Agriculture 2008

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AgriCulture Racconti mitici sui prodotti tipici del Trentino

AgriCulture è un evento che permette ai turisti presenti nella nostra provincia di scoprire e vivere in un modo nuovo e senza dubbio originale l’autentica e antica tradizione agricola ed enogastronomica del Trentino.

Non si può che partire dai prodotti che rendono unico il nostro territorio e dalle valli, altipiani e alture nei quali prendono vita. Questi sono i protagonisti indiscussi dell’evento perché riuniscono sapori, aromi ma anche quell’insieme di saperi, conoscenze, storia e significati che ad essi sono legati. Le mele, i formaggi, i salumi, gli ortaggi, la polenta, i vini, i piccoli frutti, la grappa, le trote, l’olio raccontano, attraverso le loro peculiarità, l’integrità del territorio, processi di coltivazione attenti alla salubrità e al rispetto dell’ambiente, una cultura culinaria e gastronomica di grande qualità. In tutto questo si scopre l’identità di questa terra, la sua attenzione alla qualità e uno stile di vita che è una garanzia per chi sceglie il Trentino come luogo per le proprie vacanze.

Valli alpine, centri storici, pendii ricoperti di boschi e pascoli, declivi coltivati a vite, laghi e ancora

numerosi corsi d’acqua dalle acque cristalline e cime innevate costituiscono un territorio vario ed eterogeneo, che ospita stili di vita e culture che affondano le loro radici in un lontano passato e trovano espressione anche nelle produzioni agricole e nelle tradizioni gastronomiche.

Si tratta di un grande patrimonio che si può scoprire grazie ad AgriCulture. Dal 27 giugno al 28

agosto nelle piazze, nelle strade, sui prati di Santa Massenza, Cembra, Pergine Valsugana, Pozza di Fassa, Carano, Coredo, Fiera di Primiero, Vigo Rendena, Isera, Andalo, Rabbi, chiunque può intraprendere un viaggio affascinante nel mondo delle colture e culture trentine, condotto con abilità dalla Compagnia Koinè in una serie di performance teatral-agro-culinarie.

Anche quest’anno prosegue la positiva collaborazione con la Cooperazione di consumo trentina

e il Consorzio Sait per la promozione e la vendita dei prodotti tipici trentini durante gli eventi in programma. Si tratta di realtà caratterizzate da una lunga storia e da una larga e radicata diffusione sul territorio, basti pensare che il Sait oggi riunisce più di cento cooperative associate con oltre 370 punti vendita riconoscibili dalle insegne Famiglia Cooperativa, Coop Trentino, Supermercati Trentini, Liberty.

Nei punti vendita delle aree interessate da AgriCulture i turisti possono acquistare a prezzi promozionali i prodotti tipici e ricevere informazioni dettagliate sulle loro qualità. Un modo divertente, avvincente, originale e soprattutto “coinvolgente” per scoprire il Trentino dalla terra alla tavola.

Tiziano Mellarini Assessore all’agricoltura, al commercio e turismo della Provincia autonoma di Trento


Teatro Agricolo Terra, frutti, sapori, spettacoli, suoni, un po’ di lavoro su un tavolo

da cucina e anche in un campo, magari con una zappa in mano e, tanto per gustare, quattro passi nel verde del Trentino... AgriCulture è tutto questo e non solo, ma per capire come funziona bisogna sapere che in ciascuna delle undici località interessate dalla manifestazione tutto ha inizio nell’Accampamento Informativo Teatralizzato. Cuore pulsante di AgriCulture l’accampamento si riempie di vita sin dal mattino, sin da quando prendono il via Il tuo canederlo o Il tuo strudel, “performance con le mani in pasta per insegnarti a fare i tuoi canederli o il tuo strudel”.

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l pubblico non solo assiste, ma è chiamato a partecipare alla preparazione di questi piatti tipici della cucina trentina seguendo passo dopo passo, in compagnia di un personaggio famoso, le indicazioni e i consigli che sono dati da due abili cuoche-attrici.

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n due momenti distinti della giornata parte sempre dallo stesso luogo, un viaggio teatral-agro-culinario attraverso i prodotti e le colture trentine. Gli ospiti vengono divisi in gruppi, dotati di cuffie radiofoniche e accompagnati lungo le sei tappe di un itinerario nel quale entrano in scena i prodotti tipici. Si tratta di brevi rappresentazioni, della durata di poco più di dieci minuti, per un itinerario della durata totale di circa due ore, alle quali il pubblico è chiamato a partecipare attivamente: Lo yin chardonnay e lo yang marzemino, Coi denti nella mela, Tu zappa, Degustazione di prato, bovina, bovaro, latte, caglio e casaro riassunti e ristretti nel loro formaggio, La parte migliore e La legge del banco.

Tra una performance e l’altra una voce descrive in cuffia le particolarità della zona e del territorio, propone interviste a personaggi famosi e agli ospiti, descrive i prodotti e segnala curiosità al gruppo di turisti-attoricontadini.

Dopo un racconto, una lavorazione della terra con la zappa, un assaggio dei profumi dell’alpeggio, un’infarinatura sulle diverse tipologie di terreni e vigneti e nozioni sul sistema cooperativo, i partecipanti possono degustare alcuni assaggi di prodotti tipici trentini.

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ompletato l’intero percorso ci si riunisce all’Accampamento Informativo Teatralizzato per un brindisi finale a base di spumante TRENTODOC metodo classico.


Il Contadino, il Turista e l’Artista Protagonista di questo spettacolo policentrico è il territorio del Trentino che

fornisce i luoghi deputati alle rappresentazioni, buona parte delle scenografie e tutti i fondali. So che la conoscenza di questo fatto non suscita, in te, turistico lettore, nessuna meraviglia. Effettivamente segui da anni i programmi culturali proposti dalla Trentino S.p.A. e sei un attento ed esigente consumatore culturale che, senza dare nell’occhio, controlla anche che questi eventi non danneggino quel paesaggio montano indispensabile al tuo godimento turistico. Questo testo, se continuerai a leggere, indirizzerà la tua attenzione verso il seguente concetto: non metteremo in scena un evento in Trentino ma un evento sul Trentino, sulla sua morfologia, sulla sua cultura e sulla sua agricoltura....

Durante la preparazione dello spettacolo AgriCulture, in una delle nostre visite alle aziende e ai laboratori dell’agricoltura trentina scoprimmo che una importante cooperativa di vinificatori della valle dell’Adige ha fatto stampare, su due diversi libretti, due diversi bilanci: nel primo sono trascritti e commentati i dati quantitativi dell’azione economica dell’azienda (il bilancio economico), nel secondo i valori qualitativi della sua azione etica sul territorio (la responsabilità sociale d’impresa).

Anche nel teatro agricolo di Koinè due strade corrono parallele. Come la cooperativa citata

quantifichiamo un bilancio economico, ma la nostra seconda azione non è etica ma estetica e sosteniamo che la bellezza e il gioco del teatro applicati all’agricoltura “aiutino l’affermarsi della sua conversione ecologica perché la rendono socialmente desiderabile”.

Riteniamo inoltre che dall’alleanza, dall’unione di etica e estetica possano sempre nascere buoni

e sani prodotti agricoli e teatrali. Da una parte, noi artisti di Koinè, veicoliamo e trasmettiamo il concetto che l’Agricoltura è un’Arte, una disciplina estetica, come scrisse il poeta/contadino Virgilio nelle Georgiche. “Che cosa renda lieti i campi, sotto che stella rivoltare il suolo, o Mecenate, e legare agli olmi le viti, la cura dei buoi, l’allevamento delle greggi, la grande esperienza necessaria per le api frugali - questo ora inizierò a cantare” Virgilio, Georgiche - Libro I , 1-5

Dall’altra ci sono i cooperatori agricoli del Trentino che ci chiedono di raccontare non solo il prodotto

ma anche l’etica dell’agricoltura sostenibile che hanno applicato e che vorranno applicare al loro territorio.

Questa nuova alleanza è....

...”Un momento! Scusatemi!....”- dice lei, turista del Trentino, irrompendo nel ragionamento precedente - “...Io vi chiedo, visto che sono citato nel titolo insieme all’agricoltore e all’artista, quale sarà il mio compito in questa faccenda?” Lei, assistendo allo spettacolo, svolgerà due ruoli: nel primo sarà spettatore di un multimediale evento itinerante. Nel secondo la vedremo trasformarsi in assaggiatore e avrà il compito di verificare se la qualità e il sapore dei cibi trentini che le faremo degustare nascono davvero dai principi etici dei loro scientifici processi produttivi.

Il Regista

Silvio Panini


In Scena! Gentile turista, questo testo è stato scritto per prepararti alla visione dello spettacolo AgriCulture

che racconta e fa degustare la qualità e la sostenibilità ecologica dei processi produttivi che portano al vino, alle mele, alle trote, ai distillati, alle carni stagionate, alla farina di mais, ai frutti di bosco, all’olio, alle verdure e ai formaggi, generati dalla variegata fertilità della terra trentina grazie alla alacre cooperazione dei suoi agricoltori.

Questo non è spettacolo da poltrone imbottite in fila davanti a un palcoscenico, non si vedono scenografie che imitano altro e anche gli attori fingono con discrezione.

