Pocket Salute Roma Novembre 2009

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Edizione Roma - Anno I n°3 Novembre 2009

bellezza

chirurgia plastica un seno nuovo alla portata di tutti

benessere

lotta contro il randagismo

nasce l’ufficio tutela animali della Provincia di Roma

psico

droga e dipendenza conosciamo insieme gli effetti degli stupefacenti

sesso

papilloma virus l’importanza di effettuare il Pap-test una volta all’anno

salute

speciale

Artemisia Medical Group: la qualità in sanità

il potere dell’ozono per combattere le lombosciatalgie da ernie del disco

Con il Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio e della Provincia di Roma


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Editoriale del mese Gentili Lettori, con piacere Vi informiamo che Pocket Salute ha appena ricevuto il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio. Ringraziamo l’On. Bruno Astorre per la stima espressa e gli auguri di buon inzio. Il riconoscimento si aggiunge al già presente patrocinio della Provincia di Roma ed è per noi la conferma dell’effettiva valenza sociosanitaria del progetto che nasce come carta dei servizi al cittadino. Vi invitiamo a scriverci sottoponendoci quesiti, dubbi, richieste di consigli in materia di informazione sanitaria, ricordandoVi che la nostra redazione è sempre a Vostra disposizione. Non dimenticate, inoltre, di consultare il nostro aggiornatissimo portale www.pocketsalute.it dove troverete i curricula dei nostri specialisti, i numeri utili, gli elenchi Onlus e tanti articoli divulgativi dedicati al mondo della salute e del benessere. Cogliamo l’occasione per ringraziare l’Ufficio Stampa del Policlinico Umberto I per la fattiva collaborazione editoriale precisando che gli articoli già comparsi nei primi due numeri di Pocket Salute Edizione Roma, sono stati tratti dal “Periodico” del Policlinico Umberto I. Ci scusiamo, infine, se la grafica del Periodico è stata erroneamente riportata anche per alcuni contenuti non appartenenti alla pubblicazione sopra citata. Giulia Mincarini e Serena Zimuel, Responsabili di Pocket Salute per le vostre lettere scrivete a : redazione@pocketsalute.it


Pocket Salute Rivista gratuita mensile Edizione Roma reg. trib.di Pescara n. 24/08 del 7/11/2008 reg. ROC n.18668 Con il patrocinio di:

Direttore responsabile Daniele Giangiulli redazione@pocketsalute.it Direttore editoriale Serena Zimuel serena.zimuel@pocketsalute.it 334 8872311 Direttore commerciale Giulia Mincarini giulia.mincarini@pocketsalute.it 392 3289668 Responsabile Edizione Roma Roberta Armentano roberta.armentano@pocketsalute.it 328 8625422

Con la collaborazione di:

Grafica ed impaginazione POCKET IDEA s.r.l. comunicazione@pocketidea.it Stampa Industria Grafica Editoriale Gercap srl Zona Industriale Incoronata, Foggia Editore, Redazione e Pubblicità Editore POCKET IDEA s.rl. Via N. Fabrizi, 155 - 65121 Pescara Infoline: 334 8872311 - 392 3289668 www.pocketsalute.it info@pocketsalute.it

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Pocket Salute Edizione Roma - Anno I n° 3 Novembre 2009

pagg.31-34

speciale

Artemisia Medical Group: la qualità in sanità

09 droga e dipendenza conosciamo insieme gli effetti degli stupefacenti

21 il potere dell’ozono

contro le lombosciatalgie da ernie del disco

42 lotta al randagismo

nasce l’ufficio tutela animali della Provincia di Roma

49 chirurgia plastica

un seno nuovo, in anestesia locale, alla portata di tutti

55 papilloma virus

l’importanza di effettuare il Pap-test una volta all’anno

Vene varicose pag. 27

guide utili

Pillole di primo soccorso pag.41


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Firma I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere


associazioni non-profit

La solidarietà in primo piano

aiutaci ad aiutare il prossimo... ABIO - Associazione per il Bambino In Ospedale Rappresentante italiano dell'EACH (European Association for Children in Hospital), fondata nel 1978, promuove l'umanizzazione dell'ospedale e sdrammatizza l'impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie. Sito: http://www.abioroma.org AIPD - Associazione Italiana Persone Down L'Associazione non ha fini di lucro e vuole essere soprattutto un punto di riferimento per le famiglie, gli operatori socio-sanitari e della scuola che si occupano di questo handicap. Sito: http://www.aipd-roma.it AIRS - Associazione per la Ricerca sulla Sordità Onlus Obiettivi primari sono sia la promozione e finanziamento della ricerca scientifica sulla Sordità e sui più gravi disturbi uditivi sia il miglioramento delle conoscenze sulle possibilità di prevenzione e cura della Sordità. Sito: http://www.associazioneairs.it ALMAR - Associazione Laziale Malati Reumatici L’Associazione vuole essere uno strumento per lottare contro la solitudine, per incontrarsi, per scambiarsi esperienze, per informarsi ed informare, per creare cultura delle malattie reumatiche. Sito: http://www.almar.org ALZHEIMER Roma L´Associazione persegue la missione di offrire sostegno alle famiglie con un malato di Alzheimer. Collabora con Istituzioni sanitarie e accademiche, sia nazionali che locali. Sito: http://www.alzheimeroma.it

ANFFAS Roma Onlus L'Associazione si propone di assicurare il benessere e la tutela delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie, operando primariamente per rendere concreti i principi della pari opportunità, della non discriminazione e della inclusione sociale. Sito: http://www.anffasroma.it FIDAS Associazioni Donatori Sangue La Fidas è una federazione che agisce nell'interesse delle associazioni federate, partecipa, si aggiorna ed informa sulle novità legislative, scientifiche e sanitarie, che riguardano i donatori ed il servizio trasfusionale. Sito: http://www.fidas.it NADIR Onlus HIV Treatment Group Aassociazione Patient Based. I soci hanno deciso di promuovere un nuovo ruolo per le persone sieropositive: diventare uno dei tre elementi del triangolo medico-farmacopaziente. Sito: http://www.nadironlus.org UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare Onlus Scopo essenziale è difendere i diritti e migliorare la qualità di vita di tutte le persone affette da malattie rare. La Federazione fa parte di un Network Europeo di tredici Alleanze Federative Nazionali tra associazioni di pazienti di altrettanti Paesi della Unione Europea. Sito: http://www.uniamo.org VIDAS Assistenza completa e gratuita malati terminali Svolge attività al domicilio del paziente o in hospice, a sostegno di malato e familiari e agli operatori che li assistono. Attenzione e disponibilità all’ascolto, nel delicato rapporto umano con chi sta morendo e con chi sta perdendo una persona cara. Sito: http://www.vidas.it

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Il Ministero della Salute informa

a cura di Roberta Armentano

STUPEFACENTI, EFFETTI E DIPENDENZA Fin dai primordi della storia, ogni società ha usato farmaci capaci di provocare effetti sull’umore, sul pensiero e sui sentimenti. Il termine abuso di farmaci indica l’uso, di solito per autosomministrazione, di qualsiasi farmaco in un modo che si discosta dalle norme mediche o sociali in una determinata cultura. Il termine uso di farmaci per scopi non terapeutici abbraccia comportamenti che vanno dall’assunzione sporadica di alcool all’uso compulsivo di oppiacei e comprende comportamenti che possono essere accompagnati o non, da effetti svantaggiosi. L’uso di farmaci per scopi non terapeutici può consistere nell’uso sperimentale di un farmaco in una o più occasioni, per la curiosità di conoscere i suoi effetti o per il desiderio di conformarsi alle aspettative dei gruppi di pari. Può implicare l’uso saltuario o ricreativo di modeste quantità di un farmaco per i suoi effetti piacevoli, oppure l’uso circostanziale in specifici casi, come ad esempio l’uso delle amfetamine da parte degli studenti per alleviare la fatica ed aumentare la concentrazione. Le varie forme di uso di farmaci per scopi non terapeutici possono condurre ad un uso più intensivo per quanto concerne la frequenza di assunzione o la quantità assunta e, in alcuni casi, a forme di dipendenza o di uso compulsivo di farmaci. Quando si raggiunge un grado molto elevato di dipendenza dai farmaci si parla di tossicodipendenza: il termine si riferisce all’uso del farmaco in senso quantitativo, piuttosto che qualitativo e quindi non è strettamente correlato all’abuso degli stupefacenti classici e più noti come gli oppiacei. Tutte le sostanze d’abuso, dall’alcool all’eroina, dalla cocaina all’amfetamina, dalla fenciclidina alla nicotina, metilendiossiamfetamina (Ecstasy), ai barbiturici e alle benzodiazepine, sono in grado di produrre

sensazioni piacevoli o di ridurre quelle spiacevoli, di alleviare la tensione e l’ansia, di migliorare l’interazione sociale e il tono dell’umore. Gli effetti piacevoli ottenuti immediatamente dopo l’assunzione del farmaco sono tuttavia vanificati dai danni, talvolta irreversibili, provocati nell’organismo nel corso di ripetute somministrazioni. Ciò che è stato detto per i farmaci abusati al di fuori della normale pratica medica, vale ancor di più per quelle sostanze stupefacenti che non trovano alcuna indicazione terapeutica, come l’ecstasy, le amfetamine di sintesi o l’LSD e che sono presenti solo nel mercato illegale. Tra gli stupefacenti si annoverano, ad esempio, la morfina, l’eroina, il metadone, la cocaina, la cannabis. Tra le sostanze psicotrope si ricordano le amfetamine, l’ecstasy, l’LSD, la ketamina, l’acido gamma-idrossibutirrico (GHB), le benzodiazepine, i barbiturici. Ogni anno il Ministero della salute emana, un decreto nel quale sono indicate le quantità di sostanze stupefacenti e psicotrope che possono essere annualmente fabbricate sia per il consumo nazionale sia per l’esportazione, in conformità alle quote assegnate all’Italia dall’organo di controllo internazionale, International Narcotics Control Board di Vienna. Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.ministerosalute.it

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LA TERAPIA DI GRUPPO PER LA CURA DELLA BALBUZIE Il linguaggio, la verbalizzazione, veicolano concetti e attraverso questo esprimiamo i nostri progetti, le nostre intenzioni, manifestiamo le nostre emozioni. Di supporto al linguaggio verbale vi è la comunicazione non verbale. Abercrombie (1968) afferma che “noi parliamo con tutto il nostro corpo”. Le continue ricerche sull’aspetto relazionale nella balbuzie osservano che esistono dei modelli di comportamento di chi balbetta dove la propensione a controllare il proprio flusso di pensiero è eccessiva e intrisa di forti elementi autosvalutativi. Il balbuziente tende a proiettare nell’altro quello di cui lui stesso pensa di sé, teme che anche chi ascolta adotti il suo metro di valutazione. Si relaziona all’altro ponendo un’attenzione maggiore ai più piccoli aspetti del suo parlato a discapito dei contenuti e del contatto umano. Questo porta il balbuziente a posizioni inadatte all’età e alla responsabilità che la vita chiama a operare. La paura di esporsi è frenante nelle situazioni di interazione sociale. Questa problematica relazionale può essere risolta non certo con una terapia individuale ma di gruppo. Il valore terapeutico delle dinamiche di gruppo risiede nel confronto allargato che permette di stimolare dinamiche interattive protese al confronto, anche limitando il senso di colpa connesso al sintomo. Nella terapia individuale a tali dinamiche il balbuziente non partecipa, è in una posizione di non prestazione verbale. La gran parte dei balbuzienti teme le dimensioni del cambiamento: per tanto tempo ha convissuto con un disagio che ha portato il disfluente in relazione verbale e non verbale quasi sempre con le stesse modalità.

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LaNuovaParola Fa fatica a mettersi a pari con gli altri in quanto per troppo tempo è stato ingabbiato nelle proprie paure. Ecco perché l’unico contesto dove si può intervenire è il gruppo: è in esso che le paure relazionali, i feedback negativi di memorie vissute sono sollecitate a snodarsi verso l’armonia della comunicazione verbale e non verbale in modo fortemente facilitato. Opero per il disagio della balbuzie all’interno della dimensione sociale di gruppo. Laddove era impossibile pensare ad un cambiamento verbale e comportamentale si accende una nuova memoria verbale e comportamentale. È nel gruppo che possiamo sentire vivo il cambiamento e le sue possibilità. Una crescita olistica della persona nella sicurezza nelle proprie capacità. Creiamo un comportamento maturo, duttile, efficace dove si arresta quel meccanismo di controllo del temuto pensiero altrui, liberando quindi i contenuti all’interno di una forma dettata da nuove regole. Il gruppo quindi come palestra dove vivere le nostre capacità, liberare le nostre negatività, dialogare per non temere, creare le premesse di nuove regole di cambiamento verbale all’interno della società per un’evoluzione della fluenza del parlato e della sicurezza caratteriale. Il superamento della situazione di isolamento nel balbuziente avviene grazie al gruppo attraverso il quale si acquisisce consapevolezza, si impara a conoscere se stessi, si superano le proprie paure.

