Pocketsalute Autunno 2013

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POCKET SALUTE - Anno VI n° 1 Autunno 2013 - Fisioter Press SAS Editore - Registrazione ROC in corso - Periodico Bimetsrale - Spedizione in Abbonamento Postale - € 2,50

ENDOMETRIOSI GUARIRE OGGI SI PUOʼ CON LA GIUSTA TERAPIA

IL MAL DI SCHIENA Risultati inaspettati con la riabilitazione

Bimbi e sonno Cosa fare quando il bambino russa

IMPIANTI DENTALI CASI DI SUCCESSO

LOTTA AL DOLORE PER UNA VITA MIGLIORE

Pocket Salute AUTUNNO 2013 - Copia Omaggio

FOCUS: Osteoporosi


non piÚ soli nel dolore Cure palliative, un riparo sicuro di calore umano e scienza medica La legge 38/2010 tutela l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.

www.salute.gov.it


DIRETTORE RESPONSABILE

Giovanna D’Innocenzo

DIRETTORE EDITORIALE Serena Zimuel

DIRETTORE COMMERCIALE Giulia Mincarini

Periodico Bimestrale In fase di registrazione ROC

EDIZIONE AUTUNNO 2013

medicina 12 SPONDILOLISTESI LOMBARE I nuovi trattamenti chirurgici mini-invasivi, senza sangue e senza dolore

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14 DIAGNOSTICA ECOGRAFICA L’ecografia muscolo-scheletrica, quando, come e perchè 16 I TUMORI TESTA-COLLO Prevenzione Diagnosi 20 DENTI E POSTURA Esiste un collegamento tra occlusione dentale e postura

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bimbi&mamme 44 SE IL BAMBINO RUSSA Spesso dipende dall’ipertrofia di adenoidi e tonsille 46 RITORNO A SCUOLA Le indicazioni del Ministero della Salute

BIMBI E NANNA Cosa fare quando il sonno è disturbato REDAZIONE 328 6374817

redazione@pocketsalute.it

PUBBLICITAʼ 328 9327888

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© Proprietà letteraria riservata. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di testi, immagini o disegni pubblicati, senza l’autorizzazione scritta della Direzione e dell’Editore. Le opinioni degli autori impegnano la loro responsabilità e non rispecchiano necessariamente quelle della Direzione della rivista. All’interno dei contributi possono essere citati nomi di prodotti, anche farmaceutici, pubblicati nel rispetto delle opinioni degli autori e per completezza d’informazione sui temi trattati. Foto e illustrazioni: © Shutterstock Image.

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51 MASTICAZIONE E LINGUAGGIO La masticazione come momento affettivo ed emotivo

bellezza&benessere 57 PELLE GIOVANE Con la carbossiterapia 58 VIA LE CICATRICI Grazie alla chirurgia 61 LESIONI VASCOLARI Trattiamole con il laser 63 BIORIVITALIZZAZIONE Per un viso luminoso


Campagna di sensibilizzazione sulle malattie cardio-cerebro-vascolari

METTI IN CIRCOLO LA PREVENZIONE Corretti stili di vita riducono il rischio di ictus, infarto e malattie cardio-cerebro-vascolari

Ictus e infarto sono le prime due cause di invalidità e mortalità in Italia: prevenirli è possibile. Smettere di fumare, svolgere attività fisica e seguire una sana dieta alimentare sono scelte capaci di limitare l'insorgenza delle malattie cardiocerebrovascolari. Parlane col tuo medico di fiducia.

Abruzzo Sanità: il nostro impegno per la tua salute.

www.regione.abruzzo.it


“Il sig Scrivi a: redazione@pocketsalute.it e seguici su Lʼinformazione continua su www.pocketsalute.it

EDIZIONE AUTUNNO 2013

con il patrocinio di:

In questo numero: Cari lettori, é con piacere che vi presento il nuovo numero, edizione Autunno 2013, di Pocket Salute. In occasione del quinto anno editoriale la redazione ha voluto stupirvi regalandovi una rivista nuova nella grafica e ancora più ricca di contenuti medico-scientifici, mantenendo il consueto spirito divulgativo ed il linguaggio semplice e diretto che da sempre contraddistinguono il successo di Pocket Salute. Sfogliando le pagine patinate del numero autunnale scoprirete il primo piano sulla ricerca e l’eccellenza, l’ampio spazio dedicato alla specialistica, tutte le novità della medicina estetica ed il graditissimo inserto Mamme&Bimbi, ricco di consigli utili a cura dei nostri esperti. Le novità non finiscono qui perchè collegandovi su www.pocketsalute.it troverete il nuovo portale dedicato alla medicina ed al benessere, con più approfondimenti e con la possibilità di interagire con i nostri specialisti tutti di grandissima esperienza e professionalità. E allora, Buona Salute a tutti!

IL DIRETTORE EDITORIALE

Gli specialisti di POCKET SALUTE sono medici di alto livello professionale che supportano e indirizzano, con la loro esperienza, unʼinformazione medico-scientifica corretta, vasta, comprensibile e continuamente aggiornata. Lʼimpegno di questi clinici dʼeccellenza favorisce chi consulta POCKET SALUTE contribuendo ad accrescerne in modo rilevante la cultura sanitaria e la salute in termini di prevenzione e di orientamento consapevole verso il medico curante. In questo numero (in ordine di apparizione): Dott. Maurizio Rosati, Dott. Pier Francesco Eugeni, Dott. Sergio Guerri, Dott. Claudio Caporale, Dott. Alì Younes, Prof. Michele DʼAttilio, Prof. Vincenzo Salini, Dott.ssa Serena Columbo, Dott. Raffaele Luise, Dott. Giuseppe Guiducci, Prof. Paolo Rasicci, Dott.ssa Gabriella Di Giacinto, Dott. Francesco Berni Canani, Dott.ssa Barbara Matarrelli, Dott.ssa Valentina Iervese, Dott. Donatello Di Mascio, Dott.ssa Enrica Rita Angelone, Dott.ssa Dragani Vittoria.

Serena Zimuel

serena.zimuel@pocketsalute.it

Finito di stampare a Settembre 2013 - Printergroup Italia

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eccellenza&ricerca Endometriosi: questa nemica

a cura del Dott. Maurizio Rosati Direttore S.O.C. di Ginecologia e Ostetricia Ospedale S. Spirito di Pescara

la SPONDILODISTESI

a cura del Dott. Pier Francesco Eugeni Specialista in Neurochirurgia - Neurochirurgo Chirurgo Spinale e dei Nervi Periferici

ecografia muscolo-scheletrica

a cura del Dott. Sergio Guerri Direttore Diagnostica Ecografica - Chieti

EDIZIONE AUTUNNO 2013

la terapia del dolore

a cura del Dott. Younes Alì Reparto di Terapia del dolore Presidio Ospedaliero Villa Letizia - Preturo, L’Aquila

occlusione dentale e postura

a cura del Prof. Michele D’Attilio Specialista in Ortognatodonzia - Universitá “G. d’Annunzio” Ricercatore presso Centro di Ricerca ISBEM

osteoporosi

a cura del Prof. Vincenzo Salini Direttore Clinica Ortopedica e Traumatologica Ospedale Ss. Annunziata di Chieti

i tumori della testa e del collo

a cura del Dott. Claudio Donadio Caporale Direttore S.O.C. di Otorinolaringoiatria Ospedale S. Spirito di Pescara

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Dott. Maurizio Rosati - Ginecologo

endometriosi: questa nemica Guarire oggi si può, con la giusta terapia

“E’ una patologia “benigna”, caratterizzata dalla disseminazione e dalla crescita di tessuto endometriale in sedi anomale” Queste lesioni si sviluppano solitamente nella pelvi ed intorno all’utero, alle ovaie e alle salpingi, ma anche sulla portio, intorno alla vagina, all’intestino, alla vescica, agli ureteri e sul diaframma, e raramente su encefalo, polmoni o fegato. E’ a carattere progressivo, poichè le lesioni ectopiche rispondono in maniera consensuale alle modificazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale, compreso il flusso mestruale che si accumula in un tessuto non provvisto di drenaggio naturale e che comporta un’irritazione dei tessuti circostanti ed il cui riassorbimento dà luogo a formazione di tessuto cicatriziale e aderenze, principali causa del dolore. Il notevole impatto negativo sulla vita sociale e lavorativa delle donne affette ha portato il Parlamento Europeo nel 2004 a riconoscere l’endometriosi come uno stato clinico che colpisce 1 donna su 10 nell’Unione Europea e quindi come una “malattia sociale”. Perché ci si ammala di endometriosi e quali sono le donne più a rischio? Le teorie sono diverse, senza necessità che si escludano a vicenda. Una prima ipotesi potrebbe essere quella della mestruazione retrograda, che secondo taluni è presente in tutte le donne; solo però nelle donne affette da endometriosi, a causa di difetti immunitari e/o ormonali o per l’aumento di attività infiammatoria nel liquido peritoneale, il tessuto endometriale riesce a radicarsi e crescere. Un’ altra teoria si basa invece sulla possibilità che fattori biochimici endogeni agiscano su cellule indifferenziate, trasformandole in tessuto endometriale. L’endometriosi colpisce principalmente donne in età riproduttiva, con un picco tra i 30 e 40 anni, raramente in età puberale o nell’adolescenza e tende a regredire dopo la menopausa. Sintomatologia. Nel 30-40% dei casi, l’endometriosi è asintomatica e viene rilevata casualmente nel corso di un intervento eseguito per altri motivi. Comunque i sintomi più frequenti sono: dolore pelvico, dispareunia e mestruazioni dolorose e talvolta abbondanti. Durante la gravidanza, il dolore si riduce ma può tornare con il ripristino del ciclo mestruale oppure,raramente, risolversi spontaneamente. È una malattia imprevedibile: in alcune donne si repertano pochi impianti asintomatici e la malattia non evolve, in altre invece, la malattia coinvolge in breve tempo più organi e tessuti, fino a causa10

Dott. Maurizio Rosati - Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Pescara: via Nicola Fabrizi 17 Tel: 347 4341987 Trento: via Milano 118 Tel: 0461 9127657


eccellenza&ricerca re un sovvertimento anatomico della pelvi. Infatti si potranno lamentare dischezia e rettorragia (interessamento del setto retto-vaginale o stenosi del retto-sigma), disuria (interessamento della vescica) e dispareunia (dolore durante i rapporti). Tra le conseguenze più frequenti vi è la sterilità, segnalata nel 30-40% dei casi di donne affette da endometriosi e causata da: coinvolgimento tubarico aderenziale,con distorsione della normale anatomia, produzione di elevate quantità di prostaglandine (sostanze rilasciate nell’infiammazione) che determinerebbero interferenze nella motilità tubarica, sull’ovulazione e sulla steroidogenesi della fase luteinica La diagnosi di endometriosi prevede varie tappe: colloquio con la paziente, in cui si valuta adeguatamente il dolore mediante metodi obiettivi, esame obiettivo per l’inquadramento della patologia e per la scelta dell’iter diagnostico da seguire, visita ginecologica che può comunque essere integrata, in caso di sospetto di coivolgimento di organi extragenitali, consulenza specialistica urologica o del chirurgo generale, esami strumentali e di laboratorio in base a sospetto clinico (ecografia, RMN, studio urologico, colonscopia, clisma TC, Ca 125. La terapia dell’endometriosi deve tendere alla completa eliminazione di tutti i focolai di malattia presenti, possibilmente conservando il più possibile le strutture anatomiche coinvolte. TERAPIA MEDICA: Nella prima fase della malattia è possibile avvalersi di Estroprogestinici e Progestinici che possono determinare in misura diversa una riduzione della mestruazione, l’arresto dell’ovulazione e l’ipoestrogenismo. Gli analoghi Gn-Rh, gli E/P, i progestinici ed il danazolo arrestano o diminuiscono l’entità della mestruazione e bloccando l’ovulazione in genere risultano efficaci nel migliorare la sintomatologia. Tuttavia, la sintomatologia ricompare in seguito all’interruzione della terapia. Quindi la terapia farmacologica viene modulata caso per caso. TERAPIA CHIRURGICA: Negli stadi precoci della malattia la terapia chirurgica conservativa prevede l’adesiolisi e l’ablazione di tutti i focolai visibili di endometriosi anche se profondi. Negli stadi avanzati della malattia, cui spesso sono associate alcune complicanze della stessa potrebbe essere necessario effettuare interventi demolitivi con asportazioni di porzioni di organi compromessi dall’endometriosi (es. intestino, ureteri, vescica). Un cenno a parte meritano l’uso del laser CO2 e la microlaparoscopia in sedazione per il “pain mapping”: entrambi utilizzati da tempo nella mia personale esperienza nel trattamento dell’endometriosi. Il Laser è importante nell’eliminare l’angiogenesi necessaria al proliferare delle lesioni endometriosiche, mediante un “blanching” associato a volte ad idrodissezione di tutte le superfici peritoneali parietali e viscerali interessate; esso risulta inoltre fondamentale quando si vuole eseguire una chirurgia conservativa per il ripristino dell’anatomia tubarica; la microlaparoscopia in sedazione invece, permette di eseguire una laparoscopia in day hospital, senza necessità di indurre un’anestesia generale e senza ricovero ordinario, con tutti i vantaggi che ne derivano, e di fare con la collaborazione della paziente, una “mappatura” di tutte le aree dolenti interessate da endometriosi per poi distruggerle. Concludendo si può affermare che l’endometriosi è sì una malattia enigmatica e difficile da affrontare sia per la donna, che per il ginecologo che la prende in carico, ma in mani esperte si può ottenere spesso una remissione completa della malattia. 11


Dott. Pier Francesco Eugeni - Neurochirurgo

La spondilolistesi lombare Intervista al Neurochirurgo

Che cos’è la spondilolistesi? La spondilolistesi è lo scivolamento anteriore o posteriore di una vertebra rispetto alle vertebre sottostanti. Questa condizione può portare ad un’alterazione delle funzioni di sostegno della colonna o ad una compromissione dei nervi in essa contenuti, dal momento che la colonna vertebrale (il rachide) fornisce protezione e supporto al midollo spinale e alle radici nervose che da esso derivano. In quali casi è necessario il trattamento chirurgico? L’obiettivo del trattamento chirurgico è il ripristino delle funzioni di sostegno e supporto e, quando la situazione clinica lo richiede, la decompressione delle strutture nervose schiacciate. Nei pazienti con lombalgia (dolore di schiena) senza segni di schiacciamento delle radici nervose il fine del trattamento chirurgico è la risoluzione del disturbo doloroso. Nei pazienti con sciatalgia (dolore lungo un arto inferiore dovuto a schiacciamento di una radice nervosa), claudicazione neurologica (diminuzione della autonomia di marcia) e paraparesi (paralisi parziale più o meno grave degli arti inferiori) il fine della chirurgia è la decompressione delle strutture nervose schiacciate e la fissazione della instabilità vertebrale. Quali sono le tecniche per il trattamento di questi pazienti? Le procedure descritte per il trattamento della spondilolistesi sono diversissime come pure molteplici sono le vie di accesso utilizzate: anteriori, posteriori e combinate. Una delle tecniche maggiormente utilizzate nei pazienti con spondilolistesi o stenosi vertebrale (restringimento del canale) e disturbi neurologici (sciatica o claudicazione) è la decompressione con fusione ossea della porzione anteriore delle vertebre (corpo o soma vertebrale) effettuata per via posteriore, associata alla fissazione vertebrale per avvitamento dei “peduncoli” vertebrali, perché permette una decompressione ampia degli elementi nervosi e una riduzione (riallineamento) della spondilolistesi. Questo tipo di approccio posteriore comporta una manipolazione importante dei muscoli paravertebrali (i muscoli che si inseriscono sulla colonna) per cui sono state sviluppate negli ultimi anni tecniche mini invasive che permettono la decompressione nervosa, il riallineamento delle vertebre e la sintesi metallica (fissazione delle vertebre coinvolte con barre o placche e viti) limitando il trauma sui muscoli paravertebrali. L’atteggiamento terapeutico attuale è comunque quello di dare alle vertebre trattate una stabilità immediata, effettuando una artrodesi (interposizione tra le vertebre di materiale che ne favorisca la fusione ossea) e una sintesi metallica: questo evita la necessità di gessi o tutori e permette una mobilizzazione immediata del paziente. Il tutto deve essere effettuato con il minimo danno possibile sulle strutture ossee, articolari e muscolari. Per quanto possa sembrare strano il tragitto chirurgico da percorrere per arrivare ai corpi vertebrali da fondere è molto più breve passando dall’addome piuttosto che dalla schiena e le strutture che si incontrano, invece di dover essere 12


eccellenza&ricerca asportate, sono semplicemente spostate rispettandone l’anatomia e rimesse a posto al termine della procedura necessaria alla correzione del problema vertebrale. Per questo motivo fin dagli anni ‘30 sono state descritte ed utilizzate tecniche chirurgiche anteriori per il trattamento della spondilolistesi lombare attraverso l’addome. Dai primi anni ’90, con l’introduzione delle tecniche laparoscopiche e mini laparotomiche, gli approcci anteriori alla colonna, all’inizio criticati da alcuni per la loro presunta invasività, sono attualmente largamente utilizzati in tutto il mondo. Dunque, se nei pazienti che richiedono una decompressione delle radici nervose è necessario effettuare la procedura con accesso posteriore, nei pazienti che non hanno segni clinici da attribuire ad un coinvolgimento delle radici nervose gli accessi anteriori alla colonna lombare permettono di correggere e fissare la spondilolistesi senza aprire il canale vertebrale, senza manipolare le strutture nervose in esso contenute, senza disinserire i muscoli paravertebrali dalle vertebre. Tutto questo rende l’intervento per via anteriore praticamente esangue (senza perdite ematiche intra e post operatorie) e rende il decorso post operatorio particolarmente confortevole e senza dolore, limitando al minimo la degenza post operatoria. Lasciare intatte le strutture ossee, articolari e muscolari posteriori contribuisce inoltre a limitare il rischio teorico di successiva patologia dei dischi intervertebrali adiacenti al segmento vertebrale fissato chirurgicamente. Qual è la tecnica migliore per il trattamento della spondilolistesi? Come abbiamo visto sono molteplici le tecniche chirurgiche per fissare tra di loro le vertebre lombari, tutte quante di efficacia dimostrata. Con le posteriori è maggiore la possibilità di decompressione delle strutture nervose schiacciate. Con quelle anteriori è maggiore il rispetto anatomico delle strutture e più ampia la superficie di fusione vertebrale: queste ultime sono da considerare in prima istanza quando il caso specifico non richieda la decompressione delle radici nervose. Non c’è dunque un approccio migliore degli altri al trattamento della spondilolistesi lombare. Piuttosto esistono una serie di possibilità tecniche fra le quali il chirurgo può scegliere quella che meglio si adatta alle esigenze del singolo caso clinico. In Italia gli accessi chirurgici anteriori per questo genere di chirurgia sten-

