Il mito mongolo della creazione del mondo racconta: Apparve un cane selvatico azzurro e grigio il cui destino era imposto dal Cielo. Aveva per compagna una capriola. Così comincia un'altra storia d'amore. Il cane selvatico con il suo coraggio e la sua forza; la capriola con la sua dolcezza, il suo intuito e la sua eleganza. Il cacciatore e la preda si incontrano e si amano. Secondo le leggi della natura uno dovrebbe distruggere l'altra - ma nell'amore non esistono né bene né male, non c'è costruzione e nemmeno distruzione: ci sono solo movimenti. E l'amore cambia le leggi della natura. Nelle steppe da cui provengo, il cane selvatico è un animale femminile. Sensibile, abile nella caccia perché ha sviluppato il proprio istinto ma, nel contempo, timido. Non usa la forza bruta, bensì la strategia. Coraggioso e cauto, ma rapido. Nel volgere di un attimo, passa da uno stato di rilassamento totale alla tensione che gli serve per ghermire la sua preda. La capriola possiede gli attributi maschili: la velocità, la comprensione del territorio. La capriola e il cane si muovono nei rispettivi universi simbolici. Sono due realtà impossibili che, quando si incontrano, superano le rispettive nature e barriere, e rendono possibile anche il mondo. Questo è il mito mongolo: dalle nature diverse nasce l'amore. Nella contraddizione, esso acquista forza. Nel confronto e nella trasformazione, si preserva. Paulo Coelho
“La Mongolia generò l’impero più vasto di sempre … corridoio dove le culture del mondo hanno incrociato arte, filosofia, religioni, mercati, favoriti proprio da quella che gli storici hanno battezzato “pax mongolica”
Una terra così importante che, nonostante le umiliazioni successive e i ricatti internazionali, ha mantenuto la sua purezza nomade, una cultura mistica e sciamanica: un vero miracolo in un pianeta alla deriva culturale, sociale e ambientale.” da L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri di F.Pistone
20 giorni
Via del Vigna, 199 57121 Livorno - Tel. 0586 444407 fax 0586 426548 Dal 1985 naturadavivere@ardea. toscana. it - www.ardea.toscana.i t MONGOLIA Questo vasto territorio che si estende nel cuore dell’Asia, tra l’Est della Cina e la Siberia, è ricco di territori incontaminati e popolazioni nomadi che sembrano essersi fermate ai tempi di Genghis Khan e dell’impero Mongolo. Questo tour offre una visione completa degli aspetti sia naturali che culturali del paese andando alla scoperta di territori nascosti e poco frequentati turisticamente. Durante l’overland visiteremo splendidi monasteri del 15° e 16° secolo, il lago Huvsgul, considerato la casa del popolo delle renne, l’antica capitale Karakorum, per raggiungere il culmine dello splendore di questa terra nel deserto del Gobi dove in un circuito di tre giorni vedremo le dune del Khongoriin Els, il canyon glaciale del Yolyn Am, e le rosse colline del Bayanzag dove si trova il più ricco deposito di reperti fossili di dinosauro. La possibilità di vivere alcuni momenti di vita con le famiglie nomadi e di visitare i monasteri buddisti e di poter imparare a cavalcare un cammello o uno Yak ci avvicinerà ancora di più a questo mondo a noi sconosciuto e misterioso.
