Pocket Salute Edizione Pescara Febbraio 2010

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Pescara/Chieti - Anno II n°6 Febbraio 2010

salute

osteoporosi l’importante ruolo della riabilitazione

sesso prostata

quelle improvvise corse al bagno

bellezza

medicina estetica belle...anche di nascosto

speciale

benessere

Prevenzione con la medicina d’avanguardia

piccoli amici

l’alimentazione più adatta per il tuo gattino

psico

disfluenze curarle con la metodologia pedagogica

Con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Pescara


...è nuovo ...è online

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Editoriale del mese Cari lettori, lo scorso mese è arrivata in redazione l’e-mail commovente di una donna tanto fragile (a causa della sclerosi multipla che l’ha colpita) quanto forte nell’affrontare giorno per giorno la malattia: Daniela. Nella sua lettera ci chiedeva di pubblicare un appello, rivolto a tutti voi, invitandovi a visitare il suo sito: “Aiuto, non è stato semplice fare questo appello ma ha prevalso l’imput per la sofferenza causata dalla mia sclerosi multipla www.dannyfstory.it... il web potrebbe essere mezzo INCONDIZIONATO per essere aiutata ed aiutare, ritornare a sorridere e vivere!” Abbiamo voluto fare di più, abbiamo offerto a Daniela la possibilità di curare uno spazio autogestito su Pocket Salute intitolato “La voce di Daniela” (pag.14). A partire da questo numero potrete leggere le sue parole e visitare il suo sito (www.dannyfstory.it) per comunicare direttamente con lei. Ci auguriamo che la sua rubrica possa diventare il luogo d’incontro tra quanti soffrono di sclerosi multipla, quanti lavorano a nuove terapie e chi, più semplicemente, vuole esserle accanto. Siamo certe che non ci deluderete rispondendo numerosi al suo appello. Non lasciamo sola Daniela. Giulia Mincarini e Serena Zimuel, Responsabili di Pocket Salute

per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Pescara-Chieti Reg. Tribunale di Pescara n.24/08 del 7/11/2008 reg. ROC n.18668 Con il patrocinio della Provincia di Pescara

PROVINCIA DI PESCARA

Con il patrocinio del Comune di Pescara

Comune di Pescara

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Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Capo Area Commerciale Roberto Medri roberto.medri@pocketsalute.it 328 6234207 329 3028287 Grafica ed impaginazione POCKET IDEA s.r.l. comunicazione@pocketidea.it Stampa Industria Grafica Editoriale Gercap srl Zona Industriale Incoronata, Foggia Editore, Redazione e Pubblicità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it Distribuzione POCKET IDEA s.r.l. distribuzione@pocketsalute.it Foto e illustrazioni © 2009 Microsoft Office Online, © 2009 Fotolia, © 2009 iStockphoto


Pocket Salute Edizione Pescara/Chieti - Anno II n° 6 Febbraio 2010

pag.32-33

speciale

Prevenzione con la medicina d’avanguardia

11 disfluenze

curarle con la metodologia pedagogica

23 osteoporosi

l’importante ruolo della riabilitazione

61 piccoli amici

l’alimentazione più adatta per il tuo gattino

47 medicina estetica belle... anche di nascosto

57 prostata

quelle improvvise corse in bagno

il trova-facile

guida pratica al benessere pag. 40

Musicoterapia Polivalente pag.39


SCRIVI ALLO SPECIALISTA

le risposte saranno pubblicate direttamente sulla rivista.

Indica il nome del medico o del professionista a cui rivolgere il tuo quesito. Scrivi la domanda nell’apposito spazio, inserisci il tuo pseudonimo e spedisci in busta chiusa a Redazione POCKET SALUTE presso Pocket Idea srl Via Nicola Fabrizi 155, 65122 Pescara. Nome del medico Richiesta

Firma I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... AGE - Associazione Italiana Genitori Il Progetto Andrea nasce nel 1995 presso l’ospedale di Latina. Rappresenta un esempio concreto del patto di solidarietà tra i bambini e gli adolescenti ricoverati, i loro genitori, gli operatori sanitari, le istituzioni, il mondo del volontariato, della cittadinanza attiva, della scuola. www.agepescara.it AGDE - Associazione Guarigione dalle Epatopatie L’A.G.d.E., Associazione per la Guarigione dalle Epatopatie, opera ormai da diversi anni a sostegno delle persone affete da malattie del fegato. I fini sono il sostegno ai Pazienti in tutte le forme effettuabili, compreso il reperimento di mezzi per sostenere l’attività della Struttura di Epatologia di Pescara www.agde.it AIDO - Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti e Cellule L’A.I.D.O. conduce quotidianamente una battaglia difficile contro le paure, i dubbi, le diffidenze legate ad un tema difficile come quello della donazione di organi. I volontari del Gruppo Comunale e della Sezione Provinciale risponderanno a tutte le domande presso la nostra nuova sede all’interno dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara. www.aido.it Cooperativa DIAPASON Onlus La cooperativa promuove la pet-terapy, il sostegno alla genitorialità, i progetti didattici-laboratoriali nelle scuole e nelle colonie estive, nei centri di aggregazione giovanili e nei centri diurni per anziani e disabili. www.diapasononlus.it FIDAS Pescara- Donatori Sangue L’attuale FIDAS PESCARA ha la sua origine dalla spinta unitaria che animò gruppi di donatori. Con il tempo le attività di propa-

ganda si sono intensificate e l’attenzione si è spostata anche sul mondo dei giovani. www.fidaspescara.it Marco di Martino O.N.L.U.S. L’associazione si prefigge la realizzazione di opere umanitarie attraverso l’elargizione di aiuti finanziari e morali alle persone,ai giovani, agli adolescenti ed ai più piccoli. Intende favorire inoltre, la crescita sociale, culturale, civile per lo sviluppo delle pari opportunità fra i Popoli www.onlusmarcodimartino.org S.M.I.C.I. ONLUS – Sostegno Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali L’associazione nasce nel 2007 per volontà dei genitori di bambini affetti da patologie rare ma gravi come malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa. L’obiettivo primario è quello di fornire aiuto e sostegno ai piccoli pazienti, alle famiglie e all’U.O.S. di Gastroenterologia Pediatrica dell’ospedale “Spirito Santo” di Pescara. www.smici-onlus.it Vides Pescara O.N.L.U.S. Promuove il volontariato giovanile con particolare attenzione alle problematiche relative alla prevenzione del disagio minorile. Dal 1995 il Vides è impegnato nelle adozioni a distanza e nei microprogetti. Ad oggi beneficiano del progetto SAD ( Solidarietà a distanza) circa 6.000 bambini distribuiti in 22 nazioni. www.videspescara.org Centro di Musicoterapia Villa S.Maria O.N.L.U.S. Nei diversi laboratori del Centro vengono erogati trattamenti con tutti i modelli clinici approvati dalla World Federation of Music Therapy. Dal gennaio 2010 saranno attivi il servizio di terapia vibroacustica ed il trattamento sonoro in gestazione e puerperio. L'ampiezza e la ricchezza delle strutture e dello strumentario consente di trattare pazienti affetti da qualsiasi patologia, e di ogni età. www.musicoterapiabruzzo.it

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neurologia

Prof. Marco Onofrj

CONSIGLI PRATICI PER I PAZIENTI AFFETTI DA MORBO DI PARKINSON In questo articolo continueremo a parlare dei consigli pratici che portano un sollievo giornaliero ai pazienti affetti da morbo di parkinson e dunque, la casa deve essere organizzata in maniera da non presentare pericoli, come tappeti o oggetti instabili. I mobili devono essere disposti in modo da non rappresentare un ostacolo. Se vi sono scale, occorre posizionare un passamano. Se il paziente presenta difficoltà nell’alzarsi da un divano convenzionale, conviene che utilizzi una poltrona alta. L’Arredamento 1. Tappeti e piccoli scalini possono portare a cadute, la moquette è meno pericolosa, ed eventualmente si possono “abbattere” piccole barriere architettoniche. 2. Le maniglie danno sicurezza soprattutto in posti estremamente difficili come il bagno. La Ginnastica Gli esercizi dovrebbero fare parte delle attività quotidiane del paziente. Gli esercizi sono personalizzati e dovrebbero essere scelti ed insegnati da una persona esperta. Importante è che siano eseguiti ogni giorno anche da soli. Gli esercizi aiutano a migliorare la rigidità e la coordinazione, e soprattutto devono essere divertenti. Sono utili lunghe passeggiate all’aria aperta, accompagnate da piccoli esercizi. Ad esempio se il paziente tende a camminare a piccoli passi dovrebbe cercare di fare passi molto lunghi. Questo esercizio viene facilitato dandosi un ritmo,

cantando e fischiando, o marcando la via con piccoli rami o pietre posti a distanza di un passo lungo. Durante la passeggiata il paziente dovrebbe far pendolare le braccia; un aiuto può essere dato dal portare delle buste o borse in mano. Anche l’accompagnatore può aiutare il paziente prendendolo per mano, compiendo il movimento pendolare insieme, oppure si può eseguire l’esercizio con due bastoni. Il nuoto, con temperatura dell’acqua intorno ai 29°C, è piacevole e rende i movimenti del paziente più sciolti. I movimenti simultanei di gambe e braccia esercitano la coordinazione. Il paziente dovrebbe nuotare quanto più spesso possibile. Pazienti che soffrono di dolori e spasmi muscolari trovano beneficio nel massaggio. Le sedute dal massaggiatore devono essere comunque prescritte dal medico. In genere basta una seduta alla settimana. Con tutti questi impegni, esercizi, consigli e terapie il paziente non dovrebbe in ogni caso dimenticare mai di avere la gioia di vivere. In particolare, il paziente dovrebbe frequentare altre persone e curare i suoi hobby. Molte attività sono divertenti e comunque possono essere d’aiuto. Ad esempio, cantare esercita il linguaggio e la respirazione; ballare migliora la coordinazione dei movimenti; guardare la televisione aiuta la memoria e la concentrazione. La notte Se il paziente ha difficoltà ad addormentarsi può bere una tisana o un bicchiere di latte caldo; questi rimedi casalinghi dovrebbero essere sufficienti. Alcuni pazienti devono assumere la terapia anche prima di addormentarsi per potersi girare meglio nel letto durante la notte.

Prof. Marco Onofrj Specialista in Neurologia www.marcoonofrj.it Via Campobasso 26, Pescara tel: 085-2058931 cell: 331 292646

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POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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superare la balbuzie

Prof. Marco Santilli

METODOLOGIA PEDAGOGICA PER LE DISABILITA’ DEL PARLATO Il terapista che affronta disabilità del parlato non applica strategie terapeutiche per classificare le persone. Una persona che si chiama Paolo non può essere bollata come disfluente e ancor meno come balbuziente. Si deve aiutare Paolo in ogni sua difficoltà, ogni disagio, ogni disarmonia. Si lavora con una persona intervenendo in suo aiuto conoscendo ogni aspetto che la caratterizza qsenza fermarsi ad un termine con cui si attesta il suo disagio o disturbo. Bisogna opporsi altresì alle classificazioni separatiste, soprattutto a quelle usate in ambito educativo, all’interno del quale sono stati coniati termini come, ad esempio, insolente, negligente, pigro, distratto, svogliato. Ogni persona “è” e non si può classificarla con particolari epiteti che testimoniano solo l’incapacità di un educatore. Anche nell’utilizzare classificazioni nosografiche come “balbuzie” bisogna stare attenti: è necessario rendersi conto che ci si deve riferire alle persone e non alla disabilità del parlato o al disturbo. L’intervento comportamentale sulla balbuzie, ad esempio, non è una cura, è molto di più, è la vera cura. Questo si traduce nel rilevare significati affettivi, abilità nel pensare e del sentire e quanto sia ha desiderio e volontà che siano messi in gioco nella vita. E’ così che possiamo trovare insieme strategie e iniziative per affrontare la disabilità del parlato. L’intera unità psicofisica del soggetto è il cuore di una giusta terapia. Questo non deve solo ri-abilitare! Deve stimolare la persona con disabilità del parlato e scoprire per se stessi le proprie potenzialità e sviluppare abilità di aiuto alla persona, di nuovo slancio vitale al fine di p r o m u o v e r e l’autonomia della verbalizzazione.

CENTRO SPECIALISTICO P e r l ’ E l i m i n a z i o n e D e l l a

B A L B U Z I E

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LaNuovaParola Personalmente conduco il colloquio (e consiglio di farlo ad ogni terapeuta) intervenendo il meno possibile per evitare che entrino in gioco i meccanismi di difesa dell’io, consentendo così al soggetto di manifestare in modo tale le proprie debolezze e preoccupazioni. La persona che si rivolge al terapeuta non si interroga sul disturbo in esame, sulla sua malattia, sul suo problema, non è rispetto al terapeuta un “paziente passivo” che dipende dalle scelte dell’operatore sulla base di un modello autoritario. Si deve realizzare una comunione nella comunicazione terapeutapersona dove lo scenario è la realizzazione socio-psicologica di un progetto di intervento come progetto di vita. Un esempio di comunicazione a livello globale (verbale e non verbale) molto utile al terapeuta è la tecnica del “roleplay” (gioco di ruoli). All’interno di un gruppo si raccontano a vicenda (in un tempo di circa 7 minuti a ciascuno) il proprio vissuto, la propria vita ed i contesti familiari e lavorativi. E’ uno strumento di simulazione, cioè di riproduzione di una dimensione autentica dove la disfluenza si manifesta. Di rilievo è l’interazione diretta, e in tempo reale, tra i partecipanti all’interno del gioco della vita, ognuno con il proprio ruolo verbale e psicologico. Il roleplay è uno strumento terapeutico che migliora e amplia le capacità comunicative degli individui. Particolarmente indicato per chi ha problemi di interazione con gli altri.

Prof. Marco Santilli Associazione Italiana La Nuova Parola N° verde: 800 090732 Cell. 3408671477 info@marcosantilli.it

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Sei un medico o uno specialista? Internet è ormai diventato uno strumento fondamentale, utilizzato ogni giorno da milioni di utenti che in Rete cercano la risposta i loro quesiti e problemi. In molti casi anche per problemi di medicina. Siamo specializzati nella realizzazione di siti e portali per aziende ospedaliere, medici generici, odontoiatria ed operatori del benessere. Creiamo, progettiamo e realizziamo siti ad alto impatto professionale, che mostrino la tua professionalità con semplicità, con una grafica accattivante, risultato delle tue esigenze, del tuo gusto e della nostra consulenza che ti accompagnerà durante tutta la fase di creazione del sito. Potrai, tramite il tuo sito, aumentare il numero dei pazienti, fare conoscere la tua professione all’esterno, ampliando il portafoglio pazienti, far conoscere la posizione del tuo studio tramite le nuovissime mappe interattive.Inoltre, se vorrai usufruire del Sistema per la Gestione dei Contenuti, potrai inserire tu stesso, in ogni momento e nella più totale libertà, i contenuti all’interno del tuo sito: consigli, suggerimenti, novità in campo medico, ma anche il tuo curriculum e le esperienze professionali.

