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UNA NUOVA “CASA”
Elegante E Accogliente
Dopo 40 lunghi anni nella sua sede storica di Casavatore (provincia di Napoli), Gieffe Videogames nelle settimane scorse ha deciso di trasferire totalmente la sede operativa in una nuova location ad Arzano, sempre nei dintorni del capoluogo campano.
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La distanza è di soli pochi kilometri, ma il nuovo quartier generale segna un cambio radicale dal punto di vista strutturale: si tratta di uno stabilimento di 3.500mq dal design moderno, con interni in cui predomina il nero che conferisce agli ambienti un aspetto elegante e professionale.
Non mancano note decise e appariscenti di colore verde che sprizzano positività, date da pareti verticali create da foglie e muschio lungo tutta la scalinata che porta al piano superiore. Stessa decorazione ancor più luminosa contorna l’enorme logo Gieffe a neon posizionato al centro di una parete dello showroom.
Originale anche la scelta di fare comunicazione sparsa per gli ambienti. Un esempio? Il cosiddetto ‘Monday Motivation’, ossia un corridoio lungo tutto il quale sono affissi quadri con frasi motivazionali accompagnate da immagini di famosi artisti entrati nella storia.
I due ampi showroom disposti su due piani paralleli occupano 1.500mq e permettono ai visitatori di vedere e provare l’ampia gamma di apparecchi da intrattenimento di ultima generazione proposti da Gieffe Videogames. Tra questi, ovviamente, anche le ultime novità come VR X-Spy e Super Armour, l’evoluzione dei ben conosciuti VR Agent e VR Starship con nuovo design e nuovi contenuti di gioco; AR Sniper, un gioco cooperativo a quattro postazioni con fucili da cecchino e un monitor integrato nel mirino attraverso cui poter interagire con il gameplay, e Sky Ride, un’esperienza VR full-feeling per tutte le età che “sfonda il muro dimensionale e scatena un nuovo grado di divertimento”. In appena 20mq, quest’attrazione regala un’esperienza immersiva e coinvol- gente grazie alla nuova tecnologia somatosensoriale che permette di percepire i principali effetti sensoriali che si susseguono durante il gioco: calore, pioggia, freddo, volo, sensazione di vuoto, impatto e odori. Una nuova sede non poteva poi non esser supportata anche da un nuovo sito web: accattivante, chiaro e dettagliato nelle descrizioni dei prodotti e servizi offerti da Gieffe Videogames.
“Il trasferimento in una nuova sede è un progetto che è stato nella pancia aziendale per molti anni” ha dichiarato Marco Casalvieri, direttore generale Gieffe Videogames. “Finalmente ci siamo arrivati, con la nascita di un building terra-cielo, di proprietà e di nuova costruzione, dotato di tutte le caratteristiche necessarie a ottimizzare i processi aziendali e le performance. Abbiamo voluto investire, e non poco, in ambienti di lavoro progettati per favorire i processi di socializzazione e senso di appartenenza alla community aziendale. L’efficienza produttiva è primaria, ma ci teniamo molto a che ci sia contestualmente un clima lavorativo positivo, utile al raggiungimento degli obiettivi, al coinvolgimento e alla motivazione dei nostri collaboratori. L’energia positiva del team per noi è molto importante.”
I consumatori stanno lentamente tornando a spendere, ma spendono meno nei negozi fisici e più online, il che porta alla chiusura di alcuni esercizi commerciali. Per ogni spazio vuoto lasciato dal retail, c’è però un’alternativa focalizzata sul tempo libero pronta a prenderne il posto
BY DOMENICO MATARAZZO
Oxford Street a Londra è una delle destinazioni più famose per lo shopping, con turisti da tutto il mondo e residenti che la percorrono a migliaia a piedi, soprattutto nel tardo pomeriggio e nei fine settimana. Si recano in grandi magazzini iconici come Selfridges, John Lewis & Partners, House of Fraser e Marks & Spencer, nonché nei negozi di brand globali come Gap, Uniqlo o nuovi designer emergenti. Entrano ed escono a frotte dai negozi o fissano le vetrine su entrambi i lati della strada ignorando le auto e gli iconici autobus rossi a due piani.