Il gran overland della Mongolia 2014 1° giorno: Partenza dall’ Italia per Ulaanbaatar Ritrovo in aeroporto di Malpensa nella mattinata per l’imbarco sul volo diretto ad Ulaanbaatar, via Istambul. 2° giorno: Ulaanbaatar arrivo all’aeroporto di Ulanbaataar, incontro con le guide e l’autista e trasferimento in hotel e sistemazione. Inizio tour della città che vi porterà in alcuni dei principali siti di questa città unica. Visita al monastero buddista Gandan dove si trova una statua dorata di Buddha alta più di 26 mt. Al monumento di Genghis Khan nella famosa piazza Sukhbaatar ed al Museo Nazionale, ricco di vestiti e armamenti tipici del popolo mongolo. Pranzo di benvenuto in un tipico ristorante mongolo. Cena libera e pernottamento in hotel. 3° giorno: Ulaanbaatar - Monastero Amarbayasgalant Dopo colazione si parte per il nostro tour attraverso la Mongolia in direzione Nord verso lo splendido monastero Amarbayasgalant, una delle tre istituzioni buddiste più importanti della Mongolia, è anche il complesso architettonico religioso più integro del paese. Fermata per il pranzo a Darkhan e visita del mercato locale quale introduzione agli stili di vita del paese. Pernottamento e cena in Campo turistico (gher). 4° giorno: Amarbayasgalant - Uran Togoo Mountain, Bulgan. Questa mattina visitiamo il Monastero per prendere parte ai canti mattutini ed incontrare i monaci, quindi ci dirigiamo verso Nord in direzione del lago Huvsgul, con una sosta alla pittoresca montagna Uran Togoo nella provincia Bulgan. La Capitale del Bulgan è una piccola cittadina ricca di vita. Questa provincia è tra le più grandi della Mongolia ed è caratterizzata da un territorio con verdi colline e montagne ricche di boschi. Pernottamento e cena in Campo turistico (gher) 5° giorno: Uran Togoo – Moren, Huvsgul Continuiamo in direzione del lago Huvsgul attraverso la regione del Khangai, ammirando l’incantevole scenario naturale. La regione Khangai è una bellissima area montagnosa ricca di legname, fiumi e forme di vita allo stato brado. Sosta pranzo (al sacco) durante il viaggio e visita ad una famiglia nomade. Arrivo a Moren, capoluogo della provincia Huvsgul, cittadina sede di un vivace mercato per i nomadi locali, sarà una interessante esperienza culturale. La Provincia di Hugsvul, la più a Nord della Mongolia, è un punto di raccolta di culture shamane antiche e moderne. Qui ancora incontriamo persone che discendono direttamente da antiche tribù come i Tsaatan vissute in questo territorio sin dalla preistoria. I Tsaatan ad esempio hanno modalità di vita molto simile a quella degli indiani d’America, vivono nei teepee e hanno i loro totem che guidano le loro anime nell’aldilà. Questo territorio è caratterizzato da verdi foreste intercalate da ampie steppe popolate da animali tipici del Nord. Arrivo al campo turistico. Cena e pernottamento. 6° giorno: Moren - Lago Huvsgul La strada fra Moren al lago Huvsgul è poco più di 150 km, passando attraverso colline verdi interrotte da qualche roccia, valli fluviali intrecciate da canali che attraversano la rigogliosa vallata e cieli pieni di rapaci. L astrada può
essere un po’ accidentata mentre attraversiamo l’insediamento di Khatgal ed entraimo nella foresta che circonda il lago, prima di raggiungere le sponde di questo dove è localizzato il campo gher. Il Lago Huvsgul, che si estende nella recente frattura della crosta terrestre in direzione Nord-Sud, è il più profondo del Nord dell’Asia, infatti la sua profondità arriva a 274 mt ed ha una superficie di 2700 Kmq. Le sue acque sono purissime e in estate le sue sponde si colorano di fiori selvatici, mentre in inverno un ampio strato di ghiaccio lo ricopre. Gli ambienti circostanti sono caratterizzati