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filo diretto

Dott.ssa Carmela Di Blasio

SCRIVICI ANCHE TU A filodiretto@pocketsalute.it Gentile dottoressa, mi chiamo S. ho 32 anni, single, con pochi amici, un lavoro discreto, di cui tutto sommato sono soddisfatto. Cos’è che non va in me? Sono una persona molto ansiosa, vivo in conflitto con me stesso e con gli altri, a volte sono così preso dai miei pensieri che non riesco a concentrarmi sul lavoro. Penso, penso, penso, cose che non so nemmeno io dire da dove vengono. I pensieri mi riempiono la testa, tanto che perdo anche il sonno. Questo non accade sempre, ci sono periodi più o meno lunghi, da qualche settimana o anche un mese, in cui mi sento bene, sono in pace, sereno, per poi all’improvviso rientrare in quel circolo vizioso fatto di ansie e angoscia… Caro S. posso immaginare come ti possa sentire male in quei periodi pieni ansia e angoscia, periodi che sicuramente abbassano il tuo benessere psicologico, e la tua qualità di vita. Purtroppo non posso far altro che consigliarti di rivolgerti ad uno psicoterapeuta. Un percorso di psicoterapia mi sembra necessario e urgente, potrà aiutarti nei momenti negativi, ma soprattutto potrà portarti a riacquistare un po’ di serenità, un caro saluto…

Scrivete a filodiretto@pocketsalute.it pubblicheremo le risposte su questa rubrica. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto. vengo da un piccolo paese, continua a dire cosa dirà la gente? Lei avrebbe si voluto che andassi via di casa, ma da sposata. Non così… Cara F. hai fatto un grande passo, complimenti. Ci sono tutte le condizioni affinchè il cambiamento sia positivo. Per quanto riguarda la mamma, non preoccuparti si abituerà, di sicuro saprà trovare le risorse per superare questo distacco, lei probabilmente agisce così perché è preoccupata, ma si abituerà, e sarà felice quando vedrà che le cose andranno bene.

Cara dottoressa. Ho 36 anni, in questi giorni ho preso la decisione di andare a vivere da sola. Quando l’ho detto ai miei genitori, non sono stati felici. Sono rimasta sorpresa, sono anni che mi dicono, ma quando ti sposi, ma quando ti sistemi…? Ora che sto andando per quella strada siamo alle solite discussioni. Ho un lavoro che mi permette di essere autosufficiente, vado a vivere con un’amica. Mia madre per poco non collassava, io Dott.ssa Carmela Di Blasio Psicologa Cell. 3347591833 filodiretto@pocketsalute.it www.carmeladiblasio.it

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La voce di Daniela

Non lasciamo sola Daniela www.dannyfstory.it

Cari amici, era mio desiderio potervi contattare ma non è semplice organizzarmi ed il tempo inesorabilmente va avanti negativamente. Amici incontrati durante il mio tortuoso e sofferto cammino di vita, che avrei voluto incontrare in ben altra circostanza; il mio fato è stato sfavorevole ma ho potuto incontrare persone speciali come voi; così ho potuto fare esperienza di vita profonda, siete persone di un certo spessore, ognuno di voi ha seminato un seme da cui è nato un germoglio che mi ha trasmesso emozioni, sensazioni indescrivibili, il tutto purtroppo represso in un corpo che tanto avrebbe bisogno di sprigionare la propria energia. Il PC (personal computer) sarà quel che sarà (mancanza d’impatto emotivo, personalità, calore umano …) ma è per me mezzo comunicativo; trascorro le giornate in casa, dalla sedia a rotelle a letto, è come se “ fossi avvolta “ in un manto freddo di vuoto, da dove osservo che c’è chi disprezza la vita, mentre io vivo nel mio tormentone drammatico di vita, l’unico “amico” è il PC mezzo di contatto anche con il mondo, mi rendo conto che anche questa scianze – mezzo comunicativo andando avanti con il tempo mi viene a meno, in quanto le mie condizioni di salute peggiorano, sono sempre più dipendente e non posso usare tale mezzo; il dolore fisico coinvolge anche quello mentale che non è semplice tenere saldo, ridere o piangere in un momento poco opportuno è causato dal mio attuale stato generico, “evadere” mentalmente con la fantasia per ingannare il tempo può aiutare per quel che può ma il risveglio è amaro, questa sofferenza crea, a volte, delle reazioni incresciose…Essere impotente nel poter concretizzare qualcosa, è per me motivo di conflitto, crisi esistenziale e se c’è una reazione di “riso” non ci si può basare sulla facciata esterna, quando effettivamente la facciata interna è ben altra. Dalla mia ferraglia (sedia a rotelle) inerte osservo le foglie caduche dagli alberi, il paesaggio muta anche nei colori annunciando anche il cambio stagionale (imprevedibile l’evolversi della malattia con il trascorrere del tempo…) sono prigioniera del mio stesso corpo dentro il quale alberga e si nutre viscidamente la mia malattia, ogni secondo che passa è per me avverso. Al termine della giornata sono distrutta, ho contratture e bruciore in tutti i muscoli del corpo, per ogni spostamento (letto – sedia a rotelle) c’è tutto un rito preparatorio, tutt’altro che semplice con imprevisti piacevoli, ausili per lo spostamento della mia persona (dal letto alla sedia a rotella) mi preparano ad affrontare le mie giornate a sorpresa, tutt’altro che colorate. La mente è la maggior ricchezza dell’essere umano, strumento che da origine a tutto, è delicata reagisce allo stress molto più del corpo con cui vive in simbiosi, essa lo è tanto più per me perché sono impossibilitata a liberarmi dallo stress con il movimento fisico. Ancora un anno è trascorso inesorabilmente, un altro è iniziato, ma aimé nulla è cambiato: si susseguono notizie bomba di speranza per una vera guarigione, ma effettivamente nulla è di concreto, è tutta una illusione, amara presa in giro. Le mie giornate si concludono andando a letto, prima però c’è tutto un rito all’incontrario, sedia a rotelle, sollevatore, letto ed ogni rumore è collegato ad uno spostamento (non sto qui a descrivere tutto anche perché per me è motivo di ulteriore angoscia... Confido nella vostra comprensione, è un circolo vizioso chiuso.) Prima di prendere sonno ho gli occhi spalancati ed il momento più brutto per me il buio e l’imbrunire sono di ignoto, un risveglio verso una giornata presente futuro con grandi punti interrogativi. I dubbi e le perplessità sulle cure per la sclerosi multipla continuano nonostante tanti anni di sofferenza. Mi trovo in un vortice in cui la malattia nonostante le arie cure propinate da dispensatori di farmaci non si arresta con conseguenze tragiche ci si trova abbandonati senza aiuto alcuno. Si tratta sempre di immuno soppressori (chemioterapici) e roba del genere con la stessa formulazione chimica sempre potenziata. Purtroppo quelle esistenti tendono a regolare o a sopprimere le cellule responsabili dell’infiammazione, immunoregolatori (interferoni) immunosoppressori, nella cura della sclerosi multipla non esistono cure definitive tutte (cortisone, mitoxantrone…) svolgono questo compito ma, contemporaneamente, riducono anche le difese immunitarie dell’ammalato, creando uno squilibrio che, nel tempo, contribuisce a minare lo stato generale di salute, a volte, anche molto gravemente con leucemia o pericardite. ..CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO

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prevenzione oncologica

Dott. Donato Natale

TUMORI, 9 CONSIGLI PER PREVENIRLI: SCEGLI UN’ALIMENTAZIONE SANA Negli ultimi anni la ricerca epidemiologica ha migliorato ulteriormente le conoscenze sull’esatta correlazione tra cibo, nutrizione e rischio di sviluppare un tumore, identificando l’associazione con particolari componenti della dieta. Inizialmente l’attenzione si è rivolta all’assunzione di grassi con la dieta, in particolare quelli di origine animale. Benchè numerose osservazioni ottenute su animali fossero indicative di tale ipotesi, i risultati di studi epidemiologici, invece, non furono estremamente delucidativi. Viceversa un grande numero di studi epidemiologici hanno comprovato che un elevato consumo di frutta e verdura possieda un effetto protettivo contro il rischio di sviluppare diversi tipi di tumore come quelli di: esofago, stomaco, colonretto e pancreas. L’associazione sembra essere più marcata per i tumori che originano dagli epiteli (vie aeree e digestive). Il consumo di cereali, ad elevato contenuto di fibre, e grano intero è stato associato ad un basso rischio di tumori del colon e del tratto digestivo (in alcuni studi europei). Inoltre bassi tassi di alcuni tumori riportati nelle regioni del Sud Europa sono stati attribuiti a diete povere di grassi animali e carne e ad elevato contenuto di pesce, olio di oliva, vegetali, frutta e grano. L’associazione con la riduzione del rischio di sviluppare un cancro esiste per un ampia varietà di vegetali e frutta. Esiste un’avanzata evidenza che il consumo elevato di questi alimenti è benefico anche per altre patologie croniche.

Vegetali e frutta contengono un ampio numero di potenziali agenti anticancro con meccanismi d’azione complementari o sovrapponibili: gli agrumi sono molto ricchi di vitamina C e di altri antiossidanti; le carote e le verdure verdi possiedono alte dosi di carotenoidi (sostanze che proteggono l’organismo da alcune forme di tumore quali mammella e colon), i pomodori contengono il licopene (potente antiossidante in grado di prevenire il tumore della prostata), i cavoli sono ricchi di sostanze chiamate isotiocianati che svolgono un ruolo importante nello “stop” a certe sostanze tossiche coinvolte nel carcinoma del seno e del colon retto. Tuttavia non tutte le molecole che presentano tali capacità sono note come anche non ben conosciuto è il loro meccanismo di azione.Inoltre è difficile essere precisi circa la quantità di frutta e verdura raccomandabile ed è difficile immaginare studi che valutino il consumo di frutta e verdura. Frutta e verdura comunque dovrebbero essere assunti ad ogni pasto ed ogni volta che è possibile; in accordo con le raccomandazioni della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) “ Five a day” cioè cinque volte al giorno (minimo 400 gr al dì, cioè due frutti e 200 gr di verdura) è la quantità raccomandata che dovrebbe portare ad una riduzione delle probabilità di sviluppare un tumore.

Dott. Donato Natale, Specialista in oncologia Ospedale Civile Santo Spirito, Pescara e-mail: d.natale@pe.nettuno.it

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L’approfondimento del mese

a cura di Roberta Armentano

QUEL FASTIDIOSO MAL DI TESTA Ore davanti al computer, in ufficio c’è confusione e la luce artificiale ci dà noia, il telefono ha squillato per tutto il giorno, l’asciato l’ufficio abbiamo trovato traffico, a casa i bambini litigano, urlano, piangono e alle sette di sera l’unica cosa che vorremmo è un analgesico per il nostro mal di testa! Altre volte la testa può “scoppiarci” a metà mattina oppure il mal di testa può colpirci inaspettatamente mentre ci gustiamo una granita. Stanchezza, freddo o semplicemente calo di zuccheri, sono diverse le cause che scatenano la cefalea (nome scientifico del mal di testa) così come sono diversi i modi in cui può presentarsi, possiamo avere la sensazione di un cerchio che stringe sulla nostra testa, oppure percepire come una sensazione di pesantezza sul capo o ancora può presentarsi come un dolore pulsante sulla fronte e le tempie. Sono davvero tanti i sintomi e le cause che si possono racchiudere nella sensazione del “mal di testa”; è bene ricordare, però, che c’è una notevole differenza fra un occasionale mal di testa e un dolore cronico. Cercando di semplificare, le cefalee possono essere classificate in due grandi categorie: cefalee primarie e secondarie; quest’ultime sono determinate da fattori specifici: trauma cranico, cattiva occlusione della bocca, sinusite, assunzione o sospensione di alcune sostanze (farmaci, droghe, caffeina), oppure possono essere un sintomo di altre patologie come una semplice influenza oppure malattie molto più gravi come un tumore. Si parla di cefalee primarie nei casi in cui il mal di testa è una vera e propria malattia e non

il sintomo o la conseguenza di un altro malessere. Fanno parte di questa categoria l'emicrania, la cefalea tensiva e la cefalea a grappolo; in tutti questi casi il mal di testa si presenta periodicamente e di frequente (anche più volte nell’arco della stessa giornata) o può essere sempre presente dal risveglio fino a sera. Numerosi altri fastidi accompagnano il dolore alla testa, rendendo impossibile la normale conduzione delle attività quotidiane: irritabilità, nausea, vomito, stipsi o diarrea, fono-fotofobia (eccessiva sensibilità ai suoni o alla luce). La cefalea è ormai riconosciuta come malattia sociale, chi soffre di ricorrenti attacchi di mal di testa difficilmente riesce trovare sollievo assumendo un antidolorifico: il farmaco allevia il dolore per un pò ma non elimina le cause. Questa condizione è invalidate per i rapporti sociali ed affettivi e incide pesantemente in campo lavorativo costringendo a lunghe assenze dal posto di lavoro. A Roma, presso il Policlinico Umberto I di Roma è attivo il Centro di riferimento per le Cefalee dove, oltre alla diagnosi delle cefalee, è possibile sottoporsi a Doppler transcranico: una tecnica non invasiva ed indolore che serve a studiare la circolazione cerebrale; a test psicometrici e colloqui con psicologi con tecniche di rilassamento e di respirazione e, infine, alla ginnastica posturale per tutti i casi in cui vi siano atteggiamenti posturali errati (insonnia, vita sedentaria, rachialgie). Centro di riferimento per le Cefalee Responsabile: Prof. Francesco Di Sabato Policlinico Umberto I di Roma, Dipartimento di Medicina Clinica – VI clinica medica II piano. Viale del Policlinico, 155 - Roma Telefono: 06.4959224 e 06.49972067 Sito internet: www.centrocefalee.com

