Pocket Salute Edizione Roma Febbraio 2010

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Roma - Anno I n°6 Febbraio 2010

sesso

trombofilia e riproduzione assistita

psico

disfluenze curarle con la metodologia pedagogica

benessere il mal di testa

le cefalee primarie e secondarie come riconoscerle e curarle

salute

scienze polmonari

speciale Prevenzione con la medicina d’avanguardia

ipertensione polmonare cronica trombo embolica

bellezza

medicina estetica belle...anche di nascosto

Con il Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio e della Provincia di Roma


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Editoriale del mese Cari lettori, lo scorso mese è arrivata in redazione l’e-mail commovente di una donna tanto fragile (a causa della sclerosi multipla che l’ha colpita) quanto forte nell’affrontare giorno per giorno la malattia: Daniela. Nella sua lettera ci chiedeva di pubblicare un appello, rivolto a tutti voi, invitandovi a visitare il suo sito: “Aiuto, non è stato semplice fare questo appello ma ha prevalso l’imput per la sofferenza causata dalla mia sclerosi multipla www.dannyfstory.it... il web potrebbe essere mezzo INCONDIZIONATO per essere aiutata ed aiutare, ritornare a sorridere e vivere!” Abbiamo voluto fare di più, abbiamo offerto a Daniela la possibilità di curare uno spazio autogestito su Pocket Salute intitolato “La voce di Daniela” (pag.13). A partire da questo numero potrete leggere le sue parole e visitare il suo sito (www.dannyfstory.it) per comunicare direttamente con lei. Ci auguriamo che la sua rubrica possa diventare il luogo d’incontro tra quanti soffrono di sclerosi multipla, quanti lavorano a nuove terapie e chi, più semplicemente, vuole esserle accanto. Siamo certe che non ci deluderete rispondendo numerosi al suo appello. Non lasciamo sola Daniela. Giulia Mincarini e Serena Zimuel, Responsabili di Pocket Salute

per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Roma reg. trib.di Pescara n. 24/08 del 7/11/2008 reg. ROC n.18668 Con il patrocinio di:

Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Responsabile Edizione Roma Roberta Armentano roberta.armentano@pocketsalute.it 328 8625422

Con la collaborazione di:

Grafica ed impaginazione POCKET IDEA s.r.l. comunicazione@pocketidea.it Stampa Industria Grafica Editoriale Gercap srl Zona Industriale Incoronata, Foggia Editore, Redazione e Pubblicità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it

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Pocket Salute Edizione Roma - Anno I n° 6 Febbraio 2010

pagg.31-34

speciale

Prevenzione con la medicina d’avanguardia

11 disfluenze

curarle con la metodologia pedagogica

37 scienze polmonari

ipertensione polmonare cronica trombo embolica

27 il mal di testa

le cefalee: come riconoscerle e curarle

47 medicina estetica

belle...anche di nascosto il ringiovanimento genitale

59 riproduzione assistita l’importanza della coagulazione del sangue

guide utili Pillole di primo soccorso pag.41

pag. 17

Analisi endocrinologica per lo sviluppo puberale


SCRIVI ALLO SPECIALISTA

le risposte saranno pubblicate direttamente sulla rivista.

Indica il nome del medico o del professionista a cui rivolgere il tuo quesito. Scrivi la domanda nell’apposito spazio, inserisci il tuo pseudonimo e spedisci in busta chiusa a Redazione POCKET SALUTE presso Pocket Idea srl Via Nicola Fabrizi 155, 65122 Pescara. Nome del medico Richiesta

Firma I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... ABIO - Associazione per il Bambino In Ospedale Rappresentante italiano dell'EACH (European Association for Children in Hospital), fondata nel 1978, promuove l'umanizzazione dell'ospedale e sdrammatizza l'impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie. Sito: http://www.abioroma.org AIPD - Associazione Italiana Persone Down L'Associazione non ha fini di lucro e vuole essere soprattutto un punto di riferimento per le famiglie, gli operatori socio-sanitari e della scuola che si occupano di questo handicap. Sito: http://www.aipd-roma.it AIRS - Associazione per la Ricerca sulla Sordità Onlus Obiettivi primari sono sia la promozione e finanziamento della ricerca scientifica sulla Sordità e sui più gravi disturbi uditivi sia il miglioramento delle conoscenze sulle possibilità di prevenzione e cura della Sordità. Sito: http://www.associazioneairs.it ALMAR - Associazione Laziale Malati Reumatici L’Associazione vuole essere uno strumento per lottare contro la solitudine, per incontrarsi, per scambiarsi esperienze, per informarsi ed informare, per creare cultura delle malattie reumatiche. Sito: http://www.almar.org ALZHEIMER Roma L´Associazione persegue la missione di offrire sostegno alle famiglie con un malato di Alzheimer. Collabora con Istituzioni sanitarie e accademiche, sia nazionali che locali. Sito: http://www.alzheimeroma.it

ANFFAS Roma Onlus L'Associazione si propone di assicurare il benessere e la tutela delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie, operando primariamente per rendere concreti i principi della pari opportunità, della non discriminazione e della inclusione sociale. Sito: http://www.anffasroma.it FIDAS Associazioni Donatori Sangue La Fidas è una federazione che agisce nell'interesse delle associazioni federate, partecipa, si aggiorna ed informa sulle novità legislative, scientifiche e sanitarie, che riguardano i donatori ed il servizio trasfusionale. Sito: http://www.fidas.it NADIR Onlus HIV Treatment Group Aassociazione Patient Based. I soci hanno deciso di promuovere un nuovo ruolo per le persone sieropositive: diventare uno dei tre elementi del triangolo medico-farmacopaziente. Sito: http://www.nadironlus.org UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare Onlus Scopo essenziale è difendere i diritti e migliorare la qualità di vita di tutte le persone affette da malattie rare. La Federazione fa parte di un Network Europeo di tredici Alleanze Federative Nazionali tra associazioni di pazienti di altrettanti Paesi della Unione Europea. Sito: http://www.uniamo.org VIDAS Assistenza completa e gratuita malati terminali Svolge attività al domicilio del paziente o in hospice, a sostegno di malato e familiari e agli operatori che li assistono. Attenzione e disponibilità all’ascolto, nel delicato rapporto umano con chi sta morendo e con chi sta perdendo una persona cara. Sito: http://www.vidas.it

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Dichiaro di aver letto l’impegno di riservatezza e dichiaro di essere maggiorenne.


Di seguito trovate indirizzi e numeri di telefono della sede a voi più vicina, ci auguriamo che le sedi possano moltiplicarsi ancora: Roma Sede Associazione Nazionale Viale Mazzini, 73 - 00195 Roma Tel.: 06/37518261-2 Fax. 06/37518289 dal lunedì al venerdì: ore 10-13 e 16-19 Torino Via Assietta, 13 - 10128 Torino Tel.: 011/5628314 Verona Via S. Toscana, 1/P - 37129 Verona Tel.: 045/8015831 Mantova Via Tassoni, 14 - 46100 Mantova Tel.: 0376/225656 Perugia Via Mentana, 20 - 06129 Perugia Tel.: e Fax 075/5054321 Brindisi Via Conserva, 32 - 72100 Brindisi Tel.: 0831/523682

L’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa Onlus nasce nel Febbraio 1988 come strumento temporaneo di ricerca volto a far emergere attraverso la voce diretta delle donne, la violenza "sommersa", di cui non si trova traccia nei verbali degli operatori sanitari o delle forze dell'ordine. In una stanza cinque volontarie con l’ausilio di un quaderno e di una penna si alternano nell'ascolto di donne che chiamano da tutta Italia. E' un ascolto attento e solidale che qualifica il Telefono Rosa, fin dal suo nascere, come una nuova forma di servizio sociale. Per combattere e impedire che nasca la violenza è fondamentale disinnescare i meccanismi che l'attivano. In questi anni oltre all'impegno diretto verso le persone in situazioni di disagio abbiamo promosso convegni, iniziative, campagne di comunicazione. L’attività dell’Associazione è stata riconosciuta con l’iscrizione all’Albo del Volontariato della Regione Lazio fin dal 25 novembre 1993 alla sezione seconda - servizi sociali, nonchè al registro degli enti e delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale per l’immigrazione, dal settembre 2004. Dal 2006 il "Telefono Rosa Onlus" ha personalità giuridica. Oggi l’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa onlus è una rete di associazioni territoriali e gestisce anche una casa di accoglienza per donne vittime di violenza. La sede della presidenza è a Roma. Vi collaborano, ad oggi, 60 volontarie, 12 avvocate penaliste e civiliste, iscritte al patrocinio a spese dello Stato, 9 psicologhe, 12 mediatrici culturali di diversa nazionalità, 2 funzionarie di banca. Le consulenze sono gratuite.


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superare la balbuzie

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METODOLOGIA PEDAGOGICA PER LE DISABILITA’ DEL PARLATO Il terapista che affronta disabilità del parlato non applica strategie terapeutiche per classificare le persone. Una persona che si chiama Paolo non può essere bollata come disfluente e ancor meno come balbuziente. Si deve aiutare Paolo in ogni sua difficoltà, ogni disagio, ogni disarmonia. Si lavora con una persona intervenendo in suo aiuto conoscendo ogni aspetto che la caratterizza qsenza fermarsi ad un termine con cui si attesta il suo disagio o disturbo. Bisogna opporsi altresì alle classificazioni separatiste, soprattutto a quelle usate in ambito educativo, all’interno del quale sono stati coniati termini come, ad esempio, insolente, negligente, pigro, distratto, svogliato. Ogni persona “è” e non si può classificarla con particolari epiteti che testimoniano solo l’incapacità di un educatore. Anche nell’utilizzare classificazioni nosografiche come “balbuzie” bisogna stare attenti: è necessario rendersi conto che ci si deve riferire alle persone e non alla disabilità del parlato o al disturbo. L’intervento comportamentale sulla balbuzie, ad esempio, non è una cura, è molto di più, è la vera cura. Questo si traduce nel rilevare significati affettivi, abilità nel pensare e del sentire e quanto sia ha desiderio e volontà che siano messi in gioco nella vita. E’ così che possiamo trovare insieme strategie e iniziative per affrontare la disabilità del parlato. L’intera unità psicofisica del soggetto è il cuore di una giusta terapia. Questo non deve solo ri-abilitare! Deve stimolare la persona con disabilità del parlato e scoprire per se stessi le proprie potenzialità e sviluppare abilità di aiuto alla persona, di nuovo slancio vitale al fine di p r o m u o v e r e l’autonomia della verbalizzazione.

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LaNuovaParola Personalmente conduco il colloquio (e consiglio di farlo ad ogni terapeuta) intervenendo il meno possibile per evitare che entrino in gioco i meccanismi di difesa dell’io, consentendo così al soggetto di manifestare in modo tale le proprie debolezze e preoccupazioni. La persona che si rivolge al terapeuta non si interroga sul disturbo in esame, sulla sua malattia, sul suo problema, non è rispetto al terapeuta un “paziente passivo” che dipende dalle scelte dell’operatore sulla base di un modello autoritario. Si deve realizzare una comunione nella comunicazione terapeutapersona dove lo scenario è la realizzazione socio-psicologica di un progetto di intervento come progetto di vita. Un esempio di comunicazione a livello globale (verbale e non verbale) molto utile al terapeuta è la tecnica del “roleplay” (gioco di ruoli). All’interno di un gruppo si raccontano a vicenda (in un tempo di circa 7 minuti a ciascuno) il proprio vissuto, la propria vita ed i contesti familiari e lavorativi. E’ uno strumento di simulazione, cioè di riproduzione di una dimensione autentica dove la disfluenza si manifesta. Di rilievo è l’interazione diretta, e in tempo reale, tra i partecipanti all’interno del gioco della vita, ognuno con il proprio ruolo verbale e psicologico. Il roleplay è uno strumento terapeutico che migliora e amplia le capacità comunicative degli individui. Particolarmente indicato per chi ha problemi di interazione con gli altri.

