Pocket Salute Edizione Roma Dicembre 2009

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Roma - Anno I n°4 Dicembre 2009

salute

endocrinologia l’aumento del peso causato dalle patologie ormonali

benessere celiachia

per diagnosticarla basta il prelievo della saliva

psico bulimia

il trattamento con l’ipnosi

sesso

riproduzione assistita conosciamo insieme la regolamentazione di legge

bellezza

speciale Prof. Ubaldo Montaguti, Direttore Generale del Policlinico Umberto I

smagliature

il laser per eliminarle

Con il Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio e della Provincia di Roma


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Editoriale del mese Buon Natale! Con questo numero di Dicembre vogliamo farVi i nostri migliori auguri perchè queste feste siano all’insegna della serenità e della solidarietà. Senza essere troppo retoriche, speriamo che questa possa essere l’occasione per dedicarsi ai propri cari, tendendo la mano a chi ha più bisogno. Per tutto l’anno non facciamo altro che correre freneticamente tra un impegno e l’altro, presi da mille pensieri quotidiani. Approfittiamo di queste festività per fermarci a riflettere, anche solo un momento. Trascorriamo più tempo con la nostra famiglia, ridiamo insieme ai nostri amici e avviciniamoci a chi è meno fortunato di noi. Non c’è bisogno di gesti straordinari, a volte basta davvero poco per sentirsi meglio e aiutare gli altri. La vita, come ci racconta la natività, è unica e straordinaria, anche con le sue grandi difficoltà; è importante essere uniti, perchè insieme, mano nella mano, possiamo superare qualunque ostacolo. Dimentichiamo le diffidenze e impariamo, insieme ai nostri figli, ad apprezzare le differenze. Perchè, solo conoscendo l’altro, potremo comprenderlo e condividere con lui la nostra realtà. Auguri di cuore, Giulia Mincarini e Serena Zimuel, Responsabili di Pocket Salute per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Roma reg. trib.di Pescara n. 24/08 del 7/11/2008 reg. ROC n.18668 Con il patrocinio di:

Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Responsabile Edizione Roma Roberta Armentano roberta.armentano@pocketsalute.it 328 8625422

Con la collaborazione di:

Grafica ed impaginazione POCKET IDEA s.r.l. comunicazione@pocketidea.it Stampa Industria Grafica Editoriale Gercap srl Zona Industriale Incoronata, Foggia Editore, Redazione e Pubblicità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it

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Pocket Salute Edizione Roma - Anno I n° 4 Dicembre 2009

pagg.31-34

speciale

Intervista al Prof. Ubaldo Montaguti

09 bulimia

da oggi è possibile trattarla con l’ipnosi

17 endocrinologia

l’aumento del peso causato dalle patologie ormonali

27 celiachia

per diagnosticarla basta il prelievo della saliva

45 smagliature

con il trattamento laser possono essere eliminate

59 riproduzione assistita conosciamo insieme la regolamentazione di legge

guide utili

Pillole di primo soccorso pag.41

Riabilitazione equestre pag. 13


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le risposte saranno pubblicate direttamente sulla rivista.

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Firma I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... ABIO - Associazione per il Bambino In Ospedale Rappresentante italiano dell'EACH (European Association for Children in Hospital), fondata nel 1978, promuove l'umanizzazione dell'ospedale e sdrammatizza l'impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie. Sito: http://www.abioroma.org AIPD - Associazione Italiana Persone Down L'Associazione non ha fini di lucro e vuole essere soprattutto un punto di riferimento per le famiglie, gli operatori socio-sanitari e della scuola che si occupano di questo handicap. Sito: http://www.aipd-roma.it AIRS - Associazione per la Ricerca sulla Sordità Onlus Obiettivi primari sono sia la promozione e finanziamento della ricerca scientifica sulla Sordità e sui più gravi disturbi uditivi sia il miglioramento delle conoscenze sulle possibilità di prevenzione e cura della Sordità. Sito: http://www.associazioneairs.it ALMAR - Associazione Laziale Malati Reumatici L’Associazione vuole essere uno strumento per lottare contro la solitudine, per incontrarsi, per scambiarsi esperienze, per informarsi ed informare, per creare cultura delle malattie reumatiche. Sito: http://www.almar.org ALZHEIMER Roma L´Associazione persegue la missione di offrire sostegno alle famiglie con un malato di Alzheimer. Collabora con Istituzioni sanitarie e accademiche, sia nazionali che locali. Sito: http://www.alzheimeroma.it

ANFFAS Roma Onlus L'Associazione si propone di assicurare il benessere e la tutela delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie, operando primariamente per rendere concreti i principi della pari opportunità, della non discriminazione e della inclusione sociale. Sito: http://www.anffasroma.it FIDAS Associazioni Donatori Sangue La Fidas è una federazione che agisce nell'interesse delle associazioni federate, partecipa, si aggiorna ed informa sulle novità legislative, scientifiche e sanitarie, che riguardano i donatori ed il servizio trasfusionale. Sito: http://www.fidas.it NADIR Onlus HIV Treatment Group Aassociazione Patient Based. I soci hanno deciso di promuovere un nuovo ruolo per le persone sieropositive: diventare uno dei tre elementi del triangolo medico-farmacopaziente. Sito: http://www.nadironlus.org UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare Onlus Scopo essenziale è difendere i diritti e migliorare la qualità di vita di tutte le persone affette da malattie rare. La Federazione fa parte di un Network Europeo di tredici Alleanze Federative Nazionali tra associazioni di pazienti di altrettanti Paesi della Unione Europea. Sito: http://www.uniamo.org VIDAS Assistenza completa e gratuita malati terminali Svolge attività al domicilio del paziente o in hospice, a sostegno di malato e familiari e agli operatori che li assistono. Attenzione e disponibilità all’ascolto, nel delicato rapporto umano con chi sta morendo e con chi sta perdendo una persona cara. Sito: http://www.vidas.it

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Le interviste di Pocket Salute

a cura della redazione

L’IPNOSI NEL TRATTAMENTO DELLA BULIMIA La bulimia è disturbo del comportamento alimentare, chi ne soffre ingerisce, in maniera compulsiva, grandi quantità di cibo. Accanto alle psicoterapie più conosciute, all’ausilio talvolta del nutrizionista, dei gruppi di auto-mutuo-aiuto, il Dr. Massimo Cotroneo, Dipartimento di Psicologia della “Sapienza” Università di Roma, aggiunge l’ipnosi ericksoniana come efficace trattamento per questi disturbi. L’obiettivo dell’ipnoterapia – precisa il Dr. Cotroneo - è l’apprendimento di nuove strategie per affrontare le difficoltà emotive che questi pazienti incontrano nella vita di tutti i giorni e che esprimono attraverso il sintomo. La terapia tenderà, in prima battuta, al recupero del controllo alimentare perso e alla autoregolazione degli stati d’animo eccessivamente negativi e disforici, facilitando ed incrementandone le emozioni positive e le competenze socio-affettive; si tratta, dunque, di rendere il paziente abile nella regolazione dei processi emozionali interni senza volerli modellare secondo schemi imposti dal terapeuta. Il Dr. Cotroneo suggerisce un trattamento con ipnosi strutturata ed utilizzo di metafore per la buona efficacia di tale intervento terapeutico, utilizzando le potenzialità della mente inconscia del paziente al servizio dello stesso. Alcuni studi, condotti dal W.T. Grant Fondation – afferma - hanno riscontrato che i programmi di prevenzione sono maggiormente efficaci quando insegnano un nucleo di competenze emotive e sociali di base, come il controllo della collera e degli impulsi, e il trovare nuove soluzioni attraverso la creatività per le situazioni sociali difficoltose. Questo è

quanto viene perseguito attraverso il processo ipnotico. L’utilizzo di ipnosi e metafore relative alle specifiche aree problematiche di questi disturbi sono utilizzate nelle sedute con successive discussioni terapeutiche e nei seguenti ambiti: 1. recupero dell’autocontrollo sul controllo alimentare o sulla perdità di questo. Tale area prevede l’utilizzo di ipnosi strutturata correlata direttamente e indirettamente con i processi simbolici e operativi legati al controllo, con attenzione al processo associativo e dissociativo rispetto alle dinamiche psichiche connesse a tale tematica. 2. strategia delle conseguenze positive e negative (Wright e Wright 1986 nda). Il paziente viene introdotto, in stato di trance, ad un’analisi diretta ed indiretta sulle conseguenze positive e negative dei propri comportamenti utilizzando la tecnica del ponte affettivo per collegare le conseguenze positive allo stato desiderato. 3. concezioni irrazionali e immagine corporea. Qui si impara a ristrutturare le associazioni irrazionali, disfunzionali e negative di sé ad una immagine più appropriata, apprendendo associazioni positive e di autoefficacia percepita (Bandura, 2001 nda). 4. le emozioni e il loro utilizzo. Vengono utilizzate metafore che richiamano il vissuto emotivo dell’individuo in situazioni sia legate all’alimentazione sia a situazioni sociali di vissuti sensibili, evocando associazioni e riassociazioni mentali positive e non emotigene. Dr. Massimo Cotroneo E-mail: massimo.cotroneo@gmail.com Cellulare: 392 2759131

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IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE ED EDUCATIVE DEL LINGUAGGIO Dal punto di vista educativoterapeutico esistono due codici: il linguaggio ristretto ed il linguaggio elaborato. Un codice ristretto è il modo in cui certi genitori o educatori costringono il bambino a fare una cosa in modo comandato. Un codice elaborato, invece, è è caratterizzato da elaborazioni astratte e complesse, maggiormente analitiche. Pedagogicamente la terapia del linguaggio dice: 1) Il linguaggio elaborato arricchisce il parlato e la coscienza del parlante che sviluppa la capacità del pensiero e stimola il ragazzo ad uscire da un codice ristretto e di solito socialmente subalterno. 2) Il linguaggio ristretto è linguisticamente più povero, si affida più che al messaggio verbale, all’intonazione ed ai gesti. E’ compito di terapeuti ed educatori porre il linguaggio e le sue terapie come via principale alla comunicazione educativa. Il periodo della scuola, materna o dell’obbligo, è il momento in cui il linguaggio diventa conoscenza, personalità, abilità. La comunicazione educativa passa attraverso il linguaggio nel suo momento più alto e privilegiato, non solo come strumento formativo ma come interazione tra conoscenza e ambiente. Il linguaggio diventa regolatore di controllo dei sentimenti e

delle emozioni. Una reazione emotiva confusa può usare il mezzo linguistico per circoscrivere il comportamento razionalizzandolo. Il linguaggio, in tutte le sue manifestazioni espressive ed emotive persegue questo fine, cioè analizza ciò che sta facendo, quale tipo di comportamento è in essere, e quindi realizza il prendere coscienza della propria sicurezza e personalità.

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Le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

RIABILITAZIONE EQUESTRE. IL PROGETTO DEL POLICLINICO UMBERTO I Si chiama “Al Passo!” ed è il progetto per la Riabilitazione Equestre promosso dal Policlinico Umberto I, da “La Sapienza” Università di Roma e dalla Federazione Italiana Sport Equestri (FISE). Tale progetto ha una duplice finalità: offrire un servizio di fisioterapia e realizzare una ricerca a carattere scientifico, “accanto all’aspetto medico – precisa il Prof. Francesco Zardo, Responsabile dell'Unità Operativa Dipartimentale di Otorinolaringoiatria Pediatrica del Dipartimento di Pediatria dell’Umberto I Policlinico di Roma - intendiamo verificare, con metodo scientifico, qual è la reale utilità di questa terapia”. La ricerca, che avrà una durata di 4 anni, sarà condotta su un campione di 80/100 bambini individuati fra tutti quelli che prenderanno parte al programma di Riabilitazione Equestre. “L’arco temporale di 4 anni permette di lavorare bene su molte patologie - aggiunge il Dott. Vincenzo Savastano, Dipartimento di Otorinolaringoiatria Pediatrica del Policlinico Umberto I, ideatore del progetto insieme al Prof. Zardo - come ad esempio alcune forme di scoliosi. Sono previsti due cicli di terapia, ogni ciclo è costituito da 20 sedute”. I dati per la ricerca saranno rilevati attraverso 5 valutazioni effettuate durante ogni ciclo. Il programma terapeutico di Riabilitazione Equestre è indirizzato a bambini affetti da diverse patologie: neuropsichiatriche, ortopediche (come la scoliosi), patologie di carattere otorino-laringoiatriche (dislalia). Il progetto non si rivolge solo ai bambini già in cura presso il Policlinico Umberto I, è previsto l’accesso anche a pazienti esterni, i quali, però, dovranno rivolgersi al Policlinico per avere una

valutazione di tipo clinico in merito all’effettiva possibilità di trarre beneficio da questo tipo di terapia. Durante la Riabilitazione Equestre, il bambino impara a relazionarsi con il cavallo, impara a curarlo a pulirlo ma anche a gestirlo perché rispetto ad un cane o ad un gatto è più grande “la parte ippoterapia della riabilitazione è l’avvicinamento - spiega il Dott. Savastano - e poi c’è la seconda parte che è quella di montare il cavallo, il movimento ritmico dell’andatura del cavallo ha un effetto rassicurante. In questa fase il bambino deve prestare attenzione per tutto il tempo ai movimenti dell’animale; che siano pochi minuti o un’ora l’attenzione deve essere costante perché c’è la necessità di muoversi in sincronia con il cavallo, questo movimento sincrono favorisce le capacità di coordinazione motoria”. Attraverso la Riabilitazione Equestre si possono coinvolgere i bambini che seguono la terapia nelle tradizionali attività di equitazione, anche a livello agonistico. Per maggiori informazioni o per poter partecipare al progetto “Al passo!” si può contattare la Dott.ssa Maria Grazia Panasci, coordinatrice del progetto, ai numeri 335 7223732 – 06 49979418.

