Pocket Salute Edizione Roma Gennaio 2010

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Roma - Anno I n°5 Gennaio 2010

psico balbuzie

superarla con la terapia pedagogica

benessere

trasporto neonatale

in aiuto alle neomamme le cicogne a 4 ruote

bellezza

chirurgia estetica il rapporto con il nostro corpo

sesso

speciale

un mosaico di sfumature

Gruppo BIOS Struttura Sanitaria Polispecialistica

identitĂ

salute

allergologia le allergie respiratorie: solo un problema stagionale?

Con il Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio e della Provincia di Roma


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Editoriale del mese Felice Anno Nuovo! Ci siamo, è arrivato il 2010 con tutto il suo carico di buoni propositi e promesse di un futuro migliore. Il nostro più sincero augurio è quello di non abbandonare i propri sogni ma lottare, ogni giorno che passa, per raggiungerli. Non importa quanto sia dura, non importa se ci sono momenti in cui sembra di essere da soli contro il mondo intero, stringiamo i denti e proseguiamo per la nostra strada. Evitiamo di sprecare le energie, il primo passo è sapere su cosa vogliamo davvero puntare. Stabiliamo le nostre priorità (lavoro, famiglia, affetti) e dedichiamo loro il giusto tempo. Impariamo a mettere in primo piano ciò che ci appassiona, non quello che ci viene imposto, solo così riusciremo a realizzare i nostri desideri. Investiamo sul nostro spazio personale, saremo più consapevoli del nostro valore ed avremo un futuro migliore. Cominciamo a dialogare con il nostro inconscio, se troviamo il linguaggio giusto saremo capaci di rispondere alle domande che ci attanagliano, di risolvere i problemi accantonati solo perchè pensavamo di non poter dar loro voce. Ci troveremo alla fine del percorso con il mano le chiavi della nostra vita! Ecco, questo è ciò che sentiamo di augurare ad ognuno di voi, fedeli lettori: ritrovare il piacere di passare del tempo con chi più vi deve stare a cuore, voi stessi. Auguri di cuore, Giulia Mincarini e Serena Zimuel, Responsabili di Pocket Salute per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Roma reg. trib.di Pescara n. 24/08 del 7/11/2008 reg. ROC n.18668 Con il patrocinio di:

Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Responsabile Edizione Roma Roberta Armentano roberta.armentano@pocketsalute.it 328 8625422

Con la collaborazione di:

Grafica ed impaginazione POCKET IDEA s.r.l. comunicazione@pocketidea.it Stampa Industria Grafica Editoriale Gercap srl Zona Industriale Incoronata, Foggia Editore, Redazione e Pubblicità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it

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Pocket Salute Edizione Roma - Anno I n° 5 Gennaio 2010

pagg.31-34

speciale

BIOS. Struttura Sanitaria Polispecialistica

11 balbuzie

superarla con la terapia pedagogica

17 endocrinologia

l’aumento del peso causato dalle patologie ormonali

34 trasporto neonatale in aiuto alle neomamme le cicogne a 4 ruote

49 chirurgia estetica il rapporto con il nostro corpo

59 identitĂ

un variegato mosaico di sfumature

guide utili

Pillole di primo soccorso pag.41

Diagnostica anti-aging pag. 55


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Firma I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... ABIO - Associazione per il Bambino In Ospedale Rappresentante italiano dell'EACH (European Association for Children in Hospital), fondata nel 1978, promuove l'umanizzazione dell'ospedale e sdrammatizza l'impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie. Sito: http://www.abioroma.org AIPD - Associazione Italiana Persone Down L'Associazione non ha fini di lucro e vuole essere soprattutto un punto di riferimento per le famiglie, gli operatori socio-sanitari e della scuola che si occupano di questo handicap. Sito: http://www.aipd-roma.it AIRS - Associazione per la Ricerca sulla Sordità Onlus Obiettivi primari sono sia la promozione e finanziamento della ricerca scientifica sulla Sordità e sui più gravi disturbi uditivi sia il miglioramento delle conoscenze sulle possibilità di prevenzione e cura della Sordità. Sito: http://www.associazioneairs.it ALMAR - Associazione Laziale Malati Reumatici L’Associazione vuole essere uno strumento per lottare contro la solitudine, per incontrarsi, per scambiarsi esperienze, per informarsi ed informare, per creare cultura delle malattie reumatiche. Sito: http://www.almar.org ALZHEIMER Roma L´Associazione persegue la missione di offrire sostegno alle famiglie con un malato di Alzheimer. Collabora con Istituzioni sanitarie e accademiche, sia nazionali che locali. Sito: http://www.alzheimeroma.it

ANFFAS Roma Onlus L'Associazione si propone di assicurare il benessere e la tutela delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie, operando primariamente per rendere concreti i principi della pari opportunità, della non discriminazione e della inclusione sociale. Sito: http://www.anffasroma.it FIDAS Associazioni Donatori Sangue La Fidas è una federazione che agisce nell'interesse delle associazioni federate, partecipa, si aggiorna ed informa sulle novità legislative, scientifiche e sanitarie, che riguardano i donatori ed il servizio trasfusionale. Sito: http://www.fidas.it NADIR Onlus HIV Treatment Group Aassociazione Patient Based. I soci hanno deciso di promuovere un nuovo ruolo per le persone sieropositive: diventare uno dei tre elementi del triangolo medico-farmacopaziente. Sito: http://www.nadironlus.org UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare Onlus Scopo essenziale è difendere i diritti e migliorare la qualità di vita di tutte le persone affette da malattie rare. La Federazione fa parte di un Network Europeo di tredici Alleanze Federative Nazionali tra associazioni di pazienti di altrettanti Paesi della Unione Europea. Sito: http://www.uniamo.org VIDAS Assistenza completa e gratuita malati terminali Svolge attività al domicilio del paziente o in hospice, a sostegno di malato e familiari e agli operatori che li assistono. Attenzione e disponibilità all’ascolto, nel delicato rapporto umano con chi sta morendo e con chi sta perdendo una persona cara. Sito: http://www.vidas.it

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L’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa Onlus nasce nel Febbraio 1988 come strumento temporaneo di ricerca volto a far emergere attraverso la voce diretta delle donne, la violenza "sommersa", di cui non si trova traccia nei verbali degli operatori sanitari o delle forze dell'ordine. In una stanza cinque volontarie con l’ausilio di un quaderno e di una penna si alternano nell'ascolto di donne che chiamano da tutta Italia. E' un ascolto attento e solidale che qualifica il Telefono Rosa, fin dal suo nascere, come una nuova forma di servizio sociale. Per combattere e impedire che nasca la violenza è fondamentale disinnescare i meccanismi che l'attivano. In questi anni oltre all'impegno diretto verso le persone in situazioni di disagio abbiamo promosso convegni, iniziative, campagne di comunicazione. L’attività dell’Associazione è stata riconosciuta con l’iscrizione all’Albo del Volontariato della Regione Lazio fin dal 25 novembre 1993 alla sezione seconda - servizi sociali, nonchè al registro degli enti e delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale per l’immigrazione, dal settembre 2004. Dal 2006 il "Telefono Rosa Onlus" ha personalità giuridica. Oggi l’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa onlus è una rete di associazioni territoriali e gestisce anche una casa di accoglienza per donne vittime di violenza. La sede della presidenza è a Roma. Vi collaborano, ad oggi, 60 volontarie, 12 avvocate penaliste e civiliste, iscritte al patrocinio a spese dello Stato, 9 psicologhe, 12 mediatrici culturali di diversa nazionalità, 2 funzionarie di banca. Le consulenze sono gratuite.


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BALBUZIE E TERAPIA PEDAGOGICA La Balbuzie si cura soprattutto con una buona terapia pedagogica. Il linguaggio è una funzione mentale ma nel contempo anche atto motorio. Una modalità di espressione molto complessa, da rendere inevitabilmente insoddisfacente ogni classificazione nosografica che giunge dalla nutrita letteratura sui disordini o disturbi a esso relativi. Di fronte al pericolo dell’assolutizzazione, della riduzione, della semplificazione, la terapia che affronta la balbuzie necessita di una natura pedagogica, perché è corretto rimanere vigili allontanando etichette esclusiviste e rispettando ogni intento di semplificare e ridurre a turba le difficoltà di tale disabilità del parlato. È necessario considerare i comportamenti verbali fluidificati dallo sviluppo psicologico di un soggetto, di porre attenzione a qualsiasi manifestazione di scambio inter-personale e inter-psichico. Il linguaggio verbale e dunque anche il disagio della balbuzie è una manifestazione che deve essere letta in termini multidimensionali, poiché è il frutto delle continue interazioni dell’individuo con l’ambiente e dunque mal si addice a posizioni monodisciplinari. La terapia idonea mira a riconoscere il potenziale individuale, i molteplici rapporti tra psiche e comunicazione umana, le caratteristiche strutturali e caratteriali e il potenziale di educabilità, al fine di ottimizzare la terapia nella sua interezza. È necessaria un’analisi dell’espressività motoria (che affronteremo in modo più minuzioso nel prossimo numero), sono necessarie ulteriori informazioni dettagliate sulle difficoltà per es. nella occlusione verbale, nella vibratilità delle labbra, nella

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LaNuovaParola chiusura della bocca, nella motilità linguale, nel dinamismo respiratorio (che dovrebbe diventare negli allievi una costante che procede di pari passo alla crescita della padronanza di sé). Ugualmente valuteremo un’analisi del ritmo e della frequenza respiratoria, poiché i movimenti del corpo e le emozioni sono manifestazioni intimamente legate. La Balbuzie ne compromette l’equilibrio: dunque è in questa direzione che la si affronta. Una direzione che richiede una terapia che porti in equilibrio l’esperienza interiore di ogni ricerca di conoscenza ed emotività con ogni espressione dinamica e d’istantaneità del nostro corpo. Corpo come parola, parola come corpo. La sintonia della natura di un essere umano ha bisogno dei suoi tempi. Spesso chi balbetta ha una grande precocità e rapidità nella formazione dei pensieri che non corrispondono e non si armonizzano al movimento dei suoi muscoli fonatori. La velocità espressiva e motoria può essere lievemente in ritardo rispetto alla velocità di pensiero e di rievocazione del sentito e del vissuto. Spesso la balbuzie è frutto di un avanzato sviluppo intellettivo rispetto alla possibilità psicomotoria di espressione. Curare la balbuzie è portare il ragazzo, con esperienza ed adattabilità al ragazzo stesso, alla sintonia tra sviluppo organizzativomotorio ed emotivo-relazionale.

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L’Istituto Superiore di Sanità informa

a cura della redazione

FARMACI CONTRAFFATTI, EVITARLI E’ FACILE: È ONLINE IMPACT ITALIA Informare il cittadino sull’entità e diffusione dei farmaci contraffatti e sui rischi per la salute, scoraggiarlo dall’acquistare farmaci tramite le farmacie online o da altri canali non autorizzati e coinvolgerlo in azioni di contrasto: questi gli obiettivi del sito www.impactitalia.gov.it realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito della campagna di comunicazione "Farmaci Contraffatti: evitarli è facile", promossa da IMPACT Italia e lanciata nei giorni scorsi dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Agenzia Italiana del Farmaco ed il Comando Carabinieri per la tutela della Salute. Sono stati appositamente ideati, infatti, due sportelli online aperti al pubblico: uno per segnalare a IMPACT Italia casi, anche solo sospetti, di farmaci contraffatti con i quali il cittadino possa essere entrato in contatto (sportello "Segnalazioni"), l’altro per porre quesiti specifici sul problema della contraffazione farmaceutica (sportello "L’esperto risponde"). Le segnalazioni relative al rinvenimento di un farmaco contraffatto e le domande dei cittadini sul tema della contraffazione farmaceutica sono gestite attraverso un network collaborativo sviluppato dall'Unità Informatica del Dipartimento del Farmaco (UIDF). Questa piattaforma collaborativa consente l’interconnessione delle istituzioni governative che partecipano alle attività di IMPACT Italia e la loro cooperazione online attraverso lo scambio in tempo reale di comunicazioni, informazioni e documenti. L’Italia è stato il primo Paese in Europa e uno dei pochissimi a livello mondiale a costituire una struttura trasversale fra le

diverse Amministrazioni interessate al fenomeno della contraffazione dei medicinali: IMPACT Italia. La task-force nazionale, istituita nel 2007 al fine di contrastare il fenomeno della contraffazione farmaceutica, ha ufficialmente assunto tale nome nel 2008, in riferimento alla task-force anti-contraffazione IMPACT (International Medical Products Anti-Counterfeiting Taskforce) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di cui l’Italia è stato membro fondatore. IMPACT Italia rappresenta il punto di riferimento unico per le attività in questo settore. Vi fanno parte tutte le principali istituzioni interessate al problema, ovvero AIFA, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Carabinieri NAS che, insieme a Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia delle Dogane e Ministero dell’Interno (Direzione Centrale Polizia Criminale), sviluppano attività e indagini congiunte che permettono di coinvolgere anche le altre amministrazioni interessate a singoli progetti mirati. Fonte: http://www.iss.it

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le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