Prof. Francesco Di Sabato, Responsabile Centro di riferimento per le Cefalee Policlinico Umberto I - Roma, Viale del Policlinico 155 Tel. 06.4959224 e 06.49972067

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terapia del dolore

Dott. Marco Tarquini

LA PERIDURALE ANTALGICA PER LA SCIATICA E L’ HERPES ZOSTER La peridurale antalgica consiste nel somministrare anestetico locale (a basse dosi) e cortisonici all'interno dello spazio peridurale, ovvero in uno stretto spazio collocato tra il midollo e il canale osseo della colonna vertebrale. Tale procedura viene effettuata al livello (cervicale, toracico o lombare) esatto ove la radice nervosa che si ritiene infiammata fuoriesce dalla colonna vertebrale andando ad innervare la parte del corpo in cui il paziente sente dolore. Questa procedura è percutanea ed è eseguita in anestesia locale in Day Surgery con rischi relativamente bassi. Le due indicazioni principali per tale blocco sono la radicolopatia (dolore lungo una radice tipo la sciatalgia) e la neuropatia postherperica (cioe' che fa seguito a una infezione da Herpes zoster, o “Fuoco di Sant'Antonio”) in fase acuta (generalmente entro 1-2 mesi dalla comparsa del dolore neuropatico). Nel caso della radicolopatia, generalmente la sintomatologia è dovuta ad infiammazione della radice nervosa per compressione della radice stessa da parte o di un disco intervertebrale erniato (ernia del disco) o per chiusura del canale vertebrale dovuta a artrosi o processi degenerativi. Il terapista del dolore pone indicazione al blocco peridurale dopo aver valutato se non vi è indicazione chirurgica. Nel caso della neuropatia postherperica, la sintomatologia è molto più complessa e sostenuta potenzialmente da diverse cause. Nel caso in cui il terapista del dolore evidenzi una sintomatologia dolorosa dovuta a irritazione

radicolare (es. sciatica) vi è indicazione, soprattutto se la sintomatologia è in fase acuta, al blocco peridurale. In letteratura scientifica è altresì riportato che il blocco peridurale durante la manifestazione cutanea dell'herpes zoster non permette l'instaurarsi di una neuropatia postherpetica cronica. La tecnica è semplice: il paziente viene fatto sedere sul bordo del letto con le gambe appoggiate e con il dorso ben flesso, in modo che sia più facile reperire i punti di riferimento. Un’anestesia locale della cute permette l’inserimento indolore di un ago apposito in corrispondenza delle radici spinali interessate e, attraverso di esso, vengono iniettati i farmaci. Come tutte le procedure mediche, anche l’infiltrazione peridurale comporta un minimo rischio, legato alla vicinanza delle strutture nervose alla sede di iniezione dei farmaci: la possibilità di effetti collaterali è però estremamente ridotta, in relazione alla esperienza ed alla manualità che deriva dall’elevato numero di infiltrazioni che vengono effettuate giornalmente e comunque neppure lontanamente comparabili ai rischi di un intervento chirurgico. Questa terapia ha un'azione immediata ed una durata anche di giorni e o mesi; viene effettuata a cicli ripetibili. La somministrazione verrà effettuata sterilmente dallo Specialista Anestesista nell’apposita stanza dell’Ambulatorio di Anestesia. Alla fine delle manovre terapeutiche il paziente vi resterà a riposo, sotto osservazione, per un lasso di tempo ragionevole. Dott. Marco Tarquini: Anestesista-Rianimatore Esperto in Terapia Antalgica Attività professionale presso la Casa di Cura Privata “L. PIERANGELI” Pescara

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 www.marcotarquini.it

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cardiologia

Dott. Raffaele Luise

LA VOCE DEL CUORE Spesso il paziente si interroga sulla sintomatologia del cuore: l’origine cardiaca potrebbe comportare anche il rischio di vita. La descrizione dei sintomi, per questo, deve essere la più ampia e completa in modo da poter giungere ad una diagnosi. È pertanto utile conoscere: le informazioni fornite dai parenti, la familiarità per ipertensione arteriosa, diabete, cardiopatie o malattie ereditarie, i precedenti eventi traumatici del torace, interventi odontoiatrici o patologie infettive, le terapie farmacologiche con la relativa documentazione, i fattori di rischio per cardiopatia coronaria come età, sesso, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipocolesterolemia HDL, fumo di sigaretta, diabete e la familiarità per angina o infarto miocardico. I sintomi sono: La toracalgia: è la manifestazione primaria. È causata dal mancato apporto di ossigeno al muscolo cardiaco. La prima descrizione di W.Heberden (XVIII secolo) ne individua le seguenti caratteristiche: costrizione, pressione, bruciore, pesantezza, dolore intenso, strangolamento, compressione. L’origine profonda, retrosternale, si irradia bilateralmente alle braccia (più spesso il sinistro), al collo, alla mandibola, raramente al dorso e all’occipite; molto raramente nella sola sede di irradiazione. Viene manifestato con la mano a pugno sulla sede (segno di Levine), non è un dolore cardiaco se indicato con un dito sul torace ed accentuata con gli atti del respiro. Diminuisce con la riduzione dell’attività che lo ha provocato (sforzo fisico, esposizione al freddo). La persistenza del dolore può far evolvere l’angina in infarto miocardico. I

sintomi associati sono: palpitazioni, nausea, vomito, astenia, affaticamento, dispnea e sudore freddo. La dispnea: la respirazione difficoltosa cardiogena può essere: la dispnea da sforzo, l’ortopnea (necessità di riposare a letto con più cuscini), la dispnea notturna parossistica (comparsa improvvisa nel sonno), la tosse secca e lo sputo di sangue (emottisi). L’edema: il gonfiore delle caviglie e delle mani può essere un sintomo tipico dello scompenso cardiaco. L’astenia: la facile propensione alla stanchezza può essere cardiogena. Le palpitazioni: la sensazione irregolare del battito cardiaco provoca l’aumento dell’emotività; l’importanza della sintomatologia non è in rapporto alla gravità. Vi si associano: dispnea, vertigini e lipotimia. La tachicardia parossistica (l’aumento improvviso del battito cardiaco con vertigini o lipotimia e la cessazione improvvisa, seguita dal bisogno di urinare) depone per una forma dovuta ad un “cortocircuito” nel cuore. Ě importante avvertire se il battito della tachicardia è ritmico o aritmico. La sincope: la vertigine, la lipotimia e la sincope sono gradi diversi di una improvvisa perdita dei sensi, con visione nera e con sudorazione fredda. Ciò è dovuta ad un abbassamento repentino della pressione arteriosa e della perfusione cerebrale. Bisogna prima di ogni cosa ricercare l’origine cardiogena e/o la semplice riduzione della pressione.

Dott. Raffaele Luise Specialista in Cardiologia Viale J.F.Kennedy 86, Pescara Tel. 085.4711542 luiraf@webzone.it

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fisioterapia

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IL RUOLO DELLA RIABILITAZIONE NELLA MALATTIA DELL’OSTEOPOROSI L’osteoporosi è una malattia scheletrica sistemica caratterizzata da una riduzione della densità dell’osso tale da rendere lo scheletro predisposto a fratture per traumi di modesta entità. Il sesso femminile è colpito circa 4 volte più degli uomini. Sopra ai 50 anni una donna su due e un uomo su otto potrebbero sviluppare fratture osteoporotiche principalmente al femore, alla colonna e all’avambraccio. Per sapere se si è affetti da osteoporosi ci si può sottoporre ad un esame non invasivo che dura pochi minuti e con una dose di radiazioni inferiore a quella di una semplice lastra al torace: la densitometria ossea (M.O.C.). La densitometria ossea è raccomandata alle donne in menopausa e con almeno un fattore di rischio (familiarità all’osteoporosi, magrezza, menopausa precoce, elevato consumo di alcool e caffè, fumo, ridotta attività fisica, alcune malattie, alcune terapie farmacologiche fra cui il cortisone), a tutte le donne sopra i 65 anni di età, a tutte le donne trattate a lungo con terapia ormonale sostitutiva. Il trattamento dell’osteoporosi (in caso di malattia conclamata) si avvale di due importanti capisaldi: terapia farmacologia (calcio) e fisioterapia (quest’ultima non solo nell’osteoporosi conclamata, ma utilizzata anche a scopo preventivo per impedirne l’evoluzione). Sono consigliati esercizi specifici leggeri progressivi ed attentamente vigilati. Non si devono effettuare manipolazioni di sorta e si devono evitare

posizioni e movimenti troppo forti (ad esempio sedere alla turca, esercizi a quattro zampe, torsioni ed esercizi per i muscoli addominali in cifosi ). Sembra che in pazienti con osteoporosi l’esercizio aerobico abbia un effetto significativo nel ridurre la perdita di massa ossea a carico di colonna vertebrale e polso, mentre la ginnastica dolce, l’utilizzo del tapis-roulant a passo rapido e l’atto di salire le scale più volte al giorno, siano terapeutici nella osteoporosi del femore. Non va però sottovalutata la cosiddetta “reversibilità degli effetti”, cioè che i benefici del movimento e dell’allenamento sull’osso scompaiano se non c’è continuità nella esecuzione degli esercizi. In mancanza di possibilità di effettuare la rieducazione motoria in modo continuativo, si può sopperire con l’utilizzo della magnetoterapia. I generatori di campi magnetici però devono essere in grado di fornire almeno 80-100 gauss di potenza (ossia una alta intensità del campo), quindi sono necessarie attrezzature altamente professionali e non “casalinghe”, pena la vanificazione di qualsiasi effetto. È consigliabile eseguire il trattamento a cicli di 20 giorni , ripetuti 2 –3 volte l’anno. La risposta del tessuto osseo è sempre molto lenta e misurabile solo dopo 12-18 mesi.

Gianna D’Innocenzo, Direttore Generale Centro Fisioter Via Giolitti, 2/4, Montesilvano Tel. 0854451155 3347702829 337664425

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Consigli utili per gli acquisti online

a cura della redazione

FARMACIE ON LINE: QUANTO SONO SICURE? Gli acquisti su internet sono all’ordine del giorno, il web ci permette di fare spese stando seduti sul divano di casa: scegliamo e acquistiamo il peluche per San Valentino, compriamo i biglietti del concerto, prenotiamo e paghiamo la prossima vacanza, ci serviamo anche delle farmacie virtuali per acquistare prodotti di bellezza o veri e propri farmaci. Comprare un farmaco on line permette all’acquirente di acquistarlo a minor prezzo e di mantenere l’anonimato sulla patologia di cui si soffre ma, anche, di avere accesso a medicinali che nella propria nazione non sono in commercio (oppure di ottenere sostanze come steroidi e anabolizzanti utilizzati illegalmente per migliorare le prestazioni degli sportivi).

nel nostro Paese ha un’incidenza del solo 0,1%. Il sistema di tracciabilità dei farmaci è sicuro perché sulla confezione dei medicinali è presente un bollino filigranato con codice a lettura ottica prodotto dal Poligrafico dello Stato; a questo sistema di tracciabilità sfuggono, però, i farmaci venduti dalle farmacie virtuali. Viene da chiedersi come “operino” queste farmacie telematiche. Questi siti puntano sulla distrazione dei lettori adoperando nomi falsi (ma molto simili a quelli reali) degli enti certificatori o delle associazioni di medici e farmacisti; ovviamente sono false anche tutte le informazioni della casa farmaceutica (la sede, la direzione, il personale).

Chi si occupa dei controlli contro la contraffazione dei farmaci è IMPACT Italia, la task force nazionale operante dal 2005.

Come spiega Domenico Di Giorgio (AIFA) nelle pagine del sito web di IMPACT Italia “queste farmacie operano per lo più da server americani, e si limitano a offrire un servizio di intermediazione: raccolgono gli ordini e li girano ai loro fornitori in India e Cina, che provvedono a spedire i prodotti direttamente ai clienti”; un altro meccanismo che attuano è quello di vendere dei prodotti spacciandoli per semplici integratori quando in realtà hanno gli stessi effetti dei farmaci.

Da una delle indagini condotte da IMPACT Italia su trenta siti web dai quali poter acquistare medicinali, è emerso che “solo uno dei siti esaminati ha inviato effettivamente il prodotto promesso (ovvero il farmaco originale), mentre gli altri hanno inviato farmaci contraffatti o “copie generiche non autorizzate” (con ingredienti diversi da quelli previsti, o con impurezze non valutate e con una qualità di produzione quantomeno dubbia). Oltre il 40% dei siti presi in esame si sono rivelate essere farmacie del tutto false”.

Non tutte le farmacie on line sono “finte”; quelle che gestiscono la propria attività anche mediante il web devono attenersi ad alcune regole dettate dalla Corte Europea di Giustizia: collegamento ad una farmacia reale autorizzata; un programma di assicurazione di qualità che garantisca appropriatezza del confezionamento, del trasporto e della consegna, consegna diretta alla persona che ha fatto l’ordine o ad un suo delegato; fornitura di medicinali registrati ed autorizzati; sistema di segnalazione dei rischi; sistema di tracciatura delle spedizioni.