da ampie radure che interrompono la taiga e ampie pendici montuose che si riflettono nello specchio d’acqua del lago. Cena e pernottamento al campo gher. 7° giorno: Lago Huvsgul Oggi è totalmente dedicato ad attività di relax e visita del Lago Huvsgul e dintorni – ci sono un’enormità di modi per spendere il proprio tempo, incluso kayak, passeggiate e visita ai Nomadi Tsaatan – il “Popolo delle Renne”. Si potrà scegliere tra una passeggiata a cavallo o a piedi, fermarsi a pescare lungo il lago o andare a far visita al popolo delle Renne, i Tsaatan che ancora vivono cacciando e catturando le renne. Potremmo fare una escursione a piedi sulle montagne intorno al lago e incontrare popolazioni darkhad originarie della Turchia, presenti in Mongolia come popolazioni etniche minoritarie. Cena e pernottamento al campo gher. 8° giorno: Lago Huvsgul - Jargalant Oggi ci dirigiamo verso Sud, attraversando Moren e continuando verso le montagne Khangai. Queste montagne variano molto nell’aspetto passando da versanti di roccia nuda e grigia a pendii coperti di vegetazione che sovrastano vallate fluviali popolate da accampamenti gher. Dalle montagne del Khangai nasce il fiume Selenge che si getta nel Lago Baikal. In questo ambiente, che ricorda le nostre alpi, si alternano paesaggi di pascoli montani a vette altissime che raggiungono quasi 4000 mt coperte da nevi perenni e ghiacciai. Vedremo le sorgenti calde di Jargalant ed attraverseremo il Passo Tsagaan Burgas. Sistemazione in campo turistico e cena . 9° giorno: Jargalant - Parco Nazionale Khorgo Terkh Uno piccolo spostamento ci porta a visitare l’area vulcanica che circonda il Lago Terkhiin Tsagaan – il “Grande Lago Bianco”. L’acqua è veramente chiara e delineata dalla lunga spiaggia sabbiosa. Il vulcano è ora spento. Una piccola camminata per raggiungere l’anello del cratere, dove rocce rosse scendono fino nel profondo abisso circondato dal sacro Ovoo. Alle nostre spalle il Lago Terkh Tsagaan - da qui si gode un’eccellente vista del lago attraverso un piccolo passo collinare. Il parco copre un’area di 72.000 ettari, ed è il paradiso dei birdwatchers, per chi vuole vedere molte specie di uccelli che qui trovano rifugio nelle acque del lago vulcanico. Cena e pernottamento in Campo turistico (gher). 10° giorno: Parco Nazionale Khorgo Terkh - Tsenkher Hot Spas Oggi viaggeremo in direzione Sud-Est, su 310 km di buona strada, costeggiando il canyon del Fiume Chuluut. Lungo il percorso l’aria è ricca di profumi e all’orizzonte ci accoglierà un mare di colline verdi popolate da gruppi di cavalli selvatici, interrotte qua e là da bianche e brillanti gher. Ci fermeremo nel paese di Tsetserleg, una località caratteristica della Provincia di Arkhangai. La prossima fermata è presso le sorgenti calde a Tsenkher, dove un bagno di vapore può rilassare alla fine della giornata. Cena e pernottamento in Campo turistico (gher).
11° giorno: Tsenkher Hot Spas - Karakorum Arrivo in Karakorum e visita al leggendario Monastero Erdene Zuu, il primo Monastero Buddista nella Mongolia Centrale fondato nel 1586, e attorno le rovine del Palazzo Tumen Amgalant di Ogoodei Khaan, la roccia fallica etc. Pranzo al campo turistico. Visita alle tombe turche a Khoshoo Tsaidam nella valle del Fiume Orkhon del 6-8° secolo. Cena pernottamento al campo turistico. Karakorum fu scelta da Genghis Khan come capitale nel 1220, ma durò solo 40 anni fino a che Hubilai Khan spostò la capitale a Pechino. La città rifiorì nuovamente nel 16° secolo con la rinascita del Buddismo e la costruzione del Monastero Erdene Zuu. Ciò che rimane oggi del monastero racconta la storia della Mongolia. Cena e pernottamento in Campo turistico (gher). 