Preziosa n.4/2010

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anno III n. 4 settembre 

brand

Alessandro Fanfani Firenze Bijoux orologi

K&Bross

esperienza e fantasia speciale

Piemonte

la filiera orafa, le associazioni, la formazione

E-Motion

ne facciamo di tutti i colori


adv: artemisiacomunicazione.com ph: luciano d’inverno


www.amle.it







editoriale “L’ottimismo è il profumo della vita”: negli anni scorsi, il bravo e simpatico poeta e sceneggiatore romagnolo Tonino Guerra, così esortava gli italiani a spendere i loro soldi in una nota catena di elettronica. Il messaggio era chiaro, per vivere bene è meglio essere ottimisti e sereni. Sulla stessa lunghezza d’onda ci siamo mossi noi di Preziosa: il caso ha voluto che nascessimo nel peggior anno per la produzione orafa italiana (circa -35 per cento) ma abbiamo dimostrato che con ottimismo, caparbietà e professionalità si possono raggiungere traguardi inaspettati. Lo stesso si può dire per alcune aziende italiane, ma soprattutto lo si è potuto leggere nelle vetrine degli ultimi appuntamenti fieristici. Chi non si è lasciato sopraffare dalla contingenza economica, chi non si è limitato a chiudersi a riccio rispetto all’evoluzione del suo mercato e ha risposto come è giusto che un imprenditore illuminato risponda, ovvero, modificando strategie

commerciali, studiando nuove linee e sondando mercati diversi, ora si trova sicuramente avvantaggiato. Chi ha visitato Choice 2010 ha avuto, a mio avviso, la possibilità di notarlo. La sensazione è che la fiera, è di conseguenza una significativa rappresentanza del mondo orafo italiano, è spaccata: mentre da un lato si possono notare vere e proprie aree dove è visibile il fermento appena illustrato (penso alla Glamroom, al padiglione B1 e a tante altre aziende distribuite all’interno del polo fieristico), allo stesso tempo va segnalato un susseguirsi di vetrine a cui aggettivi come cambiamento, innovazione, design certamente non si addicono. Ritornando al buon Tonino Guerra, è vero che l’ottimismo è il profumo della vita, ma è pur vero che, se non è sostenuto anche da una buona dose di spirito imprenditoriale, propensione al cambiamento, ma soprattutto tanto gusto, la strada da percorrere rimane sempre in salita.


Bijoux

Firenze

by ALESSANDRO FANFANI

customers service + 39 055 667103 www.alessandrofanfani.com


www.preziosamagazine.com anno III / n. 4 / settembre 2010 Spedizione in abbonamento postale Reg. Tribunale di Napoli n. 77 del 01/10/2008 iscrizione al ROC n. 17658 del 10 ottobre 2008

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sommario p. 41

Giovanni Micera direttore@preziosamagazine.com

Maria Rosaria Petito petito@preziosamagazine.com

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Luigi Esposito

p. 19

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Artemisia Comunicazione artemisiacomunicazione.com

via Generale Orsini, 40 - 80132 Napoli tel. 081 2471142 fax 081 0782962 redazione@preziosamagazine.com

Officine Grafiche Francesco Giannini & Figli S.p.A. (NA) responsabile commerciale: Mila Gambardella ph. +39 331 6892296 gambardella@preziosamagazine.com

écrit sur du vent God save the theater p. 12

parole di pietra Il linguaggio delle gemme p. 14 arte & mostre p. 17

p. 44

Platinum watches p. 19

Quando il gioiello è colore p. 20

p. 36

Emotion quando il taglio è arte p. 22

Firenze Bijoux by Alessandro

Fanfani p. 26

Progetti Oro. Progetti preziosi p. 28

Govoni. I preziosi effetti del solitario Coronet p. 32

Mediterraneo una bellezza dal gusto nuovo p. 36

Parlapiano il bello della natura nell’alta gioielleria p. 38

E-Motion

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referenze fotografiche: si ringraziano tutti coloro che hanno gentilmente messo a disposizione il materiale iconografico L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate Proprietà letteraria e artistica riservata. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza autorizzazione dell’editore. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Golden Agency srl garantisce la massima riservatezza delle informazioni custodite nel suo archivio. Gli indirizzi verranno utilizzati, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di proposte commerciali. Ai sensi della legge 675/96 è nel diritto degli interessati richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento dei dati. Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori.

p. 48

I gioielli del sole. Luce sui gioielli p. 41

Elite Bijoux, il passepartout per ogni occasione p. 44

La Pié. La giusta certificazione per il tuo diamante p. 46 Saki. Una passione diventata professione p. 48


Joy Stone. Victoria e il potere della seduzione p. 52 www.preziosamagazine.com Martino Belmanto Marco Cantarella Mario Didone Chiara Di Martino Cristiana Giordano Anna Lepre Federica Longobardi Paolo Minieri Maria Rosaria Petito Lucia Venino

Mondial Coral. Quando il corallo fa storia p. 54

Sunsation Capri. L’ultima tentazione di Nardelli p. 56

p. 77

p. 56

L’anello e il cammeo p. 60

Verdi Gioielli, i migliori amici delle donne p. 76 Speciale Piemonte p. 73

Le meraviglie di Raima p. 77

Polello una normale eccezionalità p. 80

p. 54

Giuliano Mazzuoli. Contagiri p. 84

K&Bros, esperienza e fantasia p. 86

p. 86

Grand Prix d’Horlogerie de Geneve p. 88


Il gioiello oggi. Arte, Moda, Design p. 90

p. 99

Giuseppe Piscopo. L’uomo che trasforma la carta in opere d’arte p. 91

Federdettaglianti: Soddisfatto Aquilino. Un (buon)anno da presidente p. 94 Platinum Guild International James Courage p. 95

Choice 2010: la comunicazione Successo di pubblico per i seminari organizzati dalla Federazione Nazionale Dettaglianti Confcommercio p. 96 Lo scontrino non emesso va contestato immediatamente p. 98 Più profitti con l’estensione del marchio p. 99

SiciliaOro p. 101

Islam. Una passione preziosa p. 102

p. 108

p. 102 p. 91


ru brica écrit sur du vent

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God save the theater di Maria Rosaria Petito

Fuori il traffico è nervoso e caotico, le auto in coda “Quando in un teatro sembrano fare capo ad un’uniil loggione è vuoto ca smisurata compagnia calamiè segno che la città tata da un ignoto luogo d’incontro. non ha cervello” Incredibilmente deserta la carreggiata sosteneva opposta. Dai finestrini aperti è un continuo scamBruno Barilli bio di saluti, gesti e battute piccanti. Regna la medesima atmosfera di un dopopartita. Qualcuno sul cruscotto posteriore ostenta il primo piano di un personaggio a me sconosciuto, è la stessa foto che dopo poco il passeggero di uno scooter sventola come un vessillo di gloria. Da voci che rimbalzano in strada scopro essere una star di Maria De Filippi, per la precisione un ex tronista, si esibirà al Palasport dove, appunto, mezza città si sta dirigendo per godere della sua performance. Due ragazzine disperate tentano l’autosop con immediato successo. Mi incammino verso il foyer lasciando fuori dalla porta quella insensata euforia. Un uomo dalla divisa trasandata scosta una spessa tenda di velluto ocra e invita ad accomodarci in platea. Siamo una dozzina, non di più. Gli stucchi dorati che ci accolgono hanno perso lucentezza ma non la bellezza. Sono lì da qualche secolo, da quando il teatro era ancora un luogo sacro, un baluardo di cultura. Mi guardo intorno. Le luci degli ultimi palchi sono addirittura spente. “Quando in un teatro il loggione è vuoto è segno che la città non ha cervello” sosteneva Bruno Barilli. Quanto è vero, penso mentre mi rivedo piccola, tra centinaia di persone, ansiosa di raggiungere mia madre che mi cerca con lo sguardo tra le prime file, confusa nel tripudio di una folla elegantissima. Le maschere si tengono impegnate in un pettegolezzo in prossimità del corridoio centrale. Si fa buio. È un testo di Rainer Werner Fassbinder. In scena due mostri sacri, di quelli che passano, si direbbe tra gli addetti ai lavori. Due donne che vantano un curriculum disseminato di grandissimi autori e di eccellenti registi, tanto grandi che la televisione neppure le contempla nella programmazione notturna! La regia di impronta viscontiana dà un perché ad ogni singolo particolare, come all’eccentrico satoire di Sidonie che lo fa specchio della sua eccentrica personalità. È una piece che non prevede intervallo. Il tempo sembra volare velocissimo ed il sipario già si richiude tra pochi applausi ed una voce coraggiosa che grida “brave”. Quando viene meno quella sottile relazione tra attore e spettatore, il teatro muore. Quella millenaria, magica affabulazione avvizzisce sotto lo sguardo indifferente della gente distratta da insulse e banali rappresentazioni traboccanti di volgarità che inghiottono a fauci spalancate le coscienze per vomitarle mutate in una irrecuperabile ottusità. L’attore vero è diventato una specie da proteggere soppiantato a colpi di volgarità da personaggi di dubbia professionalità a cui i media regalano effimere popolarità. Quanto illude e delude questo nuovo che gode di infondato compiacimento. Quanto offende e disturba questa degenerazione di cui ci si augura una rapida fine.



ru brica parole di pietra

Il linguaggio delle gemme di Paolo Minieri

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nell’insieme configurano il carattere delle I nomi che gli uomini hanno assegnato alle stagioni e delle società umane. Prendiamo pietre sono grandi finestre spalancate sulle il celebre tono del rubino “sangue di picciviltà, le culture, le abitudini, le società. “Basta con Scienza cione”. Pare che l’espressione si sia origiDietro di essi si rivelano i tanti aspetti dei ed Arte, chiudete nata in Cina o in Birmania un bel po’ di miti, delle superstizioni, delle credenze. Si quelle nude pagine, secoli fa e di fatto ha catechizzato generapuò ascoltare, nel fluire del tempo, il brusio affaccendato delle botteghe, la sorprevenite avanti portando zioni di acquirenti desiderosi di conoscere e comprare il miglior rubino. L’allusione sa delle scoperte, dei traffici da terre loncon voi un cuore che può essere a pieno titolo considerata tra le tane. Se è una qualità intrinseca a connoosservi e riceva” più antiche ed efficaci promozioni comtare il diamante (la durezza inarrivabile ne merciali applicate ai prodotti estetici. Al sigla l’invincibilità: da cui il greco “adaW. Wordsworth punto che uno studioso nel 1985, stanco mas”), i nostri avi latini ricorsero all’efficadel perpetuarsi dell’improprio parallelo ce metafora del mar mediterraneo per con il flusso ematico degli ignari volatili ha indicare quella che per tutti noi è diventaaddirittura richiesto campioni di sangue di piccioni allo zoo di ta l’acquamarina. Grande potenza della figura retorica, l’acLondra per passarli all’indagine dello spettrofotometro. qua ci sembra che quasi venga iniettata fino a fondersi nel Risultato? Tutto falso. Basta con questa terminologia antiquapuro reticolo cristallino per significare la gemma. ta. E che dire dello zaffiro manto di Madonna? Ci viene da una E in effetti le gemme penetrarono rapidamente nel vortice tela di Leonardo, la Madonna del Garofano. Ma se andiamo ad narrativo dei libri sacri (Bibbia, Corano, Testi Vedici etc.). Quali osservare quel dipinto certamente non possiamo che trovarla effetti poetici erano più potenti delle similitudini con le pietre tinta di un azzurrino un po’ troppo palliduccio per essere preziose laddove si volevano evocare qualità e bellezza? annoverato tra gli zaffiri più pregiati. Non sarà mica che le Ma lasciamo gli olimpi letterari e rientriamo nella vita di tutti i dotte citazioni rinascimentali servivano per commercializzare giorni, quella delle tante piccole storie, appena visibili ma che

Door to door, accordo tra Cisgem e Confartigianato Orafi Un protocollo d’intesa tra Cisgem e Confartigianato Orafi è stato siglato per

garantire a coloro che aderiscono al sindacato condizioni speciali per usufruire del servizio “Door to door” offerto dal

laboratorio gemmologico della Camera di Commercio di Milano. Gli associati che hanno bisogno di una certificazione gemmologica avranno ora a disposizione una “navetta” Cisgem che ritirerà e riconsegnerà i preziosi con report di analisi nell’arco di una settimana. La firma dell’accordo tra Dario Bossi, presidente di Cisgem Spa, e Luciano Bigazzi, presidente di Confartigianato Orafi, è avvenuta a Vicenzaoro

Choice, alla presenza del direttore generale di Fiera di Vicenza Corrado Facco. «Da troppo tempo - ha commentato Luciano Bigazzi - il settore orafo sta perdendo di credibilità a causa di gioielli che spesso non rispondono all’aspettativa dell’acquirente. Grazie a questo protocollo le aziende orafe di Confartigianato potranno fornire una certificazione ai propri clienti a garanzia di ciò che acquistano».

Un premio alla carriera per Claudia Buccellati: le è stato assegnato il 9 settembre dalla neonata sezione italiana dell’associazione Women’s Jewelry Association come omaggio al talento e alla passione profusi nel guidare, con il marito, la storica azienda milanese “Mario Buccellati”. A consegnarle il premio Pilar Coin e Irene Pivetti, presidente e vicepresidente di WJA Italy. Altro riconoscimento è stato assegnato dall’associazione al miglior jewelry retailer dell’anno: a vincere è stata la Mossa Gioiellieri di Bari rappresentata da Francesca Romana e Viviana Mossa.

Buccellati, un premio alla carriera


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gli zaffiri “sdoganando” quelli dai toni più facilmente disponibili in tempi antichi? Ed ecco che vediamo svelarsi nella terminologia delle gemme e delle loro varietà tanti esempi dell’instancabile attività di significazione del linguaggio, quasi la radice di quello che oggi si chiama marketing. Con tanto di sconfinamenti nella pubblicità ingannevole. Sul finire degli anni settanta irruppe spavaldamente sul mercato un nuovo prodotto, “la pasta di turchese”. Con piglio accademico si favoleggiava di un procedimento che rigenerava la polvere di turchese naturale per ricomporla in un una sorta di malta prodigiosa. Niente di vero, solo favole possibili in un’epoca ancora disposta a farsele raccontare. Eppure il nome turchese è passato dove turchese non c’è e il trucco ancora funziona. Nomi importati, nomi prestati, nomi che saltano frontiere. I progressi tecnologici di oltre un secolo fa consentirono di produrre gemme sintetiche che non si sapeva come chiamare. Quel rosa pallido ottenuto col metodo Verneil fu denominato “Rose de France”, perché somigliava a una qualità chiara di ametista. Ed ecco che - paradosso del nome svantaggioso l’improvvida denominazione si estese impropriamente a morganiti e kunziti con lo sconfortante risultato che tale nome produsse una detrazione del valore, una riduzione.