Artrodesi intersomatica per accesso anteriore

Artrodesi intersomatica per accesso posteriore

tano a prendere piede probabilmente per la scarsa familiarità con la chirurgia addominale (non prevista dai programmi di specializzazione nel nostro paese) di molti chirurghi vertebrali italiani, neurochirurghi e ortopedici. Ritengo sia importante che il chirurgo spinale abbia familiarità con le varie tecniche e con le varie possibilità terapeutiche per far si che il trattamento di un determinato paziente sia quanto più possibile personalizzato e “tagliato” sulla situazione clinica specifica. CURRICULUM VITAE 1984 Laurea con lode. 1989 Specializzazione con lode in Neurochirurgia. 2012 Certificazione Svizzera per l’esercizio della Neurochirurgia. Dal 2013 primario di Neurochirurgia e Chirurgia Spinale della Clinica Stella Maris di S. Benedetto del Tronto. Ha frequentato Istituzioni Sanitarie Universitarie e Ospedaliere in Italia, Francia, Svizzera, Repubblica Ceca, Austria ed esercitato la professione in ambito Chirurgico Generale, Ortopedico, Neurochirurgico. Ha ricoperto gli incarichi di: Neurochirurgo e Chirurgo Spinale presso l’Ospedale “G. Mazzini” di Teramo, Responsabile della Attività di Neurochirurgia presso l’Ospedale “Maria SS dello Splendore” di Giulianova, Titolare dell’Incarico professionale di Alta Specializzazione per la Gestione della Traumatologia Vertebro Midollare della ASL di Teramo. Collabora quale consulente e tutor per la Chirurgia Vertebrale con Aziende Multinazionali leader del settore. È uno dei chirurghi spinali italiani ad effettuare autonomamente procedure chirurgiche vertebrali per accesso anteriore. È membro della Società Italiana di Neurochirurgia, della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale, della Organizzazione AOSpine International. È direttore del sito: www.chirurgiavertebrale.abruzzo.it

Dott. Pier Francesco Eugeni - Specialista in Neurochirurgia - Neurochirurgo - Chirurgo Spinale e dei Nervi Periferici E-mail: segreteria@chirurgiavertebrale.abruzzo.it - Tel. 320 8219474 - Segreteria: 329 6122118

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Dott. Sergio Guerri - Ecografista

L’ecografia muscolo-scheletrica

Esame fondamentale nella diagnosi e nel trattamento di numerose patologie “L’ecografia e’ una metodica che viene da decenni comunemente utilizzata in medicina per l’effettuazione di esami (ecografie) che consentono la visualizzazione dell’interno del corpo umano” A differenza dell’esame radiologico, che sfrutta radiazioni pericolose per l’organismo, l’ecografia utilizza solamente ultrasuoni. Gli ultrasuoni vengono emessi dalla sonda, penetrano nel corpo umano e vengono riflessi in maniera diversa dai vari tipi di tessuti. Il computer presente nell’apparecchio ecografico trasforma questi segnali sonori (non avvertibili dall’orecchio umano) in immagini che visualizzano la parte esaminata come una sezione (per capirci come una fetta di salame rispetto al salame intero). Gli enormi vantaggi dell’esame ecografico rispetto all’esame radiologico, alla tac o alla risonanza magnetica, sono la facile esecuzione, non richiedendo infatti procedure di preparazione particolari, il costo enormemente inferiore rispetto a tac e rmn e l’assoluta mancanza di radiazioni rispetto ai raggi x ed alla tac. Gli svantaggi sono la relativamente minore definizione dell’immagine rispetto alla risonanza magnetica ed alla tac, legate principalmente all’impossibilità degli ultrasuoni di consentire una corretta visualizzazione degli organi del corpo che contengono gas (polmoni, ed apparato digerente) ed all’impossibilità degli ultrasuoni di attraversare le ossa. Ultimo inconveniente dell’ecografia é la stretta dipendenza dall’esperienza specifica dell’operatore, l’ecografia infatti può essere correttamente letta ed interpretata solo da chi ha eseguito l’esame. Inoltre un operatore ancora poco formato può effettuare esami poco attendibili.

Attraverso l’esame ecografico si ottiene un’ottima visualizzazione dei muscoli, dei tendini, dei legamenti e della struttura delle articolazioni in genere. Si possono visualizzare con grande precisione processi infiammatori, lesioni capsulari o fenomeni anche iniziali di artrosi. 14


eccellenza&ricerca L’ecografia muscolo scheletrica riveste oramai una importanza fondamentale nella diagnosi e nel trattamento di numerosissime patologie traumatiche e non del sistema muscolo-scheletrico, tramite questa metodica infatti si ha una ottima visualizzazione dei muscoli, dei tendini, dei legamenti e della struttura delle articolazioni in genere. Nelle distorsioni si può evidenziare l’infiammazione (flogosi) dei tessuti e dei legamenti interessati, la eventuale presenza di raccolte sierose o ematiche nelle articolazioni o nei tessuti. In caso di frattura l’esame fondamentale rimane la radiografia, ma una ecografia può riconoscere la presenza di lesioni muscolari o nervose determinate dalla frattura stessa oppure la presenza di ematomi nella sede di lesione permettendo un tempestivo trattamento specialistico. Le articolazioni come la spalla, l’anca, il ginocchio, il polso, la caviglia e le dita, possono essere studiate molto bene con l’ecografia. Si possono visualizzare con grande precisione processi infiammatori, lesioni capsulari o fenomeni anche iniziali di artrosi. Le borsiti, la formazione cioè di raccolte liquide di tipo infiammatorio, a carico delle borse sierose (strutture che servono a facilitare il movimento delle articolazioni) possono essere facilmente riconosciute ed anche trattate con il supporto ecografico. Anche nel trattamento di diverse patologie il supporto ecografico si rivela pre zioso, sotto guida ecografica si possono infatti effettuare molteplici procedure terapeutiche come la evacuazione di raccolte liquide o ematiche intrarticolari o intramuscolari, si possono effettuare infiltrazioni di medicine in maniera estremamente mirata, infine nel trattamento delle artrosi si può infiltrare una sostanza (derivati dell’acido ialuronico) che consente la rigenerazione parziale delle cartilagini articolari.

Gli enormi vantaggi dell’indagine ecografica rispetto all’esame radiologico, alla tac o alla risonanza magnetica:

non sono richieste particolari procedure di preparazione costo enormemente inferiore rispetto a tac e risonanza magnetica assoluta mancanza di radiazioni rispetto all’esame radiografico ed alla tac

Dott. Sergio Guerri - Specialista in Ecografia - Ordine dei Medici n.2732 Pescara Viale Maiella 92, Chieti - Tel. 333 5232242 - E-mail: sergio.guerri@tin.it

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Dott. Claudio Donadio Caporale -

i Tumori del distretto testa-collo L’importanza della prevenzione e della diagnosi

“Non tutti sanno che i tumori maligni della testa e del collo rappresentano in Italia il 5% di tutte le neoplasie maligne con un tasso di incidenza pari a 16 casi/100000 abitanti all’anno” Nel 2011, in Abruzzo, l’età media dei soggetti con una diagnosi di carcinoma del distretto testa-collo è stata di 66.5 anni; il 78.4% era di sesso maschile. Quali sono i sintomi d’allarme? - Alterazione della voce - Difficoltà nella deglutizione - Dolore persistente all’orecchio - Comparsa di una tumefazione latero-cervicale - Frequenti sanguinamenti dal naso e/o dalla bocca - Una ferita e/o ulcera del cavo orale che non guarisce entro 2 settimane Chi sono i soggetti a rischio? - Fumatori - Consumatori abituali di alcolici e superalcolici - Portatori di protesi dentarie e/o con scarsa igiene orale - Soggetti con infezione da Papillomavirus - Pazienti con gravi deficit del sistema immunitario - Soggetti con scarso consumo di frutta e verdura Cosa fare? In presenza di questi sintomi è meglio non aspettare troppo tempo: bisogna rivolgersi al proprio medico curante e/o allo specialista ORL per una corretta valutazione diagnostica clinica ed eventualmente strumentale (endoscopia, TC, RMN).

Dott. Claudio Donadio Caporale Responsabile dell’ambulatorio oncologico Ospedale Civile “Spirito Santo” - Pescara Collaboratori: Dott. F. Berni Canani, Dott.ssa F. Di Cosimo, Dott. G. Ascani. 16


Otorinolaringoiatra

eccellenza&ricerca Dal 2004 è presente presso la U.O. Complessa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara un servizio di diagnosi precoce per la patologia oncologica del distretto testa-collo, gestito dal direttore del reparto, il Dott. Claudio Donadio Caporale, che permette di accedere agevolmente e tempestivamente, nel sospetto di patologia neoplastica, ad un servizio ambulatoriale di indagini di I livello. Tutto ciò ha consentito di curare, presso la ASL di Pescara, un numero sempre maggiore di pazienti (circa 500 casi negli ultimi due anni) e di ridurre notevolmente i cosiddetti “viaggi della speranza” verso gli ospedali delle regioni limitrofe. Il lavoro dell’equipe dell’ U.O. Complessa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara si basa su una diagnosi tempestiva e su una corretta stadiazione clinica al fine di indirizzare il paziente verso la scelta terapeutica più idonea. Dopo la diagnosi di malattia neoplastica vi è la presa in carico pressoché totale del paziente, con tutte le sue fragilità, da parte del “Team Multidisciplinare” che prevede il coinvolgimento del medico oncologo, radioterapista, psicologo e logopedista per accompagnare il paziente verso la guarigione. L’obiettivo è garantire al malato le tecniche chirurgiche più all’avanguardia per il trattamento dei tumori del cavo orale, ghiandole salivari, collo e laringe e la possibilità di essere seguito costantemente negli anni del follow-up.

L’ambulatorio oncologico del Dott. Caporale si trova presso il reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara (IV piano ala est) ed è attivo tutti i mercoledì mattina, dalle ore 8:30 alle 13:00 con impegnativa del medico curante regolarizzata al CUP, sia per visite a scopo diagnostico che per i controlli successivi. Per maggiori informazioni: Tel. 085 4252487 17


Dott. Alì Younes - Anestesista

La terapia del dolore

La maggior parte delle malattie, con decorso breve o lungo, provoca dolore che rende difficile affrontare con fiducia il disagio e le cure necessarie per guarire. Se alla malattia si aggiunge la sofferenza (dolore), spesso vengono meno la voglia di “combattere” per guarire definitivamente e la volontà di “stare meglio”, cedendo il passo all’arrendevolezza. Il dolore è molte volte invalidante, rende stanchi ed irritabili, si accompagna spesso con la depressione e la svogliatezza, rende difficoltosi tutti i rapporti sociali, anche in seno alla propria famiglia. E’ quindi importante capire che il dolore si può sconfiggere: l’eliminazione, anche parziale del dolore fisico e psichico, permette di recuperare tutte le funzionalità sociali e relazionali, quindi è il presupposto essenziale per poter affrontare serenamente le cure della malattia che lo ha generato. La terapia del dolore non è uno strano marchingegno oppure una complicata apparecchiatura, ma è una scienza più o meno semplice, con regole molto precise, basata sull’impiego corretto ed idoneo (giusta indicazione) dei farmaci e delle tecniche terapeutiche. Sono proprio l’impiego oculato e la giusta indicazione il vero segreto della terapia del dolore; scelte precise che devono garantire obiettivi specifici: -aumentare le ore di sonno libere da dolore -alleviare il dolore a riposo -alleviare il dolore a posizione eretta o durante attività. CERVICOBRACCHIALGIA E LOMBOSCIATALGIA Tante persone soffrono e lamentano un dolore acuto e a volte anche cronico da discopatia cervicale, dorsale e lombare. La lombosciatalgia è un dolore che origina dalla regione lombare (L1 - L5), e si irradia più o meno al gluteo, passando per la coscia, la gamba e giù fino al piede attraverso il nervo sciatico. Le cause possono essere diverse, le più importanti sono l’ernia discale, rotoscoliosi, listesi e la stenosi del canale vertebrale. Il disco intervertebrale, situato tra i corpi vertebrali della colonna, è formato da una parte centrale detta nucleo polposo circondata da anelli di tessuto fibro-elastico resistente che fungono da ammortizzatori nel movimento della colonna. A causa di un aumento della pressione meccanica sul disco intervertebrale (sforzo fisico intenso, sedentarietà, obesità ecc.) la parte centrale del disco migra verso l’esterno, generando così un disco protruso, prolassato, erniato e espulso. Dott. Alì Younes - Specialista in Anestesia e Rianimazione - Esperto in Terapia del Dolore Presidio Ospedaliero Villa Letizia Srl - S.S. 80 n. 25/B – 67100 Preturo – L’Aquila Tel. 0862 46061 18


eccellenza&ricerca A seconda di dove migra, il nucleo polposo, provoca una compressione della radice del nervo e/o del nervo stesso scaturendo una lombosciatalgia acuta. Violenti dolori che partono dalla regione lombo-sacrale e si irradiano al gluteo, al polpaccio e alla parte laterale del piede, cioè lungo il percorso del nervo sciatico; tutto ciò è accompagnato, a volte, da formicolio, crampi e perdita di forza dei muscoli dell’arto inferiore. L’esame clinico è fondamentale, e la conferma della diagnosi arriva con l’ausilio della TAC e/o RMN senza mezzo di contrasto. COME SI CURA? Esiste una scala di terapia della lombosciatalgia che aumenta progressivamente di complessità. Il riposo é comunque indispensabile e accumuna tutte le strategie terapeutiche. STRATEGIE NON CHIRURGICHE - Assunzione di farmaci anti-infiammatori, cortisonici e analgesici per via orale; questa strategia è la più semplice, di lunga durata, con evidenti effetti collaterali a livello digestivo; - Iniezioni intramuscolari di farmaci anti-infiammatori, cortisonici e analgesici: terapia di media durata, con più o meno effetti collaterali (iniezioni ripetute, diabete, glaucoma, pirosi, edemi ecc.); - Infiltrazione peridurale antalgica: una sola iniezione per sconfiggere il dolore. L’infiltrazione peridurale è una metodica sicura, se viene effettuata da anestesisti esperti, ed è di immediata efficacia essendo basata su una singola iniezione direttamente nel sito dell’ernia, di una miscela di farmaci (cortisone a deposito, anestetici locali e altro). Si esegue in circa 10-20 minuti, in anestesia locale, in regime ambulatoriale e/o in regime di ricovero in day-hospital, nei casi complessi viene eseguita sotto guida TAC. L’uso della TAC consente un perfetto e preciso posizionamento dell’ago direttamente nella zona interessata, in questo modo l’azione della miscela terapeutica è limitata alla singola e non causa effetti collaterali sistemici. L’infiltrazione peridurale rappresenta perciò la soluzione con un ottimo rapporto sintomatologia-procedura-follow up, la reversibilità della procedura, e soprattutto in questi tempi del rapporto costi-benefici. Risolta la fase acuta si passa alla fase della riabilitazione con ginnastica posturale, nuoto, passeggiate possibilmente in acqua e per chi è obeso, aimè, dimagrire.