Negli ultimi anni, molti di questi negozi hanno però chiuso e più di qualcuno (anzi parecchi) di quegli spazi vuoti è stato occupato da negozi di dolciumi. Si pensava che caramelle e dolcetti fossero dei riempitivi temporanei efficaci per locali abbandonati da affittuari non più in grado di pagare gli alti canoni in periodi economici difficili, specialmente dopo la Brexit e durante la pandemia. Questi negozi di dolciumi offrivano un piacevole ristoro a chi camminava avanti e indietro per Oxford Street. L’esperienza di svago offerta è andata però oltre l’overdose di zucchero. Le autorità britanniche hanno infatti scoperto che le caramelle erano solo la facciata di un business più redditizio: la vendita di prodotti a base di cannabis. Non certo articoli adatti alle famiglie, ma comunque una forma di ‘svago’ per sempre più persone.
Dall’altra parte dell’Atlantico, in condizioni economiche normali il traffico pedonale di chi fa shopping al North Point Mall di Atlanta durante le vacanze di Natale e la festa del Ringraziamento sarebbe paragonabile ai giorni di maggior afflusso in Oxford Street (anche se senza auto né autobus, poiché qui le persone camminano solo in spazi indoor). Anche qui le attrazioni sarebbero le vetrine di negozi come Victoria’s Secret, Apple, Macy’s, Von Maur. Con nostra sorpresa, quando abbiamo visitato questo centro commerciale nello scorso periodo natalizio, abbiamo però notato che molti di quei negozi iconici erano spariti. A prendere il loro posto minigolf, palestre per bambini e giostre dove i genitori portavano i bambini a divertirsi e con la presenza di personale addetto solo al controllo, anziché addetti alle vendite.
Non c’è dubbio che il settore del retail sia in una fase di transizione. In alcune delle conferenze nell’ambito della National Retail Federation (NRF) Convention 2023 di gennaio a New York si è discusso delle tendenze attuali e delle prospettive per il futuro: i risultati non sono buoni per il retail, ma positivi per l’industria del tempo libero in quanto alcuni aspetti di questa transizione si applicano anche ai parchi di divertimento.
Secondo Rachel Dalton, a capo della divisione retail della data company Kantar, lo shopping online continua a crescere più velocemente delle vendite nei negozi fisici ed entro il 2027 dovremmo aspettarci una divisione a metà dei canali di vendita, tra vendite fisiche ed e-commerce. Parte dell’evoluzione del panorama digitale è anche la frammentazione in atto a causa della proliferazione di diverse piattaforme social. In quest’area gli influencer virtuali sono in aumento e tendono ad essere più affidabili rispetto ad altre forme di comunicazione commerciale. La loro popolarità riflette anche la necessità dei consumatori di fare un ‘reset’ e assumere maggior controllo su dove e come fare acquisti, cosa comprare e quanto spendere, soprattutto in un clima economico più limitato. Gli analisti di settore vedono un contesto culturale in cui esiste una sorta di contratto sociale tra consumatori e imprese ed in cui i clienti sostengono le aziende e i brand che condividono i loro valori e i loro stili di vita. Le aziende, da parte loro, vanno oltre la singola transazione per integrare i loro prodotti nello stile di vita del consumatore. Ad esempio, il rispetto della natura sta diventando una priorità per i consumatori e, di conseguenza, alcuni relatori hanno espresso la necessità di “fare della natura un membro dei consigli di amministrazione” a indicare la necessità di allineare le azioni di marketing ad azioni che segnalino il rispetto per l’ambiente.
Alla fiera di New York abbiamo iniziato a sentir parlare anche di “authentic automation”, traducibile grossomodo in “automazione realistica”, ovvero ambienti in cui gli esseri umani interagiscono con bot e robot. ChatGPT stava appena emergendo mentre si teneva la convention della NRF, ma i partecipanti stavano già descrivendo uno scenario in cui molte funzioni saranno automatizzate, con gli esseri umani che avranno però ancora un ruolo rilevante. Il primo esempio che senza dubbio troverà posto anche nei parchi di divertimento è il robot-manicure, attualmente in fase di test in sei negozi della catena americana Target. Il robot, sviluppato dalla startup Clockwork di San Francisco pulisce, taglia le unghie e dà lo smalto in dieci minuti, e ad un prezzo base di otto dollari, molto inferiore quindi alle tariffe dei saloni. L’unità da tavolo è simile ad un fornetto a microonde ed è equipaggiata con visione artificiale. Gli smalti sono contenuti in piccole cartucce di plastica all’interno della macchina. L’unità scatta una foto delle dita e il motore AI può distinguere l’unghia dalla pelle. L’unica cosa che l’utente deve fare è mettere le mani su un supporto all’interno della macchina stessa e godersi lo spettacolo dello smalto che esce da un ugello e viene distribuito sulle unghie. Un’assistente in carne ed ossa è comunque nelle vicinanze e pronta ad intervenire in caso di problemi.
