Pocket Salute Edizione Pescara-Chieti Gennaio 2010

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Pescara/Chieti - Anno II n°5 Gennaio 2010

salute i crampi

fisioterapia e rieducazione

sesso

se il figlio non arriva i diversi casi di infertilitĂ maschile

bellezza

chirurgia estetica il rapporto con il nostro corpo

benessere gravidanza

viverla serenamente con la musicoterapia

psico

speciale Adozioni a distanza: la scelta di non essere neutrali

parkinson consigli pratici per la vita quotidiana

Con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Pescara


...è nuovo ...è online

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Editoriale del mese Felice Anno Nuovo! Ci siamo, è arrivato il 2010 con tutto il suo carico di buoni propositi e promesse di un futuro migliore. Il nostro più sincero augurio è quello di non abbandonare i propri sogni ma lottare, ogni giorno che passa, per raggiungerli. Non importa quanto sia dura, non importa se ci sono momenti in cui sembra di essere da soli contro il mondo intero, stringiamo i denti e proseguiamo per la nostra strada. Evitiamo di sprecare le energie, il primo passo è sapere su cosa vogliamo davvero puntare. Stabiliamo le nostre priorità (lavoro, famiglia, affetti) e dedichiamo loro il giusto tempo. Impariamo a mettere in primo piano ciò che ci appassiona, non quello che ci viene imposto, solo così riusciremo a realizzare i nostri desideri. Investiamo sul nostro spazio personale, saremo più consapevoli del nostro valore ed avremo un futuro migliore. Cominciamo a dialogare con il nostro inconscio, se troviamo il linguaggio giusto saremo capaci di rispondere alle domande che ci attanagliano, di risolvere i problemi accantonati solo perchè pensavamo di non poter dar loro voce. Ci troveremo alla fine del percorso con il mano le chiavi della nostra vita! Ecco, questo è ciò che sentiamo di augurare ad ognuno di voi, fedeli lettori: ritrovare il piacere di passare del tempo con chi più vi deve stare a cuore, voi stessi. Auguri di cuore, Giulia Mincarini e Serena Zimuel, Responsabili di Pocket Salute per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Pescara-Chieti Reg. Tribunale di Pescara n.24/08 del 7/11/2008 reg. ROC n.18668 Con il patrocinio della Provincia di Pescara

PROVINCIA DI PESCARA

Con il patrocinio del Comune di Pescara

Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Grafica ed impaginazione Serena Zimuel

Comune di Pescara

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Editore POCKET IDEA s.r.l. Stampa Industria Grafica Editoriale Gercap srl Zona Industriale Incoronata, Foggia Redazione e Pubblciità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it Distribuzione POCKET IDEA s.r.l. distribuzione@pocketsalute.it Foto e illustrazioni © 2009 Microsoft Office Online, © 2009 Fotolia, © 2009 iStockphoto


Pocket Salute Edizione Pescara/Chieti - Anno II n° 5 Gennaio 2010

pag.32-33

speciale

Adozioni a distanza: per non essere neutrali

09 malattia di parkinson consigli pratici per la vita quotidiana

23 i crampi muscolari

fisioterapia e rieducazione funzioanle

39 gravidanza

viverla serenamente con la musicoterapia

51 chirurgia estetica il rapporto con il nostro corpo

57 se il figlio non arriva i diversi casi di infertilitĂ maschile

pag.19

il trova-facile

guida pratica al benessere pag. 40

discoliosi ossigeno e ozono terapia


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Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... AGE - Associazione Italiana Genitori Il Progetto Andrea nasce nel 1995 presso l’ospedale di Latina. Rappresenta un esempio concreto del patto di solidarietà tra i bambini e gli adolescenti ricoverati, i loro genitori, gli operatori sanitari, le istituzioni, il mondo del volontariato, della cittadinanza attiva, della scuola. www.agepescara.it AGDE - Associazione Guarigione dalle Epatopatie L’A.G.d.E., Associazione per la Guarigione dalle Epatopatie, opera ormai da diversi anni a sostegno delle persone affete da malattie del fegato. I fini sono il sostegno ai Pazienti in tutte le forme effettuabili, compreso il reperimento di mezzi per sostenere l’attività della Struttura di Epatologia di Pescara www.agde.it AIDO - Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti e Cellule L’A.I.D.O. conduce quotidianamente una battaglia difficile contro le paure, i dubbi, le diffidenze legate ad un tema difficile come quello della donazione di organi. I volontari del Gruppo Comunale e della Sezione Provinciale risponderanno a tutte le domande presso la nostra nuova sede all’interno dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara. www.aido.it Domenico Allegrino O.N.L.U.S. L ’Associazione interviene per sostenere attraverso la soddisfazione di bisogni reali, il valore dell’essere umano e per contribuire a diffondere la cultura della solidarietà www.domenicoallegrino.it FIDAS Pescara- Donatori Sangue L’attuale FIDAS PESCARA ha la sua origine dalla spinta unitaria che animò gruppi di donatori. Con il tempo le attività di propaganda si sono intensificate e l’attenzione si

è spostata anche sul mondo dei giovani. www.fidaspescara.it Marco di Martino O.N.L.U.S. L’associazione si prefigge la realizzazione di opere umanitarie attraverso l’elargizione di aiuti finanziari e morali alle persone,ai giovani, agli adolescenti ed ai più piccoli. Intende favorire inoltre, la crescita sociale, culturale, civile per lo sviluppo delle pari opportunità fra i Popoli www.onlusmarcodimartino.org S.M.I.C.I. ONLUS – Sostegno Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali L’associazione nasce nel 2007 per volontà dei genitori di bambini affetti da patologie rare ma gravi come malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa. L’obiettivo primario è quello di fornire aiuto e sostegno ai piccoli pazienti, alle famiglie e all’U.O.S. di Gastroenterologia Pediatrica dell’ospedale “Spirito Santo” di Pescara. www.smici-onlus.it Vides Pescara O.N.L.U.S. Promuove il volontariato giovanile con particolare attenzione alle problematiche relative alla prevenzione del disagio minorile. Dal 1995 il Vides è impegnato nelle adozioni a distanza e nei microprogetti. Ad oggi beneficiano del progetto SAD ( Solidarietà a distanza) circa 6.000 bambini distribuiti in 22 nazioni. www.videspescara.org Centro di Musicoterapia Villa S.Maria O.N.L.U.S. Nei diversi laboratori del Centro vengono erogati trattamenti con tutti i modelli clinici approvati dalla World Federation of Music Therapy. Dal gennaio 2010 saranno attivi il servizio di terapia vibroacustica ed il trattamento sonoro in gestazione e puerperio. L'ampiezza e la ricchezza delle strutture e dello strumentario consente di trattare pazienti affetti da qualsiasi patologia, e di ogni età. www.musicoterapiabruzzo.it

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neurologia

Prof. Marco Onofrj

CONSIGLI PRATICI PER I PAZIENTI AFFETTI DA MORBO DI PARKINSON Mattino-Letto Per il paziente affetto da Morbo di Parkinson non è sempre facile cominciare bene la giornata. Alcuni pazienti si sentono distrutti, ed hanno paura del nuovo giorno, che si presenta come un peso per loro. Altri pazienti si sentono rigidi ed i movimenti sono lenti, alzarsi è una fatica. Pazienti con questa sintomatologia spesso devono assumere la prima terapia a letto, e già dopo 15-20 minuti si sentono più freschi e meno rigidi. Alcuni pazienti non sopportano l’assunzione della terapia a stomaco vuoto. In tale caso si consiglia di mangiare un biscotto o una fetta biscottata prima, si sconsiglia di bere latte! A volte alzarsi dal letto non è possibile senza aiuto. Questo è il modo più facile: con slancio ci si posiziona sul bordo del letto dove è possibile riposarsi un attimo. Alzarsi in piedi è più facile poi dandosi un piccolo comando ad esempio: 1-2-3 via. Questi movimenti possono essere anche eseguiti con l’aiuto di un’altra persona. Bagno Non tutti si possono lavare da soli. Il modo più facile è sicuramente facendo la doccia, meglio ancora se la doccia ha una sedia o sedile. La doccia rinfresca, la pulizia avviene senza sforzo, persino lavarsi i capelli diventa facile. Per la pulizia dei denti e la rasatura è meglio sedersi su una sedia. Il rasoio elettrico è più sicuro e si manovra più facilmente rispetto a quello manuale. Vestirsi Vestirsi può essere difficile. Tutto diventa più semplice quando il vestiario non presenta chiusure complica-

te. Perché abbottonare collo e polsini, perché annodarsi la cravatta quando è più facile mettersi un pullover? Anche un pullover dà un aspetto elegante e sportivo. Se allacciarsi le scarpe porta delle difficoltà conviene indossare scarpe senza lacci o con chiusura in velcro. Importantissima è la suola delle scarpe, con quelle in cuoio si cammina più facilmente, perchè la suola dura garantisce stabilità. Quelle in gomma o morbide sono meno indicate. Pazienti con la tendenza a cadere possono avere paura di alzarsi e fare il primo passo; va ricordato che suole ruvide aumentano l’attrito e di conseguenza l’inizio del movimento o il passaggio tra porte o zone strette risulta più difficile. Colazione Si può tagliare il pane in piccoli pezzi, così si mangia più facilmente, se si soffre di grave tremore delle mani, una cannuccia può essere d’aiuto nell’assunzione di cibi liquidi o di bevande. Alzarsi dalle sedie Prima di alzarsi, il paziente dovrebbe sedersi, con le braccia appoggiate sui braccioli, le gambe vicine, i piedi un po’ allargati sotto il sedile. Il paziente dovrebbe poi darsi mentalmente un comando, preparandosi così allo sforzo con il quale si deve alzare in piedi. Se il paziente ha bisogno di aiuto durante questa manovra il modo migliore è mediante un appoggio sul collo e sulla schiena durante il movimento in avanti. Sedie con braccioli ed un sedile alto sono ideali per il paziente affetto da malattia di Parkinson, da evitare sono poltrone soffici e profonde.

Prof. Marco Onofrj Specialista in Neurologia www.marcoonofrj.it Via Campobasso 26, Pescara tel: 085-2058931 cell: 331 292646

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POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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superare la balbuzie

Prof. Marco Santilli

BALBUZIE E TERAPIA PEDAGOGICA La Balbuzie si cura soprattutto con una buona terapia pedagogica. Il linguaggio è una funzione mentale ma nel contempo anche atto motorio. Una modalità di espressione molto complessa, da rendere inevitabilmente insoddisfacente ogni classificazione nosografica che giunge dalla nutrita letteratura sui disordini o disturbi a esso relativi. Di fronte al pericolo dell’assolutizzazione, della riduzione, della semplificazione, la terapia che affronta la balbuzie necessita di una natura pedagogica, perché è corretto rimanere vigili allontanando etichette esclusiviste e rispettando ogni intento di semplificare e ridurre a turba le difficoltà di tale disabilità del parlato. È necessario considerare i comportamenti verbali fluidificati dallo sviluppo psicologico di un soggetto, di porre attenzione a qualsiasi manifestazione di scambio inter-personale e inter-psichico. Il linguaggio verbale e dunque anche il disagio della balbuzie è una manifestazione che deve essere letta in termini multidimensionali, poiché è il frutto delle continue interazioni dell’individuo con l’ambiente e dunque mal si addice a posizioni monodisciplinari. La terapia idonea mira a riconoscere il potenziale individuale, i molteplici rapporti tra psiche e comunicazione umana, le caratteristiche strutturali e caratteriali e il potenziale di educabilità, al fine di ottimizzare la terapia nella sua interezza. È necessaria un’analisi dell’espressività motoria (che affronteremo in modo più minuzioso nel prossimo numero), sono necessarie ulteriori informazioni dettagliate sulle difficoltà per es. nella occlusione verbale, nella vibratilità delle labbra, nella

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LaNuovaParola chiusura della bocca, nella motilità linguale, nel dinamismo respiratorio (che dovrebbe diventare negli allievi una costante che procede di pari passo alla crescita della padronanza di sé). Ugualmente valuteremo un’analisi del ritmo e della frequenza respiratoria, poiché i movimenti del corpo e le emozioni sono manifestazioni intimamente legate. La Balbuzie ne compromette l’equilibrio: dunque è in questa direzione che la si affronta. Una direzione che richiede una terapia che porti in equilibrio l’esperienza interiore di ogni ricerca di conoscenza ed emotività con ogni espressione dinamica e d’istantaneità del nostro corpo. Corpo come parola, parola come corpo. La sintonia della natura di un essere umano ha bisogno dei suoi tempi. Spesso chi balbetta ha una grande precocità e rapidità nella formazione dei pensieri che non corrispondono e non si armonizzano al movimento dei suoi muscoli fonatori. La velocità espressiva e motoria può essere lievemente in ritardo rispetto alla velocità di pensiero e di rievocazione del sentito e del vissuto. Spesso la balbuzie è frutto di un avanzato sviluppo intellettivo rispetto alla possibilità psicomotoria di espressione. Curare la balbuzie è portare il ragazzo, con esperienza ed adattabilità al ragazzo stesso, alla sintonia tra sviluppo organizzativomotorio ed emotivo-relazionale.

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Sei un medico o uno specialista? Internet è ormai diventato uno strumento fondamentale, utilizzato ogni giorno da milioni di utenti che in Rete cercano la risposta i loro quesiti e problemi. In molti casi anche per problemi di medicina. Siamo specializzati nella realizzazione di siti e portali per aziende ospedaliere, medici generici, odontoiatria ed operatori del benessere. Creiamo, progettiamo e realizziamo siti ad alto impatto professionale, che mostrino la tua professionalità con semplicità, con una grafica accattivante, risultato delle tue esigenze, del tuo gusto e della nostra consulenza che ti accompagnerà durante tutta la fase di creazione del sito. Potrai, tramite il tuo sito, aumentare il numero dei pazienti, fare conoscere la tua professione all’esterno, ampliando il portafoglio pazienti, far conoscere la posizione del tuo studio tramite le nuovissime mappe interattive.Inoltre, se vorrai usufruire del Sistema per la Gestione dei Contenuti, potrai inserire tu stesso, in ogni momento e nella più totale libertà, i contenuti all’interno del tuo sito: consigli, suggerimenti, novità in campo medico, ma anche il tuo curriculum e le esperienze professionali.

