phitted!
Elisa Santoni LONDRA 2012: COSA RESTA TUTTO TRIATHLON L'IRONMAN MEDIO VELA: IL VIAGGIO DI UNA VITA
PHIT 14 SET/OTT 2012 ANNO III BIMESTRALE 3,90 euro
4 째1 N
NUOVA KIA CEE’D SPORTSWAGON LIVE MORE LIFE
FINANCE Scopri la nuova cee’d.
Limitazioni garanzia* *Garanzia 7 anni/150.000 km escluso parti e/o componenti che hanno un limite naturale legato alla loro deperibilità temporale come: batterie (2 anni), sistemi audio, navigazione e da 3,7 a 6,1. Emissioni CO2 (g/km ) da 97 a 145. cee’d SW: dati consumo e emissioni in fase di omologazione. La foto è inserita a titolo indicativo di riferimento.
RECOMMENDS
www.kia.it
intrattenimento audio/video (3 anni) e la verniciatura (5 anni). Dettagli, limitazioni e condizioni su www.kia.it e nelle concessionarie. cee’d 5 porte: consumo combinato (lx100 Km)
OFFICIAL OUTFITTER Squadra Olimpica Italiana
E D I T O R I A L E
SNOWBOARDING
SBALLI SPORTIVI L'AVER CONOSCIUTO E INTERVISTATO MOLTI ATLETI OLIMPICI HA PORTATO TUTTA LA REDAZIONE A SEGUIRE I GIOCHI CON MAGGIOR ENTUSIASMO E GRANDE PASSIONE. LI VEDEVAMO, LI INCITAVAMO, CHIAMANDOLI PER NOME. CI SENTIVAMO DENTRO, COME SE STESSIMO CONTRIBUENDO IN QUALCHE MODO ANCHE NOI ALLE LORO PRESTAZIONI. DEVO DIRE, PERSONALMENTE, CON GRANDE INVIDIA. SÌ, PERCHÉ RICONOSCO ALLA COMPETIZIONE SPORTIVA IL POTERE DELLO SBALLO, E CI SAREI VOLUTO ESSERE ANCHE IO LÌ, A GIOCARMI TUTTO IL LAVORO DI QUATTRO DURISSIMI ANNI DI ALLENAMENTI. ADESSO CAPISCO LE PAROLE DI ELISA SANTONI (PAG.28) QUANDO DOMANDANDOLE COME SAREBBE STATA LA SUA VITA SENZA COMPETIZIONE, MI RISPOSE: «I GRANDI
PALCOSCENICI INTERNAZIONALI SONO STATI IN GRADO DI REGALARMI SENSAZIONI ESTREMAMENTE FORTI. SENZA TUTTO QUESTO NON COME SARÀ LA MIA VITA». IN EFFETTI È PROVATO SCIENTIFICAMENTE CHE IL NOSTRO CORPO, IN SITUAZIONI DI ALLENAMENTO ESTENUANTE, COME DOPO AVER PROVATO FORTI EMOZIONI, PRODUCE UN GRAN NUMERO DI ENDORFINE. LE ENDORFINE SONO PRODOTTE DAL CERVELLO E DOTATE DI PROPRIETÀ ADDIRITTURA SIMILI A QUELLE DELL'OPPIO O DELLA MORFINA. INSOMMA, ANDARSI A PRENDERE UNA MEDAGLIA OLIMPICA DEVE ESSERE UN GRAN BELLO SBALLO! PENSATE CHE C'È GENTE CHE SI È VOLUTA PERDERE TUTTO QUESTO PER PASSARE A MIGLIOR DROGA…
FEDERICO RIVA
7 P H I T
I N D I C E
PHIT 14
10
14
20
24
28 37
PHOTOSHOCK <WIND WISPERS > Sospesi, in balia del vento e dell'onda giusta, dalla Sunshine Coast australiana alle catene montuose del Pakistan settentrionale...
OLYMPIC PARADE < LONDON 2012 ALBUM > Chi ride, chi piange, chi fa il salto in alto, chi quello della quaglia… Bolt, Phelps, Farah, la Franklin e, naturalmente, tutti gli Azzurri!
PHIT PARADE < EVENTI, TECH > Hip hop e trekking, yoga globale e giochi di attivazione per cani, atleti bionici, eventi e tecnologia per ripartire in grande stile...
VITAMINA PHI < INTO THE WINE > Miti e mistificazioni dell'uva e dei suoi derivati, vino in pole position. E trucchi per goderne nella giusta misura…
PHITTED! < ISPANICA > Occhi da cerbiatto, fisico da "farfalla", grande cuore, determinazione da gladiatore: poco prima del Bronzo dolceamaro, Elisa Santoni, la capitana della Ritmica, si racconta a PHIT.
44
52
60
70
71
72
PHIT PASSION < STATO DI GRAZIA > Dalla classica pancetta post-matrimoniale all'Ironman di Klagenfurt: la storia straordinaria di un supereroe del quotidiano.
8 P H I T
PHIT INSIDE < 3x1= X > Follia collettiva (per pochi) o impresa eroica? Cos'è veramente il triathlon e perché se ne parla sempre di più?
PHITTING AROUND < MAI STRACC! > Il viaggio di Andrea, Chicca e del gatto "Mostro", che vivono letteralmente in mezzo al mare, a bordo di una barca a vela chiamata "Mai Stracc".
OUTPHIT < STREET POP > Pattini vintage, scaldamuscoli, gonne cortissime. Tank top ed eco-pellicce, in un mood sbottonato dagli echi ribelli.
PHIT ORCHESTRA < DISCHI VECCHI E NUOVI > Schitarrate e afro-funk da Brooklyn, il viso luna pallida di Antony, un sydneysider incontrato a Berlino e un'indoamericana...
PHILMOTION < CINE-NEWS E CULT > Esce nelle sale "Step Up 4 - Revolution 3D", il quarto episodio della saga chefa ballare il mondo, tra street culture, danza e sentimenti.
PHIT & CHIPS < FRULLATO DI MELONE IN INSALATA > Fresco, colorato, leggero, con frutta di stagione, feta e zero sale: il piatto “PHIT” per assaporare fino all’ultimo il sole dell’estate...
I N D I C E
36 10
28
60
14
37
70
20
36 24
44
52
71
72
9 P H I T
P H O T O S H O C K
SNOWBOARDING
Ă&#x2C6; mattina presto, e un gruppo di surfers aspetta pazientemente l'arrivo della prossima onda presso gli Alexandra Headlands sulla Sunshine Coast in Australia.
FOTO DI KRYSTLE WRIGHT
SNOWBOARDING
Con il montuoso Afghanistan come sfondo, Horacio Llorens (SPA) compie una serie infinita di capriole in aria con il suo parapendio vicino al villaggio di Booni nel Pakistan del nord. Questa è una delle manovre piÚ difficili a livello tecnico da compiere in questo sport.
P H O T O S H O C K
FOTO DI KRYSTLE WRIGHT
P H I T
P A R A D E
A CURA DI ALESSIA GIORGIA PAGANO E GIULIA SALEMI
LUGLIO
LUGLIO
28 >
29
L'a(r ) m a t a I t a l ia
>
poche ore dalla (discussa) Cerimonia inaugurale con tanto di regina volante, vola anche l'Italia, fino a raggiungere il secondo posto nel Medagliere, subito dopo la Cina. Quasi non sembra vero... Pistola, fioretto, tiro con l'arco: cinque medaglie che sanno di "battaglia". Nel frattempo, il kazako Aleksandr Vinokourov fa mangiare la polvere a una trentina di inglesi e il mondo sente per la prima volta il nome di Ye Shiwen...
B uco n e ll'acq ua
C
LUGLIO
30 >
© AL BELLO / GETTY IMAGES EUROPE
on una sciabolata (Occhiuzzi) e il ruggito di una piccola grande judoka (Forciniti) l'Italia strappa altre due medaglie. Ma scivola "in acqua": fuori Cagnotto-Dallapé, fuori Scozzoli (100m rana), fuori la Pellegrini (400m sl), "fuori" anche Magnini con la sua dichiarazione a caldo... Brillano le tiratrici USA (Rhode), le tuffatrici-robot cinesi (Zi-Minxia), le "cannibali" olandesi in bici (Vos), i nuotatori francesi (Agnel e Muffat).
A
LUGLIO
©
31
In buo n a F ed e. . .
>
opo un'ora abbondante, la devono gentilmente invitare all'uscita: la spadista sudcoreana Shin A-Lam versa così tante lacrime che il braciere olimpico si spegne... Dopo la "sparata" della Pellegrini («mi fermo per un anno»), l'Italia spara una cartuccia d'argento (Campriani) e l'America un "missile" d'oro chiamato Melissa Franklin. A 15 anni, con le unghie color bandiera ungherese, Ruta Meilutyte è Oro nei 100m rana.
D
1 4 P H I T
S h e Wo n . . . hiwen, la sedicenne cinese emersa dal nulla, conquista l'Oro anche nei 200m misti, più veloce di Ray Lochte e persino del gigante Phelps che intanto, con il secondo oro londinese, entra nei libri di storia come l'atleta più titolato di sempre. Biscotto della sfortuna per le cino-coreane del badminton, fischiate e squalificate. Argento storico per l'Egitto del fioretto maschile, Oro alla Cina, Italia spodestata dal podio...
S
P H I T
P A R A D E
O LY M P I C PA RA D E
AGOSTO
AGOSTO
01 >
Mo(l) m en t i d 'Or o. . .
02 >
er arrivare all'Oro col kayak rosso, si è venduto la Ducati (e ha fatto bene)! Resta, invece, incollato alle due ruote fino alla fine il ciclista rock'n'roll Bradley Wiggins, che porta il primo Oro alla regina... Finisce per fortuna (e tra le polemiche) la kermesse italica in vasca. Lo spettacolo è altrove: la lotta Adrian vs Magnussen nei 100m sl, la rana ungherese Dániel Gyurta, il ginnasta nipponico Köhei Uchimura...
U
AGOSTO
AGOSTO
03 God S a ve t h e Teen s!
Po ke r d i f i o r i
na contro l'altra qualche giorno prima e ora lì sul podio tutte insieme. Sono ancora loro: le regine del fioretto! Una squadra splendida, come quella dei canottieri Sartori-Battisti (Oro nel "due di coppia"), del Dream Team USA (che polverizza la Nigeria con 83 punti di scarto), dei ciclisti britannici e di tutti gli afroamericani che conquistano il primo Oro nell'artistica con Gabrielle Douglas.
P
>
© JOHN BIEVER / SPORTS ILLUSTRATED/GETTY IMAGES
04 >
entre Roger Federer e Juan Martìn Del Potro giocano la partita di tennis più lunga della storia olimpica (4h26') e la rivalità Pendleton-Meares "pedala" sul filo del podio, vanno in scena i giovanissimi: Katie Ledecky (1997), Oro negli 800m sl, Florent Manaudou (1990, fratellino di Laure), Oro nei 50m sl e ancora lei: "Il missile" Franklin (classe 1995), che polverizza un record del mondo. Comincia anche l'attesissima atletica.
S un R i s i n g
i butta in acqua prima di tutti, rischia la squalifica, ma alla fine Sun Yang, altro giovanissimo cinese "emerso" il primo giorno bruciando il record di Ian Thorpe, si aggiudica i 1.500m sl. Il nuoto di Londra chiude il sipario, così come la carriera di Phelps (22 medaglie, 18 ori). Storico anche l'Oro dell'emiliana Jessica Rossi (tiro a volo), quello di Mohamed "Mo" Farah nei 10.000m e quello virtuale, ma comunque epico, di Pistorius.
M
S
1 5 P H I T
P H I T
P A R A D E
O LY M P I C PA RA D E
AGOSTO
AGOSTO
05 >
06
Ancor a u n a B o l t !
>
S ul latt e ve r s at o. . .
lex Schwazer, "il campione olimpico di marcia" tutto gote rosse, monti e aria pura, ora è il ragazzo dello scandalo, l'atleta della resistenza che ha ceduto, l'uomo distrutto... La giornata resta struggente: chi dedica l'Oro alla nonna (Félix Sánchez nei 400m ostacoli) e chi il Bronzo alla figlia piccola (Matteo "Dog" Morandi agli anelli). Chi vince di nuovo (Campriani), chi per la prima volta (Fabbrizi) e chi fa il tuffo più brutto del mondo (Stephan Feck)...
a giornata inizia e finisce con lui, lui che torna, lui che vola per 100m con la falcata dell'uomo più veloce del mondo, lui che stacca tutti quasi camminando... Fanno il giro del mondo le foto dell'etiope Kemboi portato in trionfo dall'avversario francese Mekhissi-Benabbad, della delusione sul volto di Tania Cagnotto, delle portentose Williams e delle spompatissime eroine della maratona, da Tiki Gelana a Valeria Straneo.
L
A
AGOSTO
AGOSTO
07 >
© STREETER LECKA / 2012 GETTY IMAGES
08
Wonder l a n d
>
Ve lo. . . c i s s i mi arah Attar è la prima donna saudita (col velo) dell’atletica leggera. Molto meno velate, ma altrettanto potenti, sono le finaliste "a stelle e strisce" del beach volley. Sorrisi a 32 denti per i 49ers australiani e lo showman Bolt che posa con Lemaitre (l'uomo "bianco" più veloce del mondo), mentre Liu Xiang commuove il mondo, uscendo zoppicante dai 110m ostacoli, per poi rientrare e terminare la gara sorretto dagli avversari.
erfetto alla sbarra, incanta il mondo: è l'olandese Zonderland. Tutt'intorno, grandi delusioni (la nostra Ferrari scalzata dal podio a pari punteggio con la Mustafina) e grandi festeggiamenti: l'australiana Sally Pearson (Oro 100m ostacoli) abbraccia le rivali statunitensi, il discobolo Robert Harting si mette a saltare gli ostacoli e il ciclista Hoy, oggi più medagliato anche di Steve Redgrave, si guadagna il soprannome di "Joy"!
P
S
1 6 P H I T
P E N SAVO D I AV E R R AG G I U N TO I M I E I L I M I T I . O R A VA D O O LT R E .
ALESSANDRO ZANARDI - BluTeam
ALLENATI COME UN PROFESSIONISTA.
Il COMPEX Wireless è la nuova frontiera dell’elettrostimolazione muscolare. Allenamento più intenso, performance migliori ed un recupero più rapido. Grazie alla sua tecnologia senza cavi, lo usi dove, quando, come vuoi. Il suo software per l’allenamento offre un vasto assortimento di programmi ed obiettivi aggiornabili online, adattabili ad ogni tua esigenza. Il COMPEX Wireless é il personal trainer che ti permette di integrare una stimolazione muscolare efficace a ogni programma di allenamento. PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUL COMPEX WIRELESS CLICCATE SUL SITO: WWW.COMPEXWIRELESS.COM
YOUR INTELLIGENT TRAINING PARTNER
P H I T
P A R A D E
O LY M P I C PA RA D E
AGOSTO
AGOSTO
09 >
10
Get u p, st a n d u p !
>
'è Bolt che "passeggia" in testa, ma ci sono anche i connazionali Yohan Blake e Warren Weir: tutti e tre fieramente giamaicani, tutti e tre sul podio per una 200m mozzafiato. Decisamente più lunga è la 10km di nuoto della nostra emiliana Martina Grimaldi che, a bracciate, raggiunge uno storico bronzo, memorabile come quello del 38enne Fabrizio Donato, che invece ci arriva saltando nel triplo.
E
AGOSTO
AGOSTO
11
12
Nel pa l l o n e!
>
er l'ennesima volta il Brasile, che ospiterà i Mondiali di calcio 2014 e le Olimpiadi 2016, manca l'Oro in due delle finali più attese: quella calcistica, vinta a sorpresa dal Messico, e quella di pallavolo, Oro alla Russia. Dopo la vittoria nei 10.000m, il britannico di origine somala Mohamed Farah si aggiudica anche i 5.000, con tanto di standing ovation. Oro per Molfetta nel taekwondo, "solo" Argento il peso massimo Russo.
Pug i lad r i ? uell'Oro è già nostro. Eppure i giudici, pareggiano i conti e danno la vittoria al britannico Joshua. Il ricorso italiano viene respinto, ma per tutti noi Roberto Cammarelle resta il massimo dei Super... Finale scoppiettante con il Bronzo di Gigi Mastrangelo e compagni, il mitico Settebello d'Argento del CT Campagna, il terzo posto "senza sella" di Fontana, quello dolceamaro delle Farfalle, la lotta di LeBron James e Briant...
