la rivista dell’eccellenza
magazine of excellence
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Pleasure of Luxury - Anno 2 - numero 3 - Novembre / Dicembre 2012 - Real Arti Lego Editore - â‚Ź 18,00 - $ 25,00
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a e l P x u lof Bijoux Diamond: passione per lo Champagne Gm Rappresentanze: storie di lusso e successo
Giovanni Mura è un imprenditore sardo di successo, come dimostra consolidata realtà di Gm Rappresentanze, società che ha fondato e che gestisce con soddisfazione. Gm Rappresentanze in particolare offre la sua grande esperienza in tutti gli aspetti organizzativi e di marketing per l’attività di import, facendo da consulente per lo sviluppo del mercato internazionale garantendo servizi tagliati su misura per le Maison del mondo dello Champagne. Ben introdotto nel mondo dello Champagne da oltre 25 anni, Giovanni Mura fa di questa esperienza una vera e propria passione. «Il nettare degli dei, quello che per molti è il vero discendente dell’ambrosia, mi affascina da sempre». Un mondo molto prezioso quello dello Champagne. «Sono appassionato di tutto quello che riguarda questo settore: le fragranze, i sapori, le bolle, il territorio da cui nascono le uve migliori». E’ per questo motivo che Giovanni Mura ha dato vita allo Champagne Bijoux Diamond, realizzando così un suo grande sogno. Una particolare produzione limitata sarà poi presente a Como Luxury. «Al Salone del Lusso, che sarà ospitato a Villa Erba sul Lago di Como dal 7 al 9 dicembre, porteremo tutto lo charme di Bijoux Diamond certi che gli amici di Como Luxury ne apprezzeranno le indubbie qualità».
Info: champagnebijouxdiamond.com
e r u s a y r u x Accademia del Bell’Essere alchimia tra emozione e ragione
Accademia del Bell’Essere Via Mecenate 76/24, 20138 Milano - Tel. 02 50 63 019 PARCHEGGIO INTERNO info@accademiadelbellessere.it - www.accademiadelbellessere.it
a e l P x u lof in copertina
Model: Regina Salpagarova Photographer: Francesco Francia
Per gentile concessione di
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Tutti i diritti sono riservati. Ăˆ vietata la riproduzione non autorizzata, anche parziale, di testi e fotografie. Foto e materiali ricevuti non verranno restituiti.
e r u s a y r u x e r u s a e l y r u P x of lu
www.pleasureofluxury.it - info@pleasureofluxury.it
Anno 2 n. 03 Novembre / Dicembre 2012
Direttore responsabile Franco Caminiti direttore@pleasureofluxury.it
Vicedirettore Raimondo Sabatino admin@pleasureofluxury.it
Responsabile redazione Elena Capano info@pleasureofluxury.it
Progetto grafico e impaginazione Andrea Poles grafica@pleasureofluxury.it
Layout fotografico Raimondo Sabatino art@pleasureofluxury.it
Traduzioni inglese Manolo Sabatino
language@pleasureofluxury.it
Collaboratore redazione Francesco Vitali info@pleasureofluxury.it
Testi Franco Caminiti - Roberto Mutti Roberta Vanore -Viviana Dalla Pria Angela de Goyzueta di Toverena Fabio Pignatelli della Leonessa
Si ringraziano: Ezio Mangoni, Luigi Contessi, Carlo Piazzoli
Edizioni e stampa
REAL ARTI-LEGO sas via Pablo Picasso, 21 – 20011 Corbetta (MI) Italy Tel. +39 (0)297211221 Fax +39 (0)297211280 www.ilguado.it e-mail: real.ilguado@gmail.com Registrazione al Tribunale di Milano n. 305 del 1 giugno 2011
Le immagini di cui non viene citato l’autore sono state fornite dalle aziende o scaricate dal web non coperte da copyright
a e l P x u lof Quando il ‘Made in...’ vuol dire ‘bellezza’ When ‘Made in...’ means ‘beauty’ di Franco Caminiti
C’è un primato che nessuno potrà togliere o insidiare all’Italia, è il primato dell’arte e della bellezza. Un popolo di poeti e santi, si suol dire e, per certi versi, di navigatori. Troppo controverso sarebbe un discorso sui navigatori; troppo impegnativo sarebbe il discorso sui santi; certamente più alla portata e più cònsono a questa rivista il discorso sui poeti o, più ampiamente, sulla poesia. Perché poesia non è solo un testo, con o senza rime, che va a capo prima di arrivare a fine rigo, e che si articola in metafore e figure grammaticali astruse, concetti spesso astratti e incomprensibili. La poesia è qualcosa di più: è la bellezza e l’emozione, il sentimento alto che si esprime in forme architettoniche, colori ed immagini, scelte urbanistiche rispettose, manufatti di altissimo pregio. Poesia è la qualità che incontra il buongusto, la cura meticolosa dei particolari, il piacere che dà l’aver creato qualcosa di unico e che resta tale nella sua essenza creativa anche se la produzione per il mercato ne prevede più di un esemplare. Perché quando si parla di alta moda, di alta gioielleria, e di là discendendo sino all’alta cucina, anche nel riproporsi del gesto creativo, l’oggetto creato è comunque, un’opera unica e che resta irripetibile, anche quando è una ripetizione. Ecco: credo che nessuno potrà smentirmi se dico che nella creatività restiamo primi al mondo. Primi, malgrado tutto. Malgrado la sfiducia indotta dai mercati, la perdita di considerazione nei confronti della creatività, a tutto vantaggio della capacità economica, trascurando, quasi dimenticando, che ciò che ha reso grande l’Italia è stata proprio la nostra attitudine a creare bellezza, quella che non teme il tempo né le mode, anzi,
quella bellezza che la moda la fa determinandone i canoni e la scala di valori. ‘Pleasure of luxury’ tende ad esaltare questa bellezza, come espressione alta e unica dell’animo artistico, ed è un raro privilegio, per noi che ne curiamo la pubblicazione, essere inseriti in contesti esclusivi, non necessariamente appannaggio solo di pochi eletti per censo. La fruizione dell’arte, grazie a Dio, è consentita a tutti, perché la poesia non ha padroni, perché la bellezza, anche tecnologica, è patrimonio del mondo. Ed è con piacere che riscontro, sempre più spesso, accanto alla bellezza che delizia i sensi, anche una bellezza interiore che accomuna il creativo ed il fruitore ultimo dell’opera creata. Voglio dire che, nella maggior parte dei casi, ad esempio, il proprietario di una Ferrari, è un appassionato del ‘Cavallino’ al pari di chi ne segue i raduni e le gare sui circuiti internazionali: la sua non è una ostentazione di ricchezza ma, piuttosto, un cedimento al desiderio di ‘possedere il bello’. E così è per un abito, un quadro d’autore, un gioiello. Non dimentichiamoci che il Rinascimento fu possibile perché ricchi committenti pagavano gli artisti. Se nessuno acquistasse una Ferrari, il Cavallino non potrebbe essere un orgoglio nazionale. Non è, il mio, un ‘elogio della ricchezza tout-court’, ma il convincimento che se più ricchi decideranno di spendere di più acquistando arte o manufatti di gran pregio in Italia, il nostro Paese, non solo esalterà il primato di ‘popolo creativo per eccellenza’, ma si contribuirà a far sì che l’Italia si avvii sulla strada di una ripresa economica auspicabile e quanto mai urgente.
e r u s a y r u x I ringraziamenti dell’editore Acknowledgements of the editor Mentre stiamo preparando le macchine per andare in stampa con questo nuovo numero di ‘Pleasure of luxury’, sono ancora qui a ringraziare tutti coloro che apprezzano questa rivista. Di giorno in giorno gli attestati di stima aumentano con sempre maggiore frequenza e ciò ci conferma che abbiamo visto bene. Il settore del lusso e dell’eccellenza ‘Made in Italy’ può trainare buona parte dell’economia italiana dandole slancio ed entusiasmo. Grazie, quindi, ai nostri lettori, ed alle aziende che scelgono ‘Pleasure of luxury’ come media partner.
While we are preparing the machines to go to press with this new number of ‘Pleasure of luxury’, I’m still here to thank all those who appreciate this magazine. Day by day, the high esteem increases with frequency, and this confirms that we have seen well. The sector of luxury and excellence ‘Made in Italy’ can tow a large part of the Italian economy by giving its energy and enthusiasm. So, thanks to our readers, and to companies that choose ‘Pleasure of luxury’ as a media partner. Raimondo Sabatino editor
Raimondo Sabatino editore
There is a supremacy that no one can take away or undermine Italy, the supremacy of art and beauty. A nation of poets and saints, the saying is, and, in some ways of navigators. It would be too controversial a speech about navigators; it would be too challenging the discourse on saints; certainly more affordable and more suited to this magazine the discourse about poets or more broadly, on poetry. Because poetry is not just a text, with or without rhymes, that wraps before getting to the end line, and which articulates into abstruse grammatical figures and metaphors, concepts often abstract and incomprehensible. Poetry is something more: it is the beauty and emotion, the feeling that is expressed in high architectural shapes, colors and images, respectful urban choices, artifacts of the highest quality. Poetry is the quality that meets the taste, the meticulous attention to details, the pleasure which gives to have created something unique and creative that remain the same in its essence even if the production for the market foresees more than one exemplar. Because when talking about high fashion, fine jewelry, and thence descending up to high cuisine, even in the re-doing of the creative act, the object is however created and remains unique and unrepeatable, even when it is a copy . Here I believe that no one can contradict me it if I say that in terms creativity we remain first in the world. First, despite everything. Despite the distrust of the markets, the loss of consideration towards creativity, only to the benefit of economic capacity, neglecting, almost forgetting that what made Italy great was our own ability to create beauty, the one that fear no
time or mode, on the contrary, that beauty which make fashion determining its charges and the scale of values. ‘Pleasure of luxury’ tends to enhance this beauty, as a high expression of the artistic soul, and it is a rare privilege for us to take care of the publication, and so to be entered into exclusive contexts, not necessarily privilege of only a chosen few for their wealth. The enjoyment of art, thank God, is allowed to everyone because poetry has no master, because beauty, even technology is the heritage of the world. And with pleasure I increasingly find in addition to the beauty that delights the senses an inner beauty that unites the creative and the final user of the opera. I mean, in most cases, for example the owner of a Ferrari is a fan of the ‘Cavallino’ on a par with those who follow rallies and races on the international circuits: its not a show of wealth, but rather, a concession to the desire to ‘possess the beautiful’. And so it is with a dress, a painting, a jewel. Not to forget that the Renaissance was possible because rich buyers paid artists. If no one acquire a Ferrari, the ‘Prancing Horse’ might not be a national pride. Mine is not a praise of the wealth ‘tout-court’, but the conviction that if the richest decide to spend more money buying art or handiwork of great value in Italy, our country, not only will enhance the primacy of ‘people creative for excellence ‘, but it will help ensure that Italy will start on the road to economic recovery desirable and urgent more than ever.
SOMMARIO
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SUMMARY
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a e l P x u lof PA R F U M S
Quando l’arte si trasforma in fragranza When art becomes a fragrance
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di Roberta Vanore
Un antichissimo sapere filosofico ed esoterico è racchiuso nelle misteriose formule chimiche che risalgono all’alchimia medievale e che hanno ispirato le fragranze “1528 Parfums”, un’innovativa linea di profumi in cui rivive tutto il fascino di secoli di storia. Creatrice di “1528” è Anna Carla De Leonardis, artista concettuale discendente da una nobile casata, nonché imprenditrice e titolare di “Zero Otto”, l’azienda marchigiana - nata nel 2008 a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) - che produce la pregiata fragranza. Anna Carla ha riportato alla luce le antichissime carte - abbandonate per secoli e ingiallite dal tempo - contenenti le antiche formule di un suo lontano antenato: Giovanni-Battista di Genova, un religioso, erudito in alchimia, che nel 1395 già realizzava le formule per la creazione dei profumi. Ed è appunto alle secolari essenze di questo alchimista che si ispira il profumo creato dalla De Leonardis, che, da sempre,
A philosophical and esoteric ancient knowledge is enclosed in the mysterious chemical formulas which date back to medieval alchemy inspired the fragrances “1528 Parfums”, innovative perfumes that revives the charm of hystory centuries.Creator of “1528” is Anna Carla De Leonardis, conceptual artist descendant from a noble house, as well as entrepreneur and owner of “Zero Otto”, marches company – born in 2008 in San Benedetto del Tronto (Ascolti Piceno)- which produces the precious fragrance.Anna Carla has brought to light the ancient papers - abandoned for centuries, yellowed by time - containing the old formulas of a distant ancestor, Giovanni-Battista of Genoa, a religious scholar of alchemy, which in 1395 already realized other fragrances formulas.It’s precisely the essence of that ancient alchemist which inspired the perfume made by De Leonardis, that, as forever, find his source of expressivity in gold.To
Profumi “1528” e sullo sfondo il quadro “Unicorni” realizzato da Anna Carla De Leonardis con oro 24 carati Perfumes “1528” by Zero Otto and in the backround the picture “Unicorni” made by Anna Carla De Leonardis with 24 carat gold
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a e l P x u lof “1528 Parfums”: “Or Jaune”, “Or Blanc”, “Or Rose”
trova la sua fonte di espressività nell’oro. Al pregiato metallo rendono infatti omaggio sia i suoi quadri - realizzati con fogli d’oro 24 carati - sia i suoi profumi, dedicati ai fulgidi bagliori luminosi dell’oro che, come i raggi del sole, emanano forza e vitalità Dietro un nome misterioso e intrigante, che cela il fascino della numerologia e richiama l’anno di nascita della blasonata dinastia, si nasconde un’incessante ricerca estetica, frutto di un’irrefrenabile passione. I profumi “1528” sono tre raffinate ed esclusive essenze unisex, realizzate in edizione limitata e dedicate ognuna ai tre colori dell’oro - giallo, bianco e rosa -: “Or Jaune” (ambrato e alla vaniglia, con mughetto, garofano e gelsomino); “Or Blanc” (lavanda, mughetto, patchouli, muschio d’albero e sandalo); e “Or Rose” (geranio, gelsomino, iris e violetta). I tre scrigni preziosi, decorati con lo stemma del casato e confezionati in un raffinato cofanetto, racchiudono inebrianti fragranze naturali, note olfattive audaci e sensuali che evocano e racchiudono lo spirito di un’epoca antica facendo rivivere gli aromi di terre remote: spezie, piante, legni pregiati e fiori; materiali esotici riportati a noi da viaggiatori di un tempo lontano.
the precious metal are made tributes both his paintings -made by 24 carat gold sheets- and perfumes, dedicated to the beams of shining gold which, like beam lights, radiate strenght and vitality. Behind a charming and mysterious name, that veils the appeal of the numerology and refer to the birth day of the emblazoned dynasty, hides an endless aesthetic research, result of an overwhelming passion.The perfumes “1528” are three exclusive and refined unisex essence, made in limited edition and dedicated to each colour of the gold - yellow, white and red -: “Or Jaune” (amber and vanilla , with thrush, carnation and jasmine); “Or Blanc” (lavender, thrush, patchouli, mossy tree and sandalwood oil); and “Or Rose” (geranium, jasmine, iris and violet).The three precious boxes, decorated with the house armorial bearings and packed in an elegant case, wrap heady natural fragrances, audacious and sensual olfactory notes which arouse the spirit of an ancient epoch making living the aromas of remote lands; species, plants, precious woods and flowers; esotic material brought back to us from travellers of and old time. The smell is an indefinibile istant, an ephemeral
e r u s a y r u x Il profumo è un istante indefinibile, un effimero attimo impalpabile di soave bellezza, inebriante ad ogni respiro, fugace ed enigmatico piacere che cattura i sensi e strega la ragione. Le essenze “1528”, nate in Italia, sono state realizzate in Francia, a Grasse, la capitale mondiale del profumo. Anna Carla De Leonardis ha infatti estratto le sue fragranze in collaborazione con tre esperti profumieri, tra cui il celebre “naso” francese Jacques Maurel. Gli antichi saperi medievali si fondono alle sofisticate conoscenze dei maestri profumieri: il risultato è un viaggio nell’emozione che sovverte gli schemi mentali e i canoni prestabiliti; un profumo eclettico, emblema di un’eleganza ricercata e destinato a lasciare un segno nel sontuoso mondo del lusso olfattivo. Signora De Leonardis evidentemente l’oro - onnipresente nelle sue creazioni - riveste per lei un significato particolare… Cosa rappresenta questo nobile metallo?
L’oro per me simboleggia il sole. I suoi raggi di luce brillano al di fuori da ogni controllo: i bagliori dorati emanati dall’oro danno vita a infinite emozioni.
impalpable moment of sweet beauty, heady with each breath, glancing and deep pleasure that catch every senses and enchant the mind.The essences “1528”, born in Italy, realized in France, in Grasse, the capital of perfume.Anna Carla De Leonardis in fact extract her fragrances in association with three expert perfumers, among which the famous french “nose” Jacques Maurel. The ancient medieval knowledge are combined with sophisticated knowledge of master perfumers: the result is a trip in the emotion that subverts the mental schemes and canons, an eclectic perfume, emblem of a researched elegance , and destined to leave a sign on the sumptuous world of the luxury olfactory. Ms De Leonardis obviously the gold - all-present in her creations - cover for her a speacial meaning… What represent this noble metal?
The Gold for me symbolize the sun. Its light beams shine out of every control : the golden glow emanated from the gold create endless emotions. But is gold physically present in the 1528 perfumes?
Ma l’oro è fisicamente presente nei profumi 1528?
L’oro, inteso come metallo pregiato, non è presente nei profumi ma proviene da un discorso artistico, con-
Da una secolare tradizione alchimistica deriva il “profumo dell’oro” che nel mistero dei suoi numeri nasconde infiniti ed arcani significati...
From a secular tradition of alchemy derives the “perfume of gold” which in the mystery of its numbers hide endless meanings...
Gold, meant as precious metal, is not present in the perfumes but came from an artistic, conceptual and sense treatment which join art and perfume: from the pictures
a e l P x u lof Quadro con fogli d’oro 24 carati realizzato dall’artista Anna Carla De Leonardis. Il titolo del quadro è “Questo amore”, dal titolo della splendida poesia omonima di Jacques Prévert, scritta sotto le foglie d’oro. Picture with 24 carat gold sheets made by the artist Anna Carla De Leonardis. The title of the picture is “This Love”, by the title of the beautiful poem of the homonym by Jacques Prévert, written under the gold leaf.
cettuale e sensoriale, che unisce arte e profumo: dai quadri realizzati in oro 24 carati sono nati i “tre ori” 1528 Parfums. E infatti le tre fragranze - “Or Jaune”, “Or Blanc” e “Or Rose” - richiamano proprio i tre tipici colori dell’oro: giallo, bianco e rosa. Quando e perché ha deciso di trasportare la sua passione artistica anche nei profumi? Da dove le è venuta l’ispirazione?
La passione per i profumi e il gusto per la bellezza in tutte le sue forme mi è stata trasmessa da mia mamma Edvige, che - sin da quando ero una bambina - con molto amore mi faceva odorare tutte le sue preziose bottigliette di profumi, che indossava in ogni momento della giornata. Io ero molto piccola e ricordo che il fascino misterioso che emanavano quelle fragranze mi faceva sognare luoghi magici immersi in giardini fioriti dove il tempo sembrava fermarsi come in una favola. La mamma inoltre mi parlava sempre di un nostro avo, Giovanni Battista, un alchimista del 1395 che già a quel tempo si dedicava a creare formule con erbe, fiori e piante preziose; formule lasciate poi in eredità alla mia famiglia nello scorrere dei secoli.
made in 24 gold carat were born “three golds” 1528 Parfums. And in fact the three fragrances - “Or Jaune”, “Or Blanc” and “Or Rose”- Recalls the three typical colours of gold: yellow, white and pink. When and why she decided to carry her artistic passion in perfumes? Where did you get the inspiration?
The passion for the perfumes and the taste for the beauty in every of its forms was transmitted to me from my mother Edvige, that - since I was a child- with much love let me smell her precious bottles of perfumes, which he wore in every moment of the day. I was just a child and I remember the mysterious charm that those fragrances made me dream magic places dipped into flowered gardens where the time seem to stop like in a fairytale. Mom in addition always spoke about an our ancestor, Giovanni Battista, an alchemist of 1395 that already in that time dedicated to create formulas with herbs, flowers and precious plants, formulas left in inheritance to my family in the course of centuries. But then - considering her primordial love for the perfume - already as a girl dreamt to become a per-
e r u s a y r u x Ma allora - visto il suo precoce e atavico amore per il profumo - già da bambina sognava di diventare una profumiera? Era proprio questo che voleva fare “da grande”?
fumer? Was it what you wanted to do as “grow up”?
In realtà quando ero piccola il mio sogno era quello di diventare un’astronoma per poter studiare il cielo e le stelle.