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alimentazione

a cura di Roberta Armentano

COLESTEROLO: COSA È? PUÒ ESSERE DANNOSO? COME SI CURA? Il colesterolo è un grasso presente nel corpo umano in parte prodotto ed elaborato dalle cellule del fegato, in parte introdotto nel nostro corpo con il cibo. È una sostanza fondamentale per il nostro organismo perché costituisce una parte essenziale della composizione delle membrane cellulari, di alcuni ormoni e strutture neurologiche, oltre ad essere nutrimento per alcuni tipi di cellule. Ma se il colesterolo è dunque necessario per il nostro organismo, perché ne sentiamo parlare come un pericolo per la nostra salute? Il colesterolo non è dannoso se rimane entro certi parametri, ma quando questi parametri vengono superati può indurre la comparsa di malattie cardiovascolari, tra queste l’aterosclerosi, che può evolvere in trombosi; ischemia e infarto del miocardio. E quali sono questi parametri? I livelli di colesterolo, di solito, vengono considerati in base al rischio cardiovascolare; il colesterolo totale nel sangue deve rimanere al di sotto dei 200 mg/ml. Spesso sentiamo parlare di colesterolo “buono” e colesterolo “cattivo”. Il colesterolo è definito “cattivo” (colesterolo LDL, dall’inglese “low density lipoprotein”, lipoproteine a bassa densità) perché può fissarsi alle pareti dei vasi arteriosi danneggiandole; quello “buono” (HDL lipoproteine ad alta densità), invece, ripulisce le pareti arteriose dalle molecole di colesterolo “cattivo”. Controllare periodicamente i valori del colesterolo è molto importante soprattutto per le persone a rischio di malattie cardiovascolari, eppure è ancora bassa la percentuale di coloro che seguono un trattamento mirato per la riduzione del

colesterolo. Come spiega il Dr. Ezio Degli Esposti del Centro Studi e Ricerche del Policlinico Umberto I di Roma “nel corso dello scorso anno solo il 28% ha controllato i valori del colesterolo, e di questi ben il 63% aveva valori di colesterolo LDL superiori a 100”. Il valore di colesterolo nel sangue è un utile indicatore che permette di individuare una situazione di salute a rischio dovuta ad un errato stile di vita. Le principali cause che portano a valori “fuori norma” sono la sedentarietà e l’abitudine di eccedere quando si mangia (troppi fuori pasto o troppe calorie durante i pasti). Alcuni alimenti come per esempio i grassi di derivazione animale quali il burro o la panna, sono particolarmente ricchi di colesterolo, e quindi non bisogna eccederne nel consumo, mentre altri come pane, pasta e riso ne contengono molto poco. Da qui si capisce come l’alimentazione è sicuramente uno dei fattori determinanti per ottimizzare i livelli di colesterolo buono e cattivo, ma non è necessaria una dieta studiata; per mantenere basso il colesterolo LDL, la dieta deve essere semplicemente bilanciata e senza eccessi. Un’alimentazione sana si traduce con un corretto apporto di carboidrati, proteine e grassi che deve essere adeguato al fabbisogno giornaliero; senza eccessi significa che le calorie introdotte con l’alimentazione non devono essere superiori a quelle spese durante la giornata.

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odontoiatria

Prof.ssa Susanna Annibali

L’OSTEONECROSI DEI MASCELLARI INDOTTA DA BIFOSFONATI I bifosfonati rappresentano un’importante classe di farmaci utilizzati nel trattamento di patologie metaboliche e oncologiche coinvolgenti l’apparato scheletrico. La loro azione terapeutica principale consiste nel rallentare la sostituzione del tessuto osseo esistente con osso nuovo, neoformato. Recenti segnalazioni, però, hanno descritto un’osteonecrosi avascolare dei mascellari, associata alla somministrazione del farmaco. La sede preferenziale è la mandibola, mentre il mascellare superiore mostra, talvolta, lesioni multifocali o bilaterali. Il segno tipico è rappresentato da una parte di osso esposto nel cavo orale, perchè non più ricoperto e protetto dai tessuti molli. Gli altri segni o sintomi che possono precedere o accompagnare l’esposizione ossea sono: ferite, arrossamenti, gonfiori, dolore, presenza di materiale purulento, mobilità dentale, intorpidimento o alterata sensibilità di alcune zone del cavo orale. Spesso l’osteonecrosi esordisce dopo un’estrazione dentaria o in seguito ad altre procedure odontoiatriche invasive, ma può presentarsi anche spontaneamente. In tal caso un ruolo rilevante nella sua insorgenza è svolto dai fattori di rischio locali di tipo anatomico e/o patologico presenti del cavo orale, quali parodontopatie, carie penetranti, ascessi, terapie endodontiche incomplete, esostosi e/o spine irritative croniche, decubiti da protesi incongrue. L’osteonecrosi può assumere tratti drammatici per l’estensione delle lesioni, la gravità della sintomatologia, il condizionamento negativo sulla qualità di vita del paziente e

l’incertezza della prognosi, anche in presenza di un trattamento adeguato. Poichè a tutt’oggi non esiste una terapia del tutto risolutiva, l’atteggiamento più corretto è quello preventivo. A tal fine è stato recentemente istituito presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell’Università “Sapienza” di Roma un Coordinamento di Ricerca sulla Osteonecrosi dei Mascellari denominato “CROMa”, che opera nell’ambito dell’Azienda Policlinico Umberto I. Il CROMa si pone l’obiettivo di essere un punto di riferimento per la prevenzione e il trattamento della osteonecrosi da Bifosfonati sia per i colleghi prescrittori del farmaco (oncologo, ematologo, ortopedico, medico di base) sia per i pazienti candidati al farmaco e per quelli in terapia attuale o pregressa. Il Coordinamento di Ricerca, di cui fanno parte Susanna Annibali, Orlando Brugnoletti, Giorgio Iannetti, Livia Ottolenghi, Roberto Pippi, Umberto Romeo, si avvale delle diverse professionalità, quali l’odontoiatra di prevenzione, il patologo orale, l’endodontista-conservatore, il chirurgo orale, il chirurgo maxillo-facciale. Nell’ambito di questo gruppo di ricerca vengono erogate, oltre alle procedure odontoiatriche convenzionali volte alla prevenzione, altre prestazioni specialistiche come la bio-stimolazione mediante Low Level Laser–Therapy e l’ozonoterapia per il trattamento delle esposizioni ossee, la revisione chirurgica delle lesioni osteonecrotiche con l’applicazione di gel piastrinico autologo e gli interventi di chirurgia maxillo-facciale nei casi di maggiore gravità. CROMa Sede: Istituto di Clinica Odontoiatrica Viale Regina Elena 289/a, Roma E-mail: croma@uniroma1.it Direttore dell’UOC (Unità Operativa Complessa)

Prof.ssa Susanna Annibali, Università “Sapienza” di Roma Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche

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L’AUMENTO DEL PESO CAUSATO DALLE PATOLOGIE ORMONALI Mentre la percentuale di obesità da causa endocrina pura è solo dell’1%, ben più alta è la percentuale delle patologie ormonali che contribuiscono a determinare una condizione di soprappeso. Raramente un ipotiroidismo può essere, da solo, causa di aumento del peso ma di certo ne determina una condizione favorevole. Così come l’aumento dell’insulina, indotto da un’alimentazione ricca di zuccheri semplici, favorisce l’utilizzo degli zuccheri e l’aumento del grasso di deposito. Se questi due aspetti si sommano risulterà più difficile ottenere una perdita di peso. Un nuovo concetto di dieta Il concetto di dieta, inteso come semplice questione numerica dove basta sommare le calorie provenienti dai cibi è superato. Oggi si impone un nuovo concetto di alimentazione che tiene conto delle reazioni ormonali, metaboliche e biochimiche prodotti dai differenti ingredienti (carboidrati, grassi e proteine). In particolare, va ritenuta importante la valutazione dell’equilibrio tra i vari ormoni che regolano il metabolismo dei substrati energetici e la presenza di tali substrati nel corso della giornata. Tale equilibrio spesso non è rispettato ed i motivi principali sono: 1. eccesso di calorie assunte in relazione alla capacità metabolica comunque valida; 2.iperinsulinemia indotta da pasti ricchi

di zuccheri; 3. errata distribuzione delle calorie nella giornata con un eccesso a cena; 4. capacità metabolica ridotta. Esistono poi altre varianti che scaturiscono dalla concomitanza di tali possibilità. Il compito dell’endocrinologo Quello che interessa principalmente l’endocrinologo è valutare la capacità metabolica e fare in modo che si realizzi un equilibrio tra l’azione lipolitica di alcuni ormoni, tiroidei in particolare, e l’azione lipogenetica di altri, insulina in particolare. Perché è importante avere un buon metabolismo? Perché perdere peso e mantenerlo è una vera e propria lotta e bisogna combatterla al meglio ma, se si brucia il 30% in meno, sarà difficile vincere. Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche Presidente della Società Italiana di Endocrinologia Estetica (SIEES) Direttore Centro di Endocrinologia estetica “EsseMedica”

Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche 17 V.le delle Belle Arti, 7 - 00196 Roma Tel.063224276 www.stamegna.it


POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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otorinolaringoiatria

Dott. Lino Di Rienzo Businco

RISOLVERE IL RUSSAMENTO NOTTURNO SENZA L’AUSILIO DEL BISTURI Da alcuni anni ci confrontiamo con una patologia emergente molto frequente quanto sottostimata, che si accompagna al russamento notturno (roncopatia) con apnee, denominata OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome). Tecnicamente tale sindrome, che interessa adulti e bambini, e che può determinare severi danni cardiorespiratori e neurologici, consiste nella presenza di eventi respiratori caratterizzati da cessazione completa (apnea) o riduzione del flusso di aria oronasale con persistenza dei movimenti toraco-addominali. Tra le ricadute sociali del russamento notturno troviamo l’eccessiva sonnolenza diurna con disturbi cognitivi e di memoria, che porta ad una riduzione del rendimento intellettual oltre all’aumento di incidenti stradali e sul lavoro. Si può risolvere il russamento notturno, oggi divenuto un problema sociale? Esistono dei dati che debbono farci sospettare un problema del sonno da approfondire con visita specialistica: 1.Eccessiva sonnolenza diurna 2.Risvegli con sensazione di soffocamento, sonno agitato 3.Ripetuti risvegli durante il sonno percepito come non ristoratore 4.Disturbi della concentrazione e del comportamento 5.Cinque o più eventi respiratori ostruttivi ogni ora di sonno. Nel nostro centro, dopo attente e avanzate analisi diagnostiche tra cui la polisonnografia, utlizziamo metodiche

microinvasive a radiofrequenze che, tramite telecamere collegate ad endoscopi a fibre ottiche, evitando incisioni esterne e punti di sutura, consentono il migliore trattamento di ostruzioni nasali da deviazioni del setto nasale, ipertrofie dei turbinati, polipi nasali, adenoidi e prolassi del velo palatino e dell’ugola, principali responsabili del russamento notturno e delle apnee del sonno. Sono interventi quasi sempre eseguiti in day hospital, ben tollerati da adulti e bambini, poco dolorosi, non sanguinolenti e con rapido ripristino delle normali attività. Ci sono delle novità per la guarigione definitiva delle sinusiti legate alla cattiva respirazione nasale? Abbiamo di recente introdotto anche in Italia una metodica statunitense che prevede la dilatazione endoscopica miniinvasiva degli osti dei seni paranasali con palloncino (sinuplastica dilatativa). Con tale tecnica è possibile, in modo indolore, canalizzare i seni facciali ed eseguire lavaggi medicati senza abbattimento osseo, tagli o strappi della mucosa. I risultati più vantaggiosi si ottengono nel trattamento delle sinusiti frontali, in cui la ridottissima traumaticità della metodica, consente la risoluzione delle infiammazioni con minimo disagio per il paziente, sia adulto che bambino. Una volta posizionato, con l’ausilio di un catatere guida, il palloncino in corrispondenza dell’ostio sinusale che vogliamo aprire, si procede alla manovra di gonfiaggio con determinazione di microfratture e dilatazione della via di accesso al seno che risulterà così di nuovo canalizzato e fisiologicamente aerato. Teniamoci caro il nostro naso. Curiamolo quando serve. E dimentichiamo il bisturi.

Dott. Lino Di Rienzo Businco Specialista in Otorinolaringoiatria e Audiologia Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 - 349 2313343 www.businco.net19


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terapia del dolore

Dott. Marco Tarquini

FUGGIRE DAL MAL DI SCHIENA Una galassia di disturbi, più che un’unica malattia e con un record non invidiabile: è una delle prime cause di assenza dal lavoro. Nove mal di schiena su dieci riguardano i fianchi e la zona appena sopra i glutei: si tratta di lombalgia, che colpisce ben 15 milioni di Italiani. Può avere cause diverse: infiammazione dei fasci nervosi che escono dalla colonna vertebrale, ernia del disco, artrosi, contratture muscolari, crolli vertebrali provocati da forme gravi di osteoporosi. Il 90% della popolazione adulta mondiale ne soffre almeno una volta nella vita. Anche gli adolescenti non sono immuni al disturbo, infatti circa il 40% ha dolori alla schiena almeno 1 volta al mese. La lombalgia è un dolore che può essere lieve ma può esacerbarsi fino a divenire insopportabile e limitare molte delle attività quotidiane, come guidare l’auto, camminare, allacciarsi le scarpe, sollevare oggetti leggeri e perfino disturbare il sonno. Quando la lombalgia è acuta, ed è dovuta a contratture muscolari, molte volte bastano degli antidolorifici (sempre prescritti dal medico), riposo per qualche giorno, per poi sottoporsi ad una serie di esercizi fisici per prevenire nuovi attacchi. Ma quando il dolore e l’impotenza funzionale diventano cronici (dura da più di 6 mesi) e nè i farmaci nè i trattamenti riabilitativi hanno successo, allora lo specialista può intervenire con trattamenti chirurgici detti mini invasivi. Tra le numerose tecniche chirurgiche specifiche per il trattamento del dolore lombo sacrale troviamo la Periduroscopia, la Radio Frequenza Pulsata, la Decompressione Discale Percutanea, la Nucleo plastica, la Discolisi

con Ozono e tante altre ancora. Tutte queste tecniche hanno un basso grado di invasività e danno la possibilità al paziente di essere dimesso in giornata o con una sola notte di degenza. Esiste una buona percentuale di successo, circa il 70% dei pazienti trattati a 3 mesi ha un ottimo sollievo dal dolore. Mi preme sottolineare che questi trattamenti sono per la maggior parte indirizzati a diminuire o annullare il processo infiammatorio che causa il dolore, mentre non hanno la capacità di ripristinare la normale anatomia e fisiologia della propria colonna vertebrale che subisce nel tempo modificazioni irreversibili. Del resto, anche per colpa delle innumerevoli cause che possono nascondersi dietro al mal di schiena, oggi non esiste un trattamento unico per il quale ci siano prove schiaccianti di validità. L’unico elemento su cui non ci sono dubbi è un approccio multidisciplinare al problema. Infatti solo la stretta collaborazione di vari specialisti del settore e non da ultimo dello psicologo, ci permetterà di tenere a bada la lombalgia. Dott. Marco Tarquini: Anestesista-Rianimatore Esperto in Terapia Antalgica Attività professionale presso la Casa di Cura Privata “L. PIERANGELI” Pescara

