POCKET SALUTE - Anno VII n° 4 Estate 2015 - Pocket Idea srl Editore - Registrazione ROC n.18668 - Periodico Trimestrale- Spedizione in Abbonamento Postale - € 3,75
QUEL TERRIBILE DOLORE ALLA SPALLA La patologia della cuffia dei rotatori la causa più frequente
Addio tattoo
TATUAGGI E MACCHIE DELLA PELLE VIA CON IL LASER
ATTENTI AL CALDO Come comportarsi in caso di elevato aumento delle temperature
PSICOTERAPIA LA RELAZIONE CON L’ALTRO CHE CURA
A Pescara
PARTO NATURALE DOPO CESAREO, OGGI SI PUO’
DISTURBI OSTRUTTIVI DEL SONNO L’importanza dello screening per il trattamento dell’OSAS
Pocket Salute ESTATE 2015 - Copia Omaggio
Speciale: Il Villaggio della Salute VII edizione
i risultati degli screening
VIVERE SANO
26 42 26 disturbi del sonno L’importanza dello screening per il trattamento della sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
social media
28 MAL DI SCHIENA Ernia del disco e lombosciatalgia: tutte le novità terapeutiche.
Consigli e utilità! Benvenuto su pocketsalute Aggiornamenti, news & eventi Cinguetta con pocketsalute!
30 piede diabetico Cause, diagnosi e trattamento.
Video, interviste e tanto altro... Nasce PocketSalute TV
32 il dolore alla spalla La patologia della cuffia dei rotatori una delle cause più comuni.
Speciale
34 un nuovo sorriso
Chieti, la Tua Città in Salute! Gli esiti degli screening svolti in occasione della VII Edizione de Il Villaggio della Salute® tenutasi il 13 e 14 Giugno presso la Villa Comunale di Chieti.
Implantologia mini-invasiva, gli ultimi traguardi dell’odontoiatria.
37 attenti al caldo Guida pratica per anziani e malati cronici contro le elevate temperature.
38 cesare ragazzi lab Tra passato e futuro una società che vanta ben 40 anni di esperienza in campo tricologico.
39 psicoterapia La relazione con l’estraneo che “cura”.
40 oncoematologia pediatrica A Pescara il Centro di Riferimento Regionale accreditato dall’AIEOP.
41 adev onlus per le donne A sostegno dell’Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale di Pescara.
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42 parto naturale Presso L’Ospedale di Pescara è possibile praticarlo anche dopo aver avuto un cesareo.
44 LE BASI DEL linguaggio L’importante ruolo del gioco nella relazione tra mamma e bambino.
45 rimuovere i tattoo Con i laser di nuova generazione puoi dire addio a tatuaggi e macchie.
Visita oculistica completa: prevenzione patologie oculari Prof. Mastropasqua Diabete Mellito: check-up della glicemia e consulenza Prof. Consoli Patologie osteo-muscolofasciali: valutazione posturale e test nutrizionale Prof. Saggini Funzionalità respiratoria: Spirometria per lo screening del tumore polmonare Prof. Lococo
EDIZIONE ESTATE 2015 Pocket Salute - Periodico Trimestrale Pocket Idea srl Editore - Registrazione ROC n. 18668 Registrazione Tribunale di Pescara n.24/08 del 07/11/2008 Pocket Salute® marchio registrato da Giulia Mincarini e Serena Zimuel
DIRETTORE RESPONSABILE Daniele Giangiulli DIRETTORE EDITORIALE Serena Zimuel DIRETTORE COMMERCIALE Giulia Mincarini STAMPA Press Up Srl - Roma REDAZIONE
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Gli specialisti di POCKET SALUTE sono medici di alto livello professionale che supportano e indirizzano, con la loro esperienza, un’informazione medico-scientifica corretta, vasta, comprensibile e continuamente aggiornata. L’impegno di questi clinici d’eccellenza favorisce chi consulta POCKET SALUTE contribuendo ad accrescerne in modo rilevante la cultura sanitaria e la salute in termini di prevenzione e di orientamento consapevole verso il medico curante. In questo numero (in ordine di apparizione): Prof. Mastropasqua, Prof. Consoli, Prof. Napolitano, Prof. Saggini, Prof. Lococo, Dott. Schiavone, Dott. Eugeni, Dott. Velasquez, Dott.ssa Naddei, Dott. Guiducci, Dott. Luise, Dott.ssa Ciancarella, Dott.ssa Di Sebastiano, Prof. Santilli. ® Proprietà letteraria riservata.
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AVVISO AGLI INSERZIONISTI Da Maggio 2015 Pocket Idea srl si avvale della collaborazione di agenti pubblicitari, vi invitiamo pertanto a diffidare di chiunque si presenti come venditore di Pocket Salute o de Il Villaggio della Salute riferendovi unicamente alle titolari, Giulia Mincarini e Serena Zimuel. Pocket Salute® è un marchio registrato di proprietà di Giulia Mincarini e Serena Zimuel, fondatrici del periodico nel 2008. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di testi, immagini o disegni pubblicati, senza l’autorizzazione scritta della Direzione e dell’Editore. Le opinioni degli autori impegnano la loro responsabilità e non rispecchiano necessariamente quelle della Direzione della rivista. All’interno dei contributi possono essere citati nomi di prodotti, anche farmaceutici, pubblicati nel rispetto delle opinioni degli autori e per completezza d’informazione sui temi trattati. Foto e illustrazioni: © Shutterstock Image.
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Speciale
13-14 Giugno: Chieti, la Tua Città in Salute
Il Villaggio della Salute® è una manifestazione nata per volontà di Pocket Salute®, il primo free-press del benessere con l’obiettivo, fin dalla sua prima edizione organizzata nel 2010 a Pescara, in Piazza della Rinascita, di promuovere il concetto di prevenzione sanitaria, offrendo un servizio di screening completamente gratuito rivolto a tutta la cittadinanza. Il 13 e 14 Giugno scorsi la storica “Villa Comunale” di Chieti ha ospitato la VII Edizione denominata “Chieti, la Tua Città in Salute!”, trasformandosi in un villaggio completamente dedicato al mondo della salute e del benessere, dove i cittadini hanno potuto usufruire di prestazioni mediche a titolo completamente gratuito. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Chieti con la partecipazione operativa dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Il cittadino è stato il protagonista della manifestazione, scegliendo autonomamente le prestazioni di cui usufruire. E’ stato delineato un vero e proprio percorso, delimitato da stand su ciascuno dei quali era riportato il servizio offerto. Grandissima la partecipazione, da parte di tutte le fasce d’età, nei due giorni dedicati agli screening gratuiti. Di seguito riportiamo l’elenco degli screening effettuati con il dettaglio statistico in termini di accessi e risultanze.
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Cosa significa il termine screening? Lo screening è un esame condotto su larga scala per raccogliere informazioni circa l’insorgenza di malattie a diffusione sociale.
Speciale
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Oculistica Prof. Leonardo Mastropasqua Università degli Studi “G. D’Annunzio” Ch-Pe
Malattie Metaboliche Prof. Agostino Consoli Prof. Giorgio Napolitano Università degli Studi “G. D’Annunzio” Ch-Pe
Spirometria Prof. Achille Lococo LASMOT Lega A Sostegno dei Malati Oncologici Toracici
Riabilitazione Prof. Raoul Saggini - CUMS Università degli Studi “G. D’Annunzio” Ch-Pe
Dermatologia Prof. Paolo Amerio Università degli Studi “G. D’Annunzio” Ch-Pe
Ecografia muscolo-scheletrica Progetto Assistenza Via Pescara, 274, Chieti Tel. 0871 562506
Medicina Estetica Dott. Orazio Schiavone Studio Medico Chirurgico Pescara Le prossime tappe su: www.pocketsalute.it Odontoiatria Dott. Orazio Schiavone Studio Medico Chirurgico Pescara
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Screening Uditivo Istituto Acustico Maico Corso Marrucino, 133 Chieti Tel. 0871 347466
Campagna informativa sulla chirurgia DIREZIONE POLITICHE DELLA SALUTE Attività Ispettiva-Controllo Qualità
COMPETENZA E TECNOLOGIA IN CHIRURGIA
Tecniche mini-invasive e robotica per una chirurgia sicura
La competenza dei chirurghi della sanità abruzzese si arricchisce delle più evolute e moderne tecnologie che consentono alla nostra regione di raggiungere gli standard qualitativi delle migliori strutture ospedaliere del paese. Affidati ai chirurghi della tua Regione.
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Speciale
13-14 Giugno: Chieti, la Tua Città in Salute
la robotica al servizio della vista LA CLINICA OFTALMOLOGICA DELL’UNIVERSITA’ DI CHIETIPESCARA, CENTRO NAZIONALE DI ALTA TECNOLOGIA La Clinica Oftalmologica dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara, afferente al Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento, è Centro Nazionale di Alta Tecnologia (CNAT) e Centro di Eccellenza in Oculistica. Direttore della Clinica, realtà innovativa nell’offerta pubblica della sanità italiana, è il Prof. Leonardo Mastropasqua, che con la sua equipe costantemente mantiene i più alti livelli negli standard qualitativi. Nella Clinica Oftalmologica Universitaria, nel 2006, è stato eseguito il primo trapianto di cornea con l’utilizzo del robot: oggi il Centro Nazionale di Alta Tecnologia è l’unica struttura pubblica italiana a offrire la possibilità di fare interventi su tutte le strutture oculari con il robot: operare la cataratta, trattare la miopia e l’astigmatismo con l’innovativa tecnica SMILE, eseguire laser navigati per il trattamento delle retinopatie diabetiche e delle maculopatie, arrestare l’evoluzione del cheratocono con la iontoforesi applicata al crosslinking (CLX-lonto) e abbassare la pressione intraoculare con la ciclocoagulazione ad ultrasuoni. “La chirurgia robotica è ormai il vero avanzamento in oculistica; - afferma il Prof. Mastropasqua - l’utilizzo del femtolaser, un bisturi luce indirizzato da un robot computerizzato e gestito dal chirurgo, consente tagli e disegni chirurgici di una precisione impossibile da ottenere con la sola mano umana e con il comune bisturi. Del resto i pazienti sono molto esigenti e desiderosi di fare a meno degli occhiali per sempre, senza complicanze.” Togliere gli occhiali con estrema precisione senza tagli e senza dolore grazie al robot: SMILE. La tecnica SMILE è sicura, non provoca dolore, permette di trattare cornee sottili e miopie ed astigmatismi elevati, i tempi di recupero sono veloci, dà indipendenza dagli occhiali, ottima visione notturna. A differenza della LASIK, la SMILE è una tecnica di profondità, non si taglia la superficie corneale e di conseguenza si rispettano i nervi corneali. Non si ha pertanto la sindrome da occhio secco, si può fare subito sport anche da contatto perchè non vi è il rischio di riapertura della ferita chirurgica (pallonate, gomitate, ecc.). Fermare il cheratocono: iontoforesi applicata al crosslinking e trattamenti personalizzati. Oggi è possibile diagnosticare il cheratocono precocemente grazie all’alta tecnologia e bloccarlo attraverso la iontoforesi applicata al cross-linking accelerato. Il cross-linking è
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PROF. LEONARDO MASTROPASQUA Direttore del Centro Nazionale di Alta Tecnologia Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara Ospedale Clinicizzato, Via dei Vestini Chieti Tel 0871 358695 www.clinicaoftalmologica.it un trattamento laser che determina un irrobustimento dei legami tra le fibre della cornea in modo da renderla più rigida e resistente al progressivo sfiancamento che caratterizza la progressione della patologia. Ora con la CLX-lonto, aumentando la potenza degli ultravioletti, si riesce ad ottenere un evidente miglioramento dei risultati clinici e dei tempi di recupero con notevole riduzione del dolore. Si evita spesso il trapianto di cornea indispensabile nelle diagnosi tardive. Maculopatie: nuovi traguardi grazie ad un laser retinico navigato da un computer. Il sistema laser Navilas® è in grado di eseguire trattamenti di fotocoagulazione retinica personalizzati e pianificati. Nella retinopatia diabetica e nelle maculopatie si ottengono risultati di assoluta precisione perchè, grazie al robot, è trattata solo la retina malata, risparmiando i tessuti sani. Nessun rischio di errore e nessun dolore. Eliminare la cataratta con la robotica: recupero veloce ed ottima qualità della visione anche senza occhiali. L’uso del laser migliora la sicurezza e la precisione dell’intervento di cataratta riducendo l’induzione di un astigmatismo corneale postoperatorio, e assicurando rapidi tempi di recupero visivo e qualità della visione, con maggiore indipendenza dagli occhiali perché vengono eliminati miopia, ipermetropia e astigmatismo. Chirurgia del glaucoma: ciclocoagulazione ad ultrasuoni (UCCC) la nuova frontiera. Gli occhi affetti da glaucoma, trattati con sistema UCCC, presentano una riduzione della produzione dell’umor acqueo (liquido intraoculare), causa dell’aumento della pressione, e un miglioramento del suo deflusso. Con questa tecnica si possono trattare glaucomi anche difficili, senza l’uso del bisturi.
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13-14 Giugno: Chieti, la Tua Città in Salute GLI SCREENING GRATUITI Dipartimento di Medicina e Scienze dell’invecchiamento Prof. Agostino Consoli Dott.ssa Rosamaria Di Biagio Università degli Studi “G. D’Annunzio” Ch-Pe Tel. 085 4219938
Sabato 13 e Domenica 14 Giugno la città di Chieti ha ospitato la VIIa Edizione de Il Villaggio della Salute®, allestito per l’occasione nella storica Villa Comunale diventata per due giorni sede dei reparti ospedalieri dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Un intero week-end dedicato alla salute dove è stato possibile effettuare check-up gratis, senza liste di attesa e prenotazioni. Per la Diabetologia era presente lo staff del Prof. Agostino Consoli, che ha eseguito gratuitamente il dosaggio della glicemia mediante prelievo capillare, un test per il calcolo del rischio cardiovascolare e una consulenza nutrizionale. A tal proposito abbiamo intervistato la Dott. ssa Rosamaria Di Biagio, specialista in Endocrinologia e Malattie Metaboliche, che in occasione dell’evento ha effettuato, presso lo stand della diabetologia, visite mediche specialistiche. Dottoressa, purtroppo si parla troppo poco di diabete, quando invece risulta essere una tra patologie più diffuse nella popolazione, ma di cosa si tratta esattamente e, soprattutto, quali conseguenze comporta? Il Diabete Mellito di tipo 2 è una patologia in preoccupante crescita ed è causa di aumentato rischio cardiovascolare, di disabilità, di cecità e di morte. Il numero di casi è sicuramente sottostimato, poiché i malati possono convivere per anni con la malattia che è spesso asintomatica. Attualmente, in Italia vivono almeno 3 milioni di persone con diabete, e circa un milione, pur avendo
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la malattia, non ne è a conoscenza. In Abruzzo il diabete affligge circa il 7% della popolazione. La stessa diagnosi è in genere tardiva, spesso casuale poiché l’iperglicemia si sviluppa gradualmente ed è asintomatica. Oltre alle complicanze acute che necessitano di ricovero in ambiente ospedaliero, il diabete può determinare complicanze croniche a carico di diversi organi e tessuti. Pertanto l’efficacia della terapia è correlata alla precocità della diagnosi e quindi dell’intervento. Per questo motivo l’adozione di efficaci programmi di screening è l’indispensabile premessa per ridurre i casi di compromissioni visive, cardiovascolari e nefrologiche da diabete mellito, definito “malattia sociale”. Cosa si intende con la parola screening? Si tratta di una procedura diagnostica semplice, applicata ad un’intera popolazione a rischio, con lo scopo di individuare situazioni patologiche che possono identificare quadri clinici da sottoporre ad approfondimento diagnostico e idonea terapia. Lo screening rappresenta quindi una metodica per individuare i
pazienti che necessitano di ulteriori indagini. Dottoressa Di Biagio, qual è stata l’affluenza al check-up diabetologico nei due giorni della VIIa Edizione de Il Villaggio della Salute®? Quali i risultati? La popolazione che ha deciso di sottoporsi allo screening diabetologico, è stata numerosa; abbiamo infatti valutato circa 450 persone in due giorni. Circa il 60% era composto da donne. Un 20% dei cittadini era composto da stranieri. La maggior parte delle persone aveva un’età inferiore a 40 anni. Per quel che riguarda la popolazione più anziana, abbiamo potuto constatare mediamente un buono stato di salute ed ottime abitudini alimentari. Anche i giovanissimi hanno accolto l’iniziativa di uno screening gratuito in piazza con grande entusiasmo. Circa il 5% della popolazione è risultato positivo al test ed è stato indirizzato ad ulteriori approfondimenti diagnostici. E’ d’obbligo ringraziare l’associazione di volontariato TEATE Soccorso che ha affiancato lo staff del Prof. Consoli effettuando il controllo della pressione arteriosa e lo stick glicemico capillare.