MEDICINA RIGENERATIVA: DAL LABORATORIO ALLA SALA OPERATORIA La Medicina Rigenerativa è il tentativo di ricostruire tessuti, epiteli e mucose tentando di superare i limiti del trapianto. Abbiamo chiesto alla Prof.ssa Cinzia Marchese Professore Ordinario di Scienze e Tecniche di Medicina e di Laboratorio dell’Università “La Sapienza” e Responsabile del Servizio di Medicina Rigenerativa Policlinico Umberto I di Roma di spiegarci meglio cosa è la medicina rigenerativa. “Noi di Medicina Rigenerativa ricostruiamo in vitro il tessuto autologo (cioè prelevato da un’altra parte del corpo del paziente stesso ndr) che viene trapiantato, riconosciuto come proprio e, quindi, non rigettato. La ricostruzione in vitro fa parte delle Terapie Cellulari innovative che rappresentano una parte della Medicina Rigenerativa. Io mi occupo di cellule staminali adulte, che hanno queste caratteristiche: plasticità (possono essere indirizzate verso tipi di cellulari diversi), si duplicano lentamente, conservano il proprio patrimonio genetico, hanno la capacità di rinnovarsi per tutta la vita. Nel caso dei grandi ustionati la difficoltà è data da non avere tessuto da poter trapiantare quando la superficie ustionata è particolarmente ampia, in questi casi si utilizza un tessuto da cadaveri o da maiali; si fanno i così detti trapianti eterologhi per cercare di coprire l’area ustionata”. Nel caso dei trapianti autologhi, quanto è grande la parte prelevata e da quali parti del corpo si effettua il prelievo? “La parte che si preleva è grande un centimetro, da un centimetro possiamo

ottenere 4 metri di tessuto autologo; coltivato ha l’aspetto di un collant da donna, sottile ed elastico. Le zone di prelievo sono dietro l’orecchio, il cavo ascellare o l’inguine; in queste zone le cellule hanno un elevato tasso mitotico ma anche una bassa cheratinizzazione. In questi anni di che cosa si è occupato il Servizio di Medicina Rigenerativa? “Al Policlinico Umberto I ricostruiamo tessuti di origine epiteliale, per ustionati, per le ulcere, nei nevi melanocitici giganti e recentemente abbiamo messo appunto una tecnica che ricostruisce in vitro la vagina di pazienti che nascono con una patologia chiamata Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser (MRKH). Le ragazze affette da questa patologia nascono con organi genitali normali, utero, ovaie, grandi labbra, ma mancano della connessone con l’esterno. Noi per primi siamo riusciti a ricostruire la vagina utilizzando cellule staminali. Siamo un Centro di riferimento mondiale, abbiamo una lista di attesa di due anni e abbiamo pazienti che vengono dall’America, dall’India, dall’Australia per essere operate da noi. Nel caso della MRKH abbiamo fatto un prelievo nell’infundibolo dove doveva essere presente la vagina e non era presente, l’abbiamo ricostruita in vitro e poi l’abbiamo trapiantata”. Prof.ssa Cinzia Marchese Responsabile Servizio di Medicina Rigenerativa Azienda Policlinico Umberto I Università Sapienza Viale Regina Elena, 324 Roma Tel. 06 49973119

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endocrinologia estetica

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COME SCONFIGGERE LE ADIPOSITÀ REGIONALI Una delle richieste più frequenti, nel campo estetico, è quella della riduzione del grasso localizzato in ben definite regioni anatomiche. Nelle donne sono interessate in particolare quelle zone del corpo dove la maggior presenza di grasso fornisce la silhouette tipicamente femminile (fianchi e trocanteri o culottes de cheval) e che si va definendo proprio nel periodo che va dal menarca al raggiungimento della piena età fertile. In questi casi è spesso sufficiente una pur lieve perdita di peso per ottenere un rimodellamento corporeo. Diverso è invece il caso in cui queste localizzazioni sono eccessive rispetto al valore dell’IMC (indice di massa corporea) per cui è difficile aspettarsi una loro riduzione con la semplice perdita di peso: ne deriverebbe anzi un peggioramento di tutta la figura per la perdita di grasso in zone come il volto e il seno che rispondono prima e in misura maggiore alla stimolazione lipolitica indotta dalla dieta. Questi sono i casi in cui sarebbe previsto il rimodellamento chirurgico secondo le tecniche di liposcultura tridimensionale, ben note ai nostri colleghi chirurghi estetici, peraltro tra i più bravi a livello mondiale. Per lo stesso motivo sono state proposte, negli ultimianni, una serie di tecniche non chirurgiche di body contouring che rappresentano una valida alternativa all’intervento. I cambiamenti della figura indotti dagli ormoni Con il passare degli anni si assiste a delle modificazioni nella produzione ormonale con cambiamenti nell’equilibrio tra produzione ormonale e alimentazione. In particolare, nelle donne prossime alla menopausa, si ha una riduzione della funzio-

ne tiroidea che, a parità di calorie assunte, comporta un aumento del peso con particolare disposizione del grasso in zone che fino ad allora non erano interessate. L’addome, il tronco e le spalle, le braccia e la vita, possono cambiare aspetto, con modificazione dell’intera struttura corporea. Tali modificazioni saranno tanto evidenti in relazione all’entità dei cambiamenti ormonali tipici della fase post menopausale, in particolare il rapporto estrogeni/androgeni e la riduzione della funzione della tiroide. I trattamenti Nessun trattamento estetico dovrebbe essere intrapreso prima di una valutazione complessiva delle problematiche ormonali ma anche dei fisiologici cambiamenti della produzione ormonale correlati all’età. Il rischio è quello di spendere tanti soldi per ottenere risultati estetici scarsi e di breve durata. Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche Presidente della Società Italiana di Endocrinologia Estetica (SIEES) Direttore Centro di Endocrinologia estetica “EsseMedica”

Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche 17 V.le delle Belle Arti, 7 - 00196 Roma Tel.063224276 www.stamegna.it


POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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Dott. Lino Di Rienzo Businco

RISOLVERE IL RUSSAMENTO NOTTURNO E LE SINUSITI SENZA IL BISTURI Da alcuni anni ci confrontiamo con una patologia emergente molto frequente quanto sottostimata, che si accompagna al russamento notturno (roncopatia) con apnee, denominata OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome). Tecnicamente tale sindrome, che interessa adulti e bambini, e che può determinare severi danni cardiorespiratori e neurologici, consiste nella presenza di eventi respiratori caratterizzati da cessazione completa (apnea) o riduzione del flusso di aria oronasale con persistenza dei movimenti toraco-addominali. Tra le ricadute sociali del russamento notturno troviamo l’eccessiva sonnolenza diurna con disturbi cognitivi e di memoria, che porta ad una riduzione del rendimento intellettual oltre all’aumento di incidenti stradali e sul lavoro. Si può affrontare e risolvere il russamento notturno, oggi divenuto un problema sociale? L’aumento di peso e di massa corporea rappresenta la principale causa del russa mento, e per cui la prima regola in questi casi è dimagrire. Esistono dei dati che debbono farci sospettare un problema del sonno da approfondire con visita specialistica: 1.Eccessiva sonnolenza diurna 2.Risvegli con sensazione di soffocamento, sonno agitato 3.Ripetuti risvegli durante il sonno percepito come non ristoratore 4.Disturbi della concentrazione e del comportamento 5.Cinque o più eventi respiratori ostruttivi ogni ora di sonno. Nel nostro centro, dopo attente e avanzate analisi diagnostiche tra cui la polisonnografia (analisi computerizzata del sonno multicanale), utilizziamo metodiche micro--

invasive a radiofrequenze coblator che, tramite telecamere collegate ad endoscopi a fibre ottiche, evitando incisioni esterne e punti di sutura, consentono il migliore trattamento di ostruzioni nasali da deviazioni del setto nasale, ipertrofie dei turbinati, polipi nasali, adenoidi e prolassi del velo palatino e dell’ugola, principali responsabili del russamento notturno e delle apnee del sonno. I trattamenti chirurgici più di frequente adottati per la risoluzione del problema sono: radiofrequenze coblator, uvulopalatoplastica e riduzione endoscopica mininvasiva dei turbinati, in grado di sgonfiare la mucosa respiratoria senza traumi e senza applicazione dei fastidiosi tamponi nasali. Sono interventi quasi sempre eseguiti in day hospital, ben tollerati da adulti e bambini, poco dolorosi, non sanguinolenti e con rapido ripristino delle normali attività. Ci sono delle novità per la guarigione definitiva delle sinusiti legate alla cattiva respirazione nasale? Abbiamo di recente introdotto anche in Italia una metodica statunitense che prevede la dilatazione endoscopica miniinvasiva degli osti dei seni paranasali con palloncino gonfiabile (sinuplastica dilatativa). Con tale tecnica è possibile, in modo indolore, canalizzare i seni facciali ed eseguire lavaggi medicati senza abbattimento osseo, tagli o strappi della mucosa né tamponi nasali. I risultati più vantaggiosi si ottengono nel trattamento delle sinusiti frontali, accompagnati da fastidiosi mal di testa, in cui la ridottissima traumaticità della metodica consente la risoluzione delle infiammazioni con minimo disagio per il paziente, sia adulto che bambino. Una volta posizionato, con l’ausilio di un catatere guida, il palloncino in corrispondenza dell’ostio sinusale che vogliamo aprire, si procede alla manovra di gonfiaggio con determinazione di microfratture e dilatazione della via di accesso al seno che risulterà così di nuovo canalizzato e fisiologicamente aerato.

Dott. Lino Di Rienzo Businco Specialista in Otorinolaringoiatria e Audiologia Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 - 349 2313343 www.businco.net19


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terapia del dolore

Dott. Marco Tarquini

OSSIGENO-OZONOTERAPIA: LA TECNICA INTRADISCALE PER LA DISCOLISI Il trattamento percutaneo di discolisi con ossigeno-ozono può essere eseguito sotto guida fluoroscopica o sotto guida TAC. In entrambi i casi la miscela viene iniettata nel disco intervertebrale (percorrendo la via postero laterale, extra-articolare). La procedura può essere eseguita in regime di Day Hospital o di One Day Surgery. Guida Fluoroscopica: è necessario osservare alcune raccomandazioni preliminari per la sala operatoria (che deve disporre di tutto lo strumentario per l’assistenza del medico anestesista). Devono essere garantiti: Il rispetto per l’asepsi, la disponibilità di un apparato fluoroscopio con braccio a “C” (che permetta il controllo scopico diretto) e un accesso venoso periferico al paziente. Prima della puntura deve essere effettuata una accurata disinfezione cutanea ed un campo sterile. Discolisi Lombare: il paziente giace sul letto radiologico in decubito prono (a pancia in giù). Sotto guida fluoroscopica si esegue la puntura del disco intervertebrale interessato con ago da 22 G. Previo posizionamento di un filtro millipori sulla siringa, si procede all’iniezione di 15 cc di miscela di O2-O3, (alla concentrazione di 27mcmg-ml) di cui 3-4ml a livello intradiscale e, una volta ritirato l’ago, 11-12 ml nei tessuti molli periradicolari e paravertebrali. Al termine del trattamento il paziente dovrà passare dalla posizione prona a quella supina (pancia in sù) per circa 2 ore. Discolisi Cervicale: la tecnica intradiscale a livello cervicale utilizza un approccio antero–laterale destro. Tale tecnica sfrutta pertanto esclusivamente l’effetto nucleolitico e degenerativo dell’ozono sul disco intersomatico. L’ago utilizzato è un 22g tipo “spinal needle”. A livello

cervicale non è possibile né prudente iniettare più di 1 ml di miscela gassosa. Indicazioni Criteri clinici: presenza di lombosciatalgia resistente ai trattamenti conservativi e farmacologici, fisioterapici per almeno tre mesi. Criteri neurologici: lombalgia o lombosciatalgia con positività ai segni di irritazione radicolare associata o meno alla presenza di parestesie o ipoestesie a distribuzione dermatomerica coerente. Criteri neuroradiologici (TAC e/o RMN) -Visualizzazione di ernia discale contenuta, congrua con la sintomatologia, complicata o meno da patologia degenerativa dell’unità disco-somatica; -Esiti di terapia chirurgica di microdiscectomia con rilievo di recidiva erniaria. Si escludono al trattamento i pazienti con presenza di immagine neuroradiologica di ernia espulsa (o di frammenti erniari liberi) o importante deficit neurologico (con alterata motilità dell’arto inferiore congruo alla patologia discale osservata). Possono essere trattati i pazienti con: presenza di cervicalgia o cervicobrachialgia resistente ai trattamenti conservativi protratti per almeno tre mesi. Criteri neurologici: positività ai segni di irritazione radicolare associata o meno a iperestesie o ipoestesie a distribuzione dermatomerica coerente. Criteri Neuroradiologici(TAC/RMN): visualizzazione di ernia discale contenuta di aspetto ”molle” (complicata o meno da patologia degenerativa dell’unità disco somatica). I criteri di esclusione sono identici a quelli lombari in più si escludono i pazienti con ernie con componenti calcifiche (per cui è impossibile l’effetto “meccanico” dell’azione nucleolitica dell’ozono sul disco). I risultati ottenuti variano a seconda delle diverse casistiche e della tecnica impiegata, tuttavia la percentuale di successo oscilla tra il 75% e i 90%.

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 tarquinimarco@alice.it 21


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allergologia

Dott. Andrea Di Rienzo Businco

LE ALLERGIE RESPIRATORIE: SOLO UN PROBLEMA STAGIONALE? Quale è oggi la reale diffusione delle malattie allergiche? Le allergie oggi rappresentano una patologia diffusa in tutte le fasce d’età. Possiamo dire che, con piccole variazioni statistiche, oggi 1 persona su 3 è affetta da allergia. A che età si presentano? Se è vero che fino a poco tempo fa l’esordio di queste malattie era riservato all’età pediatrica, oggi assistiamo ad una vera e propria esplosione di questi problemi anche nell’età adulta. Quali sono le diverse sedi più spesso colpite dalle allergie? Le vie respiratorie sono frequentemente colpite dalle allergie. Basti pensare alla rinite, alla tosse o all’asma allergica che talvolta coesistono accompagnate o meno congiuntivite allergica Quali sono le sostanze che provocano le allergie? Oltre ai metalli (Nichel) e agli allergeni da contatto ricordiamo gli inalanti come pollini, muffe,polvere o animali (Cane, Gatto). Vari alimenti possono essere responsabili di allergie: tra i più piccoli, latte e l’uovo e negli adulti la frutta secca (arachidi, noci, nocciole). Infine anche il veleno d’insetti e i farmaci possono determinare allergie. Nella stagione invernale, quando i normali raffreddori possono essere allergie? Esistono molti allergeni che, contrariamente a quanto si pensi, danno manifestazioni cliniche proprio nella stagione più fredda!