Tant’è, in quell’epoca non imperversavano i gemmologi, gli Accademici della Crusca del gioiello. Coloro che oggi sono chiamati a mettere i nomi in ordine, la purezza al giusto posto, a garantire la correttezza delle classificazioni. Ma anche a disquisire su vitali questioni del tipo: è possibile denominare Paraiba la tormalina elbaite Paraiba anche se non proviene da Paraiba? Le parole, che siano seduzioni strumentali per vendere o che siano scientifiche, in mezzo alla brillantezza e ai colori della natura, hanno sempre un limite. “We murder to dissect” – scriveva il poeta inglese W. Wordsworth nel lontano 1798 – “Enough of Sciente and Art, close up those barren leaves, come forth, and bring with you a heart that watches and receives (Uccidiamo per sezionare. Basta con Scienza ed Arte, chiudete quelle nude pagine, venite avanti portando con voi un cuore che osservi e riceva)”. In altri termini, se le parole ci stancano e non ci aiutano, confortiamoci contemplando in silenzio la compiuta bellezza delle pietre, nostre sorelle maggiori più perfette ed antiche dei linguaggi umani.

Geneva Time Exhibition 2011, a ottobre la conferenza di presentazione Si svolgerà il 6 ottobre la conferenza stampa di presentazione del GTE, il Geneva Time Exhibition, la mostra indipendente dell’orologeria che si svolgerà dal 16 al 21 gennaio. Già 60 i brand che hanno confermato la propria presenza per la seconda edizione che avrà luogo nell’International Center of Conferences of Geneva (CICG). Durante la conferenza, che si terrà al Four Seasons Hotel des Bergues a Ginevra, saranno presentate le novità in programma per la prossima edizione, tra cui il premio “GTE SUPERWATCH 2011 AWARD”.

Choice: Zaia attacca Fieramilano “basta copiare le fiere venete”

Dal palco dell’inaugurazione di Vicenzaoro Choice il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che con il presidente di Fiera di Vicenza Roberto Ditri ha aperto i “giochi” dell’edizione 2010, spara a zero contro Milano e quella che lui ritiene essere “concorrenza sleale” in tema di fiere. Dopo aver ribadito il ruolo centrale del comparto orafo nell’economia della regione, Zaia ha attaccato le numerose manifestazioni che il capoluogo lombardo avrebbe copiato da quelle venete: ultimi casi citati dal governatore, la fiera del vino («per fortuna non ha avuto successo», ha detto) e quella dei cavalli. E mentre il presidente della Regione Veneto annuncia che parlerà col collega lombardo Roberto Formigoni per risolvere la questione, da Fiera di Vicenza e Fiera Milano nessuno ribatte. Forse sono d’accordo con lui.



aste&mostre a cura di Cristiana Giordano

La f-utilità del gioiello

Seconda prova, a Firenze nella sala ex Murate di Madonna delle Nevi il 16 e 17 ottobre, per il progetto F-utili gioielli che lega l’Associazione Gioiello Contemporaneo all’associazione benefica di Emergency. Questa edizione dal titolo “Diritti… e Rovesci” affronta il delicato tema del confronto. I proventi della vendita all’asta dei gioielli saranno devoluti al Centro Pediatrico di Goderich in Sierra Leone. Ancora una volta la f-utilità dei gioielli al servizio di un nobile e prezioso disegno.

Unicum - Pensando a Fortuny, 2010. Collana con pendente, oro, quarzo rutilato giallo oro e tormaline

Autunno a Palazzo Fortuny

Islam, 2008. Bracciale, argento e pittura ad olio

Da visitare fino a gennaio 2011 la mostra “Autunno a Palazzo Fortuny” dove allestita tra le sale dello splendido palazzo è possibile ammirare la collezione Alberto Zorzi Unicum - Gioielli e Argenti 2000-2010. Settantaquattro opere uniche di Alberto Zorzi (Padova, 1958): gioielli-scultura (oro, argento, pietre preziose), fra cui sei grandi argenti tra vasi, portafrutta, centrotavola. Sono lavori dell’ultimo decennio, scelti espressamente dall’artista per porsi in relazione con il luogo, lo spazio, gli oggetti, gli abiti e i tessuti del museo.

Maestri del Gioiello in mostra

Dal 1 al 4 ottobre presso la Palazzina Liberty di Milano si terrà la mostra Maestri del Gioiello dedicata al gioiello d’arte di alta oreficeria artigiana. Un’occasione per incontrare i Maestri orafi di persona, conoscere le tecniche orafe ed ammirare le prestigiose creazioni artistiche. Nell’ambito dell’evento sarà assegnato il Premio Jacopo da Trezzo, in onore del primo orafo, lombardo, che nel 1500 tagliò e lavorò il diamante. Il tema è: “Energia: Gioielli in Movimento”. Al concorso partecipano gli orafi che espongono alla mostra, realizzando appositamente un gioiello: il pubblico ed una giuria di Spighe - anello in oro bianco e giallo e diamanti esperti daranno le loro preferenze. di Luigi Sala Gioielli, Milano

“Galassia” di Antracite Gioielli, Gorizia Pendente in oro giallo 750/1000, conchiglia fossile, opali, cristallo, onice nera, avventurina rossa e nera, lapislazzuli, giada gialla ed una vecchia murrina veneziana.

Gioielli d’epoca e moderni

L’asta di gioielli d’epoca e moderni lanciata da Meeting Art a Vercelli è composta da quattro sessioni nelle seguenti date: sabato 2, domenica 3, sabato 9 e domenica 10 ottobre, per un totale di 500 lotti. In primo piano, nella foto, un anello in oro bianco 14 kt a forma di serpente stilizzato con alla sommità un diamante taglio goccia paglierino di cts. 5,20 ca., un anello con uno zaffiro Sri Lanka di cts. 9,50 ca. taglio cuscino ed infine un anello in oro bianco 18 kt con smeraldo Colombia di cts. 2,00 ca, diamanti princess cts .70 ca. e diamanti taglio brillante per tot. cts. 5,00 ca.

Due appuntamenti firmati Patrizzi&Co.

Bis di eventi annunciati da Patrizzi &Co per l’autunno. La prima asta sarà battuta domenica 10 ottobre nella sede di SHENYANG CITY proponendo esemplari raccolti sotto il nome di “Emozioni senza tempo”. Mentre capolavori d’orologeria saranno visibili all’asta di Ginevra il 23 e il 24 ottobre.



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2. PATEK PHILIPPE REFERENZA 5951P CASSA: platino forma coussin, fondo con oblò in vetro zaffiro a vista sul movimento intercambiabile con fondo platino. QUADRANTE: nero, lancette a foglia, indici a bastone. MOVIMENTO: meccanico carica manuale, 400 componenti, 27 rubini, 48 ore di riserva di marcia, 21.600 alternanze orarie. FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, cronografo sdoppiante, calendario perpetuo, indicazione giorno/notte.

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1. CARTIER ROTONDE GRANDE COMPLICATION CASSA: platino forma circolare, fondo platino. QUADRANTE: a vista sul movimento, lancette Breguet, indici a bastone. MOVIMENTO: meccanico a carica manuale Calibro 9431 MC con dispositivo di regolazione marcia tourbillon. FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, cronografo monopulsante, calendario perpetuo.

3. MONTBLANC VILLERET 1858 EXOTOURBILLON CHRONOGRAPHE CASSA: platino forma circolare, fondo con oblò in vetro zaffiro a vista sul movimento chiuso da coperchio. QUADRANTE: nero lavorazione guilloché, lancette a gladio, numerazione romana. MOVIMENTO: meccanico carica manuale con regolatore di marcia tourbillon, 341 componenti, 32 rubini, 55 ore di riserva di marcia. FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, secondo fuso orario con 24 ore.

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4. HARRY WINSTON CLUSTER OF TIME CASSA: platino forma a goccia, lunetta e fondo con diamanti. QUADRANTE: pavé di diamanti, lancette a bastone, assenza di indici. MOVIMENTO: elettronico al quarzo. FUNZIONI: ore e minuti.

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5. BLANCPAIN VILLERET REFERENZA 6613-3431-55 CASSA: platino forma circolare. QUADRANTE: in smalto bianco “grand feu”, lancette a foglia, numerazione romana. MOVIMENTO: meccanico a carica manuale, 192 ore di riserva di marcia. FUNZIONI: ore, minuti, secondi centrali, datario, indicazione riserva di marcia.

platinum watches espressione del nostro tempo

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6. VACHERON CONSTANTIN PATRIMONY TRADITIONNELLE CRONOGRAFO CALENDARIO PERPETUO CASSA: platino forma circolare, fondo con oblò in vetro zaffiro vista sul movimento. QUADRANTE: ardesia, lancette Dauphine, indici a bastone. MOVIMENTO: meccanico a carica manuale, 21 rubini, 45 ore di riserva di marcia, 18.800 alternanze orarie. FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, cronografo, calendario perpetuo con fasi di luna.

Semplicità, purezza e rarità per fare di ogni gioiello qualcosa di veramente unico, inalterabile, irripetibile. Non si può raccontare la bellezza del platino. Bisogna tacerla per lasciarsi incantare dalla sua nobiltà e scandire ogni istante della nostra esistenza, dare luce ad ogni battito. Un orologio in platino è custode dello scorrere del nostro tempo.

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7. PATEK PHILIPPE REFERENZA 5960P CASSA: platino forma circolare, fondo con oblò in vetro zaffiro a vista sul movimento. QUADRANTE: blu in due tonalità, lancette a foglia, indici a bastone. MOVIMENTO: meccanico a carica automatica, 456 componenti, 40 rubini, 55 ore di riserva di marcia, 28.800 alternanze orarie. FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, 24 ore, cronografo flyback, indicazione riserva di marcia, calendario annuale. 8. GREUBEL FORSEY INVENTION PIECE 3 CASSA: platino forma circolare con asimmetrie, fondo con oblò in vetro zaffiro a vista sul movimento. QUADRANTE: con settori delle indicazioni orarie, lancette a freccia, cifre arabe. MOVIMENTO: meccanico a carica manuale con tourbillon, 370 componenti, 42 rubini, 72 ore di riserva di marcia, 21.600 alternanze orarie. FUNZIONI: ore, minuti, piccoli secondi, indicazione riserva di marcia. 9. GRAFF GALA XY LA DIES WATCH CASSA: platino forma circolare e decorata con diamanti. BRACCIALE: in platino con decorazione di diamanti. QUADRANTE: pavé di diamanti, lancette a bastone, assenza di indici. MOVIMENTO: elettronico al quarzo. FUNZIONI: ore e minuti.

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www.salvini.it

www.marcobicego.com

www.pearlautore.com.au

Colore www.dduke.it

www.dadagioielli.it

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quando il gioiello è colore www.alfieristjohn.it

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rubini

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EMOTION


zaffiri

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QUANDO IL TAGLIO È ARTE


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Una inaspettata fantasia nel prezioso universo delle gemme

E-motion conosce la natura vera delle pietre preziose e ne esalta anche quelle esitanti vanità che stanno dietro i seducenti bagliori. È così che infonde qualcosa in più al rosso del rubino, al blu degli zaffiri, al verde degli smeraldi, persino alle trasparenze del diamante, spogliando ognuna della propria austerità per lasciare intravedere una creatività che, seppur rispettosa della tradizione, è suscettibile di ogni accettabile novità. Nei laboratori della E-motion le famose 4 C si moltiplicano all’infinito tra nuances da sogno e forme che sfidano le consuetudini. Si racconta una storia diversa che oltrepassa il consueto sfoggio di carati e raggiunge l’impossibile liberando la massima quantità di luce con nuovi tagli, a volte simmetrici a volte più morbidi; capaci di carpire inaspettate complicità anche al re delle gemme. Se è vero che bisogna superarsi per superare, la E-motion lo ha fatto riuscendo a portare tanta fantasia anche nell’universo delle pietre preziose troppo spesso protette da quell’aura di inviolabilità che ne difende la rarità da possibili contaminazioni. E se le pietre preziose sono, e resteranno, una garanzia di investimento per i valori connaturati, la E-motion le anima con altri pregi garantiti dalla sua riconosciuta competenza. Nell’antico Borgo Orefici, così come nel moderno centro orafo Il Tarì, fanno scintille le preziosità che la E-motion propone anche in veste di gioielli finiti, caratterizzati da una bellezza differente voluta dalla filosofia della sua imprenditorialità. Incanto, rarità, garanzia ed un totale supporto anche a chi i gioielli li fa distinguono la professionalità dell’entrepreneur Sergio Sorrentino, imprenditore di respiro mondiale. Perché la E-motion, altro fondamentale tassello della Minieri group, è una service company che investe in idee e tecnologia, dialoga con i più importanti partners e intesse apprezzabili collaborazioni in ogni dove per crea quello standard, che da più parti, si vuole sempre più trasparente. (MRP)

An unexpected immagination in gems precious world Emotion knows and exalt precious stone’s real nature. It gives new reflections to red rubies, blue sapphires, green emeralds and transparent diamonds being both traditional and creative. At Emotion laboratories the famous 4C multiply, through new cuts that can be more or less symmetrical. Emotion has been able to make precious stones less standardized. If precious stones are and will always be a lifetime guarantee thanks to their values, Emotion gives them new more values thanks to its ability and competence. At Antico Borgo Orefici, as well as at Centro Orafo Il Tarì, Emotion sells very beautiful and innovative jewels. Sergio Sorrentino, world-famous business man, is the entrepreneur of such a philosophy. Because Emotion, other very important part of Minieri Group, is a service company that invests in ideas and technology and cooperates with important partners in order be more and more transparent.


diamanti

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E-motion srl 81025 Marcianise (CE), Italy Centro Orafo Il TarĂŹ, mod. 173 ph. +39 0823 517220 fax +39 0823 837637 email info@emotions.it web www.emotions.it


Firenze

by

Bijoux 26

Alessandro Fanfani


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L’

artigianalità italiana è tutta un’altra cosa. Lo racconta molto bene la collezione Firenze Bijoux by Alessandro Fanfani che compie evoluzioni rinascimentali dal deciso sapore contemporaneo, utilizzando una lega di metallo bagnato in una galvanica di oro dove il forte valore estetico è volutamente preminente a quello materico, senza mai venir meno alla vera essenza del gioiello, inteso come ornamento piacevole da indossare e da mostrare. Su arabeschi traforati lascia affiorare infiorescenze di cristalli che in tagli diversi si tengono stretti gli uni agli altri, si assommano in una sgargiante macchia di colore, in un’isola di sole pietre bella come un campo di fiori. E pur se sparsi in un ordine quasi causale danno la percezione di proporzioni ben equilibrate. Solo a volte ne lascia liberi alcuni per regalare più movimento all’intera composizione. Bracciali, orecchini, anelli e pendenti come pregiati tapestry dove delicati effetti di vuoti e di superfici satinate si muovono in curvature intriganti come labirinti di sensuali ghirigori su cui vanno ad arroccarsi gemme dai colori intensi. (F.L.)

pregiati tapestry dove affiorano isole di cristalli Firenze Bijoux by Alessandro Fanfani Firenze Bijoux by Alessandro Fanfani creates collections made of an alloy lipped into gold. On arabesques you can find engraved crystal. Bracelets, earrings and pendants made of colored gems to create expanses of flowers.

