DAR AL MAJUS COMMUNITY HOME
CONTESTO D’INTERVENTO La città di Betlemme vive da anni in una condizione difficile e precaria. Il lungo conflitto che coinvolge i due popoli sta limitando la libertà di movimento generando in molti casi depressione e sfiducia. Le tensioni e la precarietà sociale riducono lo spirito d’iniziativa e causano sfiducia sociale. L’economia del paese è incapace di rilanciarsi, il tasso di disoccupazione è altissimo e la possibilità di pensare a progetti per il futuro è decisamente limitata. I più colpiti sono i membri più deboli della società, in particolare i bambini, i giovani, le donne e le famiglie più povere. Ottenere permessi di lavoro per andare a Gerusalemme o in Israele è sempre più difficile, e ciò ha ulteriormente incrementato i tassi di disoccupazione e di povertà. La difficile mobilità, il muro di separazione e i posti di blocco limitano inoltre le possibilità di avviare e gestire attività imprenditoriali economicamente sostenibili. Il crollo dell'economia e del mercato del lavoro hanno portato alla riduzione del reddito mensile di molti lavoratori, tanto che al giorno d'oggi molte famiglie con un reddito regolare non riescono comunque a provvedere ai bisogni primari dei loro figli. L’emigrazione è continua e mette a repentaglio la conservazione delle tradizioni, della cultura, della storia di questa terra e del popolo palestinese. Quest’atmosfera di grande tensione e povertà comporta un aumento vertiginoso della violenza interna al paese. Molti giovani poi presentano difficoltà di apprendimento o vivono in uno stato di
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BASILICA DELLA NATIVITA’
semiabbandono a causa dell’incapacità dei genitori di garantire loro un accesso alle cure e di assistenza adeguata. Rispetto alle minoranze religiose, in Cisgiordania e in Israele i cristiani costituiscono appena il 2% della popolazione, raggruppando tutte le chiese e comunità (di ortodossi e cattolici). Rispetto al 1948 (quando la presenza cristiana superava il 10% della popolazione), il dato odierno rispecchia una vera e propria emergenza, che si manifesta in maniera più clamorosa all’interno dei centri storici di Gerusalemme e Betlemme. Molti cittadini cristiani abbandonano le proprietà e spopolano gli antichi quartieri adiacenti alle Basiliche. Molti giovani emigrano all’estero per studiare e difficilmente fanno ritorno. Sempre più si organizzano per partire spinti dall’esigenza di libertà e maggiore benessere.
Per questi motivi, la popolazione locale e i rappresentanti delle istituzioni hanno accolto con grande entusiasmo il progetto “Dar Al Majus Community Home” perché coinvolge i giovani e la loro formazione, per accrescere il livello di consapevolezza e conoscenza del territorio e della sua storia, presupposti essenziali per favorire lo sviluppo della creatività, della cultura e di un’imprenditorialità sociale.
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IL PROGETTO Dar Al Majus Community Home è un progetto che si propone di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita economiche e culturali della popolazione attraverso la formazione e l’inserimento lavorativo di giovani palestinesi. In una prima fase, vogliamo recuperare e valorizzare un immobile abbandonato e in stato di degrado nella città antica di Betlemme, a pochi passi della Chiesa della Natività. Nella seconda fase, l’obiettivo è trasformare questo edificio in un centro di formazione permanente al lavoro e creare un polo culturale rivolto alla comunità betlemita ed ai numerosi visitatori che arrivano ogni anno da tutto il mondo. Il centro affronterà anche il tema della disoccupazione e disagio giovanile, attraverso attività di aiuto allo studio, orientamento al lavoro e creazioni di opportunità concrete di lavoro. Dar Al Majus (letteralmente la “Casa dei Re Magi”) sarà un luogo dove poter alleviare le tensioni di carattere etnico, religioso e sociale, e accrescerà le ragioni di un’appartenenza a questa terra sofferente. Sarà uno strumento per aiutare la popolazione a preservare e vivere la propria identità, evidenziando allo stesso tempo la ricchezza della diversità. Salvaguardare le differenze culturali e la scoperta delle proprie radici è un’azione fondamentale per costruire la pace e prevenire i conflitti. L’obiettivo è quello di creare uno spazio di dialogo e formazione, capace di aprirsi all’incontro con i giovani di culture e religioni diverse.
