seta rosa. Al contropiatto anteriore ex libris di Giorgio Di Veroli (18901952), in marocchino quelli di Francis Kettaneh (18971976), la cui raccolta fu venduta a Parigi nel maggio del 1980, e di Carlo De Poortere (1917-2002). 62

Editio princeps della celebre raccolta aldina di opere astrologiche e astronomiche, una delle rare edizioni illustrate prodotte da Aldo, che accoglie la prima apparizione a stampa dei Phaenomena di Arato. “Astrology and elementary astronomy were not clearly distingueshed in antiquity, and Aldus shows his adherence to this traditional attitude by including the astronomical poem of Aratus, giving the Latin versions followed by the Greek text” (Wilson, Byzanthium, p. 134). La prima e più consistente parte del volume comprende il testo di un’opera astrologica latina del IV secolo d.C., il De nativitatibus libri viii di Iulius Firmicus Maternus, già apparso a Venezia nel 1497. La seconda parte degli Scriptores astronomici veteres si apre con l’Astronomicon di Marcus Manilius, segue la princeps greca dei Phaenomena di Arato. Al testo greco Aldo affianca l’Aratus latinus, nelle tre versioni ‘classiche’ dovute a Giulio Cesare Germanico, a Cicerone e infine a Rufo Festa Avieno. Sono, inoltre, proposti gli ampi Commentaria in Arati Phaenomena attribuiti al grammatico Theon Alexandrinus, e che si ritiene possano essere stati curati da Marco Musuro. 
La silloge aldina si chiude con la princeps della Sphaera, al tempo attribuita al filosofo neoplatonico Proclo. HC 14559*; GW 9981; IGI 8846; BMC v 560; Goff F-191; Renouard, 20.3; Ahmanson-Murphy, 34. The lot is on temporary importation into Italy. € 20000 - 30000

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114. Horatius Flaccus Quintus Horatius. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldum Romanum, maggio 1501. In-8° (mm 153x92). Carte [143] (di 144, manca l’ultima carta bianca). Segnatura: a-s8 (-s8 bianca). Tracce di sporco e ossidazioni a qualche carta ma buon esemplare. Legatura settecentesca in pelle, titoli in oro al dorso, sguardie marmorizzate, titolo manoscritto al taglio di piede. Note manoscritte, maniculae e interventi paratestuali lungo tutto il testo con due differenti inchiostri, uno dei quali è particolarmente sbiadito. Celebre secondo enchiridio aldino di estrema rarità, che segue a breve distanza la pubblicazione - ad aprile del Vergilius. Per entrambi l’officina manuziana utilizzò il carattere italico, una delle creazioni più fortunate dell’incisore Francesco Griffo, esemplata, nella ripresa dell’elegante inclinazione delle lettere verso destra, sulla scrittura in uso presso le cancellerie: l’esordio di questa ‘geniale’ interpretazione griffiana della cancelleresca a fini tipografici era proprio stato il Virgilio aldino del 1501 e Manuzio ne aveva ben compreso l’enorme potenziale, al punto di assicurarsi il privilegio, esclusivo, di produzione e vendita di volumi composti con tali tipi. Il corsivo italico permetteva una significativa riduzione del formato dei libri e non è inverosimile che questa attitudine di Aldo verso volumi di dimensioni ridotte gli fosse stata ispirata dai ‘libri portatiles’ di Bernardo Bembo che - come si legge nella dedicatoria del già

menzionato Virgilio - l’umanista aveva concesso in visione al tipografo bassanese: in specifico l’Horatius sembra confermare questa relazione diretta considerate le dimensioni praticamente identiche al codice bembiano, oggi MS 34 del King’s College di Cambridge, contenente l’opera del poeta venosino e trascritto da Bartolomeo Sanvito. Renouard, 27.4: “Édition non moins rare que la précédente de Virgile, et très précieuse, quoique cependant elle n’ait point dans le commerce et dans la fantaisie des amateurs une valeur d’argent aussi exorbitant”; Ahmanson-Murphy, 41. € 8000 - 15000

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115. Iuvenalis Decimus Iunius Iuvenalis. Persius. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, agosto 1501. In-8° (mm 163 x 100). Carte [78]. Segnatura: A-G8 H10 a8 b4. Spazi bianchi per capitali con letterine guida. Esemplare in ottimo stato di conservazione, ad ampi margini. Minime tracce d’uso, qualche piccolo alone ai margini bianchi. Legatura coeva, probabilmente napoletana, in marocchino rosso su piatti in cartone. Piatti inquadrati da cornici di filetti a secco, spazio rettangolare ornato da motivo a arabeschi, semplice sui due lati lunghi e doppio sui due lati corti; al centro fleuron formato dalla combinazione di diversi ferri a palmetta, in cornice di filetti a secco, in alto le lettere ‘.I.’ e ‘.P.’, in basso due ferri giliati accantonati. Al piatto posteriore la decorazione è identica, se non per l’eliminazione delle due lettere capitali, e la presenza di quattro ferri accantonati. Dorso a tre nervi, con abili restauri in corrispondenza delle cuffie. Fori per bindelle, due sul lato lungo, uno alla testa e uno al piede. Tagli dorati e goffrati. Biffata nota di possesso cinquecentesca al recto della carta di guardia posteriore. Note manoscritte di altra antica mano al recto della carta di guardia anteriore, e alle posteriori.

La prima edizione aldina – rara a trovarsi in così grandi margini – delle opere di Giovenale e Persio, nell’innovativo formato in octavo e composta nel carattere corsivo disegnato e tagliato per Aldo dal bolognese Francesco Griffo. Il volume è in elegante legatura coeva, con elementi decorativi in uso in diverse aree di produzione, da Venezia a Napoli. La doratura, più brillante rispetto a quella caratteristica delle legature veneziane, fa però propendere per una attribuzione napoletana, o per una ‘rifinitura’ della decorazione da parte di artigiani locali. Da notare che l’ornamento centrale di ispirazione islamica – in uso dagli ultimi anni del XV secolo e denominato da De Marinis ‘rosone moresco’ - è presente nella legatura di alcuni manoscritti di opere di Giovanni Pontano (1429-1503), di circolazione napoletana (cfr. Legatura artistica in Italia, I, nn. 264 e 274). Dato che potrebbe, quindi, suggerire anche una diversa lettura delle lettere ‘.I.’ e ‘.P.’ impresse al piatto anteriore dell’esemplare: non quindi un modo di indicare – in forma peraltro inusualmente abbreviata – i nomi dei due poeti latini – Iuvenalis e Persius - inclusi nel volume aldino, quanto quello del suo illustre possessore: Ioannes Pontanus. Renouard 29:6; Ahmnson-Murphy, 44. Fotografia in dimensioni reali in fine di catalogo. € 5000 - 10000

116. Martialis Marcus Valerius Martialis. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, dicembre 1501. In-8° (mm 162x95). Carte [191] (di 192, manca l’ultima carta bianca). Segnatura: A-Z8 &8 (-&8 bianca). Carte lievemente brunite in maniera uniforme ma buon esemplare. Legatura ottocentesca in pelle nocciola, àncora aldina e nome dell’editore impressi in oro ai piatti entro cornice a singolo filetto, titoli in oro al dorso, dentelles. Prima edizione aldina, ricercata e non comune. Renouard, 30.7; Ahmanson-Murphy, 47. € 1300 - 2000 64

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117. Martialis Marcus Valerius Martialis. [Lyon: Barthélemy Trot, 1502-1503]. In-8° (mm 166x105). Carte [192], manca l’ultima carta bianca. Segnatura: A-Z8 &8 (-&8, bianca). Esemplare molto marginoso e genuino, alcune leggere macchioline alle prime ed ultime carte, leggera brunitura al margine esterno delle pagine dovuta alla tipologia di carta usata a Lione per queste contraffazioni, più scadente rispetto a quella utilizzata da Aldo. Legatura settecentesca in pelle di russia inglese, leggere abrasioni alle punte e alle cerniere. Ex-libris ‘Fratre Carior’ al contropiatto anteriore. Prima edizione lionese, contraffazione dell’aldina del 1501 (vedi lotto precedente) di cui ricopia integralmente il testo. Il successo editoriale riscosso da Aldo il vecchio fu immediato e le tirature iniziali dei suoi classici andarono esaurite in pochissimo tempo. In realtà alla tiratura ufficiale di Aldo, bisogna aggiungere le copie pirata che furono stampate a Lione ad opera di Baldassarre Da Gabiano e Bartolomeo Troth: costoro ricevevano i libri da contraffare attraverso appoggi di commercianti francesi attivi nella laguna, attenti agli innovativi risultati tipografici raggiunti da Aldo. Il progetto editoriale dei contraffattori lionesi consisteva nel

distribuire sul mercato europeo, particolarmente ricettivo, edizioni in tutto e per tutto simili a quelle aldine, vale a dire stesso formato e caratteri e stesso testo: esse riproducono, pagina per pagina, le edizioni veneziane, anche se “i testi risultano, in genere, mediocri, tipograficamente meno curati degli originali; il carattere è serrato ma ha poche legature e risulta quindi più arioso e di maggiore leggibilità di quello aldino; la scelta di Lione non era per nulla casuale: oltre ad essere un importante crocevia fra nord e sud della Francia, ed anche fra Svizzera, Germania, Italia, Spagna e Olanda, qui non avrebbero avuto alcun peso i procedimenti penali intentati dalla giustizia veneziana per far rispettare i privilegi di stampa che Aldo aveva ottenuto il 13 novembre 1502 dal Senato veneziano e il 17 dicembre dello stesso anno da Papa Alessandro VI. Anche le edizioni contraffatte andarono presto esaurite e dovettero essere ristampate varie volte, persino più rapidamente delle originali. Il danno economico ma anche d’immagine che esse arrecarono allo stampatore veneziano fu abbastanza elevato se lo stesso Aldo nella prefazione alle Omelie di Origene (aprile 1503) si paragona all’autore che sta pubblicando, ritenendosi anche lui vittima, come già Origene, della corruzione dei libri ad opera degli avversari. Renouard, 306.6; Ahmanson-Murphy, 1110. € 1200 - 2000

118. Catullus Gaius Valerius Catullus. Tibullus. Propetius. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, gennaio 1502. In-8° (mm 156x98). Carte [144]. A-E8 F4, A-D8 E4, a-i8. Esemplare completo della carta bianca i8 in fine, su cui è stampato al verso il titolo nella variante corretta della seconda tiratura. Tracce di sporco più evidenti alla prima e all’ultima carta ma buon esemplare. Legatura moderna su cui sono applicati i piatti originali, con una testina in ovale entro cornice con cantonali, il tutto impresso a secco; parti del dorso conservate e rimontate. Prima tiratura della prima edizione aldina dell’opera dei tre poeti latini, curata da Aldo stesso e Girolamo Avanzo. Renouard, 39.16: “Le titre porte tantôt Propertius, tantôt Propetius; mais cette faute typographique ne dénote pas une double édition: la correction a été faite pendant le tirage”; Ahmanson-Murphy, 52. € 1000 - 2000 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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119. Lucanus Marcus Annaeus Lucanus. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldum, aprile 1502. In-8° (mm 160x90). Carte [140]. Segnatura a-r8 s4. Piccole lacune anticamente risarcite al frontespizio che, al verso, ledono tre lettere di testo, strappo restaurabile senza perdite a carta g6, lievi tracce di sporco e gore alle carte. Legatura settecentesca in pergamena su cartone, titolo in oro su falso tassello al dorso, tagli spruzzati in rosso. Numerose note di mano coeva alle carte. Nota di possesso ‘Frederick Rouch e Coll. Jon. Bap. Lyon’ al verso della carta di guardia; al contropiatto anteriore nota calligrafata e disegno della stessa provenienza ed etichetta ‘Bibliotheca Aldina’.

120. Poetae Christiani Veteres Quae hoc libro continentur. Sedulii mirabiliam diuinorum libri quatuor carmine heroico. Eiusdem Elegia, in qua finis pentametri est similis principio hexametri. Eiusdem hymnus de Christo ab incarnatione, usque ad ascensionem... (Al colophon:) Venetiis: apud Aldum, 1501 gennaio [ma giugno 1502]. In-4° (mm 208x145). Carte [232] (di 294, mancano fascicoli ff-gg8, hh6, αα-δδ8, εε4). Segnatura: [1]8 a-c8 d4 e-i8 k10 aa-dd8 ee6 ff-gg8 hh6 A-F8 G4 H-I8 K4 αα-aaaa8-8 bbbb-ββ10-8 γγ-cccc8-8 dddd-δδ10-8 εεeeeee4-4 (mancanti ff-gg8, hh6, αα-δδ8, εε4). Àncora aldina a carta [1]8v. Fascicoli aa-dd8 ee6 legati subito dopo d4, diffuse arrossature e aloni al frontespizio e a molte carte. Legatura ottocentesca in pergamena su cartone, titoli in oro su doppio tassello al dorso, titoli manoscritti al taglio di piede. Lavori di tarlo al piatto posteriore, leggeri aloni al piatto anteriore. Al frontespizio nota di possesso abrasa e timbro asportato, tracce della stessa asportazione su altre carte (e1, A1). 66

Prima edizione aldina, non comune. Il testo riprende quello dell’edizione di Venezia del 1493 col commento di Sulpicius, a cui Aldo aggiunse delle correzioni da un manoscritto consegnatogli dal Mauroceno, a cui è indirizzata la dedicatoria. La Pharsalia, conosciuta anche come De bello civili o Bellum civile, è un poema epico romano del poeta Marco Anneo Lucano. Argomento del poema è la guerra civile tra Giulio Cesare e le forze del Senato comandate da Pompeo Magno. Il titolo del poema allude alla decisiva Battaglia di Farsalo (48 a.C.), in cui Cesare sconfisse Pompeo e la narrazione della quale occupa tutto il VII libro. Benché ci sia pervenuto probabilmente incompleto, il poema è considerato il migliore dell’età argentea della letteratura latina. Renouard, 33.3; Ahmanson-Murphy, 56. € 900 - 1800

Solo secondo volume, senza i fascicoli con il testo in greco, della raccolta dedicata agli antichi poeti cristiani (Poetae Christiani veteres) edita da Aldo Manuzio: la sezione in lingua greca era stata concepita per essere interfoliata al testo corrispondente latino o per stare a sè, ma risulta mancante in molti esemplari. L’impressione è di notevole importanza sia per l’inusualità dei testi comprende infatti scritti di Giovenco, Sedulio e Aratore - ma anche per un primato tipografico strettamente legato all’officina manuziana: per la prima volta compare l’Àncora con il delfino, senza dubbio la più celebre impresa di ogni epoca.”The first device to appear is found in folio *8v of the second volume of the Poetae Christiani Veteres which is dated January 1501 for the text and June 1502 for Aldus’ dedicatory” (Fletcher, 44-47). Renouard, 24.1: “Dans le Sedulius, sur le dernier feuillet des préliminaires, on voit l’ancre Aldine, dont l’emploi commence à ce volume”; Ahmanson-Murphy, 58. € 1800 - 3000

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121. Alighieri Dante Le terze rime. (Al colophon:) Venetiis: in aedib. Aldi accuratissime, agosto 1502. In-8° (mm 147x98). Carte [244]. Segnatura: a-z8 A-G8 H4. Esemplare completo della carta bianca l2. Àncora aldina al verso dell’ultima carta. Minimi restauri marginali al primo fascicolo, piccolo lavoro di tarlo al margine esterno del fascicolo o, lievissima gora al margine esterno dei fascicoli A-G ma ottimo e genuino esemplare. Legatura coeva in pergamena floscia, nome dell’Autore manoscritto al dorso, macchie ai piatti, antico rinforzo in pergamena ai margini dei piatti. Correzione manoscritta coeva a carta t4r dove la lezione a stampa ‘volto’ è stata cassata e sostituita con ‘fronte’; a carta a2r nota di possesso settecentesca ‘Ad usum B. Petri Archipesbyt. ri Palese?’; prima carta firma di possesso di difficile lettura datata 1902 e nota di dono ‘To my dear daughter Eleanor, Sorrento, Christmas Day, 1906’. Prima edizione aldina - e prima Commedia stampata nel Cinquecento - nella ricercata seconda tiratura che contiene, al verso dell’ultima carta, la prima attestazione della marca dell’Àncora utilizzata effettivamente come marca tipografica a differenza dell’edizione descritta al lotto precedente. L’opera era già stata annunciata nel luglio del 1501 nel congedo di “Aldo a gli lettori’ postfatorio a Le cose volgari di Messer Francesco Petrarcha e figura nel secondo catalogo delle edizioni aldine del 22 giugno 1503 fra i libelli portatiles in formam enchiridii come ‘Dantes’. Il curatore, il celebre umanista veneziano Pietro Bembo, trascrisse il testo (oggi ms. Vat. Lat. 3197) servendosi come base dell’esemplare della Commedia (oggi ms. Vat. Lat. 3199) che Boccaccio aveva mandato in dono a Petrarca fra l’estate del 1351 e il maggio del 1353, e che aveva avuto come ultimo proprietario e postillatore Bernardo Bembo, padre di Pietro. Si tratta inoltre della prima stampa in formato tascabile della Commedia

impressa con il nuovo carattere corsivo della tipografia aldina disegnato e inciso dal bolognese Francesco Griffo. Voltando le spalle alla tradizione rappresentata dalla monumentale edizione col commento di Cristoforo Landino, Bembo fissò una nuova vulgata del poema dantesco, tanto che l’aldina del 1502 divenne il riferimento di tutte le altre stampe cinquecentesche fino all’edizione della Crusca del 1595. La novità dell’operazione venne sottolineata dal Bembo con la scelta di un nuovo titolo - Le terze rime - che, pur rimanendo un unicum nella tradizione a stampa della Commedia, ha il pregio di risultare emblematico nel rappresentare la distanza che separa - nel formato, nell’assenza di commenti e di abbreviazioni delle parole, nella presenza di segni diacritici - questa edizione da quelle dell’era incunabola. Batines I, 6062; Mambelli, n. 17; Renouard, 34.5; Aldo Manuzio tipografo, 63; Ahmanson-Murphy, 59. € 7000 - 12000

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122. Statius Publius Papinius Sylvarum libri quinque Thebaidos libri duodecim Achilleidos duo. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, agosto 1502. Due parti in un volume in-8° (mm 152x94). Carte [256]; [40]. Segnatura: a-z8 A-F8 G4, A-B8 C4 a-e8 (fascicoli a-e con l’Orthographia legati a inizio volume). Esemplare completo della carta bianca i8. Àncora aldina incisa su legno a carta e8r. Piccolo foro di tarlo e gora marginale alle carte dei fascicoli a-b dell’Orthographia, lacuna al margine inferiore di c. f6. Legatura ottocentesca in pergamena su cartone, titoli in oro al dorso su tassello. Restauro al piatto anteriore. Al frontespizio dell’Orthographia nota di appartenenza cassata parzialmente leggibile, annotazioni al verso dell’ultima carta, al contropiatto anteriore note manoscritte a inchiostro e a matita, al dorso numero ‘114’ manoscritto. Isolati marginalia lungo il testo. Prima edizione aldina. Il testo dell’Ortographia può trovarsi all’inizio o alla fine del volume (cfr. Renouard): nel presente esemplare è legato all’inizio. Altro colophon a c. G4r con data novembre 1502. Renouard, 35.7: “Pour que ce volume soit complet, il faut en outre une partie séparée de 40 feuillets, qui se trouve tantôt au commencement, tantôt à la fin, avec ce titre en capitales: ‘Orthographia et flexus...’ avec l’ancre à la fin. La souscription ci-dessus rapportée termine le volume, avec ces mots: ‘Cautum est in hoc, ut in caeteris” et à la fin de la Thébaide est celle-ci: “Venetiis, in Academia Aldi Ro. Mense Novembri 1502’.”; Ahmanson-Murphy, 61. € 1000 - 2000 123. (T) Herodotus Herodoti Libri novem quibus musarum indita sunt nomina. (Al colophon:) Venetiis: in domo Aldi, settembre 1502. In-folio (mm 285×198). Carte [140]. Segnatura: aaAA8 bb8 γγGG-eeEE8 ZZff8 hhgg8 θθΗΗ8 iiii-nnnn8 ξξoo8 oopp8 ππQQ8 pprr8 ςςss4 (la carta aaaa4 erroneamente segnata aA4, la carta λλLL3 è erroneamente segnata λLL3). Spazi bianchi per iniziali, con letterine guida. Àncora aldina alla carta aaAA1r. Altra marca aldina al verso della carta ςςSS4. Esemplare in buono stato di conservazione, accuratamente rinfrescato. Legatura ottocentesca in marocchino rosso a grana lunga, al centro dei piatti stemma in oro del Comte de Bruce (1781-1860). Dorso a quattro nervi, scomparti delimitati da cornice a doppio filetto impressa a secco, al secondo scomparto nome dell’autore, del tipografo e data di stampa impressi in oro. Labbri dei piatti decorati in oro, dentelles interne, tagli dorati. Contropiatti e sguardie in carta decorata a pettine. Al contropiatto anteriore ex libris inciso della ‘Bibliotheque du Chateau d’Harzillemont’ del conte di Bruce. Annotazioni marginali di antica mano in greco e latino, visibili solo con la lampada di Wood.

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Editio princeps dei Λόγοι ἐννέα (Historiae libri novem) di Erodoto: fino all’aldina, Erodoto era stato accessibile solo nella traduzione latina curata da Lorenzo Valla (Venezia nel 1474, Goff H-88). “Herodotus is the heir of those intellectual attitudes which inspired the archaic adventure epic (the Odyssey, the Herakleiai, the Argonautika, the Arimaspeia) and the first prose work on geography” (A Commentary on Herodotus Books i-iv, p. 14).
 
Il volume si apre con la lettera di dedica di Aldo al ‘dottissimo’ Giovanni Planza dei Ruffinoni, noto come Calphurnius (1443-1503). Manuzio rivendica con forza – richiamandosi a Quintiliano - l’importanza e il valore documentario di Erodoto, contro coloro che ne avevano messo in dubbio la credibilità, tratti in inganno dallo stile novellistico e dal gusto per il ‘meraviglioso’. Riguardo al testo, Aldo afferma di aver proceduto alla collazione di diversi codici, senza però fornire indicazioni sulla loro provenienza. Importante è, però, il riferimento a quelle decem charta in più rinvenute nel libro intitolato Clio, non incluse nella versione del Valla. Particolare che porta a individuare il manoscritto utilizzato nella più antica famiglia ‘fiorentina’, e non di quella ‘romana’ a cui appartengono i codici vaticani usati dal Valla. Renouard, 35.8; Ahmanson-Murphy, 62. € 12000 - 20000

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Lotto 123

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124. Maximus Valerius Valerii Maximi Dictorum et factorum memorabilium libri novem. (Al colophon:) Venetiis: in aedib. Aldi Romani, ottobre 1502. In-8° (mm 159x98). Carte [212]. Segnatura: A12 B-Z8 aa-cc8. In questo esemplare non è presente il fascicolo [*] contenente il titolo generale e la prima dedica a J. Lubranski. Marca tipografica al recto dell’ultima carta. Lievi aloni marginali, qualche macchia, ma nel complesso buona copia genuina. Legatura secentesca in pergamena, piccolo restauro al dorso. Al titolo firma di appartenenza: “Ex lib. Philippi de Fantungh...”. Sul foglio A2 recto altra firma di possesso: “Di P. Clemente Santucci”. Inoltre numerose e fitte postille marginali e interlineari di una mano coeva nelle prime 40 carte del volume. SI ALLEGA: studio sul volume di G. Petrella. Interessante copia di studio, fittamente postillata all’epoca, della seconda emissione della prima edizione aldina di Valerio Massimo. Poco dopo l’uscita dell’edizione nell’ottobre del 1502, Aldo ricevette da Vienna, tramite l’umanista J. Cuspinianus, 24 exempla che si dicevano inediti, ma che in realtà erano già stati pubblicati a Lipsia nel 1501. Ricompose allora il fascicolo A facendolo diventare di 12 carte con l’aggiunta di un nuovo titolo, in cui si annunciano gli exempla nuper inventa, e una nuova dedica al Cuspinianus datata 1 aprile 1503. Per quanto riguarda le postille marginali di questo esemplare, così si esprime su di esse, in un recente studio (che si allega al lotto), il Prof. G. Petrella: “Sebbene il postillatore rimanga anonimo [il nome forse compariva nel fascicolo iniziale già mancante nel primo Seicento], è però possibile delineare gli interessi e il lavoro che ha compiuto sul testo. Quasi certamente si tratta degli appunti di uno studente della prima metà del Cinquecento che legge e apprende il testo di Valerio Massimo... L’impressione è quella di uno studente che prende nota della lezione del maestro che traduce e spiega il testo di Valerio Massimo. La quasi totalità delle postille interlineari e marginali si svelano infatti o traduzione delle parole latine di più arduo significato con sinonimi più familiari o aiuti nella costruzione del periodo”. Renouard, 36.10; Ahmanson-Murphy, 65. € 1000 - 2000 70

125. Ovidius Naso Publius Quae hoc volumine continentur. Ad Marinum Sannutum epistola qui apud graecos scripserint metamorfoseis. Aldo privilegium concessum ad reip. literariae utilitatem. Orthographia dictionum graecarum per ordinem literarum. Vita Ovidij ex ipsius operib. Index. (Al colophon:) Venetiis: in aedib. Aldi, ottobre 1502. In-8° (mm 150x94). Carte [268]. Segnatura: a-h8 a-z8 A-B8 C4. Completo della carta bianca h8. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Minimi restauri al frontespizio, qualche macchia alle carte e un foro di tarlo all’ultima metà delle carte che talora tocca il testo. SI AGGIUNGE: Id., Heroidum epistolae. Auli Sabini. Epistolæ tres. P.O.N. Elegiarum. Libri tres. De arte amandi. Libri tres. De remedio amoris. Libri duo. In Ibin. Liber unus. Ad Liuiam epistola de morte Drusi. De nuce. De medicamine faciei. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi Romani, dicembre 1502. In-8° (mm 155x95). Carte [202]. Segnatura: aa-ii8 kk4 ll-pp8 qq4 rr-zz8 AABB8 CC10. Àncora aldina al frontespizio. Tracce di sporco al frontespizio, lievi gore a qualche carta, piccola lacuna all’angolo superiore dell’ultima carta. Nota di possesso al frontespizio ‘ex libris dott. Gio. Bascarin’; al verso di carta ii6 nota della stessa mano ‘Auli sabini Epistole tres’. SI AGGIUNGE: Id., Fastorum. Libri VI. De tristibus. Libri V. De Ponto. Libri IIII. (Al colophon:) Venetijs: in academia Aldi, febbraio 1503. In-8° (mm 155x95). Carte [204]. Segnatura: aaa-kkk8 lll6 mmm-sss8 ttt6 uuu-zzz8 AAA-CCC8. Completo della carta bianca lll6. Àncora aldina al frontespizio, al verso di carta lll5 e in fine. Tracce di sporco e leggere macchie al primo e all’ultimo fascicolo. Al verso di carta lll5 nota di possesso ‘Moi Petri Joannis Ciati’; altra nota sbiadita al colophon. Set in legatura omogenea moderna in stile rinascimentale, doppie cornici a secco e in oro ai piatti con ferri cantonali alla cornice interna e fleuron centrale in oro, fregi impressi a secco ai dorsi. (3) Bel set della prima edizione aldina delle opere di Ovidio, molto rara a trovarsi complete di tutti i volumi. I: Renouard, 37.12; Ahmanson-Murphy, 66; II: Renouard, 37.13; Ahmanson-Murphy, 67; III: Renouard 38.14; Ahmanson-Murphy, 68. € 2800 - 5000

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126. Euripides Tragoidiai heptakaideka hon eniai met’exegeseon eisi de hautai. Ekabe Orestes Phoinissai [graece]... Euripidis tragœdiæ septendecim, ex quib. quædam habent commentaria. & sunt hæ. Hecuba Orestes Phoenissæ Medea Hippolytus Alcestis Andromache Supplices Iphigenia. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldum, febbraio 1503. In-8° (mm 159x92). Cc. [268]. Segnatura: A-G8 D4 E-H8 TH6 I-L8 M6 N-X8 O10 P-R8 S10 T-Y8 PH6 X-O8 A-BB8 CC6 DD-ZZ8 HH6 TTH-II8 KK10 χ4. Completo delle carte bianche D4, PH6, 2H6. Àncora aldina in fine. Ottimo esemplare. Legatura settecentesca francese in bazzana, dorso a nervetti, tagli marmorizzati, rotture alle cerniere, spellature e mancanze. Nota in greco sul titolo. Primo volume della celebre editio princeps aldina delle tragedie di Euripide. Il volume comprende Hecuba, Oreste, Phoenissae, Medea, Hippolyto, Alceste, Andromaca, I Supplici, Ifigenia in Aulide e Ifigenia in Tauride. Renouard, 43.10; Ahmanson-Murphy, 69. € 1500 - 3000

127. Ammonius Hermiae Ammonii Hermei Commentaria in librum Peri Hermenias. Margentini archiepiscopi Mitylenensis in eundem enarratio [graece]. (Al colophon a carta L3 verso:) Venetiis: apud Aldum, giugno 1503. In-folio (mm 284x178). Carte [146]. Segnatura.: A-G8 H4 I-K8 L4 M8 N-O6 AA-EE8 FF6. Esemplare completo delle due carte bianche H4 e L4. Il fascicolo L è segnato con carattere greco. Testo integralmente in greco. Àncora aldina al frontespizio. Restauro al margine inferiore delle carte A3-A6 che comporta una perdita di testo abilmente supplita a mano altrimenti ottimo esemplare. Legatura moderna in pelle. Alcune annotazioni marginali in greco.

Prima importante edizione aldina - molto rara a trovarsi completa - ed editio princeps di questi commenti all’Organon di Aristotele rientranti nel programma aldino a lungo termine di pubblicazione di tutte le opere di e su Aristotele cominciato nel 1495. Ammonius fu attivo nel IV secolo ed insegnò la filosofia aristotelica e platonica nella sua città natale di Alessandria. Per la prima volta nella dedica al principe Alberto Pio da Carpi il tipografo aggiunse al suo nome anche Pio, gentilizio della famiglia del principe. Renouard, 40.4; AhmansonMurphy, 76. € 2500 - 4000

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128. Philostratus Flavius De vita Apollonii Tyanei scriptor luculentus a Philippo Beroaldo castigatus. [Lyon, 1504 ca.].

129. Augurelli Giovanni Aurelio [Poemata]. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, aprile 1505.

In-8° (mm 162x88). Carte [209] (di 210, manca l’ultima carta bianca). Segnatura: π4 a-z8 A-B8 C6. Minime tracce di polvere al frontespizio. Legatura ottocentesca in marocchino granata, triplice filetto in oro ai piatti, titolo e fregi in oro al dorso a 5 nervi, contropiatti e sguardie in carta decorata, dentelles, tagli dorati, segnalibro in seta verde-azzurro. Leggere abrasioni ai bordi dei piatti e alle cuffie. Ai contropiatti ex libris ‘Viti Josephi Maragioglio’.

In-8° (mm 154x98). Carte [128]. Segnatura: a-q8. Completo delle carte bianche a2 (segnata) e q7. Àncora aldina incisa in legno al verso dell’ultima carta. Leggerissime tracce di sporco marginali ma buon esemplare. Legatura settecentesca in vitello agli acidi, tagli marmorizzati. Rotture alle cerniere, piatto anteriore debole. Nota di possesso dell’antiquario Walter Bowman al verso del frontespizio; nota di possesso di Michael Wodhull alla carta di guardia datata 17 febbraio 1776 con indicazione di acquisto ‘Baker’s auction 3s 6d’; ex libris ‘Crawford of Lakelands’ al contropiatto anteriore ed ex libris di Cecily Mary Severne applicato al verso della carta di guardia.

Rara contraffazione aldina stampata a Lione. La prima traduzione latina dell’opera di Filostrato, condotta da Alemanno Rinuccini, fu pubblicata da Aldo nel 1502, insieme al Contra Hieroclem di Eusebio, in un volume in folio, mentre la curatela di Beroaldo - con correzioni - era apparsa in stampe bolognesi, nel 1501 e poi nel 1505: questa contraffazione, se nel formato e nel carattere corsivo si può considerare senza dubbio aldina, riprende il testo di Beroaldo, compresa la dedica ed un epigramma posto in fine. Fu probabilmente l’editore lionese Barthèlemy Trot il primo ad intuire le potenzialità commerciali dell’innovativo formato portatile ideato da Manuzio, incaricando poi i tipografi Baldassare de Gabiano e Guillaume Huyon di produrre delle edizioni di classici latini ed italiani simili sia nel formato che nel carattere. Il testo della Vita Apollonii Tyanei non è privo di interesse, soprattutto per le implicazioni filosoficoreligiose, di matrice neopitagorica, particolarmente sentite durante l’Umanesimo ed il Rinascimento. Renouard, 307.16; Ahmanson-Murphy, 1124. € 1800 - 3600

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Edizione in parte originale, che riprende - ampliandola - la raccolta impressa a Verona nel 1491, dei carmi latini d’occasione di Augurelli. Manuzio aveva ricevuto dall’Autore stesso, attraverso il suo allievo Bartolomeo Agolanti, il manoscritto. Il volume comprende versi dedicati a mecenati, amici e conoscenti di Augurelli, molti composti tra il 1491 ed il 1503, divisi in libri di giambi e di sermones e ritenuti la parte migliore della sua produzione poetica. La lirica è elegante e denuncia il modello di riferimento oraziano. Renouard, 49.2: ‘Belle et rare’; Ahmanson-Murphy, 89. € 1200 - 2000

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130. Augurelli Giovanni Aurelio [Poemata]. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, aprile 1505. In-8° (mm 152x90). Carte [128]. Segnatura: a-q8. Completo delle carte bianche a2 e q7. Àncora aldina al verso dell’ultima carta. Gora al frontespizio e alle ultime due carte, poche lievi arrossature. Legatura ottocentesca inglese in marocchino petrolio, cornici in oro ai piatti, titoli e fregi floreali al dorso, dentelles, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, segnalibro in seta rosa, tagli dorati. Al contropiatto anteriore ex libris di Sir Robert D’Arcy, al recto della prima carta di guardia anteriore ex libris ‘Francisci Caldwell’, la cui firma in inchiostro è vergata al recto della seconda carta di guardia anteriore, al verso della prima guardia anteriore altro ex libris ‘John Sparrow’. Vedi lotto precedente. € 2000 - 3000 131. Pontano Giovanni Gioviano Opera. Urania, sive de stellis libri quinque. Meteororum liber unus. De hortis hesperidum libri duo. Lepidina sive postorales... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi Ro., maggio-agosto 1505. In-8° (mm 155x92). Carte [242]. Segnatura: a-ff8 gg10. Àncora aldina al frontespizio ed in fine. Alla carta ff3v iniziale ornata su fondo nero che rappresenta l’unica iniziale a comparire in un’edizione tascabile aldina. Esemplare lavato, foro di tarlo ai fascicoli a-h che solo occasionalmente tocca il testo, altro piccolo lavoro di tarlo al margine inferiore dell’ultimo fascicolo. Legatura moderna in marocchino in stile rinascimentale, cornici a secco e in oro ai piatti e al dorso, titolo impresso in oro al dorso. Prima edizione aldina. L’Urania e le Meteore sono stampati qui per la prima volta. Renouard, 49.4; Ahmanson-Murphy, 91. € 1000 - 2000 132. Pontano Giovanni Gioviano Opera. Urania, sive de stellis libri quinque. Meteororum liber unus. De hortis hesperidum libri duo. Lepidina sive postorales… (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi Ro., maggio-agosto 1505. In-8° (mm 160x98). Carte [242]. Segnatura: a-ff8 gg10. Àncora aldina al frontespizio ed in fine. Alla carta ff3v inziale ornata su fondo nero che rappresenta l’unica iniziale a comparire in un’edizione tascabile aldina. Ottimo esemplare. Pregevole legatura veneziana coeva in marocchino marrone, piatti con fregi a secco e bella cornice dorata a motivi vegetali e fleuron impresso in oro al centro, taglio originale dorato, mancano i legacci. Ex-libris ‘David Douglas’ e “LA”. Vedi lotto precedente. € 1500 - 3000 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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133. Euripides Hecuba, et Iphigenia in Aulide Euripidis tragoediæ in latinum tralatæ Erasmo Roterodamo interprete. Eiusdem Ode de laudibus Britanniæ, regisque Henrici septimi, ac regiorum liberorum eius. Eiusdem Ode de senectutis incommodis. (Al colophon: Venetiis: in aedibus Aldi, Dicembre 1507). In-8° (mm 159x98). Cc. [78 di 80]. Segnatura: 1 a-i . Mancano le carte 1/2 e 1/3 contenenti la dedica di Erasmo all’arcivescovo di Canterbury. Bianca la carta 1/7. Àncora aldina sul frontespizio. Carattere corsivo greco e romano. Ottimo esemplare. Elegante legatura del primo Ottocento in marocchino verde firmata in calce al dorso con le iniziali C.V.F., piatti e dorso riccamente ornati in oro con stemma reale al centro e aquila ripetuta agl’angoli dei piatti e nei cinque comparti del dorso, risguardi in seta. 6

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Rarissima edizione di Euripide curata da Erasmo da Rotterdam, che segna l’inizio della collaborazione tra il grande umanista olandese e Aldo Manuzio. Come sovente, manca anche nella presente copia la dedica di Erasmo all’Arcivescovo di Canterbury, William Warham. Renouard, 51.1; Ahmanson-Murphy, 96. € 1000 - 2000

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134. Plinius Caecilius Secundus Gaius Epistolarum libri decem in quibus multae habentur epistolae non ante impressae. Tum graeca correcta, et suis locis restituta, atque reiectis adulterinis, uera reposita... (Al colophon:) Venetiis: in aedib. Aldi, et Andreae Asulani soceri, novembre 1508. In-8° (mm 150x90). Pagine [24], 525, [3]. Segnatura: *8 **4 a-kk8. Àncora aldina al verso dell’ultima carta. Frontespizio con piccolo restauro marginale, tracce di polvere e lievi arrossature ma buon esemplare. Legatura ottocentesca in mezza pelle con punte, carta marmorizzata ai piatti, titoli in oro su tassello al dorso a 5 nervi, tagli rossi. Restauro alla cuffia di testa. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Biblioteca Papafava’ e segnatura a lapis blu ‘2.II.44’. Si tratta della prima stampa aldina in cui si menziona la società di Aldo col suocero, Andrea Torresano. Il patto di compagnia di natura imprenditoriale che univa questi tipografi risale in realtà a parecchi anni prima, ed era certamente valido nel marzo del 1495, quando i due stipularono un contratto con un terzo elemento, il patrizio veneziano Pierfrancesco Barbarigo: in questa fase iniziale, guardando la partecipazione all’attività sotto il profilo della distribuzione dei profitti, Manuzio risultava detentore di una percentuale minima rispetto agli altri - circa il 10% - per cui è verosimile che il suo potere decisionale fosse limitato, nonostante il provato talento nella conduzione dell’attività dell’officina a lui affidata. Il sodalizio ManuzioTorresano si rafforza nei primi anni del XVI secolo anche su basi private e famigliari - Aldo sposa nel 1505 la figlia di Andrea, Maria - mentre al 1506 risale, con atto formale, l’unione giuridica delle proprietà dei due soci: tale atto di fusione si sarebbe sciolto alla fine del 1509, a chiusura di una serie di operazioni speculative molto oculate, condotte - in un periodo politicamente e militarmente delicato e incerto per la Serenissima - in modo da salvaguardare la proprietà dell’impresa a prescindere dagli esiti del conflitto in corso tra la Lega di Cambrai e la Repubblica di Venezia. Renouard, 53.3; Ahmanson-Murphy, 100. € 900 - 1600

