Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Napoli - ANNO Xl - N. 5 - Maggio 2015 - Costo singola copia € 10,00
PORTO diporto &
IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁ
Come back to the future
ISTITUTO ITALIANO di NAVIGAZIONE
navigazione marittima aerea terrestre e spaziale
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sommario
IN ESCLUSIVA
Interventi a: Giuseppe Bottiglieri, Mariella Bottiglieri,Aniello Cuomo, Antonio Ferrara, Riccardo Fuochi, Jannis Kostoulas, Alfonso Mignone ------Interviste di: Italo Abbate, Massimo Bernardo, Manuel Grimaldi, Umberto Masucci, Andrea Morandi, Paolo Moretti, Anna Rea Anno XI - N°5 - Maggio 2015 Direttore responsabile Antonio De Cesare Direttore editoriale Maurizio De Cesare Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Bottiglieri - Mariella Bottiglieri Cosimo Brudetti - Eduardo Cagnazzi Nicola Capuzzo - Aniello Cuomo Fabrizio De Cesare - Ferruccio Fabrizio Antonio Ferrara - Riccardo Fuochi Giovanni Grande - Jannis Kostoulas Italo Merciati -Stefano Meroggi Alfonso Mignone - Andrea Moizo Riccardo Russo - Francesco S. Salieri Carolina Sinnopoli - Stefania Vergani Traduzioni a cura di: Angus Urquhart Amministrazione e abbonamenti Paola Martino amministrazione@portoediporto.it abbonamenti@portoediporto.it Costo abbonamento Italia € 110, estero € 220 CCP n. 81627671 - AM editori srl Via Diaz, 54 - 80055 Portici (Napoli) Pubblicità e marketing marketing@portoediporto.it Listini e specifiche tecniche www.portoediporto.it Progetto e realizzazione grafica AM editori srl Stampa Morconia Print Morcone (BN) Il magazine Porto&diporto è proprietà di AM editori srl info@ameditori.it redazione@portoediporto.it www.portoediporto.it Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 17 del 15 febbraio 2006 Periodico associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana E’vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.
MAREFORUM 4 - Il 2015 segna l’undicesima edizione di Mare Forum 6 - Come back to the future 7 - Formula vincente: azione e dibattito 8 - Condizioni ottimali per la ripresa dello shipping 12 - Un altro anno difficile per il trasporto marittimo 16 - RINA, nuovi strumentI per una gestione ottimale 18 - Vroon potenzia la flotta italiana 20 - Debutto nell’LR1 e pool Supramax per d’Amico ARMAMENTO 22 - Superfast festeggia i primi 20 anni in Italia 24 - Nuova autostrada del mare tra Venezia e Patrasso CANTIERISTICA 24 - Fincantieri a Rijeka per l’alta formazione CROCIERE 26 - Costa punta sulla Liguria per la stagione crocieristica 27 - Msc Crociere lancia la realtà virtuale immersiva CULTURA 28 - Italo Abbate e il mare di famiglia DIRITTO 32 - Politica e diritto: quale futuro per il porto di Napoli? SINDACATI 36 - Uil: piattaforma logistica per la produzione campana PROPELLER 38 - Il Cluster Marittimo Italiano in Marocco 39 - Riccardo Fuochi: favorevole ai corridoi doganali 39 - “Laguna è” 40 - Incrementare le vie del mare si può (e si deve) INFRASTRUTTURE 42 - Porti italiani a lavoro a Monaco 42 - Sicilia, piattaforma logistica integrata regionale
YOUNGSHIP 43 - Innovazione ed efficienza delle imprese marittime: la parola ai giovani TRANSPOTEC 44 - Transpotec conferma ottimismo dell’autotrasporto TRASPORTI 46 - Ryanair e Adobe insieme per infrastrutture digitali 48 - Decollano i primi voli SunExpress per Izmir 49 - I veicoli elettrici guadagnano popolarità in tutto il mondo LOGISTICA 50 - VGT, nuovo cuore verde di Venezia 51 - Interporto Padova approva all’unanimità il bilancio 2014 52 - Immobiliare logistica, il mercato è in crescita 53 - Corso per futuri addetti alla logistica di magazzino BANCHE 54 - Intesa Sanpaolo Casa nominati nuovi vertici AZIENDE 55 - Le aziende italiane al Salone della Difesa di Istanbul NAUTICA 56 - Sviluppo turismo del mare con la tutela del territorio 57 - Azimut Yachts: tutta grinta al Palma Boat Show 2015 58 - Salone Nautico di Genova primo bilancio positivo ALBERGHI 59 - Expo 2015, occupazione alberghiera parte in sordina FEDERALBERGHI 60 - Federalberghi Campania boom ponte primo maggio TURISMO 62 - Idee e progetti per il Lazio nasce UniCredit 4 Tourism 64 - Aviareps è il nuovo gsa di Arkia Airlines per l’Italia
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Il 2015 segna l’undicesima edizione di Mare Forum
2015 marks the 11th edition of Mare Forum Since 2005, we have seen unexpected changes not only in the freight market, but we have been witness of changes also for what concern the rules, the players, regulations, companies’ legal frames, modus agendi. Mare Forum, with its annual appointment, has been a template of all this. This year title, “Waiting for Godot”, is full of meaning: we borrowed from Samuel Beckett the condition of an endless wait, because this is how the global shipping feels.
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About the play of the great Irish avant-garde novelist, well known reviewers said that “Apparently everything seems still, but – looking more carefully – everything is actually moving”. Well, something similar is happening in our business, on a global scale and on a national scale. In this circumstances, coming back to Italy – to understand what’s moving in the apparent stillness – is not a random choice, considering that in our country the maritime industry plays a significant role, and not just in terms of contribution to
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al 2005 ad oggi abbiamo visto evolvere in maniera inattesa non solo il mercato dei noli, ma siamo stati anche tutti testimoni di profondi cambiamenti di regole, protagonisti, leggi, forme giuridiche societarie, modus agendi di cui Mare Forum, con la sua cadenza annuale, è stato indice segnalatore. Il titolo di quest’anno, “Aspettando Godot”, è carico di significati: abbiamo preso in prestito da Samuel Beckett la condizione dell’attesa perché è così che lo shipping mondiale si sente. Dell’opera del grande drammaturgo irlandese, noti critici letterari hanno scritto che “Apparentemente sembra tutto fermo, ma a guardare bene tutto è in movimento”. Ebbene, qualcosa di simile sta accadendo anche al nostro settore, sia a livello mondiale che a livello nazionale. E tornare annualmente proprio in Italia – per capire cosa si sta muovendo nell’apparente immobilità - non è una scelta casuale, dal momento che nel nostro paese il settore marittimo svolge un ruolo tutt’altro che di secondo piano, e non solo in termini di contribuzione al PIL ed al lavoro, diretto ed indotto. In Italia abbiamo players di peso fra armatori, specialmente a gestione familiare, banche ed esperti di settore. Durante le sessioni, speakers e pubblico dovranno rispon-
dere ad alcune domande non semplici e, a mio parere, quella che promette di essere la più interessante sarà la quarta sessione, quella intitolata ai “Miti e Sogni”, tanto da sfatare quanto da coltivare:
GDP nor workforce, both directly and indirectly. In Italy we have key players amongst shipowners, mainly family run ones, banks and experts.
The family business model is still convenient?
During the sessions, speakers and audience will be asked to answer some not easy questions and – in my opinion – the 4th session, entitled “Myth and Dreams” promises to be the most interesting: Low prices: shall we buy? Is it convenient to buy further tonnage? Low bunker price: advantages and consequences Eco ships: are they really a good business? Who has the money to finance today’s shipping?
Prezzi bassi: è forse il momento di comprare? Ma conviene comprare ulteriori nuove navi? Prezzo basso del carburante: benefici e conseguenze Navi “ecologiche”: sono davvero convenienti? Chi finanzia oggi lo shipping? Il modello family business è ancora attuale? In fine d’opera, Vladimiro ed Estragone, i protagonisti della penna di Beckett, rimangono lì fermi e si chiedono “Well? Shall we go?”, “Yes, let’s go”, anche se poi l’indicazione scenica, che chiude il dramma, dice “They do not move”. Oggi, da armatore, auguro invece un “Let’s definitively move”, senza alcuna indicazione scenica, perché la libertà è una condizione mentale, così come l’immobilità. Mariella Bottiglieri Amministratore delegato & Chartering Manager Giuseppe Bottiglieri Shipping Company spa
At the end of the drama, the characters, Vladimir and Estragon, do not move and ask each other “Well? Shall we go?”, “Yes, let’s go”, even if the scene indicates that “They do not move”. Today, as a shipowner, I wish a “Let’s definitively move”, without any further scene indication, because freedom is a state of mind, and so is imprisonment. Mariella Bottiglieri Managing Director & Chartering Manager Giuseppe Bottiglieri Shipping Company spa
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Come back to the future
“C
ome back to the future” è lo slogan dell’edizione 2015 di Mare Forum. “Come back” perché è a Roma che Jannis Kostoulas ed io abbiamo portato il format in Italia. “To the future” perché l’Italia, con la sua pluralità di compartimenti shipping, funge da termometro per capire in che direzione va il futuro. Non è nostra intenzione fare previsioni che lasciano il tempo che trovano, bensì affrontare - con la franchezza e la schiettezza di sempre - temi caldi insieme con un pubblico attento e cauto. L’appuntamento - che riunisce armatori, banche, associazioni di categoria, brokers, noleggiatori ed avvocati - è per Giovedí 21 Maggio 2015 al Radisson Blu di Roma. L’apertura dei lavori vedrà la partecipazione del Presidente Confitarma, Manuel Grimaldi, a cui andrà il compito di descrivere lo scenario attuale dello shipping italiano.
Le altre sessioni saranno focalizzate su temi di scottante attualità: dall’analisi del mercato dei noli - con particolare attenzione ai settori petrolifero e secco - alle nuove normative sull’uso dell’extra low sulphur fuel oil, dalle nuove regolamentazioni in materia di protezione ambientale al ruolo svolto oggi dalle banche italiane e straniere. Non mancheranno, come da format consolidato, le occasioni di dibattito aperto e (perché no?) acceso. E’ già congruo il numero dei pre-accrediti all’edizione del prossimo maggio, a simboleggiare l’interesse con cui il pubblico accoglie ogni anno questo importante appuntamento nazionale dedicato al mondo dello shipping. Giuseppe Bottiglieri Presidente & CEO Giuseppe Bottiglieri Shipping Company spa
Come back to the future
“Come back to the future” is the slogan for the 2015 Mare Forum edition. “Come back” because Rome is where Jannis Kostoulas and I brought the format for the Italian market. “To the future” because Italy, with its plurality of shipping sectors, is a template for where shipping will go. It is not our intention to make any kind of forecast: our intention is to analyze hot topics with the usual frankness and candor together with an alert and cautious public. The date set for gathering shipowners, bankers, associations, brokers, charterers and lawyers is for Thursday 21st May 2015 at the Rome Blu Radisson. The opening will see the contribute of Manuel Grimaldi, Confitarma Chairman, who will be asked to describe the actual scenario of Italian shipping.
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The other sessions will be focused on hot topics such as freight market (with particular attention on oil and dry cargo sectors), new environment rules regarding the use of extra low sulphur fuel oil, recent regulations on environment protection, banks’ support and their role in today’s market. We won’t miss copious occasions of lively and perhaps hot debates. The number of people already registered is significant, representing the interest showed by the public in welcoming this annual national appointment dedicated to the shipping world. Giuseppe Bottiglieri Presidente & CEO Giuseppe Bottiglieri Shipping Company spa
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Formula vincente:
azione e dibattito
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ipetere un format che ha già compiuto 10 anni non è semplice e di ciò sono pienamente consapevole. E’ per questo che, per questa edizione, ho deciso di puntare - ancora di più che in passato - su ciò che ha reso Mare Forum vincente: azione e dibattito”. Queste le parole di Jannis Kostoulas alla vigilia dell’appuntamento di Giovedì 21 Maggio 2015 al Radisson Blu di Roma. “ Speakers di fama internazionale, chairmen di sessioni, “panellisti” e pubblico renderanno la giornata densa di cono-
scenze ed idee tramite dibattiti franchi e scambi di opinioni. Questo approccio aperto, tipico di Mare Forum, crea un ambiente stimolante di brainstorming e condivisione”.
Jannis Kostoulas Amministratore Delegato Mare Forum
Format special: action and debate “Repeating a format after its 10th edition is not an easy job. I am aware of that and this is why this year we will underline even more what made Mare Forum special: action and debate”. Those are Jannis Kostoulas’ words on the eve of the date set for the Italian edition, to be held on Thursday 21st May 2015 in the Radisson Blu, Rome. “High level speakers, session chairmen, conference panelists and audience will contribute to a day packed with knowledge
transfer, exchange of visions, experience and stimulating discussions. The openly approach of this type of Mare Forum conferences produces a wonderful environment for brainstorming, sharing and improving knowledge and intelligence”. Jannis Kostoulas Managing Director Mare Forum
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Condizioni ottimali per la ripresa dello shipping S
pezzare le spire dell’attesa e liberarsi dai condizionamenti, anche di natura psicologica, per affrontare i prossimi anni. Senza eccessivi timori ma, allo stesso tempo, con la prudenza necessaria al bravo armatore. “Immaginare, perché no?, un finale di commedia differente, un epilogo che rappresenti una nuova ripartenza”. Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma, alla guida dell’omonimo Gruppo, prende spunto dal titolo di una delle sessioni dell’edizione 2015 di Mare Forum, “Waiting for Godot”, per tracciare le linee di una possibile exit strategy; del superamento, attraverso l’analisi accurata dei rischi e delle opportunità presenti, dello stato di incertezza in cui da tempo versa il settore dello shipping. “A proposito dell’opera di Beckett – ricorda Grimaldi – il critico Vivian Mercier parlò in un celebre articolo sull’Irish Times di una commedia in cui non accade nulla, per due volte. Riprendendo la metafora, e con il dovuto rispetto per un capolavoro, credo sia venuto il momento di pensare ad una diversa chiusura della scena. Dopo anni di attesa quasi rassegnata è forse giunto il momento di riprendere l’iniziativa, di una rinnovata fiducia, pur nella consapevolezza della volatilità che ancora aleggia sul mercato”. Quali trend individua nel presente dello shipping? Il 2014 è stato un anno difficile. Verso la fine dell’anno il prezzo del bunker ha in parte favorito l’attività di linea. Segnali di ripresa si sono registrati per il settore petrolifero e l’apprezzamento del dollaro potrebbe dare il via ad un ulteriore rafforzamento dei traffici. È ancora presto per parlare di una uscita definitiva dalla crisi. Per alcuni comparti le sofferenze durano da almeno sei anni ma gli spiragli per una ripresa del ciclo sembrano aprirsi. In questo arco di tempo si è innescato quel processo che Schumpeter definiva “distruzione creatrice”, si è verificato un fenomeno di selezione tra gli operatori.
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Alcuni sono stati travolti dall’onda lunga della recessione, altri sono sopravvissuti e potranno sfruttare le occasioni che si presenteranno nel prossimo futuro. Chi riuscirà ad emergere? Sembrerà banale ma soprattutto gli armatori che nel momento di maggior effervescenza del mercato, negli anni a ridosso del 2008, sono riusciti a comprare “bene” le navi. Mi riferisco agli operatori che hanno condotto le proprie acquisizioni in modo prudente, riuscendo a finanziarsi con tassi bassi. Il trasporto navale, in fondo, funge da termometro dello stato di salute dell’economia. C’è stato un momento di vera e propria ubriacatura, si sono attraversati cambiamenti epocali, con l’ingresso sulla scena di nuovi protagonisti come Cina e India. La globalizzazione nel suo complesso ha significato e significherà una crescita esponenziale per tutti i tipi di trasporto ma sono dinamiche che vanno gestite in modo oculato, offrendo innanzitutto qualità e buona gestione. La priorità per superare gli ultimi scogli? Un sano rapporto con la finanza. Negli anni precrisi si
verificavano situazioni paradossali: più una compagnia era indebitata più pesava sul mercato. E invece gli strumenti di finanziamento devono andare in direzione dell’efficienza, dare di più a quelli più bravi. Un discorso che vale in particolar modo per gli armatori italiani, con strutture societarie prevalentemente di tipo familiare. Il settore ha bisogno dell’appoggio delle banche, chiudere la bombola dell’ossigeno in questo momento rischia di fare male a tutti. I fattori che permetteranno la ripresa? Il quadro generale mi induce a un cauto ottimismo. Il cambio col dollaro sta favorendo l’export europeo. Le decisioni della BCE permetteranno un alleggerimento degli interessi sul debito pubblico per i Paesi più in difficoltà mentre l’immissione di liquidità nel sistema dovrebbe aiutare con denaro a basso costo chi nella tempesta è riuscito a mantenere la
barra dritta. Sono condizioni ottimali per ripartire. Cosa pensa delle ipotesi di riforma portuale? Sugli armatori si scaricano tutti i costi della catena logistica, dalle tasse portuali ai servizi. In una nuova organizzazione
Excellent conditions for shipping recovery The next few years need to be confronted with an open mind and without excessive worry apart from the prudence expected of a competent ship-owner. Emanuele Grimaldi Confitarma president and CEO of Grimaldi Group Naples took his cue from one of the 2015 Mare Forum sessions entitled Waiting for Godot to set out an exit strategy in the uncertain times for shipping today. Mr. Grimaldi reminded those present that “the critic Vivian Mercier writing in the Irish Times about Beckett’s work spoke of “a comedy where nothing happens twice”. After waiting for years the time has come to take the initiative with renewed confidence in the full knowledge that instability is still about. In answer to our questions Mr. Grimaldi gave these replies. How do see the current trend in shipping? 2014 was a difficult year. Towards the end of the year reduced bunker prices helped business. Signs of recovery were noted in the oil business and the strengthening of the dollar could further reinforce traffic. It’s too early to say that we are out of the crisis but there are positive signs. This period of crisis has manifested what Schumpeter called “creative destruction” with a process of natural selection which overwhelmed some operators and enabled the survival of others to take advantage of the coming opportunities. Who will survive? It seems banal but those owners who bought well in 2008 when the market was booming. I refer to those who bought prudently at low interest rates. After all sea transport is an indicator of the state of the health of the economy. There was a drunken moment with momentous changes at the time of India and China coming into the market. The priorities for overcoming the last hurdles? A healthy rapport with finance. Paradoxical situations arose in the pre-crisis years with the most indebted companies having more weight in the market, whereas financial instruments should make for efficiency and reward the best. This is especially true for Italy where companies are mainly family owned. Shipping needs banking support. Shutting of the oxygen supply could harm everybody. Which are the factors needed for revival? The overall situation makes me cautiously optimistic. The US$ exchange rate favours European exports. The decisions
of the BCE will reduce interest on the public debt of countries in difficulty and the injection of liquidity into the system will keep money costs down and favour recovery. What do you think of the port reforms? All the costs of the logistics chain are dumped on ship-owners. A new national port organisation needs to address competitivity. It must start with concessions and continue through investment decisions using common sense and creativity and look at a handful of themes from better logistics coordination, maximizing use of space, connections to port hinterland and bottlenecks. Do you believe that the debate on ports puts too much emphasis on containers? Here the press is partially to blame with its league tables. There are many port functions which are extremely important for the economy. Think of passengers and ro-ro traffic which could become fundamental to our position in the Mediterranean. Apart from the Far East there are many developing economies on the south coast of the Medìterranean and wheeled traffic will become essential for the logistics in Italy just-in-time Is the immigration question influencing shipping? More than 40,000 human lives have been saved by ships which use these routes of desperation. It is a huge number and the ethics of the sea require intervention where necessary. However there are risks not to be undervalued. When a 15 crew vessel saves and takes on board 300 people the lack of adequate structure is a safety risk. As Italy’s European representative I have received many declarations of appreciation for what Italy is doing but the time has arrived to increase the scope on the Triton mission. Collaboration agreements are needed with the countries in the area and the rescue effort requires proper equipment. How is Grimaldi Group Naples bringing its fleet up to the new emissions regulations? The Group has invested more than €100 million in scrubbers plus a series of alternative technologies to reduce consumption and make our vessels more efficient. However not all owners are able to make such investment and this is the principal difficulty that shipping has to confront in the challenge of sustainable environment.
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della portualità nazionale bisognerebbe guardare principalmente alla competitività: anche sulle banchine è arrivato il momento di superare le rendite di posizione. A partire dalla revisione delle concessioni fino alla scelta di dove e quanto investire non esiste una ricetta magica, conteranno soprattutto buon senso e creatività. Guardando a una manciata di temi al centro del dibattito da anni: maggiore coordinamento sulla logistica, saturazione degli spazi, connessioni con il retroporto, colli di bottiglia. Non crede il dibattito sui porti sia troppo sbilanciato sul traffico container? In questo anche la stampa ha le sue colpe. Se i ranking sulla movimentazione degli scali sono parametrati solo sugli “scatoloni” si perde di vista il quadro d’insieme. Ci sono vocazioni portuali molteplici e importantissime per l’economia nazionale. Penso ai passeggeri, alle materie prime al ro-ro. Un settore, quest’ultimo, che potrebbe risultare fondamentale per la nostra posizione baricentrica nel Mediterraneo. Non esiste solo il Far East, ci sono economie in via di sviluppo sullo sponda Sud e il traffico rotabile diventa essenziale per la logistica del nostro Paese, nell’ottica dei servizi just in time. È anche in quella direzione che dobbiamo guardare. La questione dei migranti sta influenzando l’attività armatoriale? Sono oltre 40mila le vite umane portate in salvo dalle unità mercantili che incrociano le rotte della disperazione. Si tratta
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di un numero enorme ed è l’etica del mare a richiedere di intervenire quando necessario. Esistono però rischi da non sottovalutare. Quando una nave con un equipaggio di 15 uomini soccorre e fa salire a bordo 300 persone la mancanza di strutture adeguate si fa sentire in termini di sicurezza generale. Come rappresentante italiano in Europa ho ricevuto grandi attestati di stima per quello che l’Italia sta facendo di fronte a questa tragedia ma è arrivato il momento di un coinvolgimento più ampio nell’ambito della missione Triton. Vanno chiusi accordi di collaborazione con i Paesi dell’area e dotare la macchina dei soccorsi di mezzi attrezzati alla bisogna. Come per la lotta alla pirateria è importante una risposta che veda coinvolta tutta la comunità internazionale. Come procede l’adeguamento della flotta alle nuove regole internazionali sulle emissioni? Il Gruppo ha investito oltre 100 milioni per introdurre scrubber e tutte una serie di tecnologie alternative per ridurre consumi e rendere più efficienti i nostri mezzi in navigazione. Si è trattato di uno sforzo economico enorme che ci permette di rispettare le norme. Ma non tutti gli operatori sono in grado di compiere investimenti del genere, specie se concentrati in un lasso di tempo breve. È questa la principale difficoltà che il settore deve affrontare rispetto alle legittime sfide della sostenibilità ambientale. Giovanni Grande
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Un altro anno difficile per il trasporto marittimo
L’eccesso di stiva e il rallentamento della domanda di navi deprimono i noli - Gli armatori di navi cisterna possono tornare a sorridere ma per bulk carrier e portacontainer si soffre
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l 2015, per quel che si è visto in questo primo scorcio di anno, sarà probabilmente un altro esercizio difficile per gli armatori, anche se qualche segnale di ripresa si inizia a vedere in alcuni segmenti d’attività. Chi certamente sta tirando qualche sospiro di sollievo dopo anni di pesante crisi sono le navi cisterna perché lo scenario di mercato è nettamente migliorato per i noli del trasporto marittimo di petrolio e di prodotti raffinati. Per le grandi petroliere VLCC (Very Large Crude Carrier) il nolo time charter equivalent è passato dagli oltre 150.000 dollari giornalieri di metà 2008 ai valori negativi di alcuni mesi del 2011 e del 2012 per attestarsi oggi poco al di sotto dei 40.000 dollari.
