PocketSalute_Inverno2014

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POCKET SALUTE - Anno VI n° 3 Inverno 2014 - Fisioter Press SAS Editore - Registrazione ROC in corso - Periodico Bimetsrale - Spedizione in Abbonamento Postale - € 2,50

IL NUOVO VOLTO DI HUB Ortopedia Prodiesan SEMPRE PIÙ VICINA A VOI

Terapia del Dolore Sindrome delle Faccette Articolari

Pocket Salute INVERNO 2014 - Copia Omaggio

CARDIOLOGIA L’IMPORTANZA DELLA DIETA

FOCUS ON: ONDE D’URTO


LA RIABILITAZIONE UROLOGICA E DEL PAVIMENTO PELVICO SENZA ALCUN IMBARAZZO CON ATTREZZATURE SOFISTICATE E D’ECCELLENZA

INCONTINENZA URINARIA DA URGENZA E DA SFORZO - INCONTINENZA FECALE – STIPSI - DOLORI POST PARTUM – DISFUNZIONE ERETTILE – DOLORE Fisioter Pescara – V. F.F. D’Avalos, 9 - 65126 Tel: 0857996252 – 3939076691 - Fax: 0857996254 Fisioter Montesilvano – Via Giolitti, 2 – 65015 Tel e Fax: 0854451155 – 3347702829 info@fisioter.com


DIRETTORE RESPONSABILE

Periodico Bimestrale In fase di registrazione ROC

DIRETTORE EDITORIALE

EDIZIONE INVERNO 2014

Giovanna D’Innocenzo Serena Zimuel

DIRETTORE COMMERCIALE Giulia Mincarini

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medicina 16 protesi ad alta flessione Nel trattamento dell’artrosi del ginocchio 22 sindrome faccettale Le inflitrazioni possono aiutare a superare il dolore 24 tunnel carpale Dalla diagnosi a trattamento chirurgico risolutivo, veloce e mini invasivo 40 prevenzione del piede A Marzo visite ed esami gratuiti per i giovani atleti da Prodiesan

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bimbi&mamme 44 giocare aiuta a crescere Dal Ministero della Salute i consigli utili per i genitori 46 haloterapia Per curare efficacemente le affezioni respiratori dei bimbi

W IL GIOCO! Giocare aiuta a crescere: i consigli utili. REDAZIONE 328 6374817

redazione@pocketsalute.it

PUBBLICITA’ 328 9327888 info@pocketsalute.it

Pocket Salute® è un marchio registrato di proprietà di Giulia Mincarini e Serena Zimuel, fondatrici del periodico nel 2008. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di testi, immagini o disegni pubblicati, senza l’autorizzazione scritta della Direzione e dell’Editore. Le opinioni degli autori impegnano la loro responsabilità e non rispecchiano necessariamente quelle della Direzione della rivista. All’interno dei contributi possono essere citati nomi di prodotti, anche farmaceutici, pubblicati nel rispetto delle opinioni degli autori e per completezza d’informazione sui temi trattati. Foto e illustrazioni: © Shutterstock Image.

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49 come parlare ai bambini Tutte le tappe dello sviluppo linguistico, mese per mese

bellezza&benessere 53 bromelina Un tesoro nel gambo di ananas 55 home training L’allenamento a casa tua 56 ginecomastia Risolverla con la chirurgia 62 centro jonas Arriva la psiconalisi per tutti



Scrivi a: redazione@pocketsalute.it e seguici su L’informazione continua su www.pocketsalute.it

EDIZIONE INVERNO 2014

U.O.C. di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale Ospedale Civile di Pescara

Le vertigini

approccio multidisciplinare nella diagnosi e terapia Opinioni a confronto

Hotel Sea Lion

POCKET SALUTE - Anno VI n° 3 Inverno 2014 - Fisioter Press SAS Editore - Registrazione ROC in corso - Periodico Bimetsrale - Spedizione in Abbonamento Postale - € 2,50

Pescara 10 maggio 2014

IL NUOVO VOLTO DI HUB Ortopedia Prodiesan SEMPRE PIÙ VICINA A VOI

Terapia del Dolore

CARDIOLOGIA

Sindrome delle Faccette Articolari

Pocket Salute INVERNO 2014 - Copia Omaggio

L’IMPORTANZA DELLA DIETA

FOCUS ON: ONDE D’URTO

con il patrocinio di:

In questo numero: Cari lettori, apriamo questo 2014 con un numero ricco di informazioni utili. In copertina “IL NUOVO VOLTO DI HUB” Ortopedia Prodiesan - sempre più vicina a voi, con uno speciale dedicato al giusto plantare per ciascuna attività sportiva (articolo a pag. 40).

All’interno, le ultime novità in campo protesico per la cura dell’artrosi del ginocchio (articolo a pag. 16 a cura del Prof. Vincenzo Salini), gli ottimi risultati della riabilitazione con le onde d’urto (articolo a pag. 18 a cura del Centro Fisioter), l’intervento risolutivo nella sindrome del tunnel carpale (articolo a pag. 24 a cura del Dott. Pier Francesco Eugeni), come diagnosticare i calcoli alla colecisti (articolo a pag. 29 a cura del Dott. Sergio Guerri) e tanto altro ancora. E allora, Buona Salute a tutti!

Gli specialisti di POCKET SALUTE sono medici di alto livello professionale che supportano e indirizzano, con la loro esperienza, un’informazione medico-scientifica corretta, vasta, comprensibile e continuamente aggiornata. L’impegno di questi clinici d’eccellenza favorisce chi consulta POCKET SALUTE contribuendo ad accrescerne in modo rilevante la cultura sanitaria e la salute in termini di prevenzione e di orientamento consapevole verso il medico curante. In questo numero (in ordine di apparizione): Dott. Pasquale Frisina, Prof. Vincenzo Salini, Dott.ssa Serena Columbo, Dott. Younes Alì, Dott. Pier Francesco Eugeni, Dott. Giuseppe Guiducci, Dott. Sergio Guerri, Dott. Francesco Berni Canani, Dott. Raffaele Luise, Dott. Silvio Basile, Dott. Donatello Di Mascio, Dott.ssa Enrica Rita Angelone, Dott. Pietro Gentile. ® Proprietà letteraria riservata.

IL DIRETTORE editoriale Serena Zimuel

serena.zimuel@pocketsalute.it

Finito di stampare a Gennaio 2014 - Pixart Printing Spa

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EDIZIONE INVERNO 2014

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PILLOLEdiSALUTE

DISPONIBILE SUL MERCATO ITALIANO IL 1° VACCINO CONTRO IL MENINGOCOCCO B

Un sorriso per i bambini in ospedale raccolta fondi tramite SMS solidale

fonte Pro Format Comunicazione - Roma

fonte Aragorn Comunicazione - Milano

Siena, 8 Gennaio 2014. Anche i bambini italiani possono essere protetti dal rischio della meningite meningococcica B: l’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato il rilascio sul mercato del primo lotto del vaccino Novartis contro la malattia meningococcica da sierogruppo B. Le autorevoli società scientifiche SItI, SIP, FIMP e FIMMG, che compongono il Board del ‘Calendario per la Vita’, propongono l’inserimento del nuovo vaccino tra quelli offerti attivamente e gratuitamente ai lattanti nel nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale.

Milano, 5-26 Gennaio 2014. Fondazione Theodora Onlus dal 1995 si impegna a portare momenti di gioco, ascolto e sorrisi ai bambini ricoverati in ospedale e alle loro famiglie, offrendo le visite personalizzate e completamente gratuite dei Dottor Sogni, artisti che cercano di alleviare il dolore e la sofferenza con un’attività giocosa e divertente. Dal 5 al 26 gennaio 2014 sarà possibile donare 2 euro inviando un SMS al numero 45502 oppure 2/5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa.

vieni con me ad aiutare i senzatetto insieme a fondazione progetto arca

TUMORI: POCHE RISORSE, A RISCHIO LA SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA

fonte Aragorn Comunicazione - Milano

fonte Intermedia News - Brescia

Milano, 5-21 Gennaio 2014. Fondazione Progetto Arca dal 1994 offre sostegno attivo alle persone in stato di grave povertà ed emarginazione, occupandosi quotidianamente di coloro che hanno bisogno di aiuto materiale e morale. In vent’anni di attività la fondazione ha sviluppato una solida rete di servizi su tutto il territorio italiano. Dal 5 al 21 gennaio sarà possibile sostenere l’attività di Fondazione Progetto Arca inviando un SMS del valore di 2 euro al 45506 da tutti i cellulari oppure 2/5 euro da rete fissa. Con questa campagna SMS la Fondazione intende intensificare i servizi per le persone in condizione di povertà, in particolare senza dimora che soprattutto nei mesi invernali si trovano in difficoltà.

Roma, 30 Gennaio 2014. Oggi in Italia vivono quasi tre milioni di persone con una diagnosi di tumore. Le percentuali di guarigione sono in costante crescita (quasi il 60% dei casi). Il merito è da ricondurre alle campagne di prevenzione, alla diagnosi precoce e a terapie sempre più efficaci. Proprio per individuare gli strumenti necessari per garantire a tutti i pazienti le cure migliori, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), la Società Italiana di Ematologia (SIE) e la Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) promuovono il convegno nazionale “Farmaco e sostenibilità nella cura del paziente oncologico”. L’informazione continua su www.pocketsalute.it


norme in cucina. olio D’OLIVA, dopo la frittura vietato riutilizzarlo fonte Oggi - Novembre 2013 di Nadia Gavioli. Se l’olio viene usato a crudo le sue virtù nutrizionali e antiossidanti si conservano inalterate, mentre la cottura può metterle a rischio. Perciò sono necessarie alcune precauzioni. Quando friggete non superate mai il “punto di fumo” (l’olio brucia e fa fumo), la temperatura che l’olio può sopportare prima di decomporsi. L’olio extravergine ha un punto di fumo che può toccare i 210°, ma in ogni caso è sempre meglio non superare i 180°.

viaggiare in salute fonte Classe Medica - Anno II Numero 11 di Maurizio Zomparelli. Le vacanze sono passate, comunque, per chi viaggia ancora, è utile rammentare la lista, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), dei luoghi a rischio di contagio di malattie emergenti e rare. Per quello che riguarda la MERS (sindrome respiratoria medio-orientale da coronavirus), i luoghi più a rischio sono l’Arabia Saudita ed il Medio-Oriente. In genere i consigli sono quelli di lavarsi spesso le mani e non mangiare cibi poco cotti. L’influenza HTN9 (aviaria) che ha colpito la Cina sembra non preoccupare al momento. Per l’Europa sono segnalati casi di West Nile Virus (febbre del Nilo Occidentale) in Grecia, mentre ci sono focolai di Epatite A nei paesi scandinavi, probabilmente diffusi dai frutti di bosco congelati, peraltro già ritirati dal commercio.

UOVA, CAPIRE cosa dice l’etichetta fonte Altroconsumo - Gennaio 2014 www.altrocunsumo.it. Le uova fresche destinate ai consumatori (non all’uso industriale) sono indicate con la lettera A. Prima di essere messe in vendita non devono essere state né lavate né sottoposte a trattamenti di conservazione. La categoria extra indica una qualità particolare ed è valida solo entro 9 giorni dalla deposizione: sulle uova “extra” deve essere indicata la data di deposizione, anche sul guscio. Una lettera indica le dimensioni: S piccole (meno di 53 gr), M medie (da 53 a 62 gr), L grandi (da 63 a 72 gr), XL grandissime.

bimbi e paracetamolo: ok all’uso dall’aifa e dall’ema fonte Classe Medica - Anno II Numero 12 di Maurizio Zomparelli. L’Ema (l’Agenzia europea del farmaco) e l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), rassicurano i pediatri sull’uso del paracetamolo nei casi febbre e di dolore nei bambini: il farmaco non ha alcuna attinenza con i casi di asma rilevati in alcuni soggetti. L’uso del paracetamolo, considerato un farmaco sicuro, resta ampliamente consigliato.

Sindromi influenzali in età pediatrica. non affollate i Pronto Soccorso fonte GAS Communication - Roma Milano, 15 Gennaio 2014. Migliaia di italiani, bambini soprattutto, hanno presentato Sindromi influenzali o ILI (Influenza Like Illness) durante le festività di Natale e di Capodanno. In realtà, fino ad oggi, si è trattato di patologie causate per lo più da virus respiratori diversi da quelli influenzali: i virus influenzali stanno comparendo, con frequenza sempre maggiore, solo in quest’ultima settimana e il raggiungimento del picco di malattia è previsto tra la fine di gennaio e il mese di febbraio. “L’influenza deve essere gestita sul territorio, dal Pediatra di famiglia - sottolinea la Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura Fondazione

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IRCCS, Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) - e i ricoveri ospedalieri devono essere limitati ai casi di effettiva necessità, sia per evitare al bambino un inutile disagio legato alla degenza lontano dall’ambiente familiare, sia per contenere i costi, sia per non favorire la diffusione nosocomiale del virus, particolarmente pericolosa per i soggetti ospedalizzati affetti da malattie croniche. Il virus influenzale è il terzo agente, in ordine di frequenza, che causa infezioni nosocomiali in età pediatrica, dopo il virus respiratorio sinciziale e il rotavirus. L’obiettivo è, quindi, quello di evitare l’ospedalizzazione, se non indispensabile”. Scrivi a: redazione@pocketsalute.it e seguici su


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L’APPELLO DEI MEDICI DI FAMIGLIA: “ITALIANI, DOVETE BERE DI PIÙ”

IL Cervello degli anziani: piu’ lento perche’ troppo pieno

fonte Intermedia News - Brescia

fonte Ansa Notizie - www.ansa.it

23 Gennaio 2014. Poco più di un litro al giorno. Ecco la quantità media di liquidi che gli italiani introducono nel loro organismo. “Assumere pochi liquidi è un aspetto comune a tutte le età. La conferma viene dallo studio LIZ, condotto per la prima volta su 2mila pazienti in tutto il territorio – spiega il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) –. Un’indagine unica nel suo genere, che ha analizzato anche il consumo di zuccheri nella popolazione. Abbiamo avuto la conferma che, in media, non siamo di fronte ad apporti elevati: si tratta infatti di 68 grammi al giorno per gli uomini e di 66 grammi per le donne. Questi dati forniscono un’informazione basilare: è difficile immaginare di risolvere il problema del sovrappeso nella Penisola comprimendo semplicemente il consumo di zucchero”.

23 Gennaio 2014. Il cervello degli anziani non subisce un declino cognitivo, è solo più lento perché contiene già moltissime informazioni e la loro selezione richiede più tempo, sostengono in modo provocatorio i ricercatori del dipartimento di linguistica dell’università di Tubingen, in Germania, in una ‘review’ pubblicata su Topics in Cognitive science. Gli studiosi criticano alla base i metodi impiegati fino ad oggi in molti test cognitivi perché standardizzati. Afferma Michael Ramscar: “Il cervello degli anziani non si indebolisce, al contrario sa semplicemente molto di più. Come un computer che ha una memoria piena, la mente rallenta ma ciò non vuol dire che perda le capacità mnemoniche. Quindi non è detto che chi ricorda 600 compleanni abbia una memoria migliore di chi ne ricorda solo 6”.

allarme: con il maltempo gli adolescenti passano più tempo davanti al computer

Fisioterapia e Idroterapia: fondamentali nella riabilitazione

fonte GAS Communication - Roma

fonte Aragorn Comunicazione - Milano

27 Gennaio 2014. Per i bambini e per i ragazzi, l’inverno è probabilmente il periodo meno bello dell’anno: pioggia e freddo li costringono infatti a stare maggiormente in casa. Quando il cielo è coperto dalle nuvole, come in questi giorni, può così accadere che i piccoli passino più tempo davanti alla televisione, al computer o con il telefonino o il tablet in mano. Ed è proprio nelle giornate uggiose che i navigatori prendono d’assalto i social network. Da Facebook a Twitter, da IRC alle chat, Internet offre lo spunto alle giovani generazioni per nuove opportunità di gioco e svago e la comunicazione virtuale prende spesso il posto dello sport e delle attività all’aria aperta. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) lancia l’allarme “retomania”, una nuova forma di dipendenza, la cosiddetta internet-dipendenza o anche Internet Addiction Disorder (I.A.D.). “Sono almeno tre i fattori che scatenano la retomania – spiega il Dott. Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS: le psicopatologie predisponenti, i comportamenti a rischio e le potenzialità psicopatologiche proprie della Rete. Nelle psicopatologie predisponenti, Internet rappresenta un vero e proprio rifugio per quanti hanno già una stabilità emotiva precaria, soffrono di depressione, disturbi bipolari o ossessivi-compulsivi.”

