NUMERO 03 | LUGLIO 2013
P a s s i
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b i o a r c h i t e t t u r a
c o n t e m p o r a n e a
La villetta Panoramica
Technogym Village
L’appartamento Il casolare La villa art déco toscano nel verde LONDRA
SAN CASCIANO FIRENZE
VICO MORCOTE LUGANO
la casa di montagna
La casa in collina
il ristorante il passetto
l’hotel di varese
La residenza sul lago
LUGANO
ZIANO DI FIEMME TRENTO
CESENA
VIAREGGIO LUCCA
ANCONA
VARESE
Poggio a Melide LUGANO
Passi di bioarchitettura contemporanea NUMERO 03 | LUGLIO 2013
Pubblicazione a cura di Fiemme 3000 - Gruppo D.K.Z. Testi Plus/Omnia Relations/ Fiemme 3000 Grafica Plus Photo Carlo Baroni Giorgio Ruzzene Stampa Saturnia
Il valore di un prodotto non si può inventare. è necessario progettarlo nei minimi particolari e costruirlo con grande serietà. Siamo consapevoli che un pavimento in legno è sempre più interpretato come un complemento d’arredo, per questo sviluppiamo le nostre proposte ponendo massima attenzione alle tendenze del design. Oltre all’estetica, altri due aspetti sono assolutamente centrali: la salubrità del prodotto, che deve essere totale, e la sua durata nel tempo. Perché, se molti sono in grado di proporre pavimenti nuovi esteticamente piacevoli, Fiemme 3000 sa mantenere la Bellezza superiore dei suoi legni inalterata per 30 anni.
Passi di bioarchitettura contemporanea
Benvenuti in giardino La villetta panoramica LUGANO
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la casa di montagna ZIANO DI FIEMME - TRENTO
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Lavorare qui, per stare meglio ovunque
Il rifugio sospeso
Technogym Village
La casa in collina VIAREGGIO - LUCCA
CESENA
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nel cuore di Londra L’appartamento art déco LONDRA
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Rinascere ad ancona il ristorante il passetto ANCONA
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liberty in libertà Il casolare toscano
l’hotel di varese
SAN CASCIANO - FIRENZE
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La villa intensa La villa nel verde VICO MORCOTE - LUGANO
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Tra luce e Boscuro La residenza sul lago Poggio a Melide - LUGANO
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Benvenuti in giardino Una casa “all’aria aperta�, dove interno ed esterno si confondono nella trasparenza delle immense vetrate.
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Benvenuti in giardino
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veva già tutto disegnato in mente ancora prima di acquistare il terreno, Roberto Ravetta. Sapeva che lì ci sarebbe stata la piscina, che il protagonista sarebbe stato il legno, che la casa sarebbe stata un’unica cosa col panorama. Scelte nette, bastava solo comunicarle all’architetto Jean Pierre Antorini, in questo caso esecutore di un sogno, in un contesto talmente bello da non poter essere sciupato con un progetto banale. Canton Ticino, un piccolo angolo di paradiso. Dove si sente solo lo scricchiolìo 8
dei passi sulla strada: un rumore che quasi non si nota perché tutti i sensi sono rapiti da quello che c’è nel silenzio. Un vuoto di quiete che prende la forma di alberi, montagne e piante. Le buone idee hanno una corsia preferenziale, qui s’incarnano in una costruzione di grande gusto e scelte di qualità, fatta di equilibrio di forme e materiali e di un uso del legno che connette simbolicamente i boschi al pavimento di casa. L’essenza prescelta è stata Fior di Nettare, un noce nazionale piano sega della serie Fior di
Fiemme di Fiemme 3000. Il progetto è focalizzato sulla semplicità: il bianco dei muri esalta il contrasto col marrone, gli spazi sono ampi, la luce entra da vetrate da cui s’impone un paesaggio unico. A interrompere la continuità bicromatica qualche oggetto e arredo in vetro, quasi fossero le cascate che si trovano per il cantone, piccole vanità dei boschi che fa piacere immaginare a casa propria. La semplicità si trasforma quindi in valore aggiunto mentre la scala, anch’essa in legno di Fiemme 3000, dona eleganza
Una casa “all’aria aperta”, dove interno ed esterno si confondono nella trasparenza delle immense vetrate.
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con la sua forma, come a indicare una strada verso l’intimità protetta delle camere del piano superiore. Gli spazi sono ampi, a volte sembrano la naturale prosecuzione del giardino esterno e, osservando con attenzione, saltano agli occhi piccoli dettagli originali che “danno significato” all’intero contesto. Un cesto di vimini, l’azzurro che diventa parte di un giocoso adattamento nella camera dei bambini, un portariviste e alcune stampe alle pareti utilizzate come contrappunto ai colori dominanti. Essenziale, certo, ma asso-
lutamente accogliente, con la scelta netta data dal legno, quel calore dedicato agli ospiti con un grande divano al centro e un tavolo che sottolinea come la convivialità sia il fulcro di uno stile di vita, intimo e allo stesso tempo aperto. «Volevo vivere in casa come in un giardino, come in un’abitazione… all’aria aperta – spiega Ravetta – per questo ho scelto di puntare su grandi vetrate e sul legno di Fiemme 3000».
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Cucinare all’aperto. La grande luminosità della stanza è valorizzata dal pavimento Fior di Nettare di Fiemme 3000: un noce nazionale senza nodi che, tra striature dorate e baleni mielati, dà luce, “spessore” e carattere a tutto l’ambiente.
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Sembra una veranda, ma è l’abitazione vera e propria: il risultato di una ricerca complessa di armonia tra esterno e interno.
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In cucina l’atmosfera è equilibrata ed essenziale e, grazie al legno del pavimento Fiemme 3000, pronta all’ospitalità, per la facilità di pulizia garantita dal trattamento Fiemme 3000 BioPlus.
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Un sentiero di legno attraversa la casa. Una lavorazione decisa come il piano sega rende la superficie ancora più resistente all’usura.
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Benvenuti in giardino
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Una casa “all’aria aperta�, dove interno ed esterno si confondono nella trasparenza delle immense vetrate.
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Benvenuti in giardino
Un gIardino con il tetto Una casa costruita per ospitare il paesaggio, in cui convivono la natura della vallata e quella del noce. Qual è la filosofia del suo progetto?
Non sono un architetto, ma sapevo esattamente quello che volevo: ho capito subito che questa abitazione sarebbe diventata un giardino col tetto. Pochi arredi, impronta minimalista, perché la luce e il panorama dovevano essere parti integranti della costruzione: cercavo un’armonia completa con quello che c’è fuori dalle mura di casa, un equilibrio perfetto tra interno ed esterno. Volevo poter creare un insieme unico, una soluzione di continuità tra natura e materiali. Non potevo non puntare sul legno di Fiemme 3000, che rappresenta la soluzione migliore per un progetto come questo. Un legno che dona calore e atmosfera: com’è avvenuta la scelta del noce lavorazione piano sega?
Stavo valutando con Fiemme 3000 un bellissimo noce nazionale oliato poi, quasi per caso, mi è stato mostrato un campione con lavorazione piano sega. L’ho sfiorato appena e non ho più avuto dubbi. Per me il pavimento è come un tappeto: io vivo il pavimento, mi piace sentirlo sotto i miei passi. E credo che la scelta sia stata giusta, perché i miei ospiti restano sempre molto colpiti. Una sfida particolare, quella delle grandi vetrate: i vicini hanno fatto altre scelte?
Qui sono state costruite cinque case uguali: all’inizio i vicini avevano dei dubbi sul vivere “all’aperto”, per privacy e per non essere sotto gli occhi di tutti, ma alla fine sono rimasti soddisfatti. Le abitazioni sono dotate di particolari teli per oscurare l’ambiente e lasciare ampia libertà di vivere la casa a modo proprio. E si può dire che questo sia proprio un bel modo di vivere. Il risultato finale la soddisfa?
Quello che posso dire è che qui mi sento veramente a casa: mi chiudo dentro e allo stesso tempo sono fuori nel paesaggio, mi sento in pace. Mi godo gli spazi, la luce e il legno.
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Una casa “all’aria aperta”, dove interno ed esterno si confondono nella trasparenza delle immense vetrate.
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La scenografia della convivialità: dal grande divano al tavolo, il legno Fior di Nettare conduce lo sguardo alla suggestiva vetrata e al paesaggio circostante.
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L’essenzialità della camera da letto esalta i toni del noce della serie Fior di Fiemme.
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Fil rouge del progetto, la naturalità, rappresentata al meglio dai pavimenti Fiemme 3000, grazie anche al trattamento Fiemme 3000 BioPlus rigorosamente biocompatibile.
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Nella stanza da bagno, rigore e pulizia formale si scaldano con le tonalità del legno della serie Fior di Fiemme.
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Angoli di fantasia per la camera dei bambini: il legno Fiemme 3000 permette ai più piccoli di vivere, a piedi scalzi e in perfetta salubrità, gli spazi a loro dedicati.
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Grande protagonista di questo angolo della casa, la tradizione, con la stufa a ole in ceramica tipica della Val di Non. Il bianco e l’azzurro sono accentuati dai toni scuri del pavimento Fior di Traccia, le cui tavole, forti e durevoli, sono forgiate dal sole del Sud Est asiatico.
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Tradizione ma anche modernità, che si trova in particolari oggetti di design, come il juke-box d’epoca americano.
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Il pavimento della serie Fior di Fiemme, tra lame di luce e nervature olivastre, sposa al meglio, quasi per contrasto, il design moderno e minimale del bagno.