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La voce di Daniela

Non lasciamo sola Daniela www.dannyfstory.it

Cari amici, era mio desiderio potervi contattare ma non è semplice organizzarmi ed il tempo inesorabilmente va avanti negativamente. Amici incontrati durante il mio tortuoso e sofferto cammino di vita, che avrei voluto incontrare in ben altra circostanza; il mio fato è stato sfavorevole ma ho potuto incontrare persone speciali come voi; così ho potuto fare esperienza di vita profonda, siete persone di un certo spessore, ognuno di voi ha seminato un seme da cui è nato un germoglio che mi ha trasmesso emozioni, sensazioni indescrivibili, il tutto purtroppo represso in un corpo che tanto avrebbe bisogno di sprigionare la propria energia. Il PC (personal computer) sarà quel che sarà (mancanza d’impatto emotivo, personalità, calore umano …) ma è per me mezzo comunicativo; trascorro le giornate in casa, dalla sedia a rotelle a letto, è come se “ fossi avvolta “ in un manto freddo di vuoto, da dove osservo che c’è chi disprezza la vita, mentre io vivo nel mio tormentone drammatico di vita, l’unico “amico” è il PC mezzo di contatto anche con il mondo, mi rendo conto che anche questa scianze – mezzo comunicativo andando avanti con il tempo mi viene a meno, in quanto le mie condizioni di salute peggiorano, sono sempre più dipendente e non posso usare tale mezzo; il dolore fisico coinvolge anche quello mentale che non è semplice tenere saldo, ridere o piangere in un momento poco opportuno è causato dal mio attuale stato generico, “evadere” mentalmente con la fantasia per ingannare il tempo può aiutare per quel che può ma il risveglio è amaro, questa sofferenza crea, a volte, delle reazioni incresciose…Essere impotente nel poter concretizzare qualcosa, è per me motivo di conflitto, crisi esistenziale e se c’è una reazione di “riso” non ci si può basare sulla facciata esterna, quando effettivamente la facciata interna è ben altra. Dalla mia ferraglia (sedia a rotelle) inerte osservo le foglie caduche dagli alberi, il paesaggio muta anche nei colori annunciando anche il cambio stagionale (imprevedibile l’evolversi della malattia con il trascorrere del tempo…) sono prigioniera del mio stesso corpo dentro il quale alberga e si nutre viscidamente la mia malattia, ogni secondo che passa è per me avverso. Al termine della giornata sono distrutta, ho contratture e bruciore in tutti i muscoli del corpo, per ogni spostamento (letto – sedia a rotelle) c’è tutto un rito preparatorio, tutt’altro che semplice con imprevisti piacevoli, ausili per lo spostamento della mia persona (dal letto alla sedia a rotella) mi preparano ad affrontare le mie giornate a sorpresa, tutt’altro che colorate. La mente è la maggior ricchezza dell’essere umano, strumento che da origine a tutto, è delicata reagisce allo stress molto più del corpo con cui vive in simbiosi, essa lo è tanto più per me perché sono impossibilitata a liberarmi dallo stress con il movimento fisico. Ancora un anno è trascorso inesorabilmente, un altro è iniziato, ma aimé nulla è cambiato: si susseguono notizie bomba di speranza per una vera guarigione, ma effettivamente nulla è di concreto, è tutta una illusione, amara presa in giro. Le mie giornate si concludono andando a letto, prima però c’è tutto un rito all’incontrario, sedia a rotelle, sollevatore, letto ed ogni rumore è collegato ad uno spostamento (non sto qui a descrivere tutto anche perché per me è motivo di ulteriore angoscia... Confido nella vostra comprensione, è un circolo vizioso chiuso.) Prima di prendere sonno ho gli occhi spalancati ed il momento più brutto per me il buio e l’imbrunire sono di ignoto, un risveglio verso una giornata presente futuro con grandi punti interrogativi. I dubbi e le perplessità sulle cure per la sclerosi multipla continuano nonostante tanti anni di sofferenza. Mi trovo in un vortice in cui la malattia nonostante le arie cure propinate da dispensatori di farmaci non si arresta con conseguenze tragiche ci si trova abbandonati senza aiuto alcuno. Si tratta sempre di immuno soppressori (chemioterapici) e roba del genere con la stessa formulazione chimica sempre potenziata. Purtroppo quelle esistenti tendono a regolare o a sopprimere le cellule responsabili dell’infiammazione, immunoregolatori (interferoni) immunosoppressori, nella cura della sclerosi multipla non esistono cure definitive tutte (cortisone, mitoxantrone…) svolgono questo compito ma, contemporaneamente, riducono anche le difese immunitarie dell’ammalato, creando uno squilibrio che, nel tempo, contribuisce a minare lo stato generale di salute, a volte, anche molto gravemente con leucemia o pericardite. ..CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO

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L’ANALISI ENDOCRINOLOGICA PER UN CORRETTO SVILUPPO PUBERALE La crescita e lo sviluppo puberale sono momenti fondamentali per la salute psicofisica dei ragazzi e rappresentano il risultato dell’equilibrio tra fattori ormonali e corretta alimentazione. Negli ultimi anni si è assistito all’aumento preoccupante dell’obesità infantile dovuto soprattutto ad un eccessivo introito calorico per un eccessivo consumo di alimenti contenenti zuccheri raffinati e grassi deidrogenati (merendine, snack dolci e salati, succhi, bevande zuccherate). La prevenzione Un intervento preventivo prima della pubertà è fondamentale in considerazione del fatto che l’aumento del grasso in tale età si accompagna all’aumento del numero di cellule adipose (adiposità iperplastica) a differenza di quanto avviene in un soggetto adulto nel quale l’aumento del grasso si accompagna all’incremento volumetrico delle cellule adipose già preesistenti (adiposità ipertrofica). In questo caso sarà più facile ritornare ad un peso nella norma, mentre, nel caso dell’adiposità iperplastica, il ragazzo obeso o fortemente in soprappeso sarà destinato ad esserlo per la vita, proprio perché avrebbe accumulato nel periodo precedente il completo sviluppo puberale una quota di tessuto adiposo maggiore. Il compito dell’endocrinologo L’analisi delle curve di crescita con i percentili di peso e altezza forniscono l’endocrinologo delle informazioni necessarie per promuovere uno sviluppo armonico. Allo stesso tempo è fondamentale una

valutazione di tipo andrologico nei ragazzi in una fase molto delicata per il loro sviluppo sessuale e ad un’età che rischia di sfuggire al controllo pediatrico. Il corretto posizionamento dei testicoli nella borsa scrotale e il normale sviluppo del pene rappresentano argomenti delicati ma fondamentali ed è giusto che i genitori affidino allo specialista compiti così importanti per la vita di relazione dei propri ragazzi. Per crescere al massimo delle potenzialità genetiche Recenti studi mettono in relazione l’anticipo della fase puberale, soprattutto nelle ragazze, con l’eccessivo consumo di proteine nella dieta. Ciò comporterebbe una precoce maturazione del sistema scheletrico compromettendo il raggiungimento del miglior target genetico. Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche Presidente della Società Italiana di Endocrinologia Estetica (SIEES) Direttore Centro di Endocrinologia estetica “EsseMedica”

Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche 17 V.le delle Belle Arti, 7 - 00196 Roma Tel.063224276 www.stamegna.it


POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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Dott. Lino Di Rienzo Businco

PERCHE’ RESPIRIAMO MALE DAL NASO La causa più frequente della difficoltà respiratoria è rappresentata dall’ipertrofia dei turbinati. I turbinati non sono una patologia o un nemico da combattere che è cresciuto nel nostro naso: i turbinati (ne abbiamo 3 in ciascuna fossa nasale) sono preziose strutture osteo-mucose in grado di riscaldare, umidificare, filtrare e condizionare l’aria che respiriamo. Quindi da preservare e trattare col massimo rispetto. Come mai l’ipertrofia dei turbinati è così diffusa? I più aggiornati dati epidemiologici ci dicono che il fenomeno è in costante aumento nelle aree cittadine ed industrializzate, a motivo degli agenti inquinanti ed irritanti che respiriamo nella vita quotidiana delle città (gas, prodotti della combustione dei motori, smog, inquinanti degli ambienti lavorativi, ecc.). Neppure all’interno degli uffici siamo del tutto al sicuro poichè spesso si sviluppa reattività nasale verso agenti provenienti da climatizzatori, arredi, vernici e materiali delle pareti e pavimenti (rinite vasomotoria). L’ingrossamento dei turbinati è anche causato dalle allergie, che oggi sono ben più diffuse rispetto al passato. Da cosa dipende questo aumento delle allergie respiratorie? Dall’uso smodato di spray nasali, dalle sostanze inquinanti che si mischiano con quelle naturali, creando una miscela irriconoscibile, che “confonde” i nostri anticorpi. L’allergia, in fondo, è una forma di rigetto verso le sostanze respirate, normalmente tollerate dalla totalità delle persone, ma riconosciute dai soggetti allergici come nemici. Come si può intervenire oggi per il tratta-

mento della cattiva respirazione nasale ed ingrossamento dei turbinati? In passato i turbinati venivano bruciati o tagliati con forbici e bisturi. Una soluzione radicale che privava il paziente di un apparato importante. Nel nostro centro preferiamo intervenire sempre con tecnica endoscopica, attraverso l’energia delle radiofrequenze Coblator®, con trattamenti che “sgonfiano” la mucosa. Niente tagli, niente suture, niente sanguinamento o ricorso ai famigerati tamponi nasali. Questo trattamento è applicabile per le riniti allergiche e vasomotorie, in adulti e bambini, oltre che per il trattamento di adenoidi e tonsille. Siamo anche in grado di ricostruire i turbinati “rovinati” da interventi chirurgici precedenti. Sono trattamenti lunghi e necessitano di ricovero? L’energia delle radiofrequenze è in grado di “sgonfiare” il turbinato ingrossato senza traumi e senza dolore in un tempo inferiore al minuto. Sono pertanto trattamenti veloci eseguiti in regime di day-hospital. A differenza delle precedenti tecnologie a radiofrequenze, oggi è sufficiente una singola applicazione per risolvere il problema in modo radicale e definitivo. Teniamoci caro il nostro naso. Curiamolo quando serve. E dimentichiamo il bisturi.

Dott. Lino Di Rienzo Businco Specialista in Otorinolaringoiatria e Audiologia Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 349 2313343 www.businco.net 19


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terapia del dolore

Dott. Marco Tarquini

LA PERIDURALE ANTALGICA PER LA SCIATICA E L’ HERPES ZOSTER La peridurale antalgica consiste nel somministrare anestetico locale (a basse dosi) e cortisonici all'interno dello spazio peridurale, ovvero in uno stretto spazio collocato tra il midollo e il canale osseo della colonna vertebrale. Tale procedura viene effettuata al livello (cervicale, toracico o lombare) esatto ove la radice nervosa che si ritiene infiammata fuoriesce dalla colonna vertebrale andando ad innervare la parte del corpo in cui il paziente sente dolore. Questa procedura è percutanea ed è eseguita in anestesia locale in Day Surgery con rischi relativamente bassi. Le due indicazioni principali per tale blocco sono la radicolopatia (dolore lungo una radice tipo la sciatalgia) e la neuropatia postherperica (cioe' che fa seguito a una infezione da Herpes zoster, o “Fuoco di Sant'Antonio”) in fase acuta (generalmente entro 1-2 mesi dalla comparsa del dolore neuropatico). Nel caso della radicolopatia, generalmente la sintomatologia è dovuta ad infiammazione della radice nervosa per compressione della radice stessa da parte o di un disco intervertebrale erniato (ernia del disco) o per chiusura del canale vertebrale dovuta a artrosi o processi degenerativi. Il terapista del dolore pone indicazione al blocco peridurale dopo aver valutato se non vi è indicazione chirurgica. Nel caso della neuropatia postherperica, la sintomatologia è molto più complessa e sostenuta potenzialmente da diverse cause. Nel caso in cui il terapista del dolore evidenzi una sintomatologia dolorosa dovuta a irritazione

radicolare (es. sciatica) vi è indicazione, soprattutto se la sintomatologia è in fase acuta, al blocco peridurale. In letteratura scientifica è altresì riportato che il blocco peridurale durante la manifestazione cutanea dell'herpes zoster non permette l'instaurarsi di una neuropatia postherpetica cronica. La tecnica è semplice: il paziente viene fatto sedere sul bordo del letto con le gambe appoggiate e con il dorso ben flesso, in modo che sia più facile reperire i punti di riferimento. Un’anestesia locale della cute permette l’inserimento indolore di un ago apposito in corrispondenza delle radici spinali interessate e, attraverso di esso, vengono iniettati i farmaci. Come tutte le procedure mediche, anche l’infiltrazione peridurale comporta un minimo rischio, legato alla vicinanza delle strutture nervose alla sede di iniezione dei farmaci: la possibilità di effetti collaterali è però estremamente ridotta, in relazione alla esperienza ed alla manualità che deriva dall’elevato numero di infiltrazioni che vengono effettuate giornalmente e comunque neppure lontanamente comparabili ai rischi di un intervento chirurgico. Questa terapia ha un'azione immediata ed una durata anche di giorni e o mesi; viene effettuata a cicli ripetibili. La somministrazione verrà effettuata sterilmente dallo Specialista Anestesista nell’apposita stanza dell’Ambulatorio di Anestesia. Alla fine delle manovre terapeutiche il paziente vi resterà a riposo, sotto osservazione, per un lasso di tempo ragionevole. Dott. Marco Tarquini: Anestesista-Rianimatore Esperto in Terapia Antalgica Attività professionale presso la Casa di Cura Privata “L. PIERANGELI” Pescara

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 www.marcotarquini.it

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allergologia

Dott. Andrea Di Rienzo Businco

NUOVE FRONTIERE NELLA TERAPIA DELLE ALLERGIE Le malattie allergiche rappresentano un patologia in grande aumento. Alcuni Autori le definiscono oggi una “epidemia”: possiamo dire che, con piccole variazioni statistiche, 1 persona su 3 è affetta da allergia. Nel prossimo decennio si prevede che 1 persona su 2 ne soffrirà. Quali sono le sedi più spesso interessate dalle allergie? Le vie respiratorie sono spesso colpite: basti pensare alla rinite (“raffreddore da fieno”), alla tosse o all’asma allergica che talvolta coesistono accompagnate o meno a prurito e/o a lacrimazione oculare (congiuntivite allergica). Anche la pelle può essere la sede di fastidiose dermatiti o di orticaria accompagnate o meno da prurito, legate ad allergie. Quali sono oggi i farmaci migliori per controllare i sintomi? Rispetto al passato, disponiamo di farmaci molto efficaci. Gli antistaminici che fino a qualche tempo fa potevano presentare fastidiosi effetti collaterali (sonnolenza), oggi sono più efficaci e gravati da minime controindicazioni. Anche i cortisonici per uso locale più nuovi hanno oggi un assorbimento sistemico minimo che quindi evitano spiacevoli effetti secondari anche in età pediatrica. Oggi si parla molto per la cura delle Allergie dei Vaccini: cosa c’è di nuovo? Attualmente i vaccini più utilizzati non sono più quelli “tradizionali” che prevedevano la somministrazione delle singole dosi per

iniezione. La ricerca scientifica ha messo a punto nuove vie di somministrazione; l’assunzione sublinguale è quella che in tempi recenti ha dimostrato progressi più interessanti. Cosa si intende per “vaccino sublinguale”? Una immunoterapia specifica sublinguale consiste nella somministrazione di poche gocce di liquido sotto la lingua che contiene frammenti degli allergeni coinvolti nell’allergia. Esistono infatti vaccini contro l’acaro della polvere, i pollini (Graminacee, Parietaria, Cipressi, Olivo, Betulla…), muffe, epiteli animali (gatto, cane…). Più recentemente sono stati introdotti vaccini sublinguali in compresse orodisperibili che stanno mostrando eccellenti risultati. Chi si può vaccinare dalle allergie? Le linee guida attuali permettono l’uso dei vaccini sublinguali sin dall’età di 4-5 anni. Esistono studi che dimostrano l’azione preventiva dei vaccini sulla comparsa di asma. Come si fa a scegliere il vaccino più efficace? La diagnosi deve essere molto accurata e possibilmente eseguita da uno specialista. Essendo infatti i vaccini molto specifici, se non si dovesse individuare il corretto allergene da trattare potremmo andare incontro ad un insuccesso. Quali sono i test più utili per la diagnosi di allergia? Ancora oggi il test cutaneo (prick test) rimane l’indagine di primo livello; nel caso di coinvolgimento delle basse vie respiratorie (tosse, asma…) è utile un test funzionale bronchiale (Spirometria); entrambe le prove possono essere eseguite contestualmente nei centri più attrezzati come il nostro che comprendano eventualmente un controllo integrato con lo specialista Otorinolaringoiatra.

