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L'istituzione
Be.mardo Secchi
L'urbanh,tica b arnmn, da molla 1c:mpo. qualunque problemi nll!lCCSSCro dalle imperfctioni della, costru• sia il sciuo che: ,I lmemb attribuire alle parole. a1ùvità zlonc istituzionnle e che qucate ,i manif~w=m in l>Cltlprc più foncmentc: i~tituziontlllzzata, cui è stcun modi pnrticolnrmcntc cvldl,ntl lungo le commessure. datll unn formo ricon~dbik che pub essen: ricondo1u\ lndL11>vc I enmpnrmmonti di diverse lnituzioni veni• ud un compl~ssn di norme. di COllliUcludinl e d, Ynlon vnno 1rn loro 1stantaneamcme m oontx1110 cd n con01gche asptt1lno n dcfirure e rcgolun: durcvolmen1c 1 gere, oppure loddovc il comportamento d, un"iMitµoomporramcm, dei singoh liOggclli c:d i lom rapporti: a zione doveva c:onfrontarsi con il nu,re del tempo. regolarli Jnchc ind1pendcn1emcntc da fini ipcclfici. L'urbanista b ~mprc: più un cspc:no dì oomponwncntl delle Miuuioni. Cii) clte nelle scuole gli vkne lnsegn.n10 è molto s~o. p~ tlirJtl COD le pnrolc di Ourkhcim. una •saicnzn delle iniumoni. dello loro ecnes, e del loro nm21onnmcn10•.
QueSL, caratteri fonn1> sl che l'urt,:mi.iica, come 11llrc forme d1 superc. \I trovi og_l!;i in molti pa~i. mn
~11u110 nel nostm . a dover mburare la fenllitll delle proprie Ipotesi inlerprcrntl,;e e progculll!II. lè proprie possibilità teanlchc . I propri lempi. SUL,CC:SSi cd ,nsucccssi futicosruncntc nfenmdoli n, componamenu di una mohcplicllll di 1s111uuom. tra loro even111nl• mente oonflinunh nelle quali l'urbnnblic11 si 1rovu quasi complctnmcnte inscrila, m:t che punult~via le ..ano in larga misura e11ranec. Do ,cmprc cd à più riprese l'urbnnista ha cercato dl "iSLiLuzionlllizzllte" i mulloti delle proprie ricerche cd espenenzc; il più delle:: volte scma successo. mu qual• che vohu nusceodo nd ottenere sucoos!;l "immo1un'. Ciò l'hn di,101to dnll'osser.a:re in modo più d11bbio<i0 e problemn1lw I problemi che Il eoni.olidameoto i.itl1uzlonalc portava con<~. On qunmki pc:r6 quelli generati dall'llltlma ondllta dl ro~]jdamenlo ìstituziòndlc gono divenu1l percepibili. nel nostro paese n pnnirc dnll'iniz,o degli onru Scssunu1. sempre più frequenti l!OJIO d1vcnu1e le tentnzioni d1 rimuo,erli Lu via p,u ,emplic:e e ridutlivo é &tale !orse quella che pnr1ava il negare ogni autonomùa al ~apere dell'urbanista nella &pcrn.n.tt1 cltc, anru:gandmi 10talmcnte nelle diverse !onne di "lliternzione socl!ile~, esso divcntsse 5aperc pervasivo delle burocrazie. dei gruppi sociali e delle loro ropprel5<lnt.uize. di~c:russe cioè ,apere collemvo, "cultura" e "co:,cienza" di un'epoca in grado di con~lidarsi in valori, enmponamentl e norme generalmente rispettatl cd os:;i:rvnli. Ognuno