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marzo 2017 € 6,00 italy only

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WEBELIEVE

SOPRANA

Tra storia e tradizione fulcro del gioiello vicentino

CRiStiNA del mARe

Antropologa del corallo

Viaggio tra i corsi di formazione professionale

il meStieRe del GemmOlOGO

























1|2017 Editoriale

ditoriale Tanta l’offerta poca la domanda Giovanni Micera

lla fine, dopo aver penato non poco, il presidente di Arezzo Fiere e Congressi Andrea Boldi è riuscito a traghettare in Italian Exibition Group le sue manifestazioni del gioiello: Oroarezzo e Gold/Italy. Avevo ipotizzato nel numero scorso come fosse logico e conseguenziale, da parte del management di IEG, mettere a sistema le più importanti manifestazioni del settore e ora l’obiettivo sembra raggiunto. Certo, per completare il lavoro iniziato, il presidente Cagnoni dovrebbe trovare un modo per coinvolgere anche il Tarì - non dimentichiamo che il centro orafo di Marcianise, oltre ad essere un competitor, è anche, con le sue 400 aziende associate, un bacino di potenziali clienti di tutto rispetto - o comunque inventarsi una formula di collaborazione non belligerante. Il grande assente è il distretto valenzano. Dopo la chiusura ufficiale dell’appuntamento piemontese di Valenza Gioielli e le varie vicissitudini che hanno vissuto l’ente organizzatore e l’associazione di riferimento, si sono susseguiti solo tentativi di minore importanza che non hanno lasciato nessun segno tangibile. Nello scenario italiano rimane solo il lavoro svolto dalla fiera di Milano che, con i due appuntamenti di Homi, ha focalizzato la sua attenzione verso il gioiello

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moda e l’accessorio distaccandosi, di fatto, da un prodotto più prezioso e tradizionale. Ora che l’offerta fieristica è oggettivamente qualificata e agguerrita, bisogna vedere se, come amano ripetere sempre più spesso gli organizzatori di eventi, riusciranno ad essere soggetti propositivi di contenuti e non solo “affitta spazi”. Tante ricerche lo confermano, il problema oggi non è legato alla sola offerta, a mio avviso forse sovrastimata, ma alla forte contrazione della domanda, sicuramente condizionata oltre che dalla crisi anche da un processo ad oggi inarrestabile, legato alla modifica dei gusti del consumatore. Si vende di meno e soprattutto prodotti dal brand forte. Se prima questa tendenza trainava tutto un sistema meno visibile, ora la forbice si sta ampliando in chiave negativa. Sicuramente da soli non si va da nessuna parte. Bisogna fare sistema, ognuno per competenza mettere il proprio, per sostenere un comparto ma soprattutto il gioiello: un simbolo che da milleni dice la sua. Oggi potremmo avere una marcia in più data dal Governo centrale. Se si è arrivati a questo allineamento del sistema fieristico italiano lo si deve all’attuale Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che negli anni scorsi, nella sua funzione di sottosegretario, ha fortemente supportato il “made in Italy” e il lavoro svolto, in questi ultimi tempi, dal sottosegretario Ivan Scalfarotto. È un treno che non possiamo perdere.

SO MUCH SUPPLY BUT SO LITTLE DEMAND In the end, after having suffered greatly, President of Arezzo Fiere and Congressi Andrea Boldi managed to ship jewellery manifestations Oroarezzo and Golditaly to the Italian Exhibition Group. In our last issue, I hypothesised that it was logical and consequential for the management of IEG to systematise the most important industry events, and now the target appears to have been achieved. Of course, to complete the work that has started, President Cagnoni would need find a way to involve Tari - we should not forget that the goldsmithing centre of Marcianise is not being a competitor with its 400 member companies, but also a pool of potential customers - or at least come up with a form of cooperation that is not belligerent. The major absentee is the Valenzano district. After the official closure of the Piedmont event in Valenzaoro and the various vicissitudes that the organising body and the association of reference experienced, what followed were only minor attempts that left no visible sign. All that remains on the Italian scene is the work carried out by the Milan fair that, with the two appointments of Homi, has focused its attention on fashion jewellery and accessories, breaking away from a more valuable and traditional product. Now that the offering of trade fairs is objectively qualified and hardened, we have to see whether, as organised events increasingly love to repeat, they will be able to be proactive subjects with content and not just “space for hire”. Much research has confirmed this, but the problem today is not just linked to the offer, in my opinion, which is perhaps overvalued, but rather to the steep decline in demand, which has definitely been affected not only by the crisis, but also by a process that is still unstoppable today, associated with changing consumer tastes. Less is being sold, especially in terms of products with a strong brand. If at first this trend was driving a less visible system, now this gap is widening in a negative way. We can’t go anywhere on our own. We must create a system, each offering up their expertise to support a specific sector but especially jewellery, which is a symbol that has had its say for millennia. Today, we might have an edge given by the central government. That fact that we have come to this alignment of the Italian exhibition system is due to the current Minister of Economic Development, Carlo Calenda, who, in his function as Secretary, strongly supported “made in Italy” over the past few years. Credit must also go to the recent work carried out by undersecretary Ivan Scalfarotto. It is a train that we cannot afford to miss.



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Soprana. Tra storia e tradizione. Fulcro del gioiello vicentino Cristina del Mare. L’antropologa del corallo Carlo Zini. Al Museo del Bijou di Casalmaggiore What’s New. Collezioni e preziosi dalle ultime fiere The Design Room Scatenata. Alba Cappellieri racconta la storia della catena Design. I gioielli (non) sono giocattoli. E se fossero animali? Gioiello Contemporaneo al White Bijoux Non chiamateli figli di papà Officine Nora. Il sogno avverato di Margherita De Martino Norante Il mestiere del gemmologo. Viaggio tra i corsi di formazione professionale Che cosa ci fanno i diamanti colorati a Siracusa?

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FIERE Export: oreficeria italiana, ancora incertezze IEG Un’unica regia per le fiere orafe italiane TARI: Subito un tavolo tecnico con lo IEG per definire strategie comuni

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BRAND Le Carose Webelieve K di Kuore Crusado Oxygène Fancs V Gentile Positano Rue des Mille Roberto Giannotti Iconoclass Claudio Pacifici Cuorepuro Cameo Italiano Nelson Paviè

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Spark Miss Miss Unoaerre Kurshuni Tappo’s QuelledellaCosta Jewels&Co. Le Favole Gioielli Dop Too Late Boccadamo 4-Chetta Alunno & Co. Aeffe Creazioni Pretti Milano E-Motion

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1. BUCCELLATI Collana con decori veneziani in oro giallo a nido d’ape e oro bianco con brillanti / 2. BIBIGÌ Orecchini a fiore in oro bianco, brillanti e zaffiri azzurri / 3. STEFAN HAFNER Collezione Ibiscus, orecchini in oro rosa con diamanti bianchi e brown / 4. VAN CLEEF & ARPELS Clip Bouquet d’Emeraudes: oro bianco, oro giallo, diamanti, crisopraso e smeraldi / 5. CHOPARD Collezione Happy Diamonds Joaillerie, orecchini in oro rosa con diamanti taglio brillante e due diamanti mobili / 6. BOUCHERON Pensée de Diamants, anello in oro bianco con diamanti / 7. VENDORAFA Collezione Flora, anello in oro martellato con diamanti brown e zaffiri fancy / 8. BVLGARI Collezione Diva, orecchini in oro rosa e diamanti / 9. ROBERTO COIN Garden Collection, anello in oro giallo e brunito satinato con diamanti bianchi e brown, morganite, granato verde, rubini, ametiste e zaffiri neri e gialli / 10. de GRISOGONO Anello in oro bianco con perla centrale, ametisti, diamanti bianchi e brown, smeraldi, zaffiri, blu, gialli, arancioni e rosa.


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in fiore 11. TIFFANY & CO. Collier Victoria in platino e diamanti / 12. MATTIOLI Collezione Anthea, orecchini in oro bianco, diamanti, onice e fiore in agata bianca / 13. PIAGET Collezione Rose Passion in oro bianco con diamanti, smeraldi, tormaline, granati, acquemarine e smeraldo centrale con taglio a cuore / 14. CHANTECLER Ortensie, orecchini contrariées in oro giallo, diamanti gialli e centro carré in spinello rosso. Oro rosa, rubini e centro carré diamante brown / 15. WALLACE CHAN Let Life Be Beautiful, spilla con smeraldi, zaffiri, diamanti, rubini / 16. DAMIANI Collezione Emozioni, anello in oro bianco con diamanti e zaffiro centrale / 17. GUCCI Gucci Flora con motivo a teschio in oro giallo con zaffiri blu e diamanti / 18. ROBERTO DEMEGLIO Collezione Gemma, anello con gambo in ceramica nera, petali in topazio azzurro, pistillo in oro bianco e diamante bianco / 19. RECARLO Collezione Square, orecchini pendenti in oro bianco, zaffiri blu taglio cabochon e diamanti / 20. FABERGÉ Giant Magnolia, anello in oro rosa, platino e argento con zaffiro centrale e diamanti bianchi, brown e rosa.

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SOPRANA Tra storia e tradizione. Fulcro del gioiello vicentino

di Maria Elena Bonacini

Stefano Soprana

sua casa, da quasi mezzo secolo, è la “Bottega numero uno” sotto la Basilica Palladiana, ma orologi e gioielli la famiglia Soprana li ha nel dna da quattro generazioni, insieme a una vicentinità che va ben al di là delle vetrine, nelle quali risplendono le grandi marche di entrambi i mondi. Nei locali una volta appartenuti ai Marangoni, storici orafi che vi rimasero dal 1770 al 1972, si respirano storia e tradizione. Storia dell’oreficeria vicentina, che sotto la Basilica è nata, da lì si è diffusa e che all’ombra dei porticati ha vissuto alcuni dei suoi momenti di maggior splendore. E storia della città, visto che in quelle stesse stanze sono stati creati simboli come la corona della Madonna di Monte Berico realizzata, insieme al pettorale, da Angelo Marangoni nel 1900 e restaurata da Stefano Soprana nel Duemila. Due pezzi oggi in mostra al Museo del Gioiello. Accanto all’oro, però, l’altra grande passione è quella per l’orologeria, nata con il nonno Alfredo Giovanni nel 1910, proseguita con il padre Adolfo e con Stefano, che in un altro locale ha aperto una pendoleria, fino al nipote

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Matteo, che dopo gli studi a Neuchatel ha già creato un suo orologio da tasca di manifattura. Stefano Soprana, cento anni non sono pochi... La nostra storia inizia con nonno Alfredo, che dopo aver imparato l’arte orologiaia dal maestro Santini di Varese ed essersi specializzato da Darin a Vicenza emigrò a Buenos Aires, dove aveva un negozio con 18 operai nella strada principale, via San Gallo. Tornato a San Giovanni Ilarione, dopo la crisi del ’29 aprì a Valdagno, allora la città dei Marzotto, con più verve anche economica. Lì mio padre Adolfo, che aveva imparato l’orologeria in casa e studiato ottica a Firenze, e i fratelli Roberto ed Edoardo aprirono un’attività di orologeria, oreficeria e ottica, ma al primo sciopero, nel 1956, si spostarono in piazza dei Signori a Vicenza. Nel 1972 Marangoni, che lo stimava e non aveva eredi, vendette a mio padre la bottega sotto la Basilica. E con lei si arriva alla terza generazione di appassionati orologiai. Sì. Ho studiato a Milano e frequentato laboratori di restauro e quella è la mia passione, tanto che nel 1995 ho


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aperto la pendoleria, oltre ad aver ampliato il numero di negozi acquistando altri locali, sempre sotto la Basilica, uno dei quali, lo Scrigno, è stato aperto dai miei figli, Matteo, pure lui orologiaio e Giovanni, che invece ha studiato scienze e tecnologie orafe alla Bicocca. Oggi loro gestiscono la gioielleria e io la pendoleria. Ma fulcro di tutto è mia moglie Manuela, che mantiene l’equilibrio. Parlando di gioielli, voi avete una predilezione per la storia, con collezioni ispirate ad Art Nouveau, Art Déco e Belle Epoque. Già a partire da mio padre, lavoriamo sulla gioielleria antica. Abbiamo una conoscenza storica del monile da dopo la rivoluzione francese, quando nasce la borghesia e quindi anche la gioielleria. L’oro diventa non di pochi, ma di molti, e l’oreficeria vicentina è quello che sarà in seguito la Balilla. Da qui si sviluppa ciò che diventerà nel Novecento. Avete anche una collezione ispirata a Vicenza. “Loving Palladio” è stata realizzata con Giovenzio Posenato, orafo che lavora con noi dal 1989. Abbiamo preso una forma semplice, ma che ha portato un cambiamento nell’architettura mondiale, come quella della serliana della Basilica, che è anche il nostro logo, e l’abbiamo riprodotto in orecchini, pendenti e bracciali, sia in oro che in argento, per un pubblico più semplice, come il turista. Posenato crea per noi anche pezzi unici, come l’anello che riproduce il monumento palladiano in oro e crisoprasio. A proposito del rapporto con la città, nel 2000 avete restaurato la corona della Madonna di Monte Berico. La corona venne realizzata proprio in questi locali nel 1900, quando Angelo Marangoni mise assieme tutti gli orefici che lavoravano sotto la Basilica, e nei suoi

farlo raccogliendo l’argento dei vicentini, come accadde con la prima versione nel Cinquecento. Voi siete quattro generazioni di orologiai, com’è cambiato questo mondo? L’orologio è la sintesi del sapere umano e nel Novecento ci sono tre icone: il Roskopf da tasca, economico, il primo che nasce non solo per pochi. Poi l’utilizzo militare e in auto fa nascere quello da polso maschile e l’icona è Rolex. Infine la risposta svizzera ai giapponesi: lo Swatch, un pezzo di plastica che cambia la moda. Oggi non è tanto un oggetto per guardare l’ora, ma un gioiello, uno status symbol.

Cosa chiede, invece, chi acquista un gioiello? Anche in questo caso il mondo è cambiato. Una volta era importante possederlo e indossarlo in certe occasioni, oggi invece lo si vuole usare ogni giorno e credo che ci saranno ulteriori sviluppi in questo senso. Infine, perché ama tanto la pendoleria? In pendoleria ridiamo vita agli orologi, da quelli da polso e da tasca a quelli a campanile. Il bello della pendola, al di là dell’oggetto d’arredo, è quando è viva, perché si crea un rapporto tra chi la possiede e chi usufruisce di tempo e suono. È un gioiello meccanico, ma è bello se funziona.

SOPRANA, THE HISTORIC AND TRADITIONAL CORNERSTONE OF VICENZA JEWELLERY

elementi rappresenta la fede di Vicenza. Quando i frati me la mostrarono fu una scoperta meravigliosa e chiesi di restaurarla per riportarla all’antico splendore e poterla studiare. È un gioiello magnifico, creato come il pettorale - mettendo assieme quelli donati dai vicentini. Noi, con Posenato, l’abbiamo smontata e restaurata in centinaia di ore di lavoro, ripulendo le parti sporche, annerite e sostituendo le pietre e le sezioni rotte. Avete ridato vita anche al Gioiello di Vicenza, l’ex voto rappresentante la città cinquecentesca fuso dai soldati di Napoleone. A stuzzicarmi nel 2010 fu il notaio Enrico Mele e con lui lanciammo una borsa di studio perché dei giovani, partendo dai quadri e utilizzando l’informatica, ci dessero un’idea di come fosse inizialmente. Il lavoro di Romano Concato fu così bello che ci toccò costituire una fondazione per realizzarlo. Scegliemmo di

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Soprana’s home has been “Bottega numero uno” under the Basilica Palladiana for the last fifty years, but watch and jewellery-making has been in the Soprana family DNA for four generations. The place exudes history and tradition; the workshops once belonged to the Marangonis - an historic firm of goldsmiths that operated from 1770 up until 1972. Vicenza’s jewellery-making tradition began under the Basilica, and spread out from there. And so did the history of Vicenza; important symbolic pieces were created in this very workshop, such as the crown and breastplate of the Madonna di Monte Berico. Alongside gold, watchmaking is another great passion. It started with Stefano’s grandfather Alfredo Giovanni in 1910, and has continued with his father Adolfo and Stefano himself, who has also opened a clock repair workshop in another location. His nephew Matteo is also continuing the tradition. Stefano Soprana, a hundred years is a long time The story began with my grandfather Alfredo. He learned the art of watchmaking from the expert craftsman. He then emigrated to Buenos Aires, where he had a shop on the main street, Via San Gallo, with 18 employees. He returned to San Giovanni Ilarione after the depression of 1929, and opened a place in Valdagno with more economic success. My father Adolfo learned watchmaking at home and also studied optics in Florence. In Valdagno he opened a watchmaking, goldsmiths and optician business with his brothers Roberto and Eduardo, but when the strikes started in 1956 they moved to Piazza dei Signori in Vicenza. They were great admirers of Mangaroni; in 1972 he sold them his workshop under the Basilica as he had no heirs. And you are the third generation in a line of dedicated watchmakers. Yes. I studied in Milan and visited repair workshops, which is what I love doing. I opened my own clock repair business in 1995, as well as expanding the number of stores by purchasing other units under the Basilica. One of these, the Scrigno, was opened by my sons - Matteo, who is also a watchmaker, and Giovanni. They’re now running the jewellery shop and I run the clock repair business. My wife Manuela is the mainstay of the operation though - she keeps everything running smoothly. You also have a collection inspired by Vicenza. “Loving Palladio” was created with Giovenzio Posenato, a

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goldsmith who’s been working with us since 1989. We took a form that’s simple yet has brought about a change in global architecture, like the Serliana window in the Basilica which is also our logo. We reproduced it in the form of earrings, pendants and bracelets, both in gold and silver, for an unpretentious clientele such as tourists. Regarding your relationship with the city, in 2000 you restored the crown of the Madonna di Monte Berico. The crown was made on these very premises in 1900, when Angelo Marangoni brought together all the goldsmiths who worked under the Basilica; the elements of the crown represent the faith of Vicenza. I thought it was amazing when the monks showed it to me; I asked if I could restore to return it to its original splendour and study it. You also brought the Gioiello di Vicenza back to life - the old 16th century model of the city made as a votive, which was melted down by Napoleon’s troops. It was Enrico Mele, a lawyer, who first gave me the idea in 2010, and we offered a scholarship for some young students to produce a computerised image of what it looked like originally, based on pictures of it. There have been four generations of watchmakers in your family, how has the world changed in this time? Watches are the synthesis of human knowledge, and in the 20th century there were three iconic pieces: the Roskopf pocket watch - an inexpensive item that anyone, not just the rich, could own. Then there’s the Rolex - the iconic men’s wristwatch that evolved from military timepieces and clocks for cars. And finally the Swiss answer to the Japanese: Swatch, a piece of plastic that changed fashion. Nowadays it’s not something to tell the time by so much as a status symbol. What about jewellery - what are people looking for in a piece of jewellery? The world has changed in this respect as well. At one time jewellery was something you owned and wore on special occasions, but people wear jewellery every day now. Finally, what makes you so passionate about repairing clocks? When you repair a clock you’re restoring life to a timepiece; anything from a wristwatch or a pocket watch to a church clock. It’s a piece of mechanical jewellery esentially, but it’s great if it works.


ristina del are L’ANTROPOLOGA DEL CORALLO

filo rosso lungo una vita, partendo dalla Mongolia e passando per India, Cina, Torre del Greco, fino ai territori dei nativi americani. Ovviamente rosso corallo e non potrebbe essere altrimenti se si parla di Cristina Del Mare, etnologa e studiosa di arti applicate, che il rapporto privilegiato con questo materiale, probabilmente, l’aveva nel destino già a partire dal cognome. Intanto, dopo numerose pubblicazioni e mostre nei più importanti musei, ha curato la sala della magia nel nuovo allestimento biennale del Museo del Gioiello di Vicenza. Una scelta non casuale, visto che da decenni studia i monili delle culture più diverse e i loro significati nelle tantissime etnie incontrate nei suoi viaggi.

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Com’è iniziata la passione per queste tematiche? Ho studiato antropologia culturale, che mi ha formata da un punto di vista metodologico, laureandomi con una tesi sugli Onge delle isole Andamane, in India, popolazione che nel 1984 contava 96 persone

in tutto. Da lì è nata la passione per la cultura materiale di popoli che hanno una minor complessità rispetto a quella occidentale. Questo non significa che i loro manufatti, compresi i gioielli, non siano interessanti o non abbiano un valore importante. Com’è nato il suo rapporto col gioiello? I gioielli sono una sintesi della capacità di selezionare il materiale, di metterli assieme, ma anche di valori immateriali. Quando giravo mi rendevo conto che tutte le popolazioni manifestavano l’identità attraverso ornamenti. In India, Centro Asia, Uzbekistan, Cina, tutte le donne hanno gioielli specifici. Quelle di Goa indossano il Mukkutti, l’orecchino al naso (che mentre chiacchieriamo sfila dai lobi) solo se sono sposate. Un popolo che l’ha affascinata particolarmente?

