presenza dell’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
NAZ/350/2008 DCOO53793
numero 2 - anno XV marzo-aprile 2014
Intervista con la storia
Edoardo Teodoro Brioschi maestro dell’advertising
Postcards
I racconti di viaggio degli studenti
Ateneo
Dr Startupper, le idee vincenti per inventarsi un’impresa
contiene I.P.
UNA SCELTA DI VALORE Grazie ai fondi raccolti con il 5xmille l’Università Cattolica sostiene dal 2008 importanti iniziative sociali, educative e medico-sanitarie
Di Università Cattolica mi fido Pensa al tuo futuro e a costruirlo con impegno. Università Cattolica ascolta il tuo desiderio di sapere e ti accompagna nella ricerca di chi vuoi essere. Scegli un ateneo di cui ti puoi fidare, una storia di cui far parte.
Milano Piacenza-Cremona Brescia Roma
www.unicatt.it
seguici su
Un’esperienza autentica
SOMMARIO 04 - 5 x mille, un investimento importante per l’Ateneo 08 - Brioschi, il pioniere della comunicazione 12 - QS Ranking, la Cattolica scala la classifica 13 - Dr Startupper: presentate le idee vincenti
n.2/duemilaquattordici Rivista bimestrale realizzata dal Servizio Stampa dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Master in Giornalismo, con la partecipazione del Servizio Pubbliche relazioni dell’Istituto “G.Toniolo” di Studi Superiori © 2001 - Università Cattolica del Sacro Cuore DIRETTORE Franco Anelli RESPONSABILE Gerardo Ferrari COORDINATORI Graziana Gabbianelli, Fausto Maconi COMITATO REDAZIONALE Katia Biondi, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Paolo Ferrari, Graziana Gabbianelli, Emanuela Gazzotti, Antonella Olivari, Ernesto Preziosi HANNO SCRITTO Loredana Abeni, Carla Alecci, Alberto Battaglia, Nicola Bonini, Daniele Brunetti, Nicola Cerbino, Sabrina Cliti, Giuseppe Francaviglia, Graziana Gabbianelli, Michelangelo Iuliano, Velania La Mendola, Laura Molinari, Alessia Mutti, Antonella Olivari, Francesca Russo, Flaminio Spinetti, Emiliana Stefanori, Maria Villano REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 - MILANO tel. 0272342216 - fax 0272342700 e-mail: presenza@unicatt.it www.unicatt.it REDAZIONE ROMANA L.go Francesco Vito - 00168 - ROMA tel. O630154295 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 94 del 5 marzo 1969 PROGETTO GRAFICO Matteo Scanni IMPAGINAZIONE Studio Editoriale EDUCatt FOTO ARCHIVIO Università Cattolica, AP, Getty Image STAMPA Tiber spa - Brescia
Questo periodico è associato all’USPI Il numero è stato chiuso in redazione il 23 marzo 2014
15 - Crisi economica, l’ottimismo di Jean Paul Fitoussi 17 - Checco Zalone sale in cattedra 19 - Biotecnologie, nasce a Roma Xellbiogene 20 - Al Gemelli l’ambulatorio contro il cyberbullismo 22 - A Brescia Dies Academicus con Giovanni Bazoli 25 - Piacenza, Caritas ed Expo al centro del Dies 26 - Enrico Giovannini, insieme per il lavoro 28 - Educarsi alla bellezza come antidoto alla crisi 30 - VP: il racconto della giustizia
Da questo numero Presenza è sfogliabile anche online su www.unicatt.it/presenza
primo piano
5 XMILLE
una scelta di valore Grazie ai fondi raccolti l’Università Cattolica sostiene dal 2008 importanti iniziative, nel campo della formazione e della salute, in Italia e in tutto il mondo. Oltre che al Policlinico Gemelli, realizzati progetti significativi ad Haiti, in Afghanistan e in Ghana di Flaminio Spinetti
C
5 PER MILLE? In una parola: va in solidarietà, se è della Cattolica che parliamo. Quella solidarietà che, dall’avvio effettivo dei progetti nel 2008, ha assunto diversi volti e supportato numerose iniziative; come, ad esempio, l’impegno in campo medico-sanitario al Policlinico Gemelli, vari aiuti nei paesi in via di sviluppo, oppure i sostegni alla formazione di orizzonte internazionale. Pronunciare “5 per mille” avrà pure il suono di una sterile quota numerica, ma ciò che ha contribuito a realizzare ha dato dimora a tutti i valori che ispirano l’Università Cattolica. A cominciare dal diritto allo studio che è stato (e continuerà ad essere) tutelato, nella duplice veste delle tradizionali borse di studio Educatt e delle Scholarship indirizzate all’Africa, all’Asia e all’America latina. Per quanto riguarda le prime, gli sforzi sono stati importanti, data la riduzione dei finanziamenti pubblici per gli aiuti allo studente.
4
HE FINE FA IL
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
Le agevolazioni hanno permesso di aiutare quanti, pur avendo i requisiti di reddito e di merito, non avevano raggiunto una posizione in graduatoria tale da accedere ai fondi regionali. Non meno importante è l’impegno, continuativo anche questo, di promuovere lo sviluppo del capitale umano attraverso lo Scholarship Program, che mette a disposizione alcune borse di studio indirizzate a studenti internazionali che purtroppo non dispongono delle risorse economiche per lo sviluppo della propria formazione. Per questi studenti (di origine africana, asiatica o sudamericana) l’Università Cattolica ha aperto le porte a diversi master e lauree magistrali e premiato solo nel 2012/13, grazie ai fondi del 5 per mille, 19 studenti con agevolazioni comprese fra i 6 mila e i 22 mila euro. A queste agevolazioni vanno aggiunte, infine, quelle concesse agli studenti appartenenti alla rete della Federazione internazionale delle università cattoliche (35 borse nel 2010) per sostenere parte delle loro
spese di alloggio. Si contano così, dal 2008 a oggi, 668 studenti meritevoli, fra italiani e stranieri, che sono stati aiutati attraverso queste iniziative. La formazione non si limita, tuttavia, solo alle mura della Cattolica: ha preso anche strade lontane, ma non meno bisognose di un sostegno. Se n’è occupato in questi anni il Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (CeSI) ha avviato progetti in Mozambico, di Haiti, del Ghana e presto prenderanno quella della Tanzania. Ma non si può non ricordare, se di formazione parliamo, dell’esperienza maturata in Afghanistan mirata alla promozione del ruolo della donna nella società locale e in particolare al training di un gruppo di giovani giornaliste che possano raccontare con le proprie parole i tumulti della loro terra. Come ricordato dal professor Marco Lombardi, impegnato nel progetto in prima persona, ciò offre l’opportunità di vedere l’Afghanistan attraverso nuove prospettive che possano au-
primo piano spicabilmente promuovere un clima di pace. Anche in Etiopia, nel corso del 2012, l’educazione ha avuto particolare attenzione: il progetto I bisogni dimenticati ha dato così l’opportunità di formare un gruppo d’insegnanti, fra Addis Abeba e Hosaena, sulle strategie di insegnamento, sullo sviluppo del linguaggio e molto altro. All’interno dell’attività del CeSI è importante ricordare soprattutto l’aiuto sanitario fornito in Ghana, nel triennio 2011/13, durante il quale ci si è impegnati a servizio della popolazione del distretto di Biriwa, inviando alcuni medici specializzandi (4 nel 2013) sia per attività ambulatoriali, sia per trasmettere la propria conoscenza al personale del luogo. E poi la lotta all’AIDS, in Mozambico, in cui è stato soprattutto l’uso della parola il veicolo per sensibilizzare la popolazione di Alto Gingone sui
Giovani specializzandi in Ghana
CESI
Medici del Gemelli per l’Africa
I
l 5x mille non conosce confini. Non ha dubbi il professor Roberto Cauda (a sinistra nella foto) del CeSI, Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale dell’Università Cattolica. Fedeli all’originario spirito evangelico dell’Università, nel corso dell’anno i fondi ricevuti tramite donazione sono stati impiegati in diversi progetti medico formativi in realtà africane che necessitavano dell’intervento della macchina della solidarietà. Ghana, Zimbawe, Uganda, Mozambico e a breve Tanzania sono i Paesi interessati dagli interventi. L’iter è ormai ben collaudato, grazie all’esperienza maturata negli anni. Dopo un’analisi conoscitiva in loco per valutare la fattibilità del progetto e le necessità specifiche della realtà in cui si andrà a operare, si passa alla fase operativa vera e propria. Gli specializzandi ed il personale docente del Policlinico Gemelli di Roma vengono inviati nelle strutture selezionate. In stretto contatto con i missionari e con le altre realtà di volontariato, l’attività degli operatori della Cattolica si concentra su due diversi fronti. Da una parte l’intervento sanitario diretto per la popolazione, dall’altro la formazione
del personale sanitario locale. In base ai lunghi anni di esperienza il professor Cauda sottolinea che ciò che manca realmente all’Africa non sono i macchinari o le strutture adeguate, quanto il know how su come utilizzarle una volta partiti i cooperanti internazionali. «Cerchiamo di avviare un circolo virtuoso di crescita della realtà locale, collaborando quotidianamente e vivendo a stretto contatto con loro». Questa strada è stata imboccata diversi anni fa; la vocazione del Gemelli e della Cattolica si è mostrata in Ghana con un progetto da poco concluso e durato tre anni. Due specializzandi in oculistica, due in otorinolaringoiatria, tre in pediatria, un’ematologa, un medico internista, e due cardiologi sono stati inviati nel distretto di Biriwa per fornire assistenza ambulatoriale e avviarla in maniera permanente in vista di un passaggio di consegne con il personale locale. Stessa procedura in Uganda, dove nell’ospedale di Kampala è stato reso operativo un laboratorio di microbiologia che ha permesso di avviare un progetto di controllo delle infezioni ospedaliere tutt’ora in corso. Tutti i volontari lavorano fedeli alla filosofia del no profit, limitandosi a vedersi rimborsare le spese per il biglietto aereo, l’assicurazione, il vitto e l’alloggio. Spese coperte proprio grazie alle donazioni derivate dal 5x
mille. Il 2014 vedrà l’avvio di un nuovo progetto in Tanzania da cui il professor Cauda è tornato recentemente per un sopralluogo sul campo. L’intervento coinvolgerà l’Ikonda Hospital, un centro ospedaliero da 320 posti letto a 800 km dalla capitale Dar Es Salaam. Il centro è amministrato dai missionari della Consolata, è gestito da personale locale ed europeo ed è riconosciuto come una delle strutture sanitarie migliori del Paese: attira pazienti da centinaia di chilometri di distanza. Le
condizioni ottimali per migliorarlo ulteriormente con l’invio di infettivologi, tropicalisti, cardiologi, pediatri e otorini, ci sono. È un progetto ben avviato; resta ancora da portare a termine qualche pratica burocratica, ma, conclude Cauda, «vogliamo andare forte e impegnarci tutti insieme per chi ne ha davvero bisogno». (F.S.)
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
5
primo piano
POLICLINICO GEMELLI
Cure palliative e terapia del dolore
L
e cure palliative e le terapie del dolore sono state inserite tra gli obiettivi prioritari del piano sanitario nazionale e proprio per questo il Policlinico Gemelli si è impegnato negli ultimi anni a rafforzare l’accesso alle cure necessarie per il controllo dei sintomi tumorali. Ogni anno le sue Unità di Radioterapia forniscono cura e assistenza a più di 1800 pazienti. Ciò è reso possibile anche grazie ai fondi raccolti con il 5x mille devoluto all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Gemelli e Cattolica da anni perseguono obiettivi sempre più ambiziosi. Dal 2007 la direzione del Policlinico porta avanti il Progetto Ospedale Senza Dolore, ossia la promozione di numerose iniziative per la cura e il contenimento del dolore nei diversi reparti di assistenza. Cure che i pazienti seguono lungo tutte le fasi della malattia. Con la nuova unità si possono seguire indifferentemente sia i pazienti oncologici con poche iniziali metastasi e ad alto grado di guarigione sia i pazienti plurimetastatici. Con l’aumento dei fondi raccolti è cresciuto anche l’impegno nella solidarietà, da sempre valore fondante nella cultura alla base dell’Ateneo. Altri progetti sono stati realizzati e sono in corso: il Percorso Donna per prevenire e curare le principali malattie femminili; un progetto che prevede lo sviluppo di ricerche avanzate in campo oncologico e, dal 2013, attività di potenziamento di ricerche sulle terapie personalizzate. Inoltre, dal novembre 2010 presso l’Unità Operativa Complessa di Neonatologia del Gemelli è stato rafforzato il servizio di day hospital per assistere i bambini nati con la spina bifida (nella foto l’équipe), malformazione congenita della colonna vertebrale e principale causa di disabilità nell’infanzia con un’incidenza di un caso ogni mille nati. Una grave malattia che un’équipe di professionisti può contrastare con efficacia. Da quattro anni l’iniziativa viene portata avanti con un progetto multidisciplinare che affianca i giovani pazienti e le loro famiglie. Non solo cure mediche, ma anche supporto psicologico all’interno di spazi appositi per i familiari e una sala giochi per i piccoli pazienti. I diversi team di neurochirurghi, urologi, ortopedici e fisiatri prendono in carico il bambino e la famiglia dalla nascita, portando avanti una terapia apposita per ogni singolo caso e attuando un programma di prevenzione delle complicanze legate alla patologia. In totale più di 700 famiglie sono state assistite nel corso di questi anni, grazie a un attento impiego delle risorse a disposizione. Risorse che grazie alla generosità di molti, sono ottimisticamente destinate ad aumentare per essere impiegate sotto la supervisione del Policlinico Gemelli, che ha già in cantiere per i prossimi anni una ristrutturazione del reparto di oncologia, per quanto riguarda le aree destinate all’accoglienza dei pazienti e al miglioramento della qualità della loro permanenza nelle strutture sanitarie. (F.S.)
pericoli di isolamento che incontrano le persone affette dal virus HIV e per stimolare il sostegno reciproco e l’accoglienza dei pazienti nelle proprie famiglie. La prossima frontiera del CeSI in questo 2014 sarà, come spiegato nel box, la Tanzania per portare il sostegno medico a una struttura ospedaliera che ha lanciato il suo SOS per ricevere il personale qualificato di cui ha 6
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
enormemente bisogno. La solidarietà, come ricordato, non prescinde certo dalla salute: un bene primario che è stato coltivato anche in Italia attraverso una serie di interventi presso il Policlinico Gemelli. Ad esempio quello diretto al potenziamento del Centro spina bifida, che si occupa del monitoraggio della omonima malformazione neonatale, la causa più frequente di disabilità nell’infanzia e che colpisce in media un bimbo su
mille. Il Centro, fondato nel 1989, è stato riconosciuto dalla Regione Lazio come istituto di riferimento per la patologia e, dal 2010, è stato creato presso il Policlinico Gemelli un Day Hospital dedicato ai bambini con spina bifida e uropatie congenite, che effettua esami quali l’urodinamica e l’ecografia vescicale dinamica, la riabilitazione del pavimento pelvico e raccoglie i diversi specialisti che prendono in esame le problematiche legate alla patologia. Il contributo del 5 per mille ha permesso di ristrutturare e ampliare la struttura di una sala giochi per i bambini malati, che ora non sono più costretti alle lunghe attese in corridoio, e di ricavare altre due stanze per l’Associazione dei familiari e per le attività psicologiche a sostegno delle famiglie e dei propri figli. Fra gli altri progetti in corso, a beneficio del Gemelli, vi è inoltre il potenziamento delle strutture assistenziali dell’Unità operativa complessa di oncologia medica in cui il 5 per mille ha sostenuto la costruzione di nuovi spazi ambulatoriali, ricreativi e didattici. Come abbiamo cercato di riassumere il 5 per mille dell’aridità numerica ha solo la formulazione. La possibilità di fare di più dipenderà anche dalle future sottoscrizioni. Anche il rettore Franco Anelli si è espresso con orgoglio per i risultati ottenuti in questi anni, senza risparmiare una nota di realismo sull’«inaridirsi dei tradizionali canali di finanziamento». Ma più importante di tutto, forse, sarà ricordare che affidare questo contributo alle attività che abbiamo qui brevemente riassunto è soprattutto una scelta di valore. Come lasciamo ricordare, in conclusione allo stesso rettore Anelli: «L’Università Cattolica vuole, con forte determinazione, seguitare a essere un punto di riferimento autorevole nel panorama scientifico e culturale del nostro Paese. È, questa, la premessa indispensabile per confermare e rinnovare i valori che sono alla base della sua missione nei campi dell’educazione, della ricerca, dell’assistenza sanitaria, della cultura e della cooperazione internazionale, alla luce dell’ispirazione cristiana che costituisce e guida l’Ateneo. Scegliere la Cattolica come destinataria del 5 per mille è dunque una scelta di valore e anche un modo per perseguire efficacemente un insieme di obiettivi rilevanti sul piano sociale, educativo e solidale».