22 Gennaio 2014. Parte la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi tramite SMS solidale “Fisioterapia e Idroterapia: due momenti fondamentali del percorso riabilitativo”, promossa dall’associazione Lega del Filo d’Oro dal 26 gennaio al 16 febbraio 2014. Dal 1964 la Lega del Filo d’Oro si occupa di assistere, educare, riabilitare e reinserire nella famiglia e nella società le persone che non vedono, non sentono e sono affette da gravi disabilità. Grazie alla creazione di strutture specializzate e di specifici programmi di educazione e riabilitazione, alla formazione di operatori qualificati e allo svolgimento di attività di ricerca e sperimentazione, da 50 anni l’Associazione persegue l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali provenienti da tutta Italia. Per contribuire a finanziare un anno di attività di fisioterapia e di idroterapia presso il centro di Osimo e per aiutare i bambini sordociechi a uscire dal buio e dal silenzio, dal 26 gennaio al 16 febbraio 2014 sarà possibile donare 2€ inviando un SMS al 45505 da tutti i cellulari personali TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e Nòverca o chiamando lo stesso numero da rete fissa TWT oppure 5 o 10€ chiamando da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali. Scrivi a: redazione@pocketsalute.it e seguici su


tablet piu’ sporchi del bagno

dimmi come dormi e...

fonte Altroconsumo - Gennaio 2014 Granbretagna. Which? rivista inglese, ha verificato il numero di batteri sulle tavolette di 30 water nei posti di lavoro e ha confrontato i risultati con quelli ottenuti su tablet e telefonini. I tablet vanno peggio. Su un tablet sono stati trovati, infatti, addirittura 600 stafilococchi, quando un numero di molto inferiore rappresenta un rischio per la salute.

fonte Altroconsumo - Gennaio 2014 www.altroconsumo.it. In media passiamo un terzo della vita dormendo, per questo è importante scegliere un materasso che ci faccia riposrare bene. Qual è quello giusto? Per ognuno di noi ce n’è uno più adatto, scopriamo quale. Come dormi? Il lattice è ideale per chi si muove molto nel sonno, perchè assorbe efficacemente i movimenti del corpo. Molto indicato per cho è abituato a riposare nel dorso, l’ideale per il benessere della schiena. Per chi dorme sul fianco è più confortevole un modello morbido, magari con uno strato di imbottitura a effetto memoria (memory form). Il difetto principale di questi materassi è che sono molto pesanti e scomodi da spostare ed alzare. Quanto pesi? Un buon materasso deve avere uno spessore di almeno 12 cm, indipendentemente dal tipo di materiale. Questo requisito è indispensabile per le persone in sovrappeso per le quali è meglio optare per un materasso a molle, mentre chi è più esile trarrà vantaggio da un modello con imbottitura ad effetto memoria. Sei allergico? Quelli in lattice sono adatti anche per chi soffre di allergie agli acari. Contro le allergie, per verità, non ci sono molte soluzioni: le fibre e i rivestimenti studiati contro polveri e acari infatti non eliminano del tutto il rischio per chi soffre di problemi respiratori a letto. Gli acari, infatti, si annidano facilmente anche tra le lenzuola: per questo è importante che siano fatti di materiali lavabili a 60°. Quanto sudi nel sonno? Il lattice è un materiale traspirante, che favorisce la circolazione dell’aria e l’eliminazione dell’umidità prodotta dal corpo durante la notte. Per questo motivo è un materasso consigliato a chi suda copiosamente o è particolarmente caloroso. Sono ancora meglio i materassi a molle, ancora più permeabili. Per chi tende a soffrire il freddo, è più adatta la schiuma.

novita’ per il rinnovo patente fonte Oggi - Novembre 2013 di Nadia Gavioli. Il 2 Novembre è entrata in vigore la nuova procedura per il rinnovo della patente di guida. Sparisce il tagliandino di convalida e quella vecchia sarà sostituita da una nuova, con fotografia aggiornata e data di scadenza che coincide con il compleanno del titolare. Per il rinnovo occorre recarsi da un medico che, accertati i requisiti psico-fisici, compilerà un modulo da spedire alla Motorizzazione Civile. Il sistema informatico genererà una ricevuta elettronica con i dati anagrafici, il numero e la categoria della patente, le eventuali prescrizioni per il conducente o per il veicolo e la scadenza. La ricevuta elettronica, valida 60 giorni, consentirà di circolare in attesa della nuova patente.

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chirurgia estetica intima e parto

tonno in scatola: pessimo olio

fonte Classe Medica - Anno II Numero 11

fonte Altroconsumo - Gennaio 2014

di Maurizio Zomparelli. “Mommy Makeover” è il nuovo fenomeno made in USA. Si tratta del ricorso all’uso della chirurgia estetica post-partum, per ridurre i tempi di recupero della migliore condizione fisica.

Svizzera. La rivista Saldo ha testato scatolette di tonno per verificarne la qualità. La maggior parte contiene olio di scarsa qualità e alcuni prodotti contengono tracce di inquinanti quali mercurio, diossine e PCB.

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medicina specialistica bocca sana, senza protesi a cura del Dott. Pasquale Frisina Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale Casa di Cura Sligato - Roma

PROTESI AD ALTA FLESSIBILITA’ a cura del Prof. Vincenzo Salini Direttore Clinica Ortopedica e Traumatologica Università “G. D’Annunzio” - Chieti - Pescara

EDIZIONE INVERNO 2014

la dieta nel cardiopatico

a cura del Dott. Raffaele Luise Specialista in Cardiologia - Dirigente Medico UTIC Ospedale S. Salvatore - L’Aquila

arriva l’influenza

a cura del Dott. Silvio Basile Medico di Medicina Generale ad Alanno (PE) Presidente Regionale SMI - Sindacato Medici

LA RIABILITAZIONE CON ONDE D’URTO a cura del Dott.ssa Serena Columbo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Centri di Riabilitazione Fisioter - Montesilvano, Pescara

LA sINDROME FACCETTALE

a cura del Dott. Younes Alì Esperto in Terapia del Dolore Presidio Ospedaliero Villa Letizia - Preturo, L’Aquila

LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

a cura del Dott. Pier Francesco Eugeni Specialista in Neurochirurgia - Neurochirurgo Clinica Stella Maris - San Benedetto del Tronto (AP)

le faccette dentali

a cura del Dott. Giuseppe Guiducci Titolare Studio Dentistico Guiducci - Pescara

calcoli e colecisti

a cura del Dott. Sergio Guerri Direttore Diagnostica Ecografica - Chieti

nel labirinto delle vertigini

a cura del Dott. Francesco Berni Canani Specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale - Ospedale S. Spirito di Pescara

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Dott. Pasquale Frisina - Chirurgo

bocca sana, senza protesi

Da oggi chiunque può tornare ad avere un sorriso perfetto “È una tecnica con cui è possibile inserire delle viti nell’osso che riproducono una radice artificiale, su cui è possibile confezionare dopo un periodo di tempo variabile di guarigione la protesi fissa”, dice il Dott. Pasquale Frisina - responsabile del Day Hospital di Chirurgia Oro-Maxillo e Odontostomatologico della casa di cura Siligato di Roma.” L’edentulismo si risolve con innovative metodiche implantologiche che consentono di ripristinare una dentatura fissa, anche in presenza di gravi difetti ossei. Con l’evoluzione tecnologica nel campo della chirurgia dentaria oggi chiunque può tornare ad avere una bocca sana. Se poi il paziente necessita di ricostruzione ossea e gengivale (cosa che accade in gran parte dei casi) l’intervento, impianto incluso, è gratuito. La riabilitazione del paziente edentulo per mezzo di impianti osteo-integrati è diventata oggi pratica comune, con risultati affidabili a lungo termine. La maggioranza dei pazienti che necessitano di una protesi convenzionale non hanno difetti così ampi e non richiedono interventi chirurgici complessi.

Dott. Pasquale Frisina Casa di cura “Siligato” - Roma Convenzionata SSN Responsabile DH Chirurgia Oro-Maxillo Odontostomatologico Informazioni e contatti: Centro di Prenotazione Unico Roma - Parma Tel. 06 98875721 Cell. 338 2757693 E-mail: frisinaspa@gmail.com

Il problema è più articolato per i pazienti edentuli con grave stato di ipotrofia del tessuto osseo delle arcate dentarie mascellari e mandibolari che non è più idoneo a sostenere una protesi convenzionale. In questi pazienti, in virtù delle nuove tecnologie chirurgiche, é possibile praticare la ricostruzione ossea e restituire alle strutture ossee mascellari e mandibolari una nuova struttura idonea a ricevere gli impianti necessari per la riattivazione dei denti. Le tecniche chirurgiche hanno lo scopo di ripristinare il giusto volume osseo tramite innesti e ricostruzioni con osso prelevato dal paziente da sedi intra o extra-orali (autologo), di banca o sostitutivo, altresì l’inserimento diretto senza ricostruzione di fixture in titanio specifiche, cioè progettate per le zone particolarmente atrofizzate. A tal proposito abbiamo intervistato il Responsabile del Day Hospital di Chirurgia Oro-Maxillo e Odontostomatologico della Casa di Cura Siligato di Roma convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, il dottore Pasquale Frisina. Cos’è l’implantologia? «È una tecnica con cui è possibile inserire delle viti o più generalmente dei supporti in titanio nell’osso che riproducono una radice artificiale, su cui è possibile confezionare dopo un periodo di tempo variabile di guarigione la protesi fissa». Tutti ne possono usufruire? «Assolutamente si. Spesso una cattiva informazione spinge i pazienti a diffidarne, ripiegando sulla classica dentiera, anche per colpa di alcuni dentisti che preferiscono un facile guadagno rispetto al faticoso training formativo a cui ci si deve sottoporre per effettuare un’implantologia, anche se solo di base». Quindi la dentiera può essere considerata un ricordo? «La cultura dell’estrazione dei denti aggrediti dalla piorrea è di fatto la causa più frequente di edentulismo. Quando invece con tecniche di rigenerazione è ormai possibile procrastinare la caduta denti e in molti casi scongiurare per tutta la vita l’estrazione. La moderna implantologia e le nuove tecniche chirurgiche di rigene14

Per maggiori informazioni: www.implantologiainconvenzione.blogspot.it


Oro-Maxillo e Odontostomatologico

razione ossea ci permettono di riabilitare con una dentatura fissa in qualsiasi paziente. Le protesi mobili dovrebbero essere considerate da tutta la categoria dei dentisti come obsolete e comunque applicabili solo per brevi periodi. Questo dovrebbe essere un dogma nella professione odontoiatrica. Fanno eccezione solo i pazienti gravemente defedati e chi effettua radioterapia. Inoltre, nuove procedure Implantoprotesiche a carico immediato consentono la riabilitazione di una dentatura fissa in tempi ragionevolmente rapidi e, comunque, da subito è possibile avere una dentatura provvisoria fissa dopo l’inserimento delle fixture in titanio. Inoltre ho messo appunto una nuova tecnica perfezionata di carico immediato cioè la possibilità in casi selezionati l’inserimento immediato dei denti fissi subito dopo l’alloggiamento degli impianti. Questa Tecnica consente l’inserimento dei denti fissi immediatamente ma evita i disagi che hanno le tecniche attuali tipo all-four all-sixe oppure la tecnica con sincristallizatice perché il protocollo chirurgico e protesico è assolutamente predicibile ma soprattutto si effettua extra-oralmente. Cioè le attuali tecniche di carico immediato si effettuano obbligatoriamente all’interno del cavo orale del paziente, la tecnica da me Ideata é Perfezionata permette la realizzazione del carico immediato fuori dal cavo orale evitando ulteriori stress agli impianti e ai tessuti Orali ovviamente tutto in una seduta dopo la chirurgia infatti il paziente non deve subire più nessuna manovra all’interno del cavo orale ma attende solo l’alloggiamento dei denti con depassivazione. Mi rendo conto che non tutto può essere spiegato nel dettaglio ma questa tecnica rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’approccio alla protesizzazione immediata». Molto spesso si parla di mancanza d’osso. Cosa fare in questi casi? «La mancanza d’osso può essere risolta con degli innesti autologhi (dallo stesso paziente Tibia, Cresta Iliaca, intra Orali Mento e trigono retro molare) o con materiali sostitutivi d’osso, oppure con tecniche implantologiche specifiche per le zone atrofiche e cioè con gli impianti zigomatici con

eccellenza&ricerca tecnica exstrasinusale ideata dal professore Malavezz (università Libera di Bruxelles) o con gli efficacissimi “impianti a lama” ideati ben 40 anni fa dal professore Lincao, negli Stati Uniti, e ripensati in chiave moderna dal professore Pasqualini». Quali sono i principali vantaggi dell’implantologia? «La protesi fissa su impianti permette l’integrale ripristino della capacità masticatoria, che torna identica a quella dei denti naturali, a differenza di quanto avviene con una protesi mobile o col classico ponte. Inoltre viene assicurato il mantenimento della struttura ossea delle mascelle». È doloroso? «Durante l’intervento la presenza di un anestesista in sala operatoria ci permette di prestare massima attenzione agli aspetti della gestione del dolore che è assolutamente assente perché l’intervento è effettuato in sedazione o nei casi più complessi in anestesia generale. Inoltre, il disagio dopo l’intervento viene eliminato con l’utilizzo di farmaci somministrati nel postoperatorio. In tal modo il paziente non ha modo di percepire gli aspetti più disagevoli della terapia chirurgica». La moderna Chirurgia Dentaria e Ricostruttiva delle Atrofie Mascellari permette di sostituire i denti mancanti senza toccare i denti sani e di riattivare una dentatura fissa in pazienti fino a ieri condannati alla dentiera. La Sanità Pubblica aiuta i pazienti ad accedere a tali prestazioni? «Si. Perché il problema non è solo estetico ma anche funzionale. Il servizio sanitario nazionale ammette il ripristino della struttura ossea. Infatti, presso il daysurgery della struttura in cui opero in convenzionamento con il S.S.N è possibile effettuare tali interventi in convenzione». C’è rischio di un rigetto? «No, perché il titanio è biocompatibile: un eventuale insuccesso è imputabile ad altre cause. Si tratta tuttavia di una ristretta percentuale di casi (limitata al 3%) e comunque tali pazienti possono essere nuovamente operati. Nella nostra esperienza abbiamo potuto constatare che la maggioranza dei nostri pazienti con difetti molto ampi che si erano presentati pensando di ricorrere ad una protesi convenzionale, sono stati tutti suscettibili di intervento chirurgico con risultati affidabili a lungo termine». 15


CHIETI PESCARA ABRUZZO Prof. Vincenzo Salini Specialista in Ortopedia

Nel trattamento dell’artrosi di ginocchio. L’artrosi rappresenta una delle principali patologie dell’età adulta; essa è caratterizzata da alterazioni regressive focali della cartilagine ialina delle articolazioni sinoviali che evolvono inducendo la formazione di nuovo tessuto osseo, osteosclerosi e rarefazioni cistiche sub condrali e provocando dolore e disfunzione articolare. Secondo l’American College of Rheumatology, circa il 70% della popolazione al di sopra dei 70 anni presenta un quadro radiologico chiaramente artrosico sebbene solo la metà risulti sintomatico.

ortopedia

La protesi ad alta flessione

Clinica Ortopedica e Traumatologica Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara Reparto: 0871 358359 Segreteria di reparto: 0871 358263 Ambulatorio: 0871 358412 Sito web: www.vincenzosalini.it E-mail: v.salini@unich.it

Quadri clinici e radiografici di grave artrosi del ginocchio (gonartrosi) possono essere trattati con l’intervento chirurgico di sostituzione protesica. Obiettivi clinici principali dell’intervento di protesi del ginocchio sono: eliminare la sintomatologia dolorosa e recuperare una buona funzionalità dell’articolazione. Il design protesico gioca un ruolo fondamentale per un’ottimale riuscita dell’intervento in quanto, nelle mani di un chirurgo esperto, dovrà consentire un bilancio dei legamenti tale da ripristinare una buona cinematica capace di supportare le forze di carico e garantire una lunga sopravvivenza dell’impianto protesico con minima usura dei materiali. Oggi, in alcune attività sportive e in particolari aree culturali ma anche nella popolazione anziana, sempre più esigente e informata, è richiesta la ripresa della completa flessione del ginocchio anche a gradi estremi al fine di recuperare un ottimale range of motion. Questo ha portato allo sviluppo di nuovi modelli protesici high-flex. Per high-flex si intende un design specifico di protesi realizzato al fine di ottenere un corretto e ben distribuito scarico delle forze e, quindi, il raggiungimento di elevati gradi di flessione del ginocchio (120°).

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In più tali modelli permettono la riduzione dell’usura dell’inserto articolare (in polietilene) posto tra la componente femorale e quella tibiale ed un maggior rispetto della biomeccanica del ginocchio.