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 tarquinimarco@alice.it 21


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allergologia

Dott. Andrea Di Rienzo Businco

LE ALLERGIE RESPIRATORIE: SOLO UN PROBLEMA STAGIONALE? Quale è oggi la reale diffusione delle malattie allergiche? Le allergie oggi rappresentano una patologia diffusa in tutte le fasce d’età. Possiamo dire che, con piccole variazioni statistiche, oggi 1 persona su 3 è affetta da allergia. A che età si presentano? Se è vero che fino a poco tempo fa l’esordio di queste malattie era riservato all’età pediatrica, oggi assistiamo ad una vera e propria esplosione di questi problemi anche nell’età adulta. Quali sono le diverse sedi più spesso colpite dalle allergie? Le vie respiratorie sono frequentemente colpite dalle allergie. Basti pensare alla rinite, alla tosse o all’asma allergica che talvolta coesistono accompagnate o meno congiuntivite allergica Quali sono le sostanze che provocano le allergie? Oltre ai metalli (Nichel) e agli allergeni da contatto ricordiamo gli inalanti come pollini, muffe,polvere o animali (Cane, Gatto). Vari alimenti possono essere responsabili di allergie: tra i più piccoli, latte e l’uovo e negli adulti la frutta secca (arachidi, noci, nocciole). Infine anche il veleno d’insetti e i farmaci possono determinare allergie. Nella stagione invernale, quando i normali raffreddori possono essere allergie? Esistono molti allergeni che, contrariamente a quanto si pensi, danno manifestazioni cliniche proprio nella stagione più fredda!

Quali sono? Gli acari della polvere sono spesso i protagonisti delle fastidiose riniti che si presentano in inverno. Infatti grazie alle temperature sempre più alte presenti nelle nostre case e l’elevato tasso di umidità, l’habitat diventa per gli acari favorevole. La presenza della polvere negli ambienti chiusi determina nei soggetti sensibilizzati sintomi a carico delle vie respiratorie. Occorre citare anche tra le mura domestiche, l’eventuale presenza di animali o muffe che possono creare allergie respiratorie anche nel periodo invernale. E’ vero che esistono dei pollini che fioriscono anche in inverno? Assolutamente si. La grande diffusione nell’ultimo decennio di alberi appartenenti alla famiglia delle Cupressacee ha favorito nuove sensibilizzazioni verso questo allergene che tipicamente ha una pollinazione proprio invernale. Ricordo a questo proposito la fioritura del polline della Parietaria che alla luce dei recenti mutamenti climatici è ormai considerato un allergene perenne presente anche in inverno. I comuni raffreddori invernali a questo punto potrebbero dipendere da un allergia? Senza dubbio, in caso di manifestazioni ricorrenti di naso chiuso, starnuti e prurito nasale non si può escludere una allergia. Infatti, come dicevo, esistono molti allergeni che anche in inverno colpiscono le vie respiratorie sia negli adulti che nei bambini. In questi casi di “raffreddori invernali” come accertare la presenza di una allergia? Basta effettuare una visita specialistica allergologica con l’esecuzione di prove cutanee (prick test) insieme a tutti gli altri esami di secondo livello, eseguibili, se necessari, presso il nostro centro polispecialistico.

Dott. Andrea Di Rienzo Businco, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 - 349 2313343 www.businco.it 23


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La Fibrosi Cistica è la malattia genetica grave piu’ diffusa in Italia e dalla quale non è ancora possibile guarire. In Italia ogni 2 giorni in media nasce un bambino affetto da questa malattia causata da un gene alterato che può essere trasmesso ai figli da 2 genitori portatori sani. In Italia sono quasi 3 milioni le persone che a loro insaputa possono trasmettere il gene ai propri figli e un italiano su 25 è portatore sano di fibrosi cistica. E’ una malattia invisibile che danneggia in maniera progressiva l’apparato digerente e respiratorio. La vita di un malato di fibrosi cistica è una vita di pesanti terapie quotidiane e di grandi sacrifici che dall’esterno spesso non si percepiscono. Negli anni ’50 un malato di fibrosi cistica aveva un’attesa di vita inferiore ad un anno. Nel 2006 l’attesa di vita media era di 36 anni. Nel 2009…dipende anche da noi!


consigli utili per vivere meglio

a cura di Roberta Armentano

SE IL PRURITO DIPENDE DAL BUCATO I dermatologi la chiamano DAC, è la così detta dermatite da contatto: una reazione allergica della pelle conseguente all’intolleranza dell’epidermide di alcune sostanze. In Italia dichiarano di esserne affetti il 15% delle donne e il 7% degli uomini. I fastidiosi pruriti, a volte vere e proprie eruzioni cutanee su tutto il corpo, fanno scattare dei meccanismi ossessivi di “caccia al colpevole”. Attraverso i test di rilevazione spesso si scopre che a scatenare le reazioni allergiche sono i prodotti che usiamo per le pulizie domestiche o i detersivi per i nostri capi. Ne parliamo con Francesco Gallo, amministratore dell’azienda Gallo di Genova da un secolo impegnata nella produzione di prodotti per la detergenza domestica di alta qualità che negli ultimi anni ha commercializzato una linea di detersivi, ipoallergenici e non irritanti, la cui formula è stata certificata dall’ISPE, uno dei più accreditati laboratori di analisi dermatologiche. “E’ normale – ci dice il Dott. Gallo quando ci sono reazioni allergiche da contatto, pensare che i responsabili possano essere alcuni tipi di tessuti, ma mai i detersivi, visto che erroneamente si ritiene che gli stessi vengano eliminati dai nostri vestiti nel momento del risciacquo finale. In verità gli agenti chimici preposti alla detergenza si risvegliano nei momenti di sudorazione”. E per quanto riguarda i prodotti per le pulizie domestiche? “Una ricerca da poco pubblicata sulla rivista scientifica Annals of Allergy, Asthma and Immunology arriva alla conclusione che le pulizie di casa possono risultare pericolose a causa della tossicità dei prodotti utilizzati, soprattutto per le

I TEST Per verificare se un prodotto è ipoallergenico o irritante si eseguono test cutanei su volontari umani consenzienti: Test 1: Si applica una pezza di tessuto lavata con il prodotto sulla cute della schiena con modalità occlusiva per 48 ore. Test 2: Si riempiono delle cellette cilindriche di alluminio con il prodotto e si applicano a diretto contatto con la pelle per 30 minuti. Valutazione: Subito dopo la rimozione e dopo 24 e 48 ore si effettua un controllo dermatologico per evidenziare l’eventuale comparsa di reazioni cutanee allergiche.

casalinghe asmatiche, più soggette a gravi disturbi respiratori. Purtroppo si tratta dell’ennesima conferma di un pericolo già evidenziato l’anno scorso dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologica, Professionale e Ambientale che attraverso un rapporto dettagliato ha denunciato la condizione di un’alta percentuale di casalinghe e colf affette da fastidiose allergie della pelle. Sotto accusa sempre i detersivi e i prodotti per la pulizia domestica”. Utilizzare molti prodotti per la pulizia e l’igiene della casa può essere un rischio anche per chi aspetta un bambino? “Purtroppo sì, lo conferma una recente ricerca inglese condotta dall’Avon Longitudinal Study of Parents of Children; un istituto dell’Università di Bristol che ha seguito circa tredicimila bambini da prima della nascita sino a dopo i 16 anni. Lo studio rivela che l’esposizione ad agenti chimici contenuti nei prodotti igienizzanti aumenta, del 41%, le probabilità di ammalarsi d’asma a partire dal settimo anno di vita. Un rimedio – conclude il Dott. Gallo - è l’uso di detersivi ipoallergenici e non irritanti, come consigliano molti dermatologi”. Per conoscere i punti vendita ed avere maggiori informazione sui prodotti anallergici USE consultate il sito www.use.it

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le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

DIAGNOSTICARE LA CELIACHIA? BASTA LA SALIVA Un nuovo progetto promosso dall’Assessorato alle politiche della gioventù del Comune di Roma coinvolgerà un gruppo di bambini delle classi primarie nello screening della malattia celiaca attraverso il Test sulla saliva. Il Test, ideato dalla collaborazione fra il Dipartimento di Pediatria del Policlinico Umberto I e dal Dipartimento di Scienze Cliniche de “La Sapienza” Università di Roma, utilizza un metodo radioimmunologico per determinare gli anticorpi anti-transglutaminasi anche nella saliva. “Questo test definisce un sistema più veloce di screening della malattia celiaca”, ci dice la Prof.ssa Margherita Bonamico responsabile del Centro di riferimento sulla Celiachia e Patologie da Malassorbimento del Policlinico Umberto I di Roma. “Il bambino viene invitato a raccogliere la saliva in una provetta – prosegue la Prof.ssa - questa saliva viene trattata in maniera opportuna e poi stoccata (conservata) a -80° per poi procedere alla determinazione che avviene nel Laboratorio del Dipartimento di Scienze Cliniche”. Professoressa Bonamico, come ci si accorge che un bambino è celiaco? “Esistono delle forme manifeste di celiachia che possono riguardare l’apparato gastroenterico: diarrea, vomito scarsa crescita, qualche volta anche stitichezza; il bambino può presentare un’anemia da carenza di ferro, che non passa somministrando il ferro per bocca; oppure il bambino non cresce in maniera soddisfacente; ha dolori addominali o ha afte ricorrenti e può avere numerosi altri sintomi”. Una diagnosi tardiva quali conseguenze può avere? “Le complicazioni possono

riguardare molti organi ed apparati, questo perché la malattia celiaca è una malattia su base autoimmune, quindi non si limita all’intestino; può esserci un mancato assorbimento di calcio, osteoporosi, fratture patologiche, ritardo nello sviluppo, aborti ripetuti, sterilità, nascita di bimbi pre termine. La celiachia può interessare il fegato, i reni, la tiroide, il pancreas, può dare luogo ad una serie veramente ampia di complicazioni Le persone intolleranti al glutine devono seguire una dieta priva di glutine, quali sono le difficoltà di questo regime alimentare? “Nel 2005 l’Italia ha riconosciuto la celiachia come una malattia sociale, nelle mense scolastiche o in quelle aziendali, il celiaco, su richiesta (con opportuna documentazione), può avere un pasto senza glutine. Per quanto riguarda il bambino che riceve questa diagnosi, si cerca di spiegargli quello che non può mangiare, cercando di compensare proponendo alimenti simili ma senza glutine. E poi noi consigliamo sempre che almeno un pasto al giorno sia lo stesso per tutti i membri della famiglia, magari a base di patate o di riso”. Per prenotare una visita: telefonare al 06 4457006 ore 11.30 alle ore 13.30. Per le visite: il lunedì e il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.00; il mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 16.30.

Prof.ssa Margherita Bonamico, Centro di riferimento Celiachia e Patologie da Malassorbimento Policlinico Umberto I - Roma, Viale Regina Elena, 325 Infoline: 06 49979358 27



Il Comune di Roma informa

a cura della redazione

GIORNATA MONDIALE CONTRO L'AIDS, CONVEGNO IN CAMPIDOGLIO Il 1 dicembre, a Roma, si è celebrata in Campidoglio la giornata mondiale per la lotta contro l'Aids. Nella sala della Protomoteca, a partire dalle 10, si è svolto un dibattito aperto sulle strategie per la prevenzione dell'infezione dal virus HIV, con gli operatori delle 28 Associazioni che aderiscono al Coordinamento Romano HIV, con i docenti e gli studenti di alcune scuole romane. Durante i lavori, nella piazza del Campidoglio, dalle 9 alle 12, è stazionato un camper con medici e volontari del Coordinamento Romano HIV, a disposizione per informazioni e distribuzione di materiale. E' stato inoltre possibile effettuare prelievi per il test HIV. L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto "Street test - Il test HIV si fa strada" la campagna di sensibilizzazione e informazione sul virus HIV lanciata dal Comune di Roma, nel corso della quale è stata offerta la possibilità di effettuare test anonimi e gratuiti, con tre appuntamenti in altrettante piazze romane che si sono già svolti nei mesi scorsi. Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati preliminari del progetto. Il Convegno è stato presieduto dall'assessore alle Politiche Sociali e della Salute del Comune di Roma, Sveva Belviso, e dal presidente della Commissione Politiche Sanitarie, Prof. Fernando Aiuti. Il vicesindaco Mauro Cutrufo ha introdotto i lavori. Programma Ore 9.45 - 10.15 Saluto di benvenuto ed introduzione Vicesindaco Comune di Roma Senatore Mario Cutrufo Assessore Politiche Sociali e della Salute

On. Sveva Belviso Moderatori Marco Siclari Massimo Farinella Ore 10.15 - 10.30 Presentazione del Coordinamento Romano HIV Massimo Farinella Ore 10.30 - 10.45 Presentazione dei risultati preliminari del progetto “Street test – Il test Hiv si fa strada” realizzato dal Coordinamento Romano Hiv Laura Ceccarini Moderatori Livia Azzariti Maria Gemma Azuni Ore 10.45 - 11.45 Dibattito aperto sulle Strategie per la prevenzione dell’infezione da Hiv Fernando Aiuti Maria Caterina Fimiani Associazioni ANLAIDS LAZIO – ARCHE’ – CIRCOLO “MARIO MIELI”- LILA LAZIO Studenti delle Scuole Superiori Ore 11.45 - 12.15 Conclusione lavori Fonte: http://www.comune.roma.it

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La Regione Lazio informa

a cura della redazione

TRASPORTI GRATIS UNDER 25: AL VIA LE DOMANDE PER IL 2010 Dal 20 novembre i giovani residenti nella Regione Lazio con un'età compresa tra i 10 e i 25 anni e un reddito ISEE fino a 20 mila Euro annui possono inoltrare la domanda per richiedere l'esenzione dai costi del trasporto pubblico regionale o locale relativa all'anno 2010. La procedura di richiesta del titolo gratuito è stata semplificata. Utente già registrato al SISET che non necessita di alcuna variazione dei dati In questo caso l'utente dovrà procedere ad una semplice conferma dei dati inseriti in occasione della richiesta per l'anno 2009 e non dovrà ripresentare la domanda cartacea, corredata dai documenti, presso il Comune di residenza. I responsabili SISET comunali riceveranno a mezzo posta elettronica l'elenco delle richieste confermate e dovranno limitarsi a verificare che l'ISEE dell'utente sia l'ISEE 2009, cioè l'ISEE calcolato sui redditi del 2008. In caso l'utente avesse riconfermato erroneamente l'ISEE 2008, calcolato sui redditi 2007, i responsabili comunali dovranno darne segnalazione all'Area 08 - TPL su gomma Direzione Regionale Trasporti, nel più breve tempo possibile. Utente già registrato al SISET che deve modificare i propri dati In questo caso l'utente procede alla modifica dei dati inseriti in occasione della richiesta per l'anno 2009 e deve ripresentare la nuova domanda cartacea, corredata dai documenti che attestano le variazioni avvenute, presso il Comune di residenza. I responsabili SISET procederanno, come per le richieste 2009, a controllare la documentazione presentata e ad accettare o rifiutare la domanda attraverso la piattaforma informatica SISET.