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135. Horatius Flaccus Quintus Poemata, in quibus multa correcta sunt, et institutiones suis locis positae, commentatorium quodammodo vice funguntur... Adnotationes nonnullae in toto opere in quibus uel aliquid mutandum ostenditur uel cur mutatum sit ratio redditur. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldum Romanum, dopo il 30 marzo 1509. In-8° (mm 150x89). Pagine [48], 310, [2]. Segnatura: 1-28 a-u8 x4. Àncora aldina al frontespizio. Esemplare lavato, lievi tracce di polvere al frontespizio, poche leggere arrossature, piccoli lavori di tarlo con restauri a qualche carta dei fascicoli s-x ma buon esemplare. Legatura moderna in marocchino petrolio, cornici in oro ai piatti, titoli in oro al dorso a 5 nervi, contropiatti in seta rosa, risguardi in pergamena, dentelles, tagli dorati. Timbro in inchiostro con monogramma ‘ARE’ al frontespizio, qualche nota marginale e sottolineature sbiadite lungo il testo. Non comune seconda edizione aldina dopo quella, rarissima, del 1501 (vedi lotto 114). Renouard, 56.2; Ahmanson-Murphy, 102. € 1000 - 2000

136. Sallustius Crispus Gaius De coniuratione Catilinae. Eiusdem De bello Iugurthino. Eiusdem Oratio contra M.T. Ciceronem. M.T. Ciceronis Oratio contra C. Crispum Sallustium. Eiusdem Orationes quatuor contra Lucium Catilinam... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreæ Asulani soceri, aprile 1509. In-8° (mm 149x93). Pagine [16], 279, [1]. Segnatura: a-s8 t4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Tracce di polvere e aloni al frontespizio, estesi alle carte dei primi fascicoli, arrossature, restauri al frontespizio e a qualche carta del fascicolo a. Legatura settecentesca in pergamena su cartone, titoli in oro su falso tassello al dorso, tagli rossi. Piatti con lievi aloni e qualche macchia. Timbro di possesso illeggibile e firma abrasa al frontespizio, marginalia. Prima edizione aldina dell’opera di Sallustio, alquanto rara come tutte le stampe uscite dalla tipografia di Manuzio verso la fine del primo decennio del Cinquecento: il delicato momento politico, segnato da un progressivo declino della Repubblica Veneta, pesò certamente sulla tiratura dei volumi usciti in quegli anni, in cui la produzione fu molto limitata contando - tra il 1506 e il 1511 - sole 8 edizioni. Apre il volume la lettera dedicatoria di Aldo a Bartolomeo Alviano, uomo d’armi al servizio della Serenissima nonché protettore di dotti e letterati, mentre seguono le opere di Sallustio alcuni scritti di Cicerone o a lui attribuiti e la Declamatio contra Lucium Catilinam di Marcus Porcius Latrus. Il De Catilinae coniuratione è la seconda monografia storica della letteratura latina. Seguendo una scansione narrativa suddivisa in 61 capitoli, l’opera narra la congiura ordita da Lucio Sergio Catilina nel 63 a.C., nel tentativo, rivelatosi poi fallimentare e costatogli la vita, di instaurare una dittatura populista e antinobiliare a Roma. La congiura catilinaria viene vista dallo storico di Amiternum come uno degli argomenti più significativi della decadenza morale e sociale della classe dirigente romana durante il I secolo a.C., una corruzione che egli denuncia e critica severamente lungo tutta la narrazione. Renouard, 57.3; Ahmanson-Murphy, 103. € 2000 - 4000

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137. Pindarus Olympia. Pythia. Némea. Isthmia. Kallimáchou hymnoi, hoi heuriskómenoi. Dionysíou periegesis. Lykófronos alexandra, tó skoteinón poiema. Pindari. Olympia. Pythia. Nemea. Isthmia. Callimachi hymni qui inueniuntur. Dionysius de situ orbis. Licophronis Alexa. (Al colophon:) Venetijs: in aedib. Aldi, et Andreae Asulani soceri, gennaio 1513. In-8° (mm 150x96). Pagine [16], 373, [3]. Segnatura: *8 1-238 244. Completo dell’ultima carta bianca. Àncora aldina al frontespizio, minime bruniture più evidenti all’ultimo fascicolo ma buon esemplare. Legatura settecentesca in pelle bazzana, titolo manoscritto al taglio di piede. Esemplare fittamente postillato in greco da mano cinquecentesca alle prime 119 pagine. Al contropiatto anteriore ex libris di Oscar Carbone con motto ‘Ex Libris Lux vera’ ed altro con monogramma ‘FV’; timbri dello stesso Oscar Carbone alla carta di guardia anteriore e all’ultima carta bianca. Scheda bibliografica di inizio Novecento applicata alla carta di guardia anteriore. Rara editio princeps dell’opera di Pindaro, contenente anche gli Inni di Callimaco, il De Situ Orbis del Periegeta e il poema Alexandra di Licofrone. La dedicatoria di Aldo a Andrea Navagero (carte *1v-*2v) è di particolare importanza e interesse: in essa Aldo - dopo un rapido resoconto della guerra che aveva causato il blocco della sua attività tipografica - discute sul lavoro che ha già fatto per la letteratura e riflette sui piani per il futuro. Nella stessa dedicatoria Aldo afferma che la sua attività tipografica dura già da venti anni, offrendoci 76

quindi il 1493 come terminus post quem per collocare l’inizio dell’impresa aldina. Questa editio princeps è una delle più belle e importanti edizioni di Aldo, l’opera è stampata in un bel carattere greco, leggermente più grande di quello usualmente scelto da Aldo per i suoi ottavi, con sole 26 linee per pagina e la paginazione è numerata al solo recto. Totalmente inusuale è, inoltre, la segnatura che è data in numeri. Renouard, 64.9; Ahmanson-Murphy, 108. € 5500 - 10000

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138. Pontano Giovanni Gioviano Opera. Urania, sive de stellis libri quinque. Meteororum liber unus. De Hortis hesperidum libri duo... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, 1513. In-8° (mm 160x95). Carte 255, [1]. Segnatura: a-ii8. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Minima lacuna all’angolo superiore destro del frontespizio e delle due carte successive, poche lievissime arrossature. Legatura moderna d’amatore in marocchino granata, cornici e filetto e motivi geometrici in oro ai piatti, titoli in oro al dorso, contropiatti e sguardie in seta blu, dentelles, tagli dorati, segnalibro in seta azzurro. Rara seconda edizione della prima parte delle liriche del Pontano, già stampate da Aldo nel 1505 (vd. lotti 131 e 132), aumentata di cinque epigrammi ed altri componimenti raccolti sotto il nome di Iambici e De laudibus divinis. Il frontespizio riprende esattamente quello del 1505, senza tener conto delle aggiunte e senza correggere l’errore postorales (invece di pastorales). Renouard, 63.7; Ahmanson-Murphy, 109. € 2000 - 4000

139. Strozzi Tito Vespasiano Strozii poetae pater et filius. (Al colophon:) Venetijs: in aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, 1513. Due parti in un volume in-8° (mm 158x95). Carte [8], 99, [1]; 152. Segnatura: A8 A-M8 N4, a-i8 K8 l-t8. Àncora aldina al frontespizio ripetuta in fine. Minime arrossature sparse ma buon esemplare. Legatura ottocentesca in marocchino bruno, impresa aldina impressa in oro ai piatti entro cornice a triplice filetto, titolo e fregi in oro al dorso. Restauri al dorso. Nota di possesso al verso di carta A8 ‘anno Domini MDXXX mense maio Venetiis. Mancipium spinulae sum ludo, parrite, vici, quos q. à furno nomina contrabitus’; Firma di possesso ottocentesca alla carta di guardia ‘Henry de [...]’. Edizione originale dell’opera poetica dei due Strozzi, dedicata da Aldo Manuzio a Lucrezia Borgia. In fine è contenuto il discorso funebre di Celio Calcagnini per la tragica morte di Ercole Strozzi, assassinato da un rivale in amore dopo aver sposato Barbara Torelli. Renouard, 65.10; Ahmanson-Murphy, 110. € 850 - 1500

140. Cicero Marcus Tullius Epistolarum ad Atticum ad Brutum, ad Quintum fratrem, libri XX. Latina interpretatio eorum, quae in ijs ipsis epistolis graece scripta sunt ubi multa & mutata, & addita sunt... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, giugno 1513. In-8° (mm 162x99). Carte [16], 331, [1]. Segnatura: AA-BB8 a-ss8 tt4. Fallo di carta marginale a carta AA6, strappo restaurato a carta x2, piccola lacuna restaurata al margine dell’ultima carta, esemplare lavato. Legatura ottocentesca in pergamena su cartone, titolo in oro su tassello al dorso. Note sbiadite lungo il testo. Ex libris ‘Il Principe di Soragna’ con collocazione ‘I-A-1-28’ applicato al contropiatto anteriore. Renouard, 61.3; Ahmanson-Murphy, 113.

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€ 900 - 1500

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141. Perotto Niccolò In hoc volumine habentur haec. Cornucopiae, sive linguae Latinae commentarij diligentissimé recogniti: atque ex archetypo emendati. Index copiosissimus dictionum omnium, quæ in hisce Sypontini commentarijs... Eiusdem Sypontini libellus... Cornelij Vitelli. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, novembre 1513. In-folio (mm 313x223). Cc. 79, [1], colonne 1436. Segnatura: π-10π8 a-z8 A-Y8. il testo. Àncora aldina al frontespizio, a carta K8v e a carta Y8v. Esemplare da studio con vari fascicoli sciolti, aloni e segni di tarlo che ledono in alcuni casi anche il testo. Legatura in mezza pelle posteriore con spellature e mancanze. Postille marginali coeve. Lotto non passibile di restituzione. Renouard, 63.6; Ahmanson-Murphy, 115. € 300 - 500

142. Caesar Gaius Iulius Hoc volumine continentur haec. Commentariorum de bello Gallico libri 8. De bello ciuili Pompeiano libri 4. De bello Alexandrino liber 1. De bello Africano liber 1. De bello Hispaniensi liber 1. Pictura totius Galliæ. (Al colophon:) Venetijs: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, aprile 1513. In- 8° (mm 160x94). Carte [19] (di 20, manca il frontespizio al cui posto è stato legato il colophon), 296. Segnatura: A-B8 (-A1) C4 a-oo8. Carta kk7 bianca. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Con una mappa a doppia pagina stampata a colori e cinque illustrazioni xilografiche a piena pagina. Strappo restaurato al margine inferiore di carta l7, lievi arrossature ma ottimo esemplare. Legatura settecentesca in vitello screziato, cornice in oro ai piatti, titolo e dati editoriali in oro al dorso. Titolo manoscritto al taglio di piede. 78

Prima edizione aldina dei Commentarii di Cesare, particolarmente ricercati in quanto contengono l’unica xilografia aldina stampata a più colori e i nomi manoscritti in calce alle vedute di Massilia e Uxellodunum vennero apposti dallo stesso Aldo, secondo la notizia di Renouard: “Sur plusieurs exemplaires de cette édition, et sur tous, peut-être, deux mots Massila, Uxellodunum, écrits au bas de deux cartes occupant le feuillet C, sont de la main d’Alde”. A carta A4r Aldo specifica i colori usati nella xilografia a doppia pagina che occupa le carte A2v-A3r; cfr. Fletcher, In Praise of Aldus Manutius, 1995, p. 53-54. Renouard, 60.1; Ahmanson-Murphy, 117. € 1500 - 3000

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143. Suidas Suida. Souida. To men paron biblion, Souida. Hoi de syntaxamenoi touto, andres sophoi [graece]... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, febbraio 1514. In-folio (mm 319x205). Carte [391] di [392], manca l’ultima bianca. Segnatura: aa-zψ8 &ω8 AΑ-ZΨ8 &Ω8 AAAA8 (la carta LΛ3 erroneamente segnata LΛ2). Àncora aldina alla carta aa1r e alla c.AAAA4v. Esemplare in ottimo stato di conservazione, leggere tracce di polvere e alone al margine inferiore della carta del titolo, lieve macchia di inchiostro al recto della carta aa2. Legatura secentesca secolo in vitello spruzzato; dorso a sei scomparti riccamente decorati con ferri dorati, al secondo titolo breve in oro; tagli policromi. Minime abrasioni, piccoli fori di tarlo ai piatti. Al frontespizio nota di possesso vergata in inchiostro bruno ‘Biblioth. Collegij S. Mariae Coronatae Papiae’. Sempre al frontespizio timbro di appartenenza alla famiglia dei principi Pignatelli di Monteruduni, attestata anche dall’ex libris settecentesco inciso applicato al contropiatto anteriore.

Prima edizione aldina del lessico noto come Suidas, dato per la prima volta alle stampe nel 1499 da Giovanni Bissoli e Benedetto Dolcibelli del Mangio a Milano, la città in cui i due tipografi si erano trasferiti dopo l’esito negativo dello scontro che li aveva visti opposti a Aldo Manuzio per il privilegio di stampa in caratteri greci. Pur avendo sconfitto legalmente gli avversari e quindi annullato tale concessione della Repubblica veneta, Aldo non potè però impedire che il Suida fosse invece dato alle stampe nella città lombarda dai suoi rivali. La nuova edizione del lessico tenne conto di un codice non utilizzato da Demetrios Chalcondylas per la princeps milanese, della quale migliora e integra in alcuni punti il testo. Il Suidas del 1514 è composto con il quarto e ultimo tipo di carattere individuabile nelle stampe greche di Aldo (Gk4), di corpo minore rispetto ai precedenti. “Per il nostro occhio, che non è adusato fin dalla nascita ai caratteri greci, quest’ultimo carattere greco di Griffo è non solo incantevole e superiore a tutti i precedenti, ma eccelle entro queste serie come la sua più felice creazione” (G. Mardersteig, A. Manuzio e i caratteri di F. Griffo, p. 143). Renouard, 70; Ahmanson-Murphy, 119; A. Mardersteig, A. Manuzio e i caratteri di F. Griffo da Bologna, pp. 143-144. € 5000 - 10000

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144. Cicero Marcus Tullius In hoc volumine haec continentur. Rhetoricorum ad C. Herennium lib. IIII. M. T. Ciceronis De inventione lib. II. Eiusdem De oratore ad Quintum fratrem lib. III... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, marzo 1514.

145. Cicero Marcus Tullius In hoc volumine haec continentur. Rhetoricorum ad C. Herennium lib. IIII. M. T. Ciceronis De inventione lib. II. Eiusdem De oratore ad Quintum fratrem lib. III... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, marzo 1514.

In-4° (mm 210x132). Carte [6], 245, [3]. Segnatura: *6 a-k8 l4 m-z8 A-G8 H8 I4. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per capitali con letterine guida. Brunite le prime carte, con alcune macchie e aloni. Leggera gora al margine interno inferiore, occasionali fioriture ai margini bianchi, qualche traccia d’uso. Legatura moderna in marocchino bruno su piatti in cartone, decorata in oro in stile antico. Dorso a quattro nervi, decorato a secco e in oro. Tracce dell’originaria coloritura azzurra dei piatti. Al frontespizio la nota di possesso in inchiostro bruno ‘Gregorius Pancianus’, di probabile mano secentesca. Note marginali di diverse antiche mani, di cui almeno una contemporanea all’edizione.

In-4° (mm 213x132). Carte [6], 245, [3]. Segnatura: *6 a-k8 l4 m-z8 A-G8 H8 I4. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per capitali, con letterine guida. Diffuse bruniture, fioriture e tracce d’uso al primo fascicolo; qualche alone alle ultime carte. Minima mancanza all’angolo inferiore esterno bianco della carta k3, restaurato quello della carta H6. Legatura coeva in marocchino bruno su piatti in cartone, di area veneta. Piatti inquadrati in cornice di filetti multipli in oro e a secco. Nello spazio centrale piccoli ferri a voluta in oro, fleuron formato da due ferri foliati dorati. Dorso parzialmente restaurato alle estremità, a tre nervi doppi alternati a tre singoli, decorato con filetti in oro e ghirlande a secco. Tagli azzurri. Contropiatti e sguardie rinnovate, restauri agli angoli. Al verso della carta di guardia e al contropiatto posteriori le iniziali ‘HH.C.I’, vergate da antica mano; la data ‘1825’ al contropiatto posteriore; ex libris ‘L.A.’ al contropiatto anteriore. Antica indicazione di prezzo ’b. 80’ al frontespizio, qualche sottolineatura di antica mano nel testo.

Prima edizione aldina degli scritti retorici di Cicerone, introdotta da una lunga epistola di Aldo al patrizio veneto e umanista Andrea Navagero. Qui in esemplare annotato da fine lettore, con rinvii a Isocrate, Quintiliano e Valerio Massimo. Interessante l’annotazione visibile al margine della carta *4r, in cui l’anonimo postillatore appare rivolgersi con familiarità al ‘bone Alde’. Renouard 65:1; Ahmanson-Murphy, 120. € 2000 - 4000

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Stessa edizione del lotto precedente, in bella legatura coeva. La sobria decorazione ai piatti rimanda all’area veneta, forse a una bottega padovana. Per un utilizzo degli stessi ferri angolari cfr. Tammaro De Marinis, La legatura artistica in Italia, II, n. 1684. € 10000 - 20000

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Lotto 145

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146. Scriptores Rei Rusticae Libri de re rustica M. Catonis lib. I. M. Terentii Varronis lib. III. L. Iunii Moderati Columellae lib. XII... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, maggio 1514.

147. Scriptores Rei Rusticae Libri de re rustica M. Catonis lib. I. M. Terentii Varronis lib. III. L. Iunii Moderati Columellae lib. XII... (Al colophon:) Venetiis, in aedibus Aldi, et Andreae soceri, maggio 1514.

In-4° (mm 200x125). Carte [33] (di 34, manca carta cc10 bianca), 308. Segnatura: *8 aa-bb8 cc10 a-h8 i4 k-z8 A-Q8. Esemplare reglè, completo della carta cc10 bianca. Àncora aldina ai due frontespizi e in fine. Primo frontespizio staccato, con tracce di polvere, qualche arrossatura. Legatura settecentesca in marocchino, filetto in oro ai piatti, al dorso titoli in oro, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, tagli dorati e goffrati. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Bibliothecae Domus Rectorialis apud Ash in Com: Cant: a viro rev.o Thoma Lambarde rectore... MDCCCXI’.

In-4° (mm 218x134). Carte [34], 308. Segnatura: *8 aabb8 cc10 a-h8 i4 k-z8 A-Q8. Completo della carta cc10 bianca. Àncora aldina ai due frontespizi e in fine. Firme di appartenenza al risguardo libero anteriore: “Ex-libris Christophori Berlosani Tolemontani” e ”Camilli Wind Causidici Hanno Montani 1840”. Ex-libris a stampa “LA” e “Bibliothèque Créquy, Marquis d’Hémond”. Con postille marginali coeve. Bella legatura tedesca coeva in pelle di scrofa con fregi antropomorfi, geometrici e vegetali impressi a secco sui piatti, dorso a tre nervi con titolo manoscritto, mancano i fermagli. Antico restauro al margine superiore del titolo senza danno al testo, qualche lieve alone marginale, foro di tarlo sul margine bianco delle ultime carte, ma bellissima copia marginosa e di grande freschezza. Vedi lotto precedente. € 1800 - 3600

Prima edizione aldina, a cura di Giovanni Giocondo da Verona il cui nome figura a carta *2v, della più importante raccolta di testi classici dedicati all’agricoltura: per i tipi della tipografica manuziana uscirà una nuova edizione nel 1528, con il commento di Giorgio Merula. Renouard, 66.2; Ahmanson-Murphy, 121. € 1200 - 2400

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148. Quintilianus Marcus Fabius M. F. Quintilianus. (Al colophon) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, agosto 1514. In-4° (mm 196x120). Carte [4], 230. Segnatura: *4 a-z8 A-E8 F6. Completo della carta bianca *4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Arrossature al frontespizio e su alcune carte, tracce di polvere all’ultima carta. Legatura moderna in marocchino, filetti in oro ai piatti, titoli in oro al dorso, tagli dorati. Al frontespizio titolo e anno manoscritti ad inchiostro, ‘I.B.X’ vergato a mano al colophon, nota a lapis al frontespizio. Pregevole e rara prima edizione aldina dell’Institutio oratoria curata da Andrea Navagero e Giovanni Battista Ramusio, i cui nomi figurano al verso del frontespizio: proprio a Ramusio va il merito di aver procurato all’umanista veneziano - che nel triennio 1513-1516 licenziò la maggior parte delle curatele filologiche condotte su testi latini per l’officina manuziana - un codice su cui lavorare. L’opera fu riproposta da Andrea Torresano nel 1521, senza sostanziali modifiche (vd. lotto 200). Renouard, 68.5; Ahmanson-Murphy, 124. € 1000 - 1800

149. Quintilianus Marcus Fabius M. F. Quintilianus. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, agosto 1514. In-4° (mm 205x127). Carte [4], 229 (di 230, manca la carta F4). Segnatura: *4 a-z8 A-E8 F6 (manca la carta F4). Sostituita la carta bianca *4. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per capitali, con letterine guida. Antico restauro, aloni e alcune macchie al frontespizio. Alcune gore e fioriture ai margini, inscrespature al margine superiore bianco di alcuni fascicoli; qualche piccola macchia di antico inchiostro. Un unico e piccolo foro di tarlo al margine superiore bianco delle ultime carte. Legatura coeva di area tedesca meridionale, in marocchino nocciola e decorata a secco, rimontata. Piatti inquadrati in cornice di filetti multipli e rotella a motivi floreali e foliati. Nello spazio centrale anteriore serie di ferri a rametto fiorito in cornice a mandorla foliata, ai lati piccoli cartigli con iscrizione; nello spazio centrale posteriore frande losanga

formata da intreccio di filetti. Fori per bindelle, due sul lato lungo, uno alla testa e uno al piede. Dorso a tre nervi doppi, scomparti decorati da cornice di filetti. Qualche foro di tarlo ai piatti, leggerissime fessure al dorso.Al frontespizio le note di possesso ‘Ad conventum Vallis Speciosa’ da riferire alla abbazia cistercense di Schöntal, in Baden-Wüttenberg, e ‘Ex libris Lindauer’. Al verso del frontespizio i timbri ‘BIBLIOTHECA REGIA MONACENSIS’ e ‘DVPLVM BIBLIOTHECAE R. MONAC.’. Al contropiatto anteriore ex libris ‘L.A.’. Alcune note marginali e maniculae di due diverse antiche mani. Esemplare proveniente dalla abbazia cistercense di Schöntal (Speciosa Vallis), nei pressi di Stoccarda, la cui celebre biblioteca possedeva – prima della secolarizzazione – oltre 10.000 volumi. Venduto in seguito come duplicato dalla Biblioteca Regia di Monaco di Baviera, il volume presenta una legatura decorata a secco, con ferri caratteristici di botteghe attive nella Germania meridionale. Vedi lotto precedente. € 4000 - 8000

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150. Sannazzaro Iacopo Arcadia. (Al colophon:) Impresso in Vinegia nelle case d’Aldo Romano, settembre 1514. In-8° (mm 159 x 97). Carte 88 di [90], mancano le carte A8 e L10. Àncora aldina al frontespizio, spazi bianchi per capitali con letterine guida. Esemplare internamente in discreto stato di conservazione. Ampie mancanze alle carte A1-A4, il testo parzialmente risarcito in facsmile manoscritto. Meno consistenti le mancanze, anch’esse restaurate, alle carte A5-A7. Restauri al margine esterno bianco delle carte B1-B2. Alcuni fascicoli uniformemente bruniti. Aloni e pallide gore, macchie al margine inferiore bianco delle carte E8-F2. Legatura bolognese coeva in marocchino bruno, decorata a secco e in oro. Piatti inquadrati da filetti a secco e cornice a motivi floreali, con ferri accantonati a secco. Diversa la decorazione degli spazi rettangolari centrali: al piatto anteriore iscrizione in caratteri dorati ‘ARCADIA’ in doppio cerchio, ai lati quattro rosette pentalobate; al piatto posteriore insegna della Fortuna, posta sul dorso di un delfino e con vela al vento, ai lati le medesime rosette. Fori per bindelle, due al lato lungo, uno alla testa e uno al piede. Dorso a tre nervi. Tagli dorati, con cesellatura ora appiattita. Restauri alle estremità del dorso, e agli angoli inferiori esterni dei piatti.

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Prima rara edizione aldina dell’Arcadia, introdotto da una lettera dedicatoria di Aldo a Accio Sincero Sannazaro e qui presentata in magnifica legatura di fattura bolognese. La legatura fu realizzata - con ogni probabilità durante gli anni Venti del Cinquecento - nella bottega del ‘Secondo legatore di Achille Bocchi’, attivo a Bologna tra il 1508 e il 1539, e così denominato dal suo principale committente, Achille Bocchi (1488-1562), lettore di lingua greca presso il locale Studio. Nella sua clientela si annoverano anche Marcantonio Totila e facoltosi studenti della Natio Germanica. “Il ‘secondo legatore di Bocchi’ era senza dubbio un libraio. Parecchi libri con legature da lui eseguite hanno il titolo inserito in una cornice posta sul piatto anteriore ed erano evidentemente destinati ad essere esposti e venduti nella sua bottega” (A. Hobson, La legatura a Bologna, p. 14). La particolare fattura del titolo ‘ARCADIA’ - impresso in oro al piatto anteriore, all’interno di un doppio cerchio anch’esso in oro permette di riferire la legatura del volume qui presentato al terzo stile di questo legatore bolognese. Renouard, 68.7; Ahmanson-Murphy, 126; A. Hobson, La legatura a Bologna, in Legature bolognesi del Rinascimento, a cura di A. R.A. Hobson e L. Quaquarelli, Bologna 1998 (per una legatura simile, databile al 1525 ca., si veda no.15). Fotografia in dimensioni reali in fine di catalogo. € 3000 - 5000

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151. Sannazzaro Iacopo Arcadia. (Al colophon:) Impresso in Vinegia: nelle case d’Aldo Romano, settembre 1514. In-8° (mm 156x96). Carte 89, [1]. Segnatura: A-K⁸ L10. Àncora aldina al titolo e al verso dell’ultima carta. Lievi macchioline alle ultime carte ma esemplare fresco e genuino. Legatura settecentesca in pergamena con tasselli colorati al dorso recanti titolo e data di stampa, tagli marmorizzati. Vedi lotto precedente. € 2500 - 5000

152. Maximus Valerius Exempla quatuor et viginti nuper inventa ante caput de ominibus. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, ottobre 1514.

153. Gellius Aulus Auli Gellii Noctium Atticarum libri undeviginti. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, settembre 1515.

In-8° (mm 160x94). Carte 216. Segnatura: *8 A-Z8 aacc8. Àncora aldina incisa in legno al frontespizio e in fine. Al frontespizio e alle prime carte tracce di polvere, lieve gora e piccoli fori di tarlo al margine inferiore, lavoro di tarlo non lesivo del testo a partire dal fascicolo S alla fine. Legatura rimontata e restaurata in pergamena su cartone, titoli in oro su tassello al dorso, nome dell’Autore manoscritto al taglio di testa, contropiatti e carte di guardia in carta azzurra, tagli spruzzati in azzurro, segnalibro in seta azzurra. Al contropiatto anteriore ex libris Landau con numerazione ‘29260’, al frontespizio nota di appartenenza sbiadita e illeggibile.

In-8° (mm 155x94). Carte [32], 289, [51]. Segnatura: AA-DD8 a-z8 A-T8 V4. Completo della carta bianca DD4. Marca xilografica al frontespizio e in fine. Leggere arrossature ma ottimo esemplare. Legatura secentesca in pergamena su cartone, titoli manoscritti al dorso a 5 nervi, tagli azzurri. Note bibliografiche manoscritte al contropiatto anteriore, isolati marginalia.

Seconda edizione aldina il cui testo riprende quello della prima del 1502 (vd. lotto 124). Renouard, 69.9; Ahmanson-Murphy, 128. € 600 - 1200

Prima tiratura con l’errore duerniorem al recto di carta V4 di questa edizione curata da Giovanni Battista Egnazio che vi appose due distinti indici preliminari e una dotta lezione sui termini e le locuzioni greche utilizzate dall’Autore. Renouard, 73.9; Ahmanson-Murphy, 119. Sulle due tirature cfr. H. George Fletcher iii, New Aldine Studies. San Francisco: B. M. Rosenthal Inc., 1988. € 800 - 1500

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154. Gellius Aulus Auli Gellii Noctium Atticarum libri undeviginti. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, settembre 1515. In-8° (mm 155x87). Carte [32], 289, [51]. Segnatura: AA-DD8 a-z8 A-T8 V4. Completo della carta bianca DD4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Frontespizio con tracce di polvere e restauro minimo all’angolo superiore sinistro, lavoro di tarlo non lesivo del testo al margine interno del fascicolo h, qualche lieve arrossatura. Legatura ottocentesca da amatore in pelle con cornici e fregi a secco ai piatti, titoli in oro al dorso a 4 nervi, contropiatti e carte di guardia in carta decorata a pettine, tagli dorati con tracce di precedente coloritura in rosso, segnalibro in seta verde. Lievi abrasioni alla cerniere. Al recto della prima carta di guardia anteriore ex libris Arthur Dalrymple, al verso della seconda carta di guardia anteriore nota di possesso manoscritta ‘E libris Ivan: ?’ ripetuta al frontespizio, al frontespizo altra annotazione di mano diversa. Pochi marginalia e qualche sottolineatura a inchiostro nel testo. Seconda tiratura, con l’errore duerniorem corretto in duernionem al recto della carta V4. Vedi lotto precedente. € 800 - 1200

155. Lucretius Carus Titus Lucretius. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae soceri, gennaio 1515. In-8° (mm 151x94). Carte [8], 125, [3]. Segnatura: *8 a-q8. Àncora aldina al verso dell’ultima carta. Esemplare fresco e genuino, alcune carte iniziali con lievi tracce di ossido. Legatura moderna in marocchino rosso, marca aldina impressa a secco al piatto anteriore, titolo in oro al dorso. Firma di appartenenza al frontespizio di Antonio de Angelis, vescovo di Massa e Piombino dal 1570 fino al 1579, con le sue annotazioni al margine esterno del volume. Seconda edizione aldina dopo quella del 1500, la prima in formato tascabile. Si tratta dell’ultimo libro stampato da Aldo Manuzio, la cui morte sopraggiunse qualche 86

giorno dopo la stampa del volume. Il volume fu dedicato da Aldo il vecchio ad Alberto Pio di Carpi, mecenate e suo protettore. Il De rerum natura è un poema didascalico latino di natura epico-filosofica, scritto da Tito Lucrezio Caro nel I secolo a.C.; è composto di sei libri raggruppati in tre diadi. In questo poema il filosofo e poeta latino si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell’uomo in un universo atomistico, materialistico e meccanicistico: si tratta di un richiamo alla responsabilità personale, e di un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere. Renouard, 74.11; Ahmanson-Murphy, 130. € 1500 - 2500

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156. Lactantius Lucius Caecilius Firmianus Divinarum institutionum... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, aprile 1515. Due parti in un volume in-8° (mm 148x88). Carte [16], 348; [12]; [4], 48. Àncora aldina incisa in legno ai frontespizi delle due parti e in fine. Strappo restaurabile al margine superiore del frontespizio, gore ai margini delle carte. Legatura secentesca in pergamena, tagli blu. Alla carta di guardia nota di dono da parte di M. G. Neesenmeyer a Marcus Christophorus Cappoll datata 1804; al contropiatto anteriore ex libris xilografico. Prima edizione aldina. La seconda parte contiene, con proprio frontespizio e colophon, l’Apologeticus di Tertulliano. “Cette édition de 1515 a été soignée par G.B. Egnatio, dont on y trouve deux longues préfaces: l’une à Antoine Trivulzio, en téte du Lactace, et l’autre à Gasp. Contarini, au Tertullien. La première des deux est une espèce d’éloge funèbre d’Alde, et pour cette raison je crois devoir la rapporter ici” (Renouard). Renouard, 70.2; Ahmanson-Murphy, 132. € 550 - 1000

157. Alighieri Dante Dante col sito, et forma dell’inferno... (Al colophon:) Impresso in Vinegia: nelle case d’Aldo & d’Andrea di Asola suo suocero, agosto 1515. In-8° (mm 157x92). Carte [2], 244, [4] (le prime due carte non numerate sono legate in fine). Segnatura: [*]2 (erroneamente legato in fine) a-z8 A-H8. Completo, incluse le due carte bianche l2, numerata 82 e spesso mancante, e H8. Àncora aldina alle carte [*]1r, a1r e H8v. Illustrato da tre xilografie, di cui le prime due a doppia pagina raffiguranti il Sito et forma della vale inferna e i peccati dei gironi infernali, e la terza a piena pagina raffigurante i cerchi del Purgatorio. Lievi tracce di sporco e qualche macchia a poche carte, piccolo lavoro di tarlo al margine interno di carta [*]2 ma buon esemplare. Legatura settecentesca in pelle, nome dell’Autore in oro al dorso, fregi in oro ai comparti, sguardie in carta marmorizzata, tagli dorati. Fori di tarlo al dorso e ai

piatti, abrasioni ai piatti. Al contropiatto anteriore ex libris nobiliare, timbro in inchiostro con stemma e monogramma ‘HTA’ a carta a1r. Ricercata seconda edizione aldina, la prima illustrata, dedicata da Andrea Torresano alla nobildonna e poetessa Vittoria Colonna (1490-1547) e recante, rispetto a quella del 1502 (vd. lotto 121) alcune correzioni e alcune modifiche nella lezione del testo. Le tavole, accluse forse per volontà del Bembo, sono chiaramente ispirate alle teorie contenute nel Dialogo di Antonio Manetti (1506). Pur basandosi sul testo del poema già stabilito nel 1502, Bembo vi apportò alcuni miglioramenti servendosi probabilmente delle lezioni tràdite dal codice Palatino di Lucca n. 101, appartenuto ad Aldo e oggi conservato presso la Biblioteca Palatina di Parma. Batines I, 71-75; Mambelli, 24; Renouard, 73.8; Ahmanson-Murphy, 133. € 4000 - 8000

Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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158. Lucanus Marcus Annaeus Lucanus. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae soceri, luglio 1515. In-8° (mm 150x90). Carte 137, [3]. Segnatura: a-r8 s4. Àncora aldina al verso dell’ultima carta. Poche lievi arrossature ma buon esemplare. Legatura settecentesca in pergamena con titolo manoscritto al dorso, tagli marmorizzati. Firme di appartenenza al frontespizio, cancellate, e al verso del colophon. Seconda edizione Aldina, che riprende la veste tipografica della precedente del 1502 (vd. lotto 119), unitamente alla dedica di Aldo il Vecchio ad Antonio Mauriceno La Pharsalia, conosciuta anche come De bello civili o Bellum civile, è un poema epico romano del poeta Marco Anneo Lucano. Argomento del poema è la guerra civile tra Giulio Cesare e le forze del Senato comandate da Pompeo Magno. Il titolo del poema allude alla decisiva Battaglia di Farsalo (48 a.C.), in cui Cesare sconfisse Pompeo e la narrazione della quale occupa tutto il VII libro. Benché ci sia pervenuto probabilmente incompleto, il poema è considerato il migliore dell’età argentea della letteratura latina. Renouard, 72.6; Ahmanson-Murphy, 135. € 750 - 1500

159. Iuvenalis Decimus Iunius Iuvenalis. Persius. (Al colophon) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, agosto 1501 [i.e. 1515 ca.].

160. Iuvenalis Decimus Iunius Iuvenalis. Persius. (Al colophon) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, agosto 1501 [i.e. 1515 ca.].

In-8° (mm 157x100). Carte 78. Segnatura: A-G8 H10 a8 b4. Àncora aldina al frontespizio. Buon esemplare, accuratamente rinfrescato. Legatura moderna in pelle, fregi e cantonali in oro ai piatti, titolo in oro al dorso. Al frontespizio timbro nobiliare in inchiostro blu con motto ‘Expecto’; note quasi completamente sbiadite alle carte.

In-8° (mm 151x90). Carte 76 [i.e. 78] (il frontespizio, mancante, è sostituito con uno di un esemplare dell’edizione del 1501). Segnatura: A-G8 H10 a8 b4. Macchie e segni di restauro al frontespizio, arrossature e gore. Legatura secentesca in pergamena su cartone, titoli in oro su tassello al dorso, tagli marmorizzati in rosso e verde. Macchie ai piatti. Stemma disegnato e colorato al contropiatto anteriore, nota manoscritta al verso dell’ultima carta, prove di penna alla carta di guardia anteriore e al contropiatto posteriore, marginalia lungo il testo.