P 1 8
S uo n a la Camp an i a
le suona di santa ragione! I campani Sarmiento e Mangiacapre portano a casa un Bronzo nel taekwondo (80kg) e nella boxe (superleggeri). La speranza tricolore si infiamma: le Farfalle della ritmica e il Settebello della pallanuoto sono in finale! Stupefacenti la 4x100m d'Oro con record mondiale delle statunitensi, il salto di Renaud Lavillenie e la staffetta di Manteo Mitchell, che passa il testimone con una gamba rotta.
C
>
© STU FORSTER / 2012 GETTY IMAGES
Q
P H I T
P H I T
P A R A D E
EVENTI
H ip H o p M e g a s h ow
P
er celebrare l'uscita italiana di "Step
Up 4 Revolution 3D", l'ultimo capitolo
della saga cinematografica di street dance più famosa del mondo (nelle sale dal 4 ottobre), si faranno le cose in grande. In "grandissimo",
anzi, con un gigantesco party "a suon di" musica, rime graffianti e ritmi di danza irresisti-
bili, il 25 settembre al Mediolanum Forum
1 0 8 vol te Yoga!
4, col suo Dance Preview Show, sul palco si
D
pettari della scena italiana: dai Club Dogo
tecipanti, 200 eventi in programma e
passando per Mondo Marcio, Emis Killa,
Share!", la settima edizione della segui-
altri... Un'occasione ideale anche per festeg-
coinvolgere sempre più persone in que-
Per info: www.stepup4revolution.it.
cata. Qualche giorno prima, invece, il 9
di Assago (MI). Oltre alla crew di Step Up
esibiranno praticamente tutti i migliori rap-
al 12 al 14 ottobre al Superstudio
settembre (ore 12-14), ci si ritrova al
YogaFestival, con oltre 20 nazioni par-
World Aid Challenge che vedrà miglia-
Più di Milano va in scena
a Marracash, da Amir a Bassi Maestro,
20.000 visitatori previsti. Intitolata "We
Two Fingers, Vacca, Fedez e moltissimi
tissima manifestazione ha l'obiettivo di
giare il quarto compleanno di Hip Hop TV.
sta disciplina antica e sempre più prati-
LONDRA > 29 AGO-9 SET
MONZA > 7-9 SETTEMBRE
Parco Sempione di Milano per lo Yoga
ia di persone in tutto il mondo partecipa-
re a una pratica di "Surya Namaskara":
108 "Saluti al sole" in contemporanea, per raccogliere 1.000.000 di dolla-
ri da destinare a progetti no profit. Per
info:
www.yogaaid.it.
OLANDA > 7-16 SETTEMBRE
www.yogafestival.it;
EMILIA ROMAGNA > 8-16 SETTEMBRE
PARALIMPIADI
GP D'ITALIA
EUROPEI DI BASEBALL
ESCURSIONISMO
S
aranno le vicende di personaggi straordinari come Oscar Pistorius (semifinalista nei 400m a Londra 2012) o il nostro Alex Zanardi (v. PHIT 12), sarà la crescente attenzione dei media per questi atleti, sarà anche Londra, ma la sensazione è che le Paralimpiadi 2012 saranno le più seguite di sempre.
L
a stagione per le Ferrari sembrava segnata da difficoltà e ritardi incolmabili, ma il talento di Alonso e il duro lavoro di tecnici e meccanici ci sta autorizzando a sognare... Il Gran Premio italiano, nel frattempo, compie 83 anni. Andiamo all'Autodromo a sostenere le Rosse più belle d'Italia?
F
orse non tutti sanno che siamo Campioni d'Europa in carica e che, in Olanda, avremo tutte le carte in regola per difendere il titolo, a suon di "fuori campo" e "strike out". In programma, le eliminatorie, poi il "Round-robin" tra le prime tre di ogni girone e, dulcis in fundo, la finalissima su partita secca.
L
WWW.LONDON2012.COM
WWW.FORMULA1.COM
WWW.FIBS.IT
WWW.CAI.IT
2 0 P H I T
ungo centinaia di percorsi in Emilia Romagna, va in scena una manifestazione imperdibile per gli amanti della natura e delle attività outdoor: la XIV Settimana Nazionale dell'Escursionismo, con percorsi di trekking per tutti i gusti, ma anche con incontri culturali, tra musica, cinema e storia.
P H I T
P A R A D E
EVENTI
Ar i a d i n eve
C
Uomin i in barca invece, l'atleta da battere sembra
D
al 14 al 16 settembre, Varese
emersi proprio a Londra 2012 per boc-
vincere quattro delle ultime cin-
pionati Europei di Canottaggio,
un'antica manifestazione, che esordì
licenziamento del CT Giuseppe De Capua. Speriamo che lo splendido
oppa del mondo di Sci al-
impresa. Sul versante femminile,
zo). Si parte da Solden (Austria),
ancora Lindsey Vonn, capace di
pino (27 ottobre-17 mar-
con il primo Slalom Gigante
della stagione invernale. Marcel
Hirscher, uno dei pochi vincitori della Coppa a gareggiare solo in Slalom Speciale e Gigante (il no-
stro Alberto Tomba ne sa qualco-
sa...) è chiamato a ripetere l'ardua
que edizioni e onnipresente in
tutte le specialità. Tra le novità,
il ritorno dello Slalom Parallelo con un “City Event”, a Monaco di Baviera, giusto il 1 gennaio. Per info: www.fis-ski.com.
ALTA BADIA () > 14-16 SETTEMBRE ORIENTEERING
OLANDA > 15-23 SETTEMBRE
ospita la 59ª edizione dei Cam-
proprio in Italia, sul lago d'Orta, nel
1893. Ultimamente il clima che si è respirato presso il vicino ritiro della Nazionale italiana di canottaggio (Gavirate - VA), non è stato dei mi-
gliori, con le polemiche e i malumori
ROVERETO () > 29 SETTEMBRE
ca degli stessi Azzurri e il conseguente
Argento di Alessio Sartori e Romano Battisti nel "due di coppia", la
nomina del nuovo CT Antonio Al-
fine e la consueta passione dei nostri ragazzi facciano entrare aria nuova. Per info: www.canottaggio.org.
HAWAII > 13 OTTOBRE
MONDIALI CICLISMO
STRONGMANRUN
MONDIALI IRONMAN
S
e volete provare uno sport divertente, da soli o in compagnia, e amate stare all'aria aperta, non c'è occasione migliore che il Trofeo delle Regioni di Orienteering, in svolgimento a settembre fra gli splendidi scenari dell'Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti. Può esserci contesto più spettacolare?
F
inite le grandi corse a tappe e le prove olimpiche (immense quelle di Bradley Wiggings e dello scozzese Sir Chris Hoy, il più medagliato di sempre) i migliori ciclisti del mondo sono chiamati a sfidarsi per la maglia iridata. Campioni in carica per la prova in linea, Mark Cavendish e la nostra Giorgia Bronzini.
S
barca in Italia la Fisherman's Friend StrongmanRun, ovvero la folle corsa di 18 chilometri disseminata di ostacoli, in alcuni naturali ovvero regalati dal paesaggio, in altri artificiali, quindi creati ad hoc nel puro spirito della manifestazione. Per gente dura... O per chi ha voglia di riderci su!
O
ttobre è il mese del triathlon: il 7 a Tirrenia (PI) sarà assegnato il titolo italiano dello Sprint; dal 14 al 23, invece, andranno in scena le finali ITU (International Triathlon Union) a Auckland. Tra un evento e l'altro, ecco anche il Campionato del Mondo di Ironman, naturalmente a Kona, Hawaii.
WWW.ALTABADIA.ORG
WWW.UCI.CH
WWW.STRONGMANRUN.IT
WWW.TRIATHLON.ORG
2 1 P H I T
P H I T
P A R A D E
TECNOLOGIA
ALIENI O UMANI? n interessante articolo uscito su "Live Science" il 2 agosto scorso e subito ripreso dal "The Guardian" rinfocola le polemiche sul binomio tecnologia-prestazione sportiva. Secondo i risultati dell'ultimo rapporto dell'Institute of Mechanical Engineers, «la tecnologia fa ormai parte dell'armamentario di un atleta, quanto l'alimentazione, l'allenamento e il coaching». Ovvero, a vincere non sarebbero solo i migliori, ma anche coloro che possono beneficiare delle migliori dotazioni tecnologiche (con buona pace dei paesi più poveri). Abbigliamento e scarpe hi-tech, videocamere aeree per studiare le azioni da ogni angolazione, feedback computerizzati in tempo reale, tute e caschi aerodinamici personalizzati, imbracature nano-tecnologiche... Si è già parlato di "corsa agli armamenti", "doping tecnologico" e "alterazione genetica", come nel caso di Ye Shiwen, la sedicenne cinese che ha nuotato più veloce di Phelps. Roba aliena? Sarà, ma le restrizioni delle federazioni, che hanno per esempio bandito le superbike dopo le Olimpiadi di Atlanta e i costumi LZR Racer dopo quelle di Pechino, la dicono lunga... Per info: www.livescience.com.
U
CANI SVEGLI (E FELICI) Non sapete più come tenere a bada il vostro cucciolo? Sentite che merita qualcosa in più di una corsetta? Siete a corto di nuove idee? Non temete: c’è chi si è “scervellato” per voi e, soprattutto, per i vostri cani! Convinta che l’attività intellettiva sia determinante quanto quella fisica, la svedese Nina Ottosson ha dato il vita negli anni 90 alla prima linea di giochi di attivazione mentale per gli amici a quattro zampe, prodotti in plastica oppure in legno svedese certificato (privo di additivi e coloranti) e basati sul principio del croccantino come premio per un esercizio ben eseguito. Forte di un crescente successo, ora la Ottosson approda anche in Italia, distribuita dall’azienda On Site, che propone i migliori marchi internazionali della pet care per qualità e innovazione, dall’igiene ad abbigliamento e accessori, passando per l’addestramento e i prodotti specifici per amanti dell’outdoor (giacche, tute, pettorine, ciotole da viaggio, cinture per le utilities). Quella di Nina Ottosson è una gamma completa di porta-bocconcini interattivi e giochi di attivazione mentale con tre livelli difficoltà, ideali per il periodo invernale, quando solitamente passeggiate e corsette diminuiscono. «Spesso i cani considerati iperattivi o dispettosi sono, in realtà, semplicemente poco stimolati o coinvolti nelle attività loro proposte» spiega la Ottosson. Il movimento in ambiente esterno, associato al training mentale può allora essere un’ottima soluzione, sia per le quattro zampe che per il cervello! Per info: www.onsitesrl.it.
CLIMBING INNOVATION orna dalla fiera dell'outdoor e degli sport di montagna per eccellenza (Friedrichshafen, Germania), con lo "zaino" carico di premi. Primo e unico brand italiano a ottenere un simile risultato, Salewa si conferma così leader di settore. I riconoscimenti dell'Outdoor Industry Award 2012 sono andati alla nuova tenda da spedizione Capsule Zoom, che ha vinto due premi nelle categorie “equipaggiamento” e “materiale innovativo”, e alla scarpa "Wildfire". «Ricevere un premio da una giuria indipendente di esperti internazionali – ha commentato Heiner Oberrauch, presidente del gruppo altoatesino – è un grande onore e un riconoscimento altrettanto importante alla nostra volontà di investire nell’innovazione. La competenza alpina è il nostro credo». Per info: www.salewa.it.
T
GREEN SPEED rima che lo facciano le leghe europee per la stagione 2012/2013, è Nike a scendere in campo, con Nike Green Speed, la scarpa da calcio più leggera e più ecologica mai realizzata prima. 160g x 9cm di materiali riciclati (e riutilizzabili) per ottenere perfomance da "ali ai piedi" sia sull'erba dello stadio che su quella del pianeta. Per info: www.nike.com.
P
2 2 P H I T
V I TA M I N A
P H I
SNOWBOARDING A CURA DI EMMARALE
Into the wine ESTATE ALL’INSEGNA DEGLI ECCESSI? ZUCCHERI, TOSSINE E TROPPE “CURE” SALINE? NO, NON PARLIAMO CERTO DELLO IODIO MARINO NÉ DELLA "HALOTERAPIA" (V. PHIT 12), BENSÌ DI TUTTE LE GOZZOVIGLIE VACANZIERE, DEGLI INTERMINABILI PRANZI IN FAMIGLIA, DEI "GIRI" DI TEQUILA SALE & LIMONE DI CUI ALLA FINE SI PERDE SEMPRE IL CONTO… BE’, NIENTE PANICO! SETTEMBRE È IL MESE IDEALE PER DISINTOSSICARSI, CON LA CURA DEL VINO… ANZI – PARDON! – DELL’UVA.
TOSSINE BYE BYE! Settembre è il periodo della vendemmia. E, allora, benvenuta ampeloterapia! Il termine viene dal greco “ampelos”, “vite”. Più conosciuta come cura dell’uva, questa particolare forma di detox consiste nel cibarsi di acini d'uva come unico alimento per un periodo limitato. Assumere un solo tipo di cibo permetterà di far riposare il sistema digestivo, risparmiando energia utile ai processi depurativi e all’eliminazione delle tossine.
sostanze necessarie per superare le insidie del periodo.
L'UVA L’uva, appunto, è il frutto di settembre. Dolce e succosa, è conosciuta sin dall’antichità per le sue proprietà terapeutiche. Dai semi si ricava un olio da massaggio, dallo sciroppo un dolcificante naturale; il succo delle foglie è impiegato in lozioni e maschere idratanti, mentre nella buccia è contenuta una sostanza nota e spesso mistificata: il resveratrolo (v. pag. 25).
L'AMPELOTERAPIA La durata dell’ampeloterapia, che può essere ripetuta anche un paio di volte al mese, può variare, ma generalmente è di due/tre giorni. La quantità iniziale è di circa 500g d’uva, fino ad arrivare ai 2kg con una progressiva sostituzione di tutti gli altri alimenti. Per favorire il processo depurativo, inoltre, è raccomandata l’assunzione di acqua naturale in abbondanza. Frutta e acqua: un binomio tanto decantato quanto sempre efficace, soprattutto per reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione e il respiro. In generale è molto importante che la frutta (e la verdura) siano "di stagione", perché è in quella specifica stagione che quello specifico frutto potrà fornire al nostro corpo tutte le
DI-VINO
Ricco di minerali e antiossidanti, il succo d’uva può essere gustato allo stato naturale, come bevanda rinfrescante utile per depurarsi (anche durante l’ampeloterapia!) oppure dopo aver subito i processi di fermentazione che lo rendono la ben più inebriante bevanda definita anche “nettare degli dèi”. Hey salutisti, non storcete subito il naso: i benefici dell’assunzione di vino, e in particolare di quello Novello, possono essere facilmente riscontrati dagli sportivi. Si devono soprattutto alla presenza degli acidi tartarico e malico, che hanno la capacità di alcalinizzare il sangue. Se assunto con moderazione (il classico “bicchiere al
2 4 P H I T
giorno”) in generale il vino stimola il Sistema Nervoso Centrale e la contrazione del muscolo cardiaco, con un incremento sia della frequenza che della gittata. A beneficiarne sono soprattutto coloro che praticano sport di lunga durata o discipline con un preponderante aspetto psicologico, poiché, tra l'altro, il vino aiuta a ridurre la tensione, un po’ come avviene con l’attività sessuale pre-gara (quello lo avete letto su PHIT di gennaio/febbraio). La performance, poi, potrebbe essere positivamente influenzata dall’effetto stimolante, anche se solo transitorio, che l’etanolo è in grado di evocare, a bassi dosaggi, attraverso l’eccitamento del Sistema Nervoso Simpatico. Passando a sport più "casalinghi", sarebbero le donne a godere maggiormente dei benefici di un bicchiere di vino, per l’aumento della libido che la bevanda stimolerebbe.
... E BUONANOTTE! Un buon calice di rosso, comunque, fa bene anche dopo una prestazione sportiva e/o sessuale, non solo per il reintegro di zuccheri e minerali, ma anche perché la melatonina contenuta nell’uva agisce sulla regolazione dei ritmi di sonno e veglia, regalandoci un riposo (e un umore) migliore. Evvuva, evvuva!