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Nel 2014 la media dei noli per queste navi cisterna di grande portata è stata superiore ai 30.000 dollari al giorno, in netto miglioramento rispetto ai valori prossimi allo zero del 2013. Per queste unità i running cost giornalieri sono compresi fra i 10.000 e i 12.000 dollari. Ancora meglio hanno fatto le navi classe Suezmax che anche negli anni di crisi hanno fatto registrare numeri migliori di altre unità attestandosi nel 2013 su una media di noli giornalieri superiore a 10.000 dollari, mentre l’anno scorso questa era salita ulteriormente a 27.000 dollari. Peraltro queste navi potranno transitare attraverso il nuovo canale di Panama allargato e avranno quindi ancora più mercato sulle rotte inter-
nazionali. Bene anche le Aframax che dai 10.000 dollari di nolo giornaliero medio di due anni fa, l’anno scorso hanno raggiunto i 22.000-23.000 dollari. Positivi, infine, anche se in lieve flessione, i numeri fatti registrare dalle unità porta prodotti raffinati della classe MR (Medium Range) che nel 2014 hanno toccato livelli di noli lievemente inferiori all’anno precedente (rispettivamente 15.000 dollari e 14.000 dollari). Lo stesso ottimismo non si respira, invece, nel trasporto marittimo di rinfuse secche (carbone, granaglie, minerali di ferro, ecc.). A gennaio 2013 il portafoglio ordini di bulk carrier era di 101,8 milioni di tonnellate di portata lorda, 12 mesi fa era di 68,9 milioni tpl mentre a gennaio scorso era di 83 milioni tpl (pari a circa 1.020 navi). Per quanto concerne le consegne, nel 2013 erano entrate sul mercato altri 62,5 milioni di tonnellate di portata lorda, circa 48,2 milioni nel 2014 e circa 55 milioni di tpl si ipotizza vengano riversati sul mercato quest’anno. Dal calcolo sull’incidenza del portafoglio ordini rispetto alle navi esistenti, emerge un rapporto pari a 21,4% per le
Another difficult year for transport by sea The first months of 2015 indicate another difficult year for ship owners even though there are signs of recovery in some segments of the industry. Tanker owners are breathing sighs of relief because rates are much improved for petroleum and refined products. Charter rates for VLCC have moved from the US $ 150,000 in 2008 to negative rates in certain months of 2011 and 2012 to the current rate of just under US $ 40,000. In 2014 rates for VLCC were over US $ 30,000. Running costs for these vessels approximate to US $ 10 to 12 thousand compared with US $ 27,000 last year. These vessels will be able to use the widened Panama canal which will expand their market. Aframax is also doing well up from the US $ 10,000 of two years ago to Us $ 22,000 last year. MR’s however recorded rates of US $ 14,000 in 2014 compared with US $ 15,000 in 2013. There is no such confidence for bulk cargo (coal, grain, iron ore etc.) In January 2013 bulk carrier build orders amounted to 101,8 million tons whereas one year ago they amounted to 68,9 million tons and in January this year were 85 million tons equal to 1,020 vessels. In 2013 62,5 million tons were delivered, 48,2 million in 2014 and 55 million tons expected for this year. There are 351 Capesize under construction equal to 21,4% of the 1,644 vessels in operation today. Panama vessels number 2,453 with 400 on order (16,3%). 744 Handymax are on order equal to 23,7 % of the current fleet of 3,142 vessels. Handymax orders are affected by the new Ultramax class of 60 to 65,000 ton vessels. At December 31, 2014 fleet numbers were 315. A further 355 will be delivered this year with another 225 for delivery in 2016. Capesize rates averaged US $ 12,600 in 2014 and today are US $ 4,400 with 1 year time charter at US $ 10,000. Average running costs for these vessels are US $ 7,500 per day making it difficult for owners to cover operating costs. In 2014 Panamax rates averaged US $ 7,300 compared with today’s spot rate of US $ 4,300 and a one year time charter rate of US $ 7,000. The 2014 average for Supramax was US $ 9,350. Today’s rate is US $ 5,400 and the one year rate is US $ 7,000. Handysize rates are US $ 4,500 compared with US $ 7,300 last year and one year charter is US $ 6,000. The market recovery, as always happens in this phase of the economic cycle, will be aided by demolitions which will achieve record numbers in 2015. Arctic Securities estimates that 40 million tons of bulk carrier capacity will be removed
from the market this year and that trend is already obvious after the first two months of this year with twice as many demolitions as in the same period last year. In 2012 57,5 million tons left the market. Morgan Stanley sustains that an acceleration of phasing out bulk carriers could bring Capesize rates to US $ 12,000 this year and US $ 16,000 next year. Anil Sharma CEO of GMS Inc one of the major international cash buyers stated that “it will be a crazy year for ship demolition with a record for scrapping Capesize”. Clarckson’s sustain that at the end of 2011 the average age of bulk carriers was 11,4 years whereas at the end of 2014 the average had come down to 9 years and for this reason Nigel Prentis head analyst of Hartland Shipping Ltd maintains that many owners will not choose to demolish their vessels. The sector has to come to terms with the slowdown of the Chinese economy which in February imported 83 million tons of iron and coal, 12% less than in January and the lowest quantity in the last two years. Clarksons believe that coal shipments will be down 2,7 % this year to 233 million tons. Iron minerals will increase by a modest 6,4 % to 1,400 million tons in 2015, the lowest increase in the last few years. At the same time statistics from Braemar ACM show that deliveries of new vessels will amount to 73 million gross tons whereas Morgan Stanley shows that in February new orders for 600,000 tons of hold space were signed. Arctic Securities analyst Erik Stavseth maintains that “the beginning of 2016 will see an increase in rates and only the combination of less new construction orders and an increased number of demolitions can bring about recovery. Container traffic is not doing much better with the Shanghai Containerised Freight Index (SCFI) registering a new record low of US $ 400 per teu from Asia to Europe representing a 60% fall in rates compared with last year. Maxi container ships Asia/Europe at the moment are sailing at 70% capacity causing shipping companies to delay planned rate increases planned for April of US $ 800/1,000. Container rates are also affected by excess hold availability and are not expected to improve in the short term. Recent construction contracts for container ships has brought the order book to 1,3 million container capacity. There are 112 container ships on order with capacity superior to 12,000 teu and 45 of these vessels are for delivery this year.
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Capesize (351 navi in costruzione contro 1.644 attualmente operative), 16,3% per le Panamax (400 in arrivo e 2.453 navi sul mercato), 23,7% per le Handymax (744 in ordine e 3.142 in acqua) e 14% per le Handysize (431 in costruzione contro 3.079 in attività). Il segmento Handymax risulta essere molto inflazionato a causa dei molti ordinativi di nuove costruzioni della classe Ultramax (quelle di portata compresa fra 60.000 e 65.000 tonnellate di portata). La flotta esistente al 31 dicembre 2014 era di 315 unità, l’orderbook per consegna nel 2015 era composto da altre 355 unità (il 112,7% della flotta esistente) mentre quelle previste in consegna nel 2016 sono al momento 225. La proiezione al 31 dicembre prossimo è quindi di avere sul mercato dry 545 Ultramax in attività. Per quanto riguarda l’andamento dei noli, nel corso del 2014 le Capesize hanno spuntato in media 12.600 dollari al giorno mentre oggi il mercato spot viaggia intorno ai 4.400 dollari e il time charter a 1 anno intorno a 10.000 – 10.500 dollari. I running cost giornalieri per queste navi sono mediamente di 7.500 dollari quindi nel mercato attuale l’armatore fatica anche a pagare i costi operativi. Le Panamax nel 2014 hanno incassato in media 7.300 dollari/giorno mentre sullo
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spot oggi spuntano 4.300 dollari e il time charter a 1 anno vale sui 7.000 – 7.500 dollari. Per le Supramax la media dei noli nel 2014 è stata di 9.350 dollari; il mercato spot di oggi offre non più di 5.400 dollari e il noleggio a un anno sui 7.000 dollari. Per le Handysize, infine, i noli giornalieri l’anno scorso sono stati in media pari a 7.300 dollari, più del mercato spot attuale (4.500 dollari) e degli impieghi a 1 anno (6.000 dollari). Un aiuto alla possibile ripresa dei noli marittimi arriverà, come sempre accade in queste fasi del ciclo economico dello shipping, dall’incremento delle demolizioni navali che nel 2015 faranno registrare numeri da record. Secondo i norvegesi di Arctic Securities ASA quest’anno potrebbero uscire dal mercato delle bulk carrier circa 40 milioni di tonnellate di portata lorda e nei primi due mesi del 2015 il trend è apparso già evidente con il doppio delle navi mandate in demolizione rispetto all’anno appena trascorso. Già nel 2012 erano usciti dal mercato 57,5 milioni di tonnellate di portata lorda. Un’accelerazione del phasing out del naviglio portarinfuse secche potrà portare, secondo le stime di Morgan Stanley, a una ripresa dei noli che per le Capesize si attesterebbe
su noli giornalieri da 12.000 dollari per quest’anno e intorno ai 16.000 dollari nel 2016. “Sarà un anno pazzesco per le demolizioni navali” sottolinea anche Anil Sharma, chief executive officer di GMS Inc., uno dei maggiori cash buyer internazionali. “Probabilmente quest’anno si raggiungerà un nuovo record storico per il mercato dello scrap nel dry bulk, soprattutto per le Capesize”. Secondo le statistiche di Clarksons l’età media delle navi bulk carrier in acqua a fine 2011 era di 11,4 anni mentre a fine 2014 si era abbassata a 9 anni a conferma di quanto le nuove unità arrivate su mercato abbiano ringiovanito la flotta internazionale. Proprio per il fatto che tante navi sono ancora moderne, “tanti armatori difficilmente sceglieranno di demolire il proprio naviglio” sottolinea Nigel Prentis, capo analista della società londinese Hartland Shipping Ltd. Un fattore con cui il settore dovrà imparare a fare i conti è il rallentamento della locomotiva cinese che a febbraio ha importato 83 milioni di tonnellate di minerali di ferro e carbone, il 12% in meno rispetto al mese di gennaio e il minimo degli ultimi due anni. Sempre secondo Clarksons, quest’anno i traffici marittimi di carbone verso la Cina scenderanno del 2,7 % a 233 milioni di tonnellate. Cresceranno invece di un “misero” 6,4% i traffici di minerali di ferro (1,4 miliardi di tonnellate nel 2015) facendo segnare il progresso più modesto degli ultimi anni. Contestualmente, sottolineano le statistiche di Braemar ACM, quest’anno sono attese sul mercato nuove consegne di navi per 73 milioni di tonnellate di portata lorda (il massimo dal 2012) mentre a febbraio, evidenzia Morgan Stanley, sono stati firmati nuovi ordini per ulteriori 600.000 tonnellate di stiva quando in tutto il 2014 i nuovi contratti di costruzione
hanno riguardato 62,5 milioni di tonnellate di portata lorda. “Da inizio 2016 si vedrà un miglioramento dei fondamentali tradursi in un incremento dei noli” dice Erik Stavseth, analista di Arctic Securities, spiegando che “solo dalla combinazione fra meno ordini per nuove navi e maggiori demolizioni possono arrivare prospettive di ripresa”. Non se la passa molto meglio il Trasporto marittimo di carichi containerizzati visto che nelle ultime settimane il Shanghai Containerised Freight Index (SCFI) ha fattto registrare un nuovo minimo storico scendendo al di sotto dei 400 dollari per TEU sulla rotta Asia – Europa. Ciò significa un calo delle tariffe di trasporto marittimo dei container di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a 800 dollari in meno rispetto ai noli spot di inizio 2015. In queste settimane il fattore di riempimento delle maxi-navi portacontainer che solcano i mari dall’Asia all’Europa è del 70% e questo ha imposto alle compagnie di navigazione di rinviare il rincaro dei noli (General Rate Increase) da 800-1.000 dollari per TEU originariamente pianificato per l’inizio di Aprile. Anche per il settore container a deprimere le tariffe è soprattutto l’eccesso di stiva disponibile e la situazione non è destinata a migliorare nel breve termine. Con i contratti di costruzione firmati nelle ultime settimane, infatti, il portafoglio ordini globale di navi portacontainer di ultima generazione ha superato quota 1,3 milioni di TEU di capacità di stiva. Lo dice un report di banchero costa, dove si legge che, secondo gli ultimi dati aggiornati, ci sono 112 navi portacontainer di portata superiore a 12.000 TEUs in ordine e 45 di queste sono previste in consegna entro la fine del corrente anno. Nicola Capuzzo
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mareforum / porto&diporto
RINA, nuovi strumenti per una gestione ottimale U
na buona gestione dell’energia utilizzata a bordo delle navi può tradursi per armatori e operatori non solo in reali risparmi ma anche in un vantaggio di tipo competitivo. Legati ai consumi energetici sono il comfort dei passeggeri, la tipologia di carico e la sicurezza, pertanto affrontare la gestione del risparmio a bordo semplicemente guardando alla riduzione dei consumi potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Se, infatti, così facendo, nel breve periodo è possibile ottenere dei risparmi, nel lungo si andrebbe a deteriorare la qualità del servizio offerto, influenzando, quindi, negativamente i ricavi finali. Paolo Moretti, General Manager Marine di RINA Services: “Non è possibile gestire l’energia di un sistema complesso come quello di una nave passeggeri semplicemente osservando i consumi totali. E’ necessario monitorare i vari indicatori in tempo reale, misurando le variabili corrette. Ciò può essere fatto solo grazie ad un software sviluppato da persone che siano in grado di comprendere allo stesso tempo il funzionamento delle navi e dei sistemi informatici, interpretare i dati, fare previsioni e dare, quindi, suggerimenti per la gestione efficiente dell’energia”. RINA Services, in collaborazione con IB Software and Consulting, ha studiato e commercializzato la suite InfoSHIP Management Tools. InfoSHIP EGO, che ne fa parte, è un software in grado di monitorare i consumi di carburante di una nave
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e contribuire a ridurli. E’ già stato adottato da compagnie quali MSC, Moby Lines, GNV, Grimaldi Lines e il Gruppo D’Amico. Il software è composto da più moduli che permettono di raccogliere automaticamente i dati di bordo e confrontare il comportamento della nave con gli obiettivi di risparmio. “Rina Services rappresenta il naturale anello di congiunzione tra sviluppatori di software e armatori, usando la propria esperienza per fare da ponte tra ciò di cui gli armatori hanno bisogno e ciò che la tecnologia può offrire” continua Moretti. La suite InfoSHIP offre una molteplicità di pacchetti da scegliere e combinare: MP, dedicato alla gestione dei processi manutentivi, del ciclo degli acquisti e al controllo dei costi; MS che permette la gestione degli eventi di bordo e la gestione dei certificati e dei documenti nave; DD studiato per supportare la compagnia nella gestione della fase di drydock, sia da un punto di vista tecnico che economico; DSF per il reporting operativo e l’analisi dei dati in chiave decisionale; TH gestisce i processi di codifica, manutenzione e acquisti per forniture specifiche, di area hotel-tecnico, per le navi da crociera e i traghetti; GFR permette di gestire i claims per le new buildings durante il periodo di garanzia; con AI è possibile la completa gestione, comprensiva di follow up, di audit, inspections e, più in generale, di visite di qualunque tipologia (interne e esterne); CM è stato infine progettato per la gestione dei processi di compliance e di supporto al change
management. “La flessibilità di questo software, data dall’ampia possibilità di scelta tra i diversi moduli, permette di adattarlo alle necessità del cliente, coprendo le esigenze di diverse tipologie di unità, dalle tanker e cargo fino alle grandi navi da crociera - ha concluso Moretti - Per un suo corretto utilizzo è previsto un periodo di formazione per lo staff di bordo e di terra. Grazie alla consultazione dei dati in tempo reale l’equipaggio ha la possibilità di ottimizzare i consumi già durante la navigazione. Attraverso appositi pannelli di controllo e grafici più evoluti e complessi, il personale di terra può monitorare costantemente gli andamenti e lo storico, concentrandosi sulle performance di flotta e quindi su interventi migliorativi ad ampio spettro”. “Per esempio, se pensiamo alle navi da crociera, circa metà dell’energia usata è assorbita dai servizi hotel, perciò agendo su quella voce, risulta possibile un risparmio importante. InfoSHIP EM è uno strumento che verifica continuamente tutti i
consumi dei servizi hotel e li paragona al target ottimale.” RINA Services con oltre 300 traghetti in classe, è leader mondiale nel settore dei traghetti e ro-ro e vanta un primato nella classificazione di navi da crociera. Sempre in ambito cruise, i valori ottimali sono decisi attraverso un calcolo in fase di progettazione o di installazione e poi continuamente aggiornati in base all’analisi del trend di consumo. Alcuni degli elementi che incidono sulla definizione del target da raggiungere sono la stagione, la rotta, la modalità di operazione (in porto o in navigazione) e l’ora del giorno. Moretti: “L’investimento sostenuto per l’installazione, un’operazione semplice di per sé, viene recuperato entro un anno. InfoSHIP permette di focalizzare l’attenzione sull’effettiva domanda di energia del servizio hotel, consentendo, per esempio, di affinare i piani operativi, di impostare la temperatura dell’aria condizionata in maniera ottimale o di svolgere attività ad alto consumo al di fuori degli orari di punta”. RedMar
Tools for good management Energy management is right at the heart of good management. Taking control of how energy is used on ships gives owners and operators a new financial resource and a competitive edge. But ships are complex users of energy and passenger comfort, cargo quality and ship safety all depend on energy being used. So simply clamping down on energy use may be bad management because it will produce short term savings at the expense of good operations. Paolo Moretti, General Manager Marine, for Genoa-based classification society RINA Services says: “You cannot manage energy in a complex system like a passenger ship by looking only at global consumption, you need real-time data measuring the correct variables, and you need powerful software developed by people who understand ships and who understand software to collate, manage and interpret the data.” RINA Services, in cooperation with IB Software and Consulting, has developed and marketed the InfoSHIP series of management tools. InfoSHIP MP is the core module, dedicated to technical management including maintenance activity, purchasing cycle and cost control. InfoSHIP MS follows compliance with safety, security and environmental duties and provides an event reporting system, as well as handling
the ship certificates and documents. InfoSHIP DD monitors the technical, managerial and cost issues of dry-docking and InfoSHIP DSF provides operational reporting and data analysis. The TH module racks and manages procurement and maintenance processes for cruise ships’ hotel departments while the GFR module adds claims management. AI module supports tracking and managing inspections, audits and vettings of all kinds and finally the CM module is designed for managing compliance processes, being also helpful for change management purposes.Last but not least,InfoSHIP EGO. It monitors and helps reduce fuel consumption across individual ships and entire fleets and has been fitted across the fleets of major owners including MSC, Moby Lines, GNV, Grimaldi Lines and the D’Amico Group. The software has different modules that allow it to automatically collect data on board and benchmark the actual performance of the ship against a target. InfoSHIP applies to all ship types but RINA Services has special expertise in passenger ships, and these are usually the biggest and most complex users of energy afloat. RINA has over 300 ferries in class and is the world leader in classing ro-ro passenger ferries. It is also one of the world leaders in classing cruise vessels.
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mareforum / porto&diporto
“I
Vroon potenzia la flotta italiana
l 2015 sarà un anno ‘molto ning) e alla presenza di un gruppo soliduro’, ma, ciononostante, il modo alle spalle, che oltre a garantire una mento di difficoltà che sta attracerta sicurezza, permette di avere una versando il mondo dell’oil&gas (e con lui gestione molto ‘fluida’ delle navi in flotta quello dei servizi marittimi offshore), se ai vari branch (oltre a quella di Genova, ben gestito potrà essere un’esperienza VOS ha infatti altre tre filiali ad Aberdesalutare, che servirà a sgonfiare certi ecen, a Den Helder e a Singapore). cessi che il settore ha conosciuto negli “Ad oggi, ad esempio, la nostra flotta ultimi anni” conta 10 unità (la OSV VOS TramontaÈ con queste parole che Bab Reijnna, gli AHTS VOS Hestia, VOS Tethys, tjes, managing director di Vroon OffshoVOS Theia, VOS Aphrodite, VOS Apolre Services Genova, filiale italiana della lo, VOS Thalassa, VOS Athos e le PSV multiforme shipping company olandese VOS Prudence, VOS Purpose, VOS Vroon (attiva in praticamente ogni branPrimrose, ndr), ma due di queste (la ca del trasporto marittimo mercantile), Aphrodite e la Apollo) sono dislocate fotografa il mercato dei servizi armatonel Mar Rosso e l’attività di shipmanariali al settore offshore. Secondo il magement è passata alla filiale di Singaponager olandese, alla guida della società re”, spiega. genovese dal gennaio 2012, “negli anni Una flotta, soprattutto, che presto si Bab Reijntjes in cui il prezzo del petrolio era ancora amplierà, perché il ramo offshore del alto le compagnie hanno ecceduto in servizi marittimi, richie- gruppo Vroon aveva avviato in tempi ‘non sospetti’ un masdendo a volte più unità di quelle effettivamente necessarie, siccio programma di nuove costruzioni (circa mezzo miliardo noleggiando unità sovradimensionate o, comunque, a costi di euro il valore dell’investimento a livello globale) presso il molto alti. Ora, semplicemente, stanno razionalizzando le cantiere cinese di Fujian, a supporto delle sue mire espanspese portandole a livelli normali”. sionistiche: tra 2015 e 2016 solo la filiale genovese riceverà In questo scenario, secondo Reijntjes, Vroon Offshore Ser- infatti 4 nuovi AHTS e 6 PSV, due delle quali (la VOS Prime vices (VOS) è però ben posizionata, grazie innanzitutto alla e la VOS Prince) in arrivo già nell’aprile e nel luglio del 2015. filosofia ‘no frills’ di fondo della società, orientata da sempre a “La nostra intenzione – ha spiegato ancora Reijntjes – è di mantenere costi di gestione (e di conseguenza prezzi) bassi, espanderci nel mercato ed è per questo che, dopo alcuni una flotta molto giovane e tecnologicamente avanzata (6 anni anni in cui ci siamo dedicati al ringiovanimento della flotta e è l’età media, le unità sono quasi tutte DP, Dynamic Positio- ci siamo mantenuti su una dimensione costante, ora stiamo
incrementando il numero di mezzi”. Oltre alle presenze tradizionali e consolidate, al fianco ad esempio di ENI in Adriatico con il VOS Hestia (fissato fino al 2017), l’intenzione è ora quella di aumentare l’attività nell’area del Middle East, fino al canale di Suez, e in Africa (East e West) e di consolidare le relazioni commerciali cercando di sviluppare contratti di lungo periodo, in particolare nel Mar Nero. Tutto questo con la consapevolezza che, però, non sarà un compito facile. Il 2014, ha concluso il direttore generale di Vroon Offshore
Services Genova, si è chiuso con un fatturato di 34 milioni di euro e una percentuale di utilizzo della flotta pari all’86%. Per quanto riguarda il 2015, nonostante fino ad ora il tasso d’impiego dei mezzi sia pari al 65%, il backlog è però già arrivato a circa 20 milioni di euro cosa che rende rosee le prospettive per il prosieguo dell’anno in corso: “Le compagnie oil&gas in questo momento sono in una fase di attesa, ma sono fiducioso che dal mese di aprile le attività verranno riavviate e il mercato si riprenderà” ha chiuso Reijntjes. Andrea Moizo
Vroon increases its italian fleet Bab Reijntjes managing director of Vroon Offshore Services Genoa since 2012, the Italian branch of the Dutch shipping company Vroon which operates in almost all parts of shipping said “2015 will be a very hard year but even though the oil and gas and offshore services business is going through difficult times if managed properly the experience could be healthy and serve to eliminate excesses that have been accumulated over the last few years. Over the years when the price of oil was high companies requested more services and more vessels than really necessary often vessels larger than needed and paying very high charter rates. Now the companies are bringing expense down to normal levels”. Bab Reijntjes believes that Vroon is well positioned in this new scenario because of its no frills approach aimed at keeping costs and therefore prices low. In addition the fleet is young with an average of 6 years and technologically state of the art with all vessels fitted with dynamic positioning. Vroon is also supported by a solid group which apart from creating confidence permits a fluid management with vessels in Genoa, Aberdeen, Den Helder and in Singapore. Today there 10 vessels in the fleet, OSV VOS Tramontana, AHTS VOS Hestia, VOS Tethys, VOS Theia, VOS Aphrodite, VOS Apollo, VOS Thalassa, VOS Athos and PSV VOS Prudence, VOS Purpose and VOS Primrose. Aphrodite
and Apollo are based in the Red Sea and managed from Singapore. The fleet will soon increase as a result of a € 500 million building programme at Fujian a Chinese yard in support of the expansion programme with Genoa alone receiving 4 new AHTS and 6 PSV between 2015 and 2016 with 2 of them VOS Prime and VOS Prince due in April and July 2015. Bob Reijntjes continued” our intention is to expand and that is why after a number of years dedicated to rejuvenating we are increasing our fleet”. In addition to our traditional and consolidated presence with companies such as ENI in the Adriatic with VOS Hestia fixed until 2017 now our intention is increase our business in the Middle East as far as the Suez Canal and in East and West Africa and to consolidate commercial relationships with long term contracts especially in the Black Sea. However we are well aware that it will not be easy. Mr. Reijntjes concluded “ In 2014 Vroon Offshore Services Genova invoiced € 34 million with a fleet utilisation of 86%. Although so far 2015 has a utilisation of 65% our backlog amounts to € 20 million which gives us confidence in having a good year. Oil and gas companies are waiting but confident that the market will pick up again now”.
