Pocket Salute Edizione Roma Maggio 2010

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Roma - Anno I n° 9 Maggio 2010

psico dislessia

nasce il progetto “una biblioteca per l’epilessia”

salute

denti bianchi per un sorriso naturale

sesso

ecografia 3 e 4D in ginecologia ed ostetricia

benessere

via lo stress alle terme

le cure termali per rigenerare il corpo e la mente

bellezza

speciale

Allergie e Intolleranze nuove strategie diagnostiche

elicina

il segreto della bellezza

Con il Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio e della Provincia di Roma



Editoriale del mese Primavera e d Allergie: un binomio imprescindibile. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) pone l’allergia al 4° posto delle patologie su scala mondiale. Una persona su 4 o 5 è allergica ed il 20% della popolazione è sensibile agli allergeni respiratori. Si stima che 12 milioni di persone, in Italia, presentino una forma di allergia latente. Il rischio di allergia aumenta in caso di precedenti personali o familiari di allergia; il rischio stesso è del 30% se uno dei genitori è allergico; del 70% se lo sono entrambi. L’8% degli Italiani soffre di asma, di cui il 50% è di origine allergica. Il 15-25 % della popolazione soffre di raffreddore, di cui il 40% è di origine allergica. Il 40% delle riniti allergiche non trattate evolve in asma. In questo numero di Pocket Salute abbiamo dato ampio spazio al problema delle allergie e delle intolleranze alimentari. Dallo speciale dedicato all’innovativo metodo diagnostico Bioexplorer (analitico, non invasivo, indolore e altamente affidabile) agli approfondimenti dell’allergologo sui vaccini sublinguali e dell’otorinolaringoiatra sui microinterventi per l’ipertrofia dei turbinati. I nostri specialisti sono a vostra disposizione per una visita o un consulto personalizzato. Prendiamoci cura della nostra salute. Giulia Mincarini e Serena Zimuel, Responsabili di Pocket Salute per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Roma reg. trib.di Pescara n. 24/08 del 7/11/2008 reg. ROC n.18668 Con il patrocinio di:

Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Capo Area Commerciale Roberto Medri roberto.medri@pocketsalute.it 328 6234207 329 3028287

Con la collaborazione di:

Grafica ed impaginazione POCKET IDEA s.r.l. comunicazione@pocketidea.it Stampa Industria Grafica Editoriale Gercap srl Zona Industriale Incoronata, Foggia Editore, Redazione e Pubblicità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it

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Pocket Salute Edizione Roma - Anno I n° 9 Maggio 2010

pagg.32-33

speciale

Allergie e Intolleranze: nuova diagnostica

13 dislessia

nasce il progetto “una biblioteca per l’epilessia”

25 denti bianchi

per un sorriso naturalmente perfetto

35 via lo stress alle terme

le cure termali per rigenerare il corpo e la mente

51 elicina

dal guscio delle lumache il segreto della bellezza

55 ecografia 3 e 4D

l’innovazione in ginecologia e ostetricia

guide utili Pillole di primo soccorso pag.41

Meno chemioterapia: con il test genetico mammario pag.27


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Firma I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... ABIO - Associazione per il Bambino In Ospedale Rappresentante italiano dell'EACH (European Association for Children in Hospital), fondata nel 1978, promuove l'umanizzazione dell'ospedale e sdrammatizza l'impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie. Sito: http://www.abioroma.org AIPD - Associazione Italiana Persone Down L'Associazione non ha fini di lucro e vuole essere soprattutto un punto di riferimento per le famiglie, gli operatori socio-sanitari e della scuola che si occupano di questo handicap. Sito: http://www.aipd-roma.it AIRS - Associazione per la Ricerca sulla Sordità Onlus Obiettivi primari sono sia promozione e finanziamento della ricerca scientifica sulla Sordità e sui più gravi disturbi uditivi sia il miglioramento delle conoscenze sulle possibilità di prevenzione e cura. Sito: http://www.associazioneairs.it ALMAR - Associazione Laziale Malati Reumatici L’Associazione vuole essere uno strumento per lottare contro la solitudine, per incontrarsi, per scambiarsi esperienze, per informarsi ed informare, per creare cultura delle malattie reumatiche. Sito: http://www.almar.org ALZHEIMER Roma L´Associazione persegue la missione di offrire sostegno alle famiglie con un malato di Alzheimer. Collabora con Istituzioni sanitarie e accademiche, sia nazionali che locali. Sito: http://www.alzheimeroma.it ANFFAS Roma Onlus

L'Associazione si propone di assicurare il benessere e la tutela delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie, operando primariamente per rendere concreti i principi della pari opportunità, della non discriminazione e della inclusione sociale. Sito: http://www.anffasroma.it Il Sorriso di Beatrice ONLUS L’Associazione nasce con l'intenzione di trasformare un evento tragico quale è stato la scomparsa di Beatrice in motivo di gioia e speranza per tutti coloro che vivono la drammatica esperienza della malattia oncologica. Sito: http://www.ilsorrisodibeatrice.com NADIR Onlus HIV Treatment Group Aassociazione Patient Based. I soci hanno deciso di promuovere un nuovo ruolo per le persone sieropositive: diventare uno dei tre elementi del triangolo medico-farmacopaziente. Sito: http://www.nadironlus.org UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare Onlus Scopo essenziale è difendere i diritti e migliorare la qualità di vita di tutte le persone affette da malattie rare. La Federazione fa parte di un Network Europeo di tredici Alleanze Federative Nazionali tra associazioni di pazienti di altrettanti Paesi della Unione Europea. Sito: http://www.uniamo.org VIDAS Assistenza completa e gratuita malati terminali Svolge attività al domicilio del paziente o in hospice, a sostegno di malato e familiari e agli operatori che li assistono. Attenzione e disponibilità all’ascolto, nel delicato rapporto umano con chi sta morendo e con chi sta perdendo una persona cara. Sito: http://www.vidas.it

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il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

LEGGE SULLE CURE PALLIATIVE E LA TERAPIA DEL DOLORE Nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010 e' pubblicata la Legge 15 marzo 2010, n. 38 concernente: Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Si tratta di una legge fortemente innovativa, che per la prima volta tutela e garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze. Le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore devono assicurare un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei princìpi fondamentali della tutela della dignità e dell’autonomia del malato, senza alcuna discriminazione; della tutela e promozione della qualità della vita in ogni fase della malattia, in particolare in quella terminale, e di un adeguato sostegno sanitario e socioassistenziale della persona malata e della famiglia. Gli aspetti più rilevanti del testo legislativo riguardano: Rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica - All’interno della cartella clinica, nelle sezioni medica ed infermieristica, in uso presso tutte le strutture sanitarie, devono essere riportati le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero, nonché la tecnica antalgica e i farmaci utilizzati, i relativi dosaggi e il risultato antalgico conseguito. Reti nazionali per le cure palliative e per la terapia del dolore - Il Ministero promuove l’attivazione e l’integrazione di due reti della terapia del dolore e delle cure palliative che garantiscono ai pazienti risposte assistenziali su base regionale e in

modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Su proposta del Ministro della salute, in sede di Conferenza permanente StatoRegioni, vengono definiti i requisiti minimi e le modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e della terapia del dolore domiciliari presenti in ciascuna regione. Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore - La legge modifica il Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza (DPR 309 del 1990) semplificando la prescrizione dei farmaci oppiacei non iniettabili: ai medici del Servizio sanitario nazionale sarà consentito prescrivere tale classe di farmaci non più su ricettari speciali, ma utilizzando il semplice ricettario del Servizio sanitario nazionale (non più quello in triplice copia). Formazione del personale medico e sanitario - Con decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, verranno individuati specifici percorsi formativi in materia di cure palliative e di terapia del dolore connesso alle malattie neoplastiche e a patologie croniche e degenerative; verranno inoltre individuati i criteri per l’istituzione di master in cure palliative e nella terapia del dolore.La legge prescrive che in sede di Conferenza Stato-Regioni, su proposta del Ministro, vengano individuate le figure professionali con specifiche competenze ed esperienza nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore. Il Ministero avrà un ruolo fondamentale nella concreta ed uniforme attuazione delle disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Fonte: http://www.salute.gov.it

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AFFETTIVITA’ E APPRENDIMENTO VERBALE L’affettività condiziona e imprime la direzione all’apprendimento verbale e ai processi cognitivi, specialmente nei bambini. Una profonda connessione esiste tra l’apprendimento verbale e i processi emotivi, poichè esso si sviluppa e rafforza sempre all’interno di una dimensione di relazione affettiva. Il rapporto educativoaffettivo significa presenza esistenziale dell’educatore per l’educando. Già M. Bucher sosteneva che “attraverso la complementarietà si crea, tra insegnante e alunno, tra genitore e figlio, un dialogo profondo da cui emerge un sentimento di profonda fiducia e l’impegno di amore l’uno per l’altro” per cui ne scaturisce un necessario e fondamentale senso di responsabilità da parte dell’educatore rispetto all’educando. Quindi l’apprendimento verbale non è condizionato e assimilato esclusivamente e passivamente attraverso i contenuti ma necessita di un atto di fiducia poichè è vitale e presente un fattore di attivazione emotivo-cognitivo perchè l’attivazione verbale è il coraggio di tuffarsi nell’incerto e nell’ignoto. Fondamentale è sottolineare che alcune forme di disagio sociale, di successo o insuccesso scolastico, stati d’ansia di prestazione, problemi di autostima e insicurezza, dipenderanno in modo significativo dalle prime esperienze di apprendimento. La relazione tra apprendimento verbale e affettivitàmotivazione deve essere presa in primaria considera-

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Il Comune di Roma informa

a cura della redazione

PROGETTO “UNA BIBLIOTECA PER LA DISLESSIA” Non tutti sanno che, ormai da qualche anno, le Biblioteche di Roma promuovono una serie di attività dedicate ai giovani con problemi di dislessia; il titolo del progetto è “Una biblioteca per la dislessia”. La dislessia è un disturbo che interessa circa il 4% della popolazione infantile, rallenta e rende difficoltoso il processo di apprendimento della lettura e della scrittura in bambini intelligenti, che non presentano altri problemi neuropsichiatrici significativi. L’estrema difficoltà che i bambini dislessici incontrano nell’apprendere e nel padroneggiare la lettura, riduce in modo significativo il piacere di leggere, di utilizzare un libro come fonte di conoscenza, di appagamento della propria curiosità, della voglia di scoprire. Proprio per intervenire su questa delicata problematica è nato il progetto “Una biblioteca per la dislessia” che ha inizialmente interessato la Biblioteca Pier Paolo Pasolini del XII Municipio, in seguito è stato esteso dall’Istituzione Biblioteche del Comune di Roma alle biblioteche di altri cinque municipi della città: I Municipio (Biblioteca Enzo Tortora), IV Municipio (Biblioteca Ennio Flaiano), VII Municipio (Biblioteca Gianni Rodari), XV Municipio (Biblioteca di Corviale) e XX Municipio (Biblioteca Galline Bianche). Si tratta di variegati contesti territoriali periferici e non, densamente popolati, caratterizzati dalla presenza di nuovi insediamenti familiari con alta natalità ed elevati tassi di scolarità.

