Pocket Salute Edizione Pescara Marzo 2010

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Pescara/Chieti - Anno II n°7 Marzo 2010

salute

spazio salute il luogo dove incontrare gli specialisti di pocket salute

psico

pedagogia conoscere e parlare l’inglese è un gioco da ragazzi

bellezza

un seno naturale con la chirurgia plastica

benessere

disabilità e mobilità

speciale Il ruolo dell’infermiere nella storia

la patente speciale per riacquistare l’autonomia

sesso

sterilità femminile psicologo e ginecologo per gestire lo stress

Con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Pescara


...è nuovo ...è online

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Editoriale del mese Cari lettori, finalmente inaugura a San Giovanni Teatino (zona aereoporto), Spazio Salute, il luogo fisico dove potrete incontrare gli specialisti di Pocket Salute. Ci abbiamo lavorato tanto, nei minimi dettagli, per creare uno studio professionale dove il paziente è al centro dell’attenzione. Le figure professionali di Spazio Salute operereranno con costante impegno a massima diligenza per offrire al cittadino un servizio di continuità e di alta professionalità. La soddisfazione del paziente sarà il nostro primo obiettivo, con lo stesso spirito che da sempre guida Pocket Salute. Dalla diagnostica d'avanguardia alla visita altamente specialistica alla prevenzione costante: un ampio ventaglio di servizi esclusivi diretti al pubblico di Spazio Salute. Tante le specializzazioni presenti come: cardiologia, dermatologia, endocrinologia estetica, terapia del dolore, medicina e chirurgia estetica, oncologia, ortopedia e fisioterapia, nutrizione e dietologia, prevenzione odontoiatrica, psicologia e psicoterapia, reflessologia e fitoterapia. Spazio Salute manterrà un filo-diretto con la rivista sulla quale saranno pubblicate tutte le novità, gli open-day, le giornate di prevenzione e tanto altro ancora. Un modo nuovo di fare medicina, dalla parte del paziente. Mancate solo voi... Giulia Mincarini e Serena Zimuel, Responsabili di Pocket Salute

per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Pescara-Chieti Reg. Tribunale di Pescara n.24/08 del 7/11/2008 reg. ROC n.18668 Con il patrocinio della Provincia di Pescara

PROVINCIA DI PESCARA

Con il patrocinio del Comune di Pescara

Comune di Pescara

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Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Capo Area Commerciale Roberto Medri roberto.medri@pocketsalute.it 328 6234207 329 3028287 Grafica ed impaginazione POCKET IDEA s.r.l. comunicazione@pocketidea.it Stampa Industria Grafica Editoriale Gercap srl Zona Industriale Incoronata, Foggia Editore, Redazione e Pubblicità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it Distribuzione POCKET IDEA s.r.l. distribuzione@pocketsalute.it Foto e illustrazioni © 2009 Microsoft Office Online, © 2009 Fotolia, © 2009 iStockphoto


Pocket Salute Edizione Pescara/Chieti - Anno II n° 7 Marzo 2010

pag.32-33

speciale

Il ruolo dell’infermiere nella storia

15 pedagogia

conoscere e parlare l’inglese è un gioco da ragazzi

27 spazio salute

il luogo dove incontrare gli specialisti di pocket salute

55 disabilità e mobilità la patente speciale per riacquistare l’autonomia

51 un seno naturale

grazie alla mastoplastica addittiva

59 sterilità femminile psicologo e ginecologo per gestire lo stress

il trova-facile

guida pratica al benessere pag. 40

pag.34

Un aiuto alla famiglia


SCRIVI ALLO SPECIALISTA

le risposte saranno pubblicate direttamente sulla rivista.

Indica il nome del medico o del professionista a cui rivolgere il tuo quesito. Scrivi la domanda nell’apposito spazio, inserisci il tuo pseudonimo e spedisci in busta chiusa a Redazione POCKET SALUTE presso Pocket Idea srl Via Nicola Fabrizi 155, 65122 Pescara. Nome del medico Richiesta

Firma I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... AGE - Associazione Italiana Genitori Il Progetto Andrea nasce nel 1995 presso l’ospedale di Latina. Rappresenta un esempio concreto del patto di solidarietà tra i bambini e gli adolescenti ricoverati, i loro genitori, gli operatori sanitari, le istituzioni, il mondo del volontariato, della cittadinanza attiva, della scuola. www.agepescara.it AGDE - Associazione Guarigione dalle Epatopatie L’A.G.d.E., Associazione per la Guarigione dalle Epatopatie, opera ormai da diversi anni a sostegno delle persone affete da malattie del fegato. I fini sono il sostegno ai Pazienti in tutte le forme effettuabili, compreso il reperimento di mezzi per sostenere l’attività della Struttura di Epatologia di Pescara www.agde.it AIDO - Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti e Cellule L’A.I.D.O. conduce quotidianamente una battaglia difficile contro le paure, i dubbi, le diffidenze legate ad un tema difficile come quello della donazione di organi. I volontari del Gruppo Comunale e della Sezione Provinciale risponderanno a tutte le domande presso la nostra nuova sede all’interno dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara. www.aido.it Cooperativa DIAPASON Onlus La cooperativa promuove la pet-terapy, il sostegno alla genitorialità, i progetti didattici-laboratoriali nelle scuole e nelle colonie estive, nei centri di aggregazione giovanili e nei centri diurni per anziani e disabili. www.diapasononlus.it FIDAS Pescara- Donatori Sangue L’attuale FIDAS PESCARA ha la sua origine dalla spinta unitaria che animò gruppi di donatori. Con il tempo le attività di propa-

ganda si sono intensificate e l’attenzione si è spostata anche sul mondo dei giovani. www.fidaspescara.it Marco di Martino O.N.L.U.S. L’associazione si prefigge la realizzazione di opere umanitarie attraverso l’elargizione di aiuti finanziari e morali alle persone,ai giovani, agli adolescenti ed ai più piccoli. Intende favorire inoltre, la crescita sociale, culturale, civile per lo sviluppo delle pari opportunità fra i Popoli www.onlusmarcodimartino.org S.M.I.C.I. ONLUS – Sostegno Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali L’associazione nasce nel 2007 per volontà dei genitori di bambini affetti da patologie rare ma gravi come malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa. L’obiettivo primario è quello di fornire aiuto e sostegno ai piccoli pazienti, alle famiglie e all’U.O.S. di Gastroenterologia Pediatrica dell’ospedale “Spirito Santo” di Pescara. www.smici-onlus.it Vides Pescara O.N.L.U.S. Promuove il volontariato giovanile con particolare attenzione alle problematiche relative alla prevenzione del disagio minorile. Dal 1995 il Vides è impegnato nelle adozioni a distanza e nei microprogetti. Ad oggi beneficiano del progetto SAD ( Solidarietà a distanza) circa 6.000 bambini distribuiti in 22 nazioni. www.videspescara.org Centro di Musicoterapia Villa S.Maria O.N.L.U.S. Nei diversi laboratori del Centro vengono erogati trattamenti con tutti i modelli clinici approvati dalla World Federation of Music Therapy. Dal gennaio 2010 saranno attivi il servizio di terapia vibroacustica ed il trattamento sonoro in gestazione e puerperio. L'ampiezza e la ricchezza delle strutture e dello strumentario consente di trattare pazienti affetti da qualsiasi patologia, e di ogni età. www.musicoterapiabruzzo.it

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La voce di Daniela

Non lasciamo sola Daniela www.dannyfstory.it

..CONTINUA DALLO SCORSO NUMERO L’unico trattamento con cellule staminali esistente in Italia (Genova, Piacenza) prevede, trattamenti di chemioterapia piuttosto importanti che possono mettere a rischio la vita del paziente, mentre i risultati non sono ancora da considerarsi risolutivi e resistenti nel tempo. Le cellule staminali potrebbero rappresentare la vera svolta ma tutto dipende da chi gestisce e tiene in mano la situazione. Il fatto è che nessun trattamento dà percentuali di successo duraturo e noi ammalati temiamo questo tipo di farmaci e, anche se sappiamo di non avere molte alternative, ci chiediamo, quando la scienza sarà in grado di trovare delle soluzioni che non ne implichino il loro uso, dal momento che, spesso sono proprio gli effetti collaterali di questi ultimi che portano ad allontanare ogni tipo di cura; alla nostra domanda non avremmo mai risposta fino a quando non si avrà un cambiamento della forma mentis medica. Alcuni ammalati, stanchi di essere in balia di pesanti trattamenti che, tuttavia, non precludono il peggioramento, decidono autonomamente di non curarsi più, accettano solo medicinali sintomatici, o intraprendono un fai da te come l’assunzione di cannabis (che fra l’altro funziona sui sintomi della malattia), oppure decidono di passare all’omeopatia e alla medicina alternativa, che, nei casi meno aggressivi, aiutano a riequilibrare la situazione generale e ad ottenere una qualità di vita accettabile. I neurologi disapprovano questo tipo di decisioni, ma il regime di vita è importantissimo, deve anche valere la pena di vivere e loro dovrebbero tenerlo presente nelle loro ricerche. Speriamo facciano presto e bene. E’ “bello” assistere ad un fallimento medico che ha conseguenze catastrofiche!? Spero di poter costruire una cultura nuova di rispetto per la vita, per poter credere un giorno, dopo aver gettato tanti semi al vento, di poter finalmente vedere fiorire il cielo! Caro amico, se nel cammino della tua vita hai acceso anche soltanto una fiaccola nella mia ora buia, non hai vissuto invano, per questo ti ringrazio, ma ti prego di tener presente che se non mi senti sono proprio impossibilitata. Se potete aiutarmi ad esempio nel darmi indirizzi di giornali dove io possa dar voce al mio problema, è importante farsi sentire anche perché non si sa mai... E’ bello sognare anche se è brutto il risveglio per la realtà in cui vivo, vi prego di tener presente che quando non rispondo è perché proprio non posso, ma vi penso tanto. Il mio desiderio sarebbe quello di potervi incontrare un bel giorno ed è per questo che vi chiedo, se volete, di darmi un vostro recapito telefonico e sarò io a mettermi in contatto. Immagino tre cose: · la cascata d’acqua che bagna il mio corpo depurandolo dal male · camminare su un prato fiorito · l’incontro con voi. Con affetto, stima e simpatia by dannyfstory Cuore di farfalla L’amore è una farfalla: se la stringi troppo muore; troppo poco e vola via. Vi prego di non dimenticarvi di me, contattatemi se avete notizie di cure fattibili.

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neurologia

Prof. Marco Onofrj

CONSIGLI PRATICI PER I PAZIENTI AFFETTI DA MORBO DI PARKINSON Freezing Il freezing (blocco improvviso sia all'inizio che durante la deambulazione) spesso si manifesta quando il paziente si avvicina a degli spazi stretti:. Quando si trovano in freezing, i pazienti sono di solito in postura flessa, con le ginocchia piegate e i talloni sollevati dal suolo. Più il paziente cerca di muoversi, più perde l’equilibrio. Per ridurre il freezing Non fare nessun passo, poggiare i talloni a terra, raddrizzare le ginocchia, anche e il tronco, non sporgersi indietro, oscillare leggermente da lato a lato, fare qualche piccolo passettino, iniziare a fare i passi in avanti poggiando a terra prima il tallone o provare a marciare sollevando anche le ginocchia, tenere i piedi separati di circa 20 centimetri e correggere la postura. Musicoterapia La musica è stata utilizzata come forma di terapia in numerose condizioni patologiche e può essere apprezzata perfino dai pazienti più compromessi fisicamente ecognitivamente. La musicoterapia è raccomandabile nella malattia di Parkinson per migliorare le perfomance sociali, psicologiche, intellettuali e cognitive dei pazienti. Sembra che la musica sia in grado di modificare il rilascio degli ormoni dello stress e di migliorare la funzione cardiaca e il pattern respiratorio. Esistono due tipi di musicoterapia, attiva e passiva. In breve, la musicoterapia attiva si basa

sull’improvvisazione di musica da parte del terapista e del paziente, che giocano un ruolo attivo suonando strumenti musicali e cantando. L’uso degli strumenti è strutturato in maniera da coinvolgere tutti gli organi di senso; le componenti ritmica e melodica della musica possono essere usate come stimoli specifici per ottenere risposte motorie e funzionali (danzo-terapia), combinando i movimenti e gli stimoli di diversi pathways sensoriali, uditivo e tattile, con una risposta emotiva. La musicoterapia passiva è condotta sul paziente a riposo. Con lo scopo di ottenere uno stato di rilassamento mentale, il terapista utilizza musica con melodie calme e invita il paziente a visualizzare immagini serene. La musicoterapia svolge un ruolo nel miglioramento della deambulazione, dei movimenti ritmici degli arti, nella gestione del freezing, nello stato emotivo, con aumento della motivazione e risoluzione dello stato di anedonia spesso presente nei pazienti parkinsoniani. Rilassamento Il paziente viene invitato a chiudere gli occhi e cercare di sentire il suo corpo in ogni parte: piedi - polpacci - ginocchia - cosce - sedere bacino - schiena - spalle – braccia avambraccio - mani - collo - testa. Poi si concentra su tutto il corpo e apre gli occhi. Il paziente è invitato a stringere le mani a pugno e contare fino a 3, poi ad aprire le mani e a rilassarsi. Il paziente dovrebbe poi respirare 2-3 volte profondamente. Il paziente dovrebbe serdersi in modo corretto: i piedi appoggiati bene per terra, ed il peso del corpo ben distribuito, la schiena a contatto con lo schienale, le spalle alla stessa altezza.