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filo diretto

Dott.ssa Carmela Di Blasio

SCRIVICI ANCHE TU A filodiretto@pocketsalute.it Gentile dottoressa, iniziano le vacanze e con esse il mio malessere. Fino a poco tempo fa arrivavo a 90 kg. Sono a dieta da circa cinque mesi, mi sembrano un’eternità, ho perso solo 2 kg. al mese. Con l’arrivo delle feste penso a tutte le cose buone, come farò? Io ho una vera e propria ossessione per il cibo, non so resistergli, forse troppo spesso mi concedo uno strappo alla dieta. Cucino tutti i giorni per la mia famiglia, andiamo a cena fuori, sono sempre tentata dal cibo, soprattutto quando cucino, non riesco a non assaggiare…se poi faccio un dolce, non ne parliamo. Ho paura di cedere, di non farcela, devo perdere altri 15/20 kg per arrivare a 60. Come farò? L. da Pescara Ciao L. , fare una dieta è sicuramente molto duro, soprattutto per chi è una buona forchetta. Tu mi dici di avere una vera ossessione per il cibo. Sembra, quasi oserei dire, che nutri la tua anima, non il tuo corpo. Spesso l’attaccamento al cibo nasconde un disagio emotivo, forte insoddisfazione e tristezza. Prova a seguire questa strada: cerca di capire, magari con l’aiuto di uno psicologo, cosa ti spinge a mangiare così tanto, potresti avere le risposte che cerchi!! Cara Carmela, Ho 30 anni, sposata da poco, sono stata educata alla vecchia maniera, mi sono impegnata con ogni mia forza in tutto ciò che ho fatto. Ho frequentato con profitto l’università, mi sono laureata per

Scrivete a filodiretto@pocketsalute.it pubblicheremo le risposte su questa rubrica. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto. tempo. Ma oggi ho lasciato le mie ambizioni lavorative, sono una commessa, non voglio disprezzare questo lavoro, anzi è bello essere a contatto con la gente, avere scambi continui con le persone, ma ho studiato per altro. Un lavoro che non c’è. Tutti dicono che devo avere pazienza, continuare la mia formazione e prima o poi riuscirò a fare l’insegnante di Italiano. Ora mi devo accontentare. Purtroppo, per esigenze economiche, da un anno ho accettato questo lavoro, e benché cerco di convincermi che le cose cambieranno a volte mi prende una vera e propria tristezza, sono talmente giù da star male. Tiziana Cara Tiziana, purtroppo per il lavoro che hai scelto i tempi sono lunghi, conosco persone che hanno cominciato ad insegnare dopo 15 anni dalla laurea, persone che non hanno perso tempo nè trascurato nulla, che hanno fatto master e corsi di formazione. Sì, è vero, devi continuare la tua formazione mentre lavori. Purtroppo ora non c’è che da avere pazienza, anche se non è facile, a volte ti sentirai giù, ma è la cosa giusta da fare, non sei fuori tempo, purtroppo sono percorsi molto lunghi e logoranti. Un forte in bocca al lupo.

Dott.ssa Carmela Di Blasio Psicologa Cell. 3347591833 filodiretto@pocketsalute.it www.carmeladiblasio.it

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piccola guida al pronto soccorso

a cura della redazione

PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO ASSIDERAMENTO E' la prolungata esposizione al freddo. Sintomi intorpidimento, sonnolenza, barcollamento, diminuzione della vista, perdita di coscienza. Primo soccorso Il soccorritore deve portare il paziente in un luogo caldo, avvolgerlo in coperte o immergerlo in una vasca da bagno contenente acqua non molto calda. Una volta riscaldato, asciugarlo accuratamente e coprirlo con coperte di lana. Dargli da bevande calde, non alcoliche, se non ha perduto la conoscenza. Badare che non si arresti il respiro e, se è necessario, eseguire la respirazione bocca a bocca. AVVELENAMENTO DA OSSIDO DI CARBONIO L'ossido di carbonio è un gas incolore e inodore che uccide senza che la vittima se ne accorga. Può essere infiammabile ed esplosivo. Un motore d'auto, lasciato acceso anche per poco tempo in una rimessa chiusa, può produrre una dose mortale di gas. L'ossido di carbonio è prodotto anche dalla combustione del legno e del carbone, dai fornelli o dalle graticole a carbone di legna. Il pericolo è particolarmente grave nei locali scarsamente ventilati. Sintomi: mal di testa vertigini, debolezza, difficoltà respiratoria, talora vomito, quindi collasso e perdita di coscienza. La pelle, le unghie delle mani, le labbra possono assumere un colore rosso vivo. Primo soccorso: Il soccorritore non deve respirare l'aria dell'ambiente in cui è avvenuto l'incidente! Se l'infortunato si trova in un luogo di difficile accesso deve indossare la maschera antigas e deve essere assicurato ad una fune di sicurezza. Portare subito il paziente

all'aria aperta o aprire tutte le finestre e le porte. Iniziare subito la respirazione artificiale se il soggetto non respira o respira in modo irregolare. Verificare la necessità del massaggio cardiaco. Tenere il paziente sdraiato e tranquillo per ridurre al minimo il suo consumo di ossigeno. Coprirlo per tenerlo caldo. Chiamare un medico. Se la situazione appare grave, chiamate un'ambulanza o i vigili del fuoco o la polizia senza trascurare di specificare la natura dell'incidente AVVELENAMENTI PER INGESTIONE Primo soccorso Il soccorritore non deve fare nulla senza aver ascoltato i consigli del medico o del Centro antiveleni. Indicare il veleno sospettato. Leggere attentamente l'etichetta e conservare il recipiente del veleno per mostrarlo al medico. Seguire le istruzioni che vi verranno date. BRIVIDI I brividi precedono di solito la febbre e sono perciò un precoce segno di malattia. L'influenza, la polmonite, l'infezione urinaria, la malaria sono malattie in cui spesso la febbre è preceduta da brividi. Primo soccorso Il soccorritore deve mettere a letto il paziente coprendolo con coperte, dargli una borsa d'acqua calda e tenerlo tranquillo e bevande calde, purché non alcoliche.

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prevenzione oncologica

Dott. Donato Natale

TUMORI, 9 CONSIGLI PER PREVENIRLI: SCEGLI UN’ALIMENTAZIONE SANA In questo numero di Pocket Salute e in quello prossimo affrontiamo un tema delicato ma importante che è quello della relazione tra ciò che mangiamo e beviamo ed alcuni tipi di tumore. Da diversi anni numerose ricerche si sono avvicendate, tra conferme e smentite, per cercare di dare una risposta a questa domanda. Secondo l’American Institute for Cancer Research (AICR), oltre il 30% dei tumori è direttamente riconducibile all’alimentazione, sia in termini quantitativi (eccesso calorico associato ad una scarsa attività fisica) che qualitativi. Ciò significa che una larga percentuale dei tumori potrebbe essere prevenuta semplicemente con una dieta corretta ed una scelta mirata e ragionata degli alimenti. La relazione tra alimentazione e cancro è stata scoperta inizialmente attraverso studi sulla incidenza di alcuni tipi di tumori in relazione all‘area geografica di appartenenza della popolazione. Si è così scoperto che certi tumori sono più frequenti in alcuni Paesi rispetto ad altri. Altre ricerche hanno poi dimostrato che la diffusione di alcuni tipi di tumori tende a stabilizzarsi sui valori usuali di una determinata area geografica quando una persona si trasferisce stabilmente in tale parte del mondo adottando le abitudini alimentari tipiche locali. Tali differenze spesso sono notevoli. Secondo i dati della Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) del 1996 il cancro dello stomaco in Giappone è 25 volte più frequente che in Uganda, quello del colon negli Stati Uniti è 10 volte più diffuso

che in Nigeria mentre il cancro del fegato in Mozambico è 100 volte più frequente che in Inghilterra. Ed ancora: i nigeriani che vivono in Africa hanno meno tumori del colon, del retto e del fegato di quelli emigrati negli Stati Uniti; tra i giapponesi emigrati nelle Hawai, dove lo stile di vita è di tipo occidentale, la frequenza dei tumori è diversa rispetto a quella che si registra nella madre-patria. Analogo discorso può essere fatto per il cancro alla mammella: mentre l'incidenza di questo tipo di tumore è elevata nei Paesi industrializzati occidentali, nell'area asiatica il rischio è notevolmente inferiore ed aumenta sensibilmente non appena le donne orientali migrano verso tali Paesi. In Italia notevoli differenze sono state registrate tra l'area di Forlì-Ravenna e Firenze rispetto al resto della Penisola, in questa zona l'incidenza del tumore allo stomaco è quattro volte superiore rispetto al Centro Sud. Tale differenza sarebbe legata anche ad una dieta ricca di salumi ed insaccati, troppo spesso eccessivamente ricchi di nitriti e nitrati. Questi dati ci portano a concludere che esistono diversi fattori legati alle abitudini alimentari tipiche del contesto socioeconomico locale che sono responsabili dell’insorgenza di diverse forme di tumore. In ogni caso nessun alimento particolare è stato individuato come protettivo o causale; l'unica relazione certa sembra essere quella tra l'eccessivo consumo di grassi e tumore della mammella nella donna e carcinoma del colon sia nel maschio che nella femmina; l'abuso di alcol è invece un importante fattore predisponente per lo sviluppo della cirrosi epatica e alcuni tipo di tumore come quello dell’esofago, pancreas, fegato e testa collo.

Dott. Donato Natale, Specialista in oncologia Ospedale Civile Santo Spirito, Pescara e-mail: d.natale@pe.nettuno.it

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Associazione guarigione dalle epatopatie

CittĂ di Pescara

VOLONTARI OGGI: impegno e consapevolezza Giornata di promozione al volontariato con il patrocinio del Centro Servizi per il Volontariato di Pescara. 24 GENNAIO ore 9,30: Auditorium Castellamare, Viale Bovio Pescara

Coordinamento: Vides Pescara Onlus, tel. 085 73451 www.videspescara.org


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terapia del dolore

Dott. Marco Tarquini

OSSIGENO-OZONOTERAPIA: LA TECNICA INTRADISCALE PER LA DISCOLISI Il trattamento percutaneo di discolisi con ossigeno-ozono può essere eseguito sotto guida fluoroscopica o sotto guida TAC. In entrambi i casi la miscela viene iniettata nel disco intervertebrale (percorrendo la via postero laterale, extra-articolare). La procedura può essere eseguita in regime di Day Hospital o di One Day Surgery. Guida Fluoroscopica: è necessario osservare alcune raccomandazioni preliminari per la sala operatoria (che deve disporre di tutto lo strumentario per l’assistenza del medico anestesista). Devono essere garantiti: Il rispetto per l’asepsi, la disponibilità di un apparato fluoroscopio con braccio a “C” (che permetta il controllo scopico diretto) e un accesso venoso periferico al paziente. Prima della puntura deve essere effettuata una accurata disinfezione cutanea ed un campo sterile. Discolisi Lombare: il paziente giace sul letto radiologico in decubito prono (a pancia in giù). Sotto guida fluoroscopica si esegue la puntura del disco intervertebrale interessato con ago da 22 G. Previo posizionamento di un filtro millipori sulla siringa, si procede all’iniezione di 15 cc di miscela di O2-O3, (alla concentrazione di 27mcmg-ml) di cui 3-4ml a livello intradiscale e, una volta ritirato l’ago, 11-12 ml nei tessuti molli periradicolari e paravertebrali. Al termine del trattamento il paziente dovrà passare dalla posizione prona a quella supina (pancia in sù) per circa 2 ore. Discolisi Cervicale: la tecnica intradiscale a livello cervicale utilizza un approccio antero–laterale destro. Tale tecnica sfrutta pertanto esclusivamente l’effetto nucleolitico e degenerativo dell’ozono sul disco intersomatico. L’ago utilizzato è un 22g tipo “spinal needle”. A livello

cervicale non è possibile né prudente iniettare più di 1 ml di miscela gassosa. Indicazioni Criteri clinici: presenza di lombosciatalgia resistente ai trattamenti conservativi e farmacologici, fisioterapici per almeno tre mesi. Criteri neurologici: lombalgia o lombosciatalgia con positività ai segni di irritazione radicolare associata o meno alla presenza di parestesie o ipoestesie a distribuzione dermatomerica coerente. Criteri neuroradiologici (TAC e/o RMN) -Visualizzazione di ernia discale contenuta, congrua con la sintomatologia, complicata o meno da patologia degenerativa dell’unità disco-somatica; -Esiti di terapia chirurgica di microdiscectomia con rilievo di recidiva erniaria. Si escludono al trattamento i pazienti con presenza di immagine neuroradiologica di ernia espulsa (o di frammenti erniari liberi) o importante deficit neurologico (con alterata motilità dell’arto inferiore congruo alla patologia discale osservata). Possono essere trattati i pazienti con: presenza di cervicalgia o cervicobrachialgia resistente ai trattamenti conservativi protratti per almeno tre mesi. Criteri neurologici: positività ai segni di irritazione radicolare associata o meno a iperestesie o ipoestesie a distribuzione dermatomerica coerente. Criteri Neuroradiologici(TAC/RMN): visualizzazione di ernia discale contenuta di aspetto ”molle” (complicata o meno da patologia degenerativa dell’unità disco somatica). I criteri di esclusione sono identici a quelli lombari in più si escludono i pazienti con ernie con componenti calcifiche (per cui è impossibile l’effetto “meccanico” dell’azione nucleolitica dell’ozono sul disco). I risultati ottenuti variano a seconda delle diverse casistiche e della tecnica impiegata, tuttavia la percentuale di successo oscilla tra il 75% e i 90%.