A TUTTO VINO
>
DOWN
Qualche anno fa si grida al miracolo: il resveratrolo, fenolo contenuto soprattutto nel vino rosso, oltre a proteggere il sistema cardiocircolatorio e prevenire alcuni tipi di tumore, ha proprietà anti-ossidanti tali da far ringiovanire a vista d’occhio! La questione, in realtà, si rivela ben poco “limpida”. I “super-poteri” di questo fenolo, infatti, troverebbero un limite macroscopico nella sua scarsa biodisponibilità, ovvero nella capacità del corpo umano di assorbirlo. Secondo le ultime ricerche, per assumere una quantità utile di resveratrolo e quindi beneficiarne, un uomo di 70kg dovrebbe consumare dai 3 ai 6kg di buccia di acino d’uva rossa al giorno: arduo, ma non impossibile (volendo), magari con l’ampeloterapia (v. pag. accanto). Quanto al vino, però, ne occorrerebbero addirittura svariati litri: 4 nel caso del rosso e più di 27 in quello del bianco! Ben oltre i limiti giornalieri consigliati se non altro per la salvaguardia del fegato, che poi deve metabolizzare il tutto: 250ml di vino a bassa gradazione (12°) per l’uomo, 150ml per la donna. Insomma, meglio accontentarsi di bere un buon bicchiere di vino in compagnia.
Bagni negli acini e massaggi al Sauvignon; un buon trattamento di Vinoterapia sarà sempre preceduto da un peeling, per eliminare le cellule morte e dilatare i pori della pelle, in modo che il corpo sia pronto ad accogliere tutte le sostanze nutrienti che riceverà... Ma non è "solo" l'ultima moda dei pacchetti beauty & spa: le azioni terapeutiche del vino e dell’uva sono note sin dalla notte dei tempi. Le più recenti ricerche su base biochimica e molecolare, poi, hanno consentito di individuare l’esatto meccanismo d’azione di alcune sostanze che si formano durante il processo di fermentazione dell’uva, rivelandosi incredibilmente attive come antiossidanti, ovvero in grado di rallentare il processo di invecchiamento cellulare. E non è tutto, perché il vino, opportunamente miscelato con altri ingredienti quali succo di limone o erbe aromatiche, si rivela utile anche nell’arrestare la caduta dei capelli e nello svolgere un'azione positiva sulla pelle (anti-batterica, calmante, emolliente, idratante e anti-età). Si dice che sia persino in grado di tonificare i muscoli… Adesso, però, non attaccatevi alla bottiglia, eh?
IO SONO (B)IO! >
>
UP
Fino a pochissimo tempo fa, non avreste potuto leggere la dicitura "vino biologico" su una bottiglia. "Vino ottenuto da uve da agricoltura biologica" era l’unica voce consentita sull’etichetta, perché, pur esistendo adeguate norme disciplinari sulle coltivazioni “bio”, mancavano ancora quelle sulla vinificazione, cioè sul lavoro fatto in cantina dopo la raccolta. Ma finalmente le cose sono
cambiate: a partire dalla vendemmia del 2012, i viticoltori biologici certificati potranno utilizzare la dicitura “vino biologico”. L’etichetta, inoltre, dovrà riportare il logo biologico dell’UE e il numero di codice assegnato dal competente organismo di certificazione. Sono stati anche fissati i limiti nell'impiego dei solfiti (v. articolo a pag. 26). Limiti, non divieti. Perché, contrariamente a
quello che si potrebbe pensare, anche un vino biologico, a discrezione del produttore, può contenere queste sostanze, in una quantità massima stabilita per legge e di poco inferiore a quella prevista per i vini convenzionali. Resta il fatto che, senza uve perfettamente sane, non è possibile pensare di arrivare a un prodotto di qualità, che si tratti di vino biologico, biodinamico, con o senza solfiti.
2 5 P H I T
V I TA M I N A
P H I
SOLFITI: LA VERITÀ C
DENTRO LA BOTTIGLIA...
Alcoli, zuccheri, acidi, polifenoli, minerali, aromi, anidride carbonica e solforosa. Queste le sostanze che troviamo in una bottiglia di vino. Ma non è tutto. Se il contenuto di anidride solforosa totale nel vino imbottigliato è uguale o superiore a 10mg per litro, l’etichetta deve riportare la famigerata dicitura “contiene solfiti”.
SOLFITI, QUESTI SCONOSCIUTI
Ma cosa sono? Si tratta di composti solforati che si trovano in natura nell'uva fresca e in tutti i tipi di vino. I produttori, di solito, aggiungono quantità più o meno modeste di anidride solforosa al vino, per renderlo maggiormente resistente agli attacchi dei microorganismi, che altrimenti ne provocherebbero più velocemente l'acetificazione e l'ossidazione. Il limite massimo di solfiti consentito per legge è di 150mg/l per il rosso (100mg/l se bio) e 200mg/l per il bianco e il rosé (150mlg/l se bio). Durante la fermentazione, comunque, qualsiasi uva sana produce “naturalmente” una piccola quantità di solforosa. Perciò la maggior parte dei prodotti vinificati e imbottigliati senza alcuna aggiunta forzata di questa sostanza, ne presenta un contenuto totale di circa 12,15mg, che supera in ogni caso i 10mg.
QUANTITÀ NON PERVENUTA Peccato, però, che la legge non preveda l’obbligo di indicare sull’etichetta l’esatta quantità di SO2! Col risultato che tutti i prodotti finiscono col dover esporre la stessa dicitura: “contiene solfiti”. E vini "naturali" cui non è stata aggiunta anidride solforosa, vengono "etichettati" alla stregua di vini (anche molto pregiati...) che, invece, raggiungono il limite di legge a causa dei solfiti addizionati. Alla parola “solfiti”, molti consumatori storcono il naso, pensando al solito trucco dei produttori che non sanno fare il vino. Nei casi peggiori, poi, si spaventano, fomentati dai facili allarmismi mediatici. E pensare che i solfiti sono presenti in molti cibi abituali sulle nostre tavole...
IL PERICOLO REALE
Ora, è accertato che dosi elevate di questa sostanza siano dannose per chi soffre di asma e si suppone con ragionevole certezza che possano avere effetti nocivi sul sistema nervoso. Ma – incredibile a dirsi – non è mai stato effettuato uno studio approfondito su campioni dello stesso vino con dosaggi di solforosa diversi, tanto per fare un esempio. In realtà, come in tutte le cose, il problema sta nella quantità. Nel caso del vino, poi, dovrebbe forse preoccupare maggiormente il contenuto di alcol… Inoltre, riducendo a zero il rischio
2 6 P H I T
di reazioni biochimiche indesiderate, in certi contesti il trattamento con solfiti può essere uno strumento importante. Le dosi minime di impiego variano a seconda del tipo di uva, della loro qualità, della durata dell’invecchiamento, delle modalità dell'eventuale trasporto. Ci sono grandissimi vini di tradizione, nel cui imbottigliamento la solforosa è da sempre utilizzata, e nemmeno in quantità – diciamo così – minime.
RITORNO ALLE ORIGINI In conclusione, è possibile (e auspicabile) produrre vini senza solforosa aggiunta, ma devono verificarsi alcune condizioni, per cui non tutti i climi, le zone, le uve e le cantine risultano adatti. L’uso della solforosa come antiossidante specifico, del resto, è relativamente recente e coincide, guarda caso, con l’aumento della produzione industriale. Per evitarlo, allora, bisognerebbe davvero pensare di tornare a una produzione in tutto e per tutto naturale, dove le uve (ma il discorso vale per ogni altro tipo di coltura) davvero non subiscano trattamenti chimici di alcun genere. Avere suoli biologicamente attivi e produttivi, conoscere le proprie vigne e coltivarle naturalmente, potare con la luna giusta, vendemmiare i frutti maturi: questo sarebbe già un ottimo punto di partenza.
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
ASSAGO MILANO MEDIOLANUM FORUM
presenta
ASSICURATI LA
HHTV SU4R CARD
MAX PEZZALI
ACQUISTA IL BIGLIETTO SU WWW.TICKETONE.IT TITOLO DI ACCESSO VALIDO PER IL CONCERTO E L’ANTEPRIMA DEL FILM STEP UP 4 REVOLUTION IL 27 SETTEMBRE 2012
INIZIO SHOW ORE 20:00
exclusive featuring
APERTURA CANCELLI ORE 18:30
dance preview show
P H I T T E D !
ELISA SANTONI
FOTO DI TOMMASO RIVA STYLIST: MAELA LEPORATI GROOMING: STEFANIA GAZZI DI B FACTORY MILANO
ELISA VESTE:TSHIRT NIKE, GIACCA NIKE
2 8 P H I T
P H I T T E D !
A CURA DI SIMONA CONTALDO INTERVISTA DI FEDERICO RIVA
ISPANICA SUL RITMO CONCITATO DEL "GUGLIELMO TELL", LE FARFALLE AZZURRE, IN SINC RONO, COORDINATE, STUPENDE, INCANTANO! UN MECCANISMO PERFETTO DI PASSAGGI, ACROBAZIE E CERCHI CHE VOLANO ALTISSIMI, LASCIANDO CON IL FIATO SOSPESO FINO ALL'ULTIMO... FINO A CHE UN NASTRO NON CADE PER TERRA, FUORI DALLA PEDANA, PENALIZZANDO UNA PRESTAZIONE STRAORDINARIA. COSÌ, IN UN NONNULLA, SVANISCE IL SOGNO DORATO E RESTIAMO TUTTI "DI BRONZO". MA QUESTA È LA GINNASTICA RITMICA, E LO SANNO BENE LA CT EMANUELA MACCARANI E LE SUE RAGAZZE TRE VOLTE CAMPIONESSE DEL MONDO. LO SA BENE ANCHE ELISA SANTONI, LA CAPITANA DELLA SQUADRA, CHE PHIT INTERVISTA POCHI GIORNI PRIMA DI LONDRA... (LEGGERLA "COL SENNO DI POI" FA VENIRE I BRIVIDI).
Siamo a pochi giorni dalla partenza delle attesissime Olimpiadi di Londra; tutti gli atleti sono in ritiro, in meditazione, a sistemare gli ultimi accorgimenti prima della grande avventura... Passando per Follonica (GR), PHIT va a trovare Elisa Santoni, portavoce, capitana e motivatrice della nostra fortissima e pluridecorata squadra di Ginnastica ritmica, per tre volte consecutive Oro ai Mondiali. Lei, romana, ha appena 24 anni, ma parla con la sicurezza e la proprietà di linguaggio di una grande ginnasta "a fine carriera". Racconta gli inizi lontano da casa e le emozioni di una vita totalmente diversa da quella di una ragazza "normale". Emozioni che solo palcoscenici internazionali possono regalare... Quando la incontriamo, infatti, Elisa è tutta proiettata verso la sua terza Olimpiade, l'ultima. E dopo? Il mondo reale è lì fuori che l'aspetta... ELISA, DA DOVE NASCE LA TUA PASSIONE SPORTIVA? Sono nata in una famiglia già molto sportiva. Mia madre faceva atletica e mio padre calcio; mio fratello, invece, è nuotatore e anche io inizialmente ho fatto nuoto. Poi, però, per seguire
un'amica, ho cominciato con la ginnastica ritmica. Avevo appena cinque anni. Per un po' ho portato avanti entrambe le discipline, ma il nuoto tende ad aumentare la muscolatura, mentre per la ginnastica bisogna essere estremamente agili e slegate. Così mi hanno detto di seguire una strada o l'altra. Io ho scelto la ritmica. È QUI CHE HA INIZIO LA TUA VITA DA PROFESSIONISTA? Le prime gare sono cominciate subito. Ma a otto anni mi sono scontrata con la mia prima prova di difficoltà. Una grande difficoltà. Dopo una visita di routine, ci siamo accorti di un problema: un difetto dell'attività interatriale. Io non sentivo alcun disagio, ero asintomatica, ero piccola, non capivo dove fosse il problema... In sostanza, si trattava di un soffietto al cuore che andava corretto: dovevo essere operata. UN'OPERAZIONE AL CUORE A OTTO ANNI: COSA RICORDI? È stata una bella prova di forza e diciamo che l'ho superata bene: volevo continuare a fare quello che facevo sempre. I miei genitori mi
sono sempre stati vicini. Cinque giorni in ospedale... Sono esperienze che ti segnano. All'inizio ho avuto qualche difficoltà ad addormentarmi la notte, ma poi col tempo la paura è passata e mi sono lasciata andare. IL PROBLEMA AL CUORE AVREBBE POTUTO INFLUENZARE TUTTA LA TUA CARRIERA... Non c'era la sicurezza che sarei potuta diventare una campionessa. Ma io lì volevo arrivare. A 11 anni mi hanno convocato come Junior per il Lazio, proprio la squadra chiamata a rappresentare l'Italia agli Europei. Così io e la mia amica di sempre Elisa Bianchi ci siamo avvicinate alla nostra prima gara internazionale... HAI CAPITO IN QUEL MOMENTO CHE SARESTI DIVENTATA UNA CAMPIONESSA? Sono state esperienze importanti in un'età molto giovane. In quel periodo non ero "cosciente", se così si può dire. Ci sono caduta dentro con tutta la passione che mi contraddistingue. SENTI DI ESSERE CRESCIUTA PRIMA DEI TUOI COETANEI?
2 9 P H I T
P H I T T E D !
ELISA SANTONI
ABITO MMISSONI
volevo continuare a fare quello che AVEVO SEMPRE FATTO, ma con questo problema non c'era la sicurezza che sarei potuta diventare una campionessa...
Be'... Per certe cose sì, per altre il contrario. Sono cresciuta più velocemente degli altri, ma all'interno del nostro mondo, inquadrato e tutto al femminile. Con poco svago, molta serietà e tanta motivazione. LE "FARFALLE" NON HANNO MOLTO TEMPO LIBERO... Sì, ne abbiamo veramente poco: quando alle 17.30 finiamo di lavorare, dobbiamo metterci a studiare. La Federazione paga dei professori per venire a farci lezione e, al termine di ogni anno, dobbiamo sostenere l'esame da privatiste. Io conduco questa vita da più di dieci anni. Mi ha portato a essere sicura di me stessa nel mio mondo, ma "fuori" non so come potrà essere... Vedrò. LONDRA È LA TUA TERZA OLIMPIADE: SARÀ ANCHE L'ULTIMA? Sì, è la terza ed è un sogno che si avvera. Quindi, penso che basterà... HAI "SOGNI OLIMPICI RICORRENTI" O ANSIE A RIGUARDO? Dopo Le Olimpiadi di Pechino (dove l'Argento alla
3 0 P H I T
Cina ha scalzato le Azzurre dal podio, ndr), devo confessare che un po' di timore per le valutazioni della giuria c'è… Lì la squadra ospitante è emersa improvvisamente durante l'Olimpiade, per riaffogare immediatamente dopo… Insomma, qualche dubbio c'è stato… Ma non è l'unico episodio: ce ne sono già stati tanti durante i quali la nostra prestazione è stata realmente troppo sottostimata, a giudizio di tutti... CHI TEMETE DI PIÙ A LONDRA? Russia, Bielorussia e Bulgaria (a Londra 2012 rispettivamente Oro e Argento nella Ginnastica Ritmica a squadre, ndr). Sono tutte fortissime e con scuole di grande tradizione. Insomma, è dura: anche se abbiamo vinto tre Campionati del mondo, ogni gara è un'altra storia. QUAL È LO SPIRITO CON CUI STATE ANDANDO A LONDRA? Ci andiamo con la coscienza a posto: per quanto riguarda la preparazione, il lavoro in palestra e l'impegno, non abbiamo nulla da rimproverarci. INSOMMA, SIETE LA SQUADRA DA BATTERE?
P H I T T E D !
ABITO NIKE
3 1 P H I T
P H I T T E D !
ELISA SANTONI ABITO MMISSONI
La difficoltà più grande di questo sport è la lontananza da casa: l'entusiasmo può farti dimenticare la fatica, ma la famiglia non si dimentica mai.
3 2 P H I T
P H I T T E D !
3 3 P H I T
P H I T T E D !
ELISA SANTONI Sì, lo siamo. E pensiamo all'Oro, non lo nascondiamo!
Abbiamo un rituale pre-gara in cui ci guardiamo fisso negli occhi per darci fiducia e respiriamo all'unisono... è un sincronismo che si crea con l'esperienza, un lavoro minuzioso di ricerca della perfezione.
l'altra.
