VISSI
d’ARTE
Opere
di Leonardo Borghini
Arezzo 2016
VISSI d’ARTE * Opere
di Leonardo
Borghini
AREZZO 2016
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Prefazione
È per me un onore aprire il libro del lungo percorso artistico dell’amico Leo,che non si limita alla sola pittura e disegno,ma da eclettico artista si è cimentato anche nella scultura, la medaglistica ed il restauro. Personalità poliedrica,tesa a ricercare nuove forme espressive e ad esplorare nuove tecniche mantenendo sempre grande sensibilità,una spiccata personalità ed un proprio stile riconoscibilissimo nelle sue varie creazioni. In molti,più competenti, hanno scritto sulle opere di Borghini.A me,queste, hanno ispirato dei semplici versi che gli dedico sinceramente augurandogli ancora tanti anni da vivere con l’arte. Piero
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La pittura di Leonardo Borghini
Gli operai che Leo dipinge sono sagome diafane, hanno i volti pensierosi nelle nebbie antelucane. Vanno in fabbrica che albeggia, nelle brume dell’inverno, tornan stanchi all’imbrunire, a riunirsi intorno al desco. Son sfumati i paesaggi, dalle linee indefinite, son soffuse le atmosfere tenuamene colorite. Sempre aleggia poi su tutto, lieve, la malinconia e la varia umanità teme di smarrir la via. Gente semplice che ama il dovere ed il lavoro, che non brama grandi cose, ma ha dignità e decoro.
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Nel grigiore più profondo o nel sole abbacinante, son dipinte, un po’ velate, le figure sullo sfondo; solitarie,in coppia o in gruppo, curve e in qualche azione assorte, per ingannare quel vuoto che da dentro sale forte. La poesia che Leo Borghini ci regala coi suoi quadri, non è frivola e giocosa, ma piuttosto seria cosa: Leo ci parla del sociale e ha chiaro che nell’uomo, i piacer dell’esistenza, celan tanta sofferenza. E per questo, dipingendo, esprime l’inquietudine del nostro vivere immerso, nel mister dell’universo.
Pierugo Chini
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Grazia,la compagna di vita di Leo, dice di lui:
Ogni sfumatura di colore rivela la sensibilità dell’artista, silenzioso di fronte all’immensità del creato che celebra con i suoi cieli ora azzurri ora tempestosi,con la limpidezzza od il verde misterioso dell’acqua del lago, dove tra il rumore delle onde,ama lasciarsi andare in una ideale barca dalla bianca vela per portare via lontano gli affanni e l’angoscia della vita.
Grazia Bazzica
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LEONARDO BORGHINI VIA MAGELLANO, 10 52100 AREZZO TEL. 0575 911298 CELL. 338 8646599 E-MAIL: leonardoborghini@hotmail.it
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LEONARDO BORGHINI Nato a Follonica il 17/12/1941,vive e lavora ad Arezzo.
Da circa 50 anni si dedica alla pittura e alla scultura, e le sue opere sono presenti in varie raccolte pubbliche e private. Oltre a molte sue mostre personali ha partecipato a numerose collettive e concorsi, ricevendo premi, critiche positive e lusinghieri riconoscimenti.
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MOSTRE PERSONALI
1970 1970 1973 1973 1973 1974 1974 1975 1975 1975 1976 1976 1976 1977 1977 1978 1978 1979 1981 1986 2009 2009 2010 2010 2010 2011 2011 2014
MONTEVARCHI FIGLINE VALDARNO VERONA AREZZO CAPRESE MICHELANGELO FOIANO PORDENONE FORTE DEI MARMI CAPRESE MICHELANGELO CAGLIARI TALLA FORTE DEI MARMI CASTIGLION FIORENTINO BIBBIENA MONTEPULCIANO TERNI PASSIGNANO CHITIGNANO MONTE SAN SAVINO VALENTANO CORTONA PASSIGNANO CAMALDOLI RIGUTINO – SASSAIA BAGNO DI ROMAGNA CAMALDOLI BIBBIENA SPOLETO – EXPO
(AR) (FI) (AR) (AR) (LU) (AR) (AR) (LU) (AR) (AR) (SI) (PG) (AR) (AR) (VT) (AR) (PG) (AR) (AR) (FC) (AR) (AR) (PG)
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Milano 1970 Mostra Concorso Nazionale Collettiva a giudizio popolare
Leonardo Borghini vince il primo premio
Dal 1° novembre al 15 dicembre 1970, si è svolta alla Galleria “Il Guscio d’oro” in Milano la MOSTRA CONCORSONAZIONALE DI PITTURA A GIUDIZIO POPOLARE pro bambini spastici di Milano.
