RICCHEZZE NEGATE Piero Alquati I progressi scientifici e le intuizioni artistiche sono progrediti quando nel corso della storia si sono dischiuse le porte alla libertà intellettuale e creativa Circa trent’anni fa segnalavo il pericolo della restrizione delle genealogie nel cane da pastore tedesco. Chi ha veramente a cuore il destino di una razza non si accontenta di alcuni effimeri successi, spesso forieri di buoni incassi, ma auspica la sua completa idoneità. Se già allora era un pressante argomento zootecnico, oggi è divenuto impellente. Le ragioni dell’impoverimento sono promosse dal desiderio di ottenere l’omogeneità cromatica e tipologica nelle Esposizioni mentre nelle Prove di lavoro si apprezzano le doti caratteriali ed attitudinali. Entrambi i comparti agonistici invogliano la scelta di specifici riproduttori forzando a canalizzare un impiego che genera l’inaridimento delle risorse genetiche delle due selezioni. L’inaridimento è influenzato anche da una mal celata volontà che spesso pretende e premia ceppi prediletti i cui successi agonistici inducono a ritenere di essere sulla giusta strada. Purtroppo è una conclusione superficiale perché non tiene conto che la selezione della razza non è efficace se, considerando solo specifici buoni risultati, ignora le molte esigenze di cui necessita. Un soggetto con le migliori doti caratteriali deve possedere altrettante doti funzionali per esprimerle.
Ricchezze negate Ogni razza è afflitta da molte difficoltà le cui soluzioni possono essere trovate nella propria scorta genetica solo quando ricca di varianti. Nella razza del cane da pastore tedesco molte sono le problematiche selettive e tra queste primeggiano l’esenzione da displasia delle anche e dalla lussazione del gomito ma anche la predisposizione alla maternità e alla libido dei maschi. Così lo sono nella morfologia la giusta forma dell’orecchio o la corretta angolazione scapolo omerale o la costruzione dell’arto posteriore oggi come non mai afflitto da molteplici difetti che rendono il cane instabile e tanto più affaticabile in movimento. Questi sono solo alcuni dei principali impegni selettivi della razza ma ancor più importanti sono quelli attitudinali e comportamentali, aggravati dalla convinzione che la loro bonifica avvenga unicamente attraverso l’accertamento del coraggio con una prova di attacco. La realizzazione di stucchevoli aspetti cromatici e alcune scelte canalizzate per soddisfare particolari ambizioni agonistiche hanno indotto la ghettizzazione di ceppi che acuiscono anche altra conseguenza nota alla scienza genetica. Ovvero la presenza dei caratteri
correlati che insorgono gli uni alla presenza di altri. Potrebbe accadere che una prediletta focatura rossastra si correli alla displasia e incrementando l’una si incentivi anche l’altra, come pure positivamente il buon occhio scuro potrebbe essere correlato ad altrettante buone doti caratteriali. Una nuova matrice di impoverimento dei ceppi proviene dall’imposizione di scindere la selezione dei soggetti a pelo lungo da quelli a pelo corto. Diverso sarebbe stato il riconoscimento delle due tipologie senza costringerle in compartimenti stagni accettando l’insorgere di due razze e non il riconoscimento di una varietà dal momento che, per varietà, s’intende l’identificazione di una diversa morfologia spontaneamente insorta. Costringendo l’impiego di genitori e avi esclusivamente a pelo lungo ha origine una nuova razza. Tutto questo, biologicamente, è comparabile alla scissione insorta con il riconoscimento del cane da pastore tedesco svizzero a pelo bianco, promosso dalla volontà di una Signora svizzera, Agata Burch, che importò dall’America nel ’66 il cane pastore bianco “Lobo”. Anche Lobo trae origine da Greif, nordico avo della razza del cane da pastore tedesco. Basterebbe leggere lo standard della razza per giustificare l’intenzione originale di consentire le poliedricità cromatiche intese a permettere un vasto impiego di provenienze genealogiche matrici di molte ricchezze. E tra queste potremmo trovare doti attitudinali ma anche ceppi che possono diminuire la
Pastore svizzero bianco 1