AVETE UN RITO SCARAMANTICO? Sì, abbiamo un rituale pre-gara in cui ci guardiamo fisso negli occhi per darci fiducia e respiriamo all'unisono: è un sincronismo che si crea con l'esperienza, un lavoro minuzioso di ricerca della perfezione.
E QUANDO ARRIVA UNA NUOVA RAGAZZA IN SQUADRA, SEI TU A DOVERLA ACCOGLIERE? Sì, le atlete che arrivano vengono accolte in modo molto attento: si deve instaurare subito il concetto di squadra e tutte devono potersi sentire a proprio agio.
COMUNQUE ESSERE ALLENATE DA EMANUELA MACCARANI È UN PÒ COME ESSERE "ARRIVATE" (con l'ottantesima medaglia di Londra, la Maccarani è la tecnica italiana più titolata in assoluto, ndr)... Be', certo… Lei è la numero uno: ha un'esperienza enorme! Io ho iniziato ad allenarmi con lei nel gennaio del 2002.
SEGUITE LA STESSA DIETA? Bisogna apparire un po' tutte simili nei fisici, perché siamo una squadra; bisogna tenersi leggere sulle articolazioni, e bisogna alimentarsi bene, anche per essere belle. Io mangio un po' di tutto, ma senza esagerare; poi in prossimità delle gare si "riduce". L'allenatrice, comunque, ci osserva e ci dice come regolarci.
QUANTE SIETE IN SQUADRA? Siamo in dieci ragazze e ci alleniamo sempre tutte insieme, ma purtroppo alle Olimpiadi si va in solo in sei...
IN QUALITÀ DI ATLETE, RICEVETE UN BUON TRATTAMENTO? Dopo che abbiamo iniziato a vincere e abbiamo fatto qualche pubblicità, sì. Prima non avevamo neanche il fisioterapista...
ED ELISA SANTONI È LA CAPOSQUADRA... Io sono la capitana… Quest'anno, però, ho subito un infortunio ai flessori che mi ha fatto stare fuori per sei mesi… Mi sto riprendendo adesso. A PROPOSITO, QUALI INFORTUNI HAI SUPERATO? QUALI SONO I PIÙ FREQUENTI? I piedi sono la parte che viene sollecitata maggiormente, con un lavoro continuo sulla mezza punta in velocità. Io ho avuto microfratture ovunque... Ma a Desio (sede del Centro Tecnico Federale, dove le farfalle vivono e si allenano gran parte dell'anno, ndr) possiamo contare su Nicola, il nostro fisioterapista. Lui è sempre presente e noi, dal canto nostro, siamo giovani, quindi possiamo superare ogni problema. AVETE QUALCHE MOTIVATORE CHE VI AIUTA A LIVELLO PSICOLOGICO? Mah, no... Viviamo in un mondo a sé stante e facciamo tutto da sole. A 14 anni ti trovi a trasferirti lontano da casa e la famiglia ti manca: sono scelte difficili a quell'età. A pensarci bene, il nostro mondo è così strano che ci servirebbe proprio un sostegno morale in più. Visto che non l'abbiamo, però, in realtà ci siamo create una famiglia vera e propria tra noi: una squadra/famiglia in cui ci supportiamo l'una con
3 4 P H I T
QUAL È LA PIÙ GRANDE DIFFICOLTÀ DI QUESTO SPORT? La lontananza da casa: l'entusiasmo può farti dimenticare la fatica, ma la famiglia non si dimentica mai. E ti manca sempre tanto. I miei mi sono comunque stati vicinissimo, mi hanno seguito in tutti gli appuntamenti internazionali, mi sono venuti a trovare una volta a settimana… Insomma, devo ringraziare la mia famiglia, oltre che la squadra, tutte le ragazze ed Emanuela Maccarani. Oggi le Farfalle sono così forti grazie a tutti loro. COSA FARAI DOPO L'ULTIMO SFORZO OLIMPICO? España! Faremo una vacanza di rito in Spagna con tutta la squadra. E dopo penso proprio che tornerò finalmente dal mio ragazzo: un santo! E DOPO "DOPO"? Vorrei finire l'università, ma non ho ancora bene in testa quale sarà il mio futuro: per ora sono totalmente concentrata su questa Olimpiade. SUL TUO CURRICULUM C'È SCRITTO ANCHE "AVIERE CAPO": COSA SIGNIFICA? Sono entrata nel 2007 nel corpo dell'Aeronau-
P H I T T E D !
IN DIVISA Elisa Santoni con la divisa della Aeronautica Militare
tica Militare: è grazie all'Arma che possiamo continuare il nostro sport a lungo. La passione è già tanta di suo, ma l'Aeronautica, "stipendiandoci", ci dà una grande sicurezza sul piano economico, permettendoci di vivere serenamente e di concentrarci esclusivamente sul nostro lavoro. Sapete, andare avanti con i risultati è stimolante, ma bisogna anche vivere in qualche modo... E poi, dopo la mia carriera da atleta, potrei sicuramente proseguirne una in Aeronautica. SCUSA, MA NON TI SENTI UN PO' FUORI DAL MONDO? Sì, per molte cose sì. Qui siamo sotto una campana di vetro, controllate, accompagnate, sempre tutte insieme… E viviamo al Centro Tecnico, per cui c'è poca indipendenza. Al termine di questa avventura
sportiva, sarò sicuramente spaesata. Me ne rendo conto ogni volta che torno a casa dopo le grandi esperienze internazionali: la differenza che c'è tra la vita normale e quella da atleta... Ma questo anche in termini emozionali. La vita di adesso mi regala emozioni molto forti, che chissà se potrò mai riassaporare. Prima, però, ci sono le Olimpiadi; dopo mi butterò nel "mondo reale".... CE LA FARAI A STARE FERMA PER UN PO'? Non credo. Staccherò un attimo, ma poi dovrò muovermi: ferma non riesco proprio a stare! BE', HAI UN'OPPORTUNITÀ FANTASTICA. SEI GIOVANISSIMA E SUPER-ALLENATA: POTRESTI DIVENTARE FORTISSIMA IN QUALUNQUE SPORT! UN SURFISTA DA ONDA, PER ESEMPIO,
SI SOGNEREBBE LA TUA ELASTICITÀ! Ma sapete che ci ho pensato?! Io amo l'acqua e stare ferma non mi piace: ci proverò! C'È UN IDOLO SPORTIVO A CUI TI ISPIRI? Mi piace prendere il lato positivo di tanti sportivi. Antonio Rossi, Juri Chechi, Michael Jordan e, su tutti, Valentina Vezzali: un grande esempio come donna, mamma e atleta. CHE MUSICA ASCOLTI PER CARICARTI PRIMA DI UNA GARA? Non ho un genere preferito, ma ascolto quella de "Il gladiatore". Insomma, sono "un'ispanica"! ELISA SANTONI IN UNA PAROLA? "ISPANICA!".
3 5 P H I T
P H I T
F R E E
Lorenzo Sessa – Responsabile Marketing.
UN MILIONE E MEZZO DI ITALIANI HA SCELTO EDISON: SCOPRIAMO PERCHÈ Lorenzo Sessa è Direttore Marketing di Edison Energia. Si occupa di offerta e pricing verso tutte le tipologie di Clienti, di analisi di mercato, di campagne di marketing relazionale (customer loyalty) e segue la strategia di sviluppo commerciale.
?
CHI è EDISON? Edison è la più antica società europea nel settore dell’energia, presente da più di 125 anni. Un'azienda attiva da sempre nella produzione e commercializzazione di energia elettrica e gas naturale. Dal 1999 si è resa protagonista del mercato elettrico in fase di liberalizzazione, contribuendo, in collaborazione con le Associazioni Industriali e di Categoria, a far nascere i primi consorzi di acquisto di energia elettrica. Oggi, attraverso Edison Energia, Edison offre ai Clienti business e a tutte le partite I.V.A., forniture di energia elettrica e gas naturale, facendo fronte a tutte le esigenze delle Aziende: dall'utility ai servizi online di gestione delle forniture, dal Contact Center ai programmi formativi per gli energy manager. Inoltre, grazie al completamento del processo di liberalizzazione del mercato, offre anche a Famiglie, Condomini e Piccole e Medie Imprese forniture di energia elettrica e gas naturale.
€
CON EDISON SI RISPARMIA?
>
Si risparmia sia in termini economici sia di tempo. A fine mese è la bolletta che fa la differenza. C'è una soluzione per ogni Cliente: le nostre offerte permettono a tutti di scegliere la combinazione tra luce e gas più vantaggiosa. Risparmi in termini di tempo perché la attivi sul web a prezzi vantaggiosi e gestisci tutto online. La bolletta è facilissima da leggere e ti spiega chiaramente quanto spendi. Risparmiare oggi è una scelta consapevole.
3 6
COSA VUOL DIRE ESSERE CLIENTI EDISON?
INFORMAZIONI PUBBLICITARIE
P H I T
Non solo legarsi a un partner affidabile e di valore, ma anche poter beneficiare di tanta esperienza. Monitoriamo la soddisfazione dei Clienti e ci informiamo sui prezzi e sulle evoluzioni del mercato. Uno dei nostri punti di forza è l'area Clienti del sito web, un'area riservata in cui l'utente può facilmente visualizzare le proprie bollette e chiedere di essere aggiornato via e-mail e/o sms all'emissione della stessa. Il Cliente può modificare e aggiornare i propri dati bancari, modificare l'indirizzo di fatturazione o i propri dati di contratto e gestire i propri pagamenti direttamente on-line.
P H I T
SS NT AO TWOB OD AI RGDRI AN ZGI A
P A S S I O N
DA UNA STORIA DI DAVIDE GROSSELLE TESTI DI ALESSIA GIORGIA PAGANO ILLUSTRAZIONI DI GIULIA SALEMI
UN IRONMAN ...COME NOI QUESTA STORIA È DEDICATA ALLA MAGGIOR PARTE DI NOI. ALLE PERSONE “COMUNI”, CHE SI FANNO IN QUATTRO AL LAVORO, IN FAMIGLIA, CON GLI AMICI... E A UN TRATTO SI RITROVANO "INTRAPPOLATE" IN UN COPIONE SCRITTO DA ALTRI, IN UN CORPO CHE NON AMANO PIÙ, IN UN'INTERMINABILE SERIE DI STRESS, ACCIACCHI E PROBLEMI. E, SOPRATTUTTO, IN UNA VITA SENZA PIÙ GRANDI SOGNI DA REALIZZARE...
Inizi a lavorare, ti sposi, tiri su una famiglia e 10kg come niente… Poi, verso i 40, cominci a soffrire di insonnia o gastrite. E ti rendi conto che devi fare qualcosa, perché il tuo tempo non è infinito… Ti sforzi di fare qualche attività fisica. Punti la sveglia un’ora prima e, con il freddo e il sonno dentro le ossa, esci di casa che è ancora buio. Provi a correre a passo lento, “schiatti” dopo 50m, con una fatica disumana… Qualche giorno dopo, però, raddoppi: 100m. Dieci giorni e arrivi al chilometro. Certo devi fermarti ogni tanto e camminare… Ma dopo quattro mesi di sofferenza riesci a correre per un’ora di fila e non puoi più fare a meno di quella botta di endorfine che ti fa amare il mondo. Dopo un anno hai smesso di fumare e buttato giù 13 chili senza nemmeno accorgertene: il tuo metabolismo funziona tre volte meglio. Ti senti rinato, appagato, pieno di energia. Ce l’hai fatta. E pensi già al tuo prossimo grande (im)possibile sogno... È esattamente la storia del padovano Davide Grosselle, marito, papà di tre bimbi e dirigente marketing a pieno ritmo… Uno che, sulla soglia dei 40, dopo 15 anni di inattività assoluta, ha ripreso a correre e,
ponendosi un obiettivo dopo l’altro, nel giro di un paio d'anni è riuscito a concludere una maratona e tre triathlon! Fino al fatidico 4 luglio del 2011 quando, girovagando nottetempo sul web, «in un impeto di follia», si iscrive all’Ironman austriaco di Klagenfurt, fissato per l’1 luglio del 2012, esattamente un anno dopo. Un’operazione di tre minuti pagamento incluso, che cambierà la sua vita e quella di molti altri… Ironmen, letteralmente “uomini di ferro” ovvero supereroi in grado di affrontare il triathlon sulla lunga distanza: 3,8km di nuoto+180km di bici+42km di maratona, per una media di 14 ore filate. Insomma, la Maratona all'ennesima potenza, in cui a un certo punto dipende tutto solo dalla testa, perché il corpo, stremato e dolorante, non può più nulla. E la prima grande vittoria è arrivare al traguardo con le proprie gambe. Davide pianifica sei mesi con quattro allenamenti a settimana (alle 5 del mattino, weekend inclusi), ovvero il massimo concepibile per portare avanti lavoro e matrimonio. Se poco prima gli avessero detto che sarebbe finito fra tabelle personalizzate, cronometri, valutazioni funzionali e coach (Leonardo Beggio, coordinatore
del grande triatleta Alessandro Fabian), si sarebbe messo a ridere. E, invece, eccolo lì che ci prova con tutto se stesso, trovando persino il tempo per un blog-diario in cui condivide, con uno humor tutto padovano, le avventure e sventure del preIronman, ma anche le tabelle, i consigli utili ad altri papà-lavoratori-mariti-aspiranti supereroi e un po' di sano ottimismo (www.vitadaironman.com). Ma non è tutto: sfruttando il suo pane, ovvero il marketing, Davide si inventa anche una sorta di campagna autopromozionale grazie alla quale riesce a mettere in piedi un team di professionisti (veterani dell'Ironman come Giuseppe “Ironbeppe” Zampieri, medici dello sport, podologi, nutrizionisti) e a ottenere la sponsorizzazione di aziende quali Dynamica, il Centro Ricerche Mapei e Pharmentis, l’innovativa start-up farmaceutica per cui lavora. Senza l’aiuto di tutti questi soggetti, trascinati dalla sua irresistibile, sincera e determinatissima voglia di farcela, non sarebbe potuto accadere tutto quello che vi raccontiamo nelle prossime pagine, ovvero Davide Grosselle ai nastri di partenza dell'Ironman di Klagenfurt 2012...
