Territorio, Economia e Società e prlncìpali e più recentl fasi della eresclta e lJ'ilsfor.
L mazìonc della società e delr~o no mia il ali una so~o stmc connomte dn fom 1mmagmi di na1urn spazmlc. Lll concemr:nzione urbana, lo :;prITT1•I metropolitano. la dm\ regione. gli squfllbrl 1erritorlali, il dece11m1mento produHivo, l'in<lu.nriaUunzlQnc perlfcrlca, il dc.cllno metropoll1ano. l'economia diffusa sono solnmcrttc aku11e; rorse le più lmportaotl, Lr.J qucs1c. Rkorrcndo a queste Immagini non sl é solo corcoto di rornire, in modo simetico e conlrut1O, uou dc~~Tl• zione di alcuni speclfici aspe11i qi ciascuno delle fui d1 crescìtu e tra~fonuai:ionc del pae>c, ma si: ne so:10 anche i11d!cati tralli sallcnù, a pres<lindcre dai quali m: diveniva incerta se non impo!Sibrle una ~orrettu Interpretazione. Ciil!;cu.no di (iucStc iIDmngi ui hn prodotto ·specinche !potesi e tccnkho anuli1iche. ha coslruito spec1fichc 1rnttreuuturc mc111alrn medlaotc le quali sono $tau: p~nlc probaJ,llltà e poi,sibW1à, sono state ra1tc pcc,•ision!, .dipinil scenari, co.11ruitc e valula1e politlchc ahemntivc. · Il 10,rrìtorfo ti è c:osl dfmo,rnuo lll po.ssoto Cllmpo di o~crvai:ione a~sai l'c.rtll~ nel produrre giudizi e suggcrimemJ che potes~o essere uuliu.mi ru1cbe eia altre aree di s1ud1O gulda11done livelli cU riflessione niù astrartn.
Negli ultimi anni è slato svolio un im~ncntc lavoro di det.crf1Jone di diverse, 1ro loro non omogwtee, ~huaLionl ttrrltorltill, ma dò 1toll ha avuto !nodo dl co:nporsi in un'immagine conctnunlmcme unitaria. Dispersione, locuJisrno, diffc.-renza. spccLficim sono 1crm1m e categorie che non sono moi riu~cill ad organizzare la ricerca e la costruzione polilka. Alla varlclil delle iituuionl si e venuta mano a lllJlJIO sovrapponendo quella delle tttnichc analitiche cd l111erprctutive, delle spcciflchc attrczzatur• mcntàll del dlvcrsl studiosi ed oggi è difncilc dire quan1O delle differenze che ci se:nbrn di p01er osservare ~Lia ne, fenomeni indagati o nei modi con I quali Il os~rvlomo. Per qu.an1O riguarda l'analisi terri10rialc la sl11miionc odierna mi sembra essere n portato della caduiu In tlìsgrazia di unn grande m~taforn conostiilva clic ha analoglcamcrrtc g·uidulo pbr lungo tctnpo diversi programmi cli ricerca e cli lavoro: dell'urbamsm, iel geografo, dell'ccooomj,rn e del ~ociologo. Mi proverò ad indicarla ~omc la metafora del "cannocchlale" . ·l!s• sa ha radìci più robuste, ln qualche modo importarti, di quamo i miei termini piuuosto burn non fa(!Ciano ,uppc,rre: non ~an\ dlflìcile riconoscerle. Utilizzare la metafora del cannocuhinlc significa rf. tenere cbe le cause, anche saio i c.nnttlen di q111u1to può essere 0sserva1O entro un territorio cd un reriodQ di dimensioni limitale possano ç:,:«:rc ricono\ciut i mc4
Bernardo Secchi
