A Natale non c’è tempo per il pessimismo
Da alcuni anni uno dei liet-motive post Epifania è la lagnanza da parte dei gioiellieri che ormai il Natale non rappresenta più quel momento commerciale di una volta. Quello che mi chiedo ma è così? Per quanto mi riguarda il Natale continua ad essere una straordinaria opportunità per i gioiellieri, anche in un mercato in evoluzione. Questa festività è ancora fortemente legata al concetto di dono speciale, ed è tradizionalmente uno dei periodi in cui le persone investono in regali preziosi per celebrare i propri affetti. Un gioiello, grazie alla sua natura di bene duraturo e simbolico, risponde perfettamente al desiderio di regalare qualcosa che non perda valore nel tempo e che porti con sé un ricordo unico.
Oggi, anche se l’approccio all’acquisto è cambiato, il prezzo dell’oro ha raggiunto valori inaspettati, i gioielli restano un settore rilevante. Fra l’altro se ben congegnato il contesto natalizio permette ai gioiellieri di sfruttare sia i canali fisici, che offrono un’esperienza di acquisto emozionale e personalizzata, sia le piattaforme online, che soddisfano il bisogno di convenienza e immediatezza. Creare collezioni esclusive per le festività, offrire packaging speciale e garantire servizi di personalizzazione possono aumentare l'attrattiva per i clienti e differenziare il brand.
Inoltre, il Natale è l’occasione perfetta per valorizzare la qualità artigianale e il valore simbolico dei gioielli attraverso storytelling e campagne promozionali mirate. Sfruttando i social media e le strategie digitali, i gioiellieri possono raggiungere non solo chi acquista in negozio, ma anche nuove generazioni di clienti, attratte dal significato di eleganza e personalità che solo un gioiello sa dare. Nonostante i cambiamenti, quindi, il Natale rimane un’opportunità d’oro per i gioiellieri, che possono continuare a ispirare e catturare l’attenzione del pubblico con creazioni che incarnano l’essenza dei doni preziosi.
Non è tempo di pessimismo: il Natale porta ancora con sé l’entusiasmo per il dono e il calore degli acquisti dedicati alle persone care. Per chi sa valorizzare l’importanza di questo momento, resta una stagione di grande potenziale commerciale, un’opportunità di successo da cogliere con fiducia.
For some years now one of the post-Epiphany liet-motifs has been the lament by jewelers that Christmas no longer represents that commercial moment it once did. What I wonder but is that the case?
As far as I am concerned, Christmas continues to represent a tremendous opportunity for jewelers, even in an evolving market. Today, even though the approach to buying has changed, the price of gold has reached unexpected values, jewelry remains a relevant industry.
In addition, Christmas is the perfect opportunity to enhance the quality craftsmanship and symbolic value of jewelry through storytelling and targeted promotional campaigns. By leveraging social media and digital strategies, jewelers can reach not only in-store shoppers, but also new generations of customers, attracted by the meaning of elegance and personality that only a piece of jewelry can provide. Despite the changes, then, Christmas remains a golden opportunity for jewelers.
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anno XVII ottobre 2024 tiratura 25.000 copie Spedizione in abbonamento postale
COVER: FRATELLI DINACCI www.fratellidinacci.it
Reg. Tribunale di Napoli n. 77 del 01/10/2008 iscrizione al ROC n. 31958 del 20 settembre 2018 edito da Loiralab srl Via Lepanto, 46 - 80125 Napoli
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22 News
Seasonal trend
24 Lebole Maison, collezione micro hoop 26 Golden Party
28 Sotto luce nuova
48 Velvet season
64 I Gioielli del Sole
92 Frutti di bosco
122 Porte-bonheur
124 Charm(ing) mood
126 10 irrinunciabili must have da portare nel 2025
Editorial
30 I Seasonal Must Have di Milano Fashion&Jewels
72 Happy holidays
Jewels
45 Kleed
58 Lux Coral
59 Dédié 60 Oxygène 60 Manuela Telesca
Orogatti
Pittiesisi 62 Cierre
New proposal
Sovrani
Event
50 La China fashion Gala apre a 38 istituti internazionali di design
hanno collaborato:
Martino Belmanto, Fiammetta Benetton Silvio Ciniglio, Marilina Curci, Luigi Esposito, Michele Mengoli, Salvatore Perillo, Maria Rosaria Petito, Lucietta Vinciguerra
in collaborazione con
Questa rivista è stampata su carta certificata FSC® a tutela dell’ambiente perchè le materie prime di legno provengono da fonti sostenibili, controllate e le foreste sono ben gestite.
52 Valenza Gem Forum si conferma evento di confronto per l’ecosistema gioiello
Stories
54 Galdus e Pomellato Virtuosi al Milano Innovation District
56 Fratelli Dinacci, che energia a cento e più anni di vita
94 La famiglia Giannotti. Una storia di tradizione e passione
Speciale Advantage
68 Innovazione, design e creatività nelle collezioni delle aziende austriache
som ma rio
Speciale Perle
97 Perle, dal Giappone nel mondo
97 Tradizione, eleganza e connessione con il mare
102 JPEA, unico riferimento mondiale per le perle giapponesi
104 #parlcore effetto perlage. Perle protagoniste della moda di stagione
112 Coscia. “Il Giappone rappresenta per la nostra azienda un modello di come fare commercio”
Watches
114 Linea d’ombra insuperabile. Contemporaneo e vintage, due mondi che in orologeria non si mescolano
118 A precise gift for the holidays. Tradizione e modernità, orologi da mettere sotto l’albero
120 Techmade, l’hi-tech che semplifica la vita
Borsa Diamanti Italia
130 Milano ospita il comitato esecutivo delle Borse Diamanti Mondiali
Industry 132 diamondsonline.it
Leonardo 18 Carati
Buccellati
Il restauro dei registri storici, custodi della storia della Maison
I registri storici sono un tesoro di conoscenze che va protetto e condiviso, perché quelle pagine restaurate sono la testimonianza di una produzione artistica di gioielleria e argenteria uniche e personalizzate di altissimo pregio destinate a papi, famiglie reali, artisti, intellettuali e personalità come Gabriele d’Annunzio. Parte di questo patrimonio insieme ai disegni, alle dettagliate descrizioni degli oggetti, dei materiali, delle carature, dei prezzi di costo e di vendita e dei nomi degli acquirenti che Mario Buccellati, da sempre, con grafia elegante e straordinaria abilità, annotava in questi documenti, oggi sono conservati nell’Archivio Storico di Buccellati: via di accesso alla ricostruzione di oltre un secolo di storia della vita della Maison.
Historical records are a treasure trove of knowledge that must be protected and shared because those restored pages bear witness to a unique artistic production of jewelry and silverware. Part of this heritage along with drawings, descriptions, of materials, caratings, cost and sale prices, and the names of purchasers today are preserved in the Buccellati Historical Archives: a gateway to the reconstruction of more than a century of history in the life of the Maison.
POMELLATO
La nuova campagna celebrazione dell’unicità delle donne
Nel bianco e nero degli scatti di Nathaniel Goldberg, la modella francese Jeanne Cadieu si fa testimone della femminilità e dell’unicità di tutte le donne. Sguardi intensi, colore, essenzialità e tradizione orafa gli ingredienti della new advertising campaign (lanciata su piattaforme digitali e stampa in tutto il mondo) di un brand da sempre a supporto delle donne. “Questa campagna è un tributo all’impegno duraturo di Pomellato nell’empowerment femminile attraverso gioielli audaci e all’avanguardia”. Sabina Belli, AD di Pomellato.
In the black-and-white shots by Nathaniel Goldberg, French model Jeanne Cadieu bears witness to the femininity and uniqueness of all women. “This campaign is a tribute to Pomellato's enduring commitment to women's empowerment through bold, cutting-edge jewelry.” Sabina Belli, CEO of Pomellato.
Vasari e Unoaerre
L’impegno dell’azienda per promuovere la cultura
Per il forte legame con il territorio aretino e la lunga tradizione nell’ambito del design e dell’arte orafa, Unoaerre si fa sponsor ufficiale della mostra internazionale “Vasari. Il teatro delle Virtù”. “Siamo onorati di contribuire a un’iniziativa di tale portata, per rendere celebre il genio di Vasari, la cui creatività e maestria risuonano profondamente con i valori che da sempre guidano il nostro lavoro - eccellenza, innovazione e tradizione”. Maria Cristina Squarcialupi, Presidente di Unoaerre
Christie’s
Magnificent Jewels. Lo smeraldo dell’Aga Khan. 37 carati all’asta
Questa gemma storica (smeraldo di forma quadrata di 37,00 carati, diamanti taglio marquise, platino e oro giallo 18 carati, altezza 4,9 cm), protagonista di una spilla commissionata a Cartier nel 1960 dal principe Aga Khan per la sua sposa, Nina Dyer, sarà ambita da un nuovo proprietario il 12 novembre durante la sessione d’asta di Ginevra. Il gioiello già venduto nel 1969 a Van Cleef & Arpels per 580.000 franchi è offerto in asta con una stima di CHF 5.200.0007.000.000 (US$ 6.000.000-8.000.000).
This historic gemstone featured in a brooch commissioned from Cartier in 1960 by Prince Aga Khan for his bride, Nina Dyer” will be coveted by a new owner Nov. 12 during the Geneva auction session. The jewel previously sold in 1969 to Van Cleef & Arpels for 580,000 francs is offered at auction with an estimate of CHF 5,200,000-7,000,000 (US$ 6,000,000-8,000,000).
Libera di esprimersi, la bellezza sa andare oltre ogni canone, finanche quello della imposta, illusa, evanescente perfezione per raggiungere ciò che è la vera unicità, quella che il kintsugi (in giapponese letteralmente “riparare con l’oro”) celebra trasformando una banale crepa in un prezioso dettaglio. Questa tecnica, che affonda le proprie radici nel XV secolo, è approdata a Vicenza negli stessi padiglioni del quartiere fieristico che si fa casa della community internazionale del gioiello. Tanto cara a Yoshimasa, è arrivata ad Abilmente (24, 27 ottobre), il Salone delle Idee Creative di Italian Exhibition Group. Come spiega Lucia Campiello, artigiana vicentina, figlia di artigiani orafi: “Oro e ceramica legano l’antica tradizione dell’eccellenza artigianale vicentina alla spiritualità orientale creando un vortice di significati universali - racconta -. Il kintsugi ti permette da un lato di evadere grazie al potere della creatività, ma al contempo ti insegna a trasformare le rotture in occasioni di bellezza e, attraverso l’arte, ti permette di imparare ad abbracciare e amare le nostre imperfezioni”.
collezione micro hoop
invetrina
LEBOLE MAISON
La collezione Micro Hoop riunisce i simboli iconici della Maison: Kimono, Ventaglio e Drago, Corona. Cuore, Dama e Kanji, rivisitati nelle dimensioni. I gioielli a campanella Hoop sono composti da un elemento in seta di antichi kimono e da una goccia in pietra naturale, montati su orecchini a cerchio. Gli orecchini a lobo invece, con decori orientali incisi, raffigurano un Kimono e un Ideogramma giapponese, un Ventaglio e una Lanterna, un Drago e una porta Torii, una Dama e una Corona e due Cuori asimmetrici. Piccoli pendenti fatti a mano perfetti da indossare in ogni occasione.
Bracciale sagola in tessuto. Elemento in ottone galvanizzato oro, lunghezza regolabile
dorato. Timeless Pearly
Credits: luisaviaroma.com
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golden party
Old but gold. Se c’è una certezza nelle mode che passano, è l’oro che resta. Sempre. Il metallo più nobile continua, stagione dopo stagione, a dettare tendenza. Ma non si limita a orbitare intorno alla galassia dei preziosi e irradia con le sue sfumature luminose abiti da sera, stivali al ginocchio, trench che sembrano essere stati toccati da Re Mida in persona. Una sfavillante dichiarazione di glamour che avvolge il guardaroba delle feste in un abbraccio deluxe. Lasciatevi contagiare dalla gold fever.
SOTTO LUCE NUOVA
di Marilina Curci
Holiday mode: on. Si torna a brillare con tocchi bling bling, cristalli a profusione e superfici effetto strobo. A fare da apripista, bangle scintillanti dall’aplomb minimale e stivali sparkling in stile Barbarella, fermacoda gioiello e borse in pelle intrecciata dai riflessi quasi liquidi. In un baluginio prezioso esaltato da innesti di bianco siderale. Glamour senza fine.
Credits:
Credits:
Holiday mode: on. It’s back to sparkle with bling bling touches, crystals in profusion and strobe-effect surfaces. Leading the way are glittering bangles with minimal aplomb and Barbarella-style sparkling boots, jeweled pins and woven leather bags with almost liquid reflections. In a precious glitter enhanced by grafts of sidereal white. Endless glamour.
Credits: sjfcompany.it
rigido in ottone placcato rodio con cristalli. Caroline Svedbom
Credits: Courtesy of Press Office
Stivale in pelle argentata. Hibourama
Credits: hibourama.it
in pelle con strass. Alaïa
Credits: maison-alaia.com
Anello Raggio di Sole. Realizzato a mano, in oro bianco e giallo 18 kt con diamanti taglio brillante. de’ Nobili
Credits: denobili.com
Anello in oro bianco 18kt con diamanti accresciuti taglio marquise e taglio brillanti. Freelight
Credits: freelightdiamond.it
DENIM IS FOREVER GLAM NIGHT COLORS AND PRINTS
realizzazione Loiralab adv | photo Annå Breda | styling Michela Caprera | make up Sara Bergaglio | Model @abcmodelsmilan_official - @wave_management
i Seasonal Must Have di Milano Fashion&Jewels
La manifestazione milanese di settembre, focalizzata su accessori, abbigliamento e gioielli, ha accolto i nuovi trend a cui è stato dato spazio con uno shooting fotografico live che ha animato i padiglioni con le creazioni di selezionate aziende espositrici // Milan’s September event, focused on accessories, clothing and jewelry, welcomed the new seasonal must-haves that were given space with a live photo shoot that enlivened the halls with models wearing the creations of selected exhibiting companies
Federica Rossi Jewels (www.federicarossijewels.com) Centopercentocachemire (www.centopercentocachemire.com)
Sinodex group (www.sinodex.com)
Kleed: consumatori sempre più orientati verso i lab grown
Il futuro del lusso nel rispetto del pianeta
NGemme e diamanti creati in laboratorio puntando tutto su un nuovo concetto di lusso
on è un caso che De Beers - come riporta Bloomberg - abbia abbattuto i prezzi dei suoi diamanti di oltre il 40% nell’ultimo anno, incluso un taglio di oltre il 15% a luglio segnalato da alcune fonti di mercato. Una manovra che potrebbe non produrre gli effetti desiderati visto che i consumatori sembrano sempre più orientati verso i diamanti lab grown. Secondo l’analista Edahn Golan, nel febbraio 2023 il 17% degli anelli di fidanzamento con diamanti venduti negli Stati Uniti utilizzava gemme create in laboratorio. La percentuale a febbraio del 2024 è del 36%. La giovanissima Kleed, azienda che produce e commercializza gioielli con gemme e diamanti creati in laboratorio, ha avuto fiuto e cresce esponenzialmente puntando tutto su un nuovo concetto di lusso accessibile e amico del pianeta. Al recente Open Tarì è stata tra le aziende con maggiore flusso di pubblico (“ …la possibilità di confronto in fiera ha reso il nostro debutto ancora più speciale e motivante”) magnetizzando l’attenzione di visitatori e operatori di settore che riconoscono al marchio un positivo contributo al rinnovamento del concetto di gioiello, una scelta consapevole che unisce eleganza e sostenibilità.
