Libro 40 anni low

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40 v i ag g i o n e l l a b e l l e z z a i ta l i a n a


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40 ANNI DI CANTORI 40 YEARS OF CANTORI


viaggio nella bellezza journey into beauty


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“Se si volesse stabilire qual è il paesaggio italiano più tipico, bisognerebbe indicare le Marche (…) L’Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo, le Marche dell’Italia.” “If one had to decide which Italian landscape was the most typical, you’d have to choose the Marche (...) Italy, with its range of landscapes, is a distillation of the world; the Marche is a distillation of Italy.” G. Piovene, Viaggio in Italia 1957 5


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INDICE _ INDEX

8 _ La storia The story 10 _ Sante Cantori: l’artista imprenditore Sante Cantori: artist entrepreneur 16 _ Con un letto d’ottone sulle spalle With a brass bed on his back 18 _ Per Sante niente F.S. meglio la F.A.L.M. Better F.A.L.M. than F.S. for Sante 22 _ Una vera azienda di famiglia A true family business 28 _ La forza della determinazione. Fiorella Cantori The power of determination: Fiorella Cantori 32 _ Direttore di produzione con la natura nel cuore. Fabio Cantori Production manager with a passion for nature: Fabio Cantori 36 _ 10 container per il Kuwait 10 containers for Kuwait 38 _ Navigando sui mercati in tempesta Sailing on stormy markets 40 _ Cantori Spa: finalmente un terreno pianeggiante Cantori Spa: finally on level ground 44 _ Nasce l’età del Ferro The coming of the Iron Age 50 _ Paesaggi d’interni Interior landscapes 52 _ Un’azienda nata dalla bellezza A company founded on beauty 54 _ Cantori: lo stile diventa moda Cantori: style becomes fashion 66 _ Un microcosmo autosufficiente A self-sufficient microcosm 76 _ Il Drone metafisico Metaphysical drone 78 _ Vivere Cantori The Cantori experience 88 _ Laboratorio di Architettura The Architecture Lab 90 _ Il Villaggio degli Artigiani The Village of Artisans 100 _ Gli amici di Cantori Cantori friends 104 _ Il codice della bellezza The beauty code 108 _ Aforismario sulla bellezza Aphorisms on beauty 116 _ Se Cantori fosse... If Cantori were... 120 _ Postfazione all’infinito Afterword to Infinity

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LA STORIA / The story

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40 anni per ricordare, per non smarrire la memoria. Per cogliere il senso dello stile Cantori. Per evocare e rievocare il senso e la scoperta della Bellezza. 40 anni di evoluzione tra due generazioni. 40 anni traboccanti di immagini e parole per fermare il segreto della giovinezza di Cantori, del suo mondo, delle sue collezioni. Questa è la storia di Sante Cantori, italiano, marchigiano, di Camerano. La sua storia è la storia di Fiorella e di Fabio Cantori. Dei figli Federica e di Marco. Dei nipoti Milo, Vanni. E di tutte le maestranze. Non solo operai ma veri artisti, dotati di una passione e di una manualità straordinarie. Cantori, in qualche modo è la sintesi dell’Italia. L’essenza, il distillato del meglio del meglio del Bel Paese. Da qui inizia il nostro viaggio nella Bellezza. 40 years to remember, not to allow the memory to fade. To grasp the sense of the Cantori style. To evoke and recall the meaning of Beauty and discovery. 40 years of evolution over two generations. 40 years brimming with images and words to secure the secret of Cantori’s youth, of its world and of its collections. This is the story of Sante Cantori, from Camerano in Le Marche, Italy. His story is the story of Fiorella and Fabio Cantori. Of their children, Federica and Marco. Grandchildren, Milo and Vanni. And of knowledge and skill. Not of simple workers but true artists, blessed with passion and extraordinary manual skills. Cantori is somehow a synthesis of Italy, the essence or spirit of the best of the best of Italy. Here begins our journey into beauty.

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Sante Cantori: l’artista imprenditore

Qualche anno fa, quando Sante Cantori aveva 20 anni nell’Italia del boom economico percorsa da Vespe sfreccianti e cinegiornali della dolce vita romana, le famiglie italiane sognano per i propri figli la sicurezza del posto fisso. Ogni giorno timbrare il cartellino, seguire le regole, impegnarsi, ma non troppo, metterci un pizzico di responsabilità e lo stipendio sicuro è assicurato. Più di una volta il padre ammonisce Sante: “Figlio mio, guarda cosa succede quando arriva la grandine. In un attimo la fatica di una stagione viene distrutta. Tu devi trovare un posto sicuro”.

SANTE CANTORI: ENTREPRENEUR ARTIST A few years ago, when Sante Cantori was 20 years old, in the Italy of the economic boom, with Vespas darting here and there and newsreels of the Roman dolce vita, Italian families dreamed of security and a permanent job for their children. Clock in every day, follow the rules, work hard, but not too hard, add a dash of responsibility and a secure salary is guaranteed. More than once Sante’s father warned him: “Son, look what happens when the hail comes. In a moment a season’s toil is destroyed. You must find a steady job”. 11


Un padre è sempre un padre. Anche se Sante da quell’orecchio non ci sente tanto bene, segue i buoni consigli e se ne va a lavorare ad Ancona in una fabbrica di lampadari di un “veneto”, un certo Romano Tagliapietra. Un galantuomo all’antica che tratta i suoi dipendenti come membri di una famiglia. Purtroppo per lui siamo nel ‘68. Il mondo sta cambiando pelle. E dolorosamente. La fantasia delle nuove generazioni cerca di andare al potere per abbattere i vecchi schemi autoritari. Tagliapietra, uomo leale, nostalgico e tutto di un pezzo, entra nel tritacarne delle rivendicazioni politico-sindacali e suo malgrado viene considerato un “padre-padrone”, un simbolo da contestare. A father is always a father. Even though Sante cannot hear so well through that ear, he listens to the good advice and goes to work in Ancona in the lighting factory of a certain Romano Tagliapietra, an old-fashioned Venetian gentleman who treats his employees like family members. Unfortunately for him though, it is 1968. The world is changing, and painfully. The imagination of the younger generation is trying to seize power to break down the old authoritarian frameworks. Tagliapietra, a loyal and nostalgic man of solid character, is thrown into the grinder of political and trade union demands and despite himself becomes a “father-master” figure, a symbol to be challenged. 12


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1960


Noi della mia generazione, siamo sopravvissuti al Formitrol, al Vinavil appiccicato alle dita, ai pupazzi di Topo Gigio, alle fialette puzzolenti del Carnevale, al Rim, al Piccolo Chimico, ai barattoli che muggivano, al colorante cancerogeno E123, ai tatuaggi removibili, alla colla Coccoina, alle bustine per fare l’acqua frizzante: l’Idrolitina, la Cristallina, la Salitina M.A., l’Idriz, l’acqua di Vichy. Al View Master, al giradischi di Selezione, al gioco di chi ride prima. Abbiamo mangiato intere scatole di pastelli a cera fatti di sostanze che non usavano neanche in Vietnam. Abbiamo deglutito chili di dentifricio Paperino’s semplicemente perché era buono. Davamo ultimatum alla terra dentro cesti di vimini trasformati in astronavi. Abbiamo lanciato migliaia d’aerei di balsa con carica ad elastico. Ci siamo spaccati le mani col meccano. E i polsi con le palle click-clack. Abbiamo saltato come scemi sulla palla-canguro, abbiamo sognato la bicicletta Saltafoss sgranocchiando Carrarmato Perugina. Ci siamo tesi agguati con la pistola a gommini Oklahoma, ci siamo spaccati la testa a colpi di fionda. My generation survived Formitrol antiseptic, Vinavil glue sticking to our fingers, Topo Gigio toys, stink bombs set off during Italian Carnival, chemistry sets, those cans that mooed if you turned them upside down, the carcinogenic food colouring E123, temporary tattoos, Coccoina glue, sachets to make sparkling water (Idrolitina, Crystalline, Salitina MA, Idriz and Vichy), Viewmasters, record players, the game of who laughs first. We ate whole boxes of crayons made of substances not used even in Vietnam. We swallowed pounds of Donald Duck toothpaste just because it tasted good. We threatened Planet Earth in wicker basket spaceships. We launched thousands of balsa wood airplanes with elastic bands. We split our hands on Meccano, and sprained our wrists with click-clack balls. We bounced around like idiots on space-hoppers, we dreamt of Saltafoss bikes while munching on Perugina chocolate bars. We staged ambushes with Oklahoma pellet guns, and we split our heads open with catapults.

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Con un letto d’ottone sulle spalle

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Sante è un ottimo tornitore. Fa gavetta in produzione. Ogni tanto lo vedono girare con un letto d’ottone sulle spalle. Questa immagine fa ancora sorridere Federica e Marco, i suoi due figli. Sante è assetato di conoscenza: respira e assorbe come una spugna ogni “particella” aziendale. Ama il design, è dotato di senso artistico e di una capacità organizzativa non comune. Ha il paesaggio delle Marche nel cuore: una campagna pettinata come un arazzo rinascimentale che declina all’infinito verso i Sibillini. In più ha uno stile di relazione accattivante, già borghese. Ben presto diventa caporeparto. Perfeziona il mestiere grazie al contatto con artisti-artigiani. Un nome su tutti: Aldo Burattini. Siamo nel 1974. Ancora Sante non lo sa ma il suo spirito libero non tarderà a chiamarlo ad un nuovo appuntamento col destino.

WITH A BRASS BED ON HIS BACK Sante is a great turner. He started at the bottom. Every now and then he can be seen running with a brass bed on his back. This image still makes his two children, Federica and Marco, smile. Sante is thirsty for knowledge: he breathes in every detail of the business and absorbs it like a sponge. He loves design and has uncommon artistic sense and organizational skills. He has the landscape of Le Marche in his heart: the countryside combed like a Renaissance tapestry, declining to infinity towards the Sibillini Mountains. What’s more, he has a captivating way with people and excellent manners. Soon he becomes the factory foreman. He perfects his craft through contact with artist-artisans, one especially, Aldo Burattini. It is 1974. Still Sante does not know it, but his free spirit will soon bring him a new appointment with destiny.