pub qui riconoscere un'impo.rtanJe pane dellJ storia dell'urbanistica del nostrO tome tli sltri pal:l<i; un'ipo1csi che ha guidato per un lungo lOtllpo In ·m,ss,onc" degli rubaniJih e dei loro pnncìpnli 1strtu11 «I veri plnn, - sc:rivevn nel 1949 G,mon Bm!.:t - ;ano ~ttutto rmmm1ri d, tduci1:ionc dcll'inlzia1lv11 prhnln . dc.lk istituzioni pubbliche e scmlpubblll:hc ci~. non lo si dimentichi. degli agenti che tlovmnno tclllizznrli•. Ma liltrcltnnto ridUU ivo ~ stnln il ritenere obc l
quQndo un'idea, un progr.imma. un progetto diveniva muu:riu Anche qui pub essere ril:clnosdu111 una pane imporumte della storin dcll'urbonisìtica. dbi suoi ICOIII• rivi di colmare lo iato rra Il progetto e In suu renlizu• z,one. È una noria dommu1u d,dl"b11rr11r vn<'Uu" che hn poruuo II riempire e diln1ure !I tempo attru>= procedure !tempre più complicate anche :.e di 1-olia in vohn fors.: giu.•tltll11111e. Oppure ancora quando <l è riienuto ebc I problemi fo=o lutU e sempre ricOndudbJU II con,ponnmonti Llevinntl. dl 1·ohn 10 1·olra dcll'i111tuzionc o dcJO'rubnru• sta incupuci cmrumb1 , pi:r fiowheuo morale gli un, ed m1cllcttunlc gli alt1'1 , di ,nlcmdcn: i temi e 1 proble.nu loro pm~•i dalla società. Anche qui ii può rkono<ccn: un11 pane importante ùella ,1oriu ùegU u.rbanisll ti.cl nc'litro e di altri pani, lJ loro pcronne tensione •cBO forme 11n11Uricbe e proget1 11,1li che inlerpre1asscro Il più da vicino possibile l'iden corrente <1111 gnmnusmo. Qu~-,;t1 IRe divers.t mod, d, ,nrendere , 17roblcm1. ,cmprc più gravi. ,ollevnli dlii progrc,1il·o oonsoliùll• mento ù.tltuzionalc hanno guidato negli ul1imi vcn, t'onnl la rine..,ionc:. ~~ ou1ocrlt!C11, dcll'urbnnhta, l'ha.ifun ~into 11 ridefinire tll continuo ll proprio posto C!nlrl'I In !l()t!ic1ft. n ri~Mnrc In distribuzione dei compiti 1rn le diverse ,sutuz,001, a molllphcarc I liv-clb dc.Un pinnìlicav1>ne, o ridefinirne i con1enu1i , i carntlcn, le relnz,oni reciproche ciot la linc11 delle c:ommosure, a rlfonnulare l'oggcuo e lo scopo del proprio progrumma di ricercn. In un'epoca Utirt!nle In qunlc ogni soggetto sociale nccorciavn il proprio orii.zonte temporale cd. al suo 1nte.rno, limuuvo le prC1pnc atlcsc. uspmiz.iom e de~,den nd un Mfmmmento", pun:'16 C$CIU,;ivo, del mondo ci=UUlte; nellu quote ognuno costruiva la propria idcnliUI !IOClalc come quella di una ·'minoranza" cltc tlclticdi:va proiezione nd unn specillca ll,tituzìone <' ud Wlll specifica ··tcgge specil1lc". nclliJ qunle le is1itu7lnnl si moltlplirnmno a1rrn,erso un mcsmcab,le meandro di rumlficaziom e ,ovmpposmoai, 111scgwmen11 ed occostonumti fotti >0pr11uuno di ign,irnma n:c1pmca. l'urbnnh1a ~i ~ tmva10 a dO\'er n1omcnt:1neamentc
rfnunc:lnll!