3 7 P H I T
P H I T
P A S S I O N
STATO DI GRAZIA
ANIME
Z ZZ
ZZ
E DUE MINUTI PRIMA ALL’1, ALLE 2, ALLE 3 NA MI SONO SVEGLIATO CCIA. ENTRARE IN ZO IALE DELLA LEVATA AMRIC E BO CI DELLE 4, ORA UFFIC DI HI RE BORRACCE, SACC CAMBIO A SISTEMA TTINO ERA PIENA DI NTE: ALLE 5 DEL MA NA IO IOZ EM O AT ST È BI SI GLI ULTIMI RITI, PR , INTENTE A GIOCAR R PE RÀ NE AG MP ANIME IN FERMENTO CO O CHE POI LE AC ZZ ME IL E” O AR ZZ CI RE AS CA MA DI “L ANCH’IO: AC STRADA… LO FACCIO GRAN PARTE DELLA FA CON UN VECCHIO SI ME CO I, LA SALUTO STO TRA NON LA SELLA DELLA BIC PE, DETTO ANÒ QUESTO STESSO GE ER ET RIP . VIA DO CONSIGLIERE GIUSEP E VA O IC AM O AMICO E EE MI IL A NMAN IN SOLE 10 OR CAMPER MI ASPETT ARTO E ULTIMO IRO QU MENO DI 11 ORE. AL O AD SU IRE IL SC ITO RIU FIN TO CHE HA TE, SPERO DI CHE È PIÙ IMPORTAN CHE “IRONBEPPE”, VIS INEL ST QU , DI MA RA . 13 CO IN AN A R FARCEL LI DA POTE MEZZA… IO SPERO DI O IN CONDIZIONI TA RD UA AG TR L DE E RT A PA ARRIVARE DALL’ALTR RI… CA EI MI I E ER GU
02:00 03:00 03:58
FEDELE AL SOGNO STO TREMANDO UN PO’: TRA UN’ORA MI TUFFERÒ NELLE “CALDE” ACQUE DI KLAGENFURT SENZA MUTA, COME DA REGOLAMENTO. PER SENTIRMI PIÙ COPERTO, METTERÒ IL BODY DELLA MIA SQUADRA. CONTROLLO I DETTAGLI, TUTTO È A POSTO, INCLUSI BATTITI E PRESSIONE. INSOMMA, QUELLO CHE DOVEVA ESSERE FATTO È STATO FATTO: ORA TOCCA SOLO A ME. ORE 6.45, UNA MAREA DI GENTE SI AVVIA VERSO LA SPIAGGIA: GLI ATLETI CHE VANNO INCONTRO AL LORO DESTINO, GLI AMICI E I FAMILIARI, ANCORA PIÙ AGITATI ED ECCITATI DI CHI DEVE GAREGGIARE. TRA LORO C’È ANCHE MIO PADRE. QUANDO AVVISTO L’ACQUA DEL FIUME, SO CHE L’ATTESA È FINITA. UN ULTIMO SGUARDO AL PUBBLICO OLTRE LE TRANSENNE, LA VOGLIA DI PIANGERE E POI MI TUFFO, FEDELE AL MIO SOGNO…
06:45 3 8 P H I T
P H I T
P A S S I O N
STATO DI GRAZIA
SNOWBOARDING
FANGO AVETE PRESENTE I SALMONI CHE RISALGONO LA CORRENTE NELL’ACQUA CRISTALLINA PER RIPRODURSI? ECCO, NOI RISALIAMO IL FIUME IN 3.000, FITTI FITTI COME I SALMONI, IN UN'ACQUA CHE NEL FRATTEMPO È DIVENTATA FANGO E, SOPRATTUTTO, NON PER RIPRODURCI! GLI ULTIMI 1.000 METRI ME LI RICORDERÒ A LUNGO: GIUSEPPE E MIO PADRE CHE MI INCITANO DA RIVA, IO CHE CERCO DI EVITARE LE PEDATE E LE BOTTE, MA NON CAPISCO NEMMENO DA DOVE ARRIVINO E, ALLO STESSO MODO, MI TROVO A DARLE A DESTRA E MANCA, SENZA RIUSCIRE A VEDERE NULLA… QUANDO ESCO DALLA MELMA, SONO LE 8:41. NON CAMMINO DRITTO, MA STO BENE. VADO IN AUTOMATICO: ZONA CAMBIO, RICONOSCO SUBITO LA MIA SACCA COPERTA DI MARCHE DA BOLLO (IL TRUCCO HA FUNZIONATO!). VIA IL BODY, SU LA MAGLIA. E LE CALZE COMPRESSIVE, IL CASCHETTO, GLI OCCHIALI, I RIFORNIMENTI... LA BICI MI ASPETTA IN PRIMA FILA CON LE SCARPE SUI PEDALI. RIMARRÒ IN SELLA COL SAPORE DEL FANGO IN BOCCA PER ORE...
08:41
3 9 P H I T
P H I T
P A S S I O N
STATO DI GRAZIA
40°
LESSATO
PRIMI A LUNGO SENZA MUTA NON È FACILE: I PEDALARE DOPO AVER NUOTATO COSÌ DAVPER O PART POI . TONO TO GAMBE IL GIUS KM LI DEDICO A FAR RIPRENDERE ALLE INTE (3), ATA MELL MAR ALLA T TOAS E: PIEN VERO. LE TASCHE DELLA MAGLIA SONO METÀ A – SETE HO HE SE NON HO FAME E NON GRATORI IN GEL (6), BARRETTE (3). ANC DOLORI LANCINANTI ALLO STOMACO... DA ITO COLP PURE DEL PRIMO GIRO SONO LE MANGIARE E BERE OGNI TOT. 40 GRADI, SARÀ IL FANGO DI PRIMA? – SO DI DOVER MOL NDO ORA FARE LA MARATONA... QUA GAMBE LESSE, IL PENSIERO DI DOVER ANC DAL TI ONA USTI CE COS E ORE, HO POLPACCI LO LA BICI, SONO PASSATE QUASI SETTE A NDO LO POGGIO A TERRA... FACCIO FINT QUA A, ULUL CHE RO DEST SOLE E L’ALLUCE DA CIÒ ZATO ORIZ TERR TE MEN ERAL LETT A, DI NULLA E MI PREPARO PER LA MARATON MO EPPURE LO FACCIO: CORRO! CON MIO SOM CHE PROVERÒ INIZIANDO A CORRERE... DI O PARC NDE GRA DEL BRA NO BENE E L’OM STUPORE, CORRO! LE GAMBE REAGISCO , HO ANCORA QUALCOSA DA DIRE... SONO CI OK O. POC NON A AIUT RT KLAGENFU
15:00
30°KM
STATO DI GRAZIA LA PARTE “BELLA” DELLA MARATONA, PERÒ, INIZIA AL 30ESIMO CHILOMETRO, QUANDO LETTERALMENTE “ESPLODI”. FINISCI LE ENERGIE, FINISCI LA BENZINA. OGNI PASSO È UNA SOFFERENZA; VAI AVANTI PER FORZA DI VOLONTÀ. LO SFORZO MISTO AL DOLORE È IN GRADO DI FERMARE MOLTI DI QUELLI CHE PARTONO, MA È PROPRIO QUESTO CHE RENDE L’IRONMAN UN’ESPERIENZA UNICA: NELLA FATICA ESTREMA SIAMO TUTTI UGUALI. NON C’È DISTINZIONE DI CETO SOCIALE, SESSO, NAZIONALITÀ O CULTURA CHE SOPRAVVIVA… CI SI GUARDA NEGLI OCCHI, CI SI CAPISCE. CI SI TROVA SPOGLIATI DA TUTTE LE DIFESE, DAVANTI A SE STESSI E ALLA VOLONTÀ DI SOPPORTARE E PROSEGUIRE. NESSUNO TI PUÒ AIUTARE, NIENTE PUÒ LENIRE LA TUA FATICA: O LA ACCETTI O TI ARRENDI. ED È QUI CHE LA DISPERAZIONE DIVENTA ANCHE TREMENDAMENTE BELLA, UNO “STATO DI GRAZIA” IMPOSSIBILE DA SPIEGARE, COME L’INNAMORAMENTO O LA NASCITA DI UN FIGLIO... MA ECCOLO, L’ARCO DEL TRAGUARDO, QUELLO CHE UN ANNO FA AVEVO SOGNATO, PENSANDO: «VOGLIO GRIDARE E ABBRACCIARE LA MIA FAMIGLIA, VOGLIO POTER RACCONTARE DI ESSERCI RIUSCITO. VOGLIO PENSARE CHE ANCHE I MIEI FIGLI POSSANO DIRE UN GIORNO “SAI, MIO PADRE HA FATTO UN IRONMAN!”.
19:30
4 0 P H I T
P H I T
P A S S I O N
STATO DI GRAZIA
14H 39'
IRONMAN!
CAMMINO VELOCEMENTE LUNGO LE TRANSENNE CHE COSTEGGIANO IL LAGO, NON VEDO GRANCHÉ, È BUIO E SONO 15 ORE CHE NON HO GLI OCCHIALI DA VISTA… MI TOLGO IL BERRETTO, MI METTO IN TASCA LA SPUGNA CHE FEDELMENTE MI HA RAFFREDDATO LA TESTA E MI PREPARO AL GRAN FINALE: TRA POCO TOCCA A ME. PROSEGUO E VEDO MIO PADRE: È EUFORICO E COMMOSSO, GLI DICO DI ASPETTARE… DAVANTI AI 100 METRI DI TAPPETO BLU, ALZO LE BRACCIA AL CIELO E URLO. RACCOLGO CIÒ CHE RESTA DI ME, FACCIO UN CENNO A MIO PADRE E GLI DICO «ANDIAMO, TOCCA A NOI» . SENTO LE URLA DELLA GENTE, LA MUSICA E LO SPEAKER CHE MI CHIAMA DAL MICROFONO. URLO. CORRO, O CI PROVO. URLO, RIDO NON SO. POI FINALMENTE SENTO «YOU-ARE-AN-IRONMAN!»… SUPERO L’ARRIVO, IMPRIMO NELL’ULTIMA FOTO LA DEDICA A CHI LO MERITA DI PIÙ E OLTREPASSO IL LIMITE. DA ORA NON SARÒ PIÙ LO STESSO. MI GIRO, GUARDO IL TEMPO: 14H E 39’… «STICAZZI! SONO ARRIVATO, È UN MIRACOLO!». HO LA MEDAGLIA AL COLLO, CAMMINO DA SOLO E SONO LUCIDO. SONO UN IRONMAN!
4 1 P H I T
P H I T
P A S S I O N
STATO DI GRAZIA
"
... QUALCHE GIORNO DOPO UN ANNO FA, DI QUESTI TEMPI, STAVO CERCANDO DI CAPIRE COME AVREI FATTO AD ALLENARMI PER L’IRONMAN. SE MI AVESSERO DETTO CHE AVREI TENUTO UN BLOG, CHE SU FACEBOOK LA MIA PAGINA AVREBBE AVUTO PIÙ DI 1.300 "LIKE" E CHE AVREI CORSO E TERMINATO L’IM, ALLENATO DAL COACH DI ALESSANDRO FABIAN, AVREI SORRISO INCREDULO, COME SI FA CON UN BAMBINO. INVECE È TUTTO VERO! E, COME LO È STATO PER ME, LO POTRÀ ESSERE PER QUALCUN ALTRO! CON QUESTO MESSAGGIO VI SALUTO E PASSO LA MANO.
C
M
Y
CM
THANKS TO
MY
CY
RINGRAZIO DI CUORE GLI SPONSOR DYNAMICA, X BIONIC, MAPEI SPORT, PHARMENTIS E FAB LAB, CHE HANNO RESO POSSIBILE TUTTO QUESTO. SALUTO E ABBRACCIO ANCHE LA MIA SQUADRA: LEONARDO BEGGIO, STEFANO ROSSI, PIETRO VITIELLO, LUCA AVAGNINA E CARLO PEDROLLI PER IL SUPPORTO E LA PAZIENZA. SAPPIATE CHE VOI, VOI CHE IN QUESTI MESI MI AVETE SEGUITO, SOSTENUTO (E ANCHE CRITICATO) SUL BLOG, MI MANCHERETE! QUANTO A ME, OGNI TANTO MI FARÒ VIVO. MEGLIO DI COSÌ NON POTEVA ANDARE. UN ABBRACCIO E AVANTI IL PROSSIMO! DAVIDE GROSSELLE
PS STO LENTAMENTE COMPRENDENDO LE DIMENSIONI DI QUELLO CHE HO FATTO, MA SOPRATTUTTO DI QUELLO CHE ORA RAPPRESENTO: RAPPRESENTO DA BROCCO LA SPERANZA DI TUTTI I BROCCHI, DI TUTTI QUELLI CHE PER IMPEGNI DI FAMIGLIA O LAVORO PENSANO DI NON FARCELA. SONO LA PROVA VIVENTE CHE, INVECE, SI PUÒ FARE, TUTTO SI PUÒ FARE. PERCIÒ ORA VI PREGO DI COMPRENDERE UN CONCETTO: QUALSIASI COSA ABBIATE IN MENTE CREDETECI, SI PUÒ FARE!
4 2 P H I T
CMY
K
P H I T
I N S I D E
TRIATHLON
SNOWBOARDING
1X3=X TRIATHLON. IRONMAN. MEZZO IRONMAN. PAROLE CHE SI SENTONO PRONUNCIARE SEMPRE DI PIÙ NEGLI UFFICI, FRA I CORRIDOI DELLE AZIENDE, NELLE SERATE TRA AMICI… LA PRIMA MARATONA? È ORMAI APPESA IN BACHECA, AMPIAMENTE VINTA: OGGI PER DIMOSTRARE DI ESSERE SUPER-UOMINI SI DEVE PASSARE DA QUI. MA È COSÌ? IL TRIATHLON È DAVVERO "ROBA" DA SUPERUOMINI?
4 4 P H I T
P H I T
I N S I D E
TESTI DI ANDREA ZAVAGLIA FOTO ITU / TRIATHLON.ORG
O, piuttosto, è la fissazione di una schiera di pazzi che, se non porta a termine come minimo una corsa nel deserto, non riesce più a dormire la notte? PHIT si insinua nelle pieghe di questo “nuovo” sport, interpellando tanti “giovani” triatleti di tutte le età…
IL TRIATLETA
Aria sbarazzina e faccia pulita, Andrea De Ponti (classe 1991, atleta del Friesian Team, secondo ai Campionati Italiani di Olimpico 2012) è in realtà uno che in gara non perdona niente. «Nelle poche occasioni in cui mi capita di essere fuori dal contesto sportivo, quando rispondo “triathlon” alla domanda “cosa fai nella vita?”, le reazioni sono quasi sempre di due tipi: "tu sei un eroe!" oppure "tu sei completamente fuori!". C’è anche chi mi squadra dalla testa ai piedi, quasi a volermi misurare petto e bicipiti, con quel fare
di sfida e l’aria vagamente incredula, manco avessi raccontato di essere il Campione del mondo di body building... Io non mi sento né un eroe né un pazzo. O, meglio, forse un po' matto lo sono, ma nella mia vita ci sono cose ben più “folli” che qualche gara in cui nuoto, pedalo e, infine, corro insieme a centinaia di persone come me…».
FATICA E SODDISFAZIONE Ma cos’è che dà al triathlon quest’aura di eroismo e follia? Come ci spiega Dario Nardone, simpatico "tuttofare" del panorama triatletico italiano, «il triathlon è uno sport composto da tre discipline, che si declinano in diverse distanze, caratterizzanti le singole specialità». Nuoto, ciclismo e corsa: tre prove da effettuare una dopo l’altra, senza pause. Come in tutte le altre discipline, conta quanto e come ci si allena, oltre naturalmente a ciò
che poi si riesce a esprimere in gara, dove le variabili sono tante, insidiose e non solo fisiche. Nel triathlon, però, bisogna essere preparati e competitivi in discipline totalmente diverse fra loro: è questa la maggiore difficoltà. È un classico sentir dire da persone alla loro prima esperienza frasi del tipo: «Oggi l'importante è arrivare alla fine della gara…». Ma, in caso vi fosse già venuta una certa qual curiosità, statene pur certi: tra un «Chi me l'ha fatto fare?!» e un «Potevo restare a giocare a bocce!», da quella “prima volta” in poi il vostro atteggiamento cambierà. E lo spirito agonistico, o almeno il desiderio di migliorare, si impadronirà di voi.
BELLO E BUONO! A parte il senso della sfida, poi, i risultati fisico-estetici ottenuti da chi fa triathlon sembrano portare un carico di motivazione
PH: DELLY CARR / ITU
P H I T
4 5
P H I T
I N S I D E
TRIATHLON PH: LARRY ROSA / ITU
in più… «Vi dirò un segreto», ci racconta Paolo, 35 anni, imprenditore milanese e triatleta per passione. «Non esiste un muscolo del mio corpo che non sia coinvolto in tutto questo processo e quando mi guardo allo specchio ne ho le prove. Se faccio triathlon per migliorare il mio fisico? Be’, anche! Alzi la mano il ciclista che non ama il suo polpaccio ben definito o il nuotatore che non va fiero delle sue spalle larghe!». Di sicuro è uno sport davvero completo e, nel momento in cui non dovesse darvi soddisfazioni in termini di “classifica”, vi porterà comunque una ricompensa tangibile degli sforzi fatti e un invidiabile benessere fisico.
IRON... CHE? Ma è bene mettere qualche puntino sulle "i", anche per chiarire le idee di chi usa indifferentemente la parola triathlon e la ben più stramba espressione "Ironman" (letteralmente "uomo di ferro"). Quest'ultima è, in realtà, una categoria del triathlon come le altre, che si distinguono per le differenti distanze delle tre prove (v. pag. 47). Nella fattispecie,
l’Ironman è il triathlon sulla lunga distanza. Lunghissima, anzi, perché i chilometri sono talmente tanti da sembrare adatti più a supereroi che a uomini normali (ed ecco spiegato il nome inglese in stile Marvel). 3,8km a nuoto, più 180km in bici, più 42km di corsa, riservati a soggetti davvero molto allenati e, soprattutto, mentalmente preparati a uno sforzo prolungato di oltre 10 ore. Abbassando un po’ le cifre, si trovano la mezza distanza o Ironman 70.3 che, pur restando un’impresa in qualche modo eroica, “dimezza” lo sforzo; il più classico triathlon olimpico (1,5km a nuoto, 40km in bici, 10km di corsa) e lo sprint, ovvero la categoria base del triathlon (750km a nuoto, 20km in bici, 5km in corsa) che, a confronto, sembra quasi abbordabile… «Ma attenzione a non prenderlo come una passeggiata!», ammonisce il nostro amico Paolo. E attenzione a non sottovalutare le difficoltà della multidisciplinarietà, che impone anche di allenare le transizioni, ovvero i cambi tra l'uscita dall'acqua e l'inizio della pedalata e, ancora, tra la discesa dalla bicicletta e l'inizio della corsa. È lì che il fisico si
4 6 P H I T
«Nuotavo, ero il classico agonista di medio livello… Poi nel 2003 ho scoperto il triathlon, ho capito di poter pedalare forte e mi sono ricordato di saper correre», Ivan Risti
P H I T
I N S I D E
TRIATHLON PH: JANOS SCHMIDT / ITU
PH: JANOS SCHMIDT / ITU
PH: JANOS SCHMIDT / ITU
trova alle prese con sensazioni mai provate prima e, quindi, potenzialmente, critiche.