Alessandro Fanfani 50136 Firenze, Italy via G. Lanza, 40 ph. +39 055 667103 fax +39 0055 667103 email info@alessandrofanfani.com web www.alessandrofanfani.com


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Croci dominate dai colori e morbide

PROGETTI ORO PROGETTI PREZIOSI


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evoluzioni geometriche, le nuove collezioni

È

un sodalizio artistico quello tra Tiberio Fiorentino ed i suoi tre figli -Danilo, Diego e Davide- che dal 1992 ha maturato uno stile in grado di esprimere passione e perfezione, le due principali qualità della Progetti Oro; un’azienda che continua a tracciare il solco della tradizione orafa campana. La sua ultima collezione è pura semplicità per cui viene meno l’idea dello sfarzo a favore di una espressiva ricchezza materica in ciondoli dalle addolcite forme geometriche che giocano sulla presenza di diamanti in una sequenza continua che si interrompe d’improvviso quasi a voler dare visibilità alla superficie specchiante dell’oro. Una scelta che non si ripete, invece, nei ciondoli a cuori che sospendono il fitto pavé che va a creare un’altra più piccola silhouette scolpita nel vuoto dello spesso metallo. E provocatoriamente anche le catene si modulano in variazioni interessanti mutandosi nelle maglie o nei colori. È una eccellenza che si mostra anche nella


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realizzazione delle croci che, come l’involucro di un bon bon, si attorcigliano su se stesse esasperandone il tratto in un’illusione prospettica evidenziata dalla cornice di diamantini. Niente di particolarmente trasgressivo ma sufficiente a dare nuovo slancio per svincolare il più classico soggetto dalla consuetudine. Discorso a parte la presenza delle pietre i cui colori appaiono dominanti rispetto alle linee partecipando alla graziosa evoluzione creativa. (M.B.) Gold Projects. Precious projects Tiberio Fiorentino and his three sons -Danilo, Diego and Davide- have been working at Progetti Oro since 1992. Its latest collection is simple and geometrical, made of gold, diamonds and colored precious stones different from the heart shaped pendants. Its chains and crosses are innovative, too, in order to free such classic symbol from tradition.

Armonie Gioielli distribuito da PROGETTIORO srl Centro Orafo Il Tarì, mod. 224-225 81025 Marcianise (CE), Italy numero verde 800 427110 ph. +39 0823 513092 / 513020 fax +39 0823 513936 email info@progettioro.it web www.progettioro.com



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ParlapianO

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Govoni Fabio srl 44042 Cento (FE) - Italy Via Cavalieri, 13 ph. + 39 051 903475 fax + 39 051 903041 web: www.govonigioielli.it

del

I PREZIOSI EFFETTI SOLITARIO CORONET

Brevettato a livello mondiale, Coronet nasce dalla combinazione di sette diamanti, uno centrale e gli altri incastonati intorno ad esso. Sette elementi che si fondono, si completano, creando l’effetto “diamante unico” di Cristiana Giordano


34 Conquistare una donna con un diamante è un’impresa nobile, regalare un solitario Coronet è un gesto unico. Il segreto di questo gioiello è racchiuso nel solitario che proprio solitario non è. Esemplare unico della linea Coronet e brevettato a livello mondiale, nasce dalla combinazione di sette diamanti, uno centrale e gli altri incastonati intorno ad esso. Sette elementi che si fondono, si completano, creando l’effetto “diamante unico”. In tutto 399 faccette che donano al gioiello un effetto esclusivo e inimitabile. La differenza rispetto ad altri solitari consiste inoltre nella caratura, infatti il solitario Coronet brilla come un solitario classico a pietra singola ma ha un “peso” minore e un conseguente prez-

zo molto più contenuto. L’effetto visivo è di un diamante da 1,0 carato ottenuto con solo 0,30 carati di peso. Chi c’è dietro questa incredibile “magia”? Un marchio leader nella distribuzione, Govoni Fabio s.r.l. Questa società italiana ha sede a Cento (Ferrara) e dal 1980 si è imposta nel panorama orafo rivolgendosi a fasce di consumo medio e medio alto. “Punta di diamante” dell’azienda è la linea Coronet che oltre al solitario vanta una grande varietà di modelli di orecchini, ciondoli, anelli e bracciali.


solitario coronet GOVONI The precious effects of solitaire Coronet To conquer a woman with a diamond is a noble act. To give her a solitaire Coronet is a unique act! It is worldwide patented and is formed of seven diamonds, one in the middle and the others all around, creating an only one diamond. 399 facets that make it unique and inimitable. It is different from other solitaires as it shines like a classic solitaire but its weight is lower so that it costs less. It looks like a 1.0 carats diamond while it is only 0.30 carats. Govoni Fabio s.r.l. is the leader brand able to do it. The Italian company has been working in Cento (Ferrara) since 1980. Coronet is Govoni’s best collection.


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Mediterraneo una bellezza Linee vistose e delicate filigrane in argento

I

rresistibilmente attratto dal desiderio di spettacolarità e ben disposto ad una sfrenata fantasia Mediterraneo rinnova il piacere di presentare i suoi nuovi gioielli mescolando stili e tecniche per un soddisfacente risultato di molteplicità estetiche. In modo del tutto personale si orienta verso linee manierate per tantissime soluzioni che rispondono ad una sola esigenza di libertà. E parla il linguaggio venuto dall’Oriente nei suoi anelli, chi con losanghe di zirconi bianchi che vanno a chiudersi creando un grande fiore dai petali viola, chi con una voluta imperfetta geometria che ferma le pietre in un grillage argent, chi ancora come un grande cabochon che poggia su un morbido turban. Ed è

quasi d’obbligo esagerare nella scultura floreale che crea una corolla di così grande volume da pavoneggiarsi in un castone che quasi ricorda una impalcatura. Soluzioni estetiche vistose dalle quali sa tenersi distante quando tende verso scelte elementari arricchite dalla sola delicatezza della filigrana o nell’intensità dei colori del cielo, è quanto vive in ventagli pendenti da un elegante boucle d’oreille o in un ciondolo nella intramontabile forma a cuore. Osservatore scrupoloso delle nuove tendenze Mediterraneo crea linee in argento pienamente originali dove ogni elemento ricopre un posto preciso a vantaggio di una bellezza dal gusto nuovo. (MRP)


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dal gusto nuovo Mediterraneo 81025 Marcianise (CE), Italy Centro Orafo Il TarĂŹ, mod. 241 ph. +39 0823 513112/13 email gennaronapoletano@tari.it web www.gennaronapoletano.it

Mediterraneo: a new beauty Showy lines and refined silver filigree Mediterraneo mixes style and techniques. Its oriental style rings are made of white zircons that form a big violet flower, or a silver grillage or a big cabochon. Showy jewels or simple earrings and pendants made of filigree. Mediterraneo creates very original silver collections.


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PARLAPIANO di Federica Longobardi

Parlapiano 47841 Cattolica (RN), Italy via LibertĂ , 15/B ph. +39 0541 831692 fax +39 0541 821294 email parlapianogioielli@libero.it


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E

Il bello della natura nell’alta gioielleria Dal pleistocene l’immutato pregio dell’algido avorio litario fino a pochi anni or sono, oggi si può godere della sua unicità senza provare sensi di colpa grazie al ritrovamento di numerosissimi esemplari di mammut. Avorio fossile, dunque, che da sempre incarna il più immediato ideale di bellezza. Un materiale d’eccezione cui Parlapiano ha addomesticato il suo angelico biancore a nuovi canoni estetici, concentrando su piccole stelle di diamanti l’eleganza di grandi orecchini a disco, ed ha costellato di colorate pietre preziose catturate in un nugolo di libellule e piccoli fiori il sofisticato bracciale rigido. E intaglia i sottili petali di una rosa regalandole il surreale spettacolo di una brina di diamantini montati su oro giallo. Non una chiusura ma un capolavo-

ro di gioielleria per tenere insieme i numerosi fili di perle della lunga collana. Parlapiano esprime così la perfezione della natura, attraverso la semplicità di forme che possono sfiorare il design più estremo senza intaccarne la grazia e il pregio. E contempla il colore con gocce di tzavorite che pendono insieme a perle grigie ad un’altra coppia di orecchini dove designa altra funzione ad uno spartano cerchio d’oro che diventa quasi un pretesto per lasciar esternare la bellezza delle gemme in un ondeggiamento di grande femminilità. Parlapiano, un bell’esempio di quanto il valore materico sa migliorarsi attraverso artigianalità e fine creatività. Parlapiano. The beauty of nature in jewellery From Pleistocene the unchanged value of white ivory. It was elitist, but nowadays everybody can enjoy it without feeling guilty thanks to the finding of many mammoths and their fossil ivory. Parlapiano uses such an exceptional material together with diamond stars to create big round earrings or many colored precious stones to create particular bracelets. Many strings of pearls are fastened by a unique and particular fastening. Parlapiano expresses the beauty of nature through simple jewels that are precious objects of design.


Grazie alla tecnica laser oggi puoi rendere unico il tuo brillante incidendo una dedica personalizzata o riportando il numero di certificazione direttamente sulla cintura*


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I Gioielli del Sole 81025 Marcianise (CE) Centro Orafo il TarĂŹ, mod. 227-228 ph. +39 0823 513244 fax +39 0823 514888 web www.igioiellidelsole.com email info@igioiellidelsole.com

luce sui gioielli Tre linee preziose protagoniste della piĂš luminosa delle aziende orafe di Cristiana Giordano


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Il

sole illumina le cose belle. E I Gioielli del Sole di Gaetano Cardola danno luce a chi li indossa. Il genio creativo e l’amore per le sfide di questo imprenditore campano lo hanno portato nel 1997 a fondare un marchio di gioielli che nel tempo è diventato sempre più luminoso. Oggi il suo motto è “ogni gioiello è una bella storia da ascoltare, un lusso da pretendere”. Così la linea I Gioielli del Sole racconta storie che guardano avanti, progetti ricchi di buoni propositi per il futuro, sempre a caccia di nuove tendenze. Eclisse parla alle più giovani attraverso i tratti decisi e geometrici della sua linea propri di un’epoca contemporanea. Trilogy invece guarda alle linee più classiche, all’eternità e all’eleganza delle forme. Un percorso che si snoda tra tradizione e innovazione alla continua ricerca della purezza del metallo più nobile e del bagliore delle perle fino alla vivacità dei colori delle pietre dal taglio singolare. L’azienda campana presente al centro orafo Tarì e ad Oromare ha dimostrato di stare al passo con i tempi e di trovare formule vincenti per far fronte anche ai periodi di crisi. Un’intuizione brillante è stata ad esempio posizionare dei corner del marchio in diverse aree commerciali per promuovere il prodotto imprimendo il proprio nome con vetrine di esposizione diretta al cliente. Un’altra fonte di luce e visibilità è data dalla partecipazione alle fiere orafe italiane. Per una parabola che non conosce tramonto.

I Gioielli del Sole. Light on jewels The sun lights beautiful things. Sun Jewels by Gaetano Cardola light those who wear them. He is an entrepreneur from Campania who founded a jewels brand that has got brighter and brighter. His saying is: “each jewel is beautiful story to tell, a luxury to demand.” Sun Jewels collection tells modern stories. “Eclisse” talks to young girls. “Trilogy” is more classical. Tradition and innovation made of platinum, pearls and precious stones. The company is in Campania at Centro Orafo Tarì and Oromare, always proposing modern solutions in order to face up to crisis. It has for example placed some windows in many shopping areas and taken part to Italian jewelry exhibitions.



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ELITE brand


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Il gioiello che piace

BIJOUX

il passepartout per ogni occasione

Il

gioiello che piace. È Elite Bijoux, l’azienda leader nella produzione di accessori moda in argento e pietre dure che risponde alla vanità femminile. Una realtà che sa immaginare l’impossibile per inventare tanti stili, anche il tuo. Sa fare tendenza con design ricercati, sa essere bello come gioielli importanti e sa farsi passepartout per ogni occasione ma con costi contenuti per soddisfare ogni voglia di cambiamento. Combinazioni di stravaganza, moda e fantasia che fanno indossare ogni giorno qualcosa di nuovo, qualcosa al passo con i tuoi desideri per farti sentire sempre protagonista. Una infinità di articoli flessibili alle mutazioni, un universo dove è possibile trovare sempre quello che cerchi, dal classico al più contemporaneo, anche lo stile più eccentrico come l’animalier o quello con pavé luccicanti, ma anche castoni giganti per anelli trend ed eleganti orecchini pendenti illuminati dal verde giada. E per chi ricerca un tocco di modernità si propone in forme bombate tempestate di zirconi montati su metallo brunito o geometrie piramidali arroccate sulle calde tonalità dell’argento dorato. Quello che sogni c’è. Quello che piace è Elite Bijoux.

Elite Bijoux. Passepartout for any occasion The jewel that you like costs less. Elite Bijoux produces silver accessories and semiprecious stones for women, to be always cool wearing classic or modern jewels, animalier style or sparkling pavè, very big rings and elegant earrings. What you have been dreaming exists. What you like is Elite Bijoux.

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La Pié

di Martino Belmanto

la giusta certificazione per il tuo diamante

UNO STAFF DI ESPERTI PER INFORMARE GARANTIRE TUTELARE

Sapere a cosa corrispondano le, oramai, arcinote 4 C non può certo essere garanzia di un acquisto sereno. Di storie brutte se ne raccontano tutti i giorni; falsificazioni, frodi, disonestà sono all’ordine del giorno, senza escludere quella triste realtà dei diamanti insanguinati che non vorremmo certo partecipare a potenziare. Eppure il diamante, anche in questo periodo che soffre di una economia sempre più instabile, resta l’investimento preferito, anche se solo in pochi saprebbero a quali requisiti questo nobilissimo sassolino dovrebbe rispondere per non farli cadere in un tranello. Certificazioni, sì, ma quali e chi ne avrebbe la competenza da poterle rilasciare? Quante perplessità, forse troppe, che a volte distolgono il cliente facendolo optare per


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vendita, è povero di dettagli, non una sola lacuna è contemplata tra le informazioni sempre puntuali e trasparenti. Perché La Pié gode di uno staff di esperti che attraverso uno sforzo sinergico ed avvalendosi delle più sofisticate attrezzature offre qualità certificate, quelle accluse nel blister anti infrazione a normativa UNI o, a discrezione del cliente, riportate sulla corona del

diamante grazie ad una singolare tecnica a laser che non ne intacca minimamente le qualità. Ma anche il certificato di analisi gemmologica rientra nel corredo di quelle garanzie che si fanno valore aggiunto nell’impegnativo momento dell’acquisto. La Pié, un ponte che avvicina le sponde tra l’acquirente ed il mondo delle rarità.