IMPACT Italia rassicura sul problema della circolazione di farmaci contraffatti in Italia:

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LA CIRROSI EPATICA E’ una malattia cronica diffusa del fegato caratterizzata da necrosi (morte) degli epatociti con rigenerazione nodulare ed aumento del tessuto fibroso con alterazione diffusa di tutta la sua architettura cellulare e vascolare. Rappresenta la tappa finale della storia naturale delle epatopatie di varia natura, sia che esse abbiano avuto un decorso clinicamente evidente sia se asintomatiche. L’Italia ha il primato del maggior numero di cirrosi in Europa e di maggior mortalità per questa malattia. Il sesso più colpito è quello maschile con rapporto di 3:1 rispetto a quello femminile e con diversità a seconda dell’eziologia. Le cause della cirrosi epatica sono molteplici: Virale (HCV–HBV– HDV-HEV); Tossica (alcol- farmaci); Immunologica (epatiti autoimmuni); Vascolare (S. di Budd Chiari –malattia veno/occlusivapericardite costrittiva scompenso cardiaco cronico dx); Metabolica (emocromatosi- M. di Wilson- Steatosi e steatoepatite “NAFLD e NASH”); Biliare (Cirrosi biliare primitiva – colangite sclerosante primitiva – colestasi cronica); Criptogenetica. Molte sono secondarie ad una plurieziologia. Possono essere classificate in micronodulari e/o macronodulari, ipetrofiche od atrofiche. Clinicamente nel 30-40% dei casi può decorrere in maniera asintomatica e può essere scoperta attraverso esami di routine o quando compaiono complicanze come l’ascite, l’emorragia digestiva, l’ittero ed il tumore epatico. Gli esami di laboratorio mostrano in genere nelle forme accertate: ipoalbuminemia – alterazione della crasi coagulativa, aumento della bilirubina, aumento delle gammaglobuline, un rapporto AST/ALT elevato, aumento delle GGT e ALP, piastrine basse, aumento dell’alfafetoproteina. L’ecografia può evidenziare l’aspetto tipico di “coarse nodular pattern”, ipertensione portale, ascite, nodulo tumorale, aumento volumetrico della milza. La gastroscopia

può evidenziare la presenza di varici esofagee. La biopsia epatica non sempre è necessaria, soprattutto quando la diagnosi è evidente. La prognosi dipende dall’eziologia e dallo stato di avanzamento della malattia ed il metodo più usato per tale valutazione è l’indice di Child-Turcotte Pugh che permette di distinguere le forme di cirrosi in A-B e C a seconda della severità. Le complicanze più temibili, che rappresentano anche l’inizio dello scompenso della malattia sono: l’ascite, edemi declivi, l’ittero, l’ipertensione portale (emorragie digestive), l’Encefalopatia epatica, Il Tumore del fegato. Il trattamento della cirrosi ha come target principale il trattamento delle complicanze, oltre che della malattia di base. L’obiettivo è ridurre gli eventi acuti delle complicanze stesse. Il trattamento generalmente è farmacologico ma può diventare in fase di scompenso anche invasivo (paracentesi–sclerosi o legatura delle varici sanguinanti–posizionamento di TIPS – trapianto di fegato–trattamenti locali in caso di tumore). Fondamentale è lo stile di vita/alimentare del paziente per il mantenimento della fase di compenso. Il Followup biochimico, obiettivo e strumentale deve rappresentare un criterio costante. La costanza dei controlli permette di intervenire in maniera tempestiva all’insorgere di complicanze instaurando il più adeguato trattamento ed effettuando una corretta diagnosi nelle forme apparentemente sconosciute.

Dott. Pierluigi Cacciatore Specialista in Malattie Infettive Divisione di Medicina, ambulatorio di Medicina Interna per le Malattie del Fegato Tel. 085 9590201 Cell. 338 2276173

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OBESITÀ, DIABETE E DISTURBI RESPIRATORI DURANTE IL SONNO L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da anni posto l’attenzione su un insieme di patologie drasticamente in aumento. Tra queste sempre più di attualità è quella che è definita “globesity”. La globesity è un termine americano che stabilisce l’associazione tra obesità e diabete. Base comune di tali patologie è la tendenza ormai dilagante a uno stile di vita sempre più “comodo” che associa alla cattiva alimentazione (fast food, cibi precotti, abuso di proteine, zuccheri raffinati e grassi animali) la sedentarietà anche nelle attività lavorative. Nel 2001 l’Istituto Nazionale per la Salute americano ha definito come Sindrome Metabolica la coesistenza nello stesso individuo di 3 o più tra i seguenti fattori: obesità (indice di massa corporea >30, circonferenza vita >102cm negli uomini e >88cm nelle donne), diabete, ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia, ridotto colesterolo HDL. In Italia tale sindrome interessa circa il 25% della popolazione adulta. La sindrome metabolica comprende una serie di disturbi, correlati allo stile di vita,che si manifestano contemporaneamente nell’individuo e che sfociano in una condizione ad alto rischio per la salute. Di recente è stata posta più attenzione anche al legame che esiste tra la sindrome metabolica e alcuni disordini respiratori durante il sonno. In particolare l’associazione con la sindrome delle apnee ostruttive (OSAS). Nei soggetti gravemente obesi l’incidenza delle apnee ostruttive varia dal 40 al 60%, l’adiposità centrale ne è il fattore di rischio più importante e il calo ponderale ne riduce la gravità. Viceversa la sindrome delle apnee ostruttive non trattata si associa frequen-

temente ad aumento di peso. Inoltre, il 70% dei diabetici obesi presenta apnee in sonno, mentre nei soggetti con apnee si riscontra ridotta tolleranza agli zuccheri indipendentemente dal peso e si associa a compromissione della secrezione dell’insulina che è l’ormone principale nella regolazione dell’uso del glucosio. Anche la probabilità di sviluppare ipertensione aumenta in base alla presenza di apnee indipendentemente da tutti gli altri fattori. E’ a questo punto piuttosto chiaro che sindrome metabolica e sindrome delle apneeostruttive in sonno sono due patologie strettamente collegate tra loro che influenzano negativamente in modo congiunto lo stato di salute ma che possono giovarsi come primo intervento della medesima prescrizione: la riduzione di peso. Condizioni quali l’obesità o il russamento con apnee, una volta considerate condizioni pressoché normali,sono invece delle vere e proprie malattie. Nell’era della globalizzazione dare al sonno il giusto peso,significa cercare di confrontare sullo stesso argomento le conoscenze di più specialisti di uno stesso gruppo di lavoro (internista, pneumologo, cardiologo, endocrinologo) creando,in modo collaborativo, un percorso diagnostico terapeutico che il paziente possa seguire agevolmente traendone la massima efficacia.

Dott.ssa Giovanna Laglia Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio Divisione di Medicina Interna, ambulatorio di Medicina Interna per le patologie endocrine Tel. 085 9590465 (467)

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odontoiatria

Dott. Umberto Preite

UNA DIETA CORRETTA PER LA SALUTE DEI NOSTRI DENTI Il rapporto tra alimentazione e salute dei nostri denti è stato oggetto per molti decenni di numerose discussioni e teorie più o meno esatte, anche se spesso fantasiose. Oggi per fortuna, grazie ai notevoli progressi della ricerca scientifica, si possono avere numerose certezze al riguardo. Una di queste è sicuramente quella che una corretta nutrizione è alla base della crescita e della buona conservazione del nostro corredo dentale. Ormai è assodato quanto il consumo di alimenti particolarmente zuccherati sia causa della formazione di carie dentali, molti non sanno però quanto siano altrettanto dannosi i cibi ricchi (oltre che di zuccheri fermentabili) di carboidrati come pasta, pane, pasticcini, materiale pastoso e appiccicaticcio che si insinua e resiste minacciosamente tra i denti accelerando la loro demineralizzazione. Questo stesso processo degenerativo può sopraggiungere anche quando sorseggiamo troppi caffè zuccherati a causa dell’acidità di questa bevanda che, unita all’azione dello zucchero, crea un terreno fertile all’aggressione dello smalto ad opera dei batteri; in questo caso può risultare particolarmente utile, se non è possibile lavare i denti, dopo aver assunto un buon caffè sorseggiare lentamente un bicchiere d’acqua. A questo proposito è d’obbligo soffermarsi sull’importanza di un’azione, tanto semplice quanto salutare, come il bere l‘acqua. Ciò ci permette sia di idratare a sufficienza il nostro corpo, sia di eliminare le scorie prodotte dal nostro metabolismo, ma anche, insieme alla

saliva, di proteggere i nostri denti. In che maniera? E’ facilmente comprensibile considerando che l’acqua, soprattutto quella minerale (come del resto la nostra saliva) avendo un ph basico aiuta a bloccare l’erosione dello smalto dei nostri denti in ambiente acido. Quindi è molto importante abituarsi a bere acqua frequentemente, cosa che del resto viene consigliata, per i più svariati motivi, da tutti i più eminenti nutrizionisti. Altro pericoloso nemico dei nostri denti è il consumo sistematico (tra gli adolescenti è una cosa che succede con una certa regolarità) di bibite gassate e succhi di frutta; anche in questo caso, l’azione combinata del ph acido e degli zuccheri, provoca erosione dello smalto con aumento della sensibilità dentale ed incidenza della carie. Il consiglio, anche in questo caso, è quello di bere solo acqua (benedetta acqua) e di non lavarsi i denti subito, ma anzi di procrastinare un po’ nel tempo questa operazione, perché l’azione abrasiva dello spazzolamento si sommerebbe a quella erosiva delle bibite nel danneggiare i nostri denti. A proposito di acqua, questa può diventare un utile rimedio anche quando, per cattive abitudini o per necessità, si consumano fugaci e numerosi pasti durante la giornata (anche perchè risulterebbe inimmaginabile lavarsi i denti ogni volta che si fa uno spuntino veloce o un assaggio più o meno abbondante di una qualsivoglia pietanza dentro o, come spesso succede, fuori casa). Nonostante la frutta sia uno degli alimenti più piacevoli da assaporare, è bene sottolineare la pericolosità di numerosi frutti come: arance, mandarini, kiwi , fragole , limoni etc ; questi sono alimenti ricchi di zuccheri e particolarmente acidi ed è buona norma, dopo la loro assunzione, sciacquarsi la bocca con dell’acqua. Al contrario le verdure crude sono cibi assolutamente consigliabili e da non limitare.

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Altri alimenti da tenere sotto controllo, e quindi consumare con saggezza, sono tè, merendine varie e snack, yogurt zuccherati, frutta secca, sottaceti, vino. Un riferimento a parte merita il capitolo riguardante i nostri bambini, ai quali non si deve e non si può negare una minima quantità di alimenti zuccherati (a cui è indubbio i bimbi sono particolarmente sensibili), ma sarebbe consigliabile, a tal proposito, spronarli ad una migliore igiene orale. Non potremo mai fare una vera prevenzione semplicemente negando ai bimbi l’assunzione dei dolci, delle caramelle o della nutella®, ma possiamo far sì che possano moderatamente soddisfare quella loro spiccata sensibilità verso i dolci in cambio di una meticolosa e rigorosa igiene orale. Cerchiamo poi di permettere loro una corretta assunzione di quelle vitamine e di quei minerali (calcio, fluoro ecc.) responsabili di far sviluppare e di mantenere in salute i loro denti. E’ indubbio che non si possa trattare il vasto e variegato capitolo dei rapporti tra l’alimentazione e la salute dei nostri denti in poche righe, ma è sicuramente utile trasmettere il messaggio di come oggi la prevenzione passi anche attraverso questi consigli che ho qui elencato. Il vostro dentista oggi può darvi delle indicazioni precise, dettagliate e personalizzate su quale è la dieta corretta a mantenere in salute la vostra bocca ed i vostri denti.

Dott. Umberto Preite: Specialista in Chirurgia Generale Perfezionato in Parodontologia Clinica ed Implantologia Clinica e Biomateriali Via Firenze104 Pescara Tel. 085 4227128 Via Asiago12 San Benedetto del Tronto (Ap) Tel. 0735 781303

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Il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

DIFENDIAMOCI DAL FREDDO Quando fa freddo l'organismo attiva i sistemi di termoregolazione endogeni, che in condizioni normali, mantengono pressoché costante l'equilibrio termico del corpo con l'ambiente esterno. Quando la temperatura esterna è sufficientemente bassa da indurre una diminuzione al disotto dei 37°C della temperatura interna, si verifica una vasocostrizione cutanea (riduzione della circolazione sanguigna sulla superficie cutanea e con diminuzione della dispersione di calore all'esterno) ed accelerazione del ritmo cardiaco. Inoltre, in condizioni di freddo intenso, l'organismo aumenta anche la produzione di calore interno (termogenesi) attraverso l'incremento dell'attività muscolare scheletrica (brividi involontari o attività fisica volontaria) e l'aumento del metabolismo. In altri termini attraverso l'attivazione dei meccanismi di termoregolazione, si crea un equilibrio tra la quantità di calore prodotta all'interno dall'organismo e la quantità di calore assunta dall'ambiente o ceduta all'ambiente, creandosi in tal modo una situazione di benessere (o comfort) termico. In caso di arrivo di un'ondata di freddo intenso è possibile mettere in atto alcuni semplici rimedi. In casa è sufficiente regolare la temperatura degli ambienti interni su valori adeguati, evitando che l'aria diventi eccessivamente secca umidificandola con appositi contenitori d'acqua posti sui radiatori e aerare periodicamente gli ambienti. In caso di temperature esterne eccessivamente basse è consigliabile uscire nelle

ore meno fredde della giornata, evitando le prime ore del mattino o quelle serali. Vestirsi con indumenti adatti alle basse temperature esterne, sufficientemente caldi e indossare il soprabito, guanti e cappello. Anche un adeguato apporto alimentare aiuta a soddisfare le aumentate richieste metaboliche dell'organismo, orientate ad una maggiore produzione di calore. Assumere pasti e bevande caldi. Il consumo di adeguate quantità di liquidi e di cibi aiuta a soddisfare le aumentate richieste metaboliche, finalizzate alla produzione di maggiore calore interno. E' importante che l'alimentazione sia equilibrata. Bere almeno 2 litri di liquidi al giorno, assumere pasti a base di frutta e verdura che contengono vitamine e sali minerali, molto utili per difendersi dalle insidie del freddo. In generale sono consigliati tutti gli alimenti contenenti beta carotene (precursore della vitamina A), in grado di stimolare le difese immunitarie e anche gli alimenti contenenti vitamina E. I cibi che contengono carotenoidi sono: carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni; mentre quelli contenenti la vitamina E sono: mandorle, nocciole, olio extravergine d'oliva. Altri alimenti consigliati sono: la pasta con i legumi o la pasta con le verdure, che forniscono energia e fibre, ed il brodo caldo perché apporta liquidi e proteine digeribili. Il latte ed il miele possono essere un ottimo rimedio contro il freddo tranne nel caso delle persone malate di diabete. Ricordiamoci di mangiare la carne ed il pesce, alimenti necessari per garantire il giusto apporto di proteine e indispensabili per l'organismo poichè forniscono calore ed energia. Fonte: http://www.ministerosalute.it