Kleed: consumers increasingly oriented toward lab grown It is no coincidence that De Beers has lowered the prices of its diamonds by more than 40 percent in the past year. According to analyst E. Golan, however, in February 2023, 17 percent of diamond engagement rings sold in the U.S. used lab grown gems. Kleed, a company that manufactures and markets jewelry with lab-grown gemstones and diamonds, has had flair and is growing exponentially by going all in on a new concept of affordable, planet-friendly luxury.
velvet
voluptuous,
season
Sofisticato, voluttuoso, regale. Con l’arrivo dei mesi più freddi il velluto torna a imporsi, rivelando tutto il suo appeal. Più che un trend, l’ennesima conferma. Sì, perché non c’è nulla che parli di lusso ed eleganza come un accessorio velour. Le declinazioni del momento? Sandali dalle altezze vertiginose e aristocratiche friulane con cinturino, romantici choker con pendente e cerchietti dai riflessi cangianti. E poi guanti da diva hollywoodiana, cloche dal piglio ladylike e borse super chic. Da indossare ancora e ancora, anche dopo le feste. (MC)
all
The declinations
and super chic handbags.
La China fashion Gala apre a 38 istituti internazionali di design
Momento clou dell’evento un contest internazionale per premiare i più talentuosi: tra i giurati Barbara Brocchi (IED), Monica Cecchini (Roma Jewelry Week) e Giorgia Zoppolato (MissGiò)
SL’evento non è solo una piattaforma per mettere in mostra i giovani talenti, ma anche un importante momento di incontro per l’integrazione di diverse culture e per la promozione della ricerca dell’innovazione
i è da poco conclusa presso il Grand Hyattt Hotel di Shentzen la seconda edizione della “Eastern Yixiang China Fashion Gala”, un’importante manifestazione internazionale che ha l’obiettivo di coniugare il “Guochao” (tendenze culturali cinesi) con l’estetica globale. Organizzata dalla Shentzen Gold Jewelry Culture Research Association (SJCA), con a capo l’Executive Director Xiong Sally, l’Eastern Yixiang China Fashion Gala si conferma la manifestazione di spicco annuale più attesa tra i giovani designer locali ed internazionali. Fiore all’occhiello dell’evento è stato il concorso di Jewelry Design dal tema “L’Est incontra Ovest”, una vetrina incredibile per Talenti Emergenti nel Design internazionale. Il Contest ha visto una partecipazione attiva di 38 scuole di design a livello mondiale e di numerosi designer indipendenti, per un totale di quasi 1000 progetti presentati da oltre 50 istituzioni internazionali tra cui: l’IED European Design Institute, l’Accademia Internazionale di Roma, la RMIT University, la Minos Jewelry Academy (Corea), l’Istituto Marangoni, l’Università Cinese delle Scienze della Terra (Pechino), l’Accademia di Belle Arti di Tianjin, la Scuola di Arte e Design dell’Istituto Tecnologico di Nanchino, l’Accademia di Belle Arti di Guangzhou e il Politecnico di Shenzhen, Hard to Find Mexico. Eastern Yixiang China Fashion Gala non è solo una piattaforma per mettere in mostra i giovani talenti, ma anche un importante momento di incontro per l’integrazione di diverse culture e per la promozione della ricerca dell’innovazione sia nel design sia nelle nuove tecnologie a livello industriale.
Per premiare i talentuosi giovani partecipanti al contest è stato costituito un prestigioso panel di giurati, composto da: Barbara Brocchi, Cordinatrice IED del corso di design del gioiello, Creative director Luxury Studio, Designer & Illustrator; l’Architetto Monica Cecchini, Fondatrice e Presidente della Roma Jewelry Week; Giorgia
Zoppolato, Jewelry Blogger ed esperta di Marketing e comunicazione del gioiello; Icaro Carlos Gemmologo GIA e Designer Internazionale Jewel Mer; Antonio Missiaggia Designer internazionale e fondatore del brand di gioielli online Antonionjo; Gong Ping Professore di Gioielleria del Politecnico di Shenzhen; Huang Wei Professore dell’Accademia di Belle Arti dell’Università di Tsinghua; Lin Hongyu l’artista di gioielli asioamericana e fondatrice del brand ONE BOULUNG; Ren Jin, Direttore Esecutivo del Comitato per il Design dell’Associazione Cinese di Gioielli; Zheng Jing, Decano della Scuola di Arte e Design dell’Istituto Tecnologico di Nanchino.
L’importanza
dell’evento risiede nella sua capacità di facilitare lo scambio interculturale
Il primo premio è stato assegnato a Xu Jiaming dell’Università Cinese delle Scienze della Terra (Pechino) per il design della collana “Sussurro del Glicine”. I secondi premi sono stati assegnati ad Alice Pietrantoni dell’IED di Roma per la sua “Serie di Glicine” e alla designer di gioielli coreana Lee Jiyoung della RMIT University. I vincitori del terzo premio includono FATEMEH AMMARI ALLAHYARI dell’IED di Roma, Wang Ziting dell’Università Cinese delle Scienze della Terra (Pechino) per il suo “Doppio Loto”, Chen Kaiqi dell’Università Tecnologica di Dongguan e Guo Qiurong dell’Università Cinese delle Scienze della Terra (Pechino) per il design “Eredità Duratura”. I premi Finalist sono stati assegnati a Xuanxuan Long, designer di gioielli indipendente; Ha Seo Yeon, designer di gioielli coreana; e Qiuyu Liu, designer di gioielli indipendente. Durante la serata di gala si sono alternate magnifiche sfilate, orchestre sinfoniche e tenori che hanno deliziato gli oltre 500 ospiti internazionali; l’organizzatrice Sally Xiong ha dato vita ad un evento incredibile, ricco di momenti emozionanti ed estremamente piacevoli, sfarzoso ma anche ricco di cultura, per unire l’oriente e l’occidente in un immaginario ponte che mette in risalto la creatività di ogni designer.
L’importanza di un tale evento risiede nella sua capacità di facilitare lo scambio interculturale di concetti, consentendo a idee provenienti da diverse regioni e background culturali di ispirarsi a vicenda. Questo scambio arricchisce il linguaggio del design e stimola una creatività senza precedenti, offrendo nuove prospettive e soluzioni a sfide globali come la sostenibilità e l’interazione uomo-macchina. Concetti di design differenti si sono incontrati, sfondi culturali diversificati si sono intrecciati e ogni scambio e discussione è stata come piantare un seme di innovazione nel fertile terreno del design della gioielleria.
Valenza Gem Forum si conferma evento di confronto per l’ecosistema gioiello
Crivelli: “Il nostro mestiere va visto come un grande albero che trae nutrimento da ogni singola esperienza”
Q«Lavoriamo con tutti gli stakeholder che compongono il nostro distretto e diamo vita ad una rete di contatti ampia e variegata»
Alessia Crivelli
Presidente della Fondazione Mani Intelligenti
uando il lusso Made in Italy parla al mondo, l’ecosistema del gioiello italiano è in prima fila e risponde con eventi come il valenza Gem Forum. Relatori del calibro di Feriel Zerouki, President World Diamond Council e Senior Vice President Corporate Affairs De Beers Group, Damiano Zito, CEO di Progold, di Raul Sapora, ambassador di Gübelin Gem Lab e di Alessio Boschi hanno animato la seconda edizione dell’evento promosso dalla Fondazione Mani Intelligenti. Focus sulle eccellenze del settore e sull’importanza dell’innovazione per un dialogo attualizzato con il contesto geopolitico globale. Molteplici gli obiettivi del Forum che, in questa seconda edizione ha dato risalto anche all’analisi macroscopica del contesto globale in cui si muove l’economia e, di conseguenza l’ecosistema della gioielleria. Il vertice ha permesso di esplorare le tematiche strategiche per l’intera filiera del gioiello Made in Italy, ponendo particolare attenzione sul mondo delle pietre preziose e dei diamanti: colonne portanti ed elemento distintivo del distretto gioielliere di Valenza.
L’obiettivo di Valenza
Gem Forum è quello di stimolare un confronto sulla creazione di valore e sulle strategie più efficaci per raggiungere il consumatore finale.
“Eventi ed incontri come questo, organizzato in collaborazione con Vicenzaoro - Italian Exhibition Group, hanno una duplice valorizzazione: da una parte quella geografica, perché permettono al distretto di parlare in modo univoco, attraverso l’unione di tutte le voci dei protagonisti; dall’altro hanno un importantissimo valore comunicativo” sottolinea Alessia CrivelliPresidente della Fondazione Mani Intelligenti. “Valenza Gem Forum unisce il distretto territoriale sotto il segno della sua più vivace peculiarità, ma rappresenta anche un evento con un grandissimo valore comunicativo verso i nostri partner e verso le nuove generazioni. La Fondazione Mani Intelligenti ha, in questo, un ruolo fondamentale: veicolare ai giovani il ruolo e il peso del nostro sistema produttivo apre porte altrimenti rimarrebbero chiuse. Per questo” spiega Crivelli
«Manualità e tecnologia, qui, si sposano in modo armonico con la sensibilità elevata nella produzione di bellezza attraverso a tecniche di produzione sofisticate che guardano alla tradizione italiana»
Gaetano Cavalieri
Presidente di CIBJO
“lavoriamo con tutti gli stakeholder che compongono il nostro distretto e diamo vita ad una rete di contatti ampia e variegata. Il nostro mestiere va visto come un grande albero che trae nutrimento da ogni singola esperienza. I giovani oggi sono iper-connessi ed iper-stimolati. Un mondo come il nostro permette loro di entrare in una dimensione che non fa direttamente parte della loro quotidianità, e nella quale trovano spazio per la loro creatività: unendo la concretezza all’unicità e legando tutto con il sentimento, apprendono la passione verso un mestiere e rivolgono lo sguardo al futuro”.
L’obiettivo di Valenza Gem Forum è proprio quello di stimolare un confronto sulla creazione di valore e sulle strategie più efficaci per raggiungere il consumatore finale. Fondamentale, quindi, trasferire il vero significato di Made in Italy e Made in Valenza, coinvolgendo tutti gli attori del settore in ogni fase del processo, dalla selezione delle materie prime fino alla distribuzione nel punto vendita.
“Come Vicenzaoro-IEG, partecipando attivamente a questa iniziativa,
dimostriamo la nostra vicinanza e l’apprezzamento verso una realtà rappresentativa della gioielleria Made in Italy. Vogliamo mantenere e sviluppare il contatto continuo con i distretti orafi, con gli imprenditori e con i partner, per incentivare un confronto aperto e dialogico, indispensabile per monitorare e raccogliere le esigenze degli stakeholder per portarle poi a conoscenza di tutti gli interessati durante gli eventi che organizziamo” spiega Matteo Farsura, Global Exhibition Manager della divisione Jewellery & Fashion di IEG. “Crediamo nell’importanza dello sviluppo della parte contenutistica e nel suo rilancio. Indispensabile per noi il rapporto con la Fondazione Mani Intelligenti e con CIBJO che, con l’impegno del presidente Gaetano Cavalieri, ha portato a Valenza relatori illuminanti. Grazie ad eventi come questo, gli imprenditori possono esplorare visioni tecnologiche e di business utili alla pianificazione del futuro”.
Ed è proprio il Presidente di CIBJO, Gaetano Cavalieri a sottolineare la
necessità di condividere best practice, visioni per il futuro e strategie.
“Valenza rappresenta un distretto di altissima qualità per produzione e manifattura di gioielleria di alto livello: bisognerebbe parlare di “Origine controllata”, più che di “origine protetta”. Essere stato invitato a partecipare a questo evento mi ha dato l’occasione di percepire il polso della situazione, sul campo. Sono venuti a galla elementi distintivi della produzione di gioielleria di alta qualità e del peso che il distretto valenzano abbia a livello internazionale. Le professionalità che esprime Valenza difficilmente si trovano in altre parti del mondo e, l’evidenza dei fatti, trova riscontro in ciò che dice il mercato: non a caso Valenza è una delle grandi capitali della produzione dell’alta gioielleria. Manualità e tecnologia, qui, si sposano in modo armonico con la sensibilità elevata nella produzione di bellezza attraverso tecniche di produzione sofisticate che guardano alla tradizione italiana” conclude Gaetano Cavalieri.
«Grazie ad eventi come questo, gli imprenditori possono esplorare visioni tecnologiche e di business utili alla pianificazione del futuro»
Matteo Farsura
Global Exhibition Manager della divisione Jewellery & Fashion di IEG
guarda il videoservizio di Preziosa Magazine realizzato all’inaugurazione dei laboratori
L’Arte della Gioielleria incontra il Futuro
Galdus e Pomellato Virtuosi al Milano Innovation District
SGli
i sono inaugurati il 14 ottobre i nuovi spazi dei laboratori Galdus-Pomellato Virtuosi presso il MIND Milano Innovation District alla presenza del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Un impegno continuo quello profuso da Pomellato in collaborazione con la scuola Orafa Galdus, per preservare e innovare l’arte orafa italiana con lo sguardo fisso alla ricerca costante del profondo legame tra tradizione e innovazione.
Forte il plauso di Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito: «È il mind (Milano Innovation District) l’hub scelto da Pomellato, in collaborazione con Galdus, per la formazione della nuova generazione di artigiani orafi. Più artisti, creatori del bello e ben fatto italiano che apprenderanno da esperti professionisti, tra cui i maestri orafi di Pomellato, la manualità, l’amore per la perfezione, la passione per il gioiello».
artigiani del futuro giocheranno il ruolo cruciale di far vivere il Made in Italy, valorizzando ciò che esso rappresenta per il mondo intero
Sull’importanza dela nuova sede di Milano come plus indiscutibile per docenti e studenti si concentra anche Sabina Belli CEO del Gruppo Pomellato: «Un elemento chiave di questa evoluzione è il trasferimento dei laboratori specializzati di Pomellato Virtuosi nel cuore dell’innovazione milanese. La nuova sede
offrirà agli studenti un ambiente all’avanguardia per l’apprendimento, potenziando ulteriormente la qualità della formazione offerta. Il saper fare italiano sarà quindi declinato nella più preziosa delle sue sfaccettature, garantendo all’universo del gioiello Made in Italy, il ruolo cruciale che merita». Simona Tironi, Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia, che ha fortemente appoggiato il progetto ha dichiarato a margine dell’evento: «L’iniziativa segna un importante passo avanti il cui principale obiettivo è quello di formare la prossima generazione di artigiani orafi. Questo potenziamento dell’offerta formativa si inserisce in un contesto di crescita del settore orafo che ha registrato un
aumento del 9% nel 2023 confermando la Lombardia come uno dei poli principali della produzione di gioielli in Italia». Galdus potenzia con il corso presso il Mind la sua già ampia offerta formativa guardando dritto all’innovazione come ha spiegato Diego Montrone, Presidente Galdus «Tra le novità più rilevanti spicca l’introduzione di un nuovo corso ITS caratterizzato da un approccio nuovo con focus su tecnologie digitali e tecniche avanzate. Questo percorso si affiancherà a quello già ampiamente sperimentato che prevede l’insegnamento di tecniche più tradizionali come lo sbalzo cesello, gli smalti, l’incisione rispondendo alle esigenze di un settore molto diversificato al suo interno e in continua evoluzione».
I benefici dell’offerta formativa dei corsi di alta formazione
Sabina Belli, CEO di Pomellato: «Per Pomellato, la formazione e l’educazione delle future generazioni di orafi sono essenziali. Questa è la ragione e la visione alla base dell’Accademia
Pomellato Virtuosi, realizzata da Galdus e Fondazione ITS Innovaprofessioni, che valorizza, forma e potenzia le competenze cruciali che sottendono all’arte dell’alto artigianato. L’accademia si impegna a formare i talenti del futuro, tutelando al contempo l’inestimabile patrimonio milanese e italiano. Abbiamo oltre 100 orafi dedicati alla creazione artigianale dei nostri gioielli. Si tratta di pezzi di piccole dimensioni ma estremamente preziosi e magnifici, che esprimono i più alti livelli di maestria, competenza ed eccellenza, in una costante ricerca di bellezza».