La protesi ad alta flessione trova la sua giusta indicazione in un il paziente assai motivato che, però, presenti già prima dell’intervento un buon arco di movimento. Ovviamente il design protesico da solo non garantisce la riuscita dell’atto chirurgico in quanto l’ortopedico deve eseguire l’intervento nel rispetto della tecnica specifica.


eccellenza&ricerca

Clinica Ortopedica e Traumatologica Direttore Prof. Vincenzo Salini ORARIO VISITE Tutti i giorni della settimana: 13.00-14.00 / 19.00-20.00 COLLOQUIO con il MEDICO di Reparto Dal lunedi al sabato al mattino dalle 13.00 alle 14.00

La metodica chirurgica per la protesi high-flex, infatti, utilizzando ove possibile anche accessi poco invasivi, si differenzia dalla protesi standard in quanto bisogna eseguire resezioni dedicate del femore e della tibia ponendo particolare attenzione alla rimozione accurata degli osteofiti (escrescenze di tessuto osseo spesso a forma di becco osservabili frequentemente sulle superfici articolari e presenti nelle forme di artrosi e sono in parte responsabili della sintomatologia algica tipica di questa malattia) posteriori al fine di evitare un precoce conflitto in flessione con la parte posteriore dell’inserto in polietilene. I vantaggi di una protesi ad alta flessione sono, oltre ad un recupero del range of motion, la riduzione del dolore anteriore di ginocchio, l’aumento della stabilità e la precoce riabilitazione post-operatoria, fattore quest’ultimo legato strettamente alla motivazione del paziente. L’evoluzione del design protesico nell’arco degli ultimi 50 anni ha indubbiamente migliorato i risultati funzionali e la durata nel tempo di questi impianti ma un corretto posizionamento della protesi, sia standard sia high-flex, passa necessariamente dalle mani del chirurgo che devono conoscere e rispettare tutte le strutture anatomiche del ginocchio, permettendo così di arrivare ad una cinematica sempre più vicina alla fisiologia.

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Infine è doveroso sottolineare che tutti i modelli protesici oggi in uso danno ottime garanzie di tenuta e di durata nel tempo (se bene impiantate) consentendo una buona funzionalità secondo le attuali richieste del paziente (età, sesso, attività sportive e/o lavorative).

NUMERI UTILI E CONTATTI Segreteria: 0871 358263 Dirigenti medici: 0871 358238 - 357291 Medici specializzandi: 0871 357299 Reparto: 0871 358359 Sala gessi : 0871 357335 Ambulatorio : 0871 358412 Archivio: 0871 358257 Baropodometria: 0871 358019 COME RAGGIUNGERCI IN AUTO Da Roma: autostrada A25 Roma-Pescara uscita Chieti-Pescara asse attrezzato in direzione Pescara. Uscita Piceno-Aprutina Da Bologna-Ancona e Bari-Foggia: autostrada A14, uscita Pescara Ovest-Chieti, seguire indicazioni per Chieti, Chieti Scalo. Da Napoli: attraverso l’autostrada A1 in direzione Roma, uscita Caianello, seguire le indicazioni per Isernia, Vasto e autostrada A14 Bari-Bologna. Quindi seguire le stesse indicazioni di Bologna-Ancona e Bari-Foggia. In alternativa, A1 in direzione Roma, uscita Cassino, direzione Sora, Avezzano autostrada A25 Roma-Pescara. Procedere per le stesse indicazione di cui sopra Da Roma.


NON TUTTE LE ONDE D’URTO SONO UGUALI “In riabilitazione non sempre vengono erogate in maniera appropriata.” Metodica non invasiva, le onde d’urto sono, in molti casi, una valida opzione terapeutica per la cura di molte patologie, anche in fase acuta, grazie alle sue proprietà benefiche di tipo antinfiammatorio,antidolorifico ed “anti-edema” (cioè per contrastare il “gonfiore”), nonché per stimolare la riparazione tissutale. In tempi più recenti, infatti, si sono mostrate efficaci anche nell’ambito della rigenerazione cutanea, accelerando il processo di guarigione di piaghe, ulcere e ferite “difficili” di varia origine, anche post-traumatica.

fisioterapia e riabilitazione

PESCARA ABRUZZO

Dott.ssa Serena Columbo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Centri di Riabilitazione Fisioter Montesilvano - Pescara Tel. 085 4451155 - 085 7996252 Sito web: www.fisioter.com E-mail: serena.columbo@fisioter.com Iscrizione Ordine dei Medici Numero 3500 Odm Pescara

Negli ultimi anni questa terapia è stata applicata con successo nell’ambito della medicina dello sport e dell’ortopedia. In questi campi le patologie trattate sono quelle a carico dell’apparato muscolo scheletrico: strutture osteo-tendinee, a livello delle calcificazioni intramuscolari ed a livello delle discontinuità ossee, nelle fratture con mancata saldatura dei monconi ossei. L’ onda d’urto è un’onda acustica ad alta energia che può essere indotta da un generatore di tipo elettroidraulico, elettromagnetico o piezoelettrico. Quando si parla di terapia ad onde d’urto, si corre il rischio di generalizzare e di scegliere il trattamento solamente in base al costo.

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Esiste invece una differenza fondamentale tra due tipi di onde d’urto: quelle focali e quelle radiali, generate da due tipi di macchinari. Nel primo caso (onda d’urto focalizzata) il dispositivo genera un impulso che ha la forza di penetrare i tessuti fino ad elevate profondità (55 – 60 mm) ed arriva con tutta la sua energia alla sede di lesione con precisione ottimale soprattutto se guidata dall’ecografia; nel secondo caso (onda d’ urto radiale) l’ impulso si disperde radialmente attraverso la cute, si arresta in superficie (20 – 22 mm) e pertanto l’energia non può essere concentrata alla sede di lesione e diviene praticamente inutile se la stessa è profonda.

Molte strutture non sono in possesso dell’attrezzatura che eroga onde d’urto focali in quanto sicuramente più costosa e più complessa ed utilizzano indifferentemente onde d’urto radiali anche per patologie non appropriate. Questa è la semplice spiegazione per cui molti pazienti restano delusi dopo il trattamento: non sono rispettate le indicazioni terapeutiche. Con le onde d’urto focalizzate è possibile regolare esattamente la profondità di penetrazione e focalizzare l’energia direttamente sull’area patologica da trattare, risolvendo il problema in un numero minore di sedute.


medicina specialistica Le onde d’urto focali sono sicure ed efficaci: una metodica non invasiva, ambulatoriale e di comprovata efficacia, pressoché priva di effetti collaterali di rilievo clinico e ben tollerata (se correttamente eseguita), oltre che ripetibile. Le onde d’urto focali agiscono in modo sinergico (cioè di rinforzo) con altre terapie, o anche di potenziamento ed accelerazione dei risultati attesi da un intervento chirurgico. Caratteristico è l’effetto antidolorifico che può essere anche immediato, associato ad una vera e propria azione curativa tissutale su tendini , legamenti e osso.

Questo è impossibile con le onde d’urto radiali che vengono utilizzate in genere per patologie molto superficiali. Le apparecchiature radiali richiedono inoltre un numero maggiore di onde d’urto e di ritrattamenti per la risoluzione di una patologia. Le onde d’urto focalizzate sono le più indicate per il trattamento della fascite plantare e più in generale di tendinopatie calcifiche (e non) e di entesopatie (le onde d’urto radiali hanno più valido impiego nella patologia muscolare). Oltre all’effetto antiflogisitico legato alla rimozione dei metaboliti dell’infiammazione, le onde d’urto inducono una riduzione del dolore mediante inibizione dei recettori specifici, che quindi non possono trasmettere l’impulso doloroso e mediante il rilascio locale di endorfine, particolari sostanze prodotte dal nostro organismo, in grado di ridurre la sensibilità dolorifica. Un altro effetto importante delle onde d’urto è quello di provocare la scomparsa delle calcificazioni muscolari prodotte da traumi muscolari. Il meccanismo d’azione è legato alla frammentazione ed alla cavitazione all’interno della calcificazione stessa che porta alla sua disorganizzazione e frammentazione. In seguito la scomparsa dei detriti è legata al passaggio nei vasi neoformati. Di seguito vengono riportate le principali patologie su cui sono applicate le onde d’urto: - Gomito: epicondilite, epitrocleite - Spalla: tendinopatie inserzionali, impingement - Ginocchio: tendinopatie del rotuleo e della zampa d’oca - Pube: tendinopatie degli adduttori - Caviglia: tendinopatie dell’Achilleo, apofisiti calcaneari

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In tali patologie il trattamento con infiltrazioni locali è talvolta inefficace o solo momentaneamente vantaggioso ed il trattamento chirurgico con scarificazione e perforazione della giunzione osteo-tendinea costituisce spesso l’ultima risorsa terapeutica.

Pur non essendo una miracolosa panacea adatta a chiunque e applicabile in qualsiasi patologia, possono veramente rappresentare una valida soluzione per molte condizioni patologiche ortopediche, acute e croniche. In mani esperte ed in presenza di una corretta indicazione terapeutica, le onde d’urto possono rappresentare una valida alternativa all’intervento chirurgico. FISIOTER è un Centro di Riabilitazione privato, accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, che opera a Montesilvano dal 1981.Nato per iniziativa della D.ssa Giovanna D’Innocenzo, da sempre vicina alle problematiche della disabilità, il Centro FISIOTER ha saputo guadagnarsi con il passare degli anni sempre maggior fiducia da parte degli utenti, conquistando un ruolo di eccellenza in ambito sanitario riabilitativo. Le prestazioni offerte da FISIOTER trattano tutte le patologie osteoarticolari e neurologiche derivanti da traumi o provocati da altre cause. E’ possibile fruire di terapie che utilizzano attrezzature tecnologicamente avanzate o di tecniche che si basano sulla sola manualità dell’operatore o sull’utilizzo di metodiche.


L’energia che accelera il processo di guarigione

ONDE D’URTO FOCALI E RADIALI CALCIFICAZIONI - FRATTURE / RITARDI DI CONSOLIDAZIONE ARTROSI - TENDINITI ( SPALLA, GOMITO, TALLONE, FASCIA PLANTARE, SPERONE ) - BORSITI OSTEONECROSI - PIAGHE -DECUBITI FERITE DIFFICILI – ULCERE DIABETICHE Richiedi una VISITA SPECIALISTICA GRATUITA Fisioter Pescara – V. F.F. D’Avalos, 9 - 65126 Tel: 0857996252 – 3939076691 - Fax: 0857996254 Fisioter Montesilvano – Via Giolitti, 2 – 65015 Tel e Fax: 0854451155 – 3347702829 info@fisioter.com


anziani sicuri in casa: si puo’!

Sono circa 2 milioni 800mila le persone che ogni anno subiscono almeno un incidente domestico: in cima alla classifica delle vittime gli anziani. Soprattutto se donne, se soli o se ospiti di case di cura o di ospedali. Qui, infatti, l’incidenza delle cadute è 2-3 volte superiore rispetto a quella nelle abitazioni e per di più con complicazioni maggiori. Il tutto si traduce non solo in termini di disabilità e ricoveri ospedalieri, lunghi e costosi per il Servizio sanitario nazionale (è stata calcolata una spesa di circa 400 milioni di euro per un ricovero da incidente domestico), ma anche in gravi ripercussioni psicologiche: la perdita di sicurezza e la paura di cadere possono accelerare infatti il declino funzionale e indurre depressione o isolamento. Queste le stime elaborate in base ai dati dell’indagine multiscopo ISTAT sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana, anno 2011”. Il problema è diventato una priorità sanitaria, dal momento che la popolazione italiana (e occidentale in generale) è sempre più longeva - nel 2050 una persona su cinque avrà più di 60 anni - e che tra gli anziani le donne sono la maggioranza (55%). Anche secondo i dati del Siniaca (Sistema informativo sugli infortuni in ambienti di civile abitazione dell’Istituto superiore di sanità) che si avvale di oltre 25 centri di Pronto soccorso dislocati sul territorio nazionale, le cadute rappresentano la prima causa di incidente domestico, soprattutto con l’aumentare dell’età, quando cominciano a comparire eventi strettamente legati a problemi di salute: cadute dal letto, cadute alzandosi dal letto o dalla sedia o in seguito a malore fanno la prima comparsa a partire dai 60 anni.

Ricorda che... Se hai problemi nel camminare o ti è già capitato di cadere, anche se non ne hai avuto conseguenze, parlane con il tuo medico. Saprà consigliarti sugli accertamenti da fare ed eventualmente potrà aggiustare la tua terapia. Se hai problemi di vista, prenota al più presto una visita dall’oculista. La tua casa può presentare ostacoli o pericoli che possono farti cadere; cerca di adottare tutte le misure di prevenzione. Un esercizio fisico moderato ma costante, come camminare, fare le scale o andare a ballare con gli amici, ti aiuterà a migliorare l’equilibrio, a mantenere il fisico più tonico e a diminuire il rischio di cadute.

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In particolare, si stima che nel 2012, in Italia siano finite in Pronto soccorso, per incidente domestico, oltre 1 milione 825mila persone di cui: 20% bambini (0-14 anni), 30% adulti (15-49 anni), 22% adulti anziani (50-69 anni), 28% ultrasettantenni (70 anni e più). L’evento più frequente è sul totale dei casi rappresentato da: caduta/inciampo/salto/ spinta da un’altezza non specificata (29,7%), caduta a livello (11,9%), urti (15,5%), incidenti con oggetti penetranti o taglienti (11,8%). Sommando tra loro tutte le dinamiche con caduta si ottiene una percentuale prossima al 50% dei casi (47,9%). Con l’aumentare dell’età appare incrementarsi la quota degli “inciampamenti” rispetto a quella degli “scivolamenti” perché l’anziano tende ad inciampare più facilmente in oggetti, strutture e fili, per problemi di postura, vertigini o semplicemente perché non vede bene.


PESCARA TERAMO L’aquila ABRUZZO Dott. Alì Younes Specialista in Anestesia e Rianimazione Esperto in Terapia del Dolore Prenotazioni ed informazioni Cell. 328 7689395

la SINDROME DELLE FACCETTE ARTICOLARI

RICEVE A:

(Sindrome Faccettale)

Villa Letizia Preturo (AQ) S.S. 80 n. 25/B Tel. 0862 46061

terapia del dolore

Ogni vertebra é in rapporto con quella superiore e inferiore in tre punti: il disco intervertebrale davanti e due faccette o articalazioni zigo-apofisarie dietro (una per ciascun lato).