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Prof. Michele D’Attilio - Ortognatodontista

occlusione dentale e postura Intervista all’Ortognatodontista

“Anche se mancano evidenze scientifiche di un collegamento tra problematiche posturali e occlusione dentaria il problema clinicamente esiste” Pocket Salute ha intervistato il Prof. Michele D’Attilio, specialista in Ortognatodonzia, Titolare degli insegnamenti di Ortodonzia I e Gnatologia I presso l’Universitá “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e Coordinatore del Progetto di Ricerca Kiss-Health (Knowledge Intensive Social Services nella Salute) attivo presso il Laboratorio di Biomeccanica Posturale del Centro di Ricerca ISBEM di Mesagne (BR). Professore, qual è la tipologia di paziente che oggi si rivolge all’ortodonzista? Rispetto agli anni passati, oggi ci sono anche molti adulti che chiedono di essere sottoposti a visita, alcuni per problematiche di allineamento dentario (oggi la tecnologia ci consente di utilizzare meccaniche “invisibili” tipo mascherine trasparenti o attacchi incollati dal lato linguale dei denti), molti altri per il dolore oro-facciale, ovvero a carico del distretto testa-collo. Il paziente, nella maggior parte dei casi, arriva dopo essere già stato sottoposto a visita da altri specialisti, dall’otorino (problematiche all’orecchio come sensazione di ovattamento e presenza di acufeni e ronzii) dall’ortopedico, dal fisiatra e/o dall’osteopata o addirittura in centri specializzati per la cura delle cefalee (che possono essere ricondotte a problematiche dei muscoli della testa e del collo). Poi c’è quello che ormai è un trend degli ultimi quindici anni, ovvero il legame tra problematiche posturali e occlusione dentaria. A tal proposito esiste una diatriba in quanto da un lato il riscontro clinico esiste (noi stessi abbiamo tanti pazienti affetti da problematiche posturali che riusciamo a curare approcciando il problema dal cavo orale) mentre dall’altro la correlazione scientifica ad oggi è ammessa solo da una parte della bibliografia in quanto le variabili sono tante, ed è impossibile valutarle tutte, e perchè i materiali ed i metodi utilizzati sono completamente differenti e non c’è possibilità di confronto. Ribadisco però il concetto che clinicamente la problematica c’è. E’ importante sottolineare che non esiste una figura unica a cui rivolgersi ma deve esistere un team dove lo gnatologo lavora inquadrando la sua terapia in ambito posturale confrontandosi con altre figure che vanno dall’oculista, dall’ortopedico all’otorino, dal fisiatra a tutto lo staff tecnico come il fisioterapista, l’osteopata ed il chiropratico. Nella nostra struttura il paziente segue un percorso dedicato attraverso esami clinici e consulenze specialistiche. 20


eccellenza&ricerca Come si svolge questo percorso? La diagnosi avviene attraverso un attento protocollo clinico unito poi agli esami strumentali che ci consentono di avere un punto di confronto futuro oggettivo, informazioni specifiche e dettagliate assumendo peraltro un valore medico-legale. E’ fondamentale fare una diagnosi differenziale, ovvero capire prima di tutto quali possono essere le cause che portano dolore al paziente, a prescindere dal distretto; una volta individuate risalire a quella principale. Il team specialistico deve poi confrontare le informazioni cercando di capire le priorità di intervento. Noi ormai utilizziamo un protocollo clinico-strumentale dal 1996, che poi abbiamo ovviamente ottimizzato nel tempo, con cui abbiamo curato tantissimi pazienti e che ci continua a dare ottimi risultati; il tutto, ripeto, inserito in un discorso di team. Dal punto di vista terapeutico come si interviene una volta individuata la causa? Se la problematica esiste prevalentemente nel distretto testa-collo molto spesso è dovuta a contratture muscolari e diviene cronica in quanto i muscoli stessi lavorano male per molto tempo; in casi come questo non possiamo pensare di azzerare il problema ma sicuramente riusciremo a migliorare la qualità della vita del paziente. Nel caso delle cefalee muscolo-tensive, ad esempio, all’interno dei muscoli contratti si forma il cosiddetto trigger point (punto grilletto), che, se stimolato invia il dolore a distanza (dalle tempie agli occhi all’arcata sopracigliare); quindi, individuato il muscolo contratto, eliminato l’eventuale trigger point, aiutiamo il rilasciamento del muscolo attraverso l’utilizzo di dispositivi che tecnicamente si chiamano splint (comunemente conosciuti come bite). Generalmente utilizziamo due tipologie di splint, uno per il giorno (pratico e comodo per parlare e svolgere qualunque attività in piena libertà) e l’altro per la notte, al fine di mantenere stabile la posizione della mandibola (evitando così la contrattura dei muscoli laterali del collo spesso responsabili di cefalee). La durata della terapia è quindi molto lunga? Generalmente il trattamento dura all’incirca un anno, non perché siano necessari 12 mesi per la risoluzione del problema (che tecnicamente può essere superato anche abbastanza velocemente) ma perché è necessario ottenere il miglioramento, essere sicuri che sia stabile e solo allora, gradualmente, cominciare a ridurre l’utilizzo dei dispositivi. A seconda della gravità del problema, dalla durata e dalla capacità di compensazione del soggetto, ci sono pazienti in cui lo splint si riesce a togliere completamente, altri a cui si mantiene solo quello della notte o altri ancora che dovranno ripetere ciclicamente il trattamento. La riabilitazione posturale, invece, come si lega alla terapia? Il trattamento riabilitativo posturale è fondamentale perché le catene muscolari sono concatenate tra loro. Fondamentale é la tempistica, se infatti la problematica è nella bocca e non viene individuata accade che nonostante la fisioterapia il problema recidiva; solo riequilibrato l’apparato oro-stomatologico il lavoro del fisioterapista riesce ad essere pregnante. Cosí come esistono problematiche di dolore e/o tensione muscolare a carico dei muscoli masticatori che trovano origine in altri distretti corporei per le quali approcciare il problema con uno splint non porterebbe ad un successo terapeutico. Secondo la sua esperienza oggi ci sono altre tipologie di richiesta rispetto al passato? Sì, oggi c’è una grande richiesta di restauri estetici. Tra l’altro, grazie a materiali sempre più innovativi, molto spesso riusciamo anche a sposare la riabilitazione gnatologica con l’estetica eliminando in molti casi l’uso del bite. Il paziente avrà una struttura fissa in bocca (anche durante la masticazione) beneficiando perciò di una riabilitazione continua. Prof. Michele D’Attilio - Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche - Direttore Prof. Sergio Caputi Per maggiori chiarimenti circa l’argomento trattato: Tel. 335 7489426 (ore pomeridiane)

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Prof. Vincenzo Salini - Ortopedico

Osteoporosi: il punto di vista dell’ortopedico Fondamentali alimentazione ed attività fisica

“L’osteoporosi è’ una malattia che colpisce un rilevante numero di pazienti, associandosi ad elevati livelli di morbilità e mortalità.” In Italia coinvolge circa 5.000.000 di persone, di cui oltre l’80% è rappresentato da donne in postmenopausa (Brewer L, Williams D, Moore A. Current and future treatment options in osteoporosis. Eur J Clin Pharmacol. 2011). E’ un disordine scheletrico caratterizzato da una riduzione della massa ossea ed una alterazione della microarchitettura del tessuto osseo che comporta una maggiore fragilità e quindi aumento del rischio di frattura. La frattura da fragilità si associa ad elevati costi sanitari e sociali in particolare a causa delle complicanze conseguenti ad un eventuale allettamento quali insufficienza respiratoria, tromboembolie, piaghe da decubito e deterioramento muscolo scheletrico e cognitivo. Inoltre tale condizione costituisce un’ulteriore insidia nel caso di necessità di intervento chirurgico. Nel paziente osteoporotico, infatti, l’integrazione dei mezzi di sintesi (placche, viti, chiodi e protesi), normalmente utilizzati nel trattamento chirurgico, è lenta e difficoltosa tanto da aumentare il rischio di fallimento dell’impianto con conseguente necessità di successive revisioni. In più non è raro riscontrare eventi fratturativi in siti anatomici vicini al segmento scheletrico già operato a causa dell’aumento dello stress biomeccanico su un osso qualitativamente compromesso (es. fratture periprotesiche). Per ovviare a questi inconvenienti, oggi si hanno a disposizione nuovi materiali (es. idrossiapatite) e designs che hanno migliorato notevolmente l’osteointegrazione dei mezzi di sintesi e ridotto gli stress biomeccanici. Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’elevato impatto sociale ed economico delle fratture da osteoporosi rende più urgente la richiesta di nuove soluzioni tecnologiche per il loro trattamento ma anche e soprattutto per la loro prevenzione. 22


eccellenza&ricerca Ad esempio, le abitudini alimentari giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione di tale patologia cronico-degenerativa correlata all’invecchiamento (World Health Organization, 1990). Sebbene molteplici fattori (background genetico ed endocrino-metabolico, attività fisica e fumo di sigarette) possano influenzare l’insorgenza della malattia, l’osteoporosi è considerata una patologia paradigmatica per correlazione al regime alimentare. Infatti, un aumento o una riduzione del peso corporeo si associano a cambiamenti della massa ossea. Stati di malnutrizione per difetto determinano un aumento di rischio dell’osteoporosi e di fratture a causa di inadeguato apporto di nutrienti, ridotto tono muscolare, riduzione dell’adipe (che ha effetto protettivo) e alterazione del sistema endocrino (amenorrea). E’ molto frequente riscontrare osteoporosi in soggetti affetti da disturbi del comportamento alimentare (anoressia). Lo salute dell’osso dipende da una equilibrata assuzione di tutti i nutrienti energetici e non, in particolare per il tessuto osseo è prioritaria la presenza di calcio. Dopo i 45-50 anni sia nell’uomo che nella donna inizia una diminuzione della massa ossea con conseguente bilancio negativo del calcio. Nella donna questa deplezione è più accelerata ma rimane fisiologica se supportata da una corretta alimentazione specie nei primi 5-8 anni dopo la menopausa. Negli anni successivi, invece, è stato dimostrato che maggiore è la quantità di calcio e vitamina D assunta attraverso alimenti e/o integratori e maggiore sarà la massa ossea. E’ bene, infine, accennare all’importanza di condurre una vita attiva poiché la sedentarietà determina un decremento muscolare associato a riduzione della massa ossea. Inoltre la sedentarietà è il principale fattore di rischio per sovrappeso e obesità che determinerebbero la necessità di seguire regimi ipocalorici che non sempre soddisfano il fabbisogno di tutti i nutrienti specialmente il calcio. Prof. Vincenzo Salini Specialista in Ortopedia e Traumatologia e Medicina dello sport Clinica Ortopedica e Traumatologica Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara Tel. 0871 358263 - Fax 0871 560082 www.vincenzosalini.it 23



medicina specialistica COME COMBATTERE IL MAL DI SCHIENA

a cura della Dott.ssa Serena Columbo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Centri di Riabilitazione Fisioter - Montesilvano, Pescara

LA DONNA E LE CARDIOPATIE

a cura del Dott. Raffaele Luise Specialista in Cardiologia - Dirigente Medico UTIC Ospedale S. Salvatore - L始Aquila

IMPLANTOLOGIA COMPUTER GUIDATA

a cura del Dott. Giuseppe Guiducci Titolare Studio Dentistico Guiducci - Pescara

LA MEDICINA DEL FUTURO

a cura del Dott.ssa Gabriella Di Giacinto Specialista in Medicina dello Sport Direttore Sanitario Medical Center - Montesilvano

EDIZIONE AUTUNNO 2013

PROGRAMMAZIONE NEURO LINGUISTICA

a cura di Alessandro Maturo Trainer e Coach in PNL Success Strategies - Pescara

NOBEL CLINICIAN

a cura del Prof. Paolo Rasicci Medico Chirurgo - Specialista in Odontostomatologia ed Ortognatodonzia - Giulianova (TE)

LA FIGURA DEL MEDICO DI BASE

a cura del Dott. Silvio Basile Medico di Medicina Generale ad Alanno (PE) Presidente Regionale SMI - Sindacato Medici Italiani

IDROKINESITERAPIA

a cura della Dott.ssa Serena Columbo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Centri di Riabilitazione Fisioter - Montesilvano, Pescara


COME combattere il mal di schiena “È difficile trovare chi non sappia cos’è il mal di schiena, almeno com’è difficile trovare chi non sappia cos’è il raffreddore.” È infatti un evento molto frequente per l’uomo che paga la conquista della posizione eretta con l’aggiunta che oggi si trascorrono molte ore in posizione seduta.

fisioterapia e riabilitazione

PESCARA ABRUZZO

Dott.ssa Serena Columbo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Centri di Riabilitazione Fisioter Montesilvano - Pescara Tel. 085 4451155 - 085 7996252 Sito web: www.fisioter.com E-mail: serena.columbo@fisioter.com Iscrizione Ordine dei Medici Numero 3500 Odm Pescara

La lombalgia è un dolore localizzato nella zona bassa della schiena: può farsi sentire più da un lato che dall’altro e può arrivare ai glutei o irradiarsi lungo tutta la gamba, in questo caso si definisce sciatica. A seconda della durata del dolore, la lombalgia viene divisa in acuta e cronica. La fase acuta dura in genere una quindicina di giorni ed è generalmente dovuta ad una lesione delle strutture che compongono la colonna vertebrale. Nel caso della cronica subentrano altri problemi: la colonna non riesce più a ritrovare il suo delicato equilibrio trovandosi in uno stato di sofferenza permanente.

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L’artrosi, segno dell’invecchiamento fisiologico, può predisporre al mal di schiena; così come un’ernia del disco, un canale vertebrale stretto o una “spondilolistesi”. Tuttavia è della massima importanza chiarire che non c’è alcuna corrispondenza tra entità dell’eventuale patologia e quantità di dolore riferito dal paziente.

In linea generale il mal di schiena acuto può venir fuori o per uno sforzo improvviso e importante ( il cosiddetto “colpo della strega”) che la colonna non riesce ad assorbire o per sommatoria di piccoli sforzi che finiscono per sovraccaricarla. I fattori di rischio più importanti e le patologie predisponenti la lombalgia sono stati individuati. Alcuni di questi fattori sono genetici, altri invece sono legati al comportamento. È provato che fumo e mancanza di movimento accelerano la degenerazione del disco intervertebrale. Il primo perché riduce l’ossigenazione dei tessuti, la seconda perché è proprio il movimento che attiva un meccanismo a pompa che favorisce l’afflusso di ossigeno al disco stesso. Il sovrappeso è da evitare perché sovraccarica di lavoro le vertebre lombari ( il lavoro è quasi triplicato rispetto ad un soggetto normopeso).

L’esame clinico è di cruciale importanza per definire il percorso terapeutico più appropriato; in fisioterapia i capisaldi iniziali del trattamento della lombalgia acuta sono: diatermia (tecarterapia) o laser yag, tens, kinesiotaping, massaggio e idrokinesiterapia i quali hanno come primo obiettivo la riduzione del dolore fino alla sua scomparsa e, contemporaneamente, preparano le diverse strutture della schiena alla fase successiva, cioè quella della rieducazione funzionale.

Altrettanto importante è imparare ad assumere posizioni corrette che rispettino la conformazione della colonna vertebrale: ad esempio, la posizione seduta è una delle posizioni più difficili per la colonna proprio perché non ne rispetta la naturale curvatura.

Da sottolineare l’importanza della terapia in acqua in fase acuta: grazie all’assenza dell’azione della forza di gravità e all’azione decontratturante e antidolorifica dell’acqua con temperatura sopra i 30 gradi si accelera la ripresa funzionale


medicina specialistica

del rachide e si riducono i giorni di immobilizzazione dovuti al dolore attraverso esercizi di recupero della mobilità ed esercizi di allungamento che non sarebbe possibile effettuare in fase acuta. Il mal di schiena sparirà nel giro di qualche settimana, ma il medico potrà prescrivere un farmaco antidolorifico o antinfiammatorio soprattutto nei casi di scarso riposo notturno a causa del dolore lombare o in caso di blocco completo dei movimenti. Gli esami strumentali come radiografie, risonanza e tac verranno prescritti dopo la visita specialistica per un motivo importante: il medico potrà formulare una domanda specifica al radiologo per il mal di schiena di quel paziente solo dopo averlo visitato; infatti, gli esami radiologici non rilevano l’origine del dolore, ma danno informazioni sullo stato della nostra colonna vertebrale. Sarà il quesito dello specialista ad indirizzare il radiologo alla ricerca della condizione della colonna che potrebbe essere causa della lombalgia. L’obiettivo principale della riabilitazione sarà quello di evitare che la lombalgia cronicizzi e la prevenzione delle recidive è possibile grazie a tecniche rieducative specifiche per ogni causa di lombalgia. Per le lombalgie da postura errata e prolungata, lombalgia dello sportivo o per pazienti con atteggiamenti viziati della colonna (scoliosi o dorso curvo in adolescenza, iperlordosi o ipercifosi) la rieducazione posturale secondo Mezierès è l’approccio più indicato perché si risolvono le conseguenze meccaniche (compensi) che si accompagnano ad una lombalgia, sia essa acuta o cronica. Per conseguenze meccaniche intendiamo tutte quelle modificazioni dell’assetto posturale della regione lombare e di tutte le altre regioni del rachide che si portano, per esempio, in atteggiamento antalgico per evitare il dolore.