Tumori: “Due milioni di italiani hanno sconfitto la malattia” Il 5% dei cittadini vive con una diagnosi di neoplasia. Il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione “Insieme contro il Cancro”: “Le nuove terapie impongono di cambiare gli strumenti per comunicare con i pazienti. Così potrà migliorare l’adesione ai trattamenti e l’assistenza costerà meno”. L’immunoterapia permette di sbloccare il freno che le cellule tumorali pongono al nostro sistema immunitario. E per i pazienti è più facile capire che il tumore non viene curato da una molecola esterna ma grazie al sistema immunitario. Va però denunciata l’arretratezza in cui versa il nostro Paese: in Italia, infatti, la comunicazione non fa ancora parte della preparazione professionale degli oncologi. I dati della letteratura internazionale dimostrano che una comunicazione efficace aumenta la soddisfazione e l’adesione alle terapie del malato oncologico, aiuta a prevenirne il ‘burn out’, cioè il logorio psicofisico dei clinici e a ridurre le controversie medico legali. È una vera e propria risorsa per il sistema sanitario in grado di garantire risparmi nel lungo periodo: in questo modo inoltre l’assistenza costerà meno”. Lo scorso anno, con il libro “Il male incurabile” presentato in occasione del suo primo compleanno, la Fondazione ha voluto capire come i media trattano l’argomento ‘cancro’ e come deve essere oggi una corretta comunicazione ai cittadini su questo tema. Per celebrare il secondo anno di attività, la Fondazione affronta un altro tema cruciale: le potenzialità offerte dalle nuove terapie e il loro impatto nel rapporto medico-paziente. “Uno dei punti dolenti dell’oncologia italiana – spiega il prof. Giorgio Scagliotti, Direttore del Dipartimento di Oncologia all’Università di Torino - è la formazione dei futuri medici a una corretta comunicazione con il paziente. Nel nostro Paese, infatti, i giovani concludono il proprio iter tra Università e Specializzazione senza aver frequentato corsi, seminari o approfondimenti su questo aspetto che oggi riveste sempre più importanza. Un problema molto diffuso e sentito: secondo un sondaggio condotto in tre oncologie di riferimento, circa il 60% dei clinici ritiene la propria formazione universitaria su questo punto poco adeguata (e un ulteriore 10% per nulla adeguata). Solo il 30% degli oncologi ha avuto la possibilità di seguire corsi dedicati al tema e, di questi, solo la metà li ha effettivamente frequentati. In generale, in Italia il rapporto con il paziente è costruito più in base a caratteristiche personali e alla propria esperienza che non su competenze strutturate”. Nel 2014 nel nostro Paese sono stati registrati 365.500 nuovi casi di tumore (circa 1000 al giorno), di cui 196.100 (54%) negli uomini e 169.400 (46%) nelle donne. L’immunoterapia ha dimostrato ottimi risultati nel melanoma in fase avanzata che presentava percentuali di sopravvivenza di appena sei mesi, con un tasso di mortalità a un anno del 75%. Oggi il 20% dei pazienti trattati con ipilimumab è vivo a 10 anni
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dalla diagnosi. E si stanno ottenendo ottimi risultati anche nel tumore del polmone metastatico dove per la prima volta è possibile parlare di pazienti vivi a tre anni. “La comunicazione medico-paziente influisce sulla cosiddetta ‘compliance’. Un tempo si parlava di aderenza al farmaco – sottolinea il prof. Sergio Pecorelli, presidente Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) -, oggi, in modo più appropriato, l’attenzione è rivolta all’aderenza alla terapia perché la malattia, soprattutto nel caso dei tumori, raramente richiede soltanto un intervento farmacologico. Migliorare questo aspetto è un impegno nel quale tutti devono sentirsi coinvolti, dalle Istituzioni, ai clinici, alle associazioni dei pazienti, alle aziende farmaceutiche. E non va mai sottovalutato il ruolo della prevenzione, che consente di salvare milioni di vite con conseguenti importanti risparmi per il servizio sanitario nazionale”. Nel nostro Paese il prezzo medio dei trattamenti anticancro è fra i più bassi in Europa grazie ai sistemi di rimborso concordati con l’AIFA, anche se resta il punto critico rappresentato dai tempi di latenza nell’accesso ai nuovi farmaci. Come evidenziato da un’indagine condotta da Farmindustria, su un totale di 54 terapie approvate dall’agenzia regolatoria europea (EMA) tra gennaio 2010 e settembre 2012, 46 sono entrate in Germania, 39 nel Regno Unito, 22 in Francia, 21 in Spagna e solo 14 in Italia. “Nel nostro Paese – continua il prof. Cognetti - servono circa due anni complessivamente dopo l’approvazione dell’EMA perché un farmaco arrivi sul mercato. In media trascorrono 12/15 mesi per ottenere l’autorizzazione nazionale a cui vanno aggiunti altri 12 mesi per l’inserimento nei prontuari terapeutici regionali ed altri 60 giorni perché raggiunga il paziente. Inoltre non viene valutato nella tempistica di registrazione il differente valore e rimborso di ciascun farmaco. L’innovazione in oncologia dovrebbe garantire tre elementi essenziali: disponibilità, accessibilità e appropriatezza. Sicuramente la riorganizzazione dell’AIFA che prevede un incremento del personale favorirà un’accelerazione dell’iter di approvazione”. “È necessario utilizzare tutti gli strumenti in grado di limitare gli sprechi - conclude il prof. Cognetti -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all’11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è giunto al 3,5%. Esistono tuttavia altri margini per ridurre ulteriormente le inefficienze, puntando sul concreto sostegno alle best practices e premiando chi le realizza. È interesse di tutti, cittadini, industria, clinici, enti regolatori, pazienti, spendere al meglio le risorse a disposizione”. Ufficio stampa Fondazione “Insieme contro il Cancro” Intermedia 030.226105 – 3351892975 - 335265394
COINVOLGIMENTO GASTRICO nel paziente sclerodermico I disturbi gastrointestinali più frequenti nella sclerodermia, che interessano l’80% dei pazienti riguardano potenzialmente tutto il tratto gastroenterico. Tra le alterazioni gastrointestinali più studiate ci sono quelle della mobilità esofagea che possono indurre: Disfagia (sensazione di blocco alla progressione del cibo) legata sia all’incoordinazione dell’attività motoria dell’esofago sia alla presenza di stenosi, ossia restringimenti, conseguenti allo stato infiammatorio dell’esofago. Reflusso gastroesofageo (patologica risalita in esofago del contenuto gastrico acido e/o biliare con bruciore retrosternale) conseguente alla riduzione del tono dello sfintere esofageo inferiore e alterazioni della mobilità del corpo esofageo. Come conseguenza dell’eccesso di reflusso può comparire l’esofagite (infiammazione dell’esofago). In alcuni pazienti si osservano ulteriori alterazioni: Alterazione della motilità del canale alimentare, con rallentamento dei tempi di svuotamento gastrico e di transito dell’intestino tenue e del colon, dovute alla fibrosi dei nervi viscerali che guidano la motilità e dei muscoli che la supportano. Rallentamento del transito del colon, con conseguente stitichezza, assenza di stimolo e dilatazione del colon. Alterazioni funzionali dello sfintere anale, con conseguente incontinenza fecale passiva. Emorragie legate alla presenza di teleangectasie (alterazioni dei vasi più piccoli) lungo il tratto gastroenterico. Riduzione da parte del pancreas, della secrezione di enzimi per l’assorbimento e digestione degli alimenti. Gli esami che diagnosticano un coinvolgimento esofageo sono: - Radiografia dell’apparato digerente con mezzo di contrasto, che valuta la motilità del corpo esofageo, l’eventuale dilatazione dell’esofago e la presenza di sfintere esofageo inferiore troppo aperto.
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Per ulteriori informazioni Dott.ssa Luigia Calcalario - Cell. 333 5674914 E-mail: ails@tiscali.it - www.ails.it DONA IL TUO 5 x MILLE - CF. 93091610423 - Manometria esofagea, che studia la motilità del corpo esofageo, dello sfintere esofageo inferiore e la pressione esercitata da quest’ultimo a riposo e al passaggio del bolo. Le cure L’uso di farmaci procinetici, che stimolano la motilità, può essere di una certa utilità ma quando la fibrosi colpisce direttamente i muscoli occorre ridurre la lesività del reflusso gastroesofageo allo scopo di prevenire le complicanze quali: esofagite, stenosi, adenocarcinoma esofageo, ecc. Questo è possibile assumendo inibitori di pompa protonica (omeprazolo, esomeprazolo, pantoprazolo, ecc) ovvero della secrezione acida gastrica, anche ad alto dosaggio, e protettori di barriera quali arginati e magaldrato. Queste terapie vanno mantenute per sempre. Utili indicazioni comportamentali sono: - Sollevare la testa durante il riposo (alzando la testiera del letto) - Non fumare - Assumere pasti piccoli e frequenti bevendo molta acqua, che facilita il transito del cibo dall’esofago alla stomaco. - Evitare i cibi potenzialmente dannosi come alcol, cioccolato, menta, cibi grassi e fritti, succhi di agrumi e pomodoro. Per maggiori informazioni: www.ails.it
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13-14 Giugno: Chieti, la Tua Città in Salute GLI SCREENING GRATUITI Centro Universitario di Medicina Fisica e Riabilitativa (C.U.M.F.eR.) Prof. Raoul Saggini Prof.ssa Rosa Grazia Bellomo Università degli Studi “G. D’Annunzio” Ch-Pe Viale Abruzzo 322 Chieti Scalo Tel. 0871 3353107 www.riabilitazioneunich.it
La realizzazione di uno screening delle patologie osteo-muscolofasciali su base strutturale, vascolare o neurologica quale strumento preventivo e predittivo; questo l’obiettivo dello staff del Centro Universitario di Medicina Fisica e Riabilitativa diretto dal Professor Raoul Saggini nell’ambito dell’evento “Villaggio della Salute” realizzato presso la Villa Comunale di Chieti. Durante le due giornate, lo Staff Medico e Sanitario del Centro ha somministrato agli utenti interessati un test sullo Stile di Vita Nutrizionale ed uno sulle disfunzioni vasculolinfatiche, fornendo consigli mirati sulla base dell’autovalutazione e mettendo in evidenza come le abitudini alimentari e della vita quotidiana possano influenzare quadri patologici e disfunzionali dal punto di vista osteo-muscolare così come vasculo- estetico. Molto positivo il riscontro da parte degli intervenuti, sono stati somministrati più di 300 test ed effettuati più di 100 consulti medico-sanitari, stimolando la curiosità e l’interesse all’attività preventiva e riabilitativa delle diverse problematiche messe in evidenza durante i colloqui con il personale specialistico Grande interesse per l’innovativa valutazione posturale digitalizzata presentata dal Coordinatore della Fisioterapia Riabilitativa del C.U.M.F.eR. Giovanni Barassi, che, in soli 5 secondi, senza l’utilizzo di markers e senza la necessità di svestire il paziente, permette una accurata valutazione delle simmetrie corporee sui diversi piani, la quale attraverso il consulto del personale specialistico ha permesso di mettere in evidenza le problematiche posturali e le loro possibili cause. Molti di questi nelle giornate successive si sono recati presso il Centro Universitario di Medicina Fisica e Riabilitativa (C.U.M.F.eR.) in viale Abruzzo,
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322 Chieti Scalo, per approfondire quanto emerso nelle precedenti valutazioni personalizzate e per prendere conoscenza delle modalità innovative operative di questa importante realtà nell’ambito della riabilitazione presente nel territorio abruzzese. L’obiettivo raggiunto e costantemente perpetuato dal Centro Universitario di Medicina Fisica e Riabilitativa (C.U.M.F.eR.) è quello di offrire competenze e servizi riabilitativi integrati finalizzati al recupero della persona sofferente negli ambiti funzionale, fisico, cognitivo e psicologico attraverso progetti riabilitativi innovativi ed efficaci, che siano in grado di rispondere nel modo più consono ai bisogni del paziente. L’impegno è indirizzato, in linea con quanto ricordato nel 2010 dal Ministero della Salute, a “guadagnare salute”, in un’ottica che vede la persona con disabilità momentanea o permanente e limitazione della partecipazione nella vita sociale non più come “malato”, ma come “persona che vanta un diritto”, quello imprescindibile e per Noi ineludibile ovvero quello alla “Salute”. Sulla base di tale concetto, presso il Centro l’intervento riabilitativo multidisciplinare integrato è costruito attorno alla “persona”, per realizzare tutti gli interventi sanitari e sociali necessari a far
raggiungere a chi ne ha bisogno, nell’ottica del reale processo di crescita, il massimo potenziale raggiungibile di funzionamento e partecipazione, in relazione alla volontà del malato e ai contesti presenti. Tutto questo avviene per la presenza dei componenti della Scuola di Specializzazio- ne in Medicina Fisica e Riabi-litativa e del corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università G. D’Annunzio di Chieti che costituiscono una realtà scientifica riconosciuta in campo anche internazionale per le aree di innovazione percorse nel campo delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche in ambito riabilitativo. Il C.U.M.F.eR. è considerato un modello di riferimento assoluto nel campo delle prestazioni riabilitative integrate perseguendo l’eccellenza attraverso una formazione universitaria e continua del personale, una elevata qualità nell’erogazione dei servizi, una continua implementazione di processi riabilitativi e di dotazioni strumentali. La struttura eroga servizi di diagnosi clinica e strumentale e prestazioni riabilitative ad alta specializzazione di tipo diurno. Questa è situata su 3 livelli. Ad ogni livello sono presenti una sala d’attesa e relativi servizi. Al piano terreno sono dislocati l’accettazione, l’area ristoro-bar, la zona
palestra per l’incremento performance e l’area acquatica terapeutico-riabilitativa con spogliatoi e servizi per uomini, donne e portatori di disabilità, l’area per la riabilitazione fonologica e dei disturbi dell’apprendimento. Al primo piano si trovano gli studi medici e del personale dirigente oltre che una sala riunioni e le aule multimediali per la didattica; al secondo piano sono situati gli studi medici, i box per le terapie fisiche, meccaniche e manuali, uno studio per l’analisi ortottica, i laboratori di valutazione diagnostica strumentale, l’Area Terapeutico-Riabilitativa in ambiente microgravitario terrestre. L’obiettivo è quello di consentire il raggiungimento del migliore possibile stato di benessere fisico, mentale e sociale per la persona sofferente, attraverso: valutazione clinica e strumentale accurata per una diagnosi corretta, percorsi riabilitativi individualizzati, presa in carico del paziente dalla fase acuta sino al reinserimento nei contesti sociali abituali, valutazione clinica e strumentale accurata per una diagnosi corretta. L’esame clinico é elemento imprescindibile per la costruzione di un percorso riabilitativo efficace e tempestivo nella risoluzione del quadro doloroso e disfunzionale. Il personale medico unisce eccellenti competenze cliniche a valutazioni strumentali non invasive e funzionali così da definire con grande precisione i quadri causali e gli indirizzi riabilitativi. La diagnostica funzionale non invasiva rappresenta il gold standard nella rappresentazione dei processi di dinamica corporea che concorrono a definire i quadri patologici nonché a perpe-
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tuarli. La terapia fisica strumentale è quella branca della medicina riabilitativa che utilizza a scopo terapeutico le energie fisiche per la riduzione della sintomatologia dolorosa e per la cura delle patologie del sistema corporeo. I sistemi fisici evoluti trasferiscono energia prodotta nelle più diverse forme sui tessuti inducendo effetti terapeutici mirati quali: azione antinfiammatoria e antalgica, antiedemigena, attivazione del microcircolo e del metabolismo locale, azione decontratturante, rinforzo muscolare, riequilibrio dei processi di cicatrizzazione, nonchè stimolazione dei processi di ripristono delle capacità biologiche dei diversi tessuti ed organi. La Riabilitazione Estetico-Funzionale si inserisce in un concetto più ampio di terapia che non mira solo al miglioramento della funzione ma tiene conto anche dell’aspetto estetico, rivisitato in un ottica biomeccanica, funzionale e riabilitativo-posturale. Altamente mirata e specializzata per linfedema primario o secondario, eritema nodoso, adiposità localizzate, tessuti cicatriziali, smagliature e rughe. La terapia manuale neuromuscolare è una modalità globale e avanzata di manipolazione dei tessuti molli che si occupa principalmente del dolore miofasciale e delle sindromi dolorose su base biomeccanica e riflessa. Basandosi su principi neurofisiologici, questa terapia ristabilisce l’equilibrio omeostatico del sistema nervoso centrale e del sistema muscolo scheletrico usando varie metodiche terapeutiche manuali di stimolazione periferica dei tessuti molli. In sintesi, vengono utilizzate energie fisiche quali onde elettromagnetiche, ultrasuoni a bassa frequenza ed alto livello cavitativo e vibrazioni; metodiche manuali quali linfodrenaggio manuale, tecniche specifiche per la fibrosi e per i tessuti cicatriziali; endospheres therapy con azione linfodrenante, per il rimodellamento dei tessuti adiposi e miofasciale per il riequilibrio riflesso delle strutture trattate; acidi esfolianti e scrubs, come l’acido glicoli-
co; mesoterapia estetica manu medica. L’esercizio terapeutico ha un ruolo fondamentale nel progetto riabilitativo al fine di migliorare la funzionalità generale e specifica e le autonomie di un individuo in modo da rispondere al meglio alle esigenze della vita quotidiana. La struttura di rieducazione motoria è dotata di tutti gli strumenti necessari per una corretta riabilitazione funzionale e per l’incremento prestativo sia del paziente ortopedico che neurologico. A tali strumenti si aggiungono elementi innovativi come: • Spad: Sistema di riprogrammazione posturale tridimensionale dinamica in ambiente microgravitario terrestre associato a rieducazione della dinamica delle fasi di appoggio plantare durante il cammino; • Piscina Riabilitativa con acqua calda a 34°C, dove è possibile effettuare idrokinesiterapia per un’ampia tipologia di pazienti, dell’atleta infortunato alla persona con disabilità; • Sistema Redcord: esercizio terapeutico in sospensione in ambiente instabile controllato; • Huber: sistema sensomotorio con rinforzo propriocettivo per tronco e arti superiori; • I Moove: sistema sensomotorio con rinforzo propriocettivo del tronco e degli arti inferiori; • MJS Multi Joint Sistem: rieducazione specifica della spalla tramite feedback visivo; • Postural Bench: rieducazione propriocettiva della colonna tramite feed back visivo; • Pegaso Clinic Ciclo e Armo Ergometro: stimolazione elettrica funzionale (FES) per ridurre la rigidità articolare e migliorare la funzionalità muscolare nel soggetto disabile. L’esperienza del Villaggio della Salute è stata utile, formativa dal punto di vista esperienzale per tutto lo staff e sicuramente interessante per i numerosi visitatori interessati all’ambito del benessere fisico, della salute e della cura, non solo delle problematiche patologiche ma anche semplicemente del benessere psico fisico globale.