Prof. Marco Onofrj Specialista in Neurologia www.marcoonofrj.it Via Campobasso 26, Pescara tel: 085-2058931 cell: 331 292646

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INTERVENTI PARENTALI-COMPORTAMENTALI VERSO IL BIMBO DISFLUENTE Nei bambini disfluenti il peso dei processi cognitivi è ancora in gran parte da designarsi, a mio avviso, proprio nell’ambito parentale-comportamentale. E’ possibile che avvengano i cambiamenti più importanti sollecitati dalla coerenza, dalla continuità e dalla sistematicità degli interventi parentali che indicano e offrono al bambino, attraverso i commenti e le relazioni dialoganti, le basi della vitalità e della organicità dell’esperienza verbale di fluidità e disfluenza, come per una regolazione di frequenze armoniche. Nei bambini tra 2 e 6 anni è importante introdurre modalità di verbalizzazione che aiutino e favoriscano l’apprendimento verbale e motorio-verbale per imitazione. E’ necessario che il genitore si proponga come figura di riferimento verbale che parla in modo calmo, con articolazione labiale circolare, con un ritmo armonico e non veloce costruito con pause, per poi esprimere e correggere la parola balbettata del bambino, senza ulteriori commenti avendo cura di non avere un modello di comunicazione correttivo. Per ottenere questo è importante che il genitore inserisca la parola balbettata del bambino detta in modo fluente nella propria risposta verbale alla comunicazione disfluente del bambino, rispetto alla parola stessa. Esempio: “ Mamma mi p-p-p-prendi lo z-z-zaino?” “D’accordo ti prendo lo zaino”. Questo modello di intervento è molto importante quando per i genitori è un problema non solo quello che si fa ma anche cosa si prova.

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LaNuovaParola La metodologia che svolgo ha in sè, quindi, un necessario intervento di supporto e di aiuto per i genitori, dato che è più efficace correggere i comportamenti non propulsivi alla fluenza verbale in un ambito che delinea azioni di “aiuto-gratificante” per il bambino, anzichè vietando comportamenti “dannosi”. Consiglio una linea di condotta comportamentale per i genitori, in riferimento ad abitudini familiari, scelte di operare, stili educativi da mettere in atto in funzione di un contrasto alla disfluenza: 1) leggere spesso al bambino; 2) poca tv a favore del gioco con il genitore; 3) attività e gioco a contenuto verbale; 4) accrescere i momenti di colloquio e conversazione nei momenti familiari comunitari (pranzo-cena); 5) contatti frequqnti con i coetanei; 6) parlare in italiano con circolarità delle labbra se il registro verbale familiare è quello dialettale. Rivolgiti con fiducia al Centro Specialistico per l’Eliminazione della Balbuzie ed avrai la certezza di riacquisire il meraviglioso strumento della parola. Ti invitiamo gratuitamente ad una consultazione nella sede più vicina alla tua città e con l'occasione avrai la possibilità di partecipare ad una giornata di corso.

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Il ricavato sarà devoluto all’Associazione Vides Pescara Onlus per la realizzazione di un Centro per ragazzi a Zanni - S.Filomena.


filo diretto

Dott.ssa Carmela Di Blasio

SCRIVICI ANCHE TU A filodiretto@pocketsalute.it Gentile dottoressa, mi chiamo Valentina, ho 17 anni. Leggo la sua rubrica da un po’, si parla spesso delle difficoltà relazionali che hanno i genitori con i figli adolescenti, ma quasi mai o mai delle difficoltà che hanno gli adolescenti. Io sono in questa “oscura” fase, sono spesso in conflitto con i miei, conflitto certo non grave, ma discuto spesso con mia madre per potermi conquistare un po’ di libertà e autonomia. Ogni volta che c’è da uscire per divertimento è un problema, se voglio andare a mangiare una pizza è un problema, se voglio andare in discoteca è un problema. Problemi non ci sono se vado a scuola, se studio, se porto una bella pagella…come fare per far capire ad un genitore che nessuno vuole “autorovinarsi”, nessuno vuole avere esperienze negative, almeno in modo consapevole. Come fare per avere la loro fiducia? Cara Valentina, i genitori purtroppo troppo spesso non riescono a moderare le loro preoccupazioni, sono in apprensione e vedono “il lupo cattivo” in ogni angolo. Non è sicuramente una questione di fiducia, anzi ti posso assicurare che spesso loro non sono preoccupati per ciò che il loro figlio fa, ma sono in ansia per le cose che potrebbero fare gli altri. Posso dirti che il loro si innesca un senso di protezione dovuto anche al fatto che il loro figlio stà crescendo, che presto “volerà” via, hanno paura dello “svincolo”, che pur essendo un processo naturale, coinvolge emotivamente, e in qualche modo li fa soffrire, Da un lato si rendono conto che devono cominciare a “mollare la presa”, dall’altro vi si aggrappano e tirano la

Scrivete a filodiretto@pocketsalute.it pubblicheremo le risposte su questa rubrica. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto. corda fino allo sfinimento. Un consiglio: parla con loro, rispondi alle loro domande,; più li eviti, e più sei scostante, più loro saranno rigidi. Un caloroso ciao. Ciao, sono Lisa, ho 22 anni e vivo in un piccolo paese Abruzzese, sono una studentessa al terzo anno di università. Tutti (amici parenti) sostengono che sono una “bella ragazza” ma io non so da dove viene questa idea. Mi guardo allo specchio e non vedo nulla di bello, non sono magrissima, non sono alta, nulla di speciale. Vedo un mondo di insicurezze, di cose che vorrei cambiare. Sono una finta estroversa, quando sono con gli amici cerco di dire cose divertenti, di parlare, a volte troppo… e ti confido che spesso non esco perché non ho voglia di fingere, voglio stare sola in silenzio con la mia timidezza…chi sono?? Cara Lisa, chi ha mai detto che per essere belle bisogna essere magrissime e alte, dimmi chi ha osato dire tale eresia! La bellezza è come tu ti senti, come tu ti piaci. Dalle tue parole, ti piaci pochissimo, mascheri la tua indole riservata e silenziosa, perché? Da dove viene tutta questa tua bassa autostima? Perchè pensi che una ragazza riservata non possa avere amici?? Assolutamente non è così. Anzi, sfida te stessa, esci proprio quando ti senti così introversa e sii come sei, silenziosa e riservata, potresti avere delle belle sorprese!

Dott.ssa Carmela Di Blasio Psicologa Cell. 3347591833 filodiretto@pocketsalute.it www.carmeladiblasio.it

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pedagogia e apprendimento

www.happydayscamp.it

CONOSCERE E PARLARE LA LINGUA INGLESE È UN GIOCO DA RAGAZZI! E farlo nella tua città oggi è possibile perché quelli dell’ HappyDaysCamp hanno portato la realtà anglosassone nelle scuole della nostra provincia. Con la partecipazione di giovani insegnanti di pedagogia di madrelingua inglese e di Tutors italiani laureandi in lingue straniere dell’Università G. D’Annunzio di Chieti e Pescara, imparare l’inglese sarà stimolante e divertente. In Inglese da bambini si gioca, da grandi si parla! Questo è il motto dell’ Happy Days Camp, la scuola estiva d’Inglese, creata per bambini dai 6 ai 14 anni divisi per fasce di età, perchè l’inglese imparato sin dalla tenera età risulta più efficace e duraturo. L’evento Happy Days, dicono le organizzatrici Paola Shanahan e Lina di Lello, si inserisce perfettamente nella nuova legge sull’autonomia delle scuole e va ad integrare quelle proposte di innovazione e sperimentazione che sono alla base dell’offerta formativa, favorendo l’apprendimento e la socializzazione degli studenti attraverso l’inglese. L’approccio dei genitori e insegnanti nei confronti dello studio della lingua inglese è molto cambiato negli ultimi anni, consapevoli che nel futuro dei bambini di oggi c’è la necessità non solo di imparare l’Inglese scolastico ma di parlarlo da grandi. OBIETTIVI: Parlare la lingua inglese da bambini si può, e con l’Happy Days Camp è più facile e divertente. I vostri bambini imparano l’inglese giocando con i loro amici sotto l’ombrellone, al parco e a scuola guidati dai tutors HappyDays, senza lasciare la propria città. DOVE, COME E PER CHI: L’evento Happy Days Camp è giunto alla sua terza edizione e per l’estate 2010 prevede Campus di 1 o 2 settimane, da Giugno a Settembre, qui

nella tua città! L’Happy Days Camp e’ rivolto a bambini in età scolare, che abbiano frequentato il primo anno di scuola elementare fino a coloro che abbiano concluso il ciclo della scuola media inferiore (5/6-13/14 anni). Per trovare l’Happy Days Camp più vicino a te non perdere il prossimo Pocket Salute dove troverai informazioni per l’iscrizione e i programmi per l’estate 2010. Visita il sito Happy Days Camp all’indirizzo www.happydayscamp.it STRUMENTI: Con l’Happy Days Camp l’inglese si impara giocando! Imparare divertendosi aiuta i bambini a superare l’impaccio e le difficoltà iniziali dovute all’apprendimento della lingua straniera. L’Happy Days camp propone ai vostri figli giochi sportivi, attività ricreative e rappresentazioni di momenti di vita quotidiana naturalmente solo in inglese. IL MESSAGGIO: Quest’estate l’Happy Days Camp apre le porte anche a Voi genitori proponendo nel suo programma estivo 1 settimana di full immersion in Irlanda con i vostri bambini tra vacanza, cultura, divertimento con l’opportunità per i vostri figli di mettere a frutto quanto imparato durante il camp. L’inglese prima di Happy Days Camp non è mai stato così divertente!

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In inglese da bambini si gioca da grandi si parla

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prevenzione oncologica

Dott. Donato Natale

TUMORI, 9 CONSIGLI PER PREVENIRLI: MODERA IL CONSUMO DI ALCOLICI Esite una ampia variabilità tra le nazioni del mondo in termini di consumo medio di alcool e di tipo di bevanda alcolica preferita. In Europa del Sud per esempio prevalgono i bevitori di vino, nel Centro i bevitori di birra mentre i bevitori di superalcolici dominano nell’Europa del Nord. Da decenni numerose osservazioni epidemiologiche suggeriscono un legame fra il consumo di alcool e il rischio di tumore della cavità orale, faringe, laringe, carcinomi spino cellulari dell’esofago e carcinoma epatico. Il rischio tenderebbe ad aumentare con la quantità di etanolo bevuto. Il rischio poi aumenta di molto quando al consumo di alcool si associa il fumo di tabacco. Paragonato con i non fumatori e non bevitori di alcool,il rischio relativo di sviluppare un tumore è aumentato tra 10 e 100 volte in persone che bevono e fumano in maniera eccessiva. Fra le numerose ipotesi, ci sono teorie diversissime come la carcinogenicità dell'acetaldeide, lo squilibrio della dieta (che il più delle volte caratterizza lo stile di vita del forte bevitore), un difetto nel metabolismo (con una mancata detossificazione dovuta al consumo di alcol), l'attivazione di enzimi precancerogeni e la soppressione del sistema immunitario. Dati recenti hanno dimostrato che l'etanolo aumenta la produzione cellulare di VEGF, un'importante proteina di segnalazione nella crescita dei vasi sanguigni, soprattutto nei tumori. Per la prima volta infatti alcuni scienziati hanno realizzato un modello che potrebbe spiegare come l'alcol stimola la crescita dei tumori. Lo studio, pubblicato sulla rivista "Cancer" alcuni anni fa

, sostiene che l'alcol alimenta la produzione di un fattore di crescita che stimola lo sviluppo dei vasi sanguigni nei tumori, e che l'etanolo può aumentare la dimensione del cancro e i livelli del fattore angiogenico VEGF (fattore di crescita vascolare endoteliale) in un modello sperimentale. Un altro probabile meccanismo di carcinogeneticità dell’alcool è il potenziamento degli effetti carcinogenetici del tabacco e di altre sostanza tossiche cui le vie aeree superiori ed il tratto digestivo superiore sono esposti. Una dieta povera di frutta e vegetali, tipica dei forti bevitori, sembra giocare un ruolo importante. Non sembra esserci un effetto differente di birra,vino e superalcolici sul rischio di sviluppare neoplasie in questi siti ; anche se la quantità totale di etanolo ingerito sembra essere il fattore chiave nel determinare l’incremento del rischio. Smettere o ridurre il consumo di alcool, specie se associato alla cessazione del fumo di tabacco, rappresenta un priorità nella prevenzione di tumori delle prime vie respiratorie e digestive. Il consumo di alcool è anche associato al rischio di carcinoma epatico correlato allo sviluppo di una cirrosi epatica come anche un aumentato rischio di sviluppare tumori colo rettali è stato osservato in alcuni studi. Meno chiaro invece è il rapporto tra consumo di alcool ed insorgenza di tumori della mammella; in questo caso è stato suggerito un meccanismo di azione del’alcool sui fattori ormonali. Tutti i punti discussi dovrebbero essere presi in considerazione quando fosse necessario dare consigli individuali riguardo il consumo di alcool. Il limite per gli uomini non dovrebbe superare i 20 gr di etanolo al giorno e dovrebbe essere inferiore ai 10 gr al giorno per le donne.