Quali sono? Gli acari della polvere sono spesso i protagonisti delle fastidiose riniti che si presentano in inverno. Infatti grazie alle temperature sempre più alte presenti nelle nostre case e l’elevato tasso di umidità, l’habitat diventa per gli acari favorevole. La presenza della polvere negli ambienti chiusi determina nei soggetti sensibilizzati sintomi a carico delle vie respiratorie. Occorre citare anche tra le mura domestiche, l’eventuale presenza di animali o muffe che possono creare allergie respiratorie anche nel periodo invernale. E’ vero che esistono dei pollini che fioriscono anche in inverno? Assolutamente si. La grande diffusione nell’ultimo decennio di alberi appartenenti alla famiglia delle Cupressacee ha favorito nuove sensibilizzazioni verso questo allergene che tipicamente ha una pollinazione proprio invernale. Ricordo a questo proposito la fioritura del polline della Parietaria che alla luce dei recenti mutamenti climatici è ormai considerato un allergene perenne presente anche in inverno. I comuni raffreddori invernali a questo punto potrebbero dipendere da un allergia? Senza dubbio, in caso di manifestazioni ricorrenti di naso chiuso, starnuti e prurito nasale non si può escludere una allergia. Infatti, come dicevo, esistono molti allergeni che anche in inverno colpiscono le vie respiratorie sia negli adulti che nei bambini. In questi casi di “raffreddori invernali” come accertare la presenza di una allergia? Basta effettuare una visita specialistica allergologica con l’esecuzione di prove cutanee (prick test) insieme a tutti gli altri esami di secondo livello, eseguibili, se necessari, presso il nostro centro polispecialistico.

Dott. Andrea Di Rienzo Businco, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 - 349 2313343 www.businco.it 23



consigli utili per vivere meglio

a cura di Roberta Armentano

INCHIOSTRO CANCEROGENO: ATTENZIONE AI TATUAGGI Un segno indelebile sulla pelle, un simbolo tribale, un ideogramma, un nome, un disegno; un tatuaggio può riprodurre sulla nostra pelle qualsiasi cosa, può occupare pochi centimetri o intere parti del corpo. La decorazione desiderata si ottiene utilizzando degli aghi che iniettano pigmenti colorati sotto la pelle, è indispensabile, quindi, il rispetto delle norme igieniche per evitare il rischio di contrarre pericolose infezioni come l’epatite virale. A tal proposito nell’aprile del 1998 il Ministero della Salute aveva fissato delle linee guida riguardo l’esecuzione di procedure dei tatuaggi disponendo i requisiti igienico-sanitari da rispettare e intervenendo anche in merito alla formazione del personale. Le linee guida stabiliscono “le norme igieniche relative agli ambienti dove esercitare l’attività; le caratteristiche e le tipologie dei materiali usati (aghi e strumenti taglienti rigorosamente monouso); i sistemi di protezione degli operatori (guanti sterili monouso, mascherine ed occhiali); i sistemi di sterilizzazione degli strumenti; lo smaltimento dei rifiuti (aghi usati, tamponi, biancheria)”. Con riferimento alla formazione del personale è richiesta la frequenza e il superamento di corsi regionali che prevedono, tra l’altro, lo studio della pelle e delle mucose, le possibili infezioni cutanee, le metodiche di disinfezione e sterilizzazione nonché la chimica delle sostanze utilizzate nel tatuaggio e le eventuali reazioni della pelle. Proprio in merito alle sostanze utilizzate per i tatuaggi lo scorso dicembre il Ministero della Salute ha disposto il sequestro di alcune tinture contenenti amine aromatiche, ritenute cancerogene, presenti nei coloranti rosso, giallo e

arancio. Facendo riferimento ai coloranti e alle sostanze somministrate per rendere il disegno permanente sulla pelle, una Risoluzione del Consiglio d’Europa (del febbraio del 2008) prevede che “il produttore o il responsabile dell’immissione in commercio di tali prodotti si assicuri della tollerabilità degli stessi. Sul contenitore del prodotto dovrà essere riportato: nome ed indirizzo del produttore (o, in alternativa, del responsabile dell’immissione in commercio), la data di minima durabilità; le indicazioni sull’uso e le avvertenze, il numero di lotto, la lista degli ingredienti”. I dati richiesti per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi devono riguardare “le proprietà chimico-fisiche (purezza, impurezze, ingredienti ausiliari, stabilità, etc), dati tossicologici (corrosione, irritazione, fototossicità, immunotossicità, genotossicità), altri dati o test previsti dalle autorità competenti”. Infine il documento stabilisce che spetta allo specialista in tatuaggi fornire “al consumatore informazioni complete, affidabili e comprensibili sui rischi dei tatuaggi, inclusi i possibili fenomeni di ipersensibilità, sul trattamento successivo all’ esecuzione del tatuaggio, sulla reversibilità e rimozione del tatuaggio e sulla necessità di consultare un medico in caso di complicazioni”. La Risoluzione del Consiglio d’Europa è la ResAP(2008)1 del 20 febbraio 2008.

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le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

ALL’UMBERTO I° IL SISTEMA DI CHIRURGIA CON ULTRASUONI FOCALIZZATI Presso il Policlinico Umberto I di Roma, nel Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radioterapia è stato installato il primo sistema di chirurgia con ultrasuoni focalizzati sotto guida di immagini ottenute con Risonanza Magnetica ad altissimo campo magnetico. La nuova strumentazione consente di ottenere, con la massima sicurezza per il paziente, esami diagnostici molto avanzati, riducendo i tempi dell’esame, migliorando la qualità delle immagini e la diagnosi di molte malattie. “Questo strumento riduce al minimo l’invasività per il paziente, sia nella diagnosi, sia nella terapia – afferma il Prof. Roberto Passariello, Direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radioterapia del Policlinico Umberto I, Università “La Sapienza” - è utilizzato prevalentemente in campo oncologico, ma anche per altre patologie”. Questo nuovo sistema chirurgico consente di trattare lesioni patologiche, benigne e maligne, attraverso l’ablazione termica (si provoca, cioè, un aumento della temperatura del tessuto della lesione tumorale che viene distrutta); non è invasivo (senza incisioni sul corpo del paziente) perché utilizza una sorgente esterna di ultrasuoni focalizzati di alta energia. Questa sorgente è combinata con un’apparecchiatura di Risonanza Magnetica le cui immagini guidano e controllano l’effetto terapeutico sulla lesione e il rispetto dei tessuti circostanti. Una precisa focalizzazione del fascio limita l’ablazione esclusivamente alla sola lesione. Il trattamento consiste in multiple esposizioni di energia ultrasonora focalizzata. Rispetto

alle tradizionali terapie chirurgiche, radioterapiche e di termo-ablazione invasiva l’impiego degli ultrasuoni focalizzati guidati da Risonanza Magnetica non impiega radiazioni ionizzanti, è altamente precisa e permette di differenziare i tessuti, permette di monitorare in tempo reale la temperatura dei tessuti da rimuovere durante il trattamento di termo ablazione, permette un aggiornamento continuo e in tempo reale al fine di verificare che il tumore sia stato distrutto e che i tessuti circostanti non siano stati danneggiati. Questa terapia ha ottenuto la certificazione della Comunità Europea (ISO 13485) per l’applicazione clinica nel trattamento dei fibromi uterini e nella terapia palliativa del dolore delle metastasi ossee, clinicamente la sua efficacia è stata dimostrata per il trattamento del carcinoma della mammella, del tumore del fegato e della prostata e anche di patologie non tumorali. La nuova tecnologia descritta nell’articolo è prodotta dalla compagnia israeliana Insightech e introdotta in Italia dalla Promedica Bioelectronics. Prof. Roberto Passariello, Direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radioterapia del Policlinico Umberto I Tel. 06 4468587

Prof. Roberto Passariello, Direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radioterapia Policlinico Umberto I - Roma, Viale del Policlinico 155 Tel. 06 4468587 27



Il Comune di Roma informa

a cura della redazione

CARTA BIMBO: TANTE AGEVOLAZIONI PER LE NEOMAMME CAPITOLINE Sconti del 30% su latte e pannolini, un tutor dedicato e tante altre agevolazioni. E' la Carta Bimbo, l'iniziativa dell'Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute del Comune di Roma dedicata alle neomamme per l'intero primo anno di vita dei loro bimbi. Chi può richiederla. Tutte le neomamme di bimbi nati nel Comune di Roma dal 1°gennaio del 2009 all'8 maggio 2010. Come ottenerla. La Carta Bimbo è distribuita nelle strutture ospedaliere che hanno aderito all'iniziativa attraverso un sistema di tutoraggio costituito da personale qualificato che per tutta la durata del primo anno di vita affiancherà le neomamme fornendo aiuto, supporto e informazioni necessarie per usufruire di tutte le agevolazioni proposte. E' possibile richiedere la Carta bimbo anche compilando il modulo di inserimento dati sul sito dedicato al progetto o telefonando al numero verde 800 200 105 (attivo dalle 9,00 alle 19,00). Vantaggi: - una capacità di spesa di 300,00 euro per tutte le famiglie; - una capacità di spesa su tutti i panieri delle Farmacie comunali Farmacap fino a 7.000,00 euro in seguito alla presentazione della certificazione Isee; - copertura di alcuni servizi sanitari di emergenza quali assistenza telefonica 24h su 24 e visite domiciliari di un ginecologo e un pediatra, consegna di medicinali urgenti, viaggio del bambino in caso di intervento sanitario all'estero, assistenza telefonica di un'ostetrica e un corso sulla disostruzione delle vie aeree del lattante; - sconti del 30% su prodotti per la prima infanzia e del 20% su prodotti accessori in tutte le farmacie comunali Farmacap;

- sconti del 10% in tutti in negozi per l'infanzia convenzionati con la Carta Bimbo. Per maggiori informazioni e per conoscere le farmacie comunali Farmacap e i negozi convenzionati consulta la brochure o visita il sito www.cartabimbo.it. Fonte: http://www.comune.roma.it

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La Regione Lazio informa

a cura della redazione

NUOVA INFLUENZA: 10 LINEE TELEFONICHE ATTIVE 7 GIORNI SU 7 Da sabato 14 novembre sono attive 10 linee, alle quali risponderanno altrettanti medici, al numero verde regionale 800118800 dell'Ares 118 per ricevere tutte le informazioni riguardo al virus dell'influenza A. Il servizio è attivo 7 giorni su 7 dalle ore 08:00 alle 20:00. Un medico risponderà alle domande dei cittadini riguardo ogni tipo di informazione sul nuovo virus e sui provvedimenti messi in atto dalla Regione Lazio per contrastare il contagio. "La macchina è pronta, stiamo vaccinando- ha detto il vicepresidente Esterino Montino durante la presentazione del Piano regionale contro la pandemia - c'è un piano e siamo nelle condizioni di affrontare l'influenza a pieno regime". Per quanto riguarda le dosi di vaccino, ha detto il vicepresidente, sono centomila le dosi di vaccino per mettere al tappeto il virus A/H1N1 consegnate nel Lazio, per un totale di 228 mila dosi giunte finora. Intanto, dai dati diffusi , emerge che nel Lazio si registrano 62 mila nuovi casi di influenza a settimana, con un tasso di incidenza attuale pari a 11,25 per mille abitanti, più che raddoppiato nell'arco di appena 7 giorni. L'incidenza, numeri alla mano, conferma che il virus colpisce prevalentemente i più piccoli: è infatti di 29,45 per mille nella fascia 0-4 anni, sale a 41,44 nei bimbi e ragazzi tra i 5 e i 14 anni, si attesta a 6,27 tra i 15 e i 64 anni per poi scendere a 3 per mille per gli over 64. E in poco più di due settimane sono più che raddoppiati gli accessi ai pronto soccorso laziali legati alla nuova influenza A. Oggi a Roma, rispetto al 15 ottobre, quando la media di accessi giornalieri si attestava attorno a 100, siamo intorno ai

220 accessi quotidiani. Un trend, dunque, in chiara controtendenza con quanto raccomandato dal viceministro della Salute Ferruccio Fazio, che ha invitato a più riprese i cittadini di non intasare i reparti di emergenza, ma di rivolgersi piuttosto al medico di famiglia. E nel Lazio, come ha comunicato Montino, sono circa 500 gli studi dei medici di famiglia già attivi nel fornire assistenza ai loro pazienti relativamente all'influenza A. In totale, in base ad un accordo sottoscritto tra la Regione Lazio e le associazioni dei medici di famiglia e dei pediatri, saranno 800 gli studi medici nel territorio regionale in grado di effettuare una prima diagnosi ai pazienti o di somministrare il vaccino contro l'influenza A. Fonte: http://www.regione.lazio.it