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 tarquinimarco@alice.it 19


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cardiologia

Dott. Raffaele Luise

LA VOCE DEL CUORE Spesso il paziente si interroga sulla sintomatologia del cuore: l’origine cardiaca potrebbe comportare anche il rischio di vita. La descrizione dei sintomi, per questo, deve essere la più ampia e completa in modo da poter giungere ad una diagnosi. È pertanto utile conoscere: le informazioni fornite dai parenti, la familiarità per ipertensione arteriosa, diabete, cardiopatie o malattie ereditarie, i precedenti eventi traumatici del torace, interventi odontoiatrici o patologie infettive, le terapie farmacologiche con la relativa documentazione, i fattori di rischio per cardiopatia coronaria come età, sesso, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipocolesterolemia HDL, fumo di sigaretta, diabete e la familiarità per angina o infarto miocardico. I sintomi sono: La toracalgia: è la manifestazione primaria. È causata dal mancato apporto di ossigeno al muscolo cardiaco. La prima descrizione di W.Heberden (XVIII secolo) ne individua le seguenti caratteristiche: costrizione, pressione, bruciore, pesantezza, dolore intenso, strangolamento, compressione. L’origine profonda, retrosternale, si irradia bilateralmente alle braccia (più spesso il sinistro), al collo, alla mandibola, raramente al dorso e all’occipite; molto raramente nella sola sede di irradiazione. Viene manifestato con la mano a pugno sulla sede (segno di Levine), non è un dolore cardiaco se indicato con un dito sul torace ed accentuata con gli atti del respiro. Diminuisce con la riduzione dell’attività che lo ha provocato (sforzo fisico, esposizione al freddo). La persistenza del dolore può far evolvere l’angina in infarto miocardico. I

sintomi associati sono: palpitazioni, nausea, vomito, astenia, affaticamento, dispnea e sudore freddo. La dispnea: la respirazione difficoltosa cardiogena può essere: la dispnea da sforzo, l’ortopnea (necessità di riposare a letto con più cuscini), la dispnea notturna parossistica (comparsa improvvisa nel sonno), la tosse secca e lo sputo di sangue (emottisi). L’edema: il gonfiore delle caviglie e delle mani può essere un sintomo tipico dello scompenso cardiaco. L’astenia: la facile propensione alla stanchezza può essere cardiogena. Le palpitazioni: la sensazione irregolare del battito cardiaco provoca l’aumento dell’emotività; l’importanza della sintomatologia non è in rapporto alla gravità. Vi si associano: dispnea, vertigini e lipotimia. La tachicardia parossistica (l’aumento improvviso del battito cardiaco con vertigini o lipotimia e la cessazione improvvisa, seguita dal bisogno di urinare) depone per una forma dovuta ad un “cortocircuito” nel cuore. Ě importante avvertire se il battito della tachicardia è ritmico o aritmico. La sincope: la vertigine, la lipotimia e la sincope sono gradi diversi di una improvvisa perdita dei sensi, con visione nera e con sudorazione fredda. Ciò è dovuta ad un abbassamento repentino della pressione arteriosa e della perfusione cerebrale. Bisogna prima di ogni cosa ricercare l’origine cardiogena e/o la semplice riduzione della pressione.

Dott. Raffaele Luise Specialista in Cardiologia Viale J.F.Kennedy 86, Pescara Tel. 085.4711542 luiraf@webzone.it

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fisioterapia

Centro di Riabilitazione e Fisiokinesiterapia Fisioter

I CRAMPI MUSCOLARI: FISIOTERAPIA E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE Chi di notte non si è mai svegliato all’improvviso con un fortissimo dolore al polpaccio o al piede? Tutti abbiamo provato, prima o poi, la spiacevolissima sensazione di un crampo muscolare che può manifestarsi nel corso di una debole contrazione volontaria o incosciente (notturna) o, più in generale, in concomitanza con una tensione muscolare in occasione di attività sportiva. Le contrazioni che colpiscono prevalentemente l’arto inferiore durano per qualche secondo o diversi minuti. Per qualche minuto, dopo la scomparsa del crampo, il muscolo può rimanere sensibile al tatto. Svariate sono le cause, elenchiamo le più comuni: da sforzo, vascolari (varici, flebiti), statiche (piede piatto, deformazione del ginocchio o dell’anca), nervose (poliomelite, sciatica, nevriti), metaboliche (diabete). Nel corso del crampo è bene effettuare un allungamento passivo e lento del muscolo, applicare del calore, effettuare un lieve massaggio circolatorio e tenere l’arto a riposo in posizione declive. L’approccio fisioterapico del semplice crampo muscolare prevede applicazioni di ionoforesi con farmaco miorilassante curaro simile, massaggio ed esercizi a scopo circolatorio, esercizi di rilassamento, termoterapia. Si raccomanda al paziente di idratarsi a sufficienza ed evitare qualsiasi impedimento che possa ostacolare la circolazione sanguigna. Diversa è la situazione di chi soffre di crampi professionali. A volte

la ripetizione sempre identica di alcuni gesti comporta contratture involontarie e dolorose. Queste possono essere persino di tipo paralitico ed obbligare il soggetto ad interrompere il movimento che sta compiendo (ad esempio crampo degli scrittori o dei concertisti). La fisioterapia, in questi casi, prevede riposo quasi totale per un mese e l’adozione di una stecca a sostegno della mano. In seguito la stecca sarà portata sempre di notte e, solo quando possibile, durante il giorno. Nell’ambito del progetto rieducativo, si eseguiranno esercizi di rilassamento generale e locale, esercizi psicomotori (padronanza dell’inibizione, coordinamento), esercizi di contrazione-rilassamento, mobilizzazione passiva e lenta alternata, ultrasuoni e termoterapia (quest’ultima prima e dopo la seduta). Per quel che riguarda le distonie di funzione tipiche della mano del musicista, il fisioterapista farà in modo che il paziente riacquisti la consapevolezza del giusto atteggiamento generale attraverso la realizzazione di schemi motori fisiologici (posizionamento del bacino, delle spalle, della testa) ed un “rimodellamento muscolare” attraverso lo stiramento dei muscoli ipoestensibili ed il rafforzamento di quelli deficitari (schiena, spalle).

Gianna D’Innocenzo, Direttore Generale Centro Fisioter Via Giolitti, 2/4, Montesilvano Tel. 0854451155 3347702829 337664425

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www.agde.it

AgdE

Associazione Guarigione dalle Epatopatie

Struttura di epatologia 7째 piano Ala Nord Presidio Ospedaliero, Pescara info@agde.it


consigli utili per vivere meglio

a cura di Roberta Armentano

INCHIOSTRO CANCEROGENO: ATTENZIONE AI TATUAGGI Un segno indelebile sulla pelle, un simbolo tribale, un ideogramma, un nome, un disegno; un tatuaggio può riprodurre sulla nostra pelle qualsiasi cosa, può occupare pochi centimetri o intere parti del corpo. La decorazione desiderata si ottiene utilizzando degli aghi che iniettano pigmenti colorati sotto la pelle, è indispensabile, quindi, il rispetto delle norme igieniche per evitare il rischio di contrarre pericolose infezioni come l’epatite virale. A tal proposito nell’aprile del 1998 il Ministero della Salute aveva fissato delle linee guida riguardo l’esecuzione di procedure dei tatuaggi disponendo i requisiti igienico-sanitari da rispettare e intervenendo anche in merito alla formazione del personale. Le linee guida stabiliscono “le norme igieniche relative agli ambienti dove esercitare l’attività; le caratteristiche e le tipologie dei materiali usati (aghi e strumenti taglienti rigorosamente monouso); i sistemi di protezione degli operatori (guanti sterili monouso, mascherine ed occhiali); i sistemi di sterilizzazione degli strumenti; lo smaltimento dei rifiuti (aghi usati, tamponi, biancheria)”. Con riferimento alla formazione del personale è richiesta la frequenza e il superamento di corsi regionali che prevedono, tra l’altro, lo studio della pelle e delle mucose, le possibili infezioni cutanee, le metodiche di disinfezione e sterilizzazione nonché la chimica delle sostanze utilizzate nel tatuaggio e le eventuali reazioni della pelle. Proprio in merito alle sostanze utilizzate per i tatuaggi lo scorso dicembre il Ministero della Salute ha disposto il sequestro di alcune tinture contenenti amine aromatiche, ritenute cancerogene, presenti nei coloranti rosso, giallo e

arancio. Facendo riferimento ai coloranti e alle sostanze somministrate per rendere il disegno permanente sulla pelle, una Risoluzione del Consiglio d’Europa (del febbraio del 2008) prevede che “il produttore o il responsabile dell’immissione in commercio di tali prodotti si assicuri della tollerabilità degli stessi. Sul contenitore del prodotto dovrà essere riportato: nome ed indirizzo del produttore (o, in alternativa, del responsabile dell’immissione in commercio), la data di minima durabilità; le indicazioni sull’uso e le avvertenze, il numero di lotto, la lista degli ingredienti”. I dati richiesti per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi devono riguardare “le proprietà chimico-fisiche (purezza, impurezze, ingredienti ausiliari, stabilità, etc), dati tossicologici (corrosione, irritazione, fototossicità, immunotossicità, genotossicità), altri dati o test previsti dalle autorità competenti”. Infine il documento stabilisce che spetta allo specialista in tatuaggi fornire “al consumatore informazioni complete, affidabili e comprensibili sui rischi dei tatuaggi, inclusi i possibili fenomeni di ipersensibilità, sul trattamento successivo all’ esecuzione del tatuaggio, sulla reversibilità e rimozione del tatuaggio e sulla necessità di consultare un medico in caso di complicazioni”. La Risoluzione del Consiglio d’Europa è la ResAP(2008)1 del 20 febbraio 2008.

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Casa di Cura "Villa Serena" Divisione di Medicina e servizio Endoscopia Toracica tel. 085 - 9590465 fax 085 - 9590206

EPATITE CRONICA DA VIRUS C (HCV) L’epatite cronica (EC) è una sindrome clinico-patologica sostenuta da un danno alle cellule del fegato associata ad una infiammazione diffusa di esse che persiste e progredisce per almeno sei mesi senza migliorare. L’EC da HCV è tra le forme a maggior impatto sociale come quella da virus B (HBV), quella alcolica, quelle dismetaboliche (NAFLD-NASH). La sua storia naturale è caratterizzata da una fase iniziale di contagio, da un periodo di incubazione variabile, dall’infezione e dalla malattia che può perdurare per anni ed evolvere in uno stadio finale rappresentato dalla cirrosi e dal tumore del fegato. La prevalenza nella popolazione mondiale dell’infezione da HCV è del 2-3%, in quella italiana varia dal 2 al 20 % secondo le aree geografiche. Circa l’80% dei casi sviluppano un EC; dopo 20-30 anni circa il 25% evolve in cirrosi e circa il 40% dei pazienti infetti sviluppano tumore del fegato. Il contagio con l’HCV può avvenire per via parenterale (contagio con sangue infetto); per via parenterale inapparente (punture accidentali con aghi infetti, passaggio di siringhe infette tra tossicodipendenti, rapporti sessuali non protetti e promiscui, tatooing, piercing, etc.); per via maternofetale (trasmissione verticale attraverso il parto). L’EC da HCV in fase iniziale può essere priva di sintomi clinici e rimanere subdola ed asintomatica per molti anni. Gli unici sintomi possono essere un aumento, anche lieve, delle transaminasi ed uno stato persistente di spossatezza. Il riscontro occasionale invece di sintomi e/o segni quali l’aumento di volume del fegato e della milza, le piastrine basse, l’ittero, traducono di regola un danno avanzato di un EC misconosciuta di lunga durata

evoluta verso la cirrosi. Per l’HCV non vi sono ancora armi preventive quali la vaccinazione. Per il trattamento sono attualmente in uso il Peg-Interferone e la Ribavirina che garantiscono buoni risultati di risposta virologica sostenuta. La durata del trattamento viene ottimizzata in base al genotipo virale (1-2-3) e ad altri co-fattori. Nuove molecole farmacologiche sono in fase di sperimentazione ed alcune di esse a breve potrebbero essere utilizzate in associazione alle molecole già in uso. Un ruolo importante è giocato da un corretto regime alimentare e dall’astensione da alcolici. L’HCV non ha affinità esclusivamente epatocitaria ed è dotato di spiccato linfotropismo rendendosi responsabile di manifestazioni extraepatiche in particolare della crioglobulinemia mista di tipo II, di tiroiditi autoimmuni, Sindrome di Sjogren, Linfomi, etc.. E’ rilevante segnalare quanto importante sia lo screening di questa infezione in tutti i pazienti che presentino anche minimi sintomi (lieve aumento delle transaminasi, aumento della ferritina, piastrinopenia, splenomegalia) in modo da poter intervenire opportunamente evitando una progressione subdola verso forme più avanzate quali la cirrosi ed il tumore del fegato. Non tutte le forme necessitano di trattamento antivirale ma sicuramente necessitano tutte di un controllo costante nel tempo.