Speciale
13-14 Giugno: Chieti, la Tua Città in Salute GLI SCREENING GRATUITI Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica Prof. Achille Lococo Ausl di Pescara Contatti utili: Direzione 0854252912 Segreteria 0854252596
UNA CHIRURGIA ULTRA MODERNA PER LA LOTTA AL TUMORE POLMONARE. Il carcinoma del polmone è una delle neoplasie con il maggior tasso di incidenza e di mortalità nel mondo. Nell’ultimo decennio sono stati compiuti numerosi passi avanti in ambito diagnostico e terapeutico. La diagnosi precoce resta tuttavia il fondamento per un efficace intervento diagnostico tempestivo. Per tale motivo sempre di più “fioriscono” protocolli di screening ed educazionali per le malattie oncologiche. Le misure preventive, hanno come scopo l’eliminazione dei fattori eziologici e dei fattori di rischio. In questa ottica, la misura preventiva più efficace per ridurre l’incidenza di carcinoma del polmone è ridurre al minimo l’esposizione al fumo di sigaretta, sia esso attivo o passivo. Lo scopo dello screening è quello di identificare le malattie presenti in una comunità in una fase precoce, permettendo così di giungere ad interventi terapeutici tempestivi ed alla gestione standardizzata della terapia al fine di ridurre in maniera significativa la mortalità. Al fine di divulgare il concetto di misure preventive e screening ai cittadini, l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica ha effettuato all’interno della VII Edizione de Il Villaggio della Salute, svoltasi a Chieti presso la Villa Comunale, 70 screening respiratori gratuiti ad una popolazione di età media di 65 anni (32 donne e 38 uomini).
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Il Team di Chirurghi diretti dal Prof Achille Lococo, Direttore del Dipartimento delle Specialità Chirurgiche e della Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica Ausl di Pescara è composto da : Dott. Marco Casaccia Dott. Paride D’Angelo Dott. Adolfo D’Agostino Dott. Antonio F. De Filippis Dott.ssa Filomena Frino Dott. Francesco Marino Le caratteristiche che contraddistinguono il servizio fornito dalla Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica sono diverse: - Centro di riferimento Regionale ed extra-Regionale per la chirurgia polmonare oncologica polmonare e per la patologia traumatologica toracopolmonare con “tecniche mini invasive” con maggiore numero di ricoveri ed interventi di chirurgia toracica nella Regione Abruzzo; - Basso tasso di mortalità (0,6%) secondo gli indici di rilevamento Regionali al di sotto degli standard Nazionali; - Moderno ambulatorio di Endoscopia Toracica per la diagnostica e per la broncoscopia operativa con oltre 1000 pro-
cedure all’anno e presto dotato di endoscopio ad ultrasuoni (EBUS); - Centro di riferimento Nazionale con l’IEO diretto dal Prof. Umberto Veronesi per lo studio “Cosmos 2” per lo screening del tumore polmonare; - Le nuove tecniche chirurgiche mini-invasive adottate presso il nostro centro garantiscono la radicalità oncologica con un accesso toracoscopico di soli 5 cm; - Programma innovativo di chirurgia mini-invasiva per la VATS lobectomy robotica; - Percorsi di Riabilitazione Respiratoria pre e post-operatorio e di Kinesiterapia, con palestra e fisioterapisti dedicati nel reparto di degenza.
Ci avvaliamo inoltre di nuove tecnologie che permettono di eseguire interventi con grande precisione e nel rispetto della radicalità oncologica. Utilizziamo infatti ottiche HD con tecnologia 3D per una visione ottimale e magnificata. Le suturatrici vascolari e bronchiali di ultima generazione del tipo “powered” ossia automatiche con carica elettrica garantiscono affidabilità e precisione meticolosa nelle resezioni chirurgiche. L’ausilio di distrattori circolari in silicone permette di divaricare dolcemente le coste senza provocare microtraumi e quindi diminuisce il dolore nel post-operatorio. Possiamo oggi infatti operare pazienti molto più anziani, ultraottantenni, cardiopatici, con limitata funzionalità respiratoria ed altri imL’Unità Operativa di Chirurgia Tora- portanti fattori di rischio. cica già dal 2003 segue una filosofia avanguardista: la mini invasività Abbiamo una forte riduzione del dolore post-operatorio con una in campo oncologico. conseguente riduzione dei farmaci Solo da poco tempo infatti la co- anti-dolorifici, velocizziamo la momunità scientifica internazionale bilizzazione del paziente con un sembra aver accettato l’idea che in conseguente minor tempo di ospecasi selezionati è possibile eseguire dalizzazione e quindi una riduziointerventi di chirurgia toracica quali ne dei costi per la sanità. le lobectomie con tecniche VATS (video toracoscopia). LA STORIA DELLA CHIRURGIA TORACICA DI PESCARA.
Le tecniche affinate hanno portato oggi grazie anche alle continue innovazioni tecnologiche in campo chirurgico, la possibilità di eseguire in poche ore (2) interventi resettivi polmonari maggiori (asportazione di lobectomie) solo attraverso piccoli accessi cutanei sulla parete toracica il maggiore dei quali non supera i 5 cm, senza nemmeno utilizzare divaricatori meccanici che notoriamente sono causa di dolore nel post operatorio. Tutto questo ha portato notevoli vantaggi sia per il paziente che per l’Azienda sanitaria.
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Sofisticati sistemi di drenaggio toracico collegati a cassette con motorini computerizzati, con monitoraggio digitale, permettono un controllo precisissimo delle perdite aeree nel post-operatorio (in gergo tecnico “air leak”), in modo da poter eseguire correzioni terapeutiche in corso d’opera prima impossibili. Da Gennaio 2015 disponiamo presso il Nostro Ospedale “Spirito Santo” di Pescara della nuova tecnologia robotica “Da Vinci”. Nell’ambito della nostra specialità di Chirurgia Toracica sono stati finora eseguiti circa 30 interventi di chirurgia robotica di cui 20 di lobectomie polmonari. Il decorso post-operatorio dei pazienti sottoposti a tale procedura è stato nell’ordine dei tre giorni di media con una restitutio ad integrum molto più veloce. Siamo pertanto fiduciosi che tale tecnologia traccerà il nuovo modus di affrontare la chirurgia oncologica polmonare in termini prettamente tecnico-scientifici ma anche nel rispetto della “farmaco economia” (sanità sostenibile).
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divertirmi comunicare esserci emozionarmi
chiacchierare amare
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Spesso i molti problemi da affrontare sembrano più importanti di noi stessi e della nostra salute. In realtà non è così! Tu meriti un’attenzione particolare. PRENDITI CURA ANCHE DEL TUO UDITO. Ti aspettiamo, potrai effettuare un
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PESCARA - Corso Vittorio Emanuele II, 108 - Tel. 085 4224030 MONTESILVANO - Corso Umberto I, 143 - Tel. 085 4492101 CHIETI - Corso Marrucino, 133 - Tel. 0871 347466 CHIETI SCALO NUOVO Viale B. Croce, 24 - Tel. 0871 560117 LANCIANO - P.zza Plebiscito, 57 - Tel. 0872 700492 VASTO - Via V. Veneto,1 (ang. P.zza Rossetti) - Tel. 0873 378800 TERAMO NUOVO Via G. Mazzini, 16 (zona Tigli) - Tel 0861 1754000 GIULIANOVA - Piazza Roma, 26 (P.le Stazione) - Tel. 085 8004088 L’AQUILA - Via Strinella, 70 - Tel. 0862 414894 AVEZZANO - Via Marruvio, 38 - Tel. 0863 416301 SULMONA - Via Cornacchiola, 52 - Tel. 0864 210297
Vietato il fumo in auto? Occhio anche a quello di “terza mano” PEDIATRI IN PRIMA LINEA PER RESPONSABILIZZARE I GENITORI A TUTELA DEI FIGLI. Il prof. Renato Cutrera: “I provvedimenti proposti dal Ministro Lorenzin sono necessari. Ma occorre sensibilizzare le giovani famiglie. Con il progetto “Diamo un Calcio al fumo” vogliamo insegnare gli stili di vita sani a scuola e in famiglia e allontanare i bambini dall’approccio alla sigaretta”. Roma, 24 luglio 2015 – “Noi pediatri siamo i primi ad attivarci per rendere più consapevoli i genitori sui danni del tabagismo. Molte persone ad esempio non sanno che oltre al fumo attivo e passivo esiste anche quello di “terza mano”: quando i derivati della combustione si depositano sugli abiti e sulla tappezzeria e possono essere inalati dai bambini, se sono presi in braccio o messi nel seggiolini in auto. Approviamo fortemente la nuova manovra del Ministero della Salute, che interviene con misure ancor più restrittive a tutela della salute dei bambini. Ma sono necessari anche attività educazionali e di sensibilizzazione per i genitori.” È questa la posizione della Società italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) espressa dal presidente, dott. Renato Cutrera, sulla proposta di legge voluta dal Ministro Beatrice Lorenzin che vieta il fumo in auto e nelle aree esterne agli ospedali pediatrici. “Troppe persone smettono di fumare davanti ai primi sintomi di bronchite cronica o di tumore del polmone, quando è ormai tardi - sottolinea il presidente SIMRI -. Molta attività di informazione e dissuasione dal tabacco viene riservata ai medici di Medicina Generale e agli pneumologi dell’adulto. Ma in questa guerra contro l’aumento delle malattie respiratorie correlate al fumo anche il pediatra può fare molto. Le giovani coppie con un bambino, infatti, s’interfacciano più spesso col pediatra che con il proprio medico di base. I pediatri di famiglia e i medici pediatri specialisti possono quindi avere un ruolo educativo nei confronti delle famiglie. Proprio i figli possono essere un veicolo importante di informazione e sensibilizzazione nei confronti degli adulti. Il comportamento dei genitori incide ricade sullo stile di vita dei bambini: i figli di fumatori hanno un rischio doppio di diventare fumatori a loro volta – continua il dott. Cutrera –. Il 25% dei bambini italiani in età prescolare soffre di bronchite asmatica o respiro sibilante, in età scolare il 10% soffre di asma. Pertanto in sette casi su dieci i sintomi possono regredire dopo i 7 anni. Ma anche in quelli che “guariscono” se diventeranno fumatori il rischio di sviluppare bronco pneumopatie in età adulta è molto elevato.
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La nostra società è impegnata da anni a diffondere tra la popolazione e in particolare a genitori, bambini e adolescenti la cultura delle prevenzione. Questi temi saranno al centro del XIX Congresso Nazionale della Società a Torino, dal 22 al 24 Ottobre. “Ne discuteremo insieme con gli pneumologi italiani, i pediatri pneumologi, i medici pediatri e i pediatri specialisti - evidenzia Cutrera -. A chiusura del congresso allestiremo un grande spazio educazionale per incontrare le scolaresche, gli insegnanti e i genitori”. Andrà in scena così il primo appuntamento di una nuova campagna dal titolo “Diamo un Calcio al Fumo”, che vuole esprimere attraverso il linguaggio dello sport e del calcio, in particolare, l’importanza della prevenzione. “Sarà una campagna che coinvolgerà gli istituti scolastici, in particolare i bambini di quinta elementare e agli adolescenti di prima e seconda media inferiore – sottolinea il presidente SIMRI –. Organizzeremo all’interno dell’Auditorium Lingotto di Torino, un mini torneo di calcio, con campetti di gioco e porte con birilli a forma di sigaretta. L’idea è spingere i bambini a comprendere la pericolosità del fumo, a consideralo un nemico, che si può abbattere come un birillo, con coscienza e forza di volontà. È previsto anche un concorso a premi per le scuole: esperti SIMRI terranno incontri informativi e ludici in alcuni istituti scolastici. Tutte le classi partecipanti saranno invitate a realizzare elaborati sui temi trattati. I disegni e i lavori saranno esposti nella sede del convegno e in ogni presidio scolastico aderente. Le scuole saranno premiate con un piccolo compenso economico da devolvere alle attività di formazione ed educazione a sani stili di vita. A tutti i bambini saranno distribuiti gadget e opuscoli informativi”. La campagna avrà un testimonial sportivo di eccezione, l’allenatore Massimiliano Allegri, e sarà sostenuta, tra gli altri, da WALCE, l’organizzazione no profit, presieduta dalla prof. Silvia Novello, impegnata in campagne di sensibilizzazione contro il fumo su tutto il territorio nazionale. “Sarà un’occasione di informazione e divertimento, anche grazie alla presenza di calciatori del Torino e della Juventus. – conclude Cutrera – La loro presenza ed esperienza di vita diverrà un modello di riferimento per i più piccoli. Così potremo lanciare un messaggio chiave: Diamo tutti insieme un Calcio al Fumo”. Ufficio stampa Intermedia 030.226105 – 333.1048693
odontoiatria e medicina estetica “Posso finalmente tornare a sorridere, peccato però per queste rughe… … dottore, non potrebbe fare qualcosa anche per quelle?” Il numero di dentisti a cui viene posta una domanda del genere alla fine di un trattamento odontoiatrico è sempre maggiore, sta quindi cambiando l’approccio terapeutico da parte di questi professionisti che non si limitano più al solo benessere dei denti ma a tutta la persona. Il medico odontoiatra che abbraccia questo nuovo orizzonte comincia un percorso che, partendo dall’odontoiatria e servendosi della medicina estetica, indirizza il proprio lavoro non solo dal punto di vista dentale ma sull’intera persona. Un paziente che entrerà nello studio di un odontoiatra aperto a queste nuove frontiere ben presto capirà che non troverà solo cure per i suoi problemi dentali ma anche e soprattutto specialisti in grado di prendersi cura di tutta la sua persona. Un medico odontoiatra che offre servizi di medicina estetica cambierà radicalmente il suo approccio al lavoro, il “saper ascoltare” ed il “saper capire” le esigenze del proprio paziente verrà ancor prima del “risolvere” i suoi problemi: conoscerlo e capirlo per poi curarlo. Tra i trattamenti più richiesti c’è di sicuro il Plexer, l’ultima frontiera della soft surgery. La tecnica di trattamento non necessita di anestesia poiché la pelle viene appena sfiorata in quanto il suo principio di funzionamento è l’utilizzo del plasma, un gas che a contatto con i tessuti genera un piccolo arco elettrico che agisce a livello epidermico creando una sublimazione simile a quella indotta dal laser. Gli effetti risultano eccellenti anche in presenza di fibromi, nevi, angiomi, macchie cutanee, verruche e discheratosi. I risultati sono immediatamente visibili e nell’arco di una settimana svanisce anche l’eventuale rossore dovuto al trattamento. Anche in caso di Acne in fase attiva, cicatrici, comprese quelle post acneiche e post varicella il Plexer può sortire ottimi risultati. Grazie ai fili di sospensione, invece, è possibile lottare contro l’invecchiamento del viso senza ricorrere al lifting.