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speciale

intervista a cura della redazione

BIOS. Struttura Sanitaria Polispecialistica Bios SpA apre a Roma oltre 35 anni fa come laboratorio di analisi cliniche, la società è oggi un ampio e diversificato Centro di servizi sanitari polispecialistici in grado di offrire l'intera gamma delle analisi cliniche convenzionali e della diagnostica strumentale di ultima generazione. Con il tempo, Bios ha attivato una serie di servizi particolarmente studiati sulle esigenze di una vasta utenza per accedere a programmi personalizzati di check up, alle prestazioni di Medicina dello sport, ai Servizi di Andrologia e, recentemente, al Servizio di Diabetologia e Diagnostica Rapida. Il Servizio di Diagnostica Rapida è attivo dal 1° marzo 2009, è deputato all'accertamento diagnostico delle varie patologie acute entro un massimo di 24-48 ore. Avvalendosi delle strutture clinicostrumentali già in dotazione alla Bios le indagini vengono eseguite celermente, assumendo pertanto il carattere dell'urgenza. Nella pratica, il servizio è organizzato in modo che il paziente, dopo una visita medica internistica e/o chirurgica possa ultimare l'adatto iter diagnostico preferenzialmente entro 24 ore. Il Servizio di Diabetologia e Malattie Metaboliche, individua e corregge i maggiori fattori identificabili e responsabili della sindrome metabolica, quali il diabete o l’iperglicemia, l’ipertensione arteriosa, l’alterazione dei grassi l’obesità addominale, il fumo. È prioritario individuare i soggetti ad elevato rischio così come è necessario determinare il rischio cardio-vascolare globale, vale a dire il rischio che valuti tutti quei fattori ritenuti responsabili della compromissione delle arterie in termini di aterosclerosi. I Laboratori Bios offrono un Servizio di Consulenza Nefrologica. Almeno il 10%

della popolazione adulta è affetta da malattie renali croniche. Si tratta sia di malattie renali propriamente dette (glomerulonefrite, nefrite interstiziale, pielonefrite, rene policistico), sia di malattie in cui i reni soffrono a causa di altre malattie: il diabete (nefropatia diabetica) e l’ipertensione arteriosa (nefroangiosclerosi). L’esperienza clinica dimostra che nelle fasi iniziali delle malattie renali croniche sarebbe più raccomandabile un’adeguata terapia, aspetto che a volte viene trascurato, compito dello specialista nefrologo è quello di riconoscere nel paziente la presenza della malattia renale, specie nelle fasi iniziali, e di suggerire la terapia più appropriata al singolo caso. Fanno parte dei servizi offerti da Bios il Centro Cefalee, il Centro per l'ipertensione e il Centro Dietologico. Presso il Centro Cefalee Bios si eseguono: accertamenti diagnostici, prevenzione delle cefalee, terapia acuta dell’attacco, trattamento delle cefalee croniche quotidiane. Il Centro per l’Ipertensione della Bios nasce con l'obiettivo di sensibilizzare a una maggior cura e attenzione alla propria salute nel campo delle malattie vascolari. Il Servizio di Dietologia BIOS non solo esegue visite mediche e valutazioni antropometriche tradizionali (peso, altezza) ma anche l’analisi della composizione corporea attraverso l’utilizzo dell’impedenziometria, metodica diagnostica che consente in maniera rapida e non invasiva la valutazione tra massa magra e massa grassa nei soggetti adulti, compresi quelli magri e gli atleti. Lo studio della composizione corporea è di significativo aiuto nel percorso diagnostico e nelle valutazioni del metabolismo basale, contribuisce all’elaborazione di una dieta adeguata e permette lo studio delle variazioni della composizione corporea durante il trattamento terapeutico.

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speciale

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gli speciali di Pocket Salute! L’impedenziometria inoltre, consente allo sportivo, di conoscere le variazioni della composizione corporea in relazione alla preparazione atletica effettuata e permette di verificare se l’allenamento ha portato ad una vantaggiosa modificazione della massa corporea in relazione alla propria disciplina sportiva. Il Laboratorio di Analisi Cliniche di Bios ha attuato nel tempo una serie di progressi tecnologici che, con una adeguata organizzazione, lo mettono in grado di fornire al medico, in maniera tempestiva e affidabile, i risultati delle analisi richieste, anche in condizioni di emergenza. La Bios S.p.A. ha da tempo attivato un Dipartimento di Emergenza per le Analisi di Laboratorio (DEAL). Il Servizio è a disposizione di tutti i Sanitari (Medici, Cliniche, Ospedali, etc.) e, ovviamente, di tutti i cittadini per la esecuzione delle più importanti analisi cliniche urgenti, in qualunque ora del giorno e della notte e per 365 giorni l’anno, con referti disponibili, compatibilmente con i tempi tecnici, normalmente entro 90 minuti dal ricevimento del campione. Il Servizio comprende l’accettazione di campioni inviati dall’esterno o l’invio di Medici prelevatori a domicilio, di un pony express per il ritiro e il trasporto del campione e, compiuta l’analisi, della trasmissione del referto via fax. La gamma di analisi eseguibili in situazioni di emergenza e urgenza presso il DEAL è ampia e copre tutte le principali situazioni cliniche prevedibili. La Società Bios ha diverse sedi nell’area metropolitana della Capitale e due sedi operative fuori Roma: Laboratorio analisi cliniche mediche Iannaccone s.r.l. Bios a

Bracciano e Bios Terni. Da ricordare, infine, i servizi offerti dal centro FisioBios: fisiatria, ortopedia, traumatologia dello sport, dermatologia, medicina tradizionale cinese, terapie riabilitative manuali e strumentali, palestra (Ginnastica posturale, Ginnastica posturale tonica, Ginnastica Generale, Gym Music, Tonificazione, Stretching, Ginnastica dolce, Feldenkrais, Pilates Matwork, Yoga, Personal Trainer, Gyrotonic®) Il materiale descrittivo è disponibile sul sito istituzionale della Società Bios S.p.A. Per maggiori informazioni http://www.bios-spa.it

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consultate:

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informazioni utili per i genitori

a cura della redazione

TRASPORTO NEONATALE: CICOGNE SU QUATTRO RUOTE Il Servizio di Trasporto Emergenza Neonatale (STEN) è un servizio dedicato al trasferimento del neonato che necessita di cure ed assistenza che non possono essere garantite nel luogo dove si trova. Il servizio di trasporto neonatale è uno degli elementi su cui si basa l’organizzazione regionale dell’assistenza perinatale; la precoce identificazione e il rapido trasferimento presso un centro di terapia intensiva neonatale (TIN) dei neonati patologici riducono significativamente la mortalità e la morbilità neonatale. Il servizio di trasporto assicura non solo il collegamento fra maternità e reparti di patologia/terapia intensiva neonatale ma, rappresentando l’estensione sul territorio delle potenzialità diagnostiche, terapeutiche e assistenziali di una TIN, è in grado di fornire con tempestività cure appropriate a qualsiasi neonato ovunque si trovi. L’obiettivo principale di un servizio dedicato per il trasporto neonatale è quello di garantire la migliore assistenza al neonato da trasferire, con gli standard strutturali e funzionali più adeguati alle proprie necessità assistenziali. Tale servizio, sempre attivo nelle 24 ore, deve prevedere un numero di ambulanze adeguato a rispondere alle richieste di trasferimento. Due Unità Operative sono collocate nell’Azienda Policlinico Umberto I, presso la Divisione di Terapia Intensiva Neonatale (dal febbraio 1996 è attiva una terza UO con sede presso la Divisione di TIN dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù). L’utilizzo di un servizio dedicato consente di raggiungere la migliore efficienza

possibile con rapidi tempi di attivazione, affrontare e risolvere in maniera ottimale anche situazioni straordinarie (trasferimento di gemelli, trasferimenti verso altre regioni o all'estero), elevata specializzazione operativa, valutazione epidemiologica veloce e completa, sensibilizzazione periferica capillare ed uniforme. Le tipologie di trasporto sono quattro: - interospedaliero, trasferimento di un neonato patologico da un centro con una disponibilità di cure insufficiente rispetto alle necessità, ad un centro; - interterziario, attuato (tra centri dello stesso livello) per neonati che necessitano di terapie particolari, di interventi di cardio- o neuro-chirurgia o per mancanza di posti letto; - backtransport, utilizzato per riportare il neonato, una volta superata la fase critica, presso il centro trasferente originario, in modo da proseguire le cure nell’ospedale più vicino alla residenza dei genitori; - andata e ritorno, trasporto di un neonato per eseguire indagini diagnostiche particolari con ritorno presso il proprio centro di appartenenza. Il materiale descrittivo è disponibile sul sito http://www.cicognainvolo.org

Dott. Maurizio Gente, Centro STEN per il Lazio Umberto I Policlinico di Roma, Viale Regina Elena, 324 Tel. 06 49979337, 06 49979338

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le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

LA CHIRURGIA CHE CAMBIA LE FORME La chirurgia plastica è la chirurgia che modifica le forme del nostro organismo. Le motivazioni per cui si interviene possono essere diverse; il chirurgo plastico può essere un chirurgo che interviene per ricostruire qualcosa che è venuto meno, per esempio l’amputazione di un seno per un tumore (si parla in questo caso di chirurgia plastica ricostruttiva), per riparare un qualcosa che è stato rovinato da un trauma o da un processo patologico (chirurgia plastica restauratrice) oppure per migliorare l’aspetto eliminando i difetti (chirurgia plastica estetica). “È una specialità che collabora con tutte le discipline chirurgiche perché non ha un organo specifico di cui si interessa”, ci dice il Prof. Nicolò Scuderi, Direttore UOC Chirurgia Plastica Ricostruttiva del Policlinico Umberto I di Roma. “Il Chirurgo plastico ricostruisce la teca cranica insieme ai neurochirurghi, le palpebre con l’oculista, la faccia con l’otorinolaringoiatra o il chirurgo maxillo facciale, opera con l’ortopedico sugli arti; può intervenire con il chirurgo toracico vascolare per problematiche ricostruttive della mammella, del tronco, dell’addome e così via. Quindi in realtà è una specialità che si muove su tutto il corpo umano, con la finalità di ripristinare e ricostruire le forme. La chirurgia plastica ricostruttiva si interessa anche della ricerca sulle cellule staminali, il chirurgo plastico ha iniziato a lavorare con le cellule staminali più di 20 anni fa e solo da qualche anno questa tecnica è diventata di uso comune anche in altre specialità”. C’è stato un intervento che ricorda in

maniera particolare? “Forse il più importante è quello di domani, nel senso che ogni giorno ci sono delle motivazioni o delle spinte che cambiano, è importante pensare nei termini di quello che si può fare. Noi siamo un reparto abbastanza unico perché facciamo una chirurgia molto avanzata; abbiamo pazienti che provengono da diverse regioni italiane e anche dall’estero, abbiamo operato dei bambini provenienti dall’Africa; abbiamo operato dei militari italiani feriti durante le missioni in Kossovo o ex Jugoslavia e abbiamo partecipato a gruppi di ricerche internazionali, per fare qualche esempio: nuove protesi mammarie, nuovi dispositivi, nuovi medicinali per la cura delle cicatrici”. Presso il Policlinico Umberto I di Roma si eseguono anche interventi di chirurgia estetica? “Gli interventi di medicina estetica non rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza quindi noi non siamo autorizzati a farli di routine. Possiamo fare qualche intervento dove ci siano motivazioni di carattere funzionale per esempio la riduzione di un seno troppo grande, se questa situazione danneggia la colonna vertebrale. In qualche altro caso facciamo degli interventi che hanno una funzionalità estetica, ad esempio per il cambiamento del sesso; quando c’è un ordinanza del tribunale che consente il cambiamento di sesso allora operiamo anche i caratteri sessuali secondari. Questi casi non sono interventi di estetica “pura” ma sono finalizzati a trasformare l’immagine corporea della persona”. Prof. Nicolò Scuderi Direttore UOC Chirurgia Plastica Ricostruttiva del Policlinico Umberto I di Roma Tel. 06 491525

Prof. Nicolò Scuderi, Direttore UOC Chirurgia Plastica Ricostruttiva Policlinico Umberto I - Roma, Viale del Policlinico 155 Tel. 06 491525

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Associazione Malati Ipertensione Polmonare

Per saperne di più www.assoamip.net L’ipertensione polmonare è una rara malattia che colpisce i vasi polmonari ostruendoli progressivamente. Sino a pochi anni fa l’unica salvezza era il trapianto di polmone, oggi abbiamo a disposizione farmaci che sono efficaci nella cura della malattia.

Nel caso di una malattia rara l’informazione può essere una via per la cura.

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scienze cardiovascolari e respiratorie

Prof. Carmine Dario Vizza

UNA MALATTIA RARA, L’IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE L'ipertensione arteriosa polmonare comprende un insieme di malattie che causano una ostruzione dei piccoli vasi arteriosi polmonari, con progressivo aumento della pressione polmonare e disfunzione del ventricolo destro. La malattia è definita ipertensione arteriosa polmonare idiopatica quando non è possibile riconoscere alcuna causa. Esistono, inoltre, forme legate a mutazioni genetiche ed altre associate a patologie come le malattie del connettivo (sclerodermia, lupus), del fegato (ipertensione portale), le infezioni virali (HIV), le cardiopatie congenite. Un’altra grave forma di ipertensione polmonare è quella secondaria ad embolia polmonare cronicizzata. Nel corso della malattia il cuore (in particolare il ventricolo destro) deve affrontare un lavoro eccessivo e tende a dilatarsi, con la comparsa di un quadro di insufficienza cardiaca grave. Sino a dieci-dodici anni fa l’unica terapia efficace era il trapianto di polmone, dal momento che solo una piccola percentuale di pazienti rispondeva alla terapia con farmaci calcio-antagonisti. Attualmente abbiamo a disposizione 8 farmaci che migliorano la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti con ipertensione polmonare; i farmaci più potenti (prostanoidi) devono essere somministrati o per via inalatoria (efficaci soprattutto in associazione ai farmaci orali) o per via infusionale (sottocute o in vena), e richiedono una grande esperienza ed organizzazione per garantire un adeguato supporto ai pazienti e alle famiglie.