intervista con la storia
IL PIONIERE DELLA
comunicazione Ha ricoperto la prima cattedra di Economia e tecnica della pubblicità in Italia, dirige il Laboratorio di ricerca sulla comunicazione aziendale “Danilo Fossati” ed è membro dell’International Advertising Education Committee dell’American Academy of Advertising. Ma la sua soddisfazione maggiore sono gli oltre tredicimila studenti che lo hanno sempre riconosciuto come un professore appassionato. di Alessia Mutti
Q
UELLA TRA IL PROFESSOR Edo-
ardo Teodoro Brioschi e l’Università Cattolica è una storia iniziata quasi 55 anni fa. Era infatti l’autunno 1959 quando il giovane Brioschi scelse di iscriversi alla facoltà di Economia e Commercio dell’Ateneo di largo Gemelli. Il fondatore padre Agostino Gemelli era morto da poco, nel luglio dello stesso anno, e la sua memoria era molto nitida tra gli studenti. A quei tempi, scelse proprio la Cattolica perché da sempre, in casa sua, si parlava di questa Università come di un Ateneo ben inteso cattolico, ma anche predisposto all’internazionalizzazione. Esisteva infatti una rete di università cattoliche a livello mondiale, la Fiuc (Federazione Internazionale delle Università Cattoliche), e chi si laureava in un’università di questo calibro poteva usufruire di contatti e corsi di qualità. Queste considerazioni ebbero la meglio sulla Bocconi, nonostante in casa si valutasse anche l’altra privata milanese. Essendo nato e cresciuto a Milano la frequentazione con i suoi compagni di corso avvenne al di fuori dei collegi, ma pur sempre in un ambiente in cui ci si conosceva quasi tutti: basti pensare che gli iscritti alla sua classe del primo anno erano solamente centouno, di cui le colleghe donne forse cinque o sei. Era un mondo più raccolto, in cui l’insegnamento universitario era spesso assai più formale di quanto lo sia adesso. «Le lezioni più importanti si tenevano nelle aule S. Agostino e Manzoni ed erano quasi conferenze con i loro riti d’onore. Il professore entrava in aula e saliva
8
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
in cattedra, fisicamente, aveva tutto un senso: bisognava proprio salire gli scalini ». Il professor Brioschi ricorda che prima entravano i collaboratori, poi gli studenti si alzavano in piedi per accogliere il professore e dopo si assisteva alla lezione senza fare domande e l’audizione finiva con un applauso. C’era grandissimo rispetto, esattamente come se fosse una grande conferenza. Anche il contenuto era differente: «I docenti erano persone di vasta cultura ed in questa cultura rientrava la loro area di di ricerca: sceglievano così argomenti da loro preferiti, che spiegavano con grande maestria, lasciando una splendida impressione. E poi sparivano». Sono tanti i professori nella memoria di Brioschi, ma tre – oltre al suo vero maestro, il professor Giordano Caprara – hanno lasciato un segno particolarmente incisivo tanto nella sua vita quanto nella sua carriera. Il primo è Mario Romani (è stato anche Prorettore dell’università), con le sue splendide lezioni di Storia economica e la capacità di attualizzarle. Il professor Brioschi non lo apprezzava solo per il suo magistero, ma anche per le doti umane che seppe tra l’altro dimostrargli in una particolare occasione. Nel giorno dell’esame, un tardo pomeriggio, Brioschi rispose alla terza domanda e notò che il professor Romani non sembrava soddisfatto come per le precedenti tant’è che a fine interrogazione precisò che, sebbene avesse risposto correttamente, avrebbe potuto dire anche altre cose. Con la spontaneità dei giovani studenti, Brioschi gli fece notare che in realtà ne aveva
parlato. Fu allora che Mario Romani gli dichiarò di rammaricarsi per non avergli prestato tutta la sua attenzione. «Non solo – dice il professore – , ma a fine esame mi propose anche di diventare suo assistente: una richiesta che fui costretto a rifiutare per un impegno precedentemente preso con un altro famoso docente: Tommaso Zerbi, uno degli aziendalisti più noti e dei maggiori storici dell’impresa». Brioschi ricorda di lui che «fu nominato anche all’Assemblea Costituente della nostra Repubblica, uomo di una lunga militanza e di un’elevata caratura, severo ed esigente». Con lui come relatore Brioschi svolse una tesi sulla storia dell’azienda patrimoniale di Gian Giacomo Trivulzio, frutto di un grande lavoro di archivio. Zerbi aveva immaginato per Brioschi una carriera accademica da storico della ragioneria o, meglio, dell’azienda. «Voleva, infatti, inserire nei programmi l’insegnamento di storia dell’azienda, ampliando in tal modo l’area che conosceva da maestro». Tant’è che l’estate dopo la laurea (conseguita, non senza orgoglio, da primo del suo corso, nel luglio 1963) iniziò a studiare una buona mole di libri a questo scopo. Eppure, in cuor suo, Brioschi si sentiva molto più vicino all’ambito della pubblicità: un interesse coltivato nelle lezioni di Luigi Guatri, che aveva introdotto l’argomento, utilizzando un profilo proprio della Scuola italiana di economia aziendale di Zappa. Così, con questo pallino in testa, nel settembre del 1963 scelse di partire per gli Stati Uniti. Nel frattempo si era trovato di fronte a
IL LIBRO
Omaggio ai 40 anni del prof. Brioschi in Cattolica
C
Il prof. Brioschi, 40 anni in Università Cattolica.
varie possibilità: offerte di impiego in banche, nel settore della distribuzione, in agenzie di pubblicità, con una delle quali aveva subito preso contatto. Scelse d’altronde al suo ritorno quest’ultima alternativa, ma senza mai smettere di frequentare l’università: «La mia fortuna è stata di trovare un grande professore che non era stato mio maestro, Mario Apollonio, ordinario di Letteratura italiana (tra le altre, fondatore e primo direttore della Scuola Superiore delle Comunicazioni Sociali dell’Ateneo). Mi accolse a braccia aperte perché aveva l’intenzione di dare alle discipline più giovani della Scuola una base scientifica. Era un’idea nuova, volta all’interdisciplinarità: rilevava, in ogni caso, come il campo di tali comunicazioni tendesse ad un risultato in questo senso, limitandosi però anche negli Stati Uniti a combinare psicologia e sociologia». Sempre in quegli anni erano rimasti buonissimi i rapporti con Mario Romani, che lo invitò a tornare alla facoltà di Economia e Commercio suggerendogli poi il suo vero maestro, Giordano Caprara, con cui Brioschi ha lavorato per più di quarant’anni occupandosi prima di Economia e tecnica della pubblicità e poi di Comunicazione aziendale. Mezzo secolo quasi di insegnamento cercando di collegare teoria e pratica, portando testimonianze e casi d’attualità. Lontano quindi dall’esempio cattedratico che lo aveva in buona parte formato: «D’altronde, se fossi stato quel tipo di docente in epoca di contestazione, la vita mi sarebbe stata difficile. Non è comunque mai
stato nella mia indole. Ero raramente o quasi mai seduto dietro la cattedra, ho sempre preferito girare con il microfono interrogando gli allievi, ma soprattutto cercando di non annoiarli». Il professor Brioschi ha provato a contare i suoi studenti: sono stati circa tredicimila. Assistenti, laureati o semplici studenti, che conservano aneddoti sulle belle lezioni del professore. Capitava che i ragazzi, al suono della campanella, lasciassero le fidanzate fuori dall’aula ad aspettarli, e loro dentro, a preferire la lezione sul case history. Nel corso degli anni sono stati molti i volti che hanno segnato la sua professione, tra cui quelli degli allievi e collaboratori che gli hanno recentemente dedicato un libro: Communicative Business. Scritti in onore di Edoardo Teodoro Brioschi. Il professor Brioschi scherza dicendo che tra qualche anno si darà al giardinaggio, ma pensando ancora un po’ al passato risceglierebbe questa Università e lo farebbe soprattutto perché è stata «una scuola di severità e di umiltà, e un’università così è sicuramente molto utile». Lui stesso ha scelto una condotta severa, senza largheggiare nei voti, ricca di ammonizioni: «Sono una persona solo “apparentemente” amabile, ho sempre detto ai miei studenti». Nonostante questo, pare che intere generazioni lo adorassero. «Se c’è una cosa, che mi hanno riconosciuto gli studenti e che mi ha fatto molto piacere, è che nei questionari che mi riguardavano scrivevano spesso “è un professore appassionato”. Forse questa è la mia soddisfazione migliore».
ommunicative Business vuole essere un omaggio al contributo offerto da Edoardo Teodoro Brioschi allo studio scientifico della comunicazione aziendale. Per questo i suoi collaboratori hanno scelto di dedicargli un libro che raccolga le riflessioni di diversi docenti e professionisti, italiani e internazionali, che in misura diversa hanno tutti collaborato allo sviluppo della comunicazione aziendale come disciplina accademica e scienza manageriale: un obiettivo che il professor Brioschi ha avuto da sempre a cuore. A cura di Rossella Gambetti ed edito da Vita e Pensiero, il volume (pagg. 336, euro 28,00) si articola in cinque capitoli. I temi spaziano dalle prospettive strategiche della comunicazione d’azienda a quelle teoriche e applicative dell’efficacia pubblicitaria, passando ad affrontare le problematiche per la costruzione di risorse intangibili e l’organizzazione del processo di comunicazione. Non poteva mancare un capitolo interamente dedicato alla comunicazione aziendale nel pensiero di Edoardo Teodoro Brioschi, con gli interventi di Rossella Gambetti, Roberto Nelli, Silvia Biraghi e Mattia Giovanardi. Come spiega Domenico Bodega nella prefazione, si tratta di «un insieme di riflessioni che intende affrontare il tema della comunicazione come connaturato all’evoluzione di un’impresa; per verificare se esiste una specifica identità conoscitiva che caratterizzi e contribuisca a comprendere le scelte gestionali e le soluzioni relative alla comunicazione d’impresa». I quarant’anni di attività accademica svolti presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore hanno spinto gli autori del volume a rendere omaggio allo studioso, al docente e all’uomo Brioschi, ben consci tuttavia che non si potesse comprendere nel libro l’intero e vasto panorama dei suoi interessi e dei suoi apporti alla materia. Gli autori ci offrono comunque già così una visione esaustiva delle dinamiche che pongono la comunicazione al centro dell’attività di gestione dell’azienda.
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
9
postcards
Gli studenti della Cattolica protagonisti dei programmi di studio e stage all’estero raccontano a “Presenza” la loro esperienza. Scrivete a: postcards.presenza@unicatt.it Janieth Mantilla* A mark on my life Y NAME IS JANIETH MANTILLA and I’m Colombian. I did the Laurea Magistrale in Gestione d’azienda, in partnership with the University of La Sabana (Bogotà), and studied one year in Piacenza. From the time I had the possibility to do the Master at Università Cattolica del Sacro Cuore, I can highlight several positive aspects. First of all, to find me in a totally different environment, in a new culture, in a new country, helped me growing personally and professionally; to face a new educational system and knowing people all around the world, taught me that you can always learn something new and that each person can give you unique teachings. Finally, it is an experience that has certainly left its mark on my life. When I arrived in Italy, although it was a strange country for me, I felt a bit at home for the warmth of the people around. At University we international students were welcomed with various events which are important to join successfully the experience, people were always cooperative and helped me in everything. Before arriving, I already had a
M
10
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
little knowledge of Italian traditions, language and history, (this was one of the reasons why I chose Italy as my destination). Once in Piacenza, I slowly adapted to the Italian way of life, and I also had the opportunity of travelling around Europe and seeing other places, countries and people as part of my experience abroad. I think that traveling is one of the
pleasures of life, thanks to which you can learn and open your eyes to the world we live in. I am happy and feel lucky to have chosen this place and this prestigious university for my studies. It has certainly been a very important experience for me, and I am also glad to have met a lot of truly friends that helped me throughout this time.
I can say I’m satisfied and have big plans for my future after this experience. * Janieth Constanza Mantilla Castell, 24enne colombiana, ha frequentato un anno di laurea magistrale in Gestione d’azienda nella sede di Piacenza dell’Università Cattolica.
Lia Rigamonti* Un passaporto per il futuro
U
NA DELLE PRIME DOMANDE CHE
ti pongono in un colloquio di assunzione o di selezione è: «Hai mai fatto esperienze di studio o lavoro all’estero?». Il Bachelor e il Master of Science (la laurea magistrale italiana) sono la base se si vuole essere presi in considerazione in un altro Paese, uniti naturalmente alla conoscenza di almeno una lingua oltre all’essenziale inglese e a diverse attività extra studio. Ricordo le settimane di attesa del risultato del test di lingua Toefl e delle selezioni per il bando in università, le continue telefonate e visite all’ufficio Relazioni internazionali della Cattolica per avere notizie. Poi la risposta positiva: la gioia improvvisa, le lacrime per l’inizio di un sogno che stava tramutandosi in realtà: partire per un progetto di scambio in Oregon. Il mio percorso è iniziato così, come quello di molti altri studenti. L’Interstudy con il programma Isep non è esattamente qualcosa che si riesca a raccontare: troppe emozioni, conoscenze e avventure. Ma è qualcosa che bisogna vivere in ogni attimo al massimo. Il mio obiettivo iniziale era di vivere un semestre di studi negli Stati Uniti. Ben presto mi sono accorta che questa esperienza è stata solo il trampolino di lancio per tutto ciò che sarebbe seguito nelle mia vita. Mentre ero alla Willamette University in Oregon ho avuto la fortuna di incontrare dei professori straordinari, che mi hanno stramesso la voglia di proseguire e che mi hanno aperto nuove prospettive rispetto a quelle che avevo sempre intravisto nel mio percorso di studi. Potrà sembrare strano, ma a volte, invece di uscire con gli amici europei, ho deciso di passare il venerdì sera in laboratorio, ad
analizzare dei noiosissimi dati. Sono stati proprio quei momenti che mi hanno permesso di poter accedere al gradino più elevato degli studi universitari: un dottorato di ricerca, il PhD. All’estero per essere chiamati “dottori” non è sufficiente avere una laurea: bisogna aver completato un PhD, solo allora anche sul tuo passaporto avrai il Dr. davanti al tuo cognome e la gente inizierà a chiamarti con quel titolo. Dopodiché, non ho fatto solo vita di laboratorio: ho scoperto il più possibile il Paese che mi ha ospitata, tanto da essere scelta per far parte di una Sorority, la “Delta Gamma”. Ho sviluppato e coltivato con gli anni molte amicizie, con relative visite e scambi – Hawaii incluse – e ogni anno organizziamo, con i “vecchi” compagni di studi una rimpatriata, sempre in un Paese diverso. Ho vissuto il mio sogno americano al massimo e senza quell’esperienza non sarei dove sono ora, nelle rigida ma organizzata Germania. Vivo ora a Berlino, dove, dopo gli studi in Cattolica a Milano, ho deciso di trasferirmi col mio compagno, un chirurgo tedesco, e il nostro splendido bimbo di 15 mesi, e dove sto portando avanti i miei studi di Dottorato di ricerca in Clinical Exercise Science alla Potsdam Universitaet, naturalmente col mio Interstudy sempre nel cuore. * 29 anni, laureata triennale e magistrale in Scienze motorie e dello sport, interfacoltà di Scienze della formazione e Medicina e Chirurgia. Nel 2006/2007 ha partecipato al programma Isep.
Alberto Agnello* Due cose che cambiano la vita
P
ER CERTI VIAGGI NON SI PARTE
quando si compra il biglietto. Iniziano molto, molto prima. Nel momento stesso in cui si avverte che ciò che si vive ogni giorno non è abbastanza. È quello che è successo a me quando, studente del secondo anno di Giurisprudenza, volevo aggiungere qualcosa di più al mio percorso, diverso e stimolante. Così, grazie al programma Isep sono volato in una città sulla East Coast degli Stati Uniti: Wilmington, North Carolina.
All’epoca non potevo sapere la fortuna della mia scelta. Organizzazione sorprendente: a ogni exchange student era assegnato uno studente o studentessa dell’università per favorire l’inserimento. All’arrivo in aeroporto, all’inizio dello scorso anno, trovo la mia international volunteer ad aspettarmi. Il mio nuovo alloggio è un vero dormitorio americano misto. Entro in camera, qualcuno bussa: sono americani che vogliono conoscermi. Li metto al corrente che la valigia è stata persa nello scalo precedente. Due di loro tornano offrendomi t-shirts e jeans, potevo anche scegliere il colore. L’intera università è immersa nel verde a pochi minuti dal mare. Mi ambiento in fretta e prendo l’abitudine dei miei nuovi amici: “surfare” all’alba prima di andare a lezione. L’ambiente è creativo e vivace, ogni studente è impegnato in un contributo attivo alla vita del campus: da chi lavora nella palestra interna, a chi fonda associazioni sportive o culturali. Cominciano le lezioni, gli assignments e la consapevolezza che la mia opinione conta, sempre, negli exams, a lezione, a colloquio con il professore. La biblioteca è concepita come un luogo da vivere sempre, a qualunque ora, con bar, divanetti per riposarsi: spesso più frequentata di notte
che di giorno. Ho imparato a rispettare le scadenze accademiche, a cogliere occasioni al volo: durante lo spring break sono stato a New York con un gruppo di studenti della facoltà di arte che non conoscevo al momento della partenza. Di tutte le persone che ho conosciuto, una mi è particolarmente cara, così tanto che dopo la fine del semestre, e dopo la sessione estiva di esami in Cattolica, sono ritornato negli Usa in agosto per rivederla. È stato il mese più bello in assoluto. Mi ha aspettato a Washington, accompagnato alla Supreme Court, letto la storia della unificazione, insegnato ad apprezzare davvero ogni secondo. Siamo ritornati una settimana a Wilmington per rivedere tutti. L’ultima sera prima della mia partenza per l’Italia hanno organizzato per me un ritrovo sulla spiaggia: un’ultima, grande, emozione insieme. Cosa sarebbe successo se fossi nato in America? Ora lo so. Prima avevo paura del cambiamento, ora ho il terrore a stare fermo. Due cose cambiano la vita: studiare all’estero e amare. Cosa succede se avvengono assieme? Io le accetterei entrambe con gioia. * 22 anni, di Verona, quarto anno del corso di laurea in Giurisprudenza, sede di Milano. PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
11
ateneo
Il nuovo umanesimo che nasce dal Vangelo UMANESIMO USCIRÀ DALLA CRISI quando tornerà al Figlio
L’
dell’Uomo. Può essere sintetizzata così la prolusione che l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia ha pronunciato, lo scorso 25 febbraio in Cattolica, in occasione dell’apertura dei corsi di Teologia. Corsi che, come ha ricordato l’assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, il vescovo Claudio Giuliodori, rappresentano parte integrante del percorso formativo. Il titolo della prolusione Gesù Cristo fondamento e modello di vera umanità dell’arcivescovo Nosiglia, presidente del Comitato Cei per il Convegno ecclesiale in programma l’anno prossimo a Firenze, sottolinea che la questione cardine da affrontare è costituita dall’urgenza di rifondare il pensiero sull’uomo a partire dalla figura e dall’insegnamento di Cristo. Un prospettiva che, come ha ricordato monsignor Nosiglia, era già presente al filosofo Jacques Maritain nella sua opera Umanesimo integrale ed è stata
espressa chiaramente dal Concilio Vaticano II nella Gaudium et spes. «La costituzione conciliare, con l’espressione “chi segue Cristo si fa lui pure più uomo” (41), intende significare che il discepolo di Gesù Cristo trova nel suo essere uomo un più profondo e vero significato di tutte le esperienze concrete del suo vissuto, dalla vita alla famiglia, al lavoro, alla cultura, al tempo libero, alla cittadinanza – spiega monsignor Nosiglia aggiungendo che – è necessario approfondire poi in concreto cosa significa questa piena umanizzazione rispetto a tanti altri progetti e proposte culturali, sociali e religiose. Nella società laica e pluralista del nostro tempo, si tratta di come far cogliere l’essenza dell’annuncio e della proposta cristiana a partire proprio da questo suo cuore che la caratterizza e qualifica come umanizzante e liberante. Per cui, la Rivelazione, punto di riferimento insostituibile della fede cristiana, deve trovare vie di inculturazione che non ne vanifichino la carica di trascendenza e di novità ma che siano anche capaci, mediante appropriati linguaggi, di mostrare la ragionevolezza e l’assoluta novità di Gesù Cristo e del suo Vangelo in ordine alla vita dell’uomo e quindi la sua valenza universale capace di assumere e incarnarsi in ogni cultura e tradizione, ma anche in ogni esperienza umana propriamente tale». L’arcivescovo Nosiglia ha infine concluso il suo intervento citando un episodio che ha vissuto in un viaggio missionario. Ha ricordato la preghiera di una donna africana in Cameroun che ringraziava il Padre per «averci mandato i missionari, che ci hanno portato il Vangelo, che ci ha messo in piedi». L’umanesimo in fondo è questo, ha spiegato monsignor Nosiglia: ciò che rimette in piedi l’uomo.