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mareforum / porto&diporto
Debutto nell’LR1 e pool Supramax per d’Amico
F
ra i gruppi armatoriali italiani più internazionali e strutturati, la galassia d’Amico guidata da Paolo e Cesare d’Amico, network variegato di società attive in diversi rami dello shipping, ha iniziato il 2015 in modo intenso. Il passivo con cui d’Amico International Shipping, la quotata del gruppo, ha chiuso il 2014 (10,6 milioni di dollari su 212,5 di fatturato) non ha creato allarmismi, essendo considerato non strutturale ma riconducibile ad alcune operazione di copertura finanziaria dei rischi. Nel frattempo e a prescindere da ciò, questi primi quattro mesi dell’anno hanno visto un potenziamento – o, più precisamente, le ulteriori e previste tappe di un percorso pluriennale e strategico di ampliamento e miglioramento dei propri asset di business – dei diversi segmenti della flotta. In occasione della consegna a fine febbraio della Cielo d’Italia, moderna rinfusiera Handy-Cape da 117.000 dwt, che presto sarà seguita dalla gemella Cielo d’Europa, è emerso che il cantiere giapponese Sanoyas realizzerà per la corporation armatoriale romana anche due bulk carrier da 89.000 dwt, con consegne previste nel 2017 e 2018, oltre ad una Supramax da 60.000 dwt, in consegna a fine 2016. Lo schema è consolidato da tempo e si ripeterà per queste due postPanamx come per le altre 15 navi che il gruppo capitolino gestirà in time charter: proprietà giapponese e noleggio a d’Amico che, al termine del periodo fissato, in molti casi – comprese le due unità in questione – potrà far valere un’op-
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zione d’acquisto. Poi a metà aprile è arrivata la commessa con cui d’Amico debutterà nel segmento delle product tanker LR1 (Long Range 1), il comparto di dimensioni maggiori rispetto al MR (Medium Range) in cui opera la d’Amico Tankers Limited (Irlanda) controllata da d’Amico International Shipping. Al cantiere sudcoreano Hyundai MIPO Dockyard è stata infatti affidata la costruzione di due navi cisterna LR1 da 75.000 dwt di portata, che verranno realizzate negli stabilimenti vietnamiti Hyundai Vinashin Shipyard con consegne previste nel 2017, per un investimento complessivo di 44 milioni di dollari a nave. Le due newbuilding, a doppio scafo, saranno costruite sulla base di un progetto eco-design e garantiranno consumi di carburante molto contenuti, già ampiamente al di sotto dei limiti previsti sul tema dalla fase 2 dell’IMO, che verrà applicata alle navi costruite prima del 31 dicembre 2024. La flotta di DIS è attualmente composta da oltre 50 unità MR, cui si aggiungeranno altre 10 tanker in costruzione da Hyundai Vinashin Shipyard, di cui 4 MR, 4 Handysize e le due LR1 appena commissionate, tutte con consegne schedulate tra 2015 e 2017. In parallelo al rafforzamento della flotta il gruppo d’Amico si è mosso anche dal punto di vista organizzativo, varando un nuovo pool battezzato Medi Supra Pool Managament Limited, che avrà sede a Singapore e sarà dedicato alle navi portarinfuse della classe Supramax (da 53.000 a 64.000 ton-
nellate di portata lorda). “L’idea di costituire un pool è sostanzialmente derivata dall’esigenza di risolvere possibili conflitti di interessi che sarebbero potuti emergere dall’operatività congiunta di navi di armatori terzi che ci hanno affidato la gestione commerciale (ad esempio navi possedute da società costituite in joint-venture con investitori terzi)” ha spiegato Cesare d’Amico. Negli ultimi anni il gruppo ha infatti esteso la partecipazione al proprio orderbook di nuove costruzioni a partner terzi, sfruttando consolidate relazioni internazionali con importanti operatori nel panorama dello shipping. È il caso, ad esem-
pio, delle 4 navi Supramax in costruzione in Giappone in joint venture con il Gruppo Coeclerici, la prima delle quali DACC Tirreno è stata varata proprio in queste settimane. Ma non bisogna dimenticare le 7 Supramax ordinate in Cina, delle quali 5 appartengono a d’Amico, 1 a Venice Shipping&Logistics e l’ultima a un non meglio precisato investitore estero. L’obiettivo del pool è di arrivare a 40 unità in flotta partendo dalla base attuale di 25 navi Supramax raggiunta grazie al fatto che d’Amico ha conferito nel pool tutte le proprie bulk carrier di portata lorda compresa fra 57.000 e 64.000 tonnellate. Andrea Moizo
d’Amico looks to the future d’Amico International Shipping the quoted company managed by Paolo and Cesare d’Amico, a group active in many sectors of shipping announced losses of US$ 10,6 million for 2014 on a turnover of US$ 212,5 million. The loss caused by nonstructural operations used to cover risks did not alarm the market. The first part of 2015 saw fleet increased as part of D’Amico’s ongoing strategy of fleet improvement. Cielo d’Italia a 117,000 ton Handy-Cape bulk carrier was delivered at the end of February and will soon be followed by a sister vessel Cielo d’Europa. It was announced that the yard, Sanoyas, will build two 89,000 ton bulk carriers for delivery in 2017 and 2018 plus a 60,000 ton Supramax for 2016 delivery using the business model which the group adopted some time ago with another 15 ships of Japanese ownership and d’Amico management in time charter with purchase option. At the end of April d’Amico made its debut in Long Range 1 tankers by ordering two 75,000 ton vessels from Hyundai to be built in their Vietnam yard for delivery in 2017 at a cost of US $44 million each The two double hulled ships will use an eco-design which ensures low fuel consumption well under the levels imposed by IMO phase 2 for vessels to be built before 2024. Currently
the fleet consists of 50 MR’s plus 10 tankers being built at Hyundai Vinishin Shipyard, 4 MR, 4 Handysize and the two LRI just commissioned, for delivery between 2015 and 2017. At the same time d’Amico has created a new pool called Medi Supra Pool Management Limited based in Singapore using Supramax bulk carriers of between 53,000 and 64,000 tons. Cesar D’Amico explained “the idea to set up a pool comes mainly from the need to resolve possible conflict of interest with owners who have given us the commercial management of their vessels for example ships in joint ventures with third party investors”. During the last few years the Group has brought third party partners into its new builds in order to take advantage of its international relationships with important shipping operators, such as 4 Supreme ships being built in Japan in joint venture with Coeclerici Group of which the first has just been launched. Then there are a further 7 Supramax ordered in China, 5 for d’Amico, 1 for Venice Shipping&Logistics and 1 for an overseas investor. The objective of the pool is to arrive at a fleet of 40 vessels starting with the existing 25 Supramax vessels which were the total sum of the d’Amico 57,000 to 64,000 ton bulk carriers.
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armamento / porto&diporto
Superfast festeggia i primi 20 anni in Italia Parte del gruppo greco Attica, la compagnia ha incentivato il trasporto marittimo tra la Grecia e l’Italia grazie ad un ambizioso programma di investimenti con 12 moderni traghetti
I
l gruppo armatoriale greco Attica Group si prepara a festeggiare il primo ventennio d’attività fra Italia e Grecia, dove opera con il marchio Superfast Ferries con due eventi (fissati per il 28 e 29 maggio prossimi) nei porti di Ancona e di Bari a bordo rispettivamente dei traghetti Superfast XI e Superfast I. Era il 1995 quando Superfast concretizzava la sua rivoluzionaria idea di trasporto marittimo tra la Grecia e l’Italia varando i primi due traghetti di costruzione tedesca e impiegandoli nella rotta Ancona-Patrasso riducendo da 36 a 20 le ore di viaggio. Nel 1998 seguirono i traghetti SuperFast III e IV. Nel 2001 la flotta si arricchisce di Superfast V e VI. Sempre datato 2001 è il nuovo progetto di Superfast Ferries nel Mar Baltico per collegare la Germania e la Finlandia con Superfast VII e Superfast VIII. Nel 2002, vennero consegnati quattro nuovi traghetti e Superfast Ferries fu in grado di espandere i propri sevizi nel Mar del Nord collegando la Scozia al Belgio completando così, con 12 traghetti ultramoderni, l’ambizioso programma di investimento. Ma non è tutto perché nel 2008 e 2009 arrivarono rispettivamente i traghetti di nuova generazione Superfast I e II. Oggi Superfast Ferry, membro del Gruppo Attica, è la compagnia di traghetti leader tra l’Italia e la Grecia sui collegamenti merci e passeggeri Ancona – Igoumenitsa - Patrasso, Bari – Igoumenitsa - Patrasso e Venezia – Igoumenitsa - Patrasso. Durante il periodo estivo, Superfast Ferries collega anche i porti italiani di Ancona e Bari all’isola Greca di Corfù. Dopo 20 anni di servizio da e per l’Italia, Superfast
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Ferries sta programmando i prossimi 20 anni alla ricerca di nuove rotte ed offrendo servizi e prodotti di alta qualità. Fa parte del gruppo greco Attica anche la compagnia Blue Star Ferries, leader nei collegamenti interni fra la Grecia e le isole e fra le isole dell’Egeo. I traghetti Blue Star raggiungono le Cicladi, il Dodecaneso, L’Egeo Nordorientale e Creta tutto l’anno con 9 moderni traghetti per passeggeri e veicoli. Blue Star Ferries fornisce un servizio di importanza vitale sia per lo sviluppo del turismo sia per la qualità della vita degli abitanti della Grecia insulare. In Italia il Gruppo Attica è rappresentato in qualità di agente generale dall’agenzia marittima F.lli Morandi & C. Srl di Ancona. Il numero uno di Attica pretende di più dai porti italiani «I porti italiani sono troppo cari, ci sono troppi monopoli». Dalla fiera Transport Logistic di Monaco il Chief Executive Officer di Attica Group, Spiros Paschalis, non le manda a dire e alla domanda sul grado di soddisfazione della compagnia verso i nostri scali marittimi nazionali replica con un attacco diretto sferrato contro l’assetto attuale della portualità italiana. «Non c’è competizione fra i porti, manca un coordinamento. Basta vedere anche qui a Monaco come si sono presentati tutti sparsi: Trieste da una parte, i porti liguri dall’altra, poi c’è lo stand degli italiani accorpati, ecc.». Lo sfogo del numero uno di Attica contro l’Italia è trasversale e chiama in
causa indistintamente quasi tutti gli operatori della filiera tra cui le Autorità Portuali, i servizi tecniconautici e la pianificazione nazionale. Non proprio un giudizio positivo, dunque, da parte di uno dei maggiori gruppi armatoriali stranieri che da 20 anni opera linee dirette fra la Grecia e i porti di Ancona, Bari e Venezia con SuChiara e Andrea Morandi perfast Ferries, mentre Morandi ma è grazie al forte spirito imcon Blue Star Ferries prenditoriale di Renato Morandi (padre nelle tratte interne deldegli attuali responsabili dell’azienda), la Grecia. che il gruppo rafforza la propria posi«Per queste ragioni zione di leader, rappresentando prestie in attesa di una maggiose compagnie di navigazione sia nei giore stabilità economica passeggeri come la Superfast Ferries del mercato greco, al momenche nel cargo come la Mediterranean to non abbiamo in previsione di Shipping Company, primo carrier nel avviare nuovi progetti in Adriaporto di Ancona e numero 2 al mondo. tico e con l’Italia» ha proseguito Nel 2013 l’impresa ha festeggiato i prispiegando il numero uno di Attimi 100 anni di attività e, nonostante ciò, ca Group, la cui attenzione pare guarda ancora al futuro con determinaperò rivolta ad altre regioni di zione e con la stessa passione che ha mercato. «Stiamo guardando contraddistinto i fondatori. Oggi l’aziencon interesse nuovi mercati da è guidata dai figli di Renato, Chiara fuori dalla Grecia e anche e Andrea. «In questo periodo – afferma fuori dal Mediterraneo: in parAndrea Morandi – il gruppo Morandi ticolare Nord Europa, Centro conta oltre 60 persone. Il gruppo è diAmerica ma anche nel resto versificato in tutti i servizi connessi ai del Mediterraneo. Ci siamo traffici marittimi sia di passeggeri sia fatti avanti per la privatizzadi merci. Pertanto i nostri collaboratori zione della compagnia fransono specializzati nelle diverse profescese Sncm ma come sapete sioni chiave. Il minimo comune denomiè stato tutto rimandato a setnatore per tutte le diverse professioni è, tembre». Insomma, dopo aver e deve essere, la passione che rappreriportato i conti in utile, il gruppo senta il fondamento della nostra azienda. Passione unita al dinamismo. Per greco sembra guardare con interesquesto cerchiamo persone non solo di se a un nuovo piano d’espansione. grande esperienza e professionalità, Tradizione e dinamismo per ma anche appassionate all’attività che l’Agenzia Marittima Morandi & C. svolgono. Raccomandatari marittimi e spediUn occhio di riguardo è rivolto, in zionieri, autotrasportatori, addetti alla particolare, ai giovani talenti perché il logistica e terminalisti. Tante professiopassaggio generazionale non riguarda ni, un’unica passione: il mare. solo la proprietà. Dunque largo a nuoLa F.lli Morandi nasce ad Ancona nei ve energie che siano però motivate a primi anni del secolo scorso, quando crescere con umiltà accanto alle figure Gustavo Morandi, assieme ai suoi fracon più esperienza, perché la formatelli, diede avvio all’attività di agenzia zione è fondamentale, ma l’esperienmarittima e di spedizioniere: un’impreza completa il bagaglio di conoscenze sa che in pochi anni divenne agenzia elevando la professionalità dei nostri di riferimento nel mondo armatoriale, operatori». affermandosi su scala internazionale. Nel secondo dopo guerra, l’agenzia Nicola Capuzzo ha continuato a crescere con Corrado
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armamento / porto&diporto
Nuova autostrada del mare tra Venezia e Patrasso D
urante una conferenza stampa che si è svolta alla recente edizione 2015 della fiera Transport Logistics di Monaco di Baviera, Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, insieme a Guido Grimaldi, Corporate Short Sea Shipping Commercial Director del Gruppo Grimaldi, hanno annunciato il lancio di una nuova Autostrada del Mare tra i porti di Venezia e Patrasso. Dedicato al trasporto di carico rotabile, il nuovo collegamento diretto sarà operativo a partire dal prossimo 10 Giugno. La frequenza sarà di tre partenze settimanali da ambo i lati, e saranno impiegate due moderne navi della categoria ro/ro, ciascuna capace di trasportare 3.500 metri lineari di ca-
rico rotabile. Il servizio sarà riservato al trasporto di trailer (incluso mezzi refrigerati), van, auto e altra merce rotabile che viaggia tra il Nord Italia, Nord/ Centro Europa e la Grecia oltre ad altri paesi balcanici. “Con questa azione, il Porto di Venezia entra nella rete di Autostrade del Mare del Gruppo Grimaldi - ha dichiarato Guido Grimaldi - Venezia è stata scelta per il ruolo strategico che svolge come piattaforma logistica grazie ai collegamenti diretti con la rete ferroviaria e stradale, permettendo al nostro Gruppo di offrire servizi di trasporto multimodale, e garantendo puntualità, velocità e una rotazione efficiente dei rimorchi”, ha concluso Grimaldi. “Siamo lieti che Grimaldi abbia scel-
to il porto di Venezia per l’attivazione di una nuova linea diretta che collegherà i mercati europei con la Grecia – ha dichiarato Paolo Costa - Il porto di Venezia in questi anni ha realizzato importanti investimenti ferroviari e stradali che gli consentono di mettere in valore le peculiarità che lo rendono una porta europea privilegiata da e per il Mediterraneo e l’Oriente. Il nuovo terminal di Fusina (Marghera), con quattro accosti dedicati alle Autostrade del Mare, quattro binari dedicati, collegamenti autostradali e ferroviari che garantiscono la piena intermodalità, è stato riconosciuto da numerosi operatori internazionali come il più moderno porto italiano per il traffico ro-ro”. RedMar
cantieristica / porto&diporto
F
Fincantieri a Rijeka per l’alta formazione
incantieri e la facoltà di Maritime Studies dell’Università di Rijeka hanno firmato un importante memorandum d’intesa che stabilisce un rapporto di cooperazione in un ampio spettro di attività, nonché l’intento di lavorare insieme per reciproco beneficio. L’accordo, che ha durata di un anno e prevede la possibilità di rinnovo, consente per la prima volta a Fincantieri di aggiungere un istituto estero alla propria rete di partnership nella formazione avanzata. In Italia analoghi accordi sono stati stipulati con le università di Trieste, Genova e Palermo. In particolare, le parti promuoveranno molteplici attività di collaborazione
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nel settore del maritime business, inclusi lo sviluppo di programmi di laurea e post-laurea, l’interscambio di idee e competenze, il sostegno di una specifica interazione disciplinare. Le prime iniziative condivise ad essere avviate nell’ambito di questo accordo saranno una giornata di presentazione dell’azienda, organizzata da Fincantieri presso l’Università in giugno, e un’attività di job posting, ovvero la pubblicazione sulle bacheche della facoltà delle posizioni ricercate dall’azienda e delle offerte di stage per i migliori studenti. A conferma dell’impegno di Fincantieri nella crescita del proprio patrimonio culturale e di competenze, nel
2014 il Gruppo ha investito in ricerca, innovazione e sviluppo 101 milioni di euro, ovvero il 2,3% dei ricavi. In un mercato in cui uno dei principali fattori di competizione è rappresentato dalla capacità di esprimere una tecnologia d’avanguardia, tale impegno è necessario per rafforzare la propria posizione attraverso una continua innovazione di prodotto e di processo. La rete di ricerca e innovazione di Fincantieri è costituita da oltre cinquanta università e centri di eccellenza italiani ed europei e da più di cinquanta fornitori qualificati a livello mondiale. Stefano Meroggi
crociere / porto&diporto
Costa punta sulla Liguria per la stagione crocieristica C
osta Crociere punta sulla Liguria dopo aver fatto le prove generali durante il ponte del 1 maggio 2015. Ben cinque navi della compagnia genovese, compresa l’ammiraglia Costa Diadema (133.019 tonnellate di stazza e 4.947 passeggeri), hanno fatto scalo a La Spezia e Savona, portando un totale di circa 23.000 crocieristi. Costa Diadema è stata a La Spezia il 1 maggio, dalle 9.30 alle 10.30, portando oltre 4.000 crocieristi tra sbarchi, imbarchi e transiti. A Savona sono arrivate Costa Deliziosa, Costa neoRiviera e Costa Fortuna il 1 maggio; Costa Diadema il 2 maggio e Costa Fascinosa il giorno successivo. In totale circa 19.000 i crocieristi transitati al Palacrociere di Savona. Gli ospiti arrivati in Liguria a bordo delle navi Costa provengono da oltre 70 paesi diversi, con prevalenza di italiani, francesi, tedeschi, spagnoli, svizzeri, russi e olandesi. Durante le festività del primo maggio hanno avuto la possibilità di scoprire alcune delle località più suggestive della Liguria, oltre ai due porti di scalo: Genova, Portofino, Bussana vecchia, Finalborgo, Albissola, Bergeggi, le Cinque Terre, Levanto e Framura, Sarzana. Le escursioni organizzate dalla compagnia genovese prevedono anche tour enogastronomici e gite in bicicletta. Gli scali Costa in Liguria e in Italia
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generano ricadute economiche rilevanti sul territorio. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla CLIA (Cruise Lines International Association), ogni crocierista spende in media 62 euro in ogni porto che visita e 80 euro nei porti di imbarco. L’Italia è il primo paese in Europa a beneficiare dell’impatto economico dell’industria delle crociere, con una spesa diretta totale da parte delle compagnie pari a 4,57 miliardi di euro nel 2013. Le navi Costa Crociere sono ambasciatrici del meglio che l’Italia offre in termini di stile di vita, intrattenimento, gastronomia e ospitalità, e portano a bordo anche tanti prodotti tipici, eccellenze enogastronomiche e ricette regionali liguri. Anche sulle crociere Costa che toccheranno la Liguria sino fine autunno 2015, la compagnia propone l’innovativa formula “soddisfatti o rimborsati”: chi prenota entro il 31 di maggio 2015 può decidere, entro 24 ore dall’imbarco, di interrompere la vacanza ed essere rimborsato. “Soddisfatti o rimborsati” Su tutte le crociere nel Mediterraneo, Nord Europa e Canarie con la durata massima di 14 giorni, in partenza dal 5 aprile e con rientro previsto entro il 30 novembre 2015, per chi prenota entro il 31 di maggio, oltre a uno sconto fino a 250 euro a persona, è attiva la formula “soddisfatti o rimborsati”.
Grazie alla nuova formula, nel caso non siano soddisfatti della loro crociera, gli ospiti Costa possono chiedere entro 24 ore dal loro imbarco sulla nave di interromperla ed essere totalmente rimborsati. Per avvalersi della promozione, una volta a bordo gli ospiti devono solo rivolgersi al servizio assistenza clienti della nave e compilare un apposito modulo. Da quel momento Costa si prenderà cura di tutto. Entro un massimo di 30 giorni, la compagnia italiana rimborserà il 100% di quanto effettivamente pagato: il biglietto della crociera, eventuale biglietto dell’aereo, treno o altro mezzo di trasporto inclusi nella prenotazione, le tasse portuali, la quota di iscrizione, la quota di servizio, i servizi aggiuntivi già pagati ma di cui non si è ancora usufruito. Inoltre il servizio clienti Costa organizzerà, senza alcuna spesa per gli ospiti, il loro rientro al porto di imbarco o aeroporto di partenza indicato nella prenotazione. In caso non sia possibile organizzare il rientro nella stessa giornata, Costa provvederà ad offrire pernottamento in hotel a 4 stelle. Proprio per predisporre al meglio il rientro, Costa richiede agli ospiti che decideranno di interrompere la crociera di comunicarlo entro 24 ore dall’imbarco, ma comunque sempre almeno 2 ore prima del successivo orario di partenza della nave. Stefania Vergani
crociere / porto&diporto
Msc Crociere lancia la realtà virtuale immersiva L
a tecnologia, in partnership con Samsung, permette di salire e muoversi liberamente a bordo delle navi della Compagnia, anche quelle che entreranno in servizio tra due anni. Saranno coinvolti tutti i sensi, anche l’olfatto. Presto questa tecnologia sarà portata nelle agenzie di viaggio per permettere di salire a bordo prima di prenotare una crociera. MSC Crociere ha sviluppato insieme al colosso tecnologico Samsung uno strumento all’avanguardia che permette di visitare le navi, anche quelle che entreranno in servizio tra due anni, immergendosi completamente in tours virtuali che per la prima volta al mondo permettono di muoversi liberamente nella realtà immersiva. Questa tecnologia, dopo il lancio a Expo Milano 2015, sarà messa a disposizione da MSC Crociere ai partner e gli agenti di viaggio italiani ed europei e permetterà di arricchire il modo e la percezione in cui i clienti entreranno a contatto con l’esperienza MSC Crociere già prima di acquistare una crociera. Basata sugli Oculus Gear VR di Samsung e su un software creato appositamente, la realtà immersiva MSC Crociere permette agli aspiranti crocieristi di vivere l’esperienza di bordo ancora prima di salire effettivamente su una nave della Compagnia. Il progetto testimonia il continuo impegno di MSC Crociere sulla componente tecnologica e sulla ricerca di partnership e alleanze con i brand più prestigiosi a livello mondiale. Durante l’esperienza della realtà immersiva gli utenti possono “passeggiare” liberamente attraverso sei aree chiave della nave, comprese cabine, aree piscine e ristoranti. Si può anche assistere nel teatro di bordo a uno dei tanti spettacoli entusiasmanti in programma ogni sera su tutte le navi della flotta MSC Crociere, “salendo” addirittura sul palco in mezzo agli artisti durante l’esibizione. Non si tratta di un semplice 3D o 4D, ma di un viaggio immersivo a 360° che permette a chi si avvicina all’area buffet persino di sentire i profumi dalla frutta fresca al rosmarino e basilico, dal pane appena sfornato al
cioccolato. Una tecnologia unica al mondo che sarà presentata ai milioni di visitatori attesi all’Expo Milano 2015, di cui MSC Crociere è Official Cruise Carrier, dal 1° maggio al 31 ottobre. “Fino ad oggi nei principali porti italiani MSC Crociere ha organizzato le visite a bordo delle proprie navi per poterle far conoscere ai viaggiatori e agli agenti di viaggio. La grande novità è che da oggi è possibile ‘portare la nave dalle persone’. Per l’Expo, infatti, abbiamo fatto sviluppare questa tecnologia che permette di salire a bordo delle nostre navi nel centro di Milano, all’interno del nostro spazio espositivo attraverso 4 postazioni di realtà immersiva. E molto presto chiunque potrà farlo anche comodamente sotto casa, recandosi nella propria agenzia di viaggio di fiducia”, ha affermato Andrea Guanci, direttore marketing Italia di MSC Crociere. MSC Crociere sarà presente ad Expo 2015 con una piazza interamente dedicata (riquadro H24 della mappa,
piazza 139) con uno spazio espositivo caratterizzato da quatto postazioni per vivere un’esperienza virtuale utilizzando gli Oculus Gear VR Samsung, con software e hardware appositamente sviluppati da Axed Group. Il giro virtuale della nave funziona con la tecnologia del Samsung Galaxy Note 4 che immerge lo spettatore in un’indimenticabile esperienza reale. Oltre a visitare le navi esistenti, è anche possibile “salire” già a bordo di MSC Meraviglia, che entrerà in servizio solo nel 2017 e che avrà come homeport Genova, e MSC Seaside, che a partire dall’inverno 2017 navigherà nel Mar dei Caraibi partendo da Miami. Oltre a Samsung ad Expo Milano 2015 MSC Crociere avrà come partner i più grandi brand mondiali. Eataly aggiunge un tocco di stile italiano alla cucina basata su ingredienti speciali arricchendo maggiormente l’offerta gastronomica a bordo delle navi della flotta MSC. Francesco S. Salieri
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cultura / porto&diporto
Italo Abbate e il mare di famiglia
Il padre Luciano fu comandante della Paganini, nave della Tirrenia affondata durante la guerra. Lui, avvocato marittimista per 40 anni docente al Navale, con barra e schiena dritta, lo racconta in un libro
I
l padre Luciano Abbate fu comandante della Paganini, motonave della Tirrenia consegnata alla nera leggenda il 28 giugno 1940. Un sabotaggio, forse un siluro sganciato da un sottomarino inglese. Quel piroscafo spinto dall’incoscienza del regime verso le sponde albanesi bruciò al largo di Durazzo. Mentre il boccaporto annegava, bruciarono oltre trecento dei 920 ragazzi a bordo, quasi tutti toscani destinati all’ingloriosa campagna di Grecia. Italo Abbate non aveva ancora 4 anni e racconterà in un libro 75 anni dopo quella tragedia, la prima dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Oggi ne ha quasi 80, ed è stato anche lui come il padre un capitano d’impresa. A modo suo. Avvocato marittimista, il mare lo ha portato lontano.
