Re-discovery game. Alcuni casi italiani in una prospettiva europea Giovanna Ferramosca Università degli Studi di Napoli “Federico II” - Dipartimento di Architettura Email: giovanna.ferramosca@unina.it
Andrea Graziano Città Sotto Scacco S.r.l. (Venezia) Email: grazianoandrea.ag@gmail.com
Venere Pasca Osservatorio Giovani OCPG - Università degli studi di Salerno Dipartimento Scienze politiche e della Comunicazione Email: vpasca@unisa.it
Stefano Spera Email: stefano.spera10@gmail.com
Abstract Se è vero che la gamification ha ripensato le logiche di marketing e l’urban gaming ha portato alla creazione di luoghi figital dove le comunità rigenerano e rivivono le aree periferiche e marginali metropolitane, potrebbe essere allo stesso modo uno strumento per ripensare le aree interne e stimolare nuove direttrici di sviluppo? Si potrebbe oggi pensare ad attività di RURAL Game per innescare processi di coinvolgimento e interazione tra istituzioni e comunità locali, portando soprattutto alla costruzione di una rete fra la realtà delle aree interne e le realtà urbane? La diffusione del fenomeno degli urban games, in particolare dei pervasive games, contribuisce a spezzare un atteggiamento blasè e un’omologazione delle città, portando l’individuo a sviluppare nuove sensorialità per ricercare e vivere nuovamente l’identità dei luoghi. Ad oggi è pensabile una nuova modalità di coinvolgimento basato su un modo proattivo di vivere i luoghi che sviluppi processi place-based, anche temporanei, che generino cambiamenti sul lungo termine, che possano essere definiti in una strategia territoriale d’insieme. Dunque, la reinterpretazione in chiave contemporanea di luoghi significativi e del patrimonio folkloristico identitario attraverso la strutturazione di fenomeni di gaming, ci porta al ripensamento e alla reintegrazione del concetto di condivisione, declinata anche nell’accezione moderna di cultura dello sharing. Dinanzi ad uno scenario di generale emergenza demografica (spopolamento, invecchiamento della popolazione e calo delle nascite) e abbandono del territorio è necessario affiancare agli investimenti strutturali, una strategia di incentivazione di processi replicabili e scalabili che portino a risultati tangibili a breve termine. Una delle possibili risposte è l’attuazione di progettualità focalizzate sulla gamification e l’analisi di alcuni casi studio, tra cui Santa Santecchia del borgo Gioi Cilento (Salerno), CriticalCity Upload, TuoMuseo (Napoli), Bella Mossa (Bologna) ci porta a riflettere sui benefici diretti e indiretti che le azioni di Urban Game portano sul territorio. Numerosi sono i fattori su cui queste progettualità vanno ad incidere: recupero dei luoghi abbandonati, valorizzazione del patrimonio culturale, rigenerazione delle aree agricole, sviluppo di nuove imprenditorialità, costruzione di nuove strutture sociali e valoriali, valorizzazione del patrimonio identitario. Il Gioco diventa per i Territori strumento per vivere il presente, valorizzare il passato mettendo un passo nel futuro. Parole chiave: sviluppo, condivisione, gaming
1 | La rilevanza delle aree interne L’Italia delle cento città è anche l’Italia dei mille borghi, è quell’arcipelago dove “le comunità si sono storicamente espresse in un diverso rapporto tra dimensione urbana e territorio [...] spazialmente e temporalmente lontani dalle grandi aree urbane, ma detentori di un patrimonio culturale inestimabile” (Cucinella, 2018). Il dualismo aree metropolitane-piccoli centri è un elemento costitutivo del nostro territorio, ma non esclusivo, a differenza di quello che si potrebbe pensare, perchè anche altre nazioni in Europa hanno un territorio estremamente policentrico e polverizzato. L’Italia interna copre complessivamente più del 60% del territorio italiano ed i comuni individuati dalla SNAI (Strategia
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Patrimonio in azione. A cura di Caudo G., Paone F., Sampieri A. Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti, Roma-Milano 2021 | ISBN: 978-88-99237-33-2 | DOI: 10.53143/PLM.C.621