TEMPO e DETTAGLI

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TEMPO e DETTAGLI raccolta fotografica | opere di Carlo Scarpa

Pietropaolo Cristini


“Non dovete fare chissà che strane fantasie, nessuno ve lo chiede;

anzi vi chiediamo solo una grande modestia di agire, purché si facciano annotazioni cognite, diremo così si conosca la cosa di cui si dispone, si sappia quello che si vuol fare…”

Carlo Scarpa tratto dal testo “A lezione con Carlo Scarpa” di Franca Semi.


I

INGRESSO DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA IUAV

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II

SEDE DELLA BANCA POPOLARE DI VERONA

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III

MUSEO CIVICO DI CASTELVECCHIO

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NEGOZIO OLIVETTI

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V

GIARDINO DELLE SCULTURE

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VI

TOMBA BRION

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I

INGRESSO DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA I UAV Venezia,

Tolentini, Santa Croce, 191 1966-1985, progetto postumo

Allo stesso modo in qui uno scrittore pensa scrivendo, Scarpa pen-

sa disegnando in termini figurativi. La forma non contiene un’idea, è essa stessa un’idea. L’architettura è un processo, nel fare e non nel fatto.

“Voglio vedere le cose, non mi fido che di questo. Le metto qui davanti a me sulla carta, per poterle vedere. Voglio vedere, e per questo disegno. Posso vedere un’immagine solo se la disegno.”


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II

SEDE DELLA BANCA POPOLARE DI VERONA - BANCO B P M Verona,

Piazza Nogara, 2 - Via S. Cosino 10 1973-1978, 1981

Nell’ organismo architettonico ogni parte è definita con acribia at-

traverso numerosi disegni; in particolare le facciate sono un costante riferimento all’architettura antica e al tempo stesso presentano un lessico estremamente moderno coniugato alla cura assoluta del dettaglio. Frammento inteso come poema incompiuto. La poetica di Scarpa si basa sull’accumulazione di segni, dei singoli elementi che introducono tensioni risolte a favore del particolare dell’ eccezione.


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III

RESTAURO E ALLESTIMENTO DEL MUSEO CIVICO DI CASTELVECCHIO Verona,

Corso Castelvecchio 2 1957-1964, 1973

In questa architettura si capisce come il suo pensiero sia fatto di

accostamenti. Sono materiali diversi, storie diverse che, avvicinate, iniziano a dialogare.

“A Castelvecchio tutto era falso. Ho deciso di adottare alcuni valori ascendenti, per rompere l’innaturale simmetria: lo richiedeva il gotico e il gotico, quello veneziano, non è molto simmetrico.”


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IV

NEGOZIO OLIVETTI Venezia,

Piazza San Marco, 101 1957-1958

Questo incarico rappresenta per Scarpa un invito a mettersi in gioco: dopo essersi espresso nel restaurato di musei ed aver allestito mostre, l’ architetto si misura qui con un rifacimento ex novo. Il risultato è un’ opera di straordinaria qualità architettonica, “uno dei più limpidi capolavori dell’ architettura contemporanea”

“Il valore di un’opera consiste nella sua espressione, quando una cosa è espressa bene, il suo valore diviene molto alto.”


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V

GIARDINO DELLE SCULTURE ALLA BIENNALE DI VENEZIA Venezia,

Giardini di Castello, Padiglione Italia 1951-1952

Dopo la demolizione di una sala di passaggio, Scarpa creò uno spa-

zio completamente diverso, elemento di cerniera tra gli ambienti con diverse destinazioni d’uso del Padiglione Italia.

“Se vuoi essere felice per un’ ora, ubriacati. Se vuoi essere felice per tre giorni, sposati. Se vuoi essere felice per una settimana, uccidi un maiale e dai un banchetto. Se vuoi essere felice per tutta la vita, fatti un giardino.”

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VI

TOMBA BRION Asolo,

San Vito di Altivole 1969-1974

La più bella opera dell’architettura, una specie di sintesi estrema

di tutta la vicenda architettonica contemporanea, è oggi un cimitero, nel quale ogni frammento è inteso come estensione istantanea della memoria.

“L’architettura moderna, astrattamente stereometrica, distrugge ogni sensibilità per la membratura e la scomposizione... Abbiamo creato il nulla intorno alle cose.”

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Le opere di Scarpa non sono fotogeniche, messe su carta non rendono.

Scarpa è un mistero non rappresentabile, può solo essere esperito. Ci sono certe algide modelle che in foto acquistano un fascino irresistibile, ma poi nella realtà sono scialbe, allo stesso modo ci sono donne di una bellezza intraducibile, per le movenze, per la capacità seduttiva, per il disegno misterioso del volto, donne che pulsano e fanno cadere in amore, eppure assolutamente infotografabili, pena la perdita del mistero. Così sono le architetture di Scarpa.

(Fonte: G. Biondillo)



Pietropaolo Cristini


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