Frati francescani visitano Dar AlMajus Community Home
Frate francescano davanti la Stella della Natività
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AREE E ATTIVITA’ FORMAZIONE In questa area vogliamo dare continuità e rafforzare le attività di formazione educativa e professionalizzante avviate in questi anni di presenza a Betlemme. La formazione educativa promuove e rafforza le attività di sostegno scolastico e di crescita personale attraverso attività di doposcuola e di insegnamento di lingue e culture straniere. La formazione al lavoro permanente dei giovani è al centro dell’idea progettuale. Orientata verso la promozione di nuove iniziative di imprenditoria individuali e collettive, favorisce il continuo scambio tra Enti formativi formali ed informali ed aziende locali ed internazionali. Verranno inoltre creati laboratori professionalizzanti abilitanti a figure professionali specifiche come la musicoterapia.
Studenti universitari in visita al progetto
LAVORO Area di orientamento al lavoro: al centro saranno offerti servizi di orientamento professionale. La persona in cerca di lavoro sarà accolta nel centro e a seguito di una profilazione approfondita sarà supportata nel proprio percorso personalizzato in relazione alle proprie competenze e al mercato del lavoro. L'area inoltre comprenderà un’area di co-working dove giovani professionisti (in particolare le donne) potranno avviare la propria attività, ricevendo servizi di supporto e
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Giovani studenti locali alla scoperta delle bellezze del loro territorio
assistenza alla formazione. A tal fine, verrà creato un network tra le imprese locali organizzando tavoli di coordinamento al fine di identificare le reali esigenze del mercato del lavoro. Infine, il centro offrirà l'opportunità di affittare spazi per la formazione professionale delle imprese. Tra le iniziative è presente la creazione di una cucina sociale con l’obiettivo di favorire l’integrazione socio-economica delle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare di donne e ragazzi che faticano a intravedere un futuro dignitoso creando un ponte di interazione tra la comunità locale e l’industria del turismo. La cucina sociale vuole infatti essere uno strumento per offrire ai visitatori un’occasione concreta di connettersi con la cultura locale, in particolare con la cucina tradizionale, creando opportunità di impiego per le donne palestinesi di una delle città più visitate al mondo.
alleviare le tensioni sociali, diventando uno spazio dinamico a disposizione di artisti locali ed internazionali sensibilizzandoli sull’importanza del patrimonio culturale e contribuendo pertanto alla preservazione dell'identità locale. L'obiettivo finale è quello di promuovere la pace attraverso l'incontro con la "bellezza" dell'arte, della cultura e della storia.
CULTURA In quest’area vogliamo raccontare la bellezza che il cristianesimo ha portato al mondo a partire dal luogo in cui è nato. Betlemme ogni giorno è meta di migliaia di pellegrini e turisti che rendono la città interazionale e crocevia di culture. A due passi dalla Natività e in una posizione strategica e di visibilità importante, l’obiettivo è di creare un luogo, dove attraverso iniziative culturali si possano incontrare visitatori e comunità locale. Si intende realizzare uno spazio che favorisca incontri e promuova nuovi legami: incontri tra le popolazioni locali di diversa estrazione culturale e religiosa e incontri tra le comunità locali e i visitatori-pellegrini provenienti da tutto il mondo. L’area culturale sarà un luogo che contribuirà ad
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Pellegrini in visita al centro storico di Betlemme
METODOLOGIA E SOSTENIBILITA’ Per molti anni Pro Terra Sancta ha lavorato per migliorare le proposte di istruzione e formazione per la popolazione palestinese e per conservare il patrimonio culturale. Con ciò desideriamo promuovere lo sviluppo umano ed economico, attraverso l'avvio di attività imprenditoriali legate all'arte, al turismo e alla produzione artigianale. La formazione che offriamo sarà di grande qualità e coprirà settori particolari aumentando le competenze relative nella gestione di problematiche sociali, fortemente influenzate dal grave e lungo conflitto che affligge le popolazioni in Terra Santa. Inoltre Il progetto ha l’obiettivo creare nuovi posti di lavoro proponendo una formazione in itinere sul luogo di lavoro. Il sostegno economico alle varie comunità vuole essere offerto attraverso opportunità di lavoro per disoccupati che saranno assunti per l'intera durata dei progetti. Alle persone coinvolte verranno date conoscenze e competenze tramite la metodologia “imparare facendo”, il tutto supervisionate costantemente da professionisti qualificati. È previsto il coinvolgimento di personale internazionale e locale esperto per garantire una corretta attuazione di tutte le diverse componenti del progetto, tenendo conto dell'importanza di selezionare figure professionali con esperienza nel settore sociale e gestionale nel campo delle attività culturali, così come personale addetto all’amministrazione e alla logistica.