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Dott. ORAZIO SCHIAVONE Medico chirurgo e dentista Iscr. Ord. Medici di Avellino n. 3164 Iscr. Albo Odontoiatri di Avellino n. 241 Studio di Odontoiatria e Medicina Estetica Via Pier Paolo Pasolini, 5 Tel. 085.76439 Situato vicino il centro sportivo “Le Naiadi”, in via Pasolini n.5, lo studio del Dott. Orazio Schiavone si occupa dei seguenti trattamenti:
Odontoiatria
- Conservativa - Ortodonzia - Protesi dentarie - Implantologia - Chirurgia orale - Rx ortopanoramiche
Medicina Estetica
- Radiofrequenza - Onda acustica - Luce pulsata - Ossigeno iperbarico - Bio-rivitalizzazione - Foto-ringiovanimento del viso - Fili di sospensione - Plexer - Botulino - Filler
Introdotti sotto la pelle tramite un intervento mini-invasivo correggono il rilassamento del viso, ringiovanendolo, e rilassando i tessuti. Questo è un intervento di chirurgia estetica plastica che va ad agire sulle parti rilassate del viso come guance cadenti, collo rilassato, lifting del sopracciglio, zigomi e naso. Gli effetti saranno immediatamente visibili e l’effetto volume verrà mantenuto nel tempo. Il ringiovanimento del viso può essere effettuato da solo o in combinazione con altri trattamenti (filler, tossina botulinica) e può essere applicato ad aree differenti del viso: mandibola, guance e area malare, collo, sopracciglio. La durata della seduta è di soli 30 minuti, non prevede nessuna incisione o lesione della cute con risultati duraturi fino a 18 mesi.
DISTURBI RESPIRATORI OSTRUTTIVI DEL SONNO L’importanza dello screening per il trattamento dell’OSAS. I disturbi respiratori ostruttivi del sonno sono ormai da tempo argomento di attualità sia in ambito medico che in ambito socio-lavorativo e oggetto di discussione in vari convegni e congressi su tutto il territorio Nazionale. L’Apnea Ostruttiva del Sonno, “Obstructive Sleep Apnea Syndrome “(OSAS) è una patologia respiratoria caratterizzata dalla comparsa durante il sonno di ripetuti episodi di ostruzione delle vie aeree superiori, che provocano l’interruzione più o meno prolungata del respiro. Le apnee ostruttive determinano alterazioni respiratorie e cardiocircolatorie, e frammentando la fisiologica durata del sonno, compromettono la funzione psichica con conseguente sonnolenza diurna e riduzione delle performance durante la veglia. L’OSAS ha un’alta prevalenza nella popolazione generale, che si attesta intorno al 15- 20% di pazienti adulti negli Stati Uniti, e intorno al 2.5– 3 % in Italia (un numero di pazienti oscillante tra 1.450.000 e 1.740.000), dall’ultimo censimento del 2010 si è calcolato che in Abruzzo ne soffrano circa in 150.000, valori sicuramente sottostimati per la scarsa informazione da parte dei pazienti ma anche per la carenza dei centri specializzati per la cura di queste patologie. Poco si parla di questa patologia che è facilmente diagnosticabile e curabile e che ha una prevalenza ed un impatto socio-sanitario simile all’asma e al diabete, con importanti risvolti medico legali e assicurativi. Il paziente affetto da OSAS ha il 375% di probabilità in più di un paziente normale di causare un incidente stradale mortale. Il 22% circa degli incidenti stradali in Italia è infatti causata da problemi di sonnolenza diurna alla guida, prevalentemente originati dall’OSAS; quest’ultima determina un costo di circa di 1 miliardo di euro l’anno (tra costi diretti ed indiretti) per l’intera comunità. Già dal prossimo anno, la patente di guida sarà a rischio per tutti coloro che soffrono di patologie legate al sonno e dovranno rinnovare o conseguire la patente di guida, in quanto dovrebbe entrare in vigore la direttiva europea del primo luglio 2014, n. 2014/85/ UE che tutti gli Stati membri sono obbligati a recepire entro il 31 dicembre 2015.
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PROF. GIAMPIERO NERI G. Filograna Pignatelli, A. Pacella Centro Universitario di Screening delle Patologie Ostruttive del Sonno Campus Universitario - Via dei Vestini, Chieti Clinica Odontoiatrica del Dipartimento di Scienze Orali Mediche e Biotecnologiche Telefono: 0871-3554100 E-mail: osas.chieti@gmail.com Sito internet: www.apneasonno.wordpress.com La normativa in questione infatti, una volta recepita dallo Stato Italiano, renderà obbligatori gli interventi diagnostici, terapeutici e di followup richiesti per il conseguimento dell’idoneità psico-fisica alla guida per tutti i conducenti di veicoli a motore con sospetta OSAS.
L’importanza dello screening per questo tipo di disturbi è quindi la chiave di un complesso sistema di gestione del paziente, che dopo un’adeguata diagnosi verrà indirizzato da esperti qualificati in disturbi respiratori ostruttivi del sonno, verso la migliore scelta terapeutica in collaborazione con i vari specialisti in medicina del sonno. Lo scopo dello screening è quello di valutare se un paziente, dopo essere stato sottoposto a dei questionari validati, ed ad un esame obiettivo otorinolaringoiatrico, è candidabile ad uno studio del sonno tramite poligrafia o polisonnografia, per iniziare un percorso diagnostico-terapeutico adeguato e controllato. Il paziente accede allo screening tramite richiesta del medico curante, dello specialista di riferimento, del medico del lavoro o tramite accesso diretto presso l’ambulatorio specializzato. Lo screening richiede pochi minuti, durante i quali un medico specialista competente in disturbi respiratori ostruttivi del sonno, valuta attraverso un esame obiettivo e la compilazione di alcuni questionari la problematica del paziente, proponendo i vari percorsi diagnostico-terapeutici. A questo punto se il paziente risulterà a rischio di patologia, verrà sottoposto a poligrafia o polisonnografia notturna in regime ambulatoriale. Dopo l’eventuale diagnosi di patologia, sarà compito dello specialista esperto in disturbi respiratori del sonno indirizzare il paziente verso la migliore scelta terapeutica, anche con l’ausilio di esami diagnostici avanzati come la sleep-endoscopy, un esame endoscopico eseguito in sala operatoria in collaborazione con l’anestesista, durante il sonno indotto farmacologicamente.
Terapia con MAD (mandibular advance device)
La chirurgia offre oggi infatti una valida alternativa al C.P.A.P. , non solo nei pazienti che non riescono a tollerare l’apparecchio, o nei quali l’apparecchio è non sufficiente, ma anche in quelli che già utilizzano il C.P.A.P. e nei quali per esempio anomalie anatomiche delle alte vie respiratorie ne limitano l’utilizzo. Non tutte le terapie sono però adatte a tutti i pazienti, è fondamentale personalizzare la scelta terapeutica nei minimi dettagli assieme al paziente ed in collaborazione con le varie branche specialistiche. Per questo il paziente dopo essere stato indirizzato verso la terapia più adatta al caso, avrà necessità di un periodo di follow-up, dove il medico competente con l’ausilio degli altri specialisti, nutrizionisti e psicologi, lo aiuteranno a seguire le abitudini alimentari e di vita migliori.
La terapia gold-standard tramite l’utilizzo del ventilatore a pressione positiva C.P.A.P., può essere affiancata o sostituita dai MAD (mandibular advance device), apparecchi ortodontici che vengono utilizzati durante la notte oppure dalla chirurgia del distretto testa-collo che, grazie a molte nuove tecniche chirurgiche ed all’ausilio del robot, ha ridotto la sua invasività ed aumentato la compliance del paziente il quale, senza dolore e con interventi mirati, riesce a risolvere il problema. Il Centro Universitario di Screening delle Patologie Ostruttive del Sonno, responsabile Prof. Giampiero Neri, è situato nel Campus Universitario in via dei Vestini a Chieti, presso la Clinica Odontoiatrica del Dipartimento di Scienze Orali Mediche e Biotecnologiche diretta dal Prof. Caputi.
Terapia con ventilatore a pressione positiva C.P.A.P.
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L’accesso al centro è regolato tramite segreteria attraverso il numero 0871-3554100, ore ufficio, informazioni: e-mail osas.chieti@gmail.com sito internet: www.apneasonno.wordpress.com.
ernia del disco e lombosciatalgia Concetti classici (ma sempre attualissimi) e novità terapeutiche. Il dolore localizzato alla parte bassa della schiena ed irradiato ad un arto inferiore, accompagnato ad una sensazione di formicolio o perdita della forza in alcuni movimenti del piede, che peggiora in alcune posizioni o durante gli sforzi e i colpi di tosse, può essere espressione di una sofferenza di una delle radici del nervo sciatico all’interno del canale vertebrale dovuta alla presenza di una ernia del disco o, più generalmente, di una discopatia. Se il dolore se si estende fino al piede (alla pianta oppure al dorso del piede) questa sindrome è definita lombosciatalgia, sciatalgia o sciatica; se il dolore si irradia alla superficie anteriore della coscia fino all’inguine e/o al ginocchio e definita lombocruralgia o cruralgia. Caratteristicamente il paziente non trova la posizione giusta e il dolore si allevia alquanto muovendosi cautamente. Può manifestarsi nei giovani come pure negli adulti e negli anziani. Alle volte anche nei ragazzi.La storia naturale di questo tipo di disturbo è, il più delle volte, verso un miglioramento e una guarigione completa. A meno che il quadro clinico non evolva in senso peggiorativo, il trattamento di questo genere di disturbi, inizialmente, si basa sul riposo, sull’uso di farmaci antiinfiammatori e miorilassanti, sulla assunzione di integratori alimentari neurotrofici (ad es. antiossidanti come l’ac. Alfa Lipoico o modulatori della funzione mastocitaria come la Palmitoide). La terapia fisica, nelle sue varie forme (strumentale, manuale e di riassetto posturale globale), può giocare sicuramente un ruolo importante nel trattamento di questo genere di pazienti e favorire quella che è, come detto, l’evoluzione naturale il più delle volte favorevole di questo disturbo. Una serie di condizioni morbose diverse possono dare quadri che possono essere confusi con la sciatalgia e la cruralgia. Fra questi sono da annoverare i dolori meccanici (articolari) a partenza dalla colonna vertebrale (sindrome faccettale e dolore discogenico) e dal bacino (sindrome sacroiliaca), la coxalgia, le sindromi da irritazione del tronco del nervo sciatico (e non delle radici) alla sua uscita dal bacino (sindrome del piriforme), le sindromi dolorose inserzionali della pelvi e dell’arto inferiore (la tendinite inguinale, la borsite trocanterica, la tendinite degli adduttori, la tendinite della zampa d’oca, ecc.), le ernie della parete addominale, alcuni dolori viscerali come quelli ureterali.
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Dott. pier francesco eugeni Specialista in Neurochirurgia Primario di Neurochirurgia e Chirurgia Spinale Clinica Stella Maris - San Benedetto del Tronto (AP) Riceve a: San Benedetto del Tronto, Mosciano Sant’Angelo Teramo, Pescara, L’Aquila, Avezzano Tel. 3296122118 – 3208219474 e-mail: eugeni@inwind.it Tra gli esami morfologici ai quali questo genere di pazienti si sottopone, la Rx standard (per la semplicità di esecuzione) e RMN (per la specificità) giuocano sicuramente un ruolo importante quali esami di prima scelta per l’esclusione di eventuali ingombri di natura oncologica del canale vertebrale (il più delle volte del tutto benigni) e per l’evidenziazione di patologie discali.Il solo reperto di una malattia discale o discopatia (delle quali la cosiddetta ernia del disco ne costituisce solo una delle possibili espressioni) non rappresenta assolutamente di per se indicazione ad un intervento chirurgico. Anche l’identificazione, da parte del neurochirurgo (o comunque del clinico), dell’ernia del disco evidenziata alla RMN quale causa del dolore all’arto non costituisce un motivo sufficiente per proporre al paziente un intervento chirurgico. Compito del neurochirurgo, prima di porre indicazione ad un intervento, è valutare la congruità del quadro clinico con il reperto morfologico alla RMN, la presenza di deficit neurologici, la presenza di segni di intrappolamento radicolare oltre che la durata del dolore (criterio quest’ultimo da considerare attentamente e da ritagliare addosso al paziente tenendo conto della sua soglia del dolore e della sua disponibilità e possibilità ad attendere il miglioramento dei suoi disturbi). Solo una piccola percentuale dei pazienti con ernia del disco documentata (meno del 3% secondo alcuni) sono candidabili con correttezza ad una procedura chirurgica dal momento che, come detto, la maggior parte delle volte il quadro clinico evolve favorevolmente.
scopica dell’ernia) non possono annullare il rischio di due occorrenze future in questo genere di pazienti: la recidiva erniaria precoce e la degenerazione del disco intervertebrale.
RMN – Ernia del disco
Microdiscectomia sec. Caspar
Numerose sono le tecniche chirurgiche proposte per il trattamento dell’ernia del disco. La discectomia per laminectomia, pure ancora praticata da molti chirurghi spinali di estrazione ortopedica e neurochirurgica, da oltre 30 anni ha ceduto il passo alle tecniche microchirurgiche per interlaminotomia. La microdiscectomia secondo Caspar costituisce, secondo una opinione condivisa, l’attuale standard di riferimento al quale riportare anche le tecniche endoscopiche di recente introduzione e che, per il momento, non hanno ancora mostrato sicuri vantaggi rispetto alla microdiscectomia. Certamente l’indicazione a portare in sala operatoria un paziente con una sciatalgia prescinde dalla tecnica chirurgica applicata, l’utilizzazione corretta della quale (qualunque essa sia) potrà dare buoni risultati nella cura del paziente se saranno stati rispettati i giusti criteri di candidabilità del paziente alla procedura. L’approccio microchirurgico sec. Caspar, la tecnica più utilizzata per il trattamento mini invasivo della ernia del disco e della stenosi segmentaria laterale lombare, consiste nel raggiungimento del canale vertebrale per mezzo della asportazione di una struttura legamentosa denominata Ligamento Giallo posta fra gli elementi ossei posteriori delle vertebre denominati Lamine, risparmiando gli altri importanti legamenti intervertebrali, le articolazioni intervertebrali posteriori, i muscoli paravertebrali, il tutto utilizzando un particolare divaricatore ad imbuto che consente di minimizzare l’accesso. L’utilizzo del microscopio operatorio permette di asportare il frammento discale erniato comprimente la radice nervosa e di alesare, se necessario, il canale vertebrale in quel segmento, dopo aver spostato delicatamente, con appositi strumenti, le strutture nervose interessate (radice nervosa e sacco durale). Il microscopio operatorio fornisce l’ingrandimento e la perfetta illuminazione di un ristrettissimo campo operatorio che permettono di ridurre il rischio di lesioni delle strutture neurologiche e di effettuare, al termine della procedura, una perfetta emostasi (cosa questa che limita, senza poterle eliminare, le aderenze cicatriziali). L’applicazione anche perfetta di tutte le tecniche chirurgiche volte all’asportazione del disco erniato (discectomia per laminectomia, microdiscectomia sec. Caspar, asportazione endo-
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La recidiva erniaria precoce, a causa delle aderenze post operatorie all’interno del canale vertebrale, comporta spesso la necessità di operare nuovamente il paziente. La degenerazione del disco intervertebrale (del quale l’ernia del disco costituisce una delle possibili manifestazioni ed alla quale l’intervento di asportazione dell’ernia non può in nessun caso ovviare) consiste in una sua progressiva perdita di altezza. Questo causa una incongruenza dei rapporti fra le articolazioni posteriori e, alle volte, una instabilità vertebrale, entrambe causa di dolore che, alle volte, richiedono ulteriori procedure chirurgiche.