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~uc lonlllnc: Mpirnzloni; tiph.-nmcnlc ad
unn vlsioru: d'wicme e J.li lunga durotll e oli> l'b.lt porta.lo 11 llivere come [l'.ll>se proprio. urta l!tl!V!ssima contraddinone tro db che dl n lC\'Onte e pemnente
rominciil\'a ad appmil'C con lnsl)tenza nel àUO campo ,isl,·1>, ne I ~u,, o~eun di <>S<crviwonc e studio, nellll dtt~ e nel tcrritooo. e le pratiche di tl'!l!lformozionc e modificnionc dello stesso cnmpo delle qunli almeno in p;lflt ern ~nro sp,ruo in passato o promuovere n (lll1>(lhdnmento Btinniomllc. Ouanto più la dr!à ed il rerrirorio appari, JnO aJl'urban"r a enorme dcpo11ito di "forme ~tat,111" . d.i ,ogni. tra.xìuù e pt(Cl)l"'Ì. pnc!ltlggi principi lnscdlaU"I, spnzl cd edifici dotati di unn stmodinnrin cnpacilil di for• ma~• e consohdars1 m modi m::onoscibili entro tempi hinghì di peT5lStei:e con uno propno idcntitll nnrn• \"CAO mutnmenti d'uso e di iignilìcato. di resistere all"amolog.uion~. ~u•annullamcnro dì ogni differenza oro allu pcrditu di ,111nificn10 dclln ripetizione; qunnLO p!u ogni idc4 e proposta progculLD.l~ ogni prnticn di~ri:lvm e sociale llli nppnnva md1C11TSì ncllu proiondità dclln storia, quanto p,u oumcnrnv" lo coosopc:volezm che I proble01J della dtt! e del tenitorio hanno un irulmo,;bne :.pessore cd inc17la. tanl('I piu aU'urbanhta "llnivu richic,ito dl sopprirMrc il tempo. di agire ctllr<> lo contingenz11. In una Stnln~ atmt><fcra "mctafi• -Jcn" nclln qt.lllle 111 Cretto diviene cfficienin. il 1imiln10 dlvenrn concreto e posi•bilc, mentre il proiondo e l'esteso divco11ono astrau, ed ,mprobab<,li: all'urba:n1• ,1a viene nch1c.10 di emendare Il tl:!>IO nonnativ·o, di 11labnr.ire continue vnrinnli del pillllo ~iit.e nte, di Uli• lìr.znrc rlsorst dlsponfuili all"improwl,,.,, e per poco tempo. dJ ~ risposte n problemi ~'O'llruiti entro lo .Londo de['"emergoozn". tli moltiplicare i sogge11i ed I hvclU di mtervcnto di perimcmrrnc di nuovo la lis10nami11 e l'amb,m d'azione entro JP:IZI f!$1Cl. eronamici e ,oçrnh .empre più ristrelli e sovrnppo-.ti. Ch, fa urbanl:,tic:a ;;a come ~a ,1ggi dirfocllc ~are quc:.s111 amtrnddlriom:. ~omc ,111 illffidl~ l.larç un 'ICOSl'I compiuto, legittimo. nnci1e Sòlo credibile al proprio progè 11n c. contemporaneamente fan: si che e1so incroci gli interessi concrcuuncmc ultivuti e le rJppre'ì1'1JlllZ1onl che ne ,-engono di:;oor.;ivnmcntc propo,tc: anne I oonfil1t1 tra ìntem~i tendano II f)TCl,CntaJ'\I sollo forma di connini trd i,1i1iuioni. come ciascuna di quote: ~i au1ornppn::11Cnti carne soggcllo collclli\·o. So che i con!liltf dÌ\'cngono pàrtlCOllll:lllenLe grovi ljUtllld<l i,1i11u:ioni datole di es1csecompcu:nzc e respons11b1htil ma di scarsi p01cri e Cimmz1urncn1i tome 11d e,,cn1p10 le nnnn, ni~tn1zioru loaili. \engono a conllUlO con ,sthunoni .all'opposto do1au: di fOT1i f'inonzinmc.nti e poteri m• di compcumu e re\portSabililll settorialrncntc o 1~rrituriulmcn1c limitate , come, nd e<c:mplo. oggi. k >Cmpre pill numerose ~s0eictò conces,ion(lric" Sa come sia difficile cviuuc non mnto 1th crron dovur, all'ignoranza. quanto tjuelh deri, nnu dnUa protervia Sn 0ome la memoria delle "minornnz.e~ e delle ntinnuom che la rappr~n1ano ~la breve e carne ~ìb liM uno dei principali ostacoli al acsccre cumuiuti,o di uno ,pcdlìco ,apere.