Fratelli Dinacci è insediata stabilmente al Tarì e a Oromare, due osservatori privilegiati per un’espansione razionale e rapida verso nuovi segmenti di mercato.
Due nuovi progetti con un solo obiettivo, ulteriori scatti di qualità e ampliamento del bacino di utenza
Un’azienda mai uguale a se stessa, in forma smagliante nonostante i suoi cento e più anni di vita. Fratelli Dinacci si ricarica d’energia a ogni progetto, due quelli programmati nel biennio 2024/2025 per ampliare la propria platea. In questo scorcio di anno si continuerà a investire in quello che sembra essere il trend degli ultimi tempi, ovvero la produzione di gioielli torniti (attraverso il tornio si riesce a conferire una maggiore luminosità e resistenza all’uso quotidiano), impegnativa dal punto di vista economico in quanto prefigura costi più elevanti a fronte di maggiori scarti di produzione, però vantaggiosa sotto il profilo qualitativo. In ogni caso, l’azienda centra l’obiettivo del raggiungimento di un livello superiore rimanendo in linea con il pricing di base, dunque non devia dall’approccio strategico con il cliente in termini di qualità/prezzo. Contemporaneamente, si lavora e si lavorerà al secondo progetto, un nuovo ufficio a Oromare entro il 2025. Attualmente la rivendita diretta è praticata nella sede del Tarì, in via Grande Orefici a Napoli e nello stesso Oromare. Difatti, la nuova apertura è un ampliamento del precedente punto di rappresentanza finalizzato a soddisfare sempre maggiori richieste e ampliare il bacino di utenza, un importante progresso per l’azienda che, insediata stabilmente nei due principali centri orafi della Campania, tiene d’occhio i mercati da due osservatori privilegiati e può programmare ancor più razionalmente l’espansione verso ulteriori segmenti di gioielleria di livello medio/alto.
Fratelli Dinacci che energia a cento e più anni di vita
Ilaria Gallozzi, un incontro esclusivo per nuove prospettive
L’azienda pianifica e struttura anche efficaci strategie di comunicazione per l’anno a venire, dove si prevede di reclutare, in qualità di testimonial, Ilaria Gallozzi, noto volto televisivo di Canale 5, che in questo 2024 ha già rappresentato il marchio in diverse iniziative di rilievo. I piani di comunicazione messi a punto dal team Dinacci mirano a raggiungere un pubblico quanto più ampio e targetizzato possibile, utilizzando specifici linguaggi e canali d’informazione fra quelli a maggiore impatto.
Fratelli Dinacci, what energy at 100+ years old. Two new projects with the goal of further quality shots and expanding the catchment area
A company that is never the same despite its 100-plus years of existence. Fratelli Dinacci recharges itself with energy with each project, two of them planned in the 2024/2025 biennium to expand its audience. In this part of the year they will continue to invest in the production of turned jewelry with the goal of reaching a higher level while remaining in line with basic pricing, thus not deviating from the strategic approach with the customer in terms of quality/price. Simultaneously, the second project: a new office in Oromare by 2025. An expansion of the representative point aimed at meeting increasing demands and expanding the catchment area.
Lux Coral, Ramponi: “La mia priorità è creare un team di persone motivate”
Le realtà aziendali che si distinguono devono essere strutturate, avere progettualità e solidità nelle proposte
Ilprimo obiettivo di un’azienda è il futuro, ma orientato ai risultati. Un concetto che si fa concreto investendo in professionalità di alto livello. Luca Ramponi è tra queste, e gli oltre 20 anni di esperienze pregresse lo vedono oggi nel ruolo di Direttore Commerciale per uno dei gruppi della gioielleria italiana: Lux Coral, esigente nella valutazione delle prestazioni dei propri collaboratori in vista dell’ottimizzazione dei processi aziendali.
◗ Allora, cosa significa essere sales manager oggi?
“Costruire un team di persone motivate attraverso progetti ed idee, all’altezza di un mercato in continua evoluzione per il raggiungimento di obiettivi comuni. Ma anche captare le esigenze dei Clienti e trasformarle con l’azienda in progetti concreti e vincenti”.
◗ Dal suo osservatorio, come/quanto è cambiato il settore, e quanto l'approccio alla vendita?
“Le realtà aziendali che si distinguono devono essere strutturate, avere progettualità e solidità nella proposta dei prodotti, perché si confrontano con clienti-imprenditori il cui successo è legato a partnership con marchi e brand portatori di business reale.
Indiscussi, quindi, i valori di tradizionalità, qualità e design del Made in Italy”.
◗ E il rapporto con il cliente in tempi digitali?
“Bisogna ascoltarli e coordinarli in un processo di campagne digital e social che rafforzino i loro risultati in vetrine nazionali. Come LuxCoral abbiamo allineato i nostri nuovi marchi (Dédié e Freelight) a questo progresso digitale con importanti investimenti in comunicazione e e-commerce mirati a veicolare i clienti finali presso i nostri dealers”.
◗ LuxCoral, tre anime diverse. Cosa le accomuna?
“Passione, maestria, esperienza nel tempo e, soprattutto, un processo produttivo totalmente interno, a garanzia di qualità, flessibilità e velocità. L’attenzione al servizio, al packaging e alla customer care sono elementi propri di ciascun marchio, da sempre”.
◗ In cosa si differenziano le strategie di vendita dei tre marchi?
“All’esclusiva gioielleria LuxGioielli, di ampia gamma e di alta qualità, prodotta interamente nella nostra fabbrica, abbiamo affiancato i due nuovi marchi, Freelight e Dédié, un’innovazione del settore al passo con i gusti e i desideri del consumatore di oggi. Tutti e tre i marchi godono di una visual identity che restituisce un posizionamento di tutto rispetto presso i nostri partner. Per noi è fondamentale renderli sempre più forti dando progettualità e profondità di gamma, scelte che ci hanno portato a risultati superlativi, con crescita a doppia cifra percentuale e il raggiungimento di considerevoli obiettivi. Inoltre, il marchio Dédié ha toccato l’importante traguardo di 100 concessionari ufficiali sul territorio nazionale, creando un network diffuso e dai molteplici vantaggi, sia per i partner sia per i consumatori finali. Le tre anime ci consentono una proposta completa e vincente in uno scenario in evoluzione, ma sicuramente legato a valori intramontabili del settore”.
“Bisogna ascoltare i clienti e coordinarli in un processo di campagne digital e social che rafforzino i loro risultati in vetrine nazionali”
◗ Il gioielliere sa raccontare i valori di una gemma lab grown firmata Freelight?
“È fondamentale che il nostro partner Freelight sappia trasferire correttamente al cliente i valori principali di una gemma lab grown. Per questo, l’azienda si impegna a formarlo costantemente e ad essergli di supporto perché possa comunicare esattamente quali opportunità rappresenta questa nuova proposta”.
◗ E dell’esclusività di un gioiello caratterizzato dalla personalizzazione quale è Dédié, sa farne percepire l'importanza?
“Dédié è, in modo inequivocabile, un gioiello di tendenza che ti rappresenta e ti distingue, e senza tralasciare la preziosità delle gemme e dell’oro 18kt. È un gioiello capace di racchiudere i momenti importanti della vita, le occasioni speciali, di attribuire un significato attraverso piccoli ciondoli simbolici. Senza dubbio non ha bisogno di particolari presentazioni, il cliente finale ne riconosce la versatilità e l’unicità grazie all’ampia gamma di catene e charms proposti. Ne identifica subito l’essenza dell’originalità e del significato”.
Dédié, in un filo d’oro la trasformazione del concetto di gioiello
Assoluta, indissolubile semplicità di un trend in fortissima crescita
“In un mercato sempre più globale che tende ad addomesticare le scelte abbiamo risposto con un gioiello personalizzabile”
A
Absolute, unbreakable simplicity of a fast-growing trend
Dédié - a brand of Lux Coral, promotes the 18-karat gold wire soldered directly to the wrist or ankle. Its creations, authenticated by the Dédié seal and presented in exclusive packaging, preserve the memory of a story, a feeling, a significant moment by enriching themselves with small charms with very different characters and all participating in a suggestion.
Through specialized know-how, Dédié provides all the necessary tools and an all-round service to jewelers for the creation of its soldered bracelets: the team provides training and assistance, and those who join the Dédié network receive lasers and corners, through various modalities, becoming to all intents and purposes official partners, for whom exclusive benefits are reserved.
d un gioiello si chiedono attributi specifici: dispiego di gemme, non di rado, opulenza, volumi oversize…. Dédiébrand di Lux Coral, promosso attraverso sponsorizzazioni su canali digitali e lanci commerciali, ha invertito il punto di osservazione trovando nella semplicità di un filo d’oro 18 carati (disponibile in tante varianti di spessore e colore), saldato direttamente al polso o alla caviglia (in alternativa anche nelle versioni collane, anelli ed orecchini), la condizione più vicina all’animo di chi lo indossa. Le sue creazioni, autenticate dal sigillo Dédié e presentate in un esclusivo packaging, non hanno bisogno di vani esibizionismi e si sottraggono alle convenzioni consegnando alle catenine un significato, un motivo che ne fa un dettaglio (agender) che pone l’accento sul concetto di infinito, e che investe la sfera
ancora più personale conservando la memoria di una storia, di un sentimento, di un momento significativo addizionando piccoli charms dai caratteri diversissimi e tutti partecipi di una suggestione. Attraverso un know-how specializzato nell’avvicinare le gioiellerie a questo nuovo segmento di mercato, Dédié fornisce tutti gli strumenti necessari ed un servizio a tuttotondo per la realizzazione dei suoi bracciali saldati: il team garantisce formazione e assistenza e chi entra nel network Dédié riceve laser e corner, attraverso varie modalità, diventando a tutti gli effetti partner ufficiale, a cui sono riservati esclusivi vantaggi.
Ad oggi, Dédié ha battuto sul tempo le previsioni stimate e vanta all’attivo già 100 concessionari.
È una preziosità non convenzionale, sinceramente apprezzata dal grande pubblico per il suo apporto minimalista, originale e ricco di contenuti. Ma il brand non si ferma qui: sono in fase di sviluppo i nuovi progetti per la primavera ‘25 di cui presenterà un’anteprima esclusiva in occasione di Vicenzaoro di gennaio (pad. 6 - stand 107).
in oro giallo e
ILe sfaccettature riverberano tanta luce, come fosse una goccia d’acqua incontaminata
l sedimento di un sapere antico traspare dalla classicità di Oxygène, che ora al centro delle sue preziosità mette una tonalità di acquamarina (pietra di punta dell’apprezzata e riconosciuta azienda di San Marino) di particolare densità, incorniciata dall’oro bianco (le griffe sono lasciate a vista) e da brillanti naturali, conflict-free, che ne riscattano la raffinatezza. Una parure (anello, orecchini e pendente) di remota nobiltà e moderno fascino che fa esibizione di una bellezza impermeabile alle mode perché effettivamente senza tempo - le sue creazioni sono destinate ad un pubblico vasto ed eterogeneo. Dietro ogni gioiello c’è un’innata abilità nel selezionare e acquistare gemme (i suoi materiali iconici unitamente alle perle) provenienti dalle più rinomate aree del mondo, e che vantano la perfezione del taglio esaltato in ogni sfumatura da maestri certificati di rinomate taglierie.
Oxygène: l’acquamarina la sua pietra di punta
La classicità dal fascino moderno
con
e
Manuela Telesca Chiamiamola con il giusto nome: artista
Per dare certezze alla sua buona gioielleria, Manuela si muove in maniera totalizzante su una doppia linea: capacità/competenze, sintetizzata da uno stile di cui, tra l’altro, se ne apprezza il lavoro interamente artigianale, fatto secondo tecniche di secolare tradizione, secondo un rito antico di antichi gesti. Ma le idee camminano più veloci del passato e si esibiscono in un design avveniristico, in una cruda metamorfosi della materia che diventa suggestione: un’anima che si ferma nel tempo. La trasformazione ha inizio con l’attenzione alle forme e al piacere di cercare qualcosa altro, forse presa di là dal nostro mondo o da graffiti preistorici inseguendo orizzonti immaginifici. C’è azzardo e c’è talento nella sua idea di lusso fatta di discordanze tra gemme detonatrici di luce, e incastonature opulenti e/o spartane, ma avvolgenti come un abbraccio.
«Lavoro con tutti i sensi mettendo dentro ogni mio gioiello qualcosa di ieri e di domani, qualcosa che scateni emozioni»
Una dichiarazione di fedeltà
al vero artigianato
in oro
Oxygène: aquamarine, its flagship stone. A classicism with modern appeal The ancient knowledge of classicism with a shade of aquamarine (the San Marino-based company’s flagship stone) of particular density at its center, framed by white gold and natural conflict-free diamonds. Ring, earrings and pendant intended for a wide and diverse audience. Behind each jewel is the skill of acquiring gems from the most renowned areas of the world, and the perfection of the cut enhanced by certified masters.
Manuela Telesca. Let’s call her by the right name: artist. To give certainty to her fine jewelry, Manuela moves on a style whose entirely handcrafted work is appreciated. But ideas walk faster than the past and perform in futuristic design, in a raw metamorphosis of matter. There is daring and there is talent in his idea of luxury made of discordance. “I work with all the senses by putting inside each of my jewelry pieces something from yesterday and tomorrow, something that triggers an emotion.”
ÈGli Orogatti creazioni artigianali
interessante notare come la disinvolta semplicità di una linea abbia in sé tutte le tangibili caratteristiche feline; come attraverso la forma e nella forma si ritrovino - senza ‘additivi’ - tangibili manifestazioni di identità. È l’interpretazione dell’essenzialità, l’espressione della creatività, ma con la certezza delle materie, diamanti, pietre preziose e oro, metallo per il quale la SJFCompany, distributrice di ‘Orogatti’, sembra non risentire della volatilità dei mercati, come spiegano le designer e founder del marchio, Maria Pia ed Eva: “per i nostri gioielli ci avvaliamo del drop-shipping, non facciamo magazzino perché produciamo su richiesta e non speculare sul prezzo dell’oro significa premiare la scelta di un oggetto artigianale che, al di la di tutto, rimane comunque un bene rifugio”
Sono creazioni in edizioni limitate o uniche il cui valore emotivo viene percepito da chi le acquista
Come tessere di un puzzle, il suo DNA combacia con le tendenze di stagione, ma uscendo dall’ovvio. Il minimal è altrove, qui si focalizza l’attenzione sulle dimensioni, sui grandi volumi che spettacolari lo sono nei fatti. Tracciano il fil rouge geometrie astratte che si esibiscono fluide negli anelli e negli orecchini XXL che dominano la scena con un ‘impatto immediato e un tocco retrò, e con quelli a bottone con un chiaro richiamo agli anni ’80 che incarnano essenzialità ed eleganza. Sono creazioni destinate a istituire complicità con chi le indossa: “È una straordinaria occasione per confrontarsi con il fashion, un solo gioiello finisce per definire anche un anonimo look in qualcosa di originale carattere. Scegliere i gioielli giusti significa abbracciare ciò che sei, senza compromessi!”
Essenzialità e luminosità dallo stile retrò
Teatralità, dunque, che emerge con maggior fermezza per la luce, quella sprigionata dalle superfici a specchio che ne sovvertono e ne confondono i profilirappresentazione simbolica del cambiamento. Come per ogni progetto di PittieSisi, ancora una volta qualcosa di grande risonanza per il mercato di riferimento.
Orogatti, customizable jewelry with added value: gold price unchanged from 2022 A line with all the feline characteristics, an interpretation of essentiality, but with the certainty of the materials, diamonds, precious stones and gold, a metal for which SJFCompany, distributor of ‘Orogatti,’ seems to be unaffected by market volatility, as explained by the designers and founder of the brand, Maria Pia and Eva.