Dott. Pierluigi Cacciatore Specialista in Malattie Infettive Divisione di Medicina, ambulatorio di Medicina Interna per le malattie del fegato Tel. 085 9590201 Cell. 338 2276173

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Ambulatorio di medicina interna per le malattie del fegato e le patologie endocrinologiche

LE MALATTIE TIROIDEE NELLE EPATOPATIE CRONICHE VIRALI La medicina clinica, pratica e al contempo aggiornata, dovrebbe sempre di più essere praticata in un modo multidisciplinare nel contesto generale del singolo paziente evitando le frammentazioni specialistiche o superspecialistiche. A dimostrazione di ciò, in ambito endocrinologico, un gruppo particolare di alterazioni tiroidee rappresenta appieno il concetto, molto attuale, di quanto non solo le singole morbilità, ma anche le terapie, possano mettere in stretta correlazione tra loro organi differenti. Il termine tiroidite indica un vasto gruppo di malattie della tiroide a carattere infiammatorio. Le cause delle tiroiditi possono essere varie, infezioni (virali o batteriche), malattie autoimmuni, radiazioni o farmaci. Il decorso può essere acuto, subacuto o cronico. Le tiroiditi non sempre influenzano la funzionalità tiroidea, ma qualora ciò avvenga ci si può trovare di fronte a quadri sia di ipo che di ipertiroidismo. Alcuni farmaci di ampio uso nel trattamento delle epatiti croniche provocano alterazioni della tiroide a carattere infiammatorio: tra questi l’Interferone alfa (INFalfa) nelle sue varie formulazioni (in associazione o meno con la Ribavirina ) che rappresenta la terapia principale della epatite cronica correlata ad infezione da virus C. Il danno tiroideo indotto dall’INFalfa è una tiroidite autoimmune, cioè un’alterazione infiammatoria accompagnata dalla comparsa nel sangue di anticorpi diretti contro le cellule della tiroide. E’ noto che l’uso di INFalfa determina disfunzioni tiroidee clinicamente evidenti nel 6-20% dei soggetti trattati. In questi pazienti si osserva una notevole variabilità clinica con comparsa sia di ipofunzione (più frequente) che iperfunzione (molto più

rara) della tiroide. E’ stata anche descritta un’alterazione bifasica caratterizzata da una prima fase di ipertiroidismo transitorio seguita da ipotiroidismo. L’Interferone però determina la comparsa di autoanticorpi tiroidei fino al 45% dei casi trattati. E’ altresì vero che oltre il 50% dei pazienti trattati non mostra alcuna alterazione tiroidea, transitoria o permanente. Le tiroiditi indotte dall’INFalfa sono spesso transitorie in quanto nella maggior parte dei casi reversibili con la sospensione della terapia. Tuttavia elevati livelli di anticorpi antitiroide costituiscono un fattore di rischio per la persistenza del danno e per la comparsa di disfunzione tiroidea anche molti anni dopo la sospensione del trattamento. E’ possibile che una predisposizione genetica giochi un ruolo predominante nell’insorgenza di tiroidite durante il trattamento con INFalfa. Alla luce di quanto detto risulta evidente che pazienti affetti da epatopatia cronica da virus C necessitano di una valutazione multidisciplinare che diventa obbligatoria per il monitoraggio delle eventuali complicanze post terapeutiche. Sarebbe pertanto auspicabile che anche l’approccio iniziale al paziente coinvolga in maniera coordinata tutti – medico di famiglia, infettivologo, endocrinologo – in un contesto generale unificante, quello internistico, per un buon inquadramento diagnostico e terapeutico.

Dott.ssa Giovanna Laglia Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio Divisione di Medicina Interna, ambulatorio di Medicina Interna per le patologie endocrine Tel. 085 9590465 (467)

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odontoiatria

Dott. Umberto Preite

LA SALUTE DEI NOSTRI FIGLI PASSA ANCHE DALLA SALUTE DEI LORO DENTI E’ ormai affermata convinzione che i denti dei nostri figli vanno difesi con pazienza e con perseveranza: non è facile ma è assolutamente necessario. La crescita dei bimbi oggi, specie nei paesi più sviluppati, è seguita meticolosamente sin dai primi mesi di vita, quindi è necessario che genitori, pediatri ed odontoiatri prendano coscienza che anche la salute dentale deve essere monitorizzata. Sia ben chiaro che si devono rispettare carattere e psicologia di ogni bimbo, perchè i bimbi non sono “piccoli adulti” ma hanno bisogno di noi per superare le l’ostilità verso ciò che non capiscono. Il modo più semplice di aiutarli a fidarsi di noi è dire loro sempre la verità, immergendosi nel loro mondo semplice ed allo stesso modo tanto particolare. L’eruzione dei denti da latte (decidui) inizia intorno ai 4 -6 mesi di vita e finisce intorno ai 3 anni. I denti decidui in totale sono 20 e la loro salute non deve assolutamente essere sottovalutata poichè sono fondamentali per la masticazione, l’articolazione dei suoni e delle parole, la corretta eruzione dei denti permanenti e la normale crescita scheletrica. I denti permanenti cominciano ad erompere intorno ai 6 anni fino circa ai 20; ogni adulto avrà alla fine una dentizione permanente di 32 denti (compresi i 4 denti del giudizio). L’età da seguire con particolare attenzione è tra i 6 ed i 12 anni circa (età della dentizione mista). Nella mia ormai ventennale esperienza ho constatato che il miglior modo per preservare la salute dentale dei nostri bimbi è creare sempre un approccio, il più dolce e sereno possibile, con il loro odontoiatra. E’ fondamentale che i bambini vadano dal dentista disinvolti e tranquilli e che lì trovino un ambiente allegro e sereno, dove qualora

ve ne fosse l’esigenza è anche consigliabile rinviare la seduta pur di non traumatizzare il bambino. La famiglia, la scuola e la stessa struttura odontoiatrica devono giocare un ruolo fondamentale nel non demonizzare la figura del medico, perché ciò influenzerebbe la flebile e semplice psicologia del bambino. Oltre ai controlli presso il pediatra consiglio sempre delle visite odontoiatriche, semplici e delicate, nel periodo della dentizione decidua (6 mesi-3 anni); al contempo sensibilizzo l‘intera famiglia ad una corretta alimentazione, con un giusto apporto di fluoro, ad un corretto uso di biberon e ciucciotti, ponendo particolare attenzione ai traumi dentali derivanti da cadute accidentali. Tra la dentizione decidua e quella mista istruisco i genitori ad una corretta igiene dei denti dei propri figli, perchè diventi una pratica comune a tutta la famiglia. Dai 3 ai 5 anni, poichè la situazione è piuttosto statica, propongo visite semestrali; dai 5 ai 12 anni visite quadrimestrali, durante le quali, oltre alla cura di eventuali carie, sono indispensabili la fluoroprofilassi ambulatoriale e la sigillatura dei solchi. E’ d‘obbligo sottolineare la validità di questa pratica nel proteggere le superfici masticatorie dei denti posteriori dall’attacco della carie; le superfici vengono protette da una speciale resina molto fluida che viene fatta indurire con lampade alogene senza l’ausilio di alcuno strumento traumatico come ad es. il trapano. Non da ultimo va considerata la straordinaria opera di sensibilizzazione che l’intera equipe dei miei studi fa sui piccoli pazienti attraverso ripetute e sistematiche lezioni di igiene orale, attraverso incontri periodici di gruppo anche con l’ausilio di video proiezioni animate , nonché di materiale cartaceo e gadget tematici. Dott. Umberto Preite: Specialista in Chirurgia Generale Perfezionato in Parodontologia Clinica ed Implantologia Clinica e Biomateriali Via Firenze104 Pescara Tel. 085 4227128 Via Asiago12 San Benedetto del Tronto (Ap) Tel. 0735 781303

Dott. Umberto Preite, Medico Chirurgo–Odontoiatra Via Firenze104 Pescara 65122 Tel. 0854227128 preiteumberto@libero.it 28


odontoiatria

Dott. Umberto Preite

CURIAMO I NOSTRI DENTI MA BADIAMO ANCHE ALLA LORO ESTETICA Nella vita quotidiana, purtroppo, ci imbattiamo molto spesso nella necessità di dover curare delle carie che hanno fatto breccia nei nostri denti. A tal proposito è importante conoscere quali sono i materiali con i quali verranno ricostruiti, la loro affidabilità ed infine, ma non meno importante, la loro resa estetica. Nella riparazione di denti anteriori da sempre ormai sono in uso materiali estetici, ma nei restauri posteriori fino a pochi anni addietro regnavano incontrastati l’amalgama e l’oro. Oggi è proprio nei settori posteriori che i nuovi e sempre più affidabili materiali estetici trovano la loro migliore ed ideale applicazione. Personalmente non ho mai demonizzato i vecchi, ma ancora in uso, materiali restaurativi come l’amalgama, l’oro, ecc., ma sono convinto che, viste le possibilità che la ricerca scientifica oggi ci fornisce riguardo ai nuovi materiali estetici, sia illogico ed anacronistico non usarli. Questi ultimi oltre al pregio di avere caratteristiche cromatiche molto simili a quelle naturali dei nostri denti, ci permettono di essere molto meno invasivi e demolitivi nella nostra opera restaurativa. Il perché di tutto questo risiede nel loro specifico potere di sfruttare l’adesione e non la ritenzione nel processo di ricostruzione di un dente. Negli ultimi anni si è fatta sempre più pressante da parte dei pazienti la richiesta di un’estetica dentale naturale insieme al desiderio di allontanare quei rischi (per la verità non ancora definitivamente certificati) legati alla tossicità d e l l ’a m a l g a m a (mercurio) e di altri metalli. Le resine

composite, le ceramiche, i rinforzi come la fibra di vetro, gli adesivi sempre più validi, le tecniche di cementazione sempre più perfezionate, hanno fatto sì che la resa e la funzionalità di questi restauri adesivi sui denti posteriori siano diventate, seguendo in maniera rigorosa i protocolli di applicazione, le reali soluzioni a tutte le richieste sopracitate con una conseguente garanzia di successo. Si sono sviluppate diverse tecniche applicative dirette, semidirette ed indirette, che possono sfruttare anche il lavoro egregio dei nostri tecnici, nella creazione di questi man fatti; ed è certo che i risultati sono veramente eccezionali. Possiamo ricostruire i nostri denti con una morfologia ed una resistenza estremamente vicine alla realtà, rendendo il lavoro definitivo gradevole e soprattutto sicuro. Bisogna infine avvertire tutti i pazienti che affrontando tali riabilitazioni, senza fare una seria prevenzione nelle sue forme più classiche come i controlli periodici, un’adeguata igiene domiciliare, ed un’ igiene professionale sistematica, si possono mettere a rischio la loro durata e la loro funzionalità. Dott. Umberto Preite: Specialista in Chirurgia Generale Perfezionato in Parodontologia Clinica ed Implantologia Clinica e Biomateriali Via Firenze104 Pescara Tel. 085 4227128 Via Asiago12 San Benedetto del Tronto (Ap) Tel. 0735 781303

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a cura della redazione

COMUNICAZIONE: LA FERTILITÀ È UN BENE COMUNE. PRENDITENE CURA In Italia, come per gli altri paesi industrializzati, si stima che circa il 30% delle coppie abbia problemi di infertilità: non sia in grado cioè di avere una gravidanza entro un anno di rapporti sessuali regolari non protetti. Pertanto, rapportato ai nuovi matrimoni/anno si possono stimare circa 100.000 coppie/anno che in Italia accusano difficoltà riproduttive. Le cause dell’alta prevalenza delle coppie infertili nei paesi occidentali possono ricondursi a vari fattori tra cui i principali sono costituiti da: età media dei coniugi al momento del matrimonio (mediamente più elevata rispetto al passato), mancata o tardiva diagnosi della patologia, malattie sessualmente trasmesse, stress, stili di vita non corretti (fumo, alcol, droga, agenti dopanti, ecc.), inquinanti ambientali e alcune condizioni lavorative. OBIETTIVO Su molte cause individuali di infertilità, sia femminili che maschili, è possibile intervenire attraverso la corretta informazione, la prevenzione e l’adozione di stili di vita salutari. Il Ministero della Salute ha promosso e realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità una campagna di informazione e prevenzione dei fenomeni dell’ infertilità allo scopo di: - informare che la fertilità è un bene che va salvaguardato e ben conservato; - fornire una corretta informazione sulle cause che possono provocare l’infertilità e la sterilità; - Sensibilizzare il target di riferimento sull’importanza della prevenzione e sul fatto che si possa salvaguardare la propria fertilità seguendo stili di vita salutari ed evitando fattori di rischio DESTINATARI Giovani coppie adulte (uomini e donne in

età feconda) e giovanissimi (adolescenti) STRUMENTI Per sensibilizzare la popolazione sul tema sono stati prodotti uno SPOT televisivo della durata di 30” e uno spot in versione radiofonica della durata di 30”. IL MESSAGGIO Lo slogan della campagna “La fertilità è un bene comune. Prenditene cura” riassume efficacemente l’invito di salute che viene rivolto, con un linguaggio semplice e colloquiale, alle giovani coppie. Nel video, mentre scorrono le immagini dei giovani protagonisti nelle diverse fasi temporali della loro vita, è evidenziato il concetto per cui lo stile di vita che si sta vivendo influenzi la riuscita di una potenziale paternità/maternità di domani. Fonte: http://www.ministerosalute.it

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speciale

Vides Pescara Onlus

Adozioni a distanza: la scelta di non essere neutrali Nel nostro paese esiste un mondo fatto di persone che fanno della gratuità uno stile di vita, sono i volontari che, uniti in associazioni di vario tipo, svolgono il loro servizio a supporto delle istituzioni e spesso sostituendosi ad esse. Volontario è chi mette a disposizione dell’altro le proprie energie, i propri sentimenti ed il proprio tempo. Questo “donarsi” oltre che costruire un ottimo movimento di crescita personale, diventa occasione d’accumulare maggior esperienza di vita per poi aiutare gli altri con competenza acquisita. A Pescara, tra le tante associazioni di volontariato, esiste ed opera il Vides Pescara Onlus. Il Vides ( Volontariato Internazionale Donna Educazione Sviluppo) è stato fondato nel 1987 a Roma dalle suore salesiane, le Figlie di Maria Ausiliatrice. Esiste come organismo Internazionale e Nazionale, poi vi sono le sedi locali completamente autonome ma affiliate al Vides Italia. Il Vides Pescara Onlus è formato da volontari iscritti al Vides Italia dall’anno 2001, da giugno 2004 è stata costituita l’attuale l’Associazione. Operiamo sul territorio cittadino, provinciale e regionale svolgendo la nostra attività e cercando di collaborare con le istituzioni. Il Vides si interessa, in modo particolare del disagio giovanile ispirandosi al metodo educativo di Don Bosco. Operiamo presso le scuole, i centri sociali, le parrocchie; ultimamente ci siamo occupati dei ragazzi della zona di

Zanni-S.Filomena a Pescara. Attualmente ci stiamo occupando del trasporto dei bambini malati di Leucemia presso il Day Hospital dell’Ospedale Civile di Pescara e della realizzazione di un laboratorio teatrale con i bambini seguiti dall’Istituto S.Caterina di Francavilla al Mare(CH). Per finanziare le nostre attività ed i nostri progetti è nato, nel settembre 2005, il laboratorio teatrale dialettale La Carriole, formato da Soci ed Amici del Vides che si impegnano moltissimo per mettere in scena divertenti commedie teatrali in vernacolo. Il nostro impegno si apre anche alla Mondialità, in collaborazione con il Vides Italia che ha sede legale ed operativa a Roma ed Invia i propri volontari in Asia, Africa, America Latina ed Europa dell’Est. Oltre ai molti progetti esistenti ci occupiamo anche di sostegno a distanza per i bambini.