La Piè. The right certification for your diamond Although there are many terrible stories about diamonds and their falsification, not to talk about the bloodstained ones, a diamond is still people’s favourite investment even if only few people really know which are the requisites that such a precious stone should have not to be a fake. Too many doubts often make a customer choose other items. But you only need to ask La Piè, a company that always satisfies its customers. At La Pliè a skilled staff of expert people work to offer the UNI blister quality that can be found on the diamond crown without damaging its quality or the gems certification to give you further information.

La Pié Diamanti 81025 Marcianise (CE), Italy Centro Orafo Il Tarì, mod. 117 ph. +39 0823 513235 email info@lapiediamanti.it web www.lapiediamanti.it

altre scelte, spesso meno impegnative. Eppure basta poco, basta rivolgersi a chi da sempre mette a disposizione del cliente la sua professionalità per informare, consigliare, garantire. Come La Pié, un’azienda che vanta una vasta clientela internazionale la cui soddisfazione resta la migliore forma di promozione. Non un solo passaggio, dalla produzione alla


una passione diventata professione

SAKI

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Prima di mettere insieme le loro iniziali, Salvatore e Chiara hanno sposato un grande progetto: trasformare una passione in professione. Lei sensibile lui dinamico, lei creativa lui ambizioso; tante qualità tenute insieme da una ferma condivisione di valori sulla quale hanno avviato una realtà imprenditoriale che vede allargare sempre di più il ventaglio della propria clientela. Nata forse per gioco, oggi Saki Gioielli è l’incarnazione del glamour, la concretezza di un pregio moderno e di tendenza. E mette insieme le sue fantasiose proposte con audacia e ricercatezza, fiutando le eccentricità che attraversano un mercato frenetico e smanioso come quello contemporaneo. Il design è fresco e nasce con grande spontaneità riuscendo a soddisfare i gusti di tanti perché Saki Gioielli è quel giusto mix di nuovo e di classico, di estroso e di


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romantico che porta alla nascita di creazioni pop, di quelle che piacciono proprio tanto. Con lei fanno moda l’acciaio, il rame, il bronzo ed i cristalli Swarovski che si addomesticano ad esuberanti composizioni. E se mette in gioco anche il cotone, l’eleganza abbraccia una capricciosa allegria. Come nei lineari bracciali che elaborano tutt’altro stile lasciando dominare gli squillanti colori dei cordoncini intrecciati a piccole canottiglie d’argento disposte regolarmente in file parallele ed opposte. Un gioiello di piacevole immagine che merita interesse e per il quale si conferma una grande stagione. Anche la chiusura, a confetto o a cuoricino, è in purissimo Silver ed è posta a dinamicizzare con garbata misura l’equilibrio compositivo. Ed è tanto graziosa che non si può non mostrarla. Saki. A passion becomes profession Salvatore and Chiara decided make a passion profession. She is sensitive, he is dynamic, she is creative, he is ambitious, but they share all the values that helped them start a business that is spreading more and more. Saki jewels matches modern and classic, flighty and romantic, to give birth to very appreciated pop creations. They use steel, copper, bronze and Swaroski crystals and sometimes even cotton, to create particular compositions. Even their oval or heart fastener is made of silver, and it’s so nice that you won’t decide to hide it.

Saki gioielli 81025 Marcianise (CE) - Italy Centro Orafo “Il Tarì” - mod. 42 ph. + 39 0823 778398 fax + 39 0823 513337 email: sakigioielli@libero.it web: www.sakigioielli.it

gioielli pop estrosi conditi con un pò di romanticismo



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Vict oria 52

di Maria Rosaria Petito photo: emmedesign

E IL POTERE DELLA SEDUZIONE

M

aestosa, la scolpì Pitocrito nel 190 a.C. Travolgente, appare in cima allo scalone nel museo del Louvre. Glamour, l’ha resa Joy Stone nelle sue creazioni. È la Nike, la dea alata eletta dal brand musa ispiratrice della sua nuova collezione Victoria che continua il grande successo conquistato da Amore e Psiche. Un’altra originale parentesi che va ad occupare la scena principale di quell’infinito spazio dove -elaborati in immaginabili soluzioni-, colori forme e materie si fanno irresistibilmente fashion. Un’altra linea dallo spirito contemporaneo che trova principalmente espressione nei particolari sviluppati in genuini elementi ornamentali. Il segreto? L’impiego di pietre dure molto rare che si affacciano per la prima volta sul mercato, come la verde e brillante radice di smeraldo o la sensuale fuoco di onice. Ma anche dei più tradizionali coralli e l’intramontabile agata nelle colorazioni autunnali. Con Victoria tornano i torchon di perle nelle collane come nei bracciali arricchiti di ciondoli a forma circolare, la riscoperta di un evergreen che intreccia la bellezza in più tonalità. Acutissima esperta di eccentricità, Joy Stone sa personalizzare i suoi gioielli così come usa fare con i cammei, investendo il lusso con la freschezza di inedite geometrie.

una dea come espressione di eccentricità


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Joystone Victoria and the power of seduction Pitocrito carved it in 190 BC. It appears at the top of the stairs at Louvre museum. Joy Stone has made it glamour. It’s Nike, the winged goddess that inspirited the new collection “Victoria” after the successful “Amore” and “Psiche”. A modern collection made of very rare stones that are used for the first time, such as green and bright emerald root and onyx fire, and the traditional coral and agate for autumn collections. Victoria makes fashionable again pearls torchon and round pendants. Joy Stone personalizes its jewels.


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QUANDO IL CORALLO FA STORIA Mondial Coral srl 81025 Marcianise (CE) - Italy Centro Orafo “Il Tarì” - mod. 112 ph. + 39 0823 513150 fax + 39 0823 514607 email: mondialcoral@mondialcoral.it web: www.mondialcoral.it


55 La storia della Mondial Coral comincia in fondo al mare, lì dove giacciono i coralli. Per ogni storia che si rispetti c’è un’epoca da ricordare, gli anni Settanta, in cui Francesco Raiola e Francesco Conte fondano la società e ampliano la pesca del corallo nel mar Mediterraneo fino alle acque tra la Sardegna e la Corsica servendosi del sommergibile “Antonino Magliulo”. Raccogliendo l’eredità storica di Torre del Greco nota per la lavorazione del corallo, l’azienda diventa un punto di riferimento nella produzione artigianale della pietra rossa con oltre 30 operai al lavoro nei laboratori di Torre del Greco. Oggi la Mondial Coral non solo si dedica alla lavorazione all’ingrosso di corallo, perle e turchese per i marchi più prestigiosi della moda e del mondo orafo, ma firma due linee di grande successo. Nel 2000 è nata la Rovian Fine Jewels, in oro e platino, molto apprezzata all’estero. Nel 2009 è la volta di Rovian Jewels, una linea più giovane ed economica che propone coralli e cammei montati sull’argento. Una storia, questa, sempre presente nello showroom del Tarì di Marcianise, alle fiere, su navi da crociera e ora anche on line. (CG)

Lo stile e il lusso della Mondial Coral fanno del rosso torrese un vanto in tutto il mondo

When coral is history. Mondial Coral style and luxury make Torre del Greco boast all lover the world. Mondial Corals’ story begins at the bottom of the sea, where corals are. In the 70s Francesco Raiola and Francesco Conte founded the company and extended coral fishing from the Mediterranean sea to Sardinia and Corsica thanks to “Antonio Magliulo” submarine. Torre del Greco is famous because of coral and the company is very famous about coral workmanship thanks to over 30 people working in Torre del Greco. Today Mondial Coral doesn’t produce coral, pearls and turquoise wholesale for the most prestigious brands only, but it has created Rovian Fine Jewels, a new gold and platinum collection very appreciated abroad. In 2009 it created Rovian Jewels, a younger and cheaper collection where coral and cameos are set on silver. This is a story that has always been present at Tarì Showroom in Marcianise, at exhibitions, on cruise boats and on line.


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QUALCUNO PROMETTE LA LUNA

NARDELLI TI DÀ IL

Sole


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Nardelli gioielli per amore 81025 Marcianise (CE) - Italy Centro Orafo “Il Tarì” - mod. 154 ph. + 39 0823 838917 fax + 39 0823 513623 email: info@nardelligioielli.it web: www.nardelligioielli.it

SUNSATION CAPRI

l’ultima tentazione firmata dal brand Capri è tutta una sorpresa. Persino le lucertole fanno le eccentriche snobbando il naturale verde ramarro a favore di un intenso azzurro; in pendant con la famosa grotta, forse. Qui tutto incanta, ammalia, seduce e tenerle testa non è cosa da poco. È questione di potenza creativa, proprio come quella che continua a caratterizzare le produzioni Nardelli che per la sua ultima tentazione, la SUNSATION CAPRI, ha addirittura fatto scendere sull’isola uno spicchio di cielo per vestire il sole di luna.


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Una costellazione in silver e white diamonds capace di far brillare anche di notte la caratteristica via Listrieri, dove lo scorso giugno Miss Mondo Tatana Kucharova, testimonial Nardelli 2010/2011, ha preso parte all’inaugurazione del primo monomarca del brand. SUNSATION CAPRI è una capsule collection che si snoda in una infinità di sofisticati pendenti in tante diverse soluzioni in oro, diamanti o pietre preziose mentre la versione in argento si prestano ad essere personalizzati attraverso l’incisione di nomi, iniziali, frasi e simboli per renderli veramente unici. Ma la Nardelli ha voluto anche un mare di turchesi, tanti coralli naturali in taglio cabochon e una tempesta di zaffiri gialli per la linea oro del sole più amato, più richiesto e più venduto nelle più importanti gioiellerie d’Italia e in esclusivissimi showroom di tutto il mondo. Non ultimo quello di Dubai. La SUNSATION CAPRI, gioie passepartout totalmente made in Italy, lavorate a mano da abili artigiani orafi secondo le tradizionali tecniche dell’antica scuola napoletana, è stata presentata lo scorso settembre alla Fiera VICENZAORO Choice. (MRP) Somebody promises the moon, Nardelli the sun SUNSATION CAPRI is Nardelli’s latest temptation Capri is a surprising island, just like Nardelli’s latest collection: SUNSATION CAPRI. Silver and white diamonds make Listrieri street shine at night, too, as last June Miss World Tatana Kucharova, Nardelli’s Testimonial 2010/2011, inaugurated the first one-brand of the company. SUNSATION CAPRI is a variety of gold pendants, diamonds and precious stones, while silver jewels can be personalized through incisions of names, initials, phrases and symbols, to make them very unique. Nardelli uses turquoise, natural coral cabochon cut and many yellow sapphires used for the gold line, the most wanted and sold all over the world, in Dubai too. SUNSATION CAPRI, totally made in Italy by many skilled craftsmen coming from the old Neapolitan school, was showed last September at VICENZAORO Choice.


Elite Bijoux

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ph: luciano d’inverno

Il gioiello che piace

info@elitebijoux.it Elite bijoux 47924 Rimini Via Coriano, 58 - blocco 34/b ph. +39 0541 388966 fax +39 0541 382542


Sarà per la sua forma circolare che esprime eternità a fare dell’anello il gioiello symbol. La nuova tendenza ha cancellato il nome o la data che la fedina custodiva gelosamente per sostituirli con lunghissime dichiarazioni d’amore, il nuovo decoro che fa tendenza. Tra castoni mega ed intramontabili solitari non ha mai perso lo spazio che l’orientale baciamano ha conquistato tra le più audaci, un gioco di catenelle che dal polso scende fino alle dita come un tatuaggio all’henné. Immancabili i grandi volumi che da soli sanno far rinunciare alle più classiche parure.

Un gioiello sempre di moda? Il cammeo

Un gioiello che sta bene anche da solo? L’anello

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Sarà per la sua indiscutibile artigianalità che fa del cammeo l’accessorio più raffinato. La sardonica o la corniola si lasciano ancora incidere per broche, orecchini, bracciali, anelli e sofisticati pendenti ma nelle forme più originali, a volte estremamente stilizzate, senza perdere memoria di quel gioiello un po’ d’antan. Si accosta all’oro egregiamente ma l’argento ne esalta i chiaroscuri. E, quando non si esprimono in importanti sculture, si allineano numerosi come piccole processionarie in bracciali stravaganti che fanno tanto design.

maria rosaria petito ph: luciano d’inverno


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Ascione 1855 Incisione su conchiglia sardonica, oro bianco, diamanti e tormaline multicolor - designer Anne Lee Johanson www.ascione.it


Muzzico Gioielli Anello in oro bianco con pavĂŠ di diamanti www.muzzicogioielli.com


Margò Bracciale in pelle di razza naturale con cammeo sardonico inciso a mano, oro 18 kt e topazio azzurro www.margojewels.it


Vintage bijoux preziosi Bracciale in lega di ottone e bronzo con antico cammeo e pietre semipreziose www.vintagebijoux.com


Giorgiapi첫 Gioielli collana di cammei di sardonico giorgiapiugioielli@libero.it


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Rovian Jewels by Mondial Coral Collana in corallo giapponese e musci e cammeo sardonico www.rovian.it


Luce bianca distribuita da Oroverde e figli Coprifede oro 18 kt, letterina in brillanti, agata bianca www.veragioielli.com


D’Elia Company Spilla con incisione su conchiglia sardonica, montata in oro 9 kt stile borbonico, rubini e diamanti www.deliacompany.it


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I Gioielli del Sole srl 81025 Marcianise (Ce) Centro Orafo “Il Tarì” showroom 226, 228 tel. +39 0823 513244 fax +39 0823 514888

Produzione e commercializzazione gioielleria e pietre preziose

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SPECIALE

PIEMONTE

di Chiara Di Martino

La filiera orafa è concentrata per la quasi totalità nel distretto di Valenza, dove su 20.000 abitanti oltre 6000 sono impiegati nei vari livelli del comparto. Risultati e proposte delle Associazioni che tutelano gli operatori e uno sguardo al Liceo artistico “Benvenuto Cellini”: l’arte dei preziosi dall’apprendimento delle tecniche fino alla realizzazione del gioiello finito

Barberis: «L’orgoglio di riospitare Damiani a Valenza Gioielli» «L’edizione 2010 di Valenza Gioielli si preannuncia speciale: tutti i grandi marchi hanno riconfermato la loro presenza e possiamo contare su qualche ritorno importante - spiega Francesco Barberis, presidente di Valenza Expo Events -: il riferimento, ovviamente, è a Damiani. Rilevante per la fiera, in concreto, è stata la sinergia con Ferrari e con Federdettaglianti, i cui “effetti” saranno visibili nell’edizione di ottobre. La fiera valenzana si conferma come il riferimento del gioiello di alta qualità».