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Il Ministero della Salute

a cura di Roberta Armentano

IL GIUSTO STILE DI VITA Ricorda sempre che la migliore strategia per non ammalarsi o, comunque, per ritardare la comparsa di una malattia o ridurne la gravità è la PREVENZIONE. Attento a come mangi Una dieta sbilanciata, povera di frutta e verdura, ma ricca di alimenti grassi e/o dolci, comporta un rischio aumentato di malattie serie (malattie del cuore e dei vasi, diabete, tumori). Rischi di una cattiva alimentazione L’assunzione errata di alimenti, sia nella quantità che nella qualità, può essere uno dei fattori principali nella determinazione di stati patologici, come l'ipertensione arteriosa, l'obesità etc. La piramide alimentare Simbolo di una "sana ed equilibrata alimentazione", è uno strumento utilizzato da dietologi, medici e nutrizionisti per indicare con praticità ed immediatezza un modo corretto di alimentarsi. Alla base della piramide si trovano i cibi da consumare quotidianamente, al vertice quelli da assumere con moderazione. Mangiare sano e con gusto La salute si conquista innanzitutto a tavola, imparando sin da bambini le regole del mangiar sano. Una corretta alimentazione è fondamentale per una buona qualità di vita e per invecchiare bene. Le nostre abitudini a tavola La dieta degli adulti europei risulta eccessivamente ricca di grassi: la percentuale di lipidi varia infatti dal 30% fino a oltre il 40% dell’apporto calorico totale, quando quella raccomandata sarebbe del 15-30%. Ecco alcuni dati scaturiti da indagini effettuate su domanda e vendita di

alimenti. I dieci consigli degli esperti Mangiare meglio e con più gusto, proteggendo la propria salute è possibile. 1) Bevi ogni giorno acqua in abbondanza 2) A tavola varia le tue scelte 3) Fai sempre una sana prima colazione ed evita di saltare i pasti 4) Consuma almeno 2 porzioni di frutta e 2 porzioni di verdura ogni giorno 5) In una dieta equilibrata i cereali (pane, pasta, riso etc.) devono essere consumati quotidianamente 6) Mangia pesce almeno 2 volte alla settimana (fresco o surgelato) 7) Ricordati che i legumi forniscono proteine di buona qualità e fibre 8) Limita il consumo di grassi, soprattutto quelli di origine animale, privilegiando l’olio extravergine di oliva 9) Non eccedere nel consumo di sale 10) Limita il consumo di dolci e di bevande calori che nel corso della giornata E soprattutto... Evita le diete “fai da te” e chiedi comunque consiglio al tuo medico di fiducia perché ti aiuti a guadagnare salute seguendo queste regole. Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.ministerosalute.it

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alimentazione

a cura di Roberta Armentano

COLESTEROLO: COSA È? PUÒ ESSERE DANNOSO? COME SI CURA? Il colesterolo è un grasso presente nel corpo umano in parte prodotto ed elaborato dalle cellule del fegato, in parte introdotto nel nostro corpo con il cibo. È una sostanza fondamentale per il nostro organismo perché costituisce una parte essenziale della composizione delle membrane cellulari, di alcuni ormoni e strutture neurologiche, oltre ad essere nutrimento per alcuni tipi di cellule. Ma se il colesterolo è dunque necessario per il nostro organismo, perché ne sentiamo parlare come un pericolo per la nostra salute? Il colesterolo non è dannoso se rimane entro certi parametri, ma quando questi parametri vengono superati può indurre la comparsa di malattie cardiovascolari, tra queste l’aterosclerosi, che può evolvere in trombosi; ischemia e infarto del miocardio. E quali sono questi parametri? I livelli di colesterolo, di solito, vengono considerati in base al rischio cardiovascolare; il colesterolo totale nel sangue deve rimanere al di sotto dei 200 mg/ml. Spesso sentiamo parlare di colesterolo “buono” e colesterolo “cattivo”. Il colesterolo è definito “cattivo” (colesterolo LDL, dall’inglese “low density lipoprotein”, lipoproteine a bassa densità) perché può fissarsi alle pareti dei vasi arteriosi danneggiandole; quello “buono” (HDL lipoproteine ad alta densità), invece, ripulisce le pareti arteriose dalle molecole di colesterolo “cattivo”. Controllare periodicamente i valori del colesterolo è molto importante soprattutto per le persone a rischio di malattie cardiovascolari, eppure è ancora bassa la percentuale di coloro che seguono un trattamento mirato per la riduzione del

colesterolo. Come spiega il Dr. Ezio Degli Esposti del Centro Studi e Ricerche del Policlinico Umberto I di Roma “nel corso dello scorso anno solo il 28% ha controllato i valori del colesterolo, e di questi ben il 63% aveva valori di colesterolo LDL superiori a 100”. Il valore di colesterolo nel sangue è un utile indicatore che permette di individuare una situazione di salute a rischio dovuta ad un errato stile di vita. Le principali cause che portano a valori “fuori norma” sono la sedentarietà e l’abitudine di eccedere quando si mangia (troppi fuori pasto o troppe calorie durante i pasti). Alcuni alimenti come per esempio i grassi di derivazione animale quali il burro o la panna, sono particolarmente ricchi di colesterolo, e quindi non bisogna eccederne nel consumo, mentre altri come pane, pasta e riso ne contengono molto poco. Da qui si capisce come l’alimentazione è sicuramente uno dei fattori determinanti per ottimizzare i livelli di colesterolo buono e cattivo, ma non è necessaria una dieta studiata; per mantenere basso il colesterolo LDL, la dieta deve essere semplicemente bilanciata e senza eccessi. Un’alimentazione sana si traduce con un corretto apporto di carboidrati, proteine e grassi che deve essere adeguato al fabbisogno giornaliero; senza eccessi significa che le calorie introdotte con l’alimentazione non devono essere superiori a quelle spese durante la giornata.

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endocrinologia estetica

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GLI ORMONI CHE TRASFORMANO IL CORPO DI UNA DONNA Una delle caratteristiche del corpo di una donna è la maggior presenza di grasso che conferisce alla figura una silhouette più rotonda e più morbida. La percentuale del peso corporeo rappresentata dal grasso aumenta con l’età e, nelle donne, aumenta a partire dal momento delle prime mestruazioni (menarca). All’età di 18 anni, le donne hanno normalmente una percentuale di grasso di circa il 26 % mentre, alla stessa età, i ragazzi ne hanno in media il 18 %. Tale accumulo di tessuto adiposo nelle donne è presumibilmente destinato a fornire energia per la gravidanza e per l’allattamento. Esso interessa in particolare quelle zone del corpo dove la maggior presenza di grasso fornisce la silhouette tipicamente femminile (fianchi, seno, addome, trocanteri o culottes de cheval) e che si va definendo proprio nel periodo che va dal menarca al raggiungimento della piena età fertile. Proprio in questo periodo tende a manifestarsi la cellulite. Con il passare degli anni si assiste a delle modificazioni nella produzione ormonale, in senso riduttivo, con cambiamenti nell’equilibrio tra funzione endocrina e alimentazione. In particolare, con la menopausa si ha la brusca riduzione degli estrogeni con aumento relativo degli androgeni. Questa nuova condizione, insieme alla riduzione della funzione della tiroide che si ha nello stesso periodo, comporta un aumento del peso con particolare disposizione del grasso in zone che fino ad allora non erano interessate. L’addome, il tronco e le spalle, le braccia e la vita, possono cambiare aspetto, con modificazione dell’intera struttura corporea. Tali modificazioni saranno tanto più evidenti quanto maggiore sarà il

disequilibrio tra la ridotta produzione ormonale e l’introito calorico. Gli ormoni tiroidei. La loro riduzione produce un rallentamento del metabolismo degli zuccheri e dei grassi con aumento ponderale o con difficoltà a perdere peso. In questi casi, introiti calorici lievemente in eccesso o ad alto contenuto di sodio e sostanze conservanti, conducono molto facilmente ad un rapido aumento del peso con notevole aumento della ritenzione di liquidi (si arriva a pesare anche due chili in più in un giorno). Cosa avviene nelle donne a livello metabolico con il passare degli anni? 1.Si riduce la massa muscolare per motivi fisiologici (riduzione fisiologica di GH e IGF-1), per diete ipocaloriche inappropriate e per carente o nulla attività sportiva; 2.Tale riduzione comporta una riduzione dei valori del metabolismo basale, anche per una fisiologica riduzione della funzione tiroidea con gli anni; 3.Si ha un aumento del peso; 4.Se non si interviene, l’aumento del peso provoca l’aumento dei valori di insulina; 5.L’aumento dell’insulina induce un blocco sulla lipolisi (cessione del grasso di deposito) mentre favorisce la lipogenesi (accumulo dei grassi di deposito). Come si può evitare questa sequenza? 1.Correggendo gli errori alimentari; 2.Svolgendo un’attività fisica e sportiva costante e personalizzata alle possibilità individuali; 3.Facendo una valutazione dello stato endocrino metabolico. Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche Presidente della Società Italiana di Endocrinologia Estetica (SIEES) Direttore Centro di Endocrinologia estetica “EsseMedica”

Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche 17 V.le delle Belle Arti, 7 - 00196 Roma Tel.063224276 www.stamegna.it


POSTA CERTIFICATA Il Decreto legge n.185 del 29/11/2008, convertito nella legge n.2 del 28/01/2009, prevede che i Liberi professionisti e le Aziende debbano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata rispettivamente entro uno e tre anni. Il sistema di Posta Certificata, sfruttando protocolli di sicurezza quali https, smtps, pop3s e imaps, riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), limitando inoltre il fenomeno dello SPAM (messaggi di posta indesiderata). La Posta Certificata garantisce che il messaggio provenga da un indirizzo e-mail certificato, attivato tramite un gestore di posta certificato. Durante la sua trasmissione il messaggio NON può essere alterato e, nel momento in cui esso giunge al server del gestore certificato per l’invio, ottiene un codice identificativo ben preciso che verrà riportato sulla Ricevuta di Accettazione e che corrisponderà anche a quello indicato nella Ricevuta di Consegna. La Ricevuta di Consegna assicura, infatti, al mittente che il messaggio non abbia subito modifiche durante la trasmissione e attesta la certezza dell'avvenuto recapito alla casella destinataria, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R e con lo stesso valore legale.

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Dott. Lino Di Rienzo Businco

RISOLVERE IL RUSSAMENTO NOTTURNO SENZA L’AUSILIO DEL BISTURI Da alcuni anni ci confrontiamo con una patologia emergente molto frequente quanto sottostimata, che si accompagna al russamento notturno (roncopatia) con apnee, denominata OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome). Tecnicamente tale sindrome, che interessa adulti e bambini, e che può determinare severi danni cardiorespiratori e neurologici, consiste nella presenza di eventi respiratori caratterizzati da cessazione completa (apnea) o riduzione del flusso di aria oronasale con persistenza dei movimenti toraco-addominali. Tra le ricadute sociali del russamento notturno troviamo l’eccessiva sonnolenza diurna con disturbi cognitivi e di memoria, che porta ad una riduzione del rendimento intellettual oltre all’aumento di incidenti stradali e sul lavoro. Si può risolvere il russamento notturno, oggi divenuto un problema sociale? Esistono dei dati che debbono farci sospettare un problema del sonno da approfondire con visita specialistica: 1.Eccessiva sonnolenza diurna 2.Risvegli con sensazione di soffocamento, sonno agitato 3.Ripetuti risvegli durante il sonno percepito come non ristoratore 4.Disturbi della concentrazione e del comportamento 5.Cinque o più eventi respiratori ostruttivi ogni ora di sonno. Nel nostro centro, dopo attente e avanzate analisi diagnostiche tra cui la polisonnografia, utlizziamo metodiche

microinvasive a radiofrequenze che, tramite telecamere collegate ad endoscopi a fibre ottiche, evitando incisioni esterne e punti di sutura, consentono il migliore trattamento di ostruzioni nasali da deviazioni del setto nasale, ipertrofie dei turbinati, polipi nasali, adenoidi e prolassi del velo palatino e dell’ugola, principali responsabili del russamento notturno e delle apnee del sonno. Sono interventi quasi sempre eseguiti in day hospital, ben tollerati da adulti e bambini, poco dolorosi, non sanguinolenti e con rapido ripristino delle normali attività. Ci sono delle novità per la guarigione definitiva delle sinusiti legate alla cattiva respirazione nasale? Abbiamo di recente introdotto anche in Italia una metodica statunitense che prevede la dilatazione endoscopica miniinvasiva degli osti dei seni paranasali con palloncino (sinuplastica dilatativa). Con tale tecnica è possibile, in modo indolore, canalizzare i seni facciali ed eseguire lavaggi medicati senza abbattimento osseo, tagli o strappi della mucosa. I risultati più vantaggiosi si ottengono nel trattamento delle sinusiti frontali, in cui la ridottissima traumaticità della metodica, consente la risoluzione delle infiammazioni con minimo disagio per il paziente, sia adulto che bambino. Una volta posizionato, con l’ausilio di un catatere guida, il palloncino in corrispondenza dell’ostio sinusale che vogliamo aprire, si procede alla manovra di gonfiaggio con determinazione di microfratture e dilatazione della via di accesso al seno che risulterà così di nuovo canalizzato e fisiologicamente aerato. Teniamoci caro il nostro naso. Curiamolo quando serve. E dimentichiamo il bisturi.

