Pocket Salute Edizione Pescara-Chieti Settembre 2009

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Pescara/Chieti - Anno II n°1 Settembre 2009

salute

odontoiatria

l’importanza della salute orale in gravidanza

sesso

omosessualità non è una malattia fisica nè mentale

benessere la chiropratica

aiuta a migliorare i disturbi cognitivi

psico

il post-ictus cosa accade dopo l’attacco cerebrale

speciale Alla scoperta dei principali difetti visivi

bellezza

mantenere una pelle sana i consigli degli esperti

Con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Pescara


...è nuovo ...è online

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Editoriale del mese Buon compleanno! Ebbene sì, proprio un anno fa cominciava la scommessa di POCKET SALUTE. Abbiamo trascorso insieme 12 mesi ricchi di informazione, prevenzione e solidarietà e ci accingiamo a spegnere in Vostra compagnia, affezzionati lettori, la nostra prima candelina. Parte il secondo anno editoriale con molte novità ma con la medesima sana passione che ci ha da sempre contraddistinte. Resta invariata la formula della rivista, 64 pagine di consigli e articoli utili, per informare ma, soprattutto, per vivere meglio. Si aggiunge la rubrica IL TROVA FACILE, un modo semplice per avere sottomano i riferimenti di strutture ed operatori del benessere. Al via, inoltre, la campagna comunicazione dell’edizione 2009/2010; manifesti e cartoline per far conoscere il progetto a quanti, fino ad oggi, non hanno mai sfogliato il primo free-press del benessere. Con l’autunno si trasforma anche il portale pocketsalute.it, non più solo un sito informativo ma un vero e proprio luogo d’incontro tra utenti e professionisti della salute e del benessere. In rete tanti consigli e articoli divulgativi, l’utilissimo servizio TROVA MEDICO, le liste di distribuzione e tutti i curricula dei nostri inserzionisti. Per ultima, ma non per importanza, la vera grande novità: nasce Pocket Salute Edizione ROMA. Proprio in questi giorni è in distribuzione il primo numero dedicato ai cittadini capitolini. Stesso format, stessa modalità di distribuzione (con un numero di copie triplicato). Cambiano ovviamente i contenuti che saranno redatti, così come vuole lo spirito del progetto, da referenti locali. Importante l’accordo in esclusiva con il Policlinico Umberto I e la Sapienza nonchè il patrocinio della Provincia di Roma. Quello appena trascorso è stato un anno importante per POCKET SALUTE, ma non ci fermeremo qui, continueremo a crescere consapevoli che ci siete Voi al nostro fianco, mese dopo mese, pagina dopo pagina. Giulia Mincarini e Serena Zimuel Responsabili di Pocket Salute per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Pescara-Chieti Reg. Tribunale di Pescara n.24/08 del 7/11/2008 Con il patrocinio della Provincia di Pescara

PROVINCIA DI PESCARA

Con il patrocinio del Comune di Pescara

Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Grafica ed impaginazione Serena Zimuel

Comune di Pescara

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Editore POCKET IDEA s.r.l. Stampa D’Auria Industrie Grafiche s.p.a. Zona Industriale Destra Tronto I 64016 - S.Egidio alla Vibrata (TE) Redazione e Pubblciità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it Distribuzione POCKET IDEA s.r.l. distribuzione@pocketsalute.it Foto e illustrazioni © 2009 Microsoft Office Online, © 2009 Fotolia, © 2009 iStockphoto


Pocket Salute Edizione Pescara/Chieti - Anno II n° 1 Settembre 2009

pag.32-33

speciale

Alla scoperta dei principali difetti visivi

09 post-ictus

cosa accade dopo l’attacco cerebrale

28 odontoiatria

l’importanza della salute orale in gravidanza

39 la chiropratica aiuta a migliorare i disturbi cognitivi

53 una pelle sana

i consigli per mantenere un aspetto naturale

59 omosessualità

non è una malattia fisica nè mentale

rubriche

l’esperto risponde pag.13

Tumori: 9 consigli per prevenirli pag.15


SCRIVI ALLO SPECIALISTA

le risposte saranno pubblicate direttamente sulla rivista.

Indica il nome del medico o del professionista a cui rivolgere il tuo quesito. Scrivi la domanda nell’apposito spazio, inserisci il tuo pseudonimo e spedisci in busta chiusa a Redazione POCKET SALUTE presso Pocket Idea srl Via Nicola Fabrizi 155, 65122 Pescara. Nome del medico Richiesta

Firma I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... AGE - Associazione Italiana Genitori Il Progetto Andrea nasce nel 1995 presso l’ospedale di Latina. Rappresenta un esempio concreto del patto di solidarietà tra i bambini e gli adolescenti ricoverati, i loro genitori, gli operatori sanitari, le istituzioni, il mondo del volontariato, della cittadinanza attiva, della scuola. Sito: http://www.age.it AGBE - Associazione Genitori Bambini Emopatici L’Associazione nasce per seguire più da vicino, e meglio, la vita dei bambini che frequentano il reparto ed il day hospital ematologico. Sito: http://www.agbe.it AGDE - Associazione Guarigione dalle Epatopatie L’A.G.d.E., Associazione per la Guarigione dalle Epatopatie, opera ormai da diversi anni a sostegno delle persone affete da malattie del fegato. I fini sono il sostegno ai Pazienti in tutte le forme effettuabili, compreso il reperimento di mezzi per sostenere l’attività della Struttura di Epatologia di Pescara Sito: http://www.agde.it AIDO - Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti e Cellule L’A.I.D.O. conduce quotidianamente una battaglia difficile contro le paure, i dubbi, le diffidenze legate ad un tema difficile come quello della donazione di organi. I volontari del Gruppo Comunale e della Sezione Provinciale risponderanno a tutte le domande presso la nostra nuova sede all’interno dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara. Sito: http://www.aido.it Domenico Allegrino O.N.L.U.S. L ’Associazione interviene per sostenere

attraverso la soddisfazione di bisogni reali, il valore dell’essere umano e per contribuire a diffondere la cultura della solidarietà Sito: http://www.domenicoallegrino.it FIDAS Pescara- Donatori Sangue L’attuale FIDAS PESCARA ha la sua origine dalla spinta unitaria che animò gruppi di donatori. Con il tempo le attività di propaganda si sono intensificate e l’attenzione si è spostata anche sul mondo dei giovani. Sito: http://www.fidaspescara.it Marco di Martino O.N.L.U.S. L’associazione si prefigge la realizzazione di opere umanitarie attraverso l’elargizione di aiuti finanziari e morali alle persone,ai giovani, agli adolescenti ed ai più piccoli. Intende favorire inoltre, la crescita sociale, culturale, civile per lo sviluppo delle pari opportunità fra i Popoli Sito: http://www.onlusmarcodimartino.org S.M.I.C.I. ONLUS – Sostegno Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali L’associazione nasce nel 2007 per volontà dei genitori di bambini affetti da patologie rare ma gravi come malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa. L’obiettivo primario è quello di fornire aiuto e sostegno ai piccoli pazienti, alle famiglie e all’U.O.S. di Gastroenterologia Pediatrica dell’ospedale “Spirito Santo” di Pescara. http://www.smici-onlus.it Vides Pescara O.N.L.U.S. Promuove il volontariato giovanile con particolare attenzione alle problematiche relative alla prevenzione del disagio minorile. Dal 1995 il Vides è impegnato nelle adozioni a distanza e nei microprogetti. Ad oggi beneficiano del progetto SAD ( Solidarietà a distanza) circa 6.000 bambini distribuiti in 22 nazioni. Sito: http://www.videspescara.org

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neurologia

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LE CONSEGUENZE POST-ICTUS CEREBRALE Una serie di studi internazionali ha dimostrato che la endoarteriectomia dell'arteria carotidea è indicata quando le occlusioni chiudono più del 70% del vaso e quando il paziente ha avuto sintomi recenti (ictus o TIA) collegabili alle occlusioni stesse. L'intervento, vista la criticità, deve essere eseguito in centri specializzati con un basso rischio di complicazioni. Questi interventi chirurgici non sono più possibili se l'occlusione è totale. Sono allo studio farmaci neuroprotettivi che, se assunti subito dopo il manifestarsi dell'ictus cerebrale, dovrebbero proteggere il tessuto nervoso limitando l'invalidità permanente, ma gli studi clinici effettuati hanno dato esito negativo con i farmaci sperimentali finora utilizzati. Tuttavia quello che accade nelle prime settimane in seguito all'ictus è la lesione irreversibile di alcuni gruppi cellulari dell'encefalo, la sofferenza ed il danneggiamento dei gruppi cellulari vicini alla lesione per effetto dell'edema perilesionale e l'inibizione dei gruppi cellulari che si trovano funzionalmente connessi alle zone di lesione. Il miglioramento deriva dal riassorbimento dell'edema e dalla relativa riattivazione delle aree connesse alla zona di lesione rese "mute". L'evolversi di questo fenomeno è strettamente legato al tipo di esperienze e di riabilitazione al quale il soggetto verrà sottoposto. Ovviamente le possibilità di recupero variano anche in relazione all’estensione e gravità della lesione e alla particolarità delle zone colpite. Gli effetti dell’ictus variano molto nelle diverse persone: alcune sperimentano solo disturbi lievi, che con il tempo divengono quasi trascurabili, altri, invece, portano

gravi segni della malattia per mesi o per anni. Tra le principali conseguenze post ictus, troviamo Emiplegia, ovvero la paresi di una metà del corpo, accompagnata da disturbi della sensibilità e deficit cognitivi. Il fenomeno della Diaschisi, rappresenta un argomento fondamentale per poter comprendere l'evoluzione di un ictus. In seguito ad una lesione cerebrale, alcune zone del cervello vengono danneggiate direttamente dalla lesione, altre cessano di funzionare correttamente, perché coinvolte dall’edema che occupa lo spazio intorno alla lesione, mentre altre strutture, che non sono anatomicamente connesse con le zone direttamente danneggiate, vengono inibite a distanza. Proviamo a comprendere il motivo di questo strano fenomeno di inibizione denominato diaschisi. Per quale motivo la natura ha la necessità di mettere a riposo il sistema? Si tratta di una strategia biologica di difesa, che tende ad evitare un sovraccarico delle strutture interessate dalla lesione, pertanto le aree e le strutture che non sono anatomicamente connesse con quelle lese, ma che sono ivi funzionalmente connesse, ovvero con le quali partecipano in sinergia all’interno di alcune funzioni tramite il continuo scambio di informazioni, vengono inibite. L'inibizione avviene in quanto alcune aree del cervello non ricevono più informazioni dalle aree lese ormai rimaste "mute" a causa della lesione, e probabilmente per proteggere le stesse zone lese da un sovraccarico informativo difficilmente gestibile. All'interno della diaschisi, si ha quindi una fase acuta di “shock”, dove l’inibizione è molto ampia e coinvolge molte zone del cervello e dei circuiti nervosi. È per questo motivo che in seguito ad un ictus la fase acuta è caratterizzata da una paralisi flaccida, denominata in questo modo proprio per la quasi totale impossibilità del paziente di poter muovere una metà parte del corpo, quella opposta alla lesione.

Prof. Marco Onofrj Specialista in Neurologia www.marcoonofrj.it Via Campobasso 26, Pescara tel: 085-2058931 cell: 331 292646

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POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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TECNICA FONO-ARTICOLATORIA PER RITROVARE LA NUOVA PAROLA La balbuzie è un disturbo del linguaggio, cioè un sintomo, precisamente un disordine del ritmo della parola nel quale chi ne soffre sa quello che vorrebbe dire e nel contempo non riesce a dirlo. Esistono due forme di balbuzie: una primaria tipica dell’età infantile, costituita da disfluenze e brevi ripetizioni sillabiche iniziali ricorrenti; e una secondaria, tipica degli adulti. Caratterizzata da un prolungamento di blocchi e ripetizioni e da una sintomatologia accessoria rappresentata da un aumento della tensione muscolare del collo e della bozza che si può estendere anche al resto del corpo, fino a sfociare in tremori. Le cause della balbuzie possono essere molteplici e le più svariate, si possono avere cause genetiche, altre ereditarie oppure psicologiche. Per questo oggi non si parla più di causa della balbuzie ma di integrazione di fattori eziologici, individuali e ambientali. Proprio per la vasta varietà di tali fattori, non esiste un’unica teoria che spiega la balbuzie, ma si possono dividere in tre categorie, ognuna delle quali privilegia un determinato genere di cause. Le teorie organicistiche e le teorie foniatriche reputano responsabili della balbuzie alcune particolari lesioni degli organi impegnati nella formazione e trasmissione del linguaggio. Le teorie psicogenetiche sostengono, invece, che alla base della balbuzie vi sia un conflitto sostenuto da forze contrapposte, parlare-non parlare, dal quale deriva una sorta di compromesso: il balbuziente. Questo conflitto può essere provocato o da un episodio traumatico della propria vita (teoria dello shock emozionale), o da un senso di inadeguatezza e un’immagine di sé come parlante negativa, che può essere stata costruita sia dal soggetto stesso, sia dai

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LaNuovaParola genitori (teoria del conflitto appreso) o ancora può essere provocato da pulsioni libidiche ritenute troppo aggressive e pericolose per poter essere soddisfatte (teoria psicoanalitica). Il balbuziente vive un rapporto negativo con il proprio corpo, in quanto lo ritiene il responsabile del suo disturbo, ritiene che il suo corpo sia sbagliato e che quell’errore sia la causa di tutti i suoi disagi. Quando si balbetta il corpo assume posture particolari, emergono contrazioni facciali e corporee e tic che non sono piacevoli da vedere per gli interlocutori, che inevitabilmente possono anche manifestare sguardi imbarazzati e comportamenti fuori controllo, provocando nel balbuziente ansia e frustrazioni. Così la balbuzie finisce per creare, non soltanto problemi di linguaggio, ma soprattutto, difficoltà a livello psicologico nel soggetto balbuziente. Esso si sente diverso dagli altri, si sente privato della parola e del diritto di esprimersi. Questo modello è promosso dal Dott. Marco Santilli, responsabile del Centro Specialistico per L’Eliminazione della balbuzie e Presidente dell’Associazione Italiana “La Nuova Parola”. L’elemento cardine della tecnica fono-articolatoria è il flusso emissivo di aria, che consente di mantenere allargate e rilassate le corde vocali, prima di iniziare e parlare, evitando così al cervello di azionare erroneamente gli input che fanno scattare il riflesso condizionato della balbuzie.