Beyond the astronomy the numerology seems to obtain her interest... The numbers are in fact a recurrent topic: not only the name of the perfume, which recall the date of birth of her dinasty, but also the name itself of her firm: “Zero Eight” (born in 2008). Which meaning cover up for her the numbers? The numbers “1528” and “08” allude to other mysterious meanings?
Oltre all’astronomia anche la numerologia sembra riscuotere il suo interesse… I numeri sono infatti un tema ricorrente: non solo il nome del profumo, che richiama l’anno di nascita della sua dinastia, ma anche il nome stesso della sua azienda: “Zero Otto” (nata appunto nel 2008). Che significato rivestono per lei i numeri? Le cifre “1528” e “08” alludono anche ad altri misteriosi significati?
Assolutamente sì: i numeri hanno sempre un significato! La somma di 1+5+2+8 corrisponde a 16, e 6+1 è uguale a 7, un numero che ha un significato biblico: rappresenta infatti il Settimo Sigillo. Inoltre i singoli numeri, presi separatamente, hanno ognuno un diverso significato. Il numero 1 è il simbolo dell’assoluto; il 5 è il numero dell’amore; il 2 rappresenta la coppia; infine l’8 è l’armonia cosmica. Tra l’altro ho recentemente scoperto che “1528” è anche il nome di una nebulosa che si trova nella costellazione di Perseo e che ha le stelle più lucenti di tutto il firmamento.
Actually when I was a girl my dream was to become an astronomer to study the sky and the stars.
Absolutely: the numbers always have a meaning! The addition of 1+5+2+8 equals 16, and 6+1 equals 7, a number that has a bible meaning: in fact represent the Seven Seals. Also, individual numbers, taken separately, each have a different meaning. The number one is the symbol of absolute; The number 5 is the love; the 2 represent the couple; lastly the 8 is the cosmic armony. In addition I newly discovered that “1528” is also the name of a nebula located in the Perseo costellation and has the brightest stars of the whole firmament. By chance is she superstitious?
No. I don’t believe in superstition.
a e l P x u lof Per caso lei è anche scaramantica? No. Non credo alla superstizione.
Per realizzare le sue fragranze si è servita della consulenza di esperti profumieri di Grasse. La Francia è per lei un modello a cui ispirarsi? Sì. Ritengo che la Francia sia un punto di riferimento qualitativo e professionale di altissimo livello.
Qual è stata la maggior difficoltà nella realizzazione di “1528”?
L’aspetto sicuramente più complesso è stato riuscire a trasformare le mie emozioni olfattive nelle tre fragranze cercando di realizzare un pensiero di un odore e di un gusto impalpabile. Il profumo in genere rispecchia la personalità di chi lo sceglie. Che tipo di clientela predilige le sue essenze?
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“1528” è la pregiatezza dell’essenza, l’esclusività, la leggenda di una fragranza introvabile sul mercato poiché realizzata in edizione limitata e presente solo in luoghi di eccellenza. Gli amanti della bellezza sono gli unici ad appartenere all’élite del profumo: è come se questi estimatori “indossassero” un’opera d’arte di rara qualità e ne diventassero parte integrante, fino a fondersi in un’insieme irripetibile. C’è qualche celebrity internazionale che secondo lei potrebbe incarnare l’essenza e i valori del marchio Zero Otto?
Mi hanno proposto spesso di usare testimonial per sponsorizzare le mie creazioni, ma io credo che il profumo non debba avere un volto: è indefinibile, e deve vi-
In order to realize her fragrances you asked the advice of experts perfumers of Grasse. Is french for her a model to get inspiration? Yes. I believe that French is an point of qualitative and professional reference by highest level.
What was the hardest difficulty in the realizzation of “1528”?
For sure the most complicated problem was to be able to realize my olfactive emotions in the three fragrances trying to realize a thought of the smell and impalpable taste. The perfume usually reflects the personality of the one that chose the perfume. What kind of clients prefer your fragrances?
“1528” is the finest of the essence, the exclusivity, the legend of a fragrance nowhere to be found on the market since it is made in a limited edition and present only in luxury places. The lovers of beauty are the only to belong to an élite of perfume: is it like these admirers are “wearing” a work of art by rare quality and become part of it, until it merges into a set of unrepeatable.
Is there any international celebrity that you think might embody the essence and the values of the brand “Zero Otto”? They often proposed to use a testimonial to sponsor my creations, but I think that the perfume should not have a face: it’s indefinible, and must live far from the clamour and free by any scheme, without an image. The luxury is for excellence the love for the beauty
e r u s a y r u x Definire la bellezza è come cercare di definire l’indefinibile. Da sempre io vivo per ricercare - senza sosta e con inestinguibile passione e raffinatezza - il senso del bello ovunque esso si trovi. Per me la bellezza è godersi, nella profondità dell’animo, l’amore, i sentimenti, la “joie de vivre” e tutte quelle emozioni che conducono al cammino di incantevoli sciarade. “La bellezza salverà il mondo” afferma il principe Miškin nell’ “Idiota” di Dostoevskij…Il piacere effimero e fugace di un profumo può quindi contribuire ad allietare sensi e mente? Indossare un profumo è sempre un grande piacere: significa sentirsi leggeri, euforici, belli, affascinanti, misteriosi. È un infinito emozionarsi che rende unico ogni attimo della nostra vita immergendoci in una sorta di giardino incantato.
Dall’arte ai profumi. La sua instancabile creatività sembra non conoscere confini…Ha nuovi progetti per il futuro? In realtà ho ancora tanti progetti da realizzare…li chiamerei i miei “sogni segreti”. Ma i sogni, si sa, non si possono svelare: altrimenti non si avverano!
and the exclusivity. What does represent for her the “beauty”?
Defining the beauty is like trying to define the indefinible. Since always I live to research -incessantly and with eternal passion and perfection- the meaning of the beauty where ever it is. To me the beauty is enjoying, in the depth of soul, the love, the emotions, the “joie de vivre” and all those emotions that lead us to the path of charming charades.
“The beauty will save the world” says the prince Miškin in “The Idiot” by Dostoevskij...The glancing pleasure of a perfume could contribute to clear sensations and mind? Wearing a perfume is always a big pleasure: it means feeling light, euphoric, nice, fascinating and mysterious. It is an infinite getting excited that makes unique every moment of our life immersing in a sort of enchanted garden. From art to perfumes. You tireless creativity seems to not know any border... Have you new projects for the future?
To be honest I already have projects to realize... I would call them my “secret dreams”. But dreams, is it known, can’t be shown: otherwise they will not happen!
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vere lontano dal clamore e libero da ogni schema, senza un’immagine. Il lusso è per eccellenza l’amore per il bello e l’esclusività. Che cosa rappresenta per lei la “bellezza”?
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M I L A N O H A R B O U R C L U B Uno dei segreti meglio custoditi di Milano One of the best kept secrets of Milan
e r u s a y r u x Immerso in un parco di 70.000 mq, con un’impareggiabile piscina olimpionica esterna, oltre a sedici campi da tennis, fitness, campo pratica golf, una magnifica Spa con area trattamenti e oasi termale, ristorante con terrazza, sale riunioni e attività per bambini: il Club piÚ esclusivo dove sentirsi in vacanza a soli 15 minuti da Milano.
Placed in a 70.000 square metres park,with an incomparable outside Olympic swimming pool, in addition to sixteen tennis courts, a fitness area, a golf course, a wonderful SPA with treatments area and thermal oasis, a restaurant with terrace, meeting rooms, children activities: the most exclusive Club where you can feel on holiday just 15 minutes from the centre of Milan.
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Immerso in un parco di 70.000 mq, a soli 15 minuti dal centro di Milano, Aspria Harbour Club è un’oasi esclusiva dove incontrarsi, trascorrere serate con amici, trovare il giusto benessere e il relax. Ambiente chic e raffinato nella sua modernità. Aperto nel 1993, si trova nell’esclusiva zona dello Stadio San Siro di Milano, conosciuto in tutto il mondo. Il club, dal design curato e accattivante, è uno dei migliori al mondo e unisce stile di vita, eventi, salute e benessere, oltre allo sport. Nel 2011 viene riconosciuto come il Miglior Club d’Europa (“Europe’s Number One Health Club 2011” ) premio assegnato da European Consumers Choice Association. Un prestigioso ristorante con magnifiche terrazze che si affacciano sul parco e sulle piscine , due sale riunioni attrezzate e tutti gli spazi esterni fanno di Aspria Har-
Placed in a 70.000 square metres park, just 15 minutes from the Milan downtown, the Aspria Harbour Club is an exclusive area where people can meet, spend evenings with friends and find the right wellness and relax. Chic and sophisticated in its modernity. Opened in 1993, is situated in Milan, the exclusive area of the San Siro Stadium, well known throughout the world. The well-designed and attractive Club, is one of the best in the world and combines lifestyle, events, health and wellness, in addition to the sport. In 2011 received the “Europe’s Number One Health Club 2011” Award, as it was choosed as the best Club in Europe from the European Consumers Choice Association. A prestigious restaurant with wonderful terraces that overlook the park and the swimming pool, two fully equipped meeting rooms and all the outdoor areas
e r u s a y r u x bour Club una location unica nel suo genere per colazioni di lavoro, cene di gala o eventi privati e un luogo dove rilassarsi con gli amici e la famiglia o per fare business. Il Club propone anche una vasta scelta di attività sportive interne ed esterne con attrezzature all’avanguardia, una piscina olimpionica scoperta immersa nel parco, terrazze dove prendere il sole o rilassarsi, una piscina coperta da 25 metri, 16 campi da tennis coperti e scoperti, un club per bambini, un campo-pratica per il golf oltre a sale riunioni e la club house per i soci. Fiore all’occhiello delle struttura è la raffinata ed elegante SPA che cattura tutti i sensi: 1200mq di nobili materiali, marmi pregiati, rivestimenti in legno e ardesia. Suddivisa in area trattamenti e area termale con un’inedita piscina thalassoterapica esterna riscaldata a 37°C che esalta gli effetti benefici dei sali minerali marini e dell’acqua. L’area termale dispone di due saune, bio e finlandese, bagni di vapore, docce sensoriali interamente realizzate in tesserine di mosaico cangiante , area reazione con ghiaccio e zona relax arricchita da lettini in pietra riscaldata con affaccio sulla piscina termale e sul parco. Tra le cabine dedicate ai trattamenti singoli, due sono dedicate ai prodotti La Prairie. La Spa del Club è rivolta anche ai non Soci grazie alle giornate Spa e ai diversi trattamenti. Dal 2010 appartiene ad Aspria, un Gruppo internazio-
make Aspria Harbour Club a unique location for business lunches, gala dinners, private events and a place in which people can relax with friends and family or to make business. The Club offers also a wide selection of indoor and outdoor sport activities with the latest equipment, an outside Olympic swimming pool surrounded by the park, solariums where people can sunbath or relax, an inside 25-metres swimming pool, 16 indoor and outdoor tennis courts, a mini club for children, a practice golf course, as well as meeting rooms and member club house.
a e l P x u lof The Club’s flagship is the refined and elegant SPA that captures all the senses: 1200 square metres of noble materials, prestigious marble, wooden paneling and slate. It is divided in treatment area and thermal area with an unsual thalasso outdoor pool heated at 37°C, which enhances the beneficial effects of the mineral salts and of the water. The SPA has two sauans, a Bio and a Finnish one, steam baths, sensorial showers made of iridescent mosaics, area for reaction with ice, relax area with heated stone deckchairs overlooking the thermal pool and the park. Among the rooms dedicated to private treatments, two of them are dedicated to treatments with the products La Prairie. The Club’s SPA is opened to non-memebers too, thanks to the SPA days and to the different available treatments. Since 2010 the Club belongs to Aspria, an international group which combines the best of SPA, sport club, wellness, family services and hotels in Europe. It has several Clubs in Milan, as well as in Brussells, Hamburg, Hanover and offers high-quality standards in services, customized on each member needs and addressed to those who appreciate the importance of health and wellness.
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Aspria Harbour Club Milano is an exclusive and prestigious meeting place which combines a lively social scene and a complete SPA treatments and sports offer. It is meant to all those who recognize and appreciate the quality, the service and the style, who love sport and fitness, who look for a perfect location for business meetings or for an unforgettable SPA experience.
nale che riunisce il meglio di SPA, sport club, benessere, servizi per le famiglie e hotel in Europa. Conta diversi Club, oltre che a Milano, tra Bruxelles, Amburgo e Hannover e offre servizi di alto standard qualitativo, personalizzati per le esigenze di ogni socio e rivolti a coloro che apprezzano l’importanza della salute e del benessere. Aspria Harbour Club di Milano è un punto di incontro esclusivo e prestigioso che combina una vivace scena sociale a un’offerta completa di trattamenti SPA e discipline sportive. È destinato a tutti coloro che riconoscono e apprezzano la qualità, il servizio e lo stile, che amano lo sport e il fitness, che cercano la location perfetta per un incontro d’affari oppure un’indimenticabile esperienza spa.
Aspria Harbour Club Via Cascina Bellaria 19 20153 Milano www.aspria-milano.it info@harbourclub.it
Radi c e M o b ili S . r. l.
V ia D o n L u i g i Me ro n i , 83 CA P 22 0 6 0 Figin o S e re n z a (CO) Te le f on o 0 3 1 7 8 0 1 3 6
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a e l P x u lof di Roberto Mutti
traduzione di Drew Poling translation by Drew Poling
In “Cement flowers” the photographer Francesco Vitali shows the great expressive potential of his research.
In “Fiori di cemento” il fotografo Francesco Vitali mostra le grandi potenzialità espressive della sua ricerca.
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Francesco Vitali
La meraviglia e l’invenzione dello spazio The wonder and the invention of space
Ci puoi passare davanti distrattamente (eh sì, può capitare) ma subito dopo non puoi fare a meno di fermarti ad osservarle meglio perché queste immagini possiedono una loro intrinseca forza che cattura lo sguardo e obbliga a porsi delle domande perché evocano un mondo estroso e improbabile in cui, però, si intravvedono frammenti di una realtà assolutamente riconoscibile. Come spesso succede di fronte agli esiti della creatività, tutti ci poniamo domande cui non è facile dare risposte e la cosa diventa ancora più ardua quando, come in questo caso, si sa di essere di fronte a delle fotografie che, per convenzione e radicata convenzione, descrivono non la fantasia ma la realtà. Come è possibile, allora, che alcuni elementi architettonici si ritrovino avviluppati in una forma geometrica fluttuante nell’aria quasi facessero parte di un’astronave o che una prospettiva si moltiplichi in simmetrie impossibili da inseguire se non negando ogni tradizionale punto di riferimento e ogni logica? Le opere di Francesco Vitali affrontano frontalmente un tema che per la fotografia è assolutamente centrale, quello della veridicità. Al contrario di quanto abitualmente si pensa, infatti, non è vero che l’obiettivo riprende e riproduce la realtà così come appare: è il fotografo, semmai, a soffermarsi su ciò che sceglie di osservare, è lui a utilizzare ogni espediente per indagare nel profondo
You can pass them carelessly (and yes, it can happen) but then you cannot help but stop to observe them better because these images have their own intrinsic strength that catches your eye and forces one to ask questions because they evoke a whimsical and improbable world in which, however, is silhouetted fragments of an absolutely recognizable reality. As often happens when facing the outcomes of creativity, we all ask ourselves questions with no simple answers, and it becomes even more difficult when, as in this case, you know you are in front of the photographs, by deep convention, describe not fantasy but reality. How is it possible, then, that some architectural elements are found encased in a geometric shape floating in the air almost as though part of a spaceship or that a perspective multiplies itself in symmetries impossible to follow while not denying any traditional point of reference and all logic? The works of Francesco Vitali confront head-on a theme that is absolutely central to the truthfulness of photography. Contrary to what you normally think, it is, in fact, not true that objective reality recalls and reproduces reality as it appears: the photographer, rather, lingers on what he chooses to observe; he uses every device in order to deeply investigate the profundity he is faced with in order to bring out the most hidden soul.
following pages 24 and 25: CHICAGO CEMENT FLOWERS Donald fleet in Chicagoland 2, 2012 Cm 150 x 100, lenticular 3D print Limited edition 5 + 1 Artist proof
NEW YORK CEMENT FLOWERS T–eye–ms Sq., 2007 Cm 82 x 125, lambda print Limited edition 5 + 1 Artist proof
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a e l P x u lof quanto gli sta di fronte fino a farne emergere l’anima più nascosta. L’autore di queste immagini, anima la ricerca avendo come fine il perfetto equilibrio che si può stabilire fra estetica e scienza perché se la prima conferisce bellezza all’immagine, la seconda ne svela il fascino insospettabile. “Non si tratta di elaborazioni allo stato puro né di esercizi di stile – spiega il fotografo – ma di esempi del mio modo di vedere e interpretare la realtà. La geometria sta alla base delle forme, basta saperla far emergere, come faccio nelle mie immagini”. Ovviamente le fotografie di Francesco Vitali sono figlie del nostro tempo contemporaneo e delle possibilità che la tecnica digitale oggi offre a chi la sa usare con abilità ed equilibrio, ma tutti
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GERUSALEMME CEMENT FLOWERS Holy-Sphere, 2010 Cm 120 x 120, lenticular 3D print Limited edition 5 + 1 Artist proof
The author of these images, soul searching, having as its end the perfect balance that can be established between aesthetics and science because if the first gives beauty to the image, the second reveals the unexpected charm. “This is not about processing or pure exercise in style - says the photographer - but of examples of the way I see and interpret reality. The geometry is the basis of form, enough to know how to bring out, as I do in my pictures.” Obviously Francesco Vitali’s photographs are daughters of our contemporary time and the possibilities that digital technology now offers those who know how to use it with ability and balance, but all the interventions are not ends in themselves but are always aimed at a project that draws not only from the photographer’s
NEW YORK CEMENT FLOWERS Manhattan Fleet 2, 2007 Cm 113 x 150, lambda print Limited edition 5 + 2 Artist proof
gli interventi non sono fine a se stessi ma vengono sempre finalizzati a un progetto che il fotografo trae non solo dalla sua grande creatività ma anche dal desiderio di coniugarla con le forme della natura, ancora una volta non quelle più immediatamente percepibili ma più intime. “I frattali esistono e io in qualche modo li vedo e ne seguo le tracce” afferma con la sicurezza di chi queste forme le ha a lungo studiate e sa che molti ne teorizzano l’esistenza anche nella struttura della mente umana. Per chi non lo sapesse i frattali sono oggetti geometrici dotati di una struttura che si ripete pur diminuendo man mano le dimensioni: è quanto succede a un albero che riproduce la sua forma nei rami che a loro volta fanno la stessa cosa nei rami più piccoli ma la cosa si può osservare anche in una felce o nella forma ingrandita al microscopio di un fiocco di neve. Non è quindi una contraddizione se il fotografo concentra spesso la sua attenzione sulle architetture perché è in queste che il fascino delle geometrie si rivela pienamente: capita così che un antico municipio ci appaia trasformato in una pietra preziosa, che le luci e i colori rendano più plastico un edificio, più sorprendente l’interno di un museo, più misteriosa una parete affrescata che, ripetendosi, suggerisce nuovi spazi tutti da indagare. La formazione da scenografo, le esperienze nel mondo cine-
creativity but also by the desire to combine it with the forms of nature, once again not those that are the most immediately noticeable but more intimate. “Fractals exist and I somehow see them and I follow the tracks” he affirms with the confidence of one who has long studied these forms and knows that many theorize the existence of them even in the structure of the human mind. For the uninitiated, fractals are geometric objects endowed with a structure that is repeated while gradually decreasing in size: it is what happens to a tree that reproduces its shape in the branches, which in turn do the same thing but in the smaller branches. It can also be observed in a fern or in a snowflake in enlarged form under a microscope. It is therefore not a contradiction if the photographer often focuses his attention on architecture because it is in this that the charm of the geometry is fully revealed: it happens so that an old town hall appears to be converted into a precious stone, the lights and colors make it a building more plastic, the interior of a museum more surprising, a frescoed wall more mysterious, repeating itself, suggesting new areas to be explored. The education of a set designer, experiences in the film world, a love of art and an innate curiosity push Vitali to consider the materials in their ever-changing transformations, just as
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a e l P x u lof matografico, l’amore per l’arte e un’innata curiosità spingono Vitali a considerare la materia nella sua continua trasformazione proprio come l’antico filosofo Eraclito, il primo a sostenere con l’espressione “pànta réi” che nella vita tutto scorre e niente resta immutabile. Il bello delle sue immagini è che, dopo averti catturato, ti inducono a guardare la realtà in un altro modo ed è così che l’accostamento fra antico e moderno ci appare ora più armonico, che l’alternarsi di pieni e vuoti, l’inseguirsi di prospettive sorprendenti, la comparsa di ponti che poggiano sul nulla ci sembrano del tutto plausibili. Già, perché è pur vero che quelle di Francesco Vitali sono pur sempre fotografie sia pur spinte verso altri e più affascinanti orizzonti visivi. È come se la fotografia si fosse riappropriata di quel senso di meraviglia che provavano nell’Ottocento quanti guardavano per la prima volta un’immagine fotografica per rimanerne incantati.
the ancient philosopher Heraclitus, the first to support the expression “Panta Rei”: that in life, everything flows and nothing stays fixed. The beauty of his images is that, after having captured you, they cause you to look at reality in a different way and in this way, the juxtaposition of ancient and modern appears to us now more balanced, that the alternation of full and empty, the chasing of surprising prospects, the appearance of bridges that rest on nothing, seem entirely plausible. Of course, while it is true that the works of Francesco Vitali are still photographs, they are pushed towards other, most fascinating visual horizons. It is as if photography has reclaimed the sense of awe felt by those in the nineteenth century who looked for the first time at a photographic image and were left enchanted.