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Per Sante niente F.S. meglio la F.A.L.M.

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Sante, marcato stretto dai genitori, partecipa a due concorsi indetti dalle Ferrovie dello Stato. Li vince entrambi e, ovviamente, viene chiamato. Ma l’idea che il posto fisso possa impedirgli di esprimere la propria creatività fa risvegliare bruscamente la sua congenita allergia alla routine. Sante rinuncia. Ancora una volta il sogno del posto sicuro coltivato tenacemente dai genitori sfuma miseramente. Ma la vera aspirazione del figlio sta per realizzarsi. Nel 1976 il giovanissimo Sante Cantori decide di fondare la sua prima azienda: la F.A.L.M. (Fabbrica Artigiana Lavorazione Metalli) con sede al centro di Camerano. Per creare la squadra il suo primo pensiero va alla famiglia. È una scelta spontanea, naturale: la sorella Fiorella e il fratello Fabio sono, sin dall’infanzia, i migliori compagni di giochi e di infinite complicità. Tre caratteri diversi e tre competenze perfettamente complementari.

NO F.S. FOR SANTE, BETTER F.A.L.M. Encouraged by his parents, Sante participates in two public exams held by the Ferrovie dello Stato (hence FS -the Italian Railways). He passes both and is, of course, offered a job. However, the idea that accepting a permanent position may prevent him from expressing his creativity immediately awakens within him a deep-rooted allergy to routine. Sante declines the offer. Once again the dream of a steady job, tenaciously cultivated by his parents, fades miserably. But their son’s real aspiration is about to be realized. In 1976 the young Sante Cantori decides to set up his first company: F.A.L.M. (la Fabbrica Artigiana Lavorazione Metalli or Artisan Metalworking Factory) located in the centre of Camerano. In putting together the team his first thoughts turn to his family. It was the natural, obvious choice. His sister Fiorella and brother Fabio had been his best playmates in countless games and schemes since childhood. Three different characters with three perfectly complementary skills. 19


Ora tutta l’esperienza di Sante nel mondo dell’ottone si concentra su un unico obiettivo: produrre letti fantastici capaci di irradiare la massima preziosità nella zona notte. Ma come tenere al riparo dei naturali processi di ossidazione tale splendore? Sante, come al solito, non si dà per vinto. Dopo instancabili sperimentazioni, mette a punto un processo di verniciatura capace di isolare il metallo dall’aria mantenendolo lucido nel tempo. Un letto d’ottone che non si macchia e non si scurisce si rivela un ottimo plus per conquistare il mercato.

Now the whole of the Sante’s experience in the brass world could be focused on a single goal: to produce great beds capable of bringing the highest levels of luxury to bedrooms. But how to protect such splendour from the natural processes of oxidation? As usual, Sante did not give in. After tireless experimentation, he developed a painting process capable of sealing the metal off from the air and thus allowing it to retain its shine over time. A brass bed that does not stain or tarnish proved to be a great asset for conquering the market. 20


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Una vera azienda di famiglia

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Fiorella e Fabio sono la sorella e il fratello di Sante. Li separano pochi anni di differenza. Il loro è un legame “imprescindibile”. Anche per il futuro successo della Cantori. Il loro legame di unione e di armonia è frutto di una solida educazione familiare. Mamma sorveglia attenta la loro crescita. Il gioco è il primo banco di prova per sperimentare la loro capacità di collaborazione. Sante è quasi sempre quello che ha l’idea di costruire “qualcosa”. Una bambola, un “carriolo”. Fabio si incarica di reperire i materiali. Fiorella li realizza pazientemente. Lo dice la moderna psicologia: quello che avviene nei primi anni tra fratelli e sorelle è sostanziale per l’affiatamento da adulti. Dormire nella stessa stanza, giocare, mangiare, andare in chiesa insieme è fondamentale.

A TRUE FAMILY BUSINESS Fabio and Fiorella are Sante’s brother and sister, separated by only a few years. Theirs was an “indispensable” bond, for the future success of Cantori too. This united and harmonious front was the result of a solid family upbringing. Their mother supervised their childhood. Games were the first test of their ability to work together. Sante was almost always the one who came up with the idea of building “something.” A doll, a wagon. Fabio was in charge of finding the materials. Fiorella patiently put them together. Modern psychology says: what happens in the early years between brothers and sisters is essential for building adult relationships. Sleeping in the same room, playing, eating and going to church together are crucial. 23




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La famiglia è il cardine del modello marchigiano di sviluppo mirabilmente interpretato dall’economista Giorgio Fuà negli anni ‘60 e poi studiato in tutto il mondo. Un viraggio armonioso dal modello rurale a quello industriale senza sradicamenti e fratture. Non si può assolutamente comprendere la società marchigiana se non si coglie il ruolo primario che ha svolto e svolge la famiglia. Trasmissione di saperi, sensibilità, socializzazione, lealtà, rispetto, logiche di lungo periodo. Un mondo di valori felicemente incarnato da Cantori. Una realtà industriale che ha saputo imporsi al mondo non solo con la bellezza inconfondibile dei propri manufatti, ma con la “produzione” di contenuti simbolici fondati sulla centralità della persona. The family is central to Le Marche model of development, created by the economist Giorgio Fua in the 60s and later studied all over the world. A model based on the rural world but which could just as easily be applied to an industrial one. It is impossible to understand the company withput grasping the essential role that was, and still is played, by the family. The handing down of knowledge, sensitivity, socialization, loyalty, respect and long-term vision. A world of values perfectly embodied by Cantori, a manufacturing company that has established itself in the world not only through the unmistakable beauty of its products, but through the “production” of symbolic content, with people taking central importance.

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La forza della determinazione Fiorella Cantori

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L’esordio professionale di Fiorella è in una camiceria di Camerano, il “borgo natio” adagiato ai piedi del Conero. Taglia, cuce, confeziona. È brava. Il lavoro le piace. L’ambiente no. La prima occasione giusta arriva grazie ad un importante cliente della camiceria, il “Dott. Rossi”. L’importante commerciante nota il talento di Fiorella e le propone di diventare la sua segretaria personale. Fiorella pian piano mette ordine nella vita del grossista. Con fair play ma con decisione. Controlla clienti e fornitori. Scrive, telefona, organizza la sua agenda. Dieci anni di crescita e di soddisfazioni. Fiorella rafforza la propria autostima.

THE POWER OF DETERMINATION: FIORELLA CANTORI Fiorella’s first job was in a shirt factory in Camerano, her native village, nestled at the foot of Monte Conero. She cut, sewed and packed. And she was good at it. She liked the job, but not the working environment. Her first opportunity came thanks to an important customer of the shirt factory, “Dr. Rossi “. The eminent merchant noticed Fiorella’s talent and suggested she become his personal secretary. Fiorella slowly brought order to the wholesaler’s life, firmly but fairly. She managed customers and suppliers. She wrote letters, made calls and organised his schedule. Ten years of growth and satisfaction followed and Fiorella’s self-confidence grew. 29


Con questo bagaglio di esperienze e un buon diploma di ragioniera in tasca appena apre la F.A.L.M. Fiorella rientra, semmai ne fosse mai uscita, nel team di famiglia. Si parte per una nuova sfida. Fiorella è un’amministratrice di ferro. Sobria calma, determinata. È uno dei pilastri della ditta. Passano gli anni. Ma certe abitudini restano. Anche oggi alla Cantori una volta alla settimana si ripete il rito di allora. Sante entra nel suo ufficio e le fa la stessa domanda: “Come stai?”. Ma a Sante, con tutto il rispetto, in quella circostanza non interessa sapere di lei. Vuole conoscere come va la “salute” dell’azienda. A livello di banca, di pagamenti, di incassi. Fiorella lo sa e sorride con complicità… With this wealth of experience and a good accountancy diploma under her belt, as soon as F.A.L.M. opened Fiorella re-joined (if indeed she had ever left) the family team. She took up the new challenge. Fiorella is an iron-willed administrator, sober, calm and determined, and one of the pillars of the company. The years pass, but old habits die hard. Even today, the same weekly ritual is repeated at Cantori. Sante walks into his office and asks the same question: “How are you?” However, Sante really is not interested in his sister’s health at this precise moment but in how the company is doing. Invoices paid, profits. Fiorella knows this and smiles complicitly...

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Direttore di produzione con la natura nel cuore Fabio Cantori

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Fabio ha il viso dolce. E un carattere riservato. Fabio è di poche parole e di tanta sostanza. Nella vita ha fatto e fa ancora di tutto. È curioso e concreto. All’inizio dei “tempi” lavora alla mitica Farfisa (FAbbriche Riunite di FISArmoniche) nata nel 1946. Lì si fa le ossa. Ma non solo in quell’azienda. Non c’è aspetto delle tipologie produttive della zona che non lo coinvolga attivamente. Fabio fa esperienza come falegname, verniciatore, saldatore. Poi, dal garage familiare fino alla prima ditta, diventata nel tempo una grande azienda, cresce in competenze e responsabilità, fino a ricoprire il ruolo di direttore di produzione. Per fortuna Fabio resta “il ragazzo” semplice che è sempre stato.

PRODUCTION MANAGER WITH A PASSION FOR NATURE: FABIO CANTORI Fabio has a sweet face and a reserved nature. He is a man of few words but a lot of substance. In life he has done and still does everything. He’s curious and level-headed. In the beginning he worked for the legendary Farfisa (FAbbriche Riunite di FISArmoniche, United Accordion Factories) founded in 1946. There he cut his teeth. But he didn’t just work there. There is no aspect of local production in which he wasn’t actively involved. Fabio worked as a carpenter, painter and welder. From tinkering in the family garage, to working in his first company, which has over time grown into a large company, he developed his skills and took on more responsibility, to eventually become the Production Manager. Fortunately, Fabio remains the simple guy he has always been.