28 - maggio 2015
Italo Abbate
Fino alle sponde della Gran Bretagna, perfette per il suo profilo: elegante, signorile, conservatore. Legge morale nel cuore e Common law sotto braccio, l’apprendista nato a Piazzolla di Nola muoveva i primi passi negli uffici di navigazione dei mari del Nord: Inghilterra, Scozia, Norvegia. E batteva i piedi nel gelo di Londra dove studiava carte e rotte commerciali. A Chelsea viveva Gilbert Harrison, capo della Holme & Co., agenzia di navigazione che oggi conserva una sede prestigiosa a Napoli in via Santa Lucia. Divenne suo amico e uno dei suoi maestri. Una fortuna. La stessa che gli ha voltato le spalle in quel porto di mare dove il docente ha consumato oltre 40 anni di attività d’insegnamento: l’università. “Ho ricoperto diversi incarichi all’Isti-
tuto Universitario Navale, ora Parthenope, tra i quali Diritto della Navigazione e Diritto aeronautico e spaziale. Sono stato per un lungo periodo di tempo direttore dell’Istituto di Diritto della navigazione cui accedevano diverse altre discipline come Diritto del lavoro marittimo e portuale, Diritto delle assicurazioni, Storia del diritto della navigazione. Ma non sono mai andato in cattedra, forse perché alla luce di una valutazione complessiva e (chissà) imparziale, non ritenuto del tutto meritevole. Ma non si può neppure escludere che la mia indisponibilità alla sottomissione
abbia avuto il suo peso. Mantenere la schiena dritta in ambiente universitario si paga salato, eccome”. Un bilancio malinconico, quello accademico? “Dopo aver vissuto dall’interno, per oltre quarant’anni, non si può che malinconicamente concludere che l’università è una delle istituzioni del nostro Paese che non ha mai goduto di buona salute. Questione, ovviamente, di risorse insufficienti ma non solo. Se negli anni passati l’università offriva la possibilità di un buon lavoro, purtroppo questo oggi è diventato estremamente
difficile non solo per la situazione generale in Italia, ma anche e soprattutto per le scarse possibilità di apprendere metodi di conoscenza innovativi e interdisciplinari. Crisi di sistema, dunque. E poi, ancora, l’orribile fenomeno del nepotismo e del baronaggio”. Antiche piaghe “Che per molti dell’ambiente sanguinano ancora. La successione in molti casi “dinastica” della cattedra da padre in figlio (spesso figlia) o talvolta di un genero o addirittura della compagna dell’onnipotente “barone” che fulmineamente assurge alle vette più alte
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delle carriera accademica. Ma queste cose sono ormai tutti a saperle, è difficile immaginare però quanta umiliazione, quanta rabbia impotente suscitino in coloro che le vivono dall’interno dell‘università”. Ha scritto un libro su suo padre, sull’università forse non basterebbe “Avrei dovuto fare nomi e raccontare episodi di arroganza insopportabile, meglio parlare di mio padre, capitano coraggioso. Certo fascista a quei tempi, nel Mediterraneo trasportava armi e esplosivi ma custodiva anche principi sacri. Ha combattuto a fianco dei tedeschi e poi di punto in bianco ne diventa nemico. Si chiede se a seguito dell’armistizio e poi della dichiarazione di guerra alla Germania debba considerarsi un traditore o un tradito. Ma tradito da chi? A caldo non seppe darsi una risposta ma il suo animo è tormentato dal dubbio che, la sua, fu fede ingannata perché in ogni caso tutto ciò in cui fervidamente credeva era miseramente crollato. Per fortuna, il 24 gennaio 1944 lascia il pontone armato e torna a casa, a Piazzolla”. Il libro? “Il mare, le guerre, la vita. La storia di un uomo narrata dal figlio” l’ho scritto con la passione di un figlio e la ricerca dello storico. Nel libro racconto tanta umanità, due episodi che mi hanno colpito. Al largo di Santa Maria di Leuca papà recuperò l’idrovolante Normandie dell’Air France in servizio di posta e passeggeri da Saigon (allora Indocina francese) a Marsiglia. L’aereo fu costretto a ammarare per avarie ai motori in condizioni meteo assolutamente proi-
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bitive. Mio padre salvò sei persone nella tempesta, era il gennaio 1935. I francesi gli conferirono la Legion d’Onore. E poi quella volta sotto il cielo di Tripoli e una pioggia di bombe scaricate dagli aerei inglesi sul piroscafo tedesco, sul quale lui era imbarcato come ufficiale di collegamento. Due piloti nemici furono abbattuti dalla contraerea tedesca, galleggiarono per ore e mio padre non so come riuscì, nell’inferno di fuoco, insieme a altri a trarli in salvo. Una regola non scritta in quei casi prescriveva di non fare prigionieri”. La Paganini, pagina nera del fascismo “Non era lui il comandante sulla Paganini quel 27 giugno 1940, ma Marcello Bulli di Fiume che si comportò peggio di quell’altro prode nocchiero di Sorrento rifugiatosi sull’Isola del Giglio: abbandonò la nave assieme ai membri sopravvissuti dell’equipaggio, utilizzò le due imbarcazioni superstiti e lasciò i soldati all’inferno. Naturalmente fu sottoposto a processo ma se la cavò a buon mercato e, anzi, riprese subito a comandare navi della flotta della Tirrenia. Vedi, si racconta che il comandante del Titanic, Edward John Smith, qualche minuto prima dell’affondamento avesse accompagnato una bambina ad una barca di salvataggio. Poi salì in plancia e si inabissò con la sua nave. Purtroppo non tutti se la sentono di assumere la stessa decisione di Edward e di tanti altri che in tutti i tempi non hanno esitato a scarificare la propria vita finendo in fondo al mare”. Solo nel 2009 è stato individuato il relitto
“Si, a cinque miglia al largo di Durazzo, in assetto di navigazione, appoggiata su un fondale di 35 metri, inclinata di 45 gradi, sul fianco di sinistra. La nave salpò da Bari nella tarda serata del 27 giugno, appena 17 giorni dopo l’entrata in guerra, con 32 persone di equipaggio, 920 passeggeri tutti militari e 132 tonnellate di materiale bellico e salmerie (animali vivi, balle di fieno ecc), scortata dalla torpediniera Fabrizi e dalla nave cisterna Pagano. Alle sei del mattino un forte scoppio e fiamme altissime dalla stiva. Secondo la versione ufficiale si trattò di sabotaggio opera di ignoti, sebbene di recente si è fatta strada l’ipotesi di una mina vagante o di un siluro lanciato da un sommergibile inglese. Fu un massacro”. E non è mai stato chiaro il numero delle vittime “Secondo i dati ufficiali morirono 220 soldati, in gran parte della Toscana e 6 uomini d’equipaggio. Molti però sostengono che i morti furono oltre 300. Il regime, appena entrato in guerra, calò subito il silenzio sulla tragedia, a cui dedico un capitolo. Luciano Abbate fu il comandante di quella nave nei suoi giorni felici e di gloria. Nel decennio anteriore allo scoppio della guerra la Paganini copriva un itinerario incantevole e il viaggio, circolare, iniziava a Fiume, toccava numerosi porti dell’Adriatico e del Tirreno fino a raggiungere la Francia (Marsiglia) e la Spagna (Barcellona, Terragona, Valencia). Trasportava soltanto 58 passeggeri, di varie nazionalità. Mio padre, mi piace ricordarlo ancora in viaggio così”. Ferruccio Fabrizio
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diritto / porto&diporto
“Per essere amici non è necessario avere la stessa concezione del diritto e della Costituzione, ma non è un atto di amicizia occultare il proprio dissenso…” Francesco Viola “Politica e diritto nella Costituzione” in “Ragion Pratica” 3, 1995.
Politica e diritto: quale futuro per il porto di Napoli? “S
e il governo abusa dello strumento dei Commissari, annulla l’autonomia che la legge attribuisce agli Enti: centralismo ed arbitrio, mali unanimemente deplorati, avanzano, si consolidano, si estendono. E’ ben noto come il governo abusi dell’istrumento e come, attraverso le gestioni commissariali gli organi centrali vengano ad esercitare poteri non spettanti, ed a relegare in soffitta lo stato di diritto. […] Si può misurare da questa situazione in quale stato di logoramento e di fragilità siano le colonne del nostro ordinamento giuridico. L’arbitrio è debolezza, soprattutto quando l’arbitrio non corrisponde ai principi ufficiali dello Stato .” Queste riflessioni di Mario Boneschi1^, costituiscono l’incipit di un mio precedente intervento sulle pagine di questa Rivista2^, nel quale veniva fatta una disamina della giurisprudenza costituzionale ed amministrativa riguardante la nomina dei commissari delle autorità portuali, che sanciva l’illegittimità della nomina commissariale in assenza di avvio ovvero di prosecuzione delle procedure per la nomina del presidente3^. Orbene è di pochi giorni la notizia che dopo l’ennesima scadenza del mandato del terzo commissario dell’Autorità Portuale di Napoli, sia stato nominato dal Ministro il quarto Commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Napoli. Pur apprezzandosi la correttezza istituzionale manifestata dal Ministro nello scegliere, per tale delicato incarico, il Comandante del Porto e pur condividendosi senza riserva alcuna la bontà di tale scelta, per la riconosciuta competenza e della provata conoscenza che l’Ammiraglio Basile ha della struttura portuale, del cluster marittimo e dei gravi problemi che affliggono il Porto di Napoli, non si possono non nutrire serie preoccupazioni per gli scenari che a breve si potrebbero delineare. La nomina del nuovo Commissario è stata decretata senza che il Ministro abbia emanato un nuovo provvedimento ne-
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gativo di nomina del Senatore Villari4^ a Presidente dell’Autorità Portuale del Porto di Napoli ed avviare una nuova procedura di nomina e ciò nonostante il Tar Campania, sede di Napoli, con sentenza n. 476, depositata in data 28 gennaio 2015, (non appellata) pronunciandosi sul ricorso avverso il provvedimento con il quale il Ministro denegava la nomina a Presidente del candidato designato si sia così espresso: “[…]Pertanto, in accoglimento del ricorso, devono essere annullati il provvedimento negativo impugnato e il conseguente atto di avvio di un nuovo procedimento di nomina, affetto da illegittimità derivata, essendo stato adottato sulla base di un prov-
vedimento negativo di
cui è stata accertata la illegittimità. […]Residua, infatti, uno spazio di discrezionalità nell’azione amministrativa che impedisce l’accoglimento della domanda di condanna a un’attività amministrativa specifica, in quanto l’amministrazione potrà decidere ancora se nominare o meno il ricorrente alla carica richiesta. Per l’effetto conformativo della presente decisione, peraltro, deve ritenersi che l’amministrazione procedente potrà discostarsi dell’intesa a suo tempo raggiunta con la Regione solo in presenza di ragioni forti, evidenziate da una convincente motivazione.[…]” Nel caso in esame la sentenza ha quindi prodotto i seguenti effetti: a. annullamento del provvedimento di diniego della nomina a Presidente del senatore Villari; b. annullamento dell’atto di avvio del nuovo procedimento di nomina; c. obbligo dell’amministrazione di conformarsi alla decisione o emanando il provvedimento finale di nomina o un provvedimento di diniego che consenta all’amministrazione procedente di discostarsi dall’intesa a suo tempo raggiunta con la Regione solo in presenza di ragioni forti, evidenziate da una convincente motivazione. Nel nostro sistema, la sentenza amministrativa solitamente non esaurisce la vicenda tra le parti (come nel caso in esame) che continua nell’esercizio dell’ulteriore attività amministrativa, resa necessaria per soddisfare l’interesse sostanziale del ricorrente vittorioso.
Il principio di effettività della tutela giurisdizionale e l’imprescindibile esigenza di credibilità collegata al suo esercizio richiedono comunque che l’autorità amministrativa si attenga alla sostanza della decisione del giudice ogniqualvolta il nuovo esercizio del potere si innesti in una vicenda procedimentale in relazione alla quale il giudice si sia già espresso. Al fine di soddisfare l’esigenza che la parte soccombente si conformi alla decisione del giudice, di modo che la pronuncia dell’autorità giurisdizionale non resti una vuota statuizione, nel nostro ordinamento è previsto il giudizio di ottemperanza, e cioè il giudizio preordinato ad ottenere dal giudice amministrativo l’esecuzione o l’attuazione - di una sentenza passata in giudicato; preordinato cioè ad ottenere dal giudice amministrativo quelle modificazioni della realtà che la sentenza non abbia operato direttamente, ma abbia rimesso alla successiva azione dell’Amministrazione, e che l’Amministrazione per una qualsiasi ragione non abbia poi effettuato. Anche perché la giurisdizione amministrativa senza giudizio d’ottemperanza rischierebbe di risultare un’arma caricata a salve, una grida manzoniana5^. Il presupposto per il giudizio è in sintesi l’inottemperanza, che inizialmente connessa all’inesecuzione integrale, gradualmente ha ricompreso anche l’adempimento parziale e l’atto macroscopicamente elusivoe quindi non solo in caso di inerzia totale o parziale, ma anche nell’ipotesi di atti in violazione o elusivi del giudicato6^. L’elusione configura un fenomeno diverso dall’aperta violazione del decisum, sussistendo in quei casi in cui l’amministrazione, pur formalmente provvedendo a
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dare esecuzione ai precetti rivenienti dal giudicato, tenda in realtà a perseguire l’obiettivo di aggirarli sul piano sostanziale, in modo da pervenire surrettiziamente al medesimo esito già ritenuto illegittimo. Per cui, viene a riesercitare la propria potestà discrezionale in conclamato contrasto con il contenuto precettivo del giudicato amministrativo, cercando di realizzare il medesimo risultato con un’azione connotata da un manifesto sviamento di potere, mediante l’esercizio di una potestà pubblica formalmente diversa in palese carenza dei presupposti che la giustificano7^. Da quanto precedentemente illustrato pare indubbio che il recente provvedimento di nomina commissariale da parte del Ministro assuma i caratteri di un provvedimento elusivo e pertanto non è peregrino ipotizzare altri strascichi giudiziari per la nomina del Presidente dell’Autorità portuale di Napoli, con conseguenti ulteriori danni economici per la Città ed il Porto. In uno Stato di diritto non si possono considerare le norme giuridiche funzionali o strumentali alle prove muscolari di maggior forza politica, ignorandole od invocandole a seconda delle proprie esigenze. Se così fosse si tornerebbe alle monarchie assolute di una volta, allorquando era escluso in modo esplicito nell’applicazione del diritto, il principio della
separazione tra politica e diritto: la produzione delle leggi, la loro attuazione e l’amministrazione della giustizia erano concentrate in un unico potere. Il sovrano era legittimato a dare un’interpretazione autentica delle leggi da lui emanate, con effetti vincolanti sulla loro applicazione, e soprattutto poteva avocare a sé qualsiasi atto giurisdizionale e adottare egli stesso, nelle singole fattispecie, decisioni fondate su una propria interpretazione delle norme8^. La strumentalizzazione politica estesa all’applicazione del diritto riduce fortemente la capacità del diritto di creare fiducia e sicurezza nei comportamenti sociali. Non potendosi prevedere se lo Stato osserverà e farà osservare il diritto vigente, l’individuo non è più in grado di programmare con sufficiente sicurezza le proprie scelte, e sente come arbitrario un potere statale che non applica le norme giuridiche in modo uniforme e imparziale9^. In conclusione, piacciano o meno le scelte finora effettuate ed i percorsi amministrativi intrapresi, se conformi alla legge, devono trovare la loro naturale conclusione, viceversa non si può che aggravare lo stato di confusione e di stagnazione in cui si versa.
1^ Mario Boneschi è stato un noto avvocato e giurista, morto nel 1991. Le frasi virgolettate sono estratte da un suo articolo dal titolo “Alla radice del disordine amministrativo, i Commissari straordinari” pubblicato nel 1965, sulla Rivista “Mondo economico”
di avvio di un nuovo procedimento, sospeso dal TAR in sede cautelare, emana, dopo circa otto mesi dalla conclusione del procedimento il provvedimento di diniego alla nomina, ritenendo alla luce della nota Sentenza Massidda (sentenza del Consiglio di numero 4768 del 2013) che il senatore Villari non avesse i requisiti previsti dalla legge per ricoprire l’incarico di Presidente. Il contenzioso amministrativo scaturito dall’impugnativa del provvedimento di diniego si conclude con la sentenza richiamata nel presente articolo.