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scursioni, passeggiate, percorsi in mountain bike, la voglia di godersi una valle fantastica in un territorio che sa come proteggere il proprio ambiente. Siamo a Ziano di Fiemme, piccolo comune del Trentino dove tutto suggerisce armonia tra uomo e natura. Un luogo in cui, in poche parole, si vive bene. E si può avere una casa speciale, come quella di Dario Gianmoena, quasi non accorgendosi che non molto lontano c’è una zona industriale. Un’abitazione che sembra una baita, che strizza l’occhio alla moder16
nità con il carattere deciso del legno, assoluto primo attore del progetto di ristrutturazione. La scelta non poteva che cadere su Fior di Traccia, teak antico con superficie originale spazzolata della serie Fior di Fiemme. Cento metri quadrati esaltano il voluto contrasto tra elementi di architettura tradizionale e moderno design. Come gli arredi bianchi, concepiti in un gioco cromatico che esplode incontrando la luce: l’abitazione si crogiola di antiche memorie, come la stufa a ole in ceramica tipica della Val di Non, ma sa
È abile l’uso degli spazi nella piccola e funzionale cucina con piano di lavoro perimetrale. Il teak burma della serie Fior di Fiemme è sintesi perfetta di qualità, durata e bellezza. Un legno non solo da ammirare ma da vivere.
anche essere frizzante e un po’ impertinente con oggetti come il juke-box d’epoca (acquistato negli Stati Uniti) o piccoli accessori di interni color rosso vivo. Poi, un bagno spazioso, quello per gli ospiti, ed elementi che sembrano appoggiati o sospesi. Il legno armonizza tutto, dà il giusto valore a ogni intuizione. Qui, il vuoto e il pieno non sono mai banali. L’architetto Mirko Franzoso ha studiato una disposizione ideale per raccogliere la luce e arricchire il valore dei pavimenti, trasformando angoli poco illuminati
Un’abitazione sospesa tra tradizione e contemporaneità, la cui storia è raccontata dal legno.
ARCH ITETTO
Mirko Franzoso design e territorio Dal 2006 l’architetto Mirko Franzoso svolge
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in parti fondamentali di questo progetto di ampio respiro. La casa sembra più grande dei suoi metri quadrati anche grazie a giochi di arredamento che sfruttano punti irregolari del perimetro. Un lavoro importante di ristrutturazione, durato un anno, in cui creatività e rispetto delle tradizioni hanno fatto di un sottotetto un’abitazione in cui ogni parte ha una sua funzionalità e valenza estetica. Lo scoglio più difficile, in casi come questi, è trovare il giusto equilibrio: il proprietario, artigiano di grande sensibilità, e l’architetto, professionista con spiccata vocazione al design e agli arredi contemporanei, sono riusciti a dare forma a una tipica casa della zona con elementi giocosi e di grande modernità, sfruttando al massimo la bellezza e l’originalità del legno Fiemme 3000.
attività professionale indipendente occupandosi di progettazione architettonica su diverse scale, dalla fase preliminare a quella esecutiva, fino ad arrivare alla concezione degli elementi d’arredo nei loro dettagli e alla realizzazione delle opere. I campi di interesse variano dalla ristrutturazione alla progettazione ex-novo, dal restauro al design. Prende parte con successo a numerosi concorsi internazionali di architettura e design in forma singola o associata con altri professionisti e collabora alla redazione di progetti definitivi ed esecutivi con molteplici studi di progettazione sparsi su tutto il territorio della provincia di Trento. Nel 2009 vince il concorso di design indetto dal Politecnico di Milano e dal Ceii Trentino grazie allo sviluppo di una linea di rivestimenti e arredi per l’ambiente bagno in pietra naturale presentata al Salone del Mobile di Milano del 2010. Nel 2011 vince, con gli architetti Endrizzi ed Odorizzi, il concorso Progetti per il fondo del paesaggio indetto dalla Provincia autonoma di Trento. Il tema “Tecniche costruttive e compatibilità dei manufatti e delle costruzioni rurali in aree agricole” mira a individuare criteri e indirizzi per la progettazione dei nuovi interventi edilizi nelle aree agricole quale utile riferimento per il pianificatore locale. Nel 2011 riceve l’incarico dalla Provincia di Trento per lo sviluppo del tema di concorso. Nel 2012 vince il concorso di progettazione per la realizzazione della nuova casa sociale di Caltron a Cles, per la quale riceve l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva. Dal 2010 è membro ufficiale della commissione edilizia dei comuni di Tuenno e di Romallo (TN). Nei momenti liberi si dedica alla fotografia, alla lettura o alla visita di mostre d’arte.
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Un’abitazione sospesa tra tradizione e contemporaneità, la cui storia è raccontata dal legno.
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Legno, antico e attuale Un sottotetto dalla struttura molto tradizionale e tanto legno: come nasce un’abitazione luminosa e contemporanea. Quali gli obiettivi di questa realizzazione?
Dare un nuovo aspetto all’intero ambiente, “cucendo” le idee più tradizionali del proprietario con alcuni elementi contemporanei indicativi anche del nostro stile. Il legno di Fiemme 3000 è stato scelto in prima persona dal proprietario. Come si è integrato con gli elementi da lei proposti?
Dovevamo studiare gli spazi per far risaltare la luce, così abbiamo scelto una cucina bianca che contrastasse col colore del legno. Alla fine siamo riusciti a trasformare un sottotetto in un’abitazione molto equilibrata nei colori e nei materiali. Se solo penso da dove eravamo partiti… E dove siete arrivati?
Direi che siamo riusciti a rappresentare quello che era il desiderio del committente aggiungendo uno sguardo contemporaneo a una struttura tradizionale. Tra l’altro anche il proprietario ha lavorato in prima persona. Ogni particolare è stato scelto con logiche precise e alla fine possiamo dire di essere molto contenti del risultato. La stufa in ceramica e il juke-box sono elementi in contrasto che rappresentano simbolicamente il progetto: di chi è stata l’idea di inserire dettagli tanto diversi?
Il proprietario voleva due spazi per questi oggetti di cui è appassionato: è bello pensare a due strade diverse che si incrociano. La tradizione e la modernità, un approccio evidente anche nei due bagni: assolutamente moderno, quasi asettico e dalle tonalità scure quello degli ospiti, più caldo e intimo, grazie al legno Fiemme 3000, quello della camera da letto padronale.
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Un’abitazione sospesa tra tradizione e contemporaneità, la cui storia è raccontata dal legno.
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Tono su tono, nel salotto si “danno appuntamento” legni diversi: inconfondibile la personalità del teak burma Fior di Traccia.
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I legni Fiemme 3000 si adattano sia ad arredi dal mood giocoso e contemporaneo – le illuminazioni a sinistra – che a mobili dalle lavorazioni tradizionali – in alto a destra – perché nelle loro venature scorrono l’arte antica degli artigiani della Val di Fiemme e tutta l’avanguardia dell’innovazione.
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La salubrità del legno Fiemme 3000 riveste anche i luoghi più intimi della casa perché abitare bene significa vivere meglio.
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La ricchezza della serie Fior di Fiemme: legni preziosi, in cui si incontrano l’abilità umana, le qualità della natura e lo scorrere del tempo.
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Lavorare qui, per stare meglio ovunque In Romagna, tra tecnologia e natura, nasce il primo distretto del benessere d’Europa. A partire dal Technogym Village.
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omagna-Wellness Valley. Nel nome, reminiscenze della più esotica Silicon Valley d’oltreoceano. Nei fatti, un progetto di economia integrata per creare proprio qui il primo distretto del benessere in Europa. Il passo iniziale è già stato fatto con l’inaugurazione – nel settembre 2012 – del Technogym Village: a Cesena è sorto un campus unico al mondo che affianca al centro di produzione della celebre azienda specializzata in attrezzature sportive, un centro culturale, un laboratorio di innovazione e, ovviamente, 24
un grande wellness center dedicato all’attività fisica e alla cultura dello “star bene”. A firmare la nuova sede dell’azienda leader nel settore del fitness (è stata fornitore ufficiale delle Olimpiadi di Londra), Antonio Citterio Patricia Viel & Partners, studio di architettura italiano fra i più conosciuti a livello internazionale. Il complesso, esteso su 150.000 metri quadri – di cui 60.000 coperti – si ispira a concetti di ecosostenibilità e bio-architettura, nella forma e nella sostanza. Lo stabilimento, realizzato con
materiali costruttivi che assicurano un alto grado di isolamento termico, non casualmente è orientato a nord: ciò permette di sfruttare il naturale scambio termico, così da avere un ambiente caldo in inverno e fresco nei mesi estivi, contribuendo allo stesso tempo alla riduzione delle emissioni derivate dall’utilizzo degli impianti di riscaldamento e di condizionamento. All’interno, i pavimenti e i rivestimenti non potevano che essere quelli a marchio Fiemme 3000. Della serie Boschi di Fiemme è stata scelta l’essenza Riflesso, un
In Romagna, tra tecnologia e natura, nasce il primo distretto del benessere d’Europa. A partire dal Technogym Village.
