Santa maria assunta

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Santa Maria Assunta Visita della Chiesa Lafacciata (1) si eleva su un ampio sagrato. Ha tre pofie d'ingresso, sopra le quali campeggiano tre bassorilievi che rappresentano: "S. Carlo Borromeo in visita pastorale a Gallarate nel 157 0" (a sinistra), "L' Annunciazione"(al centro) e "Il Capitano Annibale Caccarana che chiede perdono al Card. Federigo Borromeo che lo aveva scomunicato"(a destra). Nella parte superiore, al centro, si apre un'ampia

finestra e, ai lati, dentro nicchie, le statue di S. Eurosia (a sinistra), compatrona della città e S. Cristoforo (a destra), patrono della stessa.

Sulla sommità del timpano si elevano la statua della Vergine Assunta e, ai lati, quelle di due Angeli adoranti.

La Chiesa Prepositurale di Santa Maria Assunta, così come si presenta oggi, fu costruita in stile neoclassico tra

il

1856 e

il

1861 su progetto del-

l'arch. Giacomo Moraglia. La facciata però rimase incompiuta (per la morte del Moraglia) e solo nel 1868 si ripresero i lavori, terminati nel 1870, su progetto dell'architetto Camillo Boito. Venne aperta al culto il 2 giugno 1861 e consa-

crata il 23 ottobre 1870 dall'Arcivescovo di Milano Mons. Luigi Nazari di Calabiana. Nel 1946 (Prevosto di Gallarate Mons. Antonio Simbardi) S.S. Pio XII conferì ad essa il titolo di Basilica Minore Romana. Per il Giubileo del 2000, è stata annoverata fra le Chiese Giubilari. Una primitiva chiesa cristiana era dedicata a S. Maria in Fajetto (Faggeto), come si può leggere in una pergamena del 974, conservata nell'Archivio di Stato a Milano e sorgeva sui resti di un tempio pagano. Alla fine del XIV secolo, la chiesa di S. Maria in Fajetto fu demolita e venne eretta una seconda chiesa plebana dedicata a S. Maria, sulle rovine del vecchio castello, il centro dell'antico borgo. Il 4 ottobre 1854, per ragioni di sictxezza (a causa del cedimento di una trave) la chiesa venne chiusa, fu demolita e al suo posto sorse l'attuale Basilica.

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L'interno è imponente per le sue dimensioni, l'unica navata è lunga 89 metri e larga l'1 ,30 ed è scandita da 16 colonne corinzie.

A1 centro campeggia la maestosa cupola

(2),una

delle più grandi delle chiese di Lombardia, con un diametro di 18 metri che si eleva a2l metrjr dal piano del pavimento.


con

il

maestoso gruppo marmoreo dello scultore

gallaratese Giuseppe Rusnati Questo altare barocco (altare principale della vecchia chiesa) fu commissionato all'artista, protostatuario del Duomo di Milano e attivo alla Certosa di Pavia, il 12 settembrc ll6'7. Ai lati gli affreschi " Ester e Assuero" e "Giuditta con la testa di Oloferne", opera di Luigi Cavenaghi. I due pulpiti (9), con bassorilievi in cotto vitreo, rappresentano scene della vita di Mosè e Gesù,

Il pavimento, a mosaico, fu eseguito nel 1925, su disegno dell'arch. Romeo Moretti. Lungo le pareti si trovano 12 nicchie, nelle quali sono collocate le statue degli Apostoli e 18 bas-

sorilievi, che illustrano vari episodi della vita della Vergine. Sul fregio campeggiano 69 medaglioni a forte rilievo che riproducono volti di santi e martiri della Chiesa. Le decorazioni plastiche sono opera di Carlo Maciachini, Celso Stocchetti e altri valenti artisti. La luce filtra attraverso sedici vetrate policrome che illustrano episodi della vita di Gesù, della Vergine e dei Santi, eseguite in epoche diverse da vari arlisti. In controfacciata, sopra il portale principale c'è la bellissima vetrata raffigurante la "Vergine Immacolata assunta in cielo" (3), opera di Panigati e commissionata alla ditta Lezner.