Controllo Rx post operatorio di Artrodesi Interapofisaria con Facet Wedge™
La recente introduzione di alcuni dispositivi di assistenza discale e ancor di più la recentissima introduzione di tecniche di artrodesi (fusione ossea) mini invasiva intervertebrale (artrodesi interapofisaria con Facet Wedge™) permettono di ridurre notevolmente il rischio di recidiva erniaria precoce (causa di recidiva di sciatalgia) e di insufficienza discale progressiva (causa di lombalgia) senza aumentare il rischio di degenerazione del disco adiacente a quello operato (sindrome giunzionale) caratteristico delle tecniche di artrodesi intervertebrale che comportano l’uso di viti peduncolari. Questo ha aumentato la sicurezza e l’efficacia delle tecniche microchirurgiche classiche senza incrementarne la invasività. Al paziente operato con queste tecniche è concesso di alzarsi anche il giorno stesso dell’intervento e la degenza successiva, normalmente, si conclude dopo un paio di giorni. Naturalmente è importante che il paziente comprenda che l’atto chirurgico rappresenta solo un aspetto, seppure fondamentale, di un processo terapeutico che si completa, successivamente alla convalescenza post chirurgica, con un trattamento fisico di reset posturale volto a ridurre il rischio di patologie vertebrali future.
piede diabetico, diagnosi e trattamento Il Piede Diabetico è un insieme di alterazioni funzionali ed anatomiche secondarie a una ateropatia ostruttiva periferica e a una neuropatia diabetica. E’ caratterizzato da ulcerazioni molte volte complicate con infezioni cutanee e ossee che possono evolvere verso una gangrena. Se il piede diabetico non viene curato in tempo potrebbe essere amputato come unica soluzione terapeutica. Il piede diabetico, come tutte le altre complicanze croniche della malattia diabetica è dovuto ad un cattivo controllo della glicemia e degli altri fattori di rischio cardiovascolare (pressione arteriosa, colesterolo, fumo, ecc.), che rappresenta il cardine della prevenzione. La causa del piede diabetico è collegata ad una riduzione della sensibilità negli arti del paziente, riduzione provocata appunto dal diabete mellito, che può danneggiare i nervi degli arti inferiori e dei piedi. Come conseguenza di tale riduzione della sensibilità, si registra una difficoltà nell’avvertire la presenza di iniziali lesioni nella zona dei piedi. I sintomi del piede diabetico consistono in un arrossamento della parte, gonfiore o la presenza di vesciche nel piede, difficoltà nel camminare, dolore, cambiamento del colore della pelle nel piede, febbre. Nel piede diabetico molte volte incontriamo contemporaneamente segni legati alla neuropatia diabetica (Piede Neuropatico), alla ateropatia diabetica (Piede ischemico) ed alla infezione (Piede infetto). PIEDE NEUROPATICO Il piede neuropatico è una conseguenza del danneggiamento da parte del diabete delle fibre nervose sensitive, motorie e vegetative. La neuropatia sensitiva determina una ridotta sensibilità del piede che coinvolge prima la percezione tattile, poi quella termica ed infine quella dolorifica. Il cattivo funzionamento della sensibilità può determinare il mancato riconoscimento di condizioni potenzialmente pericolose che pertanto non vengono allontanate causando la formazione di ulcere. La neuropatia motoria, invece, determina la riduzione del tono muscolare e la progressiva atrofia dei muscoli del piede con modificazioni del rapporto fra muscoli estensori e flessori delle dita che causano le tipiche deformazioni del piede neuropatico: le dita assumono il caratteristico aspetto a martello o ad artiglio, l’alluce diviene valgo e le teste metatarsali cedono con protru-
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Dott. GUSTAVO ADOLFO VELASQUEZ Medico Specialista in Chirurgia Generale Esperto in: Wound Care, Ferite difficili e Piede diabetico Riceve a: Villa Pini d’Abruzzo, Via dei Frentani, 228 Chieti (CH) Per informazioni e prenotazioni: CUP (tel. 0871/343222) Lunedì- venerdì dalle 08:00 alle 18:00 Sabato dalle 08:00 alle 14:00 Poliambulatorio Sebastiani ,Via Italia,68 Villa Raspa. Per Appuntamento. Visite Domiciliari Contatto diretto: 349 6035299 Sito web: www.ulcerecutaneeabruzzo.it E-mail: info@ulcerecutaneeabruzzo.it
sione anteriore dei cuscinetti adiposi sottometatarsali. Le zone del piede sottoposte a questo continuo carico sviluppano come meccanismo di difesa l’ipercheratosi o callo che, a sua volta, riducendo ulteriormente la superficie di appoggio plantare, accentua l’ipercarico. Inoltre il callo, agendo da corpo estraneo, lesiona i tessuti cutanei e sottocutanei determinando la formazione di una raccolta sierosa o sieroematica che si estende in profondità per poi aprirsi all’esterno determinando l’ulcera diabetica.
PIEDE ISCHEMICO L’ateropatia diabetica si distingue dall’aterosclerosi non diabetica, oltre che per la maggior precocità e gravità, anche per un caratteristico coinvolgimento delle arterie più distali che rende più improbabile lo sviluppo di circoli collaterali. Come conseguenza di questa ostruzione vascolare meno sangue giungerà nelle gambe e nei piedi rendendo difficoltosa la deambulazione. Spesso il paziente con ateropatia agli arti inferiori riferisce dolore durante la deambulazione e sente la necessità di fermarsi durante il cammino dopo aver percorso una distanza che è tanto più breve quanto più grave è l’ateropatia. Se il mancato afflusso di sangue riguarda la parte più superficiale del piede si formano le ulcere ischemiche che spesso si localizzano sulla punta e sul dorso delle dita, spesso tali ulcere, soprattutto durante la notte, possono essere molto dolorose. Se, invece, il mancato afflusso sanguigno coinvolge anche le parti più profonde dei tessuti si determina la gangrena. Le attuali possibilità terapeutiche prevedono l’uso di farmaci antiaggreganti o anticoagulanti e anche la possibilità di rivascolarizzazione. PIEDE INFETTO La comparsa di ulcere neuropatiche e ischemiche crea le condizioni per lo sviluppo di processi infettivi che comportano un aumentato rischio di amputazione (ulcera infetta). Più frequentemente l’infezione coinvolge la cute superficiale, le unghie, il sottocute e a volte può coinvolgere anche i tessuti più profondi come l’osso. L’infezione, che può essere causata da molteplici batteri, costituisce un ulteriore fattore predisponente all’ischemia in quanto determina una, maggior richiesta di ossigeno da parte dei tessuti. Le arterie, però, già parzialmente ostruite, non sono in grado di soddisfare questa maggior richiesta di ossigeno e pertanto si determina un peggioramento del quadro ischemico. Anche il controllo terapeutico con gli antibiotici può essere difficoltoso dato lo scarso afflusso locale dei farmaci. L’ascesso è una delle conseguenze più frequenti di un processo infettivo localizzato. Quando, invece, l’infezione si diffonde coinvolgendo i tessuti sottocutanei ma senza coinvolgere il tessuto muscolare, si presenta con necrosi massiva del sottocute e con colorazione bluastra della cute sovrastante conosciuta come fascite necrotizzante. Se invece è coinvolto solo il tessuto muscolare (senza il coinvolgimento di cute e sottocute) si parla di cellulite necrotizzante; si caratterizza per la presenza di ulcere a drenaggio sieroematico, dolenti e con enfisema sottocutaneo. L’osteomielite, invece, si ha quando il processo infettivo, non adeguatamente trattato, arriva a coinvolgere anche l’osso. Le ossa metatarsali e le piccole ossa delle dita sono le più frequentemente coinvolte ma ogni osso del piede può essere potenzialmente coinvolto. Se la terapia antibiotica e chirurgica dovessero fallire l’ultima possibilità terapeutica è rappresentata dall’amputazione dell’arto in quanto un’ulteriore diffusione dell’infezione (setticemia) potrebbe essere fatale per il paziente.
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La diagnosi di piede diabetico viene effettuata in base alla presenza di ulcerazione o distruzione dei tessuti profondi associate ad alterazioni dei nervi e/o delle arterie degli arti inferiori. E’ importante che il paziente sia a conoscenza della possibilità che questa patologia complichi il decorso del diabere così come della sua gravità. È fondamentale rivolgersi all’ambulatorio del piede diabetico in presenza di: una qualsiasi lesione a livello dei piedi (calli, graffi, ulcere, cancrena), dolore o formicolio oppure ridotta sensibilità alle gambe e ai piedi, prurito ai piedi, chiazze arrossate sulla pelle delle gambe e dei piedi, difficoltà a camminare, deformazione evidente dei piedi, rossore, infiammazione e gonfiore a livello di un’unghia del piede. A domicilio il paziente diabetico può seguire alcuni consigli per prevenire le lesioni del piede tali: fare ogni giorno un’accurata ispezione e igiene dei piedi, controllare la temperatura dell’acqua con un termometro o con il gomito prima di immergervi i piedi, asciugare bene e delicatamente i piedi, calzare sempre le scarpe con calze che non stringano e cambiarle ogni giorno, utilizzare creme specifiche se la pelle del piede e delle gambe è secca, non curare le callosità con callifughi e/o oggetti taglienti, tagliare le unghie con forbici a punta smussa e arrotondarle con una lima di cartone, non camminare mai a piedi scalzi, non utilizzare fonti di calore dirette (borse di acqua calda, camino, calorifero, etc.), utilizzare calzature per diabetici, controllare la glicemia e gli altri fattori di rischio cardiovascolare (pressione arteriosa, colesterolo, fumo, ecc.) La cura del piede diabetico si serve di: trattamento locale della lesione (medicazione e asportazione del materiale infetto o necrotico), ripristino dell’apporto di sangue (rivascolarizzazione) con procedure endovascolari o chirurgiche, trattamento aggressivo di eventuali infezioni con antibiotici mirati, scarico delle pressioni sulla lesione mediante uso di plantari e calzature apposite. Un piccolo accenno al Piede di Charcot, che rappresenta una particolare manifestazione del piede neuropatico. In questo caso le ossa tarso-metatarsali presentano osteoporosi diffusa e micro-fratture, le articolazioni sono lussate e alcune ossa (cuboide, cuneiforme) sono dislocate. Ciò causa deformità delle ossa con perdita della curve anatomiche del piede “piede plantigrado”. La terapia della fase acuta dello Charcot è l’immobilizzazione con apparecchio di scarico gessato. I controlli devono eseguirsi con RMN, posteriormente si devono usare tutori speciali.
quel terribile dolore alla spalla La patologia della cuffia dei rotatori è la causa più comune. La cuffia dei rotatori è una struttura anatomica costituita da 4 unità muscolotendinee rappresentate dal sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare, che lavorano in combinazione con il deltoide per consentire l’elevazione della spalla. La cuffia dei rotatori mantiene la testa dell’omero centrata sulla glenoide e si oppone alla traslazione superiore esercitata dal deltoide grazie a un vettore di forza diretto verso la cavità glenoidea e verso il basso.
centro di riabilitazione kinesis Fisioterapia e Riabilitazione Viale Regina Margherita 15 Pescara Tel. 085.374203 www.fisiokinesis.com info@fisiokinesis.com
Accanto a questi muscoli è necessario considerare il capo lungo del bicipite che, pur essendo estraneo al sistema scapola-tuberosità omerali, quando è stabile e funzionalmente valido, ha funzioni di depressore e stabilizzatore della testa omerale. La patologia della cuffia dei rotatori è la causa più comune di dolore alla spalla e deficit funzionale e rappresenta, nella pratica ortopedica, la terza causa di dolore muscoloscheletrico più comune dopo il dolore lombare e cervicale. Tale patologia può presentarsi in forme differenti, che vanno dalla tendinite, tendinosi, alla lesione della cuffia dei rotatori stessa. Il dolore e/o il deficit funzionale sono i principali sintomi di presentazione delle lesioni della cuffia dei rotatori. Il paziente con una lesione, lamenta normalmente un dolore alla spalla con irradiazione laterale lungo il braccio fino a livello del gomito, tale dolore si accentua durante i movimenti di elevazione dell’arto. Il paziente riferisce frequentemente un accentuazione della sintomatologia dolorosa durante la notte e la necessità di alzarsi dal letto e assumere una posizione seduta o in piedi o se è steso, di portare l’arto in massima abduzione con rotazione esterna. Un altro sintomo frequentemente lamentato dai pazienti è la facile stancabilità dell’arto durante i lavori eseguiti con le braccia sollevate al disopra dei 90° e la necessità di dover mantenere l’arto abbassato per qualche minuto, prima di riprendere il lavoro.
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I test diagnostici includono la valutazione del range di movimento (ROM) attivo e passivo, la valutazione dei singoli tendini della cuffia dei rotatori, la valutazione di alterazioni del ritmo scapolo-toracico e l’eventuale presenza di patologie carvicali associate. Gli esami diagnostici possono essere di aiuto per meglio identificare la lesione dei tendini della cuffia dei rotatori ed eventuali lesioni associate. Al fine di una corretta valutazione diagnostica della lesione dovrebbero essere eseguiti i seguenti esami: - RX Spalla in 3 proiezioni (AP, Ascellare, Y di Neer) - Ecografia - Risonanza Magnetica Bisogna per prima cosa differenziare il trattamento conservativo delle lesioni della cuffia dei rotatori, da quello riabilitativo post-chirurgico.
Dott. Marco Saporito Medico Chirurgo specialista in Ortopedia Centro di Chirurgia della Spalla e del Gomito diretto dal Prof. Giuseppe Porcellini Presidio Ospedaliero Riccione-Cattolica Ospedale “D. Cervesi” Via L. Beethoven, 46 - 47841Cattolica (RN) Azienda USL della Romagna Sede Legale Via De Gasperi 8 – 48121- Ravenna Dott. ssa Naddei Annamaria Responsabile della Riabilitazione della Spalla e del Gomito Centro di riabilitazione KINESIS Pescara.
Il nostro approccio al paziente con lesione della cuffia dei rotatori, prevede, dopo un accurata fase anamnestica-clinica-diagnostica, la prescrizione di una terapia farmacologica finalizzata al miglioramento del dolore, alla prescrizione di un programma riabilitativo finalizzato al recupero funzionale e all’eventuale indicazione chirurgica artroscopica o artrotomica. Il tipo di approccio alla lesione della cuffia dei rotatori dipende dalla valutazione durante la visita e terrà conto di numerose variabili quali: età del paziente, attività lavorativa, sport, tipologia e bilateralità della lesione, retrazione del tendine. In pazienti con età inferiore a 65 anni, attivi dal punto di vista lavorativo e sportivo, con lesioni tendinee traumatiche o croniche-degenerative riparabili del sovraspinato e del sottospinato, dopo un primo approccio conservativo della durata di circa 3 mesi, se la sintomatologia non dovesse migliorare, preferiamo eseguire la riparazione artroscopica della lesione di cuffia. Se invece, dopo il programma riabilitativo, la sintomatologia dovesse migliorare notevolmente e il paziente si mostra soddisfatto di tale risultato, prescriviamo un programma riabilitativo di mantenimento e lo rivalutiamo clinicamente e con nuova RMN dopo circa 8-10 mesi. In pazienti di età superiore a 65 anni, poco attivi, con lesioni spesso croniche-degenerative o massive irreparabili, pazienti con patologie sistemiche associate che controindicano in maniera assoluta l’intervento chirurgico, pazienti diabetici scompensati, grandi obesi, con uso cronico di corticosteroidi e anabolizzanti, grandi fumatori, con condizioni psicologiche e con uso di ansiolitici e antidepressivi nella maggior parte dei casi, preferiamo prescrivere un programma riabilitativo finalizzato al controllo del dolore e al miglioramento della funzionalità dell’arto. RIABILITAZIONE CONSERVATIVA Il recupero del ROM passivo, in pazienti con rigidità capsulare, si ottiene mediante l’esecuzione di mobilizzazioni passive praticate dal fisioterapista su lettino 2-3 volte a settimana fino al completo recupero
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del movimento su tutti i piani, tali mobilizzazioni possono essere eseguite con opportune tecniche di presa, da terapisti esperti, anche in piscina con acqua riscaldata e generalmente a scapola “bloccata”. Il paziente eseguirà a casa esercizi pendolari di Codman senza peso 2-3 volte al giorno per 3 minuti, finalizzati alla decoaptazione gleno-omnerale ed esercizi di stretching capsulare contro la parete finalizzati al recupero dell’elasticità capsulare. Il paziente viene quindi istruito ad eseguire esercizi autopassivi , finalizzati al mantenimento e/o recupero del ROM attivo e al mantenimento e/o recupero dell’elasticità capsulare. Particolare attenzione viene posta al riequilibrio posturale e allo stretching della muscolatura parascapolare atti a ripristinare i rapporti scapolo toracici. Notevoli risultati ha dimostrato l’applicazione delle facilitazioni neuro cinetiche progressive secondo le quali seguendo delle traiettorie di movimento diagonali e spirali, si può portare unb muscolo, o meglio, un gruppo muscolare, da uno stato di massimo allungamento a uno di massimo accorciamento. RIABILITAZIONE POST CHIRURGICA Il programma riabilitativo che prescriviamo al paziente operato per sutura artroscopica della cuffia dei rotatori può differire in base ad alcune variabili preoperatorie e intraoperatorie come: pazienti diabetici,il tipo di lesione tendinea il tipo e la stabilità della sutura. Successivamente al periodo di immobilizzazione con apposito tutore il paziente comincerà con il terapista mobilizzazioni passive prima sul piano scapolare e dal 35° giorno post operatorio aggiungerà esercizi auto passivi in acqua e mobilizzazioni passive al di sopra della scapola e nelle rotazioni fino al completo recupero del rom passivo. Dopo il 45° giorno dall’intervento, il paziente verrà istruito ad eseguire a casa, delle mobilizzazioni autopassive con il bastone, la carrucola e l’asciugamano, finalizzate al recupero completo del ROM passivo e attivo. Ottenuto il completo recupero del ROM attivo e l’elasticità capsulare, il paziente comincerà il rinforzo con gli elastici degli abbassatori omerali e a seguire degli intra/extrarotatori. Presso il centro di Riabilitazione KINESIS di Pescara, eccellenza nella riabilitazione della Spalla e del Gomito, sito in Via Regina Margherita 15 Tel 085/374203, è possibile effettuare una visita specialistica con il Dott. Marco Saporito, Medico Chirurgo specialista in Ortopedia - Centro di Chirurgia della Spalla e del Gomito diretto dal Prof. Giuseppe Porcellini Presidio Ospedaliero Riccione-Cattolica Ospedale “D. Cervesi” Via L. Beethoven, 46 47841 Cattolica (RN)Azienda USL della Romagna Sede Legale Via De Gasperi 8, 48121 Ravenna - ed effettuare i protocolli riabilitativi eseguiti da fisioterapisti altamente specializzati nella riabilitazione della Spalla e del Gomito.