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di Maria Elena Bonacini

I Toda del sud dell’India, che realizzano gli stessi ornamenti, con elementi che si incastrano gli uni negli altri, sia per le donne che per i buoi, che sono i loro animali totemici. Il mondo riesce sempre a sorprenderci e a farci capire la ricchezza della diversità. Com’è arrivata al corallo? Me lo sono trovato sulla strada. Mi ha colpita perché lo usano i tibetani, i nepalesi, i mongoli, che lo importavano dal Mediterraneo, fino agli indiani d’America, che l’hanno scoperto tramite i rosari spagnoli. E in tutte le culture che ho incontrato ha la stessa valenza, di scacciare la negatività. Si è creato un filo rosso, che mi ha portata a pensare al progetto “Le vie del corallo”, iniziato nel 1996 e da lì ho cominciato ad organizzare mostre e a scrivere libri.

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I pezzi che è più orgogliosa di aver portato in Italia? Un mascherone mongolo, ricoperto da 380 grani di corallo, che veniva utilizzato una volta all’anno dagli sciamani per un rituale che esorcizzava dal male la comunità. E la spada di gala di Napoleone, realizzata a Torre del Greco, arrivata per la prima volta in Italia. Quello che avrebbe voluto e non è arrivato? Sono testarda, quando voglio una cosa la ottengo. E poi i fatti negativi li dimentico. Ha realizzato numerose mostre, cos’è cambiato negli anni? Quando ho iniziato, i miei racconti incuriosivano, ma si guardava più la tecnica o il valore dei monili esposti, adesso la gente vuole conoscere. E sono cambiati non solo coloro che vengono alle mostre, ma anche i produttori, che oggi ti dicono che le persone non vogliono il pezzo, ma la storia. Questo è il primo valore che dobbiamo vendere. Ce n’è una a cui è particolarmente legata? Forse la prima del progetto sul corallo sui gioielli della Mongolia, perché l’ho organizzata in parte da là via telegrafo, visto che non avevano ancora nemmeno il fax. C’è


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In senso orario: Mascherone Begtse, rituale danza sciamanica. Corallo, metallo dorato (Mongolia XIX secolo) - Fibula amuleto Tabzimt, in esposizione al Museo del Gioiello di Vicenza - Spada cerimoniale in oro e corallo, appartenuta a Napoleone I (1808-1809) - Ragazza Toda con ornamenti tradizionali - Ornamento rituale bufalo sacro etnia Toda - Anello Navaratna Nella pagina precedente, al centro: pendente amuleto Navaratna in esposizione al Museo del Gioiello a Vicenza

voluto un anno e mezzo di burocrazia italiana e mongola, poi è partita. L’ultima fatica è la sala della magia al Museo del gioiello. La caratteristica straordinaria di questo museo è che mette a fuoco tanti aspetti diversi dell’ornamento che spesso non vengono considerati. Del gioiello normalmente si guarda il valore intrinseco, la qualità della tecnica, il design, la moda, la capacità di comunicare, però poi l’aspetto simbolico, artistico, della magia, non viene preso in considerazione. Perché proprio la magia? Il gioiello decora, definisce ma soprattutto difende. Ci sentiamo talmente fragili in tante situazioni, che sentiamo il bisogno di affidarci ad un oggetto che può avere un potere che noi gli attribuiamo di tenere lontane le influenze negative e farci sentire sicuri, a volte anche fortunati. Esiste la magia? Esiste se ci credi e se ha potere sugli uomini. Non potrebbe esistere senza uomini. C’è un gioiello che sente più suo? Il Navaratna, anello indiano con nove gemme, che rappresentano i pianeti e le divinità ad essi legate. L’ho da 20 anni e non

lo tolgo mai, si sono persino consumate le pietre. E poi porta fortuna e io ci credo. Ovviamente, una delle pietre è il corallo.

Cristina del Mare the coral anthropologist A red thread running through a life, starting in Mongolia and passing through India, China and Torre del Greco to the Native American territories. Coral red of course, and we could only be talking about Cristina del Mare, the anthropologist and researcher in applied arts who might have been destined to develop her close relationship with this material with a surname like “del Mare” (of the sea). After publishing a number of books and exhibiting in major galleries, she’s currently curator of the sala della magia (magic hall) at the latest Museo del Gioiello biannual exhibition in Vicenza. Del Mare’s appointment was no arbitrary choice; she’s been studying the jewellery of different cultures and the significance it holds for the many different ethnic groups she’s encountered throughout her travels for decades. How did your passion for these issues start? I studied cultural anthropology which helped me develop a methodological approach, and wrote my thesis on the Onge people of the Andaman Islands near India, who at that time - 1984 - numbered just 96 individuals. That’s where I developed a passion for the cultural materials of people who are less complex than we are in the West. How did your relationship with jewellery start? Jewellery is the amalgamation of the skills of selecting materials and putting them together, and it’s about nonmaterial values too. When was travelling, I observed that peoples’ identities are displayed through the ornaments they wear.

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Is there a race that you found particularly fascinating? The Toda people of Southern India; they make their own jewellery with interlocking segments and it’s worn by both women and oxen - a symbolic creature for them. The world constantly surprises us with how diverse it can be. Why did you decide on coral? I came across it on my travels. It struck me because it’s used by the Tibetans, the Nepalese and the Mongolians, who import it from the Mediterranean, and also by Native Americans because it was used by the Spanish for rosary beads. It holds the same meaning for every culture I’ve come across; it dispels negativity. It left a red thread, which is how I came up with the “vie del corallo” (routes of coral) project that I initiated in 1996, and from then on I started organising exhibitions and writing books. What items you are most proud to have brought to Italy? A Mongolian mask encrusted with 380 grains of coral that was used once a year by shamans in a ritual to exorcise evil from the community. And Napoleon’s gala sword, made in Torre del Greco - the first time it’s been in Italy. Is there anything you have wanted to do but not achieved? I’m stubborn, when I want something I get it. Anyway, I never remember the bad things. You’ve been involved a lot of exhibitions, what’s changed over the years? When I started out people were intrigued by my tales, but they were more interested in the techniques or the value of

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the jewellery on display; people want to know more now. Is there a story you’re particularly attached to? Perhaps my first coral project on the jewellery of Mongolia: I organised some of it via telegram because they didn’t even have fax there. It took a year and a half to sort out the red tape in Italy and Mongolia before it took off. Your latest project is the magic hall at the Museo del gioello. The unusual thing about this museum is that it focuses on many different aspects of ornamentation that are often overlooked. Jewellery is normally considered in terms of its intrinsic value, the quality of the technique, the design, the style and its ability to communicate, but the symbolic, artistic and magical aspects are not taken into account. Why magic? Jewellery decorates and defines us, but above all it’s a defence. We feel so vulnerable in many situations and feel we need an object to put our trust in. Does magic exist? It exists if you believe in it and if it has power over men. It couldn’t exist without men. Is there a particular item of jewellery you feel most connected to? The Navaratna, an Indian ring with nine stones representing the planets and the divinities related to them. I’ve had it for 20 years and never take it off; the stones are even wearing down. It’s supposed to bring good luck and I believe it does. Obviously, one of the stones is coral.


1|2017 Carlo Zini

foto francesco di bona

arlo ini Al Museo del Bijou di Casalmaggiore in mostra le creazioni del grande bigiottiere “Sono un uomo che ha avuto la fortuna di fare quello che sognava di fare” rassegna di mostre Grandi Bigiottieri Italiani, ideata e curata dalla storica e critica del gioiello Bianca Cappello, in collaborazione con il Museo del Bijou di Casalmaggiore - unico e importante distretto di bigiotteria con oltre 20mila creazioni dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio -, presenta, dal 25 marzo al 4 giugno, una personale dedicata a Carlo Zini, marchio storico tra i più significativi nel panorama della

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bigiotteria italiana e internazionale dagli anni ‘70 del Novecento, apprezzato per la sua sempre nuova capacità espressiva, la grande abilità tecnica e la creatività tipiche del Made in Italy di alta qualità. Indossato dalle donne più influenti del jet-set e presente nelle principali testate di moda. “Zini è uno scultore di luce, i suoi materiali elettivi sono i metalli tra cui predilige il rodio, inalterabile e anallergico, le resine che imitano le pietre dure come il turchese, l’onice, la giada imperiale ed il corallo, ma i veri protagonisti per i suoi gioielli fantasia sono i cristalli e gli strass che usa per realizzare bijoux iperbolici per donne forti, ironiche e sicure del proprio fascino”. (Bianca Cappello) www.museodelbijou.it

THE MUSEO DEL BIJOU IN CASALMAGGIORE PRESENTS THE CREATIONS OF CARLO ZINI The Grandi Bigiottieri Italiani festival pis presenting a solo exhibition by Carlo Zini from 25 March until 4 June, designed and curated by jewellery historian and critic Bianca Cappello, in collaboration with the Museo di Bijou in Castelmaggiore. Carlo Zini has been an established brand both in Italy and internationally since the 1970s; the jewellery is highly esteemed for the evolving forms of expression and technical detail that go into it, and the typical Italian creativity that makes it a high quality ‘Made in Italy’ brand. Carlo Zini creations appear in top fashion magazines and are worn by some of the most influential society women.

Catalogo: Bianca Cappello, Grandi Bigiottieri italiani - Carlo Zini, ed. Universitas Studiorum

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A € 15,00 / B € 13,00 / F € 13,00 / D € 15,00 / UK GBP 8,90 L € 13,00 / NL € 8,90 / P € 9,90 / E € 9,90 / CH CHF15,00

marzo 2017 € 6,00 italy only

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 NE/VR

a in rt pe co ra lt l’a

LE CAROSE

Tra storia e tradizione fulcro del gioiello vicentino

SOPRANA

CRiStiNA del mARe

Antropologa del corallo

Viaggio tra i corsi di formazione professionale

il meStieRe del GemmOlOGO



1|2017 Le Carose

Le Carose ime intage www.lecarose.com

UNA COLLEZIONE ISPIRATA ALLE ATMOSFERE FELLINIANE

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ppena terminato il tour fieristico tra Vicenzaoro January, HOMI Milano e Jewellery & Watch di Birmingham, Le Carose segna il tempo facendosi accompagnare dal cinema di qualitĂ : sono ispirati alle pellicole piĂš belle di Federico Fellini gli orologi della nuova collezione “Time Vintageâ€?. Protagonista di uno spot andato in onda nei mesi

scorsi su Canale 5, il nuovo successo dell’azienda salentina Pink Mood spazia dalle atmosfere oniriche di una Rimini anni Trenta, immortalata nel film “Amarcord�, ai sette episodi che raccontano Roma ne “La Dolce Vita�, fino al film consacrazione del regista romagnolo, “Otto e mezzo�. Tre pellicole che hanno fatto la storia italiana del grande schermo e che oggi

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consolidano la loro fortuna nell’immaginario collettivo grazie all’interpretazione de Le Carose. Ad ognuna di loro è, infatti, ispirato un orologio: cassa rotonda e cinque varianti di colore per “La dolce vitaâ€?; cassa quadrata e sei differenti tonalitĂ per il modello “Amarcordâ€?; quadrante rettangolare disponibile in sei colori, infine, per “Otto e mezzoâ€?.


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Pesavento DNA & POLVERE DI SOGNI Due delle collezioni bestseller della maison vicentina si uniscono per dare vita a un gioco di contrasti tra la luminosità della maglia elastica in argento rodiato in oro rosa e il nero della polvere naturale, che fa risplendere i gioielli Pesavento. DNA SPRING Nella nuova collezione i fili d’argento di Dna si fondono in anelli dai volumi precisi, accentuati da forme moderne e futuristiche.

News

Pasquale Bruni

SENSUAL TOUCH Le foglie di Secret gardens si trasformano in gioielli in oro rosa o bianco, arricchiti da una scia di diamanti o full pavé, le cui linee seguono l’andamento delle dita o del polso, mentre l’anello può trasformarsi in un fermapapillon o in un choker.

Raspini BLUE NOTE Pasta di lapislazzuli con scaglie di bronzite, per una collezione affascinante e misteriosa, montata su argento dorato, che avvolge il blu e bronzo, in disco o taglio cabochon, in linee morbide. OCEANO Le forme dell’argento ricordano il movimento del mare, illuminato da sfere di luce nelle diverse sfumature del blu, che si materializzano in perle di agata blu, angelite e amazzonite.

hat’s new

Collezioni e preziosi dalle ultime fiere

Zoccai

MR ZOCCAI Riprende in chiave maschile i temi della collezione “Heritage” la nuova linea “Mr Zoccai”, con bracciali in gomma medicale biodegradabile nera o marrone tabacco ed elementi in oro rosa o bianco, arricchiti da diamanti, zaffiri o onice, presente anche sugli anelli in alternativa all’intreccio dorato. Concept della linea è di donare eleganza e prestigio all’uomo senza scordare la sua mascolinità e forza creando gioielli d'impatto ma facili da indossare.

a cura di Maria Elena Bonacini

Roberto Coin

PRINCESS FLOWERS Oro giallo e bianco per una collezione che rivela il lato più romantico di Roberto Coin. In “Princess flower” fili d’oro ritorti incorniciano petali in oro satinato o splendenti di diamanti bianchi.


Pasquale Bruni

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BON TON JOLI L’iconica collezione Bon Ton viene coniugata in chiave noir utilizzando l’onice su montature in oro rosa arricchite da diamanti bianchi e champagne. I pendenti possono essere indossati a sautoir o a girocollo, mentre la spilla, abbinata al velluto, può diventare choker o ornamento da far brillare tra i capelli.

Mattioli CUTS Mattioli riprende il tema dei tagli, ispirati ai lavori di Lucio Fontana, rendendoli più ampi, netti e decisi, che vadano ad incidere il pavé o la semplice superficie d’oro, vuoti o con un diamante incastonato. Nella versione “aperta”, invece, è lo spazio a farla da padrone, in anelli dal design più morbido e meno aggressivo.

Damiani MINOU ACQUAMARINA Il design originale della collezione Minou si apre per accogliere un’acquamarina, che incorniciata da una corona di diamanti bianchi, richiama la trasparenza del mare.

Annamaria Cammilli MUSA Dal successo di “Sultana”, nasce la seconda collezione di Cammilli in tre colori, Musa, anch’essa in una fascia top di gamma. Due le combinazioni di colore proposte, una gioca sui colori freddi del bianco, nero e beige; mentre l’altra unisce in un caldo connubio l’arancio a due diverse tonalità di giallo. Il movimento delle forme sinuose, ispirate a tre gocce d’acqua, è accentuato dal contrasto tra i bordi lucidi e l’interno nella speciale finitura mat.

Damiani D. ICON CARTA DA ZUCCHERO La collezione D. Icon si arricchisce di un nuovo colore. Dopo il bianco e il nero, la ceramica si tinge di azzurro carta da zucchero, a richiamare dolci ricordi e cieli primaverili nei quali brillano i dettagli in oro rosa e diamanti bianchi.

Fope PRIMA In “Prima”, pensata per un pubblico più giovane, la maglia flex’it si presenta sottile e leggera, ma capace comunque di nascondere decine di minuscole molle in oro che rendono i bracciali e gli anelli flessibili. Le parure offrono diverse combinazioni di rondelline ellittiche e dettagli in oro e diamanti.

Roberto Coin

Fope

ANIMALIER Per l’anno cinese del gallo la collezione animalier si arricchisce di un nuovo elemento, coloratissimo e avvolgente sulle dita, con un anello in oro bianco, zaffiri neri, arancioni e gialli e diamanti.

SOLO VENEZIA Rende omaggio alla meravigliosa città, dove da un anno il brand vicentino ha aperto il suo primo monomarca, la collezione presentata da Fope a Vicenza: la maglia in oro - flessibile nei bracciali - è arricchita da un originale motivo in oro e diamanti il cui design si ispira ai magnifici merletti tipici dell’isola veneziana di Burano.


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SARAH HO

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Radici cinesi e design europeo nello stile della londinese Sarah Ho, che nei suoi pezzi, in gran parte ispirati alla natura, cita i fiori della sua vita, dalle peonie di “Peony suite”, in oro rosa con diamanti, opali, perle rosa e smeraldi all’alba, oro bianco, calcedonio, perle e zaffiri al tramonto, alla “Persica suite”, che unisce all’art deco la tecnica figurativa cinese, utilizzando le rare perle Conch insieme a oro, diamanti e perle del Mare del Sud, fino a Jade, ultima fatica, che per la prima volta utilizza la giada, rivisitando le sue origini asiatiche in chiave moderna.

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14. Peony dusk: orecchini in oro bianco, diamanti bianchi, zaffiri, perle e calcedonio 18. Persica: anello in oro bianco, perle Conch, perle dei Mari del Sud e diamanti

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ZARA SIMON Nascono dalle emozioni e dai colori dei suoi tanti viaggi i gioielli della designer londinese Zara Simon, i cui anelli, orecchini e pendenti raccontano panorami e architetture attraverso oro e pietre preziose, rimanendo fedeli a tecniche e stili tradizionali. Ibiza omaggia uno dei luoghi più amati, mentre i rubini dell’anello Bagan richiamano l’emozione del sole che sorge sopra i templi, Bangkok le geometrie dei palazzi orientali e Nebula ring le policromie brasiliane. 1. Bagan: oro giallo, rubini 3. Ibiza: oro bianco brunito e diamanti

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NETALI NISSIM Cresciuta nella città della moda, la designer milanese ha sviluppato e perfezionato le proprie conoscenze nello studio gemmologico del padre. Appassionata di arti visive, i suoi pezzi minimalisti possono essere indossati singolarmente o abbinati e sono dedicati alle tematiche a lei più care: amore, natura e spiritualità.

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5. Collezione Protected: bracciale in oro giallo, smeraldi, quarzo 13. Collezione Protected: gemelli in oro rosa, zaffiri, quarzo

QAYTEN Il suo nome in sanscrito significa “origine” e il principio guida del brand bolognese, la cui direzione artistica è affidata a Luciano Orsi, è valorizzare tradizione e classicità, unendo tecnica artigianale e tecnologia. Dalle radici nasce “Bologna”, dedicata all’orchestra del Portico di S. Luca, che nelle forme ne richiama gli archi, mentre i leggeri fili in oro bianco di “Jingle” s’ispirano alla cascata delle Marmore e le perle baby akoya, scendono in lunghe collane e orecchini che si agitano al ritmo di “Twist”.

ELIE TOP Jules Verne probabilmente non crederebbe ai suoi occhi trovandosi di fronte i gioielli di Elie Top, designer parigino, che è stato uno degli ultimi assistenti di Yves Saint Laurent, i cui lavori uniscono l’influenza dei paesaggi industriali fiamminghi dell’infanzia a quella dello stile classico francese, in un mix di linee decise e gusto barocco. Con “Mécaniques Célestes” crea un mondo che unisce la semplicità delle superfici alla complessità dei meccanismi rivelati al ruotare della sfera, dalla profondità dei mari della linea “Scaphandre” a quella cosmica di “Pluton”. E il cielo è protagonista anche di “Étoiles Mystérieuse”, con pezzi sempre mobili a metà tra preziose rose dei venti e talismani esoterici.

8. Bologna: anello in oro bianco e diamanti 9. Jingle: orecchini in oro giallo e diamanti

DANIELA VILLEGAS 1

Natura come inesauribile fonte d’ispirazione, ma anche di materiali per Daniela Villegas, designer di città del Messico con studio a Los Angeles, che nei propri lavori insetti e materiali organici non solo li rappresenta, ma li inserisce. E allora accanto a collane millepiedi in oro e anelli scarabeo tempestati di pietre preziose, si trovano veri carapaci di granchio montati in oro rosa o gusci di noce trasformati in anelli, su cui si arrampicano scoiattoli dorati.

