URBANISTICA 96 | 1989

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soggettT. del ruoli a dai la fum:;00I a<>00mpagna"dola con une lei,denzlale u"ilicazlone delle pl009dure e dal p,odolll E dumnte queslo periodo ctie la deriva pui l"lzlalmen1e alludevo è dlvenula più evldenle'. Come Leibniz ci credev3mo In porto e slamo stall ge1tal1 nuovamente ,n f'l18ra apll110. Le lorme déll11 IIBSlbllltà !!lino eogi molle Sa □e OSS&Mamo le 6Pl!Ol'flc:azloni piU i,bltualJ a rldolle possiamo collocare ad un estremo una ooncezione cifll pilino e delle polit1ca urbanistica oome e&QfCIZID relonoo; come Insieme di lesti al quali "on viene d1 fatto assegnato .lilcu~o apeollloo valore preSC11tt1VO; ne, qu11lì !IOQ!l"lti parlanlJ, IOro d8Sllnatarl, lanofl18nl, IUoghl, OOS8 e gruppi sociali galleggiano MIia nebulosa di un llnguegg10 allu,;ivo e spes&O cnptico, fano di termini traslali e melaforicl, di ldtolald !alsamenle LMnlcl; n&I qUaJI le analisi non c:onsentono rmru dI esprimere un Q1udiz10 e I• pt0posla !10M selnlonano mal Isa concrell Interessi. per I qU8lJ IUllo diviene po!islblle W!l•eme al suo oonlr;lno. GII esamp, 80f1Q numerosi, molto più IToquanli dl quanlo la mia cifl8Mllone estrema polrebbe hlr i,uppo1T&; lo sono sopmllullO ne, piani o nella polhlche cli area Va$lrt, ira IUlle le plOllesslblll ed lnaff1tlWall non oolo nel Rotlfo j'ftl!!l!', All'e,;lremo PPAOSIO Sia une 0011Q8D0118 del disposilivo del plano come "macchina banale" che per riuscire alar ironte nlla moltepho,tà de1 soggetti, de, ruoli, delle 11,nzlonl • do I luoghi, perrluaclre a rende, oonlo del IIJmullUQSD IIUsso degli evend, molllphca oir,ghle d, l(aam,sslone e demottlpjlc:at(lll SIMO a che questi C1'811C0110 autonomamenle clome cellule Impazzite che abti,ario pets0 Il prup110 oodloe gepelJoo, nspondandç;, oon la complicazlone alla complessllà; ooslnlendo nuove fdenlllà. oocullandole dentro Il labirinto de, continui rinvii ad altro testo, ad allra lstmwi, ad altro atrumenlo, -àcr alltt> lampo'. Il plano cfrVlane alfarma~ne sempre plu generale ed osfralta che ~nvja la &Oluzlone del probleml che esso stes!ld ha nconosclu10 e 00Sfrui10 a tempi sqçc:essl\ll, ohe consente a sempm plu nume/Qsl soggetti dl reperire proi,rle spectficha llnaa d/ luga•. La politica urt>anI81lca da azione altraverso la quale I dlfferenll soggetti sociali vengono aUNafl ed lncltell, per adesione od apposizione, ad Imf1)all1n11re. lnvemre o falsificare proposte• progetll nel quali si riconoscano oollelllvamente ed lndivii:tualmente, diVfflna s,qµenza adaUabva di •evenll-risposta• lramhe la quale Joomportnmenu del 9011 eoggèttl «ttl~an vengono resi oompalibill, mediati e perciO legltilmall, Non ho blsogno di dlre gli esempi, essi riguardano soprattutio Il plano alla!ICala comunale, tra tutfi quello che mostra anciora umi sia pur I1mltata capacllà di lnclr:iete sugli "1teressl def diversi gruf.pl sociaJr e loc;aIr Se e due oooanlonl del plano• delle lle&slbllttà cui 10pra ho fallo nlertmanto riducendosi si oono tanto Ira foro allontenate nati. olrH10na del mero ~ardzlo ra10rlco J·..,._ v.(S0 Il 9rubugllo procedurale l'altra' è proprio parchi le diftiooltè teoriche, ooncettuah • politiche stanno n•I mazzo, nel rlc011010imen10 del loro caiattara opl)O$l1M>' Afft01118l'.9.oggl Il problema della !IIMillllrt• del plano non WOI pelCIÒ dire afflda1111 all'Ima o all'altra di qUmle IOIJT18 "eltmma.,., abPf&OClate l\ma o l'attre