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1970 – ARTI ALLA RIBALTA
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MOSTRE COLLETTIVE 1963 1964 1970 1970 1971 1971 1972 1972 1972 1973 1973 1973 1974 1974 1974 1975 1975 1975 1975 1979 1979
CAMUCIA CAMUCIA CASTIGLION FIORENTINO MILANO ROMA CIVITELLA FOIANO FERRARA CIVITELLA AREZZO ROMA AREZZO FOIANO ROMA AREZZO FIRENZE AREZZO CAGLIARI SASSARI FORTE DEI MARMI AREZZO
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L‘Arena di Verona QUOTIDIANO DEL MATTINO FONDATO NELL’ANNO 1866
CRONACHE VERONESI 3 MARZO 1973
ARTE E ARTISTI
Echi delle mostre LEONARDO BORGHINI E VINCENZO CHIARENZA (Galleria L’Incontro, via IV Novembre 25) – Due artisti toscani di diversa estrazione sono presenti in questi giorni all’ ”Incontro” con una personale che raccoglie alcuni lavori meritevoli di citazione. Leonardo Borghini allinea opere che rivelano l’influenza del chiarismo: paesaggi, figure evanescenti, scorci d’ambiente realizzati con una sottile vena poetica. Non si tratta, è bene precisarlo, di un artista “nuovo”; Borghini riesce tuttavia a colpire l’osservatore per la semplicità e la serena partecipazione con cui tratteggia gli aspetti della natura.
Alla Galleria l’Incontro Via 4 Novembre, 25 - Verona
V. CHIARENZA e L. BORGHINI Due pittori aretini, due personalità artistiche completamente diverse. Il Chiarenza si avvale di una tecnica grafico-coloristica particolare per esprimere il suo mondo di neorealista; per il Borghini la realtà oggettiva rimane sommersa da una poetica oasi di pace. La mostra verrà inaugurata oggi, sabato 24 febbraio alle ore 18,30 - Cocktail F.P.
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1973 – MOSTRA NAZIONALE ROMA 1° PREMIO
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1973 – TALLA ESTEMPORANEA 1° PREMIO
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PREMIAZIONE TALLA
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Visto da A. J a c o p o n i
Molte sono le qualità di Leonardo Borghini da apprezzare… Innanzi tutto il suo temperamento che sa leggere nel grande vocabolario della natura e scegliere le parole che meglio vi rispondono; poi le tonalità delicate in sintesi di forma e di colori, quindi i paesaggi a cui egli si ispira, che appaiono incantati, tutti immersi in un’ aurea di poesia a volte carica di accenti lirici, a volte sommessamente elegiaca. Nella sua pittura affiora il colloquio con la natura, improntato tutto di sincerità, di impegno, di serietà operativa, di una forza che evidenzia la sua originalissima attività. Leonardo Borghini, infatti è riuscito a varcare il mondo delle influenze imperanti, ha saputo svincolarsi dalle numerose allettanti suggestioni che affascinano tanta nostra pittura contemporanea: per questo è artista originale e merita la nostra ammirazione. E degna di ammirazione infatti è la sua opera, dove tutto vive e palpita di una profonda umanità, di un dolce sentire, dove tutto è immerso in una atmosfera dallo splendore cristallino, avvolto in una sognante, dolce, affettuosa intimità con le cose. Narra i suoi stati d’animo, gli intimi abbandoni, l’attento e lungo studio, le tecniche consumate, le fantastiche estrinsecazioni del mondo incantato dell’artista.