din,uc l'osscrvttzione di ttlrritorl e di pcri(ldi più osii!lli. I.I con ùngcntc cd il locale sono spccific37jo11c del gene• mie, :;un rifrazione comrq le specifiche asporitò del " luogo" e dell'istame, evcmuulmenie tlevinnl,a od :1110malia. Modilic:mdo il numero di ingrandimenti conscn1Jti dal proprio strumc1110, c::11111>.iando la ~Càla di osscrv:t2lonc e rnpprCSl'ftlllZlouc, p11!'111ttlo tlllJ rtiforo• scopio al telescopio e viceversa, l'osservatore si muover(\, utlrnverso su11cc:.s:;iv11 aggregazioni s-d ~tl.'llsio111 dcll'nrcn e del pcriodu osscrvnli, doi cornm.-ri loculi, .pccilicl, contingcn1i dei dl\'cr,I rcnomcni vcrsq quclll piit gcncrllil; di qudll oJCrc.hcrà l'ar1icolazlo11c e la ~r,cclflcazlonc riLornru1do vimo li locale èd Il phrtkolarc. Passare dall'uno nll'allro livello, dall'tmn all'altra scola. I: lavoro di scope eta. non solo di rnero h111randilt)e111O o nmpi<:ciofime1110; è lavoro di ~trazione e lii v.c rirka o fttblficnzionc. Mn il ,mpcrc clic ne dcrivtt ba gli incbnfoncliblli carauerl di un sapere topogrnrtco. nel quale ogni nozione è riforha ad un sis1ema di coordinate, ud unn rete d111 congìungc punti lrigo11omc1rioi fondnmclllnli e vn gradlrnlmcntt n rlompirc lo sparlo conunu.o del conoscibtlc. fin1ro qu~rn ro,1dameniale JnetBforo e quelle ad ei;. s~ sistemnticrunentc nssodmc si è rhenuto di poter descrivere e pre\f'Cderc l'itinerario di interi processi di cre:icita e iviluppo: dalln concc111rnzionc urb,1na alla dUfuJlione mctropolltrum; d11llll for11102!011é dl squlllbrl regionali e s~Horiali nlla kiro oliminozionc. A ridosso di queste st~se des,mzioni e prev1siom l'urb:ipurn ha pon110 cosrrufre anche un'lpo1esl initu7.lonole, uno torioernt'io. del polere e delle .:ompet~nze. un'nrtkoluzione ~imn11icn dei contenuti del proprio univen;o dhll0r1ìvo. Non penso iln necesarlo esempll llcare. Negll nnnl più rcccuti il territorio cd Il tempo sono però npparsi tcau·o di evc111i 1ro loro 1rnducibili. che lu prossimhil spnzinlc e lu successione tcmppmk non riuscivano o cQlleg;,re. orticolore e spiegare. Le spcciri• dt6 grogral1che, ~torkhe e cul1u.rn.U dei dlffcrc,nti '"luo1:hi", nel senso più ampio ~on 11 qual~ q11e.11i stcs~I termini possono essere utilllZllti, ho.nno assunLo il rorn11ert di elemctlti di "rcsistcnw" nel co111'ro111i di più gcneroli leggi di movimo.1110 dcll'!moro siucmo cconom,cQ, sociale e p<Jlilico e della loro pervasività. Uso • qucs1O 1ormlnc "roslm:.nza'", ndJ'uccczlo~ ruurnma d.1I linguaggio storleo-polltlco, pc!r indicare il rioono. sclmcnto nel locnlc, nello <pècifico, nel eo111l11gentc, di clcnmtll ùl opposizione n1 gMt'tille. È co~I che negli 01111i recenti', sin che si studiassero le diverso dirucnsi.om dello sodctli civlJe, sia cbe si studiassero quelle della società polition, lo s:pecifico cd il locale sono ,tali interpretali non ~olo in 1em1lnl cli an0m11lln. tlcvinidonc, dis1orsione. rlrr:l21one d.c:.I g~1c-