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00ncaz10ne dalle pofitic,o urban,stlça;vuc;I dire Invece 00ÌT1pienclere appieno le reg,onl clella lòro òlmmalrla e lras.:endella, Provo ad ava1JZ4re alOìlne propo5to llielle sue linee generali ti problema a me sembra abbia principalmente a cheJare<0n une ,idBJ,nlzionedtil JUOlo dell'onore pubbl100, di olòclle lo I8Qllbm;i come garante del persogU1men10i nilesslbife·dI abiertivl non negozlablll ohe IJC'flleòono e giustlllcanola mobllllaZlonitdl pol&n e rleorseea:ezionaU. In lermlnidlvmsi a più ampi alt) haa che fare oon la11qe~n1Zl0118 dell4nleressegenerale, cqn la s\e5Sa posslblhta ctl noonosc:etlo oon sunldanle preclslOnaacon f'oocettazi<me che 11 &110 persegulmernto venga affidato ad uno specilloo aperelool. Ciò che dovrebbe essere InOesslbQmente pon;eguno, ohe non dovrebbe essere oggetto di alcuna oegoziaz:lona, rottenimentodel quale 1egi11lma1e mobllltazlone oompulsive di noorse ec;c,uloflllll e la firr,~az,one del potere degli lndlVldul edl!I gruppi, dìtflollmentepuOoggl lioonaeeiuto alla superficie dèl oornportementi; negll argomenti, nel llnguaggio1tnelleprallohadeldlvensla11orl sociali e locafi, di mtnornnzoche dellnl9oonola proprio lden~là proprio a pa,1ireda lm'allermnzlona fona clella proprio dJH&reraa e llj)eòlffeill!, da una:negaz,ona dal Mraltare genen,Je d•I proprlosmMo. Ntl è JX>sslb~e ldenlilk:are(l!lgl l1nleresse generale oon gli obiettivi cll urrpartioolrua soggetto, di una partlootara sezione della soolelA, tan10meno oon quelll dell'ammlnislti!Zlone pUbl:>llca. sarebbe errore di guaio prfmaanoora at,e anali beo, Nappu,. lnfine 8S'SOput)essef8 presupposlo oome un camnru• oosUtutlvo dal singoli soggetti l!IOOiali: 11 fflOl1IXf nQn pu6 asseretanlO t110llrriente divisoIn buoni e canM, Mi sembra assaJ più serio ricor,osoete ohll oggi. coma g1ill allr,a volte Inpassato, l'lden!lflcazlon• o Iar;lellmll82loi,e deJl'lntruesse generale, dlc:ib che dovrebbe essere inllasslllilmente persegutto, richieda almeno p11r Il campo che l'urbanista espl0!il, molla rlcetea; richl-esperlmenU e varuiru:iOnldai IOfO rtaultatj, Prqgelli ed Ipo~ su culcostnJJrll;progremmi d, ricerca e teq<ie che li lrilormlno; richieda ai'IOhemolll! 'mitmorlaproles61onale-, Non lutto può OggI assaremaieullcamen1eoonoscluto arnro la parteolpazlone ed Udialogo!gli argoinehtl che nlllla dlvtlfS9 lslruue V11ngono fT1(>5si non debbono essere a.ssuntl alla le118TD, ma studiali, posU o.Otinlrontooon I rlsullatl di altre lorme oonosoìliva; i risuttab e le acqulSlZi0/1I di quasla debborlo pnxliJfre solo lmmngfnl, ma possono esse~ ròV&sci.all lh specHlol progelli cl)e prov0Qh1nonuov11n1arroga1...,,, nUOl/8 reazioni, ""lutazioni ogludlzL Se si OtllC8 pad> di tl0091tulre un tegame Ira In piu recente Mcerca pertinente e olevll(lta le lmSforrnazlonl e rn(ldlfir:azionl IBlrltorlall ed Il pl11110, se si tll!ebe sune nuoveconcentraziOnl le!llilllohadella l'"rTia. la loto mdicl edil !oru senso a sul c:aratt•rl dol 580011do, lasua effl011èla e lasua storia. ci si rende rapidamen1eoon10 a,e l'ìdaa della llei,sìbllllA cui pie, lraqueniemen1e ed acrltlcame/ltesi la ttlerlmenlodevee6S8recaml>lìlla.Essa donunCl!lchrruamenie l!I sua onglf18, elluain In un periodo durante II lflale li planocen:ava di governare e dirigere la •cosln.izlone•· e "1raslom1az10r,a• della 0lt1à e del territorio e perciò un partloolare slslema dl relazlonl tra I liOggetH ed I luoghi, un pnrtloolaì8 fascio di 'ltnee dì 1012.a·. L'attore pubblloo al foca.,,,,