La

decorazione pittorica

è

opera

di

Luigi

Cavenaghi. Gli affreschi della volta rappresenta-

no "La Giustizia" (5), "La Carità (6), "L'Incoronazione della Vergine" (7). I quattro

pennacchi della cupola (2) "IPatriarchi: Abramo, Isaia, Mosè e Davide" e la cupola "Gesù Risorlo tra i Santi Stefano, Lucia, Sebastiano, Eurosia,

Apollonia, Calimero, Caterina d'Alessandria". Ai lati della navata si aprono sei Cappelle. La prima da sinistra, (4) è dedicata a San Carlo Borromeo e ospita una tela del pittore De Belly che raffigura S. Carlo mentre comunica S. Luigi Gonzaga. Ai lati dell'arcone gli affreschi del

Cavenaghi con

i

Dottori della Chiesa "S.

Agostino" e "S. Gerolamo".. Segue la grande cappella dell'Assunta (8),

e sono retti da cariatidi che raffigurano i simboli degli Evangelisti e quattro Dottori della Chiesa.

L ultima cappella

di

sinistra

è

dedicata

a

S.

Giuseppe (10), con una statua dello scultore varesino Edoardo Tabacchi. Ai lati dell'arcone gli affreschi del Cavenaghi, con gli Evangelisti

"Giovanni" e "Marco".

Laltare maggiore, in presbiterio, (11)

sempre

opera del Tabacchi, era stato commissionato dai Ponti, benemerita famiglia milanese, per la loro cappella di famiglia presso il cimitero monumentale di Gallarate. Insolita infatti, è la bianca statua del Cristo Redentore, collocata in un tempietto neoclassico con otto colonne corinzie in ma.rmo verde che soffeggono la tazza semisferica, con ai lati le due figure allegoriche inginoc-

chiate, che raffigurano la Penitenza

e

l'Innocenza. Il paliotto, in marmo bianco e di raro pregio artistico, rappresenta la Deposizione dalla Croce. Ai lati del presbiterio gli affreschi del Cavenaghi "Il Miracolo Eucaristico di Torino" (a sinistra) e "S. Cristoforo Ev angelizzatore" (a destra). L organo (12) fu donato, rcl 1922, al Prevosto Mons. Pietro Sommariva da un comitato di cittadini gallaratesi e venne collaudato dal Maestro Enrico Bossi, organista del Duomo di Milano. Nella versione attuale, esso comprende 4.264 canne, 62 rcgisti e tre tastiere ed è frutto di un restauro eseguito nel 1987 dai maestri organari Mascioni di Cuvio su proposta di Mons. Ambrogio Piantanida e del maestro Giancarlo Parodi, con 1'aiuto finanziario dei Lions

Club cittadini e numerosi Gallaratesi. Sotto balconata

la

destra dell'organo

è

esposta la tela di auto-

re ignoto della prima metà del

XVII secolo il pakono

raffigurante

San Cristoforo.


Particolarmente significativa

è la rffigurazione,

nella parte sinistra, della vecchia chiesa di S. Maria.

La cappella dell'Immacolata (13), sul

lato destro,

ospita

una pregevole statua lignea del 1600, proveniente dall'ex convento francescano di Via Borgo Antico. Ai lati dell'arcone gli affreschi del Cave-

gli Evangelisti "LLtca" e naghi con

Di

.

La Pinacoteca (20), voluta da Mons. Lodovrco

Gianazza alla fine degli anni '50, conserva numerosi dipinti, tra cui "Gesù nell'Orto" di Innocenzo

Francucci da Imola, "La Crocifissione" del Malosso, "L Immacolata" di Carlo Francesco Nuvolone, "L'Immacolata" del Magatti, "S. Agostino" di Domenico Piola e una "Madonna con Bambino" di Giuseppe De Alberlis. Provenienti dalla vecchia chiesa sono due impor-

tanti dipinti, prima collocati sotto le balconate degli organi, che costituiscono le gemme pittoriche della Basilica di Gallarate: "Lo Sposalizio della Vergine", opera del pittore varesino Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone e

"Matteo". fronte alla cappella dell'Assunta si apre la

grande cappella del Crocifisso (14), con un pregevole altare barocco che risale alla fine del '600,

impreziosito da putti in marmo bianco e un simulacro ligneo di Cristo in croce del '700. Sotto l'altare, in una teca di vetro, è custodito un "Cristo Morto" in caftapesta, proveniente dalla vicina chiesa di S. Antonio eutilizzato nelle storiche processioni dell'Entierro spagnolo nel venerdì santo. Alle pareti, i quadri degli artisti gallaratesi Giuseppe Puricelli e Leonardo Perrone. Ai lati della cappella gli affreschi : " S. Ambrogio e Teodosio I" e "Il ritrovamento della Croce da parle di S. Elena", sempre opera de1 Cavenaghi. La sesta e ultima cappella è dedicata a S. Giovanni Battista (15), con una pregevole statua dello scultore senese Giovanni Duprè. Ai lati dell'arcone gli affreschi del Cavenaghi con i Dottori della Chiesa "S. Gregorio Magno" e "S. Ambrogio".