Centro Medico Avezzano Avezzano (AQ) Via Tarantelli 1 Tel. 0863 445158 Sani Medical Center Castellalto (TE) Via Cesare Beccalia 12/14 Tel. 0861 230045 Fisioter Pescara (PE) Via D’Avalos 9/13 Tel. 085 7996252

Il dolore si riferisce: - in sede lombare, profondo, spesso prevalente da un lato;

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Diverse sono le cause di infiammazione delle faccette articolari, dall’ernia discale ai crolli vertebrali, dalla scoliosi e/o ro- - all’inguine, all coscia, alla natica e alla cresta iliaca; toscoliosi, alle diverse forme di degenerazione osteoartritico. - alla digito pressione delle faccette stesse; Tale cause provocano un mutamento di natura meccanica che a sua volta genera un dolore cronico alla schiena esacerbato - con il movimento di estensione della colonna; nei movimenti di flessione e di rotazione. - alla rotazione del tronco verso il lato affetto; La diagnosi é clinica e si basa sulla descrizione del dolore evocato tramite manovre di stimolazione, ovvero facendo - dopo prolungata stazione eretta praticare al paziente sia in modo passivo che in modo attivo e posizione seduta; dei movimenti che vadano a mettere in moto le faccette stesse. - con miglioramento dopo il riposo a letto; Gli esami radiologici hanno un ruolo marginale in quanto permettono prevalentemente di escludere altre cause di dolore - con assenza di deficit neurologici degli arti lombare, ma non di fare diagnosi. inferiori.


medicina specialistica COME SI CURA - Infiltrazione faccette articolari tac guidata. Quando la terapia medica tradizionale risulta essere inefficace é possibile effettuare delle infiltrazioni sotto guida tac, a bassissima incidenza di complicanze. Si praticano relativamente lontano dal disco intervertebrale, dal midollo spinale, dalle radici nervose e dai vasi. Ubicata nell’immediata periferia di L’Aquila, in località Preturo (S. S. 80 n° 25/b), circondata da un parco, la Casa di Cura Villa Letizia è un’istituzione sanitaria che eroga prestazioni di diagnosi e cura in regime di degenza ospedaliera e prestazioni diagnostiche e terapeutiche di tipo ambulatoriale, nei servizi e negli ambulatori operanti nel proprio interno. Prestazioni erogabili in convenzione presso la Casa di Cura Villa Letizia:

- Infiltrazioni con anesteci locali e steroidi. - Denervazione delle faccette con radiofrequenza. La tecnica interventistica mini invasiva di prima scelta (gold standard) nel trattamento delle faccette articolari resistente alla precedente tecnica infiltrativa. Si effettua sempre sotto guida tac. 23

- Blocchi anestetici peridurali selettivi; - Denervazione delle faccette articolari lombari e cervicali con radiofrequenza; - Blocco faccette articolari lombari e cervicali - Discolisi sotto guida tac; - Infiltrazioni articolari sacro-iliaca (post stabilizzazione lombare) sotto guida tac; - Infiltrazioni peridurali selettive con steroidi; - Infiltrazioni endoarticolari; - Blocchi anestetici nervi periferici; - Inserzione di accessi venosi totalmente impiantabili, port-a-cath; - Inserzione di pompe totalmente impiantabili e programmabili dall’esterno; - Inserzione di stimolatori midollari. UFFICIO PRENOTAZIONI Apertura al pubblico: Lunedì – Venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 Sabato dalle 8.30 e dalle 12.00. Telefono: 0862 4606545 visite Specialistiche E-mail: prenotazioni@villaletizia.it


La sindrome del tunnel carpale E le altre neuropatie canalicolari dell’arto superiore. Sono disturbi abbastanza comuni il formicolio della mano e difficoltà ad eseguire movimenti fini, in determinate posizioni, in alcuni momenti della giornata oppure dopo impegni funzionali. Un quadro di questo genere può rappresentare una sindrome del tunnel carpale che, nelle fasi iniziali, si manifesta con sensazione di intorpidimento di alcune dita della mano e di gonfiore, durante la notte o al mattino oppure in alcune posizioni. Il paziente spesso sente il bisogno di muovere le dita o scuotere la mano.

neurochirurgia

PESCARA L’AQUILA TERAMO ABRUZZO Dott. Pier Francesco Eugeni Specialista in Neurochirurgia Primario di Neurochirurgia e Chirurgia Spinale - Clinica Stella Maris San Benedetto del Tronto (AP) Riceve a: San Benedetto, Giulianova, Teramo, Pescara, L’Aquila, Avezzano Tel. 320 8219474 - 329 6122118 E-mail: eugeni@inwind.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 2180 Odm L’Aquila

Per Sindrome del Tunnel Carpale si intende un insieme di disturbi (o sintomi) avvertiti dal paziente, associati ad eventuali segni rilevati dal medico, dovuti alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. Il Tunnel Carpale è un canale attraverso la quale il Nervo Mediano passa dall’avambraccio nella mano. Questo tunnel ha un pavimento costituito dalle ossa del carpo e un tetto costituito dal legamento trasverso del carpo. Al suo interno decorrono, assieme al nervo mediano, i tendini flessori delle dita. Esso costituisce una sorta di strettoia lungo il decorso del nervo nella quale questo può risultare compresso. La compressione avviene sia per aumento della durezza (fibrosi) del legamento sia per l’ispessimento dei tendini. Analogamente al nervo mediano, anche altri nervi possono soffrire in corrispondenza delle strettoie anatomiche denominate canalicoli (da cui il termine sindromi canalicolari). L’ulnare, dopo il mediano, è il nervo dell’arto superiore più frequentemente soggetto a sofferenza canalicolare.

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La sindrome del tunnel carpale colpisce le donne tre volte più degli uomini e in alcune categorie di lavoratori è particolarmente frequente. È maggiore l’incidenza in chi effettua movimenti ripetitivi (ad esempio l’uso intensivo del mouse del PC) o chi è sottoposto a microtraumi ripetuti (martello pneumatico). Anche malattie sistemiche possono essere associate alla Sindrome del Tunnel Carpale (diabete mellito, artrite reumatoide, mixedema, amiloidosi, ecc.), come pure situazioni parafisiologiche (gravidanza, uso di contraccettivi orali, menopausa) e traumi.

Il dolore o i disturbi della sensibilità a carico della mano, delle dita o in generale a carico dell’arto superiore necessitano una diagnosi differenziale con altre malattie come la radicolopatia cervicale da ernia del disco o artrosi cervicale, le entesopatie e le tendiniti (periartrite di spalla, epicondilite, epitrocleite, morbo di de Quervain, tenosinovite stenosante dei flessori), le artropatie, il Morbo di Dupuytren. La diagnosi di neuropatia canalicolare da intrappolamento è essenzialmente clinica e si basa sull’analisi che lo specialista fa dei dati anamnestici (ovvero l’insieme dei disturbi e dell’evolvere degli stessi) e dei rilievi obiettivi (ovvero di quello che è possibile rilevare visitando il paziente). Questi ultimi possono essere del tutto normali anche in caso di disturbi importanti. Nelle fasi successive della malattia compaiono deficit della sensibilità (a localizzazione caratteristica e differente a seconda del tronco o dei tronchi nervosi interessati), della forza e della consistenza (trofismo) dei muscoli. La diagnostica strumentale, di supporto a quella clinica, si basa sullo studio neurofisiologico (EMG/ENG) che però non va mai preso come elemento deter-


medicina specialistica Tutte le tecniche utilizzare sono comunque valide se bene eseguite e il successo della cura si basa sostanzialmente sulla corretta indicazione alla procedura chirurgica. Anche il più semplice degli interventi va sempre praticato a un paziente e per curare il suo disturbo. Sarebbe un errore operare di decompressione del tunnel carpale un paziente con una alterazione del mediano al tunnel carpale alla EMG ma che clinicamente non ha una sindrome del tunnel carpale. Analogamente un referto EMG normale non sempre esclude che il disturbo consista in una neuropatia canalicolare clinica e che il paziente possa giovarsi di un intervento chirurgico decompressivo. minante per la formulazione della diagnosi e tanto meno per porre indicazione al trattamento chirurgico. In casi particolari (recidive, sindromi post traumatiche, neuropatie successive ad una ferita penetrante, ecc.) può assumere rilievo anche la valutazione morfologica (ecografia e RMN). Il trattamento della sindrome del tunnel carpale, nei casi lievi e iniziali, consiste in riposo funzionale, neurotrofici (ac. Tiottico, Palmitoiletanolamide, ecc.), diuretici (in quei quadri che si accompagnano a situazioni di ritenzione idrica), laserterapia, ultrasuoni e terapia fisica manuale. Non c’è univocità di vedute riguardo la sicurezza delle infiltrazioni locali con steroidei o la efficacia del trattamento con tutori. Il trattamento chirurgico è necessario nei casi con formicolii anche diurni, diminuzione della forza, della sensibilità e della abilità a compiere movimenti fini, tanto più se la storia clinica è lunga ed è presente diminuzione del trofismo muscolare. Nella gran parte dei casi che presentano un quadro intermedio o una associazione con altre patologie (neuropatia canalicolare dell’ulnare al polso o al gomito, artropatie, tenopatie, ecc.) è importante la valutazione da parte di uno specialista per impostare il trattamento opportuno e, eventualmente, per porre correttamente indicazione all’intervento chirurgico migliore.

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Il trattamento chirurgico della sindrome del tunnel carpale consiste nella decompressione del nervo mediano incidendo il legamento trasverso del carpo. Varie sono le tecniche chirurgiche, a cielo aperto, a cielo chiuso, endoscopiche (con accesso singolo o doppio). Le tecniche aperte microchirurgiche (MiniOpen) consentono di effettuare, sotto visione diretta con un accesso miniaturizzato, una completa decompressione del tunnel carpale associando, quando il caso lo richiede, una decompressione combinata del nervo ulnare al polso nel caso anch’esso sia sofferente (sindrome di Guyon). Questo tipo di intervento viene praticato ambulatorialmente, in anestesia locale e senza ischemia intraoperatoria. Nella stragrande maggioranza dei casi questo permette le immediate dimissioni del paziente al quale è raccomandata la immediata mobilizzazione della mano e delle dita senza nessun tutore. La sutura viene rimossa in 9° giornata e ordinariamente il paziente può riprendere attività normali dopo 15-20 giorni.

Ferita chirurgica in 9°giornata prima della rimozione della sutura

Nella valutazione delle sindromi dolorose e parestesiche agli arti, secondo un principio sempre valido, è estremamente importante porre attenzione al quadro clinico e alla storia clinica in modo da curare sempre il paziente e mai gli esami ai quali egli si è sottoposto.


le faccette dentali “L’estetica dentale non è una disciplina ben distinta dalle altre ma è solo il punto di arrivo e il valore aggiunto di terapie eseguite con scrupolo e razionale scientifico.” Le faccette dentali rappresentano uno dei risultati migliori dell’odontoiatria estetica moderna.

odontoiatria estetica

PESCARA ABRUZZO

Dott. Giuseppe Guiducci Odontoiatra e Protesista dentale Studio Medico Via Venezia 36, Pescara Tel. 085 386258 Sito web www.studiodentisticoguiducci.it www.studiodentisticoguiducci.abcsalute.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 510 Odmco Pescara

Sono anche conosciute con il termine “faccette estetiche” e consistono in sottili (il loro spessore medio si aggira intorno ai 0,4-0,6 mm) lamine in ceramica che vengono applicate sulla superficie esterna dei denti anteriori, un po’ come le unghie finte vengono applicate sulle unghie naturali. Le faccette sono sottili gusci di ceramica: applicate sulla superficie esterna del dente, ne mascherano imperfezioni legate al colore, alla forma o alla posizione. Lo spessore molto sottile della ceramica (0,4 - 0,6 mm) conferisce al rivestimento quella semi-trasparenza così naturale che ha fatto il successo di questo restauro. Infatti, lo speciale effetto “lente a contatto” lo rende praticamente invisibile, permettendo di ottenere un risultato estetico eccellente. Le faccette in porcellana richiedono una preparazione del dente estremamente conservativa e in alcuni casi neanch’essa è necessaria.

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Consentono il raggiungimento di un risultato estetico che non ha eguali con altri trattamenti. Presentano una forte resistenza all’abrasione e un’elevata stabilità cromatica. La durata del restauro e la perfetta adesione al dente si devono all’eccellente legame del cemento resinoso con la ceramica e lo smalto mordenzati. Questo legame, infatti, e’ il piu’ forte tra quelli ottenibili in odontoiatria, grazie agli adesivi smaltodentinali, che rendono possibile legare i materiali da restauro estetico con i tessuti dentari. Una volta cementate al dente, inoltre, diventano tutt’uno con esso e rinforzano la struttura dentaria residua.

Pazienti con parafunzione (sfregamento e serramento dei denti) non sono candidati ideali per un simile trattamento; in questi casi, é consigliabile risolvere il problema prima ancora di procedere a un progetto di restauro. Viceversa, le faccette in porcellana rappresentano un eccellente trattamento in tutti i casi in cui si voglia migliorare forma e colore dei denti, aumentando il piacere del paziente di sorridere liberamente.


medicina specialistica

i nuovi traguardi dell’odontoiatria “Molto importante è valutare le condizioni sistemiche del paziente ed eseguire una scrupolosa diagnosi per realizzare un piano di trattamento etico ed ideale che corrisponda alle terapie che faremmo su noi stessi” Nell’era dei grandi passi in avanti dell’odontoiatria, la sfida che oggi attende il dentista è di saper conservare la dentatura dei pazienti non più giovani ripristinando con tutte le tecniche estetico funzionali possibili, eventuali deprimenti strutturali dei denti. Nei pazienti suscettibili alla malattia parodontale molto importante è il monitoraggio dei tessuti di sostegno dei denti e l’eliminazione di sanguinamento ed infiammazione, attraverso singole sedute dedicate e mirate alla difesa dell’altezza della cresta alveolare ossea, decisiva per evitare la perdita degli elementi dentari. Per la sostituzione degli elementi dentali mancanti, grazie ai notevoli passi in avanti dell’implantologia moderna, è possibile il ripristino della masticazione attraverso un tipo d’implantologia mini invasiva computer guidata.

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Attraverso speciali software dedicati in grado di leggere la tac Cone Beam è possibile ricostruire tridimensionale l’immagine reale dell’osso su cui siamo in grado d’inserire degli impianti di lunghezza e spessore ideali e studiati per ogni singolo caso. Il risultato di questa pianificazione è una mascherina chirurgica (dima) che posizionata nella bocca dei pazienti ci consente il posizionamento assolutamente predicibile degli impianti che avviene in tempo estremamente ridotto e con una rilevante diminuzione del dolore del gonfiore postoperatori.

Nei pazienti che presentano spessori volumetrici adeguati o dove è possibile ricrearli, non è più neanche necessario eseguire lembi e suture. Attraverso la tecnica “flapless” si riduce drasticamente il trauma sui tessuti, il tutto avviene praticando un piccolo foro d’accesso sulla gengiva e da questo si prepara l’alveolo chirurgico che sarà occupato in pochi minuti dall’impianto. Si elimina il dolore durante l’intervento e si riducono così al minimo il disagio ed il discomfort post operatori per il paziente che così in poche ore può tornare alla sua normale attività. Sugli impianti osteointegratisi andranno montate corone fisse altamente estetiche e funzionali realizzate con materiali metal free, in ceramica integrale disilicato di litio o in zirconio ceramica con scan digitali cad cam. È sempre importante eseguire una corretta diagnosi per scegliere ed eseguire la tecnica di ripristino della masticazione più funzionale, estetica e salutare.


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medicina specialistica

La Colelitiasi “Con il termine di colelitiasi si intende in medicina la presenza di calcoli nella colecisti.” La colecisti é un piccolo sacchetto posto sulla faccia inferiore del fegato che serve da serbatoio per la bile, liquido giallastro prodotto appunto dal fegato, indispensabile per rendere digeribili i grassi introdotti con l’alimentazione. La colecisti attraverso un tubicino chiamato coledoco, comunica con il duodeno dove la bile viene riversata. Il tratto terminale del coledoco si unisce con il dotto pancreatico assumendo il nome di dotto comune, esso termina nella papilla di Vater che, agendo come uno spruzzatore, immette bile e succhi pancteatici nel duodeno. La bile che si raccoglie nella colecisti ha una fluidità simile all’acqua, capita però che per motivi genetici, o più frequentemente per una alimentazione eccessivamente ricca di grassi, essa possa aumentare di densità sino a raggiungere la consistenza del miele. Parleremo allora di addensamento biliare. L’addensamento biliare comporta un alterato meccanismo di rilascio della bile nel duodeno in quanto l’elevata densità ne comporta una difficoltosa progressione verso il duodeno. Altra situazione che può crearsi in seguito all’addensamento biliare é la formazione all’interno della colecisti di fango biliare: un precipitato che ha l’aspetto e la consistenza del fango vero e proprio. Fase finale dell’alterazione della consistenza biliare é la formazione di calcoli, cioè di vere e proprie pietruzze che si formano all’interno della colecisti, aventi durezza variabile da quella di fango essiccato sino alla consistenza simile alla ghiaia. Le dimensioni possono variare da quelle della sabbia marina sino a formazioni occupanti per intero il lume della colecisti.

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I sintomi dell’addensamento e della litiasi della colecisti sono simili, possono andare da una semplice difficoltà digestiva, alla bocca amara ed impastata, al dolore più o meno accentuato (colica) localizzato in genere al fianco ed emicostato destro, frequentemente con una irradiazione del dolore alla spalla destra.

diagnostica ecografica

CHIETI PESCARA teramo ABRUZZO Dott. Sergio Guerri Specialista in Ecografia Studio Medico Viale Maiella 92, Chieti - Tel. 333 5232242 Riceve anche a: Pescara, Teramo, Lanciano E-mail: sergio.guerri@tin.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 2732 Odm Pescara

La bile molto densa ed i calcoli di piccola dimensione, possono andare ad intasare il dotto comune o la papilla di Vater, ciò può comportare anche il blocco dei succhi pancreatici che iniziano a refluire verso il pancreas andando a determinare la cosidetta pancreatite, una situazione in genere molto grave in cui il pancreas viene “autodigerito” dai succhi pancreatici. Non é evenienza rara il decesso del malato colpito da pancreatite grave. La diagnosi di bile addensata o colelitiasi si pone in genere con l’esame ecografico, esso permette di visualizzare molto bene la presenza di calcoli o microcalcoli nel lume della colecisti o nel coledoco ed anche l’eventuale presenza di fango o semplice addensamento biliare. Il trattamento dell’addensamento biliare e della colelitiasi consiste innanzitutto nella somministrazione di farmaci a base di acido ursodesossicolico che fluidifica la bile addensata ed il fango biliare e può riuscire a scioglere i calcoli più teneri. In caso di fallimento della terapia farmacologica può essere necessaria la chirurgia, sopratutto nei pazienti con o a rischio di pancreatite. Attualmente l’asportazione della colecisti si esegue quasi sempre con la laparoscopia, intervento ormai molto sicuro con il quale, attraverso tre piccoli tubi di acciaio che vengono inseriti nell’addome del paziente, il chirurgo può rimuovere la colecisti senza più bisogno delle grandi ed antiestetiche cicatrici comuni sino a pochi lustri fa.