Dott. Donato Natale, Specialista in oncologia Ospedale Civile Santo Spirito, Pescara e-mail: d.natale@pe.nettuno.it

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terapia del dolore

Dott. Marco Tarquini

CONOSCIAMO INSIEME LA TERAPIA DEL DOLORE La terapia del dolore è una valida risorsa supplementare a disposizione di quei pazienti che non trovano rimedio per i propri dolori. Sempre più spesso si parla di centri per la terapia del dolore ma in pochi veramente sanno che cosa veramente si faccia. Il dolore è un campanello di allarme, un sintomo che ci avvisa che qualcosa nel nostro corpo non va e che i medici di tutte le specialità trattano curandone la causa. Quando questa non può essere curata il trattamento medico si concentra solo sul sintomo dolore, cercando di ridurne l’intensità e limitarne gli effetti negativi sulla vita di tutti i giorni. In primo luogo vengono presi in considerazione trattamenti farmacologici per bocca con farmaci antidolore (analgesici semplici come l’acido acetilsalicilico, eventualmente combinati con farmaci molto più potenti come la morfina e suoi derivati). A questi trattamenti si aggiungono, a seconda dei casi, l’utilizzo di: farmaci ad azione locale (pomate o cerotti anti-infiammatori), farmaci cosidetti adiuvanti (sedativi, antidepressivi, anticonvulsivanti, rilassanti muscolari etc), fisioterapia, stimolatori elettrici da applicare sulla pelle (TENS), così come l’agopuntura e non per ultimo un sostegno psicologico adeguato. Quando queste scelte terapeutiche si dimostrano inefficaci o insufficienti, o causano effetti collaterali intollerabili, allora si può ricorrere a terapie particolari praticate da medici specializzati. Quali sono le tecniche specialistiche che si sono dimostrate efficaci nel trattamento del dolore ? A) iniezioni mirate di cortisonici e/o

anestetici locali (peridurale lombaretoracica-cervicale) B) somministrazioni di anestetico locale o sostanze neurolitiche su alcune strutture del sistema nervoso per trattare dolori dovuti a cattiva circolazione del sangue, lesioni nervose traumatiche o a nervi impazziti che sparano scosse elettriche come la nevralgia del trigemino e l’herpes zoster… c) posizionamento di aghi dedicati o piccoli cateterini nelle vicinanze dei nervi interessati per poi eseguire sia infusione di farmaci o denervare tramite la radiofrequenza. d) posizionamento di elettrodi, o cateteri, all’interno del canale spinale (per l’applicazione di stimolazioni elettriche rispettivamente di farmaci anti-dolore). Per quanto assai impegnativa questa tecnica può essere considerata come una risorsa valida per il trattamento di dolori altrimenti non controllabili, apparsi dopo interventi chirurgici alla schiena, oppure in certi casi di dolore vasculopatico alle estremità. E’ ben chiaro che il cammino verso l’identificazione dello schema terapeutico più appropriato parte dalle scelte terapeutiche più semplici e meno invasive e segue le caratteristiche individuali del paziente così come l’evoluzione del suo caso. Cosa offre un centro per la terapia del dolore? Offre innumerevoli possibilità tecniche per il trattamento del dolore ma l’offerta più importante consiste nella presa a carico globale e multidisciplinare delle problematiche del paziente. Infatti il centro si avvale delle consulenze di svariati specialisti medici per valutare e proporre il piano terapeutico più giusto per ogni paziente. Dott. Marco Tarquini: Anestesista-Rianimatore Esperto in Terapia Antalgica Attività professionale presso la Casa di Cura Privata “L. PIERANGELI” Pescara

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 www.marcotarquini.it

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cardiologia

Dott. Raffaele Luise

LA DONNA E LE CARDIOPATIE Studi recenti riferiscono che il cuore delle donne si comporta in modo diverso rispetto a quello maschile. Il cuore femminile resiste alle malattie cardiovascolari in età fertile, per poi cedere nel periodo della menopausa. I tentativi di eseguire la terapia ormonale sostitutiva nella menopausa non hanno permesso di ridurre il “rischio cardiovascolare”. Nel periodo fertile, il cuore è protetto poichè il quadro ormonale (componente estrogena) influenza l’evoluzione della malattia aterosclerotica modulando i fattori di rischio coronarici. La presenza degli estrogeni favorisce un profilo lipidico sfavorevole alla formazione della placca ateromatosa. Il calo estrogenico che fa seguito alla menopausa produce, invece, un aumento del colesterolo totale e LDL, cui si associano una riduzione della frazione HDL ed una ridotta sensibilità all’insulina (che a sua volta condiziona un maggior rischio di sviluppare diabete mellito). Il quadro ormonale postmenopausale si associa inoltre ad un aumento significativo della pressione arteriosa e del peso corporeo. Il pannicolo adiposo si ridistribuisce secondo un modello androide (con aumento del rapporto vita/fianchi) aumentando la resistenza insulinica e favorendo l’insorgenza di eventi cardiaci (facilitata anche dalla comparsa di disfunzione endoteliale). La relazione tra genere e disfunzione endoteliale è stata valutata nel microcircolo periferico di donne sane e ipertese, dimostrando che, mentre nel sesso maschile l’invecchiamento è costante e omogeneo all’insorgenza della disfunzione endoteliale, nele donne la funzione endoteliale inizia a deteriorarsi rapidamente a partire dall’insorgenza della menopausa. La donna “raggiunge” per così

dire l’uomo solo dopo circa 20 anni dalla comparsa della menopausa stessa, provato dal fatto che, dopo i 70 anni, la mortalità per infarto miocardico acuto è simile nei due sessi. Ciò spiega anche perché l’insorgenza di un infarto in una donna ancora in età fertile abbia una prognosi assai più sfavorevole. Il miocardio della donna, sprovvisto di quel “condizionamento” tanto importante nel sesso maschile, è impreparato all’insulto ischemico e spesso risponde a esso con l’insufficienza ventricolare sinistra. Nella donna sono inoltre molto più frequenti l’angina precoce postinfartuale e complicazioni letali come la rottura di cuore. Spesso, poi, l’infarto nella donna giovane è problematico anche dal punto di vista terapeutico. E’ frequente, infatti, che l’occlusione coronarica non sia dovuta alla classica fissurazione di placca complicata da trombosi, quanto piuttosto ad un’erosione superficiale e, talvolta, ad una dissecazione della coronaria. Questo evento, devastante per l’arteria è tipico, per non dire esclusivo, delle giovani donne, anche gravide, e sembra risentire di influenze ormonali. E ancora, specifici studi anatomo-patologici sulla struttura della placche aterosclerotica nei due sessi hanno dimostrato che la placca femminile presenta una significativa ipercellularità con caratteristiche di iperplasia neointimale rispetto a quella maschile. Per contro, nella placca femminile la sclerosi (indicata dal tessuto fibroso denso) è alquanto inferiore rispetto alla placca maschile. La placca femminile appare più “giovane” di quella maschile. All’insorgenza della malattie vascolari contribuiscono anche il diabete, il fumo (che tra l’altro è in aumento nel sesso femminile), l’ipertensione, l’obesità, ma anche l’anoressia, la depressione, la gravidanza. Per proteggersi è sempre opportuno condurre un corretto stile vita: mangiare senza grassi, fare attività fisica, non fumare, e per quanto possibile, cercare di auto-proteggersi dallo stress della vita quotidiana!

Dott. Raffaele Luise Specialista in Cardiologia Viale J.F.Kennedy 86, Pescara Tel. 085.4711542 luiraf@webzone.it

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fisioterapia

Centro di Riabilitazione e Fisiokinesiterapia Fisioter

LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE (STC) La sindrome del tunnel carpale (STC) è una delle più diffuse patologie neurologiche periferiche. Si sviluppa prevalentemente in pazienti tra 40 e 50 anni di età, soprattutto nel genere femminile e soprattutto in gravidanza e menopausa. Il fattore di rischio maggiore è l’associazione tra ripetitività e forza del movimento. Non siamo invece al corrente di correlazioni tra il lavoro al computer e la sindrome del tunnel carpale. Forme acute possono manifestarsi come conseguenza di fratture o di immobilizzazioni del polso in tutori rigidi, in plastica o gessati. La forma cronica, più diffusa e comune, è caratterizzata dalla persistenza dei sintomi per mesi o anni. La diagnosi della STC è sostanzialmente clinica: la evidenziazione dei sintomi e segni clinici unitamente all’esame elettromiografico sono la strada migliore per poter formulare una corretta diagnosi di STC. Solitamente la sintomatologia esordisce con formicolii e disturbi della sensibilità, in seguito ad essi può aggiungersi il dolore, soprattutto durante le ore notturne, localizzato alle prime dita della mano (occasionalmente al quarto dito, mai al quinto). Successivamente, in un terzo dei pazienti, compaiono riduzione o perdita di forza prensile fra pollice e indice; l’incapacità di afferrare piccoli oggetti può essere attribuita ad una ridotta sensibilità, oltre che all’impossibilità di opporre il pollice alle altre dita della mano per deficit muscolari. I pazienti possono inoltre riferire dolore irradiato all’avambraccio, al gomito e perfino alla spalla. Il sintomo soggettivo più comune è la sensazione fastidiosa di formicolio o di addormentamento, che possono disturbare il sonno ed associarsi spesso al dolore. In

genere questi fastidi sono attenuati dal cambio di posizione del braccio, dal movimento vigoroso o dal massaggio della mano, o in alcuni casi lasciando semplicemente la mano inclinata verso il basso, fuori dal letto o immergendo l’arto in acqua fredda. Le alterazioni della sensibilità possono anche presentarsi durante il giorno e sono spesso scatenate da posizioni mantenute a lungo in attività quali guidare, cucire, scrivere, lavare i piatti, stirare. Trattamento conservativo – Fisioterapia Il trattamento conservativo è da attuare se non ci sono deficit della forza e della sensibilità o severe anomalie all’esame elettromiografico. E’ importante, comunque, non operare il paziente troppo tardi, in quanto potrebbero permanere esiti; il paziente in terapia conservativa deve pertanto essere controllato periodicamente ed altrettanto periodicamente deve effettuare: •Terapie fisiche locali, quali ultrasuoni (anche in immersione) e laser (Yag o CO2 ) •splint per il polso: vanno indossati prevalentemente di notte, o di giorno se il lavoro del paziente lo consente. •sospensione dell’uso di macchine e/o di strumenti vibranti o che richiedono ripetuti movimenti del polso •iniezioni di cortisone nel canale carpale (mai direttamente sul nervo mediano) in caso di dolore.

Gianna D’Innocenzo, Direttore Generale Centro Fisioter Via Giolitti, 2/4, Montesilvano Tel. 0854451155 3347702829 337664425

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Dott.ssa Federica La Rovere

LE INTOLLERANZE ALIMENTARI Le Intolleranze Alimentari si differenziano dalle Allergie Alimentari vere e proprie perché non producono shock anafilattico immediato e di solito non rispondono ai tradizionali Test Allergici Cutanei. Non provocano quasi mai delle reazioni violente ed immediate nell'organismo, e quindi spesso non sono direttamente collegabili all'assunzione del cibo che le determina. Esse derivano dall'impossibilità dell'organismo di digerire un dato alimento, a causa di difetti metabolici che possono essere causati dallo stile di vita (scarsa masticazione, errate combinazioni alimentari, ecc.) o da stati emotivi alterati, oppure possono essere scatenate dall'assunzione di antibiotici. Inoltre possono essere conseguenti all’introduzione precoce nel lattante di latte vaccino e derivati, oppure ad infezioni virali o batteriche a carico dell'intestino. Le Intolleranze Alimentari si manifestano quasi sempre con una sintomatologia generale più o meno sfumata (stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc.) o con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); spesso sono correlate a disordini del peso corporeo, sia in eccesso che in difetto, disturbi dell'umore (depressione, irritabilità). Esse sono riconducibili all'accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la "dose soglia". Quindi spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa "improvvisamente" diventare intolleranti ad un cibo comunemente introdotto nella dieta giornaliera (frumento,

olio di oliva, latticini). Queste reazioni inoltre possono presentarsi da 1 a 36 ore dopo l'assunzione del cibo in questione. Per ottenere un miglioramento del quadro sintomatologico, è necessario astenersi rigorosamente per almeno 2-3 mesi dall'assunzione dell’alimento scatenante l’intolleranza, anche nelle sue forme nascoste (es. siero di latte nel prosciutto cotto) ed anche dall'assunzione di cibi che possono generare reazioni crociate (es. latticini - carne di manzo). Il sospetto va posto quando un disturbo, anziché comparire in modo passeggero o saltuario, inizia a presentarsi sempre più frequentemente interferendo sul benessere del soggetto. E’ importante tener conto che oggi una ipersensibilità verso un determinato alimento puo’ essere causata dagli additivi in esso presente. Tra gli alimenti, quelli che più frequentemente danno reazioni sono: •alimenti ricchi di istamina: pomodoro, birra, formaggio stagionato e fermentato, spinaci, funghi, cioccolato, tonno in scatola, •alimenti istamina-liberatori: fragole, albume d’uova, molluschi, •alimenti tendenzialmente allergizzanti: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, crostacei, •altri alimenti: latte e latticini, lieviti, frumento, oli vegetali, olio di oliva.