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Alla F.A.L.M. segue tutto. Ma proprio tutto: dalla raccolta degli ordini alla produzione fino alla finitura e alla consegna diretta. All’inizio lega i prodotti sul portapacchi dell’auto. In seguito, in anni meno magri, li recapita con il camion aziendale. Se gli chiedi quando è arrivata la “svolta” sorride e si schermisce. Poi alza il viso e ti dice a voce bassa: “Forse quella volta che chiamò l’ufficio commerciale della Fonderia Recrosio di Corsico pregandoci di controllare se non avessimo sbagliato l’ordine. A loro sembrava troppo grosso, troppo importante per F.A.L.M. ma noi avevamo nuove commesse. Dovevamo produrre di più. Potevamo vendere di più!” Fabio oggi vive in campagna, a contatto con la natura circondato dai suoi cavalli e da uno stuolo di figli, anche adottivi, e tanti nipoti. At F.A.L.M. he follows everything. Absolutely everything: from the collection of orders, through production to finishing and direct delivery. At first he would tie the products to his car roof rack. Later, in more prosperous years, he drove them in the company truck. If you ask him when the “turning point” was, he smiles and is evasive. Then he looks up and says in a low voice: “Perhaps the time the Sales Office of the Foundry Recrosio Corsico called, asking us to check we hadn’t made a mistake with the order. It seemed too big, too important for F.A.L.M. but we had new contracts. We had to produce more. We could sell more!” Fabio now lives in the countryside, in contact with nature, surrounded by his horses and a band of children, including adopted children, and lots of grandchildren. 35


10 container per il Kuwait

Camerano, 1980: Al Garbì, un ricco commerciante kuwaitiano si specchia e si rispecchia nei lucenti pomelli d’ottone placcati d’oro zecchino di un letto principesco. È visibilmente emozionato per l’affare che sta pregustando. Ma è anche sinceramente ammaliato dalla bellezza di quel manufatto. Il buyer-mediatore Armando Costarelli, artefice dell’incontro, assiste alla scena in assoluto silenzio. Non intende certo rompere l’incantesimo. E rischiare di far sfumare l’ordine. Sante è intimamente sorpreso. Fino a qualche attimo prima il suo timore era che l’“immagine” della sua F.A.L.M. fondata 4 anni prima a Camerano con sede in centro paese, non fosse all’altezza di un grande mercante come Al Garbì , abituato a fornitori “importanti”. Sante non sa di avere appena avuto un incontro fatidico. Alla fine di una lunga giornata congeda l’ospite e sale in auto. È felice. Accende l’autoradio. Una stazione trasmette Sailing di Christopher Cross: sailing takes me away/ to where I’ve always heard it could be/Just a dream and the wind to carry me/and soon I’ will be free... Navigando portami lontano/dove ho sempre sentito potesse essere/solo un sogno e il vento mi conduce/presto sarò libero. 36


10 CONTAINERS FOR KUWAIT Camerano, 1980: Al Garbi, a wealthy Kuwaiti merchant reflects on and is reflected in shiny pure gold-plated brass knobs of a princely bed. He is visibly excited about the deal he is relishing closing. But he is also genuinely captivated by the beauty of the artefact. The buyer-broker Armando Costarelli, who set up the meeting, attends the scene in silence. He certainly does not intend to break the spell and risk jeopardising the order. Sante is thoroughly surprised. Until a few moments earlier his fear had been that the image of F.A.L.M., founded four years previously in Camerano, with its headquarters in the town centre, was not worthy of a great merchant like Al Gardi, accustomed to “important” suppliers. Sante did not know that he had just had a fateful meeting. At the end of a long day he drops off the guests and gets into his car. He feels happy and turns on the car radio. The station is playing Sailing by Chris Cross: sailing takes me away / to where I’ve always heard it could be / Just a dream and the wind to carry me / and soon I ‘will be free ... Browsing take me away / where I always felt could be / just a dream and the wind brings me / I will soon be free. 37


Navigando sui mercati in tempesta

Il successo non si fa aspettare. La prima campionatura di letti incanta letteralmente Kuwait e Arabia Saudita. Gli ordini aumentano. Uno, due, dieci container. La febbre sale. La fama dei letti F.A.L.M. cresce. In Italia e in Medio Oriente. Coi primi soldi incassati subito - altro che i classici 60-90 giorni - Sante Cantori acquista un lotto edificabile grazie ad un finanziamento erogato dalla Cassa Artigiani. Non si sa mai. Ha dei progetti ambiziosi in mente. Suo fratello Fabio lo incoraggia. È una colonna in famiglia. Intanto gli scenari del mercato cambiano. Al rombo cupo dei cannoni. Il conflitto tra Iraq ed Iran, scoppiato nel 1980, indebolisce progressivamente i mercati dell’area. Durerà fino al 1988. Per fortuna, in parallelo, si sviluppano e controbilanciano i mercati europei. Aumentano le esportazioni. Letti e ancora letti. Sotto il segno del mono - prodotto e dello stile italiano. Ottone e ancora ottone. Una superspecializzazione ormai riconosciuta da tutti. Sante Cantori è instancabile. La fatica è riposo quando si insegue un sogno.

SAILING ON STORMY MARKETS Success does not keep them waiting. The first consignment of beds literally enchants Kuwait and Saudi Arabia. Orders increase: one, two, ten containers. The fever rises. The fame of F.A.L.M. beds grows both in Italy and the Middle East. With the first payment received immediately - rather than after the usual 60-90 days - Sante Cantori buys a building lot taking advantage of a loan from the Cassa Artigiani. You never know. He has ambitious plans in mind. His brother Fabio encourages him. He’s a rock in the family. Meanwhile, the market changes. The deep rumble of the guns is heard. The conflict between Iraq and Iran which breaks out in 1980 gradually weakens the market in that area. The conflict lasts until 1988. Fortunately, at the same time, the European markets develop and counterbalance the slump. Exports increase. Beds and more beds, characterised by Italian style and the single-product model. Brass and more brass. A super-specialist, now recognized by all, Sante Cantori is tireless, because hard work is as good as a rest when chasing a dream. 38


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photo: Antonio Calosci

Cantori Spa: finalmente un terreno pianeggiante

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Nel 1982 inizia la costruzione del nuovo stabilimento, un’ampia area adagiata in una piana appena sotto Camerano, in zona Aspio Terme. A due passi dal Conero. Acquistata grazie ad un finanziamento condiviso con “Petrucci e Natali”, specialisti, sin dal 1969, della distribuzione di prodotti alimentari. Finalmente un terreno pianeggiante. Con buona pace dei camionisti sempre più incavolati per la fatica e le acrobazie che dovevano fare per caricare le merci nella sede di Camerano. Nell’84 l’azienda comincia a darsi una vera strutturazione “marketing” a livello organizzativo. Entra in squadra un commerciale di razza, Giancarlo Pavoni, multilingue ed esperto di mercati internazionali. In sinergia con Sante e con gli altri l’effetto è “turbo”. Il 1986 è l’anno della fondazione giuridica della Cantori Spa. Intanto continua a crescere il mercato interno. E cresce l’export in Germania e in Europa. Ancora una volta è il mono - prodotto ed il mono - materiale a farla da padrone. I letti Cantori, dai più semplici ai più sofisticati, sono un punto di riferimento di settore in una fascia medio alta. Tutto fila liscio con una crescita costante fino ai primissimi anni ’90 ma grandi cambiamenti si profilano all’orizzonte…

CANTORI SPA: FINALLY ON LEVEL GROUND 1982 is when construction began on the new plant on a large flat plot just below Camerano in Aspio Terme, a stone’s throw from Monte Conero, acquired by means of financing obtained through the Cassa Artigiani and shared with “Petrucci and Natali”, specialists since 1969 in the distribution of food products. Finally a piece of level ground. The truck drivers, who were getting ever more annoyed with the fatigue and the stunts they had to go through to load the goods at the Camerano site, were pacified. In 1984 the company began to adopt a real marketing strategy. Giancarlo Pavoni, a multilingual born salesman and expert in international markets, joined the team. Working closely with Sante and the others, the effect was like a “turbo boost”. In 1986, Cantori Spa was formed and the domestic market continued to grow. Exports to Germany and Europe were increasing. Once again it was the single-product and single-material model which brought success. Cantori beds, from the simplest to the most sophisticated, became the industry benchmark in the medium to high-end market. Everything was running smoothly and the company saw steady growth until the early 90s, but big changes were looming... 41


