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Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Napoli - ANNO IX - N. 3 - Marzo 2013 - Costo singola copia € 2,50

PORTO diporto & IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁ

Adriatic Sea Forum Borsa Mediterranea del Turismo Yacht Med Festival

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editoriale / porto&diporto

2 - maggio 2012


sommario / porto&diporto

Anno IX - N°3 - marzo 2013 Direttore responsabile Antonio De Cesare Direttore editoriale Maurizio De Cesare Hanno collaborato a questo numero: Cosimo Brudetti - Laura Bufano Eduardo Cagnazzi - Giacomo Canarsa Fabrizio De Cesare - Michela Fanis Patrizia Lupi - Paola Martino Matteo Martinuzzi - Alberto Medina Italo Merciati - Stefano Meroggi Sandro Minardo - Andrea Moizo Riccardo Russo - Emanuela Sorrentino Annalisa Tirrito - Stefania Vergani Traduzioni a cura di Angus Urquhart Amministrazione e abbonamenti Paola Martino amministrazione@portoediporto.it abbonamenti@portoediporto.it Costo abbonamento Italia € 30, estero € 90 esclusivamente con versamento su CCP n. 81627671 - AM editori srl Piazzale Immacolatella Vecchia 80133 Napoli Pubblicità e marketing marketing@portoediporto.it Listini e specifiche tecniche www.portoediporto.it Progetto e realizzazione grafica AM editori srl Stampa Morconia Print Morcone (BN) Il magazine Porto&diporto è proprietà di AM editori srl - Tel 081 6581974 Tel/Fax 081 5592332 redazione@portoediporto.it www.portoediporto.it Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 17 del 15 febbraio 2006 Periodico associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana E’ vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.

Questa edizione sarà presente a: Adriatic Sea Forum - Trieste - 21/22 marzo 2013 Borsa Mediterranea del Turismo 5/7 aprile 2013 Yacht Med Festival - 20/28 aprile 2013 ARMAMENTO 4 - Gestion Maritime punta sull’ecodesign per il debutto nel liquid 6 - Bruxelles certifica il pasticciaccio brutto della privatizzazione Tirrenia SHIPPING 8 - Navi da crociera a Venezia, la storia infinita 10 - Crociere, traghetti e nautica protagonisti a Trieste 12 - Emma Maersk a Palermo testimonia la professionalità del settore marittimo siciliano INFRASTRUTTURE 13 - AlmavivA lancia ePort per l’A.P. di Genova DOGANALISTI 16 - I Doganalisti europei a Napoli, dati inediti e proposte concrete TRASPORTI 18 - Mobilità e fonti rinnovabili ci pensa AlpStore 22 - Adriafer quando il lavoro paga 24 - Rischio default per la mobilità in Italia 26 - SNCF lancia Ouigo l’alta velocità per tutti 28 - Capodichino, incremento di traffico e nuove destinazioni 30 - Trasporto merci in Italia Confetra analizza i dati 2012 TERMINAL 32 - Italiana Coke acquisisce Terminal Rinfuse Genova NAUTICA 34 - Portualità, turismo nautico e trasporti marittimi al centro dello Yacht Med Festival 36 - AG HeuerVelaFestival parte la prima edizione 38 - Azimut Yachts e Atlantis: tutte le novità di Istanbul 2013

40 - Una flotta di venti Swan a Virgin Gorda 42 - Successo di pubblico e segnali positivi per Big Blu BMT 43 - Il turismo del benessere non risente della crisi 44 - Preziosa suggella dieci anni di successi targati Msc 46 - Mille modi di fare turismo per il viaggio ideale 48 - Il Web diventa il motore del turismo 50 - America’s Cup e non solo primavera di eventi a Napoli WATERFRONT 52 - Porto, giù le barriere AZIENDE 53 - Trasformatori per super-raggio non è fantascienza, è Getra 54 - ABB Italia chiude il 2012 nel segno della stabilità 56 - La piattaforma web DeRev apre al pubblico italiano 57 - Sicurezza alimentare, la campagna di informazione EVENTI 58 - Festival Printemp des Arts 60 - Wine&Thecity 2013 Napoli e il vino, è Festa mobile! ARTE 62 - “La prima pietra” di Bruia al Pan ENGLISH SUMMARY 63 - EU REPORTS ON TIRRENIA 63 - GESTION MARITIME ENTERS LIQUID BULK 63 - ADRIATIC SEA FORUM 64 - GENOA IT TECHNOLOGY SUPPORT 64 - CUSTOMS AGENTS AND BROKERS MEET IN NAPLES 64 - MAKING ADRIAFER RAIL WORK IN TRIESTE


armamento / porto&diporto

Gestion Maritime punta sull’ecodesign per il debutto nel liquid L’

aggiunta ai recenti investimenti nel settore del liquid da parte di Scorpio Tankers (di cui abbiamo scritto nello scorso numero di Porto&Diporto e che nel frattempo ha aggiunto un’ulteriore commessa in Sud Corea per sei navi in consegna nel 2014) e di d’Amico International Shipping di un nuovo ordine da parte di un altro armatore italiano rafforza il cauto ottimismo che da qualche settimana ha ripreso a circondare questo settore, in particolare per ciò che riguarda la nicchia del Medium Range. Nel caso specifico, peraltro, si tratta di un esordio, per così dire, dal momento che dalla sua fondazione Gestion Maritime, compagnia fondata a Montecarlo nel 1976 dall’armatore genovese Francesco Corrado e guidata dal CEO Danilo Fumarola, si era occupata in via esclusiva del trasporto di rinfuse secche. Per l’ingresso nel settore delle cisterne Gestion Maritime si è rivolta al cantiere sudcoreano Hyundai Mipo, a cui ha commissionato la costruzione di due navi cisterna IMO II MR, basate sull’ormai noto e universalmente apprezzato eco-design del costruttore asiatico, che consentirà alle newbuilding (da circa 50.000 dwt) della shipping company monegasca, in consegna prevista nella prima metà del 2015, di generare risparmi nell’ordine di 8-9 tonnellate di bunker al giorno, rispetto ai consumi medi della flotta di tanker medium range attualmente esistente. Le due navi avranno inoltre un Energy Design Index (EEDI) già inferiore al limite stabilito dall’IMO per le unità costruite a partire dal 2025, e del 31% più basso rispetto ai parametri attuali. La compagnia armatoriale monegasca ha confermato la notizia senza tuttavia specificare l’entità dell’investimento, ma fonti di mercato parlano di una cifra che dovrebbe aggirarsi attorno ai 33,5 milioni di dollari per ciascuna

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nave, con opzioni per altre due unità gemelle al medesimo prezzo. “L’idea che sta alla base di questa decisione – ha spiegato Fumarola nella nota ufficiale diramata dalla compagnia – è quella di diversificare il nostro impegno nei mercati dello shipping, estendendo al settore dei carichi liquidi un modello di business che si è già dimostrato vincente nel dry bulk, consentendoci tra l’altro di attraversare senza danni la crisi e di poter cogliere le occasioni che oggi si presentato grazie ad un costo degli asset navali che appare, adesso, ragionevole”. La capacità di offrire servizi in


entrambi i rami del trasporto di rinfuse, che verrà garantita a partire dal 2015 con le due newbuilding appena ordinate a Hyundai Mipo, consentirà inoltre a Gestion Maritime di sfruttare al meglio la propria struttura organizzativa, rispondendo in modo più completo alle necessità dei propri clienti, “che non si limitano al trasporto delle sole rinfuse secche”. Riguardo alla tipologia

di navi da ordinare per il debutto nel liquid, Fumarola spiega che “l’attenzione si è concentrata sui prodotti raffinati per le loro buone prospettive di mercato, mentre a livello di size il medium range è stato ritenuto quello in grado di garantire la maggiore versatilità e flessibilità di impiego, soprattutto per la fase iniziale di ingresso in questo segmento di attività”. Quella dell’eco-design, poi, è stata una scelta praticamente obbligata: “Riteniamo che queste navi siano in grado di mantenere ciò che promettono, specie se sono costruite dal primo cantiere al mondo nel size MR. La loro elevata qualità ha fugato ogni dubbio riguardo ad un possibile rischio di oversupply. Ora aspettiamo che anche sul versante dry arrivi il momento di navi Super ECO Bulk Carriers, una volta che i cantieri e il mercato saranno riusciti a riportare in equilibrio il rapporto tra costi e qualità”. L’impegno di Gestion Maritime nel trasporto di rinfuse secche resta infatti immutato: “Siamo riconosciuti come esperti nella gestione di bulker Panamax e Kamsarmax e vogliamo essere percepiti dai nostri clienti come fornitori di tonnellaggio in grado di garantire una qualità del servizio sensibilmente superiore alla media, cosa che ora potremo fare sia nel dry sia nel liquid”. A riprova di ciò la compagnia di Corrado ha nei mesi scorsi rinnovato la flotta, prendendo in consegna nel corso

del 2012 le due Kamsarmax da 82.000 tonnellate di portata (Ines Corrado e Dragon) commissionate nel 2010 al cantiere sudcoreano Sungdong Shipbuilding & Marine Engineering per 35 e 37 milioni di euro. Con queste due unità ha raggiunto quota 8 la flotta di Gestion Maritime, che, sempre nel corso del 2012, proprio per far fronte a tale potenziamento aveva deciso di seguire direttamente la gestione tecnica delle proprie navi, aprendo una nuova società, Gestmar Tehnika, con sede a Rijeka, in Croazia. Andrea Moizo

Piano per difendere il mare dal petrolio

Proteggere i mari e gli oltre 8.000 Km di coste dell’Italia da inquinamenti accidentali, da petrolio e idrocarburi, dalle conseguenze pericolose per l’ambiente di naufragi di mercantili o di incidenti marittimi. Questo l’obiettivo del “Piano operativo di pronto intervento per la difesa del mare e delle zone costiere dagli inquinamenti accidentali da idrocarburi e altre sostanze nocive”, approvato il 13 febbraio scorso con un decreto da Corrado Clini, ministro dell’Ambiente che aggiorna dopo 25 anni il piano precedente. Per consentire un’immediata risposta a possibili sciagure, come quelle che nel passato hanno contaminato le acque italiane e il bacino del Mediterraneo, il piano coordina le attività che devono essere condotte dalle autorità competenti ad intervenire in caso di un incidente marino che può causare inquinamento, accidentale o deliberato. Il piano stabilisce inoltre le procedure necessarie perché la flotta antinquinamento del ministero, proprio nella logica del coordinamento, possa essere impiegata dalle autorità marittime.

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armamento / porto&diporto

Bruxelles certifica il pasticciaccio brutto della privatizzazione Tirrenia C

he l’intera procedura di privatizzazione di Tirrenia e delle sue controllate fosse nel mirino della Commissione Europea è cosa nota ormai da mesi, ma il documento pubblicato pochi giorni fa dalla DG Competition – un corposo report di oltre 50 pagine inviato a fine dicembre al Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata per comunicare l’estensione del procedimento dell’indagine formale avviata un anno prima – analizza pezzo a pezzo, con zelo da vivisezione, il percorso intrapreso dall’Italia dall’inizio del 2009 ad oggi (il sistema convenzionale ventennale su cui si reggeva l’architettura di Tirrenia scadde a fine 2008) e, pezzo a pezzo, lo boccia severamente, rilevandone le numerosissime incompatibilità e aprendo uno scenario di grande incertezza per una

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fetta cospicua del nostro cabotaggio. Districandosi fra la pioggia di denunce ricevute a latere della privatizzazione e gli atti istituzionali spesso nebulosi, contraddittori e carenti da parte dell’Italia, Bruxelles ricostruisce l’arzigogolato puzzle della dismissione della flotta di Stato, individuando ben sette differenti misure passibili di sanzioni, ulteriori rispetto a quanto già rilevato con l’indagine avviata nel 2011 (inerente le prime proroghe delle convenzioni e le modalità di privatizzazione): “La compensazione corrisposta nell’ambito della proroga delle convenzioni iniziali fino alla conclusione del processo di privatizzazione; le ulteriori misure adottate dalla regione Sardegna a favore di Saremar; l’applicazione abusiva dell’aiuto per il salvataggio; la compensazione da corrispondere per l’esercizio del servizio pubblico nell’am-

bito delle future convenzioni o dei futuri contratti di servizio pubblico; la controgaranzia prestata dalla regione Sicilia relativamente a parte del prezzo di acquisto offerto da CdI per l’acquisto del complesso aziendale di Siremar preposto all’erogazione del servizio pubblico e l’aumento di capitale di CdI; il pagamento dilazionato del prezzo d’acquisto di Tirrenia; la privatizzazione delle compagnie regionali”. Vale a dire, in sostanza, ogni decisione assunta dalle varie autorità italiane interessate negli ultimi 18 mesi. Ci sono le infinite proroghe alle compensazioni necessarie a tenere in piedi le ultradecotte società regionali, rinnovate senza pudore ancora dall’ultima Legge di Stabilità; c’è buona parte della telenovela Saremar, con dovizia di particolari sui danni finanziari arrecati alle tasche dei


contribuenti, fra cui spiccano le perdite subite nell’esercizio delle tratte continentali (oltre 9 milioni di euro); ci sono le opacità e le incongruenze dei prestiti e delle garanzie statali (mai resi pubblici o solo parzialmente) concessi a Tirrenia e Siremar durante l’amministrazione straordinaria di Giancarlo D’Andrea; ci sono le sovvenzioni milionarie e pluriennali previste per chi ha rilevato e rileverà le società del gruppo Tirrenia; c’è l’intricatissimo affaire Siremar, con il ruolo a dir poco ambiguo giocato dalla Regione Siciliana; c’è la dilazione del pagamento dei 380 milioni dovuti da CIN per acquisire Tirrenia con la conseguente svalutazione di tale importo; ci sono le privatizzazioni delle regionali, e qui si va dalle presunte irregolarità procedurali all’ancora attuale inadempienza totale, come nel caso della Regione Sardegna e della Saremar, relativamente a cui non è pervenuto alla Commissione nemmeno il progetto dei bandi di gara. Dopo aver descritto nel dettaglio le suddette “misure, la successiva sezione del dossier della DG Competition dà conto della “posizione delle autorità italiane”, cioè delle “giustificazioni” addotte dai vari organi statali e regionali chiamati in causa, caratterizzate da un grado di approfondimento e di fondatezza molto variabile da misura a misura. Ma il vero cuore della comunicazione è nel capitolo successivo, dedicato alla “valutazione” delle misure ogget-

to d’indagine, da cui emerge, previa un’approfondita analisi della normativa e dei vari elementi raccolti e un’argomentata critica alle summenzionate giustificazioni, che ognuna di esse configurerebbe, secondo la DG guidata da Joaquín Almunia, una forma di aiuto di Stato incompatibile con la normativa europea. E proprio dall’esame della compatibilità emerge, fra le altre cose, l’osservazione della Commissione a proposito degli aiuti ricevuti da Tirrenia e Siremar e del possibile “trasferimento del vantaggio intrinseco all’aiuto agli acquirenti dei complessi aziendali di Tirrenia e Siremar”: “Qualora gli attivi di Tirrenia e Siremar fossero stati venduti a un prezzo inferiore a quello del loro valore di mercato, l’eventuale recupero degli aiuti attuati in modo abusivo sarebbe esteso agli acquirenti”. Sembrerebbe insomma che la Commissione non escluda che CIN – Compagnia Italiana di Navigazione e CdI – Compagnia delle Isole, nuove proprietarie rispettivamente di Tirrenia e Siremar (di cui hanno rilevato gli attivi, mentre i debiti sono rimasti in capo alle due società in amministrazione straordinaria), possano subire, almeno in parte, l’eventuale diktat di Bruxelles allo stato italiano, tenuto nel caso a chiedere a Tirrenia e Siremar la resti-

tuzione di quanto ricevuto come aiuto. Con l’ulteriore complicazione che, non essendo rimasto nulla a Tirrenia e Siremar da restituire, CIN e CdI sarebbero le uniche a pagare. Al riguardo tuttavia Ettore Morace, amministratore delegato della prima, si è detto tranquillo: “Il problema era emerso già mesi fa e coi nostri legali abbiamo concluso che non esiste alcun rischio di questo tipo”. Il report della Commissione si conclude con l’invito alla “Repubblica Italiana a presentare le proprie osservazioni e a fornire ogni informazione che possa contribuire a valutare le misure descritte, entro un mese dal ricevimento della presente lettera”. Scadenza che quindi, mentre scriviamo, è già stata superata. Ma dal Ministero dei Trasporti – competente sulla materia, almeno secondo quanto riferito da un portavoce di quello degli Esteri, formale destinatario della comunicazione di Almunia – non è giunta alcuna indicazione al riguardo, mentre la Commissione non ha chiarito quali saranno i prossimi step della procedura. Dell’interminabile feuilleton della privatizzazione di Tirrenia manca quindi ancora il finale e, se pur certi del generale carattere farsesco (che tuttavia poche risate suscita), non è purtroppo ancora chiaro se sarà lieto o meno. Andrea Moizo

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shipping / porto&diporto

Navi da crociera a Venezia la storia infinita D

opo l’incidente del Giglio c’è stata un’escalation di polemiche riguardo il transito delle navi da crociera nel Bacino di San Marco a Venezia; questo problema si era già manifestato precedentemente al naufragio della “Concordia”, ma quest’evento ha dato forza a chi ha sempre osteggiato quest’importante traffico passeggeri nella Laguna veneziana. Sull’onda emotiva di questa tragedia è stato emanato il decreto Clini-Passera che limita il passaggio delle navi da crociera nel Bacino di San Marco a quelle con una stazza lorda fino alle 40.000 t.s.l., ma l’applicazione di questo provvedimento è subordinata alla definizione di un’alternativa al transito delle navi davanti Palazzo Ducale. Ma quale potrebbe essere questa alternativa? L’opportunità di trasferire l’approdo dei cruise-liners a Marghera, come proposto dal sindaco Giorgio Orsoni, risulta praticamente impossibile perché bisognerebbe costruire ex-novo una nuova Stazione Marittima e perché la logistica della nuova destinazione sarebbe molto disagiata: la distanza dal centro storico renderebbe molto meno appetibile per il turista una sosta a Venezia e la cornice di impianti industriali non è certo l’ideale per un’attività turistica (invece i traghetti presto lasceranno l’ormeggio alla Marittima per trasferirsi a Fusina). Il terminal crociere veneziano vanta strutture all’avanguardia e ha già un importante piano d’investimenti che prevede la ristrutturazione del vecchio edificio del terminal 109/110 che permetterà d’incrementare il ruolo di home-porting di Venezia; invece per ora è stata congelata la demolizione della “scassa” della Banchina Isonzo (costo dell’opera 10 milioni) che avrebbe permesso di allungare quest’ultima in maniera d’ospitare due navi più lunghe. Quindi, ponendo come punto fermo questa struttura, bisogna trovare un modo per raggiungerla senza passare davanti San Marco. C’era già un’altra via disponibile, il Canale Vittorio Emanuele III, che collegava Marghera e il Canale Petroli al Canale della Giudecca; però quest’ultima via d’acqua si è parzialmente interrata rendendola impraticabile alle navi di grosso tonnellaggio. In ogni caso la strada che avrebbero dovuto percorrere le navi per raggiungere la Marittima sarebbe stata lunga e con una curva a gomito. La soluzione che sembra più percorribile sarebbe invece lo scavo del Canale Contorta-San’Antangelo: purtroppo il primo ha una profondità media che varia tra 1,6 e 1,9 metri senza contare la larghezza limitata. Se verrà scelta questa soluzione (si dovrebbe portarlo a una profondità di almeno 10 metri) potrebbero nascere però delle difficoltà nello smaltimento dei fanghi di dragaggio. Quindi ci possiamo già immaginare le proteste degli ambientalisti e di tutti quelli che temono che ulteriori scavi comportino danni al delicato ecosistema veneziano. Questa nuova via d’acqua però sarebbe la via più breve per collegare la Marittima al Canale Petroli e a sua volta permetterebbe l’ingresso in Laguna delle navi da crociera dalle bocche di Malamocco. Nel frattempo il comitato “No grandi navi” continua la sua

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battaglia mediatica contro le navi da crociera a Venezia paventando gravi rischi per la città. Ma siamo sicuri che queste navi siano così pericolose? Le norme di sicurezza per il loro passaggio sono molto restrittive: secondo l’Ordinanza della Capitaneria di Porto n° 175 del 28 dicembre 2009 possono raggiungere il terminal passeggeri unità che hanno una lunghezza massima fuori tutto di 340 metri con un pescaggio massimo di 9,10 metri (aggiornamento con l’ordinanza 90/12). Per le navi con più di 50.000 t.s.l. è previsto l’obbligo del secondo pilota a bordo e per quelle con più di 40.000 t.s.l. è obbligatorio l’accompagnamento con due rimorchiatori, uno a prua e uno a poppa con obbligo della presa del cavo (quest’ultimo introdotto dopo l’incidente del Giglio). Infine la velocità massima prevista durante il transito nel Bacino di San Marco è di 6 nodi, con l’obbligo di rallentare ulteriormente in caso d’incroci pericolosi. Inoltre è interdetta la navigazione nei canali lagunari in caso di nebbia con visibilità inferiore ai 400 metri (con deroga 200) e di vento superiore ai 56 km/h che possa soffiare di traverso alla rotta seguita. Quindi come possiamo vedere le possibilità di un incidente sono alquanto remote, comunque a tal riguardo uno dei comandanti che porta questi giganti in Laguna ci ha confidato che «le navi corrono in un binario scavato all’interno del canale e quindi se si esce da questa rotta obbligata si finisce con l’incagliarsi, perciò è quasi impossibile andare contro un palazzo come gli allarmisti asseriscono». Altro punto critico secondo il comitato “No grandi navi” sono l’emissioni derivate dai gas di scarico delle navi. Nel corso del transito nel bacino già adesso si usano carburanti con basso contenuto di zolfo, ma per ridurre le emissioni

è prevista l’elettrificazione di quattro ormeggi del terminal passeggeri. Grazie al “cold ironing” sarà possibile spegnere i motori in banchina e far alimentare la nave da terra, ma purtroppo per quel che riguarda Venezia non c’è ancora una tempistica certa per questo importante investimento. Su questo argomento abbiamo sentito l’Ing. Paolo Guglia di Fincantieri, coordinatore del progetto Beest: «Dall’applicazione di tecnologie innovative si è dimostrato che è possibile contenere entro una soglia sostenibile sia le emissioni inquinanti nell’atmosfera e in mare, sia il rumore percepito all’esterno della nave ed irradiato in acqua, in modo da garantire l’accesso delle navi anche in aree critiche o sensibili sotto il profilo ambientale». Oggi le navi da crociera sono una grande risorsa per Venezia, danno lavoro a circa 5.500 persone senza contare l’indotto. Ogni turista che sbarca porta denaro (basti pensare che il solo biglietto del vaporetto dalla Marittima a San Marco costa 8 Euro). Tutte queste polemiche stanno minando l’appeal del porto veneziano tra le grandi compagnie armatrici. Siamo sicuri che per l’ennesima volta non si stia facendo un auto-goal all’italiana? Ormai è chiaro che le soluzioni sono due: o si smette di far arrivare le navi passeggeri a Venezia con grave danno economico per la città o si scava il canale Contorta-Sant’Angelo se si vuol rispettare il decreto Clini-Passera dando per scontato che non si transiterà più davanti a San Marco. Sarebbe il caso che si arrivasse ad un accordo tra le diverse visioni del problema trovando un compromesso perché se si continuerà su questa strada ne soffrirà Venezia tutta. Matteo Martinuzzi

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shipping / porto&diporto

Crociere, traghetti e nautica protagonisti a Trieste La prima edizione di Adriatic Sea Forum, evento internazionale ideato da Risposte Turismo dedicato ai settori del turismo via mare nell’Adriatico.