Dott.ssa Federica La Rovere, Dietista Via Dei Peligni 4, Chieti e-mail: fefe1@hotmail.it

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odontoiatria

Dott. Umberto Preite

DENTI DEL GIUDIZIO: SI RISCHIA DI PIU’ A TENERLI O AD ESTRARLI? L’espressione dente del giudizio (dal latino dens sapientiae) deve la sua origine al fatto che la sua comparsa nel cavo orale avviene di solito nell’età (dai 17 anni in poi) di passaggio dalla adolescenza all’età adulta o della “maturazione del giudizio”. Questi denti sono tristemente famosi per le varie problematiche dolorose che si sviluppano intorno alla loro crescita ed alla loro eliminazione. I denti del giudizio, o terzi molari o ottavi che dir si voglia, sono normalmente gli ultimi denti in ordine cronologico a spuntare nella nostra bocca, in un intervallo di età che va dai 17 ai 22 anni. Di solito sono quattro, due per l’arcata superiore e due per l’arcata inferiore, salvo i rari casi in cui si hanno delle agenesie, ossia la mancanza congenita di uno o più di essi, o gli ancora più rari casi in cui si hanno delle iperodonzie, ossia la presenza di un numero maggiore di essi, ma in questo caso parliamo di quarti molari o noni. Sono denti che possono erompere correttamente occupando lo spazio residuo, in questo caso sufficiente, in fondo alle rispettive emiarcate. In altri casi possono erompere in maniera incompleta o scorretta con un orientamento ed un allineamento anomali (disodontiasi) occupando lo spazio residuo, in questo caso insufficiente, in fondo alle rispettive emiarcate. In altri casi ancora possono addirittura non erompere per niente, non comparendo nel cavo orale e risultando quindi in inclusione ossea totale. A tal proposito è utile riportare l’esistenza di una teoria filogenetica secondo la quale, nell’evoluzione della specie umana, a causa della riduzione delle dimensioni dei mascellari, col passare dei decenni si verificherà una riduzione dello sviluppo di questi denti già durante l’età prenatale.

Se i denti del giudizio erompono completamente in maniera corretta in fondo ad arcate, che a loro volta non presentano anomalie ortodontiche, è bene che siano trattati con tutti i riguardi che normalmente si usano nei confronti degli altri denti, cercando in tutti i modi di preservarli e conservarli. Nel caso in cui, invece, dovessero presentarsi disallineati o non erotti completamente, sin dal loro affacciarsi nel cavo orale potrebbero arrecare notevoli disagi. Infatti, durante la loro eruzione, possono provocare ripetute infiammazioni della gengiva circostante, molto dolorose ed invalidanti, durante le quali ci si alimenta con notevole difficoltà, non si riesce ad aprire bene la bocca e per ultimo si è costretti all’assunzione di antibiotici, antinfiammatori e disinfettanti ad uso topico. In altri casi possono comportare il danneggiamento dei denti adiacenti, posizionandosi in maniera sconveniente e traumatica. Possono aggravare notevolmente la situazione in pazienti affetti da malattia parodontale (piorrea), creando nelle loro vicinanze una specie di zona franca per la placca, a causa delle difficoltà del paziente nel detergere. Per lo stesso motivo sono responsabili di provocare e rendere più difficilmente eradicabile l’alitosi, problema che oggi può rappresentare un serio blocco nelle relazioni sociali dell’individuo. Per finire possono alterare l’equilibrio gnatologico ed ortodontico del sistema dentale con possibili mioartropatie, malocclusioni e disallineamenti. A causa di tutte queste problematiche, quando gli ottavi si presentano non completamente erotti, disallineati o comunque in posizione tale da arrecare danno ai denti vicini e aggravare una patologia odontostomatologica già esistente, si consiglia sicuramente l’estrazione. Riguardo l’estrazione dei denti del giudizio e bene chiarire che, nella maggior parte dei casi, è possibile intervenire ambulatorialmente con tecniche di anestesia locale classiche o con la sedazione cosciente con protossido d’azoto.

Dott. Umberto Preite, Medico Chirurgo–Odontoiatra Via Firenze104 Pescara 65122 Tel. 0854227128 preiteumberto@libero.it 28


odontoiatria

Dott. Umberto Preite

Solo in una piccola percentuale di casi la loro posizione anatomica può risultare talmente delicata da dover richiedere l’intervento in ambiente ospedaliero (sala operatoria) in anestesia totale. Bisogna fare una precisazione doverosa riguardo all’esigenza che l’operatore che interviene per estrarre un dente del giudizio abbia l’esperienza necessaria per farlo. Sono infatti assolutamente convinto, anche in rapporto alla mia esperienza ormai quasi ventennale, della necessità di adottare tutte le precauzioni possibili per non incorrere in eventuali complicazioni post-operatorie che potrebbero seriamente mettere a rischio la salute della bocca dei nostri pazienti e non solo. Innanzitutto è importante conoscere bene l’anamnesi del paziente ed assicurarsi che questo possa sottoporsi all’estrazione, quindi fare un’accurata ispezione del cavo orale, far eseguire tutti gli esami radiografici (OPT o DENTALSCAN) che possono aiutare ad individuare con una certa precisione i rapporti che il dente può avere con le varie strutture anatomiche vicine (vasi, nervi, seno mascellare ed altro) ed infine munirsi di tutte le attrezzature e gli strumenti necessari al buono svolgimento dell’intervento. Cosa altrettanto importante è quella di preparare bene il paziente su come affrontare il periodo molto delicato del post-operatorio, sia farmacologicamente che strategicamente, con l’ausilio di pochi ma efficaci consigli. Per ultimo, non far mancare mai il proprio sostegno e la propria disponibilità nel caso ve ne fosse bisogno, perché questo aiuterà moltissimo il paziente a superare anche i momenti più delicati con la necessaria serenità.

Dott. Umberto Preite: Specialista in Chirurgia Generale Perfezionato in Parodontologia Clinica ed Implantologia Clinica e Biomateriali Via Firenze104 Pescara Tel. 085 4227128 Via Asiago12 San Benedetto del Tronto (Ap) Tel. 0735 781303

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L’infermiere nella storia Spesso molti dicono che il mestiere di infermiere é una “vocazione”, a dirla tutta chi fu la fondatrice di questa professione non era dello stesso parere. Florence Nightingale, nata a Firenze il 12 maggio del 1920 da genitori inglesi benestanti di profonda fede cristiana, annuncia più volte alla famiglia di dedicarsi alla cura dei malati e degli indigenti. Nel 1837, infatti, sentì la “voce di Dio” che la chiamava al suo servizio ma non capiva come avrebbe potuto farlo. Inziò a visitare i malati nei paesi vicini e negli ospedali anche se i suoi genitori non erano d’accordo (in quei tempi era disdicevole che una donna facesse l’infermiera). Intrapresi gli studi da infermiera, non fece piu’ ritorno a casa. Riconobbe ben presto le carenze della professione infermieristica. Nel 1854 fu chiamata in guerra di Crimea per riorganizzare l’attività degli ospedali da campo. Di notte controllava lo stato dei malati facendosi luce con una lampada, tanto da venir soprannominata “la signora della lampada”. Aiutava i soldati a comunicare con le famiglie lontane, scrivendo per loro. Nel 1855 in Inghilterra fu aperta una sottoscrizione a suo nome per permetterle di continuare il suo lavoro di modernizzazione del servizio infermieristico negli ospedali civili. Divenne ancor più famosa con la pubblicazione delle sue “notes on nursing” del 1859, una bibbia sul lavoro dell’infermiera. Sempre nel 1860 aprì la prima scuola di insegnamento per infermieri al St. Thomas Infirmary. Dalla sua attività fu influenzato Henry Dunant fondatore della Croce Rossa (1872). Le infermiere anglo-sassoni elaborarono altre teorie infermieristiche rivoluzionarie determinando l’approdo formativo all’università. Oggi l’infermiere é diventato un professionista

sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica. Il 12 maggio si celebra la giornata internazionale dell'infermiere, in onore della madrina Florence Nightingale. All’inizio degli anni ’90, per diventare infermiere (allora infermiere professionale) era sufficiente frequentare un percorso professionale di 3 anni al quale si accedeva con una scolarità di 10 anni (biennio di scuola media superiore). Con la legge del 19/11/ 1990, n.341 riforma degli ordinamenti didattici universitari, viene istituito il “diploma universitario di primo livello in scienze infermieristiche”. Segue un breve periodo di transizione e nel ’92 viene sancito il definitivo passaggio alla formazione universitaria. Diventa obbligatorio il diploma di scuola secondaria superiore di secondo grado; il titolo rilasciato sarà un “diploma universitario”. Da aprile 2001 vengono determinate le classi di lauree specialistiche universitarie delle professioni e il diploma si trasfoma in laurea triennale. Le tappe del percorso formativo •Laurea in infermieristica (3 anni) titolo "dottore in infermieristica" •Laurea magistrale in scienze infermieristiche ed ostetriche (2 anni) titolo "dottore magistrale in scienze infermieristiche ed ostetriche". •Dottorato di ricerca (3 anni) titolo "dottore di ricerca infermieristica" •Master di I o II livello (1 anno)

Germana Viscardi, Infermiere di Famiglia e di Comunità Tel. 340 1354896 E-mail: flashnurse@alice.it www.germanaviscardi.it

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speciale

Germana Viscardi

gli speciali di Pocket Salute! L'attività infermieristica Le principali competenze e attività dell’infermiere riguardano dunque l’assistenza (ai malati e ai disabili di tutte le età), la prevenzione delle malattie e l’educazione sanitaria. L’infermiere educa la persona, la famiglia e gli educatori preposti alla salvaguardia della salute, forma gli studenti ed i neo assunti. Per obbligo etico e professionale si impegna al proprio aggiornamento professionale e rende disponibile le conoscenze acquisite per arricchire il bagaglio culturale del corpo professionale. Attività professionale L'infermiere svolge la propria attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o di libera professione; concorrendo direttamente all'aggiornamento professionale, alla ricerca e alla prevenzione. La presenza degli infermieri specialisti clinici, esperti in possesso di un master universitario in una delle specialità infermieristiche, consente un'assistenza sanitaria avanzata. Nell'ambito del management sanitario per le funzioni di coordinamento infermieristico, l'infermiere è presente a livello di dipartimento, e/o unità operative oltre alla gestione del personale egli si occupa degli aggiornamenti professionali, del controllo e sorveglianza ambientale. Quello del coordinatore infermieristico (ex caposala) è un ruolo intermedio tra professionisti e dirigenza strategica aziendale, quindi anello indispensabile per il buon funzionamento dell'intero sistema. L’infermiere, nell’espletamento delle proprie funzioni, pur avvalendosi dell’aiuto di personale di supporto, resta comunque l’unico responsabile della corretta gestione dell’assistenza.

La mia esperienza Il mio percorso lavorativo di 12 anni mi ha permesso di vivere pienamente tutti i cambiamenti dell’iter formativo sopra descritto. Ho sempre lavorato come infermiera presso la Casa di Cura Pierangeli, ed attualmente svolgo attività di coordinatore (ex caposala) presso un’unità operatva nella stessa. Ho conseguito il master di I livello in coordinamento e quello in infermieristica di salute pubblica: infermiere di famiglia e di comunita’. Circa due anni fa ho avuto la piacevole esperienza con una collega di far nascere il primo ambulatorio infermieristico in pescara denominato “il sorriso”. Ad oggi, considerate le necessità territoriali, svolgo la stessa attività in libera professione a livello domiciliare, contestualmente alla mia prima attività. Le prestazioni •Consulenza infermieristica •Prelievi domiciliari •Iniezioni intramuscolari •Fleboclisi •Gestione stomie •Medicazioni semplici e complesse •Posizionamento/cambio catetere vescicale •Esecuzione di clisteri •Igiene personale (educazione – assistenza nella pratica) •Educazione ai famigliari in situazioni di complessita’ assistenziale •Disbrigo pratiche presso: enti, uffici e farmacie •Altro... Come contattarmi In maniera diretta al numero: 340.1354896 Per consulti all’indirizzo: flashnurse@alice.it Visitare il sito web: www.germanaviscardi.it Iscrizione albo infermieri n°1590 autorizzazione comune di pescara n°334/09 Le tariffe vanno concordate direttamente con il professionista in riferimento al tariffario nazionale Collegi Ipasvi. Rilascio fattura ai fini fiscali.