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offerta onlus Pocket Salute è da sempre stato vicino alle Onlus di categoria medica e sociale, diamo voce a tutte quelle realtà nate per dare un aiuto concreto ed un sollievo a quanti ne hanno bisogno. A settembre 2009 si è aggiunta anche l’edizione romana, abbiamo studiato una formula ad hoc per tutte le onlus che hanno necessità di promuoversi.

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Come fare per aderire al progetto? Per applicare tale scontistica abbiamo bisogno della copia dello statuto o di una dichiarazione sostitutiva firmata dal presidente dell'associazione che attesti la specificità della Onlus.

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filo diretto

Dott.ssa Carmela Di Blasio

SCRIVICI ANCHE TU A filodiretto@pocketsalute.it Sono separata da alcuni anni, ho due figli grandi, autonomi, vivono con me, ma hanno la loro vita, amici, ragazza. Ho un buon lavoro part time per mia scelta passata, quando i ragazzi erano piccoli ho preso tale decisione per occuparmi di loro al meglio. No ho grossi problemi economici, una casa, un rendita, insomma non mi manca niente. Così sembra! Allora cos’è questo senso di insoddisfazione, di malessere, che mi prende, soprattutto in estate? Con l’arrivare delle vacanze mi sento sola. Ognuno è felice di andare in ferie, io non molto, certo tre settimane passano in fretta, ma i giorni prima sto male, in ansia, vorrei fossero già finite prima di iniziare… M.N. Ciao, parli dei tuoi figli, del tuo lavoro. Ma gli amici??? Non menzioni nella tua lettere amici, vita sociale, possibile che non fanno parte della tua vita??? Non parli di vacanze, durante le ferie non ti concedi un viaggio, magari con gli amici che non menzioni mai. Se non hai una vita sociale, prova a creartela, puoi frequentare una palestra, dedichi del tempo alla cura di te. Iscriviti in qualche club, sai bisogna faticare un po’ anche per avere amici, compagni, più tempo resti sola più sarà difficile in futuro integrarti socialmente. Forza, un po’ di ottimismo. Cara dottoressa, Il mio dilemma è

Scrivete a filodiretto@pocketsalute.it pubblicheremo le risposte su questa rubrica. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto. questo: essere o apparire? Spesso mi trovo in conflitto tra mostrami così come sono, con il mio carattere, dire le cose così come le penso, e fingere di essere quella che non sono, quella che ama i locali notturni, quella che ride di cose che non fanno ridere. Si parla di spontaneità, di sincerità, ma chi è veramente se stesso? Sincero? Spontaneo? Oggi mi trovo a guardare la gente con questi occhi, di una persona mi chiedo “è veramente così? Finge? Cosa pensa davvero? Simona Sai Simona, penso che sia una fortuna non avere il dono di leggere nei pensieri altrui, essere dotati della privacy di pensare liberamente una cosa e dirne un’altra. Certo questo non significa che siamo giustificati ad essere cattivi con i pensieri, ma restiamo con un pò di mistero. Secondo me pensi troppo, sii un po’ spontanea. Trovo che il tuo comportamento sia una forma di adattamento sociale, non una finzione. Non guardare gli altri con occhi indagatori, non è detto che fingano. Spesso ci si comporta come tu dici per la sete di amicizia, di appartenenza ad un gruppo, non è poi così sbagliato, certo occorre non essere falsi...

Dott.ssa Carmela Di Blasio Psicologa Cell. 3347591833 psicologa@carmeladiblasio.it www.carmeladiblasio.it 13


piccola guida al pronto soccorso

a cura della redazione

PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO SHOCK Lo shock compare in ogni lesione grave. Sintomi: stato di particolare agitazione, pallore, sudore freddo, polso accelerato debole e irregolare poi rallentato, respiro superficiale, frequente o irregolare. Primo soccorso Il soccorritore deve: 1. Sdraiare il paziente con la testa più bassa dei piedi per far affluire il sangue al cervello (eccezione al punto 4). 2. Slacciargli i vestiti. 3. Coprirlo leggermente con una coperta, ma senza farlo sudare. 4. Nel caso di lesioni alla testa o al petto, sollevare la testa e le spalle del paziente con cuscini o indumenti arrotolati in modo che la testa sia circa 25 cm più in alto dei piedi. Se il paziente comincia a respirare con difficoltà, abbassargli la testa come descritto al punto 1. 5. Se il paziente è cosciente e ha sete bagnargli le labbra ma non somministrargli né cibo né bevande. Un'abbondante emorragia accompagnata da sintomi di shock determina quasi sempre una situazione di pericolo mortale per l'infortunato. Pertanto, dopo aver arrestato l'emorragia, bisogna prendersi cura dello shock. SLOGATURE - LUSSAZIONI Primo soccorso Il soccorritore deve non muovere l'articolazione. Se la slogatura è di una mano, di un braccio, di una spalla o della mandibola e quindi il paziente può muoversi senza pericolo, condurlo da un medico o in ospedale. Se il paziente non può muoversi (per esempio perché è slogata l'anca), chiamare l'ambulanza. Per diminuire il gonfiore e alleviare la sofferenza, applicare sulla parte colpita una borsa di ghiaccio.

STORTE - DISTORSIONI Primo soccorso Il soccorritore deve sollevare l'articolazione colpita e mettetela in posizione comoda. Porre sopra una borsa di ghiaccio o un impacco freddo per calmare il dolore e il gonfiore. Se la distorsione interessa una caviglia, evitare di far camminare l'infortunato o di farlo stare semplicemente in piedi. Se si è obbligati a farlo camminare fasciare la caviglia usando una benda elastica di 10 cm. di altezza: incominciare dalla base delle dita del piede, procedendo regolarmente e stringendo con moderazione. Se la lunghezza della benda lo consente si può arrivare fin sotto al ginocchio. Le distorsioni gravi devono essere esaminate dal medico per scoprire eventuali fratture.

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prevenzione oncologica

Dott. Donato Natale

TUMORI: NOVE CONSIGLI PER PREVENIRLI Ogni anno in Italia circa 250.000 persone si ammalano di tumore (132.000 uomini, 122.000 donne) e 124.000 circa muoiono di tale malattia*. Secondo dati noti da tempo la mortalità da cancro potrebbe diminuire fino a valori del 30-40% se la popolazione generale adottasse uno stile di vita più salutare (non fumare, utilizzare un’alimentazione più corretta, sottoporsi con regolarità a esami di diagnosi precoce). Una buona parte dei tumori sembra essere correlata con l’esposizione a fattori ambientali o a comportamenti personali. Proprio per questo motivo, è fondamentale, per prevenirli, mettere in atto una serie di interventi che consentano di allontanare o ridurre i vari fattori esterni notoriamente capaci di determinare nel tempo l’insorgenza di tumori sia nella popolazione generale sia in quella ad alto rischio. Questi interventi possono esser distinti in: Prevenzione primaria: che consiste nel ridurre o azzerare l’esposizione a fattori specifici che possono creare danni sul nostro patrimonio genetico e condurre alla formazione di un tumore. Questo intervento non è semplice poiché richiede oltre ad un cambiamento radicale delle proprie abitudini di vita (non fumare, moderare l’uso dell’alcool, adottare un regime dietetico particolare, svolgere una regolare attività fisica) anche interventi di tipo ambientali al fine di eliminare tutte le fonti di esposizioni a sostanze cancerogene (quali l’asbesto, le amine, il benzene, il radon ecc..). La Prevenzione secondaria è invece orientata alla diagnosi la più precoce possibile del tumore aumentando così la possibilità di guarigione. Quest’obiettivo è raggiungibile in due modi: con la diagnosi

Tab 1. Codice Europeo contro il cancro: Nove regole per prevenire i tumori 1. NON FUMARE 2. EVITA L’OBESITA’ 3. FAI OGNI GIORNO ATTIVITÀ FISICA 4. MANGIA OGNI GIORNO FRUTTA E VERDURA 5. MODERA IL CONSUMO DI ALCOLICI 6. EVITA L'ECCESSIVA ESPOSIZIONE AL SOLE 7. EVITA L'ESPOSIZIONE A FATTORI PROFESSIONALI ED AMBIENTALI 8. ATTENZIONE AI SINTOMI 9. PARTECIPA AI PROGRAMMI DI SCREENING

precoce che comporta una vigile attenzione rivolta all’individuazione dei sintomi iniziali di malattia, oppure con la partecipazione a programmi di prevenzione (cosiddetti screening) rivolti alla scoperta di alcuni tumori prima che essi stessi diano segno di se (in particolare per alcuni tumori come quello del colon, della mammella e dell’utero). La Prevenzione terziaria, invece, si basa sull’utilizzo d’interventi rivolti a ridurre la gravità e le complicanze indotte dal tumore stesso. Prevenire è, dunque, meglio che curare; conoscere a fondo gli interventi di prevenzione primaria che secondaria oltre che attuarli è alla base di una corretta educazione sanitaria. Da questo numero di Pocket Salute, nell’ambito di un progetto editoriale di prevenzione contro i tumori, saranno illustrati i principali interventi (che la Comunità Scientifica Europea ha sintetizzato nel Codice Europeo contro il cancro in nove regole, Tab 1) rivolti al miglioramento del proprio stile di vita, all’individuazione dei primi sintomi da non sottovalutare per una diagnosi precoce di malattia e saranno analizzati i principali programmi di salute che possono prevenire lo sviluppo di un tumore aumentandone la possibilità di cura quando diagnosticato precocemente. * Fonte: i dati riportati si riferiscono al 2008 e sono stati stimati dal Reparto Epidemiologia dei Tumori del Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità.

Dott. Donato Natale, Specialista in oncologia Ospedale Civile Santo Spirito, Pescara e-mail: d.natale@pe.nettuno.it

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medicina dello sport

Prof. Patrizio Ripari

…ANCORA IN TEMA DI MOVIMENTO Analizzando le nuove frontiere della Medicina dello Sport, è opportuno porre l’accento sui benefici di un esercizio fisico-sportivo adeguatamente prescritto e personalizzato. Le più importanti e autorevoli task-force Medico-Sportive e Cardiologiche italiane ed internazionali, indicano l’esercizio fisico come il mezzo adatto per la riduzione della morbilità e della mortalità, soprattutto nell’ambito di patologie cardiovascolari (cardiopatia ischemica, ipertensione, etc). Numerosi studi hanno rilevato validi effetti preventivo-terapeutici nei confronti di altre patologie croniche, come l’obesità, il diabete, l’osteoporosi, alcune neoplasie e la depressione. Il Medico dello Sport, oltre che prescrivere un esercizio fisico adatto e formulato sulla base di indagini specifiche, deve “vigilare” sulle nuove specialità del fitness, proposte a soggetti di tutte le età da palestre e centri benessere, al fine di tutelare la salute della persona contro l’incitazione mediatica all’ “esercizio a tutti i costi”. La chiave di volta del problema è la corretta prescrizione dell’esercizio “ad personam”, in base allo stato di salute ed alle esigenze del singolo individuo. Nella Sezione Medico-Sportiva e Cardiologica del CUMS, sono state effettuate varie ricerche finalizzate alla formulazione di originali protocolli da applicare sui soggetti affetti da ipocinesia, ipertensione lieve-moderata o “border line”(sovrappeso-obesità lieve) o anche da diabete di II° tipo, consapevoli che l’attività motoria rappresenta un aiuto significativo, non solo per la prevenzione delle complicanze, grazie ad un miglior controllo clinico-farmacologico, ma anche per il miglioramento dello “status” psico-fisico. La vita impone ritmi sempre più frenetici con uno stile di vita

essenzialmente sedentario, è quindi necessario individuare la tipologia di attività motoria più idonea per soggetti in condizioni di sovrappeso e/o con pressione arteriosa sisto-diastolica “border-line”, al fine di ridurre il peso corporeo, migliorare la performance fisica e favorire uno stato normotensivo. Per promuovere e mantenere il proprio stato di salute, tutti gli adulti sani tra i 18 ed i 65 anni dovrebbero svolgere esercizio fisico aerobico per un minimo di 30 minuti per 5 giorni a settimana, o, almeno 20 minuti per 3 giorni alla settimana. Ancora meglio sarebbe sostenere un esercizio fisico aerobico combinato moderato-intenso, secondo le linee guida dell’American Heart Association e dell’American College of Sports Medicine (sostenute anche dalla Federazione Medico Sportiva Italiana). In caso di condizioni pre-patologiche o patologiche, l’esercizio terapeutico deve essere svolto dopo accurata valutazione, idonea prescrizione e opportuna supervisione, come avviene presso la Sezione Medico- Sportiva e Cardiologica del CUMS. In questa sede sono attualmente in corso ricerche finalizzate all’identificazione di protocolli di esercizio idonei al trattamento integrativo delle patologie del postmenopausa e del diabete. Prof. Patrizio Ripari Associato in Medicina dello SportFacoltà di Scienze dell’Educazione Motoria dell’Università “G.D’Annunzio” di Chieti- Pescara p.ripari@unich.it

Prof. Patrizio Ripari, Responsabile Sezione Medico-Sportiva e Cardiologica CUMS V.le Abruzzo 322 Chieti Scalo Tel. 0871 587107 Cell. 338 2405633 17


ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE MEDICO SPECIALISTICA Un modo nuovo di interpretare la medicina www.esperiamed.it L’Esperia è una realtà polispecialistica privata attualmente non convenzionata con il sistema sanitario nazionale, a carattere associativo che opera nel campo medico con lo scopo di soddisfare soprattutto due fondamentali esigenze dei pazienti: servizio e qualità diagnostica. Per servizio intendiamo disponibilità, puntualità, coinvolgimento ed educazione sanitaria del paziente. Tutto questo perché siamo convinti del fatto che ciò renda le patologie più gestibili e controllabili nel tempo. Qualità diagnostica perché pur essendo consci che la medicina non è una scienza certa constatiamo quotidianamente una certa imperizia e negligenza in campo sanitario.

Il Fondatore Dott. Nicola Menna

Consulenti Interni

Consulenti Esterni

Dott. Nicola Menna Specialista in Odontostomatologia Dott.ssa Giuseppina D'Apolito Specialista in Cardiologia Dott. Prof. Marco Sarchiapone Specialista in Pscicologia Dott.ssa Sandra Matteucci Dietologia - Intolleranze alimentari (Vega Test) Sig. Davide Granchelli Osteopatia Dott. Domenico Castrataro Specialista in Otorinolaringoiatria Dott. Antonino Paolino Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni

Dott. Roberto Lattanzio Specialista in Gastroenterologia e Chirurgia Generale Dott. Marco Castellaneta Specialista in Dermatologia Dott.ssa Patrizia D’Aurelio Specialista in Oculistica Dott. Massimo Cerimele Specialista in Radiologia Dott. Renzo Gaglione Specialista in Ostetricia e Ginecologia Dott. Paolo Ciampa Specialista in Ortopedia e Traumatologia

ESPERIA è presente in Abruzzo con due strutture ambulatoriali a Pescara e Chieti.