Fanno parte della Basilica:

.

la nuova sacrestia (16), sul lato destro del presbiterio. In una custodia di cristallo è visibile il "cielo" del settecentesco baldacchino, rara e preziosa opera, tutto broccato rosso, trapuntato con fili d'oro zecchino e d'argento (così prezioso da

essere lutilizzato per f incoronazione di Napoleone I Re d'Italia, nel Duomo di Milano). . La Cappella del SS. Nome di Gesù (17), anti-

camente usata come penitenzieria, detta anche "Cappella degli Sposi", con il prezioso stendardo secentesco che raffigura

"La circoncisione di

Gesù" appartenente alla confraternita del Santissimo Sacramento.

. Il nuovo Battistero

(18), costruito dal 1938 al 1944 su progetto dell'arch. Ambrogio Annoni,

con la stupenda tavola

rappresentante il "Battesimo di Gesù nelle acque del Giordano", opera di Nicolò Pisano; . La cripta (19) custodisce le reliquie dei Santi martiri Almachio e Teodoro e il sacrario dei Caduti in guerra.

"La Nascita della Vergine", del pittore Daniele Crespi di Busto Arsizio. La pinacoteca è la prima sezione di un progettato museo che dovrebbe ospitare arredi e paramenti sacri dal XVII al XX secolo. . La torre campanaria. Nel 1454 iniziarono i lavori di innalzamento della torre campanaria (21) sulla base di una torre dell' antico castello. Fu rimaneggiata poi in epoche successive e infine innalzala di un piano, quello che contiene la cella campanaria. E' in cotto a vista, alta 45 metri e termina con un tetto a padiglione. Nella fascia centrale, sotto il quadrante dell'orologio, sono inseriti piccoli bacili in ceramica invetriata di Albino Reggiori, atti ad aumentare il senso cromatico del rosso mattone a vista. Sotto gli archetti inferiori appaiono graffiti e motivi floreali e due grandi "soli raggianti " contenenti il trigramma J.H.S. e tra i due rosoni la data 1494, anno in cui si presume sia stata fatta la decorazione. Alcune lapidi dal I sec. a.C. al I sec. d.C., murate nel campanile e sul fronte della Cappella degli Sposi, testimoniano l'imporlanza di Gallarate in epoca romana. La torre campanaria è stata restaurata negli anni '90 a cura dell'arch. Giorgio Luini. Tra le importanti feste religiose cittadine, particolare rilievo ha sempre avuto la processione del Corpus Domini, quando nei tempi passati era tradizione che gli industriali tessili gallaratesi donassero metri e metri di candido tessuto per coprire il percorso delle vie nelle quali veniva portato solennemente

il

Santissimo Sacramento.


St.

Mary of the Assumption's church is a neoclassical

style building, realized on a project by architect Giacomo Moraglia between 1856 and 1861. The facade remained incomplete because of Moraglia's death and works resumed only in 1868, under the direction

of architect Camillo Boito. The consecration by of Milan, Monsignor Luigi Nazari di

Archbishop

Calabiana took place on October 23, 1870. In 1946 Pope Pius XII conferred it the title of Minor Roman Basilica and during the latest Jubilee, in 2000, it was among the lubilee churches. Anciently in the same position had already existed a primitive Christian Church, dedicated to St. Mary in the beech-wood and before that a pagan temple. At the end of the foufteenth century this church was destroyed and both on its ruins and the nearby castle ruins was built a new church dedicated to St. Mary. But On October 4, 1854 for security reasons also this church was closed and demolished and on those ruins was built the present one. The facade (l) has got three entries each surmounted by a bas-relief representing respectively " St. Charles Borromeo during his yisit to Gallarate in 1570" on the left; "The Annunciation" in the middle; "Captain Annibale Caccarana demanding forgiveness to Cardinal Federigo Boromeo who had excommunicated him" on the right. Above them a wide window and, at the sides, two niches with the statues of both the

patron saints of Gallarate, St. Eurosia and St. Christopher At the top a Virgin of the Assumption's statue and two worshipping Angels.