15. Étoiles mysterieuses: orecchini in oro giallo, argento, onice e diamanti 16. Scaphandre: pendente in oro giallo, argento brunito, diamanti e agata

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7. Crab: collana in oro rosa, perle del Mare del Sud, carapace di granchio 12. Eugenio: anello in oro rosa, opale nero, diamanti neri, rubini, zaffiri blu, gialli, arancio e lavanda, tsavorite

the design

FERNANDO JORGE Creatività e tonalità brasiliane unite alla semplicità europea. Non sono mai banali le creazioni di Fernando Jorge, che dopo aver lavorato per molti marchi carioca si è trasferito nel Regno Unito dove si è diplomato e ha fondato il proprio brand. La sua produzione è fatta di pezzi più classici e meno aggressivi, come nelle collezioni “Fluid” o “Stream”, ma anche di design più complessi come in “Electric” e “Fusion”. “Bloom”, la sua ultima creazione, indaga l’effimera complessità della natura, dalla semplicità dei boccioli, semplici linee in oro e diamanti, alla piena fioritura di pietre preziose, con tutti i colori della sua terra. 10. Blossom: orecchini in oro giallo, diamanti, tormaline Paraiba e rosa, amazonite, crisoprasio, prasiolite, acquamarina, quarzo rosa 17. Bromelia: anello in oro rosa, opale, rubellite e diamanti

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VIAGGIO NELL’AREA ESCLUSIVA DEL DISTRETTO ICON DI VICENZAORO, DEDICATA ALLA SPERIMENTAZIONE NEL GIOIELLO CONTEMPORANEO

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SUTRA Cresciuta tra oro e gemme, in una famiglia di gioiellieri, la designer statunitense Arpita Navlakha ha fondato “Sutra”, in sanscrito “raccolta di testi sacri”, creando pezzi in cui la preziosità delle pietre esotiche è racchiusa in elementi architettonici, che formano monili importanti, opulenti e lussuosi. Peculiarità del marchio il taglio “a rosa” che valorizza la luce delle gemme e il particolare oro nero, che ne sono la firma. 4. Collana in oro nero, turchese e diamanti 6. Orecchini in oro rosa, turchese, zaffiri e diamanti

MAGERIT È nato nel cuore della Spagna e il suo nome non è altro che quello dell’antica Madrid, ma la produzione di Magerit non richiama solo la tradizione iberica. Le tematiche delle sue collezioni prendono infatti ispirazione da antiche civiltà, architetture e, in particolare, la mitologia, al centro dell’ultima collezione “Hechizo” ispirata a “Il lago dei cigni”, ma già presente in “Leyenda”. Richiamano invece la natura selvaggia i cavalli di “Wild spirit” e le donne-pantere di “Istinto”, ma non sono meno forti i teschi e gli irriverenti animali galeotti di “Black essence”. Minimo comun denominatore la preziosità dei materiali, l’eleganza e la maestria nella fattura e nei particolari.

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2. Esencia Amor: pendente in oro giallo, diamanti bianchi e neri, corniola 11. Odette: anello in oro giallo, diamanti bianchi e neri e zaffiri

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Casato collier in oro con diamanti, collezione Vie en Rose www.casatogioielli.com

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ph. Luciano d’Inverno

Made in Italy

“Dammi i lussi della vita e farò volentieri a meno delle cose necessarie”

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Frank Lloyd Wright


1|2017 Jewellery

STILL K DI KUORE

K di Kuore bracciale e anello in oro giallo con diamanti, collezione Tubogas Square www.kdikuore.com

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Falcinelli Italy bracciale in oro giallo e bianco con diamanti, collezione Luxury www.falcinelliitaly.it

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1|2017 Jewellery

Rajola orecchini in oro “Fuochi d’artificio” con corallo moro e diamanti www.rajola.it

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catenata ALBA CAPPELLIERI RACCONTA LA STORIA DELLA CATENA Ad Homi la ricca esposizione curata dalla professoressa del Politecnico di Milano ltre 150 gioielli, tutti legati al tema della catena. All’ultima edizione di HOMI Milano è andata in scena la mostra “Scatenata”, a cura di Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano. La catena ha infatti abbellito negli anni sia i gioielli antichi sia quelli contemporanei e i suoi incastri hanno ispirato orafi e artisti di tutto il mondo. A partire dal prodotto finito, l’esposizione ha presentato le tante variazioni sul tema: gioielli realizzati da artigiani, artisti, designer e aziende italiane e internazionali in materiali tradizionali e innovativi, poveri e preziosi, familiari o insospettabili, con

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tecniche orafe antiche di millenni o con le più avveniristiche tecnologie, realizzati a mano e a macchina, con ispirazioni meccaniche o artistiche. “La catena è una delle tipologie orafe che attraversa tutta la storia dell’uomo - racconta la curatrice Alba Cappellieri -: i primi esemplari risalgono all’Eneolitico e sono stati ritrovati nella Necropoli di Varna e, come ha evidenziato la mostra, intreccia ambiti disciplinari molto eterogenei, dalla gioielleria alla moda, dal design all’Avant Craft. L’omaggio alla catena era necessario anche perché essa è il centro della manifattura orafa italiana, con semilavorati industriali e pregiate lavorazioni artigianali”.

“SCATENATA”: ALBA CAPPELLIERI TELLS THE STORY OF THE CHAIN More than 150 items of jewellery, all related to the theme of the chain. The latest edition of HOMI Milano staged the exhibition “Scatenata” (Unchained), curated by Alba Cappellieri, professor of Jewellery Design and the Accessories at the Politecnico di Milano. Indeed, over the years, chains have graced both antique and contemporaries jewels, and their joints have inspired goldsmiths and artists from around the world. Starting from the end product, the show presented many variations on the theme. “The chain is one of the goldsmith types that runs through the history of humanity”, said curator Alba Cappellieri.“The first specimens date back to the Neolithic period and, as evidenced in the exhibition, they interwove very diverse fields, from jewellery to fashion, and from design to Avant Craft. The tribute to the chain was also necessary because it is the centre of Italian jewellery manufacturing, with industrial and semi-precious craftsmanship”.



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I gioielli (non) sono giocattoli. E se fossero animali? di Lucia Venino

i sono artisti che rimangono eternamente bambini: non si sognerebbero mai di crescere e mettere da parte i giocattoli, ma che nei giochi della propria infanzia ritrovano gli stimoli essenziali alla propria creatività. Anche il mondo animale è da sempre fonte d’ispirazione per il gioiello, basti pensare ad esempio alle meravigliose pantere che hanno fatto la storia di Cartier o agli straordinari animali gioiello di Boucheron. Ma quando l’ispirazione nasce dagli animali giocattolo, che si fa? Ci si arma di stupore e binocolo da esploratore e ci si butta a capofitto nello zoo creativo di artisti e designer che, sfruttando gli animali (finti), riescono a creare gioielli fantastici.

Felieke Van Der Leest (2), olandese di nascita ma norvegese d’adozione, veste di conterie e abitini fatti all’uncinetto animali di plastica, per dar vita ad una bizzarra fauna da indossare. Le tigri sono vestite da domatori, i pinguini si agghindano come rapper, i conigli rincorrono carote indossando mutandoni a righe e temibili velociraptor si trasformano in graziose ballerine rosa.

Per Märta Mattsson (1) la bellezza sta in quei dettagli da cui al primo impatto l’occhio tende a fuggire, ma su cui non può fare a meno di tornare. Scarafaggi e coleotteri svelano la bellezza della propria corazza in rame elettroformato e un cuore di cristalli di zirconia. Così quello che in natura è un insetto repellente, si trasforma in una splendida spilla.

La coreana Soyeon Kim (5) ci riporta indietro all’infanzia cucendo collane di animaletti di peluche recuperati nei magazzini di vecchi negozi di giocattoli.

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bUttaNdoSI a caPofItto NEllo zoo cREatIvo, aRtIStI E dESIGNER, SfRUttaNdo GlI aNIMalI (fINtI), RIEScoNo a cREaRE GIoIEllI faNtaStIcI

Dimenticate pellicce e pellami, l’artista tedesca Stephanie Hensle (3) utilizza squame di ottone per ricreare i colli in pelliccia di volpe da vecchia prozia, mentre Tabea Reulecke (4) traduce proverbi e luoghi comuni in favole di smalto da raccontare con romantiche collane.

Emiko Oye (6) è molto attiva nella community di San Francisco, dove promuove laboratori in cui insegna a creare gioielli con materiali di riciclo. Affascinata dalle somiglianze tra le costruzioni dell’infanzia e la costruzione del gioiello, assembla mattoncini Lego componendo sequenze di forme e colori.

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I gioielli sono una cosa seria, non sono dei giocattoli. O forse sì. 3

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GIOIELLO CONTEMPORANEO AL WHITE BIJOUX

CON UNA SEMPRE MAGGIORE ATTENZIONE ALLA RICERCA E AL DESIGN IL GIOIELLO CONTEMPORANEO CONTINUA AD ESSERE PRESENTE A WHITE MILANO CON UNA SELEZIONE DI CREAZIONI UNICHE E AVANTGARDE. L’AREA “WHITE BIJOUX” DI VIA TORTONA 35 HA PRESENTATO 19 BRAND, SELEZIONATI DALLA COLLABORAZIONE TRA WHITE E BIRIK BUTIK - JEWELRY EXPLORER. UNICITÀ, PERSONALITÀ,TECNICHE DI LAVORAZIONE DIVERSE E MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA SUL GIOIELLO CONTEMPORANEO.

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a cura di Birik Butik

1 I gioielli di ALEX MONROE sono

femminili, delicati e a volte eccentrici, ma possono essere indossati tutti i giorni. Ogni pezzo è progettato individualmente, viene fatto a mano in Inghilterra da Alex ed il suo team. Il suo amore per il mondo della Natura continua ad essere una fonte di ispirazione. Una predilezione per le eccentricità inglesi dà un tocco di umorismo e nostalgia, mentre l’attenzione al dettaglio assicura superba maestria.

2 ANNA E ALEX ha un forte legame

con le antiche eccellenze dell’Italia e la tradizione artigianale, dove la bravura manuale dei maestri artigiani insieme a nuove idee si fondono naturalmente per dare vita ad infinite combinazioni di forme e sfumature dove ogni ispirazione nasce nel rispetto della leggerezza, della manualità e del colore. Proseguendo la ricerca nel mondo dell’artigianato, Anna e Alex questa stagione introduce nuovi ornamenti realizzati con la tecnica della smaltatura. La nuova collezione Tulipani Decò è dedicata a questi fiori che rappresentano l’amore perfetto, onesto, eterno e disinteressato.

Dall’approccio sensibile e concettuale al 3 design, dalle meraviglie della natura, dai miti e visioni del futuro nascono i gioielli di BJØRG, dove passato e presente si uniscono per creare delle reliquie moderne che spingono i limiti di ciò che un pezzo di gioiello può essere. I suoi gioielli cercano di trovare un equilibrio tra superfici grezze e finite, ma c'è sempre un sentore di oscuro e organico in tutti i suoi lavori, che riflette la sua anima nordica. Focalizzandosi sulla singolare bellezza dell'imperfezione, il suo marchio distintivo è diventato l’uso di pietre preziose grezze in abbinamento a superfici metalliche lavorate.

4 DARIO SCAPITTA combina la

manifattura digitale della stampa 3D e quella manuale, dando vita a gioielli complessi ma nello stesso tempo contemporanei ed eleganti. Forme semplici e pure per la nuova collezione Monolite, realizzata tramite stampa 3D in acciaio inossidabile placcato in diversi

L’amore per la ceramica e la passione

colori. Ispirata alle pietre, la collezione cattura l’essenza di questi elementi naturali, sottolineando il loro potere, la loro forza e la connessione eterna con la Natura e l’origine della Terra.

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5 I gioielli raffinati di ELLAPOLO si

contraddistinguono per il forte impatto espressivo e decorativo. Rappresentano una ricerca di forme con contorni tracciati a mano libera creando forme, astratte o geometriche d’ispirazione floreale con i contorni morbidi. Forme armoniche e superfici satinate come un velluto che proiettano sul corpo un gioco di luce e movimento. I gioielli di FLAMINIA BAROSINI 6 sono interamente realizzati a mano attraverso l’antico procedimento della fusione a cera persa. Le sue creazioni scultoree dalle linee fluide e sinuose sono impreziosite con pietre preziose e semipreziose.Trame amniotiche e alchimie materiche delineano la nuova collezione Origins. Il risultato è un personalissimo alfabeto, onirico e visionario, illuminato da vivaci e inedite vibrazioni cromatiche. GEMMA ALUS crea disegni audaci, 7 utilizzando un mix-and-match di materiali femminili e forti, unendo insieme il fascino di gioielleria classica e moda.

ornamenti per il corpo utilizzando pellami di recupero, selezionati accuratamente, dove il materiale rigenerato risplende per una seconda vita. Pezzi unici che sembrano provenire da un immaginario sommerso fatto di inchiostro, profonde luci offuscate e vellutati fluidi di palude. Uno stile a metà tra la moderna decadenza, caratterizzato da onde, drappeggi e linee morbide, e il tribale, con sottili, soffusi richiami fetish. Creazioni delicate, femminili e glamour

Bronzo, oro e argento sono i protagonisti di gioielli fatti completamente a mano. Connubio tra l’eleganza ed il casual, dove tradizione e artigianalità si fondono con la modernità.

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La filosofia dietro i gioielli L’ÊTRE

11 DIFFÉRENT esprime il saper osare ed

essere differenti. I gioielli di un animo rock, ma nello stesso tempo femminili e sensuali, per una personalità audace che non nasconde le sue mille sfaccettature. Le collezioni sono realizzate in argento e pelle. designer di gioielli dietro il marchio 12 La MADISO è sempre stata influenzata

dalla natura selvaggia intorno a lei, che l’ha guidata verso lo sviluppo delle sue capacità artistiche e la sua estetica organica. Il fascino sempre presente della natura è il filo rosso che attraversa tutte le collezioni - forme organiche e pietre naturali sono il DNA del brand. MI-JA propone gioielli da tratti

8 GIULIA BOCCAFOGLI crea

9 per gioielli del brand ISHWARA.

piccole opere d’arte plasmate una a una con l’argilla di JAMAIS SANS TOI. Ogni gioiello è interamente realizzato a mano secondo le più antiche tecniche del mondo sposate a uno studio contemporaneo dei volumi e dei colori, a partire dalla modellazione delle sfere cave fino alla realizzazione del gioiello stesso. La nuova collezione Kiowa si ispira alla geometria e allo spazio dando vita alle costellazioni da indossare.

13 geometrici ed aspetti lineari. Semplicità

ricercata caratterizzano l'anima del brand convinto che la ricchezza di un gioiello sia data dalla purezza della forma. I gioielli raffinati e lineari di MVP 14 esprimono il desiderio di rinnovare i canoni della gioielleria tradizionale trasformandoli in qualcosa di più contemporaneo senza tralasciare la cura per i dettagli e la costante ricerca. Il risultato è un prodotto dalla forte personalità, che coniuga la preziosità dei materiali al design per diventare una forma d’arte. Elementi logici e linee eleganti si

15 fondono insieme per dare vita a

creazioni contemporanee dal twist equilibrato e eclettico di NOSHI. L’ottone, l’onice e

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l’ematite, rimodellati secondo forme femminili di ricerca, confluiscono armonicamente disegnando forme dall’appeal essenziale e contemporaneo. Un’estetica elegante e giocosa: ogni pezzo della collezione Origami è adattabile e può trasformarsi in un altro pezzo di gioielleria. Le collezioni del brand O.YANG si

16 ispirano alla cultura asiatica tradizionale,

fondendo l’affinità per Art Déco e l’arte contemporanea con i dettagli glamour per creare i gioielli di un’estetica unica e visione lungimirante. Collezione di accessori dal design

17 contemporaneo di OPELLA sono

leggeri e raffinati, grazie alla ricerca e sperimentazione di nuovi materiali. I gioielli sono realizzati con carta di puro cotone e fibra di cellulosa, alluminio, acciaio e vetro di Murano, sfidando le designer nel creare gioielli che siano volutamente lontani dalla concezione classica del prezioso, pur non perdendo il carattere di eleganza e originalità.

18 L’identità del brand PEPPER

CHOCOLATE fonda le proprie radici sull’esperienza dei maestri artigiani, sul design all’avanguardia e la ricerca dei materiali, sulle lavorazioni artigianali dettagliate e meticolose. I gioielli di alto contenuto stilistico e dalla fortissima personalità sono fatti con l'ottone placcato arricchito da cristalli, pietre naturali e semipreziose. Le collezioni di ROSIE KENT si

19 ispirano all'antica eleganza, ma sono state

create per un atteggiamento avant-garde. Incorporando lavorazioni tradizionali alle tecnologie più recenti, il suo lavoro continua a spingere i confini della stampa 3D e della fusione. Il tema della gabbia è ricorrente in tutta la nuova collezione XO, dove la forza della texture dà alle forme un’antica e primordiale sensazione.


Fig

Non chiamateli PRIMA PUNTATA

la generazione “Y”, giovani ambiziosi e responsabili con un radicato concetto di impresa imperniato su una equilibrata dialettica tra nuovo e vecchio. Alcuni sono leader per carattere, altri saranno naturali continuatori ma tutti con la consapevolezza che il cognome che portano non sarà mai un passepartout. Eccoli, sono tra i primi ad arrivare in ufficio e tra gli ultimi ad andare via. Sanno che in gioco c’è il futuro dell’azienda e conquistare il podio è unicamente questione di merito. Per adesso i senior fondatori, che nella propria idea hanno investito passione e fatica, affiancano i figli, gli junior, nell’edificazione di un nuovo assetto manageriale. Hanno molto in comune, quindi niente sfide, solo un sereno sharing di know how - perché anche i padri possono imparare dai figli -, teso a dare seguito alle proprie storie. Il fatidico passaggio di testimone richiede, da entrambe le parti, tanto coraggio che, come sosteneva Winston Churcill, è la prima delle qualità umane perché è quella che garantisce tutte le altre, e tutti loro pare ne abbiano da vendere. Di certo, nessuno per adesso sembra avere voglia di grandi rivoluzioni. Ma come vivono la quotidianità in azienda e come spenderanno, poi, le loro energie imprenditoriali? Lo abbiamo chiesto a 8 rampolli di 5 interessanti realtà della gioielleria italiana: Maria Rosaria e Gennaro Amato di Confuorto Gioielli, Azzurra Cesari di Cesari & Rinaldi Gemmai, Roberto Govoni di Govoni Gioielli, Davide e Daniele Mazza di Mattia Mazza Jewellery, Lucia e Laura Alunno di Alunno & Co.

È

Confuorto Gioielli Maria Rosaria e Gennaro Amato Maria Rosaria Estroversa, comunicativa. Si muove con la naturalezza di chi in azienda ci lavora da sempre.

Gennaro Serietà e consapevolezza nel rispetto dei ruoli.

Quando sei entrata a far parte del gruppo? Un anno fa. Ho preferito fare prima esperienze lavorative diverse perché avevo bisogno di capire quale potesse essere il lavoro più vicino alle mie ambizioni. Se oggi sono qui non è stato né un obbligo né un ripiego ma una scelta fatta con calma e determinazione. Qual è il tuo ruolo? Mi occupo del ramo amministrativo/gestionale ma sono curiosa e mi piace impegnarmi su più fronti. Per esempio, sto creando nuovi contatti anche con i mercati esteri. Ad ora sono riuscita, ovviamente in accordo con i miei genitori, a portare i nostri prodotti a Las Vegas e Hong Kong. Una grande soddisfazione e un buon ritorno d’immagine. Ogni decisione viene presa coralmente da tutta la famiglia, quindi? Certo. I punti di riferimento sono e resteranno mio padre e mia madre, la creativa della Confuorto Gioielli. Non si ripete mai. Cosa cambieresti? Mi piacerebbe apportare un restyling totale all’immagine, dal logo al packaging. Tutto cambia e se tutto cambia inevitabilmente bisogna adeguarsi. È una necessità. Il tuo desiderio più grande? I miei genitori sono riusciti a far crescere l’azienda in maniera esponenziale rispettando un proprio stile che si innova senza sosta, fatta eccezione per i classici che rimangono i capisaldi della nostra produzione. Conosco la fatica, la passione, l’impegno che mettono in ogni cosa e il mio desiderio non può che essere quello di riuscire a mantenere costante questa espansione. E sarà così, ne sono certa. Un aggettivo per la tua azienda? Creativa, come mia mamma.

Tua sorella ha scelto di fare altre esperienze prima di decidere di lavorare in famiglia. Tu? Io ho iniziato due anni fa ma direttamente qui alla Confuorto. Per scelta? Sapevo che ai miei genitori avrebbe fatto piacere ma non mi hanno mai pressato. Ci ho provato e subito mi sono reso conto che il lavoro che fa per me è questo. Con loro. Anche tu segui l’amministrazione? Contabilità. Cosa faresti che non è stato ancora fatto? È difficile dirlo quando un’azienda va a gonfie vele. Sicuramente rendere più fluidi i numerosi passaggi, questo sì. A volte si creano contrattempi inutili mentre basterebbe poco davvero per semplificare le cose. Da amministrativo, poi, punterei a nuovi investimenti e ridurrei qualche spreco. Quale trasformazione immagini? Già mantenere questo equilibrio è una cosa più che positiva. Tutto si può migliorare ma per ora mi piace pensarmi come il custode di una tradizione che va tutelata.

I nostri genitori sono riusciti a far crescere l’azienda in maniera esponenziale rispettando un proprio stile che si innova senza sosta preziosa

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gli

figli di papà di Maria Rosaria Petito

Alunno & Co. Lucia e Laura Alunno

Lucia e Laura Tre donne di carattere si confrontano con modelli preesistenti nel rispetto dei valori e uno sguardo al futuro.