ARCH ITETTO
Antonio Citterio Patricia Viel & Partners dall’Italia al mondo 3
rovere senza nodi spazzolato e oliato con Fiemme 3000 BioPlus, perfetto coronamento di un progetto intimamente collegato al concetto di salubrità, fulcro anche della produzione dell’azienda trentina. A donare luce e aria a questa immensa struttura, grandi vetrate pensate con un sistema di apertura intelligente che riesce a sfruttare il naturale ricircolo dell’aria e rinfrescare la temperatura senza ricorrere ai classici sistemi di climatizzazione. Tre piani, immersi nel verde, addolciti da linee e forme sinuose e morbide. Qui il con-
A capo di uno degli studi di architettura italiani più famosi all’estero ci sono loro, Antonio Citterio e Patricia Viel. Dalla sede di Milano operano in tutto il mondo, sviluppando programmi progettuali complessi, in ogni scala e in sinergia con un network qualificato di consulenze specialistiche. Dai piani urbanistici ai complessi residenziali e commerciali, dagli stabilimenti industriali alle ristrutturazioni conservative, dalla pianificazione di spazi per il lavoro a uffici, showroom e alberghi, eseguono interventi ad ampio raggio, che comprendono anche comunicazione aziendale, studi d’immagine coordinata e allestimenti. Di recente, oltre al Technogym Village di Cesena, hanno firmato la nuova sede del gruppo Ermenegildo Zegna e il progetto di sviluppo Cascina Merlata entrambi a Milano e il Bulgari Hotel di Londra. Certificato Uni En Iso 9001:2008, lo studio partecipa a numerosi concorsi nazionali e internazionali. Nel 2007, per raccontare questa storia di eccellenza, Skira ha dato alle stampe la monografia Antonio Citterio: architettura e design.
cetto di wellness permea anche i luoghi di lavoro, studiati per garantire una corretta postura in ufficio, una giusta illuminazione e per stimolare l’educazione al movimento. Una visione che diventa realtà, una traduzione architettonica della filosofia del benessere che invade lavoro, vita (il ristorante offre prodotti sani e a chilometro zero) e dunque ambiente. Un’esperienza a disposizione di collaboratori e ospiti che qui arrivano da tutto il mondo.
1 L’edificio a pianta ellittica del wellness center con la facciata continua in legno e vetro che completa l’insediamento del Technogym Village.
2 / 3 La grande copertura curva in legno
lamellare sottolinea la forma sinuosa dell’edificio affacciato sul parco. I materiali impiegati (legno e vetro) sono in perfetta sintonia con il concetto di wellness a 360 gradi che caratterizza l’azienda e che ha portato alla scelta dei legni Fiemme 3000 per i rivestimenti.
4 Scorcio del wellness center con prodotti
Technogym a disposizione di tutti i dipendenti. Un ambiente armonioso, a partire dalla scelta del pavimento in legno biocompatibile: Riflesso della serie Boschi di Fiemme, un rovere dai morbidi riflessi tra il tortora e il nocciola.
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In Romagna, tra tecnologia e natura, nasce il primo distretto del benessere d’Europa. A partire dal Technogym Village.
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La scala panoramica unisce gli ambienti con eleganza sinuosa. Legno e acciaio le danno carattere.
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Il pavimento Riflesso, un rovere senza nodi spazzolato con una leggera sbiancatura, esalta la natura genuina del legno.
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Lo showroom con le attrezzature più innovative da provare direttamente nel distretto del wellness dove vengono concepite.
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Giochi d’effetto tra interni ed esterni: l’ampia vetrata lascia intravedere l’imponente scala.
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Sala Auditorium luminosa ed essenziale: spazio alle idee, ai progetti e alla divulgazione della cultura del benessere.
10 Il ristorante del wellness center 10 28
offre menù salutari e a Km zero in un ambiente moderno dove predomina il legno Fiemme 3000.
In Romagna, tra tecnologia e natura, nasce il primo distretto del benessere d’Europa. A partire dal Technogym Village.
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Il lunghissimo profilo del Technogym Village, quasi una sottile linea di luce che orla la collina, è ormai un punto di riferimento ben visibile anche dall’autostrada A14.
12 Lo showroom è immerso nella
luce che filtra dalle vetrate con affacci sul parco. Legno e acciaio per tradurre la forza della natura in attività fisica.
13 Pavimenti e rivestimenti firmati
Fiemme 3000 per un ambiente salubre al 100%. Tavole pregiate dalla struttura robusta a tre strati incrociati di autentico legno.
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Nel tempio del wellness lo spazio è funzionale e, grazie all’oliatura con Fiemme 3000 BioPlus che aumenta la capacità auto-protettiva del legno, conserva nel tempo la bellezza delle superfici.
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Il rifugio sospeso Sulle colline di Viareggio, un luogo dove i materiali trovano nuova vita e le persone nuove ispirazioni.
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Il rifugio sospeso
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Se
non fosse un professionista, si potrebbe parlare di “fatto in casa”. Già, perché Stefano Viviani si è trovato nell’insolito ruolo di committente, progettista e architetto. Una posizione scomoda: il segreto, in questi casi, si dice sia l’autodisciplina, restare lucidi a ogni passo, anche quando le decisioni si fanno difficili e non c’è nessuno a confortarti. Poi l’arma vincente, l’idea originale, lo spunto creativo. E qui, il percorso che porta a un capolavoro ecosostenibile ha preso strade 32
insolite ed emozionali. Borgo Metato di Lucca, da dove partono sentieri che terminano nel fitto dei boschi e si può godere davvero del paesaggio e della natura. Una costruzione che era necessario ristrutturare, un sogno che si preparava a diventare realtà. Tutto con materiali di recupero, dalle finestre alle porte, dal cotto alla pietra. E, soprattutto, al legno. Un Ferro, rovere nodoso piano sega della serie Boschi di Fiemme di Fiemme 3000, a dare calore e senso di vissuto. Perché questo pavimento ha qual-
cosa di eccezionale: racconta delle storie e, in questo caso, ne racconta una particolare di… resurrezione. A Marina di Carrara era il pavimento dello showroom del rivenditore Official Parquet Snc, poi un’alluvione lo ha messo duramente alla prova. Ma senza sconfiggerlo, perché un lavaggio profondo e un intervento per nutrirlo con il sistema Fiemme 3000 BioPlus, lo ha riportato allo splendore originario. Adesso, quel pavimento, testimonianza di caparbietà e determinazione, copre le stanze del borgo arroccato
Sulle colline di Viareggio, un luogo dove i materiali trovano nuova vita e le persone nuove ispirazioni.
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Stefano Viviani innovare e rinnovare
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sulle colline di Viareggio. La casa, e non poteva essere altrimenti dopo le vicissitudini della ristrutturazione, mostra il suo carattere: un temperamento che segue ideali che nascono dal cuore. La luce che entra dalle finestre si fonde con il legno del pavimento e la semplicità degli arredi: è un’abitazione di campagna o un rifugio di villeggiatura, ma anche un concept ampio che non ha definizioni. In poche parole, un capolavoro confortevole, dove l’aspetto umano del vissuto è il grande protagonista.
Stefano Viviani nasce a Novara nel 1961. Laureato in architettura presso il Politecnico di Torino nel 1984, dal 1985 al 1990 collabora con l’architetto Paolo Riani e nel ‘90 apre il suo studio a Viareggio. Nel 2002 inizia la sua attività a Berlino e si occupa di progettazione di negozi, stand fieristici, uffici, fabbriche, alberghi e ristoranti, curando anche la ristrutturazione di case nobiliari e rustici e occupandosi di design d’interni. In ogni sua opera si legge la sensibilità nel rendere confortevole e attuale un’abitazione pur rispettandone l’anima storica e le caratteristiche che la rendono peculiare e unica. Oltre a fare l’architetto, ama molto viaggiare: negli ultimi due anni è stato in Cina, Birmania, Vietnam, Ecuador, Galapagos, senza però mai dimenticare il suo “buen ritiro”, a Metato, dove ospita amici da tutto il mondo. Attualmente segue lavori in Italia, Germania, Francia e Spagna.
Il rovere Ferro scelto era il pavimento di uno showroom: finito sotto un’alluvione è stato riportato alla sua bellezza originale con un lavaggio profondo e un intervento con il trattamento biocompatibile Fiemme 3000 BioPlus.
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Un appartamento che, a partire dalla cucina, racconta apertamente la sua storia che è una storia di “resurrezione”. I materiali sono tutti di recupero, anche il prezioso pavimento in rovere della serie Boschi di Fiemme.
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La luce che entra dalla grande vetrata dà risalto al calore del Ferro, l’essenza Fiemme 3000 scelta per questa abitazione e recuperata dopo un’alluvione grazie al trattamento Fiemme 3000 BioPlus.
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Nelle stanze la particolare storia di questo pavimento si unisce a quella dei boschi della Val di Fiemme da cui la serie utilizzata prende nome: 60 milioni di alberi da secoli protetti nel cuore del Trentino.
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Sulle colline di Viareggio, un luogo dove i materiali trovano nuova vita e le persone nuove ispirazioni.
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Forte come il FERRo Il rovere Ferro, serie Boschi di Fiemme, sopravvissuto ad un’alluvione, simbolo perfetto dell’amore per il recupero e la sostenibilità. Il pavimento ha una storia di forte impatto emotivo: come ha preso la decisione di “asportarlo” per la sua casa?
Avevo scelto questa essenza per lo showroom Fiemme 3000. Dopo il trauma dell’alluvione e dopo aver verificato la possibilità di rigenerazione del legno, ho capito che quel pavimento, così vissuto, a me piaceva ancora di più. Così ho deciso che sarebbe stato perfetto per la mia casa, un’abitazione in cui ho fatto ampio uso di materiali di recupero: mi piacciono, raccontano storie, danno centralità al lavoro dell’uomo, creano uno spazio senza tempo. Questo pavimento e la sua storia danno una connotazione precisa al suo lavoro. Qual è lo spunto creativo con cui è arrivato a questo processo?