Dott. Andrea Di Rienzo Businco, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 - 349 2313343 www.businco.it 23



Consigli utili per gli acquisti online

a cura della redazione

FARMACIE ON LINE: QUANTO SONO SICURE? Gli acquisti su internet sono all’ordine del giorno, il web ci permette di fare spese stando seduti sul divano di casa: scegliamo e acquistiamo il peluche per San Valentino, compriamo i biglietti del concerto, prenotiamo e paghiamo la prossima vacanza, ci serviamo anche delle farmacie virtuali per acquistare prodotti di bellezza o veri e propri farmaci. Comprare un farmaco on line permette all’acquirente di acquistarlo a minor prezzo e di mantenere l’anonimato sulla patologia di cui si soffre ma, anche, di avere accesso a medicinali che nella propria nazione non sono in commercio (oppure di ottenere sostanze come steroidi e anabolizzanti utilizzati illegalmente per migliorare le prestazioni degli sportivi).

nel nostro Paese ha un’incidenza del solo 0,1%. Il sistema di tracciabilità dei farmaci è sicuro perché sulla confezione dei medicinali è presente un bollino filigranato con codice a lettura ottica prodotto dal Poligrafico dello Stato; a questo sistema di tracciabilità sfuggono, però, i farmaci venduti dalle farmacie virtuali. Viene da chiedersi come “operino” queste farmacie telematiche. Questi siti puntano sulla distrazione dei lettori adoperando nomi falsi (ma molto simili a quelli reali) degli enti certificatori o delle associazioni di medici e farmacisti; ovviamente sono false anche tutte le informazioni della casa farmaceutica (la sede, la direzione, il personale).

Chi si occupa dei controlli contro la contraffazione dei farmaci è IMPACT Italia, la task force nazionale operante dal 2005.

Come spiega Domenico Di Giorgio (AIFA) nelle pagine del sito web di IMPACT Italia “queste farmacie operano per lo più da server americani, e si limitano a offrire un servizio di intermediazione: raccolgono gli ordini e li girano ai loro fornitori in India e Cina, che provvedono a spedire i prodotti direttamente ai clienti”; un altro meccanismo che attuano è quello di vendere dei prodotti spacciandoli per semplici integratori quando in realtà hanno gli stessi effetti dei farmaci.

Da una delle indagini condotte da IMPACT Italia su trenta siti web dai quali poter acquistare medicinali, è emerso che “solo uno dei siti esaminati ha inviato effettivamente il prodotto promesso (ovvero il farmaco originale), mentre gli altri hanno inviato farmaci contraffatti o “copie generiche non autorizzate” (con ingredienti diversi da quelli previsti, o con impurezze non valutate e con una qualità di produzione quantomeno dubbia). Oltre il 40% dei siti presi in esame si sono rivelate essere farmacie del tutto false”.

Non tutte le farmacie on line sono “finte”; quelle che gestiscono la propria attività anche mediante il web devono attenersi ad alcune regole dettate dalla Corte Europea di Giustizia: collegamento ad una farmacia reale autorizzata; un programma di assicurazione di qualità che garantisca appropriatezza del confezionamento, del trasporto e della consegna, consegna diretta alla persona che ha fatto l’ordine o ad un suo delegato; fornitura di medicinali registrati ed autorizzati; sistema di segnalazione dei rischi; sistema di tracciatura delle spedizioni.

IMPACT Italia rassicura sul problema della circolazione di farmaci contraffatti in Italia:

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Telefono Azzurro Onlus dal 1987 si batte affinché gli enunciati della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 divengano realtà concrete, in una società che rispetti davvero i bambini e gli adolescenti. Ben oltre il Centro Nazionale di Ascolto dell’19696, Telefono Azzurro Onlus è oggi una associazione innovativa: ha investito nei progetti sperimentali della struttura Tetto Azzurro, dei Team d’Emergenza che intervengono nelle situazioni di gravi eventi che coinvolgano bambini e adolescenti; ha preso in carico la gestione del servizio telefonico nazionale per le emergenze dell’infanzia, il 114; interviene nelle scuole, nella formazione degli operatori; collabora con le Istituzioni per garantire in tutti gli ambiti il rispetto dei diritti dei bambini. L'Associazione è impegnata nella prevenzione e nella cura delle situazioni di disagio anche mediante il coinvolgimento della comunità, affrontando i problemi dell’infanzia in un’ottica nazionale, europea e internazionale. Linee di Ascolto: 19696 rivolto a bambini e ragazzi fino a 18 anni.

199.15.15.15

rivolto ad adulti di riferimento o educatori che vogliono segnalare situazioni in cui vengono coinvolti bambini o minori.


L’approfondimento del mese

a cura di Roberta Armentano

QUEL FASTIDIOSO MAL DI TESTA Ore davanti al computer, in ufficio c’è confusione e la luce artificiale ci dà noia, il telefono ha squillato per tutto il giorno, l’asciato l’ufficio abbiamo trovato traffico, a casa i bambini litigano, urlano, piangono e alle sette di sera l’unica cosa che vorremmo è un analgesico per il nostro mal di testa! Altre volte la testa può “scoppiarci” a metà mattina oppure il mal di testa può colpirci inaspettatamente mentre ci gustiamo una granita. Stanchezza, freddo o semplicemente calo di zuccheri, sono diverse le cause che scatenano la cefalea (nome scientifico del mal di testa) così come sono diversi i modi in cui può presentarsi, possiamo avere la sensazione di un cerchio che stringe sulla nostra testa, oppure percepire come una sensazione di pesantezza sul capo o ancora può presentarsi come un dolore pulsante sulla fronte e le tempie. Sono davvero tanti i sintomi e le cause che si possono racchiudere nella sensazione del “mal di testa”; è bene ricordare, però, che c’è una notevole differenza fra un occasionale mal di testa e un dolore cronico. Cercando di semplificare, le cefalee possono essere classificate in due grandi categorie: cefalee primarie e secondarie; quest’ultime sono determinate da fattori specifici: trauma cranico, cattiva occlusione della bocca, sinusite, assunzione o sospensione di alcune sostanze (farmaci, droghe, caffeina), oppure possono essere un sintomo di altre patologie come una semplice influenza oppure malattie molto più gravi come un tumore. Si parla di cefalee primarie nei casi in cui il mal di testa è una vera e propria malattia e non

il sintomo o la conseguenza di un altro malessere. Fanno parte di questa categoria l'emicrania, la cefalea tensiva e la cefalea a grappolo; in tutti questi casi il mal di testa si presenta periodicamente e di frequente (anche più volte nell’arco della stessa giornata) o può essere sempre presente dal risveglio fino a sera. Numerosi altri fastidi accompagnano il dolore alla testa, rendendo impossibile la normale conduzione delle attività quotidiane: irritabilità, nausea, vomito, stipsi o diarrea, fono-fotofobia (eccessiva sensibilità ai suoni o alla luce). La cefalea è ormai riconosciuta come malattia sociale, chi soffre di ricorrenti attacchi di mal di testa difficilmente riesce trovare sollievo assumendo un antidolorifico: il farmaco allevia il dolore per un pò ma non elimina le cause. Questa condizione è invalidate per i rapporti sociali ed affettivi e incide pesantemente in campo lavorativo costringendo a lunghe assenze dal posto di lavoro. A Roma, presso il Policlinico Umberto I di Roma è attivo il Centro di riferimento per le Cefalee dove, oltre alla diagnosi delle cefalee, è possibile sottoporsi a Doppler transcranico: una tecnica non invasiva ed indolore che serve a studiare la circolazione cerebrale; a test psicometrici e colloqui con psicologi con tecniche di rilassamento e di respirazione e, infine, alla ginnastica posturale per tutti i casi in cui vi siano atteggiamenti posturali errati (insonnia, vita sedentaria, rachialgie). Centro di riferimento per le Cefalee Responsabile: Prof. Francesco Di Sabato Policlinico Umberto I di Roma, Dipartimento di Medicina Clinica – VI clinica medica II piano. Viale del Policlinico, 155 - Roma Telefono: 06.4959224 e 06.49972067 Sito internet: www.centrocefalee.com

Prof. Francesco Di Sabato, Responsabile Centro di riferimento per le Cefalee Policlinico Umberto I - Roma, Viale del Policlinico 155 Tel. 06.4959224 e 06.49972067

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La Provincia di Roma informa

a cura della redazione

SOLIDARIETA’ AL FEMMINILE “Solidea donna” è un’organizzazione istituita dal Consiglio della Provincia di Roma nel 2004 con l’obiettivo di raggiungere la parità e valorizzare la differenza di genere in politica, nella cultura, nella società e nel privato. L’Organizzazione ha elaborato un vero e proprio piano di azione provinciale teso a prevenire, contrastare e combattere il fenomeno della violenza. Solidea offre alle donne che vogliono uscire dalla situazione di disagio strutture che le accolgono, le proteggono e le sostengono e una serie di opportunità per renderle più sicure ed autonome. Solidea è concepita come un ventaglio composto da diversi elementi: saperi, solidarietà, pari opportunità, promozione delle differenze di genere, luoghi per riprogettarsi. E ancora: prevenzione e contrasto della violenza, sensibilizzazione ad una cultura della dignità e dei diritti delle donne, cooperazione decentrata, dialogo con la rete dei Centri Antiviolenza italiani, azioni per rafforzare una rete di servizi necessari al benessere femminile ed, infine, dialogo con gli uomini che hanno preso parola contro la violenza. Tutti questi elementi si possono leggere come un insieme orientato verso precise strategie rivolte a donne vittime di violenza o in condizione di disagio con i loro figli minori. Solidea si rivolge a donne italiane, straniere con permesso di soggiorno, straniere prive di permesso in situazione di urgenza o in attesa di riconoscimento, rifugiate o in attesa di riconoscimento, ex-detenute, vittime di maltrattamenti fisici e psicologici, stupri e abusi sessuali extra o intra familiari. I Centri dove ci si può rivolgere sono tre:

Centro Antiviolenza Viale di Villa Pamphili, 84 Tel.06.5810926. E-Mail: ceproant@tiscali.it Ente gestore: Associazione “Differenza Donna” Onlus. Destinatarie: Donne vittime di violenza e/o maltrattamenti. Il Centro offre un insieme di prestazioni rivolte a programmare un percorso di fuoriuscita dalla situazione di violenza. Centro Maree Via Monte delle Capre Tel. 06.6535499 E-Mail: centromaree1@virgilio.it Ente gestore: Associazione “Differenza Donna” Onlus. Destinatarie: Donne in difficoltà nella maternità o comprovato stato di disagio per altri motivi. Servizi: Accoglienza, centralino telefonico in funzione 24h, ludoteca per i bambini ospiti, sportello di orientamento al lavoro, assistenza giuridica, gruppi di sostegno, uno sportello anti Stalking. Centro La Ginestra Centro Provinciale di prima accoglienza e assistenza sociale per donne in difficoltà. Via di Colle Tocciarello, 1 – Valmontone Tel. e Fax 069591187 E-Mail: cadd.valmontone@libero.it Ente gestore: Associazione Sostegno Donna e Consorzio Casa Internazionale delle Donne. Destinatarie: Donne in difficoltà nella maternità o comprovato stato di disagio per altri motivi. Servizi: Ascolto telefonico, accoglienza e ospitalità, attività di gruppo per creare autoconsapevolezza del vissuto di difficoltà e di violenza. Fonte: http://www.solideadonne.it Solidea via Angelo Bargoni, 78 scala B 7° piano int. 14 Tel. 3498086707 - 3471309953 - 3498086993 Fax 06 67667728 solidea@provincia.roma.it

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Il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