Cesari & Rinaldi Azzurra Cesari

Azzurra Professionale, con grazia ben dosata. Ha la padronanza di sé come delle gemme che sono il suo pane quotidiano. C’è poca differenza tra la tua età e quella della tua azienda. Ci sono nata tra le gemme, è un mondo che mi ha affascinato sin da piccola. Credo sia stato un passaggio naturale desiderare di farne parte e sono felice di poterlo fare in Italia. Il mondo delle pietre preziose non si improvvisa. Hai seguito studi di settore? Assolutamente. Dopo la Bocconi mi sono diplomata all’IGI di Anversa come gemmologa e da sei anni sono al fianco di mio padre in qualità di Project Manager. In cosa consiste? La nostra peculiarità sono le gemme di colore per le quali offriamo il top, dalla selezione ai tagli. Io in particolare affianco il cliente in ogni fase della lavorazione. Ho un dialogo aperto e costante con lui per trasformare un’idea in un piccolo capolavoro. Giovane ma di indubbia professionalità. Questo settore pretende grande competenza. Ce la metto tutta, per passione e impegno. Quindi è il lavoro dei tuoi sogni, ma qual è l’aspetto più affascinante? La creazione di pezzi unici destinati all’alta gioielleria con gemme di alta caratura o rare, i

Masterpieces, di cui mi occupo personalmente. Ho una sensibilità innata per i colori e capacità di osservazione, due fattori fondamentali in questo campo per cui mi viene facile anche proporre nuove cromie per interpretare la cifra stilistica dei clienti. Nel settore, in cosa si diversifica la Cesari & Rinaldi Gemmai? Come mio padre anche io tengo particolarmente a cuore la responsabilità sociale d’impresa. Sono membro del comitato etico di Assogemme, che si occupa di stilare un codice procedurale per garantire l’intera filiera di produzione delle gemme, dal grezzo al prodotto finito. È un processo che richiederà tempo ma comporterà grandi cambiamenti nel settore, con la garanzia di pietre etiche conflict free e child labour free. Segui anche i mercati esteri? Sì, di tutto il mondo. Cosa vorresti non cambiasse mai nella vostra azienda? La professionalità che ci riconoscono. Cosa ti ha trasmesso tuo padre che va oltre l’aspetto tecnico? L’amore per le cose belle e uniche.

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Lucia, la vostra azienda è nata nel 1977, quarant’anni di attività. Sì, siamo la seconda generazione. Siamo? Le mie due sorelle e io. Laura lavora già in azienda e Linda, la più piccola, lo farà dopo essersi diplomata allo IED, anche se ha già disegnato alcuni gioielli. Di cosa ti occupi? Commerciale, ma a ognuna di noi nostro padre ha insegnato tutto quello che serve per poter guidare un’azienda, e senza mai imporre niente, anzi, lasciandoci molta libertà, anche se è naturale prendere insieme le decisioni più importanti. È tutto costruito sui rapporti personali, anche con i clienti. Quali esperienze lavorative hai avuto prima di entrare in azienda? Per me è la prima ed unica. Dopo la laurea in lingue, che mi è tornata molto utile per i contatti con i mercati esteri, sono venuta a lavorare qui perché mi piace e lo faccio con vera passione. Mercati esteri hai detto? Sì, esportiamo anche, e siamo presenti alle fiere di Hong Kong e di Las Vegas ma il prossimo passo vorrei che fosse New York, sarebbe una grande opportunità per allacciare nuovi contatti. Il made in Italy è un fattore cruciale a nostro favore. La concorrenza è sempre più globale, è una cosa che spaventa? Se lavori bene la concorrenza può solo spingerti a fare meglio, è solo uno stimolo a dare di più. Chi segue le fiere? Io e Laura siamo sempre presenti, a volte siamo separate come a Vicenza e ad Arezzo dove abbiamo due stand, di cui uno al Cash & Carry che segue lei. Ogni mestiere va fatto con passione. Anche

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questa si eredita? Se chi ti passa il testimone è appassionato del suo lavoro, inevitabilmente ti contagia. Laura tu sei la creativa di famiglia? Produco e disegno anche se la mia partenza è ben diversa. Sono laureata in ingegneria meccanica e inevitabilmente ho lavorato in realtà rispondenti alla mia specializzazione ma alla fine ho scelto di liberare la mia creatività, e quale occasione migliore dell’azienda di famiglia. Cosa deve avere un gioiello per sfondare? Deve essere ben fatto, sapere di novità e oggi anche più moda. Deve essere all’avanguardia. Ad esempio la linea Frange è una svolta stilistica che mi è venuta spontanea guardando la morbidezza di un abito di alta sartoria. La trasformazione in gioiello è stata immediata. I mercati sono sempre più complicati e non dobbiamo mai stancarci di pensare diverso. Costa fatica ma ripaga. Il classico è fondamentale, è il nostro perno portante, ma diversificare equivale a opportunità di crescita. Quando si progetta bisogna andare oltre per offrire la cosa giusta. Per questo disegno pensando esclusivamente a modelli competitivi. Cosa cambieresti? Con alle spalle un’azienda forte proporre un cambiamento è tanto facile quanto difficile. Il bagaglio di tradizione fa da perno e quindi va tutelato, ma non per questo si deve restare immobili, è il mercato che te lo chiede. Anche nella parte logistica, nell’organizzazione generale è fondamentale essere avanti. Un sogno? Che Alunno & co diventasse un brand. Ci sto lavorando personalmente, sul design quanto sulla comunicazione. Di che colore vedi la tua azienda? Rosa, perché le donne sono tenaci.


1|2017 Non chimateli figli di papà

Mattia Mazza

Govoni Gioielli

Davide e Daniele Mazza

Roberto Govoni

Davide e Daniele Due fratelli una stessa passione. Sono insieme nell’azienda di famiglia rispettivamente da 12 e 10 anni. Daniele, siete alla quarta generazione smentendo senza remore quella prospettiva disfattista che immagina la chiusra di un’azienda al terzo passaggio di testimone. Non solo, nel nostro caso la longevità aziendale è diventata una case history, e con tanti punti di forza. Ad esempio la tipicità, siamo a Torre del Greco, la città del corallo e del cammeo che negli ultimi anni hanno consolidato il posto che hanno sempre occupato nell’alta gioielleria e non solo. Davide tu di cosa ti occupi? Il nostro può dirsi un lavoro di gruppo. Lavoriamo sempre tutti insieme, dalla produzione alla vendita, passando a volte anche per la progettazione. Anche tu Daniele? Sì, anche se Davide ha principalmente contatti con clienti esteri mentre io con quelli italiani. Daniele hai avuto esperienze lavorative diverse precedenti al tuo ingresso in azienda? No, ho imparato sul posto come si suol dire, anche se l’esperienza è qualcosa di inestimabile che si arricchisce giorno dopo giorno. Un vero tesoro perché il valore del brand è anche il valore dei nostri gioielli. Davide a cosa riservi la massima attenzione quando lavori? Al rapporto con il cliente. Non delego mai. Daniele cosa è cambiato nel tempo? Prima i mercati davano più sicurezza e la stretta di mano aveva un peso, era una garanzia. Oggi bisogna cavalcare l’onda, capire dove è meglio collocarsi. Spesso anche giocare d’anticipo.

Roberto Ogni giorno va a lavorare con la certezza di imparare sempre qualcosa di nuovo.

Davide concordi? Indubbiamente. Tutto è più complicato. Anche l’approvvigionamento è cambiato, se fino a qualche anno fa l’oro era la nostra materia prima oggi necessariamente utilizziamo anche argento, le perle freshwater non tanto tempo addietro erano qualcosa di particolare ora sono troppo presenti… Queste e altre problematiche ti obbligano ad una produzione molto varia. La nostra lo è sempre stata, fortunatamente, ma oggi deve esserlo ancora di più. È giusto rispettare le tradizioni di famiglia o è d'obbligo andare avanti costi quel che costi, anche riformulando completamente la produzione? Non toccherei niente, anche se tutto è più veloce. Si ha la sensazione di non riuscire a tenere il ritmo, questo sì, e vorrei un tempo che scorresse più lento per riflettere con maggiore serenità. Quali sono i grandi insegnamenti che vi hanno tramandato? Che la tradizione è parte viva dell’azienda ma l’innovazione è il suo ossigeno.

Oggi bisogna cavalcare l’onda, capire dove è meglio collocarsi. Spesso anche giocare d’anticipo preziosa

Anche per te lavorare nell’azienda di famiglia è stata una scelta senza condizionamenti? Mi ero iscritto a giurisprudenza ma ho frequentato solo due anni, il tempo di capire che non era nelle mie corde, non era la mia vocazione, e a 22 anni ho deciso di lavorare in azienda. Quindi da un decennio sei alla Govoni? In realtà essendo l’azienda di famiglia io respiro questo lavoro da piccolo. Da sempre è un argomento a me molto familiare. Il tuo ruolo? Tutto. Faccio tutto, come mio padre del resto. In realtà sono il suo braccio destro, a volte anche quello sinistro, ma le decisioni le prendiamo sempre insieme. Ha molta fiducia in me e io molto rispetto per lui. Ma c’è qualcosa affidato unicamente a te? Nello specifico ho un portafogli clienti tutto mio, creato da me e che continuo a seguire personalmente. In realtà anche le fiere, italiane ed estere, seguo in prima persona. Sono molto scrupoloso e mi piace fare le cose per bene. Pure la selezione delle materie prime e delle pietre preziose seguo io, per questo ho scelto di specializzarmi in gemmologia all’IGI di Anversa. Tuo padre ha creato qualcosa di molto solido. È difficile in una realtà come questa far valere le proprie idee? Mio padre è un genio. Ha grande conoscenza e intuito, guarda sempre molto avanti. Quando c’è stato il passaggio da oreficeria a peso a gioielleria è stata una vera rivoluzione ma anche in quell’occasione ha saputo gestirla alla grande. Non mi sento di aggiungere niente né di modificare niente, darei solo più spazio

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Ieri era tutto più istintivo mentre oggi il mercato è molto più selettivo. Per stare in gioco bisogna far conoscere al cliente i propri potenziali all’informazione, alla comunicazione, che è anche nelle mie corde per una questione di età. Oggi le notizie corrono velocissime e bisogna essere più veloci di loro per non essere travolti. Prima era più facile? Ieri era tutto più istintivo mentre oggi il mercato è molto più selettivo. Per stare in gioco bisogna far conoscere al cliente i propri potenziali. La nostra modellistica ad esempio è ricchissima e questo va comunicato, lo stile stesso va comunicato. Mi sto impegnando molto sul web, principalmente per un BtoB, e sto raccogliendo grandi frutti. Quindi il fatidico passaggio generazionale un giorno sarà una scampagnata? Sì, sarà proprio così. Dovrei parlare di me ma preferisco farlo indirettamente riconoscendo prima di tutto i meriti a mio padre. Se oggi sono quello che sono lo devo a lui perché è un padre che insegna tanto e pretende anche tanto, come solo un genitore può fare. È molto esigente e per me è uno sprone a migliorare. Non senza discussioni, ovviamente, siamo umani.



1|2017 Officine Nora

Officine Nora

Il sogno avverato di Margherita De Martino Norante di Maria Elena Bonacini

In

IN UN’Ex offIcINa dI MEccaNIca dI PREcISIoNE, coN SoffIttI altI E aMPI SPazI, ho cREato SEI PoStazIoNI occUPatE da oRafI “fISSI” E altRE SEI chE INvEcE vENGoNo affIttatE SIa a lUNGo chE a bREvE tERMINE

passato era il quartiere per eccellenza dell’artigianato orafo fiorentino, oggi nel cuore di San Frediano creano i propri gioielli, lavorando “banchino a banchino” mani provenienti da tre continenti. Che condividono idee, tecniche, strumenti, tengono corsi, organizzano dimostrazioni ed eventi, ospitano studenti e professionisti in cerca di un luogo dove lavorare. Mente e anima di questo laboratorio, l’orafa fiorentina Margherita De Martino Norante, che l’ha creato due anni e mezzo fa, anche se l’idea viene da molto più lontano. «Officine Nora è nella mia testa da tanto tempo, da quando ho finito di studiare - racconta - Ho iniziato con disegno industriale e poi ho frequentato tre anni la scuola di goielleria contemporanea “Alchimia” e una volta uscita cercavo uno spazio dove lavorare. Gli artigiani non ti prendono, quindi o ti allestisci un banchino a casa, o cerchi un posto in affitto insieme a qualcun altro. Sentivo il bisogno di uno spazio mio, dove lavorare insieme ad altre persone, cosa che mi era già piaciuta a scuola e che avevo continuato a fare dopo».

Un progetto accarezzato e preparato per anni, raccogliendo materiale in attesa delle condizioni giuste. «Quando trovavo un orafo che vendeva attrezzi li acquistavo e li mettevo in cantina, per questo accanto a macchinari nuovi abbiamo pezzi molto vissuti, come un tirafili degli Anni Cinquanta. Il posto, invece, è stato più difficile da scegliere, tanti laboratori magari erano antichi e affascinanti ma molto piccoli. Finalmente ho trovato un’ex officina di meccanica di precisione, con soffitti alti e ampi spazi, dove ho creato sei postazioni occupate da orafi “fissi” e altre sei che invece vengono affittate sia a lungo che a breve termine, a studenti che vogliono affiancare alla scuola propri progetti o a persone che lavorano a casa ma non hanno certe attrezzature». In via dei Preti, invece, trovano tra gli altri laminatoio, tirafili, postazione di fusione, iniettore, vulcanizzatore, forno per smalti, microfiamma e sabbiatrice, insieme a tanti altri attrezzi messi in comune dai “residenti”. E anche se non c’è più una “bottega ad ogni uscio”, il quartiere è un valore aggiunto. «L’Oltrarno, San Frediano in particolare, è una zona di artigiani, con Margherita De Martino Norante (ph. Francesco Brunelli)

preziosa

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1|2017 Officine Nora

In former times it was Florence’s prestigious goldsmiths’ district, but in the heart of San Frediano craftsmen from three continents now work side by side creating their own jewellery pieces. They share ideas, techniques and tools, they offer courses, they organise exhibitions and demonstrations, and they accommodate students and professionals looking for somewhere to work. Florentine goldsmith Margherita De Martino Norante is the heart and soul of the operation; she set it up two and a half years ago, although she’d been thinking about it for a lot longer. “Officina Nora is an idea I had a long time ago, after I graduated”, she says; “I started out as an industrial designer, then I enrolled on a 3-year course at the “Alchimia” school of contemporary jewellery. When I finished I looked for a space

tanti laboratori, e se hai bisogno di un pezzo di legno o di ferro vai direttamente da chi può fartelo». Insomma, il suo sogno si è avverato, con compagni di viaggio provenienti da storie diversissime. «Lavorare assieme a persone che hanno percorsi differenti ti permette di confrontarti, conoscere altre tecniche, scambiarti idee e contatti, si impara

that I could work from. Workshops won’t take you on, so you either have to set up your own bench at home, or find a place to rent with someone else. I needed a space of my own where I could work alongside other people; I’d always preferred working this way ever since I was at school”. It was an idea she’d been mulling over for a few years, gathering the means to do it until the time was right. “I found a goldsmith who was selling his equipment, so I bought it and stored it in the cellar. Finding a place to set up was harder though, there were lots of quaint old workshops, but they were all so tiny. Eventually I found an old micromechanics workshop that I divided into six workstations for ‘permanent’ goldsmiths and another six that could be rented out either on a long-term or short-term basis to students who wanted to work on their own projects alongside their studies,

ognuno dagli altri, invece di restare chiusi nella propria stanzetta. E si conosce anche meglio se stessi». Chi sono, allora, i “residenti”? Oltre a Margherita, che unisce materiali preziosi e alternativi, dalle piume alla lana, giocando con le forme, ci sono Arata Fuchi, giapponese che partendo dalla tecnica sud

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or people who work from home but need access to different equipment”. At Via dei Preti the “residents” pool their equipment, so they have access to a rolling mill, thread pullers, a soldering station, an injector, a vulcanizer, an enamelling kiln, a microflame torch, a polishing machine, and lots more besides. And the district itself is an added bonus. “Oltrarno is an artisan area, San Frediano in particular, where there are so many workshops; if you need a piece of wood or metal you can just go straight to someone who can make it for you”. So her dream came true, with fellow travellers from vastly different backgrounds. “Working with people who are going in different directions gives you someone to compare yourself with, exchange ideas with and learn new techniques”. So who are the “residents”? Besides Margherita, who works

with precious and non-precious materials, there’s Valentina Caprini, Francesca Zanuccoli, Arata Fuchi who’s Japanese, Martina Lončar from Slovenia and Kellie Riggs who’s American. But the work doesn’t just consist of making jewellery. “We hold courses, demonstrations and even tourist events in the workshop. It’s great seeing how excited and fascinated people are when they’re watching a piece of jewellery being made, or a pendant being engraved. I hope it helps them understand how much work goes into a making a piece of jewellery”. And on the subject of cooperation, they’re also developing another network. “Before Christmas we held an event in conjunction with other craftspeople, a tea party to introduce people to our workshops. We’ll be holding another one before Valentine’s Day too”.

coreana del Kum-Bu l’ha rielaborata creando un proprio metodo, chiamato polverizzazione; Valentina Caprini, i cui lavori, per i quali spesso utilizza la tecnica della filigrana, sono una riflessione sul corpo, che a volte coprono interamente; Martina Lončar slovena, che passa da gioielli minimal in oro, argento e brillanti a un ciondolo a cuore in bronzo smaltato, anatomicamente perfetto; Francesca Zanuccoli, le cui finestre e fratture aprono sguardi su mondi interiori stratificati dal tempo; Kellie Riggs, americana, sperimentatrice i cui gioielli rielaborano

l’immaginario devozionale cristiano. Ma il lavoro non è solo creativo. «Nel nostro spazio organizziamo corsi, dimostrazioni e anche eventi per turisti. È bello vedere l’emozione e lo stupore nell’osservare come viene realizzato un gioiello o nell’incidere qualcosa su un ciondolino. Spero possa servire a far capire il lavoro che c’è dietro un oggetto». E a proposito di collaborazioni, sta nascendo un’altra rete. «Prima di Natale abbiamo organizzato un evento con altri artigiani, un the per far conoscere i nostri laboratori, che abbiamo replicato prima di San Valentino».

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IL MESTIERE DEL GEMMOLOGO

viaggio tra i corsi di formazione professionale IN MANCANZA DI UNA REGOLAMENTAZIONE LEGISLATIVA, LA QUALITÀ DELL’OFFERTA FORMATIVA È L’UNICA STRADA PER ACCEDERE ALLA PROFESSIONE NEL MODO GIUSTO a cura di Chiara Di Martino

a

gemmologia è la scienza che studia le gemme, che rende capaci di identificare materiali come, per esempio, le pietre preziose e i diamanti, per valutarne l’autenticità e gli eventuali trattamenti subiti. Definire i contorni della relativa professione, il gemmologo, è piuttosto arduo: non esiste infatti una legislazione -

DEFINIRE I CONTORNI DELLA RELATIVA PROFESSIONE, IL GEMMOLOGO, È PIUTTOSTO ARDUO NON ESISTE INFATTI UNA LEGISLAZIONE - NÉ ITALIANA, NÉ EUROPEA, NÉ INTERNAZIONALE né italiana, né europea, né internazionale che offra una definizione univoca di questa figura di esperti. Chi è il gemmologo? Dove si forma e quale spesa deve mettere in conto? Stando a

quanto affermato dagli stessi esperti del settore, il gemmologo è colui che gli operatori riconoscono come tale quando si sia formato presso istituti prestigiosi e riconosciuti a livello nazionale ed internazionale. In Italia, ad operare nella formazione in campo gemmologico sono principalmente sei istituti: l’IGI Istituto Gemmologico Italiano; l’IGI di Anversa, oggi attraverso la diramazione territoriale Igi-Italy nata lo scorso gennaio; il Cisgem, per lungo tempo azienda speciale della Camera di Commercio di Milano e oggi società indipendente, membro della Fondazione Gemmologica italiana; il Geci Gemological Education Certification Institute; l’HRD Antwerp e il più antico istituto gemmologico, il Gem-A britannico, fondato nel 1908, che in Italia opera tramite l’Accredited teaching center IGL - Istituto Gemmologico Ligure. Ciascuno degli istituti offre una panoramica di servizi e corsi, che si

preziosa

propongono con durate e costi differenziati e con la possibilità di scegliere, dal punto di vista geografico, tra sedi in località diverse.