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1974 – MOSTRA PORDENONE
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1974 - FOIANO - MOSTRA PERSONALE
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1975 – ROMA MOSTRA NAZIONALE
34 Presentare Borghini è cosa estremamente facile e non impegna cerebralmente colui che lo fa. È una cosa piacevole, nella società in cui viviamo, materialistica per eccellenza come non mai, approdare finalmente in un’oasi di pace. Borghini a differenza di molti altri non “bleffa”, e la sua pittura rispecchia veramente la sua natura forte, tenace e non materialistica. Non è un “naturalista” che riproduce fedelmente con dovizia di particolari, Borghini è un “realista” perché evoca l’effetto e l’incidenza che la realtà può avere sull’osservatore e non l’immagine fotografica e ripetitiva di essa. La poeticità delle sue opere, quasi evanescenti, rivelano un animo sensibile ed estroverso. Per rendersi conto della validità di questo artista non occorrono quindi frasi roboanti o una lunga indagine; i suoi quadri sono realizzati con meditata ricerca che denota maturità e padronanza della tavolozza. SIMONETTO SIMI
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1976 – CASTIGLION FIORENTINO
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1986 – VALENTANO
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2003 – LITOGRAFIE D’AUTORE PER IL CALCIT
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2009 – CORTONA
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2009 – PASSIGNANO
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2010 – CAMALDOLI
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2010 – BAGNO DI ROMAGNA
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2011 – BIBBIENA
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65 QUATTRO DIPINTI SU TAVOLA (3 mq. ciascuno) ESEGUITI NELLA CHIESA DI SANTA CRISTINA A CHIANI(AR) CON LA TECNICA TROMPE L’OEIL
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PROGETTO DI MONUMENTO AI CADUTI DEI VIGLI DEL FUOCO
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Borghini Disegno preparatorio
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Parigi – Borghini Modello in gesso
71 Monumento ai caduti Vigili del Fuoco di Arezzo realizzato da L.Parigi e M.Marangon
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2014 – EXPO SPOLETO
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LAVORI PUBBLICI ESEGUITI: CHIESA DI SANTA CRISTINA IN CHIANI (AR)
DIPINTI A OLIO SU TAVOLE DELLA GRANDEZZA DI MQ.
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CIASCUNA, RAFFIGURANTI
SAN DONATO (PATRONO DI AREZZO), SAN FRANCESCO, PAPA GIOVANNI XXIII E DON GIOVANNI BOSCO. CRITICHE LUSINGHIERE.
CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO DI AREZZO
BASSORILIEVO IN BRONZO RAFFIGURANTE IL SACRIFICIO DI UN
VIGILE DECEDUTO IN SERVIZIO
E SIMBOLEGGIANTE LA PROSECUZIONE DELLA VITA.
BASSORILIEVO
IN BRONZO PER IL GRUPPO
VIGILI DEL FUOCO (G.S. ITALO GASBARRI). TARGA DI BRONZO PER L’ ASSOCIAZIONE VIGILI DEL FUOCO DI AREZZO SPORTIVO DEI
77 Ho conosciuto Leonardo Borghini alcuni anni fa, grazie ad un amico comune: d’incanto si è stabilita tra di noi una simpatia-sintonia che ha portato a frequentarci con continuità. Io sono un appassionato di ceramica moderna, e apprezzo e ricerco le forme inusuali, le tonalità nuove, gli slanci in avanti e comunque tutto ciò che riesca a trasmettere piccole e grandi emozioni. Incredibilmente Leonardo mi ha coinvolto/travolto con il suo linguaggio artistico, la sua padronanza cromatica, la personalità del suo disegno, la ricerca continua che è imprescindibile oggetto dei suoi studi. Credo che la pittura, come ogni altra forma d’arte, sia lo specchio dell’anima e la necessità che ha l’anima di esprimersi: chi “copia” o chi si ispira ad altri è, secondo me, “out”, non degno di alcuna considerazione. Condizione necessaria è la creatività, che Leonardo possiede in modo superlativo e che continua a nutrire con una ricerca instancabile sul colore, sulla prospettiva, sulla metodologia del disegno, sull’impianto tecnico del quadro. Specchio dell’anima: confermo… Leonardo è meticoloso, preciso e mai del tutto soddisfatto, sempre proteso verso nuovi orizzonti. Non aspettiamoci dunque di scorgere nelle sue opere il travaso di un animo tormentato o il riflesso di uno spirito appagato: magari troveremo la tristezza di un’alba nebbiosa o la gioia di un paesaggio luminoso, ma sempre riconosceremo nei suoi quadri la spontaneità di un artista vivo e vero! Alessandro Amorosi
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Costante sintesi che persegue l’essenziale evoluzione di nuove idee; soggettiva trasfigurazione che si avvale delle linee per captare le luci nello spazio. Creazioni razionali che, orientandosi in un linguaggio poetico, aspirano a riconoscersi nelle espressioni particolari di dinamici contenuti. Sogni che l’artista ricostruisce racchiudendo i sentimenti, le sensazioni, le paure che si affollano intorno a lui, nelle azioni quotidiane, determinando in tal modo le strutture di un tempo passato. Annotazioni condizionanti le fondamentali basi estetiche e che si distaccano dalla natura per intuire la semplice introspezione dettata da fantastiche trascrizioni: inconfondibili sigilli che cercano le inquietudini di un nuovo figurativismo attraverso la fusione di elementi e di momenti lievemente svolti in una creante unità di perpetuo divenire. ROMA – MOSTRA NAZIONALE DI PITTURA V.F. “Realtà e momenti” - 1975 (3° Premio)
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NOTE D’ ARTE
LEONARDO BORGHINI espone alla galleria Marzia Alla nuova galleria d’arte “Marzia” di Montevarchi, situata nella via omonima, si è aperta ieri la personale di Leonardo Borghini. Questi è un valente pittore di Arezzo che ha al suo attivo premi di pittura estemporanea a Loro Ciuffenna e premi alla nazionale di pittura “Il Cassero”.