Se si C05tru1Set.. anclic solo come =tci:tlo =n111lc, un qtirulto del pu:;;)e lsUtuzlorulle cotto [J qunlc qunlslru;l polilicn urbnnisLicn. in uou qualunque pnrtc del 1emlono nazionp le, viene foanulnn1 e g~tiln. non si pub evitare di rimanere perpl~ e r,<:0nfon:nti Per•
plcssilà e ,;çonfono non nllSCO)ln dal con~uuare che viene cmto avvio ad un pidnO allu \Cala inferiore in MM!nzn di ogni qundro di rl(erimentn olla -alla \upc, rlorc un tempo penMto come obbll\la.torio e prl!Scrllto dn unn specifico normai nt:5511no ptù può 11vcre mnta l'idu~,u nello slru11ur11 dcdulltva dcUn ptnmficu,oonc tcnf1oriole; neppure nq,cc d411n •aVrDl)JlQ$i7iOnc dil>Ordiruua ~u di unn ~t- h!rritorio rl1agliato come 11 vestito di Arlc:crbino, del rlù dh'ersi ambiti di lnlc• vemo: piani pro, inciaJJ. d comun1t11 11UJot1111n. di bucino, wnnU: o tlall'nccnvnlltt~i di leggi che di~Lribui• scono finnnzinmanu prer scopi 1mpreasmi eon lagg1 che ìmpongono In reahnm;rono di !iC<>Pt determ,nati scnzn .1S>icurore i necc=ri f'inam.ìtllllcnti; ogni ordinruncn In iMilltzionnle e giu ridia:, ~ una com:rezìonc un palinse\tO )ul quule molli hanno !>ClilLO Clb clte lascio pcrr.tess,, O sa,nfortaU t pili1U)Sl0 l'uso che di tuno c,ò ,fone fatto da pane di ogni ishruzronc. crnscwm dcpos:ilDna d1 un mtcressc par• ziale che viene ropprescnrnta, contro 1',1hra. come genernlc. ciascun~ faoo:ndo dclk nrpldit:i o della lente1.za. dcll"infonna7Jone. della disponibnita di una adcg\llllà bMC c:irtogr.nnca o uel ri•ul111LO dì una rio:rcn lln'o.rma per oondizionll.le le scieJ1c: Qll.rui; citllleunn usnndo Il proprio potere di comrollo come diriuo di veto Chi pnuic:u l'urbaniMic:i non può non C$!1Cl"il collo -1fa dubbi continui I.a \Ua rìccrct a117jch~ 00Cltru1rc pm bic:mi e loro scn\ate wluzionl !!li appiirc proourrc
sopriututio "11f!!<>mc111r
rll~ vcrronno util!zz.'.lù Wl.tlcp11r1i in conOHtn: il suo pro~cuo dJ\ienc -piauaforma-
pcr l'o1·v10 di un•imensa ouiv1tà di 5e4mto10 poliuco e: d tnutalngie dìYerrli "protocollo d'inte,a". 1r1111atn dr pt!Q'. mi grandi potenze pubbliche e pri•Jtc, ,1er.o per mcmorin cd omrnrinimcn10 È fon.<, facile produrre C!.Cmpl probànli che cccetinni. I ruolo. ad esempio. che ,iene sempre prù frequcntemcnre tano svolgere alle ,•uJutaz,ont dt impatto omb1en1nle >1\1cm1 di cnlcalo dr anoor dubbio sìgnificmn teoric:o e misure di ancora )Cat1,0 "&nlllca10 1cc:nfco. che no:cessl1ano di lunghi anni di ricen:.hc ~ul atmpo e lii i111ensive rillcssionl <ul loro •tatuli;, <donlìeo. sono spcs,o ulllàzn.te gi~ sin tl'orn. per gillllt i.li• enre lo 5postomento degli effe.mvi li\-elh decisio1111h. Oppure 1I sempre pru pcrvuo.wo e d11ilnvol10 mxm,o nd nge~e "m1•1e"' pubbliche e prl\ 31c· nuove hti1uzso n1 dotate dì larga .autonomia, cui ,c.nJlOno d~legnrl compiti e pc11c:ri che dovrebbero es~re assolti cd c..:n:itali In vin ordinaria dnlli: nmrnìni~trnzìonl hlellll. Chi si limlln o.d ~rvntc le co..<i:: dnll'e,;1emn. <'Ome
monernr,o; riclorto ~ misem ìn!iicrno:
fiù
I