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Per il mal di schiena da movimenti della vita quotidiana non eseguiti correttamente l’indicazione terapeutica per evitare cronicizzazioni potrebbe essere la “back school”, cioè una buona educazione funzionale della schiena che si ottiene con sedute di ginnastica mirata alla corretta impostazione posturale ed ergonomica della colonna vertebrale nelle diverse posizioni che si assumono durante la giornata.

La lombalgia può cronicizzare non solo per un susseguirsi di episodi acuti sempre più ravvicinati nel tempo, ma anche perché è stato sottostimato l’episodio acuto trattandolo esclusivamente con farmaci antidolorifici senza riabilitazione. Inoltre, gli studi scientifici hanno evidenziato che le recidive lombalgiche avvengono nell’80% dei casi a causa della ripresa delle abitudini posturali non corrette ed entro il primo anno dall’evento acuto; pertanto si raccomanda di non interrompere le sedute di riabilitazione una volta concluso il piano rieducativo, ma di effettuare delle sedute di mantenimento ogni 3-4 settimane per evitare che l’equilibrio muscolare e posturale raggiunto si scompensi all’improvviso. Con il tempo, più o meno lentamente in base a quanto consentito dalle condizioni del paziente, si raggiungeranno risultati inaspettati che faranno dimenticare gli episodi di dolore durati mesi. FISIOTER è un Centro di Riabilitazione privato, accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, che opera a Montesilvano dal 1981. Nato per iniziativa della D.ssa Giovanna D’Innocenzo, da sempre vicina alle problematiche della disabilità, il Centro FISIOTER ha saputo guadagnarsi con il passare degli anni sempre maggior fiducia da parte degli utenti, conquistando un ruolo di eccellenza in ambito sanitario riabilitativo. Le prestazioni offerte da FISIOTER trattano tutte le patologie osteoarticolari e neurologiche derivanti da traumi o provocati da altre cause. E’ possibile fruire di terapie che utilizzano attrezzature tecnologicamente avanzate o di tecniche che si basano sulla sola manualità dell’operatore o sull’utilizzo di metodiche. I trattamenti fisioterapici e riabilitativi hanno funzione non solo curativa ma anche preventiva per evitare che patologie e minorazioni transitorie diventino definitive se non tempestivamente riconosciute ed opportunamente curate.


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medicina specialistica L’AQUILA PESCARA ABRUZZO Dott. Raffaele Luise Specialista in Cardiologia

La donna e le cardiopatie “Studi recenti riferiscono che il cuore delle donne si comporta in modo diverso di quello degli uomini.” Il cuore di donna che resiste alle malattie cardiovascolari in età fertile, per poi cedere nel periodo della menopausa. I tentativi della terapia ormonale sostitutiva nella menopausa non hanno ridotto il “rischio cardiovascolare”. Il cuore femminile, nel periodo fertile, é ampiamente protetto, il quadro ormonale e la sua componente estrogenica, influenza l’evoluzione della malattia aterosclerotica modulando i fattori di rischio. Il calo estrogenico che fa seguito alla menopausa produce invece un aumento del colesterolo e LDL, con riduzione della frazione HDL e ridotta sensibilità all’insulina, con rischio di sviluppare diabete mellito. Il quadro ormonale postmenopausale si associa ad un aumento della pressione arteriosa e del peso corporeo. Il pannicolo adiposo si ridistribuisce secondo un modello androide, con aumento del rapporto vita/fianchi, la qual cosa aumenta la resistenza insulinica e favorisce l’insorgenza di eventi cardiaci, con comparsa di disfunzione endoteliale. La relazione tra genere e disfunzione endoteliale è stata valutata nel microcircolo periferico di donne sane e ipertese, dimostrando che mentre nell’uomo l’invecchiamento si accompagna in modo costante e omogeneo all’insorgenza della disfunzione endoteliale, nella donna si deteriora a partire dalla menopausa. In menopausa il deficit di estrogeni aumenta l’espressione del recettore AT1, che incrementa gli effetti dell’angiotensina II: vasocostrizione, rilascio di aldosterone, ritenzione idrica, iperplasia cellulare. La donna “raggiunge” per così dire l’uomo solo dopo circa 20 anni dalla comparsa della menopausa stessa; dopo i 70 anni, la mortalità per infarto miocardico acuto è simile nei due sessi.

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Ciò spiega anche perché l’insorgenza di un infarto in una donna ancora in età fertile abbia una prognosi assai più sfavorevole. Il miocardio della donna, sprovvisto del “condizionamento” importante nel sesso maschile, è impreparato all’ ischemia e spesso evolve con complicanze come l’insufficienza ventricolare sinistra, l’angina precoce postinfartuale e la rottura di cuore.

cardiologia

Dirigente Medico UTIC - S. Salvatore, L’Aquila Studio Medico Viale J. F. Kennedy 86, Pescara Tel. 085 4711542 Iscrizione Ordine dei Medici Numero 1821 Odm Pescara

L’infarto nella donna giovane risulta problematico, l’occlusione coronarica non é dovuta alla fissurazione di placca complicata da trombosi, quanto a un’erosione superficiale con dissecazione della coronaria e risulta devastante per l’arteria. Studi anatomo-patologici sulla struttura della placche aterosclerotica nei due sessi hanno dimostrato che la placca femminile presenta ipercellularità con iperplasia neointimale rispetto a quella maschile, la sclerosi è inferiore, e’ quindi più “giovane” di quella maschile. All’insorgenza della malattie vascolari, contribuiscono anche il diabete, il fumo che tra l’altro in aumento nella donna, l’ipertensione, l’obesità, l’anoressia, la depressione. Per proteggersi è opportuno condurre un corretto stile vita, dieta priva dei grassi, secondo la dieta mediterranea, attività fisica, non fumare, e per quanto possibile, cercare di auto-proteggersi dalla stress della vita quotidiana! attività fisica, non fumare, e per quanto possibile, cercare di auto-proteggersi dalla stress della vita quotidiana!


“Gli impianti dentali sono il trattamento principe per ripristinare i denti mancanti e per ancorare una protesi totale o parziale.” Milioni di persone in tutto il mondo stanno usando gli impianti dentali per rendere perfetto il loro sorriso e ritrovare la fiducia in loro stesse.

implantologia computer guidata

implantologia mini-invasiva

PESCARA ABRUZZO

Dott. Giuseppe Guiducci Odontoiatra e Protesista dentale Studio Medico Via Venezia 36, Pescara Tel. 085 386258 Sito web www.studiodentisticoguiducci.it www.studiodentisticoguiducci.abcsalute.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 510 Odmco Pescara

I grandi progressi dell’odontoiatria moderna permettono che l’intervento venga pianificato ed effettuato grazie ad un tipo d’implantologia avanzata mini-invasiva computer guidata, avvalendosi infatti della TAC tridimensionale che evidenzia la struttura scheletrica, è consentita la programmazione protesicamente guidata del caso e la realizzazione dell’intervento, attraverso apposite mascherine chirurgiche, con l’inserzione preventivamente programmata e non dolorosa d’impianti in titanio, biocompatibili, inerti, anallergici, su cui andranno ancorati monconi e corone estetiche. E’ fondamentale un’accurata visita preliminare che valuti sempre le condizioni di salute sistemiche del paziente ed i volumi ossei scheletrici. Il sistema è quello più recente, che permette di avere una prima sistemazione della bocca, sia estetica che funzionale, eseguita nella stessa giornata per poi raggiungere progressivamente, attraverso un’adeguata riabilitazione, la soluzione definitiva, riducendo al minimo ogni disagio, anche in condizioni di completa mancanza di denti, si consente al paziente di recuperare la piena efficienza funzionale masticatoria ed un sorriso estetico luminoso. RIGENERAZIONE OSSEA La procedura implantare adottata nei casi di carenza della struttura ossea di sostegno, è anticipata da innesti sintetici o autologhi, mediante anche l’utilizzo di membrane riassorbibili, che consentono la formazione e la rigenerazione ossea delle pareti mancanti. 30

SOSTITUIRE UN DENTE SINGOLO Se è necessario sostituire soltanto un dente, un impianto potrebbe essere un’efficace alternativa al ponte tradizionale,

evitando così di danneggiare anche i denti vicini (a causa della lenta, ma continua atrofia dell’osso non funzionalizzato, al di sotto del ponte). Oggi l’impianto dentale, invece, sostituisce soltanto il dente mancante, preserva l’osso e garantisce quindi una vita più sana e più lunga ai denti adiacenti. IMPIANTI PER PIU’ DENTI Oggi è possibile la progettazione e la realizzazione di intere arcate dentarie fisse su impianti, atte a restituire al paziente una corretta funzionalità masticatoria, articolare, fonetica ed estetica. Gli impianti aiutano a mantenere sana la struttura ossea della bocca, cosa che aiuterà il viso a non cambiare di aspetto nel corso degli anni. Sarà possibile finalmente mangiare, sorridere e sentirsi a proprio agio in ogni situazione. Overdenture su impianti. Gli impianti dentali possono stabilizzare inoltre una protesi totale o parziale, eliminando così il bisogno di adesivi o scomodissimi ganci metallici.


medicina specialistica capire che gli impianti sono la soluzione che dà il miglior valore aggiunto e la tecnica di ripristino della masticazione più estetica, funzionale e salutare.

Protesi instabili rendono difficili le più semplici azioni quotidiane, quali mangiare e parlare, danneggiando inoltre l’aspetto estetico. La protesi sarà ancorata stabile su impianti: questa soluzione ne migliorerà sensibilmente il comfort e la durata. DOMANDE FREQUENTI Esiste un limte di età per l’inserimento degli impianti dentali? Una volta concluso il processo di crescita osseo scheletrico, gli spazi vuoti possono essere sostituiti con impianti dentali anche in età senile molto avanzata. L’inserimento degli impianti dentali è doloroso? No, l’inserimento degli impianti dentali viene eseguito in anestesia locale. Si prova dolore o fastidio dopo l’inserimento degli impianti dentali? No, grazie ad un tipo chirugia implantare mini invasiva si riduce al minimo il disagio ed il discomfort per il paziente, che nel giro di poche ore può tornare alle sue normali attività. In alcuni casi possono subentrare disturbi analoghi a quelli di una semplice estrazione dentale. Qual è la durata media di un impianto dentale? Sane e corrette abitudini d’igiene orale, come spazzolarsi accuratamente, passare il filo interdentale e lo scovolino, insieme a controlli periodici e sedute d’igiene presso lo studio dentistico, ne garantiscono una lunghissima durata. VANTAGGI DEGLI IMPIANTI: - Mantengono sani i denti naturali - Sono affidabili e duraturi - Sono estetici - Tutelano le strutture ossee - Sono economici Sarà possibile così evitare tutti gli inconvenienti dovuti a ponti, protesi mobili, totali o parziali.

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L’implantologia spesso costa meno degli altri trattamenti. Considerando il tempo impiegato per adattare continuamente le protesi o riparare i danni provocati nel tempo dai ponti, si può

Il Dott. Giuseppe Guiducci si laurea in Odontoiatria e protesi dentaria presso l’Università “G.D’Annunzio” di Chieti, frequenta il reparto di Odontostomatologia e la sala operatoria di Chiriurgia Maxillo facciale dell’ospedale San Liberatore di Atri. Nell’ottica di un continuo aggiornamento, essendo le terapie odontoiatriche in continua evoluzione e potendo disporre di tecniche sempre più efficaci per risolvere i problemi dei singoli pazienti, il dr. Giuseppe Guiducci segue ogni anno in Italia e all’estero numerosi Corsi di “Educazione continua in medicina” certificati a livello nazionale. Nello studio del Dott. Guiducci vengono impiegate le migliori tecnologie a disposizione nel campo odontoiatrico, al fine di poter effettuare interventi curativi e riabilitativi in condizioni ottimali per il paziente. Con l’ausilio di tecnologie avanzate, il Dott. Guiducci dà la possibilità si suoi pazienti di effettuare le visite e gli interventi senza disagio alcuno. L’équipe del Dott. Guiducci è formata da personale altamente professionale e qualificato in grado di venir incontro alle esigenze del paziente che da subito si sentirà a suo agio. Lo Studio Dentistico Guiducci mantiene sempre la massima attenzione nell’effettuazione delle diagnosi, e soprattutto nella programmazione del ciclo di cure riabilitativo, tenendo anche conto delle esigenze fisiche, anatomiche, oltre che sociali e lavorative del paziente.



medicina specialistica

la medicina del futuro? “La Medicina dello Sport ha nel proprio DNA i germi della prevenzione nei riguardi di patologie misconosciute potenzialmente pericolose nell’ambito della pratica di attività sportiva, a qualsiasi livello svolta”

medicina dello sport

PESCARA ABRUZZO

Dott.ssa Gabriella Di Giacinto Specialista in Medicina dello Sport Centro Medical Center Via Cavallotti 3/B, Montesilvano Tel. 0854688035 Sito web www.medicalcenterfkt.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 3223 Odm Pescara

Nasce con il D.M. del 18/02/1982, integrato nel 1983 con le “norme per la tutela sanitaria delle attività sportive non agonistiche”, rappresenta un mirabile e pressochè unico, esempio. Studi di coorte su campioni molto numerosi hanno dimostrato la validità della legge, soprattutto in ambito di prevenzione della morte improvvisa nella popolazione sportiva. Tuttavia, nel corso degli anni, le vedute della Disciplina si sono molto allargate, cosicchè attualmente possono essere individuati i seguenti punti d’intervento: FISIOLOGICO. Ha la finalità di studiare le modificazioni, acute o croniche, che si verificano in corso di attività fisica o nel medio/lungo termine con l’allenamento. Sono altresì presi in considerazione i processi biochimici che sottendono alla produzione delle risorse energetiche in ragione dei vari metabolismi attivati (aerobio, anaerobio lattacido ed alattacido) e dei substrati utilizzati (carboidrati, lipidi, protidi). Infine, la classificazione delle attività fisico/sportive in base a molteplici criteri: impegno energetico e biomeccanico (dal Monte/Lubich), impegno cardiocircolatorio (COCIS), impegno pneumologico (SIP Sport). VALUTATIVO. Consente di valutare le condizioni generali dell’atleta, in base alla misurazione di parametri fondamentali, quali BMI, Analisi della Composizione Corporea (BIA), Mineralizzazione ossea e misurazione delle masse muscolari (DEXA), ma, soprattutto in ragione della determinazione di indici di performance assoluti e specifici, come la Massima Potenza Aerobica (Vo2 max), il lattato ematico, la Riserva Cardiocircolatoria. In base ai suddetti parametri, possono essere formulati adeguati programmi di allenamento (sia per l’atleta top-level che per il praticante di livello più basale) e programmi esercizio-terapeutici. 33

DIAGNOSTICO/PROGNOSTICO. La Medicina dello Sport si presta in maniera ottimale alla diagnostica precoce nei ri-

guardi di patologie in fase iniziale come quelle cardiovascolari (Miocardiopatie, la Sindrome di Brugada, il WPW, l’ipertensione), endocrinologiche (ipo/ipertiroidismi subclinici, diabete mellito in fase pre-clinica), dell’apparato respiratorio (asma bronchiale), muscolo-scheletriche (da usura o da sovraccarico) e di patologie indotte dalla pratica sportiva stessa, come la Sindrome da Overtraining. TERAPEUTICO/RIABILITATIVO. La Traumatologia dello Sport costituisce un ideale trait-union tra la Medicina dello Sport, la Fisioterapia, La Medicina Fisica e Riabilitativa e L’Ortopedia. Più recentemente alla Disciplina è stato riconosciuto un ruolo di primaria importanza nella prevenzione e rieducazione dell’obesità, dell’ipertensione, del diabete mellito, della Sindrome Metabolica, dell’osteoporosi, della depressione e di alcuni tipi di affezioni neoplastiche quali il K gastrico e della mammella. Proprio questi ultimi aspetti giustificano l’attribuzione alla Medicina dello Sport del titolo di “Medicina del futuro”.



“Usarla per comunicare e per superare ansia, depressione, stress, attacchi di panico, fobie, compulsioni a fumare o ad assumere alcool. ” Costantemente medici e paramedici comunicano con i propri pazienti. Spesso, per la natura delle cose, sono costretti a comunicare “brutte notizie”. In questi casi, il delicato compito è lasciato sovente alla sensibilità individuale. Accanto a tale sensibilità, sempre ben accetta, possono porsi specifiche conoscenze e tecniche che permettono di inquadrare i problemi in modo da indirizzare le emozioni dei pazienti in senso positivo e costruttivo e di comunicare con essi nel modo più efficace. La Programmazione Neuro Linguistica (PNL) offre a medici e paramedici strumenti di inquadramento, comunicazione, rapport tali da permettere di aiutare il paziente e qualunque persona con cui si comunichi a indirizzare le proprie energie in senso positivo e costruttivo e a veicolare i messaggi nella maniera più appropriata. La comunicazione è efficace se produce il risultato voluto. Il presupposto della scienza della comunicazione è che colui che comunica (sia esso un medico, un infermiere, un terapista, un manager o un altro professionista) assuma il 100% di responsabilità della propria comunicazione. Ad un livello più profondo, la PNL permette a chi comunica di ottenere risultati importanti in terapia emozionale e fisica. La maggior parte delle persone vive, nella giornata e nella vita, stati emotivi forti come paure, ansie, rabbia, sensi di colpa, abbattimento, delusione, dolore. Quando questi stati sono molto forti o diventano consistenti e persistenti nel tempo, assumono il carattere di una malattia, che altera la normale vita della persona e si ripercuote sulla sua libertà individuale e sui risultati che la persona può produrre nella vita. Si parla allora di ansia, depressione, stress, attacchi di panico, fobie, compulsioni, coazioni, ossessioni: stati che possono avere diversi gradi di intensità e che incidono, comunque, sulla libertà di autodeterminazione della persona.