U.O.C. di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale Ospedale Civile di Pescara

Le vertigini

approccio multidisciplinare nella diagnosi e terapia Opinioni a confronto

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Pescara 10 maggio 2014


NEL LABIRINTO DELLE VERTIGINI “Le vertigini rappresentano una delle cause più frequenti di ricorso al medico di medicina generale e di richiesta di visita specialistica neurologica, geriatrica e otorinolaringoiatrica.”

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Dott. Francesco Berni Canani Medico Chirurgo Specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale Ospedale Civile “Spirito Santo” PE Reparto di Otorinolaringoiatria Sito web: www.specialistaotorino.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 32856 Odm Napoli

La vertigine è un sintomo, non è una malattia, come afferma il Dott. Francesco Berni Canani, Specialista in Otorinolaringoiatria e Dirigente medico presso il reparto di Otorinolaringoiatia dell’Ospedale Civile di Pescara. Le persone affette da “vertigini” riferiscono una illusione di movimento descritta come capogiro, svenimento, testa vuota o leggera, sensazione di instabilità e vertigine rotatoria. La vertigine può presentarsi: - in forma acuta e improvvisa: causando spesso un importante stato di angoscia nei pazienti colpiti; - in forme ricorrenti, croniche e/o periodiche: tutte comunque responsabili di una disabilità e alterazione della qualità della vita. La molteplicità delle cause e l’estrema variabilità delle presentazioni cliniche comportano grandi difficoltà nella diagnostica differenziale e nel ricorso appropriato alle terapie più adeguate. L’approccio alla vertigine deve perciò essere attento ed esaustivo e deve prevedere spesso un intervento multidisciplinare con il conseguente confronto e collaborazione tra diverse figure professionali.

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A tale scopo il reparto di Otorinolaringoiatia dell’Ospedale Civile di Pescara organizzerà Sabato 10 Maggio 2014 presso l’Hotel Sea Lion di Pescara un convegno denominato “Le vertigini: approccio multidisciplinare nella diagnosi e terapia. Opinioni a confronto” che avrà lo scopo di fornire, ai diversi professionisti, una proposta di percorso diagnostico e terapeutico condiviso per l’approccio alle patologie che si manifestano attraverso una sindrome vertiginosa.

Il Dott. Francesco Berni Canani si laurea e si specializza presso I’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha lavorato dal 1994 al 2001 come dirigente medico presso l’Ospedale Pediatrico di Alta Specializzazione Santobono-Pausilipon di Napoli; successivamente presso l’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Maggiore di Bologna e, dal 2012, lavora presso il reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Civile di Pescara.


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Dr. John Demartini John Demartini nacque a Houston nel 1954, a 7anni gli fu diagnosticata una grave “disabilità nell’apprendimento”, a 17 anni, abbandonata da tempo la scuola, si trasferì nelle isole Hawaii dedicandosi al surf a tempo pieno. Pochi mesi più tardi rischiò la morte per avvelenamento da stricnina, fu così che conobbe un anziano medico, il Dr. Paul Bragg, al quale raccontò la sua storia. Il Dr. Bragg disse al ragazzo: “Non è quello che sei stato fino ad oggi che definisce chi sei o chi sarai. Sei quello che credi di essere. Da oggi afferma ogni giorno, con convinzione: ‘Sono un genio e applico la mia intelligenza’”. Il giovane John iniziò a ripetere costantemente l’affermazione e a seguire i consigli del dottore. In breve tempo superò la disabilità nell’apprendimento, iniziò a studiare e dedicò la sua vita allo sviluppo della consapevolezza e del potenziale umano. Il Dr. John Demartini ha oggi 59 anni ed ha esplorato avidamente vasti campi dell’umana conoscenza, dalla psicologia alla cosmologia, dall’economia alla sociologia, dalla biologia alla teologia, divenendo una delle persone più brillanti del nostro tempo. Trascorre l’anno insegnando in corsi e seminari in tutto il mondo. La nostra mente può limitare la nostra vita o può potenziarla enormemente. Quale che sia il nostro punto di partenza, possiamo partire da oggi e arrivare ovunque desideriamo. Ci sono strumenti per “pulire” la nostra mente inconscia dalle limitazioni del passato e “riscrivere” la nostra storia partendo da oggi. Il nostro potenziale è intatto. Se scegliamo e crediamo, possiamo. La Programmazione NeuroLinguistica (P.N.L.) è uno strumento che permette di (ri-) programmare il nostro cervello per ottenere i risultati che desideriamo: possiamo aumentare la nostra memoria, accrescere le capacità di apprendimento, rendere più veloce e fluido il nostro pensiero, rendere positive e potenzianti le nostre emozioni, accrescere le nostre performance nello sport, nello studio, nella vita: in ogni area della vita. La nostra mente può essere il nostro migliore alleato o il nostro peggior nemico: dipende solo da noi, dipende solo da come la utilizziamo. Talvolta otteniamo il successo utilizzando inconsciamente alcune tecniche.

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Sono nato nel 1975. Da ragazzo ho elaborato inconsapevolmente un metodo di studio particolarmente efficiente, che mi ha permesso di superare tutti gli esami con ottimi voti. Laureatomi in giurisprudenza, ho iniziato la pratica per diventare avvocato. Improvvisamente ho subito un brutto incidente che ha coinvolto le mie capacità intellettive, costringendomi in ospedale prima e a casa poi. Giunta la data dell’esame finale mi sono trovato di fronte a un bivio: non presentarmi o provarci ugualmente. Mi sono detto: “Ho studiato molto e bene negli anni dell’università. Posso farcela”. Mi sono perciò presentato con le migliori aspettative, ho risposto ad ogni domanda con sorprendente competenza, recuperando le conoscenze che avevo depositato nei ‘cassetti’ della mia memoria ed ho superato l’esame di avvocato! E’ stato quello il momento in cui mi sono reso conto di avere in mano uno

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strumento potentissimo. Gli studi e le ricerche fatti negli anni successivi hanno confermato e chiarito perché il mio metodo di studio aveva funzionato: avevo applicato molti principi chiave dell’apprendimento, utilizzando e sviluppando larga parte del potenziale della mia mente inconscia. Decisi allora di sistematizzare le mie conoscenze e le mie tecniche: di farne cioè un sistema che potessi insegnare ad altri. È un sistema che si fonda su tecniche di memoria, potenziamento delle emozioni positive, della memoria visiva e della visualizzazione, acutizzazione dei sensi, sviluppo della creatività e delle potenzialità del cervello. Il sogno di condividere col mondo queste tecniche e questo sistema è diventato realtà quando ho fondato Success Strategies, la società in cui, in collaborazione con uno straordinario gruppo di persone competenti e appassionate, insegno strategie di successo, metodi di apprendimento, tecniche per ottenere la salute col potere della mente. In Success Strategies abbiamo creato un percorso di studi di 2 anni, che permette di apprendere tutte queste conoscenze e tecniche, per utilizzarle nella nostra vita e per poterle insegnare ad altri: è l’Università del Successo, la Success University. Gli studenti di scuola e universitari che hanno seguito i nostri corsi o la Success University hanno tutti aumentato i propri voti e la motivazione allo studio e all’apprendimento. I professionisti, gl’imprenditori e i managers hanno accresciuto la propria creatività e le proprie capacità innovative e ottenuto un metodo di studio efficiente per dedicarsi ad un costante e continuo miglioramento nella propria professione.


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Dott. Raffaele Luise Specialista in Cardiologia

la dieta del cardiopatico “La dieta svolge un ruolo importante nei pazienti cardiopatici, la collaborazione del paziente e’ essenziale per evitare un aggravamento della patologia.”

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Vanno distinte due tipologie di pazienti: quelli affetti da patologia ischemica con buona funzione contrattile e quelli con scompenso cardiaco. Al primo gruppo appartengono i pazienti con pregresso infarto miocardico o angina pectoris che presentano molteplici fattori di rischio tra cui la dislipidemia (elevati valori di colesterolo e trigliceridi), va attuata una dieta ipolipidica (povera di grassi), e quelli con ipertensione arteriosa, per cui é importante ridurre l’assunzione di sale. Per i pazienti con scompenso cardiaco cronico è fondamentale regolare l’apporto idro-salino, per evitare di sovraccaricare di liquidi un sistema emodinamico già in equilibrio precario; in questo caso è necessario conservare un introito di liquidi minimo indispensabile, specie in estate. I cereali, alimenti di origine vegetale, che sono contenuti in pasta, riso, pane, orzo, polenta, etc. devono essere presenti nella dieta di tutti i giorni, in quantità definita ed evitando condimenti ricchi di grassi. La carne, alimento importante per il suo contenuto in proteine e ferro, è da selezionare preferendo i tagli più magri con minor contenuto di grassi. Tra le carni bianche: coniglio, pollo e tacchino; tra le carni rosse: vitello, manzo magro, lonza di maiale e cavallo. La selvaggina è da evitare per l’elevato contenuto in grassi e sale. La carne potrà essere presente nella dieta 4-5 volte alla settimana, riducendo i grassi di condimento durante la preparazione. Il pesce è ricco di sostanze nutritive, tra cui proteine e fosforo. La sua caratteristica nutrizionale è data dalla carne povera in colesterolo e ricca di grassi buoni come gli omega 3 che proteggono l’apparato cardiovascolare. Tra i pesci magri: branzino, orata, platessa, sogliola, nasello, merluzzo, palombo, trota, pesce spada, dentice, polpo e frutti di mare. Il pesce dovrebbe essere consumato almeno 3-4 volte alla settimana. Da consigliare le cotture al forno, al vapore e alla griglia che consentono di conservare le proprietà organolettiche senza aggiungere condimenti grassi. Il formaggio è un alimento ricco di grassi e colesterolo. Nel formaggio stagionato, è maggiore il contenuto di grassi e sale. Da scegliere sempre i prodotti fre-

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schi come ricotta, mozzarella, crescenza e robiola. Il formaggio non andrebbe consumato più di 2-3 volte alla settimana ricordando che è una pietanza completa. Le uova sono ricche di grassi, si calcola che un solo uovo contenga il fabbisogno giornaliero di colesterolo di un uomo adulto (circa 300 mg), per questo motivo se ne consiglia un consumo parco, massimo 1-2 volte alla settimana. Molto importante è il metodo di cottura: evitare burro o margarina e prediligere uova alla coque, in camicia e sode. I salumi contengono molto sale e spesso sono anche ricchi di grassi. Quelli consigliati sono bresaola, speck, prosciutto cotto e crudo sgrassati. Possono fungere da secondo piatto massimo 2-3 volte alla settimana, ricordandosi di eliminare il grasso visibile. Frutta e verdura sono ricche di fibre, vitamine e sali minerali, per questo motivo devono essere sempre presenti nella alimentazione del cardiopatico. Meglio se di stagione, possono essere consumate senza limiti e sfruttate anche come possibilità di uno spuntino fuori pasto. I dolci sono ricchi di zuccheri e grassi e vanno consumati raramente. E’ consigliabile scegliere quelli semplici e fatti in casa come crostate di frutta e torta margherita. E’ fondamentale utilizzare cotture che mantengano inalterate le proprietà organolettiche senza aggiungere ulteriori grassi come: la griglia, l’arrosto, al forno e la bollitura. Un bicchiere di vino rosso ai pasti è consentito in quanto contiene polifenoli, sostanze dalle proprietà antiossidanti e quindi protettive per l’apparato cardiovascolare. Altre bevande come tè o caffè sarebbero invece da evitare in quanto stimolanti. Ogni accorgimento dietetico va aggiunto in caso di altre patologie: diabete mellito, insufficienza renale o epatica, obesità.


La mammografia non salva la vita, ma è meglio farla

Secondo uno studio promosso dall’University of Toronto pubblicato sulla rivista British Medical Journal che sta dividendo la comunità medica fare la mammografia non salverebbe la vita alle donne. Almeno per 1 donna 5 infatti la diagnosi di tumore della mammografia risulta sbagliata. Ora i medici si dividono tra chi è più propenso a uno screening personale, nonostante il costo per la Sanità pubblica, e chi invece ritiene che sia preferibile un identikit del rischio legato alla familiarità e allo stile di vita. Come si legge sul Corriere della Sera: “Secondo uno studio canadese, appena pubblicato sul British Medical Journal, lo screening mammografico, cioè l’indagine condotta a tappeto su persone fra i 40 e i 59 anni, non riduce la mortalità per tumore al seno, come ci si aspettava, se confrontato con la palpazione. Anzi: porterebbe a sovrastimare i casi e spingerebbe a cure non necessarie”. Pierfranco Conte, professore dell’Università di Padova e Direttore dell’Oncologia 2 dell’Istituto Oncologico Veneto Irccs, spiega alla Bazzi: “Una cosa è certa. Con gli screening sono aumentate enormemente le diagnosi di carcinoma mammario cosiddetto in situ: un tumore che non dà metastasi, ma che viene però trattato con la chirurgia e la radioterapia”. E allora cosa fare? Cancellare i programmi preventivi, scrive la Bazzi, non è la soluzione più condivisa: “Secondo molti esperti, però, non è ancora arrivato il momento di cancellare i programmi di prevenzione (nonostante lo si sia già fatto per un’altra neoplasia, quella della prostata, la cui diagnosi precoce viene fatta attraverso la misurazione del Psa, l’antigene prostatico specifico, nel sangue), ma sarebbe prima opportuno rivedere tutti gli studi finora condotti, compreso quello canadese. Che ha il merito di aver coinvolto 90mila donne e di essere durato 25 anni ed è finora il più ampio riportato dalla letteratura medica, ma che ha anche qualche limite”. Va poi sottolineato che il parametro scelto dai ricercatori canadesi per valutare l’utilità dello screening mammografico è la sopravvivenza, non il migliore secondo Francesco Di Costanzo, direttore dell’Oncologia nell’Azienda ospedaliera-universitaria Careggi di Firenze: “I canadesi hanno scelto la sopravvivenza come parametro per valutare l’efficacia dello screening, ma 38


ricerca scientifica probabilmente non è il migliore, soprattutto quando si misura su un lungo arco di tempo. Nel frattempo, infatti, possono intervenire altre malattie che possono portare a morte e confondono i dati. E poi bisogna considerare le macchine: un mammografo di 25 anni fa non è come uno di oggi: il potere diagnostico di questi strumenti è migliorato moltissimo”. Oltre ai costi, sottolinea la Bazzi, bisogna tenere conto di quanto rapidamente la medicina stia cambiando: “Il tumore al seno non è una sola malattia, ma un insieme di malattie diverse da un punto di vista genetico, alcune più aggressive, altre indolenti, che hanno in comune solo il fatto di manifestarsi nello stesso organo: la mammella. Gli screening, invece, sono costruiti in base al presupposto che la malattia sia unica. Ecco perché anche gli interventi per la diagnosi precoce andrebbero «personalizzati», «tagliati» cioè sul singolo paziente, esattamente come sta avvenendo per la terapia”. Al posto dello screening allora sarebbe forse più efficace delineare un identikit dei rischi, spiega Di Costanzo alla Bazzi: “Un identikit dei rischi può permettere di individuare le donne che devono essere seguite con più attenzione. Magari anche con un risparmio sui costi”.

Mammografia DI COSA SI TRATTA? La mammografia è una radiografia in cui si comprime il seno tra due lastre per individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali. Viene quindi eseguita quando alla palpazione della mammella si avverte la presenza di un nodulo oppure ci sono altri segnali che richiedono un approfondimento diagnostico. La mammografia è inoltre effettuata come test di screening per cercare di scoprire la malattia prima che si manifesti. È UN ESAME CHE POSSONO FARE TUTTI O HA CONTROINDICAZIONI? La mammografia è un esame che non ha particolari controindicazioni. Nelle donne sotto i 40-45 anni di età, a causa della densità della ghiandola mammaria, questa indagine può solo trovare maggiori difficoltà a individuare noduli sospetti rispetto all’ecografia. Anche gli uomini possono sviluppare un carcinoma della mammella, ma data la rarità di questa condizione, ai maschi questo esame non è mai proposto come screening di massa. OCCORRE QUALCHE TIPO DI PREPARAZIONE PARTICOLARE ALL’ESAME? Prima dell’esame non occorre nessuna particolare preparazione. Alcuni studi suggeriscono che l’indagine potrebbe essere più efficace nelle prime fasi del ciclo, subito dopo l’inizio del ciclo mestruale. È MEGLIO CHE MI FARSI ACCOMPAGNARE DA QUALCUNO? La mammografia non prevede anestesia né lascia conseguenze che richiedano l’aiuto di un’altra persona. L’ESAME È DOLOROSO O PROVOCA ALTRI TIPI DI DISAGIO? Alcune donne trovano dolorosa la compressione delle mammelle tra le due piastre dell’apparecchiatura per la mammografia, ma il disagio dura solo il breve tempo necessario per l’esame. L’ESAME COMPORTA DEI RISCHI A LUNGO TERMINE? Come per ogni altra indagine radiografica, l’esame espone a una piccola quantità di raggi X, giustificata dalla necessità di accertare o escludere un tumore al seno in situazioni sospette. L’intervallo di età e la periodicità con cui viene effettuato lo screening mammografico su donne senza segni o sintomi sono stabiliti in modo che i benefici di una diagnosi precoce sovrastino i possibili rischi legati alle radiazioni, o gli effetti indesiderati del trattamento di tumori che non avrebbero influito sulla qualità o l’aspettativa di vita (sovradiagnosi).