RIPIEGO?
A 62 anni suonati, Agostino Ramella inizia a prendere lezioni private di nuoto. Si allena, migliora la tecnica, e nel giro di pochi mesi esordisce nel suo primo triathlon.
Le idee, però, sembrano ancora un po’ confuse: perché uno dovrebbe fare triathlon e non semplicemente atletica, nuoto o ciclismo? Citiamo una frase letta in un blog poco tempo fa: «Tri-che?! Ah, quello sport per cui se non sei forte in nessuno dei tre, allora li fai tutti uno in fila all'altro?». Sembra una battuta, ma potrebbe celare una verità di fondo… La stessa di tutte le specialità multidisciplinari, penserà qualcuno. E forse è così: forse Ole Einar Bjørndalen, l'atleta più vittorioso nella storia del biathlon, ha iniziato a praticare la sua disciplina perché era un po' meno veloce dei giovani avversari nello sci di fondo... E forse Carolina Evelyn Klüft, dominatrice della scena eptathlon mondiale dal 2002 al 2007, non saltava abbastanza "in lungo" per entrare nella selezione nazionale… «Può essere vero per chi inizia in età adulta o per chi comunque proviene da una delle tre specialità. Ma per chi, come me, ha iniziato direttamente con il triathlon, ci sono sempre
stati solo il desiderio e l'obiettivo di allenare in modo completo ogni singola fase di questo sport unico al mondo!». È la risposta risoluta di Davide Bargellini, giovane atleta di belle speranze, il quale non nasconde un certo fastidio all'idea che il suo sport possa essere considerato un ripiego… Forse allora è la questione che va vista da un'angolazione diversa: più che giustificare l'esistenza del triathlon, dovremmo cercare di capirla, entrando nella testa di chi ne è appassionato.
SPETTACOLO UNICO
Ivan Risti, Campione italiano di triathlon sprint nel 2007 e oggi, a 32 anni, ancora protagonista nelle gare che contano, ci racconta: «io nuotavo, ero il classico agonista di medio livello che si allenava tutti i giorni… Poi nel 2003 ho scoperto il triathlon, ho capito di poter pedalare forte e mi sono ricordato di saper correre… Poco dopo aver ottenuto i primi risultati, sono riuscito a fare del triathlon il mio lavoro. E il bello è che oggi nuoto più forte di quando facevo solo quello!». Insomma, poco importa se il padovano Alessandro Fabian, portacolori italiano della specialità giunto decimo a
4 7 P H I T
P H I T
I N S I D E
TRIATHLON
L'ABC, TANTO PER NON SBAGLIARE... ABBIGLIAMENTO - È libero, entro certi limiti, per esempio il divieto di gareggiare a torso nudo sia in bici che in corsa. T-shirts e calzoni? Completo da triathlon? L'indumento più usato è il body, una sorta di costume intero con mezza gamba coperta e un fondello da ciclismo (più piccolo e leggero) inserito nei "punti giusti". ALIMENTAZIONE - La pasta in bianco con un cucchiaio d'olio è il carico ideale da assicurarsi un paio d'ore prima della gara. Per il "durante", invece, bisogna prevedere borracce piene d'acqua e sali minerali (una è sufficiente per una gara come lo Sprint). Sono ottimi anche i gel, ma senza esagerare: una "dose" appena saliti in bici, e via. Col tempo, poi, ciascuno mette a punto le sue "ricette" più congeniali.
CAMBI - Il materiale occorrente alla gara va lasciato vicino alla bici, il più delle volte all'interno di una cesta predisposta dall'organizzazione. Non esiste un tempo limite per i due cambi (in gergo T1 e T2), ma naturalmente meno si sta fermi... Durante il primo cambio, si indossano rapidamente il casco e il pettorale (le scarpe da bici sono già attaccate ai pedali!). Durante il T2, invece, smontati dalla bici già prima di entrare in zona cambio, ci si sfila il casco e si mettono le scarpe da running.
la bici dalla zona cambio e slacciato solo DOPO averla riposta per la corsa finale.
CALZE - Meglio lasciarle a casa: si perde troppo tempo a indossarle, prima di lasciare la bici per la frazione di corsa... Perciò, tanto borotalco e via!
ZONA CAMBIO - È il luogo in cui avvengono i cambi e in cui viene posizionata la propria bicicletta (mountain bike o da corsa). L'ideale è memorizzare un punto di riferimento per ritrovarsi immediatamente tra un passaggio e l'altro, anche quando la lucidità scarseggia!
CASCO - Sulle due ruote è obbligatorio. Deve essere allacciato PRIMA di prendere
4 8 P H I T
MUTA - Oltre a proteggere dal freddo e aumentare la sicurezza in acqua, è un "acceleratore" di prestazioni che garantisce un certo galleggiamento. Per queste ragioni fino ai 50 anni è consentita solo al di sotto di una certa temperatura dell'acqua. Per gli M3 (over 50), invece, è facoltativa. Ma non sono rari gli esempi di ultrasessantenni che la snobbano...
? DISTANZE e VARIANTI IRONMAN 3,8KM NUOTO - 180KM BICI - 42KM CORSA Il triathlon originario e il più estremo. Nella frazione di bici, è vietata la scia: ci devono essere almeno 7m tra i concorrenti.
70.3 O MEZZO IRONMAN 1,9KM NUOTO - 90KM BICI - 21KM CORSA PH: JANOS SCHMIDT / ITU
Londra (straordinario risultato per l'Italia), pur proveniendo da una terra storica per le due ruote, non pedalasse così forte da diventare un ciclista professionista. Dovreste vederlo ora: quando nuota e poi, di corsa, salta sulla sua bici come su un destriero alato e spinge sui pedali fino al momento in cui i piedi toccheranno terra, per poi accompagnare il “puledro” nella stalla, indossare le scarpe da running e chiudere un 10.000m finale in poco più di 32 minuti! Uno spettacolo unico: il triathlon, appunto.
VENGO ANCH'IO! «Quindi? Il triathlon è uno sport che possono fare tutti? O solo i superuomini?», si chiederà a questo punto il lettore. Facciamo rispondere direttamente Agostino Ramella e Gabriella Bois, rispettivamente 72 e 70 anni, la coppia più anziana e più amata del triathlon italiano. Lei, che dopo 20 anni di nuoto Master (intrapreso non prima dei 40 per una strana paura dell'acqua...) è approdata al triathlon a 60, ci dice candida: «Quel giorno per me è iniziato il divertimento!». Nel 2011 si è cimentata nel suo primo 70.3 ed è diventata la prima italiana M6 (categoria over 65) a portarlo a termine. Agostino, con tutta la sua esperienza e umiltà, aggiunge un ulteriore spunto: «anche io ho iniziato nel 2003, per seguire mia moglie, ma non riuscivo a nuotare per più di 25 metri!». Così, invece che arrendersi all’idea di non avere più tempo e motivi per met-
tersi in gioco – e perché mai avrebbe dovuto? – a 62 anni suonati, inizia a prendere lezioni private di nuoto. Si allena, migliora la tecnica, e nel giro di pochi mesi esordisce nel suo primo triathlon, sport che poi non lascerà più. Oggi i due sono entusiasti di ciò che fanno, dell'ambiente di amicizia e passione che li circonda e delle nuove sfide sportive che li attendono, al motto corale «il triathlon non è mai noioso!». Ce lo ribadisce Andrea De Ponti, che aggiunge «ho iniziato perché lo faceva mio fratello... La mia prima gara non me la ricordo nemmeno, ma non deve essere stata troppo traumatica, se sono ancora qui a lottare!».
PANCETTE DA BIRRA Anche chi scrive ogni tanto partecipa a qualche corsa sui 10km e, per quanto il clima per molti sia di festa, difficilmente vede in gara personaggi in sovrappeso. Tutt’al più qualche pancetta “da birra”. Nel triathlon, invece, capita molto più spesso. E il bello è che si tratta sempre degli stessi che, magari lentamente, un passo alla volta, portano comunque a termine la propria gara. Significa che lo sprint è più facile di una 10km? O forse più divertente? Che gli appassionati di triathlon possiedono più determinazione? O che alla fine siamo davvero tutti matti? Decidete voi, io devo pedalare fino in piscina, con le scarpe da running nello zaino, per chiudere in bellezza la mia giornata...
P H I T
Ha distanze "dimezzate" rispetto all'Ironman e, come il fratello maggiore, vieta la scia nella frazione ciclistica.
CLASSICA O OLIMPICO 1,95KM NUOTO - 40KM BICI - 10KM CORSA Le distanze adottate alle Olimpiadi, che hanno visto la loro prima gara di triathlon a Sydney nel 2000.
SPRINT 750M NUOTO - 20KM BICI - 5KM CORSA La distanza più veloce, che dal 2016 dovrebbe diventare quella “olimpica” .
SUPER SPRINT O PRINCIPIANTI 250M NUOTO - 10KM BICI - 2,5KM CORSA Forse è la gara migliore per iniziare,. La sua distanza è, infatti, considerata “promozionale” nella disciplina.
DUATHLON Corsa, bici e ancora corsa: è la specialità spesso scelta da chi vuole provare per la prima volta la multidisciplina.
AQUATHLON L'ultimo nato nel mondo multidisciplinare, prevede sempre tre frazioni: corsa, nuoto e ancora corsa.
WINTER TRIATHLON Versione invernale del triathlon, consiste in una prova di corsa, una di ciclismo e una di sci di fondo.
4 9
RISPARMIARE NON COSTA FATICA CON EDISON LUCE E GAS.
edisoncasa.it
SCOPRI EDISON ZEROSORPRESE.
La nuova offerta su luce e gas di casa. GAS
LUCE
PREZZI IVA E IMPOSTE ESCLUSE
SCEGLI IL TUO STILE DI CONSUMO, FISSA L’IMPORTO DELLA BOLLETTA. SE STAI CONSUMANDO PIÙ DEL PREVISTO, EDISON TI AVVISA. SE HAI CONSUMATO MENO DEL PREVISTO, EDISON TI RIMBORSA. E SE ATTIVI EDISON ZEROSORPRESE SUL WEB, HAI IL 10% DI SCONTO SULL’IMPORTO MENSILE PER LA LUCE E IL 5% DI SCONTO SULL’IMPORTO MENSILE PER IL GAS.
SCOPRI LE ALTRE SOLUZIONI EDISON PER LA LUCE E IL GAS DI CASA TUA. EDISON SCONTO FACILE
EDISON PREZZO FISSO
RISPARMIO GARANTITO
PREZZO BLOCCATO PER 2 ANNI
10% SULLA COMPONENTE ENERGIA DEL PREZZO DELL’ELETTRICITÀ (PED) E 5% SULLA COMPONENTE MATERIA PRIMA DEL PREZZO GAS INDICATO DALL’AUTORITÀ (CCI).
DELLA COMPONENTE ENERGIA DEL PREZZO DELL’ELETTRICITÀ O DELLA COMPONENTE MATERIA PRIMA DEL PREZZO GAS.
EDISON WEB PREZZO SPECIALE E BLOCCATO PER UN ANNO DELLA COMPONENTE ENERGIA DEL PREZZO DELL’ELETTRICITÀ O DELLA COMPONENTE MATERIA PRIMA DEL GAS. ATTIVABILE SOLO ON-LINE. PAGAMENTO TRAMITE ADDEBITO SU CONTO BANCARIO, BOLLETTA DIGITALE E TUTTA LA COMODITÀ DEL WEB.
P H I T T I N G
A R O U N D
SNOWBOARDING
«Non importa quale stile o quale vita abbiamo scelto, succede a tutti noi prima o poi: arriva sempre l’attimo in cui decidiamo di metterci in gioco un po’ di più, di andare più lontano, di vedere se ne siamo capaci oppure no… »
5 2 P H I T
P H I T T I N G
A R O U N D
TESTI DI ANDREA PESTARINI FOTO DI MARIA BONO
MAI STRACC! "MAI STRACC, UN VIAGGIO CHE FORSE NON FINIRÀ MAI..." È IL TITOLO DEL PRIMO LIBRO DI ANDREA PESTARINI E DEI SUOI COMPAGNI "DI VIAGGIO": LA MOGLIE CHICCA E IL GATTO "MOSTRO", DA 12 ANNI MEMBRO DELL’EQUIPAGGIO. “MAI STRACC”, INVECE, È IL NOME DELLA BARCA A VELA SU CUI VIVONO DA ANNI, “MAI STANCHI” DI NAVIGARE IN LUNGO E IN LARGO SULLE ACQUE DEL GLOBO...
Dai tropici agli iceberg, dal Sud America all’Alaska, dalle rotte atlantiche alle isole paradisiache del Pacifico, da 62° Nord a 65°15' Sud... Andrea, Chicca e il gatto Mostro sono naviganti a tempo pieno e da anni vivono a bordo del Mai Stracc, il Westerly 36 acquistato nel 1995 (per i profani, "Westerly" è il marchio della barca e 36 la sua lunghezza in piedi, corrispondente a
circa 11m). Non si fermano mai, se non per fare cantiere e magari trovare, nel frattempo, un lavoro a terra. Per il resto, si mantengono grazie alle crociere che propongono ad appassionati di vela in cerca di viaggi insoliti (www.maistracc.com). Una storia incredibile, nata dall'amore per la navigazione e proseguita col "vento in poppa", all'insegna della libertà, della voglia di scoperta,
della determinazione nel realizzare i propri sogni. Nel 2009 il Mai Stracc ha iniziato un nuovo grande viaggio che si è spinto fino ai limiti estremi dell’Antartide e che, per la verità, non è mai finito... Paesaggi incredibili, emozioni difficili da descrivere, ricordi impossibili da dimenticare. Ve li facciamo raccontare in prima persona da Andrea nelle prossime pagine...
5 3 P H I T
P H I T T I N G
A R O U N D
SNOWBOARDING
Questo non vuole essere il racconto di un viaggio o di un’impresa, ma forse di un “momento” della mia vita a bordo del Mai Stracc con Chicca, mia moglie, e Mostro, il mio gatto. Non credo si possa parlare di "viaggio", quando questo diventa infinito come il nostro, né tantomeno di "viaggio nel viaggio." Il primo è vita, il secondo potrebbe essere, forse, un capitolo differente della nostra storia. In realtà non è poi tanto vero neanche questo, ma mi è difficile trovare le parole per descriverlo. Tutto nasce nell’attimo in cui ci rendiamo conto di voler andare un poco più in là, di cercare rotte meno battute... A me è successo nel 2009, non è ancora finito e probabilmente neppure lo farà. Ma come sono arrivato a tutto questo?