g.h fos,.: 0011.:esso il privilegio di essere di un al1ro mondo, pub focllmcntc ~piegare che tuuo db non è altro che l'uspcuo che .,..,,urne un pr<>a:s!IO di in1~nzione quantlo Il polcrc è tll~trlbul10. non ordinato. tentnmcno riferito où un polo: che tutto c:ib è il modo un poco irritante e pcn·crso di funzioDllrc d1 unn "mac:cb,no non banale" e, sul piano anoHtfco. ha "quJISi" ragione: dli qunbìiw punto di vista lo si ~scrvi il mondo oomcmporanco ci appare domirutto da un3 rortisliima cd ino.m:&tnbilc l'.rammcnta7Jone. dalla neccssnrin imposslbllilÌl ti! aggregare inlcrcssl, 11tuppl sociali. scopi e programmi. Ma non è dc1ro che li contenuto di verità di urui pro~sizionc unahllcn lu rendo ìn~vitabllmentc D<Xlettubìlè onchc sul piano ru.sioloj!ioo: parafrusando Tim Page, In n~sità è oertamcmc parcnlCI tircna deUa deduzione. ma puruatavia ~ 5lllta SJ>CS50 madre t!ell'invcnzlonc. CW perii. nel confronti di que5to sll!IO delle l:O!le, assume un nueggiamento critico specifico viene sospettato; di essere contro le vulumzioru d1 urup11lto ombientolc, quindi in~'bile oi temi dcll'omb1cntc; di e,,,serc contiro l'crfieienu dèlla nmminiwnzione pubblica , quindi a favore dell'int~sc privato; di essere conm, le regole, quindi per la de-regolllm!!nlulonc, per lll dclsùli.17jnnntizzoziOne. È invece del tuuo ev1dcn1e che 11problcmUJ non può p1u cs:.crc rìm= cd cvittlto. !..i ,uo origine e solurione non Tmc:dono totalmente Jll'estcmo dell'urbani~1ica , ad ~mp,o nclla mal\'ag,ta degli uomini. oggi degli amminntrntori come Ieri degli Intestatari di rendite~ ma neppure sì Uc,•e pensan, che ri•icdllno totuJmen te ol suo ìntcrnn farendosi tom1cn wrc dn interessate Erinru per dcllm mru commessi. Esso non può p1u essere 11ii0ho IUDgo le Ife linee ndurtivc çu, ho fnno rifcriml!llto all'inizio, mu neppure con piccoli espedicn LÌ ' mm mendando dì continuo il tWUIO ,stiuuionAle esistente. od aggiungendo scrua llne alle eaui,·c e mal funz,io1111ntl lstltuzlolil C'listentl istituzioni nuove pen:lb supposte buone e dnlle qunh per qualche arcano segreto ci s1 nucnde un corrono fwwonamento. Le mosse debbono ~re imelletrualmcntc piil coraggiose. A me r.e.mbra di poter ooglicre oggi una viva e diffusa insoddisfazione nel 1X1nfrontl di ogni sguardo. di.oori,o o pratica che llfferml con forzn l'lmponaou e Ovlllorc dell11 dllicrcJIZll. dellJi. spccificit!I, dell' unìcilft del Crnmmcnto: ove I termini vnnno assunti come non smoninu e posll Lru lotQ m una progTC551ooc s1gmfi• cnnte. Es>ll non pub piu ~re confwu con l'imbornuo che ci ha colto quando qu~li ~~I tt:rminl, p~tl al centro della nostr11 riflCSMonc. hanno messo a nudo ii camimre meccnnlco, pri\'O di ,pcssc:,re problemo1ico, ,terile con il quo.le cl eravamo abituotl ad usare Vecchie sintassi divenute lnndetruote nl u,mpi. L'insoddisfazione oclicmu nosce dal .ospcno, simmctricumenJe op~to a quello di un tempo, del cllflltterc "ideologico~ dell'affermazione ad oltranza della differenza,
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della specrifidrà, dell'unicità e dcl frummcnto. Qu.cst, termini coi;rruiscono categorie nnalìtko-pmgeuuali nel )Cnl\O più ampio di enlTilmbl i termini, riempiono oggi il nostro sgWlttlo, n nostro discorse e le lltl'lirte prntiche di unn ··provvista gmmmnthmle~ che cl impedisce forse di cogliere una porte del reale. Dominati come sfamo dall'idea de.I frammento spaziale e tempornle non vcd111mo oggi d1 non vedere che l'interc.ssc gcncr3lc . collcliivo pub csscre ricooO>ciuto solo o prindpalmentc 1t1.m,crso 1guan:ll che affondino nel tempo lungo; che farsi cnri<lo dell'ìnlcrew rol1011ìvo vuol dire impegnarsi. con molti rischi in1cllcrtuoll. ncUo difficile esplonwone degli onzumu più lonmru · che oggì u11'istit11Z1one. in