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5.2 Chinino – Indian Tonic Water
Il Gunga Din è un drink a base di Gin e acqua Tonica
Il Gin and tonic è un cocktail a base di gin e acqua tonica la cui introduzione nel mondo occidentale sembra sia stata opera della divisione Compagnia Britannica delle Indie Orientali dell'esercito britannico di stanza in India.
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Chinino – Indian Tonic Water
Il Gin Tonic: alleato nella cura delle malattie: gli ingredienti che compongono il Gin Tonic sono stati inventati da medici. Il gin, chiamato “jenever” dagli olandesi, è stato creato presso l’Università di Leiden nel 1650 dal Dr Sylvius. Una “pozione” in grado di sprigionare gli effetti benefici delle bacche di ginepro per il sangue. Nel XVII secolo, la Repubblica olandese protestante si divise dall’Impero cattolico spagnolo. Anche l’Inghilterra era protestante e durante la lotta contro i cattolici, olandesi e inglesi si allearono. Fu così che il popolo della Regina conobbe il jenever. Come spesso accade nella diffusione di una ricetta, gli inglesi produssero una loro versione del distillato che chiamarono “gin”. Durante lo stesso periodo, i coloni spagnoli scoprirono che gli indigeni utilizzavano la corteccia dell’albero Cinchona per curare la febbre. Una pianta miracolosa che i gesuiti diffusero in Europa per curare la peste. Nel 1736 gli inglesi scoprirono le proprietà della corteccia e capirono che era molto efficace anche per la malaria. Il “tonico” al chinino si diffuse in tutto il mondo. Erano gli albori della storia del Gin Tonic.
Nel 1794, il chimico tedesco Johann Jacob Schweppe creò la soda come medicina. La primitiva acqua tonica fu unita a dolcificante e anidride carbonica. Nel XVIII secolo, quando gli inglesi colonizzarono l’India, portarono con sé gin e tonica. I due ingredienti furono presto arricchiti anche dal lime. Dalla Spagna, passando per il Regno Unito, fino ad arrivare in Francia. Qui la storia del Gin Tonic raggiunge il suo culmine tra il 1980 e il 1990. La diffusione del cocktail avviene dapprima tra gli studenti, poi in tutti i bar e i caffè di Parigi. Un drink cult che ancora oggi è indiscusso protagonista di aperitivi e dopo cene di tutto il mondo. Unica regola: che il drink sia preparato per bene. Il gin freddo, magari artigianale e dal gusto intenso, si esprime al meglio con una semplice aggiunta di limonata o acqua frizzante per gli amanti di extra dry. Il sapore amaro dell’acqua tonica si sposa perfettamente con le note verdi dell’alcol e il suo gusto secco e fruttato.
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Chinino
Il Chinino è un alcaloide derivato dalla corteccia dell'albero di china. È usato
come farmaco antimalarico ed è l'ingrediente attivo negli estratti della china che sono stati utilizzati a tale scopo fin da prima del 1633. Il chinino è anche un blando antipiretico e analgesico ed è stato utilizzato a tale scopo nelle comuni preparazioni per il raffreddore. Era usato comunemente e come agente amaro e aromatizzante ed è ancora utile per il trattamento della babesiosi (infezione dei globuli rossi causata da protozoi parassiti unicellulari). Il chinino è utile anche in alcuni disturbi muscolari, soprattutto crampi notturni alle gambe e miotonia congenita, per i suoi effetti diretti sulla membrana muscolare e sui canali del sodio. I meccanismi dei suoi effetti antimalarici sono riferibili alla inibizione della
formazione di emozoina, un polimero del ferro necessario per l’eliminazione degli ioni ferrosi tossici provenienti dal metabolismo dell’emoglobina.
Farmacodinamica
Il chinino è usato per via parenterale per il trattamento di infezioni potenzialmente letali causate dalla malaria da Plasmodium falciparum resistente alla clorochina. Il chinino agisce come schizonticida del sangue sebbene abbia anche attività gametocitocida contro P. vivax e P. malariae. Essendo una base debole, si concentra nei vacuoli alimentari di P. falciparum. Si pensa che agisca inibendo l'eme polimerasi, consentendo così l'accumulo del suo substrato citotossico, l'eme. Come farmaco schizonticida, è meno efficace e più tossico della clorochina. Tuttavia, ha un posto speciale nella gestione della grave malaria falciparum in aree con nota resistenza alla clorochina.
Meccanismo d’azione
Il meccanismo d'azione teorizzato per il chinino e i relativi farmaci antimalarici è che questi farmaci sono tossici per il parassita della malaria. Nello specifico, i farmaci interferiscono con la capacità del parassita di scomporre e digerire l'emoglobina. Di conseguenza, il parassita muore di fame e/o accumula di per sé livelli tossici di ioni ferrosi provenienti dalla degradazione dell’emoglobina.
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Tossicità
Il chinino è un agente eziologico documentato della trombocitopenia indotta da farmaci (DIT) che provoca una riduzione della quantità di piastrine nel sangue. Il chinino induce la produzione di anticorpi contro il complesso glicoproteina (GP) Ib-IX nella maggior parte dei casi di DIT, o più raramente, il complesso piastrinico-glicoproteina GPIIb-IIIa. L'aumento degli anticorpi contro questi complessi aumenta la clearance piastrinica, portando alla trombocitopenia osservata.
Descrizione
Questo composto appartiene alla classe di composti organici noti come alcaloidi della china. Si tratta di alcaloidi caratterizzati strutturalmente dalla presenza dello scheletro chinconico, che consiste in una chinolina legata ad una residuo azabiciclo[2.2.2]ottano detto anello chinuclidinico.
La spettrografia di massa del Chinino restituisce il seguente spettro di massa che riporta il picco molecolare insieme alle principali frammentazioni che risulta funzionale ad un suo rapido riconoscimento:
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Riferimenti Bibliografici e sitografici
Richard B. Jewell, Vernon Harbin: The RKO Story, Arlington House, 1982 Octopus Books Limited - ISBN 0-517-546566 La storia del Gin Tonic: da medicina a drink, Si fa presto a dire gin tonic: così semplice e così complesso, repubblica.it Tong Sun, Shawn Watson, Wei Lai, Stephan D. Parent, "QUININE SULFATE/BISULFATE SOLID COMPLEX; METHODS OF MAKING; AND METHODS OF USE THEREOF." U.S. Patent US20090326005, issued December 31, 2009. Shitara Y, Sugiyama D, Kusuhara H, Kato Y, Abe T, Meier PJ, Itoh T, Sugiyama Y: Comparative inhibitory effects of different compounds on rat oatpl (slc21a1)- and Oatp2 (Slc21a5)-mediated transport. Pharm Res. 2002 Feb;19(2):147-53.
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Cap 06
Protossido d’Azoto Ossido di diazoto
“La piccola bottega degli orrori” “The Fast ‘n’ The Furious”
Protossido d’azoto – La piccola bottega degli orrori – the Fast and the Furious
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