Rara ristampa dell’edizione del 1501 (vd. lotto 115) con l’aggiunta della marca tipografica. L’edizione riporta al colophon la data della prima edizione aldina dell’agosto del 1501 ma venne stampata, in realtà, intorno al 1515. Renouard, 29.6; Ahmanson-Murphy, 140; sulla data di stampa cfr. Fletcher, A more precise date for the ’1501’ Juvenal & Persius, in New Aldine studies (1988), pp. 128-134. € 900 - 1500 88

Stessa edizione del lotto precedente. Il frontespizio, non pertinente, è quello della prima impressione del 1501, privo di àncora (vd. lotto 115). € 300 - 600

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161. Ovidius Naso Publius Cla. Ptolemaei Inerrantium stellarum significationes per Nicolaum Leonicum è graeco translatae. XII... (Al colophon:) Venetijs: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, gennaio 1516. In-8° (mm 161x94). Carte [22], 227 [i.e. 223], [1]. Segnatura: π-ππ8 πππ6 aaa-kkk8 lll6 mmm-sss8 ttt6 uuu-zzz8 AAAEEE8 FFF4. Completo delle carte bianche πππ6 e lll6. Àncora aldina al titolo e in fine. Ottimo esemplare. Legatura da amatore in marocchino rosso firmata da Charles Lewis con impresa aldina impressa in oro al centro dei piatti, dorso

162. Ovidius Naso Publius Quae hoc volumine continentur. Annotationes in omnia Ovidij opera. Index fabularum... (Al colophon:) Venetijs: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, febbraio 1516. In-8° (mm 159x92). Carte [48], 204. Segnatura: π-6π8 a-z8 A-B8 C4. Completo della carta bianca 6π8. Àncora aldina al frontespizio, alla carta a1r e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per capitali, con letterine guida. Frontespizio brunito, con tracce di polvere e piccole macchie; minima mancanza al margine bianco superiore. Diffuse fioriture ai margini bianchi, qualche alone e piccola gora, più evidenti alle prime carte. Sporadici e piccoli fori di tarlo al margine inferiore bianco. Legatura veneziana tardo-cinquecentesca in marocchino nocciola su piatti in cartone, restaurata nel XIX secolo con recupero dei piatti originali. Piatti inquadrati in filetto dorato a cordoncino e due filetti semplici, nello spazio centrale ferri radianti, e al centro grande elemento decorativo in stile ‘turchesco’, con delicata filigrana dorata applicata su fondo in seta verde. Di fattura più recente il dorso a tre nervi, scomparti decorati con ferri in oro, titolo in caratteri dorati su tassello, data di stampa impressa al piede. Tagli dorati. Al contropiatto posteriore applicato ritaglio dal catalogo Exhibition of Bookbindings (London, Burlington Fine Arts Club, 1896 ‘Panels of an old Turkish binding of 17th century; inlaid covers’).

a nervetti con titolo in oro, tagli dorati. Ex-libris e timbri ‘Bibliotheca ex Oblatorum S. Caroli Bayswater’. In questo volume sono raccolti i Fasti, i Tristia, il De Ponto e lo spurio Ad Liviam, nonché l’Inerrantium stellarum significationes di Tolomeo nella traduzione di Niccolò Leoniceno. Seconda edizione aldina delle opere di Ovidio, apparse in tre volumi, dopo la prima del 1502 (vd. lotto 125). Renouard, 78.12; Ahmanson-Murphy, 141. € 600 - 1200

Il terzo volume della seconda edizione aldina delle opere di Ovidio, già data alle stampe da Aldo tra il 1502 e il 1503 (vd. lotto 125). Il volume, ora con un breve indirizzo al lettore impresso al verso del frontespizio, comprende il testo delle Metamorphoses, e presenta una bella legatura veneziana in filigrana applicata su fondo in seta, ispirata a modelli decorativi orientali. L’esemplare fu esposto nel 1896 presso il Burlington Fine Arts Club di Londra, in una mostra dedicata alla storia dell’arte della legatura, attraverso i migliori esemplari posseduti da collezionisti inglesi. Al tempo il volume era conservato nella ricca biblioteca del politico William Henry Corfield (18431903), venduta all’asta nel 1904 (cfr. Catalogue of the Books in Valuable Bindings, London 1904). La legatura, rintracciabile nel 1905 in un catalogo del libraio londinese Leighton, è segnalata da Antony Hobson nel censimento delle Venetian filigree bindings del Cinquecento. Burlington Fine Arts Club, 1891, Exhibition of Bookbindings, London 1896, tav. XIII; J. J. Leighton, Catalogue of Early-Printed, and Other Interesting Books, Manuscripts and Fine Bindings, London 1905, Part XI, n. 6807; A. Hobson, Humanists and Bookbinders. The Origins and Diffusion of the Humanistic Bookbinding 1459-1559, p. 150, n. 3 (List G); Renouard, 78.9; Ahmanson Murphy, 142 € 3500 - 7000

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89


163. Ovidius Naso Publius Quae hoc volumine continentur. Annotationes in omnia Ouidij opera. Index fabularum, & cæterorum, quæ insunt hoc libro secundum ordinem alphabeti. Ouidij Metamorphoseon libri XV. Al colophon:) Venetijs: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, febbraio 1516. In-8° (mm 147x89). Carte [48], 204. Segnatura: π-6π8 a-z8 A-B8 C4. Manca la carta bianca 6π8. Errata di tutta l’opera alle carte 5π1-6. Àncora aldina al frontespizio particolare delle Metamorfosi e in fine. Ottimo esemplare. Legatura da amatore di fine Ottocento in marocchino marrone con impresa aldina impressa in oro ai piatti entro elaborata cornice, dorso con ricchi fregi e titolo in oro, dentelles e tagli dorati. Dalla biblioteca di Syston Park e Schandein-Heyl. Annotazioni marginali (in parte rifilate) e sottolineature di mano coeva. Vedi lotto precedente. € 800 - 1200

164. Gregorius Nazianzenus (santo) Gregorii Nazanzeni theologi Orationes lectissimae XVI. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, aprile 1516. In-8° (mm 155x85). Carte [8], 311, [1]. Segnatura: *8 aα-zΨ8 &ω8 AA-PO8. Àncora aldina al titolo ed in fine. Ottimo esemplare. Legatura coeva in piena pelle con impressioni a secco, mancano i fermagli, dorso rifatto. Firma di appartenenza sbiadita al frontespizio. Ex-libris nobiliare xilografico non identificato al contropiatto anteriore. Edizione originale in greco delle sedici orazioni di Gregorio Nazianzieno, molto rara. L’edizione fu curata da Marco Musuro, che dedica la sua lunga prefazione a Jean de PIns, vescovo di Rieux ed ambasciatore francese a Venezia. Renouard, 75.1; Ahmanson-Murphy, 144. € 1200 - 2400

90

165. Svetonius Tranquillus In hoc volumine haec continentur. C. Svetonij Tranquilli XII Cæsares. Sexti Aurelij Victoris à D. Cæsare Augusto usque ad Theodosium excerpta. Eutropij de gestis Romanorum. Lib. X. Pauli Diaconi libri VIII ad Eutropij historiam additi. (Al colophon:) Venetijs: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, agosto 1516. In-8° (mm 152x90). Carte [32], 320. Segnatura: *-**8 χ-χχ8 a-rr8. Completo della carta bianca χχ8. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Gore e tracce di sporco più evidenti ai primi fascicoli. Legatura settecentesca in pergamena su cartone, titolo in oro su tassello al dorso, tagli spruzzati in rosso. Fori di tarlo alle cerniere. Edizione originale del commento di Egnazio Danti a Svetonio, da lui dedicata a Jean Grolier. Al testo di Svetonio seguono quelli di Sesto Aurelio Vettore, Eutropio e Paolo Diacono. Renouard, 77.5: “Le Suétone a été réimprimé en 1521... Ces éditions sont toutes assez rares, et ne se rencontrent le plus souvent ques très mal conditionnées”; Ahmanson-Murphy, 147. € 450 - 800

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166. Bessarion Quae hoc in volumine tractantur... In calumniatorem Platonis libri quatuor... Eiusdem Correctio librorum Platonis de legibus Georgio Trapezuntio interprete... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, settembre 1516. Due parti in un volume in-folio (mm 297x203). Carte [8], 116 ; 55 [i.e. 53], [1]. Segnatura: a-p8 q4; aa-bb8 c-f8 g6. Àncora aldina al frontespizio di entrambe le parti e in fine della seconda. La marca tipografica sull’ultima carta (g6), infinestrata in epoca moderna, risulta visibile al recto e non al verso della carta stessa. Qualche arrossatura e tracce di polvere al frontespizio della prima parte. Legatura moderna in mezza pergamena con punte, carta decorata ai piatti, titoli in oro al dorso, tagli marmorizzati in rosso e marrone. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Michael Clapham 1933’ e sul bordo inferiore timbro

del legatore ‘John P. Gray and Son Cambridge’. Nota manoscritta a lapis al frontespizio della seconda parte. Seconda edizione aldina, accresciuta rispetto alla prima del 1503, di questo fondamentale scritto di Bessarione a difesa di Platone e del Platonismo, risposta all’opera del Trapezuntius - in particolare come traduttore e commentatore - in cui il pensiero del filosofo ateniese veniva sminuito a favore di quello di Aristotele. Ne nacque una celebre e aspra polemica di qui questo scritto dell’umanista e teologo costituisce una tappa importante, con la confutazione di tutti gli errori del Trapezuntius. La seconda parte del volume consta dell’edizione originale della traduzione, sempre di Bessarione, della Metafisica di Aristotele e del libro I di quella di Teofrasto. Renouard, 77.6; Ahmanson-Murphy, 148. € 2000 - 4000

167. Iamblichus Index eorum, quae hoc in libro habentur... de mysteriis Aegyptiorum, Chaldaeorum, Assyriorum... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, novembre 1516. In-folio (mm 302x197). Carte 177 [i.e. 175], [1]. Segnatura: A-Y8. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Al frontespizio, e su alcune carte, tracce di polvere e gore, qualche arrossatura. Legatura settecentesca in marocchino rimontata e restaurata con ampie lacune, cornici in oro ai piatti, fregi in oro al dorso a 5 nervi. Al contropiatto anteriore ex libris con armi e motto ‘Constantia et labore’, alcuni marginalia. Rara seconda edizione aldina, ampliata rispetto alla prima del 1497 curata da Marsilio Ficino, di questa raccolta di scritti dei principali rappresentanti di quel ramo del pensiero neoplatonico influenzato dal misticismo magico: oltre al De Mysteriis di Iamblichus comprende testi di Proclus Diadochus (De anima atque daemone, De sacrificio et magia), Synesius Cyreneus (De somniis), Psellus (De daemonibus), Xenocrates (De morte) e ancora Pythagoras, Albinus Platonicus, Speusippus e lo stesso Ficino. Renouard, 77.8; Ahmanson-Murphy, 150. € 1200 - 2000 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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168. Homerus Omerou Ilias [graece]. Homeri Ilias. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, giugno 1517. In-8 (mm 157×90). Carte [56], 277, bianca l’ultima carta. Segnatura: 1-78 A-Z8 AA-LL8 MM6. Àncora aldina al frontespizio. Esemplare in ottimo stato di conservazione, lieve piegatura centrale delle carte del primo fascicolo, leggera gora all’angolo superiore bianco delle ultime carte. Legatura italiana coeva in vitello marrone su assicelle in legno e decorata a secco e in oro. Al piatto anteriore lo spazio centrale, delimitato da fascia di filetti, è decorato da due ferri a nodi intrecciati e piccolo fiore al centro, dei quali il superiore in parte coperto dalla successiva impressione dello stemma in oro dei duchi di Sutherland tra i quali è impresso in caratteri dorati ‘il//i// as’, con due piccole foglie aldine in oro. Lo spazio centrale del piatto posteriore, anch’esso delimitato da fascia di filetti, è invece decorato da tre ferri a nodi intrecciati e piccolo fiore, di cui il centrale in oro. Conservata la graffa superiore, con aggancio al piatto posteriore. Dorso a tre nervi realizzato nel XIX secolo, scomparti decorati con ferro a secco, al secondo scomparto tassello in marocchino marrone scuro, con titolo breve in caratteri dorati. Al recto della prima carta la nota di possesso, in inchiostro bruno, ‘Io. Antonii Roffeni’, in riferimento a Giovanni Antonio Roffeno (c. 1580-1643). Al contropiatto anteriore la più tarda nota di appartenenza ‘Gower 1819’, da riferire al politico e diplomatico George Granville Leveson-Gower (1758-1833), primo duca di Sutherland. Al recto della carta di guardia anteriore una mano settecentesca ha vergato alcune note biobibliografiche.

92

Seconda e rara edizione aldina di Omero, presentata nel volume contenente l’Iliade, nonchè una delle ultime edizioni impresse da Andrea Asolano come unico responsabile della officina aldina. “Cette édition, qui n’est cependant pas exempte de fautes typographyques, contient assez de corrections et de rectifications pour être considérée comme un nouveau texte. Meilleure et plus rare encore que celle de 1504, qui lui a servi de base, elle est surtout bien plus correcte que la troisième de 1524” (Renouard). L’esemplare proviene dalla libreria di Giovanni Antonio Roffeno, matematico e rettore dell’Università di Bologna che fu in corrispondenza con Galileo e con Keplero, al quale nel 1617 scrisse per proporgli la cattedra resasi vacante per la morte di Giovanni Antonio Magini. Renouard, 80.3; Ahmanson-Murphy, 153.1. € 4000 - 8000

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169. Homerus Odysseia. Batrachomyomachia. Hymnoi. XXXII [graece]. Vlyssea. Batrachomyomachia. Hymni. XXXII. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, giugno 1517. In-8o (mm 162×99). Carte 251 (con alcuni errori di numerazione), [1]. Segnatura: a-z8 A-H8 I4. Àncora aldina al frontespizio. Esemplare in ottimo stato di conservazione, qualche fioritura, piccolo foro di tarlo al margine superiore bianco delle prime tre carte. Legatura veneziana coeva in marocchino marrone su piatti in cartone, decorata a secco, probabilmente un remboitage. I piatti sono inquadrati da cornice formata da due fasce di filetti uniti agli angoli; lo spazio centrale è diviso in due quadrati, delimitati da rotella con decorazione

a palmette e da duplice filetto, al centro decorazione romboidale formata da reticolato di piastrelle, due cerchielli ai vertici, ai lati piccoli gigli. Tracce di fori per bindelle ai lati dei piatti. Dorso a tre nervi, scomparti decorati con intreccio diagonale di filetti. Tagli dorati e cesellati originali. Restauri al dorso e agli angoli, fori di tarlo al dorso, in corrispondenza della cuffia di testa. Contropiatti e carte di guardie antichi, ma non pertinenti. Etichetta cartacea all’angolo superiore del contropiatto anteriore della libreria Rappaport. (2) Seconda e rara edizione aldina di Omero, presentata nel volume contenente l’Odissea (vd. lotto precedente). Renouard, 80.3; Ahmanson-Murphy, 153.2. € 4000 - 8000

170. Seneca Lucius Annaeus Tragoediae. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae soceri, ottobre 1517. In-8° (mm 160x90). Carte [4], 207, [5]. Segnatura: a4 b-z8 A-D8 E4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Frontespizio con fori di tarlo e gore che interessano anche le carte successive, ampia gora al margine inferiore, altra gora all’angolo superiore destro dal fascicolo A alla fine. Legatura coeva in pergamena floscia, titoli inpresso al dorso. Aggiunte carte di guardia moderne a scopo conservativo. Contropiatto anteriore scollato, carte di guardia originali con lacune, aloni e abrasioni ai piatti. Al frontespizio nota di appartenenza ‘Accresciuto al Museo di Casa Iutarini da Ant. de Valentini’, marginalia e sottolineature lungo il testo. Prima ed unica edizione aldina delle Tragedie di Seneca curata da Girolamo Avanzi, professore di filosofia e materie umanistiche all’Università di Padova e membro della Società Aldina. Renouard, 80.4; Ahmanson-Murphy, 155. € 800 - 1500 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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171. Seneca Lucius Annaeus Tragoediae. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae soceri, ottobre 1517. In-8° (mm 163x88). Carte [4], 207, [5]. Segnatura: a4 b-z8 A-D8 E4. Àncora aldina sul frontespizio ed in fine. Ottimo esemplare. Preziosa legatura da amatore in marocchino rosso firmata Cazin, stemma aldino impresso in oro al centro dei piatti entro duplice filettatura, dorso a sei comparti con fregi e titolo in oro, taglli dorati, risguardi in carta marmorizzata. Vedi lotto precedente. € 1500 - 3000

172. Musaeus Grammaticus Mousaiou Poiemation ta kath’ Hero kai Leandron. Orpheus Argonautika. Tou autou Hymnoi Orpheus peri lithon [graece]. Musaei opusculum de Herone & Leandro. Orphei argonautica. Eiusdem hymni. Orpheus de lapidibus. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae soceri, novembre 1517. In-8° (mm 161x90). Carte 80. Segnatura: a-k8. Due illustrazioni incise su legno nel testo. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Lievi arrossature e lavori di tarlo minimamente lesivi del testo alle ultime 4 carte del fascicolo k ma buon esemplare. Legatura coeva in pergamena floscia. Leggero alone al piatto anteriore. Al contropiatto anteriore, a coprire parzialmente una precedente nota manoscritta cassata, ex libris ‘D. De Auria 94

Montis Aldis Comitis’, due annotazioni - una cassata e una di difficile lettura - al verso della carta di guardia posteriore e al contropiatto posteriore, resti di etichetta cartacea al dorso. Isolate sottolineature nel testo. Editio princeps del De Lapidibus di Orpheus, inserita in questa impressione aldina che si apre con l’Opuscolum de Herone et Leandro di Musaeus ripreso dalla prima edizione - sempre uscita dai torchi di Aldo - databile tra il 1495 e il 1497: da questo celebre volume, il primo illustrato della tipografia manuziana, sono riprese anche le due xilografie. Gli altri testi di Orpheus - Argonautika e Hymnoi - riprendono invece la lezione della stampa giuntina del 1500. Renouard, 81.8; Ahmanson-Murphy, 159. € 1500 - 3000

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173. Martialis Marcus Valerius Martialis. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae soceri, dicembre 1517.

Bozerian in marocchino blu con dentelles dorate ai piatti, dorso a cinque nervi con fregi e titolo in oro al secondo scomparto, sguardie in carta rosa, tagli dorati.

In-8° (mm 150x85). Carte 190, [2]. Segnatura: A-Z8 &8. Àncora aldina al titolo e al verso dell'ultima carta. Nota di possesso cancellata al frontespizio, poche lievi arrossature all'ultima carta. Legatura ottocentesca francese in stile

Seconda edizione aldina che riprende l'impaginato della prima del 1501 (vd. lotto 118). RENOUARD, 81.1; Ahmanson-Murphy, 161. € 1000 - 2000

174. Oppianus Anazarbensis Oppianou Halieutikon biblia pente. Tou autou Kynegetikon biblia tessara [graece]... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae soceri, dicembre 1517.

centrale, anch’essa impressa a secco. Dorso a tre nervi, titolo manoscritto al primo scomparto. Conservato uno dei due fermagli metallici, graffe preservate al lato lungo del piatto anteriore. Difetti all’estremità superiore del dorso, nervi e cerniere leggermente abrasi, qualche alone ai piatti.

In-8° (mm 153x95). Carte 166, [2]. Segnatura: a-x8. Àncora aldina impressa al frontespizio e al verso della carta x8. Carattere greco, romano e corsivo. Testo in greco. Spazi bianchi con letterine guida. Lievi bruniture, fioriture, tracce di polvere al verso dell’ultima carta. LEGATO CON: Valerius Flaccus Setinus Balbus Gaius. C. Valerii Flacci Argonautica. Io Baptistae Pij carmen ex quarto Argonautica Apollonij. Orphei Argonauticon innominato interprete. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, maggio 1523. In-8°. Segnatura: a-s8, t4. Carte 146, [2]. Àncora aldina impressa al frontespizio e al verso della carta t4. Carattere romano e corsivo Testo in latino. Spazi bianchi con letterine guida. Alcune carte lievemente brunite, antichi interventi di restauro al margine esterno delle cc. s5 e s6. Legatura coeva olandese in pelle di scrofa, piatti inquadrati da triplice filetto impresso a secco, quattro foglie d’acanto accantonate agli angoli esterni e losanga 175. Oppianus Anazarbensis Oppianou Halieutikon biblia pente. Tou autou Kynegetikon biblia tessara [graece]... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae soceri, dicembre 1517. In-8° (mm 154x92). Carte 166, [2]. Segnatura: a-x8. Esemplare completo delle 2 carte bianche n7 e n8, spesso mancanti. Àncora aldina incisa in legno al frontespizio ripetuta in fine. Minime arrossature marginali ma buon

I Opera: Editio princeps del De venatione, poema in quattro libri sulla caccia redatto da Oppiano da Apamea, e seconda edizione del celebre trattato sulla pesca di Oppiano da Anazarbo, la più significativa opera dell’epica didascalica greca di età imperiale, scritta intorno al 180 d.C. e dedicata all’imperatore Marco Aurelio. I due trattati, sulla pesca e sulla caccia, furono ritenute opere dello stesso autore fino alla fine del Settecento quando lo studioso J. G. Schneider stabilì nella sua edizione delle opere del 1776 che questi due poemi non erano stati composti dallo stesso individuo ma da due persone omonime confuse costantemente nei secoli. Autore della versione latina fu l’umanista senese Lorenzo Lippi. Renouard, 81.9; Ahmanson-Murphy, 160; II opera: Prima edizione aldina. Renouard, 97.3; Ahmanson-Murphy, 221. € 1200 - 2000 esemplare. Legatura moderna in pelle bruna in stile ‘alla greca’, fregi e cornici impressi a secco ai piatti e al dorso. Nota di possesso ‘Pertinet ad Conventum S. Mariae Jesu Montis Fortini 1706’ e timbro in inchiostro nero con monogramma ‘M.D.I.P.D.R.D.I.S.’ e ‘C.G.’ sul frontespizio; al contropiatto anteriore applicato ex libris cartaceo. Note manoscritte coeve in greco alle carte. Vedi prima opera del lotto precedente. € 1000 - 2000

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176. Caesar Gaius Iulius Commentarii... tradotti in volgare per Agostino Ortica della Porta genovese. (Al colophon:) Stampato in Venetia: per Iacopo penzio da Lecho, 1517. In-8° (mm 150x100). Carte [8], 295. Manca l’ultima carta bianca. Quattro vignette silografiche alle carte [croce]7v[croce]8r, corredate dalle iscrizioni ‘VINEA’, ‘ARIETE’, ‘TESTVDINE’, ‘PONTE DE CAESARO’. Spazi bianchi per capitali, con letterine guida. Carte brunite; aloni, piccole macchie e tracce d’uso, in particolare alle prime carte. Diffuse fioriture, gore al margine interno e inferiore, più evidente quella alle ultime carte. Legatura coeva veneziana, in marocchino bruno su piatti in cartone e decorata a secco. Piatti inquadrati in filetti multipli e due cornici a ghirlanda. Nello spazio centrale, foglie aldine agli angoli e elemento composto da foglie persiane. Due fori per bindelle al lato lungo. Dorso a tre nervi poco rilevati, scomparti decorati con intreccio di filetti. Qualche spellatura, fessurata la pelle al nervo centrale, con qualche piccola mancanza;

parziale distacco alle cuffie, più marcato in corrispondenza di quella di testa. Al frontespizio ripetuta due volte la nota di possesso cinquecentesca ‘Di M L Silvestro banchinij’; la stessa mano ha vergato alcune lettere all’intitolazione. Al verso del frontespizio la nota ‘Questo Libro e di M L Saluestro Banchini [?] Judice del comesario di Pisa’. Antico sigillo al frontespizio e al recto della seconda carta, dove è visibile anche il monogramma ‘T C’, in inchiostro bruno. Altra nota di possesso, datata 1696, alla carta del colophon. Volgarizzamento dei Commentarii dovuto al genovese Agostino Ortica della Porta, fedele collaboratore del tipografo di origine lombarda Giacomo Penzio, e corredato di quattro belle vignette silografiche raffiguranti macchine da guerra romane. Esemplare in sobria legatura veneziana, decorata al centro dei piatti da ferro a foglia persiana, tra gli elementi decorativi più usati al tempo, frutto della collaborazione tra artigiani locali e orientali. Essling, 1732; Sander, 150. € 2000 - 4000

177. Duns Scotus Ioannes Tabula generalis scotice subtilitatis octo sectionibus uniuersam doctoris subtilis peritiam complectens: ab excellentissimo doctore Antonio de Fantis tarvisino edita... (Al colophon:) Papie impressum: per Jacob de Burgofrancho, 1517. In-8° (mm 157x108). Carte [268]. Frontespizio in rosso e nero entro elegante bordura xilografica. Ottimo esemplare. Legatura coeva in pelle, cornice a fregi floreali, cantonali e fleuron centrale, il tutto impresso a secco ai piatti, fregi a secco ai comparti del dorso a quattro nervi, abrasioni e piccola rottura alla cuffia inferiore. Bella e non comune edizione curata da Antonio De Fantis in sobria legatura coeva. € 500 - 1000 96

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178. Pontano Giovanni Gioviano Ioannis Ioviani Pontani amorum libri II. De amore coniugali II. Tumulorum II, qui in superiore aliorum poematon editione desyderabantur. Lyrici I. Eridanorum II. Eclogæ duæ Coryle, & Quinquennius superioribus quatuor additæ. Calpurnij Siculi Eclogæ VII... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, febbraio 1518. In-8° (mm 160x96). Carte 170, [2]. Segnatura: a-x8 y4. Completo della carta bianca y4. Gora al frontespizio e alle carte, poche lievi arrossature. Legatura ottocentesca in vitello, àncora aldina e cornice in oro ai piatti, titoli in oro al dorso, tagli rossi, segnalibro in seta verde. Legere abrasioni e fori di tarlo ai piatti, rotture e minime mende lungo le cerniere. Numero manoscritto al contropiatto anteriore. Lettera dedicatoria di Francesco Torresano a Antonio Mocenigo alle carte a1v-a3v. Renouard, 85.10; Ahmanson-Murphy, 165. € 450 - 800

179. Pontano Giovanni Gioviano Opera omnia soluta oratione composita. Nomina librorum, qui in hisce tribus partibus continentur, a tergo huius paginæ notata reperiuntur. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Soceri, giugno 1518 - settembre 1519.

marocchino rosso, duplice cornice, cantonali e grande fleuron centrale, il tutto impresso in oro ai piatti, dorso a nervetti con fregi e titolo e numerazione dei volumi in oro su duplice tassello, tagli dorati. Nota manoscritta al frontespizio del secondo volume, altre annotazioni ai contropiatti posteriori del secondo e terzo volume. (3)

Tre volumi in-4° (mm 204x125). Carte [4], 326 (di 327, manca c. m8 bianca); 318; 301, [19]. Segnatura: *4 a-ss8; A-QQ8 RR6; aaa-zzz8 AAA-RRR8. Àncora aldina al frontespizio del primo volume e in fine del terzo. Qualche arrossatura ma bellissimo esemplare, con ampi margini. Legatura settecentesca, probabilmente olandese, in

Pregevole set, completo e in bella legatura del Settecento della prima edizione completa delle opere in prosa del Pontano, in esemplare completo delle carte spesso censurate. Renouard, 82.3, 87.6, 87.7; AhmansonMurphy, 168, 178, 183. € 2500 - 5000

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180. Plinius Caecilius Secundus Gaius Epistolarum libri X. Eiusdem Panegyricus Traiano Principi dictus. Eiusdem de Viris illustrib. in re militari, & in administranda rep. Svetonij Tranquilli de Claris grammaticis, & rhetoribus. Iulij Obsequentis Prodigiorum liber. Indices duo, quorum altero. (Al colophon:) Venetiis: in aedib. Aldi, et Andreae Asulani soceri, giugno 1518.

181. Plinius Caecilius Secundus Gaius Epistolarum libri X. Eiusdem Panegyricus Traiano Principi dictus. Eiusdem de Viris illustrib. in re militari, & in administranda rep. Svetonij Tranquilli de Claris grammaticis, & rhetoribus. Iulij Obsequentis Prodigiorum liber. Indices duo, quorum altero. (Al colophon:) Venetiis: in aedib. Aldi, et Andreae Asulani soceri, giugno 1518.

In-8° (mm 154x95). Pagine [56], 525, [3]. Segnatura: *-***8 ****4 a-kk8. Completo delle carte bianche ****3 e ****4, spesso mancanti. Àncora aldina al frontespizio, ripetuta in fine. Frontespizio brunito con macchie, lieve gora al margine superiore delle ultimissime carte altrimenti buon esemplare. Legatura di fine Settecento in pergamena su cartone, titolo in oro su tassello in marocchino rosso al dorso, luogo e data di stampa impressi in nero al dorso. Alla carta di guardia nota di possesso ‘Thomas Bryan Richards’ datata 22 febbraio 1799 e altra nota successiva ‘Coll. per H. Drury Hannoviae V. Renouard. 140’. Alla stessa carta di guardia applicata etichetta cartacea dattiloscritta con dati bibliografici.

In-8° (mm 156x93). Pagine [56], 525, [3]. Segnatura: *-***8 ****4 a-kk8. Completo delle carte bianche ****3 e ****4, spesso mancanti. Àncora aldina al frontespizio, ripetuta in fine. Ottimo esemplare. Legatura secentesca in vitello biondo, cornice a duplice filetto in oro ai piatti, titolo e fregi in oro al dorso. Al contropiatto anteriore applicata etichetta cartacea ‘Fiammetta Soave’. Qualche nota e sottolineture al testo. Vedi lotto precedente. € 800 - 1500

Seconda edizione aldina, la prima risale al 1508 (vd. lotto 134), con la stessa lunga dedica di Aldo ad Alvise Mocenigo e con la medesima prassi di paginazione: il numero, impresso sempre in alto a destra rispetto allo specchio di scrittura, al verso viene a trovarsi nel margine interno. Rispetto alla prima, tuttavia, questa impressione è arricchita da un Index rerum memorabilium e da una Latina interpretatio dictionum et sententiarum graecarum. Oltre all’Epistolario completo di Plinio il Giovane, il volume contiene anche il Panegyricus Traiano e il De viris illustribus; seguono il De claris grammaticis et rhetoribus di Svetonio e il Prodigiorum liber di Julius Obsequens. Renouard, 82.1; Ahmanson-Murphy, 166. € 800 - 1500 98

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182. Mela Pomponius Pomponius Mela. Iulius Solinus. Itinerarium Antonini Aug. Vibius Sequester. P. Victor De regionibus urbis Romæ. Dionysius Afer De situ orbis Prisciano interprete. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, ottobre 1518.

si fanno con otto stadii et hanno 25 passi per uno computando li passi come comunemente si pigliano’; al contropiatto anteriore ex libris ‘Robert Saitschick’; al contropiatto posteriore ex libris ‘Marcellus Schlimovich’; alla carta di guardia anteriore e al verso del colophon timbro in inchiostro rosso ‘ Sociedad Hebraica Argentina’.

In-8° (mm 159x100). Carte 233, [3]. Segnatura: a-z8 A-F8 G4. Àncora aldina incisa in legno al frontespizio e in fine. Tracce di sporco al frontespizio, piccolo lavoro di tarlo marginale alle ultime tre carte. Legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso. Lunga nota di mano secentesca alla carta di guardia ‘ad un grado del cielo correspondono della 17 leghe e mezzo spagnole che sono 62 miglia e mezzo italiane le quali

Prima ed unica edizione aldina di questa raccolta di antichi testi di geografia e cosmografia. Il De situ orbis di Mela, la più antica opera latina di geografia, e il Polyhistor di Solino, con notizie strane e curiose su vari paesi del mondo, erano già stati pubblicati in precedenza, ma le altre quattro opere appaiono qui per la prima volta. Renouard, 83.6; AhmansonMurphy, 171. € 700 - 1400

183. Livius Titus Ex XIIII. T.Livij Decadibus. Prima, tertia, quarta, in qua praeter fragmenta III, & X libri, quae in Germania nuper reperta, hic etiam continentur... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, marzo 1518 [-1533]. Quattro volumi in-8° (mm 160x96). I: Carte [68], [8], 365, [7]. Segnatura: π*8 *4 *28-*88 *8 a-zz8 &&4. Completo della carta bianca *3. Àncora aldina al frontespizio generale, al frontespizio della Prima Deca c.*1 e in fine. Le carte preliminari dopo il titolo generale contengono la prefazione di Francesco Torresano, l’Elenchus regum, dictatorum... quae maxime memorabiles hac prima decade continentur e l’Index rerum omnium... quae prima hac continentur decade; II: (Titi Livij Patavini Decadum epitomae. Lucius Florus, 1521) Carte 56, 310, [2]. Segnatura: AA-GG8 aaaa-hhhh8 iiii4 kkkkzzzz8, Aa-Qq8 Rr4. Completo della carta bianca iiii4. Àncora aldina al frontespizio ed in fine; III: (Decas tertia, 1519) Carte [48], [8], 350, [6]. Segnatura: 1-68 *8 aa-zz8 AA-XX8 YY4. Completo della carta bianca 6/8. Àncora aldina a c. 1r dell’Index, al frontespizio e in fine; IV: (Decas quarta, 1520): Carte [44], [12], 296. Segnatura: 118 228 338 448 558 664 *8 2*4 aaa-zzzz8 AAA-OOO8. Completo delle carte bianche 66/4, *6 e 2*4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. V: (Decas quinta, 1533) Carte 131, [5]. Segnatura: A-R8. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Strappo restaurato alla prima carta del primo volume, aloni e macchie alle prime ed ultime

carte del quarto volume, ma nel complesso bella copia. Legatura moderna in stile rinascimentale in piena pelle con fregi in oro ai piatti e al dorso, tagli dorati e goffrati, titoli impressi in oro sui piatti (solo la legatura del quarto volume è originale, anche se pesantemente restaurata, le altre sono state fatte ad imitazione di quest’ultima). Al frontespizio del volume quarto prove di penna e firma di appartenenza, annotazioni cassate al frontespizio del volume primo e all’Index Decadis tertiae, nota manoscritta la frontespizio del volume secondo. (4) Prima edizione aldina delle Decadi di Livio, molto rara a trovarsi completa di tutte e cinque le parti, pubblicate a distanza di molti anni le une dalle altre tra il 1518 e il 1533. L’edizione comprende anche l’epitome di Floro e i Historiarum libri quinque di Polibio nella versione latina di Niccolò Perotto. Nella prefazione ai lettori della prima parte, Francesco Torresano denuncia le contraffazioni che alcune officine poco scrupolose avevano stampato, con chiare allusioni ai Giunta e a Froben; nella stessa annuncia l’importantissimo indice che seguiva, contenente i nomi dei re, dittatori, consoli, pretori e altri personaggi; la compilazione era stata intrapresa da Giovanni Malatesta, mantovano e monaco Cassinense. Renouard, 83-84, 86, 89, 90, 108; Ahmanson-Murphy, 172, 177, 192, 198, 260. € 2500 - 5000

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184. Cicero Marcus Tullius In hoc volumine continentur... Officiorum lib. II. Cato Maior, siue De senectute. Laelius, sive De amicitia. Somnium Scipionis ex 6. De rep. excerptum. Paradoxa Theodorou Peri geros hermeneia. Oneiros Skipionos. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, febbraio 1519. In-8° (mm 159x96). Carte [8], 158, [2]. Segnatura: A8 a-u8. Completo delle carte Bianche A8 e u7. Àncora aldina al titolo e in fine. Preziosa legatura ottocentesca in marocchino rosso a grana lunga firmata Simier, doppio

riquadro a filetti e fleurons angolari impressi in oro sui piatti, dorso a cinque nervetti con fregi e titolo in oro, tagli dorati, risguardi in carta colorata e in pergamena. Annotazioni marginali antiche, in gran parte sbiadite. Ex libris ‘Ch. Jacques Stuart’ e ‘W. Beckford’. Seconda edizione aldina delle opere filosofiche di Cicerone, curata da Giovanni Battista Egnazio. La traduzione in greco del Somnium Scipionis si deve a Massimo Planude. Renouard, 86:4; Ahmanson-Murphy, 154. € 2500 - 5000

185. Statius Publius Papinius Sylvarum libri V. Achilleidos libri XII. Thebaidos libri II. Ortographia... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, gennaio 1519. In-8° (mm 163x100). Carte 294, [2]. Segnatura: a-z8 A-O8. Àncora aldina al frontespizio, ripetuta al verso dell’ultima carta. Esemplare pulito e marginoso, alcuni leggeri aloni marginali alle prime ed ultime carte. Legatura settecentesca in piena pergamena rigida con titolo in oro su tassello in pelle rossa al dorso, tagli blu. Firma settecentesca evanescente al titolo. Non comune seconda edizione aldina delle opere complete di Stazio, ristampa della prima del 1502 (vd. lotto 122), aumentata con una lettera di prefazione di Francesco Asolano al fratello Domizio e a Pasquale Marini. Le opere staziane sono seguite dalla Orthografia di Aldo Manuzio che, nell’edizione del 1502, era posta all’inizio del volume. Renouard, 88.2: “Réimpression., avec un préface, dans laquelle il assure son livre diligentium multo quam antea impressum”; Renouard, 88.12; Ahmanson-Murphy, 175. € 750 - 1500 100

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186. Cicero Marcus Tullius Orationum volumen primum [-tertium]. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, agosto 1519. Tre volumi in-8° (mm 164x99). Carte [11] (di 12, manca **4 bianca), 305, [3]; [7], 4-281, [3]; [6], 3-275, [5]. Segnatura: *8 **4 a-z8 A-P8 Q4, completo delle carte bianche Q3 e Q4, mancante la **4; aa12 bb-zz8 AALL8 MM12, completo delle carte bianche aa7, MM11 e MM12; aaa12 bbb-zzz8 AAA-MMM8, completo delle carte bianche aaa6, ttt8, LLL2, LLL3, MMM6 e MMM7. Àncora aldina al frontespizio di ogni volume e in fine al terzo. Al primo volume frontespizio con tracce di polvere, macchie, mende marginali e restauro al verso, gora sulle prime carte e fino al fascicolo t; al secondo volume lievi arrossature e gore alle carte del primo fascicolo, due carte del fascicolo bb con piccole macchie che non toccano il testo, frontespizio lievemente brunito, macchiato il margine inferiore di poche carte, lavori

187. Dio Cassius In hoc volumine haec continentur. Nervae & Traiani, atque Adriani Caesarum vitae... Georgio Merula interprete. Aelius Spartianus. Iulius Capitolinus. Lampridius. Flavius Vopiscus. Trebellius Pollio. Vulcatius Gallicanus. Ab Ioanne Baptista Egnatio. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, agosto 1519. In-8° (mm 165x94). Carte [8], 422, [2]. Segnatura: *8 a-zz8 A-G8. Completo delle carte bianche oo8 e D4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Gora ai primi fascioli e al margine inferiore delle carte dal fasciolo pp alla fine, qualche leggera arrossatura. Legatura coeva in pergamena floscia, titoli manoscritti su tassello al dorso e al taglio di testa. Abrasioni e tracce di sporco ai piatti. Al frontespizio nota di appartenenza ‘Joannis Franc.i Agathonis’.

di tarlo alle ultime due carte bianche; al terzo volume gora e lavori di tarlo al frontespizio, prime carte con arrossature e aloni, altra gora al margine esterno di alcune carte, macchiata carta bbb6v, macchia e gora all’ultima carta. Legatura posteriore in mezza pergamena su cartone, carta ai piatti, titoli in oro su tassello ai dorsi, tagli scuri. Al primo volume nota di possesso abrasa al frontespizio, altra nota cassata al verso, annotazioni manoscritte al colophon e al verso delle cc. Q3 e Q4, qualche marginalia; al terzo volume prove di penna alle ultime due carte e qualche sottolineatura al testo nel primo fascicolo, nota manoscritta al verso di c. rrr. (3) Prima edizione aldina delle orazioni ciceroniane, rara. Renouard, 86.3: “Très belle éditions, beaucoup plus rares, mais aussi moins bonnes que celles de 1540 et années suivantes”; Ahmanson-Murphy, 180 e 180.5. € 2200 - 4000

Seconda edizione aldina accresciuta - la prima risale al 1516 - di questa raccolta di biografie di imperatori nota come Historia Augusta. Complesso il dibattito critico-filologico di attribuzione e datazione di queste vite, di cui tradizionalmente si riconoscono sei autori: Elio Sparziano, Giulio Capitolino, Volcacio Gallicano, Elio Lampridio, Trebellio Pollione e Flavio Vopisco. Il volume comprende De Caesaribus libri tres di Giovanni Battista Egnazio, Heliogabali principis ad meretrices elegantissima oratio di Leonardo Bruni, l’Oratio de laudibus urbis Romae del retore Aristides e la Conflagratio Vesevi montis di Dione Cassio. Renouard, 87.8; Ahmanson-Murphy, 181. € 900 - 1500

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188. Caesar Gaius Iulius Commentariorum de bello Gallico libri VIII. De bello ciuili Pompeiano. libri IIII. De bello Alexandrino. liber I. De bello Africano. liber I. De bello Hispaniensi. liber I. Pictura totius Galliæ, & Hispaniæ... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, novembre 1519.

tassello al dorso, tagli rossi. Firma di possesso al recto della carta di guardia anteriore ‘Costa Joseph’, il nome ‘Costa’ è vergato anche al contropiatto anteriore, a c. B7r altra nota di appartenenza ‘Alexander Aldrisius’, timbro abraso al frontespizio, alcuni marginalia.