PESCARA 65122 Lungomare Matteotti, 97-Tel. 085-296239-Fax 085-4223145 CHIETI 66013 Via Teramo, 55-Tel. 0871-562549-Fax 0871-560859 e-mail esperia@esperiamed.it


salute

Dott. Marco Tarquini

FUGGIRE DAL MAL DI SCHIENA Una galassia di disturbi, più che un’unica malattia e con un record non invidiabile: è una delle prime cause di assenza dal lavoro. Nove mal di schiena su dieci riguardano i fianchi e la zona appena sopra i glutei: si tratta di lombalgia, che colpisce ben 15 milioni di Italiani. Può avere cause diverse: infiammazione dei fasci nervosi che escono dalla colonna vertebrale, ernia del disco, artrosi, contratture muscolari, crolli vertebrali provocati da forme gravi di osteoporosi. Il 90% della popolazione adulta mondiale ne soffre almeno una volta nella vita. Anche gli adolescenti non sono immuni al disturbo, infatti circa il 40% ha dolori alla schiena almeno 1 volta al mese. La lombalgia è un dolore che può essere lieve ma può esacerbarsi fino a divenire insopportabile e limitare molte delle attività quotidiane, come guidare l’auto, camminare, allacciarsi le scarpe, sollevare oggetti leggeri e perfino disturbare il sonno. Quando la lombalgia è acuta, ed è dovuta a contratture muscolari, molte volte bastano degli antidolorifici (sempre prescritti dal medico), riposo per qualche giorno, per poi sottoporsi ad una serie di esercizi fisici per prevenire nuovi attacchi. Ma quando il dolore e l’impotenza funzionale diventano cronici (dura da più di 6 mesi) e nè i farmaci nè i trattamenti riabilitativi hanno successo, allora lo specialista può intervenire con trattamenti chirurgici detti mini invasivi. Tra le numerose tecniche chirurgiche specifiche per il trattamento del dolore lombo sacrale troviamo la Periduroscopia, la Radio Frequenza Pulsata, la Decompressione Discale Percutanea, la Nucleo plastica, la Discolisi

con Ozono e tante altre ancora. Tutte queste tecniche hanno un basso grado di invasività e danno la possibilità al paziente di essere dimesso in giornata o con una sola notte di degenza. Esiste una buona percentuale di successo, circa il 70% dei pazienti trattati a 3 mesi ha un ottimo sollievo dal dolore. Mi preme sottolineare che questi trattamenti sono per la maggior parte indirizzati a diminuire o annullare il processo infiammatorio che causa il dolore, mentre non hanno la capacità di ripristinare la normale anatomia e fisiologia della propria colonna vertebrale che subisce nel tempo modificazioni irreversibili. Del resto, anche per colpa delle innumerevoli cause che possono nascondersi dietro al mal di schiena, oggi non esiste un trattamento unico per il quale ci siano prove schiaccianti di validità. L’unico elemento su cui non ci sono dubbi è un approccio multidisciplinare al problema. Infatti solo la stretta collaborazione di vari specialisti del settore e non da ultimo dello psicologo, ci permetterà di tenere a bada la lombalgia. Dott. Marco Tarquini: Anestesista-Rianimatore Esperto in Terapia Antalgica Attività professionale presso la Casa di Cura Privata “L. PIERANGELI” Pescara

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 tarquinimarco@alice.it 19


ATTIVITA’ DI RIABILITAZIONE

RESIDENZE PER ANZIANI

FORMAZIONE SOCIALE E PROFESSIONALE

ONLUS

PESCARA

Scopi e attività: organizzare servizi socio-sanitari-riabilitativi, assistenziali, formativi, culturali e religiosi specialmente a persone disabili e anziane in forma residenziale, degenza diurna, ambulatoriale, domiciliare ed extramurale. PAOLO VI, Pescara

NAZARETH, Pescara

ADRIATICO, Pescara

LA SORGENTE, Civitaquana (PE)

TABOR, Pescara

SAN GEMMA, Goriano Sicoli (AQ)

SAN AGOSTINO, Chieti

SAN VENANZIO, Raiano (AQ)

SAN MASSIMO, Penne MADONNA DEL MONTE, Bologano (PE)

EMMAUS, Pescara

BEATO NUNZIO, Civitaquana (PE)

BETANIA, Chieti

SAN CLEMENTE, Castiglione a Casauria (PE)

SINAI, Brittoli (PE)

SAN TOMMASO, Villa Caldari, Ortona (CH) SAN VENANZIO, Raiano (AQ)

Sede legale: Via Pesaro 9, 65121 Pescara Tel. 085 4212694 (3 linee r.a.) Fax 085 4213969 www.fondazionepaolosesto.org E-mail:sede@fondazionepaolosesto.org Ente con personalità giuridica D.P.R. n.568 dell’11-6-1980 PER ATTIVITA’ ASSISTENZIALE, SOCIO-SANITARIA E RIABILITATIVA


cardiologia

Dott. Raffaele Luise

INTERNET E LA CARDIOLOGIA La grande possibilità di comunicazione, di informazione e di divulgazione è forse il più grande passo in avanti della nostra società moderna. Per il paziente, la conoscenza di essere affetto da una certa patologia lo spinge a volte ad informarsi oltre le notizie fornite dal proprio medico curante. Si vorrebbe avere la conferma da fonti sicure ed attendibili. In questo numero segnalo i siti internet delle maggiori associazioni scientifiche italiane e straniere che hanno una sezione dedicata ai pazienti, con informazioni semplici e divulgative. www.sicardiologia.it - Società Italiana di Cardiologia www.anmco.it - Associazione Nazionale Cardiologi Ospedalieri www.ancecardio.it - Associazione Nazionale Cardiologia del Territorio www.healthcentral.com - Sito internazionale sulla Sanità www.hypertension.it - Sito dedicato all’Ipertensione Arteriosa www.cuore.iss.it - Epidemiologia e Prevenzione di malattie cerebro e cardiovascolari www.nhlbi.nih.gov - Sito statunitense su cuore, polmoni e sangue www.aiac.it - Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione www.gise.it – Gruppo italiano di Studi Emodinamici e Cardiologia Interventistica

www.einthoven.net - Aggionamenti sulle malattie cardiovascolari, aritmie cardiache ed ictus cerebrali www.cardiosource.com - American College of Cardiology www.theheart.org - Sito internazionale sulle cardiopatie www.ptca.org - Sito internazionale dedicato all‘Angioplastica www.gicr.it – Società Italiana di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva www.escardio.org - Società Europea di Cardiologia www.siia.it - Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa www.amhrt.org - American Heart Association www.ministerosalute.it - Ministero della Salute www.cardiologiaonline.net - Sito divulgativo sulle malattie del Cuore www.homocysteine.net - Sito internazionale sull’Omocisteina www.cardiolink.it - Testata on-line di divulgazione medico-cardiologica www.cuore.net - Sito di divulgazione www.hrsonline.org - Heart Rhythm Society (società statunitense sui disturbi del ritmo cardiaco)

Dott. Raffaele Luise Specialista in Cardiologia Viale J.F. Kennedy 86, Pescara Tel. 085.4711542 luiraf@webzone.it

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Ambulatorio

FISIOTER

Dir. Med. Dott.ssa Serena Columbo (Aut. n.691 del 5/8/1995)

Fisioterapia e Riabilitazione Tens Correnti diadinamiche Correnti galvaniche Elettrostimolazione Ionoforesi Ultrasuoni Radar Marconi Infrarossi Trazioni Magnetoterapia Laserterapia – Laser CO2 Mobilizzazioni articolazioni e colonna vertebrale Rieducazione post-traumatica Ginnastica pelvica Ginnastica vestibolare Ginnastica posturale (Back School) McKenzie Ginnastica medica Ginnastica correttiva Massaggio terapeutico

Massaggio decontratturante Massaggio connettivale Shiatsu Pompage Manipolazione Digitopressione Linfodrenaggio Presso terapia Mesoterapia Massaggio estetico Aerosolterapia – Inalazioni Consulenze dietologiche Visite specialistiche Pilates Massaggio rilassante Terapia miofunzionale Drenaggio meccanico Manipolazioni manu medica Rieducazione post traumatica propriocettiva, cardiologica, respiratoria Laser HILT Tecar terapia

www.fisioter.com Via Giolitti, 2/4 Montesilvano, PE (angolo C.so Umberto) 0854451155


fisioterapia

Centro di Riabilitazione Fisioter

RIABILITAZIONE DEL GINOCCHIO DOPO LESIONI DEL MENISCO Le lesioni del menisco si verificano più frequentemente in coloro che praticano sport. Tuttavia possono verificarsi casi particolari di lesioni meniscali degenerative. Con maggiore frequenza si verifica la lesione del menisco interno. Distorsioni, lacerazioni, strappi, rotture, sia bruschi, sia graduali dopo traumi ripetuti, possono anch’essi comportare un blocco del ginocchio. Contestualmente si possono manifestare anche idrartro, dolori intensi al momento del trauma, rapida atrofia (riflessa) del muscolo quadricipite. Il trattamento delle lesioni meniscali può essere conservativo ( riduzione manuale in caso di blocco e immobilizzazione) o rigorosamente chirurgico in caso di recidive o di rottura evidente (meniscectomia). Trattamento conservativo Dopo una riduzione mediante manovre esterne ed eventuale artrocentesi (aspirazione del liquido dall’articolazione), può essere prevista un’immobilizzazione più o meno prolungata con fasciatura elastica o gesso; in alternativa si consiglia una semplice sottrazione del carico. Riabilitazione senza immobilizzazione •Crioterapia (ghiaccio) per 24-48 ore • Correnti diadinamiche •Ultrasuoni •Sottrazione al carico e deambulazione con stampelle e senza appoggio dell’arto •Massaggio circolatorio e tonificante dei muscoli della coscia e della gamba •Allenamento intensivo isometrico del quadricipite. Quando viene di nuovo concesso il carico sull’arto: •Apprendimento e correzione della deambulazione evitando le rotazioni •Divieto dei movimenti di forte flessione del ginocchio e degli sports violenti

•Esercizi di rinforzo muscolare del quadricipite contro graduale resistenza •Esercizi propriocettivi con lo scopo di aumentare la forza contrattile riflessa dei legamenti •Esercizi funzionali di resistenza Trattamento non conservativo: meniscectomia Quando il blocco dell’articolazione del ginocchio è evidente e non può essere ridotto, se i dolori e i segni di tumefazione permangono o si manifestano traumi recidivanti, il chirurgo dovrà ricorrere all’ablazione del menisco. Riabilitazione dopo intervento di asportazione del menisco Nella fase post-operatoria è consigliabile l’impiego di 2 stampelle, l’appoggio parziale per 2 settimane e l’applicazione di ghiaccio diverse volte al giorno (1 volta ogni 2 ore). •In 3° settimana si può concedere la deambulazione con carico totale •Massaggio circolatorio e cicatriziale •Rinforzo muscolare della muscolatura di tutto l’arto inferiore •Recupero delle escursioni articolari con mobilizzazioni attivo-passive •Sollecitazioni propriocettive degli stabilizzatori del ginocchio La rieducazione del ginocchio dopo lesione del menisco deve essere effettuata esclusivamente in Centri specializzati, da fisioterapisti esperti e sotto stretto controllo medico.

Gianna D’Innocenzo, Amministratore centro di Riabilitazione Fisioter Via Giolitti, 2/4, Montesilvano Tel. 0854451155 3347702829 337664425

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UNITÀ DI EPATOLOGIA OSPEDALE DI PESCARA

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onlus AGdE

Associazione guarigione dalle epatopatie

il nostro FEGATO

giornata della prevenzione delle malattie epatiche

BASTA POCO:

1 fai attenzione

allo stile di vita 2 effettua regolari controlli al 3 rivolgiti tuo medico

4 consulta l’epatologo Per maggiori informazioni: www.agde.it


Il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

PREVENZIONE E CONTROLLO DELL’EPIDEMIA STAGIONALE D’INFLUENZA L'influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa della sua ubiquità, contagiosità, variabilità antigenica dei virus. Si stima che in Italia l'influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi. Il mezzo più efficace e sicuro per contrastarne la diffusione è rappresentato dalla vaccinazione. Occorre sottolineare che il vaccino stagionale è diverso e distinto sia per composizione sia per modalità di somministrazione dal vaccino per la pandemia influenzale da nuovo virus A(H1N1). Il vaccino stagionale non offre, infatti, protezione nei confronti del nuovo virus influenzale pandemico, in quanto i due virus sono diversi. Tuttavia vaccinarsi contro l'influenza stagionale rappresenta soprattutto quest'anno un'importante misura di protezione individuale e di tutela della salute pubblica, proprio per la possibile circolazione concomitante dei due virus, semplificando la diagnosi, riducendo le complicanze e favorendo l'efficienza dell'assistenza sanitaria. La composizione del vaccino stagionale viene aggiornata di anno in anno, in base ai virus circolanti durante la stagione precedente. Per la stagione 2009-2010 è stata decisa la seguente composizione del vaccino: -antigene analogo al ceppo A/Brisbane /59/2007 (H1N1) -antigene analogo al ceppo A/ Brisbane /10/2007 (H3N2) -antigene analogo al ceppo B/ Brisbane /60/2008 Il periodo consigliato per la vaccinazione va dall'inizio di ottobre fino a fine dicembre. Poiché la maggior parte della popolazione è stata, con tutta probabilità, infettata dai virus influenzali A/H3N2, A/H1N1 e B nel corso degli ultimi anni, una

sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile. Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane La vaccinazione è raccomandata a: -Soggetti di età pari o superiore a 65 anni; -Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da: malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio e/o cardiocircolatorio, diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza renale, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie. -Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. -Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza -Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti -Medici e personale sanitario di assistenza -Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio -Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori -Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani Fonte: http://www.ministerosalute.it

www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it

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Casa di Cura "Villa Serena" Divisione di Medicina e servizio Endoscopia Toracica tel. 085 - 9590465 fax 085 - 9590206