DIFENDIAMOCI DAL FREDDO Quando fa freddo l'organismo attiva i sistemi di termoregolazione endogeni, che in condizioni normali, mantengono pressoché costante l'equilibrio termico del corpo con l'ambiente esterno. Quando la temperatura esterna è sufficientemente bassa da indurre una diminuzione al disotto dei 37°C della temperatura interna, si verifica una vasocostrizione cutanea (riduzione della circolazione sanguigna sulla superficie cutanea e con diminuzione della dispersione di calore all'esterno) ed accelerazione del ritmo cardiaco. Inoltre, in condizioni di freddo intenso, l'organismo aumenta anche la produzione di calore interno (termogenesi) attraverso l'incremento dell'attività muscolare scheletrica (brividi involontari o attività fisica volontaria) e l'aumento del metabolismo. In altri termini attraverso l'attivazione dei meccanismi di termoregolazione, si crea un equilibrio tra la quantità di calore prodotta all'interno dall'organismo e la quantità di calore assunta dall'ambiente o ceduta all'ambiente, creandosi in tal modo una situazione di benessere (o comfort) termico. In caso di arrivo di un'ondata di freddo intenso è possibile mettere in atto alcuni semplici rimedi. In casa è sufficiente regolare la temperatura degli ambienti interni su valori adeguati, evitando che l'aria diventi eccessivamente secca umidificandola con appositi contenitori d'acqua posti sui radiatori e aerare periodicamente gli ambienti. In caso di temperature esterne eccessivamente basse è consigliabile uscire nelle

ore meno fredde della giornata, evitando le prime ore del mattino o quelle serali. Vestirsi con indumenti adatti alle basse temperature esterne, sufficientemente caldi e indossare il soprabito, guanti e cappello. Anche un adeguato apporto alimentare aiuta a soddisfare le aumentate richieste metaboliche dell'organismo, orientate ad una maggiore produzione di calore. Assumere pasti e bevande caldi. Il consumo di adeguate quantità di liquidi e di cibi aiuta a soddisfare le aumentate richieste metaboliche, finalizzate alla produzione di maggiore calore interno. E' importante che l'alimentazione sia equilibrata. Bere almeno 2 litri di liquidi al giorno, assumere pasti a base di frutta e verdura che contengono vitamine e sali minerali, molto utili per difendersi dalle insidie del freddo. In generale sono consigliati tutti gli alimenti contenenti beta carotene (precursore della vitamina A), in grado di stimolare le difese immunitarie e anche gli alimenti contenenti vitamina E. I cibi che contengono carotenoidi sono: carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni; mentre quelli contenenti la vitamina E sono: mandorle, nocciole, olio extravergine d'oliva. Altri alimenti consigliati sono: la pasta con i legumi o la pasta con le verdure, che forniscono energia e fibre, ed il brodo caldo perché apporta liquidi e proteine digeribili. Il latte ed il miele possono essere un ottimo rimedio contro il freddo tranne nel caso delle persone malate di diabete. Ricordiamoci di mangiare la carne ed il pesce, alimenti necessari per garantire il giusto apporto di proteine e indispensabili per l'organismo poichè forniscono calore ed energia. Fonte: http://www.ministerosalute.it

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Dott. Giorgio Crucitti, Medeia Medica

Prevenzione e salute? Si, ma veloce e personalizzata Le più recenti ricerche in medicina stanno offrendo la possibilità di dare una svolta ad una sfida nata ormai qualche anno fa. Erano gli anni ‘40 quando un noto ricercatore, Selye, iniziava a mettere in relazione lo stress con l’insorgenza di malattie. Oggi sono sempre di più i casi in cui, non riuscendo a porre una diagnosi corretta con i mezzi convenzionali, sentiamo parlare di disturbo da stress. Il problema è che ogni essere vivente non può sottrarsi allo stress, la vita stessa è stress. Cerchiamo di capire insieme cosa significa tutto questo, quali sono i meccanismi mediante i quali viene influenzata la nostra salute e in che modo la tecnologia più avanzata può darci la possibilità di diagnosticare questi processi per potervi far fronte in modo sicuro ed efficace. Il termine stress rappresenta l’insieme di risposte che l’organismo mette in atto per far fronte agli stimoli che provengono dal mondo esterno. La risposta a questi stimoli è una risposta finalizzata alla sopravvivenza dell’individuo e permette l’adattamento alle condizioni ambientali attraverso l’attivazione del sistema nervoso, endocrino e immunitario. Queste reazioni, una volta attivate, dovrebbero disattivarsi rapidamente quando non sono più necessarie. Accade spesso, purtroppo, che le strategie adottate dal sistema neuro – endocrino – immunitario per la sopravvivenza vengano mantenute anche quando non più necessarie finendo con il causare alterazioni a carico dell’intero organismo. Il risultato finale è la cronicizzazione di queste alterazioni che alla fine vengono percepite come “normali”. È chiaro che in queste situazioni ci troviamo di fronte ad una falsa normalità. È vero che le malattie

sono determinate dalla combinazione di molteplici cause come la predisposizione genetica, fattori infettivi, tossici e traumatici, ma la loro insorgenza ed evoluzione è sempre correlata allo stato di stress. A chi non è successo di prendersi una forte influenza o un infezione da virus dell’Herpes proprio in coincidenza di situazioni stressanti o esattamente quando ciò che era stressante sembrava ormai passato. Fondamentalmente di fronte ad uno stimolo stressante l’organismo tende a rispondere in due modi: -Modificazioni psichiche, emotive e comportamentali -Attivazione dei principali sistemi di controllo dell’organismo, ossia quello nervoso, endocrino, immunitario e muscolare Le più recenti ricerche hanno dimostrato che l’assenza di malattia e quindi la salute è presente tutte le volte che l’organismo risponde agli stimoli attivando in maniera bilanciata le due modalità quindi in presenza di una reazione emotiva in equilibrio con l’attivazione dei sistemi nervoso, endocrino e immunitario. Al contrario tutte le volte che l’attivazione è sbilanciata verso una o l’altra modalità l’individuo va certamente incontro ad alterazioni psico - neuro – endocrino – immunitarie e muscolari che a lungo termine possono essere causa di malattia. Può succedere per esempio di trovarsi di fronte a qualche sfida o compito da svolgere e di sentirsi motivato e pronto ad affrontarlo. Magari al termine della sfida vi siete sentiti tranquilli e soddisfatti rispetto a ciò che era accaduto. In questo caso avevate attivato in maniera bilanciata entrambe le modalità di risposta o adattamento allo stress ovvero siete stati sottoposti ad eustress. Altre volte invece davanti a qualcosa da fare, anche banale, vi siete sentiti privi di risorse e incapaci di agire. Se vi siete trovati in queste condizioni significa che avete attivato in maniera sbilanciata le due modalità di risposta e possiamo parlare di distress.

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Dott. Giorgio Crucitti, Medeia Medica

con la medicina d’avanguardia È quest’ultimo quello correlato a lungo termine all’insorgenza di malattie di qualsiasi tipo. In poche parole il vostro sistema nervoso, quello endocrino, immunitario e muscolare hanno lavorato in modo non sincronizzato. Questa desincronizzazione è molto spesso favorita dall’esposizione cronica ad uno stimolo stressante. La relazione tra l’influenza dello stress e l’insorgenza delle malattie è stata dimostrata chiaramente e fortunatamente tutti i processi molecolari che si mettono in moto in questi momenti e che alla fine possono condurre verso qualche disturbo, sono facilmente diagnosticabili. È importante sapere che queste alterazioni possono essere presenti anche in assenza di sintomi specifici ed a questo stadio sono ancora reversibili se diagnosticate e trattate precocemente. Il metodo Bio-Explorer messo a punto da un team italiano della Biophysics Research, permette di studiare le principali sostanze e i processi biochimici in modo analitico, non invasivo e con alta affidabilità in tutti gli organi e i tessuti dell’organismo comprese le aree cerebrali. Questo permette di istituire dei programmi di trattamento personalizzati che mirano al riequilibrio dell’intero organismo. Permette anche di verificare le carenze di molecole dovute ai più disparati motivi e, ultimo, ma non meno importante punto, di verificare in modo estemporaneo la potenziale efficacia delle molecole terapeutiche proposte, prima della loro somministrazione. BIO-EXPLORER integra tecnologie costruttive di avanguardia per minimizzare le componenti di errore nelle misure, garantire una grande affidabilità ed autonomia di funzionamento, nel rispetto di tutte le normative di sicurezza europee. Non solo sul piano della ricerca, dove si svolge oggi un lavoro davvero affascinante e intenso, ma soprattutto sul

piano della prevenzione e della cura, poter esplorare scientificamente le dinamiche molecolari e i profili individuali di neurotrasmettitori, neuropeptidi e metaboliti è oggi di fondamentale importanza. Infatti questo ci permette di identificare in tempo il rischio e di intervenire rimuovendo la causa e di monitorare nel tempo il processo patologico intervenendo opportunamente, di volta in volta, con i nuovi mezzi terapeutici a nostra disposizione. Ciò è altrettanto vero per le patologie generate da meccanismi tossici ed infiammatori endogeni ed esogeni quali le tossine prodotte durante i processi metabolici e patogeni - come batteri, virus, funghi e parassiti, metalli pesanti e sostanze chimiche tossiche - che entrano nell’organismo umano attraverso le vie aeree, tramite il cibo e l’acqua, il contatto diretto e indiretto con ambienti e oggetti che le contengono. Provate ad immaginare ora cosa può succedere al vostro organismo e alla vostra salute se da subito riduciamo tutti i fattori di rischio, ripariamo le alterazioni già presenti, rinforziamo i suoi sistemi di difesa naturali. I TEST Bio-Explorer eseguiti presso il centro Medeia sono: Homeostatic Regulation, Amino-TEST, BrainTEST, Cardio-TEST, Derma-TEST, EndocrinalTEST, Fe-Metabolism-TEST, Hepatic-TEST, Immun-TEST, Men’s-TEST, Nutriomeo-TEST, Ocular-TEST, Osteo-TEST, Oxi-TEST, P-TEST, Women’s-TEST, Flowers-TEST, Sali mineraliTEST.

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Le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

PATOLOGIE DEL FEGATO, DIAGNOSI E CURE Presso il Policlinico Umberto I di Roma opera il Centro di riferimento per il Trattamento mini invasivo medicochirurgico della patologia vascolare epatica e dell’epatocarcinoma. Presso gli ambulatori del Centro si eseguono visite specialistiche ed esami endoscopici diagnostici e terapeutici. “Il Centro si occupa di gastroenterologia e in questo ambito il nostro interesse sono le malattie del fegato e delle vie biliari. Noi siamo la parte medica del Centro Trapianti del Policlinico, affidiamo i nostri pazienti al chirurgo il giorno del trapianto e li seguiamo dopo l’intervento”, dice il Prof. Adolfo Francesco Attili Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Dipartimento di Malattie dell'Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva del Policlinico Umberto I di Roma. “Ci occupiamo di tutte le malattie del fegato dalle più semplici alle più complicate come gli epatocarcinomi: i tumori del fegato”. Mi scusi, quali sono le malattie del fegato “più semplici”?“Mi riferisco a quelle forme ereditarie in cui c’è un accumulo della bilirubina, non le definirei malattie ma condizioni fisiologiche. La più famosa si chiama Sindrome di Gilbert nella quale c’è un aumento della bilirubina e i soggetti affetti diventano con gli occhi lievemente gialli. Questa caratteristica conferisce un’aria di non salute che preoccupa le persone con cui vengono a contatto; quindi è più un problema di relazioni sociali che non di altro. Fino a poco tempo fa questa condizione era poco conosciuta e queste persone andavano in giro da molti medici senza arrivare alla diagnosi. Da un po’ di tempo ormai queste cose

vengono riconosciute in breve tempo”. In questi casi come si interviene? Non si interviene, non c’è nessun problema. Professor Attili quali sono i pazienti che afferiscono al Centro? “Persone affette da epatiti croniche, cirrosi ed epatocarcinoma. L’epatite cronica può essere di natura virale (epatite B ed epatite C) o alcolica; l’infiammazione del fegato può portare alla cirrosi e la cirrosi col tempo può sviluppare un epatocarcinoma”. Diagnosticata l’epatite, individuate le terapie, quali sono le prospettive di vita per queste persone? “Oggi le terapie sono abbastanza efficaci, soprattutto per l’epatite B disponiamo di mezzi terapeutici molto potenti che non sono in grado di eliminare il virus ma sono in grado di sopprimerne la replicazione e quindi di interrompere il processo infiammatorio del fegato. Con pochissimi rischi ed effetti collaterali. Per l’epatite C non è ancora così, c’è una terapia standard che ha una capacità effettiva di eliminare il virus piuttosto bassa. Solo in alcune condizioni, per alcuni genotipi del virus dell’epatite C, l’efficacia della terapia arriva ad una percentuale di successo intorno all’80%. Per fortuna l’epatite C è una malattia che va avanti lentamente e non modifica la vita del malato; prima di sviluppare una cirrosi possono trascorrere anche 20-30 anni. È probabile che nell’arco di 4 anni usciranno mezzi terapeutici che saranno innovativi e più efficaci di quelli che abbiamo oggi”. Prof. Adolfo Francesco Attili Direttore UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Dipartimento di Malattie dell'Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva del Policlinico Umberto I di Roma. Centro di riferimento per il Trattamento mini invasivo medico-chirurgico della patologia vascolare epatica e dell’epatocarcinoma. Sede: Viale Università, 37 - 00161 Roma, (angolo viale Regina Elena) Sito internet: http://w3.uniroma1.it/gastro/_home.htm Telefono: 06.49972004.