La 90 edizione della GU a
ON I GIOVANI, PROTAGONISTI del futuro è il tema della Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore (www.giornatauniversitacattolica.it), che si celebrerà la prossima domenica 4 maggio. Promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore dell’Ateneo, la Giornata è giunta quest’anno alla novantesima edizione. Furono i fondatori, in primo luogo Padre Agostino Gemelli, a volere che l’Ateneo nascesse da
C 12
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
QS RANKING
un solido legame con il territorio e da una vasta adesione di popolo. Per questo motivo fondarono l’Associazione Amici, che oggi conta circa 15 mila iscritti, e lanciarono la Giornata nazionale per l’Università Cattolica. Un evento che, dal 1924, si ripete negli anni, ma che non smette di offrire la possibilità di riflettere su alcuni percorsi fondamentali del cattolicesimo in Italia, sulla natura dell’Università stessa, sull’essere, cioè, l’espressione del valore culturale della fede.
Psicologia e Giurisprudenza, la Cattolica al top
P
SYCHOLOGY e LAW DELL’UNIVERSITÀ
Cattolica scalano la classifica “Top 200” delle istituzioni a livello internazionale. Nella QS World University Rankings by Subject, infatti, l’area psicologica risulta nei primi 100 posti e quella giuridica nei primi 200 fra le università mondiali. Nell’edizione precedente, si erano già distinte l’area Philosophy tra le prime 100 e l’area Economics & Econometrics nella fascia 151-200, che confermano quest’anno la loro posizione. L’Università Cattolica copre dunque una posizione di rilievo in quattro delle 30 aree disciplinari selezionate nella terza edizione del QS World University Rankings che ha valutato 3.002 atenei, classificato 689 istituzioni e valutato oltre 10.000 programmi. Fondato nel 1990 QS Quacquarelli Symonds, che ha il suo quartiere generale a Londra, è il provider leader al mondo per l’alta formazione, la ricerca indipendente e i profili di carriera. Le sue attività si estendono in 50 Paesi e riguardano oltre 2000 atenei e business schools internazionali. I QS World University Ranking, alla cui realizzazione contribuiscono 250 professionisti specializzati in tutto il mondo, esistono dal 2004 e offrono servizi di informazione e valutazione a tutti livelli della carriera universitaria: laurea, master, phd, mba e corsi executive.
La Giornata Universitaria pone l’attenzione sui giovani. Per il suo rapporto con l’Università, l’Istituto Toniolo ha un interesse particolare per il mondo giovanile, percepito da più parti come un problema piuttosto che una risorsa per il Paese. Proprio perché il Toniolo crede nei giovani, è costante, invece, grazie anche ai fondi raccolti in occasione della Giornata universitaria, il suo impegno in loro favore. Nel 2013 ha sostenuto oltre 1300 studenti con borse di studio, scambi con università straniere, progetti di solidarietà internazionale, corsi di lingue
e alta formazione. Fare qualcosa per i giovani significa offrire loro un contesto interessante, utile a comprendere il mondo in cui vivono. Spesso i giovani sono considerati sulla base di una conoscenza approssimativa e sfocata. Da qui è nata l’idea di una ricerca rigorosa, il Rapporto Giovani (www.rapportogiovani. it) che, con la collaborazione dell’Università Cattolica e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, il Toniolo ha avviato nel 2012, della durata di cinque anni e aperta a continui aggiornamenti, per una lettura dinamica del mondo giovanile.
ateneo
Dr. Startupper, le idee vincenti di Giuseppe Francaviglia NA FABBRICA di personag-
U
gi di intrattenimento per bambini, una app mobile che scongiura lo spreco di cibo “scrutando” il frigorifero a distanza, una piattaforma web per creare una community delle librerie indipendenti milanesi. Sono le tre idee vincenti del percorso Dr. Startupper promosso da Università Cattolica e Camera di Commercio di Milano per favorire le idee imprenditoriali degli studenti post-graduate. Dopo un percorso durato circa quattro mesi, che ha visto momenti di training focalizzati sull’erogazione di specifiche competenze manageriali per lo sviluppo dei business plan, uniti a incontri con giovani start-upper di successo a cui ispirarsi, i partecipanti hanno presentato le proprie idee imprenditoriali a una qualificata giuria di investitori ed esperti, che hanno giudicato i progetti basandosi sulla loro innovatività e realizzabilità. I tre giovani vincitori sono stati Allegra Dami, Michela Gualtieri e Serena Mazzoli, che adesso potranno avviare la loro start-up con l’appoggio della Camera di Commercio.
L’idea imprenditoriale di Allegra Dami (sopra nella foto) si chiama Dami Just for Kids. Si tratta di una fabbrica creativa di personaggi di intrattenimento e contenuti per l’infanzia. L’obiettivo è quello di abbracciare l’intero mondo del bambino attraverso lo sviluppo di contenuti, sapendo che un personaggio nuovo non può nascere per caso, ma deve essere il frutto di un percorso creativo ben preciso e definito. «Il corso Dr. Startupper – racconta Allegra – mi ha aiutata a rendere concreto e realizzabile
ciò che prima mi limitavo a progettare a livello teorico. Dopo la laurea in Scienze politiche in Cattolica ho frequentato, sempre qui, un master in Marketing e management, che mi ha dato delle basi teoriche molto solide. Dr. Sturtupper mi ha fatto fare il passo successivo, quello necessario per esser pronta ad affrontare le difficoltà del mondo imprenditoriale. «Sono convinta – prosegue Allegra – che in un momento come questo, di difficoltà del mercato del lavoro, non si possa prescindere dall’innovazione. Senza puntare per forza tutto sulla tecnologia più sfrenata, che da sola può essere fredda e sterile. Servono idee nuove, fresche e originali. Io, per esempio ho cercato di progettare un nuovo modello di business». Serena Mazzoli (sopra nella foto) è l’ideatrice di I don’t waste. Combattere lo spreco alimentare semplificandosi la vita. «Ho maturato quest’idea – spiega Serena, accompagnata da Elisa Zane, media manager del progetto – durante il master di secondo livello in Sviluppo umano e ambiente dell’Asa dell’Università Cattolica. La cosa difficile era però fare il primo passo per metterla in pratica. L’aiuto dei docenti di Dr. Startupper ci ha dato la spinta che serviva». L’idea di I don’t waste è lo sviluppo di una app mobile, che permette di conoscere il contenuto del proprio frigorifero a distanza e ricevere segnalazioni dei prodotti in scadenza. Un modo per unire la lotta allo spreco di cibo promuovendo uno stile di vita più sostenibile. «Per noi innovare significa essere smart – dice Elisa Zane, media manager del progetto – bisogna essere attenti e propositivi verso
foto Alessandro Sozzi
IL PROGETTO
Imprenditori si diventa
L
il futuro. Ma soprattutto è fondamentale puntare a semplificare la vita quotidiana delle persone. La tecnologia non può complicare la vita di chi la usa». Libri a km 0. Può essere riassunta così Tribook, la tribù dei libri la start-up di Michela Gualtieri (sotto nella foto). È una piattaforma web per le librerie indipendenti di Milano, che consentirà ai librai di offrire servizi online, in linea con le nuove esigenze dei lettori. «Io mi sono laureata in Filologia moderna. Dopo un’esperienza di due anni all’estero, sono tornata a Milano per frequentare il master Professione editoria in Cattolica». Con Tribook il lettore milanese può consultare da casa il catalogo integrato di tutte le librerie di Milano, e così decidere se recarsi di persona in libreria o sfruttare il servizio di consegna a domicilio, effettuato nell’arco di poche ore grazie a un corriere in bici. «Il corso è stato utilissimo – sottolinea Michela – Mi ha fornito le competenze che non avevo mai potuto apprendere data la mia preparazione umanistica. Ho capito che il primo passo per la realizzazione di una start-up deve sempre essere ascoltare l’ambiente che ti circonda, individuare quali sono i bisogni ancora insoddisfatti. Da lì trovare il modo migliore per raggiungere il tuo pubblico». Merito principale del progetto Dr. Startupper è stato quello di far emergere la vitalità e la creatività dei giovani italiani, che le notizie di questo periodo tendono a nascondere. Sono ragazzi come questi che possono trasformare l’odiata crisi economica in una meravigliosa opportunità. L’Italia non è un Paese per vecchi, ma un terreno ricco di semi pronti a sbocciare.
a sala Esposizioni di palazzo Affari ai Giureconsulti è stato il palcoscenico, il 6 marzo scorso, dell’atto conclusivo della prima edizione di Dr. Startupper, il percorso nato dalla collaborazione tra l’Università Cattolica e la Camera di Commercio per sensibilizzare all’imprenditoria gli studenti post-graduate. In più occasioni, le istituzioni europee hanno posto l’accento sull’importanza di integrare nei curriculum accademici la formazione sull’imprenditorialità, che non deve essere prerogativa esclusiva dei corsi di economia, ma essere estesa a tutte le discipline. In questo modo i sistemi europei universitari possono contribuire alla diffusione di una mentalità e di una cultura imprenditoriale, considerata tra i fattori chiave per lo sviluppo delle economie e delle società del vecchio continente. Imprenditori, quindi, non si nasce ma si diventa. Ecco perché Dr. Startupper, oltre a rispondere a un’esigenza legata alla mancanza di opportunità del mercato del lavoro, ha rappresentato una scommessa e un investimento per l’Università Cattolica e la Camera di Commercio. Un investimento sul proprio capitale umano di eccellenza, tanto più che l’iniziativa era completamente gratuita per i partecipanti; una scommessa in termini di impatto sociale di progetti imprenditoriali che mirino alla diffusione della cultura dell’innovazione e dell’imprenditorialità, anche nei settori legati alle discipline umanistiche e delle scienze sociali. Alla giornata di presentazione sono intervenuti Roberto Calugi per la Camera di Commercio e Roberto Brambilla per l’Università Cattolica.
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
13
milano
Il dialogo ecumenico nel segno della dottrina sociale di Giuseppe Francaviglia
Q
UAL È IL RAPPORTO TRA FEDE E RAGIONE
alla luce del magistero della Chiesa Cattolica? Attorno a questa domanda si è svolto il convegno di due giorni in Cattolica dal titolo Tra ragione e fede. La Dottrina sociale della Chiesa e la sua valenza “ecumenica”, organizzato dal Centro di ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa e curato dal direttore Evandro Botto, da Ferdinando Citterio e Alessandra Gerolin. Il convegno ha evidenziato il valore autenticamente ecumenico della dottrina sociale che, nell’attuale fase storica, può rappresentare un punto d’incontro tra le diverse religioni. I lavori, suddivisi in tre sessioni, sono iniziati con la lectio inauguralis di monsignor Silvano Tomasi, nunzio apostolico e osservatore permanente della Santa Sede all’Ufficio delle Nazioni Unite e delle Organizzazioni internazionali a Ginevra, dedicata alla dottrina sociale della Chiesa nell’incontro con le altre chiese cristiane e, più in generale, con l’intera società. Attraverso un excursus
storico l’Arcivescovo ha dimostrato come, negli ultimi 120 anni, lo sviluppo della Dottrina sociale rappresenti un chiaro esempio di come essa abbia cercato di attualizzare la sua tradizione morale. Di fronte ai profondi cambiamenti politici, economici e istituzionali, ma anche morali, portati dalla crisi, la dottrina sociale della Chiesa deve essere il faro per tutti i settori della società, va inserita nel contesto delle tutte le attività dell’uomo, dalla politica alla cultura, alla religione. Infine, monsignor Tomasi ha sottolineato il fondamentale ruolo della Santa Sede che, in un mondo dove i mass media
si concentrano sulla spettacolarizzazione della realtà, cerca di farsi tramite dei valori morali ed etici del cattolicesimo e, proprio attraverso la Dottrina sociale, indica un cammino costruttivo. Grande interesse ha suscitato l’intervento di Rowan Williams, teologo anglicano, arcivescovo emerito di Canterbury, che ha evidenziato le numerose convergenze fra anglicani e cattolici nella teologia sociale. Al centro di entrambe le tradizioni, ha sottolineato, vi è l’idea di mutualità, l’idea cioè che il bene individuale non può esistere in mancanza del bene, e della crescita, di tutti. Nel corso della seconda sessione è stato invece approfondito il rapporto con l’ebraismo e l’islam mentre l’ultima sessione è stata dedicata alla dottrina sociale della Chiesa nella società civile. Luke Bretherton, docente di Teologia etica alla Duke University ha analizzato le interrelazioni fra società, democrazia e verità, con particolare attenzione al ruolo dei laici. Alla luce dell’insegnamento sociale della Chiesa, essi svolgono un compito fondamentale nella scoperta di cosa si debba intendere per società.
Milano, vanno online cinque secoli di storia delle associazioni di Maria Villano
N
ON AVREMMO OGGI UN
capolavoro come la Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci se il pittore non avesse ricevuto l’incarico di dipingerla dalla Confraternita dell’Immacolata Concezione insediata in San Francesco Grande a Milano e forse nemmeno la Madonna in trono con il Bambino di Bramantino, realizzata per decorare la sede della Confraternita di San Michele ai disciplini e oggi custodita presso la Pinacoteca Ambrosiana. Sono solo due esempi del ruolo fondamentale giocato dalle realtà associative nella storia di Milano, non solo per quello che riguarda la committenza artistica. Come hanno scritto Lucia Aiello, Marco Bascapè e Danilo Zardin, curatori del volume Milano e le sue associazioni (Scalpendi) presentato in Cattolica lo scorso febbraio, «si può facilmente pensare 14
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
che la popolosa e intraprendente metropoli del Nord Italia avrebbe conosciuto solo una parte limitata della sua crescita vigorosa se non avesse alimentato la spinta ad associarsi in una trama complessa e multiforme di relazioni e interdipendenze, ramificate e capillari, che univano tra loro gli individui». È una riflessione che emerge a conclusione di un progetto di ricerca finanziato da Fondazione Cariplo e condiviso dal dipartimento di Storia dell’economia, della società e di scienze del territorio “Mario Romani” della Cattolica con l’Azienda di Servizi alla Persona Golgi-Redaelli. Gli esiti, non certo definitivi ma anzi aperti «a un lavoro di aggiornamento e di approfondimento che potrà proseguire nel tempo», come ha sottolineato Maria Bocci introducendo la mattinata di lavori, si sono concretizzati nell’articolato volume che ripercorre la storia dell’associazionismo milanese attraverso cinque secoli.