La casa mi rappresenta, innanzitutto. E rappresenta anche il mio modo di lavorare: oltre all’abitazione c’è anche lo studio dove ricevo i clienti. Qui, nell’alternanza di materiali di recupero, rustico, modernità e design, ognuno può trovare un proprio angolo d’ispirazione. Il tema è la semplicità, il cliente sa che è possibile fare tutto, non si spaventa davanti a qualcosa che ritiene d’istinto irripetibile. Il mio modo di lavorare prende soprattutto in considerazione le persone che ho di fronte, le loro esigenze, il luogo e il contesto. Io ho una casa al 21esimo piano di un grattacielo degli anni Ottanta a Berlino: ovviamente ho contestualizzato gli arredi e l’atmosfera anche alla città e al palazzo. Lei lavora molto all’estero: c’è una sensibilità diversa per materiali di recupero e per il tema dell’ecosostenibilità?
Berlino è una città alternativa dove il “sano”, il recuperabile, le vernici atossiche e la compatibilità sono parole d’ordine. Anche in Spagna i segnali vanno in questa direzione, esattamente la stessa verso cui Fiemme 3000 si muove da circa vent’anni. Io ho conosciuto questa azienda trentina grazie a un posatore con cui lavoro spesso: mi sono immediatamente innamorato delle caratteristiche naturali dei suoi pavimenti, della loro sostenibilità e biocompatibilità, della loro possibilità di rigenerazione. Ho sempre fatto fatica a proporre il legno ai miei clienti perché tutti temono che si macchi, che si rovini, che duri poco; io invece gli dico di mangiarci, di usarlo come tagliere… L’architettura, il design e la progettazione si stanno sempre più legando alle innovazioni tecnologiche. Che spazio rimane per i colpi di genio?
Più che di colpi di genio parlerei di sensibilità personale, una cosa che non ti insegnano ma che resta la qualità principale della professione: la cosa più importante è capire le situazioni che si hanno di fronte. Quando uno è in grado di fare questo non può sbagliare. 36
Sulle colline di Viareggio, un luogo dove i materiali trovano nuova vita e le persone nuove ispirazioni.
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La natura schietta del Ferro di Fiemme 3000 si abbina perfettamente agli arredi di recupero. Il rovere si accende di riflessi metallici sospesi tra cromie dorate e cremose vibrazioni color cipria.
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L’abitazione ospita anche lo studio dell’architetto. Tra modernità, tradizione, riciclo e design ogni cliente può trovare la propria ispirazione.
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In questa varietà, il pavimento – arredo tra gli arredi – conferisce armonia ai vari ambienti della casa.
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Le grandi tavole della serie Boschi di Fiemme si prestano perfettamente alla posa flottante, completamente ecologica: il legno si trasforma senza smettere di essere natura.
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nel cuore di Londra 250 metri (piÚ 60) di lusso sostenibile. PerchÊ si può essere belli e anche buoni.
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NEL CUORE DI LONDRA
Lif-Ltd Fiemme 3000 parla inglese Mettono radici anche a Londra i legni della
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Val di Fiemme, grazie a Lif-Ltd, The Luxurious Italian Furnishings Limited, una compagnia di cui è executive director Marco Pacitti, specializzata nella promozione di una élite di aziende, ambasciatrici di prodotti di altissima qualità made in Italy. Tra i quali non potevano mancare le essenze di Fiemme 3000, selezionate a partire dal 2007 in seguito della crescente richiesta da parte del mercato inglese di prodotti sempre più orientati alla bioarchitettura. Dal 2008 LifLtd diventa rivenditore ufficiale Fiemme 3000 in UK e da quel momento i pavimenti della Val di Fiemme iniziano a introdurre il made in Italy dalla Sussex University di Brighton alla casa privata dell’ambasciatore italiano a Londra, dall’appartamento fotografato in queste pagine al progetto Masera, abitazione di lusso sul Tamigi Riverside. Un sodalizio sempre più stretto che porta nel 2013 il dottor Pacitti a diventare UK Area Manager Fiemme 3000.
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strade di Londra a sud di Buckingham Palace, parte del prestigioso quartiere di Westminster, negli ultimi anni hanno subito una notevole trasformazione urbanistica. Vecchi edifici, nel rispetto delle più rigorose restrizioni che proteggono un’area di tale importanza storico-culturale, sono stati demoliti per fare posto a palazzi che mescolano aspetto classico e strutture interne moderne e funzionali. In uno degli stabili più prestigiosi, a meno di cento metri dalla residenza della Regina Elisabetta II, un famoso imprenditore russo ha deciso di vi40
vere con la moglie e i due figli. La scelta per questa abitazione familiare è caduta su un appartamento di 250 metri quadri, con un ampia terrazza di oltre 60 metri quadri con vista sul cuore storico e politico di Londra. Acquistato quando l’intero edificio era stato appena completato, l’appartamento si presentava come un diamante grezzo: era necessario personalizzarlo, renderlo lussuoso e, allo stesso tempo, unico e accogliente per tutta la famiglia. Per questo il cliente si è rivolto alla FK Project Management, società fortemente specializzata in trasformazioni
residenziali di lusso. Il risultato? Un luogo ad alto tasso di design e concentrato di bellezza, inserito in un progetto internazionale ispirato all’italianità e all’uso di materiali biocompatibili. D’altra parte, la volontà della committenza era proprio quella di creare un ambiente naturalmente ricercato, sano ma anche bello, senza dimenticare gli aspetti tradizionali della location. Ecco perché si è optato per l’uso del legno Fiemme 3000, capace di garantire qualità, salubrità, eleganza a tutto l’ambiente. Ed è così che i Boschi di Fiemme hanno messo
250 metri (più 60) di lusso sostenibile. Perché si può essere belli e anche buoni.
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radici anche in Inghilterra. Dall’omonima serie, infatti, è stata scelta l’essenza utilizzata, Titanio, un rovere nodoso spazzolato che, attraverso il gioco di grigi e marroni, si fa più uniforme nel colore, con lievi variazioni di tono dovute esclusivamente all’ossidazione naturale e resta materico e mosso in superficie. Un pavimento pregiato, scelto con cura, dopo ben tre incontri, dalla designer incaricata del progetto, Costantina Tsoutsikoum, in collaborazione con Luxurious Italian Furnishings, rivenditore ufficiale Fiemme 3000 su tutto il territorio UK.
L’impatto è di eleganza e ricercatezza. I pavimenti della Val di Fiemme “conducono” l’ospite alla scoperta di questa abitazione semplice nella struttura ma ricca nei dettagli (come accade nei lampadari, nelle sedie o nella carta da parati). Insomma, un esempio perfettamente riuscito di “melting pot” di salute e bellezza, made in Italy, tradizione londinese e un pizzico di “American style”.
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Ogni angolo di questo interno londinese è il risultato di scelte accurate: a partire dai pavimenti in legno di Fiemme 3000, perfetto simbolo di made in Italy.
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L’essenza prescelta nei pavimenti è Titanio, un rovere nodoso spazzolato che ben s’inserisce nel contesto con lievi variazioni di tono dovute all’ossidazione naturale.
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L’Art Dèco si sprigiona in gran parte degli arredi dando fascino e ricercatezza all’insieme. Perfetto il legno della serie Boschi di Fiemme che, giocando con i toni del grigio e del marrone, resta materico e mosso in superficie.
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NEL CUORE DI LONDRA
il lusso del passato Materiali diversi, un’unica ispirazione: l’Art Decò americana realizzata con qualità italiana. Che cosa ha ispirato la realizzazione di questo prestigioso appartamento?
Sin dall’inizio il nostro cliente si è dimostrato molto deciso riguardo al mood della casa: lo stile doveva ricordare l’American Art Déco. Ecco perché, per rendere al meglio le atmosfere degli anni Venti e Trenta del secolo scorso abbiamo scelto Costantina Tsoutsikoum, designer altamente specializzata nell’ambito. La sfida che avete raccolto con maggiore successo?
L’ottimizzazione degli spazi interni: un aspetto essenziale. Grazie a uno studio approfondito dell’intera struttura della casa e di alcune camere d’aria inutilizzate tra pareti interne, siamo riusciti a creare spazio per un quarto bagno senza minimamente sacrificare le dimensioni delle stanze da letto. Una particolarità affascinante sembra essere quella della grande varietà degli ambienti.
Esattamente. Nei quattro bagni, ad esempio, si trovano tutti colori e materiali di lusso diversi. Siamo passati dalle lastre di onyx nel bagno degli ospiti al travertino del bagno padronale. Abbiamo utilizzato marmo calacatta con mosaico in oro bianco in uno dei due bagni dei ragazzi, scegliendo, per l’altro, marmo nero abbinato a un mosaico dorato fatto su misura con la riproduzione di uno dei più famosi quadri di Gustav Klimt. Materiali diversi ma anche un importante uso di giochi di luce.
La scelta delle luci riveste un ruolo fondamentale in questa costruzione: è l’esaltazione e la valorizzazione del nostro lavoro. Nelle stanze da letto i tappeti di seta si “illuminano” grazie ai Led che riflettono e amplificano la bellezza dello stucco veneziano usato nei soffitti. Anche in cucina – fatta su misura in bianco perlato, con decorazioni tipiche dell’Art Déco in foglia d’argento – il grande lampadario “sottolinea” ulteriormente la luminosità della casa, con riflessi sugli splendidi parati di seta. L’appartamento trasporta inoltre un po’ di made in Italy nel cuore di Londra…
C’è un angolo – molto prezioso – di Italia nel nostro progetto. I mobili arrivano tutti da ditte italiane e americano di lusso e, soprattutto, abbiamo deciso di utilizzare il legno della Val di Fiemme che “profuma” di autenticità e attaccamento al territorio. L’essenza scelta è in grado di fondere la diversità dei colori e dei materiali della casa in un’armonia perfetta e avvolgente, creando quell’ambiente caldo e accogliente che era sin dagli inizi nelle esigenze della committenza. 42
250 metri (più 60) di lusso sostenibile. Perché si può essere belli e anche buoni.