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garante del !allo oha llnlreoola1'I di diflorerul lraleltorl1t non ndl.rcesse. Allrnller90 lo sperpero delle risorse, le po&slbilitadl afl1901ta del benessani lndlviduoleecollettivo, non oonsentlsseot,e certi "velli minimi dJ dotazione di spazi od attrBZZIJlurep~bbliOhe van!SS810 vallol!U e non Implicasse un'Inaccettabile dìstribU21onedel redditi reali e monetari tra I diftemnli grupJi OiO obEI ~maneva perlf)ot881 Invariabile passendo, lungo li tampo dell'alluazior,e, allral/emo i dlvmsi IIVitW del plano ed i differenti insiemi di lnlBffQ(:ulori che 8'SSI clllamev8no aldfalogo,negozio, amno alounl rapporti quamltallvl standard, l'insieme dei quali costrurva un slalllma attatto banaleo1 vln001l alle progettazione ad alla coslruzlone di strategie lndMduaY. Uplam em, In quasio caso, aUOdl goV&rno delle modalrtà di sVOlgìmen10dl un processo,~ che pibgetto de.Ilo ipazloenlro Uquakl UprooeS&O sì svolgeva e dal P'Qdolticui avrebbe dillo luogo Me le ricerche, plu recenti, le relazioni cn.,In modi mollo medJatl, esse costrlJl800no con un lmmeglnarlo e le sensibn~aoollettrva, qì spostano, In una certa misura c:I fonno rhomnre, verso altri terTII, aWnenU pluttoslo la 1181Uro dello apazio ~rbaoo e rurale, ·a11elano a naturale", cl oostrll'!JOno a rlfl!lnSAre Il ruclo, la lunzlone e la forme di ogni malerlaJe urbaf108CfarcMon1m1Co: 1:1,m,nare, ad esempio e perrlchlamara I problem1 apparen1arnente più secmpllel, l'lnqlllnamenlo ~ustico nO!l • pIu opl!fazione ai,e possa essere affidata ad un;u,emplloealramgla dell'aJJontallamenlOd&gll oggedl o della lreppos12J0f1e <11 berr,ere. Queste strategia hanno già mo&tmio che lo spazio urbano ed 11 grande spazio aperto ne vengono ad essere profondementa modihoati,ìre qualcho B11no guarderemo perplessi l'Europa atlraversata dalle lunghe muraglie opposie al rumore, lungo I perOOt'SI autoslr$1all, oome Il vello d, Adrtano lo era a popolltemull. Anca/a le dll/e1$e slrategie di alimlnazloheoocullamen10, dell'aU10(l]Oblle1 d1 quelle In SD$'ÙI 50Pra11u110, s1ar1no modlllcando In modo radicale lo spazJO orbano e la perai1jonaçtie ne abbiamo: Il sopra• sotto si 911stl1ulsce all'accanlo, a !alo. In fondo L'abbandonoanlro la aree più Urt>anluale d'Euf()JlAdi gmndlare-e Jr,dastrlsli. di grandi lmplanll tacnologlcl, di numerose ed lmpòrulnll a11reua1ora urbane, reaoelll. mercati llllne111II, gesomeln, casarme, ospedali staJinoooncrelamanta segnando la not11ra definitiva usor1a dalla cillà del XIX seoo40, d;llla sua pel08Zlone ad organlnazlociedello spazio urbano e del lamlarlo. AnCordl più, renorme~lspersicrne degli ,nsedlamentfentro rueeche non pos50no plu dirsi né né peniena, né-atea metmpolllana, nli tantorneno paese. ff formarm di nvove "ecoloQie' In vastissime pa111del lerrltotlo auropeo, ha modificato In modo rad,cala la nOSlra SleSSa pos&ibmtll di ullOZZ1l111 Il """8bolarlo plu abituale per nomlnarn• le differenti perii, per dirneI principali camlleri. J• queSll lerTilotl non si tra~ tomo di aumenlnre le allrezzaltJrecMI/, gli asili,le S01JOle, I ceri,pi g1ooo, I dlspenserl1non sllmrtuolodl aumenlDre.lo spazio var:de_ , di sa!Varequalcne plberoo qualche campo èha nessuno p0I ooltlva; qUanlO dì rara lln'open.ulone "OOha·, di vamreun giande progmmma·cli •renovatio wbls• ct,e sappia. agendo nello 5pazlo e nel l&mpo In modo dl9Cfe10, cioè non continuo, dare nuovo senso ed un "llmbienla' ctie appare al più assen,e p,,vo,

c;na.