PittieSisi una complicità di forme, di volumi, di luce Un
segno
tutti gli effetti moderno
PittieSisi, a complicity of shapes, volumes, light Like pieces in a puzzle, its DNA matches seasonal trends, but stepping out of the obvious. Minimal is elsewhere, here the focus is on size, on large volumes that are spectacular in fact. They trace the fil rouge abstract geometries that perform fluidly in the XXL rings and earrings that dominate the scene with an 'immediate impact and a retro touch and with the button ones with a clear reference to the 80s that embody essentiality and elegance.
Cierre Gioielli, l’autenticità delle donne al centro della campagna ADV 2024
La migliore tradizione orafa partenopea combinata con le più avanzate tecnologie, l’unicità del design nasce con la stessa Cierre Gioielli nel 1973, da allora un’affermazione rapida, consolidata. Oggi Cierre è un’azienda rinomata dentro e fuori Italia. Le sue ideazioni artigianali si sganciano da ogni convenzione, non convenzionale è la donna che le indossa, decisa a mostrarsi al lavoro e nella quotidianità nella sua naturale, irripetibile individualità, stanca di stereotipi. Ed è giusto questo il target di riferimento che Cierre intende intercettare, instaurando attraverso stampa e social un dialogo attento, modernissimo, con proposte all’altezza. Il nuovo claim della campagna ADV 2024 è, infatti, “Amo vivere la mia autenticità”, inno alla verità delle donne. Dedicato a chi preferisce le rughe ai filtri Instagram, l’imperfezione alla finzione, il sorriso alla fragilità. “Non resto ferma a guardare i miei anni ma vado diritta al dunque, sempre. Amo sbagliare, rimproverarmi ma anche accogliermi e amarmi. L’autenticità è la mia essenza, chiaramente, senza apparenza”. Quei gioielli Cierre, fatti di testa e di cuore, sono tutti per lei.
L’individualità al di sopra di stereotipi e convenzioni
Quello di Cierre è un messaggio dedicato a chi preferisce le rughe ai filtri Instagram, l’imperfezione alla finzione, il sorriso alla fragilità
Cierre Gioielli, women’s authenticity the focus of ADV 2024 campaign. The best Neapolitan goldsmith tradition combined with the most advanced technologies, the uniqueness of design was born with the same Cierre Gioielli in 1973, since then a rapid, consolidated affirmation. Today Cierre is a renowned company inside and outside Italy. Its handcrafted ideations disengage from any convention, unconventional is the woman who wears them, determined to show herself at work and in everyday life in her natural, unrepeatable individuality, tired of stereotypes. And this is just the target audience that Cierre intends to intercept, establishing through press and social media an attentive, ultramodern dialogue with proposals up to the mark.
invetrina
I GIOIELLI DEL SOLE
Eleganza, bellezza ed esclusività sono alla base dei gioielli in oro impreziositi da diamanti e pietre preziose. L’azienda tiene fede da sempre alla sua vocazione fondativa: costruire geometrie d’eleganza adoperando elementi puri come lo sono le migliori gemme disponibili sul mercato. L’audacia del brand scompagina in giusti limiti, i canoni classici per definire gioielli autorevoli, importanti ma anche pratici, dove il colore delle gemme dona luce e fluidità al gioiello.
Sovrani Gioielli punta al rétro, e fa rima con bello
Tutto cambia. Tutto passa. A volte tutto ritorna. Per chi l’ha vissuta, quella moda è una sorta di nostalgica congiunzione con il passato, a chi invece, per questione di età, come la Generazione Zeta, non è mai appartenuta, risvegliare quel tempo ‘out’oggi giustamente riconosciuto intramontabile! - è una piccola rivoluzione alle convenzioni, una trasparente manifestazione della propria singolarità. Voler far emergere chi si è veramente.
«Cerchiamo di ascoltare il cliente e il mercato in generale, per questo in ogni nostra collezione risiedono considerazioni profonde ed articolate»
Un nuovo linguaggio da grandi
soddisfazioni
A fare da cassa di risonanza di questa ultima tendenza è Sovrani Gioielli che per la sua concreta esperienza entra ora in gioco con un inconsueto alfabeto che abbandona il minimal per mettere l’accento su una raffinata opulenza decorativa fatta di bold, nelle forme e nei colori, e di volumi rilevanti, ovvero, note rétro che mettono d’accordo realtà molto distanti tra loro, giovanissime ed ex giovanissime, cancellando qualsivoglia gap. La scelta è stata premiata anche
alla passata edizione di Open Tarì dove l’azienda marchigiana ha conquistato il plauso del pubblico e forte attenzione dagli addetti ai lavori, aggiungendo così un altro tassello alla sua brand equity che contempla il ben fatto, la qualità e la durabilità - di stile e di materia.
Ed ecco per l’Autunno/Inverno 24/25 ancora un variegato design che mette il focus sull’intramontabile bianco e nero dall’allure anni ‘70, sulle sfere, sugli smalti, sui quarzi e sui colori illuminati da tanta luce, quella sfolgorante dell’ottone bagnato oro 18 carati, nelle collane, nei bracciali, negli orecchini e negli anelli importanti che anche indossati singoli non si fanno ignorare. Di grande portabilità di giorno quanto di sera, tutte le creazioni sono ben calibrate nell’eleganza - intangibile testimonianza della firma Sovrani Gioielli, insieme alla necessaria dedizione alla qualità ed ai dettagli, di cui da sempre si è dato cura.
Sovrani Gioielli goes for retro, and it rhymes with beautiful. A new language gives great satisfaction For those who lived it, that fashion is a conjunction with the past, for Generation Zeta a revolution to conventions. Acting as a sounding board for this trend is Sovrani Gioielli, which abandons minimal for a refined decorative opulence made of bold, in shapes and colors, and relevant volumes, i.e., retro notes that bring together young and old alike. The choice was also rewarded at the past edition of Open Tarì where the Marche-based company won acclaim from the public and strong attention from insiders. And here for Fall/Winter 24/25 is a varied design with a focus on black and white with a 1970s allure, on spheres, enamels, quartz and colors illuminated by the light of brass bathed in 18K gold, in necklaces, bracelets, earrings and important rings. Elegance of great wearabilityintangible evidence of Sovrani Gioielli's signature
“
Oggi c’è bisogno di certezze e di conferme e le nostre creazioni, nate da un design che riporta al passato, equivalgono ad un abbraccio, rassicurante.
Il passato è il nuovo presente
Quello che chiamiamo d’antan è un (grande) fenomeno a cui nessuno sa, o vuole, rinunciare. Tra pezzi originali e nuove creazioni, il passato è il nuovo presente. Più che nostalgia, è quel piacere di distinguersi che ha dato un duro colpo al fast fashion, così tanto demonizzato da chi ne ha preso coscienza - i giovani sono in prima linea. Il vero vintage strizza l’occhio agli anni ’70, ’80 e ’90 ma più in generale è il pezzo démodé che fa la differenza, sottolineando che nessuno è uguale all’altro.
con attenzione per la tradizione e l’eticità
A Speciale Austria innovazione design e creatività nelle collezioni delle aziende austriache
DVANTAGE AUSTRIA è l’agenzia ufficiale di internazionalizzazione delle imprese austriache che dipende direttamente dalla Camera Federale dell’Economia Austriaca. Con una rete di circa 100 uffici in oltre 70 paesi al mondo, offre alle aziende austriache una vasta gamma di servizi e supporto economico. In Italia, secondo partner commerciale dell’Austria, i 4 uffici di Milano, Padova, Roma e Bolzano organizzano ogni anno eventi, incontri, fiere, ecc. per agevolare la creazione di relazioni professionali. Inoltre, gli uffici di ADVANTAGE AUSTRIA facilitano il contatto con aziende austriache alla ricerca di importatori, distributori o agenti, forniscono informazioni dettagliate sulla Business Location Austria e assistenza per entrare nel mercato austriaco.
ADVANTAGE AUSTRIA is the official internationalisation agency for Austrian companies that reports reporting directly to the Austrian Federal Economic Chamber. With a network of about 100 offices in more than 70 countries worldwide, it offers Austrian companies a wide range of services and business support. In Italy, Austria’s second largest trading partner, 4 offices in Milan, Padua, Rome and Bolzano organise every year events, meetings, trade fairs, etc. to facilitate the establishment of professional relationships. Moreover, ADVANTAGE AUSTRIA Italia facilitates contact with Austrian companies looking for importers, distributors or agents, provide detailed information on the Business Location Austria and assistance in entering the Austrian market.
Karman Jewelry
karmanjewelry.com
L’azienda è specializzata nella produzione di gioielli dal design contemporaneo, creazioni che fondono individualità ed espressione artistica. Disegnata da Orsolya Karman, ogni collezione fonde un design accattivante, una maestria artigianale e una creatività giocosa. Ispirate ai fondamenti grafici e al minimalismo, le creazioni, realizzate con cura si affermano per la loro audacia e raffinatezza. Dagli eleganti anelli alle spille, i gioielli Karman catturano l’essenza dell’arte nella vita quotidiana, celebrando uno stile personale dalle narrazioni uniche.
The company specializes in contemporary designer jewelry, blending individuality with artistic expression. Designed by Orsolya Karman, each collection fuses captivating design, expert craftsmanship, and playful creativity. Inspired by graphic fundamentals and minimalism, the pieces are carefully crafted to make bold yet refined statements. From elegant rings to statement brooches, Karman Jewelry captures the essence of art in everyday life, celebrating personal style and unique narratives.
My Magpie Vienna
mymagpie.at
I suoi gioielli, che combinano l’estetica del modernismo viennese con la produzione stampata in 3D, rappresentano il marchio identificativo del brand. La designer industriale Stefanie Klausegger propone gioielli leggeri come piume realizzati in poliammide riciclata, con componenti in argento 925 placcato oro. “Per me è importante rendere l’architettura, l’arte e la cultura indossabili. L’Art Nouveau viennese mi ha sempre affascinato. Ogni passeggiata a Vienna mi fornisce molte suggestioni”, afferma Klausegger facendo riferimento alle sue fonti di ispirazione.
Jewelry pieces that combine the aesthetics of Viennese modernism with 3D printed production are the core of the Viennese jewelry label My Magpie Vienna. The brand of the industrial designer Stefanie Klausegger offers feather-light jewelry made of recycled polyamide, partly with components in gold-plated sterling silver 925. “It is important to me to make architecture art and culture wearable. Viennese Art Nouveau has always fascinated me. Every walk through Vienna provides me with a lot of inspiration for my jewelry designs,” Klausegger says of her favorite epoch.
un-wearable-design.com
un_wearable by Güzin cerca di sfidare la nozione classica di gioiello, rendendo meno netti i confini tra moda e design. Modernità e tradizione, leggerezza, contrasti audaci e forme geometriche presentate in una nuova prospettiva sono le caratteristiche fondamentali del marchio. Realizzate attraverso una combinazione accurata di materiali non convenzionali, e tecnologia di stampa 3D, ne fa creazioni semplici e stabili.
un_wearable by Güzin seeks to challenge the classical notion of jewellery, whilst blurring the boundaries between fashion and design. Modern yet traditional, lightweight-ness, bold contrasts and geometric shapes presented in a refreshingly new perspective are the underlying characteristics of un_wearable by Güzin. Realised through a carefully chosen combination of unconventional materials and 3D printing technology creating pieces that are apparently simplistic yet reassuringly stable.
Sakiba
sakiba.com
La filosofia del brand è la giusta simbiosi tra buon design contemporaneo, artigianato tradizionale ed efficacia sociale. Da 14 anni infatti, i gioielli di Sakiba sono realizzati secondo una tecnica tradizionale applicata nelle “Wiener Werkstätten” 100 anni fa. Ogni pezzo è realizzato a mano con perle di vetro di Boemia assemblate con salari equi in una cooperativa di donne dell’Africa occidentale, che garantiscono dignità e indipendenza alle donne del Terzo Mondo. La finitura di ogni pezzo viene eseguita nel laboratorio di Vienna.
Our vision is the symbiosis of good contemporary design, traditional crafts and social effectiveness. For 14 years now, Sakiba has stood for high quality, clear shapes and strong colors. Jewelry by sakiba is made in a traditional technique applied in the „Wiener Werkstätten“ 100 years ago. Every piece is handcrafted with Bohemian glass beads. Sakiba stands for dignity and independence for women in the Third World. The glass beads are assembled at fair wages in a women’s cooperative in West Africa after sakiba’s designs. The finishing of every piece is carried out in our workshop in Vienna.
Orecchini
orecchini.at
Il marchio di orecchini celebra la bellezza della natura attraverso design raffinati realizzati in corno di bufalo, madreperla e altri materiali naturali. Creazioni di alta qualità, create con cura, mostrano texture e colori unici che riflettono le trame organiche. L’approvvigionamento è etico, perchè l’azienda si assicura che i materiali adottati siano ottenuti in modo responsabile. L’impegno esclusivamente artigianale, garantisce che ogni orecchino non sia solo un accessorio di stile, ma anche un pezzo di conversazione. Ogni paio è realizzato a mano a Salisburgo.
Our earring brand celebrates the beauty of nature through exquisite designs crafted from buffalo horn, mother of pearl, and other natural materials. On high-quality studs thoughtfully created, showcasing unique textures and colours that reflect the organic world. We prioritize ethical sourcing, ensuring our materials are responsibly obtained. Our commitment to craftsmanship guarantees that every earring is not only a stylish accessory but also a conversation piece. Each pair is handmade in Salzburg.
Magic Pearl Austria
magicpearl.at
Magic Pearl Austria di Svetlana Frühwald è una giovane azienda con sede a Salisburgo. Propone fashion jewels realizzati con perle luminose che riflettono la luce in modi diversi. Colorate ed esclusive, sono molto apprezzate dai suoi clienti.
Magic Pearl Austria by Svetlana Frühwald is a young company based in Salzburg. We offer fashion jewelry made from luminous pearls that reflect light in different ways. Colorful and exclusive, we delight our numerous customers.
HAPPy HOLIDAyS
Antonino De Simone (www.antoninodesimone.it) Anelli in oro giallo e bianco 18 kt con sfera in corallo rosso del Mediterraneo e perla South Sea con diamanti. Pezzi unici / Bracciali in oro bianco 18 kt, con perle AKoya e diamanti; sfere in corallo rosso del Mediterraneo e diamanti. Pezzi unici
Fab Gobetti (www.alicegioielli.it) Parure in oro 18 kt con catena e gocce diamantate. Pendente goccia in oro e madreperla. Collezione AI 24/25 Alice Young di Fab Gobbetti
e charm con fiori diamantati. Fiore forato in oro 18 kt e malachite. Orecchini con goccia in oro e madreperla. Collezione AI 24/25 Alice Young di Fab
Fab Gobetti (www.alicegioielli.it) Collana e bracciale in oro 18 kt, con catena forzatina
Credits:
Credits: massimodutti.com
Credits:
Credits: dolcegabbana.com
Credits: maisonjor.com
Ribes, mirtillo, lampone, uva spina. La palette della stagione fredda si fa decisamente succosa. E regala agli accessori un sapore tutto nuovo. Borse a spalla dalle nuance corpose, collane sautoir infuse di note acidule e brillanti, slingback dal finish sciroppato. Pronte a fare il paio con montature tono su tono e soffici complementi in lana e cashmere a prova di palati esigenti. Da gustare - pardon, indossare - in tutte le salse.
Currant, blueberry, raspberry, gooseberry. The palette of the cold season definitely gets juicy. And it gives accessories a whole new flavor.
frutti di bosco
Shoulder bags in full-bodied hues, sautoir necklaces infused with tart and bright notes, slingbacks with a syrupy finish. Ready to pair with tone-on-tone frames and fluffy wool and cashmere complements to test discerning palates. To be enjoyed - pardon me, worn - in all sauces.