1980


Negli anni ‘80 l’ottone è un vero stracult. In quegli anni non c’era padrona di casa che non pretendesse maniglie, basi per abatjour…e letti Cantori in ottone. D’altra parte gli ‘80 sono anni di “eccessi”, di luccichii. Una corsa al denaro ed al successo che detta le linee guida di uno stile all’insegna dell’ostentazione. Persino in cucina Gualtiero Marchesi, nella Milano da bere, incanta i propri commensali col risotto allo zafferano ricoperto da una sfoglia di vero oro. Tantissime produzioni cinematografiche sono sotto il segno del “fantastico” e dell’avventura. Alla libertà sessuale sfrenata fa da contraltare la paura dell’Aids, il vero incubo del decennio. Poi tutto trascolora, si attenua, vira. Cade il muro di Berlino. Nascono nuove speranze e con la Guerra del Golfo si diffondono nuove inquietudini. La corsa adrenalinica degli anni ‘80 “rompe il fiato” e cede il posto ad un bisogno di cambiamento. Il mondo entra a rapidi passi negli anni ’90. La multietnicità apre nuovi orizzonti di consumo e stili di vita: sapori, profumi, colori e tendenze in ogni settore abbracciano novità di business. Dall’opulenza si approda ad un design più sobrio, armonioso e personalizzato. Lo scintillante ottone non può reggere l’urto del cambiamento. Cantori risponde recuperando, su scala industriale, la tradizione artigiana del ferro battuto. Con l’intenzione di farne vedere delle belle al mercato. In the 1980s, brass had a cult following. In those years there was no woman of the house who did not demand brass handles, lamps... and a Cantori bed. On the other hand, the 80s were years of glitzy “excesses”. A race for money and success that dictated the rules of a style characterized by ostentation. In the affluent and fashionable Milan of the 1980s, Gualtiero Marchesi enchanted his guests with saffron risotto covered with a sheet of real gold leaf. Many film productions fell into the genres of fantasy and adventure. Unbridled sexual freedom was balanced by the fear of AIDS, the real nightmare of the decade. Then everything fades, fades and turns. The fall of the Berlin Wall. There are new hopes and, with the onset of the Gulf War, new concerns. The adrenaline rush of the breathtaking 80s gives way to a new need for change. The world enters the 90s with rapid steps. Multiethnicity opens up new horizons of consumption and lifestyles: flavours, aromas, colours and trends embrace innovation in each business sector. Opulence gives way to more sober, harmonious and customized design. Shimmering brass cannot withstand the impact of the change. Cantori responds by re-establishing the artisan tradition of wrought iron, on an industrial scale. Ready to show its beauty to the market.

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Nasce l’età del Ferro

La capacità d’ascolto, la flessibilità e la creatività, qualità tipiche dell’azienda di Camerano, intercettano come un radar le nuove tendenze ed il cambiamento epocale in atto. Il ferro battuto, retaggio ancora vivo del know how artigiano locale, si rivela la nuova arma vincente. Cantori dà vita ad una serie di must. Soprattutto letti, ma comincia ad introdurre nuovi accessori e complementi d’arredo. Lo stile si fa sempre più raffinato e internazionale, senza mai dimenticare il metodo artigianale di produzione delle origini.

THE COMING OF THE IRON AGE Flexibility, creativity and the ability to listen, qualities typical of the Camerano-based company, intercept new trends and the wider social changes taking place like a radar. The skills needed to work wrought iron, still well and truly alive in the cultural heritage of local craftsman, proved to be the new trump card. Cantori produced a series of must-have objects, mostly beds, but it also began to introduce new accessories and home furnishings. The style gradually became ever more sophisticated and international, whilst never forgetting the origins of the traditional methods of production.

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I successi non si fanno attendere. In Italia e in tutta Europa. Nel 1996 il modello Luigi Filippo è tra i letti più venduti, un vero best seller. Tutti i competitors di allora avevano in catalogo un letto “tipo Luigi Filippo”. Una bella soddisfazione, ma anche una severa responsabilità. Cantori ormai è diventato un paradigma, un benchmark nei mercati internazionali. Success was just around the corner, in Italy and throughout Europe. In 1996 the company’s Luigi Filippo bed was among the top sellers, a real best seller. All Cantori’s competitors at that time then included a “Louis Philippe”-style bed in their range. Enormously satisfying but also a great responsibility. Cantori had now become a paradigm, a benchmark in international markets.

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1990


1992: il mensile di arredamento di maggiore successo del periodo, Brava Casa, RCS editore, decide di realizzare un servizio fotografico in una nota villa italiana. Sorpresa delle sorprese: quando il magazine esce in edicola, per libera scelta redazionale, in copertina campeggia un’immagine dello shooting, il letto Cantori in ferro battuto Palio, un prodotto della nuova collezione, accanto ad una poltrona Frau. Una pubblicità straordinaria, e per di più gratuita, che innesca, sul mercato un vorticoso passa parola. Forse anche grazie a quel colpo di fortuna è nata e si è diffusa la moda del letto in ferro battuto che ha permesso alla Cantori di vivere almeno un decennio di successo. 1992: The most successful interiors magazine of the period, Brava Casa, published by RCS, decided to do a photoshoot in a well-known Italian villa. Surprise, surprise: when the magazine came out, the cover photo chosen by the editorial featured one of Cantori’s wrought iron beds from their new collection. The Palio bed stands next to a Frau armchair. An extraordinary, not to mention free, advertising coup which whipped up something of a market frenzy. Thanks to that stroke of luck, the fashion for wrought-iron beds took off, bringing at least a decade of success to Cantori.

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PAESAGGI D’INTERNI / Interior landscapes

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Alla base della brand essence di Cantori tre cluster emozionali e funzionali: Armonia, Benessere, Gioia di vivere. Non una brand identity autoreferenziale, ma le effettive sensazioni intime provate da ogni suo fruitore. E anche, di piÚ, le linee morali che caratterizzano lo stile relazionale interno ed esterno dell’Azienda. At the root of the essence of the Cantori brand lie three emotional and functional clusters: harmony, wellness and joy for life. It is not a brand identity focused on itself and its products, but which focuses on the feelings it evokes in its users. And, more importantly, the fair and loyal relationships the company forges within and without.

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Un’azienda nata dalla bellezza

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La cultura e la bellezza sono il petrolio dell’Italia. L’ispirazione e l’immaginario dello stile Cantori nasce da e nel paesaggio del territorio. Come Venere nasce dalla spuma del mare. Piovene, alla fine degli anni ’50, aveva coniato una definizione ancor oggi insuperata: ”Le Marche sono il paesaggio italiano più tipico e, come l’Italia coi suoi paesaggi e opere d’arte è un distillato del mondo, le Marche sono un distillato dell’Italia”. Montaigne nel 1581 tratteggia una regione-palcoscenico, articolata in “mille diverse colline, rivestite da ogni lato dell’ombra di tutte le specie di alberi da frutta e delle più belle messi (…) nessun quadro potrebbe rappresentare al vero questo paesaggio così ricco”. I borghi stessi, così uguali e così diversi, sono archetipi di un’armonia sociale e naturale. L’immagine globale è quella di un’arcadia, forse ideale e idealizzata, ma sicuramente generata in millenni da una continua elaborazione agricola ed architettonica a mano dell’uomo. Sante Cantori, nato e cresciuto in questa bellezza, ha respirato ed elaborato tali archetipi, prima inconsciamente e poi sempre più consapevolmente. Così la creazione del suo mondo di collezioni, illuminato dagli apporti di altri artisti e artigiani, si è sviluppato progressivamente come la trasfigurazione, in termini di design, di un paesaggio marchigiano a un tempo antico e moderno. Non statico. Ma saldo nei suoi valori. Per questo capace di piacere al mondo perché sempre nuovo e continuamente interrogato per esprimere le visioni e i bisogni estetici e funzionali del nostro futuro.

A COMPANY FOUNDED ON BEAUTY Culture and beauty are Italy’s petroleum. The inspiration and imagination behind Cantori’s style has its roots in the local landscape, as Venus was born from the sea foam. Piovene, in the late 50s, expressed it brilliantly: “Le Marche are home to the most typical Italian landscapes, and like Italy with its landscapes and works of art is a distillation of the world, Le Marche are a distillation of Italy.” Montaigne in 1581 described a stunningly beautiful landscape, divided into “a thousand different hills, cloaked on every side by the shadow of every kind of fruit tree and the most beautiful crops (...) no painting could truly represent the richness of this landscape.” The same villages and hamlets, so alike and yet so different, are archetypes of social and natural harmony. The overall image is that of an Arcadia, perhaps ideal and idealized, but which has been formed over millennia by continuous agricultural and architectural development at the hand of man. Sante Cantori, born and raised in this beauty, breathed in and elaborated these archetypes, at first unconsciously and then with more and more awareness. In such a way, the creation of his world of collections, illuminated by the contributions of other artists and artisans, has developed as gradually as the metamorphosis, in terms of design, of the landscape of Le Marche from ancient to modern times. Not static, but solid in its values, thereby capable of giving pleasure to the world through its constant renewal, continually called on to give expression to the visions and the aesthetic and functional needs of our future. 53


Cantori Lo stile diventa moda

“La mode passe, le style reste� Gabrielle Coco Chanel


Il nuovo millennio è l’anno della definizione dello Stile Cantori. Un concept d’arredamento a 360° non più vincolato a “materiali” monotematici ma proiettato in atmosfere abitative inconfondibili e armoniose, fatte di forme, di colori, di rifiniture, di profumi d’ambiente, realizzate attraverso lavorazioni preziose ed accurate.

Cantori style becomes fashion The new millennium saw Cantori Style come into being, a complete furnishing concept, no longer bound to single theme ‘materials’ but projected into unmistakable, harmonious living spaces made up of fine and carefully produced pieces, shapes, colours, finishings and home fragrances.

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Materiali caldi, legno, tessuti naturali si incrociano e si incontrano in accostamenti fantastici e flessibili capaci di inserirsi in ogni contesto abitativo contemporaneo, metropolitano o “naturale”, senza mai dimenticare il racconto della tradizione. Nella sequenza evolutiva del Dna aziendale debuttano famiglie d’arredo quali “notti mediterranee”, poi trasformatasi in “atmosfere mediterranee”, che scavalcano l’angusto concetto di “country” e affermano, ampliandolo, un territorio abitativo new romantic, squisitamente made in Italy.

Warm materials, wood and natural fabrics, combine and blend in imaginative and flexible juxtapositions, that can fit into any contemporary, metropolitan or “natural” living space, while never fully abandoning tradition. In the evolutionary sequence of the company’s DNA, furniture ranges such as “Mediterranean Nights”, later transformed into “Mediterranean atmosphere” emerge, transcending the narrow concept of “country” and broadening it into a new romantic domestic landscape, exquisitely “made in Italy”.