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na due giorni di studio, confronto e approfondimento sui temi legati al turismo via mare dell’Adriatico tra gli operatori dei settori crociere, traghetti e nautica (vela e motore) con l’obiettivo di contribuire ad assegnare all’area quel ruolo di protagonista tra le zone geografiche a forte vocazione turistica in Europa che essa merita in virtù della presenza di oltre 150 destinazioni costiere interessate da movimenti turistici. Questa, in sintesi, la mission di Adriatic Sea Forum, evento internazionale ideato da Risposte Turismo - società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica fondata e presieduta da Francesco di Cesare - in programma giovedì 21 e venerdì 22 marzo 2013 presso il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima di Trieste. L’appuntamento, alla prima edizione nel 2013 e patrocinato da Antonio Tajani Vice Presidente della Commissione Europea, dalla città di Trieste e dalla provincia di Trieste, con il supporto di associazioni nazionali ed internazionali quali Assomarinas, Assoporti, CEI – Central European Initiative, MedCruise (l’associazione dei porti crocieristici del Mediterraneo), UCINA Confindustria Nautica e UHPA (l’associazione delle agenzie di viaggio croate), è il primo evento a riunire in un’unica occasione tutte le forme di turismo via mare dell’Adriatico, affrontando tematiche

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trasversali a 7 nazioni (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Italia e Slovenia), per un totale di 25 regioni che insistono sull’area. Organizzato quest’anno in partnership con TurismoFVG, l’agenzia regionale preposta allo sviluppo turistico del Friuli Venezia Giulia, che sta portando avanti un progetto legato alle stazioni nautiche della regione, e con la collaborazione di Trieste Terminal Passeggeri, il forum

ha come obiettivo principale quello di offrire una lettura internazionale della destinazione turistica adriatica, puntando ad individuare le chiavi giuste per promuovere l’area. L’evento è destinato agli operatori che hanno nell’Adriatico la sola o una delle proprie aree di at-


tività (tour operator, agenti di viaggio, compagnie di navigazione, agenti marittimi, terminal crocieristici e di traghetti, marine e porticcioli, società di charter nautico, cantieri, amministrazioni pubbliche, consorzi locali di promozione turistica, e non solo). Il format di Adriatic Sea Forum prevede incontri, dibattiti, occasioni di business networking, durante i quali tutti i partecipanti potranno approfondire le proprie conoscenze, attivare nuove relazioni o rafforzare quelle esistenti e promuovere la propria attività e i propri progetti in un contesto internazionale. Ricche di appuntamenti entrambe le giornate del forum che vedranno impegnati relatori internazionali per una due giorni di studio, confronto e approfondimento con focus dedicati ai singoli comparti di interesse trattati all’interno dell’evento. Sei le sessioni in programma di cui due plenarie e quattro in parallelo. La prima giornata

del forum si aprirà con la presentazione del nuovo portale della nautica del Friuli Venezia Giulia ideato da Turismo FVG seguita dalla prima sessione plenaria intitolata “La promozione dell’Adriatico: tante mete, unica destinazione”, un momento di incontro e confronto sulle mete turistiche che insistono nell’area adriatica analizzate nella loro duplice veste di competitors e di elementi di un’unica grande destinazione turistica. Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori, Francesco di Cesare presenterà la prima edizione di Adriatic Sea Tourism Report, il primo report di ricerca a riunire in un’unica pubblicazione i dati principali del turismo via mare nell’Adriatico, mentre Francesca Tudini – Head of Unit Tourism Unit Euopean Commission - terrà un keynote speech sull'attenzione e i programmi che l'Europa dedica al maritime tourism e dunque anche ad una destinazione quale l’Adriatico. Successivamente si svolgeranno due sessioni parallele dedicate, rispettivamente, alla forza e alle potenzialitá commerciali del prodotto turisticonautico adriatico (titolo: “La distribuzione del prodotto turistico-nautico

adriatico”) e ai maxi yachts (titolo: “Focus maxi yacht: cantieri, porti e operatori nello spazio Adriatico”). Nella prima sessione i rappresentanti di alcune tra le più affermate realtà di produzione, tour operating e intermediazione turistica si confronteranno sulle criticità da affrontare e le opportunità da cogliere nelle politiche e fasi di distribuzione e vendita del prodotto, presentando novità e programmi futuri. Nella seconda sessione parallela esponenti di imprese cantieristiche, società di charter e gestori di porti e marine chiariranno il ruolo di tale comparto in Adriatico e il suo reale potenziale di sviluppo sulla base della domanda e delle condizioni di fruizione. La seconda giornata del forum si aprirà con altre due sessioni parallele dedicate alle regate e agli eventi nautici nell’Adriatico (titolo: “Regate ed altri eventi: un traino per la promozione della nautica e dell’Adriatico”) e ai traghetti (titolo: “Focus Ferry: prospettive di sviluppo del traffico passeggeri”). Nel primo appuntamento alcuni organizzatori di eventi e manifestazioni si confronteranno sul ruolo di regate, saloni nautici e del mare per la promozione della nautica e del turismo nautico nell’area dell’Adriatico. Nel secondo ci si interrogherà invece su quanto la domanda turistica possa sostenere il futuro del comparto traghetti e aliscafi, e quanto l’Adriatico nel prossimo futuro possa vedere o meno crescere le rotte a disposizione dei passeggeri. Adriatic Sea Forum si concluderà con una sessione plenaria intitolata “Muoversi ed operare via mare in Adriatico: costi e tasse nei diversi Paesi a confronto”. L’incontro, che vedrà la partecipazione dei rappresentanti di alcune delle più importanti associazioni di categoria, nazionali e non, interessate ai settori del turismo via mare (ACI Croazia, Assomarinas, Confitarma, MedCruise e UCINA Confindustria Nautica) analizzerà le differenze in termini di costi e regimi fiscali presenti tra i diversi Paesi che insistono sulle sponde dell’Adriatico. Cosimo Brudetti

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shipping / porto&diporto

Emma Maersk a Palermo testimonia la professionalità del settore marittimo siciliano

Europea Servizi Terminalistici responsabile approdo e permanenza della portacontainer

«I

l fatto che la Maersk abbia scelto la Sicilia per le delicate e impegnative operazioni di riparazione e manutenzione della sua Ammiraglia, non può che gratificar-

dimostrare la competenza del comparto siciliano dello shipping, a garanzia dello sviluppo dei nostri porti e dei servizi offerti». La Emma Maersk è stata la prima

da periti della società di classificazione ABS – continua Pandolfo – la nostra società si occuperà di fare da interfaccia tra la città di Palermo e il personale di Maersk Line, divisione di trasporto

ci, rappresentando un riconoscimento della professionalità e della qualità del comparto marittimo nostrano». Con queste parole il marketing manager di Est (Europea servizi terminalistici) Antonio Pandolfo, ha commentato nei giorni scorsi l’arrivo a Palermo di “Emma Maersk”, una delle otto portacontainer più grandi al mondo. L’agenzia marittima siciliana ha avuto l’incarico di curare l’approdo e la permanenza della nave da parte dell’Armatore di una delle più grandi aziende leader del mercato: «Questa commessa – continua il rappresentante di Est – rappresenterà di certo una boccata d’ossigeno per la Fincantieri, che impegnerà a rotazione le sue maestranze per quattro mesi circa, e per l’economia dell’Isola più in generale: sarà una vetrina anche per

nave oltre i 10.000 TEU di capacità introdotta nel mercato nel 2006. Insieme a altre sette navi gemelle, fa parte della PS-class, una delle più moderne, soprattutto dal punto di vista dell’attenzione agli impatti ambientali. L’Ammiraglia due settimane fa ha subito un allagamento in sala macchine ed è stata trainata dal Suez Canal Container Terminal, dov’è stata ormeggiata a seguito dell’incidente. Le dimensioni della nave – lunga 398 metri e larga 56, con un pescaggio di 15,5 metri e oltre 150mila tonnellate di stazza lorda - hanno comportato una delicata operazione di attracco, andata a buon fine grazie anche al supporto e all’abilità degli uomini della Guardia Costiera: «I lavori verranno supervisionati

container del gruppo A.P. Moller-Maersk con sede a Copenhagen, la cui flotta comprende oltre 600 navi». E dalla compagnia nord-europea Palle Laursen, vice presidente ship management, ha affermato: “Siamo fiduciosi che Fincantieri opererà questa importante commessa mettendo a disposizione le sue migliori competenze” mentre Orazio Stella, Managing Director di Maersk Line Italia, ha aggiunto: “La consapevolezza di quanto questa commessa sia importante per l’economia del territorio siciliano rende maggiore la nostra soddisfazione, soddisfazione che condividiamo volentieri con l’intera comunità dello shipping in Italia”.

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Stefania Vergani


infrastrutture / porto&diporto

AlmavivA lancia ePort per l’A.P. di Genova

O

ggi il porto di Genova è il primo porto italiano in termini di movimentazione complessiva e fra i primi porti mediterranei di destinazione finale per quanto riguarda il trasporto containerizzato. E’ uno scalo polivalente e multifunzione, con Terminal in grado di accogliere ogni tipo di nave per ogni tipo di merce: contenitori, merci varie, prodotti deperibili, metalli, forestali, rinfuse solide e liquide, prodotti petroliferi e passeggeri. Il governo di questo importante asset della logistica nazionale è in carico alla Autorità Portuale di Genova che nell’ambito di tali prerogative ha realizzato il sistema telematico ePort che è la soluzione voluta quale strumento abilitatore del miglioramento dei processi portuali, così da agevolare e rendere sostenibile il transito delle merci e dei mezzi di trasporto nelle aree portuali. ePort permette di gestire in maniera opportuna l’iter autorizzativo e il flusso dei documenti per le operazioni di import ed export, in particolare con il coinvolgimento di tutti gli attori della community portuale: Operatori Terminalistici, Agenti marittimi, Spedizionieri, Autotrasportatori, etc. AlmavivA, azienda leader in Italia nei servizi IT e Business Process Outsourcing, in questo contesto complesso e dinamico, supporta l’Autorità

Smeraldo Fiorentini Responsabile Divisione Trasportation AlmavivA Portuale di Genova attraverso l’erogazione del servizio di gestione, assistenza, manutenzione ed evoluzione del sistema ePort ed i connessi servizi di supporto all’utenza portuale, mettendo a disposizione eccellenti e consolidate competenze ed infrastrutture tecnologiche. La continua evoluzione del mondo del trasporto e la necessità di competere in un mercato dove la maggior velocità ed il minor costo sono fattori determinanti per la sopravvivenza, fa si che ePort debba essere in costante

evoluzione. Il sistema ha portato importanti benefici sotto forma di tempi certi e predefiniti per le operazioni del traffico in importazione e riduzione tempi di uscita dal terminal degli automezzi pesanti; di incremento della produttività a parità di infrastrutture fisiche esistenti; inoltre consente la miglior gestione dell’afflusso degli automezzi pesanti nell’area portuale con il preavviso di arrivo; infine assicura un livello di sicurezza adeguato per la gestione del transito delle merci pericolose. In questo contesto, particolare attenzione viene dedicata alla interoperatività con i diversi asset tecnologici pubblici che concorrono al funzionamento dei nodi logistici portuali. I piani di sviluppo del sistema sui quali AlmavivA è impegnata, in linea con il Piano Operativo Triennale dell’Autorità Portuale, prevedono l’attuazione di linee di intervento che siano in grado di rispondere tempestivamente alle esigenze che l’Autorità Portuale deve soddisfare in termini di capacità di indirizzo e coordinamento dei vari Soggetti, pubblici e privati, che operano nei nodi logistici di riferimento per il porto di Genova. Deve inoltre ridurre ulteriormente i tempi di attraversamento del nodo portuale da parte della merce per consentire, a parità di condizioni infra-

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Alessandra Raffone strutturali, un significativo incremento di volumi di traffico; potenziare la capacità di accoglienza del traffico marittimo in termini di ulteriori servizi a valore aggiunto da offrire all’utenza portuale (rientrano in questo ambito le nuove

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categorie di relazioni con Operatori esterni al perimetro portuale, per definire relazioni strutturate in grado di assicurare un ottimale tracciamento delle merci all’interno del perimetro portuale e gli interventi in grado di assicurare il monitoraggio del dwell time). Deve realizzare una più stretta integrazione con il sistema dei trasporti gomma/rotaia da e verso l’hinterland e realizzare un’adeguata integrazione con la Piattaforma Logistica Nazionale, lavorando anche al coordinamento della logistica fra porto, strutture interportuali e retroportuali e basi logistiche. Particolare attenzione poi viene dedicata al potenziamento dello sviluppo e dell’integrazione degli strumenti di informazione e comunicazione in relazione allo sviluppo delle relazioni con sistemi esterni (sistemi informativi, piattaforme tecnologiche, etc.).

L’innovazione quindi quale focus primario di AlmavivA. Porto&diporto ne ha parlato con Alessandra Raffone, Responsabile dei Progetti di Innovazione e Finanza per l’Innovazione. “Almaviva fa dell’innovazione uno dei suoi punti cardine per lo sviluppo dell’azienda e il suo posizionamento sul mercato attraverso un’offerta innovativa che colga le esigenze del sistema paese e dei suoi clienti per garantire l’eccellenza che è oggi richiesta a chi vuol fare la differenza sul mercato. In collaborazione con le migliori università italiane e centri di ricerca, Almaviva sta sviluppando importanti progetti di innovazione, a livello regionale, nazionale ed europeo, con un particolare focus sui trasporti, sulle smart cities e l’inclusione delle categorie più deboli nel contesto sociale e cittadino, in co-


erenza con il suo Piano di Innovazione biennale”. Quali esperienze nel settore trasporti? In ambito trasporti, Almaviva ha sviluppato il progetto Context Aware, cofinanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, che consente la mobilità assistita alle persone affette da disabilità motorie nell’ambito urbano attraverso soluzioni mobile. Tale soluzione è stata utilizzata anche in occasione dei campionati mondiali di sci della Val di Fiemme 2013. Altro settore di grande interesse, è la distribuzione urbana delle merci (city logistics) per la quale è stata messa a punto Urbis Ratio, una soluzione organizzata supportata da una piattaforma telematica per la distribuzione razionale delle merci, tenendo conto degli orari di ricevimento merci dei singoli esercizi commerciali, ottimizzando i percorsi e colloquiando in tempo reale con gli autisti. La soluzione è stata premiata dalla Commissione Europea nell’ambito della settimana sull’innovazione nei servizi e ha vinto il premio Italia degli Innovatori della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quanto è importante nel settore l’informazione? Sul versante dell’infomobilità, Almaviva ha realizzato, Urbis Nauta, la piat-

taforma telematica di infomobilità integrata intermodale che consente di supportare le aziende di trasporto pubblico nella pianificazione dei servizi, nella definizione dell’orario e nella verifica della sostenibilità dell’orario e di pianificare il viaggio intermodale door-todoor delle persone individuando il percorso ottimale e fornendo informazioni aggiornate lungo il percorso (traffico, disponibilità parcheggi, etc.). Anche Urbis Nauta ha ricevuto il premio Italia degli Innovatori della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ritornando al settore logistico? Sul fronte interportuale è appena stato concluso un progetto di innovazione per efficientare le manovre in ambito interportuale e gestione di corridoi intermodali, anche attraverso lo sviluppo di una innovativa soluzione di riconoscimento automatico di targhe dei container all’ingresso degli interporti/porti, a prescindere da dove la stessa è posizionata, per velocizzare le operazioni di ingresso dei mezzi che trasportano i container. Almaviva, inoltre, fa parte del costituendo “Distretto ad Alta tecnologia Trasporti di Superficie” a Napoli, a seguito della risposta al bando PON MIUR Ricerca e Competitività “Distretti ad Alta Tecnologia e relative reti”. Fabrizio De Cesare

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doganalisti / porto&diporto

I Doganalisti europei a Napoli dati inediti e proposte concrete Contrasto alla contraffazione, tutela del Made in Italy, della sicurezza dei cittadini e facilitazione degli scambi commerciali.