LA CIRROSI EPATICA E’ una malattia cronica diffusa del fegato caratterizzata da necrosi (morte) degli epatociti con rigenerazione nodulare ed aumento del tessuto fibroso con alterazione diffusa di tutta la sua architettura cellulare e vascolare. Rappresenta la tappa finale della storia naturale delle epatopatie di varia natura, sia che esse abbiano avuto un decorso clinicamente evidente sia se asintomatiche. L’Italia ha il primato del maggior numero di cirrosi in Europa e di maggior mortalità per questa malattia. Il sesso più colpito è quello maschile con rapporto di 3:1 rispetto a quello femminile e con diversità a seconda dell’eziologia. Le cause della cirrosi epatica sono molteplici: Virale (HCV–HBV– HDV-HEV); Tossica (alcol- farmaci); Immunologica (epatiti autoimmuni); Vascolare (S. di Budd Chiari –malattia veno/occlusivapericardite costrittiva scompenso cardiaco cronico dx); Metabolica (emocromatosi- M. di Wilson- Steatosi e steatoepatite “NAFLD e NASH”); Biliare (Cirrosi biliare primitiva – colangite sclerosante primitiva – colestasi cronica); Criptogenetica. Molte sono secondarie ad una plurieziologia. Possono essere classificate in micronodulari e/o macronodulari, ipetrofiche od atrofiche. Clinicamente nel 30-40% dei casi può decorrere in maniera asintomatica e può essere scoperta attraverso esami di routine o quando compaiono complicanze come l’ascite, l’emorragia digestiva, l’ittero ed il tumore epatico. Gli esami di laboratorio mostrano in genere nelle forme accertate: ipoalbuminemia – alterazione della crasi coagulativa, aumento della bilirubina, aumento delle gammaglobuline, un rapporto AST/ALT elevato, aumento delle GGT e ALP, piastrine basse, aumento dell’alfafetoproteina. L’ecografia può evidenziare l’aspetto tipico di “coarse nodular pattern”, ipertensione portale, ascite, nodulo tumorale, aumento volumetrico della milza. La gastroscopia

può evidenziare la presenza di varici esofagee. La biopsia epatica non sempre è necessaria, soprattutto quando la diagnosi è evidente. La prognosi dipende dall’eziologia e dallo stato di avanzamento della malattia ed il metodo più usato per tale valutazione è l’indice di Child-Turcotte Pugh che permette di distinguere le forme di cirrosi in A-B e C a seconda della severità. Le complicanze più temibili, che rappresentano anche l’inizio dello scompenso della malattia sono: l’ascite, edemi declivi, l’ittero, l’ipertensione portale (emorragie digestive), l’Encefalopatia epatica, Il Tumore del fegato. Il trattamento della cirrosi ha come target principale il trattamento delle complicanze, oltre che della malattia di base. L’obiettivo è ridurre gli eventi acuti delle complicanze stesse. Il trattamento generalmente è farmacologico ma può diventare in fase di scompenso anche invasivo (paracentesi–sclerosi o legatura delle varici sanguinanti–posizionamento di TIPS – trapianto di fegato–trattamenti locali in caso di tumore). Fondamentale è lo stile di vita/alimentare del paziente per il mantenimento della fase di compenso. Il Followup biochimico, obiettivo e strumentale deve rappresentare un criterio costante. La costanza dei controlli permette di intervenire in maniera tempestiva all’insorgere di complicanze instaurando il più adeguato trattamento ed effettuando una corretta diagnosi nelle forme apparentemente sconosciute.

Dott. Pierluigi Cacciatore Specialista in Malattie Infettive Divisione di Medicina, ambulatorio di Medicina Interna per le Malattie del Fegato Tel. 085 9590201 Cell. 338 2276173

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Divisione di Medicina Interna, ambulatorio di Medicina Interna per le patologie endocrine Tel. 085 9590465(467)

ALIMENTAZIONE IN CIRROSI La cirrosi è una malattia cronica del fegato che determina l’alterazione della struttura e delle funzioni dell’organo stesso, trasformando progressivamente il tessuto epatico in tessuto fibrotico, incapace di svolgere le normali funzioni. La malnutrizione rappresenta la complicanza più frequente della cirrosi, dovuta a disfunzione epatica e spesso accompagnata da errori alimentari. Il paziente cirrotico va sorvegliato attentamente dal punto di vista nutrizionale. Lo scopo della terapia nutrizionale è: prevenire e/o trattare le complicanze (encefalopatia, ascite,…), promuovere la rigenerazione tissutale, evitare la perdita di peso. Nella cirrosi compensata la dieta deve essere equilibrata, ricca di carboidrati e di proteine e povera di grassi. Circa il 25% dei pazienti cirrotici è affetto da diabete e/o comunque soggetto a dismetabolismo glucidico, ciò nonostante la quota di carboidrati va conservata e stimata correttamente per singolo paziente, arricchendo la dieta con carboidrati complessi (pane, pasta, cereali..) e riducendo quelli semplici (miele, zucchero, …).Le proteine alimentari sono importanti per supportare insufficienza epatica nella sintesi proteica, latte e derivati costituiscono componente proteica fondamentale della dieta, sono ammessi alimenti come yogurt, mozzarella, ricotta magra, parmigiano e alcuni formaggi stagionati come provolone dolce o caciotta, se usati con moderazione. Le uova non sono controindicate in cirrosi, l’albume di uova è ricco di albumina, principale proteina plasmatica, carente nell’insufficienza epatica. L’olio extravergine di oliva è raccomandato nella

dieta; il pesce azzurro (alici, sgombro, merluzzo, …) va consumato regolarmente in quanto ricco dei Omegatre e Zinco. La carne va consumata con moderazione. Il grasso visibile ed il pellame vanno eliminati. La quota lipidica va ridotta, non eliminata, perché i grassi sono fondamentali per l’assorbimento ed il trasporto di molte vitamine, di cui i cirrotici sono spesso carenti. Verdure e frutta (ad eccezione di cachi, uva e fichi) sono fonte di minerali e vitamine e vanno consumati almeno due volte al giorno. La carenza di vitamina A e complesso B, spesso accompagnano cirrosi epatica e necessitano di integrazione. L’introito liquido viene limitato a 1 litro al giorno di acqua oligominerale, non gassata. L’unica restrizione riguarda consumo di alcolici che è assolutamente vietato, qualunque sia la causa della patologia. La dieta va suddivisa in 6 pasti (tre principali e tre spuntini), l’ultimo spuntino va consumato la sera tardi o prima di coricarsi riducendo il volume di ogni pasto e, di conseguenza, il carico digestivo. Gli alimenti vanno preparati in maniera semplice, senza aggiunta di sale (consumo massimo è di tre grammi al giorno). Si deve altresì evitare l’uso dei preparati industriali (sottoaceti, surgelati, conserve, dadi per cucinare ed estratti di carne). Per arricchire di gusto l’alimentazione del cirrotico si può fare uso di erbe aromatiche, aceto balsamico o di mele.

Dott.ssa Shamasbloo Mahshid specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio U.O. di Medicina Interna, “ambulatorio di nutrizione clinica” 27 Casa di Cura “Villa Serena”, Città Sant’Angelo (Pescara) Cell. 3389218928


odontoiatria

Dott. Umberto Preite

QUANTO E’ IMPORTANTE LA SALUTE ORALE IN GRAVIDANZA? Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza scientifica dei legami esistenti tra patologie orali e patologie in altri distretti corporei. Lo scopo di questo articolo è quello di mettere in luce la correlazione tra le malattie odontoiatriche più comuni ed il loro potenziale impatto sull’evoluzione e l’esito della gravidanza. Durante la gravidanza si verificano numerose modificazioni fisiologiche non solo a carico dell’apparato riproduttivo della donna, ma anche di altri organi che, talora e se trascurate, possono portare al costituirsi di vere e proprie malattie. Anche la salute del cavo orale viene influenzata dallo stato di gravidanza: •si modifica la composizione qualitativa della placca batterica, favorendo l’aumento di specie batteriche parodontogene (Prevotella Intermedia); •si altera la qualità e la quantità della saliva, che diventa soprattutto più viscosa facilitando l’adesività dei batteri al dente, con una più rapida progressione della carie; •le gengive soffrono dell’aumento del volume di sangue e di liquidi interstiziali che si ha in gravidanza, tendono a sanguinare più facilmente e la loro costituzione favorisce maggiormente il ristagno dei residui alimentari, con ulteriori conseguenze anche per i denti; •i possibili disturbi dei primi mesi di gravidanza (nausea e vomito), che condizionano l’assunzione frequente di piccole quantità di cibo, spesso peggiorano la qualità dell’igiene orale e nei casi con vomito protratto nel tempo si può avere un abbassamento del pH con demineralizzazione ed erosione acida dello smalto; •l’istinto di protezione del nascituro condiziona la donna in attesa a negare qualsiasi

trattamento specialistico che possa anche lontanamente comportare rischi per la gravidanza; •possibile comparsa di epulidi gravidiche, formazioni fibrose, assolutamente benigne ed asintomatiche. Il progresso nelle conoscenze medicoscientifiche in campo ostetrico e odontostomatologico ha permesso di meglio interpretare i rapporti causa-effetto e l’evoluzione delle malattie del cavo orale nel corso della gestazione, delle loro conseguenze e, quindi, di stabilire delle strategie terapeutiche e preventive, ben codificate e sicure. La salute del cavo orale è fondamentale in epoca preconcezionale e nel corso della gravidanza per diversi motivi. Le malattie infettive (del tratto respiratorio, genito-urinario e del cavo orale, come ad es. le parodontopatie) sono indicate oggi come tra le principali cause di complicanze ostetriche e perinatali temibili, quali il parto prematuro, la rottura prematura delle membrane e la nascita di neonati di basso peso (al di sotto dei 2500 gr), condizioni, queste, gravate da una più alta percentuale di complicanze neonatali a breve e lungo termine (si calcola siano responsabili del 70% delle morti neonatali e di circa il 50% delle sequele neurologiche a lungo termine). Una gestante con parodontite ha un aumento di rischio di partorire un neonato prematuro e sottopeso pari 7,5 volte rispetto alla media.

Dott. Umberto Preite, Medico Chirurgo–Odontoiatra Via Firenze104 Pescara 65122 Tel. 0854227128 preiteumberto@libero.it 28


odontoiatria In realtà quasi tutte le donne sanno che la propria salute durante la gravidanza è di fondamentale importanza per sé e per quella del feto, ma poche di loro sono a conoscenza del fatto che un’alterazione della salute orale dovuta alla malattia parodontale potrebbe influire sulle condizione generali del feto prima e del neonato poi. E’ stato calcolato che la malattia parodontale è responsabile del 18% dei 250.000 casi di nascite premature per anno negli USA. In letteratura sono molti gli studi che mostrano una correlazione significativa fra malattie gengivaliparodontali e le complicanze ostetriche, per l’attivarsi di un meccanismo comune d’azione. Oggi è infatti opinione diffusa che i parti prematuri, come conseguenza di un’infezione sub-clinica, intervengano quale risultato della trans-locazione di tossine batteriche e di sostante mediatrici dell’infiammazione (prostaglandine), prodotte in altra sede, verso il compartimento fetale. Le infezioni parodontali fungono da riserva per i batteri produttori di tossine e prostaglandine e la modificazione della composizione della placca batterica che si verifica in gravidanza, può essere la sede della produzione di queste sostanze potenzialmente fetotossiche. Dunque, le evidenze scientifiche, basate su osservazioni cliniche e di laboratorio, supportano fortemente l’ipotesi che le infezioni sub-cliniche sono una importante causa di parto prematuro, soprattutto quando si verificano prima della 30° settimana di gestazione (decorso il 7° mese). Questo concetto è una base di partenza molto importante per la messa a punto di strategie di prevenzione della nascita prematura di un bambino e anche se la ricerca necessita di ulteriori dati è

Dott. Umberto Preite

consigliabile nel frattempo non rischiare! Mentre tutte le ricerche mostrano come non esista alcuna verità scientifica nella correlazione tra gravidanza e carie, è ragionevole ipotizzare che sanguinamento gengivale ed ipersensibilità dentale siano alla base piuttosto della rinuncia a qualsiasi tipo di igiene, favorendo pertanto l’insorgenza di nuove carie o l’aggravarsi di quelle già esistenti. Da quanto affermato finora emerge l’importanza di un controllo meticoloso dello stato di salute della bocca, soprattutto in vista della gravidanza, da parte dell’odontoiatra (parodontologo) e dell’igienista. Torna quindi molto forte il richiamo alla prevenzione che deve portare l’individuo a mirare ad uno stato di salute generale da mantenere nel tempo evitando di risolvere i problemi medici solo dopo che la sintomatologia obbliga a farlo. Il momento migliore per risolvere i propri problemi gengivali, o più in generale del cavo orale, infatti è appunto quello che precede la gravidanza perché si possono adottare tutte le terapie a disposizione con eventuale supporto farmacologico, senza dover considerare eventuali conseguenze del trattamento sulla salute del feto. Durante la gestazione la futura mamma dovrà, tra le altre cose, salvaguardare la salute dei propri denti e quella del nascituro cercando di: •curare l’igiene della bocca attuando un corretto programma di quotidiana igiene orale con l’ausilio di spazzolino, dentifricio, filo interdentale, colluttorio e puliscilingua. E’ inoltre opportuno che la gestante esegua una visita dal dentista al 2°-3° mese, una al 6° e l’ultima all’8° mese. •avere una corretta alimentazione: è importante avere un adeguato apporto di vitamine che aiutino la mineralizzazione delle ossa e dei denti ma anche controllare l’assunzione di carboidrati fermentabili e di zuccheri; •non fumare e non esporsi al fumo passivo: il fumo riduce la quantità di ossigeno che arriva al feto.

in collaborazione con Dr.ssa Gabriella Scorpio, Specialista in Ostetricia e Ginecologia Dir. Medico I livello U.O. Ostetricia e Ginecologia A.U.S.L. Pescara P.O. Penne

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Prof. Raoul Saggini

IL LABORATORIO D’INCREMENTO DELLA PERFORMANCE La conseguenza maggiore, spesso riferita in un normale invecchiamento, è la perdita progressiva di massa e funzione del muscolo scheletrico o sarcopenia. L’età non costituisce un limite per i miglioramenti di massa e forza muscolare ottenibili in seguito ad un allenamento contro resistenze, e questi sono paragonabili a quelli ottenuti in soggetti adulti. Le ricerche più recenti nel campo della fisiologia dell’allenamento dimostrano che l’attività fisica può arrestare e addirittura invertire il decremento prestativo fisiologico nell’anziano. Guadagni di forza compresi tra il 16% e il 74% sono stati ottenuti in donne e uomini di età compresa tra i 60 e i 90 anni. Grazie ad un allenamento programmato è possibile provocare degli adattamenti sui sistemi neuroendocrini e muscolari con un conseguente miglioramento nella postura e nell’equilibrio. L’attività fisica è un valido mezzo per ridurre l’osteoporosi e prevenire malattie cardiocircolatorie. Il Laboratorio di Incremento della Performance, grazie alla sua esperienza scientifica e pratica sulle problematiche dell’invecchiamento, si propone di migliorare la qualità di vita degli anziani, aumentando la loro autonomia tramite l’incremento della forza, della stabilità e della resistenza. Il nostro Laboratorio propone programmi d’allenamento personalizzati e controllati scientificamente tramite valutazioni funzionali del tono muscolare, dell’equilibrio, della deambulazione e della postura. La nostra quotidiana

esperienza di ricerca ci ha permesso di strutturare protocolli specifici di allenamento: Programma di allenamento “Sensomotorio” Il programma si inserisce nella prevenzione delle cadute nell’anziano sedentario. L’aumento della capacità d’equilibrio sia in statica che in dinamica conduce ad un aumento dell’autonomia dei soggetti anziani con un conseguente miglioramento della qualità di vita. Prevede due tipi d’intervento: -aumento del tono muscolare tramite stimolazione vibratoria meccano-acustica e ginnastica posturale; -allenamento senso motorio tramite pedane basculanti computerizzate tipo I-moove e Huber. Programma di allenamento “Sarcopenia” Il programma prevede un miglioramento delle capacità metaboliche e muscolari con il fine di ridurre gli effetti del naturale decadimento muscolare nel soggetto anziano. Prevede un intervento globale sulla muscolatura posturale tramite elettroterapia, stimolazione vibratoria e ginnastica posturale.