2^ “Se il governo inflaziona lo strumento dei commissari” in “Porto&diporto” N. 5 –Maggio 2014. 3^ Corte Costituzionale, 20 gennaio 2004, n. 27: “[…] Il mancato rispetto della necessaria procedimentalizzazione per la nomina del Presidente, rende illegittima la nomina del Commissario straordinario, mentre è irrilevante il problema concernente l’apposizione di un termine alla permanenza in carica del Commissario straordinario, poiché la nomina risulta illegittima a prescindere da qualsiasi termine che fosse posto alla sua durata”; Corte Costituzionale 27 luglio 2005, n. 339. 4^ Il senatore Villari, è il candidato prescelto dall’allora Ministro Lupi alla carica di Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, in merito alla cui nomina, il Ministro aveva già raggiunto l’intesa con il Presidente della Regione Caldoro ed aveva già acquisito i pareri (non vincolanti) dei due rami del Parlamento, uno dei quali sfavorevole. Pur essendosi concluso il procedimento di nomina, il Ministro dopo circa sei mesi (ancorché più volte diffidato) non emana alcun provvedimento di diniego alla nomina, ma avvia un nuovo procedimento di nomina. Solo a seguito dell’impugnativa dell’atto
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Aniello Cuomo
5^ Salvatore Giacchetti “Il giudizio d’ottemperanza nella giurisprudenza del Consiglio di giustizia amministrativa” Relazione al Convegno per l’anniversario dell’istituzione del C.G.A., pubblicata in Giur. amm. sic. 1988, II, p. 36 ss. 6^Aniello Cerreto “ Il nuovo volto dell’ottemperanza” in sito istituzionale della Giustizia amministrativa, link:https://www.giustizia-amministrativa.it/ cdsintra/wcm/idc/groups/public/documents/document/mdax/nze1/~edisp/ nsiga_007440.pdf 7^ ibidem 8^ Cfr:Dieter Grimm “Diritto e politica” inhttp://www.treccani.it/enciclopedia/diritto-e-politica. 9^ Ibidem
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sindacati / porto&diporto
Uil: piattaforma logistica per la produzione campana U
na piattaforma logistica integrata a servizio dei poli di produzione della Campania. La Uil crede nell’effetto trainante delle infrastrutture di trasporto e punta a creare, attraverso un coordinamento complessivo delle forze pubbliche e private, “uno snodo funzionale ed efficiente, ponte e porta di accesso al Continente” capace di supportare le risorse del territorio e di intercettare i flussi di merce che dal Far East bypassano la penisola a favore dei sistemi multimodali del Nord Europa. È la sfida rilanciata da Anna Rea, segretario generale della Uil Campania nel corso del convegno “Infrastrutture logistica: le vie dello sviluppo dell’Europa. La Campania piattaforma del Mediterraneo” tenutosi alla Stazione Marittima di Napoli. Da quali considerazioni nasce la vostra iniziativa? Si fa un gran parlare della priorità da assegnare a logistica e infrastrutture per far ripartire il Paese. In realtà, al di là delle parole, registriamo interventi scoordinati e contraddittori, senza una logica di fondo. Manca una solida rete di collaborazione non solo a livello pubblico, tra i vari enti istituzionali, ma anche, e soprattutto, tra questi e il settore privato. È una situazione critica che, in modo particolare per il Mezzogiorno, si traduce in uno spreco di risorse, nell’incapacità di “spendere bene” per attrezzare in modo adeguato il nostro sistema produttivo sul versante fondamentale della logistica. Il nostro obiettivo è spostare il dibattito sul merito delle questioni, guardando soprattutto al ruolo di riferimento che potrebbe ricoprire la Campania in una proiezione mediterranea. E invece, qual è lo stato dell’arte? Si pensi solo alle difficoltà che sta vivendo il porto di Napoli. La mancanza di una guida strategica, il susseguirsi
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dei commissariamenti, sta rendendo sempre più difficile mettere a sistema i diversi settori operativi. La situazione di Traccia Sud (il breve tratto di strada ferrata che metterebbe in comunicazione lo scalo le ferrovie, ndr) diventa emblematica di questo stato di impasse. Non si riesce collegare le banchine con gli interporti di Marcianise e Nola, con conseguenze negative generalizzate. Ma il problema delle connessioni sul territorio è profondo e l’elenco delle incompiute sempre più lungo. In questo vuoto le aziende sono costrette a fare da sole. La necessità di un “polo del freddo”, ad esempio, con le imprese che procedono in ordine sparso, fa emergere l’assenza di una programmazione seria, di un dialogo tra pubblico e privato che potrebbe favorire la realizzazione di infrastrutture di base a costi ottimali e con maggiore efficienza operativa. Cosa proponete? L’obiettivo da perseguire è la costituzione di una piattaforma che sia in grado di attrarre i traffici nel Mediterraneo europeo e allo stesso tempo riesca a dare un nuovo protagonismo allo scambio ed al commercio dei nostri prodotti, del nostro made in Campania, riconosciuto in tutto il mondo. La strada è quella di monitorare le aziende, inserire la loro attività in un quadro strategico coerente. In Campania ci sono realtà armatoriali importanti, industrie all’avanguardia, penso a Fincantieri, che devono essere messe in condizione di operare al meglio ma che devono anche assumersi la loro responsabilità nei confronti del territorio. È per questo che spingiamo per la costituzione di una “cabina di regia” regionale, in grado di fissare i traguardi dei prossimi anni. A partire dal sistema portuale Napoli – Salerno che deve costituire una piattaforma unitaria proiettata nel
Mediterraneo. Occorre iniziare a pensare ad una sinergia tra due scali, l’accorpamento delle due Autorità portuali potrebbe sviluppare un progetto più funzionale rispetto alle esigenze del territorio, evitando cosi il fenomeno di concorrenza di cui soffrono vicendevolmente le due realtà. Quali saranno i prossimi passi? Abbiamo consegnato un documento programmatico ai due candidati alla presidenza della Regione Campania in cui fissiamo le nostre priorità. Nel frattempo porteremo a termine il monitoraggio delle realtà produttive. Dopo le elezioni chiederemo al nuovo governatore l’istituzione di un apposito assessorato alle Infrastrutture e Logistica che si occupi della programmazione strategica. Per quanto concerne il presidente dell’Ap di Napoli, attenderemo i due mesi indicati da Delrio per la nomina del nuovo presidente. Se il porto rimarrà ancora senza guida, indipendentemente dall’approvazione o meno della nuova riforma portuale, prenderemo tutte le iniziative possibili per far arrivare a Roma la nostra voce. La Piattaforma Logistica Regionale della Campania proposta dalla Uil Punto di partenza del documento è il “coordinamento complessivo dei diversi e principali poli di produzione di trasporto merci, ferroviari, aeroportuali, portuali, interportuali per garantire “la sistematicità della produzione di treni completi, capaci di riequilibrare il traffico delle merci oggi abbondantemente spostato sul trasporto su gomma”. L’obiettivo è fare della Campania “il naturale snodo per un sistema logistico interregionale a sostegno dei traffici del Mediterraneo, quale baricentro ottimale per la messa in rete dei poli di produzione di traffici provenienti dai due mari, che possono vivere una stagione di forte rilancio, se si pensa al Mezzo-
giorno come la più conveniente porta di accesso al continente”. In quest’ottica sono individuate una serie di opere in via di realizzazione su cui è necessario accelerare i tempi: linea di Alta capacità Bari – Foggia - Napoli con la Stazione in Valle Ufita; completamento della Lioni - Grottaminarda; completamento e riqualificazione della Benevento – Caserta – Caianello - Grazzanise; completamento della stazione Campania di Afragola; completamento della Metropolitana di Napoli. Inoltre, “il trasporto ferroviario regionale va ripensato in una dimensione complessa che partendo dal sistema metropolitano di Napoli recuperi l’isolamento delle zone interne abbandonate dai tagli di Trenitalia. La rivisitazione delle mutate esigenze della domanda, con la caratteristica demografica profondamente cambiata in tutte le realtà regionali, non può essere affrontata riproponendo un modello dei servizi su gomma quasi storico e per niente ripensato in un ottica anche di specializzazione per aree omogenee e diverse per qualità e quantità della domanda”. Tra le altre priorità: la definizione di un Sistema Regionale degli areoporti “con la indispensabile sinergia tra gli scali di Napoli e quello di Pontecagnano” che si configura come “elemento essenziale per riprendere ad attirare volato, che solo in un ottica di gestione comune dei due scali può recuperare i disastri organizzativi, che vedono la Campania come unica regione del Sud ad avere un solo scalo, cosa non di poco conto per l’offerta commerciale sia turistica, che riferita alle merci”; un sistema regionale che partendo degli interporti di Nola e Marcianise, “possa disegnare la giusta, utile e naturale collocazione delle iniziative in essere quella riferita ad esempio al sostegno della filiera Agroalimentare proprio in vista della ipotesi di fermata dell’Alta Capacità in Valle Ufita”. “La globalizzazione dei traffici ed i fenomeni di delocalizzazione dei siti produttivi – sottolinea il documento – ha ridisegnato velocemente il ruolo e le funzioni dei porti e delle regioni portuali. I porti italiani dovrebbero essere la principale via d’accesso per l’Europa per le merci che provengono dall’Asia, la loro posizione geografica infatti dovrebbe conferire una funzione di primaria importanza nell’area Mediterranea. In un momento di crisi economica così rilevante, dove assume un’importanza strategica spostare le merci con maggiore economicità, in termini monetari e di tempo, la logistica dovrebbe essere lo strumento per risollevare l’economia attraverso l’ottimizzazione dei collegamenti porto-territorio”. Giovanni Grande
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Il Cluster Marittimo Italiano in Marocco
iovedì 30 Aprile a Casablanca presso l’Institut de Formation Portuaire dell’Agence Nationale des Ports si è tenuta un’importante conferenza dal titolo “The economic and maritime relations between Italy and the Mediterranean area: focus on Morocco” organizzata con il partenariato scientifico di SRM, Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e con la partecipazione di un centinaio di persone tra italiani e marocchini. L’incontro è stato coordinato da Umberto Masucci, presidente del Propeller Club. Hanno partecipato in qualità di relatori M. Redouane Belarbi, Segretario Generale del Ministero delle infrastrutture e Trasporti, M.me Nadia Laraki , Direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale dei Porti. La delegazione italiana era composta da Umberto Masucci, Presidente The International Propeller Port Clubs, Contrammiraglio Pietro Verna (Capo del II Reparto del Corpo delle Capitanerie di Porto) Roberto Martinoli, Presidente e AD di GNV e Chairman European Short Sea Network, Francesco Abate, Direttore Maghreb Grimaldi Group. Durante i lavori SRM ha presentato una specifica ricerca che ha analizzato i rapporti commerciali tra l’Italia ed i Paesi del Mediterraneo e i fenomeni marittimi e logistici, sono in particolare intervenuti Massimo Deandreis (General Manager) e Alessandro Panaro (Head of Maritime and Mediterranean Dept.). Lo studio ha dimostrato le solide relazioni tra i due Paesi in termini di import export e le potenzialità commerciali ancora da sfruttare, nonché i sistemi portuali e i relativi modelli di governance e programmazione con i trend di traffico, le rotte strategiche e i fenomeni in atto. Moderatore delle tavole rotonde è stato M. Aziz Mantrach, Presidente Associazione Agenti Marittimi del Marocco e Regional Vice President per l’Africa di Fonasba. A margine della Conferenza è stato anche sottoscritto un Protocollo di cooperazione tra l’Accademia della Marina Mercantile di Genova, nella persona dell’Ing. Roberto Martinoli, e l’Istituto Superiore di Studi Marittimi di Casablanca (ISEM), nella persona della Di-
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Da destra il Presidente Masucci, il Com.te Palomba e il V. Presidente Propeller Milan Castigliego rettrice M.me Amane Fethallah. La delegazione italiana ha, inoltre,consegnato al Rappresentante del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Marocco la lettera di invito, quale Paese ospite, alla prossima edizione di settembre della Genoa Shipping Week 2015 a firma di Gian Enzo Duci, Presidente di Assagenti Genova. Sono stati, inoltre, consegnati ai Comandanti di due navi italiane (Excelsior di GNV a TangerMed il 2 maggio e Costa Magica di Costa Crociere a Casablanca il 3 maggio) due crest del Propeller e del Corpo delle Capitanerie di Porto in riconoscimento dell’importante ruolo in Marocco della marineria italiana. “E’ stato - ha commentato Umberto Masucci – un viaggio molto interessante e proficuo che, sono certo, contribuirà anche allo sviluppo di ulteriori relazioni positive tra Italia e Marocco che ha visto crescere in dieci anni l’interscambio del 93%: 1,7 miliardi di euro e 1,2 milioni di tonnellate di merce trasportata, grazie anche ai servizi di compagnie di Navigazione Italiane di diversi settori che toccano il Marocco in modo regolare come GNV, Costa Crociere, Grimaldi, Tharros, d’Amico. Questa missione si inserisce a pieno titolo fra le attività che il Propeller Nazionale assieme a diversi Clubs Locali sta svolgendo da
anni e che ha l’obiettivo di consolidare i buoni rapporti fra le due sponde del Mediterraneo e favorire lo sviluppo di relazioni d’affari fra i cluster marittimi e logistici dei paesi rivieraschi di Italia e il Nord Africa”. Riccardo Fuochi, Presidente del Propeller Milano e Vice Presidente del Propeller Nazionale ha dichiarato: “Ho riscontrato una progettualità avanzatissima: sviluppo della rete ferroviaria per 1500 km ad alta velocità e 3 nuove aree logistiche free zone da 3300 ettari entro il 2030. Il Marocco è strategico per tutta l’economia Italiana sia in se sia come porta per i grandi mercati del West Africa. Questo grazie ad un approccio integrato che offre grandi potenzialità. Proprio le Free Zone rappresentano infatti un’opportunità per tutti gli imprenditori che investono in aree a forte potenziali di sviluppo. Un approccio che dovremmo attuare anche in Italia per dare maggior impulso alla nostra economia che ha nella trasformazione di materie prime, e quindi nella manipolazione e nella logistica, un grande potenziale di ricchezza, purtroppo ancora in gran misura inespresso. Grandi opportunità dunque anche per le PMI italiane, che trovano alla porta di casa condizioni e infrastrutture che competono con quelle del Far East”. RedMar
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Riccardo Fuochi: favorevole ai corridoi doganali Le merci definiscono le rotte. Presto un incontro al Propeller Club Milano
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tutte le tecnologie che possono aiutare a superare i troppi vincoli burocratici che avvantaggiano solo i Paesi competitors. In merito ad Uirnet, mi sforzo di capire alcune posizioni ma vedo un prevalere di polemiche e critiche che non so dove possono portare e in base a quali considerazioni vengano fatte. Come Propeller Milano, mi farò promotore per organizzare un momento di incontro tra Uirnet, Dogane e spedizionieri perché il dibattito dovrebbe essere orientato verso proposte concrete e costruttive, magari anche alternative, da chi non vede di buon occhio questa piattaforma.
elativamente al dibattito sui corridoi doganali, sono in sintonia con Assologistica che ne sostiene la validità e l’efficacia. Sono le merci che definiscono le rotte e quindi è importante rendere sempre più competitive le nostre infrastrutture e gli snodi logistici e sburocratizzare il processo doganale il più possibile. Solo una maggior efficienza può attirare più traffici e quindi meno contenitori vuoti sulle banchine. Da imprenditore e spedizioniere (Riccardo Fuochi è anche Vice Presidente Fedespedi nda) che opera nel campo da anni e su mercati diversi, non sono d’accordo con quei miei colleghi che lamentano possibili danni e ritengo che l’approccio al problema debba essere moderno e in un ottica di mercato. Sono favorevole a
“L
Riccardo Fuochi Presidente The International Propeller Club Port of Milan
“Laguna è”
aguna è”, progetto parte di Venice to EXPO 2015, è stato il tema del meeting dell’International Propeller Club Port of Venice presso l’hotel Bologna Best Western di Mestre (Venezia) che in anteprima nazionale ha presentato l’innovativo percorso per un’oculata rivisitazione della laguna di Venezia da Chioggia a Caorle con la costituzione di una rete di imprese (ndr: hanno già aderito oltre un’ottantina di aziende) aderenti ad una Carta Etica di Turismo responsabile che “in 10 punti codifica lo sviluppo del turismo con criteri di sostenibilità ecologica, territoriale e di progresso economico e sociale – ha affermato Chiara Pesce creatrice del progetto - e che vede anche lo sviluppo del turismo nautico come uno dei fattori trainanti per la valorizzazione intelligente della laguna veneta”. “Questo progetto - ha affermato Massimo Bernardo presidente del Port of Venice aprendo i lavori - non solo rappresenta un vero e proprio atto d’amore per Venezia e la sua laguna ma soprat-
tutto un prezioso stimolo per valorizzare le molteplice attività economiche, sociali e culturali intimamente connesse allo sviluppo del turismo internazionale che nel Veneto registra oltre 50 milioni di presenze l’anno di cui circa 30 nella
sola Venezia”. Dunque un nuovo modo di programmare lo sviluppo turistico dell’area vasta lagunare nella quale tutte le aziende in rete partecipano in modo congiunto, con le loro specifiche competenze, all’assunzione di decisioni e all’integrazione dei propri sforzi al fine di progettare, realizzare e produrre beni e servizi, scambiare informazioni e altre risorse per adattarsi ad una fruizione turistica responsabile del territorio e dei suoi abitanti. Una vasta rete che interessa infrastrutture nautiche, strutture ricettive, ristorazione, associazioni e tutto quel mondo imprenditoriale che è considerato un fattore di crescita indispensabile allo sviluppo dell’area. Tutte le aziende che hanno aderito al progetto sono dislocate lungo un itinerario ideale da Chioggia a Caorle che è stato realizzato considerando la batimetrica in modo da permettere a natanti di piccola e media dimensioni di percorrerlo senza alcun problema.
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Incrementare le vie del mare si può (e si deve) L’
estate 2015 è alle porte e, di conseguenza, anche il flusso dei vacanzieri verso il nostro territorio. La provincia di Salerno gode di straordinarie bellezze naturalistiche, in particolare di spettacolari borghi che si affacciano sul mare: da un lato la Costiera amalfitana, nota in tutto il mondo per i suoi panorami meravigliosi, con le rocce che cadono a strapiombo sul mare cristallino, su cui sorgono borghi dalla storia millenaria, dalle tradizioni, monumenti e sapori incomparabili; dall’altro lato la Costa cilentana, meno nota e meno battuta dai turisti, ma più selvaggia ed incontaminata, dotata del mare più bello d’Italia – ben 10 bandiere blu in 60 km di litorale, un record! Nonostante il trend consolidato di visitatori anche in altri periodi dell’anno tutto resta immutato o quasi sullo scenario a causa di criticità che da troppi anni affliggono vitali infrastrutture di trasporto di questa provincia considerato anche l’attuale stallo dell’Aeroporto Salerno/Costa d’Amalfi in attesa di
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un rilancio definitivo che sembra avere ancora troppi intoppi burocratici. Senza dilungarmi su tematiche già oggetto di mia personale analisi ed in attesa di appositi eventi su cui il Propeller Club Port of Salerno si dedicherà nei prossimi mesi comincerei con il tracciare una panoramica generale su quello che è un tallone d’Achille del trasporto marittimo passeggeri in Campania: il completamento del cabotaggio costiero della Provincia di Salerno che è, a tutt’oggi, assicurato solo per i collegamenti dal capoluogo alla “Divina” . Si può e si deve, invece, incrementare il traffico costiero di linea “port to port” per il Cilento partendo dall’esperienza del Metrò del Mare ma cercando di superarla per quanto concerne le oggettive difficoltà logistiche ed economiche che tale esperienza ha comportato.E’ quello che chiedono i turisti, nell’attesa che il tanto agognato aeroporto di Salerno possa finalmente consentire uno sviluppo decisivo di tutto il comprensorio e che la viabilità su gomma
e su ferro sia rimessa a nuovo, dopo i tanti dissesti. Si rende necessaria, dunque, una razionale programmazione per la copertura di queste tratte in maniera tale da assicurare una mobilità “alternativa” verso questi luoghi già isolati per la carenza di altre modalità di trasporto e mettere “in rete”anche i porti cilentani. Come ricordato in occasione di un nostro convegno tenutosi nel marzo 2014 le vie del mare rappresentano infatti occasione di riqualificazione di intere fasce costiere, promozione di forme di mobilità alternative e valorizzazione/ sviluppo dell’attività turistica di un’area. I servizi di trasporto marittimo possono consentire infatti un più agevole accesso alle mete turistiche sul mare o nelle zone più interne, attraverso forme di integrazione con altri sistemi di trasporto pubblico, con conseguente incremento dell’incoming turistico e, contestualmente, una riduzione del traffico veicolare su gomma sulle arterie principali. Allo stato attuale tuttavia, per quel che
concerne la mobilità interna, esiste ancora un marcato sbilanciamento tra le diverse modalità. Il trasporto passeggeri su gomma o su rotaia ha ancora l’assoluta prevalenza con conseguenti ricadute negative riguardanti gli incidenti, la congestione del traffico, l’impatto ambientale, lo spreco energetico e l’impossibilità (come nel trasporto ferroviario) di assicurare l’intermodalità. Sento parlare in questi giorni dell’idea di prolungare l’Alta Velocità fino a Sapri ma ricordo prima a me stesso che il gap infrastrutturale da colmare è considerevole. Si evidenzia quindi la necessità di un maggiore sfruttamento del cabotaggio marittimo, nonché la possibilità di utilizzarne il grande potenziale al fine di riequilibrare la ripartizione modale del sistema dei trasporti. L’implementazione di tali sistemi di trasporto, alternativi a quello stradale dovranno avere come obiettivo non solo la riduzione del traffico veicolare, ma la riqualificazione degli approdi portuali e il rilancio di zone turistiche in un’ottica di sostenibilità. Il caso della regione Campania è paradigmatico per le altre regioni italiane e del Mediterraneo, essendo stato il primo esempio di trasporto pubblico marittimo su una lunga zona costiera. In Campania l’”invenzione” del Metro del Mare è stata intesa come opportunità alternativa al trasporto terrestre, capace di garantire collegamenti lungo la costa con prestazioni elevate, a
basso impatto ambientale e ad elevata vocazione turistica. Infatti il servizio cabotiero, iniziato il 2001, ha connesso numerose località turistiche, dal Golfo di Napoli alle costiere Amalfitana e Sorrentina fino al Cilento, attraverso un insieme di 23 approdi assicurati da aliscafi, catamarani, jet, organizzati secondo un modello simile a quello delle metropolitane su ferro con i porti a rappresentare delle vere e proprie stazioni con fermate a breve distanza l’una dall’altra, con funzioni sia turistiche che di pendolarismo. Come già ricordato prima le linee per la costa cilentana sono state interrotte per una prevedibile sproporzione nei rapporti costi/ricavi e nella pianificazione logistica che a mio modesto avviso sarebbe dovuta essere gestita in maniera tale da rendere il servizio funzionale alle esigenze dei pendolari stagionali. Si potrebbe, ad esempio, studiare un modo per segmentare il servizio istituendo una tratta tra il capoluogo e Agropoli, che andrebbe a ricoprire la veste di home port di unità pronte a collegarsi on demand con gli altri scali della costiera cilentana con garanzia di corse più frequenti. Per effetto di ciò raggiungere le zone interne potrà essere assicurato con collegamenti a terra dai porti di sbarco. A tutt’oggi si stenta a trovare una soluzione alternativa che metta in rete i porti cilentani con una diversa distribuzione di unità navali e corse. Suggerisco, pertanto, a Regione Campania,
Comuni interessati e Autorità Marittima a prendere in considerazione tale possibilità, istituendo un Tavolo tecnico ed a dialogare con gli armatori interessati conciliando diritto alla mobilità e tutela degli investimenti privati. Oltre che ai servizi marittimi ci sembra opportuno gettare lo sguardo sulle infrastrutture portuali della nostra provincia. I porti della provincia di Salerno rappresentano il gateway per godere delle bellezze naturalistiche, archeologiche ed enogatronomiche che il territorio salernitano offre al visitatore. Essi rappresentano indubbiamente un bacino importante per l’economia locale dei borghi costieri ove essi insistono ma purtroppo ancora oggi deve essere evidenziata la mancanza di un anello di congiunzione tra mare e terra. Se il porto rappresenta la “porta d’ingresso” dei flussi turistici difficile resta ancora l’intermodalità con i siti archeologici, ad esempio i Templi di Paestum e gli Scavi di Velia, dove c’è necessità di incrementare i collegamenti per soddisfare le tante richieste. Occorre fare ancora qualche notevole sforzo per migliorarne la qualità e l’accoglienza. Se raggiungeremo questi standard allora potremmo portare ricchezza ai nostri territori che ancora non hanno compreso bene le potenzialità della Risorsa Mare. Avv. Alfonso Mignone Presidente the International Propeller Club Port of Salerno
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Porti italiani a lavoro a Monaco
onaco di Baviera. Una quattro giorni intensa, con molteplici incontri istituzionali e commerciali per i rappresentanti dei porti italiani che si sono presentati con il consueto stand “Italy All in One”, promosso da Assoporti, alla Fiera della Logistica di Monaco di Baviera. “Ci siamo presentati alla più importante
fiera internazionale della logistica con l’obiettivo specifico di recuperare traffici nei confronti dei porti del Nord Europa. I numerosi incontri e i contatti che abbiamo avuto mostrano che questo obiettivo è concretamente raggiungibile”, hanno dichiarato i vice presidenti di Assoporti Lorenzo Forcieri e Antonino De Simone. “Infatti, le rilevanti innova-
zioni introdotte nel settore delle dogane con il pre-clearing, hanno accresciuto il nostro livello competitivo. In un quadro di difficoltà generale, il sistema portuale ha tenuto e oggi è in grado di affrontare la prossima fase di ripresa economica. Per l’Italia dei porti basterebbero soltanto poche modifiche legislative per renderla ancora più forte”.
Sicilia, piattaforma logistica integrata regionale L’
Autorità portuale di Messina, rappresentata dal Presidente Antonino De Simone, ha partecipato insieme alle altre Autorità portuali siciliane al Transport Logistic di Monaco nello stand unico organizzato da Assoporti, associazione dei porti italiani. Il sistema portuale Sicilia era presente nel principale evento di logistica europea (2000 espositori provenienti da 62 paesi distribuiti in ben 9 padiglioni fieristici) con i rappresentanti delle singole Autorità Portuali, veicolando il messaggio di una piattaforma logistica integrata regionale, con una posizione strategica al centro del Mediterraneo. Il contributo in termini di innovazione delle infrastrutture e dei servizi che le AP hanno finora garantito al sistema Sicilia é stato apprezzato dai vari interlocutori internazionali incontrati in fiera. In particolare Antonino De Simone ha presentato ad armatori e operatori esteri le nuove infrastrutture dei porti di Messina e Milazzo. In questo ultimo porto volgono ormai al termine (ottobre 2015) i lavori di ampliamento delle banchine e dei piazzali che hanno consentito un incremento delle banchine di 370 metri lineari e dei piazzali di 15.000 mq. Sta per iniziare l’atteso dragaggio dei fondali che aumenterà notevolmente le capacità ricettive del naviglio. Grande appeal ha avuto la promozione dell’area di Giammoro con la prossima realizzazione del pontile a
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servizio anche delle acciaierie Duferco. “Per Messina - dichiara il Presidente De Simone - é stato molto apprezzato l’intervento dell’Authority nel dotare il porto di nuove strutture ed attrezzature che permetteranno agli operatori di attirare nuovi traffici internazionali con l’attivazione di nuovi collegamenti roro con Paesi dell’area mediterranea”. La posizione strategica di Messina ha convinto vari interlocutori ad approfondire l’analisi delle potenzialità del porto. L’Autorità portuale ha inoltre promosso da tempo una stretta collaborazione interistituzionale con l’Agenzia delle Dogane, il Ministero della Salute e le
Autorità regionali fitosanitarie per la realizzazione dei cosiddetti punti di entrata comunitari delle merci che garantiranno lo sdoganamento con l’utilizzo dello sportello unico doganale. In quest’ottica verranno realizzate strutture a temperatura controllata che permetteranno la trattazione delle merci deperibili da parte di enti di controllo ed operatori. Per la realizzazione di questi interventi, l’AP si é avvalsa del supporto dell’ICE e della consulenza del Centro Trasporti e Logistica dell’Università La Sapienza di Roma, nell’ambito del Piano Epxort Sud. RedMar
youngship / porto&diporto
Innovazione ed efficienza delle imprese marittime: la parola ai giovani
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i è recentemente tenuto a Napoli presso il polo dello shipping il terzo appuntamento del 2015 di Youngship Italia che, insieme al gruppo giovani del Propeller Club di Napoli, ha organizzato il convegno intitolato “Innovazione ed efficienza delle imprese marittime: la parola ai giovani”. I relatori - Alberto Portolano, Lorenzo Matacena, Mario Esposito, Biagio Pugliese e Andrea Poliseno come moderatore – hanno affrontato il delicato tema delle innovazioni tecnologiche del “sistema nave” dovute anche all’entrata in vigore di normative internazionali sempre più stringenti in tema prevenzione dell’inquinamento marino ed ambientale. Sono le nuove tecnologie lo strumento per migliorare l’efficienza delle imprese marittime? A questa domanda hanno cercato di rispondere gli esperti rappresentanti di vari settori dell’economia marittima portando nell’incontro la loro esperienza ed alcune case history. La flotta Caronte & Tourist che collega la Sicilia al continente e alle isole è in procinto di ordinare due nuove navi specificamente progettate per un’alta efficienza energetica ed economica, e predisposte per propulsori a gnl. “I motori dual fuel – ha spiegato Lorenzo Matacena, amministratore della Caronte & Tourist - potranno essere installati solo se sarà disponibile gnl ma attualmente nel Mediterraneo l’erogazione di gnl per bunkeraggio è inesistente. C&t - ha proseguito Matacena – intende promuovere la realizzazione di una filiera gnl che garantisca alle nuove navi un rifornimento affidabile ad un prezzo inferiore al mdo. “Intendiamo ad esempio creare a Messina una piattaforma per il conferimento di gnl per uso terrestre per rifornire il trasporto pesante da e verso Salerno, permettendogli di raggiungere tutta la Sicilia. Abbiamo presentato un progetto tutto italiano per
realizzare a Gela la filiera per l’autoproduzione di gnl. La scelta di Gela non è causale perché dista poche centinaia di km dai pozzi libici gestiti da Eni ai quali è collegata dal gasdotto Greenstream Eni/Snam. Fra l’altro a Gela sono già
disponibili aree e infrastrutture della raffineria Eni”. Anche Alberto Portolano, naval architect of Energy Saving Dpt di Grimaldi Group, ha portato l’esperienza del gruppo partenopeo che detiene una flotta di oltre cento navi. Portolano ha illustrato le diverse soluzioni adottate quali l’utilizzo di marine gas oil (mgo), ultra low sulphur fuel oil, lng, methanol, hfo + scrubber di diversi tipi: open loop (alkalinity acqua mare), closed loop (soda caustica o idrossido di calcio), hybrid (entrambe le soluzioni), dry (caustic lime caoh2). “Gli scrubber ordinati e installati – ha ricordato Portolano - sono circa 300, quindi 2-3 volte superiori alle conversioni/nuove costruzioni a lng. Comunque sia ad oggi la maggior parte delle navi utilizzano l’mgo per soddisfare il requisito dello 0.1% in aree Seca, considerando che circa 14.000 navi all’anno visitano le aree Seca di cui circa 2.300 sono utilizzate al 100% solo in queste acque. L’impianto scrubber è sicuramente una soluzione di mediolungo termine valida per navi esistenti o nuove ma, allo stesso tempo, non
è esente da problematiche gestionali, tecniche e soprattutto vincolato a normative locali sui criteri di scarico delle acque di lavaggio, che ne rendono difficile la scelta della tipologia.” Biagio Pugliese, capo ispettorato del Rina di Napoli, dopo aver spiegato come l’inquinamento dell’aria e dell’acqua hanno conseguenze disastrose su tutto l’ecosistema marino, ha fatto riferimento ai codici internazionali come Marpol, ricordando che l’utilizzo di lng garantirebbe minori emissioni co2 rispetto al gasolio (-30%), alla benzina (-25%) e al gpl (-16%). Sarebbero anche minori le emissioni di nox rispetto a benzina (-80%), gasolio e gpl (-50%). Trascurabili i residui nelle emissioni di carbonio, benzene e particolato, assente lo zolfo. Mario Esposito, presidente del gruppo ormeggiatori e barcaioli del porto di Napoli, ha affrontato il tema del convegno da un punto di vista sociale guardando alle risorse umane ed alla sicurezza sia durante la navigazione che nei porti. “La globalizzazione – ha concluso Esposito - è stata favorita dall’enorme riduzione dei costi dei trasporti con l’introduzione di nuove tecnologie e dall’abbattimento delle barriere che ha consentito una rapida circolazione internazionale di capitali, beni, servizi, conoscenze, generando, peraltro, quel fenomeno definito delocalizzazione. L’enorme sviluppo della containerizzazione e la costruzione di vettori marittimi sempre più grandi rischia di tagliare fuori il Mediterraneo dalle rotte internazionali. Sono necessari allora investimenti mirati, in una coerente visione di sistema sfruttando la favorevole posizione geografica dell’Italia per recuperare quei traffici, in particolare Nord – Sud, che potrebbero essere il futuro dei nostri porti”. Alessandro Talini
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transpotec / porto&diporto
Transpotec conferma ottimismo dell’autotrasporto
Il Salone chiude con oltre 24.000 visitatori (+16%) durante quattro giorni all’insegna del business ma anche della condivisione e del divertimento.