Questa tecnologia non sostituirà la tradizionale esperienza della manicure in un salone, ma renderà quell’esperienza maggiormente accessibile a un segmento più ampio della popolazione. “Le macchine sono più pratiche e veloci” ha dichiarato
Michelle Evans, responsabile globale delle informazioni sui consumatori digitali e retail presso Euromonitor International, una società leader in ricerche di mercato. “Da un lato non dovremo sottovalutare il potere della connessione emotiva con un brand, in fondo ci si basa ancora sull’autenticità" ha dichiarato l’analista. “Ma, d’altra parte, c’è un divario generazionale a favore dei nuovi servizi di robotica e una ricerca di Euromonitor rivela che l’80% dei consumatori sotto i 29 anni è a favore dei bot”.
Se Oxford Street a Londra e North Point Mall ad Atlanta rappresentano spazi commerciali temporaneamente occupati da attività o prodotti per il tempo libero così da riempire il vuoto in attesa di tempi economici migliori, all’estremo opposto ci sono investitori con grosse disponibilità finanziarie che hanno una visione più a lungo termine. In particolare, sostituire un punto vendita con un’attrazione permanente che possa diventare anche un cataliz- zatore per lo sviluppo di un’intera area: benvenuti al grande magazzino Saks Fifth Avenue sulla famosa strada conosciuta anche come Millionaire’s Row. La Fifth Avenue è la via dello shopping più iconica di New York con gli spazi commerciali più costosi al mondo. Possiamo paragonare questo viale agli Champs-Elysées di Parigi o a Ginza a Tokyo. Alcuni dei piani di Saks Fifth Avenue non sono però molto glamour in questi giorni. Alcuni mostrano scaffali con abbigliamento da donna scontato, biancheria intima, libri per bambini e decorazioni natalizie. Altri sono stati convertiti in spazi per il lavoro temporaneo.
La società immobiliare Hudson’s Bay ha una visione chiara su come riportare gli acquirenti e la vita nello store di punta di Saks: convertire gli ultimi tre piani dell’iconico edificio in un casinò in stile Monte Carlo.
Saks non è però l’unico retailer a richiedere una li- cenza per ospitare i giochi tipici di Las Vegas che sono attualmente vietati a New York. SL Green, un’altra società immobiliare, sta collaborando con Caesars Entertainment per convertire parte di un grattacielo per uffici in Times Square in un mega centro per il gioco d’azzardo. L’edificio è situato al numero 1515 di Broadway ed è vicino al celeberrimo luogo in cui si assiste al drop ball di Capodanno, ovvero i festeggiamenti che si tengono il 31 dicembre e che culminano con la calata della sfera gigante. Qui vi sono anche diversi negozi principalmente per turisti come Disney e M&M's.
C Broadway è la zona di New York preferita da chi ama andare a teatro. Tra qualche anno l’area sarà probabilmente meta anche di giocatori d’azzardo in quanto è in corso B un progetto da parte di Caesars Entertainment per convertire uno dei grattacieli della zona in un locale da gioco in stile Las Vegas, il Caesars Palace Times Square.
Più a sud rispetto a Broadway, si trova Hudson Yards, l’area una volta occupata dalle Torri Gemelle e tutt’ora circondata da depositi e piccoli negozi. Steve Cohen, il proprietario dei Mets, squadra locale di baseball, e del gruppo Related Companies, si unirà probabilmente con Wynn Resorts per sviluppare e proporre un progetto per convertire parte di quest’area in un quartiere congressuale con casinò. Il progetto prevede anche una scuola e nuove abitazioni, probabilmente per bilanciare l’idea del gioco di azzardo con un progetto familiare per addolcire le autorità di New York.
Di questi tre progetti, Saks Fifth Avenue sarà probabilmente il primo ad essere completato in quanto non richiede modifiche strutturali e potrebbe essere pronto in meno di un anno. Il nuovo spazio avrà una propria lobby con tanto di tappeto rosso. Una volta terminato il gioco d’azzardo, i visitatori della nuova ‘meta del peccato’, potranno visitare e confessarsi comodamente presso la Cattedrale di San Patrizio, il simbolo della Chiesa cattolica di New York, collocata proprio di fronte allo store.
I colori non sono solo luce. Evocano emozioni e sentimenti che influenzano i comportamenti e anche il modo in cui si percepiscono marchi e prodotti