Indoors displays a single nave having awesome dimensions and parted by sixteen Corinthian columns. In the middle a magnificent dome (2), one of the greatest in Lombard churches, 27 meters high and having a diameter of 18 m. The mosaic Jlooring is a

1925 realization by architect Romeo Moretti. Along the walls twelve niches containing Apostles' statues and eighteen bas-reliefs about life ofthe Virgin. Light filters from sixteen polychromatic glass windows representing Jesus, the Virgin and Saints'lives; under the facade a wonderful window: "The I'lrgin's Assumption into Heaven" (3). Pictorial decorations are by Luigi Cavenaghi. We remind, on the yault some frescoes such as "The Justice" (5), "The Charity" (6), "The coronation of the Virgin" (7). In four pendentives of the dome are the patriarchs Abraham, Moses, Isaiah and e David and, in the dome, "Jesus Rose among Sts. Steyen, Lucy, Sebastian, Eurosia, Apollonia, Calimerus and Catherine of Alexandria". On both sides of the nave are six chapels. The first on the left (4) is dedicated to St. Charles Borromeo and keeps a painting by De Belly representing St. Charles and St. Louis Gonzaga. The following chapel is dedicated to Our Lady of the assumption and keeps a majestic sculptural group by Giuseppe Rusnati.

Pulpits (9), have got bas-reliefs representing episodes in Jesus' and Moses'lives and are held by caryatids

with the Evangelists' symbols and four Doctors of the Church. The last chapel is St. Joseph's one (10), keeping a statue by Edoardo Tabacchi from Varese. On sides of the arch are frescoes representing St. John and St. Mark by Cavenaghi. The high altar (11), on the presbytery, is a work by Tabacchi ordered by the Ponti Family for their funerary chapel in Gallarate. Unusual is Christ the Redeemer's white statue having two allegories knelt down: "The penitence" and "The Innocence". The antependium represents "The Depositionfrom the Cross". At presbytery's sides are two frescoes by Cavenaghi "Eucharistic miracle in Turin" and "St. Christopher the Evangelizer". The organ (12) is a 1922 Sifi of town people to Monsignor Pietro Sommariva, restored in 1987 and having 4264 pipes, 62 registers and three keyboards. The Chapel ofthe Virgin (13), on the right side, con-

tains a valuable wooden XVII Century

statue.

Opposite, the great Crucffix Chapel (14) has got a Baroque Altar dating back to the end of the XVII century, with marble putti and an XVIII century wooden Christ's simulacre. The last chapel is instead dedicated to St. John the Baptist (15) and keeps a valuable statue by Gioyanni DuprĂŠ; on chapel sides "St. Gregory the Great" and "St. Ambrosius" frescoes by Cavenaghi.

Are also part of the church: the new sacristy (16) where, in a crystal box, you can look at the original eighteenth century ceiling of the baldachin, rare and precious work in red brocade quilted in golden and silver yarns, so valuable as to be used during Napoleon's crowning as King of ltaly in Milan; The Most Holy Jesus' Name Chapel (17), named also Spouses'Chapel, keeping a XVI century banner representing "lesus' circumcision"; the new Baptistery (18), having a wonderful plate of "Jesus'baptism in the lordan river" by Niccolò Pisano; the picture gallery (20) which contains several paintings: "Jesus in the garden of Gethsemane" by Innocenzo Francucci

from Imola, "The Crucifixion"

by, Malosso, "The Virgin" by Carlo Francesco Nuvolone, "The Vrgin" by Magatti, "St. Augustine" by Domenico Piola and "The \1rgin with the Child" by Giuseppe De Albertis.

From the preexisting church are two important paintings, jewels of the basilica: "The wedding of the Vrgin" by Pier Francesco Mazzuchelli, known as Morazzone, and "The Birth of the Virgin" by Daniele Crespi from Busto Arsizio. The picture gallery is the .first section of a.future museum dedicated to church ornaments from the XVII to the XX century. The bell tower was erected, starting in 1454, upon a more ancient tower basement and altered in the following centuries. It is in brick, 45 meters high, ending by a lodge roof. Under the clock are little ceramic basins to increase the sense ofred colour ofthe building. Some tombstones from the first century B.C. to the first century C.E. are walled into the towetr attesting the importance of Gallarate in Roman period.

Bibliografia: Gallarate nella storia e nella tradizione - Luigi Aspesi . Archivio Parrocchiale S. Maria Assunta Materiale iconografico e foto: Archiyio Parrocchiale S. Maria Assunta Foto: Llllo Giovara . Disegno: Virginio Mazzucchelli Piantina: Studio Arch. Annoni, Luini, Scillieri


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