implantologia mini-invasiva Con l’ausilio del computer, i nuovi traguardi dell’odontoiatria L’estetica dentale non è una disciplina ben distinta dalle altre ma è solo il punto di arrivo ed il valore aggiunto di terapie eseguite con scrupolo e razionalità scientifica. Abbiamo intervistato il Dottor Giuseppe Guiducci, odontoiatra e protesista dentale di Pescara, esperto in Implantologia Computer Guidata. Dottor Guiducci, cosa s’intende per implantologia mini invasiva? “Il costante sviluppo delle tecniche chirurgiche permette che l’intervento venga pianificato ed effettuato grazie ad un tipo d’implantologia avanzata mini-invasiva computer guidata. Avvalendosi infatti della TAC tridimensionale che evidenzia la struttura scheletrica è consentita la programmazione protesicamente guidata del caso e la realizzazione dell’intervento, attraverso apposite mascherine chirurgiche, con l’inserzione preventivamente programmata e non dolorosa d’impianti in titanio, biocompatibili, inerti, anallergici, su cui andranno ancorati monconi e corone in ceramica. Il sistema è quello più recente - prosegue il Dott. Guiducci - che permette di avere una prima sistemazione della bocca, sia estetica che funzionale, eseguita nella stessa giornata per poi raggiungere progressivamente, attraverso un’adeguata riabilitazione, la soluzione definitiva. In questo modo si riducono al minimo i disagi, anche in condizioni di completa mancanza di denti, e si consente al paziente di recuperare la piena efficienza funzionale masticatoria ed un sorriso estetico luminoso”. Quali vantaggi hanno apportato le nuove tecniche biologiche metal free in campo protesico? “Nell’odontoiatria protesica l’orientamento è rivolto all’utilizzo di corone in ceramica integrale e zirconio ceramica, realizzate attraverso software digitali evoluti CAD CAM e che presentano una biocompatibilità ed un’integrazione tissutale migliore. Il colore viene preso attraverso uno spettrofotometro digitale garantendo così un’estetica eccellente, con caratterizzazioni e traslucenza dei denti naturali”.
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dott. giuseppe guiducci Odontoiatria e Protesista dentale Studio Odontoiatrico Via Venezia 36, Pescara Tel. 085 386258 www.studiodentisticoguiducci.it www.studiodentisticoguiducci.abcsalute.it
Dottor Guiducci, rimane comunque preferibile riuscire a “salvare” i propri denti? “Nei pazienti suscettibili alla malattia parodontale molto importante è il monitoraggio dei tessuti di sostegno dei denti e l’eliminazione di sanguinamento ed infiammazione, attraverso singole sedute dedicate e mirate alla difesa dell’altezza della cresta alveolare ossea, decisiva per evitare la perdita degli elementi dentali. Nell’era dei grandi passi in avanti dell’odontoiatria, la sfida che oggi attende il dentista è di saper conservare la dentatura dei pazienti non più giovani ripristinando con tutte le tecniche estetico funzionali possibili, eventuali deprimenti strutturali dei denti. Diventano fondamentali una diagnosi scrupolosa e l’attenta esecuzione del miglior trattamento di ripristino della masticazione estetico funzionale”. Per quando riguarda l’estetica dentale, si sente sempre più spesso parlare delle faccette estetiche dentali; ci spiega in cosa consistono? ”Le faccette dentali rappresentano uno dei risultati migliori dell’odontoiatria estetica moderna; consentono il raggiungimento di un eccellente risultato estetico in odontoiatria. Si tratta di sottili gusci in ceramica dello spessore di 0,4 mm realizzati su misura dopo un attento studio in laboratorio; applicate sulla superficie esterna dei denti sono in grado di donare forma e colore ideali per l’estetica del paziente.
Faccette Dentali prima e dopo l’applicazione
DOMANDE FREQUENTI Esiste un limte di età per l’inserimento degli impianti dentali? Una volta concluso il processo di crescita osseo scheletrico, gli spazi vuoti possono essere sostituiti con impianti dentali anche in età senile molto avanzata. L’inserimento degli impianti dentali è doloroso? No, l’inserimento degli impianti dentali viene eseguito in anestesia locale. Si prova dolore o fastidio dopo l’inserimento degli impianti dentali? No, grazie ad un tipo chirugia implantare mini invasiva si riduce al minimo il disagio ed il discomfort per il paziente, che nel giro di poche ore può tornare alle sue normali attività. In alcuni casi possono subentrare disturbi analoghi a quelli di una semplice estrazione dentale. Qual è la durata media di un impianto dentale? Sane e corrette abitudini d’igiene orale, come spazzolarsi accuratamente, passare il filo interdentale e lo scovolino, insieme a controlli periodici e sedute d’igiene presso lo studio dentistico, ne garantiscono una lunghissima durata. IN BREVE I VANTAGGI DEGLI IMPIANTI: - Mantengono sani i denti naturali - Sono affidabili e duraturi - Sono estetici - Tutelano le strutture ossee - Sono economici Sarà possibile così evitare tutti gli inconvenienti dovuti a ponti, protesi mobili, totali o parziali. L’implantologia spesso costa meno degli altri trattamenti. Considerando il tempo impiegato per adattare continuamente le protesi o riparare i danni provocati nel tempo dai ponti, si può capire che gli impianti sono la soluzione che dà il miglior valore aggiunto e la tecnica di ripristino della masticazione più estetica, funzionale e salutare.
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arriva l’estate: attenti al caldo! Guida pratica per anziani e malati cronici contro le elevate temperature. Nelle giornate estive particolarmente torride, questo avvertimento può sembrare scontato, ma fornisce l’occasione per approfondire alcuni argomenti legati alle complicanze delle temperature elevate. Sono soprattutto gli anziani, in particolar modo i malati cronici (cardiopatici, diabetici etc.), le persone più a rischio di complicanze, a causa di un sistema di termoregolazione compromesso dall’età. Queste persone non andrebbero mai lasciate sole per lunghi periodi. Informarsi sui rischi che il caldo può procurare sull’organismo è molto importante così come lo è la prevenzione, che può essere fatta usando piccoli accorgimenti: - Nelle ore più calde della giornata, dalle 11 alle 18, evitare di uscire di casa, evitare le aree verdi, i parchi pubblici, le zone ad alta intensità di traffico delle città dove si registrano alti valori di ozono. - Il caldo può potenziare l’effetto di molti farmaci per la cura dell’ipertensione e di molte malattie cardiovascolari: durante la stagione estiva si consiglia di effettuare più frequentemente il controllo della pressione arteriosa e richiedere sempre il parere del proprio medico curante (per dosaggio e tipologia di farmaci). - I pazienti ipertesi e cardiopatici, soprattutto se anziani, sono particolarmente sensibili agli effetti negativi del caldo e a volte possono manifestare episodi di diminuzione della pressione arteriosa soprattutto nel passare dalla posizione sdraiata alla posizione eretta. Evitare, ad esempio, soprattutto nelle ore notturne, di alzarsi troppo repentinamente dal letto, ma fermarsi in posizioni intermedie (ad esempio stando seduti al bordo del letto per alcuni minuti). - Porre attenzione alla presenza di sintomi legati ad ipotensione come stanchezza, capogiri, sudorazione fredda, sensazione di svenimento. In queste situazioni, è consigliabile sdraiarsi all’ombra e possibilmente in un posto ventilato, bere liquidi, sollevare le gambe all’altezza del cuore e chiamare il proprio medico curante.
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Dott. Raffaele Luise Dirigente Medico UTIC - S. Salvatore, L’Aquila Studio Medico Viale J. F. Kennedy 86, Pescara Tel. 085 4711542 - È importante consumare cibi freschi, in particolare frutta e verdura, anche sotto forma di frullati o centrifugati, e fare pasti leggeri, dando preferenza al pesce o alle carni bianche, evitando i formaggi stagionati. Aumentare l’assunzione di liquidi, evitando bevande molto fredde, alcoliche, zuccherate e gassate, tè e caffé. Recenti studi evidenziano che il consumo di due o più porzioni di pesce alla settimana può ridurre sensibilmente il rischio di malattia coronaria sia nelle donne sia negli uomini.
cesare ragazzi LAB, TRA PASSATO E FUTURO Cesare Ragazzi Laboratories è una società che vanta oltre 40 anni di esperienza. Era infatti il 1968 quando in un piccolo laboratorio di ricerca è stato creato il metodo di infoltimento CNC (capelli naturali a contatto), una risposta efficace al problema della calvizie. L’azienda cresce e vive il suo momento di massimo sviluppo tra gli anni ’80 e ‘90, dove si afferma quale leader nel settore del benessere dei capelli; nel 2011 viene acquisita da ADVICORP, importante società inglese di investimento. Cesare Ragazzi Laboratories oggi conta su 30 Centri presenti sul territorio italiano e su numerosi partner internazionali. La Cesare Ragazzi Laboratories, a conferma della validità dei sistemi adottati, è stata scelta dall’INAIL come fornitore unico ed esclusivo per tutti coloro che hanno avuto un trauma o incidente sul lavoro e se il danno è di natura permanente si possono rivolgere presso la struttura di Pescara. IL METODO DI INFOLTIMENTO CNC. Per porre rimedio a diradamento e calvizie, che hanno un impatto rilevante sia sulla sfera estetica sia su quella emotiva, ma che possono anche essere conseguenza di una malattia sottostante, esistono diverse alternative, più o meno invasive e definitive. Il sistema creato da Cesare Ragazzi Laboratories rappresenta una soluzione non invasiva e permanente, che porta a un ottimo risultato in termini di qualità, perché restituisce al cliente la naturalezza originaria. Questo speciale metodo è il frutto della costante ricerca dei laboratori Cesare Ragazzi Laboratories, in collaborazione con importanti atenei tra i quali la Clinica Dermatologica e il Dipartimento di Chimica dell’Università di Modena e il Dipartimento di Chimica Farmaceutica dell’Università La Sapienza di Roma. Il Metodo CNC ® Capelli Naturali a Contatto è stato riconosciuto dal Ministero della Salute come Dispositivo Medico di Classe I, registrato e pubblicato al nr 1254517, unico in Italia. A Pescara 350 metri quadrati dedicati alla bellezza e al benessere dei capelli. I capelli rappresentano il biglietto da visita per uomini e donne: per sentirsi veramente bene, tutti vorrebbero mostrare capelli sani, luminosi, setosi e gestibili. Purtroppo stress, inquinamento, diete, invecchiamento, fattori genetici o ormonali possono minacciare lo stato di salute dei capelli e renderli più fragili, spenti, sfibrati fino a causarne la caduta, un evento vissuto spesso come traumatico, ma su cui c’è ancora poca prevenzione. Proprio per questo motivo, Cesare Ragazzi Laboratories invita tutti
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Cesare Ragazzi Laboratories Via L’Aquila 21, Pescara Per info: Tel. 085 4429051 crcpescara@email.it www.tricoinstitute.it - www.cesareragazzi.com a prendersi cura della propria chioma nel suo centro di Pescara, una vera e propria “Spa del capello”, dove dermatologo, biologo, tricologo e hair stylist agiscono in sinergia per ottenere il miglior risultato possibile. Si inizia sempre con il TricoTest, un’approfondita e personalizzata analisi del sistema cute-capello, volta a individuare eventuali anomalie, per poi stabilire la strategia più efficace per riconquistare in breve una chioma sana e luminosa. All’interno del centro è possibile sottoporsi a una serie di trattamenti: dalla fotostimolazione, effettuata tramite il Tricopulse Professional all’ETG (ElectroTricoGenesi). Inoltre, per combattere il diradamento e la calvizie, presso il centro è possibile effettuare l’esclusivo sistema CNC (Capelli Naturali a Contatto), un metodo di infoltimento che integra capelli naturali nelle zone colpite da queste problematiche senza intervenire chirurgicamente. Presso il Centro è anche possibile chiedere una consulenza relativamente all’innovativa PRPHT (Platelet Rich Plasma Hair Therapy) e sull’autotrapianto, effettuato attraverso le due tecniche chirurgiche più all’avanguardia al mondo: la F.U.T. (Trapianto di Unità Follicolari) e la F.U.E. (Estrazione di Unità Follicolari). Cesare Ragazzi Laboratories Pescara invita tutti, uomini e donne, a fare prevenzione offrendo la straordinaria possibilità di effettuare un check-up gratuito in Istituto. “Spesso il cuoio capelluto presenta delle anomalie, come desquamazioni, pruriti, forfora, dermatiti o arrossamenti, che se fossero più esposte e ben visibili, come in altre parti del corpo, ci affretteremmo a trattare. Trascurarle o non conoscerle potrebbe, invece, trasformarle in un problema più grave e portare a un diradamento o a una caduta prematura sia nell’uomo che nella donna” dichiara Stefano Ospitali, AD della società “con questa campagna vogliamo invitare tutti a fare prevenzione perchè, se è vero che “La caduta fa paura”, oggi ci sono soluzioni e strumenti in grado, in diversi casi, di rallentarla e di migliorare l’aspetto complessivo dei propri capelli”.
Psicoterapia: La relazione, con l’estraneo, che “cura” Qualche tempo fa una paziente, che seguo da alcuni mesi, mi disse: “In famiglia, e nel mondo, io devo mettermi una maschera perche non riesco ancora ad essere me stessa. Quando sono qui non ne ho bisogno, perché di lei non so nulla! Non so cosa pensa, che vita ha, cosa fa…ed è per questo che, qui, mi sento libera di dire quello che voglio, e di essere ciò che sono senza filtri, perché è l’unico modo che ho per conoscermi”. Questa donna intelligente e molto coraggiosa ha sintetizzato, in poche parole, elementi essenziali di un percorso di psicoterapia e del senso di una relazione che ha come obiettivo la cura di sé. Spesso ci si chiede, giustamente, che differenza ci possa essere tra il parlare con una persona di cui abbiamo fiducia e “parlare”con uno psicoterapeuta. L’estraneità di cui parlava la mia paziente è una delle prime, fondamentali differenze. L’estraneo è qualcuno che non conosciamo, e quindi qualcuno di cui non sappiamo nulla. Con un estraneo non dobbiamo sostenere un ruolo, non dobbiamo preoccuparci dei sentimenti che suscitiamo. E’ un po’ come parlare ad uno specchio che però ci rimanda un’immagine molto più precisa di quella a cui siamo abituati, un’immagine che a volte può arrivare a sorprenderci. Il terapeuta, dal suo canto, non deve avere né pregiudizi né preconcetti e può guardare questa persona che chiede aiuto come ad una persona totalmente da scoprire. Questa, iniziale, non-conoscenza ha delle ovvie conseguenze a livello emotivo. La relazione terapeutica non è una relazione di amicizia, ma è diversa dalla relazione che può avere un qualunque altro professionista con il proprio cliente. Il lavoro psicologico si basa infatti sul rapporto personale che si crea tra due esseri umani, ed è quindi normale, anzi auspicabile, un certo livello di coinvolgimento emotivo che, però, deve essere mantenuto entro dei limiti che la preparazione e la formazione impongono allo specialista; altrimenti può diventare un elemento negativo, se non addirittura un ostacolo. Per questo motivo non si dovrebbero prendere in terapia - né medica né psicologica - parenti e amici.