Prof. Raoul Saggini, CUMS (Centro Universitario Medicina dello Sport ) 31 Viale Abruzzo 322- 66013 Chieti Scalo Tel. 0871/587107


speciale

Sigfrido Perfetto, Ottica Perfetto

Alla scoperta dei principali difetti visivi L’occhio è un organo di senso il cui funzionamento può essere esemplificato attraverso il paragone con una telecamera: la Cornea rappresenta l’obiettivo, la Pupilla è il diaframma; il Cristallino, lo zoom per la messa a fuoco e la Retina, la pellicola (il nastro di registrazione). Le informazioni luminose che entrano nell’occhio, percorrono in successione i vari mezzi ottici e, raggiunta la retina, sono convertite in impulsi elettrochimici; dalla retina gli impulsi vengono trasmessi ai centri superiori delle aree corticali, il luogo di regia ed elaborazione delle immagini percepite. Attraverso l’esperienza, la memoria, ciò che è visto viene riconosciuto, mediato, integrato con le informazioni provenienti dagli altri sistemi sensoriali. La Miopia è il difetto visivo che determina la percezione confusa degli oggetti lontani, maggiore è l’entità del problema e più evidente è la necessità di avvicinarsi alle cose per vederle meno sfuocate. Le difficoltà del miope sono soprattutto di carattere visivo: lamenta disagio quando guarda la televisione, al cinema, durante la guida, nella lettura dei cartelli stradali, nella visione serale. Molti studenti sono obbligati a sedersi nei primi banchi, perché faticano a leggere e copiare dalla lavagna; tanti sportivi necessitano di lenti a contatto per una pratica più sicura delle varie attività. La miopia è compensata attraverso l'uso di lenti sferiche con potenza negativa, secondo una modalità proporzionale all’entità del problema: più elevato è il difetto e più alto è il grado della correzione (valore espresso in diottrie). L’Ipermetropia è un particolare difetto di rifrazione che, in funzione della sua entità e dell’età del soggetto, determina la visione affaticante e non perfetta degli oggetti; all'opposto della miopia, la visione da vicino

risulta in genere più difficoltosa, mentre guardando lontano non sempre è evidente una percezione confusa. L’ipermetrope spesso non si accorge di esserlo, se non quando con l’avanzare dell’età la sua capacità di accomodare diminuisce; il soggetto inizialmente vede male da vicino e successivamente lamenta disturbi anche a media e lunga distanza. Per questa ragione nei bambini, l’efficientissimo meccanismo di accomodazione può mascherare anche valori elevati di ipermetropia. Le difficoltà del giovane ipermetrope non sono strettamente di tipo visivo, ma piuttosto relazionate al comfort della visione che appare faticosa; la sintomatologia varia dallo sforzo durante la lettura, con ridotta autonomia soprattutto per periodi prolungati, alla cefalea nell’area frontale, sino a disturbi irritativi (bruciore, pesantezza oculare, sensazione di affaticamento). L’ipermetropia è compensata con lenti sferiche di potenza positiva, il cui effetto ottico fa convergere i raggi luminosi in un punto definito, riportando l’immagine a fuoco sulla retina. L’astigmatismo è un particolare difetto che determina la percezione non precisa e non definita degli oggetti osservati, sia da vicino che da lontano; maggiore è il grado del problema e minore sarà l’accuratezza nella focalizzazione delle immagini a livello retinico.

Sigfrido Perfetto, Ottico, Optometrista, Contattologo Ottica Perfetto Strada Pandolfi 100, Pescara Tel. 085 4156529 www.otticaperfetto.it

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benessere

Sigfrido Perfetto, Ottica Perfetto

gli speciali di Pocket Salute! La visione dell’astigmatico è molto particolare: non vede completamente confuso come il soggetto miope, ma lamenta una percezione sdoppiata, come se ci fossero due immagini tra loro sovrapposte. L’astigmatismo ha dunque l'effetto di una parziale mancanza di messa a fuoco degli oggetti che, in caso di difetto elevato, possono apparire distorti o allungati: un cerchio è visto come ovale, di una croce vedrà più nitido uno dei due bracci e più sfuocato l’altro. La sintomatologia spesso evidenziata, relativa al comfort visivo, è caratterizzata da lieve bruciore, lacrimazione, arrossamento, cefalea, annebbiamento visivo, condizioni che si presentano durante qualsiasi attività, sia nell’osservazione di oggetti lontani sia durante la lettura che a volte risulta più ravvicinata del normale. L’astigmatismo si può presentare in forma semplice, quando l’occhio esaminato evidenzia un difetto puro, non associato ad altri, ed in forma composta, quando si manifesta unitamente a miopia o ipermetropia. Nel primo caso si usano lenti di potere cilindrico, orientate in una particolare direzione; nel secondo lenti di potere sferico-cilindrico, che neutralizzano entrambi i difetti. La Presbiopia è un disturbo visivo caratterizzato dalla difficoltà di vedere nitidamente gli oggetti vicini; questa condizione è considerata fisiologica poiché legata all'età; i primi sintomi insorgono di norma tra i 40 e i 45 anni e dipende dalla diminuzione dell’elasticità del cristallino, con conseguente riduzione della messa a fuoco. Statisticamente dopo i quarant’anni, ma questo dato non è comune a tutte le razze umane, la capacità di mettere a fuoco si riduce, provocando disagio nell’osservazione di piccoli particolari. Solitamente, sono i soggetti che svolgono un’impegnativa attività visiva da vicino ad accorgersi precocemente di questo cambiamento; i primi sintomi si presentano quando si è molto stanchi, verso sera. Per ridurre lo sforzo si ricerca una posizione per la lettura

sempre più distante, da qui il tentativo di allontanare il giornale allungando le braccia, fin dove si può; oppure si ricercano caratteri di scrittura più grandi o si aumenta l’intensità dell’illuminazione. Questo disturbo visivo deve essere sempre corretto con lenti adatte ad assicurare una visione distinta, non affaticante e senza stress. Si possono impiegare differenti tipologie di lenti oftalmiche: monofocali, bifocali, a profondità di campo, multifocali; la soluzione ideale è data dall’utilizzo di lenti progressive, la cui elevata qualità consente la visione nitida alle differenti distanze. La compensazione della presbiopia si effettua “addizionando” alla correzione abituale per lontano una lente di potenza positiva, il cui effetto ottico ingrandisce e permette la messa a fuoco ad una distanza definita. La diottria è l’unità di misura utilizzata per esprimere il potere delle lenti ed indica la loro capacità di modificare il percorso della luce. Le lenti possono essere negative, positive ed astigmatiche e vengono usate per quantificare e compensare le ametropie. Spesso, nel linguaggio comune, il termine gradi viene impropriamente usato al posto di diottrie. Il decimo è l’unità di misura dell’acutezza visiva usata in Italia. L’acutezza visiva è un valore che indica quanto piccole possono essere le immagini affinché siano correttamente visibili, ovvero indica la riga di lettere e/o numeri più piccola che un soggetto, sottoposto all’esame della vista, è in grado di leggere sull’ottotipo (la tavola usata per determinare l’acutezza visiva, sulla quale sono riportati simboli o lettere di diversa grandezza). In occasione dell‘inzio della stagione autunnale vi invitiamo a recarvi presso Ottica Perfetto per un controllo gratuito dell'efficienza visiva.

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Aiutaci ad aiutare il prossimo

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C.F. 91076170686 del VIDES PESCARA ONLUS

si cerca attori volontari! 328 6110580 LABORATORIO TEATRALE L’associazione Vides Pescara Onlus ha inteso promuovere l’incontro tra il mondo del volontariato e quello del teatro per offrire un’occasione di stimolo. L’idea è quella di inseguire una crescita comune per sensibilizzare al valore della mondialità, per creare una cultura dell’accoglienza, della difesa dei diritti umani al fine di contribuire alla costruzione di un futuro di pace. Abbiamo scelto, per il nostro laboratorio teatrale, il vernacolo considerato memoria storica del territorio nel quale operiamo e mezzo di comunicazione immediato e divertente. L’associazione è impegnata in molte altre attività rivolte, in modo particolare ai bambini ed ai ragazzi, in parrocchia, nelle scuole, in ospedale e nelle piazze seguendo il metodo educativo di Don Bosco.

www.videpescara.org Sede Legale : Via Montanara 29, 65123 Pescara tel. e fax 08573451 cell. 3284545605 www.videspescara.org info@videspescara.org Sede Operativa: Parrocchia Della Visitazione B.V.M. Via C. Alberto Dalla Chiesa, Pescara


reflessologia

Mara Parisse, Reflessologa

INTEGRATORE PER OBESI: META NATURALE E RAPIDA DA RAGGIUNGERE I tessuti del nostro organismo hanno costantemente bisogno di essere riforniti da sostanze nutritive che, servono per l’accrescimento e per supplire alle continue perdite dovute al metabolismo cellulare. A questo provvede la nutrizione, che realizziamo introducendo sostanze alimentari, le quali, per essere utilizzate, devono subire trasformazioni e modifiche nei vari tratti dell’apparato digerente. Di qui, i prodotti digeriti giungono al sangue, mentre le sostanze di rifiuto dall’intestino al retto, dove vengono eliminate sotto forma di feci. L’importanza dell’apparato digerente, è tale che, secondo la reflessologia “tutte le malattie dell’uomo moderno” sono il risultato di un’infiammazione intestinale detta “fuoco perverso”, derivante da cattive abitudini alimentari e stress. Questa difficile “realtà di vita” ci deve perciò ricordare che l’essere umano, insieme di cellule, tessuti ed organi, si nutre con il cibo, carburante per il nostro organismo. Se il carburante è scadente, gli ingranaggi della nostra macchina non tardano ad incepparsi. Un regime di vita il più possibile sano e regolare, è quindi alla base di una perfetta forma fisica. La reflessologia con il suo trattamento mirato, ripulisce e purifica dalle tossine stomaco, intestino, fegato e cistifellea…una buona dieta, completa il quadro - benessere. E’ proprio seguendo questo tracciato che, dopo anni di studio inerente l’essere umano nella sua globalità, sono giunta ad alcune conclusioni. Sono partita con il neonato, analizzando la sua alimentazione, ideale ed acquisita.

L’ho rivista in laboratorio ricavandone valori di base alterati, o perfetti, addebitabili propriamente ad abitudini alimentari. Gli stessi parametri su ragazzi ed adulti, con problematiche “psicologiche”, “vizi” ed hobbies hanno ricondotto ugualmente il tutto all’alimentazione. Ovviamente dopo aver annullato gli stati emotivi ed i vizi con trattamenti di reflessologia. Infine ho focalizzato l’alimentazione degli anziani. Questi ultimi sotto alcuni profili “bambini”, con abitudini “radicate” difficili da estirpare, li ho trattati sia con la reflessologia che con prodotti fitoterapici, a loro per altro confacenti per ricordi atavici. Oggi riassumendo il tutto ho formulato una dieta a base proteica, da seguire in un lasso di tempo limitato, con il supporto di un integratore, che garantisce una perdita di peso pari a 8/ + 2,5/3,5 Kg. in 30 giorni. Va integrata con un vitaminicominerale ed un regolatore intestinale. In maniera semplice, con “poco sacrificio” grazie all’azione dell’integratore proteico che elimina gli odiosi “sintomi di fame”, l’organismo si abitua ad un regime alimentare corretto ed il P.I. (Peso Ideale) raggiunto, non subirà oscillazioni rilevanti.

Mara Parisse, Reflessologa e Puericultrice, Professionista dei rimedi naturali Via Solferino 5 p.t. 65123 Pescara Tel. 085 77284 Cell. 339 7274588

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benessere

SalvaPane

UN PANE SEMPRE FRESCO Quante volte andando a comprare il pane, i biscotti o una pizza che non avremmo potuto consumare in giornata ci siamo preoccupati che questi potessero essere buoni anche il giorno successivo. Sono tanti i killer che infatti possono uccidere la freschezza e quindi la bontà di tali prodotti. Uno di questi è l’attività dell’acqua. Il rapporto tra il vapore e l’acqua contenuti nell’alimento infatti permette di stabilire il contenuto di umidità disponibile per le attività microbiche (come lo sviluppo di microbi e quindi di germi) ed enzimatiche (relative alle azioni degli enzimi, proteine prodotte dalle cellule che servono per favorire o accelerare determinate reazioni chimiche negli organismi viventi) che sono la causa del deterioramento del prodotto alimentare. I gruppi microbici (di microbi) più frequentemente riscontrati nei prodotti da forno sono rappresentati da muffe e batteri aerobi sporigeni che producono cioè spore termostabili in presenza di aria. Queste piccole formazioni sono in grado di resistere al trattamento di cottura (come dice l’aggettivo termostabili), possono poi germinare e moltiplicarsi nel corso della conservazione del prodotto deteriorandolo. Compaiono così le muffe, ovvero strati di peluria biancastra o verdognola di odore acre, costituito da funghi microscopici che si sviluppano su cibi in decomposizione. Possono derivare dalla farina, ma per lo più la loro presenza nel pane è dovuta a contaminazioni ambientali successive alla cottura. I lieviti, un particolare gruppo di funghi formato da un unico tipo di cellula che può avere una forma ellittica o sferica, sono inattivati durante la cottura del prodotto; tuttavia alcuni possono sopravvivere, soprattutto se presenti nella parte più interna

dell’impasto dove le temperature raggiunte sono più basse. A rovinare i prodotti da forno spesso contribuisce anche la carica mesofila aerobia, ovvero colonie di organismi che prediligono ambienti con un medio carico di umidità, che si sviluppano solo in presenza di aria. Tali microrganismi possono provocare difetti del pane come l’incordatura e la produzione di molecole dal sapore amaro. Ci sono dei metodi di prevenzione utili a ridurre la carica di spore fungine che possono permanere nell’ambiente e determinare la contaminazione dei prodotti dopo la fase di cottura. Simili accortezze potrebbero invece risultare insufficienti nel caso di contaminazione delle farine da parte di batteri sporigeni che sopravvivono al processo di cottura grazie proprio alle spore. E anche l’uso di conservanti chimici come alcuni acidi e l’etanolo è limitato dall’attuale direttiva europea che ha inoltre imposto una riduzione delle concentrazioni dei sali di propionato e sorbato. Tra l’altro l’aggiunta di questi conservanti danno una soluzione parziale alproblema e contrasta fortemente con le attuali richieste del consumatore, che esige prodotti di qualità e poco manipolati. Ma da oggi giunge in soccorso dei prodotti da forno l’ultima invenzione firmata da Acqua e Sapone: il SalvaPane. Un sacchetto realizzato con un particolare materiale consente una lunga conservazione del prodotto da forno.