Il Centro dell’Ipertensione Polmonare Primitiva e forme Associate dell’Azienda Policlinico Umberto I è attivo da oltre 11 anni, ed ha una ampia esperienza clinica (oltre 330 pazienti trattati con tutti i farmaci), di ricerca (partecipazione a 13 protocolli internazionali multicentrici) e divulgativa (organizzazione e partecipazione a 40-50 convegni e corsi ogni anno). Questa attività è possibile grazie ad un team medico dedicato (3 cardiologi, 2 specializzandi e 5 medici frequentatori) che lavora nel contesto del Dipartimento diretto dal Prof. Francesco Fedele, in collaborazione con la reumatologia, l’infettivologia, la medicina interna, la pneumologia e la chirurgia toracica dell’Azienda Policlinico Umberto I. Un aiuto prezioso arriva dall’Associazione Malati Ipertensione Polmonare (AMIP) con sede a Roma, che ha adesioni di centinaia di pazienti in tutta Italia. Le difficoltà maggiori riguardano la diagnosi e l’accesso dei pazienti a centri che possano offrire tutte le terapie attualmente disponibili. Solo un approccio di terapia combinata ed individualizzata per ogni singolo paziente permette di raggiungere dei buoni risultati. Attualmente presso il centro sta avendo inizio un protocollo per il trattamento delle forme di ipertensione polmonare secondaria a malattie respiratorie. Prof. Carmine Dario Vizza Centro Ipertensione Polmonare Primitiva e Forme Associate Dip. Scienze Cardiovascolari e Respiratorie - Sapienza Università di Roma - Azienda Policlinico Umberto I Per informazioni Tel: 06-49979016 e-mail: dario.vizza@uniroma1.it www.ipertensionepolmonare.it Associazione Malati Ipertensione Polmonare www.assoamip.net e-mail: amip.onlus@yahoo.it Recapiti telefonici: 06-33250970 338-2806430

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le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

CADERE DAGLI SCI, COME INTERVENIRE? Per gli sportivi e per i più fortunati i mesi invernali si traducono in giornate trascorse sulla neve. Che sia una settimana “bianca” o qualche weekend “fuori porta” è bene arrivare fisicamente preparati prima di scendere giù per un pendio, per evitare il rischio di lesioni o fratture. Distorsione del ginocchio, lussazioni o frattura della spalla, lesione della mano, frattura del polso, distorsione o frattura della caviglia sono tutti traumi che si rischiano durante le attività sportive sulla neve. “Il trauma più frequente è la distorsione del ginocchio, soprattutto nel principiante” - ci dice il Dott. Pietro Dalla Vedova, ortopedico presso il Savoy Medical Centre di Roma. Come bisogna agire in seguito ad una caduta? “Immobilizzazione immediata, pronto soccorso e diagnosi accurata. La diagnosi prevede un esame clinico, una radiografia per escludere un’eventuale frattura ossea e poi uno studio più approfondito per verificare che non ci siano stati danni all’apparato legamentoso; cosa che non si vede dalla sola radiografia. Quindi, inizialmente si interviene sul dolore acuto e successivamente si interviene, se c’è stata, sulla lesione legamentosa; ci riferiamo in questo caso alla chirurgia dei crociati, anteriore, posteriore, menischi. Se c’è stata frattura va trattata prestissimo. È importante non aspettare troppo tempo dall’incidente all’intervento perché è più facile per l’osso ristabilire il piano anatomico. La lussazione della spalla è altrettanto frequente per chi scia: cadendo male, mettendo il braccio in avanti o anche indietro la spalla può uscire dall’articolazione. Per una lussazione la cosa migliore è aspettare di essere portati

ad un pronto soccorso, eseguire la radiografia per capire il tipo di lussazione: esistono diversi tipi di lussazione e le manovre da eseguire sono una diversa dall’altra. In questi casi attenzione ai medici improvvisati, evitare manovre azzardate; a meno che sulla pista non ci sia un ortopedico traumatologo che capisce al volo la lussazione ed esegue la manovra all’istante; facendo passare la sintomatologia dolorosa”. In seguito ad una “brutta” caduta si può riprendere a sciare?“In linea generale si può riprendere a sciare, ovviamente va valutato il singolo caso. Oggi i tempi di ripresa sono rapidi e con ottimi risultati, anche grazie alla riabilitazione. Ci sono però limiti e accortezze da seguire. Una persona adulta che ha subito un intervento in seguito ad una caduta, farebbe meglio ad evitare i salti con gli sci che eseguiva all’età i 20 anni. Quello che si raccomanda è una preparazione pre-sciistica mirata ad un esercizio sportivo (potenziamento e allungamento), se si è neofiti prendere sempre lezioni senza farsi prendere dall’entusiasmo, indossare il casco e fare attenzione alla velocità perché si rischia di essere pericolosi per sé e per gli altri. Nel momento in cui qualcuno si fa male, non muoversi, chiamare i soccorsi e al primo pronto soccorso fare una buona diagnosi.”

Dott. Pietro Dalla Vedova, Ortopedico Presso il Savoy Medical Center Savoy Medical Centre - Via Savoia 84, 00198 Roma Tel. 06 8558188 info@savoymedical.it

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piccola guida al pronto soccorso

a cura della redazione

PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO CUORE - ATTACCO CARDIACO Sintomi: Respiro molto affannoso e superficiale; dolore nella parte alta dell'addome; oppure dolore al petto che si estende talora alle braccia o al collo e alla testa. Il paziente può avere tosse insistente con emissione di secrezione rosea, schiumosa. Primo soccorso Il soccorritore deve chiamare l'ambulanza, esporre le condizioni del malato e seguire i consigli. Se il dolore dura già da oltre due minuti e le circostanze presenti fanno pensare ad un infarto, valutare la possibilità di provvedere voi stessi al trasporto del paziente in ospedale. Aiutare il paziente a sistemarsi nella posizione che gli è più comoda (di solito si tratta di una posizione a metà tra quella seduta e quella distesa). Slacciare gli indumenti stretti (cintura, colletto, ecc.) e coprire il paziente per evitare che abbia freddo, ma non tanto da farlo sudare. Non tentare di far alzare il paziente o di spostarlo senza il controllo del medico. Non dargli alcuna bevanda senza il permesso del medico. Rimanere calmi e rassicurate il paziente. Esortarlo a respirare profondamente e lentamente e a espirare dalla bocca. EMORRAGIA Sintomi: Perdita di sangue con copiosa fuoriuscita Primo soccorso: Il soccorritore deve tenere sdraiato il soggetto per prevenire lo svenimento. Per arrestare l'emorragia: Premere fortemente sulla ferita con tutta la mano una compressa di garza sterile (o un assorbente igienico o un asciugamano di bucato o infine la cosa più pulita che avete a portata di mano). Non usare un laccio emostatico, se non siete stati addestrati a farlo . Infatti, il suo uso può essere pericoloso perché viene a privare

tutti i tessuti a valle di ogni apporto di ossigeno. Normalmente si usa un tubo di gomma o di altro materiale elastico. In caso di necessità si possono usare anche ampie strisce di stoffa o cinture di cuoio. Quando l'emorragia si è arrestata: Fissare la compressa di garza al suo posto con una fasciatura stretta, non tanto però da non sentire il polso al di sotto della ferita. Chiamare il medico e lasciare a lui il compito di pulire e medicare la ferita. Fare molta attenzione a ogni sintomo di shock. Non toccare la ferita con materiale non sterile e con le mani non accuratamente lavate, se non in casi urgenti: un adulto di media corporatura ha da cinque a sei litri di sangue; la perdita di più di un litro o di un litro e mezzo può avere gravi conseguenze. FERITE Debbono essere sempre affidate ad un medico: le ferite profonde; le ferite da morsicatura o sgraffiatura; le ferite infette o infiammate. In tutti gli altri casi: Primo soccorso Il soccorritore deve lavarsi le mani, esaminare la ferita, senza toccarla per vedere se ci sono detriti, pulire la pelle intorno la ferita e quindi la ferita stessa con una garza imbevuta in un leggero antisettico, asciugare la ferita con garza pulita e quindi fasciare.

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le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

SE IL BAMBINO HA PROBLEMI DI UDITO Presso la Clinica Otorinolaringoiatrica del Policlinico Umberto I di Roma opera il Centro di riferimento aziendale per Sordità grave e profonda; che si occupa della diagnosi e del trattamento della sordità, congenita o acquisita, di bambini e adulti. “In circa diciotto anni abbiamo creato delle competenze specifiche: audiologi, logopedisti, psicologi clinici che valutano i disturbi della comunicazione” ci dice il Prof. Roberto Filipo, Direttore UOC Otorinolaringoiatria A dell’Umberto I di Roma. “Il colloquio psicologico è importante per informare la famiglia sul problema e per valutare le capacità comunicative del bambino. È chiaro che per un bambino di pochi mesi si guarderà alla lallazione, i logopedisti in seguito ad una valutazione, intervengono nella fase di riabilitazione”. Professore come ci si accorge se un bambino ha problemi di udito? “Il sospetto parte dalla famiglia o dal pediatra. È importante arrivare alla diagnosi precocemente, perché prima si interviene, prima il bambino può cominciare un apprendimento normale del linguaggio, con la fonazione normale. Stiamo realizzando un progetto di screening neonatale nel Lazio. Dovremmo indagare su 55mila nati l’anno, se viene riscontrato un problema di sordità, il bambino si reca al centro audiologico, per lo studio clinico audiologico. Lo screening è un sistema automatico di filtro che ci permette di sapere, a poca distanza dalla nascita (3 mesi), se il bambino è sordo o meno”. Come funziona? “Esistono apparecchiature automatiche che valutano le risposte dell’orecchio,

sono poco costose; esistono già in alcuni ospedali ma gli interventi sono random. Come si decide fra una protesi o un intervento chirurgico? “Se c’è un udito residuo che con l’amplificazione protesica dà una comprensione del linguaggio adeguata si va avanti con le protesi. Se non ci sono frequenze da amplificare ci sarà un udito centrato sulle frequenze medio basse che non permette uno sviluppo del linguaggio adeguato; questo perché quando noi parliamo abbiamo una diversità di frequenza notevolissima. L’itervento chirurgico non segue le regole dell’amplificazione, le supera perché stimola il nervo uditivo. Sull’ascolto, poi, incidono le condizioni ambientali: in una stanza, in un ambiente tranquillo la comunicazione avviene anche attraverso la mimica facciale, ma nella vita di tutti i giorni, nella classe, nell’asilo non è così. L’impianto è un metodo di grande efficacia di ripristino della funzione uditiva. Siamo intervenuti su 500 impianti. L’intervento dura meno di due ore. È una chirurgia che dal punto di vista dell’invasività corrisponde ad un normale intervento chirurgico”. Prof. Roberto Filipo Direttore Unità Operativa Complessa (UOC) Otorinolaringoiatria A dell’Umberto I di Roma. Tel. 06 4454607

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il Comune di Roma informa

a cura della redazione

LA CASA DEI PAPÀ E “SPORTELLO DONNA”: DUE INIZIATIVE PER ROMA È stata inaugurata a Roma, lo scorso 17 dicembre, la prima Casa dei Papà. La struttura, sita in Viale della Torre di Prato Lungo, ospiterà i papà separati, temporaneamente in difficoltà economica, e i loro bambini. I papà separati potranno restare negli appartamenti per un massimo di 12 mesi, con eventuali proroghe in caso di situazioni di particolare difficoltà, certificate dal Dipartimento delle Politiche Sociali del Comune. La Casa ospiterà un totale di 20 papà che potranno incontrare i loro figli, anche minori, condividendo con loro momenti quotidiani simili a quelli vissuti in ambito domestico. Gli appartamenti sono dotati di angolo cottura, camera da letto, saloncino con televisore, bagno arredato, spazi dedicati alle attività ludico ricreative, servizio di guardiania notturna dalle 19 alle 7. Gli ospiti della struttura riceveranno un contributo di 200 euro al mese e potranno usufruire dell'aiuto di figure professionali per un supporto sociale e psicologico. Il 18 dicembre, invece, è stato presentato a Ostia il progetto "Sportello donna", un servizio volto a fornire assistenza e appoggio alle donne, soprattutto le più giovani, che possono avere bisogno di particolari cure e attenzioni in un'età critica della vita. Grazie all'intervento di esperti psicologi qualificati ed altamente specializzati, lo sportello offre un servizio di ascolto e di consulenza garantendo anonimato e diritto alla riservatezza. A questa attività principale si affianca un'attività di sensibilizzazione e informazione rivolta alla

platea delle potenziali destinatarie del servizio e ai soggetti coinvolti nel settore sociale e assistenziale. Lo sportello resterà aperto per un periodo di 6 mesi, per 4 ore settimanali e oltre all'ascolto fornirà materiale informativo sui problemi che vengono più comunemente affrontati in sede di consulenza psicologica alla donna, sui possibili rimedi, sulle azioni da intraprendere e i numeri a cui rivolgersi. Nonostante l'emancipazione femminile ed una maggiore consapevolezza sul ruolo della donna nella società, i dati diffusi dal Ministero degli Interni sottolineano che in Italia il 31,9% delle donne è stata vittima di una violenza fisica o sessuale nel corso della vita e il 5,4% delle donne (1.150.000 donne), di età compresa tra i 16 e i 70 anni, è stata vittima di violenza nell'ultimo anno solare. I fenomeni di intimidazione, persecuzione, violenza fisica, psicologica, economica, sessuale e i continui episodi di stalking contro le donne sono ancora troppo numerosi, determinando spesso fragilità, insicurezze, panico, indeterminatezza riguardo al proprio futuro e alla propria condizione. Il progetto è a cura dell'Associazione Culturale "The Corner. Fonte: http://www.comune.roma.it

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COUPEROSE... ADDIO! Sei donne su dieci sono affette da couperose ovvero una dilatazione dei capillari e delle venule del viso dovuta ad una dilatazione del circolo sottoepidermico e caratterizzata da rossore localizzato su zigomi e guance, sensazione di calore, formicolio e prurito persistenti. Tali sintomi tendono ad accentuarsi soprattutto dopo i pasti oppure dopo le esposizioni al caldo al freddo o ad escursioni termiche. Colpisce tutti i tipi di pelle, soprattutto i fototipi più chiari, a qualsiasi età anche precocemente. Dai farmaci topici alla coagulazione laser, la medicina estetica avanzata offre numerose soluzioni per eliminare dal viso le tracce dei capillari dilatati con protocolli personalizzati (la terapia della couperose non è univoca, ma personalizzatain relazione agli stadi di manifestazione). Per la fase iniziale detta eritrosi (aumento della sensibilità della pelle con conseguente arrossamento e vasodilatazione) sono indicate creme e lozioni farmacologiche ad azione locale a base di acido azelaico o metronidazolo. Per le teleangectasie vere e proprie (dilatazione dei vasi superficiali) invece, l’unico trattamento efficace e risolutivo è quello della fotocoagulazione mediante laser. Si tratta di un trattamento mininvasivo, che viene effettuato ambulatorialmente con laser in grado di riconoscere il target ossiemoglobina all'interno del globulo rosso che scorre nel vaso e agire di conseguenza solo sui punti interessati senza causare danni ai tessuti vicini. Il tipo di laser utilizzato varia a seconda del quadro clinico e dell’entità della malattia: con la Luce Pulsata e filtri cut-off adeguati si può trattare l'eritrosi mentre per le singole teleangectasie si possono usare il laser KTP 532 o il laser