Una cittadina di 20mila abitanti ed un’altissima concentrazione, tra loro, di orafi. Circa 1000 imprese del comparto gioielleria per 6900 addetti a pieno ritmo tra produzione e commercio, per una media di 5,4 addetti a impresa incluso il titolare. Una prevalenza di piccole aziende, dunque, che si caratterizzano per lavorazione dell’oro, completezza della filiera e attenzione al design. In generale, come negli altri distretti, anche Valenza ha vissuto un primo semestre 2010 positivo, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Su base nazionale, infatti, l’esportazione della gioielleria è cresciuta in valore del 23%. Restano forti, come mercati d’arrivo, la Cina, Hong Kong, gli Emirati Arabi Uniti e la Turchia. Numerose le federazioni che operano sul territorio il cui impegno si unisce a quello profuso dall’Associazione Orafa Valenzana, fondata nel 1945 e che attualmente riunisce 500 aziende. Ciascuna sigla si sta muovendo secondo i propri obiettivi, ma ciò che emerge dalle parole dei rispettivi responsabili è la volontà unanime di fare sistema.


«Negli ultimi dieci anni il nostro obiettivo è stato quello di creare una sinergia concreta tra tutti i rappresentanti del comparto - commenta Luciano Ponticello, vicepresidente nazionale degli orafi di Cna e coordinatore Cna di Valenza, che in campo orafo conta circa 300 dei 450 associati totali - così siamo riusciti ad avere maggiore credibilità nei confronti degli enti pubblici. Così è stato per tutti i progetti: la ricerca portata avanti con il prof. Paolo Perulli dell’Università del Piemonte Orientale, la creazione del consorzio del Marchio Di Valenza, i dibattiti sviluppati sul contratto di lavoro. Non possiamo costringere le persone ad acquistare i nostri prodotti, ma possiamo farli interessare. Come? Certamente con l’innovazione, e non solo tecnologico, ma soprattutto formale, creativa. E rispetto a questo obiettivo l’offerta formativa va ampliata e resa di

nuovo attraente: un tempo le nostre scuole erano frequentate da giovani di tutto il mondo». «Da decenni l’attività locale di Confartigianato - spiega Giovanni Giacometti, presidente degli artigiani di Valenza - promuove assistenza alle imprese e presta particolare attenzione soprattutto ai profili fiscali e a quelli sulla registrazione dei marchi e la punzonatura degli oggetti. Attualmente stiamo lavorando a convenzioni che riguardano ditte fornitrici delle imprese orafe: l’obiettivo è cercare di diminuire il costo delle attrezzature e delle macchine ad alta tecnologia necessarie al superamento della incerta situazione economica». «Sebbene mi sia insediato da poco - ha dichiarato Aldo Ramerini, imprenditore orafo titolare dell’azienda “I Titoli”, eletto a metà luglio presiden-

rendering di gioiello realizzato dagli studenti della sezione Arte dei metalli e dell'oreficeria dell'Istituto statale d'arte “B. Cellini” di Valenza

te di Unionorafi Confapi Alessandria, che conta 108 imprese associate sul territorio - ho già le idee chiare. Di là dai progetti che stiamo cercando di portare avanti con la presidenza nazionale di Unionorafi e dall’attenzione che vogliamo prestare agli aspetti giuridico-legali del nostro lavoro, ci muoveremo a favore del consolidamento del marchio Di Valenza, per dare garanzia di provenienza a chi acquista un nostro gioiello».

L’offerta formativa: il liceo artistico “Benvenuto Cellini”, il FOR.AL e il politecnico di Torino

A Valenza è una istituzione, molti degli orafi che oggi hanno raggiunto posizioni di prestigio nel comparto si sono formati qui: è l’istituto Benvenuto Cellini, considerata la prima scuola in Italia dedicata alla formazione di settore. Da oltre mezzo secolo (dal 1950) forma orafi provenienti non solo da tutta la penisola, ma anche dall’estero. Non esiste in nessun altro istituto scolastico la sezione pietre dure e gemme: basti pensare che l’80% delle taglierie attualmente presenti a Valenza sono gestite da ex allievi dell’Istituto d’arte. Oggi è diventato liceo artistico e vuole ancora soddisfare le richieste del mondo produttivo: per questo stringe anche collaborazioni con realtà esterne. I ragazzi del terzo anno, infatti, quest’anno svolgeranno 100 ore di stage in azienda. Il vecchio ordinamento, che prevedeva quattro sezioni (Arte dei metalli e dell’oreficeria; Arte delle pietre dure e delle gemme; Indirizzo sperimentale analisi gemmologiche; Corso serale progetto P.O.L.I.S.) è ad esaurimento classi. Attualmente le sezioni sono due: Design e Arti figurative. Il panorama formativo è completato da FOR.AL., Consorzio per la Formazione Professionale nell’Alessandrino, che dal 1972 è impegnato, nella sua sede di Valenza, nella formazione dei futuri orafi ed è caratterizzato da una forte attenzione alla tecnologia e alla progettazione cad, oltre che alla lavorazione classica. Come formazione post laurea, invece, la sezione distaccata di Alessandria del Politecnico di Torino organizza master che si prefiggono di dotare il distretto di nuove professionalità. Per il 2010, a breve partirà il master di I livello in Ingegneria del Gioiello.


la QualitĂ delle Eccellenze gioielli

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Il classico che fa tendenza, la potenza dell’unicità, l’eleganza che non tramonta mai, la certezza di indossare il lusso vestito di unico e chic. Verdi conferma la sua alta gioielleria con quella preziosità che accompagna ogni nuova collezione con la fantasia di Giovanna Protti che modula il colore in linee di straordinaria immaginazione con gemme montate ora in trasparenza ora su castoni fittissimi. Un bello che si continua anche nella parte più segreta del gioiello, confermando che la vera preziosità non è solo ciò che si mostra. Diamanti, pietre preziose e oro, una volontà corale per un solo nome: Verdi Gioielli, che dal 1971 firma irresistibili ossessioni. VERDI JEWELS Women’s best friends Classic is trendy.Elegance never dies. Verdi jewels, thanks to Giovanna Protti’s imagination, creates modern jewels using colored or transparent gems, Diamonds, precious stones and gold. The most secret parts of each jewel are so beautiful to confirm that preciousness is not only what is seen. Verdi Jewels has been producing such “obsessions” from 1971.

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Verdi Gioielli i migliori amici delle donne


speciale PIEMONTE

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LE MERAVIGLIE DI RAIMA TUTTA LUCE LA NUOVA COLLEZIONE IN ARGENTO

di Federica Longobardi


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Dopo il pregio dei diamanti, dell’oro e delle pietre colorate, Raima ha scelto, ora, di corteggiare forme astrattamente suadenti, dalle superfici specchiate spesso speculari ma morbide come miele, lisce come colate di mercurio che seguono una naturale evoluzione; specchi d’acqua piacevolmente plasmati da dolcissime onde d’urto per prospettive che incoraggiano l’esplosione di altri bagliori, quelli che vanno ad azzerare le macchie di buio lasciandovi scivolare fin nel profondo inaspettati chiarori. È, infatti, tutta luce questa nuova collezione in argento costruita sulla forza delle linee che dove perdono le soffici curve

Raima srl 15048 Valenza (AL), Italy Via Fratelli di Dio, 25/27 ph. +39 0131 945700 fax +39 0131 955911 email info@raima.it web www.raima.it


speciale PIEMONTE

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si esprimono in perimetri geometrici che a volte vanno a consumarsi, con gran godimento visivo, nelle incursioni di colori tenui o tanto hot delle gemme arginate in ordinati castoni à nuit. Il metallo, dorato o bianco, è protagonista in un continuum di livelli che ordinano i vuoti stando al gioco della purezza di un design perfettamente consono al gusto contemporaneo. Come le precedenti, anche questa nuova linea presenta una classe che seduce senza sollecitazioni, che si lascia scegliere spontaneamente. È giovane, audace, armoniosa, e si affaccia attraverso la semplicità e grandi slanci di eccentricità che meritano particolare attenzione.

Raima’s wonders. Silver bright new collection After diamonds, gold and colored stones, Raima has decided to give birth to new brilliant shapes. This silver collection is luminous and bright. Metal, either golden or silver, reflects the contemporary taste. This collection, as well as the previous ones, is engaging and easy to be chosen.


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POLELLO

UNA NORMALE

I

La bellezza vista attraverso la purezza del metallo più nobile: il platino

nstancabile, frenetica e perfezionista la Polello ha presentato a fiera VicenzaOro Choice un anello contrarié, un più impegnativo trilogy, una esuberante veretta che assomma ben sette gemme per un nuovo miraggio, ed un girocollo che chiude il suo incanto in una lineare croce con diamanti taglio brillante proposta in ben tre diverse dimensioni. È la “Platinum Collection 2010”, creazioni di squisito gusto che approfondiscono delicate varianti sul tema dell’eleganza. Gioielli scrupolosamente lavorati che emozionano nel profondo perché genuinamente classici ed in quanto tali toccano il loro massimo splendore attraverso la rarità, la preziosità e la purezza del metallo più nobile: il platino.

Polello, a normal exceptionality. Beauty seen through the pureness of the noblest metal: platinum. At the exhibition VicenzaOro Choice, Polello showed a very precious ring with 7 gems and a necklace that closes with a diamonds cross offered in three different dimensions. It’s Platinum Collection 2010, very elegant creations. Classical Jewels that are so splendid because of the rareness, the preciousness and the purity of Platinum.


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ECCEZIONALITÀ

di Martino Belmanto

Eterno

così belli che non vedi l’ora di indossarli

P

olello non trova rivali con i suoi infiniti modelli: semplici, multipli, coronati da diamanti, monocromi o scaldati dal rosso dell’oro, ma tutti preziosissimi ed unici, tutti dal design perfetto come un sogno. Polello continua a puntare sulla raffinatezza assoluta anche con la sua ultima creazione che si sviluppa in un singolare abbraccio di anelli: uno stile moderno per una immediata risposta alle nuove esigenze stilistiche ma, come sempre, elegantemente misurato. Tutto questo è “ETERNO”, una collezione dal pregio artigianale realizzata in oro bianco e rosa con diamanti taglio brillante. Due anelli che uniti ne formano un terzo, tre incanti dal design che prevede una singolare integrazione in oro rosso per rispondere alla voglia di cambiare, di combinare, di accostare a piacimento tre diversi capolavori, tre preziosi diamanti per triplicare una bellezza dalla sorprendente immediatezza estetica. ETERNO: so beautiful jewels that you are looking forward to wearing them Polello creates many different kinds of jewels: simple, multiple, with diamonds, monochrome or made of red gold, but they are always so precious and unique, as perfect as a dream. Polello keeps on being very refined as its latest creation shows: a very particular ring, a modern but always very elegant style. All this is ETERNO, a hand-crafted collection made of white and pink gold with brilliant cut diamonds. Two red gold rings that put together create a third one, to make you combine three different master-works, three precious diamonds to triple such a beauty.

Polello & C. snc 27035 Mede (PV) - Italy C.so Vittorio Veneto, 96/98 ph. + 39 0384 81220 fax + 39 0384 805316 email: info@polello.com web: www.polello.com


speciale PIEMONTE

82 Un’esperienza professionale, la vostra, riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Ma come avete incominciato e quando? 35 anni fa, quando abbiamo deciso di avviare un’ attività indipendente e poi creare una nostra firma puntando su un prodotto innovativo: le fedi matrimoniali con brillantini. Un design nuovo che ha conquistato una nicchia nel mercato nazionale e, speriamo a breve, quello estero. Qual è il rapporto con i vostri collaboratori? I gioielli che realizzate lasciano immaginare ci sia una grande intesa con tutti loro. La Polello è come una grande famiglia, con tutti c’è un rapporto di stima e fiducia basato sul continuo scambio di idee. È importante che ci sia una stretta collaborazione tra i vari passaggi di lavorazione fino alla rete vendita. La Polello ha uno stile che la identifica nell’immediato. È opera dei vostri designer o frutto della vostra immaginazione? I nostri designer elaborano idee che

nascono all’interno dell’azienda. Lo stile che ci contraddistingue è il risultato di una continua ricerca estetica che ci rende immediatamente riconoscibili. Perché il platino? Perché è il metallo più nobile. Un gioiello in platino è scelto da chi esige il meglio e non solo per ricordare le occasioni più importanti. Ha qualità che ci consentono di realizzare capolavori destinati a durare nel tempo, ma per lavorarlo servono anni di studio e di esperienza. Come immaginate la sposa dei prossimi anni? La sposa è sempre più esigente ed attenta ai particolari. Per questo realizziamo una gamma così vasta di fedi, perché devono rispecchiare la personalità di chi le indossa. I tempi cambiano ma per giurarsi amore eterno è sempre l’anello il gioiello più desiderato? I tempi cambiano, ma i sentimenti veri restano legati alla tradizione. Chi sceglie di sposarsi vuole un valore aggiunto alla sua unione e l’anello con diamante è il

gioiello che meglio incarna questo sentimento. Quanto conta per voi emozionare? Donare e ricevere un gioiello è un’emozione, per noi crearli è una magia, perché devono suscitare stupore e meraviglia. Spesso ricorderanno i momenti più importanti della vita, diventando oggetti carichi di significato da tramandare di generazione in generazione. Al di là delle fedi, che sono il fulcro della vostra produzione, su quali altre tipologie di gioielli avete intenzione di puntare? Le fedi sono la base di partenza per altre collezioni di gioielli composte da solitari, trilogy, parures, verette che mantengono lo stesso design per cui sono abbinabili ed indossabili anche in occasioni future. Che ruolo ha l’artigianalità nelle vostre creazioni? Le nostre creazioni sono rigorosamente artigianali e mantengono l’inconfondibile fascino del “fatto a mano”, pur se la nostra produzione non disdegna l’utilizzo di tecniche moderne.

Angelo e Cesare Polello 35 anni di successi


13.00 21 novembre 2010 ore 10.00 artemisiacomunicazione.com

seminario gratuito

diamante

e rubino Naturale, sintetico oppure trattato? Come difendersi dai sintetici e dai trattamenti provinciale, 22 km 1,750 Centro orafo oromare strada 81025 Marcianise (CE)

modulo di adesione

da compilare in ogni sua parte e inviare a mezzo fax al numero 0823 837637; oppure inviare all’indirizo di posta elettronica: trasparenze@tari.it L’IGI (International Gemological Insitute of Antwerp) ha inaugurato la sua nuova succursale italiana presso il Centro Orafo Oromare di Marcianise (CE); la cui finalità iniziale è quella di fornire l’accesso a corsi di formazione professionale di livello internazionale attestati da un diploma equipollente a quello rilasciato dalla sede di Anversa.