Dott. Lino Di Rienzo Businco Specialista in Otorinolaringoiatria e Audiologia Via G.B. De Rossi 15/A Roma Tel. 06 44202269 - 349 2313343 www.businco.net19


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terapia del dolore

Dott. Marco Tarquini

IL POTERE DELL’OZONO Sta diventando un must per chi soffre di lombosciatalgia da ernie del disco. Lì dove non si ottengono risultati sperati o dove il paziente rifiuta i protocolli terapeutici sperimentali interviene l'Ozonoterapia. Chiamata anche “ossigeno ozono terapia”, è conosciuta e praticata da decenni. Ha come elemento principale l’ozono che è una particolare forma di ossigeno ed è un componente naturale dell’atmosfera. In campo medico viene utilizzato per il suo alto potenziale ossidante, che agendo sui doppi legami di carbonio degli acidi grassi insaturi, provoca lo sprigionamento di perossidi. Tutto questo si traduce in una importante azione antinfiammatoria ed antidolorifica, con una rapida scomparsa del dolore articolare e dell’edema. L’ozono, inoltre, ha anche altre qualità: funge da battericida, fungicida (stimola il sistema immunitario) ed è immunomodulante. Per questo l’Ozonoterapia può fare molto, grazie al suo potere antinfiammatorio nei confronti del nervo, alla capacità di legarsi alle molecole d’acqua, determinando una forma di disidratazione e quindi, una riduzione delle dimensioni del nucleo polposo espulso, cioè dell’ernia stessa. È logico che lo specialista medico che si dedica a questa metodica deve conoscere i suoi vantaggi ma anche i suoi limiti. Nel campo della lombalgia ci sono sia delle ernie che possono essere curate con trattamenti mini invasivi come l’infiltrazione di ozono e delle ernie invece che sono sicuramente da operare. Tale pratica può essere impiegata nel dolore lombare da conflitto discoradicale

mediante infiltrazioni in sede paravertebrale, infiltrazioni intrarticolari e intradiscali. Le prime due possono essere eseguite in ambulatorio con due sedute settimanali per un totale di 10/12 infiltrazioni, mentre per l’infiltrazione lintradiscale (esattamente al centro del disco detta discolisi) è necessario un breve ricovero ospedaliero, in quanto, ci si avvale dell’ausilio della Radioscopia o della Tac guidata, il tutto in anestesia locale. Sin dalle prime ore dal trattamento con l’ozono, il paziente può riprendere a camminare. La riuscita di questa procedura è quella di aver fatto una precisa diagnosi, avvalendosi di una accurata visita medica, della visione di immagini Rx,Tac e Rmn, potendo così raggiungere percentuali di successo che si attestano intorno al 70%. Sono esclusi da queste procedure, i pazienti con favismo, stato di gravidanza, ipertiroidismo e quelli in trattamento anticoagulante. L'ozono-terapia trova indicazione oltre che nella lombosciatalgia da ernie o protusioni discali, anche nei dolori cervicali, di spalla, di gomito, di ginocchio e d'anca . Dott. Marco Tarquini: Anestesista-Rianimatore Esperto in Terapia Antalgica Attività professionale presso la Casa di Cura Privata “L. PIERANGELI” Pescara

Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e Rianimazione Casa di Cura “L. Pierangeli”, Pe Cell. 3341560562 tarquinimarco@alice.it 21


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radiologia

a cura di Roberta Armentano

LE RADIAZIONI IN GRAVIDANZA Le donne in dolce attesa devono fare molta più attenzione a cosa mangiano, allo stile di vita che conducono (dagli sport che si praticano ai prodotti chimici che usano) e soprattutto all’assunzione di farmaci o alle terapie mediche che intendono seguire, per ridurre potenziali rischi allo sviluppo del feto. Sottoporsi ad esami radiologici può essere causa di malformazioni per il nascituro; l’esposizione alle radiazioni, a dosi elevate, possono realmente causare malformazioni, ritardo di sviluppo e anche la morte dell’embrione o del feto. Inoltre le alte dosi di radiazioni possono provocare cambiamenti genetici che naturalmente avvengono col trascorrere delle generazioni. Il periodo di esposizione alle radiazioni è molto rilevante. I rischi maggiori si hanno tra il 15° giorno di gravidanza e la fine del 3° mese, periodo in cui ha luogo la parte più importante della formazione degli organi; è consigliabile evitare le radiografie in questo periodo. Dopo il 3° mese, quando il bambino è completamente formato e ha solo bisogno di crescere, è molto meno sensibile ai raggi X. Le future mamme, a cui è stata prescritta un’indagine radiologica, devono avvisare il medico della loro condizione, innanzitutto per valutare se può essere prescritto un differente tipo di esame ma, soprattutto, per prendere le opportune precauzioni e assicurarsi che il bambino

non sia direttamente esposto. Nel caso in cui gli esami radiologici dell’addome o esami medico-nucleari siano indispensabili per la salute della madre, possono essere eseguiti ugualmente anche in corso di gravidanza, scegliendo le modalità di esame che irradiano meno l’utero gravido e utilizzando specifiche schermature di piombo. In questi casi, infatti, un errore o un ritardo nella diagnosi di una grave malattia materna è molto più pericoloso per la salute del nascituro di una lieve irradiazione dovuta a un esame radiologico. Esami radiologici di parti del corpo diverse dall’addome e dalla colonna lombare, purché giustificati dal punto di vista medico, possono essere eseguiti anche in donne gravide, perché, in questi casi, l’irradiazione dell’embrione o del feto è di entità trascurabile. Fermo restando che le radiazioni ionizzanti (cioè i raggi X) sono nocive e che nessun individuo andrebbe irradiato a cuor leggero, tanto più se in età riproduttiva, è bene non creare eccessivi allarmismi quando si parla di gravidanza. Tutti noi siamo quotidianamente esposti alle radiazioni, e lo siamo a causa della radioattività naturale che costituisce l’82% della radioattività di fondo.

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La Fibrosi Cistica è la malattia genetica grave piu’ diffusa in Italia e dalla quale non è ancora possibile guarire. In Italia ogni 2 giorni in media nasce un bambino affetto da questa malattia causata da un gene alterato che può essere trasmesso ai figli da 2 genitori portatori sani. In Italia sono quasi 3 milioni le persone che a loro insaputa possono trasmettere il gene ai propri figli e un italiano su 25 è portatore sano di fibrosi cistica. E’ una malattia invisibile che danneggia in maniera progressiva l’apparato digerente e respiratorio. La vita di un malato di fibrosi cistica è una vita di pesanti terapie quotidiane e di grandi sacrifici che dall’esterno spesso non si percepiscono. Negli anni ’50 un malato di fibrosi cistica aveva un’attesa di vita inferiore ad un anno. Nel 2006 l’attesa di vita media era di 36 anni. Nel 2009…dipende anche da noi!


farmacologia

a cura di Roberta Armentano

NUOVI FARMACI: CONVEGNO PER DISCUTERNE QUALITÀ ED EFFICACIA Il 9 ottobre si è tenuto a Roma presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, il Convegno dal titolo “Farmaci Innovativi. Qualità Efficacia Appropriatezza. Garanzia dell'Universalità delle Cure sul Territorio Nazionale: Miracolo o Miraggio”, al quale sono intervenuti farmacisti e medici, ma anche giuristi ed economisti. L’incontro ha toccato trasversalmente più punti: l’imparzialità di trattamento, il rapporto costo/benefici, il “turismo sanitario”, la costituzione italiana e il diritto alla salute. “In Italia è sempre più difficile garantire a tutti i cittadini l’accesso ai nuovi farmaci perché i costi dei farmaci aumentano sempre più per via del lungo processo di sviluppo, per i tempi di valutazione e registrazione da parte delle autorità sanitarie, per la registrazione del brevetto e questo rende possibile l’accesso alle cure solo a coloro che possono permettersi di acquistare la medicina specifica direttamente sul mercato del farmaco”, è quanto dichiara il Prof. Francesco Cognetti, Direttore Dipartimento di Oncologia medica, Istituto Nazionale Tumori del Regina Elena IRCSS. Bisogna poi ricordare che a causa dei prezzi elevati dei farmaci innovativi, alcune Regioni non li rendono disponibili e questo, come fa notare il Prof. Ivan Cavicchi – Docente di Sociologia dell’Organizzazione Sanitaria de “La Sapienza” Università di Roma – causa “la mobilità interregionale dei pazienti che, per ricevere determinate prestazioni mediche, devono lasciare la propria regione di residenza”. Appare evidente, dunque, che la commercializzazione di un farmaco non dipende esclusivamente dalla sua efficacia, ma

anche dalla convenienza per il sistema finanziario pubblico. Infatti, come precisa il Prof. Giorgio Colombo - Docente dell’ Università degli Studi di Pavia – “i paesi anglosassoni, da oltre dieci anni, utilizzano parametri di valutazione economica nella fase di ingresso dei nuovi prodotti e tecnologie. L’analisi economica cerca di individuare l’incremento di costo rapportato in termini di benefici, che possono essere valutati in anni di vita salvati e qualità di questi anni. Oltre ai criteri classici del farmaco se ne aggiunge un quarto: l’efficacia allocativa, che tradotta significa: “queste risorse sono impiegate in maniera ragionevole?”. Il Prof. Colombo concludendo ricorda: “l’attività di valutazione economica appare ancora sottostimata in Italia rispetto ad altri paesi europei; andrebbero monitorati l’appropriatezza e l’uso dei farmaci innovativi per dimostrare il valore degli interventi sanitari per il denaro speso”. Da un punto di vista giuridico ci troviamo di fronte a questioni complesse, non solo per l’ampiezza del concetto salute, che spazia dal piano biologico a quello sociale, dalla salute sul luogo di lavoro, alla salute ambientale, dal benessere psico fisico, all’assenza di dolore, ma anche per la disomogeneità di accesso alle nuove tecnologie per via del riparto delle competenze legislative tra Stato e regioni in materia di diritto alla salute.

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chirurgia vascolare

a cura di Roberta Armentano

STRIPPING DELLE VENE VARICOSE Le gambe sono una parte del corpo femminile che attrae l’attenzione tanto dell’occhio maschile quanto di quello ipercritico delle donne stesse. Le caratteristiche di un bel paio di gambe? Lunghe, affusolate e senza inestetismi. Nell’arco della vita, però, le gravidanze, l’età, una predisposizione genetica oltre che una vita troppo sedentaria può danneggiare la bellezza e la salute delle gambe. Fra i difetti che si accentuano con il passare del tempo la presenza di vene varicose è molto diffusa fra le signore, ma possono costituire un problema anche per le gambe degli uomini. Le vene varicose (o varici) sono vene che hanno perso il loro normale tono, sono causate da difficoltà circolatorie e si presentano ingrossate e di colore bluastro. Le varici si manifestano maggiormente nelle due vene safene: la grande safena che corre lungo l’ interno della gamba e della coscia e la piccola safena che sale lungo il polpaccio, fino al cavo del ginocchio. Fra le terapie mediche per curare le varici, l’intervento chirurgico è la soluzione ottimale per curare i casi più gravi. Gli interventi in questione sono: -lo stripping lungo (asportazione di tutta la vena grande safena); -lo stripping corto (asportazione della vena grande safena dall'inguine fino al altezza del ginocchio); -lo stripping della vena piccola safena (asportazione di questa vena da dietro al ginocchio alla caviglia); -la flebectomia secondo Muller (asportazione di piccoli segmenti venosi, generalmente effettuata in anestesia

locale). Da qualche anno in Italia si effettua un trattamento definito “endovascolare” delle varici attraverso l'inserimento nella vena stessa di sonde che emettono radiofrequenze o che veicolano raggi laser. Il più delle volte il ricovero in ospedale per questi interventi si conclude in 24 ore (day hospital); la convalescenza dura circa 10-12 giorni, in questo periodo il paziente dovrà indossare una calza elastica di tipo terapeutico e recarsi periodicamente in ospedale per il controllo e la medicazione delle piccole ferite. Per prevenire la formazione di varici un buon inizio è quello di tenere sotto controllo il peso, fare attività fisica, magari privilegiando sport come il nuoto e lo spinning (o le passeggiate in bicicletta), massaggiare quotidianamente le gambe con movimenti circolari, evitare di esporsi al sole troppo a lungo (o evitare solarium e saune), evitare di indossare i pantaloni troppo stretti, di tanto in tanto trascorrere alcuni minuti con le gambe sollevate e, per chi vuole sfruttare le ore notturne, sollevare di qualche centimetro i piedi del letto.

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Il Comune di Roma informa

a cura di Roberta Armentano

PREVENZIONE ABUSO SU MINORI, PARTE UN CORSO DI FORMAZIONE Il 15 Ottobre il Comune di Roma ha presentato un progetto pilota sulla prevenzione dell'abuso su minori. Gli obiettivi dell'iniziativa sono aumentare l'attenzione degli educatori, degli operatori e dei professionisti sul tema dell'abuso e del maltrattamento dei minori; migliorare le capacità di chi si occupa di infanzia nel rilevare e diagnosticare correttamente casi sospetti; diminuire le difficoltà di interpretazione delle richieste di aiuto provenienti da bimbi vittime di violenza. Il corso di formazione inizia l'8 gennaio 2010 - con un costo per l'Amministrazione capitolina di 160mila euro - e coinvolgerà per 16 mesi 250 operatori appartenenti al distretto Asl Rm E. Nei prossimi 5 anni saranno coinvolti altri operatori di altri distretti, fino ad arrivare ad un totale di 1250 corsisti. Partecipano all'iniziativai operatori sociali, insegnanti delle scuole elementari e medie inferiori, psicologi e psichiatri, magistrati e avvocati che operano nel settore famigliare e i pediatri. Sono previste due fasi formative: la prima dedicata a ciascuna famiglia professionale, per un totale di sette incontri; la seconda dedicata alla formazione integrata delle diverse aree professionali, per un totale di tre incontri. Ogni incontro sarà tenuto, oltre che dai formatori dell'Associazione "La cura del Girasole", da un avvocato e da un pediatra. L'assessore capitolino alle politiche sociali Belviso ha dichiarato: "Con questo progetto ci rivolgiamo alle figure professionali che, a vario titolo, si occupano di infanzia ed adolescenza, affinché abbiano le competenze e gli strumenti conoscitivi

utili al riconoscimento di eventuali situazioni di abuso e maltrattamento dei minori. Far si che figure professionali importanti nella vita dei bambini come ad esempio gli insegnanti siano in grado di riconoscere un minore maltrattato o abusato, significa riuscire ad intervenire in maniera tempestiva su situazioni di disagio spesso nascoste e difficili da individuare. L'auspicio è che questa iniziativa, che nasce come progetto pilota, possa nel tempo svilupparsi e inventare un vero e proprio modello formativo per tutti quei professionisti che si occupano di infanzia e adolescenza". Fonte: http://www.comune.roma.it

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Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