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NEW YORK CEMENT FLOWERS Manhattan Fleet 1, 2007 Cm 49 x 150, lambda print Limited edition 2° copy / 5 + 2 Artist proof
GERUSALEMME CEMENT FLOWERS Careful I’m watching you, 2010 Cm 59 x 120, lenticular moving print Limited edition 5 + 1 Artist proof
PIACENZA CEMENT FLOWERS La macchina del tempo (The time machine), 2011 Cm 80 x 100, ink jet print Limited edition 1 + 1 Artist proof Courtesy of Art Gallery Silvia Romagnoli ALQUINDICI
MILAN CEMENT FLOWERS The quiet odissey, 2009 Cm 75 x 200, lambda print Limited edition 2째 copy / 5 + 1 Artist proof
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a e l P x u lof e m u t s o c eno di
m o n e f n u i d a i r to . a c o p e ’ n u o t a i b e t m n a c a c a o v h ro p che , y x e s ù i p o t n e m u d n i ’ L lo o c e s X X l e d o o t a n o i z u e discuss l o v i r e to a z z i l a d e n o i n i ha scan p ’o l o d n e t o u c s , o d io z il mon i n i ’ l o d n e c n a e s l a e i c a o c s i l o l o u pubb r l e d e n o i z a p i c n a m e ’ dell . a n n o d della
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sione! che pas
e Vanor a t r e di Rob
Elisabetta Franchi - campagna autunno-inverno 2011-2012
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a e l P x u lof Spregiudicata, sfrontata, scandalosa e intramontabile. È la minigonna, un semplice e succinto “pezzo di stoffa” che ha cambiato i costumi e la mentalità dei popoli segnando inesorabilmente le sorti di mezzo secolo di storia mondiale. La travolgente e inarrestabile ascesa di questo sensuale e rivoluzionario indumento è legata a due giovani donne: la stilista Mary Quant che l’ha inventata e la modella Twiggy che ne ha lanciato l’immagine; entrambe artefici del destino di un fenomeno di costume diventato il simbolo della modernità e della ribellione giovanile che, dagli anni Sessanta ad oggi, si è opposta alle censure e alle ipocrisie di un’obsoleta visione conservatrice e puritana. Mary Quant
La minigonna nasce in Inghilterra nel 1963 creata dall’anticonformista stilista inglese Mary Quant. Dotata di una precoce creatività che la spinge a disegnare e produrre abiti in proprio a basso costo, nel 1955 la Quant, a soli 21 anni, apre a Londra la boutique “Bazaar”, che ottiene un immediato successo diventando il punto di riferimento della “Swinging London”, l’insieme delle tendenze modaiole londinesi. Lo stile moderno, ribelle e anticonvenzionale della modista conquista la gioventù del Paese più conformista e conservatore d’Europa. I giovani inglesi sono infatti i primi a opporsi alle tradizioni del passato a sentire la necessità di un cambiamento; e la moda rivoluzionaria della Quant rispecchia perfettamen-
Unscrupulous, shameless, scandalous and everlasting. It’s the miniskirt, a simple and succinct “cloth” that has changed the costumes and the mentality of peoples marking inexorably the fate of half a century of world history. The overwhelming and unstoppable rise of this sexy and revolutionary garment is linked to two young women: the stylist Mary Quant, who invented it and the model Twiggy who launched the “image”; both architects of the destiny of the a phenomenon become symbol of modernity and youth rebellion that, from the sixties to today, disputed the allegations and the hypocrisies of an obsolete conservative and puritanical vision. Mary Quant
The miniskirt was born in England in 1963 created by the nonconformist British designer Mary Quant.Fitted with a precocious creativity that drives her to design and produce their own low-cost clothing, Quant in 1955, just 21 years, opens at London the boutique “Bazaar”, obtaining immediate success, becoming the reference point of the “Swinging London “, all of London’s fashionable trends.The modern, rebellious and unconventional style of Mary conquest the youth of the most conformist and conservative country in Europe.The young British people are the first to oppose the traditions of the past and feel the need for a change; and the the revolutionary fashion of Quant reflects perfectly the new generation.Her designs are colorful, excessive, exciting and
Mauri Gasperi
A destra: Gotha - collezione primavera-estate 2011
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a e l P x u lof Maria Grazia Severi - collezione primavera-estate 2011
e r u s a y r u x te la nuova generazione. Le sue creazioni sono colorate, eccessive, eccitanti ed eclettiche. La designer britannica inizia a scoprire il corpo femminile traendo ispirazione dalla strada, dalla Pop Art, dai primi trionfi dell’epoca spaziale e soprattutto dalla musica: gli abiti corti nascono proprio per permettere alle ragazze di ballare e scatenarsi. Inizia così il successo planetario della mini e dopo il 1963 l’abbigliamento femminile non sarà più lo stesso. Mary Quant - definita dallo scrittore Bernard Levin: “l’alta sacerdotessa della moda degli anni Sessanta” - viene universalmente considerata l’inventrice della minigonna, tuttavia la “paternità” e il copyright di questo vestiario vengono rivendicati dallo stilista francese André Courrèges che crea una gonna corta nel 1962 (un anno prima che la Quant ne accorciasse drasticamente gli orli) e nel 1964 mostra, per la prima volta, mini abiti in passerella. In realtà, secondo Mary Quant, «le vere creatrici della mini sono le ragazze che si vedono per strada». Ed è proprio a una di queste ragazze che la Quant decide di affidare il lancio della minigonna. Per la sua campagna pubblicitaria la stilista sceglie infatti una parrucchiera di 17 anni: Lesley Hornby, soprannominata “Twiggy” (ramoscello, grissino, legnetto) per la sua esile figura da adolescente. Twiggy
Ritratta dalla neonata macchina Polaroid, Twiggy è la prima top model teenager, antesignana delle successive giovani e magrissime modelle. Dopo quella foto la
eclectic.The British designer begins to discover the female body drawing inspiration from the street, from Pop Art, the early victories of the space period and mostly from music: short dresses are born to allow the girls to dance and go wild.Begins the worldwide success of the miniskirt and women’s clothing after 1963 will never be the same.Mary Quant - defined by the writer Bernard Levin: “the high priestess of fashion in the Sixties” - is widely considered the inventor of the miniskirt, however the “fatherhood” and the copyright of this clothing are claimed by the French stylist Andre Courreges, who created a short skirt in 1962 (one year before the Quant will drastically shortened the edges) and in 1964 shows, for the first time, mini-dresses on the catwalk.Actually, according to Mary Quant, “the true creators of the mini are the girls you see on the street.”And it is just one of those girls that Quant decided to assign the launch of the miniskirt.For her advertising campaign the stylist in fact chooses a hairdresser of 17 years: Lesley Hornby, nicknamed “Twiggy” for her slim figure as a teenager. Twiggy
Portrayed by the newly Polaroid camera, Twiggy was the first teenage supermodel, a forerunner of subsequent young and skinny models.After that photo the girl’s life changes completely: the magazine “Woman’s Mirror” write about her and shortly after the “Daily Express” promotes her as a “face of 1966”. At only 17 years old
Mala Alisha - modello “Nediva” - collezione autunno-inverno 2011-2012
Pierre Mantoux - guanto “Lola” - collezione autunno-inverno 2011-2012
a e l P x u lof vita della ragazza cambia completamente: la rivista “Woman’s Mirror” la scrittura e poco dopo il “Daily Express” la promuove “volto del 1966”. A soli 17 anni è già una modella famosa, a 19 un’attrice di fama mondiale, a 20 è miliardaria. Il suo successo è inarrestabile: diventa l’icona e il fenomeno del secolo. Dopo Mary Quant, Twiggy è la seconda ragazza a cui la minigonna ha portato fortuna. La bellezza della “modella-grissino” è opposta a quelle delle “maggiorate” in voga fino ad allora: magrissima e con un fisico androgino; niente seno, fianchi e sedere. Eppure piace e molto. Con il suo sguardo da cerbiatta, gambe da gazzella e atteggiamento da Lolita, Twiggy sancisce gli ideali estetici dell’epoca, costringendo “alla fame” le ragazze di mezzo mondo che iniziano a imitarla tagliandosi i capelli corti come i suoi e copiandone il trucco, caratterizzato dalla matita nera sugli occhi e dalle lunghe ciglia finte. Ma ad essere imitato è soprattutto il suo modo di vestire, e la minigonna da lei indossata diventa un cult.
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Mezzo secolo di storia scandito dall’evoluzione della minigonna
La minigonna è il capo d’abbigliamento il più rivoluzionario di tutti i tempi: nessun altro indumento ha mai lasciato un tale segno nella storia. La mini si associa infatti ai grandi cambiamenti del secolo diventando emblema di libertà e di progresso. Negli anni Sessanta il clima culturale, sociale e politico inizia a mutare, e la moda e il costume assecondano lo spirito di ribellione dell’epoca avviando un processo di liberalizzazione dell’abbigliamento che porta alla scoperta del corpo femminile. Negli anni ‘20 l’affermarsi della mini sarebbe stato impossibile: troppo scandalosa per la società di quel periodo, anche se, già in quegli anni, le gonne aderenti del Charleston sono una provocazione rispetto alla scomoda crinolina della sottogonna rigida. Negli anni ‘50 l’orlo si riduce ulteriormente fino al ginocchio, ma sono gli anni Sessanta a segnare una drastica rottura con la moda tradizionale e a sancire l’inizio dell’emancipazione femminile. All’epoca Londra è l’epicentro della rivoluzione in ogni campo: moda, sesso, religione, politica, musica e arte. La parola d’ordine è: “contestazione”. Negli anni Sessanta tutto ha inizio: scoppia la guerra in Vietnam, esplode la Pop Art, Martin Luther King riceve il premio Nobel per la pace, trionfa la musica dei Beatles e dei Rolling Stones, arriva la pillola anticoncezionale e compare la mini. Nel 1966 nascono gli Hippies, che promuovono la rivoluzione sessuale, l’indipendenza femminile, l’uso di droghe, la musica rock ‘n’ roll e gli ideali
is already a famous model, a 19 years old an actress of worldwide fame, a 20 years old is billionaire.After Mary Quant, Twiggy is the second girl to whom the miniskirt has brought luck.The beauty of “slim-model” is opposite to that of “oversize” popular until then: a very thin and physically androgynous, no breasts, no hips and no backside.Yet it like a lot.With her doe-eyed, gazelle-like legs and her Lolita behavior, Twiggy establishes the aesthetic ideals of the time, forcing “hunger” the girls across the world who are starting to imitate her by cutting their hair like her and copying the make-up, characterized by the pencil on black eyes and long eyelashes.But to be imitated is mostly her way to dress, and the miniskirt wear by her becomes a cult. Half a century of history distinct by the evolution of the miniskirt
The miniskirt is the most revolutionary dress of all times: no other dress has ever left such a mark on history.The miniskirt is bound with great changes of the century became an emblem of freedom and progress.In the sixties the cultural, social and political environment change begins, and fashion and costume nourish the spirit of rebellion by initiating a process of liberalization era clothing leading to the discovery of the female body. In the 20s the establishment of the miniskirt would have been impossible: too scandalous for the society of that time, although, even in those years, the close-fitting skirts of Charleston were a provocation in comparison to the cumbersome crinoline petticoat of stiff.In the 50s the hem is reduced further to the knee, but the sixties mark a drastic break with the traditional fashion and to establish the beginning of women’s emancipation. At the time London is the epicenter of the revolution in all fields: fashion, sex, religion, politics, music and art. The slogan is: “protest”.It all begins in the sixties: the outbreak of the war in Vietnam, the boom of Pop Art, Martin Luther King receives the Noble Prize for peace, the prevail of the Beatles and Rolling Stones, come the birth control pill and the miniskirt emerge.In 1966 come the Hippies, that promote the sexual revolution, women’s independence, the use of drugs, rock ‘n’ roll and the ideals of peace and freedom.The “hippies” generation will mark the generation gap and their fashion will influence all the sixties.Always in the ‘66 Andy Warhol signs the minidress “Campbell’s Soup” elevating to art the invention of Mary Quant, Yves Saint Laurent launches the “nude look”; Paco Rabanne creates metal micro dress, while Rudi Gernreich invents the topless.At cinema triumphs heroines in
Maria Grazia Severi - collezione autunno-inverno 2011-2012
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a e l P x u lof Gotha - collezione primavera-estate 2011
Vic Matié
di pace e libertà. I “figli dei fiori” segneranno lo strappo generazionale e la loro moda influenzerà tutti gli anni Sessanta. Sempre nel ‘66 Andy Warhol firma il miniabito “Campbell’s Soup” elevando ad arte l’invenzione di Mary Quant; Yves Saint Laurent lancia il “nude look”; Paco Rabanne crea micro abiti in metallo; mentre Rudi Gernreich inventa il topless. Al cinema trionfano eroine in minigonna come “Barbarella” e le protagoniste della serie di fantascienza “Star Trek”. Nel ‘67 nascono gli hot pants o shorts (corto), varianti della mini: micro calzoncini ancora più corti della minigonna. Negli stessi anni lo stilista Fiorucci apre a Milano un eccentrico negozio in cui propone la sua sensuale moda giovanile. Nel 1968 l’elegantissima Jacqueline Kennedy, vedova del presidente John Fitzgerald, sposa l’armatore greco Aristotele Onassis indossando un miniabito di pizzo di Valentino. Sono gli anni delle contestazioni del ‘68 e del movimento di liberazione della donna. Nel 1969 la conquista della luna ispira il look lunare e le minigonne diventano trasparenti e futuristiche. Tuttavia, malgrado questi successi, le “avanguardie” delle gonne minimaliste non hanno avuto vita facile e, già ai tempi delle prime apparizioni, questo tessuto ridotto ai minimi termini viene considerato scandaloso e sfrontato, un oltraggio al senso del pudore, guardato con sospetto da borghesi e benpensanti. La diffusione del-
miniskirt as “Barbarella” and the stars of the sci-fi series “Star Trek”.Come in ‘67 the hot pants or shorts, variants of the miniskirt: micro shorts even shorter than the miniskirt.In the same years, the stylist Fiorucci opens in Milan a quirky shop in which he propose his sensual young fashion.In 1968, the elegant Jacqueline Kennedy, widow of the president John Fitzgerald, marries the greek owner Aristotle Onassis wearing a lace mini dress by Valentino.These were the years of protests of ‘68 and women’s liberation movement.In 1969 the conquest of the moon inspires the lunar look and the miniskirts are transparent and futuristic. However, despite these successes, the “vanguard” of minimalist skirts did not have it easy, even in the times of first appearances, this cloth reduced to the minimum is considered scandalous and brazen, an affront to decency, regarded with suspicion by bourgeois and right-thinking people.The spread of the skirt started in Europe, to reach United States, and in the West, the miniskirt has been very successful, but in other parts of the world has been strongly opposed.In the seventies, in fact, the opponents of the micro-skirts are numerous: in Australia also withstand long skirts in the ‘60s, and in China and Africa, short dresses are considered the symbol of the depravity and decadence of the capitalist West, in France police believe that the skirt promotes violence
e r u s a y r u x la minigonna è partita dall’Europa per raggiungere poi gli Stati Uniti, e in Occidente la mini ha riscosso molto successo, ma in altre parti del mondo è stata fortemente osteggiata. Negli anni Settanta infatti gli oppositori delle micro-gonne sono numerosi: in Australia le gonne lunghe resistono anche negli anni ‘60; in Cina e in Africa gli abiti corti vengono considerati il simbolo della depravazione e della decadenza dell’Occidente capitalista; in Francia la polizia ritiene che la minigonna favorisca la violenza sulle donne; in Italia la mini si diffonde nel 1966 ma è a lungo malvista e alcune ragazze vengono denunciate se indossano vestiti troppo corti in pubblico. Secondo alcuni questo tipo di gonna segnerebbe un passo indietro nella lotta per la parità dei diritti femminili poiché l’esposizione del corpo renderebbe la donna “oggetto di attrazione sessuale”. A pensarla così è soprattutto la Santa Sede che considera la minigonna un abito degradante, scandaloso e lesivo della morale. Persino le femministe - dapprima le più accanite sostenitrici della mini - in seguito osteggiano gli abiti troppo sexy. Pochi anni dopo la sua nascita, da simbolo di libertà la minigonna è diventata un capo di vestiario da boicottare poiché legato alla figura della “donna-oggetto”. Tuttavia, nonostante questo momentaneo cambio di rotta, la mini non scompare. Certo sopravvivere alle feroci critiche dei moralisti non è stato facile: ci sono volute migliaia di gambe esposte, fischi irriverenti e commenti insolenti prima che il comune senso del pudore digerisse l’idea della mini, ma alla fine i puritani sono stati zittiti e il succinto e critica-
against women, in Italy the mini spreads in 1966 but has long been frowned upon and some girls are reported if they were wearing clothes that are too short in public. According to some, this type of skirt would mark a step backward in the fight for women’s equal rights because the exposure of the body would make the woman “object of sexual attraction.”To think this way is mainly the Holy See considers the miniskirt a demeaning dress, outrageous and damaging to morale.Even the feminists - at first the most rabid supporters of the mini - further oppose to clothes too sexy.Few years after its dawn, from symbol of liberty the miniskirt becomes a dress to boycott because tied to the figure of the “woman-object”. However, despite this momentary change of course, the miniskirt do not disappear.For sure surviving to the ferocious critics of the moralist was not easy: it took thousands of exposed legs, irreverent bodies and brash comments before the common sense of the modesty digest the idea of the miniskirt, but in the end the puritans were silenced and the succinct and the criticised “piece of cloth” conquered the liberty marking the end of the chastised skirts under the knee. In the 80’s miniskirts come back fashionable: make the first appear the leather microskirts punk style and spread the synthetic and elastic clothes.Also come back the shorts, relaunched by Krizia and from the tv show“Hazzard”: unforgettable the mini jeans of the sensual Daisy Duke (at that time Catherine Bach).In the 90’s the sexy clothes burst powerfully through super Elisabetta Franchi - campagna primavera-estate 2012
a e l P x u lof to “pezzo di stoffa” ha conquistato la libertà segnando la fine delle castigatissime gonne sotto il ginocchio. Negli anni ‘80 le mini tornano di moda: nascono le eccessive microgonne di pelle nera in stile punk e si diffondono i tessuti sintetici ed elasticizzati. Ritornano anche i pantaloncini, rilanciati da Krizia e dalla serie televisiva “Hazzard”: indimenticabili i mini jeans dalla sensuale Daisy Duke (al secolo Catherine Bach). Negli anni ‘90 gli abiti sexy esplodono prepotentemente grazie a super top model come Claudia Schiffer, Naomi Campbell e Cindy Crawford: bellezze mozzafiato protagoniste di numerose e audaci campagne pubblicitarie. Nel 1992 la pellicola “bollente” “Basic Instinct” fa scalpore e il cortissimo abitino bianco indossato senza intimo da Sharon Stone rende l’attrice un’icona di seduzione. Il 2000 segna invece un’improvvisa sobrietà dovuta alla crisi economica internazionale: il nuovo secolo si apre infatti con il crollo delle Torri Gemelle (11 settembre 2001) e l’evento drammatico influenza anche i costumi diventati momentaneamente meno eccessivi. In questi anni i pantaloni a vita bassa scalzano mini e hot pants dal podio di “abito più provocante”, ma si tratta solo di una pausa momentanea. Nel 2003 gli Usa dichiarano guerra all’Iraq e, in concomitanza con il conflitto in Medio Oriente, gli stilisti più all’avanguardia - come Armani, Dolce e Gabbana, Gucci e Prada - rilanciano la mini come vessillo di pace e libertà. Roberto Cavalli crea le “gonnelline pacifiste” con lo slogan: “no war, more wear”. Negli stessi anni Gattinoni fa sfilare Twiggy a Milano Moda Donna;
Lorella Signorino - Love Sex Money - primavera 2012
Pierre Mantoux - collezione autunno-inverno 2011-2012
sexy supermodels like Claudia Schiffer, Naomi Campbell and Cindy Crawford: breathtaking beauties protagonists of numerous advertising campaigns.In 1992 the film “hot” “Basic Instinct” makes sensation and the very short white dress worn by Sharon Stone makes the actress an icon of seduction.The 2000 marks in stead an improvise sobriety due to the international economic crisis: the new century opens in fact with the crash of the Twin Towers ( September 11, 2001) and the dramatic event influences also the dresses become at the moment less excessive.In those years the low-waisted pants removes mini and hot pants from the podium of “dress more provocatively”, but it is just a momentary pause. In 2003 the USA declared war on Iraq and, in concomitance with the conflict in Middle East, the most avantgarde stylists - like Armani, Dolce e Gabbana, Gucci and Prada- relaunched the miniskirt as the banner of peace and freedom.Roberto Cavalli created the “pacifist skirts” with the slogan: “no war, more wear”. In the same years Gattinoni let catwalk Twiggy at the Milan Fashion Week, Alberta Ferretti discovers Sarah Calogero, dubbed “the new Twiggy” Gaetano Navarra is finally selected by Alta Roma emerging as leading to its microskirts chained. According to a recent survey, the miniskirt is the most beloved dress of all time, even to jeans and little black dress.Unfortunately, at our days - nearly fifty years after the dramatic ascent of the edges - the miniskirt has lost much of the subversive meaning becoming just a showing off, especially in the show world where show the female bodies stretched only in the provocation sign
e r u s a y r u x of regression and degenerations of a society devoid of content.However a few years in conservative and repressive Burma, still dominated by the military, the girls are emancipated and, despite the fierce opposition of the regime, began to wear short skirts and Western clothes instead of the strict traditional dress.Sign of the subversive and progressive aspect of the skirt is not quite dead: the miniskirt so it can still the banner of struggle for the affirmation of women’s rights and raised with pride by women who demand respect, free women, independent, unique masters of their body.Stunning long legs that stand proudly by heels in almost half a century of history have come a long way around the world, overcoming criticism and hostility, but eventually won their independence, sanctioning the deserved triumph of women’s freedom. It only remains to say thanks Miniskirt!