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Dott.ssa michela ciancarella Psicologa - Psicoterapeuta Specializzata in psicoterapia dinamica breve Studio Medico: Via Cadorna 7, Pescara Tel. 392 8510027 e-mail: mciancarella@inwind.it Il coinvolgimento affettivo che è presente in un rapporto di amicizia è inevitabilmente causa di distorsioni nell’interpretazione della realtà, e non consente quella lucidità che serve per aiutare la persona in difficoltà a vedere le cose come dal di fuori. Nel rapporto di amicizia in fondo cerchiamo altro: la comprensione, la partecipazione, la complicità (anche di parte), l’affetto. Spesso cerchiamo pareri, consigli, ma questo è molto diverso dal “lavoro” sistematico e organizzato che si fa durante una psicoterapia. Un lavoro, o meglio un viaggio dentro se stessi, con la guida del terapeuta, alla ricerca di quei nodi, non così visibili in superficie, che sono alla base del disagio e della sofferenza. E alla ricerca delle possibili soluzioni che tuttavia non possono essere suggerite dal terapeuta. Si potrebbe dire che uno psicoterapeuta è come un insegnante di scuola guida: insegna a guidare ma non decide la velocità e lo stile di guida, tanto meno decide la destinazione.
UOS di Oncoematologia Pediatrica P.O. “Spirito Santo” di Pescara L’U.O.S. di Oncoematologia Pediatrica di Pescara costituisce il Centro di Riferimento Regionale per il trattamento delle patologie Oncoematologiche in età pediatrica. Essa è parte integrante del Dipartimento di Ematologia, Medicina Trasfusionale e Biotecnologie dell’Ospedale Civile di Pescara sin dalla sua istituzione nel 1976. Dal 2002 l’U.O.S. è uno dei Centri Italiani accreditati dall’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP) per la diagnosi ed il trattamento delle patologie ematologiche ed oncologiche dell’infanzia e dell’adolescenza, nonché per il trapianto di cellule staminali emopoietiche. La Struttura si occupa della diagnosi e della cura delle seguenti patologie: MALATTIE EMATO-ONCOLOGICHE (Leucemie, Linfomi, Sindromi Mielodisplastiche, Istiocitosi, Sindromi Mieloproliferative Croniche); TUMORI SOLIDI (Tumore di Wilms, Neuroblastoma, Sarcomi delle parti molli, Tumori Ossei, Epatoblastoma, Tumori delle Cellule Germinali, Tumori Rari dell‘Età Pediatrica); MALATTIE EMATOLOGICHE CONGENITE (Sindromi Talassemiche, Anemia Falciforme, Anemie Emolitiche Congenite, altre anemie congenite, Sindromi da Insufficienza Midollare Congenite); MALATTIE EMATOLOGICHE ACQUISITE (aplasia midollare, trombocitopenia immune, altre forme di neutropenia, altre forme di anemia e trombocitopenia).
Dr.ssa Antonella Sau Indirizzo: Ospedale Civile Spirito Santo Via Fonte Romana, 8 – 65125 Pescara Per informazioni: Tel 085.4252987 (dalle 12.00 alle 14.00) Prenotazioni CUP: Tel 085/4253232 (chiamare muniti di impegnativa)
Il Day-Hospital è composto da 2 studi medici, una sala infermieristica, 2 stanze per un totale di 6 posti letto, una cucina ed una spaziosa sala d’attesa. Una equipe specializzata e dedicata si occupa unicamente dei piccoli pazienti durante tutto il percorso di diagnosi e cura. Essa è costituita da: Direttore di Dipartimento: Dr Paolo Di Bartolomeo Responsabile dell’U.O.S.: Dr Valerio Cecinati Medici specialisti: Dr.ssa Daniela Onofrillo e Dr.ssa Antonella Sau Servizio di Psico-oncologia: svolto dalla Dr.ssa Pierpaola Sciarra Servizio di Sociologia: svolto dalla Dr.ssa Eleonora Dell’Orletta Personale Infermieristico: coordinato dalla Dr.ssa Gabriella D’Agostino.
Le diverse patologie vengono comunemente diagnosticate e trattate secondo Protocolli di ricerca e cura comuni agli altri Centri italiani aderenti ad AIEOP e/o Linee Guida Nazionali ed Internazionali condivise.
Nella Struttura è, inoltre, presente una Sezione di Scuola in ospedale dipendente dell’I.C. 10 di Pescara con 2 docenti di scuola primaria.
L’U.O.S. è composta dal Reparto di degenza e dal servizio Ambulatoriale e di Day-Hospital. Il Reparto si compone di 6 camere per un totale di 10 posti letto, una sala medica, una ludoteca e una cucina attrezzata a disposizione dei genitori dei piccoli ricoverati.
In stretta collaborazione all’U.O.S. di Oncoematologia pediatrica svolge la sua preziosa attività l’Associazione Genitori Bambini Emopatici (AGBE) attenta e impegnata nel sostenere la Struttura ma soprattutto i piccoli pazienti e i loro familiari.
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adev, servizi sanitari di qualita’ alle donne Sostenendo L’unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale Civile di Pescara. La nascita di un figlio è un evento importante nella vita di ogni coppia. La gravidanza è un evento che coinvolge la donna non solo da un punto di vista fisico, ma anche e soprattutto da un punto di vista emozionale e il desiderio di ciascuno è di viverlo in modo sicuro, sereno e naturale. Con questa consapevolezza l’Ospedale Civile di Pescara, in ottemperanza alla vigente normativa nazionale e regionale, propone un percorso assistenziale alla gravidanza che pone al centro la donna e la sua famiglia. Il Percorso Nascita è l’insieme di tutte le prestazioni offerte per promuovere la salute della donna e del bambino e per fornire adeguata assistenza in gravidanza, all’atto del travaglio e del parto e, successivamente, durante il puerperio e l’allattamento. Il percorso può iniziare già prima della gravidanza grazie ad una consulenza preconcezionale che permette di valutare se ci sono problemi di salute o rischio di malattie ereditarie, fare gli esami preconcezionali previsti dal Ministero della Salute e iniziare l’assunzione dell’acido folico, una vitamina importante per il buon sviluppo dell’embrione. Appropriatezza, tempestività, sicurezza, efficacia e continuità caratterizzano tale percorso. L’ostetrica è la figura professionale di riferimento per l’assistenza alla gravidanza; in particolare seguirà la gravidanza fisiologica. Le gravidanze complicate da patologia materna e/o fetale vengono seguite da medici specialisti esperti nella medicina prenatale. Il percorso è articolato “a tappe” e prevede innanzitutto la presa in carico della coppia; dall’ascolto dei genitori alla prima visita in gravidanza, sarà impostato un percorso idoneo a seguire la gravidanza normale (a basso rischio) oppure la gravidanza che presenta problemi per la gestante e/o per il bambino/a (ad alto rischio). Durante i diversi appuntamenti verranno prescritti gli esami ematici e le ecografie previste, secondo i tempi stabiliti. A tutte le gravide sarà offerta la possibilità di eseguire il test Combinato. Tale esame, basato su una ecografia e sul dosaggio di alcune sostanze nel sangue della madre, permette di quantificare la probabilità che un feto sia affetto da alcune anomalie cromosomiche. A termine della gravidanza la donna viene indirizzata in un ambulatorio di gravidanza a termine e post termine dove attraverso specifici esami quali Ecografia e Cardiotocografia viene valutato il benessere di materno-fetale fino all’espletamento del parto. In caso di indicazione per
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Per informazioni Tel. 085 4252556 (Ambulatorio Ostetrico-Ginecologico) Prenotazioni MicroCUP: Tel. 0854252555 (chiamare muniti di impegnativa) Prenotazioni CUP: Tel. 0854253232 (chiamare muniti di impegnativa) Info ADeV Onlus Tel. 0854252302 Alessandra 3312423747 Martina 3209464955 eseguire un taglio cesareo un Ambulatorio specifico è dedicato ad offrire counselling alla coppia riguardo la valutazione dell’indicazione al taglio cesareo ed eventuale indicazione per travaglio di prova in base alle attuali linee guida ministeriali. La prenotazione avviene al CUP previa impegnativa del medico di base, mentre gli appuntamenti successivi sono gestiti mediante un’agenda interna, attraverso il sistema di MicroCUP. Il MicroCup è un modello organizzativo interno all’U.O. che permette di gestire, grazie a personale infermieristico qualificato, le prenotazioni di prestazioni altamente specialistiche afferenti al servizio di Diagnosi Prenatale quali amniocentesi, villocentesi, funicolocentesi, test combinato ed ecografie ostetriche di II livello. A tutte le coppie che afferiscono al Servizio di Diagnosi Prenatale viene offerta una consulenza informativa. Il Servizio di Diagnosi Prenatale, gestito da personale altamente qualificato, si avvale delle indagini strumentali e di laboratorio destinate ad identificare patologie che interessano il feto su base genetica, infettiva, iatrogena o ambientale. Il Servizio è dedicato alle gravide e alle coppie nelle quali sia stato identificato, attraverso indagini consuete e di screening, un rischio aumentato di patologia fetale congenita. Il Servizio offre interventi multidisciplinari (medici, genetisti e psicologici) e si avvale anche della collaborazione di consulenti medici neonatologi.
IL PARTO NATURALE DOPO TAGLIO CESAREO VBAC nel Presidio Ospedaliero Santo Spirito di Pescara. Molte donne, oggi in Italia, vengono indirizzate al taglio cesareo o scelgono di non partorire in maniera naturale. In conseguenza di ciò stanno emergendo due dati: il primo, di importanza medica, è relativo alle complicanze immediate e future rispetto a uno e, soprattutto, più cesarei. Il secondo è che molte donne, dopo il taglio cesareo, sentono di essere state private di un’esperienza umana, il parto vaginale, che senz’altro arricchisce e può completare il bagaglio dei “vissuti positivi” di ogni donna.
dott.ssa francesca di sebastiano Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Fisiopatologia dellla Riproduzione Presidio Ospedaliero Santo Spirito, Pescara PRESIDIO OSPEDALIERO
Da qui è nata, molti anni fa, una specifica assistenza alle gestanti che hanno concluso la precedente gravidanza con taglio cesareo: si parla di Vaginal Birth After Cesarean (VBAC) perché questa esperienza anche scientifica è stata condotta nei Paesi anglosassoni con ottimali risultati: circa il 70% delle gestanti che desiderano partorire naturalmente dopo un taglio cesareo riescono a soddisfare, in sicurezza, il loro desiderio. CEDAP 2014 % modalità di parto
TRAVAGLIO SPONTANEO
TRAVAGLIO INDOTTO
v.a.
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L’Aquila
614
65,4
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Chieti
758
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Pescara
1.562
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Teramo
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I NOSTRI NUMERI SPONTANEO
CESAREO D’ELEZIONE
CESAREO IN TRAVAGLIO
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L’Aquila
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Chieti
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48,5
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330
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Pescara
1.562
86,6
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242
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Teramo
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85,1
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Nelle tabelle sono riportati i dati CEDAP (certificato di assistenza al parto) 2014 dove è chiaro che l’assistenza offerta dal Presidio Ospedaliero Santo Spirito du Pescara si allinea a quella dei migliori centri italiani per quanto riguarda la percentuale di tagli cesarei e la percentuale di travagli indotti.
Questa pratica assistenziale si è diffusa anche in Italia e presso la Sala parto del PO Santo Spirito di Pescara ci sono tutti i requisiti di esperienza, sicurezza e confort dell’ambiente per aumentare questa esperienza e offrire questa opportunità alle donne che si rivolgono a noi.
zione, dalla prima ecografia fino al momento del parto e del puerperio.
Vi aspettiamo, se volete, per parlarne e approfondire ogni Vostra curiosità ed esigenza, previo appuntamento nell’ambulatorio Taglio cesareo.
Grazie alla presenza di Neonatologia, Chirurgia Pediatrica ed esperti del Centro Trasfusionale, è possibile affrontare tutti i problemi sia clinici che chirurgici del bambino, già diagnosticati in gravidanza o verificati subito dopo il parto, assistere le gravidanze ad alto rischio e i neonati altamente prematuri.
Nella nostra Struttura siamo impegnati ad assistere le mamme durante tutta la fase della gravidanza, con un percorso di eccellenza per la maternità e la procrea-
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Ogni anno vengono seguiti circa 2.000 parti, di cui il 70% circa sono parti naturali.
info e prenotazioni AMBULATORIO DI ECOGRAFIA I LIVELLO In questo ambulatorio vengono eseguiti esami ecografici del II e III trimestre come previsto dalle linee guida ministeriali per lo screening di primo livello di eventuali patologie della gravidanza. Prenotazione CUP 085/4253232 previa impegnativa Accesso con impegnativa per ecografia Ostetrica (codice M+settimane). AMBULATORIO SCREENING PRENATALE Prenotazione Ambulatorio tel 085/4252555 (tel. 11-13 previa impegnativa dal Lunedì al Venerdì) Accesso con impegnativa per visita ostetrica gravidanza a rischio. AMBULATORIO DI SCREENING DELLE ANEUPLOIDIE (ANOMALIE CROMOSOMICHE) CON OFFERTA DEL TEST COMBINATO Le donne di qualunque età, hanno un piccolo rischio di partorire un bimbo con difetti fisici e/o handicap psichici. In alcuni casi l’handicap è dovuto ad anomalie cromosomiche come per esempio la sindrome di Down (trisomia 21). La sindrome di Down (trisomia 21) è l’anomalia cromosomica più frequente. Circa 1 bambino su 700 nasce con la sindrome di Down. La probabilità di avere un figlio affetto aumenta con gli anni della madre. Il test combinato, (dosaggio della free-beta HCG e della PAPP-A associato alla misurazione ecografica della translucenza retronucale) è un test di screening per il calcolo di probabilità della sindrome di Down. Il test combinato fornisce, con una sensibilità dell’85-90%, un calcolo corretto del rischio della sindrome di Down (trisomia 21) e della trisomia 13 e 18 sulla base: dell’età materna (che da sola ha una sensibilità del 30%), della settimana di gravidanza, della misurazione della translucenza nucale (N. T.), della frequenza cardiaca fetale, dei valori biochimici del siero materno di due ormoni prodotti dalla placenta (free beta-HCG e PAPP-A). L’ecografia è eseguita da specialisti accreditati. Il prelievo ematico viene eseguito preferibilmente a 9-10 settimane, comunque prima della esecuzione della ecografia che verrà eseguita sino ad un massimo di 13 settimane + 5 giorni. Il test è probabilistico. Il rischio viene calcolato dal software della Fetal Medicine Foundation sulla base della ampia ricerca scientifica coordinata dalla stessa FMF (UK registered charity 1037116). Gli ecografisti ginecologi sono accreditati presso la Fetal Medicine Foundation (www.fetalmedicine.org) e sono sottoposti annualmente al controllo della casistica e della qualità del lavoro. Nei giorni fissati per l’ecografia Il ginecologo ecografista ridiscute il consenso informato con la paziente, inserisce il risultato del bi-test ed i dati ecografici nel proprio software e calcola il rischio finale della sindrome di Down. In caso di referto normale si rimanda la paziente al medico ginecologo inviante. In caso di referto anomalo si discute il risultato con la paziente. Il referto è consegnato subito alla paziente.
