Calendario "Popletum Extempore 2007"

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Non

sapevo quanto fosse antico quel ponte. Abbastanza però, mi pareva, perchè nella sua ombra, vicino all’acqua scura, potesse nascondersi un vecchio gnomo, solo di tanto in tanto disposto a farsi largo tra la vegetazione spessa per spiare in su, oltre il suo naso, verso il ciglio assolato della strada.

Cecco Mariniello

Tav. 1 - Cecco Mariniello per “Popletum ex tempore” 2007

Ponte sull’Aterno in Coppito - colori ad acrilico e pastelli - cm 21x31

Chissà

cosa vede il sig. Peppino oltre la porta della sua casa… a qualche metro di distanza, ho provato ad immaginare… ma forse in 102 anni i suoi occhi saranno così colmi di immagini, parole, ricordi e storie da sovrapporsi per poi lasciare immediatamente

spazio solo alla Coppito di oggi. Tanto viva ed ugualmente contradditoria che conserva nelle fondamenta delle sue case quell’ormai perduta capacità di rigenerarsi senza volersi più confondere.

Claudia Pezzoni

Tav. 2 - Claudia Pezzoni per “Popletum ex tempore” 2007

E

quando lo “spilungone musone ma fondamentalmente buono”, che viveva in fondo alla foresta, s’accorse della terribile sorte destinata a quelle pecore... infranse il patto. Attraversò il paese in pieno giorno! Le mamme s’affannarono a nascondere i bambini nelle caffettiere, o fra gli scaffali e perfino sotto le gonne. Lo “spilungone musone ma fondamentalmente buono” a lunghe falcate puntò dritto dritto l’ovile di mastro Enrico.

Tav. 3 - Davide De Cubellis per “Popletum ex tempore” 2007

Coppito, rione Castello - acrilico e penna - cm 25x35

Ne afferrò una... scomparve dietro l’ultima casa. Come ho già commentato in quei giorni, e precisamente a cena... di fronte ad un inimitabile piatto di pecora, gli abitanti di Coppito e soprattutto coloro i quali hanno organizzato questa truffa ai danni dell’immoralità, ebbene, proprio loro hanno ben pensato di restituire anche dignità all’Illustrazione. Come a dire che avevo smarrito le ragioni per cui oggi lavoro come illustratore... grazie, per avermi shakerato il cuore.

Davide De Cubellis

Coppito, Vico Primo - colori Pantone® - cm 20x28


trata negli occhi e nel cuore è la gradinata della chiesetta, conciata dal tempo e con le erbacce, e io l’ho disegnata fiorita e verso sera, con le luci accese e il silenzio. Fossi di Coppito, su questa gradinata, mi metterei a leggere o a disegnare, ogni tanto.

Mi

sono fermata qui, in questo crocicchio, di fronte a questa chiesa sconsacrata e abbandonata, semplicemente perché quello che ho visto mi è piaciuto; mi è sembrato un luogo amico. Fossi di Coppito, mi piacerebbe stare di casa in questa zona. Ma la cosa che più mi è en-

Elena Baboni

Tav. 4 - Elena Baboni per “Popletum ex tempore” 2007

Coppito, cappella di Palazzo Gigotti - acrilico e matite colorate su carta preparata - cm 35x50

“E

pensai: è ormai arrivata l’estate! il caldo incombe immobile sul paese di Coppito stranamente abitato.”

Flavia Decarli

Tav. 5 - Flavia Decarli per “Popletum ex tempore” 2007

Coppito, via Capo il Muro - colori ad acrilico, china e matite colorate - cm 35x50

Il

paese è come un libro da sfogliare, di cui ogni pagina racconta una storia antica e pur sempre nuova…