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i terrà il 15 marzo, a Napoli, presso l’hotel Royal Continental, il convegno dal titolo “Il futuro dei rappresentanti doganali e dei customs brokers”, organizzato da CONFIAD, Confederazione Internazionale degli Agenti Doganali e ANASPED, Federazione italiana delle Associazioni territorialmente localizzate di doganalisti. Interverranno il Presidente di CONFIAD, Massimo De Gregorio, il Presidente Federale ANASPED, on. Cosimo Ventucci, Giovanni de Mari, Presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, Domenico De Crescenzo, Vice Presidente FEDESPEDI, Alberto Libeccio, Direttore Interregionale Agenzia Dogane e Monopoli - Campania e Calabria, On. Cristina Muscardini, Vice Presidente della Commissione Commercio Internazionale - Parlamento Europeo, Miroslaw Zielinski, Direttore della DG Taxud, Giuseppe Peleggi, Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, George Zografos, President IFCBA - International Federation of Customs Brokers Association, Mario Oliveira Vice Presidente CITI CLECAT - Comité de Liaison Européenne des Commissionaires et Auxliaires de Transport du marché commun, Mrs Anne

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Massimo De Gregorio Sandretto, Director TLF - Vice Presidente Confiad. Lo scandalo della carne di cavallo utilizzata insieme a quella di manzo nei prodotti alimentari scoperto nei giorni scorsi, è solo uno degli ultimi esempi di merce non controllata che arriva nel nostro territorio e negli esercizi commerciali italiani. È evidente l’importanza delle autorità doganali europee, chiamate a garantire l’equilibrio tra salvaguardia della collettività e la fluidità

degli scambi commerciali. In questo contesto assume, poi, un ruolo importante il rappresentante doganale, che costituisce l’anello di congiunzione tra dogana e impresa. Il customs broker (spedizioniere doganale o doganalista) ha rivestito fino ad oggi in molti paesi membri dell’Unione un ruolo importante di intermediazione altamente qualificata dell’impresa nei confronti delle dogane e di partner affidabile di queste ultime per l’internazionalizzazione. Ma quale é il futuro di questa figura professionale, alla luce dei nuovi regolamenti europei? “Oggi noi riteniamo che sia più opportuno effettuare controlli mirati ed efficaci alle frontiere in modo da non interferire sulla fluidità dei traffici ed effettuare gli altri controlli sul territorio come fanno gli altri partners comunitari. Dai dati in nostro possesso risulta chiaro come una grande quantità di merci destinate all’Italia passino con facilità attraverso le Dogane di altri paesi europei e giungano solo dopo in Italia, senza controlli. Occorre quindi da un lato semplificare i controlli alla Dogana italiana, anche attraverso una seria attivazione dello Sportello Unico Doganale, per recuperare molti milioni di euro di gettito fiscale ed indotto, e dall’altro


rafforzare i controlli sul territorio, unico vero contrasto all’illegalità. Ed é a livello europeo che occorre agire per ridurre gli spazi che oggi esistono per portare sul nostro mercato interno merci non in regola. E poi occorre finalmente una politica seria di semplificazione per le nostre imprese che vogliono esportare. Ne parleremo a Napoli, con dati inediti e proposte concrete, perché da questo settore può davvero dipendere una parte fondamentale della possibile ed auspicabile ripresa”. Ha dichiarato Giovanni De Mari, Presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali. “A 20 anni dalla prima presidenza l’Italia è riuscita finalmente ad raggiungere nuovamente il vertice della Confederazione Europea in un momento delicato ed importante per il futuro della nostra categoria professionale – ha dichiarato Massimo De Gregorio, Presidente Confiad e Presidente del Consiglio Direttivo Anasped – La Presidenza Italiana coincide con l’inizio dei negoziati avviati dal Parlamento Europeo con il Consiglio e la Commissione, per raggiungere un’intesa sul testo del nuovo Codice Doganale. Per tale motivo, la Confiad con l’Anasped (Federazione Nazionale degli Spedizionieri Doganali in Italia) hanno ritenuto di organizzare a Napoli questo evento

che vede coinvolti relatori di assoluta rilevanza europea”. CONFIAD, Confederazione Internazionale degli Agenti Doganali, è stata fondata nel 1982 per dare una voce europea agli spedizionieri doganali stabiliti negli Stati membri dell’UE. Successivamente ha consentito di partecipare alla sua organizzazione anche le associazioni di spedizionieri doganali di altri Stati non membri dell’UE. CONFIAD oggi è una rete Pan europea di associazioni che rappresentano gli interessi degli spedizionieri doganali a livello nazionale. Gli scopi della Confederazione sono la difesa ed il coordinamento degli interessi dei membri delle organizzazioni, al fine del raggiungimento di un’ampia convergenza legislativa, regolamentare e professionale tra i servizi di intermediazione doganale offerti nei Paesi di stabilimento dei suoi membri. Ad oggi, la CONFIAD incorpora circa 20.000 aziende (principalmente piccole e medie imprese) attive nel settore dei servizi doganali ed impiegano circa 250.000 lavoratori in tutta l’Unione Europea. Chi sono i Doganalisti? I Doganalisti sono definiti dalla legge esperti in materia doganale, fiscale, merceologica, valutaria, e in quant’altro si riferisce al commercio internazionale. Il titolo di “spedizioniere doganale”

spetta a coloro che hanno superato un apposito esame di Stato (il quale è volto ad accertare il possesso di specifici requisiti di competenza e di ‘fiduciarietà’). Il Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali (CNSD), ordine professionale istituito con la legge 22 dicembre 1960, n. 1612 è l’organo preposto al coordinamento, controllo e formazione degli Spedizionieri Doganali (o Doganalisti) iscritti nel relativo Albo professionale. Il CNSD ha sede in Roma e conta più di 2.000 iscritti. Alberto Medina

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Il Master si pone l’obiettivo di formare figure professionali con una specifica conoscenza dei prodotti che il mercato finanziario offre alle società del settore armatoriale e alle aziende di tutto il comparto per l’accesso al mercato dei capitali e al private equity. Professionisti capaci di valutare adeguatamente progetti di investimento, seguire operazioni di finanza straordinaria e corporate finance, offrire consulenza per la revisione dei bilanci e con le competenze necessarie per valutare e trovare soluzioni ottimali nella gestione delle attività di logistica e di trasporto intermodale. Opportunità di inserimento si potranno creare presso le imprese armatoriale, le aziende di trasporto e logistica, le società di consulenza e revisione, banche, marzo 2013 - 17 compagnie di assicurazioni e società della filiera della finanza (fondi, broker, mercato borsistico) che operano con il mondo marittimo.


trasporti / porto&diporto

Mobilità e fonti rinnovabili ci pensa AlpStore I

ntegrazione fra mobilità, risparmio energetico e tutela dell’ambiente: la Lombardia è al vertice dei soggetti europei per queste sperimentazioni grazie ad ALOT, l’Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica, che annuncia l’avvio di AlpStore il più innovativo progetto di settore a livello comunitario. “ALOT – dichiara il suo direttore Guido Piccoli - gestirà la diffusione e la dimostrazione della replicabilità dei risultati proposti dal Progetto AlpStore, proponendo azioni sinergiche con i principali decisori locali sulla mobilità elettrica nell’ambito del Trasporto Pubblico Locale”. Il progetto AlpStore, infatti, prevede lo sviluppo di modelli d’uso delle auto elettriche e dei sistemi di accumulo di energia in uno scenario energetico che coinvolge centri di consumo, generatori di piccola taglia per la produzione

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di energia e i nascenti sistemi di ricarica delle batterie delle auto elettriche. “In una fase di grande fermento verso i temi delle risorse energetiche e della sostenibilità – ribadisce Piccoli - il settore della mobilità si deve evolvere trovando soluzioni concrete alle innumerevoli opportunità che si possono reperire dalle risorse energetiche naturali. E AlpStore sarà un percorso di concretezza e replicabilità delle azioni intraprese.”

AlpStore è un Progetto Europeo di Cooperazione Territoriale, supportato dal programma Alpine Space 20072013: per il progetto, partito a luglio 2012 e attivo sino alla fine del 2014, è stato stanziato un budget pari a 3 milioni di euro. L’obiettivo è lo studio di risorse di mobilità elet-


Innovazione e sostenibilità per l’accumulo di energia attraverso i sistemi di mobilità per puntare all’integrazione della mobilità elettrica nel sistema energetico. trica rispetto ad un modello di “flotta”: viene valutata non tanto l’interazione nel sistema del singolo cittadino quanto la gestione di un “parco auto” da parte di una Pubblica Amministrazione o di società municipalizzate o, ancora, di società private che forniscono sul territorio un servizio di electric car sharing. Le azioni sinergiche di ALOT e AGIRE (Agenzia per la Gestione Intelligente delle Risorse Energetiche) nella provincia di Mantova, nell’ambito di AlpStore, si inquadrano in un percorso iniziato nel 2008 con

il progetto AlpEnergy, gestito localmente dalla Provincia di Mantova con il supporto tecnico di AGIRE, che ha già visto realizzati importanti studi sulla potenzialità energetica delle fonti rinnovabili nel territorio, sul loro attuale sfruttamento e sulla possibilità di migliorare l’integrazione dell’energia prodotta da piccoli impianti diffusi alimentati dalle fonti rinnovabili, risolvendo i problemi di accettabilità e recepimento, e aumentando contemporaneamente la loro compatibilità con la rete elettrica nazionale e il fabbisogno energetico locale. Questi studi hanno portato alla realizzazione concreta di Virtual Power System, ovvero di un sistema di comunicazione analogo alle smart grid, che

collega impianti rinnovabili già esistenti ed utenze pubbliche nel Comuni di Suzzara e Gonzaga: un impianto a biogas, tre impianti fotovoltaici e due scuole (Istituto Manzoni di Suzzara e Istituto Agrario Strozzi di Palidano). Grazie a questo sistema, è possibile ipotizzare la produzione fotovoltaica partendo dalle previsioni meteo, costruendo quindi, con un giorno di anticipo, un bilancio energetico preventivo dell’intero sistema di impianti produttivi/ utenze, rispettando l’equilibrio di energia ipotizzato e riducendo al minimo la differenza tra produzione e consumo reale, anche agendo sulla regolazione modulante del motore dell’impianto a biogas. Con l’avvio del progetto AlpStore sarà possibile integrare soluzioni innovative con la struttura esistente di mobilità, tanto che il Virtual Power System di Suzzara sarà collegato a sistemi di mobilità sostenibile. Verranno esplorate varie possibilità tra cui individuare quella più realizzabile: da un sistema di ricarica per veicoli elettrici (auto, moto, bici), con eventuali sinergie con le mltiutility locali e i loro progetti ter-

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ritoriali, alla valutazione dell’impiego diretto del biogas, con la possibile creazione di punti di rifornimento per veicoli alimentati a gas (per l’agricoltura o il trasporto pubblico). Le attività di progetto sono già in corso e, dopo gli incontri operativi dello scorso novembre, condotti da ALOT, tra i partner italiani e i partner europei, il 25 e 26 febbraio scorsi AlpStore è stato ufficialmente presentato a Grafing, vicino a Monaco di Baviera in una conferenza internazionale. Partner del progetto europeo AlpSto-

re, che vede come capofila il gruppo tedesco B.A.U.M. Consult GmbH, sono: ALOT scarl, Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica (IT); AGIRE, Agenzia per la Gestione Intelligente delle Risorse Energetiche (IT); Regione Autonoma Valle d’Aosta (IT); Euroimpresa Legnano (IT); Vorarlberger Elektroautomobil Planungs- und Beratungs GmbH (AT); European Centre for Renewable Energy (AT); Novae Alsace – Freshmile (FR); University of Technology de Belfort-Montbéliard (FR); P+M Rothmoser GmbH&Co (KG

AGIRE – Agenzia per la Gestione Intelligente delle Risorse Energetiche – nasce nel 2006 sostenuta dalla Commissione Europea attraverso il Programma Intelligent Energy Europe e da un nutrito gruppo di partner locali capitanato da Provincia di Mantova e Camera di Commercio. AGIRE, partner di una rete europea di Agenzie per l’Energia che conta oggi più di 400 membri, nasce per diffondere a livello locale le politiche energetiche europee e contribuire così al raggiungimento degli obiettivi previsti in termini di risparmio energetico, aumento dell’efficienza – produzione energetica e consumi energetici di industria, edilizia, trasporti-, diffusione delle fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni di gas climalteranti. A tal fine, AGIRE è Energy Service Company riconosciuta dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas AEEG oltre che Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico CRTT riconosciuto da Regione Lombardia. AGIRE è impegnata nella realizzazione di una strategia di sviluppo energetico locale aderente alle specifiche dinamiche socio-economiche del territorio mantovano. AGIRE sviluppa sul territorio progetti energetici in sinergia con i propri soci e in collaborazione con enti pubblici e privati, e conduce progetti in partnership con organismi di ricerca e di attuazione in altri territori comunitari per garantire il confronto e lo scambio di esperienze e best practice anche nelle attività implementate localmente. I progetti sviluppati da AGIRE prevedono attività di divulgazione, stimolo economico, formazione, ricerca e sperimentazione oltre che azioni pilota concrete nell’ambito delle Rinnovabili.

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– DE); Allgäuer Überlandwerk GmbH (DE); eza! Energy and environmental centre allgeau (DE); Business support centre Kranj (SI); University of Ljubljana, Faculty of Electrical Engineering (SI); Municipality Jezersko (SI); Research Center for Energy Economics (DE); University of Liechtenstein, Chair for Sustainable Spatial Development (FL); Università della Svizzera italiana, Advanced Learning Research Institute (CH); Kraftwerke Oberhasli AG / Battery Consult GmbH (CH). Italo Merciati

ALOT – Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica – nasce nel 2008 dalle Province di Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona operando per la promozione di infrastrutture e servizi della logistica e del trasporto merci e persone dell’Est Lombardia ed il miglioramento della mobilità. La società, il cui capitale sociale è completamente pubblico ed equamente diviso fra i soci, ovvero le quattro province, opera come inhouse provider in esclusiva delle stesse e si pone come strumento di raccordo fra pubblico e privato nello sviluppo di iniziative per il trasporto sostenibile sul territorio. ALOT è stata concepita quale incubatrice, sviluppatore e gestore di progetti di mobilità sostenibile a livello locale ed europeo, grazie al trasferimento delle esperienze e delle competenze sviluppate nell’ultimo quinquennio di progettazione a livello inter-regionale e transnazionale dalle province. Le attività di supporto da parte della società lombarda alle quattro province si traduce nell’espressione di pareri per la pianificazione territoriale e per lo sviluppo di nuove infrastrutture; nell’implementazione sviluppo di progetti; nella ricerca di finanziamenti; nella consulenza e assistenza amministrativa ai progetti finanziati con fondi comunitari; nello sviluppo di studi strategici e piani di marketing; nell’organizzazione di fiere e tavoli di lavoro; nell’interlocuzione con le imprese operanti sul territorio; nello sviluppo di una strategia di implementazione del Trasporto Pubblico Locale.


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trasporti / porto&diporto

A

Adriafer quando il lavoro paga

driafer s.r.l. è una società costituita dall’Autorità Portuale di Trieste e di proprietà al 100% della stessa; ha iniziato la propria attività nel 2004 e su concessione dell’Autorità Portuale di Trieste, esegue in esclusiva la manovra ferroviaria cosiddetta “secondaria” all’interno dell’intero comprensorio portuale di Trieste, attraverso un’organizzazione “sinergica” con i vettori ferroviari e con la totalità dei terminal operators presenti all’interno del porto stesso. Nell’agosto dello scorso anno si è insediato un nuovo Consiglio di Amministrazione nominato dal socio unico, cioè l’Autorità Portuale, e composto dai seguenti consiglieri: Vincenzo Agostinelli in qualità di Presidente, Giorgio Spinelli in qualità di Amministratore Delegato, Franco Bosio in qualità di Consigliere Delegato e Pietro Colavitti

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come Sindaco Unico. La Società per l’espletamento delle varie operazioni di movimentazione si avvale di propria mano d’opera specializzata (ad oggi l’organico è composto da circa 25 unità) e dispone di adeguata attrezzatura e parco mezzi. Nel dettaglio Adriafer dispone di tre locomotori diesel Hesnchel modello DGH 700 e di due locotrattori diesel Zephir Lok 10170. Il servizio viene garantito 365 giorni l’anno al fine di rispondere operativamente a tutte le necessità logistiche dell’utenza portuale. Adriafer movimenta traffici ferroviari e specializzati, nel rispetto dei tempi di programmazione per l’inoltro e ritiro dei convogli ferroviari, dal punto di consegna esterno e da e per tutti gli operatori e terminalisti operanti all’interno

dell’ambito portuale. In questo particolare frangente che mostra forti e positivi segnali di una continua crescita dei volumi e del traffico ferroviario all’interno dello scalo triestino (frutto questo di una attenta politica di sviluppo perseguita dall’Autorità Portuale in questi anni), la funzione di Adriafer appare quanto mai strategica e fortemente mirata a fornire un valido e continuo supporto allo sviluppo del settore ferroviario nei collegamenti nazionali ed internazionali, oltre che all’implementazione dei servizi di trasporto intermodale e combinato delle merci da e per il comprensorio portuale di Trieste. Uno degli obiettivi primari è quindi rappresentato dal rispetto del “lead time” ed il continuo adeguamento ai


programmi ed esigenze operative dei vari terminalisti, ottenuto fornendo un modello flessibile ed organico per quanto riguarda i posizionamenti dei convogli in funzione delle necessità dei terminal, delle necessità legate agli imbarchi e sbarchi delle navi ed in funzione delle richieste di magazzinaggio delle merci trasportate. Dopo tre anni consecutivi di bilanci in rosso e la messa in liquidazione, il bilancio 2012 di Adriafer si è chiuso con un utile di 200.000 euro che sarà impiegato nella manutenzione e nella riqualificazione dei locomotori. Ma a parte il risanamento finanziario ciò che fa ben sperare nel futuro dell’azienda sono i dati della movimentazione ferroviaria all’interno del Porto Franco Nuovo che presentano valori di crescita impressionanti. Nel 2011 erano stati movimentati 13.198 vagoni per il trasporto dei containers e 3.849 vagoni per il trasporto rotabili (semirimorchi); nel 2012 invece sono stati movimentati 16.428 vagoni per il trasporto dei containers e 5.984 vagoni per il trasporto rotabili. Le previsioni per il 2013 invece indicano una leggera flessione per la prima categoria (circa 16.000 vagoni previsti) e un incremento esponenziale per la seconda (circa 23.000 vagoni previsti); si prevede quindi di movimentare nell’anno in corso ben 39.000 va-

goni totali con un incremento rispetto al 2011 del 128,78%. Per legge l’Autorità Portuale sarà costretta a cedere o a vendere la maggioranza delle quote di Adriafer, sulla falsa riga di quanto avvenuto per Trieste Terminal Passeggeri, e il risanamento dei bilanci la renderà decisamente più appetibile per i terminalisti che potrebbero puntare alla sua acquisizione. Porto&diporto ha avuto l’occasione d’incontrare il Presidente di Adriafer Vincenzo Agostinelli che ci ha presentato le peculiarità della sua società: «garantiamo una terziarietà nei confronti dei clienti, siamo un supporto offerto al terminalista e il nostro obbiettivo non è fare dei guadagni ma siamo semplicemente un servizio che il porto offre all’utenza». Agostinelli ci tiene a ricordare che il porto di Trieste ha una forte vocazione ferroviaria e che la movimentazione nel Punto Franco Nuovo è un’esclusiva della sua società. Attualmente i convogli merci giungono alla Stazione di Campo Marzio tramite la rete elettrica nazionale dove i vagoni vengono presi in consegna da RFI a cui spetta la manovra primaria, cioè il loro trasferimento tramite locomotori diesel nel Porto Nuovo; qui entra in gioco Adriafer a cui spetta la manovra secondaria all’interno delle strutture portuali.

«Attualmente lavoriamo su due turni» ci racconta Agostinelli, «ma ci stiamo attrezzando per attivare un terzo turno come richiesto dagli operatori non appena quest’ultimo sarà attivato da RFI; questo necessariamente comporterà un aumento del nostro personale». Per quel che riguarda il futuro, il Presidente indica quale obbiettivo per Adriafer la certificazione quale impresa di manovra ferroviaria che permetterà di eliminare la doppia manovra e il conseguente aggravio dei costi per gli operatori: «ambiamo a prendere direttamente il convoglio in Campo Marzio eliminando la manovra primaria». Agostinelli ci racconta che si viene da una situazione negativa della gestione precedente e ora si vuole che Adriafer sia all’altezza dell’aumento della movimentazione di vagoni grazie alla crescita dei traffici portuali a Trieste: «il nostro business sono i contenitori e l’autostrada del mare con la Turchia». Per concludere Agostinelli ci tiene a ricordare il costante apporto alla gestione di Adriafer del Presidente dell’Autorità Portuale, Marina Monassi, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per la società, conscia della sua importanza per il perfetto funzionamento dell’attività portuale a Trieste. Matteo Martinuzzi

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trasporti / porto&diporto

Rischio default per la mobilità in Italia

Osservatorio Eurispes, lettera aperta alle forze politiche per la mobilità ed i trasporti nelle aree regionali ed urbane

T

ra tagli al Trasporto Pubblico Locale, l’aumento delle tariffe e la crisi economica che costringe sempre più persone a lasciare la macchina in garage, il sistema della mobilità in Italia nei prossimi mesi rischia il default. Secondo i più recenti dati dell’Eurispes ben il 52,2% dei cittadini per far fronte alla crisi ha ridotto, nel corso dell’ultimo anno, le spese per il carburante utilizzando in misura sempre maggiore i mezzi pubblici. Una situazione al limite della sostenibilità, specialmente nelle grandi aree metropolitane con gravi disservizi soprattutto a Milano, Roma e Napoli. E non è solo colpa della crisi. Sono 3 milioni i pendolari che ogni giorno per i loro spostamenti usano i treni e i mezzi pubblici; eppure, la politica nazionale dei trasporti e della mobilità in generale continua a scommettere sulla strada. Secondo quanto emerge da un recente studio di Legambiente, negli ultimi dieci anni il 71% dei finanziamenti della Legge Obiettivo sono stati destinati per le strade e autostrade, il 15% per le fer-