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speciale

Dott. Giorgio Crucitti, Medeia Medica

Prevenzione e salute? Si, ma veloce e personalizzata Le più recenti ricerche in medicina stanno offrendo la possibilità di dare una svolta ad una sfida nata ormai qualche anno fa. Erano gli anni ‘40 quando un noto ricercatore, Selye, iniziava a mettere in relazione lo stress con l’insorgenza di malattie. Oggi sono sempre di più i casi in cui, non riuscendo a porre una diagnosi corretta con i mezzi convenzionali, sentiamo parlare di disturbo da stress. Il problema è che ogni essere vivente non può sottrarsi allo stress, la vita stessa è stress. Cerchiamo di capire insieme cosa significa tutto questo, quali sono i meccanismi mediante i quali viene influenzata la nostra salute e in che modo la tecnologia più avanzata può darci la possibilità di diagnosticare questi processi per potervi far fronte in modo sicuro ed efficace. Il termine stress rappresenta l’insieme di risposte che l’organismo mette in atto per far fronte agli stimoli che provengono dal mondo esterno. La risposta a questi stimoli è una risposta finalizzata alla sopravvivenza dell’individuo e permette l’adattamento alle condizioni ambientali attraverso l’attivazione del sistema nervoso, endocrino e immunitario. Queste reazioni, una volta attivate, dovrebbero disattivarsi rapidamente quando non sono più necessarie. Accade spesso, purtroppo, che le strategie adottate dal sistema neuro – endocrino – immunitario per la sopravvivenza vengano mantenute anche quando non più necessarie finendo con il causare alterazioni a carico dell’intero organismo. Il risultato finale è la cronicizzazione di queste alterazioni che alla fine vengono percepite come “normali”. È chiaro che in queste situazioni ci troviamo di fronte ad una falsa normalità. È vero che le malattie

sono determinate dalla combinazione di molteplici cause come la predisposizione genetica, fattori infettivi, tossici e traumatici, ma la loro insorgenza ed evoluzione è sempre correlata allo stato di stress. A chi non è successo di prendersi una forte influenza o un infezione da virus dell’Herpes proprio in coincidenza di situazioni stressanti o esattamente quando ciò che era stressante sembrava ormai passato. Fondamentalmente di fronte ad uno stimolo stressante l’organismo tende a rispondere in due modi: -Modificazioni psichiche, emotive e comportamentali -Attivazione dei principali sistemi di controllo dell’organismo, ossia quello nervoso, endocrino, immunitario e muscolare Le più recenti ricerche hanno dimostrato che l’assenza di malattia e quindi la salute è presente tutte le volte che l’organismo risponde agli stimoli attivando in maniera bilanciata le due modalità quindi in presenza di una reazione emotiva in equilibrio con l’attivazione dei sistemi nervoso, endocrino e immunitario. Al contrario tutte le volte che l’attivazione è sbilanciata verso una o l’altra modalità l’individuo va certamente incontro ad alterazioni psico - neuro – endocrino – immunitarie e muscolari che a lungo termine possono essere causa di malattia. Può succedere per esempio di trovarsi di fronte a qualche sfida o compito da svolgere e di sentirsi motivato e pronto ad affrontarlo. Magari al termine della sfida vi siete sentiti tranquilli e soddisfatti rispetto a ciò che era accaduto. In questo caso avevate attivato in maniera bilanciata entrambe le modalità di risposta o adattamento allo stress ovvero siete stati sottoposti ad eustress. Altre volte invece davanti a qualcosa da fare, anche banale, vi siete sentiti privi di risorse e incapaci di agire. Se vi siete trovati in queste condizioni significa che avete attivato in maniera sbilanciata le due modalità di risposta e possiamo parlare di distress.

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speciale

Dott. Giorgio Crucitti, Medeia Medica

con la medicina d’avanguardia È quest’ultimo quello correlato a lungo termine all’insorgenza di malattie di qualsiasi tipo. In poche parole il vostro sistema nervoso, quello endocrino, immunitario e muscolare hanno lavorato in modo non sincronizzato. Questa desincronizzazione è molto spesso favorita dall’esposizione cronica ad uno stimolo stressante. La relazione tra l’influenza dello stress e l’insorgenza delle malattie è stata dimostrata chiaramente e fortunatamente tutti i processi molecolari che si mettono in moto in questi momenti e che alla fine possono condurre verso qualche disturbo, sono facilmente diagnosticabili. È importante sapere che queste alterazioni possono essere presenti anche in assenza di sintomi specifici ed a questo stadio sono ancora reversibili se diagnosticate e trattate precocemente. Il metodo Bio-Explorer messo a punto da un team italiano della Biophysics Research, permette di studiare le principali sostanze e i processi biochimici in modo analitico, non invasivo e con alta affidabilità in tutti gli organi e i tessuti dell’organismo comprese le aree cerebrali. Questo permette di istituire dei programmi di trattamento personalizzati che mirano al riequilibrio dell’intero organismo. Permette anche di verificare le carenze di molecole dovute ai più disparati motivi e, ultimo, ma non meno importante punto, di verificare in modo estemporaneo la potenziale efficacia delle molecole terapeutiche proposte, prima della loro somministrazione. BIO-EXPLORER integra tecnologie costruttive di avanguardia per minimizzare le componenti di errore nelle misure, garantire una grande affidabilità ed autonomia di funzionamento, nel rispetto di tutte le normative di sicurezza europee. Non solo sul piano della ricerca, dove si svolge oggi un lavoro davvero affascinante e intenso, ma soprattutto sul

piano della prevenzione e della cura, poter esplorare scientificamente le dinamiche molecolari e i profili individuali di neurotrasmettitori, neuropeptidi e metaboliti è oggi di fondamentale importanza. Infatti questo ci permette di identificare in tempo il rischio e di intervenire rimuovendo la causa e di monitorare nel tempo il processo patologico intervenendo opportunamente, di volta in volta, con i nuovi mezzi terapeutici a nostra disposizione. Ciò è altrettanto vero per le patologie generate da meccanismi tossici ed infiammatori endogeni ed esogeni quali le tossine prodotte durante i processi metabolici e patogeni - come batteri, virus, funghi e parassiti, metalli pesanti e sostanze chimiche tossiche - che entrano nell’organismo umano attraverso le vie aeree, tramite il cibo e l’acqua, il contatto diretto e indiretto con ambienti e oggetti che le contengono. Provate ad immaginare ora cosa può succedere al vostro organismo e alla vostra salute se da subito riduciamo tutti i fattori di rischio, ripariamo le alterazioni già presenti, rinforziamo i suoi sistemi di difesa naturali. I TEST Bio-Explorer eseguiti presso il centro Medeia sono: Homeostatic Regulation, Amino-TEST, BrainTEST, Cardio-TEST, Derma-TEST, EndocrinalTEST, Fe-Metabolism-TEST, Hepatic-TEST, Immun-TEST, Men’s-TEST, Nutriomeo-TEST, Ocular-TEST, Osteo-TEST, Oxi-TEST, P-TEST, Women’s-TEST, Flowers-TEST, Sali mineraliTEST.

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5 per mille al Vides Pescara Onlus C.F. 9176170686 un dono semplice

Da alcuni anni lo stato permette di destinare il 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef ) ad associazioni od enti. Questo contributo non ha nulla a che fare con l’8 per mille e al cittadino non verrà decurtato nulla in quanto spetta loro. Questa quota rientra già in quella che lo stato introita. Donare il 5 per mille alla nostra associazione non costa quindi nulla se non la propria firma e l’indicazione del nostro codice fiscale. Il 5 per mille per noi è molto importante in quanto ci permette di svolgere al meglio le nostre attività che si rivolgono in modo particolare ai bambini ed ai ragazzi, sia sul territorio con laboratori che nel terzo mondo con le adozioni a distanza. Il nostro progetto è quello di realizzare un piccolo Centro a Zanni. Grazie anticipate per la vostra sensibilità. Per ogni ulteriore informazione rivolgersi a Ivana Zuccarini 328 4545605 Tel. e fax 08573451 cell. 3284545605 info@videspescara.org Sede Operativa: Parrocchia Della Visitazione B.V.M. Via C. Alberto Dalla Chiesa, Pescara


reflessologia

Mara Parisse, Reflessologa

REFLESSOLOGIA ED INTEGRATORE PROTEICO: DUE SUCCESSI La Reflessologia: un successo per alcuni disturbi specifici. La reflessologia attraverso i punti dolenti individua i problemi e li tratta riequilibrando l’organismo. In primavera con 10/12 sedute si eliminano forme allergiche, orticarie, acne, etc. Con l’ansia, dove chi ne soffre rifiuta l’aiuto e persevera nell’uso di tranquillanti e sedativi, la reflessologia risolve con i soli trattamenti o dove necessario con l’ausilio di prodotti naturali. Le cefalee, siano di natura ormonale, infiammatoria o da sinusiti, scompaiono. Per le cistiti, rafforzando il sistema immunitario, si evitano ricadute. I disturbi epatici, se parliamo di calcoli biliari, possiamo trattarli per attenuare i dolori fino all’intervento chirurgico; per quelli renali, invece, il trattamento li elimina attraverso le vie urinarie. L’insonnia va trattata a lungo ma si risolve. L’ipertensione la si riporta a valori normali favorendo diuresi ed eliminando i malesseri: mal di testa, vertigini, senso di stordimento. L’ipertrofia prostatica va trattata due volte a settimana, quindi in crescendo sino a regolare diuresi e svuotamento vescicale. Le lombosciatalgie non gravi migliorano sensibilmente. Affrontare la menopausa serenamente con la reflessologia è garantito. Lo stress poi, spesso non compreso dallo stesso paziente, trova nella reflessologia il miglior rimedio. Questa una sintesi dei successi ottenuti con la reflessologia plantare, branca della medicina alternativa, più vecchia della medicina ufficiale alla quale non può e non la sostituisco, ma con la quale dovrebbe fare un percorso in parallelo per il massimo benessere del paziente.

Integratore a base di proteine del latte: un successo per obesi Per quanti non godono più nell’acquistare un capo d’abbigliamento dalla taglia normale, finalmente un trattamento dietetico naturale che differisce dalle solite diete (con solo perdita di peso) per riequilibrio del metabolismo e conseguente distruzione di adiposità localizzate. Il successo è quindi doppio: la reflessologia stabilizza il sistema neurovegetativo e l’integratore distrugge il grasso facendo ripartire prima e stabilizzando dopo, il metabolismo. Prima di iniziare un trattamento dietetico la medicina alternativa vuole che ci sia pace tra corpo e mente. E’ improprio infatti sostenere che si ingrassa solo perché si mangia: lo stress, di qualunque natura sia, gioca un ruolo determinante. Acquisita questa pace si può utilizzare l’ integratore a base di proteine del latte (senza confondere il lattosio con queste…) associando una alimentazione proteica, supportata da un integratore vitaminico minerale naturale ed un regolatore intestinale. Aggiungo con orgoglio che 5 Kg in 15 giorni o 30 Kg in 4 mesi non sono numeri, ma il successo dettato da uno studio che ho portato avanti considerando il prodotto, per farlo assumere in una forma più pratica e perché no meno dispendiosa. Il risultato mi ha portato ad essere l’unica in Abruzzo che applica questa metodica ad un prodotto già utilizzato dal tempo dei tempi.

Mara Parisse, Reflessologa e Puericultrice, Professionista dei rimedi naturali Via Solferino 5 p.t. 65123 Pescara Tel. 085 77284 Cell. 339 7274588

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benessere

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E ORA IL “SALVAFORMAGGIO” Dopo il “Salvapane” arriva il “Salvaformaggio”. E la firma è sempre la stessa: quella di Angelo Barbarossa, leader della catena di Acqua e Sapone. Quante volte aprendo il frigorifero ci siamo ritrovati travolti da un odore nauseabondo. E poi guardando tra i vari ripiani abbiamo trovato il colpevole: formaggio andato a male. Oppure abbiamo scovato semplicemente delle fette secche o dei pezzi completamente ossidati anche se erano stati comprati solo da qualche giorno. Solitamente il gesto è istintivo: prendere il prodotto e buttarlo nel cestino dell’immondizia. Ma in questi tempi di crisi ci vuole coraggio. Basti pensare che costa da 10 a 20 euro al chilo, chiaramente il prezzo oscilla in base alla varietà. A difesa dei consumatori dunque giunge negli scaffali il sacchetto “Salvaformaggio” che con il suo effetto antiossidante lascia inalterate le qualità organolettiche, il gusto e la freschezza dell’alimento, soprattutto di quello stagionato. A questo punto è bene chiarire che stagionare un formaggio non significa conservarlo. La stagionatura, che non riguarda i formaggi freschi, fa parte integrante e inderogabile della sua fabbricazione. È regolata dalla temperatura e dall’umidità ambientale, valori che dovrebbero essere mantenuti anche durante la conservazione a casa. È logico che questo è impossibile anche perché la situazione si grava anche di altri fattori tecnici che danneggiano la buona conservazione. Il mantenimento invece il più delle volte è nocivo alla buona tenuta organolettica del prodotto, per cui deve essere annullato o ridotto nel tempo. Ma ci sono anche tante altre colossali differenze. La stagionatura avviene sull’intero prodotto contenuto all'interno della forma; la

conservazione avviene su delle porzioni di formaggio. Questo fa in modo che entrino in gioco altri processi chimici. Così questo alimento si ossida in superficie imbrunendo la pasta. Fenomeni come quelli della proteolisi e dell'aumento delle caratteristiche olfattive e gustative possono raggiungere livelli dannosi così come possono fare i raggi ultravioletti della luce che degradano le sostanze grasse e le vitamine. Ma ora con il “Salvaformaggio” arriva un aiuto economico e non solo. Se il problema di conservare più a lungo le deperibili risorse del latte ha portato alla creazione del formaggio, ora ci tocca mantenere questo prodotto gustoso più a lungo possibile. Se non altro in nome di tutta la letteratura sorta intorno a questo alimento. I greci raccontavano che le Ninfe avevano insegnato ad Aristeo, figlio di Apollo, l'arte di cagliare e trasformare il latte mentre Omero descrive, per bocca di Ulisse, le attività casearie del ciclope Polifemo nella cui grotta erano messe a stagionare, con meticolosa cura, caciotte di formaggio. Un prezioso alimento che ha popolato le tavole dei popoli del Mediteranno sin dai tempi più antichi, ma che ancora oggi è tra i cibi più amati. E quindi più comprati. Per questo necessita davvero di essere conservato più a lungo possibile. Tutto questo è possibile con il Salvaformaggio.