12° giorno: Karakorum – rovine del Ongi Monastery Partiremo in mattinata in direzione Sud verso il Monastero d’Ongi attraverso la steppa del Gobi. Pranzo al sacco lungo il tragitto. Visita alle rovine del monastero Ongi, possibilità di effettuare passeggiate a piedi o a cavallo. Il Monastero Ongi uno dei più antichi della Mongolia: le sue rovine sono incastonate nello scenario desertico tipico della regione, è uno dei complessi più grandi del sud della Mongolia e vi abitano 500 monaci. Trasferimento al campo turistico, cena con pernottamento . 13° giorno: Ongi Monastery Ruins - Bayanzag Oggi visita a Bayanzag - a dorso di cammello o alternativamente a piedi o in auto. Trasferimento al campo turistico. Pranzo, esplorazione in cerca di resti fossili di dinosauro come ossa o uova. Questa remota e arida regione nasconde tesori importanti dal punto di vista geologico e archeologico. Lungo il viaggio incontreremo foreste pietrificate, e la temperatura in quest’area può arrivare o superare i 40°C in alcuni periodi dell’anno. Attraverseremo il deserto caratterizzato da altissime dune di sabbia interrotte dalla catena montuosa del Gurvan Saikhan all’interno dell’omonimo Parco Nazionale che include anche il canyon di origine glaciale Yolyn Am. Trasferimento al campo turistico, cena con pernottamento . 14° giorno: Bayanzag - Khongor Sand Dunes Da Bayanzag raggiungeremo le dune di Khongoriin, passando attraverso il vasto deserto del Gobi dove lontane montagne segnano la linea dell’orizzonte. Come dei miraggi ci appariranno gruppi di nomadi a cavallo dei cammelli che avanzano nell’aria calda del deserto come sospesi nell’aria, e la superficie del terreno si colorerà di rocce e minerali insoliti e preziosi. Il Khongoriin è una delle formazioni dunali più estese conosciute con il nome “le dune che cantano” raggiungono un’altezza di 300 m, un’ampiezza di 12km e una lunghezza di circa 100km, originatasi dalla erosione delle montagne circostanti. Trasferimento al campo turistico, cena con pernottamento. 15° giorno: Khongor Sand Dunes - Yoliin Am Gorge Oggi ci dirigeremo verso Sud attraverso il Parco del Gobi Gurvan Saikhan. Percorso di 5-6 ore con soste per fotografare e pranzo lungo il percorso. La strada corre lungo le Khongor dunes sino a che queste scompaiono nella steppa desertica, segnata in lontananza dalle montagne dell’Altai. Le aquile sorvolano il deserto in cerca di prede mentre le famiglie nomadi radunano il loro bestiame. Si prosegue verso Yoliin Am (Bocca dell’Avvoltoio) famosa per il suo paesaggio spettacolare: una valle al centro del deserto del Gobi con ghiaccio dello spessore di alcuni metri che
rimane per quasi tutto l’anno. Dallo scioglimento del ghiaccio si formano 4 cascate che scendono lungo il canyon formato da pareti a picco alte sino a 180 mt. Possibilità di discendere il canyon a piedi o a cavallo. Trasferimento al campo turistico, cena e pernottamento. 16° giorno: Yoliin Am - Tsagaan Suvarga Ci dirigiamo verso Nord per giungere a Tsagaan Suvarga, una zona naturale con bianche pareti di roccia che una volta erano bagnate dal mare come lo dimostrano i numerosi fossili marini che si trovano nell’area. Trasferimento al campo turistico, cena. Pernottamento al campo turistico Tsagaan Suvarga. 17° giorno: Tsagaan Suvarga - Ikh Gazarin Chuluu Continuiamo il nostro viaggio verso Nord in direzione di Ulanbaataar, attraversando le steppe desertiche del Gobi. Ci fermeremo a visitare una famiglia nomade e a fotografare le montagne di granito del Ikh Gazariin Chuluu, picchi di roccia emergenti dalla steppa. Queste rocce vengono menzionate anche nella “Storia segreta dei Mongoli” l’unico libro che parla della vera vita di Genghis Khaan. Visiteremo il teatro all’aperto e la statua di Norovbanzad. Trasferimento al campo turistico, e cena. Pernottamento la campo turistico Tsagaan Suvarga. 