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Cantori supera i consumati e abusati paradigmi stilistici allora in voga traendo linfa vitale dal linguaggio della moda grazie alla collaborazione con Keith Varty e Alan Cleaver, gli stilisti di Byblos. Ma senza eccessi, nel rispetto delle linee guida della casa: colori naturali, un design esclusivo ed equilibrato capace di sprigionare tradizione e contemporaneità e resistere all’urto effimero dei trend galoppanti. Siamo negli anni che vanno dal 2002 al 2008.

Cantori goes beyond the worn out and overused stylistic paradigms that were once in vogue, taking lifeblood from the language of fashion thanks to its collaboration with Keith Varty and Alan Cleaver, the Byblos fashion designers. All this without excess, respecting the in-house guidelines: natural colours, an exclusive and carefully balanced design capable of expressing both tradition and contemporaneity and resistant to the passing of short-lived fashion trends. These were the years 2002-2008.

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2000


Keith Varty, prematuramente scomparso nell’aprile 2012, e Alan Cleaver sono gli stilisti di talento che negli anni ottanta hanno contribuito ad affermare il marchio Byblos dei marchigiani Sergio e Donatella Girombelli creando collezioni di grande successo destinate al prêt-à-porter giovanile. Entrambi diplomati al Royal College of Art di Londra, stregati dalla bellezza del territorio, hanno poi deciso di rimanere a vivere nelle Marche, in una casa sul Monte Conero a Sirolo. Da questa “base”, nei primi anni del 2000, hanno collaborato con la Cantori alla definizione dell’attuale identità stilistica dell’azienda. Alan Cleaver oggi continua a dedicarsi a progetti di arredamento. Keith Varty, who died prematurely in April 2012, and Alan Cleaver were the talented designers who, in the eighties, helped to establish the Byblos brand, begun by the Marchese couple Sergio and Donatella Girombelli, with the creation of successful collections for the youthful prêt-a-porter market. Both were graduates of the Royal College of Art in London and bewitched by the beauty of the countryside, they decide to settle in Le Marche, in a house on Mount Conero in Sirolo. From this base, in the early 2000s, they worked with Cantori to the define its stylistic identity. Alan Cleaver still continues to work on their interior design projects today.

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Un microcosmo autosufficiente

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La casa Cantori diventa in tutto il mondo un “luogo di vacanza” e insieme la casa di tutti i giorni. Nelle varie Fiere internazionali lo stand dell’azienda di Camerano si distingue e si afferma come una vetrina di tendenza del dopo-crisi. Il vero best seller diventa non più il singolo “pezzo”, ma un concept coerente e sapientemente declinato in aree di gusti. Oggetti, coordinati, profumi d’ambiente, atmosfere evocative ed appaganti.

A SELF-SUFFICIENT MICROCOSM All over the world, designs from Cantori gave interiors a feel of dream homes while still being perfect for everyday living. At various international trade fairs Cantori’s stands became showcases for upcoming trends in the post-crisis era. The real bestsellers were no longer single “pieces”, but coherent and skilfully defined design concepts: objects, accessories, home fragrances, evocative and gratifying interiors. 67


Nel 2008-2009 nascono anche spin-off retail monomarca. L’impronta stilistica assume una direzione compiuta. Il mondo Cantori è un microcosmo autosufficiente, in perpetuo movimento, declinato in tre territori stilistici: “Natural Essence”, una collezione ispirata, di alta qualità, vera alternativa italiana ai comuni prodotti in stile shabby chic. “Chic Atmosphere”, articolazione ai vertici dell’eleganza, capace di appagare e stregare con un mood raffinato e sontuoso che riscopre materiali “antichi” in chiave contemporanea e “Mediterranean Experience” che reinterpreta con pulizia e rigore, nel living e nella zona notte, il calore mediterraneo del design artigianale d’atmosfera. I riscontri e l’ascolto dei mercati svelano il profilo di un cliente in continuo movimento che sa autonomamente attingere alla tavolozza delle varie proposte stilistiche componendo mix d’arredo personalizzati e dal timbro iridescente: casual, pret a porter, alta moda, a seconda delle esigenze estetiche, di funzione e di emozione. In 2008-2009 mono-brand retail stores were opened. A signature style was becoming more established . The world of Cantori is a self-sufficient microcosm, in perpetual motion, defined in three stylistic territories: “Natural Essence”, an inspired collection of high-quality, genuinely Italian alternatives to the usual imported shabby-chic products, “Chic Atmosphere” sophisticated elegance, able to satisfy and enchant with a refined and sumptuous mood, reworking “traditional” materials with a contemporary twist, and “Mediterranean Experience” which reinterprets the atmospheric warmth of artisan Mediterranean design for living and sleeping areas, using clean lines and simplicity. Working closely with customers and getting feedback from various markets, has revealed that the client base is in constant flux: customers understand how to tap into the palette of the various styles on offer, and put together a mix of quality furniture which meets their personal tastes: casual, prêt-a-porter or high fashion, depending on aesthetics, function and emotion.

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IL DRONE METAFISICO / Metaphysical drone

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Immaginiamo di pilotare da remoto un Drone metafisico. Un velivolo, cioè, in grado di volare sopra terreni ed edifici per realizzare delle riprese aeree, ma contemporaneamente capace di passare attraverso i muri, indagando, filmando e fotografando stanze, corridoi, ambienti di lavoro. E persino di percepire musiche e profumi. Da qui inizia un volo per parole e immagini nell’emozione della bellezza Cantori. Muoviamo il joystick e iniziamo il volo. Prima tappa lo Show Room dell’azienda, ultimo scalo il Villaggio degli Artigiani. Let us imagine we are at the controls of a metaphysical drone, an aircraft, that is, able to fly over land and buildings to take aerial shots, but at the same time able to pass through walls, researching, filming and photographing rooms, corridors and working environments. And even able to perceive music and perfumes. Here begins a flight through words and images into the emotion of Cantori beauty. Move the joystick and let’s start flying. First stop, the company showroom, and the last port of call, the Artisan Village.

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Vivere Cantori

Al primo impatto intrigano i quadri, le decorazioni, i dettagli. Poi lo sguardo e la mente sono rapiti dalla varietà e dalla completezza delle collezioni. Paesaggi d’arredo sospesi tra memoria ed innovazione. Una collezione di mobili per tutta la casa. Indoor e outdoor. Ecco l’imprinting “total look” che lo Show Room Cantori dona al visitatore. In fondo stiamo attraversando un’immensa casa cangiante. Qui la bellezza si sente a pelle. Gli ambienti, il light design, trasmettono un senso di benessere. L’effetto è decisamente evocativo. Bon Voyage. Si attraversa, in successione, un universo abitativo totale: la provincia, la campagna, i nostri luoghi di vacanza, fino ad approdare alle atmosfere pulsanti di un loft metropolitano. Guidati olfattivamente da profumi d’ambiente ci accolgono e ci avvolgono atmosfere contemporanee, internazionali. Legni, colori naturali, armonie, patinature, sabbiature, pannellature, laccature, finiture materiche tridimensionali. E una sequenza avvincente di divani, poltroncine, sedie, tende, stucchi, letti, cromie. L’occhio si posa ora su un comodino, ora su uno specchio. Vien voglia di sedersi su una sedia, di sprofondare su un divano, di adagiarsi su una dormeuse. Si sfiora un tavolo, così piacevole al tatto e alla vista, e si immagina una tavola finemente apparecchiata dove accomodarsi per un’indimenticabile cena con gli amici…

THE CANTORI EXPERIENCE At first glance it is the paintings, decorations and details that fascinate. Then the eyes and mind are captured by the variety and completeness of the collections. Landscapes of furnishings suspended between tradition and innovation. A collection of furniture for the whole house, indoors and out. Here is the “total look” imprinting that the Cantori showroom gives the visitor. After all, we are passing through an immense shimmering home. Here you feel beauty instinctively. The installations and light design convey a sense of well-being. The effect is decidedly evocative. Bon Voyage. We pass through, in succession, a total living universe: the province, the country, our vacation spots, arriving in the atmosphere of a metropolitan loft. Guided by home fragrances which welcome and envelop us in a contemporary, international atmosphere. Woods, natural colours, harmonies, coatings, sandblasting, panelling, lacquers, three-dimensional textural finishes. And a compelling sequence of sofas, armchairs, chairs, curtains, stucco plaster, beds and colours. The eye rests now on a bedside table, now on a mirror. Feel the sensation of sitting in a chair, sinking into a sofa, reclining on a daybed. Running one’s hands over a table, so pleasant to the touch and sight, one imagines a beautifully laid table at which to sit out for an unforgettable dinner with friends... 78


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Laboratorio di Architettura The Architecture Lab

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Cantori è un aggregatore di cervelli e un laboratorio in progress. Competenza totale in una logistica che condensa e riproduce, in un’area concentrata, un distretto diffuso. Un solo obiettivo: essere vicini, con flessibilità e velocità, alle esigenze di ogni cliente. Nasce così il Laboratorio di Architettura, una struttura autonoma per progetti-design personalizzati d’alto profilo - contract, arredamento yacht - dotata di un Reparto che ricerca e sviluppa soluzioni e materiali per i clienti più maniacali ed esigenti del mondo. A pochi metri, le strutture del Villaggio degli Artigiani. Cantori is a bringer-together of brains and a laboratory in progress. Complete competence and ability brought together in a system that condenses and reproduces, in a concentrated area, a popular district. Only one goal: to respond to the needs of each client with flexibility and speed. Thus the Architecture Lab was born, an autonomous structure for high-profile customdesign projects - contract and yacht interiors - equipped with a department that researches and develops solutions and materials for the most obsessive and demanding customers in the world. Just a few meters from the Artisan Village facilities.