Leggi dunque, con attenzione, le norme che dovrai seguire per fruire correttamente dell’evento.


a) Presentati con l’appetito già saziato ma la bocca ancora disposta all’assaggio. Qui non si mangia, si degusta un territorio.

b) Scegli, dal calendario qui riportato, il luogo nel quale vuoi assistere allo spettacolo e attuare la tua degustazione teatralizzata.

c) Indossa comode scarpe da passeggio; l’evento è dislocato in vari luoghi e le scene possono distare alcune centinaia di metri una dall’altra.

d)

Le performances alimentari scorreranno per l’intera giornata e ti sarà permesso scegliere tra due tipi di fruizione: una è statica e si svolgerà intorno all’Accampamento Informativo Teatralizzato, allestito nella piazza principale del paese che sceglierai. Lì, guidato da due eccentriche cuoche e da un illustre ospite, potrai partecipare ad un corso accelerato che ti insegnerà a prepararti, in proprio, i tuoi canederli o il tuo strudel.

Per seguire l’altra modalità dovrai camminare per le piazze, le strade e i parchi della cittadina che

ospita lo spettacolo e accettare un preciso orario di partenza. Quindi, dopo aver prenotato, raggiungi l’Accampamento Informativo Teatralizzato. Verrai dotato di una protesi radiofonica dalla quale giungeranno le voci di guide invisibili: indosserai allora le cuffie connesse alla radio, abbandonerai ogni resistenza e, se ti lascerai trasportare dal flusso, inizierà il tuo viaggio gustativo, olfattivo, tattile, acustico, visivo, podistico e mentale nelle qualità della terra trentina.

e) Per facilitare la tua visione-degustazione e darti la possibilità di non presentarti impreparato,

elenchiamo i temi e i sapori che compongono le varie scene: - in modo realistico ti insegneremo a piantare i denti nelle mele trentine, e a sentire il sapore del pomo mentre impregna lo smalto degli incisivi - dopo aver annusato lo “stesso profumo” del prato del latte trentini, preparati ad una epica degustazione di bovina, bovaro, casaro e caglio riassunti e ristretti nel loro formaggio - ti addestreremo all’arte della cesellatura della zolla, detta anche zappatura, caduta in disuso presso il turista ma non presso i contadini della Val di Gresta e delle Valli Giudicarie quando, nei loro piccoli terrazzi coltivabili, cesellano la terra che circonda il cavolo da crauti, il sedano rapa o le patate. Ti faremo dissodare orti privati, parchi, giardini e, in mancanza d’altro, anche la terra riportata delle aiuole spartitraffico. Si consigliano guanti da lavoro - ascolterai il racconto di un vitigno bianco del nord che cresce sul porfido e quello di un vitigno rosso del sud che vegeta sul basalto: lo yin chardonnay e lo yang marzemino. Il sapore del moscato lo presentiamo distillato in forma di grappa, che innaffierà i biscotti prodotti con la farina di Storo. Per gli astemi, ma non solo, sono previsti freschissimi frutti di bosco. Avvisiamo che questa degustazione teatralizzata, per motivi legati alla sua multimedialità, propone prodotti reali insieme a prodotti virtuali. - sarai spettatore di uno spettacolo d’animazione in cui, come sempre, le luganeghe si faranno mettere nel sacco, la mortandela cadrà nella rete del maiale e lo speck dimostrerà che non è solo la carne salada ad avere un po’ di sale in zucca, ma dove tutti i personaggi testimonieranno la genuinità trentina - parteciperai a una assemblea sociale, durante la quale potrai apprendere una nozione di cooperativa e assimilare, se te la senti, una porzione di filetto di trota.

f) Non dimenticare di portare un finissimo tovagliolo di cotone.




Performing Food Il tuo canederlo, il tuo strudel Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare i tuoi canederli o il tuo strudel

Imparerai ad amalgamare pane, latte e uova, ad aggiungere uno o l’altro ingrediente per scoprire i mille gusti del canederlo trentino o potrai scegliere le mele migliori, prepararle e avvolgerle in una sottile sfoglia che poi diventerà saporito tipico strudel.

Formaggi Degustazione di prato, bovina, bovaro, latte, caglio e casaro riassunti e ristretti nel loro formaggio

Racconto epico Il coro polifonico e polifita delle erbe di montagna è il primo a sfilare nella parata degli attori della filiera dei formaggi trentini. Poi si metteranno in mostra gli oggetti e i concetti che producono l’infinita varietà di sapori del formaggio di malga, prodotto con il latte di bovine in vacanza.

Mele Coi denti nella mela

Racconto realistico Da questo scritto, su questa scena, oltre al titolo non saprete nulla. Non saprete dove si svolge, né se sono presenti degli attori e non vi informeremo neppure di che cosa racconta. È muta o parlata? Tragica o comica? Pianterai i denti nella mela trentina senza sapere perché.

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Polenta e Ortaggi Tu zappa

Vegetariana performance da strada Qui si vuole dimostrare che colui che sa zappare, quando degusta verdure o polenta, percepisce più sapori e aromi di chi non lo sa fare.

Vini, Grappa e Piccoli Frutti Lo yin chardonnay e lo yang marzemino

Opera lirica in forma multimediale Su un candido schermo scorrerà vino virtuale. Scorrerà fino a quando anche l’astemio vorrà berne. Quando all’apice del desiderio serviremo il vino reale dovrai scegliere fra due opposti complementari: il bianco o il rosso. Manciate traboccanti di frutti di bosco e per gli uomini sotto spirito biscotti con farina di Storo innaffiati di grappa.

Trota di montagna La legge del banco

Assemblea sociale Qui, con il tuo palato mentale, potrai degustare altre due tipicità del Trentino: l’antica nozione di cooperativa e i prodotti della sua pescicoltura. Quindi, in veste di trota, parteciperai a un’assemblea dove si approvano le leggi cooperative del banco (di pesci).

Salumi La parte migliore

Teatro di figura Questa è una scena dove c’è anche del grasso. Le parti dei salumi le faranno il maiale e la mucca. Quell’insaccato di rapa della ciuiga manca, dovremo aspettare fino al prossimo autunno.

Epilogo Brindisi

Con lo spumante TRENTODOC metodo classico si brinderà al bilancio etico, ecologico ed estetico dell’Agricoltura Sostenibile del Trentino di cui tu, egregio turista, sei un beneficiario.


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Santa Massenza Nella Valle dei Laghi, in una conca tra acqua, terra e montagna, a pochi minuti da Trento, questa piccola comunità rurale vive immersa tra natura e industria energetica. Accanto alle imponenti strutture idroelettriche costruite nell’immediato dopoguerra per lo sviluppo del Paese, si trova un piccolo borgo contadino che ha mantenuto quasi intatte nel tempo le proprie tradizioni. La gente del posto cura le piante da frutto, i vigneti e gli uliveti dislocati lungo l’intero territorio dalle quali si ricavano alcuni prodotti simbolo della Valle ma anche di tutto il Trentino. Tra i vitigni spicca la varietà Nosiola, indispensabile per produrre il raro Vino Santo Trentino DOC. Poi ci sono gli olivi, per ottenere l’olio extravergine più ‘nordico’ al mondo, i saporitissimi broccoli autoctoni e i profumati tartufi neri. Santa Massenza può essere considerata anche la capitale della grappa, qui l’arte distillatoria, infatti, è una tradizione centenaria, tanto che fino agli anni Ottanta erano ben 13 le distillerie in un paesino di poche centinaia di abitanti. Oggi ne sono rimaste cinque che producono grappe di eccellente qualità. Quello di Santa Massenza è solo uno dei nove laghi che si trovano lungo la Valle ed in questa zona si snodano numerosi itinerari da percorrere in mountain bike, a piedi o a cavallo.

Il Programma

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Accampamento Informativo Teatralizzato Piazza San Vigilio

Il tuo canederlo Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare i tuoi canederli ore 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 17 - 21 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione ai numeri 0461 216000 864400

COMUNE DI VEZZANO


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Cembra Capoluogo dell’omonima Valle, Cembra sorge sulla sponda destra del torrente Avisio ad un’altitudine

di circa 600 metri. Il paese, esteso su un vasto terrazzamento di origine glaciale protetto dal monte di Cembra, sovrasta un’ampia pianura, la cosiddetta “Campagna Rasa”. È circondata dai caratteristici campi terrazzati che scendono verso l’Avisio, coltivati prevalentemente a vite. Qui si producono vini pregiati e rinomati come il Nosiola, il Cabernet, il Pinot Nero e, soprattutto, il Müller Thurgau. Legata alla coltivazione della vite è la distillazione delle vinacce, che produce grappe di qualità. In Val di Cembra vengono prodotti inoltre cibi genuini come castagne, funghi e piccoli frutti, oltre a fiori coltivati.

Numerose sono le cave di porfido e molte importanti aziende garantiscono una produzione di

manufatti per l’edilizia e la pavimentazione stradale. Meta di appassionati di natura, enogastronomia e tradizioni, la Valle di Cembra, assieme al vicino Altopiano di Piné, offre una varietà di escursioni lungo i sentieri ben tracciati, percorribili a piedi, in mountain-bike o a cavallo. Durante tutto l’anno sono numerose inoltre le feste popolari e le manifestazioni che ripropongono costumi, usanze e vecchi mestieri ormai in disuso. Fra quelle più importanti, da ricordare la Rassegna dei Müller Thurgau dell’arco alpino, il Palio Raglio, la Festa dell’Uva e il Di-vin Ottobre.

Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Piazza San Rocco

Il tuo strudel Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare il tuo strudel ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 – 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0461 683110

COMUNE DI CEMBRA

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Pergine Valsugana A pochi chilometri da Trento si trova questo borgo rinascimentale ricco di storia e ottimo punto

di partenza per escursioni e gite. Dominata dalle antiche torri del castello medievale di Tegazzo, la cittadina è il capoluogo dell’Alta Valsugana. Regala suggestivi scorci e incuriosisce il visitatore con le sue testimonianze artistiche che sbucano lungo la caratteristica via Maier, una tra le più belle contrade rinascimentali del Trentino, tra le case patrizie e le antiche chiesette del centro storico. Intorno all’abitato, protetto da dolci colline, si apre la zona dei laghi (Pudro, Madrano e Canzolino).

Da Pergine Valsugana in pochi minuti si raggiunge la suggestiva Valle dei Mocheni, custode di

tradizioni antiche e dove la natura selvaggia offre svariate possibilità per escursioni di ogni genere. Altrettanto vicina è la frazione di San Cristoforo al Lago che, con le sue spiagge affacciate sul Lago di Caldonazzo, è la meta ideale per una vacanza attiva consacrata a vela, windsurf, canoa, canottaggio e dragon boat. I tanti campeggi, alberghi e ristoranti, affacciati sulle acque del Lago, offrono inoltre una calorosa ospitalità.

Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Piazza Municipio

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Il tuo canederlo Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare i tuoi canederli ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0461 531258

COMUNE DI PERGINE VALSUGANA


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Pozza di Fassa A 1320 metri di altezza, tra Moena e Canazei, alla confluenza del torrente Avisio con il rio San Nicolò,

sovrastato dalle imponenti vette Cima Undici e Cima Dodici, sorge l’abitato di Pozza di Fassa. Il comune comprende anche la frazione di Pera e gli abitati di Ronch e Monzon. Le più evidenti testimonianze del passato presenti nel paese sono la “torn de Poza”, una costruzione secentesca a pianta quadrangolare, la chiesa di San Nicolò, risalente alla fine del ‘400 ed il “Molin de Pèzol”, a Pera, sezione locale del Museo Ladino di Fassa, un mulino composto da macine per cereali ed orzo azionate da tre grandi ruote idrauliche a pale.

D’estate Pozza e Pera di Fassa sono molto frequentate ed apprezzate per le comode ed assolate

passeggiate che partono direttamente dal paese sviluppandosi poi nei boschi, prati e montagne circostanti. Tra maggio e settembre le vette della Val di Fassa si tingono dei magici colori dell’enrosadira, letteralmente il “diventare di color rosa”, un fenomeno straordinario dovuto alla composizione delle pareti rocciose delle Dolomiti. Il Catinaccio ed i Dirupi del Larsech offrono una miriade di possibilità escursionistiche, mentre la Val San Nicolò ed i Monzoni, sul versante opposto, regalano appaganti momenti di tranquillità, insieme al centro termale “Dolomia”, che sfrutta le proprietà terapeutiche di un’antica sorgente solforosa, il cui utilizzo è consigliato per la cura di molte patologie. In inverno la Valle diventa il paradiso degli sport invernali.

Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Piaza de Comun

Il tuo canederlo Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare i tuoi canederli ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0462 609670

COMUNE DI POZZA DI FASSA

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Carano Carano, adagiato su un terrazzo naturale sopra i 1.000 metri d’altezza, domina la Val di Fiemme e

guarda la catena del Lagorai e le Pale di San Martino. Il paese si trova a pochi passi dalle principali zone sciistiche della Val di Fiemme, fra le Dolomiti del Trentino, e d’estate offre molti suggestivi percorsi escursionistici. Gli abitanti di Carano, ribelli, coraggiosi e stravaganti, già anticamente hanno meritato il soprannome di “matti”. E la loro originalità si esprime ogni quattro anni in occasione del Banderal, un carnevale con tanto di sbandieratori che rievoca anche gli antichi rituali di corteggiamento delle ragazze nubili. Carano è uno dei villaggi più antichi della valle: reperti dell’età del ferro e monete d’età romana segnalano che quest’area è stata abitata in epoche remote. La Valle del Rio Val divide il borgo in due parti: la Villa, che è l’agglomerato principale e più elevato (quota 1.120 m.) e Radòe, dove sorge la chiesa (quota 1.086 m.). La chiesa di San Nicolò è il monumento più significativo, con il caratteristico campanile gotico senza guglia.

Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Piazza Municipio

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Il tuo strudel Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare il tuo strudel ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione ai numeri 0462 341419 - 241111

COMUNE DI CARANO


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Coredo Coredo, adagiato sui declivi della Val di Non, offre un panorama senza eguali sull’intera area, sulle

sue distese di meleti, sui suoi monti, dalle Dolomiti di Brenta alla catena delle Maddalene. Nel centro di questo borgo sono ancora presenti interessanti testimonianze architettoniche del XV-XVI secolo come Casa Marta, in stile veneziano e Palazzo Nero, antica sede giurisdizionale vescovile famosa perché nel 1614 ospitò un importante processo alle streghe. Al suo interno, nell’antica Sala del giudizio si può osservare un ciclo di affreschi in stile tardo gotico, fra i più notevoli e importanti della regione, raffigurante le vicende di Genoveffa di Brabante, regina di Francia, punita per adulterio. A ribadire l’importanza del ruolo che Coredo rivestiva sull’intero territorio circostante sorgono anche due castelli, quello omonimo e Castel Bragher.

Numerose sono le escursioni e le passeggiate, alcune possibili anche a cavallo o in bicicletta, che

conducono tra boschi ai laghetti artificiali di Coredo e Tavòn dove si trova l’Antica Segheria Veneziana con annesso il Museo del Legno, ai “monumenti vegetali”, ossia incantevoli piante secolari, e a quello che è uno dei più affascinanti, spettacolari e antichi esempi trentini di devozione popolare e architettura sacra, cioè il Santuario di San Romedio. Coredo non può che affascinare per il suo abbinamento tra clima mite, natura integra, tradizioni enogastronomiche uniche e originali e una radicata vocazione all’ospitalità. Chi sceglie di visitare questa parte di Trentino in estate, inoltre può assistere anche ad alcune interessanti rassegne di musica e a feste popolari.

Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Piazza della Chiesa

Il tuo strudel Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare il tuo strudel ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0463 536499

COMUNE DI COREDO

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31 lu g lio

Fiera di Primiero Nella parte più orientale del Trentino, ai piedi delle Pale di San Martino, si trova la vallata di Primiero con i suoi piccoli e vivaci paesi: sei centri immersi nel verde sorti lungo il corso dei torrenti Cismon e Canali, ricchi del fascino di una storia antica. Tra questi c’è anche Fiera di Primiero, che nell’architettura ricorda i borghi del vicino Tirolo, con i tratti gotici del Palazzo delle Miniere e della Chiesa Arcipretale. Paese natale di Luigi Negrelli, il progettista del Canale di Suez, Fiera vanta un’importante tradizione per quanto riguarda l’artigianato, dall’intaglio del legno all’arte della tessitura.

Per chi desidera rigenerare corpo e mente a contatto con la natura, Primiero e le vicine località di San

Martino di Castrozza e Vanoi, rappresentano senza dubbio la meta giusta. Dai paesi prendono il via innumerevoli passeggiate lungo sentieri e mulattiere alla scoperta dei boschi circostanti, mentre i più allenati possono scegliere tra numerose escursioni in alta quota.

Il territorio si sviluppa all’interno del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, che da oltre trent’anni tutela la flora, la fauna e gli equilibri di questo ambiente straordinario.

Il Programma

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Accampamento Informativo Teatralizzato Piazza Cesare Battisti

Il tuo canederlo Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare i tuoi canederli ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0439 62407

COMUNE DI FIERA DI PRIMIERO


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Vigo Rendena Vigo Rendena, piccolo borgo di circa 450 abitanti, sorge nel cuore della Val Rendena ed è situato a

sei chilometri da Tione e a poco più di venti da Madonna di Campiglio. Il nome del paese deriva dal latino “vicus” che significa villaggio ed i primi insediamenti risalgono al IV secolo a.C. Il territorio del paese è caratterizzato da una vasta distesa di campi di fieno e mais che danno al paese quel senso di “bucolicità” che da sempre lo caratterizza.

Fiore all’occhiello del paese è il “Parco al Sarca”, punto di ritrovo per giovani, anziani e famiglie. Il

parco, dotato di campi da calcio, beach volley, bocce, dama gigante e area picnic, è costeggiato dalla pista ciclabile della Rendena, a servizio della quale, è stato realizzato l’unico bicigrill della Valle. Il bicigrill, dotato di spogliatoi, officina meccanica, punto informazioni e bar, è aperto dalla tarda primavera fino ad inizio autunno. In questo piccolo paese si può trovare un po’ tutto, dal bar al negozio di alimentari, dalla macelleria all’ufficio postale fino all’ambulatorio medico.

Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Piazza della Chiesa

Il tuo strudel Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare il tuo strudel ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0465 801544

COMUNE DI VIGO RENDENA

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a g o s to

Isera Isera, paese di 2500 abitanti in un territorio collinare sulla piana di Rovereto, è una località molto

nota anche al di fuori dei confini provinciali per la presenza del vitigno autoctono del Marzemino, il vino rosso dal gusto secco, sapido e particolarmente equilibrato, cui rese omaggio Mozart nel “Don Giovanni”, con il protagonista che diceva: “Versa il vino! Eccellente Marzemino”.

L’abitato di Isera e le sue frazioni, comprese le più alte, sono circondate da un vero e proprio

giardino, grande e ordinato, caratterizzato da colori che lo rendono affascinante. La ricca storia di Isera è caratterizzata da molti giacimenti culturali che affondano le radici nella preistoria della quale sono stati rintracciati alcuni preziosi siti neolitici, nella romanità di cui Isera possiede un magnifico reperto costituito dai resti di una grande villa del I secolo dopo Cristo e nel medioevo con le rovine di due importanti castelli come Castel Corno e Castel Pradaglia. L’antico maniero medievale di Castel Corno, già dei nobili Liechtenstein, domina incontrastato la Vallagarina e si propone al visitatore di oggi come luogo incantato, carico di suggestioni e di leggenda. Oltre alla visita alle cantine che ad Isera costituiscono dei veri e propri presidi è consigliabile la visita alla chiesa parrocchiale di San Vincenzo, di antica origine, ma ricostruita nella seconda metà del 1600. Curioso ed unico è inoltre il Museo della Cartolina, che documenta attraverso questo particolare mezzo tutta la storia del ´900, con abbondante riguardo all’epoca dell’Impero Austroungarico.

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Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Piazza San Vincenzo

Il tuo strudel Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare il tuo strudel ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0464 430363

COMUNE DI ISERA


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Andalo Situato su di un verde pianoro a 1040 metri, circondato da splendidi boschi di conifere, Andalo era

originariamente formata da 12 frazioni, sorte attorno ad antichi masi o casolari, ancora ben delineate, sparse nella larga sella prativa tra la Paganella e le pendici orientali del gruppo delle Dolomiti di Brenta. Da sempre il paese rappresenta un punto strategico, poiché chiude a sud la Val di Non e rappresenta un ponte diretto con le valli Giudicarie. I dodici masi mantengono ancora oggi il loro nome originario: Toscana, Casanova, Doss, Bortolon, Monech, Clamer, Fovo-Ponte, Melchiori, Perli, Ghezzi, Cadin e Pegorar.

Grazie ad una continua crescita, Andalo è oggi rinomata stazione turistica estiva ed invernale,

dotata di moderni impianti di risalita che raggiungono la Cima Paganella a 2125 metri di quota e di numerose strutture per lo sport e il tempo libero come il palazzetto del ghiaccio, il centro piscine di cui una con scivolo e giochi d’acqua, il palacongressi, il centro del fondo, campi da tennis, campi da bocce, il minigolf, il centro di equitazione, la palestra di roccia e molto ancora. La posizione particolarmente favorevole fa di Andalo il punto di partenza ideale per innumerevoli gite ed escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike.

Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Piazzale Paganella

Il tuo strudel Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare il tuo strudel ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0461 585836

COMUNE DI ANDALO

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Rabbi La Val di Rabbi, una laterale della più nota Val di Sole, fa parte quasi per intero del Parco Nazionale

dello Stelvio. Si snoda nel verde tra gli 800 e i 1.400 metri di quota ed è cosparsa di piccoli nuclei abitati dalla tipica architettura rurale. La costruzione caratteristica è quella del “maso” la cui parte alta, in legno, è adibita a fienile e il cui zoccolo in pietra custodisce le stanze dei contadini e la stalla.

Sconfinata è la gamma di itinerari a disposizione per chi ama le escursioni in mezzo a una flora e una fauna ricchissime, alla scoperta di un territorio che si è mantenuto perfettamente integro. Il primo paese che si incontra salendo lungo la Valle è Pracorno, costellato da numerosi casolari, e a seguire San Bernardo il principale centro commerciale e di servizi. Fiancheggiando il corso del torrente si arriva poi a Rabbi Fonti, la località che ospita la stazione termale conosciuta fin dal Seicento, mentre più in quota la frazione di Piazzola domina l’intera zona da un declivio soleggiato e panoramico.

Il Programma Accampamento Informativo Teatralizzato Grand Hotel Rabbi

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Il tuo canederlo Performance con le mani in pasta per insegnarti a fare i tuoi canederli ore 10 - 11.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 21

AgriCulture Spettacolo itinerante per scoprire i tesori della terra trentina ore 10.30 - 17 Partecipazione gratuita Per AgriCulture è consigliata la prenotazione al numero 0463 985048

COMUNE DI RABBI



I Vini Il vino in Trentino è l’espressione di arti e tradizioni antiche, che continuano a vivere nelle aziende

agricole e nelle cantine, grandi e piccole. Oltre allo spumante, sono numerose le tipologie di vini bianchi e rossi prodotti, ognuna con tratti unici strettamente legati al carattere dei singoli territori: ogni valle, ogni zona è la patria di un particolare vino, perché territorio e uva costituiscono un binomio inscindibile.

Il delicato bianco Nosiola e i rossi Marzemino gentile e Teroldego rotaliano sono tre vini ottenuti da alcuni vitigni autoctoni del Trentino che, insieme allo spumante TRENTODOC metodo classico e al vino bianco Müller Thurgau, rappresentano le chicche enologiche del territorio.

TrentoDOC metodo classico Lo spumante TRENTODOC metodo classico viene prodotto prevalentemente con uve Chardonnay coltivate in montagna, la cui qualità è riconosciuta a livello internazionale. Le sue caratteristiche lo rendono adatto ad accompagnare ogni tipo di pietanza, dall’antipasto ai piatti di pesce e di carne. La sua produzione, è iniziata a Trento più di cento anni fa. Oggi il TRENTODOC è uno degli spumanti più apprezzati in Italia e all’estero.

Trentino D.O.C. Nosiola - Trentino D.O.C. Vino Santo

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Il vino Nosiola, chiamato anche “la Nosiola”, si ottiene dall’uva omonima prodotta principalmente nella Valle dei Laghi. È un vino dal colore giallo paglierino o dorato bianco che bene si sopsa ai pesci di lago o di torrente e , da solo, è un piacevole e delicato aperitivo. Con l’uva appassita sui graticci fino alla settimana santa, inoltre si produce il Trentino Vino Santo, inconfondibile per il suo colore giallo ambrato e il gusto armonico. È un grande vino dolce, di antichissima tradizione, che si abbina alla pasticceria secca ed è insuperabile con i formaggi erborinati.

Trentino D.O.C. Müller Thurgau Il Müller Thurgau, tipico vino di montagna le cui uve si coltivano in terrazzamenti che arrivano sino agli 800 metri slm.. E’un vino bianco contraddistinto da un colore giallo verdolino e dal sapore asciutto, fresco e fruttato. E’ ideale come aperitivo e in abbinamento ai piatti tipici di montagna e di mare.

Trentino D.O.C. Marzemino Il colore è il rosso rubino, con riflessi violacei e il suo il profumo sprigiona fragranze floreali e di frutti di bosco. il Marzemino gentile è originario della Vallagarina nella quale vi sono due zone particolarmente vocate dove si producono rispettivamente il Trentino D.O.C. Marzemino Superiore“di Isera” e il Trentino D.O.C. superiore Marzemino “dei Ziresi”. Questo rosso, che ben si abbina alle più svariate raffinatezze gastronomiche era conosciuto molto bene anche da Mozart, che lo cita nel suo Don Giovanni.

Teroldego rotaliano D.O.C. Il Teroldego rotaliano si produce nel Campo Rotaliano che si trova a nord di Trento verso la Valle del Noce. È un vino rosso importante, sempre più conosciuto e apprezzato a livello nazionale. Il suo profumo è spiccatamente fruttato e marcatamente vinoso, è ottimo per piatti di cacciagione rivela è ottimo per banchetti di cacciagione e di altre carni saporite così come con formaggi stagionati prodotti nelle valli trentine.

Consorzio Vini del Trentino Via Segantini, 23 38100 Trento Telefono 0461 984536 www.vinideltrentino.com




La Grappa Il Trentino produce, grazie alla vocazione dei propri terreni, alla peculiarità del suo clima, alla tipologia e alle tecniche di allevamento, uve di grande qualità dalle quali si ricavano non solo vini pregiati, ma anche grappe uniche per profumi e morbidezza

La Grappa è l’essenza ultima della vite e negli aromi e profumi ricorda le caratteristiche dei grappoli

che maturano al sole e, allo stesso tempo, testimonia la grande varietà territoriale e produttiva del Trentino fatta di uve a bacca bianca e a bacca rossa, di coltivazioni nei fondovalle e collinari, di terreni porfirici, alluvionali, basaltici e di acque purissime.

L’unicità del distillato trentino è il frutto di una tradizione antica e originale, di saperi tramandati

nel tempo, di padre in figlio, all’interno di piccole aziende a conduzione famigliare che lavorano piccoli quantitativi di vinacce fresche, profumate, ancora ricche di vino e, quindi, preziose.

Per questo motivo la grappa trentina è dotata di una morbidezza e di una aromaticità che la rendono unica e inimitabile.