In-8° (mm 152x92). Carte [16], 296, con 2 carte geografiche su doppia pagina incise in legno fuori testo e 5 xilografie a piena pagina nel testo. Segnatura: A-B8 a-oo8. Completo delle carte bianche B8 e kk7. Àncora aldina al frontespizio, a c. kk8v e in fine. Frontespizio con minimi restauri e tracce di polvere, qualche lieve alone e arrossatura sulla carte, poche carte con tracce di sporco. Legatura ottocentesca in mezza pelle con punte, carta marmorizzata ai piatti, titoli in oro su

Seconda edizione aldina, ristampa esatta della prima del 1513 (vedi lotto 142) con le stesse prefazioni di Aldo al lettore e dell’architetto veronese Giovanni Giocondo a Giuliano de’ Medici. Il testo termina a c. kk6v e a c. ll1r inizia l’Index alfabetico compilato da Raimondo Marliani. A c. oo8r secondo colophon con data ‘mense novemb. 1519’. Renouard, 88.11; Ahmanson-Murphy, 185. € 800 - 1500

189. Curtius Rufus Quintus Quintus Curtius. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, luglio 1520. In-8° (mm 164x101). Carte [8], 170, [2]. Segnatura: *8 a-x8 y4. Completo della carta bianca *8. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Macchie e gore marginali più evidenti al primo e agli ultimi fascicoli, piccolo foro al frontespizio ma buon esemplare. Legatura coeva rimontata, dorso moderno, triplice cornice ai piatti, entro la cornice più interna ferri aldini cantonali e le lettere ‘Q’ e ‘C’, il tutto impresso a secco. Al frontespizio antica nota di possesso parzialmente scolorita e prove di penna. Prima e unica edizione aldina, con la correzione con timbro a mano della ‘r’ nel nome dell’Autore al frontespizio, dell’opera di Curzio Rufo curata da Francesco Torresano. Renouard, 88.1: “A Dresde, Bibliothèque royale, il y a de cette édition deux exemplaires, dont l’un, comme presque tous, porte sur le titre cutius avec r ajouté au-dessus, mais dans l’autre ce mot est correct et ce ne sont pas cependant deux éditions différentes. Qu’il y en ait deux éditions, ou une seule, le volume est rare”; Ahmanson-Murphy, 186.5. € 800 - 1200 102

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190. Pontano Giovanni Gioviano Amorum libri II. De amore coniugali III. Tumulorum II, qui in superiore aliorum poëmaton editione desyderabantur. Lyrici I. Eridanorum II. Eclogæ duæ Coryle, & Quinquennius superioribus quatuor additæ. Calphurnii Siculi Eclogæ VII... [Lyon: Baldassarre da Gabiano, ca. 1520].

ed altre opere. Ottimo esemplare, genuino. Legatura in pergamena su cartone dell’epoca, dorso a tre nervi con titolo manoscritto su etichetta, mancano i legacci, cuffie scoperte. Annotazioni coeve sul risguardo libero anteriore e qualche nota marginale nella seconda opera.

Due opere in un volume in-8° (mm 166x100). Carte 170, [2]; 254, [2]. Segnatura: a-x8 y4; a-z8 aa-ii8. Completo delle carte bianche s8, x5, y4 e ii8. La seconda parte (Pontani opera) contiene l’Urania, i Meteororum liber, le Neniae, gli Epigrammata, il De hortis hesperidum

Rara contraffazione lionese dell’edizione aldina del 1518 (vd. lotto 178), stampata probabilmente a Lione, benché il Catalogo Unico la assegni ai De Gregori. Renouard, 318.4; Ahmanson-Murphy, 779. € 900 - 1800

191. Livius Titus Titi Livii Patavini decas quarta. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, novembre 1520. In-8° (mm 158x103). Carte [12], 296. Segnatura: *8 2*4 3a-3z8 3A-3O8. Mancano le carte bianche l*6 e 2*4. Marca sul frontespizio e al colophon. Legatura moderna in stile rinascimentale in piena pelle con impressioni in oro. Ottima copia. Alcune annotazioni marginali coeve. SI AGGIUNGE: Cicero Marcus Tullius. De claris oratoribus, Ciceronis liber, qui inscribitur Brutus. Variae lectiones ex antiquis libris, & ex ingenio... Venetiis: eredi di Aldo Manuzio, 1546. In-8° (mm 161x97). Carte 56. Segnatura: A-G8. Legatura moderna in piena pelle con fregi in oro, taglio rosso antico. LEGATO CON: Id. Orator Ciceronis ad M. Brutum. Venetiis: [eredi di Aldo Manuzio], 1546. In-8°. Carte 45, [3]. Segnatura: A-F8 (F7 bianca). (2) Lotto non passibile di restituzione. € 350 - 700 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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192. Cornazzano Antonio De Re Militari nuovamente con somma diligentia impresso. (Al colophon:) Impressi in Firenze: per li heredi di Philippo di Giunta, 25 maggio 1520. In-8° (mm 153x89). Carte: 183, [1]. Frontespizio in cornice silografica architettonica. Marca tipografica giuntina incisa su legno al verso dell’ultima carta. Buon esemplare, diffuse bruniture, fioriture; alcuni aloni. Lieve gora al margine interno inferiore delle prime cinque carte; piccoli fori di tarlo al margine inferiore bianco delle ultime carte e al contropiatto posteriore. Abraso il contropiatto anteriore. Legatura coeva (forse milanese) in marocchino bruno su piatti in cartone, decorata in oro. Piatti inquadrati in ricca cornice a ghirlanda, con ferri a rametto in punto d’angolo. Nello spazio centrale quattro ferri accantonati, con cinque elementi fiammati a corona; ai lati elementi ferri foliati, due fiorellini esalobati, elementi fiammati singoli e quattro motivi a nodo circondati anch’essi da fiamme. Al centro il nome dell’autore ‘CORNAZANO’ in lettere dorate, inscritto in cerchio delimitato da ghirlanda e circondato da foglie aldine, cerchielli e fiorellini esalobati. Al piatto posteriore, composizione di rametti e fiori all’interno di medesimo cerchio con ghirlanda. Dorso a quattro 104

nervi, agli scomparti motivo a nodo con fiamme. Tagli dorati e cesellati, con motivi di nodi intrecciati, scurita la doratura al taglio di testa. Qualche spellatura, più evidente al piatto posteriore, leggermente usurati gli angoli, piccole mancanze al dorso in corrispondenza delle cuffie di testa e di piede. Al frontespizio biffata una antica nota di possesso, rimossa altra nota di appartenenza con conseguente abrasione della carta. Edizione giuntina del poemetto volgare del letterato piacentino, in legatura coeva caratterizzata dalla presenza di ferri a fiammella, disposti singolarmente, a quarto di cerchio agli angoli e infine a comporre motivo a nodo. Tale elemento decorativo fu usato da legatori attivi sia a Venezia, sia a Milano. La particolare ghirlanda del cerchio centrale è simile a quella individuata in alcune legature milanesi eseguite nei primi decenni del Cinquecento, alcune delle quali commissionate da Jean Grolier durante gli anni del suo secondo soggiorno nella città lombarda, tra il 1515 e il 1521 (si veda ad esempio la legatura riprodotta da A. Hobson in Renaissance Book Collecting, Cambridge 1999, tav. 19). Particolare che porta a ipotizzare una produzione milanese anche per la legatura del volume qui presentato. € 2000 - 4000

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193. Sallustius Crispus Gaius De coniuratione Catilinae. Eiusdem De bello Iugurthino. Orationes quaedam ex libris Historiarum C. Crispi Sallustij. Eiusdem Oratio contra M. T. Ciceronem. M. T. Ciceronis Oratio contra C. Crispum Sallustium. Eiusdem Orationes... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, gennaio 1521.

194. Sallustius Crispus Gaius De coniuratione Catilinae. Eiusdem De bello Iugurthino. Orationes quaedam ex libris Historiarum C. Crispi Sallustij. Eiusdem Oratio contra M. T. Ciceronem. M. T. Ciceronis Oratio contra C. Crispum Sallustium. Eiusdem Orationes... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, gennaio 1521.

In-8° (mm 155x90). Carte [8], 142, [2]. Segnatura: a-t8. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Restauri lungo il margine interno del frontespizio, della carta a2 e delle 3 carte finali, piccole lacune al margine inferiore delle carte g5, l8 e m1, piccolo foro a carta h con perdita di circa 5 lettere, poche carte lievemente brunite. Legatura novecentesca in marocchino verde, cornici e stemma in oro ai piatti, titoli in oro al dorso, dentelles, contropiatti e risguardi in seta rosa, tagli dorati. Antico timbro nobiliare in inchiostro nero al frontespizio. Seconda edizione aldina, più rara della precente del 1509 (vd. lotto 136) di cui riprende avviso ai lettori e dedicatoria. Esemplare probabilmente appartenuto a Renouard. Il De Catilinae coniuratione è la seconda monografia storica della letteratura latina e la prima scritta da Sallustio. Seguendo una scansione narrativa suddivisa in 61 capitoli, l’opera narra la congiura ordita da Lucio Sergio Catilina nel 63 a.C., nel tentativo, rivelatosi poi fallimentare e costatogli la vita, di instaurare una dittatura populista e antinobiliare a Roma. La congiura viene vista dallo storico di Amiternum come uno degli argomenti più significativi della decadenza morale e sociale della classe dirigente romana durante il I secolo a.C., una corruzione che egli denuncia e critica severamente lungo tutta la narrazione. Renouard, 93.16; Ahmanson-Murphy, 194. € 450 - 800

In-8° (mm 163x100). Carte [8], 142, [2]. Segnatura: a-t8. Àncora aldina al titolo e al verso dell’ultima carta. Esemplare ecezionale, privo di difetti, a grandi margini. Bella legatura ottocentesca in marocchino rosso a grana larga, firmata da Bozerian le Jeune, bordura dorata ai piatti dov’è presente un supra libros dorato con motto “VIRTUS SOLA INVICTA’, dorso a 5 nervi con titolo in oro, scomparti con decorazione a pointille, tagli dorati. Contropiatto in seta viola, sguardie in pergamena, prerogativa degli esemplari rilegati da Bozerian per il grande bibliofilo francese, A.A. Renouard, autore dei celebri Annales aldini. Esemplare appartenuto a Henry Fitzalan-Howard 15th Duke of Norfolk (1847 -1917) di cui il motto con cresta nobiliare ai piatti. Esemplare probabilmente appartenuto a Renouard. Vedi lotto precedente. € 2000 - 4000

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195. Svetonius Tranquillus In hoc volumine haec continentur. C. Svetonij Tranquilli XII. Caesares. Sexti Aurelij Victoris a D. Caesare Augusto usque ad Theodosium excerpta. Eutropij de gestis Romanorum Lib. X. Pauli Diaconi libri VIII. ad Eutropij historiam additi. Index rerum memo. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, maggio 1521. In-8° (mm 151x90). Carte [60], 320. Segnatura: A-G8 H4 a-rr8. Esemplare completo della carta D8 bianca. Àncora aldina incisa in legno al frontespizio, ripetuta in fine. Lieve gora al margine superiore, altra gora più evidente all’ultimo fascicolo. Legatura settecentesca in pelle nocciola, titolo in oro su tassello al dorso, resti di etichette cartacee al dorso, carte di guardia in carta marmorizzata. Nota di possesso cassata al frontespizio; etichetta cartacea ‘Libreria Ermanno Loescher Torino’ al verso della carta di guardia anteriore. Ristampa dell’edizione del 1516 (vd. lotto 165). Renouard, 91.7; Ahmanson-Murphy, 201. € 700 - 1200

196. Apuleius Metamorphoseos, sive Lusus asini libri XI. Floridorum IIII. De deo Socratis I. De philosophia I. Asclepius Trismegisti dialogus eodem Apuleio interprete... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, maggio 1521. In-8° (mm 163x92). Carte 266 [i.e. 264], [28]. Segnatura: a-z8 A-K8 1-38 44. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Buon esemplare. Legatura settecentesca in vitello biondo, titolo in oro su tassello al dorso a cinque nervi, ricchi fregi floreali in oro ai comparti, piatto anteriore quasi completamente staccato. Prima rara edizione aldina delle opere di Apuleio, a cura di Francesco Torresano. A carta 11 recto inizia con proprio occhietto, l’Introductio ad Platonis dogmata di Albinus Platonicus, con il testo greco. Renouard, 91.8; Ahmanson-Murphy, 202. € 1000 - 2000 106

197. Terentius Afer Publius Terentius. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, giugno 1521. In-8° (mm 165x98). Carte [16], 146, [2]. Segnatura: a-b8 1-188 194. Bianca le carte b7r, 19/3v e 19/4r. Àncora aldina sul frontespizio ed in fine. Buon esemplare. Legatura veneziana coeva in pelle con cornici, fregi e foglie aldine a secco sui piatti, dorso a tre nervi con semplici fregi a secco, tagli blu, risguardi rinnovati, rimontata. Rara seconda edizione aldina, curata da Francesco Torresano. Precede il testo la vita dell’autore di Elio Donato. Renouard, 91.9; Ahmanson-Murphy, 203. € 1200 - 2400

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198. (T) Cicero Marcus Tullius In hoc volumine haec continentur. Rhetoricorum ad C. Herennium lib. IIII. M. T. Ciceronis de inuentione lib. II. Eiusdem de oratore ad Quintum fratrem lib. III. Eiusdem de claris oratoribus, qui dicitur Brutus: lib. I. Eiusdem Orator ad Brutum lib. I. Eiu. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, ottobre 1521. In-4° (mm 212x123). Carte [16], 245, [1]. Segnatura: *8 **8 a-k8 l4 m-z8 A-G8 H10 (con alcuni errori nella segnatura dei primi due fascicoli). Bell’esemplare, rinfrescato. Completo della carta bianca **8. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per capitali, con letterine guida. Qualche leggera brunitura, alcuni aloni e tracce d’uso, in particolare al frontespizio. Legatura coeva veneziana eseguita da Andrea di Lorenzo, in marocchino bruno su piatti in cartone, decorata a secco e in oro. Piatti inquadrati in cornice di filetti multipli a secco e in oro, agli angoli quattro rosette esalobate. Nello spazio centrale ferri floreali accantonati e grande elemento che combina diversi ferri con foglie aldine e rosette, il tutto in oro. In alto l’iscrizione in caratteri dorati ‘M.T.C. RHETORICOR.’. Dorso ampiamente restaurato, con tre nervi doppi alternati a tre nervi semplici sottolineati da filetto puntinato in oro; scomparti decorati con filetti e ghirlanda floreale a secco. Contropiatti e sguardie del XIX secolo. Tagli azzurri. Al recto della carta di guardia anteriore, ex libris di Joaquim Gomez de la Cortina, marquis de Morante (1808-1868), Hans Fürstenberg (1890-1982), Charles Filippi, e ‘L.A.’. Annotazioni marginali di mano antica, in latino e greco. Seconda edizione aldina degli scritti retorici di Cicerone dopo la prima del 1514 (vd. lotti 144 e 145). Esemplare di illustre provenienza, in legatura eseguita da Andrea di

Lorenzo, attivo a Venezia tra il 1518 ca. e il 1550, e noto anche come Mendoza Binder dal nome di uno dei suoi maggiori clienti, il diplomatico spagnolo e grande bibliofilo Diego Hurtado De Mendoza. La legatura è databile ai primi anni di attività di questo legatore, e la decorazione è identica a quella presente in altro esemplare di questa edizione aldina, in attuale possesso della John Rylands Library di Manchester (cfr. A. Hobson, Renaissance Book Collecting, tav. 48). Si tratta infatti di un tipo di legatura con uno schema decorativo che il Mendoza Binder usò quasi esclusivamente per edizioni pubblicate dagli eredi di Aldo tra il 1518 e il 1526, “made either for display and sale in the bookshop employing him or to be ordered through it”, molte delle quali realizzate su commissione di un altro grande protagonista del collezionismo rinascimentale, Jean Grolier. “The commonest pattern [...] consists of a gilt rectangular frame, rosettes and leaves at the corners, often a smaller leaf in silver at the outer corners, with the title gilt at the head of the upper cover. Customers might have their name or initials added at the foot of the same cover. Other stock patterns involved massed arabesque leaves, fleurons, bud-tools, large open fleurons, or a circle containing a title. Of the fifty-two recorded instances of these stock binding on books printed before 1526, all but five, or over 90 per cent, are on Aldine Press books, mostly printed by Aldus Manutius’ successor”. Un dato che secondo Hobson dimostra che “the Mendoza Binder was then working for the main Aldine retail outlet” (ivi, p. 99). Renouard, 93.13; Ahmanson-Murphy, 207; A. Hobson, Renaissance Book Collecting. Jean Grolier and Diego Hurtado de Mendoza, their Books and Bindings, Cambridge 1999, tav. 48 (per una legatura identica). The lot is on temporary importation into Italy. € 12000 - 20000

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199. Cicero Marcus Tullius In hoc volumine haec continentur. Rhetoricorum ad C. Herennium lib. IIII. M.T. Ciceronis De inventione lib. II. Eiusdem De oratore ad Quintum fratrem lib. III. Eiusdem De claris oratoribus, qui dicitur Brutus, lib. I. Eiusdem Orator ad Brutum lib. 1. Eius. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, ottobre 1521. In-4° (mm 208x127). Carte [16], 245, [1]. Segnatura: *8, **8, a-k8, l4, m-z8, A-G8, H10 (con alcuni errori nella segnatura dei primi due fascicoli). Bell’esemplare, rinfrescato. Completo della carta bianca **8. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per capitali, con letterine guida. Tracce di polvere e macchie al frontespizio. Qualche brunitura; alcuni aloni e macchie, più evidente quella all’angolo esterno inferiore delle carte q7v-q8r, strappetto al margine inferiore bianco del frontespizio, e a quello esterno bianco della carta *6. Mancanza al margine superiore bianco della carta p1, piccoli fori di tarlo al margine bianco degli ultimi fascicoli, in entrambi i casi senza perdita di testo. Legatura coeva in marocchino bruno, decorata a secco su piatti in cartone, probabilmente rimontata. Piatti inquadrati da filetti e rotella a motivo geometrico. Spazio centrale con ferri a rametto in punto d’angolo, e fleuron. Dorso a tre nervi, parzialmente restaurato. Tagli azzurri con coloritura sbiadita al taglio esterno. Contropiatti e sguardie rinnovate. Al contropiatto anteriore ex libris ‘L.A.’; antica indicazione di prezzo ’11.70’ al frontespizio Vedi lotto precedente € 3000 - 6000 108

200. Quintilianus Marcus Fabius M. Fabij Quintiliani Institutionum oratoriarum libri XII diligentius recogniti 1522. Index capitum totius operis. Conversio dictionum Graecarum, quas ipse author in Latinum non transtulit. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, gennaio 1521. In-4° (mm 163x100). Carte [4], 230. Segnatura:*4 a-z8 A-E8 F6. Àncora aldina al frontespizio ripetuta in fine. Esemplare fresco e genuino, sporadici aloni alle prime carte di testo. Legatura novecentesca in stile janseniste in marocchino rosso a grana larga, duplice filetto a secco ai piatti, titolo in oro al dorso, dentelles in oro al contropiatto, sguardie marmorizzate, tagli dorati. Nota di possesso manoscritta al titolo di Jacopo Jacobilli di cui reca anche timbro araldico, ex libris ‘Bibliotheque de la Hamonais’ e ‘Dr. H. Mignon’ al contropiatto anteriore. Non comune seconda edizione aldina, dopo la prima del 1514 (vedi lotti 148 e 149), a cura di Andrea Navagero e di Giovanni Battista Ramusio. L’Institutio oratoria (“La formazione dell’oratore”) è l’opera maggiore di Marco Fabio Quintiliano e l’unica ad esserci interamente pervenuta. Dedicata a Vittorio Marcello, l’opera (databile tra il 90 e il 96 d.C.), compendia l’esperienza di un insegnamento durato vent’anni. Scopo di quest’opera è fungere da manuale per coloro che vogliano impegnarsi nell’educazione. Si tratta di un vero e proprio manuale sistematico di pedagogia e di retorica, in 12 libri. Renouard, 93,14; Ahmanson-Murphy, 208. € 1000 - 2000

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201. Dal Pozzo Paride Duello, libro de re, imperatori, principi, signori, gentil’homini; & de tutti armigeri, continente disfide, concordie, pace, casi accadenti & iudicii con ragione, exempli, & authoritate de poeti, hystoriographi, philosophi, legisti, canonisti... (Al colophon:) Stampato in la inclita cita de Venetia: [Pietro Ravani e Melchiorre Sessa], 1521. In-8° (mm 158x92). Carte [200]. Vignetta silografica al frontespizio, raffigurante scena di duello. Numerose iniziali silografiche, su fondo nero e criblé, su nove linee quelle ad apertura di ognuno dei nove libri. Esemplare in buono stato di conservazione, diffuse bruniture, e tracce di polvere. Alcune gore, più evidente quella al margine inferiore bianco degli ultimi fascicoli. Minimi restauri al margine superiore bianco delle carte K4-K6, O1-2, e Z5. Legatura strettamente coeva di area veneziana in marocchino bruno, decorata a secco e in oro su piatti in cartone. Piatti inquadrati in cornice di filetti multipli a secco e cornice dorata a arabeschi. Nello spazio rettangolare ferri accantonati a motivi vegetali e losanga in oro, al centro fleuron in stile orientaleggiante composto da diversi ferri, con rosette esalobate ai lati e cerchielli in stile aldino. Al piatto anteriore, in alto, iscrizione in caratteri dorati ‘DVVE LVS’. Fori per bindelle, due sul lato lungo, uno alla testa e uno al piede. Dorso a tre nervi, intreccio di filetti a secco in corrispondenza di entrambe le cuffie. Tagli dorati e goffrati (goffratura appiattita in più punti). Leggera abrasione in corrispondenza della cerniera anteriore. Al frontespizio la nota di possesso cinquecentesca ‘Ex libris Amaltheorum’, da riferire

alla famiglia Amaltei; al recto della carta di guardia anteriore nota di possesso di Ascanio Amalteo (sec. XVII) e l’indicazione di prezzo ‘Costa [?] 13 A. [?]‘. Le notizie sull’autore vergate al verso della medesima carta, tratte da Giannone e da Tiraboschi, sono della mano di Orazio Amalteo (1771-1842). Raro trattato sul duello, la cui stampa è da attribuire al prolifico tipografo lagunare Gregorio de’ Gregori, qui in bella legatura di area veneziana, decorata in stile aldino. La legatura è censita da Tammaro De Marinis (Legatura artistica, III, 3103), ponendo in evidenza l’uso da parte dell’anonimo legatore di una cornice ‘inusitata’. Il fregio centrale è identico a quello presente in un’altra legatura descritta da De Marinis, e relativa a un volume che contiene due edizioni veneziane, stampate tra il 1521 e il 1525 (ivi, 2035 tav. CCCLXVI). La nota di possesso ‘Ex libris Amaltheorum’ al frontespizio è da attribuire a un membro della famiglia Amalteo (o Amaltei), originaria di Pordenone e stabilitasi a Oderzo (Treviso) all’inizio del XVI secolo. La mano potrebbe essere quella dell’umanista Francesco Amalteo (1485-1543), o di uno dei suoi figli, Girolamo, Giovanni Battista o Cornelio. Come attesta la successiva nota di mano di Orazio Amalteo, il volume era ancora in possesso della famiglia nei primi decenni dell’Ottocento. Una ventina di esemplari con la medesima provenienza sono in attuale possesso della Biblioteca Marciana, che li acquisì nel 1887. Esemplare già in catalogo Quaritch, The Italian Reinassance (n. 867, 1967), n. 210. T. De Marinis, Legatura artistica, III, 3103. Fotografia in dimensioni reali in fine di catalogo. € 3500 - 7000

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202. Iustinus Marcus Iunianus Externae historiae in compendium ab Iustino redactae. Externorum imperatorum vitae authore Aemylio Probo. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, gennaio 1522. In-8° (mm 150x95). Carte 204. Segnatura: a-z8 A-B8 C4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Iniziale di carta a4 recto colorata in rosso su fondo blu e giallo, tutti gli altri capilettera sono rubricati in rosso. Minime bruniture e arrossature ma ottimo esemplare. Legatura ottocentesca in pergamena su cartone, titoli in oro su doppio tassello in marocchino rosso e verde al dorso con fregi in oro, sguardie in carta marmorizzata. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Harvard College Library’ ed etichetta ‘Bouchard Libraire’; al frontespizio altri timbri a secco e in inchiostro relativi alla Harvard College Library e timbro circolare con indicazione ‘Released’. Prima rara edizione aldina. “Édition fort rare et bien plus correcte que toutes les précédentes” (Renouard). Renouard, 96.9; Ahmanson-Murphy, 209. € 600 - 1200

203. Plautus Titus Maccius Ex Plauti comoediis XX. quarum carmina magna ex parte in mensum suum restituta sunt 1522... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani Soceri, luglio 1522. In-4° (mm 215x132). Carte: [14], 284. Segnatura: *6, **8, a-z8, A-M8, N4. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per capitali con letterine guida. Sporadiche bruniture, qualche macchiolina. Abilmente restaurata l’ultima carta. Legatura coeva in marocchino rossiccio su piatti in cartone, di probabile fattura veneziana e abilmente restaurata con recupero dei piatti originali. Piatti inquadrati in cornice formata da filetti a secco e in oro, decorata con serie di ferri floreali e foliati. Al centro del piatto anteriore cerchio decorato all’esterno da successione di elementi a fiammella, all’interno iscrizione ‘PLAVTI.CON.’, il tutto in oro. Medesimo cerchio centrale al piatto posteriore, con 110

decorazione interna formata da elementi a fiammella sormontati da piccola foglia d’edera, e ornamento centrale che combina quattro di queste foglioline. Dorso di recente fattura, contropiatti e sguardie rinnovate. Tracce dell’originaria coloritura dei tagli in azzurro. Angoli leggermente usurati, qualche minima spellatura. La prima e unica edizione aldina delle commedie di Plauto, basata – come afferma Andrea Torresano nella preliminare epistola all’arcivescovo di Capua Nikolaus Schönberg – sul lavoro editoriale condotto da Erasmo e dallo stesso Aldo. L’esemplare qui descritto è nella sua legatura originaria, realizzata con ogni probabilità a Venezia e che curiosamente presenta un errore nell’iscrizione al piatto anteriore, riportando ‘PLAVTI. CON.’ in luogo del corretto ‘PLAVTI.COM.’. Renouard, 92.2; Ahmanson-Murphy, 211. € 2000 - 4000

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204. Budé Guillaume Libri V de Asse, & partibus eius post duas Parisiensis impressiones ab eodem ipsp. Budaeo castigati... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, settembre 1522. In-4° (mm 214x130). Carte [12], 262 [i.e. 260, la carta u6 numerata ‘158.159.160’], [2]. Segnatura: aa8 bb4 a-t8 u6 A-N8. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per capitali. Ampia gora e aloni all’angolo esterno inferiore e al margine interno dell’intero volume, più evidente alle prime e alle ultime carte, e ai fascicoli E-F e I. Restauri al margine inferiore bianco del frontespizio e all’ultima carta, a risarcire antiche abrasioni. Legatura coeva veneziana attribuibile a Andrea di Lorenzo, in marocchino bruno su piatti in cartone, decorata a secco e in oro. Piatti inquadrati in cornice di filetti multipli a secco e in oro con piccola fogli aldina in punta d’angolo, agli angoli interni quattro rosette esalobate. Nello spazio centrale ferri floreali accantonati, e grande elemento che combina tre ferri a nodo, il tutto in oro. In alto l’iscrizione in caratteri dorati ‘.GVIL. BVDAEI DEASS’. Dorso con ampi restauri, a tre nervi doppi alternati a tre singoli, decorato con filetti in oro e ghirlande a secco. Tagli dorati e cesellati, con motivi intrecciati e rosette (cesellatura in più punti appiattita). Contropiatti e sguardie rinnovate, restauri agli angoli e alle cerniere. Ex libris ‘L.A.’ al contropiatto anteriore. Al frontespizio l’antica segnatura ‘I.II.21’.

Prima edizione aldina, e terza in assoluto, del celebre trattato sulle monete dell’antichità di Guillaume Budé, dedicata a Jean Grolier. L’unico libro ‘economico’ uscito dall’officina aldina, presentato qui in bella legatura veneziana coeva, la cui fattura – caratteristici sono i ferri floreali accantonati - è da attribuire con ogni probabilità a Andrea di Lorenzo, attivo nella città lagunare tra il 1518 ca. e il 1550, e noto anche come Mendoza Binder dal nome di uno dei suoi maggiori clienti, l’ambasciatore spagnolo e grande collezionista Diego Hurtado De Mendoza. Nei primi anni della sua attività il Mendoza Binder eseguì prevalentemente legature per volumi dati alle stampe dal successore di Aldo, Andrea Torresano, tanto che Antony Hobson ha ipotizzato l’esistenza di un vero e proprio sodalizio. Dopo la morte di Aldo nel 1515, “Andrea Torresano introduced a binder [...] to improve saes and perhaps clear a backlog of unsold stock” (A. Hobson, Renaissance Book Collecting. Jean Grolier and Diego Hurtado de Mendoza, their Books and Bindings, Cambridge 1999, p. 107). Renouard, 94.3; AhmansonMurphy, 212. € 4000 - 8000

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205. (T) Boccaccio Giovanni Il Decamerone di m. Giouanni Boccaccio novamente corretto con tre novelle aggiunte. (Al colophon:) In Vinegia, nelle case d’Aldo Romano & d’Andrea Asolano suo suocero, novembre 1522. In-4° (mm 195x125). Carte 317, [9]. Segnatura: a-z8 A-N8 O10 P8 R4 S8. Completo della carta bianca R4. Àncora aldina al titolo e al verso dell’ultima carta. Ottimo esemplare assolutamente genuino, con ampi margini. Legatura italiana della fine del Seicento in pelle rossa, triplice filettatura a secco sui piatti, decorazioni floreali ai piatti, dorso a quattro nervi con titolo in oro, tagli dorati, àncora aldina aggiunta nel XIX secolo ad entrambi i piatti, probabilmente quando il volume era di proprietà di Michael Woodhull. Esemplare di dono a Vincenzo Vigliena con xilografia raffigurante un busto del Boccaccio al foglio di sguardia anteriore; alla carta di guardia anteriore nota di possesso di Michael Woodhull; note bibliografiche ai risguardi di mano del libraio londinese Thomas Payne. Prima rara edizione aldina del grande capolavoro del Boccaccio. Nella dedica di Francesco Torresano, figlio di Andrea, a Roberto Magio si dice che l’edizione fu curata dallo stesso Aldo Manuzio prima di morire. Se così fosse, si tratterebbe dell’unico testo volgare da lui personalmente editato. Più probabilmente egli raccolse il materiale per l’edizione che fu poi approntata all’interno dell’officina. Il testo si basa in gran parte su quello allestito da Nicolò Delfin per l’edizione di De Gregori del 1516, ma recupera anche le tre novelle pseudo-boccaccesche che furono pubblicate per la prima volta a Firenze da Filippo Giunta sempre nel 1516. L’edizione aldina del 1522 assurse a modello testuale e venne infatti utilizzata dai correttori della celebre ventisettana (Firenze, eredi di Filippo Giunta, 1527), ossia Bardo Segni, Pier Vettori, Baccio Cavalcanti e 112

Francesco Guidetti, i quali, confrontando il testo del 1522 con alcuni manoscritti, in particolate con l’autorevole codice Mannelli, approntarono la migliore edizione del Decameron fino ai tempi moderni. Ne è prova l’esemplare dell’edizione aldina, oggi conservato alla BNF, che conserva tutte le postille dei correttori fiorentini (cfr. M. Pacioni, Il paratesto nelle edizioni rinascimentali italiane del ‘Decameron’, in Dante, Petrarca, Boccaccio e il paratesto: le edizioni rinascimentali delle Tre Corone, a cura di M. Santoro, Roma, 2006, p. 87; inoltre P. Trovato, Con ogni diligenza corretto. La stampa e le revisioni editoriali dei testi letterari italiani (1470-1570), Bologna, 1991, pp. 9495 e 166). Renouard, 95.9; Ahmanson-Murphy, 214. The lot is on temporary importation into Italy. € 12000 - 20000

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206. Alcionio Pietro De exsilio. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, novembre 1522. In-4° (mm 212x150). Carte [70]. Segnatura: a-h8 i6. Completo delle carte bianche e7 ed e8. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Minime fioriture e leggero alone al margine esterno dei primi e degli ultimi fascicoli ma ottimo esemplare, con ampi margini. Legatura moderna da amatore in pelle, fregi geometrici a secco ai piatti. Al verso dell’ultima carta timbro in inchiostro ‘Bibliotheca Pagni’. Rara edizione originale, dedicata dall’Autore a Nicola von Schonberg arcivescovo di Capua, di questo dialogo che si immagina avvenuto nel 1512 tra Giulio de’ Medici, futuro Leone X, allora legato pontificio, e Lorenzino de’ Medici. L’Alcionio (1487-1527), professore di geco a Firenze, celebre traduttore di Aristotele, venne accusato dai contemporanei di aver tratto la sua opera dal De Gloria di Cicerone e di aver poi distrutto l’originale per evitare l’accusa di plagio. Alcionio, in calce, riporta la notizia della traduzione da parte di Ermolao Barbaro dei testi aristotelici De Anima e De physica auscultatione, per altro mai rinvenuta. Renouard, 95.6: “Volume fort rare”; Ahmanson-Murphy, 215. € 2000 - 4000

207. Asconius Pedianus Quintus Expositio in IIII. orationes M. Tullii Cic. contra C. Verrem. & in orationem pro Cornelio. In orationem contra C. Antonium, & L. Catilinam. In orationem pro M. Scauro... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, dicembre 1522. In-8° (mm 153x92). Carte [12], 283, [1]. Segnatura: *4 **8 a-z8 A-M8 N4. Completo della carta bianca *4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Macchia di ossido all’ultimo fascicolo altrimenti buon esemplare. Legatura moderna in pergamena floscia. Prima edizione aldina di questi commenti alle orazioni ciceroniane, importanti per la letteratura e la storia classica perchè fonte di numerose notizie sulla costituzione del Senato, sulle assemblee del popolo e le corti di giustizia. Nella dedicatoria a Francesco Contarini il curatore, Francesco Torresano, avverte di aver aggiunto ai commenti di Asconio Pediano anche quelli di Vittorino al trattato De inventione e di Giorgio Trapezunzio all’orazione Pro Q. Ligario. (si veda Cataldi Palau, Gian Francesco d’Asola e la Tipografia aldina, p. 124). Renouard, 96.8; Ahmanson-Murphy, 216. € 450 - 800

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208. Asconius Pedianus Quintus Expositio in IIII. orationes M. Tullii Cic. contra C. Verrem. & in orationem pro Cornelio. In orationem contra C. Antonium, & L. Catilinam. In orationem pro M. Scauro... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, dicembre 1522. In-8° (mm 153x92). Carte [11] (di 12, manca la carta bianca), 283, [1]. Segnatura: *4 **8 a-z8 A-M8 N4. Manca la carta bianca *4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Frontespizio parzialmente staccato altrimenti ottimo esemplare, genuino. Bellissima legatura veneziana coeva in marocchino nocciola, piatti inquadrati in filetti multipli

e grande cornice di arabeschi. Nello spazio centrale, foglie aldine agli angoli e elemento composto da foglie persiane. Due fori per bindelle al lato lungo. Dorso a tre nervi poco rilevati, scomparti decorati con intreccio di filetti, minime spellature alle cuffie. Note manoscritte al contropiatto anteriore, isolate note e sottolineature al testo. Vedi lotto precedente. Esemplare in bella legatura veneziana coeva, decorata al centro dei piatti da ferro a foglia persiana, tra gli elementi decorativi più usati al tempo, frutto della collaborazione tra artigiani locali e orientali. Renouard, 96.8; Ahmanson-Murphy, 216. € 4000 - 8000

209. Claudianus Claudius Opera quam diligentissime castigata, quorum indicem in sequenti pagina reperies. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, marzo 1523. In-8° (mm 157x95). Carte 176. Segnatura: a-y8. Àncora aldina incisa in legno al frontespizio e in fine. Lievi tracce di sporco su poche carte ma buon esemplare. Legatura settecentesca in pergamena su cartone con unghie, titoli manoscritti al dorso, tagli spruzzati in azzurro. Piccole macchie ai piatti, legatura allentata alla cerniera posteriore. Al dorso resti di etichetta cartacea con segnatura manoscritta. Prima edizione aldina, curata da Francesco Torresano. Renouard, 96.1; Ahmanson-Murphy, 218. € 700 - 1200 114

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210. Valerius Flaccus Setinus Balbus Gaius Argonautica. Jo. B. Pii carmen ex quarto Argonauticon Apollonii. Orphei Argonautica innominato interprete. (Al colophon:) Venetiis: In aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, maggio 1523. In-8° (mm 158x98). Carte 146, [2]. Segnatura: a-s8 t4. Àncora aldina incisa in legno al frontespizio e in fine. Minime tracce di sporco a poche carte ma buon esemplare. Legatura moderna in pergamena floscia. Prima edizione aldina. Renouard, 97.3; AhmansonMurphy, 221. € 800 - 1500

211. Cicero Marcus Tullius M.T. Ciceronis De philosophia volumen primum [-secundo volumine]. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae, Asulani soceri, agosto 1523.

212. Silius Italicus Gaius De Bello Punico secundo XVII libri nuper diligentissime castigati. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, luglio 1523.

Due volumi in-8° (mm 153x98). Carte [8], 251, [5]; 214, [2]. Segnatura: *8 a-z8 A-I8; a-z8 A-D8. Àncora aldina al titolo di entrambi i volumi e al verso dell’ultima carta del secondo. Leggeri aloni di trascurabile entità alle prime ed ultime carte di ciascun volume ma buon esemplare. Legatura settecentesca in pelle, tagli marmorizzati. (2)

In-8° (mm 162x100). Carte 210, [2]. Segnatura: a-z8 A-C8 D4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Frontespizio con piccola lacuna all’angolo superiore interno, leggera gora e qualche arrossatura, altre minime gore marginali e a poche carte e bruniture. Legatura ottocentesca in mezzo marocchino, pelle ai piatti, titoli in oro su doppio tassello al dorso a 4 nervi, contropiatti e carte di guardia marmorizzati, tagli rossi, segnalibro in seta azzurra.Abrasioni ai piatti, forellini di tarlo al dorso. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Thomas Hodgkin Newcastle’.

Rara prima edizione aldina, in set omogeo, del De Philosophia ciceroniano che completa l’immenso sforzo tipografico dei Manuzio editori nella divulgazione dell’intero corpus di Cicerone. Renouard, 97.4 e 97.5; Ahmanson-Murphy, 222 e 225. € 1500 - 3000

Prima ed unica edizione aldina, considerata anche la prima edizione completa di quest’opera in quanto contiene 84 versi, pochi anni prima scoperti in Francia, inseriti dopo il verso 140 del libro VIII e conservati in tutte le edizioni posteriori, nonostante i dubbi sulla reale appartenenza a Silio. Il testo è preceduto dalla dedica del curatore Francesco Asolano al cardinale Innocenzo Cibo e dalla Vita dell’Autore scritta da Pietro Crinito. Renouard, 98.6: “celle-ci est peu commune”; Ahmanson-Murphy, 223. € 450 - 900

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213. Manuzio Aldo Aldi Pii Manutii Institutionum grammaticarum libri quatuor. Erasmi Roterodami opusculum De octo orationis partium contructione. Quae quoque libro continentur hanc uoluenti chartam statim se offerunt. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae, Asulani soceri, agosto 1523. In-4° (mm 217x151). Carte [8], 204, [4]. Segnatura: a-y8 z4 aa-dd8 [chi]4. Àncora aldina stampata in rosso al titolo, e ripetuta in nero al verso dell’ultima carta del corpus iniziale. Alcuni fori di tarlo restaurati alle ultime carte, che toccano alcune lettere di testo abilmente ricostruite ma buon esemplare. Legatura veneziana coeva in pelle marrone su cartone, piatti decorati da una cornice esterna a secco con losanga centrale, dorso restaurato. Firma di appartenenza di Donato Giannocchi “Donati Jannochi” al frontespizio. Il nome di Erasmo, autore dell’opuscolo De octo orationis partium constructione libellus posto alla fine dell’opera di Aldo è cassato per censura. Quarta ed ultima edizione aldina della Grammatica Latina di Aldo Manuzio il Vecchio, molto rara in quanto testo scolastico di ampio utilizzo. Tipograficamente l’edizione del 1523 rappresenta un prototipo per le numerose innovazioni tipografiche testate e poi abbandonate: al frontespizio troviamo l’àncora magra piccola (riservata ai tascabili) in rosso e tutti i capilettera e titoli dell’indice iniziali in rosso, particolarità più comunemente usate nei testi religiosi e per la prima volta utilizzate dalla tipografia aldina in un testo non religioso. L’edizione è formata dal corpus principale con la Grammatica Latina di Aldo il Vecchio cui segue l’opera di Erasmo, il cui nome viene censurato da sottolineatura coeva a penna. In fine sono presenti le quattro rarissime carte, quasi sempre mancanti, dell’Introductio ad hebraicam linguam che è 116

privo di numerazione, registro e non era annunciato al titolo. Nelle Institutiones grammaticae Aldo Manuzio metteva a punto l’esperienza accumulata durante la sua lunga attività di maestro, come riferiva nella lettera dedicatoria ad Alberto Pio di Carpi con cui si apre il libro, ricordando i sei anni e più di insegnamento rivolti a lui e al fratello con ‘summa fide curaque’. Confidava di essere pervenuto a tale testo dopo aver composto fragmenta, ovvero delle esercitazioni sulla grammatica greca e latina e altre opere utili allo studio che presto sperava di poter fare uscire con le dovute revisioni. La grammatica greca di Aldo apparirà però solo postuma, nel novembre del 1515, curata da Marco Musuro. Renouard, 98.7; AhmansonMurphy, 224. € 6000 - 10000

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214. Homerus Odysseia. Batrachomyomachia. Hymnoi. XXXII [graece]. Vlyssea. Batrachomyomachia. Hymni. XXXII.. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, aprile 1524. In-8° (mm 157x93). Carte [251], [1]. Segnatura: a-z8 A-H8 I4. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Spazi bianchi per iniziali, con letterine guida. Esemplare in buono stato di conservazione, tracce di polvere e qualche alone alla prima e all’ultima carta, sporadici aloni e fioriture. Legatura secentesca in vitello granité, alternato a una cornice in cuoio nocciola a delimitare lo specchio centrale. Piatti decorati da impressioni a secco: una coppia di cornici concentriche a doppio filetto, la seconda ornata internamente da un motivo ad archetti e arricchita da quattro ferri floreali esterni. Specchio centrale delimitato da doppia rotella a cerchielli pieni. Dorso a cinque nervi con titolo breve impresso in oro al secondo scomparto. Tagli spruzzati in rosso. Abrasioni in corrispondenza delle estremità del dorso, degli angoli esterni dei piatti e delle cerniere. Al margine superiore del frontespizio nota di possesso di Joseph Smith (1682-1770); al recto della sguardia anteriore nota di possesso ‘Jos. William Alkinson’.