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LA MUSICOTERAPIA POLIVALENTE: UN INSIEME DI ARTE E SCIENZA L’arte e la scienza sono atti di scoperta, di immaginazione, di intuizione che danno origine ad un'espressione da un lato simbolica ed estetica dall'altro verificabile ed investigativa. In quanto arte la Musicoterapia presenta due aspetti: primo “lo strumento di terapia”, ovvero la musica, considerata la Regina delle arti, secondo “il processo di terapia diventa un'arte” in quanto entra in gioco la componente d'improvvisazione da parte del terapeuta; ma c’è subito da fare una precisazione: nella musicoterapia polivalente per improvvisazione non si intende affermare che si improvvisa la tecnica bensì che il musicoterapeuta, facendo riferimento ad una tecnica scientifica e ben definita, ha la possibilità di scegliere in quel momento il tipo di intervento più adeguato e che consenta di raggiungere l'obiettivo prefissato. La musicoterapia polivalente non è didattica della musica e nemmeno concertismo; un brano viene valutato ai fini musicoterapeutici non per la sua qualità estetica ma per i simbolismi contenuti ed espressi ed il contenuto emotivo. Il metodo si basa su una tecnica precisa seppur flessibile tanto da permettere al terapeuta di adattare l’intervento ad ogni singola persona come se stesse realizzando un abito su misura, ciò fa sì che la terapia si adatti alla persona e non viceversa. Mi viene da sorridere quando sento o leggo “quella data musica fa bene per l'insonnia piuttosto che per la depressione etc..” in musicoterapia polivalente, così come in omeopatia, non esiste la “ricetta universale” e quindi non c’è la musica per quel problema ma la musica adatta a quella persona che in quel dato momento

manifesta un determinato stato d’animo o si trova a vivere una difficoltà e vuole raggiungere un dato obiettivo; per analogia non esiste lo sciroppo omeopatico per il raffreddore bensì lo sciroppo omeopatico per quella persona che ha il raffreddore. La musicoterapia polivalente considera la persona nella sua totalità, mente e corpo, non ha controindicazioni né limiti di età; si rivolge pertanto a: Bambini: iperattività, disturbi del linguaggio e del comportamento, difficoltà di apprendimento o di integrazione scolastica, traumi emotivi, dislessia, ritardo nello sviluppo cognitivo e/o emotivo. Adolescenti: accrescere l’autostima e la consapevolezza del proprio corpo, potenziare le capacità di comunicazione ed espressione. Donne in gravidanza: rilassamento della futura mamma prima e durante il parto, stimolazione delle capacità psicofisiche del feto e del neonato, rilassamento del feto e del neonato, partecipazione dei futuri papà. Adulti: stress, ansia, depressione, insonnia, attacchi di panico, problemi relazionali, disturbi alimentari. Anziani: problematiche fisiche e psicofisiche, socializzazione, stimolazione e potenziamento della memoria e dell'attenzione, protocollo specifico per l'Alzheimer. A tutte le persone interessate a prevenire, migliorare e potenziare le proprie capacità fisiche ad esempio nello sport (agonistico e non) e mentali ad esempio nello studio. Per ogni altra informazione è possibile prendere un appuntamento: il colloquio informativo è gratuito.

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benessere

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NEONATI CON COLICHE BENEFICIANO DALLA CHIROPRATICA Ricerca su 43 neonati evidenzia più riposo e meno pianto. Nel 2008 è stata condotta una ricerca da alcuni chiropratici dell’ Anglo European College of Chiropractic in Inghilterra per analizzare gli effetti della chiropratica sulle coliche infantili. Le coliche hanno come conseguenza il pianto persistente, continuo e inconsolabile in bambini sani e ben nutriti, con una maggior incidenza nel pomeriggio/sera. Questa ricerca potrebbe interessare a molti genitori i cui figli soffrono di questo straziante disturbo. I ricercatori stabilirono che i bambini dovevano: avere meno di 8 settimane di vita e aver pianto per almeno 3 ore al giorno in 4 giorni nella settimana precedente. Furono così trovati 43 bambini adatti alla ricerca. Nell’esperimento furono utilizzati due tipi di tecniche chiropratiche, entrambe molto dolci e non invasive. La manipolazione vertebrale specifica (SMT) fu utilizzata su 22 soggetti mentre la tecnica di decompressione occipito-sacrale (OSD) sui rimanenti 21. L’assegnazione del tipo di tecnica fu casuale. Dopo il settimo giorno, il pianto giornaliero era sceso di 2 ore in entrambi i gruppi. Al quattordicesimo giorno la riduzione del pianto risultava ancor più marcata. Quattro settimane dopo la conclusione dello studio, le coliche erano scomparse nell’ 82% nei bambini sottoposti a SMT e nel 67% di quelli sottoposti a OSD. Un sistema nervoso che funziona correttamente è importante a tutte le età. Lo stress ed altri traumi hanno un effetto globale sul nostro corpo e spesso possono causare la cosiddetta sublussazione. Per sublussazione intendiamo una vertebra che non si muove correttamente causando un’irritazione o pressione sul sistema nervoso. Le sublussazioni, causando un

malfunzionamento del sistema nervoso, possono contribuire a risolvere i più svariati problemi di salute e certamente anche le coliche gassose. Il sistema nervoso controlla ogni parte del nostro corpo e quando funziona male, anche noi funzioniamo male. Ricerche come questa, sebbene siano necessari ulteriori studi ed approfondimenti, potrebbero finalmente essere la chiave di volta per risolvere il problema delle coliche. Le coliche infantili rappresentano uno dei più frequenti disturbi nei primi tre mesi di vita, con un’incidenza variabile dal 5% al 40%. Dopo esser venuto a conoscenza di questa ricerca fatta nel College in cui mi sono laureato, mi sono sentito in dovere di rendere noto questi dati sperando di poter essere d’aiuto ai genitori i cui figli soffrono di questo grande straziante disturbo. Diverse volte al giorno i clienti mi ringraziano per averli aiutati con i loro problemi di salute. Non posso proprio prendermene tutto il merito. In realtà quello che faccio è solo un aggiustamento spinale specifico che rimuove la pressione dai nervi e a cui il corpo risponde curandosi da solo. Si ottengono così dei risultati eccezionali. Molte persone hanno capito che andando dal chiropratico risparmiano soldi in cure mediche. Studi scientifici dimostrano, infatti, che la chiropratica può aumentare la capacità immunitaria in modo naturale, senza medicinali. Il sistema immunitario combatte raffreddori, virus e altri malanni. Un'intera settimana di cure da me potrebbe costarti come un'unica visita altrove. Per non parlare poi dei problemi e dei tempi d'attesa nel sistema sanitario italiano. Beneficerai di un’Offerta Eccezionale. Alle prime 27 persone che chiameranno entro Marzo 2010 sarà offerta una visita completa per €36. Si tratta di un esame chiropratico completo con riscontro di quanto trovato. Valuteremo insieme se è necessaria una cura. Applico prezzi convenienti per aiutare quante più persone possibile. Farò di tutto per farti sentire come a casa tua. Posso aiutarti.

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UN GIUSTO RECUPERO PER IL TUO ALLENAMENTO! Il personal trainer, nella preparazione dei programmi di allenamento, non può prescindere dal considerare l’aspetto del recupero. Overreaching e overtraining sono all’ordine del giorno per buona parte degli sportivi; il cliente che verrà ad allenarsi in palestra sarà spesso in condizione deficitaria. Il punto è somministrare gli allenamenti in modo da permettere al corpo di recuperare e supercompensare, nostro unico obiettivo. E’ indispensabile tenere a mente le variabili che condizionano il recupero, individuando quelle che caratterizzano il cliente. Le principali variabili sono: condizione psico-fisica, esperienza di allenamento, età, sesso, nutrizione, idratazione, integrazione o supplementazione (uso di farmaci…), ore di sonno, specificità dello stress derivante dalla prestazione eseguita, specifiche strategie di recupero, stile di vita. Per chi si starà chiedendo esattamente cosa fare per recuperare il più velocemente possibile dico: “non esiste a priori una forma di recupero attivo migliore di un’altra, che valga sempre e per tutti, esiste la forma migliore per ciascun cliente in un dato momento”. Durante la fase di recupero il nostro organismo subisce importanti modifiche innescando un processo di riparazione volto al ripristino dello stato funzionale ottimale ed al potenziamento delle cosiddette “difese” (supercompensazione) in vista di un prossimo eventuale “attacco” da fronteggiare. Le principali strategie di recupero sulle quali il personal trainer ha la possibilità di lavorare sono: •Alimentazione: che preveda macro e micronutrienti bilanciati in relazione alle specifiche esigenze dell’atleta ed all’attività svolta; è assolutamente uno dei

fattori più influenti sul corretto recupero. •Idratazione: è stato dimostrato quanto una giusta idratazione influenzi il livello di prestazione e aiuti il successivo recupero in numerosi sport. Un programma di integrazione andrebbe studiato in base alle reali carenze dell’atleta, allo sport praticato ed al periodo dell’anno. Le sostanze ritenute utili sono: glutammina, creatina, multivitaminico/multiminerale; in aggiunta, post-allenamento (durante la cosiddetta finestra anabolica o d’opportunità) una bevanda a base di carboidrati ad alto indice glicemico, proteine idrolizzate del siero del latte (o aminoacidi) ed una piccola quantità di grassi “buoni” che si è dimostrata efficace nel ripristino veloce delle riserve di glicogeno nel fegato e nei muscoli e nello stimolare una maggior sintesi proteica. Recupero attivo post-allenamento: prevede che al termine dell’allenamento (o tra le serie) vengano svolti esercizi (a terra, in acqua, cyclette, tapis roulant.. etc) caratterizzati da intensità medio-basse al fine di metabolizzare più rapidamente l’acido lattico. Periodo di scarico: microcicli della durata complessiva tra i 7 e i 28 giorni caratterizzati da una riduzione di volume, intensità o frequenza di allenamento. Tali periodi si sono dimostrati efficaci sull’aumento della performance, nella riduzione degli infortuni e nel migliorare la propensione psicologica verso l’allenamento su atleti di esperienza. Il massaggio sportivo è ideale per il rilassamento muscolare e per prevenire la formazione di contratture ma ha anche un effetto meccanico drenante sul sistema linfatico e su quello venoso, facilitando il riattivarsi della circolazione, (fondamentale per favorire l’afflusso di sangue e conseguentemente l’apporto di sostanze nutritive al muscolo stesso). Altre tecniche potrebbero essere saune, crioterapia ed elettrostimolazione. Il recupero è importante ed assieme al proprio personal trainer si può scegliere qual è il metodo giusto per ogni persona!

Mimma Mandolini, Dott.ssa in Scienze Motorie, Personal Trainer Via Saffi 22/24, Pescara Tel. 085 4298919 www.personalfitmimma.it

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Skin Laser Clinic

IL “LIFTING” DEL COLLO SENZA BISTURI Nella nostra attività pratica ambulatoriale la richiesta della correzione degli inestetismi della regione del collo è tra le più frequenti e più difficili delle terapie anti-aging, soprattutto in quelle pazienti in età post menopausale (quando è cessata la funzione ormonale di sostegno nei processi di idratazione e tonicità cutanea) si assiste ad una progressiva diminuzione dello spessore dermico ed al cedimento dei piani muscolari. La difficolta di correggere l'invecchiamento di questa delicata e complessa area anatomica, senza l'ausilio del bisturi, è spesso enorme (se non a volte impossibile) e richiede comunque diverse strategie sinergiche orientate a dare sostegno e rivitalizzazione alle strutture dermoepidermiche. A tal proposito il nostro gruppo, rielaborando i dati dei lavori scientifici della letteratura internazionale, ha messo a punto un protocollo combinando l'utilizzo di un laser ablativo frazionale (delicato come l'erbium-yag o piu energico come il CO2) con l'utilizzo di un nuova generazione di polinucleotidi iniettabili in gel associando nelle settimane successive piacevoli sedute di veicolazione transdermica ad effetto rivitalizzante cutaneo. Il laser ad Erbio frazionale determina una lieve ablazione superficiale ed un accelerato ricambio epidermico con stimolazione dermica profonda (piu intensa nel caso di utilizzo del laser CO2) con un significativo effetto “lifting”. Dopo il trattamento laser il paziente avrà una guarigione rapida in pochi giorni senza implicazioni

con la vita sociale e lavorativa. Dopo una settimana il paziente torna in studio per una bioristrutturazione con polinuleotiti che consiste in una serie di “piccole punturine” indolore effettuate con un sottilissimo ago. Il gel ialuronico evoca una stimolazione fibroblastica con rinnovamento della componente fibrillare e amorfa, di conseguenza l'azione sinergica si esplica in un potenziamento delle funzioni con effetti di recupero del trofismo e del turgore cutaneo visibili immediatamente. I risultati ottenuti possono, inoltre, essere potenziati ed incrementeti con poche sedute di dermoelettroporazione, che consiste nell'invio sulla cute di onde elettriche pulsate ad intensità controllata totalmente indolori che, favorendo l'apertura di particolari canali intercellulari (elettropori acquosi), permettono il facile passaggio e la veicolazione di micro e macromolecole ad azione biorivitalizzante. Il protocollo prevede una seduta laser seguita da una seduta di bioristrutturazione con gel di polinucleotidi di acidi ialuronico e, dopo due settimane, due sedute di elettroporazione trasdermica a distanza di una settimana. Cosi nel breve periodo di circa 40 giorni si ottengono degli ottimi risultati evidenti senza far ricorso al bisturi e senza perdere nemmeno un giorno di lavoro o modificando la propria vita di relazione.

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medicina estetica

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“BELLE...ANCHE DI NASCOSTO” Come qualsiasi altro apparato del corpo umano, anche gli organi genitali femminili subiscono, nel corso della vita, un invecchiamento che porta a cambiamenti funzionali di notevole entità che, al loro volta, influenzano negativamente la percezione del proprio stato di salute, il senso di benessere, l'attività sessuale e di conseguenza la vita di coppia e di relazione. L'apparato genitale femminile, con le sue strutture ed i suoi tessuti, subisce delle profonde trasformazioni durante le varie fasi di sviluppo, si passa dall'adolescenza alla fase di maturità sessuale, dalla gravidanza al parto per giungere sino al climaterio. Tali modificazioni continue sono lente ed inesorabili e si manifestano in tutta la loro evidenza nel periodo perimenopausale, cioè attorno ai 45 anni, in seguito alla riduzione repentina dei livelli ormonali di estrogeni. A causa della riduzione dell'elasticità e dell'idratazione, gli organi genitali femminili esterni iniziano allora a perdere il loro turgore, il colorito roseo si fa via via meno intenso e si assiste ad un progressivo avvizzimento e rilassamento tissutale, esattamente come avviene in tutti gli altri distretti corporei. Esattamente come siamo abituati a considerare rispettosamente l'invecchiamento del viso, anche in questo particolare caso, l'aspetto estetico funzionale degli organi genitali femminili ha smesso di essere considerato un tabù privato per diventare attenzione

personale da parte di tutte le donne, trasformando questa esigenza in un vero e proprio fenomeno di costume contemporaneo. Di conseguenza si è assistito in questi ultimi anni ad un aumento di richieste di procedure mirate alla riaquisizione del piacere della propria intima sessualità ridotta o perduta a causa dell'aging genitale. Le procedure piu frequentemente adottate, al fine di migliorare l'estetica vulvare e ridonare ad essa un aspetto giovanile quasi adolescenziale, consistono in tecniche non invasive che prevedono l'uso di acidi ialuronici macromolecolari per la correzione dell'atrofia delle grandi labbra o di metodiche laser utilizzate sia per il ringiovanimento che per lo sbiancamento dell'area perineogenitale. Inoltre, nelle condizioni di gravi lassità, si utilizzano tecniche di ringiovanimento chirurgico funzionale vaginale che rappresentano i nuovi traguardi della chirurgia plastica sessuale femmminile ottenuti attraverso la personalizzazione di tecniche operative, aspettative della paziente e senso estetico del chirurgo.