La Trentino Grappa La grappa è storia, tradizione e natura ma anche sapere e rigore produttivo garantiti dal marchio Trentino Grappa. Questo sigillo a forma di Tridente, ben visibile sul collarino delle produzioni garantite, assicura l’utilizzo di vinacce trentine sottoposte a distillazione con il metodo detto “a bagnomaria”, il superamento di accurati controlli chimici e il rispetto di precisi parametri organolettici. Una speciale Commissione, che si riunisce ogni quindici giorni, valuta se il prodotto è conforme alle indicazioni poste sull’etichetta e se può fregiarsi dell’ambito marchio Trentino Grappa. La Commissione effettua, successivamente, un ulteriore controllo direttamente nei negozi. Si tratta di un processo complesso e accurato che garantisce e tutela la produzione del distillato di vinaccia trentino. Impegnato in questa importante opera di tutela e di garanzia sia in Italia che all’estero, è l’Istituto Tutela Grappa del Trentino nato nel 1969, composto da 30 soci che rappresentano la quasi totalità della produzione trentina.

Il metodo Tullio Zadra Alla base di una grappa unica, aromatica, profumata e allo stesso tempo morbida c’è un originale metodo di distillazione “a bagnomaria”. Si tratta di una lavorazione tipica ed esclusiva del Trentino ideata tra gli anni ’50 e ’60 dall’ingegno di un abile ramiere, Tullio Zadra. Le vinacce ricevono gradatamente calore in maniera indiretta. Si ha pertanto una distillazione lenta che permette di mantenere intatte ricchezza aromatica e sapori.

Istituto Tutela Grappa del Trentino Via Manci, 5 - 38100 Trento Telefono 348 3004686 ist.trentinograppa@libero.it

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Le Mele Immaginando di dover allestire una vetrina con i migliori prodotti del Trentino, alla mela andrebbe

certamente assegnata una posizione in prima fila. Con una raccolta che supera i quattro milioni di quintali, attualmente il nostro territorio copre un quarto della produzione complessiva nazionale e il 4% di quella della Comunità Europea. Ma non è tanto la quantità a rendere la mela trentina una delle più prelibate sul mercato, quanto piuttosto la sua riconosciuta qualità.

La mela, uno dei frutti più antichi in assoluto, è conosciuta dagli uomini fin dal periodo neolitico ed

è particolarmente equilibrata dal punto di vista nutrizionale. Nello specifico è povera di sodio, ricca di potassio e di vitamine PP, B1, B2 e A, ed è in grado di fornire un quarto del fabbisogno quotidiano di vitamina C. Con solo il 12% di zuccheri si adatta bene anche al regime alimentare dei diabetici, mentre la presenza di antiossidanti la rende utile nella lotta ai radicali liberi. Inoltre può costituire un buon aiuto per la cura della propria pelle: vanta infatti proprietà rassodanti, antirughe e toniche.

Le aree del Trentino coltivate a mele sono rappresentate dai pendii soleggiati della Valle di Non e della Valle di Sole, dalla zona dell’Alto Garda, dal fondovalle lungo il corso dell’Adige e dalla Valsugana.

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La Valle di Non ha recentemente ottenuto dalla Comunità Europea il prestigioso riconoscimento della D.O.P. - Denominazione di Origine Protetta - che conferma la qualità del territorio e delle mele prodotte in tale area.

Vi presentiamo di seguito alcune tra le varietà coltivate.

Consorzio la Trentina Via Brennero, 322 38100 Trento Telefono 0461 421575-77 www.latrentina.it

Consorzio Melinda Via della Cooperazione, 21 38010 Taio Telefono 0463 469299 www.melinda.it


Golden Delicious La Golden Delicious è la varietà più diffusa in Trentino dove, grazie al clima ideale, riesce ad esprimere al meglio le proprie qualità. Dalla forma leggermente allungata e dal colore giallo intenso, assume una sfumatura rossa nella parte maggiormente esposta al sole. Vanta una polpa finissima, succosa e molto croccante e il gusto è zuccherino e aromatico.

Renetta Canada La tradizione produttiva della Valle di Non è certamente rappresentata dalla varietà Renetta Canada, caratterizzata da una buccia ruvida e di color verde ruggine. Questo aspetto esteriore contrasta con una polpa pastosa, di sapore aromatico e lievemente acidulo. È indicata sia per il consumo fresco sia per la preparazione di torte e strudel.

Red Delicious È la classica mela rossa, inconfondibile non solo per la sua brillante colorazione, ma anche per la forma allungata e per le cinque punte nella parte inferiore. La Red Delicious è una mela dalla polpa finissima, molto croccante e dal sapore dolce e aromatico.

Granny Smith Introdotta in epoca relativamente recente nelle colture trentine, la varietà Granny Smith è di origine neozelandese e arriva a maturazione nel primo autunno, con una tipica colorazione verde intensa e il gusto acidulo. Compatta e succulenta è una mela apprezzata in tutta Europa.

Royal Gala Di recente introduzione, la Royal Gala è una mela che si distingue dalle altre per la maturazione decisamente precoce, quasi estiva. All’aspetto gradevole unisce un gusto dolce e una polpa compatta, croccante e succosa.

Morgenduft Riconoscibile per la forma leggermente appiattita e le dimensioni notevoli, la mela Morgenduft giunge a maturazione nei primi giorni d’autunno. Si presenta all’occhio di colore verde con diffuse e intense sfumature rosse, e al palato leggermente asprigna. La polpa bianca è moderatamente granulosa e decisamente croccante.

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I Piccoli Frutti del Trentino È cosa risaputa che la frutta fresca faccia bene al nostro organismo. Essa contiene infatti importanti

sostanze antiossidanti capaci di neutralizzare le tossine e di combattere i cosiddetti radicali liberi, svolgendo una funzione protettiva nei confronti del nostro corpo.

In Trentino a chi ama la frutta la scelta non manca davvero, visto che oltre alle mele si producono

susine, ciliegie, kiwi e soprattutto fragole e piccoli frutti. Un mix di colori, profumi e sapori che contribuisce a mantenerci in salute senza rinunciare a soddisfare il palato.

Fragole e piccoli frutti Piccoli nelle dimensioni, ma grandi nel gusto. Stiamo parlando di fragole, fragoline, lamponi, more, mirtilli e ribes, che da sempre crescono spontaneamente nelle nostre terre di montagna. Prima che si affermasse la loro coltivazione organizzata, nel secondo dopoguerra, i frutti del sottobosco per secoli hanno costituito una preziosa risorsa alimentare (sono infatti ricchi di vitamina B e C) e un importante sostegno all’economia delle famiglie contadine che abitavano in altura. Soprattutto le donne in passato si sono dedicate alla loro raccolta per tentare di risollevare i bilanci famigliari. Le fragole trentine vengono coltivate principalmente nella zona della Valle dei Mocheni, in Valsugana e sull’Altipiano di Piné dai cinquecento agli oltre milleduecento metri di quota, arrivando a maturazione quando quelle di pianura hanno già esaurito il proprio ciclo. Nelle stesse aree crescono le ricercate fragoline selvatiche, il più caratteristico dei frutti di bosco, tanto fragili e delicate, quanto forti in aroma e profumo. Fino ai millecinquecento metri di altitudine cresce per tutta l’estate una particolare varietà di lamponi, dal colore rosso intenso e dalla forma leggermente allungata, ricchi di vitamina C e chiamati “ampòmole”. A questa stessa famiglia appartengono anche le more, dall’inconfondibile colore nero brillante e dall’elevata succosità, a cui sono riconosciute proprietà astringenti. Noti per l’azione protettiva sulla pelle e sugli occhi sono invece i mirtilli neri e rossi, che maturano oltre i mille metri di quota, soprattutto nell’alta Val dei Mocheni e sulle pendici del Lagorai. Proprietà diuretiche e depuranti vanta il ribes, un frutto a grappolo le cui bacche vantano un aroma diverso a seconda della colorazione: rossa, nera o bianca.

Ciliegie La ciliegia è un frutto che può vantare una buona quantità di fibre e di vitamina C. In Italia se ne conoscono diverse specie, coltivabili fino ai mille metri di quota in zone riparate dai venti primaverili. In Trentino, in particolare sui terreni della Valsugana, quello tradizionale è il ciliegio dolce tardivo, che permette la raccolta dei frutti da giugno fino all’inizio di agosto.

Susine Risalgono agli anni Cinquanta dello scorso secolo le prime forme di coltivazione razionale della susina, in precedenza diffusa soltanto negli orti privati. Di tradizione antica, questo frutto presenta una buccia di colore violaceo tendente al blu e una polpa soda e pastosa di colore giallo-verde. Si presta per una conservazione anche prolungata e viene utilizzato sia come prodotto fresco sia in pasticceria. Il suo sapore particolare, dolce e acidulo, è determinato dalle caratteristiche della zona d’origine, il bacino del fiume Sarca: un ambiente unico che differenzia le susine trentine dalle altre per le sostanze contenute, in particolare potassio, beta-carotene e vitamina PP.

Sant’Orsola Società Cooperativa Agricola Via Lagorai, 131 38057 Pergine Valsugana Telefono 0461 518111 www.santorsola.com

Consorzio la Trentina Via Brennero, 322 38100 Trento Telefono 0461 421575-77 www.latrentina.it

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Gli Ortaggi Esistono in Trentino delle vere e autentiche oasi naturali particolarmente vocate alla coltivazione

degli ortaggi tra queste certamente la Val di Gresta, conosciuta come “l’orto biologico del Trentino”, e le Giudicarie esteriori. Ciascuna area ha tratto beneficio dalla particolare collocazione geografica e dalle peculiarità climatiche.