Gemmologico Italiano -: quelle nate come laboratori per analisi del diamante e che poi hanno ampliato l’offerta con i corsi; e quelle nate invece come scuole dotate di laboratori, come l’IGI. Il problema è che non esiste un ente internazionale che riconosca ufficialmente i documenti di analisi validi così come non esiste un titolo ufficiale per il gemmologo: non c’è un esame, né un Ordine. Esiste semplicemente un elenco delle associazioni riconosciute, di cui fa parte l’Associazione italiana gemmologi, che riconosce, fra i diplomi, quelli della Feeg - Federation for European Education in Gemmology, validi anche fuori dall’Ue. In Italia, l’unico che consente l’accesso a questi esami è il diploma di Gemmologo IGI”.

Loredana Prosperi

“Esistono due tipologie di scuole - spiega Loredana Prosperi, responsabile del laboratorio di analisi dell’Istituto

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“In Italia l’offerta formativa di HRD Antwerp è particolarmente articolata spiega Sabina Belloni, gemmologo e responsabile per i corsi dell’istituto belga in Italia - perché prevede sia il corso sulle gemme


Il gemmologo è colui che gli operatori riconoscono come tale quando si sia formato presso istituti prestigiosi e riconosciuti a livello nazionale ed internazionale

ISTITUTO

Istituto Gemmologico Italiano

CORSO E QUALIFICA

Gemmologo IGI (consente l’accesso all'esame F.E.E.G. per il conseguimento del diploma “European Gemmologist E.G.” rilasciato dalla Federation for European Education in Gemmology): Corso Diamante + Corso Gemme di Colore + Corso sulle Perle

Corso Diamante: 5 settimane + esame finale; Corso Gemme di Colore: 10 settimane totali (3 livelli) + esame finale; Corso Perle: 1 settimana + esame finale

Igi Anversa (tramite Igi-Italy)

Gemmologo IGI (graduate gemologist G.G.): Diploma Diamond Graduate [Diamante Analisi Qualitativa e valutazione corso base + Diamante Analisi Qualitativa e valutazione corso di specializzazione + Classificazione e valutazione del grezzo] + Diploma Colored Stones Graduate [Identificazione Gemme di colore + Riconoscimento del sintetico, imitazioni e trattamenti + Analisi quantitativa e valutazione Gemme di colore + Analisi qualitativa e Valutazione delle Perle]

Diploma Diamond Graduate [Diamante Analisi Qualitativa e valutazione corso base: 5 giorni + Diamante Analisi Qualitativa e valutazione corso di specializzazione: 5 giorni + Classificazione e valutazione del grezzo: 7 giorni] + Diploma Colored Stones Graduate [Identificazione Gemme di colore: 5 giorni + Riconoscimento del sintetico, imitazioni e trattamenti: 5 giorni + Analisi quantitativa e valutazione Gemme di colore: 3 giorni; Analisi qualitativa e Valutazione delle Perle: 5 giorni]

Cisgem

Gemmologo Cisgem: Diploma Diamante + Diploma Gemme di Colore + Diploma Perle

Diploma Diamante (3 livelli): 4 settimane + Diploma Gemme di Colore (3 livelli): 7 settimane + Diploma Perle: 3 giorni Esami intermedi e esame finale

GECI

Complete Gemologist Program Diamond Grading Course + Colored Stone Course

Diamond Grading Course on campus: 7 settimane + esami Diamond Grading Course formula distance: 6 mesi + 60 ore di pratica

Sabina Belloni

di colore sia quello sui diamanti: ad Anversa è obbligatorio soltanto il primo. Abbiamo ampliato però le proposte con corsi come quelli sulle perle o quelli su rubini, zaffiri e smeraldi che durano 5 giorni l’uno per consentire ai gioiellieri che vogliano specializzarsi di frequentare corsi intensivi che offrono loro tutte le conoscenze necessarie per lavorare con le gemme”.

DURATA

Colored Stone Course on campus: 16 settimane Colored Stone Course formula distance: 12 mesi + 120 ore di pratica HRD Antwerp

Gemmologo HRD: Analista diamante + Colour Basic + Colour Advance

Gem-A (tramite Istituto gemmologico ligure) ** in formula Open Distance Learning

Titolo accademico internazionale di Cert- GA Certificato gemmologico FOUNDATION

Paolo Minieri

Da gennaio, l’International Gemological Institute di Anversa opera tramite una neonata costola italiana - l’Igi-Italy - caso (unico al mondo) di rappresentanza nazionale del network belga. Igi-Italy, presieduta da Paolo Minieri, è così la diramazione ufficiale dell’istituto di Anversa in Italia, che avrà anche ruolo di coordinamento tra le cinque sedi che attualmente ospitano i corsi. “Due sono le qualifiche dell’IGI - precisa Minieri -: quella di Graduate Gemologist, che

Titolo accademico internazionale di FGA diploma gemmologico GemA

Durata Italia: Analista diamante: 2 settimane + Colour Basic: 2 settimane + Colour Advance: 3 settimane

Cert- GA: Tempo di preparazione all’esame: 4-6 mesi FGA: Tempo di preparazione all’esame: 9-12 mesi

*Costo dell’ultima edizione portata a termine. Suscettibile di future variazioni. ** Tutti i corsi di diploma Gem-A richiedono, prima dell’iscrizione, il conseguimento dell’esame Foundation.

preziosa

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COSTO

SEDI

Quota sociale + Corso Diamante: € 3.500 Corso Gemme di colore: € 7.200 Corso Perle: € 700

Milano; Roma; Marcianise c/o Tarì; Catania c/o Accademia Orafa Italiana; Valenza c/o Foral

prezzi iva esclusa

Diploma Diamond Graduate [Diamante Analisi Qualitativa e valutazione corso base: € 765 + Diamante Analisi Qualitativa e valutazione corso di specializzazione: € 765 + Classificazione e valutazione del grezzo: € 1.330] + Diploma Colored Stones Graduate [Identificazione Gemme di colore: € 765 + Riconoscimento del sintetico, imitazioni e trattamenti: € 765 + Analisi quantitativa e valutazione Gemme di colore: € 465; Analisi qualitativa e Valutazione delle Perle: € 765] + € 165 ad esame (prezzi iva esclusa) Diploma Diamante: € 2.600 (inclusi esami) + Diploma Gemme di Colore: € 4.400 (inclusi esami) + Diploma Perle: € 350 (inclusi esami) (prezzi iva esclusa)

In formula on campus: Diamond Grading Course: € 3.200 Colored Stone Course € 6.700

Cavalese (Tn); Ascoli Piceno; Roma; Marcianise c/o Oromare; Trecastagni (Ct)

Milano

Milano

In formula Distance: Diamond Grading Course € 2.200 Colored Stone Course € 3.700 (prezzi iva esclusa) Analista diamante: € 2.080 (Iva esclusa) + Colour Basic: € 2.500 + Colour Advance: € 2.800* (prezzi iva esclusa) Cert- GA: € 3.600 FGA: corso combinato teoria e pratica: € 4.850 solo teoria: € 3.100 solo pratica: € 1.750 (prezzi iva esclusa)

Roma / Milano / Sedi itineranti

ATC-IGL Genova o presso i Gem-A Approval Practical Provider nelle sedi di Valenza, Bologna, Firenze, Roma per la parte pratica obbligatoria


IL MESTIERE DEL GEMMOLOGO consente di valutare e diagnosticare pietre preziose, perle, etc. Lo step successivo è quello dell’Accredited Gemologist, che è propedeutica all’iscrizione ad Associazioni di primaria importanza come per esempio la statunitense Accredited Gemologists Association. I docenti italiani sono tutti abilitati presso l’IGI di Anversa dopo aver sostenuto esami molto selettivi”.

successo nell’industria del gioiello è necessario formare personale in grado di trasmettere professionalità ad ogni livello del processo di vendita, dal gioielliere al privato, dal grossista al cliente - precisa Lucia Gori, Education Director & Senior Gemologist di GECI -. I corsi di Gemmologia offrono proprio questo, una porta d’accesso altamente qualificante e la risposta ad un settore che necessita di un grande rinnovamento per rimanere ai vertici della produzione internazionale”.

“IL GEMMOLOGO È TALE QUANDO È RICONOSCIUTO NELL’AMBITO DEL SETTORE” NE PARLIAMO CON L’AVVOCATO CLAUDIO TOMASSINI CHE DA OLTRE TRENT’ANNI SI OCCUPA DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE, METALLI PREZIOSI E LEGISLAZIONE ORAFA

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Elena Gambini

Sei istituti non sono pochi, anche se è vero che l’Italia con i suoi distretti orafi è uno dei comparti più importanti al mondo e quindi il numero in sé non sorprende. Ma esiste una domanda corrispondente all’offerta? “La richiesta c’è - spiega Elena Gambini, responsabile settore materiali gemmologici per il Cisgem, istituto per il quale è anche responsabile della formazione -: le nuove generazioni sono desiderose di essere informate, formate e aggiornate ad alto livello. Dal punto di vista della regolamentazione, naturalmente auspichiamo regole più precise che definiscano i confini dell’affascinante lavoro del gemmologo, ma allo stesso modo sappiamo che non è facile”.

Piero Manuelli

Oggi, anche i principali corsi di gemmologia tenuti dall’ATC di Genova del Gem-A appartengono alla nuova Versione ODL (Open Distance Learning) in lingua italiana ed inglese. “In Italia gli unici diplomi riconosciuti e previsti nella nuova legge in corso di approvazione per l’esercizio della libera professione di Gemmologo (proposta dall’Istituto Gemmologico Italiano e in discussione da tempo) sono quello completo rilasciato dall’Istituto Gemmologico Italiano e i nostri Diplomi Gem-A - spiega Piero Manuelli, gemmologo e fondatore dell’Istituto Gemmologico Ligure -. Sono i due diplomi riconosciuti dalla Federation of European Education in Gemmology, considerati alla stregua di esami di stato. In Europa è riconosciuto un solo istituto gemmologico per paese e ogni titolo rilasciato da uno di essi è valido anche negli altri stati membri. È vero anche, però, che tali regole vengono molto spesso disattese comportando gravi danni agli utenti, specie nel caso di certificazione delle gemme”.

uoversi nel mondo della formazione in campo gemmologico è un percorso lastricato di ostacoli, anche perché mancano i riferimenti legislativi per inquadrare qualifiche, titoli e opportunità. A spiegarlo dal punto di vista tecnico è Claudio Tomassini, avvocato, che da oltre 30 anni si occupa di proprietà intellettuale, metalli preziosi e legislazione orafa, partecipando a gruppi di lavoro delle principali associazioni di categoria. Autore di pubblicazioni sulle normative italiane e internazionali di settore l’ultima presentata a Vicenzaoro January, “Cenni storici sulla punzonatura dei metalli preziosi”. Avvocato ci illustra qual è il contesto giuridico di riferimento in campo gemmologico? “In realtà non esiste alcun quadro legislativo di riferimento, soltanto un Registro presso il ministero di Giustizia al quale possono - è dunque una facoltà, non un obbligo - iscriversi volontariamente associazioni rappresentative di professioni che non afferiscano ad alcun albo professionale. Al momento, tanto per fare un esempio, a questo registro risulta iscritto il Collegio italiano gemmologi. In sostanza, non esiste una

professione codificata di gemmologo, perciò non esiste neanche il reato di esercizio abusivo. Di fatto, il gemmologo è tale quando è riconosciuto nell’ambito del settore”.

Esiste invece un contesto legislativo a livello internazionale o europeo? “Neanche. Non esiste un quadro cogente a nessun livello. Esiste la tradizione del settore per cui sono riconosciuti come professionisti i diplomati presso quelli che il settore stesso riconosce come istituti autorevoli”. Quali sono le figure istituzionali e professionali - che possono certificare materiali gemmologici? “Ipoteticamente potrebbe farlo chiunque. Come in ogni settore ci sono figure serie e meno serie. È come per i cosiddetti diamanti da investimento: se il blister che contiene il certificato viene aperto - per esempio, per analizzare la pietra - cessa di avere valore. Perciò la verità è

che la reale sicurezza, per chi acquista, è nella serietà dell’operatore, del gioielliere”. Cosa si intende per “periti” in campo gemmologico? “Ne esistono di due tipi. Il primo fa riferimento all’elenco periti ed esperti presso le Camere di Commercio, al quale si accede tramite un esame le cui modalità sono diverse da provincia a provincia, dal momento che si tratta di enti con valenza territoriale. La scelta del professionista è a discrezione dell’interessato: a questo elenco ci si rivolge più che altro per affari privati come questioni di eredità o valutazione di gioielli prima dell’alienazione. È chiaro che nella prassi sarà riconosciuta maggiore autorevolezza a quei periti operanti in province dalla forte vocazione orafa. Il secondo tipo di perito è quello del Tribunale, il consulente tecnico nominato dal giudice. Chiunque, ipoteticamente, può chiedere l’iscrizione presso questo elenco: la scelta ricade sul magistrato che chieda consulenza tecnica, che può indicare un nome iscritto all’elenco, o rivolgersi a una persona di fiducia che, dopo la nomina, viene automaticamente iscritta nell’elenco”. Come si fa allora a capire se ci si sta rivolgendo a un professionista? “Non si può, nel contesto attuale. La realtà è che non c’è garanzia di esperti veri”.

Lucia Gori

“NON ESISTE UNA PROFESSIONE CODIFICATA DI GEMMOLOGO, PERCIÒ NON ESISTE NEANCHE IL REATO DI ESERCIZIO ABUSIVO

Il primo ad aver offerto i corsi anche in formula Distance è GECI, che consente di ottenere online - sempre tramite i docenti Geci - il Diploma di Analista diamante. “Oggi non è più possibile vendere le gemme ‘sulla fiducia’. Per avere

preziosa

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1|2017Webelieve

DUE COLLEZIONI, TRE CAPSULE E NUOVE CROMIE IN VISTA DELL’ESTATE www.webelieveitaly.com

Non solo fashion e glamour ma anche messaggi solidali. L’azienda aretina, infatti, promuove la visione di un mondo migliore attivandosi in concreto e destinando il 2% del suo fatturato ad Organizzazioni non governative preziosa

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IL MARCHIO, RAPPRESENTATO NEL LOGO DALL’ALBERO DELLA VITA COME DIPINTO DA KLIMT, LASCIA TRASPARIRE LA PROPRIA ENERGIA POSITIVA IN TUTTE LE SUE CREAZIONI

ebelieve S

peranza, colore, artigianalità: questi in sintesi i tratti che accompagnano i gioielli WeBelieve, carichi di bellezza ma anche di messaggi solidali. L’azienda aretina, infatti, promuove la visione di un mondo migliore attivandosi in concreto e destinando il 2% del suo fatturato ad Organizzazioni non governative. Il marchio, rappresentato nel logo dall’albero della vita come dipinto da Klimt, lascia trasparire la propria energia positiva in tutte le sue creazioni. La linea WeBelieve propone così due collezioni: la prima è “Feelings”, celebra pace, amore, fede, fraternità e libertà avvolgendo

cromie all’insegna della luce e del colore. Collezioni in grado di cambiare d’abito nel corso delle stagioni: l’argento 925 e l’oro 9 carati si assemblano con pietre naturali e cubic zirconia di qualità superiore, con la possibilità di scegliere, per cingere i gioielli tra un’infinità di catene, cavetti in seta e foulard in taffetà. Il cerchio si chiude con l’edizione speciale personalizzabile su richiesta. Il lancio delle nuove collezioni è accompagnato da una campagna di comunicazione il cui filo conduttore è, per il 2017, la musica: WeBelieve ha scelto le canzoni che hanno saputo trasmettere, come il brand, il rispetto dei valori umani. Testi in musica che esaltano i cinque sentimenti cari al marchio scandiranno le presentazioni delle collezioni.

armoniosamente le lettere realizzate in argento (con galvaniche giallo, rodio e rosa, e zirconi ambra, bianchi e champagne). I gioielli sono disponibili anche su supporti in tessuto - seta e taffetà - da indossare come bracciali, collane e collari. La seconda è “Tree fruits”, declinata molteplici versioni per inseguire il gusto della sua clientela: fasce e medaglie in argento abbellite da sfere in oro 9 kt con incisioni a laser e smalto a pennello. Tre le capsule, Seta, Dark e Foulard completano l’omaggio agli anni Sessanta, già espresso con la “Flower Power Collection” dove anelli e medaglie si tingono di infinite sfumature smaltate. Particolarmente audace la linea Dark, in rutenio smeriglio o rutenio lucido, che conferisce un look assai dinamico, soprattutto quando si sceglie di abbinarla ai tre colori dell’oro giallo, rodio o rosa. In vista dell’estate, tutti i gioielli WeBelieve si vestiranno di nuove

preziosa

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Giuliano e Filippo Giannini

1|2017 K di Kuore Kult

di uore CAMBIO GENERAZIONALE ALLA GUIDA DELL’AZIENDA

Claire

utti i gioielli K di Kuore sono di fatto unici, perché realizzati a mano da artigiani fiorentini con cuore e passione. Tutto ha avuto inizio a Firenze dove nel 1996 Giuliano Giannini, riconosciuto professionista del fashion design, fonda K di Kuore, officina d’eleganza selettiva. Dopo 20 anni di storia aziendale Giuliano passa il timone nelle mani sicure del figlio Filippo, predestinato per formazione culturale alla guida dell'azienda. Laureato in economia aziendale ed esperto di marketing digitale, Filippo è appassionato di viaggi e di nuove tendenze nel mondo della moda.

“T

Fra le collezioni di K di Kuore ricordiamo

la linea Kult, ispirata al futurismo, con oro 18 carati in forme fluide caratterizzate da una o più file di diamanti. Stessi elementi per Tubogas Cult, dove una tecnica di lavorazione tradizionale viene reinterpretata attraverso un design innovativo. Giocata invece su equilibri di pieni e vuoti è la linea Claire, con pavé di diamanti che donano riflessi particolari. Ed infine la linea Gomitolo, intreccio capriccioso di oro e diamanti, eccentrico quanto raffinato. Quattro linee diverse, caratterizzate da esclusività e charme. Lo stile classico moderno è protagonista: la sapienza artigianale dà forma a gioielli di classe unici ed apprezzati. K di Kuore è un Cult Contemporaneo.

www.kdikuore.com

preziosa

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adv_goldadv.it photo_luciano d’inverno

www.vintagebijoux.com

info@cosmovintage.it


1|2017 Brand

www.oxygene.sm

xygène Un mondo che parla di perle e di gemme

www.crusado.it

rusado

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Croci e delizie La collezione Harmony www.fancsv.com

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a oltre vent’anni nel panorama dell’alta manifattura orafa, Crusado prosegue sulla scia del gioiello made in Italy. Lo fa, quest’anno, con le croci della collezione Harmony, realizzate in oro e diamanti purissimi, che abbinano all’eleganza un tocco di fantasia. L’azienda sarà presente a Tarì Bijoux e all’edizione di maggio di Mondo Prezioso. CRUSADO, CROSSES AND DELIGHTS Having been in the high end goldsmiths scene for over 20 years, Crusado continues in the wake of made in Italy jewellery. This year it does so with the crosses from the Harmony collection, which are made of pure gold and diamonds, combining elegance with a touch of imagination. The company will be present at Tarì Bijoux and the May edition of Mondo Prezioso.

ancs V. E la natura si fa preziosa

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ancs V trasforma la natura in un universo prezioso, grazie all’estro di Simona Elia, che, dopo aver popolato le sue creazioni con le figure della libellula e del ranocchio - diventati iconograficamente elementi distintivi nel rinnovato logo del brand - arricchisce le collezioni con ulteriori elementi naturalistici. Creazioni che abbinano con eleganza e originalità, materiali preziosi al fine di riscoprire tutto il valore e la forza della bellezza. NATURE IS MADE PRECIOUSWITH FANCS V Fancs V transforms nature into a precious universe, thanks to the creativity of Simona Elia. After populating her creations with dragonfly and frog figures, which have become iconographically distinctive elements in the updated brand logo, she has added to the collections with more naturalistic elements. Her creations combine precious materials with elegance and originality, with the aim of rediscovering the value and the strength of beauty.

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gni giorno gemme e perle provenienti dalle più rinomate aree del mondo sono sottoposte a una scrupolosa selezione da parte del team di Oxygène. Una testimonianza concreta di questa sapienza è nei fili di perle freshwater multicolor naturali della nuova collezione Rainbow. Oxygène è presente a Vicenzaoro, Oroarezzo e TrinacriaOro.

THE WORLD OF OXYGENE: PEARLS AND STONES Every day, stones and pearls from the most renowned areas of the world are subjected to careful selection by the Oxygene team. A concrete example of this expertise is in the threads of natural multi-colour freshwater pearls in the new Rainbow collection. Oxygene participates in Vicenzaoro, Oroarezzo and TrinacriaOro.