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servizi domiciliari

Pronto Servizi Pescara

UN AIUTO ALLE PICCOLE E GRANDI NECESSITA’ DELLA FAMIGLIA Il progresso della nostra società ha subito nell’ultimo mezzo secolo una accelerazione tale che è difficile stare al passo. Negli anni 60’: mentre nelle campagne si viveva ancora come nei secoli andati, le famiglie cittadine vivevano in case senza ascensori, senza riscaldamento, (supplito dal “braciere”), con la cucina riscaldata a carbonella nelle “fornacelle”, facendo il bucato a mano e stirando la biancheria col ferro a carbone. E ci si muoveva a piedi, o col tram. La tragedia dei minatori di Marcinelle, del 1956, è emblematica delle condizioni dell’Abruzzo dell’epoca. Da allora: Iniziato con il “Miracolo economico”, si è avuto un graduale aumento di benessere, che ha portato nelle case di oggi un profluvio di nuove comodità a prezzi sempre più accessibili a tutti i livelli sociali. Le conquiste sociali, iniziate con il voto alle donne, e poi la loro equiparazione agli uomini, le nuove leggi sul divorzio e l’aborto con una drastica riduzione del numero di figli, hanno cambiato la struttura stessa delle famiglie. Nel frattempo la durata di vita media è aumentata dai 60 – 70 anni di un tempo agli 83 anni per gli uomini e 88 anni per le donne. Oggi: Le differenze basilari tra oggi e ieri sono: Una maggiore durata di vita media; un maggiore livello medio di istruzione, di benessere e di consumi; la diffusione della famiglia bireddito, con pochi figli e con la nuova centralità dei problemi dell’ ”Anziano”; la disponibilità di un vasto repertorio di impianti e apparecchi tecnologici.

molte sono le evenienze che possono richiedere un aiuto esterno: l’accompagnamento dei bimbi a scuola, un servizio di babysitter o di badante, l’ausilio di una colf , e, soprattutto, la pronta riparazione dell’impianto elettrico, di quello idraulico o di un elettrodomestico. Il nuovo benessere inoltre rende spesso preferibile affidare ad altri mansioni come quelle di lavanderia e commissioni, che risultano noiose e che richiedono perdite di tempo. Ad esempio, commissioni alla Posta e ad altri uffici pubblici. In Francia, riconoscendo i nuovi bisogni, dal 2006, lo Stato cofinanzia le spese di questi servizi che si sono diffusi immediatamente in tutto il paese . In Italia..... “neanche a parlarne”. A Pescara, i nuovi bisogni sono stati affrontati da una nuova iniziativa, quella della Pronto Servizi Pescara s. r.l. In sostanza, all’insegna del “Goditi la vita, al resto pensiamo noi!”, essa si pone come intermediaria tra la domanda di servizi e commissioni della comunità pescarese e i prestatori di tali servizi: elettricisti, idraulici, etc. lavanderia, colf, commissioni, professionisti, assistenza per pratiche complesse. Novità assoluta per Pescara è che la Pronto Servizi Pescara garantisce l’intervento entro 4 ore dalla chiamata, e mantiene l’impegno!

La società odierna ha nuove esigenze che richiedono soddisfazione. In una famiglia in cui entrambi i coniugi lavorano fuori casa, con bambini piccoli o un anziano, Pronto Servizi Pescara s.r.l., www.prontoservizipescara.it Via Alfonso di Vestea, 33 65126 Pescara Tel. 800 090510 info@prontoservizipescara.it

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reflessologia

Mara Parisse, Reflessologa

MEDICINA ALTERNATIVA: LA REFLESSOLOGIA PLANTARE Ad inizio anno vi ho informato ampiamente sul trattamento dietetico naturale atto a distruggere adiposità localizzate. Vi ho illustrato le sue caratteristiche, gli obiettivi e la praticità. Abbiamo tratto le conclusioni non verbali ma dettate da risultati: 30 Kg in 4 mesi - Magri per sempre – Un successo con una metodica di assunzione da me studiata e per questo unica in Abruzzo. Per quanti avessero perduto delle uscite di Pocket Salute ricordo che sul sito www.pocketsalute.it è possibile approfondire l’argomento in tutti i suoi dettagli. Ora prestiamo attenzione alla reflessologia plantare: la cosiddetta “scienza dei riflessi” che cita: “tutto il corpo umano è sede di punti riflessi”. La reflessologia è in grado di combattere la malattia ai suoi primi sviluppi, non richiede attrezzature sofisticate né luoghi di cura altamente specializzati, ma si limita all’uso delle mani. Al reflessologo che ha “gli occhi sulla punta delle dita”, è questa la definizione che trovate sui testi, è sufficiente, con ottime conoscenze di anatomia e molta esperienza, massaggiare per aiutare quanti soffrono. La cosa non deve stupire visto che già le nostre nonne, sì ignare, praticavano reflessologia: ponevano un oggetto freddo sulla nuca per fermare il sangue fuoriuscito dal naso (epistassi), se non riuscivano immergevano la mano corrispondente alla narice sanguinante in acqua calda. Il freddo stimola la zona della settima vertebra cervicale e l’acqua calda mette in funzione il riflesso mano-

naso che permette una decongestione ed un arresto in caso di emorragia. Anche le neomamme eseguivano (ed eseguono ancora) manovre di reflessologia: i piccoli colpi sul dorso del lattante perché digerisca sono stimoli sulla 3-4 vertebra dorsale da cui partono terminazioni nervose che regolano l’ultima parte dell’esofago e la valvola del cardias, interposta tra essa e lo stomaco, e cosi via… In questo modo semplice e naturale negli anni ho ottenuto risultati incredibili. La reflessologia, accanto alla medicina ufficiale, è un rimedio terapeutico per molti disturbi e malattie che, a volte, appaiono senza soluzione. Inoltre c’è da dire che, già negli anni 50 la si utilizzava, evitando l’anestesia, per piccoli interventi chirurgici solo premendo alcuni punti del corpo. La frequenza delle sedute è di 2-3 volte a settimana per dare modo all’organismo di espellere le tossine; mentre per un disturbo specifico il numero sale ad 8-10 indipendentemente dall’età della persona. Un massaggio puramente rilassante dura un’ora; se si trattano punti dolenti si riduce a 30-45 minuti. La reflessologia non ha limiti di età ma non può trattare piedi con tagli ed eruzioni cutanee, donne incinte a rischio aborto, diabetici con piedi ulcerati, gravi flebiti ed osteoporosi ad ultimi stadi nonché soggetti cardiopatici portatori di pace-maker.

Mara Parisse, Reflessologa e Puericultrice, Professionista dei rimedi naturali Via Solferino 5 p.t. 65123 Pescara Tel. 085 77284 Cell. 339 7274588

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benessere

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GUARDIA ALTA CONTRO I PARASSITI Il termine parassita fa già rabbrividire. Che si tratti di una persona o di un animale o di un microrganismo poco importa. Di essi si deve solo aver timore. Oltre alle comunissime pulci, ai noti pidocchi, vermi intestinali dei bambini, zecche, ce ne sono molti altri. I più pericolosi di tutti sono infatti dei microrganismi che determinano gravi malattie nel genere umano. Patologie che diventano causa di allarmismi se si pensa che sono contagiose e arrecano epidemie. Chi non ha mai sentito parlare, e spesso con angoscia, di colera, peste bubbonica, tetano, malaria, poliomielite o di una apparentemente innocua influenza...? E anche in quest’ultimo caso c’è da stare in guardia: basti pensare che nel XX secolo, dopo la I guerra mondiale la febbre spagnola ha provocato milioni di morti, più di quanti ne avesse causati la guerra. I parassiti esterni all'organismo, come le pulci, le sanguisughe e i pidocchi, diventando il mezzo di trasporto dei microrganismi che li causano, possono determinare gravi malattie in coloro che li accolgono. Si legano a un ospite dalle cui cellule e dai cui tessuti ricavano nutrimento (come ad esempio i virus) o si alimentano con quelle sostanze che l’ospite stesso si è procurato per il proprio nutrimento (come ad esempio fanno le pulci e i pidocchi). L’arma migliore per sconfiggerli, per questo, è la più scrupolosa pulizia sia dell’ambiente sia della propria persona. Ed è fondamentale perciò il rispetto delle norme igieniche. Anche perché un’invasione da parte di virus, batteri e parassiti provoca un’infezione e le cosiddette “malattie infettive”. Spesso erroneamente si associa la parola “batteri” a “microbi”, ritenendo che si tratti della stessa cosa. Non è così. Quando si parla di

“microbi” ci si riferisce a qualsiasi essere vivente di piccole dimensioni. Con il termine “batteri” si menziona una determinata classe di micro-organismi.. Questi ultimi infatti hanno dimensioni ridottissime, comprese tra 1 e 5 micrometri. Si trovano ovunque e si presentano, quando vengono osservati al microscopio, in varie forme classificabili in: a bastoncino (i bacilli), a sferetta (i cocchi), a virgola (i vibrioni) e a serpentello (gli spirilli). Sono costituiti da una sola cellula che è priva di un nucleo ben distinto. Ancora più semplice è la struttura dei virus. Il termine viene dal latino e significa "veleno". Fu usato per la prima volta alla fine del XIX secolo per indicare i microrganismi patogeni più piccoli dei batteri. I virus hanno invece una struttura ancora più semplice: sono formati da un segmento di acido nucleico avvolto da una guaina protettiva proteica. Il rivestimento gli permette di riconoscere la cellula che è più adatta ad ospitarlo. Dopo averla individuata, vi si getta dentro senza guaina, la penetra e inizia a riprodursi velocemente a spese del citoplasma dell'ospite. In alcuni casi si ha la “lisi della cellula” (ovvero la distruzione), le nuove particelle del virus iniziano a invadere altre cellule, ad estendere la loro infezione determinando malattie come l'influenza, la poliomielite o il morbillo.

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LA MUSICOTERAPIA POLIVALENTE PER RITROVARE FORMA E SORRISO! E’ proprio vero: la musicoterapia polivalente, tecnica sperimentata ormai da oltre 15 anni nelle più prestigiose strutture sanitarie e scolastiche pubbliche sia italiane che estere, si rivolge anche a tutte le persone che vogliono ritrovare il loro peso forma, accompagnandole e sostenendole durante tutto il percorso. Perché chi è alla ricerca del proprio peso forma deve rivolgersi anche alla musicoterapia polivalente? -Perché viene stimolata la produzione di endorfine, ovvero gli ormoni della felicità, che liberati dal nostro cervello sono in grado di stimolare il nostro sistema nervoso dando all’organismo un senso di benessere e rilassatezza. Svolgono un ruolo antidepressivo dando energia fisica e mentale, ingredienti necessari per affrontare al meglio e con grinta un percorso dietetico. Attenuano il senso di fame e favoriscono il relax aiutando quindi la persona a fronteggiare gli attacchi di fame. -Perché viene stimolata la produzione di serotonina, prodotta dal nostro cervello ad esempio quando mangiamo alimenti ricchi di carboidrati come pasta e dolci, donandoci un senso di sazietà e appagamento. -Perché viene stimolata e riattivata la circolazione sanguigna e i tessuti sono maggiormente ossigenati pertanto meglio preparati ad accogliere cure estetiche e mantenerne i risultati. -Perché vengono potenziati la respirazione, il battito cardiaco e si riattiva il metabolismo: si è così più preparati ad affrontare qualsiasi tipo di attività fisica e si bruciano più grassi. -Perché si riducono ansia e stress; viene stimolato e rinforzato l’autocontrollo riuscendo così a

gestire al meglio gli attacchi di fame. -Perché vengono rinforzate le capacità di coscienza della persona (fiducia, sicurezza, serenità, armonia, tranquillità, speranza nel futuro) imparando a piacersi di più. -Perché si apprendono tecniche di rilassamento da applicare ogni volta che la persona ne sente il bisogno, imparando a gestire al meglio la fame nervosa e quindi armonizzando il rapporto con il cibo e con il proprio corpo. La musicoterapia polivalente considera la persona nella sua totalità, mente e corpo, non ha controindicazioni né limiti di età; si rivolge pertanto a: Bambini: iperattività, disturbi del linguaggio e del comportamento, difficoltà di apprendimento o di integrazione scolastica, traumi emotivi, dislessia, ritardo nello sviluppo cognitivo e/o emotivo. Adolescenti: accrescere l’autostima e la consapevolezza del proprio corpo, potenziare le capacità di comunicazione ed espressione. Donne in gravidanza: rilassamento della futura mamma prima e durante il parto, stimolazione delle capacità psicofisiche del feto e del neonato, rilassamento del feto e del neonato, partecipazione dei futuri papà. Adulti: stress, ansia, depressione, insonnia, attacchi di panico, problemi relazionali, disturbi alimentari. Anziani: problematiche fisiche e psicofisiche, socializzazione, stimolazione e potenziamento della memoria e dell'attenzione, protocollo specifico per l'Alzheimer. A tutte le persone interessate a prevenire, migliorare e potenziare le proprie capacità fisiche ad esempio nello sport (agonistico e non) e mentali ad esempio nello studio. Per ogni altra informazione è possibile prendere un appuntamento: il colloquio informativo è gratuito.