SOSTENIBILITA’ Anche se non sarà un ente commerciale per sua natura, il centro sarà strutturato in modo tale che alcune attività possano garantire entrate economiche periodiche. Il centro sarà quindi in grado di sostenere alcune iniziative, promuovendo l'uso di spazi per eventi, mostre, presentazioni di soggetti esterni (associazioni locali, comuni, ONG locali e internazionali). Sarà inoltre importante mantenere collegamenti attivi con promotori e partner istituzionali internazionali per pianificare un coinvolgimento a medio e lungo termine formulando progetti educativi e azioni di sviluppo. La cucina di per sé garantirà la sostenibilità delle attività culturali della Community Home grazie al riutilizzo degli introiti dell’attività di ristorazione e ospitalità.
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PROGETTO DI RECUPERO DELL’IMMOBILE Dar Al Majus Community Home è il progetto di restauro di uno edificio residenziale storico a pochi passi dalla piazza della Natività. La trasformazione principale al quale viene sottoposto l’immobile è il passaggio da edifico di uso domestico a edificio pubblico. Questo passaggio vede la creazione di nuovi collegamenti fra gli spazi nel pieno rispetto della storia dell’immobile e delle regole di protezione dell’area UNESCO in cui
Anteprima del piano “Area - Cultura”
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l’immobile è situato. Due sono gli elementi centrali del progetto: l’inserimento di un nuovo corpo scale all’interno dell’hosh, e la costruzione di una nuova, scultorea volta realizzata al secondo piano. Per il progetto di recupero Pro Terra Sancta ha scelto fin dall’inizio di coinvolgere, a tutti i livelli, i giovani locali. A tal proposito è stata lanciata una competizione tra giovani palestinesi che è stata vinta da due giovani fratelli di Betlemme: Youssef ed Elias Anastas.
COME PUOI AIUTARCI L’immobile è stato acquisito grazie ad un contributo della Conferenza Episcopale Italiana - Comitato per gli interventi di beneficenza per il Terzo mondo e di donatori privati. Il budget totale stimato per l'intero progetto comprende la messa in sicurezza, ristrutturazione, adeguamento, gli arredamenti e l’avvio delle attività per i primi due anni di progetto. Nel dettaglio, ecco quali saranno le prossime attività necessarie per il completamento del progetto: 1) Ristrutturazione dell’edificio: Perché l’edificio sia utilizzabile e pronto per ospitare le attività previste, sono necessari ancora diversi interventi. Il progetto degli architetti prevede una serie di lavori fondamentali per garantire l’operatività di Dar Majus. Per completare questa fase (che prevediamo di ultimare per giugno 2021) sono ancora necessari 350.000€ 2) Arredamento: la seconda fase del progetto prevede l’arredamento di tutti i locali (cucina sociale, uffici, spazi dedicati alle mostre e alle attività multimediali). Il costo per tutti gli arredamenti e strumenti necessari ammonta a 100.000€
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3) Start up: Una volta ultimati i lavori, le attività del centro potranno iniziare a pieno ritmo, secondo i criteri e la sostenibilità prevista dal progetto. Per garantire questa prima fase di start up, che prevede l’utilizzo di consulenti specializzati locali e ,
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internazionali, sarà necessario raccogliere 250.000€ Puoi scegliere di fare la tua parte, e imprimere in maniera indelebile il tuo aiuto in un’opera a pochi passi da uno dei luoghi più santi della Cristianità. Il tuo nome sarà così per sempre legato a Betlemme e al futuro della società palestinese, così desiderosa di rinascere e mettersi realmente in gioco. Ogni donazione contribuirà alla realizzazione di questo sogno.
Anteprima del piano “Formazione - Lavoro”
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BOLLETTINO POSTALE Conto corrente postale: 1012244214 Intestato a: ASSOCIAZIONE PRO TERRA SANCTA
CONTO CORRENTE PRO TERRA SANCTA
Banca Popolare Etica IBAN: IT56R0501812101000014400444 BIC CODE: CCRTIT2T84A
CARTA DI CREDITO sul sito www.proterrasancta.org
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