215. Herodianus Syrus Historion biblia. H. Herodiani historiarum lib. VIII. graece pariter, & latine. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, settembre 1524. In-8° (mm 142x92). Carte [3] (di 4, manca la carta bianca π4), 92; 97, [1]. Segnatura: π4 Α-Λ8 Μ4; 1-118 1210. Completo della carta bianca π3, mancante π4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Tracce di sporco, macchie, piccolo foro di tarlo e strappo lungo il margine interno al frontespizio, piccolo foro di tarlo alle carte iniziali fino al fascicolo E, lavoro di tarlo minimamente lesivo del testo al fascicolo 12, leggera gora al centro delle carte del primo fasciolo. Legatura moderna in pelle, cornici e fregi a secco ai piatti e al dorso a 4 nervi, tagli rossi. Lieve usura delle cerniere. Rara edizione aldina, col testo greco e la traduzione latina di Angelo Poliziano. Renouard, 98.2; AhmansonMurphy, 227. € 450 - 900

Terza edizione aldina di Omero, presentata nel solo volume dell’Odissea proveniente dall’illustre collezione di Joseph Smith, console britannico a Venezia tra il 1744 e il 1760, celebre collezionista, mercante e mecenate. Grande bibliofilo, Smith viene ricordato come il primo collezionista – molto prima di Renouard – ad aver riunito sistematicamente le edizioni licenziate dalla bottega aldina. La Bibliotheca Smithiana, catalogata dal suo possessore nel 1755, venne acquisita in blocco nel 1765 dal re d’Inghilterra Giorgio III, e da questi passò nel 1829 al British Museum. Renouard, 98.1; Ahmanson-Murphy, 226. € 800 - 1500 Roma, Via Antonio Bertoloni 45 - asta@philobiblon.org - tel +39 06 45.55.59.70

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216. Plinius Secundus Gaius Naturalis historiae opus, ab innumeris mendis a d. Iohanne Caesario Iuliacen... Coloniae: in aedibus Eucharij Cervicorni, 1524. In-8° (mm 151x102). Ogni parte è introdotta da frontespizio proprio. Carte [144], 162, [56]. Il volume comprende solo alcune parti di questa edizione della Historia naturalis: in apertura 144 carte con l’Operis Pliniani Historiae naturalis index, a cui seguono le 162 carte comprendenti i Libri II-VI (Historiae naturalis, operis eruditissimi, quinarius primus), e infine 56 carte iniziali del Libro I, complete di frontespizio generale e paratesto. I frontespizi che introducono l’Index e il Libro I sono inquadrati in cornice silografica formata da quattro legni, con putti e elementi decorativi classici; al pannello inferiore medaglia con ritratto di Virgilio. Ricca cornice silografica anche al frontespizio generale. Testatine, iniziali decorate e animate incise su legno. Gora al margine superiore delle prime carte del volume. Alcune fioriture e bruniture, in particolare alle ultime carte. Legatura coeva veneziana in marocchino nocciola su piatti in cartone, decorata a secco e in oro. Piatti inquadrati in cornice di filetti a secco e larga bordura decorata con elementi a foglia persiana in oro. Nello spazio centrale quattro foglie aldine in oro e elemento che combina quattro ferri a foglia persiana. Al pannello superiore del piatto anteriore l’iscrizione in caratteri dorati ‘.IO.BA.M.’; al piatto posteriore, in medesima posizione, ‘.ANGE.LE’. Dorso a tre nervi con arabeschi a secco e filetti in oro. Tagli dorati e cesellati. Labbri e angoli dei piatti abrasi, piccole mancanze e piccoli fori di tarlo al dorso con minimi restauri alla cuffia inferiore. Al frontespizio generale il nome del 118

tipografo Eucharius Cervicornus censurato con tratto d’inchiostro. Numerose annotazioni marginali e maniculae nella Praefatio, di mano coeva che rimanda anche ad adagia di Erasmo da Rotterdam. Della stessa mano la lunga nota al recto della carta di guardia posteriore ‘Omnibus, qui Plinij Epistolae haec lectitarint, Edicimus, ne singulis locis emaculatis fide habeat, quicqd. n. ex Nicolai perotti sententia occurrit, appesui, ut pensitare poscia quod optimum uideret, tu itaque boni consule’. Alcuni schizzi a inchiostro al contropiatto posteriore. Volume che comprende – come assemblato dall’originario possessore - alcune parti della Historia naturalis edita nel 1524 dall’umanista Johann Caesarius, qui nella tiratura in ottavo, più rara di quella in folio data alle stampe da Cervicornus sempre nello stesso anno. L’edizione ebbe vasta diffusione anche in ambiente universitario italiano, e l’esemplare presentato è in bella legatura coeva eseguita a Venezia. I piatti sono decorati con il caratteristico ferro a foglia islamica persiana, presente sia nella cornice sia nell’elemento centrale, secondo uno schema che si ripete anche in molte legature eseguite negli stessi anni per le commissioni dogali, le istruzioni date dai dogi a funzionari e ambasciatori della Serenissima (cfr. T. De Marinis, La legatura artistica in Italia, nn. 1813, 1921, 1931). Un particolare che potrebbe far ipotizzare che i possessori, che ai piatti si celano nelle iscrizioni IO.BA.M.’ e ‘.ANGE. LE’, possano essere stati esponenti del patriziato veneto: il volume potrebbe, ad esempio, essere stato donato dal diplomatico e poeta Giovanni Badoer (1465-1535) a un Angelo della famiglia Leoni. € 3000 - 6000

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217. Gaza Theodorus Theodori grammatices libri IV. De mensibus liber eiusdem. Georgii Lecapeni de constructione verborum. Emmanuelis Moscopuli de Constructione nominum, et verborum. Eiusdem de accentibus.. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, giugno 1525.

218. Simplicius Simplikiou Hypomnemata eis tessara biblia Aristotelous peri ouranou, meta tou ygokeimenou tou autou [graece]. Simplicii Commentarii in quatuor Aristotelis libros De coelo cum textu eiusdem. (Al colophon:) Venetiis, in Aedibus Aldi Romani, & Andreae Asulani Soceri, gennaio 1526.

In-8° (mm 155x97). Carte 236, [2]. Segnatura: alfaomega8, A-E8 F6. Àncora aldina al verso dell’ultima carta. Restauro al margine esterno delle prime carte. Legatura settecentesca in pergamena con titolo in oro al dorso, tagli marmorizzati. Annotazioni a penna al colophon. Seconda edizione aldina, rarissima, unica in formato tascabile, mai in commercio negli ultimi 50 anni. All’edizione, curata personalmente da Francesco da Asola e superiore per la qualità del testo rispetto alla prima del 1495 (vd. lotto 108), furono inseriri i testi poi enunciati al frontespizio di Georgius Lacapenus e Emanuelis Moschopulos. Nonostante la veste tipografica in ottavo sia meno importante rispetto alla princeps aldina in folio del 1495, è curioso notare come il volume sia stampato con i caratteri greci dei libri in-folio. Renouard, 100.2: “très rare et recherchèe”; AhmansonMurphy, 234. € 2500 - 5000

In-folio (mm 310x215). Carte [4], 178 [i.e. 172]. Segnatura: *4 A-K8 L4 M-Q8 R6 S-X8 Y10. Completo della carta *4 bianca. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Isolate lievi arrossature ma buon esemplare. Legatura moderna in marocchino, filetti a secco e fregio in oro ai piatti, dorso a 5 nervi, tagli dorati. Rara prima edizione aldina, la cui versione greca venne probabilmente preparata sulla base di una traduzione latina di Guillaume de Moerbeke. Il commentario di Simplicio è particolarmente importante per i suoi interventi sull’inerzia, sulla gravità e sul moto accelerato. Renouard, 102.3, Ahmanson-Murphy, 241. € 1800 - 3000

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219. Priscianus Caesariensis Libri omnes. De octo partibus orationis, XVI. Deque earundem constructione II. De duodecim primis Aeneidos librorum carminibus... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, maggio 1527. In-4° (mm 210x130). Carte [14], 299, [3]. Segnatura: π8 ππ6 a-z8 A-O8 P6. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Frontespizio con restauri, lieve gora all’angolo inferiore destro delle carte. Legatura coeva in pergamena floscia con unghie, fori per bindelle. Leggere abrasioni e piccoli strappi al dorso. Note manoscritte alle carte di guardia posteriori, al dorso numero manoscritto a lapis e segni di etichetta. Bellissima copia marginosa e di grande freschezza nella sua prima legatura. Prima edizione aldina dell’opera completa di Prisciano, a cura di Bernardino Donato il cui nome figura nella prefazione, che per completezza e accuratezza filologica sostituì l’impressione giuntina del 1525: lo stesso tipografo ne rivendica al frontespizio la differentiam rispetto a quella. Il volume segna anche l’inizio della collaborazione del letterato e grammatico veronese con l’officina manuziana per la cura e revisione dei testi classici. Renouard, 103.2; Ahmanson-Murphy, 243. € 1000 - 2000

221. Macrobius Ambrosius Aurelius Theodosius In Somnium Scipionis ex Ciceronis VI libro De rep. eruditissima explanatio... (Al colophon:) Venetijs: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, aprile 1528. In-8° (mm 163x100). Carte [16], 322, [2]. Segnatura: *8 ×8 a-z8 &8 A-Q8 R4, esemplare completo delle tre carte bianche ×7 ×8 e R3. Àncora aldina al frontespizio ripetuta in fine. Mappa xilografica delle zone climatiche a carta k5r e alcuni diagrammi incisi in legno lungo il testo. Tracce di sporco al primo fascicolo, più evidenti al frontespizio, 120

220. Celsus Aulus Cornelius In hoc volumine haec continentur... Medicinae libri. VIII. quam emendatissimi, Graecis etiam omnibus dictionibus restitutis. Quinti Sereni Liber de medicina et ipse castigatiss. Accedit index in Celsum, et Serenum sane quam copiosus. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, marzo 1528. In-4° (mm 196x120). Carte [8], 164. Segnatura: *8 a-s8 t4 u-x8. Completo delle carta bianca t4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Frontespizio con tracce di polvere, aloni, piccola gora al margine inferiore di alcune carte, altra al margine esterno dei fascicoli s-x, lavoro di tarlo non lesivo del testo all’angolo inferiore esterno dei fascicoli q-r, fascioli k-m con lavori di tarlo e gora al margine interno. Legatura moderna in marocchino, filetti in oro ai piatti, titoli in oro al dorso a 5 nervi, tagli spruzzati in azzurro. Nota di possesso al frontespizio, qualche marginalia. Prima edizione aldina stampata per le cure di Giovanni Battista Egnazio, il cui nome compare nella prefazione. Renouard, 105.1: “Dans cette édition, plusieurs endroits sont heureusement corrigés d’après un bon manuscrit”; Ahmanson-Murphy, 250. € 1000 - 2000

fallo di carta all’angolo inferiore di carta M2 altrimenti ottimo esemplare, genuino e con ampi margini. Legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso e al taglio di piede. Nota di possesso ‘Joannis Lucae de Fortis’ al frontespizio; note di collocazione, di acquisto ‘£5’ ed ex libris ‘Giorgio Fanan’ al contropiatto anteriore. Seconda edizione aldina. Renouard, 105.2; AhmansonMurphy, 251. € 600 - 1200

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222. (T) Castiglione Baldassarre Il libro del Cortegiano del Conte Baldesar Castiglione. (Al colophon:) In Venetia: nelle case d’Aldo Romano, & d’Andrea d’Asola suo Suocero, aprile 1528. In-folio (mm 290x 186). Carte [122]. Segnatura: *4, a- o8 p6. Carattere romano. Spazi capitali di 5-6 linee. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Esemplare in buono stato di conservazione, piccoli interventi di restauro in corrispondenza del margine interno bianco della carta del titolo e della carta *2, macchia di inchiostro al margine inferiore esterno della carta *4, tracce di polvere alla prima e all’ultima carta. Legatura novecentesca in pelle nocciola, piatti inquadrati da duplice filetto dorato, nello specchio centrale titolo e note tipografiche impresse in oro. Dorso a cinque nervi, titolo breve impresso in oro al secondo scomparto, data di stampa al piede. Tagli dorati. Contropiatti e sguardie in carta azzurra. Note manoscritte al recto della carta di guardia anteriore. Al contropiatto anteriore ex libris del celebre storico dell’arte Kenneth Clark (1903-1983) e quello di Kenneth Rappaport. Prima edizione del Cortegiano, capolavoro letterario del Rinascimento italiano e archetipo del libro di cortesia. Scritto sotto forma di un dialogo che l’autore immagina avvenuto nel 1507 alla corte di Urbino, esso tratta le virtù e le qualità che dovrebbero caratterizzare il perfetto uomo di corte: destrezza nel maneggiare le armi, conoscenza delle arti, leggiadra eloquenza e spiccato senso dell’onore. Castiglione compose quest’opera durante la sua permanenza alla corte urbinate di Guidobaldo di Montefeltro ed Elisabetta Gonzaga, che nello stesso periodo ospitò Bembo, Giuliano de’ Medici, Federico

Fregoso ed altri eccellenti esponenti del Rinascimento italiano, protagonisti di questo celebre dialogo cortese. Il Cortegiano, in quanto trattato della summa delle più raffinate regole sociali e morali del Rinascimento italiano, influenzò enormemente la produzione letteraria successiva, ponendosi come punto di riferimento per tutti i trattati successivi, italiani e, grazie alle sue numerose traduzioni, europei: illustri testimoni di tale influenza sono Cervantes, Corneille e Shakespeare. PMM, 59; Renouard, 105.3; Ahmanson-Murphy, 252. € 15000 - 30000

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223. Didymus Chalcenterus Didymou tou palaiotatou Eis ten Odysseian exegesis [graece]. Didymi antiquissimi auctoris Interpretatio in Odysseam. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreai Asulani soceri, giugno 1528. In-8° (mm 162x98). Carte 127, [1]. Segnatura: A-Π8. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Poche leggere arrossature, strappo restaurabile al margine inferiore bianco di c. N1, strappo marginale restaurato a c. Π7 ma buon esemplare, genuino. Legatura coeva in pergamena floscia, titoli manoscritti al dorso, resti di bindelle. Macchia al piatto anteriore, leggeri aloni. Al dorso resti di etichetta cartacea, annotazioni a matita al piatto anteriore, segnatura a matita al recto della carta di guardia anteriore. Isolate sottolineature a inchiostro nel testo. 224. Aristoteles Lib. IV de celo et mundo: subnexis eius duobus illis de generatione et corrup. cum singulorum Epitomis hactenus non impressis: ac Averro, fidiss. interprete: necnon eiusdem opusculum de substantia orbis... Venundantur Lugduni: apud Scipionem de Gabiano, 1529. In-8° (mm 181x124). Carte 271 (in numerazione romana), [1]. Bianca l’ultima carta. Frontespizio in cornice silografica, stampato in rosso e nero. Iniziali silografiche decorate. Esemplare in discreto stato di conservazione, carte uniformemente brunite, ampie gore ai margini. Legatura coeva, probabilmente bolognese e databile al secondo quarto del Cinquecento. Piatti inquadrati da doppio filetto in oro, e grande placca centrale riccamente decorata con volute e arabeschi. Al centro del piatto anteriore l’emblema della Fortuna come figura maschile voltata verso sinistra, posta sul dorso di un delfino e con vela al vento. Conservati sul lato lungo i due fermagli, con aggancio al piatto posteriore; fori dei fermagli originariamente presenti ai lati di testa e di piede. Dorso a tre nervi, scomparti decorati a secco da incrocio di filetti. Tagli scuri. Carte di guardia e fermagli rinnovati. Al piatto posteriore, fessurata la parte inferiore della cerniera. Restaurati gli angoli esterni del piatto posteriore. Al recto dell’ultima carta nota di possesso strettamente coeva, ‘Fr lucas antonius reatinus que cernis librum emit Anno Dni idxxxii 2 carolenis viii cum dimidio constitit’; altra nota di possesso al recto della carta 122

Prima edizione degli scholia Didymi, curata da Giovanni Francesco Torresano, comunemente noto come Giovanni Francesco d’Asola. Nonostante la denominazione questo apparato di note e commenti all’Odissea sembra non aver nulla a che vedere con il lavoro critico sull’opera omerica del grammatico alessandrino Διδυμος, vissuto nel I secolo a. C. e spesso indicato con il soprannome Calcentero (χαλκέντερος, “viscere di bronzo”): lo stesso nome di Didimo quale commentatore omerico è un’invenzione umanistica e si deve proprio all’Asolano, che qui lo menziona per la prima volta, l’inizio della ‘fortuna’ di tale autore. Cataldi Palau Annaclara, Gian Francesco d’Asola e la tipografia aldina: la vita, le edizioni, la biblioteca dell’asolano, 1998, 116; Renouard, 105.4; Ahmanson-Murphy, 253. € 1200 - 2500 di guardia anteriore ‘M. Francischo Cusadro gentilhuo. mantoano fu qui a belzoioso l’ultimo d’aprile: 1547’; infine al frontespizio il monogramma ‘VLP’. Edizione, impressa dal tipografo di origine piemontese ma residente a Lione Scipione Gabiano, di due delle più importanti opere aristoteliche di filosofia naturale, il cui studio era ampiamente diffuso nel Cinquecento, come dimostrano le copiose note che percorrono l’intero volume. L’esemplare presenta una legatura a placca ad arabesco, eseguita con ogni probabilità a Bologna, sede di prestigiosa Università, e altrettanto celebre era al tempo lo Studio annesso al convento di San Domenico, presso il quale potrebbe aver studiato il frater ‘lucas antonius reatinus’ che sembra essere stato il primo possessore, nel 1532, del volume. “Numerose placche ad arabesco furono impiegate dai legatori bolognesi dal secondo quarto del Cinquecento in poi, o in oro su pelle di capra, o, meno frequentemente, in oro o nero su pergamena. Lo scopo era di produrre un effetto riccamente decorativo, senza il cospicuo impiego di tempo richiesto da un elevato numero di singole impressioni. Sembra che le placche siano state realizzate tramite fusione, e non tramite incisione, ed esemplari identici potevano essere in possesso di botteghe diverse” (A. Hobson, La legatura a Bologna, p. 29). A. Hobson, La legatura a Bologna, in Legature bolognesi del Rinascimento, a cura di A. R.A. Hobson e L. Quaquarelli, Bologna 1998, p. 29. € 5000 - 10000

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225. (T) Epiphanius De prophetarum vita & interitu commentarius graecus, una cum interpretatione è regione latina, Albano Torino interprete. Sophroni graece & Hieronymi latine libellus de vita euangelistarum, cum scholijs Eras. Rot. Parabolae & miracula, quae a singulis euan. Basileae: apud And. Cratandrum, 1529. In-4° piccolo (mm 215x135). Carte 4, pagine 5-209, [3]. Al frontespizio e al verso dell’ultima carta due diverse marche silografiche, entrambe in uso presso l’officina di Andreas Cratander. Numerose iniziali silografiche decorate e animate. In eccellente stato di conservazione. Legatura parigina in marocchino verde oliva su piatti in cartone, decorata in oro e realizzata intorno al 1580 per JacquesAugust de Thou. Piatti inquadrati da cornice di tre filetti in oro, al centro stemma di de Thou, in oro all’interno di medaglione ovale, con iscrizione ‘JAC. AVGVST THVANVS’. Dorso a cinque nervi, sottolineati da filetto dorato; agli scomparti monogramma del possessore, in caratteri dorati. In corrispondenza delle cuffie motivo di filetti in diagonale, al piede piccolo fiorellino, il tutto in oro. Tagli dorati. Al contropiatto anteriore ex libris dell’archeologo Harris Dunscombe Colt (1901-1973), e segnatura in inchiostro bruno ‘3.C.P.T.3.H.128’, da riferire alla biblioteca di Charles de Rohan, principe di Soubise. Al contropiatto posteriore note bibliografiche a lapis, di Bernard Quaritch. Il volume - elegantemente legato per lo storico, maître de la librairie du Roi e grande bibliofilo Jacques-Auguste de 124

Thou (1553-1617) - comprende l’editio princeps della Vita Prophetarum del vescovo di Cipro Epifanio, corredata della versione latina dell’umanista Albanus Thorer (1489-1550). In prima edizione sono anche gli altri scritti greci inclusi nell’edizione, dovuti a Gregorio Nazianzeno e Sofronio, anch’essi con traduzione latina a fronte. L’esemplare di questa rara edizione basileense fu legato per il grande collezionista francese intorno al 1580. Al centro dei piatti è impresso lo stemma di de Thou, nella versione risalente agli anni in cui non aveva ancora contratto matrimonio con Marie de Barbançon de Cany, celebratosi nel 1587. In questa prima fase, le legature si distinguono per l’elegante semplicità della decorazione, dovuta ai più rinomati artigiani attivi al tempo a Parigi. La ricchissima Bibliotheca Thuana, che nel 1617 comprendeva circa 9.000 volumi, rimase in possesso dei de Thou fino al 1680, quando fu acquistata dal marchese di Ménars Jean-Jacques Charron (1643-1718) per la somma di 11.940 livres. Nel 1706 la raccolta fu acquisita Armand Gaston, cardinale de Rohan (1674-1749). Ereditata alla sua morte dal nipote Charles de Rohan, principe di Soubise (1715-1787), la biblioteca fu definitivamente dispersa nel 1789. Il volume è registrato nel catalogo di vendita della raccolta di Jacques-Auguste de Thou, nella sezione dedicata alla Theologia (Catalogus Bibliothecae Thuanae, Paris 1679 p. 28, “Liber de vitis Prophetarum G.L. Alb. Torino interpr. 4° Bas. 1529”). I.A.R. De Smet, Thuanus. The Making of J.-A. de Thou, Genève 2006. Altre legature de Thou ai lotti 269 e 273. The lot is on temporary importation into Italy. € 6000 - 10000

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226. Origenes Operum tomi duo priores, cum tabulis & indice generali proxie sequentibus… [Paris]: vaeneunt cum reliquis Ioanni Paruo, & Iodoco Badio (Al colophon:) In aedibus Ascensianis, ad Idus Febr., 1530. Tre parti legate in due volumi in-folio (mm 335x216). Carte [32], XX, CXC, CLVII; [6], CCXXIIII; [2], CLXXIII, [1]. Frontespizi in rosso e nero (tranne il Fragmentum Commentariorum Origenis in Evangelium secundum Mattheum c. a2r del tomo I) entro cornice xilografica con marca incisa su legno al centro, capilettera xilografici. Qualche arrossatura, carta lievemente brunita, alcuni aloni. Bella legatura coeva in marocchino rosso, i piatti sono inquadrati da una triplice cornice di filetti a secco che ne racchiude una successiva impressa a secco e con un filetto in oro al centro; le due cornici sono raccordate agli angoli da aldi impressi in oro, al centro un grande decoro composto da ferri a

interlazzi ripetuti quattro volte; dorso a quattro nervi rialzati e comparti con decoro a secco. Angoli dei piatti con rinforzi e interventi di restauro, antichi restauri alle cuffie, qualche abrasione, alone e macchia ai piatti e ai dorsi. Varie annotazioni di possesso, di cui alcune cassate e una riconducibile al Convento di San Francesco del Borgo di Lucca; ai frontespizi, altra nota abrasa, con perdita di carta, al frontespizio del Fragmentum, nota al recto della carta di guardia posteriore del secondo tomo, segnatura manoscitta ai tagli di testa. (2) Edizione parigina dell’opera del teologo e filosofo Origene Adamanzio in pregevole legatura coeva di probabile produzione toscana, strettamente confrontabile con la n. 1194 (e relativa tavola CXCII) descritta da Tammaro De Marinis in La legatura artistica in Italia nei secoli XIV e XV, Firenze: Fratelli Alinari, 1960. € 5000 - 10000

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227. Iustinus Marcus Iunianus In Trogi Pompeii historias libri XLIIII... Lugduni: ex Officina Melchioris et Gasparis Trechsel Fratrum, 1532. In-8° (mm 165x110). Pagine 350, [46]. Marca xilografica al frontespizio, colophon entro cornice incisa su legno a c. B6v. Frontespizio e primo fascicolo bruniti con gore e arrossature, altri aloni a qualche carta. Isolati marginalia e sottolineature. Bella legatura parlante coeva in marocchino, cornici a secco ai piatti, al piatto anteriore titolo inquadrato da decoro vegetale, entrambi in oro, al posteriore, entro la stessa bordura, figura della Fortuna con la vela, dorso a 5 nervi moderno, resti di bindelle, tagli scuri. Cofanetto moderno in tela blu.

228. Sadoleto Jacopo De liberis recte instituendis, liber. (Al colophon:) Venetiis: per Io. Antonium et Fratres de Sabio, sumptu & requisitione D. Melchioris Sessae, 1533. In-8° (mm 154x96). Carte 52. Al frontespizio marca tipografica incisa su legno. Spazio bianco per capitale, con letterina guida, alla carta A2r. Leggera gora al margine inferiore bianco, alcune fioriture e bruniture; fallo di carta al margine inferiore bianco dell’ultima carta. Legatura italiana secentesca in marocchino bruno, su piatti in cartone e decorata in oro, rimontata nel XIX secolo. Piatti inquadrati in cornice di filetti a dente di topo e semplice, ornata con elementi floreali. Nello spazio centrale fiorellini in punta d’angolo e ai lati, fitto seminato in cui si alternano crescenti, losanghe a filetti orizzontali e ferri gigliati. Dorso liscio, decorato con le medesime losanghe e crescenti, di dimensione però ridotte. Più tardi i due fermagli a forma di mezza luna al lato lungo, nonché i tagli dorati e cesellati 126

Edizione lionese di questo compendio delle Historie Philippicae di Gneo Pompeo Trogo, suddiviso da Giustino in 44 libri come l’opera originale: di questa lo storico vissuto nel II secolo conservò quanto ritenuto essenziale ed utile ad una lettura edificante, tralasciando invece le troppo ampie digressioni tipiche della storiografia augustea di cui Pompeo Trogo fu esponente. Di notevole pregio la legatura di cui si può riconoscere una fattura bolognese (vedi A. Hobson - L. Quaquarelli, Legature bolognesi del Rinascimento, Bologna 1998) - forse la bottega del Legatore di Pflug ed Ebeleben - sebbene l’ispirazione sia veneziana. Ferri simili a quelli utilizzati si trovano nel censimento di Tammaro de Marinis, La legatura artistica, III, 3060 bis e 3061. € 3000 - 6000 a losanga.Contropiatti e sguardie rinnovate. Al recto della carta di guardia anteriore la nota di possesso coeva ‘Mihi Silujo Portenico Testamento ligatum MDLXXVIJ’ e di mano tardo secentesca ‘Jo. Francisci Portenic[?]’, in riferimento a due diversi membri della famiglia Portenico. Al verso della carta di guardia anteriore la nota di mano ottocentesca ‘Ediz.rara’. Al recto della prima carta di guardia posteriore la nota ‘Costa di s. -8- di moneta di Genoua’. Rarissima prima edizione di quest’opera pedagogica del celebre umanista e cardinale modenese, in una inusuale legatura di fattura italiana, che combina ferri a losanga, elementi gigliati e ferri a quarto di luna o crescenti, a riempimento completo dei piatti. Una inedita interpretazione dello stile post-fanfare. Ferdinand Buisson. Répertoire des ouvrages pédagogiques du XVIe siècle: Bibliothèques de Paris et des départements. Paris: Imprimerie nationale, 1886, p. 579. € 5000 - 10000

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Lotto 228

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229. Cicero Marcus Tullius M. T. C. Epistolae familiares nuper accuratius et recognitae, et emendate... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus haeredum Aldi Manutij, et Andreae soceri, ottobre 1533. In-4° (mm 205x132). Carte [16], 245, [1]. Segnatura: *8 **8 a-k8 l4 m-z8 A-G8 H10. Àncora aldina al frontespizio ripetuta in fine. Esemplare in condizioni discrete, gora al margine esterno. Legatura del 900 in pelle marrone ad imitazione delle legature veneziane dell’epoca: decorazioni in oro ai piatti, dorso a tre nervi con impressioni a secco. Numerose annotazioni marginali di mano coeva. Seconda edizione aldina e primo libro stampato da Paolo Manuzio, assieme ai cugini Torresano, dopo la morte di Andrea d’Asola nel 1529. Renouard, 107.1; AhmansonMurphy, 258. € 1200 - 2000

230. Petrarca Francesco Il Petrarcha. (Al colophon:) In Vinegia: nelle case delli eredi d’Aldo Romano, e d’Andrea Asolano, giugno 1533. In-8° (mm 155x94). Carte 183, [45]. Segnatura: a8 b-z8 A-E8 F4. Àncora aldina al titolo e al verso dell’ultima carta. Ottimo esemplare, abilmente rinfrescato. Legatura janseniste in marocchino blu a grana larga, firmata Thibaron-Joly, con àncora aldina impressa in oro al centro dei piatti, titolo al dorso, tagli dorati. La rarissima edizione del 1533, curata direttamente da Paolo Manuzio e dedicata al marchese napoletano Giovanni Bonifacio d’Oria, è la prima uscita dall’officina degli eredi di Aldo dopo la morte, nel 1529, di Andrea Asolano. Il giovane editore veneziano propone una stampa del Canzoniere e dei Trionfi che, pur restando aderente alla tradizione aldina di un testo privo di commento, si rinnova con l’introduzione di un’accentazione sperimentale e, sulla scorta del progetto già dichiarato da Aldo nel 1514, con l’aggiunta di una sintetica esposizione che, nell’anno di pubblicazione del 128

commento del Gesulado, si può leggere come una precisa presa di posizione a favore di un più contenuto intervento critico sul testo e costituisce una tappa significativa per la storia della fortuna del Petraca. Già nella dedica (c. a2r) si dichiara che si stampano le rime del Petrarca “colla isposizione di tutti i più difficili luoghi”. Paolo Manuzio correda quindi il testo con un avviso ai lettori (c. C6r) in cui, dopo aver precisato la volontà di non dilungarsi su questioni già ampiamente toccate in altri commenti nè di correggere errori commessi da precedenti commentatori, affronta una articolata riflessione di ordine linguisticogrammaticale, con lucide precisazioni dedicate ai segni diacritici che contribuiscono, in questa prospettiva, alla corretta intelligenza del testo, per giungere poi a redarre una breve esposizione dei luoghi difficili, sul modello di quanto approntato da Aldo stesso per altri testi. Il risultato è un commento agile e moderno, in quanto sancisce la qualità filolgica dell’edizione restando ancorato alla lettura del testo. Renouard, 108.5; Ahmanson-Murphy, 261. € 5000 - 10000

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231. Pontano Giovanni Gioviano Pontani Opera. Urania, sive De stellis libri quinque. Meteororum liber unus... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus haeredum Aldi Manutij & Andreae soceri, agosto 1533.

232. Sannazzaro Iacopo Actij Synceri Sannazarij De partu Virginis libri III. Eiusdem De morte Christi lamentatio. Et quae in sequenti pagina continentur. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus haeredum Aldi, & Andreae soceri, 1533.

In-8° (mm 155x95). Carte [8], 247, [1]. Segnatura: *8 a-hh8. Àncora aldina al titolo e al verso dell’ultima carta. Esemplare in perfetto stato di conservazione. Legatura ottocentesca in pelle, cornice dorata ai piatti, fiorellini dorati agli angoli, dorso a cinque nervi, tassello in pelle con titolo, tagli marmorizzati.

In-8° (mm 150x92). Carte [4], 100. Segnatura: [*]4 A-M8 N4. Àncora aldina al frontespizio ripetuta in fine. Esemplare genuino, con normale patina del tempo, alcun macchioline nella parte bassa dell’ultimo fascicolo. Legatura settecentesca in pergamena rigida, titolo manoscritto al dorso, tagli marmorizzati.

Terza edizione aldina dell’opera poetica del Pontano dopo quelle del 1505 (vd. lotti 131 e 132) e del 1513 (vd. lotto 138). Renouard, 108.6; Ahmanson-Murphy, 262. € 800 - 1500

Terza edizione aldina, non comune, dell’opera poetica del Sannazzaro. Renouard, 110.11; Ahmanson-Murphy, 265. € 800 - 1500

233. Grattius Hoc volumine continentur poetae tres egregij nunc primum in lucem editi, Gratij... de venatione Lib. I. P. Ovidij Nasonis Halieuticon liber acephalus... (Al colophon:) Venetijs: in aedibus haeredum Aldi Manutij, & Andreae soceri, 1534 febbraio. In-8° (mm 150x92). Carte [6], 47 [i.e. 46]. Segnatura: A-F8 G4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Arrossature e qualche lieve alone, tracce di sporco al verso dell’ultima carta. Legatura ottocentesca in marocchino verde, titoli in oro su tassello e fregi sempre in oro al dorso, contropiatti e carte di guardia marmorizzati. Lievi abrasioni agli angoli e ai piatti, fori

di tarlo al dorso e lungo le cerniere. Nota manoscritta al verso della carta di guardia anteriore, timbro di possesso con armi ripetuto tre volte al frontespizio. Editio princeps, a cura di Georg von Logau, il cui nome figura nella prefazione. Renouard, 113.10: “Dans cette édition, Gratius, Nemesianus et le fragment d’Ovide, sont publiés pour la première fois. L’éditeur est Georg. Logus qui annonce les avoir donnés sur la copie d’un très ancien manuscrit en lettres lombardes, qui Sannazar avoit rapporté de France, et qui paroit être le seul que l’on ait connu”; Ahmanson-Murphy, 267. € 600 - 1200

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234. Sannazzaro Iacopo Arcadia. (Al colophon:) Impresso in Vinegia: nelle case delli heredi d’Aldo romano, et Andrea socero, luglio 1534.

235. Sannazzaro Iacopo Sonetti, e canzoni. (Al colophon:) In Vinegia: nelle case delli heredi d’Aldo Romano, et Andrea socero, luglio 1534.

In-8° (mm 149x87). Carte 91, [1]. Segnatura: A-L8 M4. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Gore al frontespizio e al margine superiore di alcune carte, arrossature e lievi bruniture, piccolo strappo restaurabile al margine bianco di carta M1. Legatura novecentesca in marocchino verde, cornici e stemma in oro ai piatti, titoli e fregi in oro al dorso, dentelles, tagli rossi; carte di guardia in pergamena. Al frontespizio doppia firma di appartenenza ‘Julius Bullius’.

In-8° (mm 150x87). Carte 48, [4]. Segnatura: A-F8 G4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Qualche arrossatura, lievi gore marginali alle carte finali, piccolo foro di tarlo all’angolo inferiore destro, poche carte con restauro allo stesso angolo. Legatura novecentesca in marocchino verde, cornici e stemma in oro ai piatti, titoli in oro al dorso, dentelles, tagli rossi, risguardi in pergamena. A carta G3r firma di appartenenza ‘Julius Bullius’.

Seconda edizione aldina, dopo quella del 1514 (vedi lotti 150 e 151). Esemplare della Variante B censita in ICCU, con la carta C3 segnata correttamente. Renouard, 112.5; Ahmanson-Murphy, 272. € 450 - 900

Edizione aldina di quest’opera in versi di Sannazzaro. Celebre la dedica dell’Autore alla napoletana Cassandra Marchese (carta A1v), di cui Sannazzaro fu difensore nell’intricata vicenda relativa al ripudio da parte del marito Alfonso Castriota, marchese di Atripalda. Renouard, 112.6; Ahmanson-Murphy, 273. € 450 - 800

236. Lactantius Lucius Caecilius Firmianus, Tertullianus Quintus Septimius Florens Divinarum institutionum libri VII. De ira Dei. De Opificio Dei.. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus haeredum Aldi, et Andreae soceri, marzo 1535. In-8° (mm 150x92). Carte [12], 328, [16], 47, [45]. Segnatura: aa8 bb4 a-z8 A-T8 V4 *4 X-CC8 DD12 EE-HH8. Àncora aldina al titolo e al verso dell’ultima carta. Alcuni fori di tarlo alle prime carte e ad alcune carte centrali che non ledono il testo. Legatura ottocentesca in mezza pelle blu con piatti in zigrino, tagli marmorizzati. Seconda edizione aldina filologicamente migliorata rispetto alla prima del del 1515 (vd. lotto 156) grazie alle cure di Onorato Fascitello, che potè collazionare il testo su codici cassinesi non utilizzati in precedenza; ringraziandolo per la possibilità offerta di accedere a nuovi manoscritti, Paolo Manuzio dedicherà l’opera al monaco cassinese Minado. Renouard, 113.2; Ahmanson-Murphy, 278. € 500 - 1000 130

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237. Sannazzaro Iacopo Opera omnia Latine scripta, nuper edita. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus haeredum Aldi Manutii, et Andreae Asulani soceri, settembre 1535.

238. Plinius Secundus Gaius Naturalis historiae prima [-tertia] pars [-Index]. (Al colophon:) Venetiis: [eredi di Aldo Manuzio e eredi di Andrea Torresano], 1535-1538.

In-8° (mm 149x94). Carte 40, 63, [1]. Segnatura: a-e8 A-H8. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Leggere arrossature, piccoli fori di tarlo minimamente lesivi del testo alle ultime carte. Legatura novecentesca in marocchino verde, cornici e stemma in oro ai piatti, titoli in oro al dorso, dentelles, tagli rossi, risguardi in pergamena. Al recto della carta di guardia originale anteriore nota di appartenenza ‘ Ad usu Thomas de Manzi ?...Popiliensis’, lunghe annotazioni, di varie mani, alla carta di guardia originale anteriore e alle cc. H7v e H8r, marginalia, maniculae e qualche sottolineatura ai fascicoli a-c.