pallicolnrc un'wnnuni~tione pubblit:11, pub aspirare ad automppre11<1nUu'S1 lcglblmamen1c come soggetto collcltlvo MJlo In quanto si nmun,, questa rte.SponsabllhA, solo 1e liÌllbili.sce ri~-pctto uJ dJversl soggettl ed lnle:rcs.si In cnmpo questa foodnmeouile differenzn : di assumere comportamenti èbc prc1cnduno d1 non rìvclursì contrndditon entro t.cnipi C $1)117Ì C> ICSl, Ancora una v~iha gli é>Cmpi sono o penata di nwno I temi ambientali, energetici, quelli del tmflico. d.eUa a,nserv112ione e modificazione del paesaggio, dcl a:ntri storici del riuso impongono bn'ottenlo o,;scJVl!zionc dal lungo penodo: è dnl lungo penodo che il problema emerge cd t nel luogo pcnodo che sì pu<> llll)imrc tlJir lom una b<llurlonc compiuta, s,gnificantc non autocon1rndditoria. Uno po!>lzione di qu~tt> genere~ pc:ri> oggi 'l00moda pctcht! ITnbcc inc••ilobllmentc con pam Il sap,,tc davonti al consenso. ~rché obbligo 11 ~pote o fnn,i prcvuìone souoponcndosì volonuuiamcotc al nscbio clnmoroiiO dello falsificazlooe; perché rende d15ereto ,I campo dd pc>!illibile ded5ionille oolllodo al )110 inn:mo 1emi. problemi, loro soluzioni non "negoziabnl" Una fin troppo fadlc crilka della sclcnxa. la 1CJOpc.rt1 dcl suo incllminabile nocciolo metolki<lo. una lcllW1l rlduttiYll della suo storia. In ronsapcvole2211 del carattere stoncamentc trru1seunte dei suoi nsulrnu an.che più stupefnce-nti. lo rice:rca do pan.e di inrori gruppi d1 studiost di StDl\lli ~entifid foni :,eguendo drn:x:iont lungo le quali Sl!rcbbc stato Improbabile lnconmirli, le con5egucnù dlsilhwonl , hanno con..olldato la diffusa opinione secondo In qWìlc. specie per 11kunl mmi tllll sapere tra i qun1J l'uJbanìstica. non si dio un processo di 11ccumuln di conoscenze sempre p,u s,r.ure, p1u "vere", occonclo lo quale on00ra il coroncrc pratico non epistemico del sapere dell'urbnni~ta rnccia ,1 che 1 suoi W'gomc.ntl ~ano totalmente fungibili, utilin.ablli come 11bhi di cirrostanza per coprire e sedurre: clte tra i suoi progcttl si ptl5Sa scegliete "dcmocratlcnmente" quello preferibile. si possn anzi far SCC,!!licrc dnl mercato cnlro il MllllelTIII dèllo SCll.mb10 poliuco o d1 quello isp1mto ulla loglca cconomiu.llnte, che sin compito del mercato individuare Il ~i~tcma di 1ra1lt-cfl tra , di,·cr,i
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progcu1, come trn b1ITT0 e cannoni Purché di O!)lli prog,:110 si co-nosca ogm coraeguema unmcdlnta e di lungo perioda, per ogni indh·iduo e per rt loro assieme: Il clic non è dnlo piunnmcmc neppure agli <.tudiosi. l.c nporic dell'economista ncoel0.11Sico sono ooniplcta• mcmc nmossc. Per modifican: , modelli d1 compon amemo d11lle ~1i1unoni, p.ir mrglionrrli Jll:T for $i che esse dl~en· guno Jliil effir;aei, produnric, di ri)uh~ri fenili, qW1n10mcno non au1oconrrnddlt1ori. occorre inirinre nncoru una voJ!a dlìl lnto dei vnlorl, non Ja quelli, delle norme Su questo terreno l'urbanilltn hu <la,nnti a~ un comp110 cnonnc, pcrcht 5l 1rnt111 per Iui non solo di corrCJ!.8Cre ancgg1umcnu ;dtru1, mo uncbc propn. Se. infath, .alo si Ti11cnc rogioncsi,le .afrCTmare che aggi farsi .:arico dcll'intcr~ cc,lleui,'tl vuol din:, •odando oonrroc:orrcntc. esplorare l'ari7.Zome del i<mpo lung<> e dello spazio esteso;~ ,i n.