Nuovo utente ancora non registrato Per gli utenti che effettuano la domanda per la prima volta resta invariata la procedura di registrazione al SISET, di compilazione della domanda e di consegna della copia stampata, corredata da documento di identità valido, certificazione ISEE rilasciata dal CAF o dal commercialista ed autocertificazione sulla destinazione di studio o di lavoro, presso gli uffici del proprio Comune di residenza. Anche in questo caso i responsabili SISET procederanno, come per le richieste 2009, a controllare la documentazione presentata e ad accettare o rifiutare la domanda attraverso la piattaforma informatica SISET. Sarà possibile inoltrare richieste fino all'esaurimento del finanziamento a disposizione per il 2010. Il 10 di ogni mese, a partire da dicembre 2009, sarà formata la graduatoria degli aventi diritto sulla base delle richieste pervenute. Non è più possibile richiedere abbonamenti gratuiti per il 2009 Trasporto interregionale Per quanto riguarda i trasporti interregionali, l'esenzione è relativa esclusivamente alle linee di trasporto pubblico di competenza della Regione Lazio. RECAPITI I titoli di viaggio Metrebus Lazio e Roma verranno recapitati ai beneficiari a mezzo posta prioritaria. Nel corso della fase sperimentale di consegna dei titoli di viaggio per il 2009, abbiamo ravvisato difficoltà legate ad errori di compilazione del modulo (ad esempio: indirizzi incompleti, assenza di numeri civici, etc. etc.) o di recapito da parte del servizio postale (destinatario sconosciuto per assenza di nome e cognome dell'utente beneficiario dell'esenzione sulla cassetta postale). Fonte: http://www.regione.lazio.it

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speciale

intervista a cura di Roberta Armentano

Prof. Ubaldo Montaguti, Direttore Generale Umberto I Funzionante dai primi anni del ‘900, oggi conta più di 54 edifici, ha un’estensione pari a 2700 mq e oltre 6000 “addetti ai lavori” fra operatori, dipendenti, studenti universitari e volontari; questi sono alcuni dei dati del Policlinico Universitario Umberto I di Roma. Da quattro anni, ad occupare il posto di Direttore Generale del nosocomio più grande d’Europa è il Prof. Ubaldo Montaguti, che ha lasciato l’Emilia Romagna per dirigere l’ospedale romano nell’estate del 2005. Qual è stata la prima cosa che ha pensato quando le hanno proposto la Direzione dell’ Umberto I? “Quando mi hanno chiesto di venire non ero né particolarmente spaventato, né ignaro di quello che mi sarebbe capitato, è stata una scelta oculata. Ho scelto di venire qua correndo dei rischi, sapendo quale era stato il destino dei miei predecessori. Poi, se posso essere proprio esplicito e personale, la scelta è stata determinata dal fatto che il Policlinico è a Roma; per me Roma è la città più bella del mondo. Non ho pensato di raggiungere immediatamente degli obiettivi straordinari, la cosa che mi è venuta in mente è stata di raggiungere tanti obiettivi, uno alla volta e vedere se la somma potesse portare un risultato grosso. E questo si è verificato. In questo mi ha aiutato l’essere riuscito a mantenere un ottimo rapporto con il Prof. Frati e con la Facoltà di Medicina; mentre in precedenza quello che aveva portato a risolvere i rapporti con i Direttori Generali erano state delle conflittualità”. E quando ha realizzato che il piano di

ristrutturazione era di un decennio? “Per un’istituzione sanitaria dieci anni sono un battito di ciglia. Fra l’altro non ho mai detto ci vogliono dieci anni e ci devo essere io. Il mio mandato scade l’anno prossimo, se mi chiederanno di rimanere non so se accetterò, tutto dipende dalla possibilità di fare quello che serve all’ospedale, cioè tutta la parte della ristrutturazione. Quello che manca è un intervento davvero capace di modificare la tendenza di questo ospedale, che si può risolvere solo cambiando la sua struttura operativa. Se non mi fanno fare quello non credo di essere utile a qui. Se si faranno altre cose il Policlinico sarà destinato lentamente a morire, l’irrazionalità della gestione, la disorganizzazione dovuta alla frammentazione, tutto ciò ha un costo che la società non può mantenere. Qual è il “diritto” del Policlinico di tenere a disposizione una quantità di risorse tanto più consistente rispetto alle altre? In una logica di equità del sistema, di equità organizzativa, di normalità organizzativa; quasi sicuramente verrà abbandonato a se stesso se non cambia profondamente”. A proposito di questi cambiamenti strutturali, chi si oppone cosa le contesta? “Io credo sia un problema di rapporti di potere. Non conosco i motivi, non mi sono stati detti e io non sono capace di fare dietrologie. Ho previsto un certo tipo di assetto dell’ospedale e il progetto l’ho fatto anche per l’Università, perché è l’Università stessa che non può sopravvivere se l’ospedale continua a vivere al di sopra delle sue possibilità”.

Umberto I, Policlinico di Roma www.policlinicoumberto1.it Viale del Policlinico, 155 - 00161 Roma URP: 06 49977050/06 49977054

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speciale

Prof. Ubaldo Montaguti, Direttore Generale Policlinico Umberto I

gli speciali di Pocket Salute! In questi quattro anni il Policlinico è finito sotto inchiesta diverse volte, a lei sono anche arrivate minacce personali. Non ha mai pensato di dimettersi? “Ho sempre pronta la mia lettera di dimissioni dentro il cassetto, bisogna metterci solo la data. Io mi sarei dimesso; se avessi rilevato veramente che la situazione era legata alla mia responsabilità. Se uno vuole dirigere un ospedale come questo deve opporre delle resistenze, deve essere capace di opporsi alle cose e non seguire delle situazioni di comodo. Non ho voglia di autocelebrarmi ma io sono testardo, però nel momento in cui mi rendo conto che quello che succede è legato alla mia incapacità io non ho mica nessun problema a levarmi di mezzo. Riguardo alle minacce non ho mai avuto la percezione che dietro ci fosse qualcosa di serio. Quando accadono certe cose io raddoppio l’energia. Un grafologo ha studiato la mia grafia e ha visto che io faccio certe lettere con tre angoli acuti che è il segno grafologico della massima testardaggine”. Una curiosità, ma lei la notte dorme? “Non ho mai avuto problemi di sonno, e credo anzi che questa sia la cosa che mi permette di resistere al mio lavoro. Durante la settimana dormo pochissimo ma mi concedo il sabato, prima delle tre del pomeriggio non mi alzo. Non mi vengono i tormentoni rispetto al lavoro, riesco a staccare la spina. Penso che sia una grande fortuna, altri che conosco continuano a “rimurginare” sui problemi, si alzano la notte…”.

Il suo essere alla direzione generale del Policlinico è una sfida? “No, non l’ho mai presa come una sfida. La mia necessità non è vincere. Quando c’è una sfida c’è sempre qualcuno che vince e qualcuno che perde. Io sono per il lavorare con, non contro. Quello che mi mette in crisi in questo momento è il fatto che non riesco a fare capire che il mio progetto non è contro i progetti per l’Università. Per me essere venuto al Policlinico significa essere venuto in una comunità di oltre seimila persone che devono ottenere un risultato importante. Io ho lasciato la mia famiglia, sono venuto a Roma e ho solo lavoro, non ho problemi a lavorare ma il sacrificio che faccio io deve essere compensato al sacrificio che fanno gli altri nell’ottica della sinergia e della collaborazione Io non vivo la vita come sfida…forse è una sfida contro me stesso”. L’intervista al Prof. Ubaldo Montaguti è stata realizzata da Roberta Armentano. Maggiori dettagli sul Piano di riorganizzazione e ristrutturazione del Policlinico Umberto I sono disponibili sul sito istituzionale al seguente indirizzo: www.policlinicoumberto1.it/progettazione

Per maggiori informazioni consultate: http://www.policlinicoumberto1.it

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le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

UN AIUTO CONCRETO PER I PAZIENTI STOMIZZATI La stomia è un’apertura chirurgica sull’addome praticata per creare una comunicazione tra l’apparato intestinale (si parla in questo caso di “enterostomia”) o urinario (definita “urostomia”) con l’esterno. In seguito a questo intervento i pazienti portatori di stomia dovranno imparare a convivere con una nuova condizione anatomica e fisiologica; la stomia, infatti, non permette il controllo della fuoriuscita delle deiezioni, le quali vengono raccolte in appositi sacchetti. Queste sacche, che sono impermeabili anche agli odori, si fissano all’addome con un adesivo composto da sostanze che non danneggiano la pelle. Accanto alle difficoltà di carattere “pratico” è molto importante che le persone stomizzate superino la sensazione di malessere e sconforto legato alla nuova condizione. “Affrontare una stomia è un cammino lungo e difficoltoso, da non intraprendere da soli”, così recita lo spot della Giornata Mondiale dello Stomizzato indetta in Italia lo scorso 3 ottobre dalla Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati (F.A.I.S. Onlus); nel nostro paese sono numerose le associazioni e i centri che offrono cure e assistenza alle persone portatrici di stomia. A Roma il Centro Riabilitazioni Stomizzati e Incontinenti ha sede presso il Policlinico Umberto I, all’interno del Centro si eseguono visite specialistiche, follow-up della malattia di base, si attua la riabilitazione dei pazienti incontinenti attraverso moderne metodiche (elettrostimolazione - biofeedback, fisiochi-

nesi terapia del pavimento pelvico), inoltre si svolgono attività didattiche per il personale infermieristico, ausiliario e medico (master universitari di I e di II livello). Gli obiettivi del Centro sono riunire ed organizzare i cittadini portatori di stomia o incontinenti; riunire i medici, gli infermieri e i pazienti che volontariamente vogliono concorrere al progetto di tutela e di riabilitazione; attuare programmi di riabilitazione e medicina preventiva; sensibilizzare ed informare sulle problematiche connesse all'invalidità; intrattenere rapporti e scambi di esperienze con altre associazioni o gruppi interessati a tali problematiche; promuovere manifestazioni e giornate di propaganda. Per maggiori informazioni sulla F.A.I.S. si può visitare il sito internet: www.fais.info Centro Riabilitazioni Stomizzati e Incontinenti Policlinico Umberto I - Roma Dipartimento Emergenza Urgenza Prof. Filippo La Torre E-mail: crsi@policlinicoumberto1.it Telefono/Fax : 0649970501 Orario : Lun - Mer - Ven h 13.00 – 16.00 www.policlinicoumberto1.it/docs/alsi/

Prof. Filippo La Torre, Centro Riabilitazioni Stomizzati e Incontinenti, Dipartimento Emergenza Urgenza Policlinico Umberto I - Roma, Infoline: 0649970501 www.policlinicoumberto1.it/docs/alsi 34


le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

L’APPROFONDIMENTO DEL MESE: CONOSCERE LA FIBROSI CISTICA La Fibrosi Cistica è la malattia genetica causata dalla mutazione del gene CFTR. Questa anomalia comporta la produzione di secrezioni dense e poco scorrevoli che occludono dotti e canali: il pancreas si atrofizza, l’intestino si occlude, il fegato trattiene bile, i bronchi si ostruiscono e s’infettano con progressive lesioni ai polmoni. La fibrosi cistica è una malattia cronica e questo significa esserne ammalati per tutta la vita; può manifestarsi più o meno precocemente e con gravità diversa a seconda dei casi, compromettendo l’apparato respiratorio (bronchiti o broncopolmoniti ricorrenti, insufficienza cardiorespiratoria, pneumotorace); con disturbi digestivi relativi all’insufficienza pancreatica (crescita rallentata) o alle occlusioni intestinali; talora con cirrosi epatica; spesso con diabete e altre complicanze. Un italiano su 25 è portatore sano del gene CFTR alterato e può trasmettere il gene ai propri figli. Le terapie mediche per la cura della fibrosi cistica consistono nell’aerosolterapia (per fluidificare il muco), nella somministrazione di antibiotici (a cicli o per periodi molto prolungati) e nella riabilitazione respiratoria che serve a rimuovere il muco che ostruisce le vie respiratorie; il trattamento è mirato in base all'età e alle condizioni respiratorie del soggetto, particolare attenzione viene dedicata all'educazione ad uno stile di vita con attitudine al movimento: l'esercizio fisico favorisce uno sviluppo armonico della persona malata, facilita la rimozione delle secrezioni e

l'efficacia della funzione respiratoria. Il Centro Regionale specializzato di riferimento della Regione Lazio ha sede presso il Dipartimento di Pediatria del Policlinico Umberto I di Roma. Lo staff medico del Centro esegue accertamenti diagnostici di biochimica e biologia molecolare per convalidare la diagnosi di fibrosi cistica in bambini con screening neonatale positivo; valuta clinicamente i pazienti inviati dai medici curanti per sintomi riferibili alla fibrosi cistica; segue in follow up i pazienti di tutte le età con diagnosi certa in regime di ricovero ordinario, day hospital e ambulatorio; prepara i pazienti al trapianto di polmone e/o fegato; effettua i controlli clinici e strumentali sui pazienti trapiantati di polmone e/o fegato; offre un servizio di riabilitazione respiratoria. Per maggiori informazioni visitate il sito: http://www.fibrosicisticaricerca.it Centro Regionale di Riferimento Fibrosi Cistica, Policlinico Umberto I - Roma Responsabile: Prof.ssa Serena Quattrucci Sede: Dipartimento di Pediatria. Viale Regina Elena 324 Tel: 06 49979295 (49979294) (49979265/4)