SalvaPane www.salvapane.com Testato e validato dal Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Teramo

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benessere

Dott.ssa Lucia G. Preziusi, INGYM A.S.D.

MA COS’E’ IL PILATES? I metodi di allenamento specificatamente dedicati alla postura, obiettivo primario per preservare in salute il proprio corpo, sono sempre lontani dai ritmi serrati e dalle sudate ai limiti della disidratazione. Spesso, invece, essi si basano su una concezione mente-corpo: chi esegue gli esercizi è concentrato sul proprio corpo, per percepire esattamente come si sta muovendo e ottenere così risultati migliori. Tra questi metodi spicca il Pilates che, dopo aver raccolto proseliti tra le star di Hollywood, oggi dilaga nei centri fitness; una moda recente, che coinvolge persone di tutte le età, eppure è nato all’inizio dello scorso secolo, grazie al tedesco Joseph Pilates, trasferitosi negli Stati Uniti. Si tratta di una tecnica che consente un lavoro muscolare profondo, fondata sul controllo cosciente di tutti i movimenti, finalizzato alla tonificazione muscolare, alla correzione della postura e al miglioramento della forma fisica in generale. Il Pilates prevede movimenti semplici e senza rischi per chi li pratica: esercizi basati su contrazioni e allungamenti, che inducono un’estrema fluidità della muscolatura e un controllo più consapevole e corretto della postura. Per le sue caratteristiche, il metodo Pilates si adatta a tutti e in particolare ai senior, per contrastare la rigidità articolare – e le relative sintomatologie dolorose, come il mal di schiena - recuperare tono muscolare ed equilibrio, migliorare i difetti posturali, la circolazione sanguigna, la concentrazione e l’umore. I concetti base del Pilates sono pochi e lineari. Respirazione: sempre ben coordinata con i movimenti, fluida e completa, per ossigenare il sangue, attivare la muscolatura profonda e aiutare a rilassarsi. Baricentro: ogni movimento deve partire dal centro del

corpo, la zona intorno all’ombelico, vista come centro di forza e di controllo di tutto il corpo. Precisione: un solo movimento lento e accurato vale più di molti movimenti imprecisi. Concentrazione: nell'eseguire ogni esercizio, la mente supervisiona ogni singola parte del corpo. Controllo della corretta postura, sia all’inizio, sia durante lo svolgimento dell’esercizio. Fluidità: gli esercizi consistono in movimenti sciolti ed eleganti. Potremmo riassumere dicendo che il Pilates è una forma intelligente di movimento, un’esperienza mentale e corporale: l’attenzione sulla forza deriva da una postura corretta e da un movimento aggraziato, basato su flessibilità ed equilibrio; un metodo che non stressa le articolazioni e non procura dolore né fatica, composto da una serie di movimenti che rafforzano e rilassano allo stesso tempo, consentendo di acquisire una forte consapevolezza del proprio corpo e delle sue capacità di movimento. Impliciti i benefici derivanti dalla sua pratica: migliorare, appunto, flessibilità, forza, coordinazione, postura, equilibrio, circolazione sanguigna e respirazione; tonificare tutto il corpo, in particolare i muscoli dorsali e addominali e infine, aumentare la concentrazione, la capacità di rilassarsi e l’umore!

Dott.ssa Lucia G. Preziusi, Responsabile Marketing e Comunicazione INGYM A.S.D. Pescara Tel. 085 4518754 - info@ingym.it

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Dr. Paolo Canepari

LA CHIROPRATICA AIUTA A MIGLIORARE I DISTURBI COGNITIVI Un rinomato dottore svizzero ha pubblicato delle ricerche in cui si attesta che la chiropratica ha degli effetti benefici sui disturbi cognitivi e che dovrebbe essere parte integrante nei trattamenti dei soggetti affetti da questi disturbi. Il lavoro del Dr Yannick Pauli, presidente della Swiss Chiropractic Pediatric Association, è intitolato The Effects of Chiropractic Care on Individuals Suffering from Learning Disabilities and Dyslexia: A Review of the Literature. La sua ricerca da speranza alle persone affette e ai loro cari. In Italia molti bambini in età scolastica sono affetti da disturbi cognitivi: del linguaggio, dell’apprendimento (come la dislessia), e del movimento (attenzione e iperattività). Questi disturbi neurologici hanno effetti a lungo termine. Non riguardano solo l’incapacità di leggere, scrivere o concentrarsi. Infatti possono interferire con la propria autostima, la propria famiglia, e le relazioni interpersonali causando una perdita di motivazione e/o problemi di socializzazione. Dal momento che molti dei disturbi dell’apprendimento hanno origine nell’encefalo è presumibile che siano causati o per lo meno influenzati da delle interferenze neurologiche a livello della colonna chiamate sublussazioni vertebrali. Pauli scrive che queste sublussazioni “alterano la qualità e la quantità degli impulsi al sistema nervoso centrale causando un funzionamento asincrono degli emisferi cerebrali.” In altre parole, la correzione delle sublussazioni può migliorare il funzionamento del sistema

nervoso centrale e dell’equilibrio motorio in generale. In questa ricerca, Pauli ha dimostrato che i chiropratici non sono direttamente interessati nella cura dei disordini cognitivi o comportamentali. Il chiropratico non vuole essere un logopedista, uno psicologo o un neuropsichiatra nel diagnosticare o trattare i disordini, ma piuttosto favorisce un normale funzionamento del sistema nervoso favorendo le normali capacità di apprendimento. Pauli spiega che correggere le sublussazioni può essere la chiave per mantenere inalterate le abilità cognitive essenziali per l’apprendimento, perché è proprio dalla spina dorsale che dipendono le regolari stimolazioni al cervello. Sublussazioni alla colonna vertebrale provocano stimolazioni insufficienti al cervello che a volte sono causa di problemi per tutto l’organismo. E’ importante il lavoro del Dr Pauli per un approccio multidisciplinare quando si seguono soggetti con disturbi cognitivi, una combinazione di aggiustamenti, dieta appropriata, esercizio fisico e pensiero positivo. Non è una panacea. Vuole essere, invece, un programma di mantenimento per il sistema nervoso. Infatti il corretto funzionamento del sistema nervoso permette un buon funzionamento di tutto l’organismo e quindi del proprio corpo.

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LA LUCE PER CORREGGERE I DANNI DELLA LUCE Da qualche anno con le tecniche laser chirurgiche più moderne si ha la possibilità di correggere i danni legati all’esposizione ambientale da luce solare, soprattutto quelli derivanti dal sole estivo. In particolare si interviene su quelli che la scienza medica definisce “foto-invecchiamento”: macchie scure del viso, lentigo senile, cheratosi solari, capillari, rughe e perdita di tono e luminosità del viso. Purtroppo, per quanto ci sia una campagna pubblicitaria che invita il grande pubblico a proteggersi dall’eccessiva esposizione solare, il messaggio non viene recepito adeguatamente. E uomini e donne continuano ad esporsi esageratamente al sole. Un aiuto per contrastare i segni dell’invecchiamento, tuttavia, viene proprio dal laser. Le apparecchiature che emettono questi tipi di luce sono molte e ognuna di queste assolve a un determinato compito terapeutico: si hanno laser per cancellare le macchie, per eliminare le alterazioni cutanee di viso e corpo come rughe da invecchiamento superficiali, colorito brunastro, capillari e neoformazioni benigne. I trattamenti normalmente vengono eseguiti ambulatorialmente da settembre in poi, cioè quando il sole è meno caldo, e il paziente riesce a rispettare meglio la foto-protezione, oltreché le terapie domiciliari anti-invecchiamento. L’obiettivo è quello di creare una sorta di “reset “a livello cutaneo asportando gli strati più superficiali dell’epidermide in modo da consentire un graduale rinnovamento sia dell’aspetto sia del colorito che ritorna uniforme e più

luminoso. In genere sono necessarie poche sedute a distanza di tre settimane o un mese l’una dall’altra. Dopo il trattamento, che si esegue prevalentemente senza anestesia, il paziente torna alla sua attività lavorativa applicando un dermocosmetico lenitivo e una crema come schermo solare. La guarigione avviene nella maggior parte dei casi in 7-8 giorni, sia che si tratti solo una regione del viso o del corpo o tutto il viso o regioni più estese. Si consiglia di effettuare sempre un trattamento delle lesioni da invecchiamento il più esteso possibile, in maniera tale da far guarire tutta la regione anatomica contemporaneamente e in tempi più brevi: ad esempio se il viso è costellato da macchie, capillari e rugosità, è meglio trattare in un tempo tutte le macchie e le rugosità con un laser, e a guarigione avvenuta, i singoli capillari con un altro laser. I risultati sono molto buoni e confortanti a patto che il paziente entri nell’ottica di una prevenzione secondaria dopo aver risolto i suoi problemi. Le apparecchiature per laserterapia di recente vengono utilizzate con successo anche per cancellare tatuaggi accidentali, ornamentali e cosmetici, oltrechè per eliminare permanentemente pelurie endocrine o superflue in poche sedute. L’importante è sapere che per ognuno di questi problemi c’è un tipo di laser diverso e che è d’obbligo informarsi sul trattamento, la terapia e il decorso.

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medicina estetica

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IL RINGIOVANIMENTO DEL VISO: LA CHIRURGIA E’ POI COSI’ NECESSARIA? Chi non ha mai desiderato avere una pelle liscia e vellutata? Proprio come quella che può sfoggiare una ragazza di venti anni.Immediatamente viene da pensare che l’unica soluzione sarebbe il ricorso al lifting. Ma è davvero così? Attualmente le tecniche di medicina estetica sono progredite moltissimo, tanto da pareggiare o superare quelle di chirurgia estetica per il ringiovanimento del viso. Infatti mentre fino a qualche anno fa si aveva a disposizione solo il collagene e l’acido ialuronico per riempire le rughe ed i solchi del viso invecchiato, oltrechè i peelings chimici per esfoliare gli strati superficiali della pelle, ora abbiamo a disposizione un vero e proprio arsenale di strumenti, ognuno con la sua tipica indicazione-applicazione. Vediamo di fare un po’ di chiarezza in questo campo in cui spesso il paziente è confuso. Partiamo dal presupposto che tutte le metodiche a disposizione possono essere utilizzate in associazione, dipende dal grado di invecchiamento del viso di una persona. Per la correzione delle macchie del viso, del colore spento e ingiallito, della cosiddetta couperose, delle papule fibrose, e delle cheratosi (quelle lesioni che compaiono sul viso dopo anni di esposizione solare prolungata), i trattamenti migliori vengono eseguiti con i Laser, diversi tipi di laser chiaramente, ognuno per il singolo problema. I trattamenti laser sono pressoché indolori, dalla rapida guarigione, dai risultati notevoli e immediati e dai costi ormai accessibili a tutti. Per il riempimento delle rughe e delle pieghe esistono diversi tipi di fillers (materiali per riempire e dare volume). Ci sono in commercio diverse formulazioni di acido

ialuronico di differente densità, sia per il riempimento di rughette lievi, sia per quelle profonde ai lati del naso e delle labbra (definite naso-labiali) sia per aumentare il volume delle labbra stesse: tutti questi prodotti sono riassorbibili in tempi variabili e durano anche fino a due anni; gli effetti secondari sono inesistenti se la marca dell’acido ialuronico è svedese, americana (Stati Uniti), francese o tedesca. Il costo di una correzione con acido ialuronico non può scendere al di sotto di 250-300 euro per le piccole rughe e fino a 700-1000 se i riempimenti da eseguire sul viso sono importanti. Costi inferiori presuppongono materiali di qualità scadente o artificiali (come ad esempio il silicone, etc). Infine per la correzione delle rughe frontali e glabellari oltrechè perioculari, la correzione migliore è affidata alla tossina botulinica (Vistabex, l’unica ammessa e approvata dal Ministero della Salute). È un trattamento innocuo, poco costoso, di grande soddisfazione per il paziente, privo di effetti secondari anch’esso, se eseguito con competenza dal medico che lo pratica routinariamente. È imprescindibile quanto esposto finora da un trattamento domiciliare dermocosmetico costante, prescritto dal medico che pratica le terapie, e che abbia la funzione sia di preparare la pelle del paziente prima delle cure, sia di mantenerla dopo i trattamenti in buone condizioni.

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dietoterapia del benessere

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LA CAVITAZIONE ULTRASONICA IN ESTETICA L’uso degli ultrasuoni in medicina estetica a bassa frequenza fu proposto nella seconda meta' degli anni ’90 aumentando cosi' la profondità' d'azione per scolpire aree anatomiche occupate da grasso in eccesso.

della circolazione periferica del distretto. Grazie ad una tecnologia avanzata, troviamo già a disposizione la soluzione ultrasonicacavitazionale mirata, a doppia emissione angolare per il trattamento dell’adipe localizzato.

Attualmente si e' compreso che il fenomeno della cavitazione può, in alcuni casi selezionati, favorire una riduzione di volume nelle zone colpite da cellulite, senza intervenire chirurgicamente.

