Anno 11 Numero 49 Ottobre Novembre 2013 Redazione c/o Casa delle Culture piazza Medaglie d’oro 4 48122 Ravenna c.meticcia@racine.ra.it www.perglialtri.it/meticcia
Cupola e minareti sulle Bassette Conclusi dopo tre anni i lavori alla moschea, inaugurata con tre giorni di festa
A l l ’ i n t e r n o
¬ IL COMMENTO Quando per fare il ministro non conterà più il colore della pelle? a pagina 4 ¬ LO SCAMBIO Finlandia, dove l’integrazione passa per risorse concrete a pagina 9 ¬ MUSICA Intervista a Zohreh Jooya, tra Persia, Vienna e Afghanistan a pagina 10
¬ INFO:
Breve storia dell’Italia meticcia pagine 5-8 ¬ RUBRICHE Borderline, cronache dai confini siciliani: Prima puntata a pagina 9 Anime creole: L’interdipendneza tra stati e persone a pagina 11
È un onore per noi ospitare un intertervento di Mauro Valeri, autore di numerosi volumi sul tema del razzismo che affronta un tema mai abbastanza sviscerato: quanto siamo meticci noi italiani? La questione è da tempo di attualità, ma lo è diventata prepotentemente da quando al governo l’Italia ha il primo ministro nero. Con tutto ciò che ne è conseguito. Basti dire che durante l’estate fu proprio nel ravennate, e per la precisione a Cervia, che si consumarono nel giro di poche ore due gravissimi episodi di razzismo. La sera prima del suo arrivo alla festa del Pd locale furono recapitati manichini sporchi di sangue con cartelli contro la legge sullo ius soli, un gesto rivendicato da Forza Nuova. Nessuna rivendicazione si è mai avuto invece per il lancio di banane verificatosi in presenza della pagina 4 ministra stessa.
la statistica
Fotografia degli stranieri nella provincia di Ravenna
Hanno aspettato il 4 ottobre, giornata del dialogo interreligioso, per inaugurare la moschea delle Bassette, a Ravenna, costruita nell’arco di oltre tre anni con il lavoro e la fatica di tanti fedeli ravennati, ma non solo. Purtroppo la festa è stata in parte adombrata dall’immane tragedia di Lampedusa, ricordata anche dal sindaco nel suo discorso. Il primo cittadino Fabrizio Matteucci ha infatti partecipato all’inaugurazione. Del resto, citando a più riprese il diritto alla libertà religiosa sancito dalla Costituzione, in questi anni il primo cittadino ha sempre appoggiato e accompagnato i lavori di realizzazione della Moschea da parte del Centro di cultura e studi islamici, respingendo le accuse dell’opposizione e superando anche qualche perplessità all’interno della stessa maggioranza. Il percorso di realizzazione, in questi anni, è stato poi tutt’altro che in discesa: dall’inizio dei lavori infatti è scoppiata la crisi economica che ha inevitabilmente colpito anche la comunità islamica, si sono verificati espisodi di vandalismo a cui la comunità e la città hanno reagito con grande dignità e compostezza, si è consumata una dolorosa frattura in seno alla comunità stessa non ancora ricomposta. La moschea inaugurata è la seconda in Italia per dimensioni, la quinta del Belpaese che possa definirsi tale, con tanto di minareti e cupole. Quante persone possa contenere è oggetto di dibattito, visto che pare esista in Comune un’asseverazione per cui la capienza è di 200 persone, ma allo stesso tempo in quanto luogo di culto la moschea non è tenuta a rispettare le normali norme per le capienza dettate dalle norme antincendio. Insomma, l’ambiguità con cui era nato il permesso a costruire (che prevedeva appunto questa clausola delle 200 persone, per placare le polemiche politiche non certo per ragioni architettoniche viste le effettive dimensioni della struttura) non è stata mai definitivamente chiarita. Di certo è che l’assessore all’immigrazione e alla sicurezza Martina Monti ci ha assicurato che i controlli per la moschea non saranno diversi da quelli per qualsiasi altro luogo di culto. Dal punto di vista architettonico, la moschea prevede due ingressi separati e due ambienti separati per uomini e donne, un altro elemento su cui c’era chi aveva sollevato obiezioni all’interno della stessa comunità. Le donne hanno un ampio spazio al piano superiore e pregano contemporaneamente agli uomini, ma appunto in ambiente separato. Ampi anche gli spazi dedicati ad attività varie, per quanto, come fu annunciato mesi fa, all’indomani dello scontro con la Life, nessuna associazione vi avrà sede. Intanto, nei primi giorni, la moschea è stata visitata da tantissime persone, provenienti da vari luoghi d’Italia, giovani e meno giovani, mentre il sabato mattina in visita sono andati insegnanti di religione e gruppi organizzati. La moschea d’ora in poi sarà aperta grazie al lavoro dei volontari e l’auspicio del Centro studi che la possiede e gestisce è quello di farne un luogo aperto, visitato e vivo. Intanto, per capire un po’ meglio cosa possiamo aspettarci da questo luogo in città, siamo tornati a trovare Ahmed Basel, presidente del Centro di studi islamici. E abbiamo incontrato anche Marisa Iannucci, che dal Centro è stata querelata per le sue dichiarazioni, durante l’inagurazione della nuova sede di Life, in via Caorle. Ovvio che non si può chiedere ai musulmani un’unità che non si trova in nessun altro gruppo umano, che sia politico, religioso o sindacale, ma certo resta l’amaro in bocca nel vedere che la frattura, lungi dal risanarsi, sembra farsi ogni giorno più netta.
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Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P. - C.P.O. RAVENNA
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