Prof.ssa Serena Quattrucci, Centro Regionale di Riferimento Fibrosi Cistica Policlinico Umberto I - Roma, Dipartimento di Pediatria Viale Regina Elena 324

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La Provincia di Roma informa

a cura della redazione

POLITICHE SOCIALI: TUTELA AI MINORI L’insieme delle normative sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rende protagonisti gli Enti Locali e affida loro il complesso compito di attuare interventi e strategie appropriate a protezione dei minori in difficoltà. Poli affido Nella nostra legislazione, l’affidamento familiare è regolamentato dalla legge n. 184/’83, modificata con la legge n. 149/’01 “Diritto del minore ad una famiglia”. L’affidamento familiare viene indicato come strumento privilegiato per quei minori in condizioni di disagio, le cui famiglie non sono in grado, temporaneamente, di assumere un ruolo di protezione adeguato. Contatti utili: Ardea (distretti H4-H6) Via Lavinia, 15 Tel. 06 9138 8059/00716 uff.sociali@comune.ardea.rm.it Cerveteri (distretti D1-F1-F2) Via G. Pascoli, 12 Tel. 06 9953 272 servizi-sociali@comune.cerveteri.rm.it poloaffido@libero.it Guidonia (distretti G1-G2-G3) Via Fratelli Gualandi Tel. 0774 654 5784 poloaffidi.guidonia@tiscali.it Rocca di Papa (H1-H2-H3-H5) Viale Enrico Ferri, 65 Tel. 06 9497 892 poloaffido.h1235@tiscali.it Sacrofano (F3-F4) Via per Campagnano Tel. 06 9039 108 poloaffido.f3f4@tiscali.it Valmontone (G4-G5-G6) Via Porta Napoletana, 8 Tel. 06 9597 346

Strutture di accoglienza Il Centro di orientamento all’accoglienza è il punto di raccordo e coordinamento per le strutture di accoglienza dei minori tra 0 e 18 anni; offre alle istituzioni e agli operatori sociali gli indirizzi, i telefoni e tutte le informazioni utili sulla disponibilità di posti e sulla tipologia delle strutture di accoglienza. Contatti utili: Casa-famiglia Villino La Palma Via P.M. Martinez 8 - 00151 Roma Tel./Fax 06 5327 6154 Tel. 06 9774 7948/06 9774 7949 info@accoglienzaminori.it www.accoglienzaminori.it. Il Call-Center è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00 e fornisce un elenco aggiornato delle strutture disponibili e delle loro caratteristiche. Centro Provinciale Giorgio Fregosi -Tetto Azzurro. Il Centro, nato nel 1999, è attualmente affidato in gestione all’Associazione “SOS il Telefono Azzurro onlus, linea nazionale per la prevenzione dell’abuso all’infanzia”; è una struttura polifunzionale che offre servizi specializzati per la prevenzione, la presa in carico e il trattamento dei maltrattamenti e abusi all’infanzia Contatti utili: Centro Giorgio Fregosi Via Musa 10 - 00161 Roma Tel. 06 4429 2685, Fax 06 4429 229 tettoazzurro.roma@azzurro.it Progetto G.O.I. Interventi e prevenzione su abuso e maltrattamento dell’infanzia e dell’adolescenza. Ad oggi sono coinvolti i Distretti: RM/G1, RM/G2, RM/G5, RM/G6, RM/H2, RM/H3, RM/H5, RM/H6, RM/F1, RM/F2, ma è previsto il graduale coinvolgimento di tutti e 17.

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benessere

Dott.ssa Federica La Rovere

A TAVOLA PIU’ COLORE NEI PIATTI! CREIAMO UN ARCOBALENO DI SALUTE Oggi nella giungla delle diete “fai da te”, negli infiniti modelli alimentari proposti ogni giorno, non ci accorgiamo che tutto ciò che può esserci utile nel mantenimento del peso corporeo e di uno stato di salute ottimale ci viene offerto dalla natura. Spesso nelle diete comuni si parla di carboidrati, proteine, grassi e vengono tralasciati i sali minerali, le vitamine e gli antiossidanti naturali, e soprattutto l’acqua che sono invece fondamentali per il nostro organismo. La natura ci mette a disposizione di tante sostanze preziose, sottoforma di micronutrienti, attraverso semplici alimenti e ci permette di riconoscere tali principi dai diversi colori dell’alimento stesso. Il tris ottimale per la salute è infatti rappresentato da: antiossidanti naturali, vitamine (A, B, C, D, E, K) o “alfabeto della salute”, sali minerali. In passato, nell’età dei metalli, si potevano gustare frutta e verdura. All'epoca degli antichi egiziani, si mangiava pane di orzo. Gli egiziani usavano poca carne, ma molto pesce sotto sale, affumicato o seccato al sole, formaggio, legumi e frutta. Nel 1000 a.C i Fenici si alimentavano con zuppa di farro o legumi, orzo, cipolle, insalate. In una famiglia ricca si gustava dell'ottima selvaggina, in una povera, invece, si assaporava del buon pesce. Tra il VII e il IV secolo a.C. gli Etruschi consumavano la farinata di cereali, un piatto tradizionale, e insieme a questa anche farro, orzo, legumi, frutti selvatici, latte e formaggio di capra. Gli alimenti più consumati erano pane e olive, polenta e verdure cotte o crude, pesci in salamoia, frattaglie, conserve sotto aceto e castagne. Dal 1500 al 1600, con la scoperta

dei nuovi continenti arrivarono le patate, il riso, il mais, gli asparagi, gli spinaci. Tra il XVI e il XVII secolo, il mais e la polenta diventarono alimento di base dei contadini, soprattutto nell'Italia settentrionale, mentre nel 1769 a causa della grande carestia l’alimentazione era a base di patate. Questo piccolo viaggio nel tempo sta a dimostrare quanto diversa sia l’alimentazione dei nostri antenati dalla nostra spesso ricca di alimenti grassi e zuccheri raffinati. E’ importante portare in tavola piatti nuovi ricchi di semplicità e di sostanze naturali preziose (antiossidanti), che sono un antidoto naturale contro l’invecchiamento, e sono utili nella prevenzione di malattie croniche. Tra essi ricordiamo: •Antociani di frutta e ortaggi, ai quali conferiscono le sfumature del rosso e del blu. (es. licopene del pomodoro); •Polifenoli del tè verde, con colore rossoarancio (catechine); •Isoflavoni della soia (genisteina e daidzeina, fitoestrogeni) con colore bianco; •Isocianati delle verdure verdi (isotiocinati); •Quercetina delle mele, vino rosso, cipolle. Partiamo allora da piccoli cambiamenti, non ripetiamo inutilmente “da lunedì inizio la dieta”, ma iniziamo a pensare “che il cibo sia la mia medicina, che la medicina sia il mio cibo”(Ippocrate).

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piccola guida al pronto soccorso

a cura della redazione

PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO COLPO DI CALORE Sintomi Il soggetto colpito è debole irritabile, stordito, nauseato. Cessa di sudare e la pelle gli diventa calda e secca. La temperatura corporea sale rapidamente e può arrivare a 40 °C o più. Il paziente può perdere la conoscenza. Primo soccorso Il soccorritore deve mettere l'infortunato subito in luogo fresco. Sdraiarlo all'ombra, con la testa e le spalle leggermente sollevate. Versargli addosso secchi di acqua fresca oppure avvolgergli testa e corpo in asciugamani e lenzuola imbevuti di acqua fredda. Massaggiargli le gambe dirigendovi dai piedi in alto, verso il cuore. Dargli bevande fredde ma non stimolanti. Chiamare il medico. I colpi di sole leggeri (mal di testa, spossatezza, vertigini, pelle fredda e sudata, talora svenimento) possono essere curati tenendo il paziente all'ombra (o in ambiente con aria condizionata) e applicandogli sulla testa asciugamani imbevuti di acqua fredda. Gli si possono far bere tre o quattro bicchieri di acqua fredda contenenti ciascuno mezzo cucchiaino di sale, uno ogni quarto d'ora. CONGELAMENTO Sintomi Subito prima del congelamento, la pelle può apparire arrossata, ma con il procedere del congelamento la pelle diventa bianca o grigio-giallastra. Può esservi o no dolore. Primo soccorso Il soccorritore deve coprire la regione congelata con le mani calde, con indumenti o coperte. Non strofinare gli arti gelati. Portare la persona colpita in luogo chiuso al più presto possibile e immergere la parte congelata in acqua tiepida. Non

usare acqua bollente o comunque troppo calda (non oltre i 38 °C). Non applicare borse d'acqua calda o termofori e non tenete il paziente vicino a una stufa . Il calore eccessivo danneggia più che mai i tessuti. Dare bevande calde (non alcoliche). Quando il paziente si è riscaldato esortarlo a muovere le parti colpite. Se occorre, medicare con garze sterili. CONVULSIONI Sintomi Durante le convulsioni le labbra del soggetto diventano blu, egli volge in alto gli occhi e getta indietro la testa, il corpo è scosso da contrazioni incontrollabili. Non cercate di frenare i movimenti convulsivi. Primo soccorso Il soccorritore deve porre il soggetto sul pavimento e tenergli la testa girata da un lato per permettere alla saliva di uscire dalla bocca. Spostare i mobili affinché il paziente non si ferisca urtandovi contro. Mettergli un fazzoletto arrotolato tra i denti per evitare che si morda la lingua. Se ha febbre, porgli sulla fronte un panno imbevuto di acqua fredda e praticare sul corpo spugnature con alcol o acqua fredda. Quando le convulsioni cessano, mettere il paziente nella posizione più comoda possibile e chiamare un medico.

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Eventi in primo piano

a cura dI Roberta Armentano

TERAPIA DEL BUONUMORE: CONVEGNO SULLA DEGENZA IN OSPEDALE Il 26 novembre si è tenuto il Convegno Nazionale "Buonumore nel percorso terapeutico" organizzato dall'Associazione ANTAS (Associazione Nazionale Terapie Alternative e Solidali) in collaborazione con la Clinica Pediatrica del Policlinico Umberto I – “Sapienza” Università di Roma. “L’umanizzazione negli ospedali è il primo passo per indirizzare l’organizzazione della sanità verso la centralità della persona umana - hanno precisato la Dott.ssa Daria Pedullà, Responsabile del convegno per l’Associazione Antas, e la Prof.ssa Anna Clerico, Responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica, “Sapienza” Università di Roma - si tratta di una grande assunzione di responsabilità a cui deve corrispondere una crescente responsabilizzazione non solo degli operatori sanitari, ma anche dei cittadini utenti che divengono “registi” delle prestazioni loro destinate e del processo di cura attivato nei loro confronti.” I partecipanti al convegno hanno evidenziato l’importanza di stare accanto al paziente, curarne l’aspetto psicologico ed emozionale ed aiutarlo ad affrontare, tramite la terapia del sorriso, le terapie farmacologiche, a volte invasive. I fattori di stress legati all’allontanamento da casa, al dover subire un’anestesia o un intervento sono spesso causa di cambiamenti cognitivi, fisiologici o emozionali, determinano ansia generalizzata o aggressione nei confronti dell’autorità e di conseguenza possono avere un effetto negativo anche sul trattamento medico; tutte le terapie complementari (clown terapia, musicoterapia, pet-therapy), quindi, sono d’aiuto al bambino per reagire in maniera positiva. Durante l’incontro sono state messe a confronto le esperienze dei reparti

ospedalieri di diverse città italiane, ed in particolare l'impegno e i risultati ottenuti dall'attività svolta nei reparti della clinica pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma. Presente al convegno anche il Dott. Giuseppe Mariani, Presidente Commissione Lavoro pari opportunità Politiche Sociali e Politiche Giovanili, che ha parlato di necessità di integrazione fra “le politiche sociali e le politiche sanitarie” ed ha inoltre precisato che ogni progetto di modernizzazione dello stato sociale “fallisce, se si perde l’aspetto umano”. Il convegno ha fornito un’opportunità di riflessione agli studenti interessati a integrare nell’ambito dell’attività sanitaria l’aspetto umano della loro professione ed è stato una occasione di dialogo per la costituzione, nel territorio, di una “rete per l’umanizzazione”, attraverso l’interazione tra i servizi sanitari, le Associazioni, le organizzazioni di volontariato e tutte le forme di rappresentanza sociale che nascono e crescono nel territorio della regione Lazio. ANTAS onlus: Associazione Nazionale di Terapie Alternative e Solidali - Largo G. Rovani, 7 00137 Roma Per conoscere le attività dell’associazione telefonare al numero: 06 8274048 o visitare il sito: www.antasonlus.org