Cultra, questo il nome del nuovo manipolo, grazie alla sinergia a doppia emissione ultrasonica angolare e l'aspirazione controllata della pelle che si trova sopra il tessuto grasso, si avrà' la possibilità' di agire solo sulle cellule adipose senza coinvolgere le zone circostanti, sarà cosi' possibile avere risultati visibili già dalle prime sedute. Tecnologia brevettata quella di Cultra che dispone di un manipolo che si distingue per il suo sistema esclusivo di Bio Modulazione Frequenziale, che consiste in un’emissione modulata di frequenza sul tessuto, in grado di raggiungere il livello ottimale di azione sul tessuto adiposo, con il massimo della sicurezza sia per l´operatore che per chi si sottopone al trattamento.

Ma cos'è' la cavitazione? La cavitazione e' un fenomeno fisico generato in un liquido quando questo e' sottoposto ad ultrasuono a bassa frequenza formando cavità' gassose o micro bolle di gas all'interno del liquido stesso. In medicina estetica le cellule adipose sottoposte al continuo bombardamento di queste micro bolle, si sgonfiano liberando i lipidi che vengono in un primo momento metabolizzati dal fegato ed in una seconda fase eliminati attraverso I reni quindi le urine. La tecnica non e' assolutamente invasiva, anche se in alcuni casi e' necessario infiltrare la zona da trattare con soluzione fisiologica per rendere il distretto più' idratato, quindi aumentando l'effetto della cavitazione. Nei pazienti che hanno una certa elasticità cutanea, si potrà notare anche un miglioramento dell’aspetto della cute stessa eliminando l’effetto sgradevole chiamato “buccia d'arancia”. Inoltre si può avere anche un miglioramento nell'ossigenazione della parte trattata con conseguente riattivazione

Vediamo allora quante sedute occorreranno per raggiungere la silhouette ideale. Considerando che ogni seduta ha una durata che varia dai 20-40 minuti, occorreranno 5-7 sedute da effettuarsi ogni 7-10 giorni circa. Il trattamento non è assolutamente doloroso. Viene applicato un olio sulla zona da trattare per poi procedere con il passaggio del manipolo cavitazionale che, tramite una delicata aspirazione che "cattura il tessuto", provoca un leggero calore sulla zona. Il trattamento non ha stagionalità e può essere effettuato 12 mesi all´anno. Fondamentale dire che ogni terapia medica deve essere somministrata con un criterio adeguato, quindi la cavitazione verrà' sconsigliata a chi ha problemi metabolici e vascolari, o soffre di diabete, epatopatie, nefropatie e gravidanza.

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chirurgia plastica

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NUOVA POSSIBILITA’ PER GRANDI CORREZIONI ESTETICHE E FUNZIONALI Per far fronte alla richiesta di correzione di grandi cicatrici, di avvallamenti del tessuto sottocutaneo del corpo, di arti inferiori o arti superiori causati da liposuzioni troppo aggressive, da PEFS (cellulite) o per aumentare il volume dei glutei o del seno, c’è a disposizione del medico-estetico un macrofiller. Si tratta di un prodotto riassorbibile lentamente, composto da acido ialuronico stabilizzato e altamente biocompatibile, denominato “Macrolane” e prodotto da un’azienda svedese leader nel settore. L’acido ialuronico è lo stesso che si utilizza per riempire le rughe e le depressioni del viso causate dall’età e trattate in tal modo da circa 15 anni in tutto il mondo. Il Macrolane rappresenta una novità unica approvata anche dal Ministero della Sanità: dà la possibilità di correggere i profili corporei cutanei alterati in maniera armoniosa e naturale. Questo prodotto infatti ha le caratteristiche di un materiale riempitivo e volumizzante con scarsissime capacità di migrazione dalla sede in cui viene impiantato. È presente in commercio in due formulazioni sottoforma di gel: una per le correzioni più superficiali e una per quelle più profonde; necessita di una corretta tecnica medica iniettiva, che è comunque poco invasiva e poco dolorosa e che solo a volte richiede una piccola anestesia locale. L’iniezione viene effettuata con una siringa già pre-riempita di prodotto e con una cannula apposita, il tutto in un tempo variabile da 20 a 40 minuti. Subito dopo il trattamento il paziente potrà tornare alle sue normali attività con un

bendaggio della regione trattata da tenere per 2-3 giorni. Potranno evidenziarsi delle ecchimosi della durata di pochi giorni, indolenzimento e tensione della zona corretta, anche essi di breve durata. Questo prodotto rappresenta inoltre un valido e prezioso presidio correttivo dei volumi mancanti del profilo corporeo con la possibilità di essere adattato alla sede ricevente con un massaggio dopo l’impianto, come se fosse, per così dire, una “protesi malleabile”. Potranno così essere corretti deficit dei volumi del tessuto sottocutaneo in tutte le sedi corporee, con la sola eccezione del viso: avvallamenti post-liposuzione, rilassamenti degli arti che causano irregolarità della silhouette, cicatrici chirurgiche estese, atrofie sottocutanee da cortisonici iniettivi, depressioni da cellulite o da mesoterapie. Il riassorbimento è molto lento: avviene infatti in 18-24 mesi circa. Altri campi di utilizzo, per coloro che non vogliono affrontare chirurgie invasive, sono rappresentati da un aumento di volume dei glutei e del seno e dalla correzione di irregolarità della superficie interna di braccia e cosce. Tutte queste tecniche sono state autorizzate dal Ministero della Sanità. Ad oggi i casi trattati sono circa 2000 e la nostra equipe ha effettuato gli studi preliminari che hanno portato all’introduzione in Italia di tale tecnica.

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dermatologia estetica

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I CONSIGLI MIGLIORI PER MANTENERE UNA PELLE SANA Per capire come mantenere una pelle sana, bisogna capire innanzitutto la sua struttura. La nostra pelle e' composta da tre strati: epidermide, derma ed ipoderma. L'epidermide e' uno strato sottilissimo, il più' superficiale sul quale agiscono i cosmetici. Il derma si trova subito sotto l'epidermide ed è spesso circa 4mm; è composto dai fibroblasti che producono fibre, collagene, glicosaminoglicani, (tra cui l'acido ialuronico) e vasi sanguigni che mancano totalmente nell'epidermide. L'ipoderma, invece, è il tessuto adiposo sottocutaneo, costituito maggiormente da adipocitii o grasso. Questo tessuto, che è anche quello più profondo, è molto vivo e attivo, e rappresenta il centro di deposito anche di vitamine ed ormoni. Analizzata la struttura del nostro tessuto cutaneo bisogna ora capire come mantenerlo al meglio. Ci sono alcuni passi chiave da intraprendere per poter proteggere la pelle che risulta essere l’organo più' esteso del corpo. Questi consigli e trucchi possono aiutare il mantenimento di una pelle bella e sana. Purificarsi dentro e fuori Iniziare la giornata con un bicchiere di acqua calda e succo di limone per aiutare il corpo ad eliminare le tossine. Bere molta acqua durante la giornata per idratare la pelle. Proteggere la pelle Il sole: i raggi UVA (Ultravioletti LUNGHI) ledono anno dopo anno le fibre elastiche. La pelle perde elasticità e si raggrinza di più. Occorre proteggersi dall'eccesso di sole, e

fare poche lampade. Anche in inverno siamo esposti ai raggi ultravioletti, pertanto e' consigliabile proteggere la pelle con una buona protezione solare. Se si è in spiaggia o in montagna, si consiglia di utilizzare un prodotto con protezione SPF30 o superiore. Mantenersi sani Nutrirsi in modo sano consumando cinque porzioni di frutta o verdura al giorno. Le diete dimagranti incongrue, un’alimentazione irregolare, il consumo di junk food (cibo spazzatura che dà solo calorie e nessun vero nutriente), lasciano subito i loro segni sulla pelle, che perde colore, luminosità, elasticità e compattezza e quindi invecchia precocemente (ne è un esempio tipico la pelle delle ragazze anoressiche). Fare esercizio fisico regolarmente e garantirsi un buon riposo notturno. Non fumare Il fumo è uno dei principali fattori che portano ad un rapido invecchiamento. Il fumo provoca la formazione di rughe e determina la costruzione dei vasi sanguigni capillari riducendo l'apporto necessario di ossigeno. Assicurare una buona idratazione L'idratazione protegge la barriera naturale della pelle, che trattiene acqua, mantenendo la pelle morbida ed elastica. Protegge anche dallo stress ambientale.

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Il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE Le malattie sessualmente trasmesse (MST) costituiscono uno dei problemi prioritari di salute pubblica a livello mondiale e il controllo della diffusione di tali malattie è una delle priorità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Le MST, infezioni da clamydia, da trichomonas, epatiti virali da HBV, HCV (epatite B, e C), sifilide, gonorrea, AIDS, herpes genitale, papillomavirus (HPV), possono essere presenti in una persona anche senza provocare sintomi particolari. Studi più approfonditi sia in campo epidemiologico che clinico hanno migliorato le possibilità di diagnosi e cura di queste malattie. I fattori implicati nella diffusione delle MST nei paesi occidentali sono probabilmente molti e di diversa natura. Numerosi studi evidenziano, tra essi: -le carenze educative e gli errori di tipo comportamentale (maggior ricorso a pratiche sessuali a rischio e ad un minor uso del profilattico tra persone con frequenti rapporti occasionali, anche con infezione da HIV già nota) -una certa difficoltà a ricorrere alle strutture che offrono servizi di prevenzione e diagnosi -un significativo calo della percezione del rischio di infezione. Pertanto, è necessario aiutare le donne e le coppie a scegliere, tra le varie possibilità terapeutiche, quella che più si adatta ai propri valori culturali ed etici e ai propri bisogni e stili di vita. In Italia, le strategie in atto si basano soprattutto sulla prevenzione e sulla promozione di comportamenti sessuali responsabili. I sistemi di sorveglianza epidemiologica rappresentano, pertanto, una parte integrante dei

programmi di controllo e terapia delle malattie, soprattutto se infettive. In tema di malattie sessualmente trasmesse, la raccolta, l’archiviazione, l’analisi e l’interpretazione dei dati sui nuovi casi raccolti da centri clinici di un determinato territorio costituiscono tappe fondamentali per produrre conoscenze sulla loro diffusione su cui basare gli interventi di controllo e prevenzione. Presso il Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità, è curata l’archiviazione elettronica dei dati relativi alla diffusione dell’HIV, così come la loro elaborazione e analisi statistico-epidemiologica. I dati pervenuti dalla rete di sorveglianza sono periodicamente elaborati e redatti semestralmente i rapporti informativi sui risultati. Di recente attuazione il progetto “Programma integrato di sorveglianza e controllo delle infezioni sessualmente trasmesse e sindromi correlate con l’HIV”, finanziato dal Ministero della Salute e realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, ed il progetto con la Struttura Complessa di Dermatologia Infettiva dell’Istituto Dermatologico San Gallicano (IRCCS), Roma ed il Centro Malattie a Trasmissione Sessuale - Unità Operativa di Dermatologia - Fondazione Policlinico Mangiagalli Regina Elena, Milano. Tutto ciò nasce dall’esigenza di potenziare i programmi di sorveglianza già in atto nel nostro Paese in accordo con le raccomandazioni della Comunità Europea, dell’OMS e con quanto indicato dalla Dichiarazione di Dublino nel corso della Conferenza Ministeriale del 2004. Per ulteriori informazioni visita il sito web del Ministero all’indirizzo www.ministerosalute.it oppure consulta le pagine del sito www.saperidoc.it

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andrologia

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SE FANNO MALE, BASTA UNA VISITA… Il dolore ai testicoli è uno dei sintomi che risultano più allarmanti per gli uomini. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, si tratta di problemi risolvibili con farmaci o con un semplice intervento. Un dolore improvviso al testicolo e subito si scatenano ansie e preoccupazioni di ogni tipo! Vero è che l’apparato genitale e le sue condizioni sono da sempre, nell’immaginario maschile e in quello popolare, dei tabù dei quali poco parla e poco si sa. Ecco quindi che i dolori, in particolare ai testicoli, non sempre vengono correttamente interpretati e sono spesso sopra o sottovalutati. Varie sono le cause alla base della dolenzia testicolare: quella di più frequente osservazione nell’attività dell’andrologo è l’epididimite. Questa altro non è che l’infiammazione dell’epididimo, una specie di cappuccio che si trova al di sopra del testicolo e dal quale prendono origine le vie che portano gli spermatozoi verso l’esterno al momento dell’eiaculazione. L’epididimite si manifesta come un dolore localizzato ad uno o entrambi i testicoli, di tipo acuto o, a volte, sordo e costante con tumefazione, ingrossamento ed arrossamento della zona colpita spesso associati a febbre anche elevata. Altra condizione predisponente ad episodi dolorosi acuti è il “testicolo mobile o in ascensore”, una piccola malformazione dell’apparato genitale nella quale, per un difetto del meccanismo di fissaggio, uno o entrambi i testicoli sono parzialmente liberi di muoversi nello scroto e talvolta persino di risalire nel canale inguinale. Proprio il ripetuto movimento del testicolo all’interno del canale inguinale e lo sfregamento che viene a crearsi tra

l’epididimo e le pareti di quest’ultimo, portano all’infiammazione degli epididimi stessi con la sensazione di dolore che può essere acuta e far sorgere allarmismi nel paziente e nei suoi familiari. La terapia delle forme di epididimite batterica, associate o meno all’infezione di altri organi genitali (es. prostata), si basa su antibiotici specifici. In tutte le altre forme vengono praticate terapie antiflogistiche e antidolorifiche per via generale o locale. La terapia del testicolo mobile è invece chirurgica e consiste in un piccolo intervento di fissazione del testicolo alla parte interna della borsa scrotale, impedendo così i movimenti dell’organo. Evenienza ben più urgente è la torsione testicolare, ovvero la rotazione del testicolo sul proprio asse, più frequente nell’età pediatrica e adolescenziale, che comporta una chiusura dei vasi che riforniscono l’organo con conseguente blocco più o meno completo del passaggio di sangue. Spesso il dolore insorge di notte, è molto intenso ed è accompagnato da gonfiore e spostamento in “alto” del testicolo colpito rispetto al controlaterale. La torsione va trattata nel più breve tempo possibile rivolgendosi al pronto soccorso: infatti se non si interviene entro poche ore, la mancanza dell’apporto di sangue causa un infarto e una necrosi del testicolo che in seguito diverrà non funzionante e incapace di produrre ormoni e spermatozoi come dovrebbe.