rnJc comro p.ìccolc e prccsisumtl rugosiui del terreno d'estinate ad es~re levigate dal tempo, Essi sono apparsi possede.r e pluttos10 I carattt1ri di un'ineliminabile ~herita, di ciò che non è completamente traducibile nel tcrm[nl di un linguaggio 10pogra fico. Cìò ha avuto con.scguenze non solo stJJ plano nnalliico, mo anche su quello isrituzionalc, della distribuzione dc.'J potere, d.clle competenze e dei ruol.i. La c.aduta in disgrazin d.clln mclà Foru del cnnnocchiale ha trnsclnoto con sé le troppo ;cmpiiel 8rchite11ure politiche dei decenni precedenti; ad esempio le gerarchie del pialli, le defini 2ìonì dei loro nmbiil, comcnull e priorità, I rapponi di int~gtnzìonc e subordlno.zlonc trn I diversi l!velll amministrativi, Ma qualcosa $18 rorsc cambiam;lo; ulcuni dei fenommi orlglnnrta.mcnLC osservati nll'ini:r.io degli anni Set• 1antn ed allora imcrpretrul come Indicatori di 1111 violento e rapido proocsso di crisi e rltruU urazione economica e .socirlk sembrano av.,,- assunto ca.r atterl più del'iniù e stabili; si è fono s1:rada In consapevolezza ehe ii paese sia entrato in uno nuova fase di accumulazione e crescito.. Più di un progeno di ricerca cerca ogg.i di evitare la rlpet.ltivhà delle «enumerazioni di contin_g;cn:cc locali, di per sé SCJtLa slgnlific:ato~ e lenta dJ 0
rito•t1uit~ uno o piil reticoli di coUe&llfllcnto, llflO o
più sistci;nl di associazioni cd opposizioni si_gniflCWlù che ridinno senso all'insieme. Mi sembra impanante cercare di $Crutarnç I modi. Ad un Hvello più astrailo si rltrovw10 rcrtili t:111cgoric dcscrluive dcll'lmerazione sociale:; ad esemplo: 11soclctll di minoranzè», Esse CCJTcano di render conto dJ ciò cl1e nppnrc come ut10 dm principali connotati dcll11 società civile e politica emersa dalla crisi dell'ulLimo decennio; il venir meno dJ un unico sistema di strnùCiCllT.Ìonc ,ociole, c_biuso e fortemente gera·r chlzuno, come principale rcgola1ore degli scambi; sia dl quelli ispirati ad una lo_glea ccononµnru,LC, sia c1J quelli polhici, In uno società di minoranze io spa:tlo dell'autorità· e del ..,orerie n'tm è dfc:rlbilc ad un u:nlco polo, Ili loro d istrlbuziooe non ~ continua e mono1ona: I guadagni e le ~rdite relative, la mobili1à soci.ule, non sono solo u=deni'l o discend-cnti. En1ro una società di minoranu si dilnno mosie laterali, 5<:arti, spostamcnil dia_gonall da 111111 reglonc nll'altn entro uno tpazlo dlscrc10. Mtl ciò non slgnlOca che Utili società tll minorann, da priva di regole dotate di senso: «coso e regola $Ono gli elcmernJ costi1u1M dcl gioco>>. Non 5900 l'unico però a so11olineare che In nuovn concctl\lallzzazìone dell'intcrazione sociale rende problematico ricorrere ancora ad alcune ablluall e rilevanti categorie della costruzione politica, di quella urbonlstka in panicolerc: pcns-are, ad ~~mpio, In tcrmlnJ di soggctil collettivi in grado di rnpprescncare e perse• guirc domande ed interessi genera.li. Ad un livello d; w;1~ione minore ritroviamo categorie dcscriuJvc dcll'intcmlone economi~; «aree sl-