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LA NOVITÀ: DIMAGRIRE SENZA FARMACI VELOCEMENTE E FACILMENTE La Nutrizione Enterale Proteica è la più rapida e tonificante terapia dimagrante attualmente utilizzata in medicina. È una dieta che viene somministrata esclusivamente presso studi medici o presidi ospedalieri e che permette al paziente in sovrappeso o obeso di perdere rapidamente circa il 10% del peso corporeo in 10 giorni, agendo esclusivamente sulla massa grassa in eccesso. Questo innovativo trattamento alimentare è rivolto soprattutto a quei pazienti che necessitano di riduzione rapida e significativa del peso (ad es.pazienti che devono eseguire un intervento per protesi) a pazienti in cui è controindicato l’uso dei farmaci per l’obesità o che hanno fallito altre procedure per la riduzione ponderale (dieta, attività fisica, farmaci, pasti sostitutivi, ecc.), a pazienti con indice di massa corporea particolarmente elevato con indicazioni alla chirurgia dell’obesità, ma con elevato rischio operatorio. Trattasi di una terapia nutrizionale a scopo dimagrante basata su un'alimentazione essenzialmente proteica e che consiste nel somministrare le sostanze nutritive in forma liquida direttamente nello stomaco del paziente attraverso un sondino naso-gastrico di soli 2 millimetri di diametro. La somministrazione della soluzione proteica deve essere lenta e continua ed a ciò provvede una pompa miniaturizzata e computerizzata che, opportunamente programmata, spinge attraverso il sondino la soluzione nutritiva necessaria contenuta in una piccola sacca.

In tal modo il paziente è alimentato, conserva le sue energie, non avverte la fame e dimagrisce perdendo il grasso di deposito e conservando l’efficacia della muscolatura e la tonicità della cute. Il trattamento dimagrante, frutto del lavoro di ricerca svolto dal Servizio di Nutrizione Clinica dell'Ospedale Policlinico "Umberto I" di Roma dell'Università "La Sapienza", è ben tollerato e gradito, come rilevato dai pazienti già trattati. Il fastidio provocato dal sondino è minimo ed è avvertito solo inizialmente. La pompa e la sacca sono facilmente camuffabili e trasportabili in una tasca, borsa o in uno zainetto. Il sondino è trasparente quasi invisibile, quindi durante il trattamento il paziente conduce una normale vita di relazione, lavora, studia, dorme, fa la doccia, ma assolutamente non mangia, ma può e deve bere liquidi non zuccherati. Il trattamento può avere una durata variabile da 7 a 10 giorni e prevede la perdita di circa l’1% al giorno del peso corporeo (un paziente di 80 kg perde circa 8 kg in 10 giorni). La durata limitata della dieta, il controllo di un’assistenza medica qualificata, gli studi e le verifiche applicative effettuate a livello universitario, l’adozione della metodica in alcune strutture ospedaliere, sono gli altri elementi che consentono di considerare la NEP un trattamento efficace e sicuro. La grande novità di questa dieta è, inoltre, quella di poter agire sulle adiposità localizzate in particolare su quelle di tipo ginoide, portando al riequilibrio della silhouette e definita da molti come “liposuzione medica”.

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inapa

Chieti


chirurgia plastica

Medeia Medica, Dott. Marco Massarelli

RITROVARE UNO SGUARDO PIU’ GIOVANILE CON LA BLEFAROPLASTICA La blefaroplastica, o chirurgia plastica delle palpebre, rappresenta una delle procedure più diffuse al mondo, il cui scopo è quello di restituire uno sguardo giovanile e rilassato, aspetto molto importante nella vita di relazione di ognuno di noi. E' un intervento molto ben conosciuto in tutti i suoi aspetti tecnici, anatomici e funzionali, offrendo così ampi margini di sicurezza a coloro che si affidano a questo tipo di chirurgia per migliorare l'area che si trova intorno agli occhi e che comincia a mostrare i segni del tempo. Non è un intervento complesso, pur richiedendo esperienza, buone capacità tecniche e grande attenzione ai dettagli, può essere eseguito sia in anestesia locale che generale, è rapido (al massimo poco più di 1 ora per entrambe le palpebre, superiori ed inferiori, poco più di 30 minuti per quelle superiori), non è assolutamente doloroso (poche gocce di Novalgina al bisogno nelle prime 48 postoperatorie), è estremamente sicuro. Non modifica, né deve farlo in alcun modo, la forma degli occhi ma deve seguirne le caratteristiche presenti prima dell'intervento, accompagnandole e restituendo freschezza a tutta la regione palpebrale. Tecnicamente la chirurgia consiste nell'eliminare l'eccesso di pelle e la conseguente flaccidità di quest'ultima e, quando presenti, le antiestetiche borse di grasso che si sono formate nel tempo intorno agli occhi. Pur se consigliamo di trattare nello stesso momento sia la regione palpebrale superiore che quella inferiore al fine di ottenere un risultato armonioso di tutta l'area interessata,

spesso assecondiamo le richieste dei/delle pazienti operando solamente le palpebre superiori e, a volte, seppur raramente, solo quelle inferiori. Le incisioni si fondono agevolmente con le normali pieghe cutanee presenti intorno agli occhi risultando così di una qualità tale per cui, a distanza di qualche mese, risultano essere pressoché invisibili. Già il giorno seguente si può, e si deve, riprendere la propria vita in maniera assolutamente normale, mentre i punti vengono rimossi dopo 2 o 3 giorni. Restano fondamentali per la qualità del risultato e per la sicurezza dei pazienti una accurata visita preoperatoria che prevede la raccolta scrupolosa di tutti i dati clinici, la presenza delle analisi di routine (ematochimiche, una lastra del torace ed un elettrocardiogramma), e la scelta di adeguate strutture sanitarie, perfettamente attrezzate, nelle quali venga eseguito l'intervento. Se tutto quanto detto sopra viene eseguito con attenzione, attraverso la blefaroplastica è possibile migliorare l'aspetto dei nostri occhi e di conseguenza la nostra immagine, ottenendo risultati ottimi e duraturi a costi ormai alla portata di quasi tutte le tasche e con quelle caratteristiche di sicurezza che oggi i pazienti richiedono e che sono anche garanzia di tranquillità per l'equipe operatoria.

Dott. Marco Massarelli, Medico Chirurgo - Chirurgia Plastica Medeia Medica, Via Laura Mantegazza 82 Roma N.Verde 800 910281

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità informa LA LOTTA CONTRO IL CANCRO INIZIA CON LA PREVENZIONE Il 4 febbraio è la giornata mondiale per la lotta al cancro. Quest’anno l’Unione Internazionale per la lotta al Cancro (UICC, della quale fanno parte molte Associazioni e Istituti di ricerca italiani) ha promosso la campagna di sensibilizzazione “Cancer can be prevented too” (“Il cancro si può prevenire”), ponendo l’attenzione su come i rischi di ammalarsi di alcune forme di cancro possono essere ridotti attraverso semplici azioni: ridurre il consumo di alcol; smettere di fumare e fare attenzione al fumo passivo; evitare una prolungata esposizione ai raggi del sole; alimentarsi in maniera equilibrata e praticare attività sportiva; proteggersi contro le infezioni che possono causare il cancro. Il cancro può affliggere chiunque giovani e anziani, ricchi e poveri, uomini, donne e bambini. Rappresenta una tremenda oppressione per i pazienti, le famiglie e la società. Il cancro è la principale causa di morte nel mondo. Molte altre morti possono essere evitate. Oltre il 30% dei tumori può essere prevenuto e gli altri se diagnosticati per tempo possono essere trattati e curati. Anche se in uno stadio avanzato della malattia, la sofferenza dei pazienti può essere alleviata da cure palliative. Con il termine cancro si fa riferimento ad un vasto gruppo di malattie che possono colpire qualsiasi parte del corpo. Una caratteristica distintiva del cancro è la rapida creazione di cellule anormali che si riproducono in maniera incontrollata e che possono diffondersi ad altri organi. Questo processo è denominato metastasi. Il cancro è una delle principali cause di morte nel mondo. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2004 oltre 7 milioni di persone sono morte a causa di un tumore (più del 70%

delle morti per cancro sono avvenute nei paesi a basso e medio reddito); e questo numero continuerà ad aumentare: si parla di 12 milioni di decessi nel 2030. Il cancro è determinato dalla trasformazione di una cellula normale in una cellula tumorale; è un processo a più stadi, in genere una progressione di una lesione pre-cancerosa di tumori maligni. Questi cambiamenti sono il risultato dell’interazione tra fattori genetici e altri agenti esterni, quali, ad esempio, i raggi ultravioletti e le radiazioni ionizzanti oppure sostanze chimiche cancerogene, come l’amianto, alcuni componenti del tabacco e alcune sostanze che possono contaminare i cibi e l’acqua potabile (come le aflatossine e l’arsenico). Il cancro può anche essere determinato da infezioni causate da virus: (epatite B e cancro al fegato, Papilloma Virus e tumore del collo dell’utero, virus dell’immunodeficienza umana o HIV e sarcoma di Kaposi); batteri (Helicobacter pylori e cancro dello stomaco) o parassiti (schistosomiasi e cancro della vescica). L’invecchiamento è un altro fattore che può determinare lo sviluppo di un cancro. L’incidenza del cancro aumenta drammaticamente con l’età e questo perché in un fisico anziano i meccanismi di riparazione cellulare sono meno efficaci.

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a cura della redazione

4 FEBBRAIO 2010: LA GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA AL CANCRO Nei paesi con un basso reddito l’uso di tabacco, il consumo di alcol, lo scarso consumo frutta e verdura, le infezioni croniche da virus dell’epatite B e dell’epatite C e alcuni tipi di Papilloma Virus Umano (HPV) sono i maggiori fattori di rischio per le popolazioni. Nei paesi ad alto reddito, invece, sovrappeso e obesità incidono sul rischio di ammalarsi di tumore (ovviamente oltre al fumo e all’eccessivo consumo di alcol). Oggi che abbiamo una conoscenza approfondita sulle cause del cancro, prevenzione, diagnosi precoce e terapie mirate sono gli strumenti per combattere la malattia. Come ricorda l’organizzazione Mondiale della Sanità, circa un terzo dei tumori potrebbe essere prevenuto se la diagnosi e gli interventi vengono effettuati precocemente. Attraverso una diagnosi precoce si può individuare il tumore prima della metastasi. Per una diagnosi precoce è necessario: 1.Istruire le persone a riconoscere i sintomi precoci di cancro (grumi, piaghe, indigestione persistente, tosse persistente, e sanguinamento dagli orifizi del corpo) e rivolgersi immediatamente ad un medico. 2. Promuovere programmi di screening per identificare un cancro appena i segni sono riconoscibili, tra cui la mammografia per il cancro al seno o “pap” test per il tumore del collo dell’utero. La terapia mira a guarire le persone, a prolungare e migliorare la vita dei pazienti. Attraverso le cure palliative si può ridurre il dolore e la sofferenza in oltre il 90% dei pazienti con cancro. Alcuni dei più comuni tipi di cancro, come ad esempio il cancro al seno, il cancro del collo dell’utero e il tumore colon-rettale, hanno alti tassi di guarigione se vengono individuati precocemente e trattati seguendo le migliori terapie. I principali trattamenti sono la

chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. Fondamentale per un trattamento adeguato è una diagnosi accurata attraverso la diagnostica per immagini (ecografia, endoscopia o radiografia) e le analisi di laboratorio. Nel 2008, l’OMS ha lanciato il suo piano d’azione per malattie non trasmissibili. Il piano d’azione del cancro è attualmente in fase di sviluppo. L’organizzazione Mondiale della Sanità, le altre organizzazioni delle Nazioni Unite e tutte le associazioni che collaborano a livello internazionale per il controllo e la prevenzione del cancro lavorano con l’obiettivo di: •aumentare l’impegno politico per il controllo e la prevenzione del cancro; •generare nuove conoscenze, diffondere le sapere esistente per facilitare la fornitura di approcci basati sulle prove di controllo del cancro; •sviluppare standard e strumenti di orientamento per la pianificazione e l’attuazione degli interventi per la prevenzione, la diagnosi precoce, trattamento e cura; •facilitare ampie reti di controllo del cancro a livello globale, regionale e nazionale; •rafforzare i sistemi sanitari a livello nazionale e locale; •fornire assistenza tecnica per una rapida, efficace trasferimento di interventi migliori pratiche nei paesi in via di sviluppo. Fonte: http://www.who.int