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rovie e solo il restane 14% per le reti metropolitane. Decenni di politiche sbagliate che la crisi economica sta mostrando in tutta la loro gravità. Nel confronto europeo l’Italia mostra deficit strutturali significativi. Con ritardi pesanti proprio nel comparto ferroviario: mentre in Europa mediamente ci sono 8 treni km per ciascun abitante, in Italia si scende a 5. Ma lo spread infrastrutturale aumenta soprattutto nelle grandi città. Se, mediamente, le altre metropoli europee possono disporre di circa 54 chilometri di rete metropolitana, in Italia la media crolla a soli 20 km. Perfino la Spagna batte l’Italia 1 a 0: la sola città di Madrid con i suoi 230 km di metropolitana supera l’intera rete di metropolitane del nostro Paese. Il trasporto di viaggiatori e merci è in crescita ovunque nel mondo, al punto che l’International Transport Forum (OECD) prevede un aumento del traffico globale, tra il 2000 e il 2050, fino a tre/quattro volte. E il grosso dei traffici continuerà ad interessare la rete urba-

na delle grandi città del mondo. Tra tutti gli indicatori del sistema dei trasporti, lo studio realizzato dalla Fondazione Caracciolo dell’Aci, stima, per la sola congestione da traffico cittadino, un costo pari all’1% del Pil nelle economie avanzate. Una situazione al limite del collasso aggravata anche dal problema tutto italiano delle municipalizzate e della loro cattiva gestione, caratterizzata da alti costi operativi, anche il 30% in più rispetto alla media europea, e basse tariffe, in alcuni casi anche il 50% in meno. Secondo Carlo Tosti, Direttore dell’Osservatorio dell’Eurispes: «Il sistema dei trasporti per una nazione, può essere paragonato al sistema circolatorio del corpo umano. Se in alcune aree il sangue smette di circolare la parte va in necrosi. Questo è quanto sta accadendo nelle aree urbane e sub-urbane del nostro Paese. Quindi, vista anche l’attuale situazione economica, elaboriamo pure progetti grandiosi per i prossimi decenni, ma in-


terveniamo subito nelle aree a maggior densità di traffico che interessano ogni giorno la vita della quasi totalità della popolazione attiva. Prestiamo attenzione al trasporto regionale e urbano – sottolinea Tosti – che riguarda il pendolarismo, il trasporto scolastico, la mobilità delle categorie più deboli (anziani e disabili) e la distribuzione delle merci”. È un tema fondamentale per l’economia del Paese, in termini di ore lavorative perdute, consumi di carburante, inquinamento e, in sostanza, di miglioramento dell’indice di qualità della vita dei cittadini. Affrontare questo tipo di problemi richiede, in termini d’investimenti, miglioramenti ed aggiornamenti delle infrastrutture dei mezzi disponibili, ed in termini organizzativi una rivisitazione dei contratti di servizio con gli operatori interessati affinché siano attuate una più efficiente organizzazione del trasporto locale ed una più razionale utilizzazione dei mezzi e delle infrastrutture disponibili, facendo più ampio ricorso alle tecnologie informatiche (infomobilità). In questo scenario vanno poi inquadrate ed analizzate altre componenti quali: parcheggi cittadini e parcheggi di

scambio, organizzazione del trasporto scolastico in maniera globale, mobilità per le categorie più deboli, viabilità cittadina (con reti semaforiche intelligenti, metropolitane leggere, ecc.), flussi turistici e ingresso/uscita delle merci e distribuzione all’interno dell’area urbana. Come si può intuire, si richiedono investimenti migliorativi mirati non paragonabili, per entità, ai grandi interventi infrastrutturali sempre al centro del dibattito politico, ma interventi molto più modesti che, tuttavia, portano lavoro sul territorio e procurano benefici tangibili all’economia locale in termini di ore di lavoro recuperate, minor consumo energetico, minor inquinamento ed un miglioramento della qualità della vita. “In questa delicata fase politica – conclude il Direttore dell’Osservatorio sulla Mobilità e i Trasporti dell’Eurispes – le risposte della politica alle urgenze di milioni di cittadini, che quotidianamente sono costretti ad utilizzare il trasporto pubblico locale o i mezzi privati per i loro spostamenti restano ancora insufficienti soprattutto per le grandi aree metropolitane. Non solo, un settore che rappresenta il terzo asset del Paese in termini di incidenza sul Pil continua ad essere mortificato”. Fabrizio De Cesare

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trasporti / porto&diporto

SNCF lancia Ouigo l’alta velocità per tutti G

uillaume Pepy, presidente di SNCF, e Barbara Dalibard, amministratore delegato di SNCF Voyages, hanno presentato nei giorni scorsi Ouigo, il TGV low cost rosa e blu delle ferrovie francesi. A partire dal 2 aprile 2013 il nuovo treno viaggerà sull’asse Marne La Vallée Chessy (Eurodisney) - Marsiglia Saint Charles - Montpellier Saint Roch. SNCF Voyages amplia così la propria offerta, rendendo l’alta velocità a portata di tutti. Un’offerta semplice, che va incontro a tutti quei viaggiatori che desiderano scegliere liberamente i servizi più adatti alle proprie esigenze e al proprio potere d’acquisto. Prezzo tondo e all inclusive, per una massima trasparenza: una tariffa unica, stabilita nel momento dell’acquisto, senza tasse né costi aggiuntivi. La variazione del prezzo (10 – 85 euro) è legata al momento dell’acquisto: più è anticipato, più il costo sarà ridotto. La disponibilità di tariffe low cost sarà sempre visibile e segnalata, grazie al calendario delle prenotazioni online Ouigo. Un nuovo contratto di viaggio per Ouigo che si concentra sulle colonne

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portanti del viaggio: classe unica, posto unico e un solo bagaglio. Classe unica, confortevole, con nuovi sedili ed equiparabile alla 2° classe del TGV tradizionale. Posto a sedere assicurato per tutti e un minimo di 4 capi treno, accoglieranno i passeggeri a bordo Nel prezzo sono compresi un bagaglio e un bagaglio a mano, con la possibilità di richiedere servizi aggiuntivi, pagando un piccolo extra (aggiunta di un bagaglio, servizi info via SMS, bicicletta al seguito, ecc). I biglietti saranno acquistabili fino a quattro ore prima della partenza e per il controllo biglietti sarà necessario essere in stazione 30 minuti prima della partenza del treno. Distribuzione e gestione al 100% digitale. I biglietti sono prenotabili sul sito dedicato www.ouigo.com tra i 3 e i 6 mesi prima della partenza: la vendita ufficiale della nuova offerta è già in corso; i dati di viaggio, le modalità di reclamo e le informazioni in tempo reale (in caso di imprevisti o ritardi) verranno trasmessi via mail o SMS. Dalle stazioni di Marne-La-Vallée Chessy (Euro-

disney), Lione Saint-Exupéry, Marsiglia Saint-Charles e Montpellier Saint-Roch il nuovo TGV Ouigo toccherà anche Valence, Avignone, Aix-en-Provence e Nimes, per un totale di 62 viaggi settimanali e una velocità media di 300 km/h. Ouigo è la risposta “veloce” alle aspettative dei viaggiatori: negli ultimi anni le abitudini di consumo, in Francia, si sono notevolmente evolute. Per prima cosa il consumatore è diventato “agile”: confrontare le offerte e cercare di trovare la soluzione con il miglior rapporto qualità/prezzo è ormai diventato di uso comune. Il nuovo treno è l’offerta giusta per tutti coloro che normalmente usano l’auto per gli spostamenti, che sono in partenza o in arrivo nella regione dell’Ile de France e che non vogliono per forza passare per Parigi. Il target individuato sono i giovani tra i 18 – 45 anni e in particolare studenti, giovani coppie con figli o piccoli gruppi di viaggiatori. Per creare un connubio tra sicurezza ferroviaria, valore del servizio pubblico e prezzi contenuti sono state messe in atto tre leve principali: interni rivisitati e


pensati per accogliere fino a 1.268 passeggeri (4 carrozze a due piani): il 20% in più rispetto al TGV tradizionale. Poi i costi strutturali ridotti: privilegiate stazioni periferiche, ma ben servite dai mezzi pubblici; allo stesso modo sono stati abbassati anche i costi di distribuzione, grazie ad un’offerta interamente in digitale. Infine un modello produttivo efficiente: aumento della frequenza di circolazione dei treni, riorganizzazione della gestione/manutenzione, ottimizzazione della produzione e sviluppo di nuovi sistemi informatici. Nasce così un’offerta SNCF al 100%: per realizzare questo prodotto è stato

messo in campo tutto il know-how di SNCF. L’offerta è stata concepita e realizzata interamente da personale di ferrovie francesi. Inoltre Ouigo ha permesso la creazione di circa 100 nuovi posti di lavoro e vedrà complessivamente l’impegno di 200 risorse, tutte con professionalità diverse. Con Ouigo, le ferrovie francesi affermano ulteriormente la loro leadership europea nel trasporto ad alta velocità, proponendo un modello che coniuga qualità del servizio, sicurezza e prezzi moderati. Giacomo Canarsa

A proposito del Gruppo SNCF

SNCF è uno dei primi gruppi al mondo attivi nei settori della mobilità e della logistica, con una presenza in 120 paesi, un fatturato di 33,8 miliardi di euro, di cui circa il 25% registrato all’estero, e più di 250.000 collaboratori nel 2012. Gruppo pubblico dedicato al servizio pubblico, forte della sua tradizione nel settore ferroviario, SNCF amplia la sua offerta di servizi di trasporto per proporre una mobilità fluida e porta-a-porta ai suoi clienti: passeggeri, spedizionieri e Autorità organizzatrici dei trasporti. In un’ottica di penetrazione dei mercati transfrontalieri e internazionali, il gruppo è articolato in 5 business unit: SNCF Infra, per la gestione, la conduzione, la manutenzione e l’engineering delle infrastrutture a predominanza ferroviaria; SNCF Proximités, per il trasporto pubblico di passeggeri su rete urbana, dipartimentale e regionale, SNCF Voyages, per il trasporto ferroviario di passeggeri ad alta velocità, SNCF Geodis per il trasporto e la logistica merci e Gares & Connexions per la gestione e lo sviluppo delle stazioni. www.sncf.com

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trasporti / porto&diporto

Capodichino, incremento di traffico e nuove destinazioni D

opo aver chiuso il 2012 con un ragguardevole incremento del 7,6% del traffico internazionale e movimentato circa 5,8 milioni di passeggeri (+0,6% rispetto al 2011, nonostante la crisi recessiva che ha ridotto i consumi), completando l’ammodernamento ed il potenziamento delle strutture interne, l’aeroporto di Capodichino punta a rafforzare il proprio network, attestato a fine dicembre a 49 destinazioni di linee nazionali ed estere e a oltre 50 destinazioni charter. Lo fa avviando nuove rotte con Eindhoven, Mykonos, Santorini e Zurigo. I nuovi collegamenti sono resi possibili grazie al programma di investimenti, pari ad oltre 267 milioni di euro spesi fino a dicembre scorso, di cui 168 autofinanziati. L’adeguamento delle strutture ha consentito allo scalo di sviluppare elevati livelli di traffico e di essere conforme agli standard internazionali di sicurezza. Da fine febbraio è operativo il nuovo volo diretto da Napoli per Eindhoven effettuato quattro volte alla settimana da Transavia.com in collaborazione con CimAir, partner commerciale di riferimento per il mercato italiano. “E’ un’opportunità che offriamo al turismo proveniente dal Mezzogiorno d’Italia per far conoscere una città non meno bella e secondaria ad Amsterdam, dalla quale dista un’ora e mezzo in treno”, spiega Rob Van Dam, vice presidente sales di Transavia.com. E da fine marzo, la compagnia spagnola low cost Volotea ha avviato tre nuovi collegamenti settimanali con Palermo, mentre

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Mauro Pollio AD Gesac a fine giugno coprirà la rotta da Napoli per Mykonos e Santorini, due tra le località estive più frequentate dai napoletani. “Obiettivo della compagnia è raggiungere un’utenza vasta, sia business che turistica, in modo da rafforzare la presenza nel Sud Italia”, commenta Loredana Tramontano, responsabile Sviluppo di Volotea. Al Sud, infatti, la compagnia è operativa a Palermo, Catania, Lampedusa, Reggio Calabria, Crotone, Lametia Terme, Bari e Brindisi. Prima, però, ad aprile, è la volta del nuovo collegamento con Zurigo (ogni lunedì e venerdì) effettuato da Air Berlin, la seconda più grande compagnia aerea tedesca dopo l’acquisizione di Tuifly e, prima ancora, della Niki (l’ex compagnia di Niki Lauda) e della svizzera Belair. Il volo, spiega Susanna Sciacovelli, responsabile per il Sud Europa

della compagnia, rappresenta un collegamento strategico sia per l’incoming che per l’outgoing. “Napoli è da sempre una delle mete preferite e più classiche per i viaggiatori tedeschi e svizzeri, non solo per fini termali e balneari. E in ottica outgoing, Zurigo è una destinazione sia per chi viaggia per affari, sia per chi ricerca un fuori porta all’insegna dell’arte e della cultura”. Il volo di Air Berlin si affianca a quelli già attivi con Berlino, Dusseldorf, Monaco e Stoccarda, da cui è possibile raggiungere altre località europee ed extraeuropee grazie alla partnership con Ethad Airways e all’ingresso nell’alleanza Oneworld, il ”Network - afferma Silvana Napolitano, direttore commerciale per il CentroSud della compagnia - che vola verso 840 destinazioni in 156 Paesi con circa 9mila voli giornalieri e una flotta che dispone complessivamente di quasi 2.500 aeromobili”. Intanto, in seguito ai tagli operati da MeridianaFly, Alitalia ha incrementato la frequenza dei propri voli per Torino. Da febbraio si contano infatti fino a 70mila posti in più su questa tratta. E aumenti di frequenza stanno interessando i collegamenti con Milano Linate. Sulla stessa scia è AirOne che ha portato a dodici i voli settimanali per Venezia, mentre Wizzair ha aumentato di un volo la frequenza settimanale con Budapest ed avvierà la nuova rotta Napoli-Katowice. Infine, EasyJet: la compagnia low cost conferma il suo volo giornaliero con Londra Gatwick. Eduardo Cagnazzi



trasporti / porto&diporto

Trasporto merci in Italia Confetra analizza i dati 2012 L

Permane il trend negativo del settore

a fotografia del trasporto merci in Italia del 2012 rilevata dal Centro Studi Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) mostra, rispetto all’anno 2011, una diminuzione generalizzata in termini di volumi, con l’eccezione degli express courier e delle spedizioni internazionali via mare. Si è peraltro arrestata l’erosione dei margini che aveva caratterizzato il settore negli

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ultimi anni. I dati sono stati rilevati per numero di spedizioni e per fatturato di un panel di imprese tra le più rappresentative dei vari settori. L’autotrasporto su strada segna valori scoraggianti di traffico, sia per il comparto nazionale (-0,3%) che in quello internazionale (0,0%), mentre dal lato del fatturato si registrano valori positivi: +1,4% per i nazionali e +0,2% per gli internazio-

nali. Analogo l’andamento dei corrieri nazionali che fanno registrare -0,4% di traffico e +0,3% di fatturato. I dati dell’Aiscat relativi all’andamento del traffico dei veicoli pesanti sulle autostrade italiane nel 2012 indicano un calo del -7,5% rispetto all’anno precedente. I mesi nei quali si sono registrate le flessioni più significative sono stati aprile (-12%), settembre (-11,3%) e dicembre (-11,5%).


Nell’anno 2012 i pedaggi autostradali sono aumentati in media del 4,34%, ma la percentuale è variata sensibilmente da una società concessionaria all’altra. Autostrade per l’Italia ha registrato un aumento medio del 3,51%. Da gennaio 2013 è scattato un ulteriore aumento medio del 3,61%. Nel corso del 2012 il prezzo del gasolio per autotrazione, al netto dell’Iva, ha subito significativi aumenti raggiungendo a settembre 2012 il picco di 1,458 euro al litro. In Italia pesa sul prezzo finale del gasolio l’ammontare dell’accisa che, già molto elevato (59 centesimi a litro), ha subito ulteriori incrementi nel corso del 2012 fino ad arrivare a 62 centesimi a litro. Per le imprese di autotrasporto merci l’aumento delle accise grava sui consumi effettuati con veicoli al di sotto delle 7,5 tonnellate (per quelli di peso superiore vige il recupero trimestrale delle accise tramite crediti d’imposta). L’andamento delle immatricolazioni di veicoli pesanti in Italia evidenzia una pesante contra-

zione in tutto il 2012 (-29,4% rispetto al 2011). Il primo semestre, confermando la situazione negativa del semestre precedente, fa registrare una flessione superiore al -40% nei mesi di aprile e maggio 2012. La seconda metà dell’anno presenta performance meno negative con una riduzione media delle immatricolazioni degli autocarri pesanti che si attesta al -27,7%. Le sofferenze bancarie (crediti di dubbia esigibilità) delle imprese del settore “trasporto e magazzinaggio” sono cresciute del 21% in un anno (III trimestre 2011/III trimestre 2012), superando i 2,7 miliardi di euro. Se si considera il periodo che va dal I trimestre 2009 al III trimestre 2012 l’aumento è pari al 183%. Nel trasporto marittimo si registra +1% del trasporto container, soprattutto per la buona performance del Porto di Genova (TEU +11,8%). Negativo l’andamento del Ro-Ro che chiude con -7,4%, anche a seguito del significativo calo dei trasporti con la Grecia e con gli stati mediorientali e del Nord Africa dove si sono susseguite varie turbo-

Fausto Forti lenze politiche. In forte ribasso anche il traffico delle rinfuse (-4,1%), che ha registrato un calo generalizzato in tutti i porti. Per i porti di transhipment si registra una rilevante ripresa di Gioia Tauro +18,1, cui fa da contrappeso il crollo di Taranto -56,4%. In forte calo il cargo aereo –4,9%, legato alla contrazione delle importazioni di beni tecnologici di alta gamma. Nel dettaglio, l’unico valore positivo si è registrato nell’aeroporto di Bergamo - Orio al Serio (+4%), mentre sono in negativo i due poli principali di Milano Malpensa (-7,8%) e Roma Fiumicino (-4,9%). Permane il calo del comparto ferroviario -5,6%, con la conferma di una crisi strutturale del settore. Sul fronte delle spedizioni internazionali, solo le spedizioni via mare segnano in termini di volumi un valore positivo (+1%), mentre sono in negativo sia quelle aeree (-1,8%) che quelle stradali (-2,8%). L’unico comparto il cui trend continua ad essere positivo è quello degli express courier (consegne +2,8%, fatturato +1,9%) all’interno di un mercato globale dei servizi espresso a domicilio in espansione. “Il 2012 si è chiuso negativamente e anche per i primi mesi del 2013 non ci sono segnali di ripresa – commenta Fausto Forti, Presidente di CONFETRA - L’unico dato positivo è l’arresto dell’erosione dei margini che aveva caratterizzato il settore negli ultimi anni e che dovrebbe confermare il processo di razionalizzazione dell’assetto delle imprese in atto nella logistica, con l’uscita dal mercato di imprese di minore dimensione che vengono incorporate da altre imprese oppure cessano l’attività”. Fabrizio De Cesare

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terminal / porto&diporto

Italiana Coke acquisisce Terminal Rinfuse Genova

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taliana Coke - società controllata al 100% dalla famiglia Ascheri e principale punto di riferimento a livello nazionale ed europeo per la fornitura del coke destinato agli impieghi industriali nei settori automotive, siderurgico, edile, zuccheriero e alle fonderie di ghisa - ha acquisito da Terminal Rinfuse Italia il 100% di Terminal Rinfuse Genova, newco avente in concessione l’area delle rinfuse all’interno del porto di Genova. Il valore dell’operazione è pari a circa 10 milioni di euro. Per il rilancio del terminal e il recupero della posizione competitiva dello stesso a livello nazionale e internazionale, il piano industriale realizzato da Italiana Coke prevede circa 13 milioni

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di euro di investimenti in 3 anni in larga parte destinati all’ambientalizzazione del terminal e alla ristrutturazione delle aree e delle attrezzature di sbarco e movimentazione delle merci. Sotto il profilo merceologico è stato previsto un consolidamento degli attuali traffici con graduali incrementi nelle rinfuse bianche ed è già allo studio un allargamento alle rinfuse agroalimentari. A livello occupazionale si conferma il mantenimento dell’organico attualmente in forza presso Terminal Rinfuse Genova. Con questa operazione Italiana Coke rafforza il suo ruolo di terminalista in Liguria nel settore delle rinfuse affiancando il terminal di Genova

al Terminal Alti Fondali di Savona di cui detiene il controllo. Il Consiglio di Amministrazione di Terminal Rinfuse Genova è composto da Augusto Ascheri - Presidente, Massimo Busdraghi – Amministratore Delegato e Franco Bagnasco - Consigliere. Terminal Rinfuse Genova si sviluppa su un’area di circa 154.000 mq, è dotato di tre banchine per un totale di circa 1500 metri su fondali fino a 12 metri ed è servito da 8 gru e 3.000 m di nastri trasportatori con macchine di messa a parco, ripresa e impianti per la caricazione di treni blocco. Il terminal dispone anche di due magazzini coperti rispettivamente di 40.000 mc e 30.000 mc. Cosimo Brudetti


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nautica / porto&diporto

Portualità, turismo nautico e trasporti marittimi al centro dello Yacht Med Festival

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i terrà dal 20 al 28 aprile la sesta edizione dello Yacht Med Festival, la Fiera Internazionale dell’Economia del Mare di Gaeta. Al centro della programmazione diversi momenti di approfondimento legati al turismo nautico, alla portualità e ai trasporti marittimi. “Quest’anno - ha dichiarato l’organizzatore, il presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola - vogliamo che la nostra manifestazione dia un contributo maggiore in termini di definizione di concreti progetti di rilancio. E’ a tale scopo che abbiamo deciso di puntare molto su alcuni settori che insieme possano rappresentare il vero volano di sviluppo del nostro Paese. L’Italia non può che essere leader nell’Economia del Mare e nel turismo,