La prospettiva che, come ha notato Edoardo Bressan, «non si limita ad approfondire una forma di associazionismo ma le comprende tutte e ne mette in luce gli intrecci», restituisce l’immagine di una Milano con una grande capacità di accoglienza e di solidarietà: basti pensare che durante l’Expo del 1906 il padiglione più visitato fu proprio quello dedicato alla Previdenza. Il “mito” di Milano capitale morale ritrova allora in questo lavoro il suo fondamento. Un fondamento che può servire, secondo il professor Lorenzo Ornaghi, già ministro per i Beni e le Attività Culturali, a riscoprire l’essenza più autentica dell’associazionismo «che non può essere solo una funzione compensativa o integrativa di ciò che lo Stato e le istituzioni dovrebbero fare ma non fanno: anche oggi le associazioni hanno il compito di interrogarsi sulla loro natura e di impegnarsi a cooperare, cosa che talvolta risulta difficile, per
rispondere a una catena di bisogni». Ma l’esito più innovativo del progetto è visibile e fruibile online: grazie a un connubio tra tecnologia e scienze umanistiche, è stato possibile realizzare un portale (http://milanoassociazioni. unicatt.it/) che mette a disposizione una banca dati geo-referenziata: in sostanza, una mappatura delle associazioni milanesi dal XVI al XX secolo, per ognuna delle quali è possibile scoprire la sede, i luoghi a essa legati e consultare i documenti rinvenuti, con una preziosa interconnessione tra dati storici e dati geografici.
milano
FINANZA
Banca Etica, un sogno realizzato
I
Fitoussi, l’Italia ce la farà di Daniele Brunetti ITALIA NON SOLO PUÒ farcela, ma ce la sta già facendo». È questa l’opinione di Jean Paul Fitoussi (a sinistra nella foto),professore dell’Institut d’EtudesPolitiques de Paris,in merito alla possibile ripresa economica nel nostro Paese. L’economista francese, in occasione del convegno L’industria manifatturiera italiana e lombarda in prospettiva europea, promosso dal Centro studi Economia applicata dell’Università Cattolica lo scorso 28 febbraio, ha avuto l’occasione di porre l’accento sulla criticità della crisi strutturale che permane in Europa. Infatti, nonostante gli indicatori di ripresa siano incoraggianti, durante il convegno,il professor Fitoussi ha sottolineato quanto sia difficile per i singoli Stati dell’Unione essere incisivi in politica economica rispettando i vincoli comunitari. «I governi nazionali – ricorda il professore – non regolano più in maniera esclusiva la moneta, i tassi di cambio e la politica industriale.Le amministrazioni, spesso, si pongono obiettivi ambiziosi, ma gli spazi di manovra sono limitati». Il convegno, in cui è intervenuto il professor Fitoussi, è stato l’occasione per presentare i risultati di uno studio sul grado d’innovazione tecnologica delle imprese italiane e lombarde nel settore manifatturiero in relazione al contesto in cui queste aziende si muovono. Nelle economie più sviluppate, il 90% degli investimenti privati in ricerca e sviluppo sono concentrati nel manifatturiero. Il settore rappresenta circa il 70% del valore delle esportazioni complessive e costituisce la quota preponderante per la crescita e la produttività. In Italia, in particolare, nonostante una perdita del 25% rispetto al 2001 e di circa il 33% rispetto al 1971, il manifatturiero
«L’
crea circa 4 milioni di posti di lavoro. Al dibattito, tra gli altri, hanno partecipato i professori dell’Università Cattolica Luigi Campiglio (a destra nella foto), Maurizio Baussola, Carlo Bellavite Pellegrini, Eleonora Bartoloni e Lia Coniglio, dell’ufficio territoriale per la Lombardia Istat, Mario Melazzini, assessore Attività produttive, ricerca e innovazione Regione Lombardia, Enzo Rodeschini, direttore operativo Unioncamere Lombardia, e Raffaele Malizia, direttore centrale per lo sviluppo e il coordinamento della rete territoriale e del Sistan, Istat. L’evento ha favorito la nascita di un progetto di ricerca sul tema in collaborazione tra l’Istat e il Centro studi di Economia applicata dell’Università Cattolica. La ricerca avrà la finalità di fotografare l’evoluzione delle caratteristiche strutturali del sistema produttivo italiano per coglierne le effettive capacità competitive a livello globale. A margine del convegno, Fitoussi ha posto l’accento sul fatto che la crisi non sia più globale ma sia diventata specificatamente europea. In particolare, la situazione italiana rappresenta pienamente quanto questa crisi abbia radici profonde nel vecchio continente. Infatti, l’Italia, che fino al 1995 aveva fatto registrare il tasso di crescita più alto in Europa, sin dal 2000 è entrata in un periodo di stagnazione. L’assenza di crescita, sommata a un contratto di lavoro non particolarmente competitivo per la piccola e media impresa italiana, ha costituito la base sulla quale si è innestata la crisi globale del 2008. Per queste ragioni, l’economista francese auspica per l’Italia e non solo, la ricerca di un nuovo modello di sviluppo in grado di fronteggiare l’aumento della disoccupazione e della diseguaglianza. Questo modello, però, secondo il maggior esponente della nuova ecologia politica, deve necessariamente essere tracciato nel solco della tutela del clima.
banca interamente dedicata alla finanza trasparente in Italia. Un traguardo che Banca Etica festeggia presentando uno studio sul suo impatto sociale realizzato dall’Alta Scuola Impresa e società (Altis) della Cattolica. «Un segno importante della necessità e, ancor prima, della bellezza di fare impresa, e quindi anche di fare banca – ha commentato il direttore di Altis Mario Molteni (nella foto), coordinatore scientifico dell’indagine –, tenendo conto di tutti i fattori in gioco nella vita aziendale. Banca Etica nasce come espressione di un mondo fortemente impegnato nel sociale e con la sua presenza lo protegge e lo promuove». L’istituto di credito nato a Padova l’8 marzo del 1999 è una realtà che oggi conta 17 filiali sparse per tutta Italia che, insieme ai 25 banchieri ambulanti e ai servizi online, rendono la finanza etica accessibile in tutte le Regioni italiane. E, dal 2014, anche fuori confine, con il primo sportello a Bilbao. L’anima di Banca Etica sono i suoi 37mila soci, in gran parte persone fisiche, che conferiscono i 46 milioni di capitale sociale. Con un tasso di sofferenze, cioè di crediti non rimborsati, decisamente inferiore alla media del sistema bancario italiano: nel 2013, 2,02% contro il 7,7% della media. A misurare le performance dell’Istituto è stata l’indagine: L’impatto sociale di Banca etica. 15 anni di finanza al servizio del bene comune, condotta da Stella Gubelli e Valentina Langella, ricercatrici dell’Altis, e presentata il 4 marzo alla Camera dei deputati. Obiettivo della ricerca cercare di misurare per la prima volta l’impatto sociale di un istituto di credito, ovvero quantificare la ricaduta che i finanziamenti erogati hanno sulle persone e sulle aziende che li ricevono, sulla collettività, sull’ambiente. Ne è emerso un quadro interessante che la dice lunga sul cambiamento in atto nel sistema. PRIMI QUINDICI ANNI DI UNA
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
15
milano
Ctv, la telecamera del Papa di Michelangelo Iuliano omunicare il vangelo in un mondo che cambia». È la delicata missione, antica e moderna allo stesso tempo, di don Dario Edoardo Viganò (a sinistra nella foto con Grasso), da un anno direttore del Centro Televisivo Vaticano (Ctv). Un compito che ha alle spalle l’insegnamento all’Università Lateranense e la direzione dell’Ente dello Spettacolo della Cei, dove ha fortemente contribuito a una rinnovata attenzione da parte della Chiesa italiana verso il cinema, come sottolinea l’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica monsignor Claudio Giuliodori. In Cattolica, lo scorso febbraio si è tenuta la presentazione dell’ultimo libro curato da don Dario Viganò: Telecamere su San Pietro. I trent’anni del Centro Televisivo Vaticano (Vita e Pensiero, 2013). Fausto Colombo, direttore del dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, ha rilevato il ruolo sempre più importante dei mezzi di comunicazione nella storia della Chiesa e delle «voci peculiari» di cui ha bisogno per annunciare il Vangelo, come quella di papa Francesco.Il direttore dall’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo Ruggero Eugeni ha definito il libro di Viganò come il suggello di un completo rovesciamento del rapporto tra Chiesa e mezzi di comunicazione di massa, passato da un iniziale isolamento dei cattolici a una relazione «paritetica». Il direttore del Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi Aldo Grasso ha proposto un interessante
ANNIVERSARIO
Due giorni per Mario Luzi nel centenario della nascita
C
U
excursus storico, partendo dal documentario di Romolo Marcellini del 1942 su Papa Pio XII, in cui per la prima volta venivano mostrati momenti della vita privata di un pontefice, si è arrivati all’irruzione della televisione nella storia della Chiesa. Con l’impulso dirompente di papa Giovanni Paolo II venne istituito nel 1983 il Centro Televisivo Vaticano: la tv diveniva finalmente uno strumento di evangelizzazione. Dalle Giornate mondiali della gioventù ai numerosi viaggi apostolici, fino agli ultimi anni della malattia, il Ctv ha documentato lo straordinaria “vivacità” mediatica di papa Wojtyla. «Dal 2004 produciamo immagini in HD (mentre la Rai produce in standard) – ha detto Don Viganò riguardo l’investimento del Ctv nelle innovazioni tecnologiche –. Il nostro riferimento sono gli Usa, e compriamo gli strumenti più all’avanguardia dal Giappone. Sono investimenti importanti, anche perché abbiamo scelto di non vendere a nessuno i diritti delle immagini del Papa:
na due giorni di studio per ricordare Mario Luzi nel primo centenario della sua nascita. Lo scorso 19 e 20 marzo si è tenuto il convegno intitolato Viaggio terrestre e celeste di Mario Luzi promosso dal Centro di ricerca Letteratura e Cultura dell’Italia Unita dell’Ateneo e dal Centro Culturale «Alle Grazie» padri Domenicani. Dopo i saluti, dell’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, del preside della facoltà di Lettere Angelo Bianchi, e del Priore di Santa Maria delle Grazie padre Gianni Festa, si è aperta la prima giornata sul tema Frammenti, domande, epifanie con gli interventi, tra gli altri, di Giuseppe Langella, della Cattolica, Giancarlo Quiriconi, dell’Università di Chieti, Stefano Verdino, dell’Università di Genova e del giornalista Armando Torno del Corriere della sera. Poesia come profezia è stato invece il tema al centro della secondo appuntamento a cui hanno partecipato, tra i tanti, i professori della Cattolica Enrico Elli e Francesca D’Alessandro.
dobbiamo equilibrare le esigenze di diffusione del messaggio e di riservatezza delle immagini, e per questo motivo siamo i soli a produrre le riprese televisive del pontefice».
Dalla pubblicità alla comunicazione d’azienda UN’IMPRONTA decisamente operativa l’ultimo volume del professor Edoardo Teodoro Brioschi: Dalla pubblicità alla comunicazione d’azienda, nato grazie al contributo di oltre una ventina di collaboratori – cultori della materia, operatori, esperti professionisti – e presentato lo scorso febbraio in Cattolica con la tavola rotonda intitolata Comunicare l’azienda oggi. Il volume scritto da chi ha introdotto a livello internazionale il concetto di Total Business Communication in un periodo in cui si parlava prevalentemente di pubblicità, è un aiuto concreto per chi opera nel settore, nonché una guida nei processi di evoluzione e trasformazione della comunicazione aziendale nel corso degli anni. La tavola rotonda, condotta da Ste-
H
A
16
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
fania Vitulli, docente di Business Communication in Cattolica, ha coinvolto oltre all’autore Silvio Santini, Head of Group Brand Management Unicredit, insieme a Remo Lucchi, presidente onorario GfK Eurisko, che hanno sottolineato quanto sia mai importante oggi ricercare delle chiavi di lettura nuove che sappiano supportare le aziende nel costruire per il lungo periodo. Il coraggio del fare impresa e l’effetto WOW devono oggi scaturire dal saper nutrire relazioni autentiche, basate sulla capacità di intrattenere in maniera empatica i consumatori e tutti gli altri interlocutori. Empatia sì perché, come ricorda Massimo Guastini, presidente Art Directors Club Italiano, per la comunicazione di azienda siamo oggi entrati nella fase del dare agli stakeholder, piuttosto
che chiedere e pretendere. Il tutto naturalmente fondato sulla concretezza, come ha rilevato Giovanna Maggioni, direttore Generale UPA, che ha ricordato nell’occasione la lunga e proficua collaborazione dell’Associazione da lei diretta con la Cattolica. Difficilmente ci si può liberare della responsabilità del comunicare,
ha infine provocatoriamente sottolineato Attilio Redivo, chairman and CEO Mediacom Italia, perché “tutti noi che per mestiere usiamo i mass media contribuiamo a forgiare la società. Possiamo renderla più volgare. Più triviale. O aiutarla a salire di un gradino” (Bill Bernbach).
milano
Il welfare aziendale fa bene anno dimostrato con le loro ricerche che il welfare aziendale può rispondere alle difficoltà legate alla crisi e dare benefici sia ai lavoratori che all’azienda. E per questo sono stati premiati con due diversi riconoscimenti Francesco Gelosa e Daniele Grandi che hanno da poco concluso i loro studi in Cattolica con due tesi che gravitano nella sfera scientifica dell’Alta Scuola Impresa e società. Francesco Gelosa (nella foto sotto con il Sindaco Pisapia) ha ricevuto il 10 febbraio
H
il premio Giovanni Marra per la sua tesi su Il Welfare aziendale in Italia. Un’analisi comparata tra imprese, organizzazioni no profit e pubbliche amministrazioni. Si tratta di un’analisi delle esperienze più evolute di welfare aziendale di 77 organizzazioni partecipanti al Premio Famiglia-Lavoro di Regione Lombardia. Grazie a un’impostazione metodologica multidisciplinare, il lavoro fa emergere le differenze fra imprese, organizzazioni no profit e pubbliche amministrazioni con un esame dell’approccio delle organizzazioni al welfare aziendale. La cerimonia di consegna del riconoscimento, del valore di 5.000 euro, si è svolta a Palazzo Marino, alla presenza del sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Daniele Grandi (in alto nella foto) ha vinto la prima edizione 2013 del premio Marco Vigorelli, intitolato all’omonimo economista, scomparso nel 2002. Il riconoscimento di 1.500
INCONTRO
Quel fenomeno di Zalone si racconta agli studenti
N
euro è riservato a tesi che si occupano di conciliazione tra tempi professionali e familiari. Grandi ha scelto un taglio diverso, analizzando il ruolo delle relazioni industriali nell’elaborazione e implementazione dei pacchetti di welfare aziendali. Alla base della ricerca l’idea che, in un periodo di forte incertezza socio-economica, questa soluzione possa giocare un ruolo non trascurabile sul piano della competitività delle imprese e dell’innovazione sociale e le relazioni industriali possano ricoprire un ruolo centrale in questo scenario.
essuno voleva perdersi una lezione speciale lo scorso 13 marzo in Cattolica, quella di Checco Zalone che è salito in cattedra per un giorno. Il comico pugliese è entrato nell’Aula Gemelli insieme al produttore dei suoi film, Pietro Valsecchi (a sinistra nella foto accanto a Zalone), amministratore delegato di Taodue, ospite di Aldo Grasso, professore di Storia della radio e della tv dell’Ateneo. Gli oltre 700 studenti non si sono limitati alla standing ovation ma hanno continuato ad applaudire per minuti interi tanto che alla fine il professor Grasso ha dovuto riportare un po’ d’ordine perché l’incontro dal titolo Quel fenomeno di Checco Zalone potesse iniziare. Sì perché di fenomeno si tratta: una carriera partita quasi per caso a Zelig. Luca Medici, laureato in giurisprudenza, pensava di fare l’avvocato. Poi un giorno si è ritrovato
Premio Leonardo alla tesi sul Made in Italy o scorso 20 febbraio ha ricevuto il premio di laurea Comitato Leonardo, promosso dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, dalle mani del presidente Giorgio Napolitano al Quirinale il dottor Fausto Bafico (a destra nella foto) che ha conseguito la laurea magistrale in Management Internazionale con una tesi intitolata L’abbigliamento Made in Italy in Russia: i fattori che ne determinano il successo e le prospettive di sviluppo. La cerimonia di consegna del riconoscimento si è svolta nell’ambito della celebrazione della Giornata della Qualità Italia alla presenza di rappresentanti del governo, esponenti del mondo imprenditoriale e culturale. Il Comitato Leonardo attribuisce annualmente premi di laurea a laureati che hanno discusso pregevoli tesi su argomenti rilevanti per il successo del Made in Italy in generale o in settori specifici. La professoressa Elena Cedrola, della facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere, è stata la relatrice della tesi vincitrice con cui Bafico ha analizzato il mercato sovietico dell’abbigliamento per individuare i motivi del successo del Made in Italy in Russia e i nuovi trend del mercato e del consumatore.