1|2017 Brand

www.robertogiannotti.com

oberto Giannotti www.gentilepositano.it

entile Positano

ue des Mille

I Wonder jewels, simbolo di forza

Sweet Rock per spiriti romantici e ribelli

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onder ring è un anello metafora della forza e del potere delle donne, dedicato alle iper impegnate, ma sempre disponibili, mogli, compagne e mamme. Un oggetto simbolo al cui successo è seguita, spontaneamente, una linea di gioielli: la Wonder Jewels con bracciali, orecchini, earcuff e collane che la designer Stefania Ciaccia Gentile ha destinato alla genialità e alla instancabilità tutte femminili. GENTILE POSITANO: THE WONDER JEWELS, A SYMBOL OF STRENGTH Wonder ring is a metaphor of the strength and power of women, dedicated to hyper engaged but always available wives, partners and mothers.The success of this symbolic object was spontaneously followed by the creation of a line of jewellery, namely the Wonder Jewels, including bracelets, earrings, earcuffs and necklaces by designer Stefania Ciaccia Gentile, inspired by the genius and infinite energy of all women.

www.ruedesmille.com

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ark side of the moon titolava una pietra miliare del rock. Lato buio e misterioso della Luna, ispiratrice d’inguaribili romantici. Come lei, tenebrosa e ribelle, languida e dolce insieme, a cui Rue des Mille dedica Sweet Rock, distillato di grinta in argento 925, con tanto di principe/ranocchio che troneggia impertinente su anelli e pendenti. RUE DES MILLE, SWEET ROCK FOR ROMANTIC AND REBELLIOUS SPIRITS Dark Side of the Moon, the cornerstone of rock. The dark and mysterious side of the moon inspires incurable romantics. Rue des Mille dedicates Sweet Rock to the moon, as both are dark and rebellious, languid and sweet at the same time. Grittily distilled in 925 silver, the pieces are completed with a prince/frog impertinently enthroned on the rings and pendants.

preziosa

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L’anima speciale del Chiama Angeli

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na leggenda narra che... Roberto Giannotti richiama da terre e tempi lontani un’icona magica capace di attrarre serenità e benessere. I Chiama Angeli di Roberto Giannotti, corredati dal libretto della filosofia angelica, sono collane, bracciali o semplici pendenti in argento, oro e oro rosa con zirconi bianchi. Tutto il resto è leggenda.

ROBERTO GIANNOTTI, THE GIFTED SOUL BEHIND CHIAMA ANGELI Roberto Giannotti, the gifted soul behind Chiama Angeli Legend has it that... Roberto Giannotti summoned from distant lands and times a magical icon that attracts serenity and wellbeing. Roberto Giannotti’s Chiama Angeli are necklaces, bracelets and pendants in silver, gold and rose gold with white cubic zirconia, and they come with a booklet on angelic philosophy. The rest is legend.


1|2017 Iconoclass

a factory of emotions

Iconoclass

na fabbrica di mozioni GIOIELLI TRIDIMENSIONALI TRA ARTE, TRADIZIONE E TECNOLOGIA

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nata nel 2013 ma in questi pochi anni ha aggredito il mercato con la piacevolezza delle sue creazioni, pensate in Italia e in Italia ben lavorate con materiali di pregio. PiÚ che un gioiello quello di Iconoclass è uno stile che accarezza desideri di ingenuità e di purezza. In forte contrasto con la frenesia quotidiana il potere immaginativo del direttore

creativo, Alfonso Montalto, riscopre e condivide le fonti delle sue ispirazioni sfogliando pagine fiabesche che elaborano stati d’animo, suggestioni, momenti di vita, sogni, storie accuratamente ‘imprigionate’ in gabbie dorate, da raccontare per perpetuarle nel tempo. Capolavori di gioielleria d’autore che danno forma a un prezioso fantastico dove lo scorrere del tempo è

per sempre, oppure dura solo un secondo come direbbero Alice e il suo amico Bianconiglio. Gioielli tridimensionali e in movimento ‘avverati’ tra arte, tradizione e tecnologia, che vantano la partecipazione di argento, perle, pietre naturali, diamanti e piccole suggestioni di colore date dagli smalti. E indossarli vuol dire essere coprotagonisti di storie che non conoscono la parola fine.

www.iconoclass.it

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1|2017Vetrina Collezione Mito

Collezione Settecento

Collezione Kimono

Silver & Silk Mini Argento galvanizzato oro, sete antiche e pietre naturali silver with galvanised gold, antique silks and natural stones

Silver Mini Argento galvanizzato oro e pietre naturali.

Silver & Silk Mini Argento galvanizzato oro, sete antiche e pietre naturali silver with galvanised gold, antique silks and natural stones

Collezione Fujiyama

Collezione Potiche

Collezione Fujiyama

Silver & Silk Mini Argento galvanizzato oro, sete antiche e pietre naturali silver with galvanised gold, antique silks and natural stones

Silver Mini Argento galvanizzato oro e pietre naturali

Collezione Potiche

Collezione Regalina

Silver Mini Argento galvanizzato oro e pietre naturali silver with galvanised gold and natural stones

Black Silver Mini Argento inciso, galvanizzato oro e pietre naturali silver with engraved galvanised gold and natural stones

Silver & Silk Mini Argento galvanizzato oro, sete antiche e pietre naturali silver with galvanised gold, antique silks and natural stones

Collezione Settecento

in etrina

Collezione Kimono

LEBOLE GIOIELLI Nascono“Mini� Silver & Silk, collezioni che reinterpretano i must di casa Lebole attraverso una rimodulazione delle misure, creando gioielli alla portata di tutti. Le collezioni restano fedeli nei materiali e nei procedimenti, come quelli utilizzati per le sete antiche che vengono fatte aderire alla lastra d’argento galvanizzata oro, con un procedimento esclusivo e brevettato. Introducing “Mini� Silver & Silk, collections that reinterpret the musthaves of the Lebole fashion house by reshaping the measurements, creating jewellery accessible to everyone. The collections remain faithful to their predecessors in terms of their materials and processes, such as those used for the ancient silk which is made to stick to the plate of silver with galvanised gold, following an exclusive and patented process.

Silver & Silk Mini Argento galvanizzato oro, sete e pietre naturali silver with galvanised gold, antique silks and natural stones

www.lebolegioielli.it

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Silver Mini Argento galvanizzato oro e pietre naturali silver with galvanised gold and natural stones



1|2017 Claudio Pacifici

Claudio Pacifici

uno stile poco conciliante con le tendenze abusate

Se

i diamanti sono i migliori amici delle donne, i gioielli sono il loro alter ego. Claudio Pacifici lo sa e tratteggia un lifestyle per raccontare quegli spiriti poco concilianti con le tendenze abusate. Si è ispirato per questo alle ultime sfilate di New York, Parigi e Milano, dove la moda nasce per strada, reinterpretando gli anni ’50 e ’60, uno

stile che vede il suo top in personalità come Lauren Bacall. Ha disegnato un minimal dai volumi generosi per bracciali in oro e argento con grandi fermagli e grandi ciondoli. Un successo annunciato che si è confermato già nella Grande Mela, in tre negozi dove la collezione “All Black” 2017 tiene in primo piano il nero, proprio quel colore non colore che impazza nelle

vetrine della Fifth Avenue o della Madison Avenue. Niente è improvvisato, tutto segue il filo rosso di una attenta ricerca tesa a regalare charm a chi li indossa. Stessa impronta anche per la collezione “Estate” 2017 che esplode tra quei colori che a Saint Tropez, Cap Martin…, accompagnavano la bella vita del jet set di una volta: aranci, rossi, turchesi, verdi e

www.claudiopacifici.com

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viola che ora personalizzano sofisticati bangles e collane. Una produzione di grande effetto e affatto vincolante dedicata a chi non è mai stanco delle novità. Un valore artistico che si manifesta nelle forme oltre che nella accurata lavorazione, espressione dell’esperienza custodita da cinque generazioni di orafi e maestri gioiellieri.



uorepuro gioielli come dono d’amore

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aestri orafi italiani realizzano in argento 925 le emozioni della vita che il brand Cuorepuro - presente nel settore da due generazioni e da due generazioni apprezzato per serietà e correttezza professionale -, ha voluto raccogliere in una linea di gioielli per parlare di affetti, di legami e di desideri sotto forma di simboli universali. Piccole suggestioni

da tenere sempre con noi e da condividere con le persone che amiamo e stimiamo. Tre le collezioni che arricchiscono il loro design minimal con messaggi tesi ad andare oltre il tempo: “Amore Eterno”, la main

collection che si presenta con un ventaglio di proposte che hanno come protagonista il cuore, proprio perché “Le storie eterne nascono dal Cuore”. Il fulcro è in “My Love”, lanciata per San Valentino ma che promette tante

novità cariche di romanticismo e di sentimenti, naturalmente giurati per l’eternità. “Cerchio delle Vita” è dedicata alle persone speciali, alla famiglia in modo particolare, mentre “Stelle Dei Desideri” ha in sé l’auspicio che ogni sogno si avveri. Tanti charms personalizzano anelli, bracciali, collane e orecchini, da scegliere, da indossare, da regalare quando le parole sanno di poco.

Cuorepuro Italia Gioielli

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1|2017 Cameo Italiano

ameo Italiano

UN SUCCESSO CHE CONTINUA

ontinua l’avanzata di Cameo Italiano. Un successo che coinvolge anche le nuove linee “Partenope” e “Charme”, l’una di orologi l’altra di bracciali, e che le fiere di VicenzaOro e Homi Milano hanno confermato insieme alle numerose opportunità che si stanno aprendo verso i mercati esteri. Alle spalle un team affiatato e designers fulcro delle continue evoluzioni del gioiello e in particolare del più classico degli ornamenti: il cammeo, riprodotto

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in ogni forma e con tanti soggetti sempre differenti, da quelli romantici a quelli di estrema modernità. Già perché è proprio il cammeo il fiore all’occhiello di Cameo Italiano, creazioni che con l’approssimarsi del riconoscimento dell’artigianato di Torre del Greco, del cameo di conchiglia e del corallo, come patrimonio UNESCO dell’umanità, sempre più mercati ne apprezzano l’alto valore artistico, a partire da quello cinese, dove già da anni i prodotti dell’azienda campana sono al centro dell’attenzione.

Cameo di conchiglia inciso a mano montato a bracciale in argento 925 con pietre bianche. Il primo orologio al mondo con cameo di conchiglia inciso a mano, quadrante in madre perla e fatto in Svizzera.

www.cameoitaliano.it

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1|2017 Brand

SPARK

Metamorphosis #sparkupyourself

PAVIE NELSON

emozioni da indossare, per lei e per lui

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elson fa dell’argento il suo punto cardine. Creando contrasti forti e abili contaminazioni di metalli preziosi, pietre dure, diamanti e pietre semipreziose disegna una grintosa personalità che viaggia tra culture, colori e sapori. C’è emozione in ogni collezione sapientemente plasmata artigianalmente. Singolari emozioni che si possono rivivere soltanto indossandole. NELSON: WEARABLE EMOTIONS FOR HER AND FOR HIM Nelson makes silver its hinge point. By creating strong contrasts and skilful influences of precious metals, precious stones, diamonds and semiprecious stones, it outlines a strong personality that moves between cultures, colours and flavours. There is emotion in every collection skilfully moulded by craftsmen. Unique emotions that can only be revived by wearing them

Cupido scocca la sua freccia

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perfetta per chi voglia dichiarare il proprio amore con un gioiello: è la nuova linea Afrodite di Paviè, l’azienda campana fondata dai fratelli Palma che lancia la collezione in bronzo: bracciali e anelli che riproducono la celebre freccia di Cupido, declinati in tre varianti di colore - oro giallo, bianco e rosa - per raccontare un sentimento che nasce. FOR PAVIÈ, CUPID SHOOTS AN ARROW Paviè, founded by the Palma brothers in Campania, presents its new line Afrodite: perfect for those wanting to declare their love with a piece of jewellery. The new collection in bronze features bracelets and rings that reproduce the famous shape of Cupid’s arrow, available in three different colour variants - yellow, white and rose gold - telling the story of a feeling. www.pavie.it

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n viaggio tra la vastità del cielo con la Collezione Sparkling che dà forma a “Constallation Pavò”, il bracciale in Alcantara e Swarovski in 13 varianti cromatiche; e la profondità del mare dove emergono le creature disegnate da Celine Cousteaud e dal team Swarovski, come il pendente/scultura in cristallo Swarovski di Sea Snail, la collana in argento, linea Designer. Le nuove collezioni saranno a marzo alla fiera del Tarì.

METAMORPHOSIS #SPARKUPYOURSELF A journey through the vast open sky with the “Constallation Pavò” bracelet from the Sparkling Collection made in Alcantara and Swarovski crystals, which comes in 13 different colours, and the depths of the sea from which the creatures designed by Celine Cousteaud and the Swarovski team emerge, such as the Sea Snail pendant/sculpture in Swarovski crystal, and the silver necklace from the Designer line. The new collections will be at the Tarì exhibition in March. www.sparkitalia.it

www.nelsonstyle.it

MISS MISS

fortuna e parole

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nteprima è la collezione di punta di Miss Miss Gioielli: collane, anelli, bracciali, choker, orecchini e cavigliere in argento 925 e cristalli Swarovski in 24 colorazioni diverse. Doremì Fortuna, invece, si ispira alla scaramanzia e la incide indelebilmente mentre Doremì gioca sul rovescio della medaglia proponendo su un lato il logo e sull’altro frasi di canzoni famose o personalizzate.

MISS MISS, GOOD LUCK AND WORDS The leading collection of Miss Miss Jewellery is being previewed: necklaces, rings, bracelets, chokers, earrings and anklets in silver 925 and Swarovski crystals in 24 different colours. Doremì Fortuna, on the other hand, is inspired by superstition that has an indelible impact on it while Doremì plays on the flip side of the coin with the logo on one side and phrases of customised or famous songs on the other. www.missmissgioielli.com

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1|2017 Unoaerre

Unoaerre Nei gioielli di oggi una storia preziosa S

i muove sempre con maestria ed eleganza nel mondo del gioiello l’azienda aretina Unoaerre, forte dei suoi 91 anni di storia. Le sue collezioni sanno giocare con l’accessibilità, come nel caso della linea Fashion Jewellery - che utilizza metalli e leghe di pregio insieme a pietre dure finemente lavorate, ma anche con l’anima più antica dell’azienda: il gioiello prezioso. A testimonianza di quanto ancora oggi questa

vocazione sia viva, le ultime creazioni della Unoaerre come gli orecchini in oro giallo lucido e godronato, i bracciali rigidi in oro giallo e bicolore e il bracciale in tessuto oro bicolore. Intanto, l’attenzione prestata al settore orafo dall’azienda nata nel 1926 - e divenuta leader nel campo delle fedi nuziali - è provata anche dall’organizzazione di eventi che ne celebrano la grandezza, come la mostra “I gioielli di Bino Bini - Arezzo e

preziosa

la UNOAERRE nel Centenario della nascita”, realizzata in collaborazione con la Fondazione Ivan Bruschi e aperta al pubblico fino al 7 maggio ad Arezzo (piazza San Francesco 1). L’esposizione, curata da Giuliano Centrodi, ospita oggetti di alta oreficeria progettati da Bini, orafo, scultore, medaglista e incisore di Zecca, in abbinamento alla mostra video immersiva “Le età dell’Oro. Riflessi di Piero della Francesca”.

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www.unoaerre.it



1|2017 Kurshuni

urshuni È tempo di gioielli anche per l’uomo

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barca nell’universo maschile il brand Kurshuni, fondato a Istanbul nel 2002 da Lokman & Esra Kursunlu, marito e moglie che, miscelando razionalità e creatività, hanno dato vita a un marchio di gioielli proiettati nel Terzo Millennio. La primavera-estate dell’azienda non parla soltanto il linguaggio della donna, ma

arricchisce le proprie collezioni con la linea “Kurshuni for Men”. I temi si ispirano al mare mettendo al centro dell’attenzione figure come ancore, timoni, tartarughe, stelle marine, strizzando anche l’occhio alla buona sorte con portafortuna come la mano di Fatima, l’infinito, il ferro di cavallo e il quadrifoglio. Gli eleganti bracciali in

argento 925, spinello nero e turchese sono disegnati e realizzati nell’atelier di Istanbul. Qui, attraverso il brand Kurshuni i due fondatori fanno rivivere un’antica tradizione di lavorazione artigianale. Kurshuni è distribuito in esclusiva in Italia da AIBIJOUX

www.aibijoux.com

preziosa

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1|2017 Brand

appo’s Per la vanità dell’uomo un prodotto all natural

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iscreto ma non anonimo, semplice ma versatile, strutturato ma di comoda indossabilità, misurato ma arricchito da applicazioni incise e chiusura in argento 925. Per l’uomo di polso ecco un’impronta di personalità, un moderno accessorio in sughero intrecciato: il bracciale “5 Passanti”, un casual sofisticato che offre una tonalità calda perfetta per la Primavera/ Estate - che si adatta a diversi look, dallo street style al menswear classico. Un’intuizione quella di Roberto Galeno Mellucci e di Francesco Verolla, titolari dell’azienda, grazie alla quale hanno regalato all’uomo una moderna impronta di personalità, un bracciale per la vita di tutti i giorni, perché L’Uomo di Stile veste Tappo’s! Le creazioni Tappo’s sono presenti a tutte le edizioni fieristiche del Tarì e ad Homi Milano del prossimo settembre.

uelledellaCosta L’ispirazione viene dal mare

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nventa in un angolo di Paradiso in piena Costa Smeralda e non dimentica mai di rifinire le sue ideazioni con profumo di mare e la solare allegria della terra dove ha sede il laboratorio. È Cristina Cavallucci, anima creativa del brand ‘QuelledellaCosta’. Manualità, passione, libertà creativa, e quindi solo pezzi unici, composti da elementi preziosi come le pietre a cui si

abbinano - talvolta armonizzati con sete e cachemire. Qui le primedonne sono le perle barocche. Accostate a fluorite, vi competono per volumi e forme, inattesi e graditi quanto l’irruzione di una tenera creatura marina del colore del sole. Insieme gli uni agli altri per poi lasciar pendere come un capriccio un grande ciondolo. Prossimamente a Milano, al Chibi dal 19 al 22 maggio, quindi all’Homi, dal 15 al 18 settembre.

www.tappos.it

QuelledellaCosta

preziosa

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1|2017 Jewels&Co

Jewels&Co una spremuta d’allegria con la Linea Pepità JEWELS & CO, AN INJECTION OF JOY WITH THE PEPITÀ LINE n guizzo di fantasia, un’intuizione colta a volo, forse entrambi; il risultato è la freschezza e la leggerezza dei nuovi bracciali, collane ed orecchini della Linea Pepità realizzata dalla Jewels&Co di Vittorio Rigamonti, una spremuta d’allegria da indossare con sfrontata disinvoltura.

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Jewels&Co è un brand che ha dimestichezza con ironia e brio, nella passata come nell’attuale produzione; conquista senza enfasi, magari per quel pizzico di trasgressione che piace tanto a lei che è spigliata e detesta la giornata tutta casa e lavoro.

preziosa

Pepità è colore. Bianco e giallo, ingredienti principali della Linea, si miscelano senza combinarsi, si strutturano in forme inattese, gioiosamente anarchiche. Stuzzicanti bonbon tutti da gustare. Materiali nobili, ottone e resine gli elementi della composizione, certificata come sempre Italcheck, “unico organo che garantisce il vero Made in Italy, riconosciuto a livello internazionale e tracciabile”.