Germana Cicolani

Tav. 6 - Germana Cicolani per “Popletum ex tempore” 2007

Coppito, via Del Corso - tecnica mista - cm 50x70


Nel

realizzare la Madonna della Neve ho usato il linguaggio a me più caro, quello dei simboli. Ecco allora che la posizione dell’antica chiesetta, situata lungo il torrente, mi ha evocato le antiche origini di Coppito. Così le sue fondamenta sono fuse con le onde dell’acqua ed allo stesso tempo mimano le radici di un albero. Il prato che taglia orizzontalmente l’immagine è linea simultanea di demarcazione e di unione fra passato e futuro. L’alto e il basso, il sotto ed il sopra, la destra e la sinistra, il fuori e il dentro, la luce

e l’ombra, il manifesto e il nascosto... gli opposti apparenti, non antagonisti, che si complementano per formare il tutto. Il sole e la

luna, principio maschile e femminile della genesi, (ancora dualità ra ppresentate con un cerchio e con la sua metà) oltre ad interpreta-

Per

perpetrarsi l’amore per la natura e la semplicità degli eventi. L’espressione ieratica dei due luminari, come guardiani sopra un luogo di riti, sancisce la sacralità della vita in un susseguirsi di ritmi, il giorno e la notte, l’azione diurna e la coscienza notturna, ed unisce la sfera materiale con quella spirituale. Non è stato difficile a Coppito trovare l’ispirazione creativa per illustrarne un angolo di storia. Qui abbiamo trovato spontanea accoglienza e calore umano e tanta volontà nel recuperare in modo creativo ed efficace le gioie dell’esistenza. Grazie Coppito!

Idelma Bertani

Tav. 7 - Idelma Bertani per “Popletum ex tempore” 2007

la mia illustrazione avevo pensato alla poesia “ju pioppu anticu” di Tonino Frattale*.

re il perfetto equilibrio dell’universo, sono d’auspicio affinché non vengano dimenticate nel tempo le antiche tradizioni e continui a

Coppito - Madonna della Neve - acquerello - cm 25x25

Chisà quanti recordi tra le fronne te’ quiju pioppu aj’angolu ’ella strai, chisà se quante storie ci nnasconne, quante pianete ha viste e quanti guai. S’ha fattu rossu senza mai parlane de quello che ju fiume ’icea aju ponte, de quello che sognèanu le quatrane che jèanu a coje l’acqua della fonte.

Ma pure se mò è vecchiu e mezzu tortu simbolu straccu de ‘n paese mortu, sembra voja resiste a vita nòa quasci a significà quello che proa pe’ chi ji vo’ rea’, co’ cure e amore l’antica nobbirtà… prima che more.

Credo che sia importante guardare bene le cose che ci stanno intorno: intanto ci si accorge di quello che c’è poi, magari, si riesce a capire cosa c’era prima poi, forse, si può immaginare cosa potrebbe esserci. Mi ha fatto molto piacere partecipare a Popletum ex tempore, perché mi è sembrata una manifestazione organizzata con passione sincera, non per farsi belli e per mettersi in mostra, ma per guardare bene quello che c’è, per rendersi conto che non è poco e per provare a immaginare cosa potrebbe diventare…

Luca Matricardi

Tav. 8 - Luca Matricardi per “Popletum ex tempore” 2007

Le

porte sospese per aria mi hanno sempre affascinata. Suggeriscono forse un balcone estirpato? Una scala caduta? No, troppo semplice: sono porte per creature volanti, fatte della materia dei sogni, che entrano ed escono liberamente perché in questo paese hanno non solo il domicilio, ma anche la residenza... Non mi stupirebbe vedere, nottetempo, un signore dalle gambe lunghe lunghe accedere ad una di queste porte sospese; aprire con una chiave d’oro,

Tav. 9 - Raffaella Ciacci per “Popletum ex tempore” 2007

*Poeta dialettale in Coppito - Rione Castello e “il pioppo” - tecnica mista - cm 70x100 circa

laddove non esiste serratura, e sparire in un interno abitato da... chi lo sa? Ma di sicuro ci sarà una festa... e una vicina gentile verrà presto ad offrire il caffè. Coppito è un paese popolato di magia, dove cortei di bambini percorrono le strade al seguito di una ninfa danzante e dove anche la pennellata bidimensionale può prendere corpo e riempire lo spazio di un sottotetto, mettendosi in mostra come non aveva mai fatto prima. Grazie Coppito. Tanto entusiasmo è proprio una magia.