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L’Istituto Superiore di Sanità informa

a cura della redazione

DOMANDE E RISPOSTE SU HIV E AIDS: INFORMAZIONI SUL TEST Quali accertamenti diagnostici devono essere eseguiti per rilevare l'infezione da HIV? L’infezione da HIV viene rilevata con test di primo livello, tra i quali: test che identificano gli anticorpi anti-HIV (EIA, ELISA e similari), test combinati (identificano non solo gli anticorpi ma anche l’antigene p24) e metodi di biologia molecolare (PCR, NAT, che identificano il genoma del virus). I test che identificano gli anticorpi vengono poi confermati con test di secondo livello (Western Blot, RIPA, RIBA). È possibile sottoporsi ad esami e controlli mantenendo l'anonimato? Sì, in alcuni Centri Diagnostico-Clinici è possibile mantenere l’anonimato (completa assenza dei dati della persona/utente – non viene richiesto alcun documento); in altri, invece, il test è strettamente confidenziale (la persona/utente fornisce i propri dati solo all’operatore che effettua il test, il quale li conserva e li tratta in modo riservato). La Legge n. 135 dell’8 giugno 1990 sancisce che gli operatori sanitari qualora, “nell'esercizio della loro professione, vengano a conoscenza di un caso di AIDS ovvero di un caso di infezione da HIV sono tenuti a prestare la necessaria assistenza, adottando tutte le misure occorrenti per la tutela della riservatezza della persona assistita”. Inoltre, tale normativa stabilisce che “nessuno possa essere sottoposto, senza il suo consenso, ad analisi tendenti ad accertare l'infezione da HIV se non per motivi di necessità clinica nel suo interesse”. Sono consentite analisi di accertamento di infezione da HIV, “nell'ambito di programmi epidemiologici, soltanto quando i campioni di sangue da analizzare siano stati resi anonimi con assoluta impossibilità di pervenire all’identificazione delle persone interessate. La comunicazione dei risultati di accertamenti diagnostici diretti o indiretti per infezione da HIV può essere data

esclusivamente alla persona alla quale tali esami sono riferiti o ai suoi tutori legali”. In ogni caso, fornire i propri dati all’operatore, prima del prelievo per il test HIV, ha il solo fine di tutelare la persona affinché il risultato possa essere consegnato solo a lei. Nelle strutture pubbliche il test è sempre gratuito? Nelle strutture pubbliche, il test è gratuito. Le persone straniere, anche se prive del permesso di soggiorno, possono effettuare il test alle stesse condizioni del cittadino italiano. Quando è opportuno effettuare il test HIV? Il test deve essere eseguito dopo 3 - 6 mesi (periodo finestra) dall’ultimo comportamento a rischio. Tale periodo di tempo è necessario all'organismo per sviluppare gli anticorpi specifici contro l’HIV. E’ opportuno, fare sempre riferimento alla valutazione del medico che ha prescritto l’esame o del medico, che la persona incontra nel Centro Diagnostico-Clinico. Quando è inutile ripetere il test HIV? È inutile quando il test ELISA eseguito dopo 6 mesi dall’ultimo comportamento a rischio, risulti negativo. Ciò, infatti, indica, definitivamente, che non è avvenuto il contagio. Un risultato positivo è sempre indicativo di infezione da HIV? Se un test ELISA è positivo e viene confermato successivamente da un test Western Blot, indica, definitivamente, che è avvenuto il contagio. Tutte le donne in gravidanza devono sottoporsi al test HIV? Il test HIV in gravidanza come in qualsiasi altra situazione non è obbligatorio. Tuttavia questo test è indicato tra gli esami diagnostici proposti alla donna che sta programmando una gravidanza o che è già in gravidanza. Vi ricordiamo che è attivo il Telefono Verde AIDS 800 861061 a cura del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità. Per maggiori informazioni http://www.iss.it

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IL LASER: NEMICO DELLE SMAGLIATURE Gravidanza, allattamento, terapie cortisoniche, ma anche un rapido dimagrimento e una predisposizione genetica sono le principali cause della comparsa delle “smagliature”. Dette anche "Stria distensa" è una lesione cicatriforme, che si manifesta per distensione e/o atrofia a livello della cute di glutei, cosce, fianchi, polpacci, addome, seno e talvolta della regione lombosacrale. Le smagliature appaiono caratterizzate da alcune particolarità: assottigliamento dell'epidermide responsabile dell'aspetto avvallato della smagliatura, riduzione della vascolarizzazione e alterata distribuzione delle fibre di collagene ed elastiche a livello del derma. Essendo un disturbo estetico a volte collegato a una predisposizione genetica e a una cicatrizzazione, i risultati variano da persona a persona, ma in ogni caso un miglioramento sostanziale si ottiene ora con la tecnologia laseristica. Quando compaiono sono di colore rossoviolaceo: è l’organismo che cerca di far cicatrizzare una sorta di lacerazione interna alla pelle e in qualche caso ci riesce, così la smagliatura rossa scompare. In molti altri casi invece l’organismo non ce la fa, le smagliature "rimarginano” male assumendo un colore bianco perlaceo e appaiono sulla cute o leggermente infossate o talvolta con un aspetto lievemente rilevato proprio come una cicatrice. Qualora le smagliature siano di vecchia data, cioè bianche, allora le applicazioni laser e a luce pulsata trovano il loro impiego migliore. I Laser infatti riescono a esfoliare in maniera più precisa dei peelings chimici lo strato superficiale

della pelle delle smagliature; le Luci pulsate invece “scaldano” il derma “smagliato” sottostante e lo riattivano per favorire un nuovo processo di cicatrizzazione. Dopo una visita medica per conoscere l’entità e le cause delle smagliature, viene prescritta una preparazione terapeutica da fare a casa, personalizzata e finalizzata a stimolare leggermente l’attività microcircolatoria delle smagliature, della durata variabile da 7 a 15 giorni. Durante la prima seduta vengono erogati diversi spot luminosi di una particolare luce pulsata proprio sulle smagliature fino a ottenere un arrossamento moderato delle stesse e poi viene provocata un’esfoliazione della superficie delle smagliature stesse con un laser ablativo (esfoliante). A casa il paziente deve applicare solo un prodotto specifico, prescrivibile con ricetta medica, e ripresentarsi dopo un mese circa per la seconda seduta; in tutto le sedute sono cinque o sei. Spesso la formazione delle smagliature ha un'origine ereditaria o meglio predisposta geneticamente, ma vi sono numerosi fattori che ne possono evitare o rallentare la sua evoluzione: bisogna evitare lo stress e il fumo, dimagrimenti e ingrassamenti repentini, la disidratazione, seguire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e vitamine, fare attività fisica e mantenere la pelle elastica in gravidanza, utilizzando prodotti esfolianti e/o elasticizzanti prescritti dallo specialista.

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medicina estetica

Skin Laser Clinic

GLI ULTRASUONI CONTRO IL GRASSO IN ECCESSO Si chiama Cavitazione ultrasonica. Ed è l’ultima arma per ridurre il grasso in eccesso sottocutaneo senza ricorrere ai bisturi. Si tratta di una terapia medica fisicomeccanica che, per mezzo di una apparecchiatura, causa la disgregazione graduale delle cellule adipose. Il dispositivo utilizzato si serve di “ultrasuoni a bassa frequenza” che causano lo scioglimento delle cellule di grasso. Si basa sulla capacità degli ultrasuoni di produrre microbolle di vuoto e vapore che si formano nelle cellule adipose del sottocute. Esplodendo, queste provocano la rottura di tali cellule e sciolgono il tessuto grasso. Nel nostro centro utilizziamo una strumentazione di ultimissima generazione che assicura degli ottimi risultati in modo non invasivo e indolore: il paziente percepisce infatti solo la pressione del manipolo d’acciaio che diffonde gli ultrasuoni con calore, oltre alla preliminare iniezione di una soluzione acquosa sterile. Gli effetti prodotti sono molteplici. Innanzitutto è ben evidente fin dalla prima seduta una massiccia disgregazione del tessuto adiposo e un progressivo rimodellamento del profilo corporeo. A tutto ciò si aggiungono una considerevole modifica dell’aspetto a buccia d’arancia con l’eliminazione dei fibro-noduli della cellulite, una migliore ossigenazione e rivascolarizzazione con una conseguente riattivazione della circolazione periferica e di drenaggio dei liquidi di ristagno. E, non da ultimo, un miglioramento del tono e dell’elasticità del tessuto cutaneo. Le controindicazioni al trattamento sono ridotte ma è altamente sconsigliato utilizzare

queste metodiche su soggetti cardiopatici o affetti da patologie vascolari attive, su portatori di pace-maker o affetti da trombosi e/o tromboflebiti e su coloro che soffrono di gravi dismetabolismi dei grassi e che sono sottoposti a terapie anticoagulanti. Le stesse controindicazioni si possono avere in pazienti trapiantati, donne in stato di gravidanza e portatori di grandi protesi metalliche. La zona di adiposità in eccesso viene misurata in spessore mediante un rilevamento ecografico e delimitata con una matita dermografica. Quindi vengono disinfettate le aree da trattare e si procede con l’infiltrazione di una soluzione fluidificante sterile. Dopo aver cosparso la zona trattata con un gel conduttore, si applica la sonda a emissione di ultrasuoni sulla cute dello spazio da trattare. L’efficacia della metodica viene infine confermata a ciclo completato con un riscontro ecografico. È anche possibile effettuare il solo trattamento Cavitazionale senza infiltrazione nei casi di adiposità di piccole dimensioni. La durata di una singola seduta è compresa tra i 30 e i 40 minuti, si richiedono da quattro a sette applicazioni con un intervallo tra l’una e l’altra di circa 10 giorni. Se è necessario, e se il paziente è in soprappeso, è opportuno in certi casi modificare l’apporto calorico giornaliero. E per un efficace mantenimento dei risultati sarà poi sufficiente sottoporsi a una o due sedute ogni 4-6 mesi.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, E. Follador, F. Marini Largo Ecuador 6, Roma Numero Verde 800 544468 www.laserclinic.it

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chirurgia plastica

Skin Laser Clinic, Dott. Mario Gioia Chirurgo Plastico

UN SENO NUOVO, IN ANESTESIA LOCALE, ALLA PORTATA DI TUTTI Nella mente di molte donne, e non solo, il seno in tutta la sua completezza rappresenta la vera espressione della femminilità questo non solo nella forma ma anche nella dimensione. In molte situazioni fisiologiche, età, gravidanze, allattamento e diete e patologiche iposviluppo, la chirurgia estetica della mammella può aiutare a cambiare il proprio aspetto e a sentirsi meglio. Infatti specie nei casi in cui è richiesto un aumento di volume della mammella la chirurgia estetica ha fatto enormi miglioramenti sia nelle tecniche chirurgiche ed anestesiologiche che nei materiali protesici. Oggi eseguiamo la maggior parte degli interventi in anestesia locale, qualunque sia la sede dell’impianto, retro ghiandolare, retro muscolare o dual plane. Le protesi di ultima generazione non richiedono alcuna sostituzione nel tempo, poiché di durata illimitata e consentono una vita normale senza alcuna limitazione nei propri comportamenti ginnastica, allattamento e esami diagnostici. I prezzi dell’intervento si sono enormemente ridotti grazie alla riduzione dei costi delle protesi e delle spese operatorie, di conseguenza nelle strutture con noi convenzionate siamo riusciti a contenere i prezzi di questo intervento rendendolo alla portata di tutti. Tutto indipendentemente dal tipo di protesi usata, anatomi-

ca o standard ,che a nostro avviso restano le migliori, e dalla marca mcghan, mentor ,euro silicone o altre. Ogni fase dell’intervento viene accuratamente descritta dal medico e condivisa con il paziente per renderlo perfettamente consapevole e convinto della sua scelta.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dott. Mario Gioia, Specialista in Chirurgia Generale 49 Largo Ecuador 6, Roma Numero Verde 800 544468 www.laserclinic.it


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Il Ministero della Salute

a cura della redazione

NASCE L'ONCOGUIDA, IL MOTORE DI RICERCA WEB CON 20.000 INDIRIZZI L’informazione come prima medicina, una Oncoguida al servizio dei malati di cancro. Questo il tema centrale del Convegno “Parlare con i malati di cancro”, che si è svolto il 4 novembre presso l’Istituto Superiore di Sanità alla presenza del Viceministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Prof. Ferruccio Fazio, e del Presidente dell’ISS, Prof. Enrico Garaci. "L'Oncoguida – spiega il Prof. Fazio intervenendo al Convegno - è un’iniziativa molto importante per i malati oncologici, rappresenta un vero e proprio motore di ricerca delle strutture". La guida, realizzata da AIMaC (Associazione Italiana Malati di Cancro), ISS e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con la collaborazione delle Società scientifiche, è consultabile on line ma sarà presto disponibile anche in versione cartacea. "Sono le Pagine Gialle dell’oncologia – spiega il prof. Garaci - con 20.000 indirizzi in tutta Italia divisi per Regione e tipologia di struttura: ospedali, associazioni di volontariato, organizzazioni no profit per sapere a chi rivolgersi per diagnosi, trattamenti terapeutici, sostegno psicologico, riabilitazione e assistenza. Uno strumento prezioso per far valere i propri diritti e scegliere dove farsi curare". "Oggi abbiamo gli strumenti per poter valutare, con le “stellette”, l’appropriatezza clinica delle struttura e delle liste di attesa", ha spiegato il Prof. Fazio, aggiungendo che "ora l’impegno è proprio quello di certificare, come Ministero, questo motore di ricerca, in modo da poter dare un valore aggiunto e presentare il prossimo anno una guida con le stellette". Con riferimento al tema del volontariato, il Viceministro ha precisato che "le azioni dei volontari spesso frustrati da un ruolo non riconosciuto, devono diventare parte integrata, certificata del Servizio Sanitario Nazionale.