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magazine

www.jewelsco.it



1|2017 Le Favole

e avole solo chi sogna può volare

L’

esperienza nel mondo del gioiello ce l’ha, ma a caratterizzare le sue creazioni in argento 925 è, prima di tutto, la creatività. Le Favole è la porta perennemente spalancata su di un magico mondo dove ogni oggetto racconta una storia, tanto irreale da sembrare più vera della realtà. Nel suo laboratorio, rimandi e citazioni diventano gioielli da ‘sfogliare’ prima ancora di indossarli, come “Piccolo principe”, una collezione tra le ultime nate, che con tanta ironia ci ricorda che “l’essenziale è invisibile agli occhi”, oppure

“Parlami di te”, un’altra new entry, dedicata alle donne che sanno volare alto alle quali sussurra: ‘esprimi un desiderio’, ‘insegui ciò che ami’, ‘corona il tuo sogno’ (per citare alcune delle frasi incise che la personalizzano). Novità, ma anche pezzi simbolo della sua produzione che contemplano Mary Poppins, Alice e tanti altri personaggi che profumano di desideri, di innocenza e di incanto. Senza tralasciare gli orecchini asimmetrici che regalano emozioni e sogni, il tutto realizzato interamente in Italia dosando artigianalità e nuove tecnologie.

www.lefavolegioielli.it preziosa

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1|2017 Gioielli Dop

ioielli Il gusto d’indossare op la buona cucina italiana THE GOOD TASTE OF WEARING ITALIAN CUISINE e n’è per tutti i palati, ma si gustano con lo sguardo. Sono i prodotti più genuini di casa nostra, quelli che ci fanno apprezzare nel mondo, selezionati ed assortiti da Gioielli Dop in Linee di Food Gioielleria e lavorati a mano. Il brand omaggia le tipicità rinomate della cucina nostrana e realizza prelibatezze, per

C

occhi ma che stuzzicano il palato, in argento 925 e smalti a forno antigraffio, interamente a mano. Il viaggio alla ricerca della Primavera parte dalla Sardegna, dove ai bracciali in maglia rolò dell’omonima Collezione pendono saporiti charms al mirto, gnocchetto e

carciofo, oltre che i simboli della cultura locale, come la bandiera dei quattro mori e il corallino; si traghetta poi per la Calabria, con l’immancabile peperoncino montato su monorecchini a lobo; si prosegue con la Collezione Emilia Romagna, che propone rosse ciliegie di Vignola su cordino in cotone cerato e terminali in argento; il menù chiude in bellezza con i cannoli della Collezione Sicilia, riprodotti fedelmente su gemelli con perno mobile, spassosi e dissacranti, riservati a lui. Ciascun pezzo è custodito in una divertente e iconica confezione con vera pasta. Design e manifattura nascono nel distretto di Arezzo e la distribuzione è affidata ad un network gourmet di gioiellerie nelle principali città d’arte e mete turistiche italiane. Anche a Tokyo e con un pop-up in pieno centro a New York.

www.gioiellidop.com

preziosa

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fashion editor Gianfranco Vitale photo Salvatore Marcello

preziosa

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hair style & make-up: Emanuele Ferrentino photo retoucher: Alessia Cosio stylist assistant: Anna Evangelista models: Clementina Coronella, Ciro Silvestri agency: C Models Management clothing: for her Silvian Heach, for him Eddicott si ringrazia lo showroom di Ercolano La Riggiola per la gentile collaborazione

fairytiles


Webelieve

1|2017 Shooting

Webelieve in Love, special edition della collezione Tree Fruits, argento 925 e oro 9 ct, personalizzabile webelieveitaly.com

preziosa

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Borsari

Rally Sanremo, bracciali in acciaio satinato con cinturino in caucciĂš intrecciato con fili di rame colorato Parure Collezione Pianeti, collana e bracciale multifilo, in rame e argento 925 impreziositi da zirconi e perle naturali www.borsarigioielli.com



preziosa

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Confuorto Gioielli

Parure in argento e corallo www.confuortogioielli.it

preziosa

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Paviè bijoux

Collezione Brigitta, parure in resina con elementi intercalari bianchi e lurex Collezione Aida, parure in pregiata resina con elementi irregolari bianchi a scalare e dettagli in metallo placcato oro. www.pavie.it

preziosa

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Mirta BijouxÂŽ

Collana della collezione Denim Rock New Style con nappine lurex www.mirta-bigiotteria-online.com/it


Le Carose

Cipolle Cù Cù www.lecarose.com


Le Carose

Collane e orecchini My Dream www.lecarose.com

Belfort

Orologio Pop Art Bracciale Jeep www.belfortitalia.it


Shinju Pearls by Oxygène Collana con perle Tahiti e australiane. Anello in oro giallo con perla australiana e brillanti www.oxygene.sm



Nelson Gioielli

Anelli in argento e zirconi colorati Bracciali made in Italy di pelle cucita a mano e argento invecchiato lavorato a mano www.nelsonstyle.it

preziosa

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Elite Bijoux

Parure in smalto rosa Collana bavaglino in argento con pietre naturali info@elitebijoux.it

preziosa

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1|2017 Brand

4-CHETTA

TOO LATE: LED WATCH

un bracciale come stile di vita italiano

L’ora solo quando serve

U

n po’ English nel nome ma tutto italiano nella lavorazione. 4-CHETTA è il bracciale del creativo Luca Paolorossi che ha regalato alla pratica posata un’allure raffinata. È in ottone eco senza piombo, nelle varianti oro, palladio, rutenio, Velvet rivestito in velluto, e Color in tinte ottenute con smalti rasati applicati a mano. Simbolo di buon gusto ma anche di generosità, infatti, lo stilista marchigiano devolve in beneficenza 2 euro per ogni bracciale venduto.

I

n leggero silicone, water resistant 10 ATM, minimal, colorato, scanzonato, unisex. LED WATCH è l’orologio/bracciale disponibile in 3 taglie e in più di 20 colori, oltre ai nuovissimi Aurora e Thermo. Morbida vestibilità h24 per ogni polso e in qualunque occasione. Con Too Late s’indossa l’essenzialità, quello che serve quando serve: un touch e l’ora appare sul quadrante illuminata da luce led.

TOO LATE: LED WATCH, TIME JUST WHEN YOU NEED IT Made from lightweight silicone, water resistant 10 ATM, this minimal, colourful product is light-hearted and unisex. LED WATCH is a watch/bracelet available in 3 sizes and in more than 20 colours, in addition to very new Aurora and Thermo. 24 hour soft fit for every wrist and any occasion. To wear Too Late is to wear simplicity, and it provides what you need when you need it through a touch screen, where the time appears on the face illuminated by LEDs. www.too2late.com

BOCCADAMO reinterpreta la tradizione del Chiama Angeli

www.4-chetta.it

A

ngelomio riscopre l’antica tradizione del chiama angeli. Il ciondolo sonoro, famoso per proteggere ed accompagnare le future mamme durante i mesi di gravidanza, trova una dolce e fantasiosa rivisitazione nella collezione ideata da Boccadamo, che propone collane doppio indosso, bracciali e orecchini, per farsi accompagnare ogni giorno dal proprio angelo.

BOCCADAMO REINTERPRETS THE TRADITION OF ANGEL CALLERS Angelomio rediscovers the ancient tradition of angel callers. The sound-producing pendant, famous for protecting and accompanying expectant mothers during the months of pregnancy, is sweetly and imaginatively reinterpreted in the collection created by Boccadamo, which offers dual use necklaces, bracelets and earrings, so you can be accompanied by your angel every day. www.boccadamo.com

preziosa

4-CHETTA, A BRACELET LIKE THE ITALIAN LIFESTYLE A little English by name, but all Italian in its workmanship. 4-CHETTA is the bracelet created by Luca Paolorossi that has given this practical piece of cutlery a sense of refined allure. Made in unleaded brass, with variations in gold, palladium, ruthenium, velvet covered in velvet, and colours in shades obtained with smooth enamels applied by hand. A symbol of good taste, but also of generosity. This designer from the Marche in fact donates Euro 2 euro for each bracelet sold to charity.

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1|2017Alunno&Co.

lunno &Co. gioielli per lui e per lei, due facce di una stessa armonia

JEWELLERY FOR HIM AND HER, TWO SIDES OF THE SAME HARMONY

www.alunnosas.it di pratica indossabilità. Non mancano pattern maschili a schiava oppure preziosi richiami in oro come quelli che caratterizzano la coppia di gemelli. Un modello iconico di alto design è poi il bracciale a frangia, anche in versione collier, che come una luminosissima cascata di lunghi, sottili, leggeri fili metallici ondeggia seguendo il movimento del corpo.

edicando la stessa attenzione ai dettagli e soprattutto la stessa ricerca stilistica sia ai gioielli da donna quanto a quelli da uomo, con Alunno & Co si può realmente parlare di uguaglianza di genere. Il brand aretino, infatti, ricorre per entrambi a tratti formali di grande sobrietà riservando a lei la dovuta femminilità con decori, ad esempio, anche in forma di luminosi zirconi (made in Italy) o di romantici cuori. Un’armonia che non cede agli eccessi ma che si fa interessante e seducente già nella lavorazione del metallo - nelle tonalità rosé, bianco e giallo - che si presenta in una varietà di catene e di maglie che passano dalla groumette a quella a calza puntando tutte alla morbidezza, quasi fosse un tessuto

D

preziosa

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1|2017Aeffe Creazioni

effe reazioni

Bracciali carichi di preziosa energia

un diverso concetto dell’ornamento, qui non interessano luccichii o particolari tagli delle pietre, che infatti sfilano nella loro geometria più sobria: sfere, apparentate per dimensioni, differenziate in parvenza solo per cromie. Invece profondamente caratterizzate le une e le altre, cariche di virtù tra loro diverse, portatrici di benessere, scelte ed abbinate da Aeffe Creazioni in collezioni fatte di colore e di vigore. Per lei ed anche per lui, cui il brand torinese dedica la linea 4Men, con innesti in argento e predominanza di accurate lavorazioni in pelle (stesso discorso per il bracciale Giaguaro, costituito però da sole pietre di 6 mm che attorniano la testa del felino in

È

metallo galvanizzato nero con cristalli, perfetto sia al polso di lei che di lui). È invece in argento il mistico albero della vita che occupa la centralità dell'omonimo accessorio, realizzato con corniola, onice nero, quarzo rosa, occhio di tigre ed howlite turchese da 3mm, montati con filo elastico. Su tutti svetta il Chiama Angeli della linea Energy Jewels, simbolo di pace, amore e felicità, bracciale che alle benefiche virtù delle pietre aggiunge una personale carica emozionale.

www.aeffecreazioni.com

preziosa

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1|2017 Pretti Milano

Pretti Milano

Il linguaggio dei sentimenti

ei, Valentina Fenaroli, anima creativa di Pretti Milano, lavora di passione. Mette un punto alle sue ideazioni solo quando le sente capaci di trasmettere una scossa. Le perle di Pretti, l’ultima Collezione del brand per il 2017, nasce così. Leggerezza la parola d’ordine, quindi supporti semplici, rarefatti, ma arricchiti di valori elevati, come sono le emozioni, delineati in silhouette di cuori, farfalle, chiavi, una corona regale, un tenero pinocchio con l’immancabile grillo parlante, appuntati in bell’ordine sulle collane, pendant con

L

www.prettimilano.it

gli orecchini. Un po’ canzonatoria, soprattutto ironica, Le perle di Pretti fa sul serio quando tratta di sentimenti, e lo fa a modo suo, riportando in mini pocket books (“Pinocchio”, “Romeo e Giulietta”, “Orgoglio e pregiudizio”) storie a cui la Linea si ispira. Un linguaggio compreso in ogni parte del mondo, come dimostra la rapida espansione del brand, presente, oltre che in Italia, in Francia, Svizzera, Germania, Belgio, Spagna, Croazia, Arabia Saudita, Israele, Inghilterra, Austria, Stati Uniti, Seychelles e Russia.

preziosa

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Cravatta in pura seta con motivo cocktails Kinloch (kinloch.it)

Melody bag in suede con pendagli colorati Philosophy di Lorenzo Serafini (albertaferretti.com)

Pochette colorata con inserti in metallo Francesca Castagnacci (francescacastagnacci.it)

Flat in velluto, ricamate a mano con fili di seta e foliage a rilievo: Alberta Ferretti (albertaferretti.com)

Sneaker con platform in tela a stampa fiori “Honey Love Special Brown Purple Flowers” Chiara Boni (chiaraboni.com)

accessori P|E

2017 Portafoglio in tessuto gobelin jacquard. Internamente: tasche multifunzione, portamonete e vani portacarte Ermanno Scervino (ermannoscervino.it)

Quando l’abito fa il monaco e i dettagli fanno la differenza. Scintillanti, colorati, ricercati, adatti per ogni occasione sono particolari che non si possono trascurare: specchio di carattere e personalità, gli accessori P/E 2017 completano gli outfits rendendoli speciali. di Giusi Rosamilia

Borsa Gracebay Bag Gesso Mangano (mangano.com)

Secchiello in pelle di serpente blu elettrico metallizzato Amanti (amanti.cc)

Portacarte in nappa con dettagli in intrecciato Bottega Veneta (bottegaveneta.com)

Occhiali da sole con montatura in acetato con catena e piastrina a forma di cuore con incisione “Please Return to Tiffany” Tiffany (tiffany.it)

Décolleté “Eva” in camoscio 40mm con fiocco e disegno mosaico, placca del logo con finitura oro Salvatore Ferragamo (ferragamo.com)

Week end bag: borsone maschile realizzato in pelle martellata. Chiusura zip e tracolla removibile. Ermanno Scervino (ermannoscervino.it)



Fragranza “Invictus” fresca e sensuale: uno scontro di universi, poteri e sensazioni Paco Rabanne (pacorabanne.com)

Secchiello a fiori “Flower bucket” di pelle bianco con fiori disegnati Sara Battaglia (sarabattaglia.com )

Stivaletto in denim con cinturino con fibbia metallica che decora la tomaia Ermanno Scervino Borsa “Boy” in pelle azzurra impreziosita da ricami in tweed e “tessere mosaico” cangianti Chanel (chanel.com)

Sandalo in nappa e satin stampati Bottega Veneta (bottegaveneta.com)

Occhiali da sole Eyeshine, in metallo opaco dalla linea cat-eye. Fendi (fendi.com)

accessori P|E

Shopping bag dal fascino artigianale in elegante vitello doppiato in crosta con manici e fiori in 3D applicati Fay (fay.com)

2017

Ballou sabot fiorate Rose’s Roses (rosesrose.it)

Borsa “Kan I” in pelle rigida blu oltremare, rosa e celeste con fiocchi intrecciati e ricamati, applicazioni e tracolla personalizzabile Fendi (fendi.com)

Bracciale H5 in cuoio con chiusura Tricolor personalizzabile con motivetti in oro giallo.Design by James Rivière (tantocosi.it)

Box in plexy trasparente con dettagli in pelle martellata e fibbia gioiello Ermanno Scervino (ermannoscervino.it)

“Derby” in pelle lucida con fiori applicati Pokemaoke (pokemaoke.com)





1|2017 Gemmologia

Hope Diamond © Smithsonian Institute

he cosa ci fanno i diamanti colorati a iracusa? di Paolo Minieri

e superstar tra le gemme dell'ultimo decennio, i diamanti fancy color, saranno di scena a Siracusa dall’11 al 14 maggio 2017. Infatti nella città siciliana si svolgerà la terza Conferenza Mediterranea di Gemme e Gioielleria (MGJC), un evento specialistico di grande richiamo che, dopo le edizioni 2015 e 2016 tenute ad Atene e Valencia, riunisce, sotto la guida di George

I DIAMANTI FANCY IN BREVE I diamanti naturali colorati sono nella storia della gioielleria, eppure solo negli ultimi tempi è avvenuta la loro consacrazione. Mentre tinte quali il giallo (ma solo quello con bassa saturazione e tono) ed il brown sono relativamente comuni e devono il loro colore alla presenza di azoto (Tipo Ia),

Il colore blu della fluorescenza alla luce LW nei diamanti naturali tipo IaAB montati su un gioiello (Foto B. Djelanin)

Spyromilios e Branko Djelanin, quanti tra gemmologi ed operatori siano alla ricerca di competenze avanzate e sistemi applicativi per pervenire all’identificazione ed alla valutazione. Tanto per metterla in numeri: due dei più famosi diamanti sono colorati, il Tiffany Diamond (fancy giallo) di 128,54 carati e l’Hope (un blu stupefacente) di 45,52 carati. E le quotazioni in media sono più che decuplicate negli ultimi quindici anni, un apprezzamento molto sensibile rispetto agli incolori.

rosa, verdi e rossi (Tipo IIa) invece si declinano in una gran quantità di combinazioni cromatiche che prendono origine da deformazioni plastiche avvenute nelle fasi di crescita del cristallo. Il blu lo si può tecnicamente motivare grazie all’effetto di atomi di boro nel diamante Tipo IIb. Moltissime di queste gemme nei toni e nelle tinte più gradevoli ed equilibrate raggiungono per la loro rarità quotazioni elevatissime, tali da far scomparire dal confronto gli omologhi incolori. Ciò si spiega, tra l'altro, con la valorizzazione

preziosa

delle miniere australiane di Argyle (350 milioni di $ australiani il prodotto grezzo esportato nel 2015) che hanno fornito esemplari memorabili di diamanti rosa ma che hanno ancora pochi anni davanti prima dell’impoverimento.

RICONOSCIMENTO DEI SINTETICI ATTRAVERSO LA FLUORESCENZA La maggior parte dei diamanti naturali contiene coppie di azoto ed è classificata come di tipo Ia, mentre i diamanti colorati sintetici HPHT contengono un singolo atomo di azoto (tipo Ib) o boro (tipo IIb). I diamanti sintetici CVD non hanno impurità (tipo IIa). La fluorescenza è un fenomeno ottico utile allo studio delle gemme in genere. Per quanto riguarda i diamanti, se esposti alla luce UV, l’assorbimento molecolare di fotoni, provoca l'emissione di luce visibile (solitamente blu nel 95% dei casi). La maggior parte dei diamanti naturali reagisce più fortemente alle onde lunghe UV e solitamente più debolmente a lunghezze d’onda più corte, mentre i diamanti sintetici hanno una reazione più forte alla luce SW rispetto alla luce LW o non mostrano alcuna fluorescenza. L’utilizzo di una lampada UV e dei filtri a polarizzazione incrociata (soprattutto montati su un microscopio) è utile ai fini dell'identificazione dei diamanti sintetici anche nel caso siano sottoposti

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ad indagine lotti con tantissime pietre di piccole dimensioni.

I TEMI DELLA CONFERENZA A Siracusa si farà dunque laboratorio sui temi sopra indicati mentre si discuterà in termini complessivi di diamanti fancy. Ma inevitabilmente i riflettori getteranno luce sulle proprietà dei diamanti in generale. Oltre allo studio della fluorescenza e delle altre caratteristiche utili all’identificazione, Branko Djelanin (CGL-GRS), George Spyromilios (IGL) e Thomas Gelb (Natural Colored Diamond Association) terranno due workshop dedicati al riconoscimento del melèe montato e smontato. Tra gli altri relatori Alan Hodkinson e Claire Mitchel (Gem-A, UK) interverranno su ottica visuale e utilizzo dello spettroscopio manuale. L’azienda estratttice russa Alrosa presenterà la propria strumentazione sviluppata per lo screening dei diamanti sintetici. Sicilia a maggio quindi, come capitale dei diamanti colorati.


1|2017 Design

preziosa

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1|2017 E-Motion

E-Motion Consapevolezza e trasparenza Awareness and transparency ono un tema “caldo” i diamanti: ecco perché per acquistarli bisogna rivolgersi a professionisti del settore come quelli di E-Motion. L’idea dell’azienda di Sergio Sorrentino è di costruire una rete di gioiellieri aderenti per far sì che produzione, distribuzione e vendita al consumatore si muovano di pari passo verso una maggiore consapevolezza e maggiore trasparenza. La E-Motion si rivolge così all’operatore professionale con un pacchetto completo di servizi che va oltre la semplice specificazione delle quattro C. Il punto vendita, grazie a questo innovativo servizio

S

offerto, potrà dotarsi di vantaggi come: 1) L’accesso gratuito a un database online H24, 7 giorni su 7, collegato al magazzino di E-Motion e a quello dei suoi partner internazionali. 2) Il controllo del diamante da parte di personale specializzato prima della spedizione; nel caso in cui il diamante non fosse in stock l’azienda si fa carico di tutte le pratiche necessarie per importarlo, garantendo tempi brevi di consegna direttamente al negozio di chi lo ha richiesto. 3) Ai gioiellieri che aderiscono al programma E-Motion saranno

preziosa

consegnati anche materiali utili per la vendita: display, guide all’acquisto, guide all’investimento, vetrofanie, astucci. L’azienda campana punta sulla trasparenza e per veicolare i vantaggi connessi al

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www.diamantiemotion.com

servizio ha organizzato campagne pubblicitarie mirate. In base al tipo di “pacchetto” scelto (per ora tre disponibili), il gioielliere che aderirà al programma potrà usufruire anche di corsi gratuiti di gemmologia, eventi tecnici, formazione del personale addetto alle vendite, perizie, stime, certificazioni e valutazioni per il riacquisto. “La qualità e la professionalità sono la chiave per il futuro del commercio - precisa Sergio Sorrentino , per questo la E-Motion ha messo a disposizione una serie di servizi creati ad hoc per puntare alla piena soddisfazione del consumatore, perché un cliente contento è un cliente che tornerà a fidarsi”.