Quattro volumi in-8° (mm 155x98). Carte [48], 314 [i.e. 308]; 303, [1]; 295, [1]; [252]. Segnatura: A-F8 a-z8, AA-PP8 Q4; aa-zz8 AA-PP8; aaa-zzz8 AAA-OOO8; A-GG8 HH12. Àncora aldina incisa in legno ai frontespizi e in fine di ogni volume. Lievi gore marginali ai volumi, qualche brunitura e segno d’uso ma buon esemplare. Legatura moderna in pelle in stile rinascimentale, titolo e numerazione dei volumi in oro ai dorsi. Alla carta di guardia del secondo volume firma di possesso ‘De Cesari Bombini’; al frontespizio del terzo volume nota di possesso sbiadita di difficile lettura, altre note alla carta di guardia dell’Index. (4)

Celebre prima edizione dell’opera latina completa di Sannazaro, uscita dai torchi di Paolo Manuzio, dopo le impressioni parziali che si erano susseguite a Napoli, Roma e Venezia tra il 1526 e il 1533. Il testo licenziato dalla tipografia aldina nel 1535 diventerà modello assoluto di riferimento per tutte le stampe nei secoli successivi senza subire - in particolare per quanto riguarda gli Elegiarum libri tres, et totidem epigrammaton, nuper emissi che nel volume iniziano a carta A2r - sostanziali modifiche testuali. Come noto, per questa edizione gli eredi di Aldo utilizzarono il manoscritto autografo di Sannazaro avuto da Antonio Diaz Garlon, cui l’opera è dedicata (carta a2v). Renouard, 114.3; Ahmanson-Murphy, 279. € 450 - 900

Bellissima edizione aldina dell’Historia Naturalis, completa del quarto volume - quasi sempre mancante - contenente l’Index all’opera di Plinio stampato dai soli eredi del Torresano: “Ce volume, necessaire pour compléter le Pline des Alde, est imprimé à deux colonnes avec un mauvais petit caractere romain. Il n’a ni préface, ni la souscription ordinaire, mais seulement l’ancre avec le mot AL DUS sur le titre et au verso du 249e feuillet, qui est suivi de trois pages d’errata. Il est rare, et manque assez souvent aux exemplaires de Pline [...] Il se peut que ce volume, qui véritablement n’a point la physionomie Aldine, ait été imprimé chez le Sabbio, qui dans ces années ont beaucoup travaillé pour la famille des Torresani” (Renouard). Renouard, 114.4 e 116.1; Ahmanson-Murphy, 280 e 1034. € 2000 - 4000

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239. Frontinus Sextus Iulius Astutie militari... di tutti li famosi et eccellenti capitani romani, greci, barbari, et hesterni... (Al colophon:) Stampato in Vinegia: per Giovan’ Antonio di Nicolini da Sabio, 1536. In-8° (mm 152x102). Carte [4], 104. Frontespizio entro bella cornice xilografica figurata, capilettera incisi su legno. Qualche carta brunita, lievi arrossature. Legatura coeva in marocchino bruno attribuibile ad Andrea di Lorenzo, rimontata. I piatti sono inquadrati da una cornice eseguita da 4 filetti a secco concentrici, una successiva cornice è formata da 6 filetti a secco concentrici che racchiudono al centro un filetto impresso in oro, ai quattro angoli impresse in oro una rosetta e una foglia d’edera rispettivamente accantonate esterna ed interna. Al centro del campo è impresso un decoro a rosone in oro. Dorso con nervi in risalto e frammezzati a due filetti in oro, il compartimento decorato a filetti a secco. Taglio colorato di verde-blu spruzzato di rosso, capitelli bicolori verde, rosso, tracce di bindelle, carte di guardia assenti. Restauri alle cuffie. Al contropiatto anteriore nota di possesso del nobile teologo Marcantonio Vergili Battiferri di Urbino, nota manoscritta,

in parte cassata, al verso dell’ultima carta, monogramma al margine inferiore del frontespizio. Edizione originale di questa traduzione in volgare condotta dall’umanista Francesco Luci - dell’opera di Sesto Giulio Frontino, famoso soprattutto per essere stato curator aquarum sotto l’imperatore Nerva e autore del De aquaeductu urbis Romae. Di assoluto pregio è la legatura il cui impianto ornamentale costituito da una semplice cornice dorata con rosette accantonate esterne,conferma l’esecuzione della legatura di tipo commerciale, ad opera del legatore Andrea di Lorenzo, circostanza confermata da un analogo esemplare raffigurato da Anthony Hobson, nel suo Renaissance book collecting, 1999, (pag. 100, fig.45) e altre particolarità. Andrea di Lorenzo fu un artigiano attivo a Venezia dal 1520 al 1555 ca., che lavorò per Diego Hurtado de Mendoza, ambasciatore spagnolo a Venezia dal 1539 al 1547, e per altri personaggi come Benedetto Curzio, ambasciatore del duca di Milano Francesco II Sforza presso la Serenissima. € 3500 - 7000

240. Abrabanel Juda ben Isaac Dialogi di amore, composti per Leone medico, di natione hebreo, et dipoi fatto christiano. (Al colophon:) In Vinegia: in casa de’ figliuoli di Aldo, 1541. In-8° (mm 160x94). Carte [2], 261 [i.e. 241], [1]. Segnatura: A-GG8 HH4. Àncora aldina al titolo ed in fine. Strappo restaurato alle carte 183 e 186, a tratti lievemente brunito. Legatura coeva in piena pelle con impressioni a secco, dorso integralmente restaurato con fregi e titolo in oro. Al contropiatto firma di appartenenza di Francesco Scorza. Al titolo firma di A. Fletcher. Prima edizione aldina, per le cure di Mariano Lenzi, di questo testo emblematico della trattatistica d’amore del Cinquecento. Renouard, 123.10; Ahmanson-Murphy, 273. € 1200 - 2000 132

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241. Sanudo Pietro Aurelio Recens Lutheranarum assertionum oppugnatio. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldi filios, luglio 1543. In-4° (mm 204x145). Carte [8], 95, [1]. Segnatura: A-CC4. Àncora aldina al frontespizio e in fine, capilettera xilografici. Piccole macchie marginali e leggero alone al frontespizio, qualche arrossatura su poche carte iniziali. Legatura moderna in marocchino blu, filetti in oro ai piatti, titolo in oro al dorso, contropiatti e sguardie in carta decorata, tagli dorati. Al verso della prima carta di guardia anteriore ex libris con segnatura manoscritta ‘DD d.53’, altro ex libris ‘Federico Lobetti Bodoni’, al recto della seconda guardia anteriore ex libris ‘Collezione aldina Stelio Valentini’ e nota manoscritta, varie note di appartenenza al frontespizio di cui alcune in parte abrase. Prima rara edizione di questo dialogo-disputa di natura teologica tra un cattolico ed un luterano. L’Autore, filosofo agostiniano morto nel 1553, fa muovere al luterano sottili e profonde obiezioni alla dottrina cattolica tanto che Renouard scrive: ‘’Je suis très étonné que ce livre n’ait pas été mis à l’Index; il est au contraire muni des approbations et permissions sans lesquelles un religieux ne pouvoit publier un ouvrage de théologie’’. Il testo è infatti preceduto dalla dedica a Paolo III. Renouard, 127.1; Ahmanson-Murphy, 313. € 1200 - 2400

242. Vergilius Maro Publius I sei primi libri dell’Eneide... tradotti a piu illustre et honorate donne. Et tra l’altre à la nobilissima et divina madonna Aurelia Tolomei de Borghesi... (Al colophon:) In Vinegia: per Giovanni Padovano ad instantia e spesa del nobile homo, m. Federico Torresano d’Asola, 1544. In-8° (mm 150x98). Carte 24, 23 (manca carta C8 bianca), 20, 19, [1], 27, [1], 25, [7]. Segnatura: A-C8, A-C8, Aa-Bb8 C4, A-B8 C4, Aaa-Ccc8 Ddd4, AA-DD8. Presenti le carte bianche C4 e DD4. Primo frontespizio con cornice xilografica, ritratto xilografico dell’Autore all’inizio di ogni libro, illustrazioni incise su legno nel testo. Arrossature, lievi bruniture e aloni sulle carte. Nota, forse di possesso, sbiadita a c. A2v. LEGATO CON: Id. Il settimo di Vergilio fedelmente dal vero senso in versi sciolti tradotto per m. Giuseppe Betussi...In Vinegia: al segno di san Bernardino (Al colophon:) In Vinegia: per Comin da Trino di Monferato, 1546. Carte 26 [i.e. 29], [3]. Segnatura: A-D8. Marca xilografica con stemma al frontespizio e in fine, capilettera incisi su legno. Fori di tarlo alle ultime 3 carte, restaurati in quella finale, lievi arrossature. Nota manoscritta a c. A3v. Legatura moderna in pelle, cornici a secco e in oro ai piatti, nome dell’Autore in oro al piatto anteriore, dorso a 3 nervi decorato a secco. I opera: Traduzione di Alessandro Sansedoni, Ippolito de’ Medici, Bernardino Borghese, Bartolomeo Piccolomini Carli, Aldobrando Cerretani e Alessandro Piccolomini. A cura di Vincenzo di Pers, il cui nome appare nella prefazione. Edizione copiata da quella di Zoppino del 1540 - da cui il colophon del libro secondo ‘in Vinegia: per Nicolo d’Aristotile detto Zopino, 1544’ - usando le stesse illustrazioni. Renouard, 130.4: “très rare”. II opera: Contiene anche, da carta D4r i Versi di Ottaviano Ces. Augusto sopra l’Eneida di Vergilio tradotti dal Betussi. € 700 - 1200

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243. Hegesippus Historia d’Egesippo tra i christiani scrittori antichissimo de le ualorose imprese fatte da giudei ne l’assedio di Gierusaleme, e come fu abbattuta quella citta, e molte altre del paese, breue somma del medesimo di quanto è compreso ne l’opera. Tradotta d. (Al colophon:) In Venetia: per Michel Tramezino, 1544. In-8° (mm 154x98). Carte [16], 219, [5]. Grande marca tipografica, incisa su legno, al frontespizio. Spazi bianchi per capitali, con letterine guida. Tracce di polvere e bruniture al frontespizio. Diffuse fioriture, qualche alone, gora al margine inferiore bianco, più evidente alle ultime carte. Strappetti al margine inferiore della carta di guardia anteriore. Legatura coeva veneziana, in marocchino rosso scuro su piatti in cartone e decorata a secco e in oro. Piatti inquadrati incornice di filetti multipli a secco, con due filetti in oro. Nello spazio centrale ferri in oro accantonati, impressi a placca. Al piatto anteriore iscrizione in oro ‘EGESIPPO’ in doppio ovale, tra ferri dorati a volute. Al piatto posteriore, nel medesimo doppio ferri a volute, fiorellini ed elemento 134

romboidale centrale. Due fori per bindelle al lato lungo. Dorso a quattro nervi, sottolineati da filetti in oro e a secco agli scomparti. Labbri dei piatti decorati da filetto in oro. Tagli dorati. Piccolo restauro in corrispondenza della cuffia di testa e di piede. Scatola moderna in tela. Il volgarizzamento dovuto al modenese Pietro Lauro delle Historiae de excidio Hierosolomytanaeurbis, versione latina ridotta del Del bello Judaico di Flavius Josephus. Tra il 1542 e il 1568 Lauro soggiornò a Venezia, svolgendo un’intensa attività di traduttore al servizio dei principali tipografi della città, e celebri sono i suoi volgarizzamenti di Erasmo. L’esemplare è in elegante legatura veneziana, impreziosita da fregi azzurrati a volute, eseguita con ogni probabilità dallo stesso maestro autore di quella presentata da Federico Macchi al n°48 del catalogo Arte della legatura a Brera – storie di libri e biblioteche, Secoli XV e XVI, Milano, 2002 che ha molti punti di contatto con quelle del Meister der Ovalen Mittte (Maestro dell’ovale centrale). € 4000 - 8000

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244. Colonna Francesco La Hypnerotomachia di Poliphilo, cioe pugna d’amore in sogno. Dov’egli mostra, che tutte le cose humane non sono altro che sogno: & doue narra moltr’altre cose degne di cognitione. (Al colophon:) In Vinegia: in casa de’ figliuoli di Aldo, 1545. In-folio (mm 285x195). Carte [234]. Segnatura: π4 a-y8 z10 A-E8 F4. Àncora aldina incisa su legno al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Illustrato da 170 illustrazioni xilografiche, nove delle quali a piena pagina. Minime arrossature a poche carte ma ottimo esemplare. Legatura moderna in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso, tagli spruzzati. Rara e splendida seconda edizione del Sogno di Polifilo, definita da Sander ‘plus rare que l’edit. originale’. Questo romanzo d’amore allegorico, il più celebre libro illustrato del Rinascimento, è attribuito al frate domenicano del convento di San Zanipolo Francesco Colonna, identificabile dall’acrostico composto dai 39

capilettera che ornano il testo. Scritto in un linguaggio ibrido tra italiano e latino, irto di simbolismi, di allusioni erudite e di riferimenti antiquari, il romanzo rappresenta ‘una delle opere più bizzarre e controverse della nostra letteratura’ (Govi, Classici, 41) e la sua eccezionalità risiede anche nelle raffinate silografie che adornano il testo. Per questa seconda edizione vennero reimpiegati i legni della princeps del 1499, eccetto che per sette, danneggiati o mancanti. I sette legni ridesignati e nuovamente intagliati sono presenti alle carte b4v, b5r, e2v, e5r, o3v, q5v, e x2r. Mortimer, Italian, 131; Sander, 2057; Renouard, 133.14: “Réimpression de l’édition de 1499, qui diffère de celle-ci en ce qu’elle a le titre en latin, les initiales des 38 chapitres en lettres fleuronnées, gravées en bois, et la plupart des inscriptions répandues dans l’ouvrage, en capitales, et d’une meilleure ordonnance. Le papier est beaucoup meilleur; et les singulières figures en bois dont ce livre est rempli, sont nettes et vigoreuses”; Ahmanson-Murphy, 335. € 20000 - 30000

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245. Ammonius Hermiae Ammonii Hermiae In Quinque voces Porphyrii commentarius, correctionibus quamplurimis, et locorum imaginibus illustratus. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldi filios, 1546. Tre parti in un volume in-8° (mm 155x102). Carte [4], 78, [2]; 152; 188. Segnatura: *4 A-K8, AA-TT8, AAA-ZZZ8 &&&4. Àncora aldina impressa ai frontespizi delle tre parti e alle cc. K8v e &&&4v. La prima opera illustrata da un diagramma xilografico a piena pagina alla c. F4r, e da figure geometriche xilografiche alle cc. E7v e E8r. La seconda opera illustrata da un diagramma xilografico nel testo alla c. BB8v e da una figura geometrica alla c. TT6r. Esemplare genuino, foro di tarlo all’angolo inferiore esterno dei fascicoli NNN-OOO, alcune carte brunite, fioriture, aloni al primo frontespizio. Legatura coeva in pergamena floscia, bindelle ai lati lunghi dei piatti, titolo manoscritto al dorso. Perdita della pergamena al margine esterno del piatto anteriore, difetti all’estremità inferiore del dorso. Nota di possesso manoscritta al recto della carta di guardia anteriore ‘ex libris Antonij Franci vilantierij?’; nota di possesso cassata al margine inferiore del primo

frontespizio. Marginalia manoscritti di differenti mani. Rara prima edizione completa dei tre volumi che compongono l’opera del filosofo greco Ammonio, tra i più significativi rappresentanti del Neoplatonismo alessandrino. Il volume comprende la prima edizione aldina dei commentari di Ammonio alla Isogoge di Porfirio (c. 233-305), breve introduzione alla logica aristotelica, la cui princeps era apparsa a Venezia nel 1500, per i tipi di Zacharias Kallierges e Nikolaos Vlastos. Seguono la seconda edizione dei Commentarii di Ammonio alle Categoriae di Aristotele, già apparsi nella rarissima edizione del 1503 (vd. lotto 127) e la seconda edizione del De interpretatione. In alcuni cataloghi e bibliografie i tre commentari del 1546 sono considerati come parti di un’unica edizione. “Ce trois traités doivent être réunis, et pour leur analogies, et parce que l’éditeur a eu l’intention d’en faire un corps d’ouvrage. Le premier Traité est signaturé par lettres simples, le second par lettres doubles, et le troisième par lettres triples: A. AA. AAA.” (Renouard). Renouard, 135; Ahmanson-Murphy, 348, 349, 350. € 1200 - 2400

246. Manuzio Paolo In epistolas Ciceronis ad Atticum, Pauli Manutij commentarius... (Al colophon:) Venetijs: apud Aldi filios, 1547. In-8° (mm 145x92). Carte [6], 469, [1]. Segnatura: *6 A-MMM8 NNN6. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Arrossature al frontespizio e su qualche carta, gora marginale al fascicolo iniziale, altra gora dal fascicolo LLL alla fine. Legatura secentesca in vitello, filetti a secco ai piatti, titoli in oro su tassello al dorso a 5 nervi, contropiatti e sguardie in carta decorata, tagli rossi. Qualche abrasione ai bordi dei piatti e agli angoli. Ex libris asportati al contropiatto e alla sguardia anteriore. Prima edizione aldina dei Commentari di Paolo Manuzio alle Epistole ad Attico-Renouard, 140.6; Ahmanson-Murphy, 365. € 750 - 1500 136

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247. Medici antiqui omnes, qui latinis literis diversorum morborum genera & remedia persecuti sunt... Index in omnes plenissimus. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldi filios, 1547. In-folio (mm 310x205). Carte [12], 317 [i.e. 320]. Segnatura: *-**6 a8 *2 b-h8 i6 k10 l-z8 A-Q8 R6. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta, capilettera xilografici. Frontespizio con tracce di polvere e lievi arrossature, lieve gora al margine superiore delle carte, qualche brunitura. Legatura ottocentesca in mezza pelle con punte, carta decorata ai piatti, titoli in oro su tassello al dorso, tagli spruzzati in rosso. Abrasioni agli angoli, rotture e mende lungo le cerniere e alle cuffie. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Luisa Sormani Busca Arconati Visconti’ e etichetta con segnatura manoscritta, nota di possesso cassata al verso dell’ultima carta, marginalia. Interessante raccolta di scritti di argomento medico e farmacologico di alcuni dei principali autori dell’antichità, inclusa Trotula: vissuta nell’XI secolo e attiva nell’ambito della scuola medica salernitana, fu autrice del trattato che segna la nascita dell’ostetricia e della ginecologia come scienze mediche. Oltre al suo De passionibus mulierum ante in et post partum, il volume comprende opere di erboristeria che illustrano usi e le virtù terapeutiche di piante e erbe. Renouard, 140.2: Ahmanson-Murphy, 368. € 1200 - 2000

248. Dolce Lodovico Didone, tragedia. In Vinegia: 1547. (Al colophon:) In Vinegia: in casa de’ figliuoli di Aldo, 1547. In-8° (mm 147x94). Carte 42. Segnatura: A-D8 E10. Àncora aldina al titolo ed in fine. Ottimo esemplare. Legatura ottocentesca da amatore con stemma aldino impresso in oro al centro dei piatti entro elaborata bordura in oro, dorso con fregi e titolo in oro, tagli dorati. Ex libris inciso Syston Park al contropiatto. Prima edizione di questa commedia in cinque atti in versi sciolti, l’unica che possa dirsi veramente originale, non avendo essa nessuna derivazione da Euripide, Seneca o altri all’interno della produzione del Dolce. Il prologo, recitato da Cupido, diede probabilmente la prima idea del prologo dell’Aminta del Tasso ed inoltre questa tragedia contiene alcune situazioni che saranno poi riprese da Shakespeare nei suoi Antonio e Cleopatra, La Tempesta ed Il Mercante di Venezia. Renouard, 141; Ahmanson-Murphy, 371. € 800 - 1500

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249. Galenus Claudius Omnia quae extant opera. Quorum alia nunc primum sunt inuenta: alia vel denuo fidelius translata, uel innumeris pene locis ad veterum graecorum exemplarium veritatem castigata: ex secunda iuntarum editione... Venetiis: apud Iuntas, 1550. (Al colophon:) Venetiis: apud haeredes Lucae Antonii Iuntae florentini. Undici parti in 6 volumi in-folio (mm 358x245). Carte [10], 72; 341, [1]; 109, [1]; 197 [i.e. 195], [1]; 220; 277, [1]; 21, [1], 322; 79, [1]; 113, [1]; [4], 544. Al primo volume frontespizio stampato in rosso e nero entro cornice xilografica con al centro stemma del dedicatario, il cardinale Giovanni Salviati, con aggiunte miniate in giallo, blu e in oro; altri frontespizi in solo nero, sempre entro bordure incise su legno, ad ogni volume marca tipografica, capilettera e fregi xilografici. Alcune bruniture nelle carte prossime ai piatti, qualche macchiolina d’inchiostro su poche carte. Legatura veneziana coeva in marocchino, dorso rifatto nel settecento. I piatti originali presentano una cornice eseguita da filetti a secco, all’interno e agli angoli sono impressi quattro ferri a pigna in oro, una seconda cornice decescente sempre di filetti a secco racchiude uno spazio impresso in verticale con ferri a margheritone a secco, un’ulteriore cornice delimita il campo centrale, agli angoli ferri stilizzati floreali in oro, al centro il grande ferro della Fortuna con vela ritta sul delfino sormontata dal ferro a pigna. I dorsi, eseguiti nel settecento, sono in pelle bazzana con otto comparti, in due di questi su etichette sono impressi il nome dell’autore, l’opera e il numero del volume, i rimanenti sono decorati al centro da un ferro a grata con svolazzi, i nervi rialzati sono compresi fra due rotelle di gusto floreale. Firma di possesso coeva forse del medico Hieronimus Calestani, alcuni marginalia; numerosi segnacoli in pergamena alle carte dell’Index. (6) Esemplare completo anche dell’Index redatto da Antonio Musa Brasavola dell’opera di Galeno, la cui primissima comparsa a stampa - in una versione testuale però differente 138

- risale al 1490. Degli scritti del famoso medico di Pergamo, impressi dai Giunti in latino nel 1522 e nel 1528, questi stessi tipografi veneziani riproposero nel 1541-1542 una nuova edizione - che definirono la loro ‘prima’ - esemplata direttamente sui manoscritti in greco: la presente stampa è quindi la ‘seconda’ giuntina, cui ne seguiranno in poco più di mezzo secolo altre sette. Il primato che si può riconoscere a questa edizione è di aver presentato il testo secondo la prassi umanistica di distinguere nettamente il contributo originale di Galeno da quello dei vari commentatori e traduttori. Di assoluto pregio la legatura veneziana coeva, con bei ferri in oro tra cui quello della Fortuna con vela ritta sul delfino sormontata dal ferro a pigna al centro dei piatti: un confronto è possible con i nn. 2035 e 2302 del volume II de La legatura artistica di Tammaro de Marinis. Durling, Galen A11; Durling, 1754; Osler, 354 (solo due parti); Wellcome, 2516 (solo quattro parti); Norman, 853; Olschki, Choix, 9902. € 8000 - 15000

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250. Bembo Pietro Historiae Venetae Libri XII. (Al colophon:) Venetiis: apud Aldi filios, 1551.

251. Bembo Pietro Historiae Venetae libri XII. Venetiis : [Gualtiero Scoto], 1551 (Al colophon:) Venetiis: apud Aldi filios, 1551.

In-folio (mm 288x190). Carte [4], 203, [1]. Segnatura: *4 A-Z4 a-z4 Aa-Ee4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Capilettera xilografici. Ampio reintegro all’angolo inferiore del frontespizio, allo stesso tracce di polvere, arrossature e gore estese alle carte dei primi due fascicoli, fori e lavori di tarlo lesivi del testo ai ff. C-R, gora all’angolo inferiore destro di molte carte. Legatura moderna in marocchino, àncora in oro ai piatti inquadrati da doppio filetto, titoli in oro su tassello al dorso a 5 nervi, dentelles, tagli spruzzati in marrone. Lievi abrasioni al piatto anteriore. Al frontespizio timbro di appartenenza con stemma nobiliare ‘Doublette’ e firma di possesso manoscritta ‘Ign. F. Kostmanns ?’. Edizione originale. ‘Second state with variant title and with privilege on *1v’ (Ahmanson-Murhpy, 420.5): il privilegio è quello concesso dall’editore Carlo Gualteruzzi. Esemplare della variante B censita in SBN, con 67 carte numerate correttamente. Renouard, 152.17: “Belle édition, la première de ce livre, et peu commune’; Ahmanson-Murphy, 420.5. € 600 - 1200

In-folio (mm 296x198). Carte [4], 203, [1]. Segnatura: *4 A-Z4 a-z4 Aa-Ee4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Capilettera xilografici. Leggere tracce di polvere al frontespizio, qualche arrossatura. Legatura secentesca in pergamena su cartone, titoli in oro su tassello al dorso, tagli marmorizzati in rosso e marrone. Aloni e tracce di polvere ai piatti. Al contropiatto anteriore segnatura manoscritta ‘Aa.VII.39’, al frontespizio timbro di possesso con lo stemma Boncompagni, lo stesso motivo del serpente alato è impresso in oro al dorso, fitte note a lapis alla carta di guardia anteriore, si conservano nel volume un cartoncino e un piccolo fascicolo cartaceo con annotazioni manoscritte di diverse mani. Esemplare di illustre provenienza di questa edizione originale. Vedi lotto precedente. € 1500 - 3000

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252. (T) Augustinus Aurelius Quintus tomus operum D. Aurelii Augustini Hipponensis Episcopi, contines XXII. libros de Civitate Dei. Cui accesserunt Commentarii Io. Ludo. Vivis ab Authore recogniti. Venetiis: ad Signum spei, 1551. In-4° (mm 250x173). Carte 246. Testo su due colonne. Al frontespizio marca tipografica incisa su legno. Iniziali silografiche animate. Uniforme brunitura delle carte, tracce di polvere e diffusi aloni, più evidenti alle prime e alle ultime carte. Legatura romana coeva, in marocchino rosso su piatti in cartone e decorata in oro. Piatti inquadrati da larga cornice ‘alla moresca’, con ferro a fiore di loto. Nello spazio rettangolare di entrambi i piatti grandi ferri angolari a foglia di farfara, al centro le armi di Pio V in grande cartouche con iscrizioni in oro ‘PIVS V.’ e ‘POM’. Al pannello superiore del piatto posteriore applicato cartiglio nel medesimo marocchino con iscrizione ‘S. AVGVSTINI OPERVM. T. V.’, in caratteri dorati. Quattro borchie metalliche in rame dorato a ogni piatto, conservati due fermagli al lato lungo, con aggancio al piatto posteriore. Dorso a cinque nervi, scomparti decorati in oro con ferri a fiore di loto; titolo in oro al secondo scomparto. Tagli dorati e cesellati a motivo floreale, con tenue coloritura in rosso di petali e foglie. Al frontespizio timbro ovale del Convento di S. Caterina a Trento; al contropiatto anteriore grande ex libris alle armi della famiglia Radcliffe, residente in Rudding Park House nello Yorkshire. Al verso del frontespizio censurata la dedica del curatore a Enrico VIII d’Inghilterra. Al recto della carta di guardia anteriore note in inglese sulla legatura, a lapis. Entro custodia moderna in pelle. Lussuosa legatura alle armi di Pio V (Antonio Ghislieri, 1566-1572), eseguita da un anonimo legatore, che fu attivo quasi esclusivamente per il pontefice e per il Cardinale Alessandrino Michele Bonelli (1566-1572) e

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denominato da Tammaro De Marinis il relieur de Pie V. La ricca decorazione ‘alla moresca’, con ampio utilizzo di ferri a fiore di loto, è caratteristica delle legature romane di alta committenza degli ultimi decenni del Cinquecento, e identica cornice è indviduabile anche in volumi legati per i Boncompagni e altri esponenti di spicco della Curia. “Questa nuova moda deriva direttamente dall’artigianato dei ricami e dei merletti, divulgato in Italia da un libro di grande successo, Gli universali dei belli ricami antichi e moderni di Niccolò Zoppino, stampato a Venezia nel 1537 e poi molte volte nel secolo. La novità decorativa era stata subito adottata dai legatori del periodo Farnese specie da Mastro Luigi e Niccolò Franzese, e diventa un elemento basilare per la legatura romana del secondo Cinquecento, caratterizzata proprio dall’ampia cornice a moresche che circonda il campo decorativo” (P. Quilici, La legatoria romana dal Rinascimento al Barocco, in Legatura Romana Barocca, Roma 1991, p. 18). Lo stile decorativo di questa legatura richiama elementi degli ultimi anni di attività di Niccolò Franzese (Nicolas Fery, morto tra il 1570 e il 1571) e di altri maestri legatori del periodo farnesiano, come evidenzia il confronto con i ferri usati per la legatura della Bussola degli ufficiali del popolo romano degli anni 1566-1572, manoscritto conservato dall’Archivio Capitolino (Arch. Boccapaduli, arm. II, n. 6; cfr. Legatura Barocca Romana, n. 2). Il volume qui presentato è relativo al Quintus tomus della grande edizione di Agostino data alle stampe a Venezia tra il 1550 e il 1552. Esemplari di altri tomi di questa edizione, con identica legatura alle armi di Pio V, sono descritti da Tammaro De Marinis (T. II, Epistolae, 1552, cfr. Die italienischen Renaissance-Einbände der Bibliothek Fürstenberg, Hamburg 1966, p. 64) e Martin Breslauer (Fine Books and Manuscripts in Fine Bindings. Catalogue 110, New York 1992, n. 53, T. x, 1552, Index). The lot is on temporary importation into Italy. € 8000 - 15000

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Lotto 252

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253. Cataneo Pietro I quattro primi libri di architettura... (Al colophon:) In Vinegia: in casa de’ figliuoli di Aldo, 1554. In-folio (mm 333x225). Carte [2], 54, [2]. Segnatura: π2 A-O4. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell’ultima carta. Numerose illustrazioni xilografiche, anche a piena pagina, nel testo, capilettera incisi in legno. Tracce di polvere, piccole macchie e forellino di tarlo al frontespizio, gore su qualche carta, macchiate tre carte del fascicolo N, braghetta a c. M2, restauri all’ultima carta. Legatura ottocentesca in mezza pelle, angoli in pergamena e carta decorata ai piatti. Abrasioni ai bordi dei piatti. Al frontespizio timbro di possesso con lettera ‘N’ coronata, riferibile a Napoleone I. Prima edizione, dedicata ad Enea Piccolomini, di questo importante trattato di architettura in cui risulta centrale l’elemento urbanistico, sviluppato dall’Autore nei termini di una fine ricerca nella progettazione della città. L’intero

primo libro, infatti, è dedicato all’illustrazione dei vari aspetti della città ideale, dietro cui è possibile riconoscere il modello senese. Insieme alle opere fondanti di Alberti, Serlio, Vignola, Scamozzi e Palladio, I quattro primi libri di architettura di Cataneo costituiscono ‘un documento di notevole importanza nella letteratura architettonica del Cinquecento, segnando il passaggio da trattati sul tipo di quello del Serlio - e con quest’ultimo contribuendo a diffondere idee rinascimentali sull’architettura e sulla città derivate dal Peruzzi e, prima, da Francesco di Giorgio - a trattati sul tipo di quelli di G. Vasari il Giovane, di B. Ammannati e, per certi aspetti di quello di G. B. Montano (Tafuri, pp. 220, 225 - 229,245, 249) ed anche di T. Gallaccini’ (DBI, s.v.). Esemplare proveniente dalla biblioteca di Napoleone I. Renouard, 159.8: “Les gravures en bois, dont quelques-unes sont grandes, et occupent la page entìère, sont comprises dans l’ordre des numéros et chiffrées comme pages de texte”; Ahmanson-Murphy, 463. € 2500 - 5000

254. Livius Titus Historiarum ab urbe condita, libri, qui extant, XXXV: cum universae historiae epitomis à Carolo Sigonio emendati... Venetiis: apud Paulum Manutium, Aldi F., 1555. Due parti in un volume in-folio (mm 330x229). Carte [4], 478; 98, [40]. Segnatura: A4 a-nnn8 ooo6, A-AA4 BB2 a-k4. Àncora aldina al frontespizio. Qualche macchia, aloni marginali alle ultime carte. Legatura moderna in pergamena, titolo manoscritto al taglio inferiore. Postille manoscritte marginali. Monumentale edizione delle Storie di Livio edite da Carlo Sigonio e corredate dagli Scholia di quest’ultimo. Renouard, 166.15: “Belle édition bien imprimée, sur bon papier, et peut-être de toutes celles de cet historien, la plus amie de l’oeil et la plus facile à lire”; Ahmanson-Murphy, 477. € 500 - 1000 142

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255. Theocritus, Moschus, Bion Smyrnaeus Moschi, Bionis, Theocriti, elegantissimorum poetarum Idyllia aliquot, ab Henrico Stephano Latina facta. Eiusdem carmina non diversi ab illis argumenti. Venetiis: [Paolo Manuzio], 1555.

256. Piccolomini Arcangelo In librum Galeni de humoribus, commemtarij. Ad Michaelem Turrianum comitem, ac Cenetensem Episcopum. Parisiis: apud Bernardum Turrisianum, via Iacobea, in Aldina bibliotheca, 1556.

In-4° (mm 200x141). Carte [28]. Segnatura: A-G4 (fascicoli E ed F invertiti). Àncora aldina sul frontespizio e a carta G4v. Ottimo esemplare. Preziosa legatura di inizio Ottocento firmata da Bozerian le Jeune sul dorso in marocchino verde con decori a secco ed in oro ai piatti, dorso riccamente ornato con titolo in oro, dentellatura in oro, tagli dorati, risguardi in seta rosa. Al contropiatto ex libris John Henry Mitchell.

In-8° (mm 162x105). Carte 170, con 2 tabelle ripiegate (contenenti 4 tabulae). Segnatura: a-x8 y4. Àncora aldina al frontespizio. Lievissima brunitura uniforme, prima tabella staccata, ma ottima copia. Legatura novecentesca in marocchino rosso con ricchi fregi in oro ai piatti e al dorso e con armi nobiliari al centro dei piatti, risguardi in raso, taglio picchiettato antico. Firma di appartenenza al titolo.