Le sei biblioteche coinvolte nel progetto operano in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche dell’Università La Sapienza, l’Associazione Italiana Dislessia (AID) e l’Associazione di Neuro Psichiatria dell’Infanzia SINPIA, con il coinvolgimento dei Servizi di Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva (TSMREE) delle ASL territoriali riferimento. Le biblioteche partecipanti al progetto hanno realizzato uno scaffale di libri e materiale multimediale destinato a dislessici, genitori, insegnanti ed operatori dell’infanzia, ed hanno istituito, per coloro che presentano tale disturbo, una postazione informatica dotata di un software didattico e riabilitativo per la lettura e scrittura. Si tratta di uno strumento compensativo per persone con disturbi dell'apprendimento, DSA, ma anche operativo per persone con disabilità motoria ed ipovisione. Contiene una sintesi vocale ed è in grado di leggere qualsiasi testo, anche in lingua straniera, riducendo, pertanto, lo sforzo della lettura di un ragazzo dislessico. Nel corso degli anni, sono stati organizzati e promossi dall’Istituzione Biblioteche, due corsi di formazione sul tema della dislessia rivolti al personale bibliotecario a cura di: Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche dell’Università La Sapienza, l’Associazione Italiana Dislessia (AID), con il coinvolgimento dei Servizi di Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva (TSMREE) delle ASL territoriali, in qualità di collaboratori “storici” nel progetto. Fonte: http://www.comune.roma.it

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PIU’SIAMO, PIU’ ABBIAMO VOCE AIUTACI AD AIUTARTI L’A.N.Di.P. è un’associazione senza fini di lucro nata per promuovere la conoscenza ed il ricorso alla Dialisi Peritoneale nel trattamento dell’Uremia e per unificare i percorsi attuativi ed i diritti dei pazienti stessi. L'A.N.Di.P. intende attivare: - tutte le iniziative volte a migliorare l'assistenza; - promuovere e favorire la diffusione della dialisi peritoneale; - sostenere il potenziamento ed il miglioramento delle strutture esistenti; - svolgere opera di informazione e di sensibilizzazione sui problemi inerenti le malattie renali; - favorire e finanziare interscambi con medici ed operatori sanitari operanti in sede altamente qualificata, in Italia ed all'estero; - promuovere corsi di formazione e perfezionamento del personale medico e non medico operante nell'ambito della Dialisi Peritoneale.

DONA IL 5 X MILLE: CF: 09261781000 Aiuta l’A.N.Di.P, l’Associazione dei 4000 pazienti in dialisi peritoneale 4000 GRAZIE Il Presidente Prof. Gaspare Elios Russo

L'A.N.Di.P. mette a disposizione dei propri iscritti una consulenza medica gratuita.

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a cura di Roberta Armentano

IL CERTIFICATO DI MALATTIA ADESSO È DIGITALE I lavoratori dipendenti sanno bene che assentarsi per qualche giorno dall'ufficio comporta l'invio del certificato medico al proprio datore di lavoro entro due giorni lavorativi. Fino a poco tempo fa il certificato medico poteva essere inviato tramite fax oppure con una raccomandata con ricevuta di ritorno (questa seconda modalità comporta il disagio delle file allo sportello dell'ufficio postale e il costo della raccomandata). Come dicevamo, questa la procedura fino a poco tempo fa. A partire dal mese di aprile è partito un progetto pilota promosso dal Ministero per la pubblica amministrazione che prevede l'invio dei certificati di malattia per via telematica. Stando alla nuova procedura spetterà al medico inviare il certificato di malattia all'INPS, l'INPS, a sua volta, invierà l'attestazione di malattia all'amministrazione di appartenenza del lavoratore. Cosa cambia per il lavoratore: gli impiegati, del settore pubblico o privato, sono esonerati dall'invio del certificato medico. Come si legge sul sito del Ministero per la pubblica amministrazione, il lavoratore deve esibire al medico la propria tessera sanitaria e comunicare l’indirizzo di reperibilità da inserire nel certificato, se lo desidera, può chiedere copia cartacea del certificato e dell’attestato di malattia o l'invio degli stessi alla propria casella di posta elettronica. Il lavoratore potrà accedere al sistema INPS per visualizzare il proprio attestato di malattia, tramite il proprio codice fiscale e il numero di protocollo. Cosa cambia per il medico: il medico ha "l'onere" di inviare la documentazione

all'INPS. L'inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica costituirà illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporterà il licenziamento o, per i medici convenzionati, la decadenza dalla convenzione. Il medico può continuare ad utilizzare il proprio sistema software per la gestione dei pazienti integrandolo con un software per dialogare con il Sistema centrale (secondo modalità definite d’intesa con il Ministero della salute e con il Ministero dell’economia e delle finanze) Cosa cambia per l'INPS. L’INPS mette a disposizione dei datori di lavoro (sia pubblici che privati) le attestazioni di malattia relative ai certificati ricevuti, secondo le seguenti modalità: mediante invio alla casella di posta elettronica certificata indicata dal datore di lavoro, oppure mediante accesso diretto al sistema INPS tramite credenziali che devono essere richieste dal datore di lavoro all’INPS medesimo. Il periodo di prova durerà tre mesi durante i quali i medici dovranno aggiornare il proprio sistema di gestione dei pazienti e trasmissione dei certificati, nel frattempo si potrà continuare con il rilascio cartaceo dei certificati, secondo le modalità attualmente vigenti. Per informazioni: www.innovazionepa.gov.it

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endocrinologia estetica

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LA CELLULITE E IL GRASSO SUPERFICIALE Una delle richieste più frequenti nel campo estetico è quella della riduzione del grasso localizzato in determinate regioni anatomiche o distribuito in maniera più omogenea su tutto il corpo e, comunque, in grado di nascondere le forme. In alcune zone, questo aumento del grasso superficiale si rende responsabile dell’inestetismo della cellulite, dove si unisce all’aumento di acqua nei tessuti superficiali e alla riduzione del tono muscolare dando il classico aspetto della pelle a “buccia d’arancia”. L’aumento del grasso superficiale, responsabile della cellulite e delle modificazioni della figura, può aversi anche per donne che hanno un peso nella norma. Ciò avviene quando la distribuzione delle calorie nella giornata è sbilanciata, con un eccesso a cena quando il metabolismo ha una sua fisiologica riduzione e le possibilità di bruciare le calorie in eccesso sono limitate dal poco tempo che passa dalla cena al riposo notturno. Per ottenere la riduzione del grasso superficiale bisogna fare esattamente il contrario, distribuendo le calorie del fabbisogno giornaliero in maniera più omogenea tra colazione pranzo e merenda ed evitando a cena alimenti grassi e calorici. Programma per ridurre il grasso superficiale responsabile della cellulite. Colazione a base di frutta/latte non più di un bicchiere o yogurt/un dolce fatto in casa. Pranzo a base di insalatone o pasta

fredda o carpaccio di carne o pesce o un panino con fesa di tacchino. Merenda a base di macedonia di frutta e/o un gelato. Alimenti da evitare a cena Affettati Formaggi Condimenti grassi Dolci Vino/alcolici Latte e cornflakes Pizza a taglio Alimenti da rosticceria Alimenti da preferire Proteine del pesce o della carne Legumi Minestre/Zuppe/Farro Verdure Pasta con verdure Seguire queste indicazioni alimentari almeno cinque giorni a settimana. Nel weekend fare del movimento aerobico all’aria aperta (bicicletta, passeggiata veloce alternata a qualche breve corsa e flessione sulle gambe). Bere almeno 10 bicchieri di acqua al giorno, ridurre il sale, utile l’utilizzo di tisane drenanti in chi soffre di ritenzione. Trattamenti: Linfodrenaggio Massaggio connettivale Applicazione di creme lipolitiche e/o vasodilatatrici. Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche Presidente della Società Italiana di Endocrinologia Estetica (SIEES) Direttore Centro di Endocrinologia estetica “EsseMedica”

Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche 17 V.le delle Belle Arti, 7 - 00196 Roma Tel.063224276 www.stamegna.it


POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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Dott. Lino Di Rienzo Businco

ALLERGIE: LA RIVOLUZIONE IN UN MICROINTERVENTO Un prestigioso riconoscimento ed una grande soddisfazione per l'Italia: Journal of Rhinology, la rivista scientifica più autorevole del settore otorinolaringoiatrico, nel suo ultimo numero ha ratificato il protocollo micro-operatorio di un brillante chirurgo italiano, il dott. Lino Di Rienzo Businco. La prima tecnica chirurgica in grado di curare l’allergia prevede il trattamento dell’ipertrofia dei turbinati nella rinite allergica nel totale rispetto della mucosa nasale, senza traumi e sanguinamenti, e consente la riduzione dei sintomi allergici nasali, così invalidanti della qualità della vita dei pazienti allergopatici. Il protocollo messo a punto dal dott. Di Rienzo Businco ha estremizzato il concetto della microinvasività dell’endoscopia operativa a radiofrequenze al plasma si è dimostrato efficace nel migliorare la respirazione su una grande serie di pazienti affetti da rinite allergica verso la polvere, le graminacee e la parietaria. Come mai l’ipertrofia dei turbinati è così diffusa? I più aggiornati dati epidemiologici ci dicono che il fenomeno è in costante aumento nelle aree cittadine ed industrializzate, a motivo degli agenti inquinanti ed irritanti che respiriamo nella vita quotidiana delle città (gas, prodotti della combustione dei motori, smog, inquinanti degli ambienti lavorativi, ecc.). Neppure all’interno degli uffici siamo del tutto al sicuro poichè spesso si sviluppa reattività nasale verso agenti provenienti da climatizzatori, arredi, vernici e materiali delle pareti e pavimenti (rinite vasomotoria). L’ingrossamento dei turbinati è anche causato dalle allergie, che oggi sono ben più

diffuse rispetto al passato. Da cosa dipende questo aumento delle allergie respiratorie? Dall’uso smodato di spray nasali, dalle sostanze inquinanti che si mischiano con quelle naturali, creando una miscela irriconoscibile, che “confonde” i nostri anticorpi. L’allergia, in fondo, è una forma di rigetto verso le sostanze respirate, normalmente tollerate dalla totalità delle persone, ma riconosciute dai soggetti allergici come nemici. Come si può intervenire oggi per il trattamento della cattiva respirazione nasale ed ingrossamento dei turbinati? In passato i turbinati venivano bruciati o tagliati con forbici e bisturi. Una soluzione radicale che privava il paziente di un apparato importante. Nel nostro centro preferiamo intervenire sempre con tecnica endoscopica, attraverso l’energia delle radiofrequenze Coblator®, con trattamenti che “sgonfiano” la mucosa. Niente tagli, niente suture, niente sanguinamento o ricorso ai famigerati tamponi nasali. Questo trattamento è applicabile per le riniti allergiche e vasomotorie, in adulti e bambini, oltre che per il trattamento di adenoidi e tonsille. Siamo anche in grado di ricostruire i turbinati “rovinati” da interventi chirurgici precedenti. Sono trattamenti lunghi e necessitano di ricovero? L’energia delle radiofrequenze è in grado di “sgonfiare” il turbinato ingrossato senza traumi e senza dolore in un tempo inferiore al minuto. Sono pertanto trattamenti veloci eseguiti in regime di day-hospital. A differenza delle precedenti tecnologie a radiofrequenze, oggi è sufficiente una singola applicazione per risolvere il problema in modo radicale e definitivo. Teniamoci caro il nostro naso. Curiamolo quando serve. E dimentichiamo il bisturi.