Vincitori del premio “Gargonza” Si è conclusa la prima esposizione della rassegna di pittura avvenuta a Gargonza e organizzata dal Centro Culturale artistico aretino in collaborazione con l’associazione amici di Gargonza e l’EPT. Ha vinto il primo premio Vincenzo Chiarenza; il secondo è andato a Giovanna Goti, il terzo a Lamberto Parigi, il quarto a Leonardo Borghini.
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CRITICHE ARTISTICHE “L’artista ha una visione che pur discostandosi da dati preminentemente naturalistici, li afferra tutti riconducendoli, in sintesi, in un tunnel ideale di luce” (Gastone Breddo) “…infonde alle sue tele una capacità reazionale di ambiente, raggiungendo risultati eccelsi di un chiarismo singolare” (Antenore Campi) “… raggiunge nelle sue tinte una sintesi felicissima di forme alle volte appena accennate, creando vuoti e silenzi che si colorano spontaneamente di una cromia delicata. Si intravede, nella sua pittura, una promessa di umana speranza” (Antonio Bevilacqua ) “…pittura sua schiettezza e luminosa ed espressiva per
l’assenza di ogni artificio cerebrale alla ricerca di effetti che possono produrre quel senso compiacevole all’osservatore amante del bello”. (dal Premio Gallipoli) “….l’eleganza dello stile campeggia nel movimento significativo delle sue ombre. ….si ha l’impressione che le forme espresse si trasformino in uno sfondo in lontana contemplazione” (da “Il Resto del Carlino”)
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“…ha trovato nella pittura un rifugio riposante, dove può ritrarre i personaggi che ruotano intorno alla sua vita. La sua pittura così pulita, “realista”, evanescente, ripropone immagini di vita comune: esili figure stilizzate di operai ricurvi oppressi da un mondo pieno di angosce, di paure, ripresi in modo istantaneo in tutte le loro manifestazioni giornaliere”. (da “La Nazione”) “…è un mondo che egli vive nella interezza della sua essenza con percezioni di un ambiente visibile nel quale i protagonisti sono osservati con particolare attenzione e portati a rilevare le condizioni essenziali di vita, delle quali Borghini costruisce la trama, non priva di senso poetico”. (da “La Sonda”)
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“E’ facile dire di chiunque qualsiasi cosa” (Bergman) . Diventa poi facilissimo farlo per quello che riguarda la pittura. In realtà spesso capita di rimanere, di fronte ad un lavoro qualsiasi, in uno stato di prudente incertezza, quando non è addirittura indifferenza, e nel migliore dei casi ci si chiede “ma cosa vuole costui?”, sempre che si riesca a vederlo il pittore, l’uomo, dietro il quadro. Capita invece, e i casi sono rari e fortunati per chi crede nell’arte come espressione e comunicazione, di vedere un certo quadro e di provare subito il desiderio di conoscere altre cose dello stesso autore. Il discorso è aperto. Da tanto tempo desideravo entrare nel “covo” di Leonardo Borghini per scoprirlo e sentirlo fra le sue cose e nel suo posto. I suoi quadri avevano fatto breccia. Ho visto tutto il campionario del suo lavoro che copre l’arco di diversi anni di pittura, e ci ho sentito dentro lo studio appassionato delle tecniche e la ricerca dei colori, elementi che hanno costantemente accompagnato l’ansia continua di trovare le tematiche che meglio esprimessero l’uomo. Leonardo non si è mai fermato ad un modo di raccontarsi, anche se di modi ne ha trovati tanti, e spesso anche apprezzati da pubblico e critica, e non ha mai potuto né voluto identificarsi con uno schema pittorico fisso, perché in lui c’è l’ansia continua che a volte sembra dolorosa di dire il più possibile nel miglior modo possibili. Leo è un vulcano di sentimenti, ha una vita interiore intensissima, è capace di vivere pienamente e