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Dr. Paolo Canepari

LA CHIROPRATICA AIUTA PER MAL DI TESTA, OTITE CRONICA E SINUSITE Un articolo pubblicato su Proceedings, autorevole rivista scientifica specializzata in Chiropratica pediatrica, narra di un caso riguardante una bambina di 8 anni affetta da mal di testa ricorrente, otiti e sinusiti ricorrenti. La bambina era stata sottoposta a cicli ripetuti di antibiotici ed anche ad un intervento chirurgico per la sinusite. Come ultima risorsa venne praticata una timpanectomia ad una delle orecchie che fu poi ripetuta una seconda volta, ma ciò nonostante la bambina continuava a soffrire. I bambini spesso sono soggetti a sinusiti e otiti. Questo caso studio illustra che, quando il trattamento medico non ottiene i risultati sperati, le cure chiropratiche possono essere un’efficace alternativa. E’ un approccio naturale e non invasivo. Nel caso di questa bambina di 8 anni, i genitori l’hanno portata da diversi specialisti, ma i sintomi continuavano a persistere. Il suo pediatra stava per prescriverle un’altra timpanectomia e un altro pesante ciclo di antibiotici. Prima di seguire questa raccomandazione, i genitori della bambina hanno deciso di farla visitare da un chiropratico. L’esame chiropratico riscontrò la presenza di una sublussazione nell’area cervicale superiore del collo della bambina, ipertonicità e rigidità nelle aree cervicale e dorsale. La sublussazione accade quando due vertebre perdono il loro normale allineamento e interferiscono con il normale funzionamento del sistema nervoso. I chiropratici sono gli unici specializzati nell’indagare la presenza di queste anomalie. La bambina venne affidata alle cure del chiropratico. Dopo un mese i mal di testa erano totalmente scomparsi e sia la sinusite che il dolore alle orecchie erano notevolmente

ridotti. Nonostante gli obiettivi miglioramenti sintomatologici si decise di continuare comunque con le cure chiropratiche per cercare di ottenere uno stato di salute ottimale. Dopo 4 mesi, la bambina non si lamentava più. Mal di testa, sinusite ed otite erano solo brutti ricordi del passato. Questa ricerca non è conclusiva, essendo basata su un singolo caso, successivi e più approfonditi studi sono sicuramente necessari. Certo è che la chiropratica potrebbe aiutare molte persone dove, purtroppo la medicina tradizionale ha avuto scarso successo. Dopo esser venuto a conoscenza di questa ricerca, mi sono sentito in dovere di rendere noto questi dati sperando di poter essere d’aiuto ai miei concittadini. Diverse volte al giorno i clienti mi ringraziano per averli aiutati con i loro problemi di salute. Però non posso proprio prendermene il merito. In realtà il collega, come il sottoscritto, non ha mai guarito qualcuno da qualche cosa. Quello che facciamo è un aggiustamento spinale specifico che rimuove la pressione dai nervi e a cui il corpo risponde curandosi da solo. Otteniamo così dei risultati eccezionali. E' semplicemente questo. Molte persone hanno capito che andando dal chiropratico risparmiano soldi in cure mediche. Gli studi scientifici, inoltre, dimostrano che la chiropratica può aumentare la tua capacità immunitaria naturalmente, senza medicinali. Quindi, è possibile che non debba più correre dal medico così spesso. Un'intera settimana di cure da me potrebbe costarti come un'unica visita altrove. Per non parlare poi dei problemi e dei tempi d'attesa nel sistema sanitario italiano. Beneficerai di un’Offerta Eccezionale. Alle prime 27 persone che chiameranno entro Aprile 2010 sarà offerta una visita completa per €36. Si tratta di un esame chiropratico completo con riscontro di quanto trovato. Valuteremo insieme se è necessaria una cura. Applico prezzi convenienti per aiutare quante più persone possibile. Farò di tutto per farti sentire come a casa tua. Posso aiutarti.

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l’approfondimento del mese

a cura di Roberta Armentano

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE RARE Il 28 febbraio è la giornata internazionale delle malattie rare. La Commissione Europea ha definito rare quelle patologie la cui incidenza non è superiore a 5 su 10 mila abitanti. Non esiste un numero esatto delle malattie definite rare, il dato fornito dai ricercatori supera le 5000 patologie. Molte malattie rare sono malattie genetiche (l’80% secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), altre possono avere un’origine infettiva o metabolica mentre di altre ancora non si conoscono le cause che le determinano. Molte di queste malattie sono poco conosciute, difficili da diagnosticare e senza una adeguata terapia che le contrasti. La loro scarsa conoscenza comporta, per coloro che ne sono affetti e per i loro familiari, notevoli difficoltà nell’individuare i Centri specializzati nella diagnosi e nella cura, e, quindi, accedere a eventuali trattamenti, peraltro scarsamente disponibili. Talvolta parlando di queste patologie si parla anche di malattie “orfane”, nel senso che non ricevono molta attenzione da parte della ricerca sperimentale e clinica; per lo stesso motivo sono detti “orfani” i farmaci destinati alla cura di pazienti affetti da una sindrome rara. Il motivo è di carattere economico: “alcune affezioni si manifestano con tale rarità da non consentire che i costi di sviluppo e commercializzazione di un medicinale destinato alla relativa diagnosi, profilassi o terapia siano recuperati con le probabili vendite” per tanto “è poco probabile che, in mancanza di incentivi, la commercializzazione di tale medicinale sia tanto redditizia da giustificarne l’investimento

necessario” (Regolamento CE N.141/2000). Come si legge nelle pagine del sito web dell’Istituto Superiore di Sanità “parlare di malattie rare nella loro totalità e non come singole patologie, serve a mettere in luce e riconoscere una serie di comuni problematiche assistenziali e a progettare interventi di sanità pubblica mirati e non frammentati che coinvolgano gruppi di popolazione accomunati da bisogni simili, pur salvaguardandone peculiarità e differenze”. Il Decreto Ministeriale 279/2001 (“Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie”) è intervenuto creando una rete nazionale di Presidi, appositamente individuati dalle Regioni per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia come risposta istituzionale alle problematiche correlate alle malattie rare. Il Decreto ha previsto, inoltre, l’istituzione di un Registro delle Malattie Rare presso l’Istituto Superiore di Sanità, per poter avere a livello nazionale dati sulla prevalenza, incidenza e fattori di rischio delle diverse malattie rare. Nel 2008 è stato istituito il Centro Nazionale Malattie Rare che ha le finalità di ricerca, consulenza e documentazione sulle malattie rare e farmaci orfani finalizzata a prevenzione, trattamento e sorveglianza. Se si desiderano avere informazioni sulle malattie rare è possibile contattare il Telefono Verde Malattie Rare al numero 800 896949, è un’iniziativa del Centro Nazionale Malattie Rare, il servizio è gratuito ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00. Per maggiori informazioni si può consultare il sito http://www.iss.it/cnmr

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PATOLOGIE DELLE VENE CAPILLARI, TELEANGECTASIE, MICROVARICI I capillari (teleangectasie) sono uno degli inestetismi più diffusi e comuni al giorno d'oggi, interessano principalmente le gambe, dove possono manifestarsi in varie sedi. Possono comparire sia negli uomini che nelle donne e ricordiamo che, pur essendo importanti da un punto di vista estetico, è sempre meglio effettuare una visita per valutare la possibilità di una patologia venosa. Come cancellarle con il laser? I laser che riscuotono maggior successo per eliminare i capillari sono: Laser 532 KTP , Laser Nd Yag, Dye Laser , Laser a diodi. Sarà lo specialista a decidere, in base al fototipo del paziente e al tipo di inestetismo da trattare, quale sia il laser indicato. Il trattamento si svolge in una o più sedute, generalmente dopo la terapia sclerosante, i laser, infatti, vengono utilizzati sugli arti inferiori in genere a completamento della più tradizionale e molto efficace scleroterapia, se ben eseguita. Cosa sono le teleangectasie? In realtà, non si tratta di "capillari" veri e propri bensì di un reticolo di varia forma ed estensione costituito da piccole vene dilatate, vere e proprie minuscole vene varicose sottilissime (dette microvarici o teleangectasie). Il diametro di queste piccolissime vene è di solito calibro compreso tra 0,1 e 1 mm ma talvolta può essere superiore. I veri capillari sono in realtà molto più sottili, sono normali e non si vedono ad occhio nudo. Tipi di teleangectasie Esiste una classificazione delle teleangectasie legata alle cause che le hanno provocate: Teleangectasie determinate da squilibri ormonali: si localizzano sulla superficie delle cosce, ed è frequente che appaia-

no nel menarca, durante la menopausa, la gravidanza o con l’utilizzo della pillola anticoncezionale. Teleangectasie da insufficienza venosa: sono di solito associate ad altri tipi di varici e accompagnate da sintomi di insufficienza venosa. Si trovano più facilmente nel dorso del piede,dietro al malleolo, nelle gambe ed in particolare sulle cosce. Teleangectasie finissime causate dalla debolezza del sistema capillare: si localizzano prevalentemente verso la fine delle gambe e sono provocate dai raggi UV, dal calore o dal freddo. Varici reticolari: di norma sono le vene che alimentano le zone interessate dalle teleangectasie. Spesso sono un sintomo di insufficienza venosa, ed è buona norma trattarle prima delle teleangectasie (con la scleroterapia) per evitare che queste ultime ricompaiano successivamente. Teleangectasie matting: possono comparire dopo la iniezione di sostanze sclerosanti o in seguito ad interventi di chirurgia. Non si verificano di frequente e la loro comparsa può dipendere da fattori predisponenti della paziente oppure da una tecnica di intervento non corretta (es. se il liquido iniettato ha una concentrazione eccessiva, se ne viene inettato troppo, se è eccessiva la pressione di iniezione, o se non viene fatta una terapia di compressione). Tra i fattori predisponenti della paziente ricordiamo le terapie ormonali, l'obesità, la familiarità. Nella maggior parte dei casi il matting sparisce spontaneamente entro sei mesi, ma nei casi in cui invece persista, può essere utile ricorrere alla terapia laser utilizzando il laser 532 KTP. La comparsa delle teleangectasie è preceduta da un danneggiamento dei capillari veri e propri, da cui si deduce l’importanza di un’azione preventiva che protegga il sistema microcircolatorio, impedendo che avvenga il danneggiamento che produrrà in seguito la comparsa delle teleangectasie.

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medicina estetica

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CHI NON HA MAI DESIDERATO AVERE UNA PELLE LISCIA E VELLUTATA? Per la correzione delle macchie del viso, del colore spento e ingiallito, della cosiddetta couperose, delle papule fibrose, e delle cheratosi, i trattamenti migliori vengono eseguiti con i laser. La maggior parte dei trattamenti laser si esegue senza l’ausilio di anestesia e pertanto non provoca particolare dolore, ciò che può essere avvertito dal paziente è una sensazione di bruciore oppure un fastidio come per esempio una scossetta elettrica. In alcuni casi invece, come nel caso di asportazioni di lesioni cutanee, è necessario effettuare l’anestesia locale come per un intervento odontoiatrico. Il decorso post-operatorio non è affatto doloroso e il ritorno alle normali attività può essere immediato purché ci si attenga ai consigli del medico come evitare l’esposizione al sole o al limite utilizzare creme schermo protettive per evitare la formazione di antiestetiche macchie. Per il riempimento delle rughe e delle pieghe esistono diversi tipi di fillers: tutti riassorbibili in tempi variabili anche fino a due anni; gli effetti secondari sono inesistenti. La seduta di acido ialuronico dura meno di una piega dal parrucchiere, con l'effetto di vedere il proprio viso ringiovanito sin dal primo trattamento. Non vengono modificati i tratti somatici del viso ma, lo stesso, riacquista solo la giovinezza persa. Vi sono una varietà di filler sul mercato attualmente, tra i quali l'acido ialuronico di origine aviaria (estratto dalle creste di gallo), e quelli sintetizzati in laboratorio. In particolare un gel di ultima generazione, dalla consistenza morbida, a base di acido ialuronico, aiuta ad aggiungere volume ed idratazione. E' possibile ottenere

risultati naturali e immediati nel trattamento delle rughe della parte bassa del volto e le labbra. I risultati ottenuti possono durare fino a 12 mesi contro i 4-6 mesi di durata standard. Infine per la correzione delle rughe frontali e glabellari oltrechè perioculari, la correzione migliore è affidata alla tossina botulinica. È un trattamento innocuo, poco costoso, di grande soddisfazione per il paziente, se eseguito con competenza dal medico che lo pratica routinariamente. Il paziente, dopo la terapia, può tornare alle sue attività normalmente, senza particolari segni o sintomi sulle zone trattate. L’effetto di “spianamento” delle rughe avviene in 48-72 ore, con l’aiuto di “una ginnastica” dei muscoli del viso che viene spiegata al paziente dal medico. La durata dell’effetto varia da 4 a 6 mesi, e dopo tale periodo può essere ripetuto; l’effetto tende a durare più a lungo se il paziente si sottopone regolarmente. Sono comunque sufficienti due o massimo tre trattamenti l’anno per coloro che hanno problemi di rugosità maggiore. E’ opportuno affidarsi a professionisti che eseguono molti trattamenti l’anno e non ad avventurieri, considerando la apparente semplicità dell’intervento.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, F. Marini Piazza Accademia 18, Pescara Tel. 085 4531036 www.laserclinic.it