Dott. Lino Di Rienzo Businco Specialista in Otorinolaringoiatria e Audiologia Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 349 2313343 www.businco.net 19


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terapia del dolore

Dott. Marco Tarquini

LE NUOVE FRONTIERE DELLA TERAPIA DEL DOLORE Il sintomo principale del mal di schiena è il dolore, una sensazione angosciosa originata nella parte interna del nostro corpo in cui si è verificato il danno. Inizialmente il dolore è utile: ci avvisa che c’è qualcosa che non va; successivamente con il suo perdurare si innescano meccanismi che lo trasformeranno da acuto in cronico con difficoltà crescenti di individuare terapie efficaci. Il mal di schiena, se cronico, fa muovere poco, perdere il sonno, fa essere stanchi, irritabili, depressi, fa lavorare male e addirittura porta a non desiderare o sopportare più gli amici e talvolta i familiari. In queste condizioni è facile perdere la gioia di vivere. Purtroppo il mal di schiena risulta essere la patologia più diffusa nei paesi industrializzati: statistiche nord-americane indicano il dolore causato da questo male in testa alla classifica delle patologie che portano a ricorrere al medico prima di 45 anni di età. È una malattia che coinvolge una quantità impressionante di specialisti, esami ematochimici, farmaci, trattamenti chirurgici e programmi di riabilitazione. Per non parlare delle migliaia di ore lavorative perse, del costo dei prepensionamenti, degli aspetti assicurativi e, non per ultimo, dei contenziosi legali. Ma oggi si hanno a disposizione moderne procedure percutanee (tecniche operatorie mini-invasive) per il trattamento del mal di schiena. Procedure affacciatesi sulla scena operatoria negli ultimi decenni, che io stesso utilizzo settimanalmente con successo e con scarsi effetti collaterali, con degenza ospedaliera di tre giorni al massimo, nella casa di cura in cui opero in regime di convenzione con il Ssn (Servizio sanitario nazionale). Tra queste

le più praticate sono l’Ozono intradiscale, la Periduscopia, la Radiofrequenza pulsata, la Decompressione discale. Queste tecniche, seppur non concordemente accettate, falliti i trattamenti farmacologici e riabilitativi, forniscono allo specialista ottimi strumenti per trattare le lombalgie e le sciatiche. L’intervento chirurgico di asportazione dell’ernia discale deve essere riservato a casi selezionati e quindi considerato quale “ultima spiaggia”. Bisogna sottolineare che “l’intervento chirurgico” non è sempre sinonimo di un risultato migliore e per di più non garantisce una vita senza dolore lombare. Il trattamento del male lombo-sciatalgico attraverso tecniche operatorie mini-invasive (o percutanee), consente di ottenere ottimi risultati nel 70-75% dei casi, sempre che la diagnosi sia precisa e il paziente segua le raccomandazioni riabilitative e di “igiene” di vita. Per accedere a questi trattamenti sono indispensabili preventivamente una accurata visita medica e la valutazione di immagini radiologiche ed esami ematochimici che concorrono tutti assieme a individuare la causa del mal di schiena. Dott. Marco Tarquini: Anestesista-Rianimatore Esperto in Terapia Antalgica Attività professionale presso la Casa di Cura Privata “L. PIERANGELI” Pescara

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 www.marcotarquini.it

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allergologia

Dott. Andrea Di Rienzo Businco

MALEDETTA PRIMAVERA! LE ALLERGIE STAGIONALI: NOVITÀ E CERTEZZE Come mai la Primavera rappresenta per gli allergici la stagione più critica? Le fioriture di svariati pollini (che hanno la maggiore concentrazione tra la fine di Marzo e Giugno) determinano negli allergici diversi sintomi. Il contatto dei pollini nei diversi distretti può provocare congiuntivite, arrossamento, prurito e lacrimazione degli occhi. Quando è interessato il naso si presentano ostruzione (con o senza secrezione), starnuti, prurito e, nei casi più avanzati, una vera e propria rinosinusite. Può essere presente anche un fastidioso prurito nella mucosa orale o in gola e perfino dentro le orecchie. Anche le basse vie respiratorie sono sede di infiammazione allergica: tosse secca o grassa, vere e proprie bronchiti e asma sono riconducibili alla presenza dei pollini! Perché ci si sente stanchi e sonnolenti? Spesso i sintomi appena descritti coesistono. Basti pensare a come una difficile respirazione diurna, e ancora di più notturna, possa interferire con le normali attività quotidiane. Spesso i pazienti riferiscono di avere un sonno “leggero” e di “risvegliarsi al mattino più stanchi di quando sono andati a dormire”. Esistono oggi farmaci per controllare le allergie? Rispetto al passato, disponiamo sicuramente di terapie molto efficaci. Gli antistaminici (che fino a qualche tempo fa potevano presentare fastidiosi effetti collaterali come la sonnolenza) oggi sono più efficienti e gravati da minime controindicazioni. Anche i nuovi cortisonici per uso locale hanno un assorbimento sistemico minimo che evita spiacevoli effetti secondari, anche in età pediatrica. Oggi si parla molto

per la cura delle Allergie dei Vaccini Sublinguali: cosa c’è di nuovo? Attualmente i vaccini più utilizzati non sono più quelli “tradizionali”, che prevedevano la somministrazione delle singole dosi per iniezione. La ricerca scientifica ha messo a punto nuove vie di somministrazione; l’assunzione sublinguale che in tempi recenti ha dimostrato progressi più convincenti. Cosa si intende per “vaccino sublinguale”? Una immunoterapia specifica sublinguale consiste nella somministrazione, sotto la lingua, di poche gocce di liquido che contiene frammenti degli allergeni coinvolti. Nel caso di una oculorinite primaverile si assumono piccole quantità di frammenti pollinici. Più recentemente sono stati introdotti vaccini in compresse orodisperibili che stanno mostrando eccellenti risultati. Chi si può vaccinare dalle allergie? Le linee guida attuali permettono l’uso dei vaccini sin dall’età di 4-5 anni. Esistono studi che dimostrano l’azione preventiva dei vaccini sulla comparsa di asma. Come si fa a scegliere il vaccino più efficace? La diagnosi deve essere molto accurata e possibilmente eseguita da uno specialista. Essendo infatti i vaccini molto specifici, se non si dovesse individuare il corretto allergene da trattare potremmo andare incontro ad un insuccesso. Quali sono i test più utili per la diagnosi di allergia? Ancora oggi il test cutaneo (prick test) rimane l’indagine di primo livello; nel caso di coinvolgimento delle basse vie respiratorie (tosse, asma…) è utile un test funzionale bronchiale (Spirometria); entrambe le prove possono essere eseguite contestualmente nei centri più attrezzati come il nostro che comprendano eventualmente un controllo integrato con lo specialista Otorinolaringoiatra.

Dott. Andrea Di Rienzo Businco, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 - 349 2313343 www.businco.it 23


Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

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odontoiatria

Dott. Paolo Bastianelli - PB dentalesthetic

DENTI BIANCHI E PERFETTI PER UN SORRISO NATURALE In campo odontoiatrico è in crescente aumento la richiesta dello sbiancamento dentale. Negli Stati Uniti è un trattamento di routine mentre in Italia solo da pochi anni si sta diffondendo tra la gente il desiderio di avere denti non solo sani ma anche belli da mostrare. Perchè sbiancare i denti? Avere un sorriso con denti bianchi e luminosi aiuta senz'altro a rendere più gradevole l'aspetto generale di una persona, sia di fronte a se stessa, aumentando l'autostima, che di fronte agli altri. Il sorriso e i denti contribuiscono a dare un primo giudizio positivo della persona. Un bel sorriso è sinonimo di pulizia, di ordine, di simpatia e serve a valorizzare l'intero individuo. Al contrario denti gialli, sporchi e con tartaro danno l'idea di una persona trascurata. Sempre più persone sono stanche di avere denti macchiati e gialli anche perchè la pubblicità mostra modelle dai denti splendidi così come smaglianti sono i sorrisi degli attori hollywodiani. I prodotti sbiancanti di ultima generazione, privi di effetti collaterali, consentono non solo di eliminare macchie ed ingiallimenti causati dal tempo e dalle sostanze alimentari ma anche di schiarire il colore dei denti naturali che è determinato geneticamente in ciascuno di noi. Molti studi e molti dentisti confermano questa tendenza: anche tante persone giovani con denti già naturalmente bianchi si sottopongono a trattamenti sbiancanti per migliorare ulteriormente il proprio sorriso. Il colore dei denti è personale, un po'

come il colore della pelle, ognuno ha il suo “bianco naturale” e può essere sempre migliorato. Gli attuali progressi dell'odontoiatria cosmetica consentono di riportare il colore dei denti al bianco e alla luminosità desiderati. In realtà ognuno può scegliere l'intensità della decolorazione da raggiungere perchè la capacità di sbiancamento dei prodotti professionali dipende dalla concentrazione del principio attivo e dal tempo di permanenza a contatto dei denti, così come si può scegliere il tempo di esposizione alle radiazioni solari per raggiungere la desiderata tonalità di abbronzatura. Alcune persone richiedono proprio il colore “ bianco porcellana” perchè desiderano far apparire i loro denti più bianchi possibile. Per sorrisi perfetti: la ricerca ed il nostro impegno devono tendere, a mio avviso, sempre alla semplificazione delle nostre cure attraverso soluzioni immediate. Da questo punto di vista personalmente prediligo l'utilizzo di tecniche e materiali all'avanguardia quali il trattamento Biowhite che, a costi veramente contenuti, garantisce risultati eccellenti. Il Dott. Paolo Bastianelli, oltre che nel proprio studio, opera anche presso Casa di Cura Santo Volto e Casa di Cura Salvator Mundi.

Dott. Paolo Bastianelli, Medico Chirurgo Odontoiatra Viale Pinturicchio n. 45 (Piazza Mancini) Tel. 063227726 www.dentalesthetic.it

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oncologia

Dott. Sergio Del Bianco

MENO CHEMIOTERAPIA CON IL TEST GENETICO DEL TUMORE MAMMARIO La prognosi delle pazienti con tumore mammario è decisamente migliorata negli ultimi anni. Quando la malattia viene diagnosticata in fase iniziale, oltre il 70% delle pazienti può andare incontro a guarigione. Fino ad oggi, per definire il rischio di ri-ammalarsi, non esisteva un metodo molto preciso: venivano considerati alcuni parametri non sempre attendibili, in quanto non costantemente riproducibili (Recettori ormonali, indici di proliferazione, etc.). E’ stata la possibilità di monitorare l’attività di 70 specifici geni, identificati nell’ ambito dell’ intero genoma, che ha finalmente permesso di identificare (differenziando le pazienti tra “alto rischio” e “basso rischio”), quelle passibili di un trattamento più aggressivo (Chemioterapia). Questo Test (Mammaprint®), partendo da un campione di tessuto tumorale, con l’ ausilio di veri e propri “chip” genetici (i DNA-microarray), è in grado di realizzare un profilo di espressione genica (Genetic signatur) con cui è possibile classificare il tumore con un elevatissimo grado di attendibilità. In tal modo, collocando più precisamente un numero meno elevato di pazienti ad “alto rischio” – 60% contro 85% - espone un 25% in meno di donne operate di tumore mammario, al rischio di una chemioterapia post-operatoria, con le conseguenti importanti tossicità a breve, medio e lungo termine. Il

Mammaprint®,

eseguito sul campione inviato dal Patologo al momento delle preparazioni Isto-Patologiche, viene effettuato dai Laboratori di Agendia® (Amsterdam), ed è stato sviluppato in stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori Olandese. Al momento, il test è effettuabile anche in Italia, ma non viene ancora erogato dal nostro S.S.N. Casa di Cura “Villa Mafalda” Via Monte delle Gioie 5 - 00199 Roma Casa di Cura “Madonna della Fiducia” Via Cesare Correnti, 5/6 - 00179 Roma

Dr. Sergio Del Bianco, Specialista in Oncologia Tel. 06 78462786 - 335 6762760 -333 3606973 www.sergiodelbianco.it

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Ipertensione, diabete e nefropatie

Prof. Claudio Di Veroli

IL RENE MANTIENE L’AMBIENTE INTERNO DEL NOSTRO ORGANISMO Le malattie renali croniche sono abbastanza complesse, colpiscono l’8-10% della popolazione e spesso non esprimono disturbi. Sulla base dell’origine si distinguono in: • Malattie che derivano da patologie dell’organismo, come le glomerulonefriti, la calcolosi, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, le alterazioni dell’assetto lipidico. • Malattie che dipendono da patologie o malformazioni del rene, come i reni policistici, la mancanza congenita o acquisita di un rene, la duplicazione di un uretere. • Malattie che provengono da patologie ostruttive o infettive delle vie escretrici dell’apparato urinario, come l’ipertrofia della prostata, il prolasso della vescica, la calcolosi nell’uretere, le infezioni. Tali forme morbose in vario modo determinano nel tempo una vera e propria nuova malattia, che è la principale responsabile della progressiva riduzione della funzione renale. Questa compromissione funzionale modifica lentamente, inevitabilmente ed in modo insidioso il biochimismo dell’organismo, alterando dinamiche ed equilibri delicati. Ciò è la conseguenza, sia della grave ritenzione di metaboliti che diventano “tossici”, sia delle importanti modificazioni endocrine ed elettrolitiche. Tale complicata situazione, documentata da un’elevata creatininemia, dai reni insufficienti si estende a tutto l’organismo

con alterazioni dell’ambiente interno, avviandosi per la sopravvivenza ad una terapia sostitutiva (dialisi e/o trapianto). Circa l’80% delle persone in età adulta che iniziano la dialisi hanno manifestato come evento favorente l’ipertensione (nefroangiosclerosi) e/o il diabete (nefropatia diabetica), che spesso coesistono con altre alterazioni metaboliche (aumento dell’uricemia, della colesterolemia ecc.). Un importante momento è quello della diagnosi che, con il controllo precoce della pressione, dell’esame delle urine, della funzione renale e del metabolismo glicidico e lipidico, è indispensabile per classificare la funzione renale residua ed evidenziare eventuali alterazioni di altri organi ed apparati dell’organismo. Subito dopo bisogna mettere in atto semplici schemi dieteticonutrizionali e farmacologici, secondo le Linee Guida nazionali ed internazionali, per rallentare in modo significativo la progressione del danno morfo-funzionale dei reni ed allontanare nel tempo il momento dialitico sostitutivo. I medici del “Centro dell’Ipertensione Arteriosa e delle Malattie Metaboliche e Renali”, ubicato nella “Casa di Cura San Domenico”, consigliano, in accordo con le Linee Guida, che il trattamento medico debba iniziare precocemente. Ritengono inoltre che la terapia vada orientata con esperienza ed in collaborazione con il medico curante verso i fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, dislipidemia, iperglicemia ecc.), verso le malattie che hanno colpito il rene e verso un possibile miglioramento della funzione renale. Prof. Claudio Di Veroli - Responsabile del “Centro dell’Ipertensione Arteriosa e delle Malattie Metaboliche e Renali”, Casa di Cura “San Domenico” Roma.