Rara prima edizione di questa traduzione curata da Henri Estienne, che questi fece stampare a Venezia dall’amico Paolo Manuzio, conosciuto proprio durante quel breve soggiorno veneziano, e dedicata a Giovanni della Casa. Renouard, 165.10; Ahmanson-Murphy, 482. € 1000 - 2000

Rara prima edizione del commento di Arcangelo Piccolomini al De humoribus liber, opera di attribuzione incerta, qui stampata nella versione originale greca e in traduzione latina. Il volume è uno dei circa 10 libri stampati da Bernardo Torresano a Parigi con l’impresa di Aldo. Bernardo, nipote del celebre Andrea Torresano, non ebbe mai una stamperia sua propria, ma fu piuttosto attivo nella capitale francese come libraio, prevalentemente di opere di autori italiani, tra il 1554 e il 1568. La sua insegna francese era ‘À la Boutique d’Alde’, mentre sul titolo delle sue edizioni appare la dicitura ‘Sub officina Aldi’ oppure ‘In Aldina Bibliotheca’. Nel 1571 lo troviamo a Venezia, dove figura come stampatore insieme ai fratelli. Renouard, 296.5; Ahmanson-Murphy, 1047. € 900 - 1800

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257. Odoni Rinaldo Discorso... per via peripatetica, ove si dimostra, se l’anima, secondo Aristotele, è mortale, o immortale. In Venetia: [Paolo Manuzio], 1557. In-4° (mm 189x136). Carte [4], XXXVI. Segnatura: A-K4. Àncora aldina al frontespizio. Frontespizio con restauri e piccolo strappo marginale, arrossature, macchie d’inchiostro e gora marginale, qualche carta con tracce di sporco. Legatura probabilmente ottocentesca, in marocchino bruno in stile rinascimentale, cornici in oro e stemma con monogramma ai piatti, fregio floreale in oro al dorso, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, tagli marmorizzati. Marginalia, cartulazione manoscritta al margine inferiore in numeri arabi. Edizione originale. Renouard, 170.3; Ahmanson-Murphy, 513. € 500 - 1000

258. Bolzanio Urbano Grammaticae institutiones ad græcam linguam, à mendis quamplurimis, quæ paulatim ex impressorum irrepserant incuria, uindicatæ. Venetiis: apud Paulum Manutium, Aldi f., 1557. In-8° (mm 156x100). Carte 322. Segnatura: A-QQ8 RR10. Àncora aldina al frontespizio. Macchie di ossido al primo fascicolo, piccolo lavoro di tarlo al margine interno dei fascicoli AA-DD. Legatura settecentesca in pergamena su cartone, titolo in oro su tassello al dorso, tagli blu. Lunga nota cassata al verso del frontespizio. Edizione stampata da Paolo Manuzio di questo fortunatissimo manuale di grammatica dell’umanista di Bolzano Urbano Dalle Fosse, la cui prima versione originaria apparve a stampa presso Aldo nel 1498 (vd. lotto 111). Renouard, 171.6; Ahmanson-Murphy, 516. € 300 - 600

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259. Falletti Girolamo De bello Sicambrico libri IIII. et eiusdem alia poemata, libri VIII. Venetiis: [Paolo Manuzio], 1557. In-4° (mm 205x150). Carte [8], CXXXVII, [1]. Segnatura: A4 a4 B-MM4 NN2. Completa della carta bianca a3. Àncora aldina al frontespizio. Frontespizio con tracce di polvere e restauri, qualche arrossatura, poche carte con lieve brunitura. Legatura moderna da amatore in pelle, cornici e ferri a secco ai piatti e al dorso a tre nervi. Rara edizione originale di questa raccolta di componimenti di Falletti. ‘Al 1557 risale l’edizione del Bellum Sicambricum, in quattro libri di esametri, sulla guerra tra i Paesi Bassi e l’Impero, e, nello stesso volume, di quattro libri di Poemata che raccolgono la produzione lirica, piuttosto copiosa... Vari componimenti sono indirizzati a personaggi della corte, al duca e a suoi familiari; uno De forma Violantae Troctae richiama un sonetto sullo stesso tema (“Quando talhor contemplo intento e fiso”, in Bertoni, p. 222), unica poesia volgare nota del Falletti insieme con quella a Giovanna Colonna’ (cit. DBI, s.v.). Renouard, 172.13: “Ce volume est beau et rare”; Ahmanson-Murphy, 523. € 500 - 1000

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260. Caesar Gaius Iulius Hoc volumine continentur, Commentariorum De bello Gallico libri VIII... (Al colophon:) Venetiis: apud Paulum Manutium, 1559. In-8° (mm 159x99). Carte [16], 318, [2]. Àncora aldina incisa in legno al frontespizio e in fine. Con due mappe a doppia pagina e 5 illustrazioni a piena pagina il tutto inciso in legno. Piccola lacuna di carta al frontespizio con perdita parziale di una lettera, lieve gora marginale e un foro di tarlo che talora tocca il testo a pochi fascicoli iniziali. Legatura settecentesca in mezza pelle, piatti rivestiti in carta marmorizzata, titolo manoscritto al dorso e su tassello cartaceo applicato a un comparto. Nota di possesso al frontespizio ‘Lib. Andreae. Per. ac amicorum’. Terza edizione aldina in lingua latina - dopo le impressioni del 1513 (vd. lotto 142) e del 1519 (vd. lotto 188) di cui ripropone il carattere corsivo - delle opere di Cesare. Renouard, 179.21; Ahmanson-Murphy, 592. € 400 - 800

261. Pole Reginald De Concilio Liber... Romae: Apud Paulum Manutitum Aldi F., 1562. In-4° (mm 207x151). Carte [8], 64. Segnatura: A-S4. Completo della carta bianca B4. Àncora aldina al frontespizio e in fine. Qualche arrossatura. Legatura moderna in marocchino, àncora in oro ai piatti, titoli in oro al dorso a 5 nervi, dentelles, tagli dorati. Al contropiatto anteriore ex libris ‘Sidney Hellway Ehrway’?, al contropiatto posteriore etichetta ‘John Wowell importer San Francisco’, note manoscritte moderne al recto della prima carta di guardia anteriore. Qualche antico segno a penna a margine del testo. Primo libro stampato a Roma da Paolo Manuzio e prima edizione di questo importante trattato sul Concilio di Trento. Segue a carta R3 il De baptismo Constantini Magni imperatoris, dello stesso Autore. Renouard, 185.3; Ahmanson-Murphy, 672. € 900 - 1500

262. Ambrosius (santo) De virginitate opuscula... Quae sint ex antiquis exemplaribus emendata, & quae uarie legantur... Romae: Apud Paulum Manutium, Aldi F., 1562. In-4° (mm 195x140). Carte 109, [7]. Segnatura: A-FF4. Àncora aldina al frontespizio. Tracce di polvere, strappo marginale restaurabile e piccolo foro di tarlo al frontespizio, qualche arrossatura, lavoro di tarlo al margine interno non lesivo del testo ai fascicoli T-Y. Legatura ottocentesca in mezza pergamena con punte, carta decorata ai piatti, titoli in oro su tassello al dorso, tagli spruzzati. Abrasioni ai piatti. Prima edizione di questa raccolta di tre importanti trattati morali sulla verginità, scritti dai tre grandi dottori della Chiesa. Il volume si apre con il De virginibus di Sant’ Ambrogio, seguono il De virginitate servanda di San Girolamo e poi De sancta virginitate di Sant’Agostino Agostino. Renouard, 186.7; Ahmanson-Murphy, 678. € 500 - 1000

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263. Theodoretus In Canticum Canticorum Explanatio, Interiectis Maximi, Nili, Pselliq. notationibus, Francisco Zino interprete. Inderx rerum & verborum.. Romae: Apud Paulum Manutium, Aldi F., 1563. In-folio (mm 327x220). Carte [4], 61, [6]. Segnatura: a4 A-K6 L8. Completo dell’ultima carta bianca. Àncora aldina al frontespizio. Minime arrossature e piccola gora al margine inferiore delle carte ma buon esemplare. SI AGGIUNGE: Id., In Ezechielem prophetam Commentarius, Ioanne Baptista Gabio Veronensi interprete. Cum indice verborum, ac rerum omnium memorabilium. Romae: Apud Paulum Manutium, Aldi F., 1563. In-folio (mm 330x220). Carte [4], 111, [6] (di 7, manca l’ultima carta bianca). Segnatura: a4 A-T6 V4 (-V4, bianca). Àncora aldina al frontespizio. Lievi fioriture ma buon esemplare. SI AGGIUNGE: Id., In Visiones Danielis prophetae Commentarius, Ioanne Baptista Gabio Veronensi interprete. Cum indice verborum, ac rerum omnium memorabilium. Romae: Apud Paulum Manutium, Aldi F., 1562. In-folio (mm 330x220). Pagine [8], 144, [12] (di 14, manca l’ultima carta bianca. Segnatura: *4, A-N6 (-N6 bianca). Lievi bruniture. Tutti i volumi sono legati in pergamena moderna con titolo in oro al dorso. (3) Bel set dei Commentarii di Theodoretus che raccoglie le non comuni edizioni stampate da Paolo Manuzio fra il 1562 e il 1563 e curate da Giovanni Battista Gabio. I opera: Renouard, 188.1; Ahmanson-Murphy, 696; II opera: Renouard, 188.2; Ahmanson-Murphy, 697; III opera: Renouard, 184.1; Ahmanson-Murphy, 676. € 400 - 800

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264. Concilio di Trento Canones, et decreta sacrosancti oecumenici, et generalis Concilii Tridentini... Romae: apud Paulum Manutium, Aldi f., 1564. In-folio (mm 313x213). Pagine CCXXXIX, [1]. Segnatura: A-V6. Àncora aldina al titolo, iniziali ornate su fondo nero. Carte D3 e D4 rimarginate, minimi segni di tarlo nel margine bianco di poche carte, ma nel complesso ottimo esemplare con ampi margini. Legatura in pergamena floscia coeva con titolo manoscritto al dorso, prove calligrafiche al piatto anteriore. Ex libris ‘Compte de Pfaffenhoffen’ al contropiatto anteriore. Probabile nota di possesso e brevi citazioni di mano differente sul risguardo libero anteriore. Sul titolo firma di possesso coeva di un ‘Ferrante Saldanini’. Due note marginali nel testo. Prima edizione - in prima tiratura, senza l’Index dogmatum et reformationis e senza la Bulla confirmationis di Pio IV che furono aggiunti in seguito - degli atti del Concilio di Trento, un evento che ebbe un enorme impatto storico non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa. La raccolta comprende tutte le conclusioni in materia di fede ed organizzazione ecclesiastica deliberate durante le venticinque sessioni del Concilio. Questo, dopo la convocazione indetta da Pio III nel 1545, si svolse in un arco di tempo di diciotto anni, nel corso dei quali vi furono la traslazione dei lavori a Bologna nel 1547, la ripresa a Trento nel 1551, l’ulteriore sospensione per l’intervento in armi di Maurizio di Sassonia nel 1552, la riapertura nel 1561 ed infine la definitiva chiusura nel 1563. Subito ristampati dai Manuzio a Roma e Venezia, anche in formato in quarto e in ottavo, e da altri editori in varie città italiane, i canoni e i decreti tridentini ebbero un’amplissima diffusione in tutta Europa. Il Concilio delineò il nuovo volto della Chiesa: sancì una volta per tutte la dottrina cattolica; condannò definitivamente gli errori dei riformati, la rottura con i quali si consumò soprattutto attraverso il decreto sulla giustificazione; impose la Vulgata come unica traduzione ufficiale ed accettata della Bibbia; introdusse l’obbligo di residenza nella diocesi per tutti i vescovi e diffuse universalmente, salvo poche eccezione, il rito romano. Renouard, 190.4; Ahmanson-Murphy, 724. € 1500 - 2500

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265. Horatius Flaccus Quintus Q. Horatius Flaccus, ex fide atque auctoritate decem librorum manuscriptorum, opera Dionysii Lambini Monstroliensis emendatus: ab eodemque Commentarijs copiosiss. illustratus. His adiecimus Io. Michaelis Bruti in quatuor libros Carminum, atque in librum E. Venetiis: apud Paulum Manutium, Aldi f., 1566. Due parti in un volume in-4° (mm 203x142). Carte [8], 242, [12]; [4], 210, [10]. Segnatura: *8 A-HH8 II6; [croce]4 A-DD8 EE4. Àncora aldina al frontespizio di ogni parte e in fine della seconda. Capilettera e fregi incisi su legno. Esemplare reglé. Strappo restaurabile a c. M3, frontespizio e prime carte con tracce di polvere e qualche macchia, ultime due carte con restauri, piccola gora al margine inferiore di alcune carte fino al fascicolo N, leggera brunitura della carta. Legatura coeva in pelle rimontata e con restauri, filetti in oro ai piatti, titoli in oro su tassello al dorso a 5 nervi, dentelles, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, tagli dorati. Al verso della prima carta di guardia anteriore annotazione manoscritta e resti di ex libris con stemma e motto. Isolati marginalia. Renouard, 201.16; Ahmanson-Murphy, 758. € 250 - 500

266. Livius Titus Historiarum ab urbe condita, libri, qui extant, XXV. Cum uniuersae historiae epitomis. Adiunctis scholijs Caroli Sigonij... Secunda editio. Venetijs: apud Paulum Manutium, Aldi F., 1566. Due parti in due volumi in-folio (mm 300x208). Carte [52], 399, [1]; 107, [1]. Segnatura: a6 a-e8 f6 A-Ddd8 A-N8 O4. Completo delle carte bianche a6 e O4. Àncora aldina ai frontespizi e in fine della prima parte. Capilettera xilografici. Qualche carta brunita, piccoli fori di tarlo su poche carte. Legatura secentesca in pergamena su cartone con unghie, titolo in oro su tassello ai dorsi, tagli azzurri, segnalibro in seta verde. Al verso del frontespizio del primo volume e al contropiatto anteriore del secondo ex libris dei Marchesi Rangoni Machiavelli, isolati marginalia. (2) Seconda edizione dell’opera dello storico latino uscita dall’officina di Paolo Manuzio - la prima è del 1555 (vd. lotto 254) - stampata insieme agli Scholia di Carlo Sigonio, che iniziano con proprio frontespizio. Concepito in forma annalistica e con una duplice suddivisione, in libri e in decadi, lo scritto di Livio narrava della storia di Roma dalle origini alla morte di Druso (9 a.C.), ma è pervenuta a noi in maniera integrale solo la parte che arriva all’inizio del III secolo a. C.: la restante sezione è nota grazie a frammenti e soprattutto riassunti. Renouard, 202.19; Ahmanson-Murphy, 769. € 500 - 1000

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267. Giambullari Pier Francesco Historia dell’Europa... Nuovamente posta in luce con la tavola delle cose notabili, & con le postille in margine. In Venetia: Appresso Francesco Senese, 1566. In-4° (mm 208x142). I. Carte [16], 166 (con alcuni errori nella numerazione). Tracce di polvere e qualche alone al frontespizio, restaurato l’angolo inferiore bianco della carta Aa3, occasionali e leggere fioriture. alcune tracce d’uso. LEGATO CON: Guicciardini Lodovico. Commentarii... Delle cose più memorabili seguite in Europa: specialmente in questi paesi bassi, dalla pce di Cambrai, del M.D.XXIX. insino a tutto l’Anno M.D.LX. Libri tre... In Vinegia: appresso Domenico Farri, 1566. Pagine [24], 156, [4]. Completo dell’ultima carta bianca. Qualche sporadica fioritura e macchiolina, frontespizio leggermente brunito. Legatura coeva romana realizzata per Jeronímo Ruiz dal ‘Ruiz Binder’, marocchino bruno su piatti in cartone, decorata a secco e in oro. Al centro di entrambi i piatti lo stemma di Ruiz – un lione rampante che tiene un fleur-de-lis – stampato in oro in cartouche riccamente decorato, ai lati le iniziali ‘.I..R.’. Dorso con tre doppi nervi, sottolineati da filetto in oro, alternati a tre nervi semplici, con filetti dorati in diagonale. Scomparti decorati da filetti a secco e fregi in oro. Titolo in caratteri dorati al secondo scomparto. Tagli dorati e cesellati, con motivi diagonali. Leggera abrasione della pelle al piatto posteriore Al frontespizio timbro ‘Ex. Bibl. Ios. Ren. Card. Imperialis’ (cfr. nel relativo catalogo di vendita, Romae 1711, p. 554), e la nota di possesso ‘De Pigis’, in inchiostro bruno. Al contropiatto anteriore indicazione di prezzo ‘F 30-‘; al contropiatto posteriore ‘2-‘.

Splendido esemplare legato intorno al 1570 su commissione di Jeronímo Ruiz, appartenente a una famiglia di origine valenzana da tempo residente a Roma. Lo zio Felipe, morto nel 1582, fu segretario della Dataria pontificia, e la cappella di famiglia si trova nella chiesa di S. Caterina dei Funari. Hobson ha individuato 24 volumi con le armi di Ruiz, tutte realizzate da un legatore romano noto come il ‘Ruiz Binder’, attivo nella città papale. “Jeronimo had a taste for history and owned works by Lucius Florus, Dio Cassius, Sallust, Thucydides and Polybius, as well as Bembo’s history of Venice, Olaus Magnus’s of Scandinavia, Giambullari’s of Europe, and both Cieza de Leon’s and Zarate’s of Peru [...] But he was no scholar. All the books are in Italian [...]” (A. Hobson – P. Culot, Italian and French 16th-Century Bookbindings, p. 49). L’esemplare qui descritto della Historia dell’Europa di Giambullari è inserita nel census di Hobson delle legature note con le armi di Jeronímo Ruiz, che indica come provenienza ‘the late Count Orazio Samminiatelli [sic], Perignano’, ovvero Orazio Saminniatelli, residente a Perignano nei pressi di Pisa. In precedenza il volume era conservato nella ricchissima biblioteca del cardinale Giuseppe Renato Imperiali, dispersa all’asta a Roma nel 1711. Per le legature realizzate nelle sua bottega il ‘Ruiz Binder’ fece uso di ferri già utilizzati dal Maestro Luigi, legatore attivo a Roma tra il 1536 e il 1565 principalmente per la Biblioteca Vaticana. Hobson ipotizza che ne possa essere, quindi, stato, il successore. A. Hobson, Apollo and Pegasus, Amsterdam 1975, no. 19; A. Hobson – P. Culot, Italian and French 16th-Century Bookbindings. La reliure en Italie et en France au XVIe siècle, Bruxelles 1991, no. 17. € 8000 - 15000

268. Sallustius Crispus Gaius Coniuratio Catilinae et Bellum Iugurthinum... ab Aldo Manutio... (Al colophon:) Venetiis: Aldus Manutius Paulli f., 1567. In-8° (mm 145x99). Carte [8], 189, [19]. Segnatura: A8 A-CC8. Àncora aldina al frontespizio ripetuta in fine. Minime bruniture e arrossature ma buon esemplare. Legatura settecentesca in cartone rivestito di carta decorata, titolo manoscritto su tassello cartaceo applicato al dorso, tagli spruzzati in rosso. Nota cassata al frontespizio. Ristampa del commentario a Sallustio curato da Aldo Manuzio il giovane, edito per la prima volta nel 1563 “sia a Venezia sia a Roma, in questo caso con lettera dedicatoria al Collegio romano. Si tratta della prima delle numerose edizioni commentate di classici che il M. confezionerà (cfr. Renouard), più volte ristampandole e aggiornandole [...] L’immagine del M. è dunque quella di un giovane cresciuto in ambiente erudito, impegnatissimo negli studi e, quasi per conseguenza, affetto da una passione per i libri e le antichità cui allude, preoccupato, il padre in una lettera del giugno 1565” (DBI. s.v.). Renouard, 203.13; Ahmanson-Murphy, 791. € 300 - 500 148

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Lotto 267

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269. Buonaccorsi Biagio Diario de’ successi piu importanti seguiti in Italia, & particolarmente in Fiorenza dall’anno 1498 in sino all’anno 1512... Con la vita del Magnifico Lorenzo De’ Medici il vecchio scritta da Niccoló Valori patrizio fiorenti. In Fiorenza: appresso i Giunti, 1568. In-4° (mm 230x158). Pagine [56], 184, [8]. Al frontespizio armi dei Medici incise su legno; grande marca tipografica dei Giunta al recto dell’ultima carta. Due iniziali silografiche animate su sette linee (carte π1r e a1r), testatina (carta a1r). Alcune carte uniformemente brunite, fioriture e alcuni aloni, più evidenti ai primi fascicoli. Minimo strappetto al margine bianco esterno della carta B4. Elegante legatura parigina in marocchino rosso, decorata in oro su piatti in cartone, realizzata per Jacques-August de Thou, tra il 1587 e il 1601. Piatti inquadrati da cornice di tre filetti in oro, al centro stemma in medaglione ovale, con le armi de Thou associate a quella della consorte Marie de Barbançon de Cany, e monogramma che intreccia le lettere ‘M’ e ‘A’. Dorso liscio, scomparti scanditi da filetti in oro, con impressione del medesimo monogramma. Titolo in oro al secondo scomparto. Tagli dorati. Qualche piccolo foro di tarlo al dorso e al piatto anteriore; leggerissima usura in corrispondenza della cuffia di piede. Moderne note bibliografiche a lapis al recto della carta di guardia anteriore (‘Brunet I 1393. Assez rare. Armes de de Thou

et de sa première femme Marie Barbançon’); di mano ottocentesca quelle al verso. Al contropiatto posteriore antica indicazione di prezzo ‘£ 3:10’. L’edizione giuntina del Diario di Buonaccorsi – nella più rara variante recante al frontepizio lo stemma dei Medici, e non la marca dei tipografi fiorentini -, in un esemplare proveniente anch’esso dalla celebre Bibliotheca Thuana. La legatura del volume fu realizzata dopo il 1587, come è evidente dallo stemma impresso al centro dei piatti, che ora associa alle armi della famiglia de Thou il blasone della prima moglie di Jacques-Auguste, Marie de Barbançon de Cany, figlia di François de Barbançon, seigneur de Varesne e governatore di Senlis. Tale stemma fu utilizzato dal 1587 al 1601, anno della morte della consorte, e il sobrio stile decorativo di questa legatura – identico a quello adottato per la legatura dell’esemplare di Epiphanius (vedi lotto 225) – consente di attribuirne la fattura al medesimo atelier parigino. Il volume è registrato nel catalogo di vendita della biblioteca de Thou, nella sezione ovviamente amplissima dei Libri Historici (Catalogus Bibliothecae Thuanae, Paris 1679 p. 304, “Diario di Biuggio Bonaccorsi [...] 4°. Fiorent. Giunti. 1568”). I.A.R. De Smet, Thuanus. The Making of J.-A. de Thou, Genève 2006. Vedi anche il lotto 273. € 5000 - 10000

270. Gregorius Nazianzenus (santo) Due orationi... in una de le quali, si tratta quel che sia vescovado, et quali debbiano essere i vescovi. Nel’ altra, de l’amor verso i poveri. Et il primo sermone di S. Cecilio Cipriano sopra l’elemosina. Fatte in lingua toscana dal commendatore Annibal. In Venetia: appresso Aldo Manutio, 1569. In-4° (mm 212x151). Pp. [8], 146, [2]. Segnatura: *4 B-S4 T6. Àncora aldina al titolo. Fioriture sparse, alone sulle ultime carte. Legatura seicentesca in pergamena su cartone con tassello e titolo in oro al dorso, tagli marmorizzati. Ex-libris inciso ‘And. Tontoli’ al verso del titolo; con varie correzioni nel testo ed alcune note sulla penultima carta. Prima edizione - in prima tiratura, senza l’errata - della versione italiana di Annibal Caro di queste due orazioni di Gregorio Nazianzieno la cui princeps apparve nel 1516 (vd. lotto 164). Renouard, 206.10; Ahmanson-Murphy, 811. € 120 - 240 150

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271. Prologhi Zanobio Lettere e trattati familiari... All’illustriss... monsig. Hernando Medici, Cardinale di Santa Maria in Domnica. In Fiorenza: appresso Bartolomeo Sermartelli, 1571. In-4° (mm 217x150). Pagine [40], 591, [1]. Marca tipografica incisa su legno al frontespizio. Numerose iniziali silografiche decorate e animate. Brunito il frontespizio, piccole abrasioni alla marca tipografica. Qualche minimo alone, alcune tracce d’uso. Legatura romana strettamente coeva in marocchino verde oliva. Piatti inquadrati in doppia cornice di filetti a secco e in oro, con piccolo rametto dorato in punta d’angolo, il medesimo ferro ripetuto sei volte anche nello spazio centrale di entrambi i piatti. Al centro dello spazio centrale anteriore stemma ovale inquartato e dipinto in rosso e blu, entro medaglione a volute dorate, in alto l’iscrizione in oro ‘.LETTERE E TRATT. .FAMILIARI.’. Al centro dello spazio centrale posteriore il nome del possessore, il cardinale Fulvio Della Cornia (1517-1583) ‘.FVL. COR. CARD. ET. EP. PER.’ sormontato da due foglie d’edera intrecciate e stampato in oro in medaglione ovale a doppio filetto ornato con rosette, piccole

ghiande e altro ferro a motivo fitomorfo. Due fori per bindelle al lato lungo. Dorso di recente fattura, a cinque nervi sottolineati da filetto in oro; scomparti decorati con ferri in oro, simili a quelli usati originariamente ai piatti. Sguardie rinnovate. Filetti a secco ai labbri dei piatti, tagli dorati. Bella legatura realizzata da bottega romana per Fulvio Della Cornia (1517-1583), nipote di papa Giulio III, e cardinale dal 20 novembre 1551. L’iscrizione impressa al piatto posteriore indica – accanto alla dignità cardinalizia – la sua qualità di vescovo di Perugia, elemento che permette di datare l’esecuzione della legatura tra il 1571 e l’aprile del 1574. Il 5 maggio di quell’anno Della Cornia fu infatti nominato vescovo di Albano, rinunciando quindi alla diocesi di Perugia a favore di Francesco Bossi. Il volume è stato esposto – quale esempio significativo di alta committenza curiale - in occasione della mostra Legatura Romana Barocca tenutasi a Palazzo Braschi. Legatura Romana Barocca 1565-1700, Roma 1991, n. 3. € 4000 - 8000

272. Calepino Ambrogio Dictionarium, in quo restituendo atque exornando haec praestitimus. Primum, non solum illud curavimus... sed etiam... ut multarum dictionum obscuram significationem aperiremus... Venetijs: [Aldo Manuzio il giovane], 1576. In-folio (mm 315x217). Pagine [4], 473, [1] (di 3 manca c. GG6 bianca); 470, [2], 40. Segnatura: πA2 A-FF8 GG6, AAA-EEEE8 FFFF-GGGG6, A-B8 C4. Completo della carta bianca GGGG6 spesso mancante. Àncora aldina al frontespizio, capilettera e fregi xilografici. Frontespizio con tracce di polvere, piccoli fori di tarlo sui margini, arrossature e lievi gore, braghetta al primo fascicolo, restauro al margine di c. FFFF6. Legatura coeva in pergamena su cartone, titoli manoscritti al dorso a 5 nervi, abrasioni agli angoli e ai bordi dei piatti, aloni e macchie ai piatti, strappi e lavori di tarlo ai contropiatti. Al frontespizio nota di possesso cassata. Il fortunato dizionario greco di Ambrogio Calepino ebbe numerose e successive edizioni e ristampe presso l’officina aldina a partire dalla prima comparsa nel 1542. Già entro il 1561, durante l’attività di Paolo Manuzio, figlio di Aldo, che figura nel titolo come responsabile degli Additamenta, il Dictionarium aveva raggiunto le cinque impressioni. L’edizione contiene, introdotto da proprio frontespizio il Vocabolario volgare, et latino, non solamente di tutte le voci italiane, ma ancora de’ nomi moderni, & antichi delle provincie, città, monti, & fiumi di tutte le parti del mondo... di Luca Antonio Bevilacqua. Renouard, 222.7; Ahmanson-Murphy, 892. € 350 - 700 152

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273. (T) Buoninsegni Domenico Historia fiorentina... Nuouamente data in luce, Con Licenza, & Priuilegio del Sereniss. Gran Duca di Toscana. In Fiorenze: Appresso Giorgio Marescotti, 1580. In-4° (mm 225x159). Pagine [40], 829, [3]. Grandi marche tipografiche, incise su legno, al frontespizio e in fine. Iniziali silografiche animate, testatine e finalini. Qualche brunitura e fioritura ai margini bianchi; alcuni piccoli aloni e tracce di polvere al frontespizio. Legatura parigina in marocchino rosso su piatti in cartone, decorata in oro e realizzata per Jacques-August de Thou tra il 1587 e il 1601. Piatti inquadrati da cornice di tre filetti in oro, al centro stemma in medaglione ovale, con le armi de Thou associate a quella della consorte Marie de Barbançon de Cany, e monogramma che intreccia le lettere ‘M’ e ‘A’. Dorso liscio, scomparti scanditi da filetti in oro, con impressione del medesimo monogramma. Titolo in oro al secondo scomparto. Tagli dorati. Più tardi i contropiatti e fogli di guardia in carta decorata. Leggermente imbarcato il piatto posteriore, in corrispondenza dell’angolo esterno superiore; lieve usura della cerniera anteriore. Al contropiatto anteriore ex libris dei duchi di Devonshire, con collocazione del volume ‘Bookcase 31 Shelf D’ nella biblioteca della residenza di Chatsworth. Al recto del frontespizio timbro ‘H. Cavendish’. 154

Prima edizione – in un volume legato, con sobria eleganza, per Jacques-Auguste de Thou - di questa opera composta da Domenico Buoninsegni nella seconda metà del Quattrocento, e pubblicata postuma dal figlio Piero. Anche in questo caso, lo stemma e il monogramma utilizzati quali elementi decorativi associano le armi di Jacques-Auguste a quelle della consorte Marie de Barbançon, e l’esecuzione della legatura si colloca quindi tra il 1587 e il 1601, anni in cui lavorarono per de Thou i migliori relieurs di Parigi, tra cui Le Gascon. I grandi collezionisti hanno sempre ricercato con particolare cura i volumi legati su commissione di Jacques-Auguste de Thou, per il quale lavorarono come attesta la successiva provenienza del volume dalla celebre raccolta libraria della famiglia Cavendish, dukes of Devonshire. Il volume è registrato nel catalogo di vendita della Thuana, tra i Libri Historici (Catalogus Bibliothecae Thuanae, Paris 1679 p. 304, “Piero Buoninsegni, Historia Fiorentina. 4°. Florent. Marescotti, 1586 [sic]”), mentre nel catalogo della ricchissima biblioteca dei Devonshire è menzionata l’originaria provenienza dell’esemplare, “De Thou’s copy, with his arms and monogram” (Catalogue of the Library at Chatsworth, London 1879, I, p. 280). Vedi anche lotti 225 e 269. The lot is on temporary importation into Italy. € 5000 - 10000

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274. Pezzi Lorenzo Vinea Domini cum brevi descriptione sacramentor., et Paradisi, Limbi, Purgatorii, atque Inferni. A Cathechismo catholicis qurum Patribus excerpta... Cum appositis figuris tam novi, quam veteris Testamenti. Venetiis: apud Hier. Porrum, 1588. In-8° (mm 170x110). Pagine [24], 59, [6], 62-186, manca l’ultima carta bianca, ma completo della carta bianca E8. Frontespizio inciso, marca tipografica silografica alla carta E7r. Iniziali decorate, testatine e finalini incisi su legno. Alla carta A4v ritratto inciso dell’autore. 13 incisioni a piena pagina, una su due pagine (carte **1v-**2r). Esemplare reglé, in ottimo stato di conservazione. Qualche lieve fioritura e macchiolina ai margini bianchi. Minimo restauro all’angolo superiore bianco della carta G7, più corto il margine esterno bianco delle carte F6, F7 e H6, in entrambi i casi senza perdita di testo. Legatura parigina coeva alla fanfara, marocchino verde oliva scuro su piatti in cartone, e decorata in oro. Piatti inquadrati da cornice formata da filetti e ornata a ramages, spazio centrale decorato con fitto seminato à ovales floraux, al cui interno si alternano i monogrammi formati dalle lettere ‘AV’, ‘MM’, ‘ΦΦ’ e ‘CC’; tra gli ovali piccoli ferri a ‘S fermé’. Dorso liscio riccamente decorato à ramages. Labbri dei piatti decorati con filetto in oro. Tagli dorati. Due ex libris non identificati al contropiatto anteriore; al recto della carta di guardia anteriore piccolo timbro circolare ‘Charles Ludovic Lindsay’, la nota ‘Left me by Captain C. Lindasy 1925. Rutland. CLL. Cat. N.° 13’, da attribuire alla mano di John Henry Manner, duca di Rutland, residente nel Belvoir Castle; infine altro piccolo timbro ‘Belvoir Castle Library’, con la data ‘1926’ aggiunta a lapis. Sulla medesima carta alcune note bibliografica, sulla possibile identità dei possessori originari, ‘Este ejemplar debe haber pertinendo a Catherine de Medicis a Marguerite de

Valois’, e ‘This book was bound about 1590 by (Clovis) Eve for François de Coligny (being the Admiral) and Margot Ailly his wife’. Squisita legatura parigina alla fanfara, decorata con ovali foliati e in cui è individuabile la celebre S fermé studiata da Antony Hobson, simbolo che nell’emblematica rinvia alla fedeltà, sia amorosa sia politica, e ampiamente utilizzato in legature realizzate per la corte dei Bourbon. Ulteriore simbolo di fedeltà è rintracciabile nel monogramma formato dalle due lettere Φ intrecciate, mentre quello che combina le capitali ‘A’ e ‘V’ è da sciogliere in ‘Ave’, utilizzato anche nella epigrafia cinquecentesca quale segno di particolare omaggio. Caratteristiche che portano quindi a ritenere che questo esemplare finemente reglé del Vinea Domini sia stato un dono scambiato tra i personaggi la cui identità si cela nei monogrammi ‘CC’ e ‘MA’, probabilmente il celebre ammiraglio di Francia François de Coligny (1557-1591) e la moglie Marguerite d’Ailly (m. 1604), sposata nel 1581. Le due Φ intrecciate possono infatti alludere anche al nome ‘François’, mentre nel monogramma che intreccia le due ‘C’ è da leggere il casato Coligny-Chatilon. Nell’esaminare una legatura con un simile seminato Paul Culot respinge l’ipotesi che possa trattarsi, invece, di un volume posseduto da Caterina de’ Medici e Marguerite de Valois, in quanto i monogrammi non sono coronati (cfr. A. Hobson – P. Culot, Italian and French 16th-Century Bookbindings, Bruxelles 1991, n. 69). Da notare che le cornici ovali che si susseguono nel nostro esemplare sono identiche a quelle realizzate per l’ambasciatore veneziano a Parigi Pietro Duodo, e attribuite da alcuni studiosi al relieur royau Clovis Ève, tra i più raffinati legatori attivi nella Parigi del tempo. € 5000 - 8000

275. Caesar Gaius Iulius Commentarii... Venetiis: apud Aldum, 1588. In-8° (mm 157x101). Pagine [140], 596, 15, [201] con 2 carta geografiche incise in rame a doppia pagina fuori testo e illustrazioni xilografiche, anche a piena pagina, nel testo, capilettera incisi in legno. Segnatura: a-h8 i6 A-Oo8 Pp2 aa-ii8 kk10 *-**8 ***10. Àncora aldina al frontespizio. Gora e arrossature al frontespizio e alle carte. Legatura moderna in pelle. Lievissime abrasioni alle cerniere. Al contropiatto e al recto della carta di guardia anteriori ex libris ‘Camille Aboussovan’. Pregevole edizione aldina delle opere di Giulio Cesare. Le xilografie sono di nuova incisione come testimonia una lettera di Manuzio al Mureto datata 1574: ‘’per essere le vecchie troppo vergognose’’ (cfr. Renouard). L’ultima parte del volume contiene Veterum Galliae locorum, populorum, urbium di Raimondo Marliani e il catalogo dei Libri di stampa di Aldo, che si trovano al presente. Renouard, 240.04; Ahmanson-Murphy, 983. € 600 - 1200 156

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276. (T) Sovrano militare ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta Gli Statuti della Sacra Religione di S. Giovanni Gierosolomitano. Tradotti di Latino in Volgare di Iacomo Bosio Agente della medesima religione nella Corte di Roma. Aggiuntovi li Privilegij dell’istessa Religione, con due Tavole copiosissime di tutte le m. In Roma: Appresso Giacomo Tornieri, 1589 (Al colophon: Appresso Iacomo Ruffinello). Due parti in un volume in-4° (mm 247x170). Ogni parte ha frontespizio proprio. Pagine [20], 280, [76]; 92 (di 96, mancano, ab origine, le carte M3 e M4, non presenti anche in altre copie censite), [24]. Completo delle carte bianche Nn4 e h6. Al frontespizio armi incise su legno del Maestro Generale dell’Ordine Gerosolomitano Hugues Loubens de Verdalle (1531-1595). Iniziali decorate e animate, testatine e finalini silografici. In bordura silografica le due carte che comprendono il privilegio del Gran Maestro, datato 20 novembre 1588 (carte *5r-*6v). Esemplare in eccellente stato di conservazione, minime e sporadiche fioriture. Superba legatura strettamente coeva eseguita da Francesco Soresini, in marocchino bruno su piatti in cartone. Piatti inquadrati in cornice di filetti a secco, con sottile bordura ‘all’antica’ decorata con elementi ondivaghi intervallati da fiorellini. Nello spazio centrale ferri a motivo floreale in punta d’angolo, grandi angolari con motivi a spirale e ferri a corolla, al lato inferiore ferro a corolla, al superiore l’insegna ‘IHS’ in ovale con ferri radianti a fiammella. Al centro del piatto anteriore armi dipinte del Maestro Generale Hugues Loubens de Verdalle, in cornice ovale sormontata da cappello cardinalizio. In basso, l’iscrizione in oro ‘F. VGO DE LOVBENX VERDALA CAR: GRAN MAESTRO ’. Identica la decorazione al piatto posteriore, ma con stemma con insegna dell’ordine di Malta e aquila imperiale (la parte inferiore dello stemma è ora di difficile lettura), in ovale a cariatidi; in basso, l’iscrizione in oro ‘DEL CAVAL. F. FRAN. HIER. BERTIO’, da riferire al cavaliere Francesco Girolamo Berti (o Bertio). Due fori per bindelle al lato lungo. Dorso a quattro nervi, sottolineati da filetti in oro, scomparti decorati con ferro floreale. Titolo al secondo scomparto, in caratteri dorati. Tagli dorati. Usura della cerniera anteriore, piccoli mancanze e fessure al dorso, in corrispondenza delle cuffie di testa e di piede. Al frontespizio la nota di possesso ‘Di Fra Fabritio Bertio Baglio di Pauia 1595’. Alcune sottolineature di antica mano nelle carte che comprendono, nella seconda

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parte dell’edizione, una costituzione di papa Pio v del 22 settembre 1571 riguardante le visite apostoliche di chiese amministrate dall’Ordine (carte G4v-H2r). Straordinario esemplare della tiratura più rara degli Statuti dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, dati alle stampe nel 1589, e qui presentati in una copia sontuosamente legata alle armi del dedicatario stesso dell’edizione, il cardinale Hugues Loubens de Verdalle, Maestro Generale dell’ordine dal 1581 al 1595. Fu Giacomo Bosio – rappresentante dei Cavalieri presso la Curia romana – a curare la traduzione in lingua italiana degli statuti, originariamente editi in latino. La versione fu esaminata e approvata da una apposita commissione a Malta, e a essa fu assegnato lo stesso valore giuridico del testo originario. Il Maestro Generale stabilì, pertanto, che le spese di pubblicazione fossero sostenute dallo stesso Ordine, e le copie diffuse tra i membri dell’Ordine. La legatura fu realizzata nell’atelier di Francesco Soresini, nominato nel 1575 – dopo la morte di Niccolò Franzese – legatore papale, e all’origine di una celebre dinastia di legatori – oltre a Francesco, Prospero e Baldassarre – che dominò il panorama romano fino alla prima metà del Seicento. Caratteristici sono i ferri a corolla, la sottile bordura dorata ‘all’antica’, l’ovale a cariatidi che incornicia lo stemma dipinto al piatto posteriore (cfr. Vianini Tolomei, Legatura Romana Barocca, tav. VII). Francesco Soresini annoverò tra la propria clientela pontefici, cardinali, generali dei diversi ordini religiosi, membri delle più potenti famiglie della città. L’esemplare qui presentato potrebbe quindi appartenere a una commissione dello stesso Maestro Generale. La decorazione del piatto anteriore è infatti arricchita dalle armi cardinalizie di Hugues Loubens de Verdalle e dall’iscrizione in oro ‘F. VGO DE LOVBENX VERDALA CAR: GRAN MAESTRO’, mentre al piatto posteriore – sotto l’insegna dell’ordine – trova posto l’iscrizione con il nome del cavaliere destinatario: in questo caso ‘DEL CAVAL. F. FRAN. HIER. BERTIO’, in riferimento al pavese Francesco Girolamo Berti (o Bertio), entrato nell’Ordine il 20 settembre 1567. Il volume passò poi in possesso del fratello Fabrizio Berti, cavaliere dal 4 luglio 1575, e che – come attesta anche la nota di sua mano al frontespizio – divenne successivamente Balio di Pavia. F. de Hellwald, Bibliographie méthodique de l’Ordre Souverain de St. Jean de Jérusalem, Roma 1885, p. 28. The lot is on temporary importation into Italy. € 15000 - 30000

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277. (T) Borgasio Paolo Tractatus de irregularitatibus et impedimentis ordinum officiorum, ac beneficiorum Ecclesiasticorum... Venetiis: Apud Andream Variscum, 1625 [i.e. Venezia: Domenico e Giovanni Battista Guerra, 1574]. In-folio (mm 285x193). Pagine [64], 460. Testo su due colonne. Al frontespizio armi di Urbano VIII, incise su legno. Iniziali silografiche decorate e animate, testatine e finalini. Brunite alcune carte, alcune gore e aloni marginali. Legatura romana in marocchino rosso su piatti in cartone, riccamente decorata in oro e realizzata per Urbano VIII Barberini. Piatti inquadrati in doppia cornice, la prima di filetti e dentelles, la seconda più ampia e riccamente ornata con singoli ferri piccoli e medi, con spirali, motivi foliati, rametti fioriti, catene di perle e decorazioni a grottesca; agli angoli rosoni in fine merletto. Nello spazio centrale, delimitato da cornice formata dai medesimi ferri, armi dipinte del pontefice in grande cartouche a ghirlanda (allo stemma, abrasa in qualche punto la coloritura in oro). Fori per bindelle, due al lato lungo, uno in testo e uno al piede. Dorso a sette nervi, decorati con tratteggio di filetti in diagonale; scompartimenti ornati con i medesimi rosoni a merletto. Labbri dei piatti decorati da tratteggio di filetti in diagonale. Tagli dorati. Alone al piatto posteriore, leggera deformazione della pelle all’anteriore. Astuccio moderno in cartonato. Qualche piccola mancanza al piatto posteriore, al labbro inferiore e in corrispondenza della cuffia di piede. Al frontespizio la nota di possesso ‘Di Guilielmo Gio: Piatto. 1839’, ripetuta anche al recto della carta di guardia anteriore. Alla medesima carta ex libris in marocchino rosso di Mortimer Leo Schiff (18771931); al contropiatto anteriore grande ex libris di John Roland Abbey (1896-1969). Note bibliografiche a lapis al verso della carta di guardia anteriore.