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per le sue prerogative naturali e geografiche e per il suo patrimonio storico, culturale e imprenditoriale. Ma l’Italia non può che essere anche leader nella Blue Economy, nella sostenibilità ambientale che diventa un valore economico, a partire da una riorganizzazione della propria politica dei trasporti verso quelli marittimi”. Sarà questo il tema di un convegno nazionale organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Navigazione, che inaugurerà il ricco programma dei momenti di approfondimento, sabato 20 aprile nel pomeriggio. Parteciperanno il Ministero dei Trasporti, Confitarma e autorevoli imprenditori del settore. Il 3° Road Show Greenitaly con la Fondazione Symbola e Unioncamere e un convegno nazionale con il Ministero


dell’Ambiente sulle Aree marine protette completeranno il tema. Importantissima novità di questa edizione anche il 1° Salone della Portualità Turistica Italiana organizzato da Assonat. Per la prima volta in Italia ci sarà uno spazio fieristico dedicato esclusivamente ai marina e ai porti turistici, che potranno comunicare la propria offerta in un contenitore pensato e costruito appositamente per loro, con uno spazio espositivo autonomo e riconoscibile e diversi momenti di incontro e approfondimento. Tra questi, di straordinaria

importanza, il coinvolgimento dei comandanti di superyacht. Esporranno, accanto ai marina, i loro principali fornitori, aprendo la strada a nuove collaborazioni e partnership commerciali. La ricchezza dello Yacht Med Festival consentirà ai diportisti interessati, non solo di conoscere il sistema della portualità turistica italiana e dunque di scegliere la soluzione maggiormente adatta alle proprie esigenze, ma anche di trascorrere qualche ora all’insegna del mare e del Mediterraneo. “Abbiamo scelto lo Yacht Med Festival ha commentato il Presidente di Assonat Luciano Serra - quale luogo ideale per ospitare un appuntamento che il nostro Paese aspettava da tempo. La portualità turistica italiana merita una visibilità e azioni di sostegno chiare e mirate. E’ arrivato il momento di considerare i porti turistici per quello che sono: settori qualificanti del Made in Italy, porte di accesso ai territori capaci di qualificarne e promuoverne l’offerta”. Il programma dei convegni prevede inoltre altri tre appuntamenti di rilevanza e assoluta novità nazionale. Da un lato la 1° Conferenza di Sistema delle Assonautiche d’Italia del 20 e 21 aprile e i Primi Stati Generali delle Camere di Commercio sull’Economia del Mare del 22 aprile che porranno al centro del dibattito il Sistema camerale, unico rappresentante dell’intero panorama delle imprese e insostituibile protagonista nella definizione delle politiche economiche e di crescita dell’Italia. Dall’altro il 2° Forum Nazionale sull’Economia del Mare, in programma il 23 aprile, unico momento in Italia in cui si riuniscono le massime rappresentanze istituzionali, associative e imprenditoriali dei diversi settori coinvolti. Michela Fanis

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nautica / porto&diporto

TAG HeuerVelaFestival parte la prima edizione

Una festa per gli appassionati nel Porto Storico di Livorno

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n Festival, anzi una festa, quella dedicata alla vela che si terrà a Livorno dal 21 marzo al 24 marzo presso il Molo Mediceo, nel cuore del porto storico della città toscana. Si tratta di TAG Heuer VelaFestival, organizzato dal Giornale della Vela in collaborazione con lo Yacht Club Livorno, che ha messo a disposizione le proprie strutture, a mare ed a terra. Main Sponsor dell’iniziativa il prestigioso marchio dell’orologeria svizzera TAG Heuer. Entusiasta la città di Livorno che per la prima volta ospita la manifestazione. Unanime il consenso, e la collaborazione di tutti, a partire dall’Autorità Portuale, Capitaneria di Porto, Comune di Livorno. Fattiva la partecipazione di AssonauticaLivorno. Livorno è stato scelto come location ideale per un salone fuori dagli schemi grazie alla sua posizione strategica, al centro delle rotte tirreniche, ma anche perché è un “vero” porto, non un consueto Marina privato. Per gli organizzatori non si tratta infatti solo una fiera in uno spazio espositivo ma di una festa nel cuore di una città marinara, in un’atmosfera che gli appassionati amano e cercano. Protagonisti saranno le barche, gli accessori e i marinai, presentati da chi li conosce bene. Il Salone accoglierà numerose imbarcazioni, aperte dai 2 agli 8 metri, cabinate dai 5 ai 25 metri, barche d’epoca e classiche che hanno fatto la storia della vela, barche da noleggiare. Oltre agli accessori, attrezzature, impianti, velerie, vernici. Negli stand collocati lungo il molo e all’interno della sede dello YCL sui bastioni medicei, troveranno spazio due tipologie di espositori. La prima è quella dei servizi: Porti turistici italiani e stranieri - Compagnie di assicurazioni - Librerie di mare - Compagnie di noleggio italiane e estere Negozi nautici con vendita diretta accessori/abbigliamento - Compagnie di possesso barche in partnership - Servizi nautici di manutenzione ordinaria – Cantieri rimessaggio e refit - Broker vendita di imbarcazioni usate – Società di leasing e finanziamento.

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Luca Oriani La seconda le Barche – accessoristica – attrezzature – impianti - velerie: Derive e multiscafi - Elettronica – Sicurezza - Attrezzature di coperta - Attrezzature veliche – Alberi & c. - Sistemi di navigazione semplificata - Velerie produzione e manutenzione - Vernici e antivegetative - Prodotti per la manutenzione/rinnovamento - Dotazioni obbligatorie - Medicinali e farmaceutica di bordo. Al TAG HeuerVelaFestival non si sono date appuntamento solo le aziende di settore, ma molti famosi personaggi della nautica per un calendario ricchissimo di eventi. “Il fuori salone è dentro il Salone - spiega Luca Oriani, Direttore del Giornale della Vela, una delle riviste di Panama editore, che ha organizzato la manifestazione - Se pensate che sia un evento mondano, scordatevelo, se pensate sia solo un salone nautico siete fuori rotta. Il “TAG Heuer VelaFestival” è una manifestazione per appassionati, come se ne fanno in tutto il mondo, escluso in Italia. Sino ad ora. L’idea del TagHeuerVelaFestival nasce dall’esigenza di riportare la vela e la cultura marinara fra la gente: una nautica per tutti e per tutte le tasche. Gli espositori e i visitatori parlano la stessa lingua – continua Oriani – quella della passione per il mare e per la vela. Abbiamo creduto opportuno proporre un salone “diverso”, a contatto con la gente, in una città come Livorno dove sono migliaia i proprietari di piccole e medie imbarcazioni, ormeggiate lungo i “Fossi”, i canali navigabili che scorrono nel cuore della città, uno spettacolo inusuale ma denso di significato”. L’Autorità Portuale ha dato la disponibilità temporanea delle aree interessate dalla manifestazione, con l’accordo dei concessionari e della Capitaneria di Porto. “Livorno è una città accogliente – spiega Giuliano Gallanti, Presidente

dell’Autorità Portuale – che vanta una prestigiosa tradizione marinara, basti pensare all’Accademia Navale. E’ una città portuale ma dedita non solo ai commerci. La città granducale ha una vocazione turistica tutta da riscoprire, come dimostra il milione di crocieristi che ogni anno scala le banchine del porto, e che, attraverso manifestazioni come il VelaFestival, può portare nuova linfa all’economia cittadina”. “I battenti dello Yacht Club – spiega Tommaso Spadolini, Presidente dello Yacht Club Livorno - saranno aperti per permettere ai visitatori di fermarsi per scambiare quattro chiacchiere davanti ad un buon bicchiere, vedere un eccitante video, visitare le mostre in programma, partecipare agli eventi, conoscere un marinaio che ha qualcosa da raccontare, incontrare i velisti dell’anno, che verranno premiati per l’occasione”. “Il nostro Club – gli fa eco il consigliere dello YCL, Carlo Ceccarelli – ha una grande tradizione che intendiamo, attraverso le manifestazioni che organizziamo, alimentare e diffondere sempre più fra i cittadini. In particolare guardiamo al mondo dei giovani, non solo per la nautica come momento ludico o sportivo ma come occasione per lo sviluppo di professioni e dì mestieri”. “Per Livorno, una città che guarda con grande attenzione al turismo spor-

tivo, si tratta di una grande occasione – ha esordito Paola Bernardo, Assessore del Comune di Livorno - E’ un appuntamento che mi auguro diventi annuale dove istituzioni, aziende, operatori di settore, appassionati, grandi personaggi della vela, oltre al mondo dei media fanno sistema per diffondere la cultura dell’andar per mare. Lo Yacht Club è uno dei club storici e più prestigiosi d’Italia e merita che venga valorizzato come le altre eccellenze della nostra città.” Il programma del Vela Festival prevede oltre a momenti conviviali presso il Ristorante e il Bistrot dello Yacht Club, spettacoli ed animazione per coinvolgere i visitatori. Eventi a mare con uscite dimostrative con istruttori a bordo di piccole derive per i giovani velisti, mostra dedicate agli uomini che hanno fatto la storia della vela, film e video dell’andar per mare. Il 21 marzo si terrà la premiazione de “Il velista dell’anno 2013” in collaborazione con YC Parma e YC Livorno. Il premio “Leone del Mare” verrà consegnato a Mauro Pelaschier e sarà presentato da Mino Taveri. Interverrà Max Sirena, Skipper di Luna Rossa alla sfida Italiana alla Coppa America. Tutti a bordo, quindi, del TAG HeuerVelaFestival! Patrizia Lupi

IL CALENDARIO Giovedi 21 marzo Premiazione “Il velista dell’anno 2013” in collaborazione con YC Parma e YC Livorno. Consegna premio “Leone del Mare” a Mauro Pelaschier. Interviene Max Sirena (Skipper di Luna Rossa alla sfida Italiana alla Coppa America Presenta Mino Taveri. Venerdì 22 marzo “Da Moitessier a Luna Rossa: perché la vela è una passione divorante, malgrado la crisi economica”. Grandi velisti a confronto con il pubblico. Ospiti Cino Ricci, Mauro Pelaschier, Tommaso Spadolini (Presidente YCL), Roberto Beccari (A.D. di LVMH TAG Heuer Italia), Massimo Mariotti (A.D. di Benetaau Italia). Moderatore: Fabio Pozzo de La Stampa. Sabato 23 marzo “I protagonisti della vela olimpica” - incontro con Alessandra Sensini, Presenta Luca Bontempelli. A seguire musica dal vivo. Domenica 24 marzo Il grande vignettista Davide Besana presenta il suo libro “Come vincere la Giraglia”. Moderatore Andrea Falcon

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nautica / porto&diporto

Azimut Yachts e Atlantis:

tutte le novità di Istanbul 2013 Un calendario ricco di appuntamenti per il Gruppo Azimut|Benetti all’Eurasia Boat Show, il Salone Nautico di Istanbul con tre novità e due grandi classici.

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on c’è che dire, è un bimestre ricco di novità e appuntamenti questo per il Gruppo Azimut|Benetti. Dopo la positiva esperienza di Dusseldorf a fine gennaio, Azimut Yachts e Atlantis puntano a Oriente. Al Salone Nautico di Istanbul che si è tenuto dal 15 al 24 febbraio, sono stati ben tre gli inediti per il mercato turco: per la prima volta sono stati presentati Magellano 43, Azimut 55 S e Atlantis 34. Accanto alle “première” di questa edizione, le luci della ribalta si sono accese anche su due grandi classici di Azimut Yachts e Atlantis: l’ Azimut 64 e l’elegante sportivo Atlantis 48. I modelli dei brand Azimut Yachts e Atlantis sono stati esposti dai rispettivi dealer per la Turchia: Sirena Marine, concessionario di Azimut Yachts e

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Concept Marine per Atlantis. La prima novità, il Magellano 43 Fly, che sta confermando il successo dei fratelli maggiori il Magellano 50 e il 76, è una delle sorprese più accattivanti dell’ultima stagione nautica e c’è da scommettere che conquisterà ben presto anche l’attenzione del mercato turco. Infatti si è aggiudicato a fine 2012, il premio “Editor’s Choice Award” organizzato da AIM Marine Group, editore di alcune tra le più autorevoli e prestigiose riviste di nautica statunitensi, ed è stato finalista al premio European Powerboat of the Year 2013 (EPY 2013). In soli 13 metri concentra tutti i plus della Collezione Magellano: navigazione morbida in ogni condizione di mare e grandissima autonomia. E’ il trawler reinterpretato secondo lo

stile italiano, particolarmente apprezzato dagli armatori che navigano non solo in mare aperto. Realizzato in due versioni – Flybridge e Hard Top - per soddisfare le più diverse esigenze, si rivela particolarmente indicato anche per la navigazione nelle acque interne. Al Salone Nautico di Istanbul è stato presentato nella versione “Fly”. Azimut 55S è invece uno yacht dal forte carattere “social”: rivoluziona gli spazi tradizionali, posizionando le tre cabine dedicate ad armatore e ospiti a centro barca offrendo comfort e volumi inediti anche per la cabina del marinaio, a prua. Il nuovo approccio ergonomico si riflette anche per gli spazi nelle zone esterne: a prua con divano fronte marcia separato dall’ampio prendisole, a poppa con l’introduzione della


spiaggetta pivotante che offre una vera e propria terrazza sul mare di 4 mq. Per quanto riguarda la performance, la rivoluzione parte dalla sala macchine, che ospita un sistema Volvo IPS-1 Tripla: rispetto a una motorizzazione di pari potenza a due soli motori, la Tripla installazione consente infatti di contenere ingombro e lunghezza. Inoltre, la scelta di tre motori, invece di due, apre un vasto capitolo riservato ai vantaggi: a parità di potenza erogata, tre motori pesano meno di due, consumano di meno e producono minori emissioni. La riduzione di peso complessiva è stata possibile anche grazie all’ampio impiego di carbonio puro e di vetro-carbonio nelle strutture e nello scafo. Terzo e ultimo fra le “news”, Atlantis 34 è la novità dello specialista degli Open del Gruppo Azimut|Benetti: un progetto completamente nuovo che si propone di essere anche un ottimo cruiser. La linea esterna, frutto della collaborazione tra Atlantis e Neo Design che ha portato, in soli due anni, a realizzare una gamma di 5 nuovi modelli da 34’ a 58’, riprende quella dei modelli di maggiori dimensioni, caratterizzata da uno scafo muscoloso e da una tugatettuccio filante. L’Atlantis 34 è dotato inoltre di due motori Volvo Penta D3 da 220 cavalli con piede Duoprop per ve-

locità fino a 32 nodi: alte performance, ma ridotte necessità di manutenzione. Il design logico e funzionale è uno dei fiori all’occhiello di questa imbarcazione: in meno di dieci metri trovano spazio quattro posti letto con una cabina matrimoniale alta fino a 1,95 m a centro barca, e un grande divano/dinette trasformabile in letto a due posti. All’esterno, la plancetta bagno è una spiaggetta privata da 2,5 mq che può ospitare un tender fino a 2,5 m. Il tavolo per sei persone della zona living esterna può essere poi trasformato in prendisole, mentre il tettuccio è dotato di un soft top manuale di serie. L’Atlantis 34 si è aggiudicato, nel Novembre 2012, il premio ‘Barca dell’Anno’, assegnato dalla rivista italiana Vela e Motore. Accanto ai nuovi modelli, Azimut Yacht e Atlantis affidano inoltre a due pezzi forti e già molto apprezzati dal pubblico internazionale il compito di testimoniare al Salone Nautico di Istanbul l’ eccellenza e la capacità di innovazione del Gruppo: Azimut 64, il medio di gamma che coniuga eccellenti prestazioni e bellezza del design, e Atlantis 48, il cruiser sportivo dallo stile elegante che ha rinnovato la generazione degli open. Per Azimut Yachts e Atlantis il mercato turco è sempre stato molto ricet-

tivo. La presenza di cinque modelli di cui tre novità assolute per il mercato locale testimoniano questa attenzione del gruppo per il paese, anche grazie alla splendida collaborazione che Azimut ha con i concessionari in Turchia, Sirena Marine e Concept Marine. Fabrizio De Cesare

IL GRUPPO AZIMUT/BENETTI

Con 70 dealer dotati di 138 uffici in 68 paesi, Azimut Benetti vanta la più completa ed estesa rete di vendita nel settore nautico a livello mondiale. Eccellenti prestazioni, stile sportivo, lusso e una solida tradizione sono le caratteristiche che definiscono al meglio la prestigiosa flotta del Gruppo suddivisa in quattro marchi: Atlantis, Azimut Yachts, Azimut Grande e Benetti. Ogni brand propone un’ampia e completa gamma di modelli. Senza dubbio la più ampia e completa nel mondo. Il Gruppo Azimut Benetti opera e produce nei suoi 6 cantieri; conta su uffici di rappresentanza a Shangai, Hong Kong, Fort Lauderdale (USA) e Itajai (Brasile).

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Una flotta di venti Swan a Virgin Gorda

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a Rolex Swan Cup Caribbean - in programma dall’11 al 15 marzo - è il nuovo evento velico nato dalla collaborazione fra lo Yacht Club Costa Smeralda, Nautor’s Swan e il title sponsor Rolex che sin dai primi anni ‘80 avevano dato vita alla Rolex Swan Cup, l’importante regata internazionale che ogni due anni riunisce le più belle imbarcazioni Swan a Porto Cervo, Sardegna. La Rolex Swan Cup Caribbean si svolgerà presso la nuova sede dello Yacht Club Costa Smeralda a Virgin Gorda, nelle Isole Vergini Britanniche, inaugurata poco più di un anno fa. Quattro giorni di regate nelle acque

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dell’arcipelago - rinomato come scenario ideale per la vela agonistica e non - prenderanno il via il 12 marzo. Le imbarcazioni partecipanti saranno suddivise in due categorie: Classe A (Maxi), per gli yacht con lunghezza superiore ai 18,29 metri, e Classe B per gli yacht con lunghezza inferiore ai 18,29 metri. Una flotta di circa 20 yacht dal cantiere finlandese Nautor’s Swan è attesa sulla linea di partenza, in rappresentanza di sette nazioni. Fra gli iscritti spicca lo Swan 90 Freya, l’imbarcazione numero 2000 costruita da Nautor a Pietarsaari, Finlandia, e varata nel 2012. Lo Swan 601 Stark Raving Mad cercherà di migliorare le

prestazioni che hanno visto la barca americana arrivare seconda nella sua categoria alla Rolex Swan Cup 2012 a Porto Cervo. In termini di dimensioni la flotta varia dal più piccolo Arethusa, uno Swan 42 di 13 metri, al più imponente Varsovie di 30.48 mt. Lo Swan 44 finlandese Hokusai, varato nel 1973 da un progetto della storica firma Sparkman & Stephens, rappresenta le origini e la tradizione di un marchio da sempre ai vertici del mondo della vela. La Rolex Swan Cup Caribbean offrirà a tutti soci ClubSwan l’occasione di riunirsi in uno scenario paradisiaco per godersi una settimana di azione a mare e di calorosa ospitalità a terra. La


premiazione si terrà presso lo YCCS venerdì, 15 marzo, e che si concluderà con l’assegnazione del Rolex Swan Cup Caribbean Trophy. Il calendario sportivo dello Yacht Club Costa Smeralda presso la sede di Virgin Gorda proseguirà con la Loro Piana Caribbean Superyacht Regatta & Rendezvous (20-23 marzo) e la Loro Piana Superyacht Trophy (25 marzo), regata di trasferimento che porterà i concorrenti a St. Barths per la St. Barths Bucket.

YCCS

Lo Yacht Club Costa Smeralda è stato fondato a Porto Cervo nel 1967

dall’attuale Presidente S.A. l’Aga Khan e da un gruppo di soci fondatori, come associazione sportiva senza fini di lucro rivolta agli amanti della vela. Il Club è rinomato in tutto il mondo per l’organizzazione di regate internazionali come la Maxi Yacht Rolex Cup, l’Audi Sardinia Cup e la Rolex Swan Cup, ma anche perché ogni anno ospita campionati mondiali ed europei dedicati ai monotipo più famosi. Negli ultimi anni il Club si è concentrato in particolar modo sulla promozione di eventi per superyacht come la Loro Piana Superyacht Regatta, la Dubois Cup e la Perini Navi Cup. Lo Yacht Club Costa Smeralda ha inoltre promosso sfide a livello inter-

nazionale con Azzurra, il primo scafo italiano a partecipare all’America’s Cup nel 1983, divenuto un simbolo dello sport italiano e rilanciato dallo YCCS nel 2009 grazie alla vittoria nella Louis Vuitton Trophy di Nizza. Lo YCCS ha preso parte alla Volvo Ocean Race con due barche e nel 1992 ha lanciato il motoryacht Destriero, che detiene tuttora il record di traversata atlantica a motore ottenuto quell’anno. Il Club continua ad espandere le sue attività e nel 2012 è stata inaugurata la sede invernale, adiacente alla YCCS marina, a Virgin Gorda nelle Isole Vergini Britanniche. www.yccs.com Riccardo Russo

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Successo di pubblico e segnali positivi per Big Blu 530 imbarcazioni in mostra, 512 espositori, oltre 500 giornalisti accreditati, questi i numeri della settima edizione di Big Blu.