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ranspotec, il salone dell’autotrasporto organizzato da Fiera Milano, si è chiuso a Verona con 24.107 visitatori, registrando una crescita del 16%. Un trend positivo su tutta la linea per la manifestazione, che ha occupato oltre 50mila metri quadrati (+30% rispetto all’edizione precedente) e presentato l’offerta di260 aziende (+33%). “Sono numeri – ha dichiarato Giuseppe Garri, Exhibition Manager di Transpotec – che danno il segnale di un mercato che, seppure con cautela, guarda finalmente al futuro con maggiore ottimismo. Ma non è solo la quantità ad essere stata apprezzata, quanto la qualità del visitatore: grazie alla presenza di operatori davvero interessati e con buona capacità di spesa, finalmente in fiera si è tornati a vendere e siglare contratti. Transpotec è stata anche l’occasione per vedere riuniti i principali player del settore dai quali è emerso, forte, il desiderio di fare sistema, lavorare insieme e creare una nuova ‘sinergia’ in grado di dialogare in modo efficace con le istituzioni per il
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rilancio del comparto”. Tutti operatori del settore trasporti, i visitatori sono giunti a Verona da 54 Paesi, mostrando, sul fronte estero, una buona presenza soprattutto da Europa occidentale ed Europa dell’Est, con le presenze maggiori da Germania,Olanda,Svizzera, Romania e Slovenia. Per quanto riguarda l’Italia gli operatori si sono mossi da tutta la penisola: anche se le provenienze più significative si sono registrate da Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia e, al Sud, da Puglia, Campania e Sicilia, sono state registrate presenze da tutte e 20 le regioni. In generale il pubblico si è dichiarato soddisfatto e ha apprezzato la varietà delle merceologie esposte e l’alto livello delle aziende presenti. Hanno infatti aderito alla manifestazione nove costruttori di mezzi pesanti e leggeri - Citroen, DAF, Isuzu, Iveco, MAN, Mercedes-Benz, Peugeot, Scania e Volkswagen – che hanno presentato numerose anteprime dei propri prodotti, le diverse configurazioni e molte pro-
poste “ecologiche” come i motori a gas o a doppia alimentazioni in grado di ridurre i consumi e offrire concrete occasioni di risparmio nel rispetto dell’ambiente. Accanto ai veicoli, grande spazio anche alle tecnologie che diventano sempre di più una realtà per chi lavora al volante: soluzioni all’avanguardia per migliorare la qualità del lavoro e della vita dell’autotrasportatore. Numerose anche le proposte di componenti, ricambi, pneumatici, oli, allestimenti, carburanti e anche un mercato dell’usato per veicoli garantiti e affidabili. Molto soddisfatti anche i top hosted buyer invitati da Algeria, Egitto, Emirati Arabi, Macedonia, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Svezia e Turchia. Grazie a EMP, Expo Matching Program - il portale di business matching realizzato e gestito da Fiera Milano che ha consentito di creare agende di appuntamenti mirati con gli espositori durante i giorni di mostra – buyer e seller hanno potuto realizzare oltre 450 incontri one to one. In generale i buyer hanno apprezzato l’eccellente qualità dei prodotti esposti
e, in particolare, l’alto livello tecnologico delle numerose soluzioni di gestione e tracking presenti in mostra. Convegni e formazione all’insegna di sostenibilità e sicurezza La figura dell’autotrasportatore diventa sempre più specializzata e necessita di formazione e aggiornamento costante per essere in grado di gestire con competenza i mezzi all’avanguardia e, in assoluta sicurezza, il lavoro al volante. Nel corso dei quattro giorni di mostra si è quindi parlato diffusamente di sicurezza, ma anche di nuove normative, eco-sostenibilità e risparmio, asset strategici oggi fondamentali per il business. Oltre 1300 operatori hanno dimostrato di apprezzare i temi affrontati nei 30 incontri in programma: occasioni per riflettere sulle prospettive del comparto che deve sempre di più ragionare in un quadro europeo sia dal punto di vista normativo che organizzativo. Ma anche workshop e i seminari: occasioni per informarsi sugli aspetti pratici del lavoro, per seguire presentazioni delle aziende e conoscere in modo più approfondito prodotti e servizi valutandone al meglio opportunità e vantaggi. La sostenibilità quale elemento trasversale al settore, fondamentale per diventare più competitivi sul mercato europeo, è stato il tema al centro della tavola rotonda organizzata da Transpotec e dal titolo La sicurezza nell’autotrasporto: strade, mezzi, autisti, sostenibilità, che ha riunito intorno al tavolo i rappresentanti delle principali case produttrici di mezzi pesanti, delle associazioni di categoria e di ACI e ANAS. Insieme, le diverse realtà hanno potuto confrontarsi e far emergere le esigenze e le possibili azioni da compiere per migliorare la qualità di lavoro e vita degli autotrasportatori, aumentare la sicurezza, ma anche ridurre i costi e porre una maggiore attenzione all’ambiente. Per raggiungere questi obiettivi, hanno precisato i rappresentati dei produttori presenti - DAF, Iveco, MAN, Italscania, Mercedes-Benz Italia – da una parte è importante mettere a disposizione degli autotrasportatori un’offerta integrata che unisca veicoli altamente innovativi e tecnologici, supporto e formazione agli autisti, dall’altra è fondamentale un sostegno da parte del Governo per far ripartire in modo deciso il mercato. E proprio dal palcoscenico di Transpotec il Presidente di UNRAE, Giancarlo Codazzi, vista la assoluta condivisione di intenti, ha chiesto pubblicamente a Iveco di collaborare per condividere il confronto con Governo e istituzioni, che consenta di individuare gli strumenti che possano favorire il rinnovo del parco macchine. Transpotec 2015, tra gli altri, ha an-
che ospitato il convegno organizzato dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, dal titolo Regole, sicurezza, competitività. Il futuro dell’autotrasporto italiano nel nuovo Albo. Un’occasione per comprendere meglio le normative vigenti, per presentare progetti e obiettivi a livello nazionale e fare sistema con le associazioni di categoria che si sono trovate tutte concordi sull’importanza del nuovo ruolo assunto dall’Albo degli Autotrasportatori e sulla necessità che tutte le imprese iscritte rispettino le regole. Anche in questo caso è emersa l’esigenza di lavorare insieme, anche con gli altri Paesi europei, per sensibilizzare il Governo di Bruxelles a elaborare normative chiare e comuni per tutti. Test drive: emozioni al volante Grande successo per i test drive che si sono svolti nelle aree esterne ai padiglioni e che hanno consentito ai visitatori di vivere un’esperienza diretta e provare veicoli commerciali e truck: perché il mezzo va guidato e non solo guardato! In particolare le prove dei mezzi pesanti, organizzate dalla casa editrice La Fiaccola e dalla rivista Vie & Trasporti, hanno dato la possibilità di testare, su uno speciale circuito, i veicoli di ultima generazione, con e senza semirimorchio, messi a disposizione da Daf, Iveco, MAN e Scania. E’ stato un vero e proprio test di abilità studiato secondo i rigorosissimi canoni della più grande associazione mondiale dei camionisti, l’UICR, rappresentata in Italia dall’associazione Noi Camionisti e organizzatrice del Campionato del Mondo Autisti.I guidatori di mezzi commerciali si sono invece cimentati con i veicoli fino a 3,5 tonnellate forniti da Citroën, Iveco, Mercedes, Peugeot e Volkswagen. La rivista Trasportare Oggi in Europa ha allestito un percorso misto studiato per far esaltare le prestazioni, la manegge-
volezza, i sistemi di sicurezza, il comfort di marcia e le dotazioni di bordo dei diversi modelli messi a disposizione dalle Case. Il week end di Transpotec: la passione prima di tutto Nel week end al business si è aggiunta la passione con tante iniziative ludiche, l’arrivo dei camion decorati e personalizzati che hanno ricreato in fiera l’atmosfera unica dei grandi raduni. Un modo per stare insieme, condividere i diversi aspetti della professione, grazie alla collaborazione di associazioni come International Truck Day Show,che ha permesso al pubblico di ammirare i truck modificati e aerografati e alcune guest star davvero notevoli. Ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla professionalità, l’etica e la serietà della figura del “camionista”, il cui mezzo, a volte, diventa anche strumento per veicolare sorrisi a chi soffre. E’ il caso, per esempio, di Highway Truck Team, associazione ispirata dalla consapevolezza e dalla voglia di raccontare una professione ricca di umanità, solidarietà e voglia di stare insieme che ha portato in fiera anche la mascotte, il Camion che Balla, che si è esibito a ritmo di musica a Transpotec, e che gira l’Italia raccogliendo fondi per i bambini malati di leucemia. Nel fine settimana, all’interno del Tracky Village - il villaggio dedicato da FAI Service all’autotrasportatore e alle sue esigenze - Transpotec ha ospitato anche il casting della nuova edizione del reality “Gli inarrestabili” alla presenza del conduttore Marco Berry. Decine di professionisti del volante si sono sottoposti alle selezioni per partecipare al programma e almeno 4 dei protagonisti della prossima edizione sono stati scelti tra i visitatori della manifestazione! Il prossimo appuntamento con Transpotec Logitec è a Verona nel 2017. Cosimo Brudetto
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trasporti / porto&diporto
Ryanair e Adobe insieme per infrastrutture digitali R
yanair, la compagnia aerea preferita in Europa, ha annunciato oggi (30 aprile) una nuova partnership con Adobe, che permetterà a Ryanair di migliorare ulteriormente la sua app e il sito web e fornire un’infrastruttura digitale di alto livello utilizzando il software Adobe. Nell’ambito di questa significativa partnership nel settore dell’aviazione europea, Ryanair ha investito in una serie di prodotti Adobe che comprendono Adobe Experience Manager, Adobe Target, Adobe Analytics e Adobe Campaign, che miglioreranno le sue capacità informatiche e digitali, poichè Ryanair implementa per il secondo anno il suo programma di miglioramento dell’esperienza cliente “Always Getting Better”. Un nuovissimo sito web Ryanair. com, con home page personalizzate, la funzione ‘hold the fare’ e un servizio di confronto delle tariffe, saranno lanciati in autunno, insieme a una nuova mobile app, mentre l’espansione continua nei Ryanair Labs, un polo di innovazione digitale e informatica d’avanguardia, con sede presso il Campus di Dublino di Ryanair a Swords, che ha creato oltre 200 nuovi posti di lavoro. Parlando al Summit di Adobe a Londra, il Chief Marketing Officer di Ryanair, Kenny Jacobs, ha detto: “Diventare leader digitali nella categoria viaggi è un fattore chiave per il progetto “Always getting better” di Ryanair. Questa partnership con Adobe ci permetterà di avere le migliori soluzioni di categoria per il marketing digitale attraverso il nostro sito web e le app, il nostro CRM e la nostra conoscenza e analisi del cliente. I nostri clienti hanno apprezzato i grandi miglioramenti che abbiamo fatto nel digitale e il me-
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Il Chief Marketing Officer di Ryanair, Kenny Jacobs, e Mark Zablan di Adobe glio deve ancora venire. Quest’anno avremo oltre 100 milioni di clienti in 30 paesi europei, rendendo questa una delle più ampie esperienze digitali e di trasformazione dei dati di qualsiasi settore in Europa.” Mark Zablan, Presidente EMEA di Adobe ha aggiunto: “La compagnia aerea preferita d’Europa ha fatto un investimento significativo nell’Adobe Marketing Cloud e non vediamo l’ora di assisterli nel loro appassionante viaggio per fornire una potenziata esperienza cliente ai 100 milioni di passeggeri che Ryanair trasporterà durante l’anno in corso”. Ryanair è la compagnia aerea preferita in Europa, con più di 1.600 voli giornalieri da 73 basi, che collegano 190 destinazioni in 30 paesi, e opera con una flotta di oltre 300 nuovi Boeing 737-800. Ryanair ha recentemente annunciato ordini per ulteriori 280 nuovi aeromobili Boeing 737, oltre a un’opzione per altri 100 Boeing 737 MAX
200, che permetteranno a Ryanair di abbassare le tariffe e di accrescere il traffico dai 90 milioni di quest’anno a oltre 160 milioni di passeggeri p.a. nel 2024. Ryanair conta attualmente un organico di oltre 9.500 professionisti dell’aviazione altamente qualificati e vanta un record di 30 anni di sicurezza. La compagnia aerea ha recentemente annunciato che aggiungerà oltre 3.000 voli extra su tutto il suo network europeo in ottobre, offrendo ai clienti la possibilità di fughe autunnali ad una tariffa ancora più bassa, con oltre 550.000 posti aggiuntivi in vendita già da ora. In Italia Ryanair opera oltre 70 rotte domestiche dai 25 aeroporti: Alghero, Ancona, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Comiso, Crotone Cuneo, Genova, Lamezia, Milano Orio al Serio, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino, Trapani, Treviso, Trieste, Verona. Italo Merciati
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trasporti / porto&diporto
Decollano i primi voli SunExpress per Izmir
La compagnia aerea controllata di Lufthansa e Turkish Airlines debutta sul mercato italiano e inizia a operare da Milano e da Roma la rotta per Izmir
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unExpress, compagnia aerea nata nel 1989 come joint venture di Lufthansa e Turkish Airlines, debutta in Italia e apre i primi voli di linea non-stop dal Bel Paese per la Turchia. Dallo scorso primo maggio sarà operativo il primo collegamento diretto tra Milano Malpensa e Izmir (Smirne), operato con due frequenze a settimana ogni lunedì e venerdì con un Boeing 737-800 da 189 posti. Il volo SunExpress XQ 871 decollerà ogni lunedì e venerdì alle 18.45 da Malpensa e arriverà a Izmir alle 22.30. Il volo di ritorno XQ 870 partirà dalla città turca alle 15.55 per atterrare a Malpensa alle 17.55. Contemporaneamente partirà anche il collegamento diretto tra Roma Fiumicino e Izmir (Smirne), operato con due frequenze a settimana ogni lunedì e venerdì.
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Il volo SunExpress XQ 875 decollerà ogni lunedì e venerdì alle 8.30 da Fiumicino e arriverà a Izmir alle 11.55. Il volo di ritorno XQ 874 partirà dalla città turca alle 6.05 per atterrare nella capitale alle 7.35. Izmir, perla dell’Egeo, è una delle destinazioni balneari più rinomate della Turchia. Terza città del Paese, è un importante centro commerciale con oltre 3 milioni di abitanti. Si trova sul golfo omonimo con alle spalle le montagne che rendono la sua posizione davvero particolare. Quella che la leggenda annovera come paese natale di Omero, è oggi una città in perfetto equilibrio tra modernità e tradizione. In 25 anni di operatività SunExpress ha trasportato oltre 65 milioni di passeggeri. Con l’attuale operativo estivo la compagnia aerea si prepara a una crescita considerevole. Con oltre 700
voli a settimana e più di 110 destinazioni internazionali l’offerta di SunExpress diventa la più grande nella sua storia. Grazie al nuovo sistema tariffario di SunExpress, i passeggeri possono scegliere tra tre diverse tariffe e servizi diversi, per adattare il viaggio alle proprie esigenze e passare così da un viaggio a basso costo a un’esperienza di volo di alta qualità in termini di servizi. La tariffa base SunEco comprende un bagaglio in stiva fino a 20 kg e la possibilità di prenotare servizi aggiuntivi. Oltre a 25 kg di franchigia del bagaglio, SunClassic garantisce prenotazione del posto, snack e drink a bordo. La tariffa SunPremium comprende la possibilità di imbarcare fino a 30 kg di bagaglio, prenotazione del posto con più spazio per le gambe (X-Leg seat) e menu a scelta. Carolina Sinnopoli
trasporti / porto&diporto
I veicoli elettrici guadagnano popolarità in tutto il mondo L’Europa probabilmente sarà la seconda regione per quota di mercato entro la fine del 2015
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l mercato globale dei veicoli elettrici ha fatto degli enormi progressi, con oltre 55 modelli attualmente disponibili a livello globale. Ad oggi, oltre il 70% dei modelli sul mercato sono veicoli elettrici a batteria (BEV) e circa il 25% sono veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV). Tuttavia, è probabile che il numero di veicoli elettrici ibridi plug-in aumenterà nel corso dei prossimi 3-4 anni. Il mercato assisterà a una maggiore domanda di veicoli a lungo raggio che consentono ai clienti di guidare per distanze pari o superiori a quelle consentite dai veicoli elettrici puri. La ripartizione delle vendite del modello BMW i3 tra veicoli elettrici puri (BEV) e veicoli elettrici ad autonomia estesa (eREV) rende evidente questa tendenza. Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Strategic Outlook of Global Electric Vehicle Market in 2015”, rileva che i veicoli elettrici hanno registrato vendite per 304.683 unità nel 2014 e stima che questa cifra raggiungerà quota 466.407 unità nel 2015. Alla fine dell’anno, il Nord America continuerà ad essere in testa con una quota di mercato del 36%, seguito da Europa e Cina con una quota del 27 e 24 per cento, rispettivamente. Lo studio riguarda PHEV, BEV, veicoli elettrici di quartiere ed eREV. “I più importanti produttori di veicoli elettrici, tra cui BMW, Tesla e Daimler, prevedono di beneficiare degli incentivi e dei sussidi in Cina e, di conseguenza, hanno ideato strategie di crescita per affermarsi nel mercato - afferma Prajyot Sathe, analista di Frost & Sullivan - Tuttavia, in seguito alla diminuzione annuale degli incentivi del 5% in Cina, alcuni produttori stanno cercando di offrire tecnologie alternative, come i veicoli a celle a combustibile, in modo da qualificarsi per gli incentivi.” Sebbene il mercato dei veicoli elettrici stia crescendo in tutte le regioni, le vendite complessive non hanno raggiunto le aspettative dei produttori di automobili. Le case automobilistiche in Europa e Nord America non sono riuscite a raggiungere i propri target di vendite prin-
cipalmente a causa della riluttanza degli utenti finali ad adottare nuove tecnologie, dei lunghi tempi di ricarica dei veicoli e della mancanza di consapevolezza sui benefici dei veicoli elettrici. Mentre le vendite nel mercato statunitense dei veicoli elettrici sono aumentate del 30% rispetto al 2013, il numero di veicoli elettrici e di veicoli elettrici ibridi plug-in si è assestato su circa 162.000 unità, ben lungi dall’obiettivo di un milione di unità fissato per il 2015. “Per incrementare ulteriormente le vendite, le case automobilistiche si stanno focalizzando sul miglioramento dell’accessibilità, creando reti di ricarica dei veicoli elettrici attraverso partnership strategiche - osserva Sathe - Tesla, tuttavia, sta costruendo la propria rete di super-ricarica e ha già oltre 120 stazioni negli Stati Uniti, 75 in Europa e 25 in Asia, ma si prevede che le installazioni raddoppieranno entro la fine di quest’anno.” I modelli di business per le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici sono solo una delle attuali tendenze nell’ambito automobilistico e della mobilità che verranno discusse nel corso dell’evento annuale di Frost & Sullivan, “Intelligent Mobility: Future Business Models in Connected and Automated Mobility”, che si terrà presso la Camera dei Lord e il Royal Garden Hotel a Londra l’1 e 2 luglio 2015. Lo studio “Strategic Outlook of Global Electric Vehicle Market in 2015” fa parte del programma Automotive & Transportation Growth Partnership Service. Altri studi di Frost & Sullivan collegati a questo argomento sono: “Global Powertrain Outlook 2015”, “Opportunities in the Global Taxi Market”, “Toyota Motor Global Product Portfolio” e “Future Battery Chemistries for Electric Vehicles in Europe and North America”. Tutte le analisi comprese nel servizio in abbonamento forniscono dettagliate opportunità di mercato e tendenze del settore, valutate in seguito ad esaurienti colloqui con gli operatori del mercato. Fabrizio De Cesare
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logistica / porto&diporto
VGT, nuovo cuore verde di Venezia
Un hub logistico nel cuore dell’area portuale dedicato a stoccaggio, lavorazione e spedizione di frutta, verdura, formaggi con maxi celle frigo a 10 diverse temperature
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n’ex area industriale si trasforma nel cuore verde di Venezia dedicato ai prodotti freschi, deperibili o che richiedono particolari condizioni di conservazione, in arrivo e partenza seguendo le rotte commerciali da e verso la Laguna. Si chiama Venice Green Terminal ed è una nuovissima struttura logistica per lo stoccaggio, la lavorazione e la distribuzione di merci che ora raddoppia servizi e dimensioni. Venice Green Terminal si trova lungo la banchina degli azotati nell’isola portuale di Venezia in posizione strategica all’incrocio di tre corridoi di traffico europei, a 10 minuti dalla rete autostradale nazionale (autostrade Milano-Venezia, Venezia-Trieste, del Brennero) e dall’aeroporto internazionale Marco Polo di Venezia, il terzo scalo del Paese. VGT è un hub per l’approdo, la lavorazione, lo stoccaggio e la spedizione di prodotti freschi deperibili, ortofrutta, preparazioni alimentari, caseari, vino e alcolici, convenzionali, white lines e farmaceutici. Offre tutti i servizi all’importazione, esportazione, transito, per lo stoccaggio e la distribuzione logistica dei prodotti destinati in Italia, nei Paesi Europei o verso le principali destina-
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zioni Internazionali (Sud Africa, Sud America, Sudest Asiatico, Nord Europa ecc). Sorge all’interno di un ex edificio industriale composto di quattro grandi campate per un totale di 10mila metri quadrati. E’ stato completamente ristrutturato e rifunzionalizzato trasformando i vecchi magazzini, in spazi nuovi di zecca, dotati di tutti i migliori sistemi di refrigerazione e di controllo qualitativo e sanitario. Le certificazioni di autocontrollo garantiscono la qualità delle manipolazioni, dello stoccaggio, del controllo sugli impianti e di conseguenza sulla catena del freddo che garantisce la perfetta conservazione delle merci. «Quella legata ai prodotti freschi è una tipologia di attività che a Venezia è stata poco sfruttata - spiega Sergio Berto, presidente di VGT – ma che è in grado di portare molti vantaggi a tutto il territorio. Penso in particolare agli importatori che pur con sede e punti vendita nel Nordest, finora hanno sbarcato i prodotti ordinati in porti decisamente meno vicini con conseguenti maggiori spese di trasporto e un maggior impatto ambientale». Qualità, sostenibilità e chilometro zero Venice Green Terminal si pone in-
fatti come opportunità “a chilometro zero” per tutti i soggetti che importano o trattano cibi e prodotti deperibili in una delle aree più produttive del Paese; è infatti una struttura d’eccellenza dotata di tutte le certificazioni rispetto a qualità, ambiente e sicurezza e titolare delle certificazioni sanitarie che garantiscono la qualità della conservazione dei prodotti. La struttura, avviata nel 2011, è stata ultimata nelle scorse settimane ed ora è entrata completamente in funzione con il raddoppio degli spazi dedicati alla conservazione e allo stoccaggio di prodotti alimentari grazie ad un investimento complessivo di 6,5 milioni di euro. Il progetto di sviluppo del terminal infatti si è articolato in due stralci: il primo (VGT1) è stato quello che ha visto l’attivazione dei primi 3.400 metri quadrati di magazzini refrigerati e in grado di fornire 2mila posti pallet (suddivisi in 5 celle frigo indipendenti). Il secondo stralcio (VGT2), ultimato e reso operativo nelle scorse settimane, mette a disposizione del mercato altri 3.200 mila metri quadrati portando la capacità complessiva del terminal a 7mila posti pallet, triplicando la capienza oggi disponibile. L’ampliamento del termi-