Neodimio-Yag 1064. Generalmente i vasi di maggiore calibro e di colore blu rispondono meglio alle lunghezze d'onda maggiori (1064), mentre le teleangectasie molto fini e superficiali sono più sensibili alle lunghezze più brevi (532). Si esegue un test preliminare su una piccola area campione per valutare l’efficacia del protocollo mentre è buona norma che la cute prima del trattamento non sia abbronzata. Una volta disinfettata, l'area interessata viene raffreddata e quindi inizia la vera e propria terapia, normalmente viene ben tollerata dalla paziente, della durata di circa 20/30 minuti. In genere sono sufficienti due o tre sedute e gli unici effetti collaterali sono legati alla possibile ipopigmentazione nei fototipi scuri. Dopo la seduta il medico applica sulla zona trattata una crema lenitiva in modo tale che l'eritema, normale conseguenza della terapia, sparisca nell’arco di qualche ora (al massimo un paio di giorni). L’esposizione al sole è sconsigliata fino alla completa normalizzazione dei tessuti che avviene in ina settimana, mentre è indispensabile provvedere alla fotoprotezione. I vasi trattatati vengono immediatamente coagulati e riassorbiti in una settimana (dieci giorni per non riapparire più). Tuttavia la familiarità e lo stile di vita possono causare nei soggetti predisposti la formazione di nuove teleangectasie, per tale motivo al laser si abbina sempre una terapia sia topica che per os con bioflavonoidi e farmaci specifici per la protezione vascolare. Il paziente a volte deve eseguire un test per la ricerca dell'Helicobacter pylori (un batterio che vive nella mucosa gastricae che immette nel circolo tossine ad azione vasodilatatrice). Alimentarsi correttamente (limitando il più possibile il consumo di alcolici e caffè), evitare l’utilizzazione di prodotti cosmetici irritanti ed aggressivi, proteggere la pelle da stimoli esterni dannosi (come le radiazioni ultraviolette ed il freddo), sono tutti consigli utili per evitare il peggioramento della patologia già in atto e prevenirne la comparsa.

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NUOVA CATEGORIA DI FILLER DERMICI A BASE DI ACIDO IALURONICO L’acido ialuronico è una sostanza che si trova nel nostro corpo, precisamente nella pelle, e si fissa nelle molecole l'acqua al fine di mantenere la pelle idratata. E' una complessa molecola di zucchero ed anche uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi della pelle e della cartilagine. Con il tempo però l'acido ialuronico diminuisce, la pelle si assottiglia, è sempre meno idratata e fa più fatica a rigenerarsi. Le cause principali dell'invecchiamento cutaneo sono l’età e l’ ‘esposizione al sole. Per far fronte a questo problema, si ricorre all’uso dei famigerati “filler”, che consistono nell’introduzione di acido ialuronico ove necessario, per riempire le rughe, ridonare tonicità e volume al viso e alle labbra. Non è richiesto un test di intolleranza proprio perchè si tratta di una sostanza presente nel nostro organismo in grande quantità. La seduta di acido ialuronico dura meno di una piega dal parrucchiere, con l'effetto di vedere il proprio viso ringiovanito sin dal primo trattamento. Non vengono modificati i tratti somatici del viso ma, lo stesso, riacquista solo la giovinezza persa. Vi sono una varietà di filler sul mercato attualmente, tra i quali l'acido ialuronico di origine aviaria (estratto dalle creste di gallo), e quelli sintetizzati in laboratorio. Juvederm ULTRA®, prodotto dall'Allergan, appartiene a quelli di ultima generazione. E' un gel dalla consistenza morbida, a base di acido ialuronico, che aiuta ad aggiungere volume ed idratazione. La famiglia Juvederm ULTRA® si caratterizza per una struttura dalla matrice

tridimensionale e per l'aggiunta di una piccola quantità di anestetico per offrire una risultato naturale ed un trattamento delicato. E' possibile quindi ottenere risultati naturali e immediati nel trattamento delle rughe della parte bassa del volto e le labbra. I risultati ottenuti possono durare fino a 12 mesi contro I 4-6 mesi di durata standard. Il trattamento prevede l'applicazione di una crema anestetica sulla zona da trattare. Attraverso un ago sottilissimo viene iniettata la sostanza nella ruga da riempire o nella zona dove è necessario ridare volume e tono. Dopo circa 2-3 infiltrazioni, il medico massaggerà delicatamente la parte, poi continuerà ad iniettare l'acido ialuronico sulla ruga fino ad ottenere un risultato ottimale, ovvero la massima correzione. Una volta iniettato, l'acido ialuronico, attrae e lega le molecole d'acqua aumentando il volume della pelle, così da avere subito un effetto di pelle più liscia e giovane. Subito dopo l'applicazione, si può avere un lieve rossore e le zone trattate possono risultare leggermente gonfie, ma niente panico, il gonfiore sparirà nel giro di qualche giorno. Il medico applicherà una crema antibiotica e potrà consigliare piccoli impacchi di ghiaccio sulle zone trattate. Nel caso in cui si effettui il trattamento sulle labbra, bisogna assolutamente evitare fumo e cibi caldi per alcune ore.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, F. Marini Largo Ecuador 6, Roma Numero Verde 800 544468 www.laserclinic.it

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chirurgia plastica

Medeia Medica, Dott. Marco Massarelli

IL RAPPORTO FRA IMMAGINE CORPOREA E CHIRURGIA ESTETICA L’immagine corporea è sempre stata importante nella società umana, ma ultimamente ha assunto un ruolo decisamente maggiore rispetto a quello rivestito nel passato. Dapprima considerata come una caratteristica peculiare del mondo dello spettacolo (nel quale un aspetto fisico gradevole è sempre stato ritenuto indispensabile) ha in seguito acquisito importanza crescente tra fasce di popolazione sempre più ampie trasformandosi in fenomeno di massa. Il nostro aspetto è diventato oramai uno strumento attraverso il quale ogni giorno ci rapportiamo con gli altri, sia nella vita di relazione che nell’ambiente di lavoro. Come per ogni fenomeno di costume anche i mezzi di informazione hanno cominciato a dedicare grande attenzione ad argomenti che riguardano il benessere fisico. D‘altronde è naturale: chi non vuole conoscere i segreti per mantenersi in forma il più a lungo possibile, o non ha qualche parte del proprio corpo che vorrebbe migliorare (soprattutto se ogni giorno siamo sommersi da pubblicità che inneggiano all’aspetto fisico?). In questa logica sono diventati familiari alcuni concetti come: la dieta, intesa non più come stile di vita ma semplicemente come un modo per perdere peso in certi periodi dell’anno (per esempio prima di andare in vacanza d’estate, e poter mostrare così il proprio corpo con il minor imbarazzo possibile), la medicina estetica, usata per ridurre quei piccoli inestetismi che rendono difficile il nostro rapporto con lo specchio, ed infine la chirurgia estetica, panacea di ogni male e soluzione di ogni problema. Tecniche chirurgiche estremamente sofisticate,

insieme agli enormi progressi anestesiologici ed all’abbassamento dei costi, hanno reso fruibili a fasce di utenza sempre più ampie interventi di tipo estetico. L’evoluzione di queste tecnologie ci ha permesso di ottenere risultati ritenuti impensabili fino ad alcuni decenni orsono: siamo oggi in grado di modificare la forma di un naso rapportandola al viso del quale fa parte, di correggere notevoli ptosi del seno, di eliminare il grasso intorno ai glutei utilizzando incisioni molto piccole ed assai poco visibili, effettuando il tutto in estrema tranquillità e sicurezza sia per il chirurgo sia per il paziente. E’ certamente positivo avere un buon rapporto con il proprio corpo, mantenendolo in forma e mostrandolo con soddisfazione; ciò che invece è negativo è il risultato che spesso ci si aspetta di ottenere. Un intervento di chirurgia estetica non cambia la nostra personalità, il modo in cui siamo accettati dalle persone che ci circondano, nè migliora i rapporti interpersonali, come ad esempio con il proprio partner o all’interno dell’ambiente di lavoro, problemi che nulla hanno a che vedere con il proprio fisico e che solo illusoriamente si può pensare siano influenzati da quest’ultimo. Non è certo sbagliato utilizzare la chirurgia estetica per ottenere un aspetto più gradevole ed acquisire in questo modo un benessere psicologico ed una tranquillità maggiori nel momento in cui siamo soli con noi stessi o ci rapportiamo con gli altri. E’ illogico invece attribuirle capacità che non le appartengono: è pura illusione pensare che il miglioramento di una parte del proprio corpo possa modificare i nostri comportamenti. E’ perciò molto importante per prima cosa accettarsi ed imparare a convivere con noi stessi e con il nostro modo di essere: solo così potremo dare il giusto valore alle possibilità che ci offre oggi il progresso, godendone pienamente ed evitando di costruire delle aspettative che fatalmente andranno deluse.

Dott. Marco Massarelli, Medico Chirurgo - Chirurgia Plastica Via Laura Mantegazza 82 Roma cell. 3477615208 m.massarelli@tiscali.it 49


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Nuovi progetti in evidenza

a cura di Roberta Armentano

BAMBINI E ATTIVITA’ MOTORIA Partirà a febbraio il progetto “L’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria” promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Coni che prevede l’obbligatorietà delle ore di educazione fisica nelle scuole primarie. Il progetto “pilota” (che precede l’iniziativa del Ministero a livello nazionale) coinvolgerà, da febbraio fino alla fine dell’anno scolastico, mille scuole (10mila classi) e 250mila alunni, compresi gli studenti disabili. Durante questa fase i docenti saranno affiancati da 1000 operatori esterni, laureati esclusivamente in Scienze Motorie o all’ISEF. Oltre ai benefici dell’attività fisica, l’introduzione dell’educazione motoria nel programma scolastico ha come finalità anche quella di combattere il fenomeno del bullismo, questo proprio perché l’attività fisica può essere quella “valvola di sfogo” per quei bambini dalla personalità esuberante. L’attività motoria durante le ore di scuola, può rimediare alla mancata attività fisica da parte dei più giovani nelle ore pomeridiane fuori dalla classe. Poco movimento e troppo tempo “incollati” allo schermo della tv (o del computer o di un videogioco) è il richiamo che da anni si fa ai bambini italiani. Nel 2008 l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un’indagine (“Okkio alla Salute”) sul modo di trascorrere il tempo libero di oltre 45mila bambini della terza classe elementare; da questa indagine è emerso che quasi 1 bambino su 4 trascorre troppe ore guardando programmi televisivi (un comportamento favorito dal fatto che la metà dei bambini dispone di un televisore in camera propria) e solo 1 bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età. A questo si

aggiungono le errate abitudini alimentari: la mancata colazione al mattino, i capricci tutte le volte che a tavola c’è la verdura, il consumo di bevande gassate e merende troppo pesanti. Uno sviluppo armonico non può prescindere dall’equilibrio fra corretta alimentazione ed attività fisica. Praticare uno sport (ma anche più semplicemente trascorrere un’ora a rincorrersi con gli amici) irrobustisce il fisico (rinforza il tono muscolare e il tessuto osseo), migliora la coordinazione del movimento e fa bruciare i grassi; riducendo il rischio di obesità (oggi un problema per molti bambini italiani). L’attività fisica non ha benefici effetti solo sul corpo ma è funzionale anche per la sfera sociale e intellettuale dei più giovani: favorisce il processo di integrazione sociale, mette di buon umore (l’attività fisica libera le endorfine che contribuiscono alla sensazione di benessere), aiuta a controllare le emozioni, abitua i bambini all’educazione favorendo il rispetto degli impegni quotidiani, migliora l’apprendimento e il rendimento scolastico. Per maggiori informazioni sull’indagine “Okkio alla Salute” si può consultare il sito www.iss.it