Prof. Claudio Di Veroli, Specialista Nefrologo, Esperto di Ipertensione Arteriosa Casa di Cura “San Domenico” Roma - Piazza Sassari, 5 – Tel. 06 44230851 29


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ricerca scientifica

a cura della redazione

DIABETE, OLTRE 3 MILIONI DI MALATI: PAROLA D’ORDINE PREVENZIONE Con oltre 250 milioni di persone colpite nel mondo, almeno tre milioni in Italia, il diabete di tipo 2 è considerato una vera e propria epidemia. Il numero dei casi, infatti, è in costante aumento e sono ormai migliaia le persone malate che però non sanno ancora di esserlo. “In Italia – spiega il Prof. Gianni Tognoni, Direttore dell’Istituto Mario Negri Sud – ogni anno 250 mila persone sviluppano il diabete, mentre è molto più alto (si stima 1,5 milioni) il numero di coloro che sono ad altissimo rischio e non sono ancora stati identificati”. Di questi dati e del ruolo fondamentale dell’opera di profilassi, si è parlato a Roma nell’ambito di un incontro che ha visto coinvolti esperti di diabete e di prevenzione cardiovascolare. L’arma più efficace per combattere il diabete resta la prevenzione. Anche i soggetti a maggiore rischio di sviluppo della malattia, tra i quali i pazienti con ridotta tolleranza al glucosio, gli obesi e i soggetti con parenti diabetici, possono prevenire la malattia semplicemente cambiando o almeno regolando il proprio stile di vita. Evitare il fumo, praticare attività fisica con regolarità, rispettare una dieta equilibrata per mantenere il peso corporeo entro la norma. Per chi è già diabetico, oltre ad uno stile di vita più sano, è spesso necessario abbinare un’adeguata terapia farmacologia. “Il paziente affetto da questa patologia – spiega il Prof. Tognoni – va considerato ad alto rischio cardiovascolare, basti pensare che il 70% dei decessi nei diabetici è dovuto

a questa disfunzione”. Quando però le modifiche allo stile di vita e all’alimentazione non sono sufficienti, ecco che viene in aiuto la farmacoterapia. Recentemente sono stati presentati all’American College di Atlanta i risultati di “Navigator”, uno studio internazionale che ha valutato oltre novemila pazienti con ridotta tolleranza al glucosio, considerata una condizione pre-diabetica. “L’interesse dello studio “Navigator” - dichiara il prof. Tognoni, membro dello Steering Committee – è proprio l’aver documentato per la prima volta che un trattamento con un farmaco non “per il diabete” ma normalmente utilizzato per il controllo dell’ipertensione (il Valsartan), può anche ridurre del 14% il passaggio da una situazione di rischio di malattia diabetica allo stato di diabete conclamato”. I dati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, offrono indicazioni utili, per il trattamento di pazienti affetti da ipertensione e a rischio di sviluppare il diabete. “Valsartan” ha dimostrato di ridurre anche l’insorgenza di nuovi casi di diabete. Si aggiungono, dunque, ulteriori informazioni, sia nell’opera di controllo del diabete e delle sue complicanze, sia in quella di prevenzione che, con questo nuovo studio, offre ad ogni medico un’arma in più nella lotta al diabete.

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speciale

Dott. Giorgio Crucitti, Medeia Medica

Allergie e intolleranze alimentari Negli ultimi anni la crescente diffusione delle allergie alimentari ha suscitato un interesse sempre maggiore, con una stima del 2-4% di adulti e un 6% di bambini che soffrono di alcuni tipi di questo disturbo. Nonostante si sappia sempre di più riguardo le allergie alimentari e degli alimenti che le causano, esse rimangono una questione complessa e impegnativa. Le statistiche dimostrano che circa il 20% della popolazione adulta crede di avere allergie alimentari; in realtà quando si compiono valutazioni e diagnosi più approfondite si scopre che in realtà solo l’1-2% è veramente allergico. Prima di tutto è importante chiarire il fatto che non tutte le reazioni indesiderate agli alimenti sono causate da allergia alimentare. Infatti una reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare. In molti casi è provocata da altre cause come un’intossicazione alimentare di tipo microbico, un’avversione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente di un alimento. L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza che necessita dell’attivazione del sistema immunitario diretto contro alimenti o componenti alimentari. Un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del sistema immunitario tra cui la produzione di anticorpi. Gli anticorpi

determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno, abbassamento di pressione. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita. Fortunatamente, la maggior parte delle risposte allergiche agli alimenti è relativamente lieve ma in un numero limitato di persone si verifica una reazione violenta che può essere letale e che prende il nome di anafilassi. A volte la reazione anafilattica può manifestarsi nel giro di qualche minuto dall’esposizione e richiede cure mediche immediate. Le arachidi sono molto note come causa di "shock anafilattico", una grave condizione in cui la pressione arteriosa precipita e le vie respiratorie si chiudono. Quindi l’allergia è essenzialmente "un’alterazione immunitaria" in cui una sostanza normalmente innocua viene “percepita” come una minaccia - un allergene - e attaccata dalle difese immunitarie dell’organismo. E sappiamo anche quanto la percezione sia influenzata dai processi mentali. Infatti è ormai dimostrato come le allergie siano la spia di un disordine dell’equilibrio psico – neuro – endocrino – immunitario.

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speciale

Dott. Giorgio Crucitti, Medeia Medica

nuove strategie diagnostiche e terapeutiche L’intolleranza alimentare invece, coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario. Un tipico esempio è l’intolleranza al lattosio: le persone che ne sono affette hanno una carenza di lattasi, l’enzima digestivo che scompone lo zucchero del latte. Spesso i sintomi sono simili all’allergia (tra cui nausea, diarrea e crampi allo stomaco), ma la reazione non coinvolge nello stesso modo il sistema immunitario e quindi non sono mai presenti sintomi generalizzati a carico del sistema cardiocircolatorio e respiratorio. L’intolleranza alimentare si manifesta quando il corpo non riesce a digerire correttamente un alimento o un componente alimentare provocando infiammazione cronica della mucosa dell’intestino tenue e del colon. Mentre i soggetti veramente allergici devono in genere eliminare del tutto il cibo incriminato, le persone che hanno un’intolleranza possono spesso sopportare piccole quantità dell’alimento o del componente in questione senza sviluppare sintomi. Fanno eccezione gli individui sensibili al glutine e al solfito.

a punto da un team italiano della Biophysics Research, che permette di studiare le principali sostanze e i processi biochimici in modo analitico, non invasivo e con alta affidabilità in tutti gli organi e i tessuti dell’organismo. In questo modo è possibile studiare in vivo, in tempo reale e con la massima sicurezza tutti i processi immunitari e psico – neuro – endocrini presenti in corso di allergie e intolleranze alimentari. Questo permette di istituire dei programmi di trattamento personalizzati.

Il primo passo per una corretta diagnosi è un’anamnesi dettagliata del paziente e della sua famiglia. Si deve dedicare particolare attenzione alla tipologia e alla frequenza dei sintomi, nonché al momento preciso in cui si verificano in relazione al consumo di determinati alimenti. Inoltre oggi è possibile effettuare una più accurata diagnosi delle allergie e delle intolleranze alimentari e dei processi neuro-immuno-endocrini correlati mediante il metodo Bio-Explorer messo

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via lo stress alle terme

a cura della redazione

BENESSERE E CURE TERMALI PER RIGENERARE IL CORPO E LA MENTE Le Cure Termali sono una meta molto richiesta per chi ha bisogno di ricaricarsi dallo stress che la vita quotidiana provoca. Le acque termali e i fanghi ricordano cure antichissime ancora oggi molto valide per combattere innumerevoli disturbi fisici. Avvalendosi delle tecniche che le cure termali offrono si cerca di recuperare la forma fisica e il benessere psicologico grazie ai bagni di vapore, ai massaggi, alla fangoterapia, ai trattamenti con oli aromatici e al posizionamento di pietre (stone therapy) in punti strategici del nostro corpo. Nei centri termali il cliente può scegliere tra diverse piscine termali, quelle coperte con temperature sui 28° o quelle esterne con una temperatura che va dai 34° ai 38°, massaggi come quelli contro la cellulite e anti-age. Numerosi i centri convenzionati ASL dove i clienti possono giovare dei benefici dell'acqua termale, della fangoterapia, della balneoterapia e delle terapie inalatorie. Per l’artrosi si impiegano fanghi e bagni e, se sono interessanti anche i muscoli, si applicano massaggi manuali. Nell'isola di Ischia le cure termali vengono praticate da molti anni presso centri moderni e di alta qualità. Le acque che si trovano sull'isola di Ischia per le cure termali sono: - Acque salso-fosfato-alcaline - Acque salso-fosfato-alcaline ferrose - Acque salso-jodiche - Acque bicarbonato-alcaline. I fanghi vengono applicati sulla zona da trattare con uno spessore che va da 9 a 13 cm e la durata di posa varia in base al tipo di trattamento da fare. La sostanza solida

usata ad Ischia è prevalentemente un fango vulcanico, materiale argilloso creatosi a seguito di manifestazioni di vulcanismo con aggiunta di microrganismi vegetali e animali, alghe, humus, aggregati humo-minerali. I fanghi vulcanici possiedono sostanze organiche in quantità superiore a quella riscontrabile nei fanghi di natura diversa. Il bagno termale è coadiuvante della fangatura e consiste nella immersione totale o parziale del corpo nell'acqua minerale in vasca individuale o in piscina. La temperatura dell'acqua è variabile, a seconda della sorgente e della terapia, comunque intorno ai 37-38° C.; la durata del bagno è di 15-20 minuti circa. La doccia termale è formata dal getto a caduta di acqua termale sulla pelle a temperatura e pressione regolabili. Va praticata da sola o unita agli altri tipi di cure termali. La doccia a caduta esercita un lieve massaggio sulla pelle; mentre quelle a getto sono dette anche docce subacquee, poiché il getto d'acqua a pressione regolabile sul corpo avviene quando il paziente è già immerso completamente nella vasca o piscina di acqua minerale. L’Antroterapia è una permanenza breve (dai 10 ai 60 minuti) in anfratti naturali (grotte) il cui ambiente è a temperatura elevata per la presenza sul posto o nelle vicinanze di sorgenti minerali di acqua calda. Le grotte si suddividono in grotte secche con temperatura elevata sino a 70° C. e in grotte umide, per la presenza di vapori scaturenti dalle sorgenti minerali e con temperatura oscillante tra i 30° e i 40° C. In pratica si tratta di saune o "bagni turchi" creati direttamente dalla natura. La terapia inalatoria si avvale delle seguenti tecniche: inalazione, aerosol, humages e nebulizzazioni in ambiente; tecniche che agiscono direttamente sull'apparato respiratorio. Le acque minerali pervengono a contatto con le vie respiratorie in concentrazioni tali da consentire la terapia adeguata.