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Skin Laser Clinic

CAVITAZIONE E RADIOFREQUENZA PER RITROVARE LA SILHOUETTE L'eccesso di femminilità su fianchi, glutei, cosce, arti inferiori è un problema estetico che talvolta può diventare funzionale con gravi ripercussioni sulla circolazione venosa e linfatica. La moderna “medicina correttiva della silhouette” offre la possibilità di migliorare il body-contour con alcune terapie poco cruente e con un particolare tipo di alimentazione da seguire per un breve periodo che azionano il meccanismo “brucia-grassi” periferico. Si tratta della “intralipoterapia cavitazionale”. La cavitazione è un fenomeno fisico generato in un liquido quando questo è sottoposto ad ultrasuono a bassa frequenza formando cavità gassose o micro bolle di gas all'interno del liquido stesso. In medicina estetica le cellule adipose sottoposte al continuo bombardamento di queste micro bolle, si sgonfiano liberando i lipidi che vengono in un primo momento metabolizzati dal fegato ed in una seconda fase eliminati attraverso I reni quindi le urine. La tecnica non e' assolutamente invasiva, anche se in alcuni casi e' necessario infiltrare la zona da trattare con soluzione fisiologica per rendere il distretto più' idratato, quindi aumentando l'effetto della cavitazione. Nei pazienti che hanno una certa elasticità cutanea, si potrà notare anche un miglioramento dell’aspetto della cute stessa eliminando l’effetto sgradevole chiamato “buccia d'arancia”. Inoltre si può avere anche un miglioramento nell'ossigenazione della parte trattata con conseguente riattivazione della circolazione periferica del distretto. Grazie ad una tecnologia avanzata, troviamo già a disposizione la soluzione ultrasonica-

cavitazionale mirata, a doppia emissione angolare per il trattamento dell’adipe localizzato. Vediamo allora quante sedute occorreranno per raggiungere la silhouette ideale. Considerando che ogni seduta ha una durata che varia dai 20-40 minuti, occorreranno 5-7 sedute da effettuarsi ogni 7-10 giorni circa. Il trattamento non è assolutamente doloroso. Viene applicato un olio sulla zona da trattare per poi procedere con il passaggio del manipolo cavitazionale che, tramite una delicata aspirazione che "cattura il tessuto", provoca un leggero calore sulla zona. Il trattamento non ha stagionalità e può essere effettuato 12 mesi all´anno. Fondamentale dire che ogni terapia medica deve essere somministrata con un criterio adeguato, quindi la cavitazione verrà sconsigliata a chi ha problemi metabolici e vascolari, o soffre di diabete, epatopatie, nefropatie e gravidanza. Qualora invece sia presente un rilassamento della pelle è preferibile effettuare contemporaneamente al calo di peso un ciclo di radiofrequenza, una tecnica laser che effettua una sorta di lifting dei tessuti rilassati. Le candidate migliori sono le donne con un sovrappeso localizzato non superiore a 5-10 chili.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, F. Marini Piazza Accademia 18, Pescara Tel. 085 4531036 www.laserclinic.it

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chirurgia plastica

Medeia Medica, Dott. Marco Massarelli

RITROVARE UNO SGUARDO PIU’ GIOVANILE CON LA BLEFAROPLASTICA La blefaroplastica, o chirurgia plastica delle palpebre, rappresenta una delle procedure più diffuse al mondo, il cui scopo è quello di restituire uno sguardo giovanile e rilassato, aspetto molto importante nella vita di relazione di ognuno di noi. E' un intervento molto ben conosciuto in tutti i suoi aspetti tecnici, anatomici e funzionali, offrendo così ampi margini di sicurezza a coloro che si affidano a questo tipo di chirurgia per migliorare l'area che si trova intorno agli occhi e che comincia a mostrare i segni del tempo. Non è un intervento complesso, pur richiedendo esperienza, buone capacità tecniche e grande attenzione ai dettagli, può essere eseguito sia in anestesia locale che generale, è rapido (al massimo poco più di 1 ora per entrambe le palpebre, superiori ed inferiori, poco più di 30 minuti per quelle superiori), non è assolutamente doloroso (poche gocce di Novalgina al bisogno nelle prime 48 postoperatorie), è estremamente sicuro. Non modifica, né deve farlo in alcun modo, la forma degli occhi ma deve seguirne le caratteristiche presenti prima dell'intervento, accompagnandole e restituendo freschezza a tutta la regione palpebrale. Tecnicamente la chirurgia consiste nell'eliminare l'eccesso di pelle e la conseguente flaccidità di quest'ultima e, quando presenti, le antiestetiche borse di grasso che si sono formate nel tempo intorno agli occhi. Pur se consigliamo di trattare nello stesso momento sia la regione palpebrale superiore che quella inferiore al fine di ottenere un risultato armonioso di tutta l'area interessata,

spesso assecondiamo le richieste dei/delle pazienti operando solamente le palpebre superiori e, a volte, seppur raramente, solo quelle inferiori. Le incisioni si fondono agevolmente con le normali pieghe cutanee presenti intorno agli occhi risultando così di una qualità tale per cui, a distanza di qualche mese, risultano essere pressoché invisibili. Già il giorno seguente si può, e si deve, riprendere la propria vita in maniera assolutamente normale, mentre i punti vengono rimossi dopo 2 o 3 giorni. Restano fondamentali per la qualità del risultato e per la sicurezza dei pazienti una accurata visita preoperatoria che prevede la raccolta scrupolosa di tutti i dati clinici, la presenza delle analisi di routine (ematochimiche, una lastra del torace ed un elettrocardiogramma), e la scelta di adeguate strutture sanitarie, perfettamente attrezzate, nelle quali venga eseguito l'intervento. Se tutto quanto detto sopra viene eseguito con attenzione, attraverso la blefaroplastica è possibile migliorare l'aspetto dei nostri occhi e di conseguenza la nostra immagine, ottenendo risultati ottimi e duraturi a costi ormai alla portata di quasi tutte le tasche e con quelle caratteristiche di sicurezza che oggi i pazienti richiedono e che sono anche garanzia di tranquillità per l'equipe operatoria.

Dott. Marco Massarelli, Medico Chirurgo - Chirurgia Plastica Spazio Salute, Via Cavour 4/2 S. Giovanni Teatino (CH) Cell. 3477615208

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Informazioni utili

a cura della redazione

DISABILITA’ : LA PATENTE SPECIALE PER TORNARE AD ESSERE AUTONOMI La mancanza di autosufficienza è uno degli aspetti più difficili nella vita di un disabile. La possibilità di guidare un’automobile autonomamente, di essere indipendenti negli spostamenti è una conquista. La legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Leggequadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” tutela il diritto alle prestazioni stabilite in favore delle persone diversamente abili, in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie. Questa legge disciplina anche sul tema dei trasporti individuali per persone disabili. L’articolo 27 prevede che “A favore dei titolari di patente di guida delle categorie A, B, o C speciali, con incapacità motorie permanenti, le unità sanitarie locali contribuiscano alla spesa per la modifica degli strumenti di guida, quale strumento protesico extra-tariffario, nella misura del 20 per cento, a carico del bilancio dello Stato”. La patente così detta “speciale” è una patente che certifica l’idoneità a guidare veicoli opportunamente modificati. Prima di sostenere gli esami di guida si dovrà ottenere il rilascio del certificato di idoneità da parte della Commissione Medica Locale, su questo certificato vengono specificati quali dispositivi il disabile deve applicare sul proprio autoveicolo (gli stessi saranno riportati sul foglio rosa e sulla patente di guida con un codice cumulativo). Per la patente speciale si sostengono gli esami teorici e pratici delle patenti

generiche. Nel caso di obbligo dell'uso di dispositivi di guida, (pulsantiera, radiocomando, dispositivi di sistemi di trasporto) i veicoli modificati devono essere collaudati dal Dipartimento Trasporti Terrestri (ex Motorizzazione Civile). Alla pratica deve essere allegata fotocopia leggibile e completa in ogni sua parte della carta di circolazione del veicolo che si intenderà utilizzare per la prova pratica di guida (evidenziare sulla fotocopia della c.c. gli adattamenti). L'esame di guida deve essere sostenuto con veicolo adattato in base alla minorazione del candidato e può essere di proprietà di questo o di terzi. La concessionaria Hyundai “My Car” dispone di una vasta gamma di automobili nuove e usate con condizioni vantaggiose di acquisto per le persone con una ridotta capacità motoria o per i loro accompagnatori, oltre all’esenzione dal pagamento dell'imposta provinciale di trascrizione (IPT). Presso la concessionaria Hyundai “My Car” si potrà godere di un ulteriore sconto del 10% sui prezzi di listino. Per maggiori informazioni: http://www.mycarhyundai.com Sede di PESCARA Viale Europa, 53/55 65010 Villa Raspa di Spoltore (PE) tel. 085.4156700 (3 linee r.a.) fax 085.4156688 Sede di LANCIANO Treglio Contrada Cona, in prossimità casello autostrada A14 uscita Lanciano tel. 0872716464 fax 0872716464

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diagnosi precoce e prevenzione

Laboratorio Analisi Carboni

IL TEST CITOTOSSICO PER VERIFICARE LA PRESENZA DI ALLERGIE Le allergie e le intolleranze sono espressione della risposta dell’organismo all’esposizione ad un’allergene. Si definisce allergia alimentare una reazione IgE (anticorpi che scatenano la reazione allergica) mediata, che compare da immediatamente ad alcune ore dopo l’assunzione dell’alimento causale, sostenuta da un meccanismo immunologico. L’intolleranza è una reazione infiammatoria dipendente da un progressivo accumulo di sostanze con effetto infiammatorio nell’organismo. Il meccanismo di reazione è probabilmente dovuto ad alterazioni del sistema immunitario con coinvolgimento dei granulociti neutrofili (un tipo di granulociti, globuli bianchi che hanno funzioni di difesa dell’organismo contro infezioni batteriche e fungine), IgG4 e.... causate dalla reazione contro sostanze riconosciute come dannose. I disturbi non sono in relazione diretta all’assunzione dell’alimento ma si possono verificare a distanza di tempo. Il principio del metodo del test citotossico si basa sulla messa a contatto dei leucociti del paziente per verificarne la eventuale reattività contro allergeni alimentari. Tale reattività si manifesta con lesioni di varia entità sulla struttura dei leucociti. E’ verosimile ipotizzare che tanto più si mangia e quanto più a lungo questa iperalimentazione è protratta, tanto più è facile riscontrare la comparsa di intolleranze.

Laboratorio Analisi Carboni Dott.ssa Annamaria Carlone, Biologa Via Regina Elena 120/122, Pescara Tel. 085374108 info@carbonilab.it

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andrologia

Dott. Stefano Goldoni

SESSO FORTE: E’ DAVVERO “LUI”? Per una questione essenzialmente culturale, il maschio non è abituato a tenere sotto controllo la propria salute. E dire che, con la giusta attenzione, molti problemi andrologici sarebbero minimizzati. La donna, già al comparire delle prime mestruazioni, si rivolge al ginecologo, considerandolo lo specialista di riferimento che la seguirà nelle varie fasi della vita. Per il maschio, al contrario, non c’è alcuna cultura della prevenzione in assoluto ed in particolare per quel che riguarda le problematiche andrologiche. Forse questo può spiegare perché, statisticamente, la donna vive più a lungo dell’uomo. Infertilità nel 20% delle coppie L’andrologo è lo specialista che sintetizzando varie competenze (endocrinologo, urologo, psicosessuologo, chirurgo plastico), si interessa della sfera sessuale del maschio dalla prima infanzia sino all’andropausa, fenomeno questo meno violento e brusco della menopausa, ma progressivo e caratterizzato da disturbi non solo sessuali. Questa figura dunque dovrebbe diventare un punto di riferimento costante per ogni uomo. D’altronde è ben noto che almeno il 50% dei casi di infertilità di coppia sia attribuibile al maschio e che tale fenomeno tenda ad aumentare anche a causa di fattori socio-economici (ci si sposa più tardi e la fertilità declina con l’età) ed ambientali. Ogni anno si formano 300.000 nuove coppie e mediamente il 20% ha problemi di infertilità; molte patologie che

causano tali problemi, come il varicocele e le malattie a trasmissione sessuale, sarebbero risolvibili senza successive conseguenze sulla possibilità di procreare, se solo si mettesse in atto una più attenta prevenzione. Invecchiamento, patologie, farmaci Nel 2025 il 26% della popolazione mondiale sarà composta da anziani. L’aumento dell’età media della popolazione maschile e dell’ incidenza di patologie ad esso collegate, a cui consegue un incremento nell’uso di farmaci ad hoc (per esempio gli anti-ipertensivi), hanno accresciuto l’incidenza della disfunzione erettile. Quest’ultima aumenta proporzionalmente con gli anni interessando circa il 27% degli ultrasessantenni. Attualmente esistono in commercio farmaci molto validi per il trattamento della disfunzione erettile legata all’anzianità. Tuttavia, è indispensabile una corretta indagine specialistica prima di iniziarne l’assunzione, perché tale disturbo può essere il primo sintomo di patologie che vanno indagate e trattate. La disfunzione erettile infatti, se è su base vascolare, può precedere di pochi mesi la comparsa di patologie ben più serie o addirittura letali, come l’infarto del miocardio o l’ictus. Il crescente allungamento della vita comporta inoltre problemi legati all’inevitabile degrado dei tessuti, al calo del testosterone, alla vasculosclerosi, fenomeni che cominciano già dopo i 45 anni di età in maniera lenta e progressiva. Per l’uomo, dunque, affidarsi allo specialista andrologo, significa migliorare la qualità della propria esistenza e minimizzare i fenomeni negativi dell’invecchiamento, dando non solo più anni alla vita, ma soprattutto più vita agli anni.