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abuso di alcol

a cura di Roberta Armentano

ABUSO DI ALCOL, EFFETTI TEMPORANEI E DANNI PERMANENTI Sempre più spesso leggiamo di giovani vite stravolte a causa dell’eccesso di alcol. L’ultima triste storia che ricordiamo vede coinvolto un 23enne ricoverato al Policlinico Umberto I per una emorragia cerebrale, in seguito ad un violento urto contro un albero. Dagli accertamenti è risultato che il giovane aveva un tasso alcolemico ben oltre i limiti previsti! Nella primavera di quest’anno l’ISTAT ha pubblicato i dati relativi ad un’indagine sul consumo di bevande alcoliche nel nostro paese. La ricerca ISTAT, con l’intento di compare i dati nell’arco del decennio 1998 – 2008, evidenzia che la diffusione del consumo di alcol è sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni ma che un cambiamento delle abitudini senza dubbio esiste e “riguarda non soltanto la frequenza e le circostanze di consumo, ma anche il tipo di bevande consumate. Accanto alla riduzione dei consumatori di solo vino o birra, aumentano quelli che consumano solo altri alcolici (aperitivi, amari e superalcolici) o che combinano le due tipologie”, questo vale soprattutto per i giovani e per i giovani adulti. Per quanto riguarda queste fasce d’età la preoccupazione sale in quanto “la precoce acquisizione di comportamenti non corretti aumenta la probabilità di mantenerli anche nelle età successive”. Purtroppo, nonostante le numerose campagne di informazione sugli effetti dell’alcol, i danni legati al consumo frequente di bevande alcoliche sembrano essere sottovalutati. Gli effetti negativi dell’alcol sul fisico sono ben peggiori dei tradizionali “postumi da sbronza” (nausea, vomito, stordimento). Prendendo in considerazione gli effetti “a

breve termine” dell’alcol occorre ricordare che questo tipo di bevande inibisce diverse funzioni cerebrali causando rallentamento dei riflessi, alterazione della vista, diminuzione della percezione degli stimoli pericolosi, perdita di equilibrio, difficoltà nel linguaggio, perdita della memoria, di conoscenza e i postumi. A lungo termine, il consumo eccessivo di alcol può causare impotenza, disturbi gastrici, disturbi cardiaci, tumori, grave perdita della memoria, danni cerebrali ed epatici. Le più comuni forme di danno organico specifico negli alcolisti sono: cirrosi epatica, epatiti alcoliche, varici esofagee anche sanguinanti, gastriti e ulcere, polinevriti a carico degli arti, infarto cardiaco e ipertensione, danni al pancreas e alle ghiandole endocrine, gravi ripercussioni sulla memoria. Presso il Policlinico Umberto I di Roma è attivo il Centro di Riferimento Alcologico Regionale, diretto dal Prof. Mauro Ceccanti. Le attività del Centro consistono in: ambulatorio, ricovero in day hospital, valutazione alcologica e follow-up (continuità assistenziale) per tutti i pazienti. Centro di Riferimento Alcologico Regionale, Dipartimento Attività Integrata Medicina Interna e Fisiopatologia. Telefono: 06 49972093-095 Fax: 06.49972096 Sito internet: www.crarl.it Numero Verde: 800046655 Ambulatorio: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.00. Day Hospital: dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle ore 13.00 Valutazione pre e post trapianto di fegato: martedì e giovedì dalle 8.30 alle 13.00 Per i dati consultare il sito internet www.istat.it “L’uso e l’abuso di alcol in Italia”

Prof. Mauro Ceccanti, Responsabile Centro di Riferimento Alcologico Regionale Umberto I, Policlinico di Roma Tel. 06 49972093-095 Numero Verde: 800046655

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speciale

intervista a cura di Roberta Armentano

Artemisia Medical Group: la qualità in sanità Artemisia raccoglie un gruppo di centri diagnostici sul territorio romano e nazionale. Il primo laboratorio di analisi cliniche del gruppo sorge a Roma negli anni ’70, nel tempo Artemisia sviluppa progressivamente diverse branche della diagnostica clinica e strumentale fino a diventare una rete di centri sparsi a Roma e, in franchising, nelle città di Milano, Chieti, Lecce, Palermo, Messina e Catania. Queste sedi non vengono gestite direttamente da quella centrale di Roma, ma il loro modo di lavorare segue “lo stile Artemisia”, come dichiarano il Prof. Claudio Giorlandino – Direttore Sanitario di Artemisia – e il Dr. Pietro Cignini – Ginecologo presso Artemisia - “la qualità nella sanità” è il modus operandi di Artemisia; qualità intesa nel modo in cui il medico si relaziona con il paziente “dal momento in cui entra nel nostro centro, al momento in cui se ne va” prosegue il Dr. Cignini. A Roma, presso il Main Center di Viale Liegi si eseguono esami di Diagnosi Neonatale e Medicina Materno Fetale (amniocentesi, villocentesi, funicolocentesi, biopsie fetali, embrioscopie, genetica medica), “si tratta di un Centro altamente specializzato – dichiarano i Dottori raggiunto da pazienti di tutta Italia. È un centro multidisciplinare dove lavorano genetisti, ginecologi e pediatri, perché è importante effettuare un counseling specifico per ogni paziente”. Presso il Main Centre, una struttura di nove piani, sono presenti studi specialistici, laboratori di analisi cliniche e genetica medica, oltre al centro di fertilità di coppia. La struttura è, inoltre, dotata di una sala conferenza di 100 posti con sala regia per

eventi formativi e congressuali, di un parcheggio interno, sala audiovisiva, bar e ristorazione. Sempre presso il Main Center è presente una sala operatoria che permette interventi chirurgici in anestesia locale, loco-regionale o generale, in Day Surgery (cioè con degenza di poche ore). Le attività di Day Surgery sono prevalentemente finalizzate alla Chirurgia Fetale in utero e alla Chirurgia Ginecologica con particolare riguardo alla fertilità con interventi di fertilizzazione assistita. La sala operatoria è anche attrezzata per ogni tipo di intervento, si eseguono infatti interventi di Chirurgia Andrologica, Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica, Dermatologica, Ortopedica, Endoscopica e altre specializzazioni. Nella Sede di Viale Liegi è, inoltre, presente un laboratorio di Biologia Molecolare dove si eseguono esami per lo studio dei markers tumorali con la nuova metodica della citometria a flusso (FCM) che costituisce un nuovo strumento, automatico, rapido ed affidabile per la descrizione quantitativa nelle singole cellule di alcuni aspetti dell’eterogeneità tumorale. Tale metodica, potendo essere applicata su tutti i campioni ottenuti tramite prelievi bioptici, chirurgici, scraping o su liquidi di lavaggio si è dimostrata indispensabile per un completamento diagnostico di tutto il materiale afferente dai vari Centri. Per gli esami di laboratorio, la diagnostica strumentale e le visite specialistiche eseguite nel Main Center, è possibile ritirare i referti on line, come precisa il Prof. Giorlandino “il paziente entra nel portale, clicca nell’area di ritiro analisi, inserisce la password e scarica le analisi direttamente dal sito”.

Artemisia Medical Group www.artemisia.it Main Center Viale Liegi, 45 - 00198 Roma Tel. 06 85 05 Fax. 06 85 05 415 info@artemisia.it

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speciale

Artemisia Medical Group: la qualità in sanità

gli speciali di Pocket Salute! Sempre a Roma, in zona Marconi, sorge il nuovo centro privato di Alta Tecnologia per la Diagnostica per Immagini del Gruppo Artemisia, dotato di sofisticate apparecchiature di Tomografia Computerizzata e di Risonanza Magnetica presenti sul mercato. L’apparecchiatura in dotazione presso il centro di Alta Tecnologia Artemisia è la TC multistrato BrightSpeed Elite della GE, in grado di fornire tutte le informazioni necessarie ad una corretta diagnosi in tempi brevi. Infatti, grazie all’elevato numero di detettori e all’alta velocità di rotazione del gantry (tubo), consente l’acquisizione di centinaia di immagini in pochi secondi ed una esposizione alle radiazioni ionizzanti molto contenuta. Dalla testa ai piedi, la TC multistrato è in grado di fornire immagini di alta qualità, attraverso un’ampia gamma di applicazioni, secondo le richieste del medico curante. La Risonanza Magnetica utilizza onde radio a campi magnetici e non presenta rischi per il paziente di esposizione a radiazioni ionizzanti. Il nuovo centro di Alta Tecnologia Artemisia possiede un’apparecchiatura di ultima generazione, SIGNA HDE da 1,5 Tesla della GE, che rappresenta la più avanzata tecnologia oggi esistente per effettuare esami diagnostici in tutti i distretti corporei. Il gantry corto del magnete ad alto campo, vera novità della tecnologia, riduce notevolmente i problemi legati alla claustrofobia. La Risonanza Magnetica da 1,5 Tesla completa il ventaglio di opportunità diagnostiche strumentali e laboratoristiche per le donne in gravidanza, consente la conferma e la precisazione diagnostica definitiva di eventuali patologie malformative identificate dall'ecogra-

fia morfologica. Sul territorio romano ricordiamo ancora il Laboratorio Alessandria srl (convenzionato con il S.S.N.) dove si eseguono esami ematologici, chimico-clinici, microbiologici, citologici, istologici, biologia molecolare, citogenetica, microbiologia alimentare ed ambientale, medicina del lavoro, esami di laboratorio veterinaria; lo Studio Lancisi che è un Centro ecografico per esami di medicina materno fetale, senologia, ma anche cardiologia e medicina dello sport, radiologia, risonanza magnetica Arto Scan a magnete aperto, visite specialistiche; e Clinitalia s.r.l., Studio di Radiologia Diagnostica convenzionato con il S.S.N. “Ora Artemisia sta aprendo un centro di informazione destinato all’utenza – dichiara il Prof. Giorlandino – un call center dove chiunque può telefonare per sapere dove fare un trattamento di eccellenza”. L’intervista al Prof. Claudio Giorlandino ed al Dr. Pietro Cignini è stata realizzata da Roberta Armentano. Il materiale descrittivo è disponibile sul sito istituzionale del Gruppo Artemisia.

Per maggiori informazioni consultate: http://www.artemisia.it

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farmacologia

a cura di Roberta Armentano

INTERRUZIONE FARMACOLOGICA DI GRAVIDANZA: PILLOLA ABORTIVA La RU486 è un farmaco per l'interruzione di gravidanza che si assume per via orale ed è un’alternativa all'aborto chirurgico. Nata in Francia e commercializzata nel 1998 la pillola è già impiegata in una ventina di paesi al mondo e in quasi tutta Europa (Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera); nel 2005 l'Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha aggiunto alla lista dei farmaci essenziali. Questa pillola agisce come antagonista verso i recettori del progesterone, cioè l'ormone che assicura il mantenimento della gravidanza, determina il distacco della mucosa uterina, con un processo simile a ciò che avviene durante la mestruazione. Abbiamo chiesto al Prof. Massimo Minozzi, Dirigente Medico Università “La Sapienza” - Policlinico Umberto I di Roma, di spiegarci la come funziona il farmaco e come avviene la somministrazione della RU-486. “Nel rispetto della legge 194, la somministrazione potrà essere effettuata soltanto all’interno degli ospedali. I farmaci da assumere sono due, un mifepristone che interrompe lo sviluppo della gravidanza, e una prostaglandina che provoca l’espulsione della mucosa embrionale. La somministrazione dei due farmaci avviene con un intervallo di tempo di 48 ore”. Nel nostro paese l’interruzione volontaria di gravidanza, regolata dalla legge n. 194

del 1978, è praticata attraverso un intervento chirurgico che consiste nello svuotamento dell'utero attraverso l'aspirazione strumentale dell'embrione o feto. Se paragonata a questa procedura, l’aborto per induzione farmacologia si presenta come meno invasivo, non necessita di anestesia e non arreca traumi all’utero o danni alla fertilità della paziente. Di contro, però, l’interruzione di gravidanza utilizzando la pillola abortiva è un metodo più lungo, necessita di 2/3 giorni per il suo completamento, rispetto all’aspirazione. Fra le motivazioni degli oppositori alla commercializzazione c’è la mancata dimostrazione di totale l'assenza di rischi a lungo termine. Il 19 ottobre l’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco) ha autorizzato la commercializzazione della RU 486; come si legge nel comunicato stampa dell’Agenzia le importanti restrizioni all’uso del farmaco sono state disposte “al solo fine della massima tutela della salute del cittadino”, e con l’obiettivo di porre fine “al possibile utilizzo improprio del farmaco e sgombra il campo da qualsiasi possibile interpretazione di banalizzazione dell’aborto e dal suo impiego come metodo contraccettivo”. Prof. Massimo Minozzi Responsabile UOS – I.V.G. Umberto I Policlinico di Roma Dipartimento di Ginecologia ed Ostetricia - Servizio di piccola chirurgia (piano terra) Per informazioni: tel. 06 49972562, dal lunedì al venerdì, dalle 8,00 alle 13.00.

Prof. Massimo Minozzi, Responsabile UOS – I.V.G. Dipartimento di Ginecologia ed Ostetricia Umberto I, Policlinico di Roma Tel. 06 49972562

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alimentazione

a cura di Roberta Armentano

OBESITÀ INFANTILE: UNA SFIDA APERTA La colazione è la regola fondamentale per una corretta alimentazione e una giusta crescita. Lo sentiamo dire sempre che la colazione è il pasto più importante ed è la prima raccomandazione che il medico suggerisce a tutte le mamme e a tutti quelli che vogliono rimettersi in forma; ma è davvero così? La risposta è sì. Durante la notte abbiamo digiunato e anche se abbiamo dormito il nostro organismo ha comunque consumato calorie; cominciare la giornata senza il giusto apporto energetico significa andare incontro a uno stato di ipoglicemia (abbassamento degli zuccheri nel sangue). Al mattino abbiamo bisogno di nuova “carica” altrimenti rischiamo di sentirci sempre assonnati e abbiamo difficoltà di concentrazione durante le ore di lavoro (o di scuola). Se al mattino i bimbi di mangiare proprio non ne vogliono sapere spesso è perché mamma e papà non danno il buon esempio; le cattive abitudini alimentari dei genitori sono la causa del sovrappeso dei più piccoli. Tanto per fare qualche esempio, nel Lazio un bambino su 4 è sovrappeso, uno su 8 è obeso. Proprio con riferimento a questa problematica la Regione Lazio ha promosso, nelle giornate del 6 e del 7 ottobre, un’iniziativa contro l’obesità infantile; la manifestazione voluta dalla Presidenza della Regione Lazio, ha coinvolto gli alunni e le famiglie di scuole elementari e medie delle città di Formia e Viterbo, in una giornata tutta dedicata all’apprendimento di buone pratiche per una corretta alimentazione, attraverso

attività ludico-didattiche e dei consigli di esperti e docenti universitari. La “dieta” comincia al mattino, consumare la colazione aiuta ad arrivare con minor appetito al pasto successivo, evitando di esagerare a tavola, oltre che a non eccedere e ad evitare i “fuori pasto” (difficilmente a base di frutta), che fanno salire il numero delle calorie totali accumulate nell’arco della giornata. Prendere l’abitudine di fare una corretta colazione non serve solo a tenere sotto controllo il peso, ma migliora i parametri del colesterolo 'cattivo' e dei trigliceridi nel sangue - riducendo il pericolo di malattie cardiovascolari e di diabete mellito – attiva il metabolismo del glucosio e dell’insulina.La prima colazione deve coprire il 15-20% dell’apporto calorico giornaliero e queste calorie dovrebbero provenire da tutti i nutrienti: proteine, vitamine e minerali, acqua, fibre ma, anche, carboidrati e grassi. Gli alimenti da consumare per una colazione bilanciata sono davvero tanti: insieme alla classica tazza di caffè si può bere il latte e mangiare i cereali (sotto forma di “corn flakes”), sgranocchiare qualche biscotto o fette biscottate con miele o marmellata, frutta o yogurt, spremute. I cibi da mettere in tavola sono tanti, si possono scegliere gli alimenti che ci piacciono di più e variare ogni mattina.