Fonti: tuttacronaca.it - www.airc.it

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“Hub rinnova i suoi progetti di sviluppo e il suo impegno verso l’utenza e il territorio.” Il marchio storico Ortopedia Prodiesan è stato acquisito da Hub che ne ha condiviso il progetto industriale, mirato al rilancio e crescita dell’azienda con l’ambizione e l’orgoglio di perseguire una mission etica: ridare la libertà di muoversi a migliaia di persone. Sempre più vicini a voi. Il nuovo percorso che l’azienda ha intrapreso, vuole portare HUB Ortopedia Prodiesan a riconfermare l’immagine di efficienza e competenza che ha contraddistinto il marchio nei suoi oltre 40 anni di storia, con una maggiore vicinanza e ascolto dell’utenza e del territorio. Disorientati? Persi nella burocrazia? Chiedete a noi! Il nuovo Customer Care HOP potrà rispondere ai vostri dubbi in merito alle procedure e pratiche amministrative, orientarvi sui dispositivi disponibili presenti sul mercato e sui costi delle personalizzazioni, fissare appuntamenti con i nostri tecnici o richiedere assistenza tecnica anche per dispositivi non forniti da noi. Tutto ad un unico numero: 085/64740 o, se preferite via mail all’indirizzo customercare@hubortopedia.it Hub officina mobile. Hub Ortopedia Prodiesan ha allestito un’officina mobile per la riparazione e manutenzione dei dispositivi (carrozzine, letti, montascale e sollevamalati) presso il domicilio dell’utente. Basta una telefonata e saremo da voi con tutto il necessario per rapide sostituzioni, riparazioni e regolazioni.

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Camminare e correre senza dolore. Circa tre quarti della popolazione, prima o poi è colpita da fastidi e dolore ai piedi. Per molti questo significa l’abbandono di qualsiasi attività sportiva e l’inizio di molti fastidi. Camminare con dolore comporta spesso, come conseguenza, problematiche a carico della colonna vertebrale, dell’anca, delle ginocchia e delle gambe. I plantari, un serio e valido aiuto, per molti Per molte persone i plantari possono essere la soluzione per eliminare il dolore localizzato e aiutare a controllare il movimento durante i vostri passi.

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ortopedia Una soluzione per ogni sport Sempre più attenzione viene rivolta inoltre allo sportivo, infatti tramite sistemi di rilevamento di ultima generazione è possibile valutare il carico del piede durante il proprio gesto atletico, al fine di realizzare un plantare su misura specifico per la propria attività sportiva ed esigenza professionale e personale.

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L’esame baropodometrico è il test che consente di misurare la qualità dell’appoggio dei vostri piedi. Rileva le pressioni che vengono scambiate tra i punti di appoggio del piede ed il terreno, la modalità di esecuzione del passo e possibili problematiche legate alla deambulazione. Hub Ortopedia Prodiesan utilizza i migliori strumenti, come la pedana baropodometrica per esame in statica e dinamica, scanner 3D e il sistema di acquisizione Parotek per studiare le specifiche esigenze di ogni persona e attività.


“L’importanza della vaccinazione preventiva.” Era febbraio, l’aria, come di consueto, era molto fredda, il termometro segnava una temperatura abbondantemente sotto lo zero. Mario tornò a casa tutto tremante, suonò il campanello con insistenza, provocando le ire della sua compagna. Appena si aprì la porta e prima di essere sommerso da una lunga infinita serie di ingiurie si buttò sul divano e fece appena in tempo a dire: ”sto malissimo ho forti dolori ovunque, ai muscoli alle ossa, sento freddo e mi fa male la testa. Chiamami un medico”. Così fece senza senza dire nulla. Al telefono raccontò i sintomi al medico ”Arrivo tra circa un’ora” - disse il dottore- “ho alcune visite da fare prima”- aggiunse e mise giù la cornetta del telefono .“Cosa ti succede?”- disse la compagna preoccupata per le condizioni di Mario; non lo aveva mai visto in quello stato, sembrava impaurito ed agitato, appariva molto stanco. “Da questa mattina ho un fortissimo mal di testa, poi da qualche ora ho cominciato a sentire freddo e non sono stato in condizioni di fare più nulla al lavoro”- disse Mario. “Vuoi qualcosa da mangiare?” - gli chiese Agnese - “No grazie rispose, preferisco attendere l’arrivo del dottore senza mangiare” - rispose. Puntuale dopo circa un’ora arrivò il dottore. Dapprima parlò con Mario alcuni minuti, gli chiese informazioni sui disturbi che aveva,sulla loro insorgenza ,sulla intensità,poi lo visitò accuratamente, lo invitò a controllare la temperatura e disse “E’ influenza ”. Prescrisse degli antipiretici,un adeguato periodo di riposo - ”La chiamo più tardi per il numero di protocollo del certificato” aggiunse, salutò e andò via per riprendere il suo giro di visite. Ecco, questo è quello che potrebbe capitare a coloro che hanno deciso di non sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale. Per questo motivo quest’anno, riprendendo una tradizione, che lo scorso anno era stata interrotta, i medici di famiglia hanno partecipato attivamente alla campagna di vaccinazione antinfluenzale.

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La popolazione a rischio da sottoporre a vaccinazione viene individuata dal Ministero della Salute, insieme agli obiettivi di copertura vaccinale da raggiungere per una efficace azione preventiva. La vaccinazione, come è noto, viene offerta alle persone con una età superiore a sessantacinque anni, e a tutte le categorie a rischio: si tratta di coloro che sono af-

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ARRIVA L’influenza

Pocket Salute ha avviato una collaborazione con lo SMI, il Sindacato dei Medici Italiani. Per capirne di più e dare una informazione corretta ai lettori,chiameremo esponenti autorevoli della medicina di base. Articolo a cura del Dott. Silvio Basile, medico di medicina generale ad Alanno in Val Pescara, presidente regionale SMI.

fetti da patologie croniche, gli operatori sanitari e socio sanitari. Anche i dipendenti pubblici possono vaccinarsi gratuitamente, perché rivestono ruoli di pubblica utilità e quindi la loro assenza dal lavoro “paralizzerebbe” alcuni servizi. La vaccinazione quest’anno è partita intorno a metà Novembre ed è andata avanti fino a tutto Dicembre. Si è coperti fino a marzo. Negli anni precedenti la campagna partiva prima ma poi si rischiava di rimanere “scoperti” rispetto a eventuali colpi di coda del virus. Ogni anno i costi per l’influenza sono crescenti, negli ultimi anni le coperture vaccinali si sono abbassate e la popolazione che si è ammalata è stata molto elevata (i dati sono disponibili sul sito del Ministero della Salute www.salute.gov.it) determinando un aumento dei costi diretti e indiretti dell’influenza (farmaci, ricoveri per complicanze, giornate lavorative perse) e di questi tempi non possiamo permettercelo. Coloro che non sono vaccinati, qualora avvertissero i sintomi sopra descritti, non devono precipitarsi in Pronto Soccorso ma mettersi a letto, assumere antipiretici e, solo nel caso di persistenza o di persone anziane, consultare un medico. Un medico come quello descritto da Andrea Camilleri nella prima indagine di Montalbano “Il dottore apparteneva ad una razza in via di estinzione. Come i medici che una volta avivano il cosidetto occhio clinico e diagnosticavano la malattia del paziente solo a taliarlo e che oggi invece se prima non hanno tra le mani decine e decine di analisi fatte da macchine all’avanguardia tecnologica non riescono a capirci un’amata minchia, manco di una semplici e tadizionali ‘unfreunza”. A questa razza si vantano di appartenere i medici di famiglia.


mamme&bimbi

EDIZIONE INVERNO 2014

giocare fa bene

fonte Ministero della Salute www.salute.gov.it

haloterapia

a cura di Kinga - Grotta di Sale Centro Haloterapico - San Giovanni Teatino (CH)

parlare ai bambini

a cura di Marco Santilli Centro Specialistico Eliminazione della Balbuzie - Roma

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giocare aiuta a crescere: consigli utili per i genitori

Quale gioco scegliere in tutta sicurezza, in base all’età ed alle singole inclinazioni “Là dove c’è fiducia o attendibilità, vi è uno spazio potenziale che può diventare un’area infinita di separazione che il lattante, il bambino, l’adolescente, l’adulto possono creativamente colmare con il gioco…” (Donald Woods Winnicott)” L’interesse per i giocattoli rapisce l’attenzione di grandi e bambini, i primi perché vorrebbero soddisfare tutti i desideri dei piccoli, i secondi perché attribuiscono ai doni che giungono in questa circostanza un particolare valore “magico”. Il giocattolo ricevuto a Natale, ad esempio, acquista uno speciale significato soprattutto per i bambini, in quanto implica l’aspettativa di vedere riconosciuto dai propri genitori tutto l’auspicato meritato affetto. È questa la ragione per cui è importante soffermarsi, non solo sull’oggetto da donare, ma anche sul significato che esso assume. Perché il gioco è una cosa seria? Perché tutti noi, per l’intero arco di vita, usiamo il gioco come mezzo per esprimere liberamente quello che siamo e quello che vorremmo essere, anche se, man mano che cresciamo, usiamo “giocattoli” diversi. Infatti, qualunque cosa si dica sul gioco dei bambini, vale anche per gli adulti. Pur essendo considerato un bisogno prevalente dell’infanzia, esso rappresenta una necessità che, se soddisfatta in tempi e modi adeguati, riveste una funzione utile per la costruzione della personalità dell’individuo. È a questo che serve il gioco? Non solo! Il gioco aiuta ad acquisire la capacità di fare esperienza. Giocando, impariamo ad esprimere la nostra creatività. E, la creatività ci aiuta a scoprire chi siamo e a prendere coscienza di noi stessi come individui. È grazie al gioco che si possono muovere i primi passi verso l’esperienza di autonomia dalla madre, cosa che favorisce la crescita del bambino. Quando pensiamo ad un lattante, ad esempio, dobbiamo sapere che vive in uno stato di fusione con la madre, da cui è totalmente dipendente. Per compiere il difficile viaggio verso l’autonomia, il bambino si serve dei cosiddetti “oggetti transizionali”, la cosiddetta “copertina di Linus”. 44


mamme&bimbi Un pezzo di stoffa, un pupazzo o semplicemente il pugnetto portato alla bocca o la manina che esplora l’altro seno durante l’allattamento, servono al bambino per capire che esiste un mondo esterno, un mondo nel quale deve approdare. Ci sono cose particolari che una mamma dovrebbe fare? La mamma oltre ad allattare, vestire e pulire il bambino, dovrebbe preoccuparsi di fornirgli cure amorevoli e sensibili, grazie alle quali il bambino può acquisire quella fiducia necessaria per creare, attraverso il gioco, il proprio spazio nel mondo, il proprio diritto di essere al mondo. Come cambia il gioco man mano che il bambino cresce? Il gioco varia con il variare delle fasi dello sviluppo. Nel lattante i primi giochi coinvolgono la bocca, le manine, la vista, l’intera superficie del proprio corpo e di quello della madre. Man mano, il bambino comincia a cercare oggetti con caratteristiche simili a quelle della madre, come un orsacchiotto, un cuscino o un golfino. Successivamente, quando comincia a percepire la presenza di emozioni dentro di sé, il bambino ricerca oggetti che possono essere utilizzati per manifestare i propri sentimenti. Ad esempio, i sentimenti di amore e odio che cominciano ad albergare nella mente del bambino si manifestano attraverso il maltrattamento o il vezzeggiamento dei propri giocattoli, come a voler mettere in scena gli stati d’animo che ancora non riesce a governare. Pian piano, l’interesse del bambino si orienta verso altri giochi che possono avere a che fare con il riempire/svuotare, aprire/chiudere, costruire/distruggere. Questi giochi, che il bambino può fare usando qualunque oggetto ritrovato in casa, gli consentono l’esplorazione di attività motorie piacevoli. Da un certo punto in poi, l’attività ludica acquista anche un carattere di godimento e di piacere per la buona riuscita del compito. Ciò implica non solo il piacere di fare bene qualcosa, come costruire un oggetto, fare un disegno, ma anche il piacere che ne deriva dalla possibilità di esibirlo ai propri genitori che dovranno mostrare interesse e apprezzamento. In conclusione, perché il gioco possa assolvere alla sua funzione, è necessario che mamma e papà individuino i giochi in grado di rispondere al bisogno del bambino in relazione alla fase di sviluppo. Non è importante il giocattolo in sé (costoso o moderno che sia) ma ciò che esso significa per il bambino: anche semplici oggetti ritrovati in casa (pezzi di stoffa, pentole, coperchi, carta, cartoncini ecc.) possono soddisfarlo e aiutarlo ad esprimere la propria creatività.

Consigli utili... Nella scelta del giocattolo tieni sempre in considerazione la fascia di età indicata sulla confezione, in particolare il simbolo 0-3 e l’avvertenza “non adatto ai bambini di età inferiore a 36 mesi”, accompagnati dall’indicazione di pericolo. I giocattoli non adatti all’età del bambino possono essere pericolosi per la sua salute. Compra sempre giocattoli con il marchio di conformità alle norme europee, indicata dal marchio CE. Anche se il marchio CE non è direttamente una guida per il consumatore è comunque segno che il produttore si impegna a soddisfare tutte le norme di sicurezza dell’Unione europea, che sono tra le più rigorose al mondo. Acquista sempre i giocattoli presso rivenditori e siti web di fiducia. I rivenditori non affidabili ignorano le prescrizioni in tema di salute e sicurezza e potrebbero commerciare prodotti contraffatti. Se devi acquistare un giocattolo cerca di orientarti verso quelli più adatti all’età del bambino, che stimolino la sua curiosità, le sue capacità e che lo aiutino ad acquisire nuove conoscenze. Quando scegli un gioco cerca di capire cosa interessa di più al bambino e asseconda le sue inclinazioni. Considera l’importanza del movimento anche nella scelta dei giochi da acquistare o consigliare ai tuoi bambini: triciclo a pedali, monopattino, bicicletta, pattini, attrezzi per giochi con la palla, anche adattati per l’uso in casa, possono essere un incentivo divertente e una valida alternativa ai giochi sedentari. Cerca spazi e luoghi all’aperto dove il bambino possa correre, saltare, giocare, specialmente se abiti in un appartamento senza ampi spazi o senza giardino. Proponi ai bambini i giochi di movimento che favoriscono l’apprendimento e aiutano a gestire l’ansia per la prestazione scolastica, educandoli ad un buon controllo emotivo e al rispetto delle regole. Tieni d’occhio il bambino mentre gioca e lasciagli costruire il suo spazio e il tempo di gioco. Trova il tempo per giocare con il tuo bambino o per leggergli un libro.