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Esemplare di presentazione, in superba legatura alle armi dipinte di Urbano VIII Barberini, dell’opera di Paolo Borgasio (1466-1541), pubblicata originariamente Venezia nel 1574, e qui appositamente ‘confezionata’ in onore del pontefice. Il frontespizio riporta, infatti, quali note tipografiche non ‘Venetiis, Excudebant Guerraei fratres, & socij, M.D.LXXIII’, ma la nuova indicazione ‘Venetiis, MDCXXV Apud Andream Variscum’, e grande stemma di papa Barberini a sostituire la marca tipografica dei fratelli Guerra. Il primo fascicolo dell’edizione del 1574 fu infatti sostituito su volontà di uno dei discendenti di Borgasio, che nella nuova dedicatoria impressa alla carta *2 – e ora indirizzata allo stesso Urbano VIII - si firma ‘Iacobus Scandola Ciuis Feltrensis Mariae Borgasiae Filius’. Seguono, ricomposti, i testi originari dell’epistola al canonico Sigismondo Borgasio firmata da Giovanni Torri in data 1574, e la Auctoris Vita. Tutte le successive carte che compongono il volume appartengono all’edizione cinquecentesca. Siamo quindi in presenza di un vero e proprio unicum, un atto di profondo ossequio nei confronti di Urbano VIII, di cui il novello Borgasio vuole evidentemente ottenere il favore. Intento evidente anche nella scelta della legatura di presentazione, profusamente decorata e da attribuire ai Soresini, i legatori d’eccellenza della Roma barberiniana. Un esemplare quindi prezioso, non a caso proveniente dalla raccolta di un fine bibliofilo quale John Roland Abbey, e la cui importanza appare ancora più significativa se si considera che nella biblioteca dei Barberini “les reliures à grand décor ne costituaient qu’une infime partie” (I. de Conihout, Reliures à grand décor exécutées pour les Barberini. De Paris à Rome, 1623-1644, in I Barberini e la cultura europea del Seicento, per cura di L. Mochi Onori, S. Schütze, F. Solinas, Roma 2004, p. 469). The lot is on temporary importation into Italy. € 8000 - 15000

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278. Brémond Gabriel (de) Descrittioni esatte dell’Egitto Superiore, et Inferiore, Monet Sinai, Libano, Terra Santa, e altre Prouincie di Siria, come anche del Peregrinaggio de’ Mahometani dal Cairo, e Damasco, alla Meka, e sepolcro di Mahometto nella città di Medina... Opera... In Roma: per il Mascardi, 1680. Tre parti in un volume in-4° (mm 222x154). Pagine [16], 366; 36; 81, [39]. Testatina silografica alla carta ✠2; numerosi iniziali e finalini incisi su legno. Esemplare in buono stato di conservazione, uniforme brunitura delle carte. Diffusi aloni, tracce d’uso, sporadici fori di tarlo al margine inferiore bianco; alcune macchie, più estese alle ultime carte. Mancanza all’angolo inferiore bianco della carta Bb4 e strappetto al margine inferiore bianco delle carte Aa1 e Cc2, in entrambi i casi senza perdita di testo. Legatura coeva romana, in marocchino rosso scuro su piatti in cartone, riccamente decorata in oro. Piatti inquadrati in cornice dentellata con motivi floreali. Spazio decorativo ottagonale circondato da nastri di filetti e compartimenti riempiti da piccoli ferri a squama di pesce, con successione di elementi semicircolari con cerchietto al centro. Grande stemma di Innocenzo XI nello spazio centrale, circondato da ramages e piccoli ferri a filigrana. Dorso a cinque nervi sottolineati da sottile ghirlanda (ora abrasa), scomparti decorati con ferri a motivo floreale. Labbri dei piatti decorati con ghirlanda floreale. Contropiatti in carta decorata a pettine. Tagli dorati e cesellati. Piccole mancanze al dorso, in corrispondenza della cuffia di piede, leggera usura degli angoli, più evidente al piatto superiore. 162

Al contropiatto anteriore piccola etichetta cartacea della Libreria Rappaport (Roma), al verso della carta di guardia anteriore la nota a lapis ‘Bremond. Varia III - Bindings’; al recto della posteriore l’antica notazione di prezzo ‘8 60’, in inchiostro bruno, e alcune note bibliografiche a lapis. Scatola moderna in tela blu. Splendida legatura alle armi di Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi, 1611-1689), eletto al trono pontificio il 4 ottobre del 1676. La legatura del presente esemplare fu eseguita nella bottega degli Andreoli, come risulta evidente dalla presenza di caratteristici elementi decorativi: la cornice floreale dentellata, la profusione di piccoli ferri a filigrana e a squama di pesce, l’utilizzo di ramages e infine lo spazio centrale in forma ottagonale. L’atelier dei fratelli di origine genovese Gregorio e Giovanni Andreoli - noti anche come Rospigliosi binders - fu attivo a Roma tra il 1630 e il 1700, servendo in questo ampio arco di tempo i diversi pontefici che si susseguirono – da Urbano VIII a Innocenzo XII –, nonché cardinali e altri esponenti di spicco della corte papale. Presso gli Andreoli lavorò, in particolare, un abile artigiano noto come il ‘maestro delle squame di pesce’, al quale si deve con ogni probabilità la realizzazione di questa legatura di presentazione dell’edizione in lingua italiana del Voyage et peregrination en Aegipte di Gabriel de Brémond, dedicata dal traduttore Angelo Riccardo Ceri allo stesso papa Odescalchi. € 8000 - 15000

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279. Domenicani Diurnum iuxta ritum sac Ordinis Praedicatorum. Sub reverendissimo patre fr. Antonio Cloche magisto generali impressum. Romae: typis Nicolai Angeli Tinasij, 1690. In-4° piccolo (mm 192x128). Pagine [20], 299, [1], xxxij (le pagine xxv-xxviij erroneamente legate nel fascicolo iniziale, tra le pagine [10] e [11]). Frontespizio inciso, testo impresso in rosso e nero. Cinque incisioni a piena pagina nel testo, numerose iniziali decorate, alcune ornate con la campana, in onore del maestro generale Antonino Cloche. Frontespizio leggermente brunito, fioriture ai margini bianchi, alcuni aloni. Ricca legatura coeva romana in marocchino rosso, su piatti in cartone e decorata in oro. Piatti inquadrati da cornice formata da filetto a dente di topo e due filetti semplici; ai lati dieci compartimenti polilobati (sei decorati con seminato di crocette, e i quattro angolari con ferri fitomorfi) con elementi a spirale di tipo illusionistico. Al centro stemma (sbarra con una stella a otto punte) in cornice ornata con volute, rametti, fiorellini e cerchielli, sormontato da nastro sorretto da due putti alati. Fori per fermagli ai lati lunghi. Dorso a cinque nervi, scomparti riccamente decorati con ferri a volute. Labbri dei piatti

ornati da ghirlanda. Contropiatti e sguardie in carta marmorizzata a pettine. Tagli dorati e goffrati a motivo floreale, con delicata coloritura in rosso e blu. Leggera usura in corrispondenza delle cuffie, piccola mancanza all’angolo inferiore esterno del piatto anteriore. Il Diurnum ad uso dei frati predicatori, dato alle stampe a due anni dall’elezione a maestro generale di Antonino Cloche, in splendida legatura coeva. Un eccellente esempio della interpretazione romana della legatura alla fanfara. L’esame dei ferri usati per la decorazione – in primo luogo i putti alati che sorreggono il nastro nello spazio centrale – e l’uso di compartimenti polilobati a seminato orientano a attribuirne la produzione alla celebre bottega romana dei fratelli Gregorio e Giovanni Andreoli, di cui è nota l’attività al servizio non solo dei pontefici, ma anche delle famiglie Chigi, Rospigliosi, nonché di Cristina di Svezia. Ai piatti si nota, comunque, la presenza di alcuni elementi decorativi caratteristici del legatore denominato da Guido Vianini Tolomei ‘L’enigmatico’, attivo a Roma tra il 1640 e il 1680 ca., e di cui è nota la clientela altrettanto cospicua. € 5000 - 10000

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280. Chioccarelli Bartolomeo Archivio della Regia Giurisdizione del regno di Napoli ristretto in indice compendioso. In Vinezia [i.e. Napoli]: 1721.

rotella, tagli in oro. Carte di guardia e di sguardia in carta dorata e goffrata con decoro a grandi ramages con fiori e tralci in rosso scuro, a rilievo su fondo dorato.

In-4° (mm 230x163). Pagine [16], 261, [1]. Piccolo fregio xilografico al frontespizio, capolettera e finalino incisi su legno. Arrossature, bruniture su alcune carte. Legatura coeva napoletana in pieno vitello rosso riccamente impresso in oro a mecca. I piatti sono inquadrati da una cornice eseguita da tre rotelle di forma diversa, il campo centrale presenta un impianto decorativo sulla ripetizione di un ferro a spirale à pointillé intercalato da un ferro a bocciolo e da un ferro a stella anch’essi à pointillé. Ciascun angolo dello specchio è impresso in modo che le spirali si incontrino al centro del lato corto. Al centro del campo campeggia un’ampia losanga ottenuta con la ripetizione dei ferri a spirale. Gli spazi rimasti privi di decorazione sono ingentiliti da un semineé di punti dorati. Dorso a cinque nervi, i compartimenti sono decorati con la stella e inquadrati da filetti eseguiti con rotelle floreali. Labbri decorati con

Celebre testo del giureconsulto partenopeo che si inserisce nel clima di lotta e tensioni tra Impero e Papato ad inizio XVI secolo: si configura come raccolta di lettere, decisioni, leggi, trattati e accordi stipulati fra la Chiesa e il Regno di Napoli e l’Autore vi lavorò su incarico ufficiale in nome di Filippo IV e del Vicerè. Condotto a termine nel 1631, l’Archivio divenne uno strumento giuridico concerto nella gestione di ogni tipo di rapporto politico-diplomatico tra Napoli e la Santa Sede, ponendo un argine ad ogni forma di ingerenza del Papato nella vita civile. Pregevole la legatura di fattura napoletana, con impressioni in oro realizzate con la tecnica della mecca. La carta a decoro vegetale applicata ai contropiatti trova un valido termine di confronto in quella descritta da Piccarda Quilici (Carte decorate nella legatoria del ‘700, Roma 1989, n. 46). € 3500 - 7000

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281. Ordre de Saint Michel Statuts de l’Ordre de St. Michel. [Paris]: Imprimerie Royale, 1725. In-4° (mm 285x218). Pagine [6], XIV, 449, [29], con 3 tavole fuori testo incise su rame. Frontespizio calcografico, capilettera, finalini e testatine incisi su rame, capilettera. Qualche leggera arrossatura, poche carte con minima brunitura. Bella legatura coeva d’offerta alle armi di Luigi XV in marocchino nero, ferri in oro ai piatti, dorso a cinque nervi rialzati e nei compartimenti sono impressi in oro il titolo dell’opera e, in maniera alternata, il monogramma reale o la Gran Croce dell’Ordine; il tutto arricchito da piccoli ferri floreali. Dentelles a rotella, labbri decorati, tagli in oro zecchino, capitelli in seta bicolori, fogli di guardia e sguardia in carta caillouté. Al verso della sguardia anteriore ex libris ‘Ex Musaeo Hans Furstenberg’. Esemplare degli Statuti dell’Ordine di San Michele in pregevole legatura d’offerta in cui si riconoscono le armi del re di Francia Luigi XV: tra i ferri che ornano

i piatti torna nella cornici il Giglio di Francia, presente anche nello stemma reale contornato dai Gran Collari degli Ordini dello Spirito Santo e di San Michele (si veda Olivier 2495, fer. 3), mentre ai quattro angoli è ripetuto il grande ferro dello Spirito Santo (si veda Olivier 2495, fer. 4), L’apparato illustrativo è opera degli incisori Charles-Nicolas Cochin il Vecchio (frontespizio) e Philippe Simonneau (tavole). La storia dell’Ordine di San Michele, così titolato in nome dell’Arcangelo Michele, è strettamente legata a quella della monarchia francese: istituito nel 1496 da Luigi XI, il sovrano ne era di diritto Capo supremo e Gran Maestro mentre i vari membri, tutti provenienti dalla più alta aristocrazia, gli prestavano giuramento solenne di assoluta fedeltà. Luigi XIV aveva trasferito la sede dell’Ordine ai Cordeliers di Parigi, così da rinsaldare i legami alla base di una rete di fedeltà non più direttamente legate a quelle feudali. L’esemplare risulta passato in vendita presso la Sotheby’s l’8 Dicembre 1995 nell’asta della collezione di Otto Schäfer al n° 582. € 5000 - 10000

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282. Lemau de la Jaisse Pierre Carte générale de la monarchie françoise, Contenant l’histoire militaire, Depuis Clovis premier Roy Chrêtien, jusqu’à la quinziéme année accomplie du Regne de Louis XV. Avec L’Explication de plusieurs Matieres interessantes. Paris: l’auteur, 1733. In-folio (mm 500x345). 18 carte di tavole doppie, incise su rame, di cui due più volte ripiegate. Qualche leggera gora e arrossatura, lievi bruniture. Legatura di presentazione a Carlo di Borbone in marocchino rosso, ai piatti 5 cornici diverse di gusto floreale eseguite a rotella in maniera decrescente inquadrano il campo centrale, agli angoli sono impressi i gigli emblema dei Borbone circondati da un festone floreale. Al centro lo stemma di Carlo, sormontato dalla corona Ducale e circondato dai Gran Collari dell’Ordine del Toson d’Oro e dello Spirito Santo. Lo stemma inquartato presenta le armi di Castiglia e Leon; di Aragona e d’AragonaSicilia; d’Austria sostenuto da Borgogna antica; di Borgogna moderna sostenuto dal Tirolo, la Basilica e il pennone per Parma e sul tutto lo scudo dei tre gigli di Francia. Il dorso a 8 compartimenti presenta in uno il titolo, nei rimanenti

è impresso in oro il giglio di Francia al centro e ripetuto ai quattro angoli; i compartimenti sono divisi da doppi filetti che inquadrano i nervi. Dentelles interne e decori a rotella sui labbri; fogli di guardia e sguardia in carta marmorizzata policroma caillouté a fondo venato, tagli in oro zecchino. Firma di appartenenza con data ‘1832’ al verso dell’ultima carta bianca. Opera non comune, in bellissimo esemplare di presentazione a Carlo di Borbone, figlio di Filippo V di Borbone, primo Re di Spagna di questa linea dinastica, nato dalle seconde nozze con la Duchessa Elisabetta Farnese. Il bel frontespizio con cornice allegorica è inciso da Cochin, le vedute di Parigi, Versailles, Invalides sono disegnate da Milcent e incise da Rigault, le tavole rappresentanti le 110 piazzeforti e le città sono di Coquart. Il presente esemplare contiene inoltre una Carta di Francia dedicata al Re dal noto geografo Guillaume Delisle nel 1721. Brunet III, 970: ‘Premier tirage de cet ouvrage peu commun’; Cohen, 620. € 6000 - 10000

283. Alpino Prospero De praesagienda vita et morte aegrotantium libri septem... Editio Veneta ceteris emendatior. Venetiis: sub signo Aldi, 1735.

284. Manni Domenico Maria Vita di Aldo Pio Manuzio Insigne Restauratore delle lettere greche, e latine in Venezia... In Venezia: Presso Giambatista Novelli, 1759.

Due parti in un volume in-4° (mm 230x171). Pagine [2], xx, 410, [2]; 20. Ritratto calcografico dell’Autore in antiporta. Àncora aldina ai frontespizi, capilettera e fregi xilografici. Qualche arrossatura. Legatura coeva in pergamena floscia, titoli manoscritti al dorso, resti di bindelle. Lievi abrasioni e qualche macchia ai piatti.

In-8° (mm 205x145). Pagine [16], 72. Ritratto calcografico di Aldo Manuzio in antiporta, vignetta calcografica al frontespizio e a c. *5r, fregi e capilettera incisi in legno. Tracce di polvere su alcune carte ma buon esemplare in barbe. Legatura ottocentesca in mezza tela, carta decorata ai piatti, titoli manoscritti su tassello cartcaeo al dorso, contropiatti e carte di guardia in carta colorata. Abrasioni ai piatti e al dorso, con minime mende lungo le cerniere.

Rara imitazione aldina contenente, oltre allo studio di Prospero Alpino sulla sintomatologia medica stampato per la prima volta a Francoforte nel 1601, il De diebus criticis. Libellus di Girolamo Fracastoro, che inizia con proprio frontespizio. Brunet I, 200; Wellcome II, 36; Haller II, 294; Blake, 12; Hirsch VI, 408; Poletti, 3; Vinciana, 1817: ‘Importante opera ritenuta tra le prime sulla semeiotica’. € 300 - 600

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Edizione originale. L’Autore, figlio di un tipografo-editore, intrattenne con il mondo dei librai e degli stampatori intensi rapporti non solo per aver continuato l’attività paterna, ma anche come studioso di lingua e questioni filologicogrammaticali; fu archivista e bibliotecario, appassionato di biografie: oltre a quella dell’editore di Bassiano si ricorda la Vita di Pietro Perna stampatore e libraio (Lucca, 1763). Il ritratto in antiporta è inciso da Antonio Baratti. € 250 - 500

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INDICE DEGLI AUTORI

Abrabanel Juda ben Isaac: 240 Aelianus Claudius: 1 al- Fargan Ahmad ibn Muhammad: 75 al-Sahyuni Gibra il: 75 Alberto da Castello: 28 Albinus Platonicus: 167, 196 Alcionio Pietro: 206 Alessandro Giuseppe (d'): 2 Alighieri Dante: 3, 121, 157 Alpino Prospero: 283 Ambrosius (santo): 262 Amenta Niccolò: 4 Ammonius Hermiae: 127, 245 Angelerio Gregorio: 5 Anguillara Giovanni Andrea (dell'): 63 Antonini Carlo: 12 Apollonius Dyscolus: 108 Appianus: 6 Apuleius: 196, 247 Arator: 120 Aratus: 113 Arciconfraternita del Santissimo Sacramento: 104 Argoli Giovanni: 7 Aringhi Paolo: 19 Ariosto Ludovico: 8 Aristoteles: 9, 100, 127, 166, 218, 224, 245, 257 Asclepius: 196 Asconius Pedianus Quintus: 207, 208 Augurelli Giovanni Aurelio: 129, 130 Augustinus Aurelius: 252, 262 Avanzo Girolamo: 118, 170, 171 Averroes: 223 Baglione Giovanni: 10 Baratti Antonio: 283 Barbaro Daniele: 92 Barbieri Giovanni Maria: 11 Barozzi da Vignola Jacopo: 12 Bembo Pietro: 121, 157, 250, 251 Beroaldo Filippo: 128 Bertocchi Fulvia: 68 Bertrand Leon: 62 Bessarion: 166 Betussi Giuseppe: 242 Bevilacqua Luca Antonio: 272 Bianchini Francesco: 13 Bibbia: 14 Bibbia. Nuovo Testamento: 15 Bidet Nicholas: 16

Bion Smyrnaeus: 255 Boccaccio Giovanni: 17, 205 Boissard Jean-Jacques: 44 Bolzanio Urbano: 110, 111, 258 Bonini Filippo Maria: 18 Borgasio Paolo: 277 Borghese Bernardino: 242 Bosio Antonio: 19 Bouche Charles-François: 20 Brasavola Antonio Musa: 249 Brémond Gabriel (de): 278 Bruni Leonardo: 187 Bruto Gian Michele: 265 Bucer Martin: 24 Budé Guillaume: 204 Buonaccorsi Biagio: 269 Buoninsegni Domenico: 273 Burman Pieter: 44 Burriel Antonio: 21 Caelius Aurelianus: 247 Caesar Gaius Iulius: 142, 176, 188, 260, 275 Caetano Ruggero: 22 Calcagnini Celio: 139 Calepino Ambrogio: 23, 272 Callimachus: 137 Calpurnius Siculus Titus: 178, 233 Calvin Jean: 24 Camassei Giacinto: 18 Cantini Lorenzo: 25 Carli Piccolomini Bartolomeo: 242 Caro Annibale: 270 Cars Jean-François: 89 Casas Bartolomé (de las): 26 Castelli Onofrio: 40 Castiglione Baldassarre: 222 Cataneo Pietro: 253 Cato Marcus Porcius: 146, 147 Catullus Gaius Valerius: 118 Celsus Aulus Cornelius: 220, 247 Censorinus: 221 Cerretani Aldobrando: 242 Cervantes Saavedra Miguel (de): 27 Chérubin d'Orléans: 31 Chiesa Cattolica: 28, 29, 30 Chioccarelli Bartolomeo: 280 Cicero Marcus Tullius: 32, 113, 140, 144, 145, 184, 186, 191, 193, 194, 198, 199, 211, 221, 229 Cicogna Emmanuele Antonio: 33

Claudianus Claudius: 209 Clavius Cristoph: 34 Colonna Francesco: 244 Columella Lucius Iunius: 146, 147 Concilio di Trento: 264 Concina Daniele: 35 Confraternita della Beata Vergine Maria del Gonfalone di Pavia: 107 Contelori Felice: 103 Cootwijk Jan (van): 75 Cornazzano Antonio: 192 Cornelius Nepos: 202 Coronelli Vincenzo Maria: 36 Crinito Pietro: 210, 212 Curione Celio Secondo: 6 Curtius Rufus Quintus: 189 Cyprianus Caecilius: 120, 270 Dal Pozzo Paride: 201 De Coronei Niccolo Jeno: 37 De Fantis Antonio: 177 de Lyra Nicolaus: 97 De Romanis Vincenzo: 38 De Rossi Giovanni Battista: 39 Decembrio Pier Candido: 6 Degli Effetti Antonio: 40 Didymus Chalcenterus: 223 Dio Cassius: 187 Dionysius Periegetes: 137, 182 Dolce Lodovico: 8, 248 Domenicani: 279 Donato Bernardino: 219 Drechsler Wolfang: 75 Drusius Iohannes: 41 Duns Scotus Ioannes: 177 Egnazio Giovanni Battista: 153, 154, 156, 184, 187, 195, 220 Epiphanius: 225 Erasmus Roterodamus: 133, 195, 203, 225 Estienne Henri: 255 Euripides: 126, 133 Eutropius: 165, 195 Evangelista Alessandro: 18 Falletti Girolamo: 259 Fea Carlo: 93 Ferrariis Cremonensis Theophilus: 100 Festus Sextus Pompeius: 141 Ficino Marsilio: 167 Fino Alemanio: 11 Firmicus Maternus Julius: 113


Flayder Friedrich Hermann: 44 Florus Lucius Annaeus: 183 Folengo Teofilo: 42 Frontinus Sextus Iulius: 239 Gabio Giovanni Battista: 263 Galenus Claudius: 249 Gamucci Bernardo: 43 Gaza Theodorus: 108, 184, 217 Gelen Sigmund: 6 Gellius Aulus: 153, 154 Georgius Trapezuntius: 166, 207 Germanicus Caesar: 113 Giambullari Pier Francesco: 267 Giocondo Giovanni (da Verona): 146 Giustinian Leonardo: 120 Gottfried Johann Ludwig: 75 Goyrand Antoine Gabriel: 20 Graevius Johann Georg: 44 Grattius: 233 Graziani Damiano: 22 Gregorius Nazianzenus: 164, 270 Gruter Janus: 44 Guarini Battista: 45 Gude Marquard: 44 Guicciardini Francesco: 46 Guicciardini Lodovico: 267 Guidi Guido: 47 Guido de Monte Rochen: 96 Hansch Michael Gottlieb: 51 Heckel Joseph Hilar: 48 Hegesippus: 243 Hermogenes Tarsensis: 219 Herodianus Syrus: 108, 215 Herodotus: 123 Hesiodus: 49 Hieronymus: 99, 262 Hirtius Aulus: 260 Homerus: 168, 169, 214, 223 Horatius Flaccus Quintus: 114, 135, 265 Hoste Paul: 50 Iamblichus: 167 Ioannes Hesronita: 75 Iosephus Flavius: 243 Iustinus Marcus Iunianus: 202, 227 Iuvenalis Iunius: 115, 159, 160 Iuveneus Caius Aquilinus: 120 Kepler Johannes: 51 Lacapenus Georgius: 217 Lactantius Lucius: 120, 156, 236 Lambini Denis: 265 Landino Cristoforo: 3 Lante Giuseppe: 45 Latro Marcus Porcius: 193, 194 Le Pautre Jean: 31 Le Poer Gaetano: 71 Leconte de Lisle Charles-Marie-René: 52

Lemau de la Jaisse Pierre: 282 Lenzi Mariano: 240 Leoniceno Niccolò: 161 Linacre Thomas: 113 Lippi Lorenzo: 174, 175 Livius Titus: 183, 191, 254, 266 Logau Georg (von): 233 Lucanus Marcus Annaeus: 119, 158 Lucretius Carus Titus: 155 Lycophron: 137 Machiavelli Niccolò: 53 Macrobius Ambrosius Aurelius Theodosius: 221 Maffei Scipione: 35 Magentinus Leo: 127 Magini Giovanni Antonio: 54 Maius Junianus: 98 Manilius Marcus: 113 Manni Domenico Maria: 284 Manuzio Aldo: 110, 152, 213 Manuzio Aldo (il giovane): 268, 275 Manuzio Paolo: 246, 260, 272 Manzini Luigi: 57 Marliani Raimondo: 188, 275 Martialis Marcus Valerius: 116, 117, 173 Martinelli Fioravante: 55 Martinucci Filippo: 56 Mascardi Agostino: 57 Massé Frédéric: 85 Maupin: 16 Maximus Valerius: 124, 152 Medici Ippolito (de): 242 Mela Pomponius: 95, 182 Melanchton Philipp: 24 Melchiorri Giuseppe: 58 Merula Giorgio: 101, 146, 187 Mochetti Giuseppe: 69 Moerbeke Willem (van): 218 Molo Giovanni Battista: 38 Moschopulos Emanuelis: 217 Moschus: 255 Musa Antonius: 247 Musaeus Grammaticus: 172 Musurus Marcus: 112, 164, 172 Naibod Valentin: 54 Navagero Andrea: 32, 148, 149, 162, 163 Nemesianus Marcus Olympius: 178, 233 Nibby Antonio: 59, 60, 61, 87 Niger Franciscus: 113 Nonius Marcellus: 141 Novelli Pietro Antonio: 45 Obsequens Iulius: 134, 180, 181 Odo Magdunensis: 247 Odoni Rinaldo: 257 Olivier Louis: 62 Oppianus Anazarbensis: 174, 175

Oppianus Apamensis: 174, 175 Ordre de Saint Michel: 281 Origenes: 226 Orpheus: 172, 210 Ortica Della Porta Agostino: 176 Ovidius Naso Publius: 63, 125, 161, 162, 163, 233 Padovani Giovanni: 64 Palladius Rutilius Taurus Aemilianus: 146, 147 Panciroli Guido: 65 Paulus Diaconus: 165, 195 Perotto Niccolò: 141 Perrault Claude: 92 Persius Flaccus Aulus: 115, 159, 160 Petrarca Francesco: 66, 230 Pezzi Lorenzo: 274 Philostratus Flavius: 128 Piazza Carlo Bartolomeo: 67 Piccolomini Alessandro: 242 Piccolomini Arcangelo: 256 Pindarus: 137 Pinelli Bartolomeo: 68, 69 Pio Giovanni Battista: 210 Pisarri Carlo Antonio: 71 Planudes Maximus: 184 Plautus Titus Maccius: 203 Plinius Caecilius Secundus Gaius: 134, 180, 181, 247 Plinius Secundus Gaius: 216, 238 Poetae Christiani Veteres: 120 Pole Reginald: 261 Poliziano Angelo: 215 Pontano Giovanni Gioviano: 131, 132, 138, 178, 179, 190, 231 Porcacchi Tommaso: 8, 43 Porphyrius: 245 Porta Malatesta: 70 Priscianus Caesariensis: 182, 219 Priscianus Theodorus: 247 Proclus Diadochus: 113, 167 Prologhi Zanobio: 271 Propertius Sextus: 118 Psellus Michael: 127, 167 Ptolemaeus Claudius: 161 Pythagoras: 167 Quadrio Francesco Saverio: 71 Quintilianus Marcus Fabius: 148, 149, 200 Rabirio Andrea: 238 Ramusio Giovanni Battista: 148, 149 Rhuardesius Franciscus: 65 Richer Christophe: 75 Rinuccini Alamanno: 128 Robert de Vaugondy, Didier: 88 Robert de Vaugondy, Gilles: 88 Roma: 72


Roomen Adrian (van): 75 Rosaroll-Scorza Giuseppe Maria: 73 Rudnicki LĂŠon: 85 Rufini Alessandro: 74 Rufinus Antiochenus: 219 Rufius Festus: 113 Sabino Angelo: 125 Sadoleto Jacopo: 228 Saint-Non Jean Claude Richard (de): 76 Sallustius Crispus Gaius: 77, 136, 193, 194, 268 Sammonicus Quintus: 220, 247 Sannazzaro Iacopo: 150, 151, 232, 234, 235, 237 Sansedoni Alessandro: 242 Sansovino Francesco: 46 Sanudo Pietro Aurelio: 241 Savonarola Girolamo: 78 Scaliger Joseph Juste: 44 Schott Franz: 79 Scriptores Rei Rusticae: 146, 147 Sedulius Caelius: 120 Segni Bernardo: 9 Seneca Lucius Annaeus: 170, 171 Sigonio Carlo: 254, 266 Silius Italicus Gaius: 212 Simplicius: 218 Smuglewicz Franciszek: 12 Solinus Caius Iulius: 182 Soranus: 247 Sovrano militare ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta: 276 Spampani Giovanni Battista: 12 Speusippus: 167 Statius Publius Papinius: 80, 122, 185 Strenna: 81 Strozzi Ercole: 139 Strozzi Tito Vespasiano: 139 Sturm Johannes: 32 Suidas: 143 Sulpicius Severus: 120 Summonte Pietro: 178 Svetonius Tranquillus: 134, 165, 180, 181, 195 Synesius Cyreneus: 167 Tedeschi Anna Maria: 82 Terentius Afer Publius: 197 Tertullianus Quintus Septimius Florens: 156, 236 Theocritus: 109, 255 Theodoretus: 263 Theon Alexandrinus: 113 Theophrastus: 166 Thoma Aquinas: 83 Tibullus Albius: 118 Torresano Francesco: 178, 182, 183, 189, 196, 202, 203, 207, 209, 212, 217 Trogus Pompeius: 202 Trotula: 247 Ugoni Pompeo: 84 Uzanne Octave: 85

Valentini Agostino: 60, 61 Valerius Flaccus Setinus Balbus Gaius: 210 Valesio Francesco: 47 Valverde Juan (de): 86 Varotti Giuseppe: 71 Varro Marcus Terentius: 141, 146, 147 Vasi Mariano: 60, 87 Veenhusen Johann: 80 Venator Balthasar: 44 Vergilius Maro Publius: 242 Vertot RenĂŠ Aubert (de): 89 Vettori Pietro: 90 Vibius Sequester: 182 Victor Publius: 182 Victor Sextus Aurelius: 165, 195 Victorinus Caius Marius: 32, 207 Vidal Pierre: 85 Vignoli Giovanni: 91 Vitelli Cornelio: 141 Vitruvius Pollio: 92 Vlandis Spyridion: 68 Welser Marcus: 44 Winckelmann Johann Joachim: 93 Xenocrates: 167 Zamagna Bernardo: 49 Zatta Antonio: 94



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PHILOBIBLON GALLERY - Condizioni di Vendita 1. Philobiblon Gallery s.r.l. (qui di seguito definita “Philobiblon Gallery”) nello svolgimento della sua attività di vendita agisce in qualità di mandatario con rappresentanza esclusiva in nome proprio e per conto di ciascun soggetto che ha posto i beni in vendita all’asta (di seguito definito Venditore) il cui nome viene trascritto negli appositi registri tenuti secondo le disposizioni di Pubblica Sicurezza presso Philobiblon Gallery. La vendita deve considerarsi intervenuta tra il Venditore e l’Acquirente (di seguito definito l’Aggiudicatario); ne consegue che Philobiblon Gallery non assume in proprio alcuna responsabilità oltre a quella ad essa derivante dalla propria qualità di mandatario. 2. Gli oggetti offerti in vendita all’asta saranno aggiudicati al miglior offerente e si intendono per contanti. 3. Le commissioni per i diritti d’asta dovute a Philobiblon Gallery dall’Aggiudicatario sono pari al: 24% del prezzo di aggiudicazione fino ad un importo pari a 100.000,00 Euro 18% del prezzo di aggiudicazione sugli importi eccedenti 100.000,00 Euro e sono comprensive di diritti d’asta e di IVA. Nel caso di aggiudicazione tramite i siti Live Auctioneers, Thesaleroom o Invaluable la commissione sarà maggiorata del 3%. 4. L’asta sarà preceduta da un’esposizione dei beni in vendita con lo scopo di far constatare ai partecipanti la qualità, lo stato di conservazione e di permettere altresì un esame approfondito circa l’autenticità e chiarire eventuali errori e/o inesattezze in cui si fosse incorsi nella compilazione del catalogo, nelle brochures e in qualsiasi altro materiale illustrativo. Philobiblon Gallery si rende disponibile ad integrare le descrizioni su richiesta dei clienti mediante rapporti scritti e/o corredati d’immagini (c.d. Condition Reports). 5. Eventuali contestazioni circa le attribuzioni riportate in catalogo, nonché sulla qualità ed integrità dei lotti aggiudicati, dovranno essere mosse a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno da inviare entro e non oltre 10 giorni dalla data di aggiudicazione. Philobiblon Gallery, nel caso in cui la contestazione risultasse fondata, sulla base della documentazione che in ogni caso dovrà essere prodotta a cura e a spese dell’Aggiudicatario, sarà tenuta esclusivamente al rimborso delle somme già percepite senza interessi, senza alcun ulteriore obbligo di risarcimento a nessun titolo. 6. Per quanto riguarda le aste di libri, Philobiblon Gallery non accetterà contestazioni relative a macchie, fori di tarlo, carte o tavole rifilate, danni alla legatura e ogni altro difetto che non leda la completezza del testo e/o dell’apparato illustrativo, come altresì la mancanza di tavole, di indici, di carte bianche, di inserzioni, di supplementi e appendici successive alla pubblicazione dell’opera. Come anche non accetterà contestazioni relative a libri non descritti in catalogo. 7. (T) i lotti contrassegnati da tale simbolo sono assoggettati al regime di temporanea importazione sul territorio italiano, provenienti perciò da un venditore estero e per tale motivo non soggetti ad alcun provvedimento restrittivo da parte della normativa vigente in Italia. A tale proposito, tutti gli altri lotti eventualmente sottoposti alla notifica da parte dello Stato italiano, gli Aggiudicatari saranno tenuti all’osservanza di tutte le disposizioni di cui all’D. Lgs. 22 Gennaio 2004 n. 42. L’esportazione di oggetti da parte di Aggiudicatari residenti e non residenti in Italia sarà regolata dalla suddetta

normativa nonché dalle leggi doganali, valutarie e tributarie in vigore. Philobiblon Gallery declina ogni responsabilità nei confronti degli Aggiudicatari in ordine ad eventuali limitazioni all’esportazione dei lotti aggiudicati e in ordine ad eventuali licenze o attestati che l’Aggiudicatario di un lotto debba ottenere in base alla legge italiana. L’Aggiudicatario, in caso di esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato, non potrà pretendere da Philobiblon Gallery e/o dal Venditore alcun rimborso di eventuali interessi sul prezzo delle commissioni d’asta già corrisposte. 8. I partecipanti all’asta dovranno preventivamente compilare e sottoscrivere un modulo di partecipazione, indicando tutti i loro dati personali ed eventualmente le loro referenze bancarie; Philobiblon Gallery si riserva il diritto di chiedere a tutti coloro che partecipano il rilascio di tutte le garanzie che riterrà idonee al fine di poter partecipare alla gara. Tali dati saranno trattati in conformità alla vigente normativa sulla tutela della riservatezza dei dati personali (c.d. Privacy). Durante lo svolgimento dell’asta il banditore ha facoltà di accettare sia offerte del pubblico presente, sia quelle di persone non presenti attraverso specifiche commissioni d’acquisto. Philobiblon Gallery può altresì accettare commissioni d’acquisto dei lotti in vendita su preciso mandato compilato interamente in ogni sua parte, sia tramite formulazione di offerte scritte che di partecipazioni telefoniche; in entrambi i casi verranno ritenute valide purchè pervengano a Philobiblon Gallery con un congruo anticipo rispetto all’asta e confermate per iscritto. 9. Philobiblon Gallery si riserva il diritto di rifiutare offerte provenienti da, o riconducibili a, soggetti che in precedenza non abbiano puntualmente onorato obbligazioni pecuniarie, anche a titolo risarcitorio, nei confronti di Philobiblon Gallery. 10. Durante lo svolgimento dell’asta il Banditore a sua assoluta discrezione potrà variare l’ordine della vendita, abbinare e/o separare i lotti, formulare rilanci; qualora sorga controversia sull’Aggiudicatario il Banditore potrà, a suo insindacabile giudizio, riformulare un’offerta di vendita per un lotto e/o adottare qualsiasi provvedimento ritenga adatto alla circostanza. Philobiblon Gallery si riserva il diritto di non procedere all’aggiudicazione e/o ritirare i lotti per i quali le offerte d’asta non raggiungano il prezzo minimo di riserva concordato con il Venditore. 11. I lotti saranno aggiudicati al prezzo più conveniente consentito da altre offerte sugli stessi lotti e dalle riserve registrate. In caso di offerte di medesimo importo prevarrà l’offerta pervenuta prima. Philobiblon Gallery riterrà unicamente responsabile del pagamento l’Aggiudicatario e non sono accettati trasferimenti a terzi dei lotti aggiudicati; pertanto la partecipazione all’asta in nome e per conto di terzi dovrà essere preventivamente comunicata. Il trasferimento della proprietà dei lotti dal venditore all’aggiudicatario avviene al momento del pagamento dell’ammontare totale dovuto comprensivo del prezzo di aggiudicazione, delle commissioni per i diritti d’asta e di tutte le imposte o altri oneri applicabili alla vendita e alla commissione. Il pagamento deve essere effettuato in Euro. Sono accettate le seguenti forme di pagamento: a) contanti; nel rispetto delle norme antiriciclaggio è escluso il pagamento in contanti per importi superiori a Euro 999,00; b) carta di credito VISA o MASTERCARD; per ogni pagamento con carta di credito verrà applicata una maggiorazione del 2%; c) assegni circolari e/o bancari non trasferibili intestati a Philobiblon Gallery S.r.l. d) bonifico bancario su c/c n. 3828X90 intestato a Philobiblon Gallery S.r.l., in essere presso Banca Popolare di Sondrio - Agenzia n°25 - Parioli di Roma,

Viale Parioli, n°39/B, contraddistinto dalle seguenti coordinate bancarie: IBAN: IT77 Y056 9603 2250 0000 3828 X90, BIC/SWIFT: POSOIT22 Nel caso di pagamento con assegni o bonifici bancari, il pagamento s’intende effettuato solo dopo che la banca di Philobiblon Gallery abbia confermato il buon esito dell’assegno e/o dell’accredito. 12. Il pagamento del totale dovuto a Philobiblon Gallery dovrà essere effettuato entro e non oltre sette giorni dall’Aggiudicazione. Nel caso di ritardi nel pagamento del prezzo di aggiudicazione e dei diritti d’asta, Philobiblon Gallery potrà addebitare all’Aggiudicatario una penale nella misura del 12% annuo calcolato per i giorni di ritardo nel pagamento, salvo il diritto della stessa, decorsi sette giorni dalla data dell’asta, di considerare revocata l’aggiudicazione e di procedere alla vendita dei lotti a trattativa privata ovvero in una successiva asta in danno dell’Aggiudicatario, trattenendo, comunque, a titolo di penale, eventuali acconti ricevuti. Gli oggetti di cui sopra verranno custoditi da Philobiblon Gallery a rischio e spese dell’Aggiudicatario fino a quando non saranno venduti come previsto al precedente paragrafo oppure restituiti al Venditore su richiesta del medesimo, fermo restando che, fino alla data di restituzione o di vendita, l’Aggiudicatario, sarà tenuto a corrispondere a Philobiblon Gallery la penale sopra menzionata 13. I lotti acquistati e pagati devono essere ritirati a cura, spese e rischio dell’Aggiudicatario. Philobiblon Gallery offre altresì la possibilità di spedire i lotti acquistati, previa compilazione dell’apposito modulo di spedizione entro sette giorni dall’asta. In caso di spedizione tutti i costi saranno a carico dell’Aggiudicatario; decorso il termine Philobiblon Gallery sarà esonerata da ogni responsabilità in relazione alla custodia e all’eventuale deterioramento dei beni. Il costo giornaliero di magazzinaggio, per i sette giorni successivi alla scadenza, ammonta a Euro 10,00 per ogni giorno; scaduto questo termine i lotti potranno essere consegnati a magazzini esterni, con spese, rischi e relativa fatturazione a totale carico dell’acquirente. In tale caso Philobiblon Gallery, fatto salvo il risarcimento dei maggiori danni, potrà procedere a: a) alienare il lotto a trattativa privata, con diritto di esigere dall’Aggiudicatario eventuali differenze di prezzo; b) vendere in un’asta successiva in danno all’Aggiudicatario, trattenendo a titolo di penale eventuali accordi ricevuti; c) agire per il recupero di una penale pari al 25% del prezzo di aggiudicazione. 14). Le presenti condizioni di vendita si intendono integralmente accettate alla firma da tutti coloro che parteciperanno all’Asta. Per ogni controversia si applicherà la legge italiana e sarà competente in via esclusiva il Foro di Roma, fatta salva la facoltà di Philobiblon Gallery di agire innanzi al Foro del convenuto. La legge penale tutela la libertà degli incanti e punisce la turbativa delle gare anche mediante offerte fittizie. Condizioni di vendita in inglese disponibili sul sito www.philobiblon.org


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