18° giorno: Ikh Gazarin Chuluu Riserva Naturale di Gun-Galuut Raggiungeremo Gun-Galuut: una riserva naturale tra le più popolari in Mongolia, nella valle del fiume Kherlen attraverso le verdi steppe, habitat di molte specie selvagge come l’Argali o pecora selvaggia di montagna (presente con 80 esemplari) e molte specie rare come la Gru siberiana, la Cicogna nera, l’Oca cigno ed altre. La riserva è una splendida combinazione di alte montagne, fioriture coloratissime, graziosi laghi e fiumi e terre umide. Il visitatore ha la possibilità all’interno della riserva di fare foto di numerose specie animali rari, oppure cimentarsi in sport come il rafting o la pesca, provare a cavalcare uno yak o un cammello, vivere una giornata con una famiglia nomade, seguendone lo stile di vita. Raggiungeremo il Campo turistico per gustare un’ottima cena tipica a base di carne di montone arrostita servita con riso e verdure. Pernottamento nelle gher. 19° giorno: Gun-Galuut - Ulaanbaatar Dopo colazione torniamo ad Ulaanbaatar, con 2 ore di strada, con una fermata al Giant Genghis Monument ed infine sistemazione in hotel. Appena pronti, visita al Palazzo Museo Bogd Khaan’s - la residenza dell’ultimo re della Mongolia - ed al parco dedicato a Buddha. Possibilità di assistere ad un concerto folkloristico del Tumen Ekh Ensemble. Cena di saluto e pernottamento in Hotel. 20° giorno: partenza per l’Italia Trasferimento in aeroporto in orario per il volo di rientro in Italia. Arrivo previsto serata.
Componenti del gruppo: antonietta.pellizzaro@gmail.com carla.baldelli@gmail.com angela.gaburri@gmail.com giulianach@tiscali.it Guida mongola parlante italiano: Autista mongolo detto “Mario� parlante mongolo:
aeroporto di Ulanbaataar
Ulan Bator è la capitale e principale città (1.044.500 ab.) della Mongolia, situata nella parte centro-settentrionale del paese. Il suo nome, attribuito dal 1924, significa "Eroe Rosso". Si trova a 1350 metri sul livello del mare, poco a est del centro della Mongolia, sul fiume Tuul Gol, un subtributario della Selenga, in una valle ai piedi del monte Bogd Han uul.
monastero buddista Gandan dove si trova una statua dorata di Buddha alta pi첫 di 26 mt.
Le ruote delle preghiere (chokhor). Al girare della ruota, la preghiera custodita dentro si sbriciola in tanti pezzettini che il vento trasporterĂ via in ogni direzione. Un giro di ruota corrisponde ad una preghiera recitata e una costante pratica religiosa porta al fedele un karma positivo per la sua prossima vita.
piazza Sukhbaatar
Monumento a Genghis Khan
‌ soldato antico e moderno ‌
Museo Nazionale, ricco di vestiti e armamenti tipici del popolo mongolo
Gli “altari” di rami e sassi che affondano le origini nello sciamanismo più ortodosso ma che sono stati adottati anche dal buddismo lamaista, religione dominante in Mongolia: qui li chiamano “coppe del cielo” perché sono colmi di energia divina. Quando incontrano un ovoo, i nomadi si fermano, scendono da cavallo e girano tre volte in senso orario attorno alla pila, lasciando piccoli regali, oggetti personali, monete, fotografie, anche una semplice pietra e spesso un hatack, la sciarpa azzurra che rappresenta la divinità superiore, Tengri, il grande cielo.
La gher, anche detta yurt o yurta, e’ la casa dei nomadi delle steppe mongole sin dai tempi di Gengis Khaan. Ancora oggi è abitata da circa il 60% della popolazione vivente in Mongolia. Interamente montabili e smontabili in sole tre ore, le yurte mongole disegnano nello spazio forme colori e volumi appartenenti ad una memoria inconscia collettiva. La loro visione stupisce, e lascia senza parole.