Ila lff18lllllndo un nuovo , cli barriere lnttesslbill esse lolflgono al"' precedenti, In , IClpfs!bJtta le llilllma di pnorità c:f1e i. Sarebbe abegllato ao abbia a elle lare 00n .,...i,,, forw non appieno wioni '8!1teliche• o oon

v1n0011 precedenu

+h legitilml, oon uno

dalla rioara, e del -iati! 111 Jor,do ntrov1amo lor<, ,,_che, sens,bll]IÀche dls&lmili da quelle che banno l•P8\l"°"o Il programma o ~bo Il XVIII e XIX seoolo. -,trambl I programmi, quello cl, 0991, l!OVfamo. In luoghi MMI distanti, la 1e11la e di Immagini, di progetll, INltnO mod1ilc1uo all0<a. • oggi la nostra senslbllllà, d• 00gliere qualoosa come IIOltnl pr9d~l2lone a Oldml di prlorilil, a considerare r,egozilll:f;le o ~ '°"'8 a nraoere cosa In modo "Inflessibile' ·•-lltollmggl"'l"'l. ~POlogico di parti al • non. coglierne e NgOle CO$t!W.li\te ed Imporne di •••■nfllloÌla 0iò che un tempo venlVa lrllUmento SU0C8SSIVO e solo nclato: oe si ooncenlta d1 dettagfio dello apazio aquestoèal11da1oun UIO 001Jett1vo1se ancom più st concantro sul "prpgetto di pMe di questo progetto della in,iii.i,,;,, ,.Jtlblioo si farà carico è lii ricwrca e spe11montaz1one 111-.sltllllU. collettiva ili IÌCO!l09Cl8mO attraverso la "'1n)ag1rn Qtie dom1om1<1 lo ....,. affidali ad un · delle nonne di atlUation e dJ '911()1arnel)lo edil12io, neppure leQgt~,... llsenso del p<ogiammadl ricerca ha poMO •~r• 00110 sino ..~.;....;•.,,,u .,,.rtmentazlonldal liiii.•..,.;......,10 bench6 mo!U del l'!Oercll8 avessero g,è _.....,men!A lid1hzl edl polizia une rlllealone sul bisogni

gn,ppo pot- tradursiìn un proge110 che lnYfltilòS9 ahe 11 ablla non bastava

N!lstbi.ti PII

uomini. oocorrtvano un di ricerche e di Cli IIIHDone e collauoo d, • milurazlone e l~tplopc>Sledl

. . . ,.cheql11191e

c:11• dlmoetrassero - · qu.ndl detllderara lltllitl 111a•u,t,llJ1,Gt,Ce e lnlludlbilmente tuno ciò ac!Udere cne I temi ,-i l\jOi IV llgi"llt, Il

clteNalprodUcono, In un program!NI -pal!lif9

IJl9Qll:c:he l'urtlaMta ·· ti 1•tnmooo ~ d i -,dard più

elevati. Oggi il plano urbtlnlstloo deve ripo,tare I mml del hl deflnizlorl• pruci!lll dai caratteri dell'amblonte oniro un'l$t.inza, quale.è quella del plano generale, nella quale tul!a la soaletà sia 1n1e11oou tore det suo progetto, dell'Insieme e del denaglio E questa, ncm allre, la ragione per la quale la '10<ma' del plano sta camblantso. per 1a quale molli urbanl@U spenmentoni,, allroverso 'schede progettuali". ' progetjl guida", "p10gettl norma', la posslbllltil di una concrete dellnlzlone del metanoli urbani e temtoriah costttuluvl del nuo\10 "ambiente•, si provano a dire "come puO es:sere.,•. L'utbanlsta deve oggi correre Il t150hlo ontelletllJaJe di avanzate Ipotesi e disoltoporle al vaglio della verifica o della lalstf,cazione. Non deve. soprattutto, demanclare la definltjone e soluzione di ciò .che oggi costltulsoe farsa !I più Importante probtema, ad unu lase 111<:Qlsslva da1!1nieirazlone, quando Il numero e la composizione degll lntetlodJtorl sarà cambialò e limftnto al soli aventi un lnleressa-conllll!lenlo. coprendolo col termine pudico di nesslbfl,la. nota