Just-R - collezione autunno-inverno 2011-2012
Just-R - collezione autunno-inverno 2011-2012
Alberta Ferretti scopre Sarah Calogero, ribattezzata “la nuova Twiggy”; infine Gaetano Navarra viene selezionato da Alta Roma come emergente di punta per le sue microgonne incatenate. Secondo un recente sondaggio la minigonna è il capo di vestiario più amato di tutti i tempi, preferito persino ai jeans e al tubino nero. Purtroppo però ai nostri giorni - quasi cinquant’anni dopo la drastica risalita degli orli - la mini ha perso gran parte del significato sovversivo delle origini diventando pura ostentazione, soprattutto nel mondo dello spettacolo dove l’esibizione esasperata dei corpi femminili è tesa unicamente alla provocazione, segno del regresso e della degenerazione di una società ormai svuotata di contenuti. Tuttavia da qualche anno nella tradizionalista e repressiva Birmania, ancora dominata dai militari, le ragazze si stanno emancipando e, nonostante la dura opposizione del regime, iniziano a indossare gonne corte e vestiti occidentali al posto dei rigorosi abiti tradizionali. Segno questo che l’aspetto sovversivo e progressista della minigonna non è del tutto morto: la mini quindi può ancora essere il vessillo della lotta per l’affermazione dei diritti femminili ed essere sfoggiata con orgoglio da donne che esigono rispetto; donne libere, indipendenti, uniche padrone del proprio corpo. Lunghissime gambe mozzafiato che svettano con fierezza da tacchi vertiginosi in quasi mezzo secolo di storia ne hanno fatta di strada in tutto il mondo superando critiche e ostilità, ma alla fine hanno conquistato la propria indipendenza, sancendo il meritato trionfo della libertà femminile. Non resta che dire: grazie mini!
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Luigi Contessi e Roberto Boscolo
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a e l P x u lof THESUITEAIR (www.thesuiteair.com) è una nuova società attiva nel settore del traffico privato elicotteristico e jet, nata nel 2012 dall’unione delle expertise nell’ambito del volo privato e dell’hospitality dei due soci fondatori, Luigi Contessi e Roberto Boscolo. Il connubio perfetto tra riservatezza, eccellenza, avanguardia e sicurezza, ha dato vita a questo nuovo progetto che rende disponibili anche ad alta quota il lusso, il comfort e l’eleganza di una Suite. THESUITEAIR è il risultato della ventennale esperienza di un team altamente professionale, composto da uno staff internazionale, proveniente dal settore Aeronautico, Logistico e della Luxury Hospitality. THESUITEAIR si pone nel suo comparto di riferimento come il partner ideale per chiunque necessiti di spostamenti rapidi, sicuri e dotati di tutti i comfort sia in Italia che nel mondo. Se attualmente il mercato è costellato di realtà imprenditoriali che possono offrire soluzioni su misura per la propria clientela, THESUITEAIR risponde alle esigenze del proprio target con una reale “Customer Experience”. Ogni cliente viene infatti seguito da uno staff dedicato, multilingue e disponibile 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno per soddisfare qualsiasi esigenza e pronto ad occuparsi di tutti gli aspetti, dalla schedulazione al catering e a tutto ciò che rende ogni viaggio unico ed esclusivo. Core business della società è il trasporto privato con jet ed elicotteri che essa concretizza non solo in termini funzionali ma anche come vera e propria esperienza sensoriale, garantendo mezzi di altissimo livello, concepiti però a basso impatto ambientale. La società effettua spostamenti da e per tutte le destinazioni nazionali ed internazionali grazie ad una flotta a disposizione che comprende dai lussuosissimi Executive Jet (Cessna Citation Mustang, Cessna Citation Bravo, Cessna Citation CJ1+, Cessna Citation CJ2+, Cessna Citation ancore+, Beechcraft Premier, Hawker Beechcraft 400XP, Raytheon Hawker 800XP, Dassault Falcon 2000, Bombardier Challenger 600, Bombardier Global Express, Gulfstream V) agli Elicotteri più all’avanguardia (Agusta Grand 109 in configurazione VIP.) Da qualsiasi punto di partenza a qualsiasi punto di arrivo, ove possibile anche nelle proprietà private, nei golf club, negli alberghi e chalet invernali o nelle dimore di lusso purché rispondenti ai requisiti prescritti dalla normativa nazionale in materia di sicurezza, THESUITEAIR è in grado di organizzare nei minimi dettagli un viaggio “tailor-made” unico e in pieno relax.
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e r u s a y r u x THESUITEAIR (www.thesuiteair.com) is a new company operating in the helicopter and jet private traffic field, founded in 2012 by the “elites” of the private flight and hospitality of the two founders, Luigi Contessi and Roberto Boscolo. The perfect combination of privacy, excellence, avant-garde and security gave birth to this new project that makes available even at high altitude the luxury, comfort and the elegance of a Suite. THESUITEAIR is the result of twenty years of experience of a highly professional team, consisting of an international staff coming from the Aviation, Logistic and Luxury Hospitality field. THESUITEAIR stands in its field as the ideal partner for anyone who needs to move fast, safely and equipped with all comforts in Italy and around the world. Even if the market is now full of businesses that can offer tailored solutions to their costumers, THESUITEAIR meets the real needs of its target with a real “Customer Experience.” Each customer is followed by a dedicated and multilingual staff available 24 hours a day, 365 days a year to fulfill every needs and ready to take care of every aspects, from scheduling to catering an everything that makes each trip unique and exclusive. Company’s core business is the private transport by helicopters and jets that it realize not only in terms of functionality but also as a true sensory experience, providing means of transport of the highest level, designed with a low environmental impact. The company makes travel to and from all domestic and international destinations with a fleet available that includes from the luxurious Executive Jet (Cessna Citation Mustang, Cessna Citation Bravo, Cessna Citation CJ1+, Cessna Citation CJ2+, Cessna Citation ancore +, Beechcraft Premier, Hawker Beechcraft 400XP, Raytheon Hawker 800XP, Dassault Falcon 2000, Bombardier Challenger 600, Bombardier Global Express, Gulfstream V) to the most advanced helicopters (Agusta Grand 109 VIP configurated). From any point to any point of destination, where possible, in private property, golf clubs, hotels and winter chalets or luxury residences as long as they comply with the requirements of national legislation in the field of security, THESUITEAIR is able to organize to the smallest detail a trip “tailer-made” unique and relaxing.
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a e l P x u lof Un altissimo livello sartoriale e uno stile inconfondibile, che coniuga modernità e classicità, contraddistinguono l’alta moda sposi del fashion designer diventato uno dei protagonisti del panorama del lusso mondiale
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A very high level tailoring and unique style, which combines modernity and classicism, characterize the high-fashion bride and groom design becoming one of the protagonists of the global luxury
di Roberta Vanore
Quando l’eleganza diventa “regale” When elegance becomes “royal”
e r u s a y r u x Quale donna non ha sognato, almeno una volta nella vita, di essere la bellissima protagonista di una meravigliosa favola e di coronare il proprio sogno d’amore sposando il tanto agognato “principe azzurro”? Tutte le romantiche sognatrici che credono nell’amore eterno e nel matrimonio perfetto vorrebbero rendere uniche le loro nozze e trasformare il giorno più importante della loro vita in un evento indimenticabile: un istante di vita in cui sentirsi speciali, uniche e radiose come solo una sposa sa essere. Lasciarsi avvolgere da un magnifico abito sartoriale d’alta moda è il modo migliore per entrambi gli sposi per sentirsi affascinanti e impeccabilmente eleganti. Perfette per regalare emozioni indelebili nella memoria sono le creazioni haute couture firmate Carlo Pignatelli, complici della magia di un sogno che diventa realtà. Un’eleganza senza tempo, l’elevata sartorialità basata sui principi cardine del Made in Italy, la ricerca dell’esclusività e la cura dei dettagli, unite a un’inedita fusione tra innovazione e tradizione sono gli elementi che hanno decretato il successo internazionale di questo stilista. Con i suoi ricercatissimi e innovativi capi, di grande fascino, Pignatelli ha reinventato il concetto di abbigliamento da cerimonia adeguandolo al dinamismo del nostro tempo. A lui si deve la paternità dell’alta moda uomo: una vera rivoluzione in cui si dedica grande atten-
Carlo Pignatelli Cerimonia 2012
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What woman has not dreamed, at least once in their life, to be the beautiful protagonist of a wonderful tale and to fulfil their love dream marrying the much desired “Prince Charming”? All the romantic lovers who believe in eternal love and perfect marriage wish to make unique their own wedding and make their most important day in an unforgettable event: a moment of life where you feel special, unique and dazzling only as a bride can be. Being enveloped by a magnificent tailored dress of high fashion is the best way for both the bride and groom to feel beautiful and impeccably elegant. Perfect to give permanent emotions in memory are the creations hatue couture signed by Carlo Pignatelli, accomplices of the magic of a dream that becomes real. An elegance without time, the high tailoring based on the pivotal values of the Made in Italy, the research of an exclusivity and the cure of details, among an original unification between innovation and traditionn are the elements that have decreed the international success of this stylist.With your innovative and sought items of great charm, Pignatelli has reinvented the concept of ceremonial clothing adapting it to the dynamism of our time.To him goes the paternity of the high fashion men: a true revolution in which a great attention is given to the groom, elegant and glamorous, able to delight just as the bride, in the past she was the only undisputed star of
a e l P x u lof Carlo Pignatelli Fiorinda 2012 - Ginny
zione allo sposo, raffinato e glamour, capace di sbalordire esattamente come la sposa, in passato unica indiscussa protagonista della cerimonia nuziale. Stilista eclettico e visionario, Carlo Pignatelli ama sorprendere attraverso le sue splendide creazioni capaci di esaltare la personalità di chi le indossa. Con lui la moda maschile si apre a nuovi orizzonti, lontano dai rigidi schemi di forme, tessuti e colori. La classicità incontra la novità: il risultato è uno stile sofisticato e originale, dall’inesauribile modernità e dall’inconfondibile eleganza. Carlo Pignatelli inizia a lavorare giovanissimo nelle “botteghe”, dove apprende i segreti della sartorialità maschile di alto livello. Nel 1966 si trasferisce a Torino dove collabora con diversi atelier.
the wedding.Eclectic and visionary designer, Carlo Pignatelli loves to surprise through his wonderful creations that highlight the personality of the wearer.With him the male fashion opens up new horizons, away from the rigid schemes of shapes, cloths and colors.The classicity meets the new: the result is a sophisticated and original style, of an endless modernity and by the unmistakable elegance. Carlo Pignatelli started working very young in “shops”, where he learned the secrets of high level male tailoring. In 1966 he moved to Turin where he cooperates with different atelier.In 1968 he opened his first couture for a
e r u s a y r u x Nel ‘68 apre la sua prima sartoria per una selezionatissima clientela altolocata per cui realizza capi su misura e nel 1973 inaugura l’atelier che porta il suo nome. Nel 1980, nell’esclusivo “Hotel Principi di Piemonte” a Torino, presenta la sua prima sfilata uomo-donna, dedicata soprattutto agli sposi e tre anni dopo inizia a collaborare con le case cinematografiche. Nel ‘93 Pignatelli approda, per la prima volta, a “Milano Collezioni Uomo”: è l’inizio del processo di affermazione internazionale del marchio. In seguito lo stilista apre boutique monomarca e showroom in tutto il mondo: Europa, Asia, Africa e Russia. Oggi, dopo oltre quarant’anni di successi strepitosi, il brand si estende a molte licenze: gioielli, fedi nuziali, bom-
selected upper class clients for which he realizes custom clothes, and in 1973 opened the atelier that bears his name.In 1980, in the exclusive “Hotel Principi di Piemonte” in Turin, he showed his first fashion show malefemale, dedicated to the spouses and three years later he began working with various studios.In 1993 Pignatelli he approach, for the first time, in “Milan Menswear Collection” is the beginning of the process of international establishment of his brand.Then, the stylist opens boutique brand and showrooms all over the world: Europe, Asia and Africa. Today, after more than forty years of incredible success, the brand extends to many licenses:
Carlo Pignatelli Cerimonia 2012
a e l P x u lof boniere, cravatte, calzature, underwear, prêt-à-porter, abbigliamento bambino, prodotti per la casa e interior design. La griffe si è inoltre estesa anche al mondo dello sport: lo stilista ha infatti disegnato le divise ufficiali di molte squadre di calcio.
jewelry, wedding rings, wedding favors, ties, shoes, underwear, pret-a-porter, baby clothing, home goods and interior design.The brand was also extended to the sports world: the stylist has designed the official uniforms of many soccer clubs
Collezioni 2012
2012 Collections
Per la primavera-estate 2012 Carlo Pignatelli ha creato una collezione influenzata dalle atmosfere della corte reale britannica degli anni Trenta. A ispirare le sue creazioni è stato infatti l’amore ribelle e anticonformista che ha unito il duca di Windsor, Edoardo VIII, all’americana Wallis Simpson. La coppia (che ha ispirato anche il film di prossima uscita “W.E.”, prodotto e diretto da Madonna) è stata un’icona di eleganza grazie al suo allure impeccabile e alla scelta di uno stile sartoriale sofisticato caratterizzato da abiti glamour dai tessuti pregiati e accessori personalizzati curati nei minimi dettagli. Ed è proprio una magnificenza regale a imperversare negli abiti firmati Pignatelli per la prossima stagione. La collezione da sposa attinge allo stile Déco: le fluttuanti linee a sirena esaltano la sensualità; il romanticismo è enfatizzato dagli ampi volumi resi da ruches e volants in lucida organza più o meno trasparente; mentre i dettagli lineari creano un’immagine classica e bon-ton. Le tonalità sono ovattate e candide: l’avorio padroneggia insieme
For spring-summer 2012 Carlo Pignatelli has created a collection influenced by the atmosphere of the British royal court of the thirties.to Inspiring his creations was in fact the rebel love and nonconformist that joined the Duke of Windsor, Edoardo VIII, to the american Wallis Simpson.The couple (that also inspired the upcoming film “W.E”, produced and directed by Madonna) was also an icon of elegance thanks to their flawless allure and the choice of a sophisticated sartorial style characterized by glamour clothes of precious material and personalized accessories treated in detail.And it is just a royal magnificence that stand out in the clothes signed Pignatelli for next season. The bridal collection draws from the style Déco : the floating siren lines exalt the sensuality, romance is emphasized by the large volumes made from ruches and volants of lucid organza more or less transparent, while the linear details create a classic image and bon-ton.The tonalities are muffled and candid: the ivory rules in conjunction with foam withe and in-
Carlo Pignatelli Fiorinda 2012 - Eglantine
Carlo Pignatelli Fiorinda 2012 - Colette
Carlo Pignatelli Fiorinda 2012 - Emily
al bianco spuma con incursioni di rosa petalo e grigio argento, e con punte di rosso rubino e verde smeraldo. Tutto è ricco e prezioso: il satin dall’aspetto serico imperversa negli abiti impreziositi da cristalli Swarovski; l’organza dà origine a fiori, corolle e petali eterei; mentre i ricami creano giochi di infiorescenze tono su tono. Per l’uomo invece Pignatelli sceglie suggestioni cromatiche rese da bagliori rame, oro e argento. Fantasie in lurex e jacquard disegnano ricami floreali che impreziosiscono le superfici, mentre il rosso rubino e il blu zaffiro dei cristalli Swarovski caratterizzano gli accessori. Lo
cursion of petal rose,silver gray and with tips of ruby red and emerald green.Everything is rich and precious: satin silky stands out in clothes adorned with Swarovski crystals, the organza gives birth to flowers, flower heads and ether petals, while embroidered flowers create games of tone on tone. For the man instead Pignatelli chooses chromatic suggestions made by copper flashes, gold and silver. Lurex e jacquard fantasies draws floral embroidery that embellish the surfaces, while the ruby red and sapphire blue of Swarovski crystal characterize the acessories.The tux-
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a e l P x u lof smoking, blu notte o nero, è protagonista indiscusso per la sera, mentre le luci del giorno illuminano raffinati tigh ed eleganti frac dalle tonalità grigio lunare. Signor Pignatelli il suo punto di forza è l’originalità: come è riuscito a introdurre la novità nella moda nuziale, il settore da sempre più legato alle tradizioni e agli stilemi classici del passato?
Fino agli anni Ottanta i capi da sposo erano soltanto grigi (come tutt’ora in alcune parti del mondo, ad esempio l’Argentina); così pensai di rivedere tutto dando allo sposo il giusto peso: non co-protagonista ma protagonista del giorno più importante. Decisi quindi di proporre tessuti e tagli più innovativi ed elaborati, con più colore e dettagli. Nacque così uno stile nuovo che, al tempo stesso, rispettava la tradizione dell’abito sartoriale. La “rivoluzione” è avvenuta prima per l’abito da uomo; in seguito, una volta “creato” lo sposo, ho pensato e disegnato una sposa che potesse “reggere il confronto”. Da dove trae ispirazione e come nascono le sue creazioni?
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Le ispirazioni vengono dai viaggi che faccio, dalla musica che ascolto ma soprattutto dai film di cui sono ap-
edo, dark blue or black, is the undisputed protagonist for the evening, while the day lights illuminate the refined tight and elegant frac by moon gray-toned.
Mr. Pignatelli your strong point is the originality: how did you manage to introduce latest in wedding fashion, the sector that has always been more tied to the traditions and classic styles of the past?
Until the eighties the groom clothes were only gray (as still in some areas of the world, such as Argentina); so I decided to review everything, giving due weight to the bridegroom: not just as co-protagonist but as protagonist of the most important day.I therefore decided to propose the most innovative cuts and elaborate, with more color and details. Thus was born a new style which, at the same time, respected the tailoring tradition of the dress. The “revolution” took place before for the man’s suit; and later, once “created” the groom clothes, I thought and drew a bride dress that could “stand up to”. Where did you get your inspirations and how are born your creations? The inspirations come the traveling I do, the music I hear and mostly from films of which I am passionate. A
Carlo Pignatelli Fiorinda 2012 - Nefertiti
e r u s a y r u x passionato. Un abito deve emozionare, esaltare il giorno più bello; è così che il cliente rimane affascinato, tanto da optare per un capo piuttosto che un altro.
Quali sono le tendenze moda per la prossima stagione per essere glamour anche sull’altare? È importante non perdere il senso della sobrietà: giacche sartoriali, tessuti pregiati e dettagli che esaltano il capo. In senso assoluto: eleganza! La sua griffe firma anche varie collezioni di accessori e gioielli. Quali sono i luxury accessories più trendy che non possono mancare per un matrimonio impeccabile?
Se di matrimonio si parla, sicuramente non possono mancare le fedi, le scarpe, le cravatte e i gemelli che sono parte integrante del look degli sposi. L’importante è non eccedere mai. Cos’è l’eleganza per Carlo Pignatelli? Predilige la sobrietà oppure preferisce osare?
L’eleganza è dettata dall’abito, ma anche dal portamento dell’uomo o della donna che lo indossa. Amo la
What are the trends for the next season to be glamour as well on the altar?