Raffaella Ciacci Coppito, via Carpione - acrilico e pastello su cartone telato - cm 25x25


Alla

‘scorcio’, immaginandomi successivamente la storia in cui una notte, mentre tutto il paese di Coppito dormiva, una truppa di grù dai mille colori e a caccia di un paese dove fermarsi, si ritrovò per caso a camminare fra i tetti di questo paese, sorprendendo gli abitanti che la mattina seguente si ritrovarono a camminare per strada con il naso all’insù e gli occhi pieni di stupore!! E’ il mio augurio al paese di Coppito e alla sua gente.

ricerca di un angolo da ritrarre, passeggiando per le strade di Coppito, d’un tratto mi si parò davanti una strana grù da cantiere. Non aveva le ali, ma piuttosto un grande gancio rosso fuoco, lucido, e tutto il telaio brillava fiero del suo ferro appena forgiato alla luce del sole: un contrasto azzardato ma attraente in mezzo a tutte quelle pietre opache e grattate di case inzuppate di storia. Decisi allora che quella grù sarebbe diventata il mio

Roberta Pizzi

Tav. 10 - Roberta Pizzi per “Popletum ex tempore” 2007

Coppito, via Del Fiume - tecnica mista su carta - cm 30x39

Ci

sono strani luoghi “sorridenti” che ti porti disegnati nella mente, dove non sei mai stato, dove vorresti esserci e dove magari prima o poi può capitarti di giungere e non avere più voglia di andare via. Coppito è un luogo “sorridente”...

Salvatore Mattozzi

Tav. 11 - Salvatore Mattozzi per “Popletum ex tempore” 2007

Pur

abitando da un anno a Coppito, anche per me esso rappresentava, per lo più, una località e non un paese con il suo vissuto, la sua gente, il suo futuro. Abituati come siamo da tempo, noi aquilani, a vivere questo posto solo associandolo a “L’Ospedale”, “La Finanza”, “L’Università” e perfino “La Coop” o “Peppinella”, abbiamo perso il senso più vero e profondo di un pezzo della nostra storia e delle nostre tradizioni.Finché quel giorno di giugno gli amici della Pro-Loco hanno accompagnato noi illustratori a “perlustrare” il paese, per coglierne l’aspetto e, soprattutto, le emozioni... Per me, aquilana nel profondo dell’anima, è stata una vera rivelazione! Così ho scoperto un paesino caratteristico e vivo, pieno di gente simpatica e ricco di storia; ho scoperto il vecchio, gigantesco pioppo a guardia

dell’ingresso che pure non avevo mai notato; ho scoperto “La Murata” e ho scoperto che, sotto il ponte di cemento armato

Tav. 12 - Sandra Antonelli per “Popletum ex tempore” 2007

Disegnato in Coppito - pastelli acquarellabili, pennarelli cm 26x38

che percorro più volte al giorno in macchina in direzione della città, c’era annidata una fiaba antica. Proprio custoditi

dal vecchio pioppo, lì sotto ci sono un antico fontanile col suo lavatoio e un vecchio, poderoso ponte di pietra, schiacciato dalla nuova strada di collegamento, ma che non ha perso un filo della sua dignità e della sua storia. La prima sensazione è stata una rabbia profonda e acuta, per l’insolenza con cui, certe amministrazioni, in certi momenti, si prendono certe libertà. Avrei voluto smantellare le tonnellate di cemento e riportare a nuova luce e nuovi fasti le antiche testimonianze del paese... ma, ciò è impossibile. E’ stato possibile invece, chiudere gli occhi e sognare, anche grazie al racconto di una gentile signora che è venuta a farmi visita mentre disegnavo. Così sul mio foglio, nel sogno di una giovane lavandaia di ieri, ho fermato il tempo e i ricordi, denunciando l’offesa che qualcuno, anni addietro, senza curarsi troppo del cuore, ha inflitto a queste genti.

Sandra Antonelli

Coppito, la Fonte Vecchia - penna biro e inchiostri - cm 30x35


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