1. Nelle parole di Gian Callo De Csrlo, chll della rotture epistemologica cui mi riferisco IIJ Ul'IO del massl"'1 lrlterpretl 8 p,otogonfsll, ·11 plano come processo esclude 11ulon18II011111enl8 le soluzioni ul'banlsucne che nascono da pra,conc,n, r.gurazlonl morlologlol!• • strulwralì. La ftesslblhtll del plano, In questo densissimo e fondamentale scrilto dl De C..rlo. ogni parola del quale merlti,mbbe uno sp,,cllloo 0omm•nto, diviene la sua capacità di sottopor.si ed une pr<>Clldura d, \/Brllica o Jal.sillcazìone, 'alternahza llllmitala dJ Pf'QPO&le e verifiche entro le quale oontlnuamente si ~glustano nO!l solo I mezzi, In rtla2lone nlla preoi!llone dai lini, ma i fini &l118S1 In rsiaz1011e al rinnovamento del !llSnl' , In questo senso essa diviene per l'urbanista oonqoisto lr,inunoiàblla sul pÌllJlO epistemologte:0. 2. Ciò tooo11va da Vicino anche allrt a""' dJ stu~ioi MJ• le d1!ò9plìne corrisponqentl q;i

lungo tempo si eraoo attrenata a questa evehleJtta. Esse al/evan10 clrooscrltto la città dai lo<D ■apere , per 1np,endsre la metafora d1 J.s. Mlii, con atte mura daJl'allodalla qùall ostentav8.(lo una grande fflUl8ZZA dJ sé. L'urt,13J11ots fu invece spinto ad Interrogarsi· sulle proprio origini • sullo &ta11110 del proprio sape,e; a dubl19!8 del proprio sgllardo. del iJ<Opno sjslema categor111la, dei progel11 che ne eranq l'esito. 3. I due deoenrn degli anni 110 e 70 0051ltUlscono nel 0051Jo paese un periodo di ecoezlonale Interesse per lo stUdlo di Un '(j,sposlllvo•, quello apponto della planlncazlone urbanisllca e dell■•sue tnodlllçhe. D,sposit,vo • term,nejpuoaulltano ohe ,ndioa un IMfen,eassolutarAn11t elorogeneo di elemenu, ' dlsoorsl, lstllUzlonl, sistemazioni

'1fçl]lt1t10n1ghe, deolli!Qnl r99Q1amenta,i, leggi, misura smmlnislratl~e. enunciati IIClenllfocl, plOposlzlonl filosofiche, monili, ~lantrop1ahe', una matassa. comadioa Gllies DejeUze, assai Intricata. altraversata dadlflerantl lli'lae che si avvicinano, si ?iklntanano, 11 ,nlarsecano e po, sqamano in