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Il Villaggio degli Artigiani The Village of Artisans

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Artigiani all’Opera: Tappezzeria, Decorazione, Falegnameria, Officina. Tutto quello che di Cantori abbiamo in casa, anche il più piccolo accessorio, passa dalle mani di uomini e donne nati qui, nelle Marche. In questi “cantieri” artigiani tra spatole, pennelli, lacche, pialle e punteruoli, si realizzano prototipi ed effetti esclusivi: effetto materico, effetto garza, effetto cipria, attraverso mani e mani di passaggi. Artisans at work: Upholstery, Decorating, Carpentry, Workshop. Everything Cantori that we have in the home, even the smallest accessory, passes through the hands of men and women born here in Le Marche. On these “sites” artisans working among spatulas, brushes, lacquers, planes and awls create prototypes and exclusive effects: material effect, gauze effect, powder effect, coat after coat, layer after layer.

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Storie di abilità, di lunghi studi in Accademia e poi sul campo. Una decoratrice esclama soddisfatta: “Qui lavoro ancora come ai tempi della scuola dove un quadro nasceva di pari passo con l’idea”. Il brand Cantori, qui lo si respira e lo si tocca, è davvero il frutto di una passione e di una dedizione infinita. Stories of skills, of long studies at Art School and then in the field. A satisfied decorator exclaims: “Here I still work as I did as a student, seeing a painting take shape as you work on it along with the idea of it.” The Cantori brand, which you can breathe in and touch, really is the fruit of passion and endless dedication.

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Cantori è un’arca di saperi perduti. Nella bottega del tappezziere un gesto vale più di mille parole. Mazzuoli, tiracinghie, aghi, crini animali e vegetali. Qui la qualità è letteralmente legata a un filo. Un filo secolare di gesti sapienti. In quest’atmosfera soffusa i Maestri d’arte sono i custodi della bellezza italiana: mani d’eccellenza che operano su materiali d’eccellenza. Cantori is an ark of lost knowledge. In the upholstery room a gesture is worth more than a thousand words. Mallets, straps, needles, animal hair and natural fibres. Quality literally hangs by a thread here. A thread which has been passed down through centuries. In this atmosphere loaded with history, the masters of their art are the custodians of Italian beauty: skilled hands working fine fabrics.

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Nella mitologia il fabbro era il detentore dei segreti del fuoco e della trasformazione. In questa Officina, sospesa tra tradizione e tecnologia, avviene la prima alchimia per plasmare la forma. Tra le mani dell’artigiano il ferro e gli altri metalli manifestano la bellezza celata nella materia. In mythology, the blacksmith was the holder of the secret of fire and of transformation. In this workshop, which lies between tradition and technology, the first alchemy to mould shapes is performed. In the hands of the artisans iron and other metals reveal the beauty hidden within the material. 96


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DEDICHE / Tributes

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Il mondo Cantori è un microcosmo intatto, un ambiente morale che evoca e difende le piccole-grandi storie quotidiane di quadri e maestranze. Di oggi come di ieri. Perché chi ha lavorato da Cantori, continua ad esserci per sempre. Qui la memoria e gli affetti non vanno mai in pensione. Evocazioni, ricordi, parole, aneddoti, sensazioni che riaffermano e danno senso ai valori di sincerità, purezza, riconoscenza… The world of Cantori is a unified microcosm, a workplace that celebrates and lives by the everyday stories of managers and artisans, today as yesterday. Because anyone who has worked at Cantori, leaves their mark there forever. Here memory and affection never go into retirement. Evocations, memories, words, stories, feelings that reaffirm and give meaning to the values of honesty, purity, gratitude...

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Gli amici di Cantori / Cantori friends

Per tanti anni io e Keith Varty abbiamo lavorato insieme nel mondo della moda come stilisti per Byblos. Qualche anno fa ho ricevuta una chiamata da parte di Sante che ci chiede se potremmo dare una mano per lo sviluppo del brand Cantori. Durante la nostra collaborazione ho lavorato fianco a fianco con Sante e lo stimo tantissimo. Lui capisce al volo l’estetica di un prodotto ma anche il lato tecnico. È un imprenditore veramente in gamba. Alan Cleaver

For many years, Keith Varty and I were in the fashion business designing for Byblos. One day, a few years ago, I got a call from Sante to see if we could be included in developing the Cantori brand. During this time I have worked closely with Sante, whom I have great esteem for. He immediately understands a product both aesthetically and technically and is an astute businessman. Alan Cleaver

UN CUORE GIOVANISSIMO _ Pantaloni ampi, camicia di lino leggera, un corpo atletico e l’espressione sincera del viso. Mi illustra le sue creazioni, la sua fabbrica, con semplicità; tutto molto chiaro, essenziale come le sue parole, il suo modo di essere: era il 1997 quando è iniziata la mia collaborazione con Sante Cantori, l’uomo alla guida di questa bella realtà industriale e artigiana assieme che porta il suo nome. Abbiamo camminato insieme lungo il percorso tracciato con lungimiranza da Sante. Sì, la rivista Brava Casa con i prodotti Cantori in copertina, o il letto a baldacchino dal design moderno pubblicato a piena pagina su Elle Decor Italia, sono state per me emozioni sentite, ricompense del suo e del mio lavoro, simboli del successo del progetto Cantori, forte di un prodotto “bello”, dalle qualità intrinseche. Oggi siamo tutti più maturi, Sante, sua sorella Fiorella, suo fratello Fabio ed io stessa! Ma da Cantori si affacciano giovani visi: sono i figli, i nipoti, una generazione bella e preparata, una grande famiglia: Federica, Marco, Maria Silvia, Elia, Milo...pronti a svolgere un ruolo in fabbrica o già sul ponte di comando. Sono felice di assistere a questo passaggio generazionale e di proseguire nel mio impegno a favore di questo “piccolo mondo” marchigiano e intraprendente, che sa come mantenere un cuore giovanissimo. Chiara Del Vecchio

A VERY YOUNG HEART _ Loose trousers, a light linen shirt, an athletic body and a sincere expression on his face. He shows me his creations, his factory, with simplicity; all very clear, succinct, like his words, his way of being: it was in 1997 that I started working with Sante Cantori, the man at the helm of this beautiful artisan company that bears his name. We have walked together along the path decided by Sante with long-term vision. Of course, the magazine Brava Casa with Cantori products on the cover, or the four-poster bed with a modern design printed on a full page of Elle Decor Italy, were wonderful moments, rewards for his hard work and mine, symbols of the success of Cantori, made strong by “beautiful” products of undeniably high quality. Today we are all more grown up, Sante, his sister Fiorella, his brother Fabio and myself! But you can find young faces too at Cantori: they are the children and grandchildren, a beautiful and capable generation, a large family: Federica, Marco, Maria Silvia, Elia, Milo... all ready to play a role in the company or already on the command bridge. I am happy to witness this generational shift and to continue my commitment to this small and enterprising corner of Le Marche, which knows how to stay young at heart. Chiara Del Vecchio

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FISH E PESCH _ Sono arrivato alla Falm nel giugno del 1983, quando il nuovo capannone era stato appena completato e Sante Cantori ed i suoi due fratelli, Fiorella e Fabio, erano lanciati per una strepitosa avventura che li avrebbe portati a diventare i primi sul mercato. Quelli erano, infatti, gli anni in cui era impossibile contare le aziende che producevano “letti e complementi” in ottone, per quante ve ne erano, in modo particolare dislocate in Brianza o comunque al nord. La nostra era una delle più piccine ma con un titolare che dimostrava molta voglia di fare e con una particolare intuizione verso il prodotto. Sicuramente i tempi non erano quelli di oggi, ma anche allora per vendere si doveva correre e sudare. Di anno in anno i fatturati progredivano per l’ormai divenuta Cantori spa, ma soprattutto cresceva l’immagine dell’azienda ed il colore dei suoi prodotti, in quanto era questo l’obiettivo primario della proprietà. Il riposizionamento su una nuova fascia di mercato è stata un’operazione lunga ma riuscita, occorsero quasi tutti gli anni 90, e grazie anche al letto Santo Palio che addirittura guadagnò una prima di copertina su Brava Casa a nostra insaputa! Caddero tutti, ad uno ad uno, i migliori punti vendita italiani ed europei. Arrivarono a tenere in esposizione sia il prodotto sia il “corner” Cantori. Persino il blasonato Pesch ci dedicò nel suo show room di Colonia 3 ambienti! Grande collaborazione e scuola fu per noi quella di Frank e Wolf sul mercato tedesco, grazie ai quali guadagnammo ampi fatturati e preparammo una struttura portante del letto, che ancora oggi, credo, resiste e piace. Il Signor Pesch passò un giorno al nostro stand di Colonia, seguito dal suo interminabile staff di architetti, tutti rigorosamente vestiti di abiti neri, dolcevita ancora più neri, scarpe naturalmente nere. Insieme si soffermarono con insistenza nel nostro stand chiedendo, evidentemente molto interessati, informazioni sul prodotto. Ne ero fiero: il numero uno d’Europa, Il Signor Pesch, ci trovava degni della sua attenzione. Solamente pochi anni prima, passandoci davanti, avrebbe, indifferente, proseguito per la sua strada, snobbandoci. Mi dispiaceva che Sante fosse già ritornato in Italia, sarebbe stato bello condividere quella gioia che premiava in parte i nostri sforzi. Alla sera comunque, durante la nostra consueta telefonata, gli raccontai di questa visita del Signor Pesch e dei suoi. Ma fu la sera successiva che mi domandò: “Fish è ripassato?” Era quello il periodo in cui Sante seguiva un corso di inglese e di conseguenza la confusione tra Fish e Pesch era più che normale! Sono ormai 15 anni che non sono più alla Cantori. Tutti quei famosi produttori di letti brianzoli già citati, sono scomparsi e chi ha ben resistito alla crisi ed al mercato sono questi “marchigianelli” caparbi e capaci di fare bene. Gian Carlo Pavoni