GLI INIZI Navigo sin da quando ero un ragazzino, dal 1992 fuori dagli stretti e dal 1995 con il Mai Stracc. Gli anni dal '95 al ‘98 sono stati di inizio, ricerca e scoperta, scorrazzando dai Caraibi a New York e poi
dal Centro America al Venezuela, prima di fare ritorno alle traversate avanti e indietro dall’Italia alla Martinica, per sfamare una cassa mai sazia e un equipaggio sempre più numeroso, grazie a Chicca, che diventerà mia moglie pochi anni dopo, e al fedelissimo Mostro. Nel 2000 c’è stata l’ultima partenza da Bocca di Magra, che ci ha portato a passare Panama nel 2002 e a perderci così nell’Oceano Pacifico: lo abbiamo percorso in lungo e in largo, a volte scegliendo rotte impegnative, per poi far ritorno alle isole che più ci avevano lasciato un segno nel cuore. Quindi è stata la volta di Indonesia e Thailandia. A questo punto, avevamo due possibilità: rientrare via Mar Rosso o via Sudafrica. In realtà nessuna delle due ci entusiasmava, forse perché non eravamo pronti per l'Africa, forse perché cominciavamo a sentire il richiamo delle alte latitudini… Ne è nata una delle rotte più belle del Mai Stracc: PhuketSingapore, poi Hong Kong, il Giappone e, infine, il grande salto verso l’Alaska…
5 4 P H I T
«Gli anni dal '95 al '98 sono stati di inizio, ricerca e scoperta, scorrazzando dai Caraibi a New York e poi dal Centro America al Venezuela.Panama, Oceano Pacifico, Indonesia e Thailandia»
P H I T T I N G
L'IDEA
«Ha cominciato così a prendere forma un nuovo grande progetto, dapprima solo pensato, poi sussurrato a voce così bassa che era quasi impossibile intenderlo e, infine, realizzato»
10.000 miglia (18.600km circa, ndr) in poco più di tre mesi! Con scali incredibili anche se troppo brevi. Una volta toccata l’Alaska, infatti, ci siamo resi conto che la barca non era ancora pronta per il freddo. Quindi, durante un inverno passato a Vancouver (Canada), l’abbiamo smontata da cima a fondo, per coibentarla e dotarla di una stufa a gasolio. Con l’arrivo della primavera, siamo ripartiti immediatamente, risalendo subito verso nord, sino a 62 gradi di latitudine. Abbiamo scoperto il ghiaccio e il fascino che esercita, una natura selvaggia ma affascinante; abbiamo visto cosa vuol dire fare vela in montagna... È stato così che ha cominciato a prendere forma un nuovo grande progetto, dapprima solo pensato, poi sussurrato a voce così bassa che era quasi impossibile intenderlo e, infine, realizzato… Dall’Alaska abbiamo diretto la prua verso la California (San Francisco, San Diego) e il Messico (Baja California) dove ci siamo fermati a lavorare, per un periodo di crociere. L'idea prevedeva, poi, di continuare a scendere lungo le
A R O U N D
coste americane, raggiungendo Panama, le Galapagos, l’Isola di Pasqua e, infine, la Patagonia…
UNA SOSTA... Ma i progetti – si sa – nascono per essere cambiati in corsa… Sono le Isole Marchesi a sole 3.000 miglia di facile traversata, una grande nostalgia della Polinesia Francese e la voglia di affrontare il Pacifico australe in solitario a ribaltare nuovamente i nostri piani… Ventinove giorni per la Baia delle Vergini (Fatu Hiva - Isole Marchesi, ndr), talmente bella da bastare a farci capire che abbiamo preso la giusta decisione, poi le crociere alle Tuamotu (isole del Pacifico, ndr) e, infine, eccolo: il momento in cui "scatta" quel qualcosa che cambia tutto... Penso succeda a tutti prima o poi, non importa quale stile o quale vita abbiamo scelto: arriva sempre l’attimo in cui decidiamo di metterci in gioco un po’ di più, di andare più lontano, di vedere se ne siamo capaci oppure no. A me è capitato nel 2009, l’anno in cui ho compiuto 40 anni.
5 5 P H I T
P H I T T I N G
A R O U N D
SNOWBOARDING
5 6 P H I T
P H I T T I N G
DESTINAZIONE ANTARTIDE Chicca torna temporaneamente in Italia, mentre io passo l’ultimo mese a preparare il Mai Stracc per quella che – credo – sarà la traversata più dura di sempre. Cambio il sartiame, rifaccio la coperta di prua con l’aiuto impagabile di Max, amico di vecchia data e, infine, passo alla carena, alla lucidata dello scafo e ai soliti mille lavori che anticipano un viaggio importante... Il 15 novembre 2009 esco dalla pass di Tahiti e parto. La finestra meteo non è delle più adatte, ma non ho più tempo di aspettare, se voglio arrivare a destinazione per Natale: Puerto Montt (Cile meridionale, ndr) si trova a 4.000 miglia da qui. Comincio con vento da sud e, quindi, a guadagnare verso est, il che non è poi male: mi dà un po’ di tempo per prendere il ritmo, prima di affrontare i poderosi venti da ovest. Purtroppo dura poco e diventa quasi subito "est sud est"; dopo una settimana sono in vista di Raivavae (Polinesia Francese, ndr), non mi fermo e continuo con questa bolina che diventa sempre più dura... Infine mi riduco a tenere una prua per "sud sud ovest" solo con trinca terzarolata e mezzana. E cominciano i primi danni: un’onda piega un pannello solare mentre, più che guadagnare verso la Patagonia, faccio prua per la Nuova Zelanda. Finalmente, a 38 gradi di latitudine sud, il vento da ovest arriva, e ne arriva proprio tanto, anche se in realtà non è che un avvertimento dei colpi di vento che incontrerò più avanti. Per fortuna il Mai Stracc, come sempre va bene; Camillo, il timone a vento, non fa errori e quindi ho tempo per riposarmi e mangiare. In più, essendo una rotta non più frequentata dai tempi dei clipper, non temo di fare brutti incontri mentre dormo. I colpi di vento si susseguono a distanza di circa 36 ore uno dall’altro e spesso mi lasciano solo con la trinca terzarolata, per continuare a percorrere 150 miglia nelle 24 ore. Un pomeriggio sto cercando di far camminare la barca, che mi sembra lenta in questo mare enorme, quando arriva un'onda più alta delle altre, il pannello solare rimasto viene portato via, due candelieri si piegano, il pozzetto si riempie d’acqua e la barca vira... È l’ultima onda della burrasca; dopo poco, comincia a "mollare".
LA "ZOCCOLA" CONTINENTALE Ci sono quasi, ma il meteo non mi dà tregua. Sono in mare da 41 giorni e mancano 48 ore all’atterraggio nel Canal Callao (Cile, ndr), un'operazione delicata che devo effettuare nel momento di stanca di marea, quando questa può creare una corrente contraria al moto ondoso di 8 nodi. In più c’è anche lo zoccolo continentale da attraversare: è uno zoccolo che ho cominciato a soprannominare “zoc-
A R O U N D
cola”. Antonio Penati, un vecchio amico e ottimo navigante nonché mio editore, mi segue fornendomi informazioni meteorologiche sin dalla partenza e le previsioni che mi dà per il giorno dell’arrivo sono terrificanti: già c’è tanto mare e lui mi parla di onde di 8 metri! Con la zoccola e tutto il resto cosa succederà?
L'ARRIVO IN CILE Sono tesissimo. Ma per fortuna è Natale e un meteorologo argentino mi fa un bel regalo, raccontandomi che la bassa ha rallentato; per l’arrivo mi dà onde di 2,3 metri e 25 nodi di vento. Mi conferma pure l’orario della stanca di marea! Così il 27 dicembre all’alba mi presento all’entrata del Canal Callao; tutto è facile nelle ultime 30 miglia e finalmente mi ormeggio a marina del Sur di Puerto Montt. Ma i miei regali natalizi non sono finiti: il ragazzo che mi prende le cime all’arrivo, mi offre una birra e ottiene dall’Ufficiale dell’immigrazione un permesso per darmi un passaggio fino al più vicino supermercato, dove compro una bottiglia di vino e una bistecca. Seduto in dinette, sorveglio la cottura della carne bevendo un bicchiere di vino; riesco persino a metterla nel piatto, prima di crollare addormentato: la mangerò 10 ore dopo! Conclusione: dovevano essere 4.000 miglia in 40 giorni per i miei 40 anni; sono state 4.700 in 43 giorni.
IL LIBRO 10 anni di navigazione, 10 anni di vita. Andrea Pestarini racconta delle sue traversate atlantiche. New York, Polinesia e Pacifico Australe. Edizione Il Frangente.
SI RIPARTE
Presto mi raggiunge Chicca; poi si imbarca con noi anche Antonio Fiorentini, amico di sempre. Riparati i danni del Mai Stracc, partiamo per la nostra avventura patagone. I primi giorni sono tranquilli, con paesaggi che ricordano la Toscana e il ghiacciaio San Rafael, che comincia a farci sentire l’aria del grande Sud... Dopo il Golfo della Pena (un nome che già fa capire come sia facile attraversarlo) Antonio deve purtroppo salutarci. Avvicinandoci allo Stretto di Magellano, le condizioni meteorologiche degradano ogni giorno di più. Per ormeggiare dopo aver dato fondo all’ancora, io e Chicca portiamo sempre ben quattro cime a terra: solo così sentiamo che il Mai Stracc è al sicuro durante i colpi di vento più violenti... Attorno a noi le montagne sono maestose. Purtroppo si fanno vedere di rado: piove, piove quasi sempre; solo la sosta a Puerto Natales ci regala un po’ di sole. Qui, infatti, la Cordigliera delle Ande ferma i fronti e in effetti comincia la pampa. Dopo qualche giorno di sosta, ci rimettiamo in marcia e attraverso il Canal Smith ci avviciniamo a Magellano. Puerto Profondo è un ottimo ridosso in cui attendere una finestra meteo decente, per affrontare questo tratto
5 7 P H I T
P H I T T I N G
A R O U N D
di mare così difficile.
TOUPA
Di fianco a noi c’è un’altra barca: il Toupa. Facciamo subito conoscenza con Marie e Yves e, chiacchierando, scopriamo di esserci sfiorati più volte negli anni, prima in Venezuela, poi in Alaska… In realtà la comunità dei "naviganti a tempo pieno" è abbastanza ridotta; non ci stupiamo di avere tanti amici in comune... Ok partiamo, finalmente una bella giornata e Magellano sembra benevolo; è impressionante navigare a queste latitudini, che tanto hanno fatto soffrire i marinai dei clipper, per non parlare di chi per primo ha cercato di esplorare queste zone. Purtroppo la benevolenza di Magellano dura poco e vento sempre più forte ci spinge, se non altro, nella direzione giusta. Si forma anche mare e sembra incredibile come in così poco spazio possa nascere un’onda alta e nervosa. Consultando l'ottima guida di Giorgio e Mariolina ("Patagonian
Cruising Guide" di Giorgio e Mariolina Adrizzi, ndr), decidiamo di fermarci a Caletta Hidden, un ridosso in apparenza ottimo. L'ingresso è tutto traversia a mare, vento e tensione; poi, come sempre, in un attimo siamo dentro... Arrivati prima di noi, Marie e Yves ci aiutano a portare un cavo a terra; il vento cala durante la notte, regalandoci un sonno tranquillo... Al mattino, però, la sorpresa: ci ritroviamo in spiaggia, con il Mai Stracc completamente “coricato” a causa della bassa marea. L’ancora che sembrava aver preso ha "arato" su un fondo di alghe e il solo cavo a terra non ha potuto impedire alla barca di muoversi. Non possiamo farci nulla, se non cercare un posto non troppo scomodo a bordo di questo povero Mai Stracc sbandato di 70°, aspettare il ritorno dell’alta marea e giurare a noi stessi: mai più senza quattro cavi a terra! Nel frattempo, ci separiamo dal Toupa, che ha fretta di arrivare a Ushuaia (la capitale della Terra del Fuoco, in Argentina, ndr) e aspettiamo. Io, Chicca e Mo-
stro ormai ci stiamo abituando a questo modo di navigare e di ormeggiare il Mai Stracc al centro di una "ragnatela". Il sole, però, ci manca…
IL SOLE Quelle rare volte in cui si fa vedere, ci regala immagini che scaldano il cuore, però la norma sono pioggia e vento forte. No, non è facile vivere così, d'altronde se si navigasse sempre e solo in condizioni facili, credo si perderebbe un po' lo scopo di questo vivere e forse anche un po’ il rispetto per noi stessi. Arrivare in certi angoli di mondo non è facile, ma quello che poi si trova ha un sapore differente, forse perché siamo noi stessi a essere un poco differenti: più preparati alle difficoltà di una vita in mare, e di una vita a terra.... Intanto il Canal Beagle si avvicina: è il momento più affascinante di tutto il viaggio...
(CONTINUA SU PHIT 15)...
NON TUTTI SANNO CHE... GASSA D'AMANTE il nodo più utilizzato nella nautica GAVITELLO piccolo galleggiante generalmente formato da due coni uniti MIGLIO MARINO il miglio marino o "miglio nautico internazionale" corrisponde a 1.852m OSTRO O MEZZOGIORNO vento da sud RANDA la vela più grossa SARTIE l’insieme dei cavi di acciaio che sostengono l'albero lateralmente SLOOP imbarcazione a vela
NON DIRE MAI...
STRALLI l’insieme dei cavi di acciaio che sostengono l'albero longitudinalmente
Sono parole corrette ma non in barca a vela! Se non volete far brutte figure a bordo evitate questi termini.
STRAMBARE cambiare direzione facendo passare il vento dalla poppa AGGANCIARE - INCOCCIARE CARRUCOLA - BOZZELLO CIURMA - EQUIPAGGIO CORDAO FUNE - CIMA O CAVO DESTRA - DRITTA
TERZAROLARE procedura per diminuire la superficie velica in caso di vento troppo forte VIRARE cambiare direzione facendo passare il vento dalla prua
5 8 P H I T
LEGARE - DAR VOLTA PARAPETTO - MURATA REMARE - VOGARE SECCHIO - BUGLIOLO TIRARE - CAZZARE
The Nike+SportWatch GPS, powered by TOMTOM
RUN ENLIGHTENED. KNOW MORE TO GO MORE
Nero/Antracite
Antracite/ strisce Blu
ALL’APERTO E AL CHIUSO*
ALL’APERTO
MONITORA
MEMORIZZA
TI MOTIVA
NIKEFUEL
TEMPI, DISTANZA, ANDATURA, FREQUENZA CARDIACA** E CALORIE BRUCIATE. . CON RISULTATI, OBIETTIVI E NUOVI PERCORSI COME MEMBRO DEL CLUB DI CORSA PIÙ GRANDE AL MONDO.
Nero/Volt
ALL’APERTO E AL CHIUSO*
LA TUA STORIA, I RECORD PERSONALI E TI INVIA DEI PROMEMORIA PER LE CORSE.
CONVERTE I CHILOMETRI PERCORSI IN NIKEFUEL, CHE TI CONSENTE DI CONFRONTARE LE ATTIVITÀ QUOTIDIANE CON QUELLE DI ALTRI ATLETI IN ALTRI SPORT.
*Include il sensore da scarpa Nike+ per la corsa in ambienti chiusi (può essere acquistato separatamente) **Quando viene utilizzato con Polar WearLink+ transmitter Nike+ (venduto separatamente)
OLGA (DX): BODYWEAR E CINTURINA AMERICAN APPAREL, BOMBER STUSSY, CULOTTE FIFI CHACHNIL PARIS, LEGWARMER PORSELLI, BOOTS CASADEI, BORSINA SHOUROUK, CUFFIA IN LANA FRANKIE MORELLO GENET(SX): ABITO @ WWW.LADYPIX.IT, COLLANE SHARRA PAGANO, BRACCIALI SHARRA PAGANO E SHOUROUK, EYEWEAR SUPER, LEGWARMER PORSELLI, PATTINI ADIDAS VINTAGE
A CURA DI SIMONA CONTALDO FOTO: GABRIELE FOGLI STYLING: MARZIA FOSSATI HAIR AND MAKE-UP: MICOL SALVIONI USING MAC COSMETICS @GREENAPPLEITALIA.COM ASSISTENTI FOTO: DANIELA CHINEA E OMAR CHINEA STARRING GENET O @WHY NOT & OLGA K @NEXT
street pop
GENET: BODYWEAR FIFI CHACHNIL PARIS, TANK TOP AMERICAN APPAREL, COLLIER SHARRA PAGANO, OROLOGIO VINTAGE @WWW.LADYPIX.IT, PATTINI ADIDAS VINTAGE, LEGWARMER PORSELLI
OLGA: MAGLIONE BABBU, GONNA AMERICAN APPAREL, ORECCHINI SHARRA PAGANO, COLLANA COR SINE LABE DOLI, LEGWARMER PORSELLI, PATTINI ADIDAS VINTAGE
OLGA (SX): ABITO E CAP FRANKIE MORELLO, LEGWARMER PORSELLI, PATTINI ADIDAS VINTAGE GENET(DX): T-足 SHIRT FRANKIE MORELLO, LEGGINS REEBOK, CALZATURE CASADEI, MACCHINA FOTOGRAFICA LOMOGRAPHY
GENET: ECO-FUR BOMBER, PANTALONI STUSSY, COPRISENO VINTAGE, COLLIER SHARRA PAGANO, BORSA GIANCARLO PETRIGLIA, OROLOGIO VINTAGE @WWW.LADYPIX.IT
OLGA: FELPA STUSSY, GIACCA (ES)* ARTISANAL BY FABRIZIO TALIA, TOP REEBOK
GENET: CAPOSPALLA BARK ITALIA, BODYWEAR VINTAGE @WWW. LADYPIX.IT, SHORTS AMERICAN APPAREL, LEGWARMER PORSELLI, HEADPHONES ORIGINAL FAKE, PATTINI ADIDAS VINTAGE
OLGA (SX): FELPA LE COQ SPORTIF, TOP REEBOK, SHORTS AMERICAN APPAREL, COLLIER SHARRA PAGANO, HEADPIECE SUPER DUPER GENET(DX): BODYWEAR FIFI CHACHNIL PARIS, TANK TOP AMERICAN APPAREL, COLLIER SHARRA PAGANO, OROLOGIO VINTAGE @WWW.LADYPIX.IT
P H I T
O R C H E S T R A
A CURA DI TOMMASO RIVA
ANTONY & THE JOHNSONS Cut the World
moon
ANTIBALAS Antibalas
electronic
legato
afro
A
lbum live, registrato al fianco dell’Orchestra da Camera Nazionale Danese. Poi c’è Antony alla guida di un pianoforte nero a coda, viso pallido come la luna. Pensateci bene alla luna... La luna che muove gli oceani. E al nostro corpo, composto da acqua per il settanta percento. Pensateci…
È
il primo album dei DIIV band di Brooklyn sul genere The Drums. Siamo nella sfera del rockettino dalle atmosfere dreamy con grandi e lunghe schitarrate. Un album registrato sott’acqua (ci pare almeno); tutto è ovattato e pieno di riverbero. Si sente in lontananza una batteria insistente. È semplice e ci piace.