Credits:
Credits:
Credits: theattico.com
La famiglia Giannotti una storia di tradizione e passione
di Salvatore Perillo
Il nostro brand è un certificato di garanzia e di solidità che attesta il lavoro e l’impegno delle generazioni che ci hanno preceduto
Una miscela di arte e di intuizioni, quella che caratterizza da ben sette decenni il lavoro continuo di ricerca e di sviluppo di una delle più prestigiose realtà italiane in materia di produzione e di commercializzazione di oreficeria e di prodotti preziosi, la Roberto Giannotti & figli srl, proprietaria del marchio Giannotti Diffusione.
Settant’anni di impegno costante che diventa, di per sè, marchio di autenticità e garanzia di raffinatezza e di alta professionalità.
“Siamo un’azienda in forte dinamismo che non si ferma mai, e, d’altronde settant’anni di storia aziendale, questo dimostrano”. Commenta così Lucia Giannotti, Responsabile comunicazione e marketing il traguardo raggiunto, facendo un bilancio e guardando contestualmente al futuro.
“Il nostro brand è un certificato di garanzia e di solidità che attesta il lavoro e l’impegno delle generazioni che ci hanno preceduto. Si parte da qui per le nuove ed importanti sfide che ci attendono, in primis, lo sviluppo digitale. Sarà massimo, infatti, ogni nostro sforzo teso all’implementamento delle strategie
digitali, finalizzate ad una maggiore offerta di servizi al cliente. Il segreto di questi settant’anni? Non essersi mai fermati al gusto personale, ma aver teso l'occhio alle esigenze del mondo circostante”. Sulla stessa linea è il cugino Roberto Giannotti: “è un traguardo di passione nato dall'amore e dalla dedizione dell'omonimo fondatore, all'inizio degli anni ‘50 del secolo scorso”.
Sono anni importanti, quelli, per la vita del Paese che tenta, affannosamente, di risollevarsi dalle macerie del conflitto mondiale; anni di veloce transizione, di straordinaria crescita economica e di profonda trasformazione sociale, talmente incisivi da trasformare la società umana più profondamente di qualunque altro periodo di analoga brevità.
Proprio in quegli anni parte la scalata attraverso scelte strategiche antesignane e coraggiose che, passo dopo passo, hanno delineato il profilo di un autentico colosso imprenditoriale nazionale.
“Siamo stati solo rispettosi - proseguono i cugini Giannottidello spirito e dei valori trasmessici da nonno Roberto e nonna Lucia ai quali va la sincera gratitudine di tutti noi nipoti. È, dunque, con soddisfazione che ci prepariamo a lanciare in campo anche la nostra quarta generazione, istruita ed educata ai medesimi valori del sacrificio e della passione, ingredienti fondamentali di questa attività”
Ogni nostro sforzo è rivolto all’implementamento delle strategie digitali, finalizzate ad una maggiore offerta di servizi al cliente.
Una storia declinata attraverso il tempo e caratterizzata da non poche difficoltà ed imprevisti, tra i quali la prematura scomparsa del fondatore e che non ha mai tradito la fedeltà e la coesione all’idea progettuale iniziale.
Giannotti diffusion, a story of tradition and passion
A blend of art and intuition, that which has characterized for seven decades the continuous work of research and development of one of the most prestigious Italian companies in the production and marketing of goldsmithing and precious products, Roberto Giannotti &figli srl, owner of the Giannotti diffusion brand. Seventy years of constant commitment that becomes, in itself, a mark of authenticity and a guarantee of refinement and high professionalism. “We are a company in strong dynamism that never stops, and, then again, seventy years of company history, this shows.” This is how Lucia Giannotti, Communications and Marketing Manager, comments on the milestone reached, taking stock and looking at the future at the same time.“Our brand is a certificate of guarantee and solidity that attests to the work and commitment of the generations that preceded us. We start from here for the new and important challenges that await us, first and foremost, digital development.” It is that of the company, a history declined through time and characterized by not a few difficulties and unforeseen events, including the untimely death of the founder, and which has never betrayed loyalty and cohesion to the initial project idea.
Settant’anni di storia, settant’anni di famiglia
Il Fondatore Roberto Giannotti ha iniziato la propria attività in un piccolo laboratorio nel centro della Napoli post bellica. Scomparso prematuramente, è stata la consorte Lucia a dare un grosso imprinting all’attività aziendale. Il Gruppo Giannotti, comprende attualmente 4 Società ed altrettante diversificazioni di business e fonda sul cambio generazionale una delle sue principali direttrici di sviluppo.
Settant’anni di storia ed una qualificata capacità professionale, soprattutto, un modello di responsabile imprenditorialità.
PERLE dalnelGiappone mondo
Giappone, parco nazionale di Ise-Shima, qui inizia il nostro grand tour alla scoperta delle Pearl farm dove da vienegenerazioni coltivata la perla Akoya
Tre Ambasciatori per raccontare al mercato italiano la tradizione della produzione delle perle giapponesi: questo è stato l’obiettivo della missione organizzata dalla Japan Pearl Exporter’s Association (JPEA). A metà ottobre Michela Amenduni Product Marketing & Communication Manager - Jewellery & Fashion Division Vicenzaoro, Paola de Luca direttore creativo di Trendvision Jewellery + Forecasting, e Giovanni Micera direttore di Preziosa Magazine hanno avuto la possibilità di visitare e di conoscere i protagonisti di questa bellissima storia iniziata più di un secolo fa.
AToba il tempo sembra essersi fermato al 1893, l’anno zero delle perle coltivate Akoya. Ogni cosa sembra rievocare i tentativi di Kokichi Mikimoto per ottenere, da un minuscolo pallino di madreperla, innestato con precisione chirurgica nel nucleo dell’ostrica, una perla perfetta. L’isola delle perle di Mikimoto è un luogo incantato nel Parco nazionale di IseShima, non molto distante da uno dei posti più sacri di tutto il Giappone, il Grande Santuario di Ise, risalente al 690 d.C. e dedicato ad Amaterasu, la dea del Sole, che, come previsto dal culto shintoista, viene demolito e ricostruito ogni venti anni. Attraversato il ponte di collegamento con la terraferma, si è accolti dall’imponente statua di Kokichi Mikimoto, eretta nel 1953, nella sua versione più iconica: lo scettro imperiale nella mano destra, mantello e cappello a bombetta. Il museo, che domina l’intera area, è diviso in sezioni, con una parte dedicata al ciclo produttivo delle perle e un’altra, al piano superiore, circondata da enormi vetrate con vista sulla baia dove avvengono le coltivazioni, che custodisce i ricordi più preziosi della vita di Mikimoto. Significativo, all’ingresso, un pannello dal titolo “Come sono nate le perle”, che ricorda ai visitatori come “la differenza tra le perle naturali e quelle coltivate sia semplicemente una questione di paternità, a seconda se sia la natura o l’uomo a far partire il processo”. In effetti, coniugando sapientemente tradizione e innovazione, nello specchio d’acqua a ridosso del memoriale di Mikimoto ancora oggi si immergono le Ama-san, mitiche pescatrici di ostriche, con qualsiasi temperatura (tranne a gennaio e febbraio), legate a ceste di bambù, vestite di bianco e senza l’ausilio di respiratori. Secondo la leggenda, una principessa, visitando tale regione alla ricerca del tempio della dea del Sole, aveva incontrato una giovane Ama, che si tuffò per regalarle un abalone dai colori iridescenti. Il dono fu talmente apprezzato che tuttora tale conchiglia viene donata, ogni anno, alla divinità del Santuario di Ise. I locali dove si effettuano gli innesti sono rimasti quelli di una volta, in prevalenza a conduzione familiare e più simili a case di pescatori, come quelle delle novelle di Giovanni Verga, che a incubatori di gemme da migliaia di yen, che splendono nelle gioiellerie di tutto il mondo. Del resto, la differenza sta nell’abilità umana, che esegue alla perfezione la tecnica tramandata da oltre cento anni dal re delle perle e nelle caratteristiche uniche del mare dell’arcipelago di Ise, che culla e nutre le ostriche durante il lungo periodo di gestazione. È una novità assoluta
Tradizione,
eleganza e connessione con il mare
di Giovanni Micera
di Silvio Ciniglio (segue)
La cultura è l'anima di un popolo: rappresenta l'insieme di tradizioni, valori, credenze, arti e conoscenze che si tramandano di generazione in generazione e che definiscono l'identità collettiva di una comunità. È attraverso la cultura che un popolo può riconoscersi, capire il proprio passato e orientarsi verso il futuro. Senza cultura, una società rischia di perdere il proprio senso di appartenenza e coesione, perché è proprio attraverso i simboli, i riti e le storie condivise che si costruiscono i legami fra le persone.
Ad esempio La cultura delle perle ha un significato profondo e unico per il popolo giapponese, rappresentando non solo un
A Toba, nel Parco nazionale
di Ise-Shima, il tempo
sembra essersi fermato
Nello specchio d’acqua a ridosso del memoriale di Mikimoto ancora oggi si immergono le Ama-san, mitiche pescatrici di ostriche, legate a ceste di bambù, vestite di bianco e senza l’ausilio di respiratori
per i giapponesi aver aperto con tanta generosità agli occidentali le porte dell’universo delle perle coltivante, fatto non solo di siti di coltivazione marini, ma anche di sofisticati poli scientifici. Nel mese di aprile 2024, all’interno dell’Istituto di Ricerca di Mikimoto è stato inaugurato il centro di genetica della Japan Pearl Promotion Society. Il direttore del laboratorio, Takeshi Takeuchi, ha evidenziato con orgoglio come il gruppo che coordina sia stato il primo al mondo nel 2012 a decodificare il genoma dell’ostrica perlifera, riportando i risultati su riviste accademiche internazionali, mentre nel 2022 si è giunti a determinare la composizione quasi completa del genoma. Si tratta di un lavoro decisivo per garantire un futuro alle perle coltivate, prese di mira dai cambiamenti climatici e dagli attacchi degli agenti patogeni. Il viaggio si è concluso simbolicamente a Kobe, primo porto degli italiani giunti in Giappone alla fine del 1800 e perciò, nel 1944, sede del Consolato d’Italia, prima del trasferimento a Osaka. Kobe resta attualmente lo snodo principale per il commercio delle perle, sede delle industrie operanti nel settore e dell’organizzazione di categoria, la Japan Pearl Exporters’ Association (JPEA), che conta ben 135 associati. Un episodio raccontato dal membro più anziano, novantunenne, legato a Kokichi Mikimoto, che aveva conosciuto quando era giovanissimo, testimonia il profondo legale con il nostro Paese. Bartolomeo D’Elia, figlio di Joseph, nel 1948, all’età di 26 anni,
importante aspetto economico ma anche un simbolo di bellezza, tradizione e connessione con il mare.
Per il Giappone, le perle sono un emblema di congiunzione con l'ambiente marino, fonte di sostentamento e spiritualità. In molte culture giapponesi, il mare è venerato come forza sacra, e le perle, che nascono al suo interno, vengono associate a purezza e protezione. Oggi, la cultura delle perle rimane un orgoglio nazionale e una componente dell’identità giapponese: in particolare le famose perle Akoya, sono considerate tra le più raffinate al mondo. Questo settore non solo rappresenta una tradizione e una forma d’arte, ma è anche un simbolo dell’abilità giapponese di unire tecnologia e rispetto per la natura e in questa maniera le perle continuano a essere un simbolo
È una novità assoluta per i giapponesi aver aperto con tanta generosità agli occidentali le porte dell’universo delle perle coltivante, fatto non solo di siti di coltivazione marini, ma anche di sofisticati poli scientifici
si trovava a Tokyo per imparare a selezionare le perle sotto la guida del cugino paterno Enrico D’Elia. Il Giappone aveva istituito il CILC (Closed Institutions Liquidating Committee) per volere degli Stati Uniti, tra i cui scopi vi era quello di sottrarre le perle ai produttori per venderle all’asta. Una notte di maggio, mentre Bartolomeo D’Elia era pronto a rientrare a New York, fu svegliato alle 2:00 dal suono del telefono.“Chi parla?”. “Bart”, disse la voce dell’altra parte. “Il vecchio vuole vederti. Non posso parlarne al telefono, ma so che è un’occasione a cui non vorrai rinunciare. Domani sarai all’isola” e riagganciò. Il vecchio era Kokichi Mikimoto, 89 anni, amico dei D’Elia. L’isola era Toba. Il volo verso gli USA fu cancellato da Bartolomeo, che preferì recarsi a Toba. Fu accolto da Mikimoto, che lo condusse all’interno della sua piccola abitazione. Il pavimento in legno scricchiolava, si sedettero e parlarono davanti ad una tazza di tè. Fu allora che Mikimoto gli riferì di aver consegnato moltissime perle al CILC, poi sorrise e aggiunse di averne trattenute alcune per sé e che Bart vi era seduto sopra. Così D’Elia si accorse che sotto le assi del pavimento era custodita la collezione privata di Mikimoto, selezionata personalmente dal maestro delle perle. “Se le vuoi compare, sono tue”, aggiunse Mikimoto. E così D’Elia fece l’acquisto di perle che capita una sola volta nella vita.
di eleganza, disciplina e patrimonio culturale, incarnando la capacità del Giappone di rispettare il proprio passato e, allo stesso tempo, di evolvere in armonia con il mondo moderno. Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di essere stato ospite della Japan Pearl Exporters Association e sono rimasto affascinato da quanto questo lavoro richieda pazienza, cura e conoscenza dell’ambiente marino. Il metodo di coltivazione che Mikimoto Kokichi introdusse più di un secolo fa è ancora seguito con grande dedizione: ho visto come gli artigiani inseriscono con precisione un piccolo nucleo all’interno delle ostriche, le quali vengono poi coltivate nelle acque calme e pulite delle baie giapponesi, in modo che possano produrre perle di altissima qualità. Ma quello che mi ha colpito di più e come dall’innesto alla vendita non c’è passaggio dove la capacità e la sensibilità del singolo operatore siano determinanti e niente è affidato alle macchine.
L’isola delle perle di Mikimoto è un luogo incantato, e gli spazi dove si effettuano gli innesti sono rimasti quelli di una volta, in prevalenza a conduzione familiare e più simili a case di pescatori
In Toba, time seems to stand still in 1893, the year zero of Akoya cultured pearls. Everything seems to evoke Kokichi Mikimoto's attempts to obtain, from a tiny ball of mother-of-pearl, grafted with surgical precision into the core of the oyster, a perfect pearl. Mikimoto's Pearl Island is an enchanted place in Ise-Shima National Park, not far from one of the most sacred places in all of Japan, the Great Ise Shrine. Crossing the bridge connecting it with the mainland, one is greeted by the imposing Mikimoto statue, erected in 1953. The museum, which dominates the entire area, is divided into sections, with one part devoted to the production cycle and another, on the upper floor, surrounded by huge windows overlooking the bay where the cultivation takes place. In the body of water next to the Mikimoto memorial, Ama-san, mythical oyster fishermen, tied to bamboo baskets, dressed in white and without the aid of respirators, still dive. The places where the grafts are made have remained as they once were, mostly family-run and more like fishermen's homes than the thousand-yen gem incubators that shine in jewelry stores around the world. After all, the difference lies in human skill, which executes to perfection the technique handed down for more than a hundred years by the pearl king, and in the unique characteristics of the sea of the Ise archipelago, which cradles and nurtures the oysters during the long gestation period. This is the first time the Japanese have so generously opened the doors of the pearl cultivation universe to Westerners, made up not only of marine cultivation sites but also sophisticated scientific centers. April 2024 saw the opening of the Japan Pearl Promotion Society 's genetics center within the Mikimoto Research Institute, which was the first in the world to decode the genome of pearl oysters. This is crucial work to ensure a future for cultured pearls, which are targeted by climate change and pathogen attacks. The trip symbolically ended in Kobe, which currently remains the main hub for the pearl trade, home to the industries involved and the trade organization, the Japan Pearl Exporters' Association (JPEA), which has as many as 135 members.