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mamme&bimbi

SEBBENE POSSA ESISTERE QUALCUNO CHE NON DESIDERA L’ORO, NON ESISTE NESSUNO CHE NON ABBIA DESIDERATO IL SALE. UN PO’ DI STORIA Sul suo commercio e sui metodi e le tecniche per la sua estrazione ed elaborazione si sono fondate le maggiori civiltà della storia antica e moderna, dagli Egizi all’Italia del Regno dei Savoia. Il sale è inoltre indispensabile per la nostra vita: nel liquido amniotico, consistente in una soluzione idrosalina, ha luogo la prima parte della formazione e sviluppo biologico dell’individuo. Una peculiarità del sale è quella di non avere praticamente limiti di scadenza e quindi di essere indeteriorabile. Ciò ne rende possibile il trasporto ancor oggi, a mezzo delle lente carovane di cammelli attraverso le più remote zone del Sahara. Il sale ha avuto un ruolo fondamentale anche nella storia della Cina. Sottoposto a tassazione fin dal 1900 a. C., costituì infatti il primo caso di monopolio statale su un bene di prima necessità. Con i proventi ricavati dalle tasse sul sale fu anche finanziata la costruzione della Grande Muraglia. Anche nell’antica Roma il prezioso minerale ha rappresentato una risorsa di enorme importanza e ha fornito un contributo fondamentale alla floridezza economica dell’Impero. In epoca monarchica, i soldati venivano addirittura retribuiti a mezzo di quantità di sale proporzionali al loro prestigio e ai meriti riportati in battaglia. Da questa pratica è scaturita la definizione di “salario”. Saline Romane erano presenti anche nella laguna Veneziana e antichi documenti testimoniano come pure in queste zone il sale venisse utilizzato come merce di scambio per acquistare grano o altri prodotti. QUALITA’ TERAPEUTICHE

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Il sale più famoso è quello rosa dell’Himalaya: si tratta di un sale fossile formatosi oltre 200 milioni di anni fa in un ambiente marino assolutamente puro e incontaminato. Se questo sale fa bene, ancor meglio fanno le sessioni di “speleoterapia” o “haloterapia”, pratiche che risalgono, in tanti paesi dell’est Europa, già all’Ottocento. La terapia viene praticata per mezzo di normali sedute in grotte di sale il cui microclima favorisce l’assorbimento di particelle saline che alleviano i sintomi di

haloterapia

Kinga - Grotta di Sale Centro Haloterapico Via Pietro Nenni 41 San Giovanni Teatino Prenotazioni ed Informazioni Telefono: 085 4461095 Website: www.kingasale.it

allergie, asma, bronchiti e in generale igienizzano l’apparato respiratorio. Queste esposizioni inducono una naturale depurazione delle vie respiratorie favorendo la naturale ossigenazione, rivitalizzazione e rinforzo dell’organismo. In Abruzzo, e precisamente a San Giovanni Teatino (CH), ormai da oltre due anni, è presente il primo centro di Haloterapia (KINGA TERAPIA DEL SALE) che riproduce fedelmente le caratteristiche ambientali delle miniere saline Polacche. Sempre più numerosi sono i genitori che ricorrono alla specifica terapia praticata in questo centro per trattare efficacemente le affezioni respiratorie dei propri figli, riscontrando in esso la qualità del servizio offerto e la grande professionalità degli operatori.


Alcol: sai cosa bevi? più sai, meno rischi!

Sei a rischio per la salute se il consumo giornaliero è superiore a:

zero unità fino a 16 anni 1 unità tra i 18 e i 20 anni 1 unità oltre i 65 anni 2-3 unità per gli uomini

1-2 unità per le donne

se il consumo è zero non corri alcun rischio

1 bicchiere = 1 unità = 12 grammi di alcol Ricorda che anche un consumo minimo di alcol può comportare un rischio per la tua sicurezza e per quella degli altri

SIA

OSSERVATORIO NAZIONALE ALCOL CNESPS

SOCIETÀ ITALIANA ALCOLOGIA

WHO COLLABORATING CENTRE FOR RESEARCH AND HEALTH PROMOTION ON ALCOHOL AND ALCOHOL RELATED HEALTH PROBLEMS


mamme&bimbi

come parlare ai bambini “Tutte le tappe dello sviluppo linguistico, mese per mese.” Per aiutare e stimolare il bambino a parlare occorre accendere la sua attenzione rendendolo partecipe di ciò che sta dicendo mostrando attraverso i gesti motori del genitore che parla o mostrando oggetti per aiutarlo a rispondere anche con l’aiuto di processi imitativi empatici.

disfluenze verbali

ABRUZZO LAZIO marche MOLISE Dott. Marco Santilli Presidente dell’Associazione La Nuova Parola Dott. Saverio Di Donato Psicologo, Psicoterapeuta Centro per l’Eliminazione della Balbuzie Sede Centrale: Via Tivoli 66, Roma Numero verde: 800 090 732 Sito web: www.marcosantilli.it

Bisogna avere attenzione e sensibilità nel rispettare i tempi di ascolto e di desiderio di comunicare del bambino. Al bambino bisogna parlare lentamente, con i tempi della favola, ma con un linguaggio non artificiale “bambinesco” bensì con parole rivolte alla persona se pur bambina. Consiglio di articolare bene e gradualmente le labbra e di parlare con concetti semplici e rivolti a lui guardandolo sempre negli occhi. Il bambino impara una parola ogni ora sia di oggetti che di concetti astratti (verbi come crescere o restituire). Risulta molto utile mostrare gli oggetti dei quali si parla ed è molto importante avere un contatto esperenziale e logico dove inserire le cose con le quali si parla. Le parole vanno fatte sentire come emozioni! LE TAPPE DELLO SVILUPPO LINGUISTICO Tenendo presente che è molto importante usare pause nel discorso per dettare il senso del tempo verbale, elemento fondamentale per lo sviluppo sano del linguaggio, ricordiamo che: 2- 4 MESI Sono presenti suoni di vocali nei momenti di affettività con i genitori.

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6-10 MESI Lallazione iniziale con fonemi ripetuti. Ci si prepara alle prime parole (mam-ma) sempre all’interno di un clima di serena affettività senza eccessi di protezione o ansia da parte dei genitori.

15-16 MESI Le azioni iniziano ad avere un nome nel linguaggio del bambino senza però capirne completamente il significato. 18-23 MESI Il bambino inizia a rispondere si o no alle domande dei genitori e iniziano a comparire piccole frasi compiute con nome e verbo. Non è preoccupante una verbalizzazione che arrivi tardi fino ed intorno ai 24 mesi. La comprensione e la dimensione intellettiva nei primi anni viaggiano qualche volta in modo distanti, questo rientra fino ai due anni nella normalità.



estetica&benessere nel gambo d’ananas un tesoro a cura della Dott.ssa Caterina Giordano Farmacista presso Eikos Parafarmacie San Giovanni Teatino (CH)

EDIZIONE INVERNO 2014

la chirurgia rigenerativa a cura del Dott.Pietro Gentile ESpecialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva Pescara - Roma

home training

a cura di Mimma Mandolini Docente C.S.E.N - Personal trainer fitness- posturale Pescara

la ginecomastia

a cura del Dott. Donatello Di Mascio Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica - Pescara

silhouette soft

a cura del Dott.ssa Enrica Rita Angelone Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Ariel Skin Center - Pescara - Avezzano

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benessere CHIETI ABRUZZO

Nel gambo d’ananas un tesoro: La bromelina

fitoterapia

Dott.ssa Caterina Giordano Farmacista Eikos Parafarmacia Via Sandro Pertini 5 San Giovanni Teatino (CH) Tel. 0859436233 Sito web: www.eikosparafarmacie.it

“La bromelina, impiegata in campo farmaceutico, ha spiccate proprietà antinfiammatorie ed antiedematose.” Si ottiene attraverso un processo di estrazione dal gambo dell’ananas. Nella polpa del frutto, questa straordinaria molecola è presente, ma in quantità molto inferiore. La bromelina è un enzima avente attività proteolitica, ovvero capacità di scissione delle proteine in amminoacidi. Questa particolare proprietà ne consente l’uso nel trattamento degli stati infiammatori dei tessuti molli associati a trauma o in quelle manifestazioni topiche che presentano edema. E’ molto utilizzata come rimedio nel postoperatorio per contrastare le reazioni tissutali. L’assenza di tossicità e la grande efficacia terapeutica rendono questa sostanza particolarmene indicata nella cura della lipodistrofia localizzata (cellulite). Nelle diete risulta molto efficace per ridurre la ritenzione idrica legata al sovrappeso. La bromelina viene anche impiegata per facilitare il processo di digestione degli alimenti. Essendo infatti un enzima proteolitico, è di aiuto nella digestione soprattutto di cibi proteici tipo carne o pesce. E’ utilizzata nell’insufficienza pancreatica esocrina (da sola o in associazione ad estratti pancreatici) e nel trattamento sintomatico delle turbe digestive di qualsivoglia origine. Utile quindi nell’alleviare le dispepsie.

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Ha attività antiaggregante piastrinica (ostacola la formazione di trombi all’interno dei vasi sanguigni) ed è utilizzata in presenza di vene varicose. Per queste sue proprietà, la bromelina è controindicata in gravidanza ed in presenza di ulcera gastrica o duodenale. Inoltre, soggetti in terapia con anticoagulanti (Coumadin®, Eparina) o antinfiammatori (Aspirina®, Ibuprofene, Naproxene) devono assumere bromelina dopo aver informato il medico. In presenza di malattie cardiovascolari si consiglia una certa cautela nell’utilizzo di farmaci o integratori contenenti bromelina. Stessa prudenza in caso di associazione a sostanze naturali con azione anticoaugulante tipo ginko biloba.

Cenni farmacologici. La bromelina è contraddistinta da una notevole sicurezza d’impiego. Questa fondamentale differenza rispetto ai FANS (antinfiammatori classici tipo ibuprofene, ketoprofene, diclofenac, etc..) è dovuta al suo particolare meccanismo d’azione. I fans tradizionali inibiscono la cicloossigenasi e di conseguenza la sintesi di prostaglandine. La Bromelina invece concorre alla sintesi di prostaglandine aventi attività antinfiammatoria a discapito di quelle aventi attività pro-infiammatoria. Essa inibisce la trombossano sintetasi, enzima che converte le PGH2 in prostaglandine proinfiammatorie e trombossani. In questo modo viene evitata la gastrolesività tipica dei FANS. Sfruttando tali proprietà, risulta vincente la sinergia tra bromelina e FANS avendo un potenziamento dell’effetto antinfiammatorio ed una riduzione degli effetti collaterali. Tra le altre attività farmacologiche della Bromelina troviamo quella antitrombotica, ipotensiva e di disgregazione delle placche aterosclerotiche. Controindicazioni. La Bromelina è controindicata in pazienti con gravi disfunzioni renali od epatiche, ed è necessario uno stretto controllo in pazienti emofiliaci o comunque soggetti con disordini della coagulazione.



estetica

HOME TRAINING “E’ noto che negli ultimi anni il ritmo di vita è diventato sempre piu’ frenetico ed il tempo da dedicare a noi stessi è sempre troppo poco, ma nonostante tutto è aumentata l‘attenzione per la cura del proprio corpo; una priorità per molti che cercano di conciliare i mille impegni con la voglia di allenarsi e mantenersi in forma.” Per questo motivo è in crescente aumento la richiesta del personal trainer (PT), ovvero di quella figura che crea un programma di allenamento personalizzato mirato al raggiungimento degli obiettivi definiti dal cliente ottimizzandone i tempi.

personal training

PESCARA ABRUZZO Dr.ssa Mimma Mandolini Laureata in Scienze Motorie Docente C.S.E.N Personal trainer fitness- posturale Campionessa del Mondo di Kick Boxing Infoline 328 835 0813 mimmamandolini@libero.it

Solitamente il PT lo si trova nei grandi centri fitness, ma la nuova tendenza è l’HOME TRAINING. Le persone che preferiscono allenarsi tra le mura domestiche sono sempre più numerose; molteplici i motivi di questa scelta: scarso tempo libero, evitare l’ambiente caotico della palestra, avere a disposizione un luogo discreto e riservato, la comodità del personal trainer che viene a domicilio risparmiando tempo e stress. Per effettuare un allenamento valido non si ha bisogno di grande spazio ne’ di grandi attrezzature; tutto sta alla bravura ed alla creatività del vostro PT che dovrà essere capace di organizzare un allenamento appropriato, stimolante ed efficace in casa vostra. Un’idea potrebbe essere quella di effettuare un allenamento calistenico, forma di training a corpo libero dove ci si allena sfruttando solo il peso del corpo e la forza di gravità: utile per aumentare la massa magra, perdere la massa grassa, tonificarsi, migliorare la postura e aumentare la mobilità articolare.

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Esempio di workout calistenico: - Affondi in salto - Dive bomber - Reverse crunch - Squat jump - Mountain climber -Dip a terra -Ponte -Side plank

Ogni esercizio va tenuto per 30 secondi, alla fine del circuito recuperare 10 secondi e ripetere il tutto 2/3 volte. Questo tipo di work out determina un lavoro molto intenso a livello cardiocircolatorio e respiratorio, efficace per dimagrire e avere miglioramenti estetici. E’ fondamentale però che qualsiasi allenamento sia programmato da persone esperte e con qualifiche adeguate (laurea in Scienze Motorie e specializzazioni che conferiscono al Personal Trainer l’esperienza e la conoscenza appropriate per poter seguire una persona in fase di allenamento). Se non avete mai sperimentato allenamenti di questo genere vi consiglio di iniziare e noterete subito dei benefici, se avete un Personal Trainer e non avete mai fatto un programma simile… cambiatelo!


La GINECOMASTIA “Quando nell’uomo si sviluppano le mammelle si parla di una condizione definita Ginecomastia.”

chirurgia plastica

PESCARA ABRUZZO

Dott. Donatello Di Mascio Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Studio Medico Via Fabio Filzi 5, Pescara Tel. 338 9304564 E-mail donatello.dimascio@alice.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 5255 Odm Parma

Durante lo sviluppo puberale anche nel maschio si assiste a modificazioni delle ghiandole mammarie, ma tale fase ha una durata minima con nessuna implicazione di tipo esteticofunzionale. Se la fisiologica involuzione delle ghiandole mammarie maschili non sopravviene allora può aversi uno sviluppo anomalo della regione pettorale/seni che nella maggior parte dei casi è senza alterazioni funzionali, ma con ripercussioni estetiche importanti tanto da porre limiti alla vita di relazione. Le cause che possono condurre allo svilupparsi dei seni nel maschio possono essere l’assunzione di ormoni utilizzati per varie patologie, l’obesità, l’uso di farmaci anabolizzanti (bodybilder) o in sindromi congenite (Klinefelter). CLASSIFICAZIONE 1) una Ginecomastia Congenita dovuta ad una maggiore sensibilità della ghiandola mammaria maschile all’increzione di ormoni femminili, o quando ci si trova di fronte a veri e propri quadri sindromici con squilibri ormonali complessi. 2) una Ginecomastia Adolescenziale (caso 2) caratterizzata da un aumento temporaneo dei seni nella fase dello sviluppo e con una regressione in circa il 95% degli adolescenti.

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3) una Ginecomastia Secondaria all’uso di alcuni farmaci di tipo ormonale che si usano nelle malattie della prostata, o come gli steroidi-anabolizzanti nel body bilding, l’assunzione di tranquillanti e sedativi, o diuretici; comumque sono parecchie decine i farmaci che presi in modo cronico hanno l’effetto collaterale di far sviluppare le mammelle nel maschio.

GINECOMASTIA MONOLATERALE

CASO CLINICO 2

Generalmente la difficile convivenza con tale patologia si traduce in disturbi della sfera sociale e sessuale; il problema è talmente sentito che il numero di maschi che si è sottoposto ad intervento chirurgico negli ultimi anni è notevolmente aumentato.

A seconda se prevale la componente ghiandolare parliamo di Ginecomastia Vera o se al contrario come nei soggetti in sovrappeso o realmente obesi prevale la componente adiposa (grassa) dei seni, parliamo di Pseudoginecomastia o Ginecomastia Falsa.


estetica Preparazione pre-operatoria: Per effettuare l’intervento di liposuzione è indispensabile che il paziente sia sottoposto ad una accurata visita medica e agli esami pre-operatori standard richiesti dal chirurgo. Il paziente dovrà essere in buona salute e in buone condizioni generali. Al fine di ridurre i rischi di sanguinamento e difficoltà di guarigione delle cicatrici, è consigliabile sospendere l’assunzione di farmaci antiaggreganti o fluidificanti del sangue come l’aspirina ed eliminare il fumo (almeno due settimane prima dell’intervento). Il paziente dovrà tempestivamente riferire al proprio chirurgo la comparsa di qualunque sintomo di malattia che potrebbe rendere consigliabile rimandare l’operazione (raffreddore, mal di gola, tosse, malattie della pelle insorte di recente). Il giorno dell’intervento il paziente si dovrà presentare a digiuno (dalla mezzanotte del giorno prima) e con la guaina elastica consigliata dal chirurgo per il post operatorio.

La terapia chirurgica della ginecomastia permette di ottenere ottimi risultati e soddisfazione per il paziente, consentendogli di riguadagnare autostima e un’immagine virile, superando l’imbarazzo ed il malessere psicologico dovuti a tale inestetismo. Raramente possiamo avere la Ginecomastia Monolaterale (caso 2), cioè quando è interessato un solo lato.

I RISULTATI

La diagnosi inizia con un’attenta valutazione clinica seguita dalla palpazione bi-manuale per poi proseguire con una semplice ecografia; inoltre vanno esplorate la familiarità, le abitudini alimentari e di vita; se ci sono sospetti di squilibri ormonali esami ematochimici finalizzati all’assetto ormonale del soggetto possono chiarire meglio il quadro. Raramente la dieta e l’esercizio fisico possono risolvere quadri di ginecomastia. La terapia d’elezione è quasi sempre chirurgica utilizzando solitamente due tecniche in combinata: la liposcultura utile nel ridurre la componente adiposa (grassa) e se non è sufficiente si procede alla riduzione chirugica della ghiandola mammaria vera e propria (che non può ovviamente essere aspirata).