“I Khentii, i Khangai, I Saya, maestose catene montuose ‌ Ornati al nord con la foresta e taigha Menen, Sharga e Gobi, inestimabile vasti deserti ‌ Meraviglie del sud, le dune di sabbia
Questo è il mio paese nativo, Bellissima Mongolia” da “Il mio paese” di D. Natsagdorj
Monastero Amarbayasgalant una delle tre istituzioni buddiste piÚ importanti della Mongolia, è anche il complesso architettonico religioso piÚ integro del paese
“… terra leggendaria di Gengis Khan, degli sciamani, dei bambini monaci che recitano misteriosi mantra in monasteri sperduti, dei nomadi legati senza compromessi ai riti antichi e ai ritmi feroci e dolci della natura” da “L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri “ di F. Pistone
Rito della rinascita
paesaggi nordici montagna Uran Togoo nella provincia Bulgan
Arrivo a Moren, capoluogo della provincia Huvsgul, cittadina sede di un vivace mercato per i nomadi locali
Materiali specifici per la costruzione delle “gher�
l’apertura della gher è rivolta a meridione perché, per tradizione sciamanica, quella è la direzione verso le terre buone, benedette dagli dei e dagli antenati ma soprattutto riscaldate dai venti del Gobi che mitigano l’aria glaciale della Siberia.
visita ad una famiglia nomade
“Bambini, lasciate che le mie favole vi raggiungano, non a piedi ma su un cavallo veloce. Se viaggerete con loro vi sembrerà di viaggiare intorno al mondo così come fa il sole". da “Fiabe dalla Mongolia” di A. Colleoni e P.De Santis
“I prati verdi crescono nel pascolo aperto ‌ Le catene montagnose che si intrecciano in lontananza Le terre e i pascoli per muoversi nelle quattro stagioni ‌ Cinque tipi di grano crescono nel terreno fertile
Questo è il mio paese nativo, Bellissima Mongolia” da “Il mio paese” di D. Natsagdorj
Durante l'età del bronzo la Mongolia occidentale fu influenzata dalla Cultura di Karasuk: tale influenza è documentata dalla presenza delle Stele del Cervo e di kurgan scita.
moltissimi yak pascolano indisturbati
Lago Huvsgulb Dalai è il mare dei Mongoli, che lo chiamano Madre, è il loro Oceano privato, e in effetti Dalai significa Oceano: 160 chilometri di acque dolci e fredde come cristalli, per una profondità di 250 metri. Le sue acque sono purissime e in estate le sue sponde si colorano di fiori selvatici, mentre in inverno un ampio strato di ghiaccio lo ricopre.
Lago di Huvsgul: un'isola tropicale a poca distanza dal confine sovietico. Ciottoli bianchi come sabbia di talco, conifere dal portamento di palma da cocco, oblique e discoste, dirigono lo sguardo in verticale verso un cielo che alla notte è piena di stelle.
I Tsaatan hanno modalità di vita molto simile a quella degli indiani d’America, vivono nei teepee e hanno i loro totem che guidano le loro anime nell’aldilà.
visita al popolo delle Renne, i Tsaatan che ancora vivono cacciando e catturando le renne
area vulcanica che circonda il Lago Terkhiin Tsagaan – il “Grande Lago Bianco”. Il vulcano è ora spento. Una piccola camminata per raggiungere l’anello del cratere, dove rocce rosse scendono fino nel profondo abisso circondato dal sacro Ovoo.
“Sono nato signore di un possente cavallo da sella, … con la criniera al vento, come un gigantesco tamburo, E, sulla schiena liscia di un takhi, da una mandria di deserto, oltre il vento nel cielo, non permettono nessuno.” da “Dove sono nato” di B. Yavuukhulan
le sorgenti calde di Jargalant
canyon del Fiume Chuluut
Monastero Erdene Zuu
“Ai burqan dei numerosi templi ho offerto lampade ed incenso. In piedi ho pregato. Possa Buddha avere pietĂ . Una lampada dalla chiara fiamma ho offerto a Badam Suqai.