Ivana Zuccarini Presidente Vides Pescara O.N.L.U.S. Via Montanara 29, Pescara Tel. e Fax 085 73451 info@videspescara.org

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solidarietà

Vides Pescara Onlus

gli speciali di Pocket Salute! Unisciti a noi. Sostieni un bambino a distanza! Il sostegno a distanza è un gesto di solidarietà concreta nei confronti di un bambino, della sua famiglia, della sua comunità. E’ un legame unico, ma non solo. E' anche un modo per avvicinarsi a mondi differenti, per comprendere popoli e tradizioni diverse, per capire come il nostro stato di benessere non è condiviso da tutti nello stesso modo. Per aderire al progetto rivolgersi a: Vides Pescara Onlus, via Montanara 29, 65123 Pescara- Tel. 08573451. L’importo è di 312 euro annui (26 euro mensili) e può essere pagato con versamenti mensili, trimestrali, semestrali o annuali. Si riceveranno la fotografia del/la bambino/a, e il nome e l’indirizzo della suora che gestirà l’adozione e che seguirà attentamente la sua crescita. Una volta l’anno saranno inviate notizie, tenendo presente che, in alcuni paesi particolarmente disagiati, a causa delle difficili condizioni politiche e sociali, non è possibile garantire una comunicazione frequente. Per chi lo desidera, ove le condizioni di sicurezza lo consentano, è prevista la possibilità di recarsi sul luogo (concordando il viaggio con la sede del Vides Italia) per conoscere di persona il/la bambino/a. Per condividere concretamente le attività della nostra Associazione, nella prossima dichiarazione dei redditi donaci il 5 x mille indicando CF 91076170686, oppure inviaci un piccolo contributo sul nostro C/C. postale n° 77885523 intestato a Vides Pescara Onlus Per contatti: www.videspescara.org info@videspescara.org Ivana Zuccarini 328 4545605

www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it

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Aiutaci ad aiutare il prossimo

5 x mille

C.F. 91076170686

Progetti per la prevenzione del disagio minorile nel territorio. Progetti di solidarietà nel Sud del mondo e nell’Est europeo. Laboratorio teatrale “La Carriole” per raccolta fondi.

www.videspescara.org ISCRIZIONI Il VIDES Pescara è iscritto all’Albo delle Associazioni presso il Comune di Pescara e la Regione Abruzzo. L’ A s s o c i a z i o n e VIDES Pescara è iscritta all’Anagrafe Unica delle ONLUS presso la direzione r e g i o n a l e dell’Agenzla delle Entrate a L’Aquila. Sede Legale : Via Montanara 29, 65123 Pescara tel. e fax 08573451 cell. 3284545605 www.videspescara.org info@videspescara.org Sede Operativa: Parrocchia Della Visitazione B.V.M. Via C. Alberto Dalla Chiesa, Pescara


reflessologia

Mara Parisse, Reflessologa

REFLESSOLOGIA PLANTARE E INTEGRATORE NATURALE: MAGRI PER SEMPRE Cari lettori, sono mesi che vi informo sulla reflessologia plantare e su un trattamento dietetico naturale. Se aveste perduto qualche passaggio riassumo quanto finora trattato. Attraverso il trattamento reflessologicoplantare, che si pratica esclusivamente con i pollici, è possibile intervenire su particolari punti del corpo tanto da ristabilire equilibri perduti, prevenire e curare molti disturbi e mantenere l’equilibrio psicofisico. I punti situati sul piede costituiscono una specie di “mappa”, attraverso cui il reflessologo riesce a comprendere eccessi o carenze nell’organismo del paziente. La stimolazione sui punti riflessi viene effettuata in modo preciso facendo sì che il messaggio mandato al cervello sia decifrato inequivocabilmente e poi mandato all’organo corrispondente. Per un benessere generale non si lavora quindi sull’organo portatore di sintomi patologici, ma sugli apparati a questo collegati. Con il trattamento i sintomi di malattia regrediscono, gli organi ritrovano la loro vitalità ed il loro funzionamento e la salute viene gradualmente ristabilita. La reflessologia è molto utile anche a titolo preventivo nel trattamento di quasi tutte le malattie: stati di stressansia, forme fobiche, sindromi premestruali, riequilibrio di un metabolismo ipo-iperattivo etc.; in pratica fa si che ognuno abbia un trattamento personalizzato, idoneo. Lo stesso dicasi per il trattamento dietetico naturale per la distruzione di adiposità localizzate.

CONCETTO FONDAMENTALE: Dieta = Perdita di peso. Trattamento dietetico naturale = Distruzione di adiposità localizzate. Premesso che tutti siamo passati per una qualche dieta dal percorso dispendioso e dal risultato effimero, vi ricordo che già solo con la reflessologia plantare avevo avuto dei risultati sorprendenti: 20/30 chili in 6/7 mesi, mantenuti nel tempo e supportati solo da prodotti naturali; oggi posso dire che con l’uso di un integratore naturale a base di proteine del latte (senza confondere il Lattosio con le proteine del latte…), una alimentazione proteica, un vitaminicominerale naturale ho riscontrato un calo ponderale in media (per cm ed adiposità) pari a 5 kg in 15 giorni. Questo trattamento, e non dieta: - non ha effetti collaterali - il risultato perdura - è pratico - non comporta sacrifici - è poco dispendioso Ed ovviamente è vietato per: - gravidanza - età inferiore ai 14 anni - grave insufficienza cardiaca/renale - diabete - malattia psichiatrica Possiamo quindi concludere che per raggiungere il massimo benessere con solo calo di peso, una sana seduta di reflessologia è da farsi; per una forma splendida l’unica “innocua” ancora di salvezza è l’integratore; per quanti avessero problemi “non risolti” la reflessologia plantare e i “vecchi rimedi della nonna” sono “miracolosi” (termine estremo ma vero dal tempo dei tempi). Anche per soli consigli pratici o per visite a domicilio mi rendo disponibile.

Mara Parisse, Reflessologa e Puericultrice, Professionista dei rimedi naturali Via Solferino 5 p.t. 65123 Pescara Tel. 085 77284 Cell. 339 7274588

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benessere

SalvaPane

GUERRA AI BATTERI All’insegna della salute e del risparmio. Già più di 50.000 famiglie l’hanno scelto. Il magico Salvapane, venduto nella catena di negozi Acqua e Sapone e in quelli de La Saponeria, permette attraverso un sistema di traspirazione brevettato di conservare i prodotti da forno fragranti e morbidi per diversi giorni. La sua forza, tra l’altro, proviene anche da scrupolosi test condotti dal Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’università di Teramo su campioni di pane comune. La sperimentazione è stata svolta in tre fasi: nella prima è stata portata avanti una valutazione comparativa del sacco Fresco Pane non microforato rispetto al sacco tradizionale e alla conservazione senza protezione; nella seconda c’è stata una valutazione dell’effetto di bonifica prodotto dal lavaggio del contenitore in questione in lavatrice a 40°C e infine è stata esaminata la performance del contenitore microforato a 16 e 32 fori. In particolare i test hanno evidenziato come dopo circa 20 giorni di impiego, un lavaggio in lavatrice a 40°C, il contenitore ha la capacità di ridurre in maniera notevole la contaminazione microbica del sacco, creando condizioni igieniche ottimali per la conservazione del prodotto alimentare. Si è visto che i normali contenitori, di solito ermetici, favoriscono l’accumulo di umidità rilasciata dal pane e lo sviluppo microbico di muffe e batteri dannosi alla salute. La valutazione comparativa tra il Salvapane, il sacco tradizionale e il prodotto sfuso in condizioni di conservazione a 19°C e con due tipologie di pane ha evidenziato che il contenitore appena creato presenta una performance significativamente migliore rispetto ai materiali tradizionali nel caso in cui venga utilizzato per la conservazione

del pane toscano. Nel caso del pane pugliese, il cui impasto presenta un contenuto di sale di gran lunga maggiore rispetto al pane toscano, non sono state registrate importanti variazioni di comportamento tra i due contenitori. In tutte le prove effettuate i campioni conservati in sacco SalvaPane hanno presentato una vita conservativa più lunga rispetto ai campioni non protetti nei quali la rapida disidratazione ha indotto un precoce raffermamento accompagnato da un impedimento dello sviluppo microbico. Per quanto riguarda il sacco SalvaPane, il lavaggio in lavatrice, effettuato secondo le istruzioni riportate sull’etichetta, ha determinato una drastica riduzione della carica microbica del tessuto con un quadro igienico finale ottimale per la conservazione di un prodotto alimentare. I risultati della terza prova riflettono condizioni di conservazione a temperatura ambientale di 24°C, dunque in condizioni termiche meno favorevoli rispetto alle prove condotte nella prima fase. Il confronto tra il sacco in polietilene e il sacco SalvaPane forato evidenzia uno sviluppo di muffe più lento per i campioni conservati nell’ultimo che anche a livello sensoriale presenta caratteristiche di accettabilità (come ad esempio la morbidezza) per un tempo più lungo rispetto a quello in polietilene.

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LA MUSICOTERAPIA PER VIVERE SERENAMENTE LA GRAVIDANZA Sono sempre più numerose le future mamme che si affidano alla Musicoterapia Polivalente, tecnica che le accompagna e prepara gradualmente, fin dal primo mese di gestazione, ad affrontare in modo sereno e consapevole il travaglio ed il parto. E’ previsto un ciclo di incontri ai quali è possibile far partecipare attivamente anche i futuri papà che desiderano intraprendere insieme alla loro compagna un percorso sonoro-musicale con la vita intrauterina del bambino. E’ stato ampliamente dimostrato come già nel grembo materno il bambino percepisca e risponda agli stimoli sonori del mondo esterno; ma per nove mesi ad accompagnarlo sono anche i suoni della madre: quello del suo cuore che pulsa sulla sua testa, quello della sua respirazione, del suo sangue che circola, della sua digestione, della sua voce nonché anche tutti i rumori che il feto stesso produce. La prima esperienza che perciò viviamo all’interno del grembo materno è quella sonora. Nella musicoterapia polivalente la musica, accuratamente selezionata dal musicoterapeuta, diventa il filo conduttore che unisce il bambino con il mondo esterno e nutre positivamente le sue emozioni. Perché affidarsi alla musicoterapia polivalente per la preparazione al parto? - Perché rinforza le capacità di coscienza della donna (fiducia, sicurezza, serenità, armonia, tranquillità, speranza nel futuro) e ne dà consapevolezza dei cambiamenti nell’aspetto fisico. - Perché si apprenderanno tecniche di rilassamento da applicare durante il travaglio ed il parto, si imparerà a gestire al meglio la respirazione e limitare il dolore

dovuto alle contrazioni. - Perché si apprenderà una nuova forma di linguaggio non verbale che diventerà il primo mezzo di comunicazione con il bebè già dai primi mesi di gravidanza e si stimoleranno le future capacità linguistiche, della memoria e dell’attenzione del bambino. - Perché anche i futuri papà avranno modo di giungere preparati alla nascita ed al ruolo della paternità. - Perché si individueranno per la futura mamma brani e melodie personali al fine di influenzare positivamente il metabolismo, la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, il rilassamento muscolare, la respirazione, si ridurranno le ansie e le paure, si innalzerà la soglia del dolore. - Perché si potranno comporre e realizzare insieme al musicoterapeuta filastrocche e ninnenanne personalizzate. Tutto il materiale musicale utilizzato nel corso degli incontri sarà fornito ai genitori in modo da poter ricreare una volta a casa lo stesso stato di confort e benessere: si favorirà così l’allattamento, l’instaurarsi di un legame affettivo e si apprenderanno tecniche di rilassamento per calmare e rassicurare il neonato quando ce ne sarà bisogno (ad esempio in caso di dolori addominali, difficoltà nell’addormentarsi ecc.). E’ possibile prendere un appuntamento per ogni altra informazione e chiarimento: il colloquio informativo è gratuito.

Claudia Cipollone, Musicoterapeuta Polivalente Consulente V.le Regina Margherita 67, Pescara Cell. 339 5773900 info@centrocmp.it

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benessere

Dr. Paolo Canepari

LA CHIROPRATICA AIUTA L’ASMA Il Dr. Curtis Fedorchuk, un chiropratico della Georgia, negli Stati Uniti ha avuto dei grandi successi nel trattamento dell’asma. La ricerca del Dr. Fedorchuk è stata pubblicata di recente sulla rivista scientifica The Journal of Vertebral Subluxation Research e con essa la storia del fantastico miglioramento avuto dalla piccola paziente asmatica. La bambina di 7 anni soffriva da sempre di asma grave e tosse cronica. Prima di incontrare il Dr. Fedorchuk, usava una varietà infinita di medicine ed inalatori; a volte utilizzava l’inalatore anche per 24 volte al giorno, ciò nonostante i suoi disturbi non davano cenno di alcun miglioramento. I genitori non erano solo preoccupati dalle spese mediche che dovevano sostenere ma soprattutto delle notti insonni a causa degli attacchi d’asma. La bambina, dopo essere stata esaminata dal Dr. Fedorchuk, iniziò un ciclo di aggiustamenti (manipolazioni) chiropratiche. In serata, dopo il suo primo aggiustamento, la tosse svanì. Nelle 3 settimane successive (con incontri 2-3 volte alla settimana), la piccola non aveva avuto più attacchi, era più attiva e la frequenza con la quale ricorreva all’inalatore era diminuita. Dopo 4 settimane, non usava più l’inalatore. A scuola notarono dei cambiamenti perfino nel suo comportamento e le attività fisica come il nuoto e la corsa divennero parte della sua vita quotidiana. Gli esami successivi dimostrarono una maggiore capacità polmonare. Dopo 10 mesi di cure chiropratiche la piccola paziente non assumeva più medicinali, portando con se l’inalatore solo per emergenza. Più di 3 milioni di individui in Italia vivono il disagio di essere asmatici con sintomi che spesso interferiscono con la normale vita quotidia-

na. Nel mondo la malattia è in rapida crescita, soprattutto nei bambini e nei giovani. I dati più recenti attestano che circa l’8-10% dei bambini soffre di asma (1 bambino su 10). L’asma è ancora oggi responsabile di più di 500 decessi all’anno (dati Istat anno 2006). Ho deciso di rendere nota la ricerca del collega per poter essere d’aiuto ai miei concittadini che soffrono di questo grande disturbo respiratorio – commenta Canepari. Diverse volte al giorno i clienti mi ringraziano per averli aiutati con i loro problemi di salute. Però non posso proprio prendermene il merito. In realtà il collega come il sottoscritto non ha mai guarito qualcuno da qualche cosa. Quello che facciamo è un aggiustamento spinale specifico che rimuove la pressione dai nervi e a cui il corpo risponde curandosi da solo. Otteniamo così dei risultati eccezionali. E' semplicemente questo. Molte persone hanno capito che andando dal chiropratico risparmiano soldi in cure mediche: gli studi scientifici dimostrano che la chiropratica può aumentare la tua capacità immunitaria naturalmente, senza medicinali. Il sistema immunitario combatte raffreddori, virus e altri malanni. Quindi, è possibile che non debba più correre dal medico così spesso. Un'intera settimana di cure da me potrebbe costarti come un'unica visita altrove. Per non parlare poi dei problemi e dei tempi d'attesa nel sistema sanitario italiano. Beneficerai di un’Offerta Eccezionale. Alle prime 27 persone che chiameranno entro Febbraio sarà offerta una visita completa per €36. Questa comprende un esame chiropratico completo e un riscontro di quanto è stato trovato. Valuteremo insieme se sarà necessaria una cura. Questa visita potrebbe costare €150 altrove. Applico prezzi convenienti per aiutare quante più persone possibile. Presso il mio studio ti sentirai come a casa. Riceverai un eccellente servizio ad un costo eccezionale. Chiama oggi stesso per un appuntamento. Posso aiutarti. Grazie.