La Val di Gresta, situata tra la Vallagarina e la bassa Valle del Sarca, vanta un terreno estremamente

diversificato e vario che si trasforma in un luogo ideale per la coltivazione di diverse tipologie di ortaggi che possono godere anche dell’esposizione a sud e dei favorevoli influssi climatici del vicino Lago di Garda.

Le Giudicarie esteriori, poste in una conca compresa tra le Dolomiti di Brenta, ai piedi del Parco

Naturale Adamello Brenta e il Lago di Garda vantano un terreno particolare che si è trasformato negli anni nell’area di produzione per antonomasia di alcune tipologie di patate montane dai sapori inconfondibili.

In Val di Gresta l’orticoltura è praticata a pieno campo fin dai primi anni del Novecento, su piccoli

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appezzamenti di terra sostenuti da muri a secco. Inizialmente la produzione era limitata alla patata e ai cavoli cappucci, che venivano trasformati in crauti; poi si sono aggiunti la carota, il sedano rapa, il porro, il cavolfiore, la zucchina, le cicorie, le lattughe, i fagiolini, le cipolle, le rape. Ogni fase della produzione viene controllata e certificata in modo da poter immettere sul mercato prodotti biologici sicuri e facilmente identificabili, visto che sono contrassegnati sulla confezione da una coccinella. Una qualità superiore garantita dal Consorzio Ortofrutticolo Val di Gresta, attivo dal 1972, il cui motto recita “coltivare senza usare veleni, nutrire i campi con concimi naturali, perché la qualità del cibo dipende dalla salute della terra”.

L’area che si sviluppa nei dintorni di Lomaso è divisa in tre altipiani sui quali si sviluppa una

produzione agricola legata alla frutticoltura e alla pataticoltura. Nei terreni delle Giudicarie esteriori, della Val di Cavedine, e della Val del Chiese la patata ha trovato una sua naturale collocazione sin dall’inizio del ’900 e dopo un periodo di abbandono è oggetto di un progetto di recupero e valorizzazione grazie all’attività di Copag. La Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariese, nata nel 1977, coltiva e produce “Le montagnine”, patate coltivate in ambiente di montagna, prodotte secondo un protocollo di autodisciplina che limita gli interventi di concimazione e promuove una difesa agronomica rispettosa dell’ambiente.

Consorzio Ortofrutticolo Val di Gresta Via Longa, 86/90 38060 Ronzo-Chienis Telefono 0464 802922 www.val-di-gresta.it/agri

CO.P.A.G Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariesi sca Via Giovanni Prati, 1 - Fr. Dasindo 38070 Lomaso Telefono 0465 701793 www.lemontagnine.it


Carota La carota era già conosciuta dai Greci e dai Romani che la utilizzavano più per scopi medicinali che a fini alimentari: Plinio, nel I secolo d.C., già la citava come stimolante delle attività gastriche e ne esaltava le proprietà cicatrizzanti e diuretiche. Ricca di vitamine e minerali vanta un’importante azione antinfiammatoria, rivitalizzante e tonificante per la pelle.

Patata Considerata da sempre un cibo umile è arrivata in Europa nel sedicesimo secolo dal Perù per opera dei conquistadores ed oggi è il tubero più coltivato al mondo. La patata, grazie alle notevoli quantità di carboidrati, sali minerali e vitamine B, C e K che contiene, è dotata di buone proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti. È utile per combattere gastriti e ulcere.

Sedano rapa Questa varietà di sedano coltivato solo in alcune zone dell’Italia settentrionale è ben conosciuto soprattutto nei paesi del nord Europa. Ha un valore calorico molto basso ed è fonte di minerali, in particolare selenio, e di vitamine A, B e C. Ha risapute proprietà toniche, digestive, depurative e fluidificanti, mentre recenti studi gli riconoscono anche la capacità di ridurre la pressione arteriosa e il colesterolo.

Cavolo cappuccio Il cavolo è originario del bacino del Mediterraneo e già i Romani ritenevano che scacciasse la tristezza e aiutasse ad assorbire meglio l’alcool: ancora oggi, in alcuni paesi dell’Europa dell’est se ne mangiano le foglie crude dopo aver esagerato con la vodka. Per la vastità delle sue indicazioni terapeutiche è entrato a far parte di diritto nel gruppo di verdure-piante medicinali di maggiore utilità insieme ad aglio, cipolla, carota e salvia.


La Polenta Nella Valle del Chiese, ultimo lembo del Trentino occidentale, da oltre un secolo si coltiva una

particolare varietà di mais, il “Nostrano di Storo”. Un granoturco nostrano da cui si ricava la farina gialla di Storo, ingrediente principe per preparare la vera polenta di montagna. A renderlo inconfondibile sono il colore rosso corallo dei suoi chicchi, la forma allungata delle pannocchie e la granella lucida come il vetro. Particolare è anche la sua origine: si tratta infatti di una varietà nata da diverse qualità di mais locali attraverso incroci e reincroci naturali.

Qui la produzione avviene ancora oggi nel pieno rispetto dei tempi della natura: con le prime brume ottobrine inizia la raccolta delle pannocchie, che poi vengono lasciate asciugare all’aria di montagna. L’antica pratica della coltivazione naturale ben si coniuga oggi con la modernità nell’utilizzo delle tecnologie per la semina e la trebbiatura, e nella fase di confezionamento. Ciononostante l’essiccazione naturale si pratica ancora sui balconi e sui ballatoi di alcune abitazioni del centro storico.

Il rispetto dei cicli della natura e di un apposito disciplinare, l’acqua pura e l’aria pulita garantiscono la qualità di questo prodotto, l’autenticità delle fragranze e la genuinità dei principi nutritivi. Ricordiamo che il mais è un alimento che contiene una buona quantità di amido, alcuni amminoacidi, sali minerali e vitamine, e svolge quindi un’importante azione dal punto di vista dietetico.

I chicchi dorati del grano “Nostrano di Storo”, una volta essiccati, vengono macinati al mulino di

Storo: ne nasce una farina genuina altamente digeribile, pronta a trasformarsi in fragrante polenta. Tradizionalmente prodotto umilissimo, nel corso degli anni è stata valorizzata a tal punto da riscoprirsi tra i protagonisti della buona tavola trentina. Gustata per lo più in compagnia di pietanze in umido, può essere cucinata in vari modi. Una ricetta particolare è quella della “Carbonera”, una polenta particolarmente saporita preparata con della Spressa locale, del burro di malga e del vino rosso.

Agri Novanta Scarl Cooperativa Agricola Via Regensburger, 23-25 38089 Storo Telefono 0465 686614 www.farinagialladistoro.it



I Formaggi L’arte di saper fare il formaggio si è radicata in Trentino da centinaia di anni. Una passione antica il cui segreto è racchiuso principalmente nella qualità del latte e nella tecnica di trasformazione tradizionale che, conservando tutte le fragranze e i sapori dell’erba fresca di montagna, regala prodotti d’alpeggio genuini e autentici. Sono circa ottomila le vacche da latte che trascorrono l’estate sui prati in quota, pascoli verdissimi che occupano più del 50% del territorio. Una parte del latte prodotto ancora oggi viene lavorato direttamente nelle circa ottanta malghe autorizzate, l’altra arriva invece nei caseifici, dove modernità e tradizione convivono per mantenere inalterati i gusti di un tempo.

La salubrità dei nostri prodotti d’alpeggio e caseari, oltre ad essere custodita dall’aria pulita

delle Alpi e dall’alimentazione naturale del bestiame, è tutelata da un severo disciplinare voluto dall’associazione dei produttori trentini. Un regolamento che segue la nascita dei formaggi in tutte le diverse fasi, dall’alimentazione delle vacche, ai controlli sul latte appena munto, alla stagionatura e alla marchiatura delle forme.

Tra tutti i formaggi prodotti nelle varie zone del nostro territorio, vi presentiamo il Trentingrana, la Spressa delle Giudicarie D.O.P, il Casolèt, il Puzzone di Moena, il Vezzena, la Tosèla del Primiero e il Caprino.

Consorzio Trentingrana Concast Via Bregenz, 18 38100 Trento Telefono 0461 961515 www.trentingrana.it


Il Trentingrana Nutriente, delicato e fragrante, il Trentingrana può impreziosire ogni piatto, può essere gustato da solo, in compagnia del miele o abbinato a un frizzante Trento D.O.C. Prodotto dal 1926 solo con latte selezionato, caglio e sale senza l’aggiunta di conservanti, si ottiene dopo oltre 20 mesi di maturazione. Ne vengono prodotte solo centomila forme all’anno.

La Spressa delle Giudicarie La Spressa è un formaggio da pasto che vanta la denominazione di origine protetta (D.O.P). È il più conosciuto delle Giudicarie e si caratterizza per la varietà dei sapori, da dolci a intensi e piccanti, in base ai mesi di stagionastagiona tura. Alla pratica di pressare le forme o ai numerosi processi di scrematura che ne caratterizzano il processo di produzione deve probabilmente l’origil’origi ne del suo nome.