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La Programmazione Neuro-Linguistica è un’insieme di conoscenze e tecniche scientifiche che permettono di superare gli stati emotivi “invalidanti” in tempi brevi. Applicando le tecniche di PNL, ad esempio, una fobia può essere curata

programmazione neuro linguistica

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PESCARA ABRUZZO

Alessandro Maturo Trainer e Coach in PNL Programmazione Neuro-Linguistica Success Strategies Tel. 085 9436509 Mobile 392 9381131 E-mail info@ strategieperilsuccesso.com Sito web www.strategieperilsuccesso.com

talvolta anche in soli 10 minuti (fobia degli insetti, dei topi, dei serpenti, dei ragni, del parlare in pubblico, della polvere, dei luoghi chiusi, dei luoghi aperti, degli ascensori, delle persone, dei luoghi affollati ecc.). Le fobie, infatti, come dimostrato dagli studi del Dr. Richard Bandler e del Prof. John Grinder (fondatori della PNL) non sono ingenerate da fenomeni esterni (ad esempio, non è il ragno a causare la reazione fobica) bensì dalle immagini che la persona ha dentro la sua mente. Cambiate quelle immagini, quindi, la fobia cessa di esistere. La PNL è stata utilizzata con successo, negli Stati Uniti, anche sui reduci della guerra del Vietnam. I combattenti erano ossessionati, terrorizzati e disgustati dalla guerra, sentendosene in colpa. Spesso, infatti, non riuscivano a dormire a causa dei rumori assordanti presenti nelle loro menti. Attraverso la PNL, si è riusciti a superare queste ossessioni ridimensionando i ricordi che le generavano. La PNL viene usata con successo, inoltre, per smettere di fumare, eliminando quella coazione nervosa che porta la persona a ricercare la sigaretta e a sentirsi male se non l’ha a disposizione. In sintesi, la PNL è uno strumento essenziale per la salute e la libertà personale e produce effetti talora immediati. In Success Strategies, l’azienda di cui sono titolare e in cui sono Coach e Trainer, insegniamo alle persone le conoscenze e le tecniche della PNL per guarire se stesse e vivere una vita libera da coazioni fisiche o psicologiche di ogni genere. Diamo questi insegnamenti sia a gruppi di partecipanti (trainings) che a singole persone (coachings), a seconda delle esigenze individuali.


“Chirurgia implantare guidata per tutte le indicazioni” Nobel Clinician™ è un metodo di trattamento completo per la diagnosi, la pianificazione basata su criteri protesici e la chirurgia implantare guidata per tutte le indicazioni: dal dente singolo mancante, ad arcate totalmente edentule.

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Nobel Clinician™

teramo PESCARA ABRUZZO Dott. Paolo Rasicci Medico Chirurgo - Specialista in Odontostomatologia ed Ortognatodonzia Studi Medici Corso Umberto I - 55, Pescara Via N. Sauro, 132 Giulianova Lido (TE) Tel. 0858000011 - 348 0452031 Sito web: www.paolorasicci.com Iscrizione Ordine degli Odontoiatri Numero 345 Odmco Teramo

L’accuratezza della diagnosi e della pianificazione garantisce che le procedure chirurgiche siano preventivamente studiate per ottenere un trattamento affidabile e sicuro, con risultati certi e predicibili. Prima di realizzare un lavoro con questa sistematica, vengono condotti in studio accurati esami clinici e diagnostici, sia per comprendere le condizioni mediche, dentali, anatomiche e protesiche di ciascun caso, sia per cercare di comprendere le esigenze ed i desideri del paziente. Vengono quindi prese le impronte dentali ed effettuata una registrazione occlusale, in modo da poter creare un assetto dentale che riproduce la protesi definitiva in accordo con le aspettative ed esigenze estetiche del paziente. L’assetto dentale ottenuto viene quindi trasformato in una guida radiografica. In questo modo otteniamo un modello protesico “ideale” che è pronto per essere digitalizzato. La digitalizzazione viene realizzata tramite immagini radiografiche 3D. Nobel Clinician™ adotta a tale scopo un protocollo esclusivo chiamato “a doppia scansione”che consente di digitalizzare sia l’anatomia del paziente che la guida radiografica. Il paziente non deve fare altro che sottoporsi ad una TAC Dentalscan indossando la mascherina chirurgica fornitagli dall’odontoiatra.

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La diagnosi clinica, la scansione TC della guida radiografica e del paziente compongono la base per la pianificazione, la valutazione e la definizione del posizionamento ottimale degli impianti dentali.

Sulla base delle informazioni ricavate, infatti, è possibile pianificare, in maniera virtuale, l’inserimento degli impianti in base agli aspetti clinici, anatomici e protesici, scegliendo anche il tipo di impianto più adatto al singolo caso.


medicina specialistica NobelGuide™ è un metodo di trattamento completo per la diagnosi, la pianificazione del trattamento basata su criteri protesici e la chirurgia implantare guidata per tutte le indicazioni: dal dente singolo ad arcate completamente edentule. Grazie a NobelGuide™, tutte le decisioni importanti possono essere adottate prima dell’intervento chirurgico.

Effettuata la pianificazione virtuale viene progettata automaticamente una mascherina chirurgica, contenente tutte le informazioni della pianificazione che, applicata nella bocca del paziente durante l’intervento chirurgico, guiderà l’odontoiatra esperto nell’inserimento degli impianti garantendone il preciso posizionamento. La procedura guidata Nobel Guide™ consente di realizzare interventi chirurgici sicuri ed affidabili, in quanto guidati, cioè preventivamente realizzati dall’odontoiatra in maniera virtuale al computer. Questa procedura, utilizzabile in tutte le indicazioni, e, in molti casi con metodica flapless cioè senza lembi, sia nei casi di edentulia singola che totale, riduce al minimo il dolore ed il gonfiore del paziente e consente di ottenere risultati certi e predicibili.

NobelGuide™ garantisce un inserimento dell’impianto dentale preciso e guidato. La soluzione personalizzata include le guide per frese per la mascherina chirurgica e fornisce un montaimpianti guidato totalmente compatibile con il sistema implantare. Gli impianti Nobel Biocare™ possono essere pianificati e posizionati per tutte le indicazioni, da elementi singoli a casi di edentulia totale. Grazie ad un’approfondita diagnosi, si acquisisce una chiara comprensione delle caratteristiche anatomiche e protesiche specifiche del caso; in questo modo, l’intervento chirurgico può essere preparato e documentato adeguatamente. La pianificazione iniziale assicura il successo della futura ricostruzione protesica. In molti casi, i pazienti desiderano ricevere informazioni sulla procedura chirurgica. Tramite il software NobelClinician™, i medici possono presentare le considerazioni preliminari all’intervento, in modo tale che i pazienti siano meglio informati e più sicuri.

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In questo modo, Pocket Salute tornerà ad essere distribuito, gratuitamente negli ambulatori dei medici di medicina generale. Iniziamo con il Dott. Silvio Basile, medico di medicina generale ad Alanno in Val Pescara, presidente regionale del Sindacato Medici Italiani(SMI)

“Spesso il medico di base o medico di famiglia, viene visto come un puro burocrate in grado solo di fornire ricette per farmaci o prescrizioni per visite o analisi.”

LE RICETTE. Le ricette di colore rosso servono per richiedere: analisi, visite specialistiche, prescrizioni di farmaci.

Sarebbe però utile conoscere quello che fa, le sue responsabilità e quello che può fare per i pazienti. Consideriamo innanzitutto la formazione professionale, che consente al medico di famiglia di conoscere tutte le malattie permettendogli di comprenderle sin dai primi segni. Il medico di base inoltre deve possedere anche sensibilità psicologica e dimostrare capacità di ascolto, cautela nella comunicazione, oltre ad essere in grado di mettere a proprio agio il paziente per farlo aprire e raccontare anche gli aspetti più intimi.

I CERTIFICATI. Il medico di famiglia esegue anche certificati gratuiti (certificati per malattia per i lavoratori, idoneità alle attività sportive dei giovani) sia a pagamento come quelli ai fini assicurativi o di invalidità o per attività non agonistiche.

Vediamo quali sono le mansioni del medico di base: ANAMNESI. Il medico di base, crea per ogni paziente, una scheda sulla storia “sanitaria”, aggiornata di volta in volta, dove trascriverà piani terapeutici, eventuali malattie, interventi, ricoveri ospedalieri. Queste informazioni sono molto importanti anche per eventuali comunicazioni da sottoporre allo specialista. A tal fine il medico di base farà firmare al paziente un modulo che autorizza il trattamento dei dati sensibili, consenso che può essere espresso anche verbalmente. LE VISITE. Il medico di base riceve presso il proprio studio secondo un orario prestabilito e proporzionale al numero di assistiti. L’orario, che deve essere esposto all’esterno dello studio, deve coprire cinque giorni a settimana con almeno due fasce pomeridiane o mattutine; in alcuni casi (quando non è operante la guardia medica) il medico sarà reperibile telefonicamente anche il sabato mattina fino alle 10. Qualora il paziente fosse impossibilitato a raggiungere lo studio medico o intrasportabile, potrà richiedere una visita a domicilio completamente gratuita. VISITE A PAGAMENTO. Se un paziente non è iscritto presso un medico di base o non è residente nella città del medico, comunque potrà richiedere una visita in caso di bisogno, ma in questo caso sarà a pagamento. 39

sindacato medici italiani

LA FIGURA DEL MEDICO DI BASE

Con questo numero, avviamo una collaborazione con la medicina di famiglia. Per capirne di più e dare una informazione corretta ai lettori, chiameremo esponenti autorevoli della medicina di base.

CERTIFICATI GRATUITI - Incapacità temporanea al lavoro - Riammissione a scuola - Attività sportiva non agonistica parascolastica - Assistenza domiciliare integrata - Denunce obbligatorie (malattie infettive) - Riammissione al lavoro degli alimentaristi - Certificato di morte e scheda istat CERTIFICATI NON GRATUITI - Sana e robusta costituzione - Patenti di guida - Porto d’armi - Medicina del lavoro - Invio di minori in colonie - Ammissioni di anziani in case di riposo - Invio in soggiorni montani o marittimi per motivi di salute - Dieta personalizzata alla mensa - Idoneità ai viaggi CERTIFICATI A PAGAMENTO SUI QUALI AGGIUNGERE IVA - Invalidità civile - Infortuni ai fini privati - Riconoscimento causa di servizio - Fini assicurativi - Idoneità allo svolgimento di generica attività lavorativa - Impossibilità a presentarsi in tribunale - Inabilità a riscuotere la pensione


LA RIABILITAZIONE IN ACQUA Come migliorare tempi e qualità del recupero. La riabilitazione in acqua o idrokinesiterapia è stata introdotta nei progetti riabilitativi di ortopedia, neurologia e in medicina dello sport da pochi anni registrando un immediato consenso da parte di medici e pazienti ed integrandosi sempre più nei percorsi di recupero tradizionali. Oggi è diventata parte indispensabile dei protocolli riabilitativi potendo contare su tempi di recupero decisamente inferiori.

FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE

PESCARA ABRUZZO

Dott.ssa Serena Columbo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Centri di Riabilitazione Fisioter Montesilvano - Pescara Tel. 085 4451155 - 085 7996252 Sito web: www.fisioter.com E-mail: serena.columbo@fisioter.com Iscrizione Ordine dei Medici Numero 3500 Odm Pescara

L’idrokinesiterapia è indicata sia come mezzo di preparazione per un intervento chirurgico sia come efficace strumento riabilitativo nella fase di rieducazione post-operatoria, iniziando precocemente (di solito dopo aver rimosso i punti chirurgici) quando gli esercizi tradizionali sarebbero controindicati. I percorsi riabilitativi non sono la semplice trasposizione in acqua degli esercizi eseguiti in palestra con il fisioterapista perché ciò che diversifica l’ambiente acquatico sono i seguenti principi fisici: - il galleggiamento: quando ci si immerge fino all’ombelico il nostro peso si riduce di circa il 50% per diminuire sino al 90% quando l’immersione raggiunge le spalle; questo alleggerimento permette di recuperare più precocemente la deambulazione dopo gli interventi chirurgici e il movimento del rachide dopo episodi di dolore e blocco funzionale acuti; - la viscosità, cioè la resistenza che l’acqua oppone al nostro corpo che si muove; questa resistenza aumenta all’aumentare della velocità permettendoci di modulare in diversi modi la difficoltà di uno stesso esercizio; - la pressione idrostatica che l’acqua esercita sul nostro corpo migliorando equilibrio, postura e propriocezione. La pressione idrostatica, inoltre, rende l’acqua un ottimo mezzo di condizionamento aerobico migliorando l’efficienza del sistema digestivo, respiratorio e cardiovascolare; 40

- la temperatura: il calore aumenta la vascolarizzazione di tutti i tessuti corporei mediante la vasodilatazione.

L’acqua delle vasche riabilitative viene mantenuta ad una temperatura superiore (3135°C) rispetto alle piscine tradizionali per migliorare e aumentare l’ossigenazione dei tessuti favorendo il recupero muscolare anche da stati irritativi cronici come la lombalgia, dorsalgia o gli esiti di interventi chirurgici. Principali vantaggi della riabilitazione in acqua: La diminuzione della forza di gravità rende i movimenti più naturali e meno stressanti per le articolazioni consentendo l’esecuzione di movimenti impensabili o dolorosi a secco. La resistenza offerta dall’acqua è graduale consentendo di mantenere una tensione muscolare uniforme durante i movimenti e favorendo il recupero del tono e della flessibilità muscolare. Inoltre, per potere eseguire gli esercizi riabilitativi non occorre essere dei nuotatori esperti. Nelle vasche riabilitative il livello dell’acqua normalmente non supera i 150160 cm e sono comunque presenti attrezzi e supporti per esercizi che favoriscono il galleggiamento.


medicina specialistica Non dimentichiamo come ogni messaggio riguardante la nostra salute e lo stile di vita ci ricordi di praticare attività fisica. Per attività fisica non si deve intendere necessariamente la pratica di uno sport o l’effettuazione di faticosi allenamenti, ma anche, più semplicemente ed alla portata di tutti, un’attività moderata, purché costantemente ripetuta.

Impostare un programma riabilitativo in acqua Il programma riabilitativo è impostato a seguito di un’attenta valutazione dei bisogni del paziente e degli obiettivi prefissati e generalmente si compone di due/tre sedute settimanali per un periodo variabile in relazione al grado di disabilità individuale. Come si svolge una seduta di idrokinesiterapia? In relazione alla grandezza della vasca riabilitativa per ogni 4-5 pazienti c’è un terapista della riabilitazione immerso in vasca con loro (e non al di fuori!). Se la temperatura è tra i 30-34° le sedute durano generalmente non più di 30 minuti per evitare di raggiungere l’overtreatment (in vasca calda aumenta il dispendio energetico!). Dividendo gli esercizi rieducativi in categorie possiamo parlare di: - esercizi per il tono muscolare - mobilizzazioni articolari passive, attive e contro resistenza - esercizi di rieducazione propriocettiva - allungamento muscolare selettivo e globale - esercizi vascolari - esercizi posturali - esercizi per il recupero dello schema motorio (cammino, corsa, salti, pedalata, affondi, spostamenti laterali) - esercizi per il recupero del gesto sportivo - nuoto controcorrente- idromassaggio Per aumentare la difficoltà dei movimenti è sufficiente aumentarne l’ampiezza e la velocità o utilizzare un supporto che crei resistenza (pinne, palette alle mani, tavolette). Inoltre, si può modificare il grado di profondità nel quale effettuare l’esercizio riducendolo quando il paziente riaconquista la funzionalità perduta tollerando carichi maggiori.

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La riabilitazione e la terapia in acqua calda rappresentano l’attività ideale per molte persone; tuttavia in alcuni casi gli esercizi in acqua possono essere controindicati. E’ il caso dei soggetti che soffrono di epilessia, diabete avanzato, di cardiopatia ischemica (solo se la temperatura dell’acqua è fredda), di incontinenza, infezioni e micosi cutanee.