It is important not to lose the sense of sobriety: tailored jackets, fine cloths and details that enhance the dress. In an absolute sense: elegance!.
His griffe also signs various collections of accessories and jewelry. What are the trendiest luxury accessories that can not be missed for a perfect marriage?
If we talk of marriage, surely can not miss the wedding ring, the shoes, ties and cufflinks that are integrant part of the couple look. The important thing is to never exceed.
What is elegance for Carlo Pignatelli? Do you prefer the sobriety or prefer to dare?
Elegance is dictated by the dress, but also by the behavior of the man or the woman who wears it. I love the sobriety, but I gladly accept the challenge of associating
Carlo Pignatelli Cerimonia 2012
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dress should excite and enhance the most beautiful day; in that way the customer remains fascinated, so much to choose for that dress rather than another.
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a e l P x u lof Carlo Pignatelli 2012
e r u s a y r u x sobrietà, ma accetto volentieri la sfida di associare ad un abito sobrio particolari tocchi innovativi.
Molti personaggi del mondo dello spettacolo - come Marcello Mastroianni, Christian De Sica, Ezio Greggio e Albano - hanno scelto lo stile Pignatelli. Quale attore e quale attrice di Hollywood le piacerebbe vestire nel giorno del “sì”? Quale star interpreta meglio lo stile Pignatelli? Mi piacerebbe vestire Penelope Cruz o Johnny Depp. I personaggi che hanno indossato capi Carlo Pignatelli sono tanti, ma credo che per una questione di tempo e stima, senza far torto a nessuno, Diego Abatantuono sia un fedele rappresentante del mio stile.
Dopo oltre quarant’anni di successi oggi il suo brand è apprezzato in Europa, Asia, Africa e Russia. Quali sono i progetti futuri di un marchio che ha già conquistato tutto il mondo?
I suoi preziosi capi rappresentano il simbolo del lusso e dell’Italian style. Pensa che l’alta qualità e l’eccellenza del Made in Italy siano in grado di vincere la crisi economica? Credo di sì. Il cliente che ci tiene e sa riconoscere un capo qualitativamente buono, non ci pensa due volte: acquista solo Made in Italy, apprezzandolo sia per la manifattura che per il servizio. A cosa lei non potrebbe mai rinunciare?
Al mio lavoro, ai miei amici, alla buona cucina e alle mete che spesso raggiungo per il relax: Porto Cervo e l’Argentina.
Many characters of the show world - like Marcello Mastroianni, Christian De Sica, Ezio Greggio and Albano - have chosen the Pignatelli’s style. Which actor and actress in Hollywood would you like to dress in the day of “Yes”? Which star wears at better the style Pignatelli?
I would like to dress Penelope Cruz and Johnny Depp. The characters who have worn Carlo Pignatelli dresses are many, but I think as a matter of time and consideration, not to hurt anyone, Diego Abatantuono is a good representative of my style. After more than forty years of success today your brand is appreciated in Europe, Asia and Africa. What are the future plans for a brand that has already gain the whole world? As well as to appreciate our style in the world not yet covered by our brand, we will increasingly improve our service to customers so they can appreciated and feel protected by their favorite brand.
Your precious dresses represent the symbol of Italian luxury and style. Do you think that the high quality and the excellence of the Made In Italy are able to overcome the economic crisis? I believe yes. The customer who cares and knows a good dress of quality, does not think twice: buy only the Made In Italy, appreciating both the manufacturing and the service. What could you never give up?
At my job, my friends, good food and places I often reach to relax: Porto Cervo and Argentina. What is “luxury” for Carlo Pignatelli?
For me the luxury is the ability to chose a product for
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Oltre a far apprezzare il nostro stile nelle parti del mondo non ancora coperte dalla griffe, ci impegneremo sempre più a migliorare il nostro servizio verso i clienti, affinché possano gradire e sentirsi tutelati dalla loro firma preferita.
a particular sober dress with innovative touches.
a e l P x u lof Che cos’è il “lusso” per Carlo Pignatelli?
Per me il lusso è la facoltà di scegliere un prodotto per quello che vale e non per quello che viene decantato. Spesso la qualità ha dei prezzi più alti rispetto alla media, ma questo viene giustificato dalla cura nei dettagli e dalla manifattura.
Sig. Pignatelli, lei - oggi torinese d’adozione - è nato a Brindisi. Quanto hanno contato le sue origini pugliesi nella sua professione? La sua creatività è stata influenzata dalla mediterraneità della sua terra d’origine?
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Assolutamente sì. La mia mediterraneità è insita nel mio dna. Ho portato con me il mio background e i miei inizi nelle sartorie di Brindisi, e una volta arrivato a Torino ho abbinato l’esperienza pugliese con la tecnica industriale tipica del nord. Ancora oggi i miei capi mostrano la sartorialità abbinata al trend.
Lei ha alle spalle moltissimi anni di esperienza e una lunga gavetta. Come ricorda oggi - dopo essere approdato ai successi internazionali - i momenti più duri del suo inizio lavorativo? Ci racconta, se c’è, un aneddoto significativo che le è rimasto impresso e da cui ha tratto un insegnamento?
Di aneddoti ce ne sarebbero tanti… Ricordo in particolar modo quando la sera prendevo il treno per ritornare a casa da Brindisi a Latiano e cucivo durante il tragitto per arrotondare la paga. Oppure mi ricordo ancora la gara che facevo con i miei colleghi a chi meglio cuciva i taschini delle giacche. Tutti ricordi che oggi mi fanno sorridere di malinconia e gioia allo stesso tempo. C’è qualcosa che, se potesse, modificherebbe nella sua vita, passata o presente, oppure scelte che non rifarebbe? Non rinnego nulla di quello che ho fatto, nella vita ho sempre dato tanto e continuerò a farlo. Il mio motto è: “chi semina, raccoglie” sia nel lavoro che nella vita privata dove, per me, ha una particolare importanza l’amicizia. Non modificherei nulla del mio passato né del mio presente.
its real value and not for what is given. Often the quality has higher prices that the average, but this is justified by the cure of manufacturing and details.
Mr.Pignatelli, you - today Turin by adoption - were born in Brindisi. How much have counted your Apulia’s origins in your profession? is your creativity been influenced by the Mediterranean style of his homeland?
Absolutely. My Mediterranean is inherent in my DNA. I brought with me my background and my beginnings in the tailoring of Brindisi, and once I arrived in Turin I combined the Apulian experience with the industrial technique typical of the north. Even today my dress show the tailoring combined with the trend.
You got behind many years of experience and a long apprenticeship. How do you remember now - after being landed to international success - the hardest moments of your early work? tell us, if there is an anecdote that has stuck, and that gave you a lesson? Of anecdotes there would be so many... especially when I remember the evenings I took the train to return home from Brindisi to Latiano and sewed on the way to supplement the salary.. Or I can still remember the race I did with my colleagues of who better sew the pockets of the jackets. All memories now that makes me smile of melancholy and joy at the same time.
Is there something that, if you could would change in your life, past or present, or choices that do not draw on? I do not deny anything I’ve done in life I have always given so much and will continue to do so. My motto is: “those who sow, reap” both at work and private life where, for me, has a particular importance the friendship. I would not change anything of my past or my present.
Carlo Pignatelli 2012
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misericordia
Il Pio Monte della Misericordia vive da 410 anni la sua esperienza di carità e di amore del prossimo, rivolgendosi ai bisognosi e cercando di alleviare le sofferenze materiali e spirituali delle persone che ad esso si rivolgono. È del 1602 la nascita ufficiale del Monte con decreto notarile, ed è del 1604 l’approvazione delle regole da parte del vicerè di Napoli su mandato del re Filippo III di Spagna. Una formalizzazione dovuta, un riconoscimento importante dato all’iniziativa di sette giovani aristocratici napoletani che consapevoli della miseria e delle condizioni di profondo disagio in cui gran parte della popolazione viveva, decidono di dedicarsi all’aiuto di questa umanità emarginata, cercando di alleviare il dolore di un’esistenza talvolta ai limiti della disumanità. E danno vita così al Monte con la donazione di una parte dei loro beni e col coinvolgimento di amici, associati, benefattori, in una gara di generosità e di solidarietà per contribuire all’aiuto e alla rinascita di quelli che venivano chiamati derelitti e vergognosi. La Napoli del ‘600, capitale del viceregno spagnolo e una delle città più importanti d’Europa viveva l’eterna complessità di una città ricca di passione e di creatività, di bellezze naturali, di cultura, di fermenti artistici, ma gestita da una amministrazione incapace e corrotta, una città in cui la miseria e l’abbandono contendevano il primato all’arte e alla creatività. Basta pensare che certe strade erano come un cimitero all’aperto perché non si riusciva a seppellire i morti.
The Pio Monte della Misericordia lives since 410 years its experience of charity and love for the next, directing the attention to the needy and trying to alleviate the material and spiritual suffering of people who turn to it. 1602 is its official birth of the Monte by notarial decree, and in 1604 the approval of rules by the viceroy of Naples on behalf of King Philip III of Spain.A owe formalization, important recognition of seven young Neapolitans aristocratic that aware of the poverty and conditions of uneasiness in which most people lived, decided to dedicate their help to this marginalized humanity, trying to ease the pain of an existence sometimes at the limits of inhumanity.Giving life so to the Monte with the donation of a part of their goods and with the involvement of friends, associates, benefactors, in a race of generosity and solidarity to contribute and help the rebirth of those who were called derelicts and shameful. The ‘600 Naples, the capital of the Spanish viceroyalty and one of the most important cities in Europe was living the eternal complexity of a city full of passion and creativity, natural beauties, culture and artistic ferment, but managed by an incompetent and corrupted administration, a city where the poor and the helpless competed the primacy against art and creativity.In this context the seven young aristocratic opens their hearth to mercy and charity. The seven works of corporal mercy, beautifully represented in the Caragavvio’s masterpiece are the starting
e r u s a y r u x In questo contesto i sette giovani aristocratici aprono il loro cuore alla misericordia e alla carità. Le sette opere della misericordia corporale, magnificamente rappresentate poi nel capolavoro di Caravaggio, sono il punto di partenza per la struttura organizzativa dell’associazione. Dar da mangiare agli affamati Dar da bere agli assetati Vestire gli ignudi Ospitare i pellegrini Visitare gli infermi Visitare i carcerati Seppellire i morti
To feed the hungry To give drink to the thirsty To clothe the naked To harbour the harbourless To visit the sick To ransom the captive To bury the dead
It’s interesting to note in particular the work of mercy of the “redemption of captives”. The “captive” slaves were kidnapped by Turkish pirates that at the time infested the Italian, french and Spanish coasts.It was an operation of great commitment, both for the difficulty of the negotiations and the often exorbitant ransom that the pirates asked for the return of the hostages.Between 1604 and 1670 it is estimated that about 894 albarani were issued, documents in which the Government of the Monte Pio undertook the redemption of the “captives” that could then be returned to their families. Today the situation has certainly changed.There are no more “captive” to redeemed.There are no more infested streets of bodies to bury. But the genius and visionary mark of our founders has continued vivid to us, creating a continuity in time of those values that were the origin of The Monte.Values so strong and deeply to allow 400 years of evidence of life and history related to the association. The purpose of the Monte Pio goes beyond the simple act of charity and make the love toward the next an act of love that will lead to “overcome the benefactorbenefited relation and make people independent” (Don Gianni Branco).In this perspective the helps are pointed to both the individuals and families to try to resolve difficult situations firmly, via - and massively - to work in group homes, various associations, operating in the territory in an attempt to help young people from disadvantaged situations and at risk to find their own path, their own dignity and to build a future. To mention just a few of our initiatives, the association Salva 72, a small rehabilitation community of drug users which feature a high percentage of recovery and reintegration of young people in families and society. So the istitute “Illiano” of Bacoli, with the nursery, the post school and a school of high level embroidery that also won an award from the UNESCO. Last creation in order of time, The “La casa delle arti e dei mestieri”, a center of high social value, which is open to young people aiming to recovery and the continuation of traditional activities such as woodworking and instrument making, tailoring and the construction of the shepherds, the music lab, choral and instrumental, the reclaim of “Ospedale delle bambole”, work with clay. Through the attendance at courses the students can learn a job and they can simultaneously discover talent and potential
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È interessante citare in particolare l’opera di misericordia del “riscatto dei captivi”. I “captivi” erano gli schiavi rapiti dai pirati turchi che in quell’epoca infestavano le coste italiane, francesi e spagnole. Fu questa un’operazione di grande impegno, sia per la difficoltà della trattativa, sia per l’entità del riscatto spesso esoso che i pirati chiedevano per la restituzione degli ostaggi. Tra il 1604 e il 1670 si calcola che vennero emessi circa 894 albarani, dei documenti cioè con cui il Governo del Pio Monte si impegnava al riscatto dei “captivi” che potevano così essere restituiti alle famiglie. Oggi certo la situazione è mutata. Non ci sono più “captivi” da riscattare. Non ci sono più strade infestate di cadaveri da seppellire. Ma l’impronta geniale e lungimirante dei nostri fondatori si è protratta vivissima fino a noi, creando una continuità nel tempo di quei valori che furono all’origine del Monte. Valori tanto forti e profondamente sentiti da permettere 400 anni di testimonianze di vita e di storia legate all’associazione. La finalità del Pio Monte diventa oggi superare il semplice atto di carità e rendere l’amore verso il prossimo un atto d’amore che porti a “superare il rapporto benefattore-beneficato e a rendere le persone autonome” ( don Gianni Branco). In questa ottica gli aiuti si rivolgono sia a singoli e a famiglie per cercare di risolvere stabilmente situazioni di difficoltà, sia - e in maniera massiccia - ad attività, a case- famiglia, ad associazioni varie, che operano sul territorio nel tentativo di aiutare giovani provenienti da situazioni disagiate e a rischio a trovare la propria strada, la propria dignità e a costruirsi un avvenire. Così, per citare solo alcune delle nostre iniziative, l’associazione Salva 72, una piccola comunità di tossicodipendenti che vanta al suo attivo un’alta percentuale di recupero e di reinserimento di giovani nelle famiglie e nel sociale. Così l’Istituto “Illiano” di Bacoli, con l’asilo, il doposcuola e una scuola di ricamo di alto livello che ha avuto anche un premio dall’Unesco. Così, ultima realizzazione in ordine di tempo, “La casa delle arti e dei mestieri” , un centro di elevata valenza sociale, aperto ai giovani che mira al recupero e
point for the organizational structure of the association.
a e l P x u lof alla continuazione di attività artigianali, quali la falegnameria e la liuteria, la sartoria e la costruzione dei pastori, il laboratorio musicale, corale e strumentale, il recupero dell’ “Ospedale delle bambole” , il lavoro con la creta. Attraverso la frequentazione ai corsi i ragazzi possono imparare un lavoro e possono contemporaneamente scoprire talenti e potenzialità che altrimenti non avrebbero avuto modo di conoscere. Al Pio Monte convivono le due anime dell’Arte e della Misericordia. Noi amiamo parlare di questi grandi valori che continuano ad accompagnarci da quattrocento anni. Il senso del bene e del bello si integrano in un incrocio costante di potenziamento reciproco. È qui forse il segreto della nostra lunga vita.
that otherwise they would not had the opportunity to learn. At The Pio Monte live together the two cores of Art and Mercy. We love to talk about these important values that continue to come with us since four hundred years. The sense of good and beauty are combined in a intersection of constant and mutual reinforcement. And this is perhaps the secret of our long life.
Angela de Goyzueta di Toverena Governatore alla Beneficenza del Pio Monte della Misericordia
Some History
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Cenni Storici
Nella Napoli del 1601, degradata e devastata dalla miseria e dalle malattie, che colpivano sempre più vasti strati della sua popolazione , sette nobili napoletani (Cesare Sersale, Giovanni Andrea Gambacorta, Girolamo Lagni, Astorgio Agnese, Giovan Battista d’Alessandro, Giovan Vincenzo Piscicelli, Giovan Battista Manso), animati da un forte spirito di carità cristiana scendendo nelle strade nell’agosto di quell’anno, iniziarono ad assistere i più bisognosi tra bisognosi. Il principio della loro storia inizia con il fornire un pasto caldo ogni venerdì a tutti i poveri infermi all’Ospedale degli Incurabili, segui in breve la pratica di seppellire i morti abbandonati nelle cave dello stesso Istituto, la visita ai carcerati. Ma già dal 1604, pur continuando ad incrementare la distribuzione del cibo agli infermi ed ai pellegrini ai quali assicuravano anche un tetto, venne iniziata la prima grande opera: la costruzione dell’Ospedale termale di Casamicciola a Ischia per la cura di tutti gli ammalati. Da ricchi nobili si trasformarono a loro volta in mendicanti presso la popolazione più abbiente e soprattutto verso la nobiltà napoletana per chiedere con animo umile, pervaso sempre dalla carità che li distinguevano , aiuto, non per loro ma per i loro assistiti e per le opere che andavano realizzando e che gestivano. In vero questi sette trovarono all’epoca molta disponibilità e diverse elemosine vennero elargite per assicurare loro sostegno . Dal 1629 l’opera dei sette, già divenuta Fondazione, grazie ai notevoli lasciti che la nobiltà dell’poca con grande generosità offriva a questi uomini, si incrementa con il Riscatto dei Captivi: le continue incursioni turche nei
Angela de Goyzueta di Toverena Governor to Beneficence of the Pio Monte della Misericordia
In Naples of the 1601, degraded and devastated by poverty and diseases, affecting increasingly large sections of its population, seven noble Neapolitan (Cesare Sersale, Giovanni Andrea Gambacorta, Girolamo Lagni, Astorgio Agnese, Giovan Battista d’Alessandro, Giovan Vincenzo Piscicelli, Giovan Battista Manso), animated by a strong spirit of Christian charity walking down the streets in August of that year, began to assist the most needy among the needy. The principle of their history begins with providing a hot meal every Friday to all the poor infirm to the Ospedale degli Incurabili, and then the practice of burying the dead people in the abandoned quarries of the same institute, and the visit to the prisoners.But already from the 1604, while continuing to increase the distribution of food to the sick and the pilgrims to whom they also ensured a roof, the first great work was initiated: the construction of Ospedale Termale di Casamicciola in Ischia to cure all the sick. From rich nobles they were transformed in turn into beggars at the wealthy population and mostly to napolitan nobility to ask with a humble spirit, always pervaded by the love that defined them, help, not for themselves but for their patients and for works they were building and managed. In truth these seven aristocrats had found a lot of support and money and other alms were bestowed to ensure their support. From 1629 the work of the seven aristocrats, already become Foundation, thanks to the remarkable legacies that nobility of that time generously offered to these men, increased with the Riscatto dei Captivi: the constant Turkish incursions into the seas of the Mediterranean enslaved many women , men and children; the Pio Monte Della Misericordia undertook to pay the ransom for their release. And in that era arise charitable works aimed at young
A destra: Francesco De Mura, Ultima cena (Quadreria del Pio Monte della Misericordia)
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a e l P x u lof mari del Mediterraneo rendevano schiavi molte donne, uomini e bambini; il Pio Monte della Misericordia si impegnava al pagamento del riscatto per la loro liberazione. Ed è in questa epoca che nascono opere caritatevoli rivolte alle giovani donne ospitate in Collegi e Conservatori o alle donne anziane ricoverate a Sant’Onofrio. Ed in questo esercizio di carità ed assistenze molte furono le donne della nobiltà napoletana che affiancarono l’opera dei sette; opera che culminò nel 1686, quando Francesco de Sangro principe di Sansevero nominò il Pio Monte della Misericordia erede di alcuni capitali destinati a fanciulle un tempo costrette alla prostituzione.