P
ROB LONGSTAFF Boogaloo
SANDRO PERRI Impossible Spaces
CIRCUMSTANCE OST
studio
pop
o abbiamo incontrato di persona per le strade di Berlino. Rob arriva da Sydney con una bicicletta a tre ruote e una chitarra mezza scassata rammendata con lo scotch. È entrato in studio di registrazione, così com’era. Chitarra e voce, poche chiacchere. Ma dentro un groove che davvero sbalordisce. Finalmente.
L
street
L
7 0
sun
DIIV Oshin
electronic
’estate, con la sua carenza di produzioni musicali di livello ci ha costretti a fare un salto nel passato e siamo approdati in Canada e nella sua fiorente scena musicale. Abbiamo trovato Sandro Perri, che nel 2011 è uscito con questo piacevole album pop/rock dalle soronità elettroniche. Va gustato da soli…
P H I T
funk
rimo album dopo quattro anni di silenzio per la band di Brooklyn composta da undici elementi. Sono una delle più vivaci reincarnazioni di Fela Kuti, inventore del genere afro funk. Percussioni travolgenti quasi ipnotiche, abbracciate da potenti riff di fiati e tastiera. Musica che muove le viscere!
freedom
rules
heran, Iran. Due ragazze affascinanti costrette a nascondere il loro amore l’una per l’altra verranno, infine, oppresse da un sistema di regole più grande di loro. Gingger Shankar - cantante indo-americana affermatasi per le musiche de “La passione di Cristo” - racconta la loro storia. Chiudete gli occhi, ascoltate.
T
P H I L M O T I O N
A CURA DI
DANCE REVOLUTION! Arriva il quarto Step Up, il fenomeno che fa ballare il pianeta... L'hip-hop e il clubbing, gli amori adolescenziali a ritmo di musical, la cultura street, il disagio sociale e le più giovani stelle di L.A. Questi gli ingredienti del riuscito mix cultural-generazionale che dal 2006 ha determinato la nascita del fenomeno "Step Up" e i suoi successi al botteghino, dagli States all'Europa al Sud America. Ora, dopo i primi tre capitoli della saga, “Step Up 2 - La strada per il successo” e "Step Up 3D”, è la volta di un nuovo episodio “Step Up 4 Revolution 3D”, che uscirà nelle sale italiane il prossimo ottobre, accompagnato da una straordinaria campagna promozionale. Grandi concerti con i migliori rappresentanti dell'hip hop nostrano (v. pag. 20), flash mob con ballerini professionisti, giganteschi ospiti internazionali... Del resto, grazie agli incassi nel
mondo, il budget della produzione è addirittura raddoppiato, lasciando presagire coreografie ancora più emozionanti esaltate da un 3D mozzafiato. Saranno sempre Robert "Moose" Alexander III e Cable gli anfitrioni nel racconto del rapporto contrastato tra Emily e Sean, giovani e innamorati, alle prese con una gara importante e una protesta più grande di loro, tra le calde spiagge di Miami. Sullo sfondo, mondi che si scontrano, conflitti familiari ed esistenziali, la danza come espressione e strumento di emancipazione anche sociale, la competizione e l'amicizia, il successo e l'etica… Ma, soprattutto, sentimenti, emozioni e tanta musica, con una strepitosa colonna sonora che vanta nuovi brani di artisti come Jennifer Lopez, Timbaland, Ne-Yo, Flo Rida, Fergie e Justin Bieber.
SAVE THE LAST DANCE
HONEY
SHALL WE DANCE?
TI VA DI BALLARE?
BALLARE PER UN SOGNO
Un musical interpretato dalla teen-idol Julia Stiles e da Sean Patrick Thomas (“Cruel Intentions”, “L’albero della vita”), sui sogni della giovane Sara...
Jessica "Dark Angel" Alba alla sua prima grande occasione filmica è un'affascinante ballerina che scopre un talento naturale...
Non solo per l’horror si attinge a Est. Nel remake del giapponese “Vuoi ballare?” (1996) l’uomo maturo che si libera da ogni inibizione è Richard Gere. Con lui J-Lo.
Ispirato alla storia vera del ballerino Pierre Dulaine, il film vede Antonio Banderas interpretare il creativo protagonista, con toni da commedia.
Una delle prime citazioni del "burlesque" al cinema vede la splendida Mary Elizabeth Winstead tenacemente impegnata in una doppia audizione.
P H I T
7 1
P H I T
&
C H I P S
UNA RICETTA DI ROBERTO DI MAURO TESTO DI GIORGIA BARONI FOTO DI TOMMASO RIVA
Frullato di melone
in insalata
Fresco, colorato, leggero: il piatto “PHIT” per assaporare fino all’ultimo il sole dell’estate...
INGREDIENTI X 2 MELONE DI STAGIONE: 200G FETA: 50G INSALATINA MISTA DI STAGIONE: 50G PETTO DI POLLO: 50G MIRTILLI: 10 ACETO DI MELE: 1 CUCCHIAINO DA CAFFÈ SEMI DI SESAMO TOSTATI E SALE (O GOMASIO): 1 CUCCHIAINO DA CAFFÈ OLIO EVO: 1 CUCCHIAIO
>
1
2
Dividere il melone a metà e “scavare via” i semi, aiutandosi con un cucchiaio. Tagliare a fette, utilizzando un coltello per togliere lentamente la buccia, stando attenti a eliminare tutte le eventuali parti “verdi” • v. fig. 1. Tagliare le fette così ottenute a dadini di circa 2cm per lato • v. fig. 2 e mettere il tutto nel contenitore del mixer, insieme a un cucchiaino di aceto di mele • v. fig. 3 . Frullare per circa un minuto, finché il composto non assume una consistenza cremosa • v. fig. 4; poi mettere a riposare per almeno 10 minuti in frigorifero. Nel frattempo, tagliare il feta a cubetti di circa ½ centimetro per lato • v. fig. 5 e il petto di pollo a striscioline molto sottili (meno di ½ centimetro) v. fig.
3
7 2 P H I T
4
6. Mescolare in una terrina un cucchiaino di semi di sesamo tostati e un pizzico di sale, ottenendo così il gomasio (dal giapponese “goma” = “semi di sesamo” + “shio” = “sale”) . Far rosolare in una padella antiaderente le striscioline di pollo leggermente spolverate di gomasio (½ cucchiaino) v. fig. 7 e condite con un filo d’olio, per un massimo di 2 minuti, finché non assumono una leggera colorazione v. fig. 8. Impiattare dapprima la crema di melone precedentemente ottenuta e poi i dadini di feta, il pollo, il restante gomasio e mezzo cucchiaio di olio extravergine di oliva a crudo. Decorare a piacimento con i mirtilli, eventualmente tagliati a metà, e servire. Buon appetito!
SNOWBOARDING
FOOD
MELONE
ACETO DI MELE
FETA
Gustoso, rinfrescante e ricco di ferro e vitamine (A e C), il melone è un ottimo ricostituente, oltre che un toccasana per combattere la calura. Si divide in due varietà principali: estiva e invernale. Tipico della stagione da luglio a settembre, il frutto estivo si distingue per la caratteristica polpa color giallo-arancio e la sua grande varietà di specie (protagonista di questa ricetta è il “retato”). Caratterizzato da una forma più allungata e da una polpa bianca e/o verdognola è, invece, il melone invernale, che si consuma nel periodo compreso da giugno a ottobre ma, se raccolto al punto giusto, può arrivare anche fino ai mesi invernali.
Condimento più delicato dell’aceto di vino, è ottenuto dal sidro sottoposto ad acetificazione. Ricchissimo di vitamine e sali minerali, ha proprietà battericide, lenitive (è ottimo per rinfrescare la pelle scottata dal sole!), rimineralizzanti e tonificanti (provatelo in caso di gonfiore a gambe, braccia e mani). Aiuta anche nelle diete, in quanto in grado di bruciare certi tipi di grassi. Ma le sue straordinarie capacità lo vedono protagonista di centinaia di ricette “caserecce”, non solo culinarie: caglio per il tofu, lievito per dolci (in tandem con il bicarbonato di sodio), “lozione” lucidante per capelli, antiparassitario per animali domestici, detersivo...
Si dice “il” o “la” feta? Teoricamente “il”, poiché è sottintesa la parola “formaggio”. Passando dalla linguistica al palato, il feta è, appunto, un formaggio tipico greco a pasta semidura ottenuto dal latte di pecora e protetto dalla denominazione DOP (controllate l’etichetta). La sua piacevolissima sapidità, che permette di non aggiungere altro sale ai piatti, è dovuta alla stagionatura in salamoia per due mesi, il che sfata un altro mito: seppur bianchissimo ed estivo, il feta non è un formaggio fresco. Ricco di calcio e meno grasso di altri, il latte di pecora è benefico per il cuore e, secondo alcuni studi, aiuterebbe a prevenire certi tumori.
>
5
6
7
8
7 3 P H I T
C O L O P H I T
CONTRIBUTORS
phitted!
Elisa Santoni LONDRA 2012: COSA RESTA TUTTO TRIATHLON L'IRONMAN MEDIO VELA: IL VIAGGIO DI UNA VITA
PHIT 14 SET/OTT 2012 ANNO III BIMESTRALE 3,90 euro
4 °1 N
PHIT 14 IN COPERTINA Elisa Santoni fotografata da Tommaso Riva
Chef Roberto di Mauro
Davide Grosselle
Emmarale
È chef, docente di cucina, blogger e collabora con importanti ristoranti e servizi di catering. I suoi piatti sono un’armonica fusione di natura, umanità, tradizione ed estro. robertodimauro. blogspot.com.
Dirigente marketing sempre in viaggio, papà di tre bimbi piccoli e marito a tempo pieno, poco prima dei 40, il padovano Davide decide di iscriversi a un Ironman, diventando così un supereroe...vitadaironman.it.
30 anni, appassionata di benessere e sempre stupita dalle coincidenze, nel suo bio-blog milanese racconta di cosmetici, di visioni culinarie alternative e del piacere delle piccole cose. aniceelimone. blogspot.com.
Autorizzazione Tribunale di Tortona: Num. Reg. Stampa 1/2010 Direttore responsabile Federico Riva f.riva@phit.it Direttore esecutivo & Fashion director Simona Contaldo s.contaldo@phit.it Art director Federico Riva f.riva@phit.it Photo editor Tommaso Riva t.riva@phit.it Caporedattore Alessia Giorgia Pagano a.pagano@phit.it In redazione: Andrea Zavaglia, Giorgia Baroni, Giulia Salemi, Maela Leporati Philmotion a cura di 35mm (Mattia Pasquini e Paolo Piccioli) Foto di: 2012 Getty Images, Gabriele Fogli, Kristle Wright, Maria Bono, Tommaso Riva, Triathlon.org / ITU
Andrea Pestarini, Chicca Bono e "Mostro" Lui inizia a navigare da ragazzino, nel 1994 si classifica secondo al rally atlantico A.R.C e nel 1995 vince le "Colombiadi". È l'anno che gli cambierà la vita, dopo l'acquisto di un Westerley 36, in seguito denominato "Mai Stracc" e mai più abbandonato... Da questo momento in poi, infatti, il mare per Andrea non sarà solo una passione ma anche (e soprattutto) una scelta: a bordo vivrà e lavorerà, grazie alle crociere organizzate per appassionati di vela in cerca di viaggi insoliti. Dopo 15 traversate atlantiche, dal 2002 è il Pacifico ad attirarlo, dal 42esimo parallelo Sud, attraversato in pieno "autun-
no australe" agli iceberg del nord. Sempre alla ricerca di qualcosa di vero e "diverso" (a volte intravisto in qualche atollo polinesiano...), Andrea è probabilmente l'unico italiano ad aver portato la sua barca da 62° Nord a 65°15' Sud e ad aver attraversato quasi tutte le longitudini esistenti. Condivide la vita in mare con la moglie Chicca, impegnata dietro la macchina fotografica, la videocamera e i fornelli, e il fedelissimo gatto "Mostro", membro dell'equipaggio da dodici anni, nato "venezuelano", oggi marinaio. E il viaggio del Mai Stracc continua... Per info: www.maistracc.com.
Illustrazioni di: Giulia Salemi Un progetto grafico di: K-30 info@kappatrenta.com Stampa Stampa Tipografica Derthona Tortona (Al)
UNO 61 srl Editore di riviste e periodici Domicilio Fiscale: Tortona, (AL) Strada vicinale Ribrocca 6/5 Redazione : Via Mecenate 76/22 - 20138, Milano codice fiscale e p. iva: 02283960066 web: http://www.unoseiuno.it / mail: info@unoseiuno.it n. R.E.A.: 241990 - C.C.I.A.A.: ALESSANDRIA Autorizzazione Tribunale di Tortona: Num. Reg. Stampa 1/2010 Presidente: Luca Martinotti Amministratore delegato: Federico Riva, Carlo Salvador
Distribuzione So.di.p.
A D V
Concessionaria esclusiva per la pubblicità CROSS ADV S.R.L. Unipersonale Sede operativa via Marina, 1 20121 Milano tel 02.84577631 info@crossadv.it
PHIT14 è stato chiuso il 14/08/2012. La redazione si impegna a verificare preventivamente la correttezza dei dati riportati, ma non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori, omissioni o cambiamenti.
Si ringraziano: Annalisa Di Cataldo; Daniele Sinibaldi; Emanuela Maccarani; David Ciaralli e Pierluigi Girlando della Federazione Ginnastica d’Italia; Diego Jirillo; Friends&Partner; Marco Contaldo; Martino De Pas; M2 Pictures; Nicoletta Giustiniani di Pharmentis
P H I T
PHIT.IT IL BLOG
+
Follow
RECOMMENDS
LA POTENZA IN PERFETTO STILE
SPORTAGE Di serie motore 2.0 CRDi 184 Cv, navigatore integrato, interni rivestiti in pelle, cambio automatico, Smart Parking System, tetto panorama apribile elettricamente.
Entra in Kia.
FINANCE
www.kia.it
Limitazioni garanzia* * Garanzia 7 anni/150.000 km escluso parti e/o componenti che hanno un limite naturale legato alla loro deperibilità temporale come: batterie (2 anni), sistemi audio, navigazione e intrattenimento audio/video (3 anni) e la verniciatura (5 anni). Dettagli, limitazioni e condizioni su www.kia.it e nelle concessionarie. Consumo combinato (lx100 km) da 5,3 a 8,4. Emissioni CO2 (g/km) da 139 a 200. La foto è inserita a titolo indicativo di riferimento.