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EDITORIALE
commissari
Se tutto si potesse affidare a un commissario con poteri straordinari, in Italia cambierebbero molte cose. Tutto diventerebbe più facie, veloce, possibile. Si prenda ad esempio il ponte di Genova: un anno per rifare un’opera che altrimenti sarebbe stata fatta in non meno di quattro-cinque anni. Ma un commissario, disponendo di poteri straordinari, è per definizione stessa un fatto eccezionale. L’ordinarietà è nelle mani degli amministratori pubblici e dei burocrati, ed ecco perché tutto si allunga e diventa più difficile. Purtuttavia, quella ordinaria è la migliore democrazia possibile, e a essa bisogna sempre aspirare. Il commissario ha un vestito tecnico e un corpo politico, va preso sempre con le pinze. Ma, soprattutto, ogni commissariamento dev’essere giustificato, spiegato e fatto comprendere ai cittadini. Mancando questi requisiti, il commissariamento del comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, rischia di passare come una semplice guerra politica fra destra e sinistra. La vendetta di Fitto contro Emiliano. O peggio, considerando che si vocifera di altri commissariamenti in arrivo (Xylella, sanità) del commissariamento politico della Puglia. Questa è una ipotesi da scongiurare. Se qualcuno ha sbagliato si merita di essere commissariato. Ma chi commissaria, deve spiegarne le ragioni, dettagliatamente e documentalmente. Altrimenti tutto rischia di trasformarsi in una guerra fra bande (politiche), e questo la Puglia non se lo merita. Vincenzo Magistà
Anno XXVIII n. 14 - 8 Aprile 2023 - Una copia euro 1,00 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, CNS BA
pasqua
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