stcmn», ad esempio, o I loro equivalenti. Esse cercano di rendere conto di uno dei principali connotati dell'economia emersa dal decennio soorso, non necessariamente collegalo aJ preeed~te; il venir meno di ordinabitr rapporti ru inlerdipcndenza fra le diverse nufvltà produttlvc e dì consll)Ito, l'lmposslbllltà di ordinarle in f1111zìone del scHorl o delle dimenslonl dì ìmpresa. coinvolte. Sp,eell1cità t d.i:inenslone economica di ciascuno arca sistema, sua composizione settoriale ed. azieo-dnle, SllJl artkolazione lmprcodJtorinJe, uhit-32,ionc ed estensione non sono spìegabili né unicamente ln tcrmlnì di relazioni ''orlzzontali1', nf unkamcnte in 1rnnini di relazioni "verticali'' (O. Ocmatteis, t:Jrbanistica, -n . 85}; né a partire dllJJ 1 anallil dd morenti dcl prodottì e dei rauori. né da quella del ctlfatteri fisici dei luoghi . L'oscuco spessore della storia diviene l'area di scavo preferita. Tcmrni ricchi di passino come ì nostri ranno venire in luce con Sl'andc '-acililil repcni di storie imcrr011e, altre, dclle quali non si è l)èrsa la memoria. SI può ritmere che questa nuo\>a descrizione dell'economià del pa~ ronda obsolcw un' idea della politi· ca economìca cosmùta. su grandi questioni generali : il rrequilibrìo regionale, la quewone abitativa, Il sistema nadonalc dei trasporti. Recenti indagìnl tnettono ad esempio In luce una grande varietà di "sltunzionì'' resldcnzinll, di Intersezioni tra I wrattcrl dei diversi soagettl sociali e delle abitazioni che occupano: esse non si distinguono per la posizione che occupano lungo unu graduutonu; molto più problcmnlicarnemc ritoglio.no, in uno spa:zio muitidimcnsionnJe, "regioni" tra loro non connesse. La gran pane degli esiti di 1ma politica abi1a:tlva aggregata, omogenea, uniforme, ~rcbbcro, in molte di queste situazioni, inattesi, rorRnon voluti e l)<'hler~i. Ancora, molte ricercl:le metfooo in cviden.zo il ruolo, oclln formazione e consolidamento delle dJvense aree sis1ema, di un precedente sistema infrnstTulturaile diffuso lentamente costiu.ilto~i ed articolai.osi nella sioria. Ciò dovrebbe rorsc imporre una rlvi~itarlonc cr!lica delle polllichc del 11aspor1i passate; costrùigcre 11 formulare lii modi più mèdlilil e complessl le relazlOttl tra sistcmà dei trasporli, ealiitleri tnorft>logic, e çrcsdtu econom,ca, Ad un l!vclllo J1l1cOr meno astratto rhrovinmo CUI<!• goric descrittive dc!Jtlntcrazione tra I soggeui, le loro arliv[tà ed Il mondo co11truìio, la cihà cd il 1errliorio: "riuso", o.d esempio ed I s uol sinonimi . Esse ~cercano di render conto di uno dei principali connolllrl delle modifiche territoriali Ìlil<!rve11u1c nell' ultimo periodo: lo distanza, Jempre maggiore. che intercorre tra l'idenrllA dei soggetti socialf, i processi produnivi o dl con1wno del quali sono protagQnistl ed i caniu erl formali e tecnici degli oggetti cdllW cd urbani cltc essi oc11upano od utilizzano. Ancoro una volta sl tratta dcllo sgrecolnmanto di precedenti regole d'ordine. mn ciò non $ignifica ohe il fonomcno si produca in modo crrntico, che il riuso non sìa orcllnnto da nuove regole associati•