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Materiali e colori diversi si alternano: Titanio riesce ad amalgamare il tutto e dare quel senso di ospitalità che era il principale volere della committenza.
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Ogni angolo è una scoperta: si susseguono temi che spaziano dagli Anni Trenta a tocchi di contemporaneità.
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Il rovere Titanio Fiemme 3000 concentra e irradia luce per un’atmosfera che in ogni ambiente si rinnova di gusti diversi.
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Magnificenza ed equilibrio, lusso, accoglienza, ma anche emozioni. Come quelle date dall’impiego dei legni della serie Boschi di Fiemme, un materiale “vivo”, che trae la sua forza direttamente dalla natura, lavorata poi dalle sapienti mani degli artigiani della Val di Fiemme.
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Rinascere ad ancona Una ristrutturazione importante e attenta restituisce un angolo di storia alla sua cittĂ .
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Sergio Roccheggiani dalle Marche alla Cina Nato in Ancona nel 1965, si laurea nel 1992 alla facoltà di Architettura di Pescara. Dal 1994 svolge attività di libero professionista con uno studio in Ancona, nel settore dell’edilizia residenziale, direzionale e nella progettazione urbanistica. Dopo un periodo di collaborazione con il dipartimento di Tecnologia della Facoltà di Architettura di Pescara, dal 2003 al 2005, è professore a contratto presso l’Università Politecnica delle Marche. Dal 2004 è presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Ancona, dopo esserne stato segretario e vice presidente. È membro del direttivo Inu Marche (Istituto nazionale di urbanistica), consigliere della Federazione degli Architetti delle Marche e della Fondazione. Dal 1996 ha fatto parte di varie commissioni edilizie e anche di alcune giurie per concorsi di progettazione. Ha partecipato come relatore a convegni su temi legati alla professione, all’urbanistica e all’architettura. Nel 2005 è co-fondatore dello Studio Battistelli-Roccheggiani architetti associati con sede nel capoluogo marchigiano. I lavori dello studio sono stati oggetto di numerose pubblicazioni e di diverse mostre e hanno partecipato a convegni e concorsi a carattere nazionale e internazionale, tra cui l’Expo di Shanghai 2010.
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ancava un po’ a tutti quell’angolo meraviglioso di fine anni Quaranta, da dove un’intera città, passeggiando, ammirava il panorama tra gli alberi tutt’attorno e il profumo salmastro tipico di un luogo di mare. Ha riaperto dopo un paio d’anni il ristorante Il Passetto, icona del territorio, prima firma della cucina anconetana che per tornare agli antichi splendori si è rifatto il look. Con scelte decise, a rispecchiare l’anima forte e il carattere di una città che ama valorizzare i suoi luoghi speciali. Un 46
intervento di ristrutturazione rigoroso, contemporaneo, ma lontano dagli stereotipi delle tendenze modaiole. Un recupero eccezionale, a tempo di record, come ha voluto la nuova proprietà: cinque mesi in cui si è lavorato giorno e notte per restituire ad Ancona uno dei suoi scorci più belli, quasi una missione per ridare alla città un simbolo che rischiava di sparire. La scelta della pavimentazione – essenza Bronzo, un rovere nodoso spazzolato della serie Boschi di Fiemme – è stato il punto di
partenza: le venature ricordano la sabbia dopo che l’ultima marea ha lasciato la spiaggia, le finiture amplificano la bellezza dell’albero. All’interno la sensazione di sentirsi a casa, con la pavimentazione che invita quasi a camminare a piedi nudi. Si sente il mare da fuori: dentro si vaga quasi ipnotizzati dai profumi della cucina come sul ponte di un vecchio veliero. A fare la differenza è l’esplosione di luce nella sala da pranzo, grandi vetrate che risaltano il colore chiaro del legno e il bianco degli arredi e
Una ristrutturazione importante e attenta restituisce un angolo di storia alla sua città.
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dell’apparecchiatura. Semplicità, equilibrio, libertà di concentrarsi sulla vista senza distrazioni: è un gioco di vuoti e pieni che a ogni angolo crea un’ombra in continuo divenire che fa parte dell’arredo. Molto più di una ristrutturazione, perché ogni scelta nasce da concetti estetici e, allo stesso tempo, dalla necessità di un rinnovamento sia dei locali sia della struttura, per modernizzare e rendere funzionale ogni angolo del ristorante. Questo lavoro è stato considerato come una missione di salvataggio, per-
ché chi conosce il posto sa il valore che quel luogo riveste per la città. Tornato a essere uno splendido angolo del capoluogo marchigiano, ora è frequentato non solo per pranzi, cene e cerimonie, ma anche per aperitivi, serate informali in cui godersi il paesaggio e la frescura estiva. E ha dimostrato come una città sappia riprendersi la propria storia, mettendo d’accordo istituzione e cittadini, associazioni ambientali e chi ha deciso di investire su un luogo così prezioso.
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L’esterno è stato studiato nei minimi dettagli per permettere il massimo dell’accoglienza e dell’ospitalità durante le sere d’estate affacciate sul Mare Adriatico.
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La sala da pranzo è un’esplosione di luce ed eleganza: a impreziosirla, l’essenza Bronzo della serie Boschi di Fiemme, rovere nodoso spazzolato, in cui i toni caramellati del metallo accentuano la brillantezza del legno.
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La zona relax miscela legno e pelle ai toni del bianco, del marrone e dell’azzurro. A completare i richiami alla tradizione marinara della città, il timone posto al centro della stanza e le venature del Bronzo Fiemme 3000 che ricordano i colori della sabbia baciata dal sole.
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Le grandi finestre offrono un panorama mozzafiato: gli spazi e i vuoti sono pensati in equilibrio tra fascino e funzionalità.
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La versatilità della serie Boschi di Fiemme: qualità, durata e bellezza nelle sale principali ma anche negli angoli di servizio.
6 Come a bordo di una nave, dal ponte si passa alla cabina del comandante, dove questo ristorante diventa un gioco di prospettive seminascoste.
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In cantina, il meglio della tradizione enologica italiana, grazie ai legni Fiemme 3000, è custodita in un ambiente di grande tradizione artigianale.
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Rigore e contemporaneità si fondono in questo progetto di riqualificazione con una grande attenzione al rispetto ambientale; la scelta di Fiemme 3000 è anche garanzia di uno splendore che dura nel tempo.
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il recupero collettivo Poco tempo e tanta buona volontà. La sfida, vinta, di far rivivere alla città la magia del passato nel comfort della contemporaneità. Ci racconta la particolarità del progetto? Non una semplice costruzione, ma quasi un’operazione collettiva di recupero.
Il nostro studio da anni lavora sul territorio di cui Il Passetto è sempre stato un simbolo molto importante. Per questo abbiamo progettato l’intervento con grande passione, sentendo anche la pressione per quello che nel tempo ha rappresentato un luogo del cuore per tutta la città di Ancona. Grazie alla nuova proprietà si è fatta un’opera di salvataggio di cui siamo molto orgogliosi. Questo edificio rischiava di essere perduto, adesso invece è un nuovo centro di ritrovo, dove si viene non solo per cenare, ma soprattutto per incontrarsi. In quali tempi siete riusciti a portare a termine il lavoro?
La proprietà aveva chiesto di finire per il 21 giugno 2012, e noi, non so come, ci siamo riusciti. Avevamo davvero poco tempo – cinque mesi – da utilizzare per portare a termine tanti lavori, a partire dalla zona centrale ellittica che più sale e più si stringe. Abbiamo ricavato un bar che non c’era mai stato e adesso è un salotto perfetto per gli aperitivi. Poi abbiamo riutilizzato la terrazza al secondo piano dove prima c’erano i vecchi impianti trasformandola in un luogo altamente panoramico. Avete scelto il rovere di Fiemme 3000. Perché?
È stata una scelta condivisa con la proprietà dopo una lunga ricerca. Ci ha colpito, oltre alla bellezza, il tipo di lavorazione artigianale che l’azienda propone e la biocompatibilità del prodotto. Una sfida di cui essere orgogliosi.
Essendo un edificio di pregio in un luogo importante, dovevamo rispettare anche le consegne della Sovraintendenza al paesaggio e del Parco del Conero; all’inizio temevamo un po’ di critiche, poi la scelta di intervenire in un modo contemporaneo ma molto rigoroso è stata premiata. Ora, se pensiamo a come era prima, è un perfetto esempio di equilibrata rivalutazione e riqualificazione. Possiamo dire, con grande entusiasmo, di avere vinto questa sfida.
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In ogni ambiente di questo casolare ristrutturato, il concept minimal “si illumina” grazie alla serie Luci di Fiemme.
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Dolcerivo è l’essenza scelta per la sua capacità di creare interessanti contrasti con gli arredi più chiari.
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Nella stanza da letto, il grande rigore si affianca al legno bianco e antico delle travature del soffitto e al colore scuro e intenso del rovere Thermowood di Fiemme 3000.
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Pietra e legno: approccio naturale anche nella stanza da bagno, oasi di vero benessere e funzionalità, grazie al trattamento del legno che ne assicura l’impermeabilità.
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Bianco, essenzialità e ampi spazi rendono protagonisti i pavimenti Fiemme 3000.