Il Casolèt Un tempo in Val di Sole il Casolèt, ormai prossimo a divenire presidio Slow Food, si produceva con il latte intero solamente in autunno, come scorta alimentare per l’inverno. Da formaggio di casa per eccellenza è diventato oggi una piccola grande rarità. Si consuma fresco dopo circa trenta giorni di stagionatura ed è ideale per preparare le torte salate.

Il Puzzone di Moena Il segreto del Puzzone, così chiamato per l’intenso aroma, sono la qualità del latte e la pratica della spugnatura giornaliera delle forme durante la stagionatura: un’usanza dall’origine sconosciuta approdata nelle valli di Fiemme e Fassa in tempi remoti. Conosciuto dai ladini come “Spretz Tzaorì” è presidio Slow Food ottenuto da latte crudo e se prodotto in estate porta una “M” di malga come marchio.

Il Vezzena La tradizione vuole che il Vezzena venga prodotto sull’omonimo altipiano nel caseificio degli Altipiani e del Vezzena. Da tavola e da grattugia, saporito e leggermente piccante, è un formaggio che può arrivare a una stagionatura di due anni, mentre gli aromi che sprigiona sono diversi a seconda del periodo del pascolo. Realizzato con latte crudo e già apprezzato agli inizi del 1900 da Francesco Giuseppe Imperatore austro - ungarico, è divenuto un presidio Slow Food.

Tosèla del Primiero Ottimo se abbrustolito sulla piastra o se passato in padella, questo formaggio presenta una pasta compatta, molle, di colore bianco o paglierino chiaro. Prodotto originariamente nel Primiero e oggi in tutto il Trentino, deriva direttamente dalla messa in forma della cagliata fresca. L’operazione della tosatura, necessaria per rifilare la pasta che eccede dai bordi dello stampo (detto fascera) e per ottenere una sagoma regolare, ha dato il nome alla Tosèla.

Caprino Caratterizzato da un gusto ricco e stimolante, il Caprino vanta un’antica tradizione nel nostro territorio, anche se la sua produzione oggi è presente soprattutto in Val di Fiemme (Caseificio di Cavalese) e nelle Valli Giudicarie (Caseificio di Fiavè). La sua pasta compatta, di colore bianco, con una rada occhiatura, è prodotta esclusivamente con il latte di capra. Il peso delle forme è di circa tre chilogrammi.


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I Salumi L’origine dei prodotti trentini di salumeria è strettamente legata al territorio e alla storia della sua

gente. In passato gli insaccati costituivano una parte significativa dell’apporto di proteine e grassi animali nella dieta povera dei contadini, tanto che in ogni abitazione esistevano luoghi dedicati alla conservazione e alla stagionatura dei salumi. Esempi di questa usanza sono la “càneva”, il “vòlt” ed il caminetto, dove le carni venivano abitualmente affumicate.

Le tecniche di lavorazione e le modalità di conservazione dei salumi trentini, sopravissute sino ai giorni nostri grazie alla tradizione, hanno contribuito a formare un ricco retroterra culturale a cui si riconducono usi e costumi, mestieri e ricette trentine, e grazie alle quali oggi è ancora possibile assaporare gli aromi ed i profumi di un tempo in tipicità agroalimentari, con la garanzia della genuinità e della qualità.

A

tutela dell’autenticità e della qualità degli insaccati trentini è nato nel dicembre del 2003 il Consorzio Produttori Trentini di Salumi riconoscibile dal marchio Trentinosalumi.

Consorzio Produttori Trentini di Salumi Trentinosalumi Via Brennero, 182 38100 Trento Telefono 0461 420 300 www.trentinosalumi.it

Famiglia Cooperativa Brenta Paganella S.C. Frazione Berghi, 46 38078 San Lorenzo in Banale Telefono 0465 734670


Carne Salada del Trentino La Carne salada è una carne di bovino aromatizzata ed è uno dei prodotti più conosciuti e antichi del territorio trentino. Originaria del Basso Sarca, ma ormai diffusa in tutta la provincia, viene prodotta lasciandola maturare per 20-25 giorni in una miscela di sale, pepe nero, aglio, ginepro, alloro e rosmarino. È ottima cruda, tagliata a fette molto sottili, oppure cotta ai ferri e condita con una miscela composta da olio d’oliva e alcune gocce di aceto, in abbinamento fagioli olio-aceto-cipolla, pane nero o tortello di patate.

Luganega del Trentino La Luganega stagionata, presidio Slow Food, è un insaccato molto diffuso in Trentino tanto da diventare parte integrante degli usi delle genti locali. Per la preparazione della Luganega, la cui ricetta ha subito nel tempo alcune variazioni a seconda delle diverse aree geografiche trentine in cui veniva prodotta, si utilizzano carni di suino allevato in Trentino o in Italia in modo da garantire una materia prima fedele alle indicazioni della tradizionale. Questo salume si contraddistingue per un gusto delicato, speziato, con sentore di pepe e aglio e per un profumo gradevole e caratteristico. La si può gustare insieme alla polenta, ai formaggi, alla torta di patate oppure come ingrediente di piatti tipici quali canederli e smacafam.

Ciuìga Da autunno a marzo nel Banale si produce la Ciuìga, un insaccato fresco di carne di suino e rape bianche. La storia di questo prodotto, oggi presidio Slow Food, racconta tempi difficili in cui le famiglie vivevano in estrema povertà e aggiungendo ai resti delle carni un ortaggio umile come la rapa si garantivano la sussistenza. Per la produzione della Ciuìga oggi vengono impiegate carni scelte di maiale e rape cotte, macinate insieme e impastate con aggiunta di aromi. Una volta insaccata e legata la Ciuìga viene affumicata, come un tempo, in un locale senza camino. È un insaccato da consumare preferibilmente cotto e affettato, da solo oppure con le patate, la polenta e i crauti.

Mortandela Affumicata della Val di Non In passato ogni famiglia della Val di Non o della zona di Calceranica usava allevare uno o più maiali con patate, crusca, scarti di ortaggi e mele per circa un anno. La carne, arricchita con sale e pepe, veniva utilizzata per produrre la Mortandela. Oggi come allora i produttori della Val di Non lavorano la carne di suino macinata in piccole palle a forma di polpetta, avvolgendole poi in un retino di maiale oppure cospargendole con farina di mais o di grano saraceno e lasciandole ad asciugare e affumicare su assi di legno. La Mortandela della Val di Non, presidio Slow Food, si può trovare in commercio fresca o stagionata e si può gustare sia cruda sia cotta, abbinata alla polenta, alle patate o alle verdure lesse.

Speck del Trentino L’usanza di affumicare la carne ha origini molto antiche ma pare che il termine speck sia nato durante il XVII secolo. La diffusione dello Speck del Trentino risale all’inizio del secolo scorso e oggi è uno dei prodotti tipici più conosciuti e diffusi. Per ottenere uno speck di qualità si deve eseguire innanzitutto un’accurata selezione degli aromi e delle materie prime - la coscia utilizzata deve provenire da un maiale nato, allevato e macellato esclusivamente in Trentino o in Italia - e poi si deve prestare grande attenzione alla salatura, all’affumicatura ed alla stagionatura, che può durare da quattro a sei mesi. Il risultato è un prodotto dal gusto caratteristico, intenso, ricco, leggermente affumicato e dal profumo aromatico e gradevole. Ottimo con il pane, si può utilizzare anche come ingrediente per primi piatti quali canederli o gnocchi di pane.



La Trota di Montagna Per le peculiarità delle sue acque il Trentino rappresenta uno dei luoghi simbolo della troticoltura italiana, che si è diffusa a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.

Qui il pesce viene allevato nelle acque pulite e ben ossigenate delle sorgenti che sgorgano dai ghiacciai

dolomitici, in un habitat ideale che garantisce qualità e genuinità. La freschezza di queste fonti, inoltre, fa sì che le trote impieghino tra i diciotto e i ventiquattro mesi per raggiungere la dimensione ideale: una maturazione lenta che porta ad una miglioria delle proprietà organolettiche.

L’eccellenza dei nostri prodotti è stata sottolineata anche da uno dei critici gastronomici più

conosciuti d’Italia, Edoardo Raspelli che nel 2006 è venuto in Trentino per registrare una puntata del programma “Mela Verde” in onda su Rete 4. A Lavis ha sede infatti l’Astro (Associazione Troticoltori Trentini), nata nel 1986 dalla volontà di oltre sessanta allevatori locali allo scopo di promuovere e qualificare l’immagine della trota locale. Il rigoroso rispetto del disciplinare di produzione e l’adozione di un piano di alimentazione costituto esclusivamente da mangimi controllati, assicurano la qualità superiore delle nostre trote e dei salmerini di montagna. Non solo: l’utilizzo di farine di gambero e di farine ottenute dal lievito consente di ottenere anche una “salmonatura naturale”.

Trota iridea La trota, unica per la magrezza e la delicatezza della carne, ricca di proteine nobili e di sali minerali, facilmente digeribile, è considerata un alimento prezioso all’interno di un regime dietetico equilibrato. Molto apprezzato il suo apporto di “omega 3”, particolarmente indicati nella prevenzione di malattie cardiovascolari, e il bassissimo contenuto di colesterolo. Con il marchio Astro sono presenti sul mercato numerosi prodotti pronti a soddisfare tutti i gusti. Prodotti freschi tradizionali, quali la trota intera già pulita o il filetto, pronti da cuocere, come i tranci panati, oppure da consumare direttamente come il carpaccio, i filetti affumicati e marinati, le polpette e il sugo. Davvero stuzzicanti sono poi gli hamburger, pensati in particolar modo per i più piccoli.