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Il Ministero della Salute informa

a cura di Roberta Armentano

ASSISTENZA SANITARIA ITALIANI ALL’ESTERO Il sistema di Mobilità Internazionale si colloca come parte del più vasto sistema di assistenza a carico dello Stato ed ha lo scopo di tutelare, dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, gli assistiti che si spostano all’interno degli Stati della Unione Europea, della Svizzera, dello Spazio Economico Europeo (SEE: Norvegia, Islanda e Liechtenstein) e dei Paesi in convenzione con i quali sono in vigore accordi di sicurezza sociale. In applicazione dei regolamenti comunitari di sicurezza sociale n. 1408/71 e n. 574/72 e di quanto disposto dalle singole convenzioni, i nostri assistiti che si spostano in Europa e negli Stati in convenzione, per motivi vari (turismo studio, lavoro, pensionati che trasferiscono la residenza), per poter usufruire dell’assistenza sanitaria a carico dello Stato italiano, devono presentare alle istituzioni competenti o ai prestatori di cure degli Stati esteri alcuni formulari che attestano il diritto di godere delle prestazioni sanitarie. Sulla base di questi attestati viene erogata l’assistenza e, in seguito, gli Organismi di collegamento degli Stati UE inviano le fatture a questo Ministero, quale organismo di collegamento, chiedendone il rimborso. Il Ministero, a sua volta, per conto delle Regioni e delle ASL di rispettiva appartenenza, chiede agli Stati esteri il rimborso dei crediti relativi all’assistenza fornita a cittadini stranieri in Italia. Debiti e crediti vengono imputati alle ASL competenti e, in sede di assegnazione della quota di Fondo sanitario nazionale alle regioni, si tiene conto della compensazione debiticrediti. Come accennato in precedenza, al fine di poter usufruire dell’assistenza sanitaria, è necessario che l’assistito presenti alla struttura sanitaria o all’istituzione competente un formulario

che attesti il suo diritto a godere delle prestazioni sanitarie. Tale attestato viene rilasciato dall’istituzione del luogo ove l’assistito è assicurato, in Italia dalla ASL di residenza. L’attestato di diritto permette al suo titolare di ricevere le prestazioni sanitarie in forma diretta alle stesse condizioni dei cittadini di quello Stato e nulla è dovuto se non l’eventuale partecipazione alle spese. Inoltre a seconda dell’attestato e quindi della situazione protetta, e a secondo di quanto previsto dalla singola convenzione, si ha una copertura sanitaria completa o limitata a determinate prestazioni. I cittadini italiani che per motivi di lavoro si recano nei Paesi al di fuori dell’U.E. e in cui non vigono accordi bilaterali in materia di assistenza sanitaria, possono usufruire della garanzia dell’assistenza sanitaria in forma indiretta: anticipare le spese e successivamente chiedere il rimborso tramite la Rappresentanza diplomatica italiana all’estero al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali – Direzione Generale per i Rapporti con l’Unione Europea e per i Rapporti Internazionali Ufficio VI – Sezione presso Ministero Affari Esteri. Gli italiani che lavorano all’estero devono richiedere alla ASL di appartenenza l’attestato ex art. 15 del DPR 31/7/80, n.618 previa presentazione della seguente documentazione: nota di trasferimento all’estero e documentazione comprovante il mantenimento all’assoggettamento previdenziale italiano; fotocopia del libretto di iscrizione alla ASL o dichiarazione sostitutiva di certificazione; codice fiscale o dichiarazione sostitutiva di certificazione. L’attestato potrà essere richiesto direttamente alla ASL di appartenenza o alla Rappresentanza diplomatica che lo dovrà trasmettere al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. La mancata comunicazione alla ASL di appartenenza comporta la perdita del diritto al rimborso delle spese sanitarie sostenute all’estero.

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piccola guida al pronto soccorso

a cura della redazione

PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO ASSIDERAMENTO E' la prolungata esposizione al freddo. Sintomi intorpidimento, sonnolenza, barcollamento, diminuzione della vista, perdita di coscienza. Primo soccorso Il soccorritore deve portare il paziente in un luogo caldo, avvolgerlo in coperte o immergerlo in una vasca da bagno contenente acqua non molto calda. Una volta riscaldato, asciugarlo accuratamente e coprirlo con coperte di lana. Dargli da bevande calde, non alcoliche, se non ha perduto la conoscenza. Badare che non si arresti il respiro e, se è necessario, eseguire la respirazione bocca a bocca. AVVELENAMENTO DA OSSIDO DI CARBONIO L'ossido di carbonio è un gas incolore e inodore che uccide senza che la vittima se ne accorga. Può essere infiammabile ed esplosivo. Un motore d'auto, lasciato acceso anche per poco tempo in una rimessa chiusa, può produrre una dose mortale di gas. L'ossido di carbonio è prodotto anche dalla combustione del legno e del carbone, dai fornelli o dalle graticole a carbone di legna. Il pericolo è particolarmente grave nei locali scarsamente ventilati. Sintomi: mal di testa vertigini, debolezza, difficoltà respiratoria, talora vomito, quindi collasso e perdita di coscienza. La pelle, le unghie delle mani, le labbra possono assumere un colore rosso vivo. Primo soccorso: Il soccorritore non deve respirare l'aria dell'ambiente in cui è avvenuto l'incidente! Se l'infortunato si trova in un luogo di difficile accesso deve indossare la maschera antigas e deve essere assicurato ad una fune di sicurezza. Portare subito il paziente

all'aria aperta o aprire tutte le finestre e le porte. Iniziare subito la respirazione artificiale se il soggetto non respira o respira in modo irregolare. Verificare la necessità del massaggio cardiaco. Tenere il paziente sdraiato e tranquillo per ridurre al minimo il suo consumo di ossigeno. Coprirlo per tenerlo caldo. Chiamare un medico. Se la situazione appare grave, chiamate un'ambulanza o i vigili del fuoco o la polizia senza trascurare di specificare la natura dell'incidente AVVELENAMENTI PER INGESTIONE Primo soccorso Il soccorritore non deve fare nulla senza aver ascoltato i consigli del medico o del Centro antiveleni. Indicare il veleno sospettato. Leggere attentamente l'etichetta e conservare il recipiente del veleno per mostrarlo al medico. Seguire le istruzioni che vi verranno date. BRIVIDI I brividi precedono di solito la febbre e sono perciò un precoce segno di malattia. L'influenza, la polmonite, l'infezione urinaria, la malaria sono malattie in cui spesso la febbre è preceduta da brividi. Primo soccorso Il soccorritore deve mettere a letto il paziente coprendolo con coperte, dargli una borsa d'acqua calda e tenerlo tranquillo e bevande calde, purché non alcoliche.

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La Provincia di Roma informa

a cura della redazione

LOTTA CONTRO IL RANDAGISMO: NASCE L'UFFICIO TUTELA ANIMALI “La Provincia di Roma, con la creazione dell’Ufficio Tutela Animali, vuole essere un avamposto per la lotta alla piaga del randagismo e la grande sensibilità dimostrata dai Comuni che hanno aderito a questa iniziativa dimostra che stiamo lavorando nella direzione giusta”. E’ quanto ha detto l’assessore provinciale alle Politiche dell’Agricoltura, Caccia e Pesca, Aurelio Lo Fazio durante la presentazione nella sala Consiliare del Comune di Lanuvio, del progetto 'Controllo e prevenzione del randagismo sterilizzazione gratuita cani e gatti'. L’iniziativa è nata per fronteggiare il fenomeno dell’abbandono degli animali nel territorio provinciale attraverso attività di sensibilizzazione, educazione ed informazione volte proprio a combattere il randagismo e l'abbandono attraverso l'uso del microchip, l'adozione e la sterilizzazione. I Comuni di Lanuvio, Velletri e Marino hanno completato il progetto, durante il quale sono stati censiti gli animali vaganti e individuati i criteri di priorità per procedere alla sterilizzazione. A questa prima fase è seguita la creazione di servizi per la cattura degli animali, l’esecuzione di analisi pre-operatorie, il trattamento terapeutico e l’assistenza post-operatoria. Nei Comuni che hanno aderito al progetto sono stati censiti in totale e successivamente operati o sterilizzati oltre 60 animali tra cani e gatti. Per la cattura degli animali e i trattamenti post-operatori gli enti locali si sono avvalsi della collaborazione dell’associazione Nemesi, mentre per la sterilizzazione c’è stato un accordo con studi veterinari di

Lanuvio, Velletri e Marino. Il progetto, della durata di 18 mesi, vede coinvolti anche i Comuni di Albano, Pomezia, Rocca di Papa e Castelgandolfo che hanno però dato avvio all’iniziativa solo pochi mesi fa e quindi concluderanno l’iter entro il prossimo anno. Fonte: http://www.provincia.roma.it

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La Regione Lazio informa

a cura della redazione

FARMACI E ALIMENTAZIONE Quando si assume un farmaco cosa si può mangiare e/o bere? Alcuni farmaci possono essere assunti a stomaco vuoto, altri invece a stomaco pieno, poiché potrebbero risentire dell'ambiente acido dello stomaco. La presenza di cibo nello stomaco riduce infatti la velocità di transito del farmaco, il che porta ad un aumento del tempo di contatto dello stesso con l'ambiente acido ed una conseguente riduzione della sua efficacia. Questo è appunto il motivo per cui alcuni farmaci vanno assunti a stomaco vuoto come i chinoloni (antibiotici), ed altri come l'azitromicina a stomaco pieno. Quando però si vuole attenuare l'effetto irritante di alcuni medicinali sulla mucosa gastrica, o ancora quando l'assorbimento è facilitato dalla presenza di cibo, è bene assumere questi a stomaco pieno. In questo caso è preferibile consumare un pasto leggero con pochi grassi e a base di proteine, poiché i primi rallentano l'entrata in circolo del medicinale, mentre le seconde aumentano la produzione di succhi gastrici favorendo la dissoluzione del farmaco. Alcune di queste indicazioni si possono ottenere facendo riferimento al foglietto illustrativo di ciascun medicinale o chiedendo consiglio al medico o al farmacista. E' buona norma assumere il farmaco con acqua in quanto altre sostanze liquide potrebbero interferire con l'assorbimento e l'efficacia. Quando si assumono i farmaci non bisogna bere bevande alcoliche, soprattutto se si tratta di farmaci che agiscono sul Sistema Nervoso Centrale come i tranquillanti, gli ipnotici e gli antidepressivi poiché l'alcool ne potenzia gli effetti sedativi. È bene non utilizzare il succo di pompelmo per assumere alcuni farmaci. In questo, infatti, sono presenti alcune sostanze in grado di aumentare la concentrazione di alcuni farmaci nel sangue, determinando un assorbimento

maggiore e quindi una maggiore possibilità di insorgenza di effetti collaterali. Alcuni dei farmaci da evitare sono i seguenti: alcune statine, alcune benzodiazepine, ciclosporina, carbamazepina, calcio-antagonisti, amiodarone. Qualche consiglio utile -Nel caso in cui si voglia mascherare il sapore sgradevole di un farmaco si può impiegare il succo di arancia, tranne per alcuni antibiotici. -È bene non impiegare sostituti del sale o sostanze ricche di potassio contemporaneamente all'assunzione di Ace-inibitori, in quanto tali integratori possono provocare un aumento della pressione e quindi diminuire l'efficacia di tali farmaci. Inoltre è sconsigliato bere o mangiare alimenti contenenti caffeina, teina e/o teofillina e teobromina perché essendo degli stimolanti a livello del sistema nervoso, possono aumentare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. -L´irritazione gastrica può essere ridotta ingerendo il farmaco con il latte, anche se, l'assorbimento di alcuni antibiotici risulta inferiore a causa del calcio presente nell'alimento, il che riduce appunto l'efficacia della terapia. - L'efficacia dei farmaci anticoagulanti viene invece ridotta quando si assumono alimenti ricchi di vitamina K, come le verdure a foglia verde, in quanto questa vitamina ha un ruolo primario nella coagulazione del sangue. - L'assunzione di integratori dietetici a base di fibre in concomitanza con farmaci per l'epilessia poiché riducono l'efficacia della terapia. - Sarebbe meglio evitare anche gli stimolanti come caffè, tè e cacao insieme a farmaci per l'asma, terapie per l'ipertensione arteriosa e terapie con farmaci già contenenti caffeina. - I formaggi stagionati, gli insaccati, il vino e la birra non devono essere ingeriti assieme agli inibitori delle MAO - monoammino ossidasi (usati come farmaci antidepressivi o anti-parkinsoniani).