dìrez11>n1 d1ve!Bll. Da quajpha anno ho comlr,a!ato a studiare aloune di queste linee. Nel periodo oul sto faoe~do rll&rlmenlo ml seQ)b,a si posse qi;seivare 1n qrimo luogc, una sorta di n,qltlpllcazlone dal llvelll di pianificazione. Alle IUoe di Une londamentaJe metafQ/11 ottica, lungo qu,ejla.che foucault avrebbe Indicato CO<ne lll. "flnea della vlslbllllà'", 11 dl&p<>slUvosl ,espande ed articola oarcar]do di reoder.e umpre P•~ afì,a,o, trasparenle ev,slblle Il processo dl lnvetamento di Un enunci alo, di un Obiettivo l100f10SCiuJo CO!l1B Jeglltlmo: 11,ano t&g)0/\818, plano oomprensorlale, plano regolatore generale. piogeno a•a,ea. pian10 di inquadromenfo operatwo, pl8flo di attuazione. progeno di massima, progeno eseoutlvo. loro varlan1I e IOr'O prooedure di adozione, contestazione ed approvn:zione. Molli hanno pensato a questo processo di crescila e ,;viluppo dal dispositivo del plano oome alla costn,zlone di uns "mac:chlne banale' sempre più potan1a Contemporaneamente è1lumenta1e sia la consapevolezza della neoess,111 di lare maggiOfe chiarezza wngo la "linea dell'enl.lnclazlollfl', della necessllà 01oe di stabilire quando le cose potevano essera dette ed.aperta di chi, di me\tereonflne tra I diversi sog9etti parlanti a lii loro pratichedl1100JSlve, sia la oor,sllj)evoleua che le 'linee di forza' che attrnversa.,,no il dispositivo di oonllniJo distribuendo e redlStribuando Il polare non sempre erano ooe,enll e quelle delrenunclazlane e della vlsibilìlil, all'architettura d:ei potere, dei ruoh e delle funzioni che esse presupponevano e oostrulvano. Ouranlo gli ;inni 70 te tmiettorie aena vis!bllita, dall'enunclazlona e citi potare si sono llltersecala più volle: rvdlstdbulre Il potera ha vol1110 spesso dire lare emergere nuovi 60!1Q&HI dando loro la parola, lstituzlonalÌZ23le Iloro discorsi e le loro prallohe enlto nuove ed ulteriorl espansioni del dispositivo A un certo PUIIIO si è peri> avuta l'Impressione che Il dispositivo d1venl5S8 starllei lnelflcaca. $1 awolgesse 1empra plu su se stesso: le dlvet&e linee lot91secandosl P,roquoeval!O rlsul~abnoqni O, più ,Jlllsso1 la pamhsl. L'lf'ilposBlb!le 'atflcacia del plano' é divenuta un Incubo per,gU Lnbanls11, un salvacondotto per Il s,slema polttic8. Per evllare le paventete paralisi ehqt,o moltlplica!B le deroghe al oostrutto preoedente. La prol)edurl! abb1evla1e, eccezfonell, al di fuori del plano, I p,anl oostlluentl essi stessi variante dl plani precedenti ,ano divenuti la regola e clo ha costrullo una nuova nl8PP8 del poten, del IU()lj & delle lunzJonl. rneeoolando ed 1ntolb1de!ldo i di,ooral precedenti, rendendo assai pocoV1Slblle, cltlalO a trasparenle l'l~tero prooesSi) dJ lnverrunento dJ una politica, Non 5' tarderà a rendersi conto che la stessa cre!Clladel dlsposldvo aveva aJtlyàlo wngo ta "linea dalle soggattiv11à', la lonTJllZton• dr nuove Identità sociali, !oc.ali ed lstltUZlonal1 0he ceroa,vano di definire ed attetmare le

propria auto0Pm1a fuggendo da un'arcllltottura 0he era or.amai divenuta un labirinto Le dlllerenze costl\llvano rapidamente un im1T111g1nano che st c!ppOnevaal preoedante come Il caleldosiloplo si oppone al canocohlale. Clb 1)11 messo 1n evidenza un,a ,eale

s


"lessu,azione• se non ur,a i1oea di lrallura• entro Il dtsposltNo, ne h!l rldloollzzato l'originarla gliometrla, Il dibaltilD di questi ann,, a ben ~ullfdlll9, ha riguardalo soprat\uno questo tema, Se,anoora una \lolla ricorro a suggerim41!lli louoautttanl per dl111 oorna la s1Drla di questo periodo pouebba l01S9 prollcuamente essere s1uo1a1a • perché ogni volta mI trovo • d"""r nftelte!9 sugtl esili OOS!rUlti da stona più abituali ad a ritenerti troppo •ba~all'. 4. Naturalmente però ta politica urbanistica

t enct,e collezione di "testi" liCJ'lltl e diqg1111ti, Disponendosi sul ~•no del discorso es&I espnmono li loro carattore parfom,atlvo In modo assai m11dlatò, agendo sun1mmaglnario dei diverii grupp, e su quello del loro r&pPresentanD, CO!ltruendo Il loro retroterra eonosòlUvo, la loro capacilà di giudicare il passato e qj lml1!allil\ll(a li h.lturo. Accenara questa dlmensìane del plano, oloè dhe esso non sia un "btue p,,nr cii• dal tavolo dell1ngegnere va al cantiere od al reparto per essere ledelm11nte rea'.lizzalo, accettare ohe lo spessore dle Intergorra tra la lom,ulazlone del piano a la sua anuazione sia attràveràalo de dU!eret\11 linee dall'anuncla1Jona, di iorz.!l B della _aoggettlvllà, pona a 00mprendare meglio l1mponantissimo ed ~rlnunclablla ruolo svol1D da numeros1ni"l1 d~a,sj, plani e progetti non realizzati Indicaci", HSl hanno conlribulto a dare oon.tornl sempre p;~ pr~!II e cleflm~ ef1'orìnon1e dell'lmmaglnarilo e della domanda sociale, a~• soluzioni che la società ed I SUOI gruppi si attendono dall'urbanista e sullo.sfondo delle quali glUdlcano I !lllol plani e progetti 5. Nelle version, però meno rldu1tlw la llasslbilllà diviene In queslo caso ambigua astinenza, regola per la quale ciascun soggetto, ma«>praUutto li soggel\O pubbliço princjpale atta.-. del plano, parla solo per quel ohe aae per Il ruolo oha gil à stato assegnato, avilnndo dl fare alfermazlonl In ordine ad un futuro ohe presoppone gli venga lnoontro- come l diJlo", ohe sempre meno ritieni di r,oter 'llrevedara'. lantomeno "l:OlitnJlre' 0