Tra folklore e tradizione , il Giappone della modernità si rivela terra di grandi c0ntraddizioni che non hanno intaccato il grande fascino e la sua milleniaria cultura
JPEA, unico riferimento mondiale per le perle giapponesi
Da anni è attivo un disciplinare
La Japan Pearl Exporters’ Association (JPEA) è molto più di un’associazione di categoria. In Giappone è il riferimento assoluto per chi opera nel meraviglioso mondo delle perle coltivate. La sede istituzionale è a Kobe, l’equivalente della silicon valley per le aziende del settore, città internazionale, aperta dal 1800 al mondo occidentale e soprattutto agli italiani. Fino al 1998 il Governo giapponese si era occupato di certificare direttamente la qualità delle perle esportate, attività in seguito preservata grazie all’intervento di alcune organizzazioni di coltivatori, tra cui la JPEA, che si sono attrezzati per mantenere i livelli di qualità elevati. La selezione è durissima e solo il 5% delle perle coltivate è considerata di alta qualità (hanadama), mentre il 28% è classificato come commerciabile, il 17% non idoneo al mercato, per il 5% il processo non va oltre la fase di innesto e, infine, per la restante parte la scelta si ferma molto prima, a causa di eventi che colpiscono le ostriche perlifere, come le maree rosse, i tifoni o i predatori marini. I criteri di valutazione sono codificati e racchiusi in un testo del 2014 della Japan Pearl Promotion Society, denominato “Pearl Standard”, custodito come una reliquia da ciascun associato, opponibile erga omnes in caso di dispute o, più semplicemente, consultabile per ogni curiosità. Si parte dalle definizioni di carattere generale sulla natura delle perle, classificate come “metaboliti presenti nei molluschi vivi” (articolo 1), distinguendo, poi, tra perle naturali e coltivate, queste ultime, peraltro, ugualmente considerate ‘naturali’, secondo l’insegnamento di Mikimoto, per il quale la differenza consiste solo per il modo, spontaneo o meno, con il quale inizia il processo. C’è pure un paragrafo sulle perle d’imitazione (o artificiali), che nulla hanno a che vedere con quelle che superano la spietata selezione nelle acque di Ise e infatti non sono generate dalle ostriche, ma prodotte in fabbrica per replicare l’aspetto, il colore e le altre caratteristiche delle perle naturali o coltivate (articolo 1.3). Nonostante l’enorme considerazione per le perle coltivate, il ‘codice delle perle’ avverte che solo quelle naturali possono essere definite vere (“true”) e ciò per evitare fraintendimenti (articolo 2.1.1), mentre, parlando di perle coltivate, è preferibile specificare il tipo di ostrica da cui
I criteri di valutazione sono codificati e racchiusi in un testo del 2014 della Japan Pearl Promotion Society, denominato “Pearl Standard”, custodito come reliquia da ciascun associato
provengono, come, ad esempio, Akoya, Shirocho o Kurocho. Le prime sono considerate le migliori qualitativamente e hanno dimensioni che variano dai 3 ai 9 millimetri, anche se c’è una preferenza a realizzare misure tendenti ai valori più alti della scala, probabilmente per massimizzare l’enorme investimento iniziale. La qualità si misura in base alla lucentezza, che non deve essere influenzata dall’accumulo di strati prismatici o di sostanze organiche. La madreperla, inoltre, deve essere uniforme e liscia. Le imperfezioni sono tollerate, ma non devono essere così evidenti da danneggiare la struttura generale della perla (articolo 4.2.3). Non mancano, in conclusione, indicazioni sulla cura delle perle, una volta acquistate dal consumatore finale. Le raccomandazioni prescrivono di non applicare cosmetici e profumi prima di indossare le perle e di riporle in un panno morbido dopo l’utilizzo. Quando non vengono messe per lunghi periodi, devono essere regolarmente asciugate e custodite in maniera separata dagli altri gioielli, per evitare che possano danneggiarsi dal contato con metalli od oggetti appuntiti (articolo 6). (S.C.)
The Japan Pearl Exporters' Association (JPEA) is much more than a trade association. In Japan it is the absolute reference for those working in the wonderful world of cultured pearls. Its institutional headquarters is in Kobe, the equivalent of silicon valley for companies in the industry, an international city that has been open since the 1800s to the Western world and especially to Italians. Until 1998, the Japanese government was responsible for directly certifying the quality of exported pearls, an activity later preserved through the intervention of a number of grower organizations, including the JPEA, which have equipped themselves to maintain high quality levels. The evaluation criteria are codified and encapsulated in a 2014 text of the Japan Pearl Promotion Society, called the “Pearl Standard,” guarded like a relic by each member, opposable erga omnes in case of disputes or, more simply, consultable for any curiosity.
#pearlcore effetto perlage
Chicness in modalità totale. Le perle sono le protagoniste della moda di stagione: irregolari o perfettamente sferiche, naturali oppure in resina, abbandonano definitivamente l’immagine classicheggiante e un po’ fané ad esse tradizionalmente associata per trasformarsi in un eclettico fil blanc che si dipana non solo sui gioielli, ma anche su borse, calzature, accessori. Diventando dettaglio ricorrente persino su abiti, cappotti e blazer. E mentre la tendenza #pearlcore continua a spopolare su TikTok (e nei guardaroba delle giovanissime fashionistas della Gen Z), in passerella le perle dettano nuove coordinate di stile. Sono discrete e bourgeois quelle che spuntano dai colletti rigorosi delle camicie firmate Miu Miu, mentre da Moschino prendono le sembianze di inediti sautoir, ironicamente aggrovigliati su completi total black. Sensuale e moderna l’interpretazione di Lorenzo Serafini per Philosophy, che incastona micro boule opalescenti su strati leggerissimi di tulle stretch; moderna, ma contaminata da un’estetica retrò la proposta di Dior; opulenta quella di Alessandro Michele per la sua collezione di debutto alla direzione creativa di Valentino - la Resort 2025 - con cascate di perle applicate copiosamente su outfit all’insegna del mix & match. Perle dalla testa ai piedi, dunque, declinate in ogni variante possibile. Che siano loro le nuove “girl’s best friend”?
Chicness in total mode. Pearls are the stars of this season’s fashion: irregular or perfectly spherical, natural or in resin, they definitively abandon the classical and somewhat fané image traditionally associated with them to become an eclectic fil blanc that unravels not only on jewelry, but also on bags, footwear, and accessories. Becoming a recurring detail even on dresses, coats and blazers. And while the #pearlcore trend continues to pop on TikTok (and in the wardrobes of the very young Gen Z fashionistas), on the runway pearls dictate new style coordinates. They are discreet and bourgeois the ones sprouting from the rigorous collars of Miu Miu's signature shirts, while at Moschino they take the shape of unprecedented sautoirs, ironically tangled on total black suits. Sensual and modern is Lorenzo Serafini’s interpretation for Philosophy, which embeds opalescent micro boules on very light layers of stretch tulle; modern, but contaminated by a retro aesthetic is Dior's proposal; and opulent is Alessandro Michele's for his debut collection at the creative direction of Valentino - the Resort 2025 - with cascades of pearls applied copiously on outfits under the banner of mix & match. Pearls from head to toe, then, declined in every possible variation. Could they be the new “girl’s best friend”?
Credits: kimhekim.com
Credits: mytheresa.com
Ogni gioiello, disegnato per celebrare i momenti più preziosi della vita, è un invito a indossare la propria essenza con grazia e a lasciare che il fascino delle perle riveli la propria luce interiore Soirée Collection. Coscia
Credits: coscia.it
#pearlcore
Cappotto con maniche arricciate e perle. Mother of Pearl
Credits: motherofpearl.co.uk
Credits: oxygene.sm
Credits: dior.com
con perle. Roger Vivier
Credits: rogervivier.com
Credits: simonerocha.com
Credits:
Credits: it.louisvuitton.com
Coscia: “Il Giappone rappresenta per la nostra azienda un modello di come fare commercio”
di Salvatore Perillo
Le tre generazioni della
è un legame storico che avvicina le sponde d’Oriente a quelle d’Occidente, un “fil blanc” che lega la cittadina vesuviana di Torre del Greco a quella nipponica di Kobe, centro mondiale della commercializzazione delle perle coltivate, “le perle Akoya”. Simbolo di purezza ed eleganza, l’oro bianco d’Oriente ha unito la sua storia all’ormai secolare via del commercio praticato da diversi commercianti di Torre del Greco, in particolare modo, l’azienda Coscia, che oggi rappresenta una delle maggiori espressioni del gioiello con perla, nonché, emblema d’eccellenza sullo scenario internazionale. Tutto nasce agli inizi degli anni ’60, durante quella meravigliosa stagione di rilancio economico che, in appena un ventennio portò l’Italia ad essere la quinta potenza mondiale. Vittorio Coscia, poco più che trentenne, intuisce la rilevanza e la novità del prodotto, poco diffuso sul mercato europeo e inizia così un rapporto di interscambio costante e continuo con il Giappone giunto fino ai giorni nostri. “Il Giappone - nelle parole di Giancarlo Coscia attuale CEO dell’azienda - rappresenta per la nostra famiglia un autentico modello di come fare commercio. Tradizione, serietà, costanza nell’ impegno e dedizione al lavoro, sono stati i fondamenti principali della continuità aziendale. Il popolo giapponese, infatti, si distingue per precisione, serietà e disciplina”. Oggi, Coscia gioielli, è un brand di eccellenza, costruito lontano nel tempo, che partendo dalla singolarità della materia prima, le perle, ha sviluppato collezioni di gioielli con perla in vari segmenti, offrendo alla propria clientela prodotti raffinati e di qualità.“Innovazione nel design e controllo della qualità sono per noi elementi prioritari - precisa Vittorio Coscia Jr, quarta generazione - perché ci consentono di declinare la nuova visione del gioiello con perle adeguandolo alle ultime tendenze della moda”.
Agli inizi degli anni ’60. Vittorio Coscia, intuisce la rilevanza e la novità del prodotto, poco diffuso sul mercato europeo e inizia così, un rapporto di interscambio costante e continuo con il Giappone
There is a historical bond that brings together the shores of the East and those of the West, a “fil blanc” that binds the Vesuvian town of Torre del Greco to the Japanese town of Kobe, the world center of the commercialization of cultured pearls, “the Akoya pearls.”
A symbol of purity and elegance, the white gold of the East has united its history with the now centuries-old trade route practiced by several Torre del Greco merchants, in particular, the Coscia company, which today represents one of the major expressions of pearl jewelry, as well as, an emblem of excellence on the international scene. “Japan - in the words of Giancarlo Coscia current CEO of the company - represents for our family an authentic model of how to do business. Tradition, seriousness, constancy in 'commitment and dedication to work, have been the main foundations of the company's continuity. Indeed, the Japanese people are distinguished by precision, seriousness and discipline.”
Linea d’Ombra insuperabile
Contemporaneo e vintage, due mondi che in orologeria non si mescolano
The Shadow Line: A Confession (in italiano La linea d’ombra. Una confessione) è un romanzo breve di Conrad, uno dei suoi ultimi lavori e anche uno dei suoi libri più celebrati. Conrad, per linea d’ombra, intende quell’espressione “che ci avverte di dover lasciare alle spalle le ragioni della prima gioventù”. Insomma, un confine, uno spartiacque. Anche nell’orologeria c’è la “linea d’ombra”. È il confine che da decenni esiste tra gli appassionati di vintage e di orologi contemporanei. E anche in questo caso c’è una “confessione” da fare: questo confine è pressoché invalicabile.
Cosa intendiamo con questa affermazione? Semplice: i rispettivi clienti quasi mai attingono all’altro settore. Perché?
«Sappiamo che i grandi collezionisti che comprano i vintage più rari di Patek e Rolex non hanno nessuna suggestione per la produzione contemporanea»
Le motivazioni sono molteplici: suggestioni tecnico-estetiche differenti, padronanza delle conoscenze specifiche, sfiducia nei canali di vendita dell’altro settore, eccetera.
Entriamo nell’argomento, spiegando brevemente i rispettivi mondi. Innanzitutto va delimitato l’ambito del vintage: quanto vecchio dev’essere un orologio per essere vintage? Ecco, già qui iniziano i guai. Per alcuni lo status è il vetro in plastica (perché all’incirca tra gli anni Settanta e Ottanta viene generalmente sostituito da quello in zaffiro più performante). Per i Rolex - Daytona compresi - sono le cifre della referenza a fare la differenza: “4 cifre” (come i leggendari Daytona a carica manuale Ref. 6239 e 6264), “5 cifre” (per esempio il Daytona con Calibro El Primero Ref. 16520) e “6 cifre” (dal Daytona con Calibro Rolex Ref. 165200 fino ai moderni con lunetta in
ceramica). In sintesi, per non disorientare ancora di più il lettore, possiamo dire che più l’orologio d’alta gamma è vecchio, raro e ben tenuto e più ha un valore collezionistico importante.
Tanto per dire, uno degli orologi più leggendari - e costosi - della storia è il Patek Philippe crono-perpetuo Ref. 1518, con una produzione complessiva di 281 esemplari tra il 1941 e il 1954. Di questi sono rarissimi in oro rosa e quasi unici in acciaio (in foto l’ultimo in acciaio battuto in un’asta nel 2016 per 11 milioni di franchi svizzeri, ma se andasse in asta oggi spunterebbe una cifra probabilmente inimmaginabile).
Fatta questa lunga ma necessaria premessa, sappiamo che i grandi collezionisti che comprano i vintage più rari di Patek e Rolex - in assoluto i due marchi più gettonati del vintage - non hanno nessuna suggestione per la produzione contemporanea. Nè delle stesse marche e nemmeno dei grandi brand più o meno indipendenti nati negli ultimi decenni: Philippe Dufour, F.P. Journe, Richard Mille, Greubel Forsey, eccetera. Perché? Non amano l’estetica attuale (solitamente più appariscente) e neppure le scelte tecniche moderne più complicate e, soprattutto, di Rolex, Patek e Audemars Piguet non amano i numeri di produzione (oggi inevitabilmente molto superiori rispetto al passato). Addirittura in alcuni casi non conoscono nemmeno i nomi d’eccellenza degli ultimi decenni (per l’appunto i marchi citati poco sopra e altri ancora). Non li conoscono non per ignoranza, ma per indifferenza. Per loro l’orologeria di fascino è solo quella d’epoca.
Non fatevi ingannare. Ci sono diversi grandi collezionisti d’epoca che si fanno intervistare con al polso orologi contemporanei, ma quasi sempre si tratta di una operazione di marketing, alla stregua di quando James Bond indossa un Omega: è
«La curiosità è che oggi entrambi i mercati di vintage e contemporaneo si assomigliano. Ci sono modelli interessanti per tutte le tasche e per tutti i gusti»
product placement, bellezza! Anche se ovviamente le eccezioni ci sono.
L’altro lato del guado si comporta ugualmente. Tra gli amanti del contemporaneo tutti sanno cos’è un Daytona con quadrante Paul Newman, ma con gli stessi soldi preferiscono comprare un Greubel Forsey nuovo di zecca. Ancora una volta è questione di gusti. Poi subentra un aspetto non secondario. Nel vintage il rischio di acquistare un orologio non del tutto originale è altissimo. Serve studio, consapevolezza e la conoscenza di commercianti di fiducia. Mentre acquistare un orologio nuovo da un concessionario ufficiale mette al riparo da ogni possibile disavventura (quando non ci si deve scontrare con le fantomatiche liste d’attesa, ma questo è un altro discorso).