nal è realizzato attraverso sistemi di stoccaggio (a scaffalatura mobile) dei prodotti alimentari freschi e secchi così da consentire le attività di stoccaggio intensivo, logistiche, di distribuzione e di picking (ricomposizione di pallet). Contestualmente verrà attivato il funzionamento anche dei 3.000 mila metri quadrati della terza campata del terminal (VGT3) dedicata esclusivamente al magazzinaggio e allo stoccaggio di prodotti convenzionali. Dal punto di vista tecnologico, VGT è strutturato per poter conservare i prodotti fino a dieci differenti temperature (range da -0° a + 13°C) così da poter garantire ai propri clienti una maggior versatilità e da poter accogliere differenti tipologie di prodotti contempora-
neamente. Dispone di sistemi automatici di controllo e monitoraggio in tempo reale di temperature e umidità. E’ composto di celle singole con temperatura dedicata al singolo prodotto, di una grande cella a temperatura controllata per prodotti alimentari e logistica, di aree di manipolazione oltre che di stazioni per il carico/scarico. Tutti i prodotti in entrata e uscita dal terminal sono gestiti e monitorati da software che riconoscono l’ID assegnato al prodotto, o il suo numero di riferimento attraverso codici a barre. Questo permette un controllo costante sui prodotti immagazzinati, sicurezza nella loro gestione e rapidità di movimentazione. Il terminal dispone di 9 baie in grado di operare in modo con-
temporaneo nelle operazioni di carico e scarico. Ha la capacità di movimentare 600 pallets all’ora. VGT dispone di magazzini doganali “DDP” capaci di garantire qualsiasi tipo di status doganale (merci nazionali, allo stato estero, deposito IVA e in un prossimo futuro attività di “Punto Franco”. VGT dispone di un articolato sistema di controlli e monitoraggio attraverso il sistema di tracciabilità sulle merci e sui prodotti stoccati o in transito. I controlli sono a garanzia della qualità̀ dei prodotti all’ingresso ed all’uscita dai depositi (controlli sistematici) e sono anche quelli specifici richiesti dalle autorità̀ (VGT è autorizzato “PIF” sanitario, fito, agecontrol, veterinario export). Fabrizio De Cesare
Interporto Padova approva all’unanimità il bilancio 2014 L’
Assemblea Ordinaria dei soci di Interporto Padova Spa (presente l’81,7% del capitale sociale) ha approvato all’unanimità il Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014. Il Bilancio 2014 si è chiuso con un UTILE prima delle imposte per 1,4 milioni di Euro, mentre il risultato finale netto è positivo per 246mila Euro, un valore della produzione complessivo (fatturato) pari a 34,1 milioni con un incremento del 2,06% rispetto al 2013, una riduzione dell’indebitamento complessivo di ben 5,1 milioni di Euro secondo il trend programmato nel piano pluriennale. Il bilancio evidenzia inoltre la riduzione dei costi del 3,26% rispetto al precedente esercizio. Questo ottimo risultato della Socie-
tà Interporto è stato raggiunto grazie alla forte azione di razionalizzazione e sviluppo delle attività strategiche ed intermodali (specialmente nella gestione terminalistica) sostenuta anche dal mantenimento dell’indice di occupazione degli spazi dei magazzini interportuali ad una quota arrivata al 98%. «Voglio fare i miei sinceri complimenti a questo Cda e al Presidente - ha commentato il sindaco di Padova Massimo Bitonci presente in assemblea - per dei risultati che ci paiono ottimi e per gli investimenti fatti in questi anni. Fa anche molto piacere vedere una riduzione del debito attuata senza tralasciare gli investimenti. Questa è la strada giusta». «Mi associo ai complimenti espressi dal Sindaco – ha affermato il presidente della Camera di Commercio Fernando Zilio - e confermo che per la Camera di
Commercio la partecipazione in Interporto Padova è e sarà strategica anche in futuro» «Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti – ha sottolineato il presidente della Provincia Enoch Soranzo - Interporto Padova è una realtà importante ed è una partecipazione strategica per la Provincia, ma anche un tassello fondamentale nella strategia infrastrutturale per il trasporto merci e per lo sviluppo delle attività produttive» All’ordine del giorno dell’Assemblea ordinaria anche la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e del Presidente. Su proposta dei soci, L’Assemblea ha deciso di rinviare queste nomine alla prossima assemblea fissata per il 15 giugno per elaborare insieme una soluzione condivisa. FDC
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logistica / porto&diporto
Immobiliare logistica il mercato è in crescita
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uattro miliardi di euro di fatturato, un mercato che cresce ad un ritmo del 13% all’anno. La crisi del mercato immobiliare sembra giunta al capolinea. E tra i settori a maggiore potenziale di crescita c’è la logistica che ha scambiato una superficie di poco superiore ai 2 milioni di metri quadrati, contro gli 1,8 milioni del 2013. Soprattutto grazie alla diffusione esponenziale dell’e-commerce. Secondo Scenari Immobiliari, aumentano anche le dimensioni medie richieste, che oscillano fra i 15mila e i 20mila mq, a fronte dei 3.500-7.500 mq del passato. E’ l’esplosione dell’e-commerce che ha giocato un importante ruolo nell’aumento delle esigenze di superfici più ampie da parte degli operatori: gli immobili non sono più considerati meramente spazi di stoccaggio, ma si stanno progressivamente trasformando in spazi di vendita. Quindi non semplicemente più ampie superfici, ma spazi di livello qualitativo maggiore, meglio posizionati lungo le principali direttrici di collegamento sia all’interno del Paese che verso l’Europa. Sebbene l’aumento della quantità di metri quadrati scambiati nel 2014 sia stato significativo (+ 13,7%), l’assorbimento è però leggermente diminuito, dovuto al forte incremento dell’offerta (+19%). Proprio l’offerta abbondante costituisce il maggior disequilibrio del mercato. Se è in Lombardia che si concentra la quota più elevata di spazi ad uso logistica in Italia, con oltre 4,6 milioni di mq di superficie messa sul
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Clara Garibello mercato, in vendita o in locazione, tra le aree a maggiore potenziale di crescita dei prezzi medi di vendita sono Verona, che guida la classifica seguita da Milano e da Genova. I prezzi, naturalmente, dipendono dall’offerta di servizi che sono all’interno degli spazi. Ma per il futuro l’interesse per il comparto fa ben sperare nel mantenimento del trend positivo anche in altre regioni. Il rischio però è quello di assistere ad una forte polarizzazione, sia in termini di qualità che di quotazioni di mercato. Le previsioni per il biennio in corso sono infatti positive, ma prudenti: il fatturato dovrebbe aumentare del 2,5 per cento nel 2015 e del 3,7 nel 2016, mentre le quotazioni dovrebbero concludere il lungo ciclo di discesa, per iniziare una lenta risalita. “Come evidenziato
nell’ultimo studio Contract Logistics realizzato dal Politecnico di Milano, la logistica va ben oltre la terziarizzazione di attività semplici che mirano a ridurre i costi, ma è principalmente un’esternalizzazione di servizi che ha l’obiettivo di ottenere un vantaggio competitivo e di creare valore”, dichiara Clara Garibello, di Scenari Immobiliari, direttore della ricerca. “E tra i fattori più importanti per la creazione di valore è la capacità di generare sia economie di scale che d’innovazione”. Tra i fattori che sono in grado di creare valore, ne viene annoverato uno in particolare, in diretta correlazione con la domanda di spazi: l’introduzione di depositi multiproduttore, ai fini di condividere i costi fissi e ridurre il costo unitario del servizio. “In questo modo -aggiunge Garibello- la gestione dello spazio diventa in un certo senso una leva strategica”. Sebbene il comparto dei servizi logistici sia caratterizzato dalla pressione delle tariffe da parte dei committenti, dalla riduzione dei consumi e dalla contrazione dei volumi, l’andamento del fatturato complessivo delle aziende di logistica conto terzi è aumentato. Nel 2014 è cresciuto dell’1,4 per cento, rispetto al valore del 2013, arrivando ad un totale complessivo di 79,1 miliardi di euro, ma con una polarizzazione tra aziende grandi e di dimensioni ridotte, con fatturati stabili o in contrazione. È cresciuta anche la terziarizzazione, che dal 2009 al 2012 è passata dal 36,4 % al 39,1%. Eduardo Cagnazzi
logistica / porto&diporto
Corso per futuri addetti alla logistica di magazzino
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li studenti del corso FSE addetto alla logistica di magazzino, organizzato dal centro formativo IAL Innovazione Apprendimento Lavoro, hanno fatto visita alla filiale FERCAM di Udine, per toccare con mano operatività e organizzazione dell’operatore logistico. La visita alla Filiale FERCAM degli studenti del corso finanziato dal Fondo Sociale Europeo dal titolo: “Operatore dei sistemi e dei servizi logistici – addetto alla logistica integrata e alla gestione dei processi di magazzino” rientra tra i rapporti allacciati da FERCAM con alcune università, istituti ed enti di formazione per offrire un ponte tra teoria e pratica. I ragazzi, accompagnati da Paolo Sartor - docente al corso dello IAL - sono stati ricevuti da Vittorio Piccin, responsabile del traffico industriale presso la filiale, per toccare con mano l’operatività, le fasi che compongono una spedizione e conoscere l’organizzazione ed evoluzione dei processi logistici offerti dall’operatore altoatesino. Il funzionario, dopo aver indicato le tappe fondamentali della crescita ed evoluzione organizzativa di FERCAM nella erogazione di servizi di trasporto, spedizione e logistica, ha illustrato le attività della filiale di Udine. “Abbiamo una forte presenza a livello nazionale ed europeo – ha spiegato Vittorio Piccin – ed operiamo nei diversi settori del trasporto e della logistica con servizi altamente specializzati. Stiamo costantemente investendo per l’apertura di nuo-
ve filiali, di cui la più recente a Istanbul in Turchia.” Dopo la presentazione generale dell’operatore logistico FERCAM, gli studenti sono stati protagonisti di una vera e propria lezione sul campo, dove sono state descritte tutte le operations effettuate giornalmente all’interno della filiale, compresi carichi e scarichi, partenze nazionali ed internazionali, bollettazione, sistemi per garantire la completa tracciabilità del carico (FERCAM Mobile e servizio di track & trace) e realizzazione di imballaggi FERCAM per rispondere alle specifiche esigenze della clientela. “Il progetto FSE – ha spiegato Giorgio Castellarin, coordinatore del corso dello IAL - va a sopperire alla mancanza di percorsi formativi dedicati per la logistica, creando un punto di incontro tra le aziende ed i futuri tecnici della logistica e per fornire loro competenze operative nel settore specifico.” Entrando nelle specifiche, il corso di qualifica professionale della durata di 1000 ore complessive, è ripartito tra 650 ore di docenza e 350 ore di stage. L’addetto/a alla gestione dei processi di magazzino e della logistica integrata si occupa della movimentazione, provvedendo al carico e scarico meccanico e/o manuale della merce in magazzino ed al suo stoccaggio per l’allestimento e disallestimento degli scaffali, collabora con il responsabile della logistica nella programmazione di acquisti e consegne, ottimizzando - anche con
procedure informatizzate ed automatizzate - smistamento, movimentazione e stoccaggio delle merci secondo criteri di efficacia ed efficienza. E` una figura di snodo all`interno delle organizzazioni commerciali e distributive e si rapporta con altre figure del back office e con i ruoli tecnici di supporto (Logistica - Sicurezza - Qualità - Sistemi Informativi), con compiti prevalentemente di natura amministrativo-contabile del magazzino, con i colleghi del punto vendita, i Capo Settore ed i Capo Reparto, con l’Ordinatore ed il Ricevitore, con i fornitori e i clienti, presidiando l`intero flusso di I/O della merce in magazzino e la logica dell’intero processo produttivo. “Siamo alla costante ricerca di ottimizzazioni ed affinamenti nella gestione dei processi logistici per rispondere con reattività e con soluzioni personalizzate alle diversificate esigenze della clientela. Nel mercato dei servizi logistici e di trasporto riteniamo di rappresentare un punto di eccellenza per la qualità, ampiezza ed affidabilità delle soluzioni proposte al mercato. Decisive per la perfetta rispondenza delle soluzioni proposte alle esigenze del mercato, sono la totale condivisione dei progetti con il cliente, l’attenzione nella stesura delle procedure operative, la disponibilità di qualificate risorse umane e l’utilizzo di moderne tecnologie per l’interfacciamento informatico”- ha concluso Vittorio Piccin.
Stefano Meroggi
maggio 2015 - 53
banche / porto&diporto
Intesa Sanpaolo Casa nominati nuovi vertici
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uidato dal presidente Giorgio Lazzaro, sì è riunito il primo Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Casa, la società di mediazione e intermediazione immobiliare del Gruppo Intesa Sanpaolo contraddistinta da una rete propria di agenti qualificati, che ha nominato Franco Gallia amministratore delegato e Anna Carbonelli direttore generale. Il neo amministratore delegato Franco Gallia, nato nel 1955 ad Alessandria, è entrato nel Gruppo nel 1976: la sua carriera, tutta interna al Gruppo, lo ha condotto al vertice del Banco di Napoli, di cui è stato direttore generale dal 2013 e vicepresidente vicario fino a oggi. Dal 2013 a oggi, inoltre, ha ricoperto anche la carica di direttore regionale di Intesa Sanpaolo per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. In precedenza, Gallia ha operato in Cassa di Risparmio di Venezia, di cui è stato direttore generale dal novembre del 2009 al 2013; nel 2009 è stato direttore regionale di Lazio, Sardegna e Sicilia della Divisione Banca dei Territori e capo Area Lazio di Intesa Sanpaolo dal 2007 a inizio 2009. Il CdA, inoltre, ha nominato Anna Carbonelli direttore generale. Nata a Rimini nel 1966 Anna è entrata nel 1991 in Banca Imi, la investment bank del Gruppo Intesa Sanpaolo, è membro CFA e vanta un’esperienza a tutto tondo nel Capital Market con una focalizzazione sugli aspetti progettuali. Da dicembre 2014 guida lo sviluppo dei nuovi servizi non-bancari per la divisione Banca dei Territori del Gruppo Intesa Sanpaolo.
54 - maggio 2015
Franco Gallia “E’ per me un motivo di grande soddisfazione guidare uno dei progetti più innovativi dell’ambizioso Piano di impresa di Intesa Sanpaolo - ha commentato Franco Gallia, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Casa - Intesa Sanpaolo Casa rappresenta una svolta nel mercato immobiliare, grazie all’unicità della rete propria di agenti con cui offrirà un nuovo approccio verso i clienti del Gruppo e creerà nuove opportunità di lavoro a beneficio dell’intero settore”. Intesa Sanpaolo Casa è controllata al 100% da Intesa Sanpaolo, rientra nel perimetro della Divisione Banca dei Territori e da giugno conterà 12 agenzie immobiliari tra Milano, Roma e Torino. Entro la fine dell’anno le agenzie diventeranno 20 e saranno dislocate anche a Bologna, Firenze, Padova e Napoli. Entro il 2017 saranno complessivamente circa 300 in 50 città italiane.
Anna Carbonelli L’obiettivo di business a fine 2017 è il raggiungimento di una posizione di leadership di mercato nei territori presidiati anche grazie alla discontinuità che sarà garantita da un approccio innovativo che prevede qualità e professionalità dei servizi offerti. La rete di Agenzie Immobiliari di Intesa Sanpaolo Casa offrirà un servizio ampio e accurato nell’ambito della compravendita immobiliare residenziale; saranno disponibili soluzioni distintive, anche attraverso l’attivazione di partnership di natura commerciale con primari operatori del settore, per garantire agli acquirenti e ai venditori un bouquet di servizi innovativi in risposta ai bisogni complessivi e articolati che ruotano intorno alla compravendita immobiliare. Stefania Vergani
aziende / porto&diporto
Le aziende italiane al Salone della Difesa di Istanbul U
na delegazione d’imprese italiane alla 12° edizione di IDEF la principale rassegna euroasiatica dell’industria della Difesa che si terrà nei primi giorni di maggio a Istanbul. La missione è promossa dal Ministero della Difesa e organizzata dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e dalla Federazione AIAD. Il mercato della Difesa rappresenta per l’industria italiana una tradizionale area d’interesse cui sempre più puntano anche le piccole e medie aziende aeronautiche per allargare i loro mercati. Oltre le imprese di Finmeccanica alla missione dell’ICE partecipano alcune aziende del comparto dell’Aerospazio e Difesa, tra queste ALA SpA, un’azienda napoletana leader nel mercato aeronautico italiano per la distribuzione di componenti aeronautici e la logistica integrata. L’azienda di Pozzuoli da tempo lavora con i principali player del settore come Alenia Aermacchi e GE Avio sui più importanti programmi aeronautici e “il mercato turco rappresenta per la nostra azienda un importante target d’interesse - dichiara Vittorio Genna, Executive Vice Presidente di ALA - oltre a consolidare i rapporti con alcuni clienti l’obiettivo della nostra partecipazione a IDEF è studiare il mercato e inserirci
nella supply chain turca dell’aeronautica militare. Ci proponiamo – conclude l’ing. Genna - di condividere l’expertise e il know how acquisito in 20 anni di partnership industriale con i maggiori player italiani attraverso la partecipazione a Programmi internazionali, come F35 o C-27J oggi cruciali nel panorama mondiale dell’aeronautica per la difesa”. Partecipa alla missione in Turchia anche Powerflex, un’azienda della provincia di Benevento attiva nella produzione di ammortizzatori a cavo metallico in acciaio inox. La delegazione ICE è composta da 10 aziende: Tedap, Gtline, Powerflex, Soliani, Civitanavi, Garofoli, Ase, ALA, Fucine Umbre, Sitep Italia. IDEF è tra le prime quattro fiere del settore nel mondo per numero di Paesi partecipanti, delegazioni e aziende espositrici. Ha preso il via nel 1993, ed è a cadenza biennale. Si propone come una vetrina dell’industria della difesa tecnologicamente avanzata, e comprende tutti i settori e sottosettori del comparto. L’edizione del 2013 ha visto la partecipazione di 794 aziende e rappresentanze provenienti da 51 Paesi, con la presenza di 531 delegati esteri responsabili di procurement, 26 dei quali Ministri o Deputati. Inoltre, IDEF 2013 è stata visitata da 52.210 visitatori, tra nazionali ed esteri, questi ultimi provenienti da 111 Paesi.
Il distretto dell’Aerospaziale e Difesa in Campania rappresenta la più significativa realtà industriale con un fatturato complessivo di circa 1,3 miliardi di euro annui e un totale degli addetti di circa 12.000 unità che rappresentano il 9% del settore nazionale. In Campania il sistema della ricerca e dell’innovazione tecnologica vede il DAC, il Distretto Aerospaziale Campano, come key-player nel settore aerospaziale e comprende il CIRA, l’INAF, l’ENEA, il CNR, i Centri Regionali di Competenza, e tutta la filiera accademica e diverse PMI. Le risorse pubbliche ottenute dal DAC consentono di avviare progetti per almeno 100 milioni di euro, i finanziamenti pubblici ottenuti dall’intero comparto, inclusi quelli per la formazione, tra quelli regionali, governativi e della Comunità europea, ammontano a circa 200 milioni di euro. Una quantità di risorse pubbliche che consente al CIRA e a tutti i soggetti del comparto aerospaziale della Campania, e quindi anche alle PMI, di riposizionarsi nell’ambito del mercato nazionale e internazionale, anche a fronte di un complesso e discusso piano industriale di Finmeccanica che vede le preesistenze industriali campane maggiormente esposte alle conseguenze del riassetto del player nazionale. Antonio Ferrara Presidente AEROPOLIS
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nautica / porto&diporto
Sviluppo turismo del mare con la tutela del territorio A
lfredo Malcarne, Presidente della Camera di commercio di Brindisi e presidente di Assonautica Italiana ha partecipato alla prima giornata nazionale dell’Economia del Mare che ha avuto luogo a Gaeta nell’ambito di Yacht Med Festival. I players (oltre 50) hanno potuto dialogare ed intervenire in videoconferenza da Gaeta, La Spezia e Venezia. In particolare Malcarne ha partecipato al Tavolo: “Sviluppo dei turismi del mare attraverso la gestione e la tutela del territorio” soffermandosi sui nuovi modelli per una gestione integrata delle zone costiere: “Il tema delle Aree marine protette va affrontato concretamente, perché esiste la possibilità di mettere a frutto il Know How e quindi produrre reddito per il territorio: è una delle sfide su cui possiamo fare sperimentazione” Sulla Qualità dell’accoglienza (progetto Quality Marine), sulla Bellezza come chiave di progresso (progetto Cambusa teso alla valorizzazione delle eccellenze enoagroalimentari, dell’artigianato artistico e del turismo; sulla Semplificazione burocratica legata alle concessioni demaniali, sulla Riqualificazione dei waterfront, sui Nuovi modelli di promozione (politica di internazionalizzazione e di scouting dedicate alle imprese del settore dell’economia del mare). Pivot del tavolo è stata Roberta Busatto, Direttore responsabile Economia del Mare Magazine che ha coordinato i
Anno di riferimento 2014
Alfredo Malcarne relatori: On. Serena Pellegrino (da Gaeta), Contrammiraglio (CP) Giuseppe Tarzia, Direttore Marittimo del Lazio e Comandante Capitaneria di Porto di Civitavecchia, Alfredo Malcarne, Presidente Assonautica Italiana (da Gaeta), Fiorello Primi, Presidente Club Borghi più Belli d’Italia (da Gaeta), Luciano Serra, Presidente Assonat e Coordinatore Port In Italy (da Gaeta), Franco Rossi, Vice Presidente INU (da Gaeta), Maria Grazia Iadarola, Area Economia del Mare, Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive - Regione Lazio (da Gaeta), Stefano Stanghellini, Università IUAV di Venezia (da Venezia), Angelo Fa-
loppa, Imprenditore (da Venezia) Roberto Magliocco, Consigliere Camera di Commercio Venezia (da Venezia), Vincenzo Poerio, AD Benetti (dalla Spezia), Iginio Rossi, Politecnico di Milano (dalla Spezia), Vittorio Alessandro, Presidente Parco Nazionale delle 5 Terre (dalla Spezia), Michele Pagani, Resp. Politiche Agricole Professionali Turistiche - Regione Liguria (dalla Spezia), Mario Parmeggiani, AD Porto Lotti (dalla Spezia), Giuseppe Manzella e Mascha Stroobant, Distretto Ligure Tecnologie Marine (dalla Spezia), Ugo Vanelo, Imprenditore Valdettaro Group (dalla Spezia). Il Presidente Malcarne, insieme al presidente Zottola ha presentato anche l’ultimo rapporto (il quarto) sull’economia del Mare, prodotto da Unioncamere con il contributo tecnico scientifico di SI Camera. Ecco alcuni dati significativi: 181.820 imprese presenti nei Registri delle imprese delle Camere di commercio al 31 dicembre 2014 (3% del totale imprese nazionale tra costa ed entroterra), 791,4 mila occupati nel 2014 (3,3% del totale occupati in Italia), 43,7 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto nel 2014 (3% del totale economia), 3,9 miliardi di euro di export nel 2014 (1,0% del totale export nazionale). L’export si riferisce alla cantieristica (3,3 miliardi) e alla filiera ittica (circa 600 milioni). Riccardo Russo
nautica / porto&diporto
Azimut Yachts: tutta grinta al Palma Boat Show 2015 Al salone spagnolo il cantiere mette in mostra il suo lato più sportivo con l’Azimut 55S, best seller della Collezione S.