L
«I corsi seguiti durante il mio percorso di studi magistrale mi hanno aperto gli occhi sull’importanza dell’adattamento delle strategie aziendali, del marketing e della comunicazione al mercato di interesse – fa presente Fausto Bafico da Mosca, dove attualmente vive e lavora – . La mia azienda ha lanciato un progetto dedicato alle imprese italiane che operano in Russia o che vogliono entrare su questo mercato; offriamo loro la possibilità di adattarsi al mercato in maniera ottimale, avendo la possibilità di collaborare direttamente con esperti russi del settore, con un occhio di riguardo alle strategie di promozione su internet, che al momento ricoprono un ruolo fondamentale sia in Russia, sia a livello mondiale».
nel locale tempio della comicità targata Gino e Michele, e ha fatto un provino. Da lì è stato solo un percorso in ascesa, in tv le sue apparizioni segnano i picchi di share. Tra gli spettatori c’era anche Pietro Valsecchi e così è arrivato anche il cinema con tre successi da record e incassi senza precedenti. «In Cado dalle nubi, te la sei presa con i figli dei drogati, i leghisti e gli omosessuali. Che bella giornata si concentra su immigrazione e religione. Chi devi ancora prendere di mira?» domanda Grasso. La provocazione implica anche un complimento a Zalone che, attraverso la maschera del personaggio ignorante e senza filtri, riesce ad affrontare temi che per altri sono ancora dei tabù. Si tratta di un successo italiano che non è passato inosservato all’estero «Abbiamo anche venduto i diritti dell’ultimo film e in Francia verrà presto girato un remake di Sole a catinelle» ha rivelato Valsecchi, che ha poi concluso: «Quando abbiamo visto che i francesi ridevano, abbiamo capito che avevamo fatto centro». PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
17
milano
International day, cresce la voglia di partire gli Erasmus, ma cresce soprattutto la voglia di varcare i confini dell’Europa per volare in tutto il mondo. Il 7 marzo si è svolto l’International day, una giornata dedicata alla presentazione dei programmi di studio e di lavoro all’estero per gli studenti dell’Università Cattolica. Un periodo di studio oltre i confini nazionali è ormai un’esperienza formativa imprescindibile per uno studente, per migliorare le competenze linguistiche, per conoscere modelli di formazione diversi, per crescere sul piano personale e relazionale e per presentarsi al mondo del lavoro con un curriculum più ricco. Lo testimonia l’aumento esponenziale dei programmi offerti dall’Università Cattolica negli ultimi anni: dai 10 del 2004-2005 ai 132 del 20122013. Programmi che spaziano dal semestre all’estero al corso di lingua, dal summer program al volontariato o allo
A
UMENTANO
stage all’estero. Senza dimenticare le ricerche per la tesi. Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Francia, Germania, Australia, Irlanda e Cina sono le destinazioni più gettonate e le università in cui si svolgono i principali programmi sono tutte piazzate ottimamente nelle classifiche internazionali. Il primo e più noto programma di scambio, che ha contribuito a diffondere la coscienza europea tra le giovani generazioni, l’Erasmus, negli ultimi anni ha mostrato un trend di crescita (dai 348 partenti del 2009 ai 506 del 2012-2013), nonostante una generale diminu-
zione dei fondi messi a disposizione. La partecipazione agli altri programmi è cresciuta in proporzione molto maggiore, quasi a dire che l’Europa come comunità è un fatto assodato, mentre la prossima sfida è di fare del mondo la propria casa. Lo testimonia molto bene il successo del Working experience abroad (Wea), programma che mostra il trend di crescita maggiore grazie anche alla sinergia tra l’Ufficio Internazionale e il Servizio Stage & Placement. Dai 160 studenti del 20082009, anno di avvio dell’iniziativa, si è passati ai 454 del 2012-2013.
UATTRO OPERE D’ARTE
per un percorso di riflessione e contemplazione durante la Quaresima. È l’obiettivo della mostra che, lo scorso 5 marzo, è stata inaugurata all’interno delle cappelle del Sacro Cuore e di San Francesco dall’assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo Claudio Giuliodori. Il percorso espositivo raccoglie le opere di Giuliano Collina e di Raul Gabriel – del primo vengono esposte Crocifissione bianca e Frammento di Ultima Cena e del secondo Dopo 2014 e Big White – e resterà aperto fino al prossimo 4 maggio in cui si celebrerà la Giornata dell’Università Cattolica.
Q
Alumni Cattolica, il bilancio diventa crossmediale
A
Necchi si è riunita in assemblea lo scorso 12 aprile per il rendiconto dell’83esimo anno di attività associativa (l’associazione fu fondata nel 1930 per una intuizione di Padre 18
Rettori e imprenditori in rete per Milano
S
Una mostra di arte sacra per la Quaresima
LUMNI CATTOLICA – Associazione
EVENTO
Gemelli) e per la presentazione del terzo bilancio sociale. Dopo due anni di pubblicazione cartacea classica, il documento di rendicontazione è diventato un prodotto crossmediale: la parte cartacea è un pieghevole di un unico foglio con otto
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
facciate, e da esso, con link diretti o con quick response code leggibili da smartphone, si possono approfondire su alumnicattolica.it i temi contenuti sul fascicolo, e discuterli sui social media legati all’associazione. (info: ass.necchi@unicatt.it).
I PUÒ USCIRE DALLA CRISI ?
è il titolo del convegno che lo scorso 14 marzo, al Politecnico di Milano, ha riunito i rettori delle sei università ambrosiane, docenti, imprenditori e giornalisti per battezzare ufficialmente la nascita di Miworld. Vale a dire di un gruppo di persone, di competenze specifiche, che si fanno promotori di un progetto per Milano e per l’Italia basato sull’economia della conoscenza. Ma come? «Mettendo in rete – ha spiegato il rettore del Politecnico Giovanni Azzone – i punti di forza della città per costruire un futuro che da soli non siamo in grado di realizzare». Dopo l’intervento del professor Sandro Balducci per spiegare il ruolo di Milano nello scenario mondiale, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli ha coordinato una tavola rotonda sulle potenzialità sulle quali investire e costruire il futuro del capoluogo lombardo. Al dibattito sono intervenuti il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli (nella foto) che ha parlato del sistema giustizia, mentre il sistema finanza, salute e della ricerca sono stati al centro degli interventi rispettivamente del rettore della Bocconi Andrea Sironi, della Statale GianLuca Vago e della Bicocca Cristina Messa. Eccellenze milanesi come la moda e il design sono state invece descritte dalla direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani e dalla professoressa Luisa Collina del Politecnico. Di arte e scienza come leve di attrattività per Milano e di Expo come grandi opportunità ha infine parlato il professore Mario Abis dello Iulm. A conclusione dell’incontro l’intervento del sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha sottolineato come la città paghi una situazione nazionale che non dà garanzie agli investitori stranieri, anche se iniziative come Miworld aiutano dando speranze positive. (G.G.)
roma
Nasce Xellbiogene, joint venture tra Bambino Gesù e Gemelli POLICLINICO UNIVERSITARIO GEMELLI e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù fanno il loro ingresso nel mondo delle biotecnologie con una joint venture, Xellbiogene, finalizzata allo sviluppo e realizzazione di prodotti medicinali per le terapie avanzate. Un accordo di collaborazione tra il Bambino Gesù e l’Università Cattolica – Policlinico A. Gemelli che ha dato vita, lo scorso novembre, alla società Xellbiogene. «Il nostro obiettivo – spiega Giuseppe Profiti, presidente del Bambino Gesù e presidente di Xellbiogene – è quello di potenziare la ricerca e la sperimentazione per fare in modo che il maggior numero di pazienti passi dalla speranza alla cura». «L’impegno per la ricerca è nel DNA dei medici del nostro Policlinico che con i ricercatori della facoltà di Medicina e chirurgia cooperano quotidianamente per dare ai malati le cure più innovative – aggiunge Rocco Bellantone (a sinistra nella foto con Profiti e Dieci), preside della Facoltà di Medicina della Cattolica e vicepresidente di Xellbiogene – . Unendo le nostre forze con quelle dell’Ospedale Bambino Gesù moltiplicheremo gli sforzi per trovare la cura migliore per ogni persona». Xel-
I
L
lbiogene si occuperà, nei propri laboratori, dello sviluppo e della produzione di farmaci biologici che verranno impiegati sia nella sperimentazione clinica di Terapie Avanzate (genica, cellulare, ingegneria tissutale, produzione di vettori virali e anticorpi) sia nelle terapie consolidate in ambito oncoematologico. Come spiega Marco Dieci, amministratore delegato dell’azienda: «Xellbiogene è una startup che entra da oggi nel settore delle biotech company ma, per certi versi, è già una grande realtà grazie ad un elevato know-how ed un consolidato portafoglio progetti. Potrà contare a Roma su due siti produttivi tra i più grandi d’Europa: uno presso il Policlinico Gemelli e l’altro presso l’Ospedale Bambino Gesù. Nel corso del 2014 Xellbiogene avvierà le procedure per ricevere l’accreditamento da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per la produzione ed il rilascio di prodotti medicinali biotecnologici. Nel primo trimestre del 2015 è previsto l’avvio delle attività a supporto delle sperimentazioni cliniche nel campo delle terapie avanzate, ma già nel secondo trimestre 2014 partiranno le attività nel campo delle terapie consolidate
per il trattamento dei tumori del sangue come le leucemie». La sperimentazione sull’uomo delle terapie basate sulle cellule staminali e sui vettori virali infatti richiede che i laboratori operino in conformità alle Good Manufacturing Practices (GMPs). Le sperimentazioni cliniche saranno condotte nel più rigoroso rispetto delle GoodClinicalPractices e quindi del paziente. Xellbiogene si presenta come azienda biotecnologica focalizzata sulla produzione di terapie innovative e godrà di una superficie di 4.000 mq di cui circa 1.200 mq dedicati alla produzione in aree classificate. Avrà in Roma due siti produttivi, uno presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nella sede di San Paolo fuori le mura ed uno presso il Policlinico Gemelli.
Romani troppo sedentari e poco attenti al cuore
R
OMANI POCO INFORMATI sui
rischi di eccessi alimentari e di vita troppo sedentaria per la salute del proprio cuore. Questo in sintesi il bilancio della quarta tappa di Gemelli insieme, la manifestazione itinerante dedicata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari ideata dalla Direzione del Policlinico per celebrare insieme ai cittadini di Roma, i suoi primi cinquant’anni di vita. Una tappa che ha registrato un successo
di partecipazione. Sono stati infatti 500 i cittadini visitati dai medici del Policlinico Gemelli nel corso della tappa di Testaccio riservata proprio alla prevenzione delle malattie del cuore, che si è svolta sabato 8 e domenica 9 marzo presso la Pelanda – Centro di Produzione culturale. Nel 30 % di tutti i pazienti visitati dagli specialisti del Gemelli nel week end si è riscontrato un elevato rischio di malattia cardiovascolare. Stessa percentuale per il
diabete, di cui il 5% ad elevato rischio con probabilità del 90% di sviluppare la patologia nei 10 anni successivi. È emerso inoltre che troppi cittadini romani fanno poca o per nulla attività fisica senza una prescrizione medica adeguata. E ancora, distribuiscono male i pasti durante la giornata, saltano la colazione e gli spuntini e soprattutto bevono poca acqua. Nel 50% delle persone visitate si sono riscontrati livelli di colesterolo superiori alla norma rilevati tramite il test di screening point of care (digito puntura). I medici del Gemelli hanno dato ai cittadini anche utili consigli per mantenere la salute del cuore, offrendo una valutazione multidisciplinare e insegnando anche operazioni di primo soccorso grazie a un simulatore per addestramento. Nella manifestazione sono stati allestiti percorsi di prevenzione per valutare i maggiori fattori di rischio car-
diovascolare con la rilevazione dei valori della pressione arteriosa, dei livelli di colesterolo nel sangue, del peso e del monossido di carbonio nel respiro. Le persone a rischio cardiovascolare sono state indirizzate ad una consulenza più approfondita con cardiologi, diabetologi, nutrizionisti e medici dello sport presso il Policlinico Gemelli. «Abbiamo avuto un’affluenza al di sopra delle aspettative – ha detto Tommaso Sanna, coordinatore del Polo Cardiovascolare del Policlinico-. Molte le persone disinformate sui rischi per la salute del cuore e su cosa fare per mantenerlo sano e che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa. Abbiamo contribuito ad aumentare in loro la consapevolezza del rischio cardiovascolare e consigliato un programma di prevenzione mirato. Insomma possiamo dire che l’obiettivo della manifestazione è stato centrato». PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
19
roma
Alcolismo, al Gemelli “terapia soft” per sconfiggere la dipendenza DEATA DAGLI PSICHIATRI del Policlinico Gemelli, presso il Day Hospital di Psichiatria e Farmaco dipendenze – Sub-Unità Alcologica, una “terapia soft” combinata, psicologica e farmacologica, per combattere e vincere l’alcolismo per gradi: si tratta di una terapia più “soft” in cui la “bottiglia” viene tolta gradualmente per invogliare anche gli alcolisti più spaventati dall’astensione completa immediata. Denominato “trattamento riabilitativo integrato di supporto psicosociale”, si tratta di un approccio in cui alla terapia farmacologica anti-alcol (con Nalmefene, un farmaco che aiuta l’alcolista a ridurre il consumo alcolico) si affianca la psicoterapia, che contribuisce alla riduzione del consumo di alcolici, in vista del raggiungimento di un’astensione completa dalla “bottiglia”. «Un approccio del tutto nuovo e senza eguali – spiega il professor Luigi Janiri, responsabile della Sub-Unità Alcologica del Day Hospital di Psichiatria e Farmacodipendenze del Gemelli, diretto dal professor Pietro Bria – messo a punto da noi sulla base delle ultime ricerche nel campo dell’alcolismo». Il paziente, in tal modo, verrà accompagnato verso una maggiore consapevolezza sia del disturbo sia di uno stato di salute psico-fisico migliore, grazie alla riduzione del consumo alcolico, accrescendo la motivazione al cambiamento. È una novità assoluta nel campo del trattamento dell’alcolismo: «nello specifico – aggiunge il professor Janiri – non ci risulta che altri ospedali italiani abbiano dei gruppi di trattamento psicosociale volti alla riduzione del consumo alcolico come step terapeutico intermedio in vista della completa astensione. Il farmaco Nalmefe-
I
TEST
Medicina, 8.000 candidati alla Fiera di Roma
S
ne è stato immesso in commercio solo nel settembre 2013 e quindi ancora non sono stati organizzati interventi integrati così complessi che comprendano l’assunzione del farmaco congiuntamente a una terapia psicosociale di gruppo». L’idea è di somministrare il farmaco e allo stesso tempo di inserire il paziente in gruppi di trattamento psicosociale mirati all’aderenza al trattamento e alla riduzione progressiva del consumo di alcol in vista del raggiungimento di un’astensione completa. Si rivolge in particolare a quegli alcolisti la cui dipendenza è moderata e che non sono in grado di raggiungere un’astensione completa sin dall’inizio del trattamento. Nel Lazio il 15,6% delle persone risulta consumatore di alcol a rischio, cioè che consuma un quantitativo maggiore di 4 unità alcoliche/die (48 gr di alcol al giorno, equivalente a ca. 500 ml di vino/die e un litro e 320 ml di birra/die).
ONO STATI OLTRE 8.000 I CANDIDATI al concorso di ammissione ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria dell’Università Cattolica convocati lo scorso 14 marzo per sostenere la prova di selezione presso l’Ente Fiera Roma. In netta prevalenza per Medicina le donne, 4.947 contro 2.750 maschi per 270 posti a concorso; sono stati invece 440 i candidati per i 25 posti di Odontoiatria, 217 femmine e 223 maschi. I candidati provenivano da tutte le Regioni italiane, la maggior parte dal Lazio seguiti poi da Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Abruzzo e Lombardia. La prova scritta, consistente nella soluzione di 120 quesiti a risposta multipla, si è svolta in un tempo massimo di 120 minuti. Quest’anno, a disposizione dei candidati, è stato predisposto un dettagliato vademecum a cura dei Servizi per corsi accademici e servizi agli studenti della Sede di Roma della Cattolica per informare e rendere più agevole l’arrivo e i percorsi presso il luogo del test. Notevole interesse anche per il corso di laurea in inglese Medicine and surgery, la cui prova si svolgerà ad aprile, che ha fatto registrare oltre 600 candidati per 52 posti disponibili, quasi triplicati rispetto allo scorso anno, mentre sono in programma a settembre le prove d’ammissione ai corsi di laurea delle Professioni sanitarie.
Aperto l’ambulatorio contro il Cyberbullismo STATO ATTIVATO al Policlinico Gemelli un ambulatorio dedicato all’ascolto e alla cura delle vittime del cyberbullismo, un fenomeno in crescita in tutta Italia con conseguenze spesso drammatiche e frequente anche nel Lazio e nella Capitale. Coordinato dal dottor Federico Tonioni, dell’Istituto di Psichiatra e Psicologia della Cattolica, l’ambulatorio è dedicato alla prevenzione e alla cura psicologica delle giovani vittime da cyberbullismo. Questa iniziativa nasce in collaborazione con la Polizia di Stato ed è
È
20
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
in continuità con l’Ambulatorio per la Dipendenza da Internet del Policlinico Gemelli, che dal 2009 ha accolto e curato oltre 600 pazienti. L’Ambulatorio per il Cyberbullismo, fa riferimento al Day Hospital di Psichiatria e Farmacodipendenze del Gemelli (responsabile il professor Pietro Bria) e all’Istituto di Psichiatria e Psicologia dell’Università Cattolica (diretto dal professor Eugenio Mercuri). La cura e la riabilitazione sono svolte attraverso psicoterapia e terapia di gruppo, con uno spazio di ascolto anche per i genitori. L’ambu-
latorio è a disposizione non solo delle vittime, ma anche dei cyberbulli. «Con le vittime – spiega Tonioni – il focus di intervento farà riferimento alla capacità del giovane di gestire la propria aggressività per evitare di rendersi ‘disponibili’ a essere perseguitati. Con i bulli invece il focus dell’intervento farà riferimento alla capacità di diventare empatici, evocando sentimenti di colpa con lo scopo di lavorare sull’affettività». «L’esperienza appresa nella cura della dipendenza da internet ci consente di approcciare ogni forma di psicopatologia
web-mediata con un’idea precisa sulla gestione che gli adolescenti fanno delle emozioni, dell’aggressività e delle condotte sessuali, quando sono online – conclude lo psichiatra –». Il centro sta definendo un accordo con l’ANP-Lazio (Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola) per un progetto d’informazione e divulgazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sui rischi che da queste possono scaturire che vedrà coinvolti istituti scolastici in particolare di Roma e del Lazio.
roma
Lorenzo Bonomo primo italiano a guida della Società Europea di Radiologia BONOMO (nella foto sotto), direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico universitario Gemelli, è il nuovo presidente dell’European Society of Radiology (ESR), la più grande Società radiologica del mondo che riunisce oltre 58mila soci, di cui il 60 % europei e il resto proveniente dagli altri Continenti. La nomina è avvenuta a Vienna il 10 marzo scorso a conclusione del Congresso europeo di Radiologia. Bonomo è il primo Presidente italia-
L
EVENTO
Specificità culturali e religiose: una policy per l’assistenza
A
ORENZO
no dell’ESR a ricoprire questo prestigioso incarico che viene a coincidere con il semestre italiano di Presidenza Europea e l’applicazione di importanti direttive quali quella sulle cure transfrontaliere e quella sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti.