Ho supplicato Badma Sambua Blama con le mani giunte sul capo.” (da un'invocazione degli sciamani mongoli) da “Testi dello sciamanesimo siberiano e centro-asiatico” a cura di U. Marazzi
‌ una persona del campo ci veniva ad accendere la stufa con cartone, piccoli legni e soprattutto sterco di animale essiccato
“L’erbe strette che ondeggia nel vento … I miraggi nella pianura aperta La terra unita da formidabili eroe … I santuari di pietra, con preghiere tradizionali” da “Il mio paese” di D. Natsagdorj
“Non mi sono mai trovato di fronte ad una linea dell’orizzonte tanto netta e lontana. Un blu cosĂŹ denso ed uniforme che, immaginato sulla tela di un dipinto, renderebbe inverosimile qualsiasi paesaggio. Dalla cima di una collina sento il ritmo confuso e cupo di una mandria di cavalli al galoppo. Sono tanto lontani
che li distinguo a fatica, eppure il silenzio della steppa li fa magicamente vibrare nell’aria, per chilometri. È forse proprio questo silenzio, così severo, che qui rende solenne ogni cosa …” da “Mongolia” di D.Pianezze
“Sono nato signore in acqua dei fiumi, tra le onde di laminazione sotto l’ombra della luna d’argento, dove, i cavalli dei miei antenati avevano intinto i loro zoccoli, E, lavarono la terra con l’acqua pura della mia patria, Sono nato signore in acqua dei fiumi.
Sono nato signore nel profumo dolce dei fiori, nelle foglie coperte di notte rugiada dell’alba, nelle petali dove luccicano le stelle. E, le stelle alpine, benedette con l’eternità, Sono nato signore nel profumo dolce dei fiori. Sono nato signore dell’acquazzone, nel lampo di fulmine che spaventa il cielo sereno, nei chicchi bianchi che riempiono l’area pura. E, in sette colori dell’arcobaleno nella steppa, Sono nato signore dell’acquazzone.” da “Dove sono nato” di B. Yavuukhulan
“Sono nato signore nella melodia di una canzone elegante, in un calice d’argento avvolta in una sciarpa blu, nella melodia discrete ed eleganti di una canzone lunga. E, nel destino dell’uomo di gioia e di miseria, Sono nato signore nella melodia elegante di una canzone.” da “Dove sono nato” di B. Yavuukhulan
Monastero d’Ongi attraverso la steppa del Gobi
“Orhon, Selenge, Khohuin, i fiumi meravigliosi I ricchi tesori di minerali nascosti sotto crinali di montagna Statue e templi storici, le rovine delle città antiche Le strade tortuose scompaiono in lontananza” Questo è il mio paese nativo, Bellissima Mongolia” da “Il mio paese” di D. Natsagdorj
“Sono nato signore della steppa sconfinata, … dove i miraggi rivive a primavera, nelle valli, dove l'inverno fa tremare i denti dei cammelli. … E, dove le orme dei dinosauri erano state conservate, … Sono nato signore della steppa sconfinata. da “Dove sono nato” di B. Yavuukhulan
visita a Bayanzag remota e arida regione nasconde tesori importanti dal punto di vista geologico e archeologico con resti fossili di dinosauro come ossa o uova
Deserto caratterizzato da altissime dune di sabbia interrotte dalla catena montuosa del Gurvan Saikhan all’interno dell’omonimo Parco Nazionale che include anche il canyon di origine glaciale Yolyn Am. Il Khongoriin è una delle formazioni dunali più estese conosciute con il nome “le dune che cantano” raggiungono un’altezza di 300 m, un’ampiezza di 12km e una lunghezza di circa 100km, originatasi dalla erosione delle montagne circostanti. Trasferimento
“Tra le montagne e Gobi, vasto paese dei Khalkh … Da bambino attraversavo a cavallo le lunghe distesa della pianura La caccia all'antilope e gli animali su percorsi lunghi … Cavalli che corrono su colline e giù nelle valli
Questo è il mio paese nativo, Bellissima Mongolia” da “Il mio paese” di D. Natsagdorj
Visita al Museo
Parco del Gobi Gurvan Saikhan ... in lontananza dalle montagne dell’Altai
Yoliin Am (Bocca dell’Avvoltoio) famosa per il suo paesaggio spettacolare: una valle al centro del deserto del Gobi con ghiaccio dello spessore di alcuni metri che rimane per quasi tutto l’anno.