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LA RADIOFREQUENZA PER VEICOLARE I PRINCIPI ATTIVI ANTI -AGING Molte apparecchiature laser e tecnologie elettro-ottiche, che sfruttano le radiazioni elettromagnetiche mediante la lunghezza d'onda della luce ultravioletta, visibile ed infrarossa, vengono attualmente impiegate per fronteggiare alcune dermopatie, anche di natura neoplastica, oltre che per l'anti-aging (ringiovanimento) del viso e del corpo. Nella maggior parte dei casi però, e soprattutto in ambito di terapie anti-aging, vi è l'utilizzo combinato delle tecnologie laseristiche sia con effetto ablativo (la rimozione di una parte, di solito superficiale, di tessuti biologici) che non ablativo consentendo di ottenere i migliori risultati terapeutici. Ed è proprio in dermocosmetologia medica, oltre che in chirurgia, che negli ultimi anni si è affiancata all'arsenale terapeutico dei laser medicali un'altra tecnologia: la Radiofrequenza. La Radiofrequenza (RF) è costituita da onde elettromagnetiche variabili in frequenza (Hz) da 550.000 Hz. Queste onde elettromagnetiche sono le stesse che si ritrovano nelle radiocomunicazioni, ad esempio nei forni a micro onde per uso domestico, oltre che naturalmente in campo medico-chirurgico nei radio bisturi. Da decenni infatti il radio bisturi chirurgico ottiene un effetto di taglio e di coagulo mediante contatto (a differenza dei laser chirurgici che effettuano una chirurgia senza contatto) utilizzabile per realizzare rispettivamente una soluzione di continuo della cute ed un effetto di saldatura dei vasi mediante la produzione più o meno ampia di calore.

I circuiti dalle apparecchiature possono essere di due diversi tipi, monopolari e bipolari: nei primi il paziente si trova nel circuito (ad esempio è a contatto con la piastra metallica), mentre nei secondi si utilizzano i due poli a contatto (pinza bipolare). I concetti sopra esposti riguardano ai tradizionali elettrobisturi a radiofrequenza (radiobisturi), ai quali ultimamente si sono affiancate apparecchiature elettrochirurgiche in grado di erogare correnti a RF bipolare in grado di effettuare, oltre alla tradizionale elettrochirurgia, anche una fine vaporizzazione epidermica ed eventualmente dermica superficiale. Tutto questo al fine di migliorare i parametri dell'anti-aging del volto come la lassità, in particolare della fronte e del dorso delle mani, insieme alla riduzione delle rugosità, delle macchie senili o solari grazie alla possibilità' di operare contemporaneamente una fine ablazione cutanea. Le correnti a RF di ultima generazione, del resto, vengono utilizzate anche in altri campi specialistici per la rimozione di neoplasie e per il trattamento dell'acne, questo ad indicare che la quintessenza dell'elettrochirurgia ovvero la coagulazione del tessuto, viene comunque rispettata anche con le RF di ultima generazione.

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TUTTA LA VERITÁ SUL BOTULINO Da anni se ne parla male. La tossina botulinica in medicina estetica è oggetto di una campagna mediatica diffamatoria frutto della approssimazione di certi giornalisti non adeguatamente informati o meglio fraudolentemente informati da certe categorie di medici o di estetiste. Questi ultimi tendono a screditare il trattamento sia perché foriero di risultati assimilabili a quelli di interventi chirurgici più complessi e soprattutto molto più costosi sia perché apportatore di esiti senz’altro superiori a quelli ottenuti negli istituti di bellezza. A più di quattro anni dalla approvazione del Ministero della Salute Italiano a riguardo del suo utilizzo per fini estetici, cerchiamo di restituire all’argomento quella dignità che gli spetta. In Italia e in Europa è riconosciuto un solo prodotto somministrabile a fini estetici per la correzione delle rughe di espressione della parte superiore del viso e in vendita in farmacia. Esiste anche un altro prodotto riservato all’uso ospedaliero e da anni utilizzato soprattutto da oculisti e neurologi per trattare patologie funzionali e specialistiche. L’utilizzo corretto di un farmaco è chiaramente legato al suo dosaggio, necessario per avere l’effetto clinico desiderato. Nel caso della tossina botulinica l’effetto è variabile per la dose da iniettare e legato al volume del muscolo e alla sua forza di contrazione. Entrambi sono da valutare prima del trattamento. Comunque, quand’anche la dose somministrata al paziente di medicina estetica debba essere importante, è impossibile sconfinare dai limiti di sicurezza che questo prodotto ha, e che sono molto ampi. Il trattamento può essere effettuato su

tutti quei pazienti che presentano un’accentuazione delle rughe frontali, glabellari, temporo-orbitali, fino ai 65-70 anni di età. La visita preliminare è molto importante per valutare il volume e la forza di contrazione dei muscoli sottostanti le rughe, in maniera tale da indebolirli al punto giusto e non immobilizzarli troppo. Questo garantisce la conservazione di una mimica facciale assolutamente naturale e non “imbambolata”. Ma per ottenere questo risultato è opportuno affidarsi a professionisti che eseguono molti trattamenti l’anno e non ad avventurieri, considerando la apparente semplicità dell’intervento. Il paziente, dopo la terapia, può tornare alle sue attività normalmente, senza particolari segni o sintomi sulle zone trattate. L’effetto di “spianamento” delle rughe avviene in 48-72 ore, con l’aiuto di “una ginnastica” dei muscoli del viso che viene spiegata al paziente dal medico. La durata dell’effetto varia da 4 a 6 mesi, e dopo tale periodo può essere ripetuto; l’effetto tende a durare più a lungo se il paziente si sottopone regolarmente. Sono comunque sufficienti due o massimo tre trattamenti l’anno per coloro che hanno problemi di rugosità maggiore. Comunque la scienza medica afferma che “pazienti sottoposti a terapia continuativa a lungo termine (10-12 anni) non hanno evidenziato effetti collaterali particolari”: questa è la verità da sottoscrivere.

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chirurgia plastica

Skin Laser Clinic, Dott. Mario Gioia Chirurgo Plastico

UN SENO NUOVO, IN ANESTESIA LOCALE, ALLA PORTATA DI TUTTI Nella mente di molte donne, e non solo, il seno in tutta la sua completezza rappresenta la vera espressione della femminilità questo non solo nella forma ma anche nella dimensione. In molte situazioni fisiologiche, età, gravidanze, allattamento e diete e patologiche iposviluppo, la chirurgia estetica della mammella può aiutare a cambiare il proprio aspetto e a sentirsi meglio. Infatti specie nei casi in cui è richiesto un aumento di volume della mammella la chirurgia estetica ha fatto enormi miglioramenti sia nelle tecniche chirurgiche ed anestesiologiche che nei materiali protesici. Oggi eseguiamo la maggior parte degli interventi in anestesia locale, qualunque sia la sede dell’impianto, retro ghiandolare, retro muscolare o dual plane. Le protesi di ultima generazione non richiedono alcuna sostituzione nel tempo, poiché di durata illimitata e consentono una vita normale senza alcuna limitazione nei propri comportamenti ginnastica, allattamento e esami diagnostici. I prezzi dell’intervento si sono enormemente ridotti grazie alla riduzione dei costi delle protesi e delle spese operatorie, di conseguenza nelle strutture con noi convenzionate siamo riusciti a contenere i prezzi di questo intervento rendendolo alla portata di tutti. Tutto indipendentemente dal tipo di protesi usata, anatomi-

ca o standard ,che a nostro avviso restano le migliori, e dalla marca mcghan, mentor ,euro silicone o altre. Ogni fase dell’intervento viene accuratamente descritta dal medico e condivisa con il paziente per renderlo perfettamente consapevole e convinto della sua scelta.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dott. Mario Gioia, Specialista in Chirurgia Generale 49 Largo Ecuador 6, Roma Numero Verde 800 544468 www.laserclinic.it


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Il Ministero della Salute

a cura di Roberta Armentano

LA SALUTE DELLE DONNE Malattia cardiovascolare Secondo le statistiche internazionali, considerata da sempre una malattia più frequente nell’uomo, è il killer numero uno per la donna tra i 44 e i 59 anni e supera di gran lunga tutte le cause di morte. Esiste ancora un pregiudizio di genere che riguarda l’approccio ai problemi cardiovascolari delle donne. Anche la diagnosi avviene in uno stadio più avanzato rispetto agli uomini, la prognosi è più severa per pari età. Osteoporosi L'osteoporosi è una malattia sistemica dell'apparato scheletrico caratterizzata da una bassa densità minerale ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Le ossa diventano più fragili e sono esposte ad un maggior rischio di frattura per traumi anche minimi. Le fratture costituiscono l'evento clinico più rilevante dell'osteoporosi, anche perché interessano con maggiore frequenza il polso, le vertebre ed il femore. Endometriosi La patologia ha una prevalenza di circa il 10% e interessa circa il 30% delle donne infertili. E’ spesso sottovalutata e invalidante, provoca un grave stato di sofferenza psico-fisica nella donna. Il suo costo sociale, per le sole giornate lavorative non effettuate, è stimato attorno ai 4 miliardi di Euro. Tumore della mammella Rappresenta la neoplasia più frequente e la causa di morte per tumore più importante per le donne. L’organizzazione dei programmi di screening hanno fatto raggiungere risultati rilevanti, ma persistono forti differenze territoriali e anche disuguaglianze sociali. Nel sud Italia oltre il 60% delle donne, nella popolazione obiettivo, risulta ancora privo di offerta di mammografia all’interno di programmi organizzati.

Tumore della cervice uterina La patologia è correlata all'infezione da papillomavirus umano (HPV). La donna contrae il virus dal partner, durante i primi rapporti sessuali. In una percentuale di casi l'infezione permane e dopo anni può dar luogo al tumore del collo dell'utero. Oggi la neoplasia può essere scoperta in fase precocissima con il PAP test ed eventualmente con l'HPV-test. A queste due armi si associa il vaccino, consigliato nella fascia di età compresa tra i 9 e i 26 anni. Per approfondire consulta lo Speciale sull'HPV. Tumore al polmone E’ una neoplasia in aumento tra le donne determinata dalla modifica degli stili di vita delle donne in relazione al fumo e sollecita campagne di informazione e un’azione di prevenzione primaria orientata al genere. Infortuni e malattie professionali Delle donne si parla soltanto nel periodo della gravidanza, in rapporto esclusivamente ai rischi del nascituro. Gli infortuni e le malattie professionali che riguardano le donne (come le dermatosi e i disturbi muscoloscheletrici) non sono sufficientemente prese in considerazione. Ancora minore è l’attenzione data agli eventi patologici connessi con il lavoro domestico, in particolare gli infortuni. Patologie psichiche Sono prevalenti e in crescita tra le donne; la depressione è la principale causa di disabilità nelle donne tra i 15 e i 44 anni; la schizofrenia è sottostimata. Altro fenomeno rilevante a livello sanitario è la violenza contro le donne (sessuale, fisica, psicologica, economica) a causa delle conseguenze immediate legate alle lesioni fisiche e a causa degli effetti secondari: depressione, ansia e attacchi di panico, disturbi dell’alimentazione, dipendenze, disturbi sessuali e ginecologici, malattie sessualmente trasmissibili, disturbi gastrointestinali e cardiovascolari. Occorre sviluppare interventi orientati sull’analisi della violenza come fattore di rischio in molte patologie che si evidenziano nelle donne.

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Il Ministero della Salute informa

a cura della redazione

LINEE GUIDA PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE ORALE Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali pubblica per la prima volta le “Linee guida per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva”. Obiettivo del documento è offrire a ginecologi, pediatri, neonatologi, odontoiatri, igienisti, igienisti dentali indicazioni univoche, condivise e basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili per la prevenzione di carie, gengiviti e parodontiti, stomatiti, problemi ortopedici dei mascellari nei bambini da zero a quattordici anni. Le raccomandazioni contenute nelle Linee guida sono uno strumento per gli operatori avente il fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi indicati dall’OMS ( entro il 2010 il 90 per cento dei bambini di età compresa tra i 5 e i 6 anni deve essere esente da carie e a 18 anni non deve esserci nessuna perdita di denti dovuta a carie o a malattia parodontale). Attualmente in Italia più del 20 per cento dei bambini di 4 anni di età presenta carie, mentre a 12 anni l’incidenza sale al 44 per cento. Batteri Nel cavo orale sono presenti centinaia di specie microbiche per lo più commensali. Almeno 20 specie batteriche hanno la capacità di produrre acidi deboli (specie cariogene). Carboidrati La fermentazione dei carboidrati da parte dei batteri cariogeni comporta la formazione di metaboliti acidi responsabili in prima istanza della demineralizzazione della componente inorganica dello smalto (inizialmente reversibile) e della dentina; la produzione di enzimi proteolitici (es. aminopeptidasi) è poi responsabile della disgregazione della componente organica dei tessuti sopra citati.

Dieta E’ nozione comune che, in Europa, durante e dopo la fine delle guerre mondiali, quando il consumo di zuccheri era forzatamente ridotto, la prevalenza e l’incidenza di carie erano estremamente basse; d’altro canto, numerosi studi clinico-epidemiologici hanno messo in relazione il consumo di zuccheri fermentabili con l’aumento della carie. Ospite Le variabili relative all’ospite riguardano essenzialmente la saliva. La saliva esercita un’importante azione protettiva, grazie ai sistemi tampone che agiscono innalzando il valore del pH, quando questo scende sotto la soglia di rischio per la demineralizzazione. La saliva è, inoltre, fornita di sistemi antimicrobici e immunitari che agiscono sinergicamente nel controllo della flora cariogena L’utilizzo di gomma da masticare (chewing-gum) stimola, durante i primi minuti di masticazione, la secrezione salivare e può, pertanto, incrementare transitoriamente i meccanismi di difesa nei confronti della carie, sempre che siano privi di zuccheri fermentabili e contengano edulcoranti non cariogeni, come lo xilitolo. L’uso del chewing gum non sostituisce in nessun caso le regolari manovre di igiene orale, perché la sola masticazione non è in grado di rimuovere i depositi di placca batterica nei diversi siti del cavo orale, cosa che solo un corretto spazzolamento può ottenere.