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UMBERTO I Policlinico di Roma

Dare il meglio ogni giorno per la qualità delle cure e dell’organizzazione, per la diffusione delle conoscenze mediche e sanitarie, per il progresso scientifico.

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scienze cardiovascolari e respiratorie

Sardella, Mancone

IMPIANTO TRANS-CATETERE DELLA VALVOLA AORTICA La valvola aortica è una struttura biologica che ha il compito di aprirsi durante la contrazione del cuore e richiudersi subito dopo, per impedire che il sangue torni indietro. La stenosi aortica è un’ostruzione al flusso sanguigno attraverso la valvola aortica. La stenosi aortica ha diverse eziologie che includono difetti congeniti (valvola monocuspide o bicuspide), febbre reumatica e degenerazione calcifica della valvola. La stenosi aortica è la più comune valvulopatia del mondo occidentale con una prevalenza del 3% nei soggetti con età > dei 75 anni. Come conseguenza dell’invecchiamento della popolazione, la stenosi aortica degenerativa dell’anziano è un quadro di sempre più frequente riscontro e dalle importanti implicazioni cliniche. Dalla comparsa dei sintomi la prognosi della stenosi aortica è sfavorevole, con grave compromissione della qualità della vita e sopravvivenza ridotta (la mortalità a tre anni nei pazienti sintomatici non trattati è di circa il 50%), mentre la terapia medica risulta di scarsa utilità. La European Society of Cardiology nel 2003 ha rilevato che oltre il 65% dei pazienti con stenosi aortica ed età >80 anni non vengono operati, così come il 50% di quelli con una frazione di eiezione del ventricolo sinistro inferiore al 45%. La sostituzione valvolare aortica chirurgica con protesi biologica o meccanica rappresenta il trattamento di elezione, tuttavia è spesso gravata da un rischio operatorio elevato, data l’età avanzata dei pazienti e le frequenti comorbidità (patologia neurologica, insufficienza renale, patologia polmonare, bassa frazione d’eiezione). È ora disponibile una nuova possibilità terapeutica per i pazienti che presentano stenosi aortica severa non trattabili

fig. 1

chirurgicamente: l’impianto percutaneo o transapicale di una valvola aortica biologica. Queste protesi, auto espandibili (fig. 1) o da espandere con palloncino, possono essere inserite per via endoluminale, dislocando lateralmente i lembi della valvola degenerata. Questa viene così sostituita funzionalmente dalla protesi che si fissa alle pareti senza sutura chirurgica, evitando così un intervento cardiochirurgico a cuore aperto, in circolazione extracorporea. L’impianto viene eseguito per via retrograda dall’arteria femorale, con accesso percutaneo o chirurgico. Un importante fattore limitante all’effettuazione dell’impianto per via transfemorale è rappresentato dalla presenza di malattia vascolare periferica, che può impedire l’avanzamento della protesi dall’arteria femorale alla valvola nativa. Nei pazienti con problemi di accesso femorale l’impianto della protesi può essere effettuato mediante accesso chirurgico dall’arteria succlavia, oppure con tecnica cardiochirurgica attraverso l’apice del ventricolo sinistro (accesso trans-apicale). Sono attualmente disponibili due tipi di protesi: la Crieber Edwards composta da pericardio bovino e la Corevalve, una bioprotesi porcina auto espandibile. L’impianto di protesi aortica transcatetere è oggi una realtà limitata ai pazienti che non possono essere operati con la chirurgia tradizionale, ma sarà un trattamento di routine nel prossimo futuro. Prof. Gennaro Sardella, Dott. Massimo Mancone Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie, Morfologiche; “Sapienza” Università di Roma. Policlinico “Umberto I” Tel: 06 49979035

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il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALE PER LA RISTORAZIONE SCOLASTICA La Conferenza Stato-Regioni ha approvato le "Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica". Nel documento vengono presi in considerazione temi quali: la ristorazione come sistema gestionale, ruolo e responsabilità delle varie istituzioni coinvolte, criteri per la definizione del capitolato, aspetti nutrizionali, caratteristiche del menù, valutazione della qualità nutrizionale. Le linee di indirizzo partono dall’esperienza maturata da realtà locali: regioni, comuni, SIAN. Il Sottosegretario On.le Francesca Martini, esprimendo viva soddisfazione per l’approvazione delle Linee di indirizzo, ha dichiarato: “Tale documento, se correttamente implementato, non solo contribuirà a migliorare la qualità dei pasti nelle scuole, sia dal punto di vista della sicurezza alimentare, che dall’appropriatezza nutrizionale, ma contribuirà anche all’obiettivo di riduzione dei preoccupanti tassi di sovrappeso ed obesità infantile e giovanile del nostro Paese. In definiva, un pietra miliare per la tutela della salute delle giovani generazioni ”. “Tali Linee di indirizzo, in accordo con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della sanità - ha proseguito il Sottosegretario- sono state elaborate da un gruppo di massimi esperti nazionali nel campo nutrizionale e delle Regioni, istituito presso la Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della salute, rientrano in un percorso strategico globale di miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini attraverso l’alimentazione, a partire dalle fasce più deboli, quali i bambini che consumano fuori casa i loro pasti con le politiche dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Unione europea”. Fonte: http://www.salute.gov.it

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piccola guida al pronto soccorso

a cura della redazione

PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO MORSI - CANI, GATTI, ECC. Primo soccorso Il soccorritore deve lavare subito la ferita sotto l'acqua corrente di un rubinetto, per asportare la saliva dell'animale. Quindi lavare la ferita per cinque minuti con una compressa di garza e con acqua e sapone abbondanti. Risciacquare accuratamente con acqua corrente e ricoprire la ferita con garza sterile. Consultare subito un medico. Egli curerà meglio la ferita e stabilirà quali precauzioni sarà opportuno prendere per impedire che insorgano la rabbia, il tetano o altre malattie infettive. Se il morso è dovuto a un cane o a un gatto sconosciuti, cercare di catturare l'animale e consegnatelo alla polizia o all'ufficio d'igiene perché venga tenuto in osservazione. Se l'animale riesce a sfuggire o se risulta idrofobo, la vittima deve essere sottoposta a iniezioni antirabbiche. MORSI - SERPENTI Nelle nostre regioni, i serpenti velenosi sono soltanto i Viperidi. Il morso è un evento relativamente raro. Il rischio può essere evitato ricordandosi di non camminare in silenzio e senza far rumore. Non infilate le mani tra i sassi, specialmente quelli al sole, e non sedetevi senza prima dare qualche colpo di bastone. Non usate scarpe basse. Sorvegliate il comportamento dei bambini che sono con voi. In caso di morso di serpente, rassicurate e fate sdraiare la vittima: ciò rallenta la circolazione del sangue e il diffondersi del veleno. Sintomi Vivo dolore con infiammazione della parte colpita, emorragia a chiazze, sete intensa con secchezza della bocca, seguiti poi da ittero, crampi, agitazione, delirio. Se viene effettuato un bendaggio compressivo di tutto l'arto leso, con sua completa immobilizzazione, possono passare anche 6 ore prima che si manifestino i primi disturbi. In

caso contrario di solito passa circa un'ora. Sappiate che in almeno il 30% dei casi la vipera morde senza iniettare il veleno. Primo soccorso Il soccorritore deve fasciare l'arto - generalmente è l'arto ad essere interessato - iniziando dall'estremità e continuando fino alla radice dell'arto. Non è necessario stringere molto la benda in quanto l'effetto che si vuole ottenere è quello di fermare la circolazione linfatica. Si può stringere come se si dovesse immobilizzare una caviglia dopo una distorsione. Steccare l'arto per immobilizzarlo. Se vi è possibile tenere sopra la parte ferita un po' di ghiaccio triturato avvolto in un panno. Evitare l'uso del laccio emostatico o l'incisione e la suzione della ferita, che hanno sempre dimostrato scarsissima efficacia e sono invece fonte di danni a volte seri.

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La Regione Lazio Informa

a cura della redazione

CONTRIBUTO ECONOMICO PER L’ACQUISTO DI PRODOTTI IPOPROTEICI A partire dal 1 marzo i residenti della Regione Lazio affetti da Insufficienza Renale Cronica (I.R.C.) di grado 4 e 5 (filtrato glomerulare inferiore ai 30ml/minuto), non ancora in dialisi, possono godere di un contributo economico per l'acquisto di prodotti ipoproteici. La dieta ipoproteica è uno strumento irrinunciabile nella terapia conservativa della malattia renale cronica, in quanto non solo si affianca agli altri trattamenti volti a rallentare la progressione della malattia renale stessa, ma costituisce il cardine per il controllo dei sintomi uremici e delle complicanze metaboliche, consentendo di rinviare l’ingresso del paziente in trattamento dialitico.

2. recarsi alla ASL di residenza per presentare la suddetta "Scheda" ai fini della necessaria autorizzazione alla prescrizione per il medico curante e l’inserimento nel sistema informatico WebCare che attribuirà automaticamente il codice identificativo del paziente; 3. recarsi dal proprio medico curante per la prescrizione mensile (ricetta rosa) da presentare in farmacia. Cosa fa il medico curante? Il medico curante deve prescrivere, sulla ricetta medica del Servizio sanitario regionale, gli alimenti ipoproteici indicati dal nefrologo nella “Scheda rispettandone il quantitativo mensile stabilito.

Qual è il contributo? Il contributo mensile è di 120 euro per gli adulti e 160 euro per i pazienti di età inferiore ai 12 anni in caso di assunzione di latte ipoproteico.

Cosa fa la farmacia? La farmacia erogherà i prodotti aproteici rispetto al fabbisogno prescritto, imputando la spesa a carico della Regione entro il tetto mensile autorizzato e a carico del paziente per la parte eventualmente eccedente.

Quali sono i prodotti per i quali è previsto il contributo? Il contributo è erogato per gli alimenti ipoproteici iscritti nell’'elenco nazionale dei prodotti dietetici, (individuato ai sensi del Decreto del Ministro della Sanità 8 giugno 2001), fra questi ci sono pane, pasta, farina, fette biscottate, pancarré, biscotti, altri prodotti ipoproteici indicati nella dieta.

All’atto della spedizione della ricetta il farmacista dovrà: • collegarsi al sistema WebCare, utilizzando il codice fiscale dell’assistito; • stampare il modulo prodotto dal sistema sul quale dovranno essere apposte le fustelle relative ai prodotti acquistati; • allegare il modulo così completato alla ricetta.

Cosa si deve fare per ottenere il contributo? 1. recarsi da un nefrologo per l’accertamento della patologia e la determinazione della dieta, mediante la compilazione della "Scheda regionale per la prescrizione di alimenti aproteici". Questa prescrizione ha una validità di 12 mesi.