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Dopo un periodo difficile per l’Ente, a partire dal 1780, il Pio Monte della Misericordia subì una serie di confische di beni con la dominazione francese. Dopo la restaurazione nel 1815, il Pio Monte della Misericordia potè riprendere a pieno ritmo l’esercizio delle sue attività aggiornando anche l’assetto governativo con la creazione della carica del Soprintendente (1843 e 1853) e l’organizzazione di un nuovo statuto nel 1876 che attualizza e riforma le Opere di Beneficenza
A partire dal 1889 la Fondazione, si vide depauperato del proprio patrimonio. Infatti, la così detta Legge Crispi (1890) mutò l’Ente da Associazione privata in Ente di diritto pubblico e ciò produsse, per quasi un secolo, il controllo diretto del CO.RE.CO su tutti gli atti di natura straordinaria, oltre ad altre gravose perdite come l’Ospedale Elena d’Aosta. L’autonomia fu riacquistata solo a partire dal 1988 con una Sentenza della Corte Costituzionale la n. 396 che giudicò, nel caso del Pio Monte della Misericordia, illegittima la Legge Crispi, vicenda definitivamente conclusa, con la Sentenza della Corte di Appello di Napoli n. 296 del 1996 che riconosce la Personalità giuridica privata. Nonostante tutte le traversie burocratiche, la forzata alienazione del patrimonio artistico del 1907 e le necessarie vendite di una parte del patrimonio immobiliare per poter sostenere le opere istituzionali, il Pio Monte della Misericordia tra l’Ottocento ed il Novecento, si impegnava con numerose attività, premiate con diverse onorificenze: la Medaglia d’argento per la Salute Pubblica data dal Ministero degli Interni nel 1884; la Medaglia d’oro all’Esposizione Nazionale d’Igiene ricevuta nel 1900; il Gran Premio alla Prima Esposizione Nazionale per la lotta contro la tubercolosi nel 1925; la medaglia d’oro alla Mostra Nazionale degli Ospedali nel 1935, per citare solo alcuni degli alti meriti ufficiali ricevuti. Ai primi del Novecento l’ intensa attività assistenziale e ospedaliera veniva svolta nel nuovo Edificio Termale di Casamicciola (ricostruito dopo il terribile terremoto del 1883), negli ospedali “Elena d’Aosta” e “Paolina Ranieri”, negli Asili “Illiano” e “Santa Maria della Provvidenza”, di fondazione e proprietà del Pio Monte della Miseri-
women housed in colleges and conservatories or elderly women admitted to Sant ‘Onofrio.And in this evidence of charity and assistance many were the women of the Neapolitan nobility that alongside the work of the seven, work that culminated in 1686, when Francesco de Sangro, Prince of Sansevero appointed the Pio Monte della Misericordia heir of some capitals set for girls one time forced into prostitution. After a bad period for the Ente, from 1780, the Pio Monte della Misericordia underwent over a series of seizures of goods with the French domination.After the Restoration in 1815, the Pio Monte della Misericordia could resume at full speed its activities also updating the government structure with the creation of the “carica del Sopritendente”(1843 and 1853) and the organization of a new statute in 1876 that do and reform the Opere di Beneficenza. Since 1889 the Foundation found itself depleted of its heritage.In fact, the so-called Crispi Law (1890) changed the Ente from a private Association to Ente of public right, this produced, for nearly a century, the direct control of CO.RE.CO of all acts of extraordinary nature, as well as other heavy losses as the Ospedale Elena d’Aosta. The independence was regained only in 1988 with a Judgment of the Corte Costituzionale no. 396 judged that, in the case of Pio Monte della Misericordia, unlawful Crispi Law, event finally ended, with the Judgment of the Corte di Appello di Napoli no. 296 of 1996 recognizing the judicial private Personality.
Despite all the bureaucratic misfortune, the forced alienation of the artistic heritage of 1907 and the necessary sales of a part of the housing to support institutional works, the Pio Monte della Misericordia between nineteenth and twentieth century, undertook a host of activities, awarded of many honors: the Silver Medal given for the Public Health given by the Ministry of the Interior in 1884, the Gold Medal at the National Hygiene received in 1900, the Grand Prize at the First National Exhibition for the fight against tuberculosis in 1925, the gold medal at the National Hospital in 1935, to mention only a few received merits. In the early twentieth century the ‘intensive care and hospital assistance was done in the new Building Termale di Casamicciola (rebuilt after the terrible earthquake of 1883), in hospitals, “Elena d’Aosta” and “Paolina Ranieri”, in the Nursery “Illiano” and “Santa Maria della Provvidenza”, foundation and properties of Pio Monte della Misericordia, and in the Farmacia with an adjoining ambulatory to its present location in the via Tribunali, also owned by the Pio Monte della Misericordia. Still today, after more than four centuries, with the recognition of private legal personality, the Pio Monte della Misericordia continues with dynamism and com-
A destra: Quadreria del Pio Monte della Misericordia - Sala dello stemma o del Vecchio Governo (Foto S. Siano)
e r u s a y r u x cordia, e nella Farmacia con annesso Ambulatorio nella sede attuale in via Tribunali, sempre di proprietà Ancora oggi, dopo oltre quattro secoli, con il riconoscimento della propria personalità giuridica privata, il Pio Monte della Misericordia prosegue ancora con dinamismo e impegno le proprie attività assistenziali sul territorio. La sede: la chiesa e il palazzo
Le prime riunioni, a partire dal 1601, si tennero presso la Chiesa di Santa Maria del Popolo agli Incurabili, ma presto si ebbe bisogno di una propria sede; nel 1604 gli associati comprarono due case, di proprietà dei Tomacelli e del Marchese della Giojosa, su cui edificarono la chiesa iniziando la costruzione del palazzo. L’architetto Giovan Giacomo di Conforto (autore del famoso campanile della chiesa di Santa Maria del Carmine a Napoli) costruì una piccola chiesa con l’attigua sede del Monte. Giunsero subito importanti commissioni. Fu chiamato ad eseguire la tela dell’altare maggiore il pittore più rivoluzionario dei tempi, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio; Giovanni Baglione il pittore del papa Sisto V, e i migliori artisti napoletani disponibili in quegli anni: Bat-
mitment their welfare activities in the territory. The headquarters: the church and the palace
The first meetings, starting in 1601, were held at the Chiesa di Santa Maria del Popolo to the Incurables, but soon needed its own place, in 1604 the partners bought two houses, owned by Tomacelli and Marquess of Giojosa, on which they built the church began the construction of the palace.The architect Giovan Giacomo di Conforto (author of the famous bell tower of the church of Santa Maria del Carmine in Naples) built a small church with the adjoining site of Monte. Arrived immediately important fees.Was called to do the altar painting the most revolutionary painter of that time, Michelangelo Merisi, called Caravaggio, the painter Giovanni Baglione of Pope Sixtus V, and the best Neapolitan artists available in those years: Battistello Caracciolo, Fabrizio Santafede, Giovan Bernardo Azzolino e Giovan Vincenzo Forlì. Since the 1651, grown the institution, it feels the need to build a larger church and home, from 1658 starts to work the engineer architect of the Regno, Francesco
a e l P x u lof Antonio Picchiati, who designed and realized the church and the palace where that is still the base of Pio Monte. Remain on the new altar the paintings of the first church, just replacing the Baglione paint with a new painting by Luca Giordano, on the side chapels of the church works of Battistello, Giordano, Santafede, Forlì and Azzolino illustrate the Opere della Misericordia exercised since the early years of activity, corresponding exactly to those listed in the first statute of the Monte Pio. The architecture, classical in the central plan, contains fine examples of carved decoration such as the acquasantiere of the unusual and unique forms in the genre.
For the new venue, the leading sculptor of the ‘600 the Neapolitan Cosimo Fanzago draw the sculptures made by Andrea Falcone that can be admired in the portico of the palace that hides the church and on the grand staircase access to the palace.The work-manifest of the institution is the famous masterpiece by Caravaggio made during his first journey in Naples between the 1606 and the 1607 with the Sette Opere della Misericordia. The enigmatic painting, one of the most important of the painter in running away from Rome after the murder conviction, represent with great realism, in a tangle of characters taken from the street, the charitable activities of the Enter inspired from Opere di Misericordia Corporale.
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The collection
Caravaggio, Sette opere di misericordia
tistello Caracciolo, Fabrizio Santafede, Giovan Bernardo Azzolino e Giovan Vincenzo Forlì.
Dal 1651, accresciuta l’Istituzione, si avverte l’esigenza di costruire una più ampia chiesa e dimora; dal 1658 comincia a lavorare l’architetto ingegnere del Regno, Francesco Antonio Picchiatti, che progetta e realizza la chiesa e il palazzo dove ha tuttora sede il Pio Monte. Restano sui nuovi altari i dipinti della prima chiesa, sostituendo solo il dipinto di Baglione con una nuova tela di Luca Giordano; sulle cappelle laterali della chiesa le opere di Battistello, Giordano, Santafede, Forlì e Azzolino illustrano le Opere della Misericordia esercitate fin dai primi anni d’attività, esattamente corrispondenti a quelle elencate nel primo statuto del Pio Monte. L’architettura, classica nella pianta centrale, contiene splendidi esempi di decorazioni scultoree come le acquasantiere dalle forme insolite e uniche nel genere.
Per la nuova sede, il maggiore scultore del ‘600 napoletano Cosimo Fanzago disegna le sculture eseguite da Andrea Falcone che si possono ammirare nel portico della facciata-palazzo che nasconde la chiesa e sullo scalone monumentale di accesso al palazzo.
On the first floor, Quadreria’s rooms are open to the visits, environments still used by the Association, rich of paintings of different schools from the XVI to XIX century, sculptures, applied art and furniture.During four centuries has formed a substantial heritage of art through bequests or donations of paintings that were gave to the Monte to be sold: the gained money was destined to charities works.Thankfully the Governors have always been reluctant to sell the heritage: today can be admired what escaped the sales, occurred substantially in the auctions of 1845 when 80 paintings were sold.Four major groups make up the present exhibition: 1) The donation of the painter Francesco De Mura who took the last will of giving all his 192 paintings to the Monte, including many sketches, in his home-laboratory; 2) The second group of 12 paintings, including paintings of Stanzione, belong to the large bequest of Giuseppe Marciano in 1802; 3) The third group belongs to the donation of 1933, coming from the capital of Maria Sofia Capece Galeota of the Dukes of the Queen, made by Baron Giuseppe Carelli, who left to the Monte 31 paintings; 4) The fourth nucleus is made up of all other backgrounds yet to be identified, or direct assignments given to the painters. The historic apartment of the Quadreria, of great charm precisely because it is characterized by non-museum environments, offers an unexpected path thanks to a recent financing of the Association of the Casse di
e r u s a y r u x L’opera-manifesto dell’Istituzione è il celebre capolavoro di Caravaggio eseguito durante il suo primo soggiorno napoletano fra 1606 e 1607 con le Sette Opere della Misericordia. L’enigmatico dipinto, tra i più importanti del turbolento pittore in fuga da Roma dopo la condanna per omicidio, raffigura con grande realismo, in un intreccio di personaggi presi dalla strada, le attività di beneficenza dell’Ente ispirate alle Opere di Misericordia Corporale. La collezione
Il percorso si apre con il grande Salone per le Assemblee con i De Mura e i maestosi ritratti equestri della famiglia di Tocco; si prosegue con le Anticamere, con il celebre Autoritratto di Luca Giordano, il Sant’Antonio Abate di Ribera, la Pietà di Andrea Vaccaro e l’antico, originale tavolo di riunione a sette lati; poi la Sala dello Stemma dedicata ai bozzetti di Francesco de Mura; lo Studio dei Governatori e lo Studio del Soprintendente con i caravaggeschi; la Sala del Coretto: un ‘palco’ per la preghiera riservata, che permette di affacciarsi in chiesa; infine, la Sala di Governo, cuore del Pio Monte, in cui circondati dai Mattia Preti alle pareti e attorno al grande tavolo, i Governatori oggi in carica si riuniscono ogni venerdì per decidere delle attività da svolgersi. Dal dicembre 2008 il Pio Monte della Misericordia ha
The pathway opens with the Salone per le Assemblee with De Mura and stately equestrian portraits of the family Tocco, it continues with the Anticamere, with the famous portrait of Luca Giordano, the Sant’Antonio Abate di Ribera, the Pietà by Andrea Vaccaro and the old, original meeting table with seven sides and then the Sala dello Stemma dedicated to Studio del Soprintendente with Caravaggio, the Sala del Coretto: a ‘stage’ for private prayer, which allows to look at church, and finally, the Sala di Governo, the heart of the Pio Monte, where surrounded by the Mattia Preti on the walls and around the large table, the governors now in office get together every Friday to decide the activities to be performed. Since December 2008, the Pio Monte della Misericordia opened the new exhibition wing which is called Galleria Moderna that will show, until 31 January, the exhibition entitled Storie di Donne. Literature, society and traditions in the nineteenth and twentieth century Neapolitan painting, showing the artistic heritage of the Province of Naples largely unpublished, through a figurative journey around the theme of women. The Historic Archive
The history of the Pio Monte with its numerous activities that are interwoven with historical events of the city, its properties, its monuments and its stunning works of art, is full “told” from documents preserved in its Archivio storico. Ritratto di S. Antonio Abate Portrait of St. Anthony the Abbot
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Al primo piano, sono visitabili le sale della Quadreria, ambienti ancora adoperati dall’Associazione, ricca di dipinti di diverse scuole dal XVI al XIX secolo, sculture, arti applicate ed arredi. Nel corso di quattro secoli si è formato un cospicuo patrimonio d’arte grazie a legati testamentari o donazioni di dipinti che venivano ceduti al Monte per essere venduti: il ricavato era destinato ad opere di beneficenza. Fortunatamente i Governatori sono stati sempre restii alla vendita del patrimonio: oggi si ammira quanto scampato alle vendite, avvenute sostanzialmente nelle aste del 1845 dove furono venduti ben 80 dipinti. Quattro gruppi importanti formano l’attuale esposizione: 1) La donazione del pittore Francesco De Mura il quale per volontà testamentaria volle lasciare in eredità tutti i suoi 192 dipinti, tra cui molti bozzetti, presenti nella sua casa – laboratorio; 2) Il secondo gruppo di 12 dipinti, tra cui le tele di Stanzione, appartengono al cospicuo lascito di Giuseppe Marciano avvenuto nel 1802; 3) Il terzo nucleo appartiene alla donazione del 1933, proveniente dal patrimonio di Maria Sofia Capece Galeota dei Duchi della Regina, fatta dal Barone Giuseppe Carelli, che lasciò al Monte 31 dipinti; 4) Il quarto nucleo è costituito dall’insieme di tutte le altre provenienze ancora da individuare o incarichi diretti dati ai pittori. L’appartamento storico della Quadreria, di grande fascino proprio perché caratterizzato da ambienti non museali, offre un percorso inaspettato anche grazie ad un recente finanziamento dell’Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane (ACRI) che ha permesso, la nascita del Distretto Culturale di Via Duomo.
Risparmio Italiane (ACRI), which has allowed the creation of the Distretto Culturale in Via Duomo.
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e r u s a y r u x inaugurato la nuova ala espositiva denominata Galleria Moderna che esporrà, fino al 31 gennaio prossimo, la mostra dal titolo Storie di Donne. Letteratura, società e tradizioni nella pittura napoletana tra Otto e Novecento, mettendo in mostra parte del patrimonio d’arte della Provincia di Napoli in gran parte inedito, attraverso un itinerario figurativo intorno al tema della donna. L’Archivio Storico
La storia del Pio Monte con le sue numerose attività che si intrecciano con le vicende storiche della città, le sue proprietà, i suoi monumenti e le sue straordinarie opere d’arte, è integralmente “raccontata” dai documenti conservati nel suo Archivio storico.
I documenti dell’Archivio storico – datati fra il XVI ed il XX secolo – sono relativi all’amministrazione del Pio Monte ed includono sia documenti attinenti alla gestione attiva e passiva e la beneficenza, sia il carteggio relativo ai numerosi lasciti pervenuti. Di particolare interesse risultano i documenti relativi all’amministrazione dei corpi feudali e del patrimonio fondiario, quelli riferiti alle eredità lasciate al Pio Monte e quelli attinenti alla distribuzione delle elemosine ai poveri “vergognosi”, cioè i nobili caduti in “bassa fortuna” e le cui cartelle erano tenute segrete. Molto suggestivi sono i documenti in ottomano, come i ‘lasciapassare’ per gli schiavi liberati denominati itk-name e tutti i documenti che raccontano la schiavitù nel mediterraneo nel XVII secolo.
In 2001 the new premises of the archive have been subject to refurbishment work, cataloging and digitization of a large collection of the Archives.Nuovi allestimenti museali hanno previsto alcune bacheche per l’esposizione di documenti seicenteschi, che illustrano la fondazione e l’attività del Pio Monte della Misericordia. New museum installations have provided some boards for the exhibition of seventeenth-century documents, showing the foundation and the activities of the Pio Monte della Misericordia.It’s possible to consult the Archives with permission of the Archival Superintendency of Campania and the permission of Pio Monte della Misericordia.
Fabio Pignatelli della Leonessa Governor of the artistic and historic Heritage of the Pio Monte della Misericordia
Fabio Pignatelli della Leonessa Governatore al Patrimonio storico artistico del Pio Monte della Misericordia
A sinistra: particolare altare maggiore all’interno della chiesa
Scalinata
Si ringraziano Nicola Pirozzi e Sergio Pirozzi per la loro cortesia We thank Nicola Pirozzi and Sergio Pirozzi for their courtesy
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Nel 2001 i nuovi locali dell’archivio sono stati oggetto di lavori di sistemazione, catalogazione ed informatizzazione di un cospicuo fondo dell’Archivio. Nuovi allestimenti museali hanno previsto alcune bacheche per l’esposizione di documenti seicenteschi, che illustrano la fondazione e l’attività del Pio Monte della Misericordia. È possibile consultare l’Archivio previo autorizzazione della Soprintendenza Archivistica per la Campania e del Pio Monte della Misericordia.
The documents of historic archive - dated between the XVI and the XX century - are related to the administration of the Pio Monte, and include documents relating to both active and passive management and the charity, and the papers relating to the numerous bequests received. Of special interest are the documents relating to the administration of bodies and of the feudal estates, those related to the legacies left to the Pio Monte and those relating to the distribution of alms to the poor “shameful”, ie the nobles who fell in the “low estate” and folders which were kept secret.Very suggestive are the documents in the Ottoman, such as ‘lasciapassare’ for freed slaves called itk-name and all documents that tell the slavery in the Mediterranean in the XVII century.
a e l P x u lof
e r u s a y r u x Cantine Salvano Prestigio e Tradizione
Cantina in Diano d’Alba
Tenuta Biancospino, vigne a coltivazione biologica
Cantine Salvano nel cuore delle Langhe
Grazie alla passione per il vino di una famiglia di Diano, 25 anni fa nasceva tra le dolci colline delle Langhe in Valle Talloria, una piccola cantina che nel tempo ha saputo mantenere le antiche tradizioni contadine nella coltivazione delle vigne e nella lavorazione delle uve, per creare vini di qualità e prestigiose bottiglie dall’immagine esclusiva. Salvano, il “FOSCO”, profumi e sapori delle Langhe in un bicchiere
Dolcetto di Diano DOC, frutto di un’ accurata selezione delle uve migliori, e di unanLavorazione artigianale antica, quando il vino veniva lasciato nelle botti per lunghi periodi a riposare e messo in bottiglia senza essere filtrato. Luciana Agnello e Piero Sobrero
Luciana Agnello, presidente delle cantine Salvano, alla guida della azienda. Insieme i due manager gestiscono con successo la produzione dei vini e la vendita del prodotto in tutto il mondo. Salvano srl
Via Cane Guido 1, Fraz. Valle Talloria 12055 Diano d’Alba (CN) Tel. 0173 239411 Fax 0173 239422 E-mail: info@salvano.com www.salvano.com
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a e l P x u lof Preview tra appassionati e star del cinema Hollywoodiano Preview among fans and Hollywood stars
e r u s a y r u x Como luxury. Raduno di Ferrari a Bellagio, 21 ottobre 2012 Como luxury. Ferrari gathering at Bellagio, 21th october 2012
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a e l P x u lof Domenica 21 ottobre, giornata di presentazione e anteprima della quarta edizione del Salone de Lusso, si è aperta con un suggestivo raduno di Ferrari nell’incantevole cornice di Bellagio, perla del Lago. Qui le autovetture di lusso della Scuderia Ferrari di Erba si sono fatte ammirare dallo sguardo estasiato di curiosi e appassionati. Come ogni grande evento che si rispetti non sono mancati avvistamenti di vip. C’è chi giura di aver visto tra la folla che ammirava Ferrari anche Brad Pitt, star che non ha certo bisogno di presentazioni, e che di tanto in tanto si lascia incantare dalle raffinatezze lariane. Lasciandosi alle spalle questo piccolo grande giallo, le mitiche autovetture sono partite alla volta di Annone Brianza. Lungo un percorso che si è snodato sulle rive del Lario, le Ferrari sono arrivate al Ristorante Antico Borgo, sede dell’anteprima della manifestazione. «Dove c’è lusso, c’è Ferrari», ha commentato Giorgio Meroni, presidente della Scuderia Ferrari Club di Erba. «Parteciperemo a Como Luxury per la terza volta e speriamo che la collaborazione possa continuare anche in futuro. Siamo stanchi dei soliti raduni, finalmente una proposta di alto livello». Ivan Bartoli del prestigioso ed esclusivo 8.12 Gentlemen Drivers Club ha precisato: «Durante il Salone del Lusso, che si svolgerà dal 7 al 9 dicembre, prenderanno vita tre giorni originali, diversi, divertenti a cui saremo lieti di partecipare». Durante la giornata di ieri è stato possibile, dunque, scoprire il programma e la partecipazione di grandi espositori che rappresentano il Made in Italy, che abbraccerà vasti settori dall’interior design all’orologeria e oreficeria, dal buon cibo all’abbigliamento, fino ad eventi e sfilate. Ed è in questo contesto, che ieri si sono svelate in anteprima alcune partecipazioni nell’ambito della moda. Hanno sfilato le creazioni sartoriali di Ella Collection impreziosite dai gioielli Chimera. Il direttore artistico Paolo Polli ha spiegato: «Il tempo resta sempre il filo conduttore della manifestazione. Si tratta di un concetto molto affascinante, racchiude l’essenza dell’innovazione, non si può stare fermi perché il mercato è un susseguirsi di novità, eppure siamo tutti uniti in questa dimensione, è un meccanismo che ci racchiude e ci separa».