Prof. Adolfo Francesco Attili, Direttore UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Umberto I Policlinico di Roma, Viale Università, 37 (angolo viale R. Elena) Tel. 06 49972004

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Le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

L’OSTEOPOROSI: UNA MALATTIA SILENZIOSA L’osso è un tessuto compatto, forte, capace di mantenerci nella posizione eretta ma quando comincia a perdere calcio si indebolisce, diventa più poroso, più fragile e basta poco per farlo rompere. Osteoporosi significa ossa fragili. È risaputo che le donne sono la categoria a rischio, con la menopausa gli estrogeni diminuiscono e il calcio non si fissa a livello osseo. Esistono, però, altre persone che possono soffrire di osteoporosi. Abbiamo chiesto alla Prof.ssa Carla Albanese, Responsabile Sezione Studio Osteoporosi e Patologia Ossea presso il Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico Umberto I di Roma, di parlarci di questa malattia. “L’osteoporosi può colpire sia gli uomini sia i bambini, soprattutto i bambini che hanno una intolleranza al lattosio. Per quanto riguarda l’uomo, invece, bisogna ricordare che ha cambiato stile di vita, è più sedentario, ha una dieta squilibrata, fuma, beve alcolici e quindi può incorrere nel rischio di osteoporosi anche prima dei 65 anni. Il ventaglio della popolazione a rischio è molto ampio. Ma la buona notizia è che possiamo prevenirla”. In che modo? “La prevenzione comincia da giovani. Per l’osteoporosi è importante il movimento perché l’osso è legato al muscolo quindi è molto sensibile alle sollecitazioni meccaniche che il muscolo esercita sull’osso, più ci muoviamo più l’osso sta bene. Gli anziani possono fare una bella passeggiata a passo veloce per stimolare l’apparato scheletrico. Evitare il fumo e gli eccessi di alcol. Assumere calcio con l’alimentazione. Esporsi alla luce solare. Prendiamo il sole (con le dovute cautele) perché il sole produce vitamina D sulla pelle e questa vitamina consente al calcio di fissarsi nell’osso rendendolo più

forte”. Come si fa la diagnosi? “Il Centro di Osteoporosi del Policlinico Umberto I è all’avanguardia nel campo della diagnostica, abbiamo macchinari di ultima generazione che consentono una precisa diagnosi di osteoporosi. Facciamo circa 600 esami al mese e le risposte vengono date brevemente, nell’arco di dieci giorni. Possiamo anche somministrare farmaci utili per la cura dell’osteoporosi. Al Centro diamo quei consigli di prevenzione ai pazienti che si sottopongono agli esami diagnostici. Ogni anno si potrà fare il follow up per vedere come vanno le cose con la certezza di poter fare un esame sempre con lo stesso macchinario. Questo aspetto è molto importante, una volta individuato il Centro di riferimento è importante eseguire l’esame presso lo stesso Centro, con la stessa macchina con lo stesso personale perché in questo modo aumentiamo la sensibilità diagnostica, siamo più precisi nella diagnosi”. Lei ritiene che in Italia l’osteoporosi sia sottovalutata? “In Italia si fa ancora poco per questa patologia, l’osteoporosi è una malattia silenziosa. A volte il paziente aspetta il dolore prima di andare dal medico. Rechiamoci a fare una MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata, ndr). Una osteoporosi diagnosticata per tempo significa un osso che risparmiamo da frattura”. Prof.ssa Carla V. Albanese, Responsabile Sezione Studio Osteoporosi e Patologia Ossea presso Dipartimento di Scienze Radiologiche Policlinico Umberto I di Roma La Prof.ssa Carla V. Albanese è Presidente della Fondazione Italiana Ricerca Osteoporosi e Malattie Muscolo Scheletriche Onlus. Per maggiori informazioni consultare il sito www.firomms.it.

Prof.ssa Carla V. Albanese, Responsabile Sezione Studio Osteoporosi e Patologia Ossea Umberto I Policlinico di Roma, Viale Regina Elena, 324 Tel. 06 4997 0551

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Associazione Malati Ipertensione Polmonare

Per saperne di più www.assoamip.net L’ipertensione polmonare è una rara malattia che colpisce i vasi polmonari ostruendoli progressivamente. Sino a pochi anni fa l’unica salvezza era il trapianto di polmone, oggi abbiamo a disposizione farmaci che sono efficaci nella cura della malattia.

Nel caso di una malattia rara l’informazione può essere una via per la cura.

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scienze cardiovascolari e respiratorie

Prof. Carmine Dario Vizza

L’IPERTENSIONE POLMONARE CRONICA TROMBO EMBOLICA L'ipertensione polmonare cronica tromboembolica è una forma di ipertensione polmonare che si sviluppa in circa lo 0.5-4% dei pazienti che hanno avuto una episodio di embolia polmonare. Se le terapie non sono adeguate il coagulo di sangue (embolo) che si è fermato nei rami dell’arteria polmonare non si scioglie completamente e continua ad ostruire il vaso facendo aumentare la pressione del circolo polmonare. Questa situazione causa un eccessivo lavoro del cuore destro e se i malati non ricevono una diagnosi corretta il quadro può progredire verso una grave forma di insufficienza cardiaca. Sino a qualche anno fa non vi erano terapie adeguate (tranne il trapianto di polmone nelle forme più severe). Attualmente è possibile intervenire chirurgicamente asportando il materiale che ostruisce i vasi polmonari (endoarterectomia polmonare), e nei casi in cui l’intervento chirurgico non sia possibile si sta tentando di utilizzare nuovi farmaci nell’ambito di sperimentazioni cliniche. Spesso molti malati con questa malattia sfuggono ad una diagnosi corretta nonostante abbiano sensazione di affanno durante sforzo dopo una embolia polmonare. Presso il Centro dell’Ipertensione Polmonare Primitiva e forme Associate dell’Azienda Policlinico Umberto I è attivo

un servizio di screening di pazienti con embolia polmonare per identificare i soggetti che possono avere una forma di ipertensione polmonare cronica tromboembolica. L’attività comprende una visita clinica ed un ecocardiogramma Doppler per chiarire la diagnosi e servizio di consulenza per decidere se e quando sospendere il trattamento anti-coagulante dopo una embolia polmonare. Laddove sia necessario completare le indagini è possibile l’esecuzione di una serie di esami (dalla TAC al cateterismo cardiaco) che permettono di valutare l’operabilità del paziente. Inoltre, nei casi in cui non vi sia l’indicazione all’intervento chirurgico, viene offerta la possibilità di partecipare a studi clinici con l’utilizzo di nuovi farmaci, che sono risultati efficaci in altre forme di ipertensione polmonare. Un aiuto prezioso arriva dall’Associazione Malati Ipertensione Polmonare (AMIP) con sede a Roma, che ha adesioni di centinaia di pazienti in tutta Italia. Prof. Carmine Dario Vizza Centro Ipertensione Polmonare Primitiva e Forme Associate Dip. Scienze Cardiovascolari e Respiratorie Sapienza Università di Roma Azienda Policlinico Umberto I Per informazioni Tel: 06-49979016 e-mail: dario.vizza@uniroma1.it www.ipertensionepolmonare.it Associazione Malati Ipertensione Polmonare www.assoamip.net e-mail: amip.onlus@yahoo.it Recapiti telefonici: 06-33250970 338-2806430

Prof. Carmine Dario Vizza Dipartimento Scienze Cardiovascolari e Respiratorie Umberto I, Policlinico di Roma Tel. 0649979016 dario.vizza@uniroma1.it 37


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le interviste di Pocket Salute

a cura di Roberta Armentano

DENTI DRITTI: IL TRUCCO C’E’ MA NON SI VEDE. Sorridiamo ad una battuta, sorridiamo ad un complimento, sorridiamo semplicemente per augurare una buona giornata e quando lo facciamo le labbra si distendono e mostriamo i denti. E se il nostro sorriso non ci piace a causa di denti non allineati? Nelle scuole sono molti i ragazzi dal “sorriso metallico” per via dell’apparecchio ortodontico; sicuramente non li aiuterà nelle relazioni sociali soprattutto in un delicato momento di crescita come l’adolescenza, ma permetterà loro di avere un bellissimo sorriso quando saranno adulti. Ma un apparecchio ortodontico è davvero un problema solo per i più giovani? L’idea di parlare e mostrare le placche metalliche sui denti non piace a nessuno e anche la soluzione con le piastrine in porcellana (di colore bianco che si confondono sul dente) non convince. Una delle alternative può essere quella di sfruttare un apparecchio linguale (le piastrine vengono applicate nella parte interna dei denti, dove batte la lingua) ma oltre alla difficoltà di una corretta pulizia orale può essere fastidioso per la lingua che lo colpisce. Accanto a questi “tradizionali” strumenti per raddrizzare i denti, già da qualche anno in Italia si può ricorrere ad una innovativa tecnica ortodontica: l’apparecchio invisibile®. Abbiamo chiesto al Dr. Marco Bazzucchi Odontoiatra e Protesista dentale presso l’ambulatorio odontoiatrico Apparecchio Invisibile.it di Roma di mostrarci come funziona l’apparecchio invisibile®: una mascherina di plastica completamente trasparente che aderisce ai denti. Come spiega il Dr. Bazzucchi “l’apparecchio esercita una pressione lieve e costante sui

denti da spostare, tale pressione prevede uno spostamento di un quarto di millimetro nell’arco di due settimane circa. Trascorso questo tempo la prima mascherina viene sostituita da una seconda che eserciterà una nuova pressione e un ulteriore spostamento per poi essere sostituita da una terza, e così via”. Le mascherine vengono cambiate regolarmente per tutta la durata della terapia e fino al completamento dello spostamento; si devono indossare giorno e notte ed essere tolte soltanto per mangiare. Proprio perché combacia con i denti, l’apparecchio invisibile® non crea problemi di eccessiva salivazione o cattiva articolazione delle parole. Il progressivo allineamento dei denti viene monitorato dallo studio tridimensionale al computer. Attraverso un software è possibile verificare tutti i passaggi legati alla pressione della mascherina sui denti, fino a mostrare il risultato finale. Questo strumento è importante sia per il medico che controlla l’efficacia della terapia, sia per il paziente il quale vede in che modo si sta trasformando il suo sorriso. “L’apparecchio invisibile® può essere utilizzato anche per i più giovani – precisa il Dr. Bazzucchi – l’apparecchio adatto dipende dalle singole esigenze, senza dimenticare la possibilità di combinare diverse tecniche ortodontiche per il raggiungimento di un buon risultato”.

Dr. Marco Bazzucchi, Odontoiatra e Protesista dentale Ambulatorio odontoiatrico Apparecchio Invisibile.it, Via Arno, 88 Roma Tel. 06 8415603

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piccola guida al pronto soccorso

a cura della redazione

PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO FOLGORAZIONE E' importante ricordate che ogni secondo di contatto con la sorgente di elettricità riduce le possibilità di sopravvivenza del folgorato. Togliete il contatto nel modo più rapido e più sicuro possibile. Primo soccorso Il soccorritore deve interrompere immediatamente la corrente. Se ciò non è possibile, allontanare l'infortunato dalla fonte di energia con un bastone o un ramo asciutti prendendolo per i vestiti. Non toccare la vittima, finché non sia interrotto il contatto con la corrente. Quindi esaminare l'infortunato e, se non respira, eseguire la respirazione bocca a bocca.(vedi) Chiamare un medico e l'ambulanza. Se è necessario spostare l'infortunato, accertandosi che l'incidente non abbia causato fratture o lesioni interne. Ricordare di cercare sia l'ustione di entrata, sia quella di uscita e che vanno considerate come ustioni gravi. FRATTURE Primo soccorso Il soccorritore deve chiamare il medico o l'ambulanza e nel frattempo tenere caldo l'infortunato e, se è necessario, combattere lo shock. Applicare una borsa di ghiaccio sulla zona dolente. Se la estremità dell'osso fratturato sporge dalla pelle (frattura esposta) e l'emorragia è grave, fermarla senza cercare di riportare l'osso al suo posto. In caso di frattura al braccio o alla mano, immobilizzare l'arto e appenderlo al collo con un fazzoletto o una sciarpa. In caso di frattura ad una gamba, se l'infortunato deve essere trasportato per ricevere le cure del caso, immobilizzare la frattura con stecche per evitare danni maggiori. Come stecche, va usato tutto ciò che può servire a tenere ferme le ossa fratturate: cartone con bende, cinture, cravatte o strisce d'indumenti, giornali o riviste per le

braccia, manici di scopa o assi per le gambe. Adoperare stecche abbastanza lunghe da giungere oltre le articolazioni che sono al di sopra e al di sotto della frattura. Non fare i nodi alla fasciatura all'altezza della frattura. Se l'arto deve essere raddrizzato prima di poter applicare le stecche, reggerlo con una mano dall'uno e dall'altro lato della frattura, mettendolo con delicatezza nella posizione più naturale possibile. Imbottire le stecche improvvisate con cotone idrofilo o stracci puliti legandole al loro posto saldamente (ma non troppo strette). Se si tratta di una frattura della colonna cervicale o dorsale, del bacino o del cranio non muovere il paziente. FRATTURE DELLA COLONNA VERTEBRALE Sintomi Se la vittima non riesce a muovere le dita delle mani con disinvoltura o se avverte un formicolio o un intorpidimento alle spalle, può esservi frattura della colonna cervicale. Se l'infortunato può muovere le dita delle mani ma non i piedi o le dita dei piedi può esservi frattura della colonna dorsale. Primo soccorso Il midollo spinale attraversa le vertebre cervicali, dorsali e lombari e ogni compressione o movimento può causare una paralisi irreparabile. Pertanto il soccorritore deve aprire i vestiti attorno al collo e alla vita dell'infortunato.

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Spazio alla solidarietà

a cura della redazione

INVIA UN SMS PER IL SORRISO DEI BAMBINI IN OSPEDALE Un sms per donare un sorriso, un momento di gioco e di allegria ai bambini ricoverati in ospedale, in tutta Italia. Fondazione Theodora, con il progetto “Per il sorriso dei bambini in ospedale. Dieci Dottor Sogni per dieci ospedali italiani”, inserirà in 10 ospedali, nei reparti pediatrici e in particolare in quelli di oncologia, 10 nuovi Dottor Sogni, artisti formati dall’associazione al lavoro in ambito ospedaliero pediatrico. Dal 20 febbraio al 10 marzo 2010 sarà possibile sostenere il progetto inviando un sms al numero 45592 da tutti i cellulari personali Tim, Vodafone, Wind e 3, per donare 1 euro o chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia per donare 2 euro, regalando così un sorriso in più a un piccolo paziente. I Dottor Sogni infatti, attraverso l’ascolto, le attività ludiche, la magia, offrono al bambino e alla sua famiglia un prezioso aiuto per affrontare la difficile prova del ricovero. Il progetto permetterà a oltre 11.000 bambini e bambine ed alle loro famiglie di ricevere la visita del Dottor Sogni nella loro stanza di ospedale. I nuovi Dottor Sogni, recentemente formati da Theodora, faranno visita ai piccoli pazienti ricoverati in 10 ospedali, su tutto il territorio italiano, con un ampio bacino di utenza a livello regionale e nazionale, animando oltre 25 diversi reparti pediatrici, in particolare quelli dove le degenze sono più lunghe e le malattie più gravi, come oncologia, ematologia e i centri trapianti.