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Il Ministero della Salute

a cura della redazione

INCIDENTI DOMESTICI: SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA Gli incidenti domestici rappresentano un problema di grande interesse per la sanità pubblica e di rilevanza sociale per l’impatto psicologico che hanno sulla popolazione che considera la casa il luogo sicuro per eccellenza. Secondo la definizione data dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) nelle indagini multiscopo, l’infortunio di tipo domestico è un incidente che presenta determinate caratteristiche: -l’evento comporta la compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute di una persona, a causa di lesioni di vario tipo -l’evento è accidentale, si verifica cioè indipendentemente dalla volontà umana -l’evento si verifica in un’abitazione, intesa come l’insieme dell’appartamento vero e proprio e di eventuali estensioni esterne (balconi, giardino, garage, cantina, scala, ecc). Non è rilevante il fatto che l’abitazione sia di proprietà della famiglia stessa o appartenga ad altri. L’incidenza del rischio è legata direttamente alla quantità di tempo trascorsa in casa. Secondo gli studi fatti dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (Ispesl), tra le cause della genesi e della gravità degli incidenti domestici ci sono il cambiamento della struttura sociale, la scarsa informazione dei cittadini, le carenze assistenziali e quelle strutturali di case e accessori. Il Siniaca (Sistema informativo nazionale sugli infortuni in ambiente di civile abitazione) ha avviato un sistema di sorveglianza degli incidenti domestici basato sugli arrivi in pronto soccorso ospedaliero in un campione di 30 centri distribuiti sul territorio nazionale. Secondo i dati forniti dal SINIACA relativi al biennio 20052006,le persone giunte al Pronto soccorso

per incidente domestico sono circa 1 milione e 700 mila ogni anno, 130 mila sono i ricoverati e 7.000 i decessi. Gli incidenti più frequenti sono causati da: -caduta: 40% -ferite da taglio o punta: 15% -urti o schiacciamenti: 12% Oltre il 70% dei ricoverati per incidente domestico è caduto e, tra questi, il 75% ha più di 65 anni di età e il 56% è costituito da donne. Un dato da sottolineare è che in età pre-scolare, il soffocamento e l’annegamento costituiscono la prima causa di mortalità domestica nei bambini, provocando nel complesso il 50% delle morti. I gruppi di popolazione più a rischio sono bambini e anziani. Tra 1 e 4 anni di età, il rischio di finire in pronto soccorso è 3,7 volte maggiore che tra i 15-19 anni mentre, rispetto alla stessa classe di età, per gli ultraottantenni è di 3,2 volte maggiore. Per quanto riguarda le tipologie delle lesioni diagnosticabili all’osservazione in pronto soccorso: -traumi superficiali (59,2%) -fratture e schiacciamenti (12,6%) -lussazioni e distorsioni degli arti (8,1%) -trauma cranico (3,5%) -lesioni da corpo estraneo (3,3%) -traumi interni e frattura del tronco (3,3%) -ustioni (2,1%) All’origine degli incidenti domestici si ipotizzano, in generale, quattro fattori principali: -un fattore dipendente dalle caratteristiche strutturali dell’abitazione -un fattore di tipo comportamentale -un fattore legato alle condizioni di salute -un fattore relativo a tutte quelle condizioni di rischio non facilmente individuabili, ma che risultano presenti all’interno di un’abitazione o che sono parte integrante degli stili e delle abitudini di vita.

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ginecologia

Dott.ssa Federica Brosio, Medeia Medica

PAPILLOMA VIRUS UMANO (HPV) E TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO Il carcinoma del collo dell’utero è la quarta neoplasia per frequenza nelle donne del mondo occidentale. Grazie al Pap-test l’incidenza della malattia ha subìto una sensibile riduzione dei nuovi casi e del rischio di morte negli ultimi 50 anni. L’ HPV è un virus largamente diffuso: ne esistono oltre 100 sottotipi che si differenziano per i tipi di tessuto infettato. Più di 40 interessano le aree anogenitali e tra questi si distinguno: - HPV a basso rischio, responsabili di patologie benigne come i condilomi floridi - HPV ad alto rischio, responsabili delle alterazioni della mucosa del collo dell’utero che possono portare allo sviluppo del tumore L’infezione si trasmette in un 30% dei casi per via sessuale e in un 70% attraverso i cosiddetti fomiti (piscine, bagni pubblici, asciugamani, saune, ecc.). Degli HPV ad alto rischio, i sottotipi 16 e 18 sono quelli più frequentemente implicati nel carcinoma della cervice uterina. L’HPV è l’infezione più comune a trasmissione sessuale (si stima che oltre l’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita). L’uso del profilattico riduce il rischio ma non protegge completamente da questa infezione. La maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria, asintomatica (cioè la donna non si accorge di nulla) e guarisce spontaneamente perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. Solo nel 10% circa diventa persistente. Il virus, da solo, non è sufficiente a sviluppare questa malattia ma deve essere affiancato da altri fattori come: -precocità dell’attività sessuale con elevato numero di partners -terapie immunosoppressive

-multiparità (gravidanze multiple) -storie di malattie sessualmente trasmesse -basso livello socioeconomico (spesso associato a scarse condizioni igieniche) -fumo di sigaretta -uso prolungato di contraccettivi orali (più di 2 anni) - buon funzionamento del sistema immunitario Il tumore del collo dell’utero è quindi un esito raro di una infezione comune. Solo una minoranza delle donne sviluppa un’infezione persistente e, tra queste, solo alcune possono, in casi ancora più rari, sviluppare lesioni pretumorali dell’epitelio cervicale uterino, le cosiddette CIN (neoplasia cervicale intraepiteliale). Maggiore è il grado di alterazione cellulare o displasia (da CIN1 a CIN2 e a CIN3), maggiore è la probabilità di progressione a carcinoma vero e proprio. La progressione è comunque molto rara, mentre prevalgono la regressione o, meno frequentemente, la persistenza. La regressione di CIN3 avviene spontaneamente in una buona percentuale dei casi, a seconda dell’età della paziente. Per le CIN2 e le CIN1 invece, occorrono circa 5 anni. Al momento attuale non siamo ancora in grado di capire quali tipi di lesione regrediscano ed è quindi necessario trattare le CIN2 (e quelle più gravi) mediante metodiche ambulatoriali che garantiscono efficacia e sicurezza. Per la progressione sono necessari tempi molto lunghi, dai 4 ai 10 anni. Questo consente, nelle donne che eseguono regolarmente il Pap test, l’identificazione precoce delle lesioni pretumorali. Negli ultimi anni si è parlato spesso di l’HPV test, più sensibile nell’identificare l’infezione ma meno specifico nella diagnosi di lesioni pre-tumorali. Tra le strategie preventive è possibile riccorrere al vaccino antiHPV ma la sua reale efficacia e sicurezza è, ad oggi, ancora molto controversa. Quindi, bandendo lo spauracchio dell’HPV, consiglio di tenersi sotto controllo nel modo giusto: effettuare con regolarità un Paptest all’anno.

Dott. ssa Federica Brosio, Specialista in ginecologia ed ostetricia Medeia Medica, Via Laura Mantegazza 82 Roma N. Verde 800 910281

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a cura della redazione

IL SESSO IN MENOPAUSA Se prima della menopausa la tua vita sessuale è stata piena e gratificante, molto probabilmente continuerà a esserlo anche dopo. La sessualità in menopausa e dopo la menopausa comporta diversi vantaggi, primo fra tutti quello di non avere più la preoccupazione di evitare una gravidanza. Questo aspetto positivo è confermato da molte donne che affermano di sentirsi più libere di vivere pienamente e serenamente la propria sessualità in età matura, che non quando erano più giovani. Molte dichiarano di sentirsi più disinibite e confessano di esprimere solo ora desideri ed emozioni che hanno per lungo tempo creduto di dover nascondere. Quando i figli non sono più in casa o sono comunque autonomi, le donne sentono di potersi nuovamente concentrare su di sé, alla riscoperta della propria sessualità. Per molte, si tratta di una vera e propria rinascita, che investe tutta la personalità femminile, non soltanto la sfera sessuale. Concentrarsi sugli aspetti positivi della menopausa può aiutarti a cambiare prospettiva e a scoprire una nuova sensualità, da esplorare e apprezzare attraverso tutti i cinque sensi. I momenti di intimità della coppia matura possono diventare più frequenti, in genere, si ha più tempo a disposizione e, soprattutto, gli si dà più valore. Anche l’uomo comincia ad apprezzare di più i preliminari. Molti studi in letteratura documentano ampiamente gli effetti benefici, sullo stato di salute generale, di un’attività sessuale soddisfacente e regolare, che può continuare fino a tarda età. L’importante è adeguarsi ai cambiamenti che progressivamente avvengono nel tuo corpo e in quello del tuo partner, che implicano delle variazioni nel modo di fare l’amore. Quando c’è una buona intesa tra i partner, la coppia matura può fare di necessità virtù e con la fantasia e la voglia di sperimentare ha la possibilità di svilup-

pare nuovi modi di esprimere la propria sessualità. Queste alternative rappresentano, non di rado, per entrambi i partner, un sorprendente arricchimento della vita sessuale ed affettiva, che soddisfa il bisogno di intimità. La premessa per mantenere vivo un rapporto intimo e affettuoso, nasce naturalmente da una buona comunicazione della coppia. Tu e il tuo partner dovreste parlare apertamente e condividere timori e desideri, per trovare insieme un modo di vivere il vostro desiderio di piacere e di intimità. Quali sono i fattori che favoriscono l’attività sessuale dopo la menopausa? Una vita sessuale attiva, regolare e gratificante durante l'età fertile. Un atteggiamento positivo e di accettazione del passare degli anni. Un buon affiatamento con il partner. Vivere bene l'intimità di coppia. Una buona comunicazione tra i due partner. L'accettazione dei cambiamenti del proprio corpo. La buona salute fisica ed emotiva. L'autostimolazione genitale. Quali sono i fattori che inibiscono l'attività sessuale postmenopausale? Una vita sessuale poco gratificante durante l'età fertile. Brutte esperienze con gli uomini. Un rapporto critico e insoddisfacente con il partner, scarso affiatamento, scarsa intimità. Presenza di disturbi fisici (come secchezza vaginale, bruciori, etc.). Interventi chirurgici (come l’asportazione delle ovaie). Tabù culturali a vivere la sessualità in età matura (la credenza che il sesso sia una cosa per persone giovani e belle). Fonte: Stoppard M., Menopausa, Fabbri Editori, 2001 Per saperne di più http://www.sceglitu.it

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sessuologia

Dott.ssa Eva I. F. Iorio

IL SENTIMENTO PIÙ SUBLIME MA ANCHE IL PIÙ DIFFICILE DA TROVARE Ma che cos’è l’amore? A saperlo! L’amore di sicuro non è scegliere una persona, affezionarcisi perché è il meno peggio, perché ci si sente soli, perché abbiamo bisogno di affetto, perché ci si trova bene. Non ci si può basare solo sul fatto che ci coccola, anche se poi spesso non c’è nessun altro punto in comune. E allora va bene la prima/o che passa? Quella non è una fidanzata, quella è una mamma o quello non è un fidanzato quello è un padre. L’Amore è perdersi nei suoi occhi, è adorare il modo in cui fa le cose, in cui parla, in cui respira, in cui dorme, in cui mangia, in cui guarda la vita, come sbuffa di fronte alle difficoltà. Insomma l’adori: questo è l’amore, forse idealizzato o forse un po’ da favola, ma è importante crederci. L’amore è perdersi totalmente. Non pensare. “Io ti amo non importa chi tu sia, ti amo perché sei tu semplicemente tu così come sei!”. L’amore è il sorriso che ci sveglia la mattina, è il buon umore che ci solleva nei momenti difficili, è uno stato di felicità, di energia positiva. È serenità, ma è anche qualcosa che arriva senza chiedere il permesso, una forza della natura che ti travolge. È quello stato d'animo, quel sentimento che comporta benessere, liberazione dai conflitti interiori ed esterni. Del resto chi non intuisce, che è qualcosa di nobile, sublime, meraviglioso? È qualcosa di complesso, di raro e per questo incontrarlo è molto difficile! È importante sottolineare che alla base di un vero amore c’è una forte un’alchimia. Ovvero l'arte della trasformazione, l’ars magna. La parola “alchimia” deriva dall'arabo al-kimia o dall’egizio al-chem, da qui il significato etimologico di "scienza della

terra nera", ovvero della materia primordiale. Gli istinti dell'uomo fanno parte di questa energia primordiale. L’alchimia sessuale é l’ideale nei rapporti di coppia: essa infatti porta ad un affinamento dei corpi sottili migliorando lo stato spirituale attraverso l’eliminazione di qualsivoglia frenesia. L’energia scorre armoniosamente attraverso i chakra e quanto si perde in passionalità si acquista in condivisione e fusione delle anime e dei corpi. Si riesce allora a sentire e provare quanto l’altro sente e prova e l’unione tra i due ne risulta rafforzata. L’alchimia è l’essenza femminile, la donna come matrice del desiderio ha le chiavi del potere e del volere e nasconde il mistero. L’alchimia sessuale rappresenta i fluidi femminili che avvolgono il desiderio maschile. In essa vengono coinvolti pensiero, sentimento e volontà. Ma allora soprattutto nell’attuale società dove principi e valori viaggiano sempre più alla deriva, dove i matrimoni durano meno degli amori estivi, dove si è perso l’istinto di crearsi una propria famiglia, dove il romanticismo è ormai morto e dove i ruoli della donna e dell’uomo sono indistinti, in tutto questo marasma l’amore esiste davvero? Penso sia una domanda che ci poniamo spesso. Sì esiste, ma come scritto da Larouche Foucault “l’amore è come i fantasmi tutti ne parlano ma sono pochi quelli che l’hanno visto”.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti evaifiorio@virgilio.it