Dott. Stefano Goldoni Specialista in Andrologia e Urologia Ospedale Civile di Pescara, Tel. 085 4252486 Cell. 335 5634751

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Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

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sessuologia

Dott.ssa Eva I. F. Iorio

ALCUNI CENNI SULL’OMOSESSUALITA’ Per omosessualità s’intende l’attrazione sessuale per un individuo dello stesso sesso. Poiché nell’omosessuale non vi sono malformazioni né alterazioni ormonali e non vi è odio per il proprio corpo, l’omosessualità (2 volte più frequente nei maschi che nella femmine) non va confusa né con l’ermafroditismo né con il transessualismo. La persona con tendenze omosessuali rimane sempre una persona e, pur essendo condizionata da un punto di vista emotivo, ha in sé quella libertà della volontà che gli consente di resistere all’inclinazione disordinata e di essere padrona dei propri atti. L’atto omosessuale, invece, è un atto contro natura, frutto di un atteggiamento infantile di attaccamento inconscio al genitore complementare, risultato di una strategia difensiva nevrotica e quindi sbagliata nel tentativo di rimediare alla propria incompletezza psicologica: perciò non risolve i problemi più profondi della persona e impedisce la sua vera realizzazione. Gli atti omosessuali possono rappresentare un’occasione di piacere momentaneo e disordinato, ma impediscono la felicità della persona. L’omosessualità non va confusa con i semplici atti omosessuali: atti omosessuali possono essere compiuti anche non in presenza di omosessualità: per esempio esperienze adolescenziali, oppure volontà di trasgredire, gusto del proibito, volontà di dominare un altro uomo (questi ultimi rientrano propriamente nella condizione detta della sodomia che non va confusa con l’omosessualità). L’omosessualità non è una malattia fisica né mentale, ma un sintomo dovuto ad un disturbo verificatosi nello sviluppo dell’identità sessuale. “L’omosessualità è un sintomo di un problema emotivo e rappre-

senta bisogni emotivi insoddisfatti dall’infanzia, specialmente nella relazione con il genitore dello stesso sesso. In altre parole: per il ragazzo che non ha avuto una connessione emotiva con il padre, e per la ragazza che non ha avuto attenzione emotiva da parte della madre, questo può indurli a sviluppare un sintomo di attrazione verso il proprio sesso, o omosessualità”. Dal punto di vista sociale l’omosessualità come viene considerata? Nella nostra società (siamo nel 2009) in alcuni paesi l’omosessuale deve ancora nascondersi o subire pregiudizi in alcuni casi vere e propri abusi, esclusione sociale, sottomissione una continua discriminazione e questo è ingiusto soprattutto in un paese come l’Italia che è solito definirsi un paese libero ma libero da chi? da cosa? In altre nazioni la situazione non è diversa, mentre in alcune si stanno facendo grandi passi in avanti ma i paesi sono tanti e la percentuale di quelli che hanno accettato gli omosessuali è ancora minima. Perché tutto ciò che è diverso ci spaventa? Un bambino malformato, una persona malata, un extracomunitario, un omosessuale, un persona con disturbi psichiatrici…perché dobbiamo sempre fare discriminazione, perché non si riesce a fare a meno del pregiudizio, perché non ci si sofferma a pensare che queste persone hanno solo bisogno di comprensione o magari più semplicemente di essere lasciate in pace di vivere la propria vita

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università “G. d’Annunzio” e-mail: evaifiorio@virgilio.it

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Il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

HIV E AIDS: ASSISTENZA SANITARIA L'assistenza alla persona sieropositiva o malata di Aids necessita di strategie complessive di accompagnamento che focalizzino l'attenzione non sullo specifico sintomo, ma sul soggetto nella sua globalità. Tali strategie devono considerare i sintomi cimici, le paure, i bisogni, quotidiani e la dimensione relazionale ed affettiva. I bisogni delle persone sieropositive sono, in altre parole, di natura sia sanitaria sia psicosociale. Le Aziende Sanitarie Locali promuovono la graduale attivazione dei servizi per il trattamento dei soggetti affetti da Aids e patologie correlate, finalizzati a garantire una assistenza qualificata. Così dispone l'atto di intesa tra Stato e Regioni, firmato nel 1991, che definisce gli indirizzi volti a garantire un'organica distribuzione dei compiti riguardanti le attività di prevenzione e assistenza nel campo dell'Hiv/Aids tra le diverse strutture ospedaliere e i servizi territoriali. Presso le ASL sono organizzate le Unità operative Aids, di livello e funzioni differenti per ogni grado di intervento. Le Unità operative di primo livello si occupano dello svolgimento di programmi di informazione, nonché di interventi, sia individuali che di gruppo, aventi lo scopo di diffondere le conoscenze sulle modalità di prevenzione dell'infezione da Hiv e di facilitare le procedure di accesso ai servizi di diagnosi e cura. Le Unità operative di secondo livello sono attive in strutture che effettuano diagnosi di laboratorio, dove offrono assistenza psicologica e consulenza specialistica alle persone che effettuano il test Hiv. Le Unità operative di terzo livello sono presenti presso strutture di elevata qualificazione professionale, in campo infettivologico e clinico-immunologico, solitamente ubicate presso ospedali e policlinici universitari. Forniscono assistenza, diagnosi e cura, coordinano le attività di ambulatorio e

day-hospital, collaborano con i servizi sanitari territoriali per fornire una consulenza specialistica. L'Accordo Collettivo Nazionale dei Medici Generali prevede due modelli assistenziali: L'assistenza domiciliare programmata, che è rivolta a coloro che si trovano nell'impossibilità, temporanea o permanente, di deambulare o di poter essere accompagnati in ambulatorio per le limitazioni conseguenti a gravi patologie. L'assistenza domiciliare integrata, che ha l'obiettivo di assicurare un complesso coordinato di prestazioni necessarie a persone affette da patologie acute o riacutizzate o bisognose di un trattamento riabilitativo perché portatrici di problemi a carattere cronico o infermità invalidanti. La convenzione dei Medici Generali prevede esplicitamente l'assistenza a persone affette da Aids tra le prestazioni aggiuntive (articolo 70, comma b). L'assistenza in case alloggio Le case alloggio accolgono le persone ospitate senza discriminazioni riguardo a differenze di genere, di estrazione sociale, di cultura, di razza e di gravita della patologia, nel rispetto dei bisogni e della dignità di ognuno. Promuovono il lavoro di rete con tutte le strutture sanitarie (reparti ospedalieri, day hospital, ambulatori, ecc.) e sociali di riferimento, creando un sistema di solidarietà tra gli ospiti e le persone che se ne pren¬dono cura. Inoltre, anche attraverso l'azione del volontariato, associato e non, in stretta collaborazione con i servizi pubblici, le case alloggio promuovono l'integrazione delle persone con Hiv/Aids con il territorio d'appartenenza. Le case alloggio sono state individuate dal legislatore anche come luoghi alternativi alla carcerazione per quei soggetti che si trovano in condizioni di incompatibilità con il regime carcerario. (Fonte: Ministero della Salute - Manuale di informazioni pro-positive)

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FARMACIE DI TURNO

Pescara Città

Settembre 2009

Ottobre 2009

Sabato 5 Mignella - Via Firenze 189 Tel. 085 4212177 Blasetti - Via Tiburtina Valeria 260 Tel. 085 50322

Sabato 3 Esposito - Via del Circuito 74 Tel. 085 36208 Greco - Via Cavour 51 Tel. 085 4711690

Domenica 6 Mignella - Via Firenze 189 Tel. 085 4212177 Blasetti - Via Tiburtina Valeria 260 Tel. 085 50322

Domenica 4 Esposito - Via del Circuito 74 Tel. 085 36208 Greco - Via Cavour 51 Tel. 085 4711690

Sabato 12 Zenobii - Piazza S.Francesco 20 Tel. 085 4222685 Stadio - Via Benedetto Croce 201 Tel. 085 66371 Domenica 13 Alby- Via Piero Gobetti 166 Tel. 085 34 114 Pennese - Via del Circuito 165 Tel. 085 299112 Sabato 19 Adriatica - Viale Giovanni Bovio 362 Tel. 085 4712729 Signorini - Piazza Garibaldi 24 Tel. 085 690829 Domenica 20 Adriatica - Viale Giovanni Bovio 362 Tel. 085 4712729 Signorini - Piazza Garibaldi 24 Tel. 085 690829 Sabato 26 Perbellini B. - Via N.Adriatica Nord 153 Tel. 085 4712637 Stoppato - Viale Guglielmo Marconi 8 Tel. 085 63780 Domenica 27 Rancitelli - Viale Bovio 161 Tel. 085 35280 Perbellini G. - Viale D’Annunzio 84 Tel. 085 690296

guardia medica Pescara Largo Luciano Lama (ex Via Renato Paolini n° 68)

Tel. 085 288 68 oppure 085 425 31 91 Il servizio viene attivato il giorno prefestivo (il sabato) alle ore 10.00 e rimane in funzione sino alle ore 08.00 del giorno successivo al festivo (il lunedì)

Sabato 10 Alby- Via Piero Gobetti 166 Tel. 085 34 114 Pennese - Via del Circuito 165 Tel. 085 299112 Domenica 11 Bonora- Corso Vittorio Emanuele II 116 Tel. 085 4211895 Di Giamberardino- Via del Santuario 77 Tel. 085 4153388 Sabato 17 Cesaris- Via Amerigo Vespucci 69 Tel. 085 63793 Caldarelli- Viale Leopoldo Muzii 33/1 Tel. 085 4212626 Domenica 18 Cesaris- Via Amerigo Vespucci 69 Tel. 085 63793 Caldarelli- Viale Leopoldo Muzii 33/1 Tel. 085 4212626 Sabato 24 Simoncelli - Corso Vittorio Emanuele Tel. 085 4211448 Alleva - Piazza Le Laudi 3 Tel. 085 64871 Domenica 25 Vizioli - Corso Umberto I 109 Tel. 085 4212149 Martella Roberta - Via San Donato 35 Tel. 085 51655 Sabato 31 Teodori - Corso V. Emanuele II° 280 Tel. 085 42 11 729 Di Domizio - V.le Gabriele D'Annunzio 207 Tel. 085 67049 Per informazioni sulle farmacie di turno, quelle di appoggio e le guardie mediche della Provincia di Pescara consultate il sito: http://www.ausl.pe.it Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: https://www.federfarma.it Per notizie, curiosità e promozioni in atto nelle farmacie del consorzio Farmatua consultate il sito: http://www.farmatua.com


118 Emergenza Intervento medico con ambulanza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno Guardia medica Tel. 085 4252663 Tel. 085 28868 Richiesta di intervento medico senza ambulanza. In funzione dalle ore 20 alle ore 8 dei giorni feriali e dalle ore 10 del giorno prefestivo alle ore 8 del conseguente giorno postfestivo (es. dalle ore 10 del sabato alle C.U.P. Tel. 085 4253232-3-4-5 Centro unico per tutte le prestazioni eseguite nell’Ospedale S.Spirito di Pescara. Distretto ASL Nord Tel. 085 4253457 Cassa 085 4253456 Per prenotare tutte le prestazioni da eseguire presso il Distretto Sanitario Nord. Distretto ASL Sud Tel. 085 4254040 Cassa 085 4254034 Per prenotare tutte le prestazioni da eseguire presso il Distretto Sanitario Sud. URP ASL Ufficio relazioni con il pubblico Tel. 085 4253201 Tel. 085 4252777 - 8 Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, dalle ore 08.30 alle ore 12.30; martedì e giovedì, dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Direzione Ospedale di Pescara Tel. 085 4252633 Dalle 15.00 alle 17.00.

Servizio Sociale Ospedale di Pescara Tel. 085 4252474

Ambulatorio vaccinazioni Tel. 085 425 958 / 9

Servizio Dietetico Ospedale di Pescara Tel. 085 4252449

Centro Micologico Tel. 085 4253974

Servizio Disinfettori Ospedale di Pescara Tel. 085 4252585 Servizio Centralizzati Ospedale di Pescara Tel. 085 4252441 Servizio Raccolta e Smaltimento Rifiuti Ospedalieri Ospedale di Pescara Tel. 085 4252818 Servizio Poliambulatori Ospedale di Pescara Tel. 085 4252464 Servizio Portineria Ospedale di Pescara Tel. 085 4252765 Servizio Obitorio Ospedale di Pescara Tel. 085 4252522 Dalle 8.00 alle19.00 Recupero crediti Ospedale di Pescara Tel. 085 4252834 Servizio di Cartelle Cliniche e Rapporti con Stranieri Ospedale di Pescara Tel. 085 4252431 Fax 085 4252637 L'ufficio è aperto al pubblico tutti i giorni feriali dalle 9.00 alle 12.00, per informazioni telefonare dalle 12.00 alle 13.30. C.S.M. PE NORD p2 Centro Salute Mentale Tel. 085 4253446/9/7 C.S.M. PE SUD p1 Centro Salute Mentale Tel. 085 425358 /3/1

Ufficio Prevenzione e controllo delle malattie respiratorie Tel. 085 4254513 / 4 / 5 Medicina scolastica Tel. 085 4253 911/ 5/ 2/3 Ambulatorio Extracomunitari Tel. 085 4253960 Medicina dello Sport Tel. 085 4253961/2 Consultori Familiari PESCARA Via Pesaro, 50 Tel. 085 4253 975/7 PESCARA Viale Bovio, 414 Tel.085 4 253 470 / 1 PESCARA Via G. Milli, 2 Tel. 085 4 254 980 MONTESILVANO C.so Umberto, 447 Tel. 085 4 253 351/4 SPOLTORE Via del Convento, 12 Tel. 085 4253611 CITTÀ S. ANGELO Largo Baiocchi Tel. 085 4 253 306 PENNE C.da Carmine, 107 Tel. 085 8 276 523 / 4 Medicina Legale Tel. 085 4253519/14 Invalidità Civile Tel. 085 4254953/4 Ser.T. (Servizio per le Tossicodipendenze) Tel. 085 4253492/3

indirizzi utili Casa Famiglia Salute Mentale Tel. 085 4253443 Centro Diurno Salute Mentale Tel. 085 4253444 Neuropsichiatria Infantile Tel. 085 4252842/3 Pronto Soccorso Tel. 085 4252450 Tel. 085 4225666 Croce Rossa Italiana Tel. 085 2056258 Croce Bianca Tel. 085 4311533 Misericordia Pescara Tel. 085 2305797 Assistenza Domiciliare Integrata ADI Tel. 085 4253025 Centro Regionale di Nefrologia e Dialisi Pediatrica Tel. 085 4252483 SERVIZIO VETERINARIO Ufficio Igiene Alimenti di origine animale Tel. 085 4253527 Ufficio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Tel. 085 4253201 Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Fax: 085 4253951


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