I fondi raccolti serviranno per finanziare: • le visite dei neonati Dottor Sogni nei dieci ospedali con la supervisione e l’accompagnamento periodico dei senior (volte ad affinare l’approccio con l’ospedale, i piccoli pazienti e le famiglie); •i corsi di formazione continua attraverso seminari di aggiornamento organizzati dalla Fondazione; •un counceling psicologico periodico; •la sterilizzazione delle attrezzature dei Dottor Sogni: camici, giocattoli, strumenti di gioco con il bambino. Fondazione Theodora Onlus inizia la sua attività nel 1995, la sua mission è quella di offrire, a titolo assolutamente gratuito, a tutti gli ospedali e i reparti pediatrici, la professionalità e l’entusiasmo dei Dottor Sogni (nè medici nè volontari, ma artisti professionisti), portando ai bambini ricoverati in ospedale momenti di spensieratezza e alleviando le loro sofferenze attraverso un’attività artistica, giocosa e divertente. Oggi è presente in 15 ospedali, tra cui il Policlinico Umberto I di Roma, in 11 città italiane con 29 clown e porta ogni anno il sorriso ad oltre 35.000 bambini. Il suo prossimo obiettivo è portare 10 nuovi Dottor Sogni in 10 ospedali italiani. Theodora cura la selezione degli aspiranti Dottor Sogni, finanzia la loro formazione iniziale, i seminari di aggiornamento, il counceling psicologico costante, ne organizza l’attività, assicurando l’alto livello qualitativo delle visite e li retribuisce, in modo da permettere che la loro attività risulti completamente gratuita per le strutture ospedaliere e, naturalmente, per le famiglie dei piccoli pazienti.

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IL “LIFTING” DEL COLLO SENZA BISTURI Nella nostra attività pratica ambulatoriale la richiesta della correzione degli inestetismi della regione del collo è tra le più frequenti e più difficili delle terapie anti-aging, soprattutto in quelle pazienti in età post menopausale (quando è cessata la funzione ormonale di sostegno nei processi di idratazione e tonicità cutanea) si assiste ad una progressiva diminuzione dello spessore dermico ed al cedimento dei piani muscolari. La difficolta di correggere l'invecchiamento di questa delicata e complessa area anatomica, senza l'ausilio del bisturi, è spesso enorme (se non a volte impossibile) e richiede comunque diverse strategie sinergiche orientate a dare sostegno e rivitalizzazione alle strutture dermoepidermiche. A tal proposito il nostro gruppo, rielaborando i dati dei lavori scientifici della letteratura internazionale, ha messo a punto un protocollo combinando l'utilizzo di un laser ablativo frazionale (delicato come l'erbium-yag o piu energico come il CO2) con l'utilizzo di un nuova generazione di polinucleotidi iniettabili in gel associando nelle settimane successive piacevoli sedute di veicolazione transdermica ad effetto rivitalizzante cutaneo. Il laser ad Erbio frazionale determina una lieve ablazione superficiale ed un accelerato ricambio epidermico con stimolazione dermica profonda (piu intensa nel caso di utilizzo del laser CO2) con un significativo effetto “lifting”. Dopo il trattamento laser il paziente avrà una guarigione rapida in pochi giorni senza implicazioni

con la vita sociale e lavorativa. Dopo una settimana il paziente torna in studio per una bioristrutturazione con polinuleotiti che consiste in una serie di “piccole punturine” indolore effettuate con un sottilissimo ago. Il gel ialuronico evoca una stimolazione fibroblastica con rinnovamento della componente fibrillare e amorfa, di conseguenza l'azione sinergica si esplica in un potenziamento delle funzioni con effetti di recupero del trofismo e del turgore cutaneo visibili immediatamente. I risultati ottenuti possono, inoltre, essere potenziati ed incrementeti con poche sedute di dermoelettroporazione, che consiste nell'invio sulla cute di onde elettriche pulsate ad intensità controllata totalmente indolori che, favorendo l'apertura di particolari canali intercellulari (elettropori acquosi), permettono il facile passaggio e la veicolazione di micro e macromolecole ad azione biorivitalizzante. Il protocollo prevede una seduta laser seguita da una seduta di bioristrutturazione con gel di polinucleotidi di acidi ialuronico e, dopo due settimane, due sedute di elettroporazione trasdermica a distanza di una settimana. Cosi nel breve periodo di circa 40 giorni si ottengono degli ottimi risultati evidenti senza far ricorso al bisturi e senza perdere nemmeno un giorno di lavoro o modificando la propria vita di relazione.

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medicina estetica

Skin Laser Clinic

“BELLE...ANCHE DI NASCOSTO” Come qualsiasi altro apparato del corpo umano, anche gli organi genitali femminili subiscono, nel corso della vita, un invecchiamento che porta a cambiamenti funzionali di notevole entità che, al loro volta, influenzano negativamente la percezione del proprio stato di salute, il senso di benessere, l'attività sessuale e di conseguenza la vita di coppia e di relazione. L'apparato genitale femminile, con le sue strutture ed i suoi tessuti, subisce delle profonde trasformazioni durante le varie fasi di sviluppo, si passa dall'adolescenza alla fase di maturità sessuale, dalla gravidanza al parto per giungere sino al climaterio. Tali modificazioni continue sono lente ed inesorabili e si manifestano in tutta la loro evidenza nel periodo perimenopausale, cioè attorno ai 45 anni, in seguito alla riduzione repentina dei livelli ormonali di estrogeni. A causa della riduzione dell'elasticità e dell'idratazione, gli organi genitali femminili esterni iniziano allora a perdere il loro turgore, il colorito roseo si fa via via meno intenso e si assiste ad un progressivo avvizzimento e rilassamento tissutale, esattamente come avviene in tutti gli altri distretti corporei. Esattamente come siamo abituati a considerare rispettosamente l'invecchiamento del viso, anche in questo particolare caso, l'aspetto estetico funzionale degli organi genitali femminili ha smesso di essere considerato un tabù privato per diventare attenzione

personale da parte di tutte le donne, trasformando questa esigenza in un vero e proprio fenomeno di costume contemporaneo. Di conseguenza si è assistito in questi ultimi anni ad un aumento di richieste di procedure mirate alla riaquisizione del piacere della propria intima sessualità ridotta o perduta a causa dell'aging genitale. Le procedure piu frequentemente adottate, al fine di migliorare l'estetica vulvare e ridonare ad essa un aspetto giovanile quasi adolescenziale, consistono in tecniche non invasive che prevedono l'uso di acidi ialuronici macromolecolari per la correzione dell'atrofia delle grandi labbra o di metodiche laser utilizzate sia per il ringiovanimento che per lo sbiancamento dell'area perineogenitale. Inoltre, nelle condizioni di gravi lassità, si utilizzano tecniche di ringiovanimento chirurgico funzionale vaginale che rappresentano i nuovi traguardi della chirurgia plastica sessuale femmminile ottenuti attraverso la personalizzazione di tecniche operative, aspettative della paziente e senso estetico del chirurgo.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, F. Marini Largo Ecuador 6, Roma Numero Verde 800 544468 www.laserclinic.it

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...è nuovo ...è online

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chirurgia plastica

Medeia Medica, Dott. Marco Massarelli

RITROVARE UNO SGUARDO PIU’ GIOVANILE CON LA BLEFAROPLASTICA La blefaroplastica, o chirurgia plastica delle palpebre, rappresenta una delle procedure più diffuse al mondo, il cui scopo è quello di restituire uno sguardo giovanile e rilassato, aspetto molto importante nella vita di relazione di ognuno di noi. E' un intervento molto ben conosciuto in tutti i suoi aspetti tecnici, anatomici e funzionali, offrendo così ampi margini di sicurezza a coloro che si affidano a questo tipo di chirurgia per migliorare l'area che si trova intorno agli occhi e che comincia a mostrare i segni del tempo. Non è un intervento complesso, pur richiedendo esperienza, buone capacità tecniche e grande attenzione ai dettagli, può essere eseguito sia in anestesia locale che generale, è rapido (al massimo poco più di 1 ora per entrambe le palpebre, superiori ed inferiori, poco più di 30 minuti per quelle superiori), non è assolutamente doloroso (poche gocce di Novalgina al bisogno nelle prime 48 postoperatorie), è estremamente sicuro. Non modifica, né deve farlo in alcun modo, la forma degli occhi ma deve seguirne le caratteristiche presenti prima dell'intervento, accompagnandole e restituendo freschezza a tutta la regione palpebrale. Tecnicamente la chirurgia consiste nell'eliminare l'eccesso di pelle e la conseguente flaccidità di quest'ultima e, quando presenti, le antiestetiche borse di grasso che si sono formate nel tempo intorno agli occhi. Pur se consigliamo di trattare nello stesso momento sia la regione palpebrale superiore che quella inferiore al fine di ottenere un risultato armonioso di tutta l'area interessata,

spesso assecondiamo le richieste dei/delle pazienti operando solamente le palpebre superiori e, a volte, seppur raramente, solo quelle inferiori. Le incisioni si fondono agevolmente con le normali pieghe cutanee presenti intorno agli occhi risultando così di una qualità tale per cui, a distanza di qualche mese, risultano essere pressoché invisibili. Già il giorno seguente si può, e si deve, riprendere la propria vita in maniera assolutamente normale, mentre i punti vengono rimossi dopo 2 o 3 giorni. Restano fondamentali per la qualità del risultato e per la sicurezza dei pazienti una accurata visita preoperatoria che prevede la raccolta scrupolosa di tutti i dati clinici, la presenza delle analisi di routine (ematochimiche, una lastra del torace ed un elettrocardiogramma), e la scelta di adeguate strutture sanitarie, perfettamente attrezzate, nelle quali venga eseguito l'intervento. Se tutto quanto detto sopra viene eseguito con attenzione, attraverso la blefaroplastica è possibile migliorare l'aspetto dei nostri occhi e di conseguenza la nostra immagine, ottenendo risultati ottimi e duraturi a costi ormai alla portata di quasi tutte le tasche e con quelle caratteristiche di sicurezza che oggi i pazienti richiedono e che sono anche garanzia di tranquillità per l'equipe operatoria.

Dott. Marco Massarelli, Medico Chirurgo - Chirurgia Plastica Medeia Medica, Via Laura Mantegazza 82 Roma N.Verde 800 910281

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Il Comune di Roma informa

a cura della redazione

CIBO, NIENTE SPRECHI: NASCE LA "RETE ALIMENTARE CITTADINA" Stop allo spreco di cibo, trasformando le eccedenze di mense, supermercati, mercati rionali e negozi in risorsa per chi ne ha bisogno. E' l'obiettivo della "Rete alimentare cittadina" lanciata dal Campidoglio (Assessorato Politiche Sociali) e presentata dall'assessore Sveva Belviso, dal presidente di Banco Alimentare del Lazio Onlus, Antonio Abbate, e dai presidenti dei tre Municipi (I, XII e XVIII) che fanno da apripista. L'anno scorso è stato siglato l'accordo con il Banco Alimentare, ora – in coincidenza con l'Anno Europeo della Lotta alla Povertà Alimentare – si passa alla fase operativa e la rete alimentare ha un nome: Siticibo. Come per RETIS (Rete di Inclusione Sociale, nuova struttura permanente creata dal Campidoglio) nel campo del lavoro, l'idea di fondo consiste nel far incontrare domanda e offerta, bisogno e disponibilità: da un lato chi produce cibo o ne gestisce grandi quantità – e, in mancanza di alternative, ne getta quotidianamente una parte nella spazzatura –, all'altro capo singole persone e famiglie impoverite dalla congiuntura globale, che con quel "cibo di nessuno" possono integrare la loro alimentazione. La rete alimentare cittadina parte, come già detto, nei Municipi I, XII e XVIII (alla conferenza di presentazione sono intervenuti i rispettivi presidenti: Orlando Corsetti, Pasquale Calzetta e Daniele Giannini); poi, nell'arco di tre mesi, sarà estesa all'intera città. Si prevede che il sistema, una volta a regime, consentirà di recuperare ogni giorno almeno 10.800 pasti, per un valore complessivo di circa 40 mila euro; su scala annuale, 2,5 milioni di pasti all'anno per 8,3 milioni di euro.