Il paziente con Insufficienza Renale Cronica che entra in dialisi, è tenuto a darne tempestiva comunicazione alla ASL di appartenenza, rivolgendosi alla stessa struttura che lo ha precedentemente autorizzato, al fine della cancellazione dall’applicativo web. Per maggiori informazioni: http://www.regione.lazio.it

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liposuzione alimentare

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CONTRO OBESITA’, SOVRAPPESO, ADIPOSITA’ LOCALIZZATE E CELLULITE Sovrappeso, obesità, sindrome metabolica: una pandemia colpisce l’Occidente con conseguenze molto negative sulla salute e sulla linea. Ma come attaccare l’adipe con possibilità di successo? Una terapia nutrizionale a scopo dimagrante dovrebbe essere: - rapida perchè una perdita, ad esempio, di 500 grammi la settimana è un fattore demotivante per un paziente che ha più di 10 kg da perdere; - sostenibile ossia far diminuire, in modo naturale, la fame perchè è difficile resistere a questa sensazione spiacevole e si abbandona dopo due o tre settimane o si fanno frequenti deroghe alle quantità alimentari stabilite; - efficace e innocua ossia portare a una perdita di massa grassa mentre alcune diete squilibrate provocano una diminuzione della massa magra superiore a quella della grassa, soprattutto nei muscoli striati, di cui anche le fibre muscolari cardiache fanno parte, con possibili gravi danni alla salute. Un ulteriore problema è costituito dall’abbassamento dei bisogni metabolici che accompagna spesso il diminuito apporto calorico per cui risulta poi difficile mantenere il peso raggiunto. Su questa base, è stato messo a punto un protocollo per cui si riesce a mobilizzare il grasso (in particolare dai fianchi delle donne e dall’addome degli uomini); è definito “liposuzione alimentare” per gli straordinari risultati che ottiene nel rimodellamento della silhouette, eliminando le adiposità localizzate e mantenendo o, addirittura, sviluppando e tonificando la massa muscolare. Questo trattamento, da seguire sotto il controllo di professionisti

qualificati, è indicato per pazienti obesi, in sovrappeso, con adiposità localizzata e/o cellulite e porta a un calo ponderale dai 6 ai 12 kg, a seconda del peso iniziale. Il trattamento può essere eseguito secondo tre modalità: 1) per tre settimane, assunzione della quota proteica tramite cibi proteici e un integratore di aminoacidi specifico i cui componenti sono tra di loro in una percentuale che consente l’aumento del GH ormone della crescita, lipolitico; 2) per dieci giorni, assunzione degli stessi aminoacidi con supporto di vitamine e sali minerali; 3) per dieci giorni, assunzione degli stessi aminoacidi tramite sondino naso-gastrico (terapia indicata, in particolare, per i grandi obesi). I trattamenti indicati danno risultati sostanzialmente sovrapponibili e possono essere ripetuti a distanza di 3-4- settimane. Nessuna delle modalità descritte comporta un’assunzione di proteine superiore a quella consigliata in una dieta equilibrata. In tutta la casisitica ad oggi riportata: - il trattamento ha avuto durata limitata perchè ha consentito una rapida diminuzione del peso; - si è avuta una perdita di tessuto adiposo senza diminuzione di massa magra, con un rimodellamento della figura; - i pazienti, durante il trattamento, non hanno sentito lo stimolo della fame nè alcun calo delle energie e del tono dell’umore, grazie alla formazione dei corpi chetonici; - tutti i parametri ematochimici sono rimasti nella norma. In conclusione, questo innovativo approccio al problema dell’obesità garantisce rapidità, efficacia e sicurezza.

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FOTOEPILAZIONE LASER ASSISTITA: LA NOVITA' VIENE DALLE IPL La differenza tra la fotoepilazione laser-assistita completa e quella parziale consiste nel tipo di emissione luminosa: i laser, infatti, emettono luce ad una sola lunghezza d'onda luminosa, mentre le IPL emettono sfruttano le multiple lunghezze d'onda. Attualmente, dopo un decennio di evoluzione tecnologica, l'approccio terapeutico mira alla progressiva eliminazione dei peli superflui, in dipendenza temporale variabile a secondo delle cause che ne determinano la eccessiva crescita. Auspicabili l'efficacia a lungo termine, il comfort nell'esecuzione della seduta fotoepilatoria, il decorso post-trattamento breve, e la rapidità di esecuzione anche per ampie superfici anatomiche. Il follicolo pilifero è una entità anatomica complessa, con peculiarità variabili di tipo razziale, anagrafico, di sede e soprattutto legate alla fase di crescita vitale. Pertanto viene richiesta al medico una perfetta conoscenza degli strumenti laser utilizzati oltrechè della diagnostica clinica delle ipertricosi e/o irsuitismi. Le IPL, a partire dagli anni 2000, hanno rappresentato un passo in avanti e, se da una parte garantivano un buon fotoassorbimento melanico, dall'altra non avevano un’adeguata capacità di penetrazione attraverso la cute, considerando che la struttura pilifera arriva ad una profondità compresa tra 1,5mm e 7mm. Ad oggi, razionalizzando i presupposti tecnologici, le lunghezze d'onda elettive per una buona fotoepilazione sono quelle che coniugano la maggiore penetrazione cutanea (cosiddetta “diffusione”) con un buon coefficiente d'assorbimento per le melanine del pelo da danneggiare permanentemente. Nasce la

necessità di un nuovo concetto, preso in prestito dalla tecnologia laseristica vascolare, ovvero che il “tempo di danneggiamento termico” (la durata necessaria del calore) convertito dalle energie luminose più efficaci, è sufficientemente lungo per distruggere i veri obiettivi che sono le cc.pilari vitali e la loro vascolarizzazione. Per una valida fotoepilazione bisogna soddisfare determinati requisiti: •adeguata profondità di penetrazione •affinità idonea per le melanine del pelo •affinità ridotta per le emoglobine superficiali •iniziali affinità per la componente acquosa delle cc. strutturali pilifere La necessità di rispettare questi requisiti ha spinto un'azienda produttrice (Alma lasers Win-tekItalia) ad immettere sul mercato un'apparecchiatura versatile in grado di raggiungere i suddetti obbiettivi. Infatti questo laser di ultima generazione è in grado di raggiungere profondità pari a 6-7mm dal piano cutaneo risparmiando le superfici, distruggendo sia i bulbi, sia i cheratinociti, sia i melanociti metriciali bulbari. Inoltre il raffreddamento delle strutture cutanee è garantito dalla presenza di un sistema criogenico che consente di mantenere la temperatura a valori accettabili e migliorare la seduta.

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UN SENO NUOVO CON LE STAMINALI, SENZA PROTESI E SENZA CICATRICI Fino a qualche anno fa, pensare di poter aumentare la propria taglia di seno senza incisioni e senza cicatrici era realmente impossibile. Invece oggi si può, la ricerca scientifica ci ha portato a risultati grandiosi: con le ormai note cellule staminali si può ottenere l'aumento del seno fino a due taglie. Vediamo come. Il tessuto adiposo umano contiene una popolazione di cellule in grado di prolificare e di differenziarsi. Le cellule staminali comprendono una popolazione cellulare in grado di favorire la sopravvivenza degli adipociti (attraverso i vasi sanguigni). Ecco dunque che nasce la nuova tecnica chiamata Celution, nata in California ed approdata subito anche in Europa. Si tratta di una tecnica innovativa, mediante la quale si prelevano le cellule staminali del grasso attraverso una micro liposuzione. Viene creato un mix di colonie di staminali progenitrici adipose con tessuto cartilagineo e fattori rigenerativi. Con il sistema Celution il tessuto adiposo viene introdotto nella camera di raccolta dell'apparecchio, lavato e quindi digerito con reagenti enzimatici per liberare le Cellule staminali in esso contenuto, queste sono quindi concentrate con una breve centrifugazione prima di essere mescolate con il tessuto adiposo di provenienza. L'innesto potenziato con Cellule staminali è quindi pronto per l'impianto nel paziente da parte del chirurgo. La caratteristica di questo innovativo sistema è che il processo che rilascia cellule staminali e rigenerative racchiuse all’interno del tessuto

adiposo viene automatizzato, permettendo così il riutilizzo delle staminali stesse sul paziente in tempi brevissimi (poco meno di un’ora). Si crea quindi un filler naturale di tessuto proprio che può quindi essere utilizzato per la riparazione di difetti e asimmetrie del tessuto molle. Con questa tecnica si evitano tutte le conseguenze di un corpo estraneo come le protesi mammarie: malposizione, contratture e indurimenti, ecc. La metodica Celution è meno traumatica. Nell’aumento del seno con questa tecnica, le cellule staminali raccolte dal tessuto adiposo della paziente stessa sono concentrate e re-iniettate insieme al proprio grasso. Dato che si utilizza il tessuto adiposo della paziente stessa, questo trattamento è più sicuro e non comporta problemi di rigetto. I risultati sono permanenti nella zona trattata e cosa molto importante nel post operatorio, non ci sono né dolore né lividi o gonfiori. Nella settimana successiva al trattamento è consigliato indossare una guaina nella sede del prelievo per ottimizzare i risultati. La procedura dura circa due ore in anestesia locale e sedazione in regime di Day Hospital. Riassumiamo in breve i vantaggi di della tecnica Ceution: • Trattamento in ambulatorio chirurgico • Tecnica mininvasiva • Anestesia locale • Recupero veloce • Assenza di dolore e lividi Per aumenti del seno fino a due taglie è necessaria una singola seduta con Celution, dove verranno prelevati fino a 800 gr. Di tessuto adiposo, quindi trattati.

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chirurgia plastica

Medeia Medica, Dott. Marco Massarelli

LA GLUTEOPLASTICA PER RITROVARE UN FONDOSCHIENA ATTRAENTE L'intervento di inserimento di protesi nei glutei ha oramai raggiunto vasta notorietà presso il grande pubblico dopo un lungo periodo durante il quale ne venivano sottovalutati i pregi e misconosciuti i continui affinamenti. Si tratta di una chirurgia che, sulla scia del grande successo ottenuto dall'intervento di aumento del seno, suscita nelle pazienti grande curiosità unita ad un po' di timore per la particolare posizione in cui vengono collocate le protesi. Indubbiamente i glutei rappresentano una parte del corpo molto importante per il sesso femminile, spesso già alle prese con problemi legati alla presenza di cellulite nella regione trocanterica (culotte di cheval). La lipoaspirazione riesce ad intervenire molto efficacemente in quest'area ma non può correggere la scarsa proiezione del gluteo poiché la cannula, aspirando grasso, può indebolirne il sostegno, causando una inestetica discesa verso il basso di quest'ultimo. L'unico modo per affrontare questo problema è ricorrere ad una gluteoplastica. Le protesi riescono infatti a produrre una eccellente proiezione del gluteo creando (o ricreando) quella piacevole forma del fondo schiena che, nella nostra concezione del corpo, consideriamo attraente. Oggi, dopo una lunga evoluzione durante la quale le protesi sono state collocate dapprima sotto cute e successivamente al di sotto del muscolo, si è giunti al posizionamento all'interno del muscolo stesso, conseguendo in questo modo risultati eccellenti sia dal punto di vista estetico che per quanto riguarda sicurezza e durata nel tempo degli impianti. L'intervento è rapido, al massimo un paio di ore, e piuttosto sempli-

ce dal punto di vista tecnico. Le protesi vengono inserite all'interno del Muscolo Grande Gluteo in una posizione piuttosto alta in modo da ottenere una adeguata proiezione ed evitare modificazioni della regione inferiore nella quale è necessario preservare la consistenza della piega glutea. La collocazione intramuscolare rende estremamente stabili le protesi, mantenendone inalterata la posizione nel tempo e garantendo un elevato livello di sicurezza delle stesse. Durante il periodo postoperatorio si può manifestare dolore nella regione operata, facilmente controllabile per mezzo di drenaggi e farmaci antidolorifici. E' importante ricordare che l'indicazione all'intervento è piuttosto limitata essendo riservata a pazienti con scarsa proiezione dei glutei e lipodistrofia trocanterica poco accentuata e questo restringe la rosa delle possibili candidate all'intervento. Le protesi usate in questa chirurgia, seppur di forma lievemente diversa, sono del tutto simili a quelle utilizzate nella mammella; sono caratterizzate pertanto dagli stessi elevatissimi standards tipici di queste ultime in termini di sicurezza e qualità dell'impianto e, collocate in posizione intramuscolare, contribuiscono ad ottenere una piacevole proiezione ed una forma armoniosa dei glutei, scolpendo in maniera eccellente questa importante parte del corpo femminile.