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ig Blu ha aperto la stagione dei Saloni Nautici con segnali finalmente positivi per il settore. La manifestazione, che ha chiuso la sua settima edizione, ha confermato infatti di essere uno dei punti di riferimento per tutto il comparto, con un notevole successo di pubblico e soddisfazione da parte delle imprese e degli operatori, molti dei quali hanno già rinnovato il loro interesse per la prossima edizione. 7 padiglioni per 530 imbarcazioni in mostra, 512 espositori, decine di conferenze, workshop, eventi spettacolari, approfondimenti e convegni seguiti dagli oltre 500 giornalisti accreditati. “Quest’anno Big Blu è stato un primo segnale in controtendenza rispetto ad un settore ormai da tempo in forte crisi - ha dichiarato Mauro Mannocchi, Presidente di Fiera Roma - Una manifestazione che ha saputo interpretare le esigenze del settore: la nuova formula dei 5 giorni ha funzionato, così come l’intenzione di rivolgersi, oltre ad un’utenza specializzata, anche al grande pubblico aprendo le porte ai visitatori gratuitamente il primo giorno del Salone. I primi segnali finalmente positivi

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registrati in questi giorni rappresentano la realtà di un tessuto di imprese che non si sono arrese alla crisi e che, al contrario, hanno scelto di continuare ad investire. Un ruolo importante lo ha avuto Unioncamere Lazio - ha continuato Mannocchi – che ha creduto nel comparto e in Big Blu. Molto resta ancora da fare, il nuovo governo dovrà prendere il timone di questo settore e correggere delle leggi che non si sono rilevate efficaci per un corretto sviluppo e potenziamento del comparto”. Tra i focus di quest’anno: Pelagos Sea Heritage Exhibition, l’isola culturale di Big Blu, organizzata da MAR – Associazione per le Attività e le

Ricerche Marine; World Fishing, la fiera-evento della pesca sportiva; Outdoors Experience, la rassegna dedicata al Plein Air: vita e turismo all’aperto; SubInItaly, una delle grandi novità 2013: il 1° Salone della subacquea “all inclusive”, un evento interamente dedicato alle attività subacquee; la Big Blu Fun Zone, uno spazio completamente dedicato alle attività sportive e all’interattività in ambiente acquatico e marino; ed infine YBOB, Your Business On the Beach, una manifestazione BtoB del settore turistico balneare. Riccardo Russo


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Il turismo del benessere non risente della crisi

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a crisi economica fa calare il turismo termale, ma non quello del benessere. Una parola magica presente oggi nelle offerte turistiche e alberghiere, consapevoli che le beauty farm sono diventate la punta di diamante del sistema ricettivo. Le terme tradizionali perdono infatti sempre più il loro appeal, vedono diminuire l’aspetto curativo in favore del piacere e del relax dati dall’ambiente, dall’offerta gastronomica, dalle attività collaterali e, ovviamente, dai trattamenti per il fisico e la mente. Un processo che sta coinvolgendo tutte le fasce di età. Basti pensare che in dieci anni i centri benessere sono cresciuti del 50%, mentre gli stabilimenti termali tradizionali sono scesi del 10%. E c’è di più. Uno studio dell’Aiceb (Associazione Italiana Centri Benessere) stima che il comparto del benessere offra oggi in Italia oltre 56mila posti di lavoro, alcuni dei quali ancora vacanti. Un settore, dunque in forte crescita a cui tuttavia non si allinea un’adeguata risposta dal punto di vista occupazionale e formativo. Secondo un recente rapporto di Impresa Turismo il calo del termalismo riguarda tutti i periodi dell’anno, ad eccezione dei mesi

di giugno, ottobre e dicembre, quando le presenze si mantengono sostanzialmente stabili. Si riducono comunque i soggiorni nelle località legate a questo tipo di vacanza (secondo l’organismo di Unioncamere, 1,8 milioni di italiani hanno scelto questo tipo di vacanza nel 2011, per un giro d’affari del 4,1%), scende anche la domanda straniera, che rappresenta il 3,1% del totale. Ed è calato negli ultimi anni il valore aggiunto a prezzi correnti del 2%, come ricorda il presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci, secondo cui il comparto ha bisogno di certezze sugli investimenti futuri per contrastare senza costi aggiuntivi il declino. Ciononostante le principali imprese termali hanno in programma ingenti investimenti per rinnovare ed adeguare le strutture ai nuovi gusti della clientela e si promuovono per recuperare nuova clientela, soprattutto giovani. E’ il caso dell’Ulisse delu-

xe hostel, un modernissimo ostello nel cuore di Sorrento, realizzato in linea con i canoni più esigenti dell’ospitalità: la struttura declina a 360 gradi la sua vocazione dell’accoglienza e al benessere con la medicina estetica e finanche con corsi di alta pasticceria e gastronomia tenuti da nomi di primo piano della cucina internazionale. Ingente anche l’investimento del primo villaggio benessere nazionale, Bellavita, realizzato nell’Alto Monferrato. Qui benessere, relax e divertimento si fondono per dare vita ad un’esperienza unica in una struttura di 16mila metri quadrati dove è possibile praticare fitness, welness e beauty all’insegna del divertimento. Sull’accoppiata montagna - benessere punta anche il Consorzio Saint Vincent Turismo dopo la realizzazione della nuova struttura che porta la firma del gruppo Bonatti con un project financing da 10 milioni di euro e con altrettanti che saranno spesi nei prossimi anni. La struttura termale va ad integrarsi con l’offerta turistica che sarà realizzata dal previsto Saint Vincent Resort&Casinò: accanto alle tradizionali terapie idropiniche ed inalatorie con l’acqua delle sorgenti locali, l’offerta si arricchisce di un centro per la dialisi e le cure nefrologiche, rappresentando un punto di riferimento per l’intero arco alpino. Per chi lavora fino al venerdì sera, invece, le Terme dei Papi di Viterbo offrono un’occasione unica di relax e benessere notturno per spezzare la routine e vincere lo stress della quotidianità. Alle Terme di Chianciano ci si può addirittura immergersi in una sorta di viaggio dove il cliente può ritrovare l’armonia dei propri sensi attraverso la naturopatia che fa dei cinque sensi acqua fuoco terra aria etere i protagonisti del soggiorno. Provare per crederci. Eduardo Cagnazzi

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Preziosa suggella dieci anni di successi

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targati Msc

SC Crociere è nata nel 1995 sulle ceneri della Starlauro Crociere; la sua flotta all’inizio era formata da navi di limitate dimensioni e di “seconda mano”. La svolta avvenne nel 2003 quando venne messa in servizio la prima nuova costruzione della compagnia italo-svizzera. Da quel momento storico in poi la sua crescita è stata vertiginosa e dopo solo dieci anni il battesimo dell’ultima nata MSC Preziosa porta a coronamento l’audace sfida di Gianluigi Aponte. Allora MSC Crociere era una compagnia marginale

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nel mercato crocieristico mentre oggi è diventata un colosso con una flotta di 12 navi da crociera, tutte all’avanguardia e con davanti ancora una lunga vita operativa. Ma facciamo un passo indietro di dieci anni per ripercorrere idealmente questa cavalcata verso il successo. Tutto ebbe inizio il 12 aprile 2003 quando a Napoli veniva battezzata MSC Lirica (59.058 t.s.l) che inaugurava la nuova era MSC. Originariamente questa nave avrebbe dovuto essere realizzata con i colori di Festival Crociere, ma la cri-

si finanziaria di quest’ultima suggerì al gruppo di Aponte di rilevare l’ordine per due navi; infatti l’anno successivo faceva il suo debutto anche la sorella MSC Opera (59.058 t.s.l.). La costruzione di queste prime due navi, derivate da due unità già completate per Festival, diede il via alla partnership con i cantieri di Saint Nazaire che avrebbero realizzato tutte le unità successive. Con “Lirica” ha inizio anche il legame con la “De Iorio Design International” che realizzerà gli interni di tutte le nuove navi creando lo stile elegante e mediterraneo che


conosciamo oggi e che è una delle caratteristiche che rendono uniche le navi MSC. La chiusura per debiti di Festival Crociere porta MSC ad acquistare anche European Vision (inaugurata nel 2001) ed European Stars (inaugurata nel 2002) che entrano nella flotta rispettivamente nel 2004 e nel 2005 con i nuovi nomi di MSC Armonia (58.625 t.s.l.) e MSC Sinfonia (58.625 t.s.l.). Si completa così la classe “Lirica” con altre due navi acquistate quando erano praticamente ancora nuove. Ma la crescita della flotta continua inarrestabile con la consegna nel 2006 del prototipo di una nuova classe di unità panamax, MSC Musica (92.409 t.s.l.). L’anno successivo entra in servizio la sorella MSC Orchestra (92.409 t.s.l.) e nel 2008 la terza nave della serie, MSC Poesia (92.627 t.s.l.). La classe “Musica” sarà poi completata nel 2010 con la consegna di MSC Magnifica (95.128 t.s.l.) che ha rappresentato un significativo upgrade del prototipo. Ma la consacrazione di MSC avviene alla fine del 2008 quando viene messa in servizio la prima nave postpanamax della compagnia, MSC Fantasia (137.936 t.s.l.): quest’ultima è un vero capolavoro di architettura navale che ottiene subito un grande successo tra la clientela. Nel 2009 invece viene inaugurata la “sistership” MSC Splendida (137.936 t.s.l.). Con il nostro racconto arriviamo quindi allo scorso maggio quando viene battezzata la terza unità delle classe “Fantasia”, MSC Divina (139.072 t.s.l.). Quest’ultima non è soltanto una ripetuta delle navi che l’hanno preceduta, ma è un grande passo avanti tecnologico rispetto alle altre 2 “sisterships” anche dal punto di vista alberghiero. Ma torniamo a “Preziosa”: il 23 marzo 2013, giorno del suo battesimo genovese, resterà negli annali sia per

la ancor giovane storia di MSC Crociere, che per la città di Genova che è il principale home-port della compagnia. Infatti la scelta del luogo di questa importante celebrazione non è stata casuale; la ripresa del traffico crocieristico nella “Superba” è soprattutto merito di MSC che ha puntato molto sul capoluogo ligure. Merita raccontare in breve anche la particolarissima storia della nuova nata: infatti “Preziosa” originariamente era stata commissionata ai cantieri STX France Cruise di Saint Nazaire dalla società libica GNMTC con l’obbiettivo di fare di questa nave la prima unità da crociera destinata al mercato arabo. Poi però le cose sono andate diversamente e a causa della crisi che ha colpito la Libia nel 2011 il contratto è stato rescisso quando l’unità era già in costruzione. I lavori sono poi proseguiti per conto proprio dal cantiere in attesa della definizione del trasferimento dell’ordine a MSC che si era subito dimostrata interessata a subentrare nella commessa. L’annuncio ufficiale del passaggio della nave a MSC è stato fatto a marzo del 2012 mentre nel frattempo era stato ridefinito anche l’allestimento degli interni originali adeguandoli allo stile della compagnia di Aponte. “Preziosa”, quarta unità della classe “Fantasia”, è lunga 333,30 metri fuori tutto ed è larga al galleggiamento 37,92 metri: potrà ospitare nelle sue 1.751 cabine un massimo di 4.345 passeggeri. Questa nave offre ai suoi ospiti tutte le novità introdotte con “Divina” a partire dalla piscina di poppa di tipo “infinity” che rappresenta un unicum in campo navale. La nuova nata presenta anche

alcune novità molto interessanti: al posto del ristorante messicano che si trova al ponte 7 delle sue sorelle, troviamo due nuovi punti di ristoro, il “Ristorante Italia” e il “Ristorante Eataly”. Il primo è dotato di 30 posti, mentre il secondo ha 115 posti a sedere e rispecchia il concetto originale “Eataly” (grazie ad un accordo tra la popolare catena torinese e MSC) in un elegante spazio minimalista dove i crocieristi possono mangiare, acquistare e sperimentare una delle migliori interpretazioni della cucina italiana. Altra novità introdotta con “Preziosa” è l’acqua park “Doremì Castle” realizzato a poppa del fumaiolo dove sulle altre navi della classe si trova il campo sportivo polifunzionale. Questo luogo magico per i bambini è un insieme di percorsi e giochi d’acqua che si sviluppano su una serie di piattaforme rialzate dove getti d’acqua garantiscono il giusto refrigerio dalla calura estiva. Inoltre all’interno dell’acqua park, si trova la piattaforma di partenza dello scivolo “Vertigo”, lungo ben 120 metri. Un’avventura fatta di curve e favolosi tornanti con fasce di colore traslucide che generano un meraviglioso effetto stroboscopico da ammirare a tutta velocità, che porta gli ospiti anche oltre il perimetro della nave con un breve passaggio sul mare. Proprio in questo tratto lo scivolo diventa trasparente, regalando una vista mozzafiato sul mare da circa 60 metri di altezza. Quindi non resta che prenotare una fantastica vacanza su “Preziosa” che da marzo a novembre partirà per crociere settimanali nel Mediterraneo Occidentale con l’affascinate itinerario Genova – Napoli – Messina – Tunisi – Barcellona – Marsiglia - Genova. Matteo Martinuzzi

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Mille modi di fare turismo per il viaggio ideale I

l turismo è vita, esperienza e gioia di vivere nuove emozioni. Si dice “viaggiare è il verbo più bello”, ma quanti tipi di turismo esistono per raggiungere gli interessi di tutti? Un mondo intero! Dal viaggio sportivo a quello culturale, da quello gastronomico a quello scientifico da quello curioso a quello bucolico. Ognuno ha il suo viaggio ideale e non a caso l’offerta di enti e tour operator spazia sempre di più tra nuovi itinerari e pacchetti per attirare target sempre diversi di turisti. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, con località classiche che con appuntamenti più disparati offrono il valore aggiunto della vacanza. Sono nate a tal proposito realtà per garantire qualità, come il Club “SoloUmbria – Valnerina”, composto da imprenditori innamorati della propria terra, che per passione e visione convergente del futuro, hanno deciso di mettersi insieme per valorizzarne le potenzialità, i prodotti agro alimentari, l’ospitalità, la ristorazione ed i servizi, attraverso la condivisione di valori etici alti alla base delle relazioni tra i componenti di questo club nella definizione e realizzazione delle strategie e dei progetti. Ma ancora più spesso si creano motivi di attrazione per un pubblico ben preciso, da differenziare di volta in volta. Persino New York la location per eccellenza si ripropone sempre con eventi come NYCxDesign, dal 10 al 21 maggio, per celebrare il design in città, durante dodici giornate dedicate con tanti appuntamenti e iniziative speciali nei cinque distretti di New York City, per promuovere l’architettura e il design della città, da sempre simbolo di innovazione e punto di riferimento nel mondo. Con un ricco programma di mostre, installazioni, fiere, seminari, vernissage e studi architettonici aperti al pubblico in tutti i cinque distretti della città improntati su tutte le discipline del design, dall’architettura, alla grafica, fino alla moda e all’industrial design. La manifestazione si aprirà con la Frieze Art Fair, e si concluderà con l’International Contemporary Furniture Fair presso il Jacob K. Javits Convention Center. Ma le motivazioni per visitare un luogo sono davvero disparate, talvolta incoraggiate da un riconoscimento come è avvenuto per Lampedusa, dove la Spiaggia dei Conigli è stata incoronata miglior spiaggia a livello europeo e mondiale da TripAdvisor il più grande sito di recensioni di viaggio al mondo. Traducibile in un consiglio per visitare l’isola, per chi sta pianificando le vacanze estive o semplicemente sta programmando una fuga di un week end al mare, prendendo ispirazione dai commenti dei viaggiatori di TripAdvisor. E non finisce qui, le alternative sono davvero tante, si può guardare ad esempio la stessa cosa da altre angolazioni, come nel caso di Matera, dove la manifestazione “I Sassi finalmente volano”, dal 18 marzo al 1° aprile 2013, vedrà 30 mongolfiere in volo sulla Città dei Sassi, patrimonio dell’umanità Unesco. Un modo nuovo di vedere, dalle mongolfiere, pilotate da equipaggi italiani e internazionali, che si alzeranno nei cieli di Matera e offriranno la possibilità di ammirare dall’alto i Sassi e il Parco storico-ambientale delle Chiese rupestri, anche questo riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Tutti potranno ammirare dal cielo il paesaggio scegliendo tra due possibilità: il volo libero e il volo frenato o vincolato. Il Festival delle Mongolfiere è un attrattore per chi predilige le vacanze all’aria aperta, nella suggestione di un paesaggio culturale che è la destinazione ideale per chi ama la natura e l’emozione dell’incontro con la storia dell’uomo. Annalisa Tirrito

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Il Web diventa il motore del turismo

alano i consumi, ma il mercato dell’e-commerce in Italia cresce del 19%, a ritmi superiori rispetto ad altri paesi, come Germania e Francia (entrambe del 12%) e del Regno Unito (11%). Nell’e-commerce il turismo occupa un ruolo di rilievo con il 46% ed i viaggi svettano con una quota del 53% del mercato on-line. Da questa rivoluzione che sta interessando sempre più il mercato delle vacanze, tra i primi a recepire positivamente l’influenza della Rete, gli operatori stanno avvertendo sempre più l’esigenza, sottolineata anche dal presidente di Federturismo Confindustria, Renzo Iorio, di non agire soltanto con i prezzi bassi, ma di

proporsi con un modello di promozione ed un approccio basati sulla diversificazione dei mercati, con un nuovo linguaggio on-line e con il rafforzamento sia dell’immagine del brand che della destinazione. L’Apt della Basilicata è stata una delle prime ad esprimersi con questo nuovo modello. “In un anno abbiamo messo on-line il nuovo portale Basilicataturismo.com, abbiamo coinvolto non solo gli operatori ma anche gli studenti con seminari mirati al web marketing in collaborazione con la Bto, a luglio scorso abbiamo realizzato otto mini-siti corrispondenti ad altrettanti tipi di vacanze tematiche con il loro acquisto via web. Un’iniziativa - rilevano all’Apt - che ci ha consentito di vincere il primo premio per quanto riguarda la strategia di so-

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cial media marketing all’ultima edizione della Borsa del turismo on-line. Ed i risultati sono stati positivi: siamo passati da 4mila visitatori mensili ai 53mila di dicembre, fino ai 250mila di gennaio scorso. E questo ci ha consentito di incrementare soggiorni e presenze”. Il web sta diventando, dunque, il motore del turismo. “Questo strumento non va visto come nemico. E’ una realtà e non si può sottovalutarla - sostiene Ettore Cucari, presidente di Fiavet

Cammpania - E’ un’opportunità in più, soprattutto per l’incoming. Se prima il mercato era locale, adesso lo è il mondo. Per gli utenti di Internet è naturale utilizzare la Rete per decidere e pianificare le proprie vacanze, confinando a un ruolo marginale i canali tradizionali. Ma in Italia siamo ancora indietro con la banda larga, soprattutto al Sud”. D’accordo anche Silvana Alfano, responsabile Marketing delle Terme di Agnano. “Oggi i clienti sono molto più esigenti e costringono le imprese che vogliono guadagnarsi l’interesse a sviluppare strategie intelligenti e ad essere accattivanti. Non sempre però il web è utilizzato al meglio, anche per la mancanza di capitale umano con precisi profili professionali che sappia essere creativo e

sincronizzarsi con l’intera strategia digitale”. Se del web l’impresa turistica non può fare a meno, ti costringe anche ad una concorrenza enorme, con l’offerta di prezzi stracciati. “In una città disastrata come Napoli, per esempio, si fa a gara a chi offre il prezzo più basso pur di accapar-

rarsi il cliente” commenta Mario Pagliari, patron dell’albergo San Francesco al Monte. “E poi si perde quel rapporto umano che ha sempre contrassegnato il cliente e l’operatore” aggiunge. Secondo l’Osservatorio nazionale sul turismo, comunque, le imprese turistiche presenti on-line con un proprio sito sono l’87,8%, contro l’82,7% del 2009; ma allo stesso tempo sale la quota di quelle che consentono il booking diretto dal web, raggiungendo il 63,6% delle strutture ricettive e il 73,8% quelle alberghiere. Anche in rapporto all’uso del social network le imprese ricettive mostrano una crescente apertura verso l’uso del web, registrando una presenza del 41,8% delle strutture (50,2% quelle alberghiere e 35,5% quelle complementari), in forte aumento negli ultimi due anni. Eduardo Cagnazzi


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America’s Cup e non solo primavera di eventi a Napoli

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reare incoming turistico e realizzare una manifestazione che possa coinvolgere cittadini di ogni età: sono tra gli obiettivi dell’evento America’s Cup World Series 2012-2013, che si svolgerà dal 16 al 21 aprile a Napoli, dove si daranno battaglia gli AC45, catamarani di ultima generazione. Il campo di gara delle regate napoletane sarà, anche quest’anno, lo specchio d’acqua antistante il lungomare di via Caracciolo, in modo che il pubblico possa vivere l’evento da vicino. Ai napoletani ed ai turisti che in quei giorni saranno in città sarà data la possibilità di assistere anche ad altre manifestazioni che accompagneranno le regate delle World Series. Dalla Velalonga del 13 aprile, al concorso riservato agli studenti delle scuole regionali fino alla sei giorni di regate ufficiali delle World Series. Lo spettacolo della vela nel Golfo di Napoli si annuncia ancora più ricco di eventi in occasione della tappa napo-