Ambasciatore d’Israele nei reparti pediatrici del Gemelli
I
N
OCCASIONE
DELLA
Giornata delle Buone Azioni, nata nel 2007 su iniziativa della filantropa israeliana Shari Arison e oggi realtà consolidata in
molti Paesi, l’Ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia si è recato lo scorso 9 marzo presso il Policlinico Gemelli per fare visita ai bambini ricoverati e ai loro familiari nei reparti di Pediatria, Oncologia pediatrica, Neuropsichiatria e Neurochirurgia infantile. L’Ambasciatore Naor Gilon è stato accolto dal Direttore del Policlinico Gemelli, Maurizio Guizzardi. Per iniziativa dell’Ambasciatore Gilon, accompagnato da una delegazione dell’Ambasciata d’Israele, volontari e animatori sono stati impegnati per tutta la mattinata in attività di intrattenimento con i piccoli pazienti dei reparti pediatrici.
Armida Barelli l’Angelo custode di Padre Gemelli RMIDA BARELLI l’Angelo custode di Padre Gemelli è il titolo dell’incontro realizzato, lo scorso 6 marzo, nell’ambito delle iniziative promosse dal Centro Pastorale della Cattolica di Roma e rivolto a tutta la comunità accademica e in modo particolare agli studenti per ricordare le grandi figure che hanno dato vita all’Ateneo. Dopo l’introduzione di mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale della Cattolica, sono intervenuti Maria Bocci, direttore del Dipartimento di Storia dell’economia, della società e
A
di Scienze del territorio “M. Romani” della Cattolica, Simonetta Polenghi, direttore del Dipartimento di Pedagogia della Cattolica e le postulatrici della causa di beatificazione di Armida Barelli Silvia Monica Correale e Barbara Pandolfi.
SCOLTO, CONOSCENZA, COMPRENSIONE, confronto: sono le parole d’ordine della Policy per l’accoglienza delle differenze e specificità culturali e religiose del Policlinico Gemelli, presentata lo scorso 11 febbraio in occasione della XXII Giornata Mondiale del Malato. Il documento è stato elaborato su impulso del Centro Pastorale dell’Università Cattolica di Roma e della Direzione del Policlinico alla luce delle Racco-
mandazioni per gli operatori sanitari delle strutture ospedaliere e territoriali della Regione Lazio, promosse dalla ASL RME. «Un’iniziativa nata dalla constatazione delle differenti necessità culturali e religiose dei pazienti del Gemelli, che sempre più spesso ne fanno esplicita richiesta» come ha spiegato anche Don Angelo Auletta, assistente pastorale della Cattolica di Roma. All’evento era presente anche monsignor Zygmunt Zimowsky, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, insieme ai rappresentanti delle confessioni religiose coinvolte nel progetto. «La facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica è abituata a partecipare insieme e accanto ai malati che scelgono di curarsi al Gemelli al viaggio nella sofferenza e a dare sollievo e cura a ciascuno, abbracciandoli tutti come fratelli, senza distinzione di razza o di religione», ha detto il preside Rocco Bellantone. «Questa Policy – ha concluso il direttore del Policlinico Gemelli Maurizio Guizzardi – è un’occasione per migliorare il nostro modo di essere operatori della sanità. Di sostenere quindi il malato sotto tutte le sue declinazioni: non solo quella della salute ma anche quella religiosa e culturale. In questa Giornata mondiale del malato ci impegniamo pubblicamente a fare sempre meglio nella presa in carico del paziente al di là della sua appartenenza religiosa ed etnica». PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
21
brescia
Dies Academicus: l’attualità di un progetto Bazoli ripercorre la storia della Sede di Nicola Bonini
È
NECESSARIO LASCIARE TRACCE, Tra-
smettere un forte senso d’identità e soprattutto, in tempi di smarrimento culturale e valoriale, guardare al futuro facendo tesoro della solida tradizione maturata in passato: questo il filo rosso del DiesAcademicus 2013-2014 che si è svolto martedì 11 marzo nella sede bresciana della Cattolica, con la partecipazione del presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli (sotto nella foto). La giornata si è aperta con la celebrazione eucaristica presieduta dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, che ha ribadito l’importanza del dialogo tra fede e ragione all’interno di una dimensione umana e cristiana come quella di un ateneo cattolico. A seguire il discorso introduttivo del rettore Franco Anelli che, oltre a fare un bilancio relativo alla popolazione studentesca e all’offerta formativa, ha posto l’accento su alcune questioni proprie della realtà universitaria di Brescia, come la realizzazione della nuova sede a Mompiano, resa complessa dal «ritardo con cui l’iter burocratico e amministrativo ha fatto il suo corso e il mutamento delle condizioni generali che rendevano e dovranno ancora rendere possibile e sostenibile il progetto». Di considerevole importanza è la recente sottoscrizione con Comune di Brescia, Camera di Commercio di Brescia, Provincia di Brescia, Associazione degli Industriali Bresciani, Universi-
22
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
tà degli Studi di Brescia del Protocollo d’intesa per la promozione, ideazione, progettazione e realizzazione di iniziative e attività finalizzate alla valorizzazione del Sistema istituzionale, economico e sociale della Provincia di Brescia in vista della Esposizione Universale Expo 2015. «Un partenariato esteso e forte», ha sottolineato il Rettore, «che nasce in vista di una scadenza importante per l’intero Paese, ma da cui potranno scaturire frutti duraturi anche in una prospettiva di più lungo periodo».Rilevante anche il contributo nell’ambito della ricerca accademica, in particolare nella facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, i cui laureati non solo si collocano spesso in contesti lavorativi d’eccellenza, ma hanno anche la possibilità di dimostrare e impiegare il loro talento e le loro competenze all’interno di importanti progetti internazionali. Ospite di quest’anno è stato il professor Giovanni Bazoli, che, da protagonista diretto e attivo della storia dell’Università Cattolica a Brescia, ha tenuto una relazione sulle origini e sull’attualità di quel progetto nato nel 1965 e giunto alla soglia del cinquantesimo anniversario. Partendo dall’humus culturale degli anni Sessanta nel quale fu concepita la lungimirante idea di portare un ateneo cattolico a Brescia, Bazoli ha tratteggiato il profilo delle prime anime, come monsignor Enzo Giammancheri, che diedero vita alla sede bresciana, orientata in ori-
gine alla pedagogia e aperta poi a diversi ambiti di ricerca che sono andati a creare un’offerta formativa di ampio raggio. Tale pluralità deve garantire un “arricchimento dei saperi” ed essere coltivata come il terreno fertile in cui continuare a riflettere «su cosa è fede e cosa è ragione, su di una fede oggi sottoposta alle prove che generano più inquietudine, su di una ragione tanto più debole e parziale, divisa nella microfisica dei saperi e del pari tanto più scossa da velleitarismi di dominio, da volontà di onnipotenza». L’ampliamento delle conoscenze rappresenta un patrimonio umano, culturale e scientifico che non deve indurre a posizioni difensive e riluttanti nei confronti del nuovo, bensì stimolare un vivace e intelligente «confronto con l’inarrestabile sviluppo scientifico, con i profondi mutamenti del contesto sociale e degli assetti politico-istituzionali, con un mondo produttivo e professionale sempre più competitivo e globalizzato, con costumi e stili di vita che, nell’epoca della mondialità, obbligano a confrontarsi con le sfide davvero onerose della multiculturalità». A tutto questo deve far fronte l’Università Cattolica che, anche nella sede di Brescia, può contare su un progetto ancora attuale, in grado di «portare alla società nel suo insieme il contributo fiducioso e creativo dell’umanesimo cristiano».
brescia
Costruire la città: confronto tra pedagogisti e architetti di Loredana Abeni
I
Le metamorfosi di Kafka tra cinema, teatro e letteratura
P
L CONVEGNO Costruire la citta. Progetti,
relazioni, partecipazione ha visto la presenza di esperti e studiosi di levatura nazionale ed internazionale, che hanno favorito un dialogo interdisciplinare sulla tematica del vivere urbano nella società odierna. L’iniziativa, svoltasi nella sede bresciana dell’Università Cattolica il giorno 10 marzo, ha promosso la collaborazione tra Dipartimento di Pedagogia, facoltà di Scienze della Formazione e Ordine degli Architetti della Provincia di Brescia, affrontando temi di impatto sociale e culturale legati alla progettazione dei contesti urbani, con la presentazione, nella seconda sessione, di esempi di “buone pratiche”. Il vicesindaco di Brescia Laura Castelletti ha incoraggiato lo studio e il monitoraggio di queste dinamiche affinché l’amministrazione possa rispondervi in maniera consona e il presidente dell’Ordine degli architetti di Brescia Umberto Baratto ha sottolineato l’importanza del dialogo interdisciplinare. Luigi Pati, coordinatore della sessione mattutina, si è inserito nel quadro della pedagogia sociale, osservando come la pedagogia sia in grado di rilevare i bisogni della persona a cui l’architettura può rispondere. La sollecitazione è stata colta e ripresa dai relatori della mattinata. Piergiorgio Reggio, mantenendo l’attenzione sui processi di apprendimento dei soggetti nei contesti sociali, ha approcciato le principali modificazioni urbanistiche al fine di sottolineare le relative implicazioni pedagogiche. Lo studioso ha sollecitato ad interrogarsi circa le occasioni inedite di educazione che le continue evoluzioni della città metropolitana possono comportare e sul valore dell’esperienza come occasione di trasformazione quotidiana e quindi di apprendimento. Giandomenico Amendola ha sottolineato invece l’esigenza di apprendimento soffermandosi in particolare sulla figura del progettista, il quale deve essere in grado di collocarsi in una prospettiva di ascolto, accogliendo in particolare le istanze della sostenibilità e della persona straniera. Per quanto concerne la sostenibilità il richiamo è al tema dei diritti, percorribili fino a quando non ne intralciano altri. Per quanto riguarda lo straniero l’accento è posto sulla necessità di coltivare una “cultura dell’altro”, oggi carente.
CONVEGNO
Gianluca Peluffo ha mostrato, anche attraverso esempi di opere architettoniche e progetti, la lettura dei bisogni di individui e collettività, senza scordarne il collegamento. Durante il convegno più volte è stato posto rilievo alla meraviglia autentica quale elemento guida di conoscenza e criterio orientativo per il progettista. Anche secondo Jean-Pierre Pourtois (nella foto) la meraviglia va suscitata, collocandosi in una prospettiva più ampia. Il pedagogista francese, ha sottolineato infatti la proficua relazione e alleanza che si deve instaurare tra politica, pedagogia e scienza al fine di creare legami e spazi di vita significativi. La presentazione delle ricerche ha messo in luce in particolare le opportunità di sviluppo infantile che si possono produrre nella prospettiva della Città dell’educazione e della necessità di lavorare con i bambini sin dalla primissima infanzia sui temi dello spazio urbano. Monica Amadini che, come è stato ricordato, insieme all’architetto Paola Faroni ha dato vita all’organizzazione del convegno, ha introdotto i lavori del pomeriggio, volti alla presentazione e valorizzazione di buone pratiche. Anna Granata, Livia Cadei e Rosita De Luigi, Antonio Riverso, Alessandro Marata, Paola Faroni e Loredana Abeni hanno infatti illustrato progetti e filmati a documentazione di percorsi e progetti condotti sul territorio nazionale.
ARADOSSALE, INQUIETANTE, indecifrabile:
in una parola, kafkiano, come La metamorfosi di Franz Kafka, una delle maggiori personalità letterarie del XX secolo, al centro del convegno La metamorfosi di Franz Kafka fra teatro, cinema e letterature, organizzato dalla facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere in collaborazione con il Ctb-Teatro Stabile di Brescia, con docenti della Cattolica (Guido Milanese, Francesco Rognoni, Davide Vago, Giovanni Gobber, Giuseppe Lupo) e di altre Università (Luca Crescenzi, Guido Massino, Matteo Galli, Simone Costagli). Le giornate di studio dello scorso 27 e 28 febbraio, coordinate da Lucia Mor (nella foto), sono state dedicate a un autore che ha saputo trascendere la propria epoca e che, ancora oggi, riesce a far parlare l’uomo moderno, spesso smarrito, ma in fondo perennemente attratto dalla sue infinite metamorfosi. Kafka è stato ritratto come un perfezionista incontentabile che nei suoi scritti non esaurisce tutte le potenzialità intrinseche nei suoi personaggi e che dal mondo yiddish imparò a mettersi in gioco totalmente, sapendo che quel negativo che non si può combattere si può almeno rappresentare. Il termine “kafkiano”, presente in più lingue in diverse accezioni, porta in sé anche il senso di precarietà e di frustrazione che permea parte della letteratura industriale italiana del XX secolo, in cui non è sempre chiaro se a svolgere la parte dell’insetto schiacciato siano i servi o i padroni. Quello della metamorfosi è un topos che ricorre in tutta la storia della letteratura sin dalla classicità; nel Novecento, l’influenza della metamorfosi kafkiana non si riversò solo sugli scrittori europei, in particolare in Francia, dove Kafka fu associato all’esistenzialismo, bensì trovò risonanza anche negli autori americani del secondo dopoguerra e nella cultura ispano-americana. Il racconto ha poi valicato i confini della letteratura, entrando nell’immaginario della popular culture attraverso il graphic novel e ispirando un’interessante filmografia. La gestualità teatrale è invece il mezzo espressivo scelto dal bresciano Luca Micheletti che ha curato la drammaturgia dello spettacolo La metamorfosi: un progetto culturale che pone al centro della scena chi spesso è tenuto fuori dalle scene della vita quotidiana, il disabile, colui che ha già compiuto una metamorfosi e si trova in un habitat inadatto ad accoglierlo e comprenderlo, dove la sua richiesta d’aiuto prorompe in un’oscura e magnetica lotta per la libertà. (N.B.) PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
23
brescia
L’eredità di padre Marcolini
L
A STORIA E L ’ ATTUALITÀ
di padre Ottorino Marcolini è stata studiata da due neolaureati: Elisabetta Palladino (nella foto), laurea in
Mathex chiama le PMI MATHEX, il nuovo centro di ricerca promosso dalla facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dell’Università Cattolica di Brescia, che si presenta lanciando subito un invito alle piccole e
S
I CHIAMA
Progettazione pedagogica e formazione delle risorse umane e Alberto Manzoni (nella foto) della facoltà di Ingegneria. Le loro tesi sono state premiate con un contributo di mille euro da Fondazione Asm e Ucid. Elisabetta ha indagato il modello di formazione ravvisato nelle sue opere, mentre Alberto ha affrontato l’ipotesi di riqualificazione urbana dei villaggi Marcolini, necessaria dopo 60 anni.La consegna dei premi si è svolta in Cattolica lo scorso 13 marzo e ha rappresentato l’epilogo di un percorso voluto da Fondazione Asm, Ucid, Aib, Università Cattolica e Statale, Fondazione Civiltà bresciana e Touring club.
medie imprese del territorio. Al tessuto imprenditoriale offrirà servizi che riguardano la modellistica come per esempio l’analisi delle fratture dei materiali, le simulazioni fluidodinamiche, le attività di supporto per servizi online, la formazione sui rischi delle attività informatiche, il trattamento dei
dati e delle informazioni a disposizione dell’azienda. L’attività del centro di ricerca si concentrerà su tre filoni principali: ricerche di matematica applicata a livello teorico-modellistico, quella applicata a modelli di interesse industriale ed economico e quelle che riguardano l’informatica.
Expo e Ambiente, al via i due master di Asa ALTA SCUOLA PER L’AMBIENTE (ASA) ha aperto le lezioni dei master con due seminari che hanno coinvolto rappresentanti del mondo accademico e istituzionale. Per il master di secondo livello Sviluppo umano e ambiente, attualmente alla sesta edizione, è stato proposto il seminario Sviluppo, per che cosa? Governance dell’ambiente, sfide per la fraternità. Si è invece parlato di Expo alla prima lezione del master di primo livello Food Management and Green Marketing con Laura Castelletti, vicesindaco del Comune di Brescia e Franco Bettoni, capofila della piattaforma bresciana che sta ideando progetti da realizzare per il 2015. Vita, energia, nutrimento sono le sfide al centro dell’esposizione universale.
L’
Backstage, i mestieri della scena STATA UN’OCCASIONE PER RAGIONARE
di teatro con artisti e protagonisti del dietro le quinte di grande successo, anche internazionale, che hanno raccontato la loro professionalità dialogando con docenti dell’Università. È quanto è stato proposto durante il percorso Back-
È 24
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
stage: i mestieri della scena promosso dal corso di laurea in Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo (Stars) della Cattolica, in collaborazione con il Ctb Teatro stabile di Brescia e coordinato dalla professoressa Carla Bino. Il primo appuntamento, al Teatro Santa Chiara, ha avuto per tema Scrittura e corpo in scena, con il drammaturgo e attore Luca Micheletti, vincitore d’importanti premi tra cui il prestigioso Premio Ubu nel 2011. Nel secondo incontro Disegnare la scena, l’ospite è stato Csaba Antal, scenografo ungherese di fama internazionale, mentre Gigi Saccomandi, uno dei più importanti light designer italiani, ha spiegato come Illuminare la scena. La rassegna si è chiusa con i tecnici del Ctb e con Angelo Pastore (nella foto), direttore dell’Ente teatrale che hanno portato gli studenti e il pubblico sul palcoscenico.