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affacciato sulle colline di una delle zone più suggestive al mondo – il Chianti – in una terra che tutti ci invidiano, a San Casciano, un piccolo borgo a pochi chilometri da Firenze, ma che sembra lontano anni luce dalla frenesia cittadina. Il silenzio della campagna circonda questo casolare ricavato da un vecchio granaio dismesso, dolcemente appoggiato sul declivio naturale dell’uliveto in cui è situato. Dell’antico fienile sono rimaste solo le strutture portanti: in circa due anni di lavori quello che era un deposito oramai in disuso è stato sapientemente trasfor54
mato in una magnifica dimora abitativa. Una ristrutturazione complessa e articolata, fatta di interventi strutturali importanti, con l’obiettivo di esaudire il desiderio del proprietario: vivere con la famiglia in un’abitazione sana, dal tetto alle fondamenta, nel rispetto della natura e del benessere. L’architetto fiorentino Daniela Bianchi non aveva dubbi su come portare avanti questa ristrutturazione: trasformare un casolare dal sapore antico in un’abitazione accogliente e moderna, pur conservando lo spirito rurale e naturale della struttura originaria.
Nei pavimenti, nelle scale e nei rivestimenti di alcune pareti, è stato utilizzato il legno Fiemme 3000, un Dolcerivo – rovere Thermowood senza nodi – della serie Luci di Fiemme. Dal patio si accede a un’ampia zona unica che racchiude soggiorno e cucina. Salendo le scale s’incontra una parete intera a boiserie, mentre un varco lascia intravedere una zona salotto relax, dominata da una parete in mattone a vista. Il rovere, col suo colore marrone caldo sembra portare ancora il segno del vento e delle striature sottili lasciate dalla terra. Le differenze di tonalità tra
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Daniela Bianchi progettare, costruire e arredare
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una tavola e l’altra danno vita a un gioco di colori unico. Per quanto riguarda l’arredamento spicca la modernità della cucina bianca ed essenziale: il bianco panna dei grandi divani e di una lunga dispensa a parete, colore ripreso anche nei magnifici soffitti con travi a vista. Ma è soprattutto il legno scelto che garantisce un impatto di grande naturalezza ed eleganza a tutti gli ambienti e si ben coniuga con la filosofia del proprietario, assolutamente convinto, dopo un’accurata selezione, dell’altissimo standard qualitativo e della salubrità del legno Fiemme 3000. Il trattamento termico Thermowood rende il pavimento non solo più raffinato ma anche più solido, riducendone i rigonfiamenti: ideale per la soluzione dei pavimenti radianti previsti nel progetto. Il mix tra il rovere e gli arredi moderni è riuscitissimo e dona a questi spazi un’atmosfera quasi senza tempo.
Classe 1960, laureata in architettura nel 1987, iscritta all’Ordine degli Architetti di Firenze dall’ottobre 1987, dal 1993 Daniela Bianchi lavora con l’architetto Alessandro Marcattilj, nello studio associato AMDB di Firenze. L’attività professionale è prevalentemente rivolta alla progettazione e realizzazione di architetture di tipo residenziale, commerciale e turistico d’impronta contemporanea. Nel corso degli anni sono stati eseguiti importanti interventi di restauro e risanamento conservativo su immobili storici sottoposti a vincolo di tutela, così come sono stati portati a termine lavori di ristrutturazione dell’edificato esistente nei quali gli interventi hanno contribuito a una generale riqualificazione estetico-funzionale di ogni tipologia di costruzione. Alcuni di questi sono stati oggetto di recensioni da parte di riviste del settore e hanno ricevuto importanti riconoscimenti in concorsi di levatura nazionale. Negli ultimi anni lo studio ha dedicato particolare attenzione alla progettazione di residenze unifamiliari di pregio per le quali viene curato nel dettaglio anche lo studio degli interni e dei giardini. L’ interior design costituisce, infatti, un ulteriore importante ambito operativo dello studio, che ha curato la realizzazione di numerose attività commerciali, showroom, alberghi e agriturismi in varie parti d’Italia. AMDB ha vinto il primo premio nel 2006 di Riabita_La casa di vacanza, concorso annuale bandito dalla Casa Editrice Rima di Milano all’interno della propria testata specializzata nel recupero edilizio.
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Un amore di rudere Legno, pietra, vetro e fantasia. Un vecchio granaio in rovina lascia il passo ad una raffinata dimora immersa in un contesto bucolico. Prima del suo intervento la struttura era un vecchio rudere quasi cadente: che cosa, secondo lei, ha colpito il proprietario tanto da decidere di farne la dimora di famiglia?
Sicuramente i volumi importanti su cui ci si è potuti sbizzarrire e la posizione privilegiata con vista a 180 gradi su una splendida valle nelle campagne di San Casciano. Quando ci si trova di fronte a possibilità di questo tipo bisogna lasciare andare la creatività, valorizzare il contesto a dare forme nuove all’insieme. Modernità e tradizione: meglio soli o in sinergia?
In questo progetto ho tenuto molto conto del pre-esistente, cercando di salvaguardare, ad esempio, le grigliate originali. La struttura è stata risanata e rifondata per renderla funzionale all’uso di abitazione, ma con interventi selezionati nel rispetto delle sue origini. Abbiamo utilizzato anche molto materiale di recupero, come nel rifacimento della copertura del tetto. Possiamo dire di aver alternato interventi che richiamano la tradizione e, soprattutto per alcune parti degli interni, piccoli tocchi di contemporaneità. Alla fine l’equilibrio – insieme ad un ottimo risultato – è stato trovato. Con quale criterio sono stati scelti i materiali?
Legno, pietra e vetro sono tutti materiali naturali che esaltano il rapporto tra interno ed esterno. Il rovere è particolarmente naturale e al contempo innovativo. è stato utilizzato per tutta la pavimentazione e la boiserie, creando un interessante contrasto cromatico con gli arredi chiari. C’è qualche aspetto del progetto su cui ha dovuto insistere di più con la proprietà?
In linea generale il proprietario si è fidato del mio approccio, perché già conosceva il mio modo di lavorare. Tuttavia ho dovuto lottare un po’ sulla mia scelta di utilizzare delle tinte chiare per la copertura del soffitto. Una decisione risultata poi vincente e apprezzata. Il suo giudizio finale? Tornando indietro c’è qualcosa che non rifarebbe?
Devo dire che siamo tutti molto soddisfatti del risultato. A mio avviso c’è ancora qualcosa che manca per completare davvero l’opera. In particolare dobbiamo lavorare sulle rifiniture, ma bisogna dare il tempo necessario al proprietario per prendere le giuste decisioni: sono certa che il risultato arriverà. In questi casi, quando si pensa ai dettagli e alle piccole ma fondamentali cose che servono per rendere la propria abitazione unica e speciale, non si deve avere fretta. 58
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Le griglie esterne dell’antico casolare sono state recuperate salvando una preziosa testimonianza della tradizione.
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Parte fondante del progetto, il legno della serie Luci di Fiemme racchiude la natura del materiale vestendola di luce nuova grazie al trattamento Thermowood.
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Legno, pietra e vetro esaltano il rapporto tra interno ed esterno.
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perfetta ai toni delle pareti, dei rivestimenti e degli arredi: la cottura, effettuata ad elevate temperature, oltre alla grande resistenza, crea in modo naturale delle nuances dalla straordinaria ricercatezza estetica che vanno dai toni profondi della terra bagnata alle sfumature caramellate del miele.
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liberty in libertĂ Una villa liberty che racchiude un albergo moderno. Un luogo che fa sentire leggeri.
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dee, coraggio, attenzione per i dettagli e buon gusto: ecco cosa ha guidato l’attento restauro di una villa liberty, nel pieno centro storico di Varese, trasformata in un nuovo albergo a 4 stelle. In questa sua veste più recente, l’Hotel di Varese, interpreta perfettamente il nuovo corso di un palazzo prezioso e di grandi suggestioni. La parola chiave è ospitalità, nei modi così come negli arredi, grazie anche al calore dato dal legno, dalla sua capacità di nobilitare gli spazi e amplificare le luci. La scelta di Riflesso, ro-
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vere senza nodi della serie Boschi di Fiemme, denota uno stile deciso, elegante e allo stesso tempo pratico. Un pavimento da vivere, posato sia nelle parti comuni che nelle camere. I toni del bianco e del grigio trovano il loro naturale accostamento cromatico, i divanetti sfruttano i giochi di luce invitando al relax, mentre nelle camere un insieme essenziale e semplice diventa un’icona di eleganza diffusa. Il legno si impone come valore aggiunto anche nel bar, dove rende il contesto familiare. Il timbro esclusivo del
palazzo non ne altera la sobrietà informale e friendly, ma i suoi dettagli raffinati ricordano in ogni momento il valore storico di dove si soggiorna. Il comfort prima di tutto, in un concetto di ospitalità di cui è facile appropriarsi: adatto ai turisti così come ai professionisti, vicino alle strade dello shopping così come ai monumenti e ai meravigliosi Giardini di Varese. Le scelte della proprietà sono frutto di una lunga esperienza in giro per il mondo e soprattutto di un approccio originale per un albergo di così alto valore:
Una villa liberty che racchiude un albergo moderno. Un luogo che fa sentire leggeri.
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Alfredo Margherini progetti e natura Nato nel 1966 a Varese, diplomato nel 1985, dopo un anno di leva nei paracadutisti, ha lavorato presso uno studio topografico per quasi quattro anni, girando un po’ tutta l’Italia per lavori su strade, dighe, gallerie, livellazioni di precisione e rilievi di facciate storiche. Dal 1992, dopo l’esame di stato, lavora come libero professionista, e come tale si occupa di progettazione ( in particolare ristrutturazioni ), direzione lavori, coordinamento della sicurezza, oltre che di rilievi topografici. «Mi piacciono lo sport, la musica, il buon vino ( sono sommelier per passione dal 2004 ) e la buona tavola, oltre ad avere un amore sviscerato per i miei figli! Il mio lavoro e i loro impegni mi lasciano poco tempo libero, ma appena riesco vado a camminare in montagna: il contatto con la natura, la severità e il progressivo avvicinarsi alle vette mi rilassano e soprattutto riescono a sgombrarmi la mente dalle “tossine urbane”».