Dott. Marco Massarelli, Medico Chirurgo - Chirurgia Plastica Medeia Medica, Via Laura Mantegazza 82 Roma N.Verde 800 910281

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IL SEGRETO DELLA BELLEZZA NEL GUSCIO DI LUMACA La lumaca è senza dubbio uno degli esseri più longevi e straordinari che popolano questo mondo. Comparsa approssimativamente 200 milioni di anni fa, riserva ancora oggi sorprese. Conosciuta come alimento già dai greci e dai romani ha assunto nel tempo un posto di rilievo per la sua particolare prelibatezza e per il valore proteico che può apportare alla nostra dieta. Anticamente le lumache venivano ingoiate vive per risolvere problemi gastrici ed ulcere. Per quanto questa pratica sia diventata desueta, la tradizione con i suoi rimedi antichi ha permesso l’utilizzo della bava secrèta dalle lumache in ambito terapeutico con sciroppi che consentono il miglioramento delle affezioni dell’apparato respiratorio. L’incontro fra natura e benessere umano però non si limita a questo. La tragedia di Chernobyl ha messo in evidenza le straordinarie capacità di adattamento e di difesa di questi gastropodi che, nonostante l’assorbimento di radiazioni nucleari, non hanno subito alcuna modificazione genetica. Studi e ricerche hanno dimostrato che la bava utilizzata per ricostruire il guscio in caso di lacerazioni o rotture è un preparato eccezionale, ricco di sostanze che facilitano la rigenerazione dei tessuti ed accrescono il loro nutrimento. La consapevolezza degli anziani, diffusa specialmente nelle campagne del sud america, che la bava di lumaca rendesse la pelle morbida e vellutata e la constatazione degli effettivi benefici che la secrezione donava a chi con le lumache lavorava, ha portato i piccoli molluschi ad essere protagonisti anche in un settore molto particolare e decisamente in antitesi con l’immaginario collettivo che spesso li reputa come esseri privi di bellezza che suscitano volentieri ribrezzo. La Bava di Lumaca, elisir di bellezza E’ ormai una realtà l’efficacia delle creme

cosmetiche che contengono estratto di bava di lumaca, che scientificamente viene chiamata Elicina e che è composta da una serie di sostanze quali: allantoina, acido glicolico, elastina, collagene, vitamine proteine e peptidi ad azione purificante. L’insieme di questi elementi permette un utilizzo ad ampio spettro di questi prodotti e permette di agire su più livelli per il benessere della pelle . Le azioni principali, in ambito cosmetico sono le seguenti: Nutritiva: elastina e collagene sono i così detti mattoncini che costituiscono l’80% della pelle, la presenza di questi elementi nell’ elicina permette di rendere i tessuti più elastici e compatti donando un effetto tensore che rende la pelle più soda e le rughe meno visibili. Le vitamine e le proteine coadiuvano l’azione nutritiva donando luminosità e benessere. Purificatrice: la presenza di impurità negli strati profondi della pelle (l’acne ne è il tipico esempio) porta spesso all’insorgere di foruncoli e punti neri, la cui incauta rimozione porta spesso a cicatrici e pori dilatati. I peptidi ad azione purificante permettono di prevenire l’accumulo di impurità e nel caso in cui fossero già presenti, di raccogliere in alcuni punti e con l’aiuto dell’acido glicolico di liberarli. Rigenerante: la presenza dell’allantoina che stimola il derma a riprodurre cellule cicatriziali, pigmento, elastina e collagene (già presenti nei bava) permette ai tessuti di rigenerarsi e di attenuare così tutte quelle depressioni che si manifestano in superficie sotto forma di rughe, segni di espressione e cicatrici (di qualsivoglia natura). Esfoliante: l’acido glicolico molto noto per le sue proprietà esfolianti è presente nella bava di lumaca in forma naturale, il che permette una blanda ma efficace esfoliazione dello strato più superficiale della pelle riducendo le macchie della pelle senza il rischio, tipico dell’acido glicolico di sintesi, di essere troppo invasivo e spesso controproducente.

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POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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iniziative per i cittadini

a cura di Roberta Armentano

GIORNATA EUROPEA DEI DIRITTI DEL MALATO Da quattro anni il 18 aprile si svolge la Giornata europea dei diritti del malato. Quest'anno l'iniziativa ha coinvolto 16 Paesi dell'Unione europea (Italia, Francia, Inghilterra, Polonia, Olanda, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Lettonia, Grecia, Macedonia, Cipro, Croazia, Malta). L'evento è organizzato dalla rete europea di Cittadinanzattiva; obiettivo dell'iniziativa per quest'anno: mettere i cittadini al centro delle Politiche Europee sulla Salute. Come si legge sul sito degli organizzatori (www.activecitizenship.net) rafforzare il rispetto dei diritti del malato sarà possibile solo cominciando con una effettiva cooperazione fra tutti i rappresentanti del settore sanitario, "crediamo che organizzare la giornata dedicata ai pazienti ogni anno sia un grande contributo per raggiungere questo obiettivo - dichiarano gli organizzatori - è un'occasione comune per informare, discutere, migliorare i diritti dei pazienti". "I diritti dei malati non hanno confini" è lo slogan della Carta europea dei diritti del malato, questo documento, adottato nel 2002, raccoglie i diritti del malato in 14 punti: eguale accesso ai servizi sanitari (senza discriminazioni sulla base delle risorse finanziarie, del luogo di residenza, del tipo di malattia); eguale accesso a tutte le informazioni per poter partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la propria salute (libertà di scelta tra differenti procedure e trattamenti sanitari, tempi brevi e predeterminati in ogni fase del trattamento); diritto a non subire danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari o da errori medici; il diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari; diritto al reclamo e al risarcimento in tempi

ragionevolmente brevi (ogni qualvolta ci sia stato un danno fisico, morale o psicologico causato dai servizi sanitari). “Mettere i cittadini al centro delle Politiche Europee sulla Salute” è anche il tema di una conferenza programmata per il 6 maggio a Bruxelles che vede coinvolti diversi operatori del settore della salute insieme agli eurodeputati; fra le iniziative previste durante questa giornata di dibattito anche la richiesta di istituire la Giornata Europea dei Diritti del Malato in tutti i 27 paesi. Per quanto riguarda l'Italia, la Giornata europea dei diritti del malato si è svolta in concomitanza con il trentennale di attività del Tribunale per i diritti del malato. Il Tribunale per i diritti del malato opera su tutto il territorio mediante le sue sezioni locali (più di 10.000 cittadini attivi negli ospedali e nei servizi territoriali) e una struttura centrale, che coordina le attività della rete, promuove le iniziative nazionali e gestisce PiT Salute (un servizio che fornisce gratuitamente informazioni, assistenza e consulenza ai cittadini in ambito sanitario). Per maggiori informazioni invitiamo a visitare il sito: www.cittadinanzattiva.it

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Avanguardia Tecnologia Innovazione per la salute e la bellezza

Dott.ssa Federica Brosio Dott. Giorgio Crucitti Dott. Marco Massarelli

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ginecologia

Dott.ssa Federica Brosio, Medeia Medica

LA NUOVA ECOGRAFIA TRIDIMENSIONALE E QUADRIDIMENSIONALE L’ecografia tridimensionale (3D) permette di visualizzare la struttura che stiamo analizzando in tre dimensioni, mostrando sullo schermo un volume e non solo un piano di sezione, come avviene nell’ecografia tradizionale bidimensionale. Mentre sulle immagini bidimensionali manca la profondità della scansione, su quelle 3D vengono contemporaneamente riportate sul monitor tutti e tre i piani dello spazio (lunghezza, larghezza e profondità) e il volume ottenuto assemblando queste informazioni. L’ecografia 4D è un'ulteriore evoluzione che consente di visualizzare volumi in movimento (la quarta dimensione è il tempo). Tutta la tecnologia dell’ecografia 3D e 4D è basata sull’impiego di ultrasuoni come l’ecografia tradizionale bidimensionale e quindi è una metodica non invasiva e non comporta rischi o effetti collaterali di alcun genere. Le applicazioni potenziali di questa tecnologia sono molteplici ma ancora in via di studio da parte della comunità scientifica internazionale. In campo ostetrico attualmente la valutazione fetale si basa essenzialmente sull’ecografia bidimensionale e la metodica 3d è solo un complemento all’esame. (Funzioni dell’ecografia volumetrica, utilizzate oggi solo a scopo di studio, entreranno probabilmente nell’arco di pochi anni nella pratica clinica.)

Mediante la tecnologia 3D e 4D alcune parti del feto (in particolare il volto) risultano più facilmente riconoscibili dai genitori in quanto assai simili all’immagine del neonato e sembra che ciò possa influenzare positivamente il rapporto madre-nascituro. Inoltre per alcune particolari malformazioni come la labiopalatoschisi (labbro leporino), permette un miglior inquadramento diagnostico grazie alla visualizzazione esclusiva delle strutture ossee. Altri difetti in cui si è mostrata utile sono ad esempio le malformazioni degli arti, come il piede torto congenito. Le applicazioni cliniche del 3D in ginecologia sono rivolte prevalentemente alla diagnostica delle malformazioni uterine e della patologia endometriale, settori nei quali la tenica 3D, ha raggiunto livelli di sensibilità ed accuratezza vicini al 100%. Grazie alla scansione coronale (ricostruita mediante il software dell’ecografo) è possibile valutare con accuratezza la profondità di un setto uterino o differenziare gli uteri setti dagli uteri bicorni (e quindi distinguere pazienti che necessitano di un intervento di correzione da quelle che invece non ne hanno bisogno). Relativamente minore attenzione è stata rivolta all’impiego nella diagnosi della patologia neoplastica (patologia tumorale) ginecologica, che potrebbe rappresentare invece un settore primario di impiego dell’ecografia 3D, conciliando le esigenze di rapidità di indagine, immediatezza dei risultati ed effettuazione o controllo diretto da parte del clinico ginecologi tipiche dell’ecogafia in genere, con le migliorate capacità di rappresentazione delle immagini del tridimensionale.

Dott. ssa Federica Brosio, Specialista in ginecologia ed ostetricia Medeia Medica, Via Laura Mantegazza 82 Roma N. Verde 800 910281

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il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

DOMANDE FREQUENTI AIDS: COME SI TRASMETTE L’INFEZIONE DA HIV Contatto sessuale: rapporti vaginali, anali, oro-genitali praticati e contatto diretto tra genitali non protetti dal preservativo. Tale trasmissione avviene attraverso il contatto tra liquidi biologici infetti e mucose anche integre, durante i rapporti sessuali. Ulcerazioni e lesioni dei genitali causate da altre patologie possono far aumentare il rischio di contagio. Il coito interrotto non protegge dall'HIV, così come l'uso della pillola anticoncezionale, del diaframma, dell’anello vaginale e della spirale. Le lavande vaginali, dopo un rapporto sessuale, non eliminano la possibilità di contagio. Contatto con sangue infetto: scambio di siringhe, trasfusioni di sangue o di prodotti di sangue infetti e/o trapianti di organi infetti, utilizzo di strumenti infetti. Contatto diretto tra ferite cutanee, profonde, aperte e sanguinanti, schizzi di sangue o di altri liquidi biologici sulle membrane/mucose (come gli occhi). Trasmissione verticale: da madre sieropositiva a figlio durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Le pratiche di petting possono trasmettere l’infezione da HIV? Il petting può essere a rischio nel momento in cui bocca, pene, vagina o ano vengano a contatto con liquidi genitali, quali secrezioni vaginali, secrezioni precoitali, sperma e/o con sangue. Quali liquidi biologici trasmettono il virus? I liquidi biologici che trasmettono l'infezione da HIV sono: sperma, liquido precoitale, secrezioni vaginali, sangue, latte materno.