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La Provincia di Roma informa

a cura della redazione

FAMILY CARD: SCONTI E AGEVOLAZIONI PER LE FAMIGLIE Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, gli assessori provinciali alle Politiche Sociali e alle Politiche Economiche e di Bilancio, Claudio Cecchini e Antonio Rosati, hanno presentato in compagnia dell’attore Lino Banfi la “FAMILY CARD”, tessera gratuita emessa con il sostegno di Unicredit Banca di Roma per offrire sconti e agevolazioni alle famiglie della provincia di Roma. Il progetto, ideato per aiutare le famiglie penalizzate dalla crisi e dal caro-vita e in collaborazione con le principali Associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Confcooperative, Anec, Uisp e Legacoop), prevede una serie di sconti su prodotti commerciali, alimentari e non alimentari, servizi e intrattenimento. Alla Family Card hanno aderito sinora 361 aziende e attività commerciali (278 nel Comune di Roma e 83 nella provincia) e l’Amministrazione provinciale punta a superare le mille adesioni entro gennaio 2010. Tra le categorie che hanno aderito: supermercati, ipermercati e discount (circa 100 punti vendita), panifici, ottici, centri sportivi, librerie (sconti in media del 10%), ristoranti, concessionarie auto, taxi 6645 (circa 1200 autovetture con sconti dal 5 al 10%), parrucchieri, casalinghi, giocattoli, cinema (sconti in 25 cinema del circuito Anec), dentisti e molte altre ancora. La tessera, nominativa e da esibire insieme ad un documento di riconoscimento, è valida fino al 31 dicembre 2011 ed è rivolta alle famiglie residenti nella Provincia di Roma composte da: • Uno/due genitori e due figli con reddito familiare annuo fino a 40mila euro; • Uno/due genitori e tre figli con reddito familiare fino a 50mila euro (dopo il terzo figlio, per ogni figlio in più, il tetto di reddito

familiare aumenta di 5mila euro); • Persone ultra 65enni con reddito annuo fino a 15mila euro; • Persone non autosufficienti a carico del nucleo familiare con reddito fino a 50mila euro; Per richiedere la tessera è necessario presentare un apposito modulo, scaricabile dal sito della Provincia di Roma (www.provincia.roma.it/familycard), l’indirizzo che indica anche i punti convenzionati. Il modulo, debitamente compilato, deve essere spedito all’Ufficio Family Card (via di villa Pamphili 84, 00152 Roma. Tel: 06/67665248 – Fax: 06/67664502 – Mail: familycard@provincia.roma.it ). Si può trovare il modulo e ricevere assistenza per la compilazione anche presso i Servizi Sociali dei Municipi di Roma e dei Comuni della Provincia e presso le Associazioni del Terzo Settore aderenti al progetto (Agci, Confcooperative, Legacoop Sociale, Associazione Città Visibile-Rete Penelope, Pair, Caritas Diocesana di Roma, Capodarco, Upter Solidarietà, Fimmg, Arci Solidarietà, Acli Provinciale, S. Egidio, Uisp Lazio, Associazione Famiglie Numerose, Federanziani, Coop Sociale SS. Pietro e Paolo, Fitel Lazio, Anteas Roma, Auser, e Spes). Fonte: http://www.provincia.roma.it

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Medicina Estetica Antiaging Dermatologia Ginecologia Endocrinologia Osteopatia Posturologia

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diagnostica anti-aging

Dott. Giorgio Crucitti, Medeia Medica

ORMONI E INVECCHIAMENTO: DIAGNOSTICA E TERAPEUTIE D’AVANGUARDIA Invecchiare bene e in armonia è il sogno di tutti. Longevità, benessere e qualità della vita rappresentano aspetti peculiari della medicina Anti-Aging. Gli ultimi anni della ricerca in medicina e in biologia molecolare riferiscono in modo inequivocabile lo stretto rapporto esistente tra invecchiamento stress, alimentazione e stile di vita. E’ stato infatti chiarito che sul piano funzionale il sistema nervoso, endocrino e immunitario si trovano integrati in una rete di comunicazione unitaria oggi studiata da una nuova branca della medicina moderna, la PsicoNeuroEndocrinoImmunologia. L’invecchiamento e l’insorgenza di inestetismi e patologie sono il risultato della disfunzionalità di questa rete che spesso può essere il risultato di stress, iperalimentazione, vita sedentaria, inquinamento, esposizione a sostanze tossiche (inquinanti ambientali o a vari microrganismi) e aumentata produzione di radicali liberi. E’ importante sapere che queste alterazioni possono essere presenti anche in assenza di sintomi specifici e, a questo stadio, sono ancora reversibili se diagnosticate e trattate precocemente. Per questo la Medicina Antiaging assume un ruolo di primo piano nella prevenzione. Il suo obiettivo primario è il riequilibrio della funzionalità di questa rete, mediante la ricerca e la correzione di tutti i fattori di rischio e dei danni già presenti: L‘ immediate conseguenze sono: -il miglioramento della qualità della vita; -la riarmonizzazione della propria immagine; -la prevenzione dei danni da invecchiamento generale che possono indurre malattia. Il metabolismo è il fattore maggiormente coinvolto nel mantenimento della funziona-

lità di questa rete e quindi dello stato di salute. Esso dipende dal sistema endocrino costituito da 8 ghiandole principali che producono una serie di sostanze chiamate ormoni (ipofisi, ghiandola pineale, tiroide, paratiroidi , surreni, pancreas, ovaio, testicoli) e 4 ghiandole ancillari che producono ormoni e sostanze simili agli ormoni (stomaco, fegato, reni e la pelle). Gli ormoni regolano molte funzioni nel nostro organismo: circolazione, digestione, sistema immunitario, sistema nervoso, sistema riproduttivo, funzionalità renale, equilibrio psichico (anche il peso, l’altezza e la forza di una persona sono controllate dal sistema endocrino). Le diverse ghiandole lavorano come una “singola unità” (es. se la digestione è adeguata lo stato di salute sarà buono, viceversa problemi digestivi alterano lo stato di salute). La connessione è diretta. Una piccola anomalia in una di esse determinerà un’anomalia nell’intero sistema: il segreto è l’equilibrio. Condizione che sembra essere diventata un’utopia visto il nostro attuale modello di vita frenetico e per nulla rispettoso dei semplici bisogni fisiologici (pasti rapidi e frugali, ritmi di lavoro estenuanti, pochi momenti di relax). La novità è che oggi è possibile esplorare scientificamente le dinamiche molecolari per comprendere in modo precoce, rapido e non invasivo ciò che accade nel nostro organismo e istituire dei programmi di trattamento personalizzati mirati al riequilibrio. Tutto questo è possibile grazie ad un’apparecchiatura diagnostica che permette di indagare aree del corpo e cerebrali in modo rapido, non invasivo e con alta affidabilità. Provate ad immaginare ora cosa può succedere al vostro organismo se da subito riduciamo tutti i fattori di rischio, ripariamo le alterazioni già presenti, rinforziamo i suoi sistemi di difesa naturali, riequilibriamo il metabolismo e seguiamo una alimentazione equilibrata con un corretto stile di vita. Tutto questo per affrontare il trascorrere del tempo nelle migliori condizioni e con una buona qualità della vita.

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il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

COMUNICAZIONE: LA FERTILITÀ È UN BENE COMUNE. PRENDITENE CURA In Italia, come per gli altri paesi industrializzati, si stima che circa il 30% delle coppie abbia problemi di infertilità: non sia in grado cioè di avere una gravidanza entro un anno di rapporti sessuali regolari non protetti. Pertanto, rapportato ai nuovi matrimoni/anno si possono stimare circa 100.000 coppie/anno che in Italia accusano difficoltà riproduttive. Le cause dell’alta prevalenza delle coppie infertili nei paesi occidentali possono ricondursi a vari fattori tra cui i principali sono costituiti da: età media dei coniugi al momento del matrimonio (mediamente più elevata rispetto al passato), mancata o tardiva diagnosi della patologia, malattie sessualmente trasmesse, stress, stili di vita non corretti (fumo, alcol, droga, agenti dopanti, ecc.), inquinanti ambientali e alcune condizioni lavorative. OBIETTIVO Su molte cause individuali di infertilità, sia femminili che maschili, è possibile intervenire attraverso la corretta informazione, la prevenzione e l’adozione di stili di vita salutari. Il Ministero della Salute ha promosso e realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità una campagna di informazione e prevenzione dei fenomeni dell’ infertilità allo scopo di: - informare che la fertilità è un bene che va salvaguardato e ben conservato; - fornire una corretta informazione sulle cause che possono provocare l’infertilità e la sterilità; - Sensibilizzare il target di riferimento sull’importanza della prevenzione e sul fatto che si possa salvaguardare la propria fertilità seguendo stili di vita salutari ed evitando fattori di rischio DESTINATARI Giovani coppie adulte (uomini e donne in

età feconda) e giovanissimi (adolescenti) STRUMENTI Per sensibilizzare la popolazione sul tema sono stati prodotti uno SPOT televisivo della durata di 30” e uno spot in versione radiofonica della durata di 30”. IL MESSAGGIO Lo slogan della campagna “La fertilità è un bene comune. Prenditene cura” riassume efficacemente l’invito di salute che viene rivolto, con un linguaggio semplice e colloquiale, alle giovani coppie. Nel video, mentre scorrono le immagini dei giovani protagonisti nelle diverse fasi temporali della loro vita, è evidenziato il concetto per cui lo stile di vita che si sta vivendo influenzi la riuscita di una potenziale paternità/maternità di domani. Fonte: http://www.ministerosalute.it

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sessuologia

Dott.ssa Eva I. F. Iorio

IDENTITÀ: UN VARIEGATO MOSAICO DI SFUMATURE L’identità sessuale è un concetto multifattoriale dove la biologia, la psicologia e la cultura interagiscono tra loro. Essere maschio o femmina infatti non significa solo avere un corpo, un ruolo e una funzione sessuale differenti, ma qualcosa di ben più complesso. Agli inizi del Novecento le basi biologiche delle differenze tra maschi e femmine vennero scientificamente dimostrate grazie alla scoperta dei cromosomi (XX e XY) , avvenuta nel 1905 a opera di Nettie Stevens. Dal punto di vista psicologico, all’interpretazione biologica di Charles Darwin si affiancò, pochi decenni dopo, la teoria di Sigmund Freud. Nel suo famoso scritto “Tre saggi sulla teoria sessuale”, il neurologo austriaco disse che la sessualità infantile era alla base di quella adulta. Inoltre definì il concetto di “Io”, inteso come la parte conscia della mente, quale mediatore tra gli istinti (Es) che fanno parte del biologico, frutto dell’evoluzione, e il culturale, inteso come norme da rispettare (il Super Io). Sarà Erich Erikson alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, a definire l’integrazione tra il biologico di Darwin e lo psicologico di Freud coniando il termine “identità” (non ancora intesa come identità sessuale) e ponendolo come punto di riferimento comune a scienziati di diversa estrazione. Sempre alla fine degli anni sessanta si definì meglio un altro concetto: quello di identità di genere. A introdurlo fu Robert Stoller seguito da John Money e Patricia Tucker che con questo sostantivo precisarono le basi biologiche e psichiche dell’identità distinguendole dall’identità legata al ruolo sociale. L’identità

di genere definisce l’appartenenza cromosomica e fenotipica al proprio sesso, unità all’accettazione intrapsichica dello stesso (cioè il riconoscersi maschio o femmina) che si delinea già a partire dai diciotto mesi di età. Significa non solo riconoscersi ma sentirsi in armonia con il corpo che è stato assegnato dalla natura. Contemporaneamente alla definizione di identità di genere si viene a definire meglio il concetto di ruolo di genere. Questa definizione si riferisce a ciò che contraddistingue sin dall’infanzia il comportamento maschile da quello femminile, come le diversità nei giochi, nell’espressione dell’aggressività e della seduttività. Una terza componente fondamentale che va a completare il quadro dell’identità sessuale è rappresentata dall’orientamento sessuale, la meta verso la quale è indirizzato il desiderio sessuale. Fino a pochi decenni fa si riteneva “normale” soltanto l’eterosessualità in quanto la sessualità stessa era finalizzata alla procreazione. Il diffondersi del concetto di identità di genere con le sue basi biologiche (di tipo cromosomiche, genetiche e ormonali) ha portato a intendere l’omosessualità come una possibile variante dell’orientamento e dell’identità sessuale. Da qui anche l’inizio di un percorso teso all’abbattimento di forme di discriminazione nei confronti di chi per troppo tempo è stato considerato “diverso”.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti evaifiorio@virgilio.it

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sessuologia

Centro di Fisiopatologia della Riproduzione

LA RIPRODUZIONE ASSISTITA E LA SUA REGOLAMENTAZIONE DI LEGGE La legge 40 del 2004 regolamenta in Italia le tecniche di riproduzione assistita. La legge 40 giunse in Italia in un momento in cui da tempo si attendeva la regolamentazione di una materia che in altri paesi era già stata esaminata e dotata di regole e giunse in notevole ritardo rispetto agli altri paesi occidentali. Quando fu promulgata si rivelò però come la legge più dura e restrittiva al mondo. Venivano vietate: a) La fecondazione eterologa, ossia la fecondazione con sperma o ovociti di donatore o donatrice. b) La possibilità di ottenere più di 3 embrioni per paziente, quindi diminuivano le percentuali di successo e venivano vanificate tutte le tecniche di crioconservazione degli embrioni. c) La diagnosi preimpianto, ossia la possibilità di eseguire indagini genetiche sull’embrione prima di ritrasferirlo nella cavità uterina. Queste tre limitazioni facevano si che molte coppie fossero costrette dall’entrata in vigore della legge a rivolgersi a centri esteri per poter risolvere i loro problemi. Quindi dal 2004 al 2009, per 6 lunghi anni, tutti i paesi che circondano l’Italia si sono attrezzati per ricevere le coppie Italiane che in numero sempre crescente si recavano all’estero o per eseguire fecondazioni eterologhe, oppure per eseguire la diagnosi preimpianto oppure semplicemente per poter fertilizzare più di 3 ovociti e sperare di avere più embrioni da crioconservare. Come si può immaginare viaggiando all’estero le coppie italiane si sono esposte a rischi notevoli di trattamenti eseguiti non secondo scienza o buona pratica medica e da

centri spesso improvvisati che non offrivano le stesse garanzie dei centri italiani; i paesi verso i quali più di tutti si è rivolto il turismo riproduttivo italiano sono stati la Svizzera per la sua estrema vicinanza e la Spagna per il suo estremo liberalismo in tema di riproduzione assistita e diritti civili. Finalmente il 13 maggio 2009 la Corte Costituzionale Italiana ha modificato la legge 40 del 2004 eliminando di fatto il limite massimo dei 3 ovociti e la possibilità di crioconservare gli embrioni. Immediatamente è finita in Italia la necessità dei viaggi verso i centri esteri di riproduzione assistita: tutte le tecniche necessarie per risolvere l’infertilità vengono ad essere di nuovo utilizzabili nel nostro paese e in particolare ridiventa possibile inseminare tutti gli ovociti recuperati scegliere gli embrioni migliori da ritrasferire nella cavità uterina e crioconservare gli altri. Anche la diagnosi preimpianto ritorna praticata nel nostro paese, non in virtù di una legge che la reintroduce ma a seguito di alcune sentenze di giudici (25/9/2007 a Cagliari; 22/12/2007 a Firenze e 23/1/2008 Tar del Lazio) che la autorizzano in alcuni casi creando però un precedente di notevole significato in vista di una concreta revisione della legge. Purtroppo continueranno ad andare all’Estero le coppie che necessitano di fecondazioni eterologhe: molto forte è la richiesta di donazione di sperma ma soprattutto di donazione di ovociti in coppie dove le donne hanno posticipato di 2 o 3 decadi la fisiologica età della riproduzione. Cosa significa questo? Significa che l’Italia è uno di quei paesi dove la donna alla ricerca di una sistemazione culturale, professionale ed economica, ha posticipato di molti anni l’età della prima gravidanza e invece che nei fisiologici 20 anni ha cominciato a programmare le gravidanze dopo i 30 anni e a volte dopo i 40 anni imbattendosi a volte in una patologia o in un fisiologico esaurimento ovarico che rendono possibile ottenere una gravidanza solo con la donazione ovocitaria.