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I GIUSTI CONSIGLI PER TORNARE IN PERFETTA FORMA DOPO LE FESTE L’Epifania tutte le feste si è portata via e dopo le “abbuffate di cibo” fatte in questi giorni il tormentone diventa il tornare in forma. Ma come ben sappiamo da sola la dieta non basta: è necessario accompagnarla con un programma fitness. Vigilia, Natale, Capodanno ed Epifania, oltre ai regali portano qualche chilo di troppo. E molti di noi in questi giorni stanno pensando proprio a come tornare in forma…ma non tutti abbiamo le idee chiare. Innanzitutto bisogna stare lontani dalle diete fai da te che promettono risultati strabilianti in poco tempo, ma in realtà danno solamente false promesse! A Gennaio per molti è giunto il momento di tirare le somme. Chi ha ceduto alle tentazioni, senza preoccuparsi troppo delle calorie ''ingurgitate'', dovrà fare i conti con qualche chilo in più: durante le feste la linea è infatti messa a dura prova. L'alimentazione più ricca di grassi e zuccheri (quindi più calorica), aggiunge facilmente uno o due chili supplementari a quelli che si accumulano di media durante l'inverno. Non tutti sanno da dove iniziare e di certo non è il caso di disperare: con buona volontà e impegno costante è possibile smaltire i chili in eccesso. L'importante è iniziare da subito e non cedere alla tentazione di rimandare ulteriormente. Chiunque si è prefisso degli obiettivi, per starbene deve dedicarsi regolarmente all'attività sportiva che ha "accantonato", o limitato in questo periodo di festa. Lo sbaglio da evitare è quello di ricercare subito la condizione fisica che avevamo

qualche settimana or sono. La regola principale in questo periodo è calma, pazienza, e regolarità nella pratica dell'attività fisica quotidiana. Le situazioni possono essere differenti. Ci può essere chi ha solo ridimensionato i suoi allenamenti come numero e intensità settimanali, e chi ha completamente abbandonato l'attività fisica (non c'è cosa più sbagliata), mi auguro pochi di voi. Quello che si dovrebbe fare è, valutare attentamente la preparazione svolta fino a questo momento, verificare la condizione fisica che abbiamo ottenuto, e considerare se è il momento ideale per iniziare a inserire delle sedute di allenamento più variate e intense. La scelta migliore sarebbe affidarsi ad un personal trainer che elabora assieme a voi programmi su misura che vi permetteranno di ottenere la vostra forma perfetta e di mantenerla anche dopo le vacanze. Quindi "non vi affannate a svolgere innumerevoli attività aerobiche e di tonificazione". Il corpo ha bisogno dei suoi tempi fisiologici per ottenere dei miglioramenti, il voler accelerare i processi di adattamento e miglioramento non vi servirà a nulla, se non ad avere più disagi che benefici dalla pratica "frequente e non razionale" dell'attività fisica. Optate per sport non troppo intensi, che si possono praticare per almeno 40 minuti, tempo necessario perché l’organismo, esaurite le scorte di glucidi, utilizza quelle di grasso. Naturalmente, poi, si deve tornare a seguire un regime alimentare regolare, magari evitando i dolci, senza gravi sacrifici, ma solo qualche piccola riduzione delle dosi e un pò più di attenzione ai grassi di condimento. Non saltare i pasti e non digiunare (errori più comuni) sono i primi passi per riuscire a resistere ad attacchi di fame improvvisa…Vedete come è semplice rimettersi in linea, rispettando le proprie abitudini e i propri gusti alimentari? Buon anno a tutti!

Mimma Mandolini, Dott.ssa in Scienze Motorie, Personal Trainer Via Saffi 22/24, Pescara Tel. 085 4298919 www.personalfitmimma.it

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COUPEROSE... ADDIO! Sei donne su dieci sono affette da couperose ovvero una dilatazione dei capillari e delle venule del viso dovuta ad una dilatazione del circolo sottoepidermico e caratterizzata da rossore localizzato su zigomi e guance, sensazione di calore, formicolio e prurito persistenti. Tali sintomi tendono ad accentuarsi soprattutto dopo i pasti oppure dopo le esposizioni al caldo al freddo o ad escursioni termiche. Colpisce tutti i tipi di pelle, soprattutto i fototipi più chiari, a qualsiasi età anche precocemente. Dai farmaci topici alla coagulazione laser, la medicina estetica avanzata offre numerose soluzioni per eliminare dal viso le tracce dei capillari dilatati con protocolli personalizzati (la terapia della couperose non è univoca, ma personalizzatain relazione agli stadi di manifestazione). Per la fase iniziale detta eritrosi (aumento della sensibilità della pelle con conseguente arrossamento e vasodilatazione) sono indicate creme e lozioni farmacologiche ad azione locale a base di acido azelaico o metronidazolo. Per le teleangectasie vere e proprie (dilatazione dei vasi superficiali) invece, l’unico trattamento efficace e risolutivo è quello della fotocoagulazione mediante laser. Si tratta di un trattamento mininvasivo, che viene effettuato ambulatorialmente con laser in grado di riconoscere il target ossiemoglobina all'interno del globulo rosso che scorre nel vaso e agire di conseguenza solo sui punti interessati senza causare danni ai tessuti vicini. Il tipo di laser utilizzato varia a seconda del quadro clinico e dell’entità della malattia: con la Luce Pulsata e filtri cut-off adeguati si può trattare l'eritrosi mentre per le singole teleangectasie si possono usare il laser KTP 532 o il laser

Neodimio-Yag 1064. Generalmente i vasi di maggiore calibro e di colore blu rispondono meglio alle lunghezze d'onda maggiori (1064), mentre le teleangectasie molto fini e superficiali sono più sensibili alle lunghezze più brevi (532). Si esegue un test preliminare su una piccola area campione per valutare l’efficacia del protocollo mentre è buona norma che la cute prima del trattamento non sia abbronzata. Una volta disinfettata, l'area interessata viene raffreddata e quindi inizia la vera e propria terapia, normalmente viene ben tollerata dalla paziente, della durata di circa 20/30 minuti. In genere sono sufficienti due o tre sedute e gli unici effetti collaterali sono legati alla possibile ipopigmentazione nei fototipi scuri. Dopo la seduta il medico applica sulla zona trattata una crema lenitiva in modo tale che l'eritema, normale conseguenza della terapia, sparisca nell’arco di qualche ora (al massimo un paio di giorni). L’esposizione al sole è sconsigliata fino alla completa normalizzazione dei tessuti che avviene in ina settimana, mentre è indispensabile provvedere alla fotoprotezione. I vasi trattatati vengono immediatamente coagulati e riassorbiti in una settimana (dieci giorni per non riapparire più). Tuttavia la familiarità e lo stile di vita possono causare nei soggetti predisposti la formazione di nuove teleangectasie, per tale motivo al laser si abbina sempre una terapia sia topica che per os con bioflavonoidi e farmaci specifici per la protezione vascolare. Il paziente a volte deve eseguire un test per la ricerca dell'Helicobacter pylori (un batterio che vive nella mucosa gastricae che immette nel circolo tossine ad azione vasodilatatrice). Alimentarsi correttamente (limitando il più possibile il consumo di alcolici e caffè), evitare l’utilizzazione di prodotti cosmetici irritanti ed aggressivi, proteggere la pelle da stimoli esterni dannosi (come le radiazioni ultraviolette ed il freddo), sono tutti consigli utili per evitare il peggioramento della patologia già in atto e prevenirne la comparsa.

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NUOVA CATEGORIA DI FILLER DERMICI A BASE DI ACIDO IALURONICO L’acido ialuronico è una sostanza che si trova nel nostro corpo, precisamente nella pelle, e si fissa nelle molecole l'acqua al fine di mantenere la pelle idratata. E' una complessa molecola di zucchero ed anche uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi della pelle e della cartilagine. Con il tempo però l'acido ialuronico diminuisce, la pelle si assottiglia, è sempre meno idratata e fa più fatica a rigenerarsi. Le cause principali dell'invecchiamento cutaneo sono l’età e l’ ‘esposizione al sole. Per far fronte a questo problema, si ricorre all’uso dei famigerati “filler”, che consistono nell’introduzione di acido ialuronico ove necessario, per riempire le rughe, ridonare tonicità e volume al viso e alle labbra. Non è richiesto un test di intolleranza proprio perchè si tratta di una sostanza presente nel nostro organismo in grande quantità. La seduta di acido ialuronico dura meno di una piega dal parrucchiere, con l'effetto di vedere il proprio viso ringiovanito sin dal primo trattamento. Non vengono modificati i tratti somatici del viso ma, lo stesso, riacquista solo la giovinezza persa. Vi sono una varietà di filler sul mercato attualmente, tra i quali l'acido ialuronico di origine aviaria (estratto dalle creste di gallo), e quelli sintetizzati in laboratorio. Juvederm ULTRA®, prodotto dall'Allergan, appartiene a quelli di ultima generazione. E' un gel dalla consistenza morbida, a base di acido ialuronico, che aiuta ad aggiungere volume ed idratazione. La famiglia Juvederm ULTRA® si caratterizza per una struttura dalla matrice

tridimensionale e per l'aggiunta di una piccola quantità di anestetico per offrire una risultato naturale ed un trattamento delicato. E' possibile quindi ottenere risultati naturali e immediati nel trattamento delle rughe della parte bassa del volto e le labbra. I risultati ottenuti possono durare fino a 12 mesi contro I 4-6 mesi di durata standard. Il trattamento prevede l'applicazione di una crema anestetica sulla zona da trattare. Attraverso un ago sottilissimo viene iniettata la sostanza nella ruga da riempire o nella zona dove è necessario ridare volume e tono. Dopo circa 2-3 infiltrazioni, il medico massaggerà delicatamente la parte, poi continuerà ad iniettare l'acido ialuronico sulla ruga fino ad ottenere un risultato ottimale, ovvero la massima correzione. Una volta iniettato, l'acido ialuronico, attrae e lega le molecole d'acqua aumentando il volume della pelle, così da avere subito un effetto di pelle più liscia e giovane. Subito dopo l'applicazione, si può avere un lieve rossore e le zone trattate possono risultare leggermente gonfie, ma niente panico, il gonfiore sparirà nel giro di qualche giorno. Il medico applicherà una crema antibiotica e potrà consigliare piccoli impacchi di ghiaccio sulle zone trattate. Nel caso in cui si effettui il trattamento sulle labbra, bisogna assolutamente evitare fumo e cibi caldi per alcune ore.

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Skin Laser Clinic

LA CAVITAZIONE ULTRASONICA IN ESTETICA L’uso degli ultrasuoni in medicina estetica a bassa frequenza fu proposto nella seconda meta' degli anni ’90 aumentando cosi' la profondità' d'azione per scolpire aree anatomiche occupate da grasso in eccesso.

della circolazione periferica del distretto. Grazie ad una tecnologia avanzata, troviamo già a disposizione la soluzione ultrasonicacavitazionale mirata, a doppia emissione angolare per il trattamento dell’adipe localizzato.

Attualmente si e' compreso che il fenomeno della cavitazione può, in alcuni casi selezionati, favorire una riduzione di volume nelle zone colpite da cellulite, senza intervenire chirurgicamente.

Cultra, questo il nome del nuovo manipolo, grazie alla sinergia a doppia emissione ultrasonica angolare e l'aspirazione controllata della pelle che si trova sopra il tessuto grasso, si avrà' la possibilità' di agire solo sulle cellule adipose senza coinvolgere le zone circostanti, sarà cosi' possibile avere risultati visibili già dalle prime sedute. Tecnologia brevettata quella di Cultra che dispone di un manipolo che si distingue per il suo sistema esclusivo di Bio Modulazione Frequenziale, che consiste in un’emissione modulata di frequenza sul tessuto, in grado di raggiungere il livello ottimale di azione sul tessuto adiposo, con il massimo della sicurezza sia per l´operatore che per chi si sottopone al trattamento.