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letana della Coppa America che torna a Napoli per il secondo anno di fila con l’unica tappa europea del circuito 2013 della manifestazione velica più famosa e seguita del mondo. Il prestigioso appuntamento in programma a Napoli sarà accompagnato, infatti, da una serie di iniziative, sia di carattere sportivo sia di natura sociale. Alla presentazione, svoltasi recentemente al Reale Yacht Club Canottieri Savoia sono intervenuti Pippo Dalla Vecchia, Presidente del Comitato Promotore “Grande Vela”, Mario Hübler, Amministrazione Unico di Acn srl (la società di scopo partecipata da Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli e Camera di Commercio di Napoli), Niccolò Porzio di Camporotondo, Direttore Commerciale e Istituzionale per l’Italia dell’America’s Cup Event Authority (Acea), Antonio Basile, Ammiraglio comandante la Direzione Marittima di Napoli e Diego Bouchè, Direttore dell’Ufficio Scolastico della Regione Campania. All’incontro con i giornalisti

ha partecipato anche Donald L. Moore, Console Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli. Regate e non solo tra il Vesuvio e le isole del Gofo: forte il coinvolgimento dei giovani anche grazie alla collaborazione con l’ufficio scolastico della Regione Campania. Per 60 giovani delle diverse scuole dai 9 ai 18 anni, selezionati dopo un concorso, spazio a corsi di vela gratuiti organizzati dai circoli nautici del comitato “Grande Vela” mentre altri ragazzi potranno visitare l’area tecnica per scoprire i segreti dei velocissimi catamarani e, ancora, assistere alle regate dalla terrazza della Nunziatella e da quella del consolato Usa, che rafforza la propria collaborazione all’evento, o da gommoni dell’organizzazione. Per loro, poi, grazie alla collaborazione con la Capitaneria di porto lezioni in aula sulla sicurezza in mare, la tutela dell’ambiente e la legalità. Al Comitato Promotore “Grande Vela” aderiscono otto Circoli velici (Re-


A sinistra Niccolò Porzio di Camporotondo, al centro il Console Generale degli Stati Uniti a Napoli, Donald L. Moore, a destra Mario Hubler

ale Yacht Club Canottieri Savoia, Circolo del Remo e della Vela Italia, Club Nautico della Vela, Circolo Canottieri Napoli, Circolo Nautico Posillipo, Circolo Nautico Torre del Greco, Lega Navale Italiana sezione Napoli, SE.VE. NA Marina Militare) che operano nella regione, vantano un’antica tradizione e svolgono da sempre un ruolo centrale nel diffondere la cultura del mare. E non è tutto: nell’ottica di garantire accoglienza ai soci di tutti i circoli nautici del mondo il comitato ha deciso di tenere aperte le proprie strutture ed ospitare, fin dalle settimane precedenti, coloro che arriveranno a Napoli e sono in possesso della tessera rilasciata dal circolo di cui sono soci. Si comincia dunque il 13 aprile con la Velalonga, la storica manifestazione che vede in acqua decine di imbarcazioni degli appassionati napoletani di vela. Il giorno dopo, il 14 aprile, scenderanno in acqua gli Ac45, i catamarani delle World Series dell’America’s Cup: gli equipaggi ufficiali, da Luna Rossa a

Oracle, da New Zealand a Team Korea, si sfideranno nel Trofeo Grande Vela su un percorso sotto costa che andrà dalla Rotonda Diaz fino a Pozzuoli, coinvolgendo da vicino decine di migliaia di spettatori che potranno osservare le regate dal lungomare di Napoli e Pozzuoli, ma anche dalla collina di Posillipo e dal pontile Nord di Bagnoli “che si trasformeranno – sottolinea Hubler – in spalti naturali privilegiati”. Dello stretto legame tra Napoli e Stati Uniti parla Moore: “Siamo molto felici di aver la possibilità di collaborare con gli attori sociali - ha detto il console Usa a Napoli Donald Moore - ma anche con gli enti locali istituzionali per questo bellissimo evento che lo scorso anno ha portato le bellezze di Napoli nel mondo”. Bellezze di Napoli che saranno portate a marzo “alle fiere del turismo di Mosca e Berlino”, ha spiegato l’amministratore unico di Acn Mario Hubler. “Teniamo molto alla Coppa America anche come evento che avvicini i giovani a un giusto rapporto con il mare, dalla sicurezza in mare al rispetto dell’ambente marino. Dopo le regate l’evento dovrà continuare nei circoli grazie ai corsi di vela riservati al concorso per gli studenti e già da ora i ragazzi grazie agli esperti della Capitaneria stanno partecipando a lezioni e incontri per sensibilizzarli sempre più sulla salvaguardia della risorsa mare”. E per raccogliere consensi e criticità c’è un gruppo di lavoro dell’Università Parthenope diretto dal professor Michele Quintano impegnato in questo ed in altri aspetti dell’evento. Studenti e docenti dell’ateneo, partner scientifico di Acn, si occuperanno di diffondere in collaborazione con altri enti le informazioni meteo relative al campo di regata

oltre al monitoraggio della event experience e della customer satisfaction dei partecipanti, siano essi turisti, cittadini o espositori. Gli spazi a terra ospiteranno, per la durata delle regate, un’area denominata Naples America’s Cup Village, ad accesso libero, destinata ad accogliere eventi, spettacoli, attività di svago ed intrattenimento. Ci sarà poi un’area tecnica con accesso riservato solo agli addetti ai lavori, allestita a cura della società America’s Cup Race Management: si svilupperà fronte mare in corrispondenza della Rotonda Diaz, dove sono previste tutte le operazioni di alaggio e varo delle barche da regata, e si estenderà su una superficie di circa 20mila metri quadrati. A differenza dello scorso anno il Village sarà allestito su via Caracciolo e non in Villa Comunale e si estenderà da piazza Vittoria fino alla confluenza con viale Dohrh dove saranno sistemati il palco ed il maxischermo per seguire gli eventi. Al termine dei padiglioni espositivi inizierà lo spazio ristoro e l’area intrattenimento. Le strutture verranno allestite lasciando liberi i marciapiedi, gran parte della pista ciclabile e tutti gli accessi alla Villa Comunale dove ci sarà, poi, la manifestazione “Campus della Salute”: il progetto prevede l’allestimento di 10 tende da campo per ambulatori specialistici, gazebo per la prenotazione di visite e un’area destinata al baby parking. Su viale Dohrn e all’interno della Villa Comunale sono previste altre aree destinate ad ospitare eventi legati alla promozione, alla diffusione e alla pratica di diverse attività sportive, gestite da numerose associazioni. Emanuela Sorrentino

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Porto, giù le barriere

se il “Rinascimento napoletano” partisse dal mare? Da questa domanda nasce l’ideazione del Convegno promosso dall’A.I.G.E. (Associazione Informazione Giovani Europa) “Il porto e la città di Napoli. Dall’approdo greco-romano al fronte a mare odierno”, che si è tenuto recentemente a Napoli presso il Gran Caffè Gambrinus. La progettazione di Laura Bufano, Fiorella Franchini e Umberto Franzese ha avuto come intento un’analisi tra passato e presente per poter immaginare un futuro possibile. Napoli vanta una storia che racconta soprattutto di mare e a partire dal 420 a.C., in epoca greca, il suo porto raggiunse già un importante sviluppo. In epoca romana il porto di Neapolis per la sua posizione era un’importante apertura sul mondo dell’arte e della civiltà greca, come dimostrano i recenti reperti archeologici dell’approdo greco- romano emersi dagli scavi per la metropolitana nei pressi del Maschio Angioino. Il congresso è partito da qui, con la ricostruzione storica fatta da Rosaria Ciardiello, docente di archeologia classica dell’Università Suor Orsola Benincasa. La storia del nostro porto prosegue gloriosa e l’epoca normanna segna un periodo di grande splendore. Successivamente, sotto il regno di Carlo I D’Angiò il porto si amplia e si arricchisce di nuovi edifici parallelamente allo sviluppo della città. La fortificazione del porto e la

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costruzione di magazzini, di depositi e di fabbriche continua sotto la dominazione aragonese e nel periodo del vicereame spagnolo. Nel XVIII secolo sotto il Regno dei Borboni, il porto di Napoli si afferma come uno dei più attrezzati a livello europeo. Nel 1818 la “Real Ferdinando I” – la prima nave a vapore del Mediterraneo – è pronta al varo. Il declino cominciò nel 1861, subito dopo l’Unità d’Italia, e durò fino ai primi del ‘900, poi grazie a Francesco Saverio Nitti e all’Ammiraglio Augusto Witting avviene la ripresa. Durante il Fascismo il porto fu dotato di nuove infrastrutture e di nuovi edifici come la Stazione Marittima che fu progettata nel 1932 e completata nel 1936. Torniamo ora al Convegno e all’intervento di Roberta Amirante, Ordinario di progettazione Architettonica e Urbana all’Università degli studi di Napoli Federico II, che con il suo sguardo lucido ha parlato del Porto e del suo rapporto con Napoli. Oggi il porto di Napoli è il secondo al mondo per scalo passeggeri dopo quello di Hong Kong. I traffici passeggeri si svolgono nell tre strutture più importanti: il Molo Angioino, destinato alle navi da crociera con i suoi tre approdi, il molo Beverello, dove attraccano gli aliscafi che collegano Napoli con le isole del Golfo, e il terminal di Calata Porta Massa dove attraccano i traghetti e i ferry per le isole maggiori. L’Area complessiva del Porto è di 20

Km. in lunghezza adibita ad uso multifunzionale per un totale di 14 moli. La Stazione Marittima, la più vasta del globo, è luogo di accoglienza per i croceristi e diventa sempre di più luogo aperto anche ai cittadini. Il traffico crocieristico napoletano ha registrato negli ultimi anni un incremento del 230%. L’indotto impegna 160 società per un totale di 1500 posti di lavoro. Questi dati ci fanno capire le enormi potenzialità del porto di Napoli se venisse attuato il progetto di riqualificazione già approvato. Marco Di Stefano – esperto di infrastrutture portuali - ha informato i convenuti a che punto è l’iter di realizzazione e di quanti soldi sono a disposizione per realizzarlo. Presenti al convegno Marcello Taglialatela (Assessore all’Urbanistica Regione Campania) e Luigi Rispoli (Presidente Consiglio Provinciale di Napoli) che hanno ribadito la necessità di un processo coordinato di interventi. A conclusione ha preso la parola Aldo Loris Rossi (Accademico delle Arti del Disegno di Firenze) il quale ha messo in evidenza l’importanza della riconciliazione tra il mare e la città attraverso la riduzione al minimo delle barriere che li separano, ma soprattutto ha focalizzato l’attenzione sulla riqualificazione del porto e come la sua ricaduta economica sia forse l’ultima vera opportunità di ripresa per Napoli. Laura Bufano


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Trasformatori per super-raggio non è fantascienza, è Getra M

entre rafforza la propria presenza nell’area del Mediterraneo sottoscrivendo accordi per la fornitura di grandi trasformatori elettrici e di sistemi per la interconnessione delle loro reti, ed aver avviato la robotizzazione dello stabilimento di Pignataro Maggiore, Getra realizza un nuovo killer anticancro: i trasformatori che serviranno ad alimentare il superraggio invisibile che arriva fin dentro il Dna delle cellule del tumore e le distrugge. Si chiama sincrotrone e a produrlo è un complicato sistema di macchine acceleratrici e di linee di trasporto capaci di portare, direttamente sul paziente e in sala operatoria, fasci di particelle subatomiche capaci di aggredire anche quel 5% di tumori non operabili o resistenti alle normali radioterapie. La nuova tecnica messa a punto dall’azienda casertana è adesso disponibile a Pavia, presso il primo Centro nazionale di Adroterapia Oncologica: il quarto al mondo, dopo quelli di Chiba e Hyogo, in Giappone, e di Heidelberg, in Germania. La terapia, mirata al millimetro e con zero effetti collaterali, può rappresentare una svolta per tutti quei pazienti con forme tumorali difficili da raggiungere con le cure tradizionali. Al momento opportuno una ‘porta’ si apre e il fascio colpisce il bersaglio con una precisione sub-millimetrica, fermandosi laddove serve e tagliando a fette il tumore. E tutto questo grazie alla spinta dei trasformatori elettrici partiti dallo stabilimento di Marcianise che ha avu-

to il compito di progettare, produrre e consegnare le apparecchiature in grado di armare il super raggio. L’azienda casertana diventa così trainante nell’innovazione di processo e, soprattutto, di prodotto: uno sforzo indirizzato allo sviluppo e all’impiego di materiali e tecnologie innovativi per il risparmio energetico. “Grazie a un’interazione costante con la comunità scientifica spiega il presidente, Marco Zigon - il gruppo svolge un ruolo di raccordo fra ricerca e applicazione industriale, con lo sguardo sempre volto agli scenari futuri della efficienza energetica”. Una interazione che viene da lontano. Risale agli inizi degli anni Novanta, in verità. Infatti nel 1990 Getra realizza, in collaborazione con Enea ed alcune Università italiane, il primo trasformatore di distribuzione con nucleo magnetico in materiale amorfo. Rispetto alla tecnologia tradizionale, la nuova ottimizza l’efficacia del trasformatore e riduce le perdite di energia. Nel 1992 è seguito un secondo prototipo più potente, capace di ridurre le perdite a vuoto dell’80 per cento. E si tratta di una tecnologia oggi divenuta un’applicazione industrialmente utilizzabile. Al biennio 2004-2005 risale invece la collaborazione con Ansaldo Cris e il consorzio Create (formato dalle università di Cassino e Reggio Calabria, Federico II e Seconda università di Napoli): Getra è azienda capofila di una ricerca sull’uso di materiali superconduttori (HTS). Obiettivo? Dare vita ad

un prototipo di trasformatore che consente la riduzione di pesi e ingombri pari al 50%, una riduzione delle perdite di carico del 70% circa e una capacità di sovraccarico pari al 200%. Una tecnologia del futuro, destinata ad entrare a pieno regime nel ciclo industriale quando l’utilizzo dei fili superconduttori porterà questo materiale d’avanguardia a costi economicamente compatibili. Più recente (fine 2011) la convenzione triennale con il Dipartimento di Ingegneria elettrica (Diel) dell’Università di Napoli Federico II, per effetto della quale lo stabilimento della Getra Distribution di Pignataro Maggiore (la società del gruppo Getra che si occupa della produzione di trasformatori di distribuzione) si avvia a trasformarsi in fabbrica smart grid, uno dei primi esempi concreti di rete elettrica intelligente in Italia. La partnership con il Diel ha assunto il nome di Great (Getra research energy and technology). “Una iniziativa che vede la Getra Distribution - spiega Guido Carpinelli, ordinario di Sistemi elettrici per l’energia e responsabile scientifico del progetto - trasformarsi in un laboratorio di ricerca in campo aperto dove sperimentare l’integrazione funzionale di differenti tecnologie implementabili nel campo delle reti intelligenti”. Un settore cruciale in cui si misurerà la capacità di innovare l’efficienza energetica delle infrastrutture elettriche e incrementare la sostenibilità di produzione e consumo di energia elettrica. Eduardo Cagnazzi

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ABB Italia chiude il 2012 nel segno della stabilità

Ordini pienamente in linea con il 2011 e stabilità nella redditività in un contesto economico competitivo

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ono stati annunciati nei giorni scorsi i risultati 2012 di ABB a livello mondiale e per quanto riguarda il mercato italiano, nel 2012 ABB Italia ha registrato ordini per 2.278 milioni di euro, valore allineato al livello di ordinato del 2011 e ricavi per 2.286 milioni di euro, in flessione del 12% rispetto all’anno precedente. Stabile e positiva la redditività; in netta crescita la percentuale di export sui ricavi – che si assesta intorno al 61%, orientata soprattutto agli Stati Uniti e ai Paesi del Middle East e del Nord Africa. I dipendenti totali in Italia al 31 dicembre 2012 sono 5.928, di cui 5.703 permanenti. Commentando i risultati di ABB Italia, Barbara Frei, Presidente e Amministratore Delegato di ABB SpA, ha dichiarato: “Il 2012 è stato un anno in cui abbiamo realizzato risultati soddisfacenti, nel segno di continuità e stabilità. Il contesto economico ha presentato molte sfide ma, grazie

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alla focalizzazione sull’eccellenza operativa delle nostre fabbriche e alla profonda vocazione all’export nostra e di nostri importanti clienti, siamo riusciti a mantenere salda la competitività e a servire con successo i mercati internazionali. I settori che hanno trainato il nostro 2012 sono stati quelli dell’industria di processo – prima tra tutte l’oil and gas dove abbiamo acquisito importanti commesse –, il ferroviario (con progetti legati all’ammodernamento della rete infrastrutturale italiana), il navale, l’energetico con commesse rilevanti acquisite nell’area Middle East e Nord Africa e l’automazione, che ha caratterizzato il nostro business in maniera trasversale su tutti i mercati (dalla home automation fino ad applicazioni nel terziario, nell’industria manifatturiera e nelle utilities). Continuiamo ad impegnarci fortemente nel rafforzare la nostra capacità produttiva e nell’innovazione, con investimenti che nel 2012

sono stati superiori al 2% del fatturato in Italia. L’innovazione tecnologica nel 2012 si è concentrata soprattutto sul tema dell’automazione e dell’efficienza energetica, ma abbiamo lavorato anche nella realizzazione di prodotti e sistemi nell’ambito della distribuzione in media e alta tensione e alla messa a punto di soluzioni di service sempre più integrate”. A proposito di investimenti in Italia, il 2012 è stato caratterizzato dall’acquisizione da parte del Gruppo ABB della società RGM Polycontrol, con sede a Genova, che è il più grande produttore italiano di convertitori ausiliari che forniscono l’alimentazione elettrica di bordo a convogli tranviari e metropolitani, a treni regionali e intercity nonché locomotive. Questa acquisizione permetterà ad ABB di offrire un portafoglio più ampio e integrato nel settore della trazione e di sostenere ulteriormente un settore come quello ferroviario, in


cui il Gruppo è cresciuto con un tasso annuale del 30% negli anni più recenti. “Ma l’investimento che ci rende ancor più orgogliosi – ha ancora detto Barbara Frei - è quello che stiamo perseguendo coltivando il talento delle nostre persone attraverso la costruzione di un ambiente fortemente orientato alla multiculturalità e all’innovazione. Le persone di ABB Italia che stanno svolgendo la loro attività nell’organizzazione a livello mondiale sono 73 e questo è un trend in crescita. Allo stesso tempo, l’organizzazione di ABB Italia si avvale della collaborazione di 140 colleghi che provengono da 40 nazioni diverse. Stiamo lavorando per facilitare e promuovere questa mobilità internazionale per arricchire il bagaglio di esperienze delle nostre persone e per consolidare il nostro forte know-how internazionale a tutti i livelli. Chiudo questa mia riflessione sul 2012 pensando al cammino da tempo intrapreso da ABB Italia sul terreno delle Smart City e che abbiamo consolidato presentando nel 2012 il rapporto: “Smart Cities in Italia: un’opportunità nello spirito del Rinascimento per una nuova qualità della vita” realizzato in collaborazione con The European House Ambrosetti. Con questo documento abbiamo voluto contribuire a fare un punto della situazione sulle prospettive dello sviluppo innovativo del nostro Sistema Paese, nonché a delineare un percorso virtuoso e strategico da avviare al più presto. Un programma che ci vede tra i protagonisti tecnologici e tra i player internazionali

in grado di portare know-how, concretezza ed esperienza ai progetti che già stanno maturando in Italia – primo fra tutti Genova Smart City”. E il 2013 si apre con una importante acquisizione che andrà ad ampliare il portafoglio ABB per l’automazione dei terminal container per ottimizzare la movimentazione delle merci e il monitoraggio della nave fino all’uscita dal porto. ABB infatti acquisisce APS Technology Group di San Diego, California, società che sviluppa e propone soluzioni per l’industria portuale. Questa acquisizione allargherà il portafoglio d’offerta di ABB per i sistemi di sollevamento gru, incluso il mercato dei terminal container. Il passaggio avverrà entro la fine del primo trimestre del 2013. Fondata nel 2002, APS impiega circa 50 persone full-time negli uffici di San Diego e di Long Beach, in California. APS è un fornitore mondiale di soluzioni di automazione basate sulla visione e identificazione dei container, dei camion, del materiale ferroviario; insieme ad altre attività relative al trasporto in aree portuali o ad altre strutture container modulabili. Questi sistemi consentono ai terminal container, alle autorità portuali e alle compagnie di trasporto di semplificare le operazioni automatizzando i processi manuali attraverso i controlli agli ingressi, sulle navi, sui treni e nei cantieri. Queste soluzioni consentiranno ad ABB di ampliare il portafoglio di sistemi nelle applicazioni cranes dei terminal container e dei mercati simili. APS verrà conglobata nella divisione