La partecipazione al convegno è gratuita

Ditta indirizzo: telefono: nome del partecipante

n° fax:

info: Trasparenze +39 0823 837635

e-mail:

Città:

CAP


Giuliano Mazzuoli 84

CONTAGIRI orologi

di Mario Didone


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funzionamento: sia la ricarica che la rimessa dell’ora avviene ruotando la ghiera della lunetta. Le due funzioni vengono alternate da una levetta (cambio) e sono segnalate in una finestrella dal numero 1 per la ricarica e dal 2 per la rimessa dell’ora.

Non preoccupatevi non sono passato a descrivere il mondo delle auto e quindi lo strumento che da decenni appare su tutti i cruscotti, si tratta sempre di orologi ed in questo caso di un ambìto progetto di Giuliano Mazzuoli che dopo anni di studi, progetti e strade in salita ha visto realizzare un desiderio covato da sempre in lui che è appassionato oltre che di orologi anche di auto - ha avuto un passato da pilota e vanta una vera amicizia con lo scomparso Paul Newman anche lui pilota per passione -. È stata ufficializzata a Firenze il 1° settembre la nascita di questo orologio davvero particolare, riproduzione fedele

del contagiri automobilistico ma a tutti gli effetti un vero orologio dotato ovviamente di una sola lancetta che si muove in un arco di 270°. Un orologio tutto swiss made ma con il design di un creativo tutto toscano, quel Giuliano già noto agli appassionati di orologi per il Manometro, altra idea degna di nota. Per dare qualche cenno tecnico abbiamo già detto dell’unica lancetta con funzione retrograda, che nell’arco dei 270° segna l’ora da 0 a 12, il movimento è meccanico a carica automatica, Calibro GM cambiosequenziale/01 42 ore di riserva di marcia, 28,800 A/h 131 componenti. Particolare la funzione della

ghiera che comandata dalla leva (tipo cambio automobilistico) posta a lato della cassa, rimette a segno l’ora e ricarica ove necessario il movimento. La cassa ha un diametro di 44 mm ed è proposta in due versioni: - acciaio con trattamento DLC (diamond like carbon) nero con lunetta e fondello in acciaio lucido; - titanio e oro rosa per la versione più preziosa, il vetro è in zaffiro, l’impermeabilità è garantita a 50 mt. I quadranti sono di colore nero o argentato per la versione in acciaio, nero per quella in oro rosa; sulle ore 6 vi è una finestrella che segnala le funzioni selezionate 1 o 2 e quando l’orologio è in marcia

appare il logo Mazzuoli. Il cinturino è in caucciù, la fibbia ardiglione in acciaio o oro rosa. Da segnalare la versione di un Contagiri dedicato ad Alfa Romeo, in particolare alla splendida 8 C Competition ne saranno prodotti 500 esemplari nella versione in oro rosa e titanio o acciaio e DLC, sul fondello di questa versione sarà inciso il numero di serie dell’autovettura ed il quadrante di colore nero è la fedele riproduzione del contagiri di questa bella granturismo, nella finestrella in questo caso appare il quadrifoglio Alfa Romeo. Ogni anno il Contagiri sarà disponibile in un esiguo numero di pezzi.


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S O R B & K

collezione MIAMI crono in Poliuretano euro 109,00

collezione IBIZA in silicone anallergico euro 58,00


di Federica Longobardi

esperienza e fantasia Il tempo spensierato della collezione Ice Time

Per una fresca ventata di allegria la K&BROS non ha esitato a colorare il tempo. Attraverso un fulminante arcobaleno ha prodotto un cambiamento che appena qualche anno fa avrebbe fatto storcere il naso ai più nostalgici, a quelli che affidavano esclusivamente alle monocromie dell’oro e dell’acciaio lo scorrere delle ore. Li ha resi tanto stravaganti, giocosi ed eccentrici che la loro funzione primaria quasi cede il posto al sottile piacere di mostrarli, di indossarli con gran naturalezza, perché sono abbinabili ad ogni outfit, perfetti in ogni istante, fedeli ad ogni cambio d’umore. Gli Ice Time sono precisissimi orologi in policarbonato che gli dona ineguagliabile leggerezza e trasparenza. Una collezione ricchissima ed esuberante che interpreta il desiderio di novità proprio dei giovani e di chi non ama stare negli schemi. Ora osare è d’obbligo con la nuova collezione, innovativa e tecnologica, Color Time: rosso fragola, verde tropical, coffee, violet, orange, lemon, azzurro cielo, blue, grey e gli intramontabili bianco e nero. Piccoli particolari, valori aggiunti di quelli che non sfuggono agli appassionati di questo genere di accessori, differenziano le mille proposte dai nomi fashion Miami, Frida, Ibiza, St. Tropez, Greta, Cannes, Aruba, Thunder alcuni dei quali anche nella variante crono o più stilizzata come l’inconfondibile Rio. E non manca la versione chic con il quadrante tempestato di Swarowsky. Anche di notte, quindi, un Ice Time fa tendenza, anzi è very glamour.

K&Bross. Experience and immagination. Thoughtless time of Ice Time collection K&Bross has coloured time changing deep-rooted traditions. Ice Time are very accurate peculiar watches typical for young people. The new collection, Color Time, is innovative and technological: strawberry red, tropical green, coffee, violet, orange, lemon, sky-blue, grey and the timeless white and black. Many proposals that have been given very fashion names such as Miami, Frida, Ibiza, St. Tropez, Greta, Cannes, Aruba, Thunder and the unmistakable Rio. There’s the chic version, too, to make an Ice Time be glamour at night, too, thanks to its clock-face studded with Swarowsky.

Diffusione Orologi 81025 Marcianise (CE) - Italy Centro Orafo “Il Tarì” - mod. 132-133 ph. + 39 0823 513065 fax + 39 0823 517066 email: info@kebros.it web: www.kebros.it

collezione GRETA in Poliuretano euro 68,00

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Audemars Piguet

Bulgari

Corum

Harry Winston

Hublot

Piaget

Vacheron Constantin

Audemars Piguet

Chopard

F.P. Journe

Girard Perregaux

H. Moser & Cie

Laurent Ferrier

Piaget

Boucheron

Chaumet

Chopard

Delaneau

Hublot

Piaget

Roger Dubuis

Audemars Piguet

Chopard

Corum

Eterna-Matic

Piaget

Richard Mille

Seiko

Tag Heuer

Vulcain

Artya

Bell & Ross

Bertolucci

Eterna

Frederique Constant

Bellross

Chopard

Devon

F.P. Journe

Hublot

MB&F

MB&F

Chanel

Chopard

F.P. Journe

F.P. Journe

H.Moser

Harry Winston

Thomas Prescher


Montre Dame

Van Cleef & Arples

Hautlence

Vacheron Constantin

Seiko

Zenith

Montre Homme

Ralph Lauren

Montre Joaillerie

Vacheron Constantin

Van Cleef & Arples

Vacheron Constantin

Movado

Porsche

de Genève

Il 18 novembre al Grand Théâtre de Genève saranno decretati i sette orologi vincitori, selezionati tra le più prestigiose firme Via al voto dal primo settembre per decretare i vincitori del Grand Prix

on line, infatti, i 72 orologi finalisti (per un totale di sette categorie), che

saranno oggetto di una mostra itinerante che da Singapore passerà a

Zurigo per poi fare tappa conclusiva a Ginevra, dove il 18 novembre sarà

decretato il vincitore. Alle sette sezioni indicate si aggiunge il Premio del

pubblico, che può votare on line sul sito dell’evento (www.gphg.org): in

Zenith

La Petite Aiguille

Montblanc

d’Horlogerie

d’Horlogerie de Genève, giunto alla decima edizione. Sono stati pubblicati

Graff

Montre Sport

Tag Heuer

Grand Prix 89

palio, per chi sarà sorteggiato tra i votanti, un biglietto aereo Ginevra-Abu

Dhabi e un orologio di lusso, un Vulcain Révolution GMT.

Le sette categorie - orologi donna, orologi uomo, orologi design, oro-

logi gioiello, orologi con complicazioni di alta gamma, sportivi e quelli della sezione «Petite Auguille» - hanno messo insieme nomi presti-

giosi come Bulgari, Harry Winston, Piaget, Chopard, Vacheron Design & Concept

Tag Heuer

Ulysse Nardin

Urmerk

Hautlence

Haute Complication

Ulysse Nardin

Vacheron Constantin

Voutilainen

Zenith

Constatin e Tag Heuer, insieme a tanti altri marchi storici dell’orologeria elvetica e non solo.

Il meglio dell’orologeria mondiale del 2010 sarà in

lizza durante la serata di gala che si svolgerà giovedì 18 novembre al Grand Théâtre de Genève.

I tre orologi finalisti di ciascuna categoria, l’orolo-

gio insignito del Premio del Pubblico e il vincitore

assoluto del Grand Prix d’Horlogerie de Genève

saranno esposti dal 26 al 28 novembre a Parigi, al

Salon International de l’Horlogerie de Prestige, Belles Montres. (CDM)


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IL GIOIELLO OGGI

ARTE, MODA, DESIGN di Lucia Venino

Alba Cappellieri, Il Gioiello Oggi. Arte, moda, design. Edizioni Electa Milano 2010 Contributi di Antonio Catalani e Paola Varacca Capello dell'SDA Bocconi, Ilaria Danieli di Vogue Gioiello, Corrado Facco della Fiera di Vicenza, Michela Fornasari, Lucia Venino e Viola Vecchi del Politecnico di Milano.

Cos’è un gioiello oggi? Quali competenze, discipline o saperi investe? È arte, moda o design? Metallurgia, mineralogia o alchimia? Industria o artigianato? Eterno o effimero? Amuleto o bijoux? Da queste domande nasce il nuovo libro di Alba Cappellieri, professore di Design del Gioiello al Politecnico di Milano, che Preziosa presenta in anteprima. Il volume, edito da Electa, analizza per la prima volta la complessità del gioiello contemporaneo, non dal punto di vista artistico ma nell’ottica del sistema gioiello, inteso come la risultante delle diverse componenti della filiera, che ne definiscono le caratteristiche formali, prestazionali ed emozionali. Attraverso i contributi di esponenti delle diverse anime del gioiello, il libro analizza il territorio e i distretti, il mercato, il prodotto con i suoi valori ed accezioni, il modo di progettare secondo i metodi del design. Individua le criticità del passaggio dal progetto alla produzione e analizza le nuove tecnologie; approfondisce i diversi modelli di distribuzione, dai più tradizionali ai più recenti quali e-commerce e temporary shop, gli scenari di sviluppo dei luoghi di vendita. Affronta le specificità della comunicazione e quelle della formazione e promozione, svelando aspetti meno conosciuti ma non meno importanti per l’innovazione di un settore che fatica ad evolversi. Il gioiello stabilisce nessi tra il mondo delle merci, del commercio, delle relazioni sociali e quello intimo dell’identità dell'individuo, i suoi desideri, la sua immagine. Se nel Novecento era indiscutibilmente riconosciuto e riconoscibile per la preziosità dei suoi

materiali, nella contemporaneità tale demarcazione non è più condizione necessaria né sufficiente per identificarlo ed è quantomai difficile distinguere un gioiello da un non gioiello. All’ingresso dei nuovi materiali si sono aggiunti nuovi valori materiali e immateriali, economici e aspirazionali, che investono i significati e il contesto. Il gioiello non è più soltanto un bene materiale perché non è più possibile distinguere nettamente il materiale dall’immateriale: la dimensione fisica e quella spirituale sono legate in modo indissolubile. Secondo Alba Cappellieri, nel gioiello le componenti emotive e immateriali sono decisamente più rilevanti rispetto a quelle funzionali e materiali e pertanto non possono essere trascurate ma vanno accuratamente progettate. Ecco dunque che il design, inteso come progetto e non come disegno tecnico, rappresenta uno dei principali valori immateriali del gioiello contemporaneo. Soprattutto per la capacità di connettere materiale e immateriale, tecnologico ed emotivo, oggettivo e soggettivo, azienda e mercato, in un’ottica di sistema. Fare sistema è l’imperativo categorico della contemporaneità, i cui vantaggi sono sia commerciali, perché rivolti alle imprese, che culturali perché indirizzati alla valorizzazione delle risorse territoriali. Sebbene il settore orafo italiano non sia ancora riuscito a configurarsi come sistema, la compresenza di tutte le componenti (progetto, produzione, formazione, promozione, comunicazione) rappresentano una speranza, seppure tali forze non si sono mai coagulate in strategie comuni. Per Alba Cappellieri, l’obiettivo del libro “è trasformare tale speranza in realtà, perché, come affermava Bruno Munari, “un albero è l'esplosione lentissima di un seme”.


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l’uomo che trasforma la carta in opere d’arte di Maria Rosaria Petito

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E Qu se do al inv co le g cun ece M ns iù o c d Pe a p erva in c i pr i bu P rc iù re an ov tta gu er f hé u in g ve tina a st rle st ar ort na en cch st ipa le po abil dar una sc era i d raco ndo ric co ch iti, e a c ato le ocu lm le icla so rre i po e n l d i so la è sia me e d di g ss g lo , p rta ien i là no u mo nt i b ioc im pe uar poc erch a s te fa di q pe na s po i, di ottig atto o? B im nt da hi é pe e ue rs ca rt qu lie li n e ge ma e fa ed ele la cr rim cce ll’o one tola ati a elli vuo ella ll’ide C nz gin nt ela tti. ea ent zio rdi ba . P ro ch te c a, lor arta e d i in asia bo Giu tivit are ne. ne c cia un mp e “c o fi ame ma U o e i m dif , l ra, se à è nu È he te to. erl his cca ret no e, sà nd ta n è ta n pò mut car erc fere a q toc pp tut ove inne no da le , p ole de m lan qu co azio ton ato nti uot ca e P t’alt so ga n p un sc os s l fig ic vig ti, adr me ne e . Pe allo idia e isc ra c luz bile rev a g at so ott lio a c ol no o l , os ug lie gira o, b la è son rch sc ni tras op os ion , o ede ran e. t l u a o i o t un ua un no arc fia na o é rr à i fo se a sc acc a f , è m rem alt de è e a l b r n a l m riv ata ac ris ica m po pe a, a so e s nc re o m u un tr o ri u se pr a s ile as pon . L ent st r le sep del rpr ue ora de pe a, c no a d a lo do, tiliz ns e ni ta . se a p nra tra de eg e p o p vie aré bru esa m sa l te re d on di ote ro ch zi ibil rv e t e m a f e i g e a r t f l t e ta in e, e er re rt de , re tto . i o c s c t à ire r d l p e rie ogn o, ori cce ro. he un a b cet ch ”. gin da ato mo ad i co zio ico lle te, an g t n u d o e s l a l A a l v d i l o l p o c ar ’in is rbi id m i d ar it pe tro re re el p nal en rti n s ero na qu sa t gli co eg de ea e e r à f c fe ad as e te st i i a v el nn un nfo no o li d un a p sp in c ino col rit o s es m a nv rt olo li p o e cc are te an po en ist n re pe nd ca ge i b ’ide rop etta erc un o c a tà pe hi t l o o a A i c o nn bi h m ell , a s a p rc ap del ica uali ied ta e ce di r ac le p em et ez Pi li i g di e C ì il . h l r n t e b e i à È é i s c r c ch ro ire ic za co n io a a a um rti. mo di e co acia e io filo m he , p p ed iel rto r, d rto d c d q o l ili n n a e, ue iro he e fo de a m alcu ropr li f izio i, in e, a i qu e n de lli m rm l V o n io er ne m p el el du lle ch l ttil a es lti i s c ma l a pu i c le s es e im te nt he u di uv ev i is om i, e r i icu io oc pi e n ita ia o. , v e m d or , te an ran p fo ta le Tr ec a og e. m o o re rm s d a q ch ni n i ut la al gia e e i s ue i e div c o o ep sua clas ti b rig non art ste trab enpu te si ijou ina a o, m al re rr co x. li c dd sì, era ta a, N tub Tr he iri m t nt o ap o g a s sa tur a am ol as ag nn a at i, ra , a om o o da cco ltri a e im nta l m a-