La curiosità è che oggi entrambi i mercati di vintage e contemporaneo si assomigliano. Ci sono modelli interessanti per tutte le tasche e per tutti i gusti. Dai 500 euro a qualche milione. Ed entrambi i mercati sono in flessione, con la conseguenza che si posso fare eccellenti affari. Nel vintage, per esempio, vi consigliamo i “solo tempo” degli anni Cinquanta e Sessanta (tra i mille e i 4mila euro troverete esemplari meravigliosi, anche in oro). Mentre la vera sfida commerciale del nostro tempo è quella di riuscire a far oltrepassare la linea d’ombra ai rispettivi appassionati e collezionisti, lasciandosi alle spalle “le ragioni della prima gioventù”!
Unsurpassed Shadow Line. Contemporary and vintage, two worlds that in clockwork do not mix
The Shadow Line: A Confession is a short novel by Conrad where, by shadow line, he means that expression “which warns us that we must leave behind the motives of early youth.” In short, a boundary, a watershed. In watchmaking, too, there is the “shadow line.” It is the boundary that has existed between vintage and contemporary watch enthusiasts for decades. What do we mean by this statement? Simple: the respective customers almost never tap into the other sector. Why? There are many reasons: different technical-aesthetic suggestions, mastery of specific knowledge, distrust of the other sector's sales channels, and so on.We know that the big collectors who buy the rarest Patek and Rolex vintage have no suggestion for contemporary production. Why? They do not like current aesthetics (usually more flashy) or even the more complicated modern technical choices. The other side of the ford behaves equally, choose exclusively new. The rationale behind this is that in vintage the risk of buying a watch that is not entirely original is very high, you need study, awareness and the knowledge of trusted dealers, while buying a new watch from an official dealer shields you from any possible mishaps (when you don't have to contend with the phantom waiting lists, but that's another matter). The interesting fact is that today both the vintage and contemporary markets are similar. There are interesting models for all budgets and tastes.
From 500 euros to a few million. The real commercial challenge of our time is to succeed in getting the respective enthusiasts and collectors to cross the shadow line, leaving behind “the reasons of early youth”!
Venezianico
Nereide Aquaforte (1)
Il modello Nereide di Venezianico si arricchisce con la tecnica incisoria rinascimentale dell’acquaforte, fondendo tradizione e modernità in un’estetica sobria e senza tempo.
Cassa: Acciaio Inox 316L, Ø42mm
Dimensioni: Spessore 11,9mm, ansa ad ansa 49,00 mm
Decorazioni: incisioni riempite con inchiostro nero
Movimento: Cal. Miyota 9039, automatico
Vetro: Vetro zaffiro con trattamento antiriflesso
Materiale Luminoso: Swiss Super-LumiNova® Nero
Lunetta: Acciaio Inox 316L, 120 scatti
Impermeabilità: 20ATM (= 200m)
Cinturino: Pelle anticata a mano, fibbia incisa
Venezianico Arsenale (2)
Ispirato all’omonimo edificio di Venezia, la più antica fucina di idee d’Europa, un orologio, simbolo di innovazione, dal design elegante e con bracciale integrato (disponibile in tre versioni)
Cassa: Acciaio 316L
Dimensioni: Ø40 mm, da ansa ad ansa 44.00 mm
Spessore: 8.95mm, vetro incluso
Quadrante: Finitura Côtes de Genève verticale
Movimento: Cal. Miyota 9029 Automatico
Vetro: Vetro in zaffiro con trattamento antiriflesso
Lunetta: Acciaio 316L
Impermeabilità: 50mt
Bracciale: Canova Concept™
Festina
Connected D F23000/6 (4)
Un orologio tradizionale nell’aspetto ma di marcata innovazione tecnologia. È una combinazione perfetta tra quadrante analogico e display digitale per accedere alle informazioni dal proprio smartphone.
Movimento: Pascal/FKS934
Cassa: Titanio di 45,00 mm
Cinturino: in silicone
Vetro: Zaffiro
Peso: 84,00 g
Impermeabilità: 3 ATM
Durata della batteria: 10 giorni
Breguet
Classique 5177 (3)
ll platino, “il metallo dei Re”, impreziosisce il Classique 5177 con quadrante con smalto “Grand Feu” nero intenso, su cui spiccano cifre arabe Breguet e una discreta minuteria in argento cipriato.
Movimento: Calibre 777 Q
Cassa: 38 mm
Cinturino: in alligatore con fibbia in platino
Vetro: Zaffiro
Peso: 84,00 g
Impermeabilità: 3 BAR
Techmade
Glow (5)
Smartwatch dallo schermo rettangolare ampio e full touch. Dallo stile glamour, per uno stile unico. Con borsetta abbinata, disponibile in diversi colori.
CPU: RTL8762DK
Display: 1.69" Color full touch
Tecnologia: BT 5.1, G-SENSOR, Waterproof IP67
Batteria: 230 mAh Li-polymer
Cassa: 40x50x11 mm
Compatibilità: iOS 9.0 o superiori e Android 4.4 o superiori
Funzioni: Chiamata, Notifiche, SOS,Cardio Test (Freq. cardiaca, pressione e saturazione), Pedometro, Calorie, Distanza, Assistente vocale, Cronometro, Sleep monitor, Wrist Sense, Sport, Resoconto mestruale, Sfondo personalizzabile ecc...
a preciseforgiftthe holidays
Tradizione
e modernità Orologi da mettere sotto l’albero
Baume&Mercier
Clifton 10756 ((6)
Segnatempo dotato di fasi lunari e data, il Clifton
Baumatic 10756 incarna la quintessenza della raffinatezza grazie alla cassa in acciaio inossidabile, al quadrante laccato blu sfumato e ai dettagli rodiati.
Cassa: Stainless steel, Lucido satinato 39mm
Spessore: 12,25mm
Quadrante: Blu, Poli, None
Movimento: BM14-1975AC1 automatico
Cinturino: Pelle di alligatore, Blu
Vetro: Zaffiro
Impermeabilità: 50
Hamilton
Khaki Field Titanium
Engineered Garments limited edition (7)
Solo 1999 esemplari nati dalla liaison con il brand di design newyorkese Engineered Garments per un fascino unisex.
Cassa: Titanio da 36mm
Spessore: 10,8mm
Quadrante: Nero con numerazione araba
Movimento: Automatico con molla di equilibrio Nivachron™, riserva di carica di 80 ore
Bracciale: Titanio a 3 file con fibbia pieghevole
Vetro: Cristallo di zaffiro con trattamento antiriflesso
Impermeabilità:10 bar (100 m)
Vacheron
Constantin
Un concept watch che fonde Alta Orologeria, Haute Couture e Alta Profumeria.
Un’esclusiva edizione limitata nata dalla collaborazione con la fashion designer Yiqing Yin.
The Pleats of Time, a concept watch (8)
Esemplare unico, non in vendita.
Calibro: 1088 L Meccanico a carica automatica
Cassa: Oro rosa ø 37 mm
Quadrante: Madreperla lilla, motivo plissettato
Cinturino: In pelle di vitello ornato da ricami artistici realizzati con fili di seta e intarsi in madreperla, contenente nanocapsule di profumo.
Incastonatura: 92 diamanti, per un totale di circa 1,10 carati.
Égérie fasi lunari (9)
Edizione limitata di 100 esemplari numerati singolarmente (X/100).
Calibro: 1088 L Meccanico a carica automatica
Cassa: Oro rosa ø 37 mm
Quadrante: Madreperla lilla, motivo plissettato
Cinturino: Tre cinturini intercambiabili forniti con l'orologio: Pelle di alligatore Mississippiensis lilla, pelle di vitello granulata rosa cipria, pelle di vitello satinata blu notte Ogni cinturino è dotato di una fibbia ad ardiglione in oro rosa.
Incastonatura: 92 diamanti, per un totale di circa 1,10 carati.
Techmade, l’hi-tech che semplifica la vita
«Gli smartwatch si basano su una filosofia di innovazione continua, adattandosi alle esigenze mutevoli delle persone»
Un concentrato di tecnologia e tendenza. Techmade parla il linguaggio contemporaneo dell’orologio hi-tech e consegna al pubblico una gamma di smartwach e smart ring capace di conquistare anche i fashion victim che non vogliono rinunciare alla microtecnologia indossabile. Ad introdurci nel mondo di Techmade è la Digital e Marketing Specialist del brand.
◗ Il mondo dell’orologeria classica è strettamente legato a due concetti: icone ed emozioni. È così anche nel settore degli smartwach?
“Nel settore degli smartwatch, questi due concetti sono sempre più centrali, pur mantenendo alcune differenze rispetto all’orologeria classica. Gli smartwatch, infatti, si basano su una filosofia di innovazione continua, adattandosi alle esigenze mutevoli delle persone, con l’obiettivo di adattarsi al meglio ai diversi stili di vita e alle occasioni d’uso. In Techmade, con il nuovo modello Neptune, ad esempio, abbiamo volutamente ripreso il design tipico dell’orologeria tradizionale e abbiamo sviluppato uno smartwatch che enfatizza la cura dei dettagli e l’attenzione alla scelta dei materiali, abbinando tradizione e innovativazione. Inoltre, notiamo che la percezione degli smartwatch è molto cambiata nel tempo
A concentrate of technology and trend. Techmade speaks the contemporary language of the hi-tech watch and delivers to the public a range of smartwach and smart rings capable of conquering even fashion victims who do not want to give up wearable microtechnology. Introducing us to the world of techmade is Giuseppina Meo, the brand’s Digital and Marketing Specialist. The world of classic watchmaking is closely linked to two concepts: icons and emotions. Is this also the case in the smartwatch sector? “In the smartwatch sector, these two concepts are increasingly central, while maintaining some differences from classic watchmaking. Smartwatches, in fact, are based on a philosophy of continuous innovation, adapting to people's changing needs, with the aim of adapting best to different lifestyles and occasions of use. At Techmade, with the new
Techmade è un’azienda innovativa che sviluppa soluzioni tecnologiche avanzate che semplificano la vita quotidiana delle persone. Si è affermata come leader nel settore dei dispositivi smart, offrendo prodotti che combinano funzionalità all'avanguardia e facilità d'uso.
Niah.
Display: 1.19” AMOLED screen
Cinturino acciaio inossidabile 304
Schermo 30 mm (ø)
Cassa 42mm in lega
Fondello in ABS
Altro: BT 5.0, G-SENSOR, Waterproof IP67
Funzioni: Chiamata, Notifiche, Assistente vocale, SOS, Sveglia, Relax, Cardio Tests, Sleep monitor, Sedentary reminder, Sport, Wrist sense, Pedometro, Calorie, Music remote control, Resoconto mestruale.
Compatibilità: iOS 9.0 o superiore, Android 5.0 o superiore.
le sue combo di prodotti rispecchia le richieste anche dei consumatori più esigenti: smartwatch con auricolari, oppure con pochette. Diverse opzioni di cinturini, quadranti e materiali che rispecchiano le preferenze di chi li indossa, rendendo il wearable un elemento di espressione personale”.
Nel complesso, Techmade interpreta la wearable technology come la parte sempre più “invisibile” ma essenziale della quotidianità, con un ruolo importante nella semplificazione delle azioni quotidiane e un ruolo nel monitoraggio del benessere fisico ma anche dell’efficienza professionale.
e oggi vengono scelti anche come simbolo per sottolineare la propria identità personale attraverso le opzioni di personalizzazione: tutti i nostri modelli permettono di cambiare watchface con una galleria di immagini a disposizione. Quindi, sebbene lo smartwatch nasca come dispositivo funzionale, la crescente attenzione al design e alla personalizzazione lo sta portando a creare esperienze emozionali, avvicinandosi al ruolo di ‘icona’ tipico dell’orologeria classica”.
◗ Qual è, secondo la vostra visione privilegiata di produttori, il futuro della wearable technology?
“Come produttori di smartwatch, vediamo il futuro della wearable technology come un’evoluzione verso dispositivi sempre più integrati nella vita quotidiana, in grado di offrire un supporto continuo alla salute, al benessere, e alla produttività personale. Tra i trend principali che, secondo la nostra visione, guideranno il futuro del settore, troviamo: l’integrazione avanzata con la salute e il benessere (attraverso funzionalità sofisticate come il monitoraggio della pressione sanguigna, l’elettrocardiogramma (ECG), l’analisi del sonno); la presenza dell’AI (grazie alla quale gli smartwatch saranno in grado di rispondere alle domande e potranno creare quadranti personalizzati); l’importanza del design e delle tendenze moda (divenendo accessori fashion a tutti gli effetti). Inoltre la linea Techmade, più casual e funzionale, con
Techmade. Glow Dark Green CPU: RTL8762DK Display: 1.69" Color full touch Tecnologia: BT 5.1, G-SENSOR, Waterproof IP67 Batteria: 230 mAh Li-polymer Cassa: 40x50x11 mm
Compatibilità: iOS 9.0 o superiori e Android 4.4 o superiori Funzioni: Chiamata, Notifiche, SOS,Cardio Test (Freq. cardiaca, pressione e saturazione), Pedometro, Calorie, Distanza, Assistente vocale, Cronometro, Sleep monitor, Wrist Sense, Sport, Resoconto mestruale, Sfondo personalizzabile ecc...
Neptune model, for example, we have deliberately taken the typical design of traditional watchmaking and developed a smartwatch that emphasizes attention to detail and attention to the choice of materials, combining tradition and innovation”. What, in your privileged view as a manufacturer, is the future of wearable technology? “As smartwatch manufacturers, we see the future of wearable technology as evolving toward devices that are increasingly integrated into daily life, offering continuous support for health, wellness, and personal productivity. Overall, Techmade interprets wearable technology as the increasingly “invisible” but essential part of everyday life, with an important role in simplifying everyday actions and a role in monitoring physical well-being but also professional efficiency.
Porte-bonheur
«Non è vero, ma ci credo»
Le vie della buona sorte sono infinite. E quale modo migliore di celebrarla se non con un portafortuna speciale? Le tendenze di stagione ci vengono incontro schierando in prima linea cornetti smaltati, quadrifogli gioiello, campanelle preziose. Piccoli amuleti da regalare e da ricevere, per iniziare il nuovo anno con lo spirito giusto. Che siano davvero scacciaguai non si sa. Nel dubbio, meglio attrezzarsi. (Marilina Curci)
Credits: dolcegabbana.com
The ways of good fortune are endless. And what better way to celebrate it than with a special good luck charm? Seasonal trends are coming our way by deploying enameled cornets, jeweled shamrocks, precious bells at the forefront. Little amulets to give and receive, to start the New Year in the right spirit. Whether they are really ousterers is unknown. When in doubt, better gear up.
@pinterest.com
Charm(ing)
Overcharming. So has been dubbed the latest fashion craze that has been raging everywhere for some time now. In stark contrast to so-called quiet luxury-that is, luxury that is silent, under the banner of less is more-the new trend sees the overbearing return of charms, the jingling charms that can be hung on bracelets, necklaces and especially on the handbag. Key chains, padlocks, chains, heirlooms thus become the original and unexpected touch that adds personality to every outfit. To be mixed and layered without rules or set patterns. The watchword? Having fun!
OVERCHARMING. Così è stata ribattezzata l’ultima mania fashion che da qualche tempo imperversa ovunque. In netto contrasto con il cosiddetto quiet luxury - ossia il lusso silenzioso, all’insegna del less is morela nuova tendenza vede il ritorno prepotente dei charm, i ciondoli tintinnanti da appendere a braccialetti, collane e soprattutto alla borsa. Portachiavi, lucchetti, catenelle, cimeli diventano così il tocco originale e inaspettato che aggiunge personalità a ogni outfit. Da mescolare e stratificare senza regole, né schemi prestabiliti. La parola d’ordine? Divertirsi! (MC)
Credits: prada.com
mood
Credits: viviennewestwood.com
Credits: it.burberry.com
Per entrare con il passo giusto nel 2025 non potremo fare a meno delle ballerine. Con punta quadrata o in versione classica da danzatrice, saranno le it shoes da avere ai piedi anche nei mesi a venire.