FISH E PESCH _ I started working at FALM in June of 1983, when the new building had just been completed and Sante Cantori and his brother and sister, Fiorella and Fabio, had launched themselves into an amazing adventure that would lead them to become the market leaders. At the time, it was almost impossible to count the number of companies that produced “beds and accessories” made of brass, since there were so many, especially located in Brianza, or elsewhere in the north. Ours was one of the smallest but with an owner who showed a great desire to work hard and who had a particular insight into the product. Certainly, times were different, but even then you had to really work and sweat to sell your products. With the passing of the years, turnover increased for the now wellestablished Cantori Spa, but mostly it was the company’s image and the colour of its products which grew, as this was the primary goal of the owners. The repositioning of the company within a new segment of the market was lengthy but successful, taking almost all of the 90s, and owing much to the wonderful Palio that even earned a front cover of Brava Casa without us even knowing about it! One by one, all the best Italian and European retailers came round. They displayed the product and also had a Cantori “corner” in store. Even the renowned Pesch dedicated three separate layouts to us in his showroom in Cologne! We learnt so much working with Frank and Wolf on the German market, it was extremely profitable for us and out of it came a supporting structure for a bed, which still can hold its own in the style stakes today. Mr. Pesch passed by our stand in Cologne, followed by his entourage of architects, each one dressed in a black suit, an even blacker turtleneck, and of course black shoes. En masse they lingered in our booth,questioning us, obviously very curious about the product. I was proud: the number one in Europe, Mr. Pesch, thought us worthy of his attention. Only a few years earlier, he had passed us by in indifference, continuing on his way, snubbing us. I was sorry that Sante had already returned to Italy, it would have been nice for him to share in that joy that rewarded some of our effort. In the evening, however, during our usual phone call, I told him about Mr. Pesch and his team’s visit. But it was the next night that he asked me: “Did Fish come back?” That was the time when Sante was following an English course and hence the confusion between Fish and Pesch was more than normal! It is now 15 years since I left Cantori. All those famous manufacturers of beds in Brianza I mentioned have disappeared and the ones who have weathered the crisis and stayed on the market are these stubborn and capable guys from Le Marche. Gian Carlo Pavoni

LA BEFANA _ Fiorella, nel fiore degli anni, era una gentilissima, affabile e simpatica signora. Ma per un giorno all’anno noi figli erano autorizzati a pensarla con le scarpe rotte, il naso adunco. A cavalcioni di una scopa, alla luce bianca della luna piena. Era il giorno della befana. Non solo non dimenticava nessuno di noi, ma per ognuno sceglieva personalmente il regalo: sempre quello giusto! Ilaria Pavoni

THE GOOD WITCH _ Fiorella, in the prime of life, was a kind, friendly, lady. But for one day a year we children were allowed to think of imagine her with broken shoes and a hooked nose, astride a broom, in the white light of the full moon. That was the day of the Epiphany when in Italy an ugly old witch known as the ‘Befana’ traditionally gives out gifts. Not only did Fiorella give everyone a present, but she also personally chose the gifts: always the right one! Ilaria Pavoni

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UN’ESPERIENZA STRAORDINARIA _ Progettare ed interpretare insieme con libertà e passione gli stili che il tempo ha segnato nella storia dell’arredamento, in perfetta sintonia con Sante, guida e riferimento dell’azienda Cantori, è stato per me un’esperienza straordinaria. Indimenticabile! Una collaborazione trentennale, artistica genuina e professionalmente stimolante che ha visto sin dall’inizio nascere e realizzarsi una copiosa produzione di Arredi: letti e complementi preziosi in ottone e poi in ferro, mobili decorati in legno, lampadari e molti altri oggetti per creare atmosfere romantiche. Insieme abbiamo raggiunto obiettivi importanti e significativi. Con grande apprezzamento. Loriano Barani

AN EXTRAORDINARY EXPERIENCE _ It was an extraordinary experience for me to have the chance to design and interpret freely those styles that are part of the history of furniture-making, working in harmony with Sante, the guide and leading figure of Cantori. Unforgettable! A thirty-year artistic collaboration, which is genuine and professionally stimulating, and which from the very beginning has seen the conception and production of an abundance of furniture: beds and beautiful accessories in brass and then iron, furniture decorated in wood, chandeliers and many other items to create a touch of romanticism. Together we have achieved great things. Loriano Barani

UN MONDO CONCRETO _ Vi ricordate come è nata la nostra collaborazione lavorativa? Quasi per gioco. Da pittrice qual’ero, convinta che la mia sfera artistica fosse racchiusa tutta lì (nella mia forma espressiva) voi mi avete istradato verso un mondo sicuramente più concreto. Ma altrettanto fantastico il quale, posso affermare, mi ha donato tante soddisfazioni. Durante la nostra lunga collaborazione (ormai ventennale) posso asserire di avere sempre ricevuto un supporto da tutti voi nei miei percorsi di vita meno felici, non è mai mancata una prova o un abbraccio confortante, anche sei il rapporto di lavoro, a volte, è stato turbato da opinioni diverse, causando qualche contrasto, tuttavia il rispetto e la stima reciproca non sono mai venuti meno. Concludo ringraziandovi per essere stati partecipi di questa mia bella esperienza. La vostra decoratrice. Anna Rita Giampieri

A CONCRETE WORLD _ Do you remember how our working partnership came about? Just for fun. As a painter, I was convinced that my art was the only form of expression for me, but you diverted me into a more concrete world. But also equally imaginative, and which, I can say, has given me great satisfaction. During our long association (twenty years) I can claim to have always received support from all of you in my more difficult periods. I never went without a comforting hug, even if the working relationship has at times been made difficult by differing opinions, causing some conflict, nevertheless, respect and mutual esteem never failed. I conclude by thanking you for playing a part in this wonderful experience. Your decorator. Anna Rita Giampieri

PURO AMORE VERSO I CLIENTI _ Tanti, tanti anni fa... venni a sapere che la Ditta Cantori di Camerano cercava diplomati all’Accademia delle Belle Arti per incrementare il settore decorazione. All’inizio non credo avessero le idee molto chiare su come utilizzare la mia collaborazione ed io, con il mio diploma in pittura, non riuscivo a immaginare cosa avrei potuto realizzare per loro. Oggi, dopo quasi 24 anni, sono convinta che abbiamo raggiunto un eccellente equilibrio creativo e una pregevole sinergia lavorativa! Il segreto? 1) La vostra disponibilità, sostegno, fiducia, lungimiranza progettuale; le criptiche, caotiche, inverosimili, illuminanti, argutissime indicazioni e dedideri di Sante. 2) Le mie (innumerevoli) qualità, nonchè tante notti insonni ricche di artistiche intuizioni! Questo Laboratorio artigianale d’arte fuori dal tempo e da qualsiasi tecnologia è una “creatura” voluta e realizzata ad ogni costo con tutte le nostre forze e i manufatti che vi prendono vita sono puro amore verso i clienti! Auguri, fratelli e figli Cantori, per i primi 40 della vostra azienda! (E i miei apprezzati vernissage interrotti tanti anni fa? Ricomincierò allo scadere dei nostri secondi 40 anni!!!) Gabriella Gobbi

LOVE FOR THE CUSTOMER _ Many, many years ago... I heard that Cantori in Camerano were on the lookout for graduates from Art School to take on in their decorating department. I’m not sure they really knew what to do with me at first and I couldn’t imagine what I could possibly offer them. Today, almost 24 years later, I’m convinced that we have reached a perfect creative balance and a wonderful working relationship. The secret? 1) Your openness, support, trust and ability to look to the future; the cryptic, chaotic, absurd, eye-opening, intelligent instructions and wishes of Sante. 2) My (innumerable) qualities, and many sleepless nights full of artistic inspiration. This artisan art workshop is a timeless and technology-free ‘creation’ that we had to work hard to achieve and the objects which are born there are like sending our love to the customer! Happy Birthday Cantori, brothers, sisters, children and all for the first 40 years of the company! (Oh and I’ll get back to putting on exhibitions of my artwork after our next 40 years together!!!). Gabriella Gobbi

Sono stato assunto alla F.A.L.M., l’attuale Cantori, nel 1980 all’età di 15 anni e subito soprannominato “seppia” per i miei capelli ricci e lunghi. Ora da poco ne ho compiuti 50 e

I was taken on by F.A.L.M. , now Cantori , in 1980 when I was 15 and I was quickly given the nickname “squid” because of my long, curly hair. Now I’ve just turned 50 and 102


mi trovo ancora a lavorare in questa azienda che considero come una mia seconda famiglia. Ringrazio tutta la famiglia Cantori per avermi dato la possibilità di realizzarmi nella vita. Moreno Falcioni

I’m still working here in this company which has become my second family. Thank you to the Cantori family for giving me the chance to achieve something with my life. Moreno Falcioni

Per il mio tributo a Cantori scelgo una frase di Oscar Wilde: “La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna.” Simone Bastari

For my tribute to Cantori, I have chosen one of Oscar Wilde’s phrases: “Beauty is a form of genius, is higher, indeed, than genius, as it needs no explanation. It is one of the great facts of the world, like sunlight, or springtime, or the reflection in the dark waters of that silver shell we call the moon.” Simone Bastari

Per me la bellezza, oltre ad un concetto d’arredamento, è una persona che dopo un’ora che ci parli è molto più bella di un’ora prima. E la mia azienda è bella! Roberto Cresta

To me beauty is not just a concept in furnishing, but a person who, after an hour of speaking to them is much more beautiful than an hour before. And my company is beautiful! Roberto Cresta

La bellezza di quello che facciamo sarebbe niente senza l’amore che mettiamo ogni giorno nel realizzare i nostri prodotti. Maurizio Marchetti

The beauty of what we do would be nothing without the love that we put into making our products every day. Maurizio Marchetti

Ho viaggiato in tutto il mondo e la “grande bellezza” era tutta qui, nelle Marche. Francesca Muzzio