Il programma operativo è analogo a quello di RETIS: mappatura del territorio – con l'individuazione di chi ha bisogno di cibo e di chi ne ha in eccedenza –, creazione di una sala di coordinamento in grado tra l'altro di intervenire nei casi urgenti, collegamento continuo tra domanda e offerta (coordinato dal Banco Alimentare). Infine la distribuzione, a cura di operatori di enti assistenziali. Gli operatori dovranno garantire tempestività e il mantenimento della catena di conservazione dei cibi, secondo le norme di igiene alimentare. Verranno formati adeguatamente e la loro attività, al posto delle agenzie esterne di distribuzione, farà risparmiare costi alle casse comunali. Per l'avvio e la gestione del programma, il Campidoglio (Assessorato alle Politiche Sociali) ha stanziato circa 200 mila euro. "Ogni giorno", ha detto l'assessore Belviso, "interi sacchi di cibo fresco, in particolar modo pane, finiscono nel cesto della spazzatura. Uno spreco che può essere evitato", con l'educazione alimentare ma soprattutto "facendone una risorsa e dirottandola verso le situazioni di disagio sociale". Un'operazione che "fornirà anche un importante spunto di riflessione per un consumo più consapevole". Fonte: http://www.comune.roma.it

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Spazio alla solidarietà

a cura della redazione

OPERATION SMILE ITALIA, DIECI ANNI DI SORRISI Operation Smile Italia nel 2010 compie dieci anni di attività. Nata nel 2000 e con sede a Roma, la Onlus italiana ha rappresentato in questi anni la piattaforma per il finanziamento di progetti per la formazione dei medici, ed il trattamento chirurgico di bambini in Africa e nel Medio Oriente affetti da gravi malformazioni facciali. La Fondazione madre è stata costituita negli Stati Uniti, a Norfolk in Virginia, nel 1982, dove tuttora opera coordinando gli interventi umanitari in tutto il mondo: Operation Smile infatti riesce oggi a trattare un terzo della patologia mondiale, anche se sono ancora decine di migliaia i bambini che rimangono non operati. Le labio-palatoschisi sono fra i quattro più importanti difetti che si presentano alla nascita, e i bambini che soffrono di questa malformazione possono avere difficoltà ad alimentarsi, a parlare e perfino a respirare. Nei Paesi poveri ed in via di sviluppo un bambino su 500 nasce con deformità facciali correggibili. Correggere un labbro leporino richiede un intervento chirurgico di circa 45 minuti, sufficiente a restituire un sorriso e una nuova speranza di vita sia al bambino che alla sua famiglia. Altro obiettivo della Fondazione, altrettanto importante, è offrire supporto e migliorare le infrastrutture sanitarie locali, attraverso sia la formazione e l’aggiornamento dei medici, sia la donazione di attrezzature mediche e medicinali, rendendo così autosufficiente la realtà medica dei Paesi teatro delle missioni. Grazie ad una vasta rete nazionale di professionisti medici volontari che ogni anno, gratuitamente, prestano il loro servizio nelle aree più disagiate del mondo, Operation Smile, che in Italia è sotto la direzione scientifica del Prof. Domenico Scopelliti, dal 1982 ha restituito il sorriso ad oltre 140.000 bambini

affetti da gravi malformazioni facciali come il labbro leporino, la palatoschisi, ed esiti di ustioni e traumi facciali. Nel marzo 2010, Operation Smile Italia tornerà con alcuni dei suoi volontari in Giordania, ad Amman, dove lo scorso anno ha guidato il team internazionale di medici, infermieri ed altri operatori sanitari, e operato ben 115 bambini, tra cui 50 piccoli palestinesi arrivati dai territori di Hebron, Toulkarem, Nablus. A maggio, invece, sarà la volta di una nuova missione ad Addis Abeba, in Etiopia, che coinvolgerà un rilevante gruppo di volontari italiani, e dove si prevede l’allestimento di 5 tavoli operatori, e il coinvolgimento di circa 80 volontari tra medici, infermieri ed operatori sanitari provenienti da tutte le parti del mondo, con l’obiettivo di operare tra i 150 e i 200 bambini. “Operation Smile: cambiamo la vita un sorriso alla volta”. Con l’aiuto di tutti voi. Per le donazioni: Conto Corrente Postale N° 19944032 Bonifico Bancario Banca Monte dei Paschi di Siena IBAN: IT 56 J 01030 03201 000004000007 Carta di Credito: chiamando lo 06/85305318 Assegno Bancario: da inviare in busta chiusa in Via Po 72, 00198 Roma Donazioni on line: www.operationsmile.it

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Avanguardia Tecnologia Innovazione per la salute e la bellezza

Dott.ssa Federica Brosio Dott. Giorgio Crucitti Dott. Marco Massarelli

Medicina Estetica Chirurgia Estetica Antiaging Dermatologia Ginecologia Endocrinologia Osteopatia Posturologia Angiologia

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ginecologia

Dott.ssa Federica Brosio, Medeia Medica

PAPILLOMA VIRUS UMANO (HPV) E TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO Il carcinoma del collo dell’utero è la quarta neoplasia per frequenza nelle donne del mondo occidentale. Grazie al Pap-test l’incidenza della malattia ha subìto una sensibile riduzione dei nuovi casi e del rischio di morte negli ultimi 50 anni. L’ HPV è un virus largamente diffuso: ne esistono oltre 100 sottotipi che si differenziano per i tipi di tessuto infettato. Più di 40 interessano le aree anogenitali e tra questi si distinguno: - HPV a basso rischio, responsabili di patologie benigne come i condilomi floridi - HPV ad alto rischio, responsabili delle alterazioni della mucosa del collo dell’utero che possono portare allo sviluppo del tumore L’infezione si trasmette in un 30% dei casi per via sessuale e in un 70% attraverso i cosiddetti fomiti (piscine, bagni pubblici, asciugamani, saune, ecc.). Degli HPV ad alto rischio, i sottotipi 16 e 18 sono quelli più frequentemente implicati nel carcinoma della cervice uterina. L’HPV è l’infezione più comune a trasmissione sessuale (si stima che oltre l’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita). L’uso del profilattico riduce il rischio ma non protegge completamente da questa infezione. La maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria, asintomatica (cioè la donna non si accorge di nulla) e guarisce spontaneamente perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. Solo nel 10% circa diventa persistente. Il virus, da solo, non è sufficiente a sviluppare questa malattia ma deve essere affiancato da altri fattori come: -precocità dell’attività sessuale con elevato numero di partners -terapie immunosoppressive

-multiparità (gravidanze multiple) -storie di malattie sessualmente trasmesse -basso livello socioeconomico (spesso associato a scarse condizioni igieniche) -fumo di sigaretta -uso prolungato di contraccettivi orali (più di 2 anni) - buon funzionamento del sistema immunitario Il tumore del collo dell’utero è quindi un esito raro di una infezione comune. Solo una minoranza delle donne sviluppa un’infezione persistente e, tra queste, solo alcune possono, in casi ancora più rari, sviluppare lesioni pretumorali dell’epitelio cervicale uterino, le cosiddette CIN (neoplasia cervicale intraepiteliale). Maggiore è il grado di alterazione cellulare o displasia (da CIN1 a CIN2 e a CIN3), maggiore è la probabilità di progressione a carcinoma vero e proprio. La progressione è comunque molto rara, mentre prevalgono la regressione o, meno frequentemente, la persistenza. La regressione di CIN3 avviene spontaneamente in una buona percentuale dei casi, a seconda dell’età della paziente. Per le CIN2 e le CIN1 invece, occorrono circa 5 anni. Al momento attuale non siamo ancora in grado di capire quali tipi di lesione regrediscano ed è quindi necessario trattare le CIN2 (e quelle più gravi) mediante metodiche ambulatoriali che garantiscono efficacia e sicurezza. Per la progressione sono necessari tempi molto lunghi, dai 4 ai 10 anni. Questo consente, nelle donne che eseguono regolarmente il Pap test, l’identificazione precoce delle lesioni pretumorali. Negli ultimi anni si è parlato spesso di l’HPV test, più sensibile nell’identificare l’infezione ma meno specifico nella diagnosi di lesioni pre-tumorali. Tra le strategie preventive è possibile riccorrere al vaccino antiHPV ma la sua reale efficacia e sicurezza è, ad oggi, ancora molto controversa. Quindi, bandendo lo spauracchio dell’HPV, consiglio di tenersi sotto controllo nel modo giusto: effettuare con regolarità un Paptest all’anno.

Dott. ssa Federica Brosio, Specialista in ginecologia ed ostetricia Medeia Medica, Via Laura Mantegazza 82 Roma N. Verde 800 910281

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità informa LA LOTTA CONTRO IL CANCRO INIZIA CON LA PREVENZIONE Il 4 febbraio è la giornata mondiale per la lotta al cancro. Quest’anno l’Unione Internazionale per la lotta al Cancro (UICC, della quale fanno parte molte Associazioni e Istituti di ricerca italiani) ha promosso la campagna di sensibilizzazione “Cancer can be prevented too” (“Il cancro si può prevenire”), ponendo l’attenzione su come i rischi di ammalarsi di alcune forme di cancro possono essere ridotti attraverso semplici azioni: ridurre il consumo di alcol; smettere di fumare e fare attenzione al fumo passivo; evitare una prolungata esposizione ai raggi del sole; alimentarsi in maniera equilibrata e praticare attività sportiva; proteggersi contro le infezioni che possono causare il cancro. Il cancro può affliggere chiunque giovani e anziani, ricchi e poveri, uomini, donne e bambini. Rappresenta una tremenda oppressione per i pazienti, le famiglie e la società. Il cancro è la principale causa di morte nel mondo. Molte altre morti possono essere evitate. Oltre il 30% dei tumori può essere prevenuto e gli altri se diagnosticati per tempo possono essere trattati e curati. Anche se in uno stadio avanzato della malattia, la sofferenza dei pazienti può essere alleviata da cure palliative. Con il termine cancro si fa riferimento ad un vasto gruppo di malattie che possono colpire qualsiasi parte del corpo. Una caratteristica distintiva del cancro è la rapida creazione di cellule anormali che si riproducono in maniera incontrollata e che possono diffondersi ad altri organi. Questo processo è denominato metastasi. Il cancro è una delle principali cause di morte nel mondo. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2004 oltre 7 milioni di persone sono morte a causa di un tumore (più del 70%

delle morti per cancro sono avvenute nei paesi a basso e medio reddito); e questo numero continuerà ad aumentare: si parla di 12 milioni di decessi nel 2030. Il cancro è determinato dalla trasformazione di una cellula normale in una cellula tumorale; è un processo a più stadi, in genere una progressione di una lesione pre-cancerosa di tumori maligni. Questi cambiamenti sono il risultato dell’interazione tra fattori genetici e altri agenti esterni, quali, ad esempio, i raggi ultravioletti e le radiazioni ionizzanti oppure sostanze chimiche cancerogene, come l’amianto, alcuni componenti del tabacco e alcune sostanze che possono contaminare i cibi e l’acqua potabile (come le aflatossine e l’arsenico). Il cancro può anche essere determinato da infezioni causate da virus: (epatite B e cancro al fegato, Papilloma Virus e tumore del collo dell’utero, virus dell’immunodeficienza umana o HIV e sarcoma di Kaposi); batteri (Helicobacter pylori e cancro dello stomaco) o parassiti (schistosomiasi e cancro della vescica). L’invecchiamento è un altro fattore che può determinare lo sviluppo di un cancro. L’incidenza del cancro aumenta drammaticamente con l’età e questo perché in un fisico anziano i meccanismi di riparazione cellulare sono meno efficaci.

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a cura della redazione

4 FEBBRAIO 2010: LA GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA AL CANCRO Nei paesi con un basso reddito l’uso di tabacco, il consumo di alcol, lo scarso consumo frutta e verdura, le infezioni croniche da virus dell’epatite B e dell’epatite C e alcuni tipi di Papilloma Virus Umano (HPV) sono i maggiori fattori di rischio per le popolazioni. Nei paesi ad alto reddito, invece, sovrappeso e obesità incidono sul rischio di ammalarsi di tumore (ovviamente oltre al fumo e all’eccessivo consumo di alcol). Oggi che abbiamo una conoscenza approfondita sulle cause del cancro, prevenzione, diagnosi precoce e terapie mirate sono gli strumenti per combattere la malattia. Come ricorda l’organizzazione Mondiale della Sanità, circa un terzo dei tumori potrebbe essere prevenuto se la diagnosi e gli interventi vengono effettuati precocemente. Attraverso una diagnosi precoce si può individuare il tumore prima della metastasi. Per una diagnosi precoce è necessario: 1.Istruire le persone a riconoscere i sintomi precoci di cancro (grumi, piaghe, indigestione persistente, tosse persistente, e sanguinamento dagli orifizi del corpo) e rivolgersi immediatamente ad un medico. 2. Promuovere programmi di screening per identificare un cancro appena i segni sono riconoscibili, tra cui la mammografia per il cancro al seno o “pap” test per il tumore del collo dell’utero. La terapia mira a guarire le persone, a prolungare e migliorare la vita dei pazienti. Attraverso le cure palliative si può ridurre il dolore e la sofferenza in oltre il 90% dei pazienti con cancro. Alcuni dei più comuni tipi di cancro, come ad esempio il cancro al seno, il cancro del collo dell’utero e il tumore colon-rettale, hanno alti tassi di guarigione se vengono individuati precocemente e trattati seguendo le migliori terapie. I principali trattamenti sono la

chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. Fondamentale per un trattamento adeguato è una diagnosi accurata attraverso la diagnostica per immagini (ecografia, endoscopia o radiografia) e le analisi di laboratorio. Nel 2008, l’OMS ha lanciato il suo piano d’azione per malattie non trasmissibili. Il piano d’azione del cancro è attualmente in fase di sviluppo. L’organizzazione Mondiale della Sanità, le altre organizzazioni delle Nazioni Unite e tutte le associazioni che collaborano a livello internazionale per il controllo e la prevenzione del cancro lavorano con l’obiettivo di: •aumentare l’impegno politico per il controllo e la prevenzione del cancro; •generare nuove conoscenze, diffondere le sapere esistente per facilitare la fornitura di approcci basati sulle prove di controllo del cancro; •sviluppare standard e strumenti di orientamento per la pianificazione e l’attuazione degli interventi per la prevenzione, la diagnosi precoce, trattamento e cura; •facilitare ampie reti di controllo del cancro a livello globale, regionale e nazionale; •rafforzare i sistemi sanitari a livello nazionale e locale; •fornire assistenza tecnica per una rapida, efficace trasferimento di interventi migliori pratiche nei paesi in via di sviluppo. Fonte: http://www.who.int