Sfilata FW 24-25
Fforme
Credits: fforme.com
Alohas
Credits: alohas.com
Stile in punta di piedi
10 irrinunciabili must have da portare nel 2025
di Marilina Curci
Suede mon amour
Scamosciata, morbida e tremendamente sofisticata. La borsa in suede è il coup de foudre che ci meritiamo. Il modello a cui promettere amore eterno? La tote con tracolla strategica, declinata nei toni evergreen del beige e del marrone.
Li abbiamo amati, indossati, collezionati. Sono stati i nostri inseparabili alleati durante il corso di tutto il 2024. E continueranno a essere in cima alle nostre liste dei desideri ancora a lungo. Anno nuovo, stessi must have!
Credits: it.balmain.com
Heavy metal
Scompaiono e riappaiono all’improvviso, ma una cosa è certa: le borchie continuano a esercitare un certo fascino. E sono pronte a invadere nuovamente i nostri armadi, punteggiando borse, cinture, stivaletti e persino insospettabili tubini. Metalleria pesante in chiave (semi) couture.
Credits:
Credits: bymalenebirger.com
Pin it!
Lo sappiamo bene: quando si tratta di look, basta un dettaglio a fare la differenza. Il grande comeback delle spille è qui a ricordarcelo. Con perle incastonate, in metallo o impreziosito da cristalli colorati, questo accessorio sta attraversando una seconda giovinezza. E da vezzo un po’ datato e polveroso si è trasformato in feticcio über cool.
Earcuff in oro 18 kt con diamanti. Persée
Credits: farfetch.com
Mocassino in pelle con effetto pieghettato naturale e nappine. The Row
Credits: therow.com
in finta pelle con arricciatura.
Credits:
Mocassini arricciati
Classic, with a twist. Non potremmo definire altrimenti i nuovi mocassini virali della stagione. A distinguerli dai loro predecessori, la tomaia arricciata in punta. Un dettaglio eclettico che promette di regalare la giusta dose di carattere anche alle mise formali.
Sfilata FW 24-25. Givenchy
Credits: givenchy.com
in pelle a punta tonda con profilo arricciato. Legres
Credits: luisaviaroma.com
Orecchino scolpito a mano in argento 925 con pietre semipreziose. Dea Rail
Credits: dearailjewels.com
Bling bling
Da qualche tempo sono sulla bocca - pardon, sulle orecchie - di tutte. Gli orecchini che si agganciano al padiglione auricolare senza la necessità di alcuna foratura si sono guadagnati un posto d’onore nel portagioie di fashioniste e trendsetter. Mai più senza!
Bracciale rigido placcato color oro con pavé di cristalli Cry all-over e chiusura magnetica. Swarovski
Credits: swarovski.com
Bangle in argento collezione Aria. Unoaerre
Credits: unoaerre.it
Passione bangle
Da portare sui polsini dei pullover e delle camicie oppure a pelle, i bracciali rigidi non smettono di dettare tendenza. Perfetti per completare gli outfit quotidiani, ma anche per aggiungere un pizzico di sontuosità e glam ai look più eleganti.
Bangle in argento 925 con pavè di spinelli neri. Pianegonda
Credits: pianegonda.com
Earcuff in argento 925 bagnato in oro 18 kt. Charlotte Chesnais
Credits: charlottechesnais.com
Clutch in vernice con laccio da polso. Carolina Herrera
Credits: carolinaherrera.com
Questione di polso
Né pochette, né borsa a mano. L’accessorio più trendy su cui puntare adesso unisce funzionalità e decoro. E si porta comodamente al polso.
Bentornato, boho chic
Trend alert: lo stile boho chic è di nuovo tra noi. Ed è tornato per restare. Lo dimostra il tripudio di tessuti svolazzanti, pantaloni a zampa e rouches frou frou che ha invaso proprio in questi mesi le passerelle e i feed di TikTok. L’elemento immancabile per look dalla resa perfetta? La collana con ciondoli di ogni tipo, in perfetto hippie mood.
FW 24-25 Isabel Marant Credits: isabelmarant.com Set di collane in acciaio placcato oro 18 kt. Purelei Credits: purelei.com
a catena multifilo con ciondoli e pietre. Bimba Y Lola Credits: bimbaylola.com
Occhiali da sole con montatura ovale in acetato. Mango
Credits: shop.mango.com
Destinazione
Borgogna
Avvistato ovunque durante le sfilate, il rosso più iconico della stagione domina anche fuori dalle passerelle. E veste con le sue sfumature cupe e profonde l’intero guardaroba, dalla testa ai piedi.
Scrunchie con strass. Sandro
Credits: Courtesy of Press Office
dal
Credits: furla.com
Credits: zimmermann.com
Per la prima volta si è tenuto a Milano, ospitato dalla Borsa Diamanti d’Italia, il meeting del Comitato Esecutivo della Federazione delle Borse Diamanti Mondiali. Il Comitato Esecutivo della WFDB dirige e applica le politiche della WFDB secondo le risoluzioni approvate durante i congressi mondiali del diamante e i meeting dei presidenti e ha l’autorità di dare loro effetto pratico. Il meeting svoltosi a Milano il 24 settembre in una sala del ristorante Ba’Ghetto in via Sardegna ha visto impegnati i membri dell’EXCO dalla mattina fino a tarda sera in importanti discussioni su una serie di questioni di diverso genere per la WFDB e per il settore del diamante a livello mon-
Milano ospita il esecutivocomitato delle Borse Diamanti Mondiali
Il futuro è nel marketing a sostegno del “naturale”, a breve un nuovo canale Youtube
diale. Alla riunione hanno partecipato quasi tutti i membri EXCO e quelli che non hanno potuto essere in presenza si sono uniti alla riunione tramite Zoom.
Durante la riunione si sono sentite le relazioni dettagliate sui singoli mercati da parte dei presidenti delle varie borse e nonostante le diverse sfide che il settore sta affrontando si incominciano a intravedere dei segnali positivi. Per fare fronte alla diminuzione dei prezzi i maggiori produttori di grezzo e le grandi aziende hanno ridotto la produzione del
tagliato del 50-60% e questo sta portando ad una carenza dei prodotti più comuni. Nel complesso c’è la speranza di fare una stagione natalizia positiva per il mercato americano, che resta il principale mercato per i diamanti. Uno degli argomenti discussi è stata l’importanza di fare del marketing a favore del diamante naturale. Come ogni articolo del lusso, i diamanti sono in competizione con molti altri prodotti, tra cui i viaggi e altre esperienze soprattutto tra le giovani generazioni. Vi è quindi la necessità di portare al consumatore il messaggio di amore eterno e di impegno che solo i diamanti naturali possono rappresentare. Importante è anche continuare a informare il consumatore di quanto i diamanti contribuiscano allo sviluppo dei paesi produttori. Un passo in questa direzione è stato fatto durante l’incontro EXCO decidendo di creare un canale YouTube dedicato WFDB per educare sui diamanti naturali. Per realizzare questo sarà incaricata un’azienda per produrre dei video professionali a favore dei diamanti naturali e per promuoverli sui social media. Si sta cercando anche di collaborare con altre organizzazioni nelle campagne di marketing. In questa direzione va fatto un applauso al Natural Diamond Council che sta lavorando in modo instancabile per promuovere i diamanti naturali in tutto il mondo.Durante la riunione è stato apprezzato lo sforzo da parte del Shangai Diamond Exchange per promuovere i diamanti naturali nel mercato cinese, nonché la nuova campagna pubblicitaria del Chow Tai Fook e della De Beers in Cina e Hong Kong.
Un’altra decisione è stata quella di rafforzare la connessione tra la WFDB e le principali organizzazioni di gioielleria sparse nel mondo con incontri regolari per condividere pensieri e idee nuove. Si è deciso che la riunione dei presidenti sarà negli Stati Uniti nel 2025 e maggiori informazioni saranno date in seguito. Terminata la riunione i membri EXCO hanno concluso la giornata con una cena insieme ai soci della Borsa Diamanti d’Italia. Durante la serata sono stati assegnati dei riconoscimenti ai partecipanti EXCO 2024. Inoltre è stato assegnato da parte della Borsa Diamanti d’Italia un attestato di Socio Benemerito al socio Zvi Amram e un attestato in segno di riconoscimento a Valentina Molon per l’impegno dato nell’organizzare l’evento EXCO 2024 a Milano. La serata oltre ad essere stata un piacevole incontro tra operatori del settore e ha dato la possibilità ai soci della BDI di avere un confronto con colleghi che lavorano in differenti mercati.
Mercato dei diamanti: tra naturali e lab grown
Sorrentino: “Per il futuro le previsioni indicano per il sintetico una crescita del mercato tra il 2025 e il 2026, ma l’aumento della produzione di grezzo e l’automazione nel taglio tenderanno a ridurre ulteriormente i prezzi”
Ilsettore dei diamanti naturali sta attraversando un momento complesso, caratterizzato da sfide economiche, ambientali e di percezione pubblica. Se da un lato, il crescente interesse per la sostenibilità e l’etica degli acquisti ha portato i consumatori a chiedere una maggiore trasparenza sulla provenienza dei diamanti, cercando alternative che non contribuiscano ai conflitti o al degrado ambientale, i diamanti sintetici, creati in laboratorio, offrono spesso un’opzione più accessibile e sostenibile per i consumatori. Il risultato è una competizione diretta per i diamanti naturali, che vengono visti come meno sostenibili rispetto alle loro controparti artificiali.
«Il commercio B2B è ormai una realtà consolidata da anni, in Italia, però, incontra ancora barriere culturali che ne limitano la crescita»
La domanda di diamanti naturali si è inoltre indebolita in alcuni mercati chiave a causa delle incertezze economiche globali e dei cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, specie tra le nuove generazioni, più attratte da beni e esperienze che percepiscono come etici e rispettosi dell’ambiente. Anche le normative sono in evoluzione: pressioni su trasparenza, diritti dei lavoratori e tracciabilità influenzano sempre più le scelte dei produttori e dei commercianti di diamanti naturali. Per avere una visione più completa abbiamo sentito Sergio Sorrentino, imprenditore di lungo corso sia per quanto riguarda il mercato dei diamanti e sia per i sintetici.
◗ Negli ultimi anni il mercato dei diamanti naturali è stato caratterizzato da una forte instabilità con un crollo significativo dei prezzi medi, qual è la sua analisi e soprattutto le previsioni nel medio e lungo periodo.
Ha subito significativi cambiamenti, principalmente a causa di influenze esterne. Tra i fattori
Sergio Sorrentino diamondsonline.it
principali vi sono guerre e instabilità geopolitica, il cambiamento di gusti e preferenze tra le nuove generazioni, e la crescente competizione con i diamanti sintetici. Secondo la mia esperienza ma soprattutto dal confronto con i miei fornitori dislocati nelle principali piazze mondiali, dopo questo momento di incertezza e crollo dei prezzi il naturale dovrebbe riprendere la sua normale quotazione e stabilità.
◗ Con le nuove tecnologie c’è la tendenza ad accorciare le filiere produttive. Che strategie, una realtà come la sua, deve mettere in campo per difendere le proprie posizioni?
Semplificare le filiere produttive è in atto da anni, trasformando profondamente il ruolo del grossista e spingendolo verso nuove direzioni. Anche noi siamo parte di questo cambiamento, con il nostro nuovo marketplace diamondsonline.it.
◗ Diamanti e-commerce un matrimonio possibile?
Si, magari proviamo prima una convivenza! Il commercio B2B è ormai una realtà consolidata da anni. In Italia, però, il commercio B2C incontra ancora barriere culturali che ne limitano la crescita, mentre nei paesi anglosassoni esistono aziende ben affermate che operano esclusivamente online.
◗ Valore, punti di forza del diamante sintetico, ma soprattutto quale futuro?
I principali punti di forza sono prezzo competitivo, grazie a costi di produzione inferiori. Eticità in quanto non associati a conflitti, sono spesso considerati una scelta morale. Sicuramente, visto che visibilmente sono indistinguibili da quelli naturali, la stessa bellezza. Per il futuro le previsioni indicano una crescita del mercato tra il 2025 e il 2026, ma l’aumento della produzione di grezzo e l’automazione nel taglio tenderanno a ridurre ulteriormente i prezzi.
Leonardo 18 Carati lancia il brand Dana L’Or 9 Carati
L’azienda ha investito in un progetto che ha come principale obiettivo quello di offrire un’alternativa di valore al gioielliere
Tutti indistintamente stiamo assistendo alla tremenda scalata della materia prima aurea che, fino a qualche mese fa era impensabile. Il prezzo dell’oro, che ha raggiunto picchi fino ad oltre 80 euro al grammo, impone importanti riflessioni sul futuro di questo settore, tali da far cambiare idee, progetti e obiettivi. È realtà che oggi l’acquirente avverta come troppo basso il rapporto tra valore percepito e costo sostenuto. 10 anni fa un gioiello di 2 grammi in oro 18 Kt costava 100 euro, oggi lo stesso supera i 300 euro e nonostante l’aumento del costo della vita i salari rimangono stabili. Malgrado queste contingenze emerge ancora l’intenzione del consumatore finale di comprare oggetti di valore ma con budget più limitati e prezzi più accessibili. È da questa emergente esigenza che nasce la soluzione progettata da Leonardo 18 Carati: Dana L’Or 9 Carati. Il nuovo Brand, che aprirà ufficialmente al Tarì presso gli showroom 88-89 il 1 Dicembre 2024, nonostante le criticità del periodo storico ed economico che si stanno vivendo, ha coraggiosamente scelto di investire in un progetto che ha come principale obiettivo quello di offrire un’alternativa di valore al gioielliere eliminando il suo rischio reputazionale che invece non perde nell’acquisto di oreficeria 9 Kt a peso. Gioielli in 9 carati esclusivi, diversi dai classici del 18 kt, studiati nei minimi dettagli e compresi in una fascia di prezzo tra i 30 e i 300 euro, espositori personalizzati, astucci, shopper, la “box Dana”, la distribuzione selettiva e la politica di garanzia aperta sono solo una parte degli elementi strategici che la rendono un’offerta unica e di valore.
Dana L’Or 9 Carati è un nuovo membro della L.C. che prende ispirazione dal volto e dal carattere femminile di Leonardo: LoreDana. La famiglia è da sempre unita insieme al suo team nella costruzione di nuovi rapporti di collaborazione con le gioiellerie di tutta Italia e nel consolidamento dei legami con i clienti acquisiti fino ad oggi grazie a una soluzione di valore, qualità e affidabilità.
Leonardo 18 Carats Launches Dana L'Or 9 Carat Brand
Gioielli in 9 carati esclusivi, diversi dai classici del 18 kt, studiati nei minimi dettagli e compresi in una fascia di prezzo tra i 30 e i 300 euro
We are all indiscriminately witnessing the tremendous ascent of the gold raw material that, until a few months ago, was unthinkable. The price of gold, which has reached peaks of up to more than 80 euros per gram, is forcing important reflections on the future of this sector, such that ideas, plans and objectives are changing. Despite these contingencies, there still emerges the end consumer's intention to buy items of value but with tighter budgets and more affordable prices. It is from this emerging need that the solution designed by Leonardo 18 Carati was born: Dana L'Or 9 Carati. The new Brand, which will officially open at Tarì at showrooms 88-89 on December 1, 2024, has bravely chosen to invest in a project whose main objective is to offer a valuable alternative to the jeweler by eliminating his reputational risk that he does not lose when buying 9 Kt goldsmithing by weight. Dana L'Or 9 Carat is a new member of the L.C. that takes inspiration from the feminine face and character of Leonardo: LoreDana.