I have travelled all over the world and the “greatest beauty” was all here, in Le Marche. Francesca Muzzio

Quando ho offerto la mia candidatura alla Cantori, Sante mi ha ascoltato attentamente e poi mi ha assunto. Da allora sono passati già diversi anni e sono ancora qui. È proprio vero, almeno nel mio caso, il merito spesso viene premiato. Serena Mengarelli

When I went for my interview at Cantori, Sante really listened to me and offered me a job. That was a number of years ago and I’m still here. It’s true, at least in my case, that merit is rewarded. Serena Mengarelli

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Il codice della bellezza / The beauty code

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Come ha scritto Fëdor Dostoevskij: la bellezza, è un enigma. Per questo gli uomini, i saggi, hanno sempre cercato di indagare e scoprire il suo segreto. Un elemento fondamentale della legge di armonia è rappresentato dal “codice” che è alla base della bellezza ideale: il rapporto aureo o sezione aurea che corrisponde al numero 1,618034. Tale “misura” era conosciuta anche nell’antico Egitto e in altre antiche civiltà. Nell’antica Grecia il numero aureo esprimeva un rapporto chiamato “divina proporzione”. Servendosi di riga e compasso, i geometri greci erano in grado di dividere qualsiasi linea in due segmenti, in modo che il rapporto fra il segmento più lungo e quello più corto fosse identico al rapporto fra l’intera linea e il segmento più lungo. La bellezza dell’uomo, della natura, persino la forma del nostro DNA è legata a concetti geometrici di proporzione, armonia ed equilibrio. Nel Rinascimento questa dottrina ha raggiunto il massimo del suo fulgore. L’emblema di tale conoscenza, applicata al corpo umano è condensata nel disegno di Vitruvio che raffigura il corpo con le gambe e le braccia divaricate dentro un cerchio e un quadrato i cui centri coincidono con l’ombelico. Moltissimi artisti rinascimentali, tra i quali Leonardo da Vinci, Piero della Francesca e Leon Battista Alberti si dedicarono allo studio delle proporzioni applicandole nelle loro composizioni, proseguendo la tradizione dei grandi artisti classici. Nell’età moderna la sezione aurea è stata utilizzata da designer e architetti come il francese Le Corbusier o l’italiano Terragni. Recenti studi dimostrano che il rapporto aureo gioca un ruolo fondamentale nella nostra percezione della bellezza. As Fyodor Dostoyevsky wrote: beauty is an enigma. That’s why men, sages, have always tried to investigate and discover its secret. A key element of the law of harmony is the “code” that is the basis of ideal beauty: the golden ratio or golden section that corresponds to the number 1.618034. This “measure” was also recognized in ancient Egypt and other ancient civilizations. In ancient Greece the golden ratio expressed a relationship known as the “divine proportion.” Using a ruler and compass, Greek surveyors were able to split any line into two segments, so that the ratio of the longer segment to the shorter one was identical to the ratio between the full line and the longer segment. The beauty of man, of nature, even the shape of our DNA is related to geometric concepts of proportion, harmony and balance. In the Renaissance, this doctrine reached the height of its splendour. The emblem of this knowledge, applied to the human body, is condensed in Vitruvian man depicting the human body with legs and arms spread in a circle and a square, the centres of which correspond to the navel. Many Renaissance artists, including Leonardo da Vinci, Piero della Francesca and Leon Battista Alberti devoted themselves to the study of proportions by applying them in their compositions, continuing the tradition of the great classical artists. In the modern age the golden ratio has been used by designers and architects such as the Le Corbusier in France or Terragni in Italy. Recent studies confirm that the golden ratio plays an important role in our perception of beauty. 105


1,618034


“L’umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più niente da fare al mondo! La scienza stessa non resisterebbe un minuto senza la bellezza”. Sono parole dello scrittore Fëdor Dostoevskij. Umberto Eco ha scavato da semiologo nella categoria della bellezza e ha scritto: “È ritenuto bello ciò che è carino, piacevole, attraente, gradevole, avvenente, delizioso, armonico, meraviglioso, delicato, grazioso, leggiadro, incantevole, magnifico, stupendo, affascinante, eccelso, eccezionale, favoloso, fiabesco, fantastico, magico, mirabile, pregevole, spettacolare, splendido, sublime, superbo...” “Man can live without science, he can live without bread, but without beauty he could no longer live, because there would be nothing left to do in the world! Science itself would not last a minute without beauty. “ These are the words of the writer Fyodor Dostoevsky. The semiotician Umberto Eco, investigating the category of beauty, wrote: “We consider beautiful that which is cute, nice, attractive, pleasant, handsome, charming, harmonious, magnificent, delicate, pretty, gorgeous, lovely, graceful, amazing, charming, sublime, terrific, fabulous, stunning, fantastic, magical, wondrous, remarkable, spectacular, splendid, exquisite, superb ... “

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Aforismario sulla bellezza / Aphorisms on beauty Opere dell’artista Marco Bucchieri _ Artwork by Marco Bucchieri

“„ www.marcobucchieri.com 108


Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere. I had reached that level of emotion where the heavenly sensations provoked by the arts come together with passionate feelings. As I emerged from the porch of Santa Croce, I was seized with a fierce palpitation; the well-spring of life was dried up within me, and I walked in constant fear of falling to the ground. (Stendhal)

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Quando lavoro a un problema non penso mai alla bellezza. Penso solo a come risolvere il problema. Ma quando ho finito, se la soluzione non è bella, so che è errata. When I work on a problem I never think about beauty. I only think about how to fix it. But when I have finished, if the solution is not beautiful, I know it’s wrong. (Buckminster Fuller)

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La bellezza è come una ricca gemma, per la quale la montatura migliore è la piÚ semplice. Beauty is like a rich stone, - best plain set. (Francesco Bacone)

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La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio. Youth is happy because it has the ability to see beauty. Anyone who is able to maintain the ability to see beauty never grows old. (Franz Kafka)

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L’Italia è il solo paese dove si gusta ancora la gioia di vivere. Ci fa credere nella gioia di vivere, anche quando essa stessa non ci crede. Italy is the only country where you can still taste the joy of living. She makes us believe in the joy of life, even when she herself does not believe it. (Roger Peyrefitte)

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La bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come sabbia, le credenze si succedono l’una sull’altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni ed un possesso per tutta l’eternità. Beauty is the only thing that time cannot harm. Philosophies fall away like sand, creeds succeed one another, but what is beautiful is a joy for all seasons, a possession for all eternity. (Oscar Wilde)

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La bellezza non è che una promessa di felicità . Beauty is nothing other than the promise of happiness. (Stendhal)

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Se Cantori fosse... / If Cantori were...

Se Cantori fosse un quadro sarebbe... La città Ideale Se Cantori fosse un monumento sarebbe... la Fontana di Trevi Se Cantori fosse un’auto sarebbe... una Maserati Se Cantori fosse un apiatto sarebbe... un piatto di Paccheri allo scoglio Se Cantori fosse una musica sarebbe... “Inno delle Marche” di Giovanni Allevi Se Cantori fosse un paesaggio sarebbe... il profilo dei Monti Sibillini

If Cantori were a painting, it would be... The ideal city If Cantori were a monument, it would be... the Trevi Fountain If Cantori were a car, it would be... a Maserati If Cantori were a dish, it would be... a plate of paccheri allo scoglio (paccheri pasta with shellfish) If Cantori were music, it would be... “Hymn of Marche region” by Giovanni Allevi If Cantori were a landscape, it would be... the Sibillini Mountains

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Postfazione all’infinito / Afterword to Infinity

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Si conclude qui, semmai fosse possibile, questo Viaggio nella Bellezza vissuto in compagnia di Sante Cantori e della sua azienda. Qualcuno ha detto che “parlare di Bellezza è come dire dell’universo: i confini non li raggiungi. Ma ognuno per sé sa cos’è l’oggetto dell’intendere: è quel riflesso di compiacenza, di soddisfazione intima fatta di armonia di linee e piani, di colori mistici, di pensieri ideali, sebbene esso oggetto posi nell’impotenza d’essere circoscritto”. Sante Cantori è marchigiano, questo libro è dedicato alla sua storia e alla sua “Cantori”. Che lui lo voglia o no probabilmente condivide con il grande Recanatese l’idea che l’uomo si trova come “smarrito nella vastità incomprensibile dell’esistenza”, ma la sua nobiltà, rinchiusa in un essere piccolo e fragile, consiste nel poter “abbracciare e contenere col proprio pensiero questa immensità”. Perché “tutto è poco” per il cuore dell’uomo e il “desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo”. It ends here, if it were ever possible, this journey into beauty, experienced in the company of Sante Cantori and his business. Someone once said that “talking about beauty is like talking about the universe: you’ll never stop. Yet everyone still knows what you are talking about. It is that reflection of contentment, of inner satisfaction arising from the harmony between lines and planes, mystical colours and ideal thoughts, even though we are powerless to define it.” Sante Cantori is from Le Marche, this book is dedicated to his story and to his Cantori. Whether he likes it or not he probably shares with the great Leopardi the idea that man is as if “lost in the incomprehensible vastness of existence”, but his nobility, confined within a small and fragile being, is his ability to “embrace and hold this immensity with ones thoughts,” because “everything is just” for the heart of man and “our desire would be even greater than any universe.”

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Coordinamento progetto / Project coordinator Federica Cantori Concept e testi / Texts Raffaele Mazzei Progetto grafico /Graphic design CarMa associati Ringraziamenti / Thanks to Marco Bucchieri: www.marcobucchieri.com Ricerche d’archivio / Archive research Fiorella Cantori Questo volume è stato stampato per conto di Cantori S.p.A. presso: Tipografia Artelito S.p.A This book has been printed for Cantori S.p.A. by: Tipografia Artelito Spa




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