Sunday, October 21, the day of presentation and preview of the fourth edition of the “Salone del lusso” opened with an impressive gathering of Ferrari in the enchanting Bellagio. Here the luxury cars of the stable Ferrari of Erba has been made admiring gaze of curious and delighted fans. Like any self-respecting big event there have been sightings of celebrities. Some people swear to have sawn in the crowd who admired Ferrari the start that needs no introduction Brad Pitt, that from time to time let himself enthrall by the
larian sophistication. Then the cars drove to Annone Brianza along a path that is articulated on the shores of Lake Como, the Ferrari arrived at the Restaurant Antico Borgo, home of the preview of the event. “Where there’s luxury, there’s Ferrari - said George Meroni, president of the Scuderia Ferrari Club of Erba - We will participate at Como Luxury for the third time and we hope that the cooperation will continue in the future. We are tired of the usual rallies, finally a proposal for a
Raimondo Sabatino, editore di Pleasure of luxury, e Franco Caminiti, direttore responsabile Raimondo Sabatino, editor of Pleasure of luxury, Franco Caminiti, director
high level. “Ivan Bartoli in the prestigious and exclusive 08.12 Gentlemen Drivers Club stated: “During the “Salone del lusso”, which will take place December 7 to 9 will come three days of originality, different and fun that we would be happy to participate.” During the day it was possible, therefore, to discover the program and the participation of great exhibitors who represent the Made in Italy, spanning vast areas from interior design to watchmaking and jewelery, good food to clothing, to events and parades. It is in this con-
text that they unveiled a preview of some investments in the fashion industry. They paraded clothes of Ella Collection enriched by jewels Chimera. The artistic director Paolo Polli said: “The time is always the main theme of the event. It is a very fascinating concept, captures the essence of innovation, you can not stand still because the market is a succession of innovations, yet we are all united in this dimension, it is a mechanism that encloses and separates us”.
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a e l P x u lof Cernobbio, Villa Erba - la villa antica e il centro congressuale fieristico Cernobbio, Villa Erba - old venue and the trade show center
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Como Luxury si rinnova e duplica gli appuntamenti
Como Luxury compie quattro anni, e proprio nell’edizione della consacrazione, il Salone del lusso si trova declinato in una formula innovativa, dividendo così la manifestazione in “Esposizione” e “Fuori salone”. A quest’ultimo il compito di essere un nuovo contenitore di tutte le manifestazioni collaterali al main event. I sofisticati spazi espositivi di Villa Erba a Cernobbio verranno così destinati quasi esclusivamente alle prestigiose e numerose aziende del mondo del lusso Made in Italy che hanno aderito all’evento.
Como Luxury cambia pelle e rinnova anche il suo calendario, con una serie di tappe di avvicinamento al momento clou nell’esposizione, che si svolgerà in una data prestigiosa, quella del ponte dell’Immacolata: quando il Lago di Como accoglie migliaia di turisti internazionali. Como Luxury accoglie i suoi visitatori nel weekend del 7-8-9 dicembre a Villa Erba, Cernobbio sul Lago di Como. «Le tappe d’avvicinamento saranno sempre di luxury profile – dice il promoter Carlo Piazzoli, che sottolinea – il nostro è l’unico Salone del Lusso attualmente attivo in Italia. Parteciparvi per gli imprenditori di questo settore, trainante dell’economia italiana, vuol dire guadagnarsi un’ottima vetrina sul mercato nazionale e internazionale. La grande richiesta di partecipazione da parte delle aziende ci ha fatto riposizionare al meglio le date dell’esposizione. Ed è anche per questo motivo che il Salone ora si colloca nel periodo prenatalizio, si svolgerà infatti dal 7 al 9 dicembre, sempre nel prestigioso contesto di Villa Erba». Il Fuori Salone, invece, è stato costellato da importanti eventi che hanno toccato il territorio lariano, fino a spingersi nel capoluogo lombardo. Primo tra questi, il prestigioso ritrovo di auto sportive di lusso promosso dalla Scuderia Ferrari Club di Erba e la partecipazione esclusiva del “8.12 Gentlemen Drivers Club” che ha salutato il pubblico domenica 21 ottobre.
Venerdì 23 novembre nel rinomato Hotel Boscolo Exedra di Milano è stato presentato il progetto Luxury the world… made in Italy in occasione di una conferenza stampa esclusivamente dedicata agli addetti ai lavori. Venerdì 30 novembre è andata in scena un’altra grande Preview di Como Luxury. L’evento di gran richiamo è stato ospitato dall’Hotel Ramada Plaza di Milano. Queste, dunque, le nuove date che vedranno la presenza del meglio del lusso italiano, in un susseguirsi di eventi, marchi, prodotti e servizi. Ampio il raggio espositivo per incontrare tutti gli interessi: si va dall’arredamento alle automobili, dal food ai gioielli più preziosi. Il tempo resta sempre il filo conduttore della manifestazione che presenterà ovviamente il meglio della tradizione orologiaia internazionale. Sarà un vero piacere per collezionisti o semplici appassionati scrutare le teche presenti in esposizione e ammirare gli orologi di lusso che scandiscono, attraverso i loro ingranaggi inarrestabili, l’inesorabile passaggio del tempo. L’esposizione continua con il meglio delle bollicine da bere e il gusto italiano per il buon cibo. Non mancheranno momenti di Alta Moda che coinvolgono stilisti provenienti dalla Russia, dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Corea del Sud. Questi i luoghi che porteranno sul Lario la loro idea di moda e design, oltre che i loro buyer. Fashion Show da venerdì a domenica con importanti firme della moda italiana: tra gioielli e abiti di Alta Moda: durante il primo giorno sfileranno le creazioni Nicoletta Cei, il sabato sarà il giorno di Ella Collection che presenterà i suoi abiti impreziositi dai gioielli Chimere. Grande conclusione nella giornata di domenica con l’eccezionale partecipazione nel parterre di Elio Fiorucci e dell’affascinante vicepresidente di Alta Moda Roma Valeria Mangani. Sotto i loro sguardi sfileranno i meravigliosi abiti di Ateliér Persechino e Bruno Caruso.
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a e l P x u lof Carlo Piazzoli, direttore generale Carlo Piazzoli, general manager
e r u s a y r u x Intervista a
di Viviana Dalla Pria
Where other exhibitions of the luxury sector in Italy and in Europe have been derecognised or had to reduce targets and ambitions, Como Luxury in its fourth year of life is even able to grow. The secret of This success is explained by the promoter Carlo Piazzoli. “Work, work and more work - says Piazzoli - in this field there are no secrets. After three years of Luxury Fair we could not reduce us or even betray the expectations of those who have always believed in us. Quality, we believe high-end products and services in a time of economic crisis can save the local and national economy. Not always the best of the various sectors, however, is able to stand on their own, and so, as a container Como Luxury offers a unique showcase on the excellence of Made in Italy. In a long weekend from December 7 to 9, visitors can come into contact with objects, services and especially people, who are the strength of our country. “ The fourth year of Como Luxury register a change of location, from Villa Olmo to Villa Erba which was the home of Luchino Visconti. “As I explained before, in a time of crisis it is easy to flatten out, sit on our laurels or even shut down. Villa Olmo Has been a wonderful venue for the first three editions of “Salone del Lusso” and in the future we may return to the neoclassical residence. However this year we wanted to give a strong signal of recovery and hope for the future, starting with the choice of location. Villa Erba in Cernobbio is a prestigious venue, famous throughout the world for its exhibitions. For the organization has been a great effort, but which I hope will pay off and especially that will leave satisfied the exhibitors from the three days of luxury and fashion”. For this edition we realized a series of previews and “Fuori Salone” of great importance. “The stages of approach and the “fuorisalone” have always been of “luxury profile” - Tells Piazzoli - it is a great job of team building useful for entrepreneurs participating in Como Luxury. The business-to-business among participants in the “Luxury Fair” is crucial. In the first three years of Como Luxury were created strong partnerships and intended to continue. We live in an area that offers unique landscapes and great tourist attraction in the high-end category. Now, however, we must also build the events of a certain magnitude for the international tourism, because the competition from other countries is tough.”
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Dove altre rassegne del segmento lusso in Italia e in Europa sono state cancellate o hanno dovuto ridurre target e ambizioni, Como Luxury nel suo quarto anno di vita è riuscita addirittura a crescere. Il segreto di questo successo viene spiegato dal promoter Carlo Piazzoli. «Lavoro, lavoro e ancora lavoro – dice Piazzoli – in questo settore non esistono segreti. Dopo tre anni di Salone del Lusso non potevamo appiattirci o addirittura tradire le aspettative di chi ha sempre creduto in noi. La qualità, i prodotti e servizi di alta gamma in un periodo di crisi economica possono salvare l’economa locale e nazionale, ne siamo convinti. Non sempre il meglio dei vari settori è però in grado di emergere con le proprie forze e così, un contenitore come Como Luxury offre una vetrina unica sull’eccellenza del Made in Italy. In un weekend lungo, dal 7 al 9 dicembre i visitatori potranno venire a contatto con oggetti, servizi e soprattutto persone speciali, che sono la forza del nostro Paese». Il quarto anno di Como Luxury fa registrare anche un cambio di location, da Villa Olmo a Villa Erba, che fu dimora di Luchino Visconti. «L’ho spiegato prima, in un momento di crisi è facile appiattirsi, sedersi sugli allori o addirittura spegnersi. Villa Olmo è stata una sede meravigliosa per le prime tre edizioni del Salone del Lusso e non è detto che in futuro non si possa tornare nella dimora neoclassica. Noi quest’anno abbiamo però voluto dare un segnale forte, di ripresa e di speranza per il futuro ad iniziare dalla scelta della location. Villa Erba a Cernobbio è una sede prestigiosa, famosa in tutto il mondo anche per il suo polo espositivo e congressuale. Per l’organizzazione è stato un grande sforzo, ma che spero verrà ripagato e soprattutto che gli espositori escano soddisfatti dalla tre giorni di lusso e di moda». Per questa edizione inoltre sono state realizzate una serie di anteprime e di “Fuori Salone” di grande respiro. «Le tappe d’avvicinamento e i fuorisalone sono sempre state di luxury profile – dice Piazzoli – si tratta di un grande lavoro di team building utilissimo per gli imprenditori che partecipano a Como Luxury. Il business to business tra i partecipanti al Salone del Lusso è fondamentale. Nei primi tre anni di Como Luxury si sono create partnership solide e destinate a proseguire. Viviamo in un territorio che offre paesaggi unici e ha grande attrattiva turistica nella fascia del lusso. Ora si devono però costruire anche degli eventi di una certa portata per il turismo internazionale, perché la concorrenza di altri Paesi è molto agguerrita».
Carlo Piazzoli
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a e l P x u lof Paolo Polli, direttore artistico Paolo Polli, artistic director
e r u s a y r u x Intervista a
di Viviana Dalla Pria
Paolo Polli is a great “Lariano” artist that for so long tells his Brianza and our lands through paintings and sculptures that interface with the entire world. A journey full of adventure and reasoned metamorphosis, changes and reasoning. Of him that for a long time and with great success takes care of art many critics have spoken, newspapers and television reviewing his many exhibitions in Italy and abroad, From Switzerland to France to the Americas via the Russia his works are all over the world.
Paolo Polli seems the ideal interlocutor to understand how to position the “larian” tourism or because Como is considered a destination for luxury tourism and what could be done to improve the hospitality of the territory.
“The appreciation of our natural treasures - says Paolo Polli - started long time ago. In fact it is known that Leonardo da Vinci admired the Lombard landscapes as shown in the great use of the mountains and fortresses in Lecco for his famous sceneries with which Leonardo embellished his paintings. An important example is the “Virgin of the Rocks”. «It is no doubt - continues the maestro - that in our land has roots the high culture, witnessed by artists such as Piani a Segantini. “’In a path of revaluation of the territory, a leading role they have to find our beautiful historic homes, which were built on our land so close to Milan. It is important to include these pearls of architecture in a design of targeted events. Personally I think it is necessary to leave, at least at first, the international artists right to discover and enjoy them in a autochthon environment. instead, I believe should be rediscovered and rationalized our great potential testified by great characters on the shores of our lakes and between the folds of our lands have found shelter. I think Francesco Hayez lived in Erba, but also Giovanni Segantini and many others that deserve permanent exhibitions and “Lariane” publications.» «In conclusion - argues Polli - the key to improve the tourism situation is in create a virtuous circle and noble that enhances the overall Lario and at the same time, delve into the merits of the various areas of art. Need to research, that today I see in luxury and in his world. Today luxury is an artistic value because it lives exasperation of research, without this aspect all become nihilism.»
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Paolo Polli è un grande artista lariano che da una vita racconta la sua Brianza e le nostre terre attraverso tele e sculture che si interfacciano con il mondo intero. Un percorso ricco di avventurose e ragionate metamorfosi, evoluzioni e ragionamenti. Di lui, che da molto tempo e con grande successo si occupa d’arte, hanno parlato numerosi critici, giornali e televisioni recensendo le sue numerose mostre in Italia e all’estero, dalla Svizzera alla Francia, alla Russia, alle Americhe le sue opere sono in tutto il mondo Paolo Polli sembra proprio l’interlocutore ideale per capire come collocare il turismo lariano, ovvero perché Como è considerata una meta del turismo di lusso e cosa si potrebbe fare per migliorare la ricettività del territorio. «L’apprezzamento dei nostri tesori naturalistici – dice Paolo Polli – parte davvero da lontano. È infatti noto che già Leonardo da Vinci ammirava i paesaggi lombardi e ciò lo dimostra il grande utilizzo delle montagne e delle rocche lecchesi nei tanto famosi sfondi ambientati con cui Leonardo impreziosiva i suoi dipinti. Un esempio importante ne è la Madonna delle Rocce». «È indubbio - continua il maestro - che nella nostra terra ha radici la cultura altissima, testimoniata da artisti come Piani e Segantini. In un percorso di rivalutazione del territorio, un ruolo di primo piano lo devono trovare le nostre meravigliose dimore storiche, che venivano costruite nelle nostre terre tanto vicine a Milano. È fondamentale inserire queste perle dell’architettura in un disegno di manifestazioni mirate. Personalmente credo sia necessario abbandonare, almeno in un primo momento, gli artisti internazionali che è giusto scoprire e assaporare in un ambito autoctono. Credo invece vadano riscoperte e razionalizzate le nostre grandi potenzialità testimoniate dai grandi personaggi che sulle sponde dei nostri laghi e tra le pieghe delle nostre terre hanno trovato riparo. Penso a Francesco Hayez cha ha vissuto a Erba, ma anche Giovanni Segantini e molti altri che meriterebbero esposizioni permanenti e pubblicazioni lariane.» «Concludendo – sostiene Polli – la chiave per migliorare la situazione turistica sta nel creare un circuito virtuoso e nobile che valorizzi nel suo insieme il Lario e allo stesso tempo, approfondisca nel merito i vari settori dell’arte. Occorre ricerca, che io oggi individuo anche nel lusso e nel suo mondo. Il lusso oggi trova un valore artistico perché vive un’esasperazione della ricerca, senza questo aspetto tutto diventerebbe nichilismo».
Paolo Polli
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Valeria Mangani, Vicepresidente Alta Roma Valeria Mangani, Vicepresident Alta Roma
e r u s a y r u x Intervista a
di Viviana Dalla Pria
Valeria Mangani
Valeria Mangani, ci racconta della vincente esperienza di Alta Moda di cui è vice presidente. Altaroma è portavoce di stile, storia e innovazione. Dynamic center of haute couture Italian directed to the new generations outlines future prospects appear in an international context, in dialogue and in synergy with the opinion leaders, the world of culture and art through the collaboration of the institutions.
Grazie al Altaroma siete riusciti a portare il gotha del fashion nella città eterna, qual è stato il segreto del successo della manifestazione?
Thanks to Altaroma you were able to bring the flashion “elite” in the Eternal City, which was the secret of success of the event?
Nella moda, così come nella vita, nei momenti di crisi nelle persone emerge l’eccezionalità. Solo dopo aver toccato il fondo è possibile rialzarsi più forti e determinati di prima. Il miracolo Altaroma è scaturito dalla esigenza di molti (artigiani, stilisti, maison, ecc.) di continuare a lavorare e, cosa più difficile, in maniera più ispirata e creativa che mai. C’è un ideogramma cinese, che ho appreso dai miei figli che studiano questa lingua, che attribuisce alla parola crisi il sinonimo di ‘opportunità’.
As in fashion, as in life, in moments of crisis emerges the exceptionality of people. Only after you hit rock the bottom you can get up more stronger and determined than before. Altaroma arose from the need of many (artisans, designers, maison, ecc) to continue to work and most difficultly , in an inspired and creative way than ever. There is a Chinese character, which I learned from my children who are studying this language that attaches to the word crisis the synonymous of opportunity.
La moda e il lusso possono essere oggi un valore aggiunto anche per il turismo italiano? E secondo lei su un territorio a forte vocazione turistica e di grande tradizione tessile come il Lago di Como ci sarebbe spazio per un evento internazionale di moda?
Can fashion and luxury now be an added value for the italian tourism? And according to her in an area with a strong tourism and large textile tradition such as Lake Como would be there a space for an International fashion event?
Moda e lusso non sono l’espressione soltanto dell’abitudine a consumi di elevata gamma qualitativa e di costo. Sono uno stile di vita e di comportamento che privilegia l’acquisto e/o il consumo di prodotti ed oggetti destinati ad ornare il proprio corpo e l’abitazione, apparentemente superflui, ma tutt’altro che tali. Moda e lusso infatti rappresentano un volano estremamente efficace per diffondere in un mercato sempre meno di nicchia, è quindi ben lungi dall’attraversare crisi ed austerity un messaggio di ripresa. Non si può non attingere da questo settore per far ripartire altri settori merceologici ad esso correlati, che si possono riossigenare da tale serbatoio, attivando le loro capacità di creare lavoro a cascata per quella piccola e media artigianalità che rappresenta il perno vitale del nostro paese. Noi italiani abbiamo la sapienza del made in Italy nel nostro DNA: nel mio in particolare risuonano i geni delle terre, delle acque e dei luoghi del distretto comasco che ho ereditato da mia madre comasca doc!
Fashion and luxury are not the only expression of habit in consumption of high qualitative range and cost. They are a way of life and behavior that favors the purchase and / or consumption of products and articles intended to adorn the bodies and the housing, seemingly unnecessary, but far from such. Fashion and luxury in fact represent an extremely effective way to spread in a niche market, far from crossing a crisis and austerity a message of recovery. It must tap into this sector to jump-start other sectors related to it that can revitalize this area by activating their ability to create jobs in cascade for the small and medium craftsmanship that is the vital hub of our country.We Italians have the wisdom of the made in Italy in our DNA in particular resonate in my genes of lands, waters and places of the district Como I inherited from my mother Como doc!
Altaroma è purtroppo uno dei rari esempi di collaborazione vincente tra soggetti pubblici e privati. Come avete trovato il giusto equilibrio e quale sarà il ‘leitmo-
Altaroma is one of the few examples of successful collaboration between subjects public and private. How did you find the right balance and what will be the thread of the next Altaroma?
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Valeria Mangani, ci racconta della vincente esperienza di Alta Moda di cui è vice presidente. Altaroma è portavoce di stile, storia e innovazione. Centro propulsore della haute couture italiana che nello scouting rivolto alle nuove generazioni ne delinea le prospettive future visualizzate in uno scenario internazionale, in dialogo e in sinergia con gli opinion leader, il mondo della cultura e dell’arte, attraverso la collaborazione delle istituzioni.
a e l P x u lof tiv’ della prossima Altaroma?
Il segreto di tutte le collaborazioni vincenti è lo spirito di gruppo e il team-buiding, laddove si profila il concetto del miglioramento costante esaltando non solo le proprie individualistiche capacità, ma anche le altrui. Questo concetto, noto in Giappone come Kaizen, fece grande la Toyota in un momento di grande crisi facendola risorgere dalle proprie ceneri come una sorta di Araba Fenice, rivalutando l’associazionismo e lo spirito di squadra. Ecco forse il mio vero merito, al di là delle indispensabili competenze tecniche, è stato proprio quello di credere fino in fondo in questa opportunità ed averla trasmessa al presidente Silvia Venturini Fendi e al resto del Consiglio d’Amministrazione.
The secret of all successful collaborations is the team spirit and team-buiding, where looms the concept of continuous improvement enhancing not only their own individualistic skills, but also the others. This concept, known in Japan as Kaizen, Toyota did great in a time of great crisis resurrecting its ashes as a sort of phoenix, re-evaluating the association and the spirit of team. Maybe that’s my real merit, beyond the necessary technical skills, was precisely to fully believe in this opportunity and pass it on to President Silvia Venturini Fendi and the rest of the Board of Directors.