Ma cos'è' la cavitazione? La cavitazione e' un fenomeno fisico generato in un liquido quando questo e' sottoposto ad ultrasuono a bassa frequenza formando cavità' gassose o micro bolle di gas all'interno del liquido stesso. In medicina estetica le cellule adipose sottoposte al continuo bombardamento di queste micro bolle, si sgonfiano liberando i lipidi che vengono in un primo momento metabolizzati dal fegato ed in una seconda fase eliminati attraverso I reni quindi le urine. La tecnica non e' assolutamente invasiva, anche se in alcuni casi e' necessario infiltrare la zona da trattare con soluzione fisiologica per rendere il distretto più' idratato, quindi aumentando l'effetto della cavitazione. Nei pazienti che hanno una certa elasticità cutanea, si potrà notare anche un miglioramento dell’aspetto della cute stessa eliminando l’effetto sgradevole chiamato “buccia d'arancia”. Inoltre si può avere anche un miglioramento nell'ossigenazione della parte trattata con conseguente riattivazione

Vediamo allora quante sedute occorreranno per raggiungere la silhouette ideale. Considerando che ogni seduta ha una durata che varia dai 20-40 minuti, occorreranno 5-7 sedute da effettuarsi ogni 7-10 giorni circa. Il trattamento non è assolutamente doloroso. Viene applicato un olio sulla zona da trattare per poi procedere con il passaggio del manipolo cavitazionale che, tramite una delicata aspirazione che "cattura il tessuto", provoca un leggero calore sulla zona. Il trattamento non ha stagionalità e può essere effettuato 12 mesi all´anno. Fondamentale dire che ogni terapia medica deve essere somministrata con un criterio adeguato, quindi la cavitazione verrà' sconsigliata a chi ha problemi metabolici e vascolari, o soffre di diabete, epatopatie, nefropatie e gravidanza.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, F. Marini Piazza Accademia 18, Pescara Tel. 085 4531036 www.laserclinic.it

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chirurgia plastica

Medeia Medica, Dott. Marco Massarelli

IL RAPPORTO FRA IMMAGINE CORPOREA E CHIRURGIA ESTETICA L’immagine corporea è sempre stata importante nella società umana, ma ultimamente ha assunto un ruolo decisamente maggiore rispetto a quello rivestito nel passato. Dapprima considerata come una caratteristica peculiare del mondo dello spettacolo (nel quale un aspetto fisico gradevole è sempre stato ritenuto indispensabile) ha in seguito acquisito importanza crescente tra fasce di popolazione sempre più ampie trasformandosi in fenomeno di massa. Il nostro aspetto è diventato oramai uno strumento attraverso il quale ogni giorno ci rapportiamo con gli altri, sia nella vita di relazione che nell’ambiente di lavoro. Come per ogni fenomeno di costume anche i mezzi di informazione hanno cominciato a dedicare grande attenzione ad argomenti che riguardano il benessere fisico. D‘altronde è naturale: chi non vuole conoscere i segreti per mantenersi in forma il più a lungo possibile, o non ha qualche parte del proprio corpo che vorrebbe migliorare (soprattutto se ogni giorno siamo sommersi da pubblicità che inneggiano all’aspetto fisico?). In questa logica sono diventati familiari alcuni concetti come: la dieta, intesa non più come stile di vita ma semplicemente come un modo per perdere peso in certi periodi dell’anno (per esempio prima di andare in vacanza d’estate, e poter mostrare così il proprio corpo con il minor imbarazzo possibile), la medicina estetica, usata per ridurre quei piccoli inestetismi che rendono difficile il nostro rapporto con lo specchio, ed infine la chirurgia estetica, panacea di ogni male e soluzione di ogni problema. Tecniche chirurgiche estremamente sofisticate,

insieme agli enormi progressi anestesiologici ed all’abbassamento dei costi, hanno reso fruibili a fasce di utenza sempre più ampie interventi di tipo estetico. L’evoluzione di queste tecnologie ci ha permesso di ottenere risultati ritenuti impensabili fino ad alcuni decenni orsono: siamo oggi in grado di modificare la forma di un naso rapportandola al viso del quale fa parte, di correggere notevoli ptosi del seno, di eliminare il grasso intorno ai glutei utilizzando incisioni molto piccole ed assai poco visibili, effettuando il tutto in estrema tranquillità e sicurezza sia per il chirurgo sia per il paziente. E’ certamente positivo avere un buon rapporto con il proprio corpo, mantenendolo in forma e mostrandolo con soddisfazione; ciò che invece è negativo è il risultato che spesso ci si aspetta di ottenere. Un intervento di chirurgia estetica non cambia la nostra personalità, il modo in cui siamo accettati dalle persone che ci circondano, nè migliora i rapporti interpersonali, come ad esempio con il proprio partner o all’interno dell’ambiente di lavoro, problemi che nulla hanno a che vedere con il proprio fisico e che solo illusoriamente si può pensare siano influenzati da quest’ultimo. Non è certo sbagliato utilizzare la chirurgia estetica per ottenere un aspetto più gradevole ed acquisire in questo modo un benessere psicologico ed una tranquillità maggiori nel momento in cui siamo soli con noi stessi o ci rapportiamo con gli altri. E’ illogico invece attribuirle capacità che non le appartengono: è pura illusione pensare che il miglioramento di una parte del proprio corpo possa modificare i nostri comportamenti. E’ perciò molto importante per prima cosa accettarsi ed imparare a convivere con noi stessi e con il nostro modo di essere: solo così potremo dare il giusto valore alle possibilità che ci offre oggi il progresso, godendone pienamente ed evitando di costruire delle aspettative che fatalmente andranno deluse.

Dott. Marco Massarelli, Medico Chirurgo - Chirurgia Plastica www.medeiamedica.it cell. 3477615208 m.massarelli@tiscali.it

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DERMATITE ATOPICA : CONSIGLI PRATICI La dermatite atopica o eczema atopico (dal greco “εκζειν”: erompere formando vescicole e bolle) costituisce più del 50% degli eczemi dell’età pediatrica e rappresenta da sola la malattia dermatologica più frequente dell’infanzia. La patologia è di tipo infiammatorio, geneticamente determinata ed evolve con fasi di riacutizzazione subentranti sempre caratterizzate da notevole prurito, a causa del quale l’intenso grattamento provoca la rottura delle vescicole, favorendo la sovrainfezione dell’eczema stesso. L’atopia è una condizione costituzionale, spesso familiare. Il bambino atopico è caratterizzato da una iperattività sia a livello della cute (dermatite atopica) sia a livello delle mucose bronchiali, enteriche, congiuntivali (asma, rino-congiuntivite ed oculorinite). Cosa possiamo fare per migliorare le condizioni dei nostri piccoli pazienti? Il principale fattore da eliminare è l'eccesso dei lavaggi con acqua. Ogni volta che vi è il contatto con l'acqua , lo strato corneo poco impermeabilizzato dai lipidi altera la propria struttura naturale. All'evaporazione dell'acqua la cute diviene ancora più secca e tende a fissurarsi. Ridurre il numero dei “bagnetti”costituisce il primo fondamentale passo verso un miglioramento delle condizioni del bambino atopico. Quali prodotti usare per la detersione del corpo? Devono essere evitati i prodotti contenenti conservanti, parabeni, nickel, mix di profumi e sostanze schiumogene, per prevenire irritazione e possibile insorgenza di reazione propriamente allergica a tali sostanze. E’ necessario usare detergenti delicati, preferibilmente oli da bagno specifici per i

bambini atopici, in modo tale da mantenere la cute idratata e morbida. Cosa fare per idratare la cute? I prodotti più adatti sono costituiti da creme idratanti o emulsioni non profumate ricche di sostanze quali gli acidi grassi omega 3 e omega 6 fondamentali per ripristinare una corretta barriera cutanea. Quali indumenti indossare? Sono da evitare i vestiti di lana e di tessuto sintetico, a diretto contatto con la pelle poiché stimolano il prurito. Occorre pertanto sempre vestire il bambino con magliette di puro cotone chiaro a contatto con la pelle. Inoltre tutti i bambini affetti da dermatite atopica possono essere sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie ed anche a quelle facoltative. Il sole è da sempre un amico della pelle per il bambino atopico: una esposizione graduale e prudente ai raggi del sole sarà utile per ottenere una pronta guarigione dalla malattia durante i mesi estivi. L’influenza della dieta è argomento controverso. Il più delle volte non influisce sull’andamento della patologia. Sono comunque da evitare alimenti ricchi di istamina (sostanza che scatena il prurito) quali i formaggi stagionati, gli insaccati, i cibi in scatola (pesce azzurro, tonno), le fragole, la cioccolata. Dott. Marco Tracanna, Dott.ssa Daniela Di Rollo Medici Chirurghi - Specialisti in Dermatologia e Venereologia Dottorandi di Ricerca rispettivamente in Oncologia e Dermatologia Oncologica

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RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI: QUANDO AVVIENE E DI COSA SI TRATTA Il problema della resistenza agli antibiotici costituisce una minaccia sempre più grave per la salute pubblica. L'allarme sulla resistenza agli antibiotici è stato lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità già da qualche anno e, più di recente, è stato ripreso dalle società scientifiche come uno dei principali pericoli per la sanità pubblica nel mondo. Gli antibiotici sono sostanze naturali, prodotte da microorganismi che inibiscono o eliminano altri microorganismi. La resistenza batterica agli antibiotici può essere considerata come la capacità del batterio di sopravvivere, o anche di moltiplicarsi, in presenza di antibiotici. Tale resistenza si distingue in intrinseca e acquisita. La resistenza intrinseca, detta anche naturale, è una caratteristica che emerge naturalmente dalla biologia del batterio. Si tratta dell' insensibilità costituzionale del batterio ad un particolare antibiotico. Questo tipo di resistenza appare immutabile nel tempo e si manifesta in tutti i ceppi di una stessa specie batterica. La resistenza acquisita è la comparsa di ceppi batterici che, pur appartenenti a specie microbiche in origine sensibili a certi antibiotici, hanno via via acquistato resistenza (o meglio “diminuito la sensibilità”) alle concentrazioni terapeutiche di antibiotico somministrabili. Ciò accade per la presenza di specifici geni nel genoma del microorganismo. Quando si parla di resistenza batterica si fa riferimento alla resistenza acquisita. Laboratorio Analisi Carboni Dott.ssa Annamaria Carlone, Biologa Via Regina Elena 120/122, Pescara Tel. 085374108 info@carbonilab.it

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andrologia

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QUANDO IL FIGLIO NON ARRIVA MAI Nella definizione generale di infertilità maschile rientrano casi diversi e gradi diversi di severità. La classificazione dipende dai parameri spermatici. Gli spermatozoi nel liquido seminale infatti possono essere completamente assenti (si parla di azoospermia), numericamente insufficienti, scarsamente mobili o di morfologia alterata (si parla di oligoastenoteratospermia). Tutte queste condizioni impediscono a un uomo di avere figli in modo “naturale”. Ogni caso deve essere valutato da uno specialista. Quando una coppia ha difficoltà ad avere figli, spesso si rivolge in prima istanza ad un ginecologo, perché è si è portati a pensare che il problema riguardi la donna. Occorre però pensare anche all’altro lato della medaglia: alla possibilità che “l’anello debole” sia l’uomo. Quindi bisogna rivolgersi ad un andrologo, che eseguirà uno spermiogramma, cioè un controllo dei parametri del liquido seminale. Si stima che circa il 15 per cento delle coppie italiane abbia problemi di fertilità. In pratica quasi una coppia su cinque ha difficoltà ad avere figli. Sul totale, nel 40 per cento dei casi il difetto è maschile, nel 50 per cento è femminile e nel restante 10 per cento è misto. Si tratta senza dubbio di una condizione molto diffusa nel nostro Paese, che è andata peggiorando negli ultimi decenni, principalmente a causa del progressivo innalzarsi dell’età in cui ci si sposa e, quindi, si genera, anche se quello dell’età è un fattore che influisce soprattutto sulla fertilità della donna. Per quanto riguarda invece il maschio, purtroppo dobbiamo riconoscere che ancora oggi, in molti casi, non si riesce ad

identificare una causa specifica dell’infertilità o della riduzione della fertilità. Un forte impatto, in negativo, sembra lo possano avere i cosiddetti fattori ambientali. Nei Paesi occidentali infatti la capacità di generare del maschio potrebbe essere peggiorata a causa dell’inquinamento atmosferico e di alimenti contaminati da estrogeni, pesticidi o radiazioni. Altre cause di infertilità sono lo stress, il soprappeso, il fumo di sigaretta, l’abuso di stupefacenti, comprese le droghe leggere, e di sostanze dopanti, come anabolizzanti e integratori a base di ormoni, utilizzate per aumentare la massa muscolare; le infezioni dell’apparato genitale derivate da malattie veneree, tra le quali oggi una delle più diffuse è la clamidia; la familiarità: casi di infertilità un tempo inspiegabili ora possono essere attribuiti a problemi cromosomici, ereditati quindi geneticamente, che determinano un deficit o un’assenza di spermatozoi; interventi chirurgici (es. per ernia inguinale) e traumi ai testicoli o nella zona genitale che a volte possono provocare danni alla vascolarizzazione di queste parti o ai canali che trasportano lo sperma all’esterno (deferenti); le varici del plesso venoso testicolare (varicocele). Ci sono infine i casi in cui la chemioterapia, utilizzata oggi nella cura di molte neoplasie tra cui quelle testicolari, permette la guarigione dalla malattia ma provoca danni spesso permanenti alla produzione di spermatozoi.