83 generosamente tutti i moti del suo animo e di sentire con slancio e lealtà quelli degli altri. Mette entusiasmo e passione in ogni cosa che fa. In questo lo senti fanciullo. Ma quello che disegna e che dipinge non è un fanciullo. Quegli operai un po’ gobbi che quasi vedi camminare nelle sue tele, fra nebbie e luci, e parlarsi sommessamente, quegli alberi così vivi e presenti, avvolti al pari degli operai dagli stessi cerchi di lucente umanità, quella gente e quelle cose che ha cercato nei fogli (fogli su fogli) e nelle tele in un ritmo sempre crescente di impegno e di maturità non li ha fatti un fanciullo. È l’uomo che cerca l’uomo, è l’uomo che cerca il mondo, il suo mondo, quello dove vive e dove vuole riconoscersi, e lo fa con l’ansia attenta e dolorosa di chi non si dà per vinto, con la conquistata fede di chi ha tanto da dire e lo vuole dire. I suoi dipinti, oltre ad essere un atto di fede, sono una denuncia. Borghini vive le problematiche della realtà umana e sociale, ne soffre e dipinge, ed ecco allora venir fuori il mondo degli operai, delle fabbriche, dei rifiuti, della prostituzione, a volte anche disperatamente tutti insieme, nella stessa tela, quasi come un grido: autentici palcoscenici dove gli interpreti della gran commedia non sono altro che disorientate comparse. Ma la sua sensibilità e la sua intelligenza lo spingono a non fermarsi, a riprendere il tema per risentirlo e svolgerlo in un discorso più ampio e, se possibile, più accorato.
F. Fabbroni
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CAPPELLA DELL’OSPEDALE “LA FRATTA” CORTONA
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DISEGNI E ACQUARELLI
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RITRATTI (OLIO E CARBONCINO)
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STEFANO
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BASSORILIEVI SCULTURE MEDAGLIE
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TARGHE IN BRONZO
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QUARTIERE DI SANT’ANDREA
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SALVATAGGIO
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BASSORILIEVI IN GESSO
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SCULTURE E MEDAGLIE
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abbraccio
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STENDARDO PER IL PALIO DELLE BARCHE 2015 - PASSIGNANO sul TRASIMENO
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POSTFAZIONE
Titolo parafrasato da un’aria della Tosca di Puccini (Vissi d’arte). Al termine della fatica che mi ha visto coinvolto in qualità di indegno editor (in editoria è il redattore a cui è affidata la cura di un testo altrui al fine di prepararlo per la pubblicazione) di questo libro, desidero sottolineare due cose: - Un’impresa come l’Opera Omnia di un artista
è decisamente superiore alle mie capacità, e solo l’amicizia con Leo ha potuto indurmi a farlo; - Visto che ormai è fatta, mi rimetto alla clemenza del pubblico che lo leggerà. L’artista Borghini meritava di meglio, mentre io, nel campo dell’arte, so dare solo due giudizi: MI PIACE – NON MI PIACE. Con Leo, e con l’amico Sandro che qui mi piace ricordare, ci siamo invece trovati più e più volte a confrontarci ed esprimere opinioni che, per quanto mi riguarda, non sapevo di avere. Ma forse, visto che spesso ci si incontrava in succulenti convivi, era il vino che ci faceva parlare. E si sa: IN VINO VERITAS! Dante
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Borghini ... arte come espressione e comunicazione ... lo studio appassionato delle tecniche e la ricerca dei colori, elementi che hanno costantemente accompagnato l’ansia continua di trovare le tematiche che meglio esprimessero l’uomo.
F.Fabbroni