Bisogna sistematizzare la loro presenza nei reparti delle strutture ospedaliere". I risultati dell'indagine AIMaC Donna, laureata o diplomata, tra i 50 e i 70 anni. E’ questo l’identikit di chi si rivolge maggiormente ai Punti informativi ospedalieri, spazi riservati attivi dal 2006 dove pazienti oncologici e loro familiari hanno la possibilità di richiedere consigli e approfondimenti sulla malattia. Al di là della richiesta di notizie di tipo clinico, le domande riguardano soprattutto la conoscenza dei propri diritti (61%), nonché indicazioni sulla dieta da seguire (29%) e sulle strutture oncologiche cui rivolgersi (9%). Sono questi i risultati che emergono da un’indagine condotta su 3.888 persone (66 % donne e 34% uomini) dall’Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMaC), con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), gli IRCCS oncologici e i maggiori centri universitari e ospedalieri (nell’ambito di un progetto finanziato da “Alleanza contro il cancro”). Collegamenti utili: Oncoguida online: servizio di informazione per i malati di cancro e le loro famiglie, i curanti, le istituzioni, gli amministratori sanitari e i volontari. E' uno strumento per sapere a chi rivolgersi per indagini diagnostiche, trattamenti terapeutici, sostegno psicologico, riabilitazione, assistenza e per essere informati sui propri diritti. www.oncoguida.it Istituto superiore di Sanità: ente pubblico che coniuga l’attività di ricerca a quella di consulenza, formazione e controllo applicate alla tutela della salute pubblica. www.iss.it Associazione Italiana Malati di Cancro: nata per offrire informazioni sul cancro e sulle terapie ai malati, alle loro famiglie e amici; assicurare sostegno psicologico ai malati; promuovere iniziative per diffondere il più capillarmente possibile le informazioni sul cancro. www.aimac.it

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Ministero della Salute

a cura della redazione

TUTELA DEL BENESSERE DEGLI ANIMALI Con la “tutela del benessere degli animali” si intende riconoscere agli animali un loro ruolo ed un loro habitat considerandoli nostri coinquilini terrestri, ridimensionando lo sfruttamento e l’assoggettamento da parte dell’uomo. Vi sono condizioni di vita degli animali per le quali la società, la scienza ed il legislatore possono stabilire requisiti di benessere, dopo averne identificato esigenze fisiologiche ed etologiche. A tal fine è stato attivato dal Ministero della salute un Centro di referenza nazionale per il benessere animale presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell' Emilia Romagna. Il concetto di benessere si inserisce in particolare nel rapporto uomo-animale da compagnia o da affezione, dove vanno definite le migliori condizioni di ambiente, di alimentazione e di utilizzazione degli animali. Ne è un esempio l’Accordo Stato-Regioni del 28 febbraio 2003 recante Disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet therapy. Col progressivo miglioramento della qualità della vita l’uomo ha sempre più accentuato la tendenza a considerare gli animali non solo come fonti di servizi e nutrimento, ma anche come preziosi compagni della propria esistenza, ai quali si possono rivolgere sentimenti di amore avendo la certezza della loro capacità di ricambiarli abbondantemente. Il crescente interesse verso gli animali da compagnia trova un ulteriore motivazione nella fisionomia dell’attuale organizzazione sociale, caratterizzata da nuclei familiari sempre più ridotti, col conseguente aumento delle persone sole e quindi

bisognose di affetto e compagnia. Il mondo occidentale è sempre più popolato di animali e le cifre lo dimostrano ampiamente; negli Stati Uniti d’America vivono presso le famiglie 63 milioni di gatti e 54 milioni di cani e vengono spesi, per il loro mantenimento, 17 miliardi di dollari l’anno (cifre relative al 1995). Anche gli italiani, per avere modificato i loro rapporti sociali, hanno manifestato una crescente interesse per gli animali da compagnia adottandone un congruo numero. Da un’indagine Doxa del 1996 risulta che in una famiglia su tre sono presenti animali da compagnia, di cui: 8 milioni di gatti, 6,8 milioni di cani, 12 milioni di uccelli, 6 milioni di pesci d’acquario, di tartarughe, di animali esotici, circa 33 milioni complessivamente con una spesa che dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 miliardi di euro all’anno. Queste specie animali fanno parte della cosiddetta famiglia allargata nella quale, oltre ad essersi guadagnate, con l’affetto o con la semplice presenza, un posto di membro effettivo, ricoprono, sempre più spesso, un ruolo nuovo e coinvolgente, a volte positivo per la salute umana. Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.ministerosalute.it

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ginecologia

Dott.ssa Federica Brosio, Medeia Medica

ALIMENTARSI BENE IN GRAVIDANZA SIGNIFICA SALUTE PER IL TUO BIMBO Una corretta alimentazione è un presupposto fondamentale per la normale evoluzione della gravidanza ed il regolare accrescimento del feto. Indicativamente, all’inizio della gravidanza, il fabbisogno energetico di una donna aumenta di circa 200-250 calorie al giorno; nella seconda metà della gestazione può aumentare di 300-350 calorie. Il regime dietetico deve essere individuale per ciascuna paziente in relazione all’età, alla statura, alla massa corporea, all’attività lavorativa e fisica svolta nei primi mesi di gestazione (un sottopeso iniziale richiede un’aggiunta calorica rispetto allo standard; il contrario se la donna è in sovrappeso). In generale è di estrema importanza mantenere un adeguato equilibrio tra quota proteica, glucidica e lipidica. Le proteine devono contribuire al 40% del fabbisogno energetico rappresentando il substrato fondamentale della materia vivente (sono come i muri portanti di una casa: i mattoni sono rappresentati dagli amminoacidi). La carne è un buon alimento, fornisce ferro e proteine in adeguata quantità (è preferibile scegliere tagli e tipologie magre, scartando il grasso visibile e cucinando alla griglia o alla piastra) e andrebbe consumata da 3 a 4 volte a settimana. Gli insaccati, specialmente quelli ricchi di sale, vanno evitati (limitando la scelta a prosciutto cotto e bresaola). Il pesce va consumato almeno 3 volte alla settimana (per il suo contenuto proteico e di acidi grassi polinsaturi, omega 3 ed omega 6, che migliorano la circolazione sanguigna e gli scambi nutrizionali tra mamma e feto). E’ consigliabile sceglierlo fresco, cucinato al forno, bollito o alla griglia (evitando il tonno in scatola o le acciughe in barattolo). Le uova sono ben bilanciate dal punto di vista nutrizionale ed andrebbero consuma-

te non più di 2 volte a settimana (cucinate alla coque, sode o in camicia e non devono essere mai fritte). I legumi (fagioli, ceci e lenticchie) sono un’importante fonte di proteine vegetali ed aiutano ad integrare la dieta di ferro (quindi sono fondamentali per le gestanti vegetariane), vanno consumati almeno 3 volte a settimana. Il latte è un altro elemento fondamentale per proteine, sali minerali (magnesio, calcio e fosforo) e vitamine ( A, B e D). L’ideale è berne 3 o 4 bicchieri al giorno. I carboidrati vanno assunti principalmente sotto forma di zuccheri complessi privilegiando pane, pasta, riso e patate. Il consumo di dolci (scarsi di nutrienti e ricchi di calorie) deve essere moderato. La quota di carboidrati deve rappresentare circa il 30% del fabbisogno energetico. I grassi sono indispensabili (perché forniscono costituenti molecolari fondamentali) e devono contribuire al 30% del fabbisogno energetico. E’ importante limitare i grassi animali (burro, strutto, formaggi grassi) privilegiando quelli di origine vegetale (olio extra vergine d’oliva da utilizzare preferibilmente a crudo). In gravidanza aumenta anche il fabbisogno di vitamine e sali minerali, il cui apporto è garantito da un consumo quotidiano di frutta e verdura accuratamente sbucciata e lavata. Si consiglia di consumarne almeno 3-4 porzioni al giorno (favorendo agrumi, kiwi, fragole e banane). Gli ortaggi da preferire sono quelli a foglia verde (lattuga, spinaci, cavoli e insalate) ricchi di acido folico. La frutta secca e i semi oleosi (come i semi di zucca e di girasole) forniscono grassi essenziali e sali minerali e andrebbero consumati regolarmente ma senza eccessi (un paio di noci o 3 mandorle al giorno). Da non trascurare è l’apporto idrico. E’ necessario bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Una buona idratazione favorisce l’eliminazione di tossine in eccesso e un miglioramento della regolarità intestinale. In poche parole per il benessere e la salute della futura mamma e del suo bambino è necessario seguire una dieta varia ed equilibrata.

Dott. ssa Federica Brosio, Specialista in ginecologia ed ostetricia Medeia Medica, Via Laura Mantegazza 82 Roma N. Verde 800 910281

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Qualche consiglio ai genitori

a cura di Roberta Armentano

LA CURA DEI DENTI DA LATTE I denti dei bambini si chiamano “denti da latte” (o decidui), sono più piccoli di quelli degli adulti e sono solo 20 (8 incisivi, 4 canini e 8 molari). I primi a comparire sono gli incisivi centrali inferiori che spuntano a partire dall’età di sei mesi; nell’arco dei tre anni la dentizione si completa. Questi denti, lo sappiamo, sono destinati a cadere e ad essere sostituiti da quelli permanenti ma, anche se temporanei, i denti da latte meritano la stessa cura dei permanenti. Controllare lo sviluppo della dentatura permette di verificare la corretta permuta dell’eruzione dentale, del mantenimento dello spazio fra un dente e l’altro, di prevenire e intervenire sulla formazione della carie. La carie sui denti da latte non è da sottovalutare solo perché il dente verrà cambiato; se non viene curata per tempo può generare infezioni, può essere profonda (raggiungere la polpa proprio come per i denti degli adulti) e causare dolore, di conseguenza, questo mal di denti provocato da una carie non curata porta ad altri problemi come la cattiva masticazione e conseguente cattiva alimentazione o la necessità di estrarre il dente malandato, operazione traumatica a qualsiasi età; per un bambino ancora di più. Cura dei denti significa anche attenzione a quelle abitudini che i dentisti definiscono “viziate” quali la respirazione orale (il bimbo respira con la bocca), la suzione del labbro o del dito (o del ciuccio), la deglutizione atipica (il bimbo per deglutire o ingoiare il cibo non posiziona la lingua sul palato), se prolungate nel tempo, queste abitudini possono creare problemi alle arcate dentali dei bambini. Per fare qualche esempio, se il bambino respira

usando la bocca, significa che rimane sempre a bocca aperta, non socchiudendo mai le labbra i denti tenderanno a crescere “in fuori” sotto la spinta della lingua. La suzione del dito o del labbro inferiore, spinge i denti superiori in avanti, succhiare il ciuccio, invece, crea a bocca chiusa uno spazio fra i denti superiori ed inferiori (si definisce morso aperto); il ciuccio, infatti, ostacola la corretta crescita degli incisivi e dei canini ed inclina all'esterno gli incisivi. Nella deglutizione atipica la lingua non preme sul palato ma spinge sui denti (superiori o inferiori), oppure si pone tra le due arcate dentali, anteriormente o lateralmente. Queste abitudini viziate devono essere riconosciute e curate il più precocemente possibile ma, ancora di più, è indispensabile insegnare ai bambini a prendersi cura di bocca e denti iniziando dalla pratica quotidiana di lavarsi i denti dopo ogni pasto.

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sessuologia

Dott.ssa Eva I. F. Iorio

NEURO-PSICOBIOLOGIA DELL’AMORE Altro che caso. Processi biologici ben definiti regolano l’amore. La sua prima tappa è l’innamoramento, ovvero la consapevolezza dell’attrazione che è determinata geneticamente. È un’esperienza improvvisa che ha lo scopo di favorire il legame tra due persone; sarebbe regolata dagli stessi sistemi che entrano in gioco nelle emozioni primarie (ansia e la paura): stimoli come cambiamenti ormonali ed eventi vitali cambierebbero l’equilibrio chimico e funzionale del nostro cervello rendendolo “predisposto” a essere colpito in maniera massiva da determinati stimoli che provengono da un estraneo. Questi, una volta integrati a livello talamico, possono percorrere due vie: una breve che va ad attivare l’amygdala (un gruppo di nuclei situati in corrispondenza dell’estremità rostrale del lobo temporale, in sede profonda rispetto alla corteccia piriforme dell’uncus) e una più lunga che giunge all’amygdala dopo essere passata dalla corteccia. L’amygdala attivata dalla via breve può predisporre per organizzare una serie di risposte in varie aree cerebrali e organi periferici: ha la proprietà di comandare l’intero cervello in situazioni che richiedono risposte automatiche. L’amygdala è il centro del sistema libico (ovvero l’apparato che interviene nell’elaborazione dei comportamenti correlati con la sopravvivenza della specie, elabora le emozioni e le manifestazioni vegetative che ad esse si accompagnano ed è coinvolto nei processi di memorizzazione); coordina la modulazione delle attività del sistema nervoso autonomo in risposta alle esperienze trascorse. La scelta di un individuo piuttosto che un altro sarebbe determinata da

ricordi ancestrali conservati nel nostro ippocampo e collegati agli stati emotivi delle prime esperienze positive evocate da chi si occupa di noi. L’attaccamento è la fase che segue quella dell’attrazione; è caratterizzato dall’esigenza di vicinanza, da segni comportamentali e fisiologici di malessere quando si verifica la separazione dall’oggetto dell’attaccamento e da riduzione di questi segni dopo il riavvicinamento; necessita di un determinato tempo per svilupparsi. Recenti ricerche hanno sottolineato il ruolo chiave di neuropeptidi (ossitocina e vasopressina) nel mantenimento dell’attaccamento infantile, di quello materno e della formazione della coppia. Anche le catecolamine (soprattutto dopamina e noradrenalina) possono essere importanti per suscitare un livello sufficiente di attivazione e di attenzione necessari per l’inizio e il rinforzo di una relazione e per la gratificazione relativa. La dopamina può essere considerata la sostanza che attiva la curiosità e l’interesse verso l’altro; recentemente è stato dimostrato che l’ossitocina azioni le vie e i centri dopaminergici del piacere. È interessante sottolineare che i dati di risonanza magnetica nucleare effettuati in soggetti che guardavano immagini del partner o in madri che guardavano le foto dei loro bambini hanno evidenziato l’attivazione di numerose aree cerebrali ricche di ricettori di ossitocina.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti evaifiorio@virgilio.it