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FEDERDETTAGLIANTI: SODDISFATTO AQUILINO Un (buon)anno da presidente Presidente Aquilino, è passato un anno dal momento in cui ha assunto la presidenza della Federdettaglianti e ha iniziato, insieme con il direttore Steven Tranquilli, una lunga serie di trasferte e di incontri. Gli scopi dichiarati erano quelli di promuovere la cultura dell’associazionismo e di fare squadra, come si usa dire, incontrando “a casa loro” quanti più colleghi possibile. Dopo un anno, qual è il bilancio del suo personalissimo Giro d’Italia? Un bilancio estremamente positivo, cominciando dal fatto che la quasi totalità delle associazioni provinciali presenti nella Federazione si sono rivelate molto ben strutturate. In effetti, siamo andati sia dove eravamo presenti sia dove brillavamo per la nostra assenza. Non sono mancati né i ritorni, ed è il caso dell’Associazione Orafa Lombarda, né le nuove adesioni. Ma ancor più importante è il clima di serenità e disponibilità che è stato possibile costituire in ambito federale nel campo dei rapporti personali e in quello dei rapporti istituzionali: anche i colleghi che preferivano altri candidati alla presidenza oggi assicurano un’importante collaborazione. La creazione di commissioni di lavoro si è rivelata una cosa molto utile, che sta dando i risultati attesi. La disponibilità a dialogare e ad ascoltare è stata apprezzata da tutti e dovunque. A quali argomenti i suoi colleghi si sono dimostrati più sensibili? E su quali temi, invece, li ha trovati meno attenti? Ci hanno chiesto di essere costantemente informati su quanto fa la Federazione nel settore e per il settore; e anche per questo ci stiamo dotando di un ufficio stampa. In particolare, siamo stati sollecitati ad affrontare i problemi determinati dai cosiddetti “compro oro” e quelli legati agli studi di settore e devo dire che in questa sfera qualcosa abbiamo ottenuto, con il sostegno di Confcommercio: non solo una revisione dei cluster, che pure possiamo considerare un risultato significativo, ma anche una presa d’atto dello stato di salute del settore, cosa che influirà sugli studi dei prossimi anni. Al riguardo, tuttavia, è inevitabile sottolineare un atteggiamento purtroppo classico nel nostro settore: si chiedono a gran voce interventi sugli studi di settore, per esempio, ma poi ci si guarda bene dal fornire informazioni complete e attendibili anche a fronte di un’assoluta garanzia di riservatezza. Ma anche per questo aspetto c’è un lato positivo che mi fa piacere citare: l’indagine della Federdettaglianti sulle vendite di fine 2009 è stata resa possibile dalla partecipazione convinta di centinaia di

associati. Insomma: c’è chi si comporta alla vecchia maniera ma c’è anche chi ha un atteggiamento meno legato agli storici tabù del nostro settore. L’hanno dimostrato anche i tanti incontri formativi organizzati a Vicenza in occasione della fiera settembrina, con piena soddisfazione nostra e dell’ente espositivo. C’è qualcosa di nuovo nei rapporti con le altre organizzazioni di categoria, a cominciare da Fedora? A Vicenza ho incontrato il presidente di Fedora, Luigi Cassata, e insieme abbiamo considerato il cammino da compiere per dar vita, con spirito di piena collaborazione, a una federazione dei distributori. Mi sembra di poter dire che la volontà non manca. Aggiungo che abbiamo ottimi rapporti con la produzione e con la FIOG di Confesercenti, con la quale nelle prossime settimane firmeremo un protocollo d’intesa. Più in generale, anche in questo settore si comincia a capire che solo uniti sarà possibile vincere e che dunque è necessario fare sistema. Poco fa accennava alla fiera: come sta andando e come andrà il mercato domestico dell’oreficeria? Mi pare un mercato in movimento e alla vigilia di un confortante sviluppo. A Vicenza i colleghi hanno comperato, il che significa che hanno fiducia nel prossimo futuro. Con le vendite di fine anno potremmo cancellare una buona volta quel segno meno che ci portiamo dietro da troppo tempo. Quali sono gli obiettivi primari per il prossimo futuro? Far crescere ulteriormente la base associativa, concludere tutti i lavori delle commissioni, comunicare bene all’interno e all’esterno le attività della Federazione. E qual è il risultato che personalmente le ha dato maggiore soddisfazione in quest’anno? Essere riusciti a firmare il protocollo d’intesa con il Tarì. Lo considero un successo davvero gratificante.


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James Courage: “Il futuro mondiale del metallo bianco è affidato ai mercati asiatici e al matrimonio” Quale contributo ha dato il platino alla lunga della storia produzione orafa italiana? È senza dubbio il metallo bianco che meglio rappresenta l’evoluzione della produzione orafa del 20esimo secolo e che ha consentito una evoluzione dall’argento. Per intenderci: lo stile Liberty, il Naturalistico ed ovviamente l’Art Decò sono sopravvissuti grazie ad esso. Senza dimenticare che l’artigianato orafo italiano ha influenzato e dato spunto per la creazione dei migliori prodotti del mondo. Tenuto conto della crisi e dell’instabilità del prezzo dei metalli, quali sono per il futuro le sfide del platino sui mercati internazionali? Il platino può essere considerato un investimento? È ovvio che la situazione generale dell’economia internazionale e l’instabilità dei prezzi dei materiali concorrono a determinare l’appetibilità di un gioiello. In ogni caso, mentre l’Occidente, insieme al Giappone, ha subito un crollo delle vendite nel settore orafo, la Cina e l’India, ed il business dei matrimoni in generale, hanno resistito meglio: è proprio in questa fascia - di mercati e di prodotto - che il platino ha un significativo potenziale di vendita. L’evento matrimonio è diventato sempre più importante per i dettaglianti, considerato che ovunque sia l’anello di fidanzamento sia la fede nuziale rappresentano ancora una scelta rilevante per le coppie. È una proiezione che trova riscontro nei dati? Nel 2009 sono aumentate le vendite di

anelli di fidanzamento e nuziali sia in Giappone sia nel Regno Unito e segnali positivi arrivano anche dagli Stati Uniti, nonostante una diminuzione nel commercio di anelli maschili rispetto agli anni precedenti. In Cina, in importanti città come Shangai, oltre

James Courage CEO di Platinum Guild International

il 60% dei gioielli nuziali è realizzato in platino con una forte richiesta di solitari e fedi. La continua ascesa dell’economia cinese ha portato all’aumento del numero dei potenziali acquirenti del nobile metallo e, considerati anche gli oltre 11 milioni di matrimoni l’anno, è facilmente intuibile quali siano le opportunità riservate a questo mercato. Da dati in nostro possesso è emerso che la totale potenzialità di assorbire gioielleria in platino è di tre volte superiore allo stesso mercato legato al matrimonio. In Cina come in India la Platinum Guild International

sta lavorando attivamente per sviluppare e potenziare la domanda di platino sul mercato locale, visto che in entrambi i Paesi è radicata una forte cultura legata al gioiello, ed i metalli preziosi continuano ad essere considerati un investimento a lungo termine. Ma la gioielleria è anche emozione. Cos’altro può offrire una così rara combinazione di bellezza, durabilità e valore? Quale innovazione può portare il platino nell’industria della gioielleria oggi? Il platino possiede alcune caratteristiche uniche ed esclusive: il colore bianco naturale che non subisce variazioni nel tempo; la purezza a 950/000 quando viene lavorato in gioielleria; è un metallo ipoallergenico. Sebbene sia duraturo, è altamente versatile e duttile: con un solo grammo si può tirare un filo lungo un miglio. È perfetto per realizzare dettagli complessi che rendono il pezzo unico e aggiungono un elemento di fantasia al disegno, nonché per incastonare le pietre preziose: il diamante è il suo migliore amico. Tre buoni ragioni da suggerire ai gioiellieri per far sì che propongano il platino ai loro clienti. La prima? “Con meno si ottiene di più”. Chi acquista platino in gioielleria può essere certo che non sono compromessi qualità o valore. E poi il valore intrinseco: il platino è il metallo perfetto da indossare giorno dopo giorno, per tutta la vita. Infine, il platino è puro, raro ed eterno. La migliore scelta, la più romantica, per i futuri sposi.


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Choice 2010: la comunicazione

Successo di pubblico per i seminari organizzati dalla Federazione Nazionale Dettaglianti Confcommercio in collaborazione con Fiera di Vicenza photo: LaPresse

La comunicazione è un punto nevralgico del settore orafo: è questa l’evidenza emersa dal ciclo di seminari organizzati dalla Federazione Nazionale Dettaglianti Confcommercio in collaborazione con Fiera di Vicenza e svoltisi durante Choice, la manifestazione fieristica di settembre. Comunicazione ed emozione: su questo legame è stato incentrato l’intervento di Leonardo Cilia, formatore e consulente di marketing e vendita, “Gestire un punto vendita: arte o scienza?”. Ciò che è emerso con forza è che il punto di partenza deve essere il consumatore e il suo rapporto emozionale con il gioiello, che il gioielliere deve coltivare per offrire qualcosa in più di un prodotto.

Cilia ha anche moderato il secondo degli incontri previsti: “L’atmosfera del punto vendita: ambiente, relazioni ed esperienze”, durante il quale Luca Fiaccadori, retail designer, ha illustrato la necessità di far diventare il negozio il primo momento di una buona comunicazione, necessità realizzabile solo con un cambiamento di mentalità dell’imprenditore. Significativa in merito la testimonianza di Francesco Palermo, vicepresidente Federdettaglianti ma ancora prima imprenditore orafo di successo.

Dalla teoria alla pratica: “Comunicare le imprese orafe e riqualificare il territorio: l’esperienza del Consorzio Antico Borgo Orefici di Napoli” è stato l’oggetto del workshop tenuto da Giovanni Micera, editore e direttore di Preziosa Fashion Jewelry Style e consulente del consorzio partenopeo. Un esperimento nato oltre 10 anni fa a metà tra il marketing territoriale e la comunicazione pura.


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5 1. Giuseppe Aquilino e Roberto Ditri 2. Francesco Palermo 3. Luca Fiaccadori 4. Massimo Cicala e Daniela Saibene 5. Steven Tranquilli e Enzo Buscemi 6. Chiara Di Martino 7. Leonardo Cilia 8. Giovanni Micera

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7 Altro progetto concreto illustrato durante il ciclo di seminari tecnici quello di www.outletprezioso.it, il primo outlet on line del gioiello ideato e realizzato dall’Associazione Orafi di Genova come strumento di smaltimento dei magazzini. A descriverlo, Daniela Saibene, consulente e docente di tecniche di comunicazione, che ha analizzato le possibilità di utilizzo, nel comparto, della comunicazione digitale. Con lei Massimo Cicala, vicepresidente dell’associazione genovese e vicepresidente vicario a livello nazionale.

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In chiusura della sessione di workshop, “La comunicazione orafa vista da chi la subisce: vizi e virtù delle informazioni di settore”: l’esperienza di Chiara Di Martino, giornalista di Preziosa Fashion Jewelry Style, quotidianamente alla ricerca di notizie dal comparto orafo.

«È necessario battere la strada della formazione a partire dalla partecipazione alle fiere, che già ne costituisce un aspetto - ha commentato il presidente Federdettaglianti Giuseppe Aquilino -, per migliorare la comunicazione del gioiello. È questa la strada giusta per buttarsi alle spalle la crisi e avere successo». «Come ci hanno suggerito i relatori - ha dichiarato Enzo Buscemi, presidente della Commissione Formazione di Federdettaglianti - dobbiamo imparare a uscire fuori dal negozio e trasmettere meglio l’emozione del gioiello».


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Innovativa sentenza della Ctp di Bari

Lo scontrino non emesso va contestato immediatamente Una importante sentenza della Commissione tributaria provinciale di Bari (Sez. II - n. 13/2/10 del 13.02.10) ha stabilito che la sanzione irrogata per mancata emissione dello scontrino fiscale è nulla se il comportamento illecito non è stato constatato direttamente dai verificatori. Ecco i fatti: ad un esercente veniva contestata la mancata emissione di uno scontrino da 2,80 euro, dietro segnalazione di un agente della GdF fuori servizio, che allertava i colleghi i quali, in un momento successivo al presunto accadimento, intervenivano per constatare l’illecito ed elevare il verbale. L’esercente ricorreva avverso il verbale eccependo “la non contestualità della constatazione di quanto accaduto e la successiva assenza di contraddittorio che portavano alla lesione del diritto di difesa non avendo la parte avuto diritto di replica a quanto contestato”. In pratica, i militari della GdF hanno proceduto all’irrogazione della sanzione senza aver potuto constatare direttamente la presunta violazione (poiché essa sarebbe precedentemente avvenuta) e senza contraddittorio con l’esercente, il quale sosteneva che lo scontrino era stato emesso e non ritirato. La Ctp ha accolto il ricorso dell’esercente ed annullato il verbale, condannando inoltre l’Agenzia delle Entrate al pagamento delle spese processuali. Secondo la Ctp, la “segnalazione di un privato consumatore” - come tale va considerato il militare fuori servizio - il quale afferma la mancata emissione dello scontrino fiscale” è equivalente, in mancanza di una constatazione diretta dell’illecito da parte degli organi di controllo ed in assenza di altre fonti di prova, alla “affermazione della controparte la quale afferma che lo scontrino incriminato era stato emesso e sicuramente non ritirato”. In pratica, la sola segnalazione da parte di un consumatore, sia pure appartenente alle Forze dell’Ordine, non è sufficiente a provare un illecito fiscale se esso non sia stato constatato direttamente dai verificatori o debitamente provato in altro modo. È questa una sentenza che, per la sua chiarezza, può contribuire a risolvere in futuro una non piccola parte del contenzioso che si genera intorno all’emissione degli scontrini fiscali.

di Marco Cantarella

(Direttore Federazione Orafi Campani)


tecnico-commerciale

Più profitti con l’estensione del marchio 99

di Anna Lepre (commercialista)

Il ciclo di vita dei prodotti si è ridotto notevolmente in questi decenni. Il che comporta una maggiore articolazione e un più rapido ricambio nel portafoglio prodotti di un’impresa. D’altra parte, in un contesto in cui la competizione è su scala globale e la comunicazione il fattore strategico per eccellenza, gli investimenti in promozione e immagine diventano irrinunciabili.