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Personalmente anche nelle ginecomastie importanti (caso 3) utilizzo un approccio peri-areolare al fine di confinare le cicatrici intorno all’areola in quanto meno evidenti e più facilmente occultabili, evitando cicatrici verticali e orizzontali come quelle che si usano nella riduzione delle mammelle femminili.

CASO 1

PRIMA DOPO

CASO 3

PRIMA DOPO



estetica PESCARA L’AQUILA ABRUZZO Dott.ssa Enrica Rita Angelone Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

“Molti pazienti avvertono l’esigenza di dare più tono alla pelle del viso, ottenere un risollevamento di guance, zigomi e sopracciglia, rassodare la pelle del collo o ridefinire il profilo mandibolare.”

dermatologia

Oggi tutto questo è possibile grazie ai nuovi fili riassorbibili “Silhouette Soft”, realizzati con acido polilattico (polimero sintetico, biocompatibile, biodegradabile, inerte dal punto di vista immunologico e completamente riassorbibile dall’organismo) che, posizionati nello strato adiposo sottocutaneo, stimolano una maggiore produzione di collagene di tipo fibrotico con immediato effetto lifting.

E’ possibile abbinare l’inserimento dei fili ad altri trattamenti estetici? Il metodo Silhouette Soft non pregiudica la possibilità di impiegare, anche nella stessa seduta, filler e tossina botulinica, per contrastare la presenza delle rughe dinamiche.

FILI SILHOUETTE SOFT

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Studi Medici Skin Center Via Napoli 17, Pescara Tel. 08536295 Via Monte Velino 68, Avezzano (AQ) Tel. 086321253 Sito web: www.skincenters.it Iscrizione Ordine dei Medici Numero 3287 Odm L’Aquila

Come avviene l’inserimento dei fili Silhouette Soft? La procedura è mini invasiva e veloce (dura dai 15 ai 20 minuti al massimo), si svolge in anestesia locale e non necessita di esami preliminari. L’unico dato da tenere presente è l’eventuale presenza di allergia all’acido polilattico stesso. Dopo aver praticato un’anestesia locale nei punti di ingresso e uscita dei fili, il chirurgo plastico procederà al loro inserimento. Ogni filo è munito di quattro “coni”, costituiti da acido glicolico, che, scorrendo sottopelle, raccolgono e riposizionano la cute, ottenendo come risultato la tonificazione della guancia, del bordo mandibolare, del collo, o, in alcuni casi, il risollevamento del sopracciglio.

A quale età è consigliato questo trattamento? Normalmente l’inserimento dei fili Silhouette Soft è consigliato a pazienti, sia donne che uomini, dai 40 ai 60 anni.

La procedura è assolutamente personalizzata, e viene stabilita preventivamente dal medico sulla base delle specifiche esigenze e aspettative del paziente; a seconda dei casi, in una sola seduta si possono inserire più coppie di fili, o scegliere di aggiungerli in sedute successive. Come si svolge la convalescenza dopo l’inserimento di Silhouette Soft? Il giorno successivo al trattamento è possibile riprendere le normali attività, in quanto, solitamente, non sono presenti segni visibili né dolore. In alcuni casi può comparire un leggero gonfiore ed arrossamento, che regredisce spontaneamente. Secondo i consigli del medico, si dovrà evitare l’uso del trucco per uno/due giorni dall’intervento, non svolgere attività fisica impegnativa e applicare una crema antibiotica nei punti di ingresso e di uscita dell’ago.

Vi sono altre applicazioni del metodo Silhouette Soft? Sono tuttora in fase pionieristica le possibilità di impiego dei fili Silhouette Soft su altre parti del corpo, ad esempio per praticare il lifting del seno (mastopessi), o ottenere risollevamento e tonificazione di glutei e braccia. Durante la visita, il chirurgo plastico sarà in grado di stabilire se, nel vostro caso, la procedura di inserimento dei fili Silhouette Soft può essere idonea a risolvere questo genere di problematiche.

Che durata ha il risultato ottenuto con Silhouette Soft? L’effetto del trattamento si mantiene per circa due anni. Nel frattempo, l’acido polilattico stimola la formazione di nuovo collagene, e il processo di fibrosi contribuisce a ricompattare e tonificare la pelle, con l’effetto di un miglioramento generale dell’aspetto del viso.

Qual è il costo della procedura? Il costo dipende dal numero dei fili utilizzati e dalle specifiche esigenze, pertanto deve essere indicato dal chirurgo, dopo la visita. In genere una/due coppie di fili possono essere sufficienti.


STUDIO MEDICO SPECIALISTICO DR.SSA VITTORIA DRAGANI Autorizzazione sanitaria 424/SUAP72011 del 17.11.11 LASER TERAPIA Fractional Lux 1540 - laser frazionato non ablativo per trattamento: rughe perioculari e contorno labbra, rughe collo e decoltè, esiti cicatriziali da acne, esiticicatriziali, riduzione dei pori e miglioramento texture cutanea Starlux Max G - manipolo luce pulsata per il trattamento di: couperose, angiomi stellati, angiomi piani, capillari del viso, fotoringiovanimento, lentigo solari, macchie cutanee.

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estetica

chirurgia rigenerativa

“Le scoperte negli ultimi anni nel campo della chirurgia rigenerativa ci hanno permesso di mantenere la ricerca sempre vivace e prolifera di novità, permettendo di migliorare sempre di più la qualità di vita.” Tre gli elementi principali utilizzati nella Chirurgia Rigenerativa: cellule staminali adulte ottenute dal tessuto adiposo, fattori di crescita contenuti nelle piastrine e biomateriali.

chirurgia plastica

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Dott. Pietro Gentile Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Riceve a Pescara c/o Studio Medico Dott.ssa Dragani Viale Regina Margherita 49, Pescara Tel. 085 4227339 E-mail pietrogentile2004@libero.it

In pratica con una liposuzione possiamo prelevare le cellule per poi reimpiantarle. In questo modo andiamo a utilizzare le cellule e i tessuti propri del paziente non solo per riempire, come nel caso di seno o viso, ma per rigenerare i tessuti ringiovanendo la pelle. In chirurgia plastica l’uso delle cellule staminali avviene per il trattamento di diverse patologie, come la sindrome di Parry-Romberg, nelle ulcere, esiti cicatriziali, esiti di ustione, e soprattutto esiti di ricostruzione mammaria. Alle staminali si possono aggiungere dei fattori di crescita ricavati dal proprio sangue con un semplice prelievo. I fattori di crescita stimolano le cellule, indicando loro una funzione specifica, che ci permette di ottenere il risultato desiderato. Si tratta pertanto d’interventi assai meno invasivi di quelli tradizionali, con tempi di recupero post operatorio nettamente inferiori e risultati nel tempo assai più duraturi.

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L’utilizzo del tessuto adiposo arricchito con fattori di crescita può rappresentare ad esempio una valida alternativa al tradizionale lifting. Infatti, il grasso prelevato durante la liposuzione viene reinserito nelle depressioni del viso ottenendo due risultati: il primo di riempire gli avvallamenti inestetici, il secondo, grazie alle cellule staminali, di rigenerare la pelle ringiovanendola in maniera duratura. Per non parlare del fatto che può rappresentare in casi selezionati una valida alternativa all’impiego di protesi nell’aumento del volume mammario. Infatti il vantaggio che la paziente potrà trarre sarà quello di eliminare delle adiposità localizzate a livello delle cosce e dell’addome che verranno sfruttate per ricavare il grasso e le cellule staminali innestate nel corso dello stesso intervento a livello mammario per incrementare il volume.

Rispetto alle protesi il risultato sarà sicuramente più naturale, ricordando però che il grasso va incontro ad un fisiologico riassorbimento, che siamo riusciti con l’impiego dei fattori di crescita a ridurre al minimo. I fattori di crescita e le cellule staminali ottenute dal tessuto adiposo possono essere utilizzate in aggiunta per il trattamento delle calvizie e per il rinfoltimento progressivo. I fattori di crescita consentono infatti una rigenerazione dei bulbi atrofici prima della loro perdita definitiva ottenendo così un recupero del numero dei bulbi ed un aumento di spessore del fusto del capello. Producono inoltre un rallentamento notevole della perdita dei bulbi capilliferi e della loro involuzione.


psicologia

centro jonas: a disposizione di tutti “Centro di clinica psicoanalitica per i Nuovi Sintomi.” Jonas – Centro di clinica psicoanalitica per i Nuovi Sintomi – si occupa della cura dei cosiddetti Nuovi sintomi del disagio contemporaneo: anoressie-bulimie, obesità, depressioni, attacchi di panico, dipendenze patologiche, ansia, disagio della famiglia, disturbo ossessivo-compulsivo. L’obiettivo di Jonas è permettere un percorso di psicoterapia orientata alla psicoanalisi a tariffe “sociali”, per rendere la cura accessibile a tutti. La psicoterapia non deve essere privilegio di pochi abbienti. La sede nazionale di Jonas si trova a Milano e la sua rete associativa comprende altre quindici sedi, tra cui Pescara. Jonas offre uno spazio di trattamento ambulatoriale di sintomi psicologici. Con il lavoro dei suoi soci (200 professionisti tra psicoanalisti ma psichiatri, psicoterapeuti), dall’anno della sua fondazione (2003) a oggi l’Associazione ha avuto circa 20mila contatti su scala nazionale. In Jonas riceviamo soprattutto pazienti per cui altri trattamenti sono falliti. Uno dei principi etici su cui si fonda Jonas è rendere il costo della terapia accessibile a tutti. Per questo il costo delle sedute viene concordato in sede di colloquio tenendo conto delle possibilità di ciascuno. L’orientamento clinico di Jonas è psicoanalitico. Il trattamento terapeutico prevede uno spazio d’ascolto che assegna valore centrale alla parola della persona. Questo per permettere l’elaborazione delle cause della sofferenza e la scoperta di altri modi per esprimere la singolarità di ognuno che non siano quelli patologici di cui si è già potuto sperimentare il fallimento.

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Oltre la cura, l’operato di Jonas si estende nel campo sociale con attività di divulgazione, di formazione e di prevenzione sul territorio e in collaborazione con la rete delle istituzioni (scuole, ospedali, comunità terapeutiche, centri sociali, associazioni culturali). In 10 anni Jonas è diventata un’associazione riconosciuta come un modello di generatività e premiata per il suo impegno.

psicoterapia con indirizzo psicoanalitico

PESCARA ABRUZZO

Dott. Antonio Ciancarelli Psicologo e Psicoterapeuta Psicoterapeuta con indirizzo psicoanalitico Riceve per appuntamento Tel 349 6471192 Jonas Pescara Centro di Clinica Psicoanalitica per i Nuovi Sintomi Sede Via Campania 28, Pescara Sito web www.jonasonlus.it Iscrizione Ordine degli Psicologi Numero 1069 Odp Pescara

Dal Ministero per le Politiche Giovanili l’associazione ha ottenuto il riconoscimento per l’impegno svolto nell’ambito della prevenzione del disagio giovanile. Anoressia, bulimia, obesità: dire “no” al cibo o non poter controllare il “sì”. La questione alimentare è però, nella prospettiva di Jonas, solo un aspetto della complessità dei disturbi del comportamento alimentare. L’immagine di un corpo troppo magro o eccessivamente appesantito nascondono infatti una molteplicità di tematiche che non si possono ridurre al rapporto col cibo ma che interrogano la sfera delle relazioni interpersonali: il rapporto con i genitori, con l’altro sesso, con il proprio ideale di corpo. Per questo Jonas ritiene che i disturbi alimentari non siano malattie dell’appetito che problematizzano il rapporto col cibo, ma malattie dell’amore che nascondono la paura dell’incognita che rappresentano i legami affettivi e sociali. Per riprendere il filo della propria vita Jonas propone percorsi di psicoterapia individuale che si propongono come luoghi di ascolto della sofferenza e della storia unica e particolare di ognuno.


psicologia PESCARA ABRUZZO

Dal tradimento alla coppia “Sempre più spesso si sente parlare di tradimento, se fino a qualche anno fa era quasi sempre l’uomo a tradire e la donna ad essere tradita oggi i ruoli si sono equiparati. ” Si tratta di un’emozione di base che si attiva quando una situazione o un evento vengono percepiti dall’individuo come pericolosi. Ma perché si tradisce? Le motivazioni fornite dal traditore, uomo o donna che sia, sono tante:noia, insoddisfazione, crisi di mezza età, voglia di emozioni diverse, voglia di trasgressione, ricerca di conferma della propria persona ecc. Raramente il tradimento viene attuato per amore, purtroppo. In molti vogliono sperimentare nuove avventure, nuove emozioni intriganti e piene di passione senza pensare alle conseguenze sull’altro, senza immaginare il dolore che causa a chi è vicino a loro. Quindi: perché se tanto piace tradire poi non si è in grado di gestire e accettare le conseguenze che senza dubbio si dovranno affrontare? La parola “tradire” non piace a nessuno, è ostica, brutta, non la si accetta, si cerca sempre una giustificazione, anche se non c’è. Il tradimento è un atto oscuro, ostile alla comunicazione funzionale, che troppo spesso provoca danni indelebili alla coppia, danni che resteranno nel tempo nei ricordi e nei pensieri delle persone interessate, anche se la coppia si ricostruisce i sentimenti i pensieri restano feriti. In questo caso può essere utile un supporto Psicologico. 63

PSICOLOGIA

Dott.ssa Carmela Di Blasio Psicologa, Grafologa, ha frequentato la scuola di Psicoterapia Sistemica, Master in Ipnosi Costruttivista, Corso di specializzazione EMDR, Specializzata in AuricoloTerapia Riceve per appuntamento Tel 334 7591833 Iscrizione Ordine degli Psicologi Numero 1209 Odp Pescara Articolo redatto in collaborazione con la Dott.ssa Chiara Alcini



non acquistate cuccioli su Internet “Primo: agire sulla domanda di cani e gatti di razza. Poi misure nazionali ed europee.” (Cremona, 12 febbraio 2014) - In attesa che si attuino efficaci misure di contrasto al commercio illegale di cani e gatti, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani rinnova l’appello a chi desidera acquistare cuccioli di razza a non acquistare su Internet.

il veterinario risponde

veterinaria

ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani Sede Nazionale Palazzo Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403536 - 403541 - 403547 Ufficio Stampa Tel. 0372 403547 Sito web www.anmvi.it

Le indagini giudiziarie di questi anni, specie dal 2010 quando è stata introdotta la fattispecie di reato, hanno rivelato che i profitti illeciti derivano proprio da canali di compravendita illegale on line. “E’ urgente una forte azione di sensibilizzazione verso l’ignaro proprietario - dichiara Marco Melosi, Presidente dell’ANMVI- che incautamente cade nelle trappole tese da Internet, senza verifiche e senza certezze sui venditori. Chi vuole un cane o un gatto di razza scelga gli allevamenti italiani e gli esercenti che danno garanzie di trasparenza e tracciabilità. In Italia poi, c’è la possibilità di acquistare esemplari con pedigree di razza selezionata, garantiti dal punto di vista sanitario”. C’è un vuoto legislativo- Il Parlamento italiano non è riuscito a varare una legge per la regolamentazione del commercio elettronico di animali. Le proposte in campo ci sono, ma sono ancora sulla carta, come ad esempio quella di estendere agli animali d’affezione le regole per il commercio on line applicate alle specie protette, o stringere accordi con i maggiori gestori di piattaforme di marketplace on line. Strategie europee- Ma l’Associazione ribadisce che il crimine è di portata europea e si avvale di canali senza frontiere come appunto il Web. Da tempo l’Italia suggerisce l’intervento di Europol e una maggiore cooperazione fra Stati Membri.

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Il nostro Paese si è fatto sentire durante la prima Conferenza europea sugli animali da compagnia (ottobre 2013), ma “abbiamo visto tiepide reazioni a quanto invocato a gran voce dalle rappresentanze italiane- commenta Melosi- per questo confidiamo nel semestre di presidenza italiana della UE”.

Indegnità professionale- E poi sanzioni e repressione del reato come previsto dalla Legge 201 del 2010, che ha visto i medici veterinari in prima fila a plaudire all’iniziativa della Farnesina. “I veterinari che si associano per delinquere non hanno cittadinanza nella nostra Categoria- conclude Melosi- sono un danno e una vergogna per migliaia di Colleghi che fanno l’impossibile per salvare la vita a cuccioli prematuramente strappati alle madri e ormai fortemente compromessi dal punto di vista sanitario e comportamentale”.


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