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ve otl OJ1pO.~illvc. L' am11i5i mo,fologìca e lipologica si eostllulsoono come ~trumcnln dl ìnt!ng_ìno licllu l)<'r• menbillui, trtL~tormabili1n, modin.m1t;ili1ù «0011 conscr• vaz,onc di senso>!, non ncccssuriomomc del senso ori• ginarlo: degli oggcul edili,J ,: de.i mnnufaui urbani, della singola arcllil.ctturn, dello pa.rtc di città, del loro slncmn dJ rclaziqnl, dei ruoli ruri:tionall e ~imbollci Ul quc.11iorlc del riuso, $C ussunw nel quo! termini meno rldutllvl. costrul.!co Fonr [I più complesio JJIO• bioma sdcntlrico dc.ll'urbanistica comcmporuncn. ciò cbe le dit idemitò, Non sono l'wtico a pensare che IA sua soluzione implìclJi una ridetlintzìone clelln "forma" del' piano urbanl~tlco, cloè del modl nei q,uali l suoi conrcnud çono di fauo ar1Jcola1I. Quelli che ho rlchirunato ~ono solo Ire esempi. Può dll.rsi vi SÌWlO qucs1iorù ancora più lmpol'Lllllll, l'Ila ctuc• stc sono già sufficienti per cosrrulre 1enrn1ivamcn1e alcuni iuneruri esploruriv1, per cerca,e cioè di orgnniz.zn• re In ricerca. Atle.empjp; ln unn ~ocic1à di minoran,.c, Ì l!J'uppl che conll11gcmcmcn1c tllsponiono di ma.JUl]or polere di acquisro ~ che piil rapidiameme lo accrescono, che <ono cloé plu fon! ne:lla rete d~gli çenmbi ispirn1 i alln logicu economizzante, tendono ad occupare, evcm.ualmente n riuso.re. porti cospicue del mondo co• sm1iro µttribuendo "valore posizionale" a slrnazioni uniche, specifiche nelle quali si ldcmlAcano , Non ad infommre di sé Liuto lo spazio urbano o ad au1orapprescn1at11i in uno rc1e di "luoghi 1.'.0spicui". a cosm1ire In cìtlll borghl:~t o quollu del prìnttipe. mu ad oc,:upnrll in n1ndo esclu~i\10, oscludendonc ciòè gli altri, olc1mc vie, alcuni quarneri. posizioni sullo ooSLa o ne.Ilo volle. ,<\ncpra, èwoprio in ima società di minoran1,c, laddove gruppi economicamente debolt possono l!S· 1cre 11/iSBi ron I nella rete degli scnmbi p0liiid, che può na<ccrc ctl tL~umcre lcgi11ìmi1li, per ramdossuk che ciò po,,-sa appnrlre, un esLeso e cumtdnllvo fcnomc,10 di abusivismo. Od nncom, unn società di minornnze enro11,:;i;cra, u 111111 i livelli, i vulori della $pccil'iciui e: tlcllu t11rrC!rcnzu: su di essi rondcrà il proprio si51emo di motivazioni individuali e di !lfUJ>pO; cercherà di eosLILulrsi. dal pumo di vi~ut dC:I Juo ordlnamamo gfariélico-isUtuzlonule, come socie Là regolala do " le88l sptcinti'' ; per questo sarà cònr\òtatd do una n,r1c insrnbilltà strulntralc. hloerari dJ que.~10 genere hanno il pregio di ru,,d~rc, c011upev0II del ..-n.rru1cre continuo o cllscrcLo del teneno che sdamo esplorando. Dopo everll compiu1I ~appiamo se abbiamo dovuto salrarc di masso in o k abl:Hamo crunmlnoto su un le\/igoio «grccn». Sappiruno anche quante volte abbiamo dovuto j1osore il piede sul terreno, quamc categorie abbiamo mosso: vnlore posizìonalc, scambio pol11ioo, mo1lvozione, legge speclole, insrnbiliLà strutturale. Sarebbe però ingenuo pensa,c di poter immcdiauunente conncllere 1rn lorc i !re L-ampi conceuuaJJ cui ho 1\Jluso; ~ conncsslorti, se ve ne sono, vanno ricercate !in slriltl plù profon-