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AMBULATORIO DI ECOGRAFIE MORFOLOGICHE In questo ambulatorio vengono eseguite ecografie ostetriche del II trimestre (secondo le linee guida ministeriali per lo screening di primo livello) definite morfologiche in quanto viene valutata l’anatomia fetale allo scopo di riconoscere precocemente eventuali malformazioni del nascituro. Prenotazione CUP 085/4253232 previa impegnativa Accesso con impegnativa per ecografia morfologica (codice M+settimane) AMBULATORIO DI GRAVIDANZA FISIOLOGICA A TERMINE A partire dalla 40°+1 settimane le pazienti vengono sottoposte a visita e cardiotocografia. Prenotazione Ambulatorio tel 085/4252580 (tel. 14:30-15:30 previa impegnativa dal Lunedì al Venerdì) Accesso con impegnativa per visita ostetrica e cardiotocografia (codice M41) PERCORSO GRAVIDANZA A RISCHIO Le gravidanze complicate da patologia materna e/o fetale vengono seguite dai nostri medici specialisti esperti nella medicina prenatale. Prenotazione Ambulatorio tel 085/4252555 (tel. 11-13 previa impegnativa dal Lunedì al Venerdì) Accesso con impegnativa per visita ostetrica gravidanza a rischio AMBULATORIO AMNIO/VILLOCENTESI In questo ambulatorio vengono eseguite procedure di prelievo del liquido amniotico o dei villi coriali per l’analisi. Prenotazione Consulenza di diagnosi prenatale Ambulatorio 085/4252555 (tel. 11-13 previa impegnativa dal Lunedì al Venerdì) Accesso con impegnativa per visita ostetrica per consulenza prenatale (codice M+settimane) AMBULATORIO DI ECOGRAFIA DI II LIVELLO In questo ambulatorio vengono eseguite ecografie ostetriche nei casi in cui sia stata sospettata una malformazione fetale nel corso di un precedente esame ecografico. Prenotazione Ambulatorio tel 085/4252555 (tel. 11-13 previa impegnativa dal Lunedì al Venerdì) Accesso con impegnativa per ecografia ostetrica AMBULATORIO TAGLIO CESAREO Indicazione e preparazione al taglio cesareo elettivo Prenotazione Ambulatorio tel 085/4252555 (tel. 11:00-13:00 previa impegnativa dal Lunedì al Venerdì) Accesso con impegnativa per visita ostetrica consulto per Taglio cesareo (codice M + settimane)
come nasce iL LINGUAGGIO L’importanza della relazione madre-bambino nel gioco. La relazione emotiva primaria quotidiana tra il bambino e la madre è fondamentale allo sviluppo delle relazioni e del linguaggio; gli affetti e le emozioni, infatti, sono i regolatori delle prime fasi dello sviluppo e nascono non solo dalle interazioni con la madre ma anche da un sistema motivazionale innato che guida il bambino nei suoi movimenti verso l’oggetto esterno. Tali movimenti innati e presenti nell’affettività del gioco con la madre (non escludendo il padre) generano il linguaggio armonico. Il Linguaggio nasce e cresce in modo fluente nella visione di abilità imitative di movimenti ed emozioni collegati dato che i bambini hanno un modello di apprendimento verbale-cognitivo fondato sulla capacità di imitare le espressioni del volto umano, assorbendole. Il gioco ludico con la madre è il momento di crescita armonica del linguaggio nei primi 3 anni di vita. Si inizia così a modellare il linguaggio attraverso le cosidette protoconversazioni fondate su sorrisi, vocalizzi, imitazioni motorio-verbali delle espressioni del volto della madre. E’ importante giocare con un tempo scandito da turni, dato che il linguaggio verbale diverrà armonico esattamente quando questo assorbimento cognitivo del tempo verrà assorbito. Le disfluenze verbali, infatti, sono quasi sempre linguaggio fuori tempo nella motricità e nella respirazione. Il gioco e la relazione con la madre devono avere una forte componente affettiva così da indurre il bambino a sentire ed acquisire un senso di sicurezza, armonia, tempo e padronanza mentre, se la madre non mostra accoglienza e disponibilità emotiva, il bambino pensa di non essere in grado di comunicare con la madre con riflessi nella crescita delle capacità di comunicazione verbale. Questo processo deve iniziare tra i 3 e i 6 mesi di vita del figlio:il gioco e il linguaggio. Il linguaggio che cresce armonico deve passare attraverso una comunicazione ludica che si realizzi secondo un modello di attaccamento sicuro, dove la mamma lascia autonomia al bambino ma nello stesso tempo lo segue, senza i linguaggi ristretti del comando, giocando insieme con sentimento, senza troppa protettività ne troppe richieste esigenti. Il bambino si sente in questo modo pensato dalla madre e viene così stimolato ad esplorare attraverso il gioco il mondo delle domande e delle risposte. Ricordiamo che è importante, per la crescita dell’armonia del linguaggio, lasciar giocare il bambino con il suo vocabolario gestuale nei
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dott. marco santilli Associazione La Nuova Parola Dott. S. Di Donato Psicologo-Psicoterapeuta Dott. L. Laschi Logopedista Centro Specialistico Eliminazione della Balbuzie Numero verde: 800 090 732 Infoline: 340 8671477 Sito web: www.marcosantilli.it confronti del corpo della mamma perchè attraverso la manipolazione soddisfa non solo in piacere ma anche instaura una relazione fonte sicura di motricità condivisa e dunque di conseguenti parole e linguaggio. Il processo di acquisizione del linguaggio nasce e si evolve bene nello scambio di ciò che il bambino desidera con ciò che l’adulto accoglie affettivamente e propone con la posturalità imitativa. Così il gesto dell’indice puntato verso determinati oggetti ritenuti interessanti da parte del bambino deve richiamare l’attenzione della madre e deve essere condiviso con entusiasmo in un contesto di risonanza degli affetti sia relazionale che motorio-verbale-gestuale. “Se la madre partecipa alle scoperte ed alle richieste avanzate dal proprio figlio,coivolgendosi in un rapporto di gioco reciproco, facilitando l’imitazione e l’identificazione, allora potrà subentrare la comunicazione verbale”. (Mahler) “L’interazione del gioco madre-bambino diventa la dimensione ideale in cui nasce il dialogo linguistico ed emerge il vocabolario: gesti comunicativi prodotti a 12 mesi, ampiezza relativa del vocabolario a 18 mesi, buon numero di morfemi per enunciato verso i 20 mesi, frasi interrogative prodotte a 36 mesi”(Main). Lo schema di Main si collega al fatto che giocando si tenta di procurare piacere alla madre attraverso l’affetto dono del giocattolo e viceversa: il mondo circolare del linguaggio prende forma nella motricità posturale e diviene suono verbale. La relazione madre bambino attraverso il gioco è in grado di rendere il bambino verbalizzante con un livello di consapevolezza e con la capacità di denominare dimensione ed oggetti in modo percettivo e funzionale nel periodo che va dai 18 ai 36 mesi di vita.
RIMOZIONE TATUAGGI A COLORI E MACCHIE CUTANEE I tatuaggi e le lesioni pigmentate benigne possono essere di vario tipo a seconda del colore, della profondità e dell’area. Per tale motivo la loro rimozione necessita lunghezze d’onda specifiche e fluenze ottimizzate per ogni tipologia di pigmento. Attualmente i laser Q-switched rappresentano la migliore soluzione per trattare tutti i tipi di tatuaggi (professionali, amatoriali, cosmetici o traumatici) e lesioni pigmentate benigne (macchie dell’invecchiamento, lentiggini, nevo di Ota, nevo di Ito). Grazie alla tecnica Q-switching, l’impulso laser, nel rispetto del principio della fototermolisi selettiva, è in grado di colpire un bersaglio predefinito (detto cromoforo) in maniera specifica preservando i tessuti circostanti.
Dr. Domenico Piccolo Specialisti in Dermatologia e Venereologia Skin Center - Centro Laser Dermoestetico Via Napoli,17 - 65121 Pescara Pescara Tel. 085 36295 Avezzano (AQ) Tel. 0863 21253 www.skincenters.it- info@skincenters.it
Il sistema Synchro QS4, disponibile presso il nostro centro è il nuovo laser Q-switched Nd:YAG indicato per il trattamento di tatuaggi multicolore e di lesioni pigmentate benigne. E’ un dispositivo caratterizzato da: • una sorgente laser che offre 4 lunghezze d’onda complementari in un unico sistema (1064nm, 532nm, 585nm e 650 nm); • un impulso estremamente potente in un tempo breve (6 nanosecondi) in grado di colpire il pigmento esogeno o endogeno impedendo il danno nelle zone circostanti; • grandezza degli spots variabili (2 x 2, 2.5, 4.5, 5, 6 x 6 mm) che permettono una grande flessibilità di trattamento in base al fototipo, profondità del pigmento e colore del tatuaggio; • un impulso omogeneo grazie alla tecnologia Top-Hat che consente la stessa quantità di energia in tutta l’area di contatto permettendo un controllo massimo sull’energia erogata; • un fascio laser con spot quadrato che consente una copertura omogenea da trattare senza sovrapposizioni Grazie alle sue caratteristiche, Synchro QS4 costituisce un sistema laser efficace su ogni tipo di tatuaggio, colore e profondità minimizzando il rischio di esiti cicatriziali o depigmentazioni ed offrendo la possibilità di dosare la corretta energia in modo controllato e uniforme. Ciascuna seduta non è particolarmente dolorosa, ma si avverte una sensazione di fastidio, simile ad un leggero schiocco di un elastico sulla pelle.
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Il trattamento avviene in più sedute distanziate di alcune settimane (4-8) l’una dall’altra. Se la lesione copre una vasta area, si può eventualmente trattarlo in più sedute, generalmente con 4/5 sedute si riesce a raggiungere, nella maggior parte dei casi la completa cancellazione del tatuaggio. Prima del trattamento laser sono da evitare l’esposizione al sole e alle lampade UVA, così come è da evitare l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti. Gli effetti del trattamento laser si traducono in uno sbiancamento del tatuaggio, e nel giro di 8-12 giorni si ha la totale guarigione senza che rimangano sulla pelle cicatrici residue. Dopo il trattamento il medico curante prescriverà una pomata antibiotica per alcuni giorni. E’ fondamentale non sottoporsi ai raggi solari diretti e proteggere la pelle con dei filtri solari per il primo periodo. Il nuovo sistema laser Q-Switch Synchro QS4 rappresenta un trattamento semplice, sicuro e non invasivo per la rimozione di tatuaggi multicolore e di lesioni pigmentate benigne (macchie dell’invecchiamento, lentiggini, nevo di Ota, nevo di Ito) che offre eccellenti risultati con la massima sicurezza e senza effetti indesiderati.
Il Comune Informa
Dott. Giuliano Diodati Assessorato alle Politiche Sociali Piano di Zona - Sanità - Sport Gestione e Manutenzione Impianti Sportivi Grandi Eventi Sportivi
Webiste: www.comune.pescara.it
Città di PESCARA La CARTA della CITTADINANZA SOCIALE: per una strategia di partecipazione del cittadino Il Comune di Pescara ha scelto nell’erogazione dei servizi e nel rapporto con i cittadini l’approccio del miglioramento continuo, in un ottica di valutazione e dialogo costante. In tale ottica garantire la qualità significa monitorare, misurare e verificare il livello dei servizi offerti e coinvolgere i cittadini-utenti nel processo di valutazione. Tale sistema di valutazione garantisce il dialogo sulle specificità dei servizi e si configura come strumento per recepire le istanze dei cittadini-utenti trasformandole in miglioramento della qualità dell’offerta sociale del Comune. Il sistema di partecipazione dei cittadini ai Servizi Sociali si basa su due momenti: 1) l’informazione sui servizi offerti, per cui svolge un ruolo importante la Carta della Cittadinanza Sociale 2) la valutazione dei servizi che utilizza due strumenti fondamentali: - Individuale: la rilevazione, attraverso la customer satisfaction, del grado di soddisfacimento degli utenti; - Collettiva: la partecipazione ai tavoli tematici semestrali da parte degli stakeholders. In tale occasione vengono condivisi i risultati e ascoltate critiche e proposte di miglioramento.
La valutazione del grado di soddisfazione degli utenti si caratterizza per essere uno strumento particolarmente idoneo a cogliere le criticità del sistema. I questionari per la Customer satisfaction sono strumenti in grado di cogliere la peculiarità di ogni servizio attraverso la rilevazione della qualità percepita dal cittadino-utente. L’obiettivo è di promuovere un canale utile, per lo sviluppo di processi trasparenti di miglioramento della qualità dei servizi sociali e per l’attivazione di una comunicazione efficace fra utenza e servizi per l’avvio di un corretto percorso di ricerca valutativa. La modalità di rilevazione è quella della somministrazione di questionari a campione. I dati oltre ad essere utili per il miglioramento dei servizi verranno resi pubblici nell’ottica della massima trasparenza. Il cittadino-utente che intendesse far presente un disservizio e cioè: un cattivo funzionamento del servizio, l’assenza o la necessità del servizio perché l’organizzazione non è in grado di soddisfare tutta la domanda, una semplice segnalazione di una anomalia di qualsiasi genere o esprimere il grado di soddisfacimento del servizio, può compilare il Modulo personalmente e imbucarlo in un’apposita cassetta disponibile presso i locali dei Servizi Sociali dell’Ente; in casi particolari l’utente può avvalersi dell’aiuto del personale di servizio e farsi compilare il modulo da un operatore. I moduli sono disponibili presso: 1. U.R.P; 2. Sportello di Segretariato Sociale (apposito contenitore); 3. Sul Sito WEB del Comune di Pescara: www.comune.pescara.it ; 4. Possono essere richiesti al personale di servizio. Per i servizi di tipo domiciliare o garantiti attraverso le cooperative o associazioni di volontariato i moduli, formulati dalle stesse cooperative o associazioni, verranno fatti recapitare a cura delle stesse.
Numeri Utili DOV’E’ P.zza Duca D’Aosta, 15 Palazzo ex INPS 65121 Pescara ORARI DI APERTURA Dal lunedì al venerdì 8,30 – 12,30 Il martedì e il giovedì 15,30 – 17,30 CONTATTI email: urp@comune.pescara.it fax: 08528105 CALL CENTER: 800482527
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emergenze CONTINUITA’ ASSISTENZIALE NOTTURNA E FESTIVA L’Azienda Sanitaria Locale di Pescara ha attivato il Numero unico aziendale di continuità assistenziale 085 4289790 che i cittadini potranno chiamare per avere l’assistenza della ex Guardia Medica. Sede: Via Renato Paolini n° 49 a fianco al Centro Diabetologico (palazzo rosso) OSPEDALE SANTO SPIRITO Centralino 085 4251 CUP 085 4253232 URP 085 4253201 Pronto Soccorso 085 4252450 Sede: Via Renato Paolini n° 47 www.ausl.pe.it DISTRETTI SANITARI Pescara Nord 085 4253457 Via Naz. Adriatica nord n° 140 Pescara Sud 085 4254032 Via Rieti n° 47 FARMACIE DI TURNO Per info sulle farmacie di turno, quelle di appoggio e le guardie mediche consultate il link: www.ausl.pe.it/farmacie Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: www.federfarma.it TELEFONO VERDE Fumo 800 554088 Alcol 800 632000 Anti-Doping 800 896970 Droga 800 186070 Disturbi Alimentari 800 180969 ADHD 800 571661 AIDS e IST 800 861061 Malattie rare 800 896949 Trapianti 800 333033
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GIULIANO DIODATI Nato a Foggia il 10 settembre 1960, residente a Pescara dalla nascita. Sposato e padre di 3 figli. Laureato in medicina e chirurgia nel 1986, specializzato in odontostomatologia nel 1995. Esercita la professione presso il suo studio a Pescara, autore di numerose pubblicazioni scientifiche inerenti prevalentemente la branca dell’Implantologia e della Chirurgia Odontoiatra. Eletto per la prima volta al consiglio comunale nel 2009 nelle file del PD dove ha ricoperto la carica di componente della commissione politiche sociali e sanita’. In questa legislatura ricopre l’incarico di Assessore con delega alle Politiche Sociali, Piano di zona, Sanita’, Sport, Gestione e Manutenzione Impianti Sportivi, Grandi Eventi Sportivi. Tra le priorità del suo mandato di assessore alle politiche sociali ci sono la riapertura della casa di riposo e il rafforzamento del rapporto con le associazioni di volontariato che operano sul territorio.
I principiABRUZZO fondamentali del nostro operare Eguaglianza ed imparzialità I servizi vengono garantiti con equità di trattamento e valutazione nei confronti di tutti i cittadini, senza distinzione di razza, etnia, sesso, lingua, religione e opinioni politiche, condizione sociale o grado di istruzione. Efficacia ed efficienza L’organizzazione dei servizi è ispirata a criteri di efficacia ed efficienza, ricercando le soluzioni organizzative, procedurali e tecnologiche più idonee. Trasparenza ed accesso Viene garantito a tutti i cittadini di conoscere le modalità di organizzazione e funzionamento dei servizi. Continuità del servizio Salvo cause di forza maggiore, è garantita la continuità nell’erogazione dei servizi. Le eventuali interruzioni di erogazione dei servizi o variazioni nelle modalità di gestione, vengono comunicate tempestivamente agli utenti mediante: comunicazione diretta, comunicati agli organi di informazione locale, sito web del Comune e segnaletica negli uffici. Diritti dei cittadini Ai cittadini che accedono ai servizi sociali è garantito l’accesso a tutte le informazioni sui servizi e sulle modalità di attivazione degli stessi. E’ garantito, inoltre, da parte di tutto il personale, il rispetto della dignità umana e delle proprie convinzioni culturali, politiche, filosofiche e religiose. Doveri dei cittadini I cittadini che accedono ai servizi sociali devono rispettare le norme di buona educazione nel rapporto con il personale, gli ambienti, le attrezzature e gli arredi, fornire la massima collaborazione e correttezza nei confronti degli operatori, al fine di rendere più efficace la loro attività, ed evitare comportamenti che possano creare situazioni di disturbo e disagio per altri cittadini e per gli operatori.
Noi vi diamo ascolto... ese nm u r pe uita t a r a ag anzi r a Prov g i nni d Tre a ica tecn a z isten liare Ass mici o d za ito isten s s A ll’ud e d ito ratu g o l trol Con
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