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poteva essere un 5 stelle, ma si è voluta mantenere la struttura liberty, cercando di preservare, durante il restauro e la ristrutturazione, la poesia che ancora oggi contraddistingue il luogo. Basti pensare al tetto alla francese, al marmo nuvolato o alla bussola d’ingresso, elementi che danno unicità e risvegliano la memoria. Un lavoro lunghissimo, nel quale il geometra Alfredo Margherini e la proprietà hanno sempre creduto. La struttura si presentava come un vecchio fabbricato di due edifici a forma di
U, all’interno un cortile dove demolire una casa per fare rinascere il giardino: accanto alla facciata eclettica, quella liberty, uno dei tesori nascosti di Varese, segnalato dalle guide con l’antico nome di Casa Rovera, meta non solo di appassionati di architettura, ma anche di tanti ospiti, soprattutto manager, che hanno trovato nell’Hotel di Varese la propria seconda casa.
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In questo particolare albergo, la scelta di Riflesso, rovere senza nodi della serie Boschi di Fiemme, sottolinea la volontà di uno stile deciso, elegante e allo stesso tempo pratico.
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A guidare la ristrutturazione di questo albergo luminoso e funzionale è stata soprattutto la volontà di creare un ambiente che “profumasse” di accoglienza. Per questo si è partiti dalla scelta del legno Fiemme 3000 per i pavimenti.
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Fiemme 3000 non è solo scelta d’arredo ma anche di salubrità degli ambienti che, grazie ai pavimenti in legno biocompatibili, sono privi di vernici, colle chimiche e sostanze tossiche.
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Una villa liberty che racchiude un albergo moderno. Un luogo che fa sentire leggeri.
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cinque anni per un successo Una lunga avventura e un pavimento Fiemme 3000 come trait d’union, per un albergo che non si fa dimenticare. Con quale spirito avete intrapreso questo restauro?
Innanzitutto è un lavoro che ha portato via quasi cinque anni: con spirito “di avventura”, quindi, abbiamo dovuto demolire, costruire, preservare, rinnovare, ci siamo mossi in tutte le direzioni per mantenere il contesto dell’edificio. Tanta fatica, ma alla fine il risultato ripaga di tutti gli sforzi. La proprietà le ha dato indicazioni precise o avete valutato interventi in corso d’opera?
Avevano le idee chiare, volevano creare un ambiente familiare, caldo ed elegante, sfruttando la parte storica rivista anche attraverso materiali all’avanguardia. Sicuramente, come input c’era la scelta del legno per i pavimenti. E così siamo arrivati a Fiemme 3000. Il pavimento dà continuità a tutto l’edificio, dall’entrata alle camere, dal bar fino alla dependance. Come lo avete scelto?
Abbiamo valutato diverse opzioni dal rivenditore Tiziano Tozzi e alla fine la scelta è caduta su un legno che si adattava alle esigenze dell’albergo sia per questioni estetiche sia per le certificazioni che Fiemme 3000 garantisce. Tra l’altro siamo rimasti sorpresi dalla duttilità del materiale: abbiamo dovuto sostituire un tubo e togliere il parquet e le operazioni sono state facilitate dal sistema con cui viene messo in posa. Tanti anni di lavoro, progetti e cura dei dettagli. I clienti cosa pensano?
L’albergo funziona molto bene, so che chi arriva a Varese e sceglie questo hotel resta soddisfatto. E ci torna. Tra l’altro l’accoglienza non è solo negli arredi o nella bellezza del palazzo, perché abbiamo lavorato tantissimo sul riscaldamento e sull’acustica con un enorme intervento di insonorizzazione, rifacendo i controsoffitti e usando tappeti antirumore.
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Una villa liberty che racchiude un albergo moderno. Un luogo che fa sentire leggeri.
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Riflesso esalta l’eleganza della sala, creando intimità e quiete.
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Duttilità, facilità di manutenzione e salubrità sono criteri di scelta fondamentali per un albergo: il pavimento di Fiemme 3000 ha risposto al meglio a tutte le esigenze della proprietà.
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La sobrietà informale si affianca a dettagli raffinati che ricordano il valore storico dell’edificio.
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Esaltato da una leggera sbiancatura, il rovere della serie Boschi di Fiemme rivela morbidi riflessi tra il tortora tenue e il nocciola rosato che accompagnano l’ospite in ogni stanza dell’edificio.
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La villa inte nsa Un panorama mozzafiato fuori, un crocevia straordinario di idee e suggestioni dentro.
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La villa intensa
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Roberto Marcon progettare e abitare sostenibile Nasce nel 1972 a Lugano, dove si diploma da architetto al Supsi nel 1993. Nel 1998 apre uno studio di architettura in proprio svolgendo mandati sia per enti pubblici che privati. Nel corso degli anni l’attività si concentra su residenze plurifamiliari e ville di standing superiore, in particolare nelle zone più prestigiose del Luganese. Attualmente l’approccio dello studio – cinque collaboratori con sede a Melide – è riconoscibile per le forme moderne e lineari e l’uso di materiali naturali come pietra, legno e vetro. Grande attenzione è riservata nell’utilizzo di materiali ecologici e biologici, oltre al risparmio energetico degli edifici e all’utilizzo di energie rinnovabili nelle realizzazioni proposte. Nel 2007, l’architetto Marcon realizza la dimora nella tenuta di famiglia Castello di Morcote, dove vive con la moglie e i figli. Dal 2009 diventa, insieme alla moglie, produttore del vino Merlot Castello di Morcote, coltivato nelle omonime vigne di famiglia. Sempre con la moglie possiede un ristorante all’interno della tenuta, specializzato in cucina tradizionale, con un occhio di riguardo al mangiar sano e in sintonia con la natura.
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elax, comfort e verde tutto attorno. Pietra, legno, ampie vetrate, un prato che invita a stare all’aria aperta, osservando la valle e le montagne, mentre si ascoltano le correnti e si gode il sorgere e il tramontare del sole. Svizzera, Vico Morcote, un puntino nel Cantone dove si eleva Lugano, il posto ideale per ritrovare i flussi di vita logorati dalla quotidianità, alle spalle di un castello. L’abitazione costruita in questo luogo magico trasmette subito un senso di accoglienza, rapisce per il gusto degli arredi, la ricercatez70
za dei dettagli, per il contrasto che offre il legno su un insieme complesso ma, in definitiva, equilibrato. Il grande tavolo suggerisce che la casa riceve ospiti, che qui di isolato c’è solo la struttura, perché tutto invita alla condivisione degli spazi. Il mobilio è essenziale, ben organizzato e sfrutta le ampiezze dedicate al parquet, perché proprio il pavimento è il fil rouge dell’intero progetto. Così Bronzo, rovere senza nodi serie Boschi di Fiemme diventa anch’esso un arredo di pregio firmato Fiemme 3000. Toni e gradazioni
scure incontrano pareti bianche e divani chiari; i giochi si spezzano entrando in cucina, dove una vetrata a tutta parete illumina l’acciaio e l’isola centrale. Razionale, ma con qualche piccolo elemento che non nasconde il desiderio di dedicarsi al riposo e al mondo dei sogni, come le poltrone e i lettini posti davanti alla grande finestra affacciata sul paesaggio. Sembra un cinema sul mondo. Ad arricchire il progetto alcune curve che danno morbidezza, insieme a un muretto bianco illuminato da una lampada romboi-
Un panorama mozzafiato fuori, un crocevia straordinario di idee e suggestioni dentro.
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Il rovere Fiemme 3000 si accende dei toni del bronzo, esaltando il calore e la brillantezza del legno, uniformandone le striature più chiare: non solo rivestimento, il pavimento diventa uno dei grandi protagonisti dell’interno, anche alla realizzazione della scala nella medesima essenza.
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La lunga e accurata ricerca dei materiali – tutti rigorosamente biocompatibili – ha portato al coinvolgimento di Fiemme 3000, leader nella produzione di pavimenti in legno 100 per cento naturali.
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Isolata nella sua posizione, al suo interno questa abitazione parla chiaro il linguaggio dell’ospitalità. Merito anche dei toni del Bronzo firmato Fiemme 3000 che “vive” sotto ai piedi e racconta la sua storia fatta dei luoghi e del sapiente lavoro degli artigiani che lo hanno creato.
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La ricchezza degli arredi non è mai invadente, ma il risultato dell’unione delle creatività dell’architetto Marcon e di sua moglie.
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dale a parete che segna una virgola di luce nascondendo il piano inferiore. Anche qui, luci esterne e interne si fondono, le gradazioni cromatiche e i contributi dei quadri e delle piante esaltano la solidità del legno e la sua capacità di scoprire angoli che la proprietà non ha trascurato. Sezioni più complesse si alternano a parti più semplici, accompagnate da intuizioni capaci di abbattere il banale. Una particolare ricchezza di dettagli è presente ovunque – ma senza invadenza – come se l’intera abitazione fosse una
composizione dove la creatività si lascia andare: un bellissimo sfondo di legno da cui si sprigionano le intuizioni, le impressioni visive, i concetti sparsi tra ricercatezza, maturità estetica e voglia di atmosfere familiari. Una creazione che è lo specchio fedele di due personalità al lavoro. Famiglia Marcon: lui architetto, lei storica dell’arte, un percorso di idee non senza ostacoli ma che, alla fine, toglie il respiro a chi entra in un gioiello di gusto e rara intensità.
Una casa intrisa di dettagli, così ricca e così equilibrata. Due personalità creative, un architetto e una storica dell’arte. La dimostrazione che idee diverse possono ritrovarsi in un unicum straordinario.