Perchè si considerano a maggiore rischio di infezione i rapporti sessuali di tipo anale? I rapporti anali sono a maggior rischio perchè la mucosa anale è molto fragile ed in tale pratica si possono creare delle ferite/microlesioni che potrebbero aumentare la possibilità del passaggio del virus. Sono a rischio di infezione da HIV coloro che assumono droghe per via endovenosa? Sì, sono a rischio solo se scambiano siringhe e oggetti per la preparazione della droga. I rapporti sessuali con più partner aumentano i rischi di infezione da HIV? No, se nei rapporti sessuali si usa correttamente il preservativo. Infatti, il preservativo usato correttamente, è il mezzo più sicuro per la prevenzione dell’infezione da HIV. Usare correttamente il preservativo significa indossarlo, sin dall’inizio, per tutta la durata fino al termine del rapporto senza che si rompa o che si sfili. Le prostitute possono trasmettere l'infezione da HIV? Sì, se sono persone sieropositive. Non esistono, infatti, persone a rischio, ma comportamenti a rischio, pertanto le prostitute con infezione da HIV possono trasmettere il virus se durante i rapporti sessuali non usano il preservativo con i clienti e/o con il proprio partner. Il virus, infatti, non fa distinzione di sesso, età, religione, razza, condizioni socioeconomiche, orientamento sessuale. Invece, se è il cliente ad essere sieropositivo e a non usare il preservativo durante il rapporto sessuale, è la prostituta che corre rischio di contrarre l’infezione da HIV alla prostituta. Numero Verde AIDS 800-861061 Fonte: http://www.salute.gov.it continua a pag. 59

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sessuologia

Dott.ssa Eva I. F. Iorio

QUESTIONE DI RUOLI La paura delle donne da parte degli uomini c’è! Una lunga tradizione culturale ha identificato, praticamente dalla notte dei tempi, il genere femminile con un soggetto altro dalle caratteristiche fortemente ambivalenti: purezza, pudore, innocenza, sottomissione all’uomo erano le qualità della donna bambina o angelica; ribelli, volitive, indipendenti furono le figure femminili immortalate in una mitologia della devianza che dall’Antico testamento e passando per il Malleus Maleficarum dei processi alle streghe, ha percorso i secoli fino all’epoca contemporanea. Fosse angelo o demone, in questo complesso di discorsi la donna appariva comunque come una misteriosa entità da tenere a bada con le buone o con le cattive, e soprattutto come un essere ontologicamente inferiore all’uomo. Un po’ narcisi, un po’ eroi. Un po’ primedonne, un po’ aspiranti principi azzurri. Sono questi i nuovi uomini che ci tengono ad essere belli, profumati, eleganti, sexy spesso vuoti. Una razza in via di espansione soprattutto nelle grandi città. E non si tratta solo di divi, campioni, modelli: sono i nostri mariti, figli, fidanzati, amici che si guardano ormai nel nostro stesso specchio. Dal 1997 ad oggi, secondo l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery il numero di uomini che negli Stati Uniti si sono sottoposti a un intervento di liposuzione è quadruplicato, mentre è triplicato il numero di coloro che hanno deciso di ricorrere a un lifting facciale. La chirurgia estetica, un tempo dominio della vanità femminile o di belle appassite, oggi stuzzica anche il sesso forte,

tradizionalmente inossidabile a certe futili lusinghe. I primi a cavalcare questo trend in ascesa sono stati i pubblicitari e gli “uomini” di marketing per soddisfare le esigenze iper-sofisticate dei nuovi maschi femminilizzati (definiti anche “mirror men”, per il tempo che amano trascorrere davanti allo specchio). Ormai tutte le più importanti case cosmetiche prevedono una linea maschile di creme rigeneranti, trattamenti esfolianti, antirughe per il contorno occhi ecc. I saloni di bellezza dedicano sempre maggiori spazi e cure a quella “metà del cielo” che finora aveva apertamente snobbato certe pratiche. L’atteggiamento degli uomini verso la cura del corpo è drasticamente cambiato: è sparita l’ansia di poter apparire a se stessi e agli altri come effeminati, è sempre più narciso specialmente se parliamo di giovani e giovanissimi. Le donne sono passate da non contare nulla ad avere pieno domino sul mondo, l’uomo da essere rude e protettivo è diventato un essere cronicamente egoista, insicuro, estremizzando la propria vanità e la propria isteria, caratteristiche queste ultime tipicamente femminili. Vogliamo tornare un po’ indietro? Ormai si è all’estremo opposto: occorre trovare un equilibrio tra ciò che significa essere uomo e ciò che vuol dire essere donna, senza essere in continua competizione l’uno con l’altro ma in armonia, in complicità.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottore di Ricerca Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti evaifiorio@virgilio.it

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il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

continua da pag. 57 Le persone contagiate per via ematica possono trasmettere il virus durante i rapporti sessuali? Sì, se non usano correttamente il preservativo indossandolo, sin dall’inizio, per tutta la durata e fino al termine del rapporto senza che si rompa o che si sfili. Che cosa rischiano le persone sieropositive e i loro partner continuando a praticare comportamenti a rischio? Le persone sieropositive che scambino siringhe (nel caso di uso di sostanze per via endovenosa) o continuino ad avere rapporti non protetti da preservativo, rischiano di infettare altre persone, di reinfettarsi e di essere esposti ad altre malattie infettive ed infezioni a trasmissione sessuale. In una coppia se entrambi i partner sono sieropositivi, è utile il preservativo? Sì, sempre, infatti, c’è il rischio di infezione da ceppi virali differenti con possibile sviluppo di resistenza ai farmaci. Inoltre, c’è il rischio di trasmissione di infezioni sessualmente trasmesse. I rapporti sessuali con una persona sieropositiva sono a rischio? No, se nei rapporti sessuali penetrativi (anali, vaginali, orogenitali praticati) viene usato il preservativo in modo corretto. I bimbi possono contrarre l'infezione da HIV? I bambini possono contrarre l'infezione da HIV dalla madre sieropositiva durante la gravidanza, al momento del parto e durante l'allattamento. Per questo motivo, attualmente, le donne sieropositive in gravidanza assumono terapia antiretrovi-

rale, partoriscono tramite parto elettivo cesareo ed evitano l’allattamento al seno a favore dell’allattamento artificiale. Viene, inoltre somministrata la terapia antiretrovirale anche al bambino. In questo modo si riduce, notevolmente, il rischio di contagio per il bambino. La persona con HIV mostra sintomi? Non sempre in quanto lo stato di infezione può mantenersi a lungo senza alcun sintomo. Il rapporto oro-genitale è a rischio? È a rischio solo per la persona che mette la propria bocca (rapporti oro-genitali praticati) a contatto con i genitali di un partner sieropositivo. Tuttavia, potrebbe risultare a rischio anche per chi subisce il rapporto (persona che mette i propri genitali a contatto con la bocca dell’altro) se il partner ha ferite aperte e sanguinanti in bocca, tanto da lasciare tracce copiose ed abbondanti di sangue sui genitali del partner. Quando il contatto con il sangue può rappresentare un rischio? Quando si presenta un contatto diretto e profondo tra due ferite aperte e sanguinanti o a seguito di un’immissione in vena di sangue infetto (ad esempio scambio di siringhe). Quando il contatto è con la pelle integra non vi è alcun rischio di contrarre l’infezione da HIV. I rapporti sessuali con una persona sieropositiva devono essere protetti in modo specifico? E’ sufficiente utilizzare il preservativo, in tutti i rapporti sessuali penetrativi dall’inizio alla fine. Numero Verde AIDS 800-861061 Fonte: http://www.salute.gov.it

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Il servizio è attivo nei seguenti orari: notti feriali e festive dalle 20.00 alle 08.00 giorni prefestivi dalle 10.00 alle 20.00 giorni festivi dalle 08.00 alle 20.00 La Guardia Medica garantisce l’assistenza sanitaria per situazioni che rivestano carattere di urgenza a tutti gli utenti (residenti e non) negli orari in cui non sono disponibili i medici di assistenza primaria ed i pediatri di libera scelta.

In qualsiasi giorno dell’anno, in qualsiasi momento del giorno, telefonando al numero 06 228941 potrete conoscere l’indirizzo della farmacia di turno più vicina. Servizio a cura della Assiprofar Federfarma Roma. Per informazioni sugli orari di apertura, le farmacie di turno e le farmacie notturne consultate il sito: http://www.federfarmaroma.com Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: http://www.federfarma.it


COPIA DELLA CARTELLA CLINICA Copia della cartella clinica può essere richiesta da: - il titolare della cartella clinica se è maggiorenne - le persone che hanno la delega scritta e firmata dal titolare della cartella clinica; inoltre si deve presentare fotocopia di un documento di identità del titolare della cartella clinica - gli eredi leggittimi - coloro che esercitano la tutela in caso il paziente sia di minore età oppure il paziente sia interdetto Quanto costa? 10,35 € per ogni singola cartella. Si deve pagare al momento della richiesta. Dove si richiede? Presso gli uffici-archivi di afferenza delle singole Unità Operative di ricovero. COPIA DEI REFERTI DI PRONTO SOCCORSO Quanto costa e dove si richiede? 1,55 € per ogni singolo referto. Si deve pagare al momento della richiesta. Si ritira presso lo sportello Archivio Centrale, situato al piano terra dell’edifico centrale, con il documento d’identità. Dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIA DEL CERTIFICATO DI RICOVERO Quanto costa e dove si ritira? 1,55 € per ogni singolo certificato. Si ritira presso l’Ufficio Cartelle Cliniche/Movimento Infermi - edificio centrale (piano terra) dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIE DI LASTRE RADIOGRAFICHE FATTE IN PRONTO SOCCORSO Quanto costano e dove si ritirano? Il costo è determinato dal numero di radiogrammi duplicati. In particolare: 7,75 € per dimensioni 24 cm x30 cm; 10,33 € per dimensioni 35 cm x 43 cm. Si ritirano dopo circa 1 mese presso il servizio radiologico sito al 4 piano della palazzina Scree. COPIA DI REFERTI DI ANATOMIA PATOLOGICA Dove si ritirano? Presso il Servizio di Anatomia Patologica - Viale Regina Elena 324 (piano terra). DENUNCIARE LA NASCITA IN OSPEDALE Presso Ufficio Nascite - Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia tel. 06 49970481 - dal lunedì al venerdì 9,00-12,00; lunedì e mercoledì anche dalle 15,00 alle 16,00. PRENOTARE VISITE AMBULATORIALI E’ necessaria la richiesta del medico di famiglia o di un medico specialista quindi serve sempre la ricetta rosa. Si può prenotare attraverso: - Numero Verde Regionale 803333 - Numero 06 49971: risponditore automatico; digitare tasto 3 per parlare con l’operatore Orario di prenotazione: dal lunedì al venerdì 8,00-18,30; sabato 8,00-13,30. DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO Possono essere reclutati come potenziali donatori tutti coloro che, in buono stato di salute, hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Per ulteriori informazioni rivolgersi al numero 06 85795512. DONAZIONE DI SANGUE Si può donare tutti i giorni dalle 7,30 alle 10,00 presso il Centro Trasfusionale. prima di donare il sangue vanno accertate le condizioni di idoneità. DONAZIONE DI CORDONE OMBELICALE Banca del Sangue di cordone Ombelicale (SCO) tel. 06 85795512. INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia - Servizio di Piccola Chirurgia (piano terra). Per informazioni contattare il numero 06 49972562 dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 13,00.

tutti i numeri utili Centralino generale 06 49971, attivo 24 ore su 24 risponde un disco preregistrato che fornisce informazioni su: tasto 3: prenotazioni di visite tasto 0: operatore Relazioni con il pubblico (Urp) Tel. 06 49977050 - 06 49977054 Dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 14.00 Ufficio reclami (VI Padiglione, piano terra) Tel. 06 4453664 Fax 06 49977673 e-mail: urp@policlinicoumberto1.it Direzione generale Tel. 06 49979488 Direzione Sanitaria Tel. 06 49979905 Direzione Amministrativa: Tel. 06 49977505 Pronto Soccorso - Accoglienza: Tel 06 49977025/06 49977027 Posto di Polizia Tel. 06 49979556 Vigilanza interna: Tel. 06 4997077 Ufficio Stato Civile: Tel. 06 49970481 Archivio centrale: Tel. 06 49979990 Chiesa cattolica: Tel. 06 4450704 Obitorio e camera mortuaria: Tel. 06 49912598



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