-eccnn che db impliciti wneno entro ristretti trunpi un nuovo e dJ\'Cl'SO equilibrio di porerc tra sapere e consenso. si ne:oee anche o 1:apin: perché ogg, aJ gcntro dcllu nfics•11,mc dell'urbani.!110 deve e ~ po,;10 clb che è dotato di pi!! lunga durata i .:aro111:ri fisici dcli" cinìl e del 1crritorio nnzichf c:ib che è più mobile e contlngeme. i gruppi SO<rinll, n IQl'O continuo mutnrc di idcmità, dc1it.lc ri tJomnnde e bisogni. Qu11ndo dìco che un iemn deve essere pos10 nl centro oon ,mendo dire che c>00 dc,c occupare tutto lo ,pa2JO pcn~1bilc e d1Sp0nibile. quanto piuuosto che ,u quel tema occorre concentrare le nos1 re capacità di analisi in1erprclazionc e progeuazlonc e che muo,cnJoci tl11 quello tlcs:.o icm11 polrmt(> ragglun_gerc con occhi nuo,l toni Jlli nlrri. quelli eh~ 111 nO!itnl storin cl ba 111sepmo n praticare. Oggi l'urbanisro deve pamre da, i:ar;u1en lisi'1, ma1crfali, della città e del 1erritQriO. imparare dì nUO\'O, fuori da visioni riscreuc e bannlln.anti n ricono.o:rll allls~ificarli. intcrprc111rli, cus1odirll. oompilo dl J)llr ~ già enorme. Deve impilJ'utc a ,•lllmnmc la posubililà o Impossibilità ad Incrociare le tk,mandc e>prcssc: da, d,scm gruppi SOctah mruuenendo mahe-
ra10 il prop10 senso. lo proprio idenmà. smo la proprio >labilitll, Deve nnll!'rn mobilitare rune le sue con0$CCnze, i rnpponi che ho )!abilito C011111tre aree di studio. componendole peri> entro un:i divena ~intnssi. Non ml ,1 fnllntentla. non sto poncmdo la ti1tà, il 1crritOrfo e le loro "[orme smblll~ ò1 di Il. oltre lii società; ti s10 collocando entro 111 storia sociale cd i su.ci pitl len11 mov1men1ì. entro lo 1pessorc del pussmo; ma 1,0prnuw10 entro un futuro Ghc può cs,cre oos!Tllilo. 11 pi.ino. proprio Il piano urt,an,~lioo, DQR ~ allOTII e come ogiù viene troppo ~sM> Inteso Il programma di atUvità Ul ognì l5tiluzl<>ne: lllnle l11ltuzionl. altrctlllllll piani. Esso è Invece insieme unitario e coerente di propos1zion1 specifiche e rclauvc nd uno spccilico 1erri• tono, che nsp,ra n dlme ln spc,,.ficn "n1rilll": ad ,merpreurrne le invarianti " le pc>~t>ilità di modifi=one, a valutarle, rispc110 bisogni. domande e dC)jderi dei diviml WU,PPi sociali. Esso costruisae problemi e dll loro sollltione tXlmpiutn. evita anzi di COStrUlrc o lasciar costruire problemi per i qu111i nòn pub forru.rc una soluz,onc lcgiuima e pcrcib non ncpozmbilc. Se Ju clt.ùl ed il rerTi1orio gh appn,0110 popolati dtJ fram. memi, l'urbanista si trnsfonnero in lmcolmr rnd11J1crll I dlvmi fr11mmcnri. 00n1fnucrà a disporli nuo,amemc iul &UO tavolo di lavoro sino a che non riuscirà a compone n puc.le, n Kaprìrc dl nuovo le "stnmurc" cui i diversi frammenti si rifcrisc:ono ili modo di"enamemc mediam, È un la\'oro s1m1lc a quello che l'urbn• nlStico ho isvolto altre volte; ma molto ilmdo ocgl.1 llllllÌ -recenti t Stata già comptutn Non O(CC)l'IOllO poteri cccczjon11U per saDDre la si1ua2lnnc che più aopra ho d~lto e che è da,·antl agli occhi di tu1ti; all'opposto db cilc occorre è toglien potere c. compcrenm tc:mtoriale a molte ìstiruzlon.i, ridurne unchc drost1cnmeme il .numero cornporumdo in modo pro!ll"c..sn 1> 111 contrnddiz,one che emerge dalln dl,•i:rso forrnu della dmribu%1one tra le di,·cl'!!C lnltuzloni del potere e d4lle ri\Ol'liC. do, e io modo plugres.si,·o ow, per Lt ro.ginnl "politidlc* che ho dello. ~ignllicn ponendo nl primo posto lJJlJl. rlfless.ionc sul tempo lun~o. ~tes)a
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