1|2017 Economia

Export: oreficeria italiana, ancora incertezze RIPARTE IL MERCATO AMERICANO, DIFFICOLTÀ SUGLI ALTRI SCENARI Stefania Trenti Intesa Sanpaolo, Direzione Studi e Ricerche. Ufficio Industry

e imprese del settore orafo devono confrontarsi con un mercato interno ancora debole e un contesto internazionale condizionato dal calo della domanda, in particolare in India e Cina. Secondo le analisi del World Gold Council, nei primi nove mesi del 2016 la domanda mondiale di gioielli in oro in quantità è crollata a ritmi superiori al 20%, a causa soprattutto del clima di incertezza globale che ha contribuito alla crescita dei prezzi dell’oro e alla minore propensione agli acquisti di gioielli. A questo quadro negativo, si sono poi aggiunti altri fattori specifici (cambiamento della regolamentazione in India, stretta sui consumi di lusso e cambiamento dei gusti in Cina, tensioni militari in Medio Oriente) che contribuiscono a mantenere depressa la domanda di gioielli a livello mondiale. Nei primi nove mesi del 2016, le esportazioni italiane di gioielleria e bigiotteria sono calate del 7% (pari a circa 388 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2015). L’analisi per mercato di sbocco evidenzia una contrazione importante dei valori su quasi tutti i principali paesi e in particolare verso gli Emirati Arabi Uniti (paese di “entrata” per il resto del Medio Oriente e l’India), con una perdita del 18,1% pari a 164 milioni di euro cumulati tra gennaio e ottobre. Molto male anche le esportazioni verso Svizzera e Francia (-8,3% e -17,3%), paesi dove sono spesso spediti i gioielli Made in Italy commissionati dalle grandi maison di moda (che poi possono essere dirottati verso altri paesi). Calano in misura significativa (-75,7 milioni di euro, ovvero il 12% in meno rispetto allo stesso periodo del 2015) anche le vendite a Hong Kong, meta tradizionalmente privilegiata dagli esportatori di gioielli italiani per entrare sul mercato cinese. Le vendite sono invece ancora in crescita (+6,3%) verso gli Stati Uniti, mercato che si presenta, anche per i prossimi anni, come uno dei più promettenti per le imprese orafe, grazie ad una domanda qualificata e attenta.

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Tab. 1. Esportazioni italiane di gioielleria e bigiotteria*: gennaio-ottobre 2016 (differenza in milioni di euro e var.% sullo stesso periodo dell’anno precedente)

Svizzera Emirati Arabi Uniti Hong Kong Stati Uniti Francia Regno Unito Turchia Germania Spagna Giordania Totale

2015

gennaio-ottobre 2016

Milioni di euro

Var.%

Diff. in milioni di euro

Var.%

1.295,4 1.065,5 743,0 614,9 614,5 206,2 204,8 156,7 123,0 104,8 6.542,2

12,9 -11,4 12,9 10,4 37,2 18,5 10,6 6,2 16,8 26,9 8,4

-93,0 -164,1 -75,7 32,1 -92,2 11,1 -9,5 -2,0 7,8 7,8 -388,8

-8,3 -18,1 -12,0 6,3 -17,3 6,8 -5,4 -1,5 8,6 11,2 -7,0

* Dati riferiti al codice ATECO2007 3.21 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

Tab. 2. I 20 distretti più in difficoltà sui mercati esteri nei primi nove mesi del 2016. Differenza rispetto allo stesso periodo del 2015 Pelletteria e calzature di Arezzo Metalli di Brescia Oreficeria di Valenza Meccatronica del barese Oreficeria di Vicenza Ortofrutta del barese Metalmeccanica di Lecco Calzature di Fermo Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane Lattiero-caseario lombardo Macchine per l'imballaggio di Bologna Salumi di Reggio Emilia Tessile e abbigliamento di Arezzo Mele dell'Alto Adige Alimentare napoletano Meccanica strumentale del bresciano Food machinery di Parma Calzatura veronese Oreficeria di Arezzo

Var.%

-248,2 -164,7 -154,3 -108,5 -108,1 -95,0 -92,1 -67,1 -65,0 -60,6 -54,6 -41,6 -39,1 -37,4 -36,6 -35,4 -34,6 -33,6 -33,3

-43,6 -6,8 -11,8 -12,1 -10,0 -20,1 -5,3 -5,6 -2,7 -9,9 -3,3 -46,8 -15,4 -8,4 -6,8 -5,3 -9,7 -10,3 -2,5

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

Nel dettaglio, Valenza ha accusato nel periodo gennaio-settembre 2016 una contrazione delle esportazioni del 11,8%, che appare in parte fisiologica dopo il boom del 2015 (+30,1%), con risultati negativi diffusi a tutti i principali mercati di sbocco, ad eccezione degli USA che registrano un ottimo +12,2%. Tab. 3. Esportazioni di gioielli della provincia di Alessandria Oreficeria di Valenza

TOTALE, di cui: Svizzera Francia Stati Uniti Regno Unito Hong Kong Spagna

Var.% sul corrispondente periodo dell’anno precedente 2015 Gen ‘16-Set ‘16

Milioni di € 2015

Comp.% 2015

1674,5

100,0

30,1

-11,8

934,8 282,8 76,1 63,1 60,8 33,6

55,8 16,9 4,5 3,8 3,6 2,0

22,4 141,2 7,5 11,0 8,7 22,4

-14,2 -18,8 12,2 -32,3 -19,3 -7,3

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

L’oreficeria di Vicenza registra una contrazione solo di poco inferiore (-10%), soffrendo anche in questo caso su praticamente tutti i mercati ad eccezione degli USA e della Giordania (paese che sta scalando le classifiche delle destinazioni dei gioielli italiani).

A livello territoriale le informazioni sono rese note con cadenza trimestrale e sono relative al periodo gennaio-settembre. I dati evidenziano una difficoltà diffusa a tutte le principali province di specializzazione, con Valenza, Arezzo e Vicenza che appaiono tra i distretti più in difficoltà anche nel confronto con le realtà di altri settori.

preziosa

Milioni di euro

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Tab. 4. Esportazioni di gioielli della provincia di Vicenza Oreficeria di Vicenza

TOTALE, di cui: Hong Kong Emirati Arabi Uniti Stati Uniti Svizzera Giordania Romania

Secondo le analisi del World Gold Council, nei primi nove mesi del 2016 la domanda mondiale di gioielli in oro in quantità è crollata a ritmi superiori al 20%

Var.% sul corrispondente periodo dell’anno precedente 2015 Gen ‘16-Set ‘16

Milioni di € 2015

Comp.% 2015

1477,2

100,0

4,1

-10,0

282,3 228,4 199,9 89,0 68,3 60,1

19,1 15,5 13,5 6,0 4,6 4,1

2,3 -2,1 10,3 -30,5 25,9 14,9

-20,0 -17,4 12,2 -64,5 21,8 -2,6

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

Per terminare la panoramica delle principali realtà produttive italiane del settore, l’oreficeria di Arezzo ha evidenziato nei primi nove mesi un calo del 2,5%, meno importante rispetto a Valenza e Vicenza ma maturato a partire da livelli già compromessi negli scorsi anni da un crollo delle vendite, soprattutto negli Emirati Arabi Uniti. L’analisi dei dati del periodo gennaio-settembre, non dissimile da quanto evidenziato a livello nazionale, mostra anche per Arezzo l’impatto negativo del calo della domanda dell’India e del Medio Oriente, che si riflette nella nuova grave contrazione dell’export di gioielli aretini verso gli Emirati Arabi Uniti (-18%). Da segnalare, tuttavia, una evoluzione positiva a Hong Kong (+13,7%) e la nuova crescita delle vendite verso la Turchia e la Repubblica Dominicana (paesi che potrebbero svolgere da “pivot” per altre destinazioni, nell’area del Medio Oriente e dell’area russa nel primo caso e dell’America Centro Meridionale nel secondo caso). Tab. 5. Esportazioni di gioielli della provincia di Arezzo Oreficeria di Arezzo

TOTALE, di cui: Emirati Arabi Uniti Hong Kong Turchia Stati Uniti Francia Repubblica Dominicana

Stefania Trenti 10 5,0 0,0 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0 -25,0

Var.% sul corrispondente periodo dell’anno precedente 2015 Gen ‘16-Set ‘16

Milioni di € 2015

Comp.% 2015

1847,2

100,0

-1,1

-2,5

746,9 191,2 126,4 118,4 107,3 70,1

40,4 10,4 6,8 6,4 5,8 3,8

-13,7 35,2 16,1 6,5 -1,8 59,7

-18,0 13,7 8,7 31,4 -3,9 15,8

Oreficeria di Valenza

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

Fig. 1 - Esportazioni di gioielleria e oreficeria (dati trimestrali, medie mobile a 4 termini)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

Da sottolineare come, comunque, nel corso dell’anno si sia manifestata una tendenza al miglioramento, anche per effetto del confronto con i dati della seconda metà del 2015 in parte compromessi. Nel caso delle esportazioni di Arezzo in terzo trimestre ha evidenziato il ritorno su un sentiero positivo mentre per gli altri distretti e per il totale nazionale si evidenzia una attenuazione del calo ma che apre a qualche spiraglio di ottimismo per la chiusura del 2016 (non ancora visibile dai dati ISTAT) e per il 2017. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

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Oreficeria di Vicenza

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Oreficeria di Arezzo


1|2017 Economia

IEG

TARĂŒ

Un’unica regia per le fiere orafe italiane Siglato l’accordo con Arezzo fiere e congressi i due appuntamenti aretini saranno gestiti dal nuovo ente organizzatore nato dalla fusione della Fiera di Vicenza con quella di Rimini unica organizzazione per le fiere orafe dei distretti di Vicenza e Arezzo: è stato formalizzato l’accordo tra Italian Exhibition Group Spa (IEG), nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza, e Arezzo Fiere e Congressi Srl. Dopo una lunga serie di trattative, che hanno coinvolto i soci della societĂ aretina (Regione Toscana, in primis, che detiene la maggioranza, ma anche Comune di Arezzo e Camera di Commercio), si è delineata la formula che vedrĂ Ieg gestire anche - oltre alle “sueâ€? edizioni di Vicenzaoro e Vicenzaoro Dubai l’organizzazione degli eventi toscani dell’oro, Oroarezzo e Gold Italy, fin dalle prossime edizioni di maggio e ottobre. Arezzo Fiere, dal canto suo, entra nella compagine societaria di IEG, ricevendo, quale controprestazione della cessione dei marchi, quote azionarie per un valore definito secondo criteri condivisi. Il primo step di questa integrazione era stato siglato nel 2016 con un primo protocollo tra Fiera di Vicenza e Arezzo Fiere e Congressi, che però mirava a un coordinamento del calendario fieristico lasciando alle due societĂ la gestione autonoma delle manifestazioni. Oggi,

n’

anche nell’ottica del progetto di promozione delle principali filiere produttive del Made in Italy e di potenziamento delle Manifestazioni di eccellenza in ottica internazionale voluto dal ministero dello Sviluppo Economico, Ieg e Arezzo Fiere fanno fronte comune diventando interlocutore unico per le istituzioni e le aziende. Resta forte il legame con il territorio delle rispettive manifestazioni, ma si potenzia l’ottica di sistema. Cinque le manifestazioni del 2017 cosÏ gestite da Italian Exhibition Group: VICENZAORO January (svoltasi a gennaio), OROAREZZO (6-9 maggio), VICENZAORO September (23-27 settembre), Gold Italy (21-23 ottobre), VICENZAORO DUBAI - The Dubai International Jewellery Show (15-18 novembre). A queste si aggiunge la partecipazione del brand VICENZAORO a Trade Show internazionali del settore orafo-gioielliero: l’Hong Kong International Jewellery Show, l’India International Jewellery Show di Mumbai e il JCK di Las Vegas, dove IEG gestisce da 11 anni il padiglione ufficiale italiano.

Vincenzo Giannotti: “subito un tavolo tecnico con lo IEG per definire strategie comuni�

Una

continua osmosi tra aziende e sistema orafo: è il core business del TarĂŹ da quando fu inaugurato nel 1996 e del quale le fiere costituiscono un momento importante, ma non esaustivo. “Il TarĂŹ è una piattaforma orafa attiva 365 giorni all’anno spiega il presidente Vincenzo Giannotti -: gli eventi sono un’occasione ulteriore di far incontrare domanda e offerta, mettendo insieme, attraverso i soci del centro, tutti i poli produttivi italianiâ€?. Due edizioni di Mondo Prezioso (a maggio e ottobre), una di TarĂŹ Bijoux (a marzo), piĂš l’appuntamento pre-natalizio dedicato al rifornimento dei magazzini prima delle festivitĂ : questo il calendario 2017 del centro orafo, dopo un 2016 chiuso con un trend positivo sia sul piano degli espositori (+15% gli stand) sia sul piano dettaglianti. “Eventi su cui investiamo molto, ma che sono la punta di diamante di un sistema operativo ogni giorno ribadisce Giannotti -. TarĂŹ Bijoux, per esempio, è il punto di ingresso del gioiello moda all’interno del punto vendita, ma è da quest’anno un appuntamento condiviso anche con le aziende della gioielleria preziosa, che sveleranno qualche anteprima in vista dell’evento di maggioâ€?. L’inizio del 2017 è stato un momento di svolta per il comparto fieristico, a fronte dell’accordo siglato tra IEG Italian Exhibition Group e Arezzo Fiere e congressi che istituisce una cabina di regia unica per l’organizzazione delle fiere orafe. “Sono d’accordo con la visione del ministro Calenda prosegue il presidente del TarĂŹ - che spinge un mondo orafo compatto verso l’esterno. Ma bisogna fare attenzione anche a non dimenticare il mondo interno, quello propriamente commerciale. Con IEG abbiamo giĂ un discorso aperto, e ho recentemente proposto un tavolo tecnico per stabilire le strategie comuni. Come dimostra il nostro recente ingresso in Federorafi, crediamo nella compattezza del sistema. La volontĂ di stare insieme e di lavorare insieme, da parte nostra, c’èâ€?.

A dx:Il Direttore Generale IEG, Corrado Facco; On. Marco Donati; il Presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Andrea Boldi; il Presidente IEG Lorenzo Cagnoni; l’Assessore alle Attitivtà Produttive, Regione Toscana, Stefano Ciuoffo; il Vicepresidente IEG, Matteo Marzotto

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1|2017 Fiere www.trinacriaoro.it

TRINACRIA ORO

A TAORMINA ATTESI OLTRE 140 ESPOSITORI DALL’8 AL 10 APRILE

D

all’8 al 10 aprile torna a Taormina “Trinacria Oro”, alla sua quarta edizione. L’appuntamento fieristico del settore della gioielleria, oreficeria, orologeria ed argenteria - aperto solo a operatori professionali - si svolgerà nella, recentemente rinnovata, area espositiva Palalumbi della storica cittadina: in vetrina,

gioielli, bijoux, orologi, pietre preziose, perle, strumenti e attrezzature. Gli espositori saranno oltre 140, quasi il doppio rispetto all’ultima edizione di novembre, quando hanno partecipato 75 aziende: per adeguarsi al nuovo numero, la rassegna si svolgerà quest’anno su due piani.

“Trinacria Gold” is coming back to Taormina from 8 to 10 April for its fourth edition. The trade fair event spanning the jewellery industry, gold jewellery, watches and silverware is only open to professionals and will take place in the Palalumbi exhibition area of the historic town, which has recently been renovated. Featured segments include jewels, jewellery, watches, gemstones, pearls, tools and equipment. The will be more than 140 exhibitors, almost double the figure from the last edition in November, when 75 companies participated. This year, the event will take place over two floors to compensate for the expansion.

www.saboroma.it

SABO ROMA

SI PREPARANO LE NOVITÀ PER LA 33ESIMA EDIZIONE DAL 29 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE 2017

T

orna dopo l’estate con un nuovo format la 33esima edizione di Sabo Roma Jewelry, dal 29 settembre al 2 ottobre a Fiera Roma. Il bijou trova una sua collocazione sempre più centrale, con vetrine dedicate alle tendenze del gioiello moda e degli accessori per la primavera-estate 2018. Linee Art-Déco, forme geometriche, stili etnici e classici, urban e minimal chic aprono la strada a centinaia di idee e di combinazioni.

Tornano anche le promozioni personalizzate di Sabo destinate ai visitatori di sud e isole, a quelli top provenienti dall’estero e infine, iniziativa speciale per la regione ospite del 2017, la Campania: a breve i dettagli sul sito della rassegna. Back after a summer experimenting with a new format, the 33th edition of Sabo Roma Jewelry will be held from 29 September to 2 October at Fiera Roma. Bijou finds itself in a more central position, with galleries dedicated to fashion jewellery and accessories for spring-summer 2018 trends. Art Deco lines, geometric shapes, ethnic and classical styles, urban chic and minimalism open the way for hundreds of ideas and combinations. Sabo’s customised promotions are also returning, which are intended for visitors to the south and islands, and to the top visitors coming from abroad and, finally, a special initiative for the host region for 2017, Campania. Details will be available on the show’s website soon.

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www.tari.it

TARÌ

TARÌ BIJOUX SESTA EDIZIONE DAL 10 AL 13 MARZO 2017

S

esta edizione per Tarì Bijoux, il più giovane appuntamento fieristico del centro orafo di Marcianise in calendario dal 10 al 13 marzo con un’importante novità: quest’anno la rassegna dura un giorno in più, svolgendosi dal venerdì al lunedì. La manifestazione ospiterà, inoltre, una preview di Mondo Prezioso, che anticipa, con la partecipazione di numerosi espositori di gioielleria, l’appuntamento di maggio, creando una ulteriore continuità tra i servizi garantiti tutto l’anno dal Tarì.

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This year sees the sixth edition of Tarì Bijoux, the newest trade fair event for Tari, which will return to the Marcianise goldsmithing centre from 10 to 13 March. All the new creations, the most imaginative concepts, emerging companies and cutting-edge creatives will meet retailers and professionals from all over Italy. The world of fashion jewellery designed and manufactured in Italy takes centre stage at the exhibition, which will help visitors to discover the trends for summer.



Jck Events www.jckonline.com/shows

IL LUSSO VAGGIA SULLA ROTTA LAS VEGAS NEW YORK

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n ricco calendario eventi che ha come fulcro il lusso: da Las Vegas a New York, la serie di manifestazioni organizzata da Reed Exhibitions è associata al marchio JCK Events. Il primo Salone fu lanciato nel 1992 e da allora JCK ha consolidato la propria posizione leader tra le fiere di gioielleria con 5 eventi annuali in tre città (Las Vegas, New York, e Tucson). Al loro interno, eventi mirati finalizzati a consolidare le reti tra aziende e tante sessioni di formazione su temi che vanno dai gioielli finiti alle gemme fino agli orologi. La manifestazione di punta, il

JCK Las Vegas, ospita oltre 2500 espositori: tra questi, cresce sempre più il numero di aziende italiane che intende rivolgersi al mercato delle Americhe. In vetrina collezioni di gioielli di alta gamma in platino e oro con pietre preziose, ma anche in argento con pietre dure, gioielli da sposa e bijoux; ampio spazio anche agli aspetti tecnici della gioielleria con l’esposizione di macchinari, attrezzature e strumenti di ausilio alla vendita.

PROSSIME EDIZIONI: LUXURY 2-8 giugno (solo su invito dal 2 al 4 giugno) Four Seasons - Mandalay Bay Resort & Casino - Delano, Las Vegas Swiss Watch 4-6 giugno 2017 (solo su appuntamento) Mandalay Bay Resort & Casino, Las Vegas LUXURY Watch 4-7 giugno 2017 Mandalay Bay Resort & Casino, Las Vegas

Tra i servizi offerti da JCK Events, un servizio navetta che mette in collegamento le fiere che si svolgono in contemporanea; tariffe scontate e attività di formazione gratuite. A completare le manifestazioni JCK Las Vegas, Luxury e Swiss Watch, una App per muoversi meglio in fiera e programmare la visita.

La manifestazione di punta, il JCK Las Vegas, ospita oltre 2500 espositori: tra questi, cresce sempre più il numero di aziende italiane che intende rivolgersi al mercato delle Americhe

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JCK Las Vegas 5-8 giugno 2017 Mandalay Bay Resort & Casino, Las Vegas LUXURY Privé 23-25 luglio 2017 InterContinental Barclay, New York JCK Tucson 31 gennaio - 3 febbraio 2018 JW Marriott Starr Pass Resort & Spa - Tucson

A full calendar of events based on luxury: from Las Vegas to New York, a series of events organised by Reed Exhibitions in association with JCK Events. The fair was first launched in 1992 and since then JCK has consolidated its leading position among jewellery exhibitions with five annual events in three cities (Las Vegas, New York and Tucson). The fair includes focused events designed to reinforce networks between companies, and lots of training opportunities on topics such as finished jewellery, gemstones and watches. The flagship event, JCK Las Vegas, has more than 2,500 exhibitors, including an increasing number of Italian companies targetting the Americas market. On show are high-end collections of platinum and gold jewellery with precious stones, and also pieces in silver with semi-precious stones and costume and bridal jewellery; there is also ample space devoted to the technical aspects of jewellery, with an exhibition of machinery, equipment and advertising materials. Services offered by JCK Events include discounted rates, free training activities and a shuttle service that connects shows taking place simultaneously. There’s also an app available to assist in planning your visits to the JCK Las Vegas, Luxury and Swiss Watch events, and help you navigate the show.

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