Dott. Franco Lisi, Casa di Cura Villa Mafalda Via Monte delle Gioie 5 Roma Tel 0686094776 Cell 3472684486

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Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

Da Settembre 2009 nella tua città

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sessuologia

a cura della redazione

INTIMITÀ E COPPIA: I CONSIGLI PER RIACCENDERE LA PASSIONE L'intimità c'è, ma regge a fatica: 2/3 rapporti la settimana è la media nel primo anno di matrimonio o convivenza, mentre dopo tre anni la frequenza si abbassa a un rapporto al mese. Lo affermano il 42% degli uomini e il 39% delle donne, in una recente ricerca sull'erotismo adulto condotta dall'ASPER di Roma (Associazione per lo studio, l'analisi psichica e la ricerca in sessuologia). La coppia sembra stanca, poco fantasiosa, monotona e noiosa, soprattutto a causa di: abitudinarietà e routine, delusione delle aspettative riposte nel partner, debolezza sessuale del partner, difficoltà a raggiungere l'orgasmo (14,3% uomini e 6,2% donne), pretese non gradite del partner (9,2% uomini e 1,3% donne), attrazione per altri partner (9,1% uomini e 5,7% donne), presenza dei figli e per altre cause. Esiste una cura? I sessuologi raccomandano di riscoprire un'intimità senza coito e penetrazione, un sesso per così dire amichevole che riavvicini la coppia e che rilanci un gioco a due forse perduto o solo dimenticato. Perché attraverso il sesso amichevole si impara a conoscere meglio la mappa del proprio corpo, le emozioni e le sensazioni di piacere da esso derivanti. Si stabilisce un nuovo progetto a due dove l'intimità può essere reinventata ogni volta, senza un clichè o un tempo prefissato, un luogo stabilito o un finale predeterminato, cioè il coito. Il che non esclude che si possa arrivare all'occorrenza anche al coito: ma solo perchè si desidera trasgredire la regola precedentemente stabilita fra i partner, e imprimere così all'intimità quel pizzico di trasgressione e di eccitazione che dà fuoco all'erotismo. Già, ma come?

Prima di tuffarsi quindi a letto spogliamoci vicendevolmente, accarezziamoci da vestiti o facciamo la doccia insieme, perché la sessualità è relazione, comunicazione, trasmissione di sensazioni ed emozioni. In questo impatto i cinque sensi vanno abilmente sfruttati: quindi toccarsi, spogliarsi, essere noi a scoprire poco per volta il corpo dell'altro, attiva la capacità di sentire le diverse sensazioni che ci procura, vestito e nudo, il corpo dell'altro. Sfiorare leggermente e poi più in profondità e anche prendere con forza l'altro. Per poi ritornare a baciare, sfiorare con i capelli, con il volto, le braccia, la schiena. Riscoprendo anche quelle aree corporee trascurate o escluse solo per disattenzione o disabitudine: i gomiti, i piedi, le ascelle, i palmi delle mani, etc. Infine guardarsi, parlarsi, dare e ricevere attenzioni, scambiarsi parole dolci, fremiti. Sbrigliare la fantasia, scambiandosi i propri desideri senza aver paura di peccare e ferirsi: tutto questo fa del sesso dolce una buona palestra dei cinque sensi e un'opportunità per conoscere a fondo il proprio corpo. Se poi variassimo i luoghi dell'intimità, il letto o il divano troverebbero altri concorrenti trasgressivi per riappropriarci del gusto dell'isolamento, dello sfuggire dai luoghi abitudinari, dell'eccitarsi per la scelta di momenti da soli con l’altro. Baciarsi e toccarsi in anticamera, scambiarsi un gesto affettuoso in cucina, far prigioniero per gioco il partner contro un muro o una libreria per sfiorarlo, per accendere il rito del ritrovarsi. Tutti questi modi, e altri da inventare, concorrono a sfruttare i cinque sensi e a diventare propedeutici al prosieguo dell'intimità: nel luogo e nelle varianti che si inventeranno ogni volta. Importante è sfruttare la fantasia, giocare sull'imprevisto, sull'incontro inaspettato: un aperitivo in un bar del centro, una telefonata romantica, sorprendere il partner aspettandolo all'uscita dall'ufficio... Per saperne di più

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FARMACIE NOTTURNE

In questa sezione trovate le principali farmacie notturne di Roma città. Per ulteriori informazioni su tutte le farmacie di turno potete contattare il n° 06 228941

APPIO LATINO - TUSCOLANO Sagripanti Franca Via Tuscolana 1258/1262 - tel. 0671545790 Pragliola Giancarlo Via Tuscolana 925B/927/929/931 - tel. 067102498 Romiti Massimo Via Tuscolana 918/920 - tel. 0676961716 Parisio Maria Luisa Via Appia Nuova 97/97/A - tel. 0670476298 De Longis Francesco Via Appia Nuova 233 - tel. 067016971 BORGO PRATI Fargion Gloria Via Cola di Rienzo 213/215 - tel. 063243130 Brienza Giancarlo P.za Risorgimento 44/45 - tel. 0639738186 FLAMINIO - TOR DI QUINTO - VIGNA CLARA PONTE MILVIO Spadazzi An drea Piazza Ponte Milvio 14/17 - tel. 063333753 Menghi Marco Corso Francia 172/176 - tel. 06 3291650 MARCONI - PORTUENSE - GIANICOLENSE Marchese Mario Giustino Via G. Marconi 174 - tel. 065561890 Portuense D.ssa Cassar Emma Via Portuense 425 - tel. 065562653 MONTE SACRO Gravina Giacomo Via Nomentana 564 - tel. 0686895602 NOMENTANO Masci Francesca P.za Bologna 19 - tel. 0644291150 Di Giuseppe Dario P.za Massa Carrara 10 - tel. 068604458

guardia medica

Roma Città

OSTIENSE San Paolo - D.ssa Albertazzi Patrizia Via Ostiense 168 - tel. 065750143 RIONI - TRASTEVERE - TESTACCIO - SAN SABA Internazionale D.ssa Teresa Cervini P.za Barberini 49 - tel. 064825456 Criserà Guglielmo Corso Rinascimento 44/50 - tel. 0668803760 Arenula D.ssa Lippi Tullia Via Arenula 73 - tel. 0668803278 Cristo Re dei Ferrovieri Dr. Pellegrini Claudio Stazione Termini - Gall. Testa - tel. 064880776 Allo Statuto Pucci Pierluciano Via dello Statuto 33/35B - tel. 064465788 Jucci Maria Clotilde P.za dei Cinquecento 49/50/51 - tel. 064880019 Piram Alberto Via Nazionale 228 - tel. 064880754 Lucchetti Marcello Vicolo Sciarra 61 (ang. via del Corso) - tel. 066794589 Panocchi Roberta Piazza S.Lorenzo in Lucina 27 - tel. 066871525 TRASTEVERE - GIANICOLENSE - MONTEVERDE Francone Luciana Viale Trastevere 80/H - tel. 065810259 TRIESTE - SALARIO - PARIOLI - FLAMINIO Carnovale Domenico Via Libia 225/227 - tel. 068601720 Gellini D.ssa De Angelis Rachele Corso Italia 100 - tel. 0644249750 Tre Madonne Dr. Recchi Rinaldo Via Bertoloni 5 - tel. 068073423 Istria D.ssa Macchiati Manoela P.za Istria 8 - tel. 0685353323

Tel. 06 58201030

Il servizio è attivo nei seguenti orari: notti feriali e festive dalle 20.00 alle 08.00 giorni prefestivi dalle 10.00 alle 20.00 giorni festivi dalle 08.00 alle 20.00 La Guardia Medica garantisce l’assistenza sanitaria per situazioni che rivestano carattere di urgenza a tutti gli utenti (residenti e non) negli orari in cui non sono disponibili i medici di assistenza primaria ed i pediatri di libera scelta.

In qualsiasi giorno dell’anno, in qualsiasi momento del giorno, telefonando al numero 06 228941 potrete conoscere l’indirizzo della farmacia di turno più vicina. Servizio a cura della Assiprofar Federfarma Roma. Per informazioni sugli orari di apertura, le farmacie di turno e le farmacie notturne consultate il sito: http://www.federfarmaroma.com Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: http://www.federfarma.it


COPIA DELLA CARTELLA CLINICA Copia della cartella clinica può essere richiesta da: - il titolare della cartella clinica se è maggiorenne - le persone che hanno la delega scritta e firmata dal titolare della cartella clinica; inoltre si deve presentare fotocopia di un documento di identità del titolare della cartella clinica - gli eredi leggittimi - coloro che esercitano la tutela in caso il paziente sia di minore età oppure il paziente sia interdetto Quanto costa? 10,35 € per ogni singola cartella. Si deve pagare al momento della richiesta. Dove si richiede? Presso gli uffici-archivi di afferenza delle singole Unità Operative di ricovero. COPIA DEI REFERTI DI PRONTO SOCCORSO Quanto costa e dove si richiede? 1,55 € per ogni singolo referto. Si deve pagare al momento della richiesta. Si ritira presso lo sportello Archivio Centrale, situato al piano terra dell’edifico centrale, con il documento d’identità. Dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIA DEL CERTIFICATO DI RICOVERO Quanto costa e dove si ritira? 1,55 € per ogni singolo certificato. Si ritira presso l’Ufficio Cartelle Cliniche/Movimento Infermi - edificio centrale (piano terra) dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIE DI LASTRE RADIOGRAFICHE FATTE IN PRONTO SOCCORSO Quanto costano e dove si ritirano? Il costo è determinato dal numero di radiogrammi duplicati. In particolare: 7,75 € per dimensioni 24 cm x30 cm; 10,33 € per dimensioni 35 cm x 43 cm. Si ritirano dopo circa 1 mese presso il servizio radiologico sito al 4 piano della palazzina Scree. COPIA DI REFERTI DI ANATOMIA PATOLOGICA Dove si ritirano? Presso il Servizio di Anatomia Patologica - Viale Regina Elena 324 (piano terra). DENUNCIARE LA NASCITA IN OSPEDALE Presso Ufficio Nascite - Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia tel. 06 49970481 - dal lunedì al venerdì 9,00-12,00; lunedì e mercoledì anche dalle 15,00 alle 16,00. PRENOTARE VISITE AMBULATORIALI E’ necessaria la richiesta del medico di famiglia o di un medico specialista quindi serve sempre la ricetta rosa. Si può prenotare attraverso: - Numero Verde Regionale 803333 - Numero 06 49971: risponditore automatico; digitare tasto 3 per parlare con l’operatore Orario di prenotazione: dal lunedì al venerdì 8,00-18,30; sabato 8,00-13,30. DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO Possono essere reclutati come potenziali donatori tutti coloro che, in buono stato di salute, hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Per ulteriori informazioni rivolgersi al numero 06 85795512. DONAZIONE DI SANGUE Si può donare tutti i giorni dalle 7,30 alle 10,00 presso il Centro Trasfusionale. prima di donare il sangue vanno accertate le condizioni di idoneità. DONAZIONE DI CORDONE OMBELICALE Banca del Sangue di cordone Ombelicale (SCO) tel. 06 85795512. INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia - Servizio di Piccola Chirurgia (piano terra). Per informazioni contattare il numero 06 49972562 dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 13,00.

tutti i numeri utili Centralino generale 06 49971, attivo 24 ore su 24 risponde un disco preregistrato che fornisce informazioni su: tasto 3: prenotazioni di visite tasto 0: operatore Relazioni con il pubblico (Urp) Tel. 06 49977050 - 06 49977054 Dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 14.00 Ufficio reclami (VI Padiglione, piano terra) Tel. 06 4453664 Fax 06 49977673 e-mail: urp@policlinicoumberto1.it Direzione generale Tel. 06 49979488 Direzione Sanitaria Tel. 06 49979905 Direzione Amministrativa: Tel. 06 49977505 Pronto Soccorso - Accoglienza: Tel 06 49977025/06 49977027 Posto di Polizia Tel. 06 49979556 Vigilanza interna: Tel. 06 4997077 Ufficio Stato Civile: Tel. 06 49970481 Archivio centrale: Tel. 06 49979990 Chiesa cattolica: Tel. 06 4450704 Obitorio e camera mortuaria: Tel. 06 49912598


UMBERTO I Policlinico di Roma

Dare il meglio ogni giorno per la qualità delle cure e dell’organizzazione, per la diffusione delle conoscenze mediche e sanitarie, per il progresso scientifico.

Informazioni al cittadino: URP Ufficio relazioni con il Pubblico Infopoint: pianoterra Palazzina Direzione mattina: dal lunedì al venerdì, 8.00-14.00 pomeriggio: lunedì e giovedì, 14,30-17,00 06 49977050/06 49977054

www.policlinicoumberto1.it


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