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di. Ad esempio: una soclc11\ di minorante è l'esho instl'tblJe d.e:1 mutare di molle condlzioni; tra queste. quelle che riguardnno le forme is1i111zionnll hanno. tm peso ussui rifevume e la stona di ogni luogo e della sua cullura è spesso , 1orln dt'ile sut' isùtuzionl, so si ìntendc que;s10 termtae in modo sufficlen1cm1:n1e ampìo,.cosl come lei è, in parte, la ,1oria tMle sue arcrul"Ctt ure. O nncora: entro ciascun cnmpo concettuale i n1ppor1i lri! rcgOlu e taso, 1ru oortU11gcrtl0 e 'lll'OCSSO· rio sono molto diversi e ciò spiega rorsc perché in p~sa10 d115cuno di questi conipl e simo nffrommo con altrezzal\lre mentali dlfreraul. Ogi l'esplor'!Zionc ìn tensiva di orizz9n1i limilml cl so~pingi:, co111rarlnmcn1c 11 11u11nto avveniva in nll$~ato, a riconoscere la n,gola cd 11 nccc<.-.a.rio nello oosiliuzlonc rtsica dollrl citt à e del territorio. il caso ed il co111i11gen1e nello loro cosrirn.:1onc sodale cd cconorruca. È un 'i nversione che unifica di rauo l'attrezzniura n1emnle con In quale ciascuno tlei campi può ~ere osservmo. Molti degli ì1lncrnri 0he ho pr11m1 richiamato possono 1;ià oru dar 1110110 a c0St"rut1l conccllunll che ricompongono ìm.ponanti Lrru.ll dblle rccrmll csporkn.2e; rt:n• dere parz:inlmen1e comprensibile lu nuovn fase di crcSQttu u Lrusiforrouzionc dcll'eronomin e dcllu soc1c111 i1111iona, Per quc~to invllnno nd una cmlomT.ionc più CStCSII ccl~ del IUltO evldi:ntc eh< non è solo compÌIO dcll 'urbanisui programm:trc e tentare nuovi e sempre più ricchi petcorsl. Mn l'urbani.ltn può comlnclnrc col costruire un resoconto ooo l!nu1ncra.1ivo delle osservazioni mocollc negli ultimi nnru: delle "situazioni" e dc:1 llna~aggi'' ehc: ho imJon1rnto. Ad .:scmpio: termini ,omc "vuoto urb11110" •Onu divenwi nesll annl recenti $Cmprc più rrequcmi. Essi h111mo ori.&inariamentc: scgnala1u una serie di '";ituaitlonl". trn loro poi ritonosclutr éliffercnlì do molli punii di vis1n, cnlLc come problomoti~hc. «I vuo ti sono cosl dJvcnuu i un nuovo modo di vedere, un modo P<ll' ridescrh·erc li territorio. Gmzie ad essi si sono anivaie molte ricerche. Esse haru1q indlviduato I .:anmeri 1fpologld-morrolo11,id, i carnueri fwtzionall, la dimenslon,, In s1rullum proprlctnrla. In rcciprocn localizzazione. .. di l!in complesso di siLllll2loni 0011..- iu rlrcrimemo all'idtmtfpo iniziale)> (A. Lanznni, Urbmtislica. n. 85). Non i: ovvwmcme lu pnmu volto che 1ennini cli qu~to genere svQlgono qul:.$10 ruolo: s/11111, corea. ghe110 urbttno, nrc;i marginale, ccnrro diret.ionalc. hnn• no fornito in altri Lempl analoghe •llmmagini quadro che assoolavano venic-.tlmcme divml srra1l dell'analisi ti!rritorinle». Ciò semmaì che carù.Ucrizza lii temiÌllO· logia delle nuove siwn:tioni. il nuovo sguardo. e In piu rido11a dimensione del ~ampu d1 osservu,tonc tu.1 ranno riferim.cnto, lo >Ull maggiore spècllilrlll\, L~ ~prima mo~su di ogni rcsocooto è un 1en1a1iso di usclrc dttll'lncffoblllu't dell'unico a11ravcrso 11 rfcor10 n nominazloni olle gill coslruisoono primr, o.pertc gcncraliz.tllZioni. L'osservazione di come sia mu1a10
► negli ulllmi anni Il vc,~-nbolario de,;c.rlt1ivo dell'urba1li-
m 1 ~ un primo passo inclimlnablhe.