EVENTO
La matematica, che spettacolo
C
INEMA, TEATRO, LETTERATURA,
mostre, gare e conferenze per avvicinarsi in modo nuovo e affascinante a numeri e formule. È stata tutto questo la Settimana della matematica che si è svolta dal 5 al 12 marzo. Con lo spettacolo teatrale Dante e la matematica di Bruno D’Amore, è stato mostrato, attraverso il ritratto scanzonato di un Dante sempre acuto e curioso, una figura di “doctus” per cui la separazione tra sapere umanistico e scientifico semplicemente perde di senso. Grande partecipazione per la decima edizione della Disfida matematica, la gara a squadre che attira ogni anno più di duecento studenti
degli istituti superiori in un torneo divenuto ormai una tradizione e che quest’anno ha portato nuovamente sul podio gli studenti (nella foto) del liceo scientifico Copernico. Il professor Furio Honsell, sindaco della città di Udine, ha spiegato Come vincere la noia della matematica e della politica in un colpo solo, mentre Roberto Natalini del Consiglio nazionale delle ricerche ha parlato della Matematica per la vita. Nella sala Polifunzionale sono stati proiettati i film Proof; La prova di John Madden e 21, di Robert Luketic tratto dal best seller di Ben Menzich. Nei locali di via Musei 41 sono stati invece esposti i Rompicapi alla Martin Gardner, esposizione guidata di rompicapi, puzzle, illusioni, giochi matematici. La settimana si è conclusa con lo spettacolo teatrale La verità perduta – Un fantastico viaggio nel mondo della geometria sferica... e non solo e con l’esposizione, negli spazi di Ambiente Parco della mostra X al quadrato a cura di Roberto Giunti, un’esposizione interattiva dedicata alla parabola.
piacenza-cremona
Dies Academicus con la Caritas in vista di Expo 2015 A CIFRA DELLA GLOBALIZZAZIONE è ancora oggi la diseguaglianza e la cattiva distribuzione dei beni. Le cifre appaiono ancora drammatiche: lo 0,5% più ricco del pianeta detiene il 36% della ricchezza, 2,6 Mld di persone vivono con meno di 2 $ al giorno e 1,4 Mld vivono in stato di povertà estrema. Lo stesso numero di coloro che sono in sovrappeso di cui 500.000 sono gli obesi. 847 Mln persone soffrono la fame, nonostante venga prodotto cibo sufficiente per sfamare i 7Mld della popolazione mondiale: infatti sono stimati circa 1,3 Mld di tonnellate anno di spreco alimentare». Parte da questi dati di disuguaglianza Luciano Gualzetti vicedirettore Caritas Ambrosiana e referente di Caritas Internationalis per EXPO 2015, nonché vicecommissario Santa Sede per EXPO 2015, intervenuto lo scorso 13 marzo in Cattolica a Piacenza per il Dies Academicus, sul tema Non di solo pane vive l’uomo. L’impegno e la responsabilità della Caritas per la dignità dell’uomo e la sua alimentazione. La relazione di Gualzetti è stata introdotta dal preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Lorenzo Morelli, al tavolo insieme ad Anna Maria
L
Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, e a Michele Lenoci, preside della facoltà di Scienze della formazione. Centrale per Gualzetti è «la dimensione pedagogica e formativa che appartiene, tra gli altri, all’Università. Ovvero la necessità di investire su un’educazione dell’uomo, che è singolo, ma si fa poi famiglia, corpo intermedio, istituzione. Ciascuno è chiamato a fare la propria parte in termini di cambiamento di stili di vita, lotta allo spreco, condivisione dei beni e di sapere, di elaborazione di nuovi modelli interpretativi degli scenari presenti e futuri, di modelli sviluppo economico e agricolo diversi». Per quanto riguarda l’Expo 2015 Gualzetti ha invece sottolineato che è la prima esposizione della storia che «permette la partecipazione della società civile. La Caritas ha ritenuto di aderire per il tema Nutrire il pianeta, energia per la vita che tocca da vicino la Caritas affondando le radici nella cura del Creato e di tutti gli abitanti». Anche per il rettore Franco Anelli, l’Expo 2015 dedicata all’alimentazione è «un’opportunità da non perdere per l’Università Cattolica e in particolare
per Piacenza» che «dovrà caratterizzare e concretizzare ulteriormente il proprio contributo scientifico e formativo in senso solidale e partecipativo». Nel suo discorso introduttivo il rettore, oltre a fare un bilancio sulla popolazione studentesca (il numero di iscritti della sede è ulteriormente cresciuto) e sull’offerta formativa, si è soffermato inoltre sul radicamento territoriale e sulla vocazione internazionale della sede, valorizzando in particolare la proficua attività di ricerca. La cerimonia del Dies Academicus, che si è aperta con la Santa Messa presieduta da mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, è stata introdotta dai saluti dell’assessore provinciale Massimiliano Dosi e del sindaco di Piacenza Paolo Dosi, presenti insieme con numerose autorità locali nell’Auditorium Mazzocchi.
A Cremona la spending review di Carlo Cottarelli O SCORSO 13 MARZO si è tenuto presso l’Università Cattolica di Cremona il Dies Academicus, alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali e di un folto pubblico che ha gremito l’Aula Magna. Grande attesa, in particolare, per la relazione di Carlo Cottarelli, commissario straordinario per la revisione della spesa, su La riforma della spesa pubblica in Italia: sfide e opportunità. Cottarelli ha illustrato le cifre di un piano triennale di ristrutturazione della spesa pubblica, con primi step a 8 mesi e a un anno, per supportare le riforme che il nuovo Governo sta varando. Ma ha insistito soprattutto sul fatto che riformare non significa solo tagliare, ma anche e soprattutto finalizzare la spesa in modo più efficiente, evitando sprechi e ottimizzando la destinazione delle risorse. Sulla scia di numerosi Paesi Europei che hanno adottato misure analoghe. Anche per l’Italia
L
non sono nuove azioni di spending review, ma è la prima volta che si procede non con tagli lineari, ma con una rivisitazione dettagliata della spesa. La cerimonia è stata l’occasione per mettere in luce le eccellenze di una Sede, che si sta distinguendo per una spiccata vocazione internazionale. «Infatti, il corso di laurea magistrale in Agricultural and food economics – Economia e gestione del sistema agro-alimentare
– ha dichiarato il rettore Franco Anelli – è impartito integralmente in lingua inglese. Questa importante novità didattica ha consentito di aprire il Corso di laurea agli studenti stranieri, che sono attualmente pari al 23% del totale degli iscritti». Il numero complessivo degli studenti è in continua crescita. Attualmente sono 390 e rappresentano il dato più alto registrato in questa sede. Il numero complessivo dei laureati
e dei diplomati dell’Università Cattolica di Cremona è salito a quasi 1.700. «A tutti gli enti partner – ha proseguito il Rettore – va la nostra profonda gratitudine per il loro sostegno, malgrado il contesto economico attraversi una fase difficile e complessa». Lo sviluppo della Sede si è reso possibile grazie alla proficua collaborazione con la Provincia, il Comune, la Camera di Commercio di Cremona, l’Istituto Gregorio XIV per l’educazione e la cultura, la Regione Lombardia e i principali soggetti del territorio. La cerimonia – a cui sono intervenuti per un indirizzo di saluto il presidente della Provincia Massimiliano Salini, il sindaco Oreste Perri e il presidente della Camera di Commercio di Cremona Gian Domenico Auricchio – si è conclusa con la tradizionale foto di gruppo con i laureati e con i diplomati del Master SMEA. PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
25
piacenza-cremona
PREVENZIONE
Alimentazione e tumori, giornata di studio
I
Giovannini alla X Lezione Arcelli roblemi che vengono da lontano. E che non si risolvono in pochi mesi. Enrico Giovannini, alla guida del dicastero del Lavoro nel precedente esecutivo, ha parlato di condizione giovanile e benessere dell’Italia nella sede di Piacenza in occasione della decima Lezione dedicata all’economista Mario Arcelli. «I nostri problemi vengono dai nove anni del decennio perduto dal 2001 in avanti in cui si cercava di smuovere le autorità politiche per sfruttare le opportunità dell’euro. Per questo ipotizzare un radicale cambiamento in pochi mesi significa sognare a occhi aperti. È indispensabile una persistenza delle politiche – afferma l’ex presidente dell’Istat – . I frutti delle politiche non sono mai di breve termine». Giovannini si sofferma in particolare sulle politiche giovanili, evidenziando la necessità di «meccanismi mutualistici che evitino effetti contagiosi». «Basta sprechi del capitale umano. L’imprenditoria italiana spinga decisamente sulla formazione, pena il declino della produttività. Con adeguate politiche già avviate dal ministero del Lavoro e da quello dell’Istruzione, con una pianificazione in un’ottica lungimirante, si determinerà quel “salto” che tutti atten-
P
diamo da tempo; ma tutti devono cambiare decisamente mentalità, senza attendere l’ultimo momento». Giovannini ha poi evidenziato come i metri di valutazione di ciò che facciamo – come lo spread o il Pil – condizionino notevolmente le politiche adottate dai governi e lo stato d’animo delle persone: «Dal 2015 saranno standardizzati nuovi indicatori per lo sviluppo sostenibile del pianeta, introducendo un concetto multistrutturale di misurazione». Si tratta dell’indice di benessere equo e sostenibile (Bes), volto a misurare il benessere integrando indicatori economici, sociali e ambientali con misure di diseguaglianza e sostenibilità. Il professor Giovannini ha infine introdotto la Garanzia Giovani, piano per l’occupazione con cui l’Ue intende non solo portare i Paesi dell’area euro ad attuare interventi concreti per combattere la disoccupazione, anche tramite l’erogazione di finanziamenti, ma anche promuovere lo scambio delle migliori pratiche tra i governi europei per favorire l’impiego e la formazione di ragazzi tra i 15 e i 24 anni e per il quale il governo italiano ha stanziato oltre 1 miliardo di euro. Dopo l’intervento di Giovannini sono
l legame tra l’alimentazione e i tumori è stato al centro del convegno Novità in tema di alimentazione e tumori che si è tenuto presso la Residenza Gasparini della Cattolica di Piacenza lo scorso 28 febbraio. Esperti in materia hanno illustrato i risultati delle ricerche ad oltre 160 medici giunti da varie regioni. L’incontro è stato promosso dall’Istituto di Scienze degli alimenti e della nutrizione (ISAN) della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della Cattolica, in collaborazione con il prestigioso Istituto Europeo di Oncologia di Milano, con il quale ha avviato una ricerca per completare la Banca Dati relativa alla presenza di acido linoleico coniugato negli alimenti, una molecola che può avere effetti protettivi verso il tumore al seno. Dal seminario è emerso che l’alimentazione influenza nel 30 per cento dei tumori ed in particolare ha messo in rilievo l’importanza della dieta mediterranea, in particolare per il tumore all’intestino ed al seno. Aumentare quindi il consumo di frutta e verdura, prodotti contenenti sostanze antiossidanti in notevoli quantità, contribuisce a prevenire le varie forme di cancro e ad evitare recidive.
seguite le relazioni di Patrizio Bianchi dell’Università di Ferrara e assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna, di Stefano Siviero della Banca d’Italia e di Giacomo Vaciago dell’Università Cattolica di Milano. Le conclusioni sono state affidate ad Angelo Federico Arcelli della SaisJohns Hopkins University, Washington DC, e a Francesco Timpano dell’Università Cattolica di Piacenza.
Agrisystem, per 13 giovani ricercatori consegna del diploma e lancio del tocco ono 13 i neodottori protagonisti del PhDDay, la cerimonia di proclamazione e conferimento del titolo di dottore di ricerca per il Sistema Agroalimentare, Agrisystem, che si è tenuta il 20 febbraio scorso nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, sostenitrice della Scuola. La mattinata è stata introdotta dal presidente della Fonda-
S 26
zione Francesco Scaravaggi e dal rettore della Cattolica Franco Anelli, che ha sottolineato i caratteri distintivi della scuola di dottorato, quali l’internazionalizzazione e l’interdisciplinarietà. La cerimonia è proseguita con l’intervento del coordinatore della Scuola, Antonio Albanese, che ha illustrato lo sviluppo di Agrisystem, i positivi sbocchi professio-
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
nali dei neodottori, l’ampliamento dei partner anche a livello internazionale, che si concretizza in un alto numero di borse di studio. Ospite d’onore della mattinata Neal Fortin, docente della Michigan State University, che si è soffermato sulla gestione globale del sistema agroalimentare in un’ottica di una rete mondiale di controlli sulla filiera.
piacenza-cremona
Imparare a comunicare le buone notizie a buona notizia è una rivoluzione» esordisce così Emilio Bonicelli, giornalista de Il sole 24 ore e scrittore, intervenuto sul tema Come comunicare le buone notizie, per il ciclo A tutto Campus, organizzato dall’ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione della Cattolica di Piacenza in collaborazione con la Provincia di Piacenza e con la sezione piacentina di ADMO. «La prima regola del giornalismo è comunicare la realtà per quello che è. L’altra altrettanto importante, che ho sempre cercato di insegnare, è quella di cercare in ogni notizia ciò che di buono in
L
essa c’è – ha spiegato Bonicelli ai giovani che hanno affollato la sala Piana –. Perché in ogni evento, in ogni fatto esiste qualcosa di positivo. Che va valorizzato».
Un viaggio nella storia delle donne n occasione della Giornata Internazionale della Donna la Biblioteca dell’Università Cattolica di Piacenza, in collaborazione con la facoltà di Scienze della formazione, ha promosso un incontro sui modelli etici e sugli stereotipi nell’educazione femminile del dopoguerra; un viaggio nel passato alla ricerca di figure e modelli femmi-
I
Open Day alla Cattolica di Piacenza-Cremona nche quest’anno la Cattolica di Piacenza e Cremona ha aperto le proprie porte alle future matricole registrando grande successo: complessivamente circa 900 studenti delle scuole superiori hanno affollato il Campus di Piacenza l’11 e quello di Cremona il 12 febbraio per il tradizionale Open Day. Giunti da ogni parte d’Italia con un unico obiettivo: conoscere l’offerta formativa e vedere da vicino un campus dove vivere il proprio percorso universitario. Nel corso della mattinata la presentazione dei corsi di laurea da parte
A
di docenti e di alcuni laureati già inseriti nel lavoro hanno aiutato gli studenti ad esplorare il mondo universitario. Per la prima volta, nella sede piacentina, è stato proposto agli studenti la possibilità di compilare un questionario di orientamento psico-attitudinale utile per la scelta del percorso universitario. Alcune psicologhe del Cross (Centro di ricerche sull’orientamento e lo sviluppo socio-professionale) della Cattolica hanno accolto gli studenti sottoponendo loro un test: i profili emersi sono stati poi analizzati e spiegati agli interessati
nili del ‘900 per arrivare al modello di donna proposto negli anni 2000. La Lectio Brevis è stata tenuta dalla professoressa Ilaria Mattioni (nella foto), docente di Storia della Comunicazione educativa, la quale ha concluso affermando che la donna oggi ha saputo conquistarsi un posto migliore nella società, ma non ancora alla pari di quello dell’uomo.
mettendo loro in evidenza la predisposizione per un particolare corso di studi. «Abbiamo voluto sottolineare l’importanza di questo momento che è determinante nella vita di uno studente. Dato che rappresenta un modo per definire il suo futuro risulta fondamentale fare una scelta il più possibile consapevole» ha spiegato il direttore di sede Mauro Balordi. Presso la sede cremonese invece si sono svolti quattro workshop sul tema EXPO Milano 2015, una grande opportunità per il nostro Paese. Le tematiche trattate per la loro attualità, oltre ad aver arricchito la cultura personale dei partecipanti, hanno ispirato utili materiali didattici.
INCONTRI
Contrastare la mafia al tempo della crisi
S
i è tenuto nei giorni scorsi, presso la sede piacentina della Cattolica, il seminario organizzato dai Dipartimenti di Scienze Giuridiche e di Scienze Economiche e Sociali della Cattolica di Piacenza, dal titolo Criminalità mafiosa e sviluppo economico in tempo di crisi: l’informazione alla prova dei fatti, con l’intervento di Nando Dalla Chiesa (al centro nella foto), presidente onorario di Libera e Direttore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano. La risposta dello Stato e della
società civile al rapporto della criminalità organizzata con la produzione agroalimentare è stata invece tema di dibattito alla tavola rotonda a cui ha partecipato un’altra figura impegnata nella lotta alla criminalità organizzata: Don Pino De Masi, referente di Libera in Calabria, invitato dal professor Antonio Giuseppe Chizzoniti, direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della Cattolica di Piacenza.