Dott. Stefano Goldoni Specialista in Andrologia e Urologia Ospedale Civile di Pescara, Tel. 085 4252486 Cell. 335 5634751

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Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

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sessuologia

Dott.ssa Eva I. F. Iorio

STERILITÀ FEMMINILE: PSICOLOGO E GINECOLOGO PER GESTIRE LO STRESS La sterilità di coppia è caratterizzata da sentimenti di colpa e vergogna per l’impossibilità di compiere il proprio destino biologico e pone gli individui in una dimensione di incompletezza e incompiutezza che investe tutte le aree della vita affettiva, relazionale e lavorativa. Ma può anche essere una gran prova di forza, che si concretizza nel riscegliersi come coppia, oltre il “progetto figlio”. La presenza di uno Psicologo che possa seguire il loro percorso nel tentativo di soddisfare il bisogno di diventare genitori, costituisce un'opportunità tale da poter considerare un Servizio di Psicologia e Sessuologia come parte integrante delle attività della Medicina della Riproduzione. Nella sterilità l’aspetto organico e psicologico sono inseparabili: nessuna funzione dell’organismo umano, infatti, è così carica di contenuti emozionali e simbolici come quella riproduttiva. Avere la possibilità di poter esprimere le proprie emozioni di rabbia, vergogna, senso di colpa, tristezza, aiuta le persone ad integrare questi vissuti come appartenenti, in maniera legittima, alla specifica fase di vita che stanno affrontando e a trovare le risorse necessarie per superarle. Se dovessimo ricalcare la filosofia olistica del benessere femminile dovremmo considerare l’organo femminile come il custode della vita, delle emozioni, della gioia, della creatività, dove si genera l’istinto materno; l’organo femminile può creare, proteggere, nutrire altra vita, è l’essenza della procreazione all’ennesima potenza, e la donna sente che tutto questo accadrà, sin da bambina. Ecco perché la figura del ginecologo

diventa molto di più di quella di un semplice medico, perché ha il compito di curare ed accompagnare, con la sua conoscenza, la parte più intima del corpo femminile che, in termini olistici è la parte più profonda dell’anima, strettamente legata al cuore in termini emozionali, dove dietro a disturbi organici possono nascondersi emozioni irrisolte, stress, disagi, incomprensioni: quell’immenso mondo femminile che nascondiamo sapientemente innanzi alla solita routine della vita di tutti i giorni. Per il benessere della donna è essenziale la qualità di vita che conduce, soprattutto le relazioni interpersonali, dove si esprime la personalità naturale del genere umano femminile fatto di tanti elementi che lo caratterizzano (grazie alla sua predisposizione nel mettersi in discussione, nella capacità di sentire ciò che accade ancor prima di vedere, ad amare e proteggere, a vivere di sentimenti, ad avere un’enorme pazienza nel sopportare persino in maniera più forte il dolore). Una cattiva qualità di vita porta squilibri in tutto questo meraviglioso e delicato meccanismo che necessita della conoscenza per poter eliminare gli ostacoli e far scorrere il normale flusso di energia. La donna è tutto questo: un apparato genitale complesso, un corpo che rappresenta armonia, un cervello brillante, ma spesso di queste tante doti ne fa un uso inappropriato.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università “G. d’Annunzio” e-mail: evaifiorio@virgilio.it

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COMBATTERE IL SOVRAPPESO E MIGLIORARE LA MOBILITA’ DEL CANE Il primo mese di vita è una fase cruciale. Da questo momento infatti lo sviluppo corporeo è veloce e l’animale incomincia a costruire il suo patrimonio osteoarticolare. In generale, la futura salute dell’animale dipende anche dalla qualità dell’alimento che inizia a consumare sin da subito. Per i cani di grossa taglia, questo periodo di crescita intensa va ben oltre lo svezzamento, fino all’età di 8 mesi. Il risultato è una maggior sensibilità di queste razze, rispetto ai cani di piccola taglia, verso squilibri (carenze o eccessi), durante la fase di crescita. E’ per questo che i cani di grossa taglia possono facilmente incorrere in problemi ossei in questo periodo, specialmente se durante lo sviluppo sono stati sottoposti ad eccessiva attività fisica. Nei cani di piccola taglia la sovralimentazione induce un eccessivo sviluppo delle cellule che contengono grasso (adipociti), il che predispone maggiormente all’obesità in età adulta. Un appropriato apporto energetico ed un idoneo razionamento prevengono il rischio di sovrappeso. L’alimentazione durante la fase di crescita deve quindi essere regolata in funzione della taglia del cane e deve contenere i giusti quantitativi di nutrienti, senza eccessi, utili per il corretto sviluppo delle ossa. L’eccesso di peso, ed in particolare l’obesità che sta interessando un numero sempre maggiore di animali, sono particolarmente dannosi per la salute articolare.

Il sovrappesso tra gli animali da compagnia arriva al 41%. Ci sono infatti numerose cause che portano ad un eccesso di peso (poco esercizio, sterilizzazione, ecc.) delle quali la principale è una dieta sbilanciata: alimento ricco di grassi e consumato in quantità eccessive. I cani sovrappeso devono fronteggiare diversi problemi sanitari, tra cui una maggior predisposizione a malattie cardiache, malattie respiratorie, diabete, una minor aspettativa di vita ecc. Un animale sovrappeso sarà particolarmente predisposto verso problemi articolari. Infatti il peso eccessivo eserciterà una pressione troppo elevata che danneggerà le articolazioni. E’ per questo che un soggetto sovrappeso già sofferente di osteoartrite, vedrà peggiorare le sue condizioni. Ad ogni modo un’adeguata alimentazione ed il mantenimento del peso forma per tutta la vita, riduce grandemente il rischio di osteoartrite. Allo stesso modo, un animale sovrappeso e sofferente di osteoartrite può avere benefici anche solo perdendo peso. Rivolgiti con fiducia a Iperzoo.

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Sabato 3 Adriatica - Viale Giovanni Bovio 362 Tel. 085 4712729 Signorini - Piazza Garibaldi 24 Tel. 085 690829

Domenica 7 Moderna- Corso V. Emanuele II° 56 Tel. 085 42 11467 Martella Raff.- Via del Santuario 348 Tel. 085 4152828

Domenica 4 Adriatica - Viale Giovanni Bovio 362 Tel. 085 4712729 Signorini - Piazza Garibaldi 24 Tel. 085 690829

Sabato 13 Vizioli - Corso Umberto I 109 Tel. 085 4212149 Martella Roberta - Via San Donato 35 Tel. 085 51655

Sabato 10 Perbellini B. - Via N.Adriatica Nord 153 Tel. 085 4712637 Stoppato - Viale Guglielmo Marconi 8 Tel. 085 63780

Domenica 14 Simoncelli - Corso Vittorio Emanuele Tel. 085 4211448 Alleva - Piazza Le Laudi 3 Tel. 085 64871

Domenica 11 Rancitelli - Viale Bovio 161 Tel. 085 35280 Perbellini G. - Viale D’Annunzio 84 Tel. 085 690296

Sabato 20 Mignella - Via Firenze 189 Tel. 085 4212177 Blasetti - Via Tiburtina Valeria 260 Tel. 085 50322

Sabato 17 Esposito - Via del Circuito 74 Tel. 085 36208 Greco - Via Cavour 51 Tel. 085 4711690

Domenica 21 Mignella - Via Firenze 189 Tel. 085 4212177 Blasetti - Via Tiburtina Valeria 260 Tel. 085 50322

Domenica 18 Esposito - Via del Circuito 74 Tel. 085 36208 Greco - Via Cavour 51 Tel. 085 4711690

Sabato 27 Zenobii - Piazza S.Francesco 20 Tel. 085 4222685 Stadio - Via Benedetto Croce 201 Tel. 085 66371

Sabato 24 Alby- Via Piero Gobetti 166 Tel. 085 34 114 Pennese - Via del Circuito 165 Tel. 085 299112

Domenica 28 Alby- Via Piero Gobetti 166 Tel. 085 34 114 Pennese - Via del Circuito 165 Tel. 085 299112

Domenica 25 Bonora- Corso Vittorio Emanuele II 116 Tel. 085 4211895 Di Giamberardino- Via del Santuario 77 Tel. 085 4153388

guardia medica Pescara Largo Luciano Lama (ex Via Renato Paolini n° 68)

Tel. 085 288 68 oppure 085 425 31 91 Il servizio viene attivato il giorno prefestivo (il sabato) alle ore 10.00 e rimane in funzione sino alle ore 08.00 del giorno successivo al festivo (il lunedì)

Per informazioni sulle farmacie di turno, quelle di appoggio e le guardie mediche della Provincia di Pescara consultate il sito: http://www.ausl.pe.it Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: https://www.federfarma.it Per notizie, curiosità e promozioni in atto nelle farmacie del consorzio Farmatua consultate il sito: http://www.farmatua.com


118 Emergenza Intervento medico con ambulanza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno Guardia medica Tel. 085 4252663 Tel. 085 28868 Richiesta di intervento medico senza ambulanza. In funzione dalle ore 20 alle ore 8 dei giorni feriali e dalle ore 10 del giorno prefestivo alle ore 8 del conseguente giorno postfestivo (es. dalle ore 10 del sabato alle C.U.P. Tel. 085 4253232-3-4-5 Centro unico per tutte le prestazioni eseguite nell’Ospedale S.Spirito di Pescara. Distretto ASL Nord Via Nazionale Adriatica Nord n° 140, Pescara (ex clinica Baiocchi) dsb.penord@ausl.pe.it Tel. 085 4253457 Fax. 085 4253422 Distretto ASL Sud Tel. 085 4254040 Cassa 085 4254034 Per prenotare tutte le prestazioni da eseguire presso il Distretto Sanitario Sud. URP ASL Ufficio relazioni con il pubblico Tel. 085 4253201 Tel. 085 4252777 - 8 Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, dalle ore 08.30 alle ore 12.30; martedì e giovedì, dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Direzione Ospedale di Pescara Tel. 085 4252633 Dalle 15.00 alle 17.00.

Servizio Sociale Ospedale di Pescara Tel. 085 4252474

Ambulatorio vaccinazioni Tel. 085 425 958 / 9

Servizio Dietetico Ospedale di Pescara Tel. 085 4252449

Centro Micologico Tel. 085 4253974

Servizio Disinfettori Ospedale di Pescara Tel. 085 4252585 Servizio Centralizzati Ospedale di Pescara Tel. 085 4252441 Servizio Raccolta e Smaltimento Rifiuti Ospedalieri Ospedale di Pescara Tel. 085 4252818 Servizio Poliambulatori Ospedale di Pescara Tel. 085 4252464 Servizio Portineria Ospedale di Pescara Tel. 085 4252765 Servizio Obitorio Ospedale di Pescara Tel. 085 4252522 Dalle 8.00 alle19.00 Recupero crediti Ospedale di Pescara Tel. 085 4252834 Servizio di Cartelle Cliniche e Rapporti con Stranieri Ospedale di Pescara Tel. 085 4252431 Fax 085 4252637 L'ufficio è aperto al pubblico tutti i giorni feriali dalle 9.00 alle 12.00, per informazioni telefonare dalle 12.00 alle 13.30. C.S.M. PE NORD p2 Centro Salute Mentale Tel. 085 4253446/9/7 C.S.M. PE SUD p1 Centro Salute Mentale Tel. 085 425358 /3/1

Ufficio Prevenzione e controllo delle malattie respiratorie Tel. 085 4254513 / 4 / 5 Medicina scolastica Tel. 085 4253 911/ 5/ 2/3 Ambulatorio Extracomunitari Tel. 085 4253960 Medicina dello Sport Tel. 085 4253961/2 Consultori Familiari PESCARA Via Pesaro, 50 Tel. 085 4253 975/7 PESCARA Viale Bovio, 414 Tel.085 4 253 470 / 1 PESCARA Via G. Milli, 2 Tel. 085 4 254 980 MONTESILVANO C.so Umberto, 447 Tel. 085 4 253 351/4 SPOLTORE Via del Convento, 12 Tel. 085 4253611 CITTÀ S. ANGELO Largo Baiocchi Tel. 085 4 253 306 PENNE C.da Carmine, 107 Tel. 085 8 276 523 / 4 Medicina Legale Tel. 085 4253519/14 Invalidità Civile Tel. 085 4254953/4 Ser.T. (Servizio per le Tossicodipendenze) Tel. 085 4253492/3

indirizzi utili Casa Famiglia Salute Mentale Tel. 085 4253443 Centro Diurno Salute Mentale Tel. 085 4253444 Neuropsichiatria Infantile Tel. 085 4252842/3 Pronto Soccorso Tel. 085 4252450 Tel. 085 4225666 Croce Rossa Italiana Tel. 085 2056258 Croce Bianca Tel. 085 4311533 Misericordia Pescara Tel. 085 2305797 Assistenza Domiciliare Integrata ADI Tel. 085 4253025 Centro Regionale di Nefrologia e Dialisi Pediatrica Tel. 085 4252483 SERVIZIO VETERINARIO Ufficio Igiene Alimenti di origine animale Tel. 085 4253527 Ufficio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Tel. 085 4253201 Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Fax: 085 4253951


CENTRO DI MEDICINA DELLO SPORT CONVENZIONATO: FEDERAZIONE MEDICO SPORTIVA ITALIANA (F.M.S.I.) Autorizzazione Regionale n째 765 del 10/7/2006 Direttore Sanitario Dr. Vittorio De Feo - Specialista in Medicina dello Sport www.mdspescara.it e-mail: info@mdspescara.it Via Tiburtina Valeria 75 - Pescara Tel. e Fax 085 2121405 Mobile: 388 7508672


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