“Tra Altai e Hyangan, ricco mio paese … E il luogo da vivere, destinata da madre e padri Sotto il raggio di sole, sereno mio paese … Sotto la luna d’argento, rimarrà la dimora eterna Questo è il mio paese nativo, Bellissima Mongolia” da “Il mio paese” di D. Natsagdorj
“Il vuoto di un paesaggio senza recinzioni e senza terre private può incutere timore. In alcuni momenti si ha perfino l'impressione di poter scorgere la curvatura della Terra, ma quando si pensa di essere completamente soli, si vedono
apparire dal nulla pastori a cavallo, equipaggiati con ciotole di yogurt e cannocchiali sovietici, con l'aspetto di soldati di fanteria dell'esercito di Gengis Khan“ da “La terra dal cielo blu “ di B. Mayhew
canyon di origine glaciale Yolyn Am
campo turistico Tsagaan Suvarga.
montagne di granito del Ikh Gazariin Chuluu
riserva naturale tra le piÚ popolari in Mongolia, nella valle del fiume Kherlen attraverso le verdi steppe, habitat di molte specie selvagge come l’Argali o pecora selvaggia di montagna
“Sono nato signore del cielo blu profondo, ‌ negli spazi tra due stelle distanti, negli anelli intorno alla luna rocciosa,dove poco succede.
E, laggiù, nel blu, dove i miei occhi possono vedere l'orizzonte, Sono nato signore del cielo blu profondo.” da “Dove sono nato” di B. Yavuukhulan
“Le montagne, dove i nostri antenati riposano in pace … Dove nascano e crescono i figli e nipoti I cinque tipi di mandrie riempiono i spazi aperti … Affascinante sempre nel cuore dei Mongoli
Questo è il mio paese nativo, Bellissima Mongolia” da “Il mio paese” di D. Natsagdorj
“Sono nato signore nella melodia di una canzone elegante, … in un calice d’argento avvolta in una sciarpa blu, nella melodia discrete ed eleganti di una canzone lunga. … E, nel destino dell’uomo di gioia e di miseria, Sono nato signore nella melodia elegante di una canzone.” da “Dove sono nato” di B. Yavuukhulan
“… ho avuto modo si ascoltare il loro canto di gola (khoomii), nato come mezzo per comunicare a distanza tra i soldati di Gengis Khan, che imitava versi di animali e suoni della natura. E’ incredibile che cosa sanno fare con le corde vocali. Questi canti erano accompagnati da musicisti che suonavano il morin khuur, il singolare violino a sagoma squadrata”
“Gli Unni antenati da questa terra Nell’era dei mongoli blu, diventato paese invincibile Da anni ad anni abituati a vivere qui Nuovo paese Mongolo coperto da una bandiera nuova Questo è il mio paese nativo, Bellissima Mongolia Il nostro paese nativo è incantevole Se arrivano i nemici, li scacciamo via Il nostro bel paese nato per prosperare Costruiamo futuro nuovo mondo con grandi azioni.” da “Il mio paese” di D. Natsagdorj
Giant Genghis Monument
ITINERARIO ~ Partenza dall’ Italia per Ulaanbaatar ~ Ulaanbaatar - Monastero Amarbayasgalant
~ Amarbayasgalant - Uran Togoo Mountain, Bulgan. ~ Uran Togoo – Moren, Huvsgul ~ Moren - Lago Huvsgul
~ Jargalant ~ Parco Nazionale Khorgo Terkh - Tsenkher Hot Spas ~ Tsenkher Hot Spas - Karakorum
~ Karakorum – rovine del Ongi Monastery ~ Ongi Monastery Ruins - Bayanzag ~ Bayanzag - Khongor Sand Dunes
~ Khongor Sand Dunes - Yoliin Am Gorge ~ Yoliin Am - Tsagaan Suvarga ~ Tsagaan Suvarga - Ikh Gazarin Chuluu ~ Ikh Gazarin Chuluu Riserva Naturale di Gun-Galuut ~ Gun-Galuut - Ulaanbaatar ~ Partenza per l’Italia