Salmerino Di aspetto simile alla trota il Salmerino se ne distingue per la colorazione più vivace, caratteristiche le numerose macchiette rosse sui fianchi, per la forma maggiormente slanciata e per il gusto ancora più delicato, che lo rende un pesce indicato anche nelle grandi occasioni. Fonti storiche attestano che esso era già apprezzato dal cardinale Madruzzo durante il Concilio di Trento e in epoca austro-ungarica da Francesco Giuseppe, che amava gustarlo durante le battute di caccia. Proprio per soddisfare questa predilezione dell’imperatore il Salmerino è stato immesso in molti laghi alpini.

ASTRO Associazione Troticoltori Trentini Via Galileo Galilei, 43 38015 Lavis Telefono 0461 242525 www.troteastro.it

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L’Olio dell’Alto Garda Trentino Quella dell’Alto Garda Trentino è senza dubbio la zona a tradizione olivicola più settentrionale del

mondo. Da alcuni reperti storici si è riscontrato che già al tempo dei romani si coltivavano le olivaie poste sulle colline dei comuni di Riva del Garda, Arco, Nago-Torbole, Tenno e Dro. Nei millenni che sono trascorsi fino ad oggi l’olivicoltura e la produzione di Olio Extra Vergine di Oliva si sono tramandate di generazione in generazione: con il passare del tempo si sono selezionate le varietà di olivo, in particolare la Casaliva, che meglio si adattavano alla zona, e si sono affinate le tecniche di coltivazione degli olivi e di estrazione dell’olio dalle olive. Ed è così che oggi le splendide olivaie, costituite a maggioranza da olivi secolari, valorizzano l’ambiente ed il paesaggio di quest’area. I limiti dovuti al posizionamento geografico sono che la maturazione delle olive è tardiva e spesso avviene quando le cime delle montagne sono ormai già ricoperte dalla neve, e che le produzioni delle olive sono mediamente più basse; ma offrono il grande vantaggio, di non dover utilizzare prodotti antiparassitari contro le principali avversità, e di poter, quindi, effettuare una lotta antiparassitaria di tipo biologico. La raccolta avviene ancor oggi per la maggior parte a mano ed il conferimento al frantoio viene fatto nel più breve tempo possibile, per preservare al meglio l’oliva prodotta. L’estrazione dell’olio avviene solo con mezzi meccanici. Da tutto questo contesto si ottiene un Olio Extra Vergine dalle caratteristiche uniche, certificate dal disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta (DOP) Garda Trentino, che dal 1998 promuove e valorizza la produzione locale.

L’Olio Extravergine di Oliva del Garda Trentino DOP è caratterizzato da un colore dorato, con

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riflessi tendenti al verde, da profumi fruttati delicati ma intensi, in cui si distinguono i sentori di carciofo, mandorla e fieno, e a cui si aggiunge un sapore piacevolmente fruttato e piccante, e, infine, da un limite massimo di acidità più basso di quanto richiesto per gli Oli Extra Vergine di Oliva. Un prodotto di grande armonia che raggiunge un perfetto equilibrio nelle sensazioni prodotte alla vista, al tatto, all’olfatto e al palato e che è alla base di un modello di alimentazione che ha dimostrato di essere un valido strumento di prevenzione contro le malattie cardio-vascolari e un valido contributo per la salute in generale.

Agraria Riva del Garda Via San Nazzaro, 4 38066 Riva del Garda Telefono 0464 552133 www.agririva.it



I sapori trentini Il Trentino con le sue bellezze, gli ambienti incontaminati,

le colture legate alla tradizione non è solo il luogo ideale per vacanze rilassanti all’insegna della natura, del relax, degli eventi culturali e della pratica sportiva ma anche scoperta di una importante tradizione enogastronomica che si compone di prodotti unici e coltivazioni perfettamente inserite nel territorio. Lungo tutto l’arco dell’anno il Trentino offre l’occasione per avvicinarsi a questa originalità attraverso eventi e feste legate alla tradizione. Accanto ad AgriCulture, infatti, i turisti possono scoprire i sapori e le usanze trentine anche in altri momenti dell’anno grazie a «Vacanze con Gusto».


Vacanze con Gusto Tredici appuntamenti recuperano e propongono, tra giugno e ottobre, i prodotti della terra trentina

abbinandoli a momenti significativi della vita di molte comunità e valli. L’estate e l’autunno si trasformano, grazie a «Vacanze con Gusto», in un autentico inno all’originalità dei piatti locali, ai costumi e agli stili di vita trentini.

Non rimane che farsi catturare da questo affascinante mix di cultura e sapori, memoria e folklore e

scoprire le eccellenze agronomiche e gli eventi più significativi che vengono proposti lungo gli itinerari delle Strade del Vino e dei Sapori del Trentino.

Arcadia

Autunno Trentino

Caldes, Val di Sole 7 - 8 giugno Info 0463 601647 www.stradadellamela.it

Trento 19 - 2, 26 - 28 settembre Info www.enotourtrento.it

21a Mostra di Cembra Rassegna dei Müller Thurgau dell’arco Alpino Cembra, Val di Cembra 2 - 6 luglio Info 0461 680117 www.mullerthurgau-mostra.it

Te Anter i Tobiè Canazie, Val di Fassa 11 - 13 luglio Info 0462 609500 www.fassa.com

Naturalmente Bosco Baita Milegna - Madonna di Campiglio Dal 3 luglio al 2 settembre tutti i martedì Info 0465 447501 www.campiglio.to

Camminagrestana Ronzo Chienis - Val di Gresta 27 luglio 2008

Alla scoperta del teroldego Mezzocorona, Piana Rotaliana 29, 30 e 31 agosto Info 0461 606022 www.settembrerotaliano.it

Magnalonga Calliano, Besenello - Vallagarina 7 settembre Info 0464 480460 www.stradedelvinotrentino.it

Traubenkur. Sul lago il gusto di rigenerarsi con l’uva 13 - 28 settembre Info 0464 554444 www.gardatrentino.it

Gran festa del Desmontegar Fiera di Primiero 25 - 28 settembre Info 0439 62407 www.sanmartino.com

Desmontegada de le Caore Cavalese, Val di Fiemme 26 - 28 settembre Info 0462 241111 www.valdifiemme.info

Pomaria Casez, Val di Non 11 - 12 ottobre Info 0463 830133 www.valledinon.tn.it

Sagra della Ciuìga S. Lorenzo in Banale 24 - 26 ottobre Info 0465 702626 www.comano.to


I tuoi canederli Preparazione Tagliare a dadini il pane raffermo e cospargerlo col latte, unirvi l’uovo, il sale, il pepe, la noce moscata, il prezzemolo finemente tritato, e il Trentingrana grattugiato. Tagliare a parte gli “ingredienti accidenti” salume scelto e formaggio a dadini e unirli all’impasto, amalgamando con le mani. Se serve aggiungere ancora latte, poi formare delle palline, usando farina di grano tenero o pane grattugiato per dargli forma. Far cuocere a fuoco lento nell’acqua o nel brodo precedentemente preparato, e togliere dal fuoco quando vengono a galla , dopo circa 10 minuti. Servire con abbondante Trentingrana e burro aromatizzato con salvia, oppure, più tipicamente, con il brodo di cottura.

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Il tuo strudel Preparazione Tagliare le mele in quattro parti, sbucciarle e ogni spicchio tagliarlo in circa otto pezzetti. Amalgamare in una ciotola abbastanza capiente aggiungendo l’uvetta, i biscotti sbriciolati e lo zucchero, la cannella e i pinoli. Stendere l’impasto ottenendo la sfoglia più sottile possibile (di forma quasi quadrata di lato 35/ 40 cm). Poggiare la sfoglia sopra un canovaccio infarinato, disporre il ripieno di mele, uvetta ecc., uniformemente sopra la sfoglia e arrotolare la pasta aiutandosi con il canovaccio. Chiudere l’estremità premendo con le dita quindi sistemare lo strudel su una placca imburrata e spennellarlo con del latte. Infornare a 200° C per 35/40 minuti. All’uscita dal forno cospargere a neve con zucchero a velo servendosi di un fine colino. Servire ancora tiepido

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per la pasta gr. 150 farina di grano tenero 00 olio extravergine di oliva D.O.P del Lago di Garda, 2 giri a filo un pizzico di sale 1 dl di latte Fare un impasto omogeneo ed elastico, lasciare riposare

per il ripieno 1 mela renetta D.O.P. 1 mela golden delicius D.O.P. gr. 20 uva sultanina nr. 3 biscotti secchi (oro Saiwa), sbriciolati gr. 20 zucchero un po’ di cannella un po’ di mandorle tritate o pinoli una noce di burro


Siamo partner di questo grande spettacolo itinerante, perché l’attenzione per il Cliente e per le cose buone è l’anima del nostro lavoro. Nelle zone dove si svolge AgriCulture potrai fare la spesa con il 20% di sconto sui prodotti trentini in promozione* presentando alla cassa il coupon distribuito durante lo spettacolo.

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