Ancoro negli onnf recenti sempre p iù rrcl')uen1emenfatto ricorso n locuzloni ed 1mm11gini come "lndu51riallzzmlonc dlffuw" per rare riferimento a ''pacsagg]'' né! quali nlcuni prlnclp.all sis1emi di reJadoai "orizzonu1l1 '', Ira dlfforcnti l'Un li nello spazio, '>fi imcts~vano in forma Stnblle con differenti sis1cmi d,I relazioni ··vcnic;.lì": con I t"l!rlu1c;rì so~inll. insedia• ti vl e fiskl dei difforcnci luòghi. Si è cosi pornlo parlare dei paesaggi del terziario. del PllCStlggl clcll':tbtl5ivlsmo, di qudli dell'urbanizza~one diffusa, del turismo oltre eh<', wn1urnlme1ue, del paesaggio periferico e cli queno me1ropollumo. Non di un unico pae,;aggio del terziario, mu., come suggori.çcc La nwni, di nfouul fon• dnmt'.nlnli paesllggi; Q11cllo, ud esempio, delle ~iecon-idoio, ceni rall e m1amcn1e borda te dil esercizi com• nurcinli; quello del ccrtlrl direzionali rapprtscnu11 ivi, i111crni cd cs1ernl ul tessu10 urbuoo; quello dcll ' uffìclo diffuso, in nrce deStinnte precedentemente alla residen,a Non di un unico pae1aggio de,ll'abusivismo, mo UI nl~unl lipi fondan1cnlali; quello semi-turu1ico delle co~tc meridiomili della Sicilin: qucllo spealilatlvo di Pfo nurn a Napoli, qucllu fumilistico-produ11.ivo delle sopraclevnzionl di Pa1crnl>. Ciò che ~I ritrovn in qul:$11 nnes!!Sgl t sii! l'uso ul 1lluatlonl prc:ccdtn111n1cnrc ~osutuhe cnuo nuove !ignilicnuonl. ad esempio la 1rn>foTmnzlone terzfruia dellu Milano del Jleruto; sin l'inven,ionc di nuove $ituadoni, ad e11emplo In sopmclcvlUÌone di un'ln1ern dllà come a Pan:mo. La seconda mossa del resoconto è più -asttan n. invt• ne nree di dimensione più vustu e categorie di pormrn 1>iù gcner.tle; ripropone ,mn cos1ru1ta canc:ettunlc ohe 1d e-.ùonn e ricompone àlcunl Lntlli cd afouni legami doll'cspcrienza dando ra m10 od Imo sto10 possibile o ad 11no ('lato limite rispclto al quole s i im~nde vnlumrc hl varlct1i delle sl1uazioni empiriche» (P .C. Pa lermo, Ur/J,mlstlca, n. 79). L;i tbrza mossa non appartìcne forse più lii rcsocon10: è gi/J una prop0stn di lcnura, tcntnlivo di ricomporre Il quadro fomundo d1 nuovo un 'immagine spa1.iale che oonscma nò n solo una dcs-a-Wonc di alcuni spctilici aspclLI dtJl'ntllmk rase. di cmcitil e tra.sfar, mazione del 11®Sc, mn anche dì indicarne 1ra11i snllcmi a prescindere dal quali ne diviene mceno se non imi,os~fbilc unll corrc11a imerpretazlo11e, Ad esempio: «r ambieni e come co ntiogellZll e U mondo come rete,, (G. OemJmei~, Urbcmlstù:o, n. 85). ,.U n'organizzazione retlcolnrc d~llo spnzjo. come dcK7izionc cli tcmhlnu in atlo e come 0blc11ivo dl politiche 1crrl1oriali pO~t-industrilill, risponde bene ai requi~iti del modello di ~l\lo-organi=onc ohe•.. ofrre l'i111erpre1azio11c plil soddisfaceme deJ proccsl;i di svilµp po loc11lc .•. L 'ordine rcUcolare si presenta come più rl[l)elilivo e rntno de1ermìnistlcruncote Slrullu ralo di qt:1cJlo gerarchiço-ce111mlc, perciò pili ncssibfle pii1 li1 bero, più aperto 11ll'azioue creatrice clclla conrmgenza loClllo, più susccLLìblle di diversUlc:u:lonc e di cornple&s11ìcazionc... r;,er Interazione- con l'ambi~nte)). e 1e 3Ì è
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