6. VISla con un minimo do disincanto l'archllattura del livelli di pianificazione appare, di fallo ed al di là delle,lnlenzlonl lnizilll1, dom,11ata d~ 1/118 'slretagla del rallantamenlO'' per qualche verso paredossale: propri<> clii che viene nconosc,uto 00"1111 problema viene rinvialo nella sua solu:Elone, molto spesso nella sua llt85Sll definizione e studio. oan1dea, consolidatasi nell'erghltellura Iniziale del disposìllvo, secoodo la quaie qualcosa potassa -re.detto In generala e qualcosa d'altro necesslòtuse di essere simullaneam&nle colto oome 1110 del1agllo si é passaU, attraverso uno strao<dlnerio ralleptamanto dal tempi, aln1erpn1tare Il d,sposlllvo In un aenso profondamenle dlffliren1e. Nelle versioni più samplloisle esso viene lntr.,o oome "016 chll • nmpllOi stiblto, ciò che, è difficile doPo", senza awiamehle 1ar,10 rlflette111 sul HDBO di se111plloa e dltflcile; In versioni leggermente Più sohstlcale diviene 'olò che non dà luogo ad impMantl Lranaa.ziOfll nel:mercalo politico o nel sistema d"!lll scambi Ispirali alla IOglca

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eoonomlzzante sia deciso subilo, ciò che ha ceratterl opposli sia lrattenulo per tempi IU!)C8ssM 0011)8 una fondamenta!& risorsa destinata a conseMre la stablhlà dlii sistema polllico". 7, Entro la i,rlma con,cezJone del plano e della sua flessibilità la "parola' deil'urbems1a aspira l!d Inverarsi divenendo "lloiilil•nz• critica' e comporlamenio oollettlvo: entro la seconda l'aspirazione dell'urbenisle è quella di riuscire ad ~rimare IllOmportamentl soclaU In una ilngua· adegùllta e lrasl)arenle. Ciii non deve assere frainteso: cosi 00111e Il pfano e, pl(o In genarela, la polillca urbanlsticil, non sono del i,1ue p,lnts•, l'urbanlsla non è &empllce scrivano della società, lmpiegalO di ooncetto che ltadooe nel linguaggio della sua spaclfica Iacnlca gli argomenii mossi da artrl, Tra e gli attri l'ùrbanlsta eh lederà vi siano criteri che slablliscano clii 10118 pulJ essere detto e ciò che. non lo può, ragole che oonsentano do lradurreognl lingua In un'allra; chiederà che quesle abbiano un rfcooosclu1ocarettere di 11ngua generale; che.ciò venga &tab~ito una volta per tutle. All"lrrrmagine lolle e fissa, la seconda 00f)09%Ìone della flessibilità oppone le lorzae la fissità del orllerio, In quaslo n~o le due torme cui ho alluso non &ont> di$j)Onlblll su una seala della llessibiUlà,