Sono purtroppo anche costosi, e molto più che nel passato. Basti pensare all’ampiezza territoriale da coprire con i propri messaggi, oggi che l’impresa spesso o è internazionalizzata o rischia di dover chiudere i battenti. Basta inoltre considerare la pluralità dei mezzi di comunicazione moderni, dalle emittenti televisive e radiofoniche ai quotidiani e alle riviste di settore, da internet agli altri strumenti di informazione multimediale. Alla riduzione del ciclo di vita, e dunque dei tempi di remunerazione degli investimenti, si aggiunge una forte ascesa dei costi, per la necessità di fronteggiare mercati più vasti e usare una molteplice strumentazione. Il consolidamento e la crescita di un’impresa, in settori direttamente orientati al mercato finale dei consumatori, richiede dunque scelte ponderate e razionali, che tengano conto anche di come gestire al meglio risorse inevitabilmente limitate. In questo ambito ha acquisito sempre più rilevanza la tendenza all’estensione dei marchi. Il marchio, se è legato indissolubilmente a un prodotto, può avere una vita molto più lunga. Chi ha la fortuna di potersi avvalere di un marchio già riconosciuto e affermato nel mercato di riferimento, può in molti casi puntare a incrementare i profitti senza gli ingenti investimenti necessari per portare al successo nuovi prodotti. L’estensione del marchio può avvenire sia se il nuovo prodotto è assimilabile per categoria a quelli già proposti dall’azienda, sia se si decide di entrare in un nuovo mercato. In entrambi i casi, il vantaggio di utilizzare un marchio consolidato è duplice. La clientela fidelizzata verso il brand potrà essere più facilmente invogliata a testare il nuovo prodotto. Se la qualità corrisponderà alle aspettative, il successo potrà dunque venire con l’utilizzo di un budget per la promozione e la pubblicità del bene introdotto sul mercato molto più contenuto di quanto avrebbe richiesto una campagna di diffusione che partisse da zero. In particolare uno dei guru del marketing statunitense, Kevin Keller, ha evidenziato come la brand extension determini per un’azienda operante nel settore del largo consumo più efficacia pubblicitaria nonché un contenimento dei costi distributivi tali da consentirle risparmi calcolabili tra il 40 e l’80% rispetto al costo di lancio di un prodotto ‘vergine’. Non solo. L’appartenenza ad una ‘famiglia produttiva’ significa utilizzare sinergie nelle strategie di comunicazione che permettono ai singoli beni di avvantaggiarsi indirettamente dell’investimento promozionale effettuato sul brand in generale o su altre linee di prodotto. Tra gli altri vantaggi, non va infine trascurata la possibilità di avvalersi di un packaging già noto al mercato, a sua volta veicolo e immagine di valori già riconosciuti e in qualche caso fatti propri dal pubblico di riferimento.


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Non sarà una Sicilia Oro come le altre: l’edizione 2010 della fiera siciliana organizzata da Tour del Gioiello - la numero 68 - stavolta stupirà davvero. Questo è l’anno delle novità, annunciano gli organizzatori Rudy e Gik Piccardi. Non solo negli allestimenti, non solo nella selezione accurata e numerosa dei buyer che arriveranno al Palalumbi di Taormina dal 12 al 15 novembre, anche grazie ad una campagna di comunicazione impegnativa in cui Tour del Gioiello ha voluto investire, posizionando la propria immagine sugli autobus di linea delle maggiori città siciliane. Non solo nuova immagine e nuovi clienti in arrivo, dunque. Sicilia Oro stavolta ha scelto di incentrare i propri sforzi sui servizi agli operatori, fin dall’arrivo in fiera. Insieme alla tessera di operatore, infatti, i visitatori riceveranno in omaggio un buono colazione, per iniziare al meglio una giornata ricca di affari. Ma al di là dell’aspetto più “spensierato” dell’evento fieristico - che ha comunque il proprio valore - Tour del Gioiello assicura novità eclatanti anche dal punto di vista commerciale: a Sicilia Oro, infatti, saranno presentati “gioielli mai visti”. Parola d’ordine, dunque, sorpren-

dere, meravigliare, stupire. E quale migliore periodo, per stupire, di quello prenatalizio, quando gli operatori sono pronti ad attuare scelte d’acquisto significative in termini di quantità e soprattutto a investire nei pezzi più accattivanti della gioielleria italiana? Nuovi colori e allestimenti completamente rinnovati per una manifestazione, Sicilia Oro, che nel Sud Italia costituisce la premessa per consolidare la propria posizione sul mercato e che rappresenta, per le aziende di tutta Italia, un punto di incontro e un luogo di dialogo affinché il design, la qualità e la comunicazione restino il veicolo con cui raggiungere i propri obiettivi. L’intento di Tour del Gioiello è testimoniato dalle prestigiose partnership con le realtà più importanti del settore e dal patrocinio delle più rappresentative associazioni di categoria. Se poi, a tutto questo, si aggiunge che, al termine di una giornata di incontri professionali, di scelte d’acquisto e scambi di idee, ci si ritrova in uno dei posti che tutto il mondo ci invidia per la ricchezza storica e paesaggistica, allora non c’è davvero nient’altro da aggiungere: è scontato volerci essere. (CDM)

Tour del gioiello srl Milano tel. +39 02 89454351 fax +39 02 84454353 www.tourgioiello.it info@tourgioiello.it


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Islam

Borchia o orecchino d’oro a forma di rosetta con incastonati diamanti, rubini e smeraldi contornati da perle. Gemme montate in oro con tecnica kundan; le perle sono attaccate con un filo d’oro, D. 5 cm. India, XVII secolo d.C. Questa borchia eseguita con tecnica kundan, nella sua estrema semplicità è un compendio di capacità orafa.

UNA PASSIONE PREZIOSA al-Fann. Arte e civiltà islamica a Milano

palazzo Reale dal 20 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011 a cura di Giovanni Curatola, Università di Udine e Milano


Scatola cilindrica in avorio scolpito con la raffigurazione di unicorni, uccelli e piante. Il coperchio è scolpito con volti umani e quadrupedi, oltre a una iscrizione in stile corsivo. Intagliato e tornito da una zanna d’elefante, dipinto e con montatura in bronzo dorato. Coperchio non pertinente, ma d’epoca, 10x7.5 cm. Spagna, inizi dell’XI secolo La preziosa scatola appartiene alla tipologia dei prodotti di lusso delle botteghe islamiche di Spagna. Questo tipo di oggetto era usato per riporre gioielli o essenze profumate.

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Coppia di bracciali (bazuband) in oro con incastonati diamanti e smeraldi. Gli smeraldi sono montati “a giorno” e i diamanti incastonati in compartimenti d’oro; il retro è smaltato con motivi floreali. Oro con gemme incastonate con tecnica kundan; smalti champlevé, 4.8x11.8 cm. India, probabilmente Deccan, fine XVII-XIX secolo d.C. Se nel mondo islamico medievale all’altezza dell’omero sulle vesti compariva l’iscrizione del tiraz (una banda col nome del committente, la data, ed espressioni ben augurali), nell’epoca più tarda fra i principi indiani è invalso l’uso di portare nella stessa posizione una coppia di bazuband, come documentato anche da numerose miniature. Non c’è dubbio che oltre alla presenza di molte e straordinarie gemme di produzione locale, e all’importazione massiccia di oro e smeraldi dal Sud America, a stimolare la produzione orafa in epoca Moghul (1526-1858 d.C.) fu anche l’eccezionale amore per queste opere dimostrato da sovrani, principi, dignitari e cortigiani.

Tutto ha inizio nel luglio del 1975, quando Sheik Nasser Sabah Ahmed al-Sabah porta in dono alla moglie una bottiglia in vetro smaltato d’epoca Mamelucca del XIV secolo, comprata durante un viaggio. Il fascino di quell’opera è irresistibile e nell’arco di otto anni, i due coniugi si appassionano all’arte islamica, arrivando a collezionare circa 20.000 oggetti d’arte islamica, tra cui grandi capolavori. Lo spirito appassionato e la grande vocazione filantropica, spinge la coppia a donare l’intero patrimonio raccolto al loro Paese, il Kuwait, che nel 1983 ebbe in carico con prestito permanente la collezione che venne definita Dar al-Athar al-Islamiyya (Casa delle Antichità dell’Islam). Purtroppo però l’invasione irachena del 1990 disperse l’immane patrimonio, che restò in vita solo attraverso una selezione di 107 opere selezionate per un’esposizione itinerante che in quei giorni bui aveva già lasciato il Kuwait.


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Il sogno dei coniugi però non fu infranto, e con molta cura, negli anni avvenire, Sheik Nasser e sua moglie Sheikha Hussah riavviarono la loro ricerca per ricreare una nuova collezione, che conta oggi circa 26.000; un patrimonio inestimabile da cui sono stati selezionati gli oggetti (circa 350) che compongono la grande mostra itinerante che ha come prima tappa il capoluogo lombardo. L’esposizione è suddivisa in due parti, una prima che attraverso un percorso cronologico propone la variegata rappresentanza di oggetti, una seconda, invece, che individua alcuni temi cari all’arte musulmana. Chiude il percorso, una spettacolare sezione dedicata ai gioielli. I preziosi esposti, che provengono principalmente dal subcontinente indiano appartengono per larga parte alla produzione Moghul del XVII-XVIII secolo. Questa famosa dinastia è ricordata soprattutto per lo sfarzo delle corti e per lo splendore delle loro capitali, e non a caso la collezione presentata raccoglie i principali e più importanti oggetti preziosi che ne testimoniano il valore. Tra i gioielli si possono ammirare i katar, i tradizionali pugnali le cui impugnature trasversali erano finemente lavorate e tempestate di pietre preziose; i taviz, particolari amuleti dalla forma cava per contenere, generalmente, un piccolo foglio scritto con brani del Corano; e poi ancora, collane, orecchini, ciondoli e pendenti dalle forme più elaborate e riccamente decorate. Quello che prevale in questi piccoli grandi capolavori di oreficeria è non solo la raffinata e precisa lavorazione dell’oro, ma anche la presenza forte e ammaliante delle pietre preziose, incastonate sugli oggetti attraverso la tecnica kundan, esclusiva del subcontinente indiano e tipica per la lavorazione a pressione in temperatura ambiente che evita la saldatura, consentendo all’artista di esprimersi senza alcuna limitazione. Infine, un posto di rilievo è assegnato agli oggetti in giada, un materiale che nella civiltà islamica ha avuto grande utilizzo per la realizzazione di oggetti di grande pregio e raffinatezza. (LE)

Huqqa (hooqah), o contenitore di giada bianca, ageminato con motivi floreali in rubini e smeraldi. India, probabilmente Deccan, fine XVII-XVIII secolo d.C. La Huqqa è il contenitore o serbatoio della pipa ad acqua, il narghilè, caratteristico di molte aree del Vicino e Medio Oriente. Realizzata in giada artisticamente ornata con gemme (rubini e smeraldi montati in oro, con tecnica kundan e oro è realizzata a placchette separate fra loro da un filo d’oro, e al centro di ciascuna sta una bella fioritura in rubini con piccole corolle in smeraldo.

Pugnale con manico e fodero di giada intarsiati in oro con incastonati rubini, diamanti e smeraldi, con elsetti elegantemente incisi in oro H. 31.5 cm. (pugnale); H. 35 cm. (con fodero); elsetti e fodero, Turchia, seconda metà XVI secolo d.C.; lama, probabilmente India, seconda metà XVI secolo prima metà XVII secolo d.C. Questo stupendo pugnale con manico e fodero in giada tempestati di diamanti, rubini e smeraldi, inseriti in un delicato e caratteristico motivo arabescato in oro, è opera della migliore produzione orafa Ottomana ai tempi di Solimano Il Magnifico (1520-66 d.C.).



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Vicenzaoro Choice, nella giornata di domenica 12 settembre, quando si prevedeva un maggiore afflusso di visitatori, i grandi brand hanno cercato di calare l’asso vincente (o almeno non perdente). In che modo? Giocando la carta del testimonial. Nell’arco di poche ore, i corridoi di Fiera di Vicenza si sono trasformati in un palcoscenico di Vip: di qua Corona, testimonial della ditta Nardi Srl, che ha fatto la solita strage di giovani donne affascinate dal suo viso imbronciato. Più avanti, per le adolescenti amanti più di musica che di muscoli, è arrivato Valerio Scanu, giovane talento di Amici e poi vincitore di Sanremo: per lui Bliss ha disegnato un ciondolo, presentato in fiera allo stand Damiani. Barbara D’Urso, ospite di Liu Jo Luxury, ha invece ritrovato il proprio affezionato pubblico tv e non ha mancato, sollecitata sul tema della superstizione, di piegare le dita a mò di corna, come è caratteristico nella sua città d’origine. Non si lamentino gli uomini più farfalloni: i loro occhi sono stati allietati dalla vista di Aida Yespica, nuova testimonial di Davite&De Lucchi, e, il giorno precedente, Miss Mondo Tatana Kacharova aveva raccolto applausi e complimenti allo stand di Nardelli, dove ha presentato la nuova campagna pubblicitaria girata a Capri.


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Torna “Gioiellodentro”, l’evento che ha trasformato la città di Bassano del Grappa in una vetrina d’arte contemporanea di gioielli contemporanei e scultura insieme e che sarà visitabile fino al 31 ottobre. Il centro storico si è così popolato di preziosi frutto di spiccate individualità e di sperimentazione. La seconda edizione della mostra evento White è stata inaugurata il 10 settembre: 38 i gioielli creati per l’evento, coordinato dalla designer Francesca Canapa dell’associazione Gioiellodentro.


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Al Macef vince l’emozione: The Best of Bijoux, il premio organizzato in collaborazione con Preziosa Fashion Jewelry Style per la 86esima edizione della fiera, ha fiutato il valore della creatività. Quattro sezioni per il concorso, per le quali la giuria, composta dagli stylist Gloria Gnoli e Andrea Barra e da Lucia Venino per Preziosa, ha individuato i seguenti vincitori tra 40 aziende selezionate all’inaugurazione: - il premio per i materiali alla ditta Guglielmina Gioielli - per l’innovazione riconoscimento a Luisa Bruni - primo posto per la migliore collezione a Complemento Dublos - migliore prestazione aziendale quella di Lunami.


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