L’idrokinesiterapia è la soluzione ideale per effettuare anche semplici esercizi di stretching muscolare o mobilizzazione articolare che ci permettono di adottare uno stile di vita che si avvicini a quello consigliato. Nel nuovo CENTRO FISIOTER PESCARA, In Via D’avalos 9/13, è disponibile un’attrezzatissima vasca riabilitativa, nella quale opera uno staff di fisioterapisti professionisti adeguatamente formati e costantemente aggiornati su tutte le metodiche e gli esercizi più utili per il trattamento delle singole patologie. L’idrokinesiterapia è particolarmente raccomandata nelle prime fasi di tutti i programmi riabilitativi dopo interventi chirurgici e può essere associata al trattamento riabilitativo a secco o utilizzata come trattamento unico. Il Centro Fisioter garantisce la costante presenza in acqua del fisioterapista, che per l’intera durata della seduta, individuale o di gruppo, segue in maniera puntuale il paziente nell’effettuazione di tutti gli esercizi. Tutto il personale del Centro Fisioter è preparato a comprendere ciò che il malato sta vivendo e quale impatto le decisioni terapeutiche possano avere nella sua vita quotidiana e nelle relazioni sociali; dunque cerchiamo di sostituire la parola “paziente” con la parola “persona”. Per questo affidarsi al Centro FISIOTER significa poter contare su un’equipe di professionisti il cui metodo procedurale è improntato al massimo rigore, serietà e umanizzazione.


La fertilità è un bene comune. Prenditene cura. Consigli per mantenere in forma il tuo apparato riproduttivo

Società italiana di androloGia e medicina della SeSSualità

Società italiana di GinecoloGia e oStetricia


mamme&bimbi IL BAMBINO RUSSA. COSA FARE?

a cura del Dott. Francesco Berni Canani Specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale - Ospedale S. Spirito di Pescara

RITORNO A SCUOLA IN SALUTE progetto promosso dal Ministero della Salute

EDIZIONE AUTUNNO 2013

MASTICAZIONE E LINGUAGGIO DEI BIMBI a cura di Marco Santilli Centro Specialistico Eliminazione della Balbuzie - Roma

Scrivi a: redazione@pocketsalute.it e seguici su Lʼinformazione continua su www.pocketsalute.it

INFEZIONI DELLE VIE AEREE E ANTIBIOTICI a cura della SIPPS Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale

INCONTINENZA URINARIA POST-PARTO a cura del Dott.ssa Barbara Matarrelli Dirigente Medico Clinica Ostetrica-Ginecologica Università “G.DʼAnnunzio” Chieti-Pescara

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mamme&bimbi

il mio bambino russa. cosa fare? “Il nostro bimbo ha il sonno molto agitato, fatica ad addormentarsi e, quando finalmente riesce a farlo, dorme male, spesso russa, si dimena cambiando continuamente posizione, suda e capita che faccia anche pipì a letto.”

otorinolaringoiatria

PESCARA ABRUZZO

Dott. Francesco Berni Canani Medico Chirurgo Specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale Ospedale Civile “Spirito Santo” PE Reparto di Otorinolaringoiatria Sito web: www.specialistaotorino.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 32856 Odm Napoli

Se ci mettiamo poi ad osservare da vicino il piccolo bimbo durante la sua tormentata notte, notiamo che non si tratta di un semplice russare, ma anche di sbuffi, episodi di affanno derivati da blocchi momentanei della respirazione, che poi riprende regolarmente; durante il sonno, insomma, il respiro si blocca in maniera intermittente. Un respiro rumoroso durante il sonno è una condizione abbastanza frequente ed interessa circa il 20% di tutti i bambini dai 2 ai 5 anni di vita. Questa condizione è definita russamento semplice o abituale e non si accompagna ad altri disturbi quali crisi di apnea e risvegli notturni e tende a risolversi spontaneamente con la crescita.Il bambino che russa può presentare durante il giorno una respirazione orale con voce nasale. La causa principale è rappresentata dall’ipertrofia delle adenoidi e delle tonsille, ma possono favorirlo anche l’obesità e l’ostruzione nasale da raffreddore. Nei casi in cui siano presenti delle interruzioni momentanee del respiro o momenti di apnea associati ad eventuali alterazioni comportamentali durante il giorno bisogna invece sospettare la presenza della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. La patologia respiratoria notturna del bambino definita anche con l’acronimo inglese OSAS, è un disturbo respiratorio che si verifica nel sonno ed è caratterizzato da episodi prolungati di ostruzione respiratoria parziale o completa ed intermittente (ipopnea o apnea ostruttiva) delle alte vie respiratorie che disturbano la ventilazione notturna.

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“La principale causa di OSAS pediatrica deriva da un’ipertrofia adeno-tonsillare. Ma vi e’ anche una correlazione (meno frequente) con patologie neuromuscolari, obesità e alterazioni anatomiche cranio-facciali” - spiega il Dott. Francesco Berni Canani, specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale presso l’Ospedale Civile di Pescara.

Oltre ai sintomi notturni sopra descritti, facilmente identificabili, i bambini affetti da OSAS mostrano solitamente problemi comportamentali anche durante il giorno: spesso iperattivi e facilmente irritabili, ottengono uno scarso rendimento scolastico per la ridotta capacità a mantenere viva l’attenzione e la memoria a lungo termine; hanno poi un’ansia immotivata, paure intense e frequenti. Per altri, invece, i sintomi più comuni possono essere pigrizia,svogliatezza e sonnolenza, in alcuni casi addirittura inappetenza e dunque rallentamento della crescita.


mamme&bimbi

”E’ necessario che, durante le visite pediatriche o di medicina scolastica, si trovi il tempo per identificare la patologia, con un’attenta anamnesi riguardante sia il sonno che il russamento, utilizzando anche apposite scale di valutazione e coinvolgendo sempre i genitori che dovrebbero diventare attenti osservatori” sottolinea il Dott. Berni Canani. Tuttavia, nella maggior parte dei casi la causa delle apnee notturne è la ipertrofia adeno-tonsillare e il bambino potrà essere curato utilizzando una terapia medica prima di decidere di ricorrere alla chirurgia. Il ruolo dello specialista ORL è quello di distinguere il russatore semplice dal russatore apnoico e di identificare le eventuali cause di ostruzione respiratoria nasale. Le varie fasi diagnostiche si possono sintetizzare come di seguito: - Anamnesi: raccolta dettagliata della storia clinica del paziente; - Compilazione di un questionario per evidenziare la sonnoleza diurna (scala di Epworth); - Visita otorinolaringoiatrica con fibrolaringoscopia e test di Mueller; - Polisonnografia. A tale proposito, l’esame endoscopico nasale con fibroscopio pediatrico, rappresenta l’indagine più importante perché permette di identificare le varie cause di ostruzione respiratoria quali deviazione del setto nasale, presenza di corpi estranei endonasali, ipertrofia dei turbinati nasali, poliposi nasale o ipertrofia adenoidea. 45

Altra indagine importante, specifica e preliminare ad ogni altro accertamento per lo studio delle roncopatieè la Polisonnografia.

L’esame consiste nella registrazione continua, durante il sonno del piccolo paziente, di diversi parametri fisiologici importanti per la valutazione e la diagnosi della OSAS: il flusso respiratorio nasale, il livello di saturazione dell’ossigeno del sangue, l’ECG, i movimenti respiratori toracici e addominali e l’intensità dei suoni emessi.La registrazione polisonnografica dura tra le 6 e le 7 ore. La registrazione è possibile anche al domicilio del paziente. In base ai dati ottenuti lo Specialista Otorino potrà chiedere di volta in volta la collaborazione di diversi Specialisti nell’ambito di un approccio che deve essere sempre pluridisciplinare: visita cardiologica con ECG, visita pneumologica con spirometria, vista neurologica con EEG, test allergologici, visita endocrinologica e dietologica, visita chirurgo maxillo facciale, visita chirurgo pediatrico ed altri. In conclusione, se vostro figlio presenta russamento notturno e comportamento diurno come la descrizione iniziale della mamma all’inizio dell’articolo, è fondamentale che sia visitato da uno specialista ORL esperto nella diagnosi e trattamento dei disturbi respiratori notturni del bambino.


ritorno a scuola in salute

Istruzioni per l’uso dal Ministero della Salute “Come ogni anno, dopo la pausa estiva, si torna a scuola. Insieme al nuovo anno scolastico, possono però riproporsi piccoli e grandi problemi come lo zainetto troppo pesante, qualche pidocchio nei capelli, giornate troppo sedentarie passate fra banchi, Tv e computer.” A volte è necessario tenersi al passo con il programma da casa o dall’ospedale o assumere medicinali durante l’orario scolastico. Ecco alcuni consigli e informazioni per affrontare i piccoli grandi problemi del ritorno a scuola. Si tratta di una campagna informativa on line, con un orientamento alle fonti e alle pagine del portale del Ministero della Salute www.salute.gov, e che verrà via via arricchita di argomenti e suggerimenti. La scuola è uno dei luoghi della promozione della salute, non dimentichiamolo. E genitori più consapevoli possono contribuire a rendere la scuola più sicura e in salute. PROTEGGI LA TUA SCHIENA! La corretta postura durante la scuola dell’infanzia e primaria è fondamentale. Cattive abitudini ed errori, come zaini troppo pesanti o posture scorrette durante lo studio e il gioco, possono creare problemi alla schiena dei nostri ragazzi. E’ durante gli anni della scuola infatti in cui si svolge la crescita principale del nostro corpo. Una cattiva postura può contribuire a uno sviluppo inadeguato della muscolatura che sostiene la colonna vertebrale, con conseguente minor elasticità, dolore e a volte atteggiamento di dorso curvo. È peraltro in questo periodo che si possono presentare patologie della colonna vertebrale come la scoliosi. La protezione della schiena del bambino come la corretta gestione del peso dello zaino e la postura durante lo studio e il gioco devono essere collocati all’interno di una più ampia educazione alla salute e alla promozione di corretti stili di vita, soprattutto una sana alimentazione e una buona attività fisica. Controlli “globali” della crescita del bambino e del suo apparato muscolare e scheletrico, dai denti ai piedi, contribuiscono a proteggere la schiena e alla diagnosi e trattamento precoce delle malattie della colonna. 46


mamme&bimbi SPORT E BAMBINI, DIAMOCI UNA MOSSA. Il movimento non è solo pratica sportiva. È gioco, attività all’aria aperta, corsa, passeggiata. A partire dai 6 anni, da quando incomincia la scuola, il bambino può incorrere nel rischio della sedentarietà: le ore trascorse dietro il banco sommate al tempo necessario per lo svolgimento dei compiti a casa e al tempo trascorso davanti a televisione e computer possono impigrire il bambino e condizionarne il benessere e l’equilibrio psicofisico presente e del futuro. Anche se negli ultimi tempi la percentuale di bambini in età scolare che pratica attività fisica è in lieve aumento rispetto agli anni precedenti, rimangono alti i numeri che indicano tra i più piccoli il permanere di abitudini alimentari scorrette e di comportamenti sedentari. È quanto emerso dall’ultima raccolta dati (condotta nel 2012 e riferita agli alunni della scuola primaria) di OKkio alla SALUTE, il sistema di sorveglianza promosso dal Ministero della Salute e dal CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. L’indagine, che si conduce periodicamente dal 2007, permette di valutare lo stato ponderale dei bambini di 8-9 anni, i loro stili alimentari, l’abitudine all’esercizio fisico e le iniziative scolastiche a favore di una sana nutrizione e dell’attività fisica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come una giusta dose di attività fisica nell’età della crescita contribuisca allo sviluppo di tessuti muscoloscheletrici (ossa, muscoli, legamenti), del sistema cardiovascolare (cuore, polmoni) ed endocrino-metabolico. Inoltre, favorisce la coordinazione e la capacità di controllo dei movimenti e facilita il mantenimento del peso ideale. PIDOCCHI... NON PERDERE LA TESTA! La pediculosi è un’infestazione causata dalla presenza di pidocchi che agiscono come parassiti (organismi che vivono “a carico” di altri organismi) e si nutrono pungendo la parte del corpo colpita (cuoio capelluto, corpo o pube), depositando un liquido che causa intenso prurito. Caratteristica fondamentale dei pidocchi è quella di vivere, quasi esclusivamente, sul corpo umano, poiché non possono vivere a lungo lontani dall’ospite. Contrariamente a quanto si tende a credere, i pidocchi “non saltano” da una testa all’altra. Il contagio avviene fra persona e persona, sia per contatto diretto, che attraverso lo scambio di effetti personali quali: pettini, spazzole, fermagli, sciarpe, cappelli, asciugamani, cuscini, biancheria da letto ecc. Altro pregiudizio è credere che i pidocchi infestino solo le persone sporche. Qualsiasi individuo può essere infestato, indipendentemente dalla sua igiene. Quando c’è un caso in famiglia tutti si dovrebbero controllare a vicenda. L’infestazione è più frequente nelle scuole, nelle colonie, negli oratori, nelle palestre, in cui vi sono molte occasioni di contatto. I pidocchi del capo, pur rappresentando un problema di sanità pubblica per la rapidità con cui si propaga l’infestazione, coinvolgendo spesso intere classi di alunni, presentano il vantaggio di non poter sopravvivere più di due o tre giorni al di fuori del corpo umano e di essere facilmente attaccati dai vari sistemi di disinfestazione. 47



tutti i benefici dell’haloterapia

la salute dei nostri piccoli

mamme&bimbi a cura della redazione www.pocketsalute.it

“L’haloterapia è un rimedio naturale olistico che sfrutta i benefici dei cristalli di salgemma naturale, i cui effetti terapeutici sono noti fin dall’antichità.”

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Una moderna grotta di sale é in grado di riprodurre il microclima delle miniere di sale, molto diffuse in alcuni paesi del Nord Europa (dove é addirittura riconosciuta come terapia medica dal servizio sanitario nazionale). I cristalli di sale, con cui sono realizzati i suggestivi allestimenti di un locale per l’haloterapia, in determinate condizioni di temperatura e di umidità, rilasciano microelementi (ferro, calcio, magnesio, rame, manganese, zinco, selenio, litio, iodio) particolarmente efficaci nella cura di alcune patologie o disturbi a carico dell’apparato respiratorio, del sistema immunologico e di alcune malattie dermatologiche. Le principali indicazioni della grotta di sale e della haloterapia prevedono la cura di malattie broncopolmonari che vanno dall’asma alle bronchiti croniche ostruttive e di molteplici patologie cutanee come psoriasi e le manifestazioni eczematose. Numerosi studi clinici hanno evidenziato che i meccanismi di azione della grotta di sale sono molteplici: mucolitico, antibatteriologico, antiinfiammatorio, immunomodulatore e iposensibilizzante. Il sale attiva la funzionalità delle ciglia vibratili presenti sull’epitelio delle vie respiratorie migliorando la clearance mucociliare e apporta delle intrinseche proprietà battericide e batteriostatiche sulla microflora. L’haloterapia è indicata per tutte le età e risulta particolarmente utile per i disturbi respiratori in età pediatrica.

“La Consensus Conference - spiega il Dott. Giuseppe Di Mauro Presidente SIPPS (Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale) – si pone l’obiettivo di offrire al pediatra di famiglia, al medico di medicina generale che si occupa di bambini, e alle famiglie, uno strumento utile ed aggiornato per un adeguato ed efficace trattamento antibiotico nelle più frequenti infezioni delle vie aeree nei bambini, alla luce delle raccomandazioni delle più recenti Linee Guida ed evidenze scientifiche internazionali. Quando si utilizza una terapia antibiotica, non bisogna sottovalutare le eventuali reazioni avverse: mi riferisco ad un netto aumento del fenomeno delle resistenze batteriche, associate proprio ad una eccessiva prescrizione di antibiotici, con un impatto rilevante sulla sanità pubblica”. Secondo i dati emersi nel corso della Consensus Conference, l’Italia risulta infatti tra i Paesi europei con i livelli più elevati di antibiotico-resistenza, soprattutto verso lo Streptococco, lo Stafilococco, l’Enterococco, l’Escherichia, la Klebsiella o la Pseudomonas. Tale fenomeno si manifesta con maggiore frequenza nelle regioni del Centro e del Sud rispetto a quelle del Nord.

Occorre premettere che l’haloterapia non è sostitutiva dei tradizionali trattamenti farmacologici impiegati nelle patologie croniche, ma sono noti i benefici complementari che essa può arrecare a quanti siano affetti da malattie broncopolmonari, che vanno dall’asma alle bronchiti croniche ostruttive, e molteplici patologie cutanee, come psoriasi e manifestazioni eczematose.

L’haloterapia, per le sue caratteristiche è del tutto naturale e priva di effetti collaterali che, invece possono accompagnare la terapia farmacologica. Quante volte un genitore si è sentito dire dal pediatra di portare il figlio al mare? Sono proprio i bambini che hanno più bisogno delle sedute di haloterapia perché frequentando asili e scuole sono più soggetti ai malanni di stagione e possono così depurare le loro vie respiratorie, ancora deboli, dall’aria inquinata che ci circonda, ma anche e soprattutto migliorare e rinforzare il proprio sistema immunitario.