se

8. Naturalmente • facile fornire di lutto ciò una splsgazlone plaustblle, fo,se molto prossima al vero; In .queste due fomie estrema d1 rlcluzlone dell'Idea della nessibilllà 1tovano empio spazlo la negoziazione alo scambio; la po$iiìbilité che I diversi soggetti lec:ciano ricorso, per cogliere Ipropri oblelllvl di gn,ppo, ad una vDSle gamma di rlsomt polttiche e materiali, al denaro, e! piestlglo, all'au1or1~ alla f012a pura e S8ll'fl)llce. Il gl!JdlZio. In enlrambe le forme, resta stollo afonclo schiaccialo dal conti'ano. 11. t:a dilli concez,on1 nor,sono infatti tra loro esclusfve ed è forse per questo che tendono ad occupare, entro l'arohllelMa della pianilicazione, spazi diversi: ì p,anl <lì area vasta l'une e quelli di plooolascala l'altra. Passando da un llvallo di pianificazioni all'altro ciò che muto è soprattutto !'Insieme dllgll lnteMocutorl, la sua !llmenslone e composizione. pro9'Slml al iutir nel plani dl area vasta, vicini ed Ir1ar1oc:111on oon uno gpaoifioo nome e oognome nel plani di attuazione di w, Prg, Mano a mano che dalla grande scala si pa558 alla p,ocofa Il disc;orso del plano si la più praclso. ma anche plò oocuro a sagtelo.

1a. Esse sono ·es,rerne' perd>é riducono Il plano ad una sola dello.sue dimensioni: alle sola dimensione dlsoorslva l'1 prln,a, alta sola dimensione organizzallva la seconda. Tra questl eslreml possono essere oollocate Mte le forme ·storiche", le !orme okM! aniaverso le quali li r,illno ed li progetto tlrbanisllco, nella loro oran1ai lunga storia, 110no nu••~i o sono &tali di lal10 costretti a eollegarsi I di1111"sl041I ed a movimenti sociali dltterenU da qua11I da loro presupposti. Molle della forme irtonohe t,anno al loro cen1r0 C0!108t1Uala un principio morfaklgioo al quale ogni più llpeclflco elemento 00$l>\ul1VO ~•Ilo spazio urbano finirà oon Il nferlr&I In modo pi~ o meno nesslblla. Sl

!ratta Il più sovanle di una geomelria dl 51lddÌVislone del suolo, eventualmente di allineemenll, dl una maglia 51Iadale, di une maglia e dì una g&rarot,la dlii percorsi e del luoghi, della i;onng1Uion1t di IUoghf'lll)!!Qlflçl, dalla'lo<O dastlnazlone ad adilicl o spazi 11penl di peMlootare valore funzionala e simbolico, o lnfin,,, di iutte queste cose assieme. Entro quesli div..rsl ' disegni" soggetti somali, althlltè 101 oggetti archlletlonlcl si 50flO oollooaO &Sj)rlmendo la propria omogeneità e differenza, complassl\/ameme esP11mimdo l'"Drdlne' sociale di ciascuna epoc:a, I limlU dell'Uguagf,anza e dalla 119,allllila. A me sambr~ che ogni nuova rlcarca s1ork:a su 'la costruzio(l8 della clità ed I suol valori' mostn l'elevatissimo grado di nass[bll~à del ~glJO urbano nal due o Ira secoli che hanno praceduto la nOSlra "urbantstlea moderna•, la sua.capacità di costruire una •c,114 negoziata' (nel sanao almeno cha questi lerrninl hanno per R. Gabelli e C. Olmo 111 Alle radici dell'smhllalnlra moderna. Gi~audi. Torino, 18891, di 0tganlzzare processi di • intllfUione male nel quali atollnl olomenu lossero sollDpostl a glud11io ad •llri a negozio; mo&lrano cioè come disegno e processo non siano tennlnl opposJllvL 1t. Molta più memoria cioè del rlsultaU e daglì eslli di rlcarche taonche eapeHm11ntall precedeoli, ma anche,di dll!loghi, cli c0flfh111, di prooelSi di lntera:ziona,socle!e che~ sono svolii nel passato lasciando Ul1 toro duraturo deposito, quello appunto che LLoyd flodwm Indica con I 11trrnlnl di 'roasoosta mamotla prolesslonal&·, Quando al Ha a che lare coo lanomenl ed Idee, ipotesi e prallChe cl)e IDSclano nelle città e nel lerrilcrio segni Indelebili perii lungo perrodo è assai dlllldle limttara Il diritto di parola ·a, solo presentt all'assemblea·.

12. E quindi ad Intenogare il po~blle chi polrà assera mobilftalD, quali risorse, di Che nalll!II, anllo QlJllil suco11ssionl teml)O(all enllO qualI v1nooll procedurali, Ètorsa solo a11raverso ln1errogazionl di questo tipo. piuttosto ohe a partire da prasupposlzlonl obsolele ed 1noradiblli, ohe &I può spera,a di rlcDStn.tfra un ruolo egemone. del ioggllllo pubblico.



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