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CALCOLOSI URINARIA: L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA DIAGNOSI La nefrolitiasi, o calcolosi renale, è caratterizzata dalla formazione, spesso recidivante, di calcoli urinari. I calcoli possono insorgere a qualsiasi livello del tratto urinario, ma la maggior parte si forma nel rene. La malattia colpisce dall 1% al 5% della popolazione, sfortunatamente, senza un appropriato trattamento e specifiche misure preventive, circa il 75% dei pazienti colpiti andrà incontro ad almeno una recidiva. Il sesso maschile viene colpito un po’ più frequentemente di quello femminile e la maggioranza dei pazienti è sopra ai 30 anni. E‘ nota da lungo tempo una predisposizione familiare ed ereditaria alla formazione di calcoli. La cristallizzazione di alcune sostanze dipende dal grado di saturazione del pH e dalla presenza di inibitori. Questi ultimi, in equilibrio con le sostanze favorenti la litogenesi (promotori), agiscono adsorbendosi (il termine indica un tipo di legame tra gli inibitori e la superficie) alla superficie dei cristalli inibendo la crescita del calcolo. Circa l' 80% dei calcoli contiene calcio; altre componenti possono essere sostanze organiche sotto forma di acido urico e cistina. In circa il 10% dei casi la composizione dei calcoli renali risulta essere costituita dall' associazione delle sostanze appena citate. Sintomi I calcoli sono importanti soltanto quando ostruiscono il flusso urinario oppure causano un danno tale da produrre ulcerazioni e sanguinamento. In generale, i calcoli più piccoli sono pericolosi, perché possono passare negli ureteni provocando un attacco doloroso (una delle forme più intense di dolore), noto come colica renale e, allo stesso tempo, ostruzione ureterale. I calcoli più grandi, non possono penetrare negli ureteri ed è più probabile che rimangano silenti nella pelvi renale. Laboratorio Analisi Carboni Dott.ssa Annamaria Carlone, Biologa Via Regina Elena 120/122, Pescara Tel. 085374108 info@carbonilab.it

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andrologia

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QUELLE CORSE IN BAGNO: LA COLPA E’ DELLA PROSTATA Pollachiuria, nicturia, urgency: chi ne soffre cerca troppo spesso una toilette e, troppo spesso, la qualità della sua vita ne risente. Il fenomeno peggiora con l’età e può arrivare a compromettere anche le prestazioni sessuali. Circa un uomo su tre, dopo i 50 anni, è destinato a soffrire di “disturbi dell’apparato urinario basso”: patologie che alterano le abitudini minzionali del soggetto con sintomi definiti come disturbi di riempimento vescicale, quali l’aumentata frequenza minzionale diurna (pollachiuria), notturna (nicturia) e l’urgenza minzionale (urgency) talvolta complicata da una incontinenza. Vi sono poi le alterazioni del getto minzionale quali getto ipovalido, esitante, in più tempi, sino alla minzione per “sgocciolamento”, che costituiscono i cosiddetti disturbi di svuotamento. La prevalenza maschile di questi sintomi è dovuta alla prostata, una ghiandola situata sotto la vescica ed intorno all’uretra. Dopo i 50 anni la prostata subisce un progressivo aumento di volume dovuto alla crescita della sua parte centrale (ipertrofia prostatica benigna). Ciò provoca spesso uno stimolo irritativi sulla vescica causando i sintomi di riempimento, ma anche un’ostruzione al deflusso dell’urina che può provocare disturbi di svuotamento e alterazioni, a volte anche irreversibili, della vescica e dell’apparato urinario alto (reni e ureteri). Sebbene l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) abbia una bassa mortalità, i suoi sintomi possono alterare in modo più o meno grave il normale svolgimento della vita di una persona e la sua socialità. In particolare alcuni sintomi, più di altri, sono mal sopportati dai pazienti: basti pensare alla nicturia

che costringe i pazienti a svegliarsi la notte per urinare anche 4-5 volte, o l’urgenza minzionale che li obbliga a cercare una toilette con estrema urgenza durante il giorno. Le cure sono tante: dai farmaci alla chirurgia. Nei pazienti con sintomi lievi-medi l’approccio migliore è la vigile attesa, mentre nel caso di disturbi che influenzino la qualità di vita, esistono terapie mediche con i farmaci alfa1-litici, gli inibitori della 5-alfa-reduttasi, terapie combinate (da considerare nei pazienti con ipertrofia prostatica ad alto rischio di progressione) ed i fitoderivati. L’alternativa è il ricorso alla terapia chirurgica che si avvale di vari tipi di intervento e la cui scelta si basa sull’esperienza dell’operatore, sulle situazioni patologiche intercorrenti e sulle dimensioni della prostata. Da pochi decenni sono state utilizzate anche terapie mininvasive, come per esempio il laser, per i pazienti che non rispondono o non tollerano la terapia medica e che vogliono evitare l’intervento chirurgico tradizionale. Infine sono stati proposti trattamenti alternativi, tra cui l’applicazione di stent prostatici, proponibili solo a pazienti ad alto rischio operatorio, il trattamento con ultrasuoni focalizzati per via transrettale (HIFU), e la water induced thermotherapy (WIT) i cui dati sono ancora troppo limitati per consentire conclusioni definitive.

Dott. Stefano Goldoni Specialista in Andrologia e Urologia Ospedale Civile di Pescara, Tel. 085 4252486 Cell. 335 5634751

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Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

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Dott.ssa Eva I. F. Iorio

IL COMPLESSO DI ELETTRA NELLA BAMBINA La definizione di Complesso di Elettra è stato coniata da C.G. Jung per definire meglio l'amore per il padre da parte della figlia, accompagnato da sentimenti di gelosia e di rivalità verso la madre. È la controparte femminile del complesso di Edipo. Nel mito greco, Elettra era figlia di Agamennone e di Clitemnestra. La madre, con il suo amante Egisto, uccise Agamennone. Elettra, scoperto il crimine, spinse il fratello Oreste, dopo averlo salvato, a vendicare il padre, uccidendo madre e amante. Il complesso di Elettra è simile al complesso di Edipo. Le bambine, secondo Freud, entrano in un conflitto molto simile, ma non simmetrico a quello dei maschi, come invece riteneva Carl Gustav Jung, in cui l’oggetto del desiderio è il padre. La bambina prova quella che Freud chiama “invidia del pene”. Quando la bambina scopre la differenza con il maschio, sviluppa in lei un rancore nei confronti della madre, poiché le attribuisce la responsabilità di questa mancanza. La bambina incomincia ad essere attratta dal padre ma, come per il maschio, vale lo stesso divieto all’espressione del desiderio per il genitore; però la bambina si sente meno minacciata dalla madre in quanto non deve aver paura della castrazione, che crede sia già avvenuta. Pertanto secondo Freud, la bambina prova una minore angoscia ed opera una rimozione minore, con la conseguenza che l’identificazione con la

madre è più debole, così come lo sviluppo del Super-Io. Probabilmente tutto questo ci era già abbastanza noto, ma ci siamo mai chieste da dove derivano le tipiche frasi : "il mio partner non mi capisce" .... "ogni volta che trovo un uomo adatto a me è certamente sposato o fidanzato"... "mi innamoro sempre dell' uomo sbagliato"... ?! La spiegazione si racchiude nel Complesso di Elettra che ancora stiamo vivendo! Il desiderio di ogni donna al mondo, di incontrare l'uomo perfetto, risale alle prime esperienze infantili, al rapporto con il proprio padre, il quale solitamente viene descritto come un uomo speciale, sempre attento nei nostri riguardi, sempre pronto a far fronte alle nostre difficoltà, conquistando il ruolo di "salvatore". Tutte noi donne, seppur inconsciamente, proviamo il forte desiderio di essere "salvate". Alle bambine del resto, non viene insegnato ad essere autonome, bensì come ottenere aiuto. D’altro canto, un padre iper protettivo non sa, che proteggendo eccessivamente la figlia, le infonderà l'idea di essere dipendente da lui. Quando la bambina crescerà e sarà donna, non farà altro che trasferire questa dipendenza su un altro uomo, pretendendo da questi cure e attenzioni, nonché aiuti per risolvere le varie circostanze difficili che la vita le presenterà. Per qualunque uomo tale compito, essere all'altezza di quel padre, risulterà impossibile. Pertanto non ci sarà mai un uomo perfetto per la donna che da bambina ha ricevuto un'estrema protezione da parte del padre, e che da grande non farà che accusare il partner di non essere capita, di non essere abbastanza amata e di tutto quanto vi può essere di negativo nel rapporto di coppia.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università “G. d’Annunzio” e-mail: evaifiorio@virgilio.it

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QUAL E’ L’ALIMENTAZIONE IDEALE PER IL TUO GATTINO? La crescita del gattino è un periodo delicato che condizionerà il suo equilibrio e la sua salute da adulto. Numerosi fattori influiscono sulla crescita e l’alimentazione gioca un ruolo importante. Il pasto preparato in casa E’ sempre difficile da equilibrare: possono esserci carenze nutrizionali importanti e dannose per la crescita del tuo gattino. Gli alimenti umidi Il cibo umido si presenta sotto forma di vaschetta, scatoletta o pouch, è meno concentrato di quello secco perchè contiene l’80% di acqua, ma rappresenta una possibile alternativa da abbinare ad esso. Le crocchette Contengono meno del 14% di acqua. Rappresentano un alimento equilibrato, completo, altamente digeribile e hanno tutti i nutrienti necessari alla crescita del tuo gattino. Grazie alla lunga durata di conservazione, le crocchette si adattano perfettamente allo stile alimentare del gatto che fa da 10 a 16 pasti al giorno.

I resti della tavola e le ghiottonerie non sono adatti ai bisogni nutrizionali del gattino. Se identificherà il cibo con quello della ciotola, verrà continuamente a chiedertene durante il pasto. Lo sviluppo delle capacità digestive Alla nascita il sistema digestivo del gattino non è ancora maturo e si sviluppa nel corso delle settimane seguenti. Il suo cibo in questo periodo deve assicurare la massima sicurezza digestiva.

Sempre acqua fresca Qualunque sia il tipo di alimentazione del gattino, metti sempre a sua disposizione una ciotola di acqua fresca.

Costruire il sistema immunitario Tra la quarta e la dodicesima settimana della sua vita, le difese immunitarie trasmesse dalla madre attraverso il latte diminuiscono gradualmente fino al momento in cui il sistema immunitario del gattino non è completamente funzionante. Durante questo periodo, un gattino è particolarmente vulnerabile.

Mai solo carne Anche se è un cannivoro stretto, il gattino in natura non mangia solo muscoli e fegato. Ingerisce anche le ossa e le viscere delle sue prede, spesso erbivori o onnivori. La sua dieta è così equilibrata. Se gli dai solo la carne, il suo equilibrio alimentare si rompe.

Per una crescita più sicura I gattini sono anche molto sensibili alle malattie infettive. Recenti ricerche scientifiche hanno portato a maggiori scoperte nutrizionali: un supplemento di L-lisina nel cibo aiuta a limitare l’intensità delle riescrezioni virali e i segni clinici delle infezioni virali da herpes.

Niente avanzi dalla tavola

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Pescara Città

Febbraio 2010

Marzo 2010

Sabato 6 Teodori - Corso V. Emanuele II° 280 Tel. 085 42 11 729 Di Domizio - V.le Gabriele D'Annunzio 207 Tel. 085 67049

Sabato 6 Moderna- Corso V. Emanuele II° 56 Tel. 085 42 11467 Martella Raff.- Via del Santuario 348 Tel. 085 4152828

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Sabato 13 Rancitelli - Viale Bovio 161 Tel. 085 35280 Perbellini G. - Viale D’Annunzio 84 Tel. 085 690296

Sabato 13 Vizioli - Corso Umberto I 109 Tel. 085 4212149 Martella Roberta - Via San Donato 35 Tel. 085 51655

Domenica 14 Zenobii - Piazza S.Francesco 20 Tel. 085 4222685 Stadio - Via Benedetto Croce 201 Tel. 085 66371

Domenica 14 Simoncelli - Corso Vittorio Emanuele Tel. 085 4211448 Alleva - Piazza Le Laudi 3 Tel. 085 64871

Sabato 20 Perrucci - Via Nicola Fabrizi 240 Tel. 085 4211485 Di Lisio - Viale Guglielmo Marconi 316/3 Tel. 085 693709

Sabato 20 Mignella - Via Firenze 189 Tel. 085 4212177 Blasetti - Via Tiburtina Valeria 260 Tel. 085 50322

Domenica 21 Perrucci - Via Nicola Fabrizi 240 Tel. 085 4211485 Di Lisio - Viale Guglielmo Marconi 316/3 Tel. 085 693709

Domenica 21 Mignella - Via Firenze 189 Tel. 085 4212177 Blasetti - Via Tiburtina Valeria 260 Tel. 085 50322

Sabato 27 Bonora- Corso Vittorio Emanuele II 116 Tel. 085 4211895 Di Giamberardino- Via del Santuario 77 Tel. 085 4153388

Sabato 27 Zenobii - Piazza S.Francesco 20 Tel. 085 4222685 Stadio - Via Benedetto Croce 201 Tel. 085 66371

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118 Emergenza Intervento medico con ambulanza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno Guardia medica Tel. 085 4252663 Tel. 085 28868 Richiesta di intervento medico senza ambulanza. In funzione dalle ore 20 alle ore 8 dei giorni feriali e dalle ore 10 del giorno prefestivo alle ore 8 del conseguente giorno postfestivo (es. dalle ore 10 del sabato alle C.U.P. Tel. 085 4253232-3-4-5 Centro unico per tutte le prestazioni eseguite nell’Ospedale S.Spirito di Pescara. Distretto ASL Nord Via Nazionale Adriatica Nord n° 140, Pescara (ex clinica Baiocchi) dsb.penord@ausl.pe.it Tel. 085 4253457 Fax. 085 4253422 Distretto ASL Sud Tel. 085 4254040 Cassa 085 4254034 Per prenotare tutte le prestazioni da eseguire presso il Distretto Sanitario Sud. URP ASL Ufficio relazioni con il pubblico Tel. 085 4253201 Tel. 085 4252777 - 8 Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, dalle ore 08.30 alle ore 12.30; martedì e giovedì, dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Direzione Ospedale di Pescara Tel. 085 4252633 Dalle 15.00 alle 17.00.

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Ufficio Prevenzione e controllo delle malattie respiratorie Tel. 085 4254513 / 4 / 5 Medicina scolastica Tel. 085 4253 911/ 5/ 2/3 Ambulatorio Extracomunitari Tel. 085 4253960 Medicina dello Sport Tel. 085 4253961/2 Consultori Familiari PESCARA Via Pesaro, 50 Tel. 085 4253 975/7 PESCARA Viale Bovio, 414 Tel.085 4 253 470 / 1 PESCARA Via G. Milli, 2 Tel. 085 4 254 980 MONTESILVANO C.so Umberto, 447 Tel. 085 4 253 351/4 SPOLTORE Via del Convento, 12 Tel. 085 4253611 CITTÀ S. ANGELO Largo Baiocchi Tel. 085 4 253 306 PENNE C.da Carmine, 107 Tel. 085 8 276 523 / 4 Medicina Legale Tel. 085 4253519/14 Invalidità Civile Tel. 085 4254953/4 Ser.T. (Servizio per le Tossicodipendenze) Tel. 085 4253492/3

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