E’ sempre più sentita, infatti, l’esigenza di razionalizzare l’impiego degli antibiotici nelle infezioni delle vie aeree in età evolutiva come da raccomandazioni raccolte nella Consensus Conference.


mamme&bimbi

incontinenza urinaria post parto “L’incontinenza urinaria femminile è la perdita involontaria di urina evidente e tale da costituire un problema igienico e sociale. ” Qualsiasi donna può essere afflitta da incontinenza urinaria, da quella che ha partorito da poco a quella che è in menopausa. Esistono quattro tipi di incontinenza urinaria: TIPO 1. Incontinenza urinaria da sforzo (stress incontinence). E’ la perdita involontaria di urina sotto sforzo, starnuti, colpi di tosse. Rappresenta il 50% dei casi d’incontinenza e può essere di: Grado 1. Perdita di urina solo sotto tosse o starnuti dovuta alla perdita del supporto posteriore del collo e della base vescicale. Grado 2. Perdita di urina anche con il cambio della postura (saltare, correre, salire le scale) ed è dovuto dalla perdita del supporto dell’uretra, del collo e della base vescicale. Grado 3. Perdita di urina in tutte le posizioni, a riposo e sotto sforzo dovuta ad una insufficienza intrinseca delle pareti uretrali. E’ poco frequente. Rappresenta il 5% di tutti i casi d’incontinenza. TIPO 2 Incontinenza da urgenza (urge incontinence). E’ la perdita involontaria di urina in seguito ad uno stimolo urinario urgente e rappresenta il 10-20% dei casi di incontinenza urinaria. TIPO 3 Incontinenza mista. Quando coesiste la stress e la urge incontinence e rappresenta il 30-40% dei casi. TIPO 4 Incontinenza da rigurgito (over flow incontinence). È la perdita involontaria di urina da iperdistensione vescicale conseguente ad ostruzione dell’uretra. È poco frequente nella donna.

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La Diagnosi di Incontinenza. È un tempo molto importante nella gestione di questa patologia. Dovendosi correggere una disfunzione , va effettuata una corretta diagnosi di “tipo” di disfunzione e di “grado” di alterazione anatomica che la provoca. Meno precisa sarà la diagnosi e altrettanto imprecisa sarà la correzione chirurgica che ne consegue! Per questo è molto importante il ruolo dello specialista da consultare a cui si richiede particolare competenza ed esperienza.

ginecologia

PESCARA ABRUZZO

Dott.ssa Barbara Matarrelli Dirigente Medico Clinica Ostetrica-Ginecologica Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara Studio Medico Viale Regina Margherita 49, Pescara Iscrizione Ordine dei Medici Numero 2918 Odm Brindisi

La Cura dell’Incontinenza. La Terapia Farmacologia è risolutiva solo nella urge incontinence ed è di supporto alle altre forme terapeutiche. La Riabilitazione Perineale prevede l’esecuzione di alcuni esercizi che tendono a recuperare e rinforzare l’attività muscolare del pavimento pelvico con l’aiuto di mezzi meccanici quali i coni a peso graduato da inserire in vagina. La Terapia Chirurgica oggi si avvale di tecniche mini invasive con l’utilizzo di metodiche e materiali nuovi. Tra gli interventi chirurgici correttivi dell’incontinenza urinaria da sforzo di grado 1 e di grado 2 ricordiamo la: TVT Retropubica, TVT Transotturatoria, TVT Secur System. Sono tutti interventi che pur con le loro differenze tecniche e procedurali (via retropubica o transotturatoria) hanno tutti in comune la stessa filosofia: la soluzione “Tension-Free”. Prevedono infatti il posizionamento, libero e senza ancoraggio, sotto l’uretra media di un nastro di materiale biocompatibile e non riassorbibile, il prolene, che rappresenta una vera e propria amaca di sostegno all’uretra prolassata e ipermobile che è causa di incontinenza. L’applicazione può essere effettuata in anestesia locale, locoregionale o in sedoanalgesia con un tempo di procedura variabile da 20 a 30 minuti ed una degenza post intervento di 6-24 ore. Nell’incontinenza urinaria da sforzo di grado 3, dovuta a insufficienza uretrale intrinseca, vengono effettuate ambulatorialmente iniezioni parauretrali di particolari materiali che consentono di ottenere un restringimento del lume uretrale e il ripristino della continenza. L’unico svantaggio di questa metodica è la durata limitata della correzione nel tempo dovuta al riassorbimento del materiale iniettato. L’intervento che al momento dà la maggiore garanzia in termini di stabilità e durata della correzione è la: BULKAMID – Urethral bulking system.


mamme&bimbi

MASTICAZIONE E LINGUAGGIO NEI BAMBINI “La masticazione non solo é dimensione di attività cinestetica ma anche momento affettivo ed emotivo. ”

disfluenze verbali

ABRUZZO LAZIO marche MOLISE Marco Santilli in collaborazione con Dott. Saverio Di Donato Psicologo, Psicoterapeuta Centro Specialistico per l’Eliminazione della Balbuzie Sede Centrale: Via Tivoli 66, Roma Numero verde: 800 090 732 Sito web: www.marcosantilli.it

Nel momento dell’alimentazione il bambino recepisce anche quale sarà il binario emotivo del suo linguaggio. Ogni atteggiamento di amore, indifferenza, tranquillità o ansia nel momento motorio della nutrizionalità viene recepito dal bambino e lo influenza nel percorso verbale. Il bambino che ha fame se accolto nel momento dell’alimentazione in una dimensione di serenità e premura non ansiosa godrà di una profonda e persistente sicurezza affettiva che generera assenza di timori o paure verbali con conseguente crescita di fiducia in se stesso e nella realtàche lo circonda. Perchè il linguaggio del bambino sia non frenato e inibito occorre incoraggiare con sorrisi ed esclamazioni ed espressioni muscolo-facciali gratificanti il momento della masticazione nell’alimentazione, mangiando con lui o insieme ad altri nello stesso momento in modo che ne osservi i movimenti e li imiti adeguandosi alla scelta tempo-motoria che si vuole dare, che consiglio sempre lenta e armonica priva di veloci tensioni articolatorie. Utile é preparare i cibi insieme al genitore coinvolgendo le sue capacità sensopercettive, tattili, sensoriali, visive. L’armonia di questo insieme rende semplice e gratificante l’accostamento ai cibi e alla loro masticazione e questo si rifletterà sulla capacità di verbalizzazione del bambino. Fondamentale nello sviluppo del linguaggio é la percezione del ritmo armonico motorio-verbale che il bimbo deve avere ed esplorare.

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Dunque molto importante sarà assumere un ritmo di masticazione ma anche di tempo dell’alimentazione che sia rispettoso dei desideri del bambino senza che ci sia impazienza e intonazione nervosa del genitore che relaziona in quel

momento con il bambino. Si rischia al contrario di creare una masticazione nervosa e irritata, eccitata e tesa che genera un senso di debolezza e stanchezza del ritmo verbale. E’ necessario dunque chiedere con empatia uno sforzo masticatorio al bambino e mai iniziare troppo tardi a nutrirlo con cibi solidi.


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estetica&benessere i benefici della curcuma

a cura della Dott.ssa Caterina Giordano Farmacista presso Eikos Parafarmacie San Giovanni Teatino (CH)

EDIZIONE AUTUNNO 2013

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a cura della Dott.ssa Vittoria Dragani Esperta in Medicina Estetica - Pescara

contrastare l’invecchiamento cutaneo a cura della Dott.ssa Valentina Iervese Specialista in Anestesia e Rianimazione, Terapia del Dolore Esperta in Medicina Estetica

le cicatrici ed il loro trattamento a cura del Dott. Donatello Di Mascio Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica - Pescara

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a cura del Dott. Enrica Rita Angelone Specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva

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benessere CHIETI ABRUZZO

I BENEFICI DELLA CURCUMA “La Curcuma, detta anche Zafferano delle Indie, è una pianta che contiene diversi principi attivi contenuti prevalentemente nel rizoma” Gli asiatici utilizzano la curcuma come spezia dopo aver sottoposto i rizomi ad ebollizione, essicazione e polverizzazione. La polvere così ottenuta, dal colore giallo intenso, è ricca in curcumina dalle notevoli proprietà benefiche. Per un uso salutistico è sufficiente riuscire ad integrare questa spezia nella nostra dieta quotidiana. Un paio di cucchiaini da caffè al giorno garantiscono la dose ottimale. La polvere si può assumere aggiungendola ai cibi a fine cottura oppure la si può abbinare a qualche grasso da usare come condimento, tipo olio d’oliva, consentendo in questo modo un migliore assorbimento del principio attivo. Studi scientifici hanno confermato l’efficacia della curcumina nel contrastare l’insorgenza del cancro. Gli studi su tale principio attivo sono stati condotti dopo aver notato che sulle popolazioni ad elevato utilizzo di tale spezia, era bassissima l’incidenza dei tumori. Da qui la scoperta dei meccanismi che intervengono nella prevenzione della cancerogenesi e nel rallentamento di molte forme tumorali. La curcumina ha inoltre mostrato di possedere altre attività di estremo interesse: inibisce l’attività dei radicali liberi, ha dimostrato un ruolo importante nel prevenire il cancro alla prostata e nel bloccarne la sua crescita e sembra rallenti la progressione della malattia di Alzheimer. Inoltre risolve la stipsi, sostiene il sistema immunitario, è depurativa del sangue, disintossicante del fegato e regolarizza il flusso mestruale. Note le proprietà cicatrizzanti e disinfettanti. Tale spezia si utilizza per ridurre colesterolo e glicemia ed è utile nel mantenimento del peso corporeo.

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CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI. In generale su un individuo in buona salute la curcuma è sicura e non presenta controindicazioni. In caso di patologie o disturbi e gravidanza o allattamento, la curcuma dovrebbe essere assunta dopo aver consultato il medico. Per l’effetto anticoagulante della curcuma, è d’obbligo prestare attenzione su soggetti con problemi relativi alla coagulazione del sangue. A dosi elevate possono rivelarsi disordini gastrici. Quando ciò accade, è op-

FITOTERAPIA

Dott.ssa Caterina Giordano Farmacista Eikos Parafarmacia Via Sandro Pertini 5 San Giovanni Teatino (CH) Tel. 0859436233 Sito web: www.eikosparafarmacie.it

portuno ridurre le dosi o interrompere l’assunzione. USO COSMETICO. Le sue proprietà antiossidanti rendono la curcuma estremamente efficace nei trattamenti antirughe. E’ inoltre impiegata nei trattamenti antiforfora e sebo-regolatori, in quanto ostacola l’azione del lievito Pytirosporum responsabile dell’ossidazione dei grassi sebacei. Tale processo determina uno stato infiammatorio con conseguente cheratinizzazione delle cellule e formazione delle caratteristiche scagliette bianche. La curcuma con l’effetto antinfiammatorio, antiossidante e regolatore della microflora, minimizza la comparsa della forfora. Come si prepara l’olio di Curcuma Per 50 cl.: 50 cl. di olio extravergine di oliva, 3 cucchiaini di curcuma in polvere. Si miscelano lʼolio e la curcuma in un barattolo chiuso ermeticamente. Si agita una volta al giorno il preparato e lo si lascia macerare per circa una settimana. Quindi si travasa in oliera evitando di versare la polvere depositata sul fondo. Quindi si utilizza il preparato come condimento.



estetica

contrastare l’invecchiamento cutaneo

“Carbossiterapia e acido jaluronico per una terapia efficace, senza effetti collaterali.” L’invecchiamento cutaneo è un processo geneticamente determinato, sia intrinseco (Chrono-ageing), sia estrinseco (il Photo-ageing): macroscopicamente si caratterizza per la comparsa delle rughe, solchi cutanei aventi diversa profondità e localizzate principalmente nelle aree fotoesposte (volto e decolletè).

carbossiterapia

PESCARA ABRUZZO Dott.ssa Valentina Iervese Specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore Esperta in Medicina Estetica Studio Medico Via B. Conti 62, Pescara Tel. 338 6364968 Iscrizione Ordine dei Medici Numero 3330 Odm Pescara

Le caratteristiche cutanee dell’invecchiamento sono: - la perdita dell’idratazione dello strato corneo con ipercheratosi - una riduzione dell’attività metabolica associata ad una ridotta riproduzione cellulare. Tutto ciò determina un aumento della componente fibrosa ed una riduzione di quella elastica associata a perdita di acido jaluronico (principale determinante dello stato di idratazione). In breve, si assiste alla perdita di tessuto adiposo a livello di guance e zigomi, la perdita di turgore per scarsa idratazione e lassità cutanea per perdita della componente elastica. Come trattare l’invecchiamento cutaneo? Coniugando trattamenti di CARBOSSITERAPIA al viso con quelli a base di acido jaluronico non cross-linkato, cioè a maggiore azione idratante, si riesce a contrastare in modo molto efficace l’invecchiamento cutaneo ed a migliorare in modo sensibile rughe e lassità sin dai primi trattamenti.

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La Carbossiterapia prevede l’uso di microiniezioni di anidride carbonica medicale (sterile), gas peraltro innocuo poiché è lo stesso che noi produciamo col metabolismo. La somministrazione di CO2 promuove la vasodilatazione locale e ripristina il corretto afflusso di sangue e nutrienti nelle zone asfittiche, aiutando l’attività dei fibroblasti e favorendo la rigenerazione cellulare. E’ indicata per ridisegnare l’ovale del volto, che col passare del tempo perde tonicità e per ridare turgore a collo, sottomento e decolletè. Il risultato è quasi immediato ed il volto appare subito più disteso e levigato.

A questo trattamento noi associamo alcune sedute, almeno un paio, di iniezioni di acido jaluronico non complesso, allo scopo di: mantenere un adeguato livello di idratazione cutaneo, dare compattezza ai tessuti, stimolare la proliferazione dei fibroblasti e la sintesi di nuovo collagene, svolgere un’azione antiossidante. Per un trattamento completo sono sufficienti 5 sedute di Carbossiterapia ed almeno 2-3 di acido jaluronico. I benefici di questa vera e propria terapia, volta a ripristinare la normale fisiologia della cute, possono durare anche un anno dopo ogni ciclo. Si tratta di trattamenti privi di effetti collaterali se si escludono piccole ecchimosi, peraltro molto rare, e per la Carbossiterapia una lievissima e fugace dolorabilità locale, che sparisce a fine trattamento. Dunque, se l’invecchiamento cutaneo è causato da alterazioni di idratazione e metabolismo, oggi abbiamo una valida terapia, che combinando l’azione della CO2 e dell’acido jaluronico, ripristina l’equilibrio metabolico del tessuto cutaneo, contrastando in modo efficace i segni del tempo.


le cicatrici ed il loro trattamento “La cicatrizzazione è un fenomeno biologico complesso, in parte non del tutto chiarito, e dinamico.” Inizia dopo l’interruzione della continuità dei tessuti di superficie, come la pelle, e di quelli profondi e perdura anche anni. Le fasi principali del processo di cicatrizzazione sono tre:

chirurgia plastica

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Dott. Donatello Di Mascio Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Studio Medico Via Fabio Filzi 5, Pescara Tel. 338 9304564 E-mail donatello.dimascio@alice.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 5255 Odm Parma

1°) fase infiammatoria che dura fino a 5 giorni; 2°) fase proliferativa che dura 3-4 settimane; 3°) fase della maturazione che dura fino a 2 o più anni. TIPI DI CICATRICI. Le cicatrici sono il risultato del tipo di processo di cicatrizzazione, e possono essere descritte a seconda del loro aspetto macroscopico in: Cicatrice normale - Corrisponde alla ferita stessa, liscia, di colorito più chiaro (ipocromia) ed é priva dei comuni annessi come peli e relative ghiandole sebacee e sudoripare, rispetto alla cute normale. Cicatrice atrofica - La riparazione è di scarsa qualità; tali cicatrici potrebbero riaprirsi a seguito di traumi o trazioni anche minimi. Si presenta prevalentemente in pazienti affetti da qualche patologia. Cicatrice ipertrofica - Si forma a seguito di un processo di guarigione meccanicamente stressato. Si forma più comunemente nelle ferite legate alle articolazioni. Il tessuto fibroso si forma in grande quantità formando una cicatrice rilevata e - a volte – dolente.

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Cicatrice cheloidea - Il cheloide deriva da una guarigione patologica, è una cicatrice che va molto al di la dei confini della ferita da cui origina. Le cause sono ignote, certamente vi è una predisposizione individuale (in alcuni individui si formano spontaneamente o per traumi insignificanti) ed anatomica. Ad esempio il deltoide, lo sterno, il dorso e gli arti hanno modelli di cicatrizzazione differenti rispetto alle palpebre che in genere guariscono quasi senza lasciare esiti. La loro correzione può richiedere molto tempo, bisogna perciò armarsi di molta pazienza.