A
zimut Yachts fra i protagonisti alla 32a edizione del Palma Boat Show, che si è svoltadal 30 aprile al 4 maggio 2015, nella cornice del porto di Palma de Mallorca. Con un format completamente rinnovato la nuova edizione del Palma Boat Show si è presentata come la più grande di sempre, richiamando visitatori da tutto il mondo e con oltre 3700 brand presenti. Il cantiere italiano è stato rappresentato da uno dei suoi modelli più sportivi, l’Azimut 55S, ormeggiato in banchina a disposizione di tutti i visitatori. Sorprendentemente veloce, grazie alle novità introdotte in sala macchine, il 17 metri si distingue per prestazioni eccellenti, consumi ridotti e un’ottima manovrabilità. Soluzioni interessanti
anche per il layout degli spazi di bordo, a cominciare da poppa dove il portellone del garage si trasforma in una spiaggetta di quasi 2 metri: una soluzione che consente di ottimizzare gli spazi e di rendere più agevole e veloce l’alaggio del tender. Ampie aree relax sia a prua (unica nella sua categoria) che a poppa dove, grazie all’ hard top scorrevole e la completa apertura della porta di ingresso, si riesce trasformare la zona pranzo in una grandissima piattaforma sole e relax . Lo staff Azimut si è posto a disposizione dei visitatori sia a bordo che presso lo stand per illustrare le ultime novità e i servizi del cantiere. I settori del lusso e, nello specifico, della cantieristica spagnola hanno mostrato dall’inizio dell’anno primi segnali di ripresa, un’ottima notizia per Azimut
Yachts che è presente sul territorio con ben dodici punti di vendita e Service, di cui uno proprio a Palma di Mallorca, uno dei porti più frequentati dell’area Mediterranea. Riccardo Russo AZIMUT YACHTS Azimut Yachts è un marchio del Gruppo Azimut|Benetti. Con le collezioni Atlantis, Magellano Flybridge, S e Grande, propone la più estesa gamma di yacht dai 34 ai 120 piedi. Opera in 68 paesi con una rete di 138 di centri vendita e assistenza e ha uffici diretti di rappresentanza e assistenza a Shangai, Hong Kong, Fort Lauderdale (USA) e Itajai (Brasile).
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nautica / porto&diporto
Salone Nautico di Genova primo bilancio positivo
I
l 2014 è stato un anno di crescita per il mercato e la cantieristica italiana: sono stati infatti registrati incoraggianti segnali positivi che fanno sperare in una ripresa strutturale nei prossimi anni. Termometro di questo momento positivo è il Salone Nautico di Genova che, a solo un mese dall’apertura delle iscrizioni, conta già un gran numero di espositori, segnale che gli operatori del settore credono nelle potenzialità di questo storico evento per rilanciare il mercato e l’eccellenza del ‘made in Italy’ nautico. Confrontando i dati 2015 con quelli relativi al primo mese di apertura delle iscrizioni dello scorso anno,si nota che le richieste di partecipazione sono cresciute dell’11% e molto vivace è la richiesta da parte di aziende straniere che fanno registrare un incremento del
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9% delle richieste di partecipazione, un segnale importante che riporta il Mediterraneo e Genova al centro dell’attenzione della nautica internazionale. L’obiettivo degli organizzatori è infatti superare i numeri registrati durante l’edizione dello scorso anno, che ha visto 760 espositori presentare 1.000 imbarcazioni, di cui 100 novità, ed effettuare ben 1.300 prove in mare. “Rispetto allo scorso anno, abbiamo deciso di anticipare l’apertura delle iscrizioni per consentire agli operatori di organizzare la loro partecipazione nel migliore dei modi, assicurandosi la presenza al più grande Salone del Mediterraneo - dichiara Alessandro Campagna, Direttore Commerciale de I Saloni Nautici – La grande energia manifestata dagli espositori dimostra che stiamo lavorando nella giusta direzio-
ne ed è la conferma del valore che un appuntamento importantissimo come il Salone si è guadagnato nel corso degli anni a livello nazionale e internazionale. Siamo perfettamente consapevoli del grande lavoro che ci aspetta nei prossimi mesi ma queste premesse sono la base strutturale per un nuovo corso del Salone Nautico”conclude. I risultati delle iscrizioni confermano il trend positivo emerso dai dati diffusi da UCINA. L’industria nautica ha chiuso l’anno passato con un fatturato di 2,5 miliardi di euro, in crescita del 2,1% rispetto al 2013. In particolare, il settore degli accessori e componenti ha registrato un aumento del 3,1% tra il 2013 e il 2014. Migliorate anche le esportazioni, che rimangono traino fondamentale dall’industria nautica italiana. Riccardo Russo
alberghi / porto&diporto
Expo 2015, occupazione alberghiera parte in sordina
Rialzo dei prezzi del 26%: a maggio e giugno la tariffa media d’acquisto è di 149€, superiore alle medie del periodo per Milano, ma inferiore ai picchi del Salone del Mobile
P
arte Expo al quale si stima parteciperanno oltre 20 milioni di visitatori. L’Osservatorio sul Business Travel di HRS a questo proposito ha condotto uno studio relativo al tasso di occupazione e all’andamento dei prezzi negli alberghi di Milano presenti nel suo database (che conta oltre 250 mila strutture in tutto il mondo), riferendoli alle serie storiche degli anni passati. Emerge chiaramente che per quanto riguarda l’occupazione delle camere, Expo come driver di maggior lavoro per gli alberghi sia partito in sordina. Infatti a maggio l’occupazione media degli alberghi si attesta al 71% delle camere disponibili mentre per giugno, ad oggi, i dati indicano un tasso di occupazione del 67%. Si tratta di indici in linea con le medie di questi due mesi rilevate negli ultimi anni. Il dato però non può essere letto solo in modo puntuale. Infatti va tenuto conto anche della lunghezza del tempo di preavviso con il quale si effettua la prenotazione. Se questo è in media di tre settimane per gli ospiti in viaggio di piacere, si riduce ad una sola settimana per i viaggiatori business. Per questo che si può affermare che anche nel breve, per effetto soprattutto della
domanda business rinvigorita da tariffe accessibili e finalizzata sia a presenziare l’Expo sia alla normale attività d’affati, ci sono i margini per un recupero almeno parziale di occupazione. Fino ad oggi, con l’eccezione dei giorni più a ridosso dell’inaugurazione, non si è assistito ad un aumento dei prezzi medi delle stanze paragonabile con quello che avviene durante il Salone del Mobile, settimana nel quale i prezzi tendono a raddoppiare. Nel periodo maggio-giugno, infatti, la tariffa media prenotata si è attestata sui 149,70€ a notte, un dato superiore di solo il 26% rispetto allo storico del periodo per la città di Milano negli ultimi anni. “Quanto sta accadendo è molto simile all’esperienza che si è avuta nel mercato londinese durante i giochi olimpici del 2012 - dichiara Flavio Ghiringhelli, Managing Director di HRS Italia - quando dopo un rialzo complessivo delle tariffe prima dell’inizio della manifestazione, lo scarso riempimento degli hotel ha portato a una tendenziale riduzione delle tariffe alberghiere.” HRS è il global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d’affari, che offre a oltre 40 mila clienti corporate in tutto il mondo una suite completa di strumenti gratuiti in grado
di coprire tutte le fasi del viaggio d’affari: dalla selezione, alla prenotazione, da soluzioni innovative per il pagamento al report delle spese effettuate. HRS propone inoltre ai suoi clienti servizi personalizzati e consulenze mirate per implementare e ottimizzare il travel management. A completare l’offerta, HRS propone soluzioni create ad hoc per conferenze e prenotazioni di gruppo. Con oltre 250.000 hotel in 190 paesi, HRS presenta una grande selezione di alberghi in tutto il mondo. Tra questi, oltre a centinaia di catene alberghiere, è possibile scegliere oltre 150 mila hotel indipendenti. 300 Hotel Sales Managers grazie alla loro conoscenza dei mercati locali contribuiscono ogni giorno a incrementare la disponibilità di hotel e a fornire un eccellente servizio di assistenza alla clientela. Utilizzando le offerte corporate di HRS, i clienti aziendali possono beneficiare di risparmi fino al 30% sulle più aggiornate tariffe giornaliere. Inoltre, accurate descrizioni, foto e video esaustivi e circa 5 milioni di recensioni da parte della clientela agevolano la scelta dell’hotel. Con oltre 1.300 dipendenti, HRS ha base a Colonia e uffici in tutto il mondo. Maggiori informazioni su www.HRS.com Cosimo Brudetti
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federalberghi / porto&diporto
Federalberghi Campania boom ponte Primo Maggio T
utto esaurito nella totalità degli alberghi delle località turistiche della Campania. A darne notizia è la Federalberghi della Campania, che ha così festeggiato con due mesi d’anticipo l’inizio della stagione estiva. “Sarà un primo assaggio d’estate – ha commentato infatti il presidente della Federalberghi Campania Costanzo Iaccarino – che non avrà nulla o quasi da invidiare ai fine settimana della bella stagione inoltrata. Le strutture delle isole così come quelle della costiera sorrentina ed amalfitana sono state tutte prese d’assalto, così come quelle di località come Paestum, Positano, Pompei, e tutte le perle della nostra costa così come le aree interne”. Con Il ponte del primo maggio infatti tutte le strutture saranno nuovamente aperte dopo la pausa invernale, ed anche grazie alle previsioni meteo favorevoli il successo è stato completo. Lo sanno bene gli albergatori di Ischia, che ai loro ospiti hanno consigliato di prenotare il ritorno per evitare code o attese. “Aprile non è stato entusiasmante – commenta il presidente degli albergatori ischitani Ermando Mennella – ma crediamo nella ripresa, e ci aspettiamo per la prossima stagione una prevalenza di clientela italiana ma con un forte recupero del mercato straniero. Merito dell’attività di promozione, dalle iniziative sui social con l’hashtag #iloveischia ed il sito www.
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iloveischia.it alle iniziative che per tutto l’estate animeranno l’isola”. E’ il caso,
ad esempio, dell’esibizione delle Frecce Tricolori il 13 e 14 maggio o della
settimana naturalistica “Andar per sentieri” dal 18 al 24 così come della fiera botanica “ipomea” dal 22 al 24, i concerti di musica classica ai Giardini La Mortella e l’esposizione dei Sarcofagi Egizi al Castello Aragonese. Sempre gettonata naturalmente anche Capri, affollatissima già da diversi giorni. “Con questo ponte di maggio – ha commentato il presidente della Federalberghi caprese Sergio Gargiu-
lo – per noi è davvero già iniziata la stagione estiva. Gli alberghi sono stati tutti pieni, e questo anche grazie a numerosi convegni ed eventi che hanno attirato, in contro tendenza rispetto alle nostre abitudini, moltissimi visitatori nostrani: attualmente l’80% dei nostri ospiti, per una volta, è italiano”. Anche a Napoli non c’è di che lamentarsi. La percentuale di occupazione camere, sia il primo che il 2 maggio, è stata infatti di circa il 95% e molte strutture, soprattutto in zona Lungomare, Centro Storico e Fuorigrotta, sono state full. “Si tratta di un buon periodo – spiega il presidente della Federalberghi napoletana Salvatore Naldi – anche se queste percentuali si verificano solo in alcune date e non incidono molto sul fatturato annuale. Bisogna lavorare perché questa occupazione sia diffusa in un periodo più ampio, magari incentivando convegni e congressi di spessore”. Idem dicasi per Sorrento, dove le previsioni sono entusiastiche grazie anche alla facilità di collegamento e ad un’avveduta politica di promozione del territorio nelle borse turistiche internazionali. “Anche stavolta – sottolinea Iaccarino nella sua duplice veste di presidente della delegazione locale – Sorrento si conferma una delle destinazioni più amate grazie alla cultura
dell’accoglienza e ad eventi programmati per tempo come la mostra di Pomodoro, realizzata dalla Fondazione Sorrento di concerto con il Comune in Villa Comunale per il 750esimo della nascita di Alighieri, il Premio Sirena d’Oro che mette in risalto i valori del territorio con i sapori antichi ed i luoghi della tradizione nonché una passeggiata animata tra botteghe e taverne del centro antico”. Bene anche in Costa del Vesuvio, dove il presidente della Federalberghi locale Adelaide Palomba festeggia a pochi mesi dalla nascita della delegazione un aumento delle presenze con “dati positivi e stabili per tutto il mese, da cui possiamo notare un discreto aumento di stranieri nella zona della costa rispetto all’anno scorso ed un po’ meno nella zona del Vesuvio, ma che comunque nel complesso ci fanno ben sperare”. La palma del turismo più “young” va invece all’area dei Campi Flegrei, dove mai come quest’anno il territorio sarà letteralmente invaso da adolescenti in tour: “Merito delle gite scolastiche – spiega a sua volta il presidente Luigi Esposito – e della forte valenza attrattiva dei nostri reperti archeologici. L’anno scorso in questo periodo l’occupazione delle camere si attestava intorno al 50%, quest’anno non voglio dire che abbiamo raddoppiato ma siamo sicuramente al 90% con molti italiani provenienti da ogni angolo dello stivale: Lazio, Sicilia, ma anche Toscana, Liguria e varie altre regioni nelle cui preferenze siamo davvero cresciuti tanto”. Turismo mordi e fuggi, invece, a Pompei, dove per Rosita Matrone “i dati delle prenotazioni ci mostrano una conferma del volume d’affari rispetto al passato che però è realizzato con permanenze di una o al massimo due notti: segno che la capacità di spesa è diminuita, ma anche che si potrebbe fare molto di più se riuscissimo ad attirare di più i nostri ospiti con più cose da fare sul territorio ed un trasporto pubblico più efficiente”. Dal mare all’interno, anche ad Avellino il presidente Gerardo Stabile si prepara ad una stagione intensa: “Ci difendiamo discretamente – spiega - anche se per noi è un cambio stagione: non siamo ai livelli della costiera, certo, ma possiamo contare anche stavolta su un turismo prevalentemente extraregionale, con tanti escursionisti ed appassionati degli itinerari storico – culturali che approfitteranno dei fine settimana per una vacanza di relax a breve distanza”. Carolina Sinnopoli
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turismo / porto&diporto
Idee e progetti per il Lazio nasce UniCredit 4 Tourism U
n innovativo strumento digitale per conoscere meglio il mercato e i concorrenti; 200 milioni di euro per finanziare lo sviluppo delle imprese laziali con l’obiettivo di acquisire 4600 nuovi clienti in tre anni; soluzioni personalizzate per il risparmio energetico e per risparmiare sugli acquisti, infine un percorso formativo per accrescere le proprie competenze. Un biennio straordinario che vedrà l’Italia affrontare due grandi sfide sul fronte dell’accoglienza: quella dell’Expo 2015 che avrà Milano come protagonista e quella del Giubileo straordinario del 2016 che toccherà invece Roma. Se Milano si prepara da tempo alla sfida, il Giubileo è una inattesa opportunità per l’economia, il commercio gli esercizi pubblici e gli alberghi della Capitale e del Centro Italia in generale, con numeri importanti: 25 milioni di pellegrini in arrivo, incremento del giro di affari del 30 per cento, 50 mila posti di lavoro, effetti sul turismo per l’anno successivo da più 15 per cento. Diventa dunque quanto mai strategico un nuovo approccio per sostenere e rilanciare il settore, che ha un peso rilevante per l’economia italiana e tanto più per Roma e per il Lazio. Secondo il Rapporto sul Turismo 2015 curato da UniCredit in collaborazione col Touring Club Italiano, il Lazio è al quarto posto in Italia per numero di esercizi turistici, quinto per numero di letti totali e per presenze turistiche complessive (dati 2013). Nel quinquennio 2008-2013 è cresciuta proprio in termini di letti totali del 7,6%, rispetto all’1,7% di media italiana, facendo sì che il turismo generi oggi per la regione il 3,8% del valore aggiunto, dando lavoro al 8,8% del totale occupati della Regione. Numeri significativi ma che possono sicuramente crescere. Di questo si è parlato in occasione della tappa romana di UniCredit 4 Tourism, il nuovo programma dell’istituto di Piazza Gae Aulenti dedicato al Turismo. L’evento, che si è tenuto presso la Sala Consiglio della Camera di commercio di Roma, è stato aperto dai saluti di Frederik Geertman, Responsabile per il Centro Italia di UniCredit, seguito dall’intervento di Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Alla presentazione di UniCredit 4 Tourism è seguito un dibattito sull’argomento tra Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit, Giampaolo Letta, Presidente della sezione turismo di Unindustria, Cosimo Peduto, Direttore Generale Confesercenti Roma – Assohotel, Mirko Lalli, Fondatore e A.D. Travel Appeal e Giuseppe Roscioli - Presidente Federalberghi Roma. Il dialogo è stato moderato da Mario Fiumara, Vice Responsabile Centro Italia di UniCredit. “Il turismo - ha dichiarato Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit - ha un peso totale pari all’8% dell’export complessivo del nostro Paese, in terza posizione dopo il Tessile/Abbigliamento e i Mezzi di Trasporto. Per arrivi internazionali l’Italia è solo quinta al mondo con numeri pari a circa la metà di quelli
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della Francia, dietro la Spagna che si colloca in terza posizione e con una forte concorrenza di Paesi come la Turchia. Esistono ampi margini di miglioramento se consideriamo che il nostro Paese è il primo al mondo per numero di siti considerati patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Il Lazio ha un significativo grado di internazionalità per quello che riguarda il turismo: il 66,9% delle presenze turistiche totali in regione è straniero, con la Germania al primo posto, seguita dagli USA e dai Paesi Bassi. Abbiamo fra le mani un brand senza uguali nel mondo, un patrimonio dalle infinite potenzialità. Come banca, UniCredit si impegna oggi, con questo nuovo programma, a sostenere gli operatori del settore affinché migliorino la propria offerta di accoglienza, con una progettualità articolata e completa che non si limita al solo sostegno finanziario. Puntiamo ad acquisire oltre 4000 nuovi clienti nel Lazio entro il 2018 e 6000 in tutto il Centro Italia”. UniCredit 4 Tourism è la nuova iniziativa di UniCredit dedicata alle imprese che operano nel settore turistico ed è costituita da quattro pilastri. Il primo pilastro, che si fonda sull’aspetto digitale, offre alle imprese la possibilità di conoscere in misura più approfondita il mercato e i concorrenti con l’obiettivo di gestire al meglio la propria reputazione e il proprio posizionamento. L’uso di Internet e delle nuove tecnologie ha rivoluzionato il modo di viaggiare: crescono enormemente le prenotazioni on-line delle vacanze e i social media influenzano sempre di più le decisioni di viaggio. Per questo UniCredit ha investito su Travel Appeal, una startup che fornisce uno strumento in grado di sintetizzare in un unico indicatore la reputazione dell’impresa online e social consentendo di definire una efficace strategia per migliorare la reputazione e la comunicazione delle aziende turistiche. Il secondo pilastro della nuova offerta di UniCredit consiste nell’impegno a erogare, entro il 2018, quasi 200 milioni di euro di nuova finanza al turismo del Lazio, di cui oltre il 75% è destinato a imprese con fatturato inferiore a 5 milioni di euro, dato il carattere prevalentemente micro imprenditoriale del settore. Questo si traduce in una serie di prodotti dedicati come mutui fino a 22 anni, finanziamenti per l’efficientamento energetico, mutui stagionali (pagamento quota capitale solo nei periodi di apertura degli esercizi), il Bond Italia 4 Tourism (iniziativa della Banca che consiste in finanziamenti a medio-lungo termine garantiti direttamente dal Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese), prodotti di supporto al cash-flow aziendale. Ai prodotti tradizionalmente bancari si aggiunge un’offerta dedicata al rinnovamento delle strutture, come televisioni e palestre, con il supporto di finanziamenti a tasso agevolato. Il terzo pilastro prevede soluzioni assicurative offerte da UniCredit in collaborazione con alcuni partner del settore. L’ultimo pilastro dell’iniziativa consiste nel supportare l’accrescimento delle competenze finanziarie e le conoscenze di marketing e digitalizzazione degli operatori, in particolare quelli più piccoli. Per questo UniCredit organizza giornate di formazione denominate Tourism Day, che da giugno a dicembre si articoleranno in cinque tappe: Costa Smeralda, Treviso, Lecce, Catania, Firenze. UniCredit mette a disposizione degli operatori del settore turismo, infine, le sue due società partecipate specializzate nella gestione efficiente degli acquisti (IFaber) e nell’ottenimento di significativi risparmi energetici (Officinae Verdi). Italo Merciati
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turismo / porto&diporto
Aviareps è il nuovo gsa di Arkia Airlines per l’Italia
A
rkia Israeli Airlines, compagnia aerea israeliana che collega Israele con numerose destinazioni in Europa e Asia, ha scelto Aviareps come nuovo General Sales Agent (GSA) per il mercato italiano. La nomina, con effetto immediato, affida ad Aviareps la gestione dello sviluppo vendite, delle prenotazioni e dei servizi di biglietteria, oltre ad un supporto diretto al trade italiano. Arkia, già presente in GDS e BSP con il codice IZ 238, da metà maggio opererà due voli settimanali per Tel Aviv da Firenze Peretola, il giovedì e la domenica. Il volo sarà operato da un aeromobile Embraer 190 da 110 posti. Arkia lancerà, inoltre, un volo settimanale ogni martedì da Bologna a Tel Aviv, a partire dal 16 giugno, con Embraer 95 da 120 posti. Da Tel Aviv e Haifa Arkia offre voli domestici per Eilat, oltre a una vasta scelta di pacchetti pensati per i turisti che desiderano visitare Israele. Scegliendo Aviareps, il vettore israeliano intende migliorare il posizionamento del proprio
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marchio e la conoscenza del prodotto in Italia, rafforzando i rapporti con gli attuali trade partners e sviluppandone di nuovi con gli operatori specializzati nei vari segmenti di utenza, oltre che assicurare un supporto qualificato alle agenzie di viaggi. “Siamo molto onorati ed entusiasti di essere stati scelti da un vettore ambizioso, affidabile e dinamico come Arkia per consolidare il proprio marchio sul mercato italiano e incrementare le vendite grazie a un’azione mirata, proattiva ed efficace“ ha affermato Giulio Santoro, General Manager AVIAREPS Italia. Ezer Shafir, VP Commercial di Arkia, aggiunge: “Offrendo nuovi collegamenti aerei tra alcune importanti città italiane e Tel Aviv, Arkia considera l’Italia un mercato strategico di grande importanza, che contribuirà fortemente alla crescita della compagnia nel corso degli anni a venire”. A proposito di Arkia Arkia Israeli Airlines Ltd. è stata fondata nel 1950 per stabilire un collegamento aereo tra Eilat e il Nord del paese. Arkia Airlines trasporta più di 1.600.000 passeggeri all’anno su rotte
nazionali e internazionali. Negli ultimi anni, la società ha ampliato le sue operazioni commerciali per includere il turismo incoming, servizi di manutenzione e strutture per velivoli e assistenza a terra per compagnie aeree straniere. Arkia è presente sul mercato in 34 paesi, è vendibile nei 4 principali GDS, è membro di IATA/ICH e SIS/ARC ed è partner IET delle principali compagnie aeree mondiali. Arkia è in attesa di aggiungere alla sua flotta 4 A321 Neo e 4 A330-900 Neo entro il 2018. A proposito di Aviareps Fondato in Germania nel 1994, Aviareps Group è leader mondiale nella promozione e nella rappresentanza di compagnie aeree e destinazioni e nel suo portfolio annovera oltre 90 vettori e 90 clienti nel turismo grazie a un esteso network di 54 uffici propri in 43 paesi. Oltre ad offrire servizi di General Sales Agent (GSA) e di rappresentanze turistiche, Aviareps offre servizi di relazioni pubbliche, pubblicità, soluzioni IT, consulenza, servizi finanziari, marketing aeroportuale e promozione trade & retail. Stefano Meroggi
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