Process Automation di ABB. “L’acquisizione di APS è un traguardo importante per noi che consentirà di espanderci nel mercato dell’automazione nei terminal, fornendo ai nostri clienti soluzioni integrate ad alto valore aggiunto - ha dichiarato Heikki Soljama, responsabile dell’unità Marine and Cranes di ABB - Questa acquisizione strategica si inserisce bene nel nostro portafoglio di soluzioni e rafforzerà ulteriormente la nostra offerta”. “Entrare nel gruppo ABB ci permetterà di incrementare la capacità di supporto e ingegneria grazie all’ampliamento dell’area geografica di mercato - ha dichiarato Russ Scheppmann, CEO e fondatore della APS - I nostri clienti beneficeranno della presenza globale sia nelle vendite che nell’assistenza di ABB, combinati insieme agli sforzi nell’area ricerca e sviluppo”. Produttività industriale, efficienza energetica e affidabilità delle reti elettriche rimangono i temi fondamentali che ABB continua a promuovere tramite lo sviluppo di tecnologie e la realizzazione di prodotti e sistemi. Tale impegno si è tradotto fattivamente in molti degli ordini acquisiti nel corso del 2012. ABB (www.abb.it) è leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione che consentono alle utility e alle industrie di migliorare le loro performance, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Le società del Gruppo ABB impiegano circa 145.000 dipendenti in oltre 100 Paesi. Stefano Meroggi

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La piattaforma web DeRev apre al pubblico italiano D

eRev, la startup campana di Roberto Esposito che ad agosto ha ricevuto un investimento di 1,25 milioni di euro, lancia ufficialmente la sua piattaforma web www. derev.com con l’obiettivo di generare cambiamento e social innovation trasformando le migliori idee in Rivoluzioni. Dopo 6 mesi di lavoro allo sviluppo tecnico e alla pianificazione di strategie commerciali e comunicative, la prima versione della piattaforma apre agli utenti italiani della Rete offrendo una serie di strumenti gratuiti per con-

sentire l’innovazione e il rinnovamento attraverso il crowdfunding, la democrazia partecipativa, le dirette in streaming audio/ video, la raccolta di firme e la votazione online di candidature e proposte. A ciò si aggiunge un’elevatissima visibilità e un forte impatto mediatico e sociale che garantiscono la diffusione virale delle idee più meritevoli. “In Italia c’è voglia di Rivoluzione, e si sente. DeRev è uno strumento che permette a chiunque di esprimere in maniera efficace le proprie potenzialità, trasformando le migliori idee in cambiamenti reali. Attraverso il crowdfunding investiamo sulla competenza, sulla creatività e sulla voglia di partecipazione attiva di tutti quelli che contribuiscono a realizzare qualcosa di originale e innovativo in qualsiasi settore, dall’arte alla politica, dalle startup all’attivismo, dalla cultura al no profit.” dichiara Roberto Esposito, 27enne fondatore e CEO della startup reso celebre da importanti

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esperienze internazionali e iniziative di successo, tra cui il Guinness World Record per il maggior numero di commenti su Facebook (oltre 560.000). Oltre 100.000 preiscrizioni e 800 progetti ricevuti prima del lancio confermano le potenzialità della startup campana, che punta a conquistare il mercato con l’obiettivo di diventare leader nel crowdfunding e nella democrazia partecipativa prima in Italia e poi in Europa. Enorme interesse per DeRev arriva anche dal mondo della politica (Bersani, Tremonti, Zingaretti, Vendola, Renzi, De Magistris), dalle associazioni e i sindacati (Rotary Club, CGIL nazionale, Federculture,

Unione degli Industriali, CleaNap), dagli incubatori di impresa fino al mondo artistico, culturale e sportivo, tra cui l’America’s Cup 2013. Lo scorso agosto, la startup campana di Roberto Esposito era riuscita a concludere una delle più rilevanti operazioni di early stage realizzate negli ultimi anni in Italia, ottenendo un primo investimento di 1,25 milioni di euro dal fondo di venture capital Vertis Venture e da Withfounders, gruppo formato da Business Angel di spicco del settore Internet e con forte esperienza internazionale, fra cui Giulio Valiante (Jobrapido, Buongiorno Vitaminic, Saldiprivati) e Michele Casucci (Lycos Italia, Certilogo). Ma chi è il promotore di questa iniziativa? A 14 anni inizia come blogger riuscendo a far decollare i suoi progetti a budget zero inventando strategie

di marketing non convenzionale che, senza alcun investimento di denaro, gli permettessero di ottenere un fortissimo impatto mediatico e sociale. Nel 2009, lancia un blog satirico di informazione che dopo 6 mesi supera i 180.000 lettori al giorno e rivende a 150 volte l’investimento iniziale. Nell’ultimo anno sfida Zynga, il colosso americano dei videogame online, raddoppiando il suo Guinness World Record per il maggior numero di commenti ad un singolo post di Facebook (560.000 persone contro i 290.000 del precedente), viene poi invitato da Greenpeace International

a curare una campagna di protesta contro Facebook e in un giorno, convincendo 80.000 persone in 16 lingue diverse a visitare e commentare la stessa pagina nell’arco di poche ore, causa un rallentamento del social network convincendo così Facebook a passare dall’elettricità prodotta col carbone a quella generata da fonti rinnovabili. Nella primavera del 2012, pianifica e gestisce la comunicazione e il marketing online dell’America’s Cup di Napoli (740.000 spettatori online in una settimana, nuovo record mondiale della Coppa America), è ospite al TEDx come speaker e firma un contratto con la casa editrice Sperling & Kupfer del gruppo Mondadori. Sandro Minardo


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Sicurezza alimentare

la campagna di informazione Le norme, la semplificazione possibile e la flessibilità per gli esercizi commerciali ed artigianali in una iniziativa tenuta presso la CCIAA di Salerno

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al marketing alla tutela della salute, la sicurezza alimentare conviene alle aziende. E Confartigianato affiancherà coloro che lo richiederanno in un’attività di informazione e formazione perché si superino alcune difficoltà, spesso legate alla presenza di un tessuto economico formato da microimprese. L’iniziativa organizzata dalla Confartigianato di Salerno, insieme alla Camera di Commercio, sulla sicurezza alimentare, presso il centro congressi internazionale “Salerno incontra”, ha voluto dare il via a questa campagna di informazione e sensibilizzazione, considerando quel panorama normativo enorme, spesso farraginoso, con il quale le piccole – come le grandi - imprese si devono confrontare e a cui si devono adeguare. Un quadro normativo presentato dal direttore del Sian, il servizio di igiene, alimentazione e nutrizione dell’Asl, Giancarlo Durante, che ha sottolineato anche le ultime novità in tema di semplificazione, ma anche di autocontrollo

delle imprese alimentari, così come è stato realizzato dal Piemonte, buona traccia anche per la Campania. Ma il quadro e la dimensione reale delle attività, ciò che vivono ogni giorno, tra controlli fatti da enti e persone diversi, controlli in grande quantità, che spesso si sovrappongono, sono stati indicati da Ciro Riente, dirigente veterinario del distretto 66. Lo stesso Riente ha evidenziato quali difficoltà spesso le piccole imprese affrontano per mancanza di conoscenza di alcuni dettami normativi che potrebbero metterle al riparo da sanzioni. Da qui la via giusta indicata dalla vice presidente di Confartigianato, Elena Salzano, l’affiancamento da parte dell’associazione di categoria per sostenere con un’attività specifica, con audit ad hoc il valore fondamentale della sicurezza alimentare. Un sostegno che Confartigianato è pronta ad offrire gratuitamente da subito alle piccole realtà che lo richiederanno. D’altronde il quadro normativo e sempre in evoluzione e, come ha richiamato France-

sco Aversano, docente di legislazione alimentare, dal prossimo anno, dal 2014, sulle imprese penderanno nuovi mutamenti in fatto di etichettatura dei prodotti. Le associazioni di categoria sono chiamate, per questo, già oggi a realizzare specifici programmi. La sicurezza, dunque, come ha indicato il presidente della Camera di Commercio, Guido Arzano, nel suo saluto introduttivo all’incontro, che è stato moderato dalla giornalista Margherita Siani, è un cardine non solo per la tutela della salute del consumatore, ma per le stesse imprese e per l’economia, affinchè vi sia sempre più economia di qualità. In un contesto simile, il ruolo dei consulenti, di cui ha parlato Maria Manuela Russo, tecnico della sicurezza alimentare di Confartigianato, che dovranno affiancare le imprese, costituisce un elemento chiave del processo che l’associazione di categoria guidata da Giuseppe Gallo è chiamata a definire. Italo Merciati

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Festival Printemp des Arts L’

Hôtel de Paris, la Salle Garnier o il Musée Océanographique, sono solo alcune location della XXIX edizione del Festival Printemp des Arts di Monte Carlo, in programma dal 15 marzo al 14 aprile 2013. L’evento sotto la presidenza di Sua Altezza Reale, Carolina di Hannover, e la direzione artistica di Marc Monnet, è diventato negli anni un appuntamento atteso e

seguito con grande aspettativa, anche per la sua caratteristica dinamica, imprevedibile ed originale, che fa di ogni edizione un capitolo a se della storia del festival. Questi gli imperativi della XXIX edizione del monegasco Festival Printemps des Art articolato in 5 weekend dedicati ad aspetti musicali vari e geograficamente lontani, con sfaccettature e insoliti accostamenti che spaziano

dalla musica colta occidentale alla tradizione musicale e coreografica della Cambogia e del Congo. Il primo weekend (15-17 marzo) sarà consacrato alle sonate per violino, per violoncello e ai trii con pianoforte di Beethoven nelle mani di tre straordinari interpreti, Tedi Papavrami (violino), Xavier Phillips (violoncello) e François-Frédéric Guy (pianoforte). Il secondo weekend (2224 marzo) sarà dedicato ai quartetti di Bartók affidati alla sensibilità di artisti di eccezione, come il Quartetto Arditti (conosciuto ed apprezzato da più di 40 anni) e a tre formazioni più giovani ma di altrettanto talento già affermato quali il Quartetto Parker fondato a Boston nel 2002, il parigino Quartetto Ardeo classe 2004 e il Quartetto Anima nato nel 2005 a San Pietroburgo. La musica del celebre compositore ungherese fa da cornice a due prime esecuzioni mondiali commissionate dal Printemps des Arts agli autori francesi Philippe Manoury e Laurent Cuniot. Nello stesso week end è programmato il viaggio a sorpresa, “classico” appuntamento che riscuote grande successo, dove il


pubblico acquista un biglietto per partecipare ad un viaggio musicale, che si svolgerà nell’arco di una giornata, senza conoscerne né la meta né il programma musicale. Il Ballet Royal du Cambodge sarà protagonista del terzo weekend (28 marzo-1 aprile), alternando raffinatezza e spiritualità come tratti distintivi della musica tradizionale khmer. Straordinaria compagnia di danza sopravvissuta alle orribili stragi dei Khmer rossi grazie anche al sostegno della Principessa Norodom Buppha Devi che ne cura gran parte delle coreografie. Dall’Asia si passa all’Europa orientale con la seconda parte del Portrait Bartók, dedicato sia alla vena cameristica delle due sonate per violino e pianoforte e delle Danze popolari rumene sia alla produzione orchestrale de Il principe di legno e del Terzo concerto per pianoforte nell’interpretazione dell’Orchestre Philharmonique di Monte-Carlo diretta da Karl-Heinz Steffens. L’evento del quarto weekend (4-7 aprile) è l’esibizione dell’Orchestra del Teatro Mariinsky alla guida del suo leggendario direttore Valery Gergiev con tre capolavori di Stravinsky pensati per i Balletti russi: L’Oiseau de feu, Petrouchka, Le Sacre du printemps. Il 6 aprile è la volta della Nuit du Congo, con l’Orchestra Sinfonica Kimbanguiste di Kinshasa composta da circa 200

elementi e la compagnia di danza Super Mbonda, che si esibiranno all’Auditorium Rainier III con un programma di musiche e danze tradizionali del Congo. Domenica 7 aprile la “musica degenerata” (Schönberg, Hindemith, Schreker, Weill) sarà affidata all’Orchestre Philharmonique di Monte-Carlo e al Coro maschile dell’Opera di Nizza. Chiudono il quinto e ultimo weekend (12-14 aprile) il Bartók espressionista del Mandarin merveilleuxe e dei Quatre pièces pour orchestre op. 12 e i quattro concerti di musica da camera nell’ambito del Portrait Beethoven. Annalisa Tirrito

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Wine&Thecity 2013 Napoli e il vino, è Festa mobile! Dal 21 al 25 maggio 2013, oltre 100 indirizzi della città aprono le porte a brindisi e degustazioni

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al 21 al 25 maggio torna a Napoli Wine&Thecity, l’evento diffuso che per quattro giorni porta calici, vini e sommelier in oltre 100 indirizzi della città: palazzi

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storici, cortili e giardini, boutique, gioiellerie, grandi hotel, atelier d’arte e design partecipano a questa grande “Festa mobile” che mescola al vino la moda, lo shopping, l’arte, la creatività,

la musica. Per il sesto anno consecutivo, Wine&Thecity invaderà la città con i suoi stendardi colorati per indicare le location del circuito: aprono al vino le boutique di tendenza e le grandi maison del lusso, le gallerie di design e gli studi di artigiani e creativi, le gioiellerie, i cinque stelle e i boutique-hotel. Dal quartiere elegante di Chiaia al Centro storico sono più di cento gli indirizzi che ogni anno partecipano al circuito proponendo piccoli e grandi eventi sul tema del vino: dal semplice aperitivo in negozio alla jam session, con mostre, cene, dj set, presentazione di prodotti esclusivi e grandi feste. Lo spirito che pervade l’evento e le tante proposte è la contaminazione di generi, luoghi e incontri: il filo conduttore è sempre il vino italiano e sullo sfondo la


città di Napoli. Seguendo il filo del vino, Wine& Thecity è un’occasione per scoprire spesso luoghi nascosti della città, indirizzi defilati e di tendenza che, grazie al tam tam dell’evento, in quei giorni escono allo scoperto. La guida stessa di Wine&Thecity, distribuita gratuitamente in vari punti della città, è un vademecum prezioso per scoprire atelier di artisti e creativi, piccole boutique indipendenti, nuovi indirizzi della città. Aderiscono a Wine&Thecity con i propri vini circa 70 cantine vinicole nazionali con una selezione di oltre cento etichette tra rossi, bianchi, rosè e bollicine: in ogni tappa il produttore in persona o un sommelier dell’Ais di Napoli, partner di Wine&Thecity, racconta il vino e accompagna la degustazione. Come ogni anno il circuito sarà aperto e chiuso da due grandi wine party in due location speciali; ma le novità di questa edizione 2013 sono tante: - Degustazione nomade a casa di…… aspettando Wine&Thecity: nella settimana che precede la manifestazione, si terranno tre degustazioni guidate di vini Top con i sommelier dell’Ais di Napoli, in tre case private realizzate da architetti napoletani. Solo per 15 partecipanti per serata e rigorosamente su prenotazione. Il format di Datè, in esclusiva per Wine&Thecity, proporrà

oltre al wine-tasting, reading sul tema del vino e oggetti di designers emergenti presentati e usati per lo spazio della serata. - Gli Exhibox: pop up store eco-sostenibili ideati e progettati da studioelt, che con un’azione di ‘guerrilla’ occuperanno il suolo pubblico di luoghi inaspettati della città e nei 4 giorni della manifestazione segneranno il territorio cittadino offrendo ai passanti una sperimentazione di ciò che w&c ed exhibox

stesso significano, ovvero inediti eventi esperienziali e di contaminazione tra vino e brand, arte e architettura, design e gastronomia. - Lunga vita al tappo! La raccolta per il recupero e riciclo dei tappi di sughero, lanciata nel mese di dicembre 2012 da Wine&thecity, continuerà per tutto l’evento con postazioni di raccolta e iniziative congiunte per promuovere un consumo di vino eco-sostenibile

marzo 2013 - 61


arte / porto&diporto

“La prima pietra” di Bruia al Pan F

ino al 15 marzo al PAN - Palazzo delle Arti Napoli -, sarà in mostra una personale di Bruia (nome d’arte di Brunella D’Auria) dal titolo “La prima pietra”, ispirata alla figura della donna, sul modello di Maria Maddalena sopraffatta e umiliata da un mondo al maschile, eppure simbolo di

forza, che avrà il coraggio di reagire e scagliare le pietre a chi le getta fango solo per il piacere di distruggere o semplicemente per sottomettere. “Con le mie opere - spiega Bruia - intendo rappresentare la vigliaccheria e la codardia di chi prende il sopravvento sui più deboli con la forza e la violenza incurante, che si tratti di un suo simile, di un essere umano con gli stessi diritti, aspirazioni, desideri. Tutto ciò mi è possibile grazie all’arte, che impossessandosi dei simboli mitici autenticizzati dalla stessa religione, ne da poi una rappresentazione ideale, trasformando una prostituta sacra nel simbolo di riscatto e dell’affrancamento dai tabù, dalle angherie e dal potere.” Le tele di Bruia, sono realizzate con diversi materiali come olio, acrilici, gessi, refrattaria, cere, piombo, attraversate da alcune scritte in ebraico. Le sculture raffigurano le “4 stagioni” delle donne, mentre la quinta “Burqa” parla da sola. ”Fatima la figlia di Maometto”, ”Maddalena”, ”Il peccato originale”, ”Broken”, ”Schoner Wind”, ”Touch the drop” sono alcuni significativi titoli di opere, che fanno riflettere sulla condizione della donna. Attraverso il corpo, la natura, la politica, il potere, l’artista, descrive percorsi di vita cognitivi ed affettivi che si concretizzano nelle opere mostrando così all’osservatore diverse maniere di essere donna all’esordio del nuovo millennio. Lidia Scarpelli

62 - marzo 2013


English summary EU REPORTS ON TIRRENIA

The EU has finally issued its report on the privatisation of Tirrenia and its subsidiary companies. The report indicated several areas where EU regulations may not have been followed and has found seven specific actions which may be subject to sanction including the sale price and the continuing subsidy system. CIN the company which took over Tirrenia and effectively the only company left with assets which could be attacked commented that they had been aware of the matters for some months and their legal advisors were of the opinion that CIN had no liability.

GESTION MARITIME ENTERS LIQUID BULK

After the new-build orders placed by Scorpio Tankers and d’Amico International Shipping, Monte Carlo Genoa owned Gestion Maritime has ordered two IMO 11 MR 50,000 ton ecodesign tankers from Hyundai for delivery in 2015. Price is thought to be 33,5 million US$ each with options for a further two vessels at the same price. Gestion Maritime a dry bulk carrier operator has decided to expand into this market by applying its already successful business model to offering customers a more complete range of services. Medium range vessels were chosen because of their flexibility and reduced risk in entering a new market. The dry bulk fleet has recently been renewed with delivery of two 82,000 ton Kamsarmax dry bulk carriers in 2012 bringing fleet numbers up to eight.

ADRIATIC SEA FORUM

Adriatic Sea Forum is a new International event held in Trieste dedicated to sea tourism in the Adriatic with its 150 destinations in 7 countries. Principal presentations and forums on the first day included “Promoting the Adriatic – one destination, many places”, Maritime Tourism, The Distribution of Tourism/Nautical in the Adriatic” and “Focus Maxi Yachts”. Day two was dedicated to “Regatta and other Events as Promotion for the Adriatic Nautical Industry” and “Focus Ferries”. The closing session discussed “Travelling and Operating in the Adriatic: costs and taxes – a country comparison”

novembre 2011 - 63


English summary GENOA IT TECHNOLOGY SUPPORT

Genoa is Italy’s number one port in terms of traffic and to improve operating efficiency has asked AlmavivA an Italian leader in IT and outsourcing to set up port wide systems to coordinate and increase the efficiency of all the port activity including truck arrivals and to speed up the movement of freight within the port. The systems will also integrate with the Italian national logistics network. AlmavivA’s experience includes Urbis Nauta a coordinated system of public transport, Context Aware a system used by Trento city to help the mobility of the disabled and Pon Muir a vehicle tracking system for port traffic.

CUSTOMS AGENTS AND BROKERS MEET IN NAPLES

On March 15 the associations of international customs’ agents and Italy’s customs’ brokers met in Naples to discuss “The future for customs’ agents and customs’ brokers”. The recent scandal regarding horse and other meat products has evidenced lack of checks on goods coming into Italy. It appears that substantial quantities of goods pass through other EU borders thus permitting them to enter Italy freely and this practice should be strengthed by checks at the Italian border and by the setup of the Italian “single” customs office to reduce bureaucracy.

MAKING ADRIAFER RAIL WORK IN TRIESTE

Adriafer is Trieste Port Authority Company which operates rail services in the port and as a result of increasing shipping traffic Adriafer is becoming more important by offering a valid service and reducing lead times for port operations. After 3 years of losses and a liquidation Adriafer made 200,000 euros profit in 2012; money which will used for doing up the railway engines. In 2011 Adriafer handled 13,198 rail cars for containers and 3,849 for trailers increasing in 2012 to 16,428 for containers and 5,984 for trailers. 2013 expects 16,000 container cars plus 23,000 trailer cars. Adriafer is working to increase its efficiency by being certified to operate independently of Italian state railways.

64 - maggio 2012


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