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sessuologia

Centro di Fisiopatologia della Riproduzione

INFERTILITÀ DI COPPIA: ITER TERAPEUTICO Per eseguire una terapia corretta della infertilità di coppia è necessario aver prima effettuata una corretta diagnosi. Si può partire dal semplice schema dei 3 fattori A) tubarico B) ovulatorio C) seminale. Nel fattore A) la soluzione passa attraverso la fertilizzazione in vitro. In passato erano effettuati tentativi di interventi di ricanalizzazione tubarica, che avevano dato esiti incerti e soprattutto erano difficilmente ripetibili (se il primo intervento non avesse raggiunto il risultato auspicato): si deve ricordare che nel 1978 si è ottienuta la prima gravidanza con la fertilizzazione in Vitro, proprio in una donna con fattore tubarico. Nel fattore B) la tecnica di scelta passerà attraverso una corretta diagnosi, una terapia farmacologica adeguata sotto stretto controllo e monitoraggio ecografico. Nel fattore C) l’iter diagnostico-terapeutico può essere complesso: il primo approccio possibile è quello delle terapie andrologiche e farmacologiche. Purtroppo la causa eziologica della oligoastenospermia è spesso sconosciuta e la terapia farmacologica può essere senza esito; a quel punto l’opzione terapeutica diventa di nuovo la fertilizzazione in vitro che potremmo definire come la stimolazione follicolare multipla, il prelievo ovocitario e la fertilizzazione in vitro e il ritrasferimento in utero degli embrioni ottenuti. Alla fertilizzazione in vitro in senso stretto si affiancano numerose altre tecniche collaterali come la diagnosi preimpianto, la crioconservazione dei gameti e degli embrioni, tendenti ad aumentare le percentuali di successo, ma in linea generale si può affermare che le percentuali di successo dipendono soprattutto dall’età e dalla riserva ovarica della paziente. Le

percentuali di successo maggiori si ottengono nelle donne molto giovani (anche superiori al 50% per tentativo) e si abbassano gradualmente con l’aumentare dell’età fino a divenire molto esigue nelle donne over 40. Questo significa che spesso non è conveniente prolungare a dismisura la fase diagnostica o la fase della terapia farmacologica nelle coppie dove la partner femminile abbia superato i 35 anni (35 anni è una età arbitraria formulata dall’autore) o il valore dell’FSH basale (indicatore maggiormente in uso di riserva ovarica) abbia superato i 10 mU/ml Come più volte ripetuto, in tutti i congressi e nella pratica clinica, il valore dell’FSH basale è la guida in una corretta gestione della coppia con infertilità e il suo valore va misurato ogni 2 o 3 mesi (nelle coppie in cerca di prole) per cogliere un iniziale deficit della riserva ovarica. Conviene spendere alcune parole sul discorso viaggi all’estero: dopo la legge 40 del 2004 si era ingenerata la convinzione che il viaggio all’estero, in paesi non gravati da limitazioni o con regolamentazioni molto leggere, potesse aiutare a risolvere il problema ed ottenere una gravidanza. Oggi, dopo la recente revisione della legge 40, la necessità di viaggi della speranza non esiste più perché tutte le tecniche possono essere effettuate in Italia tranne le fecondazioni eterologhe (donazione di spermatozoi o ovociti) che continuano ad essere vietate nella nostra nazione.

Dott. Franco Lisi, Casa di Cura Villa Mafalda Via Monte delle Gioie 5 Roma Tel 0686094776 Cell 3472684486

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Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Il dovere d’informare Il diritto di conoscere Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

Da Settembre 2009 nella tua città

Dove ritirare la tua copia gratuita: Policlinico Umberto I

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...e ovunque si parli di salute e benessere

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a cura della redazione

ADOLESCENTI E GRAVIDANZA Al contrario di quanto molti giovani credano, il rischio di una gravidanza è presente sin dal primo rapporto sessuale. È importante esserne consapevoli. Una gravidanza non voluta in giovanissima età può essere un'esperienza drammatica: Per ragioni di immaturità Sono coinvolte due persone molto giovani ancora inesperte, che non hanno né i mezzi economici, né il tempo, né la maturità necessaria per poter allevare un bambino. Per ragioni di salute Per una ragazza molto giovane una gravidanza può comportare rischi per la salute. A 15 anni o a 17 anni, il corpo femminile non ha ancora finito di crescere e non è ancora pronto per accogliere un bambino. Prova a pensare se succedesse a te, che stai cominciando adesso ad affacciarti alla vita e alle prime esperienze amorose. Prova a rifletterci: avresti il tempo, la voglia, la pazienza, i mezzi, la generosità, la dedizione necessarie per poter accudire un bambino e potergli fornire tutto ciò di cui ha bisogno? Si tratta di un impegno a lungo termine, che condizionerebbe tutta la tua vita futura. Probabilmente già da sola, ti rendi conto che il compito sarebbe difficilissimo, anche contando sull'appoggio e sull'aiuto di genitori e adulti generosi e disponibili. Avere un bambino è una scelta così importante che va fatta al momento giusto, in modo consapevole, quando si è pronti e maturi per affrontare serenamente tutte le responsabilità che ne conseguono e che può diventare. Quando desiderata e voluta, può essere uno dei momenti più belli e felici della vita di una coppia.

SFATIAMO QUALCHE LUOGO COMUNE! È impossibile rimanere incinta durante i primi rapporti sessuali. FALSO. È possibile rimanere incinta sin dalla prima volta. Non puoi rimanere incinta, se hai le mestruazioni. FALSO. Si verifica raramente, ma a volte si può avere nello stesso tempo l'ovulazione e le mestruazioni, oppure i due eventi possono verificarsi a brevissima distanza. Non è possibile rimanere incinta la settimana seguente la mestruazione. FALSO. È possibile. L'ovulazione può avere luogo quanto prima (o addirittura durante) la mestruazione, soprattutto se il ciclo mestruale è particolarmente breve. È impossibile rimanere incinta se fai un bagno caldo subito dopo. ASSOLUTAMENTE FALSO, neanche con lavande all'aceto. Gli spermatozoi possono percorrere 28 mm in 8 minuti, anche "nuotando controcorrente". È impossibile rimanere incinta se il pene dell'uomo non penetra completamente. NON È VERO. Le piccole gocce che fuoriescono dal pene, subito dopo l'eccitazione, possono già contenere spermatozoi vitali. Per saperne di più

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APPIO LATINO - TUSCOLANO Primavera D.ssa Stranieri Anna Via Appia Nuova 213 - tel. 067016971 Ragusa P.za Ragusa 13/14 - tel. 067014810 Verdiglione Enrico Via Tuscolana 462 - tel. 067824681 BORGO PRATI Cola Di Rienzo Dr. Artoni Enea Via Cola di Rienzo 213/214 - tel. 063243130 Brienza Giancarlo P.za Risorgimento 44/45 - tel. 0639738186 FLAMINIO - TOR DI QUINTO - VIGNA CLARA PONTE MILVIO Giudice Dr. Rizzo Gaetano Corso Francia 176 - tel. 063291650 MARCONI - PORTUENSE - GIANICOLENSE Andronio Pierantonio Via G. Marconi 178 - tel. 065560284 Portuense D.ssa Cassar Emma Via Portuense 425 - tel. 065562653 MONTE SACRO Gravina Giacomo Via Nomentana 564 - tel. 0686895602 NOMENTANO Burrelli Scotti Ruggero V.le XXI Aprile 6/6a/6b/6c - tel. 0686209834 Crimi Rocco P.za Bologna 19/20 - tel. 0644237109 Di Giuseppe Dario P.za Massa Carrara 10 - tel. 068604458

guardia medica

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OSTIENSE San Paolo - D.ssa Albertazzi Patrizia Via Ostiense 168 - tel. 065750143 RIONI - TRASTEVERE - TESTACCIO - SAN SABA Internazionale D.ssa Teresa Cervini P.za Barberini 49 - tel. 064825456 Genoese Zerbi Mirella Corso Rinascimento 50 - tel. 0668803760 Arenula D.ssa Lippi Tullia Via Arenula 73 - tel. 0668803278 Cristo Re dei Ferrovieri Dr. Pellegrini Claudio Stazione Termini - Gall. Testa - tel. 064880776 Allo Statuto D.ssa Scanzano Rosa Via dello Statuto 35 a - tel. 064465788 Jucci Maria Clotilde P.za dei Cinquecento 49/50/51 tel. 064880019 Piram Sergio Via Nazionale 228 - tel. 064871584 TRASTEVERE - GIANICOLENSE - MONTEVERDE Garroni Evaristo P.za S. Giovanni di Dio 14 - tel. 06530576 TRIESTE - SALARIO - PARIOLI - FLAMINIO S. Emerenziana D.ssa Arrabito Liliana Via Nemorense 182 - tel. 0686218929 Carnovale Domenico Via Libia 225/227 - tel. 068601720 Gellini D.ssa De Angelis Rachele Corso Italia 100 - tel. 0644249750 Tre Madonne Dr. Recchi Rinaldo Via Bertoloni 5 - tel. 068073423 Istria D.ssa Macchiati Manoela P.za Istria 8 - tel. 0685353323

Tel. 06 58201030

Il servizio è attivo nei seguenti orari: notti feriali e festive dalle 20.00 alle 08.00 giorni prefestivi dalle 10.00 alle 20.00 giorni festivi dalle 08.00 alle 20.00 La Guardia Medica garantisce l’assistenza sanitaria per situazioni che rivestano carattere di urgenza a tutti gli utenti (residenti e non) negli orari in cui non sono disponibili i medici di assistenza primaria ed i pediatri di libera scelta.

In qualsiasi giorno dell’anno, in qualsiasi momento del giorno, telefonando al numero 06 228941 potrete conoscere l’indirizzo della farmacia di turno più vicina. Servizio a cura della Assiprofar Federfarma Roma. Per informazioni sugli orari di apertura, le farmacie di turno e le farmacie notturne consultate il sito: http://www.federfarmaroma.com Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito: http://www.federfarma.it


COPIA DELLA CARTELLA CLINICA Copia della cartella clinica può essere richiesta da: - il titolare della cartella clinica se è maggiorenne - le persone che hanno la delega scritta e firmata dal titolare della cartella clinica; inoltre si deve presentare fotocopia di un documento di identità del titolare della cartella clinica - gli eredi leggittimi - coloro che esercitano la tutela in caso il paziente sia di minore età oppure il paziente sia interdetto Quanto costa? 10,35 € per ogni singola cartella. Si deve pagare al momento della richiesta. Dove si richiede? Presso gli uffici-archivi di afferenza delle singole Unità Operative di ricovero. COPIA DEI REFERTI DI PRONTO SOCCORSO Quanto costa e dove si richiede? 1,55 € per ogni singolo referto. Si deve pagare al momento della richiesta. Si ritira presso lo sportello Archivio Centrale, situato al piano terra dell’edifico centrale, con il documento d’identità. Dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIA DEL CERTIFICATO DI RICOVERO Quanto costa e dove si ritira? 1,55 € per ogni singolo certificato. Si ritira presso l’Ufficio Cartelle Cliniche/Movimento Infermi - edificio centrale (piano terra) dal lunedì al venerdì 9,00-12,00/14,30-16,30. Ulteriori informazioni al numero 06 49979980. COPIE DI LASTRE RADIOGRAFICHE FATTE IN PRONTO SOCCORSO Quanto costano e dove si ritirano? Il costo è determinato dal numero di radiogrammi duplicati. In particolare: 7,75 € per dimensioni 24 cm x30 cm; 10,33 € per dimensioni 35 cm x 43 cm. Si ritirano dopo circa 1 mese presso il servizio radiologico sito al 4 piano della palazzina Scree. COPIA DI REFERTI DI ANATOMIA PATOLOGICA Dove si ritirano? Presso il Servizio di Anatomia Patologica - Viale Regina Elena 324 (piano terra). DENUNCIARE LA NASCITA IN OSPEDALE Presso Ufficio Nascite - Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia tel. 06 49970481 - dal lunedì al venerdì 9,00-12,00; lunedì e mercoledì anche dalle 15,00 alle 16,00. PRENOTARE VISITE AMBULATORIALI E’ necessaria la richiesta del medico di famiglia o di un medico specialista quindi serve sempre la ricetta rosa. Si può prenotare attraverso: - Numero Verde Regionale 803333 - Numero 06 49971: risponditore automatico; digitare tasto 3 per parlare con l’operatore Orario di prenotazione: dal lunedì al venerdì 8,00-18,30; sabato 8,00-13,30. DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO Possono essere reclutati come potenziali donatori tutti coloro che, in buono stato di salute, hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Per ulteriori informazioni rivolgersi al numero 06 85795512. DONAZIONE DI SANGUE Si può donare tutti i giorni dalle 7,30 alle 10,00 presso il Centro Trasfusionale. prima di donare il sangue vanno accertate le condizioni di idoneità. DONAZIONE DI CORDONE OMBELICALE Banca del Sangue di cordone Ombelicale (SCO) tel. 06 85795512. INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia - Servizio di Piccola Chirurgia (piano terra). Per informazioni contattare il numero 06 49972562 dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 13,00.

tutti i numeri utili Centralino generale 06 49971, attivo 24 ore su 24 risponde un disco preregistrato che fornisce informazioni su: tasto 3: prenotazioni di visite tasto 0: operatore Relazioni con il pubblico (Urp) Tel. 06 49977050 - 06 49977054 Dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 14.00 Ufficio reclami (VI Padiglione, piano terra) Tel. 06 4453664 Fax 06 49977673 e-mail: urp@policlinicoumberto1.it Direzione generale Tel. 06 49979488 Direzione Sanitaria Tel. 06 49979905 Direzione Amministrativa: Tel. 06 49977505 Pronto Soccorso - Accoglienza: Tel 06 49977025/06 49977027 Posto di Polizia Tel. 06 49979556 Vigilanza interna: Tel. 06 4997077 Ufficio Stato Civile: Tel. 06 49970481 Archivio centrale: Tel. 06 49979990 Chiesa cattolica: Tel. 06 4450704 Obitorio e camera mortuaria: Tel. 06 49912598


UMBERTO I Policlinico di Roma

Dare il meglio ogni giorno per la qualità delle cure e dell’organizzazione, per la diffusione delle conoscenze mediche e sanitarie, per il progresso scientifico.

Informazioni al cittadino: URP Ufficio relazioni con il Pubblico Infopoint: pianoterra Palazzina Direzione mattina: dal lunedì al venerdì, 8.00-14.00 pomeriggio: lunedì e giovedì, 14,30-17,00 06 49977050/06 49977054

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