La cicatrice rispetto al piano cutaneo può essere: piana depressa o rilevata. Cicatrice retraente - E’ caratterizzata spesso da limitazioni funzionali: si pensi ad esempio alle cicatrici delle palpebre, del naso, della bocca, delle orecchie, delle ascelle, dei gomiti, delle mani, delle anche, delle ginocchia, delle caviglie e dei piedi, ovvero tutte aree dove una cute sana o una cicatrice normale si accompagnano ad un corretto funzionamento delle aree anatomiche sopracitate. TERAPIA DELLE CICATRICI. La terapia delle cicatrici inizia con il rispetto delle regole della chirurgia: asepsi (bisogna lavorare puliti), rispetto dell’anatomia (le suture devono rispettare tutti piani anatomici), la medicazione e la posizione durante il post-operatorio devono ridurre la tensione che si può sviluppare sui margini della ferita. Questo quando si è in ambiente chirurgico, tutta un’altra storia sono le ferite post-traumatiche.


estetica Le terapie mediche e chirurgiche di comprovata efficacia per la chirurgia plastica estetica delle cicatrici sono: 1) Non esporre le cicatrici alla luce per 24 mesi; 2) Massaggio (LPG); 3) Elastocompressione; 4) Cure termali; 5) Terapia di contatto con fogli di gel di silicone o gel di silicone; 6) Peeling chimici; 7) Iniezione di cortisonici; 8) PRP (Plasma Ricco di Piastrine attivate); 9) Ossigeno-ozono terapia. Da quanto sommariamente esposto si può comprendere quanto sia complesso il trattamento delle cicatrici che rappresenta una vera sfida, partendo dalla considerazione che una cicatrice potrà essere ridotta e migliorata ma certamente non eliminata completamente. Le tecniche oggi a disposizione sono numerose, dalle più semplici ed immediate fino a trattamenti multipli da effettuare in tempi differenti fino alla moderna medicina rigenerativa (innesto di grasso + PRP + Ossigeno-Ozono Terapia). Una cicatrice non può essere completamente eliminata dall’intervento del chirurgo plastico, mentre i mass-media fanno sembrare il contrario, e questo genera sorpresa e frustrazione nei pazienti. Allo stesso tempo pochi sanno e ancor meno spiegano che il continuo processo di maturazione cicatriziale dura per lunghi periodi e che è proprio durante questo tempo che si può incidere con terapie idonee sull’evoluzione e quindi sull’aspetto estetico finale. D’altra parte anche dagli stessi interventi chirurgici che mirano all’asportazione di tessuti cicatriziali residuano ulteriori cicatrici che vanno anch’esse curate. Il fine ultimo di qualsiasi trattamento sarebbe la “restitutio ad integrum” ma questo non è possibile allo stato attuale delle nostre conoscenze, quindi il leggere su rotocalchi che è possibile far scomparire le cicatrici con la cute coltivata in laboratorio risulta essere una reale mistificazione dell’uso di questo insostituibile preparato: la cute coltivata ci ha aiutato a salvare tante vite in pazienti gravemente ustionati che altrimenti non sarebbero sopravvissuti, ma non ha nulla di esteticamente valido e soprattutto duraturo. Solo l’esperienza ci consente di scegliere le tecniche più indicate e i tempi giusti per la loro messa in opera. Accanto alla perizia chirurgica bisogna curare anche l’aspetto psicologico. Un buon chirurgo plastico prende per mano il paziente e insieme a lui percorre la strada che conduce a un miglioramento vero e duraturo e di solito è una strada lunga. 59

Trattamenti chirurgici della cicatrice: 1) Dermoabrasione; 2) Laser CO2 Frazionale Superpulsato; 3) laser ND-YAG; 4) Needling; 5) Escissione chirurgica completa; 6) Escissioni seriate “intralesionali”; 7) Plastiche a “Z”; 8) Escissione e riparazione con lembi di vicinanza; 9) Escissione e riparo con innesto di cute a tutto spessore; 10) Escissione seguita da ricostruzione del piano dermico ed innesto di cute sottile; 11) Innesto di grasso autologo + PRP

CASO 1 prima dopo

CASO 2 prima dopo

CASO 3 prima dopo CASO 4 prima dopo

Caso 1e 3 - esito di ustione; Caso 2 e 4 - esito di traumi della strada


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estetica PESCARA L’AQUILA ABRUZZO

DYE laser e DYE RIGHT LIGHT

“La soluzione per le lesioni vascolari della cute” Con il progresso della tecnologia si sviluppano le aspettative nei confronti di nuove cure e terapie. La ricerca di rimedi efficaci che possano garantire anche soluzioni rapide e indolori rappresenta l’obiettivo da raggiungere nella ricerca scientifica. L’immaginario collettivo è stato sicuramente influenzato da ciò che oggi i sistemi LASER rappresentano come possibilità di ottenere risoluzioni di problematiche estetiche e salutari, come le diverse affezioni vascolari della cute.

dermatologia

Dott.ssa Enrica Rita Angelone Specialista in Chirurgia Plastica Rciostruttiva ed Estetica Studi Medici Skin Center Via Napoli 17, Pescara Tel. 08536295 Via Monte Velino 68, Avezzano (AQ) Tel. 086321253 Sito web: www.skincenters.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 3287 Odm L’Aquila

Il DYE LASER 595 nm.®, rappresenta oggi la migliore tecnologia non ablativa per la risoluzione di: - PortWine Stain (PWS o Macchia di vino) importante Angioma a volte presente fin dalla nascita, con tendenza al peggioramento; - Emangiomi: Cheloidi; Rosacea; Cicatrici ipertrofiche; Angiomi stellari; Teleangectasie; Smagliature; Verruche. La lunghezza d’onda del DYE LASER è 595 nm.®, trovandosi nello spettro giallo di assorbimento, ha come target d’azione l’emoglobina e l’ossiemoglobina. In gruppi selezionati di pazienti con disordini dermatologici persistenti o refrattari ad altre terapie, la componente vascolare rappresenta un elemento preponderante. La valutazione con dermatoscopio multispettrale ci consente sia di seguire nel tempo il trattamento delle malformazioni vascolari sia di verificare la preponderanza della componente vascolare in alcuni disordini dermatologici di non semplice soluzione. Il DYE LASER (SYNCHRO VasQ)® di ultimissima generazione ha la possibilità di utilizzare il nuovo manipolo DYE RIGHT LIGHT® che permette una rapida ed efficace risoluzione delle piccole affezioni vascolari superficiali.

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Le indicazioni all’uso di questa tecnologia in dermatologia (lesioni vascolari superficiali) sono state recentemente estese al trattamento di lesioni non primitivamente vascolari ma che presentano comunque una struttura vascolare dimostrabile e raggiungibile (diagnostica non invasiva con dermatoscopio multispettrale).

Le lesioni non primitivamente vascolari possono essere suddivise in malattie del tessuto connettivo (cicatrici ipertrofiche, cheloidi e striae rubrae), dermatosi neoplastiche (iperplasia angiolinfoide e sarcoma di Kaposi), infezioni virali (verruche volgari, verruche piane, verruche plantari, verruche palmari, condilomi genitali virali e mollusco contagioso) e dermatosi infiammatorie (psoriasi), lesioni più propriamente vascolari come gli angiofibromi della sindrome di Buorneville-Pringle e gli angiocheratomi circoscritti. In letteratura sono stati fatti studi sull’efficacia del trattamento non convenzionale con Pulsed Dye Laser 595 nm® di lesioni non primitivamente vascolari; ogni paziente è arruolato dopo aver ottenuto una dettagliata anamnesi (tipo di pelle, manifestazioni cliniche, condizioni di salute, farmaci assunti e stile di vita) e dopo aver compilato il consenso informato. Gli effetti collaterali osservati sono transitori (eritema, edema e porpora). Concludendo il Pulsed Dye Laser® rappresenta il gold-standard nel trattamento dei PWS e si pone come terapia sicura ed efficace nel trattamento principale o complementare di numerosi disordini dermatologici.


Alcol: sai cosa bevi? più sai, meno rischi!

Sei a rischio per la salute se il consumo giornaliero è superiore a:

zero unità fino a 16 anni 1 unità tra i 18 e i 20 anni 1 unità oltre i 65 anni 2-3 unità per gli uomini

1-2 unità per le donne

se il consumo è zero non corri alcun rischio

1 bicchiere = 1 unità = 12 grammi di alcol Ricorda che anche un consumo minimo di alcol può comportare un rischio per la tua sicurezza e per quella degli altri

SIA

OSSERVATORIO NAZIONALE ALCOL CNESPS

SOCIETÀ ITALIANA ALCOLOGIA

WHO COLLABORATING CENTRE FOR RESEARCH AND HEALTH PROMOTION ON ALCOHOL AND ALCOHOL RELATED HEALTH PROBLEMS


estetica PESCARA ABRUZZO

biorivitalizzazione del viso

“Ringiovanimento non invasivo dei tessuti: PRX – T33.” La biorivitalizzazione dei tessuti del viso è una metodica che permette di riacquistare e mantenere la giovinezza della pelle attraverso la ricostruzione e la riorganizzazione della sua struttura, mediante l’utilizzo di soluzioni iniettabili contenenti acido jaluronico, complessi di aminoacidi e vitamine.

medicina estetica

Dott.ssa Vittoria Dragani Esperta in Medicina Estetica Studio Medico Viale Regina Margherita 49, Pescara Tel. 085 4227339 Sito web www.vittoriadragani.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 3806 Odm Chieti

La sua funzione è quella di migliorare lo stato di idratazione del derma, la luminosità ed il tono della pelle. La biorivitalizzazione rappresenta un valido metodo per contrastare i processi di foto e crono invecchiamento. Normalmente vengono utilizzati aghi sottilissimi che, però, possono creare fastidio in alcune zone del viso più sensibili. Oggi la ricerca scientifica ha messo a disposizione del medico estetico un prodotto che da ottimi risultati nel ringiovanimento cutaneo, che viene applicato senza l’utilizzo dell’ago. Questo dispositivo medico non iniettabile è il PRX-T33 a base di acido tricloroacetico (TCA). L’acido tricloaracetico è una molecola chimica dotata dalla duplice funzione di creare l’esfoliazione epidermica e dare una intensa stimolazione del derma, nello specifico dei fibroblasti e del collagene, inducendo un vero e proprio processo rigenerativo. Il PRX-T33 prende origine dall’acido tricloracetico, di cui è stata ridotta l’azione desquamante e potenziata la funzione biorivitalizzante. L’applicazione avviene mediante un massaggio profondo che il medico esegue secondo le linee di trazione elastica dei tessuti.

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Il PRX-T33 trova le sue maggiori indicazioni oltre che nel viso, anche nel collo (rughe circolari), nel décolleté (pieghe longitudinali), nei casi di cute poco idratata o macchie scure. Inoltre, grazie alle sue caratteristiche di innocuità e facilità d’impiego, troverà tale impiego anche sulla cute rilassata del seno.

Grazie alla presenza di acqua ossigenata nella sua formulazione, che svolge un’azione antibatterica, il PRX-T33 può essere utilizzato anche nel trattamento dell’acne attiva, dando un buon miglioramento sin dalla prima seduta. I risultati del PRX-T33 saranno visibili sin dalla prima seduta, ma per ottenere un esito stabile nel tempo è necessario ripetere le sedute settimanalmente per almeno 4/6 volte. Verrà poi programmata una seduta mensile di mantenimento. La seduta richiede un tempo di applicazione dai 10 ai 30 minuti, non provoca bruciore. Il PRX-T33 rappresenta un nuovo trattamento per mantenersi giovani, senza traumatizzare la pelle, in modo semplice, naturale e senza complicazioni. PRX-T33 un’arma in più per rallentare il nostro invecchiamento!


Campagna di sensibilizzazione sulle malattie mentali

IL PREGIUDIZIO MACCHIA Il disturbo mentale isola, il pregiudizio emargina.

I disturbi psichici si possono curare aiutando le persone che ne soffrono ad esprimere le proprie capacità per renderle autonome in campo lavorativo e scolastico. Il pregiudizio verso la diversità ostacola la riabilitazione e l'integrazione: superarlo è il primo passo per vivere insieme in una società responsabile. Per saperne di più rivolgiti al Dipartimento di Salute Mentale della tua città.

Abruzzo Sanità: il nostro impegno per la tua salute.

www.regione.abruzzo.it


psicologia

il mio tra le righe “Dal gesto grafico alla personalità dell’individuo, questa è una risorsa della grafologia. La scrittura è in grado di rivelare tratti della personalità manifesti e latenti.” Oggi si parla sempre più spesso di segno grafologico come sintesi psicologica dell’individuo.

grafologia

PESCARA ABRUZZO

Dott.ssa Carmela Di Blasio Psicologa, Grafologa, ha frequentato la scuola di Psicoterapia Sistemica, Master in Ipnosi Costruttivista, Corso di specializzazione EMDR, Specializzata in AuricoloTerapia Riceve per appuntamento Tel 334 7591833 Iscrizione Ordine degli Psicologi Numero 1209 Odp Pescara

Da qualche anno, attraverso una mia ricerca “sperimentale”, uso la scrittura insieme ad altri test per individuare e cercare di comprendere i tratti della persona. Nel corso del supporto psicologico e di interventi scolastici, ho potuto toccare con mano il cambiamento della scrittura che ogni persona ha dall’inizio alla fine del progetto di intervento. Il testo scritto all’inizio di ogni progetto presenta evidenti differenze rispetto a quello scritto alla fine del progetto. Ho potuto riscontrare che i segni sostanziali restano simili, ma a volte sono meno rigidi. Le modificazioni sono coordinate al cambiamento caratteriale della persona. La Psicografologia Sperimentale è una scienza antichissima che studia l’essere umano nella sua completezza psicologica, attraverso segni evidenti che l’organismo umano esprime con il pensiero la gestualità, i caratteri fisici ed il gesto grafico. Quindi la conoscenza grafologica spesso può aiutare a conoscere, scoprire meglio e più in profondità la vera indole di noi stessi e di chi ci circonda. Aiuta a individuare qualità, per poi evidenziarle e migliorarle.

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Il primo passo della Consulenza Psicografologica è la Psicografodiagnosi, poi eventualmente si passa alla Psicografoterapia.

L’ UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ Montesilvano, via Romagna 2

L’analisi grafologica è uno strumento che può aiutare a chiarire alcune delle motivazioni che sono il motore propulsore di un individuo che tende ad ad avventurarsi oltre quelle mura che lo hanno reso prigioniero, porta a scoprire il perché e il per come di certi cambiamenti.

ORGANIZZA

Per arrivare a ciò la grafologia opera a stretto contatto con la psicologia.

Mini corso di Grafologia “IL MIO IO TRA LE RIGHE” per info contattare il n. 335 8364749


ARREDI SU MISURA

FARMACIE STUDI MEDICI

CIOFANI

progetta e realizza arredi su misura, garantendo la propria competenza in tutte le fasi, dalla progettazione fino alla realizzazione e al montaggio. Una linea di prodotti dalle caratteristiche di versatilità e flessibilità, in grado di adattarsi alle esigenze del cliente grazie alle infinite possibilità di configurazioni e soprattutto grazie alla possibilità di variarne i dettagli con tutta la libertà che si ritiene necessaria, grazie alla lavorazione artigianale su misura. Con importanti esperienze nella fornitura di arredamento e nell'allestimento di cliniche e studi medici, Ciofani progetta e arreda spazi di tutte le dimensioni per le attività legate alla salute e alla cura della persona: studi medici, farmacie, studi dentistici, cliniche e ambulatori. Ambienti accoglienti realizzati su misura, mobili di design dalle forme armoniose, illuminazione e scelte cromatiche che favoriscono il relax e la tranquillità dell'assistito. Le soluzioni di arredamento Ciofani per il settore medicale sono pensate per creare contesti rassicuranti e motivanti, a vantaggio dell'immagine del centro e della sua capacità di generare fiducia nella clientela e nei visitatori. DAL 1953, ARREDI SU MISURA

Luciano&Co.

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PESCARA Via Mezzanotte 100, Tel. 0854517987 Info 3289644554 - 3277453528 - 3888692534


guardia medica Viene attivata il giorno prefestivo (sabato) alle ore 10.00 e rimane in servizio sino alle ore 8.00 del giorno successivo al festivo (Lunedi)

Pescara

Largo Luciano Lama (ex Via Renato Paolini n° 68) Tel. 085 28868 oppure 085 4253191

Chieti

Via Nicolini - Tel. 0871 358817 oppure 0871 358816

Teramo

Ospedale Civile P.zza Italia - Tel. 0861 429277

L’Aquila

Viale Collemaggio - Tel. 0862 410790 oppure 0862 368836

San Benedetto del Tronto Via Manara 7 - Tel. 0735 82680

Campobasso

Via Marche, 1 - Tel. 0874 411530

Roma

Via Filippo Meda 35 - Tel. 06 570600 Il servizio è attivo nei seguenti orari: notti feriali e festive dalle 20.00 alle 08.00; giorni prefestivi dalle 10.00 alle 20.00; giorni festivi dalle 08.00 alle 20.00. La Guardia Medica garantisce l’assistenza sanitaria per situazioni che rivestano carattere di urgenza a tutti gli utenti (residenti e non) negli orari in cui non sono disponibili i medici di assistenza primaria ed i pediatri di libera scelta.

FARMACIE DI TURNO ABRUZZO Per info sulle farmacie di turno, quelle di appoggio e le guardie mediche consultate i siti: www.ausl.pe.it - www.aslteramo.it www.aslchieti.it - www.asl1.abruzzo.it Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: www.federfarma.it

ROMA CITTA' In qualsiasi giorno dell’anno, in qualsiasi momento del giorno, telefonando al numero 06 228941 potrete conoscere l’indirizzo della farmacia di turno più vicina. Servizio a cura della Assiprofar Federfarma Roma. Per informazioni sugli orari di apertura, le farmacie di turno e le farmacie notturne consultate il sito: www.federfarmaroma.com

SAN BENEDETTO DEL TRONTO Per informazioni sugli orari di apertura, le farmacie di turno e le farmacie notturne consultate il sito: http://salute.regione.marche.it

CAMPOBASSO Per informazioni sugli orari di apertura, le farmacie di turno e le farmacie notturne consultate il sito: www.federfarmamolise.com



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