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sessuologia

Dott.ssa Eva I. F. Iorio

VERSO L’ORGASMO ATTRAVERSO VIE NEUROFISIOLOGICHE L’accesso al piacere per la donna passa attraverso il clitoride e la vagina. Nell’accezione comune, il termine “orgasmo” (dal greco orgasmós derivato di orgáo che significa “essere in preda al desiderio” e da orgx ovvero “sentimento, passione”) vuole sintetizzare quella serie di eventi psiconeuroendocrini che occorrono all’acme della fase eccitatoria sessuale. Nelle donne la sensazione di eccitazione sessuale deriverebbe più dall’elaborazione cognitiva di uno stimolo vissuto come piacevole, piuttosto che esclusivamente da un feedback vasocongestizio periferico. Infatti la consapevolezza diretta delle donne riguardo la propria congestione genitale è sovente minima. Per questo motivo nella donna a differenza di quanto avviene nell’uomo, la mancanza di soddisfazione sessuale può coesistere con il raggiungimento dell’orgasmo, e viceversa. Nelle donne la motivazione sessuale va oltre il desiderio sessuale (che si traduce in impulso sessuale innato, nei pensieri e nelle fantasie), avendo rilevanza la componente affettivo-emozionale e il bisogno di intimità. Tra i vari sistemi sensitivi che, direttamente o indirettamente, sono in grado di attivare la fase eccitatoria e di farla progredire fino all’orgasmo, un ruolo molto rilevante è occupato dal sistema somatosensitivo e dalla via sensitiva viscerale. La via afferente somatosensitiva convoglia nel nervo pudendo gli stimoli termici, tattili, pressori, vibratori e algici che originano dai genitali esterni e dall’area perigenitale. A livello vaginale, l’innervazione sensitiva è più rappresentata nelle aree distali e

nella parete anteriore rispetto alla porzione prossimale e alla parete posteriore. È tuttavia il clitoride l’organo genitale femminile ove è più rappresentato il sistema somatosensitivo. La via sensitiva viscerale convoglia attraverso i nervi ipogastrici e i nervi pelvici, informazioni generatesi dall’utero e dalla vagina. I nervi pelvici e i nervi ipogastrici sono anche percorsi dalla via riflessa sensitiva che veicola i segnali che si ingenerano per stimolazione del punto Gräfenberg dal nome del ginecologo tedesco che per primo lo descrisse. È un punto particolarmente sensibile della vagina a causa della presenza in questa zona di una forte concentrazione di terminazioni nervose, più comunemente chiamato Punto G da Perry e Whipple e ubicato nella parete anteriore della vagina, a circa cinque cm più addentro del suo ingresso; tale via può rappresentare un’alternativa alla via riflessa sensitiva del nervo pudendo attivata dalla stimolazione clitoridea. Essa è di difficile palpazione in condizioni basali, mentre è apprezzabile come rigonfiamento durante la fase eccitatoria genitale. Il punto G è un’area sensitiva che, se stimolata, può produrre una varietà di sensazioni iniziali quali disagio, stimolo menzionale o piacere. Una sua stimolazione reiterata, se adeguata, può essere soggettivamente gradita e può indurre l’orgasmo nel 30% delle donne. Ecco perché le vie dell’orgasmo nella donna sono due: il clitoride e la vagina.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti evaifiorio@virgilio.it

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sessuologia

Centro di Fisiopatologia della Riproduzione

LA COAGULAZIONE DEL SANGUE E LA RIPRODUZIONE ASSISTITA La trombofilia va conosciuta e studiata nelle pazienti che si sottopongono a riproduzione assistita per 2 motivi principali: A) i rischi tromboembolici in pazienti affette da mutazioni, fattori acquisiti e predisponenti e sottoposte a stimolazione follicolare multipla per tecniche IVF; B) le influenze sui ripetuti insuccessi nelle tecniche di riproduzione assistita.

mento embrionario - Fattori trombofilici ereditati o acquisiti ???? Si apre pertanto un altro vasto campo di ricerca per migliorare i risultati della riproduzione assistita; un campo poco descritto e poco riportato dai media perché terreno di studio complesso e di scarso interesse mediatico.

1) Disordini genetici trombofilici - Deficit di proteina C e proteina S anticoagulante ed antitrombina III - Mutazione del fattore V Leiden - Variante G20210A della protrombina - Omozigosi o eterozigosi per la variante termolabile della MTHFR - Mutazione del PAI-1 2) Disordini trombofilici acquisiti - Lupus anticoagulant - Anticorpi antifosfolipidi - Iperomocisteinemia Mentre il ruolo della trombofilia ereditaria e acquisita è accettato come causa dell’aborto ricorrente, non è ancora chiaro e non è stato così profondamente studiato il suo ruolo nel fallimento dell’impianto nella IVF. Si apre però un vasto campo di ricerca che potrebbe migliorare le percentuali di impianto embrionario nelle tecniche di riproduzione assitita. Questa causa quindi si andrebbe ad aggiungere alle altre cause ormai codificate di fallimento dell’impianto embrionario: - Qualità embrionaria (principalmente legata alla euploidia o aneuploidia dei gameti) - Recettività endometriale - Tecnica di trasferiDott. Franco Lisi, Casa di Cura Villa Mafalda Via Monte delle Gioie 5 Roma Tel 0686094776 Cell 3472684486

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Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

Da Settembre 2009 nella tua città

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FARMACIE NOTTURNE

In questa sezione trovate le principali farmacie notturne di Roma città. Per ulteriori informazioni su tutte le farmacie di turno potete contattare il n° 06 228941

APPIO LATINO - TUSCOLANO Sagripanti Franca Via Tuscolana 1258/1262 - tel. 0671545790 Pragliola Giancarlo Via Tuscolana 925B/927/929/931 - tel. 067102498 Romiti Massimo Via Tuscolana 918/920 - tel. 0676961716 Parisio Maria Luisa Via Appia Nuova 97/97/A - tel. 0670476298 De Longis Francesco Via Appia Nuova 233 - tel. 067016971 BORGO PRATI Fargion Gloria Via Cola di Rienzo 213/215 - tel. 063243130 Brienza Giancarlo P.za Risorgimento 44/45 - tel. 0639738186 FLAMINIO - TOR DI QUINTO - VIGNA CLARA PONTE MILVIO Spadazzi An drea Piazza Ponte Milvio 14/17 - tel. 063333753 Menghi Marco Corso Francia 172/176 - tel. 06 3291650 MARCONI - PORTUENSE - GIANICOLENSE Marchese Mario Giustino Via G. Marconi 174 - tel. 065561890 Portuense D.ssa Cassar Emma Via Portuense 425 - tel. 065562653 MONTE SACRO Gravina Giacomo Via Nomentana 564 - tel. 0686895602 NOMENTANO Masci Francesca P.za Bologna 19 - tel. 0644291150 Di Giuseppe Dario P.za Massa Carrara 10 - tel. 068604458

guardia medica

Roma Città

OSTIENSE San Paolo - D.ssa Albertazzi Patrizia Via Ostiense 168 - tel. 065750143 RIONI - TRASTEVERE - TESTACCIO - SAN SABA Internazionale D.ssa Teresa Cervini P.za Barberini 49 - tel. 064825456 Criserà Guglielmo Corso Rinascimento 44/50 - tel. 0668803760 Arenula D.ssa Lippi Tullia Via Arenula 73 - tel. 0668803278 Cristo Re dei Ferrovieri Dr. Pellegrini Claudio Stazione Termini - Gall. Testa - tel. 064880776 Allo Statuto Pucci Pierluciano Via dello Statuto 33/35B - tel. 064465788 Jucci Maria Clotilde P.za dei Cinquecento 49/50/51 - tel. 064880019 Piram Alberto Via Nazionale 228 - tel. 064880754 Lucchetti Marcello Vicolo Sciarra 61 (ang. via del Corso) - tel. 066794589 Panocchi Roberta Piazza S.Lorenzo in Lucina 27 - tel. 066871525 TRASTEVERE - GIANICOLENSE - MONTEVERDE Francone Luciana Viale Trastevere 80/H - tel. 065810259 TRIESTE - SALARIO - PARIOLI - FLAMINIO Carnovale Domenico Via Libia 225/227 - tel. 068601720 Gellini D.ssa De Angelis Rachele Corso Italia 100 - tel. 0644249750 Tre Madonne Dr. Recchi Rinaldo Via Bertoloni 5 - tel. 068073423 Istria D.ssa Macchiati Manoela P.za Istria 8 - tel. 0685353323

Tel. 06 58201030

Il servizio è attivo nei seguenti orari: notti feriali e festive dalle 20.00 alle 08.00 giorni prefestivi dalle 10.00 alle 20.00 giorni festivi dalle 08.00 alle 20.00 La Guardia Medica garantisce l’assistenza sanitaria per situazioni che rivestano carattere di urgenza a tutti gli utenti (residenti e non) negli orari in cui non sono disponibili i medici di assistenza primaria ed i pediatri di libera scelta.

In qualsiasi giorno dell’anno, in qualsiasi momento del giorno, telefonando al numero 06 228941 potrete conoscere l’indirizzo della farmacia di turno più vicina. Servizio a cura della Assiprofar Federfarma Roma. Per informazioni sugli orari di apertura, le farmacie di turno e le farmacie notturne consultate il sito: http://www.federfarmaroma.com Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: http://www.federfarma.it


COPIA DELLA CARTELLA CLINICA Copia della cartella clinica può essere richiesta da: - il titolare della cartella clinica se è maggiorenne - le persone che hanno la delega scritta e firmata dal titolare della cartella clinica; inoltre si deve presentare fotocopia di un documento di identità del titolare della cartella clinica - gli eredi leggittimi - coloro che esercitano la tutela in caso il paziente sia di minore età oppure il paziente sia interdetto Quanto costa? 10,35 € per ogni singola cartella. Si deve pagare al momento della richiesta. Dove si richiede? Presso gli uffici-archivi di afferenza delle singole Unità Operative di ricovero. COPIA DEI REFERTI DI PRONTO SOCCORSO Quanto costa e dove si richiede? 1,55 € per ogni singolo referto. Si deve pagare al momento della richiesta. Si ritira presso lo sportello Archivio Centrale, situato al piano terra dell’edifico centrale, con il documento d’identità. Dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIA DEL CERTIFICATO DI RICOVERO Quanto costa e dove si ritira? 1,55 € per ogni singolo certificato. Si ritira presso l’Ufficio Cartelle Cliniche/Movimento Infermi - edificio centrale (piano terra) dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIE DI LASTRE RADIOGRAFICHE FATTE IN PRONTO SOCCORSO Quanto costano e dove si ritirano? Il costo è determinato dal numero di radiogrammi duplicati. In particolare: 7,75 € per dimensioni 24 cm x30 cm; 10,33 € per dimensioni 35 cm x 43 cm. Si ritirano dopo circa 1 mese presso il servizio radiologico sito al 4 piano della palazzina Scree. COPIA DI REFERTI DI ANATOMIA PATOLOGICA Dove si ritirano? Presso il Servizio di Anatomia Patologica - Viale Regina Elena 324 (piano terra). DENUNCIARE LA NASCITA IN OSPEDALE Presso Ufficio Nascite - Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia tel. 06 49970481 - dal lunedì al venerdì 9,00-12,00; lunedì e mercoledì anche dalle 15,00 alle 16,00. PRENOTARE VISITE AMBULATORIALI E’ necessaria la richiesta del medico di famiglia o di un medico specialista quindi serve sempre la ricetta rosa. Si può prenotare attraverso: - Numero Verde Regionale 803333 - Numero 06 49971: risponditore automatico; digitare tasto 3 per parlare con l’operatore Orario di prenotazione: dal lunedì al venerdì 8,00-18,30; sabato 8,00-13,30. DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO Possono essere reclutati come potenziali donatori tutti coloro che, in buono stato di salute, hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Per ulteriori informazioni rivolgersi al numero 06 85795512. DONAZIONE DI SANGUE Si può donare tutti i giorni dalle 7,30 alle 10,00 presso il Centro Trasfusionale. prima di donare il sangue vanno accertate le condizioni di idoneità. DONAZIONE DI CORDONE OMBELICALE Banca del Sangue di cordone Ombelicale (SCO) tel. 06 85795512. INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia - Servizio di Piccola Chirurgia (piano terra). Per informazioni contattare il numero 06 49972562 dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 13,00.

tutti i numeri utili Centralino generale 06 49971, attivo 24 ore su 24 risponde un disco preregistrato che fornisce informazioni su: tasto 3: prenotazioni di visite tasto 0: operatore Relazioni con il pubblico (Urp) Tel. 06 49977050 - 06 49977054 Dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 14.00 Ufficio reclami (VI Padiglione, piano terra) Tel. 06 4453664 Fax 06 49977673 e-mail: urp@policlinicoumberto1.it Direzione generale Tel. 06 49979488 Direzione Sanitaria Tel. 06 49979905 Direzione Amministrativa: Tel. 06 49977505 Pronto Soccorso - Accoglienza: Tel 06 49977025/06 49977027 Posto di Polizia Tel. 06 49979556 Vigilanza interna: Tel. 06 4997077 Ufficio Stato Civile: Tel. 06 49970481 Archivio centrale: Tel. 06 49979990 Chiesa cattolica: Tel. 06 4450704 Obitorio e camera mortuaria: Tel. 06 49912598


UMBERTO I Policlinico di Roma

Dare il meglio ogni giorno per la qualità delle cure e dell’organizzazione, per la diffusione delle conoscenze mediche e sanitarie, per il progresso scientifico.

Informazioni al cittadino: URP Ufficio relazioni con il Pubblico Infopoint: pianoterra Palazzina Direzione mattina: dal lunedì al venerdì, 8.00-14.00 pomeriggio: lunedì e giovedì, 14,30-17,00 06 49977050/06 49977054

www.policlinicoumberto1.it


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