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sessuologia

Centro di Fisiopatologia della Riproduzione

LA RIPRODUZIONE ASSISTITA E LA SUA REGOLAMENTAZIONE DI LEGGE La legge 40 del 2004 regolamenta in Italia le tecniche di riproduzione assistita. La legge 40 giunse in Italia in un momento in cui da tempo si attendeva la regolamentazione di una materia che in altri paesi era già stata esaminata e dotata di regole e giunse in notevole ritardo rispetto agli altri paesi occidentali. Quando fu promulgata si rivelò però come la legge più dura e restrittiva al mondo. Venivano vietate: a) La fecondazione eterologa, ossia la fecondazione con sperma o ovociti di donatore o donatrice. b) La possibilità di ottenere più di 3 embrioni per paziente, quindi diminuivano le percentuali di successo e venivano vanificate tutte le tecniche di crioconservazione degli embrioni. c) La diagnosi preimpianto, ossia la possibilità di eseguire indagini genetiche sull’embrione prima di ritrasferirlo nella cavità uterina. Queste tre limitazioni facevano si che molte coppie fossero costrette dall’entrata in vigore della legge a rivolgersi a centri esteri per poter risolvere i loro problemi. Quindi dal 2004 al 2009, per 6 lunghi anni, tutti i paesi che circondano l’Italia si sono attrezzati per ricevere le coppie Italiane che in numero sempre crescente si recavano all’estero o per eseguire fecondazioni eterologhe, oppure per eseguire la diagnosi preimpianto oppure semplicemente per poter fertilizzare più di 3 ovociti e sperare di avere più embrioni da crioconservare. Come si può immaginare viaggiando all’estero le coppie italiane si sono esposte a rischi notevoli di trattamenti eseguiti non secondo scienza o buona pratica medica e da

centri spesso improvvisati che non offrivano le stesse garanzie dei centri italiani; i paesi verso i quali più di tutti si è rivolto il turismo riproduttivo italiano sono stati la Svizzera per la sua estrema vicinanza e la Spagna per il suo estremo liberalismo in tema di riproduzione assistita e diritti civili. Finalmente il 13 maggio 2009 la Corte Costituzionale Italiana ha modificato la legge 40 del 2004 eliminando di fatto il limite massimo dei 3 ovociti e la possibilità di crioconservare gli embrioni. Immediatamente è finita in Italia la necessità dei viaggi verso i centri esteri di riproduzione assistita: tutte le tecniche necessarie per risolvere l’infertilità vengono ad essere di nuovo utilizzabili nel nostro paese e in particolare ridiventa possibile inseminare tutti gli ovociti recuperati scegliere gli embrioni migliori da ritrasferire nella cavità uterina e crioconservare gli altri. Anche la diagnosi preimpianto ritorna praticata nel nostro paese, non in virtù di una legge che la reintroduce ma a seguito di alcune sentenze di giudici (25/9/2007 a Cagliari; 22/12/2007 a Firenze e 23/1/2008 Tar del Lazio) che la autorizzano in alcuni casi creando però un precedente di notevole significato in vista di una concreta revisione della legge. Purtroppo continueranno ad andare all’Estero le coppie che necessitano di fecondazioni eterologhe: molto forte è la richiesta di donazione di sperma ma soprattutto di donazione di ovociti in coppie dove le donne hanno posticipato di 2 o 3 decadi la fisiologica età della riproduzione. Cosa significa questo? Significa che l’Italia è uno di quei paesi dove la donna alla ricerca di una sistemazione culturale, professionale ed economica, ha posticipato di molti anni l’età della prima gravidanza e invece che nei fisiologici 20 anni ha cominciato a programmare le gravidanze dopo i 30 anni e a volte dopo i 40 anni imbattendosi a volte in una patologia o in un fisiologico esaurimento ovarico che rendono possibile ottenere una gravidanza solo con la donazione ovocitaria.

Dott. Franco Lisi, Casa di Cura Villa Mafalda Via Monte delle Gioie 5 Roma Tel 0686094776 Cell 3472684486

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Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

Da Settembre 2009 nella tua città

Dove ritirare la tua copia gratuita: Policlinico Umberto I

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L’nformazione alle donne

a cura della redazione

DEPRESSIONE POST PARTUM: PIÙ A RISCHIO LE MAMME GIOVANISSIME La depressione post-parto ha un'incidenza del 50% tra le mamme con meno di 20 anni. Un dato allarmante, quindi, ma correlato al profilo della mamma giovanissima, poco più che adolescente. Queste mamme sono già a rischio di depressione prima della gravidanza. Si tratta spesso di ragazze emarginate a scuola, con bassa scolarità, spesso hanno subito abusi e sono comunque non adeguatamente seguite dalle famiglie. Nei giorni che seguono il parto, molte donne si sentono vulnerabili, inutili e piangono senza motivo. Questa condizione, definita “baby blues” o malinconia della puerpera (le cosiddette “lacrime del latte” delle nostre nonne), è correlata alla combinazione degli improvvisi mutamenti ormonali che avvengono dopo il parto e di ulteriori cause scatenanti come fattori psicologici, genetici e ambientali. Alla stanchezza fisica si aggiunge la spossatezza mentale conseguente al carico delle nuove responsabilità: la mamma prova un senso di inadeguatezza nei confronti del bambino e, spesso, vive un rapporto conflittuale con il partner, a sua volta piuttosto provato dai drastici cambiamenti nelle sue abitudini di vita. Il baby blues si risolve spontaneamente in un paio di settimane, quando la mamma inizia a riprendersi. In alcune mamme, però, questa sensazione persiste. Quando la “malinconia” è più spiccata, già preesistente alla gravidanza, e continua per settimane si parla di vera e propria depressione post-parto. I sintomi possono essere: - costante sensazione di stanchezza eccessiva - disturbi del sonno, risvegli precoci - poco appetito, bocca secca, stitichezza - irrequietezza - scarsa concentrazione - improvviso desiderio di piangere senza apparente motivo - sensazione di “rallentamento del pensiero”

- senso di colpa e di inadeguatezza - ansia persistente e bassa autostima - perdita del desiderio sessuale La mamma che soffre di depressione post-parto, da considerarsi una vera e propria malattia, non dovrebbe essere lasciata sola, ma capita e confortata. Alcune mamme, particolarmente sensibili e predisposte possono manifestare anche altri episodi di psicosi (situazione di disagio psichico in cui c’è un distacco inconsapevole dalla realtà) oppure l’associazione del fenomeno depressivo con differenti disturbi che possono comparire e/o associarsi in periodi di particolare vulnerabilità neurobiologica e psichica della donna, qual è il periodo dopo il parto, soprattutto nelle mamme adolescenti. In questi casi ad esempio, i fenomeni depressivi possono associarsi ad un disturbo di panico (un’esasperazione di un disturbo d’ansia latente che merita attenzione già durante la gravidanza) oppure un disturbo ossessivo-compulsivo. Infine, si può assistere anche all’insorgenza parallela di un disturbo post traumatico da stress, che tende a manifestarsi soprattutto nelle donne che hanno alle spalle una storia di abusi, fisici, psicoemotivi e/o sessuali, la cui condizione di stress si può poi ripercuotere drammaticamente anche sul bambino. Per saperne di più

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guardia medica

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OSTIENSE San Paolo - D.ssa Albertazzi Patrizia Via Ostiense 168 - tel. 065750143 RIONI - TRASTEVERE - TESTACCIO - SAN SABA Internazionale D.ssa Teresa Cervini P.za Barberini 49 - tel. 064825456 Criserà Guglielmo Corso Rinascimento 44/50 - tel. 0668803760 Arenula D.ssa Lippi Tullia Via Arenula 73 - tel. 0668803278 Cristo Re dei Ferrovieri Dr. Pellegrini Claudio Stazione Termini - Gall. Testa - tel. 064880776 Allo Statuto Pucci Pierluciano Via dello Statuto 33/35B - tel. 064465788 Jucci Maria Clotilde P.za dei Cinquecento 49/50/51 - tel. 064880019 Piram Alberto Via Nazionale 228 - tel. 064880754 Lucchetti Marcello Vicolo Sciarra 61 (ang. via del Corso) - tel. 066794589 Panocchi Roberta Piazza S.Lorenzo in Lucina 27 - tel. 066871525 TRASTEVERE - GIANICOLENSE - MONTEVERDE Francone Luciana Viale Trastevere 80/H - tel. 065810259 TRIESTE - SALARIO - PARIOLI - FLAMINIO Carnovale Domenico Via Libia 225/227 - tel. 068601720 Gellini D.ssa De Angelis Rachele Corso Italia 100 - tel. 0644249750 Tre Madonne Dr. Recchi Rinaldo Via Bertoloni 5 - tel. 068073423 Istria D.ssa Macchiati Manoela P.za Istria 8 - tel. 0685353323

Tel. 06 58201030

Il servizio è attivo nei seguenti orari: notti feriali e festive dalle 20.00 alle 08.00 giorni prefestivi dalle 10.00 alle 20.00 giorni festivi dalle 08.00 alle 20.00 La Guardia Medica garantisce l’assistenza sanitaria per situazioni che rivestano carattere di urgenza a tutti gli utenti (residenti e non) negli orari in cui non sono disponibili i medici di assistenza primaria ed i pediatri di libera scelta.

In qualsiasi giorno dell’anno, in qualsiasi momento del giorno, telefonando al numero 06 228941 potrete conoscere l’indirizzo della farmacia di turno più vicina. Servizio a cura della Assiprofar Federfarma Roma. Per informazioni sugli orari di apertura, le farmacie di turno e le farmacie notturne consultate il sito: http://www.federfarmaroma.com Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: http://www.federfarma.it


COPIA DELLA CARTELLA CLINICA Copia della cartella clinica può essere richiesta da: - il titolare della cartella clinica se è maggiorenne - le persone che hanno la delega scritta e firmata dal titolare della cartella clinica; inoltre si deve presentare fotocopia di un documento di identità del titolare della cartella clinica - gli eredi leggittimi - coloro che esercitano la tutela in caso il paziente sia di minore età oppure il paziente sia interdetto Quanto costa? 10,35 € per ogni singola cartella. Si deve pagare al momento della richiesta. Dove si richiede? Presso gli uffici-archivi di afferenza delle singole Unità Operative di ricovero. COPIA DEI REFERTI DI PRONTO SOCCORSO Quanto costa e dove si richiede? 1,55 € per ogni singolo referto. Si deve pagare al momento della richiesta. Si ritira presso lo sportello Archivio Centrale, situato al piano terra dell’edifico centrale, con il documento d’identità. Dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIA DEL CERTIFICATO DI RICOVERO Quanto costa e dove si ritira? 1,55 € per ogni singolo certificato. Si ritira presso l’Ufficio Cartelle Cliniche/Movimento Infermi - edificio centrale (piano terra) dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIE DI LASTRE RADIOGRAFICHE FATTE IN PRONTO SOCCORSO Quanto costano e dove si ritirano? Il costo è determinato dal numero di radiogrammi duplicati. In particolare: 7,75 € per dimensioni 24 cm x30 cm; 10,33 € per dimensioni 35 cm x 43 cm. Si ritirano dopo circa 1 mese presso il servizio radiologico sito al 4 piano della palazzina Scree. COPIA DI REFERTI DI ANATOMIA PATOLOGICA Dove si ritirano? Presso il Servizio di Anatomia Patologica - Viale Regina Elena 324 (piano terra). DENUNCIARE LA NASCITA IN OSPEDALE Presso Ufficio Nascite - Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia tel. 06 49970481 - dal lunedì al venerdì 9,00-12,00; lunedì e mercoledì anche dalle 15,00 alle 16,00. PRENOTARE VISITE AMBULATORIALI E’ necessaria la richiesta del medico di famiglia o di un medico specialista quindi serve sempre la ricetta rosa. Si può prenotare attraverso: - Numero Verde Regionale 803333 - Numero 06 49971: risponditore automatico; digitare tasto 3 per parlare con l’operatore Orario di prenotazione: dal lunedì al venerdì 8,00-18,30; sabato 8,00-13,30. DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO Possono essere reclutati come potenziali donatori tutti coloro che, in buono stato di salute, hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Per ulteriori informazioni rivolgersi al numero 06 85795512. DONAZIONE DI SANGUE Si può donare tutti i giorni dalle 7,30 alle 10,00 presso il Centro Trasfusionale. prima di donare il sangue vanno accertate le condizioni di idoneità. DONAZIONE DI CORDONE OMBELICALE Banca del Sangue di cordone Ombelicale (SCO) tel. 06 85795512. INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia - Servizio di Piccola Chirurgia (piano terra). Per informazioni contattare il numero 06 49972562 dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 13,00.

tutti i numeri utili Centralino generale 06 49971, attivo 24 ore su 24 risponde un disco preregistrato che fornisce informazioni su: tasto 3: prenotazioni di visite tasto 0: operatore Relazioni con il pubblico (Urp) Tel. 06 49977050 - 06 49977054 Dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 14.00 Ufficio reclami (VI Padiglione, piano terra) Tel. 06 4453664 Fax 06 49977673 e-mail: urp@policlinicoumberto1.it Direzione generale Tel. 06 49979488 Direzione Sanitaria Tel. 06 49979905 Direzione Amministrativa: Tel. 06 49977505 Pronto Soccorso - Accoglienza: Tel 06 49977025/06 49977027 Posto di Polizia Tel. 06 49979556 Vigilanza interna: Tel. 06 4997077 Ufficio Stato Civile: Tel. 06 49970481 Archivio centrale: Tel. 06 49979990 Chiesa cattolica: Tel. 06 4450704 Obitorio e camera mortuaria: Tel. 06 49912598


UMBERTO I Policlinico di Roma

Dare il meglio ogni giorno per la qualità delle cure e dell’organizzazione, per la diffusione delle conoscenze mediche e sanitarie, per il progresso scientifico.

Informazioni al cittadino: URP Ufficio relazioni con il Pubblico Infopoint: pianoterra Palazzina Direzione mattina: dal lunedì al venerdì, 8.00-14.00 pomeriggio: lunedì e giovedì, 14,30-17,00 06 49977050/06 49977054

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