Dott. Stefano Goldoni Specialista in Andrologia e Urologia Ospedale Civile di Pescara, Tel. 085 4252486 Cell. 335 5634751

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sessuologia

Dott.ssa Eva I. F. Iorio

IL COMPLESSO DI EDIPO NEL BAMBINO Prima di Freud la sessualità era sostanzialmente identificata con la genitalità, ossia il congiungimento con un individuo di sesso opposto, ai fini della procreazione. Secondo questa concezione, la sessualità dovrebbe mancare del tutto nell’infanzia, e subentrare nel periodo della pubertà (in cui insorgono le prime attrazioni verso l’altro sesso). Così Freud, ampliando il concetto si sessualità, parlò della libido, ovvero la forza vitale che tende ad esprimersi in desideri, la cui soddisfazione, genera piacere. Infatti, riguardo lo sviluppo psico-sessuale del bambino, Freud sostiene che la libido si verifica, in ogni fase, su zone del corpo differenti che, se stimolate, arrecano il piacere: si tratta delle zone erogene. Freud respinge l’immagine del bambino come “angioletto asessuato”. Lo sviluppo psico-sessuale del soggetto avviene attraverso 3 fasi, ognuna delle quali caratterizzata da una specifica zona erogena: La fase orale, nel primo anno di vita, ha come zona erogena la “bocca” (che risulta connessa con la principale attività del bambino: il poppare). La fase anale, dai 2 ai 3 anni, ha come zona erogena l’ano. E’ caratterizzata da una fase espulsiva ed una ritentiva delle feci. La fase genitale (o “fallica” o “edipica” ), dai 3 ai 5/6 anni, ha come zona erogena la“zona genitale”. Si divide in 2 sottofasi: a)fallica, con la scoperta del pene (che suscita attrazione sia nel bambino che nella bambina in quanto soffrono entrambi del complesso di castrazione); b)genitale, con pulsioni sessuali sotto il primato delle zone genitali (il pene o il clitoride). Freud associa alla fase fallica il mito di Edipo Re perché riproduce una struttura “triangolare”, padre-

madre-figlio, con le conseguenze di desiderio-colpa-punizione. Gli studiosi di psicologia dell'età evolutiva hanno dimostrato che il periodo compreso tra i 3 e i 6 anni di vita è interessato da un processo di identificazione con i genitori. Dopo la prima grande frustrazione che il bambino subisce con lo svezzamento, ne subentra una nuova nel momento in cui egli, ancora fortemente legato alla madre, si accorge che questa non riversa tutto il suo affetto su di lui, ma anche sul padre. Questa frustrazione porta il bambino a essere attratto dal genitore di sesso opposto e lo induce a porsi in un atteggiamento di rivalità ostile nei confronti di quello del medesimo sesso. Il periodo critico è piuttosto lungo e risulta più difficile sia per le femmine che per i maschi: la bambina deve infatti trasferire il suo affetto dalla madre, cioè il primo oggetto d'amore, alla figura paterna. Secondo gli psicanalisti, le nevrosi nascono appunto dal mancato superamento della fase edipica infantile o da uno sbagliato indirizzo delle sue immediate conseguenze. La mancanza di una figura paterna potrebbe portare il bambino all’identificazione con sua madre e dunque, in alcuni casi, all’attrazione verso persone del suo stesso sesso. In questa fase predomina anche la cosiddetta angoscia (o paura) di castrazione: a)il bambino teme di essere punito con la castrazione, per la sua rivalità verso il padre. Ciò lo porta ad abbandonare una situazione pericolosa identificandosi con lui. b)la bambina, viceversa, prova un senso di inferiorità sentendosi menomata e per questo volge il suo affetto al padre, figura dominante e prestigiosa. A questo susseguirà la formazione del super ego che determina l'autocensura inconscia dei propri impulsi erotici. Il processo di identificazione è allora di tipo difensivo: il bambino, temendo la punizione da parte del genitore rivale, ne accetta la superiorità e si identifica con lui.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università “G. d’Annunzio” e-mail: evaifiorio@virgilio.it

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sessuologia

a cura della redazione

INTIMITÀ E COPPIA: I CONSIGLI PER RIACCENDERE LA PASSIONE L'intimità c'è, ma regge a fatica: 2/3 rapporti la settimana è la media nel primo anno di matrimonio o convivenza, mentre dopo tre anni la frequenza si abbassa a un rapporto al mese. Lo affermano il 42% degli uomini e il 39% delle donne, in una recente ricerca sull'erotismo adulto condotta dall'ASPER di Roma (Associazione per lo studio, l'analisi psichica e la ricerca in sessuologia). La coppia sembra stanca, poco fantasiosa, monotona e noiosa, soprattutto a causa di: abitudinarietà e routine, delusione delle aspettative riposte nel partner, debolezza sessuale del partner, difficoltà a raggiungere l'orgasmo (14,3% uomini e 6,2% donne), pretese non gradite del partner (9,2% uomini e 1,3% donne), attrazione per altri partner (9,1% uomini e 5,7% donne), presenza dei figli e per altre cause. Esiste una cura? I sessuologi raccomandano di riscoprire un'intimità senza coito e penetrazione, un sesso per così dire amichevole che riavvicini la coppia e che rilanci un gioco a due forse perduto o solo dimenticato. Perché attraverso il sesso amichevole si impara a conoscere meglio la mappa del proprio corpo, le emozioni e le sensazioni di piacere da esso derivanti. Si stabilisce un nuovo progetto a due dove l'intimità può essere reinventata ogni volta, senza un clichè o un tempo prefissato, un luogo stabilito o un finale predeterminato, cioè il coito. Il che non esclude che si possa arrivare all'occorrenza anche al coito: ma solo perchè si desidera trasgredire la regola precedentemente stabilita fra i partner, e imprimere così all'intimità quel pizzico di trasgressione e di eccitazione che dà fuoco all'erotismo. Già, ma come?

Prima di tuffarsi quindi a letto spogliamoci vicendevolmente, accarezziamoci da vestiti o facciamo la doccia insieme, perché la sessualità è relazione, comunicazione, trasmissione di sensazioni ed emozioni. In questo impatto i cinque sensi vanno abilmente sfruttati: quindi toccarsi, spogliarsi, essere noi a scoprire poco per volta il corpo dell'altro, attiva la capacità di sentire le diverse sensazioni che ci procura, vestito e nudo, il corpo dell'altro. Sfiorare leggermente e poi più in profondità e anche prendere con forza l'altro. Per poi ritornare a baciare, sfiorare con i capelli, con il volto, le braccia, la schiena. Riscoprendo anche quelle aree corporee trascurate o escluse solo per disattenzione o disabitudine: i gomiti, i piedi, le ascelle, i palmi delle mani, etc. Infine guardarsi, parlarsi, dare e ricevere attenzioni, scambiarsi parole dolci, fremiti. Sbrigliare la fantasia, scambiandosi i propri desideri senza aver paura di peccare e ferirsi: tutto questo fa del sesso dolce una buona palestra dei cinque sensi e un'opportunità per conoscere a fondo il proprio corpo. Se poi variassimo i luoghi dell'intimità, il letto o il divano troverebbero altri concorrenti trasgressivi per riappropriarci del gusto dell'isolamento, dello sfuggire dai luoghi abitudinari, dell'eccitarsi per la scelta di momenti da soli con l’altro. Baciarsi e toccarsi in anticamera, scambiarsi un gesto affettuoso in cucina, far prigioniero per gioco il partner contro un muro o una libreria per sfiorarlo, per accendere il rito del ritrovarsi. Tutti questi modi, e altri da inventare, concorrono a sfruttare i cinque sensi e a diventare propedeutici al prosieguo dell'intimità: nel luogo e nelle varianti che si inventeranno ogni volta. Importante è sfruttare la fantasia, giocare sull'imprevisto, sull'incontro inaspettato: un aperitivo in un bar del centro, una telefonata romantica, sorprendere il partner aspettandolo all'uscita dall'ufficio... Per saperne di più

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Sabato 6 Teodori - Corso V. Emanuele II° 280 Tel. 085 42 11 729 Di Domizio - V.le Gabriele D'Annunzio 207 Tel. 085 67049

Domenica 10 Esposito - Via del Circuito 74 Tel. 085 36208 Greco - Via Cavour 51 Tel. 085 4711690 Sabato 16 Alby- Via Piero Gobetti 166 Tel. 085 34 114 Pennese - Via del Circuito 165 Tel. 085 299112 Domenica 17 Bonora- Corso Vittorio Emanuele II 116 Tel. 085 4211895 Di Giamberardino- Via del Santuario 77 Tel. 085 4153388 Sabato 23 Cesaris- Via Amerigo Vespucci 69 Tel. 085 63793 Caldarelli- Viale Leopoldo Muzii 33/1 Tel. 085 4212626 Domenica 24 Cesaris- Via Amerigo Vespucci 69 Tel. 085 63793 Caldarelli- Viale Leopoldo Muzii 33/1 Tel. 085 4212626 Sabato 30 Simoncelli - Corso Vittorio Emanuele Tel. 085 4211448 Alleva - Piazza Le Laudi 3 Tel. 085 64871 Domenica 31 Vizioli - Corso Umberto I 109 Tel. 085 4212149 Martella Roberta - Via San Donato 35 Tel. 085 51655

guardia medica Pescara Largo Luciano Lama (ex Via Renato Paolini n° 68)

Tel. 085 288 68 oppure 085 425 31 91 Il servizio viene attivato il giorno prefestivo (il sabato) alle ore 10.00 e rimane in funzione sino alle ore 08.00 del giorno successivo al festivo (il lunedì)

Domenica 7 Teodori - Corso V. Emanuele II° 280 Tel. 085 42 11 729 Di Domizio - V.le Gabriele D'Annunzio 207 Tel. 085 67049 Sabato 13 Rancitelli - Viale Bovio 161 Tel. 085 35280 Perbellini G. - Viale D’Annunzio 84 Tel. 085 690296 Domenica 14 Zenobii - Piazza S.Francesco 20 Tel. 085 4222685 Stadio - Via Benedetto Croce 201 Tel. 085 66371 Sabato 20 Perrucci - Via Nicola Fabrizi 240 Tel. 085 4211485 Di Lisio - Viale Guglielmo Marconi 316/3 Tel. 085 693709 Domenica 21 Perrucci - Via Nicola Fabrizi 240 Tel. 085 4211485 Di Lisio - Viale Guglielmo Marconi 316/3 Tel. 085 693709

Sabato 27 Bonora- Corso Vittorio Emanuele II 116 Tel. 085 4211895 Di Giamberardino- Via del Santuario 77 Tel. 085 4153388 Domenica 28 Perbellini B. - Via N.Adriatica Nord 153 Tel. 085 4712637 Stoppato - Viale Guglielmo Marconi 8 Tel. 085 63780

Per informazioni sulle farmacie di turno, quelle di appoggio e le guardie mediche della Provincia di Pescara consultate il sito: http://www.ausl.pe.it Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: https://www.federfarma.it Per notizie, curiosità e promozioni in atto nelle farmacie del consorzio Farmatua consultate il sito: http://www.farmatua.com


118 Emergenza Intervento medico con ambulanza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno Guardia medica Tel. 085 4252663 Tel. 085 28868 Richiesta di intervento medico senza ambulanza. In funzione dalle ore 20 alle ore 8 dei giorni feriali e dalle ore 10 del giorno prefestivo alle ore 8 del conseguente giorno postfestivo (es. dalle ore 10 del sabato alle C.U.P. Tel. 085 4253232-3-4-5 Centro unico per tutte le prestazioni eseguite nell’Ospedale S.Spirito di Pescara. Distretto ASL Nord Via Nazionale Adriatica Nord n° 140, Pescara (ex clinica Baiocchi) dsb.penord@ausl.pe.it Tel. 085 4253457 Fax. 085 4253422 Distretto ASL Sud Tel. 085 4254040 Cassa 085 4254034 Per prenotare tutte le prestazioni da eseguire presso il Distretto Sanitario Sud. URP ASL Ufficio relazioni con il pubblico Tel. 085 4253201 Tel. 085 4252777 - 8 Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, dalle ore 08.30 alle ore 12.30; martedì e giovedì, dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Direzione Ospedale di Pescara Tel. 085 4252633 Dalle 15.00 alle 17.00.

Servizio Sociale Ospedale di Pescara Tel. 085 4252474

Ambulatorio vaccinazioni Tel. 085 425 958 / 9

Servizio Dietetico Ospedale di Pescara Tel. 085 4252449

Centro Micologico Tel. 085 4253974

Servizio Disinfettori Ospedale di Pescara Tel. 085 4252585 Servizio Centralizzati Ospedale di Pescara Tel. 085 4252441 Servizio Raccolta e Smaltimento Rifiuti Ospedalieri Ospedale di Pescara Tel. 085 4252818 Servizio Poliambulatori Ospedale di Pescara Tel. 085 4252464 Servizio Portineria Ospedale di Pescara Tel. 085 4252765 Servizio Obitorio Ospedale di Pescara Tel. 085 4252522 Dalle 8.00 alle19.00 Recupero crediti Ospedale di Pescara Tel. 085 4252834 Servizio di Cartelle Cliniche e Rapporti con Stranieri Ospedale di Pescara Tel. 085 4252431 Fax 085 4252637 L'ufficio è aperto al pubblico tutti i giorni feriali dalle 9.00 alle 12.00, per informazioni telefonare dalle 12.00 alle 13.30. C.S.M. PE NORD p2 Centro Salute Mentale Tel. 085 4253446/9/7 C.S.M. PE SUD p1 Centro Salute Mentale Tel. 085 425358 /3/1

Ufficio Prevenzione e controllo delle malattie respiratorie Tel. 085 4254513 / 4 / 5 Medicina scolastica Tel. 085 4253 911/ 5/ 2/3 Ambulatorio Extracomunitari Tel. 085 4253960 Medicina dello Sport Tel. 085 4253961/2 Consultori Familiari PESCARA Via Pesaro, 50 Tel. 085 4253 975/7 PESCARA Viale Bovio, 414 Tel.085 4 253 470 / 1 PESCARA Via G. Milli, 2 Tel. 085 4 254 980 MONTESILVANO C.so Umberto, 447 Tel. 085 4 253 351/4 SPOLTORE Via del Convento, 12 Tel. 085 4253611 CITTÀ S. ANGELO Largo Baiocchi Tel. 085 4 253 306 PENNE C.da Carmine, 107 Tel. 085 8 276 523 / 4 Medicina Legale Tel. 085 4253519/14 Invalidità Civile Tel. 085 4254953/4 Ser.T. (Servizio per le Tossicodipendenze) Tel. 085 4253492/3

indirizzi utili Casa Famiglia Salute Mentale Tel. 085 4253443 Centro Diurno Salute Mentale Tel. 085 4253444 Neuropsichiatria Infantile Tel. 085 4252842/3 Pronto Soccorso Tel. 085 4252450 Tel. 085 4225666 Croce Rossa Italiana Tel. 085 2056258 Croce Bianca Tel. 085 4311533 Misericordia Pescara Tel. 085 2305797 Assistenza Domiciliare Integrata ADI Tel. 085 4253025 Centro Regionale di Nefrologia e Dialisi Pediatrica Tel. 085 4252483 SERVIZIO VETERINARIO Ufficio Igiene Alimenti di origine animale Tel. 085 4253527 Ufficio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Tel. 085 4253201 Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Fax: 085 4253951


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