Se il mercato tedesco cerca 800.000 talenti
U
n mercato in espansione quello tedesco. Condizione che, insieme alla contrazione demografica (nel 2025 in Germania ci saranno 6,5 milioni di persone in meno), ha spinto il professor Nello Gaspardo, della ESB Business School di Reutlingen, a parlare agli studenti universitari e delle scuole superiori piacentine, durante l’incontro Prospettive occupazionali in Germania e Competenze comunicative”, di una vera e propria futura war for talent, ovvero ‘caccia’ di talenti, di giovani con alta capacità di impiego. Ben 800.000. Che la Germania cercherà anche e soprattutto fuori dai propri confini. Il professor Gaspardo è stato invitato dalla facoltà di Economia e Giurisprudenza, sempre più votata all’internazionalizzazione. PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
27
educatt
Educarsi alla bellezza per reagire alla crisi di Maria Villano alla convinzione che la bellezza abbia una «dimensione sociale, una valenza collettiva» è nato, da un’idea del professor Giovanni Gasparini, un percorso formativo dedicato proprio a questo tema: il 27 febbraio, con una tavola rotonda, ha preso avvio il progetto (Per) educare alla bellezza, un invito – rivolto soprattutto agli studenti dell’Ateneo – a «imparare a valorizzare non solo i luoghi, ma anche le relazioni», come ha sottolineato Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore dell’Ateneo e presidente di EDUCatt. Nella cornice della Cripta dell’Aula Magna, popolata da studenti provenienti in gran parte dai collegi in campus dell’Università Cattolica, ha preso così avvio il primo momento di riflessione di questo percorso, che si fonda innanzitutto sulla convinzione che coltivare il senso estetico significa salvarsi dal pericolo dell’assenza di sensibilità e imparare a riconoscere e a valorizzare il positivo che ci circonda; significa, insomma,«rimanere attaccati alla vita», come ha sottolineato Roberto Diodato, docente di Estetica, citando Francois Cheng, studioso di origine cinese che alla bellezza ha dedicato Cinq méditations pubblicate dall’editore francese Gallimard nel 2006. Che la bellezza sia soprattutto un
D
concetto morale lo ha argomentato bene padre Ermes Ronchi, quando ha ricordato, con le parole di Monsignor Bregantini, come questo, soprattutto nel nostro Paese, si renda manifesto nei luoghi: «i posti più brutti in Italia sono proprio quelli in cui la mafia è più presente». Abituarsi alla bellezza è allora un modo per cercarla, e crearla, nel quotidiano, aldilà dei canoni estetici, soggetti a continui cambiamenti dipendenti dal gusto – estremamente variabile di secolo in secolo, come ha ricordato Simonetta Polenghi: «esiste un bello autentico che va oltre l’uomo, che è un valore morale autentico. Il bello, direbbe Kant, è il cielo stellato sopra di me». Il percorso continua con una serie di appuntamenti: La Bellezza dell’Arte, di cui parlerà Giuseppe Frangi, giornalista e presidente dell’Associazione Giovanni Testori il 9 aprile; La Bellezza delle Età della vita il 15 maggio, con relatore don Luigi Verdi, fondatore e responsabile della Fraternità di Romena (Arezzo), e, in ottobre, l’incontro su La Bellezza del corpo con Michela Marzano, docente di Filosofia all’Università Paris V – René Descartes e autrice dei volumi Sii bella e stai zitta. Perché l’Italia di oggi offende le donne (Mondadori, 2010) e Volevo essere una farfalla (Mondadori, 2011).
Happy hour al Ristorante.9 aperitivo è conviviale, allegro. Vuol mettere con la tristezza londinese delle pinte di birra bevute in solitudine alle cinque del pomeriggio? Andiamo oltre l’alimento, cerchiamone l’anima». Così Carlo Petrini, fondatore di slow food, si lanciava recentemente nella difesa di quest’appuntamento tanto amato dagli studenti milanesi. Un appuntamento per cui, a partire dal mese di aprile 2014 e fino a tutto il mese di maggio, gli studenti della Cattolica possono vantare una location privilegiata. Il Ristorante.9 – la vecchia “Domus nostra” ora ristrutturata e rimessa a nuovo e riaperta a dicembre 2013 con un’offerta serale aperta anche agli studenti – propone l’happy hour nella tradizionale fascia oraria tardo-pomeridiana, con una proposta di piatti di alta qualità a un prezzo adegua-
L’
28
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
to alle tasche degli studenti e molto concorrenziale. Si tratta di un’iniziativa che si inserisce nel progetto di apertura di questo spazio – per tradizione esclusivamente riservato ai docenti – alla popolazione più giovane dell’Ateneo. La cornice elegante e moderna dei nuovi ambienti è infatti luogo ideale anche per l’organizzazione di momenti conviviali privati e feste di laurea, per i quali è possibile anche disporre dell’attrezzatura multimediale presente nelle sale: dalle smart tv alla filodiffusione wireless, tra l’altro strumenti utilissimi anche nel caso di occasioni di co-working. Per info su tutte le offerte e le opportunità di Ristorante.9: http://www.-educatt.it/ristorante9.
educatt
IN BREVE
“College Draft”, le prime occasioni per entrare in collegio
T
ornano gli appuntamenti di selezione per l’accesso all’offerta residenziale dell’Università Cattolica. Ai concorsi si accederà attraverso appuntamenti, come sempre frutto della collaborazione tra Università Cattolica, Istituto Toniolo ed EDUCatt. La prima possibilità è il College Draft per la sede di Roma: dal 25 marzo fino al 15 aprile, chi ha sostenuto il test per l’ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma può presentare richiesta per essere ammesso alle strutture residenziali in Campus o in città (per info: http:// educatt.unicatt.it/educatt-notizie-roma-college-draft-2014).
Un nuovo servizio per l’ascolto degli studenti
A
ll’interno dei progetti pensati per il confronto con gli stakeholder e per la trasparenza di gestione, si avvia un nuovo servizio di ascolto dell’utenza e valutazione dei bisogni. Il servizio, che si affianca alle altre possibilità di interazione già disponibili attraverso i servizi Filodiretto e MyEDUCatt, è raggiungibile all’indirizzo www.educatt.it/dialogo per un contatto diretto o su appuntamento (allo 02.7234.2415) e intende offrire agli studenti la possibilità di rivolgere tutte le domande sull’accesso ai servizi che non abbiano trovato altra risposta, in un’ottica di collaborazione reciproca e di miglioramento continuo.
Free refill per bere a volontà nelle mense di Educatt
È
stata rinnovata la distribuzione delle bevande in tutte le mense gestite da EDUCatt e a marchio Educhef, nelle sedi di Milano, Piacenza e Roma. Il nuovo sistema – realizzato in partnership con Io bevo – prevede la distribuzione delle bevande in bicchieri riutilizzabili e la possibilità di riempire il proprio bicchiere tutte le volte che si vuole. A cambiare è anche la qualità dei prodotti disponibili: 7 bevande (chinotto, gazzosa, acqua, tè, aranciata, ace, cola), delle quali tre di tipo slow – il chinotto della Riviera Ligure, l’aranciata con succo di arance di Siracusa, e la gazzosa con i limoni di Taormina – e due – la cola e il tè – prodotte da commercio equo e solidale e certificate Fairtrade.
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
29
l’intervista
Non solo tribunale, il racconto della giustizia a cura di Velania La Mendola l volume Giustizia e letteratura II (Vita e Pensiero), curato da Gabrio Forti, Claudia Mazzucato e Arianna Visconti,offre al lettore molti studi dedicati al rapporto tra ‘diritto e letteratura’. Questo secondo numero spazia dalla tragedia antica alla cinematografia di Kubrick, da Manzoni a Melville, da Collodi a Sciascia, tracciando un affascinante itinerario che affronta essenziali problemi del diritto, del crimine, della responsabilità. Al professor Gabrio Forti, preside della facoltà di Giurisprudenza e direttore del Centro studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la politica criminale, abbiamo posto qualche domanda per comprendere meglio il tema della serie.
I
“Sapere è poco; sapere nella giusta connessione è molto; sapere nel punto giusto è tutto” scrive Hugo von Hofmannsthal. Qual è la “giusta connessione” tra il diritto e la letteratura? È la “grande domanda” cui stiamo cercando di rispondere da quando, nel 2009, in Università Cattolica, è partito il ciclo di seminari di “Giustizia e Letteratura”. Il lettore del primo volume e del secondo, potrà trovare molte risposte e magari, in base alla sua cultura, sensibilità e professione, preferirne alcune rispetto ad altre. Una risposta molto sintetica ed essenziale potrebbe essere che la “giusta connessione” tra diritto e letteratura stia nella lingua, nelle parole. In che senso? Grazie alla ricchezza del linguaggio letterario, come dice Martha Nussbaum, si acquisisce la capacità di immaginare le vite di altre persone e di avvertire quelle vite come anche nostre: viene favorita l’identificazione e la partecipazione ai destini altrui, la percezione dei legami possibili tra sé e i protagonisti delle storie. Il testo narrativo offre quindi un salutare antidoto nei confronti di quegli espedienti autoprotettivi con i quali siamo portati a tenere a distanza le persone e a sentirci estranei alle loro vite. Come si traduce tutto ciò sul piano della giustizia? Credo che la letteratura aiuti tutti e 30
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
Catherine Ternynck, L’uomo di sabbia.
specialmente giudici, avvocati e professionisti del diritto, a “prestare attenzione” alle singolarità umane altrui. E questo ha molto a che vedere con il senso di giustizia, con la Giustizia, verso cui il diritto deve instancabilmente protendersi. Qual è il “pericolo” che corrono i giovani che non s’interessano del tema della giustizia? Una delle insidie più gravi che minacciano i nostri giovani e la qualità della loro futura vita personale e professionale, è la fretta, l’impazienza. Un “male” che assume innumerevoli forme. Ad esempio quella di attendersi dall’università quasi soltanto risposte pratiche, pronte all’uso per il lavoro di avvocato, magistrato, ecc. considerando una perdita di tempo la riflessione sui grandi interrogativi culturali, filosofici, teologici. Questo atteggiamento, una volta insediatosi nelle visioni del mondo e nelle abitudini, può avere effetti deleteri sui successivi stili professionali, generando una sollecitudine ansiosa di “chiudere il caso”, magari sposando troppo precocemente un certo schema (accusatorio o difensivo) e non vedendo veramente le particolarità dei fatti e delle persone che si hanno di fronte. Con quali risultati? L’esito è, appunto, l’ingiustizia, che nasce, al pari dell’immoralità, come diceva la scrittrice Susan Sontag, soprattutto da un difetto di attenzione vera ai mondi umani che ci stanno attorno. Da questo “peccato capitale” dell’impazienza (come lo considerava Franz Kafka) trae origine molta della storia infinita degli errori giudiziari e dei dispendiosi sviamenti e allungamenti dei processi e delle detenzioni di cui tanto soffriamo nel nostro Paese.
Le notizie, i consigli di lettura, i dibattiti in corso, le interviste agli autori di Vita e Pensiero si possono seguire su twitter (@vitaepensiero), facebook (vitaepensieroeditore), pinterest (vitaepensiero) e sul sito www.vitaepensiero.it
Individualismo e perdita di sé www.vitaepensiero.it/ebook.html
LE RIVISTE VP
Un secolo di idee
I
l numero di gennaio-febbraio 2014 di Vita e Pensiero inaugura le celebrazioni per il centenario della rivista fondata nel 1914 da padre Agostino Gemelli, insieme a Mons. Francesco Olgiati e Ludovico Necchi, che ne inventò il titolo. A distanza di un secolo, come scrive Lorenzo Ornaghi nell’editoriale, la rivista: «è riuscita a fare storia, poiché – secondo un recente richiamo di papa Francesco – non ha mirato a “privilegiare gli spazi di potere rispetto ai tempi, anche lunghi, dei processi”, bensì ha scelto di “avviare processi”, di far nascere e crescere, con pazienza e senza proclami ideologici, quelle “azioni che generano dinamiche nuove”». Ogni fascicolo pubblicato quest’anno avrà una rubrica Reprint, che ripropone alcuni articoli storici particolarmente significativi: su questo primo numero troviamo padre Gemelli, Miti, fantasie, realizzazione della cibernetica (1954) e Norberto Bobbio, Etica della potenza ed etica del dialogo (1983).
Omaggio a Kierkegaard
N
el bicentenario della nascita di Søren Kierkegaard (5 maggio 1813), la Rivista di Filosofia Neo-Scolastica celebra la sua opera con il numero monografico Comunicare l’esistenza: la singolarità e i suoi linguaggi. A 200 anni dalla nascita di Søren Kierkegaard. Il volume (3/4 2013), curato da Ingrid Basso, raccoglie più di trenta contributi dei massimi esperti internazionali e si segnala tra le iniziative editoriali più significative nell’ambito della ricerca kierkegaardiana. Questi alcuni degli interrogativi sollevati: Come è possibile comunicare, condividere la singolarità dell’esistenza? Può un’esistenza singolare avere un significato universale? Quali sono i limiti e le potenzialità del linguaggio filosofico? Come ha affrontato Kierkegaard questo problema nella sua produzione sfaccettata e originale, con quale tipo di linguaggio e, soprattutto, con quale obiettivo?
libri Mauro Magatti
L’infarto dell’economia mondiale Vita e Pensiero, Milano, 2014 pp. 100 euro 10,00 (Punti)
all Street, settembre 2008: il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers segna l’inizio della grande crisi che in questi anni ha causato tanta sofferenza. Si è trattato di un vero e proprio infarto del cuore del sistema finanziario mondiale. La metafora è semplice e immediata. Come l’infarto si cura in prima battuta con un farmaco salvavita per evitare la morte del paziente, così il collasso del sistema è stato evitato dall’immissione di liquidità da parte degli Stati: un intervento tampone, però, insufficiente a rimuovere le cause.Occorre invece,come nel caso del paziente infartuato, analizzare con lucidità le cattive pratiche comportamentali che hanno portato alla crisi, l’infernale congegno del capitalismo tecno-nichilista che riduce l’uomo a una sorta di ‘macchina desiderante’ mai appagata e mai felice.Se si vuole evitare lo schianto finale del sistema vanno individuati, oltre a logiche economiche diverse, nuovi stili di vita che permettano di recuperare quella relazione tra economia e società, tra efficacia tecnica e sviluppo umano.
W
I visconti di Modrone. Nobiltà e modernità a Milano (secoli XIX-XX) a cura di Gianpiero Fumi, Vita e Pensiero, Milano, 2014 pp. 340 euro 28,00 (Storia/Ricerche)
ra le antiche famiglie di Milano, i Visconti di Modrone sono probabilmente il casato che con maggior convinzione e successo ha saputo interpretare le esigenze di rinnovamento del patriziato e la sua volontà di rimanere classe dirigente anche nell’età delle rivoluzioni. Partendo dalla vasta documentazione conservata nell’archivio della famiglia, gli studi raccolti nel volume illuminano tempi e forme della partecipazione delle élites nobiliari alla modernizzazione dell’economia e della società lombarda, in un protagonismo che ne compensava la riduzione del potere sul piano politico. L’analisi dei comportamenti e delle scelte dei Visconti di Modrone mette in luce la diversificazione degli investimenti, l’apertura all’industria e alla finanza e lo svolgimento di ruoli imprenditoriali senza trascurare la gestione attiva del vasto patrimonio fondiario e immobiliare, insieme alle più tradizionali strategie per la conservazione del casato al momento delle alleanze matrimoniali e delle successioni ereditarie.
T
Andrea Terzi
Salviamo l’Europa dall’austerità Vita e Pensiero, Milano, 2014 pp. 104 euro 10,00 (Punti)
lla sua nascita nel 1999 l’euro era stato salutato come un formidabile impulso al mercato unico e al libero scambio delle persone, delle merci e del denaro, nonché al consolidamento del processo di integrazione e di una sempre maggiore coesione tra i popoli europei. Ma di fronte alla crisi quel grande e ambizioso disegno si è rivelato del tutto inadeguato. La moneta europea dal 2008 ha più volte rischiato di finire sugli scogli, travolta da una tempesta che era nata, sì, oltreoceano, ma che in Europa ha trovato un impianto strutturale troppo debole per poter reggerne l’urto. La sfida più difficile dell’Europa è allora ritrovare le proprie potenzialità, soffocate dai vincoli delle politiche di austerità che essa stessa si è costruita. Si può e si deve, ci dice in questo libro l’economista Terzi, seguire una strada diversa, quella di un’Europa che riapre i giochi tornando a credere nelle proprie possibilità e nel proprio patrimonio intellettuale. Una strada che restituisca ai popoli europei e all’Europa un percorso di prosperità condivisa la capacità di contare ancora qualcosa negli equilibri internazionali.
A
Libri Fede e Diplomazia. Le relazioni internazionali della Santa Sede nell’età contemporanea a cura di Massimo de Leonardis EDUCatt, Milano, 2014 pp. 430 | euro 30,00
I
l nuovo volume della serie Quaderni del Dipartimento di Scienze Politiche diretta da Massimo de Leonardis trae origine dal convegno di studi che si è svolto presso la sede milanese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore il 6 marzo 2013, per iniziativa del Dipartimento di Scienze Politiche e con il patrocinio del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, dell’Archivio Segreto Vaticano e dell’Accademia Bulgara delle Scienze. Il libro affronta l’attività diplomatica della Santa Sede al servizio dell’opera della Chiesa Cattolica per la diffusione e la difesa della fede nei diversi contesti nazionali a partire dall’epoca della Restaurazione, con vari saggi basati su puntuali e specifiche ricerche, con ampia consultazione di fonti archivistiche della Santa Sede e di diversi Paesi.
EBook Riccardo Braga
La lex de prouinciis praetoriis EDUCatt, Milano, 2014 pp. 114 | euro 3,99
I
l volume illustra lo studio di Riccardo Braga a proposito del documento contenente la Lex de provinciis preatoriis, la cui scoperta ha permesso di venire a conoscenza di molte delle sfumature del pensiero politico di Roma nei riguardi dell’amministrazione delle sue province e della stessa urbs. Il documento è ricco di spunti ma la sua datazione incerta e lo stato di frammentazione a cui è ridotto ne rendono difficoltoso un esame con risultati univoci. Sono infatti rimaste due soli copie testimoni della Lex e Braga basa il suo studio sulla loro collazione, unico modo per tentare di fare ordine tra le numerose teorie nate in passato su questo documento e sulle norme che contiene. Il libro è corredato dal testo originale greco a parte e da un notevole apparato iconografico.
PRESENZA 2, MARZO-APRILE 2014
31
UN MONDO IN CUI PUOI COSTRUIRE IL TUO FUTURO E POSSIBILE.
SCOPRI LE NOSTRE SOLUZIONI PER INTEGRARE LA TUA PENSIONE BENEFICIANDO ANCHE DI VANTAGGI FISCALI. Ti aspettiamo in filiale per un check up previdenziale gratuito.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere le Note Informative e i Regolamenti e per il Piano Individuale Pensionistico di tipo assicurativo anche le Condizioni generali di Contratto disponibili presso le filiali della Banca e sul sito internet dei soggetti istitutori www.intesasanpaoloprevidenza.it e www.intesasanpaolovita.it
www.intesasanpaolo.com