Il ripensamento dei poli funzionali specializzati. Un’esplorazione progettuale per la Città metropolitana di Bologna e il suo Piano Territoriale Giulia Fini Politecnico di Milano DAStU - Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Email: giulia.fini@polimi.it
Abstract
Inserito nel dibattito di temi disciplinari più ampi (come il progetto delle aree peri-urbane delle regioni urbane e della dimensione frammentata e discontinua del territorio contemporaneo), il contributo presenta l’esplorazione progettuale per la definizione delle nuove Linee guida per gli Accordi territoriali dei poli funzionali della Città Metropolitana di Bologna, sviluppata in relazione con il nuovo PTM - Piano Territoriale metropolitano della Città di Bologna (in corso di definizione 2019-2021). In questo contesto, i poli funzionali rappresentano le grandi strutture di servizio alla scala metropolitana, elementi sui quali tradizionalmente era stata costruita la strategia del policentrismo territoriale sancita dal precedente PTCP, legata alle infrastrutture ferroviarie e all’obiettivo di una crescita controllata. Nell’attività di progettazione per la nuove linee guida, attraverso lo sviluppo di un “provino”, delle tavole di inquadramento e di un’ampia casistica di riferimenti, si è indicata con forza la necessità di introdurre nuovi elementi per il progetto dei poli, oltre a quelli tradizionali, che siano legati ai temi dell’abitabilità, della rigenerazione e dell’articolazione spaziale e funzionale: tramite la ridefinizione delle forme di mobilità, delle percorrenze e dei raccordi con il territorio, fino all’articolazione della struttura interna e alla qualificazione degli spazi aperti del polo. Parole chiave: poli funzionali, città metropolitana, accordi territoriali 1 | Due ambiti di lavoro: frange urbane e aree periferiche specializzate Il contributo si colloca all’intersezione di due diversi campi di studio e progetto del territorio metropolitano: da un lato le ricerche sugli ambiti periurbani, di frangia delle regioni urbane, dall’altro le riflessioni sulle aree periferiche specializzate, indicate in letteratura in vari modi, come poli funzionali, cluster di attività, sub-centers (Hall, 2001), ma anche attraverso termini più figurativi ed evocativi come aeroville, funurbia, university town, technopolis (Kunzmann, 2001, fino al più recente Fernández, 2018). Gli ambiti periurbani delle regioni contemporanee sono stati spesso indagati focalizzandosi in prevalenza sullo spazio aperto, sulla necessità di tutelare gli elementi naturali e i caratteri ambientali oggetto delle pressioni insediative. Sono stati invece affrontati in modo meno sistematico i difficili equilibri per la presenza di importanti attività specializzate. Attività quali i nodi infrastrutturali extra-urbani, le attrezzature sportive e logistiche, i luoghi del commercio e dell’intrattenimento, fino ai campus e servizi terziari: una varietà di insediamenti con caratteristiche differenziate, ma accumunati dall’essere catalizzatori di flussi materiali e immateriali, da una forte specializzazione e limitate relazioni con il contesto. Come richiamato in altri testi (Fini, 2019) questi interventi possono essere interpretati come esito di nuove forme di “funzionalismo”: ovvero di processi di specializzazione e separazione delle funzioni, di “riduzionismo” e semplificazione dello spazio e delle pratiche (Bianchetti, 2016). Per entrambi i temi di sfondo richiamati in apertura esiste un’ampia letteratura di riferimento che può essere qui ripresa solo attraverso alcuni riferimenti essenziali. Dai primi testi sulle urban fringe del contesto anglosassone (Gallent, 2006), alle prime ricerche comparative europee con carattere sinottico (DuboisTaine, 2004); fino alle ricerche europee più recenti, incentrate su nuovi temi di progetto e politiche per i territori di frangia (Attademo, Formato, 2018, ricerca URBACT). Ugualmente, è possibile rintracciare numerosi testi che riflettono sulla natura discontinua e frammentata del territorio contemporaneo e sulle sue “isole” funzionali. Una condizione in cui il progetto delle infrastrutture, intese in senso lato, e di paesaggio sono necessari ma non sufficienti per ridurre i processi di polarizzazione e collegare sistemi insediativi differenti.
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Tecniche urbanistiche per una fase di decrescita. A cura di Giaimo C., Tosi M.C., Voghera A. Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti, Roma-Milano 2021 | ISBN: 978-88-99237-28-8 | DOI: 10.53143/PLM.C.121