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Direttamente dalle Olimpiadi di Londra 2012 arriva a Como Luxury la biondissima Claudia Wurzel, due volte campionessa del mondo e vicecampionessa europea di canottaggio. La bella atleta della Canottieri Lario ha sfilato alla Montecarlo Fitness sabato 22 settembre nello show orchestrato dal Fashion Director Marco Palumbo. Insieme a lei, altre bellezze della moda hanno interpretato gli abiti di Haute Couture di Ateliér Persechino. Directly from the 2012 London Olympics come to Como Luxury the blonde Claudia Wurzel, twice World champion and vice-champion of the European Rowing. The beautiful athlete Canottieri Lario has marched to Montecarlo Fitness Saturday 22 September in the show orchestrated by the Fashion Director Marco Palumbo. With her other fashion beauties have interpreted the Haute Couture clothes by Ateliér Persechino.
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a e l P x u lof Elio Fiorucci, stilista Elio Fiorucci, designer
e r u s a y r u x Intervista a
di Viviana Dalla Pria
Da Milanese e da grande stilista conosce bene il territorio lariano. Dopo anni bui sembra che il tessile comasco sia tornato a sorridere, quantomeno per quanto riguarda l’alta gamma. Michelle Obama ha indossato nel giorno della vittoria del marito proprio un tessuto made in Como. Come vede il futuro del distretto tessile lariano?
Le sue creazioni hanno inventato in un certo senso la moda degli anni Ottanta, quelli della Milano da Bere! Oggi i tempi sono cambiati, ci sarebbe spazio in questa Italia per un nuovo Fiorucci? Esistono tanti Fiorucci e meglio di Fiorucci, la moda italiana è l’orgoglio di questo paese nel mondo intero.
Lusso e moda un binomio da sempre vincente. Lei viene riconosciuto come uno degli inventori del concetto stesso di brand. Che valore aggiunto ha oggi un marchio su un prodotto? Il brand è qualcosa che deve rappresentare uno spirito ricco di valori positivi cioè bellezza e rispetto totale del consumatore.
Il Made in Italy secondo lei su quali peculiarità dovrebbe puntare per vincere la concorrenza straniera e mantenere le sue quote di mercato? L’Italia fortunatamente ha una tradizione sartoriale sia nell’abbigliamento sia negli accessori (borse - scarpe) coltivato nei secoli da artigiani a livello di vera arte. Ritengo che la valorizzazione di queste antiche botteghe sia fondamentale per mantenere vivo il concetto del bello e del buono: il lavoro artigianale fatto con amore.
As a “Milanese” and great designer knows the “Lariano” area. After dark years it seems that the Como textile has returned to “smile”, at least regarding the high range. Michelle Obama wore on the day of the victory of her husband a cloth made in Como. How do you see the future of the textile in Como? The contribution “Lariano” has always been to Italy one of the first excellence of textile skills of high reputation, recognized worldwide. The culture of silkworms has always been florid around the lake and it is still a privilege of the artists spinners and printers of this wonderful area. The return of the fine cloths in fashion started from these places that have always been recognized worldwide. I can see their future very stable and strong because the beauty and excellence will never end. His creations have invented a ways the fashion of the eighties, those of the Milan to Drink! Nowadays times have changed, would be there a place in this Italy for a new Fiorucci? There are many Fioruccis and better Fioruccis, italian fashion is the pride of this country in the world. Luxury and fashion has always been a winning combination. He is recognized as one of the inventors of the concept itself of brand. What added value has a brand on a product? The brand is something that has to represent a rich spirit of positive values like beauty and total respect of the consumer.
In your opinion, what characteristics the Made in Italy should point to win the foreign competition and maintain its market share?
Fortunately Italy has a tradition of tailoring both in clothing and in accessories (bags-shoes) well-cultivated for centuries by artisans at the level of true art. I believe that the value of these old workshops is essential to mantain alive the concept of the beauty and the good: the handmade work with love.
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Il contributo Lariano è sempre stato per l’Italia una delle prime eccellenze della capacità tessile di altissima fama, riconosciuto nel mondo intero. La cultura del baco da seta è da sempre fiorito intorno al lago ed è ancora un privilegio degli artisti filatori e stampatori di questa meravigliosa area. Il ritorno dei tessuti pregiati nella moda non poteva che partire da questi luoghi che da sempre sono risconosciuti in tutto il mondo. Vedo il loro futuro molto stabile e in forte ripresa perché il bello e l’eccellenza non finiranno mai.
Elio Fiorucci
a e l P x u lof Intervista a
Roberto Cassani
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di Viviana Dalla Pria
Roberto Cassani è il presidente dell’associazione Albergatori di Confcommercio di Como, oltre che titolare del prestigioso Hotel Metropole Suisse di Como. E a lui ci rivolgiamo per approfondire la situazione turistica del capoluogo lariano. Per Cassani il turismo a Como deve essere considerato all’interno di un viaggio di lusso: «Questo è determinato – dice il presidente degli Albergatori - dalla presenza su un territorio così piccolo di molti 4 e 5 stelle che in pochi chilometri connotano la destinazione della ricettività, indirizzandola su una presenza di assoluto pregio. Ovviamente – continua Cassani – anche la conformazione territoriale aiuta a rendere il turismo Comasco quasi d’élite. Molte cose sono state fatte, altre sono senz’altro da fare ma se siamo top destination mondiale, vuol dire che l’attività promozionale c’è e funziona».
Cassani è ritenuto, a ragione, un grande esperto di turismo che può vantare anche un notevole know-how per gli aspetti promozionali del settore. «Stiamo applicando una forte volontà nel far rientrare Como nelle top golf destination, ma merita un riconoscimento anche come cinema destination. Cittadine
belle e suggestive come Bellagio e Cernobbio si sono già attrezzate perfettamente. Qualche problema, invece, lo riscontro sulla città di Como perché negli ultimi 20 anni si è concentrata più sulla sua vocazione industriale. Ora bisogna fare qualcosa tutti, a tutti i livelli a partire dall’accoglienza, che in primis deve puntare su una perfetta conoscenza delle lingue straniere». In effetti, gli stranieri nutrono da sempre un grande feeling con il nostro territorio.
«Le attrattive del Lago sono quelle da sempre - commenta Cassani - e quindi l’amore dei turisti, specialmente stranieri per il Lario, si trasmette di generazione in generazione. Abbiamo un tesoro da custodire, non c’è molto di nuovo da costruire solo ricordare e fidelizzare i clienti. Ne conosco diversi che tutti gli anni tornano sulle nostre sponde. Anche il particolare carattere dei comaschi è di forte appeal: l’essere poco invasivi e amanti della privacy propria e altrui rende più appetibile la vacanza sul Lario». A Como, va dunque in scena, un lusso tranquillo.
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a e l P x u lof SINDACI A CONFRONTO
Como Luxury vuole puntare sull’eccellenza del Made in Italy. E naturalmente dare rilievo all’eccellenza del territorio lariano, sede naturale di questa manifestazione. Per questo abbiamo sentito il parere dei primi cittadini di due dei Comuni più importanti a livello turistico delle rive del Lago di Como e che hanno contribuito in modo importante e attivo al successo di questo evento. Cernobbio è il centro rivierasco che ospita Villa Erba, location del Salone del Lusso; Bellagio invece è stata meravigliosa quinta di Como Luxury Preview e proprio dalla Perla del Lario sono partite le numerose auto di lusso che hanno sfilato lungo tutto il lago.
Intervista a
Simona Saladini Borra
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Sindaco di Cernobbio
Perché Cernobbio è considerata una meta del turismo di lusso e cosa si potrebbe fare per migliorare la ricettività del territorio? Il Lago di Como è considerato, sin dai tempi dei Grand Tour, per le sue bellezze paesaggiste e artistico-culturali, meta irrinunciabile da parte del turismo internazionale. In particolare con Villa d’Este e l’assidua frequentazione del Grande Albergo da parte dell’alta aristocrazia europea, Cernobbio è diventata una destinazione irrinunciabile per la clientela elitaria e internazionale. Grazie a questa fama sono nate altre strutture di ottima qualità e si è potuto incrementare anche il turismo d’affari valorizzando una nuova vocazione dello straordinario e unico compendio di Villa Erba, che ospita oggi eventi di grande livello, non solo di business, ma anche culturali, come il nostro Festival Città di Cernobbio (www.festivaldicernobbio.eu). Non è però possibile pensare di vivere sulla reputazione che un luogo si è costruito nel corso dei decenni. Il successo e la capacità di accrescere la propria attrattiva dipende dalla disponibilità a mettersi in gioco e a rinnovare l’offerta anche in base alle diverse tipologie di clientela. Per questo la città di Cernobbio oggi è ancora più attenta ai bisogni dei turisti moderni e ai nuovi stili di vita, con una particolare cura per i temi della sostenibilità, dell’innovazione e della qualità della vita.
Per il nostro territorio la sfida più importante e urgente è quella di fare sempre di più “sistema”: solo così saremo in grado di diversificare e allo stesso tempo migliorare le nostre offerte di ospitalità e servizi.
Cosa rappresenta Cernobbio nell’immaginario internazionale e da dove nasce il feeling tra gli stranieri e questo territorio? Mi sembra più corretto parlare del Lago di Como come destinazione e non unicamente di Cernobbio. Il Lago di Como è un luogo di grande appeal, per la clientela straniera in particolare, ed è considerato una delle mete più romantiche al mondo. In questo molto ci hanno aiutato la bellezza naturale e la storia. Il lago è bello e vario nel suo paesaggio e ha ispirato poeti, artisti e registi di tutti i tempi: i paesini che costeggiano le rive, le Ville stupende, molte delle quali sono ora aperte al pubblico, i giardini... tutto quanto fa rimanere il turista a bocca spalancata e naturalmente lo invoglia a ritornare. Ora il compito di non tradire la nostra immagine nel mondo è solo nostro, della nostra capacità di salvaguardare le nostre bellezze e di fare impresa e sistema per valorizzarle e promuoverle in modo moderno e efficace.
e r u s a y r u x di Viviana Dalla Pria
Intervista a
Angelo Barindelli Sindaco di Bellagio
Bellagio si può considerare meta del turismo di lusso, se si pensa all’esclusività dei suoi spazi eleganti e comunque di piccole dimensioni. La presenza costante di personaggi famosi e prestigiosi del jet set internazionale fanno da richiamo importante al turismo, ma la vera fortuna di Bellagio si chiama “natura”: è da qui che è partito tutto. Storicamente bisogna poi aggiungere i notevoli apprezzamenti che il paese ha riscosso nell’Ottocento all’epoca del Grand Tour, l’edificazione di dimore di pregio e di hotel di lusso. Da qui è nata la tradizione nell’accoglienza ad altissimo livello. Tutto questo però non può bastare. Al giorno d’oggi abbiamo l’obbligo di preservare il territorio che abbiamo ereditato e così il Comune di Bellagio sta sostenendo sforzi importanti a livello finanziario per migliorare la qualità delle acque. Per noi avere un ambiente più pulito rappresenta un punto d’onore sia per migliorare le qualità della vita e il benessere della popolazione, ma anche per migliorare l’accoglienza turistica. Non possiamo poi sottovalutare il discorso culturale. Per questo con entusiasmo e dedizione portiamo avanti il progetto “Festival di Bellagio e del Lago di Como”, che propone concerti e appuntamenti di musica classica ad altissimo livello. A coronamento dell’impegno e il prestigio raccolto da questa kermesse è arrivato il riconosci-
mento del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano che ha conferito la Medaglia di Rappresentanza alla Seconda Edizione del Festival (www.bellagiofestival.com). È possibile migliorare la ricettività del territorio ed elevare ancor più standard già così alti?
In generale, si può dire che per il Bellagio l’unica strada da percorrere per migliorare ancor più la qualità del nostro territorio è una forte politica di conservazione. Occorre porre grande attenzione a tutto quello che riguarda il Lago di Como e la politica della conservazione del patrimonio è una strada imprescindibile. Penso ai fantastici battelli storici che la Navigazione possiede e che deve valorizzare. Se davvero si vuole tutelare e promuovere il turismo di classe occorre limitare i posti barca e tutelare il paesaggio dalle eccessive costruzioni edilizie. Concludo dicendo che Bellagio ha un feeling particolare con il resto del mondo perché rappresenta un luogo d’Italia che, seppur piccolo, racchiude tutte le bellezze e le qualità della penisola: sapere culturale, sapori enogastronomici, meraviglie naturalistiche. In poche parole: qualità della vita.
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Cosa contraddistingue Bellagio nel mondo del turismo d’èlite?
a e l P x u lof Nicola Fiasconaro è uno dei tre fratelli che gestisce un’ammirevole realtà aziendale siciliana che nel tempo si è specializzata nella produzione di prodotti artigianali da forno che negli anni hanno fatto letteralmente il giro del mondo per merito della loro straordinaria genuinità e al quasi esclusivo impiego di materie prime isolane. La carriera professionale del Maestro Pasticciere Nicola, è costellata di innumerevoli riconoscimenti nel campo dell’arte pasticciera nazionale ed internazionale. Nel 1989 si classifica al primo posto in occasione del premio nazionale “Renato Scalenghe” presso la Camera di Commercio di Treviso; dal 1990 al 2000 partecipa ai concorsi del SIGEP di Rimini ottenendo diverse mansioni d’onore, frequenta l’accademia nazionale “Arti Culinarie” a Sottomarina di Chioggia. Da diversi anni partecipa alle più prestigiose rassegne fieristiche enogastronomiche nazionali ed internazionali attirando presso i propri stand migliaia di addetti del settore e innumerevoli sono gli inviti e le performance televisive sui principali network televisivi nazionali a cui Nicola Fiasconaro partecipa mostrando sempre la sua smisurata passione verso l’arte pasticciera, verso la sua azienda e verso la sua terra. Il Maestro Nicola, ha di recente partecipato ad un prestigioso evento, il “World of Healty Flavours” tenutosi negli Stati Uniti e indetto dalla Accademia di Arte Culinaria a cui hanno preso parte i Guru della gastronomia mondiale. Nel gennaio 2009, in occasione del 30° SIGEP, Nicola Fiasconaro coordina il “Sicily Days” organizzato per celebrare i prodotti dolciari tipici della Sicilia, e dirigere i maestri pasticcieri e gelatieri che sull’isola alimentano da decenni il mito della grande tradizione dolciaria
Nicola Fiasconaro
FIASCONARO il lato
dolce
siciliana. All’evento partecipano i migliori pasticcieri e cioccolatieri siciliani i cui tratti distintivi sono proprio l’artigianalità,la tipicità e la professionalità che caratterizzano i tre comparti principe del settore dolciario: cioccolateria, gelateria e pasticceria. Negli anni si appassiona alla realizzazione di autentiche opere d’arte di cioccolato. Nell’aprile 2009, ad esempio, presso la Casina delle Palme di Trapani, l’Associazione ONLUS “Trapani per il Terzo Mondo” realizza ed espone un suggestivo agnello gigante di cioccolato. Nel giugno 2009 Nicola si supera con un panettone artigianale da 65 kg, che inaugura a Milano il “Tutto Food”, il salone dell’agroalimentare. A tagliare il maxi panetto-
della Sicilia
ne è Luca Zaia, l’allora Ministro per le Politiche Agricole, alimentari e forestali, presso lo stand Mipaaf. Nel novembre dello stesso anno riceve, per il settore “Industria Dolciaria”, il prestigioso riconoscimento internazionale di Sicilianità “Pigna d’Argento”, che annualmente premia i cittadini nati od operanti nell’isola che si sono particolarmente distinti nel proprio settore e in occasione della Rassegna Golosaria 2009 gli viene riservato l’onore di premiare il maestro della cucina italiana Heinz Beck. A dicembre il Comune di Avola gli conferisce la Cittadinanza Onoraria come riconoscimento per le sue numerose iniziative mirate a promuovere la Pizzuta d’Avola.
e r u s a y r u x La storia
Quella dei fratelli Fiasconaro di Castelbuono (Palermo) è la storia tutta siciliana di un’ascesa verso qualità e successo, senza mai perdere d’occhio la tradizione. Tutto inizia tre generazioni fa, quando il nonno prima e il padre poi gestivano il piccolo laboratorio artigianale nella cittadina delle Madonie. Proprio dal padre, i tre
fratelli Fausto, Martino e Nicola, fin da bambini dando una mano nel tempo libero, impararono il mestiere e cominciarono una produzione che adesso è conosciuta e apprezzata nel mondo. L’esperienza accumulata negli anni tra i laboratori artigianali e le pasticcerie, prima in Italia poi all’estero, e la conoscenza delle tecniche di lavorazione più avanzate hanno reso i Fiasconaro pionieri nel settore della pasticceria artigianale. I panettoni e le colombe, ma anche i torroni,la pasticceria, le confetture e i liquori prodotti dai Fratelli Fiasconaro viaggiano infatti per il pianeta grazie a una fama guadagnata nel tempo che ha permesso anche di varcare i confini dell’atmosfera. Anche la Nasa, dopo aver sottoposto i prodotti Fiasconaro a test microbiologici, li ha giudicati eccellenti per le missioni nello spazio e i prodotti sono stati portati a bordo del discovery shuttle. E fioccano i premi nazionali e internazionali. L’ultimo riconoscimento quello del Guinness World Records, coordinatore dell’evento “La cubaita più lunga del mondo” Il Maestro Pasticcere Nicola Fiasconaro. Il segreto della qualità sta alla base del lavoro dell’azienda ed è il lievito madre che, da 75 anni, viene ogni giorno rinnovato artigianalmente e custodito gelosamente. Ma c’è anche la scrupolosa scelta degli ingredienti naturali e di primissima qualità, il controllo costante dei valori di temperatura e umidità, il lento passaggio finale in forno e il raffreddamento in posizione capovolta, contribuiscono a donare a tutta la produzione una sofficità senza confronti.
Fiasconaro S.r.l. Piazza Margherita 10, 90013 Castelbuono (PA) Tel 0921 677132 - Fax 0921 676800 - P.I. 03648920829 Email: fiasconaro@fiasconaro.com - Web: www.fiasconaro.com
Febbraio 2010, Nicola viene insignito alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano del premio “Antonio Stoppani 2010” quale ambasciatore dell’arte dolciaria italiana nel mondo. Nell’edizione 2010 di Golosaria ha nuovamente il privilegio e il piacere di premiare la Sig.ra della cucina Italiana che i francesi ci invidiano: Nadia Santini. Ottobre 2010, in occasione della visita del Papa Ratzinger a Palermo, il Maestro Nicola realizza per Sua Santità un buffet di alta pasticceria ed una torta di mandorle a forma di Sicilia con i colori del Vaticano. Ancor più emozionante l’incontro con il Pontefice, dell’Aprile 2011 in Piazza San Pietro durante il quale dona una Colomba quale simbolo di pace e concordia tra i popoli. Nel settembre 2011 scrive il suo nome nel Guinness dei primati. Nicola coordina, infatti, i migliori torronari siciliani nella realizzazione della Cubaita più lunga del mondo. Ben 695 metri per 2700 kg per una spettacolare opera d’arte che si snoda per le vie del centro storico di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta. Innumerevoli sono i premi che negli anni si è aggiudicato, divenendo così un’icona della pasticceria siciliana.
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a e l P x u lof Premiere Exposition
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e r u s a y r u x uno speciale spumante per un momento speciale
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Meritum è prodoto con uve Pinot e, in piccola percentuale, Chardonnay, provenienti da vigneti selezionati delle colline dell’Oltrepò Pavese. Prodotto naturale, non trattato, che esalta tutte le caratteristiche organolettiche e salutari del vino. Risale alla notte dei tempi l’idea di aggiungere oro alle pietanze. Nell’antico Egitto ai cibi del Faraone e dei dignitari della sua corte veniva mescolata polvere d’oro, un elemento che si pensava contribuisse ad ottimizzare le funzioni vitali dell’organismo ed a potenziare le facoltà fisiche e mentali. Inoltre l’oro svolgeva una potente azione afrodisiaca. Questa credenza ha attraversato tutta la storia: si racconta, infatti, che personaggi come Cesare, Alessandro Magno, Gengis Kan, gli Sforza, il Re Sole, erano soliti mescolare polvere d’oro a vino pregiato prima di ogni incontro importante. Le ultime scoperte scientifiche hanno accertato che l’oro è commestibile, non ci sono controindicazioni per la salute, anzi gli si riconoscono proprietà terapeutiche, infatti le farmacie lo vendono in soluzioni omeopatiche come integratore alimentare con efficaci funzioni benefiche per il cuore e i reumatismi.
Per prenotazioni e informazioni
PLEASURE OF LUXURY Tel. 393 9655286 - Fax 02 97211280 www.pleasureofluxury.it info@pleasureofluxury.it
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