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La villa intensa
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Un panorama mozzafiato fuori, un crocevia straordinario di idee e suggestioni dentro.
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Bronzo, rovere senza nodi serie Boschi di Fiemme, unito alle ampie vetrate e alla luce naturale, dona all’ambiente un tocco caldo e ospitale.
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Profumo di Boschi di Fiemme anche in cucina, uno spazio conviviale da vivere in piena libertà grazie alla grande facilità di manutenzione e pulizia assicurata dal trattamento Fiemme 3000 BioPlus.
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Intimità e raffinatezza, elementi che ben si mescolano tra loro, anche grazie ad un protagonista ricercato: Bronzo di Fiemme 3000.
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Una scala che collega i vari ambienti: la leggerezza della realizzazione con la solidità di un legno che non scende a compromessi.
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Ancora giochi di colori e contrasti con effetto di “chiaro-scuro” tra arredi, pareti e pavimento.
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Un panorama mozzafiato fuori, un crocevia straordinario di idee e suggestioni dentro.
tra moglie e marito Un progetto di due anni e di due cuori, marito e moglie, che si sono prima scontrati e poi incontrati su un Fiemme 3000. Come è stato concepito il progetto?
Siamo partiti, mia moglie ed io, con idee completamente opposte: io volevo linee un po’ dure, moderne, lei voleva atmosfere tradizionali e calde. È stato un “travaglio” durato due anni, che ci ha portati a trovare un compromesso nel legno: il parquet firmato Fiemme 3000 si è trasformato nel perfetto trait d’union tra modernità e tradizione. Avete optato per un rovere piuttosto scuro e dalla colorazione decisa, perché?
Siamo partiti da una lunga ricerca dei materiali che, per prima cosa, dovevano essere biocompatibili. Non conoscevamo Fiemme 3000, così abbiamo trascorso un intero weekend in Val di Fiemme per scoprire queste lavorazioni. Abbiamo visitato la fabbrica, ci hanno spiegato i processi biocompatibili e fatto ammirare la qualità del legno. Alla fine la scelta è caduta su un parquet abbastanza scuro perché, unito alle ampie vetrate e alla luce naturale, era quello più adatto a donare all’ambiente un tocco caldo e ospitale. L’impressione, osservando gli arredi, è che sia una casa fatta appositamente per accogliere gli ospiti.
L’idea è proprio quella e devo dire che amici e clienti che vengono qui sono entusiasti del nostro lavoro e di come abbiamo scelto il legno. Tra l’altro, ricevere spesso alcuni clienti a casa per me è un’occasione per fare capire come si possano ottenere ambienti caldi con linee moderne. Quindi un “travaglio” che ha portato a un “parto” molto ben riuscito…
Non è stato facile, perché mettere in sintonia due personalità così diverse e, allo stesso tempo così sensibili e preparate sull’argomento, ha allungato i tempi di incubazione. Ma ne è valsa la pena, anche se essere l’architetto di se stesso è una fatica enorme. All’inizio mia moglie mi bocciava praticamente ogni proposta, ma alla fine è prevalsa la voglia di fondere le esigenze di entrambi. Sicuramente un bellissimo lavoro, impreziosito da un paesaggio unico che dà alla casa un valore aggiunto.
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La luce e il Boscuro Sul lago di Lugano, un po’ di Fiemme.
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uando si dice prendere una decisione con il cuore… Probabilmente è stato quel grande terrazzo che affaccia sul lago di Lugano, da cui si gode di una vista incantevole sull’intera città svizzera, a conquistare letteralmente Andrea Comi e la moglie Fabia, che hanno deciso di acquistare il loro primo nido d’amore proprio qui, in Svizzera. L’appartamento si trova nel complesso residenziale Il Poggio a Melide, una località turistica molto apprezzata del Canton Ticino, progettato dall’architetto Rosario San78
filippo, che si è occupato anche di rivedere gli interni di casa Comi. Tutti gli 11 appartamenti sono ubicati in zona panoramica, su due edifici sfalsati a terrazze, rivolti strategicamente a est per godere delle prime luci dell’alba sul lago, con grandi terrazzi riparati per gioire appieno del panorama frontale. «Sebbene siamo in un complesso con altri vicini – confessa Fabia Comi – l’impressione è quella di abitare in una villetta indipendente e isolata. La privacy è totale, proprio
come desideravamo noi». La coppia ha anche due cani che scorrazzano liberamente tra terrazzo, giardino e appartamento. «Siamo tranquilli perché il pavimento lo abbiamo scelto anche in funzione dei nostri animali. Resistente e facile da pulire». A terra, infatti, si trova Boscuro, acacia Thermowood della serie Luci di Fiemme, un’essenza capace di esaltare le differenze di tonalità dei colori caldi, creando una sensazione di conforto e protezione. Un legno naturale e resistente, ottimo anche
Sul lago di Lugano, un po’ di Fiemme.
ARCH ITETTO
Rosario Sanfilippo dove, chi e quanto? Laureato in Architettura al Politecnico di
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per il tipo di riscaldamento a pavimento di cui è dotata la casa. «Il proprietario è uno del mestiere – spiega l’architetto Sanfilippo –, più che un normale committente è stato anche collega e collaboratore: ho condiviso molte delle sue scelte». Una grande parete in vetro, anziché in muratura, è stata una delle varianti dal capitolato realizzata per aprire lo spazio e per dare respiro alla zona giorno. In cucina spicca il tavolo in cristallo e legno Fiemme 3000 che riprende lo stile del pavimento.
Milano, ha maturato una decennale esperienza professionale in una società svizzera di costruzioni e promozioni immobiliari. Nel 1999, ha aperto il proprio studio d’architettura e design sempre in Svizzera, a Bissone. Si occupa principalmente di progettazione e direzione dei lavori di piccoli e medi complessi residenziali e commerciali, di alberghi, case, uffici e banche. Tutte le architetture realizzate sono state influenzate da tre elementi imperativi: il luogo, l’utenza e il budget, ponderate in un processo di partecipazione multidisciplinare.
Gli arredi della casa sono minimal, sui toni del bianco e dell’argento perché, come spiega Fabia: «Siamo entrati da poco e ancora la casa risulta spoglia. Ma sono sicura che tra qualche tempo la personalizzeremo come si deve». E visto il gusto adottato fin qui c’è davvero poco da dubitare.
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Il trionfo di Boscuro: i colori caldi dell’acacia Thermowood della serie Luci di Fiemme risaltano sui toni bianchi delle pareti, anche grazie alla luce che entra dalle grande parete a vetrate, una rivisitazione degli spazi che conferisce all’ambiente un effetto di leggerezza.
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Dall’esterno, orientato a est, si godono le prime luci dell’alba. Per il pavimento è stato utilizzato un teak oliato della serie Esterni di Fiemme.
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Luce e panorama rendono la camera un tutt’uno con l’esterno. La salubrità del legno biocompatibile Fiemme 3000 si unisce alle qualità che rendono Boscuro perfetta per il riscaldamento a pavimento di cui è dotata la casa, ancora più sana grazie alla ridotta diffusione delle polveri.
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Il tavolo della zona giorno – in parte di cristallo – porta nel legno la firma di Fiemme 3000.
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Il pavimento Fiemme 3000 valorizza anche la stanza da bagno: il trattamento termico rende le tavole più resistenti e adatte all’utilizzo anche in ambienti umidi o soggetti a maggiore usura e Fiemme 3000 BioPlus ne garantisce e preserva bellezza e resistenza.
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Oltre al legno, i rivestimenti del bagno sono suggestive lavorazioni a mosaico nella parete principale e all’interno della doccia.
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Luci di Fiemme: essenze naturali illuminate da anni di ricerca nel segno della biocompatibilità.
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Sul lago di Lugano, un po’ di Fiemme.
Solo luce e acqua Un complesso residenziale pensato per proteggere la privacy. Ma il sole e il lago possono entrare. In quale misura il suo progetto è stato condiviso col proprietario dell’appartamento?
Oltre a essere stato io a progettare l’intero complesso residenziale Il Poggio a Melide, il proprietario di questo appartamento mi ha incaricato di rivedere il suo interno, dato che voleva uscire dal capitolato. Aveva già comunque le idee molto chiare su come realizzare gli spazi e con quali materiali. 7
Come ha pensato al progetto e in quanto tempo è stato realizzato?
Per realizzare tutto il complesso ci sono voluti circa due anni e mezzo. In totale sono 11 appartamenti su due edifici sfalsati, strategicamente rivolti a est per godere delle prime luci dell’alba sul lago di Lugano. Anche i giardini pensili e i grandi terrazzi sono orientati in quella direzione per apprezzare appieno il panorama a 180 gradi, ma senza intaccare la privacy degli inquilini. Le sue scelte per gli esterni.
Per l’ampio terrazzo come pavimentazione è stato utilizzato un teak chiaro, un pavimento elegante che dona un tocco di calore all’esterno, creando un connubio felice col cemento pigmentato della facciata e con gli interventi a mosaico che caratterizzano una parte della pavimentazione. Quale giudizio finale si sente di dare?
Senza voler peccare di presunzione, senz’altro positivo. Ciò che colpisce è l’impatto emozionale forte generato dal connubio tra i diversi materiali con la luce naturale del giorno. E i prodotti Fiemme 3000 esaltano ancora di più il fascino e l’atmosfera di questa costruzione.
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Fiemme 3000 è un marchio D.K.Z. srl Via dell’Artigianato, 18 - 38037 Predazzo - TN Tel. +39 0462 500220 - Fax +39 0462 500225 www.fiemme